LA GARA & LE IMPRESSIONI + - =
L'HELLAS a caccia della settima vittoria in casa in un derby dai 1000 spunti dal ritorno di CORINI sulla panchina del CEO dai quasi 12 aspettati (dal 24 Marzo 2002) per arrivare a disputare questa gara che, a mio avviso, ha moltissime insidie prima fra tutte, come confermato da mister MALESANI la motivazione che avrà la squadra avversaria (leggermente contestata dai propri tifosi all'arrivo) per la quale potrebbe essere una sorta di dentro o fuori visto l'andazzo della stagione non certo favorevole ai colori dell diga...
Tempo da lupi al 'Binti' con vento e acqua che non aiuteranno certo i 22 in campo, terreno comunque in buone condizioni dopo i lavori di ristrutturazione pre-campionato.
4-3-3 per mister MANDORLINI che lascia fuori CACCIATORE e AGOSTINI scegliendo GOMEZ TALEB come terzo d'attacco insieme a TONI e ITURBE, 4-5-1 per mister CORINI che parte 'coperto' temendo le ripartenze scaligere, se il tempo non rovina tutto si preannuncia un gran derby davanti a 25.000 spettatori (di cui solo 2000 clivensi) presenti!
Prima della gara, iniziata in leggero ritardo per un problema tecnico legato agli auricolari degli arbitri, scambiate tra i capitani le 'Pigotte' personalizzate con i colori delle squadre a sostegno dell'UNICEF ed un minuto di silenzio per commemorare le vittime delle esondazioni in Sardegna...
In un primo tempo molto avaro di conclusioni in porta degne di questo nome la parte da leone l'hanno fatta i due episodi molto dubbi in apertura di gara, quando CESAR ha insaccato un cross perfetto di DRAMÈ ma il suo gol è stato annullato per un fuorigioco inesistente, e al 29° quando lo stesso CESAR ha anticipato nella propria area MAIETTA con un evidente tocco di mano mettendo in angolo una palla che poteva essere sfruttata sicuramente meglio dal capitano scaligero...
Nel mezzo e nell'ultimo quarto d'ora praticamente il nulla: Ha faticato moltissimo il VERONA bloccato sopratutto a centrocampo dove HETEMAJ ha lavorato a uomo su JORGINHO.
Gran lavoro tattico di mister CORINI che ha stoppato ogni manovra scaligera in mediana e così la squadra MANDORLINI ha provato ad attaccare con lanci lunghi poco efficaci su TONI; dall'altra parte il CEO si è affidato ad esterni alti e velocissimi che in fase d'attacco sono ripartiti pericolosamente mettendo più volte in ambasce la retroguardia veronese.
Il secondo tempo si apre con un VERONA che sembra più in palla ma ben presto è il CHIEVO a prendere in mano la partita e rendersi pericoloso in continuazione; la svolta stà nei cambi al 13°: Mister MANDORLINI toglie GOMEZ e DONATI inserendo MARTINHO e CACCIATORE ma risponde subito CORINI che piazza il velocissimo LAZAREVIC sulla sinistra, da li in poi la gara appare quasi a senso unico e, nonostante lo (sterile) forcing finale del VERONA è incredibilmente, ma non immeritatamente, il CHIEVO a pescare il JOLLY negli ultimi secondi di recupero proprio con LAZAREVIC bravo a sfruttare appieno un triangolo perfetto con HETEMAJ (forse il migliore in campo) e battere RAFAEL con un piattone spietato sul quale il portiere verdeoro non può nulla!
Finisce in beffa con Mister CORINI che sorride incredulo uscendo mentre TONI e MORAS si mettono la testa fra le mani: Un finale amarissimo per l'HELLAS ma quello che più brucia è che il CHIEVO ha meritato più del VERONA oggi...
Andrea Mandorlini | Emil Hallfredsson |
Gara molto sottotono dell'HELLAS alla seconda sconfitta consecutiva un mini campanello d'allarme per MANDORLINI che a Genova ha smarrito la squadra che volava sull'onda di entusiasmo e motivazioni e che oggi è parsa inferiore agli avversari anche sul piano fisico...
Urge ritrovare alla svelta il bandolo della matassa liberandosi al più presto da una battuta d'arresto che, arrivata negli ultimi secondi di recupero, avrà di certo un contraccolpo psicologico sugli scaligeri.
Per quanto riguarda i singoli giudizi largamente insufficienti per tutti con CACCIATORE peggiore in campo (sua la responsabilità maggiore sul gol subito), JORGINHO, HALLFREDSSON e DONATI praticamente nulli ed il solo ROMULO a salvarsi almeno per impegno.
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DICONO + - =
Capitan RIGONI «Vincere all'ultimo minuto è una gioia incredibile, sono senza voce - ha detto -. Sono tre punti che ci danno una forza incredibile, ora siamo di nuovo nel gruppone e possiamo giocarcela per la salvezza. Corini? Sicuramente ci ha dato molto, ha le sue idee ma anche Sannino aveva fatto bene. Credo che sia stata una vittoria incredibile. Stasera ognuno festeggerà con la propria famiglia, poi vediamo se il presidente vorrà premiarci» TuttoMercatoWeb.com
HALLFREDSSON «Una serata storta? Forse ci è mancata un po' di cattiveria, forse abbiamo sbagliato troppo. Ora è difficile capire, vedremo alla ripresa degli allenamenti. Un pareggio era più giusto? Il calcio è questo, devi sempre essere pronto e attento. La nostra classifica? Oggi volevamo fare di più, adesso dobbiamo guardare avanti e pensare alla prossima gara. Perdere due partite di fila fa male, ma dobbiamo continuare a lavorare bene e ripartire tutti insieme» HellasVerona.it
Mister CORINI1 «I ragazzi sono stati bravi, si sono impegnati tantissimo in questa settimana. Abbiamo preparato bene la gara contro l'Hellas, si tratta di una vittoria meritata. Faccio i complimenti a Mandorlini e al Verona, hanno fatto un grande lavoro in questi tre anni. Tuttavia - prosegue l'allenatore - faccio i complimenti anche alla mia squadra, i ragazzi sono stati eccezionali» TuttoMercatoWeb.com
Eugenio Corini | Cyril Théréau |
Mister MANDORLINI «La partita? Era più giusto un pareggio, ma il calcio è questo e bisogna stare concentrati fino al fischio finale. Noi non abbiamo fatto una buona gara, soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, ma in generale mi aspettavo una prestazione diversa. Ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità e capire dove abbiamo sbagliato. Il Chievo ha fatto una partita di grande sacrificio, noi non riuscivamo a trovare spazi e forse ci siamo un po' innervositi e abbiamo pagato. Sconfitta salutare? Non fa mai iacere perdere, si può crescere anche con le vittorie» HellasVerona.it
Il match-winner LAZAREVIC «Giorno speciale oggi, meritavamo la vittoria... Dobbiamo ascoltare CORINI e continuare su questa strada, importante la scossa dataci dal nuovo allenatore!» Mediaset Premium
Massimo PAVANEL allenatore della Primavera sconfitta a Milano dall'INTER «Sono molto arrabbiato per la direzione di gara. Non meritavamo di perdere, con un arbitraggio normale non sarebbe successo. I ragazzi sono stati bravissimi a imparare nuove situazioni di gioco, a loro non posso dire niente. Anche sul secondo gol c'era un fallo netto non ravvisato su Donsah. La vittoria ci manca, ma ci stiamo lavorando» HellasVerona.it
Dejan Lazarevic | Nicolas Frey |
VERONA 0-1 CHIEVO + - =
L'HELLAS a caccia della settima vittoria in casa in un derby dai 1000 spunti dal ritorno di CORINI sulla panchina del CEO ai 12 aspettati per arrivare a disputare questa gara che, a mio avviso, ha moltissime insidie prima fra tutte, come confermato da mister MALESANI la motivazione che avrà la squadra avversari per la quale potrebbe essere una sorta di dentro o fuori visto l'andazzo della stagione non certo favorevole ai colori dell diga...
Tempo da lupi al 'Binti' con vento e acqua che non aiuteranno certo i 22 in campo, terreno comunque in buone condizioni dopo i lavori di ristrutturazione pre-campionato.
4-3-3 per mister MANDORLINI che lascia fuori CACCIATORE e AGOSTINI scegliendo GOMEZ TALEB come terzo d'attacco insieme a TONI e ITURBE, 4-5-1 per mister CORINI che parte 'coperto' temendo le ripartenze scaligere, se il tempo non rovina tutto si preannuncia un gran derby!
PRIMO TEMPO
2° Pronti via TONI serve una gran palla in centro a ITURBE che purtroppo manca il controllo, poco dopo scintille tra il campione del mondo e DRAME' a causa di un brutto intervento di quest'ultimo...
4° DRAME' crossa a seguito di uno schema, CESAR insacca ma il gol del CEO è annullato causa fuorigioco (che probabilmente non c'era a dire il vero...)
7° PUGGIONI anticipa di un soffio GOMEZ che si era tuffato su un retropassaggio piuttosto azzardato degli avversari
10° Fatica il VERONA bloccati sopratutto a centrocampo dove HETEMAJ lavora a uomo su JORGINHO
15° L'HELLAS non riesce a manovrare bloccato tatticamente a centrocampo e così prova lanci lunghi poco efficaci su TONI, dall'altra parte il CEO si affida agli esterni alti e velocissimi che in fase d'attacco ripartono pericolosamente
17° RADOVANOVIC dalla distanza prova un tiro assolutamente inutile che sfila lentamente alla destra della porta difesa da RAFAEL...
19° ESTIGARRIBIA sfugge a MAIETTA! Pericolo ma la palla scivola sul fondo...
22° THEREAU per SESTU che dal limite tira alto di poco ma l'HELLAS non può subire i grigi come fa da qualche minuto!
24° MORAS si allunga la palla in disimpegno, per recuperare si fionda in recupero ma commette fallo e viene ammonito
25° Fallo tattico di THEREAU su ITURBE che stava ripartendo, giallo anche al clivense
29° HALLFREDSSON per MAIETTA anticipato in area da un tocco di mano piuttosto evidente di CESAR! Il capitano protesta ma il giudice di porta non ha visto niente...
32° Cresce ROMULO sulla destra ma stavolta il suo tiro-cross è facile preda di PUGGIONI
41° ESTIGARRIBIA pericoloso dalla distanza, la difesa gialloblù devia in angolo
44° ITURBE al volo dai 25 metri ci prova ma la palla (parecchio difficile) esce molto a lato
45° Il signor Guida termina il primo tempo
SECONDO TEMPO
5° Il VERONA sembra premere di più in questa seconda metà di gara ma per ora con scarsi risultati...
9° GOMEZ aggredisce il difensore poi cade subendo ugualmente l'ammonizione dal direttore di gara
13° MANDORLINI prova a dare una svolta, dentro MARTINHO al posto di GOMEZ e CACCIATORE al posto di DONATI con ROMULO che avanzerà a centrocampo, risponde immediatamente CORINI inserendo LAZAREVIC al posto di SESTU...
15° THEREAU alla conclusione dalla distanza, blocca facile RAFAEL
16° THEREAU parte dalla mediana supera MAIETTA e quasi anche MORAS poi a 5 metri da RAFAEL fallisce grazie a dio...
19° RADOVANOVIC in semirovesciata in area scaligera ma la palla vola altissima
23° JORGINHO sbaglia un disimpegno ed HETEMAJ ci prova dal limite, la palla deviata impegna RAFAEL che mette in corner!
25° ITURBE cerca un tiro a giro, palla in angolo...
26° LAZAREVIC sfugge a tutti e traversa per RADOVANOVIC ben appostato in area! Il tiro del croato trova RAFAEL in tuffo disperato ma che pericolo per l'HELLAS!
30° Soffre il VERONA che con l'ingresso di LAZAREVIC perde spesso il duello sulla destra e subendo conseguentemente inferiorità numerica
31° LAZAREVIC continua a sfuggire a CACCIATORE! L'ennesimo fallo del difensore vale l'ammonizione
32° CORINI vuole vincerla! Fuori ESTIGARRIBIA dentro PALOSCHI e CHIEVO che passa al 4-4-1-1 con THEREAU poco dietro il nuovo entrato
38° Brutto fallo di JORGINHO che impedisce la ripartenza di HETEMAJ, giallo all'italo-brasiliano
39° RADOVANOVIC pericolosissimo ma centrale dal limite! RAFAEL blocca a terra con sicurezza
40° AGOSTINI sostituisce ALBERTAZZI nelle fila scaligere
42° MARTINHO per TONI dalla parte opposta ma il 'ponte' del centravanti non riesce e va fuori direttamente...
45° Ultimo cambio anche per il CHIEVO, entra ACOSTY per THEREAU
46° ITURBE segna sulla spizzata di TONI ma l'arbitro aveva già fischiato per un fallo di mano (anche questo davvero dubbio) del paraguayano-argentino...
47° Ecco la frittata: LAZAREVIC triangola con HETEMAJ che gli ritorna una palla perfetta, inevitabile il piattone ed il gol per il croato al primo gol stagionale (il CHIEVO non segnava dal 27 Ottobre!)
48° Dopo tre minuti di recupero il signor Guida dice che può bastare... Mister CORINI sorride incredulo uscendo mentre TONI e MORAS si mettono la testa fra le mani. Un finale amarissimo ma, anche se duole ammetterlo, il CHIEVO ha meritato più del VERONA oggi
TABELLINO
HELLAS VERONA-CHIEVO 0-1
Marcatore: 48' st Lazarevic
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (dal 42' st Agostini); Jorginho, Donati (dal 14' st Cacciatore), Hallfredsson; Gomez (dal 14' st Martinho), Toni, Iturbe.
A disposizione: Mihaylov, Laner, Cacia, Jankovic, Cirigliano, Gonzalez, Marques, Sala, Donadel.
All.: Mandorlini.
CHIEVO (4-5-1): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (dal 14' st Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (dal 33' st Paloschi); Thereau (dal 46' st Acosty).
A disposizione: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Kupisz, Pamic, Sardo, Papp, Ardemagni, Da Silva.
All.: Corini.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Assistenti: Bianchi e Liberti.
NOTE. Ammoniti: Moras, Thereau, Gomez, Cacciatore, Jorginho. Spettatori: 24.200 (Abbonati 16.129; paganti 8.071)
Hellas Verona 0-1 Chievo Immagini & Highlights |
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
PERDE DI MISURA LA PRIMAVERA scaligera contro i pari età dell'INTER a Milano; mister PAVANEL 'Arbitraggio molto sfavorevole'
MERCATO, dalla Romania una voce: Ciprian DEAC, fantasista del CLUJI molto apprezzato anche da mister MANDORLINI nei suoi trascorsi come tecnico della principale squadra transilvana, sarebbe in rotta col club e gi a Gennaio potrebbe cambiare aria... Destinazione Verona?
TIFOSO CADUTO DAL BUS A GENOVA, la prognosi rimane riservata ma (almeno) stabile mentre la famiglia, per parte della compagna di Giorgio Leoni (questo è il nome dello sfortunato 43enne tifoso gialloblù) e per altra parte per la madre ed il fratello, tramite gli avvocati difensori ha presentato due diverse denunce contro ignoti... Continua nel frattempo la raccolta di testimonianze per cercare di capire di più sul perchè i bus siano stati fatti partire anche in non perfette condizioni di sicurezza (a voler usare un eufemismo) e perchè in particolare il bus dove viaggiava il tifoso scaligero non sia stato fatto fermare per prestare un primo soccorso
HELLAS VERONA E UNICEF INSIEME PER BENEFICENZA, Adotta una pigotta UNICEF, con i fondi raccolti si sosterranno i programmi salvavita dell'Africa centrale e occidentale. Per ogni bambola di pezza adottata, un bambino verrà inserito in un programma di lotta alla mortalità infantile denominato "Strategia Accelerata per la sopravvivenza e lo sviluppo dell'infanzia". Le trenta pigotte dell'Hellas Verona FC, autografate dai vari campioni della squadra, potranno essere adottate attraverso un'asta on line: le modalità per partecipare saranno comunicate nei prossimi giorni. L'iniziativa si concluderà in occasione della festa (tanto amata dai bambini e ragazzi veronesi) di Santa Lucia.
Primavera: Inter-Hellas Verona 2-1 |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
NUOTO: Federica PELLEGRINI batte un colpo e ritocca il record italiano dei 200 stile libero
FORMULA 1: Ancora VETTEL e la RED BULL sugli scudi, nona pole per il tedesco, domani la gara
SERIE A: Nuovo socio in seno alla ROMA, è JIANLIN l'uomo più ricco della Cina...
QUALIFICAZIONI BRASILE 2014, basta un pari all'URUGUAY con la GIORDANIA dopo il 5 a 0 dell'andata...
SCI: Ancora guai al ginocchio per la bella statunitense VONN quattro volte campionessa mondiale
RASSEGNA STAMPA + - =
Hellas Verona 0-1 Chievo Verona
The first Verona derby in 11 years was won by Chievo as Hellas lost their perfect home record this season against their city rivals.
Hellas were looking for their seventh win in seven games at home this season but it was Chievo, on Eugenio Corini's return as coach having successfully saved the club from relegation last season, who stole a 1-0 victory deep in second-half stoppage time.
The away team did most of the attacking in a tight encounter at the Stadio Marc'Antonio Bentegodi, and they finally found a way through in the last minute of stoppage time when Dejan Lazarevic struck the winner.
Just five minutes in, the derby seemed to be heading in the right direction for the official visiting team when Cesar had the ball in the back of the net but an offside flag was raised to cut short his joy.
Chievo were already looking keener to attack than they had been under Corini's predecessor Giuseppe Sannino and Ivan Radovanovic had their second effort of the game in the 17th minute, just missing the target from the edge of the area.
Hellas for their part were playing a waiting game, rarely getting the ball forwards to Luca Toni as Chievo continued to send shots in on Rafael's goal, Alessio Sestu next to miss the target.
Marcelo Estigarribia became the third Chievo player to miss the target but at least the positive signs were there for Corini, not that the home fans were so enthusiastic.
The first chance of the second half also went Chievo's way with Cyril Thereau finding himself with only Rafael to beat, but he poked his shot wide a little too hastily.
Verona defender Michelangelo Albertazzi saved his side by closing Radovanovic down as Chievo kept up the pressure.
It did not seem like they were going to be rewarded until Acosty got to the goal line in the third minute of stoppage time and pulled the ball back towards Lazarevic.
The former Torino forward coolly supplied a finish from 10 yards out, nonchalantly defying the pressure on his shoulders at such an advanced moment in the game to snatch victory which, on balance, was deserved.
ends
FONTE: ESPNFC.com
Finisce 0-1 Il Derby Hellas Verona – Chievo Verona
Scritto da: Krissy L. il 23 novembre 2013
Alla fine come pensavo, il Chievo Verona con un goal beffardo al secondo minuto di recupero (90+4) è riuscita a passare in vantaggio. Nulla di fatto quindi per l’Hellas Verona che si vede rubare il pareggio da sotto al naso.
La rete ad opera di Lazaveric regala così 3 punti fondamentali per questo campionato di serie A e la prima vittoria dell’allenatore Eugenio Corini, a cui vanno i complimenti per il lavoro svolto con la squadra.
E’ stato un derby equilibrato, fatto di tante occasioni perse e un arbitraggio non proprio perfetto che alla fine non ha avvantaggiato nessuna delle due. Ricordo agli scommettitori però che le chance giocate riguardano i 90 minuti regolamentari, per i quali quindi risulta vincente l’x
FONTE: MondialiBrasile.com/
Chievo, Lazarevic decide il derby con l'Hellas nel recupero
Il match del Bentegodi si chiude con un successo dei clivensi grazie ad un gol dello sloveno nei minuti finali. Tre punti che rilanciano gli ospiti nella lotta per la salvezza: agganciati Catania e Sampdoria
VERONA - Nella città di Giulietta e Romeo torna in scena il derby dopo ben undici anni. Non parliamo, ovviamente, della rivalità tra Montecchi e Capuleti, ma di quella tra l'Hellas ed il Chievo. I gialloblù di Mandorlini, sorpresa del campionato, vogliono continuare a stupire, magari centrando quello che sarebbe il settimo successo di fila tra le mura amiche. Il Chievo, con Corini al ritorno in panchina quest'oggi, non prende gol da due partite e non vorrebbe interrompere questa striscia positiva proprio in occasione del derby.
HELLAS NERVOSO, CHIEVO ORDINATO - Al 5' Cesar trova la deviazione giusta per portare in vantaggio i clivensi, ma l'arbitro annulla per fuorigioco, anche se al replay il gol sembra regolare. Nelle prime fasi del match l'Hellas sembra nervoso ed impacciato, incapace di costruire le consuete trame di gioco. Il Chievo procede in modo compatto ed ordinato, deciso a non lasciare spazi agli avversari. La reazione dei padroni di casa è affidata al sinistro di Halfredsson, ma il suo cross per Toni è bloccato da un attento Puggioni. Il Chievo sembra voler fare la partita, Sestu ci prova da fuori area su invito di Thereau, ma il tiro del centrocampista finisce alto sulla traversa. L'agonismo in campo porta ad una serie di contrasti duri e di falli a centrocampo: prima viene ammonito Moras, poi Thereau per aver atterrato da dietro Iturbe. Bisogna dire che la partita è dura, ma fin qui corretto l'atteggiamento dei giocatori. Al 30' Cesar viene graziato dalla terna arbitrale, alla quale sfugge un netto tocco di mano in area del difensore clivense. La manovra dell'Hellas adesso migliora, soprattutto Iturbe mette in apprensione la difesa avversaria con i suoi continui movimenti. Il primo tempo si chiude con una pregevole conclusione dalla distanza di Estigarribia che sfiora l'incrocio dei pali.
EMOZIONE NEL FINALE - Alla ripresa delle ostilità il Verona sembra aver cambiato atteggiamento, la squadra di Mandorlini, infatti, è uscita dagli spogliatoi decisa a fare la partita e ad essere più propositiva in fase offensiva, il più vivace tra i padroni di casa sempre Iturbe. Thereau prova ad alleggerire la pressione del Verona, prima con una conclusione da fuori area, ma Rafael è attento e non si fa sorprendere, poi con un'azione personale che impegna tutta la difesa avversaria. Al 72' Radovanovic sfiora il vantaggio per gli ospiti, ma la difesa dell'Hellas si salva con più di qualche affanno. Quando la partita sembra ormai finita, in pieno recupero, Lazarevic gela l'Hellas Verona con unpreciso colpo di interno destro sul quale Rafael non può nulla. Corini centra subito un successo prezioso al suo ritorno sulla panchina del Chievo, tre punti che rilanciano i clivensi nella lotta per la salvezza nella parte bassa della classifica.
Angelo Ramacciato
FONTE: TuttoSport.com
Serie A 2013-2014: Hellas Verona-Chievo risultato finale
Posted By filadelfo_s On 23 nov 2013.
Sotto la direzione dell’arbitro Signor Guida di Pompei si è appena concluso Hellas Verona-Chievo, anticipo del sabato delle ore 18 che ha aperto il quadro relativo alla 13esima giornata del girone di andata del campionato di calcio 2013-2014 di serie a.
L’Hellas Verona è sceso in campo dal primo minuto con Rafael, Romulo, Moras, Maietta, Albertazzi, Jorginho, Donati, Hallfredsson, Iturbe, Toni e Gomez, mentre il Chievo ha opposto Puggioni, Frey, Dainelli, Cesar, Dramè, Sestu, Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia e Thereau.
Dopo il primo tempo chiusosi a reti inviolate, nella ripresa il mister dell’Hellas Verona Mandorlini richiama Gomez e getta nella mischia Martinho. Poi inserisce pure Cacciatore per Donati, ma il risultato cambia per il Chievo che in pieno recupero con Lazarevic trova la rete della vittoria. Finisce infatti 0 a 1 con il Chievo che sale a 9 punti in classifica agganciando temporeaneamente all’ultimo posto il Catania e la Sampdoria. L’Hellas Verona rimane invece a 22 punti incassando stasera la quinta sconfitta in campionato.
FONTE: CampionatoSerieA.net
10:18 | 24/11
Chievo, dopo il derby: non manca la polemica
Accuse a qualche tifoso dell'Hellas: avrebbero impedito ai clivensi di uscire dallo stadio
HELLAS VERONA CHIEVO - Il derby di ieri tra Hellas Verona e Chievo, tornato dopo undici anni in Serie A, ha regalato in campo grandi emozioni, con il gol di Lazarevic per gli ospiti che ha in pratica fatto esplodere la gioia dei sostenitori clivensi. Fuori dallo stadio, alla fine della partita, non ci sono stati particolari tafferugli, ma quache immancabile polemica non se l'è fatta mancare nemmeno il derby di Verona, come consuetudine.
SEQUESTRO LAMPO - Il Chievo, in serata, riporta "La Gazzetta dello Sport", si è infatti lamentato ieri perchè alcuni sostenitori dell'Hellas avrebbero tenuto "in ostaggio" i giocatori clivensi fino alle 22 di sera, impedendogli di uscire dallo stadio per andare nei parcheggi a prendere le proprie autovetture. Nulla di eccessivamente grave insomma: la Polizia alla fine è riuscita a risolvere tutto.
by Michele Ruotolo
10:12 | 24/11
Chievo, Corini in conferenza: «Ho spiato il Verona»
Le dichiarazioni del tecnico gialloblù nella conferenza stampa post-partita.
CHIEVO VERONA CONFERENZA STAMPA CORINI – Con il sorrisetto furbo, Eugenio Corini ha confessato nella conferenza stampa post-derby il “segreto” della vittoria contro l’Hellas Verona: «Sono stato spesso ospite dell’Hellas negli scorsi mesi e devo dire che mi è stato molto utile. In settimana ho cercato di dire che se abbiamo applicazione possiamo vedere la luce. Ho giocato con la difesa a quattro perché con una linea a cinque avremmo perso un giocatore nella fase di pressione. Sono convinto che il calcio del futuro sia proprio questione di testa. Cerco di lavorare anche su quello e il cerchio che facciamo è un momento importante, è condivisione ed emozione», ha dichiarato l’allenatore del Chievo Verona, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”.
GIUSTO PREMIO - E poi ha parlato del suo ritorno: «E’ la prova che essere un uomo libero serve. Se sei te stesso e dici quello che pensi, magari stai a casa per un po’ ma alla lunga la scelta paga».
by Silvana Palazzo
Serie A - Lazarevic al 92': al Chievo il derby di Verona
Un gol all'ultimo respiro dell'esterno sloveno permette alla squadra di Corini di piegare l'Hellas e fermare la serie di vittorie consecutive al Bentegodi della formazione di Mandorlini. Nel primo tempo era stato annullato un gol regolare a Cesar, che poi era stato graziato per un fallo di mano in area
Scritto da Enrico TURCATO (Twitter@EnricoTurcato) | Eurosport
È il giocatore più imprevedibile a decidere l’11° derby di Verona. Dejan Lazarevic, esterno sloveno classe 1990 in comproprietà col Genoa, all’ultimo secondo di una partita che non dimenticherà mai più, mette il piatto destro sul cross di Hetemaj e sblocca uno 0-0 che sembrava ormai scritto. Il merito del neo tecnico Corini è stato quello di imbrigliare l’Hellas di Mandorlini e di ricompattare il suo Chievo in un 4-5-1 che sarà difficile da scardinare per qualsiasi squadra. La formazione di Toni e Iturbe, entrambi sottotono, non è mai riuscita a rendersi pericolosa e anzi, nella ripresa, è stata spesso messa in difficoltà dalle ripartenze clivensi, guidate dal generoso Thereau. Per il Chievo sono tre punti pesantissimi, che ridanno morale e fiducia per il futuro. Per l’Hellas, oltre che una “mazzata” psicologica, un netto passo indietro a livello di gioco e idee. La scelta iniziale di Donati regista al posto di Jorginho, schierato mezzala, non ha convinto, così come la gestione dei cambi.
LA CRONACA
Eugenio Corini, al ritorno sulla panchina del Chievo dopo sei mesi, argina la vivacità dell’Hellas di Mandorlini con un 4-5-1 molto compatto, nel quale gli esterni Sestu ed Estigarribia sono gli unici ad appoggiare nelle ripartenze l’unica punta Thereau. L’Hellas fatica, con Iturbe e Juanito Gomez appannati e Toni poco servito. E così le uniche due emozioni del primo tempo le regala un difensore clivense: Cesar al 5’ si vede annullare un gol per fuorigioco che non c’era e poi al 30’ colpisce inavvertitamente con la mano nella propria area, rischiando un rigore che non viene sanzionato da Guida. I due errori arbitrali mandano le squadre negli spogliatoi con uno 0-0 che fotografa la pochezza offensiva vista in campo.
Nella ripresa l’Hellas non riesce, nonostante la generosità dei centrocampisti, a creare pericoli dalle parti di Puggioni, ma anzi, col passare dei minuti, è Rafael a rischiare grosso. Thereau, dopo un’azione superba, lo grazia a tu per tu calciando a lato, Radovanovic è sfortunato dopo una bella deviazione d’esterno. E così, dopo la girandola di cambi e lo 0-0 che sembra ormai sicuro, ci pensa Lazarevic, con la sua pettinatura "illegale", a riscrivere la storia di questo derby e a regalare una vittoria preziosissima ai suoi, che i tifosi dei “Mussi volanti” non scorderanno mai.
LA STATISTICA CHIAVE
L' Hellas Verona non ha effettuato tiri nello specchio contro il Chievo, per la prima volta in una gara di questo campionato. Per la squadra di Mandorlini è la prima sconfitta dopo 6 vittorie consecutive al Bentegodi. Per il Chievo e Corini è il secondo derby vinto consecutivo dopo quello del 2002 deciso dalla doppietta di Cossato.
IL MIGLIORE
Dario DAINELLI – Annulla con anticipi e stacchi aerei perfetti il suo amico Toni. Guida la difesa, gioca pulito e concentrato e non sbaglia un pallone. Con Corini lo scorso anno era rinato. Che gli succeda la stessa cosa quest’anno?
IL PEGGIORE
Massimo DONATI – Imbarazzante nella lentezza e nella quantità di passaggi sbagliati. Fa spazientire il pubblico, con errori e distrazioni. Mandorlini ci penserà due volte prima di ridargli le chiavi del centrocampo dell’Hellas.
IL TWEET
Jerry Calà polemizza per il gol annullato a Cesar
IL TABELLINO
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael 6; Romulo 6, Maietta 5,5, Moras 5,5, Albertazzi 5 (Dal 86’ Agostini S.V.); Jorginho 5,5, Donati 4,5 (Dal 59’ Cacciatore 5,5), Hallfredsson 6; Gomez 5 (Dal 59’ Martinho 5), Toni 5, Iturbe 5,5. All. Mandorlini 5
CHIEVO (4-5-1): Puggioni S.V.; Frey 6, Dainelli 7, Cesar 6,5, Dramè 6; Sestu 5,5 (Dal 60’ Lazarevic 6,5), Radovanovic 6,5, Rigoni 6,5, Hetemaj 6,5, Estigarribia 5,5 (Dal 78’ Paloschi S.V.); Thereau 6 (Dal 90’ Acosty S.V.). All. Corini 6,5
Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Gol: 92’ Lazarevic (C)
Ammoniti: Moras, Thereau, Gomez, Cacciatore, Jorginho
FONTE: It.EuroSport.Yahoo.com
19:59 | 23/11
Serie A, 13^ giornata: Verona – Chievo, pagelle
Disastro Verona, decisamente meglio gli ospiti
SERIE A 13^ GIORNATA VERONA CHIEVO – Ecco le pagelle del derby del Bentegodi tra Hellas Verona e Chievo, primo anticipo del tredicesimo turno del campionato di Serie A 2013-14 terminato sul risultato di 0-1.
Hellas Verona (4-3-3)
Rafael 6 – I due portieri nel complesso non sono chiamati ad interventi degni di nota, non può nulla sul colpo astuto di Lazarevic allo scadere.
Romulo 5.5 – La rivoluzione attuata a sorpresa da Mandorlini lo riporta sulla linea difensiva: fatica sulle sovrapposizioni di Dramè, più a suo agio nella fase finale della gara quando viene impiegato in mediana.
Maietta 6 – Soffre i movimenti di Thereau ma gli si incolla alla maglia e nel complesso finisce per limitarlo: graziato dallo stesso nella ripresa quando non controlla il suo affondo per vie centrali.
Moras 6 – Salva il risultato in avvio su Sestu e, nonostante qualche fallo di troppo, risulta pù incisivo del suo compagno di reparto.
Albertazzi 6.5 – Nella prima frazione di gara si dedica esclusivamente alla fase difensiva, poi invece sostiene con maggiore continuità la parte attiva del gioco: salva nella ripresa su Radovanovic.
(dall’86 Agostini) s.v.
Jorginho 5.5 – Seppur decentrato rispetto al solito in concomitanza della presenza di Donati, spetta a lui dettare i tempi della manovra ed elevarne la qualità: alterna intuizioni ad errori (non pochi).
Donati 5 – Sbaglia tanto ed è questa una delle ragioni principali di un Verona assolutamente meno fluido e più compassato rispetto agli standard casalinghi: scelta non azzeccata e poi rinnegata con la sostituzione.
(dal 59’ Cacciatore) 5.5 – In affanno su Lazarevic, deve ricorrere al fallo per arginarlo.
Hallfredsson 6 – Al netto di un paio di imprecisioni sembra oggi il più lucido del terzetto di centrocampo scelto da Mandorlini: molto cercato dai compagni, partono da sinistra ed in particolare dalla sua fetta di terreno le iniziative del Verona.
Iturbe 5.5 – Fatica tremendamente ad entrare in partita e sbaglia anche gli appoggi banali: in avvio di ripresa sembra crescere d’intensità ma alla lunga scompare nuovamente dalla partita salvo qualche accelerazione poco proficua.
Toni 5 – Non nella migliore delle sue giornate: annullato da Dainelli sulle palle alte, fa poco per risultare un reale punto di riferimento per la sua squadra non consentendole di guadagnare metri di campo in diverse fasi della partita.
Gomez 4.5 – Primo tempo disastroso: di fatto non tocca palla, agevolmente limitato da Frey. Nella ripresa è giustamente sostituito da Mandorlini.
(dal 59’ Martinho) 5.5 – Il suo ingresso non incide sulla gara.
Chievo Verona (4-5-1)
Puggioni 6 – Analogo discorso applicato al suo collega ed avversario di giornata Rafael.
Frey 6 – Controlla senza patemi d’animo Gomez e tenta di sostenere gli avanzamenti del suo Chievo: prestazione come al solito affidabile.
Cesar 6 – Pronti via e gli viene annullato un gol regolare per inesistente posizione di offside: poi qualche errore in fase di impostazione ma la prestazione in marcatura è buona.
Dainelli 7 – Bel duello nel gioco aereo con Toni: a dire il vero è lui ad intercettare quasi tutte le palle alte lasciando scarso raggio d’azione allo stesso ariete del Verona.
Dramè 6.5 – Sarebbe stato suo l’ottimo assist a Cesar in occasione della rete annullata al Chievo in avvio: spinge tanto ed ha il sinistro per effettuare ottimi cross. Incisivo in marcatura su Iturbe, gli concede poco.
Estigarribia 6 – Parte molto bene sia nelle vesti di suggeritore che in fase di inserimento, poi nel corso della gara va più ad intermittenza ed il peso del suo apporto cala.
(dal 78’ Paloschi) s.v.
Radovanovic 7 – Corre per tre e se il pressing del Chievo funziona lo si deve tanto anche al suo apporto: nella ripresa è pericolosissimo sia nelle conclusioni dalla distanza che con i suoi continui inserimenti in area di rigore avversaria.
Rigoni 6.5 – E’ l’anima di questo Chievo anche nella praticità: fa tutto, corre, difende ed imposta. Centrocampista piuttosto completo che deve rappresentare un fattore per le velleità di salvezza del suo Chievo.
Hetemaj 6 – Spetta a lui il compito di inserirsi per vie centrali e sostenere l’azione offensiva dei clivensi: ce la mette tutta e si nota più per la fase d’interdizione del gioco avversario.
Sestu 6 – Attivissimo in avvio: rientra sul destro e calcia o ad ogni modo tenta il dribbling per creare superiorità numerica. Cala alla distanza e Corini opta per la sostituzione.
(dal 59’ Lazarevic) 7.5 – Che impatto sulla gara! E’ imprendibile e costringe gli avversari al fallo per arginare le sue iniziative. Poi trova addirittura il gol della clamorosa quanto meritata vittoria al 94’ minuto.
Thereau 6 – Contro le indicazioni della vigilia è schierato da unico riferimento offensivo del 4-2-3-1 di Corini: nel primo tempo il Chievo va ma lui fatica ad incidere, nella ripresa sfrutta la velocità ed impensierisce la retroguardia avversaria.
(dal 90’ Acosty) s.v.
by Massimiliano Bruno
FONTE: CalcioNews24.com
Il Chievo vince il derby di Verona al 92', le pagelle
Posted by zaffafab on novembre 23rd, 2013 09:30 PM
TuttoCalciatori.Net ha realizzato le pagelle del derby di Verona tra Hellas Verona – Chievo valida per la 13^ giornata di Campionato Serie A 2013-2014.
Lazarevic giocatore Chievo foto dal web
Il Chievo batte il Verona con una rete di Lazarevic al 92'. Un derby che a Verona mancava da 12 anni.
PAGELLE HELLAS VERONA:
RAFAEL voto 6: Partita con pochi pensieri nel 1° tempo, rimane concentrato, nella ripresa deve compiere un paio di parate importanti.
MAIETTA voto 5,5: Tiene la posizione senza soffrire.
MORAS voto 5,5: Buoni anticipi perfino decisivi nel 1° t, cala nella ripresa
ALBERTAZZI voto 6: Tampona con il fisico, nella ripresa prova a sganciarsi. dal 41'st AGOSTINI voto s.v.
ROMULO voto 6: Spinge poco sulla destra.
DONATI voto 6,5: Fatica a proporsi e a formulare gioco. dal 14'st CACCIATORE voto 6
HALFREDSSON voto 5,5: Non riesce a cambiare passo palla al piede.
JORGINHO voto 6: Sono poche le accelerazioni.
TONI voto 5,5: Ha veramente poche palle giocabili, si fa vedere nei primi minuti di gioco.
GOMEZ voto 5,5: Si vede poco ed è poco servito. dal 14'st MARTINHO voto 6
ITURBE voto 5,5: Non riesce a incidere nella partita.
all. MANDORLINI voto 5: L’attesa della vigilia per il derby che mancava da 12 anni non produce un Hellas brillante; nel primo tempo il tecnico si infervora perché non vede gli undici in campo trovare spunti concreti, sono veramente poche le palle giocabili in area avversaria. Nella ripresa si vede una squadra messa meglio in campo e più vivace che trova spazi nei primi 15' i cambi non producono gli effetti sperati.
PAGELLE CHIEVO VERONA
PUGGIONI voto 6: Si sporca veramente poco i guantoni.
DAINELLI voto 6: Bene in centroarea nella difesa della palla nel gioco aereo.
CESAR voto 6: Una rete regolare la fa, peccato che l’assistente veda il fuorigioco.
FREY voto 6: Rimane concentrato sulle marcature
DRAME’ voto 6,5: Mette l’assist per la rete di Cesar non convalidata. Si fa trovare sulla sinistra in appoggio ai compagni davanti. In marcatura fa passare poche palle.
RIGONI voto 6: Interpreta la gara nell’interdizione, ne risente la fase propositiva.
RADOVANOVIC voto 5,5: Poco lucido con i piedi, cerca di essere presente negli spazi.
HETEMAJ voto 6: Fatica in fase di spinta.
SESTU voto 5,5: Ha una buona corsa, fatica nella precisione, arriva male sulle palle. dal 14'st LAZAREVIC voto 7
ESTIGARRIBIA voto 6: Buona corsa sulla destra, prova degli inserimenti, dando fastidio alla difesa dell’ Hellas, nel primo tempo, nella ripresa è sottotono. dal 33'st PALOSCHI voto 6
THEREAU voto 6: Lavora troppo fuori area, non gli permette di essere lucido quando ha l’occasione di mettere palla dietro Rafael nella ripresa dopo una felice ripartenza. dal 46'st ACOSTY voto s.v.
all. CORINI voto 6: Prepara la partita del nuovo esordio pensando ad una squadra coperta. L’attacco a una punta fatica a entrare in area avversaria, buoni gli inserimenti di Estigarribia e compagni ma non basta. Nella ripresa effettua i cambi che si rivelano decisivi.
Zaffaroni Fabio
FONTE: TuttoCalciatori.net
Hellas-Chievo 0-1: Lazarevic decide il derby di Verona
La squadra di Mandorlini interrompe la sua striscia di 6 vittorie consecutive in casa, seconda vittoria in campionato per i clivensi
SportCalcioNews 23 novembre 2013
Un derby, per quanto i valori sulla carta possano essere diversi e impari, rimane pur sempre un derby. La tensione e la paura di perdere, a volte possono giocare brutti scherzi. Ne è prova lampante quello del Bentegodi tra Hellas e Chievo, terminato con il punteggio di 0-1 per la squadra del neo tecnico Eugenio Corini. Alla vigilia, gli addetti ai lavori non avevano avuto difficoltà a scommettere su una vittoria dei butei, che arrivavano al derby potendo vantare un filotto di 6 vittorie su 6 in casa e il sesto posto in classifica. Il Chievo, invece, era ultimo in classifica, e dopo due pareggi consecutivi aveva appena esonerato l’allenatore Giuseppe Sannino e richiamato alla base Corini, che aveva già allenato il club del presidente Campedelli nella scorsa stagione.
L’Hellas ha dimostrato di subire psicologicamente la pressione del match, non riuscendo quasi mai ad impensierire il portiere del Chievo, Puggioni. Il primo tempo ha regalato poche emozioni, con i padroni di casa che facevano possesso palla e gli ospiti che cercavano di impensierire Rafael con le conclusioni dalla distanza, su tutte quelle di Dramé ed Estigarribia.
Nella ripresa la squadra di Mandorlini ha mantenuto il dominio territoriale senza però cercare l’affondo decisivo, forse più preoccupato a non subire gol in contropiede che non a cercare la rete da tre punti. Quando il derby sembrava avviato a concludersi con uno scialbo 0-0, l’esterno sloveno Lazarevic, subentrato nella ripresa a Sestu, ha spaccato la difesa dei butei e battuto con un preciso diagonale l’incolpevole Rafael. Bravo Corini a non coprirsi con il 5-3-2, suo marchio di fabbrica, propendendo per un più offensivo 4-3-3, che si è dimostrato una scelta vincente.
Hellas Verona che dunque capitola per la prima volta in casa in questo campionato; seconda vittoria in stagione per il Chievo, prima in trasferta e ultimo posto in solitaria abbandonato, al meno per 24 ore, in attesa dei risultati di Catania (in trasferta contro il Torino) e Sampdoria (impegnata a Marassi contro la Lazio).
FONTE: BlogLive.it
Pubblicato il 24 novembre 2013 Giuseppe Andriani
Pagelle Verona-Chievo 0-1: top Thereau, flop Toni
I migliori ed i peggiori del derby di Verona: scopriamoli insieme
Il derby di Verona torna in Serie A dopo 11 anni ed è emozionante come sempre. La piccola realtà dai contorni fiabeschi (il Chievo) batte nel finale la solida e affamata compagine guidata da Mandorlini al Bentegodi. La rete che vale 3 punti è siglata da Lazarevic, entrato a partita in corso, che approfitta di una mischia in area e pochi secondi dalla fine del secondo minuto di recupero. Estasi per i ragazzi di Corini, delusione per i tifosi dell’Hellas, dominatori assoluti della scena degli spalti.
TOP
Corini 7 - Rientra al Chievo e conquista 3 punti. Il Chievo non segnava da 300 minuti. Un po’ di fortuna, e tanta grinta, ma c’è la sua mano. BENTORNATO
Dramè 7 - Un motorino sulla fascia, e davanti a sè ha Iturbe, non uno qualunque. Bravo a spingere e a contenere gli avversari. INESAURIBILE.
Difesa Chievo 7 - Toni e Juanito Gomez annullati, quando entra Martinho la musica non cambia. Cesar era anche andato in rete, ma gli viene annullata. Dainelli anticipa sempre l’ex compagno di squadra alla Fiorentina e spazza. Insuperabile.
Therau 7 - Fa reparto da solo e tiene in apprensione gli avversari non appena ha la palla. Lunghe galoppate e tanta lotta, esce sfinito a pochi minuti dalla fine. UTILE.
Rafael 7 - Il migliore dei suoi. Sempre attento e sventa diverse palle gol con degli interventi decisivi. Non è sempre chiamato in causa, ma dimostra grande concentrazione. SOTTOVALUTATO
Hetemaji 7.5 - Grande prova in mezzo al campo. Lotta, recupera palloni, riparte, dribbla, salta l’uomo, tira. Fa davvero tutto, e anche bene. GLADIATORE
FLOP
Toni 5 - A tratti assente, mai pericoloso. Non viene servito bene ma non fa nulla per uscire dalla gabbia che gli viene costruita. Prototipo di un tipo di attaccante finito? Lo dirà il tempo. IMPALPABILE
Gomez 5 - Ha spazio ma non lo sfrutta e viene addirittura costretto da Frey a difendere. FUORI FORMA
Donati 5 - Poteva essere il trascinatore del Verona, non lo è stato. Spesso in ritardo, a volte addirittura superficiale. SCARICO
Lazarevic re di Verona: Hellas beffato all’overtime dalla banda Corini
Eugenio Corini esordisce con una vittoria sulla panchina del Chievo Verona aggiudicandosi il derby contro l'Hellas nell'overtime
Eugenio Corini esordisce con una vittoria sulla panchina del Chievo Verona aggiudicandosi il derby contro l’Hellas nell’overtime. Lazarevic sblocca la gara con un piatto destro a fil di palo su cross di Hetemaj, sfruttando lo splendido velo di Dramé, gelando il pubblico del Bentegodi.
Nel primo tempo gol regolare annullato a Cesar per una segnalazione errata di fuorigioco del guardalinee Liberti e proteste furiose dell’Hellas per un presunto fallo di mano in area dello stesso difensore clivense. Nessun tiro nello specchio dell’Hellas.
La sfida si accende nel secondo tempo con un Chievo devastante in contropiede e un Hellas bravo a gestire il pallone e alimentare le scorribande di Alfredsson e Iturba. Ma la prima occasione del match è targata Chievo: percussione verticale che porta Thereau a tu per tu contro Rafael, ma la sua conclusione sfiora il palo. Al 69' destro da fuori di Hetemaj impennato da Maietta, scende a fil di palo, ma Rafael devia miracolosamente in corner. Al 72' Lazarevic rasoterra al centro per Radovanovic il cui tiro è toccato da Albertazzi e sfiora nuovamente il palo. All’82' Lazarevic rasoterra al centro per lo scatenato Radovanovic il cui tiro è toccato da Albertazzi e sfiora nuovamente il palo.
All’89' brividi nell’area clivense, colpo di testa di Iturbe al centro, Jorginho per Toni che viene contrastato al momento della girata a rete. Al 91' Iturbe segna a gioco fermo: il numero 15 scaligero aveva controllato con il braccio, bravo l’arbitro a segnalare l’infrazione.
Ma ad un minuto dalla fine, Lazarevic sblocca il derby con un piatto destro a fil di palo su cross di Hetemaj.
Il Chievo Verona risale dai bassifondi della classifica, per l’Hellas una brutta battuta d’arresto che frena la corsa degli uomini di Mandorlini verso l’Europa League.
@SportCafe24
FONTE: SportCafe24.com
Serie A, Lazarevic regala il derby al Chievo
Il gol dello sloveno al 92' fa gioire la squadra di Corini. Mandorlini perde i primi punti al Bentegodi
NICOLO' SMERILLI 23 Novembre 2013
Nell'anticipo della 13. giornata il Chievo batte l'Hellas nel derby scaligero e ritrova una vittoria che mancava dallo scorso settembre. Gara senza emozioni nella prima metà di gioco con i clivensi che si lamentano per un gol regolare annullato a Cesar. Nella ripresa cresce anche il Verona, ma, quando la gara sembra destinata a finire senza reti, ci pensa il neo entrato Lazarevic, al 92', a far esultare i 2000 tifosi "ospiti".
LA PARTITA
I derby sono strani, si sa. Come ogni stracittadina che si rispetti, a vincere è la squadra sfavorita. Il Chievo torna a regalarsi i 3 punti dopo quasi due mesi (l'ultima vittoria risaliva allo scorso 22 settembre, contro l'Udinese), e lo fa nel modo più bello. Vince la partita segnando all'ultimo secondo in casa dei concittadini, grazie a Lazarevic, che, entrato nella ripresa, lascia l'impronta sulla storia del Chievo. Un bravo anche a Corini, capace di ridare un'anima ad una squadra che sembrava sfiduciata e rassegnata ad una retrocessione imminente. Complessivamente è stato giusto così. I "mussi volanti" hanno dominato per quasi tre quarti di gara e se fosse stato un incontro di pugilato avrebbero vinto ai punti. Già dopo 5' sarebbe potuto essere vantaggio ospite, con Cesar che butta in rete un pallone arrivato da una punizione. Ma il guardalinee vede un fuorigioco che non esiste e annulla la rete del possibile 1-0. Il resto del primo tempo è povero di emozioni; qualcosa succede nella ripresa, anche grazie ad un Verona che esce dalla propria tana e prova a pungere gli avversari. Oggi, però, l'Hellas non è la straordinaria macchina offensiva ammirata sin qui al Bentegodi, anzi. Toni non è mai pericoloso, Iturbe, escluse un paio di accelerazioni, non preoccupa mai Puggioni. Potrebbe recriminare anche Mandorlini per un rigore non dato ai suoi dopo un tocco di mano dello stesso Cesar, ma l'errore è meno grave di quello successo nell'altra area e l'ex allenatore atalantino fa bene ad agitarsi più per la prestazione dei suoi che per gli errori della terna.
Il Verona conclude così la sua bellissima e lunga parentesi senza sconfitte interne. L'ultima risaliva addirittura allo scorso marzo contro il Padova (0-2), dopo di che ci sono solo stati pareggi e vittorie (6 addirittura in questo campionato). Per una squadra che ha come obbiettivo una salvezza tranquilla, una sconfitta del genere, dopo un inizio campionato ottimo ci può anche stare.
LE PAGELLE
Lazarevic 7: L'eroe che non ti aspetti mette la firma sulla vittoria. A parte il gol, entra nella ripresa e ravviva il reparto offensivo clivense fin lì spento, il gol è la ciliegina sulla torta. Merito di Corini, che a differenza di Sannino, ha dato fiducia allo sloveno.
Hetemaj 7: Il finlandese gioca una partita buonissima. Fa tutto, intedizione, distruzione e costruzione. La salvezza dei clivensi passa anche dal suo rendimento, lui lo sa e si carica sulle spalle i compagni.
Toni 5: Il bomber del Hellas non ne vede una, i compagni non lo assistono ma lui non si fa praticamente mai vedere. Una pausa a 36 anni è consentita, peccato fosse proprio nel giorno del derby.
Iturbe 6: Nettamente il giocatore più qualitativo in campo, ma Corini gli costruisce una gabbia intorno che gli impediscono di fare male. Resta comunque il più pericoloso dei suoi, il che è tutto un dire.
IL TABELLINO
HELLAS VERONA-CHIEVO
Hellas Verona (4-3-3): Rafael 6; Romulo 6, Maietta 6, Moras 5, Albertazzi 5,5 (40' st Agostini s.v.); Jorginho 5,5, Donati 5.5 (12' st Cacciatore 5), Halfredsson 5.5; Gomez 5 (12' st Martinho 5,5), Toni 5, Iturbe 6. A Disp: Mihaylov, Laner, Cacia, Jankovic, Cirigliano, Gonzalez, Marques, Sala, Donadel. All.: Mandorlini 5,5
Chievo (4-5-1): Puggioni 6; Frey 6, Dainelli 6,5, Cesar 6,5, Dramè 6; Sestu 5 (12' st Lazarevic 7), Radovanovic 6,5, Rigoni 6,5, Hetemaj 7, Estigarribia 5 (32' st Paloschi s.v); Thereau 5,5 (45' st Acosty s.v). A Disp: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Kupisz, Pamic, Sardo, Papp, Ardemagni, Da Silva. All.: Corini 7
Arbitro: Guida
Marcatori: 45' st Lazarevic
Ammoniti: Moras, Juanito, Cacciatore, Jorginho(H), Thereau (C)
Espulsi: -
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
Pagelle Verona-Chievo 0-1, voti e tabellino e assist del derby
23-11-2013 - Claudio Galuppi
Pagelle Verona-Chievo: voti e tabellino - Si è concluso il derby di Verona, primo anticipo della tredicesima giornata di Serie A, con il Chievo che vince la sfida per 0-1 grazie ad un gol di Lazarevic nel finale. Nel primo tempo viene annullato un gol al Chievo per fuorigioco di Cesar anche se le immagini lasciano il dubbio. Verso il trentesimo minuto però sono gli uomini di Mandorlini a protestare per un tocco di mano proprio di Cesar all'interno dell'area di rigore clivense che poteva valere il rigore per i padroni di casa. Nella ripresa Chievo pericoloso per due volte in contropiede con Thereau e Radovanovic, mentre l'Hellas ha badato maggiormente al possesso palla. Allenatori che hanno schierato due formazioni molto accorte, con Toni e Thereau autori di una partita sotto tono. Tra i migliori Romulo da una parte e Hetemaj dall'altra, autore dell'assist vincente. In classifica l'Hellas rimane a quota 22, mentre il Chievo si porta a 9, rimanendo comunque ultimo. Di seguito voti e tabellino della partita.
Hellas Verona-Chievo Verona 0-1
Hellas Verona (4-3-3): Rafael 6; Romulo 6,5, Maietta 5,5, Moras 5,5, Albertazzi 6 (85' Agostini sv); Jorginho 6, Donati 5,5 (60' Cacciatore 5,5), Hallfredsson 6,5; Gomez 5,5 (59' Martinho 6), Toni 5,5, Iturbe 5,5. A disposizione: Mihaylov, Laner, Cacia, Jankovic, Cirigliano, Gonzalez, Marques, Sala, Donadel, Agostini. Allenatore: Mandorlini 6.
Chievo Verona (4-5-1): Puggioni 6; Frey 6,5, Dainelli 6, Cesar 6, Dramè 6; Sestu 5 (60' Lazarevic 7), Radovanovic 6, Rigoni 5,5, Hetemaj 7, Estigarribia 5,5 (77' Paloschi sv); Thereau 5,5. A disposizione: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Kupisz, Pamic, Sardo, Acosty, Papp, Ardemagni, Da Silva. Allenatore: Corini 6,5.
Marcatori: Lazarevic
Ammoniti: Moras, Thereau, Gomez, Cacciatore, Jorginho
FONTE: News.SupermMoney.eu
Anticipi Serie A, Verona-Chievo 0-1: Risultato e Tabellino
Scritto da Gaetano Alfano sabato 23 novembre 2013
Lazarevic regala il derby al Chievo
Il Chievo si aggiudica il derby di Verona contro l’Hellas e lo fa con una zampata di Lazarevic che al 92' mette a segno il gol che vale i tre punti.
Risultato e Sintesi di Verona – Chievo
Al 5' goal annullato al Chievo! Cesar segna davanti a Rafael su cross di Dramé, ma la rete è annullata; l’offside, però, in realtà non c’era. Al 41' occasione Chievo: bel sinistro di Estigarribia da fuori, una deviazione fa impennare la palla in angolo.
Al 62' Thereau vicinissimo al vantaggio: il francese supera Moras, ma al momento di calciare va con la punta per anticipare il rientro di Cacciatore e mette a lato quasi davanti a Rafael. Al 69' bella occasione per il Chievo: Hetemaj recupera e calcia, una deviazione fa impennare la palla che termina in angolo vicino alla traversa di Rafael. Al 72' Radovanovic a un passo dal vantaggio: l’ex atalantino va con l’esterno in anticipo, ma la deviazione di Albertazzi manda la palla a sfiorare il primo palo di Rafael. All’85' brivido Radovanovic: ancora il serbo spaventa Rafael, ma il suo destro dal limite è centrale e viene parato dal portiere brasiliano. Al 91' Iturbe segna, ma Guida aveva già fischiato per un mani dello stesso argentino. Al 92' vantaggio del Chievo: segna Lazarevic, che interviene in area e batte Rafael. 0-1 e derby che va al Chievo.
Tabellino di Verona – Chievo
Hellas Verona (4-3-3): Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (86' Agostini); Jorginho, Donati (60' Cacciatore), Hallfredsson; Iturbe, Toni, Gomez Taleb (60' Martinho). All.: Mandorlini
Chievo Verona (4-5-2): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (61' Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (78' Paloschi); Théréau (91' Acosty). All.: Corini
Arbitro: Guida
Marcatori: 92' Lazarevic (C)
Ammoniti: Thereau (C), Gomez Taleb, Moras, Cacciatore, Jorginho (V)
Espulsi: nessuno
Scritto da Gaetano Alfano
FONTE: SerieACalcio.com
Verona-Chievo 0-1: pagelle e tabellino. Ospiti con una difesa super, decide un cambio di Corini
Di Maurizio Varriale | 23.11.2013 20:03 CET Dimensione testo + -
HELLAS VERONA
Rafael 6: Un pomeriggio di ordinaria amministrazione. Può poco sul gol di Lazarevic.
Romulo 5,5: Piedi di legno e i traversoni non arrivano mai.
Moras 6: Salva un mezzo gol su Sestu. Attento.
Maietta 6: Bada al sodo, con un occhio di riguardo per Thereau.
Albertazzi 6: Non è un terzino di ruolo e in fase di spinta si vede, ma quando si tratta di difendere lo fa bene. (41' st Agostini sv)
Jorginho 5: Due passi indietro rispetto alle belle prestazioni di inizio stagione. Errori non da lui.
Donati 5: Quanti sbagli da parte di chi dovrebbe essere il regista della squadra. (14' st Cacciatore
Hallfredsson 5: Quel numero 10 sulle sue spalle gli sta fin troppo largo. L'islandese sarà forse ancora scosso dopo l'eliminazione della sua Nazionale dai Mondiali.
Iturbe 6: Si accende nella fase conclusiva del match. Avrebbe però potuto sfruttare meglio le poche chance che era stato bravo a crearsi.
Toni 5: Mai una palla giocata. Si intristisce nella morsa di Dainelli e Cesar.
Gomez 4: Chi l'ha visto? (14' st Martinho sv)
All. Mandorlini 5: La pausa ha fatto malissimo al Verona che non riesce mai ad esprimere il gioco piacevole a cui aveva abituato.
CHIEVO VERONA
Puggioni sv: Ancora meno impegnato rispetto al collega dell'Hellas.
Frey 5,5: Sorveglia decentemente la propria trequarti, ma non chiedetegli di spingere.
Dainelli 6,5: Partitona del veterano clivense, che non fa vedere mai palla a Toni.
Cesar 6,5: Oltre a una gagliarda prova avrebbe anche segnato il gol del match. Peccato che il guardalinee la pensasse - erroneamente - in maniera differente.
Dramé 5,5: Parte molto bene, offrendo anche l'assist della rete poi si spegne alla distanza rinculando troppo il raggio d'azione.
Sestu 5,5: Si muove tantissimo, ma sempre - come gli capita da una carriera - in maniera includente. (14' Lazarevic 7: Sfrutta inizialmente la freschezza rispetto agli stanchi avversari, ma si eclissa dopo un paio di buone accelerazioni. Poi al 92' il colpo che decide la gara).
Radovanovic 5,5: Un po' di legna e poco altro.
L. Rigoni 6,5: Motorino inesauribile e catalizzatore del gioco. È l'anima della squadra.
Hetemaj 6,5: Primo tempo di alto livello, bissando da una ripresa scialba che riabilita con l'assist per Lazarevic.
Estigarribia 5: Lui, mancino, gioca a destra e non va qualche sgroppata senza trovare mai realmente il fondo per crossare. (32' st Paloschi sv)
Thereau 6: Lì davanti tutto solo deve arrangiarsi come può. Si crea una bella opportunità che butta alle ortiche. Ci mette cuore.(46' st Acosty sv)
All. Corini 7: Se il buongiorno si vede dal mattino allora il Chievo ha davvero una chance per restare in A. All'esordio sulla panchina dei clivensi presenta una squadra che ha voglia di soffrire e di giocare palla. Rivoluzione in meno di due settimane.
FONTE: It.IBTimes.com
ALTRE SQUADRE
Serie A, Hellas Verona-Chievo Verona: 0-1
23.11.2013 19:55 di Ugo Orlando
Vittoria all'ultimo respiro per il Chievo Verona del neo tecnico Eugenio Corini. Dopo una partita priva di grandi emozioni nel derby di Verona giocato questo pomeriggio, Lazarevic al 92esimo chiude la serie senza vittorie del Chievo dopo otto giornate. Da sottolineare una rete annullata, nei primi 45 minuti, a Cesar per fuorigioco inesistente. Dopo questo anticipo il Chievo sale a 7 punti in classifica ma rimane in coda, il Verona di Mandorlini perde per la prima volta in casa e rimane a 23 punti.
Marcatore: 92' Lazarevic.
FONTE: TuttoPalermo.net
Hellas Verona - Chievo 0-1 | Highlights Serie A | Video gol (Lazarevic)
Scritto da: Stefano Capasso - domenica 24 novembre 2013
23 Novembre 2013 - Quest’estate Eugenio Corini si aspettava una chiamata da parte di una squadra più quotata e per questo ha deciso, in accordo con la dirigenza del Chievo, di non esercitare l’opzione per il rinnovo del contratto. Alla fine nessuno gli ha proposto un progetto stimolante, nonostante la bella salvezza ottenuta con i gialloblu, e così l’ex regista di Gigi Del Neri è stato costretto a vivere le prime 12 giornate di questa stagione senza allenare, mentre i veronesi affondavano sotto la gestione di Beppe Sannino, sicuramente un ottimo allenatore che però non ha trovato il giusto feeling con l’ambiente.
Al rientro sulla panchina della squadra con la quale ha giocato per 4 anni e mezzo, Corini è riuscito subito a portare a casa i tre punti facendo uno ’scherzetto’ ad un’altra sua ex squadra, l’Hellas appunto, che l’aveva scaricato al Chievo nell’ottobre del 1998, convinto che non si sarebbe più ripreso pienamente dalla rottura del legamento crociato del ginocchio destro che sembrava aver ridimensionato i suoi orizzonti di carriera. Una vittoria non da poco, non solo perché è arrivata nel derby che mancava da 11 anni a Verona, ma anche perché è stata ottenuta contro una squadra che fino ad ora aveva vinto le 6 partite disputate in casa.
Per l’inizio della partita il Chievo ha puntato su un 4-5-1 molto prudente con il solo Théréau in avanti, impegnato più che altro come corridore alla caccia del pallone in fase di non possesso palla. Nonostante l’atteggiamento molto conservativo, gli ospiti sono riusciti a portarsi in vantaggio al quinto minuto del primo tempo grazie allo sloveno Cesar sugli sviluppi di un calcio di punizione, vedendosi però annullare ingiustamente il gol per un fuorigioco inesistente.
Dopo un primo tempo anonimo, nel quale comunque l’Hellas può lamentare un calcio di rigore non fischiato per un fallo di mano di Cesar, le due squadre sono andate al riposo sul punteggio di 0-0. Nella ripresa nettamente meglio il Chievo, che ha più volte sfiorato la rete del vantaggio in particolar modo con lo scatenato Radovanovic. Al 92esimo minuto, quando la partita sembrava ormai destinata ad un pareggio a reti bianche, Lazarevic è riuscito ad infilare il pallone all’angolino con un bel destro su cross di Hetemaj. Tre punti d’oro per il Chievo.
Hellas Verona - Chievo 0-1 | Il Tabellino
Hellas Verona (4-3-3): Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (86′ Agostini); Jorginho, Donati (60′ Cacciatore), Hallfredsson; Iturbe, Toni, Gomez Taleb (60′ Martinho). All.: Mandorlini
Chievo Verona (4-5-1): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (61′ Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (78′ Paloschi); Théréau (91′ Acosty). All.: Corini
Arbitro: Guida
Marcatori: 90+2′ Lazarevic (C)
Ammoniti: Thereau (C), Gomez Taleb, Moras, Cacciatore, Jorginho (V)
FONTE: CalcioBlog.it
domenica 24 novembre 2013
Serie A Chievo, Frey: «Un sogno vincere il derby al 93'»
Il difensore dei clivensi dopo il successo con l'Hellas Verona: «Cos'è cambiato con Corini? Parla male di Sannino oggi non me la sento, sicuramente Corini ha ridato fiducia in noi stessi»
VERONA - Frey abbraccia Lazarevic. Questa è una delle istantanee più belle del derby di ieri pomeriggio al Bentegodi tra il Chievo Verona e l'Hellas. Derby vinto nel finale dai clivensi del neo allenatore Corini tornato sulla panchina gialloblù dopo l'esonero di Sannino (con un gol di Lazarevic). Frey si è così espresso: «Quando sogni qualcosa, un sogno su come vorresti vincere? Beh al 93' vincere un derby è una roba incredibile. Abbiamo difeso e attaccato tutti insieme, eravamo il Chievo che conoscevamo. Cos'è cambiato? Parlare di Sannino oggi non me la sento, sicuramente ruguardo a fiducia qualcosa è cambiato. Gli attaccanti prima non attaccavano sotto porta, poco cinici, non era no convinti di arrivarci. Ma le qualità ci sono, Corini ha ridato la fiducia in noi stessi. Il gol contro l'Hellas è arrivato perchè ci abbiamo provato fino alla fine contro una buona squadra. Ora serve fare punti, non dobbiamo strafare».
FONTE: CorriereDelloSport.it
Corini esulta, il Chievo vince il derby allo scadere
23-11-2013
Gran ritorno del 'Genio' sulla panchina dei clivensi, che però riconosce anche i meriti dell'avversario dopo la vittoria nel derby: ''Complimenti all'Hellas, lavoro straordinario di Mandorlini''. Lazarevic euforico: ''Giorno speciale per me, dedico il gol alla mia famiglia'', mentre Rigoni avverte: ''Ora tutto riaperto, vittoria incredibile''
Hellas Verona 0 1 Chievo
HELLAS VERONA: 1 RAFAEL; 2 ROMULO, 22 MAIETTA, 18 MORAS, 3 ALBERTAZZI (85' AGOSTINI); 19 JORGINHO, 5 DONATI (60' CACCIATORE), 10 HALLFREDSSON; 21 GOMEZ (59' MARTINHO), 9 TONI, 15 ITURBE.
CHIEVO: 1 PUGGIONI; 21 FREY, 3 DAINELLI, 12 CESAR, 93 DRAMÈ; 10 SESTU (59' LAZAREVIC), 8 RADOVANOVIC, 27 RIGONI, 56 HETEMAJ, 20 ESTIGARRIBIA (76 'PALOSCHI); 77 THEREAU (90' ACOSTY).
SCORE: 0-1 92' LAZAREVIC
ARBITRO: MARCO GUIDA DI TORRE ANNUNZIATA AMMONITI: 24' MORAS (HVR) 25' THÉREAU (CVR) 55' GOMEZ (HVR) 83' JORGINHO (HVR)
NOTE: STADIO MARC'ANTONIO BENTEGODI, ORE 18.00 - 24.000 SPETTATORI CIRCA
Non poteva esserci un secondo esordio migliore per Eugenio Corini alla guida del Chievo. L'ex regista ha impostato una partita di stampo difensivo, disegnando magistralmente la composizione tattica della sua squadra, messa in campo con un attento e corto 4-5-1 che ha imbrigliato i fantasisti del Verona, rendendo il match piuttosto chiuso; nella ripresa, il 'Genio' ha completato il capolavoro inserendo Lazarevic al posto di Sestu, e proprio lo sloveno ha realizzato la rete decisiva al 92' dopo uno scambio con Hetemaj, spezzando così il digiuno di vittorie dei gialloblù che durava dal 21 settembre.
Nel dopogara, Corini ha rilasciato queste dichiarazioni in un'intervista a Mediaset Premium: ''I ragazzi sono stati bravi, si sono impegnati tantissimo in questa settimana. Avevamo preparato bene la gara contro l'Hellas, è stata una vittoria meritata. Ci tengo a fare i miei complimenti a Mandorlini ed al Verona, che hanno fatto un gran lavoro in questi tre anni. Tuttavia non posso che fare i complimenti anche alla mia squadra, perchè i ragazzi sono stati eccezionali'', ha detto il tecnico di Bagnolo Mella.
I meriti di Corini sono stati riconosciuti anche da Dejan Lazarevic, autore del gol decisivo del match: ''E' un giorno speciale per me, sono felice per la rete e per la vittoria. Abbiamo giocato bene, ora dobbiamo continuare a seguire i consigli del mister. La sua scossa è stata importante, abbiamo fatto quello che ci aveva chiesto in settimana; in campo abbiamo dato il 100%. Per finire, vorrei dedicare il gol alla mia famiglia'', ha dichiarato il centrocampista ex Modena.
Un altro dei protagonisti dell'impresa della squadra di Campedelli, il pilastro di centrocampo Luca Rigoni, non ha nascosto la sua soddisfazione ai microfoni di Sky Sport: ''Vincere all'ultimo minuto è una gioia incredibile, sono rimasto senza voce. Sono tre punti che ci danno grande forza, ora siamo di nuovo nel gruppone e possiamo giocarcela per la salvezza. Sicuramente Corini ci ha dato molto con le sue idee, ma non va dimenticato il lavoro di Sannino, perchè anche lui aveva fatto molto bene. Premi del presidente? Stasera ognuno festeggerà con la sua famiglia, poi vedremo se Campedelli vorrà premiarci'', ha spiegato l'ex giocatore del Vicenza.
Occorre sottolineare come il successo contro l'Hellas proietti il Chievo a quota nove, consentendo ai clivensi di agganciare Catania e Sampdoria e di portarsi ad una sola lunghezza da Bologna e Sassuolo, che comunque devono ancora giocare; la strada per la salvezza è difficile, ma il derby odierno dimostra che i gialloblù sono vivi e lotteranno fino alla fine per mantenere la categoria.
FONTE: Vavel.com
Hellas Verona- Chievo Verona 0-1 | Lazarevic rilancia i "mussi" allo scadere
Lo sloveno assegna un brutto derby ai "mussi" al 92' che agganciano così il Catania in fondo alla classifica. Prestazione non brillante per i ragazzi di Mandorlini che non riescono mai ad impensierire Puggioni
Luca Stoppele 23 novembre 2013
Il Chievo Verona batte l'Hellas in un derby della Scala che non ha regalato particolari emozioni. Il gol dello sloveno rompe inoltre una tradizione che vedeva i "mastini" imbattuti nelle sfide casalinghe contro i cugini.
Campedelli ottiene gli effetti sperati dalla "cura Corini" già alla prima uscita, i clivensi infatti corrono di più e meglio dei loro cugini, Thereau sembra già più a suo agio e Puggioni non rischia mai nulla. La difesa infatti è la vera nota positiva per il club della diga: le offensive dell'Hellas non riescono a sfondare la linea a quattro composta da Frey, Cesar, Dainelli e Dramè, così Puggioni può restare sostanzialmente inattivo. La manovra trova ancora qualche difficoltà e anche in attacco i "mussi" non sono certamente spettacolari, ma questa resta una decisa inversione di rotta rispetto alle partite precedenti, ora però bisognerà mantenerla.
L'Hellas gioca un primo tempo simile a quello di Genova, la squadra sembra timorosa e fatica a costruire gioco. Nella ripresa le cose migliorano, ma non quanto spera Mandorlini: nella casella dei tiri in porta infatti resta un preoccupante "zero", come le occasioni da rete create. Troppo fermi gli uomini del tecnico ravennate, che sbagliano anche molto dal punto vista della manovra. Il più attivo del reparto offensivo è parso Iturbe, che con qualche scorribanda sulla fascia ha provato a creare dei grattacapi alla difesa avversaria, senza però essere adeguatamente supportato. Sfuma così l'imbattibilità casalinga del Verona, che si ferma a sei vittorie consecutive in campionato.
PRIMO TEMPO - Il Chievo scende in campo nel tentativo di fare la partita: al 5' Cesar insacca sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Molto attente le due formazioni soprattutto in fase difensiva. Al 22' riprova Sestu da fuori ma il pallone termina sopra la traversa. Al 27' Romulo salva su una bella combinazione tra Hetemaj e Thereau. Nella seconda parte della prima frazione di gioco l'Hellas alza il baricentro e gli ospiti si coprono ordinatamente. Al 35' Rafael anticipa Thereau di pugno su cross di Sestu. Iturbe si fa vedere al 45' con un tiro che si spegne sul fondo.
SECONDO TEMPO - Parte meglio il Verona nella seconda frazione e Puggioni deve bloccare già al secondo minuto il colpo di testa di Romulo. Un pericoloso cross di Iturbe viene messo in corner dalla difesa al 8'. Thereau al 16' prova la conclusione da fuori ma Rafael è attento. Ancora il francese un minuto dopo entra in area dopo aver saltato Moras ma la sua conclusione è sbilenca. Al 24' Rafael salva il risultato su un tiro deviato di Hetemaj. Radovanovic si mangia l'occasione più ghiotta del match al 27' su assist di Lazarevic, con la difesa scaligera che si salva in corner. Bella azione personale di Iturbe al 36' che scende sulla destra ma il suo traversone non trova compagni liberi. Toni ci prova di testa da posizione impossibile al 42' ma il pallone termina sopra la traversa. Hetemaj se ne va sulla sinistra allo scadere, la mette per Lazarevic che batte Rafael e regala la vittoria al Chievo.
HELLAS VERONA - CHIEVO VERONA 0-1
MARCATORI: 92' Lazarevic
HELLAS VERONA (4-3-3): 1 Rafael; 2 Romulo, 18 Moras, 22 Maietta, 3 Albertazzi (dal 41' st 33 Agostini); 19Jorginho, 5 Donati (dal 14' st 29 Cacciatore), 10 Hallfresson; 15 Iturbe, 9 Toni, 21 Gomez (dal 14' st 6 Martinho). Allenatore: Mandorlini
CHIEVO VERONA (4-5-1): 1 Puggioni; 21 Frey, 12 Cesar, 3 Dainelli, 93 Dramè; 20 Estigarribia (dal 33' st 43 Paloschi), 27 L.Rigoni, 56 Hetemaj, 8 Radovanovic, 10 Sestu (dal 1' st 7 Lazarevic);77 Thereau (dal 45' st 22 Acosty). Allenatore: Corini
ARBITRO: Marco Guida di Torre Annunziata
FONTE: VeronaSera.it
Hellas Verona-Chievo 0-1: Video gol Lazarevic 13^ serie A
Di CosimoLanzo
Il Chievo ha battuto il Verona 1-0 nel derby dell'Arena. Un gol del serbo Dejan Lazarevic entrato nella ripresa e siglato a tempo scaduto ha regalato la 2^ vittoria stagionale. Guarda il gol di Lazarevic in Hellas Verona-Chievo 0-1.
Il Chievo Verona ha vinto nei minuti di recupero il derby di Verona dopo 11 anni grazie a un gol di Lazarevic. Una vittoria fondamentale per Corini, che aggancia a quota 9 Catania e Sampdoria. Una vittoria meritata per il Chievo, in una partita giocata bene e con molta grinta. Il Verona è sembrato scarico in alcuni uomini e molto impreciso nella fase offensiva. Il primo tempo non è stato spettacolare. Sia Puggioni che Rafael non hanno effettuato parate. Gli episodi sono più nella moviola. Dopo cinque minuti Il Chievo si è visto annullare un gol regolare da parte di Guida, su segnalazione del guardalinee. Cesar è stato servito in area da Dramè dopo un angolo corto e ha segnato di prima intenzione sotto la traversa. Il difensore del Chievo è stato protagonista alla mezz'ora con un tocco di braccio in area di rigore. Guida ha lasciato correre ma i presupposti per il penalty c'erano tutti.
La partita è stata combattuta nella prima parte tatticamente molto bene dal Chievo: pressing alto, Thereau tra le linee e fase difensiva perfetta. Il Verona invece non è riuscito a sfondare sugli esterni per la poca vena di Juanito e Iturbe. Nella ripresa il Chievo, nonostante un possesso palla di Jorginho e Co., è andato vicino al gol in almeno due occasioni. Prima al quarto d'ora con Thereau, che dopo essersi scartato Moras ha ciccato davanti a Rafael pressato da Cacciatore. Gli uomini di Corini hanno sfiorato il vantaggio con Radovanovic, sul cui tiro Albertazzi ha deviato in angolo in maniera decisiva. Al 45' Iturbe è stato fermato da Guida per un fallo di braccio, segnando subito dopo. Un minuto e il Chievo ha siglato il gol vittoria con Lazarevic, che di piatto su assist di Hetemaj e velo di Dramè ha bucato la porta di Rafael per un gol pesantissimo. Il primo della stagione.
FONTE: Melty.it
Hellas Verona vs Chievo Verona highlights (0-1)
24 November 2013 at 12:11 GMT By Dewa Nugraha
Hellas Verona starting to lose grip on their top five challenge in current Serie A standings after picking up a disappointing home defeat against city rival, Chievo Verona on Saturday. The home side were keen on grabbing maximum points as that would put them back in challenge for top five seat, but they were facing strong resistance from their struggling neighbor.
Although Chievo are currently sitting at the bottom of standings, it was far from an easy task for Hellas to take all three points in that encounter. That derby looked to be ending in a goalless draw as both sides can't seem to find that finishing tough, but deep in stoppage time, the Flying Donkeys found a break through with an effort from Dejan Lazarevic which turned out to be the match decider.
Hellas Verona vs Chievo Verona highlights video. Score: 0-1. Serie A Italy footballmatch played on Sunday 24 November 2013.
FONTE: 1000Goals.com
HELLAS-CHIEVO 0-1, Lazarevic in extremis decide il derby di Verona
23.11.2013 20:16 di Iacopo Barlotti Twitter: @IacBarlotti
Finisce 1-0 per il Chievo Verona l'attesissimo derby scaligero contro l'Hellas che a Verona mancava da 11 anni. A decidere l'incontro un gol al 91' di Lazarevic, che a tempo scaduto batte Rafael e regala i primi tre punti al neo-tecnico clivense Eugenio Corini. Meglio sicuramente il Chievo, che nel primo tempo si vede annullare (ingiustamente) anche un gol a Cesar. Nella ripresa le uniche occasioni buone sono della compagine di patron Campedelli e in pieno recupero arriva il meritato gol-partita che rilancia i gialloblù in lotta salvezza.
FONTE: GolMania.it
di Giuseppe Cozzolino 23 novembre 201317:13
Verona-Chievo 0-1, un lampo di Lazarevic regala il derby ai clivensi
Dopo 11 anni, si torna a giocare il Derby della Pearà: i clivensi "espugnano" il Bentegodi al 92'.
Più che un derby, un’opera d’arte: un dramma per l’Hellas Verona, un romanzo per il Chievo Verona. Un’opera teatrale, in tre atti. Atto primo, la noia: tanta, tantissima, soprattutto nel primo tempo. Poche occasioni da una parte e dall’altra, tanti palloni sprecati, tanta tattica e poca tecnica. Atto secondo, la commedia degli errori: un gol di Cesar annullato dopo sei minuti per un fuorigioco inesistente, fanno gridare allo scandalo ai clivensi e tirare un sospiro di sollievo agli scaligeri. Atto terzo, drammatico per l’Hellas e romanzesco per il Chievo: all’ultimo assalto, arriva la zampata di Lazarevis su assist di Hetemaj, che vale il derby in favore dei clivensi e che getta nello sconforto gli scaligeri. Questo, e poco altro, è stato il Derby della Pearà.
La gara. In casa Hellas si registra il recupero di Juanito Gomez, che il tecnico schiera dall’inizio al posto di Jankovic (solo panchina per Martinho). In difesa spazio a Moras, attacco affidato a Toni e alla buona vena di Iturbe, talento sudamericano. Corini presenta un Chievo rivisitato rispetto alle ultime apparizioni: Estigarribia e Thereau in prima linea. La gara inizia, e c’è subito materiale da moviola: dopo neanche otto minuti, Cesar si avventa sul pallone e realizza il vantaggio clivense, subito annullato dal guardalinee, ma le immagini dimostrano che la rete era regolare.
E’ un Chievo in palla, che ci prova anche con Sestu dalla distanza: il tiro però finisce alto. Alla mezz’ora si rivede l’Hellas, che prova il pressing alto ma senza riuscire a rendersi quasi mai pericoloso: il primo tiro arriva al 44' con Iturbe, ma senza troppe pretese. Prevale, insomma, la noia: la prima frazione si chiude mestamente sullo 0-0. Nella ripresa, il Verona si sveglia, e prova l’assedio: Iturbe dopo pochi minuti prova l’intuizione vincente, ma la difesa clivense chiude tutto. Poi ci prova Thereau, che salta Moras, entra in area ma liscia clamorosamente. Il Chievo si sveglia e replica con due tiri da fuori: prima Hetemaj e poi Radovanovic, ma in entrambi i casi una provvidenziale deviazione salva l’Hellas. Sembra la vittoria della noia, e invece al 92' arriva il lampo di Lazarevic, che sblocca il risultato.
FONTE: Calcio.FanPage.it
24 novembre 2013
Verona-Chievo, le pagelle della Gazzetta: Toni isolato, Lazarevic spumeggiante
VERONA CHIEVO PAGELLE GAZZETTA DELLO SPORT- Vi riportiamo le pagelle della Gazzetta dello Sport relative al derby vinto dal Chievo contro il Verona:
VERONA 5
RAFAEL 6,5 Una deviazione complicata su Radovanovic, poi un paio di interventi più semplici.
ROMULO 6 Terzino col freno a mano tirato, avanza a centrocampo quando entra Cacciatore.
MORAS 6 Discreta partita, deve tenere d’occhio Théréau. Qualche affanno nella ripresa.
MAIETTA 5,5 Nel primo tempo fa un errore che poteva costare caro, ma Rafael rimedia.
ALBERTAZZI 6 Modesta la spinta sulla sinistra, forse spaventato da Estigarribia. (Agostini s.v.)
JORGINHO 5 Irriconoscibile. Poche idee e poca voglia. Perché?
DONATI 6 Partita di ordinario contenimento.
CACCIATORE 5 Il gol nasce e si chiude dalla sua parte.
HALLFREDSSON 5 Ipotesi: islandesone deluso, arrabbiato e nervoso dopo aver salutato il Mondiale.
ITURBE 5,5 Soffre la marcatura di Dramè, Cresce nella ripresa.
TONI 5,5 Non gli arrivano palloni giocabili, vero, ma lui si avvita su stesso: non gli riescono neppure le sponde. Primo tiro in porta al 42’ della ripresa.
GOMEZ 5 Male, non si vede, Sempre lontano dall’azione.
MARTINHO 5,5 Doveva cambiare l’inerzia della gara: non ci riesce.
All. MANDORLINI 5,5 La sua colpa è forse di non aver caricato la squadra al punto giusto. Il record delle vittorie stava diventando un’ossessione: meglio così. Ora si riparte.
CHIEVO 7
PUGGIONI 6 Ai confini del senza voto.
FREY 6 Nel secondo tempo, una discreta serie di cross dalla destra.
DAINELLI 6 L’amico Toni non gli dà problemi: non ha dovuto legnarlo come promesso alla vigilia del derby.
CESAR 6 Segna un gol regolare, procura un rigore non visto.
DRAMÈ 7 Si attacca a Iturbe e non lo molla. E non rinuncia a proporsi in avanti.
ESTIGARRIBIA 6 Schierato a sorpresa al posto di Sardo. Sufficienza, niente di più.
PALOSCHI 6 Con lui, Rigoni passa al 4-4-2. E’ un cambio portafortuna.
RADOVANOVIC 6,5 Mediano generoso, ma non solo: cerca la porta tre volte.
RIGONI 6,5 Regista preciso e illuminato. Ricorda un certo Corini.
HETEMAJ 6,5 Di lotta e di governo: fa a spallate con Iturbe, dà il via all’azione del gol. Prezioso.
SESTU 6,5 Fa la differenza nel primo tempo, poi cala.
LAZAREVIC 7 Entra subito in partita. Non poteva scegliere il momento migliore per il primo centro in A.
THEREAU 6 Si sacrifica in copertura, il voto si abbassa perché sciupa una buona occasione al 16’ s.t. (Acosty s.v.)
ALL. CORINI 7 Prepara l’appuntamento in modo perfetto, concedendo poco allo spettacolo e al Verona. Tre punti scacciacrisi.
FONTE: CalcioMercatoNews.com
Verona – Chievo 0-1 video gol highlights Serie A 23 Novembre 2013
Di Gianmarco Della Ragione Aggiornato: 23 novembre, 2013
Nel primo anticipo della 13esima giornata di Serie A, clamoroso successo esterno del Chievo, che batte l’Hellas grazie alla rete siglata al 92' da Lazarevic. Per i padroni di casa questa è la prima sconfitta stagionale tra le mura amiche, ma nonostante ciò resta a quota 22, in piena zona Europa League. Per i clivensi invece 3 punti importantissimi per la lotta salvezza: aspettando le gare di domani, la quartultima dista al momento solo un punto.
CRONACA DI VERONA-CHIEVO:
Primo tempo che inizia ad alti ritmi, con l’Hellas che fa la gara. L’episodio che fa più discutere arrivo al 4' minuto: schema del Chievo su calcio di punizione, cross di Dramè e tap-in di Cesar, ma l’arbitro annulla tutto per fuorigioco. Rivedendo il replay, la posizione del difensore centrale è molto dubbia, probabilmente era tenuto in linea dalla difesa di casa. In seguito ci provano soprattutto Iturbe e Gomez, ma con scarsi risultati.
Nella ripresa al minuto 62 prima ghiotta occasione per gli ospiti: serpentina di Thereau, a tu per tu con Rafael non riesce però a calciare per la diagonale difensiva di Moras. Al 91' gol annullato anche all’Hellas: su un rimpallo in area, il talento argentino si sistema, a detta dell’arbitro, la palla con il braccio e calcia in porta, trovando l’angolino basso: anche qui molti dubbi. Al 92' la beffa vera e propria: dopo una partita quasi dominata dall’Hellas, Hetemaj crossa dal fondo e Lazarevic di piatto insacca sul palo di competenza di Rafael. Troppo poco il tempo a disposizione per cercare di rimettere in equilibrio il risultato, il Chievo fa il colpaccio.
TABELLINO
Hellas Verona (4-3-3): Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (86' Agostini); Jorginho, Donati (60' Cacciatore), Hallfredsson; Iturbe, Toni, Gomez Taleb (60' Martinho). All.: Mandorlini
Chievo Verona (4-5-2): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (61' Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (78' Paloschi); Théréau (91' Acosty). All.: Corini
Arbitro: Guida
Marcatori: 92' Lazarevic (C)
Ammoniti:Thereau (C), Gomez Taleb, Moras, Cacciatore, Jorginho (V)
FONTE: MondoGol.it
IL CHIEVO NEL RECUPERO BATTE L'HELLAS.
UN GOL DI LAZAREVIC DECIDE IL DERBY DI VERONA
Sabato 23 Novembre 2013
VERONA - Con un gol di Lazarevic in pieno recupero il Chievo ha battuto 1-0 l'Hellas aggiudicandosi il derby di Verona andato in scena dopo 11 anni. cON
IL TABELLINO
Verona-Chievo 0-1 (0-0).
Verona (4-3-3): Rafael 6, Romulo 5,5, Maietta 6, Moras 6, Albertazzi 6 (40'st Agostini sv), Jorginho 5,5, Donati 5,5 (14'st Cacciatore 5,5), Hallfredsson 5,5, Gomez 5,5 (14'st Martinho 6), Toni 5,5, Iturbe 6. (31 Mihaylov, 4 Laner, 8 Cacia, 11 Jankovic, 14 Cirigliano, 23 Gonzalez, 25 Marques, 26 Sala, 30 Donadel). All.: Mandorlini 6.
CHIEVO (4-5-1): Puggioni 6, Frey 6, Dainelli 7, Cesar 6, Dramè 6, Sestu 5,5 (14'st Lazarevic 6,5), Radovanovic 6, Rigoni 6, Hetemaj 6, Estigarribia 6 (32'st Paloschi sv), Thereau 5,5 (45'st Acosty sv). (18 Squizzi, 28 Silvestri, 2 Bernardini, 6 Kupisz, 15 Pamic, 17 Sardo, 33 Papp, 90 Ardemagni, 95 Da Silva). All.Corini 6,5.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata 6
Reti: 47' st Lazarevic.
FONTE: Leggo.it
Lazarevic nel recupero regala il derby al Chievo
Il Chievo batte 1-0 il Verona grazie al gol di Lazarevic nei minuti di recupero. Primo successo stagionale per Corini.
Dopo più di un decennio al Bentegodi torna il “derby della Scala” tra Hellas e Chievo che si gioca per la terza volta nella storia.
L’Hellas Verona padrone di casa arriva nettamente favorito alla vigilia con 6 vittorie su 6 nelle precedenti uscite casalinghe ma reduce da una brutta sconfitta sul campo del Genoa due settimane fa. Per gli scaligeri una vittoria significherebbe riportarsi momentaneamente avanti alla Fiorentina in classifica e confermare il grande avvio di stagione. Mandorlini sceglie il classico 4-3-3 con Albertazzi e Juanito preferiti a Cacciatore e Martinho.
Il nuovo Chievo di Corini arriva al derby in ultimissima posizione con il disperato bisogno di punti salvezza. Un solo successo nelle prime 12 giornate condanna i clivensi ad un lungo inseguimento al quartultimo posto. Corini sceglie un 4-3-3 prudente (che si può vedere anche come un 4-5-1) con Estigarribia e Sestu che affiancano Thereau davanti e Radovanovic che prende il posto di Bentigvoglio in mezzo al campo.
La partita è tutt’altro che coinvolgente e le squadre sembrano essere frenate dall’atmosfera di questo insolito derby che incide parecchio sul rendimento di entrambe le formazioni. Il primo squillo è del Chievo dopo 5’ con Cesar che mette il pallone in gol su assist di Dramè ma viene fermato dall’assistente dell’arbitro che segnala un fuorigioco più che dubbio. L’Hellas stenta a decollare ed appare impaurito dal sorprendente buon avvio del Chievo. Tra gli uomini di Corini spicca la prestazione di Estigarribia, esplosivo e convincente come non lo si era mai visto nelle precedenti annate italiane.
Col passare dei minuti il Verona prende campo e coraggio ma stenta a creare alle gol dalle parti di Puggioni. Ben più pericoloso è il Chievo che giunge per ben tre volte al tiro ma manca il bersaglio grosso prima con Radovanovic, poi con Estigarribia ed infine con Sestu. Il Verona scoppiettante di inizio stagione sembra non essere sceso in campo e soprattutto gli esterni argentini Iturbe e Juanito sono totalmente nulli. L’unico brivido per il Chievo è un fallo di mano di Cesar in area di rigore, tanto evidente quanto poco dannoso che scatena le proteste di Romulo e compagni che reclamavano il penalty. Il primo tempo si chiude con il Chievo chiuso in difesa ma ben organizzato e con il Verona votato all’attacco ma impreciso e poco concreto.
La ripresa comincia così come era finito il primo tempo ed i tecnici ricorrono ai cambi per cambiare l’andazzo della gara: Corini inserisce Lazarevic per Sestu mentre Mandorlini butta nella mischia Cacciatore e Martinho per Juanito e Donati. Il cambio di Corini si rivela azzeccato e l’ingresso di Lazarevic spacca la partita. Lo sloveno si rende protagonista di dribblign veloci e vincenti che mandano in tilt la difesa scaligera favorendo la crescita della prestazione di Thereau che fin lì appariva abbastanza spento. È proprio per il francese l’occasione più ghiotta della prima parte della ripresa: con una percussione verticale fa fuori due difensori ma davanti a Rafael colpisce malissimo e calcia fuori.
Il Verona è sì più attivo e presente nella metà campo avversaria ma allo stesso tempo i suoi attacchi sono sterili e sconclusionati con Toni che tocca pochissimi palloni e Jorginho che stenta ad esprimersi al meglio. È sempre il Chievo a creare le migliori occasioni ma Radovanovic spreca per ben due volte la palla del vantaggio. I dieci minuti conclusivi vedono il Verona provare disperatamente gli affondi decisivi senza però mai riuscire ad affondare con convinzione. Iturbe ci prova in due occasioni: alla prima viene murato, alla seconda segna ma l’arbitro Guida si accorge del fallo di mano nel controllo del pallone e ferma con tempismo il gioco.
Al secondo minuto di recupero arriva la doccia fredda per il Verona, il colpo di scena inaspettato: Hetemaj arriva sul fondo e mette un pallone rasoterra all’indietro sul quale ci si fionda Lazarevic che con un destro preciso insacca la porta di Rafael e regala il vantaggio al Chievo. Corini esplode e la panchina con lui. Non c’è più tempo per rimontare, il Chievo vince il derby e lo vince con una grande prestazione di sacrificio. Con questi 3 punti i clivensi agganciano il Catania al penultimo posto; il Verona invece rimane sesto a quota 22.
Queste le formazioni e le pagelle della partita.
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael 6; Albertazzi 6 (dall’86’ Agostni s.v.); Maietta 6; Moras 5,5; Romulo 6; Halfredsson 5; Donati 5,5 (dal 60’ Cacciatore 5,5); Jorginho 6; Juanito 6 (dal 59’ Martinho 6); Toni 5,5; Iturbe 6.
CHIEVO VERONA (4-3-3) Puggioni 6; Frey 6,5; Dainelli 6,5; Cesar 6; Dramè 6; Radovanovic 5,5; Rigoni 6; Hetemaj 6,5; Estigarribia 6,5 (dal 78’ Paloschi 6); Thereau 5,5 (dal 91’ Acosty s.v.); Sestu 6 (dal 60’ Lazarevic 7).
FONTE: SoccerMagazine.it
PRIMO PIANO
Sconfitta derby - Per i tifosi atteggiamento sbagliato
28.11.2013 08:00 di Michele Zomer Twitter: @Mikzomer
Una sconfitta che fa male, brucia ancora. Brucia ancora per le modalità con cui è maturata. Una condotta di gioco nettamente sotto le aspettative per la squadra padrona di casa, un atteggiamento non da Hellas - questo il responso del nostro sondaggio - reo di aver compromesso il risultato finale. Un approccio alla sfida assolutamente da variare già dalla trasferta di Firenze, test di maturità per l'undici gialloblù.
Oltre all'atteggiamento decisamente sottotono i nostri lettori hanno riservato un'importante percentuale (34,65 %) anche alle "discutibili" scelte dell'allenatore, soprattutto per quanto riguarda lo spostamento di Romulo sulla difensiva, il mancato inserimento di Martinho dall'inizio e l'isolamento dalla manovra offensiva dei due esterni Gomez e Iturbe.
Questo il risultato del nostro sondaggio: voti 303
Derby, il Verona esce sconfitto. Quali le cause?
1) Le scelte del mister 34,65 %
2) L'atteggiamento sbagliato della squadra 56,44 %
3) L'ottima organizzazione del Chievo 8,91 %
HELLAS VERONA NEWS
FOTONOTIZIA - La provocazione di Hetemaj
25.11.2013 20:27 di Michele Zomer Twitter: @Mikzomer
Questo lo scatto pubblicato sul profilo Facebook di Radio Hellas ritraente la discutibile esultanza del centrocampista del Chievo, Përparim Hetemaj, in occasione del gol di Lazarevic. Un gesto provocatorio rivolto alla Curva Sud, settore occupato dai supporter dell'Hellas Verona.
EDITORIALE
Hellas Verona-Chievo, le pagelle: centrocampo ko
24.11.2013 00:57 di Michele Zomer Twitter: @Mikzomer
Rafael: Pochi grattacapi per il numero uno gialloblù, costretto ad arrendersi nel finale alla precisa conclusione di Lazarevic. Nessuna colpa sul gol. Nelle altre occasioni è sicuro e attento. 6
Romulo: Nel momento di maggiore difficoltà del Verona è lui l'unico a lottare e spronare i compagni di squadra. La sua grinta e la sua determinazione oggi non bastano per portare a casa un risultato positivo. 6
Maietta: Il capitano del Verona soffre nel primo tempo. Nella ripresa scende in campo più motivato, si butta spesso in avanti alla ricerca della sortita sblocca risultato, senza però riuscirci. 6
Moras: Vince il ballottaggio con Gonzalez. Sulle palle alte svetta sicuro, sui dai e vai degli avversari va in netta difficoltà. Lento in impostazione paga come i compagni di squadra il grande lavoro di tutto il Chievo, oggi in giornata di grazia. 5,5
Albertazzi: Schierato a sorpresa non si fa tradire dall'emozione della prima apparizione stracittadina. Il giovane difensore bolognese regge col fisico gli spunti de l vivace Estigarribia. Grande personalità. 6+ (dal 40'st Agostini: s.v.)
Jorginho: Dare a tutta la squadra ordine tattico e tempi di gioco, oggi il talento del Verona si è limitato a fare questo. Poche infatti la sue invenzioni e i palloni filtranti per gli avamposti gialloblù. Il suo rendimento ridotto è merito anche del grande lavoro della linea mediana avversaria. 6-
Donati: Più abile nel fermare l'avversario che nel reimpostare l'azione della sua squadra. Le sue palle sono lente e prevedibili. Nel secondo tempo lascia il campo al subentrante Cacciatore. 5 (dal 15 st' Cacciatore: nemmeno il terzino goleador del Verona riesce a cambiare volto al match. Nel finale dalla sua parte il Chievo confeziona il gol vittoria. 5,5 )
Hallfredsson: Tante palle imprecise, altrettante quelle perse per scarsa concentrazione. L'emozione del derby lo blocca. L'islandese del Verona non è più quello dei giorni migliori. 5
Iturbe: La sua partita è un'intermittenza continua. Il talento argentino è tanto bravo in accelerazione quanto ingenuo nel defilarsi e sparire dall'azione corale dei suoi. Paga come i compagni la grande organizzazione tattica costruita da Eurgenio Corini. 5,5
Toni: Il Verona fatica e il bomber gialloblù ne risente. La battaglia con la retroguardia clivense è più dura del previsto. Poche palle giocabili e tanta confusine. Là davanti Luca fa quel che può. 6
Gomez: L'esterno offensivo tenta di superare la gabbia organizzata da Corini senza mai riuscire a creare pericoli. 5,5 (dal 15' st Martinho: Anche il veloce esterno del Verona fatica a trovare spazi e il più delle volte rimane imbrigliato nelle maglie difensive avversarie 5,5)
All. Mandorlini: Il suo Verona paga a caro prezzo una prestazione non delle migliori. Il centrocampo gialloblù soffre molto e nei minuti finali i suoi devono arrendersi al lampo di Lazarevic. Spetterà a lui captare errori e debolezze per arrivare a Firenze con maggiore convinzione e con le idee più chiare. 5,5
PRIMO PIANO
Mercato, Verona: idea Deac?
21.11.2013 16:04 di Michele Zomer Twitter: @Mikzomer
Altro nome per il mercato del Verona. Ora è il turno di un giocatore che Mandorlini conosce molto bene. Conosce bene perchè già allenato nella vittoriosa esperienza al Cluj valsa il fantastico triplete. Campionato, Coppa e Supercoppa di Romania. Ma torinamo al mercato. Dalla vecchia capitale dalle Transilviania arriva una notizia di notevole interesse. Secondo Citynews.ro è più d'una la voce che vedrebbe Ciprian Deac, trequartista di nazionalità rumena, molto vicino ad una rottura con la società Fotbal Club CFR 1907 Cluj, in chiave rinnovo contrattuale. Un mancato accordo che potrebbe portarlo a gennaio - riporta il portale rumeno - all'addio della società rumena. Una situazione delicata, che potrebbe far gola al Verona di Mandorlini, affascinato dalla possibilità di un approdo del fantasista classe 1986. Sempre secondo il sito web rumeno il tecnico ravennate sarebbe molto felice di poter riabbracciare il suo ex calciatore ed avrebbe pure rilasciato qualche dichiarazione d'interesse in merito. A tal propostio è intervenuto anche Felice Piccolo, difensore italiano da anni al Cluj, che sulla questione ha dichiarato: "Sarebbe bello per qualsiasi giocatore trasferirsi in Italia. Sono certo che Deac avrebbe un brillante futuro anche in Serie A".
Sempre sulla questione di mercato relativa a Deac ha parlato in questi giorni anche il numero uno del Cluj, il presidente Iuliu Muresan: "E' solo una voce, Deac non ha offerte da Verona. Rinnovo? Qualcuno sostiene che non vogllia rinnovare, ma a me non sembra"
Dunque, un altro rumors di mercato in orbita Hella Verona, del quale vi terremo informati.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
SERIE A
Chievo, Corini svela: "Spiavo l'Hellas da disoccupato. Mi è servito"
24.11.2013 09.42 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Buona la prima. Al ritorno sulla panchina del Chievo Verona, Eugenio Corini stende l'Hellas Verona in un derby che la piazza attendeva da undici anni. Ed il Genio, nel titolo de La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, svela. "Da disoccupato li spiavo: sono andato spesso da loro, è stato utile". Una vittoria dove, nell'Hellas, steccano Jorginho e Gomez, mentre il migliore in campo è Lazarevic, uomo derby, che entra ed al 92' decide la sfida.
SERIE A
Lazarevic infiamma un derby in tono minore. Passo indietro per Mandorlini
24.11.2013 07.05 di Alessandra Stefanelli
Non è stato nemmeno lontanamente il derby che tutti - tifosi, addetti ai lavori ma anche semplici appassionati - si sarebbero aspettati. Hellas Verona e Chievo Verona sono tornate ieri a sfidarsi in Serie A dopo ben 11 anni e non si può certamente dire che sia valsa la pena aspettare così tanto. Restano i tre punti, fondamentali, ottenuti dalla formazione del rientrante Eugenio Corini, ma di spettacolo in campo se ne è visto ben poco. Le due formazioni veronesi hanno avvertito fin troppo la pressione e l'importanza della gara, dando vita così a una gara poco spettacolare e mai davvero giocata a viso aperto. Entrambi i tecnici cambiano qualcosa: Corini opta per il 4-5-1, con Sestu ed Estigarribia sulle fasce e Thereau unica punta, Mandorlini sceglie Romulo al posto di Cacciatore, con Albertazzi sulla corsia opposta e Donati in mezzo al campo.
Il primo tempo offre davvero pochissimi spunti e ancora meno tiri in porta. C'è tempo per un paio di polemiche arbitrali. In avvio di gara il Chievo protesta per un gol regolare annullato a Cesar, poco dopo è lo stesso Cesar ad essere graziato per un fallo di mano nell'area opposta. Gara che vive sugli episodi, dunque, ma alla fine il risultato non si schioda dallo 0-0. Risultato giusto per quanto visto in campo, cioè quasi nulla.
Ripresa leggermente più vivace, sebbene nessuna delle due formazioni faccia realmente qualcosa per provare a vincere la partita. Qualcosa di più fa il Chievo, che sfiora la rete prima con Thereau - che spreca - poi con Radovanovic. Quando ormai la gara sembrava rassegnata a uno scialbo 0-0, ecco l'uomo che non ti aspetti: Lazarevic, lanciato nella ripresa da Corini e protagonista della svolta offensiva del Chievo, viene trovato alla perfezione da Hetemaj e insacca la rete dell'1-0 praticamente allo scadere. Un risultato a dir poco fondamentale per una squadra che può così rientrare nel gruppone delle formazioni in corsa per la salvezza. Difficile chiedere di più a Corini al rientro, per ora può bastare. Per Mandorlini, invece, prima sconfitta casalinga e passo indietro sotto il piano del gioco.
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Chievo, Rigoni: "Vittoria incredibile, adesso siamo di nuovo nel gruppone"
23.11.2013 20.55 di Alessandra Stefanelli
Ai microfoni di Sky Sport al termine del derby vinto contro l'Hellas Verona è intervenuto il centrocampista del Chievo Luca Rigoni: "Vincere all'ultimo minuto è una gioia incredibile, sono senza voce - ha detto -. Sono tre punti che ci danno una forza incredibile, ora siamo di nuovo nel gruppone e possiamo giocarcela per la salvezza. Corini? Sicuramente ci ha dato molto, ha le sue idee ma anche Sannino aveva fatto bene. Credo che sia stata una vittoria incredibile. Stasera ognuno festeggerà con la propria famiglia, poi vediamo se il presidente vorrà premiarci".
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Hellas Verona, Mandorlini amaro: "Non abbiamo fatto molto per vincere"
23.11.2013 20.42 di Alessandra Stefanelli
Andrea Mandorlini, tecnico dell'Hellas Verona, ha commentato ai microfoni di Sky Sport la sconfitta subita in extremis nel derby contro il Chievo: "Credo che gli stessi ragazzi non siano contenti della prova, abbiamo fatto meno di quello che potevamo e pensavamo. Il pareggio era più giusto, il Chievo ha fatto una gara chiusa, però certamente non abbiamo fatto quello che volevamo fare. C'è rammarico, però abbiamo fatto poco per poterla vincere. Le responsabilità sono nostre. Loro hanno giocato molto chiusi, c'era poco spazio per giocare. Meglio nel secondo tempo, anche se non abbiamo trovato il vantaggio. Risultato amaro, ma lo accettiamo".
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Chievo, Corini: "Vittoria meritata, complimenti ai ragazzi e all'Hellas"
23.11.2013 20.40 di Marco Frattino
E' festa tra le fila del Chievo, vittorioso nel derby di Verona contro l'Hellas di Mandorlini. Ai microfoni di Mediaset Premium, il tecnico clivense Eugenio Corini ha commentato la vittoria maturata al Bentegodi: "I ragazzi sono stati bravi, si sono impegnati tantissimo in questa settimana. Abbiamo preparato bene la gara contro l'Hellas, si tratta di una vittoria meritata. Faccio i complimenti a Mandorlini e al Verona, hanno fatto un grande lavoro in questi tre anni. Tuttavia - prosegue l'allenatore - faccio i complimenti anche alla mia squadra, i ragazzi sono stati eccezionali".
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Chievo, Lazarevic: "Giorno speciale per me, decisiva la scossa di Corini"
23.11.2013 20.20 di Marco Frattino
Il Chievo di Corini batte l'Hellas di Mandorlini nel derby di Verona. A commentare il successo clivense ai microfoni di Mediaset Premium è stato Dejan Lazarevic (23), autore del gol decisivo al Bentegodi: "E' un giorno speciale per me, sono felice per la rete e per la vittoria. Abbiamo giocato bene, ora - ha spiegato il centrocampista sloveno - dobbiamo continuare così e ascoltare i consigli di Corini. La scossa del mister è stata importante, abbiamo fatto quello che ci ha chiesto in settimana. Abbiamo dato il 100% in campo, dedico la rete alla mia famiglia".
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Le pagelle dell'Hellas Verona - Male l'attacco, Gomez mai in partita
23.11.2013 20.11 di Alessandra Stefanelli
Rafael 6: Non viene mai seriamente impegnato nel corso della gara, ma si conferma comunque attento nelle uscite e nell'ordinaria amministrazione.
Romulo 6: Schierato a sorpresa in posizione di terzino destro al posto di Cacciatore, non demerita soprattutto nel primo tempo. Cala alla distanza.
Maietta 5: Soffre eccessivamente contro uno dei peggiori attacchi del campionato, lasciando spesso buchi clamorosi.
Moras 5,5: Qualche buon disimpegno, ma in generale concede troppo a Thereau che per sua fortuna non è in giornata di grazia. Merita il mezzo voto in più per una bella chiusura su Sestu.
Albertazzi 6: Si dedica praticamente solo alla fase difensiva, senza mai affondare il colpo. Dalle sue parti non si passa, ma nemmeno si attacca mai. Dall'86' Agostini s.v.
Jorginho 5,5: Una delle sue peggiori partite quest'anno. Non riesce mai a impostare la manovra, perdendo palloni banali e favorendo spesso ripartenze pericolose.
Donati 5: Lanciato a sorpresa da titolare, mette insieme una prova decisamente poco positiva. Non si inserisce mai e non riesce a dettare i tempi della manovra. Dal 60' Cacciatore 5: Si fa ammonire ingenuamente e soffre troppo Lazarevic.
Hallfredsson 6: Il migliore del centrocampo, l'unico a provare qualche cross in mezzo, conclusioni o inserimenti. Non viene assistito.
Gomez Taleb 4,5: Si nota che è in campo solo quando si fa ammonire. Non entra mai in partita, prova ectoplasmatica. Dal 60' Martinho 5,5: Non riesce a cambiare le sorti della gara.
Toni 5: Non gli arriva un solo pallone giocabile, si fa sovrastare praticamente sempre da Dainelli e questo gli impedisce di incidere.
Iturbe 5,5: Qualche buona giocata solo nel secondo tempo, anche se gli manca sempre la precisione. Gara molto discontinua.
ALTRE NOTIZIE
Hellas Verona-Chievo Verona 0-1: il tabellino della gara
23.11.2013 20.03 di Alessio De Silvestro
Vince al foto-finish a Verona il Chievo contro l'Hellas. Il derby lo gioca meglio la squadra di Corini che nel primo tempo si vede annullare anche un gol a Cesar. Nella ripresa le uniche occasioni buone sono della compagine di patron Campedelli e in pieno recupero arriva il meritato gol di Lazarevic. Ecco di seguito il tabellino della gara:
Hellas Verona (4-3-3): Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (86' Agostini); Jorginho, Donati (60' Cacciatore), Hallfredsson; Iturbe, Toni, Gomez Taleb (60' Martinho). All.: Mandorlini
Chievo Verona (4-5-2): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (61' Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (78' Paloschi); Théréau (91' Acosty). All.: Corini
Arbitro: Guida
Marcatori: 92' Lazarevic (C)
Ammoniti:Thereau (C), Gomez Taleb, Moras, Cacciatore, Jorginho (V)
Espulsi:
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Il sabato di Serie A. Quante emozioni a Verona, Milano e Napoli
Pubblicato il 25 novembre 2013 da Michele Palmiero
Tre anticipi, pochi gol ma emozioni a non finire. Il sabato del tredicesimo turno di Serie A ci regala sorprese davvero inaspettate. A Verona, nel derby tra Hellas e Chievo, per 90 minuti regna l’assoluto equilibrio. Eugenio Corini, da pochi giorni nuovo allenatore clivense, disegna un 4-5-1 inedito per sfruttare le fasce e mettere in difficoltà l’organizzata macchina di Mandorlini. Il vero protagonista del match è senza dubbio l’arbitro Marco Guida, il quale al quinto minuto annulla un gol regolare di Cesar, poi nega un rigore all’Hellas per un fallo di mani dello stesso difensore clivense.
Quando ormai la partita sembra essersi incanalata sulla via del pareggio il Chievo passa. Minuto 92, Hetemaj serve Lazarevic, il quale batte Rafael, decide il derby e riscatta un avvio di stagione anonimo. I 2000 tifosi ospiti possono festeggiare una vittoria inaspettata, una vittoria che riaccende le speranze di salvezza.
[...]
FONTE: TermometroPolitico.it
26.11.2013
«Hellas ko nel derby? Solo un incubo»
«Sono barricato in casa da sabato, nel condominio proclamati 3 giorni di lutto Una serata terribile»
Il giorno dopo è ancora notte fonda. Anche alle 11 del mattino. «È successo qualcosa? C'è stato un derby? Ho dormito profondamente, ho sognato che l'Hellas perdeva col Chievo nei minuti di recupero. Per fortuna era solo un incubo. Meno male». L'ironia ci vuole soprattutto in questi momenti. E tanti tifosi del Verona, vedi Enrico con uno degli sms più spiritosi in assoluto, ce l'hanno messa tutta domenica nelle due ore di «Palla al Centro», in diretta su RadioVerona, stavolta con Roberto Puliero in studio. Paolo era in ferie, ma non perché le avesse già fissate: «Ho un capoufficio che tiene al Chievo, ve l'immaginate come mi ridurrà dopo una serata così? Intanto temporeggio, martedì dovrò farmi coraggio».
Anche Mario non ha tanta voglia di uscire di casa: «Barricato nella mia stanza da sabato notte. Proclamati tre giorni di lutto in tutto il condominio». Il senso dell'umorismo c'è, ma c'è anche chi non ha mai nemmeno provato a sorridere. Sempre seri, a caccia di perché. Decine di telefonate, centinaia di sms. Da Verona e dal mondo.
Carlo, programmatore che lavora a Pechino, fatica a crederci: «Non mi sembrava il vero Hellas, ma nemmeno un suo lontano parente. Soprattutto Toni si è visto poco, magari potrebbe anche rifiatare. Ci ha dato tanto, ma col ciclo di partite che ci aspetta un po' di turnover lo farei. Cacia è bello fresco, in più ci permetterebbe di variare il gioco. Mi pare che gli avversari ormai ci considerino prevedibili». Anna vede equivoci a metà campo: «Con Donati siamo più coperti, normale con una mediana folta come quella del Chievo buttare dentro la sua fisicità. Anche a me era sembrata anche a me una buona idea, il problema è che abbiamo tolto Romulo dalla zona dove rende di più».
Rino ha il calendario in mano: «Fiorentina, Udinese, Atalanta, Catania in trasferta, Lazio, Udinese, Napoli, Milan e Roma non sono esattamente i migliori clienti che vorresti trovare dopo due sconfitte di fila ed essere usciti malmessi dal derby con l'ultima della classe. Ci vuole una grande prova di maturità, ci vuole l'intervento della società». Fabio bada al sodo: «Bisogna allenarsi, lavorare, sudare. Senza troppo pensare ad altro. Mi pare che ultimamente ci siamo un po' seduti, d'accordo che 22 punti in classifica sono sempre tanti ma col ciclo che ci aspetta delle prossime nove possiamo perderne anche sei o sette senza per questo gridare allo scandalo». Davide va dal mister: «Ora c'è bisogno del miglior Mandorlini, quello di sempre. Avevamo continuamente detto che la forza della squadra si sarebbe testata al primo momento di difficoltà della stagione. Bene, è arrivato. Servono calma e sangue freddo. Non ho dubbi, torneremo a fare punti e a rivedere il sereno. Qualche volta abbiamo vinto partite che non avremmo meritato di portare a casa. Fa male, per carità, ma se fosse stato un altro avversario a batterci la ferita sarebbe stata meno dolorosa».
La soddisfazione della gente del Chievo è parecchia, mai però quanto la delusione del popolo dell'Hellas. Antonio non sa darsi pace: «Avevo scommesso con un mio collega interista 30 pause-pranzo. “Decide Paloschi all'ultimo minuto”, mi aveva detto venerdì in ufficio. “Segnano Toni e Jorginho su rigore”, avevo risposto io. Così mi è venuta l'infelice idea di scommettere un mezzo patrimonio. Almeno 300 euro buttati dalla finestra e tre punti al Chievo. Peggio di così non poteva andare. Mi toccherà fare un sacco di straordinari...».A.D.P.
Il verdetto del Corsport: «Tutto ok, giustizia è fatta»
Allineati i giudizi dei media «L'Hellas ha sbattuto contro un muro ma ha fatto poco per tirarlo giù»
Chievo promosso, Verona almeno rimandato. I giornali nazionali hanno tributato i giusti meriti a Corini e scavato nelle pieghe del gioco dell'Hellas, lontano da standard capaci di produrre 22 punti.
La lettura del derby è facile, senza paura di equivoci. La bilancia? Lazarevic, ma non solo lui. Troppo poco Verona, ma non solo per colpe proprie.
BRUTTA PARTITA. Guglielmo Longhi, quasi abituale inviato al Bentegodi per La Gazzetta dello Sport, riassume la gara in poche righe: «Ti aspettavi il Verona, alla vigilia forte e straripante, e appare il Chievo, alla vigilia debole e dolente».
Bocciata la partita: «Lazarevic o no, la sfida ci ha deluso: come se insieme alla pioggia sul Bentegodi fossero caduti ettolitri di tranquillante e avessero colpito solo i giocatori dell'Hellas. Che più degli avversari hanno sentito la paura del Grande Evento, giocando sotto ritmo, quasi impauriti. La classifica resta sontuosa, ma questa è una sconfitta che brucia. I demeriti dell'Hellas finiscono dove cominciano i meriti del Chievo». La strategia vincente di Corini? Racchiusa nella versatilità del suo unico attaccante: «Il lavoro di Théréau è stato prezioso: né trequartista né centravanti, ma punto di riferimento costante con vocazione al sacrificio. Avanti a dare la profondità, indietro a fare da diga».
L'analisi della rosea sul Verona parte invece dall'approccio alla gara: «Eravamo pronti a scommettere su una partenza bruciante» ma «l'Hellas ha sbattuto contro un muro» e «ha anche fatto poco per buttarlo giù, perché Iturbe e Gomez quasi mai sono riusciti a saltare l'uomo e dare palloni decenti a Toni, stretto nella morsa Cesar-Dainelli».
GLI AGHI TONI E THÉRÉAU. Sergio Baldini dalle colonne di Tuttosport ha definito la prestazione del Chievo «attenta e determinata, con cui ha troncato la striscia di sei vittorie casalinghe consecutive dei rivali cittadini». Il pezzo di pagina 8 è un misto fra il racconto della contesa e le parole di Corini. «Modulo speculare a quello della squadra di Mandorlini soltanto sulla carta, però, visto che in campo le differenti caratteristiche di Toni e Théréau hanno fatto sì che i due sistemi si sviluppassero diversamente», scrive Baldini.
GIUSTO COSÌ. Il Corriere dello Sport attacca subito con una sentenza: «Giustizia è fatta. La follia splendida che solo il derby può consegnare è tutta in una manciata di secondi da brivido: risorge il Chievo, dopo che quasi senza crederci mena le danze in una stracittadina da Davide contro Golia. Roba da eroi per caso».
Giusto fin in fondo per il giornale romano l'exploit del Chievo: «E sul verdetto che stende il Verona non c'è nulla da eccepire. Perché i tre punti del Chievo non arrivano per grazia ricevuta: c'è una spremuta di determinazione, carisma e razionalità sdoganate da una squadra che raschia il fondo del barile per trovare l'orgoglio in una storia dal lieto fine». E poi: «Corini non può essere subito spavaldo nel modo di interpretarla ma è quanto basta per lasciare al Verona le briciole. Dainelli fa un solo boccone dell'amico Toni».
HELLAS SOTTOTONO. Federico Sala su Repubblica.it preferisce puntare su quel che è rimasto sul piatto al fischio finale: «Miglior ritorno non poteva immaginare Corini sulla panchina del Chievo. Un gol di Lazarevic nei minuti di recupero regala al tecnico, ma soprattutto alla sua squadra, tre punti-salvezza di importanza capitale nel derby contro l'Hellas. Il Verona, dopo sei vittorie su sei gare disputate al Bentegodi, cade nel peggiore dei modi: gara sottotono quella scaligera, contro un avversario invece evidentemente rinvigorito dalla pausa di campionato e dal cambio di allenatore».
Alessandro De Pietro
25.11.2013
Corini è mago Eugenio
Indovinati il modulo, la scelta degli undici e i cambi: quelli della Diga ricominciano a respirare e sperare forti soprattutto di una difesa oggi impenetrabile
La sassata spalanca la porta al sogno tramutatosi in realtà, il gol scatena l'estasi, l'ubriacatura collettiva. I tre punti per un attimo sembrano passare in secondo piano perché pesa da matti lo choc positivo del riscatto, del ritorno al successo, dell'affermazione del piccolo ma indistruttibile Chievo alle prese col gigante Hellas, improvvisamente messo a nudo nel suo tempio.
Sensazioni da derby. L'irreale silenzio del Bentegodi rotto dall'urlo, a scoppio leggermente ritardato, dei duemila supporters della Diga stretti stretti nel cuore della Curva Nord.
E alla fine il dubbio assale: contano di più i tre sassolini messi in casella o lo straordinario bonus psicologico del ritorno al successo, pescato in maniera così imprevedibile?
Conforta di più il fatto di aver riagganciato il treno delle penultime della Serie A o la certezza di risentirsi vivi e competitivi al culmine del prolungato periodo di digiuno e sofferta astinenza?
STRATEGIE. Eugenio Corini saprà cogliere e mettere a profitto la miglior sintesi del suo magico sabato sera.
La certezza è che il tecnico bresciano, tornato in un attimo al centro dei pensieri dei suoi supporters, ha indovinato tutto quello che poteva per portarsi a casa il match.
In dieci giorni ha rivoltato il Chievo e l'ha risistemato in campo a misura di Hellas.
Vediamo un po'. I gialloblù della Diga per cominciare hanno esaltato la ritrovata robustezza difensiva, sbriciolando le (poche) idee fatte gioco dal tridente dell'Hellas.
Il Chievo non incassa gol da 311 minuti, ovvero dal 22' del secondo tempo di Roma, quando Borriello indovinò l'incursione vincente nell'area di Puggioni. Un po' di colla ce l'avevano messa già Sannino e, soprattutto, il rientro di Dainelli. Sabato Corini ha fatto qualcosa di più, organizzando le sue linee per asciugare le alzate d'estro del 4-3-3 di Mandorlini senza però troppo togliere alla vena offensiva dei suoi.
Assetto perfetto insomma. Col ritorno della difesa a quattro e un altro 4-3-3 mascherato da 4-5-1. O viceversa.
CORREZIONI. Fatto sta che l'undici di Mandorlini ci ha capito pochino, senza mai riuscire a scalfire l'attenta disposizione del nemico. Che ha pian piano recuperato confidenza anche oltre la mediana per preparare il colpaccio finale.
Il valore aggiunto, nella ripresa, è arrivato dagli ulteriori aggiustamenti di Eugenio Corini. e in particolare, ça va sans dire, dall'inserimento di Lazarevic, il jolly impazzito che ha subito creato scompiglio nella difesa del Verona centrando alla fine pure il colpo da 90.
E interrompendo un digiuno da gol lungo 454'. Anche questo può essere un segnale di svolta, proprio come il fatto che a decidere il derby sia stato uno dei piccoli grandi tesori che «Genio» contava di pescare dallo scrigno del Chievo.
Comunque sia i gialloblù sono ancora in fondo alla classifica ma non più da soli. La Sampdoria è avanti di un solo punto e il Livorno, guardacaso il prossimo avversario, di tre. Aria di aggancio? Chi lo sa. la prospettiva però ingolosisce.
Francesco Arioli
25.11.2013
Verona, 90' da dimenticare
Atteggiamento sbagliato, qualche «assenza» ingiustificata e, forse, anche un filo di presunzione. Per la prima volta zero occasioni da gol
Chi avesse dubbi, può accomodarsi a leggere il pagellone, qui sotto. La miseria di tre sufficienze, mai successo in questo campionato e, forse, neppure nelle giornate meno belle di un anno fa. Succede, sia chiaro. Non c'è da far drammi, nè tantomeno da imbastire processi. Come dice Mandorlini, "...se siamo sesti, tutto sommato non va poi così male". Giusto. Anche se il tecnico, intelligente com'è, sa benissimo come valutare quei campanelli d'allarme che, al di là del risultato, il derby gli ha fatto suonare. E che lui stesso, probabilmente, aveva cercato di mascherare con alcune scelte iniziali, abbastanza impreviste. Il risultato? Col senno di poi, sicuramente, anche Mandorlini manderebbe in campo un'altra squadra. E non solo per il risultato...
LE SCELTE. La sensazione è che un centrocampo con Donati, Jorginho e Hallfredsson finisca per essere, a volte, troppo lento e prevedibile. Nessuno che abbia davvero il cambio di passo, soprattutto in giornate in cui la luce è fioca e le idee scarseggiano. Se ci mettiamo che Jorginho, da almeno un mesetto, sta marciando a scartamento ridotto, il quadro è completo. Molto meglio, almeno sulla carta, Romulo alla destra di Jorginho e, perchè no, Martinho a sinistra. Gente che ha gamba e polmoni per chiudere e ripartire con un'altra marcia.
Altrimenti, visto che il Verona oggi appartiene al gruppo delle grandi, è normale che chi l'affronta adotti contromisure semplici e, se non sei al top, pure efficaci. Il Chievo ha sbarrato le fasce, ha aspettato per ripartire con l'idea (e lo spazio) di far male. Insomma, è chiaro che il "fenomeno Verona" è stato studiato per bene e che, a livello di A, è normale trovare spesso sbarramenti difficili da superare.
L'ATTEGGIAMENTO. "No, non abbiamo la pancia piena" s'è affrettato a dire Mandorlini. Ci mancherebbe altro. Il pranzo è appena cominciato, siamo forse agli antipasti, questo è sicuro. Piuttosto, può essere che, accanto a qualche segno di possibile stanchezza, possa qua e là affiorare un filo di presunzione. Inconscia, sia chiaro. A furia di complimenti e di pacche sulle spalle, può accadere che si smarrisca quella "fame" e quel pizzico di umiltà che hanno segnato questo straordinario avvio.
Quando non ci sei abituato, a furia di sentirti dire che sei bravo, diventa normale pensarlo davvero e questo non ti aiuta di certo. Il Verona visto col Chievo è parso troppo statico, senza idee, senza lampadine che si accendessero. Come andare incontro a un destino segnato, senza provare a cambiarlo. Ci ha provato Mandorlini, questo sì. Ma Cacciatore e Martinho si sono adeguati alla grigia giornata. Forse si poteva provare spostando qualche pedina: ad esempio, Iturbe (l'unico comunque vivo) accentrato, per sfruttarne il tiro.
LA SOLITUDINE DI TONI. Di sicuro, per la prima volta, il Verona non ha costruito lo straccio di un'occasione. E Luca Toni, il suo terminale offensivo, ha finito per sbattersi inutilmente contro un'autentica Diga. Mettiamoci le luci a intermittenza di Iturbe e quelle, spente, di Gomez, il quadro è completo. Anche questo, oggi, fa meditare Mandorlini. Il ko col Chievo, il secondo di fila, è molto diverso da quello di Genova. Là, primo tempo a parte, il Verona aveva comunque fatto la partita. E solo alcune prodezze di Perin e un bel po' di jella gli avevano impedito di riaprire la partita. Col Chievo, niente di tutto questo. All'appuntamento più atteso, il Verona s'è presentato in jeans sgualciti e maglietta. E s'è sentito dire, "non puoi entrare".
Raffaele Tomelleri
25.11.2013
Morte e resurrezione: è il miracolo del pallone
In quel tempo (15' della ripresa) il popolo del Chievo assisteva preoccupato agli attacchi dell'Hellas. Una delegazione di Ceoloti si recò allora da Eugenio Corini, da poco arrivato in città con la fama di un precedente prodigio.
«Maestro», dissero i Ceoloti, «se tu puoi, fa qualcosa per noi». Allora il Maestro si volse alla sua panchina e scorse Lazzaro-Lazarevic, che tutti i tifosi davano ormai per perso, disse: «Dejan, vieni fuori!».
E Lazzaro-Lazarevic si alzò e cominciò a correre e quando tutto ormai sembrava finito infilò il pallone in rete. Molti dei Ceoloti, visto il prodigio compiuto, credettero in Corini.
L'accostamento con il miracolo del Chievo nel derby non vuol essere irriverente («E lasciatemi divertire!», reclamò con Palazzeschi). Morte e resurrezione, conoscete qualcosa di più misterioso e di più divino? Pier Paolo Pasolini sosteneva che la partita è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo, e i grandi scrittori di calcio (Galeano, Soriano, Arpino, Brera, Meneghello, Pastorin, per tacere di poeti come Saba e Gatto) non hanno mai lesinato parole come «prodigio» e «miracolo» nei loro racconti, dove l'aggettivo «divino» è forse il più inflazionato.
Che il calcio sia metafora della vita, e di tutto quello che con la vita ha allora a che fare (carne e spirito, gioia e dolore, odio e amore, disperazione e speranza), lo sosteneva Jean Paul Sartre, e rovesciando impudentemente i termini anche il filosofo Sergio Givone («la vita è una metafora del calcio»).
Per mio conto, oggi mi accontento più modestamente di Mogol- Battisti e per la metamorfosi del Chievo di Corini scomodo «le discese ardite e le risalite», dove le prime sono quelle della freccia slovena scovata nel fondo dello spogliatoio e le seconde dovranno portare, nell'auspicio, il team dei Mussi «ancora in alto/con un grande salto».
Per quanto manipolato dagli interessi e sempre più ingabbiato in fumisterie tecniche, «il calcio continua a voler essere l'arte dell'imprevisto» (Osvaldo Galeano), il luogo di ogni possibile (quanti pronosticavano la vittoria del Chievo?) che all'improvviso si consegna, inaspettato, al mito per poi trascendere ogni dato reale il dopo forse più importante e seducente del prima.
Materia per l'unico epos che ancora ci rimane nel nostro grigio disincanto quotidiano.
Materia che per vivere, illudere, consolare o disperare ha ancora bisogno del rallenty della parola più che delle immagini: i sei secondi video dello scambio Hetemaj- Lazarevic nei prossimi mesi diventeranno minuti e poi leggenda, poesia, iperbole, nelle infinite repliche dei tifosi del Chievo; collera, anatema, rabbioso voto di riscatto per gli avversari, fino al prossimo derby, che ne trarrà così più aspro sapore.
Ma intanto, qualunque sarà la carriera di Lazarevic il suo posto nel pantheon gialloblu gli è per sempre assicurato. Naturalmente accanto al mio indimenticato Attilio Galassini.
Mario Allegri
24.11.2013
Hallfredsson non fa drammi «Ci stava il pari»
«Il calcio va così, basta una disattenzione e si perde La rete annullata a Iturbe? Non parlo mai dell'arbitro Se ha visto un fallo di mano, non voglio discutere»
Volti scuri in casa Hellas. Tra i giocatori gialloblù l'unico a parlare è Emil Hallfredsson, uno degli ultimi ad arrendersi. Non fa drammi il centrocampista gialloblù: «Naturalmente brucia perdere così un derby. Mi dispiace molto per questo gol arrivato allo scadere. Abbiamo perso la concentrazione soltanto per un minuto e il Chievo ci ha punito», rivela il vichingo. «Probabilmente il risultato più giusto sarebbe stato zero a zero, però il calcio è così, a volte basta un episodio sfortunato, una disattenzione e si può anche perdere». Cade l'imbattibilità casalinga dell'Hellas dopo tredici partite, tra Serie A e Serie B. Dopo il passo falso di Genova arriva la seconda sconfitta consecutiva. «Questa è la Serie A, lo sappiamo benissimo», sdrammatizza Hallfredsson, «adesso dobbiamo metterci alle spalle questo risultato e concentrarci soltanto sulla Fiorentina per fare del nostro meglio». Sull'arbitraggio e sugli episodi dubbi l'islandese di ghiaccio passa oltre: «Non mi piace parlare degli arbitri e non sono abituato a farlo. Se il direttore di gara ha deciso che Iturbe ha toccato la palla di mano prima di segnare è così ed è inutile discuterne. Ormai non serve più a niente».
Il vichingo, sportivamente, elogia gli avversari e racconta le difficoltà del Verona: «Loro hanno fatto bene, dobbiamo dargliene atto, noi questa sera meno del solito. I pochi tiri in porta si spiegano anche per questo motivo».
Tanti contrasti duri, poche occasioni da gol, soprattutto per l'Hellas. «Si, forse non è stata una partita bellissima», conferma Hallfredsson, «entrambe le squadre volevano dare il massimo per portare a casa i tre punti. Noi, però, non ci siamo riusciti e ancora non mi spiego il perché. Ci aspettavamo comunque una gara molto dura, anche sul piano fisico, e forse proprio sul piano della cattiveria e dell'agonismo dovevamo e potevamo fare di più».
Come molti dei giocatori in campo, anche l'islandese era al suo primo derby e la delusione di aver perso la stracittadina si fa sentire. «Certo, era una partita speciale per tutti. Per i tifosi ed anche per noi. L'abbiamo preparata in ogni dettaglio, come al solito, però è andata così e ci dispiace». Non una settimana felice quella di Emil, dalla mancata qualificazione ai mondiali brasiliani con la sua Islanda alla sconfitta contro il Chievo. La classifica, però, sorride ancora al Verona che, nonostante il pareggio del Genoa a San Siro contro il Milan, mantiene il sesto posto. Tra otto giorni la proibitiva sfida contro la Fiorentina di Montella. Una gara difficile, sulla carta, ma Hallfredsson e compagni vogliono ripartire subito. Si comincia lunedì prossimo con la Fiorentina, poi la Coppa con la Samp.
Davide Cailotto
24.11.2013
Amaro Mandorlini «Un ko che fa male Dobbiamo ripartire»
«Che brutto perdere un derby a tempo scaduto Mi dispiace per tutti noi, per i giocatori e per i tifosi Non dimentichiamo quello che abbiamo fatto finora»
Il capo chinato ma non per questo rassegnato. Anzi, l'esatto contrario. Mister Mandorlini rende onore al Chievo di Eugenio Corini, fra i due tecnici c'è stima vera, e si getta subito a capofitto sull'analisi della partita. «Romulo ha sempre fatto il terzino, magari quest'anno l'ha fatto poche volte con noi ma la fascia riesce a farla molto bene - spiega -. L'avevamo pensata con Donati dentro a metacampo dal primo minuto. Non credo che siano stati gli interpreti a sbagliare ma, in generale, non abbiamo fatto bene. Non ci venivano le giocate, qualcosa abbiamo fatto nel secondo tempo. Le gare si giocano fino alla fine e lì, nell'occasione del loro gol, siamo stati troppo leggeri».
Mandorlini gioca d'anticipo in sala stampa spiegando il perchè della formazione iniziale. È stato il Chievo a togliere brillantezza all'undici dell'Hellas. «Quando hai dieci giocatori sotto la linea della palla, fai fatica ad essere veloce - sottolinea il tecnico gialloblù -, non ha il campo necessario per farlo. Non riuscivamo a far girare la palla, ci siamo innervositi perchè loro erano molto chiusi. Il Chievo ha fatto una grande partita di sacrificio e quindi era davvero dura. Noi dovevamo avere maggior pazienza e far girare meglio la palla».
Verona bloccato da se stesso ancor prima dall'atteggiamento tattico voluto da Corini, allenatore a torto allontanato dal Chievo quattro mesi fa e, allora, perchè non cambiare? «L'avevo pensato - ammette Mandorlini - però anche i ragazzi che sono entrati non hanno dato quello che ci aspettavamo. Succede, fa parte del gioco, mi dispiace tantissimo per tutti noi, per i giocatori e per i tifosi. So cosa significa perdere un derby, poi a tempo scaduto fa ancora più male. Dobbiamo ripartire subito». Jorginho è rimasto vittima dei giochi di specchi voluti da Corini. Troppo traffico a metacampo per il giovane regista che forse ha fatto la gara meno brillante della stagione proprio davanti al ct azzurro Cesare Prandelli. Allora perchè non inserire Cirigliano, sostituendo Jorginho o dandogli un'altra posizione in mezzo...
«Avevo pensato anche a questo - continua Mandorlini - Albertazzi purtroppo ha chiesto il cambio per i crampi e non ne ho avuto la possibilità, magari spostavamo ancora Romulo o Cacciatore. Era una soluzione, ma non credo sia stato lì l'episodio chiave della gara. La partita era finita, dovevamo leggere meglio certe situazioni in campo soprattutto con i giocatori più esperti».
Mandorlini torna ovviamente sull'episodio del gol di Lazarevic, che ha segnato un derby davvero poco spettacolare e dominato dal tatticismo del Chievo che però, in questo frangente ha dimostrato di avere un'identita ben precisa. Verona, soprattutto per i suoi tifosi, che vorrebbe fosse già lunedì 2 dicembre. «Con la Fiorentina prima e poi la Samp in Coppa Italia e ancora campionato - ammette -. Tre gare in sei giorni, ci sarà spazio per molti. Comunque non cambierei per nulla al mondo il risultato di una gara per la classifica che noi tutti, società e gruppo ci siamo sudati fino a questo momento».
E l'equilibrio deve essere di casa all'Hellas, perchè oggi dev'essere un altro giorno, frase resa famosa dal film “Via col Vento”. D'altronde è bastata una folata al Chievo per dimenticare Sannino. L'Hellas deve solamente ritrovare un po' di fiducia in quello che è forse il primo momento di difficoltà della stagione dopo due ko con Genoa e Chievo. «Avete detto bene, non esistono problemi, crisi o chissa cos'altro - spiega -. Esiste un momento no, dove non riusciamo ad avere soluzioni offensive di un certo livello, come ci capitava prima, e dove paghiamo a caro prezzo ogni nostra disattenzione dietro. Questo si lo accetto, è corretto. Al lavoro dunque, in fin dei conti mi tengo il sesto o settimo posto quello che sarà quando verrà completato il turno di campionato e guardo alle tre gare impegnative che ci attendono». Non ha voluto toccare troppo i singoli mister Mandorlini e neppure scendere ad analizzare gli episodi della partita che non sempre hanno visto arbitro e vari giudizi prendere la decisione corretta. «Non mi va di commentarli, anche se i ragazzi mi hanno detto certe cose al termine della gara - conclude -. Dobbiamo fare meglio le cose che sappiamo fare ed essere più determinati e attenti».
Gianluca Tavellin
24.11.2013
LE PAGELLE DEL VERONA
6RAFAEL. Il portiere più impegnato della contesa, anche perché Puggioni fa praticamente lo spettatore non pagante, si fa trovare pronto sulla conclusione di Radovanovic dal limite e sul tocco ravvicinato del centrocampista serbo, nulla può sulla botta di Lazarevic che regala la vittoria al Chievo in pieno recupero.
6 ROMULO. Molto ordinato sulla fascia destra quando viene schierato sulla linea dei difensori, qualche sgroppata e nulla più. Più efficace in mezzo al campo quando Mandorlini lo sposta a fianco di Jorginho. Bravo a recuperare palloni e proporsi anche in fase offensiva.
5 CACCIATORE. Entra in campo con il piede sbagliato, va subito in difficoltà e soffre la vivacità di Lazarevic sulla fascia. In ritardo sull'azione che porta alla rete del Chievo, viene tagliato fuori dallo scambio tra Hetemaj e Lazarevic.
6 MAIETTA. Sempre attento in fase difensiva, il Chievo gira al largo dall'area di rigore ma quando Théréau accelera lui si fa sempre trovare pronto. Nella ripresa in più di un'occasione si lancia in avanti per far salire la squadra, l'ultimo ad arrendersi a un pareggio che sembrerebbe già scritto.
5,5 MORAS. Bravo di testa quando arrivano i cross dalle corsie esterne, qualche problema di troppo nell'uno contro uno, quando viene puntato dagli avversari fa quello che può ma spesso e volentieri perde il confronto diretto.
6 ALBERTAZZI. Gioca con il freno a mano tirato, un terzino fluidicante non può limitarsi al compitino e coprire la sua zona di competenza senza osare nulla nella metà campo avversaria. Sbaglia poco o nulla, per carità, ma dovrebbe dare qualcosa in più a livello offensivo.
SV AGOSTINI. Gioca una manciata di minuti ma non ha nemmeno il tempo di entrare in partita.
5,5 JORGINHO. La sosta non è servita a Jorginho per ricaricare le batterie, si vede che non è più brillante come all'inizio del campionato. Poco reattivo quando gioca da mezzala, il giovane regista del Verona fa troppi errori in fase di impostazione quando Mandorlini lo riporta in cabina di regia.
24.11.2013
LE PAGELLE DEL CHIEVO
6 PUGGIONI. Qualche intervento in sicurezza, un paio di uscite effettuate coi tempi giusti. Però non si sporca mai la maglia, a dirla tutta gli avversari proprio non gliene danno l'opportunità. O forse sono le sue sentinelle a proteggerlo al meglio. Da perfetti angeli custodi
6,5 FREY. Attento, efficace nei recuperi e nelle due, tre occasioni in cui è chiamato all'anticipo. Limita fortemente le escursioni ma nel suo mestiere- che è soprattutto quello di difendere- si guadagna abbondantemente la pagnotta
7 DAINELLI. Stravince il corpo a corpo con l'amico-rivale Toni, cui mette il silenziatore in collaborazione con Cesar. Tempestivo in copertura, pulito in uscita. Più passano le giornate e più si capisce quanto sia mancato al Chievo tra settembre e ottobre
6,5 CESAR. La partita è iniziata da una manciata di minuti che gli scippano il gol che avrebbe spaccato il derby. Lo sloveno non si scompone, neppure alza la voce, rimette la corazza e torna nei quartieri abituali per chiudere tutti gli spifferi
6,5 DRAMÈ. Uno dei più propositivi nonostante le (più) rigide consegne difensive. Ma il valore aggiunto della prestazione- oltre alla frequenza con cui allunga la falcata- nasce dal fatto di aver messo il bavaglio al temuto Iturbe
6 ESTIGARRIBIA. Un paio di iniziative col turbo, soprattutto in avvio di contesa, la continua, generosa caccia al pallone ma anche molte corse a vuoto. Può e deve migliorare soprattutto quando arriva oltre la trequarti rivale
6,5 RADOVANOVIC. Avvio controllato, buon presidio delle sue zolle ma poco altro. Lievita decisamente nella ripresa quando guadagna campo e autorità, moltiplica i palloni giocati e prova anche un paio di volte la conclusione a rete sfiorando pure il bersaglio. Comunque in crescita
6,5 RIGONI. Meno ispirato del solito oltre la linea mediana, si fa però apprezzare per alcuni provvidenziali recuperi anche dentro la sua area. Meno geometra, insomma, e più operaio. Ma la sostanza al servizio della causa è sempre tanta
24.11.2013
La felicità di Corini «La fiammella c'era l'abbiamo riaccesa»
«Chi era con me l'anno scorso è stato molto bravo a trasmettere ai nuovi la mentalità. E' stato bello, ora sappiamo di essere sulla strada giusta per ripartire»
Il Genio ha riacceso la fiamma del Chievo. L'uomo di sei derby gialloblù - quello di ieri guidato per la prima volta da tecnico - alla fine ha salutato Andrea Mandorlini, ha raccolto in cerchio i suoi ragazzi e poi è andato a salutare i tifosi del Chievo, sotto la curva Nord. Una festa, dopo la paura della classifica. Eugenio Corini è tornato. Così come fece lo scorso anno con Sampdoria. E ha riacceso la luce nella partita più speciale, quella di una città intera, con quel fendente di Lazarevic al minuto 92. Corini ha giocato da calciatore due derby con l'Hellas e tre con il Chievo. Quella di ieri era la sua partita, quella del destino, con una squadra quasi disperata.
«Vero sì, poteva esserci anche della disperazione. Ma la chiave di questa vittoria», dice Corini, «è stata l'applicazione, il vedere come abbiamo lavorato e come siamo rimasti insieme. Ho visto qualità nelle giocate, sapevamo di affrontare una squadra, il Verona, che ha fatto un percorso straordinario negli ultimi tre anni. Abbiamo sempre controbattuto e abbiamo sempre cercato di ripartire per fare male. Onestamente meritavamo la vittoria. E questa partita deve essere il nostro inizio».
All'orizzonte c'è già il Livorno. Il Chievo adesso ha 9 punti, ancora ultimo ma agganciato a Catania e Sampdoria. Quella di ieri era una serata delicata: «Quando hai 6 punti in 12 gare vedi molto nero davanti a te io ho cercato di riaccendere la luce. Ma serve applicazione, motivazione, consapevolezza. Ho la fortuna di avere la metà della squadra che aveva già lavorato come me l'anno scorso. I ragazzi sono stati straordinari a trasferire il mio pensiero, il mio metodo».
Due settimane chiusi a Veronello: «Ho fatto la prima settimana una valutazione su come affrontare il Verona e poi ho deciso di giocare con il modulo che ho mandato in campo. I ragazzi sono stati bravi ad applicare un sistema che l'anno scorso ci ha fatto vincere con la Sampdoria, con l'Atalanta e con il Pescara». L'avversario studiato a fondo: «Nei giorni scorsi ho già ringraziato il Verona perché sono stato spesso ospite per vederlo e devo dire che mi è servito». Ma l'Hellas ha deluso?: «Penso che sia fisiologico e normale un calo per una neopromossa in serie A. Il Verona fatto qualcosa di straordinario fino ad oggi: un calo ci può stare. Noi siamo stati bravi ad arrivare nel momento giusto con una grande e forte motivazione».
Pare che questi mesi non siamo mai passati. Il Genio che torna e il Chievo che riparte da dove era rimasto. Cosa è successo? «Essere un uomo libero serve. Ci sono delle situazioni della vita in cui devi essere te stesso. Quando lo sei questo ti da forza e a volte bisogna anche stare a casa. Però quando si ripresenta la situazione quello che hai dentro e che hai costruito rimane. Fare l'allenatore è difficile. Ci sono tante sollecitazioni e tu devi far capire chi vuoi essere. E a volte rimani a casa. E poi la ricetta per la squadra: creare sinergia tra l'interesse del singolo e quello collettivo. Quello che abbiamo creato l'anno scorso è stato riacceso. Era come una fiammella che covava sotto la cenere. Siamo stati bravi a riaccenderla immediatamente».
Corini rende merito al gruppo: «Straordinari i ragazzi che hanno già lavorato con me e che conoscevano metodo e approccio. E straordinari anche gli altri: hanno seguito l'onda». La chiave tattica di ieri sera è stata far «sfogare» il Verona, soffrire e poi colpire. I cambi sono stati azzeccati: «Sapevo che Cacciatore è un giocatore del Verona molto offensivo e con un fisico statuario e Lazarevic mi dava la possibilità di attaccare quello spazio con imprevedibilità e avrebbe potuto mettere in difficoltà Cacciatore, per le sue caratterstiche fisiche».
Dopo il gol una esultanza contenuta. Dopo il fischio finale subito i saluti a Mandorlini. Ma cosa si sente quando si vince un derby? «Il presidente Campedelli», scherza, «mi ha già fatti dieci anni di contratto, a prescindere. Posso sembrare una persona controllata ma ho un fuoco dentro che arde. Ma credo che chi abbia responsabiltà deve sapere controllare le emozioni e trasmettere equilibrio». E l'abbraccio con i calciatori: «Quello del cerchio è un momento di condivisione ed emozione. Il calciatore è un mestiere spettacolare ma poche volte hai quelle serate così speciali da ricordare».
Filippo Brunetto
24.11.2013
Ecco Lazarevic «Un'emozione senza fine...»
«Una gioia unica, ce la siamo meritata. Noi abbiamo giocato meglio, contro una grande squadra. Grazie al mister che mi ha dato questa bellissima chance»
Taccuini e microfoni non lo mollano. E' lui che ha deciso la gara nel modo più imprevedibile. E' lui ad aver scritto un pezzo di storia calcistica veronese. E' lui che ha lasciato sprofondare nella depressione quasi uno stadio intero, mentre faceva toccare il plumbeo cielo con un dito ai milleottocento che alle sue spalle soffiavano perchè il suo destro entrasse in rete. E' lui l'uomo-derby, ma se ne renderà conto soltanto più avanti.
Dejan Lazarevic non aveva mai segnato in serie A. Quest'anno aveva giocato una manciata di minuti nella disgraziata trasferta di Catania, poi più nulla. In cadetteria aveva fatto benissimo al Modena, in coppia con Ardemagni: un campionato stellare in Emilia e poi un destino che sembrava accomunarli anche in riva all'Adige, con un sapore completamente diverso. Esterno destro o sinistro, dalle grandi qualità offensive, nazionale sloveno: sembrava l'uomo ideale per il gioco di Sannino. E invece i risultati e il cambio di modulo lo avevano relegato ad una panchina dietro l'altra. La stracittadina che mancava da oltre dieci anni è stata decisa da un ragazzino nato ventitre anni fa a Lubiana che non mette insieme nemmeno dieci presenze in serie A. Solo il calcio può raccontare storie come queste, e i suoi tifosi per lungo tempo assoceranno il suo sette e la sua zazzera bionda ad una delle serate più importanti dell'epopea clivense. Anche Corini lo cerca per abbracciarlo, lui freme per arrivare in fondo alla sfilza di telecamere della zona mista per salire in pullman. Non ha ancora acceso il cellulare e vuole scrivere alla sua famiglia, in Slovenia: erano tutti lì, a guardarlo. Come fanno sempre, che giochi o meno.
Dejan, è il giorno più felice della tua vita calcistica?
«Si, è così. Sono contento per il gol ma ancora di più perchè abbiamo fatto una grande partita e abbiamo vinto».
Cos'hai pensato quando la palla è entrata?
«Una sensazione unica. Abbiamo cercato per tutti e novanta i minuti di fare gol, e proprio alla fine è arrivato».
Ce lo racconti?
«Ho visto Hetemaj che si allargava, ma non gli ho dato subito la palla, ho aspettato un attimo. Mi sono accentrato, gliel'ho passata e poi ho visto che crossava basso. L'ho vista arrivare lì davanti e ci sono andato deciso. Acosty ha fatto la finta e ho calciato sul primo palo. Ed è andata bene».
Hai scelto il modo più incredibile per segnare la tua prima rete in serie A...
«E' vero. Sono contento per il gol, ma sono ancora più contento che il mister mi abbia dato questa opportunità. Cercherò sempre di dare il massimo, di allenarmi bene e di sfruttare le mie occasioni, come stasera».
Tra l'altro viene da chiedersi perchè finora tu abbia giocato così poco. Che spiegazione ti sei dato?
«Non lo so, davvero. Io sono rimasto tranquillo, provando a farmi trovare sempre pronto. I miei compagni mi sono rimasti vicini: siamo un grande gruppo, alla fine le soddisfazioni arrivano per tutti».
Corini, Lanna, Dainelli e Moro, che l'avevano già giocato, hanno provato a spiegarvi cosa significasse il derby...
«Sapevamo che il derby è una partita più importante e più bella delle altre. Non ci siamo fatti prendere dalle emozioni e abbiamo seguito il nostro mister, giocando secondo me molto bene contro una grande squadra. E alla fine siamo stati più bravi di loro».
Quanto è difficile per voi riuscire nella rimonta?
«Noi dobbiamo solo stare calmi, allenarci bene e ascoltare l'allenatore. Finalmente è arrivata la vittoria: adesso può ricominciare il nostro campionato».
Riccardo Verzè
24.11.2013
Lazarevic e il Verona è ko Chievo, grande gioia
Esordio super per Corini che azzecca tutte le mosse e scombina i piani di Mandorlini. Un Hellas sottotono, mai stato veramente pericoloso
Il calcio è così, gente, prendere o lasciare. Ti aspetti il Verona e trovi il Chievo, che raccoglie soltanto nel finale quanto aveva seminato. Ci pensa Lazarevic, proprio l'oggetto misterioso di Sannino, buttato dentro da Corini ad accendere la miccia. Lazarevic, già in partita con tre-quattro cose da giocatore vero, gira al volo un assist di Hetemaj e infila senza scampo Rafael. E poi finisce dentro un mucchio selvaggio, c'è tutto il Chievo su di lui, passato in un secondo da oggetto misterioso a re del derby. Giusto così, comunque. C'è più Chievo che Hellas già nel primo tempo, c'è (quasi) solo Chievo nella ripresa, quando Corini capisce di poter vincere e dà scacco matto a Mandorlini.
Il calcio è questo gente. Non per niente, il sommo Gianni Brera lo definì a suo tempo, "un mistero senza fine". Il Verona dei 22 punti, della marcia trionfale, finisce per perdersi in una sera senza senso, senza guizzi, senza idee, senza niente. Neanche lo straccio di un tiro, nè un'occasione vera. Un paio di spunti di Iturbe, l'unico ad averci almeno provato. Tutto il resto è noia. Pallido Jorginho, anonimo Hallfredsson, prevedibile Donati, non pervenuto Gomez, un fantasma sulla fascia. E Toni? Lui, povero cristo, si sbraccia e si agita, ma non gliela fanno mai vedere. Nè i suoi compagni (zero suggerimenti), nè Dainelli&Cesar, che gli tolgono l'aria in una morsa forte ma corretta.
E il Chievo? L'esatto contrario. Il contrario dell'Hellas, ma, anche, il contrario del Chievo di Sannino. La squadra piatta e scontata, che aveva vinto finora soltanto una volta, si dà una botta di vita, rigenerata e ricostruita da Genio Corini. Se serviva la prova che "questo esonero si doveva fare", è arrivata puntuale nel derby. In dieci giorni, Genio Corini s'è ripreso il Chievo. L'ha rivoltato, l'ha corretto, gli ha dato un'anima e un'impronta tattica, di fronte alla quale l'Hellas è parso smarrito. La partita a scacchi tra i due mister, ha premiato Corini. Bravo a imbrigliare il gioco sulle fasce, ancora più bravo a optare per un modulo prudente solo sulla carta: un 4-5-1 che spesso e volentieri diventava 4-3-3, con Sestu ed Estigarribia preziosi nel doppio ruolo. Sacrifici in chiusura e spunti nelle ripartenze, al servizio di Théréau, inventato punta centrale. Insomma, una rivoluzione silenziosa, di fronte alla quale il Verona ha cercato invano contromosse efficaci.
Una colpa? Forse quella di non aver avvertito i segnali che il Chievo gli aveva mandato. La squadra di Corini, brava anche a superare l'ennesima decisione arbitrale avversa (gol regolare di Cesar, annullato dopo 4 minuti), ha preso coraggio alla distanza. Dentro Lazarevic e Paloschi, come a dire, "proviamo a vincere". Mandorlini non ha avuto la stessa risposta da Martinho e Cacciatore. Così, il Chievo ha capito di avere in mano le carte vincenti. Prima Théréau, poi due volte Radovanovic, hanno messo i brividi a Rafael. Campanelli d'allarme, col senno di poi era giusto tenerne conto. Il Chievo l'ha voluto di più, non s'è mai arreso all'idea del pareggio. E quando semini bene, prima o poi, finisci per raccogliere. Non sempre, ma stavolta è successo. Il Verona si ferma un giro a meditare, il Chievo si fa un giro in giostra e rialza la testa. Ne aveva bisogno, se l'è meritato.
Raffaele Tomelleri
24.11.2013
I tifosi del Ceo a lungo bloccati «Abbiamo avuto paura»
«C'erano anche bambini e anziani che si sono sentiti male, è stata una brutta esperienza; noi non siamo abituati a situazioni così»
Era cominciata con lo striscione appeso fuori dallo stadio Bentegodi, la scritta «Copiate simboli e colori per conquistare nuovi tifosi». Ed è finita con un gruppo di tifosi clivensi imprigionati nel parcheggio del palazzetto dello sport, dagli ultrà avversari che si sono parati davanti ai cancelli decisi a non farli uscire.
Per oltre tre ore la polizia è stata costretta a restare sul posto per evitare che la tifoseria del Verona entrasse in contatto con quella del Chievo. E tutte le forze dell'ordine sono state concentrate da quella parte, dietro la curva Nord per evitare il peggio. Ma in un caso si è passati dai soliti cori e sfottò anche alle mani.
Un ragazzo, 17 anni, tifoso del Chievo è stato malmenato e portato in ospedale dall'ambulanza che presta servizio di pronto soccorso fisso fuori dallo stadio. Secondo il racconto dei testimoni il ragazzino sarebbe stato buttato a terra e preso a calci. Il giovane è stato sottoposto ad una serie di radiografie al polo Confortini, potrebbe avere il setto nasale fratturato. Le scene sono state riprese dalla scientifica e dalla Digos e verranno esaminate nei prossimi giorni. In questi casi sono previsti sia l'arresto che la denuncia in differita, nel caso venissero individuati gli aggressori.
Un tifoso del Chievo racconta: «Sono uscito non appena è terminata la partita, con il mio gruppo c'erano anche dei bambini. C'erano una decina di ultrà del Verona che ci hanno urlato dietro, hanno tentato di scavalcare la recinzione del palazzetto. Io con l'auto sono riuscito a scappare prima che chiudessero un cancello posteriore al palazzetto. Arrivato nel mio quartiere, il Chievo, ho tirato fuori la bandiera dal finestrino. Sono stato affiancato da un cinquantenne che mi ha urlato dietro, poi l'uomo mi si è parato davanti rallentandomi il percorso. Ho avuto paura», continua il racconto del giovane, «non sapevo che fare così quando sono arrivato davanti a casa mia, anzichè entrare nel garage sono tirato dritto, per depistare l'inseguitore. A un certo punto, dopo averlo distanziato un pochino ho preso una traversa e sono scappato via. Quando sono stato sicuro di non essere seguito ho fatto rientro a casa. È stata un'esperienza tremenda. Noi del Chievo non siamo abituati a questo genere di tifo. Quando siamo usciti dallo stadio con noi c'erano anche anziani che si sono agitati e sentiti male vedendo l'atteggiamento violento di quei tipi». La polizia prima ha fatto uscire dal parcheggio del palazzetto i tifosi in auto e poi quelli a piedi. Scortandoli fino a dove è stato possibile per permettere loro di allontanarsi in sicurezza.
Alessandra Vaccari
23.11.2013
Hellas - Chievo: 0 - 1 Lazarevic firma il derby
Il «derby dell’Adige» si conclude con la vittoria del Chievo. La rete decisiva nell’ultimo minuto di recupero
VERONA. Nel primo anticipo della 13esima giornata di Serie A, il Chievo si aggiudica per 1-0 il derby con il Verona con una rete, a tempo scaduto, di Lazarevic. Nessuna occasione da gol particolarmente ghiotta nei primi 45 minuti, caratterizzati però da due decisioni arbitrali del signor Guida, che al 5’ annulla per un fuorigioco inesistente il vantaggio del Chievo, con un gol al volo di Cesar su palla scodellata al centro di Dramè, e al 29’ non concede un rigore per un tocco di mano nella sua area sempre del difensore sloveno. Poco altro da raccontare, tant’è che la prima, autentica occasione da rete capita al 17’ della ripresa: Thereau salta Moras al centro, si infila in area ma, a tu per tu con Rafael, spreca tutto mandando a lato. È il Chievo che ora sa farsi pericoloso, come al 27’, quando una conclusione di Hetemaj, deviata da Maietta, per poco non si insacca nel sette. O come al 37’, quando Radovanovic fa la barba al palo con un tiro sporcato da Albertazzi. Finale vibrante e teso, con Radovanovic che, al 40’, tira centralmente trovando pronto Rafael. Nell’ultimo minuto di recupero, arriva la rete decisiva del Chievo con Lazarevic. Corini, dunque, debutta con un successo prezioso nel derby che permette al Chievo di muovere ulteriormente la classifica, che ovviamente resta lacunosa con soli 9 punti. Il Verona, deludente in fase offensiva, sale invece a quota 22, restando comunque nei piani altissimi della graduatoria.
22.11.2013
Tifoso caduto dal bus
Presentata la denuncia
L'avvocato della famiglia ipotizza il reato di lesioni, per ora a carico di ignoti. L'uomo è ancora in gravi condizioni
Resta stabile, ma grave, Giorgio Leoni, il tifoso veronese caduto dall'autobus durante il trasporto dei tifosi veronesi dalla stazione di Genova allo stadio del Marassi. Il quadro clinico del quarantatreenne non si è modificato e per ora non è stato possibile eseguire alcun intervento per la riduzione dell'ematoma intracranico.
E mentre Leoni lotta per la vita nel suo letto d'ospedale, fuori la vita va avanti, anche a tutela della sua. Si eseguono gli atti che debbono essere compiuti per fare luce su quello che gli è accaduto.
Ieri Sara Montagna, l'avvocato che assieme a Giuseppe Trimeloni tutela Leoni e i suoi familiari, (sua madre, la moglie e il figlio), ha depositato il primo esposto-denuncia.
Gli atti dei legali veronesi si aggiungeranno al fascicolo già aperto dalla Procura di Genova, che aveva aperto un procedimento per lesioni colpose, al momento a carico di ignoti, per l'incidente al tifoso dell'Hellas Verona.
Leoni è tuttora in coma farmacologico dopo essere caduto da un autobus dell'azienda trasporti comunale.
Il fascicolo è stato assegnato al pubblico ministero Mario Morisani che ha ricevuto la relazione della polizia municipale, intervenuta subito dopo l'incidente per i rilievi del caso.
Ieri ha depositato l'avvocato Montagna, nei prossimi giorni depositerà l'avvocato Trimeloni. Negli atti dei due legali ci sono le testimonianze degli altri tifosi che erano a Genova. Anche in questo caso si tratta di denunce contro ignoti: dalla questura all'Amt di Genova, dal Comune, al conducente dell'autobus che non si era fermato nonostante gli altri passeggeri gli avessero urlato che uno di loro era volato a terra.
«Nell'esposto non sono stati individuati reati e persone circostanziati», spiega l'avvocato Montagna, «i filmati e le testimonianze dimostrano che la questura ha fatto partire gli autobus nonostante le portiere dell'autobus fossero aperte. Leoni è stato soccorso dalla polizia e l'autista del bus non si è fermato e per lui si ipotizza l'omissione di soccorso».
Finito di raccogliere altre testimonianze anche Trimeloni depositerà i suoi atti.
Intanto la polizia locale di Genova, attraverso quella di Verona lancia un appello: chi ha visto quello che è accaduto a Genova può recarsi al comando della polizia locale veronese e depositare la propria testimonianza.
Gli atti verranno poi trasmessi ai colleghi liguri. La polizia municipale di Verona sta infatti collaborando con la polizia municipale di Genova per la raccolta di informazioni ed elementi relativi alla caduta del tifoso scaligero.
I tifosi possono sempre contattare il Reparto infortunistica stradale di Genova via email pminfortunistica@comune.genova.it o telefono +39 01055 75508. Anche la Polizia municipale di Verona è a disposizione attraverso il nostro Nucleo infortunistica al tel. 045 807 84 62.
Alessandra Vaccari
FONTE: LArena.it
Hallfredsson: "Niente scuse, un ko che brucia" / VIDEO
Postata il 23/11/2013 alle ore 21:49
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Emil Hallfredsson. Ecco le principali dichiarazioni del centrocampista gialloblù, rilasciate dopo la sconfitta per 1-0 subita contro il Chievo, 13a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Una serata storta? Forse ci è mancata un po' di cattiveria, forse abbiamo sbagliato troppo. Ora è difficile capire, vedremo alla ripresa degli allenamenti. Un pareggio era più giusto? Il calcio è questo, devi sempre essere pronto e attento. La nostra classifica? Oggi volevamo fare di più, adesso dobbiamo guardare avanti e pensare alla prossima gara. Perdere due partite di fila fa male, ma dobbiamo continuare a lavorare bene e ripartire tutti insieme".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Accettiamo la sconfitta, ripartiamo" / VIDEO
Postata il 23/11/2013 alle ore 21:50
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate dopo la sconfitta per 1-0 contro il Chievo, 13a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "La partita? Era più giusto un pareggio, ma il calcio è questo e bisogna stare concentrati fino al fischio finale. Noi non abbiamo fatto una buona gara, soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, ma in generale mi aspettavo una prestazione diversa. Ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità e capire dove abbiamo sbagliato. Il Chievo ha fatto una partita di grande sacrificio, noi non riuscivamo a trovare spazi e forse ci siamo un po' innervositi e abbiamo pagato. Sconfitta salutare? Non fa mai iacere perdere, si può crescere anche con le vittorie".
Ufficio Stampa
Lazarevic a tempo scaduto, primo ko interno
Postata il 23/11/2013 alle ore 18:00
VERONA - Prima sconfitta casalinga per l'Hellas in questa stagione, che si vede beffare dal Chievo in una partita che non ha visto i gialloblù esprimere il consueto gioco visto nelle altre gare in casa. Match equilibrato nel primo tempo, che finisce sostanzialmente senza tiri in porta. Al Verona manca anche un rigore per fallo di mano in area di Cesar. Nel secondo tempo meglio il Verona che però non trova mai la giusta lucidità commettendo molti errore in fase di impostazione. A una manciata di minuti dalla fine viene annullato un gol regolare a Iturbe per un presunto fallo di mano (braccio attaccato e disteso lungo il corpo). A tempo scaduto Lazarevic raccoglie un suggerimento da fondo campo e batte Rafael. Verona alla seconda sconfitta consecutiva che ora ha all'orizzonte un difficile appuntamento lunedì 2 dicembre con la Fiorentina.
HELLAS VERONA-CHIEVO 0-1
Marcatore: 48' st Lazarevic.
Primo tempo
1' Partiti
5' Cesar sugli sviluppi di un calcio di punizione insacca trovandosi però in posizione di fuorigioco
16' Moras sventa un pericolo in area, spazzando un pallone indirizzato a Sestu
17' Radovanovic ci prova dalla distanza, palla debolmente a lato
23' Sestu tira da fuori, alto non di molto
28' Romulo spazza all'ultimo momento un pericoloso pallone indirizzato da Sestu a Thereau in area
42' Estigarribia ci prova da fuori, palla deviata in angolo
45' Iturbe si coordina da lontanissimo e spara un tiro che si spegna molto alla sinistra di Puggioni
45' Termina qui il primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
8' Intervento provvidenziale di Frey ad anticipare di testa Moras
16' Thereau ruba palla e tira debolmente dal limite, Rafael blocca
17' Thereau in contropiede è egoista e spreca tutto a tu per tu con Rafael
27' Deviazione decisiva di Albertazzi sul tiro di Radovanovic che va a sfiorare il palo
37' Iturbe va sulla fascia e mette in mezzo, blocca Puggioni
38' Iturbe raccoglie una palla vagante e ci prova dal limite: murato
40' Radovanovic ha una comoda palla sul limite dell'area, ne esce un tiro centrale controllato da Rafael
43' Toni ha un invitante pallone in area ma non riesce a girarsi
46' Iturbe si vede annullare un gol regolare per un inesistente fallo di mano
48' GOL Lazarevic, servito in area, batte Rafael di piatto
48' Termina qui la partita
HELLAS VERONA (4-3-3): Rafael; Romulo, Maietta, Moras, Albertazzi (dal 42' st Agostini); Jorginho, Donati (dal 14' st Cacciatore), Hallfredsson; Gomez (dal 14' st Martinho), Toni, Iturbe.
A disposizione: Mihaylov, Laner, Cacia, Jankovic, Cirigliano, Gonzalez, Marques, Sala, Donadel.
All.: Mandorlini.
CHIEVO (4-5-1): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar, Dramè; Sestu (dal 14' st Lazarevic), Radovanovic, Rigoni, Hetemaj, Estigarribia (dal 33' st Paloschi); Thereau (dal 46' st Acosty).
A disposizione: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Kupisz, Pamic, Sardo, Papp, Ardemagni, Da Silva.
All.: Corini.
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Assistenti: Bianchi e Liberti.
NOTE. Ammoniti: Moras, Thereau, Gomez, Cacciatore, Jorginho. Spettatori: 24.200 (Abbonati 16.129; paganti 8.071)
Ufficio Stampa
Pavanel: "Arbitraggio molto sfavorevole"
Postata il 23/11/2013 alle ore 16:45
MILANO - Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore della Primavera gialloblù, Massimo Pavanel, rilasciate a Telenuovo al termine della sfida Inter-Hellas Verona, terminata col punteggio di 2-1: "Sono molto arrabbiato per la direzione di gara. Non meritavamo di perdere, con un arbitraggio normale non sarebbe successo. I ragazzi sono stati bravissimi a imparare nuove situazioni di gioco, a loro non posso dire niente. Anche sul secondo gol c'era un fallo netto non ravvisato su Donsah. La vittoria ci manca, ma ci stiamo lavorando".
Ufficio Stampa
Primavera: Longo-Bonazzoli, gialloblù ko a Milano
Postata il 23/11/2013 alle ore 14:30
MILANO - Non basta una buona prestazione alla Primavera gialloblù di Massimo Pavanel per evitare il primo ko esterno della stagione. Gara fin da subito molto fisica e ricca di contrasti a metà campo, col Verona che dimostra di poter giocare alla pari coi nerazzurri. E' proprio l'Hellas a portarsi in vantaggio per primo, con una bella azione finalizzata da Alba. Neanche il tempo di portare il pallone a metà campo e l'Inter trova il pari su calcio d'angolo con Longo. Nella ripresa partono meglio i gialloblù, che vedono concretizzarsi la rimonta nerazzurra proprio nel loro momento migliore. A nulla serve il forcing finale. Come sottolineato dallo stesso Pavanel a fine partita, molte decisioni dubbie da parte dell'arbitro.
INTER-HELLAS VERONA 2-1
Marcatori: 29' pt Alba, 30' pt Longo, 17' st Bonazzoli.
Primo tempo
1' Partiti
10' Su calcio d'angolo Dabo incorna ma manda abbondantemente a lato
14' Borra e Varricchio non si capiscono, la palla arriva a Puscas che si presenta tutto solo davanti al portiere e si fa parare il tiro
15' Gatto entra in area e prova il tiro a giro: Maniero blocca
27' Zaccagni ruba palla, si accentra e prova un destro a incrociare dal limite che non impesierisce Maniero
29' GOL Fares pennella dalla sinistra un pallone per Alba che in area è libero di svettare e battere di testa Maniero
30' GOL Su calcio d'angolo Longo salta più alto di tutti e batte Borra
39' Fares si accentra e prova il sinistro a giro: a lato
46' Si chiude qui il primo tempo
Secondo tempo
1' Partiti
7' Tassi, servito in area, salta Borra e deposita in rete, trovandosi però in posizione irregolare
9' Camara entra in area e prova un grande diagonale che sfiora il palo
17' GOL Bonazzoli vince un rimpallo, salta il diretto marcatore e batte agilmente Borra
20' Giocata di Ventre che mette in mezzo per Camara che di testa la manda sulla traversa
22' Zaccagni ci prova da fuori e costringe Maniero a un grande intervento
35' Alba, servito in area, prova a girarsi senza successo
39' Chiusura provvidenziale di Varricchio su Ventre
49' Finisce qui la partita.
INTER (4-3-3): Maniero; Longo, Paramatti, Pinton, Eguelfi; Camara, Tassi, Knudsen; Dabo, Puscas (dal 1' st Bonazzoli), Capello (dal 16' st Ventre).
A disposizione: Ivusic, Crosato, Di Stefano, Dalla Riva, Sciacca, Gaiola, Palazzi, MIra, Baldini, Bigotto.
All.: Cerrone.
HELLAS VERONA (4-2-3-1): Borra; Ballarini, Varricchio, Rossi (dal 37' st Miketic), Manolache; Donsah, Salifù (dal 15' st Sall); Zaccagni, Alba, Gatto (dal 27' st Formigoni); Fares.
A disposizione: Nervo; Crisci, Boni, Boateng, Birlea, Menolli, Speri, Ronconi, Rizzitelli.
All.: Pavanel.
Arbitro: Rasia di Bassano del Grappa.
Assistenti: Lombardi e Andreoli.
NOTE. Espulso: nell'intervallo Boni per ingiurie nei confronti del direttore di gara. Ammoniti: Zaccagni, Tassi, Rossi.
Ufficio Stampa
Adotta la pigotta UNICEF della solidarietà
Postata il 22/11/2013 alle ore 15:00
VERONA - Hellas Verona FC ed UNICEF, un binomio per la solidarietà. Sono trenta le pigotte che portano i connotati e i colori dell'Hellas Verona, create dal laboratorio UNICEF diretto da Meri Orlando. Bambole di pezza, speciali, realizzate artigianalmente con ago e filo grazie a stoffe ricavate dalle divise ufficiali di alcuni campioni gialloblù come Toni, Maietta e Iturbe. Trenta pezzi unici, costruiti dalla fantasia e dalla creatività di nonni, genitori e bambini presso centri anziani e associazioni di tutta Italia.
Adotta una pigotta UNICEF, con i fondi raccolti si sosterranno i programmi salvavita dell'Africa centrale e occidentale. Per ogni bambola di pezza adottata, un bambino verrà inserito in un programma di lotta alla mortalità infantile denominato "Strategia Accelerata per la sopravvivenza e lo sviluppo dell'infanzia".
Le trenta pigotte dell'Hellas Verona FC, autografate dai vari campioni della squadra, potranno essere adottate attraverso un'asta on line: le modalità per partecipare saranno comunicate nei prossimi giorni. L'iniziativa si concluderà in occasione della festa (tanto amata dai bambini e ragazzi veronesi) di Santa Lucia.
Sabato 23 novembre, in occasione della sfida Hellas Verona-Chievo (ore 18), i capitani delle due squadre si scambieranno la pigotta della solidarietà prima del fischio d'inizio.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
NUOTO: Federica PELLEGRINI batte un colpo e ritocca il record italiano dei 200 stile libero
FORMULA 1: Ancora VETTEL e la RED BULL sugli scudi, nona pole per il tedesco, domani la gara
SERIE A: Nuovo socio in seno alla ROMA, è JIANLIN l'uomo più ricco della Cina...
QUALIFICAZIONI BRASILE 2014, basta un pari all'URUGUAY con la GIORDANIA dopo il 5 a 0 dell'andata...
SCI: Ancora guai al ginocchio per la bella statunitense VONN quattro volte campionessa mondiale
FEDERICA PELLEGRINI ALLA RISCOSSA:
NUOVO RECORD ITALIANO 200 STILE
Sabato 23 Novembre 2013
di Carlo Santi
«C'è una nuova Federica Pellegrini». Parla così l'azzurra di Spinea che sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori: Fede vive un momento d'oro. « A Viareggio, l'azzurra ha firmato un altro record italiano in vasca corta e il terzo successo nel meeting. Dopo i 200 dorso, venerdì, oggi Fede ha nuotato i 100sl in 52.86 stracciando il vecchio limite che apparteneva a Erika Ferraioli con 53.58. In mattinata, la Pellegrini ha vinto anche i 400sl, la sua gara, con 4:02.38, nono tempo di sempre in carriera e ottavo mondiale stagionale.
Seconda, nel Trofeo Mussi Lombardi Femiano, Diletta Carli con 4:05.79 In mattinata vittoria anche per l'ex fidanzato di Fede, Filippo Magnini, che si è imposto nei 200sl in 1:45.13. E lei, Federica, ha detto di essere felice del suo successo. Chissà... Federica, che insegue l'oro a Rio 2016 e si sta allenando con impegno dopo un 2013 – quello dell'estate – quasi sabbatico, è raggiante. «Non me l'aspettavo questo record nei 100sl – ha affermato – è cominciata una nuova carriera per per. E' arrivata una Federica Pellegrini e se ne va un'altra». Il futuro prossimo sono i campionati Europei in vasca corta di Herning (il meeting di Viareggio è una selezione-qualificazione) e poi gli Assoluti a Riccione il 19 e 20 dicembre, subito dopo l'appuntamento continentale. A proposito dei 400sl, la Pellegrini ha ricordato che era un anno e mezzo che non nuotava la gara. «Si è trattato di un buon test – ha detto Fede - se pensiamo che non era una tappa preparata. Da un anno e mezzo non facevo questa gara, eppure dopo dieci secondi il fiatone era già passato. Anch'io non capisco ancora bene cosa mi sta accadendo».
GP BRASILE: VETTEL CENTRA LA NONA POLE.
TERZO ALONSO, DOMANI ALLE 17 LA GARA
Sabato 23 Novembre 2013
Sebastian Vettel con la Red Bull ha conquistato la pole position del Gp del Brasile di Formula 1, sua nona stagionale e 45/a in carriera. In prima fila partirà anche il tedesco della Mercedes Nico Rosberg. Terzo tempo per Fernando Alonso con la Ferrari e nono il compagno di squadra Felipe Massa. Il campione del Mondo ha chiuso con il tempo di 1'26«479, precedendo Rosberg con 1'27»102 e Alonso con 1'27«539. A fianco dello spagnolo della Ferrari partirà l'altro pilota della Red Bull, Mark Webber. Terza fila per Lewis Hamilton su Mercedes e Romain Grosjean su Lotus, quarta per le Toro Rosso di Ricciardo e Vergne, mentre l'ultimo della top ten, che affiancherà al via Felipe Massa, è il tedesco Hulkenberg con la Sauber.
ROMA, NUOVO SOCIO DALL'ORIENTE: SI CHIAMA
WANG JIANLIN, È L'UOMO PIÙ RICCO DELLA CINA
Giovedì 21 Novembre 2013
di Francesco Balzani
ROMA - Si chiama Wang Jianlin, è cinese, ma è soprattutto il presidente della Dalian Wanda Group, la più grande impresa immobiliare della Cina, oltre che che della Amc Entertainment Holdings il più grande gestore di sale cinema al mondo.
NUOVO SOCIO Insomma uno che il problema di arrivare a fine mese proprio non ce l’ha. Secondo il Sole24ore in edicola oggi, è lui il socio che a breve giro di posta potrebbe acquistare una grossa fetta delle quote dell’As Roma attualmente in mano alla cordata Usa capitanata da James Pallotta e ad Unicredit. Proprio l’istituto di credito ieri tramite un comunicato ha confermato a mezza bocca in una nota ufficiale l’interesse di un nuovo socio: “Al momento non sono state prese decisioni sulla partecipazione, ma confermiamo la disponibilità a valutare eventuali opportunità di valorizzazione".
NUOVO STADIO Soprattutto con l’annuncio del progetto del nuovo stadio di proprietà alle porte. Wang Jianlin, infatti, entrerebbe come primo sponsor nella costruzione dell’impianto. Il suo patrimonio, secondo Forbes, ammonta a 8,6 miliardi di dollari. Il più alto di tutta la Cina. Jianlin inoltre è un grande appassionato di calcio visto che di recente ha investito 77 milioni di dollari nella Chinese Football Association. I primi incontri tra Pallotta, Fiorentino (vice presidente e UniCredit) e il probabile nuovo socio cinese sono avvenuti a New York in gran segreto nelle scorse settimane e altri potrebbero esserci nei prossimi giorni. Dopo i dollari, sulla capitale sono in arrivo gli yuan cinesi.
SCI, PER LINDSEY VONN LESIONE PARZIALE DEL
CROCIATO: INCERTI I TEMPI DI RECUPERO -FOTO
Giovedì 21 Novembre 2013
DENVER - Brutte notizie per la campionessa di sci Lindsey Vonn. A seguito della caduta in allenamento di martedì, la sciatrice e compagna di Tiger Woods ha riportato la lesione parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro.
Altre conseguenze meno gravi alcune abrasioni al volto e contusioni alla schiena. A seconda di come risponderà alle cure si capirà quando la quattro volte campionessa del mondo potrà tornare sugli sci. La Vonn si stava allenando a Copper Mountain, in Colorado, in vista dell'appuntamento in Coppa del mondo a Beaver Creek della prossima settimana (discesa, Super-G e gigante). Lo scorso febbraio la campionessa americana, 29 anni, si era infortunata ai legamenti dello stesso ginocchio cadendo in Super-G a Schladming, Austria.
FONTE: Leggo.it
21.11.2013
Mondiali 2014, l'Uruguay ultima qualificata: festa a Montevideo
Montevideo (TNMNews) - Un ballerino si esibisce per le strade di Montevideo accompagnato da una banda per festeggiare la qualificazione della nazionale uruguaiana ai Mondiali di Calcio del prossimo anno in Brasile. La formazione "celeste" è l'ultima squadra a staccare il biglietto per Rio, e così ora il quadro delle 32 partecipanti è completo. Grande entusiasmo a Montevideo."Siamo ai Mondiali - spiegano due ragazze - e adesso andiamo tutti in Brasile, non deve restare a casa nessuno. Prepariamo le valige". "La squadra è tutto - aggiunge un uomo - è l'Uruguay, come poteve vedere. E' il cuore del Paese". "Ci aspettavamo più gol - chiosa una giovane tifosa a proposito del pareggio senza gol che è valso la qualificazione - perché sarebbe stato anche meglio, ma va bene così, noi abbiamo vinto".L'Uruguay, due volte campione del Mondo, l'ultima nel 1950 proprio in Brasile, nel 2010 aveva conquistato il quarto posto e Diego Forlan era stato proclamato miglior giocatore.
Lme/Ben
21.11.2013
Sci: nuovi guai al ginocchio per Lindsey Vonn
Milano, 21 nov (TMNews) - Ancora un infortunio al ginocchio operato per Lindsey Vonn che a questo punto rischia seriamente di dire addio alle prossime Olimpiadi invernali che si disputeranno nel febbraio 2014 a Sochi, in Russia. La campionessa americana di sci alpino, caduta due giorni fa in allenamento a Copper Mountain in Colorado mentre si preparava per il ritorno in pista il 29 novembre a Beaver Creek (discesa, SuperG e gigante), si è infortunata nuovamente alla gamba già operata: la diagnosi parla di lesione parziale del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, oltre alcune abrasioni al volto e contusioni alla schiena. Un verdetto triste per la campionessa olimpica di discesa a Vancouver 2010, che lo scorso febbraio, cadendo in Super-G ai Mondiali di Schladming, in Austria, si era infortunata ai legamenti dello stesso ginocchio. È difficile stabilire ora i tempi di recupero anche perché molto dipenderà da come la Vonn risponderà alle cure. "Ha bisogno di riposare qualche giorno, si sottoporrà ad una terapia intensa e, dopo aver visto come reagisce alle cure, deciderà in quale occasione tornerà a gareggiare", ha detto il portavoce Lewis Kay, senza fare riferimento ad alcuna gara. Certo è che a meno di quattro mesi dai Giochi di Sochi questo infortunio è una bella botta per l'attuale fidanzata di Tiger Woods, non soltanto dal punto di vista fisico ma soprattutto da quello morale.
Dsp-Ral
FONTE: LArena.it