#HellasNews of the week + - =
...VICENDA CÁCERES, VADO CONTROCORRENTE e dico che francamente non capisco tutto questo sconcerto e questa indignazione che vedo in giro su blog, giornali e media vari: Qualcuno si era illuso che Martin fosse venuto a Verona attirato dal brand HELLAS?
Magari ai bei tempi (anni '80) poteva essere così ma attualmente (e temo purtroppo anche nel prossimo futuro) giocatori del calibro del difensore uruguayano con certi ingaggi, quelli che vanno dal milione in su, vengono in gialloblù solo se attirati da promesse di terzi (com'è successo con la LAZIO che, non avendo posto in rosa per extracomunitari, ha chiesto al neopromosso club di Via Belgio di tenere un giocatore che altrimenti non sarebbe certo andato in biancazzurro ma nemmeno al VERONA) o non hanno alternative migliori per rilanciarsi in Serie A (com'è successo per CERCI che ha 'scelto' l'HELLAS solo perchè mister MIHAJLOVIC al TORINO non l'aveva voluto).
In sostanza la domanda è: Meglio avere avuto CÁCERES per metà campionato o non averlo avuto affatto? Personalmente sono per il partito del 'pitosto de gnente l'è mejo pitosto...'
...VICENDA BESSA: SE NE VUOLE ANDARE O NO? A sentire Sky non c'è dubbio, il giocatore avrebbe dato sfogo ai vari maldipancia che cova da inizio stagione quando fece balenare l'idea che avrebbe potuto andarsene.
Quest'estate FUSCO ci mise subito una pezza affrettandosi a ribadire che il giocatore era un perno su cui costruire il VERONA neopromosso e che sarebbe senz'altro rimasto, adesso ci mette un'altra pezza (molto meno 'coprente' a dire il vero) dicendo che Daniel non ha chiesto la cessione ma se qualcuno fosse interessato... Se ne potrebbe parlare in pratica.
È che in tutto il giro delle comunicazioni ufficiali e dei gossip non ci starebbe male una parola del giocatore ma per quel che mi riguarda penso che anche il silenzio, in casi come questi, sia molto più chiaro di tanti discorsi (piuttosto che essere costretti a mentire è meglio non dire niente esattamente come successe in estate).
SETTI INTERESSATO AL MODENA? Secondo indiscrezioni riportate dal sito ParlandoDiSport.it il massimo dirigente scaligero avrebbe contattato il comune di Modena per una possibile collaborazione nella rinascita della locale società calcistica in guai finanziari da Novembre...
PRIMAVERA SCALIGERA: A pochi minuti dal termina TUPTA castiga i pari età del MILAN. Così Maurizio SETTI su HellasVerona.it 'La partita? Abbiamo visto una Primavera molto ordinata, che si è difesa bene creando ottime palle gol. L'Antistadio? La società lotta da anni per avere strutture e impianti adeguati, questo luogo è sia bello che funzionale. Stiamo cercando di lavorare al meglio, ciascuno per le proprie competenze e possibilità. Questo può essere l'inizio di un percorso, per avere campi e impianti adatti per far allenare al meglio i nostri ragazzi. Il Settore Giovanile? Società come la nostra devono fare il giusto uso di questa grande risorsa, in questi ultimi sei anni si è cercato di costruire un percorso a lungo termine, che richiede tempo e lavoro quotidiano. Il dovere e il merito di tutti gli addetti ai lavori è fare in modo che i nostri giovani possano crescere e, chissà, un domani debuttare al 'Bentegodi' con la maglia del Verona'
GIUDICE SPORTIVO: Una giornata di squalifica a CORRENT che non sarà in panchina col CROTONE mentre PECCHIA se la cava con un'ammonizione con diffida per la contestazione al San Paolo. Squalificato anche BESSA per somma di ammonizioni.
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DICONO + - =
Il diesse FUSCO a Sportitalia «Bessa ha chiesto la cessione? Assolutamente no. Per noi è un calciatore importante, lo è da quando è arrivato e l'abbiamo messo nelle migliori condizioni per poter esprimere il suo talento. Se dovessero arrivare delle offerte le valuteremo ma non abbiamo intenzione di cederlo, si è espresso in maniera eccellente in questi due anni al di là di qualche breve periodo di appannamento ed è un patrimonio da recuperare per il calcio italiano. Caceres? Abbiamo preso il calciatore facendogli firmare un contratto di un anno, si è messo a disposizione del Verona e ha dimostrato di essere un campione ritrovato. La Lazio ha fatto un'offerta al calciatore, la decisione finale spettava a lui. Con molto rispetto, essendo in scadenza, ci ha riferito di aver preso in considerazione la destinazione e la Lazio ci ha contattati per perfezionare il trasferimento il giorno dopo. Se fosse rimasto fino alla fine del campionato ci avrebbe fatto piacere. Pazzini? E' stato un protagonista assoluto lo scorso anno, ha fatto più di cento gol in carriera in Serie A. E' uno straordinario marcatore, i suoi gol hanno avuto un valore. Per noi è importante, se arriveranno offerte saranno prese in considerazione, questo vale per lui così come per gli altri calciatori, altrimenti sono sicuro che ci darà il suo contributo per raggiungere la salvezza. Obiettivi di mercato? Stiamo cercando di definire le situazioni di Petkovic e Matos in queste ore, sono contento. Stiamo trattando anche un ritorno gradito come quello di Boldor. Per D'Alessandro la situazione è più complicata, Boye è un profilo che seguiamo, ha caratteristiche che possono dare una mano al Verona e il Verona può cercare di dargli un minutaggio maggiore rispetto al Torino, i granata decideranno quale sarà la strategia migliore per valorizzare il suo talento» HellasVerona.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: MATUZALEM da una manata all'arbitro: 12 giornate di squalifica!
Raphael MARTINHO definitivo all'ASCOLI insieme a Simone Andrea GANZ che firma fino al 2021, il BARI ha ceduto anche Leandro GRECO al FOGGIA. I rimpianti di CASSANO che non si rassegna 'Non sono un ex, voglio tornare'... Damiano TOMMASI a Radio 1 'Subito le seconde squadre in Serie C' ma per la sua candidatura a capo della FIGC la Serie A storce il naso mentre si espone Ezio ROSSI via Facebook
RASSEGNA STAMPA + - =
Modena Fc - Maurizio Setti, patron del Verona, ha contattato il Comune
Pubblicato il 13 gennaio 2018
Per tutti i modenesi quelli seguiti alla scomparsa, o meglio, all’omicidio, del Modena Fc sono stati giorni surreali, sospesi tra il dolore per la perdita della squadra della propria città e l’attesa di vedere quali sarebbero state le strade della possibile rinascita. I giorni successivi al 6 novembre sono stati quelli del silenzio, quelli del nuovo anno sono divenuti di speranza, con i primi fortissimi spifferi che arrivano da Piazza Grande. Sono tanti gli imprenditori che hanno manifestato il proprio interesse e se di Amadei, Galassini, Morselli, Luca Toni, Salerno e della cordata samoriniana è già stato scritto, beh, l’ultima richiesta di informazioni al Sindaco è di quelle pesanti. Maurizio Setti, ex socio del Carpi, poi vicepresidente del Bologna e oggi patron dell’Hellas Verona ha infatti fatto arrivare la possibilità a sedersi al tavolo col primo cittadino per discutere della rinascita dei gialli. Che Verona sia piazza passionale, ma anche “pesante” è sotto gli occhi di tutti ed i rumors relativi alla possibile cessione dell’Hellas da parte del proprietario di Manila Grace sono già apparsi sulle testate nazionali. A questo punto al Comune arriva una patata bollente non da poco, l’interesse e i progetti che verranno presentati sono tanti, tanti gli imprenditori, poca la voglia di fare cordate numerose, dunque chi sarà il nuovo patron dei gialli?
FONTE: ParlandoDiSport.it
Hellas Verona: il punto dopo la cessione di Caceres e quella speranza che non deve morire mai
Pubblicato il 09 Gen 2018 - 11:31 autore: Massimiliano Granato
La notizia è ormai storia di ieri. Martin Caceres è un giocatore della Lazio. L’uruguaiano lascia la società gialloblu dopo 14 presenze e 3 reti, l’ultima il 30 dicembre alla Juventus, peraltro sua ex squadra. Certo, qualcuno sperava potesse rimanere qualche altra settimana, ma dimentica che il difensore era già promesso sposo della squadra di Inzaghi già da inizio stagione. Verrebbe da dire: piove sul bagnato, visto che la squadra scaligera (penultima a quota 13)dovrebbe rinforzarsi e non indebolirsi. La rotonda vittoria sul Milan, datata 17 dicembre 2017, aveva illuso i tifosi su una rimonta: invece, dopo questa maiuscola prestazione, sono arrivate tre sconfitte: ad Udine, con la Juventus in casa e a Napoli il 6 gennaio. Certo, avversari di una certa caratura, ma soprattutto alla Dacia Arena la squadra non si è mai vista. Sicuramente c’è molta paura di rivivere la situazione di due anni fa, quando il Verona retrocesse con tre giornate d’anticipo e finì la stagione a 28 punti, a 11 punti dalla salvezza, con sole cinque vittorie in attivo. Bisogna però anche dire che la prima vittoria arrivò nel girone di ritorno e che la squadra era malinconicamente ultima e già abbastanza distante. Paradossalmente, nonostante le sconfitte, la compagine di Pecchia è ancora là, a due punti da Spal e Crotone, sconfitte nell’ultimo turno rispettivamente da Lazio e Milan. Più lontano il Cagliari, che ha 20 punti in classifica. Impresa possibile? Sicuramente, nonostante il calendario non sia troppo benevolo: dopo il Crotone infatti (vero e proprio spareggio salvezza) ci saranno Fiorentina, Roma e Sampdoria, non proprio un trittico incoraggiante. Si sa però, che le partite non si vincono sulla carta e tutto è possibile. Intanto sarà importante battere i calabresi per alimentare le speranze e muovere un pò la classifica. La Spal giocherà ad Udine e quindi è l’occasione per avanzare. Per far questo bisognerà tirar fuori tutta la grinta possibile per lottare fino alla fine. Petkovic del Bologna e Ryder Matos dell’Udinese (vecchia conoscenza viola) sono dei rinforzi di spessore per tentare la scalata. Adesso bisognerà vedere quali altri colpi verranno messi a segno.
FONTE: News.SuperScommesse.it
Hellas Verona, senza investimenti il calcio è possibile
di: Mattia Cagalli - 8 gennaio 2018
Al giorno d’oggi perché un imprenditore dovrebbe entrare nel mondo del calcio? Difficilmente a spingerlo è la passione per questo sport e ancora più arduo è il tifo per la squadra del cuore. Oramai nessun presidente è padrone dei colori del cuore e quindi ci troviamo di fronte a puri e semplici interessi economici.
Inutile girarci attorno, dire che nel mondo del calcio non c’è guadagno è una menzogna che per anni ci hanno raccontato.
Il calcolo è semplice, per i diritti TV una squadra come l’Hellas Verona (con un bacino di utenza di undicimila abbonati circa), guadagna dai venti ai trenta milioni di euro all’anno di massima serie. Questa stagione è la quarta sotto la presidenza di Maurizio Setti.
La retrocessione ha “fruttato” un paracadute di venticinque milioni, introiti ovviamente minori (quindi chi sostiene che quella di due anni fa fu una retrocessione voluta, oltre a capire poco di calcio è anche un cattivo manager) e quindi dal punto di vista finanziario i Gialloblù sono sicuramente virtuosi. Come ha infatti sostenuto il direttore sportivo Filippo Fusco nell’ultima conferenza stampa.
Il problema è che oltre a questo, ha anche affermato che il presidente non è più intenzionato a investire nella squadra.
Decisione condivisibile se si fosse agito diversamente in questi anni. Per poter pianificare l’autogestione o si potenziava davvero il settore giovanile vendendo i frutti del proprio lavoro, in stile Atalanta. Oppure si allargava la rete di talent scout per scovare talenti a costo zero e rivenderli a cifre congrue dopo qualche anno. Come l’Udinese di Pozzo.
Nessuna di queste cose è stata veramente attuata, dato che i due talenti emersi in queste stagioni, Jorginho e Donsah, sono stati venduti praticamente alla prima offerta e a cifre irrisorie.
In questo caso, solo l’affare Iturbe nella gestione Sogliano è rientrato in questa strategia. Sembra quasi che negli anni l’interesse della dirigenza nei confronti della squadra, sia scemato.
Non va comunque dimenticato che quattro anni di serie A fa rientrare Maurizio Sarri tra i presidenti con il maggior numero di anni della massima serie.
Inutile offendersi e sbandierare la grande storia dell’Hellas come continuano a fare certi tifosi e certa stampa, perché a parte il mitico periodo degli anni ottanta, la storia degli Scaligeri è fatta di alti e bassi. Con una maggioranza di questi ultimi.
A questa dirigenza quindi non resterebbe che investire ma se non vi è la possibilità e la volontà, perché insistere e non cedere il club?
Forse perché non ci sono veri potenziali compratori e qui si trovano i veri colpevoli della situazione: gli imprenditori veronesi.
Inutili gli striscioni della curva contro Pecchia e Fusco, loro sono semplici dipendenti che agiscono con le risorse a disposizione.
FONTE: LaVoceDiVenezia.it
7 GEN 2018
LA RESA DEI CONTI
Cortocircuito infinito. Non c’è limite allo sconcerto in questo Verona. Cerci infortunato ma in vacanza alle Maldive – per gentile concessione societaria – con immancabile foto su Istangram e il sorriso rilassato. Non è questione di moralismo e non voglio solleticare inutili populismi, ma quell’immagine stride. La forma in certi casi è sostanza. Pare che lottare per la salvezza qui sia considerato un pranzo di gala.
Dischi rotti (e stonati). Quelli di Fusco. Sarà l’avvicinarsi di Sanremo, sarà che le canzonette danno conforto, ma il ds insiste con la sua nenia preferita: “Caceres ha un contratto con noi fino a giugno 2018”. Lo sanno anche i muri e ciò che più conta Re Lotito, che regna, sovrasta e impera, che Caceres è già alla Lazio. Perché insistere, Fusco?
Masochismo d’ordinanza. Giochi a Napoli, aspetti lo scontro diretto (quasi) decisivo con il Crotone e ti fai espellere con probabile squalifica. Pecchia, al solito tarantolato in panchina (ma a che serve? I giocatori così li agiti…), questo giro ha ecceduto pure con l’arbitro. Nel giorno più sbagliato. Autocontrollo, questo sconosciuto.
Parole vuote. Chissenefrega se “abbiamo tenuto il campo” con Juve e Napoli, o “perso con onore”. Le prestazioni con le grandi, nel momento che perdi, contano fino a un certo punto, dato che queste spesso giocano svogliate e sornione, un po’ al gatto con il topo, consce che il gol prima o poi lo trovano. Sono prestazioni quasi falsate, intangibili. E’ fondamentale l’ordine tattico, il gioco, il ritmo atletico e la concentrazione con le nostre (poche) pari grado o con le avversarie di mezzo. E’ qui che finora abbiamo miseramente fallito.
Parole già scritte. Quelle di Fusco mercoledì in un’inusuale conferenza stampa pre-mercato. Il ds ha messo quasi le mani avanti parlando di “poco budget” e ha invocato l’aiuto dei tifosi (che pure verso la squadra c’è sempre stato e comunque certi appelli sono fastidiosi) e pure dei giornalisti (non ho mai letto in nessun manuale deontologico che i giornalisti devono aiutare, so che devono informare, raccontare e analizzare con obiettività e capacità critica, ma aiutare mi è sfuggito). Ha lasciato intendere che confida nel calendario (e su questo può anche aver ragione) e ha ammesso che servono tre-quattro rinforzi. Sono arrivati Matos (serviva un’altra mezza punta che ne abbiamo già 5-6 in organico?) e Petkovic, ariete d’attacco, fisico e discreta velocità, ma poca confidenza con la porta e soprattutto con la serie A. E’ chiaro che stiamo parlando di scommesse (speriamo indovinate). Servirebbero anche un centrale di difesa e un terzino sinistro, ipotesi quest’ultima scartata da Fusco, per il quale lì siamo a posto (contento lui). Disco rotto su Caceres a parte, ho visto un ds più provato del solito e anche un filo più umile. Forse in via Belgio cominciano a rendersi conto degli errori fabbricati in serie da luglio in poi. Chissà. Speriamo non sia troppo tardi.
Resa dei conti. E’ quella con il Crotone dopo la sosta. Non servirà giocare come con la Juve o il Napoli. E’ una partita diversa. Il Verona deve dare un segnale forte e chiaro. La città è con il Verona, indipendentemente da Setti, Fusco e Pecchia. Ed è proprio questo che gli imperatori degli alibi Setti, Fusco e Pecchia non capiscono e non capiranno mai. Loro, non so perché, ne fanno una questione personale.
Francesco Barana
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Assemblea di Lega: Setti a colloquio con Lotito
By Redazione - 10 gennaio 2018
Era il 26 luglio scorso quando all’Assemblea di Lega di Serie A Setti e Lotito concludevano in pochi minuti l’affare Caceres.
Oggi, 10 gennaio, è andata in scena a Milano una nuova Assemblea in vista delle elezioni in Figc. Sicuramente Setti e Lotito si sono incontrati di nuovo. Chissà se saranno riusciti a chiudere definitivamente l’affare, magari con una contropartita favorevole al Verona, dopo che i gialloblù hanno tesserato da extracomunitario, ristabilito, valorizzato e poi regalato alla Lazio un campione come Caceres.
D.Con.
Bastano 5 milioni per salvarsi?
By Redazione - 10 gennaio 2018
Fa scalpore il probabile investimento di 5 milioni di euro da parte della Spal per l’acquisto di Kurtic. Premesso che lo sloveno non vale i denari proposti e la Spal si potrebbe pentire presto di un errore di valutazione, tralasciando l’aspetto tecnico, parliamo del solo aspetto economico.
Ci sono quattro squadre in lotta per non retrocedere e probabilmente resteranno quelle fino alla fine. Da un lato Crotone e Verona che non vogliono spendere un centesimo, che guardano ai bilanci e che pensano molto di più al futuro a lungo termine che all’attualità.
Dall’altro lato Spal e Benevento, due società che vogliono salvarsi subito, anche a costo di rimetterci tanti soldi e certezze per il futuro. I campani hanno appena acquistato un centrale difensivo poco conosciuto, Billong, per 2 milioni di euro; la Spal ne sta invece per investire 5 per una riserva dell’Atalanta. Ricordiamo che appena un anno fa il Benevento ha ricevuto un punto di penalità dovuto al ritardo del pagamento dei contributi Inps e delle ritenute Irpef relative alle mensilità di gennaio e febbraio 2016.
Per questi motivi difficilmente il Verona spenderà 5 milioni di euro in un sol colpo. Per fortuna la salvezza non passa dai soldi spesi e quasi certamente una tra Benevento e Spal (il Verona si augura entrambe) si pentirà degli investimenti fatti senza senno in sede di mercato.
Non scomodiamo il ricordo di Vicenza, Treviso, Ravenna, Triestina, Modena, Mantova, Padova, Rimini, Pisa e chi più ne ha, più ne metta (e stiamo parlando di squadre del ricco Nord Italia), ma misuriamo gli esempi attuali di Atalanta e Chievo. Negli ultimi anni i bergamaschi hanno investito solo soldi entrati dalle innumerevoli ed esagerate cessioni. Non molto distante il club di Campedelli che da anni non investe grandi somme negli acquisti e negli stipendi, addirittura non punta nemmeno sui propri giovani e preferisce acquistare vecchie volpi o giocatori già pronti, scartati da altre società.
Mettiamola sui numeri. Chievo 2017/18. Cessioni: Inglese 10 milioni, Mpoku 1.8, Provedel 1.2, Kupisz 0.7, Ekuban 0.56, Pucino 0.5, Calderoni 0.5. Acquisti: Garritano 1 milione, Rodriguez 0.5, Valjent 0.5, Jaroszynski 0.4, Tomovic 0.3, Rigione 0.2, Gaudino 0.05. (Fonte transfermarkt).
Attivo di oltre 12 milioni di euro! La super Atalanta da queste ultime due stagioni ha un attivo dal mercato di circa 63 milioni di euro!
In Italia è difficile trovare chi investe del proprio. Oggigiorno o ci sono grossi finanziatori stranieri (Roma, Inter, Milan), o famiglie potenti (Juve, Napoli e Sassuolo), o altrimenti tutto arriva dalle plusvalenze di mercato (Lazio, Fiorentina, Atalanta, Udinese, Chievo…).
Sognare, o semplicemente pensare, ad un Setti che investe nel Verona è utopia, ma non perchè è Setti, ma perché è così che funziona il sistema calcio italiano. A fronte di una dozzina di squadre che reggono l’urto e hanno risultati sportivi ed economici di buon livello, ce se ne sono decine e decine che falliscono e spariscono per sempre.
Non vogliamo difendere l’immobilismo di Setti, ma stiamo solo cercando di capire dove può portare questo calcio. Il presidente e il diesse assicurano che la società è sana, non ha problemi economici e può dormire serena guardando al futuro: se è vero, è una cosa molto rara in Italia. Chiedere al Milan se vede un futuro così roseo.
I risultati del Verona purtroppo non vanno di pari passo, ma l’obiettivo dichiarato da giugno scorso è la salvezza, nessuno ha mai parlato di Europa. Manca un intero girone, l’obiettivo è a soli 2 punti (più per demeriti altrui, ma poco importa) e molti giovani iniziano ad avere pure mercato. Se qualcuno sogna il Barcellona, può cambiare tranquillamente città. Questa è la realtà e stavolta nemmeno tanto nascosta, anzi mai come quest’anno Setti, Barresi e Fusco sono stati tanto chiari: niente soldi, modello Crotone, valorizzazione dei giovani. Per arrivare a modelli come Chievo o Atalanta, è necessario passare da stagioni di sacrificio. Per arrivare a modelli come Vicenza e Modena, si fa molto prima!
Nel frattempo andatelo voi a dire alla Spal che, se retrocede, non ha un paracadute e ha un contratto di 2 milioni di euro netti da dare a Borriello…
D.Con.
Imbarazzo Caceres
By Redazione - 8 gennaio 2018
Fusco aveva assicurato che si sarebbe incontrato con Caceres e il suo agente dopo la sfida con il Napoli per parlare del futuro del difensore.
Considerando che il day after Napoli è stato domenica e che oggi la Lazio ha bellamente ufficializzato l’approdo dell’uruguaiano in biancoceleste, o l’incontro di cui parlava Fusco è avvenuto sul treno di ritorno dalla Campania (ambiente sereno e mente molto fredda), oppure era tutto già deciso dal 31 luglio scorso, come hanno detto tutti i giornalisti e la società laziale.
Rimane il dispiacere per aver perso il miglior difensore in rosa e l’imbarazzo per come Fusco abbia voluto gestire la cessione, tenendo segreto un affare che non era segreto a nessuno. Senza capire veramente il perchè.
D.Con.
FONTE: HellasNews.it
Bonato: “Bessa può fare meglio a Firenze che a Verona”
gennaio 12, 2018
“Bessa è un giocatore che ha fatto benissimo. Per le sue caratteristiche credo che possa fare addirittura meglio in una piazza come Firenze rispetto a Verona, dove le aspettative sono inferiori”. Queste le dichiarazioni a TMW dell’ex direttore sportivo dell’Hellas Verona, Nereo Bonato.
Pranzo in Lega per il presidente Setti in compagnia di Lotito e Preziosi
gennaio 10, 2018
Il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, è arrivato poco prima delle ore 13 in via Rossellini dove è in programma la riunione, nel primo pomeriggio, della Lega Serie A in vista delle elezioni della FIGC. Il numero uno di via Belgio ha pranzato in compagnia dei colleghi di Lazio e Genoa. Presente anche l’ex gialloblù, Gardini.
Bilancio Hellas Verona, la Serie B si chiude con una perdita di 217.000 euro
gennaio 10, 2018
Il bilancio d’esercizio dell’Hellas Verona FC è pubblico e da oggi è disponibile con una spesa di lieve entità su diversi siti internet (Registro imprese ad es.), e pareggiamo in extremis il derby con il Chievo il cui bilancio è disponibile da ieri. L’esercizio chiuso al 30 giugno 2017, approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 6 dicembre 2017, relativo alla quinta stagione di Setti alla Presidenza del Verona, vede un risultato negativo di Euro 216.684, grazie al paracadute di Euro 25 milioni. Le plusvalenze dell’esercizio ammontano complessivamente ad Euro 6.047 migliaia (Euro 4.376 migliaia relativamente a Gollini, Euro 1.250 migliaia per Helander, Euro 421 migliaia per altri giocatori) a cui vanno sommati ricavi per prestiti per Euro 1.389 migliaia (Euro 1.000 per Helander sempre al Bologna). Le minusvalenze ammontano complessivamente ad Euro 473 migliaia (principalmente riferibili a Lazaros). Il costo del personale ammonta complessivamente ad Euro 21,6 milioni di cui Euro 20,9 milioni per tesserati. Tra gli altri oneri, il contributo promozione che il Verona dovrà versare nel 2018-2019 a favore della Lega Serie B. Considerando tale onere i contributi netti ricevuti dalla Leghe ammontano a Euro 22 milioni. La gestione economica appare pertanto tutto sommato essere in equilibrio anche se fondamentale è l’apporto di paracadute e plusvalenze, che hanno permesso di mantenere in B una rosa, tutto sommato costosa per la categoria. Anche dal punto di vista patrimoniale la Società appare essere in equilibrio, certo senza avere grandi risorse da spendere per investimenti, ma quanto meno ha una situazione in ordine con il fisco (debito per circa Euro 500 migliaia a fronte di debiti tributari milionari di altre realtà calcistiche anche della zona). I debiti verso il personale ammontano a Euro 5,2 milioni ma si riferiscono alla retribuzione del mese di giugno 2017 oltre ai premi maturati che risultano essere pagati alla data di redazione del bilancio secondo le scadenze fissate dalla normativa federale. Anche la posizione verso il Comune di Verona migliora nel senso che il Verona si è fatto carico di oneri straordinari per circa 1 milione di Euro a fronte di un debito che al 30 giugno 2017 ammonta ad Euro 2,1 milioni. Non vi sono debiti verso le Banche. Vi sono debiti verso altri finanziatori per Euro 10,4 milioni, relativamente ad anticipi diritti televisivi 2017-2018 per Euro 5 milioni, anticipo campagna acquisti per Euro 2,6 milioni e anticipo seconda rata cessione Gollini per Euro 2,2 milioni. Il valore netto contabile dei cartellini dei giocatori è pari ad Euro 8,9 milioni (Euro 13,6 milioni nel 2016). I principali valori si riferiscono a Euro 2,4 milioni (Viviani, ceduto poi in estate), Euro 2,1milioni (il giovane Franchetti), Euro 1 milione per Bessa. Nell’anno non sono stati fatti versamenti dall’azionista, per cui la gestione 2016-2017 si è autofinanziata. Nella relazione sulla gestione si da informazione che nel mercato estivo dopo il 30 giugno 2017 è emersa una plusvalenza di Euro 300 migliaia circa dalla cessione di Siligardi, Si da inoltre informazione di una verifica iniziata a luglio 2017 della Guardia di Finanza di Verona su incarico della Procura della Repubblica di Modena avente ad oggetto l’attività di agenti FIFA nell’ambito dei rapporti contrattuali con gli sportivi professionali. Abbiamo dato una prima veloce lettura e ci riserviamo ulteriori approfondimenti del bilancio al 30 giugno 2017. Ne emerge tutto sommato, come ribadito in recenti interviste, come la società sia tutto sommato in equilibrio. Ora serve eventualmente cercare di essere un po’ più in equilibrio per poter fare degli investimenti che permettano un sereno e duraturo futuro. E la permanenza in A aiuterebbe sicuramente. Un’ultima considerazione rivolta all’Amministratore Unico Maurizio Setti. Per favore, mettete questi dati a disposizione del pubblico e dei media in modo trasparente. Non costa nulla e sareste tra le pochissime società a farlo. Di seguito si riporta un sunto dei risultati economici del Verona durante la gestione Setti. Fonte: Verona Col Cuore
Giudice Sportivo, Bessa squalificato, Romulo entra in diffida
gennaio 9, 2018
Al San Paolo di Napoli, Daniel Bessa ha rimediato la quinta ammonizione e contro il Crotone, alla ripresa del campionato domenica 21 gennaio, non sarà quindi a disposizione di Pecchia. Entra in diffida invece il jolly gialloblù Romulo, a Napoli quarto cartellino giallo per l’ex Fiorentina.
Giudice Sportivo, ammonizione con diffida per Pecchia
gennaio 9, 2018
Ammonizione con diffida per l’allenatore dell’Hellas Verona, Fabio Pecchia. È questa la decisione del Giudice Sportivo “per avere, al 22° del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica ed in seguito, alla notifica del provvedimento di allontanamento, assunto un atteggiamento polemico; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”. Solo ammonizione invece per il preparatore dei portiere dell’Hellas Verona, Valerio Visconti “per avere, al 22° del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale, alzandosi della panchina aggiuntiva; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”.
Giudice Sportivo, squalificato per una giornata il vice allenatore Corrent
gennaio 9, 2018
Il Giudice Sportivo ha squalificato per una giornata il vice allenatore dell’Hellas Verona, Nicola Corrent “per avere, al 22° del secondo tempo, contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica ed in seguito, uscendo dal terreno di giuoco, assunto un atteggiamento provocatorio nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”.
Bruno Zuculini: “Crediamo alla salvezza. Non mi pesa saltare le vacanze. I tifosi dell’Hellas Verona meritano rispetto”
gennaio 9, 2018
“Niente vacanze. Siamo rimasti qua a lavorare. Noi ci crediamo alla salvezza. Siamo professionisti ma in molti danno qualcosa in piu` per la maglia e per questa citta` meravigliosa. Con mio fratello siamo stati i primi ad andare verso i nostri tifosi a Napoli. Sono coraggiosi e vogliono bene al Verona. Non mi pesa saltare la vacanza – ha dichiarato a L’Arena Bruno Zuculini – Non siamo stupidi, sappiamo quali difficolta` abbiamo ma ci sono ancora diciotto partite e la strada e` lunga. A Napoli non ho giocato ed ora sto gia` lavorando con altri ragazzi. Tutti ci credono qui a Peschiera. Siamo uniti. Il capodanno l’ho trascorso a Verona con mio fratello Franco e i nostri genitori Marcelo e Viviana. Sono arrivati dall’Argentina. Abbiamo mangiato carne, senza esagerare. Loro sono felici di saperci insieme, nella stessa squadra. Lo sapevate invece che i miei nonni e parenti erano originari di Bassano del Grappa e di Pordenone. Dove allena Leo Colucci che e` stato il mister di mio fratello quando ha giocato con la Primavera del Bologna. La pausa? Solo due-tre giorni di riposo per pulire la testa, poi venerdì in anticipo tutto il gruppo verrà a lavorare a Peschiera. Siamo uniti – racconta Bruno Zuculini – Il rapporto con Buchel? Con Marcel occupiamo meglio lo spazio. Io son destro e lui e` sinistro. Siamo in sintonia ma ci sono altri giocatori importanti come Fossati, Zaccagni, Valoti, Verde e quel fenomeno di Fares. Lui va come un treno. Ripeto siamo carichi e aspettiamo il Crotone. Sarà una partita molto importante per noi, avendo pareggiato all’andata in Calabria. Noi abbiamo le carte in regola per risalire. Lo faremo proprio iniziando dal Crotone. Ho letto che Pecchia mi avrebbe risparmiato a Napoli perche` ero diffidato. Vi posso dire che non stavo al cento per cento, quindi meglio lavorare ed essere a posto per la ripresa del campionato. La gara di Napoli? Loro sono di un altro pianeta e lotteranno per lo scudetto fino alla fine. Hanno fatto un gol cosi`, diciamo sono stati bravi e fortunati a far blocco, ma ripeto la prestazione la squadra l’ha fatta. Pensiamo al Crotone”.
FONTE: HellasLive.it
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Petkovic, un talento croato che vuole rilanciarsi col Verona
A Bologna poco utilizzato, ma la classe non manca. L’Hellas aspetta il suo contributo
di Raffaele Campo, 12/01/2018, 18:55
Bruno Petkovic, attaccante croato classe ’94, è arrivato all’Hellas, in prestito dal Bologna fino a giugno. Oggi il possente centravanti (192 cm di altezza) ha svolto il primo allenamento coi nuovi compagni.
Nonostante la ancora giovane età, tante sono state le casacche da lui finora indossate: Catania – dove ha svolto anche parte del settore giovanile -, Varese, Reggiana, Entella, Trapani e infine Bologna. Il suo miglior periodo è stato quello trapanese.
Nella stagione 2015/2016 infatti, la squadra di Serse Cosmi, il cui portiere è un certo Nicolas, centra la finale play-off per accedere in Serie A. Fondamentale è in questo lungo e difficile cammino il contributo di Petkovic: oltre ai 7 gol totali, l’attaccante si prende sulle spalle la regia offensiva dell’intera squadra, fornendo assist e giocate molto interessanti. Non a caso diversi club di Serie A iniziano a puntare gli occhi su di lui.
Ad avere la meglio è il Bologna, che dodici mesi fa lo acquista per 1,2 milioni. Tuttavia, l’esperienza in Emilia non è granché positiva: poche gare da titolare e nessun gol. In tutto sono state 22 le presenze coi rossoblù.
Il talento comunque non manca. Starà ora a Pecchia cercare di rilanciarlo.
Foto: Francesco Grigolini – Fotoexpress
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Nicolas, l’agente: “Fa sempre grandi parate, vuole restare al Verona”
Joao Santos: “La salvezza dell’Hellas passa dalla partita contro il Crotone”
di Redazione Hellas1903, 12/01/2018, 16:30
Joao Santos, agente di Nicolas, parla a Tuttomercatoweb in merito alla stagione del portiere del Verona.
“Fa sempre delle grandi parate – dice Santos – la salvezza del Verona passa dalla partita contro il Crotone. Mi auguro che arrivino i tre punti. Il ragazzo ha un contratto lungo con il Verona e vuole giocare per la sua squadra”.
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Salvezza Verona, l’Hellas deve sconfiggere la storia
In passato la rimonta è sempre stata difficile. L’ultima impresa targata Prandelli
di Redazione Hellas1903, 12/01/2018, 08:08
Il Verona per restare in A dovrà completare la rimonta su chi lo precede in classifica. Attualmente l’Hellas è penultimo e “virtualmente” in B.
In passato l’impresa non è stata agevole da compiere. Soltanto in tre occasioni i gialloblù sono riusciti a risalire e a salvarsi direttamente.
Nel 1971-72 con Ugo Pozzan in panchina: dopo venti giornate la squadra era terzultima, ma poi ce la fece. Stesso discorso con Giancarlo Cadè nel 1973-74, ma poi la retrocessione fu causata dall’illecito per la telefonata di Saverio Garonzi all’ex gialloblù Sergio Clerici prima della gara con il Napoli.
Infine, fu sensazionale l’Hellas di Cesare Prandelli, nel 1999-2000. Staccato di tre punti dalla soglia della salvezza alla ventesima di campionato, quel Verona ne raccolse 26 in quattordici turni e si salvò trionfalmente.
Anche nel 2000-2001 l’Hellas riuscì a farcela in condizioni analoghe, ma attraverso lo spareggio con la Reggina. I playout non sono più previsti e, visto che ora conta lo scontro diretto, quel Verona, adesso, sarebbe retrocesso, avendo pareggiato per 1-1 e perso 3-0 con la squadra calabrese. Per fortuna dell’Hellas le regole di quei tempi erano diverse.
NEWS
Ryder Matos, velocità e fantasia a servizio del Verona
Buona tecnica e assist-man, il brasiliano è pronto ad aiutare la squadra di Pecchia
di Raffaele Campo, 10/01/2018, 20:42
È arrivata l’ufficialità: Ryder Matos è un nuovo giocatore del Verona.
Per l’esterno offensivo brasiliano classe ’93 si tratta della quarta squadra italiana. A scoprirlo era stato infatti Pantaleo Corvino, che nel 2012 lo aveva portato alla Fiorentina. La sua prima stagione con la prima squadra della “viola” è la 2013/14, al termine della quale raccoglie 36 presenze e 3 gol, tutti realizzati in Europa League.
Due annate più tardi, dopo le esperienze con Cordoba e Palmeiras, Matos approda al Carpi, appena promosso in Serie A. Inizialmente è considerato un titolare inamovibile, e nel rendimento non delude: le azioni offensive degli emiliani partono quasi sempre da lui, e in più è il rigorista della squadra. Ma dopo un buon inizio, con tanto di reti realizzate a Sampdoria e Torino, il giocatore finisce in panchina, specie con il ritorno di Castori alla guida dei biancorossi.
E così a gennaio si trasferisce all’Udinese. In Friuli trova molto poco spazio, in quanto chiuso prima da Thereau e poi da De Paul.
Ora ecco l’occasione gialloblù. Se Matos riuscirà a esprimere al meglio le sue qualità, il Verona avrà trovato un giocatore importante.
VISTO DA NOI
Piccolo Dortmund, grande Crotone
Le speranze di salvarsi del Verona passano per storie opposte
di Lorenzo Fabiano, @lollofab 09/01/2018, 08:05
La distanza che separa Dortmund da Crotone (In mezzo c’è Verona) è di oltre duemila chilometri. Tuttavia nella geografia del pallone il piccolo Scida dista dal maestoso Westfalen Stadion almeno quanto la Terra da Plutone. Maurizio Setti nei suoi primi giorni a Verona, individuò in un incauto e fuorviante slancio di entusiasmo proprio nel Borussia il modello da prendere ad esempio. Gli oltre duemila chilometri devono essere stati percorsi in fretta se solo a qualche anno di distanza da quelle roboanti e ambiziose dichiarazioni siamo scesi dalla Renania Settentrionale fin giù in Magna Grecia. Dalle salsicce all’’nduja, dalla schiumosa birra HB al rosso Cirò, da Marco Reus a Marcello Trotta, diciamo che il passo è stato ben più breve del previsto. Per i tifosi del Verona non dev’essere esercizio di facile assimilazione passare dall’accostamento ai gialloneri della Ruhr a quello ai rossoblù di Calabria. Fin superfluo aggiungere come le battute al vetriolo in merito si sprechino nei bar e sui social. Eppure (voli pindarici di settiana memoria a parte) vi suonerà quantomeno strano come nel più paradossale gioco degli ossimori la Verona calcistica possa in effetti essere ritratta come una piccola Dortmund, ma per poterlo essere debba prima dimostrarsi una grande Crotone.
L’Hellas Verona gode di un bacino di tifosi fuori dal comune nel nostro paese, un oasi nel deserto del desolante panorama offerto dagli stadi italiani. Il cuore della tifoseria sulle sponde dell’Adige batte forte almeno quanto su quelle del Ruhr. L’Hellas è sinonimo di identità, tradizione, appartenenza, orgoglio. Sono proprio questi i valori che rendono il Borussia un caso unico in Germania, con pochi eguali in Europa. Certo, il paragone tra una città di provincia italiana che ha vinto in tutta la sua ultracentenaria storia uno scudetto, e chi può invece vantare 8 titoli nazionali, 4 Coppe di Germania, 5 Supercoppe di Germania, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, e 1 Coppa Intercontinentale, è a dir poco irriverente, ma la passione che anima e contraddistingue le due tifoserie è la medesima. Da qui l’accostamento: lo zoccolo duro di Verona ha tutte le caratteristiche per potersi ergere a una sorta di piccola Dortmund. E’ la forza centrifuga della base a cementare ed elevare l’ambiente al rango di comunità. Quelle sono le fondamenta su cui la casa dell’Hellas poggia da sempre. Poche sono le dimore del pallone a poter godere in Italia di un simile patrimonio. In questo Dortmund è molto più vicina a noi di quanto si possa credere.
Se dalle gradinate scendiamo in campo, le cose cambiano radicalmente. Non le analogie auspicabili. Alla ventesima giornata del campionato scorso, il Crotone languiva ultimo in classifica con la miseria di 9 punti, staccato di altrettanti dalla quartultima, l’Empoli. La squadra era data per spacciata. Chi la sa lunga, scriveva senza mezzi termini come l’organico fosse del tutto inadeguato per centrare la permanenza in serie A. Idem oggi a Verona. L’allenatore Davide Nicola era perennemente sulla graticola, e a più riprese se ne invocava l’esonero; idem qui per Fabio Pecchia. La società calabrese fece quadrato e sfidò la pubblica opinione nel sancirne la conferma. Dalla ventunesima alla trentottesima giornata, successe che il Crotone mise insieme la bellezza di 25 punti e ottenne una miracolosa salvezza salendo a quota 34. In B precipitò l’Empoli a 32.
Alla pausa natalizia Nicola lo volevano mandar via a calci nel sedere; a giugno per poco non gli fecero erigere un monumento nella piazza centrale della città. Sia mai che la storia non possa avere lo stesso epilogo qui sulle rive dell’Adige. Prendere ad esempio quell’impresa non è uno schiaffo alla nostra storia, ma semmai una pillola di saggio pragmatismo. Nicola ha abbandonato la nave quest’anno, ma la sua popolarità a Crotone non è da meno di quella di Pitagora. Sono le follie del calcio. Destini incrociati: dopo la sosta sarà proprio il Crotone a rendere visita al Bentegodi per uno scontro diretto da dentro o fuori. Appuntamento da non fallire se vogliamo continuare ad alimentare il falò della speranza.
Da qui alla fine auspichiamo quindi per l’Hellas una miscela di piccolo Dortmund in gradinata e grande Crotone Nicoliano in campo. HVR=pcDO+grKR(Nic), ecco allora la formula: senza l’uno nemmeno l’altro. Strano ma vero, la serie A passa da lì. Ecco perché i due modelli ce li prendiamo entrambi e ce li teniamo pure stretti senza arricciare il naso né tantomeno lasciarci andare a facili ironie. Suvvia, per quelle cose lì c’è sempre tempo. Troppo facile dedicarcisi ora lorsignori, troppo facile…
NEWS
Minuti in campo: Nicolas sempre presente, Romulo secondo
Pazzini è il terzo più impiegato tra gli attaccanti, dietro a Verde e Cerci
di Jacopo Michele Bellomi, @jjbellomi 08/01/2018, 15:32
La sosta invernale ha fermato la Serie A, è il momento di analizzare il minutaggio che i giocatori dell’Hellas hanno avuto in questa prima parte del campionato.
Nicolas è il giocatore con più minuti trascorsi in campo, non avendo saltato una sola gara finora disputata. Lo segue a ruota Romulo, anche lui sempre presente, ma subentrato nella partita con la Fiorentina e uscito per infortunio con il Torino.
In difesa il leader è Caracciolo, con 1440 minuti giocati in Serie A, che supera Heurtaux e Caceres. Per quanto riguarda l’attacco, Verde ha mancato solo una partita, mentre Pazzini è terzo, dietro a Cerci, con 880 minuti trascorsi in campo.
PORTIERI:
Nicolas: 1800′ in Serie A (20 partite giocate su 20) – 90′ in Tim Cup (1 partita giocata su 3).
Silvestri: 0′ in Serie A (0/20) – 210′ in Tim Cup (2/3).
Coppola: 0′ in Serie A (0/20).
DIFENSORI:
Caracciolo: 1440′ in Serie A (16/20).
Heurtaux: 1258′ in Serie A (15/20) – 210′ in Tim Cup (2/3).
Caceres: 1.168′ in Serie A (14/20) – 90′ in Tim Cup (1/3).
Souprayen: 976′ in Serie A (13/20) – 300′ in Tim Cup (3/3).
Ferrari: 911′ in Serie A (11/20) – 157′ in Tim Cup (2/3).
Felicioli: 8′ in Serie A (1/20) – 107′ in Tim Cup (2/3).
Bianchetti: 0′ in Serie A (0/20).
CENTROCAMPISTI:
Romulo: 1696′ in Serie A (20/20) – 300′ in Tim Cup (3/3).
Bessa: 1369′ in Serie A (17/20) – 279′ in Tim Cup (3/3).
Bruno Zuculini: 1.157′ in Serie A (15/20) – 132′ in Tim Cup (2/3).
Fares: 1089′ in Serie A (13/20) – 193′ in Tim Cup (3/3).
Buchel: 975′ in Serie A (14/20) – 90′ in Tim Cup (1/3).
Fossati: 665′ in Serie A (9/20) – 210′ in Tim Cup (2/3).
Valoti: 650′ in Serie A (13/20) – 88′ in Tim Cup (2/3).
Zaccagni: 148′ in Serie A (6/20) – 25′ in Tim Cup (1/3).
Calvano: 26′ in Serie A (3/20) – 30′ in Tim Cup (1/3).
Franco Zuculini: 21′ in Serie A (3/20) – 90′ in Tim Cup (1/3).
Laner: 0′ in Serie A (0/20).
ATTACCANTI:
Verde: 1407′ in Serie A (19/20) – 180′ in Tim Cup (3/3).
Cerci: 932′ in Serie A (14/20) – 62′ in Tim Cup (1/3).
Pazzini: 880′ in Serie A (18/20) – 78′ in Tim Cup (1/3).
Kean: 799′ in Serie A (15/20) – 90′ in Tim Cup (1/3).
Lee: 125′ in Serie A (7/20) – 147′ in Tim Cup (2/3).
Bearzotti: 180′ in Serie A (2/20) – 120′ in Tim Cup (1/3).
FONTE: Hellas1903.it
CALCIOMERCATO
Esclusiva: Fares passa con Raiola
13/01/2018 11:47
Al momento è uno dei giocatori del Verona con più mercato. Momo Fares interessa al Napoli e anche alla Juve (che lo sta seguendo come profilo da far crescere, girandolo in prestito ad altre squadre).
L'esterno franco-algerino ora cambia procuratore. Il 21enne, lanciato in Primavera da Pavanel, è stato preso sotto l'ala protettrice da non uno chiunque: è finito sotto la gestione di Mino Raiola, il più importante procuratore italiano che sta già provando a trovare una nuova destinazione per il suo futuro.
FONTE: TGGialloBlu.it
11.01.2018
Arriva Matos, ironia dei tifosi: «Un cecchino...»
Ryder Matos
L'Hellas Verona ha preso in prestito l'attaccante Ryder Santos Pinto Matos dall' Udinese Calcio. È un classe '93 e in Serie A ha giocato oltre 70 gare (con Fiorentinta, Carpi e Udinese) senza mai segnare (ha fatto gol però in Europa League).
Il calciatore sarà a disposizione di mister Fabio Pecchia da sabato Contestualmente il club gialloblù ha comunicato di aver risolto il trasferimento temporaneo delle prestazioni sportive di Carlos Buxton dalla società Paganese Calcio.
Dopo la cessione di Caceres alla Lazio, intanto, Bessa sembra vicino a Samp e Torino, mentre Fusco, dopo Boldor, punta a Petkovic.
CRITICHE SOCIAL
Sulla pagina Facebook dell'Hellas però i commenti dei tifosi alla notizia dell'arrivo di Matos sono perlopiù negativi.
Scrive Piergiorgio: «Fra un mese circa questo ragazzo compie 25 anni. L’ho seguito da quando esordì con la fiorentina nel 2013, e da quel momento ad oggi è maggiore il numero di squadre che ha cambiato rispetto ai goal che ha fatto. Purtroppo non credo esploderà proprio ora nel freddo di Verona. A sto punto era meglio un vecchio volpone d’area a fine carriera mi sa..».
Matteo sottolinea: «Udinese 35 presenze...gol da capogiro ZERO. Un cecchino d'area»
Gianluca fa il paragone con la stagione 2015/2016: « Quattro/cinque acquisti in prestito come due anni fa, nessuno mai schierato fino alla fine del campionato. Tanto come seconda punta il mister preferirà Fares... E intanto i migliori (leggi Pazzini e Bessa) vogliono andarsene perché l'allenatore non li fa giocare o non dove dovrebbero...» .
E infine c'è chi, come Gianni, prova a buttarla sul ridere: «Veronesi tutti Matos...».
FONTE: LArena.it
SETTI: «SETTORE GIOVANILE E STRUTTURE: QUESTO IL FUTURO DEL VERONA»
13/GENNAIO/2018 - 18:20
Verona - Le dichiarazioni del presidente gialloblù Maurizio Setti, rilasciate all'Antistadio in occasione di Hellas Verona-Milan, 15a giornata del campionato Primavera 1 TIM 2017/18.
«La partita? Abbiamo visto una Primavera molto ordinata, che si è difesa bene creando ottime palle gol. L'Antistadio? La società lotta da anni per avere strutture e impianti adeguati, questo luogo è sia bello che funzionale. Stiamo cercando di lavorare al meglio, ciascuno per le proprie competenze e possibilità. Questo può essere l'inizio di un percorso, per avere campi e impianti adatti per far allenare al meglio i nostri ragazzi. Il Settore Giovanile? Società come la nostra devono fare il giusto uso di questa grande risorsa, in questi ultimi sei anni si è cercato di costruire un percorso a lungo termine, che richiede tempo e lavoro quotidiano. Il dovere e il merito di tutti gli addetti ai lavori è fare in modo che i nostri giovani possano crescere e, chissà, un domani debuttare al 'Bentegodi' con la maglia del Verona».
PRIMAVERA 1 TIM: HELLAS VERONA-MILAN 1-0
13/GENNAIO/2018 - 17:15
Verona - Vittoria di prestigio della Primavera gialloblù, che batte il Milan 1-0 al termine di una gara giocata con ordine tattico e grande pazienza, grazie a un gol di Tupta a pochi minuti dalla fine. Il primo tempo scorre senza grandi scossoni, ma con una grande occasione per parte: un palo di Capanni e una grande occasione per Tupta. Nella ripresa il Verona cresce e i cambi si rivelano azzeccati, poi all'88' Danzi effetua un gran tiro respinto dal portiere rossonero, respinta su cui si avventa Tupta che non perdona. Si chiude così nel migliore dei modi il girone di andata: 18 punti e 7 nelle ultime 3 gare.
HELLAS VERONA-MILAN 1-0
Marcatore: 43' st Tupta.
HELLAS VERONA (4-3-1-2): Borghetto; Nigretti, Perazzolo, Baniya, Corradini; Cherubin (dal 36' st Felippe), Danzi, Saveljevs; Stefanec (dal 47' st Toccafondi); Tupta, Fiumicetti (dal 22' st Amayah).
A disposizione: Fontana, Galazzini, Righetti, Dentale, Aloisi.
All.: Porta.
MILAN (3-4-3): Guarnone; Bellodi, El Hilali, Gabbia; Llamas, Murati, Pobega, Negri; Dias, Tsadjout, Capanni.
A disposizione: Soncin, Merletti, Campeol, Torchio, Bargiel, Sinani, Brescianini, Forte, Finessi, Larsen, Sanchez.
All.: Lupi.
Arbitro: Donda di Cormons.
Assistenti: Miniutti di Maniago e Montanari di Ancona.
NOTE. Ammoniti: Baniya, Negri, Murati.
NAZIONALI: ANCHE GLI UNDER 16 CALABRESE E UDOGIE TORNANO DAL 'TORNEO DEI GIRONI'
11/GENNAIO/2018 - 15:45
Verona - Dopo i Primavera Corradini e Perazzolo, anche gli Under 16 gialloblù Bernardo Calabrese e Udogie Iyenoma Destiny hanno concluso il 'Torneo dei Gironi' a Coverciano. La competizione si è svolta sulla falsariga di quella disputata da sabato 6 a lunedì 8 gennaio dagli Under 18, anche se con partite della durata di 70': i ragazzi sono stati suddivisi in tre squadre (Selezione A, B, e Nazionale U16), guidate rispettivamente dai CT Patrizia Panico, Massimo Mutarelli e Daniele Zoratto.
Nella prima giornata la Selezione A, nella quale hanno giocato i difensori gialloblù, ha sconfitto per 4-1 la Selezione B; entrambi i giovani giocatori del Verona sono scesi in campo per una frazione di gara, Udogie nel primo tempo mentre Calabrese nel secondo.
Il giorno successivo si sono affrontate la Nazionale Under 16 e la Selezione B: la gara si è conclusa con la vittoria della Nazionale U16 per 3-1 ai calci di rigore, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari. La finale, giocata oggi, ha visto prevalere la Nazionale sulla Selezione A per 5-2; anche in questo caso i gialloblù hanno disputato un tempo a testa, con Calabrese che è sceso in campo per la prima frazione e Udogie per la seconda parte della sfida.
Martedì 9 Gennaio
SELEZIONE A U16-SELEZIONE B U16 4-1
Mercoledì 10 Gennaio
ITALIA U16-SELEZIONE B U16 1-1
Giovedì 11 Gennaio
ITALIA U16-SELEZIONE A U16 5-2
CLASSIFICA
1° Italia U16 - 5 punti
2° Selezione A U16 - 3 punti
3° Selezione B U16 - 1 punto
Dopo questa bella esperienza, i giovani difensori faranno rientro a Verona nelle prossime ore, per mettersi a disposizione di mister Andrea Vitali.
FUSCO A SPORTITALIA: «BESSA NON CI HA CHIESTO LA CESSIONE. E SU CACERES...»
09/GENNAIO/2018 - 18:30
Verona - Le principali dichiarazioni del Direttore Sportivo gialloblù Filippo Fusco, intervenuto durante la trasmissione 'Calciomercato Live' di Sportitalia.
«Bessa ha chiesto la cessione? Assolutamente no. Per noi è un calciatore importante, lo è da quando è arrivato e l'abbiamo messo nelle migliori condizioni per poter esprimere il suo talento. Se dovessero arrivare delle offerte le valuteremo ma non abbiamo intenzione di cederlo, si è espresso in maniera eccellente in questi due anni al di là di qualche breve periodo di appannamento ed è un patrimonio da recuperare per il calcio italiano. Caceres? Abbiamo preso il calciatore facendogli firmare un contratto di un anno, si è messo a disposizione del Verona e ha dimostrato di essere un campione ritrovato. La Lazio ha fatto un'offerta al calciatore, la decisione finale spettava a lui. Con molto rispetto, essendo in scadenza, ci ha riferito di aver preso in considerazione la destinazione e la Lazio ci ha contattati per perfezionare il trasferimento il giorno dopo. Se fosse rimasto fino alla fine del campionato ci avrebbe fatto piacere. Pazzini? E' stato un protagonista assoluto lo scorso anno, ha fatto più di cento gol in carriera in Serie A. E' uno straordinario marcatore, i suoi gol hanno avuto un valore. Per noi è importante, se arriveranno offerte saranno prese in considerazione, questo vale per lui così come per gli altri calciatori, altrimenti sono sicuro che ci darà il suo contributo per raggiungere la salvezza. Obiettivi di mercato? Stiamo cercando di definire le situazioni di Petkovic e Matos in queste ore, sono contento. Stiamo trattando anche un ritorno gradito come quello di Boldor. Per D'Alessandro la situazione è più complicata, Boye è un profilo che seguiamo, ha caratteristiche che possono dare una mano al Verona e il Verona può cercare di dargli un minutaggio maggiore rispetto al Torino, i granata decideranno quale sarà la strategia migliore per valorizzare il suo talento».
A PESCHIERA PROSEGUE IL RECUPERO DEGLI INFORTUNATI
08/GENNAIO/2018 - 20:00
Peschiera - Si allenano a Peschiera i calciatori che stanno proseguendo il percorso di recupero dai propri infortuni. E' rientrato dal permesso concordato dalla società Alessio Cerci che, insieme a Bruno Zuculini, ha svolto terapie e lavoro di forza in palestra. Corsa sul campo forza in palestra per Kumbulla e Zaccagni, lavoro in palestra anche per Franco Zuculini che ha effettuato cambi di direzione e forza funzionale. Le sedute proseguiranno per tutta la settimana.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: MATUZALEM da una manata all'arbitro: 12 giornate di squalifica!
Raphael MARTINHO definitivo all'ASCOLI insieme a Simone Andrea GANZ che firma fino al 2021, il BARI ha ceduto anche Leandro GRECO al FOGGIA. I rimpianti di CASSANO che non si rassegna 'Non sono un ex, voglio tornare'... Damiano TOMMASI a Radio 1 'Subito le seconde squadre in Serie C' ma per la sua candidatura a capo della FIGC la Serie A storce il naso mentre si espone Ezio ROSSI via Facebook
Cassano è pronto: «Non sono un ex, voglio tornare»
Antonio Cassano non si sente un ex calciatore: dopo l’addio al Verona si è allenato e ora manda un messaggio di calciomercato. Le ultime notizie e le dichiarazioni
Di Gianmarco Lotti - 13 gennaio 2018
© foto www.imagephotoagency.it
Sono passati solo pochi mesi dalla firma di Antonio Cassano con il Verona. Il giocatore pugliese ha poi risolto il contratto con l’Hellas e adesso è svincolato. Su di lui squadre francesi, belghe e cinesi ma vuole restare in Italia. Il Benevento ci pensa, ma Fantantonio preferirebbe rimanere vicino a Genova. Virtus Entella, Parma, Spal e Sassuolo sono altre possibilità. Dalle sue parole emerge la volontà di tornare a giocare.
«Non sono un ex e sono pronto a tornare. Sono convinto di poter vincere la mia ultima sfida. Non ho mai avuto un infortunio importante in carriera e posso dare ancora tanto al calcio. Sono pronto, peso ottantacinque chili come quando ero alla Sampdoria» è quanto ha detto Cassano, stando all’edizione de La Gazzetta dello Sport di oggi. Si attendono solamente novità dal calciomercato.
FONTE: CalcioNews24.com
EX VERONA
Ex Verona, follia Matuzalem: manata all’arbitro e 12 turni di stop
L’ex centrocampista gialloblù perde la testa. Per lui una sanzione pesantissima
di Redazione Hellas1903, 11/01/2018, 18:49
Follia che costa cara quella di Matuzalem, ex centrocampista del Verona che oggi gioca in D nel Monterosi. Il giocatore ha colpito con una manata l’arbitro, cercando di togliergli il cartellino rosso a lui indirizzato dalle mani, il tutto mentre lo ricopriva di insulti. Il gesto, avvenuto nel corso del derby di Serie D laziale tra Monterosi e Flaminia Civita, è costato 12 giornate di squalifica al brasiliano.
La sanzione non è stata apprezzata dalla società, che un comunicato stampa riporta: “Reputando il gesto compiuto scorretto e in violazione del codice etico della società, il Monterosi Fc comunica che verrà inflitta una multa al proprio tesserato ma si riserva, altresì, di presentare ricorso avverso alla squalifica del calciatore, ritenendo, comunque, la sanzione inflitta al calciatore sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti accaduti”.
FONTE: Hellas1903.it
Greco è rossonero
08-01-2018 | Area Comunicazione Foggia Calcio
Il Foggia Calcio comunica di aver acquisito a titolo temporaneo dal FC Bari 1908 le prestazioni sportive del centrocampista Leandro Greco. Romano, nato il 19 luglio del 1986, Greco ha all’attivo 221 presenze tra i professionisti distribuiti tra serie A – 162, comprese 24 presenze nel massimo campionato greco con l’Olympiacos con il quale ha conquistato scudetto e Coppa di Grecia - Serie B, 45, e Lega Pro, 14. C’è anche la UEFA Champions League nella sua carriera con 9 presenze collezionate con le maglie della Roma, 3 presenze e 1 gol, e dell’Olympiacos, 6 presenze e 1 gol. Otto i gol in carriera, 5 in A (Livorno e Verona), 2 in C e 1 in B sempre con gli scaligeri.
“Sono entusiasta della firma con il Foggia, ho una incredibile voglia di ricominciare e sono contentissimo di farlo in una piazza così importante”. È il desiderio di ripartire che si percepisce subito dalle prime parole in rossonero di Leandro Greco, un desiderio amplificato dalla scelta di giocare con il club dauno: “Sono felicissimo di ripartire da una piazza che fa bel calcio, ed è motivo di orgoglio pensare che abbiano scelto me, non vedo l’ora di dare ai tifosi del Foggia tante soddisfazioni”.
FONTE: FoggiaCalcio.com
Un altro rinforzo per l’Ascoli: Ganz fino al 2021 più opzione per un ulteriore anno.
09 January 2018
L'Ascoli Picchio FC 1898 S.p.A. comunica l'acquisizione a titolo definitivo dal Pescara Calcio dell'attaccante Simoneandrea Ganz. Questa mattina, presso la sede sociale di Corso Vittorio Emanuele, ha sottoscritto il contratto che lo legherà all'Ascoli fino al 30 giugno 2021 con opzione per un ulteriore anno.
Nato a Genova il 21 settembre 1993, Ganz è cresciuto nelle giovanili del Milan prima di esplodere con la maglia del Como, squadra che nella s.s. 2014/15 ha guidato dalla C alla Serie B grazie alle sue 11 reti e 4 assist in campionato e ai 4 gol messi a segno nei 5 match playoff. La stagione seguente in B, sempre con i comaschi, Ganz realizza 16 reti e 3 assist prima di trasferirsi a Verona dove con l'Hellas nella s.s. 2016/17 mette a segno 4 reti in campionato.
A Simoneandrea, che domani pomeriggio sosterrà il primo allenamento, il benvenuto del Club e l'augurio dei migliori successi con la maglia bianconera.
Il calciatore sarà presentato ufficialmente agli organi di informazione dal Presidente Francesco Bellini quando farà rientro in Italia.
Calciomercato: Raphael Martinho primo rinforzo.
08 January 2018
L'Ascoli Picchio FC 1898 S.p.A. comunica l'acquisizione a titolo definitivo dall' FC Bari 1908 fino al 30 giugno 2018, con rinnovo automatico in caso di permanenza in Serie B, del centrocampista Raphael Martinho Alves de Lima. "Martinho", trent'anni il prossimo 15 aprile, è nato a Campo Grande in Brasile ma ha doppia cittadinanza; va a rinforzare lo scacchiere bianconero con la sua lunga esprienza maturata sui campi di Serie A e B nelle file di Catania, Cesena, Hellas Verona, squadra con cui ha ottenuto la promozione in massima serie, Carpi e infine Bari.
Il calciatore, al quale il Club di Corso Vittorio Emanuele rivolge un caloroso benvenuto, si è aggregato ieri al gruppo per il primo allenamento agli ordini di Mister Cosmi.
FONTE: AscoliPicchio.com
Elezioni Figc: Serie A contro Tommasi. Marotta e Cairo dicono no, Lotito...
del 11 gennaio 2018 alle 09:15
Il prossimo 29 gennaio sono in programma le elezioni per la presidenza della Federcalcio. La Lega Serie A non è convinta dalla candidatura del 'sindacalista' Tommasi: Sibilia (Dilettanti) meglio anche di Gravina (Lega Pro), perché i club vogliono contare sempre di più.
NO, GRAZIE - Nell'Assemblea di ieri a Milano sono stati invitati dai colleghi a farsi avanti il presidente Urbano Cairo del Torino e l'amministratore delegato Beppe Marotta della Juventus. Entrambi hanno rifiutato, anche perché le norme impediscono che il presidente della Figc possa ricoprire altri incarichi o avere ruoli all'interno del mondo del calcio. Diverso il discorso per il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che punta alla vicepresidenza federale. Domani mattina riunione con i tre candidati (Tommasi, Gravina e Sibilia) oltre a Nicchi (arbitri), Ulivieri (allenatori) e Balata (Serie B).
Figc, Tommasi promette: 'Subito le seconde squadre in Serie C'
del 08 gennaio 2018 alle 13:07
Intervenuto ai microfoni di Radio 1, Damiano Tommasi ha iniziato a illustrare i punti del suo programma da candidato presidente della Figc. "Tra le proposte, quella da raggiungere in tempi più brevi è la costituzione delle seconde squadre, le cosiddette squadre B. E' già circolata in qualche documento federale - ha svelato il presidente dell'Aic - l'ipotesi di seconde squadre in sostituzione delle squadre di Lega Pro che non vengono ammesse al campionato. Credo sia uno dei progetti da fare sin da subito, coinvolgendo le società di serie A che sono interessate".
Cassano: 'Ho fatto la fame vera, giocavo per mille lire! Quanti errori al Real, quella volta con Capello...'
del 08 gennaio 2018 alle 11:55
Dai vicoli di Bari vecchia al Santiago Bernabeu, poi la caduta. Antonio Cassano si racconta a Canal Plus, partendo proprio dagli anni più difficili della sua vita: "Fino a 17 anni ho vissuto la fame nel vero senso della parola. Mia madre non lavorava, era casalinga, e guadagnavamo 3-4mila lire al giorno: con quelle dovevamo mangiare. Giocavo per la strada, tra i vicoletti, e naturalmente c’erano le persone più grandi che mi sceglievano, io guardavo chi mi dava mille lire in più o in meno potevo farlo perché ero il più forte di tutti. Non avevo soldi, mai visti nella mia vita: dicevo ‘scegli me, ti faccio vincere’ e ogni giorno giocavo in strada, per guadagnare qualcosina. La mia grande occasione è sempre stata il calcio, all’epoca mi aveva portato a vivacchiare perché per me duemila lire in un più o in meno facevano la differenza".
LA SVOLTA - "Quel Bari-Inter. Avevo 17 anni, era la partita che poteva cambiare la mia vita in tutto e per tutto, farmi diventare ricco, famoso e anche bello. Il calcio fa diventare tutti belli".
REAL MADRID - "Ero nel club migliore della storia, avrei potuto restare a lungo e vincere molto, avrei potuto fare la storia del calcio. Invece ho seguito il mio istinto e ho fatto i miei errori, un allenatore non mi ha fatto giocare, l’ho insultato, ma la mia storia era iniziata bene con il Real. Dovevo sostituire Figo e Owen, due palloni d’oro, il che significava che ero un grande giocatore anche se avevo 23 anni. A Madrid ho incontrato due dei più grandi campioni di tutti i tempi, Zidane e Ronaldo, il fenomeno. Molti avrebbero pagato per giocare in quella formazione. Ma a volte non giocavo e mi lamentavo, un giorno Capello mi ha sostituito e gli ho detto di tutto nel tunnel degli spogliatoi, l’ho insultato in italiano e in spagnolo, senza motivo. Dopo un anno di discussioni con tutti, ho lasciato”. Sarebbe potuto cambiare qualcosa, forse? Sì, la risposta di Fantantonio: “Penso che se nella vita avessi avuto una persona autoritaria a fianco, qualcuno come un padre, questo mi avrebbe messo sulla strada giusta".
FONTE: CalcioMercato.com