#HellasWeeklyNews + - =
#CALCIOMERCATO #HELLASVERONA: Su L'Arena '...E se tra i due litiganti spuntasse IACHINI?': Il quotidiano veronese ipotizza che tra JURIC e AGLIETTI potrebbe inserirsi a sorpresa anche IACHINI. Su ZACCAGNI gli occhi di SPAL e SAMP (tutti i dettagli in questo post dedicato).
LA SERIE A PORTERÀ NELLE CASSE GIALLOBLÙ CIRCA 40 MILIONI secondo un articolo del 'Corriere di Verona' che stima in circa 35 milioni le spese stagionali tra stipendi della prima squadra, del settore giovanile e del personale che manda avanti Via Francia. Sarebbe ricavo netto di circa 5 milioni e comunque sicuramente superiore a quello che la società avrebbe avuto in cadetteria ma il Direttore Operativo BARRESI, confermato insieme al diesse D'AMICO, non è d'accordo e a TeleArena parla di un esborso di 45/50 milioni per sperare di mantenere la categoria.
NICOLA CORRENT PROSSIMO ALLENATORE DELLA PRIMAVERA? Stando a quanto riporta HellasLive.it, dopo l'ottima stagione con l'Under 17 così parrebbe, ma bisognerà definire anche la posizione di PORTA sotto contratto ancora per un altro anno...
L'HELLAS VERONA AVREBBE CHIESTO LA DISPONIBILITÀ DEL BRAGLIA di Modena e del Rocco di Trieste come stadio 'di riserva' nel caso, per qualunque motivo, il Bentegodi non fosse disponibile (caso molto probabile in caso di rifacimento/ristrutturazione dello stadio cittadino). Lo riportano TrivenetoGoal.it e TGGialloBlu.it
FESTA IN BRÀ MACCHIATA DAI CORI NEONAZI, subito stigmatizzati dalla società scaligera che ha tenuto a porre invece l'accento sulle migliaia di tifosi gialloblù che hanno partecipato ai festeggiamenti in maniera corretta e civile: L'episodio è grave e non è certo il primo, nulla ha a che fare col VERONA, offende milioni di persone (ovviamente anche veronesi e tifosi helladini) e non è da scambiare assolutamente con la sana, tipica e bonaria goliardia veronese...
Personalmente sto con Marco Baroni di VivoPerLei.CalcioMercato.com che tra l'altro scrive 'Fascismo e nazismo non sono una banale opinione, ma un crimine. Gli autori di questi cori e comportamenti sono sempre gli stessi e sono noti, basta lasciarli fuori dagli stadi' (e magari, aggiungo io, anche dalla vita civile).
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DICONO + - =
Mister BAGNOLI a 'La Gazzetta dello Sport' «Per chiunque abbia a cuore i colori del Verona è stata una cosa molto bella. Una vittoria emozionante. Sono proprio contento, ce ne era davvero bisogno dopo questo campionato. Cos’è successo all’Hellas Verona? Valutare situazioni come questa dall’esterno rimane difficile e non mi piace nemmeno farlo. A volte pensi di essere nel giusto, di fare le cose per bene ma i risultati non arrivano. E non è detto che ci sia una spiegazione precisa. Da Grosso ad Aglietti? Nessuno sbaglia apposta, tutti lavorano per dare il meglio, soltanto che non è detto che si riesca ad ottenerlo. Non c’è mai un unico responsabile. Col Cittadella il Verona ha dimostrato di essere forte e ha meritato di essere promesso. Naturale è che vadano riconosciuti i meriti a chi ha permesso di raggiungere questo traguardo. Se confermerei Aglietti? Le decisioni le prende la società, il datore di lavoro. Verrà considerato quello che ha fatto Aglietti com’è logico che sia. Staremo a vedere. Quanto dovrà modificare l’organico? Molto o poco, lo dice sempre il campo. La A è il punto più alto del calcio italiano e va affrontata con accorgimenti che diano, per quanto possibile, delle certezze. Il riavvicinamento ai tifosi? È un bene. Se la gente che tifa Verona è felice, sa far sentire la passione che ha e che è viscerale e non conosce confini, anche il Verona sta meglio. Ed è l’unica cosa che conta» HellasLive.it
Mister MALESANI su AGLIETTI «Alfredo è un tecnico tenace, ci voleva perché l’Hellas ha rischiato di non andare in Serie A. Il mister è stato bravissimo, in un attimo ha ricomposto le fila e ha dato un’identità alla squadra, che prima non aveva. L’entuasiamo era sotto terra, con lui la squadra è andata in Serie A e questa promozione farà bene a tutta la città. Se lo terrei? Secondo me va premiato, ma bisogna crederci, essere convinti che lui sia l’allenatore giusto per affrontare la nuova stagione. Per me lo merita» Hellas1903.it
Smuel DI CARMINE a TeleArena «Le visualizzazioni di quel colpo di tacco? Purtroppo mi hanno bloccato il video quindi lunedì dovrò rimetterlo, ma ero arrivato a più di duemila. Io a dirla tutta l'ho rivisto tante volte e fa sempre un bell'effetto. Sensazioni in quel momento? È stato bellissimo, con tutti i tifosi che ci hanno aiutato e supportato in una partita come quella. Nei giorni pregara eravamo sicuri di poterla vincere, non ci aspettavamo una spinta del genere e infatti il 3-0 è stato una liberazione. Per quanto mi riguarda sentivo importante essere decisivo, lo sono stato nell'ultimo periodo e una rete di quella fattura mi ha dato ancora più gioia. L'abbraccio con Aglietti? Quando lui è arrivato fra noi due ci siamo detti che nel calcio ci sono i brutti momenti, ma che basta pochissimo per ribaltare tutto e fare un'impresa. Lui in quel momento mi ha detto che ce l'avevo fatta. Che corde ha toccato Aglietti? Quando è arrivato mi ha detto che mi stavo scavando la fossa da solo, che non credevo nelle mie qualità e che dovevo dimostrare a Verona di che pasta ero fatto. Facendo così è riuscito a liberarmi dei cattivi pensieri sull'annata compiuta fino a quel momento e sono riuscito a dimostrare ciò che posso fare. Arrivare dalla gavetta? Qualche minuto in Serie A e in Coppa UEFA l'ho giocato, sicuramente ho fatto gavetta con anni difficili e altri più belli, come sempre è nel calcio, ma credo di essere arrivato ora a una maturità tale da mettermi a confronto con calciatori forti. Aglietti? Con noi è stato bravo e il gruppo l'ha seguito, poi il Presidente e il direttore faranno la scelta migliore per il Verona. Mercato? Io ho ancora due anni di contratto, tutti sanno la voglia che ho di dimostrare chi sono anche in Serie A, sono venuto a Verona proprio perché mi permetteva di fare un campionato da protagonista e poi è difficile trovare un'altra piazza così bella» HellasVerona.it
Mister GUIDOLIN al 'Corriere del Veneto' «Il Verona in A? Sono davvero contentissimo per la piazza. Aglietti ha saputo rivitalizzare la squadra cogliendo un risultato straordinario. Come restare nella massima categoria? Quando sei una neopromossa con l’obiettivo di salvarsi è naturale fare fatica, il punto è lottare fino all’ultimo, le componenti devono restare unite davanti alle difficoltà. La contestazione a Setti? Spero che le cose si ricompongano, ci saranno già gli avversari a lottare con il Verona» Hellas1903.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: MANDORLINI e PAVANEL accostati alla panchina del PADOVA, l'ex allenatore della Primavera scaligera è però impegnato ai playoff di C per la promozione in cadetteria con la sua TRIESTINA.
Luca TONI premiato col trofeo 'Bomber per sempre'! GROSSO paradosso! Pur essendo stato esonerato ad una gara dalla fine del campionato con un VERONA disastrato, all'ex tecnico scaligero sarà raddoppiato lo stipendio grazie alla conquista della Serie A; per questo il PERUGIA per la panchina ha virato ufficialmente su ODDO creando così un doppio danno ai gialloblù che dovranno continuare a pagare l'ex tecnico... Mister PECCHIA da le dimissioni dal FUKUOKA in Giappone; per lui futuro all'Under 23 della JUVE ancora insieme a FUSCO?, Sean SOGLIANO è ufficialmente il nuovo diesse del PADOVA.
SERIE A: I DELLA VALLE lasciano, il nuovo proprietario della FIORENTINA sarà il tycoon italoamericano COMMISSO.
RASSEGNA STAMPA + - =
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Calcio Italiano
L’Hellas Verona torna in Serie A e promette battaglia
L'Hellas Verona torna in serie A dopo un anno in cadetteria e promette battaglia con la volontà di lasciare il segno come è accaduto nel campionato 1984/1985 in cui vinse uno storico scudetto
Di Gisella Santoro - 08/06/2019
L’Hellas Verona torna in Serie A per la decima volta nella sua storia
Suona strano che una delle squadre più importanti e quotate d’Italia, vincitrice anche di uno storico scudetto nel campionato 1984/1985, abbia così poche promozioni in massima serie. E invece l’Hellas Verona ha da sempre avuto un rapporto conflittuale con la Serie A e soprattutto negli ultimi anni ha vissuto un anno dopo l’altro retrocessioni in serie B e promozioni in serie A senza trovare pace.
Troppo forte per la Serie B ma troppo debole per la Serie A
Nei numerosi passaggi da un campionato all’altro la squadra gialloblù ha subito ridimensionamenti e ricambi nei giocatori, nella dirigenza e negli allenatori senza mai perdere la sua identità che ormai ha radici troppo profonde nella storia del calcio italiano per essere cancellate.
Hellas Verona, scudetto 84/85 – immagine: wikipedia
L’Hellas nella sua storia ha giocato più campionati di Serie B che di Serie A.
In media ogni 10 anni di cadetteria ha ottenuto una promozione lasciando il segno in ciascuna di esse.
Come il sigillo del campionato 84/85 in cui la squadra veneta ha conquistato il primo e unico scudetto della sua storia, frutto di un lavoro iniziato 3 anni prima con l’obiettivo di restare in Serie A.
Negli anni in cui in Italia c’erano giocatori del calibro di Maradona, Platini, Boniek, Zico, Rumenigge e Socrates, l’Hellas Verona, una squadra di provincia, vinceva un miracoloso scudetto.
E non solo: da allora nessun’altra squadra con sede in una provincia non capoluogo di regione ha vinto lo scudetto.
Giampaolo Pazzini – immagine: calciomercato.com
In un passato non molto lontano, l’Hellas Verona ha avuto tra le sue file giocatori importanti che hanno deciso di concludere la loro carriera con la maglia gialloblù.
Luca Toni ha giocato nella squadra veneta prima di appendere gli scarpini al chiodo conquistando il titolo di capocannoniere nel campionato 2014/2015 e diventando il miglior marcatore nella storia dell’Hellas Verona con 48 gol.
Oggi il testimone è passato a Giampaolo Pazzini capitano della squadra gialloblù che fresco della promozione in Serie A ha promesso battaglia per il prossimo campionato.
La Serie A è avvisata, i mastini di razza dell’Hellas Verona sono tornati!
Gisella Santoro
FONTE: GolDiTacco.it
Verona, chiesto l’utilizzo del Braglia di Modena in alternativa al Bentegodi: gli aggiornamenti
mercoledì 5 Giugno 2019 - Ore 15:21 - Autore: Dimitri Canello
Trivenetogoal news: Il Verona ha chiesto oggi alla Questura e al Comune di Modena l’utilizzo dello stadio Braglia in alternativa al Bentegodi. Nessun colpo di scena clamoroso, ma una semplice prassi che obbliga i club a indicare lo stadio di riserva per la stagione successiva. Visto gli imminenti lavori di adeguamento del Bentegodi e il progetto nuovo stadio, inoltre, è scattato subito l’allarme. Ma non sembra esserci alcun rischio che la stagione possa iniziare lontano da Verona per il club di Maurizio Setti neopromosso in Serie A.
FONTE: TrivenetoGoal.it
Il Verona vieti l'accesso allo stadio ai "tifosi" nazifascisti
Marco Barone
04 giugno 2019 21:36
Si sa chi sono, sono sempre gli stessi, sono probabilmente noti. Il richiamo al simbolismo nazifascista è una meschinità di una gravità assoluta. Si sa che a Verona vi è una parte di tifoseria "nerissima" e non bisogna mai generalizzare, giustamente e correttamente. Ma, ecco il canonico ma, se il Verona vuole dare un segnale di rottura con questi delinquenti nazifascisti non può che fare una sola cosa, come ha fatto la Juve, anche se per un motivo diverso, e come accade in Premier, ad esempio. Vietare l'accesso allo stadio a queste persone o a chiunque si renda responsabile di simili oscenità sconcertanti, inaccettabili, gravissime.
Verona è una bella città, purtroppo in questo periodo ritorna ad essere associata ad una sorta di internazionalismo nero, il calcio deve essere vetrina di valori progressisti, non di questioni aberranti e anticostituzionali e criminali. Perchè il fascismo e il nazismo non sono una banale opinione, ma un crimine.
Gli strumenti per intervenire ci sono. Non bastano più i comunicati stampa, o le parole, si deve agire, e il Verona calcio ora ha l'occasione delle occasioni, dopo il giusto putiferio che ne conseguito al comportamento assunto da alcuni "tifosi" del Verona, che non meritano di essere chiamati tifosi, ma delinquenti, che inneggiano al nazismo. Ha l'occasione per usare il pugno duro, dare un messaggio al mondo del calcio e soprattutto a questi soggetti, per loro nel calcio non c'è spazio e non ci deve essere più spazio.
FONTE: VivoPerLei.CalcioMercato.com
EDITORIALE
Serie A, tra festeggiamenti e futuro
04.06.2019 12:00 di Enrico Brigi Twitter: @enrico_brigi
Dopo la sconfitta di Cittadella alla penultima giornata, nessuno avrebbe scommesso un solo soldo sulla promozione in serie A. Inutile negarlo, la squadra vista in quell’occasione sul terreno del “Tombolato” era arrivata ad essere l’ombra di sè stessa. Da quel punto di non ritorno, invece, i gialloblu sono stati in grado di risalire, invertendo una rotta che sembrava quella di una nave alla deriva. Il merito è interamente, o quanto meno in buona parte,di Alfredo Aglietti, che usando intelligenza e buon senso, ha saputo risollevare dalle ceneri un ambiente destinato alla più cupa depressione, regalando una promozione che definire miracolosa potrebbe sembrare quasi riduttivo. In poco meno di un mese il tecnico originario di San Giovanni Valdarno, con un passato da ex gialloblù ai tempi di Cesare Prandelli, ha scritto la storia di una della pagine più belle ed emozionanti della ultracentenaria storia del club scaligero. Lo stesso popolo del Bentegodi, lasciati in disparte rancori e malumori vari, si è stretto forte attorno ai propri beniamini, spingendoli con forza verso il raggiungimento di un traguardo impensabile sino a poche settimane prima..
Terminati i festeggiamenti l’obiettivo si sposta immediatamente sulla prossima stagione, quella che vedrà il Verona tornare a calcare l'ambito palcoscenico della serie A, dopo un solo anno di purgatorio. La promozione ha già fatto scattare per accordi pregressi, gli acquisti definitivi di Marrone, Di Gaudio e Ragusa, ma è solo un primo timido inizio. Il mattone più importante, naturalmente, riguarda il nome del prossimo allenatore che andrà a sedersi sulla panchina gialloblu. Aglietti, per sua precisa volontà, non gode di alcuna opzione di rinnovo legata al risultato ottenuto, quindi i giochi rimangono aperti a qualsiasi esito. Voci di corridoio, che qualcuno senza mezzi termini definisce “malelingue”, raccontano di alcuni contatti ravvicinati con Juric, ex tecnico del Genoa, artefice della promozione in A con il Crotone alcune stagioni fa, incappato successivamente in alcuni esoneri nelle ultime due stagioni trascorse sulla panchina del Grifone. Senza dimenticare Pippo Inzaghi, notato più volte nella tribuna del Bentegodi, "armato" di penna, carta e calamaio, anche se in questi ultimi giorni, la pista sembrerebbe essersi raffreddata.
Se nel calcio esistesse la meritocrazia la conferma di Aglietti dovrebbe essere non più di una semplice formalità.La realtà, invece, è ben diversa tanto che la corsa alla panchina scaligera e tutt'altro che chiusa. Senza usare mezzi termini crediamo che l'attuale tecnico, chiamato in sostituzione di Fabio Grosso, si sia guadagnato sul campo i galloni della riconferma. Negargli la chance di allenare in serie A, ora come ora, assumerebbe i contorni di un delitto più che di una decisione valutata e ponderata. Nei prossimi giorni, società e allenatore troveranno il tempo di sedersi attorno a un tavolo per verificare le possibilità di trovare la fatidica quadra. L'auspicio di tutto l'ambiente è quello di una conferma, con l'obbligo consapevole di costruire un organico in grado di evitare figuracce come quella di due anni or sono. Cambiare guida tecnica, inoltre, in caso di insuccesso, potrebbe esporre la società a una nuova ondata di contestazione, della quale francamente non si avverte necessità alcuna. Un situazione senza alcun dubbio da evitare, soprattutto ora che l'ambiente sembra aver ritrovato un minimo di compattezza. Questo feeling ritrovato rappresenta, infatti, un capitale da non disperdere, senza il quale, specialmente in riva all'Adige, ogni traguardo rischia di diventare stramaledettamente difficile da raggiungere.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Hellas Verona, coro neo-nazi: "Siamo una squadra a forma di svastica"
Nel corso della festa per la promozione in Serie A, nuovo episodio di neo-nazismo per il gruppo caldo della tifoseria veneta.
Si fa molta fatica, in questo caso, a trasformare e ridurre tutto in goliardia. Già, perché tra i tanti cori intonati dai tifosi dell'Hellas Verona per festeggiare il ritorno in Serie A, ce n'è uno a dir poco discutibile, con chiari e inequivocabili riferimenti neo-nazisti. La firma è del settore caldo della tifoseria scaligera, quella Curva Sud che non ha mai nascosto il suo accostamento all'estrema destra.
E lo ha confermato ancora una volta, durante le celebrazioni in piazza Bra (di fronte all'Arena di Verona) per la vittoria sul Cittadella e la conseguente promozione nella massima serie:
Queste le parole del coro, che oltre al riferimento al simbolo del nazismo, cita anche Rudolf Hess, cioè colui che ricoprì il ruolo di vice di Adolf Hitler nel corso del Terzo Reich tedesco. Tra l'altro, questo agghiacciante motivetto che con il calcio ha a che vedere poco o nulla, non è in realtà una novità per la tifoseria ultras dell'Hellas Verona.
Serie A, l'Hellas Verona macchia la festa promozione con coro neo-nazi
Hellas Verona festa promozione con coro neo-nazista
Era passato agli "onori" della cronaca già due anni fa, quando nel luglio 2017, durante una feste al Bentegodi, veniva mostrato il discorso sul palco di Luca Castellini, capo ultras dell'Hellas Verona e coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia, in cui veniva ringraziato pubblicamente il Fuhrer:
Una dichiarazione a cui seguì appunto il coro, ripreso dalle telecamere dei presenti e diventato immediatamente virale. Adesso, a distanza di due anni, ecco una nuova riproposizione pubblica dello stesso motivetto. Gli eredi delle "Brigate giallobù", lo storico gruppo della Curva Sud veronese sciolto dopo le inchieste della magistratura, hanno "pensato bene" di dare un segnale di continuità con il passato per festeggiare il ritorno in Serie A.
FONTE: FoxSports.it
La Serie A ritrova Verona e l'Hellas: i protagonisti della cavalcata promozione e i fanta-appetibili per la prossima stagione
DAL PAZZO A FARAONI: LE SORPRESE LOW COST DEL PROSSIMO ANNO
Scritto da Pietro Di Loro 04/06/2019 14:00
La Serie A ritrova Verona e l'Hellas: i protagonisti della cavalcata promozione e i fanta-appetibili per la prossima stagione
La città degli innamorati rivive il suo sogno! Ad un anno di distanza l’Hellas Verona torna in Serie A passando dai play-off, strada tortuosa e imprevedibile che ha visto la squadra veneta riemergere dagli inferi della finale d’andata, ribaltando con un netto 3:0 la sconfitta del turno precedente (0:2) contro i mai domi del Cittadella.
Grande festa dei tifosi nei pressi dell’Arena, lunga e rumorosa come giusto che sia dopo una stagione che ha visto la propria squadra partire con i favori del pronostico per la vittoria finale e invece ha dovuto soffrire fino all’ultimo, rischiando addirittura di perdere il treno play-off.
La squadra in mano all’eroe dei Mondiali del 2006 Fabio Grosso inizia bene con 13 punti nelle prime cinque giornate, poi il lento declino. Si cerca di raddrizzare il cammino con gli acquisti del mercato invernale, ma i risultati sono deludenti tanto che i gilloblù rischiano di non arrivare nemmeno in zona play-off. Decisivo il cambio in panchina, mister Alfredo Aglietti lavora sulla testa dei ragazzi e nell’ultimo turno di campionato conquista i 3 punti che “allungano” il campionato ed alimentano le speranze.
FOCUS TATTICO
Sia con Grosso che con Aglietti, l’Hellas è sceso in campo con il 4-3-3 (a volte mascherato in 4-1-4-1) con la presenza di un unico terminale offensivo di peso. Partiamo proprio dai gol, gli arieti della squadra sono senza dubbio Giampaolo Pazzini e Samuel Di Carmine, rispettivamente 12 e 11 realizzazioni a testa, non male per due bomber che si sono praticamente spartiti l’intero campionato, spesso in ballottaggio per l’unico posto a disposizione.
Il Pazzo lo conosciamo benissimo, valanghe di gol in Serie A per l’ex Inter, Milan e Samp, capocannoniere in B con 23 gol nella stagione 2016/17; l’età avanza e già quest’anno il calo è stato evidente, al momento però resta il simbolo di questo Verona affamato di grande calcio. Usato sicuro.
Samuel Di Carmine, vivaio Fiorentina, approda in A dopo essere andato sempre in doppia cifra negli ultimi tre campionati di B. Lo possiamo definire il classico bomber di provincia pronto a smentire tutti nel grande palcoscenico della A, d’altronde lui i gol li ha sempre fatti; ad oggi è una delle poche garanzie insieme al compagno di reparto. Sorpresa low cost.
Molti i nomi per le fasce gialloblù. Il brasiliano Ryder Matos, in prestito dall’Udinese con opzione di riscatto, è il classico funambolo, rapido nel dribbling e bravo nel servire l’assist decisivo ai compagni, pecca di freddezza sotto porta come dimostrato dai soli 3 gol in 29 presenze. Sarà di certo listato come attaccante, quindi perderà appetibilità ai fini fantacalcistici.
Altro talento, più trequartista che esterno, è l’italo-tunisino Karim Laribi, molto dotato tecnicamente, mancino delicato, pericoloso da calcio piazzato, ma pochi bonus, anche per lui solo 3 centri, magro bottino per un attaccante. Le carte in tavola potrebbero cambiare nel caso in cui venisse listato come CC, in quel caso la scommessa ottavo slot ci sta.
Nella prima parte di campionato abbiamo visto all’opera Antonio Di Gaudio con la maglia del Parma (non un granché a dire il vero), poi trasferitosi in Veneto nel mercato di gennaio; solo 1 gol per l’esterno siciliano che comunque giocherà in A con l’Hellas Verona dato che con la promozione il riscatto è automatico. Rincalzo.
Sfortunato Antonino Ragusa, l’ala acquistata dal Sassuolo sta recuperando dalla rottura del legamento crociato, la sua tenuta fisica è un’incognita. Troppo acerbo il Messi koreano Seung-woo Lee, stesso discorso per l’altro classe 98’ Lubomir Tupta cresciuto nelle giovanili del club.
Nel cuore del centrocampo scaligero dominano due nomi in particolare, quello di Mattia Zaccagni e quello dello scozzese Liam Henderson, più defilato il classe 99’ Andrea Danzi (prodotto del vivaio).
Un po’ rude con la palla tra i piedi, ma grintoso e generoso come pochi, Mattia Zaccagni è già un leader; nel centrocampo a tre occupa il ruolo di mezzala sinistra con libertà d’inserimento alla spalle della punta, non a caso ha timbrato 4 volte il cartellino e servito altrettanti assist, insomma il classico portatore di bonus proprio come piace ai fantallenatori. La Serie A, però, spesso fa brutti scherzi, quindi andiamoci piano anche se lui ha già esordito in A (6 presenze nel 2017/18). Gli ultimi slot a centrocampo sono roba sua.
Caratteristiche differenti per l’altra mezzala gialloblù scuola Celtic Liam Henderson, sicuramente più tecnico e più abile nel palleggio del compagno di reparto; segue anche lui molto l’azione d’attacco e non disdegna la conclusione dal limite (3 reti e 3 assist). Al fanta vale lo stesso discorso fatto per Zaccagni.
La difesa è un vero e proprio rebus, durante la stagione sono stati molti i nomi che si sono alternati soprattutto fra i centrali. Luca Marrone, ex Juve, ha giocato praticamente tutto il girone d’andata (senza mai segnare) per poi lasciare il posto nella seconda parte della stagione a Matteo Bianchetti (1 gol); il centrale più affidabile è stato il polacco Pawel Dawidowicz, classe 95’, che è sceso in campo 28 volte siglando anche una rete. Le 46 reti subite fanno molto riflettere sull’affidabilità del pacchetto difensivo. Andiamo oltre.
Chi invece merita di essere menzionato è Davide Faraoni, terzino di spinta arrivato a gennaio: molta esperienza nella massima serie con Udinese e Crotone; lui ha dato quel qualcosa in più sulla fascia destra, risultando anche prolifico in zona gol con ben 3 gol e 4 assist in 22 partite giocate. Sempre titolare da quando è arrivato, la difesa ballerina dell’Hellas ripartirà da lui ad agosto. Utile per completare la batteria dei difensori.
Sulla fascia opposta corre Luigi Vitale, terzino sinistro, all’occorrenza pure ala; dal suo mancino partono spesso cross precisi, quest’anno 2 gol e solo 4 assist, si perché Gigi è abituato ad andare molto vicino alla doppia cifra quando si parla di “passaggi decisivi”. Max ottavo slot.
In porta non ci sono dubbi, Marco Silvestri ha saltato solamente una partita, poi sempre presente. Come detto il Verona ha subito tanti gol, ma è anche vero che ha parato 3 rigori in stagione; è sempre difficile consigliare un portiere di una neo promossa al di là delle qualità dell’estremo difensore che rimane comunque acquistabile come terza pedina in caso si scelga di prendere tre differenti portieri.
FONTE: PianetaFanta.it
I CONSIGLI DEGLI ESPERTI
Fantacalcio, HELLAS VERONA: I GIOCATORI INTERESSANTI
La nostra analisi fantacalcistica sui profili più interessanti della neopromossa in Serie A
04.06.2019 11:00 di Redazione Tuttofantacalcio Twitter: @tuttofanta
Fonte: Gianluca Corradini
Dopo un solo anno di B, il Verona torna prontamente in Serie A. Una delle grandi favorite della vigilia, ha dovuto cambiare marcia rischiando anche di rimaner fuori dai playoff, facendo pesare il suo blasone è riuscita a centrare la promozione. Arrivato a due giornate dal termine della regular season per sostituire Fabio Grosso, Alfredo Aglietti ha ridato fiducia alla squadra, serrato le fila e con un 4-3-3 offensivo ha condotto gli scaligeri alla vittoria dei playoff.
Andiamo ad analizzare i giocatori più interessanti per la prossima stagione fantacalcistica.
FARAONI
Le discese sulla fascia del terzino, sono state spesso spine nel fianco per le difese avversarie, 4 reti e 2 assist ( e 2 assist nei play-off ) è il suo score stagionale, si può prendere a pochi crediti come ultimo slot della difesa.
ZACCAGNI
Centrocampista centrale, è il guardiano della mediana gialloblù, dotato di buona tecnica, i suoi inserimenti nelle azioni offensive hanno portato un bottino di 3 reti e 4 assist ( + 1 rete nei play-off ). Potreste valutarlo come scommessa per ricoprire l'ultimo slot di centrocampo.
HENDERSON
È arrivato a Verona dopo il fallimento del Bari, sa coprire i diversi ruoli del centrocampo e all'occorrenza è stato impiegato anche da trequartista, ha un buon tempo di inserimento e un buon tiro dalla distanza, 3 reti e 3 assist per lui. Cautela nell'acquisto visto che è all'esordio in Serie A.
LARIBI
È il giocatore con più estro della rosa veronese, giocatore discontinuo, alterna ottime prestazioni ad altre meno, impiegato sia da punta esterna che da trequartista, ha messo a segno solo 3 reti e 2 assist ( + 1 rete ed 1 assist nei play-off ). Da tenere in considerazione nel caso sia listato come centrocampista, da attaccante è sconsigliato.
DI CARMINE
È il centravanti titolare dell'Hellas, non ha ripetuto l'ottima stagione dello scorso anno a Perugia, quando mise a segno 22 gol, ha dato comunque il suo contributo con 8 gol e 3 assist. Decisivo nei play-off avendo messo a segno 3 reti. Si può prendere come scommessa a pochissimi crediti come ultimo slot dell'attacco.
PAZZINI
Il "Pazzo" non ha bisogno di presentazioni, partito spesso dalla panchina, i suoi 10 gol e 2 assist ( + 2 reti nei play-off ) sono stati fondamentali per la pronta risalita in Serie A del Verona. Visto il suo conosciutissimo fiuto del gol, è da prendere in considerazione per un posto come bomber di scorta.
FONTE: tuttoFantaCalcio.it
CONSIGLI FANTACALCIO
03 giugno 2019 - 09:00
Verona, bentornato in Serie A! I nomi più interessanti al fantacalcio
Ieri è stata sancita l’ultima promozione dal torneo cadetto alla massima serie: nella lotteria dei playoff il Verona strappa il pass per la A rimontando il Cittadella. Vediamo chi sono i migliori giocatori degli scaligeri anche in ottica fantacalcistica
di Mario Ruggiero, @MarioRuggi
L’Hellas Verona è l’unica “neoretrocessa” a ritornare subito in Serie A dopo un anno di purgatorio: il Benevento del facoltoso Vigorito ha fallito la promozione-bis perdendo in semifinale con il Cittadella in maniera rocambolesca; peggio ha fatto il Crotone della mascotte Simy, autore lo scorso anno di una rete in rovesciata alla Juventus, salvatosi all’ultima giornata dopo un campionato tribolato.
Una promozione, quella gialloblu, per certi versi inaspettata, soprattutto se si considera che appena un mese fa, il 2 maggio, la proprietà aveva deciso di cambiare guida tecnica esonerando il campione del mondo 2006 Fabio Grosso per Alfredo Aglietti che, da calciatore, aveva già conquistato una promozione nella città di Romeo e Giulietta. Una scossa che è servita a raggiungere l’obiettivo sperato: il Verona, giunto all’appendice finale di stagione da quinto in virtù dell’estromissione del Palermo, ha eliminato nei playoff il Perugia (4-1 dopo tempi supplementari con goal di Di Carmine, Empereur e doppietta Pazzini) nel primo turno secco; il Pescara nella semifinale andata e ritorno (0-0 in Veneto; 0-1 in Abruzzo grazie ancora al rigore calciato da Di Carmine). Infine, gli ultimi due atti: la vendetta di ieri (3-0, in rete Zaccagni, Di Carmine e Laribi) dopo il bruciante k.o. patito un paio di giorni fa a Cittadella (2-0 firmato dalla doppietta di Diaw).
Sia Grosso che Aglietti hanno utilizzato come modulo il 4-3-3. Una scelta logica data la batteria di mezzali ed esterni presenti in rosa. Vediamo, al netto del mercato estivo, chi sono stati i protagonisti del ritorno in A e che possono essere “low-cost” nella prossima stagione al fantacalcio.
PORTA E DIFESA, MIX DI ESPERIENZA E NOVITÀ
La difesa, per certi versi, potrebbe essere uno dei reparti completamente da rifondare, dato che il Verona si è qualificato ai playoff con una delle peggiori difese tra le squadre partecipanti agli spareggi promozione con ben 46 reti subite. Un titolare inamovibile nel reparto arretrato è stato il portiere Marco Silvestri, classe 1991, praticamente sempre in campo. L’estremo difensore esordì proprio con i gialloblu in A due anni fa e ha il merito di aver parato ben tre rigori in stagione. La difesa è stata sorretta, per gran parte del campionato dal duo Dawidowicz (polacco, classe 1995, 28 presenze e una rete)-Marrone (23 presenze). Entrambi, però, ritorneranno in prestito dalle squadre aventi il cartellino. L’ex enfant prodige della Juventus ha vissuto una seconda parte di campionato ai margini: entrambi fantacalcisticamente sono poco consigliati, data l’allergia ai bonus. Bianchetti, il terzo centrale (18 presenze), che, difatti, ha giocato da titolare l’ultima fase di stagione è un elemento di affidamento. Anche Empereur, difensore italo-brasiliano di piede mancino che completa il reparto dei centrali, si è messo in mostra nelle battute finali, siglando anche il goal che ha permesso al Verona di iniziare a dilagare sul Perugia nel primo turno playoff. La vera spinta in più sono stati i due nuovi acquisti della sessione invernale sulle fasce difensive: in particolar modo Davide Faraoni, ex giovanili di Lazio e Inter decisamente noto al pubblico. Arrivato dal Crotone ha realizzato ben tre goal e due assist, giocando anche spesso a centrocampo; Gigi Vitale, invece, ha lasciato la Salernitana per sposare il progetto gialloblu. Un solo assist in carniere in questi primi sei mesi sotto l’Adige per il mancino campano che, in passato, ha già giocato in massima serie e possiede buone doti tecniche, soprattutto sui calci piazzati. Altalenanti, invece, i terzini di riserva: Almici, Balkovec e Crescenzi hanno mostrato solo in poche circostanze il loro buon potenziale.
COSA ANNOTARE: in generale le difese delle squadre neopromosse sono da prendere “con le pinze” visto che il loro apporto in una categoria superiore è tutto da decifrare. Consigliamo Faraoni, giocatore duttile, jolly che è riuscito a disimpegnarsi anche qualche metro più in là rispetto al suo ruolo naturale e che ha mostrato feeling con la porta e i bonus in queste ultime battute finali; anche Vitale, come soluzione “low-cost” potrebbe essere una valida opzione, soprattutto per i mezzi tecnici di cui dispone.
CENTROCAMPO, TANTI GOL E BUONE PROSPETTIVE
Uno dei reparti più interessanti della squadra, con tanti giocatori di buone prospettive ed una facilità di far goal disarmante: guida il gruppo con quattro centri il dinamico interno Mattia Zaccagni. Piedi poco nobili, ma grande aggressività e lettura tattica: trascinatore dei playoff, il centrocampista nativo di Cesena sta migliorando sensibilmente sotto porta dove sta trovando discreta continuità. Segue a quota tre goal l’estroso centrocampista scozzese Liam Henderson (pupillo di Grosso, avendolo avuto l’anno scorso a Bari): classica mezzala moderna molto brava ad inserirsi, dotato di buona qualità con entrambi i pedi. Sa finalizzare molto bene l’azione senza palla, ma è anche in grado di mandare in goal i compagni. Torneranno alla casa madre (Torino e Cagliari) i centrocampisti Gustafson e Colombatto. Il primo, svedese, può giocare anche dalla trequarti e ha un’ottimo tiro dalla media distanza; il secondo, argentino, è un mediano molto grintoso (sette gialli stagionali) ma che possiede anche un ottimo bagaglio tecnico. Sono calciatori di sicuro avvenire, magari poco avvezzi al goal, ma che hanno un ottimo potenziale per misurarsi in Serie A. Nota di merita per il veronese e giovanissimo Danzi, classe 1999, che è riuscito a ritagliarsi uno spazio di dodici presenze ed un centro.
COSA ANNOTARE: due nomi su tutti: Zaccagni e Henderson, calciatori di proprietà della squadra scaligera che vorranno misurarsi nel palcoscenico della A. Possono rivelarsi, eventualmente, come valide soluzioni per completare il reparto dei centrocampisti: in due hanno prodotto ben sette goal. Hanno potenziale per giocare le proprie carte in massima serie anche Colombatto e Gustafson.
ATTACCO, PAZZINI L’USATO SICURO. DI CARMINE DECISIVO
Il reparto più profondo con tanta qualità: spiccano chiaramente Giampaolo Pazzini e Samuel Di Carmine, autori spesso di un costante ballottaggio (nel 4-3-3, essendo due prime punte, c’era spazio solo per uno dei due) nel corso della stagione che non ha inficiato in maniera grave sui loro rendimenti. Il “Pazzo” ha chiuso la stagione con 28 presenze e 12 reti: numeri in calo rispetto allo scorso torneo di B dove vinse il titolo di capocannoniere con 23 centri. Nonostante il minor bottino di goal, l’ex Inter e Milan è riuscito ad avere una media di una rete ogni 120 minuti. Il compagno di reparto non è stato a guardare: Samuel Di Carmine conquista la A con 27 presenze e 11 goal, l’ultimo un sigillo di tacco che ha, difatti, spalancato le porte alla massima serie per la sua squadra con il momentaneo 2-0 divenuto, al fischio finale, un secco 3-0.
Alle loro spalle si staglia Karim Laribi, protagonista di una stagione decisamente inferiore rispetto a quella precedente con il Cesena: trequartista naturale, esterno per necessità, il polivalente ed estroso calciatore italo-tunisino ha chiuso la contesa ieri con il Cittadella e ha siglato quattro reti stagionali. Un bottino misero per il suo sconfinato talento. Vanta anche lui alcune presenze in A nei campionati passati, batte calci piazzati e potrebbe essere interessante fantacalcisticamente se venisse listato centrocampista. Meno incisivo in zona goal, ma molto bravo negli assist è stato Ryder Matos, da anni promessa del calcio brasiliano, comperato anni fa dall’Udinese. In Veneto mostra gran parte delle sue migliori qualità: le sue presenze nel tabellino marcatori hanno fruttato ben sette punti alla formazione allenata da Aglietti. Anche lui è in procinto di effettuare il benedetto salto di qualità dopo tante stagioni in chiaroscuro dovute anche agli infortuni.
Meritano una menzione anche i giovanissimi Lee e Tupta, entrambi classe 1998: il primo sudcoreano e ala mancina ex Barcellona, il secondo slovacco e punta centrale: dopo le prime apparizioni in massima serie hanno trovato maggiore minutaggio in questa annata di B, siglando goal di un certo peso. A gennaio si è unito alla comitiva Antonio Di Gaudio, proveniente in prestito dal Parma. Una sola rete per l’ex Carpi che dopo un buon inizio non ha inciso in maniera significativa. Sfortunato, invece, Antonio Ragusa, colpito da tantissimi infortuni che ne hanno minato il rendimento. L’esterno siciliano veniva, comunque, da un’importante esperienza in massima serie con il Sassuolo, chissà che non possa prendersi una rivincita con il destino il prossimo anno.
COSA ANNOTARE: Pazzini è l’usato sicuro. Di Carmine una scommessa alla Caputo: un bomber affermato di B a caccia di conferme nel palcoscenico superiore della massima serie. Ma il reparto offensivo del Verona annota anche Laribi che, venisse listato centrocampista, avrebbe senza alcun dubbio un suo fascino, dato la sua predilezione nei calci piazzati. Matos e Ragusa hanno avuto esperienze in Serie A; Di Gaudio tornerà al Parma, i giovanissimi Tupta e Lee sono elementi da tenere d’occhio per le prossime annate.
FONTE: FantaGazzetta.com
Calcio Serie D – Verona in A… Mantova più forte. E rispunta l’idea ripescaggio
4 Giugno 2019
Maurizio Setti domenica sera a Verona
Mantova Finalmente una gioia nell’annata tormentata di Maurizio Setti: con il 3-0 rifilato al Cittadella nella finale di ritorno dei play off, il Verona è tornato in Serie A. Sulle prime la cosa avrà causato un travaso di bile ai tifosi del Mantova. A mente fredda, però, si scopre che la prima a trarre beneficio da tutto ciò (dopo il Verona, ovviamente) è proprio il Mantova.
Con l’Hellas in A, Setti godrà di maggiore visibilità e soprattutto di maggiori introiti. Di conseguenza avrà meno difficoltà a gestire il Verona e potrà riversare maggiori risorse sul Mantova. Poi c’è una questione di giocatori: il filo diretto tra Acm ed Hellas, piaccia o no, è palese e inevitabile, tanto che della rosa biancorossa dell’ultima stagione facevano parte parecchi giovani provenienti dal Verona ( Borghetto, Baniya, Galazzini, Guglielmelli, Cherubin). Altri, magari di rango ancora più alto, sono destinati ad essere “girati” al club di viale Te per la prossima stagione.
Ma c’è di più. Come abbiamo accennato nei giorni scorsi, il Verona in A potrebbe riaprire scenari impensabili in ottica ripescaggio. Il condizionale è più che mai d’obbligo, tant’è vero che nessuno in viale Te osa sbilanciarsi sul tema. Anzi, il presidente Ettore Masiello dice a chiare lettere che «farsi illusioni non conviene e che, tra tempi lunghi e incertezze varie, mancano i presupposti per prendere in considerazione l’ipotesi». Parole sagge e perfino condivisibili se si pensa che: uno, il termine ultimo per le iscrizioni in C è il 24 giugno e prima di quella data non si avranno notizie sugli eventuali posti disponibili (senza contare che bisognerà poi aspettare i ricorsi delle escluse, quindi metà luglio); due, al momento non solo questi posti disponibili non sembrano esserci (solo il Siracusa sembra in difficoltà), ma davanti al Mantova, nella graduatoria delle papabili al ripescaggio, ci sono Cerignola, Modena e la retrocessa Vecomp, tutte con la C nel mirino. Va poi considerata una terza variabile: l’assemblea dei soci del 14 giugno, che dovrà fornire risposte chiare sull’assetto societario e la conseguente disponibiltà economica.
Detto ciò, se tutte le componenti (disponibilità di posti e di quattrini, volontà dei soci) riuscissero a incastrarsi, il Mantova riprenderebbe seriamente in considerazione l’ipotesi ripescaggio. Tempo una decina di giorni, diciamo fino all’assemblea, e ne sapremo di più.
FONTE: VoceDiMantova.it
"Una squadra a svastica". Gli ultrà dell'Hellas Verona cantano coro neonazista
Ancora polemiche per la canzone intonata dal tifo organizzato dell’Hellas Verona, tornato in Serie A dopo un anno nel campionato cadetto
Pina Francone - Mar, 04/06/2019 - 11:05
"Siamo una squadra fantastica... fatta a forma di svastica... che bello è... allena Rudolf Hess!". Ancora una volta gli ultras dell'Hellas Verona hanno intonato il coro neonazista, che va appunto a citare la svastica e quello che è stato uno degli uomini più influenti del Terzo Reich, del Partito Nazionalsocialista Tedesco e vice del Führer.
Il capo del tifo organizzato dei "mastini" è Luca Castellini, nonché e coordinatore di Forza Nuova per tutto il Nord Italia. Nel luglio 2017, in occasione della festa della curva tenutasi allo stadio Bentegodi, dal palco aveva gridato: "Chi ha permesso questa festa, chi ha pagato tutto, chi ha fatto da garante ha un nome: Adolf Hitler". E furono polemiche à gogo.
Quella dell'Hellas è una delle tifoserie più di estrema destra d'Italia e nella serata di domenica scorsa, al termine dello scontro promozione vinto per 3-0 contro il Cittadella – che ha permesso agli scaligeri di tornare in Serie A dopo un anno nel campionato cadetto – un drappello di tifosi in corteo per il centro città ha intonato nuovamente quel coro: "Siamo una squadra fantastica... fatta a forma di svastica... che bello è...allena Rudolf Hess!".
FONTE: IlGiornale.it
NEWS
Pagellone 2018/2019, staff: Aglio sì, D’Amico nì, Grosso no
Terminata la stagione, è tempo di tracciare un bilancio totale: ecco quindi i voti alla stagione dei gialloblù
di Tommaso Badia giugno 7, 2019 - 17:30
Dopo aver lasciato passare qualche giorno per fare un po’ smaltire l’esaltazione post-Serie A, è tempo di tracciare un bilancio della stagione gialloblù.
Terminato di analizzare la squadra, parliamo ora dello staff, e in particolare dei due allenatori e del d.s. Tony D’Amico.
GROSSO: 4. Senza troppi giri di parole, ha mancato l’obiettivo. Vuoi per inesperienza, vuoi per testardaggine, vuoi perché a un certo punto lo spogliatoio non l’ha più seguito, ma al momento del suo esonero l’Hellas si trovava a malapena ai play-off, pur essendo una squadra da primissime posizioni. Giocatori snaturati, una marea di punti di persi con le “piccole” e una certa mancanza di verve che ha innervosito non poco i tifosi completano il quadro di un allenatore semplicemente inadatto per una piazza come Verona. FLOP.
AGLIETTI: 9. Nonostante il terribile impatto con il Tombolato, il vero artefice di questa Serie A è probabilmente lui. Ha rivitalizzato giocatori sull’orlo della depressione (Laribi e Di Carmine su tutti), riportato l’Hellas dove merita di stare e restituito il Verona ai tifosi e i tifosi al Verona, come dimostra anche il fatto che il 2-0 di Cittadella (motivo per cui non arriva al 10 in pagella) non abbia minimamente intaccato l’entusiasmo del popolo scaligero. Comprendiamo che ci siano tanti aspetti da valutare, ma noi una chance gliela daremmo a occhi chiusi. RE MIDA.
D’AMICO: 6. Il voto in assoluto più difficile da dare: il d.s. gialloblù ha qualcosa da farsi perdonare, in primis aver puntato su un tecnico evidentemente inadatto alle ambizioni di questo Verona, ma anche la famosa scenata di febbraio, una figuraccia che (nonostante le scuse) è rimasta ben impressa nella mente di tutti. D’altra parte, però, è innegabile che nelle due finestre di mercato avute a disposizione abbia svolto un ottimo lavoro, costruendo una grande squadra per la categoria. Nell’attesa del mercato per la Serie A, per noi è sufficiente. “ORA FA EL SERIO…”.
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Pagellone 2018/2019, attacco: Di Carmine rinato, Pazzini eterno
Terminata la stagione, è tempo di tracciare un bilancio totale: ecco quindi i voti alla stagione dei gialloblù
di Tommaso Badia giugno 7, 2019 - 15:30
Dopo aver lasciato passare qualche giorno per fare un po’ smaltire l’esaltazione post-Serie A, è tempo di tracciare un bilancio della stagione gialloblù.
Dopo aver analizzato il rendimento del reparto difensivo e della mediana, parliamo ora dell’attacco.
MATOS: 6. Partito fortissimo, con gol e assist decisivi, si è poi spento alla distanza, non venendo rigenerato nemmeno dalla cura Aglietti. Anzi, per assurdo è l’unico giocatore ad aver reso di più con Grosso. BASTIAN CONTRARIO.
RAGUSA: 5,5. Riportiamo quanto detto a gennaio: «Un altro giocatore che, come Laribi, in Serie B doveva spaccare il mondo. I risultati, però, non sono arrivati, e l’infortunio al ginocchio rimediato contro il Pescara ha chiuso anzitempo la sua stagione. Dispiace dare un’insufficienza piena a un ragazzo d’oro, adorato da tutto lo spogliatoio, ma il Ragusa visto in campo è forse stata la più cocente delusione del mercato estivo gialloblù». Con il senno di poi, però, forse non era nemmeno tutta colpa sua. Confermiamo il commento: RIMPIANTO.
DI CARMINE: 7. Come già detto parlando di Laribi, lui è uno dei simboli della “cura Aglietti”. Sì, perché se con Grosso aveva fatto vedere poco del suo repertorio, con il tecnico toscano Samuel si è trasformato in una macchina da guerra in grado di trascinare i gialloblù prima ai play-off e poi in Serie A. Un dato esplicativo? Sei gol in venti partite con Grosso, cinque gol in sette partite con Aglietti. RIGENERATO.
PAZZINI: 8. Ha accettato la panchina e una situazione apparsa ai limiti dell’assurdo, dando però il suo enorme contributo quando chiamato in causa. Un professionista esemplare. CAPITANO, OH MIO CAPITANO.
LEE: 6,5. Quando entra si vede: giocate funamboliche, velocità, cattiveria e nessuna paura di andare a muso duro anche con chi magari è il doppio di lui. Fosse anche più preciso sotto porta, saremmo di fronte a un potenziale campione. PICCOLO GUERRIERO.
DI GAUDIO. 6. A sua discolpa c’è un fastidioso infortunio e il lungo periodo di stop prima del suo arrivo, ma sinceramente da lui ci aspettavamo qualcosa di più. COMPITINO.
TUPTA: 6,5. Un buon avvio di stagione, 17 gettoni e un paio di gol: con i due che aveva davanti, è quasi troppo. NON C’È FRETTA.
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Pagellone 2018/2019, centrocampo: Gustafson ok, ma il top è Zaccagni
Terminata la stagione, è tempo di tracciare un bilancio totale: ecco quindi i voti alla stagione dei gialloblù
di Tommaso Badia giugno 6, 2019 - 18:30
Dopo aver lasciato passare qualche giorno per fare un po’ smaltire l’esaltazione post-Serie A, è tempo di tracciare un bilancio della stagione gialloblù.
Analizzato il rendimento del reparto difensivo, è ora giunto il momento di parlare del centrocampo.
MUNARI: 6. Arrivato al fotofinish a gennaio, si è infortunato al debutto, ma sicuramente sarà comunque riuscito a insegnare qualcosina ai più giovani. Il fallo tattico durante la finale contro il Cittadella, poi, trasudava esperienza da tutti i pori! MENTORE.
HENDERSON: 6,5. Partito fortissimo, poi accantonato da Grosso, e infine rispolverato da Aglietti: è stata un’annata di alti e bassi per il giovane scozzese, che comunque ha senz’altro concluso la stagione in crescendo. UP AND DOWN.
GUSTAFSON: 7. Partito in sordina, ha piano piano preso in mano le redini del centrocampo gialloblù, diventando il fulcro del gioco prima di Grosso e poi di Aglietti. Se dopo la prima metò di stagione di parlava addirittura di un suo addio a gennaio, ora l’Hellas vuole fare di tutto per trattenerlo: speriamo ci riesca. DIESEL.
COLOMBATTO: 6. Anche lui come altri è finito nel dimenticatoio dopo essere partito con i gradi di titolare. Aglietti tuttavia l’ha rimesso a nuovo e ributtato in campo nel ruolo di mezzala, dove ha fatto vedere di poter anche essere in grado di viaggiare su ritmi un po’ più alti rispetto a quelli visti nella prima parte di stagione. RISPOLVERATO.
ZACCAGNI: 8,5. Signore e padrone della mediana gialloblù, la sua lunga assenza ha pesato come un macigno sull’economia del Verona. Non è un caso che ad aprire le danze durante la finale di ritorno sia stato proprio lui… IMPRESCINDIBILE.
LARIBI: 6,5. Lui, insieme a Di Carmine, è il simbolo della “cura Aglietti”: evanescente nelle mani di Grosso, straripante sotto la guida del nuovo tecnico. Il voto finale è sostanzialmente una media tra le due valutazioni. RINATO.
DANZI: 6. Stagione abbastanza tribolata per il talento di San Martino, che ha alternato momenti esaltati (come il primo gol tra i professionisti contro il Pescara) a infortuni, tante panchine e qualche prestazione un po’ al di sotto delle aspettative. Come Kumbulla, avrà tempo di rifarsi. TEMPO AL TEMPO.
CALCIOMERCATO
Gli uomini del futuro: il Verona prova a tenere Gustafson. Pazzini resterà
Tante le conferme in vista della prossima stagione. E a Verona rientra anche Bessa
di Redazione giugno 5, 2019 - 10:42
Una volta scelto il tecnico per la prossima stagione, Tony D’Amico inizierà a muoversi per costruire la rosa in vista del prossimo campionato di A.
RISCATTATI. Come riporta La Gazzetta dello Sport, per alcuni giocatori giocatori è scattato l’obbligo di riscatto connesso al prestito.
Era stato così per Dawidowicz qualche mese fa, e con il raggiungimento della promozione sarà altrettanto per Marrone, Di Gaudio e Ragusa.
CONFERMATI. Il capitano Giampaolo Pazzini ha un altro anno di contratto con i gialloblù, e rimarrà a Verona.
Lo stesso sarà per Marco Silvestri, autentico protagonista della stagione del Verona, che anche l’anno prossimo sarà titolare indiscusso.
Certe, salvo sorprese, anche le conferme di Di Carmine e Henderson, che hanno ancora rispettivamente due e tre anni di contratto con il club di via Francia.
DA RIDISCUTERE. L’unico prestito secco siglato dal Verona nella scorsa estate è quello di Samuel Gustafson. D’Amico però vuole ridiscutere l’accordo con il Torino, e trattenere lo svedese anche per la prossima stagione.
RIENTRANTE. Non rimarrà invece a Genova Daniel Bessa, ancora sotto contratto con l’Hellas. Per il momento rientrerà a Verona, poi si deciderà il suo futuro.
FONTE: CalcioHellas.it
Festa degli ultras dell’Hellas Verona per ritorno in A è coi cori nazisti: “Siamo una squadra fantastica, a forma di svastica”
Gli ultras dell’Hellas Verona hanno festeggiato il ritorno in Serie A della loro squadra grazie alla rimonta contro il Cittadella nei playoff di Serie B. Fumogeni e canti fino a notte fonda. Compreso un coro che esalta il nazismo e il vice di Adolf Hitler, Rudolf Hess, condannato all’ergastolo durante il processo di Norimberga. Il gruppo di ultras dell’Hellas, che conta una delle tifoserie più di estrema destra in Italia, viene ripreso in un video caricato su Youtube mentre intona il coro: “Siamo una squadra fantastica… a forma di svastica… ma che bello è… allena Rudolf Hess”
di F. Q. | 4 Giugno 2019
FONTE: IlFattoQuotidiano.it
Setti a Telearena: “Questa la promozione più bella perché inaspettata”
By Redazione - 7 Giugno 2019
Questi alcuni passaggi dell’intervento di Maurizio Setti presidente dell’Hellas Verona ospite ieri sera di Telearena:
La promozione più bella? Questa, perché la più inattesa. Le critiche dell’ambiente hanno portato a un blocco mentale dei giocatori, uniti a un allenatore (Grosso) poco aperto al confronto. La semplicità di Aglietti ha sbloccato i ragazzi, li ha indotti a fare ciò che sapevano naturalmente fare e le qualità sono venute fuori. Di solito un cambio di mister a campionato in corso è uno sbaglio, lo dicono i numeri. Per questo faccio così fatica a cambiare il mister.
Aglietti? Mi sono preso dei giorni per non farmi coinvolgere emotivamente dal momento. Voglio essere sereno nel programmare una squadra che rimanga in una serie A che si preannuncia durissima, la più dura della mia storia qui a Verona. È fortemente in corsa per la riconferma, la settimana prossima chiuderemo il cerchio. La scelta va ponderata, va scelto un profilo adatto.
Zaccagni? È sotto contratto, la serie A la può fare. Poi da qui a fine mercato Dio solo sa cosa può succedere.
La Società? È molto molto sana, tante sono le società in crisi pronte a fallire. Sede di proprietà che verrà inaugurata a inizio campionato. Il centro sportivo verrà fatto alla faccia di chi ci prende in giro, c’è l’ipotesi Vigasio. Arriviamo in A con giocatori di proprietà giovani, e questo è fondamentale per un imprenditore con le mie possibilità. Sapremo sempre che la retrocessione sarà comunque una possibilità, non prometto niente di certo a nessuno.
Il mio progetto? Progetto per me è far crescere i giovani da portare in prima squadra e da valorizzare,per poi avere determinate voci a bilancio che ci facciano stare tranquilli. Io non sono in grado di garantire ogni anno 5-10 milioni da mettere di tasca mia.
Interessati al Verona? Nessun interesse o contatto con acquirenti della società. Preferirei comunque qualcuno di Verona. Ma non abbiamo paura di andare da soli. Ma se la società non è in perdita, non si avvicinano investitori. Se la Fiorentina vale 170 mln, il Verona 100.
D’Amico? Sarà lui il direttore sportivo della serie A, perché È stato il vero artefice di questa squadra
Mercato? Ci saranno sicuramente 4-5 innesti, Gustafson ci piace molto, faremo il possibile per tenerlo.
Aumento di stipendio a Grosso? Non verrà aumentato il contratto per la promozione, saranno dati dei premi ma la base contrattuale resta uguale
Riccardo Pinamonte
FONTE: HellasNews.it
Aspettando la decisione della società, grazie mister Aglietti!
giugno 8, 2019
La settimana prossima si conoscerà il nome dell’allenatore dell’Hellas Verona per la stagione 2019/20. Il presidente Maurizio Setti, insieme al ds D’Amico, si sono presi ancora qualche giorno per definire la scelta. Aglietti o Juric. L’allenatore protagonista dell’impresa promozione, martedì si è incontrato col direttore sportivo prima di rientrare a casa per le meritate vacanze. Una chiacchierata per valutare l’ipotesi di continuare insieme. Ad oggi però pare sempre in pole l’ex allenatore del Genoa, Ivan Juric, per la panchina gialloblù. Maurizio Setti e Tony D’Amico sembrano orientati su Juric ma ad Aglietti va riconosciuto il merito, a vita, non solo della promozione, pensiero utopico sino al suo arrivo, in Serie A, ma soprattutto di avere riacceso la passione di una piazza che stava vivendo un momento di depressione non solo figlia dei risultati. Grazie ad Aglietti, il pubblico di fede Hellas si è ricompattato, risultando determinante al Bentegodi per l’impresa nella finale di ritorno dei playoff contro il Cittadella. Il nostro personale GRAZIE ad Alfredo Aglietti è d’obbligo, qualsiasi sarà la scelta del club veronese.
Barresi: “La Serie A all’Hellas Verona costa 45/50 milioni di euro”
giugno 7, 2019
“Una società come l’Hellas Verona che affronta il campionato di Serie A deve stanziare una spesa di 45/50 milioni di euro per raggiungere la salvezza” ha dichiarato a TeleArena il direttore operativo dell’Hellas Verona, Francesco Barresi.
Primavera, Corrent in pole per la panchina
giugno 7, 2019
Dopo l’ottima annata con l’Under 17, il prossimo allenatore della Primavera dell’Hellas Verona dovrebbe essere Nicola Corrent da quanto appreso da Hellas Live. Resta da valutare la posizione di Antonio Porta, allenatore sotto contratto col club gialloblù per un altro anno.
La Serie A vale circa 40 milioni di euro all’Hellas Verona
giugno 7, 2019
In base alle proiezioni degli uffici finanziari dell’Hellas Verona (30 milioni di euro solo per i diritti televisivi, ndr), il ritorno in Serie A dovrebbe costare alle casse del club gialloblù una cifra vicina ai 35 milioni di euro, comprendendo il monte ingaggi, gli stipendi dei dipendenti, la conduzione del settore giovanile e le varie spese necessarie. Fonte: corriere di verona
Bagnoli: “L’Hellas Verona ha fatto una grande impresa. Contento del ritorno in A e del riavvicinamento ai tifosi”
giugno 6, 2019
“Per chiunque abbia a cuore i colori del Verona è stata una cosa molto bella. Una vittoria emozionante. Sono proprio contento, ce ne era davvero bisogno dopo questo campionato. Cos’è successo all’Hellas Verona? Valutare situazioni come questa dall’esterno rimane difficile e non mi piace nemmeno farlo. A volte pensi di essere nel giusto, di fare le cose per bene ma i risultati non arrivano. E non è detto che ci sia una spiegazione precisa. Da Grosso ad Aglietti? Nessuno sbaglia apposta, tutti lavorano per dare il meglio, soltanto che non è detto che si riesca ad ottenerlo. Non c’è mai un unico responsabile. Col Cittadella il Verona ha dimostrato di essere forte e ha meritato di essere promesso. Naturale è che vadano riconosciuti i meriti a chi ha permesso di raggiungere questo traguardo – ha dichiarato Osvaldo Bagnoli a La Gazzetta dello Sport – Se confermerei Aglietti? Le decisioni le prende la società, il datore di lavoro. Verrà considerato quello che ha fatto Aglietti com’è logico che sia. Staremo a vedere. Quanto dovrà modificare l’organico? Molto o poco, lo dice sempre il campo. La A è il punto più alto del calcio italiano e va affrontata con accorgimenti che diano, per quanto possibile, delle certezze. Il riavvicinamento ai tifosi? È un bene. Se la gente che tifa Verona è felice, sa far sentire la passione che ha e che è viscerale e non conosce confini, anche il Verona sta meglio. Ed è l’unica cosa che conta”.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
06 giugno 2019 - 22:11
Malesani: “Aglietti? Va premiato con la Serie A”
L’ex tecnico veronese: “Ha dato identità alla squadra in un attimo”
di Redazione Hellas1903
Getty Images
Alberto Malesani, ex tecnico gialloblù, ha commentato ai microfoni di Telearena la situazione riguardante la panchina del Verona.
“Aglietti è un tecnico tenace, ci voleva perché l’Hellas ha rischiato di non andare in Serie A. Il mister è stato bravissimo, in un attimo ha ricomposto le fila e ha dato un’identità alla squadra, che prima non aveva. L’entuasiamo era sotto terra, con lui la squadra è andata in Serie A e questa promozione farà bene a tutta la città”.
Terresti Aglietti? “Secondo me va premiato, ma bisogna crederci, essere convinti che lui sia l’allenatore giusto per affrontare la nuova stagione. Per me lo merita”.
NEWS
05 giugno 2019 - 13:34
Guidolin: “Verona, per restare in A serve essere uniti”
Il tecnico: “Bravo Aglietti. Spero che i rapporti tra club e tifosi migliorino”
di Redazione Hellas1903
Francesco Guidolin, allenatore che, quando giocava, è stato una bandiera del Verona, parla della promozione dell’Hellas, intervistato dal “Corriere del Veneto” oggi in edicola.
Dice: “Il Verona in A? Sono davvero contentissimo per la piazza. Aglietti ha saputo rivitalizzare la squadra cogliendo un risultato straordinario“.
Aggiunge Guidolin: “Come restare nella massima categoria? Quando sei una neopromossa con l’obiettivo di salvarsi è naturale fare fatica, il punto è lottare fino all’ultimo, le componenti devono restare unite davanti alle difficoltà. La contestazione a Setti? Spero che le cose si ricompongano, ci saranno già gli avversari a lottare con il Verona“.
FONTE: Hellas1903.it
BENE SILVESTRI, MALE MARRONE
I top e i flop della stagione dell'Hellas
06/06/2019 16:20
Una stagione incredibile va in archivio. L'Hellas è riuscito a conquistare la promozione in A dopo mesi di sofferenza, ma solamente dopo l'esonero di Grosso a due giornate dalla fine. Ecco i top e i flop:
TOP
PAZZINI. Il capitano gialloblù è risultato ancora decisivo nonostante un altro anno passato più in panchina che in campo. Capocannoniere della squadra anche se a mezzo servizio. I suoi gol sono risultati decisivi per consentire al Verona di entrare nei play-off. Come sempre una garanzia dal momento che Di Carmine non aveva convinto per mesi. Fortunatamente Aglietti ha rigenerato Di Carmine: l'ex Perugia è stato decisivo nei play-off.
SILVESTRI. E' ancora un mistero perché doveva fare la riserva a Nicolas. Silvestri ha salvato la porta del Verona moltissime volte, rimediando agli errori della difesa. "San" Silvestri ha dimostrato tutto il suo valore anche parando rigori in alcune partite decisive. Bisogna ripartire da lui in Serie A.
FARAONI. Ha dato qualità dopo che sulla fascia destra era stata aperta una voragine a causa dell'infortunio di Crescenzi e di scelte sbagliate di mercato in estate (gli altri terzini scelti da Tony D'Amico erano Balkovec, Eguelfi e Almici). Quantità e qualità prodotta non solo in fase di copertura: è andato in rete in più di un'occasione. Insieme a Zaccagni è stato uno dei gialloblù più positivi, capace, con le sue caratteristiche, di dare verticalità alla squadra.
FLOP
MARRONE. Schierato difensore centrale ha fatto più danni della grandine. L'ex Bari non ha dato sicurezza al reparto: da centrocampista naturale era costantemente in difficoltà nel marcare gli attaccanti avversari. Marrone, promosso "comandante" della difesa gialloblù, è il più grande mistero della deludente stagione dell'Hellas firmata Grosso. Merito ad Aglietti che ha bloccato subito questa idea assurda. Marrone è stato riscattato dal Verona per la clausola "riscatto obbligatorio in caso di promozione in Serie A".
COLOMBATTO. Doveva essere il perno del centrocampo. Il regista della squadra sui cui puntare (anche se in prestito con controriscatto in favore del Cagliari). Ma l'argentino, etichettato da qualcuno come il nuovo "Jorginho", dopo due-tre buone partite iniziali ha deluso le aspettative ed è rimasto per mesi in panchina. Lieve riscatto nelle ultime partite ma ha beneficiato dell'entusiasmo portato da Aglietti. Difficilmente rimarrà a Verona.
MATOS&LEE. Cosa deve fare un attaccante? Segnare. Ma i numeri sono impietosi per entrambi: un gol e due assist per il sudcoreano, tre gol e cinque assist per il brasiliano in campionato (poi Lee ha fatto un assist nei play-off ai supplementari col Perugia). Si diceva che avrebbero fatto la differenza in B, dopo le presenze nella massima serie con Pecchia ma entrambi non sono mai stati continui e non hanno dato un contributo importante alla causa Hellas. Se non fanno la differenza in B, a cosa servono in A?
L.VAL.
L'ANALISI
QUALE DI CARMINE PER LA SERIE A?
06/06/2019 10:21
Fuori dal gioco, fuori dal contesto, imbrocchito, inghiottito dentro la rivalità con Pazzini. E poi splendido stoccatore, risolutore, protagonista. Fino al meraviglioso gol di tacco della finale, colpo di biliardo che merita di essere scolpito nella memoria collettiva quasi come il gol di Michelone Cossato a Reggio Calabria.
Samuele Di Carmine ha l'animo dell'artista. Porta occhiali improbabili a forma di esagono, ha due figli bellissimi e una moglie intelligente che sembra uscita da una serie Netflix (somiglianza accentuata con Tokyo della Casa de Papel) e nei piedi una fantasia che non lo fa catalogare in nessun stereotipo tecnico-tattico. Prima punta? No. Seconda? Forse nemmeno. Ci fosse Agnelli direbbe che è un nove e mezzo o forse un 10 e mezzo.
Per nove mesi non abbiamo capito se potesse giocare in coppia con Pazzini. Le uniche due volte in cui sono stati schierati dall'inizio è stato un disastro. Ma diciamoci la verità: a Brescia lo fece quasi senza convinzione Grosso, quasi per poter dire successivamente: "Visto che non possono stare insieme?". E poi lo ha fatto Aglietti alla sua prima apparizione a Cittadella, dopo un allenamento e mezzo sulle spalle. Troppo poco per dire che ci hanno provato veramente.
Ora però sarà serie A e tutt'altra storia. Il Verona punterà ancora su Di Carmine e dovranno essere (anche) i suoi gol a salvare il Verona. Ma stavolta non ci saranno dall'altra parte il bolso Campanharo o i centrali del Cittadella Frare e Adorni. E Di Carmine dovrà scendere dall'altalena del rendimento. Se sarà quello dei play-off, il Verona avrà qualche chance in più. (g.vig.)
HELLAS VERONA
GRANA BENTEGODI SERVONO LAVORI
05/06/2019 17:28
Il Comune di Verona dovrà provvedere a rendere a norma il Bentegodi entro l'inizio del prossimo campionato.
Servono alcuni lavori (seggiolini e impianto elettrico) per non avere la bocciatura della Lega di serie A.
Il Comune (a cui le due società, Verona e Chievo, devono canoni arretrati per oltre cinque milioni di euro) dovrà provvedere in fretta.
Il sindaco Sboarina confida in una proroga anche davanti alla prospettiva di iniziare i lavori per la costruzione del nuovo stadio.
Intanto il Verona ha indicato come possibili sede alternative il Braglia di Modena e il Rocco di Trieste.
FONTE: TGGialloBlu.it
A TU PER TU
...con D’Amico
“Anno con qualche intoppo, ma che gioia la A... Critiche? Normale per chi fa il mio lavoro. Prossimo anno sarà un Verona adatto alla categoria. Pazzini resta, Juric bravo allenatore. E il mercato...”
08.06.2019 00:00 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Primo anno da direttore sportivo per Tony D’Amico, prima promozione in Serie A. Un anno difficile chiuso col sorriso. L’Hellas Verona il prossimo anno giocherà in A. “Quando raggiungi un obiettivo il bilancio è per forza positivo. L’obiettivo era raggiungere la Serie A, ci siamo riusciti attraverso i playoff. Abbiamo avuto degli intoppi durante l’anno perché la squadra era nuova. Alla fine abbiamo centrato il nostro obiettivo, un sogno”, dice D’Amico a TuttoMercatoWeb.
Durante l’anno ha ricevuto tante, troppe critiche.
“Per chi fa il nostro lavoro le critiche sono anche normali. Sono un po’ focoso, magari ho reagito in maniera eccessiva. Ma so che le critiche fanno parte del nostro lavoro. Ho tanta voglia di fare bene, ho sempre cercato di dare il massimo. A volte le critiche le ascolti, cerchi anche di capire quanto ci possa essere di vero”.
Possiamo dirlo: Tony D’Amico sarà il ds dell’Hellas Verona anche il prossimo anno?
“Stiamo già lavorando in previsione del prossimo anno. Rimango a Verona, lavoriamo per la nuova stagione”.
Avete già individuato il nuovo allenatore?
“Credo che i primi giorni della prossima settimana prenderemo una decisione. Per ora con il Presidente abbiamo deciso di fare alcune riflessioni. Meglio riflettere un giorno in più e non sbagliare”.
Se le dico Juric?
“Rispondo che è un bravo allenatore e che è sul mercato. Dal 30 giugno sarà svincolato. Ma in questo momento si possono fare tanti nomi... non abbiamo ancora preso una decisione”.
Che Verona sarà il prossimo anno?
“Cercheremo di costruire una squadra adatta alla categoria. La A è un campionato difficile, molto complicato. Con un gap importante tra le prime e le ultime. Dobbiamo cercare di fare qualcosa di importante, la base è buona anche se va migliorata. Poi decideremo insieme al nuovo allenatore”.
Intanto lavorate ad alcuni rinnovi. Ripartirete da Pazzini?
“Abbiamo dei rinnovi da fare. Mentre Giampaolo resterà con noi. Queste però sono tutte dinamiche che affronteremo dalla settimana prossima, dopo che avremo individuato il nuovo allenatore. La squadra ha fatto un grande lavoro conquistando la Serie A, il prossimo anno vorrei mantenere parte del gruppo”.
Che Serie A si aspetta?
“Sarà un campionato competitivo. La Juve cambierà, l’Inter ha scelto un grande allenatore, il Napoli c’è sempre... Sarà un campionato molto bello, aperto a tutto. E noi ci auguriamo di fare la nostra parte con grande voglia”.
Curioso di vedere la nuova Fiorentina di Commisso?
“Si, certo. C’è una nuova proprietà, dovrà decidere e programmare. Quando ci sono dei cambi c’è sempre curiosità”.
Lei quest’anno ha vissuto la Serie B: che caos tra retrocessine del Palermo in C (poi tornato in B), playoff sospesi e playout che prima non dovevano giocarsi e alla fine Salernitana e Venezia si contendono la salvezza...
“Partirei anche dall’inizio. Avevamo costruito la squadra pensando ad un campionato a ventidue anziché a diciannove, quindi abbiamo dovuto gestire risorse umane in funzione di tante partite. E alla fine abbiamo giocato sei partite in meno. È stato un campionato difficile perché tante squadre hanno speso e questo non accadeva da tempo. Non sta a me giudicare le vicende di tribunale, ma posso capire lo stato d’animo dei calciatori di Venezia e Salernitana che devono giocare i playout. Però bisogna rimboccarsi le maniche...”.
RASSEGNA STAMPA
Corriere di Verona sul tecnico dell'Hellas: "Una poltrona per tre"
06.06.2019 10:03 di Mattia Verdorale
"Hellas Verona, una poltrona per tre". Questo il titolo che il Corriere di Verona dedica all'Hellas a pagina 12. Si parla di chi potrebbe sedere sulla panchina gialloblu nella prossima stagione dopo la vittoria dei playoff di Serie B e la promozione in A: "Aglietti, Juric, Inzaghi. Setti deve scegliere il tecnico per la Serie A, la piazza spinge la conferma dell'eroe della promozione".
RASSEGNA STAMPA
L'Arena: "Il piano dell'Hellas Verona in A"
06.06.2019 09:13 di Giuseppe Emanuele Frisone
"Il piano dell'Hellas in A: stasera Setti a TeleArena", così in prima pagina L'Arena parla di sport, in particolare di Hellas Verona.
Si parla dunque dei programmi del prossimo anno per quanto riguarda la squadra scaligera, fresca di ritorno nella massima serie dopo gli estenuanti playoff di Serie B. Maurizio Setti prepara la strategia per la massima serie, cercando innanzitutto il mantenimento della categoria.
Da sciogliere ancora il nodo allenatore, visto che Aglietti non dovrebbe restare nonostante la promozione: probabile l'ingaggio del croato Juric.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
04.06.2019
Coro nazista degli ultras, ancora polemica su Verona
Verona di nuovo al centro del dibattito nazionale, con la grande festa per la promozione che rischia di venire oscurata da un coro fatto da alcuni sostenitori dell'Hellas fuori dal Bentegodi e rilanciato da diversi siti, fra i quali Repubblica, Huffington Post, Fatto Quotidiano. Dagospia e Mattino di Padova.
In un video pubblicato su youtube dall'utente «Antonio obscure» si vede un gruppo di tifosi, diretto dallo stadio al centro attraverso via Albere, intonare il coro «Siamo una squadra fantastica, fatta a forma di svastica, che bello è, l'allena Rudolf Hess" (Hess è stato il vice di Hitler, ndr). Un coro che fa tornare alla memoria il caso della festa della Curva del 2017 (quando venne citato Hitler come «promotore della festa») e quello di cinque anni fa quando, sempre a una festa dei tifosi gialloblù, le auto vennero parcheggiate a forma di svastica. È una foto di molti anni fa, invece, la svastica apparsa in curva che qualche giornale ha usato a corredo dell'articolo.
In una nota la società Hellas Verona si è dissociata dal «comportamento di poche decine di persone»
In rete sono molti i commenti negativi, da chi auspica la «radiazione del Verona» a chi giudica Verona «città inadatta alla Serie A».
E arrivano le prime reazioni di politica e associazioni: per Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune «sono comportamenti umilianti sia per la città, la cui storia anche recente è macchiata da efferatissimi delitti che hanno avuto come cornice l’ideologia della destra razzista e xenofoba, sia per la stessa società sportiva dell’Hellas Verona, impegnata in un percorso di affrancamento dall’immagine negativa che le frange più violente del tifo le hanno appiccicato addosso negli ultimi decenni. Chiederò che il Consiglio comunale di Verona prenda nuovamente le distanze da questi comportamenti e che li condanni fermamente».
Per Alessia Rotta del Pd «Verona è medaglia d’oro della resistenza, è la città del volontariato, dei ponti con l’Europa e non dei muri. Non è accettabile che, a causa di qualche estremista filonazista erede delle Brigate gialloblu, la città sia palcoscenico di rigurgiti fascisti. Ora mi aspetto che il ministro dell’Interno, responsabile della pubblica sicurezza, si esprima con una dura condanna per quanto accaduto e - conclude- che si attivi affinché nulla di tutto questo possa ancora accadere».
Per Marco Arlati, delegato allo sport della segreteria nazionale di Arcigay, «è un fatto gravissimo! Spero che la società Verona Calcio prenda subito provvedimenti forti. Non c'è spazio nello sport e tra i tifosi di coloro che incitano all'odio, alla violenza e al ritorno del nazismo. Bisogna salvaguardare tutti i veri tifosi, questi NON sono tifosi, da coloro che vogliono sporcare i valori alti che sono la base fondante dello sport e del calcio».
FONTE: LArena.it
ULTIMO ALLENAMENTO PER LA SCUOLA CALCIO! ANCHE BIANCHETTI ALLA FESTA
07/GIUGNO/2019 - 11:20
Verona - Si è svolta giovedì 6 giugno, all'Antistadio, la giornata conclusiva della stagione 2018/19 per la Scuola Calcio dell'Hellas Verona, con quasi 160 bambini e tutti i tecnici che li hanno seguiti durante l'anno. Un'annata positiva, a partire dall'Open Day all'auditorium del Banco BPM fino all'atto finale, passando per tantissimi incontri e molto calcio. Ieri, al fianco di tutti i bambini per un ultimo super allenamento, c'era anche il difensore gialloblù Matteo Bianchetti, che si è fermato con loro per una foto ricordo e per firmare autografi.
«Un bilancio positivo anche quest'anno -ha affermato Zaccaria Tommasi, responsabile della Scuola Calcio dell'Hellas Verona - abbiamo proposto alcune nuove iniziative con tutti i bambini che hanno partecipato, come ogni anno alcuni decidono di intraprendere un altro percorso, ma ne abbiamo avuti molti altri che si sono ben integrati. Ci attestiamo attorno ai numeri dello scorso anno, quindi circa 160 bambini e per questo siamo molto contenti. Entusiasmo dei più piccoli? Da parte loro sempre tantissimo, poi durante questa stagione abbiamo anche deciso di proporre alcune attività motorie a bambini più piccoli del solito, quelli di 4 anni, e abbiamo avuto una bella risposta. Sono tutti entusiasti del Verona, molti di loro erano allo stadio domenica sera anche se era tardi e quando vedono i giocatori impazziscono: è una bellissima cosa. Si riparte a settembre? Oggi è l'ultimo allenamento, come ormai è consuetudine facciamo un momento di divertimento e di giochi, una festa finale prima dell'inizio dei Summer Camp a cui molti dei nostri bambini partecipano: un modo diverso di portare avanti l'attività sempre sotto i colori gialloblù».
DI CARMINE: «CHE GIOIA IL GOL IN FINALE! SOGNO DI GIOCARMI LA SERIE A CON IL VERONA E I SUOI TIFOSI»
07/GIUGNO/2019 - 10:00
Verona - Le principali dichiarazioni dell'attaccante gialloblù Samuel Di Carmine, rilasciate a Telearena in occasione della vittoria dei Playoff della Serie BKT 2018/19.
«Riconoscenza della città? Sono contento perché abbiamo raggiunto il nostro sogno e abbiamo vinto i Playoff, sono venuto a Verona per raggiungere la Serie A da protagonista e sono felice perché, dopo 8 mesi difficili per me dal punto di vista dell'ambientamento, ce l'ho fatta convincendo i tifosi e questa per me è la cosa più bella. Sentirsi a proprio agio? Oltre a quello che ho raggiunto, la mia famiglia si trova benissimo qua: mio figlio più grande, l'altro ancora è troppo piccolo, si è ambientato e ha stretto amicizie, per me è la base per mettere radici ancora per qualche anno. Lui gioca anche a calcio, ha soli 10 anni e avrà tempo per divertirsi. Le visualizzazioni di quel colpo di tacco? Purtroppo mi hanno bloccato il video quindi lunedì dovrò rimetterlo, ma ero arrivato a più di duemila. Io a dirla tutta l'ho rivisto tante volte e fa sempre un bell'effetto. Sensazioni in quel momento? È stato bellissimo, con tutti i tifosi che ci hanno aiutato e supportato in una partita come quella. Nei giorni pregara eravamo sicuri di poterla vincere, non ci aspettavamo una spinta del genere e infatti il 3-0 è stato una liberazione. Per quanto mi riguarda sentivo importante essere decisivo, lo sono stato nell'ultimo periodo e una rete di quella fattura mi ha dato ancora più gioia. L'abbraccio con Aglietti? Quando lui è arrivato fra noi due ci siamo detti che nel calcio ci sono i brutti momenti, ma che basta pochissimo per ribaltare tutto e fare un'impresa. Lui in quel momento mi ha detto che ce l'avevo fatta. Che corde ha toccato Aglietti? Quando è arrivato mi ha detto che mi stavo scavando la fossa da solo, che non credevo nelle mie qualità e che dovevo dimostrare a Verona di che pasta ero fatto. Facendo così è riuscito a liberarmi dei cattivi pensieri sull'annata compiuta fino a quel momento e sono riuscito a dimostrare ciò che posso fare. Arrivare dalla gavetta? Qualche minuto in Serie A e in Coppa UEFA l'ho giocato, sicuramente ho fatto gavetta con anni difficili e altri più belli, come sempre è nel calcio, ma credo di essere arrivato ora a una maturità tale da mettermi a confronto con calciatori forti. Aglietti? Con noi è stato bravo e il gruppo l'ha seguito, poi il Presidente e il direttore faranno la scelta migliore per il Verona. Cosa direi al Presidente? Vorrei ringraziarlo per aver fatto un investimento importante su di me, scommettendo molto sulle mie qualità per andare in Serie A: non gli ho fatto passare, come nemmeno io li ho passati, dei bei mesi, ma lui ci ha sempre creduto e prima di Foggia mi disse che sarei stato importante, ce l'ho fatta quindi lo ringrazio anche per quel tipo di sostegno. Una scommessa con lui? Non sono scaramantico ma preferisco tenerle per me questo tipo di cose, magari ne farò una con lui sui gol dell'anno prossimo. Come immagino la prima in A? Non importa contro chi sarà, sarà comunque un'emozione. Il debutto l'ho già fatto, anche se ero ancora un ragazzino ed erano altri tempi, così come il gol, ma in Coppa UEFA in un 6-1 all'Elfsborg, ora però ci arrivo da protagonista, pronto e maturo per dimostrare le mie qualità. Etichetta da 'giocatore di categoria'? Mi ha dato più fastidio che tanti degli allenatori che ho avuto mi abbiano detto che sono un giocatore di Serie A e dalla prima volta sono passati 10 anni ma magari sono maturato tardi o il mio carattere mi ha fatto perdere qualche anno di troppo: ora sono pronto e voglio dimostrarlo. Il peso di Pazzini? Giampaolo è un amico, un grande giocatore e mi ha sempre aiutato tanto, quindi non è un peso anche perché mi ha anche 'cresciuto' quando ero a Firenze. Ho sentito più l'ambiente lontano da me, io sono una primadonna e ho bisogno del sostegno della tifoseria, il loro applauso è importante per rendere al massimo. Ho sempre pensato a quanto fosse bella la riconoscenza che hanno per Giampaolo, che ha fatto tantissimi gol qui, però adesso ci sono pure io e sono contento di essermi guadagnato il sostegno dei tifosi con queste reti importanti. Mercato? Io ho ancora due anni di contratto, tutti sanno la voglia che ho di dimostrare chi sono anche in Serie A, sono venuto a Verona proprio perché mi permetteva di fare un campionato da protagonista e poi è difficile trovare un'altra piazza così bella».
LA CENA DI FINE STAGIONE DEL VERONA AL MAFFEI, DOPO L'ABBRACCIO DELLA BRA
04/GIUGNO/2019 - 17:50
Verona - Dopo l'Abbraccio di Piazza Bra ai gialloblù, travolti dall'affetto di migliaia di tifosi grandi e piccoli, la serata dell'Hellas Verona è proseguita all'Hellas Store Arena, dietro l'angolo e lungo via Mazzini e ancora a sinistra, sotto quel rombo di cielo che protegge Piazza delle Erbe prima di Palazzo Maffei. E si è tenuta proprio al Ristorante Maffei la cena conclusiva della stagione sportiva, che ha riunito il Presidente Maurizio Setti, lo staff, i calciatori, dirigenti e tutti i dipendenti del club, ancora con la gioia negli occhi per la vittoria dei Playoff. Una serata di condivisione e saluti, per celebrare il ritorno in Serie A del Verona, a cui si è unito Luca Gambaretto, titolare del Ristorante Maffei, con la felicità del tifoso e la ospitalità del padrone di casa.
HELLAS VERONA FC - NOTA UFFICIALE
04/GIUGNO/2019 - 17:30
Verona – L’Hellas Verona FC, in merito ad alcuni articoli apparsi nelle ultime ore sui media relativi ai cori di poche decine di persone, intende precisare che la società prende le distanze e si dissocia da tali comportamenti, i quali non si sono però verificati all’interno dello Stadio Bentegodi, bensì nel centro cittadino a margine dei festeggiamenti per la promozione in Serie A.
Il Club vuole anzitutto evitare che il comportamento assolutamente ineccepibile di oltre 25.000 tifosi (compresi quelli ospiti) prima, durante e dopo la gara col Cittadella possa essere confuso e sminuito a causa di pochi. Domenica scorsa è stata una bellissima giornata di sport per la città di Verona che ha consentito di mostrare come lo sport sia occasione di unione per la gente e promuova valori importanti cui la nostra società tiene particolarmente.
Ci piacerebbe venisse quindi evidenziato da parte dei media anche come durante la presente stagione il pubblico veronese sugli spalti abbia mantenuto un comportamento corretto evitando che si evidenzino soltanto episodi poco edificanti seppur giustamente da condannare, senza dare altrettanti meriti ad una tifoseria calorosa ed unica per passione ed attaccamento ai propri colori.
BIANCHETTI: «EMOZIONI IMPARAGONABILI, ORA SONO PRONTO A DARE TUTTO ANCHE IN A»
04/GIUGNO/2019 - 11:30
Verona - Le principali dichiarazioni del difensore gialloblù Matteo Bianchetti, rilasciate a Hellas Verona Channel in occasione del saluto alla città di lunedì sera, in piazza Bra.
«Tre promozioni in tre stagioni di B col Verona, tornare in Serie A è semplicemente bellissimo. Quella del Bentegodi è stata una serata che difficilmente dimenticheremo, è stato tutto perfetto. La rimonta, la città e il sostegno che ci ha dato la gente, ho avuto i brividi fin dal sopralluogo in campo, è un'emozione che non paragonerei a nessun'altra. Ora sono pronto a dare tutto per restare nella massima serie, sarà difficile come tutti gli anni e sicuramente dovremo fare meglio dello scorso anno, ma vogliamo restarci. La piazza di stasera? Possiamo solo ringraziarli, non solo per oggi ma per la spinta che ci hanno dato, specie nell'ultimo mese. Ormai, lo sapete, sono veronese anch'io».
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: MANDORLINI e PAVANEL accostati alla panchina del PADOVA, l'ex allenatore della Primavera scaligera è però impegnato ai playoff di C per la promozione in cadetteria con la sua TRIESTINA.
Luca TONI premiato col trofeo 'Bomber per sempre'! GROSSO paradosso! Pur essendo stato esonerato ad una gara dalla fine del campionato con un VERONA disastrato, all'ex tecnico scaligero sarà raddoppiato lo stipendio grazie alla conquista della Serie A; per questo il PERUGIA per la panchina ha virato ufficialmente su ODDO creando così un doppio danno ai gialloblù che dovranno continuare a pagare l'ex tecnico... Mister PECCHIA da le dimissioni dal FUKUOKA in Giappone; per lui futuro all'Under 23 della JUVE ancora insieme a FUSCO?, Sean SOGLIANO è ufficialmente il nuovo diesse del PADOVA.
SERIE A: I DELLA VALLE lasciano, il nuovo proprietario della FIORENTINA sarà il tycoon italoamericano COMMISSO.
Grazie!!!!#footballleader2019 napoli!!! Siamo al toppp!!!
Un post condiviso da Luca Toni (@luca_toni.9) in data:
EX HELLAS
Panchina Padova
C'è anche Pavanel
06/06/2019 15:09
Non solo Andrea Mandorlini (ex Hellas) e Mauro Zironelli (ex Chievo) tra i candidati per la panchina del nuovo Padova targato Sean Sogliano. Tra i possibili nomi c'è anche quello di Massimo Pavanel (ex Hellas Primavera) che sta facendo un gran lavoro con la Triestina e si appresta a giocare la finale di ritorno Play-Off per la promozione in Serie B contro il Pisa (2-2 il risultato dell'andata in Toscana).
Si profila dunque un duello tra tanti ex veronesi per arrivare alla panchina dei biancoscudati.
FONTE: TGGialloBlu.it
Pecchia dà le dimissioni
giugno 3, 2019
L’Avispa Fukuoka, club della Serie B giapponese, ha comunicato che l’ex allenatore dell’Hellas Verona, Fabio Pecchia, ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi familiari.
FONTE: HellasLive.it
CALCIOMERCATO
TB - Hellas Verona, l'ex Pecchia pista calda per la Juventus U23
04.06.2019 13:00 di Attilio Malena Twitter: @AttilioMalena
Dopo le dimissioni da tecnico dell'Avispa Fukuoka, per l'ex Hellas Verona Fabio Pecchia può partire una nuova avventura professionale: secondo quanto raccolto, Pecchia sarebbe una pista calda per la panchina della Juventus U23, per il dopo Zironelli. Il ritorno in Italia è servito, Pecchia può ripartire dalla Juventus...
FONTE: TuttoB.com
Sean Sogliano è il nuovo direttore sportivo del Calcio Padova
Sean Sogliano è il nuovo direttore sportivo del Calcio Padova. La Società biancoscudata ha siglato con il dirigente un accordo su base triennale.
Sogliano, che verrà presentato alla stampa nella mattinata di mercoledì 5 giugno, succede quindi a Giorgio Zamuner cui vanno la gratitudine della Società per quanto fatto in questi anni e i migliori auguri per il prosieguo della propria carriera.
FONTE: PadovaCalcio.it
Il Perugia vira su Oddo per il contratto di Grosso
giugno 4, 2019
La promozione in Serie A dell’Hellas Verona ha raddoppiato l’ingaggio dell’allenatore Fabio Grosso, esonerato dal club gialloblù lo scorso maggio. Per questo il presidente del Perugia ha virato, come conferma Sportitalia, su un altro ex gialloblù, Massimo Oddo.
FONTE: HellasLive.it
SERIE B
UFFICIALE: Perugia, Massimo Oddo è il nuovo allenatore
07.06.2019 21:08 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
A.C. Perugia Calcio comunica di aver affidato l’incarico di responsabile della prima squadra a Massimo Oddo fino al 30 giugno 2021. Mister Oddo ha iniziato la sua carriera da allenatore a partire dal 2013, nelle giovanili del Genoa. L’anno successivo assume l’incarico da tecnico della Primavera del Pescara. A maggio del 2015 Oddo è chiamato sulla panchina della prima squadra subentrando all’esonerato Baroni. Nella stagione successiva Oddo resta alla guida della prima squadra abruzzese ottenendo a fine stagione la promozione in massima serie. Il 14 febbraio 2017, dopo la 24ª giornata, viene esonerato dalla carica di allenatore del Pescara, e il 21 novembre 2017 subentra sulla panchina dell’Udinese al posto di Del Neri. Il 29 ottobre 2018 Oddo viene nominato responsabile tecnico prima squadra a Crotone ma dopo otto partite, tra campionato e Coppa, decide di dimettersi. Massimo Oddo ha avuto una grande carriera da calciatore militando in importanti Club tra cui Milan, Bayer Monaco, Napoli, Lazio, Hellas Verona e Lecce. In Nazionale vanta 34 presenze condite da una rete e la vittoria della Coppa del Mondo in Germania nel 2006. Benvenuto Mister!
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMA SQUADRA
L’IMPRENDITORE ITALO-AMERICANO ROCCO B. COMMISSO ACQUISTA LA ACF FIORENTINA
06/06/2019 12:47
Milano, 06 giugno 2019 – ACF Fiorentina ha annunciato oggi che Rocco B. Commisso è il nuovo proprietario del club. Il closing è avvenuto a Milano “Sono un fan del calcio italiano da sempre e non ci sono parole per descrivere quanto sia incredibilmente onorato di avere l’opportunità di contribuire a scrivere il prossimo capitolo della storia di un club leggendario come la Fiorentina” ha affermato Commisso. “Firenze è conosciuta in tutto il mondo come città che rappresenta il meglio della cultura italiana. In questi tre anni di contatti per acquisire il club, ho maturato una profonda consapevolezza di quanto 'La Viola' sia importante per questa città e per i suoi tifosi”.
“Vorrei ringraziare la famiglia Della Valle per aver gestito la Fiorentina negli ultimi 17 anni” Commisso continua. “Diego e Andrea meritano grandi onori per aver salvato questa società dal dissesto finanziario. Lasciano delle fondamenta solide su cui costruire il club”.
Diego e Andrea Della Valle hanno dichiarato: “Inizia una nuova avventura per la squadra Viola che ci auguriamo possa dare molte soddisfazioni a tutti, soprattutto ai tifosi perbene e alla città di Firenze a cui noi rimarremo sempre legati. Tra le varie offerte ricevute, abbiamo privilegiato non quella economicamente più vantaggiosa per noi, ma quella che riteniamo dia le maggiori garanzie di un solido ed appassionato futuro alla società Viola, considerando la conoscenza e la competenza che Rocco Commisso ha già nel mondo del calcio. Un grande “in bocca al lupo” a Rocco e a quanti lo seguiranno in questa avventura e un abbraccio forte con tanta riconoscenza a tutte le persone che hanno collaborato con noi in questi 17 anni e che hanno dato il loro meglio per la maglia Viola”.
J.P. Morgan e Chiomenti hanno agito rispettivamente in qualità di advisor finanziari e legali per gli acquirenti; il team ultra high di Credit Suisse Italy e Bonelli Erede hanno agito rispettivamente in qualità di advisor finanziari e legali per i venditori.
Rocco Commisso è Presidente e Amministratore Delegato di Mediacom Communications Corporation, società fondata nel 1995 per acquisire e rafforzare i sistemi via cavo nelle comunità degli Stati Uniti poco servite da questo servizio. Nel 2000, Commisso ha quotato in Borsa con successo Mediacom, aprendo la strada alla rapida ascesa della società verso la quinta posizione negli USA in qualità di maggiore provider di TV via cavo, con 4.500 dipendenti a servizio di quasi 1,4 milioni di clienti in 22 Stati. Nel 2011 ha riacquistato le azioni della società facendola tornare privata e ora Mediacom, con ricavi annuali per circa 2 miliardi di dollari, è totalmente detenuta da Rocco Commisso.e dalla sua famiglia.
Nel gennaio 2017, Commisso ha acquisito la quota di maggioranza dei New York Cosmos e ne è divenuto il Presidente. I Cosmos rappresentano la squadra di calcio statunitense più riconosciuta al mondo. A partire dagli esordi allo Yankee Stadium nel 1971, l’iconico club ha vinto la cifra record di otto campionati di calcio professionali e ha portato negli USA alcune tra le maggiori star del calcio internazionale, inclusi Pelè, Franz Beckenbauer, Giorgio Chinaglia, Carlos Alberto, Johan Neeskens e, più recentemente, Raúl e Marcos Senna.
Il rapporto di Rocco Commisso con il calcio dura da più di 60 anni ed è iniziato sulle spiagge sabbiose e sulle strade della sua città natale, Marina di Gioiosa Ionica nella Provincia di Reggio Calabria. Nel 1962, a 12 anni, è emigrato negli Stati Uniti con sua madre e le sue due sorelle per ricongiungersi con suo fratello e suo padre, che si era spostato in America nel 1956.
Nel 1967 si è diplomato alla Mount Saint Micheal Academy situata nel Bronx e successivamente ha frequentato la Columbia University, con una borsa di studio totale, conseguendo una laurea in Ingegneria Industriale e un MBA della Graduate Business School.
Commisso ha giocato nei Columbia Lions dal 1967 al 1970. È stato membro della squadra di matricole che ha terminato il campionato con un record imbattuto di vittorie e nell’ultima stagione ha giocato come co-capitano nella squadra del 1970, che per la prima volta ha portato la Columbia nei Playoff della NCAA (la National Collegiate Athletic Association). Commisso ha ricevuto per tre volte la All-Ivy League Honor ed è stato invitato alle selezioni per entrare nella squadra di calcio statunitense per le Olimpiadi del 1972.
Dopo aver giocato per la Columbia University, Commisso ha giocato come semi-professionista nell’area di New York, ha allenato per 15 anni squadre di calcio giovanili ed è rimasto un collaboratore attivo dei programmi di calcio maschili e femminili della sua università di provenienza. A metà degli anni Settanta ha co-fondato l’associazione ‘Friends of Columbia Soccer’ e dal 1978 al 1986 ne è stato il Presidente. Nel 2013 la Columbia ha riconosciuto il suo contributo all’università rinominando ‘Rocco B. Commisso’ lo stadio di calcio del Baker Athletics Complex.
Commisso ha ottenuto numerosi riconoscimenti professionali nel corso della sua carriera, che includono l’inserimento nella Broadcasting and Cable Hall of Fame e il Premio Vanguard per l’Eccellenza nella Leadership, il più alto riconoscimento nel settore delle telecomunicazioni. Per la sua dedizione di una vita al mondo del calcio, Commisso ha ricevuto l’onorificenza del New York City Soccer Gala ed è stato inserito nella Hall of Fame della Columbia Athletics e nella Hall of Fame dello Sport Italo Americana.
Commisso è incredibilmente orgoglioso delle sue origini italiane e nel 2018 ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito del Tributo ai Grandi Immigrati della Carnegie Corporation, della Medaglia d’Onore Ellis Island, del Premio Gruppo Esponenti Italiani (GEI) e della medaglia della Foreign Policy Association.
FONTE: It.ViolaChannel.com