#RestiamoACasa ma anche no grazie a guanti e mascherina! La Fase 2 (con più di 250 morti al giorno) non è un 'liberi tutti' e anche Gravina e Dal Pino se ne dovranno fare una ragione: Che protocollo sanitario vuoi applicare ad uno sport di contatto?
Riapertura campionati, più no che sì come ammette il Ministro dello Sport Spadafora alla trasmissione 'Omnibus' su La7 anche se il presidente della FIGC Gravina, spinto da molti club, insiste per avere date certe spingendo sul documento preparato per la commissione scientifica che dovrebbe valutare la situazione e, conseguentemente, la ripresa o meno.
Sulla stessa linea ovviamente anche il Presidente della Lega A Dal Pino che però appare più ragionevole 'Chi ha un mestiere vorrebbe sempre continuare a farlo. Se sarà possibile farlo rispettando norme e protocolli sanitari, bene. Altrimenti ci atterremo rigorosamente, come abbiamo sempre fatto, alle decisioni del Governo'.
Intanto, al quarto tampone, Paulo DYBALA della JUVENTUS rimane positivo al SARS-CoV-2 e da ragione a quanti vorrebbero lo stop definitivo della stagione 2019-20.
Nella perplessità del momento, stando a quanto riporta 'La Repubblica', alcune importanti compagnie assicurative avrebbero pensato bene di ritirare le garanzie sanitarie per i giocatori risultati positivi dopo il tampone e per quelli che, in caso di ripresa, verranno contagiati dopo.
CalcioMercato: L'Arena segnala FIORENTINA e TORINO in pressing su JURIĆ, il tecnico croato in scadenza a Giugno è stato il vero e proprio artefice della sorprendente stagione scaligera ed è normale, soprattutto in questa fase dove la stagione 2019-20 sembra avviata alla chiusura a causa della pandemia e il mercato per la prossima si avvia a diventare rovente, che club importanti in Italia e non solo si interessino a lui... Bravi dovranno essere in Via Olanda a trattenere Ivan con un aumento di ingaggio ed un ambizioso programma per il futuro (anche grazie alle plusvalenze realizzate con il gioco e la mentalità impostati dal mister).
Dopo l'INTER anche la SAMPDORIA punta SILVESTRI: A quanto scrive SampNews24.com sarebbe l'attuale portiere gialloblù l'obiettivo primario in caso di cessione di AUDERO.
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Michele 'SuperMike' COSSATO, l'eroe di Reggio, compie mezzo secolo e parla a L'Arena «Festeggerò il compleanno con una delle mie figlie, poiché l’altra lavora: mangeremo giapponese e mi stapperò una bottiglia di champagne. Per quanto riguarda la quarantena, cerco di tenermi in forma con le passeggiate nel boschetto dietro casa. Speriamo che tutto si risolva al più presto… Ripartire? Credo sarebbe giusto che ripartisse un po’ tutto, non solo il calcio. Basta fare attenzione e rispettare le regole: lo faccio anch’io, ed è tutto dire… L’impegno e la voglia di giocare a calcio non mi sono mai mancate, però se non avessi trovato sulla mia strada mister Malesani forse mi sarei perso nei dilettanti. Lui è stato determinante per me, mi ha insegnato come stare in campo ma anche a come comportarsi in squadra. A Verona non è stato fortunato, ma è stata colpa di noi giocatori: si parlava più dei soldi che non arrivavano che di calcio… Il primo anno al Verona è stato complicato anche a causa di qualche guaio fisico di troppo, ma poi c’è stato il finale con il gol a Parma e quello di Reggio. Senza dubbio quest’ultimo è stato tra i più belli della mia carriera, anche perché ci ha permesso di restare in Serie A. Ricordo il presidente Pastorello come una persona molto capace, in grado di portare a Verona giocatori importanti. Durante l’ultima stagione ebbe qualche problema personale, e ci rimasi male quando mi lasciò andare nonostante gli avessi detto che, pur di finire la carriera nell’Hellas, avrei anche accettato di percepire molto meno… Il Verona di Juric? Quest’anno ho visto spesso l’Hellas, e mi piace da impazzire. Il giocatore che più mi ha impressionato? Amrabat: corre tantissimo ed è impossibile portargli via la palla!» CalcioHellas.it
Mister Davide PELLEGRINI tra i protagonisti della seconda 'Fatal Verona' e autore di una salvezza al cardiopalma nel 2007-08 col VERONA ad un passo dalla C2 intervistato a 'Hellas Channel' «Sono andato via da Varese quando ero giovanissimo, e lì oltre ai miei genitori non mi è rimasto molto. A fine carriera mi è quindi sembrato naturale trasferirmi a Verona, una città in cui mi ero trovato davvero bene: questa è una città splendida e abitata da gente squisita. Ormai, salvo qualche parentesi in giro per l’Italia, ho vissuto qui per quasi trent’anni. Una volta terminata la carriera da calciatore non sapevo cosa avrei fatto, così qualche amico mi ha consigliato di provare ad allenare. All’inizio non ero particolarmente entusiasta dell’idea, ma poi mi è piaciuto, ho visto che i ragazzi seguivano ciò che dicevo loro e ho iniziato a divertirmi. Sono abbastanza fiero del mio percorso, qualcosa di decente sono riuscito a farlo. Sono abbastanza soddisfatto di quanto fatto durante questa stagione dai ragazzi dell’Under 16, durante la quale ho visto cose buone e altre meno... Nel 2007-08? Quando Arvedi decise di esonerare Colomba, mi chiese se avessi voluto allenare la prima squadra: dopo otto anni di settore giovanile, per me era un’occasione occasione unica, quindi accettai. Ero giovane e avevo bisogno di crescere, però nelle dodici partite in cui sono stato in sella mi sembra di aver tenuto in piedi la baracca nonostante i tanti problemi e le tante difficoltà di quel momento. Sotto Natale venni poi sostituito da Sarri, ma dopo poche partite mi richiamarono e alla fine riuscimmo a salvarci grazie al gol di Zeytulaev. Ancora oggi si parla di alcune miei scelte di formazione, ma ciò che facevo lo facevo per il bene della squadra: se ho escluso qualcuno è perché in quel momento non poteva dare ciò che ci serviva. Trovarsi a lottare per non retrocedere quando hai cominciato un campionato con l’idea di vincerlo non è facile, soprattutto quando ti trovi in una piazza importante come Verona. Una volta arrivati ai play-out cercai di tenere sgombra la testa dei ragazzi, in modo che scendessero in campo il più concentrati possibile. Fortunatamente c’erano anche tanti giocatori esperti e abituati a lottare per la salvezza: loro mi diedero una grande mano... Oggi sono rimasto in contatto con qualcuno di quella squadra: oltre ovviamente a Corrent, che incrocio sul campo, ho sentito Minetti, Stamilla, Sibilano e Comazzi. Morante e Da Silva? Non so che fine abbiano fatto» CalcioHellas.it
Il presidente dell'AIC Damiano TOMMASI «Ripresa? Le criticità sono tante. Ma stiamo già parlando di metà giugno... Chissà come sarà la situazione quel giorno. Io dico facciamo un passo alla volta. Se anche non si dovesse tornare a giocare per un calciatore allenarsi è importante per il mantenimento. A livello individuale il rischio di contagio non c'è. La positività di un calciatore è un tema centrale. Ci si ferma? Viene isolato, si fanno i test agli altri e si prosegue? Il protocollo che è stato preparato prevedeva una serie di casistiche, però sembra che presenti delle criticità e vada rivisto. In ogni caso deve essere tutto molto chiaro su cosa fare se si riprende: test, tamponi, spazi, viaggi, trasferte, lavoro di gruppo... E i contratti in scadenza al 30 Giugno? La proroga di prestiti e contratti non è ancora stata affrontata: serve un'autorizzazione della Fifa e poi l'accordo tra società e atleta. In teoria un club potrebbe non volersi avvalere più di un giocatore in scadenza evitando di pagare ulteriori mensilità. O un giocatore voler passare ad altro club con il quale magari ha già firmato guadagnando di più. Servirebbe una regola che valga per tutti. Ma bisogna lavorarci...» RaiSport.Rai.it
L'ex mediano gialloblù DONADEL parla del VERONA attuale e di quello che trovo lui «Dobbiamo allenarci, non capisco perché in un parco io posso andare a correre con Faraoni ma al nostro centro sportivo a Peschiera no. Ero pure squalificato e a Genova non sceso in campo. Ma al di là di questo la cosa che più mi preme è la mancanza di organizzazione, di cose precise. Perché non ci danno un limite? Perché non tirano fuori una data? Entro il giorno stabilito o si riprende…Il mio grande amico Pedro Pereira del Bristol, serie B inglese, si allena già con la squadra. Giocatori distribuiti su vari campi ad orari diversi. Il tutto ripartirà credo il 16 maggio. Una cosa che potremmo fare benissimo a Peschiera. Prima la salute, questa è una pandemia. Una situazione bruttissima. Medici e altri stanno facendo il massimo e poi tanti morti, troppi. Però devono dirci qualcosa per noi e per le nostre famiglie. Ora se siamo organizzati si può ripartire in sicurezza. Basta stabilire orari e corse individuali» LArena.it
Mattia ZACCAGNI in diretta Instagram sui canali societari «La mia storia? Son nato a Bellaria. Ho iniziato a giocare a 5 anni. Il mio passaggio al Verona è avvenuto dopo l’ultima stagione in C2 col Bellaria. Ho giocato nella Primavera gialloblù, poi dopo vari prestiti, infine sono approdato in Prima Squadra. Dal 2018 un cambio di passo? Dopo l’infortunio subito, son rientrato andando direttamente in ritiro con la squadra. Quella dell’anno scorso per me è stata una grandissima annata. Mister Juric mi ha aiutato tanto sotto l’aspetto caratteriale. Era quello che mi mancava. La partita va vissuta in tutti i 90’. Mi ha migliorato poi tatticamente. Mi lascia molto libero in fase offensiva. In fase difensiva mi chiede di coprire bene. Son qua da 6 anni e mi sento adottato. Ho molti amici ed è chiaro che mi senta un po’ veronese. Mi considero un veterano e sono orgoglioso di questo. Sono cresciuto con la Primavera ed in Prima Squadra mi calo nelle vesti del punto di riferimento. I miei gol? Quello con la Sampdoria me lo voglio prendere, anche se l’ultimo tocco è stato del difensore. Bellissime sensazioni invece dopo il gol contro il Genoa, di fronte alla Curva Sud. Quel momento lo ricorderò tutta la vita. Lo stavo cercando, ma non era un’ossessione. Anche il mister mi chiedeva di avere pazienza» TGGialloBlu.it
Miguel VELOSO a L'Arena «Dobbiamo allenarci, non capisco perché in un parco io posso andare a correre con Faraoni ma al nostro centro sportivo a Peschiera no. Ero pure squalificato e a Genova non sceso in campo. Ma al di là di questo la cosa che più mi preme è la mancanza di organizzazione, di cose precise. Perché non ci danno un limite? Perché non tirano fuori una data? Entro il giorno stabilito o si riprende…Il mio grande amico Pedro Pereira del Bristol, serie B inglese, si allena già con la squadra. Giocatori distribuiti su vari campi ad orari diversi. Il tutto ripartirà credo il 16 maggio. Una cosa che potremmo fare benissimo a Peschiera. Prima la salute, questa è una pandemia. Una situazione bruttissima. Medici e altri stanno facendo il massimo e poi tanti morti, troppi. Però devono dirci qualcosa per noi e per le nostre famiglie. Ora se siamo organizzati si può ripartire in sicurezza. Basta stabilire orari e corse individuali... Il mio futuro? Ne abbiamo parlato con D’Amico e la società prima che scoppiasse tutto. Io sarei ben disposto loro pure» CalcioHellas.it
Koray GÜNTER al portale turco 'Demirören News Agency Spor' «Sfortunatamente, il coronavirus ha colpito l’Italia sotto tutti gli aspetti. Dopo che il coronavirus è apparso per la prima volta, l’Italia ha avuto un alto numero di pazienti e di decessi. È molto triste. Anche la situazione economica è molto brutta. Penso che la maggior parte dei negozi siano chiusi. Ovunque sono chiusi, tranne i supermercati. Alcuni negozi sono andati in bancarotta. È una situazione molto triste. Il coprifuoco è stato revocato una settimana fa. Le persone possono uscire indossando una maschera. Spero che tutto possa tornare alla normalità. Un bilancio all'Hellas? È stata una stagione molto positiva sia per me che per la squadra. All’inizio nessuno si sarebbe aspettato questo successo in Italia. Penso che tutti siano rimasti sorpresi. È stata una stagione molto buona per ognuno di noi. Il futuro? Ho ricevuto offerte dalla Turchia, ma ora il mio obiettivo è giocare in Europa. Ecco perché io non intendo tornare in Turchia a breve, ma mi piacerebbe in un secondo momento. Sono arrivato in Turchia troppo giovane. Se avessi giocato una o due stagioni in un altro club prima di arrivare al Galatasaray, probabilmente sarei rimasto più a lungo lì, ma questo nessuno può saperlo. Sono stato sfortunato ad infortunarmi e quindi poi mi sono trasferito. Ho sempre l’obiettivo di migliorarmi. In futuro voglio indossare la maglia di una grande squadra europea» CalcioHellas.it
SERIE A Come sarebbe la classifica della Serie A per media punti: Milan fuori dall'Europa
La simulazione della classifica di Serie A con riferimento ai criteri utilizzati dalla Ligue 1 per chiudere la stagione: la Juve sarebbe campione.
Redazione Goal Italia
30/4
La Francia ha imposto lo stop al calcio e la federazione ha stilato la classifica finale della Ligue 1 utilizzando il criterio della media punti di ogni squadra. Con lo stesso modello di calcolo anche la Serie A avrebbe ben pochi cambiamenti rispetto all'attuale graduatoria.
La Juventus sarebbe infatti di nuovo campione d'Italia grazie al punto in più sulla Lazio a parità di partite giocate. Finirebbero in Champions League anche Inter e Atalanta, mentre Roma e Napoli sarebbero confermate in Europa League.
Il cambiamento principale riguarda invece il Milan, che scivolerebbe dal settimo al nono posto fuori dall'Europa, con il 'sorpasso' di Verona e Parma. Il Torino avanzerebbe di una posizione a discapito dell'Udinese, mentre in coda resterebbe tutto invariato.
SPAL e Brescia sarebbero condannate alla retrocessione: stesso destino anche per il Lecce, che nonostante una media punti identica a quella del Genoa ha una peggiore differenza reti (non essendo stato disputato il secondo scontro diretto si valuta questo criterio).
La classifica completa della Serie A 2019/2020 per media punti
POS
SQUADRA
MEDIA PUNTI
1
JUVENTUS
2,42
2
LAZIO
2,38
3
INTER
2,16
4
ATALANTA
1,92
5
ROMA
1,73
6
NAPOLI
1,50
7
VERONA
1,40
8
PARMA
1,40
9
MILAN
1,38
10
BOLOGNA
1,30
11
SASSUOLO
1,28
12
CAGLIARI
1,28
13
FIORENTINA
1,15
14
TORINO
1,08
15
UDINESE
1,07
16
SAMPDORIA
1,04
17
GENOA
0,96
18
LECCE
0,96
19
SPAL
0,69
20
BRESCIA
0,61
I VERDETTI
SCUDETTO: Juventus
CHAMPIONS LEAGUE: Juventus, Lazio, Inter, Atalanta
EUROPA LEAGUE: Roma, Napoli, Verona (in caso di mancata assegnazione della Coppa Italia)
IN SERIE B: Brescia, SPAL e Lecce
FONTE: Goal.com
Cala il sipario sulla A? Campionato al capolinea Classifica: cosa succede
Il ministro dello sport: "Potremmo intraprendere la stessa strada di Francia e Olanda, la Lega cominci a pensare ad un piano B"
Antonio Prisco - Mer, 29/04/2020 - 11:15
''Fossi nei presidenti penserei alla nuova stagione'' sono le parole del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che mette un freno deciso alla ripartenza del campionato,fermo ormai dal 1 marzo a causa dell'emergenza Coronavirus.
Il Governo è sempre più scettico sulla ripresa del campionato. Lo dice chiaramente il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervenuto alla tramissione Omnibus su La7: "Sono in corso tra oggi e domani contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, che aveva presentato un protocollo per gli allenamenti ritenuto dal comitato non sufficiente. Ma ripresa degli allenamenti non significa ripresa campionato. Se non vogliamo avere incertezze basterà seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto. Io sinceramente vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Il discorso allenamenti è diverso, ma fossi nei presidenti penserei alla nuova stagione. La scelta della Francia può spingere anche l'Italia e altri paesi europei a seguire quella linea e leggendo certe dichiarazioni potrebbe esserci una maggioranza dei presidenti pronta a chiedere la sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato".
Le prossime tappe
Poi aggiunge: "Io da ministro dello sport sarei un pazzo a demonizzare il calcio e la Serie A che portano soldi a tutto il sistema sportivo, ma se la ripresa non sarà in sicurezza saremo costretti a fermarci. Assurdo che tre-quattro presidenti ancora non lo capiscano. C'è anche un problema tamponi, non sono certo ce ne siano a sufficienza. E non dimentichiamoci che all'inizio della pandemia, quando non si sono voluti fermare, poi molte squadre sono finite in quarantena". Quindi conclude: "Penso che i vertici del calcio, mi riferisco alla Lega e anche alla Figc, dovrebbero iniziare a pensare a un Piano B. Al massimo entro questa settimana il comitato tecnico scientifico dirà se il protocollo per gli allenamenti sia attuabile e in pochi giorni lo comunicheremo ai club, quindi - con la curva dei dati alla mano - decideremo sulla ripresa del campionato".
Una presa di posizione che a questo punto può rappresentare un colpo decisivo per la ripresa del campionato. La Lega Serie A aveva sostenuto il ritorno in campo per la metà di giugno, circa un mese dopo il ritorno agli allenamenti prevista per il 18 maggio e ultima conditio sine qua non per rispettare il termine conclusivo fissato dall'Uefa per il 3 agosto. E dopo le ultime parole del ministro Spadafora lo scontro tra le parti si preannuncia ancora più infuocato.
Cosa succede alla classifica
Al momento la sola ipotesi prevista è il congelamento della classifica. Resta da stabilire con quali criteri: quella cristallizzata oggi (ma ci sono 8 squadre con una partita da recuperare) o quella fissata dalla media punti? L'assegnazione dello scudetto non pare molto controversa. E' difficile che venga attribuito alla Juventus, in testa dopo 26 giornate con 63 punti, uno in più della Lazio. E' molto più probabile che il campionato 2019-20, se verrà fermato definitivamente, rimanga senza un vincitore, come in Olanda.
Sull'assegnazione dei posti delle coppe europee spunta il primo nodo delicato. Bianconeri e biancocelesti verrebbero automaticamente proiettati in Champions League al pari di Inter e Atalanta. Europa League certa, invece, per Roma e Napoli. Il problema nasce per il settimo posto utile, da assegnare a Hellas Verona o Milan. Se si scegliesse il criterio della media punti, spetterebbe al Verona: con 35 punti in 25 partite come il Parma (media punti 1,40), sarebbe settimo (un solo confronto diretto, vinto, migliore differenza reti). Invece il Milan è settimo attualmente (36 punti, ma una partita giocata in più) e lo resterebbe, per la classifica avulsa degli scontri diretti (non tutti completati, però, e differenza reti peggiore di Parma e Verona), se si sottraesse al calcolo la venticinquesima giornata (giocata tra le 3 squadre interessate soltanto dal Milan, che pareggiò 1-1 a Firenze e che senza quel punto scenderebbe a 35, come Verona e Parma). Il caso resta in ogni caso ingarbugliato.
Ancora più delicato il tema retrocessioni. Se venisse avallata l’ipotesi campionato a 22 squadre, si verificherebbe la permanenza in A delle ultime tre, vale a dire Lecce, Spal e Brescia, e la salita delle prime due in Serie B, ossia Benevento e Crotone, con conseguente annullamento dei playoff. Se la Serie A non dovesse allargarsi, verrebbero retrocesse solamente Brescia e Spal. Il discorso interessa anche le categorie inferiori: in Serie C retrocederebbero Livorno, Trapani, Cosenza e la perdente dei playout (Cremonese o Venezia) e salirebbero Monza, Vicenza e Reggina. In Serie D, infine sembra certo il ritorno tra i professionisti di Palermo e Mantova.
FONTE: IlGiornale.it
I club di Serie A sono in attesa di poter fare riprendere gli allenamenti ai propri tesserati, mentre per quanto riguarda il ritorno alle partite non ci sono ancora certezze. A più riprese è stato sottolineato come sia necessario far conciliare la ripartenza delle competizioni con rigidi protocolli sanitari.
A mettere i bastoni tra le ruote alle società sarebbero ora intervenute anche le compagnie assicurative. Stando a quanto riportato da La Repubblica, alcune di queste vorrebbero rivedere gli accordi sulle garanzie sanitarie.
Questo perchè le compagnie hanno deciso di non voler rischiare ma soprattutto di non voler coprire quei calciatori che sono risultati positivi dopo i tamponi delle scorse settimane. In aggiunta si è deciso di non coprire più nemmeno i giocatori che in futuro, in caso di ripresa, andranno incontro ad una positività al tampone.
Sono diversi i casi di calciatori risultati positivi al virus a partire dal mese di marzo. Dagli juventini Dybala – che sarebbe ancora positivo –, Rugani e Matuidi, passando per i giocatori della Fiorentina Pezzella, Cutrone e Vlahovic.
Positivi nelle settimane passate anche Colley, Gabbiadini, Thorsby, Depaoli e Bereszynski (tutti della Sampdoria), Zaccagni dell’Hellas Verona e Sportiello, estremo difensore dell’Atalanta.
FONTE: CalcioEFinanza.it
Quando nel Calcio viene nominato lo stadio Bentegodi il pensiero di quelli con i capelli bianchi va alla “fatal Verona” che costò uno scudetto al Milan all’inizio degli anni ’70. E uno ulteriore ai rossoneri in una partita diretta in maniera “discutibile” dal siracusano Rosario Lo Bello che, di fatto, consegnò lo scudetto al Napoli.
Naturalmente parliamo di Sport con una certa filosofia. Come quella della persona alla quale l’impianto della città scaligera è intitolato: Marcantonio Bentegodi. Nato a Verona il 25 aprile del 1818 è stato uno dei pionieri assoluti dello sport e della città natia e di tutto il Veneto. Con lui le discipline motorie ebbero importanza nel XIX secolo aprendo la strada a una sana aggregazione sviluppata intorno alle diverse specialità che avrebbero portato al buon agonismo dei successivi decenni.
Bentegodi è stato consigliere della città di Verona ed esponente del Consiglio Provinciale di Sanità. Ha lavorato al fianco di dottori e dirigenti sportivi come lui, in favore della crescita dei giovani attraverso la pratica sportiva. Interpretando, in tal senso, il pensiero dei filosofi dell’antica Grecia e di tanti secoli prima.
Nel 1868 l’appassionato cittadino veronese fondò la Società di Ginnastica e Scherma. Era talmente spiccata, la sua passione per lo Sport che nel testamento scrisse e incise la volontà di destinare un quarto dei suoi averi al finanziamento delle discipline sportive. Questa cosa accade pochi anni prima della sua scomparsa, avvenuta nella stessa città natale il 9 agosto del 1873.
A Verona è sempre attiva ancora adesso l’Istituzione Comunale Bentegodi. E’ una polisportiva che organizza le squadre e l’attività di singoli sportivi. E lo fa con continuità in sport quali il Nuoto e la Pallanuoto, la Scherma e la Ginnastica, la Pesistica e l’Atletica Leggera.
FONTE: Tag24.it
QS in apertura: "La Babele del calcio nell'ora più dura"
"La Babele del calcio nell'ora più dura". Questo il titolo con cui si apre l'odierna edizione del QS in edicola stamani sulla ripresa del campionato italiano. E' scontro totale - si legge - Gravina: "Non firmerà mai per lo stop". Ma intanto c'è l'allarme Dybala, ancora positivo al Coronavirus dopo il quarto tampone.
Sezione: Rassegna / Data: Gio 30 Aprile 2020 alle 14:00 / Fonte: Quotidiano Sportivo
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
Come riporta oggi il quotidiano "L'Arena" il tecnico gialloblù Ivan Juric avrebbe attirato l'attenzione di Fiorentina e Torino. L'ottimo campionato sin qui disputato dal Verona ha messo in mostra le grandi qualità dell'allenatore scaligero tanto che viola e granata avrebbero iniziato a pensare a lui per la prossima stagione. I tifosi gialloblù, naturalmente sperano e confidano in una sua permanenza. Il fatto di portare a termine il lavoro si qui svolto e il forte legame con il direttore sportivo Tony D'Amico - come chiude il giornale - potrebbero giocare a favore.
Sezione: Rassegna / Data: Mer 29 Aprile 2020 alle 09:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
L'Arena: Cossato «I miei primi cinquant'anni»
Oggi il quotidiano "L'Arena" celebra il cinquantesimo compleanno di Michele Cossato, da tutti ricordato come l'eroe di Reggio Calabria. Fu lui, infatti, in un concitatissimo finale a realizzare il gol che consenti all'allora squadra gialloblù guidata da Attilio Perotti, di conquistare la permanenza in serie A nel doppio confronto di spareggio con la Reggina di Franco Colomba. «Ricordo con grande emozione - sono state le sue parole - il gol di Reggio ma anche la rete su rigore contro l'Andria quando conquistai la promozione in serie A con il Venezia. Mi sarebbe piaciuto terminare la carriera all'Hellas. Devo tutto ad Alberto Malesani - chiosa - mi ha insegnato tantissimo, lui è stato determinante per me».
Sezione: Rassegna / Data: Mar 28 Aprile 2020 alle 10:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Primo Piano Europa o fregatura? Gli scenari in caso di stop della serie A
Hellas dietro di un punto al Milan che però ha una partita in più. Stando al “quoziente”, il Verona è in vantaggio, ma potrebbero prevalere altri (assurdi) criteri. E intanto i tifosi spendono soldi
Di Cronaca di Verona - 1 Maggio 2020
Stiamo assistendo a una farsa. Lo spettacolo è scadente e gli unici a pagare, al solito, sono i tifosi. Il calcio non ripartirà e quand’anche lo facesse, al primo contagio – statisticamente probabile – si rifermerà subito. In caso di positività di un giocatore al Covid, lo ha scritto la Figc nelle “linee guida” consegnate alle società, scatterebbero restrizioni severissime sugli allenamenti e di conseguenza l’impossibilità di preparare le partite. Alla Federazione, così come a Sky, interessa poco o nulla della ripresa del torneo che in altre parti nobili del mondo, vedi Francia e Olanda, è già stato dichiarato chiuso.
Ai padroni del pallone sta a cuore la questione economica che è sintetizzabile in questi termini: la Figc e le società non vogliono perdere le ultime rate dei diritti televisivi che la tivù satellitare non intende sborsare in caso di sipario anticipato. Sky, peraltro, non ha alcuna premura che il governo – inevitabilmente chiamato a prendere una decisione – annunci la conclusione della Serie A perché ciò provocherebbe disdette in massa da parte degli abbonati. Proviamo comunque a parlare di calcio, per quanto possibile. Se la stagione terminerà così, il Verona, nella prossima, parteciperà ai preliminari di Europa League? Anche in questo senso non vi sono certezze sebbene in base alle indiscrezioni avrebbe possibilità.
L’Hellas, al momento, è ottavo a quota 35 punti, uno indietro rispetto al Milan che però ha disputato una partita in più. Se verrà adottato il criterio quoziente punti/partite, dunque, sarà il Verona a ottenere il lasciapassare per gli spareggi europei. Anche il Parma ha 35 punti e lo stesso numero di partite del Verona, ma i ducali hanno perso l’unico scontro diretto disputato contro i gialloblù e sono in svantaggio anche nella differenza reti. Se invece, ma sarebbe un’ingiustizia clamorosa, facesse fede la classifica al momento del blocco del torneo (dunque con metà delle squadre con un incontro in meno), sarebbe il Milan a qualificarsi per l’Europa League.
In questi giorni di caos totale si è parlato anche di un possibile spareggio tra l’Hellas e i rossoneri, chissà dove e quando. Altri ancora (venghino signori venghino) hanno avanzato l’ipotesi di far giocare le semifinali di ritorno di Coppa Italia per decretare l’ultima qualificata direttamente all’Europa League dato che una tra Milan e Napoli potrebbe arrivare in finale e vincendola staccherebbe in automatico il pass, ma sarebbe del tutto illogico pensare di far disputare la coppa e non il campionato. E comunque: se il Milan (all’andata contro la Juventus ha pareggiato 1 a 1 in casa) dovesse non qualificarsi per la finale, a cosa sarebbe servito far disputare le semifinali (l’altra sarebbe tra Napoli e Inter)?
Nelle ultime settimane anche chi come noi ama il pallone è stato vittima di forti attacchi di nausea. I ricchi signori del calcio, ai quali interessa soltanto il dio denaro, si stanno facendo beffe di chi gli paga gli stipendi, ossia gli spettatori. Senza i quali, le ultime tristi partite a porte chiuse le ricordiamo tutti, il giochino non avrebbe più senso d’esistere. Attenzione, Paperoni, che a tirar troppo la corda si finisce col sedere per terra.
Alessandro Gonzato
Sport Serie A, Spadafora “triplice fischio”?
Il ministro “vede una strada sempre più tortuosa”, per la ripresa del campionato E invita i vertici del calcio “a trovare un piano B, a pensare alla prossima stagione”
Di Cronaca di Verona - 29 Aprile 2020
Governo sempre più scettico sulla ripresa del campionato. Lo dice chiaro il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, intervenuto a Omnibus su La7: “Sono in corso tra oggi e domani contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, che aveva presentato un protocollo per gli allenamenti ritenuto dal comitato non sufficiente. Ma ripresa degli allenamenti non significa ripresa campionato. Se non vogliamo avere incertezze basterà seguire la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto. Io sinceramente vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Il discorso allenamenti è diverso, ma fossi nei presidenti penserei alla nuova stagione. La scelta della Francia può spingere anche l’Italia e altri paesi europei a seguire quella linea e leggendo certe dichiarazioni potrebbe esserci una maggioranza dei presidenti pronta a chiedere la sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato”
LE PROSSIME TAPPE —
Poi aggiunge: “Io da ministro dello sport sarei un pazzo a demonizzare il calcio e la Serie A che portano soldi a tutto il sistema sportivo, ma se la ripresa non sarà in sicurezza saremo costretti a fermarci. Assurdo che tre-quattro presidenti ancora non lo capiscano. C’è anche un problema tamponi, non sono certo ce ne siano a sufficienza. E non dimentichiamoci che all’inizio della pandemia, quando non si sono voluti fermare, poi molte squadre sono finite in quarantena”. Quindi conclude: “Penso che i vertici del calcio, dovrebbero iniziare a pensare a un Piano B”. Si va verso lo stop. Manca solo, l’annuncio ufficiale.
Dybala positivo
Paulo Dybala e una difficile lotta al Coronavirus. L’argentino della Juventus è risultato positivo al tampone per la quarta volta nel giro di 6 settimane.
La Joya aveva scoperto di aver contratto il virus lo scorso 21 marzo insieme alla compagna, Oriana Sabatini.
Sport L’ultimo Bagnoli gialloblù
Trent’anni fa, a Cesena, il Verona è sconfitto e retrocede malinconicamente in B E’ l’ultima partita del tecnico sulla panchina dell’Hellas, l’ultimo capitolo del sogno
Di Cronaca di Verona - 28 Aprile 2020
Prima o poi doveva capitare, perchè, anche nel calcio, le cose belle finiscono, favole comprese. E quello, là nella bolgia di Cesena, era l’ultimo capitolo di un sogno.
L’ultimo Verona di Bagnoli, costretto a vincere per restare in serie A, sette giorni dopo aver battuto il Milan, ricordate? “Ci credevamo” dicono sempre Fanna e gli altri, costretti all’ultimo miracolo, per non cadere.
“Di miracoli ne avevamo già fatti tanti, quell’anno”. Già, una squadra completamente cambiata, capace di tornare in sella con un girone di ritorno da Coppa Uefa. Ma il calendario, impietoso, aveva previsto quell’ultima sfida, una sorta di spareggio, “testa o croce”.
Di fronte il Cesena di un giovane Lippi, spinto dalla sua gente, con due risultati su tre.
Il Verona fa quello che può, lotta, combatte, sul filo dell’equilibrio. Quella partite sul filo, senza rete. Basta una svista, un mezzo fuorigioco di Condor Agostini, che se ne va verso Bodini e lo infila. Lì finì il volo del Verona. E fu l’ultima volta di Bagnoli gialloblù. Non solo una partita, ma la fine di un’era.
COSI’ IN CAMPO
CESENA: Rossi, Gelain, Nobile, Piraccini, Calcaterra, Jozic, Turchetta (70’ Dukic), Del Bianco, Agostini, Domini (82’ Cuttone) Esposito. All. Lippi
ARBITRO: Longhi di Roma
RETE: 79’ Agostini
FONTE: TGGialloBlu.it
AMARCORD LILLA Notte magica al Bentegodi, quando il Legnano di Notaristefano e Foglio mandò in tilt il Verona di Sarri
Il ricordo di Capitan Valerio Foglio
Museo Lilla - 29 Aprile 2020 - 9:11
LEGNANO – Ai tifosi del Legnano non verrà mai meno il ricordo di una grande partita in notturna, posticipo serale su Rai Sport con la vittoria per 3-2 al Bentegodi contro il Verona di Maurizio Sarri. Una gara davvero memorabile per i ragazzi di Egidio Notaristefano che superarono i Gialloblù guidati dall’attuale Allenatore della Juventus. Tra quei ragazzi in gol anche l’attuale Capitano dei Lilla, Valerio Foglio.
Espugnare il Bentegodi davanti alle telecamere nazionali in diretta fu un risultato epico quel 18 febbraio 2008. Dopo la conclusione del posticipo di quella ventiquattresima giornata del campionato di Serie C1 i Lilla salirono a 33 punti, mentre il Verona rimase in crisi ultimo a 15 punti.
Uno dei protagonisti di quella splendida e vittoriosa serata del Legnano al Bentegodi di Verona, è l’attuale Capitano dei lilla Valerio Foglio, che andò anche a segno contro i Gialloblù siglando la rete del momentaneo 0-2. Valerio racconta così quella partita: “Una delle mie più belle soddisfazioni ottenute con questa maglia, vincere a casa casa loro, davanti a tanti tifosi avversari e pure amici mie legnanesi è stata una soddisfazione doppia. Quella contro il Verona è stata partita che ricordo volentieri, me la riguardo spesso, sono orgoglioso di esserci stato e di aver fatto la mia parte“.
Valerio Foglio mette in rete il preciso assist di Mattioli in occasione del secondo gol lillaHellas Verona-Legnano 2-3 Serie C1 girone A 2007/08
“La forza di quella squadra era nel fatto che eravamo un gruppo forte e unito, ciascuno voleva emergere e infatti in tanti hanno fatto una grande carriera. E’ una cosa importante, quando uno singolarmente vuole emergere, la domenica poi in campo si vede. Inoltre l’affiatamento gioca sempre un ruolo importante: in settimana si stava assieme, dal più giovane al più vecchio, si remava nella stessa direzione“, conclude il Capitano lilla.
Di quella memorabile partita vi offriamo una galleria fotografica con le immagini scattate da Alberto Gallo Stampino, fotografo inviato di Statistiche Lilla, ed il filmato con i momenti salienti della gara, rimontati da Luciano Cova.
Arbitro: Signor Doveri di Roma 1
Note: spettatori 11.265, ammoniti: Gonnella, recupero pt 1’, st 0’.
FONTE: SportLegnano.it
Repubblica: “Il Milan contro l’Hellas: il vero caso per un posto in Europa nel 2020/2021”
del 29 Aprile 2020 alle 22:15
Come puntualizzato oggi da La Repubblica, si sta accendendo in Lega la questione legata a un posto in Europa League, l’ultimo, in caso di sospensione della Serie A. Perché il Napoli se vincesse la Coppa Italia, salterebbe i preliminari di Europa League, che gli toccherebbero invece in quanto sesta classificata del campionato. Ma se il campionato venisse sospeso definitivamente, anche la Coppa Italia non si giocherebbe più. Così il terzo posto per l’Europa League, quello che prevede un ulteriore turno preliminare da affrontare, spetterebbe alla settima in classifica della Serie A. E già adesso si sta alzando la tensione nella contesa tra Milan e Hellas Verona.
Lo spiega così Repubblica: “Se si scegliesse il criterio della media punti, spetterebbe al Verona: con 35 punti in 25 partite come il Parma (media punti 1,40), sarebbe settimo (un solo confronto diretto, vinto, migliore differenza reti).
Invece il Milan è settimo attualmente (36 punti, ma una partita giocata in più) e lo resterebbe, per la classifica avulsa degli scontri diretti (non tutti completati, però, e differenza reti peggiore di Parma e Verona), se si sottraesse al calcolo la venticinquesima giornata (giocata tra le 3 squadre interessate soltanto dal Milan, che pareggiò 1-1 a Firenze e che senza quel punto scenderebbe a 35, come Verona e Parma). Il caso è ingarbugliato: in Olanda l’ultimo posto per i preliminari di Europa League è stato assegnato al Willem II. Ma l’Utrecht, che ha 3 punti in meno e una partita giocata in meno, è pronto al ricorso”, si legge.
FONTE: SOSFanta.CalcioMercato.com
Serie A Verona
Hellas Verona, il caos-contratti tra prestiti, accordi in scadenza e giocatori già ceduti…
mercoledì 29 Aprile 2020 - Ore 10:10 - Autore: Staff Trivenetogoal
Non solo prestiti: al pari di tutte le società calcistiche professionistiche anche l’Hellas Verona deve fare i conti innanzitutto con gli accordi a titolo temporaneo, in scadenza il 30 giugno come da tradizione. Il “Corriere di Verona” fa l’elenco dei calciatori gialloblu che rientrano in questa “categoria”: Claud Adjapong, Emmanuel Badu, Federico Dimarco, Valentin Eysseric, Koray Gunter, Matteo Pessina, Boris Radunovic, Eddie Salcedo e Valerio Verre. A loro vanno aggiunti tre giocatori giunti a titolo definitivo ma il cui contratto scade comunque il 30 giugno, vale a dire Fabio Borini, Giampaolo Pazzini e Miguel Veloso. “Dulcis in fundo” l’Hellas Verona può contare su una sorta di “doppia anomalia” visto che due suoi calciatori sono già stati ceduti a gennaio rimanendo però in gialloblu fino al termine della stagione, vale a dire sempre il fatidico 30 giugno: stiamo parlando di Sofyan Amrabat e Amir Rrahmani, che dal vestiranno rispettivamente le maglie di Fiorentina e Napoli. Ma da quando, a questo punto? Bella domanda…
FONTE: Trivenetogoal.it
TUTTO CALCIO SERIE A - Si pensa al Piano B: per l'Europa la soluzione c'è, ma per il resto? Il punto
REDAZIONE TUTTOMATERA.COM 28.04.2020 11:12 101 0
Il pallone della Serie A, FOTO: FONTE WEB
Viste le resistenze del Governo sulla ripartenza del torneo di Serie A, si comincia a guardare oltre, prendendo in considerazione anche la possibilità di non tornare in campo e mettere una parola fine sulla stagione 2019-20. Il braccio di ferro va avanti da troppo tempo, Gravina ha aperto a tutte le soluzioni ma da Palazzo Chigi non ci sono spiragli.
Per questo, secondo La Gazzetta dello Sport, la Lega di Serie A starebbe pensando ad un piano ben preciso qualora il campionato non dovesse ripartire. Che fine farà la stagione 2019-20? Innanzitutto, lo scudetto non verrebbe assegnato. Anche la Juventus non ci sta nel vederselo assegnato a tavolino e con queste modalità. La Lega di Serie A, comunicherebbe alla Uefa le sette squadre ammesse alle coppe europee. Il dubbio riguarda l’ultima per l’Europa League che dovrebbe uscire dalla Coppa Italia, mentre al momento, al settimo posto, c’è il Milan con un punto in più sull’Hellas Verona.
Un altro grande scoglio riguarda il prossimo campionato: come si fa con retrocessioni e promozioni dalla Serie B? Qui, il dibattito è aperto. Promuovere le prime due dalla serie cadetta porterebbe in calcio italiano in tribunale, bloccando l’inizio della stagione 2020-21, il che rappresenterebbe un grosso danno per tutto il sistema. Il blocco delle retrocessioni e le tre promozioni ci consegnerebbe una Serie A a 23 squadre. Forse, anche per scongiurare tutto questo il calcio vorrebbe ripartire.
FONTE: TuttoMatera.com
NEWS Coronavirus, Serie A a 22 squadre: è solo un piano B?
In quadro sempre più caratterizzato dalle frizioni in atto tra le parti, La Gazzetta dello Sport in edicola oggi scrive che la Lega Calcio non si farebbe trovare spiazzata da un’eventuale stop forzato.
di Redazione Aprile 28, 2020 - 18:53
Che Lega Calcio, Figc e i 20 club di Serie A vogliano portare a termine (entro il 2 agosto come da direttive Uefa) la stagione, non c’è dubbio. E’ altresì indubbio il braccio di ferro che le istituzioni del calcio stanno combattendo con il Ministro dello Sport Spadafora, che ha restituito al mittente il protocollo della FIGC per la ripresa degli allenamenti (qui le dichiarazioni). In un quadro europeo che incassa lo stop della Ligue 1 francese, mentre la Germania lavora per la ripresa già dal 9 maggio, in Italia si discute sulle sorti delle Serie A.
IN CASO DI STOP. Per la rosea, in attesa di novità per il 18 maggio, data in cui, stando alle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, riprenderanno gli allenamenti, l’idea play-off e play-out, resta la soluzione alternativa più concreta. Questa soluzione è stata anche promossa dall’Uefa, che nel suo monito, oltre a decretare la deadline per la chiusura dei campionati, ha provato a tracciare delle soluzioni alternative. Le formule speciali però non sono l’unica idea.
Ma, al vaglio, c’è anche l’ipotesi di stop definitivo della stagione. La Gazza analizza la vicenda nell’edizione odierna. Come? “Congelare la classifica sarebbe l’opzione più probabile, con due diversi effetti. In entrambi i casi lo scudetto non verrebbe assegnato e l’Europa sarebbe garantita alle prime 6: cambierebbero le retrocessioni. Nel primo verrebbero congelate e la Serie A 2021-22 si aprirebbe a 22 squadre, cioè alle 2 che salirebbero dalla serie B (che annullerebbe i play-off). Altra ipotesi è la retrocessione delle ultime due e altrettante due promozioni dalla serie cadetta“.
PIAZZAMENTI EUROPEI. Per le squadre in Europa, Juventus, Lazio, Inter, Atalanta (in Champions) Roma e Milan o Hellas Verona (Europa League) la disposizione Uefa parla chiaro. Servono dei verdetti da assegnare per disegnare il quadro delle prossime competizioni. Ovviamente non verrebbe assegnato lo scudetto, in questo caso il nono di fila ai bianconeri di Torino.
Infine i diritti tv, con anche in questo caso la Lega Calcio ai ferri corti con Sky Italia, Dazn e Img (LEGGI QUI) che potrebbero non pagare la prossima rata in scadenza il primo maggio, ma sarebbe il 4 per via delle festività e messe spalle al muro sulla lettera comune di avere sconti o dilazioni, negate dai 20 club di Serie A.
IMPORTI. Secondo La Gazzetta dello Sport, si aprirebbe una trattativa (abbastanza lunga e soprattutto complessa) per rinegoziare termini e cifre. Problema non di facile risoluzione per le istituzioni sportive. Si continua a legger: “Sky intanto ha già quantificato le richieste nella lettera inviata alla Lega prima dell’ultima riunione, con Dazn che ha fatto lo stesso qualche giorno fa. In caso di stop definitivo chiederebbe uno sconto alle società di 255 milioni. Taglio che i club dovrebbero nel caso riconoscere anche agli altri licenziatari per un mancato incasso complessivo di 440 milioni (considerate solo le televisioni). L’impatto sarebbe gigantesco dato che gli introiti tv incidono sui conti dei club per circa il 40%. Gli altri mancati incassi (botteghini, sponsorizzazioni, merchandising, altri proventi) farebbero salire le perdite a oltre 700 milioni. Un danno enorme“.
FONTE: CalcioLecce.it
FANTA NEWS
E' un Hellas senza boa, da Di Carmine a Pazzini tutti i numeri realizzativi NONOSTANTE L' OTTIMA POSIZIONE IN CLASSIFICA, GLI ATTACCANTI GIALLOBLU ARRANCANO
Scritto da Giacomo Leardini 29/04/2020 11:54
La piacevole sorpresa del campionato di serie A 2018/2020 ha un nome e cognome, l'Hellas Verona. La squadra veneta guidata dal condottiero Ivan Juric, che finalmente dopo tempo ha trovato una compagine che segue il suo diktat caratterialmente e tatticamente, ha stupito il mondo del pallone a suon di risultati e prestazioni superlative.
Ora il Verona neopromosso è lì, ad un passo dall’Europa, e solo questo maledetto Coronavirus è stato capace di fermare la cavalcata gialloblù.
Ma cosa c’è dietro al successo degli scaligeri e alle loro prestazioni inaspettate? Nessun nome di spicco, un mix di esperienza e (tanta) gioventù pronta al sacrificio calcistico durante la settimana e nei 90 minuti nel weekend.
Un portiere che comanda la difesa e da sicurezza al reparto. Una difesa a tre di autentiche rivelazioni, due su tutte Kumbulla e Rrahmani, pochi fronzoli e prestazioni da modificatore. Un centrocampo composto da quantità (Amrabat) e qualità (Veloso), coadiuvati da esterni pronti a macinare kilometri per coprire tutta la fascia, e davanti trequartisti pronti ad inserirsi.
La vera sorpresa negativa è però il reparto avanzato, che sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della rosa, con nomi importanti pronti a capitalizzare le occasioni create dai gialloblù.
Sì perché Juric nelle ultime giornate della stagione, per necessità e virtù ha cambiato le carte in tavola: accantonate le prime punte, dentro un trequartista in più come falso 9 pronto a pressare e assistere gli inserimenti dei centrocampisti.
In tanti in estate sono stati pronti a scommettere sulla voglia di emergere di Mariusz Stepinski, attaccante che ha militato nell’altra sponda di Verona, il Chievo, e che sulla carta si sarebbe adattato facilmente con la nuova maglia. Esordio contro il Milan alla terza giornata, espulsione e 4 in pagella: se il buongiorno si vede dal mattino... Juric continua ad intermittenza a dargli fiducia regalandogli 15 presenze (solo 7 da titolare), dove segna 2 gol, ma entrambi da subentrato, facendo indispettire i fantallenatori.
Fantamedia del 6,14, sicuramente non ci aspettavamo 20 gol, ma qualcosa in più sì, in tanti ci hanno puntato come terzo-quarto attaccante, vista la giovane età e i numeri degli anni precedenti, dove segnò 11 gol in serie A in due stagioni con il Chievo.
Uno dei giocatori che fece accantonare la candidatura da titolare di Stepinski è Samuel Di Carmine, che a 31 anni, alla prima stagione in serie A, ha avuto spesso la fiducia di Juric aiutato dal suo grande spirito di sacrificio. Samuel, dopo un esordio shock con rigore sbagliato alla quarta giornata contro la Juve, ha raccolto numeri non completamente disastrosi, ma che non invitano all'acquisto: 14 presenze, 12 da titolare, 3 gol segnati (uno alla Fiorentina e doppietta all'Atalanta).
Esperienza e qualità, queste le aspettative che pesavano sulla maglia di Giampaolo Pazzini, chiaramente non un attaccante da 38 presenze, il trentacinquenne ex Inter, Fiorentina e Samp, è stato capitano e condottiero anche in serie B. Tanti dissidi iniziali, molte voci di mercato, Juric che non lo vedeva in forma e pronto per l'inizio stagione, ma Pazzini è pur sempre Pazzini.
Alla prima giornata fantacalcisticamente giudicabile, gol al Torino subentrando. Fantamedia da top dell'8,67, in 12 presenze , 6 solamente giudicabili, 3 sole da titolare, 4 gol: il Pazzo è un vero e proprio cecchino (3 reti sono arrivate su rigore), freddo e decisivo quando conta. Un'arma importantissima per Juric, soprattutto a livello di spogliatoio e nelle partite dove per sbloccarla serve l'esperienza di un bomber.
Non dimentichiamoci poi dello sfortunatissimo classe 2001 Eddie Salcedo, che dallo status di giovane interessante ha scalato le gerarchie di Juric fino ad arrivare alla titolarità, frenata solamente dal trauma distorsivo al ginocchio e dalla conseguente operazione in dicembre.
Fino a quel momento, tante buone prestazioni, che dalla sesta alla diciassettesima giornata hanno convinto il tecnico ad utilizzarlo in ben 12 occasioni, di cui 7 da titolare (1 rete e fantamedia del 6,36). L'attaccante era prossimo al rientro, quindi probabilmente alla ipotetica ripresa potrebbe avere più chances di giocare dopo accurata riabilitazione.
Come avete potuto vedere, quattro punte insieme hanno realizzato 10 gol: numeri che sarebbero preoccupanti per qualsiasi allenatore, ma non per Juric che ha sopperito alla "sterilità" delle boe con inserimenti vincenti dei centrocampisti e solidità difensiva. Discorso diverso per i fantallenatori, sicuramente scontenti della scarsa vena realizzativa (e ultimamente dello scarso impiego) degli attaccanti scaligeri; dopo la sosta forzata, probabilmente le punte di Juric torneranno ad essere rispolverate e ad incrementare il proprio bottino!
FONTE: PianetaFanta.it
Calcio Calcio, si va verso la chiusura della Serie A: mancata assegnazione dello scudetto e campionato a 22 squadre? Gli scenari
Published: 29 Aprile 20 2016:44 Updated: 21:05 Author Giandomenico Tiseo
Tanti indizi fanno una prova.Il campionato di calcio di Serie A sembra che non terminerà e si verso la chiosa anticipata. Sono questi i segnali che arrivano dal ministero dello Sport e dalla Sanità, per bocca di Vincenzo Spadafora e di Pierpaolo Sileri. La posizione del Governo, in attesa di comunicazioni ufficiali, pare orientata verso uno stop come in Francia e quindi quali potrebbero essere i possibili scenari?
Il più probabile è quello di uno Scudetto non assegnato e una Serie A a 22 squadre. Come è noto, l’Uefa ha fatto sapere alle singole federazioni che in caso di impossibilità a terminare la rassegna nazionale si dovranno comunicare i posizionamenti per l’Europa a tavolino, su una base “meritocratica”. In buona sostanza vi sarebbe il congelamento della classifica attuale. In questo caso Juventus, Lazio, Inter e Atalanta andrebbero in Champions League, mentre Roma, Napoli e Milan in Europa League. Ci sarebbe però da valutare la posizione dell’Hellas Verona, alle spalle di una sola lunghezza rispetto ai rossoneri, ma avendo un match in meno: da una parte c’è la classifica “cristallizzata”, con i meneghini davanti all’Hellas, e dall’altra c’è il fattore dato dal quoziente punti. In quest’ultimo caso il Verona, a -1 dal Milan, è in vantaggio sul Parma per differenza reti – gli emiliani sono alla pari con l’Hellas e, rispetto al Diavolo, sarebbe davanti: 1.40 punti a gara per la squadra di Ivan Juric, Milan a 1.38. Resta quindi da capire quale strada si seguirà.
Ancor più complicato gestire le retrocessioni. Le ipotesi sul tavolo sarebbero due: la prima congelare le retrocessioni e aprire le porte a una Serie A 2020-21 a 22 squadre (più probabile per evitare il caos dei ricorsi?), con Benevento e Crotone (prime due classificate in B alla pausa) promosse d’ufficio in massima serie. L’altra via è mantenere un torneo a 20 squadre, facendo retrocedere le ultime due (Brescia e SPAL) e sostituirle con le già citate Benevento e Crotone.
Ovviamente questi scenari hanno un costo di non poco conto per le casse del “Pallone”. Tutti i club sono unanimi nel negare sconti o dilazioni a Sky, Dazn e IMG che entro il primo maggio devono versare l’ultima rata del contratto vigente. In caso di stop definitivo però le condizioni muterebbero e le società si troverebbero costrette a rinegoziare termine e cifre. Sky nel frattempo ha già quantificato le richieste nella lettera inviata alla Lega prima dell’ultima riunione. Se non si gioca, chiederebbe uno sconto alle società di 255 milioni. Un taglio che i club dovrebbero nel caso riconoscere anche agli altri licenziatari (Dazn e IMG) per un mancato incasso complessivo di ben 440 milioni (solo di introiti dai network televisivi). Un impatto devastante poiché i soldi delle tv incidono solo per il 40% sui conti delle squadre. Sommando agli altri incassi nulli, il deficit supererebbe quota 700 milioni! A ciò va legato anche la questione dei tagli degli stipendi dei calciatori.
FONTE: OASport.it
La strategia di mercato della Sampdoria passa, sempre e inevitabilmente, attraverso il gioco delle plusvalenze. La cessione di un pezzo pregiato è lo scotto da pagare per poter essere attivi in sede di calciomercato. Nella rosa blucerchiata, ad oggi, è presente qualche pedina importante: Karol Linetty, Ronaldo Vieira, Nicola Murru ed Emil Audero. È proprio il cartellino del portiere ad avere il maggior valore.
Riscattato dalla Juventus per 20 milioni di euro, alla quale resta solo il diritto di prelazione in caso di cessione, Audero è il giocatore che potrebbe avere potenzialmente più mercato. Qualora la società doriana decidesse di cederlo, il nome del sostituto sarebbe quello di Marco Silvestri dell’Hellas Verona.
FONTE: SampNews24.com
CALCIOMERCATO La svalutazione non tocca Kumbulla. Il punto sulle situazioni di Günter e Borini
Nonostante la svalutazione causata dal coronavirus il difensore ha tanti acquirenti, mentre si valuta come risolvere i nodi Günter e Borini
di Mattia Zupo Aprile 30, 2020 - 09:42
Secondo il Corriere di Verona, la valutazione di Marash Kumbulla ha toccato i 30 milioni. Il prezzo calerà, perché di soldi ne gireranno di meno, ma non crollerà. Comunque, il Verona ha dalla sua la «globalità» dell’affare Kumbulla. Ossia, si parla di un ragazzo di vent’anni che si muove come un veterano e che ha, grazie all’età, margini di crescita ancora molto ampi. Per questo lo cercano sì in Italia (Inter e Napoli, e poi anche la Fiorentina) ma soprattutto dall’estero: il Lipsia, l’Eintracht Francoforte, il Manchester United, il Chelsea. Quindi, l’Hellas non accetterà ribassi, forte di un contratto in essere fino al 2022 e della saggia cautela con cui il classe 2000 si è, fin dall’inizio, approcciato all’improvvisa luce dei riflettori che gli si sono puntati addosso. Tra i 25 e 28 milioni: questa è la stima accreditata per il cartellino dell’albanese.
Per quanto riguarda Koray Günter, il Verona ha il diritto di riscatto del prestito dal Genoa a 4 milioni di euro, ma è previsto il controriscatto per la società rossoblù a 1,5. Per Ivan Juric, Günter è un imprescindibile. Al di là della formula che regola il rapporto con il Genoa, una trattativa ulteriore sarebbe aperta per la sua conferma, per un acquisto a titolo definitivo.
Situazione differente quella che riguarda Fabio Borini, che si è svincolato dal Milan a gennaio per rimettersi in gioco al Verona. Ci ha messo poco a far capire di essere l’uomo giusto al posto giusto, la dirigenza dell’Hellas vorrebbe che si legasse al club con un contratto pluriennale, ma l’ingaggio di Borini è elevato. Il suo agente, Roberto De Fanti, ha fatto sapere che le richieste per il suo assistito saranno numerose. L’attaccante a Verona resterebbe più che volentieri, ma occorrerà allargare i classici cordoni della borsa per uno stipendio che, al lordo, difficilmente potrebbe essere inferiore ai 2,5 milioni lordi a stagione.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
01 maggio 2020 - 16:09 La Lega A ripete: “Finiamo la stagione”
In assemblea, ribadita la volontà di portare a termine il campionato
di Redazione Hellas1903
La volontà unanime di “portare a termine la stagione” della serie A, interrotta per l’emergenza coronavirus, e’ stata ribadita dall’Assemblea della Lega di A, riunita in teleconferenza per discutere della questione dei diritti tv e delle rate ancora in riscossione dai broadcaster.
La posizione dei 20 club, che ribadisce quanto fissato lo scorso 21 aprile, arriva all’indomani delle parole del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, che aveva sottolineato come se non si trovera’ un accordo per la modifica del protocollo per la ripresa, il Governo si assumera’ la responsabilità di dichiarare chiusa la stagione.
fonte: ansa.it
NEWS
01 maggio 2020 - 12:05 Serie A, si attende l’ultima rata dei diritti tv. I club tremano
I broadcaster obbligati al pagamento in caso di stop solo se imposto dal Governo
di Eric Sartori, @sartori_eric
C’è un punto, tra tutti, che spicca all’ordine del giorno dell’assemblea di Serie A: “Aggiornamento sui rapporti con i licenziatari dei diritti audiovisivi 2018-2021”. In parole semplici, si tratta di 222 milioni di euro totali che Sky, DAZN e IMG (detentore dei diritti tv internazionali) devono versare nelle casse della Lega di Serie A entro oggi. I tre network hanno chiesto più volte alla Lega ed agli stessi Club di prorogare la scadenza dell’ultima rata di pagamento dei diritti tv, in attesa di sapere quale sarebbe stato il destino del campionato di Serie A. La risposta della Lega e dei Club è stata chiara: “No”. I motivi sono tanti, ma i Presidenti dovrebbero tenere a mente una cosa: nel calcio moderno gran parte dei guadagni di una società provengono proprio dai diritti tv, quindi perché mettersi contro chi sostiene economicamente il sistema calcistico?
La risposta è semplice: ogni squadra presente nel nostro campionato, prima dell’inizio della stagione, sa bene quanto Sky e DAZN paghino per trasmettere le partite del massimo campionato italiano e per questo ha effettuato degli investimenti in attesa che rientrassero i proventi dai diritti tv. Insomma, un iniziale debito da ripianare con i soldi che le stesse televisioni versano nelle casse della Lega. Se questi soldi non arrivano, il sistema calcistico inizia ad avere un problema.
Al momento non ci è dato sapere se i network nazionali e internazionali abbiamo provveduto al pagamento dell’ultima rata dei diritti tv, ma il calcio trema. Ecco che, a questo punto, potrebbe diventare vitale un intervento governativo che, imponendo lo stop del campionato per motivi di sicurezza sanitaria (come successo in Francia), obbligherebbe le tv a pagare la Lega nonostante il campionato interrotto.
Diverso il discorso nel caso di interruzione voluta da FIGC o Lega Serie A. In quel caso le tv sarebbero assolte dal pagamento dell’ultima rata dei diritti tv. Ovviamente, in entrambe i casi, si assisterebbe ad una serie di battaglie legali per recuperare i soldi persi. Attenzione, però. Il prossimo anno scadono i contratti del triennio di diritti televisivi tra Lega, Sky e DAZN. A quel punto sarebbero le televisioni ad avere il coltello dalla parte del manico, con la Lega che sicuramente vorrà raggiungere il miliardo di euro, ma che le televisioni difficilmente sarebbero disposte a raggiungere. Inoltre, visto l’andamento dei rapporti con Mediapro, accantonato da ormai qualche mese in attesa di vedere l’andamento con il bando, i Club non possono stare al sicuro.
Insomma, la Serie A è importante per le tv come le tv sono importanti per la Serie A. Quindi, perché non trovare una strada comune che possa accontentare ambo le parti? La risposta è semplice: gli interessi in gioco sono molti ed alcuni club rischiano la bancarotta. Quei soldi sono necessari per tutti, soprattutto in un momento come questo.
FONTE: Hellas1903.it
Hellas Verona, sette "sorelle" a caccia di Kumbulla. Serviranno almeno 30 milioni di euro
30/4 ALLE 16:15SERIE A
di LUCA BARGELLINI @BARGELLINILUCA
Il Corriere di Verona oggi parla delle prospettive future del difensore dell'Hellas Verona Marash Kumbulla e delle tante attenzioni che sta ricevendo da parte di club di mezza Europa. In Italia lo cercano Inter, Napoli e Fiorentina, all’estero Chelsea, Manchester United, Lipsia ed Eintracht Francoforte. La valutazione di Kumbulla ha toccato i 30 milioni, riporta il quotidiano. Anche se il prezzo calerà, perché di soldi ne gireranno di meno, pur non crollando del tutto. Tra i 25 e 28 milioni: questa è la stima accreditata per il cartellino di Kumbulla.
Corriere di Verona: "Kumbulla è globale: il futuro dell'Hellas passa dal suo talento"
30/4 ALLE 09:38 RASSEGNA STAMPA
di MATTIA VERDORALE
"Kumbulla è globale: il futuro dell'Hellas passa dal suo talento". Questo il titolo in taglio alto sulla prima pagina del Corriere di Verona in edicola stamani: "Nonostante la svalutazione causata dal coronavirus il difensore ha tanti acquirenti: un tesoretto gialloblù mentre si valuta come risolvere i nodi Gunter e Borini".
Corriere di Verona: "Prestiti e scadenze: l'Hellas guarda al 30 giugno"
29/4 ALLE 08:53 RASSEGNA STAMPA
di ALESSANDRO TEDESCHI
"Prestiti e scadenze: l'Hellas guarda al 30 giugno", titola in taglio alto il Corriere di Verona oggi in edicola. C’è una data da cerchiare nel calendario della ripresa possibile del campionato di aerie A. Una scadenza che pesa nell’economia di un Verona da disegnare nell’immediato e a medio termine. Si dice del 30 giugno, giorno ultimo di validità dei contratti in essere per la stagione. In data 1 luglio, i giocatori in prestito ritorneranno alle società che detengono i loro cartellini. Se si ricomincerà a giocare sarà urgente che le istituzioni del calcio raggiungano un accordo e prendano, di conseguenza, un provvedimento di proroga di questi stessi vincoli contrattuali. Sono tanti in casa Hellas i giocatori in scadenza al 30 di giugno prossimo, tra prestiti e giocatori già ceduti nello scorso mercato di gennaio.
Corriere di Verona: "Hellas pronto: per la ripresa ok a Peschiera"
28/4 ALLE 09:42RASSEGNA STAMPA
di ANTONIO PARROTTO @ANTONIOPARR8
"Hellas pronto: per la ripresa ok a Peschiera" scrive il Corriere di Verona nella sua sezione sportiva a pagina 12, quest'oggi. Lo Sporting Center 'Paradiso', per allenarsi, il Parc Hotel dove svolgere il ritiro, sempre a Peschiera: in casa Hellas è tutto pronto, in attesa che il mondo del calcio trovi l'intesa con il Governo per ripartire.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
1.5.2020 Hellas, tredici dubbi nel limbo contrattuale Cosa succede a luglio?
Pazzini, Veloso e Pessina, tutti possibili addii a fine stagione. I primi due sono in scadenza di contratto, il terzo potrebbe riaccasarsi all’Atalanta, club cui appartiene il cartellino del giocatore
Amrabat andrà a Firenze FOTOEXPRESS
Un limbo contrattuale dentro il quale galleggia anche il Verona. Ripartire? Non si sa come, non si sa quando. Ma poi? Se il campionato dovesse riprendere a metà giugno, con fine designata per i primi di agosto, come verrà gestita la situazione dei giocatori in scadenza e di rientro da fine prestito al 30 giugno? A oggi non c’è una norma, non c’è ancora regolamentazione. E l’assenza di una codificazione di questa situazione imprevista, rischia di creare non pochi paradossi.
TREDICI IN USCITA. L’estate precaria del calcio italiano, complice il Covid-19, ha generato questo vuoto clamoroso. E il Verona, tra tutte le squadre di A, è quella che presenta più giocatori in uscita a fine giugno. Sono tredici, tenendo conto di contratti a scadenza, e fine prestito. Borini, Veloso e Pazzini “scadono” al 30 giugno. Rientrerebbero alla casa madre dai prestiti: Radunovic, Gunter, Adjapong, Verre, Salcedo, Dimarco, Eysseric e Pessina. Di rientro dal prestito pure Rrhamani e Amrabat, già venduti a Napoli e Fiorentina, e in attesa di iniziare (non si sa quando) la loro nuova avventura. Un mese di vuoto contrattuale, oggi crea non poche perplessità nell’analisi di quello che realmente dovrebbe accadere per tutti questi giocatori nel caso il campionato riprenda nella fascia giugno-agosto.
PENSIERI. In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport, Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, aveva dichiarato in merito a questo argomento: “La proroga di prestiti e contratti non è ancora stata affrontata: serve un’autorizzazione della Fifa e poi l’accordo tra società e atleta. In teoria un club potrebbe non volersi avvalere più di un giocatore in scadenza, evitando di pagare ulteriori mensilità. O un giocatore voler passare ad altro club con il quale magari ha già firmato, guadagnando di più. Servirebbe una regola che valga per tutti”.
PARADOSSI. Dunque, assimilando il pensiero di Tommasi – ipoteticamente – l’Hellas potrebbe anche decidere di non avvalersi dal 30 giugno in poi dei servizi tre suoi tre giocatori in scadenza (che a loro volta potrebbero decidere di accasarsi altrove). E Amrabat e Rrahamani? Gli scherzi del calendario, dentro a questa situazione assurda, potrebbero metterli di fronte alle loro nuove squadre, Fiorentina e Napoli. Avversari, dunque, in un momento dell’anno in cui (luglio) entrambi avrebbero già iniziato il ritiro con i nuovi club. Paradossi stranissimi da accettare. Per questo serve riempire il vuoto che si è creato in materia contrattuale.
IPOTESI. Deve parlare la Fifa. L’indicazione che prende piede oggi è quella di fissare la (nuova) scadenza dei contratti in essere al termine della stagione, semmai dovesse ripartire. Discorso che vale per i contratti a fine vincolo e per i tanti prestiti in essere. Per garantire la regolarità del campionato, al di là del percorso che i club stanno affrontando con Governo e Comitato Medico Scientifico, serve una codificazione certa e difficile da impugnare dalle parti.
LA SITUAZIONE IN SERIE A. Detto del Verona, che insieme alla Spal, prevede il maggior numero di giocatori in “uscita” (tredici in totale) al 30 giugno, non mancano le situazioni spinose anche le big. Alla Juve scadono Buffon e Chiellini. La Roma, per fine prestito, rischia di perdere Mkhitaryan e Smalling. Petagna, della Spal, che è già del Napoli, cosa farà? Altro giocatore in sospeso è Nainggolan. Antonio Conte se lo riprenderebbe volentieri all’Inter, magari, per il finale di stagione. Ma il belga è del Cagliari fino al termine del prestito. E la situazione può surriscaldarsi anche a Napoli, dove non hanno ancora rinnovato Mertens e Callejon. A Parma c’è Kulusevski, promosso sposo alla Juve la prossima stagione. In prestito ai ducali, certo. Ma senza regole, cosa accadrebbe il 30 giugno?
ULTIMATUM LEGA. La Lega considera il 14 giugno l’ultima data utile per far ripartire il campionato e i club chiedono almeno quattro settimane per rimettere in condizione i calciatori. Tra polemiche tra Governo, Leghe e club si procede a rilento. E si fa i conti con virus e tempo. Dodici giornate da giocare, più quattro recuperi (tra gli altri anche Verona-Cagliari). Restano dubbi sospesi. •
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
LAVORO DI STAFF: PAOLO BARBERO
30/APRILE/2020 - 12:00
Verona - L’eccellenza del profilo professionale di Paolo Barbero, preparatore atletico dell'Hellas Verona 2019/20, risalta non solo dai tanti anni di esperienza maturati nel settore, ma anche dalla pluralità di discipline con le quali si è confrontato, anche in ruoli diversi da quello che attualmente ricopre. Insomma, una cultura sportiva a tutto tondo, quella del 'Prof', che dopo una vita al Genoa ha seguito l'allenatore Ivan Juric in gialloblù nell'estate del 2019. Per l’allenatore croato, Paolo Barbero è un tassello fondamentale dell’Hellas, anzi un ‘top player’ come lo ha definito lo stesso Juric, la cui idea di calcio non può prescindere da un altissimo livello prestazionale a livello fisico e atletico da parte dei suoi calciatori.
ESPERIENZA ED ATTIVITÀ
Dopo aver frequentato l'ISEF di Firenze, Barbero completa gli studi all'Università di Roma 'Tor Vergata', per poi diventare preparatore atletico professionista di calcio presso il Settore Tecnico FIGC. Dopo essere stato per otto anni, dal 1990 al 1998 il Responsabile della Scuola Calcio dell'AC Entella Chiavari, l'attuale Virtus Entella, nei primi anni 2000 inizia a collaborare con il con la Pro Recco, eccellenza mondiale della pallanuoto, e con il Genoa. Altre due esperienze, che lui stesso ha sottolineato come fondamentali nel suo percorso di formazione, sono stati gli anni di docenza a scuola e il ruolo di arbitro internazionale di pallavolo con più di 200 gare ai massimi livelli e anche 15 finali scudetto. Per tantissimi anni si specializza nel lavoro atletico e nel lavoro di forza, partendo dal settore giovanile, poi acquisisce competenze anche come rieducatore ed infine racchiude tutte le esperienze maturate nel ruolo di preparatore atletico.
LA COLLABORAZIONE CON JURIC
Nell'A Tu per Tu a lui dedicato (CLICCA QUI https://hellasverona.it/2020/03/16/distanti_ma_comunicanti_a_casa_del_prof_barbero) Paolo Barbero ha raccontato del suo rapporto di lunga data con Ivan Juric, da quando era calciatore al Genoa fino alle prime esperienze nel Settore Giovanile del Grifone. Al suo ritorno come tecnico della Prima Squadra, nel 2016/17 dopo la strepitosa stagione a Crotone, Juric riallaccia la collaborazione con Barbero, limando con il tempo le specifiche di un lavoro atletico che – tradotto sul campo - è ormai un segno distintivo del gioco delle sue squadre. "Apprezzo molto la persona – ha detto Barbero di mister Juric -: abbiamo una profonda condivisione del sistema di lavoro e, soprattutto, crediamo che attraverso l'esempio e la ripetizione quotidiana si possano raggiungere grandi risultati, non solo dal punto di vista dei punti in classifica, ma proprio dell'apprendimento da parte dei ragazzi di nuove metodologie e sistemi di lavoro".
FONTE: HellasVerona.it
fonte inviato a Torino
Tre presenze in Under 23 oltre che un paio di convocazioni in prima squadra. La breve parentesi bianconera di Wesley, laterale destro brasiliano, era già piuttosto interessante fino all’interruzione del campionato. La Juventus lo aveva preso la scorsa primavera dal Flamengo a parametro zero, con la partecipazione dell’Hellas Verona che lo ha avuto a disposizione fino a gennaio. Il calciatore è già nel mirino di altre società di Serie A, Sassuolo e Brescia su tutte.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Paulo Dybala è ancora positivo al Coronavirus dopo quasi 39 giorni dal primo tampone. Secondo il presentatore spagnolo Josep Pedrerol, lo juventino è risultato contagiato, ma asintomatico, dopo il quarto tampone. Resta quindi in isolamento nella sua casa a Torino. Prima di lui nella Juve erano risultati contagiati Rugani e Matuidi, che nel frattempo sono guariti.
Il percorso di guarigione ancora incerto dell’attaccante juventino, tra le poche situazioni note in serie A, aumenta i dubbi su una possibile ripresa rapida del Campionato, nonostante le pressioni della stragrande maggioranza dei presidenti di club. A cominciare dal laziale Claudio Lotito, che fino a ieri ha criticato l’ultimo dpcm del premier Giuseppe Conte che vieta gli allenamenti per i professionisti degli sport di squadra almeno fino al 18 maggio. Il governo non sembra intenzionato a fare alcun passo indietro sui tempi di ripresa della serie A, anzi il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha consigliato alla Lega calcio di «cominciare a pensare a un piano B, perché le soluzioni possono essere tante». A Omnibus su La7, Spadafora ha detto chiaro e tondo che la ripresa del campionato è «un sentiero sempre più stretto» e ricominciare ad allenarsi comunque non vuole dire riprendere a giocare.
FONTE: Open.online
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Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.