#RestiamoACasa e non essendoci partite i rumors di calciomercato si scatenano mentre la Lega di A si spacca tra chi vuol ripartire, chi no e chi è in forse...
Calciomercato: Tanti top-club che (anche dall'estero) ronzano intorno a Marash KUMBULLA, autentico gioiello della cantera scaligera (per il quale Via Olanda realizzerà un'altra grossa plusvalenza dopo quelle di AMRABAT e RRAHMANI già ingaggiati rispettivamente da FIORENTINA e NAPOLI che hanno fruttato un totale di circa 35 milioni a fronte di un esborso 5,6 per i riscatti da BRUGES e DINAMO ZAGABRIA), ma tra tutti l'INTER appare in netto vantaggio dato che, volendo, può usare come grimaldello anche il rinnovo dei prestiti di SALCEDO e DIMARCO.
E poi c'è il chiacchieratissimo FARAONI per il quale ROMA e NAPOLI potrebbero sfidarsi secondo gli ultimi rumors; che VERONA preparerà la coppia SETTI-D'AMICO per il futuro? A mio modesto avviso tutto dovrebbe ripartire da mister JURIĆ che ha ampiamente dimostrato fino a qui di poter combinare esaltanti nozze con i fichi secchi ma in questo articolo Simone Antolini de L'Arena fa il punto.
..Alla Juve rovato l'accordo per il taglio degli ingaggi; la società risparmierà 22,5 milioni di Euro per ogni mese di fermo causa Covid19 tra Serie A e Coppe e per il VERONA? Se anche via Olanda trovasse un accordo simile per i suoi calciatori il taglio netto sarebbe di 1,75 mln/mese secondo i conti di TGGialloBlu.it
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L'indimenticato vicesindaco Luca TONI parla a 'La Gazzetta dello Sport' «Si pensa a come finire la stagione, indipendentemente dal modo e dai tempi: ok, posso anche capirlo, ma a patto di non “rovinare” l’inizio della successiva. Altrimenti, la storia diventerebbe infinita: allo stato attuale, diventa impossibile ipotizzare un rientro in campo con questa emergenza. Come possiamo chiedere di giocare tre partite alla settimana per questioni di calendario? Mercato «extra-large»? Non servirebbe a nulla, consideriamo la storia: quanti colpi vengono ufficializzati nell’ultima settimana? Con 120-150 giorni a disposizione, chiunque penserebbe: “Va beh, lavoriamo con calma: abbiamo tutto il tempo… Basterebbe allora un solo mese? Non lo escludo, ma voglio essere ripetitivo: la priorità è fare ordine su questa stagione, che in teoria è ancora in corso. Tutti gli altri discorsi sono successivi» CalcioHellas.it
Davide PELLEGRINI, attuale allenatore dell'Under 16 scaligera, torna alla promozione del 1990-91 con l'HELLAS fallito a metà stagione e la racconta a L'Arena «Fascetti era stato chiaro e io volevo giocare. Speravamo accadesse qualcosa che poi è effettivamente accaduto. Eravamo ragazzi responsabili e con tanta voglia, ma grande merito va ai giocatori più esperti, che guidarono il gruppo. E poi trovammo una città e dei tifosi che ci aiutarono a raggiungere il traguardo: questa è una cosa che Verona avrà sempre» CalcioHellas.it
Matteo PESSINA a L'Arena «Come si fa a pensare al calcio in questo momento. La buona notizia è che Zaccagni è completamente guarito è che stiamo tutti bene. Forse un po’ tutto andava fermato prima ma chi sapeva? Ora è assurdo cercare dei colpevoli, bisogna reagire e guarire. Il mio pensiero va a tutti. Medici, infermieri, volontari della protezione civile e chi pulisce gli ospedali. Tutti rischiano la loro vita per salvarne. Ora il calcio passa in secondo piano. Una maledizione in un anno così importante per l’Hellas Verona e per me. Non lo so quando e se riprenderemo. Credo che sia giusto giocare ma solo quando l’Italia sarà libera da questo virus maledetto» HellasLive.it
Emmanuel BADU all’emittente ghanese 'Accra 100.5 FM' «I giocatori devono stare lontani dalle partite di allenamento della domenica (anche chiamate Special Sunday) perché il virus è contratto principalmente attraverso il contatto. Ho paura di accendere la televisione a causa di come il virus è stato segnalato. Quello che ho visto è che il Coronavirus deve essere preso sul serio. Quando tutto ebbe inizio c’erano delle teorie secondo le quali non poteva infettare una persona dalla pelle nera. Ora sono sicuro che tutti sanno che non conosce razza o colore. Dobbiamo restare a casa. Questa è l’unica opzione. Proprio come ha detto il presidente, se non hai niente da fare in città resta a casa» CalcioHellas.it
Valentin EYSSERIC parla al quotidiano francese 'Le Parisien' «È scandaloso pensare al calcio quando ci sono vite in gioco. Ci alleniamo in casa, ma non sarà mai come un allenamento vero. Poi ho la fortuna di avere un piccolo giardino e un appartamento grande, ma penso a chi non ha queste possibilità. Finora nessuno ci ha fatto un tampone. Ma penso che se ce lo facessero troverebbero almeno sei o sette giocatori positivi asintomatici. E’ evidente. Ci dicevamo che era solo una piccola influenza. E abbiamo pure giocato contro la Sampdoria. Mai avremmo dovuto disputare quella partita. Solo dopo abbiamo saputo che molti di loro erano positivi» TGGialloBlu.it
Mister Cesare PRANDELLI a 'Il Giornale' «Ho perso tanti amici in questi giorni, gente che ha fatto parte della mia vita in modo importante. Il calcio deve passare in secondo piano. In questo momento non si può e non si deve parlare di partite o quant’altro. Questa è l’ora degli investimenti sulla ricerca, sugli ospedali, sulle scuole, sulla natura» HellasLive.it
A Gennaio era stato ad un passo dal GENOA poi rimase in Messico al PUMAS (pare per problemi fisici non del tutto risolti) ma JuanManu ITURBE non ha certo dimenticato i bei tempi al Binti e a SkySport confida «Quando mi hanno chiesto di andare a Verona, ho detto subito di sì, ma non ero pronto. È stata la cosa migliore che ho fatto. Non sapevo la lingua, ma tutti mi hanno aiutato. Ora sono sposato e a mia moglie racconto che è una città unica» Fantacalcio.it
L'ex gialloblù FOSSATI a CalcioMercato.com «Verona è una piazza pazzesca e i tifosi sono il valore aggiunto per quello che danno alla squadra. Ho dei bellissimi ricordi: all’Hellas ho ottenuto una promozione e ho esordito in Serie A. La città, poi, è splendida. La chiamata del Monza? A Verona ero fuori dal progetto del club, fuori lista. Non volevo stare fermo un anno, e appena ho ricevuto la chiamata di Galliani ho subito accettato. Avevo già lavorato lavorato con Galliani al Milan, anche se ero nel settore giovanile, e quando mi ha detto che sarebbe venuto a riprendermi non ho potuto rifiutare» CalcioHellas.it
L'ex attaccante gialloblù PAPA WAIGO raggiunto in Senegal da TuttoMercatoWeb.com «Siamo molto dispiaciuti per la situazione dell’Italia e io sono in pena. Prego tutti i giorni perché questa situazione passi velocemente e che il grande popolo italiano possa tornare alla normalità. So che ce la farete tutti insieme. Rispettate ciò che hanno indicato le autorità italiane. Anche noi noi qui in Africa abbiamo alcuni casi ma meno gravi rispetto a voi per il momento. Spero che Dio ci possa aiutare a superare questi problema. con tutto il cuore siamo con voi. Coraggio. Lo sport deve andare di pari passo con la salute. Si deve cercare di salvare le vite e quando tutto passerà si potrà riprendere a fare calcio. Mi dispiace per gli sportivi come me che amano lavorare. E’ dura star fermi ma ora bisogna concentrarsi su qualcosa di più importante» DerbyDerbyDerby.it
Il presidente AIC Damiano TOMMASI al 'Corriere della Sera' «Taglio stipendi? Siamo disponibili a fare la nostra parte, ma prima bisogna capire se si riprenderà a giocare o meno. La priorità al momento è la salute di tutti anche dei calciatori. Sento parlare di squadre che si vogliono allenare, noi seguiamo il protocollo della federazione dei medici. Il momento è difficile e bisogna mettere delle priorità, il calcio ora non lo è. Il tema della sostenibilità del sistema interessa anche a noi e vogliamo che venga preservato l’equilibrio economico» TGGialloBlu.it
Il presidente FIGC Gabriele Gravina all'ADNKronos «Taglio stipendi? Siamo disponibili a fare la nostra parte, ma prima bisogna capire se si riprenderà a giocare o meno. La priorità al momento è la salute di tutti anche dei calciatori. Sento parlare di squadre che si vogliono allenare, noi seguiamo il protocollo della federazione dei medici. Il momento è difficile e bisogna mettere delle priorità, il calcio ora non lo è. Il tema della sostenibilità del sistema interessa anche a noi e vogliamo che venga preservato l’equilibrio economico. Siamo in stretto contatto con la Uefa e con la Fifa, per quanto riguarda le rispettive competenze, e crediamo molto nel supporto che il massimo organismo europeo può in questo momento dare a tutte le Federazioni. Quando si affronta una progettualità di questo tipo non bisogna mai dimenticare che noi, per consentire di adempiere a tutte le società, una serie di oneri legati alle modalità di iscrizione, abbiamo dei tempi tecnici che, nel volerli comprimere al massimo, sono non meno di 20-30 giorni, tra domande, verifiche e controlli. Bisogna tener conto che se si dovesse andare oltre il mese di luglio, ci sarebbe ancora un altro mese che servirebbe per mettere a punto la macchina organizzativa e soprattutto il controllo sulle società» TGGialloBlu.it
Marco TARDELLI campione del mondo con l'ITALIA nel 1982 parla a 'TMW Radio' «Ritengo che il campo deve dare i titoli. Non si può fare nulla. Si annulla il campionato e si pensa al prossimo. E' vero, è un peccato, ma se continuerà così, penso di debba annullare il campionato e cristallizzare la classifica per la partecipazione alle Coppe. Qualcuno ci perderà, ma non si può fare altrimenti. Che succederà? Ritroveremo un calcio un po' più povero, così come qualsiasi altro sport. Si dovrà ricominciare da zero? Lo faremo. » TuttoMercatoWeb.com
Urbano CAIRO presidente del TORINO a 'La Gazzetta dello Sport' «Quando si vive un momento come questo non si può parlare di sport, calcio, calendari, staccandolo da ciò che sta passando il Paese. Bisogna essere realisti, capire cosa si potrà fare e a cosa invece si dovrà rinunciare. Dovremo ripartire, certo, e il calcio dovrà essere un motore di questa ripresa ma tenendo presente prima la salute, poi il futuro. Perché una stagione purtroppo è stata rovinata, ma dobbiamo stare attenti a non rovinare anche la prossima» Hellas1903.it
Giovanni Malagò presidente del Coni a 'Radio 24' «Calcio in estate? Non lo so, dipende da Uefa e Fifa. Bach ha detto una cosa chiarissima: nessuno escluso, da adesso tutti devono fare sacrifici e compromessi, bisogna entrare in questo ordine di idee. Se ognuno rimane aggrappato al suo orticello la situazione non la trovi» Hellas1903.it
Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora alla trasmissione “Chi l’ha visto?” «Le ottimistiche previsioni che facevano pensare di poter riprendere le competizioni sportive a fine aprile o ai primi di maggio credo siano un po’ troppo ottimistiche, come del resto ci ha detto l’evoluzione dell’emergenza. Io, rispetto all’ipotesi del 3 maggio, sono molto, molto dubbioso. Di sicuro posso dire che, qualora ci dovessero essere le condizioni per riprendere in alcune circostanze le competizioni, certamente avverrà a porte chiuse» Hellas1903.it
L’ex diggì della JUVENTUS Luciano Moggi «Se fosse possibile riprendere il campionato, che comunque non sarebbe del tutto regolare, si andrebbe incontro ad una ripresa. Se invece non si potesse riprendere, rischierebbero tante società che così dovrebbero portare i libri in tribunale. La Serie C sparirebbe... diventerebbe qualcosa di anormale. La cosa migliore sarebbe far finire il campionato così da rispettare la classifica finale. Altrimenti ci sarebbe più di un problema. Riduzione stipendi? Si tratta di amor proprio e buonsenso. Sarebbe carino nei confronti di chi non prende neanche mille euro al mese» TuttoMercatoWeb.com
Tornare a giocare: sì, no, forse! Lega di Serie A, Figc, Associazione Calciatori e Governo discutono, la Uefa prepara per domani un nuovo summit con tutte le Federazioni per affrontare i temi più caldi (calendari, contratti, mercato) ma è chiaro che al di là dei vari confronti sarà solo l'evoluzione dell'epidemia coronavirus a dettare i tempi. Di certo c'è che discutendo di come e quando ripartire, con lo spettro di una ripresa per forza di cose condizionata che rischia, per la sua tempistica, di compromettere anche la prossima stagione, le posizioni dei club di Serie A si stanno ormai cristallizzando. O meglio, esiste ormai un partito del no piuttosto chiaro che si contrappone a uno del sì altrettanto definito. In mezzo posizioni più attendiste, con la Juve a fare da capofila.
Tra i fautori dello stop definitivo ci sono sicuramente Torino, Brescia, Sampdoria, Bologna, Inter e Milan, il Genoa e la SPAL. In mezzo non si sono ancora chiaramente schierate, in attesa dei prossimi sviluppi, Juventus e Udinese. A capitanare invece il gruppo di chi spinge perché la stagione si concluda, anche andando molto in là sconfinando in piena estate, ci sono invece Lazio e Napoli, seguite con posizioni più sfumate da Cagliari, Atalanta, Roma, Fiorentina, Hellas Verona, Parma, Sassuolo e Lecce.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
L'opinione Possiamo vivere anche senza calcio – il diario di Raffaele Tomelleri
Di Cronaca di Verona - 30 Marzo 2020
Ma sì, possiamo sopravvivere anche senza calcio. Stupisce, oggi più che mai, il dibattito aperto, Figc e Lega, presidenti e giocatori, campioni e gregari. “Quando si ricomincia?” è la domanda dei “Lotito&De Laurentiis boys”. Come se fosse la cosa più importante. Come se, senza calcio, non ci fosse un domani. Invece, è proprio del domani, che ci si deve preoccupare. Del domani di tutti, mica solo di quello del calcio, non a caso l’unico sport, tra quelli più in vista, a non avere ancora deciso, Rugby, volley, basket, hanno tagliato corto. “Stagione annullata, se ne riparlerà a settembre”.
E il calcio? Il calcio continua a “slittare” le date, cercando sempre più improbabili agganci. Cercando di allungare i tempi di recupero, di andare ai supplementari. “Si può giocare a maggio. No, a giugno. Anche a luglio, agosto…”.
Ma perchè non dire subito, “forte e chiaro”, “non si gioca più, non ci sono e non ci saranno neanche a maggio/giugno le condizioni per farlo”. Come riprendere, può essere un altro discorso. Può essere una serie A a 22 squadre, su questo ci sarà tempo per pensare, per guardarsi in faccia, per decidere.
Ma sul campionato, così come sulla Champions League, sarebbe perfino scontato un intervento deciso, in “fallo laterale, senza stare troppo a guardare. “Non si gioca, non potremo riprendere, neanche ad agosto”.
Perchè? Per una questione di rispetto, prima di tutto. Rispetto per chi è ammalato. Per chi rischia la vita. Per chi ci mette la faccia e non solo. Rispetto per la vita degli altri, se non anche della propria. Ha detto bene Cesare Prandelli: “Come possiamo pensare di passare in pochi giorni dal dolore per i camion militari che trasportano bare, all’esultanza degli stadi?”. Già, potremmo mai farlo? Non è solo un fatto di “potere o non potere”. E’ una questione di coscienza.
FONTE: CronacaDiVerona.com
28 MAR 2020 GIORNI DI (BUONI) PENSIERI
Il titolo è dichiaratamente ispirato a quell’immenso Maestro che è stato Gianni Mura, titolare di una strepitosa rubrica domenicale su Repubblica: “Sette giorni di cattivi pensieri”. Ma siccome non faccio il verso ai Maestri (è come bestemmiare in chiesa!) decido che i miei pensieri saranno buoni. Mura ci ha lasciato una settimana fa e la notizia mi ha rattristato molto, non bastasse il momento che stiamo vivendo. Non l’ho mai conosciuto, purtroppo o per fortuna (mai avvicinare i propri miti, è la mia regola), ma conosco bene chi gli è stato amico. Ora però la tristezza fa posto alla gratitudine: leggevo Mura durante il Tour de France (passione assoluta comune), ricordo quelle mattine estive da ragazzino in vacanza da scuola, prima di andare in fabbrica, o il periodo universitario a Padova mentre preparavo la sessione di esami di settembre: a luglio su Repubblica trovavi il suo paginone sul Tour, a fianco quello di Gianni Clerici sul Wimbledon. Quanta bellezza. Sono grato a Mura: se scrivo, se mi sono appassionato della parola lo devo a quelli come lui.
C’è del chiarore anche nel video postato da Zaccagni su Instagram. Zac che corre, Zac guarito. E’ un segnale luminoso in questo buio, ci rimette di buonumore. Giocatore generoso, romagnolo esuberante e innamorato della vita, ma anche un po’ veronese adottivo. Un’immagine da conservare nella mente. Ti aspettiamo Zac.
Ho letto ieri sulla Gazzetta le parole del ministro dello Sport Spadafora: “Le previsioni che facevano pensare di riprendere a fine aprile, inizio maggio le competizioni sono state un po’ troppo ottimistiche” ha detto. Ma va? Che tenero, l’ha capito persino lui. La settimana scorsa firmavo su questa testata un articolo in cui definivo la volontà di Spadafora di riprendere il 3 maggio un ipotesi lunare, fuori dal mondo. Forse Spadafora parlava pressato da qualcun altro (Lotito? De Laurentis?), bene però che stia finalmente scendendo dal pero ho pensato nel leggere la retromarcia. Pia illusione, Spadafora con una finta di corpo (in)degna di Garrincha, due righe sotto ci ha sorpreso ancora: “Rispetto all’ipotesi del 3 maggio oggi sono molto dubbioso”. C’ha ancora i dubbi lui…povera stella, anima inquieta. Ma gli vogliamo bene, l’ho detto sopra, oggi sono buono.
Sapete che idea mi son fatto io? Nella migliore delle ipotesi si riprende l’attuale campionato dopo la seconda metà di giugno (a porte chiuse), si gioca ogni due-tre giorni (stile Nba) e si chiude nel giro di un mese. Niente ferie e via con la nuova stagione a metà agosto per arrivare agli Europei 2021. L’alternativa è che si annulli tutto, come ha detto il presidente dell’Aic Tommasi e come ha confermato alla Gazzetta il potentissimo agente Fifa Branchini. Poi, come ha sottolineato Prandelli, “non è che si può passare dal cimitero allo stadio nel giro di due giorni”. Nonostante lo dica Prandelli non è retorica: si chiama minimo comun pudore. Voglio pensare che tutti i presidenti dei club ci arrivino. Non è difficile.
Mi direte, ma il calcio è un’azienda. Certo e aggiungo: al netto dei club milionari di serie A, pensate alle società di B e C. Vanno tutelate, per farlo si andrà verso la sospensione degli stipendi per il periodo di inattività e la proroga dei contratti in scadenza a giugno (se i campionati dovessero ripartire). Detto questo, guardiamo in faccia alla realtà: a fine emergenza ci sarà mezzo Paese in ginocchio, qualche milione di persone che sono in cassa integrazione o che il lavoro lo hanno perso. Fuori da ogni demagogia: il calcio è nel calderone, né più né meno.
Sia chiaro, il pallone deve tornare a rotolare. Guai a chi dice che non è importante. Il calcio è fondamentale, è un collettore sociale, è uno svago, è un rito laico nazional-popolare che può (deve) aiutare moralmente il Paese. Non va fatto ripartire in tempi brevi (come vorrebbero i Lotito), ma in tempi ragionevoli, cioè appena è possibile e moralmente accettabile. Ma andrà fatto ripartire. Sarà un segnale di speranza e di ripresa. Ce la faremo.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Una delle vere sorprese della stagione in corso, anche se bloccata a causa del Coronavirus, è l'Hellas Verona di Juric e con esso la Primavera allenata da Nicola Corrent, finalista della Coppa Italia con la Fiorentina, dopo aver eliminato in semifinale in doppia sfida la Roma di Alberto De Rossi, dopo Frosinone e Cagliari rispettivamente nei Quarti e negli Ottavi di Finale. Prima volta per una squadra, che attualmente milita in Primavera 2, con quarta posizione attuale a quota 33 punti, in piena corsa per i play-off promozione, con Udinese e Spal.
I gialloblu sin dalla compagine di Juric presentano un età media piuttosto bassa (26,1) con solo tre elementi sopra i trent'anni, vale a dire il difensore Salvatore Bocchetti, il playmaker Miguel Veloso e ovviamente Giampaolo Pazzini. Diversi sono invece gli Under 21 messi in mostra oppure lanciati durante il corso della stagione, da Kumbulla (vero e proprio prodotto del vivaio gialloblu) e già preso dal Napoli a Claude Adjapong, preso dal Sassuolo, per finire con Andrea Danzi e soprattutto Eddie Salcedo arrivato in gialloblu via Inter. Vediamo però quali dei "Primavera" di Corrent, sono stati utilizzati nel corso di quest'annata e quali potranno essere utili nel momento in cui si dovesse riprendere l'attività, con uno sguardo attento anche sul futuro.
I migliori giocatori dell'Hellas Verona
LUCAS FELIPPE: Centrocampista centrale, classe 2000 di nazionalità brasiliana. Può ricoprire all'occorrenza anche il ruolo di centrocampista di sinistra oppure anche trequartista. In stagione con l'Under 19 di Corrent, ha disputato 15 gare, tra campionato e Coppa Italia con un bottino di 8 reti totali (3 in Primavera TIM Cup). Infine 4 le volte in cui è stato convocato da Juric senza però essere mai utilizzato.
BOGDAN JOCIC: Trequartista classe 2001, di nazionalità serba, prelevato la scorsa estate dalla Stella Rossa di Belgrado, dove aveva già fatto l'esordio in campionato con i "grandi", 3 gare corredate da un assist. Nella stagione attuale con la Primavera di Corrent, è stato utilizzato 20 volte tra campionato e Coppa Italia, con 3 gol all'attivo e 3 assist. Due infine le convocazioni ottenute da Juric, rispettivamente contro Bologna e Lecce. Presente nelle varie Nazionali giovanili serbe, con 2 presenze e un gol in Under 18 e 5 presenze in Under 19.
BERNARDO CALABRESE: Difensore centrale classe 2002, per lui ben 23 presenze nella Primavera di Nicola Corrent (il più utilizzato), con un gol fatto in Coppa Italia e 2 assist, suddivisi tra campionato e Coppa Primavera.
DESTINY UDOGIE: terzino sinistro classe 2002 e nazionale Under 19. In totale 15 match disputati con 3 gol all'attivo e 4 assist. Cresciuto nel Settore Giovanile dell'Hellas Verona, vanta anche 4 presenze nell'Italia Under 18 e altrettante nell'Italia Under 19.
MATTIA TURRA: Centrocampista centrale classe 2002, in stagione ben 20 gare disputate con l'Under 19 di Nicola Corrent, con 5 presenze in Coppa Italia, con 2 gol all'attivo e un assist.
PRECIOUS AMAYAH: Ala destra classe 2000, ben 24 le volte che è stato chiamato in causa da Nicola Corrent, con 4 gol all'attivo esattamente distribuiti tra campionato e Coppa Italia. Come Calabrese e Turra, fa parte degli indispensabili del tecnico dell'Under 19 gialloblu.
ADAMA SANE: Attaccante, classe 2000, senegalese di nazionalità, prelevato dalla Juventus a Gennaio 2018. In questa stagione in maglia gialloblu ha messo a segno 18 gol su 22 gare disputate, tra campionato (dove ha una media di un gol a partita, 15 su 16 gare) e Coppa Italia, corredati da 10 assist.
MATTIA FLORIO: Attaccante, classe 2003, protagonista spesso con l'Hellas Verona Under 17 dove ha realizzato 6 reti nell'attuale stagione, ma convocato in ben 4 occasioni da Nicola Corrent in Primavera, dove ha fatto il suo esordio nel match di Coppa Italia a Pordenone. Da tenere d'occhio nel prossimo futuro.
PHILIP YEBOAH ANKRAH: Punta centrale classe 2002, di nazionalità ghanese. Protagonista nelle giovanili gialloblu dov'è cresciuto, vanta nell'attuale stagione 22 match disputati tra campionato e Coppa Italia, con ben 8 gol messi a segno e 4 assist all'attivo.
NUNZIO BRANDI: Centrocampista classe 2001, all'occorrenza può ricoprire il ruolo di difensore centrale. Uno dei più utilizzati dal tecnico Nicola Corrent, con le sue 22 gare all'attivo tra campionato e Coppa Italia, con un gol fatto proprio in tale competizione e 3 assist.
“Inseguo un sogno. Mi aspettavo di rientrare nei piani del Verona, la squadra della mia città e del mio cuore, e se a giugno non dovessero confermarmi, mi ritroverò svincolato“.
A dirlo è Manuel Peretti, difensore del Palermo, ai microfoni de Il Corriere dello Sport. Il jolly difensivo classe 2000 dopo un inizio di stagione in cui è stato impiegato col contagocce, da gennaio in poi è diventato uno dei tasselli fondamentali della formazione di Pergolizzi: “Se il Palermo mi proponesse: la prossima stagione ti teniamo, firmerei ad occhi chiusi. Mi sento a mio agio qui, amo la città e questa società che mi tratta nel migliore dei modi“.
Intanto Peretti vive in isolamento, a casa, in attesa che venga superata l’emergenza legata al coronavirus: “Manuel è felicissimo. Questo mi rasserena – afferma la madre Cinzia -. E’ mio figlio e provo un’ansia infinita. Sarà anche grande per giocare a calcio, per me ha solo vent’anni. Lo penso sempre, chiamo due, tre volte al giorno, parlano anche con il papà e il fratello Omar. Sarà stanco di sentirmi (ride, ndr). Ma, avverto una forte tensione e al nord i bollettini sanitari fanno rabbrividire“.
“Mi manca, ci manca – prosegue la mamma del giovane di proprietà dell’Hellas Verona -. Lo vedevano tutti i giorni, con lui la casa era sempre viva e piena di gente che si fermava a mangiare e dormire. Adesso invece è un mortorio. Ogni due mesi, andavo a Palermo, città bellissima. Lui mi assicura che ha più di quanto si possa desiderare, però non ce la faccio a resistere. Lunedì scorso, per il mio compleanno, non ho festeggiato: Manuel non c’era“.
Infine, Cinzia si è soffermata sull’esperienza che sta facendo il figlio: “Un sacrificio da parte nostra è necessario. La sua assenza si avverte. Ma è l’esperienza che voleva, si è sacrificato, come tanti ragazzi, e ha rinunciato a molte cose. E’ deciso e non si arrende. Ci sono state delle situazioni che gli hanno messo il bastone fra le ruote. Al suo posto avrei mollato ma lui crede in quello che fa. Ha reagito e ha avuto ragione. Non pensa neppure alle ragazze. E ce n’erano, a Verona, che gli giravano intorno. Una in particolare lo adora, ma lui vuole questa esperienza calcistica senza vincoli e senza far soffrire nessuno. Per Manuel, un sentimento va coltivato. Se l’epidemia si ferma e gli allenamenti non ricominciano, spero tanto che torni perché non avrebbe senso tenerlo rinchiuso senza fare nulla“, ha concluso.
FONTE: MediaGol.it
Sport “Ma il calcio riprenderà?”
E’ molto difficile pensare che la serie A possa riprendere e che ci siano soluzioni Si va verso l’”azzeramento” del campionato: la ripresa a settembre con una A a 22
Di Cronaca di Verona - 26 Marzo 2020
Spettabile redazione,
sono uno sportivo che in questo momento, come tutti, almeno penso, non ha certo in testa pensieri “di campo” e di gol. Oggi non è quella la partita più importante, ma è quella che si gioca ogni giorno su altri campi.
Leggo di continuo il tentativo di fissare comunque delle date per la ripresa dei campionati, con ipotesi sempre più strampalate. C’è chi vorrebbe addirittura riprendere gli allenamenti in una situazione come questa. E’ pensabile tutto questo? Credo che la cosa più intelligente sarebbe quella di dichiarare, oggi, l’azzeramento del campionato e pensare, semmai, alla prossima stagione. Voi, che cosa ne pensate?
Alessandro, Verona
Caro Alessandro,
penso anch’io che la cosa migliore, la più intelligente, sarebbe quella di chiudere con le proposte “balzane” che ogni tanto arrivano e “allinearsi” al resto del paese, come dice spesso Damiano Tommasi. “Il calcio non può sempre ragionare come vivesse in un mondo a parte” ha osservato anche nei giorni scorsi Tommasi.
Invece, purtroppo, ci sono interessi talmente grandi che è impossibile, per i tanti “fenomeni” che si aggirano nel circo del calcio, pensare ai problemi reali. Che oggi, al di là degli interessi economici in ballo, non sono quelli di riprendere la serie A o la serie B, nè tantomeno la Champions League. Ma quello di capire le priorità, rendersi conto, soprattutto, che non ci potrà mai essere calcio, sport, gioia, finchè il mondo, non solo l’Italia, sarà dominato da questo mostro che ci ha stravolto.
Come si fa a pensare di tornare in campo a maggio? A giugno? Certo, sarebbe bellissimo, ma è pensabile possa avvenire?
Tutti noi vorremmo che il campionato riprendesse domani, ma è umanamente impossibile. Così trovano scarsa credibilità anche le varie ipotesi ventilate. Play off, finale concentrato, addirittura campionato e Coppe giocate in due mesi. No, non succederà, con buona pace di Lotito e di quelli come lui che avrebbero persino voluto rimandare in campo le squadre ad allenarsi.
Una follia. Il calcio si ferma, così come s’è fermato tutto lo sport, dal ciclismo alla Formula 1, per non parlare delle Olimpiadi, cioè l’avvenimento più importante.
E forse sarà anche l’occasione pure per ripensare a uno sport dal volto più umano, dove gli interessi in gioco sono importanti, come le cifre che muovono, ma la cosa più importante è sempre l’uomo. Con le sue emozioni, le sue paure, le sue fragilità. In questo senso, il coronavirus ha fatto giustizia anche di questo. Uno sport dove siano i sentimenti (qualche volta) a vincere. Come ha sempre detto Gianni Mura… “Non ci può essere sport senza umanità”. Ricordiamocelo.
FONTE: CronacaDiVerona.com
CALCIOMERCATO Pronto il rinnovo per Veloso. Pessina torna all’Atalanta, Verre verso la riconferma
Il punto sulle varie situazioni contrattuali dei giocatori gialloblù attualmente in rosa
di Mattia Zupo 1 Aprile, 2020 - 09:53
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, l’Hellas Verona ha ceduto a gennaio Amir Rrahmani e Sofyan Amrabat, mentre Matteo Pessina tornerà a Bergamo vista la volontà dell’Atalanta.
Chi rimarrà in gialloblù è Miguel Veloso, il portoghese va in scadenza di contratto il 30 giugno, ma il rinnovo è in agenda. Il ds D’Amico sta parlando con l’Inter per Eddie Salcedo e Federico Dimarco per un rinnovo del prestito. Discorso differente quello che riguarda Koray Gunter, sul cui cartellino il Verona eserciterà il diritto di riscatto, a 4 milioni di euro, con il Genoa che può controriscattare a 1.5. Valerio Verre fa parte dei programmi, è in prestito dalla Samp e per ingaggiarlo a titolo definitivo servono 2,1 milioni. Altri punti fermi sono Marco Silvestri, Darko Lazovic e Mattia Zaccagni, come pure Davide Faraoni, per cui c’è stato l’interessamento di Napoli e Roma.
CALCIOMERCATO D’Amico non si ferma: tra rinnovi di contratto e prestiti da gestire
Il direttore sportivo gialloblù ha incassato 35 milioni dalle cessioni di Amrabat e Rrahmani, e adesso dovrà lavorare sui rinnovi e sui prestiti
di Mattia Zupo 30 Marzo, 2020 - 09:24
Come riportato dal Corriere di Verona, per il ds Tony D’Amico si annuncia un lavoro serrato in entrata e in uscita. Dopo aver fatto cassa con le cessioni di Sofyan Amrabat alla Fiorentina e Amir Rrahmani al Napoli, il ds giallobù dovrà lavorare su alcune situazioni contrattuali.
RINNOVI E RISCATTI. C’è chi ha il contratto in scadenza come Miguel Veloso, e un esteso elenco di prestiti con diritto di riscatto da mettere sotto la lente, al netto di possibili, e ad ora solo eventuali, riduzioni dei prezzi per questo genere di operazioni. Tra l’altro, il Verona può esercitare il riscatto del cartellino di Koray Günter dal Genoa per 4 milioni di euro (controriscatto a 1.5) e di Matteo Pessina a 4.5 dall’Atalanta (ma i nerazzurri se lo potranno riprendere, e lo faranno, versando mezzo milione di euro). Per Valerio Verre vanno sborsati 2.1 milioni di euro alla Samp mentre con l’Inter, prima che scoppiasse l’epidemia di Covid-19, era già stato aperto un confronto per rinnovare i prestiti di Salcedo e Dimarco.
RIENTRI DAI PRESTITI. Rientreranno alla base Liam Henderson (Empoli), Antonio Di Gaudio e Luigi Vitale (Spezia), Alessandro Crescenzi (Cremonese) e Lubomir Tupta (Wisla Cracovia). Sono tutte situazioni che già prenotano spazio per quando l’orizzonte indecifrabile che riguarda il sistema calcio si sarà schiarito a sufficienza. D’Amico, nel frattempo, capitalizza le giornate in casa visionando filmati, partite e giocatori. Il giorno in cui si riprenderà, l’Hellas dovrà essere pronto a una nuova sfida.
FONTE: CalcioHellas.it
Serie A spaccata tra chi vuole tornare a giocare (10 club tra cui l’Hellas Verona) e chi no
marzo 31, 2020
Sono 10 i club che hanno manifestato l’intenzione di tornare a giocare (Lazio, Napoli, Cagliari, Atalanta, Roma, Fiorentina, Hellas Verona, Parma, Sassuolo e Lecce), 8 invece le società che pensano che la stagione sia chiusa qui (Torino, Brescia, Sampdoria, Bologna, Inter, Milan, Genoa e Spal). Atalanta e Juventus invece non si sono schierate ed attendono gli sviluppi.
Pavanel: “Kumbulla ha testa e qualità, è pronto per una grande. Zaccagni può segnare di più, Tupta gran bel giocatore. Juric? Ideale per Verona”
marzo 26, 2020
Nella consueta finestra quotidiana, in diretta sul profilo Instagram di Hellas Live (ore 18), ospite ieri sera l’ex allenatore della Primavera dell’Hellas Verona, Massimo Pavanel. “In gialloblù ho trascorso anni importanti, ricchi di soddisfazioni e successi. Dalla finale al torneo di Viareggio, alla storica vittoria in casa del Milan per 6-2. Tanti i ricordi che mi legano ad una grande piazza come quella scaligera. Mi fa molto piacere vedere alcuni miei ragazzi oggi protagonisti in Serie A, come Kumbulla, Zaccagni e Fares. Ho cercato sempre di inculcare loro una mentalità vincente, scendevamo sempre in campo con la convinzione di potercela giocare alla pari con tutti, anche contro quelle squadre che sulla carta erano molto più forti di noi. Kumbulla? Un ragazzo che dagli Allievi ho portato con qualche anno d’anticipo in Primavera perché già allora si vedeva che aveva qualità. Un ragazzo con una gran voglia, che in allenamento non si è mai risparmiato e che ha saputo sfruttare al meglio l’occasione che gli è stata data. È pronto per fare il grande salto. Il suo valore di mercato? Non devi chiederlo a me (25/30 milioni di euro, ndr). Se come dici c’è il forte interesse dell’Inter, se gioca Bastoni con la squadra di Conte può giocare benissimo anche Marash. La cosa certa è che ha fatto bene ad aspettare, nonostante l’offerta importante di gennaio del Napoli – spiega Pavanel – Zaccagni? All’inizio della sua avventura a Verona, le big non lo calcolavano ma all’Hellas, dopo alcune esperienze che l’hanno fatto maturare, ha dimostrato tutto il suo valore. Ti dirò di più, per le sue caratteristiche e qualità di piede, potrebbe anche segnare di più. Tupta? Lubo a me piace tanto e come dico sempre, gli attaccanti bisogna anche saperli aspettare. È un bel giocatore e lo dimostrerà. Juric? L’allenatore ideale per una piazza come quella scaligera. Persona schietta e sincera, che fa giocare bene la squadra offrendo un bel calcio, con idee importanti. Mi auguro possa rimanere a Verona per tanti anni. Il Settore Giovanile di oggi? Il presidente Setti, già dal mio arrivo, puntava molto sulla “cantera” ed i ragazzi cresciuti a Verona e che oggi sono in Prima squadra, lo dimostrano. Quest’anno poi hanno raggiunto un traguardo storico, come la finale di Coppa Italia Primavera e gli va quindi riconosciuto l’importante lavoro che è stato fatto”.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
27 marzo 2020 - 11:17 Serie A, rischio rottura con le pay-tv: 233 milioni in ballo
Sky e DAZN devono versare la rata di maggio per i diritti, ma il campionato è fermo
di Redazione Hellas1903
La sospensione dei campionati apre, secondo quanto riportato dal “Corriere dello Sport”, a possibili tensioni tra club di Serie A e pay-tv.
Senza le partite da trasmettere, infatti, resta incertezza sui pagamenti in ballo per questa stagione.
Scrive il quotidiano: “Un altro pericolosissimo fronte sta rischiando di aprirsi: è quello relativo alla sesta e ultima tranche bimestrale che le pay tv – Sky Italia, Dazn – e Img devono versare per contratto a maggio. Parlo di 233 milioni (la quota Sky è 130 più Iva). Soldi che per i club, in notevole crisi di liquidità, sono oggi indispensabili, al punto che alcuni li avrebbero già scontati (fonte Lotito). Non è tutto: a luglio è previsto il pagamento della prima rata della prossima stagione e al management di Rogoredo, i cui telefoni sono più bollenti che mai, alcuni presidenti avrebbero addirittura chiesto di anticipare quella di settembre“.
Una doppia plusvalenza di rilievo per l’Hellas: così le cessioni di Amir Rrahmani e Sofyan Amarabat rendono più solidi i conti del Verona nel momento in cui il sistema calcio si trova a dover fronteggiare un fortissimo ridimensionamento economico in seguito all’emergenza coronavirus.
I 20 milioni pagati dalla Fiorentina per il cartellino di Amrabat, più i 15 versati dal Napoli per quello di Rrahmani, sono entrate di rilievo per i bilanci del club gialloblù.
Il riscatto di Amrabat costerà 3.5 milioni all’Hellas, per Rrahmani ne sono stati sborsati 2.1 alla Dinamo Zagabria. Per le casse del Verona, l’utile di cassa porta riscontri di grande rilievo.
Con il mercato che, a causa degli effetti del Covid-19, andrà verso una contrazione del volume dei movimenti complessivi, il club gialloblù ha comunque delle basi che gli permettono di avere delle garanzie per il futuro.
NEWS
25 marzo 2020 - 11:21 Lotito è convinto: “Il virus si sta ritirando”. Ma Agnelli replica: “Sei un virologo?”
Scambio polemico in assemblea di Lega tra i presidenti di Lazio e Juventus
di Redazione Hellas1903
Scambio polemico nel corso dell’assemblea di Lega A tra i presidenti di Lazio e Juventus, Claudio Lotito e Andrea Agnelli.
Il patron della Lazio è il più accanito sostenitore della ripresa del campionato in tempi contenuti. Soltanto dopo lunghe titubanze ha rinunciato a far tornare ad allenare la squadra.
Riporta “Tuttosport” il dialogo che ci sarebbe stato ieri durante la videoconferenza tra i vertici dei club” Avete visto i dati? Oh se sta a ritirà! Ma poi io lo so: io parlo con i luminari, quelli che stanno in prima linea, non con i medici delle squadre“, le parole di Lotito.
Andrea Agnelli presidente della Juventus, ha replicato: “Eh certo: ora sei diventato anche un esperto virologo“
FONTE: Hellas1903.it
Hellasmania: Iturbe apre al Verona? Lusingati, ma anche no.
Alessandro Righelli
29/03/20 20:00
La notizia dell'ultima ora, arrivata direttamente dal Messico, vede un Iturbe, ex giocatore dell'Hellas, della Roma e del Torino, in formato "malinconico". Una lunga intervista nella quale ha ammesso la sua voglia di tornare in Italia, con preferenza assoluta per Verona. Una città che adora, a detta sua, e assolutamente unica scelta in caso di uno spiraglio di ritorno in Italia. Un onore per i colori gialloblù e per tutta Verona, ovviamente, e noi tutti credo sia doveroso ringraziarlo per le belle parole spese per la nostra città. Ritengo però, oltre il lato nostalgico e sentimentale, un ritorno dell'esterno argentino dire in questo modo: anche no.
Nulla di personale, sia chiaro, ma anche se davvero si palesasse una concreta possibilità di un ritorno di Iturbe, non penso sia un giocatore necessario in questo momento per l'Hellas. Le ragioni? Molto semplici. Innanzitutto ricordiamo la parabola discendente delle sue prestazioni con il Toro, ultima squadra dove ha militato in serie A nel 2016-2017, durante la quale ha totalizzato 17 presenze e un solo gol segnato. In questi anni poi ha giocato in due squadre messicane, il Tijuana e il UNAM, con 42 presenze in due anni e 3 reti. Il calcio non è fatto solo di numeri è vero, ma in questo caso bastano per capire come il giocatore non sia adatto alla causa dell'Hellas. I gialloblù infatti hanno bisogno, mai come ora, di giocatori pronti, che sappiamo concretizzare tutta la mole di gioco ben creata dalla squadra.
Siamo tutti lusingati dalle parole di Iturbe però, per ora, non è quel tipo di giocatore sul quale l'Hellas dovrebbe fare investimenti importanti, in un momento ancor più delicato come questo.
Se i campionati non finiranno sul campo, lo faranno in tribunale: dalla Juve al Frosinone, ecco cosa succederà
del 28 marzo 2020 alle 22:30
di Stefano Agresti
Il tentativo di richiamare i protagonisti del calcio a un atteggiamento responsabile e a un comportamento complice, per quanto nobile, è destinato a cadere nel nulla. Troppi e troppo grandi sono gli interessi economici in ballo; troppi i rivoli nei quali chiunque si può addentrare per difendere le proprie ragioni. Perciò, se i campionati non termineranno sul campo, è quasi scontato che finiranno in tribunale, al quale ricorreranno coloro i quali riterranno leso un loro diritto.
Del resto, se sarà impossibile tornare a giocare, qualche ingiustizia - chiamiamola così - sarà inevitabile. Le strade, in quel caso, sarebbero due: rendere definitive ed efficaci le classifiche maturate finora, oppure cancellare i campionati e fare finta che non si siano disputati. Ed entrambe vanno a sbattere contro un muro.
Prendiamo la prima ipotesi e confermiamo le classifiche attuali: scudetto alla Juve; Lazio, Inter e Atalanta in Champions; Roma, Napoli e Milan in Europa League (la Coppa Italia non si è conclusa, quindi non può dare il posto in Europa a nessuno); Brescia, Spal e Lecce (ha la differenza reti peggiore rispetto al Genoa) retrocesse in B; Benevento, Crotone e Frosinone promosse in A e così avanti nei campionati inferiori. Pensate che le ultime tre della Serie A accettino in silenzio un verdetto che mette a rischio pesantemente le loro finanze? Il ricorso al Tar è pressoché scontato, così come è probabile la sospensione dei verdetti decisi dagli organi del calcio a tavolino. Ed è solo un esempio: potrebbero appellarsi Verona e Parma, che hanno giocato una partita in meno del Milan e, disputandola e vincendola, lo scavalcherebbero, così come tutte le società di B che avrebbero il teorico diritto di giocare i playoff nel rispetto del regolamento di inizio stagione. Vogliamo evitare le retrocessioni e far diventare a 22 squadre la A, promuovendo solo le prime due della B? Stirpe, presidente del Frosinone e uno dei personaggi più misurati e seri nel fantasmagorico mondo del calcio, ha già fatto sapere che ricorrerà alla giustizia ordinaria: “Il regolamento prevede che le promozioni siano tre e deve essere rispettato”. Il Frosinone, ovviamente, al momento è terzo.
Ora prendiamo la seconda, come ipotesi, e cioè cancelliamo tutti i campionati come se non si fossero giocati. Quindi in Champions dovrebbero andare, teoricamente, le 4 squadre che hanno partecipato quest’anno: Lotito accetterà di vedere la Lazio fuori dalla competizione più importante e ricca con la Lazio seconda in classifica e nettamente in vantaggio rispetto alla quinta? E ancora: come potrebbe il Benevento rimanere inerme se gli togliessero la Serie A, avendo addirittura 22 punti di vantaggio sulla terza?
Da qualsiasi lato si osservi questa situazione, il finale è scontato. E l’incubo che con il coronavirus accada qualcosa di simile all’estate del 2003 si sta pian piano affacciando: allora il caso-Catania, con ricorsi e sentenze a raffica, determinò un allargamento della serie B a 24 squadre e, dodici mesi dopo, l’ampliamento della A fino alle 20 squadre attuali. Perciò coloro i quali dirigono il calcio preferiscono comunque chiudere la stagione sul campo, a costo di arrivare alla fine di luglio: meglio giocarsela lì, magari a porte chiuse, che in tribunale.
@steagresti
FONTE: CalcioMercato.com
SE VENISSE APPLICATO LO STESSO ACCORDO DELLA JUVENTUS INGAGGI, ECCO QUANTO TAGLIERA' IL VERONA
30/03/2020 16:04
Sette milioni di euro. Sarebbe questo il risparmio della società scaligera se venisse applicato lo stesso accordo che i giocatori della Juventus hanno trovato con Agnelli. Fatti due conti: la Juve ha il monte ingaggi più alto della serie A, 270 milioni di euro e ne risparmierà 90 con i tagli che i giocatori hanno accettato. Se dividiamo la cifra totale per 12, esce un monte ingaggi mensile di 22,5 milioni di euro. Agnelli quindi risparmierà quasi quattro mesi di ingaggi.
Il Verona costa molto meno. Setti per tutta la rosa e per tutta la stagione spende meno di un mese di Juventus: 21 milioni di euro. Se dividiamo questa cifra per i dodici mesi, esce un esborso mensile di 1,75 milioni di euro. Se anche il Verona applicasse dunque il risparmio della Juventus (quattro mesi di ingaggi) la società risparmierà sette milioni di euro.
Ovviamente questi soldi andrebbero a compensare i mancati introiti di questi mesi. Ovviamente la cifra andrebbe completamente rivista nel caso si ricominciasse a giocare, eventualità oggi più che mai lontana. vale anche la pena ricordare che non esiste in realtà un accordo collettivo perchè ogni giocatore discute un contratto con la società. E quindi eventuali tagli dovranno essere accettati da ogni singolo giocatore che dovrà in pratica firmare un nuovo accordo singolarmente.
SERIE A Le mosse di Setti nella palude del calcio
29/03/2020 11:56
In ordine sparso. Ognun per sé e Dio per tutti. Perché in Lega Calcio serve una benedizione per mettere insieme i tanti (troppi) interessi di bottega. E non stupisce che in questa anarchia “rotondolatrica” - termine che era caro al maestro Beha – si affannino due comparse: il presidente della Figc Gravina e l'ormai mitologico pungiball Dal Pino, presidente (vabbè) della stessa Lega.
Lotito e De Laurentis sarebbero per riprendere...ieri. Hanno fretta, fosse per loro farebbero già allenare i loro giocatori, per magno gaudio (si fa per dire) del presidente dell'Aic Tommasi. “Anima bella” (così lo chiamavano a Roma ai tempi della sua lunga militanza romanista) la sua personale “benedizione” ai presidenti di Lazio e Roma l'ha impartita: zittendoli con un durissimo comunicato. Qual era quel passo della Bibbia? Temete l'ira dei mansueti. Ecco.
Poi c'è l'altra campana, a sua volta sospetta (vista la classifica): le squadre genovesi sarebbero per chiuderla qui, a prescindere, senza attendere l'evolversi dell'emergenza sanitaria. Ferrero e Preziosi vorrebbero ripartire a settembre e da zero. Ferrero addirittura ha aperto a una serie A a 22 squadre nell'anno degli Europei. Una follia, in piena modalità “er Viperetta”.
Nel mezzo c'è Cairo, che dice (anche con un certa lucidità) che se si riprende non lo si deve fare oltre giugno, per non rischiare di rovinare (leggi calendario) anche la stagione successiva. Sostiene di avere con sé 16 club, in realtà molte società pare si siano convinte che sarà d'obbligo sforare.
Tra queste il Verona. Maurizio Setti, come sua abitudine, ha atteso, respirato il clima e cercato di capire l'andazzo. Intuito dove tirava il vento ha scelto di sposare la linea mediana della maggioranza dei club: fissare un percorso tra metà giugno e fine luglio per concludere la stagione.
Setti ieri all'Ansa ha confermato che “la volontà del Verona è riprendere”. Senza urgenza, però. In via Olanda dopo aver vissuto l'isolamento della squadra e la positività di Zaccagni, c'è una sensibilità particolare per la salute dei propri calciatori. Su un aspetto tuttavia Setti è stato categorico: “Campionato a 22 squadre? Non è giusto”.
La linea Setti, dicevamo, è quella più in voga. Ed è presumibile che, alla resa dei conti, sia la più realistica, se nel frattempo, ca va sans dire, la curva dei contagi sarà scesa drasticamente. Verranno prorogati di un mese i contratti in scadenza, sospesi con tutta probabilità gli stipendi dei calciatori per il periodo di inattività, ridotte le loro ferie in modo da cominciare nella seconda metà di agosto il nuovo campionato. Il calciomercato potrebbe essere prorogato fino a fine anno solare per aiutare i club economicamente. Rimane tutta da decifrare la questione dei diritti tv, se e come rinegoziarli con Sky.
Insomma il calcio dovrebbe ripartire. Ma se così fosse vorrebbe dire che il mondo là fuori, intendo quello vero, delle persone, degli ospedali, delle fabbriche, è tornato a respirare. Sarebbe una speranza.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
Giocare o fermarsi? Per il Corr.Sport la A è spaccata: le posizioni di tutti i club
31/3 ALLE 09:17 SERIE A
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
Il Corriere dello Sport oggi in edicola spiega che sarà l'evolversi dell'epidemia a dettare i tempi dell'eventuale riapertura e ripresa dei giochi in Serie A. Intanto i club continuano a litigare. Chi ha ancora obiettivi da raggiungere spinge per andare avanti, altri vorrebbero lo stop definitivo. Il giornale sportivo divide anche gli schieramenti.
Gli schieramenti Tanti club pensano che la stagione sia finita: Torino, Brescia, Sampdoria, Bologna, poi le due milanesi, il Genoa e la SPAL. In mezzo non sarebbero ancora schierate, in attesa di sviluppi, Juventus e Udinese. Sperano che si possa tornare a giocare, secondo il giornale: Lazio, Napoli, Cagliari, Atalanta, Roma, Fiorentina, Hellas Verona, Parma, Sassuolo, Lecce.
La svalutazione dei calciatori e le ripercussioni sulla prossima finestra di calciomercato qualora non si dovesse tornare più in campo. Questa mattina il CIES, centro di studi sullo sport, ha analizzato il ridimensionamento del valore dei calciatori qualora nei principali campionati non si tornasse più in campo. Una svalutazione determinata da diversi fattori, come l'invecchiamento, l'avvicinarsi della scadenza dei contratti e l'assenza di prestazioni sportive.
Le rose, in media, si svaluterebbero del 28%. Tra i tre club più colpiti, per il CIES, ci sono due italiani: -35.7 l'Inter, -34.3 l'Hellas Verona. Al primo posto l'Olympique Marsiglia, al quarto la SPAL.
Hellas Verona, nella crisi generale il tesoretto invernale sarà il paracadute gialloblu
GIOVEDÌ 26 MARZO 2020 17:45 SERIE A
di PIETRO LAZZERINI @PIETROLAZZE
In un quadro generale critico per il calcio italiano ed europeo, l'Hellas Verona ha già messo insieme un tesoretto invernale che permetterà al club di avere maggiore solidità nei bilanci anche in una fase così delicata. Le cessioni a gennaio di Amrabat alla Fiorentina per 20 milioni di euro e di Rrahmani al Napoli per 15, costituiscono un ottimo "paracadute" a cui andrà aggiunto anche l'assegno per la cessione, in Italia o all'estero, di Kumbulla. A riportarlo è il Corriere di Verona.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
31.3.2020 Barbero fa correre l'Hellas anche a casa: «Niente sarà come prima»
Paolo Barbero
«La nostra settimana è divisa in due: un programma dal lunedì al mercoledì e l'altro dal giovedì al sabato. La domenica libera». Chi parla è il professor Paolo Barbero, l'uomo che fa correre più degli altri, visto i risultati, l'Hellas Verona. Uomo di ottima cultura, per lui un passato anche da insegnante, ha accettato la sfida dell'amico Ivan Juric.
«Non mi ero mai allontanato da Genova e dal Genoa», amava raccontare nei primi giorni di ritiro in Trentino. «Stiamo vivendo un momento particolare», racconta Barbero, «questa situazione la paragonerei a un infortunio importante, ti costringe a stare per un periodo fermo a regime di mobilità ridotta. Per stimolare il lavoro a casa dei ragazzi, ho deciso che siano loro stessi a darsi il voto a fine seduta. Nel nostro modo di giocare conta l'intensità e quello è un aspetto importante. Possono lasciare anche un commento sulla chat. Mi serve per programmare il lavoro del giorno dopo».
Barbero è molto di più di un semplice preparatore è l'uomo dai capelli bianchi di Juric, anche se la folta chioma è un ricordo di gioventù. Intelligente e ironico della scuola genovese, anche dei preparatori atletici e non solo dei cantautori. «A Genova il virus sembra essere sotto controllo. I numeri stanno calando e poi abbiamo avuto il vantaggio di avere l'esperienza della Lombardia, del Veneto e del Piemonte. Abbiamo una nave adattata ad ospedale già pronta. E poi abbiamo numeri minori». Parole sentite come quelle che pronuncia sulla possibilità di tornare a giocare: «Adesso è tempo del lutto e del sacrificio. Decideranno le persone competenti. Dalla Lega fino al presidente Gravina o Tommasi. Una cosa è certa non sarà più come prima. Questo stop innaturale per un'atleta cambia pure il suo metabolismo, oltre che la testa».
G.Tav.
Il futuro da scrivere. Il Verona da scoprire. Ma come? Ma quando? Il futuro del calcio italiano oggi non ha colore, odore, faccia. Il campionato è finito. Quasi finito. Dentro all’incertezza, però, c’è qualcosa da portare nel futuro, nell’attesa di capire scelte dei signori del calcio, nuove date, e la nuova strada da seguire. Oggi, allora, si può solo giocare all’indovina il futuro. Una linea già tratteggiata: l’Hellas perde Amrabat e Rrahmani, dovrà confermare Juric anche la prossima stagione (salvo intromissioni da parte di grossi club), chiudere con l’Inter la cessione di Kumbulla (venti milioni più il rinnovo dei prestiti di Salcedo e Dimarco) e ripartire dai nuovi punti fermi. Utilizzando, poi, l’ispirazione di Tony D’Amico. Il direttore avrà portafoglio da signore tra le mani. La passata stagione, tra gli altri, ha regalato alla piazza colpi eccellenti: Pessina, Verre, gli stessi Amrabat e Rrahamni. Pure Borini, che ha avuto impatto felice. Come si procede? C’è da annacquare l’incertezza facendo leva sulle poche - ma sufficienti, per il momento - certezze che il Verona può permettersi.
Ecco i volti, ecco i nomi di chi resta sotto contratto. Silvestri apre la lista. Non solo per posizione in campo. Un altro anno di contratto con l’Hellas, quattro milioni il suo valore di mercato. Marco sarà una delle poche facce note della difesa del domani, destinata a cambiare pedine e riferimenti. Con Rrahamni andato, Kumbulla quasi andato, c’è un Gunter da riconfermare (riscatto e contro riscatto col Genoa). Hanno contratto, invece, Bocchetti, Empereur e Dawidowicz. Nessuno dei tre è riuscito (concorrenza ed infortuni) a trovare nel corso della stagione, un posto da titolare. Comprimari ancora un anno o partenti? Lo dirà il mercato. Bocchetti ha contratto fino al 30 giugno 2021, valore di mercato arrotondato al milione. Stessa scadenza per Empereur (500mila euro il valore del cartellino), che in più occasioni si è trovato in mezzo ad insistenti voci di mercato. Dawidowicz scade nel 2022. Come alternativa ai tre di mezzo non ha deluso. Il suo cartellino è quotato due milioni.
I pezzi pregiati di casa Setti sono Faraoni e Zaccagni. Ancora due anni di contratto per il primo, che si è messo alle spalle una stagione (quella giocata fin qui) decisamente positiva. Cursore affidabile, quattro milioni il suo valore. Piace a Inter e Roma. Ma potrebbe anche restare. E Zaccagni? Oggi è simbolo di un Verona che ha saputo riscoprirsi strada facendo. Pure lui ha altri due anni di contratto. Vale sui sette milioni di euro. L’Hellas potrebbe affidarsi alla rabbia positiva e al valore tecnico di questo ragazzo. Ha firmato fino al giugno ’22 anche Lazovic. La garanzia era Juric. E il cursore serbo non ha deluso. Classe ’90, tre milioni e mezzo per portarlo via all’Hellas, contratto fino al ’22. Scelta azzeccatissima visto il rendimento offerto in corso d’opera.
E poi ci sono i ragazzi dell’attacco. Quelli che devono confermarsi. E che - teoricamente- avrebbero tutto il tempo per farlo. Capitolo a parte meriterà Pazzini, in scadenza tra due mesi. Stepinski e Di Carmine restano, sulla carta, punti fermi anche per la prossima stagione. Discorso arci noto per l’attaccante polacco. Mariusz è costato 5,5 milioni di euro al Verona, che lo ha prelevato dal Chievo facendogli sottoscrivere un contratto quinquennale (scadenza 2024). Stepinski non ha entusiasmato. Spesso ai margini. Un paio di squilli d’onore contro Toro e Spal. Troppo poco ancora per poter dire di aver convinto fino in fondo. Il valore di mercato è in leggero ribasso (3,5 milioni). L’Hellas, probabilmente, cercherà di rilanciarlo, funzionalmente alla ragion di stato. E poi? C’è Di Carmine. Uomo boa, uomo sponda, discreto stoccare sotto porta, contratto fino al ’21. Lui vuole restare. L’estate porterà consiglio. Come comprimario non ha deluso. Ma del futuro, non v’è certezza. •
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
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8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 27 Aprile ore 20:45 (Sky Sport/DAZN)
VS
Serie A 34ª Giornata
Classifica
Serie A 2023-2024
Inter
86
Milan
69
Juventus
64
Bologna
62
Roma
58
Atalanta
54*
Lazio
52
Napoli
49
Fiorentina
47*
Torino
46
Monza
43
Genoa
39
Lecce
35
Cagliari
32
Hellas Verona
31
Empoli
31
Udinese
28
Frosinone
28
Sassuolo
26
Salernitana
15
* Atalanta e Fiorentina una partita in meno
L'Inter è Campione d'Italia
Ultima partita
Sabato 20 Aprile ore 20:45 (Sky Sport/DAZN)
1-0
Serie A 33ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.