
HELLAS News... + - =
NESSUNO COME RAFAEL IN SERIE A finora come sancisce una statistica della Gazzetta dello Sport: Il portiere verdeoro dell'HELLAS, all'esordio nella massima serie di calcio italiana, supera tutti!
I NAZIONALI GIALLOBLÙ: HALLFREDSSON non ha giocato contro CIPRO ma la sua ISLANDA ha battuto comunque gli avversari con un comodo 2 a 0; nella BULGARIA non ha giocato nemmeno MIHAYLOV ma ai bulgari non è andata bene come agli islandesi e contro l'ARMENIA hanno perso per 2 a 1.
L'HELLAS VERONA SCENDE IN CAMPO PER LA SICUREZZA STRADALE, Mercoledì 15 ottobre (ore 10.30), presso il Palazzetto dello Sport (piazzale Atleti Azzurri d'Italia 1, Verona), si terrà la manifestazione "Giovani in Strada", riservata agli studenti delle scuole superiori di Verona e Provincia alla quale parteciperanno anche SALA ed ALBERTAZZI per un corretto stile di comportamento sulle strade...
...E LA PRIMAVERA VINCE ANCHE IN AMICHEVOLE contro il CARPI, in attesa della ripresa del campionato fermo per il recupero tra CITTADELLA e BRESCIA, grazie ad un gol di VARRICCHIO...
SI ALLUNGA LA LISTA DELLE PRETENDENTI PER ITURBE, ora si aggiunge addirittura il BARÇA che sarebbe sulle tracce del giocatore dal 2011: JUVE e FORENTINA sono avvertite!
PRIMAVERA: SQUALIFICA RIDOTTA PER MAZZOCCHI che dopo la gara col BRESCIA era stato squalificato sino al 1° Dicembre 2013! L'avvocato Fanini è riuscito ad ottenere uno sconto di 15 giorni...
Alessandro AGOSTINI rinnova! In gialloblù fino a Giugno 2015...
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DICONO + - =
Pedro Antonio TROGLIO, ex centrocampista argentino dell'HELLAS ed attuale allenatore, fu tra i primi ad essere affascinato dal talento di ITURBE «Ha colpi eccezionali e li esegue ad alta velocità. A chi somiglia? A me ricorda Rodrigo Palacio. Deve soltanto migliorare nell'amministrazione della palla, imparando a portarla meno e a cederla, quando serve, al compagno meglio piazzato: l'Italia gli permetterà di crescere molto sotto quest'aspetto» TuttoMercatoWeb.com
Il diesse SOGLIANO «Se dicessi che non siamo contenti... sarei preso per pazzo invece ripeto ancora una volta che siamo felici. Dobbiamo vivere questo momento con grande serenità e con il giusto entusiasmo, consapevoli che siamo stati bravi. Sappiamo però che questo non è un miracolo, non ci sono miracoli nel mondo del pallone. Alla base di tutto c'è un progetto, tanto lavoro e la voglia di soffrire e stringere i denti. Non solo in campo ma anche nella stanza dei bottoni» LArena.it
BIANCHETTI ««Ho anch’io un ruolo in questo Verona da applausi. Ho già fatto 3 presenze, sono contento. Siamo una gran bella squadra, piena di grandi giocatori. Martinho è fortissimo. Iturbe è impressionante, uno dei più forti che ho visto da vicino. Ne trae vantaggio anche Toni. Se dormo in stanza con Longo? No, sono con Cacciatore, un altro che ha iniziato la stagione alla grande. Per Samuele è dura, perché davanti ha Toni e Cacia che stanno andando bene. Ma ci sarà spazio anche per lui. Nel Verona e nell’Under. Due squadre con cui possiamo toglierci tante soddisfazioni. Due squadre che possono sorprendere»» CalcioNews24.com
Claudio Angelucci agente di ITURBE «Credo sia prematuro alcun tipo di ragionamento sul futuro e su dove possa finire. Il rischio è quello di mancare di rispetto alla sua attuale società di appartenenza, quel Verona che è stato prontissimo a scommettere sul ragazzo. Tutti lo apprezzano per quello che fa in campo. Quando parlo di lui, lo definisco scherzosamente un animale da campo. E' un ragazzo nato per giocare bene a calcio, è un dono di natura quello che ha ricevuto» CalcioNews24.com
Luca TONI intervistato da 'Dribbling' sulla RAI «I vecchietti del campionato? Abbiamo voglia, ci danno dei bolliti ma ci stiamo divertendo. Io qui a Verona? Ho trovato casa in centro, sono qui con la mia famiglia e mi trovo molto bene. Il segreto dell'Hellas? C'è tanto entusiasmo, ci sono calciatori che vogliono far vedere a tutti quanto valgono e si allenano sempre al massimo: questa è sicuramente la mentalità giusta per fare bene. Io al mondiale del 2014? Vedremo le prestazioni che riuscirò a fornire durante il campionato, anche se molto dipenderà dalle scelte di Prandelli, che sta portando avanti un progetto con un gruppo già formato. La mia esperienza al Bayern? Magnifica. Giocavo in una squadra forte, dove sono stato bravo ad impormi. Il primo anno ho segnato 39 gol ed ho vinto praticamente tutto. Il mio modo di esultare? E' un gesto che mi rappresenta e che ha caratterizzato tutta la mia carriera. E' un modo per esternare la gioia per il gol» HellasVerona.it
L'ex allenatore del CEO (e dei ducali) Mimmo DI CARLO su PARMA e VERONA «Sicuramente il Parma on ha iniziato benissimo, ma nelle ultime due gare la squadra è cresciuta soprattutto grazie a Cassano che ha iniziato a fare la differenza come sa fare. Quando gioca in maniera così ispirata può trascinare i compagni e il Parma verso posizioni migliori in classifica. Penso che anche Amauri presto beneficerà dall'effetto Cassano. L'importante è che il barese trovi la continuità fisica e mentale per fare la differenza e creare quelle 4-5 situazioni importanti per se stesso e i compagni a partita come può e sa fare. L'Hellas? E' una sorpresa relativa per me- Come molte squadre che salgono dalla B è spinta da un grandissimo entusiasmo che spinge tutti a dare il massimo fin dall'inizio della stagione. Inoltre penso che sia una squadra molto ben costruita con la società che ha inserito elementi importanti e d'esperienza come Toni e Donati, oltre al talento di Iturbe, in un gruppo collaudato che gioca un ottimo calcio, come dimostrato nella passata stagione. Penso che la squadra sia stata rinforzata con i giusti uomini per il 4-3-3 di Mandorlini. Sia loro che il Livorno, altro club neopromosso che sta facendo bene, per me non sono sorpresa assolute» TuttoMercatoWeb.com
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: Esordio nello SPEZIA per CARROZZA che ha sfiorato anche la rete dopo 5 mesi a curare la spalla!
TENNIS: Trionfo DJOKOVIC al 'Rolex Masters' di Shanghai
MOTOGP: A Sepang MARQUEZ si 'accontenta' del secondo posto che probabilmente gli vale il trono mondiale, vince PEDROSA...
FORMULA 1: Anche a Suzuka non ce n'è per nessuno, la RED BULL domina e VETTEL vince (anche se non facile stavolta)... ALONSO quarto diventa il pilota col massimo numero di punti iridati di sempre sopravanzando l'uomo dei record SCHUMACHER!
QUALIFICAZIONI BRASILE 2014: L'ITALIA matematicamente qualificata non si 'spreca' troppo in Danimarca...
RASSEGNA STAMPA + - =
Verona, la voglia di Longo: conquistare Mandorlini
L'attaccante, ora impegnato con l'Under 21, ancora non è riuscito a giocare con continuità con la maglia gialloblù
VERONA - Hellas a riposo oggi, nella domenica della sosta: Mandorlini ha dato piena libertà alla squadra dopo questo inizio di stagione straordinario. Era dai tempi del glorioso scudetto che gli scaligeri non partivano così forte, la città sogna ma il tecnico già pensa al Parma ed ha un grande desiderio: ritrovare in ottime condizioni i quattro Nazionali (Bianchetti, Longo, Hallfredsson, Mihaylov).
Andranno valutate anche le condizioni di Maietta e Moras, mentre ci sono un paio di giocatori che scalpitano: Cirigliano ma soprattutto Longo. L'attaccante dell'Under 21 ha voluto fortemente il Verona la scorsa estate ma finora ha trovato poco spazio.
FONTE: TuttoSport.com
11/10/13 - 23.02
Verona, ricorso per multa parzialmente accolto
È stato parzialmente accolto il ricorso del Verona, esaminato oggi dalla prima sezione della Corte di Giustizia Federale, sui 40.000 euro di multa per i sei fumogeni lanciati in campo e fasci di raggi laser indirizzati verso arbitro e giocatori del Milan durante la prima giornata di campionato. Alla base del ricorso dell’avvocato Stefano Fanini, legale del Verona, un atto depositato che riporta “lo scambio di alcuni messaggi di posta elettronica intercorsi fra la Società Hellas Verona e l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, per effetto della quale emergono elementi che meritano un supplemento di istruttoria”. Per questo si è disposto “a cura della Procura Federale di un supplemento di istruttoria, al fine di completare l’acquisizione documentale necessaria a definire il quadro probatorio la cui pienezza è indispensabile ai fini della decisione in merito al ricorso”.
Alessandro De Pietro
11/10/13 - 17.02
Verona, Agostini prolunga fino al 2015
"Sono molto contento per il rinnovo del contratto, a Verona ho trovato un gruppo straordinario che mi ha fatto sentire come a casa". Alessandro Agostini ha prolungato fino al 2015 il suo accordo con l'Hellas, dopo essere arrivato a gennaio scorso dal Torino in prestito con diritto di riscatto gratuito in caso di promozione in Serie A dell'Hellas. "Il campionato? Abbiamo stupito un po' tutti, ma dobbiamo mantenere un profilo basso. Piedi per terra quindi. Iturbe? Ha grandi qualità, mi ricorda Cerci". A Peschiera sempre in disparte gli infortunati Moras e Maietta, assenti alla ripresa contro il Parma. Con le rispettive nazionali Mihaylov ed Hallfredsson.
Alessandro De Pietro
FONTE: Gazzetta.it
Il Verona farà fatica a trattenere Jorginho: nella corsa per il talento italo-brasiliano s'è inserito anche il Liverpool
di Federico Gottero
12/ott/2013 00.00.00
Il talento dell'Hellas Verona Jorginho fa gola a molte squadre: una di queste è il Liverpool. Il tecnico dei 'Reds' Rodgers lo vuole a tutti i costi e a gennaio tenterà l'assalto.
Una cosa è sicura, il Verona farà molta fatica a trattenere Jorginho fino al termine della stagione. Il talento italo-brasiliano, infatti, in questo campionato è definitivamente esploso, dopo l'ottima stagione disputata l'anno scorso in serie B.
I 3 goal nelle prime sette partite non sono passati inosservati e molte squadre, anche di grande prestigio, hanno già messo gli occhi sul giovane centrocampista gialloblù. Una di queste è il Liverpool. Secondo quanto riporta 'TalkSport Radio' i 'Reds' sarebbero pronti a dare l'assalto a Jorginho. Il ventuenne del Verona, infatti, è diventato un pallino del tecnico Brendan Rodgers.
La Fiorentina, che lo segue da tempo, rimane comunque in pole. Vincenzo Montella avrebbe chiesto l'italo-brasiliano come rinforzo per il centrocampo, ma battere la concorrenza non sarà facile. Rimane invcece indietro nella corsa il Milan.
FONTE: Goal.com
09:52 | 13/10
Italia U21, Bianchetti: «Noi e l'Hellas Verona sorprenderemo»
Il giovane difensore entusiasta per l'avvio di stagione scaligero e fiducioso sul cammino azzurro.
ITALIA U21 BIANCHETTI – Ha solo 20 anni, ma ha disputato la finale europea con l’Under21 di Devis Mangia: Matteo Bianchetti, capitano del nuovo corso di Di Biagio, ha ammesso che gli azzurrini devono ancora formarsi a livello caratteriale. «Qui non ci sono ancora gli Insigne, i Florenzi, i Marrone. Ma forse anche quell’Under all’inizio era come questa: formata da ragazzi che dovevano crescere. E io credo che questo gruppo può sorprendere. Dateci fiducia. Lo vedo: miglioriamo di giorno in giorno, c’è più affiatamento, più coesione. Quanto a personalità, l’inserimento di Viviani è importante. E anche io e Bardi, da anziani, dobbiamo metterci il carattere. Non dimentichiamo però che lavoriamo insieme da poco tempo. Mentre rivali come il Belgio lavorano già da un anno, avendo saltato l’Europeo», ha dichiarato a “La Gazzetta dello Sport” il difensore dell’Hellas Verona, che ne gestisce il cartellino in comproprietà con l’Inter.
FIDUCIA – Bianchetti ha ribadito l’ottimismo: «Siamo stati sfortunati nel sorteggio. Le sfide col Belgio all’inizio non ci volevano. Sono certo che più avanti l’Under sarà più forte e più consapevole. Ma niente alibi: sono fiducioso comunque. Ce la possiamo fare. Ci siamo parlati, sappiamo che è fondamentale vincere per continuare al meglio il cammino verso i play off. E anche per noi, perché l’Under è una vetrina importante. Me ne sono accorto nel biennio scorso».
SCALIGERI – Chi ha già sorpreso è l’Hellas Verona: «Ho anch’io un ruolo in questo Verona da applausi. Ho già fatto 3 presenze, sono contento. Siamo una gran bella squadra, piena di grandi giocatori. Martinho è fortissimo. Iturbe è impressionante, uno dei più forti che ho visto da vicino. Ne trae vantaggio anche Toni. Se dormo in stanza con Longo? No, sono con Cacciatore, un altro che ha iniziato la stagione alla grande. Per Samuele è dura, perché davanti ha Toni e Cacia che stanno andando bene. Ma ci sarà spazio anche per lui. Nel Verona e nell’Under. Due squadre con cui possiamo toglierci tante soddisfazioni. Due squadre che possono sorprendere».
by Silvana Palazzo
18:48 | 12/10
Calciomercato Hellas Verona, Ag. Iturbe: «Presto per parlare del suo futuro»
L'Agente dell'argentino parla del momento magico del sui assistito
HELLAS VERONA ITURBE - Claudio Angelucci, l'Agente del 20enne talento dell'Hellas Verona Juan Iturbe è intervenuto ai mircrofoni del sito tuttojuve.com per parlare del proprio assistito. Angelucci non ha voluto sbilanciarsi sul futuro del giocatore argentino: «Credo sia prematuro alcun tipo di ragionamento sul futuro e su dove possa finire. Il rischio è quello di mancare di rispetto alla sua attuale società di appartenenza, quel Verona che è stato prontissimo a scommettere sul ragazzo».
ANIMALE DA CAMPO - L'Agente Fifa ha espresso anche un proprio parere sulle qualità di Iturbe: «Tutti lo apprezzano per quello che fa in campo. Quando parlo di lui, lo definisco scherzosamente un animale da campo. E' un ragazzo nato per giocare bene a calcio, è un dono di natura quello che ha ricevuto».
by Redazione Calcio News
15:26 | 12/10
Hellas Verona, Moras e Maietta: riabilitazione completata
HELLAS VERONA MAIETTA MORAS - In casa Hellas Verona stamane si è tenuta una seduta di allenamento a Peschiera del Garda e si è svolta una partitella tra la formazione primavera (con gli allievi nazionali) e la prima squadra, mentre i difensori Moras e Maietta hanno completato la riabilitazione. Vi riportiamo il comunicato dell'Hellas.
COMUNICATO - «Allenamento mattutino per i gialloblù sul campo dello Sporting Center "Il Paradiso" di Peschiera. La squadra, agli ordini, dell'allenatore Andrea Mandorlini, ha svolto una partitella d'allenamento contro una formazione mista composta da calciatori delle formazioni Primavera e Allievi Nazionali. Non hanno partecipato Maietta e Moras, che continuano la fase riabilitativa, ancora assente Gonzalez, in regolare permesso. Indisponibili i quattro gialloblù impegnati con le rispettive nazionali: Bianchetti, Hallfredsson, Longo e Mihaylov».
by Gianmarco Lotti
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Hellas Verona, assalto Barcellona: tutto su Iturbe, il 'Messi guaranì'
12.10.2013 14.47 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Il Barcellona resta sulle tracce di Juan Iturbe. Ne è certo il Mundo Deportivo oggi in edicola, che spiega di come gli scout blaugrana stiano seguendo tuttora il talento dell'Hellas Verona. Nel mirino dal 2011, quando firmò con il Porto, il 'Messi guaranì', o 'Iturbessi', può essere riscattato dagli scaligeri per 14 milioni di euro in estate, mentre con il Porto ha un contratto fino al 2016. Sgambetto catalano pronto, dunque, per Juventus e Fiorentina: Iturbe-Barça. L'assalto è pronto per essere sferrato...
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Di Carlo: "Cassano fa la differenza. Samp e Chievo serve continuità"
11.10.2013 20.57 di Tommaso Maschio
Intervistato dalla redazione di Tuttomercatoweb.com l'allenatore Mimmo Di Carlo ha commentato la prima parte di stagione di tre squadre che conosce bene, per averle allenate in passato, come Parma, Chievo Verona e Sampdoria, partendo proprio dai ducali: "Sicuramente non ha iniziato benissimo, ma nelle ultime due gare la squadra è cresciuta soprattutto grazie a Cassano che ha iniziato a fare la differenza come sa fare. Quando gioca in maniera così ispirata può trascinare i compagni e il Parma verso posizioni migliori in classifica. Penso che anche Amauri presto beneficerà dall'effetto Cassano. L'importante è che il barese trovi la continuità fisica e mentale per fare la differenza e creare quelle 4-5 situazioni importanti per se stesso e i compagni a partita come può e sa fare".
Domenica ci sarà la sfida contro una sorpresa come l'Hellas Verona. Una partita che può regalare spettacolo...
"L'Hellas è una sorpresa relativa per me- Come molte squadre che salgono dalla B è spinta da un grandissimo entusiasmo che spinge tutti a dare il massimo fin dall'inizio della stagione. Inoltre penso che sia una squadra molto ben costruita con la società che ha inserito elementi importanti e d'esperienza come Toni e Donati, oltre al talento di Iturbe, in un gruppo collaudato che gioca un ottimo calcio, come dimostrato nella passata stagione. Penso che la squadra sia stata rinforzata con i giusti uomini per il 4-3-3 di Mandorlini. Sia loro che il Livorno, altro club neopromosso che sta facendo bene, per me non sono sorpresa assolute"...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
14.10.2013
«Solo lavoro, progetti e voglia di soffrire»
La soddisfazione di Sogliano per il momento positivo del Verona «Una settimana di relax, è normale Si volta pagina, pensiamo al Parma»
Sean Sogliano non ama le luci della ribalta. Viaggia a fari spenti, lontano dai riflettori. Lavora tanto e corre molto ma la domanica è sempre lì, in panchina. A fianco di Bordin e Nicolini, alle spalle di Andrea Mandorlini. Questo Verona che viaggia a mille è anche suo, la sosta del campionato è il momento giusto per far il punto della situazione, un bilancio dei primi mesi di A. «Se dicessi che non siamo contenti... sarei preso per pazzo - ammette il direttore sportivo dell'Hellas - invece ripeto ancora una volta che siamo felici. Dobbiamo vivere questo momento con grande serenità e con il giusto entusiasmo, consapevoli che siamo stati bravi. Sappiamo però che questo non è un miracolo, non ci sono miracoli nel mondo del pallone. Alla base di tutto c'è un progetto, tanto lavoro e la voglia di soffrire e stringere i denti. Non solo in campo ma anche nella stanza dei bottoni».
L'ENTUSIASMO. La vittoria di Bologna ha portato grande euforia in casa gialloblù, per una settimana il centro sportivo Paradiso di Peschiera si è trasformato in un grande set cinematografico, dopo undici anni l'Hellas è tornato in prima pagina. Sky, Mediaset e Rai hanno riscoperto un «fenomeno» mediatico. «Una piccola sbornia collettiva - ammette Sogliano - e tutto questo ci può stare. Diciamo che la sosta del campionato ha favorito questa situazione, un periodo di vacanza supplementare. Comunque quando arrivano i risultati si lavora bene e tutto questo è servito per smaltire le tossine accumulate in questa fase, per recuperare anche i giocatori infortunati, per dare la possibilità al gruppo di cementarsi ancora di più. Tutto in scioltezza, con leggerezza ma i patti sono chiari da oggi si volta pagina, domenica torna il campionato, arriva il Parma al Bentegodi e noi dobbiamo essere pronti. E su questo non ho dubbi, conoscendo il mister e i giocatori saremo sicuramente pronti».
LA MATRICOLA TERRIBILE. L'anno scorso, a un certo punto della stagione, Sogliano aveva chiesto alla squadra di giocare da outsider anche se tutti davano il Verona favorito per la salita dalla B alla A. Quest'anno l'Hellas è veramente un outsider in A ma la «matricola terribile» sta facendo grandi cose. Chi l'avrebbe mai detto all'inizio del torneo. «Abbiamo tredici punti dopo sette partite e abbiamo già incontrato tre corazzate come Roma, Juve e Milan - sottolinea Sogliano - alla presentazione dei calendari neanche un ottimista inguaribile poteva prevedere un cammino così importante. A dire il vero, però, non avevo fatto tabelle e non le faccio neppure adesso. Andiamo avanti per la nostra strada. Sempre da outsider. Con personalità, è ovvio, ma sempre umili, sempre uniti, sempre con il coltello tra i denti».
SEMPRE CALCIOMERCATO. Da più di un mese sono state chiuse le trattative ufficiali ma il mercato è sempre aperto, soprattutto in A. «Stiamo sempre alla finestra, mi sembra ovvio - ammette il diesse gialloblù - ma siamo convinti di aver costruito una buona formazione. Però, se servirà, a gennaio possiamo intervenire ancora sul mercato. Non diamo nulla per scontato, tutto si può migliorare. La filosofia da seguire? La solita. Arriva a Verona solo chi ci crede davvero, chi ha voglia di dare qualcosa in più. Anche in estate abbiamo ragionato così: da una parte giocatori che conoscono bene la categoria come Toni o Donati, dall'altra giovani di talento che possono diventare un valore aggiunto. Non solo Iturbe o Jorginho ma anche Longo e Sala, Cirigliano e Bianchetti. Senza dimenticare quelli che sono stati confermati, non sapevamo come avrebbero affrontato la A, molti di loro non c'erano mai stati ma ci davano grande fiducia per come avevano giocato in B. Hanno confermato di poter far bene anche in A e questo ci dà grande soddisfazione».
QUESTIONE DI FEELING. In campo era un uomo di fatica, doveva marcare sempre l'avversario più pericoloso. Da direttore sportivo ha smesso i panni del gladiatore e ha indossato quelli del diplomatico anche se, spesso e volentieri, sceglie il basso profilo. Ma l'Hellas è tornato al tavolo delle «grandi» e Sogliano è molto rispettato da Juve e Milan, Napoli e Inter. Una linea di condotta favorita anche dal presidente Setti, sempre in contatto con il diesse. «Ci sentiamo tre o quattro volte al giorno - racconta - il rapporto è chiaro, diretto. Lavoriamo da mattina a sera per il Verona. Ci confrontiamo su tutto, sui giocatori da prendere, sui budget a disposizione. Il presidente è sempre stato di parola. Avevo chiesto a Setti equilibrio, correttezza nei pagamenti, scadenze rispettate e lui ha mantenuto la promessa. Non solo per i tesserati ma anche per gli impiegati, per tutti quelli che lavorano per il Verona. Qui il clima è sereno, non ci sono musi lunghi e tutti lavorano bene. I risultati positivi nascono anche così. Sappiamo che questa è una stagione molto importante per l'Hellas e il nostro progetto segue due strade parallele: da una parte salvare questa categoria per dare continuità al Verona in Serie A, più passano gli anni e più la società diventa forte. Allo stesso tempo cercare di valorizzare il nostro patrimonio e, per quanto mi riguarda, questo va fatto inserendo in squadra giocatori, soprattutto giovani, in prospettiva».
QUA LA MANO. Dal patron al mister, Sogliano in più di un'occasione si è trasformato in cuscinetto ammortizzatore tra Setti e Mandorlini. «Il rapporto con Mandorlini è cresciuto nel tempo e si è rafforzato - ammette il diesse del Verona - d'altronde io ho sempre lavorato così e anche Mandorlini l'ha capito. C'è stima e rispetto, ha fatto un grande cambiamento, ha visto che la società può diventare un sostegno per l'allenatore non è un elemento esterno che può pugnalare il tecnico alle spalle. Non c'è mai stata una chiusura nei confronti dell'allenatore, ho sempre cercato un equilibrio, d'altronde non è necessario essere amici per far funzionare le cose. Il mio ruolo è questo, grande spirito di collaborazione ma devo anche gestire il tecnico, tutelarlo quando serve e metterlo sotto pressione quando c'è qualcosa che non va. Visti i risultati mi sembra che abbiamo centrato l'obiettivo e Mandorlini sta dimostrando di essere un allenatore molto preparato, in linea con le squadre di A che affrontiamo».
FACCIA A FACCIA. Un rapporto molto schietto anche con i giocatori che hanno un confronto praticamente quotidiano con il direttore. «Quando non sono impegnato con il mercato vivo il gruppo tutti i giorni - conclude Sogliano - seguo gli allenamenti, parlo con i tecnici, cerco di cogliere tutte le sensazioni. Quando serve cerco di intervenire, affronto il problema e non lo evito. Ho grande attenzione soprattutto per quelli che non giocano, alla fine loro possono diventare più importanti di quelli che scendono in campo regolarmente».
Luca Mantovani
14.10.2013
«Iturbe? Dovranno trattare con noi...»
Ha convinto giovani talenti e vecchi leoni. Con la forza delle idee e di un progetto che deve decollare. L'Hellas targato Sogliano è il giusto mix tra la voglia di emergere dei baby che hanno sposato la causa gialloblù e i veterani che hanno deciso di rimettersi in gioco in riva all'Adige. In vetrina sono già finiti Iturbe e Jorginho ma il diesse sa che può contare anche sugli altri ragazzi che ha messo a disposizione di mister Mandorlini. «Iturbe l'ho seguito tanto e speravo di portarlo all'Hellas - racconta - l'abbiamo avuto in prestito e già fissato il diritto di riscatto per una cifra che si aggira sui 12 milioni. Chiaro che si tratta di un investimento importante, solo alla fine della stagione potremo fare una valutazione reale del valore del giocatore. Ma andremo noi a trattare con il Porto, proprietario del cartellino, e chi vuole Iturbe dovrà parlare con il Verona».
Un discorso che vale anche per Ezequiel Cirigliano. Anche se le cifre sono diverse. «Lui è del River - spiega Sogliano - con un diritto di riscatto intorno ai due milioni e mezzo di euro. Non gioca con continuità ma si allena bene e tra poco verrà il suo momento. D'altronde ha la strada sbarrata da Donati, Romulo e Jorginho, giocatori che stanno facendo molto bene».
A proposito di Jorginho, non mancano le richieste per il regista gialloblù. «Credetemi, tante informazioni ma nessuno ha messo una proposta nero su bianco - spiega il diesse - ma lui sta facendo veramente molto bene e abbiamo fatto bene a tenerlo. Se fossimo rimasti in B dovevamo cederlo ma in A abbiamo qualche soldo in più da gestire e anche Jorginho è stato valorizzato».
Grande fiducia anche per gli altri ragazzi. «Bianchetti è entrato in campo in due momenti delicati e un po' ha sofferto - sottolinea Sogliano - e forse ha pagato psicologicamente quelle dichiarazioni fatte durante il ritiro dell'Under 21. Un' ingenuità ma non facciamola pesare troppo. Deve trovare un po' di cattiveria in più ma può solo crescere anche perchè non vedo in giro tanti fenomeni tra i difensori. In crescita anche Albertazzi rispetto all'anno scorso. Ha l'aspetto da piccolo lord, da golfista, ma quando va in campo si fa sentire, anche in allenamento».
Senza dimenticare Sala e Longo. «Finora non hanno trovato spazio ma hanno la fiducia della società e quella del mister - aggiunge - vedrete che anche loro si ritaglieranno un ruolo importante in questa rosa».
Giovani da crescere, giocatori più esperti da tutelare. «Puntavamo molto su Toni ma lui è andato oltre ogni aspettativa - ammette Sogliano - anche Donati si è integrato nel gruppo e ha portato esperienza. Marques? Cercavamo un difensore esperto, pronto per una piazza calda, in linea con i nostri parametri economici e tecnici. Lui è l'uomo giusto, per il ruolo che ha deve imparare meglio l'italiano ma siamo sulla strada giusto».
L'esplosione di Rafael ha relegato Mihaylov in panchina. «Lui voleva l'Italia - conclude - e sapeva che noi avevamo già Rafael. Volevamo partire con due portieri forti. Nessun problema».
14.10.2013
Rafael strappa applausi Il numero 1 della «Gazza»
Rafa si è messo tutti alle spalle. Abituato a scalare. Zaino in spalle, un occhio al cielo e uno alla strada lasciata alle spalle. Tre, due, uno: Rafael. Dalla C alla A. Spesso in discussione. Mai un fuori pista. Perchè Rafael era ed è il titolare del Verona. Parava quando lo stomaco bruciava e l'Hellas era lontano dal grande calcio. Para pure ora al cospetto dei campioni. Senza soffrire la concorrenza con chi, il riferimento è a Mihaylov, è arrivato con pedigree importante ed una maglia da titolare della nazionale bulgara, sulle spalle.
Rafa? Si è messo a parare dalla prima giornata. Con stile anche. E adesso, con il Verona che si esalta grazie alle magie di Iturbe e ai gol del sempreverde Toni, spunta fuori una statistica della Gazzetta dello Sport che rende merito e attribuisce ulteriore onore al portiere brasiliano dell'Hellas. Quello che su Facebook è amato e idolatrato. Perchè, in fondo, se il Verona è tornato in A, un po' di merito ce l'ha anche lui. Dunque, veniamo ai numeri. Nella formazione stilata dalla Gazzetta degli «Special 11», Rafa fa bella mostra al primo posto. Il numero uno dei numeri uno è proprio lui. Tutti gli altri alle spalle. E non siamo nella provincia del calcio. Siamo in A. dove parano i campioni.
La statistica è riferita al maggior numero di parate effettutate dalla prima giornata fino ad oggi. Lo scettico dirà: para di più che magari non difende la porta di un club di blasone. Risposta: vero, ma chi para deve averlo fatto particolarmente bene, visto che il Verona oggi ha tredici punti, il quinto posto in tasca, e tante belle idee per la testa. Veniamo ai numeri: Rafael fino ad oggi ha effettuato 46 parate. Davvero tante, non trovate? Molte di queste, sicuramente decisive per portare a casa punticini fondamentali nella corsa alla salvezza. Solo la salvezza.
Alle spalle del numero uno dell'Hellas Consigli dell'Atalanta con 27 e subito dopo Reina del Napoli con 25 che viene appaiato al terzo posto da Puggioni del Chievo e Andujar del Catania A seguire a 23 Bardi del Livorno, poi Padelli a 22. Via via tutti gli altri con Handanovic e Neto a 20, Buffon, Perin e Curci a 19. Riflessioni? Rafael è uno specialista. Tanto tirano, tanto para, tanto fa bella figura il Verona. Che si coccola una volta di più il suo numero uno. Oggi più che mai. Il Verona, infatti, sembra avere trovato nuovi interpreti di campo, capaci di esaltarsi e di esaltare il gioco d'assieme di Andrea Mandorlini. Tra gli altri, l'intramontabile Rafael ha trovato una vetrina tutta sua. Questo, tra l'altro, è solo l'inizio. Rafa lo «specialista» intanto merita i titoli di copertina. Lui tra i giganti.
SANT
12.10.2013
Agostini fila a...294 all'ora
A TU PER TU. Il difensore dell'Hellas ha già giocato quasi 300 partite in serie A, «...vuol dire che qualcosa so fare anch'io». «La rivincita sul Cagliari? Ma no, fa parte del gioco, l'importante è saper ripartire. Iturbe? Ha tutte le qualità per essere grandissimo»
Il sole ritorna a splendere allo Sporting club “Paradiso” di Peschiera del Garda, quasi a fotografare lo stato d'animo del Verona: sereno, mite, con orizzonti ad ampio raggio. La stessa sicurezza, mista a grande tranquillità, che traspare dalle parole di Alessandro Agostini, un giovinetto di trentaquattro anni fresco di rinnovo di contratto. Non male per uno che è ormai prossimo alle trecento partite in serie A. “Per la precisione 294”, gli viene ricordato in sala stampa. “E' indubbiamente un traguardo importante, vuol dire che qualcosa di buono ho fatto nella mia carriera. Ovvio ne sono orgoglioso e spero quanto prima di tagliare il traguardo”, cadenza le parole il terzino gialloblù cosciente che nessuno regala nulla. La maglia da titolare va sudata, di giorno in giorno. Scatto dopo scatto. E la concorrenza in casa dell'Hellas non manca. “Il gruppo è compatto, solido. Tutti meritano di giocare. Intanto però ci tengo a ringraziare la società per avermi prolungato il contratto fino al 2015. Un attestato di stima importante, in particolar modo per un atleta della mia età”. Soprattutto per uno che si è ripreso con forza la serie A dopo il divorzio con il Cagliari e otto stagioni da titolare.
Lui, toscano di Vinci, il terzo rossoblu nella storia per presenze nella massima serie dopo Nenè e “rombo di tuono” Gigi Riva, di punto in bianco è rimasto a piedi. In gennaio del 2013, dopo una parentesi di sei mesi al Torino sempre senza mai giocare, approda in riva all'Adige per riconquistare la serie A e rimettere piede nell'olimpo del calcio. “Queste prima gare mi sono servite per capire che ci posso stare anch'io in mezzo ai tanti campioni. E' un mio rilancio? Ma sì, chiamatelo pure cosi. Ero uscito da questi palcoscenici più per decisione di altri che per volere personale. La lunga parentesi al Cagliari si è chiusa in maniera delicata e adesso grazie al Verona posso dire che decido io quando dovrò smettere di giocarci”. Non alza il tono delle parole Agostini, nemmeno d fronte ad un assist d'oro. C'è riconoscenza nel mondo del calcio? “No. La mia esperienza mi porta a dare questa risposta. C'è poco attenzione e riconoscenza per quanto fatto. Per carità, non voglio dire che sia cosi per tutti. Io ho passato un momento particolare e per questo sono portato ad essere netto nel giudizio. E' anche vero che certe situazioni fanno parte del gioco della vita. L'importante è reagire, riprendere il filo interrotto e andare avanti”.
Intanto c'è una data importante da segnare sul calendario: il 3 novembre. Quel giorno al Bentegodi arriva il Cagliari. “Non ci penso. In ogni partita contano solo i tre punti da conquistare. Di sicuro a livello personale, prima del fischio d'avvio, avrò più di un saluto da fare. Lì ho ancora tanti amici e con molti, il lunedì, si andava a pescare insieme. Era un modo per fare gruppo, spogliatoio. Ripeto il tre novembre sarà sempre la stessa storia, una sfida da vincere per l'Hellas”. Magari con qualche magia d'Iturbe. “Ha stupito tutti. Sinceramente non me l'aspettavo così forte. Per fortuna che gioca con noi. Lui è un mancino che gioca a destra e mi ricorda un po' Cerci che ho imparato a conoscere nei sei mesi con la maglia dei granata. Secondo me però Iturbe ha ancora più qualità”.
Potrebbe essere il futuro Zola? “Piano, stiamo parlando di un giocatore che ha fatto la storia del calcio italiano. Per le capacità potrà farla anche Iturbe ma è ancora è presto e va tutto dimostrato”. La sosta di campionato disturba? “Chi lo può dire se cade o no a pennello. Siamo in un ottimo stato mentale e fisico. Di solito dopo qualche partita negativa la sosta è salutare, ma questo non era il nostro caso. Se non altro servirà per recuperare gli infortunati”. Che aria si respira nello spogliatoio? “C'è tanto entusiasmo, consapevolezza dei nostri mezzi anche se non abbiamo ancora fatto nullo. Il torneo è appena iniziato ed è molto importante tenere il profilo giusto, rimanere coni piedi ben saldi a terra. Bisogna affrontare il campionato in maniera equilibrata”. Magari anche a fuori dallo stadio qualcuno dovrebbe tenere la testa sulle spalle e le mani in tasca. “Penso che certe cose non dovrebbero succedere. Il calcio è uno sport e va preso come tale. La speranza che un giorno simili episodi di teppismo, com'è succeso a Bologna, non accadano più”.
Stefano Joppi
12.10.2013
Calciomercato, il Barcellona tiene d’occhio Iturbe
Juan Iturbe ha sempre avuto Lionel Messi come suo idolo e in molti hanno rivisto in lui movenze del fuoriclasse blaugrana al punto da soprannominarlo «Il Messi guaranì» o «Iturbessi». Ma chissà che in futuro non possa giocare fianco a fianco del suo beniamino al Barcellona. Le recenti prestazioni di Iturbe al Verona, infatti, non sono passate inosservate in Catalogna tanto che, riporta il «Mundo Deportivo», il Barca lo starebbe tenendo d’occhio. Del resto già nel 2011, grazie alle ottime prestazioni con l’under 20 Argentina, era finito nell’orbita blaugrana prima di finire al Porto. Ora il ritorno di fiamma, col Verona che potrebbe riscattarlo a fine stagione per 14 milioni di euro e poi rivenderlo. Al Barca, tra l’altro, c’è Gerardo Martino, l’allenatore che provò a convincerlo a giocare per il Paraguay quando ne era il ct.
12.10.2013
Cadè, un grande allenatore che Verona non dimentica
La morte di Giancarlo Cadè mi fa precipitare in un pozzo di tristezza. Era un allenatore di grande bravura, un gentiluomo, un mio caro amico, giunto ad allenare il Verona per ben quattro volte dal 1964. Attuava la zona-mista, un modulo di gioco che pochi riuscivano a copiare e teneva un regista davanti alla difesa. Era nato a Zanica di Bergamo, in cui viveva. Debuttò da allenatore portando la Reggiana in serie B con un'entusiasmante cavalcata con una sola sconfitta a Lodi col Fanfulla, giunta a promozione conquistata. Uomo di elevata fede, di grande rettitudine, sposato con la bella e affezionata moglie Maria, scomparsa alcuni anni fa. La morte della moglie tolse a Cadè il suo maggior sostegno. Aveva quattro figli: Gian Andrea, nato a Verona, Rosanna e Fabio concertista di piano e Livio. Costretto a smettere di giocare per un grave incidente accadutogli a Mantova, sotto Fabbri, la rottura del bicipite femorale destro, è divenuto il secondo di Fabbri aiutandolo a portare la squadra mantovana dalla C alla A. Era stimato persino da Garonzi, un presidente che aveva poca simpatia per gli allenatori. Garonzi lo accusava di voler sempre aver ragione. Da bergamasco era un cocciuto anche se aveva modi gentili e una grande signorilità. Dopo la stagione con Mondadori presidente e Piccioli allenatore, il Verona tornò in A con Liedholm. Promosso, Garonzi licenziò Liedholm che riteneva pericolosamente filosofico e attaccato alla cabala, stava attento al segno zodiacale, soprattutto all'ora della nascita. Affidò la squadra per la seconda volta a Cadè.
Numerosi gli episodi che resero famoso Cadè. Il primo fra tutti la vittoria per 5 a 3 al Bentegodi del 20 maggio 1973 sul Milan di Nereo Rocco e Rivera che perse lo scudetto. Per la grande delusione il presidente Buticchi si sparerà alla tempia e rimarrà cieco. Alla vigilia dell'incontro ad una mia intervista all'hotel Palafitte, tra Peschiera e Desenzano, Rocco mi disse mentre sorseggiava una bottiglia di Barolo: “L'ultima partita del campionato è come l'ultima tappa del Tour, non succede mai nulla.” Il vecchio saggio fu smentito dai fatti. Cadè aveva compiuto uno straordinario salvataggio del Verona nel 1973-74 ma per una telefonata di Garonzi a Clerici, attaccante del Napoli, al Grand Hotel raccontata sul Mattino di Napoli dal giornalista Acampora, il Verona fu deferito per illecito sportivo. In prima istanza fu condannato a 3 punti di penalizzazione. Il presidente della Caf Vigorita invece in appello lo condannerà alla serie B. Cadè mi confessò: “Provo un grande dolore perchè il salvataggio è stato miracoloso”. La squadra restò affidata a Cadè poi Garonzi venne rapito e pagò un miliardo per tornare libero. Il Verona procedeva con passo spedito anche se era al secondo posto. Poi i gialloblù furono sconfitti a Novara e Garonzi mise Mascalaito in panchina. Il Verona tornò in A dopo lo spareggio con il Catanzaro di Di Marzio, avvenuto a Terni, con un gol della dorata pantofola di Mazzanti purtroppo anche lui scomparso colpito da una serie di stordenti disgrazie. Cadè ha guidato in serie A il Mantova, il Pescara, l'Ancona e soprattutto il Bologna alla cui presidenza c'era Giuseppe Brizzi, un tempo capo della tifoseria gialloblù e anche guida per breve tempo del Verona.
Il direttore sportivo era Recchia. Cadè in una sola stagione conquistò la serie A ma non fu riconfermato per dissidi con Recchia. Ha allenato anche il Torino portando i granata a vincere la Coppa Italia. Era un tecnico di buonsenso. Il Verona in A doveva incontrare il potente Torino di Pulici, Graziani, Sala, Pecci, allenato da Radice. Cadè invitava i suoi giocatori: “Giochiamo senza ferocia perché se il Toro si arrabbia non abbiamo scampo”. Allenatore a Palermo, fu derubato di tutti le gemme e degli oggetti preziosi di famiglia per un valore di 80 milioni di lire. Favalli direttore sportivo del Palermo chiese aiuto ad alcuni capomafia senza riuscire a trovare la refurtiva. Resta famosa un'accesa lite a Londra con l'arbitro Gonella al termine del torneo anglo italiano. Durò una notte intera con Gonella alterato dall'alcol e Cadè che gli elencava tutti i torti arbitrali subiti dal Verona . Cadè ricordava con dolore il suo esonero dal Verona in B dopo la retrocessione a tavolino (74-75 ). “Secondo me Garonzi stressato dal rapimento prese spunto dalla sconfitta di Novara per esonerarmi”. Il tecnico bergamasco, conquistata la promozione da Mascalaito, commentò: “Io sarei tornato in A senza lo spareggio di Terni”. Arrivò la quarta volta a Verona dopo Veneranda e prima dell'era Bagnoli. C'era un grande caos societario e mancavano i soldi. I miracoli non li sapeva fare. Smise di allenare a 60 anni come le norme della Federcalcio inponevano. Non reclamò, non disse niente. Mi ricordo con commozione l''ultima cena con gli ex gialloblù al tavolo di Nanni e dell'allora assessore Sboarina. Confesso, oggi sono diventato più triste. Ciao, mio grande amico, grazie per avermi divertito con il tuo calcio spettacolare, spumeggiande come una bottiglia di Dom Perignon.
FONTE: LArena.it
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Verona, Jorginho a Londra: c'è l'Arsenal
14.10.2013 11.21 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Jorginho nel mirino delle big. Il centrocampista del Verona piace alla Fiorentina, tutto vero, tutto confermato. E può andare via anche a gennaio, perché è l'unico giocatore con cui l'Hellas potrebbe fare cassa nel mercato di riparazione. Intanto però, Jorginho, è segnalato a Londra da qualche giorno e oggi rientrerà in Italia. Su di lui c'è l'Arsenal, ci sono stati dei contatti informali con il suo entourage. È un'idea che può svilupparsi nei prossimi mesi. Con la Fiorentina che, comunque, rimane vigile sulla situazione.
SERIE A
Hellas Verona, Troglio: "Iturbe? A me ricorda Palacio"
13.10.2013 13.51 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Pedro Antonio Troglio, ex giocatore dell'Hellas Verona, ora allenatore del Gimnasia y Esgrima, tra i primi estimatori di Juan Manuel Iturbe che notò nel vivaio del Cerro Porteño, ha parlato del suo ex giocatore: "Ha colpi eccezionali e li esegue ad alta velocità. A chi somiglia? A me ricorda Rodrigo Palacio. Deve soltanto migliorare nell'amministrazione della palla, imparando a portarla meno e a cederla, quando serve, al compagno meglio piazzato: l'Italia gli permetterà di crescere molto sotto quest'aspetto".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Giovani in Strada: Albertazzi e Sala a lezione
Postata il 14/10/2013 alle ore 12:02
VERONA - L'Hellas Verona scende in campo per la sicurezza stradale. Mercoledì 15 ottobre (ore 10.30), presso il Palazzetto dello Sport (piazzale Atleti Azzurri d'Italia 1, Verona), si terrà la manifestazione "Giovani in Strada", riservata agli studenti delle scuole superiori di Verona e Provincia ed organizzata dall'Automobile Club di Verona in collaborazione con il Comune di Verona, la Polizia Municipale e l'Ufficio Scolastico Provinciale. Un evento esclusivamente rivolto ai giovani, neo patentati e non, che attraverso aree di prova, simulatori di guida e di ribaltamento, percorsi scooter, bici e microcar, potranno sperimentare tutte le dinamiche di guida finalizzate all'apprendimento di un corretto stile di comportamento sulle strade.
In rappresentanza dell'Hellas Verona FC saranno presenti Michelangelo Albertazzi e Jacopo Sala, che effettueranno personalmente tutti i test per verificare la loro sicurezza al volante e saranno, infine, a disposizione degli organi di informazione.
Ufficio Stampa
Peschiera: programma degli allenamenti
Postata il 14/10/2013 alle ore 10:43
PESCHIERA DEL GARDA - La ripresa degli allenamenti per i gialloblù è fissata per martedì 15 ottobre, alle ore 15.30, presso lo Sporting Center "Il Paradiso" di Peschiera. La squadra, dopo le due giornate di riposo concesse, si ritroverà agli ordini dell'allenatore Andrea Mandorlini in vista della sfida contro il Parma, in programma domenica 20 ottobre (ore 15).
IL PROGRAMMA
Martedì: seduta pomeridiana (ore 15.30)
Mercoledì: seduta mattutina (ore 10) e seduta pomeridiana (ore 16)
Giovedì: seduta pomeridiana (ore 15.30)
Venerdì: seduta pomeridiana (ore 15.30)
Sabato: seduta mattutina (ore 10.30)
Domenica: Hellas Verona-Parma (ore 15)
Ufficio Stampa
Primavera: vittoria in amichevole contro il Carpi
Postata il 12/10/2013 alle ore 16:55
REGGIOLO (Re) - Una partita dominata. E' questo il riassunto dell'amichevole giocata dalla Primavera gialloblù contro il Carpi, vinta per 1-0. La squadra, allenata da Massimo Pavanel, ha tenuto in mano il pallino del gioco per tutto il match, sbloccando il risultato al 28' del primo tempo grazie alla zampata di Varricchio e sfiorando in più occasioni il gol del raddoppio.
CARPI-HELLAS VERONA 0-1
Marcatore: 28' pt Varricchio.
Primo tempo
1' Partiti
7' Punzione dal limite battuta da Alba. La palla, deviata dalla barriera, termina alta di pochissimo
9' Hellas pericoloso in contropiede, il tiro di Gatto finisce a lato
16' Azione personale di Martina, la sua conclusione viene parata facilmente da Nervo
23' Corner di Alba, incornata di Gatto, palla a lato
28' GOL Altro calcio d'angolo battuto bene da Alba. Varricchio, con un tocco sottomisura, mette in rete
34' Fares ruba palla a centrocampo, si invola verso la porta ma calcia a lato
38' Gatto conquista un bel pallone, tira da posizione defilata ed il suo tiro finisce fuori di un soffio
46' Termina qui il primo tempo
Secondo tempo
1' Iniziata la ripresa
5' Tiro di Alba dal limite dell'area, la palla centra in pieno la traversa
14' Azione pericolosa di Gatto, che entra in area ma calcia centrale
40' Ancora Gatto pericoloso. L'attaccante gialloblù calcia troppo sul portiere
46' Termina qui la partita
CARPI (4-2-3-1): Feleppa; Santagiuliana, Bisceglia (dal 19' st Russo), Sabatino (dal 1' st Fissore; dal 19' st Sarzi Puttini), Dallari (dal 1' st Bagni); Canino (dal 19' st Antezza), Pascarella (dal 1' st Valota); Tahirai (dal 1' st Losada), Casale (dal 1' st Golia), Martina (dal 1' st Zunino); Lamberti.
A disposizione: Meneghinello.
All.: Galantini.
HELLAS VERONA (4-2-3-1): Nervo; Ballarini, Boni, Varricchio, Manolache; Salifù (dal 37' st Crisci), Zaccagni; Mazzocchi (dal 17' st Sall), Alba (dal 35' st Ronconi), Gatto; Fares (dal 27' st Formigoni).
A disposizione: Salvetti.
All.: Pavanel.
Arbitro: Goldoni di Carpi.
NOTE.
Ufficio Stampa
Toni: "A Verona l'entusiasmo giusto per fare bene"
Postata il 12/10/2013 alle ore 14:09
VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Luca Toni, rilasciate durante un'intervista ai microfoni di "Dribbling", programma in onda su Rai Due: "I vecchietti del campionato? Abbiamo voglia, ci danno dei bolliti ma ci stiamo divertendo. Io qui a Verona? Ho trovato casa in centro, sono qui con la mia famiglia e mi trovo molto bene. Il segreto dell'Hellas? C'è tanto entusiasmo, ci sono calciatori che vogliono far vedere a tutti quanto valgono e si allenano sempre al massimo: questa è sicuramente la mentalità giusta per fare bene. Io al mondiale del 2014? Vedremo le prestazioni che riuscirò a fornire durante il campionato, anche se molto dipenderà dalle scelte di Prandelli, che sta portando avanti un progetto con un gruppo già formato. La mia esperienza al Bayern? Magnifica. Giocavo in una squadra forte, dove sono stato bravo ad impormi. Il primo anno ho segnato 39 gol ed ho vinto praticamente tutto. Il mio modo di esultare? E' un gesto che mi rappresenta e che ha caratterizzato tutta la mia carriera. E' un modo per esternare la gioia per il gol".
Ufficio Stampa
Peschiera: seduta mattina
Postata il 12/10/2013 alle ore 13:21
PESCHIERA DEL GARDA - Allenamento mattutino per i gialloblù sul campo dello Sporting Center "Il Paradiso" di Peschiera. La squadra, agli ordini, dell'allenatore Andrea Mandorlini, ha svolto una partitella d'allenamento contro una formazione mista composta da calciatori delle formazioni Primavera e Allievi Nazionali. Non hanno partecipato Maietta e Moras, che continuano la fase riabilitativa, ancora assente Gonzalez, in regolare permesso. Indisponibili i quattro gialloblù impegnati con le rispettive nazionali: Bianchetti, Hallfredsson, Longo e Mihaylov.
IL PROGRAMMA
Domenica: riposo
Ufficio Stampa
Nazionali: così i gialloblù in campo
Postata il 12/10/2013 alle ore 11:34
VERONA - Ecco come si sono comportati i gialloblù in campo con le rispettive nazionali, nelle gare giocate venerdì 11 ottobre.
Emil Hallfredsson - Il centrocampista gialloblù è rimasto in panchina nella sfida Islanda-Cipro, terminata 2-0 in favore dei padroni di casa.
Nikolay Mihaylov - Nella partita Armenia-Bulgaria, il portiere non è sceso in campo e la sua nazionale ha perso per 2-1.
Ufficio Stampa
Primavera: ridotta squalifica Mazzocchi
Postata il 11/10/2013 alle ore 20:27
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica il reclamo presentato in merito alla squalifica sino all'1 dicembre 2013 inflitta al giocatore della squadra Primavera, Pasquale Mazzocchi, in seguito alla gara Brescia-Hellas Verona Primavera Tim Cup. La squalifica è stata ridotta al 14 novembre 2013 in seguito alla discussione tenutasi oggi a Roma in Corte di Giustizia Federale dal legale del club Stefano Fanini alla presenza del calciatore gialloblù.
Ufficio Stampa
Sanzione Hellas V.-Milan: integrazione fase istruttoria
Postata il 11/10/2013 alle ore 20:25
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica che in merito al reclamo presentato avverso la sanzione di euro 40mila comminata dopo la gara di campionato Serie A Tim contro l'Ac Milan, in seguito alla discussione tenutasi oggi a Roma in Corte di Giustizia Federale dal legale del club Stefano Fanini, la stessa ha disposto l'integrazione di attività istruttoria alla Procura Federale ritenuta indispensabile ai fini della decisione, in seguito alla difesa svolta ed alla produzione documentale dimessa in atti.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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VITA DA EX: Esordio nello SPEZIA per CARROZZA che ha sfiorato anche la rete dopo 5 mesi a curare la spalla!
TENNIS: Trionfo DJOKOVIC al 'Rolex Masters' di Shanghai
MOTOGP: A Sepang MARQUEZ si 'accontenta' del secondo posto che probabilmente gli vale il trono mondiale, vince PEDROSA...
FORMULA 1: Anche a Suzuka non ce n'è per nessuno, la RED BULL domina e VETTEL vince (anche se non facile stavolta)... ALONSO quarto diventa il pilota col massimo numero di punti iridati di sempre sopravanzando l'uomo dei record SCHUMACHER!
QUALIFICAZIONI BRASILE 2014: L'ITALIA matematicamente qualificata non si 'spreca' troppo in Danimarca...
lunedì, ottobre 14th, 2013 | Posted by Marco Macca
Spezia, Carrozza: “Volevo bagnare il mio esordio con un gol”
SPEZIA CARROZZA DICHIARAZIONI / LA SPEZIA – Dopo cinque mesi d’inferno tra terapie e voglia di tornare a calcare l’erba del campo, Alessandro Carrozza, arrivato allo Spezia dal Verona, ha riassaporato il ritmo partita contro il Brescia sabato sera, entrando negli ultimi dieci minuti di gara e sfiorando addirittura un gol che sarebbe stato straordinario per il significato. Tornato a commentare in conferenza stampa le sensazioni del suo ingresso in campo, Carrozza ha dichiarato: “Penso ancora all’occasione che mi è capitata sabato, sarebbe stato un’esordio ancor più bello, ma l’importante è aver trovato comunque il pareggio, perchè una sconfitta sarebbe stata veramente troppo severa e dura da digerire. Tornare in campo è stata un’emozione fortissima, cinque mesi di stop sono un periodo lungo e sinceramente non mi aspettavo che ci volesse così tanto per curare un infortunio alla spalla, ma l’importante è aver superato questo periodo davvero difficile, sia dal punto di vista fisico che mentale; nello specifico mi ruppi il tendine sovraspinoso, non un infortunio consueto per un calciatore, ma fortunatamente sino a questo momento è stato anche l’unico infortunio serio che ho avuto nella mia carriera. Credo che la nostra prestazione nel primo tempo di sabato sia stata la miglior sino a questo momento, ma nella ripresa ci siamo abbassati troppo, concedendo metri e giocate agli avversari, e con il match in mano siamo andati addirittura in svantaggio, salvo poi recuperare con grande carattere nel finale, quando abbiamo anche sfiorato il successo. Nella mia carriera ho sempre giocato da esterno nel 4-4-2 o come esterno offensivo nel 4-3-3, ma il mister sa che sono a disposizione per aiutare la squadra in qualsiasi collocazione, anche se al momento non ho ancora i 90′ perchè il lungo periodo ai box si fa sentire e solo giocando e continuando ad allenarmi, i minuti nelle gambe aumenteranno. Sono veramente felice di far parte di questa rosa, non è una frase retorica, così come non lo è dire che in questo gruppo sono tutti ragazzi umili e bravissime persone, con le quali è bello lavorare ed il tempo passa sempre veloce, anche se si lavora duramente; ho sensazioni molto positive, il gruppo è il primo elemento per raggiungere traguardi importanti e qui ne ho trovato uno davvero eccezionale. Abbiamo qualche infortunato di troppo e di certo quando torneranno tutti ci sarà maggior concorrenza, ma credo che se uno non accetta la concorrenza alla Spezia, allora è giusto che vada a giocare per altri obbiettivi, perchè qui c’è tutto quello che un calciatore può chiedere, a partire da un pubblico caloroso e voglioso di vincere. La trasferta di Trapani? Andremo in Sicilia come abbiamo sempre fatto nelle altre trasferte, con voglia e determinazione per portare a casa un risultato positivo che ci aiuti a proseguire nella nostra striscia positiva”.
FONTE: SerieBNews.com
14.10.2013
Djokovic trionfa a Shanghai Pennetta, il doppio è «ok»
TENNIS. Al torneo Rolex Masters lo slavo batte l'argentino Del Potro
Insieme alla Mladenovic vince in Giappone Intanto è divorzio fra Federer e il suo coach
Novak Djokovic ha vinto lo «Shanghai Rolex Masters», penultimo appuntamento stagionale con gli Atp Masters 1000. Il tennista serbo, al termine di una bellissima finale, ha battuto l'argentino Juan Martin Del Potro, sesta forza del seeding. Djokovic si è aggiudicato il primo set per 6-1, poi gran reazione di Del Potro che ha avuto la meglio per 6-3, quindi nel terzo il primo favorito del tabellone ha avuto la meglio per 7-6 (3).
E L'ITALIANA Flavia Pennetta, in coppia con la giovane francese Kristina Mladenovic, ha vinto il titolo di doppio all'HP Japan Women's Open Tennis 2013, torneo WTA International da 235.000 dollari di montepremi che si gioca ad Osaka, Giappone, su campi in cemento. La coppia italo-francese, testa di serie numero 2, ha sconfitto in finale l'australiana Samantha Stosur e la cinese Shuai Zheng con il punteggio di 6-4, 6-3. Per la bridisina è il 15° titolo di doppio in carriera nel circuito maggiore.
INTANTO, divorzio tra Roger Federer e il suo coach Paul Annacone. Lo svizzero ha annunciato la decisione sul proprio sito ufficiale. «Dopo tre anni splendidi di collaborazione Paul e io abbiamo deciso di aprire un nuovo capitolo nelle nostre vite professionali» ha scritto Federer. «Avevamo stabilito di tornare in tre anni numero 1 del ranking. Abbiamo raggiunto questi obiettivi ed è il momento giusto per separarci». La decisione arriva due giorni dopo la sconfitta contro Gael Monfils a Shanghai, al culmine di una stagione piena di sconfitte contro avversari modesti.
ROBERTA VINCI è la seconda testa di serie del tabellone principale della Kremlin Cup, tradizionale WTA Premier su campi in cemento indoor a Mosca, Russia, dotato di 795.707 dollari di montepremi. La tarantina è direttamente al secondo turno in virtù di un bye: attende la vincente tra la russa Elena Vesnina e la naturalizzata kazaka Yaroslava Shvedova. E Maria Elena Camerin, è stata eliminata al secondo turno da Alexandra Panova con il punteggio di 6-0, 7-6.
CAMILLA GIORGI si è fermata nel secondo turno delle qualificazioni del torneo di Lussemburgo, Wta International dotato di 235.000 dollari di montepremi su campi in cemento indoor. La tennista di Macerata si è arresa in due set alla giovanissima tedesca Carina Whitthoeft, classe 1995 e numero 180 del mondo, con il punteggio di 7-6(5) 6-2. Sorteggiato poi il tabellone principale. Ammesse direttamente due azzurre: Francesca Schiavone esordirà contro la serba Jovanovski, testa di serie numero 8 mentre Karin Knapp attende una qualificata. La prime due favorite del seeding sono la danese Wozniacki e la statunitense Sloane Stephens.
14.10.2013
Pedrosa senza rivali Marquez pensa già al trono mondiale
SUPREMAZIA ASSOLUTA. Ancora successi per il pilota della casa «regina» del campionato
Anche a Sepang Honda superiore, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi faticano a tenere il passo dei due avversari che fanno il vuoto dietro di loro
Il Gran Premio di Malaysia ha evidenziato sempre più i valori in campo nella classe regina del motociclismo. La Honda e i suoi piloti — Dani Pedrosa, vincitore ieri, e Marco Marcquez, secondo — stanno monopolizzando il campionato, mentre le altre case cercano con alterne fortune di limitare i danni. Ci sono poi anche dei casi particolari. In Yamaha il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo e il pluri iridato Valentino Rossi, questi due talenti veri del manubrio, non riescono a contenere un debuttante come Marquez e un'eterna promessa come Pedrosa e oggi si sono dovuti accontentare del terzo e quarto posto. Le Honda fanno la differenza, i piloti sono di livello altissimo e solo la caparbietà di Jorge Lorenzo poteva infastidire, a Sepang, per lo meno Marquez.
Dopo la gara di Aragon i due hanno trascinato la polemica sulla correttezza reciproca, con Marquez a fare la figura del cattivo ragazzo dopo la penalizzazione della direzione gara per aver sfiorato Pedrosa lo scorso Gp. Ebbene, con Pedrosa subito davanti Lorenzo ha subìto e si è difeso da Marquez, in un giro anche con set-otto sorpassi, tutti al limite, qualcuno con contatto. Nessuno si è lamentato, arrivare carena contro carena può succedere quando il confronto è così serrato e tanto è bastato alla direzione di gara per non intervenire questa volta. «Sono felicissimo per la vittoria», ha detto Pedrosa, «è stata veramente speciale. Il mio livello di guida era molto elevato e sono contento anche per le difficoltà incontrate durante la scorsa settimana, quando non mi sono potuto muovere dal letto per il dolore che avevo dalla botta di Aragon. Spero di poter continuare in questo modo anche nelle prossime gare». Marquez pensa ormai al titolo.
«I 20 punti conquistati», ha detto il pilota Honda, «sono molto importanti. Mi sono anche divertito nella battaglia con Lorenzo, ma intanto Dani se n'è andato. Ho provato a riprenderlo, ma poi ho pensato solo a finire davanti a Lorenzo». Il campione del mondo in carica non è dell'avviso di lasciare la sua corona senza combattere. «Siamo andati più piano rispetto alle prove», ha detto Lorenzo, «e quando Dani mi ha passato ho provato a rimanere con lui ma Marc si è messo in mezzo e non ci sono riuscito. Anche Marquez è stato molto più forte di me». In casa Yamaha un podio non basta per sorridere. Lorenzo rischia di perdere il mondiale e Rossi non riesce a limitare i danni. Valentino ha portato a casa il suo settimo quarto posto della stagione. «Mi manca qualcosa rispetto ai primi tre», ha detto Rossi.
«Ho avuto dei problemi con i freni nei primi giri, altrimenti sarei potuto arrivare più vicino a Lorenzo. Questa è stata una gara migliore rispetto ad Aragon. A Sepang mi sono sempre sentito bene, ma l'obiettivo è di farlo anche nelle prossime tre gare, fino a Valencia». L'ultimo giro, infine, quello con la bandiera con il numero 58 di Simoncelli, è una dedica speciale. «Sabato sera», racconta Rossi, «i suoi meccanici e i ragazzi del Team Gresini mi hanno detto se potevo fare qualcosa per Marco, quindi abbiamo pensato a una bandiera. Speravo di salire sul podio, ma ho deciso di farlo lo stesso anche se questo è un posto che evoca brutti ricordi».
14.10.2013
Red Bull padrona Vettel accarezza il suo quarto titolo
PROVA DI FORZA. Dopo una partenza incerta, in Giappone il pilota tedesco arriva ancora primo
All'inizio rischia toccando la Mercedes di Hamilton Brilla la Lotus di Grosjean. Alonso quarto pensa a difendere la piazza d'onore nel Mondiale costruttori
Da una partenza incerta a un finale da vero padrone che sa tanto di quarto titolo consecutivo già in tasca. È il film da sogno del Gp del Giappone targato Sebastian Vettel, che comincia sulle punte rischiando grosso al via per una «toccatina» al pneumatico posteriore della Mercedes di Lewis Hamilton (che poco dopo si dovrà ritirare), ma si rifà in corsa grazie a una strategia gomme azzeccata e alla perdita di performance nel finale della Lotus di Romain Grosjeain (ottimo terzo) e del compagno di scuderia Mark Webber, capace di firmare la completa supremazia della Red Bull a Suzuka. Un po' meglio rispetto alla Corea del Sud la Ferrari, quarta con Fernando Alonso e decima con Felipe Massa beffato sul traguardo dalla McLaren di Jenson Button che gli soffia il nono posto.
Allo spagnolo della casa di Maranello, staccato ormai di 90 punti dal leader del Mondiale, non resta che l'obiettivo di contribuire a difendere la piazza d'onore nel Campionato Costruttori. Semaforo verde e pronti via per una partenza con qualche brivido: la Lotus di Grosjean scatta a razzo dalla quarta posizione e va subito in testa. Avvio così così, invece, per la Red Bull di Vettel terzo dopo una preoccupante fumata ai freni anteriori ed aver toccato con l'ala anteriore la gomma della Mercedes di Hamilton, inglese costretto subito ad una sosta ai box e poi al ritiro. Da ottava a sesta la Ferrari di Alonso dietro alla Rossa del compagno Massa molto combattivo in avvio. Passata la bagarre iniziale, la Lotus del giovane francese appare in grado di tenere dietro le Red Bull riuscendo a staccare tutti gli altri comprese le Ferrari. Rosse che al termine del primo pit-stop restano imbrigliate in una lotta per il quarto/quinto posto con la Sauber di Nico Hulkenberg che fa da tappo.
Intorno al ventesimo giro Alonso alza il ritmo, passa il compagno di squadra Massa e mette nel mirino “Hulk”. Intanto la Red Bull chiama ai box Webber prima del previsto lasciando il secondo posto a Vettel, libero così di inanellare giri veloci per avvicinarsi alla Lotus di Grosjean. Cambia le gomme anche il francese della Lotus lasciando il comando della gara a Vettel che non si ferma. Dietro al trio di testa si fa dura per le Ferrari: Massa viene penalizzato con un drive through (passaggio obbligato in pit-lane) per aver superato i limiti di velocità nella corsia box e finisce nelle retrovie, mentre Alonso non riesce a superare Hulkenberg e si ritrova sugli scarichi la Lotus del suo prossimo compagno di squadra Kimi Raikkonen.
Al giro 38 vola ai box Vettel e la situazione in testa alla gara vede Webber, con gomme più usate, comandare davanti a Grosjean e Vettel. A 13 giri dalla fine il campione del mondo si scatena, raggiunge la Lotus del francese e la supera facilmente sul dritto lanciandosi all'inseguimento dell'ennesima vittoria davanti alla quale si trova solo il suo compagno di squadra Webber. L'australiano viene chiamato ai box per la terza e ultima sosta lasciando la strada libera al compagno di scuderia verso il trionfo a Suzuka e la vittoria del quarto titolo consecutivo per il quale resta solo la matematica da battere.
12.10.2013
Osvaldo illude Aquilani salva la pallida Italia
VERSO IL MONDIALE. Il pareggio azzurro arriva in pieno recupero
In vantaggio con l'ex romanista la Nazionale s'è fatta rimontare da due gol di testa di Bendtner, ripudiato dalla Juve. Nel finale, la reazione e il fortunato 2-2
COPENAGHEN Un ex juventino passato come una meteora nel campionato italiano rovina all'Italia di Cesare Prandelli la serata che poteva regalarle la certezza di essere testa di serie al Mondiale. La doppietta di Niklas Bendtner è per metà rivincita personale e per metà punizione azzurra, anche eccessiva. La nazionale già qualificata a Brasile 2014 ha evitato la sconfitta in pieno recupero, dopo aver dominato per un tempo, sofferto, nel secondo ed essere stata rimontata. Il 2-2 di Aquilani basta ad allungare la striscia di partite senza ko nelle qualificazioni, che dura da sette anni, ma non a rendere certi i calcoli del ranking Fifa e portare così l'Italia al Mondiale come una delle prime otto. Appuntamento rimandato all'Armenia. Soprattutto, fatta anche la tara delle assenze, il pareggio in extremis non cancella il retrogusto amaro di una serata sbilenca. Troppo netto il divario tecnico tra azzurri e danesi per non chiudere la partita.
Troppo fragile la tenuta difensiva per sfruttare il vantaggio e dare il colpo decisivo. L'Italia sblocca il risultato con Osvaldo. Preciso il lancio profondo di Thiago Motta, tornato protagonista in fase di copertura e costruzione, delizioso il tocco di destro in controtempo che lo libera dei due marcatori per la battuta vincente. Uno a zero, la Danimarca sembra smontarsi come panna. Sa in ogni caso di punizione il gol del pari al 45', non solo perché lo segna l'ex juventino Bendtner fino ad allora evanescente come nei suoi mesi italiani. L'azione è prolungata e appare innocua, il cross da sinistra coglie di sorpresa la difesa: sul salto in alto del centravanti c'è solo Balzaretti, e Buffon stavolta non è un gatto. Gol e fischio di fine primo tempo.
Scontato che l'avvio di ripresa offra una Danimarca più dinamica e aggressiva. Prima c'è un palo di Agger, su punizione. La prima parata vera di Buffon un minuto dopo, a pugni uniti sotto la traversa per frenare una bordata di Zimling. Sull'angolo successivo, trema ancora la traversa e tutta l'Italia, perché la battuta del difensore Bjelland dal dischetto è frenata dalla fortuna oltre che dal legno. Ora la sofferenza fisica degli azzurri cresce, Aquilani entra per Marchisio e Cerci per Diamanti, ma il raddoppio arriva in fotocopia del primo gol: sempre Bendtner, sempre in stacco su Balzaretti, e questa volta da una ripartenza propiziata dagli errori di Candreva prima e di Ranocchia poi. È il 2-1 che manda in visibilio la Danimarca. Fino alla delusione finale, con la deviazione di Aquilani sul tiro di Osvaldo che taglia fuori i danesi dalla corsa al secondo posto del girone e allo spareggio.
FONTE: LArena.it