#HellasWeeklyNews A palla ferma (in campionato) si scatena il calciomercato - Settima vittoria consecutiva per la Primavera - HELLAS e CEO in debito per il Binti - Diritti TV a DAZN
Prosegue il lavoro verso #CagliariVerona (video dell'allenamento gialloblù di Giovedì 25 Marzo)
Guizzo di BERTINI nel finale, Primavera corsara anche a Cremona per la settima vittoria consecutiva!
Serie A 2021-24? Tutta su DAZN che ha vinto a suon di milioni la battaglia con SKY (piattaforma che, salvo diversi accordi tra le parti, avrà solo 3 match a giornata) e le altre offrendo una valanga di milioni rispetto alle concorrenti...
Affitto del Bentegodi HELLAS e CHIEVO devono quasi 6 milioni di affitto del Bentegodi al Comune di Verona! Per la società della diga è già scattata l'ingiunzione di pagamento ed un pignoramento di beni per un valore di circa 3 milioni (PrimoWeb.it)
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Gigi SACCHETTI a 'La Cronaca di Verona e del Veneto' «Nel calcio ci sono i fuoriclasse e ci sono i gregari: io sono stato un gregario e sono felice della mia storia. Ho portato la borraccia orgoglioso della mia strada e tutti i campioni con cui ho giocato mi hanno sempre ringraziato. Vale di più il talento o il carattere? In carriera ho visto tanti ragazzi più forti di me perdersi per strada… Arrivare in alto è difficile, rimanerci lo è ancora di più, e per farlo ti servono fatica, passione, impegno e serietà. Nessuno ti regala niente, o almeno per me è stato così, quindi sono fiero di essere stato nel Verona che ha scritto la storia...Il mister? Bagnoli non era uno che regalava complimenti, quindi quando ti diceva “bravo” è perché lo pensava veramente. Per questo i suoi complimenti per me valevano come una laurea. Cos’aveva di speciale? Tutto, anche i silenzi. Anche quando non parlava, sapevi che c’era e che osservava tutto. È grazie a lui se il Verona dello Scudetto è passato dall’essere una buona squadra a essere una grande squadra... A volte sembra che io abbia solamente segnato il gol a Belgrado, però gol, partite, vittorie e sconfitte poi passano e ti resta solo quello che sei stato e che hai cercato di dare ai compagni, in campo, nello spogliatoio e nella vita di tutto i giorni» CalcioHellas.it
Preben ELKJAER a 'La Gazzetta dello Sport' parla dell'HELLAS attuale «Offensivo, coraggioso, con talenti come Zaccagni: mi piace! Vorrei però che il club non vendesse i migliori: Verona non è una piccola squadra, ma un top team. Peccato che adesso non ci siano i tifosi allo stadio: così il calcio è diverso per tutti, soprattutto per i giocatori... Come negli Ottavi di Coppa Campioni 1985-86 a porte chiuse: atmosfera stranissima. Poi successe di tutto e, quando entrarono i carabinieri nel nostro spogliatoio, Bagnoli disse: ”Se cercate i ladri, sono dall'altra parte…"» TGGialloBlu.it
Capitan VELOSO a L'Arena «Il mio grande rammarico è quello di essere stato fuori troppo per infortunio... Dal campo o dalla panchina, avrei potuto dare una mano ai compagni. Ho ancora il piacere di andare all’allenamento e di lottare per avere una maglia e giocare a questi livelli. All’Hellas anche l’anno prossimo? Si, mi piacerebbe molto. Cosa accade all’Hellas? Non eravamo abituati a perdere tre gare di seguito. Sono stati tre match tutti diversi. Con Milan e Atalanta può starci. A Sassuolo sul 2 a 2 dovevamo far meglio. In questo dobbiamo crescere. Avanti comunque, ora serve reagire. Meno errori da parte di tutti e torneranno i risultati. Obiettivo ottavo posto? Abbiamo fatto un grande girone di andata ma il nostro traguardo resta la salvezza. Alle spalle abbiamo tante squadre con una rosa forte e un altro budget. Dobbiamo giocarci ogni partita al massimo. Ilic può diventare il Veloso del futuro? Lui ha tanta qualità. Ivan ha tanto potenziale. È giovanissimo ma ha idee chiare. Si ha un buon futuro davanti. Cosa manca al campionato di Veloso? Sono deluso. Mi è mancata la continuità. Non sono riuscito ad essere a disposizione dei miei compagni. Gli infortuni non mi hanno dato tregua, ho perso troppi giorni. Quindi manca qualcosa e spero di rifarmi nelle prossime gare. L’Hellas supererà quota 49? L’anno scorso abbiamo fatto bene e quest’anno siamo sulla strada giusta. Ora dobbiamo veramente tornare a pensare partita per partita. Servirà recuperare il nostro atteggiamento e fare meno errori. Si va a Cagliari e si pensa al Cagliari, non alla Lazio» TrivenetoGoal.it
Pawel DAWIDOWICZ a 'Pprzeglad Sportowy' «Abbiamo un modo molto coraggioso di giocare, che si basa sulla preparazione fisica. Quando siamo nella giusta forma sotto questo aspetto, dominiamo e in questi giorni possiamo sconfiggere chiunque. Davvero tutti. Non c’è nessuna squadra in Serie A prima della partita con la quale diremmo: “Oh, sarà difficile con loro”. Possiamo combattere alla pari anche con avversari di alto livello. Quando caliamo la condizione fisica abbiamo un problema: diventa difficile giocare. Non è stato facile adattarsi, perché per giocare così bisogna allenarsi a dovere. Ti prepari in modo diverso quando difendi con quattro in linea e a zona, e in modo diverso quando combatti uno contro uno per 90 minuti su tutto il campo. Si corre con lo stesso ritmo per tutta la partita e praticamente tutto il campionato, tranne l’Atalanta, usa la pressione con le pause. Forte, debole, forte, debole – alternativamente. Notevole dunque il salto tra il Palermo o qui con Fabio Grosso ancora in serie B. Gli esercizi sono organizzati in modo da avere la forza di incontrarci pienamente. Facciamo molti esercitazioni a campo intero o ridotto. Uno contro uno, tre contro tre, quattro contro quattro e così via. Devi scivolare. Nelle partite abbiamo libertà in quanto possiamo unirci all’azione offensiva, nessun problema, ma dobbiamo tornare indietro. Non fa male. Sei corso in avanti, ora insegui la difesa. Gli allenamenti non sono lunghi, in media durano due ore, ma praticamente non facciamo esercizi da fermi. Giochiamo, giochiamo, tre secondi di riposo, parla l’allenatore e giocare di nuovo. L'avversario più difficile? Franck Ribery. È veloce nello stretto e non è facile da fermare. All’inizio della partita rideva e mi chiedeva se lo avrei marcato individualmente tutto il tempo. Ho risposto di sì, al che lui ha detto: “Andiamo allora!”. Gli ho detto che nella migliore delle ipotesi sarebbe finito in parità perché non avrebbe segnato. Ribery ha tirato una volta, ma di sinistro perché gli ho impedito di farlo col destro, in modo che l’allenatore non potesse dirmi niente» CalcioHellas.it
L'ex attaccante nonché ex diesse gialloblù Mauro GIBELLINI a 'HV Channel Radio' «La qualità del lavoro di Tony D’Amico è sotto gli occhi di tutti: da due anni a questa parte sta dimostrando di saper coniugare le esigenze tecniche con quelle economiche, come dimostra il fatto che il Verona, pur avendo venduto alcuni pezzi pregiati, stia comunque facendo bene. Credo che premiarlo come miglior direttore sportivo sia stato giusto, è un giovane molto bravo... Credo che il Verona stia facendo un grande lavoro anche con i giovani, è questa la linea corretta. È giusto che chi esce dei vivai italiani abbia la possibilità di esordire in prima squadra come per esempio fatto da Kumbulla, quindi complimenti all’Hellas per come sta gestendo questo aspetto. Il Verona ha tanti giovani interessanti: Colley, Salcedo, Lovato sono tutti ragazzi che hanno un futuro. L’Hellas ha poi avuto il merito di rivalutare giocatori come Dimarco e Tameze che avevano già giocato altrove ma non erano ancora esplosi. Personalmente poi mi piace molto anche il “blocco storico”, anche loro rivalutatisi: penso per esempio a Faraoni, un giocatore che ci ha messo un po’ ad “arrivare” ma che ora potrebbe anche ambire alla Nazionale. La città? Ho vissuto a Verona fino due anni fa: è una città bellissima, conosco tante persone e poi da lì si è comodi per arrivare ovunque, dal lago alla montagna. L’Hellas poi ti entra nella pelle, non si possono lasciare alle spalle questi colori» CalcioHellas.it
Furio Zara, autore e opinionista alla 'Domenica Sportiva' intervistato da L’Arena «In un torneo così frastagliato dove non puoi transitare da un livello all’altro perché c’è troppa differenza economica tra società, l’Hellas ha trovato la sua dimensione. Un equilibrio che ha saputo dare mister Juric. Adesso sono arrivati dei passaggi a vuoto, però credo che i gialloblù possano ripartire. Salvezza raggiunta, valorizzazione di qualche giocatore e identità del club. Tutti traguardi raggiunti. Con un pizzico di fortuna e qualche sforzo in più potrebbe finire davanti all’attrezzatissimo Sassuolo e conquistare un posto di riguardo dietro alle squadre più forti. L’Europa resta, per me, al momento soltanto un sogno. In un calcio così marcato dal denaro e dalla potenza economica prima ancora che dalla tecnica, è difficile fare un salto così in alto. Mi viene da sorridere, Juric in pratica aveva già fatto tutto con la Fiorentina, l’anno scorso. Resta un allenatore con un ottimo mercato. È uno di quei tecnici che riescono a portare un giocatore da sei al sette ed uno che vale sette all’otto. Mi dispiace per i tifosi del Verona ma Juric è destinato ad andarsene. A Firenze credo andrà a Gattuso e a Napoli potrebbe tornare Sarri. Allegri lo vedo in Italia in una delle prime tre, mentre il mister del Verona potrebbe finire al Sassuolo, se De Zerbi andasse via. Il club della famiglia Squinzi ha un’altra potenza economica rispetto al Verona. Ha mercato anche all’estero e attenti pure alla Roma. E tenete conto che i migliori sono fuori. Allegri, Spalletti e Sarri. Almeno due di questi, nella prossima stagione, alleneranno in Italia» CalcioHellas.it
L'ex agente di mister JURIĆ a 'CalcioNapoli24 TV' «Si capiva già da quando giocava che avrebbe potuto fare una grande carriera da allenatore: secondo me è tra i più bravi della sua generazione, è cresciuto molto sotto tutti i punti di vista. Napoli? Non ne abbiamo mai parlato e Verona si trova bene, altrimenti non avrebbe ottenuto ottimi risultati, ma credo che sarebbe pronto in una situazione così. Resta da vedere come potrebbe riuscire a gestire uno spogliatoio diverso da Verona, ma ha l’intelligenza giusta e sa come deve fare per raggiungere l’obiettivo. Prima o dopo arriverà in un club importante» CalcioHellas.it
Gennaro IEZZO nativo di Castellammare di Sabia (NA) ma anche ex gialloblù (5 presenze come portiere dal 1997 al 1999) non vede l'attuale tecnico scaligero sulla panchina del NAPOLI e spiega a 'Radio Goal' «Ho sentito che si parla anche di Ivan Juric, ma non sono d'accordo. Penso che l'attuale mister dell'Hellas Verona non sia adatto, già il profilo di Simone Inzaghi sarebbe diverso perché abituato a una grande piazza. Fossi in De Laurentiis, tuttavia, farei un disperato tentativo per convincere Gattuso a restare. So che sarebbe una impresa complicata, ma con l'educazione di può fare tutto» AreaNapoli.it
Tempo di lettura: 2 minuti Che fine ha fatto il Verona di Juric?
L'involuzione dell'Hellas Verona ha sorpreso tutti. Da mina vagante del campionato a delusione dell'ultimo mese.
Di Antonio Giordano
Marzo 24, 2021 - 10:30
(Photo by Ciro de Luca/Soccrates/Getty Images)
L’involuzione dell’Hellas Verona ha sorpreso tutti. Da mina vagante del campionato a delusione dell’ultimo mese: gli scaligeri hanno avuto un crollo verticale nelle ultime settimane, coinciso con diversi fattori emersi.
Che fine ha fatto il Verona?
Dalla mancanza di un centravanti dal senso spiccato del gol ad una fantasia appannata da parte di Zaccagni, protagonista di giocate splendide nella prima parte di stagione. Tanti piccoli problemi individuali che possono combaciare anche con Dimarco, Faraoni e Lazovic troppo discontinui, con un Barak troppo assente quando deve fare la differenza e con un Miguel Veloso non ancora al massimo della forma. Anche Silvestri, certezza di inizio stagione, è venuto a mancare nell’ultimo periodo.
Tutto questo ha portato ad un rendimento non eccezionale e a risultati non esaltanti: tre sconfitte nelle ultime tre, una sola vittoria nelle ultime sei partite, il tutto condito da 8 gol fatti ma addirittura 10 subiti. Una vera e propria sorpresa, in negativo, per una delle squadre meno battute del campionato fino a qualche mese fa.
Basti pensare che in 28 partite il Verona ha subito 34 reti, 17 di queste (la metà) sono arrivate però soltanto nelle ultime 10 partite. Un crollo improvviso per una delle squadre più sorprendenti di questa Serie A. La mancanza di un obiettivo concreto a questo punto della stagione sta sicuramente facendo la differenza, ma ciò che emerge maggiormente è la poca brillantezza fisica presente tra le fila degli scaligeri. La squadra di Juric ci ha sempre abituato ad avere un’aggressività e un’intensità nel pressing davvero spiccate: non a caso parliamo delle caratteristiche principali di una compagine molto simile all’Atalanta di Gasperini, note per le sfaccettature appena elencate. La speranza, per i tifosi del Verona e per gli amanti del cacio, è che questa sosta possa ristabilire le gerarchie e soprattutto far ritrovare le forze per un finale di campionato come si deve.
(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
FONTE: CalcioInPillole.com
La Salernitana sta già programmando la prossima stagione. Il club campano, in piena corsa per la promozione diretta in serie A, è alla ricerca degli elementi giusti in tutti i reparti per costruire una squadra da subito competitiva. Il tassello giusto da inserire a centrocampo potrebbe rispondere al nome di Miguel Veloso; il quasi trentacinquenne regista portoghese in forza al Verona da due stagioni a giugno sarà svincolato e libero di firmare per un’altra squadra. La squadra di Fabrizio Castori è lanciatissima; grazie agli ultimi risultati positivi ha scalato la classifica fino ad occupare un meriato terzo posto a quota 51 punti, uno solo in meno del Lecce secondo con 52. Alla ripresa del torneo, venerdì 2 aprile, allo stadio Via del Mare è in programma la grande sfida contro la squadra di mister Corini; un vero e proprio spareggio che metterà in palio una fetta di quella piazza d’onore che vale la promozione diretta alla massima serie. Nel caso in cui l’agognato obiettivo della serie A venisse centrato, direttamente o attraverso le sfide dei play off, il presidente Mezzaroma con il placet dell’azionista di maggioranza della società, Claudio Lotito, avrebbero già pronto il piano di rafforzamento della Salernitana. L’idea è quella di acquistare giocatori di grande esperienza in grado di far compiere al gruppo un importante salto di qualità e uno di questi elementi risponde al profilo di Miguel Veloso: il regista lusitano, da quanto riportato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, avrebbe deciso di lasciare il Verona a giugno con l’intento di provare una nuova esperienza altrove. La Salernitana sarebbe pronta ad avanzare un’offerta importante. Attenzione però a una possibile opzione Lazio. Se infatti la Salernitana dovesse fallire la promozione in A, Claudio Lotito potrebbe pensare a Veloso per puntellare il centrocampo biancoceleste nel ruolo di principale alternativa a Lucas Leiva.
Sezione: Mercato / Data: Ven 26 marzo 2021 alle 11:30 / Fonte: seriebnews
Autore: TS Redazione
FONTE: TuttoSalernitana.com
Gazzetta dello Sport: "Riecco Kalinić, Vieira e Colley. Il Verona può mettere il turbo"
Dopo la sosta il Verona si appresta a riavere a disposizione Kalinić, Vieira e Colley. Come si legge oggi anche su "La Gazzetta dello Sport" il tecnico gialloblù Ivan Juric "ritrova tre pedine importanti per attacco e centrocampo e ha tutto per chiudere la serie nera e tentare un gran finale". Per la formazione gialloblù - conclude il giornale - con il rientro dei tre giocatori "crescono le scelte e le qualità in ogni reparto".
Sezione: Rassegna / Data: Sab 27 marzo 2021 alle 16:00 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
Tuttomercatoweb: "Zaccagni, momento non brillante: la sosta può rigenerarlo"
"Zaccagni, momento non brillante: la sosta può rigenerarlo. E con lui anche il Verona", così tuttomercatoweb.com sulla sosta per le nazionali, arrivata in un momento di flessione per il Verona, che ha messo insieme tre sconfitte di fila, negli ultimi tre match disputati, non era mai successo sotto la gestione Juric. La pausa potrebbe, dunque, servire a rigenerare i gialloblù, ed in particolare Mattia Zaccagni, fino ad ora praticamente sempre titolare, con cinque gol e sette assist, ma apparso in leggero calo nell'ultimo mese.
Sezione: Rassegna / Data: Gio 25 marzo 2021 alle 19:00 / Fonte: Tuttomercatoweb.com
Autore: Francesco Galvagni
La Roma è sempre alla ricerca di un portiere per la prossima stagione. Il club giallorosso monitora diversi giocatori tra cui Marco Silvestri. Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, la candidatura del portiere del Verona avrebbe perso quota. Il clun giallorosso, infatti, sembrerebbe deciso a deviare su altri obiettivi. Il nome giusto è quello di Juan Musso, portiere dell'Udinese, con il quale sono stati già avviati dei contatti.
Sezione: Calciomercato / Data: Mer 24 marzo 2021 alle 19:13 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
Oggi su "La Gazzetta dello Sport" vetrina dedicata a Destiny Udogie e Bruno Amione. Entrami i gialloblù, classe 2002, rappresentano due profili molto interessanti, in chiave futura. "Baby di talento - si legge - con loro il Verona anticipa un futuro di talento". Il primo è stato buon protagonista nel secondo tempo disputato contro l'Atalanta mentre il difensore argentivo è stato convocato dall'Under 23.
Sezione: Rassegna / Data: Mer 24 marzo 2021 alle 11:30 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
Nelle ultime partite il Verona non è stato brillante. Dobbiamo ammetterlo, l'Hellas è in crisi di risultati e di gioco. Nel girone di ritorno c'è stata una totale inversione di tendenza che ha portata i gialloblù ad abbandonare, almeno per ora, il sogno europeo. Questo periodo però, non cancella quanto di buono fatto nel girone d'andata e anche nel corso dello scorso campionato. La squadra di Juric, si sta confermando come una delle squadre più stabili e tra le migliori della A.
Tra i giocatori messisi più in luce in questa stagione c'è senza dubbio Ivan Ilić. Il giovane serbo ha colpito tutti per la sua tecnica e personalità. Il Verona ha deciso di riscattarlo dal Manchester City per 10 milioni di euro. Il club inglese, però, può esercitare il controriscatto a 20 milioni. L'impressione è che alla fine Ilic possa restare al Verona in ogni caso.
Il dubbio però arriva dalla Spagna. Secondo quanto riportato da TodoBlaugrana.com, anche il Barça avrebbe messo gli occhi su Ilić.. I blaugrana sono in ricostruzione e sono alla ricerca di giovani che possano affermarsi in breve tempo. Il giovane centrocampista gialloblù sembra avere le caratteristiche giuste. Il club catalano ci pensa. Laddove la trattativa andasse in porto esiste anche la possibilità di lasciare il giocatore un altro anno in riva all'Adige per completare il suo percorso di maturazione anche se sembra che Koeman, abbia deciso di puntare sin da subito su di lui.
Sezione: Primo Piano / Data: Mer 24 marzo 2021 alle 08:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Hellas Verona e Chievo Verona, stando ai dati forniti oggi in commissione consiliare, devono al Comune di Verona la bellezza di quasi 6 milioni di euro di canoni arretrati per l’uso dello stadio comunale. Una vicenda che si trascina da anni, con il conto che continua a salire. E che ha visto nei giorni scorsi, dopo la richiesta presentata al Tribunale dalla giunta Sboarina, scattare per una delle due società, il Chievo, l’ingiunzione di pagamento con il giudice che ha acconsentito al pignoramento di beni per un valore di 3 milioni di euro circa. L’Hellas, invece, deve al Comune 2,7 milioni ma in questo caso la giunta non avrebbe ancora deciso di chiedere il riconoscimento del credito al Tribunale.
«È uno scandalo. I cittadini tirano la cinghia ma pagano tasse e bollette fino all’ultimo centesimo, mentre società professionistiche che pagano ingaggi milionari a dei giocatori di calcio si permettono di accumulare debiti milionari verso il Comune per l’utilizzo delle strutture pubbliche», sbotta il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, Michele Bertucco.
Una prassi che durerebbe da anni, almeno 7 a far i conti, visto che chi giova in serie deve pagare 460 mila euro di affitto l’anno dello stadio e chi gioca in B 400 mila. «I dirigenti comunali hanno affermato che l’amministrazione starebbe cercando di andare incontro alla società per arrivare ad un non meglio definito “accordo” – riprende Bertucco – e questo è ancora più scandaloso. Provate voi a non pagare multe, Tasi, Tari e Imu per anni a anni e poi andare dall’assessore a chiedere “un accordo”. Al solito due pesi e due misure: ci sono cittadini più uguali di altri».
«Somme non pagate che gridano vendetta in un periodo in cui tutti i cittadini sono chiamati a fare dei sacrifici per portare fuori il Paese dalla crisi che ad un tempo è sanitaria ed economica. Sicuramente ci sono cittadini e categorie che potrebbero beneficiare di queste somme se soltanto fossero pagate e se il Comune fosse in grado di redistribuirle – conclude Bertucco -. E parliamo di società che, almeno per quanto riguarda l’Hellas, sono perfino promotrici della realizzazione del faraonico nuovo stadio. Se queste sono le premesse del loro “impegno finanziario”, c’è davvero da stare freschi».
FONTE: PrimoWeb.it
Come riportato da Espn Argentina, il Gremio si è interessato al centrocampista del River Plate, Bruno Zuculini. Una notizia che interessa anche l’Hellas Verona, che aveva ceduto il giocatore nel gennaio 2018 riservandosi una percentuale del 50% sulla futura rivendita.
Tuttavia, secondo quanto raccolto da CalcioHellas.it, non sono molto alte le possibilità che il centrocampista lasci il River in questa sessione di mercato (in Brasile è attualmente aperto). Con il contratto in scadenza il 30 giugno 2022 sembra difficile che il Verona possa ottenere nuove liquidità da questa situazione.
CALCIOMERCATO Calciomercato, Verona pronto ad acquistare Ilic
Secondo La Gazzetta dello Sport Setti spenderà un cifra importante per il serbo, poi toccherà al Manchester City decidere cosa fare
di Tommaso Badia Marzo 23, 2021 - 09:45
Il Verona è pronto ad acquistare Ivan Ilic: il giovane centrocampista serbo ha infatti convinto tutti, con Setti che secondo La Gazzetta dello Sport sarebbe quindi pronto a a uno sforzo importante (la cifra balla tra i dieci e i dodici milioni) per assicurarsi il cartellino del classe 2001.
Una volta fatto il grande passo, l’Hellas non potrà fare altro che attendere la “reazione” del Manchester City, attuale proprietario del centrocampista. I Citizens potranno infatti decidere se incassare e “starsene tranquilli”, oppure esercitare il diritto di contro-riscatto, una scelta che porterebbe nelle casse gialloblù circa il doppio di quanto eventualmente speso per il buon Ivan.
FONTE: CalcioHellas.it
23 MAR 2021 AMBIZIONI E FUTURO
Quando il calcio è la tua professione, essere ambiziosi è la normalità. Vuoi crescere, misurarti con avversari più forti, avere ingaggi migliori, puntare a trofei importanti, vincere e avere successo. Quando sei un calciatore sogni la serie A, poi l’Europa, la Nazionale, un top club. Quando arrivi a determinati livelli, puoi anche accorgerti di aver perso qualcosa per strada, di non essere felice nonostante i milioni in banca, la fama, le attenzioni di tutti. Ma se non provi, non lo sai.
Gli allenatori di oggi sono stati quasi tutti ex giocatori di professione. L’ambizione è rimasta nel loro DNA. Vogliono misurarsi con grandi squadre, portare le loro idee in club prestigiosi, puntare a traguardi importanti.
Juric sa che a Verona più di così non potrà ottenere. Anzi, dopo due stagioni memorabili, il rischio di ritrovarsi a lottare per la salvezza con l’acqua alla gola è alto. Sono sicuro che in questo momento l’allenatore croato sia contentissimo di guidare la truppa gialloblù. Sta bene a Verona e non ha intenzione di cambiare. Il problema potrebbe porsi se un grande club bussasse deciso alla sua porta.
Paradossalmente la flessione attuale del Verona, poco gradita a tutti, rischia di avere effetti benefici sul futuro. Alcuni giocatori sono usciti dai radar dei grandi club ed anche Juric ora appare un po’ meno “marziano” rispetto a poco tempo fa. Senza tentazioni sarà più facile rivedere in gialloblù una buona parte del gruppo attuale. E senza troppi stravolgimenti anche l’allenatore non avrà difficoltà a rispettare il suo contratto.
La speranza è che i rumors delle ultime settimane, non siano già diventati proposte serie di ingaggio accompagnati da veri progetti. A quel punto il finale di campionato del Verona non inciderebbe sul futuro dell’allenatore.
Luca Fioravanti
22 MAR 2021 JURIC COME PRANDELLI. AGGRAPPATI ALLE SUE DECISIONI
Lo dico francamente: oramai penso poco al campionato e molto a quel signore che siede sulla nostra panchina. Siamo aggrappati alle sue decisioni, come nel 2000 – un secolo fa – fummo aggrappati a quelle di Cesare Prandelli. Situazioni e tempi diversi, due Verona e contesti differenti, ma c’è una similitudine: oggi come allora molto dipende dall’allenatore e poco può fare la società. Perché quando sei un club medio-piccolo come il Verona e hai un grande tecnico è evidente che i rapporti di forza li tiene quest’ultimo. Era così ieri, è così oggi e sarà così domani.
La differenza, non di poco conto, è che il Verona di Setti è più ricco di quello di Pastorello e Juric ha altri due anni di un contratto milionario. Insomma sarebbe blindato, ma il condizionale è d’obbligo, perché sappiamo che i contratti nel calcio valgono quel che valgono e soprattutto nessuno di noi può entrare nella testa del tecnico di Spalato. Che, corteggiato dal Napoli, è comprensibile possa nutrire ambizioni tecniche che a Verona difficilmente potrebbe coltivare. D’altro canto, come spesso ripete Gianluca Vighini, qui Juric ha tutto: può lavorare in pace, è amato, insomma può esprimere se stesso.
Può bastare? Forse sì, ma non è detto. Ogni allenatore ha dentro di sé una (sana) presunzione: di poter allenare ed esprimere il suo calcio dappertutto, in particolare dove sembra impossibile. Il tifoso pensa: ma Juric sa che a Napoli con De Laurentis sarebbe un casino, chi glielo fa fare? Va invertito il ragionamento: forse Juric lo saprà pure, ma la sua (sana) presunzione (di ogni allenatore e professionista di livello) è che sarà il De Laurentis di turno a non poter fare a meno di lui.
Nel 2000 ci fu molta tristezza nel veder partire Cesare Prandelli, per altro a Venezia, in B, dove due stagioni più in là sarebbe stato esonerato e il Venezia retrocesso. Si ebbe la sensazione di un coito interrotto, di un ciclo bruciato sul più bello. Oggi l’attesa del popolo gialloblu è simile: come allora si attendeva il rinnovo di Cesare, oggi si attende quello di Juric poter proseguire un qualcosa che forse ancora non si è esaurito. La speranza è che oggi il finale sia diverso da ieri.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Hellas Verona, 7 punti in meno rispetto all’andata
marzo 22, 2021
I gialloblù di Juric nelle prime 9 giornate del girone di ritorno, hanno raccolto 8 punti, grazie alle vittorie contro Parma e Benevento, ed i pareggi con Genoa e Juventus. Sono cinque invece le sconfitte, rimediate contro Roma, Udinese, Milan, Sassuolo e Atalanta. Sono 7 i punti in meno invece rispetto all’andata, quando i gialloblù vinsero contro Roma (3-0 a tavolino, ndr), Udinese, Benevento e Atalanta, persero contro Parma e Sassuolo e pareggiarono con Genoa, Juventus e Milan.
FONTE: HellasLive.it
Hellasmania: "Addio sogni di gloria"? La pausa ora cade a pennello
del 22 marzo 2021 alle 13:30
di Alessandro Righelli
"Addio sogni di gloria, addio castelli in aria", cantava un magistrale Claudio Villa, interpretando la famosissima canzone di Luciano Virgili. Parafrasando queste rime e adattandole alla situazione odierna del nostro Verona, sembrano davvero descrivere al meglio l'umore e il sentimento di molti tifosi. Ieri l'Hellas ha infatti confezionato un sonoro 0-2 contro l'Atalanta; certo, non una squadra proprio delle ultime file, ma con la quale comunque si poteva azzardare almeno una migliore prestazione. Nulla di tutto ciò invece, a parte qualche spunto nel finale e qualche lieve fiammata di Zaccagni, la squadra di Juric è stata praticamente addomesticata dall'Atalanta in tutte le zone del campo. La difesa ha patito come un flagello la presenza di un sontuoso Zapata, con un Ceccherini che non ha capito praticamente nulla. L'attacco invece, praticamente inesistente: Barak annullato sul nascere, Veloso incespicava tra sé e sé, mentre Lasagna continua a non dimostrare quello per cui è stato preso.
Un quadro insomma che fa mal sperare, dopo una stagione nella quale tutti, a livello nazionale, si erano anche esaltati di fronte a un magico Hellas che stava lì tra le grandi, frutto di un miracolo di Juric che dura almeno dall'anno scorso. Ma pur sempre di miracolo si tratta, o c'è davvero qualcosa di concreto e sensibile? La curva delle prestazioni sta drasticamente calando e non è un caso che insieme ad essa corre parallela quella della tenuta fisica della squadra. Anche ieri con l'Atalanta infatti si è notato un affaticamento generale, che ha portato la compagine di Juric ad essere tanto più sfilacciata, quanto confusa e poco produttiva. Sembrano lontani i tempi di quel Verona rombante, per usare questa figura futurista, dove il gioco era davvero corale e i ritmi erano sempre molto intensi. Certo, non ci si poteva aspettare che si andasse sempre ai mille all'ora, ma qualcosa sembra effettivamente essersi inclinato, perché una frenata brusca come questa, certamente non va bene.
Le giustificazioni più o meno valide e i motivi li si analizzerà più avanti, quando si avranno tutti gli elementi per farlo. L'allenatore, alla luce anche dei tanti infortuni avuti, sta lavorando al massimo con quello che ha, cercando anche di cambiare a gara in corso gli ingranaggi della rosa e questo è già una nota positiva, simbolo che non si stanno tirando i remi in barca. La sosta ora cade a pennello, perché per la squadra c'è bisogno di un lauto riposo per riprendere, si spera, almeno metà dei ritmi di prima, a fronte di un finale di campionato nel quale si dovrà mettere nero su bianco dove si vuole andare per l'anno prossimo. Praticamente finiti i sogni di un'Europa che tanto sembrava alla portata, ora c'è l'estremo bisogno di definire una volta per tutte il futuro di una squadra che vuole crescere e che ha tutte le caratteristiche e potenzialità per farlo. Una pausa quindi che dovrà essere dedicata al recupero delle forze e poi, quel che sarà, sarà, e alla fine si faranno tutti i conti del caso, uomo per uomo, questo è certo: si vedrà infatti se i castelli sono stati costruiti in aria o con solide fondamenta.
FONTE: CalcioMercato.com
HELLAS VERONA di Redazione, 28/03/2021 10:10 Verona, il nono posto vale 7,4 milioni di euro
Maurizio Setti
7,4 milioni di motivi per arrivare noni. Non è solo una corsa verso il prestigio e l’onore quella che il Verona dovrà riprendere da sabato 3 aprile a Cagliari. Perché in ballo ci sono anche tanti soldi (e quindi possibili) investimenti. Esattamente 7,4 milioni di euro se il Verona dovesse arrivare nono, 8,3 in caso di ottavo posto e 6,3 se invece si dovesse arrivare decimi. Insomma tanti stimoli in più per non buttare a mare una stagione fin qui eccezionale.
Con 16 voti a 4 la serie A ha deciso: nel triennio 2021-2024 il campionato si vedrà sulla piattaforma digitale Dazn. A Sky A Sky resteranno solo 3 partite, in attesa di eventuali accordi tra le parti in questione. Anche l'Hellas Verona ha votato a favore di questa offerta. Dazn ha offerto 840 milioni di euro, staccando tutte le altre concorrenti.
C'è anche Antonin Barak tra i 18 giocatori della serie A che hanno incrementato di almeno 5 milioni il loro valore in questo campionato. Secondo i dati di Transfermarkt, il giocatore dell'Hellas vale oggi 14 milioni di euro, ben 11 in più rispetto al suo valore iniziale di cinque milioni.
Tra questi ci sono Chiesa della Juve che passa da 12 a 60 milioni. Poi Kessie del Milan da 10 a 50. Romero dell'Atalanta passa da 10 a 25. Vlahovic della Fiorentina da 9 a 25. Lozano del Napoli da 7 a 45. Anche l'ex del Verona Pessina figura nella classifica: il suo valore passa da 5 a 20 milioni di euro.
ECCO L'ELENCO COMPLETO
Chiesa da 12 a 60 milioni di euro
Kessie da 10 a 50
Romero da 10 a 25
Vlahovic da 9 a 25
Lozano da 7 a 45
Gosens da 7 a 35
Calabria da 7 a 25
Zielinski da 6 a 46
Barella da 5 a 60
Skriniar da 5 a 55
Bastoni da 5 a 55
Veretout da 5 a 35
Mancini da 5 a 30
Lazzari da 5 a 23
Pessina da 5 a 20
Villar da 5 a 15
Barak da 5 a 14
Kalulu da 2 a 7
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 26/03/2021 9:55 Juric: Se avessi i soldi Ilic lo prenderei io... E Setti è pronto ad accontentarlo
Ivan Ilic
Juric crede ciecamente nell'esplosione di Ivan Ilic. Così tanto da spingersi più in là. “Avessi i soldi lo prenderei io…”. Così come predicava un futuro da top player per Pessina, ora l'allenatore croato, grande rabdomante con i giovani talenti, vaticina un radioso futuro per il talentino serbo, appena convocato in nazionale da Pixie Stojkovic.
Del resto non è un caso se il Manchester City ci ha messo su le mani. Lo scouting inglese è spietato e razzola il mercato europeo in lungo e in largo alla ricerca di giovani promesse. Ilic è finito sul taccuino e forse non se n'è ancora andato. Ma nel frattempo è arrivato a Verona per maturare. L'Hellas lo ha preso con un diritto di riscatto a 10 milioni di euro, ma il City può far valere un controriscatto doppio.
La novità è che Setti sarebbe pronto a rischiare la grossa cifra. Un rischio calcolato: se gli inglesi non dovessero far valere il controriscatto, si troverebbe in caso un gioiello purissimo. Viceversa, l'operazione porterebbe dieci milioni puliti puliti nelle casse societarie e potrebbero essere impiegati per altri colpi.
Non solo: la mossa potrebbe anche costringere il City a sedersi al tavolo a trattare. Magari a cifre più basse e inserendo clausole su una futura rivendita di Ilic. Come successe con Bruno Zuculini quando andò al River Plate.
HELLAS VERONA di Redazione, 25/03/2021 8:20 Kalinic: ecco perché quest'anno mi sono infortunato troppo
La Gazzetta dello Sport di giovedì 25 marzo
Kalinic ha spiegato alla Gazzetta dello Sport di giovedì il motivo dei suoi infortuni in questa stagione: “Purtroppo ho saltato il ritiro, mi sono allenato da solo a Spalato. Questo ritengo, mi ha esposto agli infortuni che mi hanno bloccato. E quando riprendi dopo essere stato fermo a lungo non è mai facile trovare la piena condizione, che non arriva subito. Ora ci sono, ed è la cosa più importante”.
Kalinic dunque tornerà a disposizione di Juric per la gara del 3 aprile a Cagliari.
Il nome di Juric sempre accostato al Napoli. L'edizione di mercoledì di Repubblica svela un altro retroscena su questa trattativa. Scrive il quotidiano: "A Napoli deciderà De Laurentiis: pensa a Juric (Gasperini avrebbe detto di no, caldeggiando la candidatura del suo allievo prediletto) ma continua a riavvicinarsi a Sarri".
Le sirene da Napoli non smettono di cantare. La Gazzetta dello Sport di oggi è convinta che Juric sia ancora la prima scelta di De Laurentiis. E non solo: secondo il quotidiano sportivo, Juric avrebbe un patto con Setti che lo libererebbe in caso di chiamata da parte di una squadra top.
Nicoló Schira, esperto di mercato, è intervenuto a Supermercato lunedì sera. “Juric è un allenatore che sta facendo grandi cose a Verona” ha spiegato “ma in questo momento è la terza scelta di De Laurentiis dietro a Spalletti e Italiano. Piuttosto potrebbe piacere alla Lazio se dovesse partire Inzaghi. Ma non è detto che lascerà il Verona dove ha carta bianca“.
FONTE: TGGialloBlu.it
SERIE A Speciale panchine: il punto sull'Hellas. Le grandi vogliono Juric: lascia o raddoppia?
26/3 ALLE 13:00
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
Uno degli allenatori più desiderati del panorama italiano. Quel che ha fatto in questi due anni insieme alla società, insieme alla proprietà, è qualcosa che va oltre al capolavoro: Ivan Juric ha dimostrato di meritarsi le attenzioni di tante big e non è un caso se a gennaio c'è chi all'estero avrebbe fatto carte false pur di averlo. Ha però giurato fedeltà al Verona e questa è la strada scelta. Insieme a Setti e D'Amico ha formato una squadra che è stata capace non solo di portare gli scaligeri alla salvezza, cosa che pareva inizialmente una chimera e appare ora come una pura formalità. Ha valorizzato o lanciato talenti e anche dato una precisa identità tattica al progetto.
Lascia o raddoppia? Le sensazioni sono che il Verona spera che resti, che lui in cuor suo sia tentato dal proseguire il percorso ma che al contempo che entrambe le parti siano consapevoli che una chiamata potrebbe arrivare. Dal Napoli, dalla Fiorentina o ancora dall'estero. Il calcio di Juric piace a molti, per intensità, stile e soprattutto per identità. I protagonisti così aspettano che qualcosa cambi, che qualcosa arrivi o che tutto resti così com'è. Ma in caso d'addio? Per ora l'Hellas non ci vuol pensare, ma è chiaro che servirà una scelta di campo. Di allenatori come lui ce ne son pochi: l'allievo, come Juric è stato per Gasperini, è Francesco Modesto della Pro Vercelli. Altrimenti servirà nel caso un altro colpo di genio della dirigenza.
Non è certa la permanenza di Miguel Veloso nell'Hellas Verona in vista della prossima stagione. Il centrocampista portoghese ha già fatto sapere al club di non avere nessuna intenzione di smettere e alla fine della stagione le parti si incontreranno per decidere il da farsi. Il prolungamento è possibile ma non certo e ci sono già tante società in A che sarebbero pronte ad accoglierlo a parametro zero in vista del prossimo campionato. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport.
Secondo quanto scrive Il Mattino, Rino Gattuso se ne andrà via da Napoli a fine anno a meno che non dovesse arrivare (e non è detto) una proposta davvero convincente per restare. Ma forse andrebbe via lo stesso, il tecnico azzurro è rimasto raggelato dal silenzio del club. Ha capito che il presidente non ha mai contattato altri allenatori per prendere suo posto in questa stagione e De Laurentiis non ha digerito le sue titubanze dopo l'invio del contratto a dicembre o magari ha cambiato idea sul suo gioco. L'eventuale sostituto preferito è Vincenzo Italiano, poi tutti gli altri: Inzaghi, Juric, Fonseca, De Zerbi...
PRIMO PIANO Verona, trend negativo nel girone di ritorno. La sosta arriva al momento giusto
23/3 ALLE 08:00
di STEFANO BENTIVOGLI
per Tuttohellasverona.it
La sosta arriva al momento giusto per il Verona. L'Hellas non sta attraversando un buon momento, sia dal punto di vista atletico che per quanto riguarda i risultati. Non è un caso se il Verona abbia perso le ultime tre partite contro Milan, Sassuolo e Atalanta. L'ultimo squillo del Verona è arrivato contro il Benevento, una vittoria netta 3-0 ma da quel momento non si è più rivisto il vero Verona.
Contro il Milan c'è stato un grandissimo passo indietro. Verona molle e poco aggressivo, con i rossoneri che ne hanno approfittato dominando l'Hellas. Al Mapei Stadium il Verona riuscì a fare un piccolo passo in avanti. La sconfitta rimediata probabilmente è stata immeritata, nell'occasione il vero Verona si vide a sprazzi. Contro l'Atalanta invece, il Verona non è riuscito ad incidere.
Crisi di risultati e tanti gol presi. Se nel girone d'andata il Verona vantava una delle migliori difese, nel girone di ritorno c'è stato il crollo. 16 i gol subiti nelle nove partite giocate relative al girone di ritorno. Solo contro il Benevento l'Hellas è riuscito a mantenere la porta inviolata. In queste 9 partite, il Verona ha perso in 5 occasioni, 2 invece i successi e 2 i pareggi. Un trend negativo che ha spento le speranze ed ambizioni europee di una squadra che deve ritrovarsi, per non rischiare addirittura di finire nella parte destra della classifica.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Cremona - Primavera, 6 unica! A Cremona sesta vittoria consecutiva in campionato e altro successo nel finale di partita, coi gialloblù che mantengono il primo posto in classifica e allontanano una diretta concorrente. Hellas Verona batte Cremonese 2-1 nella 15a giornata del campionato Primavera 2, 2020/21.
Venendo alla cronaca, partita tatticamente complessa, con i padroni di casa che occupano bene gli spazi e con i gialloblù che faticano a tratti nella costruzione della manovra.
Difficoltà che non impediscono uno scossone immediato alla gara. Il Verona trova il vantaggio all'8' con Cancellieri, che - su punizione - disegna un arcobaleno che termina la propria parabola all'incrocio dei pali, dove Agazzi non può arrivare.
Al 19' la Cremonese trova il pareggio con un colpo di testa del difensore Scaringi sugli sviluppi di un calcio piazzato.
Nella ripresa l'Hellas conferisce più velocità e vivacità alla propria manovra, guadagnando progressivamente metri di campo.
La Cremonese si rende pericolosa con alcune ripartenze, ma sono i gialloblù a ‘fare’ la partita.
Nel finale gli spazi si chiudono, ma ciò non impedisce ai ragazzi di Corrent di trovare la rete della vittoria: Bernardi si libera a sinistra e serve al centro Bertini che, con un guizzo, fulmina la difesa grigiorossa all'89' e firma il definitivo 1-2.
27 MARZO 2021 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera – E’ proseguita oggi - sabato 27 marzo - la preparazione dei gialloblù al match del 3 aprile, vigilia di Pasqua, alla ‘Sardegna Arena’ (ore 15), contro il Cagliari, match valido per la 29esima giornata della Serie A TIM, decima del girone di ritorno.
Assenti i nazionali, allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, in mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento tecnico, esercitazioni sul possesso-palla, esercitazione tattica e partita a campo e minutaggio ridotti.
26 MARZO 2021 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera – È proseguita oggi - venerdì 26 marzo - la lunga corsa di avvicinamento dei gialloblù al match di sabato 3 aprile, vigilia di Pasqua, alla 'Sardegna Arena' (ore 15), contro il Cagliari, match valido per la 29esima giornata della Serie A TIM, decima del girone di ritorno.
Assenti i nazionali, allo Sporting Center 'Paradiso' si è svolta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento incentrato sull’attivazione, esercitazioni sul possesso-palla e lavoro tattico.
25 MARZO 2021 Sporting Center 'Paradiso': report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera – È proseguita oggi - giovedì 25 marzo - la lunga corsa di avvicinamento dei gialloblù al match di sabato 3 aprile, vigilia di Pasqua, alla 'Sardegna Arena' (ore 15), contro il Cagliari, match valido per la 29esima giornata della Serie A TIM, decima del girone di ritorno.
Assenti i nazionali, allo Sporting Center 'Paradiso' si è svolta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con le seguenti attività: riscaldamento tecnico e partita a campo intero.
24 MARZO 2021 Sporting Center ‘Paradiso’: report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera – È proseguita oggi - mercoledì 24 marzo - la lunga corsa di avvicinamento dei gialloblù al match di sabato 3 aprile, vigilia di Pasqua, alla ‘Sardegna Arena’ (ore 15), contro il Cagliari, match valido per la 29esima giornata della Serie A TIM, decima del girone di ritorno.
Assenti i nazionali, allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, in tarda mattinata, una seduta di allenamento con sessione di sola palestra, incentrata sulla forza (arti inferiori e superiori).
23 MARZO 2021 Sporting Center ‘Paradiso’: report allenamento
Castelnuovo del Garda/Peschiera – Dopo un giorno di riposo, è iniziata oggi - martedì 23 marzo - la lunga corsa di avvicinamento dei gialloblù al match di sabato 3 aprile, vigilia di Pasqua, alla ‘Sardegna Arena’ (ore 15), contro il Cagliari, match valido per la 29esima giornata della Serie A TIM, decima del girone di ritorno.
Assenti i nazionali, allo Sporting Center ‘Paradiso’ si è svolta, nel pomeriggio, una seduta di allenamento caratterizzata da mini-partite a tema e lavoro aerobico finale.
23 MARZO 2021 Serie A TIM | Giudice Sportivo: una giornata di squalifica a Dawidowicz
Verona - Il Giudice Sportivo ha squalificato per una giornata effettiva di gara il calciatore Pawel Dawidowicz per raggiunto cumulo di ammonizioni (5).
Il difensore gialloblù non sarà quindi disponibile per il match di sabato 3 aprile, Cagliari-Hellas Verona, 29esima giornata della Serie A TIM 2020/21, decima del girone di ritorno.
FONTE: HellasVerona.it
23 marzo 2021
Firenze, 23 marzo 2021. È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme.
In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me.
La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina.
Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra.
In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro.
Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire.
Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono.
24 marzo 2021
ACF Fiorentina comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a Beppe Iachini.
Il tecnico dirigerà il suo primo allenamento al Centro Sportivo Davide Astori e riprenderà contatto con la squadra nella mattinata di oggi, mercoledì 24 marzo 2021.
23 marzo 2021
La Fiorentina informa che, in data odierna, l’allenatore Cesare Prandelli ha presentato alla Dirigenza del Club le proprie dimissioni.
La Società viola, con enorme dispiacere, ha accolto la richiesta del tecnico comprendendone le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina.
Il Presidente Commisso, la Dirigenza, la Squadra e tutto il Popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale.
FONTE: ACFFiorentina.com
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 24/03/2021 9:01 Quelle sere a casa di Prandelli, quando Cesare ci accolse nel suo mondo
Cesare Prandelli
Arrivammo a Orzinuovi e la prima cosa che vedemmo sulla sinistra era un'azienda di bibite col nome Prandelli. Era il cugino di Cesare.
Avevamo l'appuntamento con il mister in piazza. Io e Stefano Rasulo. Era il tempo della Grande Guerra con Pastorello, giorni drammatici per il Verona. Era il tempo, ed è incredibile come la storia si ripeta, in cui Prandelli chiedeva garanzie tecniche per restare, dopo l'incredibile campionato che aveva appena chiuso col nono posto. Le garanzie erano investimenti ma soprattutto un blocco delle cessioni.
Quel giorno al microfono, Cesare sfidò Pastorello. “Io rimango gratis, se lui non cede i suoi gioielli”. Sapeva benissimo Prandelli che non si poteva fare. Sfidava il presidente sul suo terreno, in una sfida che Pastorello non poteva accettare.
Qualche anno dopo, tornammo. Cesare, stavolta, ci portò a casa sua. La moglie, già ammalata, era a letto. Restammo in salotto, su un enorme tavolo di legno massiccio, in mezzo a opere d'arte contemporanee di cui Prandelli è un grande appassionato. Conosceva tutti gli artisti, le influenze, gli stili. Così come conosceva tutti i calciatori. Cesare ci spiegò come alcuni calciatori abbiano le stimmate del campione e come altri invece fossero “costruiti” dal lavoro. Citò come esempio Morfeo e il fratelli Zenoni che lui allevò alla Primavera dell'Atalanta. Il primo era un predestinato, i secondi erano il frutto del lavoro e dell'applicazione.
Il mondo di Prandelli era il campo dell'oratorio su cui si affacciava la sua casa, era la sua bicicletta nera con cui girava per Orzinuovi, era il saluto dei suoi paesani. Una persona perbene. Onesta. Ma anche un duro, testardo, uno che pur viaggiando nel basso profilo, poteva rendere eclatanti i suoi gesti.
Non mi stupisce quella lettera devastante dal punto di vista umano e professionale, perché quello è Cesare. Uno che ha alzato l'occhio dall'orizzonte calcistico e che ha scoperto altro nella vita. Sapendo però che sei fai calcio non puoi avere altro dio che non il calcio. Proprio quella sera, altra incredibile coincidenza, ci parlò dello stress che colpì Sacchi, proprio per quella folle e al contempo lucida ossessione, un demone che cattura tutti in quel mondo e che a volte porta alla depressione.
Prima di esserne completamente inghiottito Cesare se n'è tirato fuori. Mi piacerebbe solo vedere un giorno se Verona e i ritmi di questa meravigliosa città lo potrebbero vedere ancora protagonista. In fondo qui ha sempre un lavoro lasciato a metà da completare…
FONTE: TGGialloBlu.it
Giampaolo Pazzini torna a parlare, anche se questa volta non di Verona in senso stretto: l’ex capitano dell’Hellas è infatti stato raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport per parlare dei bomber della Serie B, categoria in cui anche lui ha fatto la differenza spingendo l’Hellas verso due promozioni a suon di gol, tra i quali spiccano senz’altro gli otto (distribuiti in quattro doppiette consecutive) messi a segno nelle gare contro Frosinone, Ternana, Brescia e Ascoli.
Queste, dunque, le principali dichiarazioni del Pazzo:
«Ricordo le mie quattro doppiette di fila: era il girone d’andata dell’annata in Serie B con Pecchia e io ero appena tornato in Serie B. Rilanciarsi così è stato importante, un exploit del genere non riesce tutti i giorni. Coda ha fatto lo stesso con il Lecce? È stato molto bravo, anche se è uno che ha sempre fatto la differenza in cadetteria. Bravo anche Corvino che per vincere ha puntato su di lui, che è una certezza. La categoria richiede corsa ed entusiasmo, ma l’esperienza è fondamentale. Grazie ai suoi gol il Lecce è tra le favorite alla promozione, così come l’Empoli».
FONTE: CalcioHellas.it
APPROFONDIMENTI Henderson, con Corini l’evoluzione del “trequartista muscolare”
Lo scozzese ha trovato ormai continuità di rendimento a supporto delle punte. Il suo posizionamento più avanzato rispetto alla prima frazione di campionato ha contribuito alla ricerca della quadra colta nelle ultime gare.
di Gabriele De Pandis Marzo 24, 2021 - 15:02
Era la Serie A 2008/2009 quando Mario Beretta chiedeva all’allora d.s. Guido Angelozzi un archetipo di calciatore diverso dal solito. Per lottare alla ricerca della salvezza, il tecnico cercava di “fisicizzare” anche il ruolo più fantasioso del calcio al fine di creare equilibri giusti soprattutto in fase di non possesso. Nacque così la spasmodica ricerca del trequartista muscolare, un elemento sì abile dietro le punte, ma capace di contribuire anche alla fase difensiva, in uno scacchiere dove in regia operava Zanchetta, metronomo puro con pochissimi compiti da incontrista. Ballarono numerosi nomi: Leon, Semioli, Fiore (che, pur senza firmare, da Lecce passò), Bogliacino (acquisito poi in C), Almiron, Jimenez, Gabionetta. Alla fine però il deputato fu Fabio Caserta, oggi allenatore del Perugia, adattatosi al ruolo con tanto di maglia numero 10.
Finito il doveroso excursus storico, si passa a piè pari all’attualità e all’impiego dello scozzese, il secondo britannico della storia del Lecce dopo Dichio, acquistato in estate a titolo definitivo dal Verona. L’inizio di Henderson, schierato mezzala, è stato positivo. Tante prestazioni con tanta corsa in gare in cui il Lecce dominava con il palleggio. La flessione dei giallorossi ha acuito la criticità della fase difensiva, con la retroguardia troppo esposta agli attacchi avversari anche a causa del mancato aiuto dato dai colleghi più avanzati. Alla lunga, Henderson ha sofferto la rincorsa dei palleggiatori avversari, aprendo spazi pericolosi per giocate poi generate. A supporto di ciò intervengono i numeri sui duelli difensivi. Henderson, prendendo in esame le gare giocate nel terzetto, ha affrontato gli avversari in media 4.23 volte. Una cifra inferiore rispetto ai compagni Bjorkengren (6.43), Majer (7.23), Hjulmand (7.22) e Nikolov (7.27). La copertura garantita, quindi, sarebbe diversa.
Appurato ciò, Corini, per serrare ancora le fila e, allo stesso tempo, beneficiare del contributo in costruzione di Liam, anche battitore di palle inattive, ha avanzato il raggio d’azione. Giocare sulla trequarti non è un’assoluta novità per Henderson. Nello spezzone di campionato disputato in A col Verona l’anno scorso, è accaduto due volte. A gara in corso con l’Inter e, guarda caso, proprio al Via del Mare contro il Lecce: Henderson, coadiuvato da Zaccagni, supportò Tutino. Andando ancora indietro col tempo, Henderson ha fatto il rifinitore, part time, con l’Hibernian nel 2015/2016, in Championship. Curiosità: Liam lo faceva con la maglia numero 3! Ora, a cinque stagioni di distanza, con il Lecce sembra concretizzarsi una metamorfosi tattica funzionale all’uniformità del gioco espresso da Corini.
Tornando all’evoluzione del concetto “berettiano” di trequartista muscolare, oltre al sopra descritto aiuto in fase difensiva, le diversità si notano anche palla al piede. Oltre alla verticalizzazione vincente per le punte, giocata principale se si pensa al numero 10, Henderson partecipa al palleggio non da rifinitore “classico”, “sudamericano”, libero da schemi e col compito di inventare, ma da pieno palleggiatore come punte e compagni. Potrebbe essere questo il nocciolo dell’evoluzione del trequartista muscolare: dieci anni fa era una necessità prettamente difensiva, ora un modo diverso per attaccare e dare collante giusto alla squadra.
FONTE: CalcioLecce.it
Nelle ultime sessioni di calciomercato la società capitolina non è mai riuscita a trovare un degno erede di Senad Lulic sulla fascia sinistra. Jordan Lukaku, Riza Durmisi e Jony sono solo gli ultimi giocatori in ordine di tempo ad aver floppato in quel ruolo, dimostrandosi non solo incapaci di rubare il posto al capitano biancoceleste, ma anche di rappresentare una valida alternativa al giocatore bosniaco. Per questo motivo il patron Lotito ha scelto di spendere la cifra di 8 milioni (più 1 di bonus) per portare in biancoceleste Mohamed Fares, classe 1996 proveniente dalla SPAL. Le stagioni trascorse tra Hellas Verona e la squadra ferrarese apparivano come un discreto biglietto da visita per il giocatore, il quale tuttavia in questa stagione non è riuscito ad imporsi nella rosa capitolina.
Fares è stato acquistato dalla Lazio principalmente per il ruolo ricoperto in campo. Esterno a tutta fascia nel 3-5-2 di Semplici, l’algerino sembrava il giocatore perfetto per ricoprire tale compito anche nella squadra di Inzaghi, un po’ come accaduto al suo ex-compagno Manuel Lazzari appena un anno prima. Tuttavia, se l’esterno italiano era riuscito subito ad imporsi nell’undici biancoceleste – andando a scalzare il montenegrino Adam Marusic dal suo posto di titolare indiscusso – le cose sono andate un po’ diversamente per l’algerino. La mancata preparazione estiva, la positività al Covid-19 e un brutto infortunio nel periodo natalizio hanno di fatto compromesso la prima annata di Fares nella Capitale, negando al giocatore la possibilità di giocare più partite consecutive e costringendolo di fatto ad un ruolo da comprimario nella rosa delle Aquile.
Andando a leggere i numeri della stagioni passate, l’esterno algerino non è mai stato decisivo a livello di gol e assist: solo 3 le reti messe a segno durante la sua militanza alla SPAL, appena 1 l’assist messo a referto; anche negli anni passati a Verona – pur giocando in una porzione di campo più avanzata – Fares aveva fatto registrare 1 solo gol e 3 assist per i compagni. Tuttavia i numeri appena riportati lasciano il tempo che trovano e dimostrano poco delle reali qualità del giocatore, capace di coprire tutta la fascia sia in fase offensiva che in quella difensiva. Doti che avevano spinto la squadra capitolina a spendere ben 9 milioni per il suo cartellino, uno sforzo economico che fino ad oggi non è stato minimante ripagato: tuttavia è impossibile giudicare l’attuale stagione di Fares senza mettere in conto gli infortuni da lui patiti. Ecco perché si può affermare con certezza che l’algerino sia una freccia ancora da scoccare nell’arco di Inzaghi, il quale nella prossima stagione spera di poter contare su di lui al 100% della forma fisica.
Fonti foto: Fantacalcio, Tutto Calcio News – L’Occhio, Calcio e Finanza
Fabrizio Scarfò
FONTE: PassioneDelCalcio.it
SERIE C Caso Cerci: l'Arezzo lo mette fuori rosa
Secondo il portale "ArezzoNotizie", Alessio Cerci sarebbe stato messo fuori rosa a seguito di un diverbio con un compagno in allenamento.
Redazione Goal Italia
Ultimo aggiornamento 24 mar 2021
S.S. Arezzo
Acque agitatissime in casa Arezzo, secondo quanto riportato da 'ArezzoNotizie': a seguito di un diverbio maturato nel corso di una sessione di allenamento Alessio Cerci - ex tra le altre di Torino, Milan e Atletico Madrid - sarebbe stato messo fuori rosa pochi giorni dopo la mancata convocazione per la sfida di campionato contro l'Imolese.
I fatti sembrerebbero risalire alla scorsa settimana, quando un duro contrasto di gioco con un compagno di squadra avrebbe azionato il detonatore, sfociando in un vero e proprio alterco tra i due protagonisti. Attimi di tensione, placati dall'intervento tempestivo e risolutore di Cutolo e Stellone.
Tutto rientrato? Neanche per sogno, perché nel giorno della rifinitura sarebbe maturata la decisione di non convocare l'attaccante romano per la sfida casalinga contro l'Imolese. Una presa di posizione forte destinata a fare da preambolo ad un'altra decisione ancora più clamorosa, ossia l'estromissione di Alessio Cerci dal giro della prima squadra. Si attendono notizie ufficiali da parte del club.
FONTE: Goal.com
Il Frosinone Calcio comunica di aver affidato a Fabio Grosso la guida tecnica della Prima squadra. Il neo allenatore ha firmato un contratto che lo legherà al club giallazzurro fino al 30 giugno 2021.
Un meme che è diventato virale nelle ultime ore. E' la foto di Fabio Grosso che assieme al ds del Frosinone Angelozzi mostra una sciarpa con la scritta: “Serie C arriviamo”. Un evidente scherzo frutto di “photoshop” che immediatamente è stato rilanciato con la solita ironia dai tifosi del Verona ancora “shoccati” dalla terribila stagione della squadra scaligera guidata dall'ex campione del mondo.
FONTE: TGGialloBlu.it
Colpo di scena alla Fiorentina: Prandelli si è dimesso
Dopo la bruciante sconfitta subita contro il Milan nell'ultimo turno di campionato Cesare Prandelli ha rassegnato le dimissioni da allenatore della Fiorentina. Al suo posto Iachini
Marco Gentile - Mar, 23/03/2021 - 13:13
La sconfitta subita in rimonta contro il Milan ha evidentemente smosso qualcosa dentro Cesare Prandelli che ha deciso di rassegnare le dimissioni da allenatore della Fiorentina.
L'ex ct azzurro sarà sostituito da una vecchia conoscenza della società viola: Beppe Iachini che guiderà così la viola in queste ultime infuocate dieci giornate di campionato. La Fiorentina seppur con una buona rosa non è mai riuscita ad ingranare da inizio stagione con Iachini prima e con Prandelli poi. Il tecnico di Orzinuovi lascia la viola dopo 21 panchine stagionali che hanno portato solo 21 punti su 63 disponibili frutto di cinque vittorie, 6 pareggi e ben 10 sconfitte.
Iachini torna alla Fiorentina dopo essere stato esonerato alla settima giornata per aver raccolto solo 8 punti frutto di 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Rocco Commisso dopo aver appreso delle dimissioni di Prandelli ha preferito puntare nuovamente sull'ex allenatore della Sampdoria già sotto contratto con la società viola fino al termine della stagione. Il grande ritorno dell'uomo di Orzinuovi, che aveva già guidato la Fiorentina dal 2005 al 2010 con ottimi risultati, non è andato come ci si sarebbe aspettato con Iachini che è orma chiamato a salvare la squadra. Probabile, però, che nella prossima stagione il numero uno italo-statunitense decida di puntare su un nome nuovo per il rilancio di un club storico come quello viola.
Lotta salvezza
La Fiorentina occupa al momento occupa il 14esimo posto a quota 29 punti al pari di Benevento e Spezia con 7 punti di vantaggio sul Cagliari terzultimo. I viola dunque non sono ancora in salvo a dieci giornate dal termine con Parma, Torino e i sardi che spingono per tentare di salvarsi. In realtà la viola è anche a sei punti dal decimo posto occupato dalla Sampdoria dell'ex Ranieri e dunque un filotto di partite potrebbe riportare in acque più tranquille e meno agitate il club di Rocco Commisso.
Genoa a domicilio, Atalanta in casa, Sassuolo e Verona in trasferta, la Juventus al Franchi, la trasferta di Bologna, la sfida casalinga contro la Lazio, l'insidiosa partita di Cagliari, Napoli in casa e infine Crotone allo Scida: è questo il difficile cammino che dovrà affrontare la squadra di Beppe Iachini che non potrà più sbagliare da qui a fine stagione cercando di mettersi al più presto possibile in salvo per evitare brutti scherzi.
FONTE: IlGiornale.it
#VeronaMilan Noslin
#VeronaMilan Baroni
#VeronaMilan highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
Prossima partita
Lunedì 1 Aprile ore 15:00 (Sky Sport/DAZN)
VS
Serie A 30ª Giornata
Classifica
Serie A 2023-2024
Inter
76
Milan
62
Juventus
59
Bologna
54
Roma
51
Atalanta
47*
Napoli
45
Fiorentina
43*
Lazio
43
Monza
42
Torino
41
Genoa
34
Lecce
28
Udinese
27
Hellas Verona
26
Cagliari
26
Empoli
25
Frosinone
24
Sassuolo
23
Salernitana
14
* Atalanta e Fiorentina una partita in meno
Ultima partita
Domenica 17 Marzo ore 15:00 (DAZN)
1-3
Serie A 29ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.