LA PRESENTAZIONE DI MAURIZIO SETTI
32° PRESIDENTE DELL'HELLAS VERONA F.C.
Questa l'introduzione dell'ormai ex presidente Giovanni MARTINELLI che rimarrà al fianco dell'imprenditore di Carpi come socio di minoranza mentre MAGNANI abbandonerà il prossimo 1° Luglio: «Per prima cosa ringrazio tutte le persone che in questi anni mi sono state vicine, dandomi una mano.
Senza far nomi, sono grato per la stima ricevuta.
Con Setti ci siamo trovati per la prima volta un paio di mesi fa, siamo entrati in sintonia da subito, avendo entrambi lo stesso obiettivo: portare avanti il progetto di rinascita cominciato quattro anni fa.
Abbiamo parlato la stessa lingua, subito ci può essere stata qualche titubanza, ma sono convinto che si farà apprezzare dai veronesi.
Lui ama il calcio ed ama già l'Hellas»
La conferenza stampa integrale |
Maurizio SETTI: «Questo è il proseguimento di un progetto già avviato. Lo scopo per cui sono venuto è molto semplice. Al contrario di chi ha paura di andare in piazze importanti, per me si tratta di un grande stimolo. Sono una persona che adora le sfide, non voglio prendere in giro nessuno. I giovani sono il futuro, quindi il vivaio avrà un ruolo importante. Abbiamo una delle tifoserie più belle d'Italia, entrare nel nostro stadio dà sempre grandissimi brividi. Vogliamo iniziare a crearci un nostro patrimonio, non arriveranno giocatori importanti ma in procinto di terminare la propria fine carriera.
L'attaccamento per l'Hellas sarà la cosa fondamentale. Non si vince da soli ma con il giusto connubio tra giocatori, staff e società. Martinelli in questi anni ha fatto miracoli e lavoreremo comunque sempre in sintonia. Tutti lotteremo per un unico obiettivo, per farci rispettare sempre e dovunque. Questa è una città che ha grandi potenzialità, ancora non del tutto espresse, ma che cercheremo di tirare fuori.
Non voglio venire qua a fare proclami e fare investimenti folli come si sente da altre parti del mondo. Partiamo da una base già solida e possiamo solo migliorare, poi ovviamente ci sono delle situazioni che nel calcio non si possono prevedere. Ci saranno esborsi magari anche importanti ma finalizzati a creare nel tempo un patrimonio per la società. Il percorso durante l'anno è molto lungo. Se sei strutturato hai la facoltà di arrivare fino alla fine in modo ottimale. Tante componenti aiutano l'andamento della squadra, Mandorlini deve stare tranquillo perchè lui è il mister che vogliamo per crescere. Quando in coscienza siamo consapevoli di aver fatto il massimo per collaborare e migliorarci, possiamo andare a testa alta. Il punto di partenza sarà comunque fare meglio dello scorso anno»
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
DICONO
Maurizio SETTI: «Vorrei iniziare il campionato domani. La voglia di cominciare è tanta, come la voglia di misurarsi con questa splendida realtà. Vogliamo far vedere che siamo in grado di lavorare bene: questa è una piazza che merita di ricevere molto. I tifosi sono tanti e, magari, tutti non riesci a conquistarli. La sincerità è una mia caratteristica primaria e, partendo da questa, vorrei costruire dei rapporti».
Si è parlato tanto di settore giovanile. Sogliano è stato scelto anche per questo, visti i successi ottenuti dalla Primavera del Varese? «Certo, Sogliano è stato scelto da me perchè vediamo il calcio alla stessa maniera, e di conseguenza facciamo poca fatica a trovarci sulla stessa lunghezza d'onda. Voglio fare con lui un bel percorso, e lui stesso darà molto alla causa gialloblù».
Capitolo mercato. I tifosi sono in apprensione nel vedere accostati i migliori gialloblù ad altre squadre. Possiamo tranquillizzarli? «Certo, sono tutti giocatori incedibili. Puntiamo a migliorare l'organico già buono che c'era l'anno scorso».
Forse, l'unica "colpa" che si può dare alla gestione precedente, è quella di un gioco al rialzo sul prezzo degli abbonamenti. Si farà qualcosa in merito? «E' giusto cercare di portare più gente possibile allo stadio. Io, onestamente, non conosco queste dinamiche, ma cercherò di valutare la situazione al meglio» TuttoB.com
Sean SOGLIANO «Sono felice di essere approdato a Verona, questa decisione mi dà grande stimolo. Mi ritengo davvero contento di questa scelta, ho grande voglia di lavorare per una piazza ed un presidente che vantano fiducia nel mio lavoro. Per un professionista questa è la cosa più bella. Sono una persona chiara e tranquilla, mi piace confrontarmi, parlare apertamente. Mandorlini è l’allenatore dell’Hellas Verona, si tratta della cosa più giusta. Ha fatto un ottimo lavoro, dispiacciono i problemi nati tra lui e Gibellini. Se ne è discusso anche troppo, il mio metodo prevede un confronto frequente col tecnico. Dobbiamo conoscere i rispettivi caratteri, conta più l’unità d’intenti di qualsiasi altra cosa. Un feeling particolare può essere un valore aggiunto, non amo parlare per sentito dire ma vivere le situazioni in prima persona. E' ovvio e giusto che col passare del tempo, strada facendo, il rapporto si debba consolidare».
Alle promesse estive l'ex Varese preferisce nettamente la concretezza: «Per quanto riguarda gli obiettivi, sarebbe troppo facile dire che l'intento è far meglio rispetto all'anno scorso. Fare proclami serve a poco, è utile avere consapevolezza delle difficoltà che si presenteranno. Il cammino sarà lungo e complicato, le mete vanno raggiunte pensando partita per partita e dando il massimo» HellasVerona.it
Il presidente Setti alla presentazione dell'HELLAS '13-'14 |
RASSEGNA STAMPA + - =
Setti: "Papa Francesco, esempio di passione" / VIDEO
Postata il 28/05/2014 alle ore 17:30
CITTA' DEL VATICANO - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate in occasione della visita in Vaticano dell'Hellas Verona: "E' un'emozione unica essere qui, una di quelle cose da provare una volta nella vita. Avere il Papa così vicino e sentire quello che ti trasmette deve essere uno stimolo per i nostri ragazzi nella stagione che sta cominciando. Credo che il Papa racchiuda simbolicamente quanto di buono c'è nel mondo. Noi a nostra volta cerchiamo di fare bene per i nostri tifosi e la nostra gente, quindi è una trasmissione continua. Questo Papa ha tanta energia, trasmette passione come dobbiamo fare noi coi nostri tifosi".
Ufficio Stampa
28 maggio 2014 - Maurizio Setti con la squadra da Papa Francesco |
Setti: "Crediamoci ancora, vogliamo vincere" / VIDEO
Postata il 07/05/2014 alle ore 18:45
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate in vista della sfida della sfida contro l'Udinese, 37a giornata del campionato Serie A TIM 2013-14: "Bisogna andare avanti. Dobbiamo dare un esempio per far comprendere a tutti degli episodi che erano abbastanza evidenti. Poi, quando tutti capiscono e chiedono scusa, non si può più dire niente. Il campionato va avanti, noi abbiamo fiducia e Sogliano ha già parlato con Mandorlini. Non è perso niente, crediamoci ancora, noi abbiamo l'obbligo di vincere sabato, di avere lo stadio pieno per l'ultima giornata al Bentegodi. Battuti i bianconeri, saranno gli altri a dover fare la corsa e vedremo cosa succederà.
Cosa mi è dispiaciuto di più della partita contro la Lazio? Sicuramente non aver vinto. Se vogliamo essere obiettivi la grande squadra chiude prima il match, considerando le occasioni create. Purtroppo paghiamo anche un po' di inesperienza, ma queste sono le caratteristiche che ci hanno fatto disputare un grande campionato e certi errori dobbiamo per forza di cose pagarli sul campo. Se vogliamo analizzare in questo modo la partita, un po' più di furbizia e malizia da parte dei nostri calciatori ci avrebbe dato l'opportunità di vincere.
Con il Napoli a porte chiuse? Potrebbe essere la partita della vita o una festa, purtroppo non sarà coreografica. Questo è il calcio se non si prendono provvedimenti. Noi siamo fieri dei nostri tifosi, hanno dimostrato di essere in grado di sostenere la squadra senza creare problemi. Lo dico con estrema sincerità, credo che la nostra sia una delle più belle tifoserie che ci sono in Italia, perché lo spirito è quello dell'aggregazione. Occorre creare delle regole per far sì che ci si comporti in un certo modo all'interno degli stadi, rispettarle ma anche poter festeggiare, stare insieme e portare le famiglie allo stadio. Se il calcio vuole continuare deve cambiare delle norme e non dare vie di scampo, seguendo l'esempio dell'Inghilterra.
7 maggio 2014 - Maurizio Setti |
Cosa penso dopo gli episodi della sfida contro la Lazio? Se noi partiamo con presupposti di complotto, sbagliamo. Non c'è malignità nel fare le cose. Anche se in qualche modo la sudditanza verso squadre più importanti ci può essere, non mi sento di identificare questo come motivo. Ci sono degli episodi sfavorevoli e, a tre giornate dal termine, questi hanno un peso specifico diverso. Ma c'è la volontà di credere che sia tutto in buona fede. Vanno cambiate le regole che vigilano fuori dal rettangolo verde, in campo c'è voglia di competizione e di fare bene. Noi siamo orgogliosi del nostro risultato, come deve esserlo la città e io mi auguro che contro l'Udinese si veda questo clima di soddisfazione. Voglio che i calciatori, come ho detto all'allenatore e al direttore sportivo, si riprendano dalla delusione e facciano vedere che ci siamo guadagnati tutto per merito nostro. Ce la giocheremo fino alla fine per questo sogno, se non si esaudirà ripartiremo al massimo per la prossima stagione.
Il mio colloquio con Lotito? Facevamo due conti, abbiamo scherzato perché ci siamo fatti fuori a vicenda dalla corsa all'Europa League... Il presidente della Lazio lavora per la Lega, si cerca di collaborare e noi abbiamo acquisito nel corso del tempo un'importanza diversa. Ora dobbiamo continuare ad essere chiari e sinceri.
Il rinnovo di Mandorlini? Siamo d'accordo, non dovrebbero esserci problemi. Ma parliamo di calcio, il nostro allenatore era molto arrabbiato dopo la partita contro la Lazio anche se abbiamo giocato una grande gara. Giriamo pagina e andiamo avanti.
Il futuro di Iturbe? Ci siamo resi conto che per lui è stato un anno importante. E' cresciuto tanto per merito di tutti, a partire da Mandorlini e Sogliano. Sta dimostrando qualità tecniche e carattere, alla fine della partita contro la Lazio era molto arrabbiato per quanto successo. E' un campione, il ragazzo qui sta bene e chi lo vuole deve sedersi al tavolo con noi. Se qualcuno vuole acquistare il calciatore, deve sapere che abbiamo la forza per tenerlo".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
07.05.2014
Hellas, Setti: «Credo ancora al sogno dell’Europa»
Si giocherà a porte chiuse Napoli-Verona, ultima giornata del campionato di Serie A in programma al San Paolo il prossimo 18 maggio. Il giudice sportivo ha infatti inflitto al Napoli la sanzione di dover disputare due partite senza spettatori dopo i fatti dell'Olimpico di Roma della finale di Coppa Italia con la Fiorentina, a cui è stata chiusa la Curva Fiesole per una gara.
E il Verona crede ancora all'Europa League. Parola del presidente Maurizio Setti, che dalla sede dell'Hellas di via Belgio ha lanciato segnali inequivocabili: «Se vinciamo le prossime due partite con Udinese e Napoli possiamo ancora raggiungere il nostro sogno. Abbiamo il dovere di giocarci le nostre possibilità al massimo, a partire da sabato. Quel che è successo con la Lazio è grave, ma non ci arrendiamo. Magari la partita potevamo gestirla diversamente, ma il nostro campionato resta comunque eccezionale. Anche se non è ancora finito. Io, al sogno dell'Europa, ci credo ancora».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Setti: "Il rinnovo di Toni, Iturbe e..."
Postata il 16/04/2014 alle ore 21:06
MILANO - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate ai microfoni di Sky Sport 24 durante l'evento "Tutti i colori dello sport" organizzato da Sport Network: "La nostra stagione? E' unica e sta continuando ad esserlo anche con qualche battuta d'arresto. Questo ci rende molto orgogliosi, ma a noi piace lavorare e guardiamo avanti. L'idea è quella di cercare di fare meglio, anche se siamo una neopromossa, facciamo tutto quello che possiamo perché ci piace costruire qualcosa, non pensando solamente al risultato finale della domenica. I nostri tifosi lo sanno, guardiamo l'ottica del calcio come futuro cercando di fare tante altre cose importanti per una società con certi crismi.
Il futuro di Toni? Per me non era una scommessa, ma una certezza. Luca, dopo un anno trascorso qui a Verona, se mi chiedesse di rinnovare altri due anni lo farei per l'uomo e per il giocatore che è. Ha la mentalità giusta, un sorriso contagioso che rappresenta al meglio il modo in cui bisogna fare calcio.
Sogliano? Ha tutta l'intenzione di onorare il contratto che ha con noi. Sono felice di averlo qui dopo anni che lo inseguivo anche nelle categorie minori. Dal nostro punto di vista non ci sono mai stati problemi. Il Verona del futuro è già iniziato e Sean sta già lavorando sulla prossima stagione. Ci sentiamo anche 30 volte al giorno.
Iturbe? L'ho definito un predestinato, riesce a ribaltare una partita in 5 minuti. Finirà sicuramente in un top club, noi di certo lo riscatteremo e se per una serie di circostanze dovesse rimanere a Verona sarebbe un altro piccolo sogno che si realizza. Se invece dovesse arrivare in club come Real Madrid e Barcellona sarebbe comunque un orgoglio averlo lanciato.
Paragoni con l'Udinese? Scoprono talenti da 20 anni, noi solo da uno, è presto per paragonarci. Per noi sarebbe bello scovare un grande giocatore all'anno. Sarebbe bello, con i mezzi che abbiamo riuscire a raggiungere grandi risultati, sarebbe giusto anche come meritocrazia. Stiamo facendo un grande sforzo anche come società, con il settore giovanile e tante altre iniziative presenti e future. Anche l'internazionalizzazione è importante per noi.
Romulo? Non è una sorpresa per noi, lo sarà per l'Italia. Andrà sicuramente al Mondiale perché è un giocatore fantastico con caratteristiche uniche. Può fare ripartenze paurose anche al novantesimo, può ricoprire tranquillamente 2-3 ruoli quindi può davvero essere utile. Romulo ci è sicuramente grato, da noi ha dimostrato che può essere un giocatore da prime cinque squadre italiane. Se vorrà rimanere con noi non ci tireremo indietro, se invece dovesse avere altre richieste o volontà lo asseconderemo. Anche con la Fiorentina c'è un buon rapporto, quindi non ci saranno problemi.
Qualcuno in Italia ha la forza economica per prendere Iturbe? No".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
05.03.2014
Setti racconta il modello Hellas: «Ci guida la grande passione»
«Il Milan non ha mai cercato Sogliano e lui non vuole lasciare Verona. Il rinnovo del contratto di Mandorlini? Nessun problema con il mister»
Amici fuori dal campo, rivali domenica. Prima di salire in cattedra all'Università di Parma e diventare docenti per un giorno, Maurizio Setti e Tommaso Ghirardi giocano in anticipo la sfida in programma domenica al Tardini. Un confronto ad alta quota con profumo d'Europa. «Siamo concentrati su una gara molto importante per entrambe le squadre - racconta il presidente del Parma - è una grande soddisfazione essere sesti, ci sono due città italiane importanti, due società che stanno rinascendo. Speriamo che sia una gara molto corretta e la si ricordi per il gioco espresso in campo».
SORPRESE GIALLOBLÙ. Difficile, quasi impossibile, immaginare a inizio stagione Verona e Parma appaiate al sesto posto a questo punto del campionato. «Siamo contenti, stiamo crescendo di anno in anno - prosegue Ghirardi - facendo la media degli ultimi cinque anni, siamo fra le prime dieci squadre italiane e questa è la cosa che mi inorgoglisce di più. Non era facile fare meglio dopo il nono posto della passata stagione ma stiamo facendo un buon calcio e meritando sul campo la classifica che abbiamo. Questa crescita mi sta dà grande soddisfazione».
LA FORZA DELLE IDEE. Ma anche il Verona sta disputando una grande stagione. «Macchè il Parma. Siamo noi la vera rivelazione del campionato - ribatte Setti con il sorriso sulle labbra -. Facciamo tutto con grande passione, siamo una neopromossa. Ci stiamo comportando bene, poi conta anche la componente fortuna, ma di base c'è il lavoro di tante persone che operano in società e non solo i dirigenti che si vedono. Il nostro compito è quello di migliorare, combattiamo ogni giorno contro le grandi potenze, per battere queste corazzate non possiamo confrontarci con gli investimenti economici, serve la forza delle idee».
IL PROGETTO HELLAS. L'aveva detto alla presentazione del Verona, lo ripete anche adesso. «Il calcio è cambiato e penso sia impossibile rivedere una provinciale vincere lo scudetto come successe al Verona tanti anni fa - spiega il presidente - soprattutto perchè il gap economico è incolmabile. Per competere con le grandi del campionato, una società come l'Hellas dovrebbe rimetterci almeno cento milioni di euro l'anno. Una scelta improponibile. Chi potrebbe farlo? Quanto tempo andrebbe avanti? Allora bisogna contrastare le corazzate della Serie A puntando su un progetto chiaro, trasparente, affidabile. Questo è il nostro modello».
L'AFFARE JORGINHO. In quest'ottica va vista an che la cessione di Jorginho al Napoli. «Rifarei ancora tutto, non ho rimpianti - ammette Setti -. L'ho venduto e lo rivenderei, per il suo bene e per il bene del Verona. Abbiamo ceduto la metà del cartellino a una squadra che lotta per grandi obiettivi, lui può arrivare lontano. A tutti questi ragazzi voglio trasmettere valori importanti, devono capire che possono realizzare i loro sogni, basta crederci. E queste scelte possono portare positività a tutti».
PROFUMO D'EUROPA. A salvezza raggiunta cambiano anche gli obiettivi della società. Domenica al Tardini si gioca per l'Europa. «Io voglio sempre il massimo - spiega il presidente del Verona - e Mandorlini lo sa bene. Come sempre, prima del campionato, ne ho parlato con lui. Io ho un sogno ben preciso e penso sia realizzabile. Faremo il possibile per farlo diventare realtà. Cos'è questo sogno? Ho scommesso che potremo raggiungere un certo punteggio. Se fosse così si aprirebbero delle porte che porterebbero a qualcosa di bello».
IL RINNOVO DEL MISTER. Difficile sapere qualcosa di più sulla scomessa e sul sogno. Più semplice parlare del mister. «Non ci saranno problemi legati al rinnovo di Mandorlini - ammette - ora ne parleremo con calma. Penso che l'intento comune sia quello di arrivare a un esito positivo, anche considerando tutto il percorso che è stato fatto in questi anni».
IL FUTURO DI SOGLIANO. Squadra che vince non si cambia. Rinnovo per Mandorlini, avanti con Sogliano. «Siamo come due morosi, ci sentiamo dieci volte al giorno - taglia corto Setti -. Il Milan non lo ha mai cercato e lui non vuole andarsene. L'incontro che avrò con lui sarà solo per programmare la prossima stagione sportiva, sinceramente non vedo all'orizzonte grossi problemi».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
Setti: "Parma? Vinca il migliore" / VIDEO
Postata il 04/03/2014 alle ore 18:09
PARMA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate in occasione dell'incontro "I modelli di successo dell'Hellas Verona FC e del Parma FC raccontati dai loro presidenti", organizzato da Master Sport e tenutosi nel pomeriggio di martedì 4 marzo presso presso l'aula Congressi del Dipartimento di Economia dell'Università di Parma: "La sorpresa del campionato siamo noi, quello che siamo riusciti a fare finora è davvero molto bello. Il gap con le migliori della Serie A è incolmabile economicamente, dobbiamo quindi puntare sulle idee per potercela giocare. Il Parma? Ha tanti giocatori pericolosi, su tutti Amauri, Cassano e Parolo, ma anche noi abbiamo le nostre frecce nella faretra. Siamo due squadre molto tecniche, vinca il migliore. Certo, spero finisca come all'andata, non sarebbe male. Europa League? Io voglio sempre il massimo e Mandorlini lo sa bene. Io ho un sogno ben preciso, faremo il possibile per realizzarlo. Il contratto di Mandorlini? Ora ne parleremo con calma, penso che l'intento comune sia quello di arrivare a un esito positivo, anche considerando tutto il percorso che è stato fatto in questi anni. Sogliano? Vorrei fosse chiaro che il Milan non lo ha mai cercato e lui non ha mai avuto intenzione di andarsene o tentazioni di questo tipo. L'incontro che avrò con lui sarà solo per programmare la prossima stagione sportiva, sinceramente non vedo all'orizzonte grossi problemi. Jorginho? L'ho venduto e lo rivenderei, per il suo bene e per il bene del Verona. A questi ragazzi voglio trasmettere le modalità di realizzazione delle loro idee, idee di cui possiamo giovare tutti".
Ufficio Stampa
4 marzo 2014 - Maurizio Setti |
Setti: "La passione alla base del progetto Verona"
Postata il 04/03/2014 alle ore 17:10
PARMA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, intervistato da Sky Sport in occasione dell'incontro "I modelli di successo dell'Hellas Verona FC e del Parma FC raccontati dai loro presidenti", organizzato da Master Sport e tenutosi nel pomeriggio di martedì 4 marzo presso presso l'aula Congressi del Dipartimento di Economia dell'Università di Parma: "Sono amico di Tommaso Ghirardi fin da prima di entrare nel calcio, abbiamo un ottimo rapporto. Alla base del progetto Verona c'è una grande passione, la passione nel voler creare qualcosa che gratifichi i nostri sforzi. Quando si lavora bene i risultati arrivano. Il messaggio che vogliamo passare agli studenti è l'amore per lo sport. Vogliamo migliorare e diminuire il gap con le grandi squadre italiane attraverso l'inventiva e la passione, c'è tanto bisogno di idee".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
24.02.2014
Setti in curva con i tifosi si mette anche a cantare E si maschera da alieno
Il presidente: «Ironia, simpatia, passione: il vero tifo»
LIVORNO
Tra i mille tifosi gialloblù s'è visto anche un alieno. Jeans, giacca e pashmina con una maschera verde che sorrideva. Un pomeriggio per il presidente del Verona Maurizio Setti. Il numero uno della società gialloblù, con il segretario generale Massimiliano Dibrogni e il responsabile della comunicazione Fabrizio Cometti, ha seguito la partita tra i gialloblù e il Livorno dalla Curva occupata dai fedelissimi dell'Hellas. Una decisione presa alla vigilia della gara per dimostrare ancora una volta grande solidarietà al popolo gialloblù e per attenuare la tensione dopo la settimana “adrenalinica” che avevano preparato gli ultras del Livorno, con un volantino molto offensivo dove i tifosi venivano chiamati “topi di fogna”.
Una situazione che l'ex arbitro Marcello Cardona, ora questore di Livorno, non aveva certo attenuato, anzi aveva contribuito a gettare benzina sul fuoco ipotizzando di non far entrare allo stadio i tifosi in maschera. Non è successo niente di tutto ciò. E così, sulle gradinate del Picchi, si sono visti il Mago Merlino, un Piccolo Principe, Babbo Natale, tanti frati in processione, una sala operatoria con infermieri e chirurghi. E, per non farsi mancare proprio nulla, anche un tifoso travestito da Roberto Baggio — senza codino e qualche chilo in più — con maglia ufficiale del Brescia e la fascia da capitano al braccio.
Il presidente Setti, nella curva dei tifosi gialloblù, da cui ha assistito al primo tempo del match
Una sfilata di Carnevale nel settore ospiti dell'Ardenza. Alla fine grande festa per tutti. L'Hellas ha vinto in campo, l'ironia sulle gradinate. «È stata la vittoria dei nostri tifosi», dice il presidente gialloblù dopo aver fatto i complimenti alla squadra di Mandorlini negli spogliatoi, «ancora una volta grandissimi. Ironia, simpatia, grande passione. Hanno fatto sentire il loro attaccamento alla squadra in tutto il mondo Hellas. Mi sono divertito a stare con loro, mi hanno fatto vivere grandi emozioni». Canti e cori che hanno sostenuto la squadra dal primo all'ultimo minuto. «Tanti cori e grande emozione», ammette.« Alla fine mi sono messo anche a cantare. Mi è piaciuto, sono talmente travolgenti che non potevo non farlo».
A fine primo tempo, visti tre gol, Setti si è spostato in tribuna, per impegni istituzionali con i dirigenti del Livorno e quelli federali. «Verona non ha più bisogno di esami di maturità per la sua tifoseria», conclude. «Se qualcuno non l'ha capito voglio ricordare che non esistono tifosi come i nostri che idealizzano trovate geniali per andare in costume allo stadio. Ora vi lascio, perché i miei tifosi mi hanno regalato una maschera... vado a travestirmi da alieno!».
L.M.
FONTE: LArena.it
Viareggio Cup - Setti: "Bravi ragazzi, costruiamo il futuro"
Postata il 13/02/2014 alle ore 17:30
VERONA - Il presidente gialloblù Maurizio Setti, al termine della partita Hellas Verona-Palermo alla Viareggio Cup, ha voluto inviare un messaggio a tutta la squadra, allo staff tecnico e agli addetti che operano nella Primavera e nel Settore Giovanile: "Nonostante il risultato, intendo ringraziare e complimentarmi con questi grandi ragazzi! Ci hanno regalato un'emozione straordinaria, raggiungendo un traguardo storico in una manifestazione internazionale così importante e, nonostante l'eliminazione, questo vale come un successo. Dopo il trionfo degli Allievi al trofeo Beppe Viola-Arco di Trento un anno fa, questa rappresenta un'altra immensa soddisfazione che dobbiamo considerare come un'ulteriore testimonianza dell'ottimo lavoro del Settore Giovanile. Bravi ancora ragazzi, questa è la strada giusta da percorrere per costruire il nostro futuro!".
Ufficio Stampa
Hellas Verona FC - Comunicato ufficiale
Postata il 22/01/2014 alle ore 18:10
VERONA - Il presidente Maurizio Setti, a seguito dell’infondato reiterarsi di notizie in merito ad un suo presunto interessamento per l’acquisizione della società Ascoli Calcio, nega categoricamente di aver mai manifestato alcun interesse in tal senso e quindi di aver mai richiesto, a proprio nome o tramite professionisti di fiducia, informazioni in merito alla possibile acquisizione della suddetta società nell’ambito della procedura fallimentare pendente avanti il Tribunale di Ascoli; risulta, invece, che vi siano soggetti che illecitamente stiano spendendo i loro nomi richiedendo informazioni e dati, senza ovviamente alcun motivo ed autorizzazione.
Ciò doverosamente premesso, Maurizio Setti, Hellas Verona FC e l’avvocato Stefano Fanini, legale del club gialloblù, direttamente coinvolti a propria insaputa in quanto sopra descritto, riservandosi sin d’ora ogni tutela dei propri diritti nelle sedi a ciò preposte, diffidano ogni soggetto sta spendendo illegittimamente il loro nome, ad interrompere immediatamente tali comportamenti.
Hellas Verona FC
Setti: "Continuare a lavorare per un futuro solido" / VIDEO
Postata il 30/12/2013 alle ore 14:00
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate alla vigilia delle festività: "Il 2013 dell'Hellas? Abbiamo conquistato la promozione e stiamo vivendo un grande momento da sesti in classifica. Io comunque continuo a ribadire che la stagione è ancora lunga, il nostro obiettivo rimane la salvezza e una squadra come la nostra deve lottare sempre. Il nostro brand in crescita? Ne ero convinto dal punto di vista commerciale, perché conosco bene il tessuto di Verona e so cosa può dare. Dal punto di vista tecnico ero sicuro di poter far bene, ma questo è frutto anche dei collaboratori che ogni giorno lavorano e si impegnano per dare quel qualcosa in più. Obiettivi per il 2014? Sicuramente quello di raggiungere la salvezza il prima possibile, questo ci darebbe la possibilità di pensare al prossimo campionato in un modo diverso, far giocare i nostri giovani e dimostrare che l'Hellas ha capacità anche in altri ambiti, come nel Settore Giovanile, che si sta muovendo meglio. La crescita della nostra tifoseria? E' una piccola vittoria che abbiamo fatto, ma ad aver vinto è stato soprattutto il tifoso: se i veronesi continueranno a dimostrare questa intelligenza si completerà una stagione ottima sotto tutti i punti di vista. Una promessa per il 2014? Continuare a lavorare in questo modo, con serietà ed impegno, per mettere basi solide per il futuro, con un Settore Giovanile in crescita ed una società sempre più strutturata".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
30 dicembre 2013 - Maurizio Setti |
24.12.2013
Setti punta forte sui giovani
«Abbiamo tanti ragazzi in gamba, meritano di giocare
Con 29 punti in classifica possiamo valorizzarli tutti Toni? Si è dimostrato soprattutto un grande uomo»
A getto continuo, senza fermarsi un attimo. Maurizio Setti ha rifiatato solo nelle pause pubblicitarie ieri sera a TeleArena, ospite di una puntata straordinaria di Lunedì nel Pallone. Bilanci di fine anno e uno splendido presente, punto di partenza per nuovi traguardi. Un imprenditore ragiona così.
ANCOR PIU' GIOVANI. «Arrivati a 29 punti costruirei un percorso che preveda l'impiego di un numero ancora maggiore di giovani. Chi gioca con gente vecchia ma senza obiettivi non va da nessuna parte. La rosa? Cercheremo di migliorarla, ma teniamo conto che in panchina abbiamo sette-otto giocatori che potrebbero sostituire il blocco di quelli che abbiamo confermato. Ragazzi d'esperienza ma che stanno affrontando un campionato nuovo, che stanno vivendo con intensità e con motivazioni diverse rispetto alla B».
IL DOMANI DI ITURBE. «Abbiamo il grande vantaggio di non dover dipendere da nessuno. Iturbe è cercato dalle migliori società. La Roma? È già pronto per una società di quel livello. E la Roma di giovani ne sta facendo giocare tanti. Importante per il Verona è aver dimostrato che possiamo prendere giocatori bravi, valorizzarli perché possano poi crescere in società di alto livello. Che sia il Real Madrid, le inglesi o le tedesche noi dobbiamo continuare a lavorare in questo modo».
IL FAVORE A TONI. «Io giudico sempre prima l'uomo che il giocatore. E con noi Toni è sempre stato correttissimo. Gli dissi quest'estate che sarebbe venuto in una città che l'avrebbe ripagato alla grande.
Ora mi dice che è molto contento, che i tifosi gli danno una grossa mano. Per uno che ha giocato nei più grandi stadi del mondo è una necessità avere dalla sua un pubblico di un certo tipo. Diciamo che il favore ce lo siamo fatti a vicenda».
FRA DS E MISTER. «È un Natale diverso da quello dello scorso anno. Allora Mandorlini non riusciva ad esprimersi al meglio perché pensava potevamo fare delle azioni forti, invece volevamo solo tirar fuori da lui tutto quello che aveva. Adesso è molto più tranquillo.
Il futuro? Quando arriveremo a 40 punti cominceremo a parlarne. Sogliano? Credo abbia apprezzato il fatto di essere fra gli obiettivi di un club importante come il Milan. È una soddisfazione innegabile. In ogni caso il Verona non si fermerebbe, troveremmo soluzioni alternative. Lavoriamo bene insieme. Con Sean ci sentiamo a tutte le ore, stiamo al telefono anche un'ora e mezza senza guardare se è sabato, se è domenica o che ore sono. Questo per me fa la differenza».
BUON NATALE GIALLOBLÙ. «Auguri a tutta la città, agli sportivi di Verona in generale di qualsiasi bandiera e colore.
Anche se gli unici colori gialloblù sono quelli dell'Hellas Verona. Il gol del 2013? Tanti. Il più bello spesso è anche il più importante. Per questo dico quello di Cacia al Brescia, da lì è cominciata una serie impressionante di vittorie. Ci metto anche quello di Iturbe a Bologna, così come quello di Romulo alla Lazio dopo una grande azione».
OLTRE IL PALLONE. «Il calcio è cambiato tantissimo e noi siamo la squadra della città. Su questo non si discute. Verona ha tanto turismo ed un mondo imprenditoriale significativo. E per la nostra visione è possibile esportare il prodotto-calcio anche per società piccole come la nostra. Avendo la fortuna Verona di avere arte e musica non sarebbe male mescolare tutto facendo sinergia col concetto di sport o di moda».
SETTI RACCONTA SETTI. «Non sono uno che vuole apparire. Avete mai visto in faccia voi il presidente del Manchester United o del Manchester City? Vorrei che fosse così anche da noi, una figura che deve dare delle direttive ma non uno che tutti i giorni deve andare sui giornali in stile-Lotito, detto nel senso buono. Sono una persona che non molla, onesta, che non promette mai niente che non possa realizzare. Pochi proclami, molti fatti. Non accetto di essere passivo o di dover attendere. Mi piace andare all'attacco, lo dico anche al mister. A proposito, se il Verona ci mette la giusta volontà e cattiveria può andare a giocarsela in trasferta con tutti, così come succede in casa. Siamo in grado di fare ancora meglio, io non mi accontento».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Setti: "L'Hellas Verona nel mio cuore"
Postata il 23/12/2013 alle ore 20:00
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti (nella foto, mentre interviene alla conferenza stampa di domenica fingendosi giornalista e intervistando Andrea Mandorlini), rilasciate alla trasmissione "Lunedì nel pallone" in onda su TeleArena e condotta dal giornalista Gianluca Tavellin:
"I tanti complimenti all'Hellas? Siamo una neopromossa, stiamo facendo bene e questo ci dà visibilità. Nessuno si aspettava tutto questo, ma quanto sta accadendo è assolutamente meritato.
La vittoria contro la Lazio? E' stata più semplice del previsto, contro una squadra da alta classifica ma oggi un po' in crisi. Noi abbiamo giocato una grande partita, qui al Bentegodi è difficile per tutti.
Otto vittorie su nove partite casalinghe? Peccato per la sconfitta contro il Chievo, ma va bene anche così. Il nostro lavoro sta venendo fuori, possiamo andare a vincere anche in trasferta e con squadre importanti ma non ci accontentiamo. Si può fare sempre meglio.
La mia domanda a Mandorlini in conferenza stampa? Dopo 17 partite ho visto tutte le squadre, se noi mettiamo lo spirito casalingo anche nelle partite che giochiamo in trasferta possiamo fare ancora meglio.
Il nostro 2013? Lo abbiamo iniziato con fatica, non riuscivamo ad esprimerci. Poi, la vittoria contro lo Spezia, ci ha dato la giusta consapevolezza per arrivare alla promozione. Ricordo ancora la trasferta di Castellammare: dopo la vittoria e tutti i calcoli fatti con Giovanni Gardini e Sean Sogliano, ci siamo resi contro che bastava pochissimo per la Serie A.
Sean Sogliano? Soffre molto, ma trasmette tanta carica alla squadra. Ci sentiamo spesso, è nata una bella amicizia che va oltre al lavoro.
Lui al Milan? Ci siamo parlati, lui è una persona corretta e mi ha assicurato che, se dovessero arrivare offerte da Milano, sarò il primo a saperlo e ne parleremo. Qui ha lavorato benissimo, ha portato tanti giocatori validi che non abbiamo ancora avuto l'occasione di vedere all'opera. La società ha comunque tanta voglia di fare bene, se Sogliano dovesse partire l'Hellas Verona non si fermerà.
Questo un Natale diverso? L'anno scorso abbiamo dovuto fare i conti con la squalifica di Mandorlini. Oggi il mister è cambiato, è più tranquillo perché ha capito che la società vuole solo proteggerlo. Ha compreso gli errori che ha fatto, è cresciuto e si è adeguato. La mia avventura a Bologna? Mi ha fatto crescere, ho visto tutte le cose negative. A Carpi ho raggiunto due promozioni, a Bologna ho fatto 51 punti, ma quello non era il mio mondo, non ero me stesso. Meno male che ora c'è l'Hellas, società che in Lega è stimata e con un grande pubblico.
Come mi descriverei? Non mi piace apparire, preferisco agire nell'ombra per dare tutte le direttive. Faccio calcio per passione, i risultati che ho raggiunto sono, per me, motivo di soddisfazione. Sono onesto, dico ciò che penso, gioco sempre d'attacco. Il mondo del calcio, rispetto a quello della moda, porta via tantissime energie mentali.
Il momento più emozionante del 2013? A Castellammare, quando ci siamo resi conto di aver quasi raggiunto il nostro obiettivo nonostante tutta la pressione che avevamo subito durante l'anno ed i grandi sacrifici, anche economici, che avevamo sostenuto.
Roma ed Hellas insieme per il riscatto di Iturbe? Siamo in buoni rapporti con molte società. Io e Sogliano non dobbiamo favori a nessuno e questo ci permette di essere liberi. Iturbe è cercato dalle migliori squadre, è un calciatore importante, un nostro punto di forza che può ancora crescere. Vedremo se la Roma ne avrà veramente bisogno, visto che ha in rosa molti giovani forti.
Toni? E' un ragazzo straordinario, le sue aspettative stanno venendo ripagate in una società che può giocarsela. Lui qui è molto contento, ed anche il pubblico gli sta dando una mano.
La vecchia guardia dell'Hellas? Sono calciatori che non hanno mai disputato la Serie A, e questo crea stimoli importanti. La nostra rosa ci dà grandi garanzie.
Il mercato di gennaio? Certi giocatori vogliono giocare, ma crediamo anche di poter migliorare qualcosa.
Come far crescere la nostra società? Verona è una città importante, che può offrire molto. Noi siamo la squadra della città e questo apre le porte a tante cose, compreso il fatto di esportare il prodotto calcio muovendosi in un certo modo.
La morte di Martinelli? Una persona straordinaria, ha riportato la squadra in Serie B ed io gli avevo promesso che sarei tornato in Serie A. Ha visto la squadra vincere con il Milan, lui ha creduto molto in me ed ha resistito in sella fino al mio arrivo. Ora nel cuore ho solo l'Hellas, mi sento addosso questi colori.
Se a giugno sarò ancora qui? Setti non si muove. Sono orgoglioso di essere a Verona, ai 40 punti potremo chiarire e progettare il nostro futuro.
Il gol più importante del 2013? Quello di Cacia al Brescia, la partita della svolta definitiva. Un augurio? Lo faccio a tutta la città e a tutti gli sportivi gialloblù, colori che appartengono solo all'Hellas Verona".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
21.12.2013
Setti: «Hellas, proviamoci»
«La promozione è stato il mio grande orgoglio. I tifosi sono da applausi Il futuro di Sean? È persona corretta, vedremo. E noi ci miglioreremo»
Maurizio Setti ha imparato a danzare al gran ballo delle debuttanti. E si è divertito. Da subito. Merito del suo Hellas. Scoppiettante. Pure di chi gli sta attorno, che ha sbagliato poco, o quasi niente. Il Verona ruggisce, forte di una posizione di classifica straordinaria. E Setti si diverte a buttare gli occhi verso il cielo. Sempre più su. Ambizione giustificata dai risultati. Senza proclami roboanti. Il coraggio delle idee come supporto al cammino. La strada tracciata da tempo. Ieri il presidente è tornato a parlare nell'incontro natalizio con la stampa organizzato all'Hellas Kitchen. Bastano pochi minuti per disegnare il ricordo di un'annata particolarmente affascinante.
ORGOGLIO GIALLOBLÙ. Setti inizia così: «Il 2013? Il momento più bello l'ho vissuto con la promozione in serie A. Un obbiettivo che avevamo fissato consapevoli che il salto di categoria sarebbe stato il primo passo che ci avrebbe permesso di fare calcio come volevamo davvero noi. Il 2014 dovrà essere anno di crescita, anche per il nostro settore giovanile. Di migliorare non si finisce mai. Vogliamo portare avanti un progetto sociale e le tante iniziative alle quali abbiamo dato seguito fino ad oggi. Credo sia fondamentale saper gestire una società di calcio come un'azienda qualsiasi. Dare cioè un imprinting internazionale al club che non tenga quindi esclusivamente conto dell'aspetto sportivo».
IL FUTURO DI SEAN. In questo ultimo periodo, poi, si è parlato anche della possibilità che Sean Sogliano possa cambiare società. Il Milan pare lo voglia. Già da febbraio. Setti non ha dubbi. «Sean è una persona corretta. Proprio come me. Se dovesse esserci qualche cosa ne parleremo al momento giusto. Oggi ci dobbiamo preoccupare di quello che è il nostro momento. Il fatto, comunque, che il nostro direttore sportivo sia stato inserito nella lista di un club di valore mondiale, sta a significare che noi abbiamo lavorato bene fin qui. E dobbiamo esserne solo orgogliosi. Poi si vedrà. L'Hellas, comunque, va avanti. Non è un problema di chi c'è o chi non c'è. La mia convinzione che questa storia che ci vede oggi protagonisti è destinata a durare così».
APPLAUSO AI TIFOSI. Nei pensieri del presidente c'è spazio anche per un applauso ai tifosi veronesi. Da settembre a oggi molte tifoserie italiane sono state oggetto di misure restrittive dovute a comportamenti deprecabili. Così non è stato per il popolo dell'Hellas: «A livello sportivo si è riusciti a far passare il messaggio che il popolo veronese è molto attaccatto alla maglia e alla società. E che sa tifare in maniera corretta. Lo considero un altro successo della società. Verona ha capito e recepito, e speriamo di poter continuare in questo modo. Oggi chi sta vincendo è la gente dell'Hellas, non le altre curve. Quindi diamo onore a chi tifa Verona».
CAMPIONI E CAPORALI. E si passa inevitabilmente al mercato. Che cosa accadrà a gennaio? «Abbiamo fatti alcuni ragionamenti. Abbiamo tanti giocatori che non hanno dimostrato il loro valore. E altri invece che vengono attaccatid da stampa, tifosi e blog che invece hanno fatto quello che dovevano fare fino in fondo. Se siamo arrivati, però, a questo punto dove pensiamo alla salvezza ma anche a qualcosa di più è perchè abbiamo un gruppo sano e valido. Di testa e di piedi. Io penso sempre ai giovani. Sala, giocando cinque minuti, ha dimostrato di poter giocare a calcio a questi livelli. Cirigliano, invece, nel momento in cui poteva trovare spazio, si è fatto male. Si deve però andare oltre. Come Donadel, che gioca poco ma si comporta da grande professionisti. Tutti stanno dando una grossa mano al mister».
IO E GIOVANNI. E siamo agli auguri e ai ricordi. «E il rimo Natale senza Giovanni Martinelli. Quando l'ho incontrato per la prima volta c'abbiamo messo cinque minuti ad entrare in sintonia. E lui ha capito che ero venuto a Verona mosso da passione e non certo da altri interessi. Garantisco ai tifosi massimo impegno per quelle che sono le mie capacità manageriali, per fare in modo che questa società abbia il futuro più prospero possibile. I punti? Potevamo averne qualcuno in più».
Simone Antolini
20.12.2013
Hellas, Setti: «In A dopo un grande 2013»
Ma è già tempo di pensare al «mercato»
VERONA. «Siamo cresciuti in questo anno e mezzo, ma molto ancora vogliamo fare. Che mi resta del 2013? Tanto, ma soprattutto la promozione in Serie A e l'aver creato una società vera».
Maurizio Setti, presidente del Verona, ha salutato così all'Hellas Kitchen un anno straordinario per l'Hellas, durante gli auguri di Natale con la stampa veronese. Setti ha anche applaudito i sostenitori dell'Hellas, in un momento nero per le tifoserie di mezza Italia, fra provvedimenti fortemente restrittivi e curve chiuse.
«A livello nazionale - ha evidenziato Setti - hanno capito che il popolo del Verona è solo molto attaccato alla propria squadra senza meritare quelle etichette che per tanto tempo gli sono state attribuite». Sull'ipotesi di Sogliano al Milan chiaro il pensiero del presidente: «Sean è una persona corretta e se dovesse esserci qualcosa ne parleremo al momento giusto. Il fatto che Sogliano possa essere nella lista di un club di livello mondiale come il Milan è già un motivo d'orgoglio. L'Hellas va comunque avanti, non è un problema di chi c'è e chi non c'è, ma ho l'impressione che il rapporto durerà a lungo».
I pensieri sono solo a domenica e alla Lazio, ma il mercato è già entrato nel vivo. Probabili le cessioni di Bianchetti e Longo, così come la ricerca di un difensore che però non sarà Dias della Lazio, destinato a tornare in Brasile. Nell'agenda di Sogliano c'è soprattutto, ai primi di gennaio, un appuntamento con Emil Hallfredsson, che ha rifiutato un prolungamento di contratto fino al 2016. In caso di mancato accordo non è esclusa la sua cessione già a gennaio. Dopo la partita con la Lazio il rompete le righe, la squadra si ritroverà il 30 dicembre.
FONTE: LArena.it
20 dicembre 2013 - Maurizio Setti |
Setti: "Nel 2014 vogliamo migliorare ancora" / VIDEO
Postata il 20/12/2013 alle ore 16:30
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le principali dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate al "media event - Natale gialloblù" presso il ristorante Hellas Kitchen: "La cosa più bella del 2013? La promozione, sicuramente. Per il 2014 vogliamo migliorare ancora su tutte le attività che stiamo facendo, seguendo la mentalità che ci contraddistingue. Sogliano? Ci siamo già parlati nel momento in cui dovevamo farlo. E' una persona corretta come lo sono io, l'interesse di un club di livello mondiale è per noi solo la conferma che stiamo lavorando bene. I nostri tifosi? Non servono elogi per evidenziare l'intelligenza che stanno dimostrando e che ci sta permettendo di avere lo stadio sempre pieno a differenza di tante altre realtà italiane. Il mercato di gennaio? Abbiamo già in squadra tanti calciatori che non hanno ancora espresso appieno il loro potenziale e ci potranno dare una mano. Se sono soddisfatto? Mi conoscete, secondo me migliorare si può sempre, considerando anche gli avversari che ci troviamo di fronte, spesso alla nostra portata. Colgo l'occasione per ricordare il grande Giovanni Martinelli e per fare i miei auguri a tutti i tifosi gialloblù".
Ufficio Stampa
QUESTA E' LA NOSTRA FORZA
Postata il 19/12/2013 alle ore 13:15
BARDOLINO - QUESTA E' LA NOSTRA FORZA. Il presidente Maurizio Setti con il direttore sportivo Sean Sogliano e l'allenatore Andrea Mandorlini: insieme alla cena di Natale gialloblù (mercoledì 18 dicembre, presso il Parc Hotel Germano di Bardolino), dove erano presenti la società, la squadra, lo staff tecnico e gli sponsor gialloblù. Tutti uniti, sempre di più, ad abbracciarsi in uno spirito di gruppo che cresce giorno dopo giorno. "Perché questa è la nostra forza" ha ribadito il presidente Setti.
Ufficio Stampa
Setti: "Ci vogliono grinta e cattiveria" / VIDEO
Postata il 27/11/2013 alle ore 12:45
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le principali dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate durante la cena di presentazione di "Hellas Kitchen - Restaurant & More", il primo ristorante d'Europa di un club in città: "Sono contento di vedere un'iniziativa del genere, unica in Europa e che racchiude tutta la passione dei nostri tifosi. Il nostro cammino in campionato? Da ogni prestazione cerchiamo il massimo, il nostro momento non è brillante ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra e tornare a giocare come le prime partite. Sabato una delusione? Non credo, bisogna sempre cercare di migliorarsi. Noi abbiamo le caratteristiche per farlo e dimostrare di meritare la nostra posizione in classifica. Sabato dovevamo scendere in campo con una mentalità più grintosa, probabilmente i ragazzi erano ancora troppo euforici. Ora giriamo pagina".
Ufficio Stampa
26 novembre 2013: Maurizio Setti su 'Hellas Kitchen' ed il momento difficile in campionato... |
Setti: "Dal derby inizia un altro campionato"
Postata il 11/11/2013 alle ore 23:30
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, ospite alla trasmissione "Vighini Show" in onda su TeleNuovo e condotta dal giornalista Gianluca Vighini: "L'incidente di Genova? Siamo vicini al nostro tifoso e alla sua famiglia, che sta soffrendo molto. Aspettiamo con ansia notizie positive, speriamo che Giorgio si riprenda.
I nostri tifosi? Abbiamo iniziato un percorso, apprezzato dall'Osservatorio. Tutti riconoscono il nostro cambiamento e le qualità che hanno i nostri tifosi. Il nostro è un tifo bello e sano, un patrimonio da difendere di cui andiamo fieri.
Se mi aspettavo un Verona così? Nessuno se lo aspettava, sapevamo di avere una squadra ed un organigramma in grado di poter competere e lottare in ogni campo. Poi si sommano altre componenti, come fortuna e bravura. Siamo partiti forte e abbiamo preso consapevolezza nei nostri mezzi, c'è un mix importante di giovani e calciatori di esperienza, tra loro si è creata la giusta alchimia. Ora dal derby inizierà un altro campionato, se non abbiamo la testa giusta possiamo cadere in basso: la Serie A può dare soddisfazioni, dobbiamo cercare sempre di lottare per essere devastanti.
La sconfitta di Genova? Quest'anno subiamo sempre due gol in pochi minuti, dopo ottime prestazioni ci rilassiamo e paghiamo dazio. Potevamo giocarcela bene ieri ed anche a San Siro: forse, quando prendiamo gol, la concentrazione cala parecchio. Questi sintomi ti fanno capire dove devi intervenire, vanno curati e sistemati durante la settimana.
Il mio rapporto con Mandorlini? Ha delle qualità tattiche importanti, la squadra conosce sempre cosa deve fare, abbiamo un gioco bellissimo, un'identità forte. Lavora bene ed è questo quello che gli chiediamo. A volte vorrei che fosse un po' più spregiudicato, purtroppo in questo campionato non conta solo il bel gioco. Ora Mandorlini ha capito di avere una società vera e forte alle spalle, questa è la nostra forza e tutti lavorano in funzione dei risultati. Mi auguro che le cose vadano avanti così, anche se ci saranno i momenti bui dove tutti dovremo stare uniti.
Il modello Verona? E' dinamico, giovane, veloce. Anche Sogliano ha questo modo di fare calcio, e tutto va costruito per gradi: se non costruiamo, non reggiamo il sistema calcio. Toni? E' molto importante nello spogliatoio, non sei campione del mondo per caso.
Il riscatto di Iturbe? E' un giocatore destinato a grandi palcoscenici, è un problema che ci porremo più avanti. Non dobbiamo fossilizzarci su un giocatore, è opportuno distribuire i nostri sforzi in modo giusto.
Il mio sogno? Salviamoci il prima possibile, dal derby inizierà un campionato diverso e non dobbiamo diminuire la nostra attenzione per giocare al meglio contro squadre alla nostra portata.
Il favorito nel derby? Il Chievo ha tutti i vantaggi. Noi siamo una neopromossa, loro hanno tanta esperienza, mi auguro che sia una bella partita. Se noi la prepariamo bene ce la possiamo giocare.
I nostri rapporti con il Chievo? Sono sani, ma minimi. Condividiamo delle problematiche comuni, come lo stadio.
Il modello Borussia Dortmund? Dieci anni fa erano sull'orlo del fallimento, poi hanno sfruttato ciò che il mercato offriva: stadio, diritti tivù e merchandising. In Italia tutti pensano al proprio orticello, ma questo è un problema globale. Se noi diventiamo schiavi della tivù non andiamo avanti. Vorrei tanto creare un nuovo stadio, ma ad oggi non è fattibile. Ci stiamo dando da fare, anche dal punto di vista del merchandising, e per questo ringrazio i nostri tifosi.
Il rinnovo di Mandorlini? Ho dato ordine a Sogliano e a Gardini di parlare dei vari contratti dopo aver raggiunto i 40 punti. Questo vale per il mister e per altri calciatori come Cacia e Hallfredsson. Penso anche ai giovani, che devono crescere perché sono il futuro della società.
Chi mi piacerebbe riscattare? Abbiamo vari giocatori che vogliamo prendere: Romulo, Cirigliano, Albertazzi, Martinho. Tutti questi possono essere il futuro del Verona".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
08:44 | 26/10
Hellas Verona, Setti: «Europa? No, voglio la Coppa Italia»
Il presidente ha le idee chiare: «Punto sui giovani, il modello da seguire è il Borussia Dortmund».
HELLAS VERONA SETTI – A piccoli passi ha riportato in Serie A l’Hellas Verona, ma Andrea Mandorlini con salti importanti ha condotto la squadra al clamoroso quarto posto in classifica: Maurizio Setti, però, non si esalta, resta con i piedi per terra. «Non mi emoziono mai. Preferisco pensare che ogni gara, anche prestigiosa, non sia comparabile col traguardo finale. Il calcio è la mia passione, ma il tempo mi ha insegnato a contenerla. Il Verona deve crescere in prospettiva, non devo pensare solo all’immediato», ha raccontato il presidente del club scaligero ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
SCUDERIA - Poi ha parlato del suo gruppo di lavoro: «Conoscevo da tempo il d.s. Sean Sogliano. Lo volevo con me già al Bologna. E poi ho evitato che facesse una stupidata (l’intesa col Genoa n.d.r ). Gardini dg? Per fortuna era libero. In quest’esperienza è diventato il mio riferimento principale. Anche perché io in sede vado sì e no 4 volte al mese e da loro voglio un impegno h 24. Mandorlini? Sono contento di avergli dato fiducia. Fa giocare bene la squadra. Gli siamo stati tutti vicini e lo abbiamo aiutato a superare qualche problema d’immagine».
MODELLO TEDESCO - Sui progetti futuri, invece, Setti ha spiegato: «Ora ci alleniamo a Peschiera, ma la mia idea è di avere un centro sportivo modello. Soprattutto per le giovanili. Il modello per me è il Borussia Dortmund. Verona in Europa? Adesso non ci penso. Se proprio devo sognare penso alla Coppa Italia».
LEGA CALCIO - Setti ha poi rivelato di non metter piede in Lega: «Ho sempre ricavato l’impressione che quell’ambiente non fa bene al calcio. Occorre un cambio di mentalità per uscire dalla provvisorietà. Mi sono unito ai sette club che contestano Beretta? Piano. L’ho spiegato anche ad Andrea Agnelli nell’unica volta in cui l’ho chiamato, dandogli del tu. Il Verona si batte per la trasparenza e sui diritti tv chiede soluzioni che diano a tutti la stessa dignità. Ma io non mi schiero a priori. Lo farei solo se maturasse una linea di cambiamento».
NUOVI INVESTITORI - Sull’arrivo di Thohir all’Inter, invece, ha chiarito: «In Premier e in Francia c’è già internalizzazione. I grandi club devono aprirsi a nuovi investitori, a meno che le grandi famiglie non intendano continuare a perdere soldi. Invece penso che per un club medio sia meglio una guida italiana: capisce meglio il territorio. Se mollerò il Verona? Assolutamente no. Per me Verona è il massimo. Solo se dovessi emigrare all’estero. Ma non mi sembra possibile».
AFFARI - Inevitabili i riferimenti al calciomercato: «Fiorentina e Juventus Jorginho? Io sono abituato a portare a termine i miei lavori. Cirigliano? Mandorlini vorrebbe cambiare modulo per fargli spazio. Riscatto Iturbe? Servono 15 milioni per Juan. Dipende da quanto dimostrerà di essere bravo».
by Silvana Palazzo
FONTE: CalcioNews24.com
PRIMO PIANO
ESCLUSIVA TJ - Setti (Presidente Verona): "Grande sfida con la Juve: gli stimoli non mancano. I bianconeri sono i più forti d'Italia. Cercheremo di stupire"
19.09.2013 17:45 di Nicolò Schira Twitter: @NicoSchira
L'Hellas Verona testerà le ambizioni di tris Scudetto della Vecchia Signora dopo il pareggio di Copenaghen in Champions League. Una sfida di cartello che torna a disputarsi in Serie A dopo ben undici anni. TuttoJuve.com ha interpellato in esclusiva il presidente dei gialloblù Maurizio Setti.
Domenica sfiderete i campioni d'Italia: sensazioni?
"La Juve è la squadra più forte del campionato. Sarà sicuramente una grande sfida".
Il suo Hellas vuole continuare a stupire e ha già sgambettato al debutto il Milan...
"Speriamo di continuare a fare bene come abbiamo iniziato. Sicuramente ci aspetta una gara dura, ma vogliamo ben figurare".
Negli anni Ottanta il duello valeva lo Scudetto: questo Verona ha dato la sensazione di poter ambire a più di una semplice salvezza...
"Per ora dobbiamo stare con i piedi per terra: sia con le grandi che con le piccole bisogna restare sul pezzo e lottare per fare punti".
Il catino dello Juventus Stadium è quasi impenetrabile: uno stimolo in più per l'Hellas?
"La Juve in sé dà grandi stimoli ad affrontarla, a maggior ragione se la sfida si disputa in casa dei campioni d'Italia in carica. Vogliamo fare la nostra gara, cercando di fare bene".
FONTE: TuttoJuve.com
Setti: "Centodieci: la nostra storia" / VIDEO
Postata il 04/09/2013 alle ore 13:27
FUMANE - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le principali dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate durante la presentazione dell'opera "Centodieci", curata dal giornalista Gianluca Tavellin e dal collezionista Nicola Padovani, che ripercorre tutta la storia dell'Hellas Verona: "Ci tenevamo ad essere qui per dimostrare quanto teniamo a questi colori e a questa squadra. I centodieci anni rappresentano sicuramente un momento importante, come tutta la storia di questa società. I fatti di Roma? Sono stati una dimostrazione di quello che noi possiamo fare. L'Osservatorio ci ha fatto i complimenti per come ci stiamo comportando, dovremo continuare su questa linea e tutti si accorgeranno dei nostri progressi. La sosta? Ci servirà per oliare i meccanismi ed essere pronti per la prossima partita. I nostri tifosi? Abbiamo raggiunto un grande numero di abbonati, la nostra tifoseria è una spettacolo che tanti vorrebbero avere".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
110 anni dell'Hellas Verona 3 settembre 2013: Maurizio Setti |
Setti: "Il nostro tifo è un modello da imitare"
Postata il 25/08/2013 alle ore 23:18
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate a Radio Sportiva: "La vittoria con il Milan? Importante in chiave salvezza, ho visto uno stadio pieno con un pubblico strepitoso, il nostro è un tifo da imitare. Qualche contatto fra due tifoserie storicamente rivale c'è stato solo dopo il fischio finale, ma è stata una giornata organizzata bene, senza feriti e senza rimostranze. Dobbiamo seguire l'esempio inglese: seri controlli durante le partite e carcere diretto per i tifosi violenti. Balotelli? Avevo fiducia nel pubblico, speravo e sentivo che tutto sarebbe andato nel migliore dei modi. Verona ha un tifo caldo e acceso, ma ieri sono stato felice di vedere molte famiglie allo stadio. Alla fine non c'è stato alcun episodio di razzismo, Balotelli è stato preso di mira solo con ironia. Toni? Ci siamo incontrati, chiedeva di poter essere considerato e ci abbiamo messo un attimo a trovare l'accordo. Gli auguro di poter raggiungere ancora la nazionale. La salvezza? Sono abituato a soffrire, e sarà così fino alla fine. Sono comunque certo che, chi verrà a Verona, non riuscirà a fare punti facilmente. Il mercato? Crediamo tantissimo in Daniele Cacia, ha le caratteristiche per essere pericoloso ed è un nostro patrimonio. Nuovi acquisti? Sicuramente faremo qualcosa".
Ufficio Stampa
Setti: "Il pubblico? E' il vero vincitore" / VIDEO
Postata il 24/08/2013 alle ore 21:43
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le principali dichiarazioni del presidente gialloblù,rilasciate dopo la vittoria per 2-1 contro il Milan, 1a giornata del campionato Serie A Tim 2013-14: "L'esordio? Abbiamo vinto alla grande sia sugli spalti che in campo, di questo siamo soddisfatti. Il pubblico merita un plauso, ha dimostraro civiltà e ha fatto vedere la vera faccia di Verona. Il nostro impegno? Ci teniamo a fare tutto nel migliore dei modi, dal Settore Giovanile alla prima squadra. Il nostro spirito? Non molleremo un centimetro: con questa mentalità ci toglieremo molte soddisfazioni".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
03.08.2013
Setti guarda avanti. Ma senza fretta
VA IN CAMPO IL PRESIDENTE. Si avvicina l'esordio in campionato e il patron gialloblù fa il punto della situazione
«Qualcosa manca ma c'è ancora un mese di tempo Longo? Noi ci siamo sempre comportati correttamente»
Qualcosa manca, ma l'Hellas non ha fretta. «Faremo tutto il possibile, d'altronde c'è ancora un mese di tempo», sottolineava l'altra sera il presidente Maurizio Setti dopo la partita col Levante. Il lavoro di Sean Sogliano va completato, ma alle condizioni dell'Hellas. Come sempre. Guardando al presente e pensando a un domani più lontano della prossima Serie A. Senza dimenticare il classico jolly degli ultimi giorni, quando i prezzi saranno certamente più appetibili di adesso e qualche buona occasione potrebbe capitare, magari in attacco. «Determinante è mettere a posto la nostra rosa - ha evidenziato Setti -, non è determinante un colpo o un non colpo in avanti. La nostra idea ce l'abbiamo, sappiamo quel che vogliamo cercare e la partita col Levante ce ne ha dato una dimostrazione ulteriore». Il budget a disposizione non è terminato, il Verona ha ancora margini operativi che il suo diesse saprà trasformare in pedine di valore. «Qualcosa c'è ancora, Sogliano è stato bravo a fare il suo dovere con acquisti importanti ma anche riscattando giocatori che erano con noi pure l'anno scorso e prendendo elementi tipo Cirigliano e Sala che qualcosa ci hanno già dimostrato in un progetto che deve naturalmente pensare anche al futuro».
In un contesto come questo ci starebbe a puntino proprio Samuele Longo, il ventunenne bomber ex dell'Espanyol per il quale continua il braccio di ferro col Livorno, spalleggiato dall'Inter. L'attaccante invece non ha dubbi: vuole il Verona. «Noi ci siamo comportati più che correttamente nei confronti dell'Inter e del ragazzo, che ha dimostrato grande carattere nel preferire il Verona. Non so come andrà a finire, ma di sicuro questo è un esempio di come il Verona sia tornato e stia dimostrando di essere competitivo a tutti i livelli, con una dirigenza che si sta muovendo nel modo giusto in un contesto differente a tutti gli altri come quello della A». Il mercato però è solo una costola del mondo-Hellas. Il test col Levante ad esempio ha detto molto, non solo in campo. «Andare in giro a riportare il nostro marchio in Europa è un punto di partenza significativo per chi come noi si appresta a giocare un campionato di A, per questo lavoreremo sodo per cercare di mantenere la categoria. La partita? Abbiamo fatto la nostra figura, abbiamo messo minuti nelle gambe. Va bene così. Ricordiamoci che il nostro inizio è il più duro rispetto al calendario delle altre neopromosse, abbiamo bisogno di amichevoli come queste per temprarci e provare ad arrivare alla prima più cattivi degli altri».
Alessandro De Pietro
FONTE: Larena.it
lunedì 29 luglio 2013
Setti: «Importante avere un giocatore come Toni»
Il presidente dell'Hellas Verona: «Ci manca l'abitudine alla categoria dove nessuno ti perdona nulla e quindi dobbiamo restare sempre concentrati nell'arco della stagione. Dobbiamo fare un passo in avanti sotto questo punto di vista»
MILANO - «Nessuna tensione, sappiamo che giocheremo con la Juventus e siamo tranquilli. Dovremo combattere in ogni gara perché sarà un torneo difficile e alla fine farà la differenza la continuità nell'arco del campionato. Ci manca l'abitudine alla categoria dove nessuno ti perdona nulla e quindi dobbiamo restare sempre concentrati nell'arco della stagione. Dobbiamo fare un passo in avanti sotto questo punto di vista» lo ha detto Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, intervistato da Sky Sport che ha ammesso che gli piacerebbe partire contro una grande per togliersi subito il dente dell'esordio in Seria A da presidente: «Derby col Chievo? Non credo che sia sentito come altri, ma manca da molto tempo e noi speriamo di creare un grande evento con lo stadio pieno. Toni? Sono molto contento che sia arrivato da noi. Ha compiuto il suo ciclo importante e ora gioca con grande serenità: è importante per noi sia in campo sia fuori. Mercato? Credo che ci sia ancora molto da fare per migliorarci e migliorare la qualità del nostro gruppo».
FONTE: CorriereDelloSport.it
13.07.2013
«Non credo a Campedelli I derby li vuole vincere...»
Aria di derby, già. Una sfida nella sfida, stimolante per tutti, gratificante per la città che sale al livello di Milano e Torino, Roma e Genova. Aria di derby e Campedelli, sull'altra sponda, s'è già buttato avanti. "Fossi sicuro di salvarmi, li perdo pure tutti e due" ha detto il numero 1 del Chievo. Setti ha letto (legge tutto, eh...), prende atto, strizza l'occhio. "Sulla salvezza, son d'accordo con Campedelli..." sospira. Con una differenza, però. "Sì, con una differenza. Lui ha detto che rinuncia volentieri ai derby pur di restare in serie A. Io, visto che ci siamo, vorrei restare in A e vincere pure i derby..." Come la vive, questa sfida? "Bella, dà altri motivi di interesse, fa vivere ancora di più la città. Però, detto tra noi non mi fido di quello che dice Campedelli, nè di quello che dice Sannino..." In che senso? "Sannino lo conosciamo troppo bene, è un bel furbone. Ha detto che il derby "dev'essere una giornata di sport e di valori, un'autentica festa", eccetera eccetera. A me non la vende mica, così. Io so già cosa pensa Sannino. Una festa sì, soprattutto se vince il Chievo..." Battute a parte... "Ho grande stima di Campedelli, anche se ci siamo parlati forse una sola volta. Lui sa che se c'è da collaborare, com'è stato per lo stadio, siamo qua. D'altra parte, sotto certi apetti, il Chievo è un esempio. Non resti in A tutti questi anni, se non hai idee chiare, progetti, capacità di portarli avanti. Però, sappiamo benissimo che le nostre sono comunque strade diverse..." Si spieghi... "Beh, sono diverse le storie, è giusto che sia così e nessuno può cambiarle. Il Chievo ha fatto miracoli ed è un esempio, ma qui la città vive soprattutto per l'Hellas. Non penso di dire niente di nuovo e niente di strano. E' la storia che lo dice e quella non la puoi cambiare. Faccio un esempio, dalle mie parti. Il Sassuolo è in A, ha fatto miracoli, da anni ottiene grandi risultati e ha conquistato la A. Ma se tu parli ai modenesi, ti dicono che il cuore batte per il Modena...."
13.07.2013
«L'Udinese è un esempio Pozzo ha aperto una via Sarebbe bello seguirlo...»
LUI E IL CALCIO. Idee chiare, obiettivi già individuati da perseguire con grande determinazione
«Il calcio non ti perdona niente, se non cominciamo a puntare sulla "cantera", tra un po' resteranno in piedi soltanto le grandi squadre»
Come ci s'innamora di una maglia all'improvviso? «Mah, intanto il Verona me l'avevano già proposto qualche tempo fa, prima che entrasse Martinelli. Poi, le cose non erano andate, ma si vede che c'era un percorso segnato. Poi, come fai a non innamorarti di una maglia come questa? Di una città dove c'è storia, non solo per via dello scudetto? Dove c'è fame, voglia, entusiasmo. Mica per dire, ma qui rispetto a Bologna, siamo 10 a zero. Vi faccio un complimento: anche come stampa, meno aggressiva, meno gossipara...»
Ha detto innamorarsi, parola delicata per un dirigente... «Vero, son d'accordo. Un presidente in realtà non si deve mai innmamorare, né di un giocatore, né di un allenatore. Perché il calcio è strano, oggi ti porta su, domani ti butta via. Se t'innamori, la lucidità va a farsi benedire». Allora, le qualità per un grande presidente? Passione, entusiasmo, ma poi... «... poi mettici razionalità, grande equilibrio. Il calcio non ti perdona niente, mai. Nel calcio non guadagni, sei bravo se fai pari. Questi sono investimenti in gran parte senza ritorno. Se vai solo col cuore e con i sentimenti, finisci male. Anche se quelli comunque, contano».
Chi sono i suoi riferimenti? «Mah, se guardo il panorama di oggi, magari possono non essere tanto simpatici, ma credo che De Laurentiis e Lotito, ad esempio, abbiano impostato un tipo di calcio che dà risultati. Un modello vincente. Chiaro, sono ad altri livelli, rispetto a noi, ma la filosofia mi pare da condividere. Per stare più vicino a noi, dico che Pozzo all'Udinese ha fatto un lavoro straordinario e ne raccoglie i frutti». Crearsi i campioni in casa, un po' lo stile del Barça... «Già, la strada è quella, dev'esserlo sempre di più. Altrimenti, in questo calcio, finiranno per restare soltanto le grandi famiglie, le quattro o cinque squadre che se lo possono pemettere. Per gli altri, c'è una strada obbligata, l'Udinese l'ha indicata».
Presidente, a chi dice che Mandorlini non è il "suo tipo", che risponde? «Alt, cosa vuol dire "non è il mio tipo"? Mandorlini sa benissimo come la penso io e come la pensiamo noi. E sa benissimo che in noi ha sempre avuto degli alleati e non dei nemici. Altrimenti non sarebbe andata a finire così. Certo, sa tante altre cose, perché gliele ho dette, non faccio sconti neanche a lui...» Tipo? «Lui è un grande allenatore, su questo non ci sono dubbi. Un grande allenatore deve saper fare bene soprattutto una cosa, cioè allenare. Per tutto il resto qui c'è una struttura in grado di dargli tutto l'appoggio che serve e che non è mai mancato. Faccio un esempio: è come se a un pilota di Formula 1 chiedessero anche di cambiare le gomme. Ma stai calmo, alle gomme penseranno i meccanici, no?»
Ognuno al proprio posto, dunque... «Ognuno ha un ruolo, nel rispetto di regole che valgono per tutti. Io non ho mai giudicato le sue scelte tecniche, non sono mai entrato negli spogliatoi a dirgli "devi far giocare questo e lasciar fuori quell'altro". Ma sui comportamenti, non transigo. Questione di filosofia, vale per tutti, vale anche per lui».
La gente ha voglia di sognare, che cosa promette per la A? «So quanto Verona voglia bene al Verona, ma io non posso fare promesse a vuoto, non è il mio forte. Oggi dico, chiaro e forte, che l'obiettivo è restare in serie A. Sarebbe sciocco dire un'altra cosa, prima restiamoci, impariamo che cosa vuol dire, poi vediamo. Se venissi qua a dire "andiamo in Europa", non sarei io, mi spiace...» Presidente, parla di salvezza, ma intanto ha preso Toni e Donati... «Li abbiamo presi per salvarci prima... Perché pensiamo che la serie A abbia bisogno del giusto mix tra entusiasmo, gioventù, freschezza ma anche esperienza, concretezza, forza fisica. Toni e Donati sono due "pronti subito", in A non c'è tempo da perdere».
R.T.
FONTE: LArena.it
Setti: "Toni ha grandi motivazioni"
Postata il 06/07/2013 alle ore 11:20
Il presidente gialloblù intervenuto a Radio Sportiva: "Luca è una certezza. Il mercato non è chiuso, vogliamo completare l'organico. Il derby? Ogni gara sarà un derby"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, intervenuto alla trasmissione radiofonica "Microfono Aperto" in onda su Radio Sportiva: "La scommessa Toni in gialloblù? Siamo molto contenti di questa operazione. Luca non è una scommessa ma una certezza. L’abbiamo scelto non solo per le sue qualità calcistiche ma anche come uomo spogliatoio perché ha la voglia, la cattiveria e l’esperienza giusta per trascinare i compagni anche nei momenti difficili. Inoltre, diventando papà credo abbia raggiunto quel traguardo e quella serenità che ti permettono di esprimerti al meglio. Toni non è il salvatore della patria ma un calciatore importante, ci sarà utile assieme al nostro dodicesimo uomo in campo che è il pubblico.
Che calcio mi aspetto? Mandorlini ha dimostrato di far giocare bene le squadre che allena, però la Serie A è un’altra cosa: servirà anche adattare il nostro modo di condurre le partite a questa nuova realtà. Noi stiamo facendo il possibile per creare un gruppo competitivo che abbia il giusto entusiasmo ma anche la giusta esperienza. Nella massima serie aumenta notevolmente il tasso tecnico, però adesso è presto, intanto siamo molto contenti di Toni senza dimenticare gli altri arrivi.
Donati? Abbiamo puntato su giocatori di carattere, ripeto in Serie A cambia tutto, ci sono più spazi ma anche molta più qualità e soprattutto paghi a carissimo prezzo ogni minimo errore. Con il mercato vogliamo alzare il nostro livello e per farlo dobbiamo creare il giusto mix tra l’entusiasmo di chi ha contribuito alla promozione e le qualità e l’esperienza dei nuovi arrivati.
Cacia titolare? Daniele è stato determinante nella scorsa stagione con i suoi 24 gol, però in Serie A dovrà lottare come tutti. L’arrivo di Toni aumenta la competizione positiva nel gruppo, nel prossimo campionato tutti dovranno impegnarsi al massimo per ottenere un posto tra gli undici. Ricordo inoltre che il mercato deve ancora finire, non ci fermiamo a Daniele e Luca perché vogliamo completare l'organico.
Il nuovo prato del Bentegodi? In accordo con il Chievo siamo riusciti a trovare una soluzione che risolve i problemi che hanno caratterizzato il manto erboso negli ultimi anni, agevolando anche la manutenzione. Si tratta di un investimento considerevole, ma fa parte del processo di crescita per fare bene in Serie A, dove la palla si gioca a terra.
Il derby? Per noi cambia poco perché dovranno essere tutti derby, per raggiungere il nostro obiettivo dovremmo dare sempre il massimo, indipendentemente da chi ci troviamo davanti”.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
19.05.2013
«Grazie Martinelli. L'avevo promesso»
Sull'allenatore prende tempo: «Serve una pausa»
Non aspira ad essere uno sceicco ed ora che è in serie A preferisce rimanere quello che è: «Un contadino romagnolo che preferisce andare avanti così, che vado bene». Al massimo regalerà Panagiotis Tachtsidis alla squadra che l'hanno prossimo affronterà Juventus, Mila, Inter, Roma e le altre grandi. Maurizio Setti è un presidente felice e con poca voce, ma non senza memoria. Così le sue prime parole dopo la promozione sono per una persona a lui molto cara. «Non posso non dedicare questa splendida stagione a Giovanni Martinelli: è la prima citazione che ho fatto sul palco della premiazione dove avevo promesso di portarlo già un anno fa. Ha avuto il grande pregio di rifiutare tante persone e poi, quando mi ha conosciuto, di capire in cinque minuti quello che volevo fare. Sono arrivato in tempo per continuare un lavoro che lui è stato bravissimo a caricarsi sulle spalle per anni».
Ieri, dopo il fischio finale, i due principali artefici del ritorno dell'Hellas in serie A si sono regalati cinque minuti per loro: «Era emozionatissimo. Continuava a dire che era un sogno». Dopo, solo dopo, parla di sé stesso e del suo contributo alla causa. «Da quando sono arrivato in questa società, un anno fa, ho raggiunto tutti i traguardi, grandi e piccoli, che mi ero prefissato. Certo: il merito non è solo mio. Anzi: tutti hanno portato il loro contributo decisivo. Ma è un fatto che oggi siamo in serie A. Ero arrivato con l'intenzione di provarci ed è andata bene, visto che ci siamo riusciti al primo colpo». Anche per questo ha festeggiato con una vistosa parrucca gialla: «Me l'ha data Ceccarelli. Almeno mi sembra. In tutto quel caos...». C'è chi parla di rivincita dopo la sfortunata avventura bolognese. Ma non è oggi il giorno delle vendette per Setti: sarebbe fin troppo facile. «Sono abituato a guardare il futuro. Penso solo che come tutti i lavori sono i fatti che parlano. E nello sport è più vero ancora.
Nel mio caso parla il palmarés: ho fatto la pallavolo e ho vinto due categorie; ho fatto il calcio e ho vinto due categorie; a Bologna ho fatto 51 punti ed erano secoli che non li facevano: a Verona abbiamo centrato la serie A al primo anno. Adesso il nuovo obiettivo è quello di salvarci, possibilmente senza patemi, in un campionato difficilissimo come il prossimo». Sulla squadra non ha dubbi. «Poteva fare tranquillamente 90 punti. Il rammarico era proprio quello di non riuscire ad esprimerci. Ma da Brescia in avanti abbiamo visto quello che sapevo il gruppo poteva dare. È avvenuto quando tutti i giocatori hanno raggiunto la consapevolezza di quanto valessero. Sono ragazzi che hanno tanta qualità, tanta tecnica ma meno carattere: glielo abbiamo tirato fuori». Soprattutto in quel maledetto dicembre, quando «niente girava per il verso giusto. Non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo: abbiamo fatto tante riunioni ma sembravano inutili».
Invece era tutto molto semplice: «In un campionato lungo come quello di serie B ci sta un momento di flessione. Siamo riusciti a tenere unito il gruppo che, per fortuna, non è composto da giocatori difficili caratterialmente; ed insieme al mister siamo riusciti a ritrovare il filo del discorso». L'ultima domanda, che in realtà è stata la prima che tutti gli hanno fatto, riguarda il futuro di Mandorlini. «Il tecnico ha fatto un buonissimo lavoro. E la squadra, come caratteristiche, è destinata a giocare meglio in serie A che in B. Adesso, però, è tempo di prenderci quattro o cinque giorni di ferie. Poi ci siederemo intorno ad un tavolo per fare tutti i nostri programmi e mettere in chiario tutte le varie possibilità».
Bruno Fabris
Setti: "Stiamo calmi, c'è da pensare alla Juve Stabia"
Postata il 05/05/2013 alle ore 22:59
Il presidente gialloblù intervenuto alla trasmissione tv "La domenica nel pallone": "Abbiamo un obiettivo da raggiungere, ma non è stato fatto ancora nulla"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, intervenuto alla trasmissione televisiva "La domenica nel pallone" in onda su TeleArena e condotta dal giornalista Gianluca Tavellin: "In questo finale di stagione le difficoltà saranno dietro l’angolo: la Juve Stabia è già in ritiro, preparerà la partita col massimo delle proprie forze. Dobbiamo inseguire il nostro obiettivo settimana per settimana senza badare agli altri, faccio un appello a tutto l’ambiente affinché si resti calmi e tranquilli. Ad oggi non è stato fatto ancora niente. Credo sarebbe giusto che il campionato finisse con la promozione diretta delle prime tre in classifica, perché nel corso della stagione hanno dimostrato di meritarla. Stiamo sempre sul pezzo senza esagerare con gli entusiasmi, pensiamo solo a giocare per vincere. Le partite degli altri? Le ho viste tutte, potremo gioire solo quando sarà il momento. Oggi non abbiamo ancora niente in mano. Possiamo fare tutti i calcoli possibili, ma c’è ancora tanto in ballo. La cosa che più mi è piaciuta della squadra è aver espresso impegno costante, cosa chiesta sin dall’inizio, insieme alla capacità di rischiare il meno possibile. La nostra formazione non ha mai subito troppo, lo dice il dato delle reti subite, anche se spesso in passato si abbassava la guardia dopo aver segnato un gol. Di recente prestazioni autoritarie ed un atteggiamento sicuro hanno fornito un segnale rilevante, se la squadra gioca come sa può affrontare qualsiasi avversario. Chi può decidere la promozione? Non c’è un giocatore in particolare, nelle ultime partite abbiamo visto che un po’ tutti possono andare a segno. Mi farebbe piacere la conquista del titolo di capocannoniere, sarebbe un titolo sportivo in più. Il futuro? Calma e sangue freddo, a risultati ottenuti si potranno fare le necessarie valutazioni. La positività fa parte della vita, ma alla base di tutto c’è la concretezza. Siamo consci di avere a disposizione qualcosa di concreto, ma i risultati contano più di tutto. La Serie A significherebbe gioia e conferme. I contratti vanno rispettati, se ci sono problematiche ci si siede e si discute. Siamo un gruppo unito, che vuole raggiungere l’obiettivo. Una volta tagliato il traguardo è permesso parlare per definire ogni aspetto”.
Ufficio Stampa
Setti: "Voglio vedere il massimo impegno"
Postata il 02/05/2013 alle ore 20:49
Il presidente gialloblù intervenuto alla trasmissione tv "Vighini Show": "Pensiamo solo alla Pro Vercelli, è la finale delle finali. Dobbiamo dimostrare corazza e tenacia da Hellas"
VERONA - Ecco le principali dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, intervenuto telefonicamente alla trasmissione televisiva "Vighini Show" in onda su TeleNuovo e condotta dal giornalista Gianluca Vighini: "Siamo tranquili e consci di quello che stiamo facendo. Bisogna avere la consapevolezza di insistere sulla strada intrapresa. Avete visto il Bayern contro il Barcellona? Il calcio a grandi livelli è fatto di corsa e impegno, lo stesso dobbiamo fare noi nel nostro piccolo. I punti persi? Ci siamo svegliati di sicuro, tardi perché comunque dovevamo farlo prima. Io sono uno che pretende e non si accontenta. Chi veste la maglia dell'Hellas deve avere una corazza e una tenacia che deve porre davanti a tutto e tutti. E se i calciatori lo faranno insieme, sono convinto che ci toglieremo qualche soddisfazione. I ragazzi devono essere consapevoli che è l'ultimo tram. A partire dal mister fino all'ultimo dei magazzinieri devono avere una carica incredibile. Questo ci arriva anche dai tifosi, avete visto al campo d'allenamento mercoledì quanta gente c'era. E la cosa più bella sono state le famiglie e i bambini. Dobbiamo dare il massimo tutti i giorni. Vincere è sempre difficile, sono convinto di avere creato un allestimento di società/squadra che abbia caratteristiche per giocarsela fino alla fine. Sicuramente abbiamo perso dei punti per strada, ma non serve rimuginare, ora è il momento di stare tutti concentrati. Voglio vedere che tutti diano il massimo impegno. Cerchiamo di giocare e di vederla in modo positivo. Un plauso alla città che ci continua a sostenere, dall'altro ricordiamoci che c'è un mondo di famiglie disperate. E che i nostri bambini della provincia diventino un patrimonio per ogni famiglia, diventando un domani dei calciatori dell'Hellas. Ora pensiamo solo alla Pro Vercelli, per noi è la finale delle finali. Io più veronese? Sono nato professionalmente a Verona grazie a un imprenditore storico di Verona. Mi sento molto veronese, parlo poco e faccio i fatti. Come sono i veronesi. Setti e Sogliano in panchina? No, c'è un allenatore e Mandorlini sa far bene il suo mestiere. Noi proviamo a dargli supporto, visto che siamo due sanguigni. Lo stadio di proprietà? Prima di tutto serve un centro tecnico che permette di vedere tutti i ragazzi allenarsi insieme, con allenatori qualificati, bisogna creare una cittadella dello sport gialloblù".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
27.03.2013
Setti alla «Gazzetta»: non diffamate il Verona
BOTTA E RISPOSTA. Un pezzo firmato da Nicola Binda sui rapporti tra il presidente dello Spezia, Gabriele Volpi, e l'imprenditore carpigiano infiamma il patron gialloblù. Il club ha presentato querela: «Un articolo privo di fondamento, lede l'immagine della nostra società. Non riusciranno a destabilizzarci»
Sono voci che si rincorrono da tempo. Fin da quando Maurizio Setti ha cominciato a trattare con Giovanni Martinelli l'acquisto dell'Hellas. «Solo una mossa di facciata - dicevano con sicurezza i soliti ben informati - alle spalle dell'imprenditore carpigiano c'è Gabriele Volpi, presidente dello Spezia e dell'NK Rijeka, squadra che milita nella serie A croata». L'ultimo attacco è arrivato lunedì mattina, sulla Gazzetta dello Sport. «Magari un giorno ci spiegheranno quale accordo occulto hanno fatto gli "amici" Maurizio Setti e Gabriele Volpi - scrive Nicola Binda - il primo ha lasciato il Bologna dopo aver cercato di coinvolgere il patron dello Spezia e ha preso il Verona pare (ma la cosa è tutta da verificare, ci sono di mezzo società lussemburghesi...) - con il sostegno esterno di Volpi.
Entrambi hanno poi cercato di allestire due squadre che dominassero il campionato e l'ago della bilancia è stato Daniele Cacia, in uscita dal Lecce: lo volevano entrambi, alla fine è finito in Veneto ma la trattativa è stata condotta con un filo diretto tra la il Salento e la Liguria, o la Nigeria dove Volpi ha i suoi interessi...». Un'analisi che ha scatenato la rabbia del Verona. Immediata la replica del club di Via Torricelli che ha querelato la Gazzetta dello Sport e Nicola Binda. «Si procederà presso le autorità competenti nei confronti dei responsabili - si legge in un comunicato - visto il contenuto diffamatorio, privo di fondamento e gravemente lesivo nei confronti del presidente Maurizio Setti e dell'immagine societaria». Toccherà ai giudici far chiarezza sulla vicenda e punire i colpevoli se verrà accertata la loro responsabilità ma in questo momento l'analisi deve andare oltre perché l'attacco della Gazzetta e di altri organi di stampa nazionali arriva in un momento decisivo del campionato. Da pochi giorni il Verona ha riconquistato quel secondo posto che garantirebbe la promozione diretta in serie A, fra qualche ora affronterà il Sassuolo nel big match che può valere una stagione.
L'Hellas in serie A dà fastidio, su questo non ci sono dubbi. Allora sono partiti segnali chiari, non solo in campo ma anche fuori. Oltretutto in questo momento le tre di testa vanno così forte che hanno più di dieci punti di vantaggio dalla quarta, non ci sarebbero nemmeno i play off, l'obiettivo minimo di società che hanno investito tantissimo ma che sono molto lontane dal traguardo. Sono in difficoltà nel pagamento degli stipendi, indebitati con i fornitori, devono far fronte a decreti ingiuntivi di alcuni procuratori, sarebbe un fallimento mancare i play off. E allora alzano il tiro coinvolgendo gli amici degli amici e lo «spiffero» diventa calunnia. Anche perché in più di un'occasione il presidente Setti ha fatto chiarezza sui rapporti con Volpi. Basta rileggere, per esempio, l'intervista sull'Arena dell'8 gennaio scorso. «Nel calcio ho degli amici - risponde il patron a una domanda precisa - uno è il diesse della Juve Beppe Marotta, un altro Gabriele Volpi.
L'ho conosciuto anni fa, a La Spezia. Poi siamo diventati tutti e due presidenti. Magari ci fosse Volpi a Verona, si potrebbe puntare a qualcosa di diverso se l'Hellas arrivasse in A. L'unica cosa che ho fatto con Volpi è di avergli chiesto qualche anno fa di acquistare il Bologna. Adesso ognuno sta a casa sua. Volpi ha lo Spezia, Setti da solo il Verona». Non è sufficiente per allontanare i sospetti dall'Hellas e regalare serenità alla volata finale verso la A. «Se vogliono destabilizzarci sbagliano indirizzo - ha detto Setti - anzi raggiungono l'effetto contrario: siamo sempre più uniti».
L.MAN.
08.01.2013
«Voglio un Verona guerriero Così lotteremo per la serie A»
MAURIZIO SETTI
Il terremoto che ha sconvolto l'Emilia ha lasciato il segno. Nella testa e nell'anima di Maurizio Setti. «Quando faccio il bilancio del 2012 il primo pensiero corre subito a quelle notti di maggio - ammette il presidente dell'Hellas mostrando le crepe ancora ben evidenti sui muri del suo quartier generale di Carpi - il sisma ha portato morte e distruzione, ho visto imprenditori che hanno perso i loro capannoni, famiglie che sono rimaste senza casa. Un momento molto difficile proprio quando stavo chiudendo la trattativa per acquisire la maggioranza del Verona. Ci ho pensato molto poi ho deciso di andare avanti per tenere fede alla parola data».
Il 2012 dell'Hellas?
«Un anno di gioia perchè sono diventato presidente del Verona e perchè la squadra ha fatto bene anche se può fare sempre meglio. Un anno difficile non solo per il terremoto ma anche per la crisi che attanaglia da tempo la nostra economia. Speriamo di aver toccato il fondo».
Che 2013 sarà?
«Spero di aver fatto le scelte giuste, di aver strutturato la società, di aver amalgamato il vecchio con il nuovo. Credo che tutti insieme possiamo raggiungere l'obiettivo fissato, per farlo vorrei vedere un Verona più umile ma con lo spirito guerriero».
Le difficoltà di un imprenditore che entra nel mondo del calcio...
«Ho cercato di circondarmi di gente che parla la mia lingua: da Sogliano a Gardini, da Dibrogni al responsabile del settore giovanile. Ho mantenuto solo lo staff tecnico perchè veniva da un campionato che aveva portato tante soddisfazioni ma anche loro hanno capito che la società è cambiata. Ne sono convinto perchè sono perseverante.E anche testardo. Non entro in campo, non m'interessa chi gioca, non decido il modulo ma guardo soprattutto le dinamiche e sono critico in tutti i settori, i troppi complimenti non aiutano»
La squalifica di Mandorlini?
«I meccanismi sono cambiati per tutti e il mister l'ha sicuramente capito. Certe frasi non sono in linea con quel fair play che la società intende seguire. Poi mi fa ridere la pena supplementare della "messa cantata", probabilmente chi l'ha stabilita si è dimenticato di altre situazioni molto più negative, per esempio quello che è successo un anno fa a Firenze, quando Delio Rossi si è scagliato contro un suo giocatore. L'ho detto anche a Mandorlini che faremo sentire il nostro peso davanti alle istituzioni pur seguendo un atteggiamento propositivo sia per noi che per la città».
Setti è uomo di carattere, non s'è circondato di troppi personaggi di temperamento?
«Non voglio i signorsì anche se sarebbe più facile. È così anche nella mia azienda. Ci lavorano 250 persone ma ci deve essere stima e rispetto anche se ognuno deve stare al suo posto».
Novemila a Milano, più di quindicimila al Bentegodi. Che idea s'è fatto dei tifosi?
«Verona sta pagando a caro prezzo errori fatti nel passato. Ne ho già discusso con il prefetto di Verona e ho chiesto un incontro al capo dell'Osservatorio. Quando si muovono i tifosi dell'Hellas non si muovono solo cento persone e non sempre le organizzazioni di alcuni stadi sono state all'altezza. In trasferta vanno anche famiglie con figli a seguito. Cercheremo sempre di difendere i nostri tifosi sani»
Caso Busto, farebbe uscire il Verona in caso di cori razzisti?
«Il Milan è uscito dal campo perchè si trattava di un'amichevole, probabilmente non la farebbe in campionato o in Champions, anche se mi sembra assurdo dover assistere a cori razzisti nel 2013. Per questo l'Hellas adesso deve essere ancora più bravo degli altri».
Il mercato dell'Hellas?
«La rosa che abbiamo allestito è molto competitiva. Abbiamo tenuto i giocatori migliori come promesso e rafforzato l'organico. Possiamo darci un otto e mezzo in pagella. Purtroppo si gioca in undici e non tutti hanno la capacità di reggere la pressione. Chi non è contento di rimanere deve alzare la mano e chiedere di essere ceduto. Un esempio? Calvano non ha mai avuto spazio ma sono dell'idea che sia giusto tenerlo anche se sarebbe giusto mandarlo a giocare in un altra piazza. Albertazzi invece ha sofferto, sofferto, sofferto ma ora gioca. Più contento lui, più contenti noi».
Bojinov?
«Vale il discorso fatto per Calvano anche se Bojinov è giocatore che potrebbe giocare tranquillamente in A e credo nelle sue potenzialità ma qui ha trovato poco spazio e non c'è il tempo per aspettarlo».
C'è qualche giocatore dal quale si aspettava di più?
«Senza dubbio gli esterni, vecchi e nuovi. Sono quelli che hanno sofferto di più e non hanno fatto gol. Tra l'altro quelli che abbiamo comprato sono quelli che ci chiedono di più, vuol dire che le qualità ci sono».
Sassuolo e Livorno continuano a correre...
«Il Livorno è una sorpresa ma ha grande potenzialità offensiva e così riesce a mascherare qualche lacuna difensiva. Il Sassuolo è una certezza. Ha grande solidità con un patron come Squinzi che potrebbe comprarsi il Milan, non vive le tensioni che si possono respirare in altre città, ha una squadra veramente forte dopo aver ritoccato l'organico dell'anno scorso e messo in panchina un tecnico bravo come Eusebio Di Francesco che fa giocare molto bene la squadra».
Perchè sei mesi fa Setti ha comprato l'Hellas?
«Mi ha spinto la passione, un imprenditore si può avvicinare solo per questo al calcio. Qualcuno può fare sempre la Terza categoria, qualche altro per fare calcio e non morire sotto il calcio deve farlo a un certo livello. La serie B è al limite, se vai in A puoi fare dei discorsi diversi, la passione è sempre la stessa ma non devi solo rimetterci. Basta vedere che anche grandi squadre come Juve, Milan e Inter cercano sempre partner importanti».
Il rapporto con il presidente dello Spezia, Gabriele Volpi?
«Nel calcio ho degli amici. Uno è il diesse della Juve Beppe Marotta, un altro Volpi. L'ho conosciuto anni fa a La Spezia, poi siamo diventati tutti e due presidenti. Magari ci fosse Volpi a Verona, si potrebbe puntare a qualcosa di diverso se l'Hellas arrivasse in A. L'unica cosa che ho fatto con Volpi è di avergli chiesto qualche anno fa di acquistare il Bologna. Adesso ognuno sta a casa sua. Volpi ha lo Spezia, Setti da solo il Verona».
L'Hellas a maggio non centra l'obiettivo. Cosa succede?
«Sicuramente il progetto va avanti ma sarebbe un fallimento e, alla fine, dovremo fare tutti un esame di coscienza»
21.12.2012
Gli auguri di Setti: «Il Verona è forte, ora deve correre»
IL TOUR DE FORCE DI NATALE. L'intervento alla cena degli auguri: «Questo gruppo non è inferiore a Sassuolo e Livorno. Tutti dobbiamo dare di più ma vincere non è mai facile. Anche la squadra deve dimostrare qualcosa»
Vero fino in fondo. Il quadro di Maurizio Setti è molto chiaro. Punti forti da una parte, aspetti da migliorare dall'altra. E margini sconfinati. Gli è entrato dentro l'Hellas, così come Verona. Dopo le fondamenta ora si può costruire il primo piano, magari con una bella accelerata. La B non ti aspetta, ma anche il presidente vuole iniziare a correre forte. Come giudica questi primi mesi da presidente? «Ho la fortuna di essere lucido nelle mie analisi, al di là della stanchezza accumulata in questo periodo ma non solo per colpa dell'Hellas. Abbiamo lavorato bene, azzeccato le scelte di chi è dietro la scrivania. Sono stati quattro mesi di lavoro intenso, con la convinzione di aver lavorato nella direzione giusta. E sicuramente la gente se n'è accorta. Dal nostro strepitoso pubblico agli uffici della Lega, dove stanno apprezzando l'opera che stiamo portando avanti».
Soddisfatto del rendimento della squadra in campionato? «Dobbiamo dare di più tutti, anche se mi rendo conto che giocare con l'obbligo di vincere è più difficile. Ci vogliono grinta, volontà ed energia. Da applicare ad ogni singola partita, in serie B vinci solo se accetti di far fatica». Le altre stanno correndo più del previsto... «Di certo Sassuolo e Livorno non ci aiutano, ma questo deve essere uno stimolo. Noi non siamo inferiori. Tocca ai ragazzi andare a prendere chi ci sta davanti o approfittare di eventuali loro passi falsi». A volte l'impressione è che la squadra si senta appagata... «E questo sarebbe un gravissimo errore di giudizio. Anche perché non lo permetteremmo noi, gente che ha questo atteggiamento non ci interessa. Quando indossi questa maglia devi dare sempre il massimo, dall'allenamento alla sera quando si va a casa, all'alimentazione a tutto il resto».
C'è qualcosa che non ha funzionato finora? «Una riflessione i ragazzi devono farla, da qui al 30 dicembre devono dimostrare ancora qualcosa. L'organico è di qualità, credo che ultimamente ne abbiate avuto una riprova ulteriore. Certi giocatori entrati in campo per necessità hanno regalato prestazioni importanti. Segno che i valori ci sono. E i calciatori di una certa qualità possono fare la differenza». Fuori dal campo Verona l'occhio su Verona è sempre più vigile che da altre parti? «Qualcosa c'è, ma stiamo lavorando molto in questo senso. Dall'opera di sensibilizzazione per la vicenda legata a Morosini a tante altre iniziative incentrate sul fair play. Tante situazioni non si cancellano in quattro mesi, ma sapremo dimostrare i veri valori di Verona e di questa società».
Un regalo dal mercato? «Adesso è importante soprattutto finire questa prima parte di stagione, questa è una rosa davvero importante e forte. Come società restiamo attenti e pronti a sfruttare ogni buona occasione. Prima di tutto però dobbiamo capire appieno le nostre potenzialità. Dopo le ultime tre partite in tanti avranno dovuto modificare la pagella di chi in campo finora c'è andato meno. Mi riferisco ad Albertazzi e a Bacinovic, uno che ha dimostrato di meritare questa maglia. Finora abbiamo avuto pochi momenti per fermarci e tirare le somme. Abbiamo anche degli infortunati importanti come Laner e Martinho». I propositi per il nuovo anno? «Quelli di inizio campionato. Dobbiamo lavorare, più degli altri visto che siamo più indietro. Dobbiamo dare di più, non augurarsi che gli altri ci diano la possibilità di avvicinarci. Ho sempre lavorato sodo io nella vita, così deve ragionare anche l'Hellas».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
RASSEGNA STAMPA
Setti: "Mandorlini non ripeterà più certi gesti"
Postata il 20/12/2012 alle ore 01:09
Il presidente gialloblù alla cena di galà del club: "La squalifica era nell'aria, ma la squadra non ne risentirà perché continuerà a rispettare i valori che il mister gli ha trasmesso"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù Maurizio Setti, intervenuto alla cena di galà del club "Natale con l'Hellas Verona" al quale hanno partecipato tutti i dirigenti, lo staff tecnico, i calciatori e i main sponsor gialloblù: "La squalifica di Mandorlini? Ce l'aspettavamo, era nell'aria. Il mister deve capire che certi atteggiamenti non vanno bene, bisogna essere più attenti in tutto. E' comunque una bruttissima tegola. Abbiamo provato a vedere cosa si poteva fare, rispettiamo la legge. Il mister sa che ha sbagliato e sono convinto che non ripeterà più certi gesti. La Juventus comunque insegna: ha un allenatore che è stato fuori 4 mesi ma i valori in campo dei suoi giocatori non si sono modificati, tantomeno il sentimento del suo allenatore. Un bilancio fino a oggi? Sensazioni positive per il mio primo Natale da presidente dell'Hellas. Mi sono trovato bene in questi mesi e abbiamo messo a posto tante cose e tante ce ne sono da fare. Le scelte delle persone dietro la scrivania e degli uomini in campo sono state azzeccate. Per dove siamo arrivati fino ad ora ci possiamo ritenere soddisfatti sotto un profilo societario, aziendale e anche sportivo. Su quest'ultimo ci potevamo aspettare qualcosina di più ma siamo fiduciosi. Molto soddisfatto, comunque, tante cose non si vedono ma vengono fatte nell'ombra dalla società. Cosa non funziona? Credo che ci sia bisogno del vero bagno di umiltà, da un punto di vista sportivo. Quando giochiamo contro le squadre più blasonate, rendiamo al meglio. In questo senso, tutti, a partire dalla dirigenza, ed è una cosa che ho sempre detto, deve trasmettere certe emozioni. Poi lo staff tecnico, una parte importantissima del nostro ingranaggio, che forse non si è ancora reso conto di come sono cambiate le cose rispetto all'anno scorso. Sia per come ci vedono gli altri, sia perché la squadra è più importante. E la gestione va curata ancora di più nei dettagli. Se vogliamo ottenere qualcosa, e arrivo ai giocatori, certi atteggiamenti non vanno bene. E quindi invito tutti a tirare fuori l'orgoglio. Il mercato? Ci sono tre partite ora, pensiamo a questo. Le conferme di tutti passano da queste tre partite. Noi possiamo perdere, anche come è successo a Milano, ma bisogna dimostrare che i valori ci sono. Il primo passaggio è arrivare al 30 dicembre e che tutti facciano vedere che possono portare addosso il valore della maglia dell'Hellas Verona. E debbono portarlo tutte le domeniche".
Ufficio Stampa
Setti: "Che bel gruppo, ora pensiamo al campionato"
Postata il 28/11/2012 alle ore 14:51
Il presidente gialloblù intervistato da Radio Sportiva: "Ho visto anima e cuore, ora miglioriamo l'aspetto mentale. Contro l'Inter proveremo a fare la nostra partita"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù Maurizio Setti, intervistato da Radio Sportiva: "Il tentativo è sempre quello di fare il nostro calcio, abbiamo un mister a cui piace fare un gioco importante nonostante le defezioni. Bravi i ragazzi, finalmente si sono visti dei giovani in campo che hanno dimostrato di essere validi e all'altezza, proseguiamo nella direzione di rafforzamento mentale di un gruppo che è forte. La prova di Palermo è la dimostrazione che il gruppo c'è, soprattutto per chi ha giocato poco. Hanno messo l'anima e il cuore, mettendo in difficoltà giocatori più quotati dei nostri.
La Coppa Italia? A Milano andiamo a giocare con serenità, è Davide contro Golia. Ma per noi è un bel riconoscimento, ieri c'erano 400 tifosi, il pubblico è spettacolare in questo senso. Anche a Milano ce ne saranno tanti, da 10 anni Verona soffre e tornare nello stadio forse più importante d'Italia rappresenti un piccolo assaggio, una piccola festa, per una città che mastica amaro da troppo tempo. Noi ci proviamo, andremo a Milano a fare la nostra partita, ma teniamo presente che l'obiettivo è il campionato. La Serie B è altamente pericolosa se non hai la carica giusta, la tensione nervosa giusta e l'agonismo giusto. Dovremo curare però il nostro difetto mentale, quando andiamo in vantaggio e poi pareggiano fatichiamo a riprendere il nostro ritmo: questo aspetto lo miglioreremo senz'altro. La polemica Palermo-Africa? Non vi dico la parola che mi viene per definire chi ha pronunciato questa frase, ritengo cretino chi esprime giudizi di questo tipo, a maggior ragione chi rappresenta un gruppo politico".
Ufficio Stampa
Setti: "Ora vogliamo parlare solo di calcio"
Postata il 25/10/2012 alle ore 18:10
Il presidente gialloblù intervenuto alla presentazione dell'Annuario 2012-13: "Ripartiremo in campo e sugli spalti. E siamo attesi da una partita determinante nel nostro percorso"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù Maurizio Setti, intervenuto alla presentazione dell'Annuario 2012-13 dell'Hellas Verona: "Settimana particolare, ma noi siamo già orientati alla partita importantissima di sabato. Per noi è determinante nel nostro percorso, quindi concentrati sul calcio. In qualche modo si è chiusa questa settimana particolare, noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. E sabato faremo iniziative riguardanti i cori successi a Livorno. Vogliamo ripartire in campo e sugli spalti. Non ci dimentichiamo del passato, ma ora è giusto pensare al futuro. Sabato la città risponderà in linea con il pensiero della nostra società, con il pensiero del Sindaco, con il pensiero della Lega Serie B che ci è stata vicina e ci ha dimostrato competenza e amore verso la nostra città. Tutti insieme dovremo dare un ulteriore segnale perché avremo gli occhi puntati di tutta Italia e dovremo dimostrare che questo è stato un singolo episodio che non si dovrà mai più ripetere. Verona pensa al Verona sicuramente, perché solo così si può pensare ad arrivare al Sassuolo. Credo che non sia un problema di chi sta davanti e il campionato sarà ancora lungo e ricco di cambiamenti. Pensiamo a noi, sabato ho visto una buona squadra. Il mio unico problema è che non ci dobbiamo rilassare e non abbiamo risolto tutto. Dobbiamo pensare che è stata la dimostrazione dei nostri valori e lo possiamo fare attraverso il nostro gioco. Il deferimento a Mandorlini? Il comunicato ha voluto evitare fraintendimenti, siamo sicuramente con il mister e dobbiamo fare un'analisi, a prescindere, dei nostri comportamenti. Sui giornali ci siamo tutti i giorni e le nostre parole devono diventare intelligenti, evitando che qualcuno ci attacchi per una parola snaturando il significato che tu abbini a quella parola".
Ufficio Stampa
Setti: "A Livorno un segnale per il campionato"
Postata il 16/10/2012 alle ore 18:09
Il presidente gialloblù analizza il momento della squadra: "Stiamo bene, ma possiamo dare di più. Il gioco? Siamo convinti che arriverà, lavoriamo in una direzione e ci vuole pazienza"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, intervenuto all'inaugurazione della nuova sede Asd Ex Calciatori Hellas Verona: "Il Verona sta bene, stiamo lavorando sodo per creare un grande percorso. Siamo da soli e c'è da lottare, ma bisogna esserci sempre. E se parliamo di gioco che ancora non arriva, siamo convinti che arriverà. Abbiamo delle idee in testa e le vogliamo completare. Un voto a Mandorlini? Non sono bravo con questi numeri, per accontentarmi bisogna fare tanto comunque. Sappiamo che dobbiamo dare di più, il nostro percorso lo abbiamo intrapreso ma società, giocatori e staff tecnico devono sapere che bisogna fare di più e si può fare meglio per raggiungere l'obiettivo che è nei nostri pensieri. Arrabbiato dopo Padova? Sì, ci sta, perché prendere un gol al 94' ti fa arrabbiare. Ma vado oltre il risultato, perché vedo un percorso di un certo tipo e per arrivarci dobbiamo essere bravi nella gestione di tante situazioni. In questo senso bisogna crescere tutti e il famoso bagno di umiltà, invocato da Mandorlini, penso che possa essere esteso a tutta la società. Tutti noi dobbiamo capire che il campionato è lungo, che il Sassuolo è in salute ma noi dobbiamo stare agganciati. Il Livorno? Sabato c'è una partita che sarebbe già una grande dimostrazione di forza. Perché un club che punta a certi obiettivi, sa che le partite come quella di sabato sono dei passaggi determinanti. Loro stanno meglio di noi comunque, sono davanti in classifica. Noi andiamo per vincere o per avere conferma delle nostre certezze".
Ufficio Stampa
Setti e i tifosi: "Vinciamo il Trofeo Fair Play"
Postata il 14/09/2012 alle ore 19:54
Il presidente gialloblù ha rilasciato una lunga intervista alle emittenti tivù: "Abbiamo tutte le carte in regola per conquistare un trofeo anche fuori dal campo"
VERONA - Ecco alcune dichiarazioni del presidente Maurizio Setti, rilasciate in una lunga intervista alle emittenti televisive TeleArena e TeleNuovo: "Esiste un campionato sul campo e uno fuori, ovvero il Trofeo Fair Play "Gaetano Scirea", il Verona l'anno scorso è arrivato ultimo. Abbiamo fatto 30.414 nelle prime due partite in casa, quindi un plauso perché su questo non siamo primi, ma primi alla grande, triplicando rispetto alle altre società. Ma va moltiplicato questo sforzo e cercare di vincere questa coppa, perché sarebbe bello vincerla insieme a delle altre vittorie da fare sul campo. Andremo su tanti campi caldi, ci aspettano sia perché siamo l'Hellas Verona sia perché siamo scomodi sia perché abbiamo delle dinamiche che danno fastidio. Ma l'invidia è anche una bella cosa se la ricevi perché sei forte. Se dimostreremo anche nelle trasferte, anche al Bentegodi con l'arrivo di un eventuale pubblico caldo e noi sapremo fare il tifo come sappiamo fare, daremo una dimostrazione di una grandissima crescita di questa società, di questa squadra e di questa città. La possibilità di dimostrare a tutti chi è il Verona, chi sono i veronesi, chi è il tifoso, perché solo qua si tifa in questo modo. Tutta questa gente è come se me la sentissi sulle mie spalle e voglio dimostrare al mondo che è gente sana, seria, concreta e che Verona ha la fortuna di avere un tifo che altre società non possono avere. Non riescono a cantare per 90 minuti, noi invece ci riusciamo, senza farci provocare, e sanno che siamo forti li. Dobbiamo cercare di fare e di vincere anche questa classifica fuori dal campo, per noi sarebbe una doppia soddisfazione. Dentro e fuori dal campo, perché noi in campo ci impegneremo al massimo".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
Maurizio Setti: «Hellas, una scelta di cuore, ma con un progetto di testa»
MAURIZIO SETTI
23/08/2012
Sessanta giorni con l'Hellas e per l'Hellas. È iniziata due mesi fa l'avventura in gialloblù del nuovo presidente Maurizio Setti, è arrivato il momento del primo bilancio ala vigilia del debutto in campionato con il Modena. «Già, due mesi, incredibile, sembra ieri - ammette il patron del Verona - sono stati due mesi molto positivi anche se abbiamo lavorato molto, ma non è un problema sono abituato a lottare».
Si lotta nel calcio e nella vita...
«Alla sera quando vado a letto voglio essere a posto con me stesso. Sento il peso delle responsabilità. Quando ho preso l'Hellas sapevo che sarebbe stato un impegno importante, non solo fisico ma anche mentale».
Che idea si è fatto?
«Sapevo che avrei trovato grande passione, d'altronde Verona è una piazza importante, di grande tradizione. Non sono arrivato impreparato, ho cercato di mettere subito dei paletti. Ho puntato sulla professionalità, mi sono circondato di collaboratori capaci senza guardare in faccia nessuno. Io non ho amici da sistemare mi fido solo delle capacità di chi mi sta intorno, in base a quelle giudico».
Gli obiettivi?
«Innanzitutto voglio dare all'Hellas e a Verona una visibilità nazionale, lo meritano la società e la città. Questo non è facile e non possiamo neppure lanciare proclami prima del tempo. Il campo è giudice sovrano. Grande attenzione alla prima squadra, dunque, allo staff tecnico, ai giocatori senza dimenticare il settore giovanile. Abbiamo cercato di costruire una Primavera in grado di confrontarsi ad armi pari con tutte le realtà importanti del panorama nazionale. In generale abbiamo puntato sulla qualità, anche nelle squadre più giovani. Da quest'anno, inoltre, ci sarà anche la scuola calcio, per favorire anche il reclutamento di giovani promesse nel territorio. Il vivaio è un punto di partenza importante per una società che vuole stare al passo con il calcio moderno».
Quando ha deciso di comperare il Verona?
«Potevo entrare nell'Hellas già qualche anno fa. Stavo acquistando il Carpi con un gruppo di imprenditori locali, avevo cercato Nardino Previdi per farmi dare dei consigli. Lui è sempre stato un grande del calcio. Faceva il direttore sportivo all'Hellas, il presidente era il Conte Arvedi. Mi chiese di entrare nel Verona ma non mi sentivo pronto. Sono partito con il Carpi, è stata una bella avventura in tre anni abbiamo perso sei partite, siamo arrivati in C1 e abbiamo sfiorato il passaggio in serie B.
Poi il Bologna...
«Ho conosciuto il bello e il brutto del calcio. Bologna, per certi aspetti, può essere paragonata a Verona. Piazza importante, grande tradizione, tifosi appassionati. Abbiamo rifondato una squadra e fatto 51 punti, non male. Ma bisogna muoversi in una situazione di lobby, ci sono troppi interessi che vanno al di là del terreno di gioco. Sono abituato a dire quello che penso ma lì tutto veniva interpretato, manipolato... Il tifoso gialloblù è innamorato dell'Hellas, a prescindere da chi gioca, a Bologna non è così».
Via da Bologna, il Verona...
«Non è stata una scelta immediata. A febbraio ho deciso di uscire dal club rossoblù. Ho cominciato a guardarmi intorno, ho incontrato Martinelli. Ci siamo capiti subito, una questione di pelle. Con Martinelli ho un rapporto splendido, avevo già deciso di comperare il Verona, in A o in B. Avrei preferito prenderlo in A proprio per Martinelli, per lui sarebbe stata una grande soddisfazione centrare un'altra promozione».
Perchè l'Hellas?
«Ci sono tante società da acquistare ma volevo un club vicino a Carpi, dove vivo e dove opero con la mia azienda. Anche il Bari, per esempio, è in vendita, ma non avrei potuto seguirlo da vicino. E poi è stata una questione di cuore, ho visto un paio di partite, sono stato al Bentegodi e mi sono appassionato».
Solo una scelta di cuore?
«No, non può essere così. Nel calcio moderno ci deve essere anche un progetto fatto con la testa. Sono convinto che si possono raggiungere risultati importanti solo con una grande organizzazione alla base, fissando principi chiari, altrimenti un imprenditore non prenderebbe una squadra di calcio in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo».
L'Udinese può essere un esempio da seguire?
«Chi non vorrebbe fare come l'Udinese? Conosco Pozzo padre e Pozzo figlio, sono due imprenditori illuminati e due intenditori di calcio. Quando ti siedi a un tavolo per una trattativa loro sanno dove vogliono arrivare e raggiungono sempre l'obiettivo anche quando dialogano con le grandi del calcio italiano. In questo momento sono irraggiungibili ma la loro organizzazione è invidiabile. Diciamo che l'Hellas, per il momento, dovrebbe raggiungere la serie A e trovare una stabilità nella massima serie. Poi si possono fare altri pensieri».
Però Setti avrà un sogno? Lo scudetto?
«Beh, ci sono sogni e sogni ma in questo momento il gap tra Juve, Inter e Milan, mettiamoci anche Roma e Napoli se vogliamo, è di almeno cento milioni di euro con le altre società. Impossibile pensare allo scudetto, anche se il calcio non è una scelta esatta. Trovata una stabilità societaria, finaziaria e tecnica si può pensare alll'Europa ma devono esserci tanti tasselli che vanno nel posto giusto al momento giusto».
Hellas più forte a Palazzo?
«Ho parlato spesso con Abodi, il presidente della Lega di B. Una persona capace, un manager del calcio. Anche lui sa che all'Hellas hanno tolto qualcosa un anno fa e quindi riconosce il ruolo importante del Verona nel mondo del pallone. Ma se vogliamo far parte di questo sistema dobbiamo dimenticare il "soli contro tutti", dobbiamo pensare che se una volta ci danneggiano, la volta dopo possono aiutarci».
Un messaggio anche ai tifosi?
«Ancora una volta hanno dimostrato un amore incredibile, sono quasi undicimila gli abbonati, un atto di fede verso la squadra, uno stimolo verso la società a far meglio. Mi piace la tifoseria calda, appassionata, all'inglese insomma ma vorrei parlare con tutti i nostri sostenitori , uno a uno, per dire a loro che dobbiamo fare un salto di qualità. Per favorire la squadra e la città».
Domani si comincia. Debutto in anticipo con il Modena, la città di Setti...
«Ci saranno tutti i riflettori puntati sulla nostra partita. Anche in questo caso Abodi ha fatto una scelta intelligente, si parte da Modena perchè la città è stata segnata dal terremoto, per dare un segnale positivo alla gente, alle famiglie che vivono nelle tende, agli imprenditori che devono ripartire. Sono stati regalati cinquemila biglietti agli sfollati per regalare un momento di serenità a tutti. La scelta è stata fatta anche perchè si gioca con l'Hellas. Proveremo a vincere, cercheremo di fare una bella partita, per lasciare un bel ricordo di Verona e dell'Hellas».
Luca Mantovani
Dalla maglia del Carpi a Manila Grace
UNA VITA SOTTO I RIFLETTORI. Buon attaccante, ha giocato fino in Promozione. È stato socio di minoranza del Bologna
Imprenditore nella moda, ora guida Actress Industry Una holding da 70 milioni di euro di fatturato
23/08/2012
Passione e sostanza. Amante del calcio e imprenditore di successo. Maurizio Setti è uomo genuino, come la sua terra. Quarantanove anni compiuti il 5 giugno, modenese di Carpi, il presidente dell'Hellas ha avuto in testa il pallone fin da piccolo. Ha cominciato nell'Athletic Carpi, buon attaccante fino in Promozione prima di appendere le scarpe al chiodo e dedicarsi al settore dell'abbigliamento donna, il suo indiscusso core business. Una vita sotto i riflettori, anche se delle luci della ribalta farebbe volentieri a meno. Il lavoro è andato di pari passo col pallone. Senza troppi diversivi o interessi supplementari. Solo una buona e sana gestione, come accade nelle sue aziende. Setti è stato fra gli artefici del «miracolo Carpi» con due promozioni e una corsa finita per l'ingresso nella cordata di salvataggio del Bologna, di cui è stato vicepresidente con delega al mercato, terzo azionista con il 5,6 per cento delle quote.
Ma il feeling con la piazza non è mai scattato veramente e si è rivolto altrove per iniziare un'altra opera, stavolta in prima persona. Proprio a Verona, dove Setti aveva iniziato la sua attività imprenditoriale, in società con Saverio Signorini. Ora è capo di Antress Industry, holding da 70 milioni di fatturato che detiene i brand Manila Grace, E-gò e Doralice, e vuole proporsi come polo importante di abbigliamento e accessori made in Italy, protagonista del business in tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla distribuzione. Il gruppo può contare su 180 dipendenti, produce un milione di capi all'anno e fa affidamento su una rete di distribuzione composta da 26 flagship store Manila Grace, cinque negozi Doralice, sei monomarca E-Gò e 800 punti vendita multimarca sparsi lungo il territorio italiano.
La sua attività è partita all'inizio degli anni Novanta a Carpi per arrivare alle soglie del Duemila quando, fiutando i mutamenti del mercato, ha lasciato il commercio all'ingrosso per diventare imprenditore prendendosi naturalmente carico dei rischi che il mestiere impone. L'intuito però non l'ha tradito, Manila Grace è diventato subito un marchio di successo. Setti lo rilevò partendo da una situazione precaria, curandone il salto dal centro di pronto moda e ingrosso Centergross di Bologna ai primi negozi multimarca, che sull'etichetta decisero di scommettere subito. Ha la passione del volo il presidente dell'Hellas, ma solo per hobby. Nella vita di tutti i giorni, calcistica e imprenditoriale, non ha mai voluto fare il passo più lungo della gamba. E i risultati, finora, gli hanno dato ragione.
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Setti: "Il Verona è tornato per dimostrare"
Postata il 01/08/2012 alle ore 23:15
"Dalla Lega un forte segnale distensivo. Per tutti, dentro e fuori dal campo, ci saranno le premesse necessarie per un approccio positivo"
BRESSANONE - Dopo il successo per 4-0 è intervenuto di fronte a microfoni, taccuini e telecamere anche Maurizio Setti. Il presidente ha fatto un'analisi a 360 gradi sul momento dei gialloblù, partendo dal test col Sudtirol. "Il Verona evidenzia qualità, le gambe sono un po' pesanti come normale, l'andamento verso l'inizio è sostanzialmente buono. Peccato per qualche infortunio, la squadra sta mettendo a punto i meccanismi richiesti dal mister".
Venerdì in Arena il sorteggio dei calendari della cadetteria. Una cornice di prestigio, per un'iniziativa da accogliere con entusiasmo: "Credo faccia parte del fatto che una società sia caratterizzata da tanti aspetti. Lo ritengo un forte segnale distensivo da parte della Lega, dobbiamo ragionare per primi, in modo da capire che potrebbe essere il principio rispetto a qualcosa di diverso. Verona è una città importante, i tifosi devono considerare l'organizzazione dell'evento in terra scaligera nella prospettiva dell'inizio del campionato. L'Hellas dirà la sua dal punto di vista sportivo, con un peso specifico pure in Lega. Sono arrivati dirigenti di spessore, il Verona è tornato con la voglia di dimostrare qualcosa sotto tutti i punti di vista. Per tutti, dentro e fuori dal campo, ci saranno le premesse necessarie per un approccio positivo".
Non c'è più spazio per le recriminazioni, meglio guardare avanti: "E' ora di parlare del futuro, di cosa l'Hellas si appresta a fare in questa stagione. Ogni settimana c'è l'opportunità per far vedere la propria forza, lasciando stare le dinamiche passate. Costruire una società strutturata era il primo fattore da considerare, la qualità della squadra è aumentata ma durante la preparazione ogni atleta ha un ritmo diverso nel perfezionare la condizione. Daremo certamente un buon contributo al campionato".
E' passato ormai un mese e mezzo dall'arrivo di Setti a capo della società: "Sono una persona equilibrata, vivo serenamente questo insediamento. Stiamo dimostrando quanto promesso, con un club serio, per sottolineare che Verona è una città stupenda, caratterizzata dalla presenza di tifosi passionali che puntualmente ci sosterranno. Per quanto riguarda il calciomercato, inseriremo i tasselli mancanti: una punta, un difensore, magari qualche giovane interessante. Non ci fermeremo certamente qui, il nostro compito è dare tutto ad ogni partita. Grazie alla qualità qualcosa di positivo si vedrà".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
Setti: «Sono esterrefatto questo tifo è pazzesco!»
IL PRESIDENTE. Martinelli: «Il pubblico migliore d'Italia, il nostro cammino ci deve portare in A». E aggiunge: «Qui per continuare il progetto del grande Giovanni, il vero presidente. Lavoriamo insieme a una cosa importante»
21/07/2012
Il colpo d'occhio è impressionante. Le tribune del campetto di via Sogare sono strapiene. I tifosi le hanno tappezzate di striscioni, sventolano bandiere e accendono fumogeni. Sono in quattromila e urlano la loro gioia. Lo spettacolo lascia «esterrefatto» il presidente dell'Hellas Maurizio Setti. «Che pubblico», dice, «è una roba da pelle d'oca, è impressionante». «Questo calore è davvero pazzesco, loro sono il dodicesimo uomo. Ci sostengono, ci danno forza». I giocatori aspettano di essere presentati, il rumore sugli spalti è assordante.
Gioia incontenibile per una stagione che i tifosi si aspettano entusiasmante. Setti lo sa. Ma prima vuole fare gli «onori» di casa. Fa un passo indietro e vuole sul palco vicino a lui chi lo ha preceduto alla guida del Verona, Giovanni Martinelli. E le gradinate cantano a squarciagola «Martinelli alè alè». «Voglio fare i complimenti a quest'uomo», dice rivolto al pubblico, «mi ha colpito per la sua grandezza, per la dedizione a questa società: quando ci siamo conosciuti la prima volta io ero uno tra i tanti che erano passati di là e ho capito che forse ero uno dei pochi, forse l'unico, arrivato lì per una cosa che si chiama passione. Passione per lo sport, passione per il calcio. Una passione ovviamente abbinata a questa piazza. Perché è impressionante vedere quello che riuscite a dare. So che sarete anche quest'anno, come sempre, l'uomo in più e questo mi riempie di orgoglio e mi spinge a fare sì che questa società, in campo e fuori dal campo, dia il massimo per fare sempre bene e trovare gli stimoli giusti per un campionato al meglio possibile».
La sfida? «Speriamo di fare una stagione ricca di soddisfazioni. Sta andando avanti un progetto, un lavoro, che non si vede ma che darà i suoi frutti nel tempo e che comprende uno staff dirigenziale che lavora in grande simbiosi. Un valore aggiunto perché Verona merita una squadra che si faccia voler bene e che sappia comportarsi e avere carattere anche fuori dal campo». «Ma», ci tiene a dire, «i ringraziamenti dovete farli al vero presidente, che è Martinelli». Applausi. Sempre parlando di Martinelli, Setti prima di salire sul palco aveva detto: «Stiamo lavorando e speriamo di arrivare alla fine accontentando il grande Giovanni». Il riferimento è alla conquista della serie A. «Questo», continua, «è il proseguimento di tutto quello che finora lui ha fatto e credo che ci siano enormi meriti. Dobbiamo proseguire su questa strada, per continuare a fare bene. L'unione è nata proprio per questo, per fare qualcosa di vero». «Anche perché», aggiunge, «la squadra può lottare seriamente, il campionato di serie B è stranissimo, sono andate via squadre come Sampdoria e Torino ma resta comunque molto duro e impegnativo perché rimangono delle signore squadre e tutte si daranno da fare.
Fino alla fine ci sarà da lottare, questo è sicuro, noi faremo la nostra parte cercando di fare il meglio possibile, poi dopo è chiaro che il mister e i giocatori faranno la differenza anche nello spogliatoio». E il sogno? «Vedere uscire i giocatori dal campo con la lingua che tocca per terra, questo già sarebbe il massimo. Poi il resto si vedrà». Intanto dagli spalti il coro «Martinelli Martinelli» non si ferma. E lui, Giovanni, guarda le gradinate e saluta con la mano. «Questa è gente vera», dice, «fa tutto con il cuore, è la tifoseria più bella d'Italia». E ripensando alla stagione passata, rimane il rammarico di aver sfiorato un sogno. «Sì, rimane l'amaro in bocca», ammette, «però solo vedendo l'approccio della nuova squadra viene voglia di vederla subito all'opera. Abbiamo fatto le cose seriamente e, come si diceva, questo è un prosieguo, un cammino che ci deve portare assolutamente su».
Marzio Perbellini
FONTE: LArena.it
SETTI, CHE FUOCHI! PRENDO DUE BOMBER
17/07/2012 19:18
Sembra di assistere ai fuochi artificiali da una bella finestra che dà sul mare. Maurizio Setti è il classico presidente pane al pane e vino al vino. Verona lo ha conquistato (“non potete nemmeno immaginare quanto...”), la sua creatura lo sta assorbendo totalmente. Ambizioso ma anche umile, pronto a fare sacrifici, ma anche concreto, Setti mi ha raccontato il suo primo mese da presidente del Verona.
Spiega: “Tutto bello, anzi fantastico. Lo sapevo, lo immaginavo, ma non così tanto. Verona è una piazza eccezionale. So che avevi delle perplessità, le capisco. Sto lavorando per vincere ogni diffidenza. Sono venuto a Verona perché mi piace il calcio e so che questa piazza ha grandi potenzialità. Mi è piaciuto quello che abbiamo fatto. Da Sogliano in giù. Abbiamo cercato di dare una struttura alla società. Ho parlato col mister. Ho trovato una grande persona determinata. Mandorlini ha bisogno di fare l'allenatore. L'anno scorso ha fatto tante cose. Ora si dedicherà al mestiere, al suo mestiere. E lui è felicissimo. Ora ci sono tanti occhi a guadare il Verona. Quattro occhi o sei, invece di due, sono meglio”.
L'impressione è che il presidente Setti lo devi frenare. A volte parte come un fiume in piena, pieno di idee e di voglia di fare. “La squadra mi piace” dice “Sogliano ha lavorato benissimo. Abbiamo fatto delle scelte. Detto senza giri di parole: abbiamo fatto delle valutazioni. Per noi ci sono dei giocatori che l'anno scorso hanno dato il massimo e che più di così, francamente, non potevano dare. Per questo siamo intervenuti. Il nostro spirito è questo. Migliorare dove possiamo per quanto possiamo”. C'è l'attacco da sistemare. Setti è chiarissimo: “Arriveranno due giocatori con i fiocchi state sicuri. Nomi? Li avete fatti voi, ci siete vicini. Noi siamo determinati ad arrivare ai nostri obiettivi. Sforzini ci piace. Certo. Ma non ci facciamo prendere per il collo e neanche in giro. Se c'è la possibilità arriva se no, ci sono delle alternative”.
Fatic è più di una scommessa. Dice Setti: “Un potenziale campioncino che s'è perso. Questa è la sua ultima possibilità. Lo sa benissimo. Lo abbiamo preso con una formula che può essere vantaggiosa per noi. Ci crediamo fortemente”. Sulla questione abbonamenti e aumenti Setti precisa: “Non abbiamo toccato il portafoglio di chi va in Curva. E' necessario che i veronesi ci stiano vicini. Io sono sicuro che con la squadra che stiamo costruendo e con i nomi che arriveranno, supereremo la quota della prossima stagione. Posso dire che vogliamo dare molti più servizi ai nostri abbonati. Cercheremo di curare di più l'ospitalità. Per questo ci sono stati dei contenuti aumenti”.
Gianluca Vighini
FONTE: TGGialloBlu.it
Setti al lavoro, l'Hellas non è solo un cantiere
LA RIVOLUZIONE CONTINUA. Dieci giorni dopo la sua presentazione ufficiale il numero uno di Via Torricelli fa il punto della situazione su squadra, società e mercato
«Ci stiamo muovendo a 360 gradi Sogliano non ha sbagliato un colpo Sforzini? Deve farsi trovare pronto Il nuovo stadio non è una priorità»
06/07/2012
Le prime mosse trasmettono certezze. Il suo Verona è appena partito, ma Maurizio Setti ha saputo ben presto dar seguito alle intenzioni. Concreto e rapido. La società è stata già rimodellata, sul mercato il Verona è attivissimo, le idee sono molto chiare. Viene facile guardare avanti.
«Non possiamo lamentarci - ammette Setti -, ma c'è ancora molto da fare. La campagna acquisti è una fase importante, anche se il Verona sta lavorando su tutti i fronti. Vogliamo arrivare all'inizio del campionato strutturati in ogni settore. Dall'aspetto societario a quello sportivo, compreso il settore giovanile con cui vogliamo raccogliere risultati migliori rispetto al passato».
Sogliano finora non ha sbagliato un colpo «L'ho scelto per questo, lui ha caratteristiche simili alle mie. Siamo entrambi esuberanti e sanguigni, magari un po' strani ma di sicuro ci piace essere pratici. Sogliano al 99,99 per cento riesce ad ottenere gli obiettivi che si prefigge. E se non va fino in fondo è solo perché non trova le giuste condizioni. È il direttore sportivo che volevo».
Una lista chiusa a 20 giocatori, esclusi i giovani, e 18 sotto contratto di cui molti fuori dal progetto. Quanto è complicato fare mercato in questo contesto? «Non è semplice, ma questo problema ce l'hanno tutte le società. Nel Verona ci sono ottimi giocatori, senza tarature negative nei confronti di nessuno. Stiamo solo cercando di migliorare il progetto tecnico e delle scelte bisogna compierle, occorre fare i conti con una lista ristretta e rendersi conto che gestire uno spogliatoio con trenta persone sarebbe impossibile. Tanti ragazzi possono rendere al meglio anche in altre piazze. Mi affido alla loro intelligenza».
Mandorlini quanto inciderà nelle scelte di mercato? Verranno cercati i giocatori per lo più chiesti da lui o più semplicemente quelli con caratteristiche aderenti al suo calcio? «Intanto abbiamo condiviso delle linee-guida, poi ognuno ha le sue prime scelte. Stiamo cercando di portare a casa gente di qualità e finora ci siamo riusciti. Così come cercheremo elementi con le peculiarità richieste da Mandorlini e magari proprio quello indicato da lui. La collaborazione fra allenatore e diesse fa la differenza. Un giocatore va giudicato non solo per i colpi che ha, ma anche per l'intensità nel rimanere concentrato, per la capacità di fare gruppo. Ci sono tanti aspetti, tutti da tenere in considerazione».
Sforzini aspetta una chiamata... «Ditegli intanto che si alleni bene, così si farà trovare subito pronto se sarà fra quelli scelti per lavorare col Verona».
Anche Giandonato è una prima scelta? «È sicuramente un giocatore importante, che ha bisogno di un anno di serie B. Questo non significa che non sia uno da serie A, ma forse deve ancora maturare. Verona sarebbe per lui il giusto mix fra un pubblico da A ed un campionato di B di un certo livello. È dura trovare il sostituto di Tachtsidis».
La campagna abbonamenti quando inizia? «Un'altra settimana di pazienza, ma ormai ci siamo. La presenteremo presto. Non abbiamo voluto trascurare nulla, c'è anche qualcosa in più rispetto al passato. Vedrete».
Quanto sarà al completo il Verona che partirà per il ritiro? «Vorremmo lo fosse per l'80-90 per cento, ma fra questioni tecniche ed altre legate a prezzi assurdi o situazioni ingarbugliate non sarà agevole riuscirci. Faremo il massimo, come ho detto anche a Mandorlini. Nel frattempo proveremo a muovere qualche altra pedina».
Sarà ancora Sandrà il campo di allenamento? «Ne ho parlato con Mandorlini, a lui Sandrà va benissimo. Abbiamo trovato campi in buone condizioni e grande tranquillità, ma capisco anche l'importanza del contatto con la città. Qualche volta potremmo allenarci all'antistadio o comunque in zona, la base però rimane Sandrà».
Presidente, quanto il nuovo stadio è una priorità? «Fare due conti è un attimo, realizzare un'opera così è un altro paio di maniche. Tutti noi lo vorremmo, ma vi ricordo che in Italia uno stadio di proprietà ce l'ha solo la Juventus ed un signore di nome Agnelli. Se ci sarà la possibilità di andare fino in fondo non ci tireremo indietro, ma non adesso».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Setti, addio Bologna Ora diventa presidente del Verona
Dopo un anno di vicepresidenza Commenti
Non è mancata una stoccata ai suoi ormai ex compagni di cordata: "Di Bologna e del Bologna non mi è piaciuta la concezione lobbistica del fare sport. Io del calcio ho una visione più romantica"
di Stefano Biondi
Maurizio Setti dà l'addio al Bologna (foto Schicchi)
Bologna, 22 giugno 2012 - E' un addio sereno quello che Maurizio Setti ha dato oggi al Bologna, dopo un anno di vicepresidenza. Non è mancata comunque una stoccata ai suoi ormai ex compagni di cordata: "Di Bologna e del Bologna non mi è piaciuta la concezione lobbistica del fare sport. Io del calcio ho una visione più romantica e non credo che si debba mescolare lo sport con gli affari che possono venire di conseguenza".
Da domani Setti diventerà presidente del Verona con l'80% del pacchetto azionario. L'altro 20% rimane al presidente uscente Martinelli. Prima di congedarsi definitivamente dal club rossoblù, Setti ha ripercorso le tappe fondamentali della sua prima stagione nel calcio di serie A: "Sono un grande appassionato che però ha riparametrato la scala dei valori dopo aver visto scuotere con il terremoto il lavoro e i valori di tutta una vita. Non ho perso l'entusiasmo, ma ho perso gli stimoli per rimanere a Bologna. Quando è stato chiaro che non avrei potuto essere responsabile dell'area tecnica se non entrando in conflitto con Albano Guaraldi. E' stato questo a spingermi fuori dal Bologna; non sono stato io a spingere Volpi verso il Bologna, non era lui l'angelo salvatore a cui mi riferivo. L'offerta di acquisto era di Alfredo Cazzola, che penso non fosse da solo, ma certo non in compagnia di Volpi. Parlai dell'angelo salvatore perché sapevo con certezza che Tamburi avrebbe presentato un'offerta. Non so se Guaraldi abbia fatto qualcosa per alolonatare Volpi, ma non credo perché Volpi vicino al Bologna non ci è mai stato".
di Stefano Biondi
FONTE: IlRestoDelCarlino.it
SERIE A
Verona, Sogliano: "Genoa? Avevo l'accordo, ma sono felice a Verona"
20.06.2012 23.14 di Antonio Gaito
Il direttore sportivo del Verona, Sean Sogliano, ospite negli studi di Sportitalia per Speciale Calciomercato ha parlato del suo mancato approdo al Genoa prima di firmare per il club gialloblù: "Genoa? Sono felice di essere a Verona, ho molti stimoli per fare bene in questa piazza che ha una tifoseria eccezionale. C'era un accordo col Genoa, poi qualcosa non è stato chiarito ma a me non interessa. Sono contento di lavorare per un presidente che crede in me, questo è uno degli aspetti più importanti per un professionista. Trattare col Genoa? Avrei voluto incontrarlo per chiarire alcune cose, con Lo Monaco ho già parlato e non ho problemi a parlare con lui di mercato.
Juanito Gomez? Nessuna richiesta fino a questo momento".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
HELLAS VERONA
Hellas Verona, Setti e il day-after
25.06.2012 10:36 di Federico Errante
Fonte: tuttohellasverona.it
Un uomo con le idee chiare. Zero fantasia, molta concretezza. E' questo il Maurizio Setti che si è presentato sabato nella sede di Via Torricelli. Avete presente un bambino che, dopo molti pianti, riesce ad ottenere il giocattolo sempre desiderato? Ecco, finalmente mister Manila Grace ha tra le mani la creatura che per tre mesi ha voluto e guardato solo da estraneo. Ora la plasmerà a proprio piacimento, ma attenzione. Niente manie da padre-padrone. Ad ognuno il suo compito. E' anche così che si diventa grandi.
LINEA VERDE Setti ha un grande desiderio. Creare in casa i campioncini del futuro. Ed un chiodo fisso batte sulla testa dell'imprenditore carpigiano: quel 'Modello-Barcellona" da portare in riva all'Adige. Un po' troppo utopistico forse, ma serve per dare le linee guida del progetto: portare a calcare l'erba del Bentegodi giocatori fatti a Verona ed innamorati della maglia dell'Hellas.
DIBROGNI, L'UOMO DELLA LEGA La figura che è sempre mancata nell'organigramma della società scaligera. Un uomo sempre a diretto contatto con i poteri forti, pronto a far sentire la voce dei gialloblù quando e dove sarà opportuno farlo. Troppe volte, soprattutto durante la stagione appena trascorsa, l'idea complottistica è balenata nelle menti di tutti i tifosi scaligeri. Basta paure. Sarà un Verona forte, dentro e fuori dal campo.
SOGLIANO ED IL MERCATO Designato direttamente da Setti, già da due settimana sta muovendo i fili del mercato scaligero. Tanta la carne al fuoco, pochi, finora, i colpi messi a segno. Per carità, siamo ancora a giugno, e c'è tutto il tempo per creare un Verona ambizioso. Cerca giocatori come lui: rognosi e rabbiosi, sempre ultimi a mollare e vogliosi di vestire la maglia dell'Hellas. Abile anche nel mercato dei giovani. E' suo il colpo Calvano, ritenuto da molti un futuro campione. Ed ora direte: "Certo, fra un anno tornerà da Galliani". Sbagliato. Il diritto di riscatto è gialloblù. Che bell'inizio, direttore.
LE CHIAVI A MANDORLINI Setti, Dibrogni e Sogliano in ufficio. E sarà ancora Mandorlini a guidare la squadra sul campo. L'uomo giusto a cui affidare una squadra vogliosa di fare meglio rispetto all' esaltante campionato appena terminato. Il mister ravennate saprà trasmettere la voglia giusta per raggiungere l'obiettivo prefissato. Quale? Non c'è bisogno di dirlo. Setti ha affermato: "Vogliamo fare meglio dello scorso anno". Le conclusioni sono facili da trarre.
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Setti:" Non cederemo nessuno, vogliamo ripartire da una base solida"
23.06.2012 18:17 di Federico Errante
Fonte: tuttohellasverona.it
L'era Setti è ufficialmente iniziata. Ed il nuovo presidente ha già le idee chiare. Poche parole e molti fatti, società solida, settore giovanile da rilanciare ed un obiettivo: fare meglio della stagione appena trascorsa. Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate ai nostri microfoni:
Lei oggi ci ha dato molte impressioni. Una è evidente: non vede l'ora di iniziare..
"E' vero, vorrei iniziare il campionato domani. La voglia di cominciare è tanta, come la voglia di misurarsi con questa splendida realtà. Vogliamo far vedere che siamo in grado di lavorare bene: questa è una piazza che merita di ricevere molto".
Poche parole e molti fatti, qualità amatissima dai tifosi scaligeri. Lei ha già capito come farsi amare dai supporters...
"Speriamo. I tifosi sono tanti e, magari, tutti non riesci a conquistarli. La sincerità è una mia caratteristica primaria e, partendo da questa, vorrei costruire dei rapporti".
Si è parlato tanto di settore giovanile. Sogliano è stato scelto anche per questo, visti i successi ottenuti dalla Primavera del Varese?
"Certo, Sogliano è stato scelto da me perchè vediamo il calcio alla stessa maniera, e di conseguenza facciamo poca fatica a trovarci sulla stessa lunghezza d'onda. Voglio fare con lui un bel percorso, e lui stesso darà molto alla causa gialloblù".
Capitolo mercato. I tifosi sono in apprensione nel vedere accostati i migliori gialloblù ad altre squadre. Possiamo tranquillizzarli?
"Certo, sono tutti giocatori incedibili. Puntiamo a migliorare l'organico già buono che c'era l'anno scorso".
Forse, l'unica "colpa" che si può dare alla gestione precedente, è quella di un gioco al rialzo sul prezzo degli abbonamenti. Si farà qualcosa in merito?
"E' giusto cercare di portare più gente possibile allo stadio. Io, onestamente, non conosco queste dinamiche, ma cercherò di valutare la situazione al meglio".
PRIMO PIANO
Pillole di mercato - Ecco le principali trattative del 20 giugno
Tutte, ma proprio tutte, le notizie del giorno raccontate da tuttob.com
21.06.2012 01:00 di Marco Fornaro
Eccoci ritrovati con l'appuntamento "Pillole di mercato", dove tuttob.com vi racconta le sfaccettature del mercato giorno dopo giorno ad un'ora dalla chiusura di un'altra giornata importante su diversi ambiti.
Spezia mostruoso, grandi colpi per i liguri - Scatenata la neo-promossa del campionato di Serie Bwin. Lo Spezia continua a risultare la più attiva sul mercato: in arrivo Mario Rui e Simone Benedetti, firmano Raffaele Schiavi e Matteo Mandorlini, mentre oggi sarà il giorno di Marco Sansovini che firmerà un biennale. Riconfermato Guerra, dovrebbe restare Evacuo. Nel frattempo in dirittura d'arrivo anche Piccini, Pasini, mentre si preme per Sabelli.
Verona, Setti & Sogliano: si parte - Verrà presentato sabato, ieri l'annuncio. Maurizio Setti, come avevamo già annunciato, siederà sulla poltrona degli scaligeri, che intanto rinnovano la comproprietà di Tozzo, seguono Giandonato e Calvano e sono ad un passo da Carrozza e Rivas.
Empoli e Bari, risolte diverse comproprietà - Si iniziano a risolvere le compartecipazioni: i toscani lavorano sull'asse con il Gavorrano, che terrà Manzo e rispedirà al mittente Picciarelli. Rinnovate le comproprietà con Addario, Aldarotti, Masini e Lo Sicco. Al Gavorrano passa anche il 50% di Tognarelli. Il Bari, invece, conferma Federico Masi e Marco Augusto Romizi, mentre riscatta la metà di Adrian Stoian. Nel frattempo Angelozzi ha incontrato Igli Tare, ds della Lazio, per parlare di Zampa e qualche giovane dei biancocelesti.
Padova, tra riscatti e ufficialità in arrivo - I patavini sono riusciti a trovare uno sbocco per la trattativa con Aniello Cutolo, vicino al secondo anno consecutivo all'Euganeo. Si avvicina Niccolò Galli, verso l'ufficialità Nwankwo e Feltscher, mentre al Parma viene ceduta la metà di Portin. Si segue Vincenzo Fiorillo (concorrenza di Livorno e Grosseto). Intanto Maestroni è il nuovo tecnico della Primavera
Annotazioni di mercato - Il Crotone dovrà trovare un'intesa con la Roma per Alessandro Florenzi, che per la regola dei tesseramenti, potrà vestire solo una delle due maglie nel prossimo campionato. Il Cittadella segue Matias Cuffa, fa firmare un annuale a Claudio Foscarini e rinnova la comproprietà di Baselli, mentre su Robert Maah ci sono sondaggi di Toro, Catania e Modena. La Ternana piomba su Alhassan e Tallo. Il Varese riscatta Jasmine Kurtic e Magnus Troest e rinnova la comproprietà di Loris Damonte. Ascoli: confermato in panchina Massimo Silva. Il Sassuolo riscatta Tommaso Bianchi, il Brescia Edoardo Defendi e il Novara Pablo Hernan Dellafiore. Pavoletti dal Lanciano torna al Sassuolo, dove potrebbe arrivare anche Gessa. Il Modena, mentre cerca un allenatore (In lizza Mangia, Dal Canto e Lerda) segue Omar Torri.
Per le "Pillole di mercato" del 20 giugno è tutto e come ogni giorno ci apprestiamo a vivere con voi tutte le notizie raccontate minuto per minuto dalla redazione di tuttob.com.
FONTE: TuttoB.com
sabato, giugno 23rd, 2012 | Posted by Orru
Verona, presentato il Presidente Setti: ”Niente proclami, ma fatti e tanto lavoro”
E’ stato presentato stamane il nuovo Presidente del Verona Maurizio Setti. Tramite il sito ufficiale della società vediamo qualche sua dichiarazione: ”Non voglio venire qua a fare proclami e fare investimenti folli come si sente da altre parti del mondo. Partiamo da una base già solida e possiamo solo migliorare. Ci saranno esborsi magari anche importanti ma finalizzati a creare nel tempo un patrimonio per la società. Tante componenti aiutano l’andamento della squadra, Mandorlini deve stare tranquillo perchè lui è il mister che vogliamo per crescere. Quando in coscienza siamo consapevoli di aver fatto il massimo per collaborare e migliorarci, possiamo andare a testa alta. Il punto di partenza sarà comunque fare meglio dello scorso anno. Non si vince da soli ma con il giusto connubio tra giocatori, staff e società. Il Presidente Martinelli in questi anni ha fatto miracoli e lavoreremo comunque sempre in sintonia. Tutti lotteremo per un unico obiettivo, per farci rispettare sempre e dovunque. Questa è una città che ha grandi potenzialità, ancora non del tutto espresse, ma che cercheremo di tirare fuori”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Hellas, è cominciata l’era di Setti: «Verona? Una sfida ma non ho paura»
23/06/2012
Verona. C’è una meta, i play-off. Gomez non andrà via, neppure Hallfredsson. Maurizio Setti, nuovo presidente dell’Hellas Verona ha le idee chiare. E come lui il nuovo direttore sportivo Sean Sogliano. Giovanni Martinelli passa la palla ma rimane in società: avrà una quota del 20 per cento, il resto al neo-presidente, classe ’63, imprenditore con una società di moda, trascorso interesse calcistico nel Bologna.
«Mi piacciono le sfide - dice presentandosi alla stampa - il Verona è una sfida ma non ho paura». Obiettivo: riportare un grande Verona sulla scena italiana. Mandorlini non si discute: «Lui è quello giusto». Parole suadenti per i tifosi «da brividi». E sposa il calcio africano0, a dispetto di polemiche e cori: «Non si può accettare di non potere comprare giocatori africani per paura delle intemperanze: saranno fondamentali, nel giro di solo qualche anno». Le multe? Lapidario: «Non devono ripetersi»
Martinelli passa e consegna l'Hellas nelle mani di Setti
LA PRESENTAZIONE. È il giorno dell'investitura ufficiale per l'imprenditore carpigiano, nuovo riferimento del Verona. Il 30 gennaio 2009 iniziava l'era dell'uomo di Sandrà arrivato per dare respiro ad un club in asfissia Tre anni e mezzo dopo si cambia
23/06/2012
Faceva freddo quel pomeriggio, in tutti i sensi. L'Hellas appeso a un filo, scenari tetri, il fallimento dietro l'angolo. Il 30 gennaio del 2009 tutto cambiò. Con Giovanni Martinelli, la firma davanti al notaio Laura Curzel di stradone San Fermo e le bottiglie di prosecco stappate in un bar vicino pochi minuti dopo. La città tirò un sospiro di sollievo, il Verona era finalmente passato in mani veramente sicure dopo un susseguirsi di vicende degne di una telenovela di basso profilo. Da lì in avanti si alternarono delusioni cocenti e straordinarie gioie. Fino ad oggi. Tempo di lasciarsi tutto alle spalle presidente, ogni storia finisce. Comprese quelle fatte di passione e amore vero. Martinelli in tre anni e mezzo ha dato tutto e forse anche di più. Stamattina sarà al suo posto, nella sede di via Torricelli diventata col tempo casa sua, per consegnare la sua creatura a Maurizio Setti, all'ormai ex presidente del Bologna che non vede l'ora di presentarsi alla città e dichiararne i progetti. Qualcosa Verona ha già intuito, come il carattere sanguigno di un imprenditore con il vizio del calcio, un vulcano di intenzioni e la voglia di trasformare tutto in realtà. La ricetta ispira fiducia, concreta come piace alla gente. «Il lavoro forte prima di tutto, senza troppe promesse. Cercheremo di restituire a Verona la categoria che merita». Martinelli resterà col 20 per cento e quasi sicuramente con la carica di vicepresidente. Se ne parlerà poco prima della presentazione di Setti, prevista per le undici. Uscirà di scena invece Giampietro Magnani, sua fedele spalla in questi mesi belli e duri allo stesso tempo.
BRIVIDI INTENSI. Il primo Verona di Martinelli? Rafael, Mancinelli, Pugliese, Bellavista, Conti, Bergamelli, Rantier, Parolo, Gomez, Corrent, Rantier. Era l'8 febbraio, la Cremonese passò al Bentegodi coi gol e i chili (di troppo) di Christian Riganò. Festa rovinata, per di più al Bentegodi. Peccato, ma era solo l'inizio. Da lì in avanti il Verona si è rialzato, ha perso un campionato già vinto, è andato in B con Mandorlini dopo essere stato in piena zona playout con Giannini, ha quasi coronato un sogno dopo una stagione esaltante, trascorsa a collezionare record e a far sognare la città come ai bei tempi. Martinelli ha chiuso ad un passo dalla serie A, con un Bentegodi diviso fra applausi e lacrime. Ha preso in mano il Verona settimo in C1 e lo lascia quarto in serie B, dopo averlo ripulito da debiti e scorie varie, con 18 giocatori sotto contratto. Troppi forse, ma ad un certo punto spalmare gli ingaggi era diventata una tappa obbligata. Vantaggiosa per l'immediato, un po' meno per il lungo periodo. Un occhio ai conti ed uno a quei ragazzi che Martinelli sono sempre stati molto più di semplici dipendenti. Ci ha messo il cuore, fino in fondo. Straordinario.
STRADA TRACCIATA. Il nuovo Hellas sa come muoversi, i primi segnali sono interessanti. Setti ha sistemato alcuni tasselli di qualità in posizioni strategiche. Sean Sogliano sta lavorando sodo, direttore sportivo tutto sostanza, uno dei più bravi del panorama italiano fra le giovani leve. Massimiliano Dibrogni è già entrato in un ruolo più alto di quello di semplice segretario, Roberto Gemmi al settore giovanile ha illustrato propositi e traguardi possibili a chi rimarrà. Come Stefano Ghisleni, ex coordinatore del vivaio che lavorerà dai Giovanissimi alla Scuola Calcio. L'impalcatura c'è. Martinelli è stato chiaro, consegnando a Setti un assist troppo facile da cogliere e conservare il più a lungo possibile. «È un ragazzo eccezionale», disse il presidente del suo successore, conosciuto nella vita imprenditoriale di tutti i giorni in un settore come quello dell'abbigliamento femminile in cui entrambi sono attori protagonisti del mercato. Il resto verrà strada facendo. Con una priorità su tutte: il bene dell'Hellas. Punto e basta.
Alessandro De Pietro
L'Hellas si rinnova Sogliano blocca il nuovo Marchisio
LE TRATTATIVE. Prelevato in prestito un giovane talento del Milan. È Simone Calvano, pezzo pregiato dei rossoneri Carrozza è stato riscattato ieri dall'Atalanta e il suo passaggio in gialloblù appare cosa ormai scontata
22/06/2012
Il mercato latita, Sogliano no. Sta nascendo un Verona forte, anche se è solo giugno. Solido come lo vuole Mandorlini, pieno di variabili. Ricco di talento e personalità. Il mosaico si sta formando, anche se coi suoi tempi. Normale, visto l'andazzo. Soldi pochi, compensati da idee e stratagemmi. Giornata piena di parole quella di ieri a Milano. Con Sogliano anche il braccio destro Massimiliano Dibrogni. Tante strette di mano, tanti colloqui. E qualche passo concreto in avanti.
CALVANO PER COMINCIARE. Un potenziale Marchisio. Corsa fluida, bella personalità, prospetto dal valore già accertato. Il Verona si è preso Simone Calvano, uno dei pezzi pregiati della Primavera del Milan da giorni inseguito da Sogliano. Arriva in prestito con diritto di riscatto della metà fissato ad un milione. Per lui parlano doti tecniche indubbie e quei trecentomila euro che il Diavolo pagò all'Atalanta a gennaio del 2010 per assicurarsi Simone, diciannove anni il prossimo 11 luglio ed una carriera che in tanti intravedono luminosa. Tredici presenze nelle varie nazionali giovanili fra l'Under 16 e l'Under 19, il ragazzo viene da una stagione non facile, caratterizzata da tanti problemi fisici che non gli hanno permesso di rendere al meglio. Il Milan continua a credere molto in lui, ma l'Hellas è riuscito a strappare il giocatore ad una folta concorrenza. Bel colpo, considerato il potenziale del ragazzo. Una formula in grado di cautelare l'Hellas e di consegnargli fra un anno un piccolo patrimonio.
AGGIUNTA NON FACILE. Il Verona vorrebbe tanto arricchire la mediana anche con il fosforo garantito da Paolo Grossi, altri due anni di contratto col Siena, pescato da Sogliano in Interregionale quand'era alla Caratese fino a diventare a Varese uno dei preferiti di Beppe Sannino. Ragazzo duttile, centrocampista ma anche anomalo esterno offensivo. Puoi metterlo ovunque, anche in serie A. Il problema è proprio quello, nonostante un impiego ridotto in Toscana il ragazzo ha mercato anche a livelli più alti. Se ne parla molto, per questo prima di sferrare l'attacco decisivo l'Hellas dovrà attendere che il campo si sgomberi un po'. Non sarà facile portarlo a Verona, ma Sogliano ci proverà fino all'ultimo.
CARROZZA IN ARRIVO. Come previsto l'Atalanta ha riscattato dal Varese Alessandro Carrozza, l'esterno offensivo che l'Hellas ha già bloccato da un pezzo. Manca l'ufficialità, anche se a Bergamo ieri sono arrivate conferme inequivocabili: «Carrozza? Nessun dubbio: il giocatore va al Verona».
Lo aspettano due anni di contratto ed un posto in attacco probabilmente insieme a Gomez e Rivas, il cui rientro dall'Argentina è atteso in questi giorni. Altro biennale in vista, anche se Sogliano è uomo concreto e preferisce aspettare il nero su bianco prima di cantare vittoria. Un giocatore svincolato, per di più col talento di Rivas, qualche attenzione può sempre richiamarla. Certamente del nuovo Verona in prima linea non faranno parte Marco D'Alessandro, controriscattato dalla Roma, e Matthias Lepiller, vicino soprattutto al Padova.
CRESPO NON ORA. Il Verona non ha dimenticato Josè Angel Crespo, l'esterno destro di difesa pupillo di Maurizio Setti, spagnolo sotto contratto del Bologna ma obiettivo dichiarato dell'Hellas. L'ostacolo primo? L'ingaggio, troppo alto per certi parametri.
O il Bologna contribuisce o l'affare rischia di decollare soltanto più avanti. E qui ci sarà da aspettare. Crespo ha debuttato appena ventenne col Siviglia, prima del Racing Santander e l'Italia. Il suo valore è fuori discussione. Un colpo coi fiocchi, ma per adesso meglio aspettare. Ci vuole pazienza. E magari la collaborazione del Bologna. Tempo al tempo. Il Verona sta già ripartendo.
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Presentato Setti, nuovo presidente gialloblù
Postata il 23/06/2012 alle ore 12:45
Conferenza stampa presso la sede sociale di Via Torricelli: "Il proseguimento del progetto è già avviato"
VERONA - Online, a partire dalle 11, la diretta-web della presentazione ufficiale di Maurizio Setti, nuovo azionista di maggioranza e prossimo presidente gialloblù.
Ad aprire la conferenza Giovanni Martinelli: "Per prima cosa ringrazio tutte le persone che in questi anni mi sono state vicine, dandomi una mano. Senza far nomi, sono grato per la stima ricevuta. Con Setti ci siamo trovati per la prima volta un paio di mesi fa, siamo entrati in sintonia da subito, avendo entrambi lo stesso obiettivo: portare avanti il progetto di rinascita cominciato quattro anni fa. Abbiamo parlato la stessa lingua, subito ci può essere stata qualche titubanza, ma sono convinto che si farà apprezzare dai veronesi. Lui ama il calcio ed ama già l'Hellas."
Prende poi la parola Maurizio Setti: "Questo è il proseguimento di un progetto già avviato. Lo scopo per cui sono venuto è molto semplice. Al contrario di chi ha paura di andare in piazze importanti, per me si tratta di un grande stimolo. Sono una persona che adora le sfide, non voglio prendere in giro nessuno. I giovani sono il futuro, quindi il vivaio avrà un ruolo importante. Abbiamo una delle tifoserie più belle d'Italia, entrare nel nostro stadio dà sempre grandissimi brividi. Vogliamo iniziare a crearci un nostro patrimonio, non arriveranno giocatori importanti ma in procinto di terminare la propria fine carriera. L'attaccamento per l'Hellas sarà la cosa fondamentale. Non si vince da soli ma con il giusto connubio tra giocatori, staff e società. Martinelli in questi anni ha fatto miracoli e lavoreremo comunque sempre in sintonia. Tutti lotteremo per un unico obiettivo, per farci rispettare sempre e dovunque. Questa è una città che ha grandi potenzialità, ancora non del tutto espresse, ma che cercheremo di tirare fuori".
"Non voglio venire qua a fare proclami e fare investimenti folli come si sente da altre parti del mondo. Partiamo da una base già solida e possiamo solo migliorare, poi ovviamente ci sono delle situazioni che nel calcio non si possono prevedere. Ci saranno esborsi magari anche importanti ma finalizzati a creare nel tempo un patrimonio per la società. Il percorso durante l'anno è molto lungo. Se sei strutturato hai la facoltà di arrivare fino alla fine in modo ottimale. Tante componenti aiutano l'andamento della squadra, Mandorlini deve stare tranquillo perchè lui è il mister che vogliamo per crescere. Quando in coscienza siamo consapevoli di aver fatto il massimo per collaborare e migliorarci, possiamo andare a testa alta. Il punto di partenza sarà comunque fare meglio dello scorso anno".
Ufficio Stampa
Sogliano: "Felice della mia scelta. I proclami servono poco"
Postata il 21/06/2012 alle ore 14:43
"Per quanto riguarda gli obiettivi, sarebbe troppo facile dire che l'intento è far meglio rispetto all'anno scorso. E' utile avere consapevolezza delle difficoltà che si presenteranno"
MILANO – Mercoledì sera il direttore sportivo Sean Sogliano, ospite di Sportitalia, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla nuova avventura in gialloblù. “Sono felice di essere approdato a Verona, questa decisione mi dà grande stimolo. Mi ritengo davvero contento di questa scelta, ho grande voglia di lavorare per una piazza ed un presidente che vantano fiducia nel mio lavoro. Per un professionista questa è la cosa più bella".
Ad alcune domande rivolte dai giornalisti presenti, relative al rapporto con gli allenatori, Sogliano risponde tracciando il proprio profilo ed indicando un raggio d'azione comune: "Sono una persona chiara e tranquilla, mi piace confrontarmi, parlare apertamente. Mandorlini è l’allenatore dell’Hellas Verona, si tratta della cosa più giusta. Ha fatto un ottimo lavoro, dispiacciono i problemi nati tra lui e Gibellini. Se ne è discusso anche troppo, il mio metodo prevede un confronto frequente col tecnico. Dobbiamo conoscere i rispettivi caratteri, conta più l’unità d’intenti di qualsiasi altra cosa. Un feeling particolare può essere un valore aggiunto, non amo parlare per sentito dire ma vivere le situazioni in prima persona. E' ovvio e giusto che col passare del tempo, strada facendo, il rapporto si debba consolidare".
Alle promesse estive l'ex Varese preferisce nettamente la concretezza: "Per quanto riguarda gli obiettivi, sarebbe troppo facile dire che l'intento è far meglio rispetto all'anno scorso. Fare proclami serve a poco, è utile avere consapevolezza delle difficoltà che si presenteranno. Il cammino sarà lungo e complicato, le mete vanno raggiunte pensando partita per partita e dando il massimo".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
NBA FINALS: MIAMI HEAT sul tetto del mondo! 4 a 1 ai THUNDER...
AMICI DI MESSI 6-6 RESTO DEL MONDO, quanti gol al match benefico!
VITA DA EX: Clamoroso ritorno in campodi Claudio Paul CANIGGIA a 45 anni! Giocherà in Inghilterrra nel Wembley. Dopo l'azione di riscatto della NOCERINA ecco il controriscatto del CHIEVO! Adesso FARIAS è nuovamente di completa proprietà della società della diga così come Mino IUNCO 'mollato' dallo SPEZIA... Ufficiale Matteo SCAPINI alla SANBO
CALCIOMERCATO SERIE A: Sembrava fatta per VERRATTI alla JUVE e invece... Dopo GATTUSO e Pippo INZAGHI anche SEEDORF da l'addio al MILAN
FINALI NBA: Gli HEAT vincono ancora con i THUNDER e 'vedono' il titolo...
CALCIOMERCATO LIGA SPAGNOLA: Il BARÇA ingaggia il figio 18enne di ROMARIO per la squadra B e, con un colpo basso senza precedenti, soffia due 'promesse' 12enni al VALENCIA!
7 TIFOSI GENOANI ARRESTATI per aver fermato GENOA-SIENA...
CALCIOMERCATO PREMIER LEAGUE: DROGBA lascia il CHELSEA, giocherà a Shangai con ANELKA!
LEBRON CAMPIONE PER LA PRIMA VOLTA. MIAMI VINCE IL TITOLO NBA -FOTO/VIDEO
Venerdì 22 Giugno 2012 - 13:41
MIAMI - Miami è campione Nba 2012, LeBron James conquista il primo anello della sua carriera. Gli Heat battono gli Oklahoma City Thunder per 121-106 in gara 5 delle 'Finals' e, con il quarto successo consecutivo, chiudono la serie sul 4-1. La corazzata della Florida, assemblata con un mercato faraonico nell'estate 2010 dal presidentissimo Pat Riley, agli ordini del coach Erik Spoelstra centra l'obiettivo solo sfiorato un anno fa, quando la marcia si fermò in finale contro Dallas.
Il trionfo ha un significato speciale per il 'Prescelto' del basket a stelle e strisce: 'King' James cancella lo zero dalla casella dei titoli dopo 9 stagioni nella lega e si toglie di dosso l'etichetta di splendido perdente. La decisione di lasciare i Cleveland Cavaliers e di sbarcare due anni fa a South Beach, con la plateale promessa di trionfi a raffica, dà i frutti sperati. «È un sogno che si avvera, il titolo significa tutto per me -dice il 27enne di Akron-. La scelta di lasciare Cleveland non è stata facile ma si è rivelata giusta. Era ora... Era proprio ora... Adesso, abbiamo davanti un futuro luminoso».
Il numero 6, miglior giocatore della stagione regolare, domina le finali da Most Valuable Player e suggella lo show con una tripla doppia (26 punti, 11 rimbalzi, 13 assist) in gara 5. Dwyane Wade, fino a 2 anni fa signore incontrastato della squadra, nel nuovo ruolo di 'spalla' festeggia il secondo titolo della carriera dopo quello del 2006 con una prestazione da 20 punti e 8 rimbalzi. Chris Bosh, l'altro pilastro ingaggiato 2 stagioni fa, contribuisce con 24 punti e 7 rimbalzi. Accanto ai big three, brilla un protagonista inatteso: Mike Miller tira fuori dal cilindro 23 punti con un irreale 7/8 da 3.
Davanti a certe cifre, bisogna solo alzare bandiera bianca. E Oklahoma City si arrende nonostante i 32 punti di Kevin Durant e i 19 a testa di Russell Westbrook e James Harden, le stelle di un team giovane che, nella sfida per il titolo, dimostra di non avere ancora la maturità necessaria per arrivare al bersaglio grosso.
Sul trono c'è, e chissà quanto ci rimarrà, una stella finalmente consacrata in pieno. James, alla terza finale della carriera dopo quelle perse nel 2007 e nel 2011, dimostra di voler azzannare il match-point sin dall'inizio della partita. I problemi muscolari accusati in gara 4 sono un ricordo: segna (15 punti nei primi 2 quarti), crea e difende come nelle giornate migliori. Sono le triple di Miller (12 punti con 4/6 dall'arco a metà gara) a produrre il primo allungo (28-19) nel match che rischia di chiudersi virtualmente già nel secondo periodo: con un parziale di 10-0, gli Heat volano sul + 17 (53-36) a 4'41'' dall'intervallo.
Oklahoma City difende poco e male ma, almeno, comincia a funzionare in attacco. La formazione di coach Scott Brooks concede il 55% dal campo agli avversari ma riprende fiato e risale fino a -10 all'intervallo (59-49), tenendo ancora vive le speranze grazie soprattutto ai 13 punti di Westbrook, che segna quasi esclusivamente in lunetta, e ai 12 di Durant. I Thunder arrivano anche a -5 (62-57) in avvio di ripresa prima di proporre un copione già visto: nel momento della potenziale svolta, arriva una palla persa e il conseguente tilt.
James, dall'altra parte, smazza assist per Mario Chalmers e Shane Battier, altre 2 triple firmate dal 'supporting cast' e la fuga ricomincia. Gli Heat non trovano opposizione e, sul 72-63, piazzano un 16-0 che equivale al più definitivo dei ko: 88-63, i padroni di casa danno spettacolo a +25 e la festa all'American Airlines Arena comincia. L'ultimo quarto di gioco è pura accademia prima dell'incoronazione: i titolari lasciano il campo con 3'01'' da giocare, i Miami Heat sono campioni e James è il nuovo re della Nba.
"SI E' AVVERATO UN SOGNO" «Si è avverato un sogno. Era ora». LeBron James finalmente è il re della Nba. I Miami Heat hanno conquistato il titolo di campioni battendo gli Oklahoma City Thunder per 4-1, chiudendo le Finals con il nettissimo 121-106 in gara 5.
La franchigia della Florida ha bissato il successo del 2006. Soprattutto, però, James ha conquistato il primo anello della sua carriera griffando la vittoria decisiva con 26 punti, 11 rimbalzi e 13 assist e guadagnandosi anche i galloni di Most Valuable Player della finale.
Al terzo tentativo, il Prescelto ha fatto centro: ha cancellato la sconfitta subita nel 2007 quando indossava la maglia dei Cleveland Cavaliers contro i San Antonio Spurs e ha cancellato il k.o. che un anno fa, alla prima stagione con gli Heat, ha incassato contro i Dallas Mavericks. «È un sogno che si avvera», dice James, che finalmente può festeggiare dopo 9 anni nella lega.
Gli ultimi 2, in particolare, sono stati i più complicati. Il 27enne di Akron ha 'traditò la sua Cleveland con la celeberrima pantomima televisiva preparata per annunciare il passaggio a Miami nell'estate 2010: «Ho deciso di portare il mio talento a South Beach», disse nello show destinato a trasformarsi in un boomerang.
Da allora, James è diventato il 'villain', il cattivo del basket a stelle e strisce. Miami si è trasformata nella squadra da battere e il ko degli Heat nella finale contro Dallas è stato accolto con soddisfazione da gran parte del popolo del basket a stelle e strisce. James ha ingoiato il rospo, è ripartito e, alla fine, è arrivato al traguardo.
Nei playoff 2012, ha preso per mano la squadra nel momento più difficile, andando a segnare 45 punti sul campo dei Boston Celtics quando la sconfitta nella finale della Eastern Conference era ad un passo. Nelle 5 gare contro i Thunder ha viaggiato alla media di 28,6 punti, 10,2 rimbalzi e 7,4 assist. «È il giorno più felice della mia vita -ha detto stringendo il Larry O'Brien Trophy-. Il titolo significa tutto per me. Perdere la finale dello scorso anno si è rivelata la cosa migliore: mi ha reso umile, sono tornato ai fondamentali del basket. Mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: 'Devi migliorare'».
'The chosen one' ha passato una lunga estate in palestra e si è fatto trovare pronto quando la stagione, compressa in 66 partite dopo il lockout, è partita a Natale. «L'unica cosa che mi dava fastidio -ha spiegato- era sentir dire che ero egoista. Io ho fatto di tutto per diventare un uomo-squadra, ho fatto di tutto per aiutare i miei compagni. E ho usato le critiche come motivazione. Volevo vincere il titolo, volevo diventare campione. Non sapevo quando sarebbe successo, ho sempre lavorato con questo obiettivo».
Ora Miami è ai suoi piedi, è il momento di festeggiare. Le vacanze, però, possono aspettare: tra poco si torna al lavoro con la maglia della Nazionale, c'è l'oro olimpico da vincere a Londra per chiudere un'annata memorabile.
PIOGGIA DI GOL AL MATCH BENEFICO DI MESSI CON TANTE STAR DELLA SERIE A -VIDEO
Venerdì 22 Giugno 2012 - 17:19
BOGOTÁ - Chi ha speso i soldi per il biglietto ha fatto beneficenza e non può essere rimasto deluso. Nella suggestiva sfida tra gli 'Amici di Messi' ed il 'Resto del Mondo' è finita, addirittura 6-6: ha vinto solo la beneficenza, ma in campo tutti si sono divertiti.
A Bogotá si sono affrontate le due squadre, con Dunga sulla panchina degli 'Amici di Messi' e Fabio Capello a dirigere la squadra avversaria. Gli uomini di Capello partono subito forte e si portano sul 3-0 dopo meno di dieci minuti: sblocca il risultato Radamel Falcao, raddoppia Marek Hamsik e il terzo gol lo firma Teofilo Gutierrez. Ci pensa allora Lavezzi, su assist di Messi, ad accorciare le distanze, ma poco dopo segna il colombiano James Rodriguez, che batte Pinto. La squadra di Messi torna a farsi sotto col gol di Robinho su assist di Osvaldo, che poi realizza anche il momentaneo 3-4 per i suoi. A pareggiare i conti ci pensa la star della serata, Leo Messi, che poi porta anche i suoi in vantaggio propiziando l'autorete di Alvaro 'Tata' Gonzalez. Pareggia poi James Rodriguez, ma la squadra di Messi si riporta in vantaggio grazie a Robinho, con un bel destro a giro dopo il palo colpito dalla 'Pulce'. Chiude le marcature, realizzando il gol del definitivo 6-6, Falcao su rigore. Tanti i giocatori 'italiani' in campo: oltre a Robinho, Hamsik, Lavezzi, Osvaldo e Gonzalez, entrati nel tabellino dei marcatori, sono scesi in campo anche Forlan, Milito, Yepes, Fabio Cannavaro e Cavani.
IL BARÇA SOFFIA DUE 12ENNI AL VALENCIA, IL PRESIDENTE: "LA PAGHERANNO CARA"
Giovedì 21 Giugno 2012 - 17:50
VALENCIA - "La pagheranno cara, molto cara". Sarebbe stato questo il commento di Manuel Llorente, presidente del Valencia, ai suoi collaboratori, in merito all'ingaggio, da parte del Barcellona, di due dodicenni della cantera valenciana.
In Spagna non è possibile far firmare contratti da professionisti fino ai 16 anni, e per questo, tra grandi club della stessa categoria, esiste una specie di "Gentlemen's agreement": nessuna interferenza sui ragazzi più piccoli, solo una volta compiuti i 16 anni si potranno offrire contratti a fronte di un indennizzo al club di appartenenza. L'accordo tacito tra club è stato sempre rispettato fino ad oggi, ed il presidente del Valencia si è visto sfuggire due talentuosi baby-calciatori senza ricevere nulla. Per questo Llorente è pronto non solo a promuovere una battaglia per colmare il vuoto normativo sui ragazzi minori di 16 anni, ma anche a giocare al rialzo col Barcellona nella trattativa per Jordi Alba. Il terzino catalano, ironia della sorte, è cresciuto nel Barcellona ma fu scartato a 16 anni, per andare poi al modesto club del Cornellà e passare un anno dopo al Valencia per appena 6000 euro.
IL BARÇA INGAGGIA IL FIGLIO DI ROMARIO: GIOCHERÀ CON LA SQUADRA B -VIDEO
Mercoledì 20 Giugno 2012 - 15:21
ROMA - Romarinho, 18 anni, è il figlio di Romario e gioca nel Vasco da Gama, ma dal prossimo anno giocherà nel Barcellona. E non certo perché sia raccomandato dal padre che, in due stagioni al Barça ha segnato la bellezza di 55 gol in 83 partite.
Romarinho è uno degli attaccanti più promettenti del calcio brasiliano e, dopo aver fatto faville a livello giovanile, è entrato anche nel giro della prima squadra, attirando l'attenzione non solo dei più importanti club brasiliani, ma anche europei. Romario, in un'intervista all'Equipe, ha confermato che il figlio, classe 1994, giocherà in Spagna dalla prossima stagione. Per l'età e le qualità tecniche Romarinho, che ricorda molto il padre per il fiuto del gol, quasi sicuramente giocherà nel Barcellona B.
MIAMI VINCE ANCORA, 3-1 SUI THUNDER. GLI HEAT A UN PASSO DAL TITOLO -VIDEO
Mercoledì 20 Giugno 2012 - 10:10
MIAMI - Miami ad un passo dal titolo Nba. Gli Heat battono gli Oklahoma City Thunder per 104-98 in gara 4 e conducono 3-1 nella serie al meglio delle 7 partite. LeBron James accarezza il primo anello di campione: può conquistarlo domani in gara 5, sul proprio campo, se sarà in grado di giocare al top. La star, infatti, deve fare i conti con problemi muscolari alla gamba destra che lo costringono a fare da spettatore nell'epilogo del quarto round.
Il numero 6 fa comunque in tempo a dominare la scena con 26 punti, 12 assist e 9 rimbalzi. Accanto a lui, brillano con 25 punti a testa Dwyane Wade e il sorprendente Mario Chalmers. Oklahoma City si ritrova spalle al muro nonostante la mostruosa prova di Russell Westbrook (43 punti, 7 rimbalzi e 5 assist) e la serata 'normalè di Kevin Durant (28 punti). Il 'supporting cast' latita, visto che solo i due big riescono a segnare negli ultimi 16'46« di gioco.
I campioni della Western Conference, al terzo k.o. di fila nelle Finals, buttano via la partita e una fetta di titolo con una gestione dissennata degli ultimi minuti che cancella abbondantemente la partenza da sogno. I Thunder, sempre addormentati in avvio nelle prime 3 gare della serie, stavolta escono sparati dai blocchi infilando 6 tiri su 7. Westbrook è una furia e con 6 punti griffa il 13-3 iniziale. Si gioca ad un ritmo forsennato e Miami non riesce a trovare soluzioni offensive.
La difesa di Oklahoma City concede appena il 35% al tiro, l'attacco funziona con 9 punti in contropiede e il primo quarto, dopo il massimo gap di 17 punti, si chiude sul 33-19 per la formazione di coach Scott Brooks. Gli Heat si svegliano all'inizio della seconda frazione e cambiano volto al match: parziale di 16-2 in poco più di 4 minuti e si ricomincia dal 35-35. James segna poco ma, spalle a canestro, sforna assist a ripetizione innescando anche le triple di Norris Cole e James Jones.
Oklahoma City ora fatica e si aggrappa più che mai a Westbrook: è lui, con 18 punti all'intervallo, a portare i suoi sul +3 (49-46) a metà partita. La difesa dei Thunder, però, è lontana parente di quella esibita nel primo tempo. In apertura di ripresa, gli Heat segnano quasi in ogni possesso e, a metà del terzo periodo, provano ad allungare (66-60).
James continua a punire la difesa avversaria: regala ai compagni se è raddoppiato, segna o subisce fallo quando ha un solo marcatore. L'attacco di Miami non brilla per dinamismo ma il talento del numero 6 vale il +7. Dall'altra parte, serve una fiammata di Westbrook per tenere viva la partita: 79-75 per i padroni di casa al termine della frazione.
Oklahoma City è viva e, con James Harden, avrebbe la palla per tornare in vantaggio. Il sesto uomo, però sbaglia un comodo appoggio e l'errore diventa una mini-svolta: Chalmers si prende il centro del palcoscenico con 5 punti di fila per l'85-79. La risposta è affidata ad un 'possedutò Westbrook: 11 punti tutti suoi, 90-90 a 6' dalla sirena. I Thunder mettono la testa avanti (94-92) e sembrano in grado di arrivare al traguardo.
Ad aggiungere ulteriore pathos, contribuiscono i problemi muscolari di James: zoppica ma riesce a infilare una tripla d'oro e Miami comincia gli ultimi 2 minuti con 5 lunghezze di vantaggio (99-96). Il Prescelto è costretto a guardare dalla panchina l'ultimo minuto nel quale Oklahoma City va in tilt. È Westbrook, ironia del destino, a far calare il sipario a 13« dalla fine con un fallo assurdo che regala a Chalmers i liberi della sicurezza. Miami ora sogna di chiudere i conti al primo match-point. James, magari con una gamba sola, ci sarà di sicuro.
MILAN, SEEDORF SALUTA: "DIECI ANNI FANTASTICI". GALLIANI: "SEMPRE GRANDE"
Giovedì 21 Giugno 2012 - 17:07
MILANO - «Lascio dopo 10 anni fantastici»: così Clarence Seedorf ha ufficializzato questa mattina l'addio al Milan, assieme all'amministratore delegato Adriano Galliani. Il giocatore olandese ha spiegato che intende continuare a giocare per altre due stagioni e poi, magari, tornare al Milan con un altro ruolo: «La prospettiva è di continuare a mantenere un rapporto professionale in futuro, se ci sarà la possibilità - ha spiegato Seedorf - Ho vissuto più tempo qui al Milan che con la mia famiglia negli ultimi dieci anni. Ora posso continuare la mia carriera altrove, scegliendo tra proposte competitive. Ma non sarà semplice, voglio fare la scelta giusta».
GALLIANI: "GRANDE ANCHE COME TECNICO O DIRIGENTE" - «Non ci voleva un genio per capire quanto fosse forte - ha aggiunto Galliani - in quell'Ajax straordinario, dove c'era anche Kluivert, mi innamorai di lui. Penso che ora lui potrà fare tutto, è una persona con molte qualità, farà altrettanto bene l'allenatore o il dirigente quando smetterà di giocare a calcio».
UFFICIALE: DROGBA LASCIA IL CHELSEA E RAGGIUNGE ANELKA A SHANGHAI
Mercoledì 20 Giugno 2012 - 16:27
LONDRA - Didier Drogba è un giocatore dello Shanghai Shenhua, club in cui milita già il suo ex compagno di squadra al Chelsea Nicolas Anelka. Il 34enne centravanti ivoriano ha annunciato, dal proprio sito, di aver firmato un contratto di 2 anni e mezzo con la società cinese. «Oggi posso confermare di aver firmato con il club cinese dello Shanghai Shenhua per 2 anni e mezzo. Mi unirò alla squadra a luglio», ha detto Drogba dal proprio sito ufficiale. «Ho valutato tutte le offerte che ho ricevuto nelle ultimi settimane, ritengo che in questo momento il trasferimento allo Shanghai Shenhua sia la mossa giusta», ha aggiunto l'ex attaccante del Chelsea. Proprio un'esperienza vissuta in Cina con la maglia dei Blues, ha evidenziato Drogba, è stata determinate. «Lo scorso anno, quando siamo andati in Cina con il Chelsea, abbiamo trascorso un periodo splendido e io ho potuto conoscere tifosi meravigliosi. Mi auguro di contribuire alla crescita del calcio cinese e di consolidare i legami tra la Cina e l'Africa», ha aggiunto. Non sono state ufficializzate le cifre relative all'ingaggio, ma secondo alcuni media cinesi il bomber potrebbe arrivare a guadagnare un milione di euro al mese.
STOP A GENOA-SIENA: ARRESTO PER SETTE TIFOSI ROSSOBLÙ -FOTO/VIDEO
Giovedì 21 Giugno 2012 - 11:07
GENOVA - Sono dieci i tifosi del Genoa sottoposti oggi a misure cautelari in relazione alla partita Genoa-Siena del 22 aprile: per 7 di loro sono scattati gli arresti domiciliari, altri 3 hanno ricevuto l'obbligo di dimora. La Digos ha eseguito le misure su richiesta del pm Biagio Mazzeo che sta conducendo l'inchiesta relativa ai disordini della partita, quando i tifosi fecero sospendere la gara e imposero ai giocatori del Genoa di togliersi la maglia. Ci sono anche Piermarco Pellizzari soprannominato "Cobra" e Fabrizio Fileni detto "Tombolone" tra gli ultrà genoani sottoposti agli arresti domiciliari per i disordini di Genoa-Siena. Gli agenti della Digos hanno notificato ai due capi-ultrà il provvedimento nelle loro abitazioni oggi all'alba. Furono loro - sostiene l'accusa - a chiedere ai giocatori di levarsi le maglie. Per questo tra i reati contestati figura anche quello di violenza privata. Per i fatti di Genoa-Siena del 22 aprile sono complessivamente un centinaio i tifosi rossoblù iscritti nel registro degli indagati. I divieti di accedere a manifestazioni sportive (daspo) firmati dal Questore sono stati in tutto 120.
FONTE: Leggo.it
LEGA PRO
UFFICIALE: Sambonifacese, ecco Scapini e Bagherini
21.06.2012 19.57 di Stefano Sica
Altri due squilli di mercato per la Sambonifacese, dopo gli acquisti di Ghidini, De Nardin e Ligarotti. Il club veneto ha infatti tesserato Matteo Scapini (29), attaccante ex Verona che ha vestito la casacca del Villafranca nel corso dell'ultima stagione e Jacopo Bagherini, estremo difensore classe '92 proveniente dall'Este.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO
LIVE TLP LEGA CALCIO - Lo Spezia molla Iunco al Chievo
23.06.2012 12:25 di Nicolò Schira - twitter: @BomberNiko
Era stato fra gli artefici della promozione in Serie B dei liguri, ma lo Spezia alle buste ha perso la volata con il Chievo Verona per il riscatto di Antimo Iunco. Le Aquile - da quanto trapela - hanno scelto di virare su altri obiettivi e per questo motivo hanno lasciato l'ex Torino ai veneti.
NOTIZIE UFFICIALI
UFFICIALE: Nocerina, controriscatto del Chievo per Diego Farias
Il club veronese riconosce ai rossoneri una valorizzazione sul giocatore
21.06.2012 17:07 di Valeria Debbia
Diego Farias
Il Chievo comunica tramite una nota ufficiale di aver esercitato il diritto di controriscatto per quanto riguarda l'attaccante Diego Farias (classe 1990), Il giocatore, cresciuto nella Primavera gialloblu, dopo le stagioni con Hellas Verona e Foggia, l’anno scorso è passato in prestito alla Nocerina, dove ha disputato un ottimo campionato collezionando 40 presenze e 5 gol in Campania. Da oggi la società di via Galvani, dunque, detiene la proprietà dell’intero cartellino della punta brasiliana
FONTE: TuttoLegaPro.com
giovedì, giugno 21st, 2012 | Posted by Dandronaco
Calciomercato Pescara, ad Martino: “Verratti alla Juve? Non ci sono le condizioni. Il Napoli invece…”
Il passaggio di Marco Verratti alla Juventus non è così scontato come sembrava. L’amministratore delegato del Pescara Antonio Martino ne ha parlato a ‘Radio Crc’ rilanciando l’ipotesi Napoli: “Verratti alla Juve? Smentisco categoricamente, Verratti è un giocatore del Pescara. Il ragazzo aveva espresso la sua simpatia che ricadeva sulla Juventus, volevamo accontentarlo, ma anche l’ipotesi Napoli gli andrebbe benissimo. Non ci sono le condizioni giuste affinché Verratti vada alla Juventus, e potremmo anche decidere di ritirarlo dal mercato. Il rapporto con De Laurentiis è ottimo, e non abbiamo mai negato di avere avuto dei contatti per Verratti, per cui se ci saranno le giuste condizioni si concluderà. Si parla tanto di Verratti juventino, ma vorrei che si capisse che il ragazzo più che essere tifoso della Juventus, è un tifoso del Pescara. L’ipotesi Napoli è sempre stata in piedi, non è mai stata bloccata e credo ci possano essere le condizioni affinché il futuro del ragazzo possa essere in azzurro. La terza ipotesi, che non escluderei, è togliere Verratti dal mercato. Il Pescara ha imprenditori che non hanno bisogno di soldi, ma di contropartite importanti. Bariti e Santana potrebbero essere giuste contropartite, ma se Insigne rimarrà a Pescara questa scelta darebbe una mano al Napoli nella trattativa per Verratti”.
FONTE: SerieBNews.com
Caniggia torna a giocare a calcio a 45 anni con la maglia del Wembley
L'ex attaccante argentino di Verona, Atalanta e Roma Claudio Caniggia scenderà in campo in FA Cup.
Claudio Caniggia non riesce a stare senza calcio giocato. L’attaccante classe 1967 è pronto a tornare a calcare il rettangolo verde in Inghilterra. L’argentino ex di Verona, Atalanta e Roma ha firmato un contratto con il club semi-professionistico del Wembley. Caniggia, vice campione del mondo con la Nazionale argentina, secondo quanto riportato da Goal.com, è l’ultimo rinforzo del club londinese che disputerà la prossima FA Cup. Oltre a Caniggia il Wembley potrà contare su altre grandi glorie da Le Saux a Parlour da Keown all’ex storico estremo difensore dell’Arsenal e della Nazionale inglese, prossima avversaria dell’Italia ad Euro 2012, David Seaman , che si occuperà della preparazione dei portieri. L’avventura del Wembley sarà sponsorizzata dalla storica birra statunitense Budweiser e potrà contare su un condottiero speciale ovvero Terry Venables. Il tecnico, ex C.T. della Nazionale dei 3 leoni ha dichiarato: “Vogliamo giocare nello stadio di Wembley e vincere il titolo”. Grande attesa dunque per l’esordio previsto per l’11 agosto.
FONTE: Calcio.FanPage.it