IL 'NUOVO CORSO' TRA ENTUSIASMI E PERPLESSITA'...
L'accoppiata SETTI-SOGLIANO fin dalle primissime battute del mercato ha dimostarto di avere le idee chiare sull'HELLAS che verrà ed il nuovo diesse, di concerto col patròn e MANDORLINI, a messo a segno colpi importanti fornendo al mister (molto) prima della partenza per il ritiro trentino, praticamente i 10/11esimi della squadra che presumibilmente sarà quella titolare in campionato...
Un bel vantaggio per il mister avere tutti a disposizione ad un mese e mezzo dall'inizio della nuova stagione così da non dover recuperare nell'insegnamento dei nuovi dettami tattici a chi non faceva parte della squadra scaligera 2011-2012 però...
Però c'è anche un rovescio della medaglia: cambiando tanto (troppo?) in una squadra che aveva fatto faville in cadetteria dopo quattro anni di Prima Divisione, non c'è il rischio di dover, in un certo senso, ricominciare tutto da capo a cominciare dallo spirito di squadra e fino all'assemblamento in campo di dei nuovi con i vecchi pilastri?
Non lo so... E' un dubbio che mi rimane come la perplessità su alcuni movimenti di mercato già eseguiti o in via di definizione: Perchè 'liberarsi' di un PICHLMANN che era pur sempre il miglior marcatore fra i gialloblù in Serie B e aveva dimostrato di essere all'altezza quando chiamato in causa pur se dovesse arrivare l'agognato SFORZINI? L'austriaco era così inferiore a COCCO? E PUGLIESE? Dopo un campionato a fare da riserva a SCAGLIA non potrebbe finalmente prendere possesso della mancina visto che quando è stato chiamato in causa ha spinto come un ossesso e scommettere tutto su FATIC potrebbe rivelarsi un boomerang?
Vogliamo parlare del 'castigo' di ESPOSITO per tutta la stagione o l'aver voluto il prolungamento per MANCINI salvo poi non impiegarlo e metterlo fuori rosa adesso?
Capisco che il mister abbia la sua 'visione' che per forza di cose è la più affidabile fra quella di tutti ma... Qualche dubbio mi rimane comunque
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GRANDISSIMA SERATA ALLA PRESENTAZIONE
Della squadra al campo sportivo di via Sogare, più di 3000 i tifosi che hanno inneggiato ai colori gialloblù ed impressionato nuovi e vecchi protagonisti scaligeri prima della partenza per il ritiro di Santa Cristina...
SETTI Sono esterrefatto da questa accoglienza, vi ringrazio. Devo fare i complimenti a Martinelli, un uomo che mi ha molto colpito nella sua dedizione alla società e a questi tifosi. Ha capito che sono qui per la passione, so che anche quest'anno sarete come sempre il dodicesimo uomo in campo e ci permetterete di trovare gli stimoli giusti per dare il meglio di noi stessi. Speriamo sia una stagione ricca di soddisfazioni, alla base deve esserci un lavoro, c'è un progetto che sta andando avanti. Abbiamo creato uno staff dirigenziale importante. Il sogno è quello di scendere in campo ogni partita uscendo con la consapevolezza di aver dato tutto. Con questi presupposti ci sono le carte in regola per fare bene'.
MANDORLINI Voglio dire un grazie ai giocatori che hanno onorato la maglia in questi due anni e non fanno più parte della squadra. Ripartiamo dalla fine ma non troppo, non massa riferendosi con una punta d'ironia al nome della giacchetta nera che al 'Binti' ha negato (almeno) un rigore solare ai gialloblù nel ritorno dei playoff contro il VARESE...
DICONO
CALVANO «Per me è un'emozione grandissima essere qui è un ambiente diverso rispetto a quello giovanile in cui ero fino a poco tempo fa. Spero di ripagare la fiducia, posso imparare molto sia dal punto di vista umano che calcistico. Sono un centrocampista interno, di quantità, posso fare il secondo in un centrocampo a quattro o interno destro a tre. Sono arrivato all'Atalanta all'età di 7 anni dove ho fatto dieci stagioni di settore giovanile. Da lì al Milan: una bellissima esperienza, mi sono allenato con grandi campioni e ho anche esordito in Coppa Italia. Adesso voglio dimostrare chi sono e mettere in mostra le mie qualità» HellasVerona.it
MARTINHO «Posso ricoprire vari ruoli mezz'ala ma anche interno. Ho giocato anche esterno in un centrocampo a cinque. Spero possa essere una stagione importante, vogliamo arrivare più in alto possibile e raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati. Abbiamo grandi responsabilità, non dobbiamo regalare niente a nessuno. Ho fatto le giovanili nell'Atetico Paranaense, poi Lo Monaco mi ha portato in Italia a Catania. Ho fatto 30 presenze in A, adesso sono di fronte ad un'opportunità importante per mettermi in mostra. Mi piace molto Kakà, l'ho sempre visto come un modello al quale ispirarmi. Devo ringrazio tutti i mister che ho avuto, da Giampaolo che mi ha fatto esordire e poi mi ha voluto a Cesena, a Simeone, Arrigoni e Beretta. Cerco sempre di prendere qualcosa da tutti» HellasVerona.it
SOGLIANO su FERRARI «La nostra posizione è chiara, il giocatore è con noi e resterà qui. La decisione l'abbiamo presa. Non può essere felice, questo è chiaro. Il problema è che ci sono dei tempi da rispettare e noi non possiamo farci niente. Diciamoci la verità, in questi casi si ha sempre la speranza che una sentenza venga ribaltata. Ma non accadrà certo fra una settimana, i tempi non saranno brevi. Non attraverserà credo momenti facili, Nicola dovrà convivere con una tensione che prima o poi non puoi non mettere in preventivo in una situazione come questa. Più di così però non possiamo fare» LArena.it
GARDINI 'blocca' HALLFREDSSON e JORGINHO L’obiettivo per la stagione è provare a migliorare i 78 punti dell’anno scorso ma comunque si riparte da zero. A tal fine la squadra è stata rinforzata soprattutto a centrocampo su indicazione del tecnico ma i tifosi possono dormire sonni tranquilli, infatti non c’è l’intenzione di cedere Hallfredsson e Jorginho FastWeb.it
SETTI entusiasta della piazza «Tutto bello, anzi fantastico. Lo sapevo, lo immaginavo, ma non così tanto. Verona è una piazza eccezionale. So che avevi delle perplessità, le capisco. Sto lavorando per vincere ogni diffidenza. Sono venuto a Verona perché mi piace il calcio e so che questa piazza ha grandi potenzialità. Mi è piaciuto quello che abbiamo fatto. Da Sogliano in giù. Abbiamo cercato di dare una struttura alla società. Ho parlato col mister. Ho trovato una grande persona determinata. Mandorlini ha bisogno di fare l'allenatore. L'anno scorso ha fatto tante cose. Ora si dedicherà al mestiere, al suo mestiere. E lui è felicissimo. Ora ci sono tanti occhi a guadare il Verona. Quattro occhi o sei, invece di due, sono meglio. La squadra mi piace Sogliano ha lavorato benissimo. Abbiamo fatto delle scelte. Detto senza giri di parole: abbiamo fatto delle valutazioni. Per noi ci sono dei giocatori che l'anno scorso hanno dato il massimo e che più di così, francamente, non potevano dare. Per questo siamo intervenuti. Il nostro spirito è questo. Migliorare dove possiamo per quanto possiamo».
C'è l'attacco da sistemare. Setti è chiarissimo: «Arriveranno due giocatori con i fiocchi state sicuri. Nomi? Li avete fatti voi, ci siete vicini. Noi siamo determinati ad arrivare ai nostri obiettivi. Sforzini ci piace. Certo. Ma non ci facciamo prendere per il collo e neanche in giro. Se c'è la possibilità arriva se no, ci sono delle alternative».
Fatic è più di una scommessa. «Un potenziale campioncino che s'è perso. Questa è la sua ultima possibilità. Lo sa benissimo. Lo abbiamo preso con una formula che può essere vantaggiosa per noi. Ci crediamo fortemente» TGGialloBlu.it
SOGLIANO «Fatic può far vedere se vuole davvero fare il giocatore, non ho problemi a prendere un atleta desideroso di riscatto. A prescindere dalle uscite penso che ad oggi servano un paio di attaccanti. Non abbiamo fretta, la squadra intanto si allena tranquillamente. Per il momento sono contento degli innesti».
Aggregato al gruppo il centrocampista Harbuzi: «Il mister lo vuole valutare, non sono abituato ad esaltare prima di vedere un giocatore sul campo. Calciatori che hanno fame e volontà pur senza certezze mi piacciono, ho sempre lavorato con chi deve recuperare qualcosa. Oltre al mercato conta l'unione, la creazione di un gruppo compatto. Ci sono delle liste da rispettare, sono corretto con chi deve essere ceduto. In un momento di crisi come quello attuale un calciatore deve comunque considerarsi un privilegiato, cambiare è una cosa normale. Il calcio sta vivendo un momento di difficoltà, ogni anno fare mercato è sempre più complicato» HellasVerona.it
MANDORLINI «Il gruppo sta cambiando, in linea di massima eravamo d'accordo che le cose andassero così. Devo comunque ringraziare chi è andato via e ha dato un grande contributo nello scorso campionato».
Molti i movimenti di mercato portati a termine dalla nuova dirigenza, ma la rosa è ancora work-in-progress. «Dietro qualcosa dobbiamo fare, in mezzo la situazione va completata, mentre davanti siamo un po' fermi. Abbiamo due-tre obiettivi, qualcosa dovremo fare soprattutto in attacco. Gomez Taleb centrale può essere una alternativa. Allenare il Verona significa essere alla guida di una grande squadra le pressioni è giusto che ci siano. Noi non abbiamo bisogno d'altro che dell'entusiasmo dei ragazzi e della gente. Pensiamo a fare il nostro dovere, lo spirito di squadra è fondamentale. Avremo i riflettori puntati su di noi e per questo dovremo essere ancora più bravi. Serve equilibrio, stiamo coi piedi per terra, poi il campo rivelerà le vere
qualità» HellasVerona.it
LANER: «Si tratta di un graditissimo ritorno a casa, per me è un sogno. Qui sono cresciuto, si è presentata un'opportunità da non sottovalutare. Ringrazio lo staff e tutti i dirigenti che hanno creduto in me, cercherò di ripagare la fiducia. Nella mia carriera ho avuto alti e bassi, lo sviluppo del percorso è stato duro ma mi ha fatto bene. Conosco il campionato di Serie B, è arrivato il momento di consacrare tutto ciò. Sono uno che non molla mai, ho trovato il modo di tenere alta la tensione, torno a Verona con grande voglia. Sono stato chiamato dal Cagliari in A, tornare all'Albinoleffe era stata una piccola sconfitta. Ci tengo particolarmente a far bene con questa maglia. Sono passati dieci anni dall'esordio in prima squadra, Mazzola mi ha insegnato veramente molto. Ora il Verona è cambiato, si tratta di un'ottima formazione» HellasVerona.it
FATIC: «Ho passato un periodo negativo con due operazioni, commettendo poi qualche errore e per questo ho pagato. Ora comincio da zero una nuova vita, devo ringraziare la società che mi ha fortemente voluto. Tutto mi ha aiutato a crescere e capire, spero di ritrovare in questo campionato me stesso perché so quanto posso dare. Sono fuori di casa da 13 anni, forse ho pagato un po' la nostalgia. Voglio dimostrare a tutti il mio valore. Mandorlini mi conosce bene, spero di evidenziare i valori sul campo. In Nazionale ho giocato a centrocampo, se devo esprimere la mia preferenza prediligo il ruolo di terzino, ma sono stato schierato pure come esterno alto. Di fatto sono cresciuto nella Stella Rossa, arrivando in Italia a 19 anni. Ho in Bjelanovic un grande amico, Bacinovic è un bravo ragazzo, ci aiuterà di sicuro» HellasVerona.it
Ecco BACINOVIC: «Il Verona è un'ottima squadra una compagine con grandi ambizioni. Qui ho più possibilità di giocare, il mio desiderio è portare l'Hellas in serie A. Avevo molte offerte anche dall'estero, ho scelto io di venire qui. L'ultimo anno ho disputato poche partite, cercavo un ambiente che mi desse fiducia. Voglio giocare, dare il mio contributo per il bene del club. Verona già per tradizione e storia è una grande società. Mi trovo bene in un centrocampo a tre, ma anche a quattro non ci sono problemi. Mi ispiro soprattutto a De Rossi e Pirlo. Se dovessi scegliere un allenatore a cui sono particolarmente legato direi soprattutto Delio Rossi» HellasVerona.it
CARROZZA «Sono arrivato in una grandissima piazza e sono davvero felicissimo di essere qui. Voglio subito tornare in serie A con il Verona. Sono un esterno alto d’attacco, un giocatore che non molla mai. Da quando ho iniziato ho sempre pensato a giocare partita dopo partita per arrivare il più in alto possibile. Ho avuto la fortuna di vincere cinque campionati a Gallipoli, che mi hanno dato grande slancio per la mia carriera. Poi a Varese è arrivata la consacrazione, lì ho imparato tanto. Venire qui però è come essere in serie A» HellasVerona.it
CRESPO «La società ha voluto fortemente portarmi a Verona e sono molto soddisfatto della mia scelta. Questa è una grande città e una grande squadra. Posso giocare sia a sinistra che a destra, non fa differenza. Rispetto allo scorso anno non siamo più una sorpresa, abbiamo i riflettori puntati su di noi, ma ci sono tutti i presupposti per fare al meglio» HellasVerona.it
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NUOVO ALLENATORE PER LA PRIMAVERA: Si tratta di Roberto LORENZINI nato a Milano nel ’66, prodotto del vivaio rossonero, ha militato nel corso della sua carriera da difensore anche tra le fila di Genoa e Torino
MANUEL MANCINI E DARIO CAMPAGNA, non compresi nel nuovo progetto HELLAS, non sono stati convocati per l'avvio della preparazione: i due sono in attesa di diversa sistemazione...
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PRESENTATO IL NUOVO PALLONE PER LA SERIE B 2012-2013 è caratterizzato da un‘innovativa costruzione a 22 pannelli termosaldati...
IN BREVE A PIÉ PAGINA
VITA DA EX: Mauro German CAMORANESI? 35enne va al RACING in Argentina. Mister Gigi SACCHETTI in vacanza... Valon BEHRAMI, centrocampista svizzero 'esploso' nel VERONA di FICCADENTI del 2004/2005 passa dalla FIORENTINA al NAPOLI... Chi si ricorda di IOVINE 12 presenze nel 2007-2008? Ha 27 anni e giocherà in Serie D con la neopromossa TORRES...
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RASSEGNA STAMPA
Gardini: "Hallfredsson e Jorginho restano"
Il nuovo direttore generale del Verona blocca le speculazioni di mercato sui due gioielli del centrocampo.
La cavalcata della passata stagione ha ridato slancio ai tifosi dell’Hellas Verona e posto la squadra fra le favorite della prossima serie B. Il nuovo direttore generale dei veneti, Giovanni Gardini, non si nasconde ma frena comunque i facili entusiasmi.
“L’obiettivo per la stagione è provare a migliorare i 78 punti dell’anno scorso - ha dichiarato il dirigente degli scaligeri in esclusiva a Sportal - ma comunque si riparte da zero”.
A tal fine la squadra è stata rinforzata soprattutto a centrocampo “su indicazione del tecnico” ma i tifosi possono dormire sonni tranquilli, infatti “non c’è l’intenzione di cedere Hallfredsson e Jorginho”.
A completare il reparto potrebbe esserci anche l’ex promessa svedese Harbuzi, che è stata aggregata alla squadra e verrà valutata in ritiro.
FONTE: FastWeb.it
Il Verona è un cantiere appena aperto, Setti e Mandorlini tranquillizzano i tifosi: "La rosa verrà completata, vogliamo alternative in ogni ruolo"
Il confermato tecnico Mandorlini fa capire che ancora molto è da fare sul mercato: "La B è un campionato duro e difficile, davanti dobbiamo ancora completare la rosa".
18/lug/2012 14.17.00
di Andrea Vovola
Una storia da onorare, alcuni l'hanno vissuta, altri si attaccano ai racconti dei tifosi più anziani. 11 anni distanti dalla Serie A e qualche mese fa a un passo dal ritorno. Ora bisogna ricominciare... quasi da zero con la presidenza in mano a Maurizio Setti e le briglie della squadra strette da Mandorlini.
Fare mercato e non lasciarsi andare a facili gioie, anche se in casa scaligera si respira felicità a partire dai tifosi, già in 1153 hanno comprato l’abbonamento per la prossima stagione.
“La B è un campionato duro e difficile - spiega il tecnico straconfermato - davanti dobbiamo ancora completare la rosa”. Dello stesso avviso anche il neopresidente Setti: “La squadra mi piace da morire e non è ancora finita. Vogliamo alternative in ogni ruolo”.
Arriverà quasi sicuramente Fatic, che vestirà la casacca gialloblù, ma questa volta non delChievo.Invece è stato ufficializzato ieri il ritorno di Simon Laner che per la terza volta militerà nel Verona grazie al prestito con diritto di riscatto dell’Albinoleffe, dove ha collezionato 36 presenze condite da 5 goal.
Nell’immediato futuro – assicura la ‘Gazzetta dello Sport’ - potrebbero unirsi alla squadraCocco in partenza dall’Albinoleffe dopo aver messo in fila 12 centri nella precedente stagione e anche qualcuno fra Ebagua, Pellè, Cacia e Caracciolo. E nei prossimi giorni potrebbe essere Martinho a tener desti i dirigenti gialloblù intenzionati a discutere la cessione con il Catania.
FONTE: Goal.com
ALTRE NOTIZIE
Fiorentina, qui Moena: Tifosi da Veneto e Friuli
18 luglio alle 13:07
Aumentano sensibilmente le presenze nel ritiro della Fiorentina a Moena, in particolare durante le sedute di allenamento della squadra. Nelle ultime ore sono stati affissi vessilli dei Violaclub provenienti da Mestre e Gorizia, oltre a quelli già presenti di Verona e Venezia. Ieri una delegazione di una ventina di elementi si è fatta viva da Bolzano, mentre da registrare il primo striscione polemico firmato dal Violaclub Feltre: 'Società ridicola, progetto inesistente, adesso basta!'.
Per il pomeriggio di domani, in vista del primo test amichevole contro i Monti Pallidi, sono attesi rappresentanti anche dalla Versilia e dal club degli 'Alterati viola', che raduna gruppi di tifosi della Fiorentina del centro-nord Italia.
Luca Cellini
FONTE: CalcioMercato.com
HELLAS VERONA
Hellas Verona, ovazione per Mandorlini alla presentazione
20.07.2012 23:15 di Federico Errante
Fonte: tggialloblu
Un'ovazione. Poi un coro ironico ("Mandorlini teron"). E poi tanti applausi. Un autentico bagno di folla per mister Mandorlini nella serata di presentazione della squadra in via Sogare. Il mister ha scherzato ("Mi hanno ingabbiato"), poi ha ricordato l'arbitro Massa con una battuta ("Da Dove ripartire? Ripartire dalla fine. Ma non troppo. In dialetto, no massa") e ha anche ricordato i giocatori ("Una domanda ricorrente che mi hanno fatto i giornalisti è da dove riparte il nuovo Hellas: credo sia giusto parlare di questi due anni, due anni incredibili fatti di risultati e quindi credo sia giusto anche ricordare i giocatori che ci hanno permesso di fare questo e che stasera sono qua con noi").
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 20 luglio
21.07.2012 01:30 di Marco Fornaro
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Hellas Verona, scaligeri scatenati. E le uscite...- Ufficiale Pesoli, si continua a lottare per Caracciolo, duello con il Chievo. In uscita Gepy Pugliese, conteso da Juve Stabia e Bari. Scaglia ad un passo dalla Pro Vercelli
Lanciano, dall'odio all'amore - Delle discussioni avevano arenato la trattativa con Fofana e Pepe, indirizzati alla Paganese. Poi un dietrofront. Un pazzo dietrofront. Prima dell'ufficialità in Prima Divisione, il cambio di rotta, la riappacificazione. Fofana nella serata era in sede per firmare, mentre Pepe si sta avvicinando: la prossima può essere la settimana giusta. Rinnovano Volpe e Mammarella.
Juve Stabia, le trattative - Ufficiale Genevier, Pugliese si allontana. In arrivo c'è Ragusa, attaccante che alla Reggina ha dimostrato di avere stoffa per la categoria.
Annotazioni di mercato - Lo Spezia può prendere Bentivoglio, si aspetta la decisione della Giustizia Sportiva. L'Ascoli prende Famà, Paci al Siena e Del Prete al Novara. Larrondo è la prima scelta del Brescia per l'attacco. A Modena arrivano Colombi, Ardemagni, Di Stasio e Massacci. Il Lecce chiede informazioni per Di Roberto, ma il Cesena resta in vantaggio.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 19 luglio
20.07.2012 01:00 di Marco Fornaro articolo letto 831 volte
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Verona scatenato - Tante operazione in ambito scaligero, dove è stato ufficializzato Martinho in giornata. Nel frattempo si stringe per Cocco, mentre Pesoli è oramai ad un passo. Intanto le prossime ore saranno decisive per il futuro di Sasa Bjelanovic. L'obiettivo Calil rischia di sfumare: il Bologna si avvicina sempre più
Spezia, lavori in corso per l'attaccante - E' il pezzo mancante ad un puzzle montato, per ora, perfettamente. Jeda si allontana, la Juve Stabia insiste per il leccese. Si raffredda la pista Sammarco per il centrocampo.
Lanciano, che intrighi di mercato - A lavoro la matricola abruzzese, che dopo la quasi ufficialità per Fofana alla Paganese, è riuscito a sorpresa a metter da parte gli screzi dei giorni precedenti e soffiare il calciatore ai neo promossi in Prima Divisione. Intanto ufficializzati Hottor e Testardi. Chiesto in prestito all'Atalanta Nadir Minotti.
Ternana, la situazione - Piacciono Botta e Catellani, la prossima sarà la settimana delle trattative pronte ad entrare nel vivo. : in agenda un incontro per Mareco, mentre nel mirino c'è Paolucci.
Annotazioni di mercato - La Reggina tessera Baiocco e fatica a piazzare Cosenza, che ha rifiutato Pro Vercelli e Ucraina. Gli stessi calabresi frenano per Guarna: eccessiva la richiesta dell'Ascoli. A Bari si avvicina Barraco, il Novara ufficializza Piovaccari. Il Cesena chiude con Andrea Rossi.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 18 luglio
19.07.2012 01:30 di Marco Fornaro
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Juve Stabia, lavori in corso - Dopo Cellini, il diesse Di Somma è pronto a chiudere per Sasà Bruno per l'attacco, mentre c'è un sondaggio in corso per Kyeremateng. Fatta anche per Ogolong
Hellas Verona, Sogliano-show - Caracciolo resta un obiettivo concreto, Jeda la pronta alternativa. Intanto torna di moda Pesoli e arriva la firma di Martinho.
Spezia, ecco le piste aperte - La rosa necessita ancora di qualcosa, Nelso Ricci sta provvedendo a far andare tutto per il verso giusto. In difesa Valerio Di Cesare è ad un passo: in caso di fumata nera, pronto Daniele Martinelli dal Vicenza e seguito anche dal Livorno. Si lavora per la pista Sammarco.
Lecce-Pescara: l'intreccio - Il Pescara chiede Benassi, il Lecce ringrazia e saluta con un secco no che porta gli abruzzesi a lavorare la pista Rafael. Nel frattempo i due club sono in "competizione" per Denilson Gabionetta.
Annotazioni di mercato - Il Varese chiude per Rubinho, Del Prete firma a Novara. La Pro Vercelli ufficializza Scavone ed è ai dettagli per Scaglia, mentre Cia è cercato dalla Ternana. Gherardi arriva in ritiro a Bari: qualche giorno di prova, se tutto andrà bene contratto annuale. Intanto il Lecce chiude per Vinetot, Reggina e Cittadella piombano su Improta. Il Cesena trova l'accordo per Rossi. Modena: ecco Andelkovic.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 17 luglio
18.07.2012 01:35 di Marco Fornaro
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Hellas Verona, Sogliano scatenato - Colpi su colpi quelli messi a segno dal diesse scaligero, che ufficializza Simon Laner, Pasquale De Vita e Ivan Fatic, lavora ancora Sforzini ed alcune alternative come Jeda e Caracciolo, mentre è vicino a Martinho. Rinnova Frattali.
Spezia, si torna alla carica - Ferronetti approda a Torino: il che libera Valerio Di Cesare verso la compagina allenata da Michele Serena, che pensa a Sammarco e potrebbe vedere Felice Evacuo verso la Lega Pro, sponda Perugia.
Juve Stabia, ecco il bis di colpi - Continua a lavorare il diesse Di Somma, che ufficializza Cellini ed è vicino a Pugliese. Si tratta Hoxha.
Annotazioni di mercato - Duello Crotone Grosseto per Bazzoffia, la Pro Vercelli ufficializza Carraro. L'Ascoli trova il rinnovo di Peccarisi, il Brescia quello di Martina Rini. Il Lanciano tessera Bacchetti. Il Modena fa poker: Andelkovic, William, De Bode e Sturaro. Piace anche Bindi. La Ternana segue Botta e l'Ascoli prende Zaza. Intanto la Reggina lavora per Valoti e Improta.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 16 luglio
17.07.2012 01:15 di Marco Fornaro
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Hellas Verona, tra partenze e nuovi arrivi - Bjelanovic, dopo la cessione di Pichlmann allo Spezia, è il secondo attaccante da piazzare, dopo la trattativa mal riuscita con il Rjeka. Le richieste non mancano: Grassophers, Bursasport, Livorno e Cittadella le indiziate. Nel frattempo si preme per Vasco Regini, mentre son stati fatti deon sondaggi per Valdifiori. Cangi e Le Noci alla Cremonese. Andrea Cocco, intanto, si avvicina.
Ternana, scatenati gli umbri - Prosegue il lavoro del diesse Cozzella, pronto a chiudere su diversi fronti: Papini, Cia e Mareco i nomi caldi di giornata, mentre dal Catania è in arrivo Giordano Maccarone. Ufficializzato, intanto, Maurizio Lauro.
Lanciano, occhi puntati sulla neo promossa - Gli abruzzesi continuano a monitorare diverse piste. Piace Pepe, mentre sfuma Lupoli, vicino al Varese. Interessa Foti, si avvicina Rachid Arma, che con il fallimento della Spal si può liberare.
Annotazioni di mercato - Ufficializzati Granoche e Farias dal Padova, per la porta dell Reggina sfuma Avramov, resta caldo il nome di Guarna, per cui l'Ascoli avrebbe trovato il sostituto: Zandrini, infatti, è il nome dell'ultima ora. Anche Papa Waigo vorrebbe lasciare i marchigiani, che seguono Reginaldo. L'Udinese ci prova per Saponara, tra mercoledì e giovedì ci sarà un incontro tra Bologna e l'entourage di Grillo, mentre Djuric va verso la Cremonese. Stesso percorso per Alessandro Marotta, in partenza da Bari. La Pro Vercelli segue Gorzegno e Pedrelli, il Crotone cerca l'accordo per Essabr, mentre sfuma Morga. Il Livorno è vicino a chiudere per Sini. Andrea Cristiano verso Varese.
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 15 luglio
16.07.2012 01:20 di Marco Fornaro
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Spezia, occhi puntati sull'attaccante - Ufficializzato Pichlmann, Spinelli gioca al rialzo per Spinelli: 2.5 mln l'ultima proposta del patron amaranto che lascia perplesso il diesse Ricci, con cui ci sarà un incontro in settimana. Le possibiltià sono quelle di inserire contropartite come Cesarini e Murolo.
Lanciano, ecco i colpi - Vicini Paghera, Rosania, Ciofani e Bacchetti, si continua a trattare Rachid Arma: si attende la grana Spal da risolvere per poi procedere. Nel frattempo ecco anche Emanuele Testardi.
Bari, tra partenze e nuovi arrivi - Presentati oggi i nuovi arrivi, è tempo di partenze in casa Bari. AbdelKader Ghezzal e Alessandro Marotta sono i primi nomi in esubero, con il centravanti campano che potrebbe essere sostituito da Federico Gerardi. Ufficializzato il ritorno di Lamanna, mentre si lavora ancora la pista Zampa.
Annotazioni di mercato - A Grosseto arrivano Tozzi e Falzarano, Cocco è in procinto di chiudere a Verona. Il Fortuna Dusseldorf accelera per Nadarevic, con Gigliotti (Novara) che torna in Argentina. Il Crotone trova Bajza per la porta, mentre Zigoni è ufficializzato dalla Pro Vercelli. La Juve Stabia preme per Maniero.
FONTE: TuttoB.com
martedì, luglio 17th, 2012 | Posted by Daniele Andronaco
Calciomercato Verona, Sogliano: “Sforzini è un nostro obiettivo, ma…”
C’era anche Sean Sogliano a Sandrà, alla prima conferenza stampa della stagione del Verona. Il direttore sportivo ha parlato soprattutto di mercato: “Stiamo allestendo una buona squadra ma manca ancora qualche tassello per completare l’organico. Nomi preferisco non farne, non voglio dare vantaggi alle concorrenti”. Un nome già noto è però quello di Ferdinando Sforzini: Per portare a termine una trattativa occorre essere in due, la società che vende e quella che acquista. Sforzini è un obiettivo del Verona ma al momento non ci sono le condizioni per portarlo qui. Vedremo se con il passare dei giorni cambierà qualcosa. Certamente ci sono altri giocatori che stiamo monitorando, non saremo scoperti in attacco all’inizio della stagione”. Intanto oggi è stato ufficializzato il terzino Fatic, reduce da diverse stagioni in ombra: “Può far vedere se vuole davvero fare il giocatore, non ho problemi a prendere un atleta desideroso di riscatto”.
FONTE: SerieBNews.com
Mimmo rimugina ancora: «Play off? Così sono ingiusti»
I PROTAGONISTI. Tanti cori e un lunghissimo applauso ai due gialloblù
Maietta pensa al futuro ma rimugina sul passato E Ferrari si commuove per l'affetto dei tifosi: «Non so cosa ho fatto per meritarmi tutto questo»
22/07/2012
Storia di applausi presenti, passati e futuri. A uno riempiono il cuore di orgoglio. A l'altro gli occhi di lacrime. Due facce della stessa medaglia gialloblù. Mimmo Maietta e Nicola Ferrari. A entrambi i tifosi hanno tributato un lungo, lunghissimo coro quando, alla presentazione della squadra in via Sogare l'altra sera, il loro nome è stato scandito dagli altoparlanti. Un boato per entrambi. Ricco di aspettative per Mimmo, pronto a cavalcare la nuova stagione con i nuovi compagni sperando di centrare l'obiettivo sfumato l'anno scorso. Amaro e troppo duro da digerire per Nicola, che in campo non ci sarà per tre anni, squalificato nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse.
LA BANDIERA. Mimmo «coast to coast» ha lasciato il segno nel cuore gialloblù. Non c'erano dubbi. Ma la riprova è arrivata puntuale. Un riferimento in campo e una bandiera per la curva. Che applauso eh Mimmo? «È uno spettacolo ogni volta che ci incontriamo. Sono senza parole, mi fa strapiacere, mi rende orgogliosissimo di essere qui». Come senti l'ambiente con i nuovi arrivi? «Come sempre dovremo essere bravi noi a inserire gli ultimi arrivati e a farli star bene. La cosa importante è che sono tutti bravi giovani con la testa sulle spalle e con tanta voglia di fare bene». Tu sei un riferimento in campo e fuori, una responsabilità? «Ma me l'assumo volentieri, per questa squadra, per questa società, per questi tifosi. Dare una mano anche nell'ambiente dello spogliatoio è un onore, lo faccio volentieri». Rifarai ancora qualche gol «coast to coast» tipo a Torino o col Varese? «Ma spero di sì, la cosa più importante è difendere, non farli fare i gol, ricordiamoci che sono un difensore. Poi chissà, il mister dice che sono matto e io ci proverò tante altre volte, tutte quelle che potrò. Lo rifarò, promesso». Hai già legato coi nuovi compagni? Qualcuno in particolare? «Ma con tutti, soprattutto con Grossi e Carrozza con i quali mi sono trovato subito a pelle». Superato l'amaro in bocca per l'anno scorso? «No, ancora non del tutto. Ci pensavo e ne parlavo anche giorni fa, a volte mi assento, penso a come è andata. Una delusione anche per tanti amici miei e tifosi giù in Calabria». Ma ti piace questo sistema di play off? «No, io l'ho sempre detto, è ingiustissimo. E non si possono fare paragoni con quando li abbiamo fatti noi in C: eravamo solo a 2, 3 punti di distacco. Quest'anno erano 10, non mi sembra giusto anche perché la B è dura e 10 punti si suda veramente tanto per farli. Io avrei fatto una finale secca Sassuolo - Verona, le squadre che se lo erano meritato di più».
IL BOMBER. Che emozione per Nicola Ferrari. E che amarezza: l'affetto del pubblico e sapere di non poter correre sotto la loro curva a esultare. Nicola, è stato duro quell'applauso? «Sì perché mi mancherà tanto. È un momento un po' così, ma magari un giorno riuscirò a ringraziarli. Non riesco ancora a capire che cavolo ho fatto per meritarmi tutto questo, magari qualcosa avrò fatto, ma nella mia testa mai mi sarei immaginato una roba del genere. Qui continuano a fidarsi di te. «È la cosa più bella e a prescindere dal giocatore penso che essere riconosciuto come uomo sia la cosa più importante. Quello che mi sorprende di più è che in un anno e mezzo, due anni, si sia instaurato un rapporto così profondo. E non finirò mai di ringraziarli questi tifosi e chissà mai che non possa tornare veramente a gioire con loro. Io ci credo veramente. Abbiamo vissuto delle emozioni importanti, loro mi hanno dato tanto e io spero di poter continuare a dare qualcosa per ripagarli».
Marzio Perbellini
«Soli contro tutti», ma in campo c'è il dodicesimo uomo
LA PRESENTAZIONE. Passerella della squadra ma è il pubblico dell'Hellas ad entusiasmare. In quattromila ad applaudire le vecchie conoscenze ed i nuovi arrivati L'allenatore: «Ricominceremo da dov'era finita a giugno, ma no Massa»
21/07/2012
«Soli contro tutti. Come sempre». Lo ha detto Andrea Mandorlini riassumendo in uno slogan la missione che attende il nuovo Verona. Soli, ma in ottima e numerosa compagnia. Perché la presentazione della squadra tenutasi ieri sera, alla vigilia della partenza per il ritiro di Santa Caterina, in Val Gardena, ha avuto il pubblico delle grandi occasioni. Quattromila persone a riempire la tribuna del campo di via Sogare: i veri protagonisti della serata. Certo: i giocatori si sono presentati uno ad uno, facendo passerella sotto la guida a tratti incerta delle due giornaliste televisive Federica Masolin di Sky e Daniela Scalia di SportItalia. Ma in realtà è stato quello che il presidente Maurizio Setti ha definito il «dodicesimo uomo dell'Hellas» a presentarsi ai giocatori: alle vecchie conoscenze, gratificate dalle ovazioni maggiori; ma soprattutto ai nuovi arrivati sorpresi da tanto calore.
Si è trattato di uno spettacolo nello spettacolo. Iniziato alle 20.30 e terminato un'ora dopo con una certezza: l'entusiasmo dei tifosi per l'Hellas Verona non ha bisogno di ritiri, preparazioni o allenamenti, È già perfettamente in forma. Pronto a spingere la squadra e la società verso quel traguardo che tutti si ostinano a non pronunciare, ma che tutti hanno ben chiaro nei loro pensieri. Lo ha detto il presidente di oggi, che ha voluto a fianco a sé sul palco quello di ieri: «Il vero presidente è lui». Una continuità che il pubblico ha apprezzato e gratificato. Così come Setti si è dichiarato «esterrefatto» per quel «pubblico da pelle d'oca». «Il mio compito è fare in modo che tutti facciano il massimo», ha poi sottolineato, «per trovare gli stimoli giusti e fare un campionato al meglio possibile. Poi vedremo dove andare». Dopo la passerella di politici - l'assessore veronese allo Sport Marco Giorlo ed il vicepresidente della Provincia Fabio Venturi - e degli sponsor è toccato dunque alla rosa sgranare i suoi petali gialloblù.
Dando il là allo spettacolo: una sorta di duetto tra pubblico e giocatori, con tanto di tormentone. È iniziato con il terzino spagnolo José Angel Crespo, presentatosi con le scarpe di un colore assai vivace e salutato dal coretto «Ti gà le scarpe rosse...». È continuato con il «Pe-pe-pe Pesoli, pe-pe-pe Pesoli» a salutare il difensore arrivato dal Siena e con il «Ti gà le scarpe normali...» per il meno estroso Grossi: «Ma mi comprerò le scarpe gialle!». Ed ha toccato l'apice con il «Mandorlini teròn» scandito a salutare il mister che è salito sul palco per ultimo. «Calmi... quest'anno mi hanno messo in gabbia», ha spiegato l'allenatore al suo popolo. «È bello rivedervi ed ancora di più risentirvi. Il nuovo Hellas ripartirà da quanto fatto in questi due anni di risultati incredibili raggiunti anche grazie a chi stasera non è qui perchè è andato a giocare in altre squadre. Ripartiremo dalla fine ma non troppo: in veronese ma no massa!». Un chiaro riferimnento a quell'ultima maledetta partita con il Varese ed agli strafalcioni dell'arbitro di Imperia.
Una battuta studiata, come lui stesso ha ammesso, per poi chiudere con l'ordine di servizio: «Giocare e tifare per l'Hellas non è mai facile. Ti regala qualcosa di grande e ti chiede di essere forte. Me lo avete insegnato voi: siamo sempre soli contro tutti». Il resto è stato coreografia. Dalle nuove maglie, con la terza in nero con lo stemma giolloblù crociato a richiamare colori e marchi degli anni tra le due guerre mondiali. Alle piccole mascotte Aurora e Sofia in maglia gialloblù e con gli orecchini a forma di scala. Dalla gente ammassata sulle cancellate a destra della tribuna, troppo piena per ospitare tutti i tifosi che hanno voluto salutare la loro squadra. All'applausometro che ha premiato Nicola Ferrari strappandogli un'evidente commozione.
Bruno Fabris
Un anno fa da outsider
Oggi scatta in prima fila
21/07/2012
Era già tutto previsto, l'Hellas non tradisce mai. Entusiasmo, passione, emozioni, non è mancato niente, ieri sera, all'appello dell'Hellas, sul campo intitolato a uno dei grandi del passato, Aldo Olivieri. C'è stato anche un filo di commozione, quando la gente ha cercato, voluto, scandito, l'applauso per Giovanni Martinelli, a braccetto con Setti, l'uomo al quale il pres ha affidato la "sua" creatura.
C'è stato tutto e anche di più, con un pubblico "da campionato", imbeccato da un mister come sempre in gran forma. "Siamo soli contro tutti" ha ribadito Mandorlini, ripetendo uno slogan che gli è caro. Certo, il Verona lo sarà (però, attenzione al facile vittimismo...), ma dovrà essere più forte di tutto e di tutti, anche delle sue stesse certezze, perfino delle sue stesse paure.
Sarà una stagione diversa, questa. Molto diversa. Più difficile. Più complicata. L'Hellas non è più la simpatica matricola di un anno fa. L'Hellas parte in pole position e se non bastava quello che ha fatto un anno fa, è arrivato il nuovo corso di Setti. E' arrivato il «ciclone» Sogliano, capace in un mese di aggiungere nomi e qualità, di assemblare un Verona "da serie A". Il resto, cioè la parte più bella (e più complicata) tocca ora a Mandorlini. Un anno fa era un outsider e sfiorò il miracolo. Oggi ha in mano uno squadrone, cui si chiede soltanto di essere pari alle attese. Cioè di vincere. Cioè, la serie A. Il sogno riprende, più grande e più forte, stavolta non deve finire sul più bello. Buon viaggio, vecchio Hellas...
R.T.
Mercato Hellas, c'è anche Pesoli difensore dalla A. Adesso, il bomber
UN ALTRO COLPO. Ecco il pezzo che serve per completare la difesa. Oggi potrebbe essere il giorno di Cocco, ma restano in piedi anche altre candidature. Mandorlini ha tra le mani un gruppo solido. Bjelanovic verso il Cittadella
20/07/2012
Verona. C'è anche Emanuele Pesoli, giusto per non farsi mancare nulla. Antico obiettivo di Sean Sogliano, suo giocatore a Varese. Era nel mirino da tempo, il Verona ha aspettato solo il momento giusto prima di portarlo a casa. Pesoli, legato al Siena da un altro anno di contratto, ieri non ha giocato l'amichevole contro il Genova International nel ritiro di San Vito di Cadore. È rimasto in borghese, poi ha salutato tutti. Sapeva già tutto. Il Verona ha bruciato la concorrenza del Novara, che al Siena ha dato Paci e che in cambio avrebbe voluto proprio Emanuele. Trentadue anni il 31 agosto, Pesoli assicura alla difesa centimetri e una buona disinvoltura nel far partire l'azione. Preso a titolo definitivo, altro colpo di primo livello. Oggi l'annuncio. Il resto arriverà, ma difficilmente oggi, per l'attacco. Andrea Cocco, ariete dell'Albinoleffe non controriscattato dal Cagliari, è in mano a Sogliano. Dodici gol con l'Albino, tanta forza, una spina costante per gli avversari. Il posto lo libererà Sasa Bjelanovic, vicino ad un Cittadella che vorrebbe averlo già stasera per la presentazione ai tifosi ma che ha anche chiesto una sostanziosa mano al Verona per il pagamento dell'ingaggio. Solo una tappa intermedia di una grande estate. Tutto d'un fiato il mercato dell'Hellas. Sogliano prima ha seminato, poi ha raccolto.
SENZA PERDERE TEMPO. Un mese scarso, non di più. Per compiere la rivoluzione è bastato poco. Colpo di spugna, senza esitare un attimo. Sinonimo di idee chiare in campo e non solo. Il nuovo Verona ha un'aria completamente diversa, fedele alle promesse di una dirigenza accolta con un sospetto di fondo via via scemato con l'arrivo dei fatti e delle promesse mantenute giorno dopo giorno. Aria nuova, passi decisi, mosse puntualmente azzeccate, obiettivi raggiunti come da programma. «Non mi aspettavo tutti questi cambiamenti», diceva martedì Mandorlini a Sandrà, anche lui in un certo senso travolto da una condotta tanto perentoria quanto efficace. Sogliano non ha trascurato nulla, nemmeno i tempi di mercato. Ha tenuto il gioco sempre in mano, fra la sede e gli hotel milanesi. A volte ha viaggiato veloce, altre volte ha rallentato. L'andatura l'ha comunque sempre decisa lui.
SOPRATTUTTO I DETTAGLI. Scavare nelle pieghe dei nuovi arrivi dà ancora più sicurezze. Sta nascendo un Verona molto eclettico, fedele al 4-3-3 di Mandorlini ma con interpreti capaci di spostarsi sul campo in varie posizioni senza per questo vederne intaccato il rendimento. Crespo può andare a destra o a sinistra, Martinho sarà uno dei tre attaccanti ma può diventare anche il vice-Hallfredsson. Fatic, nato per spingere a sinistra, è stato terzino negli esordi con l'Inter ma anche attaccante nel tridente di Gasperini. Calvano e Laner sanno stare dappertutto, Grossi può indietreggiare di qualche metro così come accentrarsi. «Forse fra tutti il più esterno è proprio Rivas», ricordava Mandorlini, che avrà già in testa tutti i movimenti possibili e immaginabili di una squadra di livello assoluto.
L'ASTICELLA DI SEAN. Il Verona ha sempre lavorato su più fronti, ha saputo crearsi parecchi percorsi paralleli. Proprio per questo Sogliano spesso e volentieri ha potuto dettare le regole, sicuro del fatto suo e della bontà del lavoro di base. Emblematico come il Verona abbia sciolto la questione più problematica di tutte, legata alla sostituzione di Tachtsidis. L'Hellas ha puntato Giandonato, è andata da Iori senza trovare però l'assenso del mercato. Così Sogliano ha tagliato la testa al toro, è volato alto, fino a prendersi uno come Bacinovic certamente fuori portata per molti. Un colpo da maestro. E non è stato l'unico.
Alessandro De Pietro
Martinho&Calvano, attenti a quei 2
I NUOVI GIALLOBLÙ. Anche ieri presentazioni in serie per una squadra che riprende la marcia con grandi novità
Il brasiliano: «Sono qui per tornare a giocare in A...» La promessa: «Ho tanta voglia di trovare spazio...»
20/07/2012
Altre due facce nuove, per la cauda dell'Hellas. Ieri è toccato a Martinho e Calvano, accompagnati dall'immancabile d.g. Gardini, presentarsi al "popolo dell'Hellas". Non ha paura delle responsabilità, lo dimostra subito. Martinho guarda in faccia la serie A, la sfida, la insegue già. «Bisogna avere coscienza della nostra forza. Chiaro, serve trasferire questi valori sul campo. Il progetto però è stato costruito per arrivare il più in alto possibile, inutile nasconderlo». La sua vita è cambiata in un attimo dalla mano del Catania, dopo le giovanili con l'Atlético Paranaense e il calcio dei grandi col Paulista.
«È successo tutto in una notte, credevo che prima dell'Italia sarei andato in una squadra di prima fascia in Brasile. Invece il Catania ha voluto concludere tutto in fretta, ma in fondo è stata la soluzione più giusta». La saudade? Mai avuta, nonostante la stagione non facile di Cesena. L'abbondanza in attacco? «Problemi del mister, ma sono bei problemi questi», sorride Martinho, pronto a sistemarsi a sinistra, col dribbling sempre pronto. Il modello? Impegnativo. Ha sempre provato ad imitare Kakà. Nelle giuste proporzioni, ma con quelle movenze che possono restarti anche dentro se le provi e le riprovi tutti i giorni. Il Verona può riscattarne la metà a fine campionato, altro bell'affare archiviato da Sean Sogliano. Sembra il classico ragazzo della porta accanto, senza troppi fronzoli. «Sono un tipo sereno, amo conoscere tutto della vita. Non esiste solo il calcio. Voglio ad esempio sapere tutto di Verona, visitare i suoi monumenti, entrare nel suo passato e allo stesso tempo dare un contributo importante all'Hellas. In Italia ho imparato molto. Grazie a Giampaolo, che mi ha fatto esordire in A e poi mi ha voluto a Cesena. Ma anche grazie a Simeone, Arrigoni e Beretta, con cui ho vissuto un calcio diverso da quello dei primi anni».
Con Martinho c'è anche Simone Calvano, diciannove anni di muscoli e agonismo, soprattutto le scuole di Atalanta e Milan alle spalle. Viene da due infortuni seri, dall'ultimo alla caviglia sinistra sta ancora recuperando. Venti giorni ancora, poi sarà di nuovo tirato a lucido. Il Diavolo crede in lui, l'ha già certificato sborsando trecentomila euro per prenderlo dagli Allievi dell'Atalanta. Ha respirato l'aria della prima squadra, debuttato con la Lazio in Coppa Italia, assorbito i consigli degli amici Abate, Cassano, Antonini e Amelia. «Il Milan è un altro mondo - racconta - ma nessuno mi ha dato quanto l'Atalanta. Mi sono stati tutti vicino anche in momenti non facili, davvero persone speciali». Mezzala dinamica, preferibilmente a destra, Boateng come modello, una corposa collezione di maglie azzurre, due maestri in Primavera come Stroppa e Dolcetti. «Non mi piace però pensare al passato, qui al Verona voglio crescere e giocarmi le mie carte fino in fondo. Dovrò sgomitare per avere un posto, ma questo non mi spaventa affatto».
A.D.P.
Laner già di corsa. E Fatic...accelera: «Hellas, un sogno»
ALTRI DUE «COLPI». Grande entusiasmo per i due neogialloblù. L'ex Albinoleffe: «Come tornare a casa, in questa città son arrivato da...bambino». L'ex Chievo: «Ho perso troppo tempo, adesso devo recuperare...»
19/07/2012
Verona. Di nuovo a casa, dopo una vita. Simon Laner è tornato indietro nel tempo, come riavvolgere un lunghissimo nastro. Verona l'ha lasciato ragazzo e lo ritrova uomo. Dieci anni fa Sandro Mazzola dell'Hellas era il capitano e non il team manager di oggi. C'erano Adailton e Dossena, Pegolo e Cassetti, Gamberini e Papa Waigo. Non male. C'era soprattutto Alberto Malesani, uno che sui giovani ci ha sempre visto lungo. «Oggi tocca a te», gli disse prima di una partita di Coppa Italia col Cittadella. Simon non fece una piega, spirito guerriero già allora e tempra altoatesina perfetta per la battaglia. «Giocai anche una buona partita, fu un buon campionato, ma qualcosa ancora mi mancava», confida Laner, riferendosi alla lunga trafila di serie C, tappe obbligate per plasmare un giocatore vero.
IVAN DA COSTRUIRE. La storia di Ivan Fatic è profondamente diversa, un buco nero da colmare fra il periodo d'oro con la Primavera dell'Inter che vinse tutto e stagioni strane, fatte di amnesie e momenti da cancellare. Una volta il Genoa diede a tutti due giorni di permesso, lui se ne prese un altro paio senza dire nulla. «A volte sentivo la nostalgia. Sono andato via di casa a soli 13 anni, ci sta di star male. Altre volte però, lo ammetto, ho creduto di essere già arrivato. Sei giovane, guadagni molto, pensi di avere il mondo in mano. Invece non è così», sospira Fatic sotto lo sguardo paterno di Giovanni Gardini. «Non parliamo più di quel che è stato», il taglio netto ad un certo punto del direttore generale, uno che nel calcio ne avrà sentite abbastanza di storie così. Meglio ripartire, guardare avanti. Un animale a sinistra Fatic con l'Inter di Bonucci e qualche volta di Balotelli. Un treno con due piedi dolci come quelli di un attaccante. Della stessa idea fu Gianpiero Gasperini, che per un periodo al Genoa impiegò Ivan nel tridente, a sinistra, sempre nell'attesa di veder sbocciare un campioncino rimasto colpevolmente in embrione anche dopo Vicenza, Salernitana, Cesena, Chievo ed Empoli. La chiave è Mandorlini, uno che Ivan lo voleva da anni. «Voglio tornare il vero Fatic, col Verona sarà diverso. Il mister mi stima, la società ha creduto in me. Ripartirò da qui».
SENZA MAI FERMARSI. La carriera di Laner è invece tutta figlia del sudore della fronte, di ginocchia sbucciate e chilometri macinati. Non ci sono buchi neri. Il ragazzo nel 2003 in camera aveva già la medaglia di campione d'Europa Under 19. Due a zero al Portogallo nella finale di Vaduz del 26 luglio coi gol di Pazzini e Della Rocca. Era l'Italia di Chiellini, Aquilani, Mantovani, Lodi. Ma anche di Laner, entrato negli ultimi minuti al posto di Padoin. Darà molto al Verona, perché col Cagliari ha già visto la serie A e perché anche con un Albinoleffe da tempo condannato ha dimostrato di essere giocatore di razza. Laner in più è giocatore-bandiera, perché tesserato dal Verona per quattro stagioni di fila da ragazzino. Libererà così un posto alla lista principale dei diciotto, altra sfumatura da non sottovalutare. «A Verona ho trascorso l'infanzia, frequentato le scuole, fatto tutta la trafila col vivaio. Quasi non riuscivo a realizzare quando mi hanno parlato dell'Hellas. Qui si respira aria di calcio vero». Vicino a lui c'è Mazzola, pronto a caricarlo in macchina e consegnarlo a Mandorlini per l'allenamento. «I primi calcetti ai polpacci me li ha dati proprio lui», racconta scherzando Laner, mezzala destra ma anche sinistra, perfetto tassello per la mediana.
TEMPO DA NON PERDERE. Fatic ha fretta, deve rincorrere fin da ora. Magari inseguendo l'esempio dei suoi miti Chivu e Mihajlovic. I primi consigli sono stati quelli di Bacinovic, con cui Ivan divide la camera. Il resto arriverà. «La squadra è forte, non credevo così tanto. Ringrazio tutti, anche se so che le parole adesso non servono. Ci vogliono i fatti. Desidero dimostrare che quel periodo negativo è passato, far vedere che esisto ancora. Ho subito anche due operazioni, tante altre volte ho sbagliato io. Voglio che questo sia l'anno zero, al Verona è cominciata una nuova vita».
Alessandro De Pietro
Testa bassa, il morale a terra. E' in salita la strada di Ferrari
IL CASO. Anche l'attaccante al lavoro, nonostante la lunga squalifica: «La linea della società è chiara, sta con noi, lavora, poi vedremo» commenta il diesse gialloblù Sogliano
18/07/2012
Sorriso stiracchiato, abbronzato dalle vacanze sul Garda, certamente non sereno. Nicola Ferrari è a Sandrà con gli altri, già qualcosa dopo un'estate trascorsa ad aspettare sentenze, a parlare col suo avvocato e a viaggiare verso procure e studi legali. Tre anni di squalifica da sopportare, un ultimo grado di giudizio ancora lontano, la mannaia sulla sua testa senza troppa pietà, il ricordo di quel Rimini-Albinoleffe di quasi quattro anni fa ancora molto vivo, l'accusa di illecito sportivo letta e riletta mille volte. Ci vorranno ancora quattro o cinque mesi prima della decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport del Coni. Meglio sfogarsi sul campo, almeno non ci pensi.
La hall del Mod05, la casa dell'Hellas, è un continuo viavai. Fatic beve un caffè, Berrettoni è al telefono, Nicolas posa per i fotografi, Mandorlini dispensa battute, Maietta sorride a tutti, Russo e Carrozza se ne vanno per conto loro. Bel clima attorno all'Hellas, anche se fra poco gli arrivi si mescoleranno alle partenze. Un classico d'estate. Ferrari invece è in gabbia, intrappolato chissà per quanto tempo ancora. Il Verona gli ha aperto le porte per il raduno e il ritiro, anche se Nicola potrà solo allenarsi e guardare i compagni soffrire dalla tribuna già dalle prime amichevoli. Tutti hanno le mani legate, solo il Tnas può cambiare il suo destino.
«La nostra posizione è chiara - diceva ieri Sogliano -, il giocatore è con noi e resterà qui. La decisione l'abbiamo presa. Non può essere felice, questo è chiaro. Il problema è che ci sono dei tempi da rispettare e noi non possiamo farci niente. Diciamoci la verità, in questi casi si ha sempre la speranza che una sentenza venga ribaltata. Ma non accadrà certo fra una settimana, i tempi non saranno brevi. Non attraverserà credo momenti facili, Nicola dovrà convivere con una tensione che prima o poi non puoi non mettere in preventivo in una situazione come questa. Più di così però non possiamo fare». In questo senso, già il fatto di essere comunque in gruppo, lavorare con gli altri, può aiutare Nick a non perdere la sua... Dinamite. Aspettando tempi migliori...
«Una partita alla volta e voglio super Gomez»
ANDREA MANDORLINI
18/07/2012
Con l'abbronzatura, lo sguardo blu è ancora più tagliente. Nel giorno del suo 52° compleanno, Andrea Mandorlini riporta il Verona sul campo ad allenarsi per iniziare una nuova avventura. Tatuata sull'avambraccio sfoggia una piccola scala scaligera beneaugurante che avrebbe dovuto portarlo in A. Invece riparte dalla B con una squadra piena di novità. Più qualità, almeno sulla carta. Lui guarda il futuro con determinazione, ma non si scompone: aspetta i risultati. Sa che la piazza è calda e che dopo l'impresa dell'anno scorso si aspetta tanto, di più. Sul passato ci ha messo una pietra sopra, ma brucia ancora aver perso il treno per fare il salto di categoria. Ripartiamo da lì, dalla fine. Dai play off. Riapriamo la ferita.
Rimpianti? Tornassi indietro cambieresti qualcosa?
«Sì, cambierei Massa».
L'arbitro?
«Già, sono sempre dell'idea che gli episodi nella partita con il Varese sono stati determinanti»
Il rigore non concesso a Ferrari...
«Sì, poi l'espulsione, lì cambia tutto. Situazioni che stravolgono una stagione. Come il gol del Milan con la Juve. Vabbé, dai, non pensiamoci più, si ritorna sempre lì e non voglio più pensarci, era così giusto per rispondere alla domanda».
Il rapporto non proprio idilliaco con l'ex ds Mauro Gibellini ha influito negativamente sull'ambiente?
«Per quel che mi riguarda no. Gibellini per me non è mai esistito, non avevamo rapporti. Quando sono arrivato qui lui cercava un altro allenatore ... non potevo avere rapporti con queste premesse. Poi le cose sono anche migliorate. Si sono dette tante cose, lui ha detto un sacco di bugie. La verità è una e la conosciamo io e il presidente, il resto non mi interessa»
Primo giorno di allenamento, com'è questa squadra?
«Stiamo lavorando bene, manca ancora qualcosa, il mercato è ancora lungo e difficile e bisogna anche avere pazienza».
È un Verona che sta cambiando tanto però.
«Sì sta cambiando, ma deve rimanere la mentalità, quella di non mollare mai. Sta cambiando, magari non si pensa- va di cambiare così tanto. Ma va bene così. Ci stiamo rinnovando anche se quasi tutti i giocatori importanti sono rimasti».
A parte l'attacco, quanto manca perché la squadra sia completa?
«Mancano ancora diversi giocatori. Qualcosa dobbiamo fare dietro. In mezzo va completata e davanti abbiamo bisogno della punta. In linea di massima si può dire che dobbiamo fare qualcosa in tutti e tre i reparti. Ma andiamo con calma. Il 31 agosto è ancora lontanissimo. Adesso vediamo: prendere tutti adesso potrebbe essere controproducente, andiamo con calma, ripeto, questa è la linea che abbiamo scelto».
Una punta centrale però serve, che sia Sforzini o altro.
«Con Nicola fermo, lì c'è una situazione da definire. C'è Bjelanovic, ma dobbiamo vedere. Ma abbiamo tempo.
A proposito di Ferrari, una bella mazzata la squalifica.
«Faccio fatica a capire, mi pare tutto ancora così inverosimile. Faremo di tutto per stargli vicino, è un giocatore nostro, starà con noi. Poi anche lì dipenderà da come si evolveranno le cose».
Tanti giocatori sono partiti, alcuni stanno andando. Molti nuovi. E Tachtsidis alla Roma come lo vedi?
«Dispiace per tanti giocatori che non ci sono più e che hanno dato così tanto a questa maglia, ma questa è la vita, bisogna andare avanti cercando di fare sempre meglio. Meglio dell'anno scorso. Sarebbe già un passo importante. Con Tachtsi ci siamo sentiti, io lo vedo bene alla Roma, molto molto bene. Ha tutto per imporsi anche in una piazza difficile e c'ha una allenatore bravo. Per quel che mi riguarda gli auguro tutto il bene possibile. È un ragazzo che ha dato tanto».
Ora c'è Bacinovic.
«Giocatore che tutti dicono bravissimo, io non lo conosco così bene. Tutti ne parlano benissimo, soprattutto il direttore che l'ha avuto a Palermo, garantisce lui. Insomma, giocava in serie A. Come caratteristiche ci siamo, lo mettiamo davanti alla difesa».
Rivas e Carrozza come sono?
«Li vedo bene come esterni, hanno queste caratteristiche».
Grossi?
«Può giocare in diverse situazioni, anche dentro. Ma tutti e tre questi giocatori sono polivalenti. Possono venire dentro, e dipenderà dalle situazioni che si creeranno. Davanti bisogna fare qualcosa. Come detto prima, c'è Bjelanovic, ma in attacco dovremo fare un'operazione importante».
Che obiettivi ha questo Verona?
«Di fare bene, l'idea almeno è quella, poi può succedere di tutto e rimanere delusi. Dobbiamo lavorare tanto e giocare partita dopo partita come abbiamo fatto in questi due anni senza guardare troppo avanti. È il nostro motto e ci ha portato abbastanza bene, continuiamo così. Ora la prima che abbiamo è il 27 luglio con la Fiorentina. Vediamo. Partiamo da lì».
Un giocatore sul quale punta quest'anno?
«Mi aspetto qualcosa un po' da tutti, ma in particolar modo da Juanito. Può fare ancora di più. Lo scorso anno verso la fine forse non ha fatto come nel resto della stagione. Ma ci può stare. Mi aspetto molto da lui, per noi è un giocatore importante».
Pure i tifosi si aspettano tanto.
«Ci hanno sempre sostenuto, nei momenti belli e in quelli difficili. Grandi».
Marzio Perbellini
Sean frena su Sforzini: «Costa troppo e il gruppo conta più del singolo»
IL CANTIERE. E ancora: «Trattativa su Ebagua, per Harbuzi vedremo. Mareco ? Non risponde»
Il ds Sogliano si accaparra Fatic: «Ora ha l'occasione per ritrovarsi»
18/07/2012
Puntuale, come nei saloni milanesi del mercato. Sean Sogliano arriva a Sandrà con Ivan Fatic, pedina per la sinistra. L'aspetta Graziano Battistini, agente di Crespo ma anche di Ebagua. Non stacca mai il diesse. «Per ventiquattro ore la testa è lì, al lavoro». Compra e vende, la rivoluzione è in atto. L'ultimo è Fatic, uno che pareva dovesse spaccare il mondo prima di perdersi. Sogliano ci crede, così come nell'intero progetto. «Si stacca dal Chievo, aveva un solo anno di contratto. Prometteva molto da giovane, poi invece ha deluso. Se vuol fare davvero il calciatore adesso ha l'occasione per dimostrarlo. L'ingaggio? È molto basso, quindi riusciamo a pagarlo noi...».
A proposito di soldi, il Grosseto continua a chiedere un milione e mezzo per Sforzini. Impossibile arrivarci?
«Per un giocatore di serie B certe cifre non vanno spese, anche se considero Sforzini uno di quelli forti. Persino in serie A si fa fatica a spendere tutti questi soldi. Chi chiede così tanto per me è fuori dal mercato. Se dei top club cedono elementi praticamente insostituibili immaginate quale sia l'andazzo nelle categorie inferiori. Sappiamo di dover prendere due attaccanti centrali, ma con tranquillità, non c'è fretta».
Ebagua?
«Al momento non c'è una trattativa. Ebagua ha solo un anno di contratto, ma dipende tutto dal Varese».
Quanto manca per vedere il Verona che ha in testa Sogliano? «Dei nuovi ingressi sono contento, non credo sia necessario cambiare ancora tanto».
Mareco resterà?
«Se solo rispondesse al telefono».
C'è in prova Harzubi
«Un centrocampista interessante, il mister vuole vederlo. Si unirà alla squadra per la preparazione, poi valuteremo. Ha giocato nella massima serie turca, dove il livello è buono. Apprezziamo la sua disponibilità, in fondo giocava in serie A e noi siamo in B. Da qui a dire che verrà ingaggiato però ce ne passa. Mi piace fare qualche scommessa, ho sempre lavorato bene con quelli che devono riscattarsi».
Sono arrivate richieste per Rafael?
«Qualche chiacchierata è stata fatta, uno come lui può anche interessare. Nessuna trattativa però».
Il mercato in uscita procede secondo i suoi tempi?
«Le cessioni sono un obbligo, con la lista chiusa a 18 giocatori. Ogni uscita è stata portata avanti correttamente, poi so benissimo che tutti vorrebbero essere confermati. Io dico invece che devono sentirsi comunque dei privilegiati, anche se vanno da un'altra parte».
Bjelanovic?
«Sappiamo dell'interesse del Cittadella, valuteremo col suo agente».
La lista giovani quanti ragazzi comprenderà?
«Qualcuno l'abbiamo già, al di là di Jorginho. Quanti saranno dipende dal mercato ma anche dalla predisposizione dei ragazzi. Mi piacerebbe che il Verona potesse pescare dal basso, in caso di difficoltà. Non bisogna andare sul mercato per prendere uno di trent'anni e metterlo a fare la riserva. Coi tempi giusti, ma vorrei ci si arrivasse. Il giovane deve essere sveglio, se lo è ed ha la testa a posto può prendere il treno giusto».
Quanti altri giocatori arriveranno ancora?
«Un difensore dobbiamo prenderlo, davanti bisogna lavorare. A centrocampo mi sento tranquillo».
Quanto è aumentato il tasso di qualità coi nuovi arrivi?
«In una squadra conta tanto altro. Conta l'unione, la cattiveria, il gruppo. Credo molti in questi fattori. La squadra intanto deve allenarsi, questo è l'importante. Avere un buon gruppo è meglio che comprare un giocatore forte».
Alessandro De Pietro
Oggi via agli allenamenti Attacco, occhi su Calil
17/07/2012
Le vacanze sono finite, l'Hellas torna a sudare. Lo staff tecnico gialloblù ha definito il programma degli allenamenti: a Sandrà doppia seduta (ore 10 e 18) fino a sabato, giorno della partenza per il ritiro estivo di Santa Cristina Valgardena.
I CONVOCATI. Fra i 24 convocati non ci sono Mancini e Campagna, in attesa di essere piazzati. Aggregati i giovani Verdun e Arzamendia. In prova Simon Sluga, portiere croato del '93 ex Primavera della Juve ed il centrocampista svedese Labinot Harbuzi, 26 anni, l'ultima stagione nel Manisaspor, massima divisione turca.
SPUNTA CALIL. E per il reparto offensivo spunta il nome di Caetano Calil. Il brasiliano del Crotone è entrato nell'orbita d'interesse del Verona. Attenzione, però, non si tratta di una vera e propria alternativa a Nando Sforzini. Calil, infatti, è un centrocampista dotato di grande vocazione offensiva. Il giocatore sudamericano sa inserirsi, vede bene la porta, ed ha mostrato nell'ultima stagione di avere anche un buon feeling con il gol. I numeri parlano chiaro. E raccontano che l'anno scorso Calil ha segnato 17 reti in 38 presenze.
L'Hellas resta alla finestra e tiene viva la trattativa con il Chievo per Ivan Fatic. Il terzino di fascia sinistra è reduce da una stagione senza gloria all'Empoli. Sartori e Sogliano ne stanno parlando in queste ore, e Fatic potrebbe vestire la maglia gialloblù con la formula del prestito.
In via Torricelli ci si muove, però, anche in uscita. Dopo l'addio di Pichlmann, passato allo Spezia, appare quasi certa la partenza di Gepy Pugliese. Il terzino l'anno scorso non ha trovato continuità e adesso ha ricevuto una buona proposta da parte dello Juve Stabia. Anche questa trattativa sembra essere ormai arrivata ad uno stato avanzato. E non sono da escludere novità nelle prossime ore.
In serata l'Hellas ha perfezionato le cessioni di Francesco Cangi e Giuseppe Le Noci alla Cremonese. Il difensore si trasferisce alla società lombarda in prestito con diritto di riscatto, l'attaccante a titolo definitivo.
Ecco Carrozza e Crespo «Come essere in serie A»
DUE COLPI DI SOGLIANO. Grande entusiasmo alla presentazione dei nuovi acquisti gialloblù. «Verona ci dà la possibilità di giocare in una squadra che sogna e che ha tutto per puntare in alto. E con un pubblico come questo, niente sarà impossibile...»
17/07/2012
Verona. Di polvere ne hanno ingoiata parecchia. Soprattutto Alessandro, partito dalla Prima categoria e «dai campi duri e pieni di sassi della Puglia». Anche José non scherza, da ragazzino nella squadretta della natia Lora del Rio e due anni dopo in coi migliori del giovane Siviglia. Già grande a 17 anni, quando ormai credeva che il suo calcio dovesse fermarsi ai confini dell'Andalusia. Le strade di Carrozza e Crespo hanno pochi punti di contatto, se non il talento e il Verona. Un'avventura che adesso li vede uniti e che potrebbe segnare una svolta importante nella loro storia umana e sportiva. Nel 2006, a 24 anni, uno mangiava fango nel Gallipoli, in C2, sospeso fra un lavoro normale ed il sogno del pallone. L'altro nel frattempo alzava al cielo la Coppa Uefa, la prima di due consecutive, con il condottiero Juande Ramos ed i vari Luis Fabiano e Maresca. Puoi metterlo ovunque Crespo, a destra così come sulla fascia mancina. Col Siviglia è andato per lo più a sinistra, magari perché dall'altra parte c'era un certo Dani Alves, fuoriclasse del Barcellona. José ripensa agli anni andati, quando il modello-Siviglia era diventato fenomeno da vivisezionare punto dopo punto: «La società è partita dal basso, tanto lavoro e passione. Pochi ingredienti, semplici, ma con tanta voglia di farcela. C'erano giocatori che nessuno conosceva. Abbiamo avuto anche tanta fortuna, serve anche quella. Ma il Siviglia di allora è la dimostrazione che nel calcio tutto è possibile. Se succederà anche al Verona? Magari». L'Hellas si accontenterebbe di molto meno. Ieri i primi momenti di Hellas. Strette di mano, foto di rito, la presentazione al Bentegodi davanti al direttore generale Giovanni Gardini. Un biennale per Carrozza, prestito con diritto di riscatto della metà per Crespo. Altre due pedine coi fiocchi, due pezzi pregiati del mosaico che Sean Sogliano sta allestendo e che promette di avere altre "tessere" di grande valore. Magari già oggi, Mandorlini aspetta un attaccante, l'ideale sarebbe averlo da subito per inserirlo dal primo giorno negli schemi e nello spirito dell'Hellas.
STADIO PIENO. Carrozza si guarda attorno, faccia da furbo. Dribbling affinati in interminabili partite sulla spiaggia, dove la sabbia diventa una straordinaria palestra. Accelera Alessandro. «Sono uno che non molla mai io, me l'ha insegnato la vita. Molto contento di essere qua, voglio dimostrare quanto valgo e costruire col Verona qualcosa di grande. Quel che ho lasciato all'Atalanta voglio riprendermelo subito. Ma non voglio correre troppo, la verità è solo quella del rettangolo verde. Il resto non conta, i nomi nemmeno. Ma mi vengono già i brividi, se penso ad uno stadio con venticinquemila tifosi a spingerci». L'ha convinto Sogliano, ci ha messo un attimo. «Mi piacciono le persone come lui. Schietto, sincero. Inutile dire una cosa per un'altra, nascondere la verità, prenderci in giro. Ne ho trovata tanta di gente così, meglio stare alla larga. Per uno come Sogliano ti viene facile dare sempre tutto quello che hai». Ama partire da sinistra, nei tre davanti. Scatti e controscatti, già oggi a Sandrà.
CALMA IBERICA. Crespo ne ha viste tante, il primo spagnolo della storia dell'Hellas sa come gira il calcio. Sa come si vince. Due Europa League, Coppa e Supercoppa di Spagna, l'Europeo con l'Under 19 in un Siviglia che faceva tremare il mondo. «Non è mai facile arrivare fino in fondo, ad alti livelli così come in serie B. Il campionato sarà lunghissimo, le insidie tante, le squadre attrezzate. La società sta facendo molto, è sotto gli occhi di tutti. Serve pazienza però, pensiamo solo a lavorare». Fra tante gioie anche un dolore incalcolabile nei ricordi di José. Le parole scivolano su quel terribile 28 agosto del 2007, quando Crespo vide morire Antonio Puerta, amico e compagno di Siviglia. «Fu un momento durissimo per tutti noi, Antonio era un grandissimo giocatore. Aveva un fisico della Madonna, un talento incredibile. Purtroppo è successo ancora, anche in Italia, ma bisogna ancora fare molto. Per me rimarrà sempre una ferita aperta». Il passato è anche Bologna, una serie A in cui non è riuscito a trovare tanto spazio. «Voglio rifarmi, qui ci sono tutte le possibilità per riuscirci. Ho visto la città, la più bella che abbia visto in Italia. Tutto bello finora, non potevo scegliere di meglio. Sarà come essere a Siviglia».
Alessandro De Pietro
Hellas Verona al completo sotto le stelle a caccia del sogno
IL RADUNO. Vecchi, nuovi e in partenza convocati stasera alle 20. Nessun ritardatario, anche i sudamericani sono già rientrati a Verona. Sogliano al lavoro per gli ultimi ritocchi in entrata e uscita; domani prima sgambata
16/07/2012
Verona. Arriveranno alla rinfusa, tanto c'è tempo fino alle 20. L'Hotel Mod 05 si popolerà piano piano, prima della cena e la sgambata di domani mattina. Qualcuno atterrerà a notte fonda, i voli intercontinentali d'altronde meritano un minimo di tolleranza. Molti a Sandrà ci resteranno, altri probabilmente non avranno neanche il tempo di disfare la valigia. La stagione del definitivo salto di qualità parte oggi, col primo contatto fra vecchi e nuovi più Sean Sogliano a lavorare in sede e a chiudere trattative. Agenda fittissima, più del solito.
OROLOGIO SVIZZERO. Nessun ritardatario, anche i sudamericani saranno regolarmente al loro posto. Da Rafael a Jorginho, da Gomez a Rivas. Tutti al loro posto, compresi Hallfredsson e Bacinovic. La valigia, loro, potranno svuotarla senza pensieri. Fra i più attesi al Mod 05 certamente Alessandro Carrozza, lontano dall'amata canna da pesca e dal mare della sua Gallipoli. Idem per José Angel Crespo, che ha salutato il Bologna dopo le vacanze di Maiorca per riabbracciare Maurizio Setti. Percorso più breve per Paolo Grossi, eclettica pedina offensiva presa dal Siena. Partenza da Milano, uscita a Peschiera dopo i giorni di Formentera. Riabbraccia Sogliano. E vuole tornare in serie A, categoria che non ha mai vissuto da vicino Maietta. Ci proverà ancora Mimmo, pronto a guidare la difesa e magari a inventarsi qualche altro gol dei suoi. Prima assoluta per Simone Calvano, talento da vendere e sempre in rampa di lancio. Meglio non caricarlo di troppe pressioni, ha solo 19 anni, ma Atalanta e Milan ti insegnano presto ad avere le spalle larghe.
A META' STRADA. Le altre valigie? Meglio tenerle ben in vista. Max Scaglia, che proprio a Sandrà due anni fa il contratto lo firmò davanti alle telecamere, ha discrete probabilità di restare. Ma il discorso non è chiuso del tutto, la Pro Vercelli lo vuole. A sinistra c'è in arrivo Ivan Fatic, via Chievo. Matteo Abbate qualche giorno fa era quasi a Novara, poi il dietrofront piemontese per lo scambio con Lisuzzo ha allontanato l'ipotesi. In sospeso pure Ceccarelli, che ha mercato in B e in questi giorni vorrà capirne di più insieme al suo agente Davide Lippi. Dovrebbe rimanere Beppe Russo, mai entrato davvero in una trattativa. Il mercato però è molto lungo e fra qualche settimana certi scenari potrebbero cambiare. Regola antica, ma sempre valida. Punto di domanda ancora su Nicola Ferrari, inutilizzabile vista la squalifica, con la società divisa fra «l'obbligo morale di sostenere il ragazzo ma anche di fare noi delle valutazioni dal punto di vista economico», come evidenziava qualche giorno fa il direttore generale Giovanni Gardini. In attesa del Tnas, che però solo a fine anno dirà qualcosa.
GIOVANI E BRAVI. Il Verona dovrebbe portare in ritiro i diciottenni Cesar Servin Verdun e Oscar Arzamendia, paraguayani che Sogliano acquistò per il Palermo e che ha voluto a Verona. Per adesso si alleneranno con Mandorlini, in Italia rientreranno però solo a metà settimana.
SIAMO AI SALUTI. Gli intrecci in autostrada oggi saranno parecchi. Thomas Pichlmann ha anticipato tutti, chiamato ieri a macinare un sacco di chilometri. Da Vienna a La Spezia per la firma, le foto di rito e la ripartenza per la sua Austria, in ritiro coi nuovi compagni. A Sandrà probabilmente non si vedrà neanche Sasa Bjelanovic, richiesto dal Cittadella.
Altre valigie rimarranno nella hall dell'hotel. Sarà toccata e fuga per Pugliese, atteso da un biennale alla Juve Stabia nonostante il legame (ricambiato) con la piazza. Verona saluterà Cangi, destinato alla Cremonese insieme a Le Noci. Nel nuovo Hellas non ci sarà posto neanche per Berrettoni, per il quale è lunga la lista delle pretendenti in Prima Divisione.
Una soluzione Sogliano la troverà pure a Manuel Mancini, escluso in partenza. Per qualcuno la valigia sarà meglio lasciarla nel bagagliaio.
Alessandro De Pietro
Crespo, uno che va di fretta
IL PERSONAGGIO. Il neoacquisto ha cominciato a vincere da ragazzino e non vuole fermarsi
15/07/2012
In bacheca ha sistemato due Europa League ed un Europeo con l'Under 19. Ha corso già molto José Angel Crespo, uno dei tanti colpi del prossimo Verona. È successo tutto in fretta nella sua vita, soprattutto nel calcio. A 15 anni fra i dilettanti del Lora del Rio, due anni dopo nella Liga col Siviglia. Spagnolo fino in fondo José. «Il modo migliore per difenderti è avere la palla, difficile così che gli altri possano farti gol», ha sempre ripetuto Crespo, che ha visto dalle spiagge di Maiorca il cappotto all'Italia nella finale dell'Europeo.
Senza infierire più di tanto. «Cosa volete farci, è una generazione di fenomeni questa. Anche l'Italia però ha giocato un grande torneo», disse il giorno dopo, quando il Verona stava accelerando e di mezzo c'era anche la concorrenza di Padova e Brescia. Il posto di terzino destro è suo, dopo un'annata a Bologna non proprio felicissima. Probabilmente sceglierà la maglia numero 75, l'anno di nascita di suo fratello Juan Alberto, così come a Bologna. José viene da una famiglia umile. Madre casalinga, padre agricoltore. «Un ragazzo eccezionale», assicura Graziano Battistini, che è stato portiere dell'Hellas negli anni di Prandelli, oggi suo agente, che negli anni ha avuto modo di apprezzare non solo le doti tecniche di Crespo.
Altro concetto del suo calcio: «Il giocatore che arriva dalla seconda linea fa più male, l'effetto-sorpresa è importante». Mandorlini sarà d'accordo. I riferimenti di qualità non gli mancano. Zambrotta e Maicon soprattutto, ma anche l'icona-Puyol. Fra i suoi idoli ci sarà sempre anche Antonio Puerta, che Crespo vide morire sotto i suoi occhi il 28 agosto di cinque anni fa. Ruolo simile, strade parallele. Lui fra le riserve, Puerta in prima squadra. Maturo più dei suoi 25 anni, fidanzato e innamorato del calcio italiano, la strada che conduce alla laurea in Scienze Motorie iniziata ma interrotta poco dopo. Ne valeva la pena, visti i risultati. Sul trono d'Europa è salito nel 2006 ad Eindhoven, quando il grande Siviglia di Juande Ramos strapazzò 4-0 il Middlesbrough. Con lui c'erano Luis Fabiano, Saviola, Dani Alves e Maresca. L'anno dopo il bis contro i cugini dell'Espanyol. E da lì a poco Crespo avrebbe vinto anche l'Europeo d'Austria con l'Under 19, battendo in finale la Grecia. Bravissimo a destra, bravo a sinistra. Altro grande acquisto, l'andaluso José.
A.D.P.
E l'Hellas riparte dai 5 uomini d'oro Loro, intoccabili...
PUNTI FERMI. Verso la nuova stagione con molte grandi certezze
Rafael, Maietta, Jorginho, Gomez e Hallfredsson, i pezzi da 90 che nessuno... osa chiedere a Sogliano. Attorno a loro nasce un Verona ancora più solido...
15/07/2012
Una struttura d'acciaio, più forte del mercato e delle sue tentazioni. Cinque pilastri, fondamenta di un Verona nuovo che ha bisogno anche e soprattutto di vecchie certezze. Rafael, Maietta, Hallfredsson, Jorginho e Gomez prima di tutto. Non male. Gente legata a Verona, già dentro il progetto. Il mercato? Qualcosa sussurra, senza però parlare davvero chiaro.
I GUANTI DI RAFAEL. Il più bravo portiere della serie B ha lasciato il segno. Mai visto un Rafael così forte, anche nella testa. Intoccabile. Guai abbassare la cresta però. Ieri telefonata da Pescara: «È in vendita Rafael? Qui si cerca un portiere con le sue caratteristiche. Che fa il Verona?». Sul taccuino di mercato del Pescara il nome di Rafael è ancora scritto in minuscolo. Prima vengono Carrizo e Benassi, due molto bravi anche di piede, così come Rafael, e quindi ideali per il gioco di Stroppa. Il terzo candidato è Andujar, meno pratico con la palla fra i piedi ma sempre uno su cui vale la pena puntare. Il collegamento con il Verona è anche Massimo Marini, preparatore di Rafael con l'Hellas ed ora a Pescara, chiamato da Stroppa con cui ha lavorato al SudTirol.
IL MURO DI MIMMO. Quattro anni di contratto, solo Jorginho ha un vincolo così lungo con il Verona. Maietta è stato il giocatore a più alto rendimento dello scorso Hellas, impressionante per continuità e personalità. Dura nascondere al mercato un campionato come il suo, tanto che Torino e Sampdoria hanno ben presto pensato a lui. Anche se velatamente. Mimmo ha appena cambiato agente, è passato da Franco Ceravolo a Roberto Calenda. Dall'osservatore che lo portò alla Juve da piccolo ad un procuratore più addentrato nel mercato. Presto Calenda vedrà Maietta e Sogliano, non necessariamente per parlare di mercato. Mimmo rientrerà nelle prossime ore dalle vacanze in Calabria, il diesse sarà in sede per sistemare gli ultimi dettagli prima del raduno. Forse sarà solo una visita di cortesia, forse no. Di sicuro Maietta è entusiasta di restare dov'è, ha preso casa sul lago, è rimasto colpito dallo spessore dei nuovi arrivi, conquistato dal progetto. E l'Hellas vuole tenerselo stretto.
I GOL DI GOMEZ. Piace, ma piace soprattutto a Mandorlini. Chiacchierato nelle stanze del mercato, nessuno ha però davvero trattato col Verona per avere Juanito Gomez. Sean Sogliano l'ha più volte ribadito. Trentadue gol in due campionati fra Gubbio ed Hellas sono tanti, abbastanza per suggerire ad inizio-mercato al Bologna di chiedere notizie a Maurizio Setti. Risposta secca, proprio il giorno della presentazione: «Confermo, l'interesse ci sarebbe. Ma lui non si muove. E nemmeno Hallfredsson». Musica per le orecchie del Bentegodi, così come per quelle di Mandorlini.
IL TESORO-JORGINHO. Un patrimonio, non solo un punto fermo in campo. Ventun anni e margini ancora sconosciuti, considerato che è passato dalla C2 della Sambonifacese al Verona con imbarazzante disinvoltura. Si è preso l'Hellas partita dopo partita, finendo ben presto sulla bocca di tutti. Vede il gioco in anticipo, giostra da veterano con la testa del giocatore già pronto. Magari anche per la serie A, ma non subito. E al limite solo col Verona. Tanti complimenti per lui, un futuro assicurato ma anche una crescita che deve procedere per gradi. Mai facile confermarsi, ma lui ha tutto per riuscirci.
SULLE SPALLE DI EMIL. «Mi vuole il Barcellona? Non mi sembra. E allora resto qui, che posso avere di più?», rispose Hallfredsson alla millesima voce circolata nel suo momento migliore, quando il Verona era di fatto sue mani. Non può preoccupare la timida offensiva dello Spezia di qualche settimana fa, troppo lontane Lazio e Napoli che ad Emil avevano pensato per un attimo a gennaio. Silenzioso il mercato, che spesso agisce sottotraccia ma che stavolta non si è ancora sbilanciato. «Se Zanetti all'Inter ha giocato seicento partite Emil deve arrivare a settecento», diceva Mandorlini dopo il pari con l'Albinoleffe, quando Hallfredsson non era proprio al top. Chiaro il concetto?
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
SETTI, CHE FUOCHI! PRENDO DUE BOMBER
17/07/2012 19:18
Sembra di assistere ai fuochi artificiali da una bella finestra che dà sul mare. Maurizio Setti è il classico presidente pane al pane e vino al vino. Verona lo ha conquistato (“non potete nemmeno immaginare quanto...”), la sua creatura lo sta assorbendo totalmente. Ambizioso ma anche umile, pronto a fare sacrifici, ma anche concreto, Setti mi ha raccontato il suo primo mese da presidente del Verona.
Spiega: “Tutto bello, anzi fantastico. Lo sapevo, lo immaginavo, ma non così tanto. Verona è una piazza eccezionale. So che avevi delle perplessità, le capisco. Sto lavorando per vincere ogni diffidenza. Sono venuto a Verona perché mi piace il calcio e so che questa piazza ha grandi potenzialità. Mi è piaciuto quello che abbiamo fatto. Da Sogliano in giù. Abbiamo cercato di dare una struttura alla società. Ho parlato col mister. Ho trovato una grande persona determinata. Mandorlini ha bisogno di fare l'allenatore. L'anno scorso ha fatto tante cose. Ora si dedicherà al mestiere, al suo mestiere. E lui è felicissimo. Ora ci sono tanti occhi a guadare il Verona. Quattro occhi o sei, invece di due, sono meglio”.
L'impressione è che il presidente Setti lo devi frenare. A volte parte come un fiume in piena, pieno di idee e di voglia di fare. “La squadra mi piace” dice “Sogliano ha lavorato benissimo. Abbiamo fatto delle scelte. Detto senza giri di parole: abbiamo fatto delle valutazioni. Per noi ci sono dei giocatori che l'anno scorso hanno dato il massimo e che più di così, francamente, non potevano dare. Per questo siamo intervenuti. Il nostro spirito è questo. Migliorare dove possiamo per quanto possiamo”. C'è l'attacco da sistemare. Setti è chiarissimo: “Arriveranno due giocatori con i fiocchi state sicuri. Nomi? Li avete fatti voi, ci siete vicini. Noi siamo determinati ad arrivare ai nostri obiettivi. Sforzini ci piace. Certo. Ma non ci facciamo prendere per il collo e neanche in giro. Se c'è la possibilità arriva se no, ci sono delle alternative”.
Fatic è più di una scommessa. Dice Setti: “Un potenziale campioncino che s'è perso. Questa è la sua ultima possibilità. Lo sa benissimo. Lo abbiamo preso con una formula che può essere vantaggiosa per noi. Ci crediamo fortemente”. Sulla questione abbonamenti e aumenti Setti precisa: “Non abbiamo toccato il portafoglio di chi va in Curva. E' necessario che i veronesi ci stiano vicini. Io sono sicuro che con la squadra che stiamo costruendo e con i nomi che arriveranno, supereremo la quota della prossima stagione. Posso dire che vogliamo dare molti più servizi ai nostri abbonati. Cercheremo di curare di più l'ospitalità. Per questo ci sono stati dei contenuti aumenti”.
Gianluca Vighini
FONTE: TGGialloBlu.it
Presentata la squadra alla città
Postata il 20/07/2012 alle ore 22:54
Atmosfera da brividi presso il centro sportivo "Olivieri" di Via Sogare
VERONA - Davanti ad oltre 3 mila sostenitori gialloblù e ad una scenografia da brividi, l'Hellas Verona si presenta alla città. Grande atmosfera, che il presidente Setti non esita a sottolineare: "Sono esterrefatto da questa accoglienza, vi ringrazio. Devo fare i complimenti a Martinelli, un uomo che mi ha molto colpito nella sua dedizione alla società e a questi tifosi. Ha capito che sono qui per la passione, so che anche quest'anno sarete come sempre il dodicesimo uomo in campo - dice il patron rivolto ai sostenitori - e ci permetterete di trovare gli stimoli giusti per dare il meglio di noi stessi. Speriamo sia una stagione ricca di soddisfazioni, alla base deve esserci un lavoro, c'è un progetto che sta andando avanti. Abbiamo creato uno staff dirigenziale importante. Il sogno è quello di scendere in campo ogni partita uscendo con la consapevolezza di aver dato tutto. Con questi presupposti ci sono le carte in regola per fare bene".
A seguire vengono presentate le maglie per la nuova stagione 2012-2013. La novità più importante è la terza maglia nera, con uno scudo particolare che ricorda gli anni dove il logo veniva usato in alternativa a quello comunale. "Ringraziamo anche una parte della tifoseria organizzata - dice il responsabile marketing Simone Salizzoni - assieme alla quale è stata progettata questa divisa. Speriamo possa essere un omaggio gradito".
E' quindi il momento della presentazione della rosa che partitrà per il ritiro di Santa Cristina. Tanti i volti nuovi tra le fila scaligere, infinite le motivazioni per iniziare subito nel modo migliore. E' il tecnico gialloblù Andrea Mandorlini a prendere la parola per ultimo, davanti all'entusiasmo crescente dei tifosi : "Voglio dire un grazie ai giocatori che hanno onorato la maglia in questi due anni e non fanno più parte della squadra. Ripartiamo dalla fine ma non troppo, non massa".
Ufficio Stampa
Per i gialloblù test funzionali ed isocinetici
Postata il 19/07/2012 alle ore 21:33
Il tutto finalizzato alla predisposizione di piani di allenamento specifici
ARBIZZANO - Giovedì, alla presenza del preparatore atletico Mauro Marini, i gialloblù si sono sottoposti a test funzionali ed isocinetici presso il centro Isokinetic di Arbizzano.
Il tutto finalizzato alla predisposizione di piani di allenamento specifici.
Ufficio Stampa
Calvano e Martinho: la presentazione dei due arrivi
Postata il 19/07/2012 alle ore 15:40
Gardini: "Hanno la possibilità di confrontarsi su un palcoscenico importante"
VERONA - Presentati nella giornata di giovedì due volti nuovi per la squadra scaligera. Il direttore generale Gardini introduce così Simone Calvano e Raphael Martinho: "Sono due giovani di grandissime qualità, hanno la possibilità di confrontarsi su un palcoscenico importante. Si tratta di giocatori con tanta voglia di esprimersi, speriamo possano trovare le condizioni ideali per farlo al meglio. Ringrazio i tifosi per la risposta che hanno dato in questi primi giorni di abbonamenti. Si avvicina il momento di fare sul serio, dovremo dimostrare coi fatti di avere qualità ma anche spirito di sacrificio"
"Per me è un'emozione grandissima essere qui - esordisce il centrocampista proveniente dal Milan - è un ambiente diverso rispetto a quello giovanile in cui ero fino a poco tempo fa. Spero di ripagare la fiducia, posso imparare molto sia dal punto di vista umano che calcistico. Sono un centrocampista interno, di quantità, posso fare il secondo in un centrocampo a quattro o interno destro a tre". "Sono arrivato all'Atalanta all'età di 7 anni - prosegue Calvano - dove ho fatto dieci stagioni di settore giovanile. Da lì al Milan: una bellissima esperienza, mi sono allenato con grandi campioni e ho anche esordito in Coppa Italia. Adesso voglio dimostrare chi sono e mettere in mostra le mie qualità".
"Posso ricoprire vari ruoli - si presenta invece Martinho - mezz'ala ma anche interno. Ho giocato anche esterno in un centrocampo a cinque. Spero possa essere una stagione importante, vogliamo arrivare più in alto possibile e raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati. Abbiamo grandi responsabilità, non dobbiamo regalare niente a nessuno. Ho fatto le giovanili nell'Atetico Paranaense, poi Lo Monaco mi ha portato in Italia a Catania. Ho fatto 30 presenze in A, adesso sono di fronte ad un'opportunità importante per mettermi in mostra. Mi piace molto Kakà, l'ho sempre visto come un modello al quale ispirarmi. Devo ringrazio tutti i mister che ho avuto, da Giampaolo che mi ha fatto esordire e poi mi ha voluto a Cesena, a Simeone, Arrigoni e Beretta. Cerco sempre di prendere qualcosa da tutti".
Ufficio Stampa
Sandrà: prosegue il lavoro dei gialloblù
Postata il 18/07/2012 alle ore 20:32
Secondo giorno di allenamento per la formazione scaligera dopo il via alla nuova stagione sportiva
SANDRA' - Secondo giorno di allenamento per la formazione scaligera dopo il via alla nuova stagione sportiva.
Presso il centro sportivo di Sandrà doppia seduta caratterizzata da lavoro atletico, torelli, riscaldamento, possessi palla e partite.
Ufficio Stampa
Roberto Lorenzini nuovo allenatore della Primavera
Postata il 18/07/2012 alle ore 14:43
Nato a Milano nel ’66, prodotto del vivaio rossonero, ha militato nel corso della sua carriera da difensore anche tra le fila di Genoa e Torino
VERONA – Roberto Lorenzini, lo scorso anno sulla panchina degli Allievi Regionali del Milan, è il nuovo allenatore della Primavera gialloblù.
Nato a Milano nel ’66, prodotto del vivaio rossonero, ha militato nel corso della sua carriera da difensore anche tra le fila di Genoa e Torino, terminando l’attività nel 1999. Nel 2001 l’inizio dell’avventura da allenatore con la Jesina, per poi passare alla guida di Vis Pesaro, Maceratese, Varese (Allievi Nazionali e prima squadra), Mantova (come secondo di Costacurta) e Solbiatese.
Ufficio Stampa
Presentati alla stampa Fatic e Laner
Postata il 18/07/2012 alle ore 16:34
L'esterno mancino: "Ora comincio da zero una nuova vita". Il centrocampista di Merano: "Si tratta di un graditissimo ritorno a casa, per me è un sogno"
VERONA - Proseguono le presentazioni in casa Hellas: mercoledì pomeriggio è stato il turno di Ivan Fatic e Simon Laner, introdotti come di consueto dal direttore generale Giovanni Gardini: "Siamo convinti che l'ex Cagliari ci possa dare una grossa mano, il montenegrino ha dimostrato in passato potenzialità fuori dal comune, confidiamo di riuscire a toccare le corde giuste affinchè possa esprimere le sue qualità. La rosa si sta definendo in maniera chiara, continuiamo a lavorare con la speranza di fare bene. I nostri tifosi stanno dimostrando di rispondere agli sforzi della nuova proprietà".
Dopo cinque anni di nuovo in riva all'Adige il centrocampista di Merano: "Si tratta di un graditissimo ritorno a casa, per me è un sogno. Qui sono cresciuto, si è presentata un'opportunità da non sottovalutare. Ringrazio lo staff e tutti i dirigenti che hanno creduto in me, cercherò di ripagare la fiducia. Nella mia carriera ho avuto alti e bassi, lo sviluppo del percorso è stato duro ma mi ha fatto bene. Conosco il campionato di Serie B, è arrivato il momento di consacrare tutto ciò. Sono uno che non molla mai, ho trovato il modo di tenere alta la tensione, torno a Verona con grande voglia. Sono stato chiamato dal Cagliari in A, tornare all'Albinoleffe era stata una piccola sconfitta. Ci tengo particolarmente a far bene con questa maglia. Sono passati dieci anni dall'esordio in prima squadra, Mazzola mi ha insegnato veramente molto. Ora il Verona è cambiato, si tratta di un'ottima formazione".
Dal ChievoVerona si trasferisce in prestito l'esterno mancino: "Ho passato un periodo negativo con due operazioni, commettendo poi qualche errore e per questo ho pagato. Ora comincio da zero una nuova vita, devo ringraziare la società che mi ha fortemente voluto. Tutto mi ha aiutato a crescere e capire, spero di ritrovare in questo campionato me stesso perché so quanto posso dare. Sono fuori di casa da 13 anni, forse ho pagato un po' la nostalgia. Voglio dimostrare a tutti il mio valore. Mandorlini mi conosce bene, spero di evidenziare i valori sul campo. In Nazionale ho giocato a centrocampo, se devo esprimere la mia preferenza prediligo il ruolo di terzino, ma sono stato schierato pure come esterno alto. Di fatto sono cresciuto nella Stella Rossa, arrivando in Italia a 19 anni. Ho in Bjelanovic un grande amico, Bacinovic è un bravo ragazzo, ci aiuterà di sicuro".
Ufficio Stampa
Stagione al via, si comincia con una doppia seduta
Postata il 17/07/2012 alle ore 21:15
Esercitazioni in palestra al mattino, riscaldamento e lavoro atletico nel pomeriggio, sotto gli occhi del direttore sportivo Sean Sogliano
SANDRA' - Martedì la formazione scaligera ha dato ufficialmente il via alla stagione sportiva 2012/13 affrontando una doppia seduta presso il centro sportivo di Sandrà.
Esercitazioni in palestra al mattino, riscaldamento e lavoro atletico nel pomeriggio, sotto gli occhi del direttore sportivo Sean Sogliano.
Ufficio Stampa
Bacinovic: "Il mio desiderio è portare il Verona in serie A"
Postata il 11/07/2012 alle ore 16:19
Il centrocampista sloveno si presenta: "Avevo molte offerte anche dall'estero, ho scelto io di venire qui"
VERONA - Mercoledì pomeriggio, presso la sala stampa del "Bentegodi", Armin Bacinovic ha rilasciato le prime dichiarazioni ufficiali dopo il suo arrivo in gialloblù.
E' Giovanni Gardini ad introdurre il nuovo acquisto scaligero, prelevato dal Palermo con la formula del prestito: "E' un giocatore che si presenta da solo, aveva altre offerte ma ha sposato subito la causa gialloblù. A breve inizierà la nuova stagione, si comincierà a fare sul serio".
"Il Verona è un'ottima squadra - esordisce lo sloveno - una compagine con grandi ambizioni. Qui ho più possibilità di giocare, il mio desiderio è portare l'Hellas in serie A. Avevo molte offerte anche dall'estero, ho scelto io di venire qui. L'ultimo anno ho disputato poche partite, cercavo un ambiente che mi desse fiducia. Voglio giocare, dare il mio contributo per il bene del club. Verona già per tradizione e storia è una grande socità. Mi trovo bene in un centrocampo a tre, ma anche a quattro non ci sono problemi. Mi ispiro soprattutto a De Rossi e Pirlo. Se dovessi scegliere un allenatore a cui sono particolarmente legato direi soprattutto Delio Rossi".
Ufficio Stampa
Sogliano: "Mi piacciono giocatori con fame e volontà"
Postata il 17/07/2012 alle ore 19:47
"Il calcio sta vivendo un momento di difficoltà, ogni anno fare mercato è sempre più complicato"
SANDRA' - Martedì pomeriggio, presso l'Hotel Mod 05, il direttore sportivo Sean Sogliano ha fatto il punto sul calciomercato. "Fatic può far vedere se vuole davvero fare il giocatore, non ho problemi a prendere un atleta desideroso di riscatto. A prescindere dalle uscite penso che ad oggi servano un paio di attaccanti. Non abbiamo fretta, la squadra intanto si allena tranquillamente. Per il momento sono contento degli innesti".
Aggregato al gruppo il centrocampista Harbuzi: "Il mister lo vuole valutare, non sono abituato ad esaltare prima di vedere un giocatore sul campo. Calciatori che hanno fame e volontà pur senza certezze mi piacciono, ho sempre lavorato con chi deve recuperare qualcosa".
"Oltre al mercato conta l'unione - continua l'ex Varese -, la creazione di un gruppo compatto. Ci sono delle liste da rispettare, sono corretto con chi deve essere ceduto. In un momento di crisi come quello attuale un calciatore deve comunque considerarsi un privilegiato, cambiare è una cosa normale. Il calcio sta vivendo un momento di difficoltà, ogni anno fare mercato è sempre più complicato".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Non serve altro che l'entusiasmo"
Postata il 17/07/2012 alle ore 19:47
"Lo spirito di squadra è fondamentale. Avremo i riflettori puntati su di noi e per questo dovremo essere ancora più bravi"
SANDRA' - Lasciate alle spalle le vacanze, inizia finalmente la preparazione per la stagione 2012/13. Tempo di tornare a tirar fuori gli scarpini, dunque, e soprattutto di cominciare subito con grinta e tanta voglia di far bene. Prima di guidare i suoi alla seconda seduta di allenamento, Andrea Mandorlini ha incontrato gli organi di informazione: "Il gruppo sta cambiando, in linea di massima eravamo d'accordo che le cose andassero così", esordisce il tecnico scaligero. "Devo comunque ringraziare chi è andato via e ha dato un grande contributo nello scorso campionato".
Molti i movimenti di mercato portati a termine dalla nuova dirigenza, ma la rosa è ancora work-in-progress. "Dietro qualcosa dobbiamo fare, in mezzo la situazione va completata, mentre davanti siamo un po' fermi. Abbiamo due-tre obiettivi, qualcosa dovremo fare soprattutto in attacco. Gomez Taleb centrale può essere una alternativa".
"Allenare il Verona significa essere alla guida di una grande squadra - prosegue il mister - le pressioni è giusto che ci siano. Noi non abbiamo bisogno d'altro che dell'entusiasmo dei ragazzi e della gente. Pensiamo a fare il nostro dovere, lo spirito di squadra è fondamentale. Avremo i riflettori puntati su di noi e per questo dovremo essere ancora più bravi. Serve equilibrio, stiamo coi piedi per terra, poi il campo rivelerà le vere qualità".
Ufficio Stampa
Amichevoli: dopo la Fiorentina, Sudtirol e Palermo
Postata il 17/07/2012 alle ore 11:33
Gli scaligeri affronteranno i viola il 27 a Moena, per tornare in campo il 1° agosto a Bressanone ed il 4 a Trento
VERONA - Tre i test pre-campionato già definiti dalla società scaligera in questo avvio di stagione. Dopo la Fiorentina i gialloblù affronteranno in amichevole il Sudtirol ed il Palermo, rispettivamente il 1° ed il 4 agosto (ore 18:30 e 20:30).
Di seguito il quadro completo:
venerdì 27 luglio, ore 18:30: Hellas Verona-Fiorentina, a Moena (TN);
mercoledì 1° agosto, ore 18:30: Hellas Verona-Sudtirol, a Bressanone (BZ);
sabato 4 agosto, ore 20:30: Hellas Verona-Palermo, allo stadio "Briamasco" di Trento.
Ufficio Stampa
Presentato questa mattina il pallone della Serie B
Postata il 17/07/2012 alle ore 12:09
Sarà dedicato in esclusiva alla cadetteria per la stagione calcistica 2012/13 ed è caratterizzato da un‘innovativa costruzione a 22 pannelli termosaldati
MILANO - Un pallone realizzato esclusivamente per la Serie B. E' questa la novità più importante, annunciata oggi a Milano, scaturita dall'accordo fra Lega Nazionale Professionisti Serie B e PUMA. Una collaborazione di lungo periodo che garantirà l'inizio di una nuova partnership all'insegna della progettualità e dell'innovazione, dove la tecnologia e il design di PUMA si affiancano alla volontà della Lega Serie B di concentrarsi su progetti che rispecchiamo i valori fondanti del campionato cadetto. Per questo motivo l'accordo si completa con la fornitura da parte di PUMA dei kit da gioco e da allenamento della B Italia, la rappresentativa pensata per valorizzare i vivai garantendo a giovani Under 21, che giocano in Serie B, l'opportunità di una prestigiosa vetrina internazionale.
"Siamo molto felici di questa partnership e orgogliosi di essere i pionieri nella realizzazione di un pallone esclusivo per la Serie B e ci auguriamo di raggiungere grandi obiettivi insieme" dichiara Andrea Rogg, General Manager di PUMA Italia. Il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi sottolinea come "Questa sia una giornata importante per la Serie B, che incontra nel suo percorso di crescita un brand prestigioso e globale, che ci unisce ancora di più con la Federcalcio e con le sue Nazionali di cui Puma è sponsor tecnico. Un marchio che garantisce qualità, tecnica, innovazione e che è disposto ad accompagnarci nei progetti di valorizzazione dei giovani e di radicamento nel territorio".
Il nuovo Pallone PUMA Power 2.12 sarà dedicato in esclusiva alla Serie B per la stagione calcistica 2012/13 ed è caratterizzato da un‘innovativa costruzione a 22 pannelli termosaldati per incrementarne la sfericità e ridurre l'assorbimento dell'acqua. L'innovativa tecnologia Dimple III PU riproduce sulla superficie del pallone la conformazione tipica di una pallina da golf al fine di enfatizzare l'aerodinamicità, la stabilità della traiettoria e aumentare la velocità del pallone stesso.
L'utilizzo di queste moderne tecnologie è associato ad una grafica che riporta al passato in modo del tutto originale ed innovativo. La partnership tra Lega serie B e Puma ha permesso lo studio e la realizzazione grafica ad hoc per il nuovo pallone.
Ufficio Stampa
I convocati per l'inizio della nuova stagione dei gialloblù
Postata il 16/07/2012 alle ore 19:50
Tre portieri, sei difensori, nove centrocampisti e sei attaccanti
VERONA – Di seguito l’elenco dei convocati per le prime sedute di allenamento della squadra scaligera. Gialloblù al lavoro da martedì alle 10 a Sandrà, sabato 21 la partenza per il ritiro estivo.
Portieri: Nicolas Andrade, Rafael de Andrade, Simon Sluga (aggregato);
Difensori: Matteo Abbate, Luca Ceccarelli, José Ángel Crespo, Domenico Maietta, Giuseppe Pugliese, Massimiliano Scaglia;
Centrocampisti: Oscar Nery Arzamendia Ayala, Armin Bacinovic, Simone Calvano, Alessandro Carrozza, Paolo Grossi, Emil Hallfredsson, Labinot Harbuzi (aggregato), Jorginho, Giuseppe Russo;
Attaccanti: Emanuele Berrettoni, Sasa Bjelanovic, Nicola Ferrari, Juan Ignacio Gomez Taleb, Emanuel Benito Rivas, Cesar Antonino Verdun Servin.
Mancini e Campagna sono in attesa di sistemazione.
Ufficio Stampa
Carrozza e Crespo, volti nuovi per la squadra scaligera
Postata il 16/07/2012 alle ore 17:35
Ad introdurre i due giocatori, presso la sala stampa del "Bentegodi", Giovanni Gardini
VERONA - Con la nuova stagione ormai alle porte, lunedì 16 luglio sono stati presentati, presso la sala stampa del “Bentegodi”, Carrozza e Crespo, altri due nuovi arrivi del mercato gialloblù. Volti sereni ma anche già concentrati verso l’imminente inizio della preparazione. Tanta voglia, insomma, di partire con il piede giusto sin dalle prime battute.
E’ il direttore generale Giovanni Gardini ad aprire la conferenza stampa: “Penso che entrambi possano integrarsi al meglio nel nostro progetto tecnico e darci una grande mano. Alessandro arriva a titolo definitivo dall’Atalanta mentre Josè Angel in prestito con diritto di riscatto della comproprietà dal Bologna”.
“Sono arrivato in una grandissima piazza – esordisce l’ex Atalanta e Varese – e sono davvero felicissimo di essere qui. Voglio subito tornare in serie A con il Verona. Sono un esterno alto d’attacco, un giocatore che non molla mai. Da quando ho iniziato ho sempre pensato a giocare partita dopo partita per arrivare il più in alto possibile. Ho avuto la fortuna di vincere cinque campionati a Gallipoli, che mi hanno dato grande slancio per la mia carriera. Poi a Varese è arrivata la consacrazione, lì ho imparato tanto. Venire qui però è come essere in serie A”.
“La società ha voluto fortemente portarmi a Verona – dice il terzino scuola Siviglia – e sono molto soddisfatto della mia scelta. Questa è una grande città e una grande squadra. Posso giocare sia a sinistra che a destra, non fa differenza. Rispetto allo scorso anno non siamo più una sorpresa, abbiamo i riflettori puntati su di noi, ma ci sono tutti i presupposti per fare al meglio”.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
VITA DA EX: Mauro German CAMORANESI? 35enne va al RACING in Argentina. Mister Gigi SACCHETTI in vacanza... Valon BEHRAMI, centrocampista svizzero 'esploso' nel VERONA di FICCADENTI del 2004/2005 passa dalla FIORENTINA al NAPOLI... Chi si ricorda di IOVINE 12 presenze nel 2007-2008? Ha 27 anni e giocherà in Serie D con la neopromossa TORRES...
CALCIO RUSSIA: E' CAPELLO il nuovo CT...
CALCIO INGHILTERRA: John TERRY, ex capitano della nazionale dei 3 leoni, assolto dall'infamante accusa di razzismo...
BASKET: Travolto dal canestro! Grave cestista brasiliano...
CALCIO SCOZIA: Il GLASGOW RANGERS, dopo il fallimento, ripartirà da quella che è equivalente alla Serie C2 italiana!
SERIE A: Sempre grande ZEMAN che risponde a MOGGI Senior: 'Se l'essenza del calcio è il doping o il comprare gli arbitri allora io sono molto lontano'. 'Simpatia' LUCIO juventino DOC appena arrivato dall'INTER 'Gli scudetti? Sono 30 non c'è dubbio...'
CICLISMO: Tappa sabotata con i chiodi al Tour!
MOTOGP: Nessuno scampo per i rivali di LORENZO nel GP d'Italia! Lo spagnolo della YAMAHA impone 5 secondi a PEDROSA, terzo DOVIZIOSO, quinto Vale con la DUCATI...
DALLA RUSSIA: "FABIO CAPELLO SARÀ IL NUOVO CT FINO AI MONDIALI IN BRASILE"
Venerdì 13 Luglio 2012 - 16:11
MOSCA - Fabio Capello diventerà il ct della Nazionale russa sino alla fine dei Mondiali 2014 con uno stipendio tra i 5 e i 6 milioni di dollari, la firma del contratto è attesa la prossima settimana: lo sostiene nel suo sito on line il giornale sportivo russo Sport Express, all'indomani dei colloqui a Mosca tra don Fabio e la Federazione russa.
Secondo il giornale, Capello guadagnerà circa il 30% in meno rispetto al suo predecessore, l'olandese Dick Advocaat, che già prima dei recenti Europei aveva annunciato che se ne sarebbe andato al termine della competizione, avendo firmato un contratto con il Psv Eindhoven. Il tecnico italiano, sempre stando a Sport Express, sarebbe pronto a cooperare con specialisti russi e il suo staff potrebbe includere coach russi, in particolare quelli con esperienza di gioco in Italia e che conoscono l'italiano. L'ex ct dell'Inghilterra, inoltre, si sarebbe detto pronto a vivere a Mosca stabilmente, e cercherebbe di portare con sè, a partire dalla stagione 2013-'14, l'attuale d.g. della Roma Franco Baldini, che ha già lavorato con lui nell'Inghilterra.
ZEMAN: "BORINI MI PIACEVA. MOGGI? SE IL CALCIO È DOPING E TRUFFE IO NE SONO LONTANO"
Venerdì 13 Luglio 2012 - 17:26
RISCONE - «Borini mi piaceva, per me era un buon giocatore, speriamo di riuscire a sostituirlo». Con l'approssimarsi della cessione di Fabio Borini al Liverpool - il giocatore si trova in Inghilterra per sottoporsi alla visite mediche con i Reds - Zdenek Zeman pensa già al suo successore. Sul mercato, però, il tecnico della Roma sembra avere le idee chiare: «Destro è un attaccante che mi piace, è un giovane di talento e anche se ha un certo cognome può giocare dappertutto», ha dichiarato l'allenatore boemo ai microfoni di Studio Sport su Italia 1. Sul suo ritorno sulla panchina giallorossa a distanza di 13 anni dalla prima esperienza, poi, Zeman non vuol sentir parlare di scommessa da vincere. «Mai fatto scommesse - le sue parole - Sono tornato nella mia città e sono contento. Mi piace lavorare qui. Alla fine vincerà chi avrà più voglia e chi sarà preparato meglio». Infine una stilettata a uno dei suoi grandi avversari in campo e fuori, ovvero Luciano Moggi, che in una recente intervista aveva definito Zeman «un buon allenatore che purtroppo si distrae sempre e perde l'essenza del calcio». «Le frasi di Moggi? Se l'essenza del calcio è il doping o il comprare gli arbitri allora io sono molto lontano» la secca replica del boemo all'ex dg della Juventus.
TERRY ASSOLTO DALL'ACCUSA DI RAZZISMO NEI CONFRONTI DI ANTON FERDINAND
Venerdì 13 Luglio 2012 - 17:54
LONDRA - John Terry è stato assolto dall'accusa di aver pronunciato insulti razzisti ai danni del difensore del Queens Park Rangers Anton Ferdinand. È questo il verdetto emesso oggi dal tribunale di Westminster che ha dunque accolto la tesi della difesa. Secondo la corte non esisterebbero «prove a sufficienza» per chiarire quali parole esattamente abbia pronunciato Terry a Ferdinand. La vicenda era costata la fascia di capitano dell'Inghilterra a Terry, causando anche l'addio di Fabio Capello in polemica con la Federcalcio inglese.
BASKET, CANESTRO GLI CADE ADDOSSO: GRAVE UN 19ENNE IN BRASILE -VIDEO
Venerdì 13 Luglio 2012 - 19:21
RIO DE JANEIRO - Un ragazzo brasiliano, membro della squadra di basket della sua università, rimasto gravemente ferito dal tabellone che gli è caduto addosso a seguito di una 'schiacciatà a canestro. La struttura è precipitata sul collo del giovane, che è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dopo aver sofferto due arresti cardiaci quando si trovava ancora svenuto sul campo di gioco. David Henrique Conrado Meira, 19 anni, pivot di una locale squadra 'under 20', è stato vittima della tragica fatalità mentre si allenava in una palestra di Brasilia.
GLASGOW RANGERS, DOPO IL FALLIMENTO IL CLUB RIPARTE DALLA QUARTA SERIE
Venerdì 13 Luglio 2012 - 18:06
GLASGOW - I Rangers Glasgow ripartiranno dalla quarta divisione. Il club, nato nel 1873 e vincitore di 54 campionati, di fatto è stato rifondato dopo una drammatica crisi finanziaria e nella prossima stagione giocherà nella Division Three, l'ultima categoria professionistica. La decisione è stata presa dopo il voto con cui 25 società, sulle 30 della Scottish League, si sono opposte all'iscrizione dei Rangers alla Division One, la Serie B scozzese. La scorsa settimana, era stata già decretata l'esclusione del club dalla Premier League, il massimo campionato.
MOTOGP, LORENZO VINCE AL MUGELLO DAVANTI A PEDROSA E AL 'DOVI'. ROSSI 5°
Lunedì 16 Luglio 2012 - 07:55 di Marco Conterio
SCARPERIA - Alza la mano e sorride, sotto il casco da Black Mamba. E' un serpente a sonagli, Jorge Lorenzo. Fiuta le prede, prima del via, e schizza via, in solitaria. Martella, curva dopo curva, spalanca il gas e si divora il Mugello. Vince da solo, con l'ultimo giro formato passerella, fatto di saluti e cotillons, e dopo la bandiera a scacchi si dice pure stupito. «Non pensavo d'andar via così, ma sono felice per i punti in classifica». Chiaro. Ora quelli di vantaggio su Dani Pedrosa, subito domato dal maiorchino ma certamente mai arrendevole, sono diciannove. «Era impossibile da battere». Chapeau. Il Torero Camomillo è il volto della sincerità, ma pure della felicità, dopo la conferma in Honda HRC anche per l'anno che verrà.
Il salto nella Yamaha ufficiale, invece, sogna di farlo per il 2013 Andrea Dovizioso: l'unico, per la verità, a dar vita ad una vera e propria bagarre, con Stefan Bradl. «Sono abbonato al terzo posto - soffia a fine gara, ma Lorenzo andava davvero troppo forte. Il futuro? La moto ufficiale è il mio obiettivo, ma non dipende solo da me». Certo. Anche da un certo Valentino Rossi che, a colpi di gas, e di fortuna, è riuscito ad agguantare un dignitoso quinto posto finale. «Ma con questa moto faccio fatica» commenta duro, e Lorenzo rincara la dose. «Averlo in Yamaha con me sarebbe bellissimo».
Chi del futuro non si preoccupa, ma del presente sì, è Casey Stoner, ottavo al Mugello dopo un dritto al Correntaio. Ora i punti di ritardo dal maiorchino, in classifica, sono 37. Bene l’Italia nelle altre gare: Iannone vince nella Moto2, Fenati è secondo in Moto3.
JUVE, LUCIO: "GLI SCUDETTI? SONO 30: STO CON AGNELLI. SE SEGNO ALL'INTER ESULTERÒ"
Lunedì 16 Luglio 2012 - 07:47 di Timothy Ormezzano
TORINO - Sentite Lucio: «Volete sapere se la Juve ha 28 oppure 30 scudetti? Io la penso come il presidente». Moratti? No, Agnelli. Il brasiliano è entrato ad ampie falcate nel mondo bianconero. Testa alta e occhi di tigre. Come quando, palla al piede, esce dall'area di rigore. «Se segno un gol all'Inter, esulto senza problemi», taglia corto il difensore 34enne. Non chiamatelo voltagabbana.
Semmai è un professionista, che fa spesso rima con aziendalista.Nella sua prima conferenza stampa da juventino, Lucio dice di aver «girato pagina» e in qualche modo ripete il copione recitato dodici mesi fa, in salsa rossonera, da un altro illustre colpo bianconero a costo zero: Pirlo. «Spero che l'Inter mi rimpianga, ha sbagliato a lasciarmi andare via. La Juve è una big, qui c'è un progetto importante che comprende anche me. Abbiamo ruoli diversi, ma vorrei comunque ripetere quanto ha fatto Andrea. Come lui, ho tanta voglia di vincere».
Per sposare la Signora il brasiliano ha rescisso il contratto con Moratti, rinunciando ad una ricca buonuscita e all'ingaggio più corposo che avrebbe incassato in Spagna (Malaga) o in Turchia (Fenerbahce). Lucio non sembra affatto pentito della sua scelta e punta a bissare lo storico triplete centrato con l'Inter: «La Juve vuole vincere ogni competizione. Sappiamo che in Champions non sarà affatto facile, ma abbiamo una mentalità vincente e siamo molto motivati».
In cambio del numero 2 bianconero, O Cavalo darà fisico, esperienza e personalità. Gli unici dubbi sono legati alla compatibilità di Lucio con la difesa a tre. L'esperimento nerazzurro, sotto la gestione di Gasperini, non andò affatto bene. Il neo bianconero si dice comunque pronto a recitare il nuovo spartito tattico: «Mi adeguerò il più in fretta possibile all'idea di gioco di Conte. Darò il massimo per la Juve».
TAPPA SABOTATA AL TOUR DE FRANCE, MA I CHIODI NON FERMANO WIGGINS -FOTO
Lunedì 16 Luglio 2012 - 07:56 di Marco Zorzo
MILANO - Peggio che nella canzone di Antoine. Questa volta non sono pietre, bensì chiodi da tappezziere. Qualche idiota ha pensato di creare scompiglio e chissà cos’altro, nella 14ª tappa del Tour, nel primo assaggio dei Pirenei, da Limoux a Foix di 191 chilometri. È successo dopo il passaggio del drappello dei 5 fuggitivi: nel quarto d’ora d’attesa per l’arrivo del gruppo della maglia gialla, qualcuno ha avuto l’idea cretina (e criminale) di gettare sull’asfalto decine di chiodi. Cadel Evans, che sul Mur de Peguere aveva cercato di sorprendere Wiggins, è stato tra i primi a forare. Con il gruppo della maglia gialla già lanciato in discesa, l’australiano ha cercato di rubare la ruota al primo gregario arrivato sul posto. Peccato che pure lui avesse bucato.
Dopo un bel po’ è giunta l’ammiraglia, attardata per colpa della strada strettissima, con la nuova ruota.
Il pomeriggio da cani di Evans è proseguito con un’altra foratura, portando il suo ritardo a quasi due minuti. Che qualcosa di strano fosse accaduto l’hanno capito tutti, visto che una trentina di corridori hanno dovuto cambiare ruota.
Morale della favola: gruppo spaccato, però Wiggins & soci, un volta appreso cos’era capitato a Evans, ha rallentato per consentire all’australiano di rientrare e giungendo al traguardo con oltre 18 minuti dal vincitore Luis Sanchez. Lo spagnolo, infatti, si è aggiudicato la sua quarta tappa al Tour, approfittando della distrazione di Peter Sagan. Lo slovacco ha poi vinto la volata per il secondo posto. Bradley Wiggins di Sky resta in giallo. Il compagno Chris Froome è secondo a 2’05’’, Vincenzo Nibali terzo a 2’23’’. Oggi la 15ª tappa, la Samatan-Pau di 158, 5 km
FONTE: Leggo.it
CALCIOMERCATO
L'ex Lega Pro Iovine firma con la Torres
16.07.2012 13:45 di Luca Esposito
Ripartirà dalla Serie D Marco Iovine. Il ventisettenne centrocampista, ex Nocerina, Spezia, Verona e Sambenedettese, dopo la scorsa stagione vissuta a metà tra Trento e Città della Cava, sarà il prossimo acquisto della Torres, compagine neopromossa in Serie D.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Calcio: Argentina, Camoranesi al Racing
21 Luglio 2012 09:17 SPORT
(ANSA) - BUENOS AIRES - Mauro German Camoranesi, 35 anni, e' stato ceduto dal Lanus al Racing. La notizia e' stata ufficializzata dalla sua vecchia societa' di appartenenza. Il club, tuttavia, non ha reso noti i termini dell'operazione. Campione del mondo con la Nazionale azzurra nel 2006, Camoranesi in Italia ha giocato nel Verona e nella Juventus, poi e' passato nella Bundesliga, allo Stoccarda. Camoranesi debuttera' con la sua nuova squadra nel torneo d'apertura, il prossimo 3 agosto.
FONTE: Corriere.it
IN EVIDENZA
Calcio, Napoli: Behrami, orgoglioso della scelta
16.07.2012 22:06 di Napoli Magazine
NAPOLI - ''E' davvero emozionante arrivare in un grande club, sono orgoglioso.''. Queste le prima parole da giocatore del Napoli di Valon Behrami, il 27enne centrocampista svizzero il cui passaggio dalla Fiorentina al club partenopeo e' stato ufficializzato oggi insieme a quello del compagno di squadra Gamberini. "Abbiamo risolto le faccende burocratiche - ha detto Behrami - il presidente De Laurentiis e' una persona diretta che ha dei grandi obiettivi e mi ha trasmesso la voglia di pensare in grande".
Il Napoli ha acquistato a titolo definitivo Alessandro Gamberini e Valon Behrami dalla Fiorentina. L'annuncio è stato dato dal Presidente De Laurentiis ai microfoni di Radio Marte, l'emittente ufficiale della Società azzurra.
I due calciatori martedi' mattina svolgeranno il primo allenamento a Dimaro.
Le schede dei due nuovi azzurri:
Valon Behrami è nato a Kosovska Mitrovica, in Serbia, il 19 aprile 1985, ma è di nazionalità svizzera.
In Italia ha giocato con il Genoa, il Verona, la Lazio e la Fiorentina e vanta anche un’esperienza in Inghilterra, nel West Ham United, tra il 2008 ed il 2010.
Vanta 3 gol in 57 presenze in serie B ed 8 gol in 171 presenze in serie A. In più ha giocato 9 partite, segnando un gol, in coppa Italia e 5 presenze nelle coppe europee, nella Champions League 2007/08, con la Lazio.
Ha segnato 2 gol nelle sue 32 presenze con la Nazionale Svizzera.
Alessandro Gamberini è nato a Bologna il 27 agosto 1981.
Ha giocato con il Bologna, il Verona e la Fiorentina.
Vanta 20 presenze in serie B con il Verona-2002/03 e 269 presenze in serie A con 6 gol tra Bologna e Fiorentina.
In più ha giocato 14 partite con un gol in coppa Italia e 22 presenze nelle coppe europee, 10 in coppa Uefa e 12 in Champions League, tutte con la maglia della Fiorentina. Vanta 13 presenze nelle varie nazionali, una nella Under20, 4 nell’Under21 ed 8 nella Nazionale A.
FONTE: NapoliMagazine.com
La scelta di Sacchetti: «Ora sto alla finestra»
IN ATTESA. L'ex tecnico dello Zevio, reduce da alcune stagioni alla grande, ha deciso di fermarsi, un po' per rifiatare, un po' per aspettare, se arriverà, un altro progetto
«In bianconero stagioni bellissime, dico grazie a tutti per quello che abbiamo fatto e per l'aiuto che ho avuto. Tornare nei prof? Non ho più la testa per farlo, sto bene dove sono»
18/07/2012
Da una parte la voglia di tornare, dall'altra la serenità della sua casa a Verona e di un lavoro che lo gratifica. Gigi Sacchetti non sarà più in panchina nella prossima stagione, almeno all'inizio del campionato. Chiusa l'esperienza allo Zevio l'ex centrocampista gialloblù dello scudetto ha deciso di fermarsi, nonostante i risultati di due stagioni che farebbero invidia a molti. La vittoria del campionato di Prima, la semifinale raggiunta in Coppa Veneto, quindi la salvezza all'esordio in Promozione. Risultati da grande allenatore, lui che è stato nei professionisti anche da mister prima nelle giovanili del Verona quindi a Carpi e Novara prima di provare l'esperienza con i dilettanti nella società bianconera.
Mister, non la vedremo più in panchina l'anno prossimo? Credo proprio di no, almeno all'inizio della stagione. Poi non so cosa succederà, intanto mi fermo per una serie di motivi. Se poi ci saranno proposte interessanti le valuterò con attenzione, anche a campionato in corso.
Come mai si è chiusa l'avventura a Zevio? Non c'erano più grandi prospettive, la situazione è complicata per vari motivi e ho preferito fermarmi. A Zevio comunque sono stato benissimo, un'esperienza assolutamente positiva con la vittoria del campionato di Prima, la semifinale raggiunta in Coppa Veneto e una salvezza conquistata in anticipo al primo anno di Promozione. Devo ringraziare tutti i ragazzi e la società, persone come Giorgio Bortoli, la presidentessa Emanuela Cantù, il segretario e tutti gli altri.
Non c'erano altre offerte che avrebbe potuto valutare? Sinceramente non ho più voglia di andare in giro tanto per passare una stagione, alleno per divertimento e se decido di farlo deve essere per un progetto importante. Sia chiaro, non parlo di categoria perché per me può essere l'Eccellenza, la Promozione ma anche la Prima: l'importante è la prospettiva, ci deve essere l'idea di vincere, alleno per passione e se mi manca quello stimolo allora è meglio lasciar stare.
Impossibile tornare tra i professionisti? Non credo di avere più la testa giusta, la disponibilità di prendere e partire spostandosi anche di parecchio. Ho sentito poche ore fa il mio amico Nanu Galderisi che si è accordato definitivamente con la Salernitana, lo invidio perché ha una voglia matta di mettersi in gioco di continuo, di spostarsi, di restare in quel mondo. Magari tra non molto arriverà già qualche chiamata... Starò lì ad ascoltare, senza nessuna preclusione ma con la certezza che dovrà essere un progetto importante, di una squadra che vuole lottare per vincere o per arrivare in alto. Purtroppo non è facile, anche i dilettanti stanno vivendo una situazione difficile e complicata.
Cosa si può fare per provare a cambiare? Le società devono guardarsi negli occhi e lavorare seriamente sui settori giovanili, ma non a parole e basta, come troppo spesso è stato fatto negli ultimi anni, questo discorso lo fanno in molti ma lo praticano in pochi. Invece è l'unica strada per ridare fiato al calcio.
Quel mondo avrà ancora Gigi Sacchetti come protagonista? Per adesso no, in futuro non lo so. Sto bene a casa, con il lavoro e con la famiglia, questo è certo. Ma amo il pallone, da sempre e a tutti i livelli. Sono stato nei professionisti e nei dilettanti, quello che fa la differenza è la mentalità e la voglia. A Zevio siamo riusciti a fare due stagioni alla grande, e se da qualche parte ci sarà da provare a vincere, beh sono pronto a tornare.
L.M.
Jorge in solitaria. Pedrosa aiuta Vale, brilla Dovizioso
SENZA RIVALI. Al Mugello il maiorchino s'impone con classe e autorità. Lorenzo taglia il traguardo con oltre 5 secondi sul collega Honda e consolida il primato in classifica Terzo posto per Andrea su Yamaha, Rossi è quinto
16/07/2012
Scarperia (Firenze). Una vittoria solitaria quella di Jorge Lorenzo nel Gp d'Italia. Lo spagnolo della Yamaha, dopo essersi liberato di Dani Pedrosa (Honda) che per un attimo aveva preso il comando della corsa all'inizio, ha girato costantemente su ritmi insostenibili per i suoi inseguitori. Il maiorchino quindi ha aumentato costantemente il suo vantaggio tagliando il traguardo con oltre 5 secondi sul collega della Honda e con ben 10 secondi di ritardo è arrivato il terzo classificato, l'italiano Andrea Dovizioso con la Yamaha privata del Team Tech3. Buona, in questa occasione, la gara di Rossi.
Galvanizzato da una platea praticamente arrivata al Mugello solo per lui, Valentino ha fatto una gara d'attacco arrivando nel finale della gara, con Cal Crutchlow alle spalle, ad attaccare il compagno di squadra Nicky Hayden. L'americano ha perso l'opportunità di vincere la gara delle Ducati, per un suo errore, che lo ha fatto diventare facile vittima di Rossi. Lorenzo che ha iniziato a esultare e salutare il pubblico prima della fine della gara, poi a ridosso del parco chiuso ha ricevuto l'abbraccio di Biaggi, il quattro volte campione del mondo della 250 e iridato nella Superbike.
Il romano, ammiratore del talento spagnolo, è comparso a sorpresa tra il pubblico andando a complimentarsi con il giovane collega. Nel Gp d'Italia non ha brillato Casey Stoner. Il campione del mondo in carica ha fatto prima un errore finendo fuori pista, poi nella smania del recupero, ha passato Alvaro Bautista (Honda) con un entrata molto aggressiva che ha causato anche un contatto tra i due. Alla fine Stoner ha chiuso la sua gara italiana all'ottavo posto. Con la vittoria di ieri Jorge Lorenzo allunga il suo vantaggio sul collega Dani Pedrosa portandosi a quota 185 punti sui 166 del pilota Honda. Stoner è terzo con 148 punti, mentre Andrea Dovizioso è quarto a quota 95. Ora Lorenzo guida la classifica con 185 lunghezze, 19 su Pedrosa e 37 sull'australiano. «Tutto il fine settimana ho guidato bene e pulito», commenta Lorenzo.
«Gara dura, non pensavo di potere andar via, Pedrosa era sempre vicino ma alla fine ci sono riuscito e ho guidato con maggiore calma. Sono contento per i punti in classifica». «Ci ho provato sin dall'inizio», gli fa eco Pedrosa, «ma ho avuto qualche problema perché Dovizioso mi rallentava. Poi quando sono andato al secondo posto sono riuscito a prendere il ritmo, ma era impossibile da battere. E nella Moto2 trionfa Andrea Iannone. Al via il migliore a scattare è stato il solito Marquez (Suter), ma il gruppo della classe di mezzo del mondiale, stavolta non si è sgranato subito. Attaccati c'erano Luthi (Suter), Nakagami (Kalex), Smith (Tech3) e Iannone (SpeedUp). Il pilota italiano ha dimostrato di avere una marcia in più nella parte guidata del circuito del Mugello ed è stato proprio in questa parte che negli ultimi due giri ha costruito il suo successo. Con la vittoria in Italia, Iannone si porta ora in terza posizione nella classifica Moto2, con 129 punti. In testa rimane lo spagnolo Marquez (163), ieri quinto, con Espargaro, secondo anche se a pari punti con Iannone. FONTE: LArena.it