Data di nascita: | 21/08/1983 |
Luogo di nascita: | Orbetello (GR) |
Italiana | |
Ruolo: | Difensore centrale |
Altezza: | 184 Cm |
Peso: | 81 Kg |
Posizione: |
CARRIERA DA GIOCATORE + - = | ||||||
Squadra | Stagione | Serie | Partite | Goal | ||
Pro Vercelli | Da Gen. 2013 - 2013 | B | 12 | 0 | ||
Hellas Verona | 2012 - Gen. 2013 | B | 8 | 0 | ||
Hellas Verona | 2011 - 2012 | B | 30 | 4 | ||
Hellas Verona | 2010 - 2011 | 1^ Divisione | 19 | 0 | ||
Gallipoli | 2009 - 2010 | B | 30 | 1 | ||
Piacenza | 2008 - 2009 | B | 16 | 1 | ||
Piacenza | 2007 - 2008 | B | 8 | 1 | ||
Ancona | Da Gen. 2007 - 2007 | C1 | 6 | 0 | ||
Piacenza | 2006 - Gen. 2007 | B | 0 | 0 | ||
Piacenza | 2005 - 2006 | B | 8 | 0 | ||
Piacenza | 2004 - 2005 | B | 23 | 0 | ||
Piacenza | 2003 - 2004 | B | 12 | 0 | ||
Piacenza | 2002 - 2003 | A | 6 | 0 | ||
Giovanili del Piacenza | 2000 - 2002 | B | - | - |
Il primo gol ufficiale di Matteo con la maglia gialloblù nel derby di Coppa Italia contro il VICENZA al 'Menti' finito 2 a 1 per l'HELLAS
NEWS E CURIOSITÀ + - =
Partito in giovanissima età dalle giovanili del PIACENZA esordì in prima squadra 19enne in Serie A (quando venne convocato anche nella Nazionale Under-20 e giocò in 12 gare) ma nella società emiliana non è stato mai completamente apprezzato tanto che, tornato dal prestito semestrale ad ANCONA in C1 dove giocò ancora poco, rimase altre due stagioni nella società che lo aveva allevato (18 presenze e 2 gol in Serie B) e poi fu definitivamente ceduto al GALLIPOLI di GIANNINI che lo trasformò in un pilastro difensivo fondamentale per la sua squadra.
Dopo 30 presenze nella società giallorossa in Serie B ed il superamento insieme alla squadra di numerose disavventure extrasportive (prima il coinvolgimento del GALLIPOLI in un presunto giro di calcioscommesse, poi in mancati stipendi ai giocatori, debiti e guai vari che causarono addirittura numerose docce senza acqua calda per la squadra gallipolina) che culminarono nelle dimissioni del 'Principe' (poi ritirate anche grazie ad una riunione a cui partecipò lo stesso ABBATE) il pupillo di GIANNINI è stato il primo acquisto ufficiale dell'HELLAS 2010-2011 per sopperire al 'buco' creato dalla rescissione di COMAZZI e dal nuovo modulo difensivo che prevede 3 centrali in linea
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
Matteo Abbate
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Matteo Abbate (Orbetello, 21 agosto 1983) è un calciatore italiano, difensore del Verona.
Carriera
- Club
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Piacenza, esordisce in prima squadra e in Serie A il 16 marzo 2003, giocando da titolare contro l'Atalanta[1]. In quella stagione colleziona in tutto 6 presenze, le uniche nella massima serie[2]. Nelle stagioni successive, in Serie B, trova progressivamente più spazio, fino ad un massimo di 23 presenze nella stagione 2004/05[3].
Dalla stagione successiva, però, retrocede nelle gerarchie della difesa piacentina, e nel gennaio 2007 viene ceduto in prestito all'Ancona, in Serie C1. Con la maglia dorica gioca 6 partite prima di rientrare al Piacenza, dove viene impiegato come riserva ancora per due stagioni[4][5], realizzando anche i suoi primi due gol da professionista.
Al termine della stagione 2008/09 si svincola dal Piacenza e il 19 agosto 2009 passa al Gallipoli[6], neopromosso in serie B. Nel Salento riconquista il posto da titolare collezionando 30 presenze e una rete, ma non evita la retrocessione in Prima Divisione. In seguito al fallimento del Gallipoli si ritrova nuovamente svincolato e nel luglio 2010 passa all'Hellas Verona, società per cui firma un contratto biennale[7] e con cui conquista la promozione in Serie B nella stagione 2010/11.
- Nazionale
Abbate ha all'attivo 12 presenze con la maglia azzurra della Nazionale Under-20. Il suo esordio risale al 24 agosto 2002 nella vittoria trasferta contro l'Ucraina.
FONTE: Wikipedia.org
STAGIONE 2020-21 + - =
STAGIONE 2023-24 + - =
19 Giugno 2024 - 15:22 Hellas Live
Abbate: “Indimenticabile l’abbraccio con Martinelli nello spogliatoio a Salerno ed i tifosi gialloblù in aeroporto. Per Zanetti, Verona è la piazza giusta per rilanciarsi”
“Sono già passati undici anni da quella storica giornata, ma il ricordo resta vivo ed è indelebile nel mio cuore. Lo è per me, ma penso lo sia anche per tutti i miei compagni di quella fantastica cavalcata. Sono state emozioni uniche, forti.
Al termine della partita di Salerno, negli spogliatoi, vidi il presidente Giovanni Martinelli seduto da solo, in un angolo. Stava male, lottava per la sua vita, ma non volle mancare e si leggeva nei suoi occhi tutta la gioia per quel grande traguardo raggiunto. Appena abbiamo incrociato lo sguardo, ci siamo abbracciati senza dirci nulla. È stato davvero bello. Un altro momento stupendo di quella giornata è stato quando siamo arrivati in aeroporto a Verona. Un tripudio. La gente era ovunque, sulla pista, dentro il gate. Il Catullo era vestito di giallo e di blu in ogni angolo. Per fare la tratta dalla scaletta dell’aereo al pullman che ti porta all’aeroporto, ci abbiamo messo più di mezz’ora (sorride rimembrando, ndr). Peccato non essere riusciti a festeggiare più di tanto in Piazza Bra coi nostri tifosi… Purtroppo rientrammo troppo tardi, arrivammo dopo le 2:30 e non riuscimmo a regalare il nostro tributo al fantastico pubblico veronese.
Parlando invece dell’Hellas attuale, posso dirti che il Verona di Baroni ha fatto qualcosa di incredibile. Sono contento che al mister sia arrivata la chiamata di una grande squadra come la Lazio. Tutti, a partire dal direttore, hanno fatto qualcosa di molto importante. A lunghi tratti, specie nella seconda parte di campionato, è emerso lo spirito Hellas. Ed è proprio quello che i tifosi chiedono ai giocatori. Se il calciatore che viene a vivere e giocare a Verona riesce ad entrare in quell’ottica, riesce a dare tutto. Perché i tifosi non ti abbandonano mai. Quanto fatto l’anno scorso dalla squadra di Baroni, deve essere un orgoglio per tutta la gente che ha a cuore l’Hellas.
Il nuovo Verona ripartirà invece da Zanetti e secondo me è un’ottima scelta, sia per la società che per l’allenatore. Ci ho giocato contro tante volte e siamo stati compagni nelle giovanili della Nazionale. Non siamo amici ma sono contento per Paolo. L’Hellas è la piazza giusta per rilanciarsi e sono convinto che potrà dare tanto al Verona. L’ardua sentenza ovviamente la darà poi il campo, ma le basi per me sono più che buone. Una squadra che sarà ancora una volta rivoluzionata, a partire dalla guida tecnica? Sogliano ha dimostrato di saper scegliere i giocatori. Ci saranno, com’è normale che sia, delle cessioni ma il ds a Verona ha sempre lavorato bene. Quella scaligera è una piazza importante e ripartire da Zanetti la considero un’idea azzeccata. Il mio futuro? Sto aspettando la chiamata giusta, intanto mi tengo aggiornato e come sempre, seguirò quello che è stato il mio Verona” ha dichiarato a Hellas Live, l’ex difensore gialloblù Matteo Abbate. Foto Instagram Matteo Abbate
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Legnago: l'ex gialloblù Corrent in stand-by
10/06 ALLE 10:30
di REDAZIONE TUTTOHELLASVERONA.IT
per Tuttohellasverona.it
fonte L'Arena
Nicola Corrent rimane la prima scelta del Legnago per sostituire Massimo Donati. L'ex allenatore della Primavera gialloblù, però, guarda anche al Trento. In alternativa i nomi che circolano sono quelli dell'ex Vicenza Alessandro Dal Canto e quello di Matteo Abbate, altro ex Hellas quest'anno sulla panchina della Pergolettese, prima di essere esonerato.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
COMUNICATO UFFICIALE: ESONERATO L'ALLENATORE MATTEO ABBATE
15 Febbraio 2024
Prima Squadra
L’U.S.PERGOLETTESE 1932 comunica di aver sollevato l’allenatore MATTEO ABBATE dall’incarico di responsabile della prima squadra. La società nel ringraziarlo per il lavoro e l’impegno messo in questi mesi, gli augura le migliori fortune per il prosieguo della sua carriera calcistica.
In attesa di comunicare chi sarà il prossimo allenatore della Pergolettese, l’allenamento di oggi sarà diretto dall’allenatore in seconda GIACOMO CURIONI.
FONTE: USPergolettese1932.it
Data: 24/09/2023
Pergolettese, malore per Abbate: defibrillatore e poi ospedale
L'allenatore Matteo Abbate ha accusato un malore durante Vicenza-Pergolettese. È stato trasportato in ospedale
Autore: Redazione
L'allenatore Matteo Abbate ha accusato un malore durante Vicenza-Pergolettese. Il classe 1983 si è accasciato al suolo al minuto 37. Sono intervenuti i sanitari e gli hanno offerto primo soccorso con il defibrillatore. Abbate è stato poi trasportato in Ospedale per accertamenti.
Malore per Abbate durante Vicenza-Pergolettese
Brutte scene quelle del Romeo Menti di Vicenza. L'allenatore della Pergolettese, infatti, ha accusato un malore. Al trentasettesimo minuto, Matteo Abbate si è accasciato al suolo dopo alcune proteste con il quarto uomo dell'incontro.
Sono arrivati i sanitari per i primi soccorsi - è stato utilizzato il defibrillatore - e il gioco è stato fermo per tre minuti. L'allenatore classe 1983 è stato poi trasportato in Ospedale per i primi accertamenti. Abbate è stato sempre cosciente. L'incontro tra Vicenza e Pergolettese è poi ripreso.
Una storia molto sfortunata quella dell'allenatore della Pergolettese, che alcuni anni fa ha dovuto fare i conti con un tumore maligno.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
UFFICIALE: MATTEO ABBATE NUOVO ALLENATORE DELLA PERGOLETTESE
05 Luglio 2023 Prima Squadra
L’U.S.PERGOLETTESE comunica ufficialmente di avere affidato la panchina della prima squadra per la prossima stagione sportiva al sig. MATTEO ABBATE. Dopo aver militato come calciatore nel Piacenza, Ancona, Verona , Pro Vercelli, Cremonese, Pavia, Piacenza e Pro Piacenza, ha intrapreso la carriera di allenatore come vice in serie D all’ASD CARPANETO nel 2018. Poi ha proseguito nelle giovanili di MONZA e ALESSANDRIA sulla panchina dell’U19. Nell’estate del 2022 il ritorno al Piacenza, dove diventa prima l’allenatore della squadra primavera e della prima squadra nell’ultima parte di campionato.
Il neo allenatore gialloblù ha sottoscritto un contratto annuale fino al 30 giugno 2024..
Tutto lo staff tecnico, che affiancherà mister ABBATE sarà presentato nel corso della prossima settimana.
Al nuovo mister gialloblù un benvenuto nella PERGOLETTESE 2023/24
FONTE: USPergolettese1932.it
STAGIONE 2022-23 + - =
CALCIO di Redazione, 13/03/2023 15:56
Abbate, che lezione al "maestro" Mandorlini
Matteo Abbate
Per Matteo Abbate, Andrea Mandorlini è una specie di guru. I due si erano conosciuti al Verona in serie C e da allora il loro rapporto è sempre stato intenso. Per Abbate, Mandorlini è stato il miglior allenatore avuto in carriera, amicizia e stima cementate dall’aver conquistato insieme la serie B con l’Hellas.
Logico che Matteo Abbate era molto emozionato quando domenica alla guida del Piacenza, ultimo in classifica, ha affrontato il Mantova, attualmente affidato a Mandorlini che ha preso il posto di Corrent.
Ma quello che Abbate non si sarebbe aspettato era di vincere una gara pazzesca. La partita è finita 4-2 per il Piacenza che ha riacceso per un istante la fiammella della speranza, gettando nello sconforto il Mantova che non riesce invece a risollevarsi da una complicata situazione nemmeno con l’arrivo di Mandorlini. Mantova al 16′ posto a 35 punti, Piacenza ultimo a 28. E per una volta l’allievo che ha superato il maestro.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
MATTEO ABBATE E' IL NUOVO ALLENATORE DEL PIACENZA
Piacenza, 19 febbraio 2023
Piacenza Calcio 1919 comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra a Matteo Abbate.
Abbate, che da calciatore ha esordito in serie A con la maglia del Piacenza Calcio e può vantare oltre 250 presenze tra i professionisti, nella stagione in corso è stato alla guida della Primavera biancorossa, che lascia a soli due punti dalla zona playoff e ancora imbattuta nel girone di ritorno.
La Società informa inoltre che Pablo Lischetti assumerà il ruolo di preparatore atletico e che, dalla Primavera, sarà promosso Luca Zanolini, che si occuperà del recupero infortuni.
Al tecnico e al suo staff gli auguri per un proficuo lavoro.
Ufficio Stampa Piacenza Calcio 1919
MATTEO ABBATE NUOVO ALLENATORE DELLA PRIMAVERA
Piacenza, 13 giugno 2022
Piacenza Calcio 1919 è lieta di comunicare che Matteo Abbate sarà il nuovo tecnico della formazione Primavera.
Abbate, ex difensore, è cresciuto nel settore giovanile del Piacenza con cui ha esordito in Serie A nella stagione 2002/2003. Ha vestito la maglia biancorossa per 8 stagioni, ultima delle quali nel campionato di Lega Pro 2016/2017.
La Società porge a mister Abbate il bentornato in biancorosso ed il più sentito augurio di un buon lavoro in vista della prossima stagione.
Ufficio Stampa Piacenza Calcio 1919
FONTE: PiacenzaCalcio.it
STAGIONE 2020-21 + - =
HELLAS VERONA di Redazione, 15/04/2021 12:16
Matteo Abbate torna a Verona da...nemico. Sabato sfida l'Hellas con gli allievi del Monza
Matteo Abbate
Se gli chiedi qual è stata la squadra che più gli è entrata nel cuore non ci metterà un attimo a risponderti “Hellas Verona”.
Matteo Abbate, ex difensore gialloblù, ha scritto pagine importanti della storia veronese. Anni difficili, durissimi, tra la C e la B ma che saranno per sempre nella memoria dei tifosi. Quella squadra, emersa dalle paludi terribili della C, dopo un avvio di stagione disgraziato, è stata una delle squadre più amate di sempre. E Matteo Abbate era uno dei leader dello spogliatoio, ragazzo di intelligenza finissima, di grande leadership, serio e ligio alla causa.
Abbate ora sta studiando per diventare allenatore. Ma nel frattempo ha un incarico importante nel Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. E' infatti il responsabile e Coordinatore dell'area difensiva del Monza, ruolo innovativo che calza a pennello a Matteo.
Sabato 17 aprile, Abbate tornerà a Verona con la squadra degli allievi del Monza che affronterà i pari età dell'Hellas in un test match all'antistadio Tavellin.
Un momento di grande emozione per Abbate, che da sempre sogna di tornare un giorno a Verona.
Lunedì sera Abbate sarà anche uno degli ospiti di Supermercato e racconterà le emozioni di questo ritorno.
FONTE: TGGialloBlu.it
Abbate: “Jorginho il più forte con cui ho giocato”
ottobre 12, 2020
“Il più forte con cui ho giocato è stato Jorginho all’Hellas Verona, vedeva le giocate due ore prima degli altri” ha dichiarato a Binario Sport, l’ex difensore gialloblù Matteo Abbate, oggi allenatore delle giovanili del Monza.
FONTE: HellasLive.it
STAGIONE 2019-20 + - =
In Curva Sud a tifare Hellas Verona
febbraio 9, 2020
Tra gli oltre 28 mila spettatori presenti ieri sera allo stadio Bentegodi, c’era anche l’ex difensore dell’Hellas Verona, Matteo Abbate. Dalla Curva Sud, con sciarpa al collo rigorosamente gialloblù, ha seguito insieme ai butei l’impresa della squadra di Juric
FONTE: HellasLive.it
STAGIONE 2017-18 + - =
INTERVISTA ESCLUSIVA AL DIFENSORE CHE ALL'HELLAS HA TROVATO IL PARADISO
Abbate: mi ritiro Verona, la mia Champions
30/06/2018 11:04
Matteo Abbate, difensore classe 1983, ha giocato con la maglia dell’Hellas Verona dal 2010 al 2013, conquistando una storica promozione in Serie B nella stagione 2010/11, con mister Mandorlini in panchina, sfiorando la Serie A la stagione successiva, dove furono eliminati dal Varese nella semifinale Play-Off.
Il 19 marzo scorso annunciò il proprio ritiro dal calcio giocato mentre militava nel Pro Piacenza, anche in seguito a un brutto infortunio al ginocchio che non gli ha permesso di giocare gran parte della stagione. Proprio l’altro ieri si è operato, e dopo aver recuperato inizierà la seconda fase della sua carriera, ovvero quella da allenatore.
Per il “difensore goleador” Verona rappresentò il punto più alto della sua carriera da giocatore, Tggialloblù si è fatto raccontare da lui le sensazioni e i momenti più belli vissuti con la maglia del Verona.
Nella stagione 2010-11 alla 13° giornata con mister Giannini in panchina eravate penultimi, dopo di che subentrò Mandorlini che portò la squadra a raggiungere i Play-off e la promozione in Serie B. Che rapporto hai avuto con entrambi?
“Ho sempre avuto un ottimo rapporto con entrambi. Con mister Giannini avevo un rapporto più confidenziale perché fu proprio lui a volermi al Verona dopo la stagione trascorsa insieme al Gallipoli in Serie B l’anno precedente”.
“Con Mandorlini il rapporto è stato forse un po’ più conflittuale perché avevamo entrambi due caratteri forti, ma c’è sempre stato grande rispetto e io ho sempre avuto molta stima nei suoi confronti e per me è stato forse il miglior allenatore che ho avuto in carriera”.
Cosa vi ha trasmesso Mandorlini per portarvi dalla zona retrocessione a giocarvi poi i Play-Off?
“Sembrerà una banalità, ma con il suo arrivo la cosa che più è cambiata è stata la disposizione in campo. Ci ha messo in campo con delle idee precise e nessuno si sentiva più in dovere di vincere le partite da solo ma come collettivo. Tutto ciò ha fatto si che si creasse un clima di serenità all’interno del gruppo e miglioravamo gradualmente partita dopo partita”.
Il 9 ottobre 2011 hai segnato il tuo primo goal con la maglia del Verona in campionato al Bentegodi contro il Torino. Che ricordi hai di quel momento?
“Per me è stata un’emozione molto bella perché era una partita di cartello, lo stadio era pieno. Il goal è stato molto bello, peccato non sia servito a nulla perché poi abbiamo perso 3-1 ma l’emozione di quel momento resta viva anche a distanza di anni”.
Quale è stato il ricordo più bello di quella promozione in serie B?
“Quando siamo arrivati alla fine della stagione personalmente ero molto tranquillo perché mi rendevo conto che in difesa subivamo poco e per le altre squadre diventava difficile farci goal e questa era una caratteristica importante per una squadra che puntava alla promozione. L’emozione dopo il fischio finale a Salerno è indimenticabile. L’unica cosa che mi è dispiaciuta è stato non poter festeggiare in Piazza Brà con i tifosi perché siamo arrivati a Verona con l’aereo molto tardi”.
La stagione successiva avete sfiorato l’impresa della promozione in Serie A uscendo solamente ai Play-Off contro il Varese. Come avete vissuto quel momento?
“Se ci ripenso ancora oggi un po’ di rabbia e amarezza mi torna. Quell’anno da neo promossi facemmo un campionato di alto livello, chiudendo la stagione al quarto posto con 80 punti. Da quella stagione in poi, tutte le squadre che sono arrivate prime in serie B vinsero il campionato non superando quota 76 punti. Noi con 80 punti arrivammo quarti e ancora oggi ci penso. Quell’anno però a lottare oltre a noi c’erano squadre come la Sampdoria, il Pescara e il Torino, squadre comunque importanti che poi raggiunsero la serie A”.
Che ricordi hai del presidente Martinelli?
“Lui è stato un esempio non solo per me ma per tutta la squadra e forse è anche grazie a lui che siamo arrivati fino in fondo. Vedere una persona che nonostante le condizioni di salute in cui era, veniva alle partite o gli allenamenti e ci stava così vicino, ci ha dato una grande lezione e ci ha trasmesso coraggio per lottare fino alla fine”.
La tua decisione di ritirarti dal calcio giocato al termine di questa stagione è stata condizionata dall’infortunio al ginocchio che hai subito?
“L’idea di smettere mi circolava in testa già da qualche anno ma ovviamente fin ché stai bene e ti diverti continui a giocare. L’infortunio che ho subito verso la fine di questa stagione ha solamente accelerato un qualcosa che comunque sarebbe accaduto. Nei prossimi anni vorrei fare l’allenatore e prenderò questa occasione per iniziare a fare esperienza già dalla prossima stagion, facendo l’allenatore in seconda della Vigor Carpaneto, una squadra di serie D”.
Il Verona è retrocesso quest’anno in Serie B e la cosa che più ha lasciato l’amaro in bocca nei tifosi è quella di non aver visto da parte della società la voglia di provare a dare una svolta alla squadra, magari sostituendo Pecchia a stagione in corso. Che idea ti sei fatto?
“Dare giudizi dall’esterno è sempre molto difficile perché certi meccanismi e certe decisioni le conoscono solo i giocatori, lo staff e chi è all’interno della società. Se non hanno provato a dare una svolta è perché erano convinti di potersi salvare lo stesso senza stravolgere determinati equilibri, ma così non è stato. Mi auguro che la società metta insieme una squadra competitiva che possa puntare a tornare in Serie A già dalla prossima stagione”.
Secondo te Fabio Grosso potrebbe essere la scelta giusta per l’Hellas in vista del prossimo anno?
“Io sono andato vedere Parma-Bari al Tardini alla penultima gara di campionato e il Bari perse 1-0. Ho visto però una squadra ben messa in campo e con delle idee ben precise e non meritava assolutamente di perdere quella partita. Sono sicuro che Grosso riuscirà a trasmettere le proprie idee anche al Verona e mi auguro che faccia del suo meglio per riportare l’Hellas in Serie A”.
Riccardo Caturano
FONTE: TGGialloBlu.it
Calcio
Il difensore Matteo Abbate dà l'addio al calcio. Ha collezionato 92 presenze con il Piacenza
Il giocatore, passato a giugno al Pro Piacenza, ha pagato a caro prezzo l'infortunio ai legamenti del ginocchio patito lo scorso settembre a Carrara e a 35 anni ha detto «basta». Con i biancorossi ha esordito in Serie A nel 2003 contro l'Atalanta
Giacomo Spotti 20 marzo 2018 08:58
Il difensore Matteo Abbate dà l'addio al calcio. Ha collezionato 92 presenze con il Piacenza
Il difensore Matteo Abbate, ex Piacenza passato a giugno ai rossoneri del Pro Piacenza, ha annunciato in una trasmissione televisiva l’addio al calcio giocato. Il giocatore classe 1983 lo scorso settembre era rimasto vittima di un brutto infortunio, la rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio dopo un fortuito scontro di gioco. La diagnosi parlava di quattro mesi di stop e un rientro appena dopo Natale, il rientro c’è stato ma la seconda ricaduta ha portato a una diagnosi pesante: ricostruzione del legamento con altri 7-9 mesi di stop e sulla soglia dei 35 anni ha preferito dire stop. Rientrerebbe, infatti, a fine 2018 dopo praticamente un anno di inattività.
Una bella carriera quella di Matteo Abbate, nato a Orbetello ha giocato in Serie A con la maglia del Piacenza - dove ha fatto anche tutta la trafila delle giovanili - poi tantissima Serie B sempre con il Piacenza, Gallipoli e Verona, e la Serie C con Cremonese, ancora Piacenza e infine, da giugno, al Pro Piacenza. Con la maglia del Piacenza Calcio ha collezionato 92 presenze esordendo da titolare in Serie A nel marzo del 2003 in una partita al Garilli contro l’Atalanta (2-0, Hubner e De Cesare).
FONTE: SportPiacenza.it
STAGIONE 2016-17 + - =
EX GIALLOBLÙ
L'ex della settimana: Matteo Abbate
14.02.2017 11:30 di Anna Vuerich
Il giocatore: Matteo Abbate è un difensore centrale classe 1983 che sa giocare anche come terzino destro. In passato ha giocato nella Nazionale Under 20 collezionando 12 presenze tra il 2002 e il 2004.
I suoi numeri al Verona: Abbate ha cominciato la sua carriera al Piacenza e nell'agosto dello scorso anno ci è tornato dopo la promozione in Lega Pro della squadra.
Nel mezzo di queste stagioni piacentine, il calciatore di Orbetello è passato ovviamente per vari altri club fino ad arrivare al Verona ne 2010, fermandosi nella città scaligera fino al 2013. Nel primo anno venne messo in campo in 23 partite di campionato e Coppa Italia, aiutando i gialloblù a salire in Serie B.
Nella stagione successiva dà il meglio di sè collezionando 31 presenze in campionato. L'ultimo anno al Verona non sarà altrettanto fortunato e verrà quindi prestato alla Pro Vercelli durante il mercato invernale.
Perché "ex della settimana": domenica 12 il Piacenza ha battuto la Cremonese con un gol di Pergreffi e una doppietta di Romero e Matteo Abbate ha contribuito alla vittoria della squadra grazie alla sua grande esperienza.
Fin da subito si impone, crossando verso Romero che però non riesce a concludere in porta, ma in generale continua a supportare la squadra e a fare bene il suo lavoro.
EX GIALLOBLÙ
L'ex della settimana: Matteo Abbate
15.11.2016 11:00 di Anna Vuerich
Il giocatore: Matteo Abbate è un difensore centrale classe 1983 attualmente inserito nella rosa del Piacenza, squadra nella quale ha militato più volte durante la sua carriera. Oltre al suo ruolo principale, può anche giocare come terzino destro.
I suoi numeri al Verona: per il primo periodo della carriera, Abbate è entrato e uscito dagli spogliatoi del Piacenza intervallando la squadra biancorossa con l’Ancona e il Gallipoli. Una volta svincolato da quest’ultima squadra, nel 2010, firma un contratto biennale con l’Hellas Verona.
Durante la sua prima stagione in gialloblù, giocherà 21 partite in prima divisione e proprio quell’anno il Verona verrà promosso in Serie B.
Abbate comincia poi molto bene il suo secondo anno nella squadra scaligera: il 9 ottobre 2011 segna un gol al Bentegodi nella partita contro il Torino, ma la sua rete non può nulla contro la superiorità della squadra piemontese (il risultato finale sarà infatti di 1-3). Quell’anno il giocatore di Orbetello colleziona 31 presenze in Serie B e 3 in Coppa Italia.
La stagione 2012/2013 è l’ultima di Abbate al Verona: comincia il campionato, gioca 9 partite e poi, con la sessione invernale di mercato, passa in prestito alla Pro Vercelli, anch’essa in Serie B. Ad agosto viene infine ceduto definitivamente alla Cremonese.
Perché “ex della settimana”: il Piacenza è uscito sconfitto dalla partita in trasferta ad Arezzo (1-0) a causa di un errore iniziale dell’estremo difensore Miori, che sbaglia ad uscire su un calcio d’angolo.
I piacentini però hanno tentato in ogni modo di rimediare al danno del portiere e Abbate ha dato il massimo in difesa: la sua costante presenza nella marcatura degli attaccanti aretini ha fatto sì che non venisse segnato un secondo gol. Abbate ha anche cercato di farsi più pericoloso andando talvolta in avanti verso la porta avversaria, purtroppo senza alcun successo.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
STAGIONE 2013-14 + - =
Ufficiale: Matteo Abbate alla Cremonese
Postata il 13/08/2013 alle ore 21:02
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica di aver ceduto, a titolo definitivo, le prestazioni sportive del calciatore Matteo Abbate alla società US Cremonese.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
STAGIONE 2012-13 + - =
martedì, gennaio 8th, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Pro Vercelli, le parole dei due nuovi acquisti Herpen e Abbate
Come riporta www.fcprovercelli.it si sono presentati in data odierna Horacio Erpen e Matteo Abbate.
... Il terzino destro arrivato dal Verona ammette “I piemontesi mi avevano già cercato in estate e questo mi ha facilitato nell’accettare la proposta offertami nei giorni scorsi. Avevo bisogno di un cambiamento radicale una necessità di rimettermi in gioco. Arrivo qui in punta di piedi pronto ad iniziare la nuova avventura. Il ruolo?” sottolinea Abbate “Sono un centrare difensivo anche se nelle ultime due stagioni ho giocato da esterno”
FONTE: SerieBNews.com
Ufficiale: Abbate alla Pro Vercelli
Postata il 07/01/2013 alle ore 19:21
VERONA - L'Hellas Verona F.C. comunica di aver ceduto il calciatore Matteo Abbate con la formula del trasferimento a titolo temporaneo con diritto di opzione a titolo definitivo alla società F.C. Pro Vercelli.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
UFFICIALE: IL DIFENSORE CLASSE '83 MATTEO ABBATE IN PRESTITO DALL'HELLAS VERONA
Lunedì 07 Gennaio 2013 19:22
La F.C. Pro Vercelli 1892 comunica che nella serata di lunedì 7 gennaio è stato definito il prestito con diritto di riscatto dall'Hellas Verona del difensore classe 1983 MATTEO ABBATE.
FONTE: FCProVercelli.it
Gli applausi di Abbate «Bravi Laner e Martinho»
14/11/2012
Custode dell'animo del vecchio Verona, tanto caro a Mandorlini. «Quello spirito c'è ancora, si sta persino consolidando», assicura Matteo Abbate, uno di quelli che nello spogliatoio ha sempre avuto un certo peso specifico. «Non molliamo mai, allora come ora. In novanta minuti attraversiamo magari momenti di difficoltà, ma riusciamo a superarli alla grande. È stato così a Terni, dovrà essere così anche venerdì. Il Cesena attraversa un momento strano ma ha giocatori importanti, gente che ha visto la serie A e che nella singola partita può riuscire a trovare motivazioni particolari per rendere al meglio. Sarà una gara molto delicata». Sulle spalle il peso della favorita è ben presto scomparso. Su quelle dell'Hellas ma anche su quelle di Matteo.
«Magari c'era all'inizio, partire coi riflettori puntati addosso probabilmente ha inciso nella prima parte della stagione. Sono arrivati comunque giocatori abituati a vincere, i risultati lo stanno dimostrando. Stiamo rispettando aspettative e pronostici, dietro abbiamo fatto il vuoto». La classifica suggerisce un assist troppo semplice da raccogliere, magari la fuga di Sassuolo, Verona e Livorno è quella giusta. «Non sarebbe male continuare di questo passo e non giocare nemmeno i playoff, ma i conti vanno fatti solo alla fine. Alle nostre spalle stanno facendo bene Padova, Brescia e Cittadella, ma magari giocano alla grande due o tre partite e poi incappano in una giornata no». Il Verona gli piace, è come lo vuole lui.
«Se qualcuno mi chiedesse la qualità principale che vorrei dalla mia squadra direi la concretezza. Probabilmente siamo meno belli ed appariscenti dell'anno scorso, ma ottimizziamo tutto quel che creiamo. E i campionati si vincono così». Il campo è più lontano di una volta, la concorrenza feroce, qualche critica l'ha ricevuta, degli errori li ha commessi. A testa alta Abbate: «Non mi piace cercare scuse, ma l'infortunio di Varese ai playoff ha avuto la sua incidenza. Ho saltato il ritiro, mi mancano minuti nelle gambe. Ne avrei bisogno, soprattutto per il ruolo di terzino. E niente ti allena come una partita. Non è però così semplice, l'allenatore sta facendo scelte diverse ed io le accetto con grandissima serenità».
A.D.P.
FONTE: LArena.it
STAGIONE 2011-12 + - =
Abbate chiede scusa a tutti: ho perso la testa
SI RIPARTE DA ZERO. Dopo l'espulsione di Bergamo e il «gestaccio» alle telecamere, il difensore di Mandorlini coglie l'occasione anche per caricare i compagni: «Non avrò più reazioni del genere ma quel fallaccio non fischiato su D'Alessandro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso»
17/05/2012
Verona logoro? Fesserie. La serie A? Sempre alla portata. Il gestaccio di Bergamo? Cancellato. Matteo Abbate riazzera tutto, l'Albinoleffe è lontano. Pieno di gente, ieri mattina, l'Office Store di via Cappello. Non solo perchè a due passi c'è il Balcone di Giulietta. Tanti tifosi, molti tedeschi. Cori e abbracci nel cuore romantico di Verona. Di tenero c'è poco invece nelle parole di Matteo, taglienti come una spada. Non ci va tanto leggero, fra verità e mezze denunce. Di sicuro quel deciso accento toscano diventa però un potente tonificante prima dello sprint finale, una folata di vento che in un attimo sradica dubbi e scorie varie. Hellas depresso? Tutto il contrario, partendo da un doveroso mea culpa. «Voglio chiedere scusa a tutte le persone che in diretta tv hanno visto la mia reazione, soprattutto ai bimbi. Non è stato un momento educativo. Mi scuso col presidente, con l'allenatore, coi miei compagni. Non si ripeterà un'altra volta».
Abbate, è stata la reazione di un momento o c'è dell'altro? «Dico la verità, quel fallo non fischiato a D'Alessandro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il guardalinee era a un metro, non poteva non vedere. Con l'Empoli c'era un rigore netto su Ferrari, con l'Albino un fallo di mano evidente in area nel respingere un mio tiro e un fallo su Gomez che tutti hanno visto. Il rumore si è sentito anche dall'altra parte del campo. Non so se si tratti di malafede o di clamorosa incompetenza».
Il pareggio di lunedì può avere delle ripercussioni? «Non dobbiamo più guardare a quel che è stato, ma solo a quel che sarà. Adesso conta vincere col Varese. Probabilmente giocheremo i playoff, vediamo. E allora prepariamoci nel migliore dei modi».
L'Albinoleffe lunedì ha dato tutto. Faranno lo stesso Reggina e Juve Stabia con il Sassuolo? «Io mi aspetto che tutti da qui in avanti diano il massimo, com'è giusto che sia nel calcio. Tutti devono onorare i propri impegni. Per la verità quelli dell'Albinoleffe non mi sono sembrati proprio onestissimi. Contro l'Empoli sembravano undici ragazzi presi per strada fuori dallo stadio dieci minuti prima della partita. Contro di noi invece hanno dato l'anima. Ripeto, è giusto. Ma perchè con l'Empoli ti comporti in un modo e col Verona in un altro?».
Non crede che serviva un approccio migliore? «In effetti il primo tempo non l'abbiamo giocato da Verona, sicuramente questo ha dato coraggio all'Albinoleffe. Loro però hanno mantenuto lo stesso atteggiamento per tutta la partita, con entrate decise e falli duri. Hanno lottato su ogni palla come se fosse l'ultima. Complimenti, hanno meritato il pareggio».
La terza classificata negli ultimi cinque anni è sempre andata in serie A ai playoff. Sufficiente come rassicurazione? «Le statistiche contano poco, acquisire la miglior posizione possibile è importante soprattutto per avere il fattore-campo a favore. Ricordatevi dell'anno scorso, pochissime squadre partendo dal quinto posto in C erano state poi promosse. Di sicuro non voglio sentir parlare di mancanza di entusiasmo. Ci giochiamo la serie A, vi rendete conto? Come si fa a non essere carichi?».
Abbate, il Verona è stanco? «Questo è un discorso che non esiste, vado fuori di testa quando si parla di stanchezza o del fatto che ai playoff ci arriveremo col freno tirato. Non voglio più sentir dire che il Verona ha finito la benzina».
I playoff con la Sampdoria sono più pericolosi? «Non direi, magari sarà proprio la Samp a rendere tutto ancora più bello. Avere di fronte una squadra così ci darà più stimoli, ci farà venire più fame. Ammesso che la Samp arrivi in finale. Dovrà prima giocare con noi, col Varese o col Sassuolo. Le partite prima vanno giocate. La Samp vincerà i playoff? Io non ne sarei così sicuro».
A.D.P.
Abbate cancella Sassuolo «Pensiamo al Grosseto»
GIRARE PAGINA. Il laterale mette nel cassetto il ko di Modena. «Facciamo come dopo Pescara»
«Abbiamo perso: ci sta. Adesso ripartiamo», dice. Il rammarico però c'è: «Hanno fatto due tiri in porta in tutta la partita e due gol»
29/01/2012
MODENA «Abbiamo perso, ci sta. Ora dobbiamo essere bravi a fare come abbiamo fatto dopo Pescara. Accantonare la sconfitta e ripartire subito anche perché già martedì ci aspetta una partita difficile e noi siamo consapevoli di poterla vincere». Matteo Abbate mette nel cassetto il ko di Modena e guarda avanti. Piglio guerriero e massima determinazione: il mirino è già puntato contro il Grosseto. «Adesso tutte le nostre energie saranno convogliate sulla prossima gara», ripete il difensore tenendo la testa alta e lo sguardo fisso. «Questa è andata. Diciamo che va bene così... Ora ripartiamo». L'analisi resta comunque serena. Anche quando si tratta di infilare il dito nella piaga. «Cosa non è andato? Loro hanno fatto due tiri e due gol in tutta la partita. Addirittura in 11 contro 10 e poi anche in 11 contro 9 non hanno mai tirato in porta. Io, almeno, non ricordo che sia successo. Anche negli ultimi dieci minuti hanno fatto solo del gran possesso palla: ma pericoli non ce ne hanno creati», spiega ancora Abbate.
«Bravi, complimenti comunque al Sassuolo. Ma la corsa è lunga, ancora molto lunga». Quanto alla reazione del Verona dopo lo svantaggio «secondo me c'è stata», racconta il difensore gialloblù. «Abbiamo prodotto due, tre palle gol per accorciare le distanze. Le abbiamo sbagliate. D'Alessandro ha preso un palo... Con i se e con i ma purtroppo non si va da nessuna parte, lo so bene. Ma se avessimo fatto un gol, che credo sarebbe stato ampiamente meritato, nel primo tempo, la partita sarebbe cambiata. Si sarebbe giocato tutto un atro secondo tempo. Inutile starci a pensare troppo ma è così. Non cambio idea: loro due tiri e due gol, noi niente». Inutile rimuginare sul latte versato dunque. Come è probabilmente inutile fare troppe riflessioni sui fischi (ed eventuali fiaschi) dell'arbitro. Certe scelte lungo lo svolgimento della gara creano però interrogativi: «L'arbitro ha contribuito per la sua parte a fare la differenza», accenna Abbate.
«Episodi? Penso all'espulsione di Galli. Sinceramente non so cosa Tommasi abbia visto, cosa si sia inventato. Diciamo che anche questi arbitri devono fare un po' i protagonisti, qualcosa alla domenica si devono pure inventare. È normale...». Fatale che si parli anche dell'entrata più che sospetta di Bianco proprio su Abbate, in occasione del gol dell'1-0. Lo stesso Bianco capace poi di mettere sui piedi di Terranova la palla da scaraventare nel sacco. «Beh... se uno entra così, con il piede a martello...»: e la mima anche Abbate, con unas morfia che dice tutto. La sensazione però è che nessuno dei gialloblù abbia valutato l'intervento nella maniera dovuta. Dalla tribuna, almeno, non si sono notate proteste particolarmente vibrate. «Io veramente qualcosa all'arbitro ho detto», confessa però il difensore. «Il fallo a me pareva chiaro. Lui però non ha voluto sentire ragioni». Ultime battute su Sansone e Missiroli, gli avversari che hanno spaccato il match. «Sono due ottimi giocatori, sono bravi», conferma Abbate. «Ma come ce li ha bravi il Sassuolo i giocatori ce li abbiamo bravi anche noi. La differenza è che loro sono stati molto più concreti. Diversamente avremmo potuto apprezzare un'altra partita».F.AR.
«Questa strada ci porterà molto lontano...»
SILENZIO! PARLA ABBATE. A Cittadella si era fatto cacciare mettendo in difficoltà i suoi compagni. A Bari ha firmato il gol che vale la vittoria e la risalita in classifica
«Mi sentivo un po' in colpa. Non sono stati giorni tranquilli. Pensare che non avevo seguito l'azione ma mi sono solo buttato dentro...»
08/11/2011
Francesco Arioli
BARI
Matteo Abbate si è preso la sua rivincita. Doveva riscattare il cartellino rosso sbandieratogli in faccia a Cittadella e la rivalsa è arrivata nel momento giusto, con una zampata da tre punti nel momento topico di Bari-Verona. Non è il primo sigillo stagionale però l'altro, arrivato contro il Toro, si era rivelato splendido ma inutile. Stavolta cambia completamente pure il peso specifico della giocata: «Sì, è un gol da tre punti. Sono felice, inutile negarlo», confessa il terzino. «Anche perché dopo la partita di Cittadella mi sentivo un po' in colpa. Non sono stati dieci giorni tanto tranquilli dal punto di vista mentale».
Eppure, rosso o non rosso, a Cittadella il Verona la partita se l'era presa lo stesso...
«Bravi i miei compagni a vincere due partite di fila. Sia quella che l'altra, qualche giorno dopo, col Brescia. Li ringrazio veramente tanto. Dopo di che ringrazio pure il mister che mi ha dato nuovamente fiducia. E questo gol per me vale veramente tanto».
Quando ha intuito che l'azione poteva essere quella buona?
«Quando l'ho vista dentro. Non avevo pensato a seguire l'azione. Io ho solo battezzato un punto dell'area di rigore e ci sono andato con tutta la forza che mi era rimasta. La palla è arrivata giusta e lì ho capito che l'avrei messa dentro».
Vittoria indiscutibile comunque.
«Confermo al cento per cento. Gli unici tiri che hanno fatto loro sono arrivati nei primi 10, 15 minuti. Lì in effetti ci hanno messo in difficoltà perché erano partiti veramente forte. Però dopo la sfuriata in campo ha giocato una sola squadra. Penso che si sia anche visto. Dopo di che certe partite possono finire anche pari però se c'era una squadra che doveva vincere quella era il Verona».
La classifica, comunque, ancora non si guarda: resta fedele alla filosofia Mandorlini?
«È inutile... È pure brutto ripeterlo tutte le volte. Già in passato ho detto che ci voleva equilibrio e adesso ripeto che non conta guardare la classifica oggi. Questi sono tre punti importanti, molto importanti, siamo d'accordo. M sono importanti solo perché ci permettono di continuare la struscia positiva e perché ci permettono di preparare al meglio la partita col Crotone. Tutto qua».
La sensazione in ogni caso è che la squadra sia sempre più matura, consapevole, determinata. La difesa è solida, si nota grande personalità. Senza parlare della classifica. Non sono segnali di cui tenere conto?
«Io penso che la cosa veramente importante delle ultime tre partite è la solidità difensiva. A Cittadella i miei compagni in dieci non hanno mai rischiato giocando una partita strepitosa. Lo stesso col Brescia, contro il quale non abbiamo preso gol. E qui a Bari, contro una squadra con caratteristiche importanti avanti, la difesa è rimasta comunque immacolata. In questo periodo del campionato stiamo invertendo la rotta in difesa. È importantissimo. Questo alla lunga ti porta lontano».
Allora ci pensate ad andare lontano...
«Sì, ma bisogna continuare così. Su questa strada. La Serie B è difficile, tosta. In ogni squadra ci sono giocatori che possono trovare la giocata, inventare il gol. Dobbiamo continuare così, prepararci bene e cercare di migliorare ancora. Questi sono i nostri obiettivi oggi. Nient'altro».
Orgoglio Abbate: «Ci siamo ancora. L'Hellas è vivo»
PRONTI A RIPARTIRE. Il difensore presenta il derby veneto: «La partita di Cittadella non è la finale di Champions ma andremo in campo per vincere. Non dobbiamo dimenticare che siamo una matricola in serie B»
28/10/2011
Verona cerca identità. Matteo Abbate fa chiarezza. Serve ora. Serve adesso che la flessione è evidente. Non arriva la vittoria. Gli episodi non aiutano. L'allegria d'inizio stagione ha fatto posto ad un momento di riflessione. Chi siamo? Da dove veniamo? Il difensore gialloblù cerca di usare proprio le sue ispirazioni filosofiche per risolvere il dilemma. Verona matricola: basta e avanza così, o sarebbe lecito aspirare a qualcosa di più? Gloria e dannazione? O senso pratico dell'accontentarsi quotidiano?
Abbate, lei cosa sceglie?
«Io? Non dobbiamo dimenticarci chi siamo, e da dove veniamo. Il Verona è matricola. Arriva dalla C. E' stato promosso dopo tanta sofferenza. Dobbiamo essere consapevoli di questo e non perdere il senso delle cose».
Cosa intende dire?
«Serve equilibrio. Qui sembra che una partita sia sempre senza appello. Perdi una gara, e il mondo ti crolla addosso. Vinci un incontro, e sembra di avere le ali ai piedi. Mi rendo conto che chi firma per il Verona è consapevole di venire a giocare in una piazza che ama e che pretende. Ora, però, dobbiamo essere realisti. Serve a tutti. Arriva il Cittadella, una partita. Importante, certo. Nulla di più. Concentrati e andare. Senza esagerare».
Derby veneto all'orizzonte. Cosa c'è da capire?
«Nulla. Non è una finale di Champions. Non è l'ultima spiaggia, non è la soluzione ai mali. Una partita e nulla più. Da affrontare con grandissima carica, con tanta voglia. Proprio come sono state affrontate tutte le altre partite».
I numeri, comunque, dicono che la vittoria manca forse da troppo tempo in casa Hellas...
«Questo è un dato che nessuno nasconde. E a maggior ragione, allora, è cresciuta all'interno del gruppo la voglia di voler riagguantare la vittoria. Vogliamo rientrare negli spogliatoi e dirci: oggi abbiamo fatto una grande partita. Oggi ci sentiamo soddisfatti. Ecco, in questo momento forse ci manca proprio questo aspetto. Speriamo di ritrovare il piacere della vittoria già a Cittadella».
Ecco, appunto: ritrovare. Sembra il verbo giusto sul quale riflettere oggi. Dove deve ritrovarsi il Verona?
«Non abbiamo perso qualcosa per strada. Non siamo alla ricerca di nulla di particolare. Credo, invece, sia importante continuare a mettere in campo le nostre qualità. Molte volte vengono limitate dagli avversari, che sono lì per mettere in ombra le tue virtù. Ma ogni partita fa storia a sé. E quindi abbiamo il dovere di provarci sempre».
Quali sono le virtù del Verona?
«Capacità di sofferenza, buone qualità individuali. Sono quelle che ci hanno permesso di uscire dal pantano della C e che ci hanno aiutato ad avere un approccio giusto con il nuovo campionato».
Un primo bilancio si può fare?
«Adesso? Assolutamente no. Non serve, non aiuta. T'impegni inutilmente i pensieri e devia le energie. A cosa serve? Solo alla fine si può. Anche perché ogni partita può cambiare il senso di un discorso. Dico: il Verona fin qui ha fatto bene. E poi magari arriva una brutta sconfitta. A cosa servono le parole oggi? A nulla».
Lei chiede equilibrio. Nessuna esaltazione, nessun rimpianto. Quale ritiene essere allora il pensiero più aderente alla reale situazione del Verona di oggi?
«L'ho detto: siamo una squadra neopromossa. E in quanto tale, non possiamo porci obiettivi a lungo termine, dobbiamo giocare partita per partita. Tenendo ben presente quelle che sono le qualità che ci hanno permesso di arrivare fin qui. Quindi: questa è la base. Poi, si sa, la serie B è lunga, un campionato difficile e logorante. Pensi di essere stato grande con la Samp, una delle squadre più forti del campionato. Arriva il Toro e ti rifila tre gol. Non puoi staccare mai la spina. Ma deve essere forte, sicuro di te, equilibrato. Tolti Scaglia e Maietta che vantano una grande esperienza in B, siamo un gruppo che ha pagato sul piano dell'esperienza e dell'adattamento alla categoria. Se cadiamo, ripartiamo. E a Cittadella vogliamo disputare una grande partita».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Hellas Verona, ESCLUSIVO/ Matteo Abbate:”Inizio positivo, ma bisogna sempre crescere. Guardiamo partita dopo partita e a febbraio-marzo vediamo dove siamo messi. Il Piacenza? Mi dispiace molto per la loro situazione”
Il difensore dell’Hellas Verona Matteo Abbate, è intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com, per parlare di questo ottimo inizio di stagione della sua squadra, del prossimo avversario, il Gubbio di Pecchia e, come ultima domanda, un pensiero sul Piacenza, sua ex squadra.
Matteo, come giudichi questo inizio di campionato del Verona?
”E’ senz’altro un inizio postivo, siamo contenti di quello che stiamo facendo, ma non dobbiamo abbassare la guardia perchè il campionato è lungo e dobbiamo costantemente migliorarci”.
Tu sei uno dei più esperti della squadra e, proprio in questo inizio di campionato, hai festeggiato le 100 presenze in Serie B. Cosa ci vuole per fare bene in questo torneo?
”Innanzitutto ci vuole umiltà, perchè nel momento in cui tu pensi di essere bravo, subito ti castigano, ci vuole volontà e continuità, perchè la stagione è lunga e bisogna sempre essere concentrati. Ci vuole anche il massimo sforzo in ogni partita perchè non esistono gare facili e le sorprese sono sempre dietro l’angolo”.
Qual’è il vostro obiettivo? Ci pensate ai playoff?
”No, non pensiamo ai playoff perchè è ancora troppo presto per fissare un obiettivo, dobbiamo affrontare ogni partita con lo spirito, la volontà e l’organizzazione giusta e quando sarà arrivato febbraio-marzo guarderemo dove saremo posizionati e a quel punto ci potremo provare”.
Sabato sarete di scena a Gubbio, contro una squadra in difficoltà. Che insidie porta questa partita?
”Porterà parecchie insidie perchè il Gubbio vuole dimostrare di poterci stare in questa categoria e che possono vincere contro chiunque e per questo sarà un match molto, molto difficile. Tra l’altro, lo scorso anno, in Lega Pro, perdemmo in Umbria subendo una sconfitta pesantissima e quindi sappiamo già cosa ci aspetta”.
Un ultimo pensiero per la tua ex squadra, il Piacenza, con cui hai anche esordito in Serie A, che adesso si trova in difficoltà economiche e sportive.
”Mi dispiace davvero tanto perchè io con la maglia biancorossa sono cresciuto e conosco tutti. Torno spesso a Piacenza perchè ho casa lì e vivo lì e ogni volta che passo di fronte allo stadio mi viene tanta nostalgia ripensando ai bei tempi del ”Piace”. Auguro a tutti quelli che lavorano per la società che riescano a risollevarsi al più presto perchè tutta la città lo merita e spero che i ragazzi che ora giocano lì possano riuscire a salvarsi e, in futuro, provare a risollevare la china”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Felicità Abbate: «Che emozione vincere il derby»
IL PERSONAGGIO. Ha segnato la prima rete nella sfida con il Vicenza: «Un gol che mi ripaga di tanti sacrifici, continuerò a lavorare con tranquillità fino alla fine del torneo. Stiamo iniziando una stagione importante per tutti»
17/08/2011
Un nuovo attaccante per Andrea Mandorlini: è Matteo Abbate. È uno scherzo? Chiedete al Vicenza. Il difensore gialloblù è planato nell' area vicentina per sparare nella porta avversaria il primo missile della stagione. Preciso, perfetto, spietato. Il passo è breve: da jolly difensivo (dove lo metti... lui sta) a improvvisato goleador. Abbate, a dire il vero, c'aveva provato anche la scorsa stagione. Ma la Dea Bendata aveva preferito concedere ad altri le sue virtù. Poco male. Oggi Matteo è uno dei protagonisti del derby. Uomo giusto al posto giusto. Proprio come vuole Mandorlini.
IL PRIMO PASSO. «Vincere il derby - spiega Abbate - ti regala una forte emozione. La prima partita è sempre molto difficile da affrontare. Ci eravamo preparati bene, e c'era anche curiosità di misurare le nostre forze con un avversario di pari livello. L'atteggiamento è stato fin da subito quello giusto. E quando parti bene, tutto diventa più facile. Certo, questo è solo l' inizio. Il primo passo è fatto. Ma ne dovranno seguire tanti altri».
CLASSE DI FERRO. Il difensore esalta la virtù della sua squadra. «Abbiamo pagato dazio all'inizio - continua il difensore del Verona -, quando si è sofferto un po'. Ma ci sta. Credo che il gruppo abbia reagito subito alla grande, risistemandosi in campo e assumendo da subito l'atteggiamento giusto. Penso che fosse tutt'altro che scontato. E credo che il Verona abbia dato subito un chiaro segnale di personalità. Dobbiamo ripeterci e continuare su questa strada».
GOL DA RICORDARE. Il primo gol della stagione vale per le statistiche. Ma Abbate ha messo la palla in rete in una gara particolare: il derby con il Vicenza. Atteso per quattro anni dal popolo gialloblù. E la vittoria del Menti può avere valore catartico per i tifosi veronesi. E Abbate? «Sento che questo è un gol speciale. Mi ripaga dei sacrifici, e mi permetterà di lavorare bene da qui, spero, fino al termine del torneo. Come tutti i miei compagni, vorrei essere protagonista con la maglia del Verona. Stiamo per iniziare una stagione importante per tutti. E ognuno di noi vuol mettere il meglio di se stesso in questa avventura".
SPIRITO DA POMPIERE. Abbate evita, però, di caricare di troppi significati questa prima partita. Battere il Vicenza a domicilio aiuta a mettere le ali ai piedi. «Ma senza esagerare – ribadisce il difensore -. Certo, è giusto che i nostri tifosi vivano con grande trasporto questa vittoria. Ma siamo all'inizio. Era la prima partita di Coppa Italia. Abbiamo passato il turno, abbiamo fatto il nostro dovere. Posso assicurare che nessuno, all'interno dello spogliatoio, ha perso il senso delle misure dopo la vittoria dell'anno scorso. Non ci esaltiamo perché sappiamo benissimo che i grandi successi si ottengono solo attraverso le continue riconferme. Superato il primo test, dovremo proiettarci già sul secondo. Non avrebbe senso vivere nel ricordo di un piacevole debutto. Ma è un errore che non commetteremo di certo. E quindi butta acqua sul fuoco. L'entusiasmo va gestito nel modo migliore. Non possiamo infiammarci e bruciare solo per una partita. C'è ancora tanto da lavorare. Siamo appena all'inizio».
L'ONDA LUNGA. Si guarda alle spalle Abbate. E rivede tutto quello che è successo. «Cavalchiamo ancora l'onda del successo ottenuto pochi mesi fa. Ma sarebbe sbagliato vivere di ricordi. Anzi, abbiamo il dovere di migliorare, di individuare i nostri errori e di non accontentarci mai. Dobbiamo essere giocatori esigenti. Mai soddisfatti, mai sazi, mai contenti. Solo così potremmo riuscire a dare un senso più pieno e sicuramente più importante alle nostre prestazioni. E penso che questa sia la filosofia giusta da utilizzare nel corso di tutta la stagione. Ci aspetta un turno molto severo. Il Verona può fare bene se pedala forte e se non stacca mai la spina. Una vittoria come quella ottenuta nel derby dà morale e fiducia. Tutto il resto dovremo conquistarcelo di volta in volta in campo. Lottando senza paura».
FONTE: LArena.it
STAGIONE 2010-11 + - =
PRIMO PIANO
ABBATE: "UN PUBBLICO FANTASTICO... CHE EMOZIONI !"
13.06.2011 12:00 di Marco Ambrosi
Matteo Abbate ha ancora negli occhi i venticinquemila del Bentegodi e lo spettacolo che si è visto sugli spalti: "Certe emozioni sono quelle che sogni quando inizia a fare il calciatore, anzi credo che siano proprio quelle emozioni che ogni giocatore aspetta per tutta la vita – parla il difensore in un intervista al quotidiano l'Arena – è stata una giornata super, una partita incredibile che il Verona ha giocato alla grande. Ma c'è ancora da sudare e non possiamo permetterci di abbassare la guardia". L'Hellas ha dominato: "C'è stato l'approccio giusto e questa gara l'abbiamo vinta con il gioco, con movimenti che ormai ci vengono a memoria e facendoli andare spesso a vuoto». Poi il difensore gialloblu promuove a pieni voti il lavoro di Mandorlini: "Il mister sa bene come preparare queste gare e l'ha dimostrato ancora una volta. Io ho cercato di lavorare al massimo in settimana dato che non giocavo da un po' e speravo di meritarmi la maglia da titolare. Gare come queste capitano poche volte in carriera". I festeggiamenti per gli eroi gialloblu sono durati poco, come conferma Abbate, e si è già concentrati sulla sfida di ritorno: "Abbiamo una grande occasione, siamo stati bravi qui al Bentegodi e là dovremo esserlo ancora di più. Sarà una battaglia, bisogna aspettarsi di tutto ma questa squadra ha fatto vedere che non ha paura, e che può giocarsela contro chiunque ed in ogni stadio". Infine, ancora un pensiero sul fantastico pubblico gialloblu: "Lo ripeto, è stata un'emozione incredibile e ho ancora negli occhi quelle mille bandiere e nelle orecchie i cori dei tifosi, sono partite uniche nella carriera di un calciatore".
HELLAS VERONA NEWS
Hellas, Abbate: "A Salerno sarà durissima"
12.06.2011 21:27 di Alberto Pecchio
Sostituire il capitano non è mai facile. Ma Matteo Abbate si è fatto trovare pronto. Queste le sue dichiarazioni, rilasciate nel dopo-partita: "Siamo contenti. Ora a Salerno sarà una partita delicata, una lotta continua, ma ne siamo consapevoli. Stiamo bene fisicamente, e questo è tutto merito del nostro staff, noi non abbiamo fatto altro che metterci tanto spirito di sacrificio. I rigori, a parer mio, erano entrambi netti. Faccio i miei complimenti all'arbitro, che è stato lucidissimo. Per questo risultato ci avrei messo la firma, ma le possibilità di passare restano ancora al 50%".
FONTE: TuttoHellasVerona.it
ALTRE NEWS
Verona, Abbate: "Crema passaggio obbligato da non sbagliare"
12.05.2011 10.00 di Giacomo Giuseppini per tuttolegapro.com
Fonte: Hellasverona.it
Una delle caratteristiche evidenziate nel campionato attuale da Matteo Abbate è la duttilità. Il difensore dell'Hellas Verona, ha giocato sulla corsia di destra finchè uno stop forzato non l'ha costretto a lasciare il posto a Francesco Cangi, autore di ottime prestazioni: "Penso di aver sempre fatto il mio dovere, arrivati a questo punto conta solo vincere indipendentemente da chi scenda in campo. Se sarò chiamato in causa darò il mio contributo, non è mai bello perdere il posto per un infortunio nel proprio momento migliore, quando si giocano le partite importanti".
La sfida del "Voltini" ha un enorme speso specifico nell'economia della stagione gialloblù: "Ciò che conta è concentrarsi sulla partita di domenica e non andare troppo in là, non abbiamo ancora la matematica certezza di essere ai play-off. Il match di Crema diviene fondamentale, si tratta di un passaggio obbligato che non possiamo permetterci di sbagliare".
Gli addetti ai lavori hanno inoltre chiesto al difensore, in occasione dello spazio interviste, chi preferirebbe incontrare tra Sorrento, Alessandria e Salernitana: "Non ho preferenze, in un modo o nell'altro ne devi affrontare due di queste tre. Dobbiamo lavorare sull'atteggiamento, la classifica ci costringe ad inseguire con intensità e voglia, senza mai perdere la testa".
Più di 50.000€ il totale delle ammende subite finora dal club di Via Torricelli: "Non è bello, soprattutto per l'immagine che ne deriva per la società. I tifosi scaligeri sono eccezionali, è inutile ripetere che giocare al "Bentegodi" fa venire la pelle d'oca. Certi episodi si ripetono da tempo, per colpa di una minoranza ci vanno di mezzo la città ed il club. Giocare a porte chiuse ci penalizzerebbe, il sostegno del pubblico è necessario per noi. Speriamo che da qui in avanti tali comportamenti vengano limitati".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
ALTRE NEWS
Hellas Verona, Abbate: "Sfruttiamo la sosta per ricaricare le batterie"
28.03.2011 20:30 di Valeria Debbia
Fonte: Ufficio Stampa Hellas Verona
Il pareggio centrato contro il Bassano Virtus permette all'Hellas Verona di agganciare il Lumezzane quinto in classifica, e di conseguenza la zona play-off. Vede il bicchiere mezzo pieno Matteo Abbate, che presso la sala stampa del "Mercante" ha commentato la ventottesima di campionato. "Penso sia la prima volta in questa stagione che la graduatoria parla di queste posizioni per noi. Ora sfruttiamo la sosta per ricaricare le batterie, ci aspetta un finale di stagione importante. Il risultato rispecchia quanto espresso sul terreno di gioco, abbiamo provato a vincere soprattutto nella ripresa in virtù del calo degli avversari, peccando però di lucidità in certe situazioni".
Il pari dei padroni di casa è arrivato sugli sviluppi di una palla inattiva: "E'stato bravo La Grotteria, ha sfruttato l'unico spiraglio a disposizione. Avremmo potuto dare qualcosa in più, creando ulteriori occasioni. Serviva attenzione perchè subìre un contropiede sarebbe stato rischioso. Certi equilibri andavano mantenuti, si tratta di un punto guadagnato quando mancano sei partite in cui dovremo dimostrare il nostro valore".
All'uscita dal campo mister Mandorlini non ha nascosto la propria amarezza per tre punti sfuggiti di mano: "Quando si presenta l'occasione per fare il salto di qualità manchiamo di concretezza, una vittoria ci avrebbe permesso di mettere nel mirino Salernitana ed Alessandria. Prendiamoci questo 1-1 e pensiamo subito alla prossima".
FONTE: TuttoLegaPro.com
- A Luglio, primo acquisto ufficiale per l'HELLAS del 'principe', firma un biennale col VERONA. (13 Luglio 2010)
Ufficiale: Matteo Abbate all'Hellas Verona
Il difensore classe '83 si trasferisce a titolo definitivo al club di Via Torricelli. Per lui contratto biennale
VERONA - Primo movimento in entrata per l'Hellas Verona in vista della stagione sportiva 2010/11 dopo l'apertura della sessione estiva del calciomercato: nel pomeriggio di martedì è stato definito in ogni particolare l'arrivo di Matteo Abbate, difensore classe '83, lo scorso anno al Gallipoli.
L'atleta originario di Orbetello si trasferisce al club di Via Torricelli a titolo definitivo: per lui contratto biennale.
fonte: HellasVerona.it
NOTIZIE UFFICIALI
UFFICIALE: Verona, colpo Abbate
13.07.2010 18:15 di Claudio Gallaro
L'Hellas Verona piazza il primo colpo di mercato in vista della prossima stagione. Questo pomeriggio il difensore Matteo Abbate ha firmato un contratto biennale col club scaligero. Il ventiseienne di Orbetello ha collezionato 30 presenze ed un gol nell'ultimo campionato di Serie B con il Gallipoli. In carriera ha vestito anche le maglie di Piacenza ed Ancona.
fonte: TutoLegaPro.com
PRIMA DI VERONA + - =
- 'Silurato' da ROSSI (subentrato a GIANNINI) dopo il pesante 1 a 5 contro l'ALBINOLEFFE (fonte: LaGazzettaDelMezzogiorno.it - 2010)
GALLIPOLI IL DIFENSORE DI ORBETELLO PARLA AMARAMENTE DELLA SUA ESPERIENZA CONDOTTA CON ABNEGAZIONE. HA GIOCATO ANCHE CON UNA MASCHERA PROTETTIVA PER UNA FRATTURA ALLO ZIGOMO
Abbate, un coraggio mal ripagato
Pilastro nel team di Giannini, silurato da Rossi dopo l’1-5 contro l’Albinoleffe «Docce senza acqua calda. E di soldi non ne abbiamo mai visti»
ANTONIO CALÒ
...Aggiunge Abbate – A me, al momento dell’esclusione, ha fatto presente che non mi vedeva carico a dovere. Personalmente mi sono sempre messo a sua disposizione, decidendo di farmi da parte solo quando purtroppo è maturata la retrocessione matematica ed ho ritenuto che non avesse più senso rischiare un infortunio che avrebbe pesato in chiave futura, per una causa ormai persa. In tutte gare che ho disputato ho sempre speso tutte le energie psico-fisiche a mia disposizione, senza mai tirarmi indietro – prosegue Abbate – Ho giocato anche quattro match contro il parere dei medici, con una maschera protettiva, a causa di una frattura allo zigomo».
Abbate boccia la società ed il risultato finale, ma salva tutto il resto. «Abbiamo militato in B con un sodalizio che ha evidenziato una organizzazione da dilettanti – sottolinea il difensore – Trasferte allucinanti, campi di allenamento non all’altezza, attrezzatura insufficiente, docce spesso prive di acqua calda. Tralasciando tutte le problematiche economiche universalmente note. A Gallipoli, però, mi legheranno sempre anche ricordi bellissimi – aggiunge Abbate – Nell’ospedale locale è nata Arianna, la mia secondogenita e per questa esperienza bellissima il mio grazie va all’ostetrica Nadia ed all’infermiera Lucia, che sono state accanto a mia moglie Claudia durante il parto. Ma nel Gallipoli ho anche avuto modo di fare parte di un grande gruppo, che ha saputo esaltarsi a lungo pur tra enormi difficoltà – conclude Abbate – Un gruppo composto da bravi atleti ed ottimi uomini, che ha potuto avvalersi della collaborazione di medici, fisioterapisti, magazzinieri che hanno sempre lavorato sodo pur non ricevendo quanto dovuto. Con la maglia giallorossa, infine, credo di avere disputato molte partite di buon livello, grazie alle quali sono stato già contattato da alcune società di B.
• Matteo Abbate è stato per mesi uno dei «guerrieri» della retroguardia del Gallipoli messo su da Giuseppe Giannini. Poi, con l’avvento in panchina di Ezio Rossi, è sparito dalla scena, fino a lasciare la squadra dopo la sconfitta interna rimediata contro il Crotone. Il calciatore di Orbetello, dov’è nato il 21 agosto 1983, avanza una ipotesi sul perché sia stato accantonato dal trainer torinese, insieme ad altri due-tre degli uomini che avevano costituito l’ossatura della squadra nel periodo della gestione-Giannini.
- Insieme ad altri giocatori e dirigenti implora GIANNINI di rimanere alla guida del sorprendente GALLIPOLI... (fonte: LaGazzettaDelMezzogiorno.it - 10 Febbraio 2010)
Gallipoli-Calcio, spunta anche l’ombra delle scommesse
GALLIPOLI - Mentre Gallipoli-Grosseto finisce nei fascicoli della Procura Federale, D'Odorico e Giannini si riavvicinano. Oggi potrebbe arrivare la pace e la revoca delle dimissioni del tecnico.
INDAGINE - Il Procuratore Stefano Palazzi ha aperto le indagini sul pareggio conquistato lunedì sera da Scaglia e compagni. Un atto dovuto dopo le segnalazioni giunte dall'Aams, l'Agenzia autonoma Monopoli di Stato. Le agenzie concessionarie per le scommesse sportive hanno infatti sospeso le giocate sulla gara dopo aver notato un eccesso di giocate sul risultato esatto 2-2, guarda caso lo stesso che si è poi verificato. Il flusso di giocate anomale aveva convinto i bookmakers a chiudere le scommesse: la Snai (una delle agenzie di betting più gettonate) aveva inizialmente quotato il 2-2 finale 1 a 14 (14 euro vinti per ogni euro giocato), quotazione progressivamente abbassatasi a 1 a 10, prima della sospensione. Giocate anomale anche sul 3-3 e a cascata su tutte le combinazioni che prevedevano il pareggio finale. Sul 2-2, giocato in media da 100 scommettitori, si sono registrate oltre 2mila scommesse.
RAMOSCELLO DI ULIVO - Ieri mattina le dimissioni erano irrevocabili e già circolavano i nomi di Giovanni Vavassori e Beppe Dossena come possibili successori. In serata tutto è cambiato. In mezzo un lungo chiarimento pomeridiano. All'incontro hanno partecipato il presidente Daniele D'Odorico (che aveva già incontrato la squadra), il direttore amministrativo Giuseppe Iodice, il responsabile dell'area tecnica Michele Scaringella, l'allenatore ed una delegazione di calciatori composta da Alessandro Grandoni, Carlo Sciarrone, Matteo Abbate, Alex Pederzoli e Daniele Daino. Dopo tre ore di discussione, la dirigenza ha partorito un comunicato a firma del presidente: «Dopo un sereno incontro con l’allenatore ed una delegazione di calciatori, la società è pronta a riprendere lo stesso cammino che ci ha portato a raggiungere importanti traguardi sportivi».
Dopo le parole di fuoco pronunciate lunedì sera in diretta televisiva, quello del presidente è un grosso passo indietro. Preludio al pentimento per le scenate isteriche mostrate a tutta l'Italia: in tribuna stampa il massimo dirigente ha apostrofato in malomodo il tecnico, poi è scoppiata la bagarre in tribuna tra lo staff di allenatori ed un ospite del presidente. «È inutile negare che siamo tutti rammaricati del fatto che tensioni legate alla delicatezza del momento siano esplose, nella serata di ieri (lunedì, ndr), nel peggiore dei modi», prosegue la dichiarazione di Daniele D'Odorico. «Di ciò voglio chiedere scusa a tutti. Ma tra uomini schietti, anche dopo forti divergenze d’opinione, basta guardarsi negli occhi per riprendere da dove si era interrotto. Ai tifosi veri, ai tanti amici gallipolini che in queste ore ci hanno manifestato la loro preoccupazione, ribadisco, insieme al mio staff di collaboratori dirigenziali, l’intenzione di riprendere con uno slancio ancora più vigoroso, insieme agli stessi attori protagonisti ai quali ci sentiamo legati professionalmente e umanamente. Sono certo che nella giornata di domani sapremo portare a termine questo lavoro di ricucitura».
- ...Fuori 2 settimane per una frattura allo zigomo! (fonte: CorriereSalentino.it - 10 Novembre 2009)
Gallipoli calcio: Perfettamente riuscita l’operazione a Matteo Abbate
Il difensore Matteo Abbate è stato operato, nella giornata di oggi, per la riduzione della frattura allo zigomo sinistro riportata nel corso di uno scontro di gioco della partita Gallipoli-Frosinone. L’intervento, perfettamente riuscito, è stato eseguito presso Ospedale Generale Regionale "F. Miulli" di Acquaviva delle Fonti, dall’equipe coordinata dal Prof. Roberto Cortelazzi, Direttore del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia. I tempi di recupero sono stimati in circa due settimane.
Matteo Abbate salterà quasi certamente la trasferta di domenica 15 novembre che vedrà opposta la formazione giallorossa a quella del Cittadella.
Si ritiene di poterlo recuperare, anche grazie all’ausilio di una maschera protettiva, per la gara interna contro il Mantova che si disputerà sabato 21 novembre 2009 allo stadio “Via del Mare” di Lecce.
- Duro contrasto nella gara contro il FROSINONE e grave infortunio allo zigomo (fonte: SoloGallipoli.it - 9 Novembre 2009)
Il difensore del Gallipoli Calcio "Abbate" ha riportato una frattura allo zigomo
Brutta tegola sul Gallipoli. Il difensore Matteo Abbate sarà operato domani ed è difficile che possa essere utilizzato per la trasferta di domenica pomeriggio a Cittadella. La direzione sanitaria del Gallipoli Calcio ha fatto sapere che il giocatore gallipolino, a seguito della frattura allo zigomo sinistro, riportata nel corso di uno scontro di gioco durante la partita Gallipoli - Frosinone, sarà operato nella giornata di domani, martedì 10 novembre, presso l’Ospedale Generale Regionale "F. Miulli" di Acquaviva delle Fonti, dall’equipe coordinata dal Prof. Roberto Cortelazzi, Direttore del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia.
L'intervento chirurgico non presenta delle grandi difficoltà ma appare probabile che l'utilizzo del giocatore possa essere possibile almeno la settimana prossima. Abbate in ogni caso riprenderà a giocare sicuramente con la protezione di una maschera. Intanto, il gruppo si ritroverà domani pomeriggio al centro sportivo "Delta" di San Donato, cioè con un giorno di ritardo sul solito programma di lavoro settimanale e questo perchè la prossima gara di campionato verrà disputata di domenica e non invece di sabato. Sulla via del pieno recupero, invece, Mounard ed Eliakwu mentre per Smit si dovranno atendere ancora alcuni giorni prima di poterlo utilizzare. In questa settimana, invece, potrebbe rientrare in sede il portiere Koprivec che riprenderebbe la preparazione sotto la guida dello staff medico e tecnico del Gallipoli.
Il forte portiere, infatti, di proprietà dell'Udinese fino ad ora è sotto cura da parte della società friulana che vuole essere sicura del pieno e totale recupero del ventenne giocatore. Infine, importante affermazione per gli Allievi e i Giovanissimi nazionali del Gallipoli che hanno conquistato due importanti successi nella trasferta a Foggia. Nella Giornata di ieri, domenica 8 novembre, inbfatti, gli Allievi nazionali e i Giovanissimi nazionali del Gallipoli Calcio hanno ottenuto, entrambi, una vittoria in trasferta presso l’impianto sportivo “Ordona” di Foggia, contro i pari età del sodalizio Dauno. Gli Allievi nazionali hanno vinto con il punteggio di 3-1. Nel primo tempo per i giallorossi sono andati a segno al 20° Bonatesta, al 27° Puce e, nella seconda frazione di gioco, al 20° Scalinci. Stesso punteggio per i Giovanissimi nazionali che, grazie ad una tripletta del giocatore Guerrieri, hanno avuto la meglio sulla rappresentativa dei Giovanissimi nazionali del Foggia. Le reti sono state siglate al 6° e al 20° del primo tempo e al 27° della ripresa. “Sono molto soddisfatto per queste due vittorie – ha affermato il Responsabile del settore giovanile del Gallipoli Sergio Mello – perchè sono due successi che servono da ulteriore stimolo ai nostri ragazzi. Personalmente e a nome di tutto il settore giovanile del Gallipoli Calcio – conclude Mello - dedico queste affermazioni al nostro Presidente, Daniele D’Odorico e a suo padre che abbiamo saputo avere avuto, nei giorni scorsi, qualche lieve problema di salute”
di Roberto Cataldi.
- ...Estate 2009 l'approdo al GALLIPOLI: lo vuole GIANNINI (fonte: MondoPallone.net - Estate 2009)
GALLIPOLI
Ancora un’incognita la squadra pugliese, attualmente sotto contratto ci sono sei giocatori più alcuni ragazzi provenienti dalla Berretti. Nella scorsa settimana è stato ufficializzato il passaggio di proprietà da Vincenzo Barba al gruppo di D’Odorico. Le prime mosse del neo presidente sono state la conferma in panchina di Giuseppe Giannini e l’ingaggio di Vittorio Fioretti, ex ds di Arezzo, Perugia e Triestina, in qualità di responsabile del calciomercato. L’obiettivo del patron originario del Friuli è di raggiungere la Serie A in tre anni, intanto sono arrivati il portiere Jan Koprivec dall’Udinese ed il centrocampista Alex Pederzoli a titolo definitivo dal Padova.
Tante le trattative sul tavolo della società giallorossa, per la difesa piacciono Emanuele Pesoli del Cittadella, gli uruguagi Cristian Sosa del Defensor Sporting e Augustin Viana del Club Atletico Bellavista. Mancano soltanto alcuni dettagli per gli ingaggi dei difensori svincolati Matteo Abbate (Piacenza) e William Pianu (Treviso). In mediana interessano il talentuoso Giacomo Bonaventura dell’Atalanta, Manuel Mancini del Siena ed Alessandro Moro, svincolato dal Treviso, mentre nel reparto avanzato piace il doriano Foti, classe ‘88, così come l’ex Torino Nicola Ventola. Occhio anche agli Under21 da inserire in rosa: si punta a Samuel Di Carmine della Fiorentina e Claudio Della Penna della Roma. Il sogno per l’attacco resta Gionatha Spinesi, mentre Francesco Di Gennaro potrebbe lasciare il Salento accettando la corte dell’ambizioso Pescara, in Prima Divisione.
- Goleador con il PIACENZA contro il CITTADELLA (fonte: PiacenzaSera.it - 1 Settembre 2008)
Piacenza Calcio a caccia degli ultimi colpi di mercato
Dopo l'ottima partenza in campionato, il Piacenza Calcio si affaccia per l'ultima volta al mercato estivo con l'intento di mettere a segno un ultimo colpo. In particolare, l'attenzione della società di via Gorra potrebbe soffermarsi sul centrocampo, ma anche verso la difesa, senza dimenticare che Mengoni resterà indisponibile probabilmente per lungo tempo. Dunque, non risulta per nulla semplice il compito che spetta ai dirigenti in queste ore, anche se alcuni identikit dei possibili acquisti sono già stati definiti. In particolare si parla di Gabriele Cioffi, esperto difensore toscano, che dopo una stagione nell'Ascoli sembrerebbe intenzionato a cambiare casacca.
Nella foto l'esultanza di Matteo Abbate dopo il gol partita contro il Cittadella
- ...Fuori 2 settimane per una frattura allo zigomo! (fonte: FoggiaCalcioMania.com - 10 Gennaio 2007)
Ancona: Giunge in prestito il difensore Abbate dal Piacenza
Il Piacenza ha ceduto in prestito all´Ancona il difensore Matteo Abbate, 23 anni. Il giocatore e´ legato al Piacenza da un contratto che scadra´ nel giugno 2008. La societa´ e´ ora in cerca di un centrocampista e, nei prossimi giorni, incontrera´ il procuratore dell´attaccante Daniele Degano per l´eventuale prolungamento del contratto.
STAGIONE 2023-24 + - =
19 Giugno 2024 - 15:22 Hellas Live
Abbate: “Indimenticabile l’abbraccio con Martinelli nello spogliatoio a Salerno ed i tifosi gialloblù in aeroporto. Per Zanetti, Verona è la piazza giusta per rilanciarsi”
“Sono già passati undici anni da quella storica giornata, ma il ricordo resta vivo ed è indelebile nel mio cuore. Lo è per me, ma penso lo sia anche per tutti i miei compagni di quella fantastica cavalcata. Sono state emozioni uniche, forti.
Al termine della partita di Salerno, negli spogliatoi, vidi il presidente Giovanni Martinelli seduto da solo, in un angolo. Stava male, lottava per la sua vita, ma non volle mancare e si leggeva nei suoi occhi tutta la gioia per quel grande traguardo raggiunto. Appena abbiamo incrociato lo sguardo, ci siamo abbracciati senza dirci nulla. È stato davvero bello. Un altro momento stupendo di quella giornata è stato quando siamo arrivati in aeroporto a Verona. Un tripudio. La gente era ovunque, sulla pista, dentro il gate. Il Catullo era vestito di giallo e di blu in ogni angolo. Per fare la tratta dalla scaletta dell’aereo al pullman che ti porta all’aeroporto, ci abbiamo messo più di mezz’ora (sorride rimembrando, ndr). Peccato non essere riusciti a festeggiare più di tanto in Piazza Bra coi nostri tifosi… Purtroppo rientrammo troppo tardi, arrivammo dopo le 2:30 e non riuscimmo a regalare il nostro tributo al fantastico pubblico veronese.
Parlando invece dell’Hellas attuale, posso dirti che il Verona di Baroni ha fatto qualcosa di incredibile. Sono contento che al mister sia arrivata la chiamata di una grande squadra come la Lazio. Tutti, a partire dal direttore, hanno fatto qualcosa di molto importante. A lunghi tratti, specie nella seconda parte di campionato, è emerso lo spirito Hellas. Ed è proprio quello che i tifosi chiedono ai giocatori. Se il calciatore che viene a vivere e giocare a Verona riesce ad entrare in quell’ottica, riesce a dare tutto. Perché i tifosi non ti abbandonano mai. Quanto fatto l’anno scorso dalla squadra di Baroni, deve essere un orgoglio per tutta la gente che ha a cuore l’Hellas.
Il nuovo Verona ripartirà invece da Zanetti e secondo me è un’ottima scelta, sia per la società che per l’allenatore. Ci ho giocato contro tante volte e siamo stati compagni nelle giovanili della Nazionale. Non siamo amici ma sono contento per Paolo. L’Hellas è la piazza giusta per rilanciarsi e sono convinto che potrà dare tanto al Verona. L’ardua sentenza ovviamente la darà poi il campo, ma le basi per me sono più che buone. Una squadra che sarà ancora una volta rivoluzionata, a partire dalla guida tecnica? Sogliano ha dimostrato di saper scegliere i giocatori. Ci saranno, com’è normale che sia, delle cessioni ma il ds a Verona ha sempre lavorato bene. Quella scaligera è una piazza importante e ripartire da Zanetti la considero un’idea azzeccata. Il mio futuro? Sto aspettando la chiamata giusta, intanto mi tengo aggiornato e come sempre, seguirò quello che è stato il mio Verona” ha dichiarato a Hellas Live, l’ex difensore gialloblù Matteo Abbate. Foto Instagram Matteo Abbate
FONTE: HellasLive.it
NEWS
Legnago: l'ex gialloblù Corrent in stand-by
10/06 ALLE 10:30
di REDAZIONE TUTTOHELLASVERONA.IT
per Tuttohellasverona.it
fonte L'Arena
Nicola Corrent rimane la prima scelta del Legnago per sostituire Massimo Donati. L'ex allenatore della Primavera gialloblù, però, guarda anche al Trento. In alternativa i nomi che circolano sono quelli dell'ex Vicenza Alessandro Dal Canto e quello di Matteo Abbate, altro ex Hellas quest'anno sulla panchina della Pergolettese, prima di essere esonerato.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
COMUNICATO UFFICIALE: ESONERATO L'ALLENATORE MATTEO ABBATE
15 Febbraio 2024
Prima Squadra
L’U.S.PERGOLETTESE 1932 comunica di aver sollevato l’allenatore MATTEO ABBATE dall’incarico di responsabile della prima squadra. La società nel ringraziarlo per il lavoro e l’impegno messo in questi mesi, gli augura le migliori fortune per il prosieguo della sua carriera calcistica.
In attesa di comunicare chi sarà il prossimo allenatore della Pergolettese, l’allenamento di oggi sarà diretto dall’allenatore in seconda GIACOMO CURIONI.
FONTE: USPergolettese1932.it
Data: 24/09/2023
Pergolettese, malore per Abbate: defibrillatore e poi ospedale
L'allenatore Matteo Abbate ha accusato un malore durante Vicenza-Pergolettese. È stato trasportato in ospedale
Autore: Redazione
L'allenatore Matteo Abbate ha accusato un malore durante Vicenza-Pergolettese. Il classe 1983 si è accasciato al suolo al minuto 37. Sono intervenuti i sanitari e gli hanno offerto primo soccorso con il defibrillatore. Abbate è stato poi trasportato in Ospedale per accertamenti.
Malore per Abbate durante Vicenza-Pergolettese
Brutte scene quelle del Romeo Menti di Vicenza. L'allenatore della Pergolettese, infatti, ha accusato un malore. Al trentasettesimo minuto, Matteo Abbate si è accasciato al suolo dopo alcune proteste con il quarto uomo dell'incontro.
Sono arrivati i sanitari per i primi soccorsi - è stato utilizzato il defibrillatore - e il gioco è stato fermo per tre minuti. L'allenatore classe 1983 è stato poi trasportato in Ospedale per i primi accertamenti. Abbate è stato sempre cosciente. L'incontro tra Vicenza e Pergolettese è poi ripreso.
Una storia molto sfortunata quella dell'allenatore della Pergolettese, che alcuni anni fa ha dovuto fare i conti con un tumore maligno.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
UFFICIALE: MATTEO ABBATE NUOVO ALLENATORE DELLA PERGOLETTESE
05 Luglio 2023 Prima Squadra
L’U.S.PERGOLETTESE comunica ufficialmente di avere affidato la panchina della prima squadra per la prossima stagione sportiva al sig. MATTEO ABBATE. Dopo aver militato come calciatore nel Piacenza, Ancona, Verona , Pro Vercelli, Cremonese, Pavia, Piacenza e Pro Piacenza, ha intrapreso la carriera di allenatore come vice in serie D all’ASD CARPANETO nel 2018. Poi ha proseguito nelle giovanili di MONZA e ALESSANDRIA sulla panchina dell’U19. Nell’estate del 2022 il ritorno al Piacenza, dove diventa prima l’allenatore della squadra primavera e della prima squadra nell’ultima parte di campionato.
Il neo allenatore gialloblù ha sottoscritto un contratto annuale fino al 30 giugno 2024..
Tutto lo staff tecnico, che affiancherà mister ABBATE sarà presentato nel corso della prossima settimana.
Al nuovo mister gialloblù un benvenuto nella PERGOLETTESE 2023/24
FONTE: USPergolettese1932.it
STAGIONE 2022-23 + - =
CALCIO di Redazione, 13/03/2023 15:56
Abbate, che lezione al "maestro" Mandorlini
Matteo Abbate
Per Matteo Abbate, Andrea Mandorlini è una specie di guru. I due si erano conosciuti al Verona in serie C e da allora il loro rapporto è sempre stato intenso. Per Abbate, Mandorlini è stato il miglior allenatore avuto in carriera, amicizia e stima cementate dall’aver conquistato insieme la serie B con l’Hellas.
Logico che Matteo Abbate era molto emozionato quando domenica alla guida del Piacenza, ultimo in classifica, ha affrontato il Mantova, attualmente affidato a Mandorlini che ha preso il posto di Corrent.
Ma quello che Abbate non si sarebbe aspettato era di vincere una gara pazzesca. La partita è finita 4-2 per il Piacenza che ha riacceso per un istante la fiammella della speranza, gettando nello sconforto il Mantova che non riesce invece a risollevarsi da una complicata situazione nemmeno con l’arrivo di Mandorlini. Mantova al 16′ posto a 35 punti, Piacenza ultimo a 28. E per una volta l’allievo che ha superato il maestro.
FONTE: TGGialloBlu.Telenuovo.it
MATTEO ABBATE E' IL NUOVO ALLENATORE DEL PIACENZA
Piacenza, 19 febbraio 2023
Piacenza Calcio 1919 comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra a Matteo Abbate.
Abbate, che da calciatore ha esordito in serie A con la maglia del Piacenza Calcio e può vantare oltre 250 presenze tra i professionisti, nella stagione in corso è stato alla guida della Primavera biancorossa, che lascia a soli due punti dalla zona playoff e ancora imbattuta nel girone di ritorno.
La Società informa inoltre che Pablo Lischetti assumerà il ruolo di preparatore atletico e che, dalla Primavera, sarà promosso Luca Zanolini, che si occuperà del recupero infortuni.
Al tecnico e al suo staff gli auguri per un proficuo lavoro.
Ufficio Stampa Piacenza Calcio 1919
MATTEO ABBATE NUOVO ALLENATORE DELLA PRIMAVERA
Piacenza, 13 giugno 2022
Piacenza Calcio 1919 è lieta di comunicare che Matteo Abbate sarà il nuovo tecnico della formazione Primavera.
Abbate, ex difensore, è cresciuto nel settore giovanile del Piacenza con cui ha esordito in Serie A nella stagione 2002/2003. Ha vestito la maglia biancorossa per 8 stagioni, ultima delle quali nel campionato di Lega Pro 2016/2017.
La Società porge a mister Abbate il bentornato in biancorosso ed il più sentito augurio di un buon lavoro in vista della prossima stagione.
Ufficio Stampa Piacenza Calcio 1919
FONTE: PiacenzaCalcio.it
STAGIONE 2020-21 + - =
HELLAS VERONA di Redazione, 15/04/2021 12:16
Matteo Abbate torna a Verona da...nemico. Sabato sfida l'Hellas con gli allievi del Monza
Matteo Abbate
Se gli chiedi qual è stata la squadra che più gli è entrata nel cuore non ci metterà un attimo a risponderti “Hellas Verona”.
Matteo Abbate, ex difensore gialloblù, ha scritto pagine importanti della storia veronese. Anni difficili, durissimi, tra la C e la B ma che saranno per sempre nella memoria dei tifosi. Quella squadra, emersa dalle paludi terribili della C, dopo un avvio di stagione disgraziato, è stata una delle squadre più amate di sempre. E Matteo Abbate era uno dei leader dello spogliatoio, ragazzo di intelligenza finissima, di grande leadership, serio e ligio alla causa.
Abbate ora sta studiando per diventare allenatore. Ma nel frattempo ha un incarico importante nel Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. E' infatti il responsabile e Coordinatore dell'area difensiva del Monza, ruolo innovativo che calza a pennello a Matteo.
Sabato 17 aprile, Abbate tornerà a Verona con la squadra degli allievi del Monza che affronterà i pari età dell'Hellas in un test match all'antistadio Tavellin.
Un momento di grande emozione per Abbate, che da sempre sogna di tornare un giorno a Verona.
Lunedì sera Abbate sarà anche uno degli ospiti di Supermercato e racconterà le emozioni di questo ritorno.
FONTE: TGGialloBlu.it
Abbate: “Jorginho il più forte con cui ho giocato”
ottobre 12, 2020
“Il più forte con cui ho giocato è stato Jorginho all’Hellas Verona, vedeva le giocate due ore prima degli altri” ha dichiarato a Binario Sport, l’ex difensore gialloblù Matteo Abbate, oggi allenatore delle giovanili del Monza.
FONTE: HellasLive.it
STAGIONE 2019-20 + - =
In Curva Sud a tifare Hellas Verona
febbraio 9, 2020
Tra gli oltre 28 mila spettatori presenti ieri sera allo stadio Bentegodi, c’era anche l’ex difensore dell’Hellas Verona, Matteo Abbate. Dalla Curva Sud, con sciarpa al collo rigorosamente gialloblù, ha seguito insieme ai butei l’impresa della squadra di Juric
FONTE: HellasLive.it
STAGIONE 2017-18 + - =
INTERVISTA ESCLUSIVA AL DIFENSORE CHE ALL'HELLAS HA TROVATO IL PARADISO
Abbate: mi ritiro Verona, la mia Champions
30/06/2018 11:04
Matteo Abbate, difensore classe 1983, ha giocato con la maglia dell’Hellas Verona dal 2010 al 2013, conquistando una storica promozione in Serie B nella stagione 2010/11, con mister Mandorlini in panchina, sfiorando la Serie A la stagione successiva, dove furono eliminati dal Varese nella semifinale Play-Off.
Il 19 marzo scorso annunciò il proprio ritiro dal calcio giocato mentre militava nel Pro Piacenza, anche in seguito a un brutto infortunio al ginocchio che non gli ha permesso di giocare gran parte della stagione. Proprio l’altro ieri si è operato, e dopo aver recuperato inizierà la seconda fase della sua carriera, ovvero quella da allenatore.
Per il “difensore goleador” Verona rappresentò il punto più alto della sua carriera da giocatore, Tggialloblù si è fatto raccontare da lui le sensazioni e i momenti più belli vissuti con la maglia del Verona.
Nella stagione 2010-11 alla 13° giornata con mister Giannini in panchina eravate penultimi, dopo di che subentrò Mandorlini che portò la squadra a raggiungere i Play-off e la promozione in Serie B. Che rapporto hai avuto con entrambi?
“Ho sempre avuto un ottimo rapporto con entrambi. Con mister Giannini avevo un rapporto più confidenziale perché fu proprio lui a volermi al Verona dopo la stagione trascorsa insieme al Gallipoli in Serie B l’anno precedente”.
“Con Mandorlini il rapporto è stato forse un po’ più conflittuale perché avevamo entrambi due caratteri forti, ma c’è sempre stato grande rispetto e io ho sempre avuto molta stima nei suoi confronti e per me è stato forse il miglior allenatore che ho avuto in carriera”.
Cosa vi ha trasmesso Mandorlini per portarvi dalla zona retrocessione a giocarvi poi i Play-Off?
“Sembrerà una banalità, ma con il suo arrivo la cosa che più è cambiata è stata la disposizione in campo. Ci ha messo in campo con delle idee precise e nessuno si sentiva più in dovere di vincere le partite da solo ma come collettivo. Tutto ciò ha fatto si che si creasse un clima di serenità all’interno del gruppo e miglioravamo gradualmente partita dopo partita”.
Il 9 ottobre 2011 hai segnato il tuo primo goal con la maglia del Verona in campionato al Bentegodi contro il Torino. Che ricordi hai di quel momento?
“Per me è stata un’emozione molto bella perché era una partita di cartello, lo stadio era pieno. Il goal è stato molto bello, peccato non sia servito a nulla perché poi abbiamo perso 3-1 ma l’emozione di quel momento resta viva anche a distanza di anni”.
Quale è stato il ricordo più bello di quella promozione in serie B?
“Quando siamo arrivati alla fine della stagione personalmente ero molto tranquillo perché mi rendevo conto che in difesa subivamo poco e per le altre squadre diventava difficile farci goal e questa era una caratteristica importante per una squadra che puntava alla promozione. L’emozione dopo il fischio finale a Salerno è indimenticabile. L’unica cosa che mi è dispiaciuta è stato non poter festeggiare in Piazza Brà con i tifosi perché siamo arrivati a Verona con l’aereo molto tardi”.
La stagione successiva avete sfiorato l’impresa della promozione in Serie A uscendo solamente ai Play-Off contro il Varese. Come avete vissuto quel momento?
“Se ci ripenso ancora oggi un po’ di rabbia e amarezza mi torna. Quell’anno da neo promossi facemmo un campionato di alto livello, chiudendo la stagione al quarto posto con 80 punti. Da quella stagione in poi, tutte le squadre che sono arrivate prime in serie B vinsero il campionato non superando quota 76 punti. Noi con 80 punti arrivammo quarti e ancora oggi ci penso. Quell’anno però a lottare oltre a noi c’erano squadre come la Sampdoria, il Pescara e il Torino, squadre comunque importanti che poi raggiunsero la serie A”.
Che ricordi hai del presidente Martinelli?
“Lui è stato un esempio non solo per me ma per tutta la squadra e forse è anche grazie a lui che siamo arrivati fino in fondo. Vedere una persona che nonostante le condizioni di salute in cui era, veniva alle partite o gli allenamenti e ci stava così vicino, ci ha dato una grande lezione e ci ha trasmesso coraggio per lottare fino alla fine”.
La tua decisione di ritirarti dal calcio giocato al termine di questa stagione è stata condizionata dall’infortunio al ginocchio che hai subito?
“L’idea di smettere mi circolava in testa già da qualche anno ma ovviamente fin ché stai bene e ti diverti continui a giocare. L’infortunio che ho subito verso la fine di questa stagione ha solamente accelerato un qualcosa che comunque sarebbe accaduto. Nei prossimi anni vorrei fare l’allenatore e prenderò questa occasione per iniziare a fare esperienza già dalla prossima stagion, facendo l’allenatore in seconda della Vigor Carpaneto, una squadra di serie D”.
Il Verona è retrocesso quest’anno in Serie B e la cosa che più ha lasciato l’amaro in bocca nei tifosi è quella di non aver visto da parte della società la voglia di provare a dare una svolta alla squadra, magari sostituendo Pecchia a stagione in corso. Che idea ti sei fatto?
“Dare giudizi dall’esterno è sempre molto difficile perché certi meccanismi e certe decisioni le conoscono solo i giocatori, lo staff e chi è all’interno della società. Se non hanno provato a dare una svolta è perché erano convinti di potersi salvare lo stesso senza stravolgere determinati equilibri, ma così non è stato. Mi auguro che la società metta insieme una squadra competitiva che possa puntare a tornare in Serie A già dalla prossima stagione”.
Secondo te Fabio Grosso potrebbe essere la scelta giusta per l’Hellas in vista del prossimo anno?
“Io sono andato vedere Parma-Bari al Tardini alla penultima gara di campionato e il Bari perse 1-0. Ho visto però una squadra ben messa in campo e con delle idee ben precise e non meritava assolutamente di perdere quella partita. Sono sicuro che Grosso riuscirà a trasmettere le proprie idee anche al Verona e mi auguro che faccia del suo meglio per riportare l’Hellas in Serie A”.
Riccardo Caturano
FONTE: TGGialloBlu.it
Calcio
Il difensore Matteo Abbate dà l'addio al calcio. Ha collezionato 92 presenze con il Piacenza
Il giocatore, passato a giugno al Pro Piacenza, ha pagato a caro prezzo l'infortunio ai legamenti del ginocchio patito lo scorso settembre a Carrara e a 35 anni ha detto «basta». Con i biancorossi ha esordito in Serie A nel 2003 contro l'Atalanta
Giacomo Spotti 20 marzo 2018 08:58
Il difensore Matteo Abbate, ex Piacenza passato a giugno ai rossoneri del Pro Piacenza, ha annunciato in una trasmissione televisiva l’addio al calcio giocato. Il giocatore classe 1983 lo scorso settembre era rimasto vittima di un brutto infortunio, la rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio dopo un fortuito scontro di gioco. La diagnosi parlava di quattro mesi di stop e un rientro appena dopo Natale, il rientro c’è stato ma la seconda ricaduta ha portato a una diagnosi pesante: ricostruzione del legamento con altri 7-9 mesi di stop e sulla soglia dei 35 anni ha preferito dire stop. Rientrerebbe, infatti, a fine 2018 dopo praticamente un anno di inattività.
Una bella carriera quella di Matteo Abbate, nato a Orbetello ha giocato in Serie A con la maglia del Piacenza - dove ha fatto anche tutta la trafila delle giovanili - poi tantissima Serie B sempre con il Piacenza, Gallipoli e Verona, e la Serie C con Cremonese, ancora Piacenza e infine, da giugno, al Pro Piacenza. Con la maglia del Piacenza Calcio ha collezionato 92 presenze esordendo da titolare in Serie A nel marzo del 2003 in una partita al Garilli contro l’Atalanta (2-0, Hubner e De Cesare).
FONTE: SportPiacenza.it
STAGIONE 2016-17 + - =
EX GIALLOBLÙ
L'ex della settimana: Matteo Abbate
14.02.2017 11:30 di Anna Vuerich
Il giocatore: Matteo Abbate è un difensore centrale classe 1983 che sa giocare anche come terzino destro. In passato ha giocato nella Nazionale Under 20 collezionando 12 presenze tra il 2002 e il 2004.
I suoi numeri al Verona: Abbate ha cominciato la sua carriera al Piacenza e nell'agosto dello scorso anno ci è tornato dopo la promozione in Lega Pro della squadra.
Nel mezzo di queste stagioni piacentine, il calciatore di Orbetello è passato ovviamente per vari altri club fino ad arrivare al Verona ne 2010, fermandosi nella città scaligera fino al 2013. Nel primo anno venne messo in campo in 23 partite di campionato e Coppa Italia, aiutando i gialloblù a salire in Serie B.
Nella stagione successiva dà il meglio di sè collezionando 31 presenze in campionato. L'ultimo anno al Verona non sarà altrettanto fortunato e verrà quindi prestato alla Pro Vercelli durante il mercato invernale.
Perché "ex della settimana": domenica 12 il Piacenza ha battuto la Cremonese con un gol di Pergreffi e una doppietta di Romero e Matteo Abbate ha contribuito alla vittoria della squadra grazie alla sua grande esperienza.
Fin da subito si impone, crossando verso Romero che però non riesce a concludere in porta, ma in generale continua a supportare la squadra e a fare bene il suo lavoro.
EX GIALLOBLÙ
L'ex della settimana: Matteo Abbate
15.11.2016 11:00 di Anna Vuerich
Il giocatore: Matteo Abbate è un difensore centrale classe 1983 attualmente inserito nella rosa del Piacenza, squadra nella quale ha militato più volte durante la sua carriera. Oltre al suo ruolo principale, può anche giocare come terzino destro.
I suoi numeri al Verona: per il primo periodo della carriera, Abbate è entrato e uscito dagli spogliatoi del Piacenza intervallando la squadra biancorossa con l’Ancona e il Gallipoli. Una volta svincolato da quest’ultima squadra, nel 2010, firma un contratto biennale con l’Hellas Verona.
Durante la sua prima stagione in gialloblù, giocherà 21 partite in prima divisione e proprio quell’anno il Verona verrà promosso in Serie B.
Abbate comincia poi molto bene il suo secondo anno nella squadra scaligera: il 9 ottobre 2011 segna un gol al Bentegodi nella partita contro il Torino, ma la sua rete non può nulla contro la superiorità della squadra piemontese (il risultato finale sarà infatti di 1-3). Quell’anno il giocatore di Orbetello colleziona 31 presenze in Serie B e 3 in Coppa Italia.
La stagione 2012/2013 è l’ultima di Abbate al Verona: comincia il campionato, gioca 9 partite e poi, con la sessione invernale di mercato, passa in prestito alla Pro Vercelli, anch’essa in Serie B. Ad agosto viene infine ceduto definitivamente alla Cremonese.
Perché “ex della settimana”: il Piacenza è uscito sconfitto dalla partita in trasferta ad Arezzo (1-0) a causa di un errore iniziale dell’estremo difensore Miori, che sbaglia ad uscire su un calcio d’angolo.
I piacentini però hanno tentato in ogni modo di rimediare al danno del portiere e Abbate ha dato il massimo in difesa: la sua costante presenza nella marcatura degli attaccanti aretini ha fatto sì che non venisse segnato un secondo gol. Abbate ha anche cercato di farsi più pericoloso andando talvolta in avanti verso la porta avversaria, purtroppo senza alcun successo.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
STAGIONE 2013-14 + - =
Ufficiale: Matteo Abbate alla Cremonese
Postata il 13/08/2013 alle ore 21:02
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica di aver ceduto, a titolo definitivo, le prestazioni sportive del calciatore Matteo Abbate alla società US Cremonese.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
STAGIONE 2012-13 + - =
martedì, gennaio 8th, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Pro Vercelli, le parole dei due nuovi acquisti Herpen e Abbate
Come riporta www.fcprovercelli.it si sono presentati in data odierna Horacio Erpen e Matteo Abbate.
... Il terzino destro arrivato dal Verona ammette “I piemontesi mi avevano già cercato in estate e questo mi ha facilitato nell’accettare la proposta offertami nei giorni scorsi. Avevo bisogno di un cambiamento radicale una necessità di rimettermi in gioco. Arrivo qui in punta di piedi pronto ad iniziare la nuova avventura. Il ruolo?” sottolinea Abbate “Sono un centrare difensivo anche se nelle ultime due stagioni ho giocato da esterno”
FONTE: SerieBNews.com
Ufficiale: Abbate alla Pro Vercelli
Postata il 07/01/2013 alle ore 19:21
VERONA - L'Hellas Verona F.C. comunica di aver ceduto il calciatore Matteo Abbate con la formula del trasferimento a titolo temporaneo con diritto di opzione a titolo definitivo alla società F.C. Pro Vercelli.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
UFFICIALE: IL DIFENSORE CLASSE '83 MATTEO ABBATE IN PRESTITO DALL'HELLAS VERONA
Lunedì 07 Gennaio 2013 19:22
La F.C. Pro Vercelli 1892 comunica che nella serata di lunedì 7 gennaio è stato definito il prestito con diritto di riscatto dall'Hellas Verona del difensore classe 1983 MATTEO ABBATE.
FONTE: FCProVercelli.it
Gli applausi di Abbate «Bravi Laner e Martinho»
14/11/2012
Custode dell'animo del vecchio Verona, tanto caro a Mandorlini. «Quello spirito c'è ancora, si sta persino consolidando», assicura Matteo Abbate, uno di quelli che nello spogliatoio ha sempre avuto un certo peso specifico. «Non molliamo mai, allora come ora. In novanta minuti attraversiamo magari momenti di difficoltà, ma riusciamo a superarli alla grande. È stato così a Terni, dovrà essere così anche venerdì. Il Cesena attraversa un momento strano ma ha giocatori importanti, gente che ha visto la serie A e che nella singola partita può riuscire a trovare motivazioni particolari per rendere al meglio. Sarà una gara molto delicata». Sulle spalle il peso della favorita è ben presto scomparso. Su quelle dell'Hellas ma anche su quelle di Matteo.
«Magari c'era all'inizio, partire coi riflettori puntati addosso probabilmente ha inciso nella prima parte della stagione. Sono arrivati comunque giocatori abituati a vincere, i risultati lo stanno dimostrando. Stiamo rispettando aspettative e pronostici, dietro abbiamo fatto il vuoto». La classifica suggerisce un assist troppo semplice da raccogliere, magari la fuga di Sassuolo, Verona e Livorno è quella giusta. «Non sarebbe male continuare di questo passo e non giocare nemmeno i playoff, ma i conti vanno fatti solo alla fine. Alle nostre spalle stanno facendo bene Padova, Brescia e Cittadella, ma magari giocano alla grande due o tre partite e poi incappano in una giornata no». Il Verona gli piace, è come lo vuole lui.
«Se qualcuno mi chiedesse la qualità principale che vorrei dalla mia squadra direi la concretezza. Probabilmente siamo meno belli ed appariscenti dell'anno scorso, ma ottimizziamo tutto quel che creiamo. E i campionati si vincono così». Il campo è più lontano di una volta, la concorrenza feroce, qualche critica l'ha ricevuta, degli errori li ha commessi. A testa alta Abbate: «Non mi piace cercare scuse, ma l'infortunio di Varese ai playoff ha avuto la sua incidenza. Ho saltato il ritiro, mi mancano minuti nelle gambe. Ne avrei bisogno, soprattutto per il ruolo di terzino. E niente ti allena come una partita. Non è però così semplice, l'allenatore sta facendo scelte diverse ed io le accetto con grandissima serenità».
A.D.P.
FONTE: LArena.it
STAGIONE 2011-12 + - =
Abbate chiede scusa a tutti: ho perso la testa
SI RIPARTE DA ZERO. Dopo l'espulsione di Bergamo e il «gestaccio» alle telecamere, il difensore di Mandorlini coglie l'occasione anche per caricare i compagni: «Non avrò più reazioni del genere ma quel fallaccio non fischiato su D'Alessandro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso»
17/05/2012
Verona logoro? Fesserie. La serie A? Sempre alla portata. Il gestaccio di Bergamo? Cancellato. Matteo Abbate riazzera tutto, l'Albinoleffe è lontano. Pieno di gente, ieri mattina, l'Office Store di via Cappello. Non solo perchè a due passi c'è il Balcone di Giulietta. Tanti tifosi, molti tedeschi. Cori e abbracci nel cuore romantico di Verona. Di tenero c'è poco invece nelle parole di Matteo, taglienti come una spada. Non ci va tanto leggero, fra verità e mezze denunce. Di sicuro quel deciso accento toscano diventa però un potente tonificante prima dello sprint finale, una folata di vento che in un attimo sradica dubbi e scorie varie. Hellas depresso? Tutto il contrario, partendo da un doveroso mea culpa. «Voglio chiedere scusa a tutte le persone che in diretta tv hanno visto la mia reazione, soprattutto ai bimbi. Non è stato un momento educativo. Mi scuso col presidente, con l'allenatore, coi miei compagni. Non si ripeterà un'altra volta».
Abbate, è stata la reazione di un momento o c'è dell'altro? «Dico la verità, quel fallo non fischiato a D'Alessandro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il guardalinee era a un metro, non poteva non vedere. Con l'Empoli c'era un rigore netto su Ferrari, con l'Albino un fallo di mano evidente in area nel respingere un mio tiro e un fallo su Gomez che tutti hanno visto. Il rumore si è sentito anche dall'altra parte del campo. Non so se si tratti di malafede o di clamorosa incompetenza».
Il pareggio di lunedì può avere delle ripercussioni? «Non dobbiamo più guardare a quel che è stato, ma solo a quel che sarà. Adesso conta vincere col Varese. Probabilmente giocheremo i playoff, vediamo. E allora prepariamoci nel migliore dei modi».
L'Albinoleffe lunedì ha dato tutto. Faranno lo stesso Reggina e Juve Stabia con il Sassuolo? «Io mi aspetto che tutti da qui in avanti diano il massimo, com'è giusto che sia nel calcio. Tutti devono onorare i propri impegni. Per la verità quelli dell'Albinoleffe non mi sono sembrati proprio onestissimi. Contro l'Empoli sembravano undici ragazzi presi per strada fuori dallo stadio dieci minuti prima della partita. Contro di noi invece hanno dato l'anima. Ripeto, è giusto. Ma perchè con l'Empoli ti comporti in un modo e col Verona in un altro?».
Non crede che serviva un approccio migliore? «In effetti il primo tempo non l'abbiamo giocato da Verona, sicuramente questo ha dato coraggio all'Albinoleffe. Loro però hanno mantenuto lo stesso atteggiamento per tutta la partita, con entrate decise e falli duri. Hanno lottato su ogni palla come se fosse l'ultima. Complimenti, hanno meritato il pareggio».
La terza classificata negli ultimi cinque anni è sempre andata in serie A ai playoff. Sufficiente come rassicurazione? «Le statistiche contano poco, acquisire la miglior posizione possibile è importante soprattutto per avere il fattore-campo a favore. Ricordatevi dell'anno scorso, pochissime squadre partendo dal quinto posto in C erano state poi promosse. Di sicuro non voglio sentir parlare di mancanza di entusiasmo. Ci giochiamo la serie A, vi rendete conto? Come si fa a non essere carichi?».
Abbate, il Verona è stanco? «Questo è un discorso che non esiste, vado fuori di testa quando si parla di stanchezza o del fatto che ai playoff ci arriveremo col freno tirato. Non voglio più sentir dire che il Verona ha finito la benzina».
I playoff con la Sampdoria sono più pericolosi? «Non direi, magari sarà proprio la Samp a rendere tutto ancora più bello. Avere di fronte una squadra così ci darà più stimoli, ci farà venire più fame. Ammesso che la Samp arrivi in finale. Dovrà prima giocare con noi, col Varese o col Sassuolo. Le partite prima vanno giocate. La Samp vincerà i playoff? Io non ne sarei così sicuro».
A.D.P.
Abbate cancella Sassuolo «Pensiamo al Grosseto»
GIRARE PAGINA. Il laterale mette nel cassetto il ko di Modena. «Facciamo come dopo Pescara»
«Abbiamo perso: ci sta. Adesso ripartiamo», dice. Il rammarico però c'è: «Hanno fatto due tiri in porta in tutta la partita e due gol»
29/01/2012
MODENA «Abbiamo perso, ci sta. Ora dobbiamo essere bravi a fare come abbiamo fatto dopo Pescara. Accantonare la sconfitta e ripartire subito anche perché già martedì ci aspetta una partita difficile e noi siamo consapevoli di poterla vincere». Matteo Abbate mette nel cassetto il ko di Modena e guarda avanti. Piglio guerriero e massima determinazione: il mirino è già puntato contro il Grosseto. «Adesso tutte le nostre energie saranno convogliate sulla prossima gara», ripete il difensore tenendo la testa alta e lo sguardo fisso. «Questa è andata. Diciamo che va bene così... Ora ripartiamo». L'analisi resta comunque serena. Anche quando si tratta di infilare il dito nella piaga. «Cosa non è andato? Loro hanno fatto due tiri e due gol in tutta la partita. Addirittura in 11 contro 10 e poi anche in 11 contro 9 non hanno mai tirato in porta. Io, almeno, non ricordo che sia successo. Anche negli ultimi dieci minuti hanno fatto solo del gran possesso palla: ma pericoli non ce ne hanno creati», spiega ancora Abbate.
«Bravi, complimenti comunque al Sassuolo. Ma la corsa è lunga, ancora molto lunga». Quanto alla reazione del Verona dopo lo svantaggio «secondo me c'è stata», racconta il difensore gialloblù. «Abbiamo prodotto due, tre palle gol per accorciare le distanze. Le abbiamo sbagliate. D'Alessandro ha preso un palo... Con i se e con i ma purtroppo non si va da nessuna parte, lo so bene. Ma se avessimo fatto un gol, che credo sarebbe stato ampiamente meritato, nel primo tempo, la partita sarebbe cambiata. Si sarebbe giocato tutto un atro secondo tempo. Inutile starci a pensare troppo ma è così. Non cambio idea: loro due tiri e due gol, noi niente». Inutile rimuginare sul latte versato dunque. Come è probabilmente inutile fare troppe riflessioni sui fischi (ed eventuali fiaschi) dell'arbitro. Certe scelte lungo lo svolgimento della gara creano però interrogativi: «L'arbitro ha contribuito per la sua parte a fare la differenza», accenna Abbate.
«Episodi? Penso all'espulsione di Galli. Sinceramente non so cosa Tommasi abbia visto, cosa si sia inventato. Diciamo che anche questi arbitri devono fare un po' i protagonisti, qualcosa alla domenica si devono pure inventare. È normale...». Fatale che si parli anche dell'entrata più che sospetta di Bianco proprio su Abbate, in occasione del gol dell'1-0. Lo stesso Bianco capace poi di mettere sui piedi di Terranova la palla da scaraventare nel sacco. «Beh... se uno entra così, con il piede a martello...»: e la mima anche Abbate, con unas morfia che dice tutto. La sensazione però è che nessuno dei gialloblù abbia valutato l'intervento nella maniera dovuta. Dalla tribuna, almeno, non si sono notate proteste particolarmente vibrate. «Io veramente qualcosa all'arbitro ho detto», confessa però il difensore. «Il fallo a me pareva chiaro. Lui però non ha voluto sentire ragioni». Ultime battute su Sansone e Missiroli, gli avversari che hanno spaccato il match. «Sono due ottimi giocatori, sono bravi», conferma Abbate. «Ma come ce li ha bravi il Sassuolo i giocatori ce li abbiamo bravi anche noi. La differenza è che loro sono stati molto più concreti. Diversamente avremmo potuto apprezzare un'altra partita».F.AR.
«Questa strada ci porterà molto lontano...»
SILENZIO! PARLA ABBATE. A Cittadella si era fatto cacciare mettendo in difficoltà i suoi compagni. A Bari ha firmato il gol che vale la vittoria e la risalita in classifica
«Mi sentivo un po' in colpa. Non sono stati giorni tranquilli. Pensare che non avevo seguito l'azione ma mi sono solo buttato dentro...»
08/11/2011
Francesco Arioli
BARI
Matteo Abbate si è preso la sua rivincita. Doveva riscattare il cartellino rosso sbandieratogli in faccia a Cittadella e la rivalsa è arrivata nel momento giusto, con una zampata da tre punti nel momento topico di Bari-Verona. Non è il primo sigillo stagionale però l'altro, arrivato contro il Toro, si era rivelato splendido ma inutile. Stavolta cambia completamente pure il peso specifico della giocata: «Sì, è un gol da tre punti. Sono felice, inutile negarlo», confessa il terzino. «Anche perché dopo la partita di Cittadella mi sentivo un po' in colpa. Non sono stati dieci giorni tanto tranquilli dal punto di vista mentale».
Eppure, rosso o non rosso, a Cittadella il Verona la partita se l'era presa lo stesso...
«Bravi i miei compagni a vincere due partite di fila. Sia quella che l'altra, qualche giorno dopo, col Brescia. Li ringrazio veramente tanto. Dopo di che ringrazio pure il mister che mi ha dato nuovamente fiducia. E questo gol per me vale veramente tanto».
Quando ha intuito che l'azione poteva essere quella buona?
«Quando l'ho vista dentro. Non avevo pensato a seguire l'azione. Io ho solo battezzato un punto dell'area di rigore e ci sono andato con tutta la forza che mi era rimasta. La palla è arrivata giusta e lì ho capito che l'avrei messa dentro».
Vittoria indiscutibile comunque.
«Confermo al cento per cento. Gli unici tiri che hanno fatto loro sono arrivati nei primi 10, 15 minuti. Lì in effetti ci hanno messo in difficoltà perché erano partiti veramente forte. Però dopo la sfuriata in campo ha giocato una sola squadra. Penso che si sia anche visto. Dopo di che certe partite possono finire anche pari però se c'era una squadra che doveva vincere quella era il Verona».
La classifica, comunque, ancora non si guarda: resta fedele alla filosofia Mandorlini?
«È inutile... È pure brutto ripeterlo tutte le volte. Già in passato ho detto che ci voleva equilibrio e adesso ripeto che non conta guardare la classifica oggi. Questi sono tre punti importanti, molto importanti, siamo d'accordo. M sono importanti solo perché ci permettono di continuare la struscia positiva e perché ci permettono di preparare al meglio la partita col Crotone. Tutto qua».
La sensazione in ogni caso è che la squadra sia sempre più matura, consapevole, determinata. La difesa è solida, si nota grande personalità. Senza parlare della classifica. Non sono segnali di cui tenere conto?
«Io penso che la cosa veramente importante delle ultime tre partite è la solidità difensiva. A Cittadella i miei compagni in dieci non hanno mai rischiato giocando una partita strepitosa. Lo stesso col Brescia, contro il quale non abbiamo preso gol. E qui a Bari, contro una squadra con caratteristiche importanti avanti, la difesa è rimasta comunque immacolata. In questo periodo del campionato stiamo invertendo la rotta in difesa. È importantissimo. Questo alla lunga ti porta lontano».
Allora ci pensate ad andare lontano...
«Sì, ma bisogna continuare così. Su questa strada. La Serie B è difficile, tosta. In ogni squadra ci sono giocatori che possono trovare la giocata, inventare il gol. Dobbiamo continuare così, prepararci bene e cercare di migliorare ancora. Questi sono i nostri obiettivi oggi. Nient'altro».
Orgoglio Abbate: «Ci siamo ancora. L'Hellas è vivo»
PRONTI A RIPARTIRE. Il difensore presenta il derby veneto: «La partita di Cittadella non è la finale di Champions ma andremo in campo per vincere. Non dobbiamo dimenticare che siamo una matricola in serie B»
28/10/2011
Verona cerca identità. Matteo Abbate fa chiarezza. Serve ora. Serve adesso che la flessione è evidente. Non arriva la vittoria. Gli episodi non aiutano. L'allegria d'inizio stagione ha fatto posto ad un momento di riflessione. Chi siamo? Da dove veniamo? Il difensore gialloblù cerca di usare proprio le sue ispirazioni filosofiche per risolvere il dilemma. Verona matricola: basta e avanza così, o sarebbe lecito aspirare a qualcosa di più? Gloria e dannazione? O senso pratico dell'accontentarsi quotidiano?
Abbate, lei cosa sceglie?
«Io? Non dobbiamo dimenticarci chi siamo, e da dove veniamo. Il Verona è matricola. Arriva dalla C. E' stato promosso dopo tanta sofferenza. Dobbiamo essere consapevoli di questo e non perdere il senso delle cose».
Cosa intende dire?
«Serve equilibrio. Qui sembra che una partita sia sempre senza appello. Perdi una gara, e il mondo ti crolla addosso. Vinci un incontro, e sembra di avere le ali ai piedi. Mi rendo conto che chi firma per il Verona è consapevole di venire a giocare in una piazza che ama e che pretende. Ora, però, dobbiamo essere realisti. Serve a tutti. Arriva il Cittadella, una partita. Importante, certo. Nulla di più. Concentrati e andare. Senza esagerare».
Derby veneto all'orizzonte. Cosa c'è da capire?
«Nulla. Non è una finale di Champions. Non è l'ultima spiaggia, non è la soluzione ai mali. Una partita e nulla più. Da affrontare con grandissima carica, con tanta voglia. Proprio come sono state affrontate tutte le altre partite».
I numeri, comunque, dicono che la vittoria manca forse da troppo tempo in casa Hellas...
«Questo è un dato che nessuno nasconde. E a maggior ragione, allora, è cresciuta all'interno del gruppo la voglia di voler riagguantare la vittoria. Vogliamo rientrare negli spogliatoi e dirci: oggi abbiamo fatto una grande partita. Oggi ci sentiamo soddisfatti. Ecco, in questo momento forse ci manca proprio questo aspetto. Speriamo di ritrovare il piacere della vittoria già a Cittadella».
Ecco, appunto: ritrovare. Sembra il verbo giusto sul quale riflettere oggi. Dove deve ritrovarsi il Verona?
«Non abbiamo perso qualcosa per strada. Non siamo alla ricerca di nulla di particolare. Credo, invece, sia importante continuare a mettere in campo le nostre qualità. Molte volte vengono limitate dagli avversari, che sono lì per mettere in ombra le tue virtù. Ma ogni partita fa storia a sé. E quindi abbiamo il dovere di provarci sempre».
Quali sono le virtù del Verona?
«Capacità di sofferenza, buone qualità individuali. Sono quelle che ci hanno permesso di uscire dal pantano della C e che ci hanno aiutato ad avere un approccio giusto con il nuovo campionato».
Un primo bilancio si può fare?
«Adesso? Assolutamente no. Non serve, non aiuta. T'impegni inutilmente i pensieri e devia le energie. A cosa serve? Solo alla fine si può. Anche perché ogni partita può cambiare il senso di un discorso. Dico: il Verona fin qui ha fatto bene. E poi magari arriva una brutta sconfitta. A cosa servono le parole oggi? A nulla».
Lei chiede equilibrio. Nessuna esaltazione, nessun rimpianto. Quale ritiene essere allora il pensiero più aderente alla reale situazione del Verona di oggi?
«L'ho detto: siamo una squadra neopromossa. E in quanto tale, non possiamo porci obiettivi a lungo termine, dobbiamo giocare partita per partita. Tenendo ben presente quelle che sono le qualità che ci hanno permesso di arrivare fin qui. Quindi: questa è la base. Poi, si sa, la serie B è lunga, un campionato difficile e logorante. Pensi di essere stato grande con la Samp, una delle squadre più forti del campionato. Arriva il Toro e ti rifila tre gol. Non puoi staccare mai la spina. Ma deve essere forte, sicuro di te, equilibrato. Tolti Scaglia e Maietta che vantano una grande esperienza in B, siamo un gruppo che ha pagato sul piano dell'esperienza e dell'adattamento alla categoria. Se cadiamo, ripartiamo. E a Cittadella vogliamo disputare una grande partita».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Hellas Verona, ESCLUSIVO/ Matteo Abbate:”Inizio positivo, ma bisogna sempre crescere. Guardiamo partita dopo partita e a febbraio-marzo vediamo dove siamo messi. Il Piacenza? Mi dispiace molto per la loro situazione”
Il difensore dell’Hellas Verona Matteo Abbate, è intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com, per parlare di questo ottimo inizio di stagione della sua squadra, del prossimo avversario, il Gubbio di Pecchia e, come ultima domanda, un pensiero sul Piacenza, sua ex squadra.
Matteo, come giudichi questo inizio di campionato del Verona?
”E’ senz’altro un inizio postivo, siamo contenti di quello che stiamo facendo, ma non dobbiamo abbassare la guardia perchè il campionato è lungo e dobbiamo costantemente migliorarci”.
Tu sei uno dei più esperti della squadra e, proprio in questo inizio di campionato, hai festeggiato le 100 presenze in Serie B. Cosa ci vuole per fare bene in questo torneo?
”Innanzitutto ci vuole umiltà, perchè nel momento in cui tu pensi di essere bravo, subito ti castigano, ci vuole volontà e continuità, perchè la stagione è lunga e bisogna sempre essere concentrati. Ci vuole anche il massimo sforzo in ogni partita perchè non esistono gare facili e le sorprese sono sempre dietro l’angolo”.
Qual’è il vostro obiettivo? Ci pensate ai playoff?
”No, non pensiamo ai playoff perchè è ancora troppo presto per fissare un obiettivo, dobbiamo affrontare ogni partita con lo spirito, la volontà e l’organizzazione giusta e quando sarà arrivato febbraio-marzo guarderemo dove saremo posizionati e a quel punto ci potremo provare”.
Sabato sarete di scena a Gubbio, contro una squadra in difficoltà. Che insidie porta questa partita?
”Porterà parecchie insidie perchè il Gubbio vuole dimostrare di poterci stare in questa categoria e che possono vincere contro chiunque e per questo sarà un match molto, molto difficile. Tra l’altro, lo scorso anno, in Lega Pro, perdemmo in Umbria subendo una sconfitta pesantissima e quindi sappiamo già cosa ci aspetta”.
Un ultimo pensiero per la tua ex squadra, il Piacenza, con cui hai anche esordito in Serie A, che adesso si trova in difficoltà economiche e sportive.
”Mi dispiace davvero tanto perchè io con la maglia biancorossa sono cresciuto e conosco tutti. Torno spesso a Piacenza perchè ho casa lì e vivo lì e ogni volta che passo di fronte allo stadio mi viene tanta nostalgia ripensando ai bei tempi del ”Piace”. Auguro a tutti quelli che lavorano per la società che riescano a risollevarsi al più presto perchè tutta la città lo merita e spero che i ragazzi che ora giocano lì possano riuscire a salvarsi e, in futuro, provare a risollevare la china”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Felicità Abbate: «Che emozione vincere il derby»
IL PERSONAGGIO. Ha segnato la prima rete nella sfida con il Vicenza: «Un gol che mi ripaga di tanti sacrifici, continuerò a lavorare con tranquillità fino alla fine del torneo. Stiamo iniziando una stagione importante per tutti»
17/08/2011
Un nuovo attaccante per Andrea Mandorlini: è Matteo Abbate. È uno scherzo? Chiedete al Vicenza. Il difensore gialloblù è planato nell' area vicentina per sparare nella porta avversaria il primo missile della stagione. Preciso, perfetto, spietato. Il passo è breve: da jolly difensivo (dove lo metti... lui sta) a improvvisato goleador. Abbate, a dire il vero, c'aveva provato anche la scorsa stagione. Ma la Dea Bendata aveva preferito concedere ad altri le sue virtù. Poco male. Oggi Matteo è uno dei protagonisti del derby. Uomo giusto al posto giusto. Proprio come vuole Mandorlini.
IL PRIMO PASSO. «Vincere il derby - spiega Abbate - ti regala una forte emozione. La prima partita è sempre molto difficile da affrontare. Ci eravamo preparati bene, e c'era anche curiosità di misurare le nostre forze con un avversario di pari livello. L'atteggiamento è stato fin da subito quello giusto. E quando parti bene, tutto diventa più facile. Certo, questo è solo l' inizio. Il primo passo è fatto. Ma ne dovranno seguire tanti altri».
CLASSE DI FERRO. Il difensore esalta la virtù della sua squadra. «Abbiamo pagato dazio all'inizio - continua il difensore del Verona -, quando si è sofferto un po'. Ma ci sta. Credo che il gruppo abbia reagito subito alla grande, risistemandosi in campo e assumendo da subito l'atteggiamento giusto. Penso che fosse tutt'altro che scontato. E credo che il Verona abbia dato subito un chiaro segnale di personalità. Dobbiamo ripeterci e continuare su questa strada».
GOL DA RICORDARE. Il primo gol della stagione vale per le statistiche. Ma Abbate ha messo la palla in rete in una gara particolare: il derby con il Vicenza. Atteso per quattro anni dal popolo gialloblù. E la vittoria del Menti può avere valore catartico per i tifosi veronesi. E Abbate? «Sento che questo è un gol speciale. Mi ripaga dei sacrifici, e mi permetterà di lavorare bene da qui, spero, fino al termine del torneo. Come tutti i miei compagni, vorrei essere protagonista con la maglia del Verona. Stiamo per iniziare una stagione importante per tutti. E ognuno di noi vuol mettere il meglio di se stesso in questa avventura".
SPIRITO DA POMPIERE. Abbate evita, però, di caricare di troppi significati questa prima partita. Battere il Vicenza a domicilio aiuta a mettere le ali ai piedi. «Ma senza esagerare – ribadisce il difensore -. Certo, è giusto che i nostri tifosi vivano con grande trasporto questa vittoria. Ma siamo all'inizio. Era la prima partita di Coppa Italia. Abbiamo passato il turno, abbiamo fatto il nostro dovere. Posso assicurare che nessuno, all'interno dello spogliatoio, ha perso il senso delle misure dopo la vittoria dell'anno scorso. Non ci esaltiamo perché sappiamo benissimo che i grandi successi si ottengono solo attraverso le continue riconferme. Superato il primo test, dovremo proiettarci già sul secondo. Non avrebbe senso vivere nel ricordo di un piacevole debutto. Ma è un errore che non commetteremo di certo. E quindi butta acqua sul fuoco. L'entusiasmo va gestito nel modo migliore. Non possiamo infiammarci e bruciare solo per una partita. C'è ancora tanto da lavorare. Siamo appena all'inizio».
L'ONDA LUNGA. Si guarda alle spalle Abbate. E rivede tutto quello che è successo. «Cavalchiamo ancora l'onda del successo ottenuto pochi mesi fa. Ma sarebbe sbagliato vivere di ricordi. Anzi, abbiamo il dovere di migliorare, di individuare i nostri errori e di non accontentarci mai. Dobbiamo essere giocatori esigenti. Mai soddisfatti, mai sazi, mai contenti. Solo così potremmo riuscire a dare un senso più pieno e sicuramente più importante alle nostre prestazioni. E penso che questa sia la filosofia giusta da utilizzare nel corso di tutta la stagione. Ci aspetta un turno molto severo. Il Verona può fare bene se pedala forte e se non stacca mai la spina. Una vittoria come quella ottenuta nel derby dà morale e fiducia. Tutto il resto dovremo conquistarcelo di volta in volta in campo. Lottando senza paura».
FONTE: LArena.it
STAGIONE 2010-11 + - =
PRIMO PIANO
ABBATE: "UN PUBBLICO FANTASTICO... CHE EMOZIONI !"
13.06.2011 12:00 di Marco Ambrosi
Matteo Abbate ha ancora negli occhi i venticinquemila del Bentegodi e lo spettacolo che si è visto sugli spalti: "Certe emozioni sono quelle che sogni quando inizia a fare il calciatore, anzi credo che siano proprio quelle emozioni che ogni giocatore aspetta per tutta la vita – parla il difensore in un intervista al quotidiano l'Arena – è stata una giornata super, una partita incredibile che il Verona ha giocato alla grande. Ma c'è ancora da sudare e non possiamo permetterci di abbassare la guardia". L'Hellas ha dominato: "C'è stato l'approccio giusto e questa gara l'abbiamo vinta con il gioco, con movimenti che ormai ci vengono a memoria e facendoli andare spesso a vuoto». Poi il difensore gialloblu promuove a pieni voti il lavoro di Mandorlini: "Il mister sa bene come preparare queste gare e l'ha dimostrato ancora una volta. Io ho cercato di lavorare al massimo in settimana dato che non giocavo da un po' e speravo di meritarmi la maglia da titolare. Gare come queste capitano poche volte in carriera". I festeggiamenti per gli eroi gialloblu sono durati poco, come conferma Abbate, e si è già concentrati sulla sfida di ritorno: "Abbiamo una grande occasione, siamo stati bravi qui al Bentegodi e là dovremo esserlo ancora di più. Sarà una battaglia, bisogna aspettarsi di tutto ma questa squadra ha fatto vedere che non ha paura, e che può giocarsela contro chiunque ed in ogni stadio". Infine, ancora un pensiero sul fantastico pubblico gialloblu: "Lo ripeto, è stata un'emozione incredibile e ho ancora negli occhi quelle mille bandiere e nelle orecchie i cori dei tifosi, sono partite uniche nella carriera di un calciatore".
HELLAS VERONA NEWS
Hellas, Abbate: "A Salerno sarà durissima"
12.06.2011 21:27 di Alberto Pecchio
Sostituire il capitano non è mai facile. Ma Matteo Abbate si è fatto trovare pronto. Queste le sue dichiarazioni, rilasciate nel dopo-partita: "Siamo contenti. Ora a Salerno sarà una partita delicata, una lotta continua, ma ne siamo consapevoli. Stiamo bene fisicamente, e questo è tutto merito del nostro staff, noi non abbiamo fatto altro che metterci tanto spirito di sacrificio. I rigori, a parer mio, erano entrambi netti. Faccio i miei complimenti all'arbitro, che è stato lucidissimo. Per questo risultato ci avrei messo la firma, ma le possibilità di passare restano ancora al 50%".
FONTE: TuttoHellasVerona.it
ALTRE NEWS
Verona, Abbate: "Crema passaggio obbligato da non sbagliare"
12.05.2011 10.00 di Giacomo Giuseppini per tuttolegapro.com
Fonte: Hellasverona.it
Una delle caratteristiche evidenziate nel campionato attuale da Matteo Abbate è la duttilità. Il difensore dell'Hellas Verona, ha giocato sulla corsia di destra finchè uno stop forzato non l'ha costretto a lasciare il posto a Francesco Cangi, autore di ottime prestazioni: "Penso di aver sempre fatto il mio dovere, arrivati a questo punto conta solo vincere indipendentemente da chi scenda in campo. Se sarò chiamato in causa darò il mio contributo, non è mai bello perdere il posto per un infortunio nel proprio momento migliore, quando si giocano le partite importanti".
La sfida del "Voltini" ha un enorme speso specifico nell'economia della stagione gialloblù: "Ciò che conta è concentrarsi sulla partita di domenica e non andare troppo in là, non abbiamo ancora la matematica certezza di essere ai play-off. Il match di Crema diviene fondamentale, si tratta di un passaggio obbligato che non possiamo permetterci di sbagliare".
Gli addetti ai lavori hanno inoltre chiesto al difensore, in occasione dello spazio interviste, chi preferirebbe incontrare tra Sorrento, Alessandria e Salernitana: "Non ho preferenze, in un modo o nell'altro ne devi affrontare due di queste tre. Dobbiamo lavorare sull'atteggiamento, la classifica ci costringe ad inseguire con intensità e voglia, senza mai perdere la testa".
Più di 50.000€ il totale delle ammende subite finora dal club di Via Torricelli: "Non è bello, soprattutto per l'immagine che ne deriva per la società. I tifosi scaligeri sono eccezionali, è inutile ripetere che giocare al "Bentegodi" fa venire la pelle d'oca. Certi episodi si ripetono da tempo, per colpa di una minoranza ci vanno di mezzo la città ed il club. Giocare a porte chiuse ci penalizzerebbe, il sostegno del pubblico è necessario per noi. Speriamo che da qui in avanti tali comportamenti vengano limitati".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
ALTRE NEWS
Hellas Verona, Abbate: "Sfruttiamo la sosta per ricaricare le batterie"
28.03.2011 20:30 di Valeria Debbia
Fonte: Ufficio Stampa Hellas Verona
Il pareggio centrato contro il Bassano Virtus permette all'Hellas Verona di agganciare il Lumezzane quinto in classifica, e di conseguenza la zona play-off. Vede il bicchiere mezzo pieno Matteo Abbate, che presso la sala stampa del "Mercante" ha commentato la ventottesima di campionato. "Penso sia la prima volta in questa stagione che la graduatoria parla di queste posizioni per noi. Ora sfruttiamo la sosta per ricaricare le batterie, ci aspetta un finale di stagione importante. Il risultato rispecchia quanto espresso sul terreno di gioco, abbiamo provato a vincere soprattutto nella ripresa in virtù del calo degli avversari, peccando però di lucidità in certe situazioni".
Il pari dei padroni di casa è arrivato sugli sviluppi di una palla inattiva: "E'stato bravo La Grotteria, ha sfruttato l'unico spiraglio a disposizione. Avremmo potuto dare qualcosa in più, creando ulteriori occasioni. Serviva attenzione perchè subìre un contropiede sarebbe stato rischioso. Certi equilibri andavano mantenuti, si tratta di un punto guadagnato quando mancano sei partite in cui dovremo dimostrare il nostro valore".
All'uscita dal campo mister Mandorlini non ha nascosto la propria amarezza per tre punti sfuggiti di mano: "Quando si presenta l'occasione per fare il salto di qualità manchiamo di concretezza, una vittoria ci avrebbe permesso di mettere nel mirino Salernitana ed Alessandria. Prendiamoci questo 1-1 e pensiamo subito alla prossima".
FONTE: TuttoLegaPro.com
- A Luglio, primo acquisto ufficiale per l'HELLAS del 'principe', firma un biennale col VERONA. (13 Luglio 2010)
Ufficiale: Matteo Abbate all'Hellas Verona
Il difensore classe '83 si trasferisce a titolo definitivo al club di Via Torricelli. Per lui contratto biennale
VERONA - Primo movimento in entrata per l'Hellas Verona in vista della stagione sportiva 2010/11 dopo l'apertura della sessione estiva del calciomercato: nel pomeriggio di martedì è stato definito in ogni particolare l'arrivo di Matteo Abbate, difensore classe '83, lo scorso anno al Gallipoli.
L'atleta originario di Orbetello si trasferisce al club di Via Torricelli a titolo definitivo: per lui contratto biennale.
fonte: HellasVerona.it
NOTIZIE UFFICIALI
UFFICIALE: Verona, colpo Abbate
13.07.2010 18:15 di Claudio Gallaro
L'Hellas Verona piazza il primo colpo di mercato in vista della prossima stagione. Questo pomeriggio il difensore Matteo Abbate ha firmato un contratto biennale col club scaligero. Il ventiseienne di Orbetello ha collezionato 30 presenze ed un gol nell'ultimo campionato di Serie B con il Gallipoli. In carriera ha vestito anche le maglie di Piacenza ed Ancona.
fonte: TutoLegaPro.com
PRIMA DI VERONA + - =
- 'Silurato' da ROSSI (subentrato a GIANNINI) dopo il pesante 1 a 5 contro l'ALBINOLEFFE (fonte: LaGazzettaDelMezzogiorno.it - 2010)
GALLIPOLI IL DIFENSORE DI ORBETELLO PARLA AMARAMENTE DELLA SUA ESPERIENZA CONDOTTA CON ABNEGAZIONE. HA GIOCATO ANCHE CON UNA MASCHERA PROTETTIVA PER UNA FRATTURA ALLO ZIGOMO
Abbate, un coraggio mal ripagato
Pilastro nel team di Giannini, silurato da Rossi dopo l’1-5 contro l’Albinoleffe «Docce senza acqua calda. E di soldi non ne abbiamo mai visti»
ANTONIO CALÒ
...Aggiunge Abbate – A me, al momento dell’esclusione, ha fatto presente che non mi vedeva carico a dovere. Personalmente mi sono sempre messo a sua disposizione, decidendo di farmi da parte solo quando purtroppo è maturata la retrocessione matematica ed ho ritenuto che non avesse più senso rischiare un infortunio che avrebbe pesato in chiave futura, per una causa ormai persa. In tutte gare che ho disputato ho sempre speso tutte le energie psico-fisiche a mia disposizione, senza mai tirarmi indietro – prosegue Abbate – Ho giocato anche quattro match contro il parere dei medici, con una maschera protettiva, a causa di una frattura allo zigomo».
Abbate boccia la società ed il risultato finale, ma salva tutto il resto. «Abbiamo militato in B con un sodalizio che ha evidenziato una organizzazione da dilettanti – sottolinea il difensore – Trasferte allucinanti, campi di allenamento non all’altezza, attrezzatura insufficiente, docce spesso prive di acqua calda. Tralasciando tutte le problematiche economiche universalmente note. A Gallipoli, però, mi legheranno sempre anche ricordi bellissimi – aggiunge Abbate – Nell’ospedale locale è nata Arianna, la mia secondogenita e per questa esperienza bellissima il mio grazie va all’ostetrica Nadia ed all’infermiera Lucia, che sono state accanto a mia moglie Claudia durante il parto. Ma nel Gallipoli ho anche avuto modo di fare parte di un grande gruppo, che ha saputo esaltarsi a lungo pur tra enormi difficoltà – conclude Abbate – Un gruppo composto da bravi atleti ed ottimi uomini, che ha potuto avvalersi della collaborazione di medici, fisioterapisti, magazzinieri che hanno sempre lavorato sodo pur non ricevendo quanto dovuto. Con la maglia giallorossa, infine, credo di avere disputato molte partite di buon livello, grazie alle quali sono stato già contattato da alcune società di B.
• Matteo Abbate è stato per mesi uno dei «guerrieri» della retroguardia del Gallipoli messo su da Giuseppe Giannini. Poi, con l’avvento in panchina di Ezio Rossi, è sparito dalla scena, fino a lasciare la squadra dopo la sconfitta interna rimediata contro il Crotone. Il calciatore di Orbetello, dov’è nato il 21 agosto 1983, avanza una ipotesi sul perché sia stato accantonato dal trainer torinese, insieme ad altri due-tre degli uomini che avevano costituito l’ossatura della squadra nel periodo della gestione-Giannini.
- Insieme ad altri giocatori e dirigenti implora GIANNINI di rimanere alla guida del sorprendente GALLIPOLI... (fonte: LaGazzettaDelMezzogiorno.it - 10 Febbraio 2010)
Gallipoli-Calcio, spunta anche l’ombra delle scommesse
GALLIPOLI - Mentre Gallipoli-Grosseto finisce nei fascicoli della Procura Federale, D'Odorico e Giannini si riavvicinano. Oggi potrebbe arrivare la pace e la revoca delle dimissioni del tecnico.
INDAGINE - Il Procuratore Stefano Palazzi ha aperto le indagini sul pareggio conquistato lunedì sera da Scaglia e compagni. Un atto dovuto dopo le segnalazioni giunte dall'Aams, l'Agenzia autonoma Monopoli di Stato. Le agenzie concessionarie per le scommesse sportive hanno infatti sospeso le giocate sulla gara dopo aver notato un eccesso di giocate sul risultato esatto 2-2, guarda caso lo stesso che si è poi verificato. Il flusso di giocate anomale aveva convinto i bookmakers a chiudere le scommesse: la Snai (una delle agenzie di betting più gettonate) aveva inizialmente quotato il 2-2 finale 1 a 14 (14 euro vinti per ogni euro giocato), quotazione progressivamente abbassatasi a 1 a 10, prima della sospensione. Giocate anomale anche sul 3-3 e a cascata su tutte le combinazioni che prevedevano il pareggio finale. Sul 2-2, giocato in media da 100 scommettitori, si sono registrate oltre 2mila scommesse.
RAMOSCELLO DI ULIVO - Ieri mattina le dimissioni erano irrevocabili e già circolavano i nomi di Giovanni Vavassori e Beppe Dossena come possibili successori. In serata tutto è cambiato. In mezzo un lungo chiarimento pomeridiano. All'incontro hanno partecipato il presidente Daniele D'Odorico (che aveva già incontrato la squadra), il direttore amministrativo Giuseppe Iodice, il responsabile dell'area tecnica Michele Scaringella, l'allenatore ed una delegazione di calciatori composta da Alessandro Grandoni, Carlo Sciarrone, Matteo Abbate, Alex Pederzoli e Daniele Daino. Dopo tre ore di discussione, la dirigenza ha partorito un comunicato a firma del presidente: «Dopo un sereno incontro con l’allenatore ed una delegazione di calciatori, la società è pronta a riprendere lo stesso cammino che ci ha portato a raggiungere importanti traguardi sportivi».
Dopo le parole di fuoco pronunciate lunedì sera in diretta televisiva, quello del presidente è un grosso passo indietro. Preludio al pentimento per le scenate isteriche mostrate a tutta l'Italia: in tribuna stampa il massimo dirigente ha apostrofato in malomodo il tecnico, poi è scoppiata la bagarre in tribuna tra lo staff di allenatori ed un ospite del presidente. «È inutile negare che siamo tutti rammaricati del fatto che tensioni legate alla delicatezza del momento siano esplose, nella serata di ieri (lunedì, ndr), nel peggiore dei modi», prosegue la dichiarazione di Daniele D'Odorico. «Di ciò voglio chiedere scusa a tutti. Ma tra uomini schietti, anche dopo forti divergenze d’opinione, basta guardarsi negli occhi per riprendere da dove si era interrotto. Ai tifosi veri, ai tanti amici gallipolini che in queste ore ci hanno manifestato la loro preoccupazione, ribadisco, insieme al mio staff di collaboratori dirigenziali, l’intenzione di riprendere con uno slancio ancora più vigoroso, insieme agli stessi attori protagonisti ai quali ci sentiamo legati professionalmente e umanamente. Sono certo che nella giornata di domani sapremo portare a termine questo lavoro di ricucitura».
- ...Fuori 2 settimane per una frattura allo zigomo! (fonte: CorriereSalentino.it - 10 Novembre 2009)
Gallipoli calcio: Perfettamente riuscita l’operazione a Matteo Abbate
Il difensore Matteo Abbate è stato operato, nella giornata di oggi, per la riduzione della frattura allo zigomo sinistro riportata nel corso di uno scontro di gioco della partita Gallipoli-Frosinone. L’intervento, perfettamente riuscito, è stato eseguito presso Ospedale Generale Regionale "F. Miulli" di Acquaviva delle Fonti, dall’equipe coordinata dal Prof. Roberto Cortelazzi, Direttore del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia. I tempi di recupero sono stimati in circa due settimane.
Matteo Abbate salterà quasi certamente la trasferta di domenica 15 novembre che vedrà opposta la formazione giallorossa a quella del Cittadella.
Si ritiene di poterlo recuperare, anche grazie all’ausilio di una maschera protettiva, per la gara interna contro il Mantova che si disputerà sabato 21 novembre 2009 allo stadio “Via del Mare” di Lecce.
- Duro contrasto nella gara contro il FROSINONE e grave infortunio allo zigomo (fonte: SoloGallipoli.it - 9 Novembre 2009)
Il difensore del Gallipoli Calcio "Abbate" ha riportato una frattura allo zigomo
Brutta tegola sul Gallipoli. Il difensore Matteo Abbate sarà operato domani ed è difficile che possa essere utilizzato per la trasferta di domenica pomeriggio a Cittadella. La direzione sanitaria del Gallipoli Calcio ha fatto sapere che il giocatore gallipolino, a seguito della frattura allo zigomo sinistro, riportata nel corso di uno scontro di gioco durante la partita Gallipoli - Frosinone, sarà operato nella giornata di domani, martedì 10 novembre, presso l’Ospedale Generale Regionale "F. Miulli" di Acquaviva delle Fonti, dall’equipe coordinata dal Prof. Roberto Cortelazzi, Direttore del reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia.
L'intervento chirurgico non presenta delle grandi difficoltà ma appare probabile che l'utilizzo del giocatore possa essere possibile almeno la settimana prossima. Abbate in ogni caso riprenderà a giocare sicuramente con la protezione di una maschera. Intanto, il gruppo si ritroverà domani pomeriggio al centro sportivo "Delta" di San Donato, cioè con un giorno di ritardo sul solito programma di lavoro settimanale e questo perchè la prossima gara di campionato verrà disputata di domenica e non invece di sabato. Sulla via del pieno recupero, invece, Mounard ed Eliakwu mentre per Smit si dovranno atendere ancora alcuni giorni prima di poterlo utilizzare. In questa settimana, invece, potrebbe rientrare in sede il portiere Koprivec che riprenderebbe la preparazione sotto la guida dello staff medico e tecnico del Gallipoli.
Il forte portiere, infatti, di proprietà dell'Udinese fino ad ora è sotto cura da parte della società friulana che vuole essere sicura del pieno e totale recupero del ventenne giocatore. Infine, importante affermazione per gli Allievi e i Giovanissimi nazionali del Gallipoli che hanno conquistato due importanti successi nella trasferta a Foggia. Nella Giornata di ieri, domenica 8 novembre, inbfatti, gli Allievi nazionali e i Giovanissimi nazionali del Gallipoli Calcio hanno ottenuto, entrambi, una vittoria in trasferta presso l’impianto sportivo “Ordona” di Foggia, contro i pari età del sodalizio Dauno. Gli Allievi nazionali hanno vinto con il punteggio di 3-1. Nel primo tempo per i giallorossi sono andati a segno al 20° Bonatesta, al 27° Puce e, nella seconda frazione di gioco, al 20° Scalinci. Stesso punteggio per i Giovanissimi nazionali che, grazie ad una tripletta del giocatore Guerrieri, hanno avuto la meglio sulla rappresentativa dei Giovanissimi nazionali del Foggia. Le reti sono state siglate al 6° e al 20° del primo tempo e al 27° della ripresa. “Sono molto soddisfatto per queste due vittorie – ha affermato il Responsabile del settore giovanile del Gallipoli Sergio Mello – perchè sono due successi che servono da ulteriore stimolo ai nostri ragazzi. Personalmente e a nome di tutto il settore giovanile del Gallipoli Calcio – conclude Mello - dedico queste affermazioni al nostro Presidente, Daniele D’Odorico e a suo padre che abbiamo saputo avere avuto, nei giorni scorsi, qualche lieve problema di salute”
di Roberto Cataldi.
- ...Estate 2009 l'approdo al GALLIPOLI: lo vuole GIANNINI (fonte: MondoPallone.net - Estate 2009)
GALLIPOLI
Ancora un’incognita la squadra pugliese, attualmente sotto contratto ci sono sei giocatori più alcuni ragazzi provenienti dalla Berretti. Nella scorsa settimana è stato ufficializzato il passaggio di proprietà da Vincenzo Barba al gruppo di D’Odorico. Le prime mosse del neo presidente sono state la conferma in panchina di Giuseppe Giannini e l’ingaggio di Vittorio Fioretti, ex ds di Arezzo, Perugia e Triestina, in qualità di responsabile del calciomercato. L’obiettivo del patron originario del Friuli è di raggiungere la Serie A in tre anni, intanto sono arrivati il portiere Jan Koprivec dall’Udinese ed il centrocampista Alex Pederzoli a titolo definitivo dal Padova.
Tante le trattative sul tavolo della società giallorossa, per la difesa piacciono Emanuele Pesoli del Cittadella, gli uruguagi Cristian Sosa del Defensor Sporting e Augustin Viana del Club Atletico Bellavista. Mancano soltanto alcuni dettagli per gli ingaggi dei difensori svincolati Matteo Abbate (Piacenza) e William Pianu (Treviso). In mediana interessano il talentuoso Giacomo Bonaventura dell’Atalanta, Manuel Mancini del Siena ed Alessandro Moro, svincolato dal Treviso, mentre nel reparto avanzato piace il doriano Foti, classe ‘88, così come l’ex Torino Nicola Ventola. Occhio anche agli Under21 da inserire in rosa: si punta a Samuel Di Carmine della Fiorentina e Claudio Della Penna della Roma. Il sogno per l’attacco resta Gionatha Spinesi, mentre Francesco Di Gennaro potrebbe lasciare il Salento accettando la corte dell’ambizioso Pescara, in Prima Divisione.
- Goleador con il PIACENZA contro il CITTADELLA (fonte: PiacenzaSera.it - 1 Settembre 2008)
Piacenza Calcio a caccia degli ultimi colpi di mercato
Dopo l'ottima partenza in campionato, il Piacenza Calcio si affaccia per l'ultima volta al mercato estivo con l'intento di mettere a segno un ultimo colpo. In particolare, l'attenzione della società di via Gorra potrebbe soffermarsi sul centrocampo, ma anche verso la difesa, senza dimenticare che Mengoni resterà indisponibile probabilmente per lungo tempo. Dunque, non risulta per nulla semplice il compito che spetta ai dirigenti in queste ore, anche se alcuni identikit dei possibili acquisti sono già stati definiti. In particolare si parla di Gabriele Cioffi, esperto difensore toscano, che dopo una stagione nell'Ascoli sembrerebbe intenzionato a cambiare casacca.
Nella foto l'esultanza di Matteo Abbate dopo il gol partita contro il Cittadella
- ...Fuori 2 settimane per una frattura allo zigomo! (fonte: FoggiaCalcioMania.com - 10 Gennaio 2007)
Ancona: Giunge in prestito il difensore Abbate dal Piacenza
Il Piacenza ha ceduto in prestito all´Ancona il difensore Matteo Abbate, 23 anni. Il giocatore e´ legato al Piacenza da un contratto che scadra´ nel giugno 2008. La societa´ e´ ora in cerca di un centrocampista e, nei prossimi giorni, incontrera´ il procuratore dell´attaccante Daniele Degano per l´eventuale prolungamento del contratto.