#HellasWeeklyNews + - =
CalcioMercato: Il difensore italo-argentino FAZIO in uscita dalla ROMA, il VERONA ci pensa. ILIĆ ancora in prestito? Si può fare ma i Citizens vorrebbero il doppio rispetto al milione proposto dal VERONA. ÇETİN verso il GALATASARAY, D'AMICO guarda anche al campionato turco per un paio di centrocampisti. Sempre più vicino lo scambio SILVESTRI-RADU ma occhio al TORINO (tutti i particolari in questo post B/=\S dedicato).
Mister DI FRANCESCO sarà presto raggiunto a Verona dal suo staff che ha anche per parte sua rescisso col CAGLIARI: Si tratta di Francesco Calzona, Stefano Romano, Giancarlo Marini, Gianmaria Palumbo e del vice Francesco Tomei (TuttoMercatoWeb.com).
Nazionali gialloblù: BARÁK e DAWIDOWICZ titolari nelle rispettive nazionali in REPUBBLICA CECA 3-1 ALBANIA (dove ha giocato 90 minuti l'ex gialloblù KUMBULLA) e POLONIA 2-2 ISLANDA.
Supercoppa Primavera 2: Gialloblù battuti per 3 a 2 a Pescara ma la conquista dell'obiettivo promozione mitiga qualunque delusione...
DICONO + - =
Roberto TRICELLA sull'arrivo di DI FRANCESCO «Ha un percorso difficile davanti a sè: la squadra era stata strutturata sulle prerogative di Juric. Ero scettico sulla permanenza dello stesso Juric l'anno scorso e invece ha rifatto bene anche se nelle ultime 10 gare non sono arrivati risultati che hanno suggellato la pur ottima annata. Di Francesco arriva da esperienze negative, è una scommessa ma è bravo. Approda in una piazza importante, con una tifoseria calda: spero parta bene e sulle ali dell'entusiasmo possa decollare. Dipenderà dal mercato, in funzione delle scelte si delineeranno gli scenari» TuttoMercatoWeb.com
...Anche Mimmo MAIETTA su mister DI FRANCESCO «Di Francesco è stato mio compagno al Perugia, ho un bellissimo ricordo di Eusebio, un ragazzo eccezionale che aiutava sempre i giovani ultimo ed in campo era l’ultimo a mollare. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, la sua prima esperienza è stata quella di team manager alla Roma, ma lui già ai miei tempi era un allenatore in campo. Uno dei pochi che ricordo, dell’esperienza in Umbria, con affetto. Ho giocato anche con suo figlio, Federico, a Bologna. Negli ultimi due anni, Di Francesco, dopo aver fatto la storia del Sassuolo, non è stato fortunato ma a Verona può rilanciarsi. Sono sicuro che si calerà subito nella mentalita veronese. Ha un modo completamente diverso di allenare rispetto a Juric, ma ha la stessa grinta» HellasLive.it
Damiano TOMMASI a 'La Gazzetta dello Sport' sul nuovo tecnico scaligero «Io non posso che essere di parte, visto il legame che abbiamo, ma credo che il Verona abbia preso la decisione migliore per sostituire un allenatore che tanto ha saputo fare come Ivan Juric. E per Eusebio questo è il posto ideale per ripartire. Di Francesco dice quello che pensa con sincerità, si relaziona allo stesso modo con il presidente del club e con il ragazzo che viene dalla Primavera. Non fa distinzioni. Una parola per descriverlo: credibilità. Nello spogliatoio e nella vita» TuttoHellasVerona.it
Nereo BONATO, ex diesse gialloblù e attuale responsabile tecnico del SASSUOLO intervistato da L'Arena «Ho sentito Di Francesco due giorni fa. Sì, proverà la difesa a tre. Non l’ha mai fatta, però me l’ha raccontato. Non getterà a mare il lavoro di Juric, anzi. Darà un senso a quello di bello, che hanno fatto i gialloblù in queste due stagioni. Un 3-4-3 oppure un 3-4-2-1 alla Di Francesco però. Più palleggio meno pressione alta rispetto a Juric. Davanti per me farà qualcosa di diverso. Di Francesco è un amante degli inserimenti e delle catene. È un allievo di Zeman, non bisogna dimenticarlo. È una bella sfida quella di Eusebio con l’Hellas. Hanno tutto per fare bene anche nella prossima stagione» HellasNews.it
Il responsabile del Settore Giovanile gialloblù Massimo MARGIOTTA a 'Hellas Channel' dopo la sconfitta in Supercoppa Primavera «Il sorriso rimane nonostante la sconfitta in Supercoppa, perché resta una bellissima stagione, lunga ed intensa, piena di soddisfazioni. Peccato per un’altra partita dove abbiamo fatto tutto noi, ma ai nostri ragazzi non possiamo rimproverare niente. Hanno lottato sino all’ultimo pallone, sono stati davvero straordinari. Rimane un po’ il rammarico ma queste restano grandi esperienze. Quest’anno abbiamo vissuto emozioni forti, nel bene e nel male. Ora dobbiamo pensare a continuare a lavorare, per cercare di mettere in mostra i nostri ragazzi. Non solo quelli della Primavera. Il nostro obiettivo deve essere quello di permettergli di raggiungere i loro sogni» HellasLive.it
Mimmo VOLPATI a TuttoMercatoWeb.com «Mi stupisce che gli allenatori che ormai siano diventati più importanti dei giocatori ma voglio sapere quale allenatore riesce ad imporre i calciatori da comprare anche perché le società si muovono attraverso i procuratori. Juric al Verona ad esempio ha deciso di prendere certi giocatori dal Genoa che lui conosceva, ma poi credo non molti altri tra i tecnici... Se restava a Verona aveva la gente dalla sua parte ma ha fatto di tutto per far ricredere certe persone, nel senso che quando c'è stato lo scontro con la società e con Setti sul fatto che lui non era stato chiamato dal presidente per parlare del suo futuro, lo stesso Setti gli ha ricordato che c'era un contratto fino al 2023. Ha voluto andar via per un contratto migliore. Voglio vedere se avrà ragione lui e l'ambiente del Toro gli darà credito. Eusebio Di Francesco? Persona seria, ho una buona impressione. Quest'anno è stato sfortunato, non so cosa sia successo al Cagliari perchè la squadra pareva competitiva e non meritava quella posizione. Mi aspetto che Zaccagni, Baràk e Lovato possano andar via ma fa parte della politica dell'Hellas e non ci si stupisce perchè poi i giocatori importanti sono stati sempre ben sostituiti. Mi preoccupa la flessione delle ultime 10 gare da parte di giocatori che erano già in vacanza. Spero che questo spirito da gare amichevoli non ci accompagni il prossimo anno» TuttoHellasVerona.it
Mister LIVERANI a 'SportItalia' «Se sono stupito da Di Francesco al Verona? No, non mi stupisce. È un allenatore tra quelli che, come me, la stagione scorsa hanno fatto fatica. Tutti quelli che hanno cambiato nella stagione del Covid abbiamo fatto abbastanza fatica. A Parma le cose sono andate sempre peggiorando, è stata una stagione nata storta con tante problematiche, altre situazioni sono andate meglio: Di Francesco viene da una stagione negativa ma ha fatto bene a Roma e Sassuolo, probabilmente si sposa bene col calcio del Verona, vedremo come andrà» TuttoMercatoWeb.com
Margiotta | Supercoppa Primavera 2: Pescara 3-2 Verona |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: JORGINHO al quotidiano inglese Telegraph 'Mandorlini a Verona non mi voleva. È stato Gibellini ad insistere' ma l'ex tecnico scaligero non la ricorda così 'Non credo siano parole sue. Credo che siano venute fuori da qualcun altro'.
Santiago COLOMBATTO a titolo definitivo al LEON in Messico dopo il prestito dai belgi del SINT-TRUIDEN.
Primo gol con la nazionale della LETTONIA per l'ex gialloblù SAVELJEVS 'migrato' al MANTOVA.
Stagione interlocutoria la prossima per BENASSI dopo un anno lontano dal campo al VERONA: Difficile che la FIORENTINA trovi ancora qualcuno disposto a scommettere su di lui prima che dimostri di essere del tutto guarito dall'infortunio che, di fatto, lo ha escluso dalla rosa scaligera per un'intera stagione.
'Pippo' INZAGHI riparte dalla B dopo la retrocessione col BENEVENTO: Sarà il nuovo allenatore del BRESCIA.
Matteo PESSINA ai canali ufficiali FIGC '12 mesi fa non avrei mai creduto di poter fare l'Europeo'.
Mister PECCHIA quasi sorpreso a 'La Gazzetta dello Sport' 'Non mi era mai capitato di essere confermato nella stessa categoria'.
Alcuni tifosi campani hanno ricordato a mister MANDORLINI, ora allenatore del PADOVA impegnato con l'AVELLINO nella semifinale per la Promozione in Serie B, la canzone degli Skiantos che l'allora tecnico del VERONA cantò ai tifosi scaligeri in occasione del raduno della squadra per la stagione in cadetteria del 2011-12 'Ti amo terrone' con uno striscione appeso all'esterno dell'hotel dove alloggiava il PADOVA: Il tentativo di ulteriore pressione non ha però funzionato se è vero come è vero che l'AVELLINO ha dovuto arrendersi al Partenio al gol del biancoscudato DELLA LATTA...
NICOLAS passa dalla REGGINA al PISA.
SERIE A: Maurizio SARRI è il nuovo allenatore della LAZIO dopo la partenza di Simone INZAGHI verso la panchina dell'INTER; anche DIONISI ha finalmente scelto: Lascia il neopromosso EMPOLI per occupare la panchina del SASSUOLO 'orfano' di DE ZERBI 'migrato' a sua volta in Ucraina.
SERIE A SENZA NESSUNA GARA IN CONTEMPORANEA? FOLLIA che trova quasi tutti gli addetti ai lavori opporsi, molti dei presidenti di Serie A (quelli che hanno votato contro la proposta del gruppo britannico) e non solo: Il problema di trasmissione contempoarenea in streaming da parte di DAZN delle partite non può ricadere su un calendario già ora praticamente insopportabile per i tifosi costretti ai miracoli per seguire la squadra del cuore! Ma non facciamoci illusioni: I vari patròn alla fine venderanno volentieri l'anima al diavolo per qualche spicciolo in più...
RASSEGNA STAMPA + - =
ESCLUSIVE
Ornano (CalcioCasteddu): “DiFra? A Cagliari tanta confusione, ma magari a Verona…”
Il collega sardo, raggiunto dai nostri microfoni, ha parlato del nuovo tecnico gialloblù
di Tommaso Badia Giugno 9, 2021 - 10:45
Eusebio Di Francesco è il nuovo tecnico dell’Hellas: il tecnico pescarese è stato ufficializzato nella giornata di lunedì ed è quindi pronto a cominciare la sua nuova avventura dopo un’esperienza cagliaritana tutt’altro che esaltante.
Ma che tipo di tecnico è il nuovo mister gialloblù? Per conoscerlo meglio abbiamo raggiunto Fabio Ornano di CalcioCasteddu, il quale ci ha parlato un po’ degli aspetti positivi e negativi dell’avventura sarda di DiFra: di seguito dunque, la nostra intervista al collega.
Il ricordo lasciato a Cagliari da Di Francesco non è senz’altro positivo: in cosa non ha convinto?
«I problemi si sono manifestati già in estate, quando è mancata armonia con la società sul mercato: Di Francesco voleva proporre il suo 4-3-3, ma per stravolgere l’ormai storico 4-3-1-2 del Cagliari devi avere gli uomini giusti e lui non li aveva. Credo che lui si aspettasse di avere più potere in quanto era arrivato con un ruolo di manager, ma alla fine la volontà di Giulini di avere sempre avere l’ultima parola gli ha tolto la libertà richiesta. Ciò lo ha portato a dover adattare giocatori come Joao Pedro e Marin in ruoli non loro, una scelta confusionaria che non si è certo rivelata vincente, così come l’utilizzo di elementi ormai “logori” e avanti con l’età come Godin. È poi mancata la solidità: dopo mesi di gestione Di Francesco non sembrava ancora avere in mano il gruppo e si lamentava in conferenza del fatto che, nonostante le buone settimane di lavoro, una volta arrivata in partita la squadra non lo seguisse, dichiarazioni che ovviamente non sono andate molto a genio né alla piazza, né ai calciatori, né alla dirigenza. Il risultato è stato il “taglio” di senatori Pisacane e giovani come Walukiewicz, a cui è seguito uno spogliatoio spaccato e composto da “gruppetti”».
Guardando l’altra faccia della medaglia, cos’ha lasciato di buono?
«Con lui sicuramente c’è stato un approccio differente al calcio: a Cagliari non abbiamo mai visto ali, ma quando lui ha avuto possibilità di buttare nella mischia Sottil ha fatto vedere che il giocatore era “spendibile”, per quanto acerbo. Credo che questa idea molto offensiva e innovativa sia però stata l’unica cosa positiva insieme al fatto di aver provato a mettere una toppa agli errori commessi. Francamente, però, è troppo poco. Come detto, la sua esperienza a Cagliari non è nata sotto i migliori auspici, ma è possibile che Di Francesco sia il classico allenatore non adatto a tutte le piazze. Chissà, magari a Verona si ritroverà: credo che non sia mai stato un campione della panchina, però penso anche che non sia improvvisamente diventato un brocco. Sicuramente ha tanto da farsi perdonare…».
Qual è il suo modo di giocare? Come pensi si adatterà alla squadra lasciata da Juric?
«Credo che la rosa dell’Hellas dovrà essere ritoccata per venire incontro all’idea di calcio del nuovo tecnico: Juric ha fatto qualcosa di ottimo e ha lasciato una buona base, ma guardando i giocatori di oggi viene da pensare che ci saranno dei correttivi per consentire alla squadra di schierare il 4-3-3. I punti-cardine di Di Francesco sono gli esterni offensivi e, soprattutto, il regista. Per quanto riguarda quest’ultima figura, servirà un centrocampista completo che sappia fare entrambe le fasi e che abbia anche dei piedi buoni. Parliamo di un profilo molto raro…».
L’Hellas ha in casa Veloso e potrebbe forse riconfermare Ilic…
«Non so quanto Veloso possa garantire sotto il profilo della dinamicità, però è sicuramente un giocatore di altissimo livello. Parlando di Ilic, Di Francesco è uno che “vede” i giovani, ma con cautela. Penso comunque che abbia già parlato della rosa con Tony D’Amico e che in ritiro farà ulteriori valutazioni. L’importante è che la società lo accontenti, altrimenti si ritroverà nuovamente a dover rattoppare una situazione che avrebbe voluto costruire in maniera differente».
Chiudiamo con il mercato: ogni allenatore ha dei “fedelissimi”, giocatori che tende a “portarsi dietro” ovunque vada. Anche Di Francesco ne ha? Magari Duncan…
«Anche per lo storico, non sottovaluterei i giocatori del Sassuolo: tra i neroverdi ci sono elementi che garantirebbero certezze e che conoscono il modo di lavorare di Di Francesco. Credo però non sarà semplice in quanto il Sassuolo difficilmente si priverà dei suoi pezzi pregiati e, in caso, se li farà pagare profumatamente. Duncan invece potrebbe essere fattibile: Gattuso lo valuterà in ritiro, ma è un serio candidato alla partenza e il Verona potrebbe essere una soluzione. A Cagliari non ha fatto malissimo ma non ha neanche entusiasmato, quindi potrebbe avere voglia di riscatto e Di Francesco potrebbe permettergli di rimanere in Serie A».
FONTE: CalcioHellas.it
12 GIU 2021
È UN RIDIMENSIONAMENTO, MA A DI FRANCESCO SI DIA CARTA BIANCA
Se ne è andato Juric, è arrivato Di Francesco. Si è sentito di tutto, ma proprio di tutto, soprattutto contro Juric “colpevole” di essere leggermente più ambizioso (pensa te, che colpa!), ma anche contro il nuovo allenatore, come se tutto si riducesse a una questione personale. Il silenzio è sceso come una cappa di fumo invece sull’unica questione che conta, con tanto di censura della parola che a me pare più ricca di sostanza in questa storia, la vera convitata di pietra: ridimensionamento.
Perché, diciamocelo, siamo alle solite: il Verona non approfitta di due anni in serie A , dei diritti tv che crescono e delle ennesime plusvalenze, per gettare basi un minimo più ambiziose. La scusa, ca vans sa dire, ora è il Covid, che ha sostituito le mitiche cavallette di belushiana memoria. Se Juric va al Toro – società ricca di storia, espressione di una città metropolitana anche sul piano mediatico e con un presidente tra gli uomini più in vista d’Italia, ma non certamente una big – significa che non è stato fatto quel passo di consolidamento e crescita promesso da Setti e che invece viene ancora una volta rimandato. Intendiamoci: consolidamento non significa solo restare in serie A, o contare gli anni di permanenza nella massima serie, ma alzare il budget e strutturare il club in modo da non rischiare (o rischiare il meno possibile) di doverla abbandonare a stretto giro. Invece l’obiettivo di partenza è ancora una salvezza con investimenti minimi, quindi sulla carta “da bagarre”, che può diventare solamente qualcosina di più se s’indovinano nuove scommesse e l’allenatore trova la chimica giusta con la rosa. Ma queste sono variabili, non certezze.
Questo ragionamento è a monte, altra cosa è il giudizio sul nuovo tecnico. Che è una persona perbene ed equilibrata, e che appena tre anni fa era considerato tra i più bravi in Italia. Arrivare in semifinale di Champions League con la Roma è da eletti (solo Liedholm ha fatto meglio), come da incorniciare fu un sesto posto con il Sassuolo. Di Francesco, va ricordato, in carriera ha fatto soprattutto bene; il male è poco ma tutto recente. Perché questa repentina caduta culminata nei due esoneri con Samp e Cagliari? Chiederlo non è un misfatto, si tratta di capire. Crisi personale dettata dal dover tornare indietro dopo i fasti europei? Esperienze sfortunate e scelte frettolose nate da compromessi rivelatisi esiziali? Come è lecito chiedersi se le sue convinzioni tattiche (calcio offensivo che necessita di calciatori di qualità) siano adatte al budget di Setti e il suo temperamento understatement possa legare con la piazza.
Ma a Di Francesco servono soprattutto calciatori funzionali al suo calcio. Di qualità, dicevamo. Ma se il budget non dovesse permetterlo, o lo scouting non dovesse riuscirci, quantomeno si ingaggino quelli inclini per caratteristiche. Perché Di Francesco non appartiene alla categoria degli allenatori che si “adattano”, grandi pragmatici (Allegri, Ancelotti) o mestieranti di piccolo cabotaggio (Iachini, Nicola) che siano. Un conto è l’elasticità, un conto è costringerlo a giocare con schemi e moduli in cui lui per primo non crede. Gli è successo a Cagliari e abbiamo visto il finale. Ora che lo si è scelto, gli si dia carta bianca.
Francesco Barana
09 GIU 2021
IL PAGELLONE DI FINE STAGIONE
SILVESTRI 7 Ha vissuto una prima parte di stagione a dir poco scintillante. Inevitabile che gli occhi delle grandi società, e del c.t. della Nazionale Mancini, piombassero sul portiere gialloblù. Ha salvato spesso il risultato, diventando il cardine di quella che per lunghi tratti è stata una delle difese meno battute della serie A. Poi qualcosa si è inceppato. La sicurezza mostrata ha lasciato spazio a qualche incertezza di troppo. Ma non ha smesso di lavorare con intelligenza, riuscendo a mettersi alle spalle il periodo peggiore. Spero rimanga, ma alle sue spalle c’è chi comincia a bussargli sulla spalla.
PANDUR 6.5 Il preparatore dei portieri Cataldi ha fatto un enorme lavoro con Silvestri. Sulla stessa scia ha iniziato a plasmare il portierino croato, diventato protagonista nel finale di stagione. Dopo un debutto con le gambe che tremavano, Ivor si è scrollato di dosso l’ansia, dimostrando di poter essere un titolare. Forse ancora presto per essere IL titolare del Verona.
BERARDI 6.5 E’ un voto meritato dietro le quinte, perché il campo lo ha visto solo a Napoli, l’ultima di campionato, facendo, peraltro, un’ottima figura. Le qualità di Alessandro sono rimaste nascoste nello spogliatoio, dove è diventato uno dei riferimenti per i compagni. Sempre al suo posto, tranne quando il Verona segnava: in quel caso era il primo a lasciare la comoda poltrona della panchina. Li chiamano gregari, ma sulla salvezza c’è anche la sua preziosissima firma
GUNTER 6.5 Prima il covid, poi tanti piccoli problemini fisici che non gli hanno permesso di ripetere la stagione precedente, nella quale, dopo qualche inciampo di troppo, si era preso sulle spalle la difesa. Un po’ in altalena, ha fatto vedere cose super, ma anche qualche sbandata in più dell’accettabile. Quando è in condizioni fisiche e mentali impeccabili è un fattore. Lo sarà anche senza il suo mentore di Spalato?
DAWIDOWICZ 7 In redazione lo abbiamo simpaticamente ribattezzato Raimondo, perché il suo modo di correre ricorda quello dinoccolato di Vianello, Avete presente quando il mitico marito di Sandra giocava le Partite del Cuore? Ecco. Ma è diventato un nostro “eroe” perché dove non è arrivato con la qualità e la tecnica ci ha messo il cuore e la grinta. In due anni è passato dall’essere un mistero (e sono buono) fino a diventare un vero giocatore. In difesa o a centrocampo, raramente ha sbagliato partita. Ha cercato con ostinazione il gol, ma la fortuna non lo ha aiutato. Grande Raimondo.
MAGNANI 7 – Ci sono stati momenti del campionato in cui ho avuto la sensazione che fosse un fenomeno. Epici gli scontri con i colossi della serie A, su tutti Ibra. Annullato a San Siro, ha segnato proprio quando Jack è stato sostituito. Ma a questi sprazzi di enorme qualità ha alternato periodi in cui è letteralmente sparito. A un certo punto è finito fuori dalla scelte di Juric. Forse il limite di Giangiacomo è mentale, forse la mancanza di continuità. Ma si è rivelato un ottimo acquisto per il Verona e da lui si deve ripartire per puntellare la difesa.
LOVATO 6 + Vale i presunti 20 milioni di euro dei quali si è fantasticato all’inizio della stagione, dopo un paio di prestazioni da 7? No, almeno per il momento. Perché il giovanotto, soprattutto nelle prime uscite, buttato nella mischia più per costrizione che per scelta (vedi infortuni dei compagni di reparto) di cose interessanti ne ha fatte vedere, ma non sono mancati i momenti più rognosi. Fa parte del percorso che Matteo deve proseguire, a testa bassa, lavorando, ed evitando di leggere le favole del fantamercato. Solo così quei 20 milioni potranno diventare reali e non banconote del Monopoli.
CETIN 5 Eppure era partito bene, proprio contro la sua ex squadra, la Roma. Ma poi, un brutto infortunio muscolare ha messo fine a tutti i buoni propositi. Juric non lo ha più visto, nemmeno quando dietro si scassavano in due o tre alla settimana.
CECCHERINI 7 Che sorpresa! Un guerriero, mai domo, perfetto per il gioco di Ivan Juric. Si è rivelato utile sia a destra sia a sinistra, nella difesa gialloblù. Per carità, i piedi non sono sempre educatissimi, ma Cecche ha investito su altro, ha adattato le sue qualità alla causa e ha avuto ragione lui. Un brutto cliente per tutti gli attaccanti. Un limite, il fisico. Troppo spesso lo ha abbandonato. Un infortunio lo ha perseguitato per buona parte della stagione. Stringendo i denti, però, l’ha portata a casa alla grande.
DIMARCO 8 Ricordo le prime partite dello scorso anno. Imbarazzanti alcuni commenti che leggevo, qua e là, sui social. Era bollito ancora prima di essere cotto e mangiato. Ebbene, non solo ha spernacchiato gli allenatori di Facebook, ma in un anno e mezzo è diventato un gioiello. Prima più attaccante che difensore, poi difensore-attaccante e la differenza non è così banale. E poi ha segnato, tanto, e ci sono gesti che ci rimarranno nella mente e nel cuore (vedi Torino). E’ tornato a Milano per giocarsi le sue chances con la maglia dell’Inter. Il Verona poteva riscattarlo per 6.5 milioni, ma ha scelto di non farlo. E’ uno di quei misteri che non riuscirò mai a capire. Di mancini come lui in Italia ce ne sono pochini.
VELOSO 6 Lo scorso campionato era stato uno dei più presenti, uomo fidato di Juric, in campo e nello spogliatoio. Quest’anno gli acciacchi hanno presentato il conto e un intervento al collo, più fastidioso di quello che si potesse pensare, lo ha condizionato non poco. Però è come quell’amico che quando lo inviti alla festa, e non si presenta, ne senti la mancanza. Con lui il Verona gira meglio e, visto il rinnovo, sono sicuro che continuerà a farlo.
FARAONI 8 Ha scalato la classifica delle mie personali preferenze e i motivi sono tanti, non solo calcistici. Partendo da questi, si è confermato su livelli stratosferici, tatticamente prezioso in entrambe le fasi di gioco. Ha macinato chilometri su quella fascia destra, con la stessa lucidità in difesa e in attacco. Non ha permesso alle “riserve” di spodestarlo, troppo forte per tutti. E poi c’è l’uomo, che pare aver giurato amore eterno al Verona, che in lui ha creduto quando nessun altro era intenzionato a farlo. Sono convinto che non siano solo parole quelle di Davide, che conosce la parola riconoscenza.
BARAK 8 Quel modo di ciondolare in campo ha ricordato un po’ quello di un certo Briegel, col quale condivide anche i calzettoni abbassati. Uno strapotere fisico, mixato con tecnica e qualità sulle quali ha lavorato sin da ragazzino, quando ad allenarlo, tormentato dai compagni di squadra bulli, era il padre. Ha segnato, tanto. Sette gol che lo hanno fatto diventare miglior marcatore stagionale. Ha detto di sognare una squadra con la quale vincere lo scudetto e come dargli torto. Ma c’è tempo. Il Verona ha ancora bisogno di lui.
LAZOVIC 6.5 Prima il ginocchio. Poi il covid. E ancora tante piccole magagne che non lo hanno di certo aiutato. Non abbiamo rivisto il giocatore devastante dello scorso campionato, l’unico veramente in grado di saltare l’uomo con disarmante disinvoltura. Ha faticato per lunghi tratti, ma nelle giornate di grazia si è avvicinato a quella furia che ci aveva fatto stropicciare gli occhi, e che con Zaccagni e Dimarco faceva impazzire i difensori avversari. Qualcuno, come ho letto sui social, pensa che senza Juric sia un giocatore normale. Non sono affatto d’accordo. In serie A rimane un esterno che può fare la differenza. Il fisico, però, deve essere dalla sua.
UDOGIE 6.5 Ha giocato pochino, ma quando è sceso in campo sicuramente non ha fatto pentire Juric della scelta. Ha fisico e qualità sulle quali lavorare e, soprattutto, sembra poter giocare in più ruoli senza grande imbarazzo. Vediamo che lavoro riuscirà a fare su di lui Di Francesco.
ILIC 6.5 Juric lo ha detto in tutte le salse: ha potenzialità per diventare un top player. Io concordo col mister. Tecnicamente ha colpi di gran classe, un sinistro magico. Anche lui è stato “costretto” a giocare per i tanti problemi fisici di Veloso e questo non gli ha risparmiato qualche flop. Ma la bilancia pende sicuramente dalla sua parte. Quando troverà il lancio lungo e una maggior velocità di pensiero col pallone tra i piedi, potrà davvero fare la differenza. Come quel Jorginho, che dalla Sambonifacese è passato al Chelsea, vincendo la Champions. Servono dieci milioni per riscattarlo dal Manchester City. Setti punta rinnovare il presto a un milione. Speriamo che abbocchino.
RUEGG 5 Qualche occasione, qua e là l’ha avuta. La sua sfortunata è stata trovare sulla sua strada Faraoni. Una missione praticamente impossibile sperare di trovare un posto da titolare. Chissà se avrà voglia di riprovarci.
BENASSI S.V. Impossibile da giudicare, non lo abbiamo mai visto per colpa di un infortunio inaspettatamente grave che ne mette in dubbio anche il futuro. Eppure, quando ha potuto allenarsi bene ha fatto intravvedere grandi cose. Questo non fa altro che aumentare i rimpianti.
VIEIRA 5.5 Partito bene, aveva preso possesso del centrocampo. Fin quando il fisico non lo ha mollato. E’ stato uno dei misteri di questa stagione maledetta sul fronte infortuni. Spesso sul punto di rientrare, ha deluso chi contava di averlo a disposizione. Peccato perché in questo Verona ci stava, eccome.
STURARO 5.5 Voluto fortemente da Juric, doveva garantire grinta ed esperienza in mezzo al campo. Ci è riuscito solo a metà. Ha alternato prestazioni muscolari ad altre in cui ha faticato a tenere il passo della squadra. Anche per lui, poi, qualche acciacco di troppo che lo ha limitato.
BESSA 6 Tornato alla base in dicembre, dopo il prestito di 18 mesi in Brasile, ha dovuto lavorare tanto per mettersi in pari coi compagni. Vice Zaccagni ha ricordato a tutti noi le sue grandi qualità tecniche. Ma se vuole davvero prendersi un posto da titolare (ammesso che Zaccagni davvero venga ceduto) dovrà lavorare ancora parecchio su molti aspetti, soprattutto per quello che riguarda l’intensità nei novanta minuti. In questo senso, fare la preparazione con la squadra fin dall’estate potrà essere determinante. Io credo alla sua consacrazione.
TAMEZE 7.5 A inizio campionato la più grande preoccupazione dei tifosi del Verona era come superare il lutto per la cessione di Amrabat alla Fiorentina. Adrien non ha certo le caratteristiche di Sofian, ma io, personalmente non ne ho sentito la mancanza. Ha giocato a centrocampo, facendo legna e coprendo chi doveva dirigere l’orchestra. In difesa, nei tre centrali. In attacco, come falso nove. Proprio in quel ruolo forse la sua miglior prestazione, a Roma contro la Lazio, dove il gol della vittoria lo ha segnato lui. Che ricordi…
SALCEDO 6- Lo scorso anno mi era sembrato più dentro al progetto tecnico di Juric. E lui aveva ripagato anche con qualche gol pesante. In questa stagione, mi sarei aspettato qualcosa di diverso da Eddie, sono sincero, anche perché aveva e ha le qualità per incidere di più. Per troppo tempo è finito fuori dai radar e non è certo facile giocarne una per poi stare fuori per altre cinque partite di fila.
FAVILLI 5.5 Io coi numeri non sono mai stato ferrato, ma credo che abbia il più alto rapporto tra minuti giocati e gol fatti. Perché effettivamente il campo lo ha visto poco, ma quando lo ha visto ha segnato. Incredibile la rete che ha illuso i gialloblù a Torino, contro la Juve. Calciando si è infortunato. Un fisico di cristallo che lo sta limitando tremendamente. Ha detto di aver imparato molto a Verona. Tornerà a Genova. Purtroppo non ce lo siamo goduto come avremmo voluto.
ZACCAGNI 7.5 Talmente devastante da finire nel giro della Nazionale. Credo che molti fossero convinti del fatto che, continuando con un certo tipo di prestazioni, sarebbe finito anche agli Europei. E invece qualcosina ha mollato, forse inconsciamente o semplicemente perché dopo mesi al massimo un calo ci può stare. E magari anche perché gli avversari hanno iniziato a pestarlo senza ritegno. Ma a me rimangono negli occhi le sue prestazioni più belle, che ho raffrontato alle sue stagioni pre Juric. “E’ bravo ma non si applica”, dicevamo. “Rimane sempre a metà”. Negli ultimi due campionati è diventato un giocatore vero. Che sia pronto per una grande? Non so, può essere. Sicuramente l’ambizione deve averla. Ma pensi anche a cosa lascerà. Tutto qui. P.S. Grazie per il gol di La Spezia.
COLLEY 6 Uno dei “bambini” di Juric. Il mister ha cercato di coccolarlo, senza mai essere duro, nemmeno quando entrava in campo mezzo addormentato, un po’ fuori contesto. Ed effettivamente, seppur coi tempi volubili di un 18enne, questo diamante grezzo a tratti ha infiammato con la velocità e i colpi da campioncino. Come cantano gli Ac/Dc… “It’s a long way to the top if you wanna rock and roll”. La strada è lunga, ma Ebrina ha tutto il tempo per percorrerla, evidentemente lontano da Verona.
KALINIC 5.5 Quando è arrivato a Verona il grande dubbio riguardava la sua tenuta fisica. Quindi, se ci limitiamo a questa considerazione, Nikola ha fallito. Troppi infortuni, sempre uguali, che lo buttavano fuori appena era rientrato. Ma considerando le partite che ha giocato, a me è piaciuto. Molti non saranno d’accordo e lo capisco. Ma a me vederlo giocare, in condizioni ottimali, divertiva. Deve fare una preparazione come si deve e, probabilmente, mirata. Merita una seconda chance, ma la penserà così anche Di Francesco?
LASAGNA 5.5 Ha faticato tremendamente a capire il gioco di Juric e, va detto, ha anche avuto poco tempo per farlo, perché è stato buttato in campo in fretta e furia, per mancanza di alternative. Ci si aspettava molto di più da lui, non solo in termini realizzativi, ma anche di gioco. E’ sembrato un corpo estraneo, nel contesto nel quale si è trovato. Il cambio di allenatore potrebbe portargli benefici, questo ce lo farà capire solo Di Francesco. Ecco, se posso dargli un umile consiglio, cambi un po’ anche l’atteggiamento. Perché lui è un ragazzo molto composto, timido, e a volte il linguaggio del corpo tradisce una certa sconsolatezza. Creda nelle sue qualità.
JURIC 10 La premessa è doverosa: il suo addio mi ha colpito molto duramente. Si dice sempre che non ci si debba affezionare ai giocatori e agli allenatori. Razionalmente non fa una piega. Ma davvero il calcio è diventato tutto testa e niente cuore? A me ha fatto male vederlo andare via, perché per due anni ha riacceso in me il sacro fuoco del “balon”. E’ stato l’artefice di due miracoli, quest’anno ancora di più rispetto alla passata stagione. Eppure leggo commenti demenziali da parte di qualche tifoso che ora parla di Ivan come di un traditore, un mercenario, uno che pensa solo ai soldi. Ma veramente pensate che sia andato a Torino per qualche centinaia di migliaia di euro in più? Quello ha fatto la differenza? Quelle due parole di saluto “A Verona ho vissuto i due anni più belli della mia vita” contengono molto di più. Parole non dette, che forse un giorno Juric dirà. Io per due anni mi sono sentito rappresentato da lui, che ha difeso i nostri colori in campo e non solo. Che ha rotto le balle alla proprietà per non diventare un grigio impiegato. E che si è aggrappato al blasone sbiadito del grande Torino per inseguire cosa, solo lui lo sa. Ha fatto bene ad andare via, ne sono convinto. Avrebbe avuto tutto da perdere. Gli contesto solo l’aver firmato un rinnovo triennale col Verona. Avrebbe dovuto accordarsi per un anno, per poi andare a discutere con Setti. Ma tant’è, è andata così. Spero che un giorno torni. Fino ad allora, mi mancherà. Perché non è stato ruffiano, tanto meno capopopolo. E perché non ci ha ammorbato con le solite trite e ritrite super cazzole di chi non ha mai niente da dire di sensato.
Giovanni Vitacchio
08 GIU 2021
DI FRANCESCO SI MERITA LA STESSA CHANCE DI JURIC
Le perplessità ci sono. Inutile nasconderlo. I tre fallimenti consecutivi con tre squadre diverse (e che squadre), l’eredità pesantissima di Juric, una formazione che sicuramente (come tasso tecnico) sarà lontana anni luce da quelle che ha allenato in precedenza.
Ma sarebbe sbagliato giudicare adesso Di Francesco. Il nuovo allenatore del Verona merita la stessa chance che era stata data a Juric quando arrivò in gialloblù prendendo il posto dell’eroe Aglietti, che tutti avremmo voluto riconfermatissimo sulla panchina del Verona. Giravano allora degli odiosi meme contro il tecnico croato che poi ha fatto vedere il più bel calcio dai tempi di Bagnoli.
Credo che il principale problema di Di Francesco a Verona sia trovare una sintonia con la piazza. Sul suo valore calcistico non si discute, ma mi chiedo piuttosto se sia lui l’uomo giusto per far scoccare la “scintilla” con i veronesi. Sappiamo quanto questa “scintilla” sia importante a Verona e quanto faccia la differenza.
Di Francesco ha un’aria da professorino, risponde sempre come se avesse un ufficio stampa al seguito, sempre giusto, diritto, perfettino, un po’ pretesco. E’ un politically correct, se mi concedete la definizione. Mentre a Verona piacciono quelli scorretti, Mandorlini che cantava “ti amo terrone” e Juric che manda a c… lo zelante cronista sky napoletano.
In quelle “scorrettezze” i veronesi si ritrovano e fanno tutt’uno con il condottiero, fedeli al “Soli contro Tutti” il motto che fece vincere lo scudetto al Verona contro le grandissime del campionato.
Sarà capace Di Francesco di creare questa empatia? Sì, se sarà il più “naturale” possibile, se risponderà con sincerità, se sarà “umano”. Non è che per forza devi mandare a quel paese la gente per essere simpatico, ma lasciare trasparire quella sana e genuina spontaneità che qui da noi fa la differenza. Insomma, dovessi trovare un modello, lontano da Juric e Mandorlini, direi uno come Cesare Prandelli. Umile, gentile, onesto ed educato.
Poi, ovviamente, saranno i risultati il giudice supremo. Di Francesco lasci stare il bel gioco e prometta solo sudore, fatica, sofferenza, impegno. British style, come piace al Bentegodi, no lustrini, no champagne. Non ci parli di crescita ma di calcio. Le supercazzole per spiegare una sconfitta non hanno mai attecchito, invece si apprezza lo sforzo totale fino al novantesimo. Tutto sommato, la missione di Di Francesco è chiarissima. Arrivare alla salvezza, al quart’ultimo posto. Ora come ora questa è l’impresa più grande. Se salvasse il Verona per il terzo anno di fila, sarebbe già nei cuori dei veronesi. Buon lavoro mister.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Nuovo Verona: la priorità sono gli esterni d’attacco
By Damiano Conati - 12 Giugno 2021
Di Francesco gioca con il 4-3-3, anche se nella nuova avventura scaligera ha ammesso che proverà la difesa a 3. Qualsiasi sia il modulo dietro, in attacco rimane il suo credo calcistico, legato al maestro Zeman: due esterni larghissimi che si incrociano continuamente e si accentrano sul piede forte per calciare e una punta molto mobile davanti.
La punta c’è, perché Lasagna corrisponde al perfetto identikit voluto dal tecnico, mentre Kalinic e il terzo che arriverà senza fretta (potrebbe addirittura essere riconfermato Stepinski) completano il reparto.
Quello che manca completamente in casa Hellas è il parco esterni d’attacco, con il tecnico che al Sassuolo aveva i vari Berardi, Politano, Ragusa, Ricci e Sansone. A Verona al momento c’è Zaccagni, che però è vicino all’addio, c’è Lazovic, anche se potrebbe giocare come esterno più arretrato, e rientra dal prestito al Brescia, Antonino Ragusa, che potrebbe anche restare. È chiaro che D’Amico dovrà costruire in toto il reparto, da sempre priorità del nuovo tecnico.
I nomi e il tempo non mancano: da oggi al ritiro c’è esattamente un mese per costruire la rosa voluta da Di Francesco.
Damiano Conati
Ecco lo staff di Di Francesco. E occhio a Kolarov
By Damiano Conati - 9 Giugno 2021
Eusebio Di Francesco non è uno che ama cambiare e il suo staff lo segue da anni, tranne il vice allenatore Francesco Tomei, che negli ultimi due anni non l’ha accompagnato in panchina per prendere il patentino da allenatore di Serie A e per provare la carriera da capo allenatore senza grandi fortune. A Verona però la coppia si unisce nuovamente.
Occhio perché Tomei è tecnico di grande esperienza e negli anni si è legato a molti giocatori allenati, su tutti il 36enne Aleksandar Kolarov che nel 2018 l’ha definito “più di un mister, io e Tomei siamo fratelli”. Kolarov, che il 30 giugno sarà svincolato, potrebbe fare un anno a Verona come allenatore in campo, una sorta di chioccia per i più giovani.
Preparatore atletico sarà Nicandro Vizoco, anche lui da sempre con il nuovo allenatore gialloblù. Altri collaboratori tecnici saranno Giancarlo Marini e Stefano Romani.
Infine il Verona ha confermato il proprio preparatore dei portieri, quel Massimo Cataldi, già apprezzato dai predecessori di Di Francesco.
Damiano Conati
E se fosse proprio D’Amico il Re Mida gialloblù?
By Damiano Conati - 9 Giugno 2021
C’era una volta il Chievo di Malesani. Quando andò via il tecnico, sembrava una disfatta, ma poi arrivò Delneri. Irraggiungibile? Macchè. Beretta, Pillon, Iachini, Di Carlo, Corini sono riusciti a tenere in alto il Chievo lo stesso, anzi è arrivato addirittura in Champions. Lungi da noi in questa sede tessere le lodi del Chievo, ma ci piace soffermarci sul denominatore comune di quei successi e di quei mister: Giovanni Sartori! Andato via lui, il Chievo è crollato. E in compenso è arrivata lassù in alto l’Atalanta che guarda caso c’è riuscita con Sartori dirigente.
Ora passiamo al suo collega sponda Hellas. D’Amico è entrato a Verona in silenzio, ha rivoluzionato in B una squadra neoretrocessa in malo modo e quando gli hanno messo in panchina un buon allenatore, la sua rosa ha centrato la promozione. L’anno dopo in coabitazione con Juric ha costruito una squadra strabiliante, con alcuni capolavori (Rrahmani, Amrabat, Pessina sono opera sua) che hanno portato plusvalenze e valore al Verona. Quest’anno ha allestito una squadra molto competitiva in pochissimi giorni, ha ceduto esuberi del passato, ha gestito i continui mal di pancia di Juric e ha scoperto i vari Lovato, Pandur, Ilic su cui pochi avrebbero scommesso. Ricordiamo altri suoi colpi da maestro: Faraoni, pagato 250mila in B, Empereur, arrivato a zero finché era fuori rosa a Foggia, Barak, Magnani, Tameze, acquistati per pochi milioni di euro. Senza dimenticare le cessioni eccellenti avvenute senza barcollare alle prime lusinghe delle big, Kumbulla su tutti. D’Amico in tre anni ha costruito una nave da crociera con pochissimi soldi e Juric (che lo ha sempre elogiato) l’ha condotta magistralmente nel mare spesso in tempesta.
Ora siamo alla prova del nove. Saprà ripetersi il direttore sportivo dei miracoli? Se riuscirà a regalare a Di Francesco una rosa importante come negli ultimi anni e portare a Verona nuovi giocatori poco conosciuti da valorizzare e vendere a peso d’oro, allora D’Amico non sarà più solo conosciuto grazie al lavoro sul campo di Juric, ma può diventare a tutti gli effetti il nuovo Giovanni Sartori che tutti i tifosi gialloblù si augurano.
Damiano Conati
Dal Ninja a Kolarov, passando per Duncan. Ecco i preferiti di Difra
By Damiano Conati - 8 Giugno 2021
October 22, 2017 - Turin, Italy - Roma coach Eusebio Di Francesco and Roma midfielder Radja Nainggolan (4) after the Serie A football match n.9 TORINO - ROMA on 22/10/2017 at the Stadio Olimpico Grande Torino in Turin, Italy. Torino FC v AS Roma - Serie A PUBLICATIONxINxGERxSUIxAUTxONLY - ZUMAn230 20171022_zaa_n230_085 Copyright: xMatteoxBottanellix
Ogni allenatore che cambia squadra ama portare con sé qualche giocatore a cui è rimasto più affezionato o con cui ha lavorato meglio negli anni. Lo sa bene radiomercato che in questi giorni si diverte ad inventare trattative fittizie tra gli allenatori e i loro ex giocatori, giusto per movimentare una scena che in realtà è ferma e poi perché, tirando ad indovinare, ogni tanto ci si azzecca anche.
Fare questo giochino a Verona è anche più semplice, visto che il direttore sportivo lavora in stretto contatto con l’allenatore di turno e ha sempre provato ad acquistare i giocatori da lui indicati. Non sarà diverso con Di Francesco, che sicuramente metterà sul piatto del suo concittadino pescarese D’Amico alcuni nomi. Poi se nasceranno trattative o se sarà solo fantamercato, oggi non ci è dato sapere. Però è cosa certa che qualcosa accadrà.
Vediamoli questi nomi a cui è legato Di Francesco e che potrebbero fare al caso del Verona.
Sicuramente c’è Kolarov, pupillo del tecnico ai tempi della Roma, e oggi in scadenza di contratto con l’Inter. Poi Sansone (in uscita da Bologna) e Defrel (dal Sassuolo), per i quali il tecnico ha sempre speso ottime parole. Vero e proprio giocatore preferito è Duncan, che probabilmente farà ritorno a Firenze dopo i 6 mesi a Cagliari. E stesso percorso lo farà l’Under 21 Sottil, anch’egli molto apprezzato da Di Francesco in Sardegna e di ritorno in Toscana.
C’è Federico Ricci, di proprietà del Sassuolo dopo il prestito al Monza, poi Kurtic, in uscita da Parma e che a Sassuolo aveva fatto bene e ci sono due giocatori di proprietà del Verona che in passato hanno già vissuto annate ottime con Di Francesco in panchina: Laribi e Ragusa.
Infine tre nomi importanti che il tecnico ha sempre fatto giocare nelle sue esperienze passate e che sono sul mercato: Nainggolan, avuto sia a Roma che a Cagliari, oggi fuori rosa all’Inter, la quale deve un favore al Verona nell’affare Dimarco. Poi Cengiz Under, fuori dai piani di Mourinho a Roma dopo il prestito a Leicester, e Juan Jesus, attualmente svincolato: un centrocampista, un esterno d’attacco e difensore centrale mancino. Tre ruoli che a Verona servono come il pane.
Qualcuno di questi nomi si trasformerà in trattativa? Ora non lo sappiamo, di certo al tecnico piacciono e il biglietto con lista per la spesa è sulla scrivania di D’Amico. Vedremo cosa accadrà.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
Amichevole: Repubblica Ceca-Albania 3-1. Barak in campo da 74’
giugno 8, 2021
Successo per la nazionale ceca del Ct Šilhavý nell’amichevole (3-1) giocata contro l’Albania. Il centrocampista dell’Hellas Verona, Antonin Barak, è subentrato al 74’. Maglia da titolare e 90’ in campo per l’ex gialloblù Marash Kumbulla.
Amichevole, Polonia-Islanda 2-2. Dawidowicz in campo 90’
giugno 8, 2021
Nell’ultima amichevole prima degli Europei, la nazionale polacca del Ct Paulo Sosa ha pareggiato (2-2) contro l’Islanda. Maglia da titolare e 90’ in campo per il difensore dell’Hellas Verona, Pawel Dawidowicz.
FONTE: HellasLive.it
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 13/06/2021 10:07
Di Francesco e il Verona, la cosa più importante sarà la chiarezza
Eusebio Di Francesco
Chiarezza. In ogni ambito, in campo e fuori. Sarà fondamentale fin da subito che Eusebio Di Francesco, neo allenatore del Verona, abbia tutto chiaro nella sua testa. Ogni piccolo nodo lasciato ora, diventerà durante il campionato un nodo grandissimo al pettine dei risultati. Il Verona non è neanche lontano parente dei quattro squadroni allenati in precedenza dal tecnico di Pescara. Non è il Sassuolo dove la Mapei ripiana ogni anno milioni di euro sotto forma di sponsorizzazione, non è la Roma che lotta stabilmente per entrare nelle Coppe, non è la Sampdoria nè tantomeno l'ultimo Cagliari. A Verona non c'è margine di errore, ogni cosa va pesata, analizzata, ponderata. Di Francesco sarà il motore principale della squadra. Avrà al suo fianco un ds che negli anni precedenti, nel bene e nel male, ha assecondato nel possibile le richieste del tecnico, filtrando sia le tensioni dello spogliatoio, sia quelle con la società. Andare d'accordo con Setti è più semplice: accettato il fatto che il Verona ha un budget tra gli ultimi della serie A, per il resto non c'è da preoccuparsi. Setti lascia autonomia sportiva e non mette becco in questioni tecniche. Semmai il problema di Setti negli anni precedenti è stata l'inazione, l'incapacità di giudicare e agire di conseguenza quando una squadra è arrivata alla frutta. Successe con Mandorlini, con Pecchia e con Grosso.
OBIETTIVO. Su questo chiarezza assoluta. Il Verona deve solo ed esclusivamente pensare a salvarsi. Sarebbe un traguardo eccezionale per la società e per i tifosi. Ma è anche un faro per la squadra e l'allenatore. Lo stesso Juric apprezzò molto questa chiarezza nel primo anno e s'incazzò come una bestia quando Setti, in veste di “sborone”, prima dell'inizio della stagione, ventilò l'ipotesi di altri obiettivi. Forse l'inizio della frattura tra i due. Di Francesco è agevolato: in qualche modo il pregresso non conta più e lui può lavorare solo in questa funzione.
GIOCATORI. Non ci potranno essere sprechi e ogni mossa va avallata e condivisa con il tecnico. Errori non ne sono concessi e se ci saranno si pagheranno a caro prezzo. Prendere giocatori rotti, o scommesse, come successo nell'ultima stagione rischia di diventare un fardello enorme. Juric ha spesso recitato il mea culpa: abbiamo sbagliato scelte. Non tanto per il valore dei giocatori ma proprio perchè erano arrivate pedine che nell'anno precedente avevano giocato poco e che quindi hanno patito infortuni a catena. Da Kalinic a Benassi, passando da Vieira.
MODULO. Questa è la chiave di tutto. Di Francesco ha fatto sapere di non voler stravolgere il Verona rispetto a Juric e questo ha convinto la società a ingaggiarlo. Sappiamo però che Di Francesco ha sempre fatto il 4-3-3 e che con quel modulo ha fatto le sue fortune. E' uno “zemaniano” e se si va a vedere il suo passato, non è mai riuscito a staccarsi da quello che è il suo dna. Accettare un compromesso del genere rischia di diventare il vero, grande problema della stagione. C'è il rischio che l'allenatore perda la bussola e che davanti a risultati non eccezionali ritorni alla sua “origine” per trovare delle certezze. E a quel punto la confusione sarebbe sovrana, con giocatori abituati a lavorare in una maniera e che rifiutano, anche inconsapevolmente, il nuovo sistema. A Cagliari (LEGGI QUI) imputano proprio alla confusione creata da Di Francesco il suo fallimento clamoroso. Una girandola di moduli che ha creato sconcerto alla squadra e che ha poi affossato il tecnico. Errore che a Verona non può essere ripetuto.
HELLAS VERONA di Redazione, 10/06/2021 15:41
Veloso, la continuità oltre Juric. Ecco perché la società gli ha rinnovato il contratto
Hellas Verona
La continuità oltre Juric. Miguel Veloso resta per un’altra stagione a Verona, il rinnovo del contratto è stato ufficializzato questa mattina dalla società ed è un segnale importante su quello che Setti e D’Amico si apprestano a fare in vista del prossimo campionato.
Cambiato il tecnico “obtorto collo” visto che Juric se n’è andato a Torino nonostante il contratto, il Verona non attuerà rivoluzioni ed anche con Di Francesco si affiderà agli uomini che hanno fatto le fortune del tecnico di Spalato nelle ultime due stagioni. Veloso è un po’ il simbolo di questo Verona, l’uomo a cui Juric faceva riferimento in campo e fuori, leader naturale ma anche perfetto interprete del ruolo di regista del centrocampo sempre più difficile da trovare.
Nato a Coimbra in Portogallo l’11 maggio 1986, Veloso ha giocato 21 partite nell’ultimo campionato in cui è stato spesso bloccato dagli infortuni segnando due gol e facendo due assist. Sontuoso invece il campionato precedente, probabilmente il suo migliore in Italia, quando Veloso giocò 34 gare con 3 gol e cinque assist.
Sposato con la figlia del presidente del Genoa Enrico Preziosi, ha trovato a Verona l’ambiente ideale per vivere e per giocare a calcio. Ora dovrà centrare assieme al nuovo allenatore Di Francesco l’impresa più grande. Salvare per il terzo anno di fila il Verona in serie A.
HELLAS VERONA di Gianluca Vighini, 07/06/2021 11:13
Eusebio, non promettere niente. Ci basta solo la salvezza
Eusebio Di Francesco
Riguardavo nei giorni scorsi le conferenze stampa di Eusebio Di Francesco. Il nuovo tecnico del Verona ha la tendenza ad infarcire i suoi discorsi con grandi propositi. “Faremo un gioco propositivo”, “Vogliamo conquistare i tifosi con il bel gioco”, “Vogliamo segnare un gol più degli avversari”. Tutti discorsi bellissimi, ma che qui a Verona lasciano il tempo che trovano. Sapete già cosa voglio dire. Dei figli di Guardiola son piene le fosse. Il primo che venne a promettere grande calcio fu Giannini. Grazie a lui per un pelo non finivamo in C2. Più che Guardiola, Giannini sembrò Oronzo Canà. Le sue teorie astruse sbatterono sul campo, mentre negli spogliatoi, si disse poi, si facevano sedute spiritiche per scacciare il malocchio. Appunto. Meno male che poi venne Mandorlini e la sua concretezza.
Poi giunse Pecchia, epigono di Benitez e del calcio propositivo. “Andiamo a comandare” e quasi quasi non si andava neanche in B se il bravo Romuletto nostro non si fosse inventato quel gol incredibile contro il Vicenza, mentre l'anno dopo in serie A è stata una specie di lunghissima, tristissima, penosissima via crucis, “Io credo Risorgerò”, complice per la verità anche una squadra tra le più scarse mai costruite a Verona.
Arrivò poi il profeta Grosso. Mandato da Paratici, dicevano, un predestinato della panchina. Con lui alla guida per poco nemmeno si arrivava ai play-off e meno male che poi è arrivato San Aglietti e il suo buon senso a rimettere a posto la faccenda. Paratici nel frattempo dopo aver creato buchi milionari alla Juve forse riuscirà a far danni al Tottenham, mentre Grosso continua miracolosamente a trovare panchina. Affari loro.
La parentesi tutta grinta, forza e calcio verticale di Juric è destinata appunto a rimanere una parentesi, visto che il croato ha preferito andare a ristrutturare il Torino che rimanere a fare miracoli qui, dove sarebbe passato alla storia.
Ora arriva Difra, don Eusebio, che promette bel calcio, ricchi premi e cotillons. Di cui, francamente, non ce ne può fregare di meno. Salvezza, solo salvezza, Don Eusebio. Facile, pratico e maneggevole. Se ci dovessi riuscire avrai gratitudine eterna, visto che il Verona non si salva in A per tre anni di fila dai tempi di Bagnoli. Per il bel gioco, ripassiamo dopo domani.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
NEWS
Cagliari: oltre a Di Francesco rescinde tutto lo staff
8/6 ALLE 14:00
di FRANCESCO GALVAGNI
per Tuttohellasverona.it
fonte cagliaricalcio.it
© foto di Federico De Luca
Oltre ad Eusebio Di Francesco, il Cagliari Calcio ha comunicato di aver raggiunto un accordo per la risoluzione anticipata del contratto di lavoro anche con i membri dello staff del tecnico abruzzese. Francesco Calzona, Stefano Romano, Giancarlo Marini, Gianmaria Palumbo, assieme al vice Francesco Tomei, seguiranno il tecnico nella nuova avventura sulla panchina dell'Hellas Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
8 GIUGNO 2021
Supercoppa Primavera 2 | Gialloblù battuti di misura dal Pescara, chiusa con onore una stagione straordinaria
Pescara - Ai padroni di casa la Supercoppa - dopo la vittoria per 3-2 maturata sul campo dell’Adriatico - ai gialloblù una stagione che resta unica e indimenticabile grazie alla conquista della promozione nel campionato di Primavera 1.
I ragazzi di mister Nicola Corrent hanno sfiorato il successo allo stadio Adriatico, perdendo di misura contro il Pescara al termine di un confronto ricco di colpi di scena e giocato dall’Hellas Verona con lo stesso spirito e lo stesso coraggio che hanno sempre contraddistinto tutta la stagione dei gialloblù.
Venendo alla cronaca della partita, i gialloblù partono col piede sull’acceleratore, imponendosi nei primi 25’ di gioco. Il vantaggio arriva dopo appena 9 giri d’orologio in seguito ad una situazione da palla inattiva: sul calcio d’angolo, battuto da Bertini, Terracciano prolunga alla perfezione premiando l’inserimento di Coppola che – da pochi passi – supera Sorrentino per il gol che sblocca la partita.
Il Verona continua a produrre gioco, trovando la via del raddoppio grazie a Bragantini: giocata pazzesca del numero 11 che, partendo da destra, si accentra per poi calciare in modo fulmineo sul primo palo.
Alla mezz’ora arriva la risposta del Pescara, che in contropiede accorcia le distanze grazie al destro ad incrociare di Belloni, trovando quindi al 45’ il temporaneo pareggio grazie a Blanuta (decisivo il suo stacco di testa su calcio d’angolo), per poi ribaltare - in pieno recupero - il risultato in seguito ad una azione personale di Chiarella.
Nella ripresa, tra le molte occasioni create in cerca del pareggio dall’Hellas, spiccano quelle di Bertini, che inquadra pericolosamente la porta in due occasioni, trovando la respinta della retroguardia pescarese.
Dopo 6 minuti di recupero si chiude la stagione dei giovani dell’Hellas, attesi nella prossima stagione dal meritato salto di categoria.
PESCARA-HELLAS VERONA: 3-2
Marcatori: 9' pt Coppola, 24' pt Bragantini, 30' pt Belloni, 45' pt Blanuta, 48 pt Chiarella
Pescara: Sorrentino, Longobardi (dal 23' st Staver), Mancini (dal 33' st Pedicone), Kuqi, Sakho, Veroli, Chiarella, Tringali, Blanuta (dal 33' st Dieye), Mercado (dal 16' st Seck), Belloni (dal 23' st D'Aloia)
A disp.: Recchia, Palmentieri, De Marzo, Calio, Salvatore, Stampella
All.: Iervese
Hellas Verona: Aznar (dal 1' st Ogliani), Terracciano, Darrel (dal 38' st Florio), Coppola, Squarzoni (dal 20' st Astrologo) Calabrese, Bertini, Turra (dal 20' st Jocic), Yeboah (dal 38' st Elvius), Pierobon, Bragantini
A disp.: Fornari, Bracelli, Ilie, Diaby, Bernardi, Ferrarese
All.: Corrent
Arbitro: Michele Delrio (Sez. AIA Reggio Emilia)
Assistenti: Simone Biffi (Sez. AIA Treviglio), Veronica Martinelli (Sez. AIA Seregno)
NOTE. Ammoniti: Longobardi, Tringali, Kuqi, Calabrese.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: JORGINHO al quotidiano inglese Telegraph 'Mandorlini a Verona non mi voleva. È stato Gibellini ad insistere' ma l'ex tecnico scaligero non la ricorda così 'Non credo siano parole sue. Credo che siano venute fuori da qualcun altro'.
Santiago COLOMBATTO a titolo definitivo al LEON in Messico dopo il prestito dai belgi del SINT-TRUIDEN.
Primo gol con la nazionale della LETTONIA per l'ex gialloblù SAVELJEVS 'migrato' al MANTOVA.
Stagione interlocutoria la prossima per BENASSI dopo un anno lontano dal campo al VERONA: Difficile che la FIORENTINA trovi ancora qualcuno disposto a scommettere su di lui prima che dimostri di essere del tutto guarito dall'infortunio che, di fatto, lo ha escluso dalla rosa scaligera per un'intera stagione.
'Pippo' INZAGHI riparte dalla B dopo la retrocessione col BENEVENTO: Sarà il nuovo allenatore del BRESCIA.
Matteo PESSINA ai canali ufficiali FIGC '12 mesi fa non avrei mai creduto di poter fare l'Europeo'.
Mister PECCHIA quasi sorpreso a 'La Gazzetta dello Sport' 'Non mi era mai capitato di essere confermato nella stessa categoria'.
Alcuni tifosi campani hanno ricordato a mister MANDORLINI, ora allenatore del PADOVA impegnato con l'AVELLINO nella semifinale per la Promozione in Serie B, la canzone degli Skiantos che l'allora tecnico del VERONA cantò ai tifosi scaligeri in occasione del raduno della squadra per la stagione in cadetteria del 2011-12 'Ti amo terrone' con uno striscione appeso all'esterno dell'hotel dove alloggiava il PADOVA: Il tentativo di ulteriore pressione non ha però funzionato se è vero come è vero che l'AVELLINO ha dovuto arrendersi al Partenio al gol del biancoscudato DELLA LATTA...
NICOLAS passa dalla REGGINA al PISA.
SERIE A: Maurizio SARRI è il nuovo allenatore della LAZIO dopo la partenza di Simone INZAGHI verso la panchina dell'INTER; anche DIONISI ha finalmente scelto: Lascia il neopromosso EMPOLI per occupare la panchina del SASSUOLO 'orfano' di DE ZERBI 'migrato' a sua volta in Ucraina.
SERIE A SENZA NESSUNA GARA IN CONTEMPORANEA? FOLLIA che trova quasi tutti gli addetti ai lavori opporsi, molti dei presidenti di Serie A (quelli che hanno votato contro la proposta del gruppo britannico) e non solo: Il problema di trasmissione contempoarenea in streaming da parte di DAZN delle partite non può ricadere su un calendario già ora praticamente insopportabile per i tifosi costretti ai miracoli per seguire la squadra del cuore! Ma non facciamoci illusioni: I vari patròn alla fine venderanno volentieri l'anima al diavolo per qualche spicciolo in più...
"Ti amo terrone": lo striscione all'esterno dell'Hotel de la Ville, dove alloggia il Padova
I tifosi dell'Avellino hanno accolto il Padova, all'Hotel de la Ville, con grande compostezza e signorilità, nonostante il clima rovente scatenatosi alla vigilia della gara.
E' possibile vedere, all'esterno dell'Hotel de la Ville, lo striscione "Ti amo terrone", apposto dai tifosi biancoverdi, chiaro riferimento ai cori razzisti dell'andata e a Mandorlini, che cantò questa canzone ai tempi del Verona, a promozione ottenuta contro la Salernitana.
Uno striscione ben visibile, che sarà certamente visto dai padovani quando lasceranno l'hotel per raggiungere il Partenio-Lombardi.
Sezione: News / Data: Mer 09 giugno 2021 alle 14:29
Autore: Marco Costanza
FONTE: TuttoAvellino.it
Nicolas David Andrade si veste di Nerazzurro!
By Riccardo Silvestri | 10/06/2021
Il Pisa Sporting Club comunica di aver acquisito a titolo definitivo il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Nicolas David Andrade.
Portiere, classe 1988, brasiliano di nascita ma in possesso anche della cittadinanza italiana, Nicolas David Andrade ha disputato nella passata stagione 21 partite in cadetteria difendendo i pali della Reggina. Nella sua lunga e importante carriera ha collezionato 179 presenze tra Serie A e Serie B: da segnalare le esperienze con le maglie di Hellas Verona, Lanciano, Trapani e Udinese.
Il calciatore ha firmato un contratto che lo legherà al sodalizio nerazzurro fino al 30 giugno 2023
FONTE: PisaChannel.tv
Fabio Pecchia: «Non mi era mai capitato di essere confermato nella stessa categoria»
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
L'ex tecnico dell'Hellas Verona Fabio Pecchia, ora alla Cremonese ha parlato a "La Gazzetta dello Sport" in vista della prossima stagione: “A Verona avevo fatto la B e poi la A, non mi era mai successo di essere confermato nella stessa categoria. Qui c'è una base di lavoro con giocatori di riferimento per i nuovi. Bisogna fare una bella preparazione con 30 allenamenti senza l’assillo del risultato".
Sezione: Ex gialloblù / Data: Mer 09 giugno 2021 alle 19:00 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Francesco Galvagni
Matteo Pessina: «12 mesi fa non avrei mai creduto di poter fare l'Europeo»
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Matteo Pessina, centrocampista dell'Atalanta, classe 97, parteciperà a Euro 2020 al posto dell'infortunato Stefano Sensi. Queste alcune delle sue dichiarazioni riportate dai canali uffficiali della FIGC: "Emozione grandissima e indescrivibile. È motivo d’orgoglio e di onore. Sensi? Gli ho parlato subito quando si è fatto male, provo dispiacere per lui perché come per me sarebbe stata una grande emozione. Poi lo conosco bene, siamo amici".
Il centrocampista monzese so è soffermato anche sulla sua esperienza con la maglia dell'Hellas, prima di fare ritorno all'Atalanta: «Strano, 12 mesi fa ero ancora a Verona e non era ancora cominciato il campionato. Non avrei mai creduto di poter fare l’Europeo. Poi con l’Atalanta è stato tutto un crescendo, tra la Champions League e la prima convocazione con la maglia azzura. . Non me ne sono quasi reso conto. Adesso sono qui e ripenserò a tutto solo una volta finito l’Europeo».
Sezione: Ex gialloblù / Data: Mar 08 giugno 2021 alle 22:00
Autore: Francesco Galvagni
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Brescia
Brescia Calcio comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima Squadra a Filippo Inzaghi.
INZAGHI - "Inizia una nuova avventura per me e non posso che essere felice ed orgoglioso di entrare a far parte del Brescia. Ringrazio il Presidente Massimo Cellino e il Direttore per questa opportunità e per aver mostrato fin da subito grande interesse e fiducia nei miei confronti. Sono carico e darò tutto me stesso per ricambiarla e far sì che questa piazza, così importante e ricca di storia, possa essere orgogliosa di me, dei ragazzi e di tutto il Club. Forza Brescia". Queste le prime parole dell'allenatore delle Rondinelle ai canali ufficiali.
La presentazione di Inzaghi è prevista per le ore 10:00 al BSFC Official Store di via Solferino 51A.
FONTE: BresciaCalcio.it
Vita da ex. Colombatto resta in Messico
By Damiano Conati - 7 Giugno 2021
Santiago Colombatto proseguirà la sua avventura in Messico. Il centrocampista italo-argentino è stato infatti acquistato definitivamente dal Club Leon, dopo il suo arrivo in prestito lo scorso gennaio dai belgi del VV Sint-Truiden.
Per il 24enne centrocampista, 21 presenze e 1 gol nel Verona nella stagione 2018/19.
Damiano Conati
FONTE: HellasNews.it
NEWS
Ex gialloblù, Saveljevs in gol contro la Germania
Il giovane centrocampista del Mantova ha segnato il primo gol in nazionale maggiore
di Mattia Zupo Giugno 7, 2021 - 23:56
L’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Aleksejs Saveljevs ha segnato il primo gol con la maglia della Lettonia. Il classe 1999 ha realizzato l’unico gol dei suoi nella sconfitta amichevole per 6-1 contro la Germania con una conclusione mancina dal limite dell’area. Prima rete in nazionale maggiore per il giocatore del Mantova in 4 presenze.
FONTE: CalcioHellas.it
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GIALLO
Lega A: sì all'orario-spezzatino, poi la revoca della proposta. Si dovrà rivotare
L'assemblea prima dà il via libera con 13 voti a favore, poi fa retromarcia per ottenere una maggiore valorizzazione della spalmatura
07 giugno 2021
Giallo sugli orari-spezzatino per la Lega Serie A: in assemblea i club avevano dato il via libera alla proposta di spalmare 10 gare in altrettanti orari diversi, con 13 voti a favore. Tuttavia, la decisione è stata subito dopo revocata per ottenere una maggiore valorizzazione della spalmatura: i club si sono aggiornati e torneranno a votare sul tema la prossima settimana.
Getty Images
L'assemblea, ridotta a 19 club vista l'esclusione della Salernitana a causa della proprietà condivisa con la Lazio, ha prima votato a favore, 13 sì e 6 no (Genoa, Sampdoria, Roma, Bologna, Sassuolo e Spezia). Però però la decisione è stata revocata per capire se si possa ottenere una migliore valorizzazione della spalmatura delle 10 partite in 10 orari diversi. La nuova votazione, che ha avuto esito favorevole (contrari solo Juventus, Lazio e Napoli), ha quindi revocato la prima e stabilito una pausa di una settimana: tra sette giorni se ne riparlerà.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
SERIE A
Serie A 'spezzatino'? Preziosi non ci sta: "Genoa contrario. Oggi in Assemblea il sì non passerà"
7/6 ALLE 09:45
di TOMMASO BONAN
"Sono assolutamente contrario, 14 voti non li prenderanno mai, non è possibile ridurre il calcio in questa maniera, nessuna possibilità che possa avvenire, io e altre società siamo contrarie". Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi - ai microfoni Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 - esclude che il progetto di DAZN di trasmettere una Serie A completamente in modalità 'spezzatino' con nessuna partita in contemporanea venga approvato oggi dalla Lega Serie A. "Credo che solo sei-sette club siano favorevoli, facevano parte di una coalizione a favore di DAZN. I voti si contano e non si pesano, quindi è impossibile, sarà bocciata".
Spazio anche al mercato, con Preziosi che si concentra sulla rosa per la prossima stagione: "Noi perdiamo parecchi giocatori a fine contratto e dovremo rimpiazzarli. Ci vedremo in questi giorni con il mister Ballardini per capire quali possono essere i sostituti adatti al suo gioco. Scamacca? Sapevamo che non ci sarebbe stata la possibilità di riscattarlo. Fin dall'inizio siamo stati chiari. Il giocatore ritorna al Sassuolo, è un attaccante di grandissime prospettive".
Infine, il presidente del Genoa torna sul tema della possibile cessione del club: "Tutto comincia e tutto finisce, bisogna solo capire il momento giusto. E si ci sono interlocutori che possano assicurare al Genoa il futuro che si merita".
ALTRE NOTIZIE
Diritti tv, Bruno Gentili: "Spezzatino? A rischio la passione dei tifosi"
Voce storica 'Tutto il calcio': "Così campionato è condizionato"
6/6 ALLE 20:50
di DIMITRI CONTI
fonte ANSA
© foto di ANSA
(ANSA) - ROMA, 06 GIU - Il calcio spalmato partita dopo partita senza più contemporaneità rischia di acuire la "disaffezione nei tifosi" e di "condizionare il campionato". In una parola, non sarà calcio "spezzatino" ma proprio "uno stracotto. Riproposto a fuoco lento". Bruno Gentili, vice direttore di Rai sport e voce storica del programma radiofonico 'Tutto il calcio minuto per minuto', che da oltre mezzo secolo fa da colonna sonora alle imprese delle squadre in campo, commenta così la prospettiva della Serie A frammentata. 'Tutto il calcio' ha sempre basato la sua esistenza sui collegamenti in contemporanea da più campi di gioco e che, se dovesse andare in porto l'idea della Lega di A di spalmare le giornate del campionato in dieci orari differenti, rischierebbe di snaturarsi: "E' paradossale - spiega Gentili all'ANSA - che in un momento in cui il calcio sembra aver ritrovato un certo clima di normalità, si escogiti una formula che scoraggia i giovani ad avvicinarsi a uno sport che negli ultimi anni ha già registrato segnali di disaffezione. Poi ci sarebbe da fare anche un discorso sulla regolarità del campionato, con alcune squadre che potrebbero avvantaggiarsi sui risultati precedenti. Un campionato senz'altro condizionato. Il calcio è dei tifosi, dovrebbe andare incontro alle loro esigenze: non ci si può tappare in casa tutti i giorni per seguire tutte le partite. Se va in porto questa idea, non avremmo uno 'spezzatino' ma proprio uno 'stracotto'. Riproposto ogni giorno a fuoco lento". Anche l'Usigrai si è schierata contro tale idea e in difesa della passione di milioni di tifosi: "La forza di 'Tutto il calcio minuto per minuto' - conclude Gentili - è sempre stata l'emozione della contemporaneità del calcio. Prima almeno avevamo 3-4 gare in contemporanea la domenica, così si uccide il gusto dell'attesa e della vigilia. Comunque 'Tutto il calcio…' non andrà in pensione, sopravviverà come ha già fatto perché la radio ha la possibilità di plasmarsi sempre e adattarsi. Non verrà snaturata la sua forza espressiva, sarà un 'Tutto il calcio ora per ora'...". (ANSA).
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Un’estate a tinte viola per Benassi dopo la (non) avventura a Verona. E il suo futuro…
DUCCIO ZAMBELLI
8 GIUGNO 2021 | PUBBLICATO IN: CALCIOMERCATO
La sua avventura in prestito all’Hellas Verona è andata nel peggiore dei modi: per Marco Benassi quest’anno soltanto una convocazione con la squadra gialloblù, per altro 90 minuti interamente in panchina. Un infortunio al polpaccio che ha continuato a dare problemi al centrocampista di proprietà della Fiorentina che non gli ha permesso di toccare il campo da gioco, costringendolo di fatto a un anno sabbatico in terra veronese.
Benassi è tornato a Firenze già prima della fine della scorsa stagione per sottoporsi alle cure mediche del caso. Secondo quanto appreso da Fiorentinanews.com il calciatore si allenerà tutta l’estate con la Fiorentina in vista della prossima stagione e il suo futuro, con tutta probabilità, sarà a tinte viola. Il suo contratto con la società gigliata scade nel 2022 e ci saranno anche da capire le sue condizioni fisiche a ridosso dell’inizio del campionato.
FONTE: FiorentinaNews.com
HELLAS VERONA di MC, 12/06/2021 17:03
Mandorlini su Jorginho: "Ecco quello che penso veramente di lui"
Andrea Mandorlini
“Non credo siano parole sue. Credo che siano venute fuori da qualcun altro. Se ci metti di mezzo Gibellini, avrà fatto qualche cazzata. Ma se dovesse averle dette veramente lo perdono. Non credo siano parole sue, lo ripeto. Non ci ho dato peso. Per me lui è stato importantissimo. Sono pronto a scommettere che non sia roba sua. In ogni caso lo perdono". Così mister Andrea Mandorlini sulla dichiarazione di Jorginho alla stampa inglese che, parlando dell'attuale tecnico del Padova, allora all'Hellas Verona, ha detto: “Fosse stato per lui, sarei ancora in Lega Pro a giocare”.
HELLAS VERONA di Redazione, 04/06/2021 19:36
L'ultima follia della serie A: dieci partite tutte in orari diversi
Diletta Leotta
Dieci gare, tutte in orari diversi. Sta per cadere anche l’ultimo tabù per il calcio italiano, finito in pasto della piattaforma digitale Dazn, l’unica che ha garantito ai presidenti un altro ricco contratto televisivo.
E sarebbe proprio per venire incontro alle esigenze tecnologiche di Dazn che la serie A del prossimo anno non avrà più partite in contemporanea. Per evitare di avere più gare trasmesse nello stesso momento sulla piattaforma digitale, con i conseguenti rischi di congestione e malfunzionamento, si va verso questa decisione che la Lega di serie A dovrebbe ratificare venerdì pomeriggio.
In realtà, già nell’ultimo campionato si era preso questo indirizzo: a febbraio, la 23esima giornata fu spalmata tra venerdì 19 febbraio sabato 20, domenica 21 e lunedì 22, con nessuna partita alla stessa ora.
Il tentativo è anche di alzare di qualche punto l’auditel per introitare anche soldi dalla pubblictà. Una decisione che scardina completamente il rito calcistico domenicale, quando le gare iniziavano tutte assieme. E guarda caso gli stadi erano strapieni.
FONTE: TGGialloBlu.it
Jorginho: “Mandorlini a Verona non mi voleva. È stato Gibellini ad insistere”
giugno 10, 2021
“Non giocavo molto all’Hellas nel 2010 e ho finito per andare in prestito alla Sambonifacese, in Lega Pro. Mi sono divertito molto lì, ma poi, quando sono tornato a Verona, erano stati promossi in Serie B e Mandorlini, l’allenatore, non mi voleva. È stato il direttore sportivo Gibellini a insistere perché mi desse una possibilità: se non li avessi convinto dopo sei mesi sarei andato via. Mandorlini mi ha fatto giocare in tutti i ruoli in precampionato: terzino destro, centrale, ovunque. Speravo di fare qualche minuto, ma poi è iniziata la stagione e non andavo in panchina. Sono stato lasciato in tribuna in ogni partita. Pensavo tra me e me: “Questo allenatore sta scherzando con me”. E così, dal nulla, mi ha fatto partire in una posizione nella quale non mi ero mai allenato, da numero 10, contro il Torino. Abbiamo perso in casa 3-1 e ho ricevuto ogni tipo di critica. La gente diceva “è troppo magro” e “non è pronto”. Non ho più giocato per un mese, allora ho chiamato io mio agente Joao Santos e gli ho detto: “Parto a gennaio!". Avevo ricevuto anche una telefonata dall’allenatore con cui lavoravo alla Sambonifacese, Claudio Valigi. Aveva firmato per il Mantova. E mi voleva con lui. Gli ho risposto che ci avrei pensato, ma appena ho riattaccato ho chiamato Joao: “Senti, vado a Mantova”, mi disse di calmarmi. E poi, due o tre settimane dopo, una una partita contro il Bari, un nostro giocatore si fa male nel primo tempo. Mandolini mi guardava in panchina, sembrava disperato: “Mio Dio che faccio?”. Alla fine mi mette dentro e vinciamo 1-0 in trasferta. La settimana dopo ho iniziato titolare contro l’Empoli, ho segnato un gol e fatto un assist. Migliore in campo. Tutto è cambiato dopo. Per me è stata la svolta” ha dichiarato a Telegraph, l’ex centrocampista dell’Hellas Verona, Jorginho.
Sampdoria, Ferrero: “Serie A spalmata in dieci partite ad orari diversi? È inaccettabile, non deve passare”
giugno 6, 2021
“Lo spezzatino? Non siamo un discount…Faccio un appello a tutti i presidenti di Serie A, questa cosa è inaccettabile. Vogliono uccidere il calcio? La realtà è che cercano di fare le partite singole perché Dazn non ce la fa a trasmetterne tre alla volta, vogliono dare un’altra mano all’emittente ott". Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, al telefono con l’ANSA interviene contro la proposta dell’a.d. della Lega, De Siervo di spalmare 10 partite di Serie A in altrettanti orari diversi. "7 slot è il format con cui abbiamo venduto i diritti. Ora se ne fai 10, il pacchetto vale di più ovviamente perché hai tutte partite separate. Perché lo dobbiamo fare gratis? L’offerta di Dazn è 19,99 euro al mese, siamo arrivati a offrire all’appassionato le partite a un costo medio di 24 centesimi di euro l’una, stiamo impazzendo? Con Sky il costo medio era 1 euro e già era basso. E’ una proposta che domani in assemblea non deve passare. È inaccettabile".
FONTE: HellasLive.it