#HellasNews + - =
MULTE 2015-16: Con 70mila Euro totali il VERONA è al secondo posto tra le società più bersagliate con solo 5mila Euro meno dell'INTER e 5mila in più del NAPOLI...
VIA AI LAVORI ALL'ANTISTADIO al fine di ristrutturarlo e renderlo più fruibile anche ai tifosi, il progetto sarà una collaborazione tra l'HELLAS VERONA FC ed il COmune di Verona...
EUROPEI GIÀ FINITI PER WSZOŁEK? L'esterno polacco ha rimediato una frattura al braccio che molto probabilmente gli faranno saltare il torneo ancora prima i cominciarlo...
RITIRO A RACINES, L'HELLAS torna in Val Ridanna per preparare la nuova stagione in cadetteria: il ritiro estivo si terrà dal 9 al 24 luglio a Racines, località della Val Ridanna, che per la quarta stagione consecutiva ospiterà il Club. Squadra, staff e dirigenti risiederanno ancora una volta all’Hotel Schneeberg.
A PISANO IL PREMIO 'CESARINI' in quanto è stato il calciatore dell’intera Seria A che durante il campionato ha realizzato il gol per eccellenza in “zona Cesarini”, sarà premiato Castellaro di Senigallia (AN)
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DICONO + - =
PISANO al ritiro del 'Premio Cesarini' essendo il giocatore che di più in Serie A è andato a segno nei minuti finali «Sono contento di ricevere questo premio, peccato che i miei gol non siano serviti per la salvezza della squadra. La piazza merita di ripartire alla grande, i tifosi ci sono sempre stato vicini e non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Pazzini e Toni sono i nostri punti di riferimento in campo e nello spogliatoio, i loro infortuni si sono fatti sentire. Toni? È un ragazzo splendido, dispiace abbia lasciato il calcio, per me è stato un esempio. Si è tolto la soddisfazione nella sua ultima partita, con il gol alla Juve» HellasVerona.it
Gianfranco ZIGONI emozionato: Il figlio Gianmarco gioca nella SPAL che affronterà l'HELLAS nel prossimo campionato di B «Mio figlio giocherà contro l’Hellas? Che emozione! Non riesco a immaginarmelo quel giorno. Non so per chi farò il tifo. Sai cosa mi piacerebbe? Un bel 3-3, con tre gol di Gianmarco. Ma ascoltami: non può prenderlo il Verona? C'era stato un interessamento,anni fa. Lo voleva Gibellini, il direttore sportivo. Mi ero anche visto con lui e ne avevamo parlato. Purtroppo però il momento era sbagliato. Il Verona era in serie C e Gianmarco giocava già in B. Non se l'era sentita di andare, anche se lui è un veronese, è nato a Verona, vuol bene alla squadra, ma ovviamente meno di me, perché io il Verona lo amo. Adesso però mio figlio potrebbe anche giocare in A, non ci sono dei mostri lì. Al Milan? Lui si trova bene a Ferrara. È felice, gioca in un club glorioso. Però ascoltami: il Milan ha speso un sacco di soldi per giocatori che fanno le riserve e che guadagnano minimo 2 milioni l'anno. Al Milan aveva fatto vincere anche la Coppa Italia Primavera dopo un sacco di anni» CalcioNews24.com
Il presidente BONACINI patròn del CARPI risponde alle dichiarazioni di SETTI che vedeva il FROSINONE e gli emiliani nettamente più deboli delle altre «Siamo orgogliosi di una squadra e di un allenatore che ci hanno regalato un sogno. Setti ha detto che il nostro valore è questo? Non perde occasione per stare zitto. Dovrebbe tacere visti i risultati della sua squadra, già retrocessa alla fine del girone d'andata. Un retrocesso a dicembre dovrebbe astenersi da fare certe affermazioni» TGGialloBlu.it
Luca TONI alla trasmissione Tiki Taka «Mi hanno messo nelle Leggende del Bayern ed avevo smesso da un giorno. L'addio a Verona è stato un momento davvero emozionante, bellissimo. Per smettere avevo bisogno di una delusione come la retrocessione e l'infortunio al ginocchio. L'impresa di Higuain è stata fantastica, considerando anche che non le ha giocate tutte, la squadra lo ha messo in condizione ma lui ha fatto il resto. Suarez? E' più forte il 'Pipita'. Quando le vivi non te ne rendi conto. Io alla sera rimasi da solo in camera, la finale mi stressò moltissimo e dovevo staccare. Poi ho festeggiato a casa mia. Ricordo che nello spogliatoio c'era praticamente birra ovunque» CalcioMercato.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: SAVIOLA dopo la rescissione col BOCA JUNIOR, tanti Auguri a Damiano TOMMASI dallo Scudetto con la Roma alla presidenza dell'AIC!
FINALE EUROPA LEAGUE: Il LIVERPOOL domina nel primo tempo ma riesce a segnare una volta soltanto (anche perchè vengono negati ai Reds due rigori solari) mentre nel secondo esce il SIVIGLIA che va a segno tre volte e con GAMEIRO sbaglia altri due gol davanti a MIGNOLET. Terzo successo consecutivo per gli spagnoli del bravo EMERY...
NBA FINALI DI CONFERENCE: Troppo forti i CAVALIERS di LEBRON, Toronto annientata in Gara 1. Colpaccio dei THUNDER nel palazzetto dei WARRIORS in Gara 1!
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CALCIOSCOMMESSE, assolto il cittì della Nazionale CONTE 'Era all'oscuro di combine e corruzioni'
RASSEGNA STAMPA + - =
Facciamo i conti: tifosi e ultras, quanto costate! Mezzo milione di multe
Nella rubrica settimanale siamo andati a conteggiare le multe pagate dai club della Serie A 2015/16 per i comportamenti inadeguati dei propri tifosi. Il Giudice sportivo nelle 38 giornate ha punito 17 società su 20. Inter, Verona e Napoli più di tutte
Pubblicato on 19/05/2016 at 23:00
545 mila euro totali. Mezzo milione di euro. Questo quanto sborsato in totale dalle 20 società che hanno partecipato al campionato appena concluso. Una somma che puó sembrare anche ininfluente pensando alle cifre che circolano in Serie A, ma che assume contorni paradossali se si comprende a cosa è dovuta. Sì, perché nell'elenco e nei calcoli che stiamo per sottoporvi, esce il lato più becero di una discreta parte dei tifosi italiani. Quelli che non vanno allo stadio per divertirsi e per incitare la propria squadra, ma solo per sfogarsi dalle frustrazioni della vita quotidiana. Non parliamo, ovviamente, della maggior parte dei sostenitori italiani, ma di una percentuale ridotta. Una percentuale, peró, che oltre ad intaccare l'immagine dei propri club, in una stagione gli costa migliaia di euro in modo totalmente immotivato. Dagli insulti alla discriminazione, fino agli sputi Basta leggere i comunicati del giudice sportivo per rabbrividire. Nelle motivazioni delle multe esce tutto il peggio del nostro calcio. Maleducazione ed odio, violenza e mancanza di rispetto. Una sanzione "Per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, indirizzato all'Arbitro ed ad un Assistente cori insultanti e scagliando inoltre, al 48° del secondo tempo, un pallone contro un Assistente, colpendolo al dorso". "Per avere suoi sostenitori, nel corso del primo tempo, rivolto ripetutamente all'Arbitro cori ingiuriosi e diffamatori". Oppure, un grande classico: "Per avere suoi sostenitori, al 12° del primo tempo, intonato un coro insultante espressivo di discriminazione per origine territoriale". Ci sono anche lanci di bottiglie di plastica e accendini, ma il clou è stato raggiunto dai tifosi del Frosinone alla seconda giornata di ritorno: "Per avere suoi sostenitori (...) indirizzato numerosi sputi allo stesso Ufficiale di gara, che veniva reiteratamente colpito alla schiena ed al capo".
Come vengono mediamente decise le cifre
Scorrendo gli oltre 40 comunicati (alcuni sono singoli e riguardanti recuperi o posticipi) del Giudice, è possibile farsi un'idea sulle cifre che vengono corrisposte ad ogni tipologia di infrazione. In media sono tra i 15 e i 20 mila euro per la "discriminazione territoriale", mentre i petardi e i bengala vengono tollerati maggiormente e sanzionati "solo" con due o tre mila euro. I fasci di luce-laser, molto frequenti, costano circa 5000 euro, come gli insulti all'arbitro o agli assistenti. Ci si alza a 30 mila euro per le "combo": discriminazione più lanci di oggetti; oppure insulti e sputi. Insomma si oscila dai 2000 euro di multa minima a un massimo di 30 mila euro.
Inter, Napoli, Verona le più "colpite". Udinese, Empoli e Sassuolo immacolate La scorsa stagione fu la Roma a "primeggiare" in questa classifica, con 170 mila euro di multe per comportamenti inadeguati dei propri tifosi. I giallorossi hanno ridotto le sanzioni a 52 mila euro e sono stati superati da Inter, Verona e Napoli. Quello lombardo, leader in questa triste graduatoria con 70 mila euro pagati, e quello campano (fermo a 65 mila), sono stati anche i due club più volte puniti da Tosel: sono entrati in otto comunicati riferiti a otto giornate differenti. Empoli, Sassuolo e Udinese (nonostante il confronto ultras-giocatori dopo Udinese-Roma) sono state le uniche tre squadre non sanzionate nella Serie A 2015/16. Bene anche Carpi, Fiorentina e Torino, che hanno accumulato cifre irrisorie e dovute in tutti e tre i casi per lancio di petardi/fumogeni. Più della metà delle società è stata multata almeno due volte. Resta un quadro complessivo abbastanza desolante.
FONTE: It.EuroSport.com
TEMPO DI BILANCI – La stagione disastrosa del Verona
maggio 19, 2016
E’ terminata nel peggiore dei modi auspicabile, la stagione 2015/2016 del Verona. I bilanci stagionali sono assolutamente negativi, a fronte retrocessione nella serie cadetta che obbliga gli addetti ai lavori a porsi domande scomode e a trovare risposte coraggiose, per capire le tante cose che non anno funzionato in questa annata da tragedia greca, e quel poco da salvare da cui ripartire per il futuro.
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34 reti segnate, 63 subite. Ben venti sconfitte, tredici i pareggi, appena cinque vittorie. Sono questi i numeri sconcertanti della stagione disastrosa del Verona, che ha chiuso il campionato appena terminato all’ultimo posto in classifica. Tanti i fattori che hanno contribuito al naufragio della squadra del presidente Setti, che la prossima settimana farà un resoconto della stagione in una conferenza stampa. Le cose da analizzare non sono poche per Setti, che qualche spiegazione ai tifosi dovrà darla, dato che almeno loro che hanno assistito con amarezza e rabbia al declino della compagine hanno comunque fatto la loro parte, non facendo mai mancare il loro appoggio alla squadra anche nei momenti più bui di una stagione in cui è praticamente andato tutto storto.
LA STAGIONE IN BREVE – La prima parte di stagione del Verona è stata semplicemente da incubo: la squadra di Mandorlini è apparsa per tutto il girone d’andata completamente spaesata, senza la benchè minima idea di gioco, per non parlare della fragilità difensiva imbarazzante. la prima vittoria è arrivata soltanto il 3 febbraio, il che la dice lunga. Complici di questa situazione sono i numerosissimi infortunii, tra cui quello grave del bomber Luca Toni alla terza giornata, a dimostrazione di una evidente fragilità non solo dal punto di vista tattico, ma anche dal punto di vista fisico. Sicuramente la preparazione atletica estiva non è stata delle migliori. La sterilità offensiva poi lascia sconcertati, basti pensare al fatto che a fine campionato il capocannoniere della Serie A Higuain ha chiuso con 2 reti in più degli scaligeri. se L’approdo di Del Neri in panchina al posto di Mandorlini ha ridato un po di linfa alla squadra, ma ciò non è bastato per evitare la retrocessione, nonostante i recuperi di Toni e Viviani e un girone di ritorno onorato fino all’ultima giornata. In tutto questo anche una gran dose di sfortuna ha contribuito alla disfatta dei gialloblù. Si salva solo una reazione d’orgoglio nel finale di campionato con due successi di prestigio in casa contro Milan e Juventus, che almeno sono serviti per dare un degno saluto a Toni, che a Verona ha segnato gol a grappoli nelle passate stagioni. In Coppa Italia le cose non sono ovviamente andate molto meglio: dopo aver battuto Foggia e Pavia ai preliminari la squadra ha rimediato un netto 3-0 in casa del Napoli agli ottavi.
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GESTIONE INSUFFICIENTE – Se volessimo tracciare un grafico per descrivere le ultime tre stagioni nella massima serie dei veneti, questo sarebbe una parabola discendente: ottimi da neopromossi, discreti nella scorsa annata, pessimi in quest’ultima. In tutto questo la colpa della dirigenza è palese: le cessioni dolorose di due colonne portanti come Iturbe e Jorginho nel giro di soli due anni, non sono state assolutamente colmate da acquisti all’altezza. Dunque si direbbe che sul mercato si poteva e si doveva fare di più. Inoltre dopo l’infortunio di Toni a Settembre 2015 era chiaro che occorresse trovare un attaccante all’altezza della situazione nel mercato di riparazione invernale, ma anche in questo senso si è fatto poco e nulla. Infatti la sensazione prevalente è stata per molti tratti quella di vedere una squadra Toni-dipendente. E non si può certo dipendere da un giocatore di 38 anni, età nella quale gli infortunii sono dietro l’angolo, nonostante il fatto che bomber Luca abbia vissuto nei due anni scorsi passati a Verona una sorta di seconda giovinezza. Pensare che il numero nove potesse arrivare anche quest’anno a superare quota venti gol era leggermente pretenzioso. Il tecnico Mandorlini d’altro canto non ha saputo gestire la situazione sul campo, non riuscendo a trovare uno straccio di sistema di gioco che esaltasse le poche risorse a disposizione. Se la squadra ha espresso un calcio brutto da vedere e si è allenata poco e male un bel pò di responsabilità le ha certamente anche lui. I segnali che il suo ciclo da allenatore del Verona fosse giunto al capolinea erano arrivati già dalla scorsa stagione, ma non sono stati colti dalla società.
Fuori dal campo c’è la cessione del marchio ad opera del cosulente finanziario A. Guastoni a far discutere: la cessione del marchio a gennaio ha generato dapprima un profitto di 16 milioni, ma attualmente è collocabile nella casella dei debiti da rimborsare. Ci sono stati anche casi di cattiva informazione da parte dell’ufficio stampa del club: Romulo che un giorno dice che è pronto a giocare e il giorno dopo finisce in Brasile a operarsi, o lo stesso Toni che viene fatto/lasciato parlare un giorno sì l’altro pure anche sulle previsioni meteo. Tutte cose da cui si nota la fase di confusione che mai come ora sta attraversando la società. Tutte cose che obbligano il presidente Setti a farsi un esame di coscienza e a rivedere l’Hellas Verona da cima a fondo, a tutti i livelli. Solo dopo aver fatto questo il Verona potrà ripartire per tentare un’altra scalata verso la massima serie.
FONTE: LoSport24.com
Mercato Hellas Verona, chi viene e chi va: il borsino, tra contratti in scadenza e rientro dai prestiti…
giovedì 19 maggio 2016 - Ore 11:00
Altri parametri, nuove regole, un mercato diverso. Un mondo a parte aspetta il Verona. I 25 giocatori senior della Serie A diventeranno B solo 18 più due «calciatori bandiera», nella stessa società per almeno quattro anni ma non necessariamente di fila, giovanili comprese. Gli under 21, a partire dalla classe 1995, restano illimitati. Così è stato quest’anno, in attesa di eventuali nuove disposizioni della Lega di Serie B. Nella lista giovani del prossimo Hellas andrebbero Checchin e Fares, fra i senior ci sarà spazio per Siligardi e Bianchetti così come per Pisano, Albertazzi e Greco, tutti sotto contratto e tutti disposti a rimanere. Uno degli aghi della bilancia resta inevitabilmente Giampaolo Pazzini, per di più dopo tre anni senza Luca Toni. «Ho fatto una scelta che va al di là del contratto e di una stagione andata male», ha sempre confermato Pazzini, il cui sostanzioso ingaggio è immune al salary cup dei trecentomila euro massimi imposto dalla B così come tutti quelli sottoscritti ai tempi della A. Per un campionato di vertice di un grande attaccante c’è assolutamente bisogno.
LE VERE PLUSVALENZE. L’Hellas potrà incamerare un certo gruzzolo dalle cessioni in particolare di Ionita, Gollini ed Helander. I primi due presi a parametro zero, il terzo costato poco ma adesso parecchio chiacchierato non solo in Italia ma anche all’estero. A gennaio la Fiorentina era disposta a spendere tre milioni per Ionita, pallino anche del Napoli. Gollini è uno dei migliori della nuova generazione, in A per di più ancora un Under 21 che può far comodo a molti alla voce portieri. Non sarebbe invece una vera plusvalenza Viviani, legato al Verona fino al 2020 e pagato quattro milioni la scorsa estate. Il suo futuro è ancora da scrivere. «Io resterei, ma vedremo l’evoluzione del mercato», ha temporeggiato Viviani dopo la Juve. C’è tempo per pensarci. Sicura minusvalenza è invece Romulo, per cui l’Hellas ha ricavato appena un milione di prestito dalla Juve sborsandone quattro per riscattarlo dalla Fiorentina.
QUESTIONI VARIE. In scadenza, ma c’è abituato, va Moras dopo quattro stagioni in cui il rinnovo di anno in anno è stato automatico, legato la prima volta alla promozione e la seconda alla salvezza. La sua posizione resta in sospeso. Due anni di contratto li ha ancora Gomez, giocatore bandiera così come Greco e lo stesso Moras. Ne ha uno solo invece Jankovic, quest’anno titolare appena 11 volte. Per Wszolek, lungimirante operazione di gennaio, deciderà il rendimento all’Europeo con la Polonia. A sinistra in casa c’è sempre Souprayen, frenato a lungo da infortuni muscolari, con un contratto fino al 2018.
PRESTITI IN SERIE. Alla base, fra i prestiti di peso, rientreranno Christodoulopoulos dopo i sei mesi alla Sampdoria, Rafael «giocatore bandiera» per cui il Cagliari ha comunque il diritto di riscatto e Gonzalez reduce dall’annata alla Ternana. Tutti e tre con un contratto fino al 2017. Non è più un giovane Valoti, un senior all’anagrafe, alle spalle una stagione senza squilli fra Pescara e Livorno. Under 21 è invece Mattia Zaccagni, che ha totalizzato otto partite da titolare su 15 da gennaio in avanti a Cittadella dove ha vinto il girone A di Lega Pro. Il Verona riavrà Torregrossa, centravanti bloccato da due infortuni muscolari a Trapani dove è stato protagonista invece Nicolas, per cui l’Hellas ha in mano il controriscatto nel caso venisse esercitato il riscatto. Sempre fra i portieri da decifrare il futuro di Coppola, in scadenza, 38 anni fra meno di un mese. Fra i prestiti Samir tornerà al Granada via Udinese, Rebic e Gilberto alla Fiorentina, Marrone alla Juventus, Furman al Tolosa, Marcone al Trapani, Emanuelson resterà senza un contratto. L’opera di ricostruzione è appena iniziata.
(Fonte: L’Arena)
FONTE: TrivenetoGoal.it
HELLAS VERONA VERDETTO CRUDELE
Data:19 maggio 2016
HELLAS-VERONA
Quando occorrono 23 giornate per ottenere la prima vittoria in campionato c’è un solo destino: la retrocessione, e questo è stato il verdetto toccato all’Hellas Verona, che dopo tre stagioni ritorna mestamente in B, ultimo in classifica.
Eppure solo due anni fa, da neopromossa, la formazione veneta inseguiva sino alla fine una qualificazione UEFA che sfuggiva sul filo di lana, con un pareggio interno ed una sconfitta a Napoli, dopo una stagione da protagonista, trascinata da un redivivo Luca Toni, tornato bomber implacabile dopo qualche campionato da semipensionato.
Difficile prevedere, in partenza, un Verona così dimesso e disarmato, indubbiamente sfortunato a causa della sfilza di infortuni subiti dagli uomini più rappresentativi, ma non si può neppure evitare di sottolineare come siano stati commessi troppi errori nel costruire la squadra, in estate come a gennaio.
Cosa non ha funzionato per arrivare alla retrocessione? Probabilmente il primo errore è stato compiuto nello scegliere il sostituto del DS Sogliano accasatosi a Carpi dopo tre stagioni, tanti giovani lanciati (e ceduti ….) e risultati più che positivi; il sostituto, l’ex Napoli, Bigon, ha commesso errori che sono stati pagati a caro prezzo e fatto rimpiangere il predecessore.
Certo il Verona non può prescindere dal cedere chi si mette in luce, questo è successo nelle stagioni precedenti e basta fare qualche nome per rendersene conto: Jorginho, Iturbe, Lazaros, Lopez, sono esplosi in gialloblu ed hanno portato tanti soldi nelle casse societarie, ma perché insieme ad un giovane promettente come Viviani si è portata a Verona gente come Matuzalem e Pazzini? E perché al trentaduenne Pazzini si è proposto un contratto milionario di ben cinque anni?
Neppure sul fronte allenatore le cose sono andate bene; l’estate era stata piena di incertezze su Mandorlini che, dopo cinque anni, pareva destinato a lasciare il Veneto per altri lidi e nuovi traguardi, restando poi chissà quanto volentieri e con quali motivazioni. Sicuramente nessuno allena per perdere e farsi esonerare, ma evidentemente il ciclo del mister ravennate era concluso e sarebbe dovuta essere la Società a dare un taglio netto.
Tante cose, piccole e grandi, non quadravano, ma era comunque impossibile pensare che occorresse arrivare al 3 di febbraio per la prima vittoria (2-1 casalingo all’Atalanta) dopo essere passati anche per l’esonero di Mandorlini (1 dicembre) con Gigi Del Neri, cosa che però non cambiava, di fatto, la deriva presa; qualche pareggio non bastava a compensare le troppe sconfitte e gli otto punti a metà campionato erano già una sentenza ineluttabile.
Come detto prima anche gli infortuni hanno contribuito al disastro; in troppi, a partire dal bomber Toni, hanno saltato buona parte della stagione, ma gli infortuni devono essere messi in conto e semmai bisognava cercare un sostituto di Luca diverso da Pazzini, considerare che il rientrante Romulo era reduce da una stagione tribolata alla Juventus ed altri giocatori entrati ormai in una fase discendente della carriera.
In primavera il Verona ha anche avuto un sussulto, il derby vinto, insieme ai tre punti di Bologna e qualche buon pari sembravano aver riacceso un barlume di speranza, che però è durato pochissimo e le vittorie sul finale contro il Milan e gli ormai penta campioni d’Italia della Juventus, non hanno certo indorato la “pillola” ai tifosi ed all’ambiente gialloblu.
Stagione storta quindi, capita, ma al Verona il mea culpa è indispensabile per ricominciare, facendo tesoro degli errori e cercando di spendere bene i soldi del “paracadute”, sempre che i medesimi servano per la campagna acquisti e non a coprire debiti e debitucci vari.
A cura di Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio
FONTE: IlPopolano.com
Bomber in pensione. Con gli addii di Toni, Klose e Di Natale la serie A perde valanghe di gol
18 maggio 2016 di Marcello Di Napoli
Il calcio lascia sempre un po’ di rammarico in tutti i tifosi che amano questo sport. Un sentimento che nasce soprattutto quando, a fine stagione, qualche guru del pallone è pronto ad appendere gli scarpini al chiodo. Quest’anno, almeno in Serie A, hanno calcato per l’ultima volta un campo da calcio sei giocatori degni di nota. Il primo della lista non può che essere Luca Toni. L’attaccante dell’Hellas Verona è stato definito dal portierone della Nazionale Gianluigi Buffon un giocatore “sgraziato”. Eppure il bomber di Pavullo ha lasciato il mondo del calcio giocato dopo 308 gol realizzati in carriera. Impostosi relativamente tardi sui grandi palcoscenici, ha collezionato tante gioie: Mondiale con l’Italia nel 2006, una Bundesliga con il Bayern Monaco, primo calciatore italiano ad aver vinto la classifica marcatori in Serie A con due maglie diverse (Fiorentina e Verona), il più anziano vincitore della classifica marcatori del nostro campionato e il primo italiano a vincere la Scarpa d’Oro.
Ma Toni non è stato l’unico bomber ha lasciare quest’anno il calcio giocato. Con lui, infatti, c’è anche Antonio Di Natale. Domenica sera il popolo friulano, alla Dacia Arena di Udine, ha avuto l’opportunità di applaudire per l’ultima volta il proprio capitano. Colui che, con il 10 sulle spalle, per dodici stagioni ha regalato magie a un pubblico innamorato di calcio. Antonio Di Natale lascerà l’Udinese e con ogni probabilità la Serie A, ma non il calcio giocato, visto che nonostante l’annata negativa (solo un gol in 22 presenze) sente ancora di poter dare qualcosa a questo sport. 208 reti, di cui 190 in maglia bianconera, in 444 presenze di Serie A. Due volte capocannoniere (2009/10 e 2010/11). Solamente Piola, Totti, Nordahl, Meazza e Altafini hanno segnato più di lui nella storia del massimo campionato. Contro il Carpi si è conclusa la meravigliosa parabola di questo straordinario giocatore che, proprio attraverso le sue imprendibili parabole, per 14 anni non ha mai smesso di fare il suo dovere: punire il portiere avversario. Nella domenica dei pianti e degli addii, ha salutato il calcio nostrano anche Miroslav Klose, a cui sono bastati soltanto cinque stagioni per timbrare il proprio nome nel cuore dei tifosi della Lazio. Un tedesco che riassume a pieno gli stereotipi del tedesco: professionista, cinico, educato, inquadrato e pronto a punire.
Oltre agli attaccanti, però, hanno lasciato la Serie A anche due terzini, entrambi bandiere delle loro rispettivi squadre: Fiorentina a Atalanta. I calciatori in questione sono Gian Paolo Bellini e Manuel Pasqual. Il primo è nato e cresciuto calcisticamente nell’Atalanta, mentre il secondo è arrivato alla Fiorentina a 23 anni e ci è rimasto per undici stagioni. Quella viola è l’unica maglia che Pasqual abbia mai indossato in massima divisione. Per entrambi, domenica scorsa è stata l’ultima partita davanti al proprio pubblico.
FONTE: LaNotiziaGiornale.it
[Il Pagellone]Hellas Verona: Malissimo i senatori, si salvano in pochi
Stagione amara per l’Hellas, che termina in fondo alla classifica e quindi torna mestamente in B. Pochi a salvarsi in quest’annata, in particolare nel reparto difensivo.
By Davide Artale
Annata da dimenticare per l’Hellas Verona, che termina il proprio torneo in ultima posizione. Scaligeri che saranno tra i club protagonisti del prossimo campionato cadetto, con molti componenti della rosa attuale che andranno via. Scopriamo la pagella di fine stagione secondo la redazione di Calciogazzetta.
PORTIERI
Rafael 4,5: Il brasiliano, partito titolare e poi ceduto al Cagliari nel mercato invernale, è stato tra i più deludenti. Tante le partite compromesse dai suoi errori, su tutte quella di Frosinone.
Gollini 6,5: Il giovane scuola Manchester United è stato tra i pochi a salvarsi, con le tante presenze da titolare che ne hanno aumentato il valore ed il talento. Su di lui le sirene di tanti club, che ne fanno una risorsa per il bilancio veneto.
Marcone e Coppola: S.V.
DIFENSORI
Marquez 4,5: Da un calciatore del suo calibro ci si aspettava molto di più. Invece il peso dell’età si è fatto sentire spesso, condizionando non poco la stabilità di un reparto debole. Ceduto per disperazione a Gennaio.
Samir 6: Arrivato da Udine in inverno, al suo debutto ha regalato tre punti nella sfida di Bologna. Buone qualità aerobiche, discreto prospetto per il futuro.
Moras 5: Uno dei vecchi di questa squadra, ha qualche responsabilità per questa sfortunata stagione. Ha il merito di aver messo la faccia nei momenti più difficili.
Bianchetti 5: Giudizio simile a quello di Moras, tanti svarioni per lui da cui ci aspettava di più.
Albertazzi 5,5: Prestazioni discontinue per il mancino ex Milan, che non riesce a consacrarsi nel calcio che conta.
Souprayen 5: Non sufficiente la stagione del francese, spesso nel taccuino dei cattivi e dotato di poco senso tattico.
Pisano 6,5: Non eccelle ma non delude, si è fatto sentire in zona goal guadagnandosi la sufficienza.
Gilberto: S.V.
CENTROCAMPISTI
Viviani 6: Frenato spesso dagli infortuni, quando ha giocato, si è vista la differenza in campo. Buone le geometrie ed i piazzati che hanno fruttato qualche goal, potrà avere un futuro luminoso.
Greco 4,5: Torneo da dimenticare per la mezzala romana, parso sempre poco dinamico ed avulso dal gioco.
Marrone 5,5: Arrivato in inverno, ha mostrato sprazzi di grande calcio – come i 3 assist contro l’Inter – a giornate difficili, non riuscendo ad emergere in una situazione difficile.
Sala 4,5: Lontano parente di quello dello scorso anno, mai entrato in forma. Nota positiva i 5 milioni ricavati dalla cessione alla Sampdoria.
Hallfredsson 5: La sua cessione è stata un fulmine a ciel sereno. Nonostante il solito impegno è mancata la qualità degli scorsi anni.
Ionita 6: Discreto il suo contributo quest’anno. Indimenticabile la rasoiata nel derby contro il Chievo, le sue performance hanno attirato l’interesse delle big.
Emanuelson 5,5: Anche lui arrivato a Gennaio. Ci si aspettava qualcosa di più da un calciatore esperto come lui, andrà via in cerca di fortuna tra qualche mese.
Furman: S.V.
Romulo S.V.
ATTACCANTI
Wzolek 5,5: Senza infamia e senza lode, il polacco ha offerto molto dinamismo ma anche tanta confusione nelle sue giocate. Un anno in cadetteria potrà farlo maturare. Rimandato.
Fares 5: Impiegato anche come terzino, il giovane esterno algerino è stato risucchiato dalla difficile situazione di squadra, risultando poco utile alla causa.
Winck 5: Giudizio identico a quello del compagno, sfortunata la sua esperienza in Italia.
Jankovic 4,5: Il goal all’esordio alla Roma e niente più. Svogliato e poco incline al sacrificio, ha delle responsabilità in questa brutta annata del suo club.
Siligardi 5,5: Ha alternato colpi di classe – come il goal al Milan – a giornate di assoluto anonimato. Meriterebbe un’ultima chance in A, pochi hanno il suo sinistro.
Rebic: S.V.
Pazzini 5,5: Arrivato con tanto clamore, ha deluso i suoi tifosi segnando pochi goal. Poco aiutato dai compagni, ha dimostrato però attaccamento alla causa giocando talvolta in precarie condizioni fisiche.
Toni 6: Voto identico alle sue reti, un campione come lui non merita l’insufficienza. La sua lunga assenza ha pesato nell’ economia della classifica dei gialloblu, si ritira dal calcio giocato con 48 reti in campionato in 3 anni di militanza a Verona.
ALLENATORI
Mandorlini 4,5: Esonerato a fine autunno, non ha saputo cambiare quando serviva affidandosi troppo ai veterani. Ha perso la scommessa Pazzini ed inoltre non ha dato quel carattere che si aspettava il Presidente Setti, il quale non poteva che esonerarlo.
Del Neri 5,5: Girone di ritorno da media salvezza, chissà se il mister di Aquileia fosse arrivato prima sulle panchina veronese. Ha dato ordine e gioco alla sua squadra, che ha onorato il campionato anche contro avversarie dal tasso tecnico superiore.
FONTE: CalcioGazzetta.it
L’EDITORIALE – Il pagellone di fine campionato: Juve super, Milan flop. Carpi e Frosinone rimandate
PAGELLONE SERIE A – Anche quest’anno abbiamo dato i voti alle venti squadre di Serie A per la stagione appena conclusa: ecco promossi e bocciati
Autore: Gianluca Bottiglieri - 17 maggio 2016 - 19:44
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HELLAS VERONA 4 Doveva essere la stagione della rinascita, con un nuovo corso dirigenziale capitanato da Riccardo Bigon. L’addio di Sogliano invece è stato un disastro per la squadra gialloblù, che nell’ultimo anno da giocatore di Toni, è retrocessa mestamente senza lasciar nessun ricordo indelebile in un’annata da dimenticare.
[...]
FONTE: StopAndGoal.net
SI TORNA IN B
I Top e i Flop del Titanic Hellas
21/05/2016 17:59
L’agonia è finita: l’Hellas è sceso in Serie B dopo uno dei peggiori campionati della sua storia centenaria. La nave Hellas aveva mostrato già a luglio segni di cedimento che si sono purtroppo concretizzati in danni irreversibili con le prime partite di campionato. All’inizio del viaggio, il capitano alla guida della nave (Mandorlini) non è riuscito neanche ad accendere i motori (0 vittorie in 14 partite), anche perché mancavano i collaboratori più fidati, soprattutto i complici più importanti erano assenti: da chi aveva retto il peso di tutto nei viaggi precedenti (Toni, 42 gol in 2 anni, infortunatosi a Bergamo), a quello che teneva alta la concentrazione nel gruppo, supervisionandone il lavoro quotidiano (Sogliano). Il nuovo capitano della nave (Delneri) ha avuto il merito di riaccendere i motori e stabilire una buona velocità di crociera (20 punti nel girone di ritorno) ma nella disperata rincorsa verso la salvezza si è schiantato contro gli iceberg Carpi e Frosinone. L’ammiraglio responsabile della nave (Bigon) non ha saputo prendere in mano la situazione, con nessuna iniziativa, anche perché non sono arrivati i soccorsi (fondi per il mercato di gennaio) dall’armatore (Setti) che aveva scelto gli uomini per il lungo viaggio. Intanto, mentre la nave stava affondando, qualcuno è scappato con l’unica scialuppa di salvataggio a disposizione, lasciando indietro gli altri: Giovanni Gardini (l’ammiraglio-capo che aveva programmato la rotta), Rafa Marquez e Jacopo Sala (che solo due settimane prima, asseriva: “Io non vado via”). E così il Titanic Hellas si è inabissato nel vortice della Serie B. Una stagione costellata da una sequela infinita di errori: non basterebbe un diario stile Ennio Flaiano per descriverli tutti.
I TOP (o meglio i non FLOP)
Dopo questa stagione non c’è nessun giocatore del Verona che si è salvato completamente, non c’è nessun “top”: solo qualche giovane, alla prima vera esperienza nel campionato italiano, si è fatto apprezzare per alcune partite. Da Ionita, che ha confermato le buone sensazioni della stagione precedente e ha mostrato prestazioni di assoluto spessore combinando intensità e grande dinamismo ad una discreta tecnica (ma non è mai stato continuo), e Gollini che ha mostrato grandi doti, ma anche qualche insicurezza data dalla sua giovane età: un anno di B può fare solo che bene al portiere emiliano. Fino a Helander e Wszolek: lo svedese non ha sfigurato più di tanto (visto anche l’annata disastrosa di tutti) alla sua prima esperienza in Italia, mentre il polacco dopo essere stato ignorato per mesi (anche quando c’era mezza squadra infortunata), ha fatto due mesi alla grande grazie alla cura Delneri, anche se nelle ultime settimane il suo rendimento è calato a picco. La tecnica è certamente il tallone d’Achille dell’esterno polacco (cosa non da poco per giocare a calcio…) però ha mostrato velocità, grande accelerazione e anche capacità di dribbling (per quanto non bello da vedere) funzionali per un gioco offensivo, quando era al top della forma: un giocatore con queste caratteristiche forse farebbe più comodo per la B che la A.
I FLOP
VIVIANI: Il vero equivoco della stagione. Sicuramente il giovane ex Italia Under 21 ha qualità importanti, però spendere più di 4 milioni è sembrato eccessivo, visto che non aveva mai fatto il titolare in Serie A. Ma il problema più importante erano le sue condizioni fisiche: dalla pubalgia ad una caviglia con problemi cronici, non andava sottovalutata la situazione. Ancor peggio è stato non affiancargli un vice, vista la sua precaria condizione fisica già affiorata a luglio. Matuzalem è arrivato solo a settembre inoltrato, non in condizioni ottimali. Inoltre il regista brasiliano aveva un “accordo” solo per tre mesi: cosa ancor più grave. Viviani quasi certamente avrà un futuro in Serie A, ma ad oggi non ha ancora dimostrato di poter essere un titolare inamovibile per la categoria: sono state molte le partite in cui “ha camminato” in campo, anche per i numerosi infortuni avuti in stagione. In Serie B, sempre che sia fisicamente integro, dovrebbe essere un valore aggiunto come ha dimostrato in passato, soprattutto a Latina.
JANKOVIC: Chi l’ha visto? Il campionato del centrocampista serbo è durato solo una settimana ad agosto: dalla vittoria di Ferragosto 3-1 di Coppa Italia contro il Foggia di De Zerbi (andando in rete) al buon pareggio dell’esordio con la Roma (bel gol al volo su assist di Hallfredsson). Qualche acciacco fisico non può certo giustificare le sue prestazioni improponibili di quest’anno: sempre impalpabile quando è stato chiamato in causa, alcune sue prestazioni sono state più irritanti delle canzoni di Gigi D’Alessio. Ma l’errore più grave è stato quello della società (e dello staff) che ha deciso di rinnovargli il contratto e di puntare su di lui come un titolare fisso: quando nel biennio passato aveva dimostrato solo una buona dedizione nella copertura in fase di non possesso, ma che raramente dimostrava di essere incisivo sotto porta (i gol che non faceva venivano coperti dalle reti dalla panchina, che è mancata in numero e in qualità quest’anno).
LA COPPIA TONI-PAZZINI: La coppia degli attaccanti di Tullio Tinti è stata la vera delusione di quest’anno: perché da giocatori con questo pedigree ci si aspettava molto di più. Pazzini, con il suo grande nome, è stato uno specchietto per le allodole: uno degli errori principali di questa dirigenza, il quinquennale ad un giocatore che aveva superato i trenta e che veniva da stagioni passate più in infermeria che sul campo, si commenta da sola. Ancor più esiziale è stata la scelta di prendere il giocatore più importante (ed economicamente ingombrante) del mercato estivo e considerarlo un “panchinaro” (Setti e Mandorlini gli avevano detto che avrebbe fatto il vice-Toni, come ha dichiarato l’imprenditore carpigiano a gennaio). A questo punto quei soldi potevano essere investiti su un difensore centrale titolarissimo, esperto, italiano e dall’ingaggio alto. Pazzini sarebbe l’uomo giusto a cui affidare l’attacco in Serie B? La sua carriera direbbe di sì, ma il suo fisico e le sue motivazioni personali? Sarà un nodo da sciogliere subito. Toni fin da subito ha dimostrato di non essere quello degli altri anni (il tempo passa per tutti, anche nel corpo e nella mente dei grandi campioni), l’infortunio è stata la pietra tombale: l’errore più grave della stagione è stato quello di pensare di affidare la manovra offensiva (ancora una volta) totalmente su di lui, non poteva fare 20 gol ogni anno. Con la gestione di Delneri, la squadra giocava meglio senza di lui e quando il capitano gialloblù era in campo sono arrivate le sconfitte più dolorose (Empoli, Carpi e Frosinone): in tutte queste partite Toni ha sbagliato tre gol incredibili, uno per ogni match (due con dei colpi di testa da un metro dalla porta: parate di Skorupski e Belec). Dopo una carriera splendida, ha chiuso come peggio non poteva: con la retrocessione dell’Hellas in B. Una carriera come la sua meritava un finale migliore.
LUCA VALENTINOTTI
PALERMO-VERONA
Stangata per Wszolek
Tre turni di stop!
17/05/2016 19:52
Dopo il danno dell'espulsione generosa subita a Palermo (una trattenuta prolungata ma non violenta), arriva anche la beffa per Pawel Wszolek, che aveva preso il cartellino rosso insieme a Morganella (dall’arbitro Irrati) nel primo tempo della gara del Barbera: il trequartista polacco dovrà scontare tre giornate di squalifica nel prossimo campionato (così come Morganella).
Il Giudice Sportivo ha motivato così la sanzione all'ex Sampdoria: "Per avere, a gioco fermo, assunto nei confronti di un giocatore avversario un atteggiamento intimidatorio e violento, afferandolo con veemenza con entrambe le braccia". Se il prossimo anno Wszolek scenderà in B, il Verona dovrà rinunciare a lui nelle prime settimane della stagione.
L.VAL.
PRESIDENTI CONTRO
Bonacini contro Setti: "Meglio che stia zitto"
17/05/2016 10:26
Il Carpi è retrocesso in B, nonostante 38 punti. Dopo le polemiche di settimana scorsa, il patron del Carpi, Stefano Bonacini, sperava in un risultato positivo del Verona a Palermo. Ma alla fine i rosanero hanno vinto e si sono salvati: dopo l'intervista di Setti a Radio Anch'io, Bonacini ha replicato al suo ex socio dalle pagine del Resto del Carlino: "Siamo orgogliosi di una squadra e di un allenatore che ci hanno regalato un sogno. Setti ha detto che il nostro valore è questo? Non perde occasione per stare zitto. Dovrebbe tacere visti i risultati della sua squadra, già retrocessa alla fine del girone d'andata. Un retrocesso a dicembre dovrebbe astenersi da fare certe affermazioni".
L.VAL.
NUOVA STAGIONE HELLAS
Si torna a Racines
Ritiro dal 9 luglio
17/05/2016 10:19
L'Hellas Verona torna in Val Ridanna per preparare la nuova stagione: il ritiro estivo si terrà dal 9 al 24 luglio a Racines, località della Val Ridanna, che per la quarta stagione consecutiva ospiterà il Club. Squadra, staff e dirigenti risiederanno ancora una volta all’Hotel Schneeberg.
L.VAL.
FONTE: TGGialloBlu.it
Calciomercato Verona, Stellone: "Sì, ho parlato con Setti"
L'ex tecnico del Frosinone ammette: "C'è stato un colloquio di lavoro"
Roberto Stellone (Calciomercato.it)
19/05/2016 16:25
FOTO CM.IT CALCIOMERCATO VERONA STELLONE SETTI/ FROSINONE - L'ex tecnico del Frosinone Roberto Stellone, intervenuto in conferenza stampa per dare l'addio alla società gialloblu, ha parlato così del suo futuro, aprendo al possibile approdo sulla panchina del Verona: "Non ho ancora scelto niente, c'è qualcosa di vero nelle voci che si stanno facendo in questi giorni. Voglio valutare tutto con molta calma, ho fatto qualche colloquio di lavoro ma non si è ancora deciso niente. Non mi spaventa nulla, sono disposto ad accettare panchine sia in Serie A che in Serie B se si lotta per la promozione. Bari? Non ho parlato con nessuno di loro. Verona? Sì, c'è stato un colloquio con il presidente Setti. Chievo, Atalanta, Torino? Nulla di vero".
Verona, Toni: "Addio bellissimo, ma ci voleva una delusione per smettere. Higuain fantastico"
L'attaccante del Verona ha parlato del 'Pipita' ed ha fatto qualche passo indietro nella sua carriera
Luca Toni ©Getty Images
16/05/2016 23:44
VERONA TONI HIGUAIN BAYERN MONACO SERIE A / MILANO - Luca Toni, ospite del programma Mediaset 'Tiki-Taka', ha parlato del finale della sua carriera, facendo anche qualche 'viaggio' nel passato: "Mi hanno messo nelle Leggende del Bayern ed avevo smesso da un giorno. L'addio a Verona è stato un momento davvero emozionante, bellissimo. Per smettere avevo bisogno di una delusione come la retrocessione e l'infortunio al ginocchio. L'impresa di Higuain è stata fantastica, considerando anche che non le ha giocate tutte, la squadra lo ha messo in condizione ma lui ha fatto il resto. Suarez? E' più forte il 'Pipita'.
"Quando le vivi non te ne rendi conto. Io alla sera rimasi da solo in camera, la finale mi stressò moltissimo e dovevo staccare. Poi ho festeggiato a casa mia. Ricordo che nello spogliatoio c'era praticamente birra ovunque".
O.P.
FONTE: CalcioMercato.it
18:36 | giovedì 19 maggio 2016
La Serie A e i numeri: le statistiche del 2015-16
Dai gol fatti ai contrasti aerei, dagli autogol ai rossi: il vademecum statistico
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti© www.imagephotoagency.it
STATISTICHE SERIE A 20152016 GIOCATORI SQUADRE - Per cosa ricorderemo la Serie A appena finita? Forse per la cavalcata memorabile della Juventus o per lo strepitoso ruolino di Gonzalo Higuain o ancora per la serrata lotta per l'Europa o la retrocessione. Non che sia stato il campionato più divertente e appassionante della storia, ma comunque ha dato molti spunti in più rispetto alle annate passate. Rimane il fatto che a quattro giornate dal termine quasi tutto è già deciso, ma quella della riduzione del numero di squadre è tutta un'altra storia. Ci sono anche cose che probabilmente non ci ricorderemo della stagione trascorsa ma che comunque ci danno un quadro più nitido del campionato. Parliamo dunque di statistiche, alcune da nerd e altre un po' meno. C'è chi ne fa un culto e chi invece non se le fila di striscio, proviamo comunque a dare un'occhiata più approfondita.Le statistiche sono riprese dal sito della Serie A, da Whoscored e da Opta
CLASSIFICA GOL FATTI - La Roma comanda il podio con 83 gol, il Napoli segue a 80 e la Juventus è bronzo con 75: la classifica dei gol fatti rispecchia dunque il posizionamento in Serie A, con la sola inversione tra Roma e Juve. Colpisce che la quarta - la Fiorentina - sia staccata di ben quindici reti in questa speciale graduatoria. La palma di peggiori va a Frosinone, Udinese, Verona e soprattutto Bologna ferme rispettivamente a 35 (sia i ciociari che i friulani), 34 e 33 reti segnate.
CLASSIFICA GOL SUBITI - Nell'annata in cui Gianluigi Buffon ha battuto il record di imbattibilità della Serie A di certo non poteva che essere la Juventus a comandare in questo campo: solo 20 gol subiti, dodici in meno del Napoli secondo e diciotto in meno dell'Inter terza. Peggior difesa invece, anche qui per distacco, è il Frosinone con 76 reti al passivo, seguita dal Palermo con 65 e Verona con 63.
CLASSIFICA TIRI - Napoli, Juventus e Roma comandano, in questo ordine, anche la classifica dei tiri totali verso lo specchio della porta e pure quella dei tiri in porta: il Napoli ha concluso 518 volte (256 in porta), la Juve 469 (241) e la Roma 445 (237). Il Bologna si conferma peggiore anche in questa statistica, basti vedere che ha tirato in porta meno della metà delle volte del Napoli, si ferma a 269 tiri, dei quali sono 133 nello specchio. In media la squadra più imprecisa è la Lazio che su 381 conclusioni ne ha mandate ben 216 lontane dai pali.
CLASSIFICAPARATE - Rivolgetevi ai portieri della Sampdoria per capire quali estremi difensori sono stati i più impegnati in questa stagione: a fronte dei tiri in porta subiti, la Sampdoria è quella che ha messo a segno più parate, 161 per la precisione, segno di una tenuta difensiva non esaltante. A un solo tiro di distanza invece Palermo e Frosinone, penultime. Benissimo il Napoli che con 61 parate è la squadra che ne ha fatte di meno, mentre stupisce vedere come il Carpi retrocesso sia l'ottava miglior squadra in questa speciale classifica: 118 parate.
CLASSIFICA ASSIST - La classifica degli assist serve soprattutto per capire quali sono le squadre che giocano di più il pallone. Con assist si intende il passaggio che smarca un giocatore davanti al portiere e diventa vincente in caso di gol. In quelli totali vince il Napoli con 142 seguito da Roma a 137 e Juve a 110, poi un abisso quasi e al quarto posto la Lazio con 89 (le peggiori sono le tre retrocesse). Roma 41, Napoli 40 e Juventus 36 è invece il podio negli assist vincenti e anche qui c'è un baratro prima della quarta, il Sassuolo con 27. Malissimo il Verona con 12 assist vincenti, quasi tutti da palla inattiva.
CLASSIFICA CROSS - A sorpresa cambia il podio nella classifica dei cross utili della Serie A, in testa c'è la Lazio con un totale di 324, poi l'Inter con 315 e poi un sorprendete Verona fermo a 310; chi crossa meno? L'Empoli, solo 131 cross utili per gli azzurri, segno anche di uno stile completamente all'opposto. Empoli, Sampdoria e Fiorentina sono anche le squadre che hanno sbagliato meno traversoni, mentre tra i più imprecisi segnaliamo in ordine decrescente Atalanta (253 cross sbagliati), Lazio (258) e Napoli (264).
CLASSIFICA KM PERCORSI - La squadra che in media ha corso di più è il Bologna: avrà un attacco poco prolifico ma almeno fa 109,02 km in media a partita, non poco. Il Napoli è a 107,61 e la Lazio a 107,14. Il Torino, ultimo in questa graduatoria, è l'unico a chiudere sotto i cento a partita, per la precisione 99,808. Milan e Roma sono tra le squadre che corrono meno, entrambe sono tra le ultime sette.
CLASSIFICA CARTELLINI - La squadra più ammonita della Serie A è il Frosinone con 108 sanzioni, segue il Carpi a 105 mentre il Chievo è a 103; dalla parte opposta correttissimo il Genoa con 81, ancor di più la Roma con 79 mentre la migliore è il Napoli con soli 69 gialli. Il Napoli è anche la squadra con meno rossi, solo 2, con alle spalle Fiorentina, Torino e Milan fermi a 3 espulsioni. La squadra più cattiva da questo punto di vista è l'Atalanta che se ne è visti mandar fuori 14. In doppia cifra anche Inter (12) e Lazio (10).
CLASSIFICA GOL (GIOCATORI) - Gonzalo Higuain ha messo a segno la stagione migliore di un attaccante nella storia di tutta la Serie A: i suoi 36 gol battono Angelillo, Nordahl e quasi certamente un bel po' di attaccanti che verranno in Serie A, dato che ha tenuto medie da calcio a cinque. Sorprende però vedere come i gol di Dybala e Bacca, secondo e terzo in classifica marcatori, se sommati siano superiori solo di un gol a quelli del Pipita. In definitiva Higuain è stato mostruoso, gli altri un po' meno. Dal 1990-91 un campionato non si chiudeva senza un giocatore con un numero di gol tra 20 e 29, questa curiosità è per quelli che non possono fare a meno di tirare fuori la chicca al bar sport.
CLASSIFICA ASSIST (GIOCATORI) - Anche in questo caso tocca fare dei distinguo tra assist totali e assist vincenti e la classifica cambia parecchio. Hamsik del Napoli con 31, Salah della Roma con 27 e Saponara dell'Empoli con 24 sono i giocatori con più assist totali mentre tra i vincenti dominano Pjanic della Roma e Pogba della Juventus con 12 e segue Saponara a 11. Curiosamente Pogba, Pjanic e Saponara sono anche quelli con la miglior media tra assist totali e assist vincenti. E la Juve potrebbe averli tutti e tre assieme nella prossima stagione...
CLASSIFICA DEI GOL SU ASSIST - Anche questa potrebbe essere una statistica interessante. Qual è l'asse più vincente della Serie A? Le statistiche dicono quello tra Higuain e Hamsik del Napoli visto che l'argentino ha segnato 7 gol su assist dello slovacco. Seconda la coppia Icardi - Perisic, cinque gol del primo su cinque palle del secondo. Assieme agli interisti troviamo anche Maccarone - Saponara e Bacca - Bonaventura.
CLASSIFICA PALLE RECUPERATE E TACKLE - Facendo una media tra partite giocate e palloni intercettati la top three vede per primo Dainelli del Chievo con 4.1, la stessa media di Gentiletti della Lazio; secondo troviamo Acerbi del Sassuolo con 3.9 e a 3.8 col bronzo c'è Costa dell'Empoli. Se invece si sposta lo sguardo sui tackle in media per ogni gara la classifica cambia perché con 3.4 è primo de Roon dell'Atalanta, seguito da Gori del Frosinone (3.3) e Allan del Napoli (3.1).
CLASSIFICA TIRI IN PORTA - Tra i giocatori è facile indovinare chi ha tirato più di tutti in porta, è Gonzalo Higuain, il quale non solo ha segnato il 46% dei gol del Napoli ma ha concluso verso lo specchio in 81 circostanze. Il secondo è Paulo Dybala ma è lontano anni luce in quanto a numeri perché è fermo a 49 (poco curioso quindi che il Pipita e la Joya siano primo e secondo anche nella classifica dei marcatori). 47 invece i tiri di Insigne, 45 quelli di Quagliarella e 44 per Pogba: tutti e tre, se si fa la conta dei gol, sono stati in media meno precisi dei primi due. Jorginho, con una media di 0.2 tiri in porta a partita è il giocatore che ha tirato meno, se si contano quelli con più di 20 presenze e si escludono portieri e difensori. Sempre con gli stessi criteri Palacio dell'Inter con 0.6 è l'attaccante che tira meno in porta della Serie A 2015-16.
CLASSIFICA DEI MINUTI GIOCATI - Solo un giocatore non è mai uscito dal campo in questa Serie A, si tratta del portiere dell'Udinese Orestis Karnezis, che con i suoi 3420 minuti di gioco guarda tutti dall'alto in basso, con buona pace del vice Meret. Secondi Viviano della Sampdoria e Reina del Napoli con 3330 minuti, terzo Tatarusanu della Fiorentina con 3311. Subito dopo viene Hysaj, primo giocatore di movimento in questa graduatoria: 3285 minuti per lui.
CLASSIFICA DEGLI AUTOGOL - Non particolarmente fortunato Giancarlo Gonzalez, unico giocatore della Serie A ad aver segnato due autoreti in questa stagione. Quel che colpisce però è un dato sconcertante: le ha segnate entrambe in Palermo - Torino, sia all'andata che al ritorno. Chissà che i granata non lo comprino.
CLASSIFICA DELLE PARATE (GIOCATORI) - Se la Sampdoria vinceva nella classifica delle parate per squadra, eccola trionfare anche qui, perché Viviano stacca tutti e mette a segno 141 parate (4 su rigore, record europeo). Secondo è Sorrentino del Palermo con 123, terzo Leali del Frosinone con 122. Dei portieri con più di venticinque presenze Reina del Napoli è il meno impegnato con solamente 52 parate.
CLASSIFICA DEI DRIBBLING - Franco Vazquez tocca vette irraggiungibili, il giocatore del Palermo ha un totale di 212 dribbling e di 126 riusciti; Pogba, secondo, arriva a 166 con 102 riusciti, per dire (per la cronaca BrunoPeres del Torino è terzo con 146 e 96 riusciti). Chi è che in media prova più dribbling e ha meno successo? Muriel della Sampdoria e Dionisi del Frosinone, se si contano quelli con più di 90 dribbling tentati.
CLASSIFICA DEI CARTELLINI (GIOCATORI)- Fernando è entrato a pieno ritmo in Serie A e alla sua stagione d'esordio ha portato a casa ben quattordici ammonizioni senza mai un rosso per il brasiliano della Sampdoria, incredibile. A tredici c'è Mauricio della Lazio, a dodici Dionisi del Frosinone. In quanto a rossi invece comanda Murillo dell'Inter, l'unico in Serie A con 3 rossi.
CLASSIFICA DEI FALLI FATTI E SUBITI - Un uomo solo al comando, è sempre Vazquez del Palermo l'uomo che ha fatto fischiare di più gli arbitri di Serie A dato che comanda la classifica dei falli fatti e di quelli subiti. In quanto a irregolarità commesse è primo con 121, staccati Pogba a 88 e de Roon a 78; per quanto riguarda quelli subiti la cifra monstre è di 199, quasi il doppio di Belotti del Torino che è secondo a 100 (terzo Borja Valero della Fiorentina a 99).
CLASSIFICA DEI CONTRASTI AEREI - Considerando i giocatori con più di venti presenze, Daniel Ciofani del Frosinone vince: 224 duelli aere in Serie A, secondo è Pavoletti del Genoa con 218 e terzo Thereau dell'Udinese con 209. Distinguiamo adesso tra i duelli vinti e quelli persi. A vincerne di più è stato Manolas della Roma con 125 (su 162, grande media), seguito da Pavoletti con 115 e Albiol del Napoli con 111. Se si parla di contrasti aerei persi ecco di nuovo Ciofani in testa con 123 seguito da Thereau a 115 e Lasagna del Carpi a 108.
22:10 | lunedì 16 maggio 2016
Spal, Gianfranco Zigoni: «Gianmarco può giocare in Serie A»
Continua: «Si trova bene a Ferrara, ma anche al Milan potrebbe fare bene»
di Massimo Balsamo - twitter:@Massimo_Bals©imagephotoagency.it
HELLAS VERONA SPAL GIANFRANCO ZIGONI GIANMARCO ZIGONI - Decine e decine di gol in Serie A, un feeling con la rete tramandata al figlio: parliamo di Gianfranco Zigoni, ex Juventus ed Hellas Verona, padre di Gianmarco Zigoni, protagonista nella promozione della Spal in Serie B. Intervistato da Libero, Gianfranco Zigoni ha parlato del figlio, del passato ma non solo: «Mio figlio giocherà contro l’Hellas? Che emozione! Non riesco a immaginarmelo quel giorno. Non so per chi farò il tifo. Sai cosa mi piacerebbe? Un bel 3-3, con tre gol di Gianmarco. Ma ascoltami: non può prenderlo il Verona? C'era stato un interessamento,anni fa. Lo voleva Gibellini, il direttore sportivo. Mi ero anche visto con lui e ne avevamo parlato. Purtroppo però il momento era sbagliato. Il Verona era in serie C e Gianmarco giocava già in B. Non se l'era sentita di andare, anche se lui è un veronese, è nato a Verona, vuol bene alla squadra, ma ovviamente meno di me, perché io il Verona lo amo. Adesso però mio figlio potrebbe anche giocare in A, non ci sono dei mostri lì. Al Milan? Lui si trova bene a Ferrara. È felice, gioca in un club glorioso. Però ascoltami: il Milan ha speso un sacco di soldi per giocatori che fanno le riserve e che guadagnano minimo 2 milioni l'anno. Al Milan aveva fatto vincere anche la Coppa Italia Primavera dopo un sacco di anni».
CONTINUA - «Testa matta come il padre? No. È questo che mi fa rabbia. Io ero pazzo, non avevo voglia di allenarmi. Ero più appassionato di rugby che di calcio. Lui invece è serio, vuol sempre migliorarsi. Ha fisico, fa reparto da solo, in area è micidiale. Calcia sia di destro sia di sinistro. Io il destro al massimo lo usavo per salire sul tram. Però se in attacco con lui ci fossi io gli farei fare una valanga di gol in più. Il primo consiglio? Gli ho detto:“Ricordati Gianmarco, non abbatterti mai. Hai scelto il peggior ruolo che possa esistere, quello dell’attaccante. Se segni ti osannano,se non fai gol per una partita o due ti massacrano”. Guarda, mi è venuto in mente Bacca, quello del Milan: cazzo, ha fatto 15 gol quest'anno, cosa deve fare di più quel povero disgraziato?. In panchina con una pelliccia? Sì, bianca. Era di lupo. Me l'aveva regalata una signora,non mi ricordo chi. Ma me ne avevano regalate anche altre. Valcareggi, mio allenatore pure al Verona, mi aveva detto: “Zigo, oggi tu non giochi”. Gli ho risposto: “Io? Il più grande giocatore del mondo? Ti faccio vedere…”. Ho messo anche il cappello da cowboy e sono andato in panchina così». Guidolin mi portava la colazione a letto? Sì, era il mio compagno di camera ma anche il mio cameriere personale. Gli ordinavo brioche, tè e succo d'arancia. Che grande… Alleno ancora i ragazzini dell’Opitergina? No. Nella vita arriva un certo momento in cui, se ti accorgi che le cose non le fai più con gioia, vuol dire che devi smettere di farle se no non sei più un uomo libero. E poi era un impegno, sai?Tre allenamenti alla settimana oltre alla partita. Non me la sono più sentita. Cosa faccio oggi? In questo momento mi trovo in aperta campagna vicino al fiume, un posto meraviglioso. Sono con degli amici. E sai a cosa giocano? A foot golf. È proprio un gioco del cazzo».17:39 | mercoledì 11 maggio 2016
FONTE: CalcioNews24.com
Ultimo allenamento di Toni a Peschiera
20/MAGGIO/2016 - 17:20
Peschiera - Allenamento concluso allo Sporting Center, con Luca Toni in campo per l'ultima volta insieme ai compagni. La partitella è stata decisa da un gol di Federico Viviani, prima dei saluti finali tra staff e calciatori che hanno sancito il definitivo rompete le righe.
Pawel Wszolek è stato sottoposto in mattinata, a Varsavia, a un intervento chirurgico per ridurre la frattura all'avambraccio sinistro. L'operazione è tecnicamente riuscita e il calciatore dovrebbe essere a disposizione per l'inizio della nuova stagione. Convocato dalla Grecia Evangelos Moras: in programma un doppio impegno amichevole contro l'Australia (4 giugno a Sidney, 7 giugno a Melbourne).
Tanti auguri Juanito!
20/MAGGIO/2016 - 09:30
La Società, lo staff tecnico e tutti i compagni di squadra
augurano buon compleanno a Juanito Gomez
L'attaccante compie oggi 31 anni.
Al via i lavori all'Antistadio
19/MAGGIO/2016 - 17:30
Verona - Un impianto sicuro e agibile. Questo sarà il nuovo Antistadio, ristrutturato dall'Hellas Verona FC grazie al supporto del Comune di Verona. Iniziati, infatti, i lavori di messa a norma dell'impianto guidati da SEC Ponteggi, che prevedono, tra le diverse opere, la costruzione di una struttura moderna rispetto all'attuale recinzione che circonda il campo e la ristrutturazione della tribuna adiacente al terreno di gioco. Il tutto per rendere agibile il 'Guido Tavellin', come da programmi della Società. Il termine dei lavori è fissato per la fine di giugno 2016. Piccoli passi, verso un futuro che lascia spazio ad altri interventi che hanno come obiettivo quello di rendere sempre più efficiente uno storico impianto.
Domani il rompete le righe, Wszolek ko
19/MAGGIO/2016 - 17:10
Peschiera - Domani pomeriggio, al termine dell'allenamento programmato alle 15 (porte aperte) è previsto il rompete le righe e dunque la fine della stagione sportiva 2015/16. Oggi, complice la pioggia che ha reso impraticabili i campi del quartier generale gialloblù, la squadra si è intrattenuta in palestra. Intanto giungono brutte notizie dal ritiro della Nazionale polacca: Wszolek ha riportato una frattura all'avambraccio sinistro e sarà sottoposto a intervento chirurgico nelle prossime ore.
#GolSenzaConfini, 'Nanu' c'è!
19/MAGGIO/2016 - 13:25
Verona - L'invito di 'Nanu'. Per regalare, magari con un gol, l'ennesima gioia non solo ai tifosi, ma anche ai 40 bambini palestinesi del progetto 'Bambini Senza Confini'. L'appuntamento è fissato per sabato 21 maggio allo stadio 'Olivieri' di via Sogare, quando gli Ex gialloblù sfideranno le vecchie glorie di Sampdoria e Fiorentina nello 'Storico Triangolare', evento benefico organizzato dall'ASD Ex Calciatori Hellas Verona per dare l'opportunità ai bambini palestinesi di vivere un sogno. E 'Nanu' si scalda così, con il numero 9 sulla schiena... Vierchowod e gli altri difensori sono avvisati.
[...]
Ripresa dei lavori, tornano Fares e Souprayen
18/MAGGIO/2016 - 17:50
Verona - Dopo la gara di Palermo, il gruppo è tornato al lavoro a Peschiera. L'attività odierna si è dipanata tra palestra e campo, dove ha tenuto banco una partitella a campo ridotto. A chiudere i lavori del calcio-tennis al coperto, dove a regolare il traffico è stato il vice allenatore Conti, maestro della disciplina. Nel frattempo sono tornati ad allenarsi a pieno regime sia Fares che Souprayen. Domani allenamento pomeridiano, sempre a porte aperte.
Eros Pisano premiato in 'zona Cesarini'
18/MAGGIO/2016 - 16:25
Verona - Eros Pisano, bomber in 'zona Cesarini'. Grazie al suo gol 'tardivo', arrivato al minuto 96'10'' dello scorso Atalanta-Verona del 20 settembre 2015, che ha permesso all’Hellas di agguantare il pareggio (1-1). Questa la motivazione che ha portato il difensore gialloblù ad aggiudicarsi la prima edizione del ‘Premio Renato Cesarini’, tenutosi al ristorate 'Seta' di San Silvestro di Senigallia. Eros ha ricevuto il premio all'interno di una serata di gala alla quale erano presenti diversi volti noti dello sport e del giornalismo sportivo, come l'allenatore del Sassuolo Eusebio di Francesco, il Direttore Sportivo della Roma Walter Sabatini, l'ex allenatore del Milan e della Nazionale Arrigo Sacchi e l'ex attaccante delle Nazionale Fabrizio 'Penna Bianca' Ravanelli. «Sono contento di ricevere questo premio, peccato che i miei gol non siano serviti per la salvezza della squadra - queste le dichiarazioni di Eros -. La piazza merita di ripartire alla grande, i tifosi ci sono sempre stato vicini e non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Pazzini e Toni sono i nostri punti di riferimento in campo e nello spogliatoio, i loro infortuni si sono fatti sentire. Toni? È un ragazzo splendido, dispiace abbia lasciato il calcio, per me è stato un esempio. Si è tolto la soddisfazione nella sua ultima partita, con il gol alla Juve».
Si ringraziano per l'ospitalità e l'accoglienza ricevuta il ristorante 'Seta' di San Silvestro di Senigallia e l'Hotel 'City' di Senigallia.
Racines 2016: ecco le date del ritiro
17/MAGGIO/2016 - 10:16
Verona - L'Hellas Verona FC informa che il ritiro estivo si terrà dal 9 al 24 luglio a Racines, località della Val Ridanna, che per la quarta stagione consecutiva ospiterà il Club. Squadra, staff e dirigenti risiederanno ancora una volta presso l’Hotel Schneeberg Family Resort & Spa, ormai a tutti gli effetti roccaforte gialloblù.
Mercoledì mattina, in concomitanza con il sopralluogo tecnico previsto, una delegazione della Scuola Calcio Hellas Verona svolgerà dell’attività ludico-motoria presso il campo sportivo di Vipiteno, con la partecipazione di Nicola Guglielmelli, centrocampista della Primavera. Le iniziative, mirate simbolicamente a rafforzare ulteriormente il legame tra l’Hellas e la Val Ridanna, avranno inizio alle 9.30 per chiudersi alle 12.30 e saranno riservate ad alcune scuole locali.
Eros Pisano vince il 'Premio Renato Cesarini’
16/MAGGIO/2016 - 17:42
Verona – E’ Eros Pisano il vincitore del ‘Premio Renato Cesarini’, in quanto è stato il calciatore dell’intera Seria A che durante il campionato ha realizzato il gol per eccellenza in “zona Cesarini”; ci si riferisce infatti alla rete siglata al 96’11’’ in Atalanta-Verona, che ha permesso all’Hellas di agguantare il pareggio (1-1). Il gol di Pisano è considerato il secondo più “tardivo” (dato Opta Sports) della storia recente della massima serie, preceduto dal record di Mauro Boselli risalente al 2011 (Genoa-Sampdoria messo a segno al 96’11’’). Pisano riceverà il premio domani sera a Castellaro di Senigallia (AN). Tra gli altri premiati: Beccalossi, Di Francesco, Ferrero, Rivera, Sabatini e Tardelli.
Ionita e Wszolek in Nazionale
16/MAGGIO/2016
Verona - Il rientro da Palermo, un ultimo saluto ai compagni di una stagione e poi via, per gli impegni con le rispettive nazionali. Alla ripresa degli allenamenti, in programma mercoledì 18 maggio, non ci saranno né Wszolek né Ionita, che questa notte hanno voluto abbracciare calciatori e staff al termine della trasferta del 'Renzo Barbera'. Il primo a partire sarà Pawel Wszolek, che domani raggiungerà il ritiro della Polonia a Jurata per la prima parte di preparazione in vista dell'Europeo francese in programma dal 10 giugno al 10 luglio. Dal 23 maggio, invece, i 28 calciatori pre convocati dal CT Nawalka si alleneranno a Ustrzyki Dolne, prima della lista definitiva dei 23 che verrà diramata lunedì 30 maggio.
Convocato anche Artur Ionita dal Commissario Tecnico della Moldavia, Igor Dobrovolski. Il centrocampista raggiungerà il ritiro della propria Nazionale il 18 maggio, in programma due sfide amichevoli: prima contro la Croazia (venerdì 27 maggio, ore 20.30, Gradski Stadion, Koprivnica) e poi contro la Svizzera (venerdì 3 giugno, ore 18, Cornaredo Stadium, Lugano).
FONTE: HellasVerona.it
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VITA DA EX: SAVIOLA dopo la rescissione col BOCA JUNIOR, tanti Auguri a Damiano TOMMASI dallo Scudetto con la Roma alla presidenza dell'AIC!
FINALE EUROPA LEAGUE: Il LIVERPOOL domina nel primo tempo ma riesce a segnare una volta soltanto (anche perchè vengono negati ai Reds due rigori solari) mentre nel secondo esce il SIVIGLIA che va a segno tre volte e con GAMEIRO sbaglia altri due gol davanti a MIGNOLET. Terzo successo consecutivo per gli spagnoli del bravo EMERY...
NBA FINALI DI CONFERENCE: Troppo forti i CAVALIERS di LEBRON, Toronto annientata in Gara 1. Colpaccio dei THUNDER nel palazzetto dei WARRIORS in Gara 1!
FORMULA 1: Il GP di Spagna è del giovanissimo figlio d'arte VERSTAPPEN!
NBA: Arrivano gli sponsor sulle maglie! Ecco la nuova divisa dei SIXERS...
CALCIOSCOMMESSE, assolto il cittì della Nazionale CONTE 'Era all'oscuro di combine e corruzioni'
Il Siviglia nella storia, batte il Liverpool 3-1 e vince la terza Europa League di fila
Per la terza volta consecutiva, per la quinta nella storia, il Siviglia ha vinto l’Europa League. Nella finale di Basilea gli andalusi di Unai Emery hanno liquidato il Liverpool di Jurgen Klopp (3-1) e hanno stabilito così due record mostruosi. Per di più la Spagna è diventata il Paese più vincente della manifestazione, volando a quota 10 trionfi e
distanziando quindi di un successo l’Italia, adesso ferma a nove. Centrando tre trofei, inoltre, Emery ha acciuffato Trapattoni in vetta alla classifica degli allenatori più titolati della rassegna.
La sfida del Sankt Jakob-Park l’hanno risolta Sturridge, Gameiro e Coke con una doppietta. Ma va detto che sul risultato hanno inciso eccome due gravi errori dell’arbitro svedese Eriksson, che ha negato ai Reds un paio di rigori netti, reclamati da Firmino e da Sturridge, e dovuti ad evidenti falli di mano di Carriço e di Krychowiak. Chissà i pensieri di Collina, seduto in tribuna. A stringere, nel primo tempo i Reds hanno controllato la gara, mentre durante la ripresa sono stati gli spagnoli a dirigere la manovra.
Insomma lo stadio svizzero è stato la cornice di una partita intensa, spesso dura, certo ricca di occasioni. Quanto alle scelte dei tecnici, Klopp ha schierato Lallana, Firmino e Coutinho alle spalle di Sturridge, l’unica punta del 4-2-3-1. Sul fronte spagnolo, invece, Emery ha replicato declinando un modulo gemello: così a sostenere Gameiro sono
stati Coke, Benega e Vitolo.
Come detto, in avvio le squadre hanno dondolato sul filo dell’incertezza. Tensione, tanta. Idee, frenate dall’ansia. Sturridge ha impensierito subito il portiere Soria, ma Carriço ha azzerato la minaccia allontanando un pallone che danzava sulla linea. Non bastasse, poco più tardi, lo stesso Sturridge ha chiamato di nuovo Soria alla grande parata. Poi, quando cadeva il 35’, ecco il suo stupendo esterno sinistro indirizzato sul palo opposto. Un prodigio.
Addirittura Lovren ha trovato la rete della raddoppio inglese, ma una «passeggiatina» di Sturridge nel campo visivo del portiere ha obbligato l’arbitro ad annullare il gol. Dei disastri compiuti da Eriksson, comunque, si è già parlato. A quel punto il Siviglia ha tentato di reagire, e Gameiro si è inventato una rovescia sfilata a lato.
Nella ripresa il mondo e il risultato si sono capovolti. Tempo una trentina di secondi, e Gameiro ha fulminato Mignolet. Ma l’attaccante non si è accontentato e ha costruito (e fallito) almeno altre due opportunità. È stato Coke, allora, completare la rimonta, firmando una doppietta ravvicinata e regalando infine all’Andalusia una notte
storica. Anche qui, nel convalidare la rete, la terna arbitrale ha avuto qualche dubbio. Indugiava su un presunto fuorigioco di Coke... Al di là delle indecisioni, il Siviglia ha meritato di vincere. E dunque di qualificarsi, felice, per la prossima Champions League.
Lebron fa sul serio, Raptors travolti in gara 1.
Cleveland stravince davanti al suo pubblico
I Cleveland Cavaliers battono Toronto 115-84 dominando gara-1 delle finali di Eastern Conference. Davanti ai 20mila spettatori della Quicken Loans Arena, protagonisti della serata sono stati LeBron James con 24 punti e Kyrie Irving con 27. Per Toronto, che subisce la vittoria più larga ai playoff nella storia della franchigia dell'Ohio, si salvano DeMar DeRozan con 18 punti e Biyombo con 12.
Colpaccio Thunder, Warriors ko in gara 1.
Curry non basta, Westbrook firma la vittoria
Oklahoma City espugna la Oracle Arena e manda al tappeto Golden State in gara 1 delle finali di Conference a Ovest del campionato Nba. I Thunder si impongono sul campo dei campioni in carica per 108-102 dopo avere recuperato uno svantaggio di 13 punti dopo l'intervallo.
La rimonta è firmata da Russell Westbrook, che segna 24 dei suoi 27 punti complessivi nella seconda metà di gara. Kevin Durant chiude con 26 punti, Steven Adams contribuisce con una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi.
Ai Warriors stavolta non basta il due volte Mvp Stephen Curry, il migliore dei suoi con 26 punti, 10 rimbalzi e 7 assist, per evitare una sconfitta inaspettata. Ora i campioni Nba non potranno permettersi altri passi falsi in gara 2, in programma sempre alla Oracle Arena mercoledì.
Rivoluzione NBA, gli sponsor sulle divise: i Sixers i primi, ecco la nuova maglia
I Philadelphia 76ers sono pronti a sfatare un tabù dello sport a stelle e strisce, saranno infatti il primo club dell'Nba a portare sulla maglia uno sponsor nella stagione 2017/2018. Ad annunciarlo è stata la stessa National Basketball Association, la pubblicità di un portale e-commerce sarà un 'francobollo' di 6,35 centimetri per 6,35 verrà collocata nella parte frontale sinistra della maglia dei Sixers.
Al momento nessuna delle quattro principali leghe statunitensi (Nba, Mlb, Nhl ed Nfl) aveva permesso di mettere uno sponsor sulla casacca, la decisione che ha aperto una breccia è arrivata lo scorso aprile con un programma pilota triennale.
Calcioscommesse, il gup assolve Conte: "Era all'oscuro di combine o corruzioni"
Secondo il gup di Cremona, Pierpaolo Beluzzi, che ha assolto Antonio Conte nella vicenda del Calcioscommesse «non emergono elementi per ritenere che sia Conte sia Alessio (Angelo, ndr) fossero a conoscenza di operazioni di 'scommesse' collegate al risultato concordato della partita Albinoleffe-Siena, né tantomeno di 'corruzioni' (promesse e o dazioni di denaro) a qualche giocatore coinvolto». Lo si legge nel provvedimento del giudice, visionato dall'ANSA. Secondo il gup «le valutazioni espresse dal pm, anche nella memoria agli atti, si limitano a esprimere concetti di 'verosimiglianza' o 'probabilità', senza per altro alcun collegamento diretto con le dichiarazioni da parte dei principali attori dell'accusa (Coppola e Carobbio)».
«Per il giudice, anche le intercettazioni tra altri soggetti nella complessa indagine evidenziano unicamente un - riferito - tentativo di contattare Antonio Conte, senza che risultino agli atti riscontri in questo senso». Da qui, un «quadro gravemente deficitario» della «prova della conoscenza» da parte di Conte e Alessio «della esistenza di operazioni di scommesse collegate a partite del Siena e di eventuali ipotesi/proposte di corruzione di giocatori e/o altri soggetti a rilevanza sportiva».
Calcioscommesse, Antonio Conte assolto insieme al suo vice Angelo Alessio
Il ct della nazionale italiana di calcio, Antonio Conte, è stato assolto nell'ambito del processo relativo al calcioscommesse.
Il gup di Cremona ha infatti assolto, per non aver commesso il fatto, Conte e il suo vice Angelo Alessio al termine del processo con rito abbreviato. Il pm aveva chiesto per Conte sei mesi di reclusione con la pena sospesa.
F1, Verstappen da record: il figlio d'arte conquista il Gp di Spagna a 18 anni
di Piergiorgio Bruni
Max Verstappen non poteva che salire su quel podio. E non sul gradino basso, ma direttamente in cima, dove si respira aria freschissima e il cielo è maledettamente azzurro. Diciotto anni e 228 giorni, tanto è bastato al talento olandese per diventare il più giovane vincitore di un gran premio di F1, ieri a Barcellona.
La freddezza con cui ha tenuto botta agli attacchi di Raikkonen, per oltre 20 giri, dimostrano un talento cristallino. La Red Bull c’ha creduto, la Ferrari lo aveva in pugno e se l’è fatto sfuggire due anni fa. Due settimane fa la svolta: dal sedile della Toro Rosso a quello della Red Bull, al posto di Kvyat retrocesso. Un salto nel vuoto per tanti, ma non per Max. Per uno che, forse, ha nel suo Dna il motivo del suo grande talento: papà Jos ha corso in F1 e fu primo olandese sul podio, mentre mamma Sophie volava nei kart.
Il regalo, inaspettato, arriva dopo poche curve. Sul rettilineo, quando un contatto fratricida fra Hamilton e Rosberg, mette in fuorigioco le Mercedes e spiana la strada a Verstappen. Seconda e terza posizione per Raikkonen e Vettel, sempre più impantanati in un inizio di stagione inadeguato rispetto alle attese sbandierate e agognate. Deficitari i numeri rispetto a quelli dell'annata scorsa: alla quinta gara del 2015, le Rosse avevano +23 punti (132 a 109) ed erano riuscite a conquistare un successo, un piazzamento d'onore e tre terzi posti. «Non è male spiega il presidente della Rossa, Marchionne avere due piloti sul podio, è importante. Dobbiamo migliorare di molto la vettura, perché adesso abbiamo 2 gare impegnative, Montecarlo e poi il Canada e tutti i miglioramenti che dobbiamo apportare alla macchina, bisogna farli velocemente. Il titolo? Sì, ovviamente e oggi (ieri, ndr) ha aiutato molto».
Seccato, Raikkonen: «Sono molto deluso perché ero vicino alla vittoria, ma non sono riuscito a sorpassare Verstappen. Ci ho provato e riprovato, ma non è stato abbastanza. Mi prendo il risultato, dobbiamo guardare avanti, anche se non è quello che vogliamo. Verstappen è un bravo pilota e ora è in un buon team, ho corso anche contro suo padre: fa un po' paura dirlo, ma è così». Scuro Vettel: «È stata una gara molto interessante dice il tedesco abbiamo provato a fare qualcosa di diverso per stare davanti, la Red Bull ha cercato di copiarci con la macchina che era in testa ma sia per me sia per Ricciardo la strategia a 3 soste non si è rivelata la migliore».
Qualche bacchettata, invece, arriva dal team principal Arrivabene: «La doppietta doveva essere un'altra, quella vera. Però, abbiamo notato che ci sono state le stesse debolezze di sabato nelle curve lente. Nonostante fossimo i più veloci, non si riusciva a passare. Detto questo, andiamo avanti, il campionato è lungo, bisogna concentrarsi, non tanto sui podi, ma sugli errori che si sono fatti e vedere di migliorare».
FONTE: Leggo.it
EUROPA
Saviola: "A breve valuterò se giocare ancora o chiudere la carriera"
18.05.2016 16.18 di Marco Frattino Twitter: @MFrattino
Javier Saviola (34) potrebbe tornare in campo. Senza squadra da gennaio, dopo la rescissione col River Plate, l'ex attaccante di Barcellona e Verona ha dichiarato a ESPN: "In Argentina o all'estero, non so ancora. Sicuramente prenderò una decisione entro questo mese, valuterò se continuare a giocare oppure se terminare la mia carriera. Sceglierò per il mio bene e per quello della mia famiglia".
NATO OGGI...
Damiano Tommasi, dallo Scudetto con la Roma alla presidenza dell'AIC
17.05.2016 05.00 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
Attuale presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi muove i primi passi su un campo da calcio a Verona, insieme ai compagni Pessotto e Inzaghi. Nel '95-'96 raggiunse la promozione in Serie A e fu subito acquistato dalla Roma. Centrocampista centrale in grado di giostrare in tutte le caselle della linea mediana, Tommasi faceva delle capacità di impostazione una delle sue armi migliori. Per far capire il suo peso in campo, basti pensare che Fabio Capello lo definì il 'giocatore più importante della stagione dello Scudetto', più di giocatori del calibro di Totti e Batistuta. Nel 2005, dopo un grave infortunio, restò alla Roma accettando uno stipendio da 1500€ mensili, il minimo sindacale per un calciatore. Dopo le vittorie in giallorosso, nel 2006, firmò un biennale col Levante, in Spagna, e successivamente un contratto annuale col QPR. Dopo la chiusura del rapporto col club londinese, Tommasi fa da apripista ai calciatori italiani diretti in Cina e firma con il Tianjin Teda prima di chiudere la carriera Sant'Anna d'Alfaedo. Con la Nazionale ha preso parte allo sfortunato Mondiale del 2002. In carriera Tommasi ha vinto uno Scudetto, una Supercoppa italiana e un Europeo con l'Under 21. Oggi Damiano Tommasi compie 42 anni. Sono nati oggi anche Horst Köppel, José Chamot, Aleandro Rosi, Michel Morganella e Inigo Martinez.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com