Alzi la mano chi, tra i tifosi scaligeri, non ha pensato a quello che dopo tre match era successo l'anno scorso con mister DI FRANCESCO... La situazione creatasi in seno a squadra e società è molto simile con la fondamentale differenza che, allora, il Direttore Sportivo era D'AMICO, uno che era abituato a fare da 'parafulmine' verso la squadra e sapeva come trattare con SETTI.
Personalmente è da Domenica sera che mi aspetto novità importanti ma non pensavo certo che preoccupanti avvisaglie potessero arrivare così a breve...
Pur non essendo un particolare sostenitore di mister CIOFFI e il suo gioco non posso non spezzare una lancia in suo favore considerando il fatto che, quando accettò la panchina del VERONA, lo fece di sicuro con alcune garanzie tecniche come la permanenza di CAPRARI (ad esempio) e invece Gianluca è stato (s)venduto in maniera repentina insieme a CANCELLIERI (miglior prospetto scaligero sul quale era doveroso invece investire ancora), LAZOVIĆ è stato bloccato sull'aereo in partenza per Marsiglia, FARAONI quasi, SIMEONE e BARÁK sono sempre sul piede di partenza e infine ILIĆ e TAMÈZE hanno giocato la prima ufficiale evidentemente con la testa altrove perché comunque molto chiacchierati sul mercato.
È lampante come, in questo marasma da 'si salvi chi può', l'ultima cosa a cui si pensa sia la contingenza; ma anche quando SETTI e MARROCCU riuscissero a riportare in qualche modo un po' di ordine e serenità mi chiedo: Come ne uscirà da tutto questo lo spogliatoio scaligero riconosciuto da tutti fino ad ora come vera è propria 12esima forza in campo durante le gare più difficili della passata stagione?
L'impressione è che, via Tony, il presidente si sia sentito in grado di fare tutto (più o meno) da solo e quelli che stiamo vivendo sono i grami risultati...
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***Verona, società non contenta dell’operato di Cioffi. L’ex allenatore dell’Udinese già osservato speciale del club di Setti*** @tvdellosport#sportitaliamercato
Tuttosport: polveriera Verona
Smantellato il tridente dei sogni, tensioni e diverbio tra il tecnico Cioffi e il Ds Marroccu
10 agosto 2022
Situazione critica a Verona a pochi giorni dall'inizio del campionato. Tuttosport spiega come le cessioni e le scelte di mercato stiano innervosendo l'intero ambiente, con Cioffi arrivato allo scontro con Marroccu dopo le cessioni di Simeone, Caprari e quella prevista di Barak: "Il pesante rovescio patito al Bentegodi per mano del Bari, poker secco e squillante per i pugliesi, ha alzato la coperta e messo a nudo le difficoltà in cui versa attualmente il Verona a pochi giorni da un debutto complicato, visto che al Bentegodi arriverà il Napoli. Una squadra priva dei punti di forza della passata stagione e con tante incognite tecniche e tattiche. Una serie di questioni aperte che avrebbero portato ad un acceso confronto tra l'allenatore e il direttore sportivo. Sembra che il feeling tra Cioffi e Marroccu sia già finito, una luna di miele durata un battito di ciglia. Il tecnico è una scelta del presidente Setti che aveva conosciuto Cioffi giocatore quando militava nel Carpi. Non è, dunque, uomo del direttore sportivo, un matrimonio tra i due forzato e, in questo momento difficilmente recuperabile. Cioffi non ha gradito alcuni movimenti di mercato operati da Marroccu, in primis la cessione di Caprari. Senza dimenticare che l'allenatore, anche a conclusione della sfida con il Bari, ha chiaramente detto che si aspetta l'arrivo di 3-4 innesti che, per ora, a pochi giorni dalla gara con il Napoli, tardano a concretizzarsi. Il diverbio, secondo i beni informati, è stato aspro, senza toccare i toni, anche violenti, tra Juric e Vagnati al Torino. Ma certo una discussione indice di un malumore che serpeggia in seno al Verona e alla sua tifoseria. Per ora il bel giocattolo della scorsa stagione allenato da Tudor è stato letteralmente smantellato, soprattutto vengono a mancare i punti di riferimento di un gioco offensivo in grado di produrre qualcosa come 65 reti, quattro in meno del Milan campione d'Italia. L'addio di Simeone, quasi certificato, quello più che probabile di un Barak comunque demotivato e sotto tono sono colpi che Cioffi dovrà assorbire al meglio in una stagione iniziata sotto i peggiori auspici. La sconfitta con il Bari è figlia di un ambiente poco sereno, pure in stato confusionale dopo alcune partenze anche gestionali, quella dell’ex ds D’Amico per esempio, veri e propri riferimenti di tutto l’entourage gialloblù: dai giocatori, allo staff tecnico, alla società. Oggi dovrebbe rientrare dall’estero il presidente Maurizio Setti: più che probabile un incontro tra le parti, quindi con Cioffi e Marroccu per appianare i dissidi emersi dalla discussione. C’è tanto lavoro da fare. In campo e nelle stanze dei bottoni. Un Verona che attende il Napoli per un debutto preoccupante. Tante le incertezze, poche le certezze. Tra queste le assenze di Veloso e Ceccherini per la prima al Bentegodi. Come a dire, piove sul bagnato".
AUTORE: Monica Tosolini
FONTE: UdineseBlog.it
9 Agosto 2022 - 12:52 Hellas Live Lettura: 1 min. Hellas Verona, forte discussione tra Cioffi e Marroccu
Dopo il ko in Coppa Italia contro il Bari al Bentegodi, da quanto appreso da Hellas Live, ieri c’è stato un accesso confronto tra il direttore sportivo e l’allenatore dell’Hellas Verona. La sconfitta ha lasciato più di qualche strascico in società e nello spogliatoio. Soprattutto non è piaciuto l’atteggiamento dei gialloblù in campo. Il presidente Setti si trova all’estero e rientrerà domani a Verona. Prima di Napoli atteso quindi un nuovo confronto tra le parti.
8 Agosto 2022 - 10:27 Hellas Live Lettura: 2 min. Se il buongiorno si vede dal mattino… Caro Hellas, quest’anno ci sarà tanto da soffrire
Una prestazione ben al di sotto di ogni più pessimista previsione. Novanta minuti in cui il Bari sembrava il Verona, una squadra quella di Mignani organizzata e che ha, senza alcun affanno e con merito, strappato il pass per i sedicesimi di finale della Coppa Italia. In un Bentegodi in buona parte spoglio visto il periodo e l’orario, è andato in scena il primo atto della nuova stagione. Un esordio da dimenticare che al triplice fischio finale ha fatto emergere tutti i limiti della squadra di Cioffi. Sia chiaro, è vietato già condannare tutto e tutti dopo il passo falso di ieri, ma pare ancora una volta di più evidente che qualcosa, per essere generosi, non funziona. Le due settimane di ritiro, dove si è lavorato per mantenere il credo calcistico (3-4-2-1) che tante gioie ci ha regalato negli ultimi tre anni, è stato gettato alle ortiche, col 3-5-2 che per necessità è diventato il nuovo scheletro dell’Hellas Verona 2022/23. L’allenatore ancora una volta, dopo il pesante ko subito in casa contro il Bari, ha chiesto 3/4 rinforzi, dei quali due in difesa. Spetta ora alla società schiacciare sull’acceleratore (chiusura mercato 1º settembre alle ore 20, ndr) per non perdere ulteriore tempo. Il campanello d’allarme che riecheggia da ieri sera in tutta Verona e provincia non è affatto da sottovalutare. Bisogna intervenire al più presto, cercando in fretta di liberarsi di quei giocatori che non fanno o non vogliono più far parte del progetto, mettendo poi a disposizione di Cioffi gli interpreti giusti per recitare una parte dignitosa nel prossimo, il quarto consecutivo, campionato di Serie A. Ci sarà da soffrire quest’anno, ma la cosa non ci ha mai spaventati, anzi, dalle difficoltà sono sempre emerse annate storiche. Serve però l’apporto di tutti, nessuno escluso. Solo lottando e remando insieme, si può raggiungere l’obiettivo. Noi ci saremo, sempre! Forza Verona.
FONTE: HellasLive.it
RASSEGNA STAMPA Il Corriere di Verona: "Via Caprari e Simeone, l'attacco atomico dell'Hellas non c'è più"
11/8 ALLE 08:13
di LUCA CHIARINI
"Via Caprari e Simeone, l'attacco atomico dell'Hellas non c'è più: è caccia al gol", titola in taglio centrale l'edizione odierna del Corriere di Verona. Dopo l'addio di Caprari, è imminente anche la cessione del Cholito Simeone, ormai ad un passo dal trasferimento a Napoli. Completamente rifondato, dunque, il reparto offensivo gialloblù: Cioffi è ora chiamato a individuare nuove soluzioni per mantenere alti gli standard realizzativi.
PRIMO PIANO Verona, l'attuale mercato ridimensiona l'Hellas e lascia i tifosi perplessi
10/8 ALLE 21:00
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
Guardando l'attuale mercato condotto dalla dirigenza gialloblù diventa difficile capire le reali ambizioni, nonostante il club abbia sempre e comunque messo davanti l'obiettivo minimo della salvezza.
Sono stati infatti ceduti Caprari, Cancellieri, Casale, ed è praticamente a un passo la cessione di Simeone al Napoli, dove potrebbe essere seguito da Baràk. Non solo, continuano a circolare voci riguardanti l'interessi di alcuni club per Ilić e Tamèze, quest'ultimo indicato come incedibile dal diesse Marroccu nel giorno della sua presentazione ufficiale.
Il neo tecnico gialloblù Gabriele Cioffi, in questi giorni ha chiesto a gran voce alcuni rinforzi, soprattutto dopo la pesante sconfitta patita in Coppa Italia contro il Bari che ha estromesso al primo turno i gialloblù. L'attuale mercato rischia di consegnare all'allenatore una squadra alquanto ridimensionata rispetto a quella dello scorso anno a meno che nelle prossime settimane non arrivino importanti segnali dallo stesso mercato.
SERIE A Verona, già finito il feeling tra Cioffi e Marroccu? Dopo il Bari duro confronto ds-allenatore
10/8 ALLE 12:15
di NICCOLÒ PASTA
Clima molto pesante a Verona dopo il ko in Coppa Italia contro il Bari. Lo racconta Tuttosport, che rivela un acceso confronto avvenuto tra il ds Francesco Marroccu e l'allenatore Gabriele Cioffi, tutt'altro che contento della sessione di mercato degli scaligeri, che hanno perso Gianluca Caprari e sono sul punto di salutare anche Giovanni Simeone ed Antonin Barak, vicini alla cessione. Le mosse del ds non sono piaciute al nuovo allenatore, con cui il feeling sembra già ormai essersi esaurito.
Cioffi è stato scelto direttamente dal presidente Setti - che oggi farà ritorno in Italia - e il suo rapporto con Marroccu viene definito "forzato" e già precipitato. Il tecnico attende almeno 3-4 acquisti per rinforzare la squadra, ma a pochi giorni dall'esordio con il Napoli, il clima in casa Verona assomiglia più ad una polveriera.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 10/08/2022 14:41 Vighini: Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito
Cioffi, allenatore del Verona
Sono chiaro, come sempre. A me pare che Gabriele Cioffi sia il meno responsabile della situazione che si è creata in casa del Verona. Una vittima del sistema, se così vogliamo definirlo. L’unico a cui rischia di restare il cerino in mano, perchè tanto sappiamo come vanno le cose. Mi pare tanto di rivedere l’annata di Pecchia. Quando ricaddero sull’allenatore le responsabilità di una società che, oggettivamente, aveva costruito una squadraccia. Pecchia fu eccessivamente aziendalista, s’accodò a Fusco, anche per quello era inviso alla piazza. Ma la sua responsabilità era minima davanti ad una società che aveva pianificato a tavolino la retrocessione.
Cioffi non mi pare aziendalista. Ma ci tiene al Verona. Ci tiene a far bene qui, sta giustamente sbattendo i pugni sul tavolo per avere una squadra competitiva. Forse per quello inizia già ora a dare fastidio. Si è trovato in mano uno spogliatoio esplosivo, devastato dalle voci di mercato e dal comportamento della società che ha potenzialmente messo tutti in vendita. Questa è l’atroce verità che emerge dopo aver ceduto Caprari, Cancellieri, Casale e probabilmente Simeone, quest’ultimo a condizioni che, se fossero vere, inducono a pensare ad una società “disperata” più che a una società con un futuro davanti. Uno stato di precarietà che sta facendo danni come la ruggine nel ferro. Corrode dall’interno e chi sa guardare oltre al proprio naso, questo deve aver visto dal comportamento della squadra contro il Bari. O volete dirmi che questi sono veramente Günter, Ilic, Tameze, Barak che abbiamo conosciuto?
Cosa può fare ora Cioffi a cui difetta l’esperienza ma non sicuramente la personalità? Compattare quello spogliatoio, non c’è dubbio e poi fare la guerra a tutti. Nessuno escluso. “Soli contro tutti”, come in passato fecero Prandelli o Ficcadenti. Non c’è altra strada, se c’è da morire meglio farlo a testa alta, piuttosto che accettare supinamente decisioni di altri. “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito” dice un proverbio. E noi non siamo stolti.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 08/08/2022 17:11 Verona, il giorno dopo la disfatta. Per Cioffi è il momento delle scelte. Anche dolorose
Marroccu e Cioffi
Quante volte l'abbiamo detto… Questa squadra se non è messa nelle condizioni di andare al 110 per cento è una squadra che rischia di retrocedere ogni anno. In realtà questo concetto non era nostro. Era il mantra di Ivan Juric e Tony D'Amico. Quante volte (e quante critiche) ce l'ha ricordato il tecnico croato. Non era uno screditare il materiale umano a disposizione, era semplicemente ricordare a tutti che non si fanno le nozze con i fichi secchi e soprattutto che la salvezza non era scontata, tantomeno lo era stare dalla parte sinistra della classifica. Abbiamo passato anni meravigliosi perchè Ivan Juric era un fenomeno di allenatore che grazie a quel martellante mantra e quell'ossessivo modo di stare in campo, aveva permesso al Verona di andare sopra le proprie possibilità. Molto al di sopra. E non appena si è cercato di cambiare quell'approccio sono stati disastri. Ricordate le tre gare con Di Francesco? Pur non avendo, neppure allora, visto un Verona ridotto come quello di domenica contro il Bari, si erano accesi alti allarmi, e non v'era tifoso del Verona che non pronosticasse una rapida discesa in B. Meno male che Tony D'Amico, assumendosi tutta la responsabilità, fece rapida marcia indietro e che Tudor, applicando finalmente i concetti e i metodi dall'allenamento di Juric, rimise la baracca in piedi e lo fece così bene che migliorò addirittura il lavoro dello stesso Juric.
Il Verona ora sta vivendo una travagliata transizione. La squadra ha cambiato poco (nel primo tempo col Bari c'era solo Henry di nuovo), ma in realtà ha cambiato moltissimo. In campo infatti non c'era più il trio meraviglia, quel congegno perfetto che permetteva una serie di combinazioni ad alta velocità che portava il Verona in zona gol con disarmante facilità. Ma bisogna guardare oltre a moduli e uomini. Perché il Verona di Cioffi in questo momento è un Frankenstein senza identità. Un mostro che non sa più cosa fare, dove andare, cieco alla meta, prossimo al burrone. Non è il modulo ad aver fatto la fortuna di Juric, ma il suo modo di giocare. Quell'uno contro uno portato ovunque, creando duelli in ogni zona del campo, un modulo che nasceva dall'intensità in allenamento, da un modo netto, preciso di pensare calcio. Andiamo a prenderli alti, rendiamogli la vita difficile e poi, se son bravi e ci saltano ci accolliamo il rischio, fiduciosi comunque che un gol l'avremmo sempre segnato e che per batterci bisognava ingaggiare una battaglia d'alto livello.
Sembra facile, in realtà nessuno lo fa in Italia. Gasperini e pochi altri, lo sappiamo. La difficoltà del Verona, andato via Juric era reperire un tecnico che gli assomigliasse nella filosofia. Non esisteva. E dopo aver inventato anche Tudor (che prima non aveva mai giocato così), il Verona si è ritrovato nuovamente con l'esigenza di cercare un tecnico diverso. Cioffi appariva il più vicino a fare qualcosa di simile, in realtà, complice le difficoltà di mercato che stanno creando una pericolosa palude nello spogliatoio, l'allenatore toscano pare aver già smarrito la bussola. Il Verona non è né carne né pesce, non combatte, gioca sotto ritmo, si trascina gli avversari in area di rigore, ma più in generale ha smarrito l'anima oltre che evidentemente la qualità.
Non è tutta colpa di Cioffi che forse si è fidato di Marroccu quando gli aveva assicurato che tranne tre giocatori (Simeone, Barak e Casale) la rosa non sarebbe cambiata. Oggi è il tempo delle scelte e non della farsa, intesa come rappresentazione teatrale del mercato, in cui mentre si dichiarano incedibili i giocatori, si leggono di trattative portate avanti direttamente dal presidente (la telefonata Setti-Lotito per Ilic, raccontata dal Messaggero di Roma). Questo modo di condurre le cose ha introdotto un pericoloso virus nello spogliatoio perché in questo momento la società ha perso credibilità e tutti si sentono in bilico. A questo punto meglio fermarsi un attimo, riflettere, tenere dentro la squadra solo chi è veramente sicuro di starci. E Cioffi deve per forza tornare a fare quel calcio “alla Juric”, l'unico calcio che questa squadra così com'è costruita può fare, prima che sia tardi. Troppo tardi. E l'auto schiantata contro il muro.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
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Fiorentina 3-1 Verona highlights
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Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.