HELLAS VERONA 4-0 SUDTIROL
Bella l'iniziativa del TGGialloblù che regala l'amichevole in streaming...
Peccato che nel secondo tempo non si riesca più a seguire niente dati i continui stop al filmato; solo gli ultimi 10 minuti filano lisci: esperienza da ripetere (magari con più risorse) nelle prossime amichevoli!
HELLAS VERONA 3-0 SUDTIROL (Primo Tempo)
Fuori RAFAEL, BAČINOVIĆ, CALVANO (ancora a lavoro differenziato dopo l'intervento chirurgico alla caviglia nella scorsa stagione), ABBATE (ancora un paio di settimane fuori dopo la frattura al mignolo sinistro), COCCO (fuori per più di un mese causa strappo al polpaccio) ed ovviamente PUGLIESE, il mister si affida a NICOLAS fra i pali e conferma le fasce di difesa a FATIĆ e CRESPO; al centro la collaudata coppia MAIETTA-CECCARELLI.
In mediana da sinistra a destra ecco MARTINHO nella posizione solitamente occupata da HALLFREDSSON, poi JORGINHO nella posizione forse a lui più congeniale che fu di TACHTSIDIS e RUSSO interno destro.
Il tridente d'attacco è composto da BJELANOVIĆ al centro supportato a sinistra da CARROZZA e da GROSSI dalla parte opposta.
I carichi di lavoro a tre giorni dalla fine del ritiro a Santa Cristina si fanno sentire tutto ecco perchè il gioco non può essere veloce ma nonostante tutto qualche indicazione buona arriva:
- Rischia pochissimo l'HELLAS al centro della difesa dove il solo THIAM nulla può 'frantumato' tra il 'Cecca' e MAIETTA ma nonostante questo si presenta pericolosamente davanti a NICOLAS in una bella azione degli avversari ad inizio gara e poco dopo è il portiere brasiliano che si avventura in un pericoloso dribbling e per pochissimo non regala un gol al 'colored' biancorosso...
- Sulle fasce CRESPO poco meglio di FATIĆ (continuamente richiamato dal mister) ma nelle rarissime volte in cui i due riescono a penetrare i gialloblù impressionano favorevolmente
- In mediana JORGINHO e MARTINHO sono i migliori in campo: ottime le geometrie del primo che innesca tutte le azioni offensive dell'HELLAS mentre il secondo si fa vedere in tre occasioni ed in due riesce a segnare e poi a fornire un buon assist a BJELANOVIĆ
- Poco propositivi gli esterni d'attacco ma anche questo per ora è da mettere in conto: CARROZZA e GROSSI si scambiano spesso ed il secondo riesce anche a deliziare i tifosi scaligeri presenti a Bressanone con una gran bella stoccata per il terzo gol. Il migliore davanti è comunque il croato: corsa, intraprendenza, un gol e tanta voglia... A vederlo giocare così verrebbe voglia di tenerlo! 'Bjela' lo sa e ha deciso di giocarsi fino in fondo le sue carte...
Nella seconda metà di gara il mister toglie i terzini arretrando a sinistra MARTINHO e a destra RUSSO, PESOLI sostituisce MAIETTA, entra anche HALLFREDSSON ed il tridente offensivo vede RIVAS e BERRETTONI sulle corsie esterne con GOMEZ al centro.
Ultimi 20 minuti per ARZAMENDIA, SLUGA (terzo portiere) e VERDUN; di seguito quanto s'è visto negli ultimi 10 minuti:
- Un gran recupero di HALLFREDSSON su BOCALON (un nome che ancora a lungo evocherà tristissimi ricordi) e altre poderose iniziative mostrano un islandese molto 'in palla' e non può che far piacere...
- MARTINHO in campo fino alla fine si dimostra efficace anche come terzino sinistro (in attesa dell'arrivo di ALBERTAZZI stasera)
- Uno stupendo tocco di VERDUN in palonetto sulla difesa avversaria a pescare GOMEZ TALEB che di testa sciupa in maniera clamorosa davanti al portiere: piedi fatati questo paraguayano che nelle movenze e nel cipiglio ricorda davvero molto MARADONA (senza ovviamente azzardare paragoni quantomai fuori luogo)
- Un BERRETTONI che libero sulla sinistra a due passi dalla porta rientra e perde il tempo per un gol mancato che con un tiro di prima sarebbe stato pressochè imparabile ma che si rifà sul filo di lana con un tap-in da distanza ravvicinata (91°)
- Un ARZAMENDIA autorevole nel ruolo di JORGINHO e BAČINOVIĆ
- Un RIVAS dal dribbling ubriacante e dal tiro micidiale (nonostante la forma ancora lontana dal top)
- Un PESOLI che in coppia con MAIETTA farebbe davvero faville facendo della difesa scaligera una delle migliori della cadetteria nel reparto centrale (non fosse che la giustizia sportiva incombe)
TABELLINO
Sudtirol-Hellas Verona 0-4
Marcatori: 14' Martinho, 21' Bjelanovic, 40' Grossi, 92' Berrettoni
Sudtirol: Grandi (46' Marcone); Maccarone, Cappelletti, Tagliani (72' Kiem), Rubin (46' Bello); Furlan (72' Ahmedi), Bertoni (72' Ciaghi), Branca (61' Bontà); Campo, Thiam (46' Bocalon), Pasi (46' Candido).
A disposizione: Hasler, Granzotto, Falagario, Timpone.
Allenatore: Stefano Vecchi
Hellas Verona: Nicolas (69' Sluga); Crespo (46' Laner), Ceccarelli, Maietta, (46' Pesoli) Fatic (46' Hallfredsson); Russo (69' Verdun), Jorginho (63' Arzamendia), Martinho; Carrozza (46' Rivas), Bjelanovic (46' Gomez Taleb), Grossi (46' Berrettoni).
Allenatore: Andrea Mandorlini
Arbitro: Michele Volpato (Sez. arbitrale di Merano)
Note. Ammoniti: -. Espulsi: -. Recupero: 0'-0'. Spettatori: 300 circa.
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DICONO
SETTI sull'amichevole col SUDTIROL «Il Verona evidenzia qualità, le gambe sono un po' pesanti come normale, l'andamento verso l'inizio è sostanzialmente buono. Peccato per qualche infortunio, la squadra sta mettendo a punto i meccanismi richiesti dal mister» HellasVerona.it
MANDORLINI dopo la gara con l'ALTOADIGE «Eravamo un po' stanchi, sono state evidenziate tante cose più o meno buone come giusto in questo momento. Ci avviciniamo ai primi impegni ufficiali, i carichi si fanno sentire. Da parte dei ragazzi c'è sempre tanta disponibilità, talvolta ci dobbiamo adeguare alle circostanze. Martinho non si era visto con la Fiorentina a causa di un problema fisico, può giocare in più ruoli, è un bravissimo ragazzo che ha qualità. Tutti intendono mettersi in discussione, dando un contributo anche in posizioni diverse» HellasVerona.it
ABODI, presidente della Lega di B, ammette l'errore dell'ARBITRO MASSA nel ritorno playoff contro il VARESE «Quel che voglio conservare di quella partita è però l'immagine finale del Bentegodi, con la gente tutta in piedi ad applaudire la squadra nonostante la sconfitta. Credo che proprio quel giorno sia stato l'inizio di un nuovo capitolo per Verona, una fotografia meravigliosamente pulita che la tifoseria ha voluto trasmettere a tutti noi. Massa? Ha commesso un errore e anche qualcosa di più, quella partita credo gli sia rimasta dentro per qualche giorno. Teniamo conto però che lui veniva da un'ottima stagione e che la promozione in A la meritava già dopo il primo anno di B. No, non c'era un disegno preconfezionato. Un arbitro non rischia la sua carriera così» LArena.it
Danilo Caravello, agente di BJELANOVIC, ringrazia MANDORLINI per la stima nei confronti del calciatore croato ma... «L'intervista di ieri di Mandorlini l'abbiamo letta tutti, ma il suo pensiero e la stima nei confronti del calciatore è sempre stata a noi chiara e netta. Di questo ne siamo contenti e lo ringraziamo. Però è anche vero che se la società dopo Andrea Cocco deciderà di intervenire nuovamente sul mercato prendendo un altro attaccante centrale, Bjelanovic chiederà di andare via senza indugi, per essere protagonista in un altro contesto dove lo aspettano da calciatore importante qual è. Questa è la nostra ambizione ed il nostro volere, nella speranza che le cose possano essere chiarite e definite quanto prima con la società» TuttoB.com
MANDORLINI: «Sono soddisfatto del mercato, la squadra è stata ritoccata in modo intelligente, per esempio ho 4 esterni per due ruoli. Ora servirà un po’ di tempo per formare il gruppo. Cocco? Con lui siamo quasi a posto. E spero che resti Bjelanovic, lo conosco bene, ci può essere utile. Favorite? Dico lo Spezia, si è rinforzato bene. E poi ha preso un certo Mandorlini…».
Sulla dirigenza, poi, il tecnico conclude: «Tutta la società si sta ristrutturando e finalmente è stata eliminata l’anomalia del direttore sportivo. Sono sempre andato d’accordo con i miei dirigenti, negli ultimi due anni non è successo perché quel ruolo non esisteva. Dimentichiamo Gibellini: ora con Sogliano c’è un vero rapporto di collaborazione. Setti? L’ho incontrato dopo la partita con Fiorentina. Ci stiamo conoscendo poco per volta. Martinelli? E’ rimasto il nostro primo tifoso, anche lui ci ha seguito nel ritiro. E ci dà la carica, ci sostiene anche se dovrebbe essere il contrario» TuttoB.com
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PRIMAVERA In ritiro a Montefiorino per la preparazione estiva agli ordini del nuovo tecnico LORENZINI fino al 10 Agosto; il 25 via al campionato
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RASSEGNA STAMPA
RISULTATI E CLASSIFICHE
Amichevole, il Verona ne rifila quattro al Sud Tirol
Sud Tirol-Hellas Verona 0-4
01.08.2012 23:20 di Nicolò Schira - twitter: @BomberNiko
L'Hellas Verona trionfa per 4-0 in amichevole contro il Sud Tirol. Il tecnico Mandorlini ha alternato i giocatori nell'arco dei novanta minuti per vedere tutti all'opera ed alla fine è apparso soddisfatto. In apertura vantaggio scaligero con Martinho, dopodichè Bjelanovic e Grossi arrotondano il punteggio. A tempo scaduto Berrettoni cala il poker gialloblù.
Sudtirol: Grandi (46' Marcone); Maccarone, Cappelletti, Tagliani (72' Kiem), Rubin (46' Bello); Furlan (72' Ahmedi), Bertoni (72' Ciaghi), Branca (61' Bontà); Campo, Thiam (46' Bocalon), Pasi (46' Candido). A disposizione: Hasler, Granzotto, Falagario, Timpone. Allenatore: Stefano Vecchi
Verona: Nicolas (69' Sluga); Crespo (46' Laner), Ceccarelli, Maietta, (46' Pesoli) Fatic (46' Hallfredsson); Russo (69' Verdun), Jorginho (63' Arzamendia), Martinho; Carrozza (46' Rivas), Bjelanovic (46' Gomez Taleb), Grossi (46' Berrettoni). Allenatore: Andrea Mandorlini.
Reti: 14' Martinho, 21' Bjelanovic, 40' Grossi, 46' st Berrettoni.
FONTE: TuttoLegaPro.com
RASSEGNA STAMPA
Verona, Mandorlini: "Sintonia con il ds, dimentichiamo Gibellini"
29.07.2012 09.09 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Finalmente sintonia tra allenatore e direttore sportivo, a Verona. Non succedeva da un po'. Andrea Mandorlini a La Gazzetta dello Sport fa sapere di essere sempre andato d'accordo con i suoi dirigenti. Tranne negli ultimi due anni perché "quel ruolo (il direttore sportivo, ndr) non esisteva. Dimentichiamo Gibellini, ora - conclude Mandorlini - con Sogliano c'è un vero rapporto di collaborazione". Per l'attacco è in arrivo Cocco dell'AlbinoLeffe e domani verrà messo tutto nero su bianco. Ma dovrebbe arrivare un altro rinforzo in avanti, forse dopo la cessione di Bjelanovic. Anche se il tecnico frena: "Spero resti".
ALTRE NOTIZIE
Verona, tegola Pugliese
28.07.2012 17.21 di Elisabetta Zampieri
E' costata cara a Gepy Pugliese l'amichevole giocata ieri a Moena contro la Fiorentina. Il terzino del Verona infatti ha rimediato, in uno scontro di gioco con Cerci, la frattura scomposta del malleolo della caviglia sinistra. Il giocatore sarà operato lunedì ma è chiaro che dovrà rimanere fuori dai campi di gioco per un periodo dai 3 ai 5 mesi.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
EDITORIALE
1 agosto, il mercato entra nel vivo. Ecco la nostra Top 11 ad un mese dal termine delle trattative
01.08.2012 00:10 di Marco Fornaro
Il mercato entra nel vivo, siamo giunti al primo giorno di agosto e mancano ufficialmente 31 giorni al gong. Tanti sono stati i colpi di mercato illustri, ve li abbiamo raccontati e siamo pronti ad aggiornarvi minuto dopo minuto su tutte le trattative riguardanti il mondo della Serie B. Questo editoriale è basato tra il serio e il faceto, un viaggio con la fantasia per unire in una Top 11 (con riserve annesse) tutti i migliori acquisti dei primi due mesi di trattative.
MODULO - Squadra offensiva, l'idea è quella di un 3-4-3 veloce e rapido. Portiere bravo con i piedi, difensori rapidi e tecnici, centrocampisti factotum ed un attacco fatto di idee e tanti goal. Andiamo a vedere le scelte.
PORTIERI - Il titolare è Francesco Bardi, giovane estremo difensore scuola Inter, approdato da poco a Novara. 188 cm di grande potenza, bravo sia sulle palle alte che su quelle basse. Non è nell'Under 21 a caso. Il numero 12 di questa selezione è il neo portiere del Grosseto Nicholas Bremec, che dopo un'annata da protagonista a Taranto, è pronto a giocarsi le sue carte in Serie B.
DIFENSORI - Si parte dallo Spezia, Raffaele Schiavi è uno dei centrali più affidabili tra i nuovi arrivi. Marcatura costantemente stretta e la via del gol è sempre amica. A sostituirlo a Padova ci sarà Marco Piccioni, pronto a dare esperienza e solidità alla nostra formazione, dove aggiungo il neo-empolese Vincent Laurini, classe 1989: si punta su di lui. Riserve di tutto rispetto: dal Cittadella Cristiano Biraghi, velocità ed imprevedibilità nel suo sacco. Insieme a lui un altro giovane approdato a Verona da nemmeno 24 ore: Michelangelo Albertazzi. Con gli scaligeri cerca la maglia da titolare, vuole lanciarsi. Ce la farà?
CENTROCAMPISTI - Il quartetto titolare è spaventoso. Tantissima tecnica ed interdizione. Come quella di Armin Bacinovic, classe '89, approdato agli ordini di Mandorlini. A Palermo ha dimostrato di avere qualità, Verona deve essere il salto decisivo per confermarsi in Serie A. Lecito aggiungere anche il neo spezzino Davide Di Gennaro: giostra quasi sulla trequarti campo, gli spazi centrali sono tutti suoi. Un altro colpaccio nel nostro undici è suggerito da un gran colpo di Angelozzi: Daniele Sciaudone. E' il suo primo anno di B, voglio dargli fiducia, specie dopo le ottime impressioni che mi ha dato a Taranto e nel ritiro biancorosso di Alfedena. Si chiude il quartetto dei titolarissimi con Daniele Croce, secondo empolese in lista. In panchina si "scalda" il giovane Federico Viviani. Poche partite tra i professionisti, mondo nel quale sta emergendo con grande personalità. Per adesso è una scommessa, ma si prende tranquillamente un posto nella nostra panchina, dove si aggiunge anche l'esperienza di Porcari.
ATTACCANTI - Chiudo, ovviamente, con un tridente da paura! Al lato sinistro c'è Emanuel Benito Rivas: dopo l'instabilità di Bari, ha preso quota negli ultimi 5 mesi a Varese, trascinando Zecchin & Co. alla finale dei play-off, dove ha anche messo in difficoltà la Sampdoria e dove è pronto a trascinare l'Hellas. Segue Marco Sansovini. Non disputerà la Serie A con il suo Pescara, il classe '80 romano si giocherà le sue carte ancora in cadetteria, nella speranza del salto di qualità definitivo con lo Spezia. Ma la maglia del numero 9 va a Gianmarco Zigoni, al centro di grandi intrighi di mercato. La Pro Vercelli ce lo "presta" volentieri per questo editoriale, se potesse segnerebbe anche virtualmente. E' uno che la porta la vede ed anche bene, Braghin può stare solo tranquillo. Come alternative troviamo Khouma El Babacar e Thomas Pichlmann.
FORMAZIONE: 3-4-3 - Bardi; Schiavi, Piccioni, Laurini; Bacinovic, Di Gennaro, Sciaudone, Croce; Rivas, Sansovini, Zigoni.
Buon diverimento, la B scalda i motori del calcio giocato. Magari questa formazione è solo un abbozzo di quello che sarà tra 31 giorni fatti di passione e racconti intriganti.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 30 luglio
31.07.2012 01:10 di Marco Fornaro articolo letto 802 volte
Inizia all'insegna del grande calciomercato questa settimana, raccontata da tuttob.com e riepilogata nelle "Pillole di mercato".
Hellas Verona, nomi nuovi e ufficialità - La difesa registra qualcosa di nuovo in questo caldo lunedi: Giuseppe Abruzzese è stato proposto a Sean Sogliano, che ufficializza Andrea Cocco in attacco. Incerta la situazione di Bjelanovic, si allontana Okaka.
Bari, Angelozzi si muove - Può fare poco, eppure sta garantendo affidabilità alla ricerca di un organico di tutto rispetto. Guido Angelozzi prosegue il suo grande lavoro. Fatta per Zampa, mentre arriva l'ok del Chievo per Iunco. Si attende la volontà del giocatore.
Lecce, la situazione - Benassi è richiesto fortemente dal Genoa, mentre rischia di sfumare Luigi Vitale, terzino verso la Ternana. Falco e Falcone fanno impazzire la Serie B, ma resteranno in giallorossa. Ceduti Ingrosso, Nunzella e Ligorio.
Annotazioni di mercato - La Juve Stabia pesca Said dal Genoa, il Lanciano oggi incontra la Lazio per Tommaso Ceccarelli. L'Empoli ufficalizza Cori, il Varese chiude definitivamente per Rea. L'Ascoli spinge per Augustyn, la Reggina chiude in comproprietà con Facchin, mentre Polenta si avvicina a Novara. Verso il prestito Lussardi, il Catania chiede Adejo, l'Ascoli prende Colombo e il Pescara preme per Terlizzi.
PRIMO PIANO
ESCLUSIVA TB - Hellas Verona, ag.Bjelanovic: "Grazie Mandorlini, ma se la società prende un altro attaccante..."
30.07.2012 11:30 di Dennis Magrì
Il futuro di Sasa Bjelanovic è ancora in bilico. Per provare a fare chiarezza, TuttoB.com ha contattato in esclusiva l'agente, Danilo Caravello, che ai nostri microfoni ha rivelato: "L'intervista di ieri di Mandorlini l'abbiamo letta tutti, ma il suo pensiero e la stima nei confronti del calciatore è sempre stata a noi chiara e netta. Di questo ne siamo contenti e lo ringraziamo. Però è anche vero che se la società dopo Andrea Cocco deciderà di intervenire nuovamente sul mercato prendendo un altro attaccante centrale, Bjelanovic chiederà di andare via senza indugi, per essere protagonista in un altro contesto dove lo aspettano da calciatore importante qual è. Questa è la nostra ambizione ed il nostro volere, nella speranza che le cose possano essere chiarite e definite quanto prima con la società".
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Mandorlini: "Soddisfatto del mercato, spero che Bjelanovic resti. La dirigenza...."
29.07.2012 10:30 di Dennis Magrì articolo letto 58 volte
Andrea Mandorlini, in un’intervista rilasciata ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, ha parlato di mercato e della prossima stagione: “Sono soddisfatto del mercato, la squadra è stata ritoccata in modo intelligente, per esempio ho 4 esterni per due ruoli. Ora servirà un po’ di tempo per formare il gruppo. Cocco? Con lui siamo quasi a posto. E spero che resti Bjelanovic, lo conosco bene, ci può essere utile. Favorite? Dico lo Spezia, si è rinforzato bene. E poi ha preso un certo Mandorlini…”.
Sulla dirigenza, poi, il tecnico conclude: “Tutta la società si sta ristrutturando e finalmente è stata eliminata l’anomalia del direttore sportivo. Sono sempre andato d’accordo con i miei dirigenti, negli ultimi due anni non è successo perché quel ruolo non esisteva. Dimentichiamo Gibellini: ora con Sogliano c’è un vero rapporto di collaborazione. Setti? L’ho incontrato dopo la partita con Fiorentina. Ci stiamo conoscendo poco per volta. Martinelli? E’ rimasto il nostro primo tifoso, anche lui ci ha seguito nel ritiro. E ci dà la carica, ci sostiene anche se dovrebbe essere il contrario (gravi problemi di salute, ndr)”.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 28 luglio
29.07.2012 01:45 di Marco Fornaro
Entra nel vivo il week-end che non chiude le porte alle trattative, che si avvicinano verso l'ultimo mese. Il più caldo. Ecco il tutto riassunto nelle "Pillole di mercato".
Hellas Verona, il punto - Arrivato Cocco, Sean Sogliano attende i processi per constatare la posizione di Emanuele Pesoli. Se sarà squalificato si ritornerà sul mercato. Cosa che potrebbe già accadere con l'infortunio del partente Gepy Pugliese, che domani sarà operato.
Juve Stabia, Di Somma scatenato - Questo sabato vede protagonista assoluto il diesse del club stabiese, che ha messo finalmente a segno i tanto attesi colpi Vinci, Agyei e Seculin, a breve ufficiali. Verso l'arrivo anche Stefano Beltrame dalla Juventus. Salta Vasco Regini.
Spezia, situazione attaccante - In giornata si è fatto prepotente il nome di Massimo Maccarone, smentito dall'agente ai nostri microfoni che però sarebbe favorevole ad una soluzione simile.
Annotazioni di mercato - Il Lanciano cede: Zeytulayev verso la Salernitana, alla Reggina piace Sacilotto. Leali sempre più vicino al Crotone, si aspetta la decisione di Paratici. Il Bari è vicino a Chiochia, mentre Luca Lulli, classe '91, fa impazzire Brescia e Ascoli, che, se parte Guarna, chiederà Donnarumma. Il Lecce ufficializza Pia e Bogliacino.
FONTE: TuttoB.com
mercoledì, agosto 1st, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante
Verona, poker al Sud Tirol. Buon test per i ragazzi di Andrea Mandorlini!!
Il Verona si è sbarazzata del Sud Tirol con un poker nella seconda uscita stagionale dopo il pari a reti inviolate contro la Fiorentina. Si è trattato di un test impegnativo anche perchè la compagine guidata dal neo tecnico Stefano Vecchi militerà in Lega Pro nel prossimo torneo dopo aver sfiorato i play off in quello precedente con Stroppa. I ragazzi di Andrea Mandorlini si sono portati in vantaggio al 14' con uno degli ultimi arrivati in casa scaligera ovvero Martinho. Il centrocampista ha lanciato partire un tracciante che si è dapprima stampato sul montante per poi insaccarsi in rete. Il rappoddio si è materializzato 7' dopo con Bjelanovic abile a rubare palla sulla trequarti e nel lasciar partire il rasoterra vincente. Prima della pausa tris firmato da Grossi: sinistro millimetrico dopo aver varcato l’area di rigore. Infine nella ripresa ha chiuso i conti Berrettoni con un tocco sottomisura al 92’.
martedì, luglio 31st, 2012 | Posted by Marco Orrù
Calciomercato Verona, è fatta per Michelangelo Albertazzi
Il Verona non si ferma più e piazza un altro colpo: è praticamente fatta per Michelangelo Albertazzi del Milan, difensore lo scorso anno al Varese, classe ’91. Il giocatore, che era cercato anche dal Livorno e che molto bene ha fatto in queste prime uscite stagionali dei rossoneri, arriverà in maglia gialloblù in prestito con diritto di riscatto della metà. A breve l’ufficializzazione.
di Marco Orrù
martedì, luglio 31st, 2012 | Posted by Marco Orrù
Calciomercato Cittadella, per Bjelanovic c’è il veto di Andrea Mandorlini
Sasa Bjelanovic al Cittadella sarebbe cosa già fatta se non fosse per il veto dell’allenatore del Verona Andrea Mandorlini alla sua cessione. Un anno fa, il tecnico degli scaligeri ha spinto tanto per riportare in Italia il croato dal Cluj, club dove i due avevano lavorato insieme due anni fa, ma la stagione scorsa di Bjelanovic non ha soddisfatto completamente la società veneta. In attesa di affondare un altro colpo per l’attacco, dopo quello di Cocco, Mandorlini non vorrebbe privarsi anche di Bjelanovic dopo Pichlmann e per ora se lo tiene stretto. Per la disperazione del Cittadella che aveva trovato in lui il rinforzo ideale per l’attacco.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
L'Hellas batte quattro colpi, il Sud Tirol va ko
UN POKER DA APPLAUSI. Buone indicazioni per Andrea Mandorlini nel secondo test precampionato. Nicolas in porta al posto di Rafael, a riposo anche Bacinovic. Martinho rompe il ghiaccio dopo pochi minuti Bjelanovic firma il raddoppio, Grossi concede il tris In pieno recupero arriva anche la rete di Berrettoni
02/08/2012
Bressanone. Impressioni confermate, sensazioni confortanti: l'Hellas procede sulla via buona, dimostrando qualità tecniche, idee, soprattutto la capacità di ruotare interpreti e posizioni con disinvoltura ed esiti apprezzabili. Occhio perché i gialloblù si sono ritrovati appena un paio di settimane fa e sono scesi in campo soltanto una volta - quella contro la Fiorentina - prima di ieri pomeriggio, al Comunale di Bressanone, dove si sono divertiti a mettere sotto il Sudtirol, compagine di punta della Lega Pro, rodata sul piano dell'intesa e certamente più sciolta anche sul piano della condizione fisica visto che domenica prossima dovrà debuttare in Coppa contro il Cuneo di Ezio Rossi.
Il tabellino recita quattro a zero ma è specchio parziale di un confronto che avrebbe potuto risultare pure più pesante per i biancorossi altoatesini, quasi mai pericolosi dalle parti di Nicolas (sostituto di Rafael) se non su un paio di leggerezze difensive del Verona.
Verona che a sua volta nella ripresa avrebbe potuto largheggiare se Berrettoni, Gomez, Pesoli, Rivas non si fossero lasciati sfuggire ghiotte occasioni, anche per la buona vena del portiere avversario Grandi.
In sintesi, le gambe sono ancora dure ma la testa funziona bene, così come c'è apparente sintonia tra i pensieri del tecnico gialloblù e i suoi giocatori, capaci di adattarsi alle variazioni sul ruolo. Sempre con risultati apprezzabili. A Bressanone, davanti a qualche centinaio di spettatori - soprattutto di fede scaligera - Mandorlini ribadisce il 4-3-3 infilando Jorginho nel cuore del gioco (protetto da Russo e Martinho) e rilanciando al centro dell'attacco Bjelanovic, assistito da Grossi e Carrozza. Davanti a Nicolas ci sono Crespo e Fatic esterni, Ceccarelli e Maietta nel mezzo. Qualche prima scelta si accomoda in panchina, qualche altra marca visita. In particolare nella distinta non compare il nome di Bacinovic, fermato da una noia a un alluce. Comunque l'Hellas va, a dispetto degli accumuli di acido lattico dei giorni precedenti. Manca un po' di ritmo, invocato a voce alta da Mandorlini. Non sempre la soluzione è convincente ma c'è ordine e la costante ricerca dell'intesa. E si riconosce una prima importante fisionomia di squadra.
Ovviamente servirebbe un «golletto» a corroborare la pietanza: a servirlo ci pensa Martinho, bravo a rubare palla a un difensore, scambiarla con Bjelanovic e infilare in diagonale da posizione non comodissima. Merita un brindisi, visto che è la prima perla stagionale in casa scaligera. Sei minuti e un altro furto con destrezza operato sulla tre quarti offre una chanche a Bjelanovic: fuga verso la porta, un paio di difensori bellamente gabbati e sberla dal limite oltre il portiere.
Tra i più vitali della truppa gialloblù c'è Grossi, che spesso scambia la corsia con Carrozza. Gli manca il sigillo, che però si esaurisce a metà tempo in un tentativo morto appena a lato. Poco male perché a 5' dall'intervallo l'ex Siena riceve appena dentro l'area, fa due passi, un dribbling secco e poi spara un diagonale imprendibile per il portiere del Sudtirol. È il tris per la formazione in gialloblù.
La ripresa nasce con il Verona mezzo rivoluzionato: Martinho e Russo scalano indietro di qualche metro perché ad occupare la loro posizione di partenza, sulla mediana, ci sono Hallfredsson e Laner. Jorginho, di lì a qualche minuto, finirà a fare il centrale difensivo - di fianco a Pesoli - lasciando ad Arzamendia i compiti di play basso. Davanti si rivedono Rivas, Gomez e Berrettoni. Il Verona comunque corre, anche meglio rispetto a quanto dimostrato nei primi 45'. Crea, sciupa, a tratti diverte. Però non fa gol.
Nicolas rischia una volta sola quando Bocalon (quello della beffa col Portogruaro, ricordate?) si invola verso la porta, beffato dal recupero spettacolare di un Hallfredsson versione Nesta. Poi è ancora Hellas, troppo spesso a tanto (poco) così dal quarto centro. Che Berrettoni pesca a un sussurro dal triplice fischio, sbucando sul secondo palo nell'area biancorossa intasata. Applausi e sorrisi in tribuna. Sabato tocca al Palermo, sarà un'altra musica. Non per forza meno gradevole.
Francesco Arioli
Infortuni e deferimenti, tre «spine» per Sogliano
LA SFORTUNA. Lungo stop per Pugliese, fermo anche Cocco. Che cosa succederà a Pesoli? Il diesse potrebbe tornare sul mercato per ritoccare la squadra: «Meglio avere qualche problema adesso, forti anche con i cerotti»
01/08/2012
Aveva messo ogni casella al suo posto. Senza fretta, ma neanche senza aspettare l'ultimo minuto dell'ultimo giorno di mercato. Sean Sogliano aveva quasi ultimato il mosaico e impreziosito il Verona con punti fermi che sarebbero durati fino a fine campionato. Santa Cristina però non ha portato bene. Per carità, il tempo per rimediare c'è tutto, la serie B è lontana più di tre settimane in fondo. Di certi freni però Mandorlini avrebbe fatto volentieri a meno, tanto che qualche tifoso dalla Val Gardena suggeriva un viaggio a Lourdes o una benedizione preritiro. Soprattutto per i difensori.
MURO INCERTO. È bastato un attimo per capire che Emanuele Pesoli avrebbe sistemato alla perfezione la difesa. Sogliano l'ha voluto fin dal primo giorno, l'ha tenuto d'occhio nel ritiro del Siena prima di chiudere. Il diesse conosce bene la leadership di Emanuele e quella testa sempre nella partita. Una raccomandazione al vicino di reparto, testa alta, tanta intensità, imbattibile nel gioco aereo. Lui e Maietta sarebbero la coppia più forte della B. Il condizionale resta d'obbligo, Pesoli deve attendere il procedimento di venerdì e sabato e il giudizio della Disciplinare della settimana prossima. E poco dopo anche la Corte di Giustizia Federale. Il Verona resta col fiato sospeso, Pesoli anche. In una delle tante scrivanie della sede dell'Hellas il suo biennale è sempre ben in vista. Firmato ma non depositato in Lega. Una misura cautelativa d'obbligo. Il punto di domanda è gigantesco, così come il rammarico. Perché Pesoli si sta rivelando davvero l'uomo giusto al posto giusto. La società resta fiduciosa, la sua assoluzione sarebbe una delle notizie più belle dell'estate.
MANCINI IN BILICO. L'altro intoppo è a sinistra. Il nuovo Fatic e il vecchio Pugliese, una scommessa da vincere ed una vecchia colonna non proprio saldissima. Gepy si stava giocando la riconferma e intanto teneva calda l'ipotesi-Bari, che gli offriva due anni di contratto e l'occasione di giocare nella sua squadra del cuore. Hellas prima opzione, poi il Bari. Il contrasto con Cerci e la frattura al malleolo sinistro venerdì nell'amichevole con la Fiorentina hanno tagliato la testa al toro, almeno quattro mesi a guardare gli altri non sono il massimo per chi voleva a tutti i costi guadagnarsi un'altra stagione con Mandorlini. Tutto fermo, almeno per ora. Il Verona vuole capire nelle prossime due settimane se Fatic è tornato il cavallo di razza che aveva incantato all'Inter o il giocatore immaturo che credeva di essere un campione già a vent'anni. Dal suo rendimento Sogliano deciderà l'altro terzino da prendere. Un potenziale titolare, se Fatic si mostrerà ancora incerto. Uno di fascia leggermente più bassa, se Ivan torna quello dei bei tempi. Per adesso ci penserà Albertazzi a coprire a sinistra ma anche al centro. Più solo a destra Crespo, per i problemi al piede sinistro di Abbate che si risolveranno non prima di una decina di giorni. Per adesso da quella parte c'è Huston, in attesa del recupero di Matteo.
COCCO BLOCCATO. Ci ha messo tanto ad arrivare e un attimo a farsi male. L'arrivo a Santa Cristina di Andrea Cocco aveva consegnato a Mandorlini uno dei due attaccanti centrali inclusi nel progetto tecnico, uno da 12 gol nell'ultimo anno con l'Albinoleffe. Pronti, via e il polpaccio si blocca. Non ci voleva, dopo una prima parte di ritiro trascorsa a provare da centravanti Gomez ma anche naturalmente Bjelanovic, che Mandorlini confermerebbe ma che la società ha inserito nella lista dei partenti. Ma il mercato ha le sue regole. Pazienza obbligata, in entrata e in uscita. Ci vuole tempo, anche per oliare tutti i meccanismi e farsi trovare al top per il torne. Operazione possibile, nonostante qualche freno di troppo. Il Verona di quest'anno promette di essere più forte anche delle avversità, con la Fiorentina in fondo l'ha già dimostrato a chiare lettere. «Meglio avere qualche problema adesso che dopo», il pensiero dell'Hellas. Tanto il Verona è forte anche con qualche cerotto.
Alessandro De Pietro
Che festa in Arena. Si alza il sipario sulla nuova serie B
L'APPUNTAMENTO. L'anfiteatro scaligero ospiterà la manifestazione. Abodi ha scelto una «location» di grande fascino «Non rappresenta solo Verona, è un simbolo di arte e storia. In una piazza di grande tradizione calcistica»
31/07/2012
La Serie B ripartirà da Verona, dal suo palcoscenico più glorioso. I nuovi calendari nel cuore dell'Arena, venerdì a mezzogiorno, un cammino lungo dieci mesi generato da un computer immerso in un contesto dal fascino impareggiabile. L'idea è venuta ad Andrea Abodi in persona, il presidente di Lega, un'intuizione diventata in un attimo realtà grazie alla collaborazione immediata del sindaco Flavio Tosi e di Francesco Girondini, presidente della Fondazione Arena. Protagonista assoluta Verona, grazie al suo vissuto ma anche per merito di una passione che in B non ha eguali.
Lo sa bene Abodi, che non ci ha messo un attimo a scegliere lo scenario ideale, finalmente lontano da freddi palazzi istituzionali e uffici tutti uguali. «Al di là delle appartenenze - ha evidenziato Abodi - l'Arena è l'emblema di Verona ma anche un patrimonio di tutto il Paese. Un motivo d'orgoglio per la città, ma non solo. Abbiamo scelto una grande piazza, un tifo straordinario e un simbolo di arte, storia, cultura e tradizione al quale desideriamo legarci anche per dare un segnale distintivo di quel che vuole essere la giovane Serie B, inserita sempre più nel territorio e vicina ai tesori d'Italia. La volontà di coniugare calcio e storia non poteva che condurci all'interno dell'Arena».
CONTO ALLA ROVESCIA. Venerdì ci sarà anche il presidente federale Giancarlo Abete e tante autorità del pallone, con i rappresentanti delle 22 società e gli occhi di mezza Italia.
Abodi cercherà di tenere distanti procedimenti assortiti e il calcioscommesse, almeno per qualche ora. Impresa difficile, se non impossibile. Grosseto e Lecce saliranno sul palco con l'etichetta di enormi incognite, accusate di responsabilità diretta e potenziali candidate alla retrocessione. «Chi ha sbagliato deve pagare, intanto abbiamo il dovere di andare avanti», il pensiero di Abodi, costretto a convivere con due grandi dubbi fino alle soglie del campionato al via il 25 agosto, quando Disciplinare e Corte di Giustizia Federale si saranno già espresse.
PASSO INDIETRO. I calendari fra un attimo, l'appendice dell'ultima serie B ancora viva. Impossibile non pensare al rigore di Massa non concesso a Ferrari. La casella di posta elettronica di Abodi è stata invasa di mail a getto continuo. Lui non si è tirato indietro. «Ho risposto a tutti, mi sembrava giusto farlo. Quel che voglio conservare di quella partita è però l'immagine finale del Bentegodi, con la gente tutta in piedi ad applaudire la squadra nonostante la sconfitta. Credo che proprio quel giorno sia stato l'inizio di un nuovo capitolo per Verona, una fotografia meravigliosamente pulita che la tifoseria ha voluto trasmettere a tutti noi». Abodi parla chiaro, torna su Massa. «Ha commesso un errore e anche qualcosa di più, quella partita credo gli sia rimasta dentro per qualche giorno. Teniamo conto però che lui veniva da un'ottima stagione e che la promozione in A la meritava già dopo il primo anno di B. No, non c'era un disegno preconfezionato. Un arbitro non rischia la sua carriera così».
SGUARDO IN AVANTI. L'Hellas ha dimenticato quasi del tutto, voltato pagina con Setti e un nuovo progetto in parte figlio del precedente. Emblematiche le parole del direttore generale Gardini al suo arrivo, quando il ricordo era ancora nitido e l'amaro in bocca parecchio: «Quel che conta è avere la forza di guardare al domani, solo così si costruiscono le vittorie». Abodi avrà sentito tutto, anche da lontano. Segnale di maturità importante. «Il Verona è una pietra preziosa del nostro calcio, con una nuova dirigenza ed un vecchio presidente come Giovanni Martinelli rimasto all'interno della società. Questo conta davvero adesso». L'Arena venerdì sarà prontissima, nel bel mezzo della stagione lirica ma curiosa di scoprire la nuova B. L'Hellas giocherà in trasferta la prima. Il resto lo dirà il computer.
Alessandro De Pietro
Rafael spinge il Verona: «Sì, puntiamo al massimo»
PROGETTI DI VERTICE. Sesta esperienza in gialloblù per il brasiliano di Mandorlini. Il portiere: «La società ha costruito un grande gruppo e le aspettative non mancano. Ai nuovi arrivati dico che qui si gioca sempre per vincere»
30/07/2012
Di acqua sotto i ponti ne ha vista scorrere parecchia. Sporca e pulita. Rafael è passato da quattro presidenti e sette allenatori. Ha stretto la mano ad Arvedi, Previdi, Martinelli e Setti. Ha avuto Colomba, Pellegrini, Sarri, Remondina, Vavassori, Giannini e Mandorlini. È stato quasi in C2 ma anche quasi in serie A, compagno di Tachtsidis che diventerà uno dei migliori d'Europa e di Da Dalt sceso fino all'Interregionale, di Bacinovic e Rivas ma pure di Politti e Hurme.
Non ha rimosso nulla Rafael, così come tutti quei provini in giro per l'Europa e i biglietti di sola andata per il Brasile che sapevano tanto di sconfitta per quel giovane portiere che voleva tanto sfondare nel calcio. Dall'estate del 2007 ad oggi, a Verona quasi da una vita.
Una rarità, in un'epoca in cui le bandiere scarseggiano e i giocatori cambiano maglia alla velocità della luce. «L'Hellas era appena retrocesso, in serie C, lì siamo stati quattro anni vivendo anche momenti difficili. Ricordo tutto, soprattutto ora. Non ne ho mai fatto una questione di categoria quanto di continuità. Quel che conta per me è essere rimasto così a lungo in una piazza tanto importante come Verona».
MERCATO INUTILE. Voci e rumors sono giunti fino in Brasile. Per un attimo la serie A qualcosa ha cercato di dirgli.
Si era fatto sotto il Pescara. Qualche chiacchiera, un caffé speso al bancone del bar degli hotel milanesi fra agenti e direttori sportivi, pensieri buttati lì ma mai diventati una vera trattativa. Rafael ha registrato tutto anche dall'altra parte dell'Oceano. Tempo di seguire il mercato ne ha avuto. Vivono d'inverno i sudamericani calciatori. Le ferie in patria, il pallone in Italia. Si abbronzano solo a fine stagione e in ritiro, mai sulla spiaggia. «Le vacanze le ho trascorse a casa, molto tranquillo. Ho letto, ho seguito. L'interesse di altri club fa piacere ma la società non mi ha mai riferito nulla ed io vado avanti per la mia strada».
Non mente, dopo sei anni non c'è motivo di fare il ruffiano. Fra i calciatori la categoria è già abbastanza affollata. «A livello personale essere cercato da altre società è una bella soddisfazione ma quel che voglio io è rimanere all'Hellas. Soprattutto quel che più desidero è riuscire ad andarci col Verona in serie A, sarebbe davvero il massimo per chi come me è partito da molto lontano con questi colori».
MEMORIA STORICA. Sull'Hellas potrebbe scrivere un libro Rafael, sbarcato in Italia quando il Verona veniva definito a sproposito la Juve della C e costretto adesso a parare pericolosi complimenti e scontati onori. Non è facilissimo correre quando hai addosso gli occhi di tutti. «Sappiamo com'è finita l'anno scorso, non eravamo certo una delle favorite però abbiamo giocato un ottimo campionato e alla fine quasi riuscivamo a centrare l'obiettivo. Le aspettative ora sono diverse, è chiaro. La società ci ha messo a disposizione una rosa importante e giocare così per l'obiettivo massimo. Per questo è importante assemblare in fretta il gruppo, diventare una squadra, capire fino in fondo quello che vuole il mister e metterlo in pratica il prima possibile».
QUESTIONE DI MENTALITÀ. Il suo ultimo messaggio è chiaro, nessuno fra i compagni d'altronde è al Verona da così tanto tempo. Lui può permettersi di ricordare delle regole. In fondo sono quelle di Mandorlini e di chi quest'anno gareggerà per i traguardi più alti. La corsa sarà lunga e i margini di errore risicati. Meglio entrare subito nella parte. «I ragazzi nuovi mi sembrano tutti desiderosi di inserirsi rapidamente nei meccanismi di squadra. Prematuro parlare di uno piuttosto che di un altro, prima dobbiamo conoscerci a fondo. Bisogna lavorare molto, essere subito concentrati. Il campionato non è poi così lontano, per non parlare della Coppa Italia. Le mie sensazioni? C'è tanta qualità, questo è fuori dubbio, ma è importante intanto che questi ragazzi abbiano capito immediatamente che a Verona si deve giocare sempre per vincere».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
HELLAS-SUDTIROL 4-0 GIALLOBLU' IN CRESCITA
01/08/2012 18:54
Sudtirol-Hellas Verona 0-4
Marcatori: 14' Martinho, 21' Bjelanovic, 40' Grossi, 92' Berrettoni
Sudtirol: Grandi (46' Marcone); Maccarone, Cappelletti, Tagliani (72' Kiem), Rubin (46' Bello); Furlan (72' Ahmedi), Bertoni (72' Ciaghi), Branca (61' Bontà); Campo, Thiam (46' Bocalon), Pasi (46' Candido).
A disposizione: Hasler, Granzotto, Falagario, Timpone.
Allenatore: Stefano Vecchi
Hellas Verona: Nicolas (69' Sluga); Crespo (46' Laner), Ceccarelli, Maietta, (46' Pesoli) Fatic (46' Hallfredsson); Russo (69' Verdun), Jorginho (63' Arzamendia), Martinho; Carrozza (46' Rivas), Bjelanovic (46' Gomez Taleb), Grossi (46' Berrettoni).
Allenatore: Andrea Mandorlini
Arbitro: Michele Volpato (Sez. arbitrale di Merano)
Note. Ammoniti: -. Espulsi: -. Recupero: 0'-0'. Spettatori: 300 circa
PRIMO TEMPO
5'pt: Thiam per Pasi. Esce nicolas sventa.
15' pt: Bjelanovic per Martinho. Diagonale sinistro gol.
23' pt: ancora Martinho, bravissimo a recuperare la palla. Scarico per Bjelanovic che con la complicità di Grandi insacca il 2-0.
I carichi di lavoro si fanno sentire. Poca velocità nelle azioni di attacco del Verona.
41' pt: Tentativo di Grossi, fuori di pochissimo.
43' pt Splendida rete di Grossi. Il centrocampista lavora un pallone sulla sinistra e fa partire un diagonale imprendibile. 3-0 per l'Hellas che pur non rillando sempbra disporre a piacimento dell'avversario, dimostrando grande forza.
44' pt: fuorigioco dubbio fischiato a Bjelanovic. Gol del 4-0 annullato
SECONDO TEMPO
Iniziato il secondo tempo.
In campo Berrettoni, Sluga, Hallfredsson. Martinho terzino sinistro
13' st cross di Berrettoni per Gomez in ritardo
20' st: Rivas di destro dai 25 metri, respinge la retroguardia altoatesina
30'st: ottimo cross di Martinho per Gomez che di testa manca fuori di pochissimo
33' st grande chiusura di Hallfredsson su Bocalon lanciato a rete
36': Gomez sul servizio di Verdun. Para Martone
38' st: Berrettoni in area tira ma Cappelletti intercetta la conclusione.
42' Colpo di testa Bocalon su angolo, alto.
46': traversone da destra, Berrettoni nell'area piccola, tap in e rete 4-0.
Finisce così.
FONTE: TGGialloBlu.it
Setti: "Il Verona è tornato per dimostrare"
Postata il 01/08/2012 alle ore 23:15
"Dalla Lega un forte segnale distensivo. Per tutti, dentro e fuori dal campo, ci saranno le premesse necessarie per un approccio positivo"
BRESSANONE - Dopo il successo per 4-0 è intervenuto di fronte a microfoni, taccuini e telecamere anche Maurizio Setti. Il presidente ha fatto un'analisi a 360 gradi sul momento dei gialloblù, partendo dal test col Sudtirol. "Il Verona evidenzia qualità, le gambe sono un po' pesanti come normale, l'andamento verso l'inizio è sostanzialmente buono. Peccato per qualche infortunio, la squadra sta mettendo a punto i meccanismi richiesti dal mister".
Venerdì in Arena il sorteggio dei calendari della cadetteria. Una cornice di prestigio, per un'iniziativa da accogliere con entusiasmo: "Credo faccia parte del fatto che una società sia caratterizzata da tanti aspetti. Lo ritengo un forte segnale distensivo da parte della Lega, dobbiamo ragionare per primi, in modo da capire che potrebbe essere il principio rispetto a qualcosa di diverso. Verona è una città importante, i tifosi devono considerare l'organizzazione dell'evento in terra scaligera nella prospettiva dell'inizio del campionato. L'Hellas dirà la sua dal punto di vista sportivo, con un peso specifico pure in Lega. Sono arrivati dirigenti di spessore, il Verona è tornato con la voglia di dimostrare qualcosa sotto tutti i punti di vista. Per tutti, dentro e fuori dal campo, ci saranno le premesse necessarie per un approccio positivo".
Non c'è più spazio per le recriminazioni, meglio guardare avanti: "E' ora di parlare del futuro, di cosa l'Hellas si appresta a fare in questa stagione. Ogni settimana c'è l'opportunità per far vedere la propria forza, lasciando stare le dinamiche passate. Costruire una società strutturata era il primo fattore da considerare, la qualità della squadra è aumentata ma durante la preparazione ogni atleta ha un ritmo diverso nel perfezionare la condizione. Daremo certamente un buon contributo al campionato".
E' passato ormai un mese e mezzo dall'arrivo di Setti a capo della società: "Sono una persona equilibrata, vivo serenamente questo insediamento. Stiamo dimostrando quanto promesso, con un club serio, per sottolineare che Verona è una città stupenda, caratterizzata dalla presenza di tifosi passionali che puntualmente ci sosterranno. Per quanto riguarda il calciomercato, inseriremo i tasselli mancanti: una punta, un difensore, magari qualche giovane interessante. Non ci fermeremo certamente qui, il nostro compito è dare tutto ad ogni partita. Grazie alla qualità qualcosa di positivo si vedrà".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Giusto restare uniti"
Postata il 01/08/2012 alle ore 23:11
"Sono state evidenziate tante cose più o meno buone come giusto in questo momento. Ci avviciniamo ai primi impegni ufficiali, i carichi si fanno sentire"
BRESSANONE - Dalla società scaligera segnali di compattezza in questo avvio di stagione. Ne fornisce testimonianza anche Andrea Mandorlini al termine della 2a amichevole estiva dei gialloblù: "Ci apprestiamo a vivere una stagione importante, da protagonisti, è giusto restare uniti".
Nonostante il sonoro 4-0 ai danni del Sudtirol, il tecnico bada al concreto: "Eravamo un po' stanchi, sono state evidenziate tante cose più o meno buone come giusto in questo momento. Ci avviciniamo ai primi impegni ufficiali, i carichi si fanno sentire. Da parte dei ragazzi c'è sempre tanta disponibilità, talvolta ci dobbiamo adeguare alle circostanze. Martinho non si era visto con la Fiorentina a causa di un problema fisico, può giocare in più ruoli, è un bravissimo ragazzo che ha qualità. Tutti intendono mettersi in discussione, dando un contributo anche in posizioni diverse".
Rispetto alla stagione scorsa il metodo di lavoro è rimasto simile: "In linea di massima la preparazione non è cambiata molto, pensiamo a migliorare il gioco e mettere tanti chilometri nelle gambe".
Ufficio Stampa
Sudtirol-Hellas Verona 0-4
Postata il 01/08/2012 alle ore 20:19
Nella 2a amichevole estiva della formazione scaligera successo firmato Martinho, Bjelanovic, Grossi e Berrettoni
BRESSANONE - Secondo test estivo per la formazione scaligera, reduce dal pari a reti inviolate con la Fiorentina. Mandorlini si affida a Nicolas tra i pali, con Ceccarelli a far coppia con Maietta nel cuore della difesa, Jorginho in cabina di regia assistito da Russo e Martinho. Davanti il trio Carrozza-Bjelanovic-Grossi.
Primo tempo. Al 5' tempestiva chiusura in uscita di Nicolas su Thiam, lanciato in profondità. Grossi si accentra al 12' e tenta di servire l'accorrente Carrozza, la palla arriva con un attimo di ritardo rispetto all'esterno pugliese. Scaligeri che sbloccano il risultato al minuto 14 grazie a Martinho, abile a battere Grandi con un diagonale che colpisce il palo e finisce in rete. Raddoppio scaligero con Bjelanovic (21'), abile a rubar palla sulla trequarti e scoccare il destro rasoterra, che finisce alle spalle dell'estremo difensore biancorosso. Alla mezz'ora triangolazione veloce ai venti metri degli attaccanti del Sudtirol, al tiro arriva Pasi, palla deviata in angolo. Incursione sulla corsia destra di Crespo (37'), tocco per Grossi, mancino dell'ex Siena a lato di un soffio. Tris dell'Hellas al 40': sinistro molto potente di Grossi da appena dentro l'area di rigore, Grandi battuto sul palo lontano.
Secondo tempo. Traversone teso di Berrettoni (58') Gomez Taleb arriva con un pizzico di ritardo al centro dell'area. Al 65' prova il destro dalla distanza Rivas, palla respinta dalla difesa biancorossa. Cross morbido di Martinho dalla sinistra (75'), incornata dell'ex Gubbio fuori di poco. L'argentino ci riprova all'81' su servizio di Verdun, Marcone si allunga e respinge. Berrettoni riceve in area (83') e col destro va a colpo sicuro, bravo Cappelletti a farsi trovare sulla traiettoria. Gli uomini di Vecchi effettuano un nuovo tentativo all'83' con Bocalon, destro debole controllato da Sluga. Poker scaligero al 92' con un tap-in di Berrettoni.
Sudtirol-Hellas Verona 0-4
Marcatori: 14' Martinho, 21' Bjelanovic, 40' Grossi, 92' Berrettoni
Sudtirol: Grandi (46' Marcone); Maccarone, Cappelletti, Tagliani (72' Kiem), Rubin (46' Bello); Furlan (72' Ahmedi), Bertoni (72' Ciaghi), Branca (61' Bontà); Campo, Thiam (46' Bocalon), Pasi (46' Candido).
A disposizione: Hasler, Granzotto, Falagario, Timpone.
Allenatore: Stefano Vecchi
Hellas Verona: Nicolas (69' Sluga); Crespo (46' Laner), Ceccarelli, Maietta, (46' Pesoli) Fatic (46' Hallfredsson); Russo (69' Verdun), Jorginho (63' Arzamendia), Martinho; Carrozza (46' Rivas), Bjelanovic (46' Gomez Taleb), Grossi (46' Berrettoni).
Allenatore: Andrea Mandorlini
Arbitro: Michele Volpato (Sez. arbitrale di Merano)
Note. Ammoniti: -. Espulsi: -. Recupero: 0'-0'. Spettatori: 300 circa
Ufficio Stampa
Santa Cristina: ultimo giorno prima del Sudtirol
Postata il 31/07/2012 alle ore 19:44
Riscaldamento, andature, lavoro atletico e scarico al mattino, torelli, tattica e partita nel pomeriggio
SANTA CRISTINA - Riscaldamento, andature, lavoro atletico e scarico al mattino, torelli, tattica e partita nel pomeriggio: questa l'attività svolta nel corso delle due sedute di allenamento affrontate nella giornata di martedì dai gialloblù a Santa Cristina Val Gardena.
Mercoledì mattina alle 10 l'ultima seduta prima del test col Sudtirol, in programma alle 18:30 a Bressanone.
Ufficio Stampa
In gialloblù Michelangelo Albertazzi
Postata il 31/07/2012 alle ore 17:09
Il calciatore ex Varese, nato a Bologna il 7 gennaio 1991, approda in gialloblù con la formula del prestito con diritto di riscatto della compartecipazione
VERONA - Hellas Verona ha perfezionato l'acquisto di Michelangelo Albertazzi, difensore proveniente dal Milan.
Il calciatore ex Varese, nato a Bologna il 7 gennaio 1991, approda in gialloblù con la formula del prestito con diritto di riscatto della compartecipazione.
Ufficio Stampa
Al via la stagione della Primavera gialloblù
Postata il 31/07/2012 alle ore 15:58
I ragazzi di Lorenzini si sono ritrovati questo pomeriggio allo stadio "Bentegodi" per partire alla volta di Montefiorino, dove affronteranno la preparazione estiva
VERONA - Al via la nuova stagione della Primavera dell'Hellas Verona, che questo pomeriggio si è ritrovata allo stadio "Bentegodi" per partire alla volta di Montefiorino, dove affronterà la preparazione estiva.
Alla guida della formazione gialloblù l'ex tecnico degli Allievi Regionali del Milan Roberto Lorenzini, supportato dallo staff composto dall'allenatore in seconda Sergio Guidotti, dal preparatore atletico Luca Amati e dal fisioterapista Simone Da Re.
I baby gialloblù resteranno in Emilia fino al 10 agosto; il 25 agosto inizia campionato, il 19 settembre ed il 3 ottobre è in programma il 1° turno eliminatorio di TIM Cup.
Ufficio Stampa
Bacinovic ed Hallfredsson convocati in Nazionale
Postata il 31/07/2012 alle ore 17:15
Il 15 agosto lo sloveno affronterà la Romania (fischio d'inizio alle 20:45), l'islandese le Isole Fær Øer alle 21:45
VERONA - Armin Bacinovic ed Emil Hallfredsson sono stati convocati dalle rispettive Nazionali in vista delle gare amichevoli in programma mercoledì 15 agosto.
Lo sloveno affronterà la Romania (fischio d'inizio alle 20:45), l'islandese le Isole Fær Øer alle 21:45.
Ufficio Stampa
Il 9 agosto a Busto Arsizio amichevole con la Pro Patria
Postata il 30/07/2012 alle ore 19:37
La società scaligera ha fissato un'altra amichevole estiva dopo quelle con Fiorentina, Sudtirol e Palermo
VERONA - La società scaligera ha fissato un'altra amichevole estiva dopo quelle con Fiorentina, Sudtirol e Palermo.
Giovedì 9 agosto (ore 20) i gialloblù saranno di scena allo stadio "Speroni", teatro del ritorno dei play-out nel 2008, per affrontare la Pro Patria.
Ufficio Stampa
Santa Cristina: verso il Sudtirol, lunedì doppia seduta
Postata il 30/07/2012 alle ore 19:28
Riscaldamento, lavoro di forza in palestra al mattino, tattica per reparti e partita nel pomeriggio dei gialloblù
SANTA CRISTINA - A due giorni dalla 2a amichevole estiva della formazione scaligera, in programma a Bressanone col Sudtirol, al "Mulin da Coi" è stata svolta una doppia seduta.
Riscaldamento, lavoro di forza in palestra al mattino, tattica per reparti e partita nel pomeriggio dei gialloblù.
Ufficio Stampa
Calendario Serie B, appuntamento venerdì in Arena
Postata il 30/07/2012 alle ore 16:49
L’evento, alla presenza del presidente della Lega Serie B Abodi, di quello della Figc Abete, del sindaco di Verona Tosi e dei rappresentanti delle 22 società, si svolge alle ore 12
MILANO - Sarà lo straordinario scenario dell’Anfiteatro dell’Arena di Verona a ospitare la presentazione del calendario della Serie B 2012/2013, 81° edizione del campionato cadetto istituito nella stagione 1929/30 e terzo organizzato dalla nuova Lega Nazionale Professionisti Serie B.
L’evento, alla presenza del presidente della Lega Serie B Andrea Abodi, di quello della Figc Giancarlo Abete, del sindaco di Verona Flavio Tosi e dei rappresentanti delle 22 società, si svolge venerdì 3 agosto alle ore 12 e sarà trasmesso in live streaming sul sito legaserieb.it e su alcuni dei principali network nazionali.
La Lega Serie B ringrazia il Comune di Verona e la Fondazione Arena di Verona per l’utilizzo dell’Anfiteatro dell’Arena, in un evento che unisce idealmente sport e arte, valorizzando le realtà territoriali delle città della Serie B e il loro meraviglioso patrimonio storico, architettonico e culturale.
Ufficio Stampa
Infortunio Pugliese, operazione con esito positivo
Postata il 30/07/2012 alle ore 16:38
L'intervento ha previsto riduzione e sintesi con placche e viti, il trattamento del danno cartilagineo e la sutura del legamento deltoideo
VERONA – Giuseppe Pugliese, infortunatosi nel corso dell’amichevole di venerdì contro la Fiorentina, è stato operato lunedì mattina presso l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar dopo aver riportato la frattura scomposta del malleolo peroneale sinistro.
L’intervento della durata di un'ora e mezza, che ha previsto riduzione e sintesi con placche e viti, il trattamento del danno cartilagineo e la sutura del legamento deltoideo, è stato effettuato con esito positivo dall’equipe del Dottor Zorzi, composta dal Dottor Cortese e dal Dottor Iacono.
Ufficio Stampa
Santa Cristina: gialloblù di nuovo in campo dopo il pari di venerdì
Postata il 29/07/2012 alle ore 18:51
Domenica gli uomini di Mandorlini hanno svolto una doppia seduta: riscaldamento e lavoro atletico al mattino, torello, tattica per reparti e partitella nel pomeriggio
SANTA CRISTINA - Dopo aver goduto di un giorno di riposo a seguito della gara amichevole con la Fiorentina, i gialloblù sono tornati in campo presso il centro sportivo "Mulin da Coi".
Domenica gli uomini di Mandorlini hanno svolto una doppia seduta: riscaldamento e lavoro atletico al mattino, torello, tattica per reparti e partitella nel pomeriggio.
Ufficio Stampa
Pugliese, frattura scomposta del malleolo peroneale sinistro
Postata il 28/07/2012 alle ore 11:21
Lunedì il difensore sarà operato dall'equipe del Dottor Zorzi, assistita dal Dottor Iacono. I tempi di recupero saranno valutati successivamente dallo staff medico gialloblù
VERONA - Giuseppe Pugliese, infortunatosi nel corso dell'amichevole di venerdì sera con la Fiorentina, disputata a Moena, ha riportato la frattura scomposta del malleolo peroneale sinistro.
Lunedì il difensore sarà operato dall'equipe del Dottor Zorzi, assistita dal Dottor Iacono. I tempi di recupero saranno valutati successivamente dallo staff medico gialloblù.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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PER CASSANO ALL'AEROPORTO DI BARI NAVETTA RISERVATA! E scoppiano le sacrosante polemiche...
FURTO A CASA DI ANTOGNONI, uomo bandiera della FIORENTINA e pilastro della Nazionale campione del mondo nell'82, rubate medaglie e cimeli...
'BISCOTTO OLIMPICO' tra cinesi e coreane nel badminton: la giuria vede e squalifica tutti per comportamento niente affatto olimpico... Giusto così! Magari succedesse anche nel calcio...
VITA DA EX: IUNCO al BARI! Dopo lo svincolo dall'HELLAS CIOTOLA ricomincerà dalla Seconda Divisione con la formazione dell'AQUILA... Giovanni MORABITO, terzino nel VERONA del 2007-2008, dopo aver smesso a 34 anni, allena il VALLE GRECANICA in Serie D
MOTOGP: ROSSI si sfoga 'Restare ancora in DUCATI? Un salto nel buio...'
IL PROCURATORE DELLA FEDERCALCIO PALAZZI riconosciuto in vacanza da alcuni 'tifosi' juventini: aggredito ed insultato!
OLIMPIADI: La prima medaglia è l'argento di TESCONI nella pistola ad aria compressa da 10 metri ma poi arriva l'esaltante oro a squadre dal tiro con l'arco e l'incredibile tripletta oro-argento-bronzo dal fioretto individuale femminile con la DE FRANCISCA che batte in finale la connazionale ERRIGONI e la mitica VEZZALI, portabandiera italiana all'apertura, che con 4 stoccate in 12 secondi recupera sull'avversaria coreana e nel minuto supplementare conquista il bronzo per un podio completamente tricolore! Un'impresa... Come quella di OCCHIUZZI nella sciabola maschile che si arrende solo alla fine conquistando comunque un ottimo argento. Bronzo nello judo nella categoria fino a 52 chili per la FORCINITI, prima donna calabrese a conquistare una medaglia olimpica. Delude la coppia CAGNOTTO-DALLAPE' nel tuffo sincronizzato donne da 3 metri: per loro medaglia di legno... Altro argento per l'Italia è quello di CAMPRIANI sulla carabina ad aria compressa dai 10 metri dove l'oro è sfuggito per... Pochi millimetri! 'Flop' del nuoto sopratutto con la PELLEGRINI ma anche con MAGNINI che si sfoga 'Bisogna cambiare tutto!' Metallo più prezioso che invece non sfugge a MOLMENTI nella CANOA!
FORMULA 1: A Budapest, sempre avara di emozioni con la FERRARI, vince HAMILTON mentre ALONSO si deve accontentare di un 5° posto ma la testa della classifica è sempre sua...
CASSANO SULLA NAVETTA 'RISERVATA' PER L'AEREO. POLEMICHE A BARI -FOTO
Lunedì 30 Luglio 2012 - 17:18
BARI - La notizia è apparsa su Repubblica.it e ci dice che Antonio Cassano, insieme alla moglie Carolina e al figlio Christopher, è partito dall'aeroporto Bari, direzione Milano, imbarcandosi su una navetta riservata soltanto alla sua famiglia e a qualche altro 'intimo'.
Scatteranno sanzioni disciplinari per il gruppo di operatoratori aeroportuali che ha deciso di accompagnare così il calciatore del Milan. Lo ha deciso l'amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola, che ha commentato: "E' scandaloso in epoca di spending review".
FURTO IN CASA DI ANTOGNONI A FIRENZE: RUBATI MEDAGLIE E CIMELI DEI MONDIALI '82
Martedì 31 Luglio 2012 - 12:14
FIRENZE- Clamoroso furto a casa Antognoni: a quanto rivela 'la Nazionè dall'abitazione fiorentina dell'ex campione della Nazionale italiana sono stati rubati i cimeli dei Mondiali, e in particolare le 7 medaglie in oro donate dalla Federcalcio per i Mondiali di Argentina '78 e di Spagna '82. Sette, una per partita: a Madrid la Nazionale di Bearzot fece percorso netto, e vittorioso, ma arrivò in fondo anche quattro anni prima, a Baires, disputando la finale per il terzo posto contro il Brasile. Dalla casa dell'ex calciatore sono scomparse anche le quattro medaglie donate dalla Figc ai giocatori della Nazionale per la partecipazione al Campionato Europeo '80 in Italia; quella per le prime venti presenze in azzurro. Un premio Pozzo. Monete Kruger. E altro ancora. Insomma: tutto e di più della splendida avventura con la maglia azzurra indossata da 'Antoniò per 73 volte, con 7 reti segnate. Il furto nell'abitazione sui viali dove Antognoni vive con la moglie Rita e la figlia Rubinia, forse nella notte tra sabato e domenica. «Per fortuna non eravamo in casa, ma in Costa Azzurra, a Montecarlo. Non c'era neppure mia figlia. Questa è la cosa più importante, perchè purtroppo si legge spesso di episodi ben più gravi», spiega il numero 10 al quotidiano.
ROSSI, ARIA DI CRISI: "RESTARE IN DUCATI? È UN SALTO NEL BUIO" -FOTO
Lunedì 30 Luglio 2012 - 12:18
ROMA - La gara di Laguna Seca per Valentino Rossi è iniziata male (decimo tempo in griglia) e finita peggio (caduta a due giri dal termine, all'ingresso di quella esse in discesa, il 'cavatappì, che tante soddisfazioni gli aveva regalato in passato). Un pò il simbolo di un rapporto sempre più logoro tra lui e la Ducati. Nonostante la bellissima gara vinta da Casey Stoner (Honda) e la tattica mondiale dimostrata da Lorenzo (Yamaha), quello che più interessa agli appassionati delle due ruote è lo 'spread' Rossi-Ducati. Un differenziale di contenuti tecnici e di rassicurazioni, più che di zeri sul contratto. «La Ducati l'offerta l'ha ritoccata al ribasso - ha detto Rossi - in verità i soldi sono meno di quelli che erano. Ma, fortunatamente, per me questo non è un problema. Sto pensando all'offerta che mi hanno fatto anche perchè sembra che cambino tante cose.
E poi c'è l'Audi, e tanta motivazione per fare bene, ma bisognerà fare una scommessa, un salto nel buio». Sì, perchè dopo due anni di bocconi amari, buttati giù più o meno con il sorriso, la misura per il campione di Tavullia potrebbe essere colma. Ma oggi la Ducati non è più quella che era a fine 2010, quando Valentino salì per la prima volta in sella alla Desmosedici. Ora ci sono tecnologie, know how e capitali del primo gruppo automobilistico europeo. «Non ho avuto una proposta tecnica circostanziata - ha detto Valentino Rossi a Laguna Seca - stanno cambiando tante cose, arriveranno altre persone. Bisogna crederci, per questo ho preso tempo, e come al solito prenderò la mia decisione lontano dalle corse, con calma». Senza esagerare, però, perchè il tempo stringe. La Yamaha ha messo in stand-by gli altri pretendenti alla M1 ufficiale, accanto a Lorenzo. Uno è Andrea Dovizioso e la Ducati, con o senza Rossi, deve iniziare a riorganizzarsi. Questa settimana le moto della casa italiana saranno nuovamente al Mugello per provare due giovani piloti; l'inglese Scott Redding e l'italiano Andrea Iannone. Con questi due puledri, si vorrebbe costituire un team esterno, ma ufficiale - lo chiamano junior Team - con il quale fare sviluppo in pista della moto e crescere giovani talenti.
Un piano dalle parti di Borgo Panigale c'è, insomma. Nel ventaglio delle possibili scelte, Rossi valuta anche la sfida di tornare al fianco di Lorenzo, accettando molti meno soldi rispetto alla Ducati, per cercare di vincere ancora. «Lorenzo - ha detto Valentino - è stato uno di quelli che ha avuto più rispetto nei miei confronti e quando dice che io merito una moto più competitiva, penso che abbia ragione. Davanti a me, ora ci sono due strade: cambiare moto ed avere più sicurezza o aderire a un progetto a lungo termine e fare un salto per provare a vincere con tre marche diverse nella classe regina, cosa mai riuscita a nessuno». Due settimane ancora. Rossi ha chiarito: «A Indianapolis si saprà tutto». Certo, se Valentino decidesse alla luce del bilancio di due anni in Ducati, non ci sarebbe un'altra moto rossa con il 46. Ma le sfide sono la benzina di un pilota: chissà de Gabriele del Torchio, il presidente Ducati, volato fino in California per convincere Rossi, ha saputo toccare le corde giuste.
CALCIOSCOMMESSE, PALAZZI IN VACANZA INSULTATO E AGGREDITO DAGLI JUVENTINI
Lunedì 30 Luglio 2012 - 13:26
NAPOLI - Giorni agitati per Stefano Palazzi, il procuratore della Federcalcio ormai additato dai tifosi della Juventus come "grande nemico", per via dei deferimenti di Conte, Pepe e Bonucci alla Disciplinare (i primi due per omessa denuncia, il terzo per illecito sportivo).
Secondo quanto afferma il sito agropolilive.com, citato anche da altri siti specializzati e finora non smentito, in vacanza a Maiori, dove ha la residenza estiva, Palazzi avrebbe risposto "con aria spiritosa e ironica" a chi gli chiedeva la posizione di Antonio Conte nel processo sul calcioscommesse, parlando di "non meno di sei mesi" per poi scoppiare a ridere.
Alcuni tifosi della Juventus lì presenti, sempre secondo il sito agropolilive.com, avrebbero preso di mira verbalmente e fisicamente Palazzi, accusandolo di fantomatici legami con Moratti e la Telecom, e costringendolo a rifugiarsi in un bar, fino all'arrivo delle forze dell'ordine.
OLIMPIADI: OCCHIUZZI D'ARGENTO NELLA SCIABOLA DOPO IL BRONZO NEL JUDO -FOTO
Domenica 29 Luglio 2012 - 20:36
LONDRA - Medaglia d'argento per Diego Occhiuzzi nella sciabola maschile individuale ai Giochi di Londra 2012. L'azzurro è stato battuto in finale dall'Ungherese Aron Szilagyi che vince la medaglia d'oro. Occhiuzzi è partito male con un parziale di 7-0 a favore dell'ungherese. Lo schermitore italiano è risalito fino al 10-6 per Szilagyi, ma poi è stato battuto per 15-8. La medaglia di bronzo è andata al russo Nikolay Kovalev che ha battuto il romeno Rares Dumitrescu per 15-10.
«C'È UN PÒ D'AMARO» «Lui è partito fortissimo non riuscivo a prenderlo, un pò di amaro c'è, ma tra un secondo passerà. Forse all'inizio potevo fare meglio, sapevo che partiva forte, ma è la mia prima medaglia e me la godo tutta». Diego Occhiuzzi commenta così a Sky la medaglia d'argento conquistata nella gara di sciabola maschile individuale ai Giochi di Londra 2012.
IL BRONZO NEL JUDO Sesta medaglia per gli azzurri ai Giochi Olimpici di Londra. Rosalba Forciniti ha vinto la medaglia di bronzo dello judo donne, categoria 52 kg, battendo la lussemburghese Marie Muller. L'italiana era stata sconfitta nella semifinale dalla nordcoreana Kum Ae An.Quella di Rosalba Forciniti è la prima medaglia italiana nel judo. La ventiseienne cosentina nella semifinale per l'accesso all'oro era stata sconfitta per ippon dalla nordcoreana An Kum Ae. L'azzurra, però, non si dà per vinta e nel match conclusivo sfodera tutta la grinta, dando vita ad un combattimento vivace, che però si conclude in parità, rendendo necessario il golden Score, dove allo scadere riesce quasi ad atterrare l'avversaria ma fuori tempo rendendo quindi nullo il punteggio. La prestazione però viene premiata 'alle bandierinè dai giudici, che alzano la bandierina blu della Forciniti che conquista così il bronzo, cominciando a saltare per la gioia e mostrando poi una maglietta con scritto 'Le buone ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze vanno...a Londra!'. La judoka poi ha gridato 'I love you Papi, Papì, rivolgendosi al padre Domenico in tribuna.
«L'HO SEMPRE SOGNATO» «Non ci credo ancora, l'ho sempre sognato. Ma si dice 'volere è poterè, no?». Rosalba Forciniti è raggiante. Appena scesa dal tatami, dove ha conquistato un inatteso quanto meritato bronzo olimpico nel judo, ha ancora addosso la carica di adrenalina per l'incontro appena vinto. È un fiume in piena, Rosalba: «Volevo salire sul tatami ed essere felice - spiega - Ho iniziato a fare judo da bambina ma mia madre non voleva perchè già ero un maschiaccio e diceva che così peggioravo la situazione. Poi ho insistito con mio padre. Ed ora eccomi qui».«In realtà - aggiunge dopo un secondo - ho fatto anche un pò di ginnastica artistica». Per fare felice mamma? «Vabbè sì, è cosi», risponde. Rosalba ha mosso i primi passi sul tatami a Longobucco, un piccolo paese in Calabria, ma già a 15 anni si è trasferita a Roma per frequentare il centro federale: «Nel judo è così, se sei forte fin da piccola. Ma ora devo andare - taglia corto mentre il telefono continua a squillare - Mi aspetta la mia famiglia con mamma, papà, zii, sorelle e il mio fidanzato».
CT MARIANI: «DOPO IL GIAPPONE CI SIAMO NOI» «Rosalba è sempre stato un grande talento, doveva soltanto acquistare più fiducia in se stessa. È una forte, ma davvero!». Felice Mariani, ct della nazionale di judo a Londra, non sta nella pelle dopo il bronzo conquistato da Rosalba Forciniti. Ha ancora le vene sul collo le vene gonfie per la tensione, e la voce roca per le urla a bordo del tatami: «Abbiamo dimostrato che ormai siamo tra le nazioni leader nel judo a livello internazionale - spiega il ct - Dopo il Giappone, tecnicamente veniamo noi. E non lo dico io, ci fanno i complimenti in tutto il mondo. Da noi si è un pò esterofili ma ora abbiamo la tradizione dalla nostra: dopo Giulia Quintavalle c'è anche il bronzo di Rosalba. E Giulia deve ancora gareggiare...». Ma ora Mariani vuole 'coccolarsì la Forciniti: «È un grande talento - ripete -. A volte, ha perso gare semplici per una questione mentale. Ma quando ho visto la poule ho capito che Rosalba poteva farcela. E così è stato».
F1, MCLAREN TRIONFA CON HAMILTON A BUDAPEST. QUINTA LA FERRARI DI ALONSO -FOTO
Domenica 29 Luglio 2012 - 15:54
BUDAPEST - Lewis Hamilton trionfa nel Gp d'Ungheria, 11° appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren-Mercedes, scattato dalla pole position, centra il secondo successo stagionale e il 19° della carriera precedendo le Lotus del finlandese Kimi Raikkonen e del francese Romain Grosjean. Il tedesco Sebastian Vettel, al volante della Red Bull, chiude al quarto posto davanti alla Ferrari di Fernando Alonso. Lo spagnolo, con 164 punti, consolida il primato nel Mondiale.
ALONSO: "PER CAMPIONATO DOMENICA PERFETTA" «Per il campionato è stata ancora una domenica quasi perfetta». Nonostante il quinto posto Fernando Alonso è soddisfatto del risultato ottenuto nel Gran Premio di Ungheria che gli consente di allungare sul pilota Red Bull Mark Webber. «Tenere Webber dietro era l'obiettivo - aggiunge il pilota della Ferrari - e con Vettel abbiamo avuto fortuna e siamo riusciti a perdere rispetto a lui solo una posizione». «Le ultime due gare sono state condizionate dalla pioggia - spiega Alonso ai microfoni della Rai - qui con tutto il week end sull'asciutto abbiamo visto la realtà, lo sapevamo e ora abbiamo delle novità per le prossime gare. Per le gare che ci aspettano dopo la sosta dobbiamo essere non preoccupati ma concentrati, dobbiamo fare un passo avanti. Abbiamo una bella opportunità e se riusciamo a trovare un pò di velocità è tutto nelle nostre mani. Però ancora non abbiamo la velocità che vogliamo».
FONTE: Leggo.it
BARI
UFFICIALE - Bari, ecco Iunco
01.08.2012 13:26 di Marco Fornaro
Con una nota sul proprio sito ufficiale, il Bari comunica di aver trovato l'accordo per Antimo Iunco, attaccante brindisino, giunto dal Chievo Verona con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà. La seconda punta, dopo esperienze con Cittadella e Torino, viene da un'annata positiva disputata a La Spezia, dove ha messo a segno la bellezza di 4 gol in 24 presenze. Dal 3 agosto sarà a disposizione di mister Torrente.
FONTE: TuttoB.com
NOTIZIE UFFICIALI
UFFICIALE: L'Aquila, biennale per Ciotola
31.07.2012 16:45 di Redazione TLP
Trova conferma l'indiscrezione riportata da TuttoLegaPro.com ben tredici giorni fa [ LEGGI QUI ]. L’Aquila calcio comunica, infatti, di aver sottoscritto un contratto biennale con Nicola Ciotola, attaccante classe '84 proveniente dall’Hellas Verona, ed ex Taranto, Juve Stabia e Como.
FONTE: TuttoLegaPro.com
ALTRE NOTIZIE
Giovanni Morabito: "Pronto a vivere l'esperienza da allenatore"
31.07.2012 14.12 di Luca Esposito
Dal campo alla panchina il passo è breve, soprattutto per chi come Giovanni Morabito era abituato già da calciatore a dare indicazioni ai compagni. La lunga carriera del centrocampista classe 1978 inizia dalla sua Reggio Calabria, nelle giovanili della compagine amaranto. A diciotto anni arriva la prima esperienza tra i professionisti, da titolarissimo, con il Crotone in Serie D dove Morabito stacca 38 presenze e ben 5 reti. L'ottima stagione in rossoblè gli consente di ritornare con la Reggina per la porta principale, in amaranto resta per sette anni, a parte la parentesi di Vicenza, collezionando più di 150 presenze. Non solo Reggina però, nel curriculum di Morabito ci sono anche Verona, Lanciano, Igea Virtus e Messina. L'ultima parentesi da calciatore il centrocampista l'ha vissuta con la maglia del Licata, ma complice qualche problema di troppo alla schiena Morabito ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Il passaggio dall'altro lato della barricata è stato brevissimo, il 34enne di Reggio Calabria ha frequentato il corso di allenatore a Coverciano, conseguendo il patentito Uefa A che gli consente di allenare fino alla Prima Divisione, e nel 2012 ha già avuto la sua prima esperienza in panchina con la Valle Greganica in Serie D.
I colleghi di TuttoLegaPro.com hanno contattato in esclusiva Giovanni Morabito per capire come sia stato il passaggio dal campo alla panchina in così breve tempo:
Salve Mister Morabito, quali sono le sensazioni che accompagnano il passaggio dall'essere un calciatore al diventare allenatore?
"E' stato un passaggio complesso, credo che ci sia una grande differenza tra essere allenatore e calciatore. A causa di alcuni problemi alla schiena però ho dovuto appendere le scarpette al chiodo, ma per me rimaneva indispensabile vivere il calcio ed ho deciso di diventare allenatore. La vita in panchina però è tutt'altra cosa rispetto all'essere un giocatore".
Si spieghi meglio...
"Da allenatore devi trasmettere i tuoi dettami ai calciatori, devi riuscire a far intuire alla squadra come vuoi che essa giochi. Con la Valle Greganica, nonostante i problemi societari, penso sia stata un'esperienza positiva. Purtroppo la società non è riuscita ad iscriversi".
Lei continuerà ad allenare?
"Spero di si, ho voglia di mettere in pratica ciò che ho imparato negli anni da calciatore e le nozioni assimilate durante il corso di Coverciano".
Da calciatore ha giocato in Serie A, il suo curriculum parla per lei...
"Ho delle esperienze importanti, ma non sempre chi ha respirato calcio ad alti livelli riesce a diventare anche un grande allenatore. Sono due ruoli completamenti differenti. Io spero di riuscire a rientrare in questo mondo anche da allenatore perché sento che mi appartiene. Sono cosciente che bisogna andare avanti gradualmente, passo dopo passo. Anche se non dovessi arrivare in Serie A non sarebbe un motivo di scoraggiamento per me, credo che in tutti i campi di lavoro l'importante sia dare il massimo sempre. Tenersi aggiornati, non appiattirsi, queste sono le basi per poter lavorare bene".
Qual è il suo sogno nel cassetto da allenatore?
"Non ti nascondo che non mi pongo limiti, da calciatore sono riuscito ad arrivare in Serie A e spero di poterci arrivare anche da tecnico. Nell'immediato, invece, spero di ripartire con un progetto valido e di poter fare bene".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Sfogo amaro di Magnini «Bisogna cambiare tutto»
NUOTO. L'ex campione del mondo spara a zero contro lo staff, ma poi fa retromarcia
Il tecnico Rossetti: «Qualcosa non ha funzionato e ci rifletteremo Gli americani? Possono avere un ricambio generazionale continuo»
01/08/2012
ACQUATIC CENTRE Il nuoto azzurro fa acqua da tutte le parti. E non solo in vasca. La spedizione londinese è stata fin qui un disastro, i brutti risultati dei giorni scorsi sono stati solo un antipasto della mattinata surreale vissuta all'Acquatics Centre dove, in un sol colpo, Filippo Magnini e Luca Dotto si sono ritrovati fuori dalle semifinali dei 100 sl. Uno schiaffo che lascia il segno, col 30enne pesarese, campione europeo in carica, che centra solo il 19esimo tempo (49"18), mentre il compagno, settimo agli ultimi Mondiali, fa anche peggio: 49"43, 22esimo. A completare la disfatta c'è anche l'eliminazione della 4X200 sl (11esima in 7'12"69) e dopo tre giorni e mezzo di gare è già arrivato il momento dei processi.
L'ATTACCO. Le parole più forti, manco a dirlo, le pronuncia Magnini, uno che non hai fatto della diplomazia il suo forte, subito dopo l'eliminazione. Il suo j'accuse va dritto al cuore. «Non sto bene, quasi non mi dispiace essere uscito perchè con 49" al pomeriggio non sarebbe cambiato molto», il suo sfogo. «Non sono deluso, sono dispiaciuto perchè è un peccato presentarsi così. La verità è che la velocità ha "cannato" la preparazione olimpica, dobbiamo parlare con gli allenatori. Da gennaio in poi è stato tutto sbagliato e ci dovrà essere una resa dei conti perchè non c'è un solo velocista che è andato bene».
IL MEA CULPA. L'ex iridato si prende anche le sue colpe («sentivo di non stare bene, potevo fare qualcosa in più per far capire come stavo»), confessa Magnini, assicurando però che l'ingresso in gruppo di Federica Pellegrini non ha alterato gli equilibri in negativo («tutti quanti abbiamo imparato qualcosa da Fede e anche lei ha imparato da noi»). Per il pesarese il problema è un altro: «Da settembre bisogna cambiare tutto in Italia. Ci dicono che dobbiamo guardare gli americani, ma gli americani non sono solo gli atleti ma tutto lo staff che hanno attorno». Allo sfogo di Magnini si aggiunge anche quello di Dotto. «Non voglio trovare scuse, sono stati fatti degli errori e anche noi atleti dobbiamo prenderci le nostre responsabilità», sottolinea il 22enne. «Serve più attenzione agli allenamenti, ai problemi fisici, ci vorrebbe una differenziazione maggiore negli allenamenti». La parola passa alla difesa, ovvero Claudio Rossetto, che si trova suo malgrado a vestire i panni dell'imputato. Il tecnico non si nasconde, ammette che «i ragazzi non sono in condizione ma hanno messo tutto il loro impegno. Qualcosa non ha funzionato e ci ragioneremo con calma. Ma non è che non stiamo facendo allenamenti differenziati, abbiamo cercato di tirare fuori il massimo ed è chiaro che quando cammini sul filo il piede può cadere dal lato sbagliato».
LA DIFESA. Rossetto replica anche a Magnini. «Filippo ogni tanto parla troppo, magari perchè a caldo. Quello che dice ha un perchè: gli americani sono i più bravi e sono un modello a cui guardare. Dobbiamo migliorare la mentalità dei ragazzi, magari facendoli gareggiare di più durante l'anno, forse Filippo intendeva questo». Per Rossetto non c'è un caso Pellegrini («la presenza di Fede non ha creato problemi se non un aggravio di lavoro che però ho cercato di gestire nel modo migliore possibile»), semplicemente «abbiamo provato a giocare il tutto per tutto, non abbiamo la potenza degli americani che hanno un ricambio generazionale continuo». E in serata prova ad abbassare i toni lo stesso Magnini, prima via Twitter («abbiamo sbagliato tutti, io, Claudio, il preparatore, i fisio, la nazionale. Quando si perde bisogna unirsi per ripartire»), poi in serata, ribadendo che «per il rapporto che ho con Rossetto, mi posso permettere di dire ciò che penso, che abbiamo sbagliato preparazione». L'ex campione del mondo assicura che «come gruppo stiamo bene, siamo amici, c'è fiducia nello staff e continueremo insieme. L'arrivo di Fede è stato un piacere, io mi lamento sempre ma do il massimo e se il massimo è 49» non posso essere soddisfatto. Rossetto lo ringrazierò sempre e con lui proseguirò la mia carriera». Fine delle polemiche?
Campriani sbaglia soltanto un tiro Ma l'argento è suo
CARABINA 10 METRI. Il toscano era dato per favoritissimo: beffato per un errore minimo
Al penultimo colpo fa 9,4 e così viene superato dal romeno Moldoveanu «Adesso finisco gli studi e torno in Italia: speriamo di trovare lavoro»
31/07/2012
ROYAL ARTILLERY BARRACKS Alla fine è sempre una questione di millimetri. Ed anche di testa, sangue freddo e concentrazione assoluta. Tutte cose che nel tiro a segno fanno la differenza. La medaglia d'argento di Niccolò Campriani nella carabina 10 metri arriva grazie a tutti questi ingredienti, mischiati a quella voglia di rivincita che il ragazzo toscano si portava dietro da Pechino 2008. Quattro anni dopo, a Londra 2012, è d'argento dopo un testa a testa emozionante con il romeno Alin George Moldoveanu, risoltosi al penultimo colpo, quando l'azzurro ha fatto solo 9.4. «Volendo quantificare diciamo che ho perso l'oro per due millimetri», spiega. «Ma sono ugualmente felicissimo perché ho riscattato Pechino: con l'Olimpiade avevo un conto in sospeso. E poi sono contento anche per chi ha vinto: Moldoveanu è un bravissimo ragazzo». Ancora più felice sarebbe se la laurea in ingegneria conseguita negli Stati Uniti e il master che sta per terminare lo aiutassero a trovare lavoro in Italia: «Dicono che il nostro non sia un Paese per giovani», spiega il 25enne azzurro.
«Io voglio tornare in Italia per lavorare: sarebbe brutto se per trovare un posto dovessi rimanere all'estero». In Cina «Nicco» perse all'ultimo colpo la possibilità di arrivare in finale: anche allora si trattò di «roba di millimetri». E giurò a se stesso che avrebbe riscattato quel momento. Non è stato facile per chi deve sparare a comando ed entro 75 secondi, stando in piedi, dieci colpi singoli verso un bersaglio così piccolo da essere denominato «testa di spillo»: un cerchio di appena 0,5 millimetri. Ma stavolta ha centrato il bersaglio del medagliere ed è salito sul podio dando all'Italia del tiro a segno il suo secondo trofeo di questa Olimpiade, dopo l'argento di Tesconi nella pistola. È quindi una medaglia «graditissima», come sottolinea più volte il ragazzo toscano mentre se la mette prima al collo e poi nella tasca della tuta. Nonostante il suo oro fosse dato per certissimo perfino da «Sport illustrated» in sede di previsioni olimpiche. Peccato per quel 9.4: ovvero un nulla che in questo sport così particolare fa la differenza, insieme al fattore emotivo che ti costringe, come ha fatto Campriani, ad andare dallo psicologo. Nel suo caso in America, da quell'Edward Etzel che nel 1984 sparava anche lui e vinse l'oro olimpico. Grazie ai suoi consigli certi ricordi del passato sono stati scacciati: ora ci sono soltanto nervi saldi e concentrazione assoluta. Come si è visto anche ieri, quando ha rischiato con un 9.7 iniziale di compromettere la sua finale dopo il 599 (su 600!) delle eliminatorie.
«Avrei potuto farmi prendere dalla tensione», spiega, «perché in una finale del genere ce la facciamo tutti sotto. Ma per fortuna mi sono rimesso in carreggiata, ho fermato i battiti del cuore e andando in apnea al momento giusto ho cominciato a sparare bene. Se poi ho trovato qualcuno che lo ha fatto meglio di me, pazienza. L'importante è non avere rimpianti, ed io sono secondo in una finale olimpica da cui sono rimasti fuori dalla finale fenomeni come il cinese Zhu, il vero favorito. Non era mica facile gestire la pressione del peso del pronostico e delle previsioni di Sport illustrated che già mi assegnavano l'oro. Per noi la testa vuol dire molto: e per fortuna che intorno a me non c'è un circo mediatico come per Federica Pellegrini». Così l'Italia dei cosiddetti sport minori continua a fare la fortuna azzurra in questa Olimpiade. «E per me non è finita», sottolinea Campriani, «visto che qui ci sono altre due gare in cui posso fare bene e sarebbe assurdo sprecare questa occasione. Intanto spero che il mio esempio possa avvicinare al mio sport qualche ragazzino. Io vedo che otto su dieci di quelli che provano il tiro a segno poi si appassionano: quindi dico loro di provare perché poi c'è sempre tempo per tornare al calcio». Per lui il tiro è stato una scuola di vita, al punto da fargli guadagnare una borsa di studio in America, alla West Virginia University che gli ha permesso di laurearsi in ingegneria con il massimo dei voti. «È stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita», confessa.
«Anche se mi ha fatto stare lontano dai miei genitori per tre anni e non è stato facile. Per questo dedico loro la mia medaglia. E dopo aver fatto un master qui in Gran Bretagna voglio tornare in Italia. Spero che la mia patria possa dare una chance ad un giovane ingegnere come me. L'Italia non è un Paese per i giovani? Sarebbe triste se fossi costretto a rimanere all'estero». Come dire che forse è più difficile la gara della vita di quella di un'Olimpiade. Quella vita che per «Nicco» cambierà di nuovo visto che lo aspetta un anno di solitudine, lontano dalla fidanzata Petra Zublasing, 23 anni, altoatesina di Bolzano, anche lei azzurra della carabina. Lei, infatti, lo ha seguiito negli Usa e lì resterà per completare gli studi: lui si trasferirà a Sheffield, in Inghilterra, per un master post laurea. Perché un argento olimpico non sempre ti cambia la vita.
Il fioretto è azzurro: Elisa d'oro e Arianna d'argento
La Vezzali conquista il bronzo
Elisa Di Francisca prevale nella sfida finale contro Arianna Errigo. Il podio è tutto italiano
28/07/2012
Londra. Le azzurre dominano in semifinale e la finale è stata una sfida tra due atlete italiane. Elisa Di Francisca ha battuto in finale l'altra italiana Arianna Errigo. La gara si è conclusa 12-11 per la marchigiana, dopo che i tre assalti regolamentari si erano conclusi 11-11.
La stessa Errigo aveva battuto 15-12 Valentina Vezzali nella semifinale del fioretto. La Vezzali ha poi conquistato il bronzo battendo la coreana Nam Hyun-Hee
La jesina aveva invece superato in semifinale, alla priorità, la coreana Nam Hyun Hee, per 11-10.
Il fioretto «in rosa» nella storia, il podio olimpico è tricolore
LAME AZZURRE. Valentina a un passo dalla leggenda: mirava al quarto oro consecutivo
Sorpresa Di Francisca, per lei il gradino più alto vincendo in rimonta sulla Errigo. La Vezzali conquista un bronzo al cardiopalma
29/07/2012
EXCEL Il Mito stavolta non ha vinto ma la gioventù italiana del fioretto rosa ne prende il testimone regalando allo sport azzurro una giornata storica: un «triplete» olimpico da ricordare per sempre. Elisa Di Francisca, già campionessa del mondo due anni fa a Parigi, è la nuova regina olimpica della scherma. Ha vinto al termine di un pomeriggio appassionante, faticoso e sempre in rimonta. Ha rischiato di uscire già negli ottavi e soprattutto in semifinale contro la fortissima coreana Hyun Hee Nam, numero 2 del mondo. La sua forza è stata quella di crederci sempre. Anche quando mancavano 58 secondi al termine dell'assalto di semifinale e la jesina soccombeva 9-5. Poi il miracolo, come spesso questo sport regala. "Last second", ma sempre col cuore, come ha fatto anche in finale battendo la Errigo per 12-11, dopo essere stata sotto per 8-11. Le lacrime dell'avversaria dopo la premiazione testimoniano la delusione della 24enne di Monza che ha visto sfumare l'oro all'overtime.
La Vezzali, a 38 anni, si ferma ad un passo dalla leggenda (uguagliare i miti Carl Lewis e Al Oerter, 4 ori olimpici consecutivi) e cede il testimone alla rivale trentenne, e concittadina di Jesi, Elisa di Francisco ed alla lombarda Arianna Errigo, "killer" della campionissima marchigiana in semifinale dopo averla già battuta quest'anno anche agli Europei di Milano. La gioventù ha chiesto strada, se l'è presa e portata fino in fondo, in un pomeriggio di assalti, urla, grida nel catino londinese dell'Excel, un mastodontico centro conferenze, molto poco olimpionico, a due passi dal Tamigi. Cammino controverso quello della neo medaglia d'oro che ha rischiato di uscire subito dalla gara dopo essersi trovata sotto 8-3 egli ottavi di finale contro la tedesca Carolin Golubytskyi. Gli "straordinari" (ha poi vinto 15-9) hanno ridato smalto alla Di Francisca, che è scivolata via facile (15-9 alla giapponese Sugawara) prima della semifinale thriller contro la sudcoreana Hyun Hee Nam che a meno di un minuto dalla fine dell'assalto conduceva 9-5. È stato il momento della svolta: in 20 secondi Elisa ha recuperato tre stoccate (10-9 per la coreana) prima di chiudere 11 pari e prevalere al "golden goal".
Decisamente più agevole il cammino della Errigo che prima ha strapazzato la venezuelana Fuenmayor, poi si è sbarazzata con altrettanta disinvoltura della russa Gafurzianova, prima della semifinale fratricida con la Vezzali, sconfitta 15-12, al termine di un assalto che l'ha comunque vista sempre davanti. Pari e patta fino al 5 pari, poi la brianzola prende via via convinzione mentre la Vezzali si disunisce: tre stoccate vincenti le danno il break decisivo. Un vantaggio che la Errigo custodisce come una formichina (10-6, 12-8, 14-11) e che la portano ad un passo dal paradiso. La finale è palpitante e arriva pochi minuti dopo la finalina al cardiopalma per il bronzo che la Vezzali conquista all'ultima stoccata (sotto di due a 9 secondi dalla fine). Tra le due azzurre è un ping pong di stoccate e di urla lberatorie fino al 12-11 nell'extra time. Per le tre donne d'Italia una medaglia a testa, anche se l'oro premia una sola.
FONTE: LArena.it