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#RestiamoACasa e in attesa del (problematico) riavvio del campionato la buona notizia è che ZACCAGNI è guarito! Intanto i club non sembrano intenzionati a concedere sconti alle TV ma si dicono pronti a investire in sicurezza in cambio di garanzie certe...


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La buona notizia è che Zac è completamente guarito come riporta il sito scaligero 'Mattia Zaccagni ha effettuato nelle scorse ore il controllo con test diagnostico (tampone) per il coronavirus-Covid 19. L’esame ha dato esito negativo. Il calciatore è pertanto guarito e non dovrà più essere sottoposto al regime di isolamento domiciliare'

SKY (e DAZN) chiedono lo sconto ma i club (per ora) fanno orecchie da mercante: Secondo CalcioEFinanza.it, se si ripartisse, l'emittente televisiva chiederebbe uno sconto del 15-18% sul campionato 2020-21 a causa di un calendario più compresso e meno attraente per gli investitori pubblicitari mentre, per lo stop definitivo i danni sarebbero di molto superiori e sia SKY che DAZN non verserebbero le tranche di Maggio e quelle successive... I club non ci stanno e sarebbero pronti alla battaglia legale ma, a quanto scrive 'La Repubblica', non avendo altre emittenti affidabili con cui trattare le trasmissioni delle partite, dovranno ridursi a più miti consigli. Nel frattempo Sky ha proceduto a scontare i suoi pacchetti per venire incontro alle mancate dirette di calcio e altri sport a causa del Covid19.


...A quanto scrive 'La Gazzetta dello Sport' le società di calcio sarebbero disposte ad investire nelle misure di sicurezza per i tesserati e quanti dovrebbero assicurare il corretto svolgimento delle gare per terminare il campionato ma, ovviamente, chiedono certezze che il Ministro dello Sport Spadafora non può dare (e infatti ha chiesto altro tempo).
Se il campionato di Serie A dovesse terminare (e al momento molti sono i dubbi e le perplessità sulla ripresa) l'HELLAS tornerebbe in Europa attraverso i preliminari grazie al vantaggio sul MILAN...


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DICONO +   -   =

Il preparatore atletico dell’HELLAS, Paolo Barbero, a L’Arena «La preparazione finora a casa è stata condizionata dalla mancanza di spazi e attrezzatura. Le criticità sono due. Una di tipo biomeccanico. In questa chiusura sono mancate le ripartenze, i cambi di direzione, dribbling e contrasti. È stato fatto solo un lavoro minimale. Il secondo aspetto è metabolico. Potrebbero esserci degli stress di natura fisiologica. Per rimettere in moto il Verona ci vorranno almeno tre settimane. Caldo ed alta frequenza di gare? Non siamo abituati ad allenarci con temperature così elevate, se non in fase di precampionato, ma la cosa più preoccupante sarà l’alta frequenza di partite, ben tre alla settimana. L’importante sin da subito sarà ridare tra i piedi ai calciatori il pallone. In questa lunga pausa c’era da allenare anche l’aspetto mentale dei nostri ragazzi. Ci sarà il tempo per lo sviluppo della forza e della potenza ma l’importante sarà la ripresa ed il lavoro con la palla» HellasLive.it

Dario DONÀ racconta quel pari a reti inviolate a San Siro del 21 Aprile 1985 e la sua seconda partita da titolare nel VERONA che vinse poi lo scudetto «A me piaceva giocare a calcio ma non ero un giocatore di calcio... E sì, andò così: Eravamo orfani di Briegel e Fontolan, non due qualunque. D’altra parte c’era Hateley, che era imbattibile sulle palle alte. Lo prese in consegna Volpati, io dovevo stare attento a Scarnecchia. Ho avuto anche l’occasione di far gol ma Franco Baresi fece un recupero dei suoi e ciao sogni di gloria. Però non feci male, anzi. Da giovane ero discreto. Mondiale Under 20 in Australia con l’Italia e mi prese il Milan di Radice. Sono sempre stato umile e al mio posto ma certe regole non mi piacevano, così scappai dal ritiro di Asiago del Milan e fu dura raffrontarmi poi con mister Radice. Dovevo rientrare dopo due giorni, ne feci sette da latitante invece... Noi eravamo un po’ cotti. Hateley rientrava dall’infortunio. Non so che mi prese, avevo forse paura ma gli diedi una spallata talmente forte che lo mandai addosso ai cartelloni pubblicitari. Ero davanti alla panchina del Milan, non vi dico le parole, anche del pubblico. Mi fischiarono per tutta la partita. Bagnoli è stato un grande, ma parlava poco. Di un’altra pasta Giancarlo Cadè, allenatore illuminato che ebbi nel proseguo della carriera. Il più forte del gruppo dello scudetto? Elkjaer quando decideva era il più forte attaccante del mondo, Di Gennaro classe pura e poi il mio amico Turchetta, un fenomeno» CalcioHellas.it

Pierino FANNA racconta al Corriere di Verona la seconda ‘Fatal Verona’ «Rividero vecchi fantasmi, chissà. Noi dovevamo vincere per sperare nella salvezza, era la penultima di campionato. Loro erano una squadra formidabile, ma si presentarono in casa nostra tesi e nervosi. Ne pagarono il prezzo. Allora, d’accordo che Lo Bello si irrigidì subito nei loro confronti, ma fu soprattutto per l’atteggiamento di molti giocatori del Milan. Venivano dalla semifinale di ritorno delle Coppa dei Campioni con il Bayern. Avevano superato il turno, a Monaco, dopo una sfida ai supplementari. Erano provati psicologicamente e si vedeva. Protestavano sempre, erano preoccupati, ansiosi. Eppure andarono in vantaggio... Avevamo preparato bene la partita, Osvaldo Bagnoli dimostrò, una volta di più, la sua grandezza. Giocammo come avevamo fatto dall’inizio, mettendo in campo tutto. Quel Verona, poi, retrocesse, perdendo una settimana dopo lo scontro diretto a Cesena, ma sfiorò un miracolo» CalcioHellas.it


Seconda 'Fatal Verona' a 'Il Fatto Quotidiano' l'ex arbitro Lo Bello, che diresse quella gara, querela VAN BASTEN per alcune righe della sua autobiografia che riguardano la seconda beffa da parte dei gialloblù al MILAN «Sono rimasto davvero sorpreso da tanto livore dopo trent’anni. Comunque ho conferito mandato ai miei avvocati per adire le vie legali. Si può capire e a volte giustificare tutto, ma non si può passare oltre quando si è in presenza di falsità. La mia direzione? Tutto è perfettibile, soprattutto allora senza l’assistenza degli ausili tecnici come il VAR, ma ricordo nell’ordine: Van Basten gettò platealmente a terra la maglia, Rijkaard mi insultò pesantemente sputandomi sui piedi e Costacurta andò dal guardalinee insultando tutta la terna. A fine partita entrarono nel mio spogliatoio Ramaccioni (allora team manager dei rossoneri, ndr) poi feci entrare anche Galliani e Gianni Letta. Raccontai quanto accaduto per le espulsioni e ricevetti sincere e immediate scuse davanti agli assistenti.» CalcioHellas.it

Daniele CACIA ex attaccante gialloblù al 'Corriere dello Sport' «...Odio i social, sono la nostra rovina. Non ho il procuratore: ho deciso di farne a meno quando ho capito che non avrei più giocato in A. Credo che, essere consigliato da un buon agente, sia molto importante per un giovane calciatore. Io non ne ho più bisogno: se un club mi vuole, può telefonarmi. Nel calcio c’è troppa ipocrisia. E’ cosa risaputa, è un triste “morte tua, vita mia”. La Serie A? Sono sempre arrivato nel posto giusto al momento sbagliato. Quando mi prese la Fiorentina ero reduce da un grave infortunio al malleolo: dovevo competere con Mutu, Osvaldo, Pazzini e Vieri, però feci gol al Rosenborg, in Coppa Uefa. A Lecce mi ruppi nuovamente il perone; a Verona trovai Luca Toni in stato di grazia e nel 4-3-3 di Mandorlini non c’era posto per me. Pensai di avercela fatta con il Bologna, dopo la promozione dalla Serie B nel 2015: Corvino mi mise fuori lista e me ne andai ad Ascoli» CalcioHellas.it

ROMULO si guarda indietro con un certo orgoglio a 'La Gazzetta dello Sport' «Io credo che l’umiltà paghi sempre: se la gente vede che dai tutto e che fai il tuo lavoro con amore, ti vuole bene. Ancora oggi mi scrivono tanti tifosi di tutte le squadre in cui ho militato, e io sono molto legato a tutti loro. Ci sono per esempio quelli della Lazio, che mi chiedono di tornare, quelli della Fiorentina, squadra a cui sono molto affezionato anche perché è stata la mia prima società in Italia, e anche quelli dell’Hellas: questi ultimi addirittura mi scrivono che mi amano, e io ne sono onorato. Mi piace davvero tanto Verona, è una città spettacolare! » CalcioHellas.it

L'ex Direttore Sportivo scaligero Sean SOGLIANO ora al PADOVA intervistato dal 'Corriere del Veneto' «Com’è possibile che un gruppo di professionisti non possa allenarsi e gli operai con le mascherine vadano in fabbrica? La cosa che capisco meno è che chi parla di ricominciare ad allenarsi viene etichettato negativamente perché fa parte del mondo del calcio. C’è un populismo imperante che mi fa imbestialire. Ci vuole rispetto per chi va a lavorare tutte le mattine: ma rispetto è allenarsi e giocare, non il contrario. Il calcio è un lavoro come tanti altri» HellasLive.it


Raphael MARTINHO ex 'volante' scaligero promosso con l'HELLAS e rimasto in in Serie A gialloblù nel 2013-14 «Com’è la situazione in Brasile? Il presidente ha consigliato agli anziani e alle persone a rischio di restare in quarantena, mentre ai giovani e a chi ha bisogno di continuare a lavorare: un vero controsenso. Non sappiamo cosa fare, o stai a casa e muori di fame o vai a contatto col virus: un coltello con due lame. Le due stagioni all’Hellas Verona? I due anni al Verona sono stati unici e incredibili, sia a livello di risultati che di crescita a livello umano. È stato il periodo più importante della mia carriera. La simbiosi che si era creata con la tifoseria e il rapporto che avevo con la società, non l’ho provata da altre parti: era come se fossi lì da sempre, come se fosse casa mia. Al Bentegodi ho segnato tanti gol e abbiamo vinto il campionato: un qualcosa che ti rimane attaccato alla pelle. Il ricordo a cui è più legato? Ce ne sono tanti. Mi ricordo del primo gol segnato contro il Novara sotto la Sud, dove ci fu un boato devastante. Un’altra fu lo scontro diretto col Livorno verso la fine della stagione, dove eravamo sotto 1-0 e segnai il gol del pareggio in uno stadio pieno. E poi il 3-0 segnato contro la Juve Stabia, che fu il gol della promozione perché ci permise di essere padroni del nostro destino» CalcioHellas.it

L'ex Marco CASSETTI durante una delle ultime puntate di Contropiede Daily, rubrica quotidiana di Telearena «Ora mi trovo a Brescia, proprio nel centro del caos, ma fortunatamente io e la mia famiglia stiamo bene. Come tutti cerco di stare a casa il più possibile, ed esco solo una volta a settimana per fare la spesa... Il Verona è stato il primo club a scommettere davvero su di me: io arrivavo dalla Serie C, quindi adattarmi alla Serie A non è stato facile, ma fortunatamente è andata ce l’ho fatta. In generale comunque mi sono trovato molto bene sin da subito, c’era un gruppo fantastico composto da giocatori esperti come Colucci e Mazzola, dai quali ho imparato molto, e da giovani “scalmanati” come me, Oddo e Camoranesi. Leggere ora i nomi di quella squadra fa quasi impressione, però all’epoca eravamo davvero giovani e alle prime armi… E poi mi ricordo di quanto fosse entusiasmante la passione che il pubblico dell’Hellas ha per la propria squadra. Dopo la bella salvezza conquistata contro la Reggina, l’anno successivo arrivò una retrocessione difficile da spiegare. Quasi non ci rendemmo conto di quello che successe: a causa di un filotto di risultati negativi passammo dal lottare per l’Europa al combattere per non retrocedere. Alla fine ci ritrovammo a lottare contro squadre molto più abituate di noi a quella situazione, e complice anche qualche episodio non riuscimmo a salvarci» CalcioHellas.it

L'ex diesse gialloblù Rino FOSCHI a TMW «Ci sono tante operazioni di cui vado fiero: Toni al Palermo, poi rivenduto alla Fiorentina alle mie condizioni, ma anche Baresi al Modena, Giuseppe Biava al Palermo e Damiano Tommasi al Verona hanno lasciato un segno importante nella mia vita. La trattativa di cui mi pento? Nigmatullin al Verona, a parametro zero: per andarlo a prendere avevo anche fatto una grande traversata e per lui avevo anche ricevuto le minacce dei russi. Nigmatullin era un bravo ragazzo, ed era anche stato premiato come miglior portiere della Russia, ma a Verona è stato sfortunato. Il futuro? Ho una voglia matta di tornare in pista: ho già rifiutato qualche proposta, sto aspettando di poter rientrare alle giuste condizioni. Se tornerei al Palermo? È stata la tappa più importante della mia carriera, mi ha dato qualcosa in più anche rispetto a Verona, quindi la risposta è scontata…» CalcioHellas.it


Damiano TOMMASI Presidente AIC a 'Rai Radio 1' «Allo stato attuale la situazione del Paese non consente la ripresa dell’attività, dobbiamo capire se ci saranno le condizioni di sicurezza nelle prossime settimane e quali procedure si devono attivare per renderlo possibile, tutelando la salute di tutti, non solo degli atleti. L’incontro di oggi è stato utile per mettere sul piatto tutte le posizioni delle componenti del mondo del calcio e metterle a confronto con chi dovrà analizzare la situazione per stilare un protocollo adeguato» Hellas1903.it

Gli ultras genoani della gradinata Nord di ‘Via Armenia 5r’ 'Questa stagione per noi è finita non perché ci volete fuori, ma perché con un simile governo del calcio non vogliamo avere nulla a che fare. Per noi il pallone, a queste condizioni, si è sgonfiato. Tenetevi questo baraccone vuoto e, se avete un briciolo di dignità, vergognatevi! Voi presidenti siete asserviti alle televisioni, siete schiavi del loro denaro, voi non decidete ma siete dei pupazzi nelle loro mani. Si prospetta l’utilizzo di strumenti come i tamponi per calciatori e addetti ai lavori, per poi non garantirli a tutti i cittadini. Tutto questo dopo due mesi di emergenza e con quasi 25 mila morti tra i quali 200 fra medici e infermieri a che non hanno avuto la possibilità di fare il tampone. È inaccettabile. Non esiste il minimo rispetto. Che cosa pensate possa essere il football senza gente? I giocatori quando segneranno un gol penseranno di esultare verso gli spalti vuoti? Ci vuole dignità!' Hellas1903.it

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina «Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 2020-21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento. Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport, ma anche con quelli della Salute e dell’Economia e delle Finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie. Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati» Hellas1903.it



Zaccaria, Alfonso e Damiano Tommasi con la maglia dei «falchi» di Sant’Anna d’Alfaedo in un'amichevole con l'Hellas il 18 Luglio 2010



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