RECAP & IMPRESSIONI
Primo tempo che rispecchia in pieno le difficoltà in cui si dibattono entrambe le squadre e che perciò non offre emozioni particolari se non in occasione del palo colto da GASPAR a PERILLI battuto al 15° e dei due gol annullati al LECCE e alla (discutibile) espulsione di TCHATCHOUA che andrà ad aumentare l'emergenza sulla fascia sinistra della difesa (dove FRESE e OKOU sono infortunati) ma soprattutto priverà il VERONA della parità numerica per tutta le seconda parte di gara.
In apertura di ripresa DORGU insacca ancora anticipando alle spalle LAZOVIĆ ma stavolta, dopo due gol annullati, la rete è purtroppo valida: Il LECCE passa al 51°. ZANETTI prova la carta MOSQUERA, poi anche LAMBOURDE ma il VERONA non si rende più pericoloso se non con SUSLOV che impegna FALCONE dal limite e alla fine anche a BELAHYANE, già ammonito, saltano i nervi manda a quel paese Mariani dopo un fallo e si guadagna il secondo giallo lasciando i suoi in nove per un finale scontato nonostante il vantaggio di misura dei padroni di casa che giocano comunque preoccupati.
Terza sconfitta consecutiva figlia pure questa dell'ennesimo buco difensivo che costringe TCHATCHOUA al fallo da rosso con la conseguente retrocessione di LAZOVIĆ in un ruolo non di certo suo e al conseguente gol di DORGU che gli scivola indisturbato alle spalle e segna il gol decisivo ad inizio ripresa.
La partita sta tutta qui, nel palo colto da GASPAR nel primo tempo e nel bel tiro di SUSLOV al 77°: Un po' poco per recriminare sul risultato ottenuto dai gialloblù.
Il peggior attacco batte la peggior difesa e il VERONA 'resuscita' pure i salentini che, tra Coppa Italia e campionato, non segnavano da 5 partite 5.
IL GIORNO DOPO, A MENTE FREDDA...
A preoccupare non poco oltre alle ormai purtroppo consuete disattenzioni difensive è che il VERONA è stato ben poca cosa anche in fase d'attacco se è vero, come è vero, che l'unico tiro in porta in 95 minuti è stato quello di SUSLOV, segno che probabilmente la squadra gialloblù è in piena crisi, in un momento di totale confusione in cui probabilmente anche le poche certezze costruite sin qui, in una Babele di lingue diverse, fossero anche loro in discussione.
Altro passo indietro rispetto all'ATALANTA? Beh se a Bergamo l'HELLAS ha colto un palo e messo a segno un gol nelle due occasioni avute contro una squadra che ad un certo punto sembrava fare un altro sport, stasera non si può dire nemmeno quello contro il modesto LECCE, che di certo non ha rubato nulla mettendo a segno sei tiri e cogliendo un palo, ma che rispetto alla BERGAMASCA è stata ben poca cosa, eppure gli scaligeri hanno ceduto anche ai salentini che sino a ieri avevano messo a segno solo tre gol in tutto, vinto una sola partita e, perdipiù, non segnavano da 5 partite!
Periodo nerissimo che coinvolge anche mister ZANETTI che aveva dimostrato alcune volte di poter cambiare deriva alla partita attraverso cambi azzeccatissimi e ieri, quando nella bruttezza della partita almeno un pari sembrava alla portata, i vari MOSQUERA e LAMBOURDE hanno dato anche meno di TENGSTEDT che, per canto suo, non aveva quasi visto palla!
Male... Molto male... E ora arriva un trittico di partite sulla carta impossibili con ROMA, FIORENTINA e INTER.
LA PARTITA
Mister GOTTI schiera i suoi col consueto 4-3-3 con FALCONE in porta, GASPAR e BASCHIROTTO coppia centrale e GALLO che, scontata la squalifica, rientra sulla fascia sinistra mentre GUILBERT da il cambio a PELMARD sulla destra; scontato anche il tris di centrocampo composto da COULIBALY e RAFIA ai lati del play RAMADANI e KRSTOVIĆ punta centrale fra DORGU e BANDA.
Dall'altra parte ZANETTI torna alla difesa a quattro in uno sviluppo tattico ad albero di Natale ma la sorpresa è in porta dove gioca il secondo PERILLI al posto di MONTIPÒ mossa che, vada come vada, farà molto discutere così come quella di 'bocciare' MAGNANI al centro per far spazio a COPPOLA e, di fatto, alla coppia di difensori che nell'ITALIA Under 21 ha fatto vedere buone cose.
Terzino destro è DANILIUC in un ruolo per lui non del tutto inedito e TCHATCHOUA che si sposta con l'occasione sulla mancina mentre a centrocampo torna DUDA ad affiancare BELAHYANE con SERDAR alto sulla trequarti in linea con LAZOVIĆ a sinistra e SUSLOV a destra, al centro dell'attacco riecco TENGSTEDT.
Un quarto di mille i tifosi giunti al 'Via del Mare' di Lecce, arbitra il signor Maurizio Mariani della sezione AIA di Aprilia.
PRIMO TEMPO
12° Azione elaborata sulla destra con DUDA che scambia con DANILIUC palla al limite a SERDAR che vede il suo tiro deviato sul fondo.
14° TCHATCHOUA affonda sulla destra, palla in mezzo dove DUDA vede murata la sua prima conclusione e altissima sul fondo la seconda.
15° Calcio di punizione di poco fuori area a causa del fallo di GHILARDI, sulla battuta sul palo lontano GASPAR di testa libero di incornare sul palo opposto! Occasionissima LECCE.
20° PERILLI è troppo fuori dai pali, RAFIA prova a beffarlo con un calcio di punizione da fuori che il portiere gialloblù spedisce sul fondo. Sulla battuta del corner DORGU affonda TCHATCHOUA e con la spalla destra la mette nel sacco ma fortunatamente Mariani vede il fallo dell'avversario.
27° BELAHYANE come un falco su BANDA recupera cinque metri e con la forbice ferma l'avversario che ha un rimpallo favorevole e prosegue nella sua corsa ma Reda a quel punto lo fa uscire con la spalla: Per Mariani l'intervento è da giallo.
32° GUILBERT rientra senza l'autorizzazione dell'arbitro e viene ammonito come da regolamento.
35° KRSTOVIĆ giù in area, palla ripresa dal LECCE che rimpalla su DORGU ad un passo dalla riga di porta per il quale è facile battere alto PERILLI ma l'esterno è in evidente fuorigioco...
40° DORGU trova l'ennesimo corridoio in cui infilarsi, TCHATCHOUA lo insegue raggiungendolo fino alla line d'area dove lo abbatte: Mariani opta per l'espulsione diretta nonostante Jackson, affiancato da GHILARDI, non sia propriamente l'ultimo uomo e il VERONA rimane (per la terza volta in 10 partite) in inferiorità numerica a 5 minuti dalla fine del primo tempo.
42° La botta di KRSTOVIĆ è violenta ma imprecisa e vola ampiamente sopra la traversa.
43° Il VERONA si ridisegna con un 4-4-1 con LAZOVIĆ terzino a sinistra e SERDAR esterno davanti a lui con SUSLOV dalla parte opposta.
45°+3 KRSTOVIĆ da fuori area: Palla lenta e prevedibile che PERILLI raccoglie in tranquillità, Mariani termina il primo tempo.
SECONDO TEMPO
46° Nessun cambio, si riparte. 51° BANDA crossa da sinistra, COULIBALY (forse) la spizza nel cuore dell'area e DORGU insacca sul secondo palo anticipando LAZOVIĆ: Lungo check del VAR per capire se la spizzata c'è stata o no ma alla fine il gol viene assegnato! Buona la terza per l'esterno del LECCE che si sblocca dopo 442 minuti e 5 partite fra campionato e Coppa Italia.
54° TENGSTEDT lascia il posto a MOSQUERA nelle fila gialloblù.
59° BANDA atterra DANILIUC al limite della sua area: Alla battuta SUSLOV che prova il tiro a giro ma la palla sopra la traversa.
62° Doppio cambio LECCE: Dentro PIEROTTI al posto di GUILBERT e PIERRET per RAFIA.
64° PIERRET in area raccoglie la spizzata di MOSQUERA a liberare e prova il tiro che finisce a lato.
65° LAMBOURDE e BRADARIĆ danno il cambio a SERDAR e LAZOVIĆ: All-In ZANETTI con una sorta di 3-4-2.
71° BANDA dal vertice sinistro supera DUDA e prova il tiro a giro che gli esce di molto sul palo lontano.
73° Nel LECCE entra MORENTE, gli fa spazio BANDA.
77° SUSLOV dal limite impegna FALCONE che respinge sulla linea di porta con qualche difficoltà.
82° Fallo di BELAHYANE che era già stato ammonito, poi beccato dal pubblico manda platealmente a quel paese Mariani che estrae il secondo cartellino giallo: Il VERONA rimane in 9 uomini.
84° SUSLOV per SILVA e MAGNANI per DANILIUC fra i gialloblù.
85° Doppio cambio anche per il LECCE REBIĆ per KRSTOVIĆ e OUDIN per COULIBALY.
88° RAMADANI da fuori area: PERILLI si accartoccia e para.
90°+2° Il LECCE riparte con MORENTE che a tu per tu con PERILLI viene bloccato dalla coraggiosa uscita del portiere gialloblù.
90°+5 Mariani fischia tre volte: Il VERONA resuscita pure il LECCE e subisce la terza sconfitta consecutiva.
VOTI
PERILLI Un po' sorpreso dal calcio di punizione di RAFIA al 20° è costretto a retrocedere sulla linea di porta in tutta fretta e a concedere il corner con una presa approssimativa. Esce ampiamente fuori dall'area al 28° per fermare a lato un lancio profondo di RAFIA per BANDA. Cade per colpa non certo sua al 51° quando nel mezzo cercava di coprire tutta la porta. Bravo sui piedi di MORENTE al 92° 6-
DANILIUC Bravo DANILIUC stretto nell'angolo ad uscire con una serie di finte da una situazione complicata a metà del primo tempo. Bravo anche al 48° a giostrare con freddezza su BANDA e a trovare GHILARDI per liberare. Meglio da terzino che da centrale probabilmente, apprezzabile anche la fase offensiva 6+ (gli da il cambio MAGNANI all'84°: Non giudicabile)
GHILARDI Al 15° si perde GASPAR che fortunatamente prende il palo a destra di PERILLI. Per il resto non commette grossi errori favorito anche dalla scarsità della fase offensiva avversaria che pure alla fine ha la meglio 6
COPPOLA Senza infamia e senza lode ma la sensazione è che si trovi meglio con GHILARDI che con MAGNANI 6
TCHATCHOUA Un po' ingenuo al 40° su DORGU ma in realtà non aveva altra scelta se non lasciare l'attaccante a tu per tu con PERILLI e ha preferito fermarlo fallosamente... Espulsione pesante non solo per l'inferiorità numerica in cui lascia il VERONA ma anche perché aumenta l'emergenza sulla fascia sinistra della difesa 6-
DUDA Dirige con ordine e prova spesso a verticalizzare pur senza creare particolari pericoli. Preziosissimo il rientro in area al 34° su BANDA che duellava con GHILARDI 6-
BELAHYANE Reda come un falco al 27° su BANDA recupera cinque metri e con la forbice ferma l'avversario che però ha un rimpallo favorevole e prosegue nella sua corsa ma il mediano a quel punto lo fa uscire con la spalla e viene ammonito. Perde la testa all'82° quando Mariani gli fischia contro e lui lo manda platealmente a quel paese; brutto segno che comunica un nervosisimo controproducente e ingenuità grave perché priva i suoi di un ulteriore giocatore per l'assalto finale 5+
SUSLOV Continua a non trovarsi bene relegato sulla fascia ma suo è l'unico tiro in porta dei gialloblù 6- (gli da il cambio Dani SILVA all'84°: Non giudicabile)
SERDAR Primo a far pressione insieme a TENGSTEDT ha un'unica occasione al 12° ma non colpisce bene. Con l'uscita di TCHATCHOUA si posiziona da esterno sinistro e sparisce per il resto della partita 5,5 (gli da il cambio LAMBOURDE al 65°: Terza presenza in Serie A dopo l'esordio col TORINO e il gol al 'Giuseppe Sinigaglia' di Como per il classe 2006 che stasera non trova modo per mettersi in luce, 5,5)
LAZOVIĆ Bell'affondo di Darko che al 22° entra in area da sinistra: GASPAR lo contrae oltre la linea di fondo. Sacrificato nel ruolo del terzino a causa dell'espulsione di TCHATCHOUA si fa beffare alle spalle da DORGU che mette a segno il gol vincente 5+ (gli da il cambio BRADARIĆ al 65°: Entra quando il LECCE bada più a proteggersi nonostante l'uomo in più e tuttavia non riesce mai a trovare una folata offensiva 5,5)
TENGSTEDT Completamente avulso dal gioco non si vede mai e sbaglia nelle rare occasioni in cui deve servire i compagni 5 (gli da il cambio MOSQUERA al 54°: Si vede più per un paio di interventi difensivi che in avanti ed è tutto dire 5+)
ZANETTI Scelte forti al 'Via del Mare' per il mister che lascia fuori MONTIPÒ e MAGNANI riportando SERDAR sulla trequarti: Esperimento che non riesce del tutto a causa delle incertezze di PERILLI e del fatto che probabilmente un 4-3-3 col tedesco a far filtro a centrocampo forse sarebbe stato più efficace indipendentemente dal buco difensivo che anche oggi penalizza i gialloblù con l'uomo in meno. SUSLOV ala destra è disinnescato ma aldilà di tutto anche dal punto di vista offensivo la squadra anche oggi è inesistente e Domenica arriva la ROMA (poi la FIORENTINA e l'INTER) 5+
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Mister GOTTI tecnico del LECCE «La reazione del Lecce? Il morale è molto importante. Le sconfitte sono dipese anche da un calendario difficile. È stato importante riuscire a ripartire. Abbiamo serrato le fila al Napoli e su quel serrare le fila abbiamo affrontato con lo stesso equilibrio questa partita. Abbiamo concesso solo un tiro in porta. Non siamo riusciti a chiuderla perchè ci siamo portati addosso delle paure. Un po' di leggerezza ci avrebbe fornito ulteriore spinta. Il calendario fino a questo momento è stato pesante per noi. Abbiamo trovato squadre forti, anche in momenti brillanti. Godiamoci questi tre punti e cerchiamo di costruire qualcosa di positivo. Cercavamo solidità ed equilibrio. Non ci siamo tirati indietro, abbiamo messo in atto una serie di piccole accortezze. Questo sistema di gioco ci aiuta a migliorare la solidità; oggi sono stato fino all'ultimo secondo indeciso sulla scelta dei singoli. Avevo 2-3 dubbi fino all'ultimo momento» TuttoMercatoWeb.com
Mister ZANETTI «Siamo scesi in campo con uno spirito diverso. Venivamo da una mazzata, oggi stavamo combattendo colpo su colpo, poi l'episodio ha spostato la bilancia a favore dell'avversario. Ci sono cose da salvare su cui ripartire. Il momento è difficile però i segnali dei ragazzi sono importanti. Oggi non è girata. Montipò fuori? Scelta tecnica, Perilli ha meritato la chance e lo ha dimostrato in campo. Montipò veniva da una gara difficile con sei gol subiti. Non cambia niente per me, è un dualismo che ci deve essere. Se ho avuto un confronto con la società? No. Conta solo l'Hellas, non conta l'allenatore. Il Verona deve salvarsi, sa quante vittorie deve fare in un campionato e quanti pareggi. È un momento di difficoltà, conosciamo questo campionato. Nessun confronto assolutamente. Le cose positive devo trovarle non nel risultato, bensì nel piglio diverso messo dai ragazzi. Uscire da una scoppola del genere non era facile. Il momento è difficile ma non sono uno che molla. Poi se gli altri decidono per me accetto tutto, ma guardo allo specchio: dò l'anima. Abbiamo fatto 9 punti ma non significa che abbiamo risolto i nostri problemi; in tempi non sospetti parlavo di unione. Il nostro è un gruppo particolare. Le partite non sono tutte uguali. Col Monza non meritavamo di perdere. Degli errori ripetuti ci hanno fatto perdere un po' di fiducia. Va recuperata con lavoro, atteggiamento e nuove energie in campo. Ci metto la faccia sempre e sono dispiaciuto perchè il Verona non merita questo periodo e questa piazza meriterebbe campionati più importanti» TuttoMercatoWeb.com
Capitan LAZOVIĆ «L’atteggiamento di oggi era diverso rispetto alla partita con l’Atalanta, ma la sconfitta pesa, anche in virtù delle due espulsioni. In più abbiamo preso un altro gol per un errore individuale, questa volta mio. Sicuramente il momento non è né facile né felice: abbiamo perso sei delle ultime sette partite, tra cui lo scontro diretto di oggi, e preso sei gol a Bergamo. Come mi sento? Sono arrabbiato per il gol preso. Anche con un giocatore in meno potevamo pareggiare: abbiamo sofferto solo sulle palle inattive, ma non sul piano del gioco. Serve credere del mister: gli errori sono individuali e lui non c’entra niente. Dobbiamo cambiare a livello mentale per fare punti e uscire da questa situazione. Ci sono ancora tante partite e non siamo ancora retrocessi: ci serve solo voltare pagina. Raggiungere la salvezza non è mai facile, e questo non cambia mai. Due anni fa ci siamo salvati con lo spareggio, siamo abituati a lottare» CalcioHellas.it
Frederic GUILBERT esterno del LECCE «Quanto era importante tornare a vincere? È stata una settimana un po' complicata. Oggi non ho sentito dolore e il mister ha deciso di lanciarmi dal primo minuto. Penso di aver risposto presente. Era importante dal punto di vista psicologico. Abbiamo avuto dei momenti difficili. Abbiamo affrontato squadre di alta classifica. La partita con la Fiorentina, nonostante la sconfitta, ci ha fatto bene perchè ci ha permesso di fare gruppo. Sappiamo bene qual è il nostro obiettivo. L'ammonizione? C'è stata una incomprensione. Non ho capito cosa volesse dire l'assistente dell'arbitro. Credevo mi avesse fatto un gesto per entrare, invece era solo per segnalare il vantaggio. Squadra è stata un po' spaventata nel finale? La situazione era complessa. Era importante vincere. Forse non abbiamo fatto una prestazione perfetta però abbiamo raggiunto i tre punti. Ci aspettavamo una partita complicata, sapevamo che il Verona è una buona squadra. La partita è stata decisa anche dai cartellini rossi» TuttoMercatoWeb.com
Le voci del post partita: Paolo Zanetti e Darko Lazovic
Il BOLOGNA espugna il Sant'Elia: I Felsinei battono per 2 a 0 il CAGLIARI.
Alle 20.45 MILAN-NAPOLI.
Domani: Alle 18.30 VENEZIA-UDINESE e EMPOLI-INTER seguite alle 20,45 da ATALANTA-MONZA e JUVENTUS-PARMA.
Giovedì alle 18,30 GENOA-FIORENTINA, alle 20.45 ROMA-TORINO e COMO-LAZIO.
il blog di Francesco Barana NON SPEGNETE LA LUCE
Senza categoria, 30 Ottobre 2024
Questo mio articolo potrebbe essere un copia e incolla del precedente (22 ottobre, dopo lo 0-3 col Monza). Siamo sempre qui a dirci le stesse cose: il Verona continua ad avere seri problemi di equilibrio tattico. Anche a Lecce, l’espulsione di Tchatchoua nasce da una cattiva transizione tra fase offensiva e difensiva. Tradotto: non siamo mai preparati sulle ripartenze degli avversari. Quanti gol abbiamo preso centralmente? Gli errori individuali ci sono, ma spesso i difensori si trovano in affanno, in spericolati uno contro uno, senza la protezione dei centrocampisti e con le distanze tra i reparti sballate. Non impicchiamoci sui moduli, la questione è che bisogna lavorare di più e meglio sulla fase difensiva e forse anche cambiare atteggiamento, quindi giocare meno “alti” (riguardatevi l’azione che ha portato proprio all’espulsione di Tchatchoua, sullo 0-0…) e più coperti, almeno finché non passa la buriana.
Zanetti degli alibi li ha: Serdar, che è un equilibratore, è stato fermo a lungo e ancora adesso non è in condizione, Duda tra impegni in nazionale, infortunio e squalifiche non riesce a trovare continuità, Belahyane ora sarà fermato dal giudice sportivo. Menziono, non a caso, i nostri tre migliori centrocampisti, che il tecnico sostanzialmente non ha mai potuto schierare insieme. La linea mediana è il reparto determinante e Zanetti, forse, adesso è davvero intenzionato a giocare a tre per dare più copertura alla difesa, ma è chiaro che lo aiuterebbe avere i migliori a disposizione.
D’altro canto, il tecnico qualcosina in lucidità sta smarrendo. Puoi avere cuore, sensibilità, attaccamento, metterci la faccia – tutte caratteristiche apprezzabili che sono nel bagaglio di Zanetti – ma poi devi anche ragionare e saper leggere la situazione. E torniamo al punto di partenza: se prendi 19 gol in 7 partite, spesso in modo similare, significa che hai un enorme problema tattico da risolvere. Abbiamo prestato il fianco perfino al Lecce, che prima di noi aveva realizzato solo tre reti.
Il calcio poi ha delle consuetudini, in ogni tempo e in ogni luogo. Se non fornisci loro gli strumenti più adatti, poi capita che ai giocatori si spenga la luce e perdano in temperamento, motivazione, autostima, concentrazione, anche inconsapevolmente. Non è questione di giocare contro l’allenatore (non sta accadendo nel Verona), è questione forse di credere meno nelle possibilità di fare risultato e nelle proprie capacità. Questo spiega anche il palese nervosismo che si manifesta spesso in campo (da Dawidowicz col Torino a Belahyane ieri i casi si sprecano…).
Ecco, riaccendete la luce. Zanetti trovi l’interruttore giusto. Altrimenti sarà buio pesto.
il blog di Gianluca Vighini SEGNALE BRUTTO, MA PER FORTUNA NULLA E’ COMPROMESSO
Sport, 29 Ottobre 2024
Aspettavamo la gara di Lecce per sapere se la disfatta di Bergamo era solo un episodio avverso avvenuto contro una squadra fortissima. Dalla Puglia non sono arrivate le risposte che ci aspettavamo. Il Verona è attualmente un malato, non ancora grave, ma la crisi preoccupa soprattutto perché investe l’aspetto morale e psicologico.
La squadra di Zanetti attraversa una fase involutiva, attanagliata dalla paura di sbagliare, senza animo leggero. Tutti in questo momento sembrano controfigure dei giocatori che abbiamo conosciuto o pensavamo di conoscere. Da Serdar a Duda, Da Suslov a Lazovic, da Tchatchoua a Tengstedt. Troppo brutto per essere vero, insomma.
La verità sta nel mezzo, come sempre. Probabilmente c’è stato in molti una sopravvalutazione della squadra, delle doti dei singoli, del calciomercato. L’illusione di un campionato più tranquillo ha creato aspettative esagerate, che ora appaiono tradite. Se analizziamo la realtà con lucidità e un minimo di freddezza, capiremo che lavorare su mille scommesse ogni anno, un crogiuolo di giocatori che arrivano da campionati diversi, abitudini diverse, lingue diverse e trovare subito la quadra in situazioni simili non è facile.
Zanetti certamente deve ritrovare una strada, una via. Oltre ad un grande lavoro sul campo, bisogna lavorare sulla testa dei giocatori, sul loro umore, sulla loro disponibilità. Ma le certezze arrivano proprio dalla proposta del tecnico, dal modo in cui questa proposta viene messa in pratica dallo staff tecnico, dall’intensità degli allenamenti.
Vedendo lavorare Zanetti durante l’estate, mi è apparso un allenatore, bravo, preparato, efficace. Vedevo una linea, un progetto tattico, entusiasmo che andava a braccetto con rigore e professionalità. Ho visto tante cose buone in molte partite, ma anche tanti troppi errori che si sono ripetuti. Questi errori hanno minato il lavoro di Zanetti e minato la tranquillità e la serenità della squadra. Gare pazzesche da raccontare come quella di Como, come quella con il Torino, quella con il Monza, hanno lasciato strascichi nelle fondamenta della squadra che evidentemente non erano ancora così solide.
Ora il momento è brutto, non terribile e per fortuna non drammatico nè tantomeno compromesso. Ma il livello di allarme dopo Lecce, seconda sconfitta contro una diretta concorrente, è acceso. Quando accade una cosa del genere, o si affonda o si riemerge più forti di prima. Ora appare tutto nero, credo che fidarsi di Sogliano che ha salvato il Verona con le sue scelte anche controcorrente nelle ultime due stagioni, sia la miglior via per continuare ad avere fiducia in questa squadra.
il blog di Giovanni Vitacchio IL PAGELLONE DI LECCE-VERONA
Sport, 29 October 2024
PERILLI 5 E’ la più grande sorpresa della formazione scelta da mister Zanetti, per la grande gioia di tutti quelli che volevano Montipò in panchina. Regala il calcio d’angolo che porterebbe al vantaggio del Lecce, ma il Var annulla. Sul gol che decide la partita mi pare un po’ addormentato e in generale non pare mai sicuro, soprattutto nelle uscite. Siamo sicuri che fosse giusto cambiare???
DANILIUC 5 Solitamente centrale, si ritrova a destra in una difesa a quattro. Nel momento in cui il Verona sembra poter controllare trova il coraggio di spingere, ma sempre con poca precisione. Anche dietro pare andare in difficoltà ogni qualvolta i leccesi accelerano. E, se avete visto la partita, sapete bene che il verbo “accelerano” è un equiparabile alla moviola.
MAGNANI s.v. (dall’84°)
COPPOLA 6 In marcatura su Krstovic non gioca sicuramente la partita della vita, ma concede poco e niente all’attaccante, che prova soprattutto da fuori. Si vede, in ogni caso, che gioca cn un peso sul cuore, evidente strascico del disastro visto a Bergamo. Ma la presenza al suo fianco di Ghilardi, suo compagno anche in Nazionale, lo tranquillizza quel tanto che basta.
GHILARDI 6 Anche per lui non era affatto facile, dopo l’imbarcata di Bergamo. Reagisce però sufficientemente, senza strafare, ma badando a fare le cose più semplici possibili. Attento nel gioco aereo, coi piedi non è proprio la cosa più bella da vedere, ma tutto sommato ci sta.
TCHATCHOUA 5 Zanetti gli cambia fascia e lo sposta a sinistra. Parte bene, pimpante e con determinazione, soprattutto quando deve attaccare. Fa valere la sua forza fisica e si trova spesso in posizione comoda per crossare. Insomma, non male. Rovina tutto facendosi cacciare per fallo da ultimo uomo su Dorgu. Perché è proprio lui a perdersi il giocatore del Lecce che parte dalla propria metà campo, con un’autostrada spalancata.
DUDA 5 Ma davvero questo è il leader del quale ha bisogno il Verona? Sulla carta sì, ma poi lo vedi in campo e non capisci. Corricchia, porta avanti il pallone a due allora e lo tiene sempre un secondo di troppo in più tra i piedi. Ma quando le cose non gli girano, solitamente ci mette almeno il temperamento. A Lecce nemmeno quello ci fa vedere. Male anche nei calci piazzati e non è possibile accettarlo da uno con le sue qualità tecniche.
BELAHYANE 5 Sicuramente meglio rispetto a Bergamo, più dentro la partita, più propositivo e anche più tonico, fisicamente. Dimostra di stare bene soprattutto quando è costretto a rincorrere gli avversari in fase difensiva, arrivando sempre prima degli avversari. Rovina tutto con un cartellino rosso per proteste che è figlio dei suoi vent’anni. Gli si tappa la vena e lascia la squadra in nove, quando già le speranze erano di fatto nulle.
SERDAR 4.5 Gioca nei tre dietro la punta, in posizione centrale. Idealmente dovrebbe essere il rifinitore ma rimane solo un’idea e nulla più. E’ in evidente ritardo di condizione e questo gli rende dannatamente difficile trovare il ritmo partita e, soprattutto, la miglior posizione in campo. Inoltre, cerca sempre la giocata più difficile, quella risolutiva, quando dovrebbe solo ed esclusivamente semplificare le cose.
LAMBOURDE 5 (dal 64°) Non pervenuto.
SUSLOV 5 + Vale lo stesso discorso fatto per Duda. Nonostante sia ancora giovane, è un leader morale di questa squadra. O almeno dovrebbe esserlo. Eppure anche lui da un po’ di tempo a questa parte si sta nascondendo. Perché? Non sta bene fisicamente? Non ha la testa a Verona? Si chiarisca le idee, perché il tempo è finito. Il suo solo merito della partita è l’unico tiro in porta dell’Hellas in 95 minuti. Comunque troppo poco.
DANI SILVA s.v. (dall’84°)
LAZOVIC 5 Un primo tempo non male, di buona sostanza e di idee chiare. Spinge tanto e si ritrova spesso col passo giusto per il cross in mezzo. Pecca un po’ in precisione, quando non sono gli avversari a chiuderlo con energia. Con l’espulsione di Tchatchoua è costretto a fare il terzino sinistro, e paga pegno perdendo sciaguratamente Dorgu nell’azione del vantaggio. Va bene la poca abitudine a quel ruolo, ma da uno con la sua esperienza non ti aspetti una svista del genere.
BRADARIC 5 (dal 64°) E’ entrato in campo?
TENGSTEDT 5 Per sua stessa ammissione gioca meglio quando ha una punta di riferimento con la quale dialogare. Zanetti, invece, preferisce schierarlo con due mezze punte a sostegno. E lui non è mai a suo agio. Si abbassa per andare incontro al pallone ma, inevitabilmente, si perde in area. Gioca pochi palloni, mai semplici e non riesce a lasciare il segno.
MOSQUERA 5.5 (dal 53°) Nessuna differenza rispetto a Tengstedt. Si fa notare solo per il 2-0 del Lecce salvato sulla linea di porta.
ALL. ZANETTI 5 Fa scelte importanti lasciando in panchina Montipò e Magnani e torna ancora una volta alla difesa a quattro. Il Verona non parte male, ma va al piccolo trotto, non sembra affamato, forse dominato dalla paura. Passano i minuti e le cose non migliorano. A complicare le cose l’espulsione di Tchatchoua. E però poi le sue scelte non convincono, con cambi poco logici, soprattutto Mosquera per Tengstedt, quando il Verona deve comunque provare di tutto per pareggiare. Non sta gestendo bene la situazione, pare poco lucido. Non vorrei che l’emotività della quale parlava Sogliano dopo Bergamo gli stia giocando contro.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Lecce-Verona 1-0, le pagelle gialloblù di CH
Serata no per Tchatchoua, ingenuità clamorosa per Belahyane
di Andrea Molinari
29 Ottobre 2024 20:45
È un Hellas opaco e senza idee quello sconfitto dal Lecce nella decima giornata di Serie A. Nessuna reazione dopo la partita di Bergamo e mini crisi per la squadra di Zanetti, che prima resta in dieci per l’espulsione di Tchathcoua nel finale di primo tempo, poi in nove per la doppia ammonizione (ingenua) ricevuta da Belahyane a dieci minuti circa dal termine della gara.
Cartellini a parte, i gialloblù non si rendono mai pericolosi dalle parti di Falcone: un problema sempre più evidente in queste prima parte di campionato. Meglio in fase difensiva, anche se prima del gol decisivo di Dorgu, ne sono stati annullati due allo stesso giocatore dei salentini…
Di seguito, dunque, le nostre pagelle gialloblù del match.
PERILLI: 5,5
Non sicuro in presa sulla punizione provata da Rafia dalla lunga distanza e in generale per tutta la partita. Per fortuna il gol di Dorgu sugli sviluppi del calcio d’angolo viene annullato.
COPPOLA: 6
Fa il suo, o perlomeno non commette errori.
DANILIUC: 5,5
Con Banda non c’è confronto sulla velocità, ma lo tiene a bada come può anche con le vecchie maniere.
GHILARDI: 5
Si fa infilare da Dorgu in velocità nell’azione dell’espulsione di Tchatchoua. Poteva temporeggiare o almeno fare fallo a metà campo…
TCHATCHOUA: 4
Graziato sul gol annullato di Dorgu. Oltre a questo regala troppi palloni al Lecce: la serata no dell’esterno camerunense viene confermata dall’espulsione per fallo da ultimo uomo sempre su Dorgu.
SERDAR: 6
Finché è in campo non molla di un centimetro. L’atteggiamento per riprendersi il centrocampo del Verona è quello giusto.
BELAHYANE: 4,5
Ingenuità clamorosa per il centrocampista marocchino: a dieci dalla fine lascia il Verona in nove uomini con un fallo inutile.
SUSLOV: 5,5
È l’autore dell’unico tiro in porta del Verona, per il resto impreciso.
DUDA: 5,5
Un po’ fuori dal gioco.
LAZOVIC: 5
Si addormenta sul gol di Dorgu.
TENGSTEDT: 5,5
Inoperoso, ma non per colpa sua.
MOSQUERA: 5,5
Come il collega di reparto, non riesce a pungere.
LAMBOURDE: 5
Zanetti lo inserisce per vedere qualche giocata, ma non tocca praticamente mai il pallone.
BRADARIC: 5,5
Entra per dar man forte sulla fascia sinistra, ma non fa nulla di più rispetto al suo compito.
MAGNANI: s.v.
SILVA: s.v.
ZANETTI: 5
Vero che nel finale di primo tempo la squadra resta in dieci, ma per tutta la prima frazione il Verona non riesce a creare nessuna azione pericolosa. Il copione si ripete nel secondo tempo: se una squadra vuole salvarsi, deve anche segnare. Invece le idee in fase offensiva sembrano non esserci, e ormai è un dettaglio recidivo per i gialloblù.
FONTE: CalcioHellas.it
Serie A Le pagelle di Zanetti: Hellas ancora sconfitto, non convincono alcune sue scelte
30/10 alle 11:30
di Andrea Piras
Ancora una sconfitta per il Verona. L'Hellas non riesce ad uscire da un periodo davvero negativo perdendo anche uno scontro diretto come quello del Via del Mare contro il Lecce. "Cambia molto rispetto a Bergamo ma i suoi deludono - è il commento alla pagelle del tecnico gialloblù Paolo Zanetti della Gazzetta dello Sport -. L’inferiorità numerica non spiega del tutto la prova sottotono. E Serdar 'sottopunta' non convince". "Primo tempo in affanno. Secondo ancora di più" si legge su Tuttosport.
Questo il commento di TMW: "Al di là degli episodi, alcune scelte iniziali non convincono del tutto. Le due espulsioni dimostrano la poca tranquillità".
I VOTI
TuttoMercatoWeb.com: 5
Gazzetta dello Sport: 5
Tuttosport: 5
Corriere dello Sport: 5,5
Corriere della Sera: 5
Due gol annullati, uno segnato. Cosa chiedere di più da Patrick Dorgu. Il calciatore del Lecce è stato il mattatore assoluto della sfida vinta dai giallorossi di Luca Gotti contro il Verona. Scheggia impazzita, non a caso è finito nel mirino di squadre come Milan e Napoli per la prossima stagione. "La rete della liberazione - scrive la Gazzetta dello Sport - l’espulsione provocata, due gol annullati. Lui c’è sempre, anche da terzino". Per Tuttosport è "letteralmente mostruoso. Segna e fa impazzire i tifosi giallorossi".
Questo il commento di TMW: "Scheggia impazzita, è semplicemente devastante. Provoca l'espulsione di Tchatchoua, la decide dopo due reti annullate".
I VOTI
TuttoMercatoWeb.com: 7,5
Gazzetta dello Sport: 7,5
Tuttosport: 7,5
Corriere dello Sport: 8
Corriere della Sera: 7,5
Serie A Hellas Verona, la difesa è troppo fragile: serve una scossa ma il calendario non aiuta
30/10 alle 09:53
di Andrea Piras
Momento non facile per il Verona. La squadra di Paolo Zanetti ieri ha perso al Via del Mare di Lecce uno scontro diretto per l'obiettivo finale. Gli scaligeri, che soltanto due mesi fa avevano schiantato il Napoli di Antonio Conte al "Bentegodi" sembrano aver rallentato la propria corsa. Dopo aver raccolto sei punti nelle prime tre partite, l'Hellas ne ha ottenuti solo tre nelle successive nove senza mai aver ottenuto pareggi ed incassando troppi gol.
Difesa troppo fragile
I numeri lasciano poco spazio ad interpretazioni e se è vero che nelle tre partite dove hanno portato a casa l’intera posta in palio hanno subito complessivamente un gol, nelle altre gare la difesa non è stata altrettanto impeccabile diventando la più perforata del torneo. Contro la Juventus sono state tre le reti incassate, due contro la Lazio, ancora tre contro Torino, Como e Monza, addirittura sei contro l’Atalanta e uno contro i salentini di Gotti.
Calendario in salita
E il calendario adesso non aiuta i gialloblù visto che i prossimi tre incontri sono molto complessi. Si parte domenica prossima alle 18 contro la Roma fra le mura amiche mentre prima della sosta ci sarà la sfida contro i viola di Raffaele Palladino. Dopo la pausa per le Nazionali ci sarà l'Inter di Simone Inzaghi sempre al "Bentegodi".
Rassegna stampa L'apertura de L'Arena: "Hellas, altra trasferta amara. Finisce in 9 e affonda a Lecce"
30/10 alle 08:18
di Niccolò Righi
Nessuna reazione da parte dell'Hellas Verona, che dopo il 6-1 di pochi giorni fa contro l'Atalanta affonda anche a Lecce venendo battuta per 1-0. A decidere il match la rete ad inizio ripresa di Dorgu, con gli scaligeri rimasti in 9 per le espulsioni di Tchatchoua al 40' e di Belahyane all82'. Lecce che con questa vittoria si smuove dall'ultimo posto in attesa di Venezia e Genoa, mentre la terza sconfitta di fila in casa Hellas Verona mette sulla graticola il tecnico Paolo Zanetti, adesso a rischio esonero.
Sempre più giù, terza sconfitta consecutiva per l'Hellas Verona di Paolo Zanetti al ritorno da Lecce con le ossa nuovamente rotte in quella che sarebbe dovuta essere la serata del riscatto dopo il sabato horror di Bergamo e che ha invece finito per passare in rassegna una volta di più tutte le fragilità di una squadra che, ad oggi, sembra completamente smarrita. Una prova, quella del Via del Mare, che ha evidenziato una crisi sempre più profonda dalla quale uscire appare francamente piuttosto difficile.
La partita della paura
Una gara impostata male sin dall'inizio quella del tardo pomeriggio pugliese, con un'impostazione di gioco votata alla difesa del pareggio che ha portato il Verona a cadere sull'ennesima inferiorità numerica stagionale. Torino, Como e appunto Lecce, tre indizi non possono far altro che costituire una prova di come ormai queste consuete espulsioni rappresentino un bruttissimo e pericoloso vizio quasi cronico che dovrà essere abbandonato rapidamente dagli uomini di Zanetti per iniziare a risalire velocemente la china.
Percorso complicato
A preoccupare inoltre in casa Hellas è poi la fragilità palesatasi negli scontri diretti, di rado sbagliati nell'ultima stagione, con il Verona di Baroni che era invece sempre riuscito a dire la propria nelle sfide ad alta tensione. Servirà ora ripartire fin da subìto già a partire dalla sfida di domenica alla Roma dell'ex Juric al "Bentegodi" che aprirà un trittico di gare complicate per la compagine scaligera, attesa poi dagli impegni con Fiorentina in trasferta ed Inter in casa, che potrebbero risultare determinanti anche ai fini di una panchina ormai fisiologicamente sempre più traballante.
Nell'anticipo della 10^ giornata di Serie A, preziosissimo successo del Lecce in casa contro l'Hellas Verona: padroni di casa due volte vicini al vantaggio con Dorgu a cui sono state annullate (giustamente) due reti, nella ripresa arriva il vantaggio sempre di Dorgu su cross di Banda. La squadra di Gotti sale a 8 scavalcando momentaneamente il Genoa e raggiungendo Parma e Monza (rivedi qui il live della gara a cura di TMW).
Ecco alcune statistiche della partita, a cura di Opta:
- La rete di Patrick Dorgu contro l'Hellas Verona ha interrotto il digiuno di gol del Lecce in Serie A durato 442 minuti.
- Il Lecce è tornato al successo in Serie A contro l'Hellas Verona chiudendo una striscia negativa durata nove partite (3N, 6P). L'ultimo successo dei salentini con clean sheet in Serie A contro i gialloblù risaliva al febbraio 1990.
- Il Lecce ha trovato il gol in casa contro l'Hellas Verona, interrompendo una striscia di tre partite consecutive al Via del Mare senza infilare la porta gialloblù. Quello di Dorgu è il primo gol di testa dei giallorossi in questo campionato.
- L'Hellas Verona ha subito almeno un gol in tutte le ultime sette partite in Serie A, dopo aver ottenuto due clean sheet nelle prime tre gare con Paolo Zanetti in panchina; la striscia più lunga dei gialloblù nel massimo campionato dall'ottobre-dicembre 2023 (nove gare).
- Nessuna squadra ha ricevuto più cartellini rossi dell'Hellas Verona in questa Serie A: quattro, come il Parma. Era dal marzo 2022 in casa contro il Napoli che i gialloblù non avevano almeno due giocatori espulsi nella stessa sfida nel massimo campionato.
Perilli 5 Terza da titolare in tre stagioni. Incerto quando si tratta di allontanarsi dalla linea di porta. Salvato una volta dal palo e altre due dal VAR, si fa castigare da Dorgu (al terzo tentativo dopo due gol annullati);
Daniliuc 5 Segna il passo di fronte all'esuberanza di Banda che lo mette quasi sempre in difficoltà (dal 39' s.t. Magnani s.v.)
Coppola 5,5 Meglio che a Bergamo ma si fa trovare colpevolmente fuori posizione quando Dorgu si invola verso la porta prima di essere atterrato da Tchatchoua. L'intesa con Ghilardi latita ma non poteva essere altrimenti;
Ghilardi 5 Sbaglia il tempo dell'anticipo su Dorgu nell'azione che porta al rosso di Tchatchoua. Appare incerto e macchinoso;
Tchatchoua 4,5 Schierato sulla sinistra, per ordini di scuderia cerca di arginare le scorribande di Dorgu che fa il bello e il cattivo tempo. Troppo irruento quando stende lo stesso Dorgu e rimedia l'inevitabile cartellino rosso;
Belahyane 5 Nervoso, poco lucido, fatica a trovare spazi. Nell'occasione del secondo giallo è fin troppo ingenuo;
Duda 5 Inizia bene sia in fase di contenimento che in quella di impostazione. Poi, con il passare dei minuti si eclissa nel grigiore generale;
Suslov 5 È sua l'unica conclusione della serata, forte ma centrale. Per il resto è solo tanto fumo, dell'arrosto non si sente nemmeno il profumo (dal 39' s.t. Dani Silva s.v.);
Serdar 4,5 Schierato sulla trequarti appare un pesce fuor d'acqua. Ma, forse, non è nemmeno tutta colpa sua (dal 20' s.t. Lambourde 5 ininfluente);
Lazovic 5 Evanescente per un tempo, si perde Dorgu nell'azione del vantaggio giallorosso. A parziale scusante il fatto di ricoprire un ruolo tutt'altro che adatto alle sue caratteristiche (dal 20' s.t. Bradaric 5,5 probabilmente si porta dietro ancora le scorie dell'imbarcata di Bergamo. Ci mette solo la buona volontà, ma non basta);
Tengtedt 5 Non riesce a dare alcun valore aggiunto ai pochi palloni giocabili che riceve (dal 9' s.t. Mosquera 5,5 si fa notare solo quando con un salvataggio quasi sulla linea di porta evita il raddoppio leccese);
Zanetti 5 Con la novità di Perilli in porta, la squadra approccia bene l'incontro ma si spegne fin troppo presto. Con il rosso a Tchatchoua e la successiva rete a inizio ripresa di Dorgu il sipario cala definitamente. Dopo la batosta di Bergamo era lecito attendersi ben altra reazione ma i limiti di gioco e caratteriali sono innegabili. Se questa non è crisi poco ci manca.
Serie A Hellas Verona ko a Lecce. Ha subito almeno un gol in tutte le ultime sette partite in Serie A
29/10 alle 21:30
di Tommaso Bonan
Nell'anticipo della 10^ giornata di Serie A, preziosissimo successo del Lecce in casa contro l'Hellas Verona: padroni di casa due volte vicini al vantaggio con Dorgu a cui sono state annullate (giustamente) due reti, nella ripresa arriva il vantaggio sempre di Dorgu su cross di Banda. La squadra di Gotti sale a 8 scavalcando momentaneamente il Genoa e raggiungendo Parma e Monza (rivedi qui il live della gara a cura di TMW).
Ecco alcune statistiche della partita, a cura di Opta:
- La rete di Patrick Dorgu contro l'Hellas Verona ha interrotto il digiuno di gol del Lecce in Serie A durato 442 minuti.
- Il Lecce è tornato al successo in Serie A contro l'Hellas Verona chiudendo una striscia negativa durata nove partite (3N, 6P). L'ultimo successo dei salentini con clean sheet in Serie A contro i gialloblù risaliva al febbraio 1990.
- Il Lecce ha trovato il gol in casa contro l'Hellas Verona, interrompendo una striscia di tre partite consecutive al Via del Mare senza infilare la porta gialloblù. Quello di Dorgu è il primo gol di testa dei giallorossi in questo campionato.
- L'Hellas Verona ha subito almeno un gol in tutte le ultime sette partite in Serie A, dopo aver ottenuto due clean sheet nelle prime tre gare con Paolo Zanetti in panchina; la striscia più lunga dei gialloblù nel massimo campionato dall'ottobre-dicembre 2023 (nove gare).
- Nessuna squadra ha ricevuto più cartellini rossi dell'Hellas Verona in questa Serie A: quattro, come il Parma. Era dal marzo 2022 in casa contro il Napoli che i gialloblù non avevano almeno due giocatori espulsi nella stessa sfida nel massimo campionato.
Serie A Le pagelle dell'Hellas Verona - Suslov ci prova, Tchatchoua e Belahyane vedono rosso
29/10 alle 20:35
di Marco Pieracci
Risultato finale: Lecce-Hellas Verona 1-0
Perilli 6 - Preferito a Montipò, il palo lo salva da una piccola esitazione in uscita. Due gol annullati, uno preso. Evita il raddoppio.
Daniliuc 6 - Centrale adattato da terzino per contrastare Banda con l'arma della fisicità, l'unica volta in cui lo molla mette il cross per Dorgu. Dall'84' Magnani sv
Ghilardi 5,5 - La goleada dell'Atalanta è una ferita ancora aperta, il mismatch con Krstovic si rivela meno traumatico di quello con Retegui.
Coppola 6 - Zanetti gli rinnova la fiducia dopo il primo tempo dopo il primo tempo horror di Bergamo, stavolta non soffre particolarmente.
Tchatchoua 4 - Trasloca sulla corsia mancina, si mette sulle tracce di Dorgu e resta scottato. Intervento disperato, gli costa il rosso diretto.
Belahyane 4 - Tra i meno peggio per atteggiamento nella disfatta del Gewiss Stadium, stavolta diventa il classico esempio da non seguire.
Duda 6 - A Bergamo la sua assenza si è fatta sentire, col suo rientro in mediana la squadra ritrova almeno un po' di equilibrio. Non basta.
Suslov 6 - Largo per creare superiorità numerica, è l'unico a provarci davvero. Lucida il sinistro dalla sua mattonella, impegna Falcone. Dall'84 Dani Silva sv
Serdar 5,5 - In posizione ibrida, gioca più alto di Belahyane e Duda per inserirsi da dietro: arriva in ritardo sul suggerimento di Lazovic. 65' Bradaric 5,5 - Impatto zero.
Lazovic 5 - La prima iniziativa pericolosa non viene rifinita a dovere, distratto in marcatura: si perde Dorgu e lo ritrova che esulta. Lambourde 5,5 - Non si vede.
Tengstedt 5 - Prima punta atipica, invece di riempire l'area di rigore la svuota arretrando con movimenti da regista avanzato che non portano benefici. Mosquera 5 - Mai pericoloso.
Paolo Zanetti 5 - Al di là degli episodi, alcune scelte iniziali non convincono del tutto. Le due espulsioni dimostrano la poca tranquillità.
Vince 1-0 il Lecce contro l'Hellas Verona al Via del Mare nell'anticipo della 10^ giornata di Serie A.
VAR protagonista, espulso Tchatchoua. Il Lecce gioca molto meglio dell'Hellas Verona nel primo tempo, ma non sfonda. L'inizio di match è molto equilibrata, con entrambe le squadre che cercano di studiarsi ed escono con difficoltà dalla propria metà campo, poi però i salentini si dimostrano più reattivi e intraprendenti, sfruttando soprattutto la verve di Patrick Dorgu, che a destra è sicuramente un fattore. Al 23' il danese colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo e batte Perilli, ma il direttore di gara, aiutato dal VAR, ravvisa una sua irregolarità su Tchatchoua e annulla la rete dell'1-0 agli uomini di Gotti, che continuano a premere. Al 36' è ancora una volta l'esterno a battere l'estremo difensore ospite con un destro incrociato sul secondo palo, però, come in precedenza, il VAR strozza l'urlo in gola al 2004, fermato per una posizione di fuorigioco. L'ultimo sussulto della prima frazione lo regala... Dorgu, che al 41' si invola verso la porta avversaria e viene atterrato da Tchatchoua al limite: per Mariani è fallo da ultimo uomo e cartellino rosso per Tchatchoua. Krstovic calcia alto, ma ora la gara è in salita per gli uomini di Zanetti.
Dorgu la sblocca, l'Hellas Verona resta in 9. Piove sul bagnato per i gialloblù, che al 51', dopo pochi minuti della ripresa, subiscono il gol dell'1-0 dal Lecce: grandissima azione a sinistra da parte di Banda che sposta la palla sul destro e crossa in maniera molto pericolosa sul secondo palo, a centro area Coulibaly non tocca e così Dorgu appoggia la sfera in rete di testa. L'arbitro inizialmente annulla per fuorigioco, poi il VAR, per una volta, aiuta i salentini, che sbloccano il match. Nonostante l'inferiorità numerica Suslov prova a scuotere i suoi da fuori area su punizione, ma non inquadra la porta e così è la squadra di Gotti a sfiorare due volte il raddoppio: prima Mosquera salva spedendo in corner la sponda di Gaspar, poi Pierret con il sinistro spedisce la sfera sul fondo. Il crollo mentale dell'Hellas Verona diventa ancora più evidente all'83', quando Belahyane viene espulso, con il secondo giallo rimediato per proteste: in 9 uomini gli scaligeri tentano l'impossibile con la forza della disperazione, ma rischiano solo di capitolare nuovamente e impensieriscono Falcone.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
29 ottobre 2024 Serie A Enilive 2024/25 | Al 'Via del Mare' vince il Lecce 1-0
Verona - Si è conclusa 1-0 Lecce-Hellas Verona, 10a giornata di Serie A Enilive 2024/25.
Venendo alla cronaca, si fa vedere avanti il Lecce al 15’. Il difensore giallorosso Gaspar, sbucando sul secondo palo, colpisce di testa il calcio piazzato dalla distanza: pallone sul palo.
Al 23’ Lazovic, innescato da Serdar, scappa alle spalle di Guilbert e si invola dalla corsia sinistra verso la porta: al momento del tiro, l’esterno gialloblù viene contrastato in scivolata da Gaspar.
Al 40' il Verona rimane in 10 uomini per il rosso mostrato a Tchatchoua dopo un contrasto con Dorgu, giudicato dal direttore di gara come fallo da ultimo uomo.
Nella ripresa, al 51’, Dorgu porta avanti il Lecce colpendo di testa il traversone di Banda sul secondo palo.
Al 59’ il numero 31 gialloblù, Suslov, con una punizione dal limite, sfiora la traversa della porta difesa da Falcone.
Al 64’ il difensore giallorosso, Gaspar, sbuca sul secondo palo e colpisce verso lo specchio la punizione dalla distanza: Mosquera, sulla linea, protegge la porta gialloblù.
Sugli sviluppi di un calcio di punizione al 77’, Suslov, con il sinistro a giro, calcia forte verso la porta provando a impensierire Falcone, che respinge con i pugni.
All’83 il Verona rimane in 9 uomini per il secondo giallo nei confronti di Belahyane.
Al 90+2’ Tete Morente prova a trovare il raddoppio ma Perilli, con un doppio intervento in uscita, protegge la sua porta.
Dopo cinque minuti di recupero, la partita si conclude sul risultato di 1-0.
Il prossimo impegno del Verona sarà quello di domenica 3 novembre (ore 18) quando i gialloblù affronteranno la Roma allo stadio ‘Bentegodi’, match valido per la 11a giornata di Serie A Enilive 2024/25.