110° Anniversario HELLAS VERONA: Una serata memorabile tra emozioni forti, passioni intense e... Qualche incertezza di troppo alla regia che non ha potuto rovinare lo spettacolo offerto dalla 'tantissima roba' che calcava il palco (e che andava solamente lasciata parlare!)
Ieri sera ho partecipato alla festa in Arena per il 110° anniversario della nascita dell'HELLAS VERONA e devo dire che l'atmosfera, i colori ed il calore fornito dai Butei ha stupito anche me!
Sarà stata la concentrazione di bandiere e canti, la presenza di tante famiglie con bambini al seguito oppure solamente l'ottimismo generato dalla promozione in Serie A dopo 11 anni 11 di sofferenze (sportive) al limite dell'insopportabile...
Fattostà che ritrovarsi tutti nello storico e spettacolare anfiteatro scaligero ha fornito dosi di adrenalina inimmaginabili ed una fortissimo senso di appartenenza e unione nella passione per il blasone gialloblù che ci accomuna!
...E poi vedere ex-calciatori ultraottantenni che non hanno voluto mancare all'evento (loro che in piena gioventù quasi spaccavano la palla a calci) pur appoggiandosi a un bastone o ai vecchi compagni, le immagini di coloro che adesso tifano da lassù (all'apparizione del conte ARVEDI ho provato un'emozione fortissima), il volto sempre severo e compassato di Osvaldo BAGNOLI che a stento tratteneva le lacrime, l'immarcescibile vivacità del 'Sindaco' ELKJAER, l'inconfondibile cadenza teutonica nelle parole di BRIEGEL e quella milanese in quelle (tenerissime) di TRICELLA, i ringraziamenti sinceri di DI GENNARO per 7 anni bellissimi e l'allegria portata dal VERONA neopromosso sul palco, in mezzo al VERONA che fu con le orgogliose frasi del patròn SETTI e quelle semplici ma da pelle d'oca lette da capitan CECCARELLI nella lettera aperta di Giovanni MARTINELLI...
Tutto bene dunque? Per la verità no...
Certe cose potevano e dovevano essere organizzate meglio, lasciando più spazio alle parole dei protagonisti e meno agli artisti di contorno quali dovevano 'rassegnarsi' ad essere i vari Bubola, Smaila, 1903 e Sumbu Brothers che invece, insieme ai presentatori Micheloni-Cheyenne, hanno rubato tempo prezioso alle testimonianze ben più interessanti che potevano portare un Davide PELLEGRINI (che da allenatore salvò il VERONA dall'onta della C2 e da giocatore castigò il MILAN nella seconda 'Fatal Verona') o un Michele COSSATO qualsiasi: Pensate che hanno dovuto persino scegliere, causa assurdo sforamento dei tempi, se intervistare quest'ultimo o far vedere lo storico gol alla REGGINA!
Discutibile poi il finale del sacrosanto tributo alle Brigate Gialloblù scioltesi nel 1991 dopo 20 anni di 'onorata' carriera: Era proprio necessario 'incensare' le cariche delle forze dell'ordine subite dai butèi nel ventennio '70-'90 e concludere il filmato con lo slogan 'Soli contro tutti' tanto per chiamare un applauso in più su eventi che non da tutti potrebbero essere interpretati in maniera 'sana'?
Stendiamo alla fine un pietoso velo sulla dilettantesca regia e la parte audio-video fornita (o per meglio dire improvvisata) dai 3 maxi-schermi che hanno funzionato a singhiozzo: Possibile che in un evento in preparazione da mesi non siano stati previsti 'Piani B' per risolvere intoppi che pure possono capitare?
Fa niente! Sono convinto che la maggioranza porterà a casa solo il meglio della serata che, per quanto mi riguarda, stava negli occhi dei bambini che, come me alla loro età, vedeva i (veri) protagonisti sul palco come eroi dei fumetti...
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LA LETTERA DI MARTINELLI + - = Rifarei tutto dall'inizio alla fine, non ci sono case, ville o conti correnti che gratificano come essere arrivati dalla serie C alla Serie A con questo tipo di cavalcata. Per questo devo ringraziare anche tante persone che mi sono state vicine in questi anni, ringraziare i Calciatori, lo Staff tecnico con in testa Mister Mandorlini, i nostri Tifosi, le Istituzioni, le Forze dell'Ordine, i Dipendenti, la mia Famiglia, tutta la Città, ma una persona in particolar modo va al di sopra di tutto: è il signor Maurizio Setti, ora Presidente e mio sincero amico.
Nel calcio ci sono tante chiacchiere e pochi fatti, Lui è una persona che ha dimostrato di fare i fatti. Ero sicuro di portare un Imprenditore serio ed onesto, alla guida di questa gloriosa società. Adesso chiedo a tutti di dare a Lui quella fiducia che avete concesso a me e vedrete che lui saprà come guidare la NAVE HELLAS
SERIE A Verona, Mandorlini: "Difficile un confronto con il Verona di Bagnoli"
20.05.2013 22.47 di Simone Lorini Twitter: @Simone_Lorini
Il tecnico del Verona Andrea Mandorlini ha parlato ai microfoni di Sky dalla festa organizzata per la promozione in Serie A degli scaligeri: "Speriamo che i tifosi mi possano applaudire anche l'anno prossimo, ma ora conta solo goderci questa serata di fronte a questa marea di gente. La nostra è stata un'annata pazzesca, ma quello con il Verona di Bagnoli è un confronto difficile da fare, nell'84-85 hanno fatto una cosa incredibile. Un immagine? L'ultima, quando è arrivato il fischio finale, un momento bellissimo. Ritocchi? In Coppa Italia siamo arrivati ai quarti, quindi direi che qualcosa va cambiato ma non eccessivamente. La squadra ha dimostrato di sapere crescere costantemente".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
22.05.2013
Tutti per Martinelli «La promozione in A è anche merito suo» BRIVIDI SULLA PELLE. Setti, Mandorlini e la squadra abbracciano l'ex presidente. I tifosi accolgono con un'ovazione la lettera dell'ex presidente «Ci è sempre stato vicino, anche nei momenti più difficili della stagione»
Lui non ha partecipato alla festa in Arena ma nessuno s'è dimenticato di Giovanni Martinelli. L'uomo che ha preso l'Hellas a un metro dalla C2 e l'ha portato in B prima di passare la mano e cedere la società a Maurizio Setti. L'imprenditore carpigiano ha rivoluzionato la società, portato aria nuova nella stanza dei bottoni, investito sull'organico e ha centrato la promozione diretta in A al primo anno di presidenza. Durante l'evento organizzato dall'Associazione Culturale «110 anni Hellas Verona» di Luciano Marangon e Alberto Lomastro la prima dedica è stata proprio per Martinelli, l'uomo che nonostante la sua lotta quotidiana con la malattia che l'ha colpito non ha mai fatto mancare la sua vicinanza al Verona, ai giocatori, a mister Mandorlini, a Setti. L'ha fatto anche l'altra sera, ha mandato una lettera che capitan Ceccarelli ha letto davanti a diecimila persone. Occhi lucidi e commozione.
«Rifarei tutto dall'inizio alla fine - ha scritto Martinelli - non ci sono case, ville o conti correnti che gratificano come essere arrivati dalla C alla A con questo tipo di cavalcata. Per questo devo ringraziare i calciatori, lo staff tecnico con in testa mister Mandorlini, i nostri tifosi, le istituzioni, le forze dell'ordine, i dipendenti, la mia famiglia, tutta la città, ma una persona in particolar modo va al di sopra di tutto: è il signor Maurizio Setti, ora presidente e mio sincero amico. Nel calcio ci sono tante chiacchiere e pochi fatti, lui è una persona che ha dimostrato di fare i fatti. Ero sicuro di portare un imprenditore serio e onesto, alla guida di questa gloriosa società. Adesso chiedo a tutti di dare a lui quella fiducia che avete concesso a me e vedrete che lui saprà come guidare la Nave Hellas». Difficile trattenere le lacrime, un grande silenzio poi il boato nell'anfiteatro.
«Martinelli alè, Martinelli alè, Martinelli alè alè...», urlano i fedelissimi gialloblù. «Con Giovanni Martinelli ho chiuso la trattativa in cinque minuti perchè ho visto nei suoi occhi che è un vero tifoso - racconta il presidente del Verona Maurizio Setti - spero che sia felice come lo siamo noi. Sapevo che ci sarebbe stata la festa dei 110 anni in Arena e quando ho firmato l'accordo avevo promesso a Giovanni che l'avrei portato sul palco da vincitore. Ce l'abbiamo fatta, Martinelli non c'è ma è sempre con noi come lo è stato in tutti questi mesi». Ora c'è l'avventura della serie A.
«Quando ho preso l'Hellas sapevo che non si poteva lasciare nulla al caso - continua - e ho voluto con me professionisti capaci e uomini veri. Abbiamo lavorato sodo e centrato il nostro obiettivo. Godiamoci questa festa poi penseremo al futuro, dobbiamo affrontare una sfida ancora più difficile». L'abbraccio a Martinelli coinvolge tutta la squadra, soprattutto i ragazzi che sono arrivati all'Hellas con lui, che hanno seguito il suo progetto, che l'hanno ammirato per la sua lealtà, il suo coraggio. Nicola Ferrari, per esempio. «Ho sempre avuto un rapporto speciale con lui - spiega il bomber gialloblù - mi è sempre stato vicino, soprattutto nei momenti difficili». Commosso anche Andrea Mandorlini. «Un grande, un grandissimo - ammette - se sono arrivato all'Hellas il merito è tutto suo, ho sempre avuto un rapporto molto intenso, mi è sempre stato vicino, è sempre stato vicino alla squadra, anche durante la sua malattia. So che è molto felice per la nostra promozione».
Luca Mantovani
21.05.2013 Martinelli scrive: «Grazie» E Setti gli dedica la serie A
GRANDI EMOZIONI. Capitan Ceccarelli ha letto una lettera da brividi
Il capitano del Verona, Luca Ceccarelli, legge la lettera di Giovanni Martinelli FOTOSERVIZIO EXPRESS
Un brivido, lunghissimo, misto a riconoscenza, quando il capitano, Luca Ceccarelli, ha letto la lettera scritta da Giovanni Martinelli. Un saluto, un grazie, che l'ez presidente ha rivolto alla "sua" squadra, ma prima ancora all'intera città. Ceccarelli ha preso il microfono, cercando di non farsi dribblare dall'emozione. "Rifarei tutto dall'inizio alla fine, non ci sono case, ville o conti correnti che gratificano come essere arrivati dalla serie C alla Serie A con questo tipo di cavalcata. Per questo devo ringraziare anche tante persone che mi sono state vicine in questi anni, ringraziare i calciatori, lo staff tecnico con in testa mister Mandorlini, i nostri tifosi, le istituzioni, le forze dell'ordine, i dipendenti, la mia famiglia, tutta la città, ma una persona in particolar modo va al di sopra di tutto: è il signor Maurizio Setti, ora presidente e mio sincero amico. Nel calcio ci sono tante chiacchiere e pochi fatti, lui è una persona che ha dimostrato di fare i fatti. Ero sicuro di portare un imprenditore serio e onesto, alla guida di questa gloriosa società. Adesso chiedo a tutti di dare a lui quella fiducia che avete concesso a me e vedrete che lui saprà come guidare la nave Hellas". E l'Arena, in piedi, gli ha dedicato un lunghissimo applauso. La risposta più bella è arrivata subito dopo da Maurizio Setti, il presidente. Prima ha voluto vicino a sè, Sean Sogliano e Giovanni Gardini, i suoi collaboratori più stretti a fidati. "Quando sono arrivato qui era il 23 giugno" ha detto Setti. "Un giorno speciale, perchè il 23 giugno sono nati i miei due figli. Sono arrivato a Verona grazie a Martinelli, un amico. E a lui, quel giorno, dissi: «io ti porterò su quel palco per festeggiare i 110 anni dell'Hellas. E assieme a te, voglio andare in serie A. Per me, è come se Giovanni fosse qui stasera, assieme a noi". Applausi scroscianti. Setti ha proseguito. «Un grazie a tutti, alla squadra, allo staff, ai miei collaboratori più stretti. Abbiam o lavorato duramente, in campo e fuori. Non è stato facile, ma abbiamo sempre pensato all'obiettivo che volevamo raggiungere". Un grazie speciale ai tifosi. "Siete straordinari, l'ho capito dal primo giorno, non avete mai mollato, ci siete sempre stati vicini, avete giocato e vinto assieme a noi, centrando questo grandissimo traguardo. Siamo in serie A e ci vogliamo restare". Tutti in piedi...
21.05.2013 Eccolo, è Bagnoli. Tifosi tutti in piedi
GLI EROI DELLO SCUDETTO. Un omaggio all'allenatore più grande. Un tributo commovente che ha scosso il tecnico, quasi senza parole. E poi il coro: «Elkjaer, sindaco...»
Come fosse ieri. Ventotto anni fa. Verona campione. Il Bentegodi che si dissolve e lascia posto all'Arena. Avviene oggi. Il posto migliore per celebrare i campioni dello scudetto. Tutti in fila. Ordinati. Arrivano sul palco della grande lirica convocati da Roberto Puliero. Il popolo dell'Hellas s'esalta. Perché quel Verona rimarrà per forza di cose diverso a tutti gli altri. I cori si sprecano. L'Hellas che faceva tremare il mondo come per magia regala ancora emozioni fortissimi. Sfilano capelli d'argento. Magari qualche ruga. Ma i miti, si sa, non invecchiano mai. Prima di vederli salire sul palco, i ragazzi dello scudetto passano tra due ali di folla. Acclamati, toccati, venerati. Prima ancora, però, sul palco era salito Osvaldo Bagnoli. Il padre di quel Verona. Il padre dello scudetto. Il padre di tutti i veronesi che portano nel cuore l'Hellas. Il tributo dell'Arena a Bagnoli è commovente.
L'Osvaldo non riesce a spiaccicar parola per almeno due minuti. La gente si alza, gli dedica una meritatissima standing ovation. Lui, che è notoriamente di poche parole, perde l'uso della parola. Si scioglie, si perde nella notte della festa senza fine del Verona. Poi trova la forza per rianimarsi. Compostamente commosso. Un filo di energia, quella che gli serve per ringraziare tutti. E anche i suoi ragazzi naturalmente. Quelli che hanno cominciato con l'affondare Maradona e hanno chiuso in trionfo contro l'Avellino, con tutta Verona riversata allo stadio. Passano gli eroi. Il coro di sempre per Preben Elkjaer Larsen. I veronesi lo acclamano: “Elkjaer Sindaco”. Hans Peter Briegel ci scherza su. “Lui è già sindaco. Di Bardolino però ”. Risate e commozione. Il ruvido tedesco taglia a fette la lingua italiana, ma riesce a colpire i cuori. Pierino Fanna non è abituato ai microfoni. Butta un occhio in platea e sugli spalti. E' tutto uno sventolio di bandiere gialle e blu. “Ringrazio il sindaco. Ci ha permesso di realizzare un sogno, sfilando qui in Arena”. Totò Di Gennaro svela “di essere stato vicino dal vestire la maglia di un'altra squadra prima di venire a Verona. Ringrazio chi mi ha convinto a venire qui. Mi dissero che la società era cambiata, pure l'allenatore. E da lì è iniziata una storia lunga. Bellissima”. Roberto Tricella strappa applausi. Il pensiero è rivolto ai tifosi: “Ci avete fatto sentire grandi, giorno dopo giorno”. La chiusura dell'epoca dei scudettati è riservata a Nanu Galderisi. Improvvisato cantante fin dai tempi della sua avventura veronese. Nanu ripropone il suo “Sto correndo”. Pare che il tempo si sia fermato per davvero. Da Mascetti a Setti. Una storia in rima che regala straordinari momenti.S.A.
21.05.2013 Laursen, grazie Prandelli Tommasi pensa al derby
GLI ANNI '90. Da Melis a Falsini, da Vanoli a Battistini, tutti stregati dalla maglia gialloblù
«È un premio per tutta la città, l'anno prossimo sarà bellissimo...»
Un tuffo nel passato, un sottile filo che lega la loro cavalcata a quella degli uomini di Mandorlini. Una stagione straordinaria con la vittoria della Serie B ed una promozione in cui in pochi credevano ad inizio campionato. Quella dei ragazzi di Cesare Prandelli è una delle tappe più belle del lungo viaggio gialloblù, campioni di ieri con i ricordi ancora freschi. Nella mente loro e in quella della gente che aveva imparato in fretta ad amare quella squadra giovane e piena di entusiasmo. Sono tutti assieme mentre aspettano di entrare e riprendersi applausi e cori mai dimenticati, c'è Martino Melis con Gianluca Falsini, Claudio Ferrarese con Manetti, poco lontano Cammarata saluta Ghirardello. Melis è arrivato con un permesso last minute proprio dall'Empoli, la squadra della festa di sabato al Bentegodi dove il centrocampista mancino allena la formazione Primavera.
«Ci tenevo ad esserci, sono felice che il Verona sia tornato dove merita» conferma prima di passare la parola come un tempo faceva con il pallone all'ex compagno di fascia sinistra Gianluca Falsini. «Chi non ha giocato con questa maglia non può capire, anche adesso mentre stiamo aspettando di salire sul palco si respira un'atmosfera incredibile, c'è il profumo di quella passione che solo l'Hellas sa regalare» confida l'ex terzino che oggi fa l'allenatore delle giovanili del Siena «un confronto tra noi e la squadra di oggi? Questa è più vecchia, più pragmatica, noi eravamo più giovani e ci guidava l'entusiasmo. Siamo stati una sorpresa per tutti, loro invece una bella conferma di quanto programmato».
Da un difensore all'latro a quel Martin Laursen che nella splendida cavalcata con la vittoria del campionato di B aveva giocato poco per un fastidioso infortunio diventando poi perno insostituibile della stagione successiva nella massima serie. «E' la prima volta che torno a Verona dopo tanti anni ed è bastato un attimo per riaccendere i ricordi» spiega in un italiano ancora molto buono il centrale danese che oggi fa il commentatore tv nel suo paese, «ho fatto una passeggiata in centro e mi sembrava che il tempo si fosse fermato, qui ho iniziato la mia carriera e devo molto a questi colori. Ho passato 3 anni fantastici, di cui 2 con un mister come Prandelli che mi ha insegnato tantissimo, ma è tutta Verona che mi è rimasta nel cuore».
Passa anche Graziano Battistini che si ferma a scambiare una battuta con Gianluca Pegolo, suo collega a difendere i pali in epoche diverse della storia gialloblù. Arrivano anche Paolo Vanoli e Damiano Tommasi, che l'epoca Prandelli non l'hanno vissuta ma che per tanti anni hanno indossato una maglia che gli entrata dentro come poche altre. «Sono qua in doppia veste, in quella di ex calciatore ma anche e soprattutto di tifoso» così Tommasi, che per un attimo si toglie l'abito di presidente dell'Associazione Italian Calciatori e si rimette addosso la casacca gialloblù, «è una festa ancora più bella dopo il risultato di sabato. L'anno prossimo assisteremo nuovamente al derby di Verona e sarà una grande soddisfazione, soprattutto per quei giocatori che non hanno abbandonato Verona durante gli anni difficili della Lega Pro oltre che il giusto regalo per la città e la sua gente».
L.M.
21.05.2013 Centodieci Hellas
Arena da brividi
BUON COMPLEANNO. Tredicimila persone sulle gradinate, tifo da stadio nel tempio della lirica: «Un grande evento per abbracciare gli ex che hanno fatto la storia e la squadra appena promossa in A. Ci siamo, cercheremo di restarci»
Verona. Un tifo da stadio nel tempio della lirica. Un'Arena tutta gialloblù abbraccia i campioni dell'Hellas, quelli di ieri e quelli di oggi. Hanno i capelli bianchi quelli che hanno conquistato la promozione in A nel '57, chiome folte e un po' di cresta i ragazzi che hanno riportato il Verona nel paradiso del pallone dopo 11 anni tra il purgatorio della B e l'inferno della C. Tra di loro gli eroi del '73, quelli che quarant'anni fa firmarono il 5 a 3 sul Milan, e gli uomini di Bagnoli che portarono lo scudetto in riva all'Adige nel 1985. Sventolano le bandiere, battono forte i cuori. Dove in estate si canta «Va pensiero...», i fedelissimi gialloblù intonano l'inno delle Brigate «Siamo l'armata del Verona e nessun ci fermerà...».
La serata scorre via piacevole, conducono Mauro Micheloni e Francesca Cheyenne insieme a Gianluca Tavellin, sul palco si alternano cantanti e gruppi scaligeri - dai 1903 a Massimo Bubola, dai Nuovi Cedrini a Umberto Smaila - e gruppi di giocatori che si abbracciano, si commuovono, rivivono per un attimo le emozioni di tanti anni fa. Parte una clip dedicata a «tutti gli angeli del cielo che da lassù sostengono sempre l'Hellas». Brividi sulla pelle quando sul megaschermo appaiono le immagini di Guido Tavellin e Dirceu, Garonzi e Valcareggi, Scaini e Roversi. Alla fine il sorriso del Conte Arvedi. E parte l'applauso, spontaneo, interminabile. «Per sempre voleremo in alto», intonano i tifosi. Si racconta la storia del Verona, si passa alla premiazioni, si comincia con l'Hellas degli Anni Cinquanta e Sessanta, alcuni di loro hanno giocato anche al Vecchio Bentegodi. «Quante partite là, in mezzo alle case - racconta Giorgio Majoli - sembrava di giocare in Piazza Bra».
Commosso anche Gianni Bui, un bomber che ha lasciato il segno nella storia scaligera. «Un palcoscenico incredibile, sono molto emozionato - ammette - sono contento perchè l'Hellas si è ripreso quello che meritava». Arrivano quelli degli Anni Settanta, sembra ancora un ragazzino Lulù Bergamaschi, il 20 maggio del '73 si prendeva beffa di Turone con dribbling in area e assist perfetto per Luppi, adesso continua a correre su e giù per la penisola per seguire l'Hellas in tutte le trasferte. «Perchè la forza del Verona sono i tifosi - urla al microfono - l'orgoglio di questa gente che non ha mai lasciato solo l'Hellas anche in serie C». «C'è del giallo e del blù nella notte più scura...», canta Massimo Bubola e sul palco arrivano i campioni dello scudetto, accomapgnati da mister Bagnoli.
Una vera e propria ovazione accoglie l'Osvaldo tricolore, il tecnico dello scudetto ringrazia, si coccola ancora una volta i suoi ragazzi, quelli che hanno portato l'Hellas sul tetto d'Italia. «Questa città, questi tifosi ci hanno dato tantissimo - ricorda Roberto Tricella - e ogni volta che torno qui mi chiedo se ho dato abbastanza a questa gente...». Quelli degli Anni Novanta sfoggiano ancora fisico invidiabile e hanno grande dimestichezza con Ipad e tablet, riprendono e si riprendono, per immortalare immagini che resteranno per sempre nella testa e nel cuore. Alla fine, eccoli lì, accolti dalla marcia trionfale, i ragazzi di Mandorlini quelli che hanno regalato a Verona il ritorno in A e il derby con il Chievo. «Siamo molto contenti - dice Daniele Cacia, il bomber della serie B - ma non siamo ancora consapevoli di quello che abbiamo fatto, c'è sempre molta tensione. Però l'abbraccio di questa gente ci regala emozioni incredibili». La ricetta del successo? Non ha dubbi Maurizio Setti. «Siamo arrivati fin qua perchè abbiamo lavorato tanto, sempre insieme - conclude il presidente del Verona - abbiamo sempre remato nella stessa direzione. Abbiamo raggiunto l'obiettivo e ora siamo in serie A. Cercheremo di restarci».
Luca Mantovani
20.05.2013 Una targa sul muro originale del «vecio» Bentegodi
Cerimonia di inaugurazione della targa all'ex Bentegodi
VERONA. Il sindaco Flavio Tosi, l’assessore allo sport e servizi demografici Marco Giorlo, l’assessore ai giardini Luigi Pisa e il presidente del Consiglio comunale, Luca Zanotto, hanno inaugurato questa mattina la targa ricordo dell’ex stadio Marcantonio Bentegodi, posata sul muro originale rimasto in via Bentegodi.
Presenti il consigliere comunale Massimo Piubello e il presidente dell’associazione Hellas Verona Alberto Lomastro, insieme ad alcuni ex calciatori della squadra gialloblu.
«Dopo aver dedicato, un anno fa, il parco urbano di San Felice Extra al “Verona Campione d’Italia” – ha detto Tosi – siamo qui oggi per ricordare, soprattutto ai giovani, un pezzo di storia della nostra città e del calcio veronese». «In questa giornata di festa sia per il ritorno in serie A della squadra scaligera che per i festeggiamenti di questa sera per i 110 anni dell’Hellas Verona - hanno affermato Giorlo e Pisa – con orgoglio inauguriamo ufficialmente questa targa che ricorda non solo un luogo ma anche una persona che tanto diede alla nostra città».
Ecco quanto scritto sulla targa commemorativa: «Quest’area vide epiche battaglie di football quando la poesia del calcio era agli albori. Qui sorgeva il “vecio” Marcantonio Bentegodi. Uno stadio che ogni domenica richiamava migliaia di veronesi e tenne a battesimo la prima serie A del Verona. Correva l’annata calcistica 1957/58. Questo muro ne è l’ultima testimonianza».
21.05.2013 «Quel 20 maggio del '73 sulle ginocchia di papà...»
Microfono a Pizzaballa
“C'ero anch'io. Lì, attento e vigile, aggrappato alle ginocchia di mio padre, protetto dalla sua ombra..”. Diego Alverà era allo stadio con il papà quel 20 maggio 1973 quando la storia del calcio scrisse un capitolo destinato a rimanere un memorabile ricordo: Verona batte Milan 5 a 3. Lo stadio scaligero esulta. I giocatori del Milan sono attoniti. Alcuni di loro piangono. Scene di grande commozione che i campioni dell'Hellas di quegli anni, in campo per mettercela tutta, per dire al mondo che avrebbero potuto farcela, hanno ricordato, insieme, in occasione della presentazione del libro “ Verona Milan cinque a tre”, “Oggi si sono perduti valori di un tempo, quelli di un calcio giocato e non solo parlato - sostiene Diego -. Il libro, che nasce come un monologo teatrale, è in realtà un omaggio al calcio visto con gli occhi di un bambino di ieri, oggi diventato adulto e che, volgendo lo sguardo altrove, “a ritrovare i suoni e le immagini di un passato in bianco e nero”, racconta come questo sport abbia perduto l'essenza più vera che si respirava, anzi, si toccava con mano negli “anni che furono”.
“Quella partita si può considerare come uno spartiacque tra quello che il calcio 'era' e quello che poi 'è diventato'. L'emozione dell'autore si intreccia con le parole dei giocatori che hanno vissuto con il sudore e la fatica la storica sfida. “Quella del 1973 fu una partita nata sotto un segno positivo - sostiene Livio Luppi -. Siamo entrati in campo tranquilli e ce l'abbiamo fatta. Gli avversari erano atterriti a causa della sconfitta, ma lo sport è fatto anche di questo e, quando entri in scena, lo fai solo per vincere. Un grande valore che tutti noi della squadra di allora siamo riusciti a difendere è anche quello dell'amicizia”. “Quel match Verona 5 Milan 3 è rimasto nella storia – aggiunge Luigi Mascalaito – anche e soprattutto per l'imprevedibilità di quel risultato che nessuno, forse, si sarebbe aspettato. Quelli erano sicuramente altri tempi. Non invidio i calciatori di oggi, perché noi, a differenza loro, facevamo una professione, giocando. Oggi, mi sembra si sia perduto il valore genuino del “gioco”.
“È commovente vedere come, dopo tanti anni si ricordi ancora quel match – sostiene Alberto Batistoni -. Questo libro è una originale opportunità per ricordare che la passione e la lealtà fuori e dentro il 'campo' sono sempre sinonimo di vittoria, a prescindere dai numeri e dalle classifiche”. Anche Paolo Sirena è molto commosso. “Festeggiare oggi quel giorno dopo quarant'anni è davvero emozionante, per non parlare del fatto che coincidenza vuole ci sia anche la gioia per la ritrovata Serie A”.
M.C.C.
FONTE: LArena.it
Setti-Alfonseda, incontro speciale con gli ex Barça
Postata il 26/05/2013 alle ore 11:37 In occasione delle celebrazioni per i 110 anni, i due presidenti si sono visti a Verona. Setti: "Il loro modello, oltre che nello sport, è anche nella vita: è da apprezzare"
VERONA - Un incontro speciale con l'Agrupacio Barça Jugadors. Il presidente Ramon Alfonseda, in rappresentanza del gruppo degli ex calciatori blaugrana, è stato in visita a Verona in occasione della festa dei 110 anni del club gialloblù per incontrare il presidente Maurizio Setti. Alfonseda, accompagnato da Franco Nanni (presidente degli A.s.d Ex Gialloblù), si è intrattenuto per un'ora con Setti. Foto di rito e scambio di magliette celebrative, con la riproduzione storica della maglia del Barcellona Anni '70 con impresso il numero 110.
Ecco il commento del presidente Maurizio Setti: "Un momento molto bello per noi, gli ex calciatori del Barcellona svolgono una funzione incredibile e sociale molto importante, anche per la vita del club. Anche gli Ex Gialloblù di Franco Nanni, che è un amico e lo ringrazio, stanno portando avanti un lavoro che va premiato. Il Barcellona è un modello nella vita, oltre che nello sport".
Ufficio Stampa
Jorginho "Mastino del Bentegodi 2012-2013"
Postata il 21/05/2013 alle ore 11:42 Il centrocampista gialloblù, premiato sul palco dell’Arena in occasione della festa dei 110 anni dell’Hellas Verona, ha preceduto di qualche voto i connazionali Martinho e Rafael
VERONA - Nella meravigliosa cornice dell’Arena, colorata di gialloblù per festeggiare i 110 anni dell’Hellas Verona, è stato consegnato “Il Mastino del Bentegodi 2012-2013” promosso dal mensile di Confcommercio Verona “Il Commercio Veronese” in collaborazione con Hellas Verona Fc. Dopo una lunga ed emozionante sfida si è aggiudicato l'ambito riconscimento Jorginho, seguito da Martinho e Rafael, per un podio tutto brasiliano. Il centrocampista è stato premiato da Paolo Arena (nella foto con Jorginho), presidente di Confcommercio Verona, Mirko Aldinucci, direttore responsabile "Il Commercio Veronese", e da Michele Rossetto, sponsor del concorso. In occasione dell'ultima partita interna, quella con l'Empoli, si è aggiudicato la vittoria di tappa Daniele Cacia con 15 voti, che però non sono stati sufficienti a farlo entrare tra i primi tre.
Il nome di Jorginho va ad aggiungersi ad un albo d’oro importante: Antonio Marasco (vincitore nella stagione 1999-2000), Martin Laursen (2000-2001), Adrian Mutu (2001-2002), Martins Adailton (2002-2003), Sandro Mazzola (2003-2004), Valon Behrami (2004-2005), Martins Adailton (2005-2006), Gianluca Pegolo (2006-2007), del portiere Rafael De Andrade, vincitore di due edizioni consecutive (2007-2008 e 2008-2009), del difensore Giuseppe Pugliese (2009-2010), del centrocampista Emil Hallfredsson (2010-2011), dell’attaccante argentino Juan Ignacio Gomez Taleb (2011-2012). SERIE A - La lettera di Giovanni Martinelli
Postata il 20/05/2013 alle ore 17:29
VERONA - La lettera del vicepresidente Giovanni Martinelli, che stasera non potrà, a causa di motivi di salute, partecipare alla festa della società gialloblù per i 110 anni all'Arena. Per questo, il suo pensiero è riassunto in queste righe, felice per la promozione in Serie A e felice per il percorso che si sta costruendo.
"Rifarei tutto dall'inizio alla fine, non ci sono case, ville o conti correnti che gratificano come essere arrivati dalla serie C alla Serie A con questo tipo di cavalcata. Per questo devo ringraziare anche tante persone che mi sono state vicine in questi anni, ringraziare i Calciatori, lo Staff tecnico con in testa Mister Mandorlini, i nostri Tifosi, le Istituzioni, le Forze dell'Ordine, i Dipendenti, la mia Famiglia, tutta la Città, ma una persona in particolar modo va al di sopra di tutto: è il signor Maurizio Setti, ora Presidente e mio sincero amico.
Nel calcio ci sono tante chiacchiere e pochi fatti, Lui è una persona che ha dimostrato di fare i fatti. Ero sicuro di portare un Imprenditore serio ed onesto, alla guida di questa gloriosa società. Adesso chiedo a tutti di dare a Lui quella fiducia che avete concesso a me e vedrete che lui saprà come guidare la NAVE HELLAS".
Con affetto,
Giovanni Martinelli
FONTE: HellasVerona.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
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Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
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Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
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25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.