#HellasWeeklyNews + - =
Oh maaa... GROSSO?
Dopo queste prime sei uscite dell'HELLAS (Cosenza non conta) non sono credibili giudizi definitivi ma qualche impressione più precisa sul nuovo tecnico si è comunque avuta e (mi duole ammetterlo perchè credo fermissimamente che le persone vadano giudicate per il loro lavoro non in base a pregiudizi di alcun tipo), più si va avanti e più mister GROSSO mi ricorda l'ex tecnico PECCHIA nel bene ma soprattutto nel male: Nelle prime quattro gare, a parte l'esordio col PADOVA, il suo VERONA ha dato davvero buoni segnali macinando gioco, trame offensive e numerose conclusioni verso la porta avversaria spesso sovrastando gli avversari con irrisoria facilità (il meglio in questo senso s'è probabilmente visto contro CARPI e CROTONE).
Mister PECCHIA propose un HELLAS smagliante (chi non ha la memoria corta ricorda che molti tifosi seguivano le gare scaligere quasi annoiati dalla facilità con cui i gialloblù vincevano) fino al doppio scivolone di metà novembre in casa col NOVARA e nella trasferta a Cittadella in cui la squadra scaligera mostrò i primi segni di cedimento poi recuperati sino alla Promozione in Serie A da secondi classificati.
A Salerno e al Binti col LECCE, con più di un un mese d'anticipo rispetto al calendario del tecnico di Formia, ecco i sinistri scricchiolii del VERONA di GROSSO che, con convinzioni tattiche assolute, cambi improvvisi di interpreti e ruoli, letture di partita discutibili, gestione di PAZZINI e quell'immagine un po' così (sempre impassibile e a tratti dando un impressione quasi di timore davanti ai media) ricorda PECCHIA anche nel male...
Spero tanto di sbagliarmi per il bene dell'HELLAS che, con un organico di tutto rispetto per un torneo come la cadetteria italiana (a mio modesto avviso questa squadra è forse superiore a quella della passata stagione), dovrebbe dettare più o meno legge su tutti i campi che non significa vincere a mani basse ma nemmeno perdere due partite con le modalità viste negli ultimi due turni di campionato.
Nazionali gialloblù: 75 minuti con l'ITALIA UNDER 20 per DANZI. LEE rimane in panca nell'amichevole del SUDCOREA contro l'URUGUAY, panchina anche per BALKOVEC con la SLOVENIA. SAVELJEVS titolare nell'UNDER 21 della LETTONIA che ha perso contro i pari età dell'OLANDA, debutto nella SLOVACCHIA UNDER 21 per TUPTA.
90 minuti con la fascia di capitano al braccio per KUMBULLA nell'ALBANIA UNDER 19.
CalcioMercato: Anche l'HELLAS su BIANDA difensore 18enne appena preso dalla ROMA in Ligue 1. L'ex LENS avrebbe qualche problema di ambientamento di troppo nella Primavera e i dirigenti giallorossi vorrebbero fargli acquistare continuità e minutaggio in B. Secondo SerieBNews.com alla finestra per un eventuale prestito secco del centrale anche BENEVENTO e CROTONE.
Intanto da Milano spunta l'ipotesi MONTOLIVO che a Verona tornerebbe a formare la coppia vista all'ATALANTA (ma data la caratura e l'ingaggio del fantasista il rumor resterà probabilmente tale).
Ritorna il nome del portiere MILINKOVIC-SAVIC in orbita gialloblù: Alla SPAL l'ex TORINO non gioca e i piemontesi vorrebbero cambiare la destinazione del prestito, il VERONA sarebbe interessato secondo CalcioMercato.com.
6 a 1 dell'HELLAS al VILLAFRANCA nel test match di Giovedì con i gialloblù che colpiscono anche tre legni ma è da notare che pure contro i dilettanti la porta non è rimasta inviolata...
Dopo DI CARMINE stop a MATOS valutabile in circa un mese secondo TGGialloBlu.it: Non ci voleva, Ryder in questo momento era il più in forma degli esterni a disposizione di GROSSO... Ma l'infortunio di CALVANO fortunatamente non interessa i legamenti e anche ALMICI è tornato in gruppo.
Rissa in discoteca, anche CALVANO a processo insieme ad alcuni ex compagni della REGGIANA ai tempi in cui Simone era in prestito in Emilia: Secondo la procura di Reggio Emilia il centrocampista scaligero, ballando, avrebbe urtato più volte la schiena di un 22enne emiliano innescando il tutto....
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
DICONO + - =
Il presidente SETTI all'antistadio per l'allenamento dei gialloblù «Campionato? Come tutti sono arrabbiato per le ultime due sconfitte, ma analizzando le partite non posso non notare come in entrambi i casi la prestazione non sia mai mancata. Se il Verona fa gruppo e continua a produrre gioco ed occasioni le vittorie arriveranno. Bisogna fare di più, ma siamo sulla strada buona, abbiamo ancora tante potenzialità inespresse e calciatori che non hanno ancora potuto dimostrare appieno il proprio valore, sia per qualche infortunio che per la grande ampiezza della rosa. Pazzini e Di Carmine? Si vuole creare una dicotomia che non esiste, abbiamo una rosa di circa 30 calciatori, tutti validi e tutti indispensabili. Si gioca in 11, sta al mister gestire e scegliere chi far giocare. Lavorando tutti assieme, dal mister ai magazzinieri ai dipendenti, possiamo puntare in alto e raggiungere il traguardo finale che è solo il bene dell'Hellas Verona. Mister Grosso? Ha in mente un gioco che mi piace molto, con dei meccanismi che richiedono tempo per essere pienamente padroneggiati. A lui chiedo di continuare a lavorare così, abbiamo cambiato molti elementi della rosa con l'idea di avere già una buona base per la prossima stagione» HellasVerona.it
9 Ottobre '94, primo gol di CAMMARATA con la maglia scaligera: Così lo ricorda Fabrizio «Dopo quattro minuti mi arrivò un cross di Esposito, mi tuffai di testa segnando il mio primo gol in carriera, all'esordio tra i professionisti. Quando ripenso a quel giorno provo un grande orgoglio, perché dopo tanti sacrifici e tanti anni lontano da casa fare gol alla prima partita è qualcosa di indimenticabile. Specie perché quella rete è arrivata con la maglia del Verona, dove ho vinto due campionati e dove la gente è sempre stata fantastica. Hanno capito che ragazzo ero, quanto tenevo e ancora tengo alla maglia» HellasVerona.it
Joe TACOPINA presidente del VENEZIA alla presentazione del nuovo tecnico ZENGA «Sono sicuro che Walter sia la persona migliore per il Venezia,
veniamo da tre anni fantastici in cui abbiamo conseguito risultati storici per questo club e abbiamo deciso che non potevamo continuare in questa maniera. Abbiamo ritenuto inevitabile cambiare, quando ho visto Zenga nello spogliatoio sono rimasto stregato come lo sono stati i giocatori. Nessuno ha staccato un attimo gli occhi da lui e da quello che dicevo. Credo che Walter sia quello di cui avevamo bisogno, è un allenatore straordinario per il calcio italiano e che può rilanciare il Venezia. Ha un secondo come Benito Carbone che ha fatto tanto nel calcio italiano. Domenica inizia col Verona il nostro campionato e sono sicuro che torneremo presto dove ci spetta» TrivenetoGoal.it
Fabio LUPO ex diesse di SAMP e PALERMO «Che Verona, Crotone e Benevento potessero avere problemi era abbastanza scontato. Loro, come il Palermo, hanno qualcosa in più rispetto alle altre come organico, ma nella singola partita possono avere dei cali, lo hanno già detto queste prime giornate. Ritengo che alla lunga troveranno la loro strada e saranno protagoniste» TuttoHellasVerona.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: L'ex capitano 35enne del VERONA CECCARELLI annunciato ufficialmente alla PISTOIESE in Serie C. Amaro sfogo di Alberto MALESANI al Corriere Dello Sport 'Cacciato dal calcio e ucciso dai social. Meritavo una carriera migliore. Sono stato sbeffeggiato per le mie maniere dirette e ho perso tutto ma non fatemi dire oltre perchè se decido di parlare dico quello che penso. E allora...'. Dal Giappone arriva la notizia dell'esonero di mister FICCADENTI dal SAGAN TOSU penultimo in classifica nella J1 League.. Il TRAPANI di mister ITALIANO non smette di stupire in Lega Pro e sul suo periodo al VERONA dice Giocare nell’Hellas Verona è un’emozione perpetua impossibile da descrivere, ogni calciatore per almeno una stagione nella sua vita calcistica dovrebbe indossare quella maglia per capire cosa significhi. Gennarino TROIANIELLO annunciato ufficialmente al NOLA. Esonerato Lorenzo D'ANNA, al suo posto siederà Gianpiero VENTURA ex cittì della Nazionale che, con una squadra disatrata nel 2006-07, per pochissimo non riuscì nell'impresa di salvare il VERONA dalla C... Ezio ROSSI è il nuovo allenatore del MILANO CITY in Serie D. CASSANO torna in campo, si allenerà con l'ENTELLA a Chiavari ma senza contratto... Come non scritto: Il fu FantAntonio ci ripensa e lascia il calcio (forse) 'Cari amici. È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero...'.
SERIE B: Salta anche la panchina di VECCHI al VENEZIA, al suo posto la società lagunare, prossima avversaria del VERONA, ha annunciato Walter ZENGA.
RASSEGNA STAMPA + - =
RASSEGNA
CdV: "Per Venezia, Grosso 'studia' anche un tridente"
13.10.2018 08:30 di Anna Vuerich
Fonte: Corriere di Verona
CdV: "Per Venezia, Grosso 'studia' anche un tridente"
Il numero odierno del quotidiano locale "Corriere di Verona" analizza quelle che potrebbero essere le scelte del Verona per la prossima sfida di campionato in programma per domenica 21 contro il Venezia.
Dato che il "titolarissimo" Ryder Matos non sarà disponibile, mister Fabio Grosso punterà molto probabilmente su Antonino Ragusa.
"Frenato da guai fisici", scrive il giornale, è spesso rimasto da parte durante queste prime sfide. Quando ha indossato i tacchetti per entrare in campo invece, non è mai riuscito a dare il 100%. Ora però il Verona chiama a gran voce la sua presenza e le sue qualità, perché i gialloblù hanno bisogno di conquistare la vittoria contro la squadra di Walter Zenga.
Giovedì, nell'amichevole contro il Villafranca, Grosso ha testato quella che potrebbe essere la probabile formazione di domenica prossima. Il tridente d'attacco era composto da Laribi, Di Carmine e Ragusa, ma non è ancora detto che questa sarà l'opzione definitiva per la partita contro i lagunari. Mancano infatti ben otto giorni e in questo ampio margine di tempo il mister gialloblù ha tempo di studiare ancor di più i suoi ragazzi e prendere la decisione definitiva.
NEWS
DS Lupo: "Scontati i problemi del Verona ma alla lunga sarà protagonista"
12.10.2018 09:00 di Stefano Bentivogli Twitter: @sbentivogli10
L'ex ds di Sampdoria e Palermo Fabio Lupo ha parlato al Messaggero del campionato di Serie B: "Che Verona, Crotone e Benevento potessero avere problemi era abbastanza scontato. Loro, come il Palermo, hanno qualcosa in più rispetto alle altre come organico, ma nella singola partita possono avere dei cali, lo hanno già detto queste prime giornate. Ritengo che alla lunga troveranno la loro strada e saranno protagoniste".
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Venezia, Tacopina: “Zenga l’uomo giusto per rilanciarci: domenica col Verona inizia il nostro campionato”
sabato 13 ottobre 2018 - Ore 11:55 - Autore: Dimitri Canello
Queste le dichiarazioni rilasciate durante la presentazione ufficiale di oggi all’M9 di Mestre di Walter Zenga
Joe Tacopina (presidente Venezia Fc): “Sono sicuro che Walter sia la persona migliore per il Venezia,
veniamo da tre anni fantastici in cui abbiamo conseguito risultati storici per questo club e abbiamo deciso che non potevamo continuare in questa maniera. Abbiamo ritenuto inevitabile cambiare, quando ho visto Zenga nello spogliatoio sono rimasto stregato come lo sono stati i giocatori. Nessuno ha staccato un attimo gli occhi da lui e da quello che dicevo. Credo che Walter sia quello di cui avevamo bisogno, è un allenatore straordinario per il calcio italiano e che può rilanciare il Venezia. Ha un secondo come Benito Carbone che ha fatto tanto nel calcio italiano. Domenica inizia col Verona il nostro campionato e sono sicuro che torneremo presto dove ci spetta”
FONTE: TrivenetoGoal.it
11 OTT 2018
IL NEMICO INVISIBILE E PERICOLOSO
Cronache surreali dal pianeta Verona. Condannati a vincere, ma pare non freghi a nessuno. Il Verona di Grosso è ancora nel limbo, manca ancora di una sua precisa identità e pare difetti in personalità. Ma nell’ambiente tutto scorre inerte e indifferente.
Non c’è slancio in Setti, che qualche collaboratore sembra voglia convincere a venire a vivere a Verona per “ripulirsi” un po’ l’immagine. Ma Setti, che ha tanti difetti, certo non pecca di ipocrisia. Cioè lui a volte vorrebbe fingere, ma proprio non gli riesce. Un libro aperto. Intendiamoci, ci ha provato a fare un po’ il ruffiano il presidente, tra lettere alla Totò e Peppino e video fiume più lunghi di un comizio di Fidel Castro ai tempi belli, ma i nefasti esisti li conosciamo. Gli hanno creduto giusto quei 3-4 giornalisti sempre proni. Sono soddisfazioni. Ebbene, Setti è tornato sottocoperta: investimenti e carisma gli eterni assenti.
Non c’è slancio in Grosso: arrendevole nella voce, remissivo nella posa, superficiale nell’analisi pubblica dopo il ko con il Lecce. L’ho scritto dopo la sconfitta di Salerno: è un errore pensare che la tattica e la teoria siano tutto, è esiziale credere che si vinca solo in un modo, è pericoloso dare per scontato che bastino le proprie convinzioni. Nel calcio non si vince sempre con le proprie idee, a volta bisogna saperle mettere in discussione. Il Verona di Grosso è ancora accademia, ma poca sostanza e nervo. Come il Bari di Grosso. Caro mister, dia segnali di vita: lo tiriamo fuori un po’ di carattere?
Non c’è slancio nella gente: in chi si è abbonato e in chi ha rinunciato, senza distinzioni. Chi va allo stadio va per sentirsi comunità con gli altri tifosi, non certo per la partita. C’è chi manco la guarda. Ed è comprensibile. Infatti il Verona è rimasto solo nell’essenza dell’appartenenza del popolo gialloblu in quanto tale. Il resto credo stia lentamente morendo.
C’è un indifferenza nell’aria. Che si vinca, che si perda, che sia A o B. E il mood dell’era Setti. Servirebbe una botta di vita: lampi, tuoni saette, qualcosa che scuota. Il nulla è il nemico più invisibile e pericoloso.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Calciomercato, ESCLUSIVO: tre squadre su Bianda della Roma
Da RedazioneSB - 05/10/2018
Calciomercato Roma, Bianda Serie B: Benevento, Crotone e Verona sul difensore
Arrivato a Roma con l’etichetta di grande promessa del calcio francese, William Bianda è stato sin qui utilizzato solamente con la Primavera giallorossa. Pagato 11 milioni di euro tra parte fissa e bonus, il difensore francese non sta ben impressionando nella squadra di Alberto De Rossi, ma ha comunque molto calciomercato, soprattutto in Serie B. Alla luce delle richieste ricevute, a Trigoria stanno valutando con attenzione l’ipotesi di mandare l’ex Lens in prestito, per accumulare esperienza e minuti. Il desiderio è quello di tenere il ragazzo in Italia per consentirgli di abituarsi gradualmente ad un calcio molto diverso rispetto a quello praticato in Francia.
Calciomercato Roma, esclusivo: corsa a tre per Bianda
Stando a quanto raccolto dalla redazione di Seriebnews.com, ad oggi sono tre le squadre interessate al difensore diciottenne. Benevento, Crotone e Verona hanno chiesto informazioni. A gennaio potrebbero darsi battaglia per il ragazzo, ma dovranno vedersela anche con la concorrenza francese. Se la priorità della Roma resta l’Italia, infatti, la tentazione di rientrare in patria potrebbe essere forte nella mente del giocatore. Detto che è ancora presto per parlare di trattative ufficiali, la formula di un eventuale trasferimento potrebbe essere quella del prestito secco fino al termine della stagione in corso.
FONTE: SerieBNews.com
Sognando la Serie A – Liam Henderson, centrocampista di talento
Liam Henderson, centrocampista di talento dell'Hellas Verona pronto a diventare sempre più protagonista, l'obiettivo è la Serie A
Cafaro/LaPresse
Liam Henderson è un calciatore scozzese, centrocampista del Verona e della nazionale Under-21 scozzese. Inizio nella massima serie scozzese con la maglia del Celtic, ha disputato i minuti della partita dei preliminari di Champions League contro il KR Reykjavik nella stagione 2014-2015. Il 31 marzo 2015, ultimo giorno della finestra di trasferimento invernale in Norvegia, Henderson è passato al Rosenborg con la formula del prestito, poi fa ritorno al Celtic. Il 17 gennaio 2018, dopo un periodo di prova, il Bari comunica di aver acquistato a titolo definitivo dal Celtic il cartellino del calciatore. Il 3 agosto 2018 viene acquistato a titolo definitivo dal Verona, sembra già pronto per essere protagonista nel campionato di Serie A.
di Stefano Vitetta 06:16 06.10.18
FONTE: CalcioWeb.eu
13 ottobre 2018 - 12:27
Folle idea Verona: Montolivo per riformare la coppia Pazzolivo e sognare la A
Ecco l’idea del Verona
di Redazione Il Milanista
MILANO – Dopo l’eslusione dalla tournée americana, Montolivo in campo si non lo abbiamo mai visto. Non a caso molti pensavano a una cessione dell’ex Fiorentina già ad agosto, ma a fermare gli interessi di molte squadre c’era l’alto ingaggio percepito, pari a 3,5 milioni a stagione. Ma nelle ultime ore si sta facendo largo una nuova opportunità per l’ex capitano, l’Hellas Verona, che milita in Serie B. Se le trattative dovessero andare a buon si riformerebbe la coppia d’oro di Bergamo e Firenze Pazzolivo, ovvero Pazzini e lui. E chissà che proprio il Pazzo non sia decisivo per questo affare. Il problema economico verrebbe risolto spalmando l’ingaggio su un contratto 2+1 e 3+1, senza contare che in caso di promozione in Serie A, l’ingaggio di Montoivo verrebbe ammortizzato.
FONTE: IlMilanista.it
Almici, obiettivo derby contro il Venezia
ottobre 10, 2018
Alla ripresa del campionato dopo la sosta, l’Hellas Verona di Grosso sarà impegnato nel derby in programma a Venezia. L’allenatore gialloblù potrà tornare a contare sul difensore Alberto Almici, infortunatosi dopo la trasferta di Crotone al bicipite femorale destro
L’Hellas Verona subisce almeno un gol a partita
ottobre 7, 2018
Dall’esordio in Coppa Italia contro la Juve Stabia alla sfida del Bentegodi contro il Lecce, l’Hellas Verona ha sempre subito gol, eccezion fatta per la vittoria a tavolino di Cosenza. In totale sono 10 le reti incassate dai gialloblù in 9 partite giocate. La squadra pugliese di Liverani è l’unica squadra in campionato (il Catania in Coppa Italia, ndr) ad aver segnato due reti agli scaligeri
L’Hellas Verona non segna da 192’
ottobre 7, 2018
Dopo Salerno, anche contro il Lecce i gialloblù di Grosso non sono riusciti ad andare in rete. L’ultimo gol dell’Hellas Verona è stato siglato da Zaccagni contro lo Spezia
FONTE: HellasLive.it
NEWS
14 ottobre 2018 - 17:39
Verona a secco da due turni. Nove le reti fatte: a segno in sette
In gol da tutti i reparti, Colombatto il più duro in campo
di Eric Sartori
Weekend di riposo per i gialloblù di Fabio Grosso. La Serie B arriva alla seconda sosta per le nazionali, con sette giornate giocate e una classifica che vede il Verona in seconda posizione dietro al Pescara.
Sono in totale 13 i punti conquistati dai gialloblù, grazie a quattro vittorie e un pareggio. Due le sconfitte.
Positiva la differenza reti, nonostante le zero siglate nelle ultime due partite, con 9 fatte (non considerando il 3-0 a tavolino con il Cosenza) e 7 subite. Pazzini il più prolifico, grazie ai tre gol nella gara col Carpi. Fruttifero anche il centrocampo, con un totale di 4 reti segnate, al pari dell’attacco. Una rete è arrivata anche dal reparto difensivo.
Perfetta la distribuzione dei gol nel corso della partita con 4 nel primo tempo, 4 nel secondo e 1 durante il recupero. Secondo tempo più critico per la fase difensiva, con un totale di 4 reti subite su 7.
Confermato il dato che era anche degli anni precedenti: il Verona è una delle squadre che segna con più giocatori. Sono infatti 7 i marcatori diversi in queste prime giornate di campionato: Pazzini, Almici, Colombatto, Henderson, Laribi, Matos e Zaccagni.
Dal punto di vista disciplinare, la squadra di Grosso si conferma tra le più corrette in campo. Sono in totale 14 i cartellini gialli sventolati ai gialloblù, nessuna espulsione. Colombatto il giocatore più “cattivo” sul terreno di gioco, per lui 3 gialli.
NEWS
14 ottobre 2018 - 11:07
Venezia, Zenga: “Ora una squadra feroce”
Il nuovo allenatore del prossimo avversario del Verona: “Va ritrovata la voglia di stupire”
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Walter Zenga si è presentato come nuovo tecnico del Venezia, al posto dell’esonerato Stefano Vecchi.
Queste le sue prime parole da tecnico del prossimo avversario del Verona: “Ai miei giocatori chiedo di ritrovare la ferocia che avevano l’anno scorso, quella voglia di stupire che ha conquistato chiunque. Bisogna dimenticarsi il nome che si porta sul retro della maglia: chi scende in campo lo fa solo per un nome, quello che compare sul logo del club“.
VISTO DA NOI
12 ottobre 2018 - 18:15
Grosso, il Verona e le Cassandre. In Laguna vietato affondare
Turnover eccessivo del mister? A Venezia per rimettersi in piedi
di Lorenzo Fabiano, @lollofab
Scorrono i titoli di coda del disaster movie: due partite, due sconfitte, zero punti, zero gol. Se il primo tonfo a Salerno ha avuto gli effetti di una pizzicata con l’aghetto Pic Indolor, il secondo ha decisamente lasciato il segno. Si sono aperti squarci di pessimismo così cosmico, che Schopenhauer al confronto alle nostre Cassandre era un allegrone che ne raccontava più di Gino Bramieri. Dal sereno la lancetta del barometro ha virato sui nuvoloni.
Diciamola tutta: Grosso contro il Lecce non l’ha affatto letta bene: senza un motivo plausibile ha fatto ricorso ad un ampio turnover (una delle maledizioni del calcio moderno), ha cambiato assetto soffocando Colombatto a fianco del fante polacco Dawidowicz, stravolto equilibri, e infine, quando almeno poteva ancora porre rimedio in corsa, ha cannato i cambi. Di Carmine, annunciato sia pur per uno scampolo di partita il giorno prima in conferenza stampa, è rimasto in panca tutta sera. Insomma il buon Fabio ci ha messo del suo. Tuttavia, nel primo tempo la squadra non è dispiaciuta, ha costruito molto e avrebbe certamente meritato qualcosina di più. Semmai è nella seconda parte di gara che si è smarrita, ed è andata in confusione sino a sfaldarsi.
Alla sbarra è finito l’allenatore. E chi sennò? Processo inevitabile ma condanna prematura da giustizia sommaria, non credete? Diamogli almeno un po’ di tempo a questo povero cristo di trovare la benedetta quadra. Da più parti gli si imputa di ripetere a Verona gli stessi errori di Bari (senza però tener conto delle condizioni d’indigenza e schizofrenia in cui lavorava): scolastico, dottrinale, buonista, noioso, e avvezzo alle girandole in fatto di formazioni. Certo se quando ci mette la faccia uscisse un tantino dalle gabbie impiegatizie e prefabbricate del Politically Correct, non sarebbe male, ma mica possiamo permetterci di crocifiggere uno perché è troppo educato, no? E chi siamo noi scrivani per reclamare un simile diritto? Nessuno, assolutamente nessuno. Lungi da noi quindi criticare gli aspetti caratteriali e umani delle persone, soprattutto se sono perbene. Ci atteniamo ai fatti, limitandoci ad osservare e commentare ciò che vediamo su un rettangolo d’erba. Il resto non è affar, né tantomeno diritto nostro.
Chiarito questo punto, veniamo al sodo: il Verona è inciampato e ora si deve rimettere in piedi. A Fabio Grosso l’onere di riuscirci. Come? L’allenatore è lui ed è nei momenti difficili che uno dimostra di saperci fare. Siccome per amore del Verona proprio a tacere non ce la facciamo, ci prendiamo la liceità di dargli un consiglio. Ci auguriamo innanzitutto che la lezione patita col Lecce sia servita. In futuro, Grosso con interscambi e rotazioni di pedine ci vada meno disinvolto e sia cauto nei dosaggi. Possono rivelarsi un’arma a doppio taglio, e infatti siamo qui da una settimana con le garze sui punti di sutura a leccarci le ferite. Una squadra è fatta di un nucleo, di uno zoccolo duro, di un blocco. È un’anima che va individuata e fortificata. Esistono quindi i corollari e in ultima istanza le alternative. Un tempo, con le rose limitate in rapporto al numero di partite, i mazzi da cui pescare le carte erano divisi in titolari e riserve. Poche storie, e tanta chiarezza. Funzionava così. Si facevano delle scelte e si portavano avanti aggiustando il tiro strada facendo, senza mai intaccare il cuore dell’idea. Vero che i tempi sono cambiati, ma tutto sommato crediamo che quella sia ancora una buona norma nella gestione di un gruppo. Detto questo, siamo convinti che al Verona serva un po’ più cattiveria e un po’ meno turnover. Vanno fatte scelte precise, nette. Serve insomma una spina dorsale. A cominciare da domenica prossima in laguna. Diversamente, rischieremmo di trovarci a che fare con una brutta faccenda. E non ne abbiamo alcuna voglia.
NEWS
10 ottobre 2018 - 11:12
Calvano, il processo a febbraio
Fissata la data per l’udienza sul caso che coinvolge il giocatore del Verona
di Redazione Hellas1903
Si terrà il 19 febbraio 2019 l’udienza in cui sarà chiamato alla sbarra anche Simone Calvano, coinvolto nel caso dell’aggressione a un giovane, nel 2016, in una discoteca, al tempo in cui giocava nella Reggiana.
Calvano, rientrato al Verona e legato all’Hellas fino al 30 giugno 2021, deve rispondere, con altri sei compagni di squadra, dell’imputazione di lesioni e minacce aggravate.
I legali, per adesso, non hanno trovato un accordo per risolvere la causa in via stragiudiziale.
VISTO DA NOI
08 ottobre 2018 - 11:34
Verona, i più e i meno dopo sette giornate: l’Hellas se non segna perde
Primo bilancio di stagione: 4 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte
di Andrea Spiazzi, @AndreaSpiazzi
Tempo di un primo bilancio, complice la sosta di campionato, in casa Verona. L’Hellas è in flessione avendo subito le prime e uniche sconfitte nelle ultime due delle sette giornate di campionato. 4 vittorie (una a tavolino) sono comunque un dato di fatto e le prestazioni per buona parte sono state convincenti. Per questo l’allarme, scattato dopo i due ko, non può dirsi rosso, anche se il ridimensionamento c’è stato. Un dato è certo: non è un Verona da zero a zero, quando non ha segnato ha perso.
Difesa
La difesa è sempre stata perforata: sette gol in sei partite (non si calcola, naturalmente, la gara di Cosenza). Non valanghe di reti, ma nemmeno una cerniera perfetta, con alcuni gol (quello di Salerno su tutti) subiti in maniera ingenua. I terzini (più di spinta) convincono, i centrali non sono da meno. Vanno dunque registrati alcuni movimenti per non cadere in errori pacchiani e dolorosi. Va fatta la tara, per giustezza, anche sui tanti ottimi, comunque, interventi riusciti da parte del reparto. Il Verona gioca a trazione anteriore, chiaro che se non si segna come nelle ultime due partite i disguidi difensivi diventano fatali e si ingigantiscono.
Centrocampo
E’ il reparto maggiormente fornito, e si vede. Henderson e Colombatto hanno piedi e fosforo, Dawidowicz potenza e capacità di rompere il gioco avversario oltre che qualità anche per costruire, seppur con un passo meno veloce. Laribi è l’attaccante aggiunto, imprescindibile in questo Verona. Dà il là ai pericoli in avanti ma è anche il più propositivo in zona gol: ha segnato e sbagliato, ma non può sempre cantare e portare la croce.
Zaccagni è una risorsa non indifferente, in grado di saper rendersi pericoloso in avanti. Calvano garantisce quantità. Danzi attende il suo turno. Gustafson, invece, dopo le prime buone impressioni in avvio di campionato, non sembra ancora al meglio della brillantezza.
Attacco
Doveva essere il punto di forza, invece è il reparto che fatica di più, nel quale un uomo solo sta facendo la differenza: Ryder Matos, che mai è stato però un bomber. Gli infortuni di Cissé prima e di Di Carmine poi non hanno aiutato Grosso a trovare una quadra. Di Carmine col Lecce non è stato utilizzato. Motivo? Fuori da 20 giorni e con solo 4 di allenamento. Nelle gambe 30 minuti. Pazzini, se gioca, ha bisogno di gente che lo serva con costanza, anche se, a onor del vero, venerdì non ha da parte sua brillato. A 34 anni è un pericolo per gli avversari a determinate condizioni. Cissé, che ha giocato bene a Salerno, resta ancora a metà condizione, e così pure Ragusa, frenato da stop muscolari e con una forma ancora non al meglio. C’è, poi, il capitolo Lubomir Tupta. Se solo avesse buttato dentro un pallone, nelle ottime prove disputate, lo slovacco sarebbe già pronto per rubare spesso una maglia da titolare. Solo il gol può dargli la giusta serenità. Li sa fare, li farà. Lee, al momento, pare essere ancora un calciatore da ultimi 20 minuti. Ci si aspetta di più quando parte dal primo minuto.
Per una serie di ragioni è stato dunque finora, quello dell’Hellas, un attacco “spuntato”, che si è retto per gran parte sulle ottime giocate tra Matos e Laribi e sui suggerimenti di Henderson e Colombatto, pericolosi anche negli inserimenti verso la porta avversaria. Questo il motivo principale della flessione. Banalissimo: se non si segna pur creando c’è un problema di finalizzazione. Dai centravanti, dunque, ci si aspetta molto di più.
Fabio Grosso
Fino a Salerno tutto molto bene, a meno che qualcuno non richieda agli umani la perfezione che gli è stata invece negata. Coi campani una sconfitta figlia degli errori in avanti e di una paperaccia dietro. La gara col Lecce, invece, si presta a diverse interpretazioni e valutazioni. Sulla formazione iniziale, sui cambi, sul mancato utilizzo di Di Carmine, anche solo nella mezzora finale. Fermo restando che va dato atto agli avversari di essere stati bravi, e spietati. Quando si perde tutti hanno il loro perché, l’importante è che il perché giusto ce lo abbia Grosso. Presto per avere un’idea definita sul mister. Le prossime gare ci sveleranno che Verona si ripresenterà in campo: ce lo si augura in piena inversione di tendenza e con una maggior cattiveria là davanti, altrimenti hai voglia a vincere. Per il resto, in queste sette giornate, le cose buone si sono viste. In attesa di Venezia, intanto, l’ennesima noiosissima sosta.
FONTE: Hellas1903.it
HELLAS SENZA ANCORA IDENTITA'
Il paradosso del centrocampo che non va
14/10/2018 11:10
La rosa del Verona costruita questa estate da D'Amico ha pregi e difetti. Il bilancio economico del mercato (sono state molto di più le entrate milionarie rispetto alle uscite per le casse di Setti) ha beneficiato del paracadutissimo e il reparto più completo è senza dubbio il centrocampo.
La mediana è la zona più nevralgica del campo: Grosso non ha ancora saputo sfruttarla al meglio. Non c'è un regista definito, non ci sono ruoli precisi, c'è un continuo turnover e "spostamenti" forzati. Il centrocampo non sempre gira come dovrebbe.
L'anno scorso gli investimenti totalmente a zero di Setti nel mercato di gennaio avevano costretto Pecchia a puntare sui "titolarissimi" Calvano e Danzi in Serie A, che ora sono la sesta e settima scelta del reparto in Serie B. Un paradosso difficile da digerire.
Grosso deve trovare la quadratura del cerchio, iniziando appunto dal reparto più importante dove parte la manovra per cercare la via del gol (completamente a secco per due partite di fila).
GROSSO E IL PARADIGMA DELL'UNICA PUNTA
Pazzini e Di Carmine, la coppia impossibile
13/10/2018 12:33
Un week-end di pausa dal campionato. Sono giorni per trovare l'intesa nel gioco di squadra: Grosso non ha ancora trovato la quadratura del cerchio da un punto di vista tattico.
Di Carmine è tornato a piena disposizione dopo l'infortunio (anche se è stato risparmiato col Lecce). Contro il Venezia quindi si aprirà il solito tormentone: Pazzini o Di Carmine titolare?
Grosso ha cambiato molto, troppo, in queste prime partite della stagione. Ma ha sempre avuto un punto fisso, immutabile: giocare solamente con una punta. Schierare due attaccanti è veramente così impensabile? Vedremo mai Pazzini e Di Carmine insieme dal primo minuto? Il Verona deve assolutamente cambiare marcia dopo le due sconfitte consecutive: serve mettere in campo (sempre) il massimo potenziale per vincere.
AVVIO DI STAGIONE
Hellas di Grosso peggio di quello di Pecchia
12/10/2018 15:27
Il Verona di Fabio Grosso peggio dell'Hellas di Fabio Pecchia. I gialloblù dell'allenatore pontino, due anni fa alla settima giornata in Serie B, erano a 16 punti con l'attacco che aveva realizzato 16 gol (6 i gol subiti).
L'ex Bari invece fin qui ha raccolto 13 punti (ben 3 a tavolino regalati dall'indecente campo del Cosenza) con un score di 9 gol fatti (sono segnati ufficialmente 12 se si contano i tre in regalo dai calabresi) e 7 subiti. Solamente un +2 di differenza nel bilancio delle reti che certo non è un buon tabellino di marcia per una squadra che vuole la promozione.
Pecchia meglio di Grosso nell'avvio di stagione: questo è quello che dicono inconfutabilmente i numeri (senza contare che l'Hellas quest'anno è stato anche eliminato in Coppa Italia da una squadra di categoria inferiore).
GROSSO E LA QUADRATURA DEL CERCHIO
La difesa ballerina e l'equivoco Marrone
10/10/2018 12:27
Se l'attacco del Verona è in crisi, certo la difesa non sta molto meglio. Sono sette i gol subiti in campionato dall'Hellas in sette partite (che si aggiungono ai due subiti in Coppa Italia nella disastrosa trasferta di Catania).
Un gol subito a partita non è un grande trend per una squadra che ambisce al vertice della classifica e alla promozione. Molti sono i dubbi sulle scelte di Grosso: la coppia titolarissima è Caracciolo-Marrone. Ma l'ex Bari è davvero adatto a questo ruolo? In molte occasioni è apparso spaesato, in ritardo sulla marcatura e spesso anticipato dagli attaccanti (il salentino Palombi stava per fare tris venerdì sera al Bentegodi, anche perchè aveva superato Marrone come un birillo).
Non sarebbe meglio riportare Marrone al suo ruolo naturale come mediano e spostare così Dawidowicz in mezzo alla difesa, dove il polacco tra l'altro si trova più a suo agio? Grosso non ha ancora trovato la quadratura del cerchio.
CIRCA UN MESE DI STOP
Matos, l'infortunio è più grave del previsto
09/10/2018 17:17
Più grave del previsto l'infortunio a Ryder Matos, uscito nel primo tempo della sfida tra Verona e Lecce. Il comunicato dell'Hellas parla di "un trauma distrattivo con coinvolgimento degli adduttori e del retto addominale sinistro".
In base a questo tipo di diagnosi lo stop è quantificabile in circa un mese. Una grave perdita per il Verona di Grosso.
IN UNA DISCOTECA DI REGGIO EMILIA
Calvano finisce a processo per rissa
09/10/2018 09:18
C’è anche Simone Calvano tra i 7 ex giocatori della Reggiana finiti a processo a Reggio Emilia per lesioni e minacce aggravate durante una serata in discoteca.
Il centrocampista del Verona è finito sul banco degli imputati insieme ad altri sei ex compagni (tra cui Raffaele Nolè, 34 anni oggi al Pro Piacenza in C, e Vasile Mogos, 25 anni alla Cremonese).
La procura contesta ai calciatori di aver partecipato a una rissa dove un 22enne emiliano è rimasto ferito dopo una caduta dalle scale, con ferite guaribili in 40 giorni.
La vicenda risale al 2016: Calvano, secondo la vittima, avrebbe urtato più volte la schiena del 22enne mentre ballavano. E da qui sarebbe nato un acceso diverbio, con un calciatore che avrebbe mimato il gesto del taglio della gola.
La situazione poi sarebbe degenerata. "Il mio assistito dice di aver difeso le ragazze, che poi se ne sono andate – ha spiegato l’avvocato del 22enne, Ruggero Fregni, come riporta il Corriere di Verona– e che i giocatori se la sono poi presa con lui".
LA RIFLESSIONE
Verona attento: sei sempre più lontano
08/10/2018 11:56
E’ oramai evidente lo scollamento di questa società con il tessuto sociale sportivo di Verona; rappresentare l’Hellas che è il cuore sportivo della stragrande maggioranza degli sportivi veronesi dovrebbe significare in primis conoscere le radici culturali e sportive della città, vivere la città stessa e ascoltare la piazza. Preciso che ascoltare la piazza non significa accontentare in tutto e per tutto e per tutto i desideri dei tifosi, bensì coglierne gli umori.
Lo sport in genere e quindi il calcio ha come ingrediente primario la passione, toglierla o disinteressarne sarebbe come togliere l’acqua al caffè.
Ebbene in questi anni la società è andata sempre in direzione contraria a questi elementari presupposti; ha iniziato con l’emendare ogni traccia di veronesità e di tradizione, molte persone legate all’Hellas sono state salutate (si fa per dire) e l’assetto societario e tutto l’universo che ne gravita attorno è rimasto sempre più anonimo. Alzi la mano chi ha mai incontrato in città Setti…; certo non è da questo che si giudica una società ma sicuramente questa considerazione è in linea con il presupposto di lontananza tra società e città del quale ho parlato.
La mancanza di passione si evidenzia da molte cose, in primo luogo da quelle affermazioni di centralità del bilancio: certamente i conti in ordine sono essenziali ma il tutto deve essere accompagnato dal risultato sportivo che è linfa della passione.
Manca a questa società poi la trasparenza: a distanza di anni non sappiamo ancora quali siano i veri proprietari dell’Hellas che si perdono tra fiduciarie e controllate. Nonostante gli sia stato più volte chiesto Setti non lo ha mai detto e penso che mai lo dirà.
La trasparenza manca anche in riferimento ai “conti in ordine” che Setti si porta sempre come vanto e vessillo: dove sono finiti i soldi dei vari “paracadute” e delle plus valenze…?; possibile che ci sia sempre da ripianare i conti visto che ogni introito deve essere reinvestito nella stessa società che ne ha beneficiato.
Anche qui silenzio come silenzio la società evidentemente vorrebbe anche per quelle voci critiche e di dissenso; per finire, come non bastasse, allenamenti a porti chiuse e conferenze stampa con necessità di accredito.
Presumiamo la buona fede del “Setti team”, ed allora suggeriamo allo stesso di munirsi di un buon porta voce, perché i comunicati nei confronti dei tifosi (che spendono un sacco di soldi per sostenere la squadra) proprio non si debbono vedere.
Non deve illudersi Setti dal numero degli abbonamenti di quest’anno (che sembra sceso comunque sotto il tetto degli abbonati del Chievo, cosa impensabile sino a qualche anno fa): dai circa 11.000 si è passati a quota 7.000 circa e se un Grosso qualunque l’anno prossimo verrà a confermare come Pecchia quest’anno che siamo stati nuovamente presi in giro anche quei settemila l’anno prossimo il giorno della partita andranno al lago.
MASSIMO BELLIGOLI
FONTE: TGGialloBlu.it
Verona, occhi su Milinkovic-Savic
del 14/10/2018, 17:23
Il Torino, nelle prossime settimane, si incontrerà con la Spal per discutere del futuro di Vanja Milinkovic-Savic. Il portiere in prestito dai granata non trova spazio, chiuso da Gomis, e per questo motivo, come scrive Tuttosport, è pronto a riportarlo alla base per girarlo nuovamente in prestito, anche in Serie B: il Verona è interessato.
FONTE: CalcioMercato.com
SETTI: «ANTISTADIO PARTE DI UN GRANDE PERCORSO. UN VERONA COMPATTO E ARRABBIATO PER PUNTARE IN ALTO»
13/OTTOBRE/2018 - 14:00
Verona - Le principali dichiarazioni del presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti, rilasciate in occasione dell'#AntistadioDay, durante il quale è avvenuto il taglio del nastro alla presenza degli ospiti e delle autorità cittadine.
«Antistadio? Diamo oggi il via a un percorso importante per questa società, un percorso che punta su strutture di livello come questa. Penso sia diventato un bellissimo impianto dove anche i nostri ragazzi si possano allenare il più spesso possibile, come avvenuto stamattina. Altro passo, avvenuto ieri, è stato l'acquisto della nuova sede del Club, che sarà di circa 1400 metri squadri e che speriamo possa essere pronta per la fine di questo campionato, sarà un patrimonio dell'Hellas Verona. Vorremmo, sempre per quest'area adiacente allo stadio, creare anche un'area dedicata al ristoro e attiva tutta la settimana, non solo il giorno della gara. Campionato? Come tutti sono arrabbiato per le ultime due sconfitte, ma analizzando le partite non posso non notare come in entrambi i casi la prestazione non sia mai mancata. Se il Verona fa gruppo e continua a produrre gioco ed occasioni le vittorie arriveranno. Bisogna fare di più, ma siamo sulla strada buona, abbiamo ancora tante potenzialità inespresse e calciatori che non hanno ancora potuto dimostrare appieno il proprio valore, sia per qualche infortunio che per la grande ampiezza della rosa. Pazzini e Di Carmine? Si vuole creare una dicotomia che non esiste, abbiamo una rosa di circa 30 calciatori, tutti validi e tutti indispensabili. Si gioca in 11, sta al mister gestire e scegliere chi far giocare. Lavorando tutti assieme, dal mister ai magazzinieri ai dipendenti, possiamo puntare in alto e raggiungere il traguardo finale che è solo il bene dell'Hellas Verona. Mister Grosso? Ha in mente un gioco che mi piace molto, con dei meccanismi che richiedono tempo per essere pienamente padroneggiati. A lui chiedo di continuare a lavorare così, abbiamo cambiato molti elementi della rosa con l'idea di avere già una buona base per la prossima stagione».
ANTISTADIO: REPORT ALLENAMENTO
13/OTTOBRE/2018 - 11:50
Antistadio - Davanti alle centinaia di tifosi presenti all'#AntistadioDay, si è svolto il primo allenamento dei gialloblù nel nuovo impianto dopo il completamento dei lavori. La squadra, agli ordini di mister Fabio Grosso, ha svolto riscaldamento tecnico, esercizi sul possesso palla e partitelle a tema.
NAZIONALI: IL RENDIMENTO DI LEE, SAVELJEVS E TUPTA
13/OTTOBRE/2018 - 09:00
Verona - Il rendimento dei calciatori dell'Hellas Verona impegnati con le rispettive nazionali nella giornata di venerdì 12 ottobre.
SEUNG-WOO LEE - COREA DEL SUD
Amichevole contro l'Uruguay per la nazionale di Lee, che ha colto una vittoria di prestigio per 2-1. Il gialloblù non è sceso in campo.
ALEKSEJS SAVELJEVS- LETTONIA UNDER 21
La Lettonia Under 21 ha perso contro i pari età dell'Olanda del romanista Justin Kluivert, nella sfida valevole per le qualificazioni all'Europeo di categoria. Tutto il match in campo per il centrocampista gialloblù.
LUBOMIR TUPTA - SLOVACCHIA UNDER 21
Esordio con la Slovacchia Under 21 per l'attaccante gialloblù, nel match vinto per 2-0 contro l'Estonia. Tupta è entrato al minuto 87 della sfida.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
12/OTTOBRE/2018 - 18:30
Peschiera - Allenamento pomeridiano per i gialloblù. La squadra, allo Sporting Center 'Il Paradiso', ha iniziato la seduta con il riscaldamento tecnico, per poi dedicarsi alle esercitazioni tecnico-tattiche e alla partitelle a tema.
Alberto Almici ha svolto l'intera seduta con il gruppo.
NAZIONALI: 75' IN CAMPO PER DANZI CON L'ITALIA UNDER 20
12/OTTOBRE/2018 - 11:00
Verona - Impegno con l'Italia Under 20 per Andrea Danzi. Il centrocampista gialloblù, nel match valido per il torneo '8 Nazioni' disputato a Fylde contro l'Inghilterra, ha giocato titolare con la maglia numero 6, uscendo al 30' della ripresa. Il match è terminato 2-1 in favore degli inglesi, prossimo appuntamento per gli Azzurri in programma martedì 16 ottobre (ore 18) a Crotone contro i pari età del Portogallo.
EGUELFI: «ESORDIO? BENTEGODI EMOZIONANTE. LO SPOGLIATOIO È POSITIVO, I RISULTATI ARRIVERANNO»
11/OTTOBRE/2018 - 18:50
Peschiera - Le principali dichiarazioni del difensore gialloblù Fabio Eguelfi, rilasciate al termine di Hellas Verona-Villafranca, amichevole disputata allo Sporting Center di Peschiera.
«L'amichevole? Bella occasione per mettere minuti nelle gambe, ci voleva dopo una settimana intensa per migliorare la condizione fisica. Gli ultimi risultati? Ci girano le scatole, ma allo stesso tempo in spogliatoio siamo positivi perché le prestazioni sono state comunque buone. Siamo andati spesso e volentieri alla conclusione senza raccogliere punti, non tutto è girato per il verso giusto ma sappiamo di poter riprendere subito la nostra marcia. Sono convinto che attraverso il lavoro settimanale arriveranno i risultati e anche qualche gol preso in meno: dobbiamo cercare di fare punti in tutte le partite. Il mio esordio al Bentegodi contro il Lecce? Grande emozione, avrei voluto però arrivasse una vittoria. Venezia? Abbiamo lasciato qualche punto per strada, dobbiamo fare tutto il possibile per raccogliere i tre punti».
TEST MATCH: HELLAS VERONA-VILLAFRANCA 6-1
11/OTTOBRE/2018 - 17:10
Peschiera - Buon test per l'Hellas Verona, che batte 6-1 il Villafranca (Serie D) a Peschiera davanti a circa 150 tifosi, con mister Grosso che ha avuto la possibilità di mettere in campo tanti calciatori diversi nella settimana di sosta per le Nazionali. Segna tre gol per tempo il Verona, nella prima frazione con Gustafson, Di Carmine ed Eguelfi, e nella ripresa con Pazzini, Cissé e Zaccagni, intervallati dalla bella rete di Fittà in apertura di ripresa. Colpisce anche tre legni l'Hellas, con Fossati, Gustafson e Cissé. Domani è in programma un seduta pomeridiana (ore 16) a porte aperte.
HELLAS VERONA-VILLAFRANCA 6-1
Marcatori: 31' pt Gustafson, 41' pt Di Carmine, 43' pt Eguelfi, 2' st Fittà, 4' st Pazzini, 23' st Cissé, 28' st Zaccagni.
HELLAS VERONA: Tozzo (dal 25' st Ferrari), Caracciolo (dal 1' st Empereur), Eguelfi, Henderson (dal 1' st Lucas), Marrone (dal 1' st Dawidowicz), Gustafson (dal 25' st Fossati), Ragusa (dal 25' st Cherubin), Di Carmine (dal 1' st Pazzini), Colombatto (dal 1' st Zaccagni), Crescenzi (dal 1' st Galazzini), Laribi (dal 1' st Cissé).
All.: Grosso.
VILLAFRANCA: Martello, Amoh, Mortara, Avanzi, Andreis, Menolli, Porcelli, Fittà, Parol, Elia, Bertoli.
A disposizione: Rossi, Guerrini, Turrini, Pellacani, Bortignon, Arabia, Ratti, Elefante.
All.: Facci.
Arbitro: Lovison (sez. AIA Padova).
Assistenti: Castagna (sez. AIA Verona) e Santi (sez. AIA Verona).
NOTE.
PESCHIERA: REPORT SEDUTA POMERIGGIO
10/OTTOBRE/2018 - 19:00
Peschiera - Ultimo allenamento della giornata per i gialloblù. La squadra, allo Sporting Center 'Il Paradiso', si è dedicata al lavoro di video analisi prima di concludere con dei circuiti di forza in palestra.
Simone Calvano, in seguito al trauma distorsivo alla caviglia destra, è stato sottoposto ad esami diagnostici che hanno escluso lesioni ai legamenti. Il calciatore proseguirà dunque nel proprio programma personalizzato.
NAZIONALI: 90 MINUTI IN CAMPO PER KUMBULLA CON L'ALBANIA UNDER 19
10/OTTOBRE/2018 - 16:30
Verona - 90 minuti in campo per Marash Kumbulla con l'Albania Under 19. Il difensore gialloblù ha indossato la maglia numero 5 ed ha giocato tutto il match contro l'Ucraina, valido per le qualificazioni all'Europeo di categoria. La sfida è terminata 1-0 in favore degli ucraini, decisiva la rete di Mudrik all'85'. La nazionale di Kumbulla, inserita nel gruppo 8, scenderà nuovamente in campo sabato 13 ottobre, appuntamento a Durazzo (ore 12) contro la Slovacchia.
PESCHIERA: REPORT SEDUTA MATTINO
10/OTTOBRE/2018 - 13:49
Verona - Si è concluso il primo allenamento della giornata per i gialloblù. La squadra, agli ordini di mister Fabio Grosso, si è ritrovata allo Sporting Center 'll Paradiso' di Peschiera dove ha svolto riscaldamento, torelli, esercitazioni tattiche e partitelle a campo ridotto.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
09/OTTOBRE/2018 - 18:30
Verona - Seconda seduta settimanale per i gialloblù allo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera. La squadra, agli ordini di mister Fabio Grosso, ha iniziato l'allenamento con il riscaldamento, prima di proseguire con esercizi sul possesso palla e con il lavoro atletico.
#CENTOQUINDICI / 9 OTTOBRE 1994: IL PRIMO GOL DI CAMMARATA CON L'HELLAS VERONA
09/OTTOBRE/2018 - 17:30
La nostra storia
9 ottobre 1994
Minuto 59, Verona-Venezia, Serie B. L'Hellas è sotto 1-0 (gol di Bobo Vieri) e l'allenatore Bortolo Mutti decide di mancare in campo un ragazzino di 19 anni appena compiuti, al posto di Fabrizio Fermanelli. Quel ragazzino era Fabrizio Cammarata.
«Me lo ricordo benissimo. Dopo quattro minuti mi arrivò un cross di Esposito, mi tuffai di testa segnando il mio primo gol in carriera, all'esordio tra i professionisti. Quando ripenso a quel giorno provo un grande orgoglio, perché dopo tanti sacrifici e tanti anni lontano da casa fare gol alla prima partita è qualcosa di indimenticabile. Specie perché quella rete è arrivata con la maglia del Verona, dove ho vinto due campionati e dove la gente è sempre stata fantastica. Hanno capito che ragazzo ero, quanto tenevo e ancora tengo alla maglia gialloblù».
Fabrizio
6 anni dopo, proprio alla Juve nella quale era cresciuto, Fabrizio avrebbe segnato una storica doppietta, regalando la vittoria all'Hellas. Ma questa è un'altra storia...
COMUNICATO MEDICO: RYDER MATOS
08/OTTOBRE/2018 - 18:30
Verona - L’Hellas Verona FC comunica che il calciatore Ryder Matos è stato sottoposto ad esami diagnostici, svolti presso l’Istituto Don Calabria di Negrar, che hanno evidenziato un trauma distrattivo con coinvolgimento degli adduttori e del retto addominale sinistro, subìto in seguito allo scontro di gioco durante Hellas Verona-Lecce che l’ha costretto ad abbandonare il campo. I tempi di recupero saranno valutati in base all'evoluzione del quadro clinico.
PESCHIERA: REPORT ALLENAMENTO
08/OTTOBRE/2018 - 17:45
Peschiera - Ripresa degli allenamenti per i gialloblù. La squadra, agli ordini di mister Fabio Grosso, si è radunata questo pomeriggio allo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera, dove ha svolto riscaldamento, torelli, esercitazioni tecniche e partitella.
Alberto Almici prosegue nel proprio lavoro di recupero. Ha lasciato anzitempo l’allenamento Simone Calvano, a causa di un trauma distorsivo alla caviglia destra.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: L'ex capitano 35enne del VERONA CECCARELLI annunciato ufficialmente alla PISTOIESE in Serie C. Amaro sfogo di Alberto MALESANI al Corriere Dello Sport 'Cacciato dal calcio e ucciso dai social. Meritavo una carriera migliore. Sono stato sbeffeggiato per le mie maniere dirette e ho perso tutto ma non fatemi dire oltre perchè se decido di parlare dico quello che penso. E allora...'. Dal Giappone arriva la notizia dell'esonero di mister FICCADENTI dal SAGAN TOSU penultimo in classifica nella J1 League.. Il TRAPANI di mister ITALIANO non smette di stupire in Lega Pro e sul suo periodo al VERONA dice Giocare nell’Hellas Verona è un’emozione perpetua impossibile da descrivere, ogni calciatore per almeno una stagione nella sua vita calcistica dovrebbe indossare quella maglia per capire cosa significhi. Gennarino TROIANIELLO annunciato ufficialmente al NOLA. Esonerato Lorenzo D'ANNA, al suo posto siederà Gianpiero VENTURA ex cittì della Nazionale che, con una squadra disatrata nel 2006-07, per pochissimo non riuscì nell'impresa di salvare il VERONA dalla C... Ezio ROSSI è il nuovo allenatore del MILANO CITY in Serie D. CASSANO torna in campo, si allenerà con l'ENTELLA a Chiavari ma senza contratto... Come non scritto: Il fu FantAntonio ci ripensa e lascia il calcio (forse) 'Cari amici. È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero...'.
SERIE B: Salta anche la panchina di VECCHI al VENEZIA, al suo posto la società lagunare, prossima avversaria del VERONA, ha annunciato Walter ZENGA.
CALCIO
Malesani: «Cacciato dal calcio e ucciso dai social»
Il tecnico veronese confessa la sua nostalgia: «Meritavo una carriera migliore. Sono stato sbeffeggiato per le mie maniere dirette e ho perso tutto»
di Claudio Beneforti
venerdì 12 ottobre 2018 08:45
BOLOGNA - Alberto Malesani, manca più il calcio a lei o lei al calcio?
«A me manca di sicuro. E’ stato la mia vita e dentro ora ho un vuoto, ma a questa sua domanda devono rispondere gli altri. E a quanto sembra gli manco poco».
E si è chiesto perché?
«Eh». Un silenzio di una decina di secondi. Poi: «Mi fa una domanda molto complicata, alla quale preferisco non rispondere».
E’ per questo motivo che ci ha pensato molto?
«Mi conosce bene, se decido di parlare dico quello che penso. E allora...».
E allora non ha ancora deciso di parlare?
«Penso che non ne valga la pena, potrei essere di parte. Ecco, quello che posso dire è che dall’analisi che mi sono fatto credo di aver sempre lavorato bene, con spunti avveniristici e con idee innovative e non quelle trite e ritrite delle quali sento sempre parlare. Vede, il calcio è una ricerca quotidiana e magari non avendolo saputo spiegare sono finito per diventare famoso per quelle cazzate sui social».
Ritiene di essersi venduto male o di non essere stato capito?
«Non è che non mi senta capito, ma le confesso che pensavo di finire meglio la mia carriera. Le dico di più: pensavo di meritare di finirla meglio. Probabilmente ho grosse colpe io per le scelte sbagliate che ho fatto, avrei dovuto farne altre».
[...]
Come l’hanno rovinata i social?
«Sono stato giudicato per le immagini e non per il lavoro che ho fatto sul campo come avrebbe dovuto essere, le mie esternazioni, le mie espressioni, il mio modo di essere persona e di evidenziare la passione per il calcio sono stati ripresi dai social e di conseguenza sono stato deriso e sbeffeggiato. Non ci sono altri motivi».
FONTE: CorriereDelloSport.it
SERIE A
Cassano saluta il calcio. Con le stesse parole usate il 24 luglio 2017
13.10.2018 13:38 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Cassano saluta il calcio. Con le stesse parole usate il 24 luglio 2017
Carriera fuori dagli schemi. Un talento unico, cristallino. Per Totti, il miglior calciatore mai avuto al suo fianco. Ma anche il più irregolare, una sregolatezza che l'attaccante barese non ha mai nascosto, né voluto nascondere. E che l'ha portato a vivere una carriera unica, divertente, ma avara di successi. O, almeno, arrivati in tono minore rispetto alle sue potenzialità. Una carriera che si conclude oggi, con Cassano che tramite una lettera ha annunciato il suo addio. "Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità", ha scritto quest'oggi Cassano.
Addio definitivo? Verrebbe da dire di sì. Anche se con Cassano mai dire mai. Del resto, non è la prima volta. E già il 24 luglio 2017, quando decise di lasciare il ritiro dell'Hellas Verona, annunciò l'addio al calcio giocato. Con parole abbastanza simili: "Chiedo scusa alla città di Verona, a tutti i tifosi, al presidente Maurizio Setti, al direttore sportivo Filippo Fusco, all'allenatore Fabio Pecchia, ai miei compagni di squadra e allo staff medico e tecnico. Per un uomo di 35 anni sono le motivazioni a dettare la vita, e in questo momento sento che la mia priorità è rappresentata dal fatto di stare vicino ai miei figli e a mia moglie".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Cassano stop, una carriera buttata al vento
13 ottobre 2018 19:45
Antonio Cassano ha deciso di mettere fine alla sua esperienza nel calcio, infatti dopo essere rientrato per allenarsi con la Virtus Entella gli sono bastati pochi allenamenti e una amichevole per fargli dire basta con il calcio giocato. Antonio Cassano, che il prossimo 12 luglio compirà 37 anni, non se l'è sentita di tentare l'avventura: forse i chili di troppo e la voglia di mangiare lo hanno messo fuori gioco... Un giocatore che nel giro di dieci anni ha rovinato una intera carriera: dal talento che fa un super gol contro l'Inter all'arrivo a Roma, fino a quel 2007, quando si trasferisce a Madrid sponda Real e si rovina definitivamente tra cibo e notti insonni passate con donne del posto. Poi ritorna alla ribalta con Sampdoria, Parma e ancora Sampdoria, per poi arrivare a dire stop per due stagioni; poi tenta il rientro, ma tra una Virtus Entella che attende la sentenza per rientrare in B e un'offerta da parte del Genoa che lui non avrebbe mai accettato per rispetto alla tifoseria della Sampdoria, ha deciso di dire basta. Questo scherzo è il secondo dopo il passaggio all'Hellas Verona la scorsa estate, durato poco di più, ma stavolta è lo stop definitivo alla carriera di un fuoriclasse che ha buttato al vento qualcosa che poteva portarlo sul tetto del mondo sia come calciatore che come trofei vinti personali e con le squadre. Per lui solo due scudetti (Real e Milan), due Supercoppe Italiane (Roma e Milan) oltre nell'individuale miglior giovane italiano nel 2001 e 2003.
La carriera di Antonio Cassano poteva essere rose e fiori, mentre è stato carbonara e patatine, caviale e champagne. Forse la vita privata alla fine gli ha fatto trovare una brava ragazza che gli ha dato dei figli, quindi potrà dire loro in futuro quel che poteva diventare e che invece non è diventato. Purtroppo nella vita bisogna starci sia con la testa e con le gambe, Antonio è sempre stato un campione di genio e sregolatezza, il genio in campo ma quando uscivano fuori i suoi cinque minuti di follia di quel campione usciva solo l'uomo o il ragazzo che dir si voglia, che non piaceva a nessuno. Peccato: io ero rimasto ammaliato, da giovane, da quel campione che smarca mezza difesa dell'Inter e mette in porta dopo aversela portata in avanti con un colpo di tacco volante che apriva a noi tifosi un nuovo campione, ma come si dice il buongiorno non si vede dal mattino, e Antonio ha rovinato tutti i sogni di quei ragazzi amanti del calcio e delle sue giocate.
FONTE: CalcioMercato.com
STORIE
C'era una volta FantAntonio, litigò con Juve, Milan e Inter
Il barese annuncia di voler iniziare il secondo tempo della sua vita senza più il pallone
Triste, solitario y final? Sicuro, forse, probabile. Ad oggi sì e senza ripensamenti. Antonio Cassano dice basta, senza neanche aspettare la sentenza sul ripescaggio dell’Entella. Basta per sempre. Basta con gli allenamenti che non regge più, basta con la pressione. Capitolo chiuso. L’ha annunciato con una lettera aperta al grande amico (e testimone di nozze) Pierluigi Pardo. “Non gioco più”. Per la verità l’aveva già detto tante altre volte in passato. Per poi rimangiarselo. Conferenze convocate per l’ultimo saluto e poi rinnegate. Passi indietro e salti avanti, senza rete di protezione. Come fece col Verona. Aveva da poco detto a tutti arrivederci e grazie. Un annuncio che aveva fatto il giro del mondo ma non era così. Sembrava l’atto finale: Antonio che si toglie il Fanta davanti e rimane Cassano. Dopo soli otto giorni dalla sua firma al Verona, dove sognava di prendersi le ultime soddisfazioni di una carriera da montagne russe, l’improvvisa illuminazione. Basta, torno a casa.
RETROMARCIA – E non doveva essere l’ultima cassanata di una vita fuori le righe. Poi ancora una marcia indietro (“Voglio continuare a giocare e vincere una scommessa. Ragiono sempre con la pancia, è stato un momento di debolezza, volevo solo dire che volevo staccare un attimo. Voglio continuare questa sfida, e sono convinto al 100% che la vincerò. Continuo in questo club. Se i tifosi si sono sentiti offesi gli chiedo scusa, ma non sarei andato in nessun altro club”. Poi ancora si cambia. Lascio il calcio. Poi la parziale rettifica: lascio il Verona ma non il calcio. Poi l’attesa, vana, di una chiamata. La decisione di iscriversi al corso di ds ma senza frequentare, perchè c’è ancora quella vocina che dice: torna, torna, torna. E quando si presenta l’invito dell’Entella ecco il sogno che torna a materializzarsi ma dura poco, pochissimo. Ora l’ennesimo addio. In carriera Cassano ha giocato con tutte le big (tranne la Juventus, cui pure è stato spesso vicino) dal Milan all’Inter, dalla Roma al Real Madrid anche se le soddisfazioni più belle se le è prese probabilmente alla Sampdoria con cui pure finì male. Nella sua vita ha avuto modo di litigare con tutti. Se l’è presa al Milan con Allegri (“Ma io per Allegri contavo come il due di coppe con briscola a bastoni. Per lui ero la quinta, sesta, settima punta, non so nemmeno io. Lui mi diceva che non poteva assicurarmi niente, e allora io me ne vado.“) e con Galliani (“Al Milan non ho sbagliato io, non hanno sbagliato i giocatori e nemmeno l’allenatore, ma qualcuno più in alto di lui. Qualcuno che faceva il furbo, che prometteva e non manteneva, qualcuno che faceva tanto fumo e poco arrosto”) ma la Juventus era il club che più detesteva. TUTTE LE LITI – Attaccò Conte (“Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante cassanate nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo. Lui che, lo ripeto, è stato squalificato per omessa denuncia”) e tutta la società (“Ho rifiutato tre volte il passaggio alla Juventus. Lì vogliono solo i soldatini, sul binario, sempre dritti. Io devo andare dove mi pare anche se poi lo pago sulla mia pelle”). Anche all’ex “gemello” Balotelli ha riservato battute al veleno: Balotelli: “E’ un ottimo calciatore, ma ne passa per essere un campione. Lui si è offeso dicendo che gli amici nel calcio non esistono e questo è un problema suo. Io gli amici ce li ho a casa mia e dico quello che penso”, così come la sua esperienza all’Inter pure è stata ricca di alti e bassi: amato da Moratti ma in lite con Stramaccioni e con l’ambiente fino all’ennesimo addio.
IL SALUTO – Inutile tornare sulle sue prime mattane, dalla fuga nel 2001 quando era all’Under 21 per protestare col ct Gentile che lo aveva lasciato in panchina, o agli scontri con Totti ai tempi della Roma quando litigò con Capello e poi nella finale di coppa Italia del 2003 fece il gesto delle corna all’arbitro Rosetti che lo aveva appena espulso. O quando prendeva in giro Del Neri (“non si capisce quando parla”) o alla celebre offesa al presidente della Samp Garrone (“vecchio di m…”). Cassano è così. Anche quando fa sapere che si ritira e poi cambia idea in poche ore. Ma stavolta pare che il circo Cassano chiuda per sempre le tende: “Sì, lo so, con un altro carattere avrei potuto vincere di più e giocare meglio, ma credetemi, ho vissuto comunque emozioni incredibili e oggi ho accanto a me le uniche cose che contano davvero. La mia famiglia, gli amici e zero rimpianti. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita, sono curioso e carico di dimostrare prima di tutto a me stesso che posso fare cose belle anche senza l’aiuto dei miei piedi”. Ci mancherà?
SPORTEVAI | 13-10-2018 13:13
FONTE: Sport.Virgilio.it
CALCIO
13 ottobre 2018 - 12:50
Cassano ci ripensa, niente Entella: “Lascio il calcio”
L’attaccante barese regala un nuovo colpo di scena. Forse l’ultimo
Antonio Cassano “l’ha rifatto”. Poco più di un anno dopo la toccata e fuga al Verona, da cui l’attaccante barese “scappò” poco prima della firma sul contratto, annunciando l’addio al calcio, poi ritrattato, anche il tentativo di tornare in attività con la maglia della Virtus Entella è clamorosamente naufragato.
Dopo un paio di allenamenti e la partitella contro una formazione di Eccellenza, Cassano ha capito di “non avere più la testa per allenarmi con continuità” così, questa volta, il ritiro dal calcio giocato sembra definitivo, come si evince da una lettera aperta che FantAntonio ha affidato all’amico giornalista Pierluigi Pardo, pubblicandola sul profilo twitter del conduttore di ‘Tiki Taka’ e ‘Pressing’:
Lettera di Antonio #Cassano che annuncia il suo addio al calcio. pic.twitter.com/fU33mTrapy
— Pierluigi Pardo (@PIERPARDO) 13 ottobre 2018
“Cari amici. È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero. Ringrazio il presidente Gozzi e i ragazzi dell’Entella per l’occasione che mi hanno concesso. Gli auguro tutto il meglio. In questi giorni di allenamento però ho capito che non ho più la testa per allenarmi con continuità. Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità. Voglio ringraziare tutti i compagni di squadra di questi anni, gli avversari, gli allenatori e i dirigenti (sì, certo, anche quelli con cui qualche volta ho litigato). Ma soprattutto voglio salutare i tifosi, quelli dalla mia parte e anche gli avversari, perché senza di loro il calcio non esisterebbe.
Il pallone mi ha dato tantissimo. Mi ha fatto conoscere persone magnifiche, grandi campioni e gente comune. Mi ha tolto dalla strada, mi ha regalato una famiglia meravigliosa e soprattutto mi ha fatto divertire da matti. Ancora oggi quando mi capita di vedere una qualsiasi partita resto ipnotizzato. È il gioco più bello che c’è. Sì, lo so, con un altro carattere avrei potuto vincere di più e giocare meglio, ma credetemi, ho vissuto comunque emozioni incredibili e oggi ho accanto a me le uniche cose che contano davvero. La mia famiglia, gli amici e zero rimpianti. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita, sono curioso e carico di dimostrare prima di tutto a me stesso che posso fare cose belle anche senza l’aiuto dei miei piedi.
Grazie a tutti, di cuore
Antonio Cassano”.
Termina quindi, salvo colpi di scena, il lungo percorso di Cassano da calciatore, fatto da 400 partite tonde in Serie A con gol con le maglie di Bari, Roma, Sampdoria, Milan, Inter e Parma, oltre a quella del Real Madrid, con cui ha vinto la Liga nel 2007, unico trofeo della carriera insieme allo scudetto con i rossoneri nel 2011 e a due Supercoppe Italiane, con Milan e Roma.
Poi, la Nazionale: in Azzurro Cassano ha debuttato nel 2003 giocando in tutto 39 partite, con 10 gol e disputando le fasi finali degli Europei 2004, 2008 e 2012, quest’ultimo chiuso al secondo posto, e del Mondiale 2014.
L’ultima partita ufficiale di Cassano resterà quindi il derby Genoa-Sampdoria del 6 aprile 2016.
FONTE: ItaSportPress.it
EX HELLAS VERONA
Il Sagan Tosu esonera il samurai Ficcadenti
11/10/2018 20:48
Massimo Ficcadenti non è più l'allenatore del Sagan Tosu. Il tecnico di Fermo, ex giocatore ed allenatore dell'Hellas Verona, è stato infatti esonerato in queste ore dalla dirigenza del team nipponico penultimo in classifica con 30 punti nella J1 League. Fatali a Ficcadenti le ultime due sconfitte contro il Sapporo e nello scontro diretto con lo Shonan Bellmare.
Al Verona da giocatore dal 1997 al 2001, Ficcadenti fu la scelta dell'allora d.s. Mauro Gibellini per guidare l'Hellas nella stagione 2004/05. Reduce da campionati anonimi e fallimentari, con ancora da digerire l'assurda retrocessione di Piacenza e poche possibilità economiche, il Verona di Ficcadenti sfiorò una clamorosa promozione concludendo la stagione al 7° posto con un solo punto in meno dell'Ascoli, promosso dopo la squalifica del Genoa per la combine con il Venezia e i problemi economici in cui caddero Perugia e Torino.
Chiusa con una tranquilla salvezza a 49 punti grazie soprattutto alle 15 reti di Adailton la stagione successiva, Ficcadenti fu esonerato alla vigilia di Natale del 2006 nella sua terza stagione a Verona dal d.s. Cannella e dall'allora presidente Piero Arvedi dopo una sconfitta interna con il Mantova e 109 partite sulla panchina gialloblù. Stagione proseguita da Giampiero Ventura che culminò poi con la retrocessione in Lega Pro nello spareggio perso con lo Spezia.
Reggina in A (esonero dopo 10 giornate), Piacenza in B (salvezza subentrando a campionato in corso) Cesena e Cagliari in A le altre tappe italiane della carriera di Ficcadenti che dal 2014 si è trasferito nella J1 league nipponica. Affascinato dalla cultura giapponese, Ficcadenti ha guidato per due stagioni il Fc Tokyo e quindi nelle ultime due il Sagan Tosu che quest'anno annoverava tra le sue file l'ex attaccante di Milan e Atletico Madrid Fernando Torres e l'ex Cagliari e Roma Ibarbo.
FONTE: TGGialloBlu.it
COMUNICATO UFFICIALE: GIAN PIERO VENTURA È IL NUOVO ALLENATORE DELLA PRIMA SQUADRA?
MERCOLEDÌ 10 OTTOBRE 2018
L’A.C. ChievoVerona comunica di aver affidato la conduzione della Prima squadra a Gian Piero Ventura.
L’accordo raggiunto è su base biennale. Nel suo staff, mister Ventura avrà come vice Salvatore Sullo e come preparatore atletico Alessandro Innocenti.
A mister Ventura e al suo staff, da parte di tutto il ChievoVerona, il più caloroso benvenuto e un grosso in bocca al lupo per il lavoro da svolgere.
SCHEDA GIAN PIERO VENTURA
Nato a Genova il 14 gennaio 1948, Gian Piero Ventura muove i primi passi da allenatore con le formazioni giovanili della Sampdoria per poi guidare la Prima Squadra dell’Albenga e il Rapallo Ruentes nel 1981. Approda in Serie C2 nella stagione 1985/86 sulla panchina dell’Entella Bacezza di Chiavari. Il salto di categoria avviene, dopo una breve esperienza allo Spezia, nella stagione 1987/88 alla guida della Centese nel campionato di Serie C1. Pistoiese e Giarre le due panchine prima di accasarsi al Venezia: è qui che compie il suo esordio in Serie B nella stagione 1994/95.
La doppia promozione, dalla Serie C1 alla Serie A, con il Lecce nel biennio 1995/97 e la successiva promozione nella massima serie con il Cagliari la stagione seguente, permette al tecnico genovese di esordire tra i grandi del calcio italiano nel 1998. Sampdoria, Udinese, ancora Cagliari, Napoli, Messina, Hellas Verona e Pisa segnano la carriera di Gian Piero Ventura, prima dell’esperienza con il Bari nell’estate del 2009. Con la formazione biancorossa, rivelazione del campionato, raggiungerà la soglia record per i pugliesi di 50 punti in Serie A, riuscendo anche a lanciare diversi giovani promesse che poi si affermeranno a livello nazionale e internazionale.
Nella stagione 2011/12 si siede sulla panchina del Torino, conducendo i piemontesi al ritorno in Serie A. È nella stagione 2013/14 che, con la coppia d’attacco Ciro Immobile e Alessio Cerci, grazie ai 57 punti conquistati in 38 giornate ottiene uno strepitoso settimo posto qualificandosi alla successiva edizione dell’Europa League. Nella manifestazione continentale ottiene la prima storica vittoria di una squadra italiana al San Mamés contro l’Athletic Bilbao e raggiunge gli ottavi di finale della competizione, dopo aver collezionato la sua centesima panchina in Serie A nel febbraio del 2015.
Nell’estate del 2016 gli viene affidata la carica di Commissario tecnico della Nazionale italiana, che guida fino al 15 Novembre 2017, per un totale di 16 incontri con un bilancio di nove vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte.
COMUNICATO UFFICIALE: ESONERATO LORENZO D'ANNA
MARTEDÌ 9 OTTOBRE 2018
L'A.C. ChievoVerona comunica di avere sollevato Lorenzo D'Anna dall'incarico di allenatore della Prima squadra. A D'Anna vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto sin dal primo giorno con impegno, serietà e correttezza professionale.
Protagonista della salvezza raggiunta la scorsa stagione, quando è subentrato a tre Giornate dal termine di campionato ottenendo tre vittorie su tre partite disputate, (contro Crotone, Bologna e Benevento), a lui va il più sentito in bocca al lupo per il prosieguo della carriera
FONTE: ChievoVerona.it
PRIMA SQUADRA 12 ottobre 2018
Walter Zenga è il nuovo allenatore del Venezia FC
La società Venezia FC comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra Stefano Vecchi.
La società ringrazia mister Vecchi e il suo staff per la dedizione, l’impegno e la serietà che hanno dimostrato in questi mesi e augura loro ogni successo in futuro.
Il Venezia FC, inoltre, comunica che il nuovo allenatore della prima squadra sarà Walter Zenga, che già nella giornata di oggi dirigerà il primo allenamento con la squadra.
Mister Zenga verrà presentato dal presidente Joe Tacopina domani, sabato 13 ottobre, alle ore 11.30 presso lo Store Ufficiale del Club ad M9 (via Poerio 24 a Mestre). A seguire presidente e allenatore saranno a disposizione dei tifosi per foto ed autografi.
FONTE: VeneziaFC.it
Colpo orange per la difesa: ecco Luca Ceccarelli, ex Entella
Stefano Baccelli
La Us Pistoiese 1921 ha il piacere di annunciare l’acquisizione, a titolo definitivo, del difensore LUCA CECCARELLI. Il giocatore ha sottoscritto l’accordo per una stagione, con opzione automatica per la successiva. E’ un difensore centrale: nato a Massa il 20 Marzo 1983, alto 185 cm. per 77 chilogrammi. La scorsa stagione era all’Entella in serie B, in cui ha totalizzato 28 presenze e segnato un goal, nella stagione 2017/18. Si tratta di un profilo di alto spessore, avendo svolto tutta la sua carriera tra i professionisti: 12 presenze in Serie A, 282 e 7 reti in serie B, 168 e 8 reti in serie C. In tutto conta 500 presenze e 16 reti. Ha vestito le maglie di Entella, Catania, Spezia, Siena, Verona, Lucchese, Catanzaro, Pro Patria, Fermana e Fiorentina. Attualmente era svincolato. Già da oggi è a disposizione di mister Indiani, con il quale ha nel pomeriggio preso parte all’allenamento.
FONTE: USPistoiese1921.it
Ventura is back: le 3 frasi pronunciate dall’ex ct che tutti vorrebbero dimenticare
Giampiero Ventura sarà il nuovo allenatore del Chievo Verona e potrà ricominciare ad allenare dopo la sciagurata esperienza in Nazionale
Di Andrea Cerrato - 9 ottobre 2018
© foto www.imagephotoagency.it
Giampiero Ventura è il nuovo allenatore del Chievo Verona. Succederà a Lorenzo D’Anna che con i clivensi non ha particolarmente convinto in questo inizio di stagione. L’ex ct azzurro potrà quindi sedersi su una panchina di Serie A dopo l’esperienze fortunate con Bari e Torino e sciagurata con la Nazionale. Il nuovo incarico di Ventura ha diviso i social tra chi “tifa” per Ventura e chi invece non avrebbe preferito non vedere mai più allenare l’ex tecnico granata. Oltre alla mancata qualificazione ai Mondiali, i tifosi italiani serbano del rancore nei confronti di Ventura per alcune dichiarazioni che l’ex ct fece nei mesi seguenti al disastro contro la Svezia
1) Insigne? Importante per l’Italia!
«Insigne a Genova non ha dato quello che ci si aspettava, ma sbaglia mediamente una partita all’anno. E’ un giocatore importante per il Napoli e per l’Italia». E’ questa la frase incriminata, pronunciata dall’ex Ct della Nazionale Giampiero Ventura ai microfoni di Radio Marte. Una frase che ha fatto sobbalzare sulla sedia (ed infuriare) buona parte dei tifosi della nostra Italia. Ma come, se davvero Ventura pensa che Insigne sia un fenomeno che sbaglia una gara all’anno, perchè non lo ha fatto giocare praticamente mai contro la Svezia?
2) Delegittimato come Sampaoli!
«Contro la Svezia in due partite non abbiamo subìto un tiro in porta e abbiamo sbagliato gol su gol, prendendo pali e traverse. Il calcio delle volte è veramente strano. Sono stato delegittimato come è successo a Sampaoli in Argentina. La mia carriera non può finire con una doppia sfida andata male; ho voglia di rimettermi in gioco». Frase pronunciata in occasione della trasmissione Pressing su Canale 5. Parole che i tifosi italiani hanno interpretato come cercare di “scaricare il barile” dando la colpa soprattutto ai giocatori per il disastro mondiale.
3) Non hanno accettato le dimissioni
«Mi sono dimesso la partita dopo, contro la Macedonia. Ho detto ai dirigenti che non era possibile continuare, che era più giusto prendere qualcuno che portasse serenità ad una squadra con tanti giovani appena arrivati in Nazionale. Ma le dimissioni non sono state accettate». Parole che suscitarono l’ira di Tavecchio che rispose: «Non posso sentire uno che dice in tv che ha dato le dimissioni, non mi risulta». Dove sta la verità?
FONTE: CalcioNews24.com
Lega Pro
Libidine Trapani, Italiano: "Come un luna park sennò rimaniamo a casa"
Trapani calcio - Ph. Joe Pappalardo
09/10/18 22:00 | Interviste | Autore: Lorenzo Buconi
Coraggio. E’ il valore differenziale per la realizzazione delle nostre vite. In un mondo che spesso, troppo spesso, ci induce nella direzione opposta, del comodo, del tranquillo (e controllato) ‘rischio zero’. Dobbiamo avere coraggio, in ogni ambito della nostra vita. Dobbiamo vivere in simbiosi con il coraggio: custodirlo e accettarlo per quello che è. Ma non precludiamoci mai al coraggio. Chi osa, (probabilmente) vince. Chi non osa, ha perso prima di giocare. Non è calcio, non è matematica, non è sociologia. E’ vita.
La vita di Vincenzo Italiano, attuale allenatore del Trapani (primo nel girone C di Serie C con tredici punti in cinque giornate, non a caso…). Una vita – mai – da mediano. Perché non è la posizione che ricopriamo a dar peso alla nostra esistenza, ma è come la interpretiamo. Come raccontiamo, con le parole e le azioni, chi siamo veramente. E’ qui il coraggio, signori. Nel non nascondersi dietro un tanto convenzionale quanto inutile velo di maya che caratterizza la stragrande maggioranza delle interviste calcistiche. I nostri eroi (mi viene da ridere) si nascondono, ma da che cosa si nascondono? Da chi gli permette di avere stipendi da ultra privilegiati?
Vincenzo Italiano ci piace proprio perché non si nasconde. Racconta se stesso, parla senza filtri… “Sono italo-tedesco, ma solo all’anagrafe. Sono nato in Germania, ma dopo sei mesi i miei genitori sono tornati in Sicilia quindi mi reputo siciliano a tutti gli effetti. Il tedesco? Cumpà che ti devo dire, non lo so…”. Ventidue anni dopo il ritorno a casa. L’Isola è sempre l’Isola. La ami quando la vivi, ti manca da morire quando sei lontano… “Pensa, ventidue anni fa, il Trapani è stata la mia prima squadra da calciatore professionista ed oggi è la prima squadra da allenatore professionista. Il destino aveva progettato questo per me ed io ne sono molto felice. Mi sono avvicinato alla mia Ribera. Mi sembra di esser tornato indietro nel tempo ai ruggenti anni ’90 quando da ragazzino appena diciannovenne mi affacciavo al calcio vero”.
Poi una valigia e un biglietto di sola andata per Verona. Quel ‘vado a fare i cartoni’ caro a molte famiglie italiane, alla ricerca di un qualcosa di nuovo e – giustappunto – migliore per la propria esistenza. Il coraggio di lasciare la propria terra, le proprie radici. Il coraggio, già. Che è lo stesso di chi oggi si fa undici ore in mezzo ad un mare con l’incertezza di toccar di nuovo terra. Il calcio allieta tutto, rende tutto magico e migliore. Ma il calcio è pur sempre parte della vita, di un ragazzino di diciannove anni che dalla sera alla mattina parte e va a più di mille chilometri da casa, da solo… “Beh all’inizio non è stato facile, tutto nuovo. Vi racconto un aneddoto, anche simpatico, io in Sicilia non avevo mai visto la neve. Quando, a dicembre, uscii di casa e vidi tutto bianco in terra mi spaventai… Cavolo e ora che bisogna fare? (ride). Scherzi a parte, Verona sarà per sempre parte di me. Lì ho conosciuto Raffaella, la donna della mia vita, che mi ha regalato due splendidi bambini. Poi l’Hellas, undici stagioni indimenticabili. Dalla prima volta nello spogliatoio con i vari Corini, Paganin e De Vitis che prima avevo visto solo nell’album delle figurine all’emozione di giocare per quei tifosi, per quella maglia. Giocare nell’Hellas Verona è un’emozione perpetua impossibile da descrivere, ogni calciatore per almeno una stagione nella sua vita calcistica dovrebbe indossare quella maglia per capire cosa significhi”.
Il passaggio al Chievo Verona, poi il Padova. Due tappe significative di una carriera lunga, avvincente, battagliera. Il minimo comune denominatore del pallone tra i piedi, sempre. “Se, in campo, stavo per trenta secondi senza toccarlo mi sentivo male”. Il pallone, già. Dal campetto di Rubiera alla fredda-calda Verona. Lui c’è sempre stato nella vita di Vincenzo Italiano. Un mediano atipico, lì ad impartire ordine davanti alla difesa. Non il solito play, del passaggetto a mezzo metro ed ‘il mio l’ho fatto’. Perché – per fortuna – ci è concesso libero arbitrio e possiamo scegliere, liberamente, la nostra identità. Le strade sono due. Ce n’è una, la più sicura, lineare e uniforme, ma ad un certo punto si ferma, si chiude: più in là non ci puoi andare. Poco male nell’istante esatto in cui arrivi alla fine (‘il mio l’ho fatto’), ma tra vent’anni? Tra trenta? Come spiegherai a te stesso il motivo per il quale hai deciso di non percorrer la seconda strada? Come appagherai l’insaziabile sete di rimpianto?
Ma per percorrere la seconda strada, quella arida, impervia, faticosa, quella del sudore che gronda dalla fronte, serve averla mangiata la strada. Ma quella vera! Quella delle ginocchia sbucciate, delle sculacciate di mamma per aver saltato i compiti il pomeriggio, dei ragazzini più grandi che tra una legna e l’altra, alla fine avevan sempre l’ultima parola. “Quando ero ragazzino – racconta Vincenzo Italiano ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – a Ribera c’era un campettino per giocare a calcio che era contesissimo. C’eravamo noi, ‘i piccoli’ e poi c’erano i temutissimi ‘grandi’. La legge della strada è chiara: chi arriva prima si prende il campo. Ma quando arrivavamo noi per primi, i grandi si mettevano fuori dalla rete e cominciavano a urlare a squarciagola una frase ben precisa che ancora oggi me la immagino davanti ogni secondo prima del calcio di inizio di una partita… ‘Chi perde, esce!’. Ma perdere aveva un significato esistenziale per i nostri interminabili pomeriggi: significava tornare a casa con il broncio perché loro avrebbero giocato fino a sera e noi al massimo saremmo potuti rimanere lì fuori a guardarli. Da quel momento ho cominciato ad odiare la parola ‘perdere’. E quell’odio me lo porto dentro oggi, immaginandomi quel frammento in cui me ne torno a casa tutto triste perché per quel pomeriggio non avrei potuto giocare a pallone. La parola perdere la odio, mi da fastidio, mi provoca nausea. Se perdo sto male, non posso perdere”.
Lo si evince ben bene dal suo stato WhatsApp, ‘Io non gioco contro una squadra in particolare. Io gioco per battermi contro l’idea di perdere’. Una frase pesante, la quale implica ben più di un istante di riflessione – in primis – su quanto stiamo sbagliando nelle scuole calcio a crescer i bambini come polli da allevamento. “Questa locuzione in realtà l’ho rubata a Cantona, gliel’ho sentita dire e mi ci sono molto immedesimato. Mi fa riveder me trent’anni fa al campetto a lottarmi la sopravvivenza…”. Uno slogan da mescolare, con cura, con un’altra frase altrettanto significativa. Veritiera nella sua dimensione più assoluta, un manifesto programmatico che ogni tesserato FIGC dovrebbe riquadrettare in un angoletto di casa… “Come dice Klopp noi non salviamo vite umane, non siamo scienziati, non siamo super-eroi, oltre il calcio noi non siamo niente. Abbiamo un compito, un obiettivo: far divertire la gente. Questa è la mia filosofia, sia prima da calciatore che ora da allenatore. Io mi devo divertire e devo far divertire. Non ci sono mezzi termini o è così o niente. Se devo vivacchiare per il punticino, per il calcoletto o per dodici difensori dietro la linea della palla, sapete cosa me ne faccio: sto a casa. Faccio un favore, a me stesso e alla gente che viene allo stadio!”.
Ad Arzignano (Serie D) anno scorso aveva costituito un vero e proprio luna park, Vincenzo Italiano. Dai 40 paganti della prima giornata ai 600 della finale playoff (vinta!). 75 gol fatti in campionato, 90 complessivi. Fraseggi, propositività, attacco: coraggio, coraggio, coraggio. Come quel pomeriggio di fine luglio, “quando dopo mezzo secondo di chiamata dell’Ad del Trapani sono preso e sono partito. Il giorno dopo abbiamo giocato in Coppa Italia contro il Campodarsego! Esordio in panchina ventiquattrore dopo la firma, se non è un record poco ci manca!”.
Quando parliamo, in profondità, di calcio, Italiano s’illumina d’immenso. Un po’ come la classifica del suo Trapani: tredici punti in cinque partite, quattro vittorie e un pareggio. Al diavolo i numeri, viva l’aspetto ludico. Viva il coraggio, viva la sfrontatezza, viva il divertimento… “Il mio sistema di gioco deve far divertire giocatori e tifosi. Non m’importa più di tanto dei risultati, se i ragazzi o i tifosi non si divertono, ho perso anche se abbiam vinto 3-0! Dobbiamo essere positivi, propositivi e coraggiosi. Verticalizzazioni e ampiezza degli esterni nel 4-3-3. Tenere palla, giocarla in avanti, fraseggiare attacando! Dobbiamo esser quelli che voglion fare un gol in più degli altri, non quelli che vincono 1-0, non quelli che aspettano lo schiaffo degli altri per giocare. Concludo dicendo una cosa, soprattutto ai più giovani, a chi domani, per la prima volta, metterà piede in una scuola calcio: abbiate coraggio, in primis di essere voi stessi”.
Il calcio è qui, in questa dimensione. In Roberto De Zerbi, in Mauro Zironelli, in Vincenzo Italiano, in tutti quelli che hanno il coraggio di portare avanti le proprie idee in un mondo che rema – tristemente – verso la direzione opposta. Ma – e qui un po’ profanamene prendo in prestito una citazione aulica – che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare per forza così…
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Ezio Rossi è il nuovo allenatore dei granata
MILANO CITY FC è lieta di annunciare di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a mister EZIO ROSSI.
Nato a Torino il 31 Luglio 1962, ha all’attivo ben nove promozioni in carriera cinque da giocatore e quattro da allenatore.
Da giocatore ha calcato i campi della massima divisone con la maglie di Torino, Lecce e Verona.
Intrapresa nel 1999/2000 la carriera di allenatore coglie subito la prima promozione tra i pro l’anno successivo alla guida della Triestina in C2 portandola fino alle soglie della Serie A.
Nella stagione 2003/2004 torna al Torino di cui rimarrà alla guida per due stagioni.
L’anno successivo è il primo allenatore della storia del Treviso in Serie A.
Ha avuto anche esperienze con Padova, Grosseto, Gallipoli e Canavese.
Nel 2011 viene posto alla guida del Cuneo, nella seconda divisione della Lega Pro, con cui compie una straordinaria cavalcata che porta i piemontesi per la prima volta in Lega Pro-Prima Divisione.
Ultima panchina a Casale che prima riporta in Serie D e poi riconferma nella categoria disputando un ottimo campionato.
Insieme a lui arriva anche Andrea Gentile in qualità di vice allenatore.
In bocca al lupo al mister per la sua nuova avventura a tinte granata.
FONTE: MilanoCityFC.it
Da lunedì Cassano si allena con l’Entella
06 Ottobre 2018
La Virtus Entella comunica di aver accolto la richiesta di Antonio Cassano che da lunedì prossimo si allenerà con la prima squadra agli ordini del tecnico Roberto Boscaglia, senza alcun vincolo contrattuale.
La seduta avrà inizio alle ore 15,30 e sarà a porte aperte.
FONTE: Entella.it