L'HELLAS riparte con sedute strettamente individuali nelle strutture dello Sporting Center ‘Paradiso’ di Peschiera, ovviamente non sarà ammesso pubblico ma saranno presenti mister JURIC con il suo staff a controllare mantenendo le distanze sociali previste; il sito web scaligero precisa inoltre che Gli atleti svolgeranno la seduta individuale indossando il kit fornitogli dal Club e dovranno fare la doccia presso la propria abitazione.
Amarcord Serie A: 5 Maggio 2002 quando al VERONA bastava un punto al Garilli di Piacenza in uno scontro diretto coi locali e invece assistemmo all più incredibile delle retrocessioni nella storia... SportFace.it spiega come andò.
10 milioni in ballo per l'HELLAS VERONAin caso di chiusura anticipata del campionato, è quanto riporta il 'Corriere di Verona' che sottolinea comunque come Via Olanda è destinata a 'cadere in piedi' grazie alle cessioni già stabilite di RRAHMANI al NAPOLI e AMRABAT alla FIORENTINA.
Calciomercato: Il portale SerieBNews.com ipotizza per SALCEDO un trasferimento al CROTONE probabile neopromosso per il 2020-21 ma non si capisce perchè Eddie, con un allenatore che lo conosce e lo stima al VERONA, non dovrebbe rinnovare il prestito in gialloblù. Il NAPOLI non smette di monitorare FARAONI ma prima, spiega l'agente del terzino rinato in gialloblù, il club partenopeo dovrebbe cedere HYSAJ... Il quotidiano fiorentino 'La Nazione' spiega che i viola avrebbero offerto 20 milioni per KUMBULLA ma Via Olanda ne vuole almeno 30 e, forte dell'asta che si sta aprendo per il promettentissimo milleanial nato a Peschiera del Garda, attende.
Anche TgGialloblù.it riferisce che il rinnovo di VELOSO è vicinissimo (e d'altronde, dopo che lo stesso giocatore si era sbilanciato qualche tempo fa dicendo che entrambe le parti erano dirette verso questa opzione, è facile indovinare che succederà nel futuro) ma, se la permanenza di JURIĆ fosse stata determinante per Miguel... La buona notizia sarebbe doppia!
Da Empoli intanto arrivano notizie secondo cui la società toscana vorrebbe far valere il diritto di riscatto per HENDERSON ma ovviamente, col blocco dei campionati, il prossimo futuro è quantomai incerto.
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Giovanni BUI intervistato da L'Arena in occasione del compleanno «Ho fatto un giorno intero al telefono. Dicono sia merito dei social, ma io non ci sono. Mi hanno fatto gli auguri tutti. Da Cimpiel fino a Palanca del Catanzaro. Spero di andare a Catanzaro, magari ad agosto lì mi adorano ma il tifo dell’Hellas è un’altra cosa. Anche da Torino mi chiamano ancora. Ma l’Hellas… Scusate ma come si fa a non commuoversi in Arena. Dico in Arena con migliaia di bandiere gialloblù e i figli di quelli che mi cantavano: “È lui, è lui è Gianni Bui…” lì ancora ad intonare quel coro. Pazzesco. Il calcio ha una potenza unica... Ma lo sapete che qualche notte fa, ho sognato Traspedini. Si lui, che mi viene incontro felice e mi abbraccia dopo il gol alla Juve. E poi Clerici. Fate i complimenti a chi ha organizzato il Primo maggio dell’anno scorso. Fantastico. Oh, son come Toni, il mio compaesano. Chiacchieravamo ma facevamo anche gol. Dio Bono, se sono stato contento quando ha vinto la classifica dei marcatori a 38 anni con la maglia gialloblù» CalcioHellas.it
Sergio SPURI ricorda i 10 minuti a Bergamo nell'84-85 «Il ricordo è della festa, della gente, di quello che ci stava accadendo tutto intorno. Difficile non farsi travolgere dalle emozioni. Un ricordo indelebile, un marchio che ti rimane per sempre sulla pelle... Quando ho capito che parlare di scudetto non era solo un sogno? A Torino, il pari con la Juve, il gol di Di Gennaro. Mi ricordo il ritorno a casa, quella sera. Una specie di illuminazione di squadra. Avvertivamo che qualcosa di grande ci stava per accadere. Sentivamo che era possibile. E le conferme arrivavano dal campo. Il rapporto con Garella? Ottimo, lui straordinario. Mi ritengo fortunato di avere potuto lavorare con Claudio, un bravo ragazzo, un giocatore incredibile. Era già un Verona di campioni... Il mio preferito? Elkjaer era il campione di una squadra di campioni. Penso anche a Briegel, Tricella, Galderisi. Ma poi il ruolo e la vicinanza mi fanno dire che Garella ha messo la sua firma su quella straordinaria stagione. Gli ho visto fare cose impossibili. Certo, è lo scudetto di tutti. Ma Garella merita di essere citato una volta di più. Rimpianti? Sì, purtroppo. La semifinale di ritorno di Coppa Italia persa a San Siro contro l’Inter sempre l’anno dello scudetto. Lì, penso, che la mia carriera sia girata. A Verona vincemmo tre a zero. A Milano ne beccammo cinque. Una partita assurda. Ma non eravamo certo andati in campo con leggerezza. Beccammo subito due gol. L’Inter la rimise in piede. Ma riuscì a vincerla solo all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare... Ecco, magari, se la passavamo poi si arrivava in finale. E anche per me qualcosa sarebbe cambiato. La grandezza di Bagnoli? L’ho ritrovato trent’anni dopo, alla festa del centenario dell’Hellas. Mi ha stretto la mano e mi ha ringraziato per quello che ho fatto per il Verona. Lui a me. Cos’altro devo aggiungere di una persona così?» LArena.it
Mimmo VOLPATI ricorda a L'Arena quel colpo di testa di TODESCO che poteva pesare tantissimo ad un passo dal tricolore «Era di questi giorni, trentacinque anni fa: noi eravamo stanchi psicologicamente e fisicamente, e già contro la Lazio avevamo fatto molta fatica. Ci trovammo a giocare contro il Como, e a un certo punto Todesco si ritrovò completamente libero colpire di testa a due passi da Garella. Lì mi dissi: “Ecco, ci siamo, roviniamo tutto alla fine”. Fortunatamente spedì quel pallone sopra la traversa!» CalcioHellas.it
Verona 0-0 Como del 5 Maggio 1985: A due giornate dal termine quel colpo di testa di TODESCO a porta vuota poteva costare carissimo... E invece il giocatore del COMO mandò sopra la traversa e i gialloblù conquistarono il tricolore una settimana più tardi in quel di Bergamo (con l'1 a 1 griffato ELKJAER)
Il giovane Manuel PERETTI in prestito al PALERMO e autore di una buonissima stagione coi rosanero fino all'interruzione del campionato «E’ stata l’annata più importante della mia vita calcistica, il passaggio dalle giovanili al calcio dei grandi a volte può essere traumatico, io invece ho avuto la fortuna di essere approdato in un grande club con una tifoseria straordinaria, che mi ha dato la possibilità di maturare e migliorarmi senza eccessive pressioni. Come è noto io sono in prestito dall’Hellas Verona, sono certo che in estate entrambe le società prenderanno la decisione migliore per il mio futuro e se dovesse proseguire la mia esperienza in rosanero sarei molto orgoglioso» ILovePalermoCalcio.com
Vangelis MORAS a 'SportDiPiù Magazine' «A Verona abbiamo sfiorato l’Europa League, ma poi nella partita contro la Lazio ci hanno dato contro un rigore piuttosto generoso e ci hanno tolto la possibilità di qualificarci. Alla fine siamo comunque ben oltre le aspettative e abbiamo dato tutto, com’è nel DNA di quella piazza: all’Hellas l’importante è dare il massimo, a prescindere dal risultato. Con i tifosi ho creato un bellissimo rapporto proprio perché non mi sono mai tirato indietro: ricordo che quando tornai al Bentegodi con la maglia del Bari ricevetti un lungo applauso. Lo desideravo, ma non me l’aspettavo. Mandorlini? È un tipo tosto, così come Sogliano: è gente tosta, che ti dice le cose come stanno e in faccia. Se sai come prenderlo sviluppi un ottimo rapporto. Il mister è uno che si fida di poche persone e che schiera chi gioca per lui: se non giochi per lui, ti massacra. Dopo la morte di mio fratello Dimitri tutto il Verona, dai compagni di squadra ai tifosi, mi è stato molto vicino. Queste situazioni vanno però trasformate in energia positiva, e mio fratello non mi avrebbe voluto vedere piangere, anche perché piangere sarebbe stata una via “troppo facile”. Ciò che voleva è che io portassi avanti il suo messaggio sull’importanza della donazioni di midollo, cosa che ho fatto pubblicamente, perché non credo che la beneficenza vada fatta in silenzio. Chi fa beneficenza deve essere un esempio... Purtroppo non sono andato via dall’Hellas come avrei voluto. Ricordo che alla fine della stagione 2015/2016 sarei dovuto restare, avevo già un accordo di massima, ma poi a gennaio volevano vendermi allo Spezia. Io rifiutai e retrocessi con la squadra, non volevo abbandonare la nave, ma essendo in scadenza alla fine dovetti cambiare aria: mi dispiace, avrei voluto salutare meglio la gente di Verona...» CalcioHellas.it
Juanito GOMEZ «La prima cosa che ricordo di Verona è il Bentegodi visto dal treno: arrivavo da Bellaria, dove avevo giocato in un piccolo stadio, quindi mi è subito rimasto impresso. Negli anni ho poi potuto conoscere meglio questa città, e mi è piaciuta così tanto che alla fine ho deciso di prendere casa a Peschiera… A Verona ho avuto modo di giocare con calciatori fortissimi, in un gruppo bellissimo e in uno stadio sempre pieno: ho vissuto splendidi momenti sia in Serie B che in Serie A. Il 2-2 contro la Juve del 2014? Ricordo che ero in panchina e che mister Mandorlini mi ha buttato dentro a cinque minuti dalla fine: a tempo ormai scaduto c’è stato il cross di Romulo e poi il mio colpo di testa, dopo il quale non ho più capito niente… Ogni tanto sento ancora Rafael, e parliamo ancora di quella sua pazzia nella partita contro la Ternana: anche se lo nega, lui voleva segnare! In allenamento ci ha spesso dimostrato di essere veloce e bravo con i piedi, e se quella volta l’ha passata è solo perché non è riuscito a tenere palla come voleva!» CalcioHellas.it
Juan Manu ITURBE ribadisce la voglia di tornare in Serie A a 'Il Messaggero' «Il mancato trasferimento al Genoa a Gennaio? Sono mancati i tempi tecnici. Era l’ultimo giorno di calciomercato e il club rossoblu non era riuscito a vendere alcuni attaccanti. Fisicamente stavo bene. Conservo un ottimo ricordo dell’Italia e ho una voglia matta di rientrare. Per fortuna, ci sono tanti club della Serie A che mi cercano. Spero quindi di poter realizzare presto il mio sogno» CalcioHellas.it
L'ex portiere gialloblù Sebastien FREY su Facebook per 'SportDiPiù Magazine' «All’Hellas ho giocato un solo anno, ma ho trovato un calore incredibile. In quella stagione (1999/2000, ndr) giocavamo per la salvezza, ma alla fine ci trovammo nelle zone alte della classifica. La parata contro il Perugia? È stata una delle più belle della mia carriera: magari non “costruita”, ma c’era dentro tutta la mia voglia di non prendere gol. Ero un portiere reattivo ed esplosivo, caratteristiche che mi permettevano di uscire da situazioni estreme come quella. A Verona ho trovato un portiere di esperienza come Battistini, un grande lavoratore e che mi ha spinto a lavorare duro per metterlo in difficoltà. Quando parlava, io e Pegolo lo ascoltavamo: era il più anziano, e quindi gli portavamo grande rispetto. Quando gli “rubai” il posto per lui fu sicuramente stato un dispiacere sportivo, ma non mi ha mai messo i bastoni tra le ruote o fatto la guerra: tra di noi c’è sempre stata grande stima reciproca, poi sfociata in vera amicizia. Credo che il Verona attuale abbia qualcosa in più rispetto al “mio”. Juric era un mastino in campo e sta trasmettendo questa sua caratteristica anche alla sua squadra. Oltre alla cattiveria agonistica ho anche visto un bel gioco e una squadra compatta: mi piace veramente tanto, e grande merito va dato all’allenatore. Mi fa piacere sentir parlare di Hellas non solamente in ottica salvezza! Silvestri? Al momento è senz’altro uno dei migliori portieri in Italia, finora ha disputato una stagione di altissimo livello. Spero possa essere protagonista anche nella prossima in modo da potersi candidare per un posto in Nazionale!» CalcioHellas.it
L'ex portiere gialloblù Graziano BATTISTINI, oggi procuratore, ha parlato su Facebook per 'SportDiPiù Magazine' «Ormai sono un veronese acquisito abito qui ed è diventata casa mia. È una città stupenda e i veronesi sono goliardici, rispettosi e civili. Basti pensare al coro “Battistini coi pie'”: sono cose che ti fanno apprezzare la tifoseria! Il Verona per me ha rappresentato un’esperienza importante più sotto il punto di vista umano che professionale: oltre alla promozione, in gialloblù ho conosciuto una piazza importante, stimolante, unica, particolare e che mi è entrata dentro. Il mio addio? Ero arrivato per essere protagonista in Serie A, ma così non è stato: è chiaro che sotto il punto di vista sportivo per me sia stata una delusione, anche perché da quel momento la mia carriera si è indirizzata verso la Serie B… Appena arrivato Frey sembrava un pischello, ma dietro quel ciuffo biondo c’era un ragazzo maturo e pronto al salto nel grande calcio. Si è rivelato forte e bravo nel prendere la palla al balzo sfruttando una mia squalifica per mettersi in mostra. Fortuna? Nel suo caso è stato il talento che ha incontrato l’opportunità. È stato bravo anche a rialzarsi dopo alcuni errori: aveva una grande personalità per la sua età» CalcioHellas.it
Gianni DE BIASI, ex ct dell’Albania, a 'Taca La Marca' in onda su Radio Musica Television «Kumbulla è un giocatore molto forte e con grande capacità di anticipo, abile anche nel gioco aereo e nel far partire l’azione. Farebbe comodo a tutti» CalcioHellas.it
L'agente di FARAONI a 'Si Gonfia La Rete' in onda su Radio Marte «Faraoni piace sia a Gattuso che Giuntoli. Affinché arrivi, tuttavia, deve andare via Hysaj. Qualora l’albanese andasse via, quello di Faraoni potrebbe essere un profilo molto interessante. Ora però navighiamo a vista anche perché l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus ha rallentato tutto. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane» CalcioHellas.it
Robert PRYTZ grande lottatore in gialloblù dall'89 al '93 a TMW «Giro la Svezia anche per lavoro. Ormai da tempo mi occupo di pulire ed installare rubinetti per la birra. E' impegnativo ma posso comunque prendermi cura di me. Una volta finita la carriera avevo provato anche a fare l'allenatore e le cose non erano andate male, ma poi ho preferito allontanarmi dal calcio professionistico. L'Italia mi manca sempre. Bergamo Alta ma anche Verona e i dintorni. Vivevo a Bardolino ma quando potevo giravo e andavo al Lago di Garda, al Lago di Como o in città come Firenze. Se rimango più legato all'Atalanta o al Verona? Tutte e due anche se al Verona sono stato per quattro anni. A Bergamo fu fantastico così come è stato bellissimo a Verona. Quando poi tornai a Bergamo per la prima volta da avversario mi ricordo fiori e applausi. Al Verona ricordo tra gli altri Fanna, Stojkovic, Davide Pellegrini e anche Acerbis. Era un bel calcio, con tanti campioni tra i più forti al mondo. Ora ci manca il calcio in generale, non si vedono più partite e speriamo che a breve si possa riprendere. Manca lo sport in generale» AreaNapoli.it
Robert Prytz (il terzo a destra) in una foto con Raducioiu e Pixie Stojkovic nell'Hellas 1991-92 (Photocredits Wikipedia.org)
Sport DENTRO LA STORIA. Accadde domani. L’ultimo Zigogol gialloblù
Il 7 maggio 1978, il mitico Zigoni indossava per l’ultima volta la maglia dell’Hellas Fu uno scialbo 0-0 col Torino, un malinconico addio per uno degli idoli più veri
Di Cronaca di Verona - 6 Maggio 2020
No, non fu un pomeriggio memorabile. Non come l’avrebbe voluto, non certo come l’aveva immaginato. Anzi, a pensarci bene, forse, il mitico Zigogol non pensava neppure fosse l’ultima sua maglia dell’Hellas. Già, l’ultima.”Io finirò di giocare con questa maglia’, aveva sempre detto e non poteva sapere che di lì a qualche mese, il Verona gli avrebbe detto “grazie e arrivederci”.
Era finito un ciclo e quando ci sei dentro, tu sei uno degli ultimi a capirlo. Era finito un ciclo ma forse, lui, il dio Zigo, pensava di sopravvivere. Certo non lo sapeva, in quel pomeriggio “un po’ così”, ultima di campionato, partita senza niente in palio, col Torino. Figurarsi Zigogol, senza niente in palio. Il Toro terzo in classifica, il Verona già salvo. Quell’aria da “volemose ben” che a Zigo non è mai piaciuta troppo. Lui era uno da “dentro o fuori”, sempre. Non da amichevoli, o da partite di fine stagione.
Allora, era capace di piazzarsi “all’ombra” di qualche difensore, di muovere stancamente le braccia, di protestare un po’, di “fare cinema”, come solo lui sapeva fare. Te l’immagini ancora, mani sui fianchi, andatura ciondolante, l’ultimo a rientrare dopo un’azione, il primo a protestare, quando gli girava giusta. Più ,o meno come quel pomeriggio. Finì senza gol, ovviamente. L’Hellas di Valcareggi, il Toro di Radice. Era finito un ciclo e nessuno, in quel momento, l’aveva ancora capito. Quando si levò la maglia, il vecchio Zigo non sapeva che sarebbe stata l’ultima. Comunque indimenticabile.
Sport “E’ lui, è lui, è Gianni Bui”
Una delle indimenticabili “torri” del Verona anni ‘60, festeggia oggi gli ottant’anni E’ stato uno dei grandi bomber dell’Hellas e poi grande sulla panchina del Chievo
Di Cronaca di Verona - 5 Maggio 2020
L’urlo di battaglia, resta nella memoria. “E’ lui, è lui, è Gianni Bui”. Uno dei più grandi attaccanti della storia dell’Hellas, compie oggi 80 anni. Alla grande. “A parte qualche acciacco” sorride. “Qualche botta di allora che adesso fa ancora più male” sorride. Gianni Bui è stato un mito del Verona anni ‘60. Il Verona delle “Due Torri”, lui e Vincenzo Traspedini, uni dei Verona più spettacolari della storia. “Io e il povero Traspe ci capivamo al volo” ricorda sempre Bui. “Pensavano che non potessimo giocare assieme e invece il Traspe era intelligente, modesto, sapeva sacrificarsi, gli devo molto”, il ricordo di Bui, fenomeno di un grande Verona. “C’era il povero Bonatti, Savoia, Ranghino, Sega, Maddè, Mascetti, Petrelli, Mazzanti… Era una grande squadra allenata da un grande come Giancarlo Cadè…”.
Allenatore lo divenne anche Bui. Tanta serie C, mai sopra le righe, ma capace di tornare a Verona per fare grande il Chievo. “Vincemmo la serie C2, conquistammo la C1, tra gli altri c’era anche Rolly Maran, Moretto, Folli, Fiorio, Perlina, Zanin… Bellissimo, anche questo ricordo…”. Un grande, un gentiluomo del calcio, appassionato d’arte, uno che sapeva parlarti di vita, non solo di calcvio e di gol. Un poeta del calcio, com’era in campo, lento solo all’apparenza, ma in possesso di una classe superiore. Ha amato il Verona, ha amato il Chievo, del quale diede una definizione stupenda: “Il Chievo è un’idea” la sua fotografia di un quartiere che cominciava a sognare. “Sta a noi farla crescere”. Quell’idea c’è ancora. Dentro c’è anche un po’ di lui.
FONTE: CronacaDiVerona.com
LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) – Il calcio ce l’ha fatta, è riuscito a saltar sopra al treno degli individuali e togliere i lucchetti ai propri centri sportivi. Se non è uno sport individuale, di certo il pallone sta svelando il proprio malcelato individualismo. Legittimo a sentir decantare quella sterminata sequela di zeri che produce, accumula e alimenta, dalle tasche di normal abbienti che tagliano siepi o smistano fogli nelle segreterie, fino a quelle notoriamente più capaci di chi finisce sulle televisioni. Non è certo qui che giungeremo a sentenziare quanto sia giusto o sbagliato, ammesso che esista un posto in grado di farlo, tuttavia vedere il calcio ingigantirsi e allontanarsi così sferzante dai propri fedeli fa cadere il velo d’illusione, vitale per il movimento, che sotto abbia ancora fattezze umane.
Se soltanto chiromanti o abili oroscopatori (accento da posizionare a piacimento) possono predire che ne sarà del mondo domani, del calcio vi è una triste fotografia che lo ritrae agitarsi solo e isterico. Scattata l’8 marzo 2020, meno di due mesi fa, quando Parma e Spal salivano e riscendevano confusamente le scalette degli spogliatoi perché “no, non si può giocare” ma “sì, ormai bisogna giocare”. I diritti tv, certo. Che ripartendo domani fungerebbero da defibrillatore, calando palanche nei salvadanai dei club, ma quelle zampe del traballante tavolo calcistico dopodomani potrebbero ritrovarsi tra le mani poco più che un circo svuotato di empatia verso i clienti finali. E, in quanto aziende infettate almeno economicamente dal virus, quanto sarebbero disposte a spendere per mostrarcelo?
Non è in dubbio che il calcio debba ripartire, perché per molti rappresenterebbe un tassello insostituibile per l’orizzonte dell’agognata normalità oltre che per non meno trascurabili motivi economici. E’ in dubbio, semmai, che debba pretendere di farlo a prescindere da tutto. E’ in dubbio, magari, che si spinga a renderlo pubblico con tale tracotanza. Che strofinata su di un ministro che pare sollazzarsi in smanie sadiche verso il calcio bullo, finisce per bruciare, ogni giorno, ettari di quel magnifico prato verde.
Quel giorno di Parma-Spal, poi, si consumarono anche Milan-Genoa, Sampdoria-Verona, Udinese-Fiorentina fino a sua maestà Juventus-Inter. Ora, breve test a cui sottoporre tutti i calciodipendenti: elenca i risultati esatti di queste partite.
Se ci siete riusciti, allora ci scusiamo per il disagio e vi rimandiamo agli aggiornamenti di cronaca. Altrimenti, almeno, avremo giustificato il tempo che vi abbiamo fatto perdere.
@MirkoBussi - In The Box
FONTE: LaRoma24.it
Calciomercato Inter | Il baby bomber può cambiare squadra!
Con un contratto in scadenza nel prossimo giugno, per l’attaccante potrebbe arrivare l’addio al club: possibile sostituto dall’Inter
Da Marco D'Amiano - 04/05/2020 ULTIMO AGGIORNAMENTO 16:09
Eddie Salcedo (Getty Images)
Buona la stagione disputata dal Crotone fino al momento dello stop dei campionati. Il club, guidato da Giovanni Stroppa, ha confermato le aspettative della scorsa estate, quando dopo la retrocessione si puntava ad una rapida risalita in A. Di certo in tale direzione non c’è ancora nulla, ma la classifica, al momento, è favorevole ai calabresi, che sfregano le mani in vita di un ritorno in massima serie. Da definire, per la dirigenza, saranno alcune situazioni contrattuali legati a diversi calciatori [...]
Crotone, Salcedo ipotesi concreta
Per questo risulta difficile credere, a meno di imprevedibili colpi di scena, che il club voglia rinnovare con l’ex Milan e Torino. Con vista sulla Serie A, il Crotone potrebbe pensare ad un rinforzo giovane ed ambizioso, un gioiellino di proprietà Inter ma girato in prestito, in questa stagione, all’Hellas Verona. Si tratta di Eddie Salcedo. Il classe 2001 ha vissuto un campionato molto travagliato con gli scaligeri per via di un infortunio al ginocchio che lo ha costretto ad operarsi e a stare lontano dal terreno di gioco per diversi mesi. Le sue doti non sono però messe in discussione ed i nerazzurri puntano molto sulla sua crescita per riaccoglierlo, in futuro, più maturo e pronto per giocare ad altri livelli.
Per tale ragione il Crotone potrebbe essere il club ideale, per Salcedo, per esprimersi al meglio nella prossima stagione. L’Inter cederebbe senza problemi in prestito il diciottenne, che in rossoblu potrebbe avere l’opportunità di sfoggiare tutto il proprio talento.
FONTE: SerieBNews.com
AMARCORD, SERIE A 5 Maggio 2020 L’angolo del ricordo: l’altro harakiri del 5 maggio 2002, il Verona come l’Inter
by Giorgio Billone
Stadio Garilli di Piacenza, foto sportpiacenza - sportpiacenza.it, CC BY-SA 4.0
Ei fu. Siccome immobile / Dato il mortal sospiro / Stette la spoglia immemore / Orba di tanto spiro / Così percossa, attonita. (Alessandro Manzoni, Il 5 maggio). La morte di Napoleone Bonaparte, piegato dalla solitudine e dalla malinconia nella sua reclusione a Sant’Elena il 5 maggio 1821 [...]
LONTANO DAI RIFLETTORI – C’è un altro 5 maggio 2002 che non riguardò le zone nobili della classifica, piuttosto il calcio polveroso di provincia, lontano dagli occhi dei riflettori che puntavano, mai come quella volta, sulle tre città per eccellenza del calcio italiano, Torino, Milano e Roma. Piacenza e Verona erano chiamate, in uno scontro diretto sanguinoso, a giocarsi la permanenza in Serie A negli ultimi 90′ infuocati del Garilli, anche se entrambe potevano salvarsi a prescindere qualora il Brescia non fosse riuscito a vincere contro il Bologna (ma ci riuscì). All’andata l’Hellas, guidato da Alberto Malesani, aveva vinto per 1-o e le due squadre si trovavano appaiate a quota 39 punti: gli scaligeri potevano così contare anche sul pareggio per provare a evitare lo spareggio salvezza, visto che gli scontri diretti con le altre squadre che potevano concludere con 40 punti (e che poi lo fecero), Brescia e Udinese, erano nel complesso favorevoli e in sostanza unicamente un arrivo a pari punti con il solo Piacenza avrebbe costretto al playout i gialloblu. Ma il Brescia doveva ospitare il Bologna in piena lotta per il sesto posto, e l’Udinese addirittura la Juventus che si giocava lo scudetto. Insomma, al Verona verosimilmente bastava il pareggio per evitare la retrocessione proprio come all’Inter serviva la vittoria per laurearsi campione d’Italia. Il Piacenza di Walter Novellino, quello composto solo da italiani, dal canto suo si era reso protagonista di una rimonta interessante nelle ultime settimane, mentre l’Hellas, che alla ventunesima giornata vantava 31 punti e navigava in zone serene di classifica con persino qualche ambizione europee. Poi il tracollo, il baratro visto da vicino e l’ultima possibilità offerta dal calendario: uno scontro diretto caldissimo contro gli emiliani per giocare nel massimo campionato anche nella stagione seguente.
NEL SEGNO DI HUBNER – Come detto, al Verona poteva andar bene un segno X, ma gli scaligeri erano la squadra che ne aveva inanellati di meno fin lì. In più, c’era lo spauracchio Dario Hubner, l’indimenticabile bomber di provincia che in quella stagione vinse il titolo di capocannoniere a ex aequo con Trezeguet. 24 gol per l’attaccante triestino, che il 5 maggio doveva chiudere in bellezza un’annata da urlo aiutando il suo Piacenza a salvarsi: per far ciò serviva soltanto la vittoria e i risultati di Brescia e Udinese sarebbero passati in secondo piano. La partita inizia con tutti i crismi dello scontro diretto per la salvezza, squadre impaurite e contratte, azioni alla mano e massima copertura dietro. A sbloccare il match ci pensa capitan Volpi con una punizione meravigliosa nell’ultima partita in biancorosso prima di passare alla Sampdoria. Per il mediano erano ormai lontani i tempi della famosa coppia con Poggi, quella delle figurine introvabili che divennero un caso di stato, e adesso sì che era ben visibile a tutti, soprattutto in campo, per l’ottimo lavoro nelle due fasi in un ruolo delicato come quello del centrocampista centrale. Il vantaggio piacentino spariglia le carte e ci si aspetta una reazione veemente dei veneti nella ripresa, ma dopo appena due minuti dall’inizio del secondo tempo sale in cattedra proprio Hubner e trasforma con freddezza il rigore che vale il raddoppio. Il Garilli esulta, ma da queste parti se ne sono viste tante e soltanto il tris all’84’ fa scatenare la gioia dei tifosi di casa. Hubner ha fatto 24, è capocannoniere, il Piacenza ha raggiunto quota 42 ed è salvo, chiudendo dodicesimo ad appena un punto dai preliminari della Coppa Intertoto prossima alla sua soppressione. Il Verona era in Serie B: per una volta, a prevalere, era stata la cicala e per la formica di turno aver accumulato punti non servì a nulla. E mentre in Emilia succedeva questo, a Roma e Udine si scriveva una storia più importante e forse ancor più inattesa, ma questa la conosciamo tutti e, forse, ci ha dato pure un po’ di noia.
FONTE: SportFace.it
In attesa di sapere cosa succederà, il "Corriere di Verona" cerca di stimare l'eventuale danno economico per la società gialloblù in caso di mancata ripresa del campionato. Tra costi diretti, indiretti e presunti, spese e mancati guadagni per biglietti e diritti televisivi, secondo il quotidiano la perdita potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro. Il bilancio scaligero, tuttavia, trarrà sicuramente qualche giovamento dalle cessioni già avvenute di Rrhamani e Amrabat e da quella probabile di Kumbulla. Nel frattempo, sul fronte stipendi - precisa il giornale - nulla è stato deciso in merito al taglio di quelli dei giocatori mentre tutto il personale è in cassa integrazione.
Sezione: News / Data: Mer 06 maggio 2020 alle 12:00 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Il clima di incertezza in cui si naviga, sopratutto per un club come l’Empoli, crea indubbiamente una difficoltà aggiuntava legata alle strategie di mercato. Strategie che in tempi normali sarebbero per lo più già chiare. Un dubbio importante è sicuramente legato ad uno dei calciatori che maggiormente hanno impressionato dal suo arrivo a gennaio, forse quello che – senza togliere niente agli altri – ha fatto cambiare davvero il passo alla squadra: Liam Henderson.
Lo scozzese è arrivato nel corso dell’ultima sessione di mercato in prestito dal Verona. L’Empoli ha però il diritto di riscatto sul giocatore. Non parliamo di pochi soldi, ma è chiaro che Henderson piace e su di lui si potrebbe fare un vero e proprio investimento, sia di carattere sportivo, sia di carattere “commerciale”. Chiaro però che una grande differenza nel discorso la potrà fare la categoria in cui gli azzurri il prossimo giocheranno. Henderson ha già richieste in A, e lo stesso Verona – che potrebbe con l’Empoli trovare comunque una formula – sarebbe ben lieto di riprendersi il centrocampista.
Nessun problema quindi se gli azzurri riuscissero ad arrivare dove sperato, sia perchè sarebbe di minor impatto la spesa da fare con gli scaligeri, sia perchè il giocatore sarebbe poi in quella massima categoria. Se gli azzurri non dovessero invece farcela, magari con la beffa del campionato congelato, ecco che il discorso potrebbe complicarsi per le ragioni già citate, anche se – a giocatore convinto – si potrebbe fare uno sforzo e ripartire da un punto fermo ed importante. La speranza, anche in questo caso, sarebbe quella di poter ripartire e grazie anche allo stesso Liam, giocarci le nostre carte nella volata finale.
FONTE: PianetaEmpoli.it
CALCIOMERCATO Kumbulla-Fiorentina distanza di 10 milioni con il Verona
I viola e l’Hellas si erano parlati a gennaio per il difensore, dandosi appuntamento a giugno. Ma 20 milioni ora non basterebbero
di Mattia Zupo Maggio 6, 2020 - 12:29
Secondo La Nazione, la Fiorentina aspetta un segnale dal Verona per capire se l’operazione Marash Kumbulla è ancora possibile viste la tante voci sul futuro del giocatore. La concorrenza di Inter e Napoli complica la scalata al difensore.
A gennaio, in chiusura dell’affare Amrabat, le due società si erano date appuntamento a giugno. Sul piatto 20 milioni che adesso stridono con le cifre che si stanno facendo sull’albanese, valutato 30 milioni.
FONTE: CalcioHellas.it
NEWS
06 maggio 2020 - 10:59 Abbonati, ecco come il Verona pensa a rimborsare i tifosi
Tra sconti futuri e voucher, le soluzioni allo studio da parte dell’Hellas
di Redazione Hellas1903
Di sicuro, anche se la stagione del calcio riprendesse, loro non potranno fruire di quanto hanno già pagato.
Sono gli abbonati dell’Hellas che, come tutti i sostenitori che abbiano acquistato la tessera annuale, non avranno accesso allo stadio, visto che le partite si giocheranno a porte chiuse, per cui non saranno messi in vendita i biglietti e non ci saranno ingressi consentiti.
Il Verona sta studiando il modo più adatto per rimborsare agli appassionati gialloblù quanto hanno versato.
Si va dalla possibilità di recuperare il costo in futuro, con l’abbonamento che resterebbe valido, per le sette gare ancora da disputare al Bentegodi, per lo stesso numero di incontri, nel momento in cui gli stadi saranno riaperti, all’ipotesi di un voucher, con la somma restante da spendere in materiale di merchandising.
Lo riporta il “Corriere di Verona” oggi in edicola.
FONTE: Hellas1903.it
CALCIOMERCATO Hellas, il rinnovo di Veloso ad un passo
08/05/2020 18:15
La storia tra Miguel Veloso e l’Hellas Verona è destinata a proseguire.
L’intesa tra Veloso e il club gialloblù è stata raggiunta sulla base di un prolungamento di contratto per il giocatore portoghese, arrivato l'estate scorsa dal Genoa e protagonista della grande annata del Verona di mister Juric. Il centrocampista firmerà per un anno con opzione per l'anno successivo e l'ufficialità arriverà appena sarà più chiara la situazione del campionato attualmente sospeso. Juric è stato determinante per la conferma del giocatore come punto cardine anche per il prossimo anno.
Verona – Alla luce della Circolare del Ministero degli Interni e della Ordinanza della Regione Veneto, entrambe di data 3 maggio 2020, in base alle quali, dallo scorso 4 maggio, sono consentiti gli allenamenti in forma individuale di atleti professionisti di sport individuali e non individuali, in strutture a porte chiuse, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, Hellas Verona FC comunica che – dopo lo screening diagnostico cui nei giorni scorsi sono stati sottoposti atleti, staff tecnico e staff sanitario – a partire da domani, venerdì 8 maggio, inizierà allo Sporting Center ‘Paradiso’ di Peschiera l’attività motoria a carattere individuale.
I calciatori che, a scaglioni programmati, si recheranno allo ‘Sporting Center Paradiso’ di Peschiera dovranno farlo autonomamente e potranno accedere, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, solo ed esclusivamente ai tre campi di allenamento. Saranno presenti anche mister Ivan Juric, un numero ristretto di collaboratori tecnici e il Responsabile Sanitario, Dr. Dario Donato.
Resteranno chiusi e interdetti gli accessi agli altri locali e alle altre aree del centro sportivo, ancorché interamente sanificato nei giorni scorsi.
Gli atleti svolgeranno la seduta individuale indossando il kit fornitogli dal Club e dovranno fare la doccia presso la propria abitazione.
Sarà messo a disposizione un presidio tecnico-sanitario strettamente necessario a salvaguardare la sicurezza degli ambienti e degli atleti.
FONTE: HellasVerona.it
A seguito dei controlli di laboratorio effettuati nel pomeriggio di ieri, ACF Fiorentina comunica che sono stati identificati 3 atleti e 3 dello staff tecnico-sanitario positivi al Covid 19. La Società ha provveduto come da protocollo a proseguire l’isolamento delle persone coinvolte. Domani mattina sono previste per il resto del gruppo le viste medico sportive propedeutiche all’inizio dell’attività facoltativa sul campo.
FONTE: It.ViolaChannel.tv
“Detto che starà al Consiglio Federale prendere la decisione finale abbiamo optato per la sospensione del campionato, dando priorità alla salute di tutti così come abbiamo fatto dallo scorso 21 febbraio quando decidemmo di rinviare Piacenza-Sambenedettese, e con la conseguente promozione in Serie B delle tre società prime nei rispettivi gironi, ovvero Monza, Vincenza e Reggina, il blocco alla retrocessioni in Serie D e ai ripescaggi dalla medesima categoria”.
Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, intervistato dal portale www.tuttomercatoweb.com.
La quarta promossa sarà stabilita sulla base del merito sportivo. Ad ora, il posto sembrerebbe spettare al Carpi.
La Premier League inglese proibirà le esultanze di gruppo dopo un gol, lo scambio di maglie a fine partita e gli sputi durante il gioco come parte del nuovo protocollo sanitario stilato affinché il calcio torni e si riesca a completare il campionato sospeso per la pandemia. Secondo quanto riportano il ‘Telegraph’ e altri media, queste misure entreranno in vigore da subito e dureranno come minimo un anno, per evitare che il virus si propaghi e l’eventuale seconda ondata.
In ogni caso, i club della Premier sono in attesa del discorso di domenica di Boris Johnson, quando il Premier annuncerà le nuove ‘raccomandazioni’ relative all’isolamento sociale. Da queste dipenderanno gran parte delle misure di cui i 20 club della massima serie discuteranno lunedì prossimo, per fare in modo che si possa ricominciare a giocare ai primi di giugno.
Ma si discuterà anche della possibilità di giocare in campo neutro, e dell’introduzione della possibilità di alzare da tre a cinque il numero delle sostituzioni per ogni squadra durante le partite.
mercoledì 6 maggio 2020
TORINO - "Paulo Dybala ha effettuato, come da protocollo, il doppio controllo con test diagnostici (tamponi) per il coronavirus-Covid 19. Gli esami hanno dato esito negativo. Il giocatore è pertanto guarito e non più sottoposto al regime di isolamento domiciliare". È la Juventus a dare l'annuncio con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, mettendo a tacere le numerose voci che si stavano rincorrendo negli ultimi giorni.
Un post condiviso da Paulo Dybala (@paulodybala) in data:
Dybala: "La mia faccia dice tutto"
"La mia faccia dice tutto: finalmente guarito dal Covid-19!", la didascalia scritta in tre lingue (spagnolo, inglese ed italiano) ed accompagnata da numerose emoticon da Paulo Dybala in un post Instagram, accanto ad una foto che lo ritrae felice, libero, a braccia allargate e intento a liberarsi di ansie e paure con un urlo rivolto verso il cielo.
FONTE: TuttoSport.com
CORONAVIRUS Torino, un giocatore è positivo al Covid-19
06/05/2020 19:50
Sul proprio sito web, il Torino ha comunicato che un suo giocatore (senza rivelarne l'identità), è risultato positivo al Coronavirus, in seguito ai test medici a cui la rosa granata è stata sottoposta, in vista della ripresa degli allenamenti individuali. L'atleta è stato posto subito in quarantena, sebbene asintomatico ed è costantemente monitorato. Oltre ai calciatori, pure lo staff tecnico è stato sottoposto agli esami presso il Centro di Medicina dello Sport dello stadio Olimpico-Grande Torino. La ripresa degli allenamenti è fissata per venerdì 8 maggio.
A.F.
ANNUNCIO DELLA MERKEL UFFICIALE. Riparte la Bundesliga
06/05/2020 16:41
Adesso è ufficiale. La Bundesliga riparte da metà maggio. Ad annunciarlo il cancelliere tedesco Angela Merkel. Assieme alla Bundesliga partrirà anche la Zweite Bundesliga.
FONTE: TGGialloBlu.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
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9
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8
* Milan e Bologna una partita in meno
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3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.