RECAP & IMPRESSIONI
La frittata è presto fatta: VALENTINI in area sfiora la palla con la mano e il VAR 'sto giro, al contrario dello scorso, ci vede benissimo nel richiamare Manganiello che ovviamente assegna la massima punizione: ASLLANI calcia a destra, MONTIPÒ si tuffa a sinistra e i nerazzurri vanno in vantaggio.
Seguono circa 40 minuti di possesso palla quasi senza soluzione di continuità da parte dei padroni di casa, un solo tiro in porta da parte dei gialloblù e un primo tempo che più scontato non si può nonostante a giocare sia l'INTER 2.
Nella ripresa il VERONA prova a spingersi in avanti ma la palla è un miraggio e nelle rare volte in cui i gialloblù riescono ad arrivare sulla trequarti poi si perdono come sempre sprecando pure i corner sui quali, primo o secondo palo, non sono mai e poi mai pericolosi.
Lo stesso VAR che l'anno scorso non vide la gomitata volontaria di BASTONI in faccia a DUDA quest'anno vede un fallo di mano che non era nemmeno facile da individuare ma il VAR è (anche) questo: Vorrai mica che si frapponga tra una squadra che potrebbe vincere lo scudetto e la sua voglia di conquistare i 3 punti in qualche modo? E poi tutti i falli a metà fischiati in un'unica direzione così come gli out e i corner nella prima metà del primo tempo (e anche quello regalato a CORREA all'inizio del secondo): Niente di scandoloso, sia chiaro, ma questo tipo di direzioni avrebbe un po' stufato a dire il vero insieme alle continue perdite di tempo da fallo laterale e ai metri indebiti conquistati dai calciatori.
Comunque va come doveva andare al 'Meazza', ora però contro il LECCE servirà giocare col sangue agli occhi perché un'altra partita tipo quella col CAGLIARI non sarà tollerata!
IL GIORNO DOPO, A MENTE FREDDA...
Sconfitta di misura al 'Meazza', che lascia l'amaro in bocca perché la sensazione è che l'INTER abbia lucrato al massimo sull'unico episodio davvero favorevole, protestando come una provinciale qualunque alla ricerca del rigoretto, peraltro ineccepibile alla prova del VAR, e poi contando su un possesso palla inarrivabile per un VERONA che peraltro non avrebbe segnato mai, nemmeno in questa partita, viste le consuete difficoltà in fase di rifinitura; è finita insomma come tutti si aspettavano con gli inseguitori che, con le stesse difficoltà (😅) che hanno avuto gli inseguiti al 'Via del Mare', rimandano ogni sentenza matematica a fine campionato permettendo ai nerazzurri di ripensare immediatamente alla Champions League come se l'HELLAS fosse un inutile fastidio che ha interrotto glorie più importanti.
Storie da calcio moderno, dove tutto viaggia al massimo e non c'è tempo di godere o dispiacersi più che tanto perché domani è un altro giorno e c'è un'altra partita (per il calcio dei ricchi ovviamente) da masticare e sputare alla svelta in vista della prossima
Mister INZAGHI cambia 10 giocatori su 11 rispetto al match del 'Montjuic' mantenendo il solo BISSECK e cambiando persino il portiere che sarà MARTÍNEZ; vicino al nazionale tedesco in difesa giocheranno quindi DE VRIJ e CARLOS AUGUSTO con DARMIAN laterale a destra e ZALEWSKI dalla parte opposta ai lati del trio FRATTESI-ASLLANI-ZIELIŃSKI ad ispirare la coppia d'attacco CORREA-ARNAUTOVIĆ.
Difesa per forza rivoluzionata da parte di mister ZANETTI che sposta VALENTINI al centro e gli affianca il redivivo DANILIUC a destra e FRESE a sinistra, in mediana si rivede NIASSE con DUDA e SERDAR in un 3-5-1-1 con SUSLOV dietro l'unica punta SARR.
678 i butei presenti al 'Meazza', arbitra il signor Gianluca Manganiello della sezione AIA di Pinerolo.
PRIMO TEMPO
3° DUDA in fascia per TCHATCHOUA che innesta il turno e guadagna il primo corner della partita.
6° VALENTINI col braccio largo in area sfiora la palla con la mano sinistra, Manganiello non vede ma il VAR si (sulle vibranti proteste dei padroni di casa), lo richiama e il direttore di gara torna sui suoi passi fischiando la massima punizione. 8° Dal dischetto ASLLANI: Palla a destra e MONTIPÒ a sinistra, INTER in vantaggio dopo meno di 10 minuti a causa di un rimbalzo maligno della palla comandata di un dio del calcio ancora una volta sfavorevole ai nostri colori.
11° ZALEWSKI dal vertice sinistro: Potente ma tutto sommato facile per MONTIPÒ.
16° TCHATCHOUA per SARR che entra in area da destra e dal verice destro dell'area piccola impegna MARTÍNEZ a mezza altezza!
18° CORREA-ARNAUTOVIĆ-FRATTESI in passaggi corti in area: Il sudamericano si libera davanti a MONTIPÒ ma fortunatamente è in fuorigioco!
23° Buona giocata di SUSLOV sulla sinistra: DARMIAN interviene duramente in scivolata e viene ammonito dal signor Manganiello.
44° ASLLANI da fuori area appena sopra la traversa!
45° Ancora ASLLANI con un gran cross da destra per il liberissimo ARNAUTOVIĆ (DANILIUC dov'è?) che fortunatamente incorna a lato...
45°+1 DOpo un minuto di recupero Manganiello fischia la fine del primo tempo.
SECONDO TEMPO
45° Nessun cambio, si riparte.
46° fallo netto di VALENTINI saltato da FRATTESI e giallo al difensore argentino.
65° DUDA dai 30 metri: Palla alta di poco.
67° SERDAR per SUSLOV che entra in area dal vertice destro poi, contrastato da un avversario, trova solo l'esterno della rete.
69° Via ai cambi: Tre per l'INTER con MXIT'ARYAN e DIMARCO al posto di ZIELIŃSKI e BISSECK e due per l'HELLAS con l'ingresso di MOSQUERA e BERNÈDE al posto di SARR (che ha chiesto il cambio per un problema fisico) e SUSLOV.
71° DUDA frustrato manata a ZALEWSKI e intervento duro sulle gambe di CORREA, inevitabile l'ennesimo cartellino giallo per lo slovacco.
75° Scontro DARMIAN-DE VRIJ palla a TCHATCHOUA murato sul fondo dalla schiena di DIMARCO.
76° Tocca a TAREMI nelle fila nerazzurre, gli fa spazio ARNAUTOVIĆ.
80° Doppio cambio HELLAS: TENGSTEDT per DUDA (che dopo un fallo su FRATTESI ha rischiato moltissimo il secondo giallo) e KASTANOS per NIASSE che ha accusato un altro problema (speriamo bene).
84° Fuori ZALEWSKI dentro ACERBI nell'INTER.
90°+2 Dentro LIVRAMENTO e fuori BRADARIĆ nel VERONA che passa a quattro dietro.
90°+4 L'arbitro fischia tre volte, all'INTER basta il VAR per stare a -3 dal NAPOLI.
VOTI
MONTIPÒ Impegnato solo in occasione del rigore sceglie il lato sbagliato... Capita 6
DANILIUC La faccia terrorizzata che aveva all'inizio non lasciava presagire nulla di buono e invece, fatto salvo qualche errore di posizionamento (soprattutto al 45° quando perde completamente ARNAUTOVIĆ) comprensibile per chi non gioca mai, non ha demeritato più che tanto... 6-
VALENTINI Determinante in negativo sul fallo di mano in area che, di fatto, decide il match ma c'è da dire che è parecchio sfortunato su quel rimbalzo maligno che sfugge a tutti tranne che al VAR. Bravo in chiusura su CORREA al 26° in area. Ammonito ad inizio del secondo tempo per un fallo su FRATTESI. Mezzo voto in meno per quella mano galeotta 5,5
FRESE Non gioca nella sua posizione preferita e tuttavia non demerita anche se qualcosa anche dal suo lato passa... 6-
TCHATCHOUA Ancora una volta il migliore dei gialloblù: Al 3° lanciato da DUDA trova il primo corner del match e al 16° mette sulla testa di SARR l'unica palla-gol del VERONA oggi al 'Meazza'. Al 75° va al tiro ma viene murato da DIMARCO 6+
NIASSE Positivo il rientro in campo di Cheikh, per quanto riguarda l'intercettazione di qualunque cosa passi dalla sua zona (come prima dell'infortunio) dovremo attendere che rientri in forma: Col LECCE avra certamente più minutaggio nelle gambe 5,5 (gli da il cambio KASTANOS all'80° e 5 minuti dopo, allungandosi troppo la palla sulla trequarti, in un tentativo di contropiede gialloblù, è costretto al fallo da ammonizione su FRATTESI nel cercare di riprendersela 5+)
DUDA Nel primo tempo inizia subito con una gran palla in fascia per TCHATCHOUA al 3°, poi però si pesta un po' i piedi con NIASSE... Al 65° ci prova pericolosamente dalla distanza. Al 71°. frustrato dallo svolgimento della partita, rifila prima una manata a ZALEWSKI e proseguendo con l'azione si produce in un duro intervento sulle gambe di CORREA: Inevitabile l'ammonizione inflitta da Manganiello. Rischia il secondo giallo al 79° per un fallo su FRATTESI: Va già bene non averlo perso per la prossima, decisiva, partita col LECCE ma deve imparare a collegare il cervello anche quando il gioco si fa duro... 5,5 (gli da il cambio TENGSTEDT all'80°: Mette a referto poco più di 10 minuti dopo una lunghissima assenza seguita da una pesante ricaduta... Speriamo che sia finita qua e torni utile per il finale con un golletto Non giudicabile)
SERDAR Corricchia più o meno inutilmente per il campo cercando di rendersi utile... Bella palla al 67° per SUSLOV: Anche lui deve ritrovarsi alla svelta 5,5
BRADARIĆ ...Anche per lui qualche spunto sulla mancina ma sul più bello... Non sfonda mai! Tante idee, anche belle ma di concretezza assai poca 5,5 (gli da il cambio LIVRAMENTO al 92°: Non giudicabile)
SUSLOV Un paio di buoni spunti al 23° e al 67°, grande impegno ma anche lui è ancora imballato 5,5 (gli da il cambio BERNÈDE al 69°: Chi l'ha visto? 5)
SARR Suo l'unico tiro in porta dei gialloblù al 16° ed è difficile chiedergli di più in una partita come questa dove in fase offensiva si trova spesso solo contro la difesa schierata dell'INTER. Esce anzitempo causa crampi. 6- (gli da il cambio MOSQUERA al 69°: Prova a rendersi utile ma al 77°, poco fuori il limite, non controlla una palla che scende dall'alto e se la fa rimbalzare sulla mano... Non era il suo tipo di match e probabilmente nemmeno doveva giocare senza i crampi a SARR 5+)
ZANETTI Prova a rosicchiare un punto con un VERONA più coperto in mediana e con una punta in meno ma il compito, già improbo, è reso subito ancora più complicato da una sfortuna nera e un VAR impeccabile 6
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Massimiliano FARRIS, vice allenatore dell'INTER che ha sostituito INZAGHI ieri squalificato, ha parlato a DAZN «Abbiamo disputato una partita seria, gestendo le energie e portando a casa una vittoria che ci permette di rimanere in scia per lo scudetto. Al momento non è più tutto nelle nostre mani, ma se il Napoli mollerà qualcosa noi non dovremo avere rimpianti…» CalcioHellas.it
Mister ZANETTI «Se avrei voluto un Verona più aggressivo? Diciamo che non sono insoddisfatto totalmente, avrei voluto che anche nel primo tempo ci comportassimo come nel secondo. Loro hanno un tasso tecnico altissimo: hanno fatto giocare chi gioca meno, ma chiamarle riserve è offensivo. L'Inter ha due squadre. Noi nel primo tempo eravamo troppo bassi, mi sono sgolato per tenerli su fino all'episodio che ha messo la partita su un binario difficile, però non abbiamo sbragato. Nel secondo tempo siamo entrati più aggressivi. Per fare male all'Inter bisogna spingere di più, bisogna fare entrambe le fasi in maniera perfetta. Bradaric si è preoccupato molto della fase difensiva, un po' meno di quella offensiva: potevamo fare meglio, ma non solo con lui. In generale nel secondo tempo ci siamo sciolti, rischiando ma ci poteva stare. Nel primo tempo l'atteggiamento è stato ordinato, attento, ma troppo poco coraggioso... Ho voluto dare minuti a giocatori fondamentali per noi, che hanno bisogno di giocare, di mettere minuti per noi. Oggi è stata una partita di sofferenza, ma molto allenante. La partita di domenica è fondamentale per noi, mettiamoci alle spalle questo risultato. Dobbiamo preparare una settimana perfetta, non ripetere gli errori già fatti. Dobbiamo essere lucidi: settimana scorsa abbiamo sciupato un match point, ora ne abbiamo un altro grazie al fatto che in questo campionato ci siamo guadagnati la possibilità di essere padroni del nostro destino. Oggi Sarr mi ha chiesto il cambio per un crampo al polpaccio, Suslov l'ho tolto perché diffidato, Duda lo stavo togliendo: abbiamo rischiato, è andata bene. Se un pareggio col Lecce sarebbe sufficiente? Non lo so. Però col Cagliari abbiamo anche sbagliato il pensiero di guardare gli altri, di vedere quanti punti ci servono. Siamo una squadra giovane e ingenua, non sappiamo gestire le situazioni: dobbiamo pensare solamente ad affrontare al meglio le situazioni. Ora incontreremo una squadra al nostro livello, dobbiamo mettere in campo prestazioni che sappiamo fare, preparando la partita in modo diverso» TuttoMercatoWeb.com
Cheikh NIASSE «Se immaginavo un Verona più propositivo? Penso che abbiamo fatto bene alcune cose, che potessimo ottenere di più di questo risultato. Non siamo stati sfortunati, penso che possiamo imparare da questa partita. Mancano tre partite alla fine del campionato e questa gara ci servirà da lezione... Ragioniamo partita dopo partita, non pensiamo alla prossima fino alla fine della gara che giochiamo. Saranno tre finali e daremo tutto, partita dopo partita. Come sta il ginocchio? Niente di male, solo un colpo» TuttoMercatoWeb.com
Il match-winner Kristjan ASLLANI ai microfoni di 'Sky Sport' «Sapevamo che oggi sarebbe stato difficile perché adesso siamo dietro, dobbiamo pensare partita per partita. Oggi contava vincere, ira avremo il Barcellona e poi dobbiamo dare tutto nelle gare che restano. Abbiamo avuto dei tifosi fantastici contro il Bayern, sarà ancora più bello contro il Barça. Sappiamo che giochiamo forse contro la squadra più forte, dobbiamo dare tutto e siamo consapevoli che potrebbe non bastare, sfidiamo una squadra fortissima. Noi però ci crediamo e vogliamo passare il turno» TuttoMercatoWeb.com
Nicola ZALEWSKI esterno dell'INTER ai microfoni di DAZN «Vogliamo rimanere attaccati al Napoli perché non si sa cosa può succedere, stasera abbiamo giocato bene dominando la partita» TuttoMercatoWeb.com
Nell'anticipo di Venerdì il TORINO ha faticato tantissimo col VENEZIA pareggiando solo dagli 11 metri al 77esimo! All'Olimpico è 1 a 1 tra granata e arancioneroverdi, mentre oggi PARMA, CAGLIARI e LECCE, dirette concorrenti del VERONA, hanno perso in casa rispettivamente con COMO (0-1), UDINESE (1-2) e NAPOLI (0-1).
Domani il lunch-match tra EMPOLI e LAZIO alle 12:30 seguita alle 15:00 da MONZA-ATALANTA, alle 18:00 da ROMA-FIORENTINA e alle 20:45 da BOLOGNA-JUVENTUS.
Lunedì alle 20:45 il posticipo tra GENOA e MILAN chiuderà la quart'ultima giornata di campionato.
il blog di Gianluca Vighini NON CREIAMO UN CLIMA DI PESSIMISMO PERCHÉ SIAMO FINITI
Sport, 4 Maggio 2025
Non lo volevamo, ci speravamo, ma in realtà lo sapevamo. Anche questo campionato si sarebbe giocato nelle ultime tre giornate. Abbiamo avuto la palla del match, l’abbiamo sprecata, ora non bisogna fare drammi e pensare che ancora una volta il Verona sta costruendo un miracolo.
Se anche, per un secondo, non ci rendiamo conto di questo, siamo fregati. Se anche per un secondo diamo per scontata la salvezza e non apprezziamo il campionato del Verona, banalizzandolo, riducendo a demeriti degli avversari il nostro restare in corsa, ci meritiamo di andare in serie B.
Sarà una volata dura, difficile, meno complicata rispetto al passato, ma in cui l’ambiente avrà una valenza determinante, come sempre.
E’ una di quelle volte in cui bisogna trascinare e non essere trascinati. In cui, anche quando ti viene voglia di spaccare la televisione o di fischiare se sei allo stadio, bisogna reprimere e stare dalla parte di questi ragazzi.
La verità è sempre meglio dirla. Questa è una squadra fragile. Fragile psicologicamente in cui non abbondano i leader, in cui riemergono fatalmente gli incubi e gli shock tremendi delle imbarcate. Una squadra che ha comunque orgogliosamente fatto 32 punti, che ha sempre saputo risollevarsi anche nei momenti più duri e più bui. Siamo noi a determinarne il futuro, creando un clima da battaglia, creando un Bentegodi assatanato, in cui si apprezzi veramente il senso dell’ennesima impresa.
Dico questo perchè ora ci aspettano tre finali, tre gare decisive, tutte da giocare, da assaporare, con la passione di un popolo meraviglioso come quello del Verona. Domenica festeggeremo al Bentegodi l’anniversario per il 40 anni dello scudetto. Non deve essere una festa, una passerella, ma una preparazione ad una autentica battaglia sportiva. Vedere i Grandi Campioni del Tricolore deve essere uno stimolo eccezionale per chi oggi veste questa gloriosa maglia. Le imprese sono possibili. E a Verona lo sappiamo meglio di chiunque altro. Perché la Storia siamo noi.
il blog di Giovanni Vitacchio IL PAGELLONE DI INTER-VERONA
Sport, 3 Maggio 2025
MONTIPO’ 6 Nonostante l’Inter controlli la partita per lunghi tratti, raramente si rende pericoloso e così il portiere gialloblù osserva questo muro nerazzurro che si trova davanti, che si muove però come un pachiderma e si concede perlopiù qualche tentativo da fuori, mai pericoloso e che, soprattutto, non richiede chissà quale intervento.
DANILIUC 5.5 Non giocava da tanto tempo, e si è visto. Impacciato e intimorito, se ne sta rintanato dietro, vuoi per le sue paure, vuoi per l’inerzia della partita, vuoi anche per la qualità dell’Inter. Le poche volte in cui tenta di salire, si incarta e litiga col pallone. Qualche problema di comunicazione soprattutto con Valentini.
VALENTINI 6 Costretto a giocare centrale (ruolo che sa fare bene) controlla Arnautovic che è tutto chiacchiere e distintivo. L’attaccante dell’Inter fa tante scenate, si crea qualche occasione, ma nulla che preoccupi particolarmente il giovane difensore argentino. Ha personalità nel dirigere la difesa, prova a tenerla più alta possibile, ma i compagni di reparto fanno spesso orecchie da mercante.
FRESE 5.5 Anche lui non giocava una partita intera da tantissimo tempo. L’infortunio patito al ginocchio non gli permette di essere nelle migliori condizioni, se non altro perché le gambe sono davvero tanto pesanti. Eppure anche lui cerca di fare legna e di fare fiato. Tenta qualche sgroppata, ma il tandem con Bradaric non funziona al meglio.
TCHATCHOUA 5.5 Le aspettative sono sempre altissime, non ne ho mai fatto mistero. E di palloni ne gioca, in ripartenza. Discutiamo sulla qualità delle sue giocate, semmai, a mio avviso non ancora all’altezza delle sue doti. Bello l’assist per Sarr che va vicino al gol. Fisicamente uno di quelli che stanno meglio, prendiamolo come buon auspicio per le ultime tre partite.
NIASSE 5 Rientra dopo un infortunio che lo ha bloccato proprio nel suo momento migliore. Non riesce a mettere il fisico davanti al centrocampo interista che, pur non facendo grandi cose, lo aggira sistematicamente. Non supporta Duda a dovere e lascia spesso troppi spazi nei quali si imbucano spesso e volentieri i nerazzurri. Il passo è più che felpato, le idee parecchio annacquate.
TENGSTEDT s.v. (dall’80°)
DUDA 6.5 Gioca di fatto da solo in mezzo al campo. Niasse e Serdar, infatti lo abbandonano senza ritegno. Ma lui è fatto di una pasta speciale e non si fa prendere dal panico. Il centrocampo B dell’Inter è comunque un brutto cliente, però lo slovacco tenta comunque di mettere ordine nel gioco del Verona. Cerca anche il gol, ma con poca precisione. Verso la fine si innervosisce e rischia il secondo cartellino giallo. Giusto richiamarlo in panchina per non perderlo contro il Lecce.
KASTANOS 5 (dall’80°) Giusto il tempo per prendersi un cartellino giallo.
SERDAR 5 Per lunghi tratti un’agonia. Con il Verona schiacciato nella propria metà campo non riesce ad aiutare Duda nelle ripartenze. Fisicamente è in condizioni complicatissime, anche se, nella ripresa, paradossalmente qualche spiraglio di luce lo si vede. Nei pochi momenti in cui l’Hellas cerca qualche trama offensiva è più presente, più dentro l’azione. Una partita che gli è servita per mettere benzina nel motore. Ma deve dare davvero molto di più, perché questa rimane la sua bruttissima copia.
BRADARIC 5.5 C’è Darmian sulla sua fascia che, pur non essendo in serata da Champions, fa il minimo indispensabile per portarsi a casa la pagnotta. Rimane sempre a metà strada, nelle poche situazioni in cui il Verona cerca di uscire dalla propria tana. L’intesa con Frese è tutta da costruire, ma sarebbe quasi strano il contrario visto le poche volte in cui hanno giocato insieme. Qualche crossetto, ma poca roba.
LIVRAMENTO s.v. (dal 92°)
SUSLOV 4.5 Vederlo in queste condizioni fa veramente male. Perché la buona volontà ce la mette anche, ma gli mancano corsa e lucidità. E, soprattutto, quella furia agonistica dei giorni migliori. Mai pericoloso, non riesce mai a fare quello che gli chiede Zanetti, ossia l’appoggio per Sarr. Ha una buona occasione per segnare, la gestisce malissimo.
BERNEDE 5 (dal 69°) Non incide.
SARR 6 + Insieme a Duda tra i pochissimi che si salva in un Verona spento e con poche idee. Anche fisicamente dimostra di stare meglio rispetto a tanti compagni. Si fionda su ogni pallone che sia nei paraggi e lotta con determinazione nei contrasti, considerando che tra l’altro è da solo a dover fare a sportellate nell’attacco gialloblù. Rimane sua la migliore occasione dell’Hellas, ben parata da Martinez.
MOSQUERA 5 (dal 69°) Solo uno stop in venti e passa minuti. Di mano.
ALL. ZANETTI 5.5 Costretto a mandare in campo una difesa a dir poco rabberciata. Prende un gol per un rigore che fa venire il nervoso, per colpa di una regola sul fallo di mano davvero assurda. E però una volta sotto, i suoi ragazzi non riescono mai a reagire, mai a rendersi quantomeno aggressivi. La sensazione è che fisicamente il Verona sia in riserva, dopo il grande sforzo fatto negli ultimi mesi, che ha permesso di di costruire tre quarti di salvezza. Manca quel quarto che bisogna raccattare prima di subito. Perché non è ancora fatta, sia chiaro. Serve un altro atteggiamento, serve la fame che questa squadra ha tirato fuori nel momento più complicato.
FONTE: Blog.Telenuovo.it
La moviola del CdS: “Manganiello sbaglia negli episodi clou”
Per il rigore serve l'on field review (ma forse era coperto). Duda, invece, viene semplicemente graziato
di Tommaso Badia
4 Maggio 2025 11:10
È un Gianluca Manganiello pesantemente bocciato dal Corriere dello Sport quello che esce da Inter–Verona.
L’arbitro di Pinerolo paga infatti due errori sui due unici veri episodi della gara, vale a dire il rigore concesso ai nerazzurri e la mancata espulsione di Duda.
Nel primo caso, il tocco di Valentini è netto, con la mano che si allarga verso il pallone. Difficile non vederlo, anche se a onor del vero Manganiello potrebbe essere stato coperto da qualche giocatore e non aver dunque avuto la possibilità di giudicare correttamente quanto accaduto. Una volta richiamato all’on field review, infatti, assegna il penalty in pochi secondi.
Per quanto riguarda il possibile cartellino rosso a Duda, lo slovacco è di fatto stato graziato: già ammonito dopo un doppio fallo alquanto rischioso (manata in faccia che appare abbastanza volontaria prima e ruvidissimo intervento in scivolata tre secondi dopo), il numero 33 entra in ritardo su Frattesi, con l’arbitro che lascia proseguire per il vantaggio. Non è dato sapere se Manganiello giudichi l’intervento non degno di secondo cartellino giallo o semplicemente si dimentichi di estrarlo al termine dell’azione, ma l’immediato cambio di Zanetti vale più di mille parole…
Inter-Verona 1-0, le pagelle gialloblù di CH
Il Verona paga l'ingenuità di un singolo, ma la gestione del match appare troppo passiva
di Tommaso Badia
3 Maggio 2025 23:45
Il Verona paga un’ingenuità di Valentini e cade al Meazza: i gialloblù, anche oggi poco pericolosi, sono infatti stati battuti per 1-0 da un’Inter subito passata in vantaggio con il rigore di Asllani e poi brava a gestire con il giro palla.
Piuttosto evanescente la prova dei ragazzi di Zanetti che, forse pensando anche alla gara contro il Lecce, per lunghi tratti hanno lasciato giocare gli avversari, facendosi di fatto vedere solamente con la conclusione di Sarr respinta da Martinez e con il tiro sull’estero della rete di Suslov.
Di seguito, dunque, le nostre pagelle gialloblù dell’incontro.
MONTIPÒ: 6
Spiazzato sul rigore, per il resto è poco impegnato.
DANILIUC: 6
Non giocava da un po’, ma tutto sommato regge l’urto. Unico rischio quando Arnautovic lo sovrasta e va a colpire di testa, mandando però fuori.
VALENTINI: 5
Un fallo di mano che fatichiamo a spiegarci. Perché allargare il braccio in quel modo? Ciò che conta, comunque, è che quell’intervento scomposto costa la partita all’Hellas…
FRESE: 6
Vale sostanzialmente lo stesso discorso fatto per Daniliuc: pure lui torna dopo tanto tempo titolare e, nonostante un rischio su Arnautovic, disputa una discreta partita.
TCHATCHOUA: 6
Tra i più intraprendenti e tra i più cercati dai compagni. Sua la palla che manda Sarr al tiro nella più concreta (se non l’unica) occasione dell’Hellas.
SERDAR: 5,5
Sembra ancora non al meglio. Qualche lampo si intravede, ma siamo ancora lontani dal giocatore a cui ci eravamo abituati nel 2024.
NIASSE: 6
Torna titolare dopo diverse settimane e tutto sommato non demerita. Se la difesa del Verona rischia poco, è anche merito suo.
DUDA: 5,5
Ci prova, combatte e prova a far girare la squadra, ma rischia anche grosso quando, da ammonito, interviene in ritardo a centrocampo. Zanetti fiuta il pericolo e lo toglie.
BRADARIC: 5,5
Un paio di folate, ma deve più che altro preoccuparsi di difendere…
SUSLOV: 5,5
Ha il merito di far ammonire Darmian, ma per il resto mette a referto solamente un tiro sull’esterno della rete. Troppo poco per uno come lui.
SARR: 5,5
Lasciato solo là davanti, non può fare granché. Nell’unica vera occasione del Verona, spara su Martinez.
BERNEDE: 5,5
Ancora una volta non riesce a incidere da subentrato.
MOSQUERA: 5
Una ventina di minuti in cui sostanzialmente non vede palla.
TENGSTEDT: s.v.
KASTANOS: s.v.
LIVRAMENTO: s.v.
ZANETTI: 5
Il copione è chiaro: non prendere gol e, qualora possibile, provare a far male in contropiede. Il rigore di Valentini però gli scombina i piani e lui non riesce a trovare contromosse. Il risultato è un Verona che fa quasi da sparring partner all’Inter, la quale di fatto tiene palla per tutta la gara e porta a casa una vittoria senza nemmeno grande fatica. Al netto della forza dell’avversario, forse si poteva fare qualcosa di più. Speriamo che domenica contro il Lecce si veda un Hellas decisamente più arrembante…
FONTE: CalcioHellas.it
4 Maggio 2025 - 11:31 Hellas Live Hellas Verona, quarta partita consecutiva senza segnare
Undicesima gara del 2025 senza trovare la via del gol per la squadra di Zanetti. Sono 6 le reti realizzate nel girone di ritorno dagli scaligeri: 0 i gol realizzati negli ultimi 360’.
I gialloblù al momento restano comunque a +6 dal terzultimo posto, con 32 punti, a tre giornate dal termine del campionato.
Serie A Addio Monza, solo il Venezia fa punti (uno): i calendari a confronto per la lotta salvezza
05/05 alle 12:30
di Dimitri Conti @dimitri_conti
La Serie A ha la sua prima retrocessa, il Monza che è certo della caduta in Serie B a tre giornate dal termine dei giochi. Gli altri due posti meno ambiti, però, devono essere ancora assegnati e in tal senso può recitare una parte importante il calendario con gli incroci che propone.
Nell'ultimo fine settimana del massimo campionato italiano, le distanze sono rimaste di fatto quasi invariate. L'unica squadra ad aver fatto punti, uno, è il Venezia che ha impattato nell'anticipo del venerdì sera contro il Torino. Così facendo, i lagunari hanno scalzato l'Empoli al terzultimo posto in classifica e hanno nel mirino il Lecce, adesso ad una sola lunghezza di distanza là davanti.
Di seguito tutti i calendari delle squadre impegnate nella lotta per la permanenza in Serie A.
Nessuno si aspettava nulla di diverso. Quasi proibitiva la trasferta sul campo dell'Inter campione d'Italia in carica, su un campo in cui il Verona, contro i nerazzurri, mai ha vinto nella sua storia. Certo, della vera squadra di Inzaghi (in tribuna per squalifica) c'era ben poco, considerato l'ampio turnover con dieci undicesimi dei titolari tenuti a riposo in vista della semifinale di ritorno contro il Barcellona in programma martedì. Troppo rinunciatario l'atteggiamento dei gialloblù per pensare di impensierire Josep Martinez, non è bastato lo scatto d'orgoglio nel finale dove Zanetti ha lanciato tutto l'arsenale offensivo a disposizione senza, tuttavia, scalfire minimamente la corazza nerazzurra.
Non era chiaramente questa la partita da vincere. Il cerchio rosso sul calendario è su domenica 11 maggio, quando al Bentegodi arriverà il Lecce per una partita che il Verona non può affrontare con lo stesso atteggiamento visto contro il Cagliari. A prescindere dai risultati delle rivali, la sfida contro i salentini è un vero e proprio match point per la squadra di Zanetti, che spera di tagliare il traguardo salvezza proprio nel pomeriggio in cui si festeggiano i 40 anni dallo Scudetto.
Pioggia di insufficienze all'indomani di Inter-Hellas Verona per Paolo Zanetti. Pur contro una sorta di 'Inter B', i gialloblu continuano a mostrare l'annoso problema del gol. Quarta partita in cui i suoi non riescono a trovare la via della rete e sesta nelle ultime nove partita. La salvezza sembra ormai acquisita ma questo Verona fa una fatica tremenda e i quotidiani non risparmiano le critiche. "Rinuncia a una punta per rimpolpare la mediana, scelta legittima anche se contro un'Inter in modalità ridotta forse poteva osare qualcosina di più. Ma non era da San Siro che dovevano arrivare i punti necessari per prendersi la salvezza: gli ultimi scontri diretti saranno decisivi" il commento di TuttoMercatoWeb che boccia il tecnico con un 5,5.
Lo stesso voto è quello che gli assegna La Gazzetta dello Sport: "Undicesima partita su 17 del 2025 senza segnare neppure una rete: portare un po’ più su il baricentro proprio non è possibile?". "Tamponare gli avversari non può bastare. Soprattutto se in area avversaria non si riesce a creare nemmeno un vero pericolo in novanta minuti" scrive invece il Corriere dello Sport che scende a 5 pieno. Stesso voto di Tuttosport che commenta con un eloquente: "Verona troppo rinunciatario".
Le pagelle di Paolo Zanetti
TMW: 5,5
La Gazzetta dello Sport: 5,5
Corriere dello Sport: 5
Tuttosport: 5
Corriere della Sera: 5,5
La Repubblica: 5
Alla fine l'Inter vince di misura. Un rigore di Asllani consegna tre punti ai nerazzurri di Inzaghi contro un Hellas Verona che dovrà ancora combattere per conquistare l'aritmetica salvezza. Questo il titolo in prima pagina dell'edizione odierna de L'Arena: "Hellas sconfitto con un rigore. Ora tre finalissime per la salvezza".
Le parole di Zanetti
Questa l'analisi in conferenza di Paolo Zanetti: "Diciamo che non sono insoddisfatto totalmente, avrei voluto che anche nel primo tempo ci comportassimo come nel secondo. Loro hanno un tasso tecnico altissimo: hanno fatto giocare chi gioca meno, ma chiamarle riserve è offensivo. L'Inter ha due squadre. Noi nel primo tempo eravamo troppo bassi, mi sono sgolato per tenerli su fino all'episodio che ha messo la partita su un binario difficile, però non abbiamo sbragato. Nel secondo tempo siamo entrati più aggressivi".
Serie A Marelli: "Manca il secondo giallo a Duda, sconfitta arbitrale. Rigore Spinazzola? Non c'è"
04/05 alle 00:32
di Ivan Cardia @ivanfcardia
Luca Marelli, commentatore arbitrale di Dazn, ha analizzato la direzione di gara di Gianluca Manganiello in Inter-Hellas Verona, terminata sul risultato di 1-0: “Il primo episodio chiave è il calcio di rigore che ha deciso la partita, ed è un tocco di mani di Valentini, un rigore che in un primo momento non è stato assegnato. Giustamente Manganiello è stato richiamato al monitor, è un tocco di braccio punibile. Se fosse stato a chiudersi no, ma questo è chiaramente un braccio che si allarga verso il pallone.
Il secondo episodio da rivedere è la seconda ammonizione per imprudenza che manca a Duda. Giusto concedere il vantaggio, dato che l’Inter stava organizzando un’azione potenzialmente pericolosa. Però a fine azione, col pallone in fallo laterale, Manganiello doveva ritornare su quello che stava facendo e ammonire di nuovo Duda, che invece è stato sostituito dal suo allenatore.
Questa è una classica sconfitta arbitrale, perché l’allenatore si accorge della grazia ricevuta e sostituisce il proprio giocatore immediatamente, perché al primo fallo sarebbe stato ammonito. In questo caso il VAR non sarebbe potuto intervenire, perché si tratta di una seconda ammonizione. È chiaramente un'imprudenza, pallone passato e giocatore che si preoccupa solamente dell'avversario".
Un commento anche sul rigore non assegnato al Lecce per un tocco di braccio di Spinazzola: "La realtà è che il tocco col braccio c'è stato, ma non è punibile. È il classico episodio di episodio inaspettato, Spinazzola si trova in posizione statica e con le braccia in posizione naturale. È un pallone che gli arriva addosso in maniera inaspettata: il tocco c'è, ma il braccio non si muove mai, a differenza di quanto accaduto a Valentini a San Siro. Il giocatore non può essere una statuina, ma in questo caso non c'è alcun movimento verso il pallone".
Montipò 6 trafitto dal rigore di Asllani, non corre altri grandi pericoli anche perchè i nerazzurri controllano senza spingere più di tanto;
Daniliuc 5,5 non vedeva il campo dallo scorso febbraio. Presidia la zona di competenza con qualche piccola sbavatura;
Valentini 5 Istintivo quanto ingenuo fallo di mano che provoca il rigore a favore dei nerazzurri. Duello spigoloso con Arnautovic. Per la prima volta al al comando della retroguardia sembra non trasmettere la necessaria tranquillità;
Frese 6 Prima da titolare dopo i tanti mesi trascorsi ai box, fa il suo senza infamia e senza lode;
Tchatchoua 6 è il più propositivo della sua squadra. Serve un bel pallone a Sarr che impegna Martinez con un forte destro in diagonale;
Niasse 5 al rientro dell'infortunio gioca con il freno a mano tirato, fino al cambio causato, come sembra, da un nuovo problema fisico (dal 35' s.t. Kastanos s.v.)
Duda 5,5 schierato nella posizione di centromediano fatica a trovare geometrie interessanti anche perchè trova poco aiuto nei suoi compagni di reparto. Particolarmente nervoso, e ammonito, Zanetti lo toglie prima che sia troppo tardi (dal 35' s.t. Tengstedt s.v.)
Serdar 5 cerca di portare un po' di sostanza. Il passo è ancora troppo compassato;
Bradaric 5,5 Presidia la corsia mancina ma, a differenza di Tchatchoua, è assai poco propositivo. (dal 47' s.t. Livramento s.v.)
Suslov 5 Movimento continuo ma infruttuoso. Unico squillo un'incursione a inizio ripresa quando, di destro, spedisce a lato (dal 24' s.t. Bernede 5 ingresso che non porta alcun giovamento);
Sarr 5,5 Ben imbeccato da Tchatchoua, impegna Martinez con un potente destro. Costretto a sostenere quasi solo il peso dell'attacco mostra grande spirito di sacrifico ma non riesce a rendersi pericoloso in altre occasioni(dal 24' s.t. Mosquera 5,5 non combina granchè ma non gli arrivano palloni giocabili);
Zanetti 5,5 Lo svantaggio subito a freddo gli scombina ogni piano della vigilia. Primo tempo con il baricentro troppo basso, meglio nella ripresa quando la squadra, con un pizzico di coraggio, prova ad alzare la testa ma non riesce mai a rendersi pericolosa consentendo ai nerazzurri di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Ora testa al Lecce dove per vincere servirà fare molto di più.
Serie A Le pagelle del Verona - Tchatchoua spinge, Suslov non incide. Valentini complica tutto
03/05 alle 22:45
di Marco Pieracci
Risultato finale: Inter-Hellas Verona 1-0
Montipò 6 - La finta di Asllani lo fa sdraiare dal lato sbagliato, per il resto è poco sollecitato in una serata meno impegnativa del previsto.
Daniliuc 6 - Ritrova la maglia da titolare dopo tanto tempo: la posizione di Correa non lo confonde, si oppone al connazionale Arnautovic.
Valentini 5 - Parte benino con una bella sponda, poi manda l'Inter dal dischetto: quel tocco di mano galeotto rende tutto più complicato.
Frese 6 - L'emergenza difensiva lo riporta al centro del teatro: nella prima esibizione alla Scala del Calcio non si fa prendere dall'ansia.
Tchatchoua 6 - La miglior risorsa offensiva gialloblù, sprigiona potenza nelle transizioni. Zalewski a piede invertito lo fa penare un po'.
Serdar 6 - Partita di puro sbattimento, per schermare gli inserimenti senza palla di Frattesi, ci mette la consueta dose di aggressività.
Duda 6 - Trascorre la maggior parte del tempo a protezione della difesa. Rischia il secondo giallo: viene graziato e Zanetti lo toglie. Dall'80' Kastanos sv
Niasse 6 - La maglia numero 10 non inganni, perché alla forma preferisce sempre la sostanza: cerca di limitare il palleggio interista. Dall'80' Tengstedt sv
Bradaric 6 - La spinta dell'Inter è concentrata quasi esclusivamente sulla corsia opposta alla sua, si annulla a vicenda con Darmian. Dal 90'+2 Livramento sv
Suslov 5 - Dovrebbe accompagnare Sarr, ma ricava poco dallo svariare sulla trequarti: un guizzo estemporaneo prima di uscire. Dal 69' Bernede 5,5 - Non dà la scossa.
Sarr 5,5 - De Vrij lo perde di vista raramente, negandogli la profondità: nell'unica occasione in cui gli viene concessa scalda i guantoni di Martinez. Dal 69' Mosquera 5,5 - Impatto minimo.
Paolo Zanetti 5,5 - Rinuncia a una punta per rimpolpare la mediana, scelta legittima anche se contro un'Inter in modalità ridotta forse poteva osare qualcosina di più. Ma non era da San Siro che dovevano arrivare i punti necessari per prendersi la salvezza: gli ultimi scontri diretti saranno decisivi.
Martinez 6 - Attento sulla conclusione di Sarr nel primo tempo, nel corso della ripresa non ha particolari occasioni di mettersi in mostra. Comunque promosso.
Bisseck 6 - L’’unico superstite di Montjuic, ma ancora carico di energie. Si concede qualche sgroppata offensiva, anche per carenza di pericoli lì dietro. Dal 68’ Dimarco 6 - Chiude la porta interista a Tchatchoua, non trova quella veronese quando cerca un’improbabile conclusione alla Totti.
De Vrij 6,5 - Vita facile su Sarr, che ha solo un’occasione per fare male e non la sfrutta. Chiude da braccetto destro, soluzione che potrebbe tornare utile nel ritorno col Barça.
Carlos Augusto 6,5 - In questo momento è forse il più in palla di tutta la rosa nerazzurra, lo conferma anche con la percussione che porta al rigore del vantaggio.
Darmian 6 - Quadrato, pratico, buono. Dove lo metti sta. Non vende sogni ma solide realtà. Insomma, scegliete una frase fatta sull’affidabilità e gli calza a pennello, figuriamoci in serate da pilota automatico.
Frattesi 5,5 - Si nasconde nelle pieghe di una partita che, una volta sistemato il risultato, di utile ha solo la possibilità di mettersi in mostra per chi gioca un po’ meno. Impalpabile.
Asllani 7 - Da Calhanoglu eredita anche i compiti di rigorista: freddo dal dischetto. Sfiora la doppietta dalla distanza, fa girare l’Inter al ritmo moderato che le serve per portare a casa una gara mai in discussione.
Zielinski 6 - Un’oretta discreta, senza particolari spunti ma senza errori da menzionare. Galleggia come quasi tutti. Dal 68’ Mkhitaryan 6 - Entra per gestire un finale da portare a casa pensando a martedì.
Zalewski 6,5 - Guizzante sia a sinistra che a destra, tra i pochi a regalare qualche spunto a San Siro con un paio di dribbling. Una piccola dose di freschezza in una serata fin troppo lineare. Dall’84’ Acerbi s.v..
Correa 5 - La partita dell’andata aveva fatto gridare al miracolo, quella di ritorno chiarisce che non è avvenuta. Emblematica la palla corta per Arnautovic sul contropiede che avrebbe potuto chiudere il discorso in anticipo.
Arnautovic 5,5 - Il tocco morbido per Correa, che Valentini intercetta col braccio, è l’highlight di una serata in cui litiga in più di un’occasione col pallone e col compagno di reparto. Impreciso di testa nelle chance che gli capitano. Dal 76’ Taremi s.v..
Massimiliano Farris (Inzaghi squalificato) 6,5 - Avanti per inerzia, o quasi. Dieci cambi su undici non si vedevano dal 2015: scegliere dal Champions, a questo punto, è sacrosanto e inevitabile. A maggior ragione se poi l’Inter vince: turnover indolore, con la testa palesemente e comprensibilmente al ritorno col il Barcellona.
Serie A Serie A, la classifica aggiornata: Inter a -3 dalla vetta, Verona tranquillo (ma non salvo)
03/05 alle 22:38
di Paolo Lora Lamia
Il sabato di Serie A si chiude con Inter-Verona, match vinto dalla formazione di Inzaghi per 1-0. Decisiva la rete di Asllani nel primo tempo, su calcio di rigore. Nerazzurri ampiamente rimaneggiati visto l'imminente impegno di Champions League contro il Barcellona, ma che rispondono al successo del Napoli sul Lecce rimanendo a -3 dai partenopei di Conte. Sconfitta abbastanza indolore per l'Hellas, che conserve 6 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Poteva però essere un turno favorevole per un passo decisivo verso la matematica salvezza, viste le sconfitte di Parma e Lecce e il pareggio del Venezia.
La classifica aggiornata di Serie A
1. Napoli 77 punti (35 partite giocate)
2. Inter 74 (35)
3. Atalanta 65 (34)
4. Juventus 62 (34)
5. Bologna 61 (34)
6. Roma 60 (34)
7. Lazio 60 (34)
8. Fiorentina 59 (34)
9. Milan 54 (34)
10. Como 45 (35)
11. Torino 44 (35)
12. Udinese 44 (35)
13. Genoa 39 (34)
14. Cagliari 33 (35)
15. Hellas Verona 32 (35)
16. Parma 32 (35)
17. Lecce 27 (35)
18. Venezia 26 (35)
19. Empoli 25 (34)
20. Monza 15 (34)
Inter batte Hellas Verona 1-0: a segno Asllani su calcio di rigore.
L’Inter pensa al ritorno col Barcellona e tiene il passo del Napoli inserendo il pilota automatico, quasi per inerzia: la squadra di Simone Inzaghi (squalificato per il caso ultrà, in panchina il vice Farris) scende in campo con dieci cambi rispetto alla formazione vista da Montjuic - un turnover così ampio non si vedeva dal 2015 - e supera senza troppe difficoltà il Verona. L’Hellas, dal canto suo, ha la pancia piena dei risultati di Venezia e Lecce, che hanno ulteriormente consolidato una salvezza ormai solo da certificare a livello aritmetico. I giocatori di Paolo Zanetti non riescono a impensierire le alternative nerazzurre, che si riportano a meno tre da Antonio Conte, a cui - superato lo scoglio Via del Mare - bastano sette punti nelle prossime tre giornate per scucire il tricolore dalla maglia interista e metterselo al petto. Nella testa dell’Inter ci sono solo i catalani di Hansi Flick, impegnati in misura maggiore dal Valladolid e attesi martedì sera al Meazza dopo il 3-3 di Montjuic: sarà tutta un’altra partita.
Asllani dal dischetto decide il primo tempo. A indirizzare la partita ci pensa, dopo otto minuti, un mani di Valentini in area su suggerimento di Arnautovic per Correa: Manganiello non lo ravvisa, il VAR sì e manda Asllani dal dischetto. Il vice-Calhanoglu non sbaglia, 1-0. Sbloccata la gara, i nerazzurri prendono il controllo del pallone e cercano il bis senza troppa convinzione: Zalewski ci prova da fuori, Arnautovic di testa non c’entra la porta (si ripeterà appena prima dell’intervallo). Di Sarr la prima e unica conclusione scaligera, agilmente controllata da Martinez. Asllani sfiora la doppietta con un tiro da fuori alto di poco, poi arriva il duplice fischio che riporta le squadre negli spogliatoi.
Ripresa senza colpi di scena. Squadre e partita restano identiche alla ripresa del gioco, Correa vanifica una bella occasione in contropiede con un passaggio corto per Arnautovic. Fino al 65’ non succede praticamente nulla, poi un paio di conclusioni imprecise di Duda - successivamente ammonito per una manata ai danni di Zalewski - e Suslov, più i cambi, movimentano una serata spenta anche sugli spalti di un San Siro visibilmente meno pieno dei 70 mila spettatori ufficiali. A un quarto d’ora dal novantesimo Tchatchoua ha la palla del pari, ma trova la deviazione in corner di Dimarco. È quest’ultimo ad avere l’occasione per chiudere la gara, ma cerca un’improbabile tiro alla Van Basten sul traversone di Zalewski dalla destra. Non succede più nulla, tre punti all’Inter.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
3 maggio 2025 Serie A Enilive 2024/25 | A San Siro passa l'Inter
Milano - Si è conclusa 1-0 Inter-Hellas Verona, 35a giornata di Serie A Enilive 2024/25.
Venendo alla cronaca, al 3’ arriva la prima occasione per il Verona. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Valentini tenta la conclusione di testa su assist di Duda. Sulla traiettoria è però piazzato Zalewski, che spazza il pallone in prossimità della linea di porta.
All’8’ l’arbitro assegna un calcio di rigore a favore dell’Inter per fallo di mano di Valentini. Asllani realizza dal dischetto.
Al 10’ ci prova Zalewski con una conclusione dal limite sinistro che viene bloccata da Montipò.
Al 15’ Valentini intercetta un pallone indirizzato a Correa e fa ripartire i suoi compagni con un lancio lungo controllato da Sarr, che chiude il triangolo prima con Duda e poi con Tchatchoua. Il numero 38 accelera palla al piede verso l’area avversaria e serve Sarr sulla corsa. L’attaccante svedese conclude in area da posizione defilata, trovando la respinta di Martinez.
Al 25’ azione nello stretto di Zielinski e Carlos Augusto che favorisce poi Correa sulla sinistra dell’area. Sul suo tentativo si oppone Valentini che devia in calcio d’angolo.
Al 44’ Zalewski raccoglie un pallone nella metà campo del Verona e serve Correa sulla sinistra. L’argentino mette in mezzo per Asllani che calcia in porta, ma la sua conclusione di destro termina alta sopra la traversa.
Un minuto dopo, Asllani tenta ancora il lancio dalla distanza, pescando Arnautovic in area: l’attaccante colpisce di testa, ma la conclusione è imprecisa e termina a lato.
Dopo un minuto di recupero, il primo tempo si conclude così sull’1-0.
Nella ripresa, al 56’ il Verona costruisce una buona azione per cercare di rimettere in parità il risultato. Niasse riceve da Tchatchoua sulla destra e serve Suslov di tacco. Il numero 31 gira per Bradaric, che a sua volta di tacco manda al tiro Duda. La conclusione potente del centrocampista slovacco viene murata da Bisseck.
Al 66’ il pressing di Sarr su Correa permette ai gialloblù di recuperare il possesso palla. Duda vede e serve Serdar a centrocampo che scarica velocemente su Suslov alla sua destra. Lo slovacco si accentra palla al piede e, una volta in area, conclude sull’esterno della rete.
Al 75’, su un lancio lungo di Frese, il Verona sfrutta un’incomprensione tra De Vrij e Darmian: Bradaric raccoglie il pallone e serve un cross rasoterra in area. Sulla sfera si avventa Tchatchoua, ma il suo tiro di prima intenzione con il sinistro viene deviato in calcio d’angolo da Dimarco.
Dopo quattro minuti di recupero, la partita si conclude sul risultato di 1-0.
Il prossimo impegno del Verona sarà domenica 11 maggio (ore 15) quando i gialloblù affronteranno il Lecce allo stadio ‘Bentegodi’, match valido per la 36a giornata di Serie A Enilive 2024/25.
INTER-HELLAS VERONA 1-0
Rete: 8' Asllani (R)
INTER (3-5-2): Martinez; Bisseck (dal 69' Dimarco), De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski (dal 69' Mkhitaryan), Zalewski (dall'84' Acerbi); Correa, Arnautovic (dal 77' Taremi)
A disposizione: Sommer, Di Gennaro, Dumfries, Thuram, Acerbi, Barella, Re Cecconi, Bastoni
Allenatore: Massimiliano Farris
Arbitro: Gianluca Manganiello (Sez. AIA di Pinerolo)
Assistenti: Giuseppe Perrotti (Sez. AIA di Campobasso), Stefano Del Giovane (Sez. AIA di Albano Laziale)
Il Club Atlético Banfield annuncia che Pedro Troglio sarà il nuovo direttore tecnico della squadra professionistica.
Grazie alla sua vasta esperienza e al suo impegno riconosciuto, assumerà formalmente i suoi incarichi questo pomeriggio, quando guiderà il suo primo allenamento con la squadra e firmerà il suo contratto annuale.
Diamo il benvenuto a Pedro e al suo staff tecnico, augurando loro ogni successo in questa nuova fase della nostra istituzione.
Arriverà accompagnato dall'allenatore in seconda Gustavo Reggi e dal preparatore atletico Pablo Martín. Inoltre, la squadra comprenderà il preparatore atletico Carlos Piñeiro, l'allenatore dei portieri Juan De La Fuente e l'analista video Alejandro Giordano, tutti provenienti dal club.
Tra le altre cose, segnaliamo che la partenza di Ariel Broggi e del suo staff tecnico è avvenuta nelle migliori condizioni, con le parti che hanno concordato oggi di pagare i rispettivi contratti fino all'ultimo giorno di lavoro.
FONTE: ClubABanfield.org
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
'Gli Unici nella storia: il documentario'
40 anni dalla conquista di un sogno
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Mercoledì 16 Luglio, ore 17:30
VS
Amichevole precampionato
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
82
Inter
81
Atalanta
74
Juventus
70
Roma
69
Fiorentina
65
Lazio
65
Milan
63
Bologna
62
Como
49
Torino
44
Udinese
44
Genoa
43
Hellas Verona
37
Cagliari
36
Parma
36
Lecce
34
Empoli
31
Venezia
29
Monza
18
Il Napoli è Campione d'Italia accede alla fase a gironi della Champions League con Inter, Atalanta e Juventus
La Roma si qualifica alla fase a gironi dell'Europa League mentre la Fiorentina andrà ai preliminari della Conference League
Empoli e Venezia raggiungono il Monza in Serie B
Ultima partita
Domenica 25 Maggio, ore 20:45 (Sky Sport/DAZN)
1-2
Serie A 38ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.