L'HELLAS ILLUDE POI LA BEFFA! + - =
La stagione 2009-2010 inizia sotto i migliori auspici: Il patròn MARTINELLI forse non avrà grandissime disponibilità economiche ma di sicuro, aiutato anche dal fidato 'Braccio destro' Benito SICILIANO, ha le idee chiare!
Il nuovo diesse sarà il veronese BONATO autore del 'miracolo SASSUOLO' in un primo momento con l'attuale allenatore del VERONA REMONDINA, a livello societario ritornano come dirigenti due che con i gialloblù sono cresciuti e diventati professionisti del calcio come TERRACIANO e FATTORI, il mercato è condotto come da anni non succedeva: Arriva BERRETTONI a parametro zero che in C1 ha fatto la differenza spesse volte col BASSANO, ESPOSITO il 'cervello' di centrocampo in comproprietà dal SIENA, CANGI e RUSSO che nel GALLIPOLI hanno impressionato e poi ANSELMI, PENSALFINI e SELVA che nel SASSUOLO in cadetteria non trovano spazio dopo essere stati tra gli artefici della Promozione e a Gennaio addirittura Francesco DI GENNARO (bomber a lunghissimo inseguito) e Sam DALLA BONA ex CHELSEA, MILAN e NAPOLI!
Dopo un inizio in sordina l'HELLAS prende il volo battendo la sorprendente TERNANA al 'Bentegodi' in una serata magica conclusa con un assist spericolato di RAFAEL per lo spettacolare contropiede avviato e concluso da FARIAS!
Lo stadio esplode ed il VERONA inizia una cavalcata che sembra inarrestabile e porta gli scaligeri a +7 sulla seconda ad un certo punto del campionato poi un inspegabile rallentamento, i recuperi punto su punto delle inseguitrici fino all'autentica beffa servita a domicilio dal PORTOGRUARO: I lagunari sono promossi in Serie B e, dopo il sofferto esonero di REMONDINA, i gialloblù affidati a VAVASSORI non vanno oltre il primo turno negli spareggi e vengono battuti dal PESCARA; per il VERONA sarà un'altra stagione di infimo calcio in Lega Pro!
Una delusione grandissima per tutti i tifosi ma sopratutto per il primo fra essi quel MARTINELLI che ancora una volta vede il sogno scivolargli tra le mani come sabbia...
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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE + - =
- Mister VAVASSORI supera Gara 1 col RIMINI ma gli scaligeri nulla possono contro il PESCARA che sale meritatamente in cadetteria dopo gli spareggi. Un'ottima stagione dopo anni grigi finisce comunque con un fallimento e, coerentemente con quello che sente, BONATO si dimette dall'incarico di Direttore Sportivo; un altro brutto colpo per Giovanni MARTINELLI che vede il bellissimo giocattolo che aveva costruito sfaldarglisi nelle mani come sabbia al vento!
- La mazzata è durissima per tutti e per il Presidente lo è ancora di più! Tutti pensavano che questo fosse l'anno giusto, ad un certo punto il +7 sulla seconda aveva illuso un po' tutti ma tant'è, dopo un 'consiglio di gabinetto' col braccio destro SICLIANO (che nel frattempo è sempre rimasto dietro le quinte) si decide per l'esonero di REMONDINA contro il volere di BONATO che viene di fatto sfiduciato; alla guida dell'HELLAS arriva il sergente VAVASSORI...
- All'ultima giornata il PORTOGRUARO è in testa al campionato con un punto su VERONA e PESCARA ma i veneziani devono passare dalle 'Forche Caudine' del Bentegodi prima di poter festeggiare: I butèi preparano un accoglienza degna di una finale Champions che purtroppo non servirà! La beffa è servita: Segna tale BOCALON ed i lagunari salgono in Serie B di diritto, ai gialloblù rimangono i playoff da disputarsi in prima battuta col RIMINI
- Tra Febbraio e Marzo l'HELLAS rallenta, 3 punti in 4 partite e quella che sembrava una Promozione in carrozza comincia a traballare pesantemente; il PORTOSUMMAGA arriva all'aggancio, il PESCARA è a due punti, la tifoseria è in fermento e da più parti si chiede la 'testa' di mister REMONDINA nonchè le dimissioni del suo 'complice' BONATO... Il Presidente conferma il tecnico che fino a qui ha condotto bene la squadra e a 3 giornate dalla fine è bagarre in zona promozione con 3 squadre a quota 52!
- SICILIANO se ne va... A metà Febbraio l'Amministratore Delegato Benito SICILIANO si fa da parte in aperto dissidio (pare) con la gestione economica della società del Diggì BONATO; al suo posto si vocifera di un possibile ritorno di 'Ciccio' MASCETTI
- A Gennaio arrivano anche Francesco DI GENNARO e l'ex CHELSEA Sam DALLA BONA! La squadra appare già solida com'è ma il presidente non vuole lasciare nulla al caso per portare il VERONA in Serie B, a Gennaio MARTINELLI parla direttamente col patròn del GALLIPOLI e con 300mila Euro per la comproprietà riesce a portare in Riva all'Adige il tanto agognato bomber (che purtroppo non si rivelerà tale) e poco dopo a Verona atterra un ex stella del calcio in cerca di rilancio come il fortissimo (e 'rotto') Samuele DALLA BONA; il Consigliere Delegato Benito SICILIANO rivela 'Stiamo lavorando tanto, ventiquattr'ore su ventiquattro perchè dietro i successi della squadra c'è la professionalità di tutto il nostro gruppo. L'Hellas è un grande patrimonio I tifosi ci sono sempre più vicini, sono entrati nuovi amici sponsor Ora aspettiamo gli imprenditori'
- Anche Ferdinando CHIAMPAN, patròn dello Scudetto, loda il progetto MARTINELLI 'Può essere la svolta, quella che Verona aspetta da un po'...' poi purtroppo scivola su un possibile ragionamento di fusione col CEO...
- Al giro di boa 2009-2010 il VERONA viaggia col vento in poppa e gran parte del merito va a Giovanni MARTINELLI che con umiltà ha saputo affidarsi a professionisti seri e validi... Nulla sembra poter rimandare il sogno promozione stavolta
- Violenza e razzismo ma è ancora calcio? Tessera del tifoso, ingressi a tornello, divieti di trasferta, sassaiole (come quella subita a Taranto dai tifosi gialloblù), forze dell'ordine in gran numero, fumogeni e lacrimogeni come in una guerriglia, ululati razzisti e cori discriminatori per i quali anche il club scaligero viene multato: Nonostante l'intervento in prima persona del Presidente cambia poco o nulla!
- La squadra parte male poi... Vince di rimonta in una notte magica al 'Bentegodi' contro una TERNANA che arrivava da quattro vittorie consecutive e da li VERONA parte con una galoppata che pare irresistibile, anche Antonio DI GENNARO plaude al gran lavoro di MARTINELLI...
- Rivoluzione in squadra e società... MARTINELLI vuole la Promozione! L'HELLAS per la terza stagione consecutiva in C1 è un vero e proprio affronto e il Presidente vuole riportare la squadra nelle categorie che merita; per far ciò si fa aiutare dal suo braccio destro di sempre SICILIANO e, accanto al nuovo diggì (e insieme diesse) BONATO che con mister REMONDINA ha già lavorato proficuamente al SASSUOLO, chiama 'a casa' gente che il VERONA lo conosce bene: TERRACIANO si occuperà delle giovanili mentre FATTORI farà il 'Team Manager' di una squadra rivoluzionata quasi da cima a fondo, dei 'vecchi' rimarranno solo RAFAEL, CECCARELLI, PUGLIESE e RANTIER mentre i giovani CAMPAGNA e CAMPISI finiranno presto ai margini...
Da Giugno 2009 a Giugno 2010 + - =
BONATO se ne va e l'HELLAS VERONA perde un ottimo diesse al quale in molti appioppano colpe non sue...
Pubblicato da andrea smarso giovedì 17 giugno 2010 11:03
...ADDIO BONATO! Dopo giorni di chiacchiere attorno all'ormai ex diesse ed al suo non proprio 'collaborativo' rapporto con SICILIANO (approposito ma l'ex A.D è dentro o è fuori dai giochi? Un po' di chiarezza, anche in questo senso, non guasterebbe certo da parte dei vertici societari...), dopo che dal SASSUOLO arrivavano voci sempre più insistenti a proposito di un ritorno come digi del diesse che l'estate scorsa aveva portato il neroverdi in Serie B ma sopratutto dopo la grandissima delusione patita da MARTINELLI (e tutti i sostenitori dell'HELLAS) per la mancata promozione ecco che Nereo convoca una conferenza stampa (al ristorante San Marco in città) per sciogliere le riserve ed annunciare che siccome «È venuto a mancare il rapporto di fiducia con la società» lui toglie il disturbo... Certo che anche il patròn dovrà cercare di spiegare come si è arrivati a questo autoesonero visto che, in un'intervista rilasciata il giorno dopo la finale playoff contro il PESCARA, giurava di non sapere assolutamente della situazione di BONATO e che se ne sarebbe occupato nei giorni successivi; delle due una: o l'ex diesse è stato fulminato da un attacco di paranoia oppure non è del tutto vero che il presidente non sapesse niente del suo 'malessere' e se a questo aggiungiamo il non chiaro coinvolgimento di Benito SICILIANO... Beh ci sarebbe da scrivere un film!
Ancora una volta il VERONA subisce una debacle sportiva ed ancora una volta (dopo la 'scandalosa' gestione di cambio societario fra PASTORELLO e ARVEDI del 2006/2007, dopo lo spogliatoio 'spaccato' ancor prima di cominciare nel 2007/2008, dopo il clima non sereno fino a metà stagione 2008/2009 quando MARTINELLI subentrò ad ARVEDI), la sensazione che il 'fallimento' stagionale vada ascritto a motivi extracalcistici, è forte con dubbi ed incertezze che sorgono spontanee:
- Cos'è successo veramente quando SICILIANO ha deciso di 'lasciare' la nave?
- Come mai ad un certo punto la squadra ha cominciato ad essere stanca e... Deconcentrata?
- Quanto ha influito sullo spogliatoio il rapporto che si è andato logorando fra BONATO-REMONDINA da una parte e MARTINELLI dall'altra?
- SICILIANO se n'è mai veramente andato?
Domande che con ogni probabilità rimarranno senza risposta e intanto l'HELLAS (ed i suoi tifosi) dovranno affrontare il quarto campionato di C1 a meno di imprevedibili quanto vergognosi (sul piano sportivo) ripescaggi.
Il VERONA perde un bravissimo Direttore Sportivo fra le grida d'approvazione di moltissimi pseudo-tifosi che a Luglio 2009 lo osannavano e che sarebbero stati prontissimi, in caso di promozione, a salire con lui sul carro dei vincitori... Così è la vita e così è il calcio: le persone hanno scarsissima riconoscenza e memoria molto corta; basta dar loro un qualsiasi capro espiatorio che d'incanto tutti pensano ad un futuro migliore e più generoso di soddisfazioni tanto chi non c'è (ancora) ha sempre ragione, chissà perchè! Va ricordato che, sul piano teorico, BONATO e la società non hanno fallito avendo promesso il salto di categoria in due stagioni... Certo che c'è modo e modo di mancare degli obiettivi e la non promozione 2009/2010 non può non essere vissuta come un fallimento ma incolpare di tutto un'allenatore (REMONDINA) che per più di tre quarti di stagione ha mantenuto il VERONA in testa alla classifica ed il suo maggiore sponsor (BONATO) vorrebbe dire tacere le responsabilità di chi su di loro aveva autorità (MARTINELLI) finendo per essere perlomeno ingiusti: mandiamo a casa anche il proprietario? Qualcuno (a dire il vero più di qualcuno) vorrebbe anche questo (dando un colpo di spugna a tutto quello che il patròn ha fatto per i gialloblù e salvandoli, di fatto, dal fallimento) ma per favore siamo seri e atteniamoci ai fatti: i fatti sono che un DS deve portare i giocatori migliori al prezzo più basso ed in questo senso BERRETTONI (a parametro zero), DI GENNARO (ad un prezzo molto conveniente) e DALLA BONA sono stati tre autentici colpi, il resto è aria fritta...
FONTE: HellasVerona-BS.BlogSpot.it
REMONDINA ESONERATO IL VERONA A VAVASSORI
Ribaltone >> La sconfitta col Portogruaro ha lasciato il segno: paga il tecnico. Frattura insanabile. La contestazione dei tifosi ha convinto Martinelli a dare una scossa alla squadra. Presente e futuro. Specializzato in playoff, “Va va ” sarà confermato in caso di promozione
Un epilogo amaro
Andrea Spiazzi Verona
Hellas si cambia. A poche ore dalla cocente delusione per la sconfitta col Portogruaro, la società di via Torricelli ha deciso di esonerare Remondina. Al suo posto arriva l’esperto Giovanni Vavassori. Andiamo con ordine, cercando di ripercorrere le frenetiche ore della giornata gialloblù di ieri. Martinelli e Bonato si sono riuniti nel pomeriggio, dopo che il ds aveva già parlato con l’ex allenatore del Cesena sondandone la disponibilità a prendere in mano la squadra per affrontare i playoff e, in caso di risultato positivo, il prossimo anno in Serie B.
La contestazione all’allenatore nel dopo gara di domenica ha creato una frattura insanabile tra tifosi e tecnico e la dirigenza dell’Hellas è corsa ai ripari, per evitare di dover affrontare gli spareggi finali in un clima quantomeno di diffidenza. A pagare il conto per tutti è stato dunque lui, Gian Marco Remondina. I bilanci generali si faranno alla fine dei playoff ma è evidente che la mancata promozione non porta solo la firma del tecnico di Rovato. E i calciatori dove li mettiamo? Ci sarebbe poi da discutere circa la preparazione atletica, con metà squadra arrivata bollita già a marzo, ma non è il momento di fare processi. Il Verona guarda già al 23 del mese, quando si tornerà nella tana del Rimini. Il cambio della guardia, è stato fatto anche con l’intento di affidarsi a un vero “specialista”. Vavassori ha già vinto due playoff di C1, e lo ha fatto in piazze calde. Rovente addirittura quella di Genova quando dopo un esonero tornò è portò i grifoni in B nel 2006.
L’anno dopo vinse gli spareggi ad Avellino. Bergamasco di Arcene, 58 anni, è fermo dal febbraio 2008, quando fu esonerato dal Cesena. Conquistò la credibilità come allenatore proprio agli esordi, quando nel 2000 portò l’Atalanta in serie A dove disputò due brillanti stagioni per essere poi sostituito nel corso della terza. È considerato un sergente di ferro che non usa mezze misure con i giocatori. Forse è proprio quello che ci vuole per dare la scossa ad un ambiente depresso, che rischia ora di piangersi addosso invece che considerare i playoff come la seconda grande occasione. I ragazzi vanno svegliati, e uno come Vavassori può essere in grado di farlo in tempi brevi. Il 23 si va a Rimini che l’Hellas ospiterà poi al Bentegodi il 30. In caso di parità di punteggio tra andata e ritorno si terrà conto della differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità verrà considerata vincente la squadra in miglior posizione di classifica al termine del campionato. Pescara e Reggiana si affronteranno prima in Romagna e poi in Abruzzo. Le vincenti delle due sfide se la giocheranno poi il 6 ed il 13 giugno.
FONTE: DNews.eu
MARTINELLI sulle ragioni del cambio al timone gialloblù: «Dopo il ko col Portogruaro è stato definito un cambio alla guida della prima squadra. La decisione nasce dall'affidabilità garantita da Vavassori, una persona che conosce molto bene la situazione veronese. Le possibilità di promozione si sono assottigliate, ma di certo non molliamo» (HellasVerona.it). A margine della conferenza stampa odierna ha poi rivelato: «Foschi? Per me è solo una foto su un giornale. Non lo conosco e non mi sono mai incontrato con lui. E' un momento di m... ed oggi posso dire di aver sbagliato a non cambiare l'allenatore. Ma solo oggi. Prima non lo avrei fatto. Ma ce la possiamo fare. Il campionato non è finito. Errori ne abbiamo commessi, ci abbiamo messo del nostro. A nessuno piace "sputtanarsi" milioni di euro. Volevamo regalare un sogno alla città, anche per il 25' dello scudetto. Ho pianto per due giorni dopo la gara di domenica»
FONTE: TGGialloBlu.it
09/05/2010 - 19:16
Ceccarelli: "Ripartire nonostante la grande amarezza"
"Se vogliamo salvare questa stagione bisogna vincere i play-off. Volevamo regalare una gioia ai sostenitori, non ci siamo riusciti ma dobbiamo farci forza"
VERONA - Grandissima delusione in casa gialloblù a seguito della sconfitta subìta ad opera del Portogruaro, che ha vanificato le speranze di promozione diretta della squadra di Remondina. A commentare il match, presso la sala stampa del "Bentegodi", Luca Ceccarelli: "Tutta la gente accorsa allo stadio sperava in un altro finale, come noi. Ci abbiamo provato, avendo più occasioni rispetto agli avversari. La squadra ha dato tutto, purtroppo è andata male. Impossibile nascondere la delusione, tiriamo su la testa immediatamente per allontanare gli aspetti negativi, se vogliamo salvare questa stagione bisogna vincere i play-off. Stiamo tutti male, ma è imperativo ricominciare".
"Si tratta di una botta pesante per noi, per i tifosi, per la società, per le persone che lavorano al nostro fianco. Volevamo regalare una gioia ai sostenitori, non ci siamo riusciti ma dobbiamo farci forza. Stando uniti ed andando avanti fino alla fine. Un insieme di cose hanno inciso sul risultato finale, forse avremmo meritato di vincere. Il gol granata, che è valso il successo, è nato da un rimpallo. Fatto emblematico per la giornata odierna. Parlare serve a poco, è fondamentale rimettersi tutti in discussione".
Tra due settimane la formazione scaligera dovrà affrontare il Rimini: "Abbiamo il dente avvelenato, contro di loro non abbiamo raccolto nemmeno un punto in due incontri. Non vediamo l'ora di ritrovarli e batterli".
Ufficio Stampa
09/05/2010 - 19:03
Remondina: "Delusi come tutti i presenti allo stadio"
"Cerchiamo di ritrovare la mentalità giusta, nulla è perso ma l'amarezza è tanta. Quanto fatto prima contava poco, tre punti sarebbero valsi la promozione"
VERONA - Non nasconde la propria amarezza per la sconfitta interna col Portogruaro, che costringe i gialloblù ai play-off, il tecnico Gian Marco Remondina: "La delusione nasce dal fatto che l'ambiente abbia sempre creduto nella vittoria, un risultato alla nostra portata. Nella prima frazione è stata una partita aperta, nella ripresa il gioco è stato a senso unico. Qualche episodio ci è andato male, è stato fatto quando necessario senza centrare l'obiettivo".
Le ambizioni di risalita dell'Hellas Verona passano quindi dagli spareggi-promozione: "Oggi siamo molti amareggiati, come noi tutta la gente presente allo stadio. E' normale sentire una partita che vale la cadetteria, siamo stati imprecisi e forse anche un pò sfortunati. Aspetto principale ora è far passare questa grande amarezza. Il rammarico è dovuto al non aver dato gioia ai tifosi, primo fra tutti il presidente Martinelli".
In vista degli impegni futuri, in programma contro il Rimini, vanno recuperate le energie fisiche e mentali: "A livello atletico la squadra ha speso molto, dando tutto quello che era possibile. Cerchiamo di ritrovare la mentalità giusta, nulla è perso ma l'amarezza è tanta. Quanto fatto prima contava poco, tre punti sarebbero valsi la promozione, inutile recriminare su quanto lasciato per strada".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
HELLAS VERONA 'THE DAY AFTER': REMONDINA in bilico, gialloblù col 30% di possibilità di superare il RIMINI, meno del 20% di essere promossi alla fine.
Pubblicato da andrea smarso lunedì 10 maggio 2010 11:12
DOPO L'AUTENTICA DEBACLE CONTRO IL PORTOGRUARO si rincorrono le voci su di un possibile cambio di panchina, da VAVASSORI a BALDINI, a MADONNA a GUIDOLIN a COLANTUONO (che sarebbe portato nientemeno che da Rino FOSCHI! )... Prossimamente se ne saprà di più, certo che REMONDINA rischia parecchio perchè se è vero che l'allenatore conta si e no per un 20% nelle sorti di un match è vero pure che di responsabilità il mister bresciano ne ha parecchie: cambi cervellotici, formazioni discutibili, bocciature inspiegabili (COMAZZI) ma sopratutto un gioco mai dato ai gialloblù quando, anche vincenti, apparivano confusionari, incerti, mai completamente squadra e legati sempre all'estro dei singoli... Peccato che il gioco del calcio sia un'altra cosa!
PESSIMISMO E FASTIDIO, FRUSTRAZIONE E INCAZZATURA per l'ennesima, enorme delusione da un HELLAS VERONA che proprio sembra non riuscire più a ritrovare la strada maestra e che, a poche giornate dalla fine di un campionato vinto (con 7 punti di vantaggio, una manciata di gare da giocare e la caratura storico-sportiva scaligera era lecito e doveroso gestire comodamente e chiudere i giochi), ha sbracato e s'è fatto recuperare punto dopo punto da avversari forse meno dotati tecnicamente ma certamente più organizzati tatticamente, molto più in palla fisicamente e sicuramente più motivati (è triste ammetterlo ma è così) dal punto di vista della grinta... E ora? Beh... Realisticamente parlando la conquista dei play-off appare del tutto improbabile dal momento che il RIMINI, come abbiamo visto chiaramente alla penultima di campionato (ma anche all'andata al Binti), pare tarantolato e per quanto riguarda il PESCARA meglio non parlarne: da secondi potranno contare sul doppio pareggio oltre alla seconda gara da giocare in casa...
Spero solo che, se C1 dovrà essere anche il prossimo anno, almeno ci si risparmi l'ennesima illusione del superamento del primo turno: sarebbe davvero troppo caricare i 25.000 e oltre presenti allo stadio ieri di un'ennesima beffa, sarebbe proprio il caso di urlare "...PER FAVORE PIETÀ!". La cosa che più fa male, sopratutto durante il 25° anniversario dello scudetto, è sentire che più di qualcuno comincia a disinnamorarsi: «Mai più allo stadio...», «I playoff? Che li giochino da soli...», «Chiedo solo come possono i bambini tornare ad innamorarsi di una squadra come questa!» e via di male in peggio. Ma il tifoso scaligero è così: stufo dopo tanti di 'bocconi amari', piagato e tormentato da illusioni puntualmente disattese da anni a questa parte, beffato e dileggiato in ogni modo eppure sempre presente a sostenere i colori gialloblù; sono pronto a scommetterci comunque vada: se nella prossima stagione non saranno 10.000 gli abbonati saranno 8.000 e comunque sempre di più rispetto all'altra squadra di Verona, perchè l'HELLAS è una fede e... Non può piovere per sempre!
FONTE: HellasVerona-BS.BlogSpot.it
Festa rinviata Dopo la sconfitta con il Portogruaro scatta la contestazione, Martinelli e il sindaco parlano agli ultrà
Delusione Hellas, anche Tosi calma i tifosi
Doveva essere il giorno della festa, è stato quello della delusione e della rabbia. L’Hellas è ancora in corsa per la promozione in serie B, ma la sconfitta interna con ilPortogruaro, maturata proprio agli sgoccioli dell’incontro, la “condanna” al - la roulette dei playoff quando solo pochi mesi fa la stagione sembrava essere indirizzata verso un finale trionfale. E solo ieri i tre punti sarebbero bastati per essere di nuovo in serie B. Al termine del match la rabbia del tifo gialloblù si è riversata contro giocatori e tecnico. I supporter dell’Hellas li hanno attesi all’uscita dal Bentegodi, bloccando di fatto il deflusso dei loro beniamini, oggi contestati. La tensione è stata palpabile, è intervenuta la polizia che ha creato un cordone per separare i tifosi dalla squadra ed evitare che la protesta degenerasse. Sono andati a parlare con alcuni degli ultrà i dirigenti Bonato e FattoFattori, poi il capitano Ceccarelli e Garzon, infine anche il presidente del Verona Martinelli. E con il pubblico ha parlato anche il sindaco Flavio Tosi, presente in tribuna per assistere alla partita che poteva segnare l’uscita dell’Hellas dall’inferno della Lega Pro. Il sindaco ha condiviso la delusione dei tifosi, ma ha raccomandato loro che occorre stare vicini alla squadra in questo momento. In fondo, niente è ancora perduto. M.C.
AL BENTEGODI IL PORTOGRUARO VINCE AL 90’E VOLA IN SERIE B, GIALLOBLÙ COSTRETTI A SPAREGGIARE COL RIMINI
Hellas, che incubo: perde e va ai playoff
Hellas Verona 0 Portogruaro 1
Hellas Verona (4- 3- 3) Rafael; Cangi, Ceccarelli, Massoni (7 1’ Anselmi), Pugliese; Russo, Esposito, Pensalfini; Ciotola (58’ Di Gennaro), Selva, Rantier (55’ Farias). All. Remondina
Portogruaro (4- 4-2) Rossi; Cardin, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; Espinal, Vicente, Puccio (75’ Pondaco); Cunico; Altinier, Marchi (68’ Bocalon). All. Calori
MARCATORE 90’ Bocalon
Lorenzo Montiroli Verona
È finita nel modo peggiore,con le lacrime dei giocatori e la rabbia degli ultras. La partita che doveva riconsegnare la Serie B a l l’Hellas, dopo tre anni nell’inferno della Lega Pro l’ha vinta il Portogruaro. Non è bastato un Bentegodi vestito a festa per trascinare la squadra di Remondina a una vittoria che le avrebbe consentito di scavalcare i veneziani proprio sul filo di lana: dopo una partita giocata in modo contratto, con poche occasioni da gol, i gialloblù trafitti proprio al 90’da una rete di Bocalon, sono stati scavalcati anche dal Pescara (vittorioso per 3-2 sul campo del Real Marcianise) chiudendo la “regular season” al terzo posto. Ora, per centrare la promozione, resta la porta di servizio dei playoff, e il Verona se la vedrà con il Rimini: andata il 23 maggio alle 16 in Romagna, ritorno il 30, alla stessa ora, al Bentegodi. Per salvare una stagione che ha visto gli scaligeri comandare quasi sempre il campionato, serviranno due prestazioni molto diverse da quella di ieri, con Ceccarelli e compagni chiamati a ritrovare una brillantezza che negli ultimitempi sembrano aver perduto. Al cospetto di un Portogruaro che giocava per due risultati su tre, ieri Remondina ha schierato Massoni al centro della difesa al posto di Comazzi, con Pensalfini a centrocampo e Rantier in avanti assieme a Selva e Colombo. Calori, dal canto suo recuperava in extremis Cunico, a supporto della coppia-gol Marchi- Altinier.
L’inizio era stato promettente, con una traversa di Russo (botta dai 20 metri dopo 5’), ma si è capito subito che i veneziani non sarebbero rimasti a guardare: al 15’, infatti, Altinier spaventava Rafael con una girata alta di poco. Sempre nel primo tempo, dopo una discreta occasione fallita da Selva, il Porto pareggiava il conto dei legni con Marchi, il cui fendente dal limite sbatteva sulla schiena di Rafael dopo aver incocciato il montante. Nella ripresa le occasioni migliori sono capitate a Ceccarelli (tap-in al 61’ su cross rasoterra di Cangi, con palla clamorosamente fuori) e a Di Gennaro, che al 68’ incornava un cross di Esposito senza precisione. Il trascorrere dei minuti, però, ha aumentato l’ansia dei padroni di di casa, che proprio al 90’ hanno subito la beffa finale di Bocalon. Deluso, ovviamente, il tecnico Remondina: «Siamo molti amareggiati come la gente presente allo stadio - ha detto -, perché volevamo darequesta gioia ai tifosi e al presidente Martinelli. Nulla è perduto,ma l’amarezza è tanta: purtroppo siamo stati imprecisi e forse anche un pò sfortunati».
FONTE: DNews.it
10/05/2010
Disastro Hellas: pugnalata al cuore per i tifosi gialloblù
LA GRANDE DELUSIONE. Non bastano i venticinquemila del Bentegodi. Il Portogruaro vince e va in B, Verona ai play off. Remondina a rischio, oggi vertice in società per decidere il futuro del tecnico. Esonero vicino?
Verona.
Una pugnalata al cuore per il popolo dell'Hellas. Venticinquemila tifosi gialloblù traditi da una squadra che prima li ha sedotti e poi abbandonati, proprio sul più bello, al momento del lieto fine, quando i due innamorati si scambiano il primo bacio. Non ha fatto nulla per vincere il Portogruaro ma, alla fine, festeggia la serie B. Ha fatto poco per conquistare la promozione l'Hellas, doveva portare a casa i tre punti con la rabbia, con la cattiveria, con il carattere. Un paio di occasioni importanti, un po' di supremazia territoriali, qualche giocata decente. Nulla più. Poche idee, zero fantasia, niente cuore. Le qualità tecniche, se ci sono, non bastano per vincere i campionati. L'esempio più bello arriva proprio dal Portogruaro, un gruppo di onesti calciatori - tolto Cunico nessun giocatore dei veneziani andrebbe in panchina nell'Hellas, dovrebbe accontentarsi della tribuna - stipendi calmierati, un buon cocktail tra veterani di categoria e giovani speranze. Un allenatore capace, coinvolgente, affamato.
Non si può dire la stessa cosa di Gian Marco Remondina. Grande lavoratore, professionista serio, tecnico pignolo e razionale. Troppo spesso schiavo del suo pragmatismo, con schemi preconfezionati e una manovra prevedibile. Riconfermato a tutti i costi da Nereo Bonato - che aveva già lavorato con lui nelle stagioni felici di Sassuolo - l'allenatore non ha mai stabilito un contatto con il popolo gialloblù. Il diesse l'ha sempre difeso ma adesso ha qualche dubbio anche lui. Serve una scossa per affrontare in play off con qualche stimolo in più e oggi è in programma un vertice in società per decidere il futuro del mister. Anche la sfida con il Portogruaro rispecchia fedelmente decine di partite già viste al Bentegodi.
Scelte scontate all'inizio della gara con Massoni al centro della difesa che prende il posto di Comazzi e Anselmi infortunati. Ceccarelli, Cangi e Pugliese completano il pacchetto arretrato, torna il centrocampo tanto caro al tecnico con Esposito in regia, Russo e Pensalfini a sostegno. Tridente offensivo con Selva punto di riferimento centrale, Ciotola a sinistra e Rantier a destra che gioca dal primo minuto per sostituire lo squalificato Berrettoni. Parte meglio l'Hellas, il Portogruaro controlla e quando serve i due «centraloni» Madachi e Siniscalchi si fanno sentire su Selva ma l'arbitro lascia correre.
Al 5' la prima occasione per i gialloblù. Progressione di Russo, gran botta dal limite, palla che sbatte sull'incrocio e torna in campo. Pochi minuti dopo Selva fa partire Ciotola, contatto in area, i gialloblù chiedono il rigore Massa lascia correre. Al quarto d'ora la replica dei veneziani con Altinier che gira da due passi. Alto sopra la traversa. L'exattaccante gialloblù si ripete dopo una decina di minuti, bello il cross di Marchi, splendido il destro al volo, ancora fuori. Riparte il Verona con Ciotola, triangolo con Selva, tocco di destro a due passi da Rossi, il tiro è troppo debole. Alla mezzora brivido in area Hellas, destro di Marchi, palla sul palo, Cunico prova il destro, para Rafael. Grande ritmo da una parte e dall'altra, finisce il primo tempo e il pubblico applaude. Inizia la ripresa, i tecnici non cambiano e la partita non decolla. Remondina toglie Rantier e manda in campo Farias, poi getta nella mischia Di Gennaro per Ciotola. Sono «freschi» danno vivacità alla manovra. al 16' il Verona costruisce l'occasione più ghiotta di tutta la partita. Cross di Cangi dalla destra, Ceccarelli è solo sul secondo palo, la porta è libera, il tiro è da dimenticare. Passano i minuti e il Verona si getta all'assalto, spinto dall'urlo del Bentegodi. Troppa confusione, non si passa. Il pari sembra cosa fatta, un risultato che non accontenta nessuno e favorisce il Pescara che sta vincendo a Marcianise. Il sussulto a due minuti dalla fine. Contrasto di Cunico sulla fascia, palla in mezzo, sul secondo palo spunta Altinier, palla in mezzo al volo. Bocalon è solo e fulmina Rafael.
Il Portogruaro va in serie B, l'Hellas i play off.
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
Lunedì 10 Maggio 2010
Fuori dal Bentegodi scoppia la contestazione contro il mister
Ceccarelli: «Non sparate sull’allenatore». Garzon: «E’ una sconfitta immeritata»
di Gianluca Vighini
VERONA - Fuori è già scoppiata la contestazione. Dentro lo spogliatoio gialloblù un silenzio che non ha bisogno di ulteriori commenti. Il dramma per il ko al Bentegodi, di fronte al pubblico amico, che costringerà l’Hellas ai play off, si sta consumando nell’immediato dopo-gara. In sala stampa arriva Luca Ceccarelli. Il primo pensiero del capitano è per Gian Marco Remondina. «E’ facile intuire che sarà lui sulla graticola dopo questa mancata promozione diretta. Cosa dire sulla sfida con il Portogruaro? Beh, ci abbiamo provato, come sempre. E come in altre occasioni fallite, non abbiamo avuto la fortuna dalla nostra».
Ceccarelli quindi scende nei dettagli: «Dei 90 minuti, almeno 80 li abbiamo passati nella metà campo avversaria. Cos’altro aggiungere? Beh, bisogna ripartire: so che non è facile, ma ora dobbiamo pensare ai play off e vincerli».
E’ il turno di Stefano Garzon (nella foto Novelli), che appare provato: è stato tra quelli colti da disperazione più totale dopo il triplice fischio di chiusura. «Non so cos’abbia in mente la società, però mi auguro di tutto cuore che mister Remondina sia ancora con noi per questi play off». E sul derby col Porto, Garzon sbotta: «Una sconfitta immeritata, visto che la gara l’abbbiamo condotta noi per quasi tutti i 90’. Loro hanno fatto davvero poco, ma il calcio a volte è questo. Non riesco proprio a darmi pace: un ko proprio davanti ai nostri tifosi...». (ass)
Lunedì 10 Maggio 2010
Il Verona domina il derby, ma al 90’ incassa il gol del Portogruaro: ora per la B c’è la lotteria play off
di Matteo Oxilia
VERONA - Ecco fatto. Tirato lo sciacquone su un campionato già vinto a febbrario e che adesso ci si gioca i play off. Passa il Portogruaro, che vince 1-0 con gol al 90’. Incubo. Il peggiore per i tifosi e la società scaligera. Increduli tutti. Fischi, cori per sottolineare la mancanza di carattere della squadra, Remondina che se ne sente di tutti i colori. Ma è il momento, questo di restare uniti perché non è finito. Altinier grida e corre sotto lo spicchio di tribuna dedicato agli ospiti. Esposito piange, i compagni stesi a terra. Rimboccarsi le maniche signori, è lo sport.
Un primo tempo che vola sulle ali del pubblico. Non si sente niente: il fischio dell’arbitro, il sibilo del vento che stringe a sé una sola parola: Hellas. Parte forte il Verona, con Russo che dopo 5 minuti trasforma la traversa in un diapason: gran botta da 27 metri e incrocio pieno. Brividi e vibrazioni. L’Hellas manovra meglio, il Porto ci prova con le ripartenze. Ciotola e Selva salgono in cattedra al 17’, quando propongono alla platea un dai e vai bello, preciso, ficcante: ma sterile. Il Porto non fa grandi cose, eppure spinge un po’ alla volta. E al 31’ pareggia i conti nella gerla: legno anche per Marchi, con un destro da fuori che lascia lì Rafael. Si affievoliscono le luci, per il riposo.
Nella ripresa l’agone aumenta. Remondina inserisce Farias per dare brio e idee. Passa alle due punte, con Di Gennaro e un deludente Selva, mai in partita. Ma il Porto, nei contropiedi, fa male. L’uno contro uno sugli esterni è proprio l’arma in più della tattica gialloblù, che arrivano spesso e volentieri al cross, soprattutto a sinistra, ma non trovano la zucca giusta. E i minuti passano. Quando sono ormai finiti ecco la spaccata vincente di Bocalon, che la mette dentro e manda il Porto in serie B. (ass)
FONTE: Leggo.it
09/05/2010
Forza Hellas, regalati una festa al Bentegodi
CALA IL SIPARIO SUL CAMPIONATO. Trentamila persone allo stadio per spingere Garzon e compagni verso la B. «Niente calcoli, andremo in campo solo per vincere». Remondina dovrà fare i conti con la squalifica di Berrettoni e l'infortunio di Comazzi. In difesa ballottaggio tra Anselmi e Massoni
Ci siamo. Ma speriamo di non esserCi più questa sera. Perchè, anche se il presidente Macalli si ostina a chiamarla Lega Pro, per il popolo dell'Hellas questa è la serie C, la maledetta serie C. Un inferno, una categoria che sta a un passo dai cadetti ma lontana anni luce dal calcio che conta. L'incubo è iniziato tre anni fa, dopo il pareggio in casa con lo Spezia e l'addio alla serie B. Ora il Verona ha la possibilità di fare un passo avanti, di vincere il campionato e centrare la promozione diretta. Altrimenti si apre la roulette dei play off, un mini torneo con quattro squadre al via ma una sola staccherà il biglietto per la cadetteria.
Un rischio che l'Hellas non può e non vuole correre, basta battere il Portogruaro, sorpassare i veneziani e riprendere la vetta del girone, senza pensare più di tanto al risultato del Pescara a Marcianise. Solo uno scandalo da Ufficio Inchieste potrebbe regalare agli abruzzesi una vittoria con sette gol di scarto in terra campana. Adesso però è meglio non fare troppi calcoli.
Garzon e compagni devono pensare solo al Portogruaro, oggi pomeriggio i veneziani dovranno difendere la vetta della classifica conquistata solo una settimana fa dagli assalti del Verona. Non sarà facile perchè anche alla truppa di Calori il pareggio non basta, anche loro devono strappare tre punti per centrare la propmozione in serie B. Se il Pescara vince a Marcianise, il pareggio tra Verona e Portogruaro non servirà a nessuno. «Dobbiamo giocare per vincere - assicura Gian Marco Remondina - tutti i giocatori farebbero la firma per scendere in campo al Bentegodi, per una sfida così». Tensione nello spogliatoio, grande attesa tra i tifosi. I fedelissimi gialloblù hanno «bruciato» i biglietti messi a disposizione dalla società, patron Martinelli è intervenuto in prima persona per aprire anche il parterre, saranno trentamila i tifosi del Verona allo stadio, dicono che ne arriveranno duemila da Portogruaro ma sanno già di essere in netta inferiorità.
«Il nostro pubblico non ha mai tradito - continua il tecnico dell'Hellas - non tradirà neppure questa volta. Il nostro dodicesimo uomo in campo, contiamo anche sui nostri tifosi per fare risultato e centrare l'obiettivo».
Remondina ha convocato diciannove giocatori per l'ultima sfida del campionato. Non c'è Emanuele Berrettoni, squalificato per una giornata dal giudice sportivo, non ce l'ha fatta Alberto Comazzi che non s'è mai allenato in settimana per una lombalgia. È andato in ritiro con la squadra Corrado Colombo, anche se non è ancora al cento per cento dopo la botta alla caviglia. A disposizione anche Fabrizio Anselmi, dopo qualche settimana di stop per una distorsione al ginocchio, potrebbe essere lui il sostituto di Comazzi al centro della difesa ma in settimana ha sempre provato in coppia con Ceccarelli il giovane Massoni. Ha giocato poco ma quando è entrato in campo ha sempre confermato buone capacità e grande determinazione. Dovrebbe essere già tutto deciso in avanti. Selva al centro dell'attacco con Rantier da una parte e Ciotola dall'altra. «Farò le ultime scelte a poche ore dalla partita - conclude - ma ho visto i ragazzi lavorare bene, tutti sono pronti e conoscono l'importanza di questa sfida».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
Imprenditori colpevoli per l'Hellas in Lega Pro
Pochi veronesi hanno creduto nel calcio, eppure sarebbe una grande risorsa
07 mag | CRONACA PAG 04 Duilio Colonna
Clima di tensione in tutta Verona per quella che è stata definita la “partitissima” dell’anno. Hellas– Portogruaro per i veronesi non rappresenta solo lo spareggio tra chi salirà direttamente in Serie B, ma si tratta di un incontro che consentirebbe un ulteriore salto di qualità all’intera città in ogni ambito. Ma ci si interroga sul perché una squadra così sentita e amata dai veronesi languisca in Lega Pro ed il dito è subito puntato contro gli investitori locali.
Certo, il Chievo Verona tiene alto l'onore della città proseguendo positivamente la sua corsa in Serie A, ma, diciamo la verità, i numeri, in termini di tifosi al seguito, e la storia sono tutti dalla parte dell’Hellas. Una squadra che ad una partita di Lega Pro riesce a portare allo stadio 40 mila persone, questo è il dato di pubblico previsto per domenica prossima, dovrebbe giocare in altri palcoscenici, con rispetto per le compagne di campionato.
Sul banco degli imputati, se così si può dire, sembra esserci l’imprenditoria veronese, mai realmente e concretamente vicina all’Hellas. A parte sporadici ed illuminati investitori, e pensiamo a Mazzi oppure a Garonzi, nessun altro si è mai interessato seriamente all’Hellas e, soprattutto, abbia mai messo mano al portafogli. “Non c’è mai stata particolare attenzione del mondo industriale veronese al mondo del calcio, in generale, non perché si parla di Hellas o di qualche altra squadra”, questo il commento dell’ex sindaco Paolo Zanotto, attuale consigliere di minoranza in Comune, cha, quando era il primo cittadino di Verona ha vissuto le retrocessioni dell’Hellas. “Avere una realtà come l’Hellas in Serie C porta la città tutta contare meno - ha concluso Zanotto, - soprattutto pensando a come sarebbe se entrambe le squadre veronesi fossero in Serie A”.
La presenza di due società nella massima serie del calcio italiano è vista da tutti come un’opportunità per la città di Verona e per l’intera provincia. “Con due squadre ai vertici del calcio nazionale – ha auspicato il presidente della Provincia Miozzi - ci potrebbero essere più investimenti in infrastrutture e sul territorio, investimenti che migliorerebbero anche l’afflusso turistico extra calcistico”. Dello stesso avviso anche il capogruppo della Lega Nord al Senato Federico Bricolo: “Sappiamo bene quanto sia importante il calcio in Italia, un Hellas in Serie A sarebbe anche imprenditorialmente più appetibile e potrebbe portare nuovi investitori a Verona”.
Da parte della politica il richiamo al mondo imprenditoriale non è assolutamente velato. E Bricolo incalza: “La città deve credere nel progetto imprenditoriale del presidente Giovanni Martinelli”. Medesimo pensiero per il presidente Miozzi: “Martinelli, una persona che stimo per passione professionalità e serietà, intende coinvolgere partner locali nel progetto Hellas, questo, oltre ad essere un’iniziativa lodevole, consentirebbe al mondo imprenditoriale veronese di mettersi in gioco con una platea prestigiosa com’è quella calcistica, con inevitabile ritorno sul territorio”.
FONTE: VeronaSera.it
Giovedì 06 Maggio 2010
«Hellas, impossibile non vincere»
Patròn Martinelli e l’appuntamento con la B: «Abbiamo qualità per farcela»
di Marco Zorzo
VERONA - La voce roca, il cuore (gialloblù) gonfio di speranza. Giovanni Martinelli, (nella foto Novelli) patròn dell’Hellas ha in testa una sola parola, la seconda dell’alfabeto, la B. Già, tra la promozione e il Verona di mezzo c’è il Portogruaro, che arriva all’appuntamento con un punto di vantaggio. Ma dovrà fare i conti con l’arena del Bentegodi, già esaurito da ieri.
Martinelli, è la settimana più lunga da quando è presidente dell’Hellas, come la sta vivendo?
«Come tutti i veronesi: con tensione. Ma quella giusta e positiva, sono fiducioso».
Contro il Portogruaro si augura di vedere il Verona del secondo tempo a Rimini?
«Guardi, questa squadra ha indubbie qualità: devono essere messe in pratica, anche perché la sfida con il Portogruaro è una finale vera e propria. E dobbiamo sfruttare il fattore-Bentegodi».
Però l’Hellas ha spesso patito la sindrone casalinga...
«Ma stavolta in gioco c’è la promozione diretta. I giocatori non devono aver bisogno di altri stimoli».
Anche perché è già tutto esaurito: il popolo gialloblù ancora una volta ha risposto alla grande.
«Su questo non avevo il minimo dubbio. I nostri tifosi sono semplicemente straordinari. Come sempre».
Pure quelli che a Rimini hanno intonato cori contro il tecnico Remondina facendovi prendere una multa più unica che rara: i 1.500 euro?
«Meglio lasciar perdere...».
Il suo collega Francesco Mio, presidente del Portogruaro non dorme da tre notti per la tensione. E lei come la sta prendendo?
«Beh, se devo dire la verità, è dall’inizio del campionato che non dormo...».
Allora sono parecchi mesi...
«Già, spero di potermi rifare dalla prossima settimana».
Si è già immaginato come finisce Hellas-Portogruaro?
«No, per carità. E sono sincero. D’altronde, abbiamo 5-6 giocatori in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento. Per questo dico: impossibile non vincerla. Soprattutto al Bentegodi».
FONTE: Leggo.it
07/05/2010
Tutti al Bentegodi Si apre il parterre, ancora 4.000 posti
CRESCE L'ATTESA. Solo 48 ore alla gara che deciderà il campionato. Solo cinquecento biglietti venduti a Portogruaro Il club ha chiesto di concedere ai tifosi dell'Hellas anche la Curva Nord ma la Questura ha detto no
Cresce l'attesa per la grande sfida che deciderà la promozione diretta in serie B. Il Portogruaro è primo in classifica, l'Hellas insegue a un punto, se batte i veneziani centra l'obiettivo e torna tra i cadetti. Solo il Pescara potrebbe agganciare i gialloblù in vetta, con una vittoria a Marcianise, ma la differenza reti degli abruzzesi è peggiore rispetto a quella del Verona e dovrebbe segnare più di sette gol senza subirne per superare Garzon e compagni. Oddio, visto cosa succede nel calcio dei Grandi, potrebbe succedere di tutto ma è meglio non perdere la testa fin d'ora in calcoli troppo strani.
L'Hellas deve puntare l'attenzione solo sulla partita con il Portogruaro, senza disperdere energie psicofisiche in congetture articolate, la truppa di Remondina deve sapere che una vittoria può riportare il gruppo in serie B, tutto il resto non conta. In attesa di conoscere il risultato finale, una cosa è certa: ancora una volta il popolo gialloblù ha fatto capure a tutta il mondo del calcio che la passione per l'Hellas non muore mai, nemmeno nell'inferno della Lega Pro o serice C che dir si voglia. Bentegodi già esaurito da giorni per i settori normali - con più di diecimila abbonati e tredicimila biglietti bruciati in pochi giorni - il club di via Torricelli ha chiesto di aprire anche la Curva Nord, solitamente riservata agli ospiti, ai fedelissimi dell'Hellas. Sono più di cinquemila posti gettati praticamente al vento visto che i tifosi del Portogruaro hanno acquistato solo cinquecento biglietti. Bastava spostare i sostenitori veneziani in un altro settore - in parterre, per esempio - e il popolo gialloblù avrebbe avuto a disposizione un settore con buona visibilità. «Non si può fare per questioni di ordine pubblico», ha detto la Questura di Verona e ha rigettato la richiesta dell'Hellas. Quindi i biglietti del settore ospiti saranno acquistabili solo da persone non residenti a Verona e provincia.
Patron Martinelli, in prima persona, s'è mosso allora per far aprire il parterre, un settore che non veniva aperto da anni per partite dell'Hellas. La richiesta è stata accolta e così ci sono altri quattromila tagliandi a disposizione, tremila per il settore ovest, mille per l'est. I biglietti si possono acquistare nei punti vendita del circuito Ticket One al costo di 5 euro più i diritti di prevendit. Il prezzo per gli Under 14 è di 50 centesimi se accompagnati da un adulto. «In poche ore sono stati venduti più di ottocento biglietti - dicono Moris Rigodanze e Nicola Bertaiola, responsabili della biglietteria Hellas - e possiamo prevedere che prima della partita finiranno anche i biglietti di parterre».
Tutti al Bentegodi, dunque. Una città che si stringe alla squadra del cuore per spingerla verso la serie B.
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
HELLAS VERONA punto e a capo! Contro il PORTOGRUARO l'ennesimo bivio, un vero e proprio spareggio, cerchiamo i motivi dell'ottimismo...
Pubblicato da andrea smarso mercoledì 5 maggio 2010 09:17
Si sapeva che a RIMINI sarebbe stata dura sia dentro che fuori dal campo ma la realtà ha messo la freccia e superato la fantasia: prima il 'regalino' di RAFAEL alla compagine romagnola, poi il gran 'jolly' pescato da LONGOBARDI che al volo, con un tiro impossibile, centrava esattamente il sette difeso vanamente dal brasiliano (bravo il centravanti riminese ma non me ne voglia se credo fermamente che un 'numero' del genere non gli riuscirà mai più in carriera...), nel frattempo i tifosi veronesi che la notte prima della partita erano pure stati aggrediti in un pub riminese sono stati poi trattati in maniera maleducata e arrogante dagli addetti agli ingressi dello stadio Neri il giorno della partita ed infine i giornalisti scaligeri riportano addirittura un attacco in tribuna stampa da alcuni energumeni con i colori del RIMINI...
Vero pure che la nostra tifoseria ha purtroppo una recidiva di proporzioni chilometriche in taluni condannabili comportamenti ma è lecito chiedersi cosa sarebbe successo se ad esempio la 'sortita' degli ultrà fosse successa nella tribuna stampa del 'Bentegodi' da parte di gente gialloblù ai danni di media avversari; meglio lasciar perdere e, parlando solo di calcio, concentrarci insieme a tutti i butèi sul 'match dei match' di Domenica prossima: un vero e proprio spareggio (sacrosanto fra l'altro visto l'andamento in campionato) che, a seconda del risultato finale, vedrà promuovere direttamente in Serie B una sola squadra tra VERONA, PORTOGRUARO e PESCARA; un finale assolutamente imprevedibile solo qualche mese fa con l'HELLAS a +7 sulle seconde, il PORTOSUMMAGA che stentava ed il PESCARA che cambiava proprietà ed esonerava l'allenatore CUCCUREDDU...
Acqua passata! Ora la situazione è questa:
- La vincente fra HELLAS VERONA e PORTOGRUARO sarà promossa direttamente a meno, nell'ipotesi che i nostri abbiano la meglio contro i lagunari, il PESCARA non faccia 6 gol più dei gialloblù alla REAL MARCIANISE che Domenica giocherà fra le mura amiche, nel qual caso ad essere promossi saranno gli abruzzesi (che hanno una differenza reti a +13).
- In caso di pareggio al 'Bentegodi' e vittoria esterna del PESCARA sarebbe la formazione di DI FRANCESCO ad essere promossa mentre se il DELFINO non vincesse, a godere sarebbe il PORTOGRUARO.
FONTE: HellasVerona-BS.BlogSpot.it
05/05/2010
Hellas Verona-Portogruaro, molto più di una finale
Un "Bentegodi" completo in ogni ordine di posto dovrà spingere Garzon e compagni verso un successo che varrebbe la promozione
VERONA - La sofferenza è nel DNA di ogni tifoso dell’Hellas. Una stagione che fino a poco tempo fa sembrava chiusa si decide in una sola gara, novanta minuti col fiato sospeso, una sfida da cuori forti.
I ragazzi di Remondina pagano un periodo di scarsa brillantezza culminato con la sconfitta di Marcianise, un ko che ha fatto capire quanto sia relativo il peso del blasone nel calcio in generale, a maggior ragione in Prima Divisione. Proprio per questo l’impegno di domenica col Portogruaro non va sottovalutato. La formazione granata arriva al “Bentegodi” galvanizzata dalla miglior posizione in classifica, ma consapevole di non potersi accontentare del pari, pena la “lotteria” dei play-off in favore di una possibile promozione diretta del Pescara.
Sfida aperta quindi, che Garzon e compagni non possono sbagliare. Perché è un match che tutti vorrebbero giocare, uno di quelli che non ti fa dormire la notte, scaturisce brividi al solo pensiero, che ti fa venir voglia di scendere subito in campo, anche se mancano alcuni giorni dal fischio d’inizio. La squadra scaligera ha un solo risultato a disposizione, la vittoria raggiunta tredici volte in un campionato a tratti dominato, in cui la supremazia era netta. Proprio per questo è giunta l’ora di tirar fuori l’orgoglio, la grinta, la voglia di vincere che tutto il popolo veronese chiede ai suoi.
C’è ancora un credito con la fortuna, maturato il 21 giugno 2007, quando il pari con lo Spezia condannò gli uomini di Ventura alla retrocessione in Serie C. Venticinquemila sostenitori trascinarono la squadra col cuore e con la voce, altrettanti assisteranno alla gara del 9 maggio 2010. Fresche nella memoria le lacrime di quella sera, poi il rigore di Coralli dopo 2’ nella 1° giornata di C1, i play-out da cardiopalma con la Pro Patria, il pari col Venezia che mandò in frantumi le ambizioni di risalita dello scorso anno. E’ ora di riscrivere la storia, invertire la rotta, centrare il successo.
La trepidazione dell’attesa va tramutata in energia, per far sì che ogni centimetro del rettangolo verde sia infuocato di quella passione che dagli spalti viene trasmessa. Lo meritano il presidente Martinelli, la società, Remondina e i suoi ragazzi, i tifosi che in ogni occasione fanno sentire il loro attaccamento, macinando chilometri in lungo e in largo su tutta la penisola. Senza guardare al passato, ma con l’opportunità di decidere il futuro. Con le proprie forza. Perché per il popolo dell’Hellas quella di domenica non è una partita. E’ la partita.
FONTE: HellasVerona.it
...HELLAS VERONA, PORTOSUMMAGA e PESCARA adesso è bagarre per la vetta del girone ed un posto sicuro in Serie B!
Pubblicato da andrea smarso martedì 20 aprile 2010 08:39
...E ADESSO È BAGARRE PER LA VETTA con HELLAS, PORTOSUMMAGA e PESCARA per un posto sicuro in Serie B! Certo che qualche mese fa una situazione così era inimmaginabile ma chi si sarebbe aspettato questo crollo (quasi) verticale del VERONA? Io no di certo e, sperando tanto di sbagliarmi, credo che a questo HELLAS oltre al fiato per lo sprint finale manchi pure quel carattere (che alcuni bollano in maniera riduttiva come fortuna) che ha fatto guadagnare, a tempo scaduto, 4 punti al PORTOSUMMAGA invece di 1 nelle ultime due gare e che ha permesso quasi una rinascita a quel PESCARA bello, eppure in qualche modo incompiuto, che aveva avuto il 'coraggio' di esonerare CUCCUREDDU pur trovandosi in zona playoff... Il 'coraggio' che, a sentir molti, sarebbe mancato fin'ora e mancherebbe ancora al presidente MARTINELLI per togliere mister REMONDINA dal posto di guida della FERRARI gialloblù.
Giornata | VERONA (52) | PORTOSUMMAGA (52) | PESCARA (52) | REGGIANA (46) | TERNANA (46) |
32^ | Taranto | POTENZA | FOGGIA | Spal | MARCIANISE |
33^ | RIMINI | Cosenza | Potenza | PESCINA | Giulianova |
34^ | Portosummaga | VERONA | MARCIANISE | Ternana | REGGIANA |
Ragionamento non privo di logica attualmente ma forse, per il mio modo di vedere le cose, troppo tardivo se venisse messo in atto e addirittura controproducente dal momento che, ammesso e non concesso che le decisioni del tecnico scaligero abbiano influito così negativamente su una squadra fisicamente alla frutta (la controprova non esiste), alla squadra (intesa nel senso più ampio del termine che comprende anche staff tecnico, diesse, eccetera...) verrebbe data quella classica spinta sull'orlo del precipizio: chi ci assicura che di colpo all'HELLAS spuntino le ali e non si sfracelli alla base del precipizio? Beh... Nei panni del patròn non me la sentirei certo di rischiare, tantopiù che, andasse come andasse, MARTINELLI avrebbe molto da perdere e nulla che non potrebbe comunque ottenere alla fine del campionato in una maniera (promozione diretta) o nell'altra (promozione dopo i playoff).
Certo che, comunque finisca il campionato, un interrogativo a livello societario si deve porre perchè il tecnico bresciano, mai completamente amato dalla piazza scaligera, carbone bagnato ne ha messo via parecchio in queste ultime partite con cambi tardivi (vedi FARIAS Domenica scorsa per citare l'esempio più clamoroso) o 'strane insistenze' sia in uomini (vedi PENSALFINI-BERRETTONI sempre in campo dal primo minuto nonostante i molti errori e l'evidente stanchezza accumulata) che in ruoli non propriamente adatti (BERRETTONI trequartista centrale o COLOMBO ala sinistra ad esempio) nonostante abbia a disposizione la migliore panchina della C1!
Chiudo con una considerazione, dopo aver sentito alcuni tifosi che vorrebbero allontanare oltre a REMONDINA anche BONATO: va bene aver la memoria corta (e dalle nostre parti è assodato), va bene la rabbia che farebbe gettar via anche il bambino insieme all'acqua sporca ma òcio butèi perchè un mercato come quello condotto dall'attuale diesse da tempo non si vedeva (BERRETTONI a parametro zero inseguito anche da squadre di Serie B, l'arrivo di RUSSO e COLOMBO, il prestito di ESPOSITO dal SIENA, finendo con DI GENNARO e addirittura DALLA BONA a Gennaio)... Poi se non tutte le ciambelle riescono col buco (DI GENNARO che non segna e DALLA BONA che non gioca per esempio) è un altro problema che non è però imputabile ad uno dei migliori direttori sportivi passati da qua...
Paradosso HELLAS VERONA: Una squadra da record, in corsa per l'agognata promozione eppure duramente contestata...
Pubblicato da andrea smarso mercoledì 14 aprile 2010 11:04
'PARADOSSO' HELLAS VERONA: Mercato estivo come da tempo non se ne vedevano, direttore sportivo osannato dopo i 'colpacci' DI GENNARO e DALLA BONA (cilegina sulla torta se mai la vedremo all'opera), squadra prima in classifica ininterrottamente dalla nona giornata ad oggi, a lungo miglior difesa dei campionati professionistici, record di imbattibilità in trasferta durato più di un anno dal 22° Marzo 2009 (ultima sconfitta lontano dal 'Binti' il 1° Marzo 2009 in occasione di RAVENNA 2-0 VERONA) al 3 Aprile scorso (REAL MARCIANISE 1-0 VERONA) e record porta imbattuta ancora in trasferta dal 26 Aprile 2009 (LEGNANO 5-0 VERONA) al 14 Marzo 2010 (PESCINA VdG 1-1 VERONA) eppure la piazza è in fermento e, dopo una settimana piuttosto turbolenta, è scoppiata la contestazione contro i gialloblù 'rei' di aver ottenuto solo un pareggio contro il PESCARA ma sopratutto di essersi fatti raggiungere in testa alla classifica dal (sorprendente) PORTOSUMMAGA.
Giornata | VERONA (51) | PORTOSUMMAGA (51) | PESCARA (49) | REGGIANA (46) | TERNANA (45) |
31^ | SPAL | Foggia | Reggiana | PESCARA | Cosenza |
32^ | Taranto | POTENZA | FOGGIA | Spal | MARCIANISE |
33^ | RIMINI | Cosenza | Potenza | PESCINA | Giulianova |
34^ | Portosummaga | VERONA | MARCIANISE | Ternana | REGGIANA |
Da più parti viene chiesta la testa di REMONDINA, dimenticando che, pur non essendo un 'fenomeno', è arrivato a pochi punti dai playoff nella stagione 2008-2009 con una squadra giovanissima costruita praticamente a costo 0 mentre in questa stagione, pur con tutti i suoi limiti (veri o presunti tali) ha condotto l'HELLAS in testa alla classifica dal 18 Ottobre ad oggi. In campo poi, gira e rigira, ci vanno i giocatori e, se anche i MOURINHO, i CAPELLO, i RANIERI ed i PRANDELLI non incidono a mio avviso più del 10% (nel bene e nel male) capirete bene chi sono secondo me i maggiori responsabili dello scialaquo dei 'famosi' (o famigerati?) 7 punti di vantaggio... Beninteso: sono fermamente convinto che nessun atleta (calciatori compresi) competa per perdere o pareggiare ('tramaci' esclusi) ma, anche se ti chiami MESSI o RONALDO ed il fisico non obbedisce a quello che la testa ti suggerisce, sono altresì sicuro che i risultati che ottieni saranno sempre non all'altezza... E qui arriviamo al tasto (dolentissimo) della condizione fisica: è chiarissima la difficoltà dei gialloblù al cospetto degli avversari anche meno dotati tecnicamente, gli altri arrivano sempre primi sulla palla e, quando la perdono, hanno ancora fiato ed ardore agonistico sufficiente a recuperarla!
Quindi il responsabile di tutto è MAZZURANA? Non credo... O comunque non solo: La tabella degli allenamenti con le curve di rendimento fisico è studiata a tavolino ad inizio stagione per ogni singolo giocatore ed è frutto del lavoro di molte teste a seconda dell'obiettivo che si cerca di ottenere! Certo che, se non s'inverte la tendenza, pure i playoff potrebbero diventare a rischio ma la contestazione (dalla quale va escluso il sasso sul pulmann che poteva uccidere il massaggiatore VENTURELLI e che va considerato per ciò che realmente è: un fatto di criminalità comune, non certo una estemporanea intemperanza di pseudotifosi), per certi versi capibile, serve solo a placare gli animi di chi la mette in atto, non certo ad aiutare una squadra sotto pressione da sempre che in questo momento avrebbe invece bisogno di serenità e risorse fisiche ma mentre per la prima basta un ritiro (o due) per le seconde la questione è molto più complicata...
FONTE: HellasVerona-BS.BlogSpot.it
15/02/2010 17:53
Siciliano lascia il Verona: a giugno arriva Mascetti?
L'amministratore delegato comunicherà la decisione ufficiale tra poco. Avrà un altro incarico all'interno delle aziende di Martinelli. L'intenzione della società sarebbe di proseguire senza toccare l'organigramma sino a giugno. Ma un nome sta già accendendo la fantasia dei tifosi dell'Hellas.
La decisione la comunicherà lui stesso a breve. Un comunicato soft per uscire di scena. Benito Siciliano, braccio destro di Giovanni Martinelli non sarà più l'amministratore delegato del Verona. Avrà un altro incarico all'interno delle aziende del patron veronese, ma non si occuperà più di calcio.
Alla base della decisione ci sarebbero alcuni dissidi sulla gestione amministrativa della società.
L'uscita di scena di Siciliano, che aveva in mano idealmente la cassaforte di Martinelli, lascia vacante un ruolo fondamentale nell'Hellas.
A quanto ha saputo Tggialloblu.it le cose non cambieranno da qui a giugno. Bonato amplierà i suoi poteri e Martinelli garantirà una presenza ancora più assidua in sede.
A giugno però potrebbe arrivare in sede un personaggio che accende già la fantasia dei tifosi: Emiliano Mascetti.
Garanzia di serietà e continuità con la storia dell'Hellas, "Ciccio" sarebbe l'ideale per ricoprire il ruolo di direttore generale e comporre così una triade da "favola" con Bonato e Martinelli.
FONTE: TGGialloBlu.it
02/02/2010
Dalla Premier League all'Hellas Anche Dalla Bona in gialloblù
L'ULTIMO COLPO. Tre stagioni in Inghilterra con il Chelsea prima di tornare in Italia e vestire la maglia del Milan Il centrocampista lascia l'Iraklis e passa al club di via Torricelli in prestito con diritto di riscatto Oggi conferenza stampa in sede
Sam Dalla Bona ha scelto l'Hellas. Lascia l'Iraklis, club greco di serie A, e passa al Verona in prestito con diritto di riscatto. Il suo cartellino è sempre del Napoli ma i fratelli D'Amico che seguono gli interessi del centrocampista hanno orchestrato tutta l'operazione per portarlo in riva all'Adige. Nato a San Donà di Piave il 6 febbraio 1981 - fra qualche giorno festeggerà il suo ventinovesimo compleanno - ha giocato con Milan e Sampdoria, Napoli e Lecce ma tutti ricordano Sam Dalla Boma per le sue stagioni in Inghilterra con la maglia del Chelsea. Giovane di belle speranze, la zazzera bionda e tanto «fosforo» in mezzo al campo.
CHE PREMIER! Cinquantacinque partite in tre anni, otto gol in Premier League, una delle promesse del calcio italiano. Nell'estate del 2004 il Milan decide di investire su di lui, lo prende dal Chelsea e lo riporta in Italia, una trattativa da un milione di sterline. Dalla Bona non trova spazio stretto da Gattuso e Ambrosini, alla fine della stagione la società rossonera decide di girarlo al Bologna, sempre in serie A. Gioca 19 partite e segna tre gol, torna alla base in estate ma riparte per Lecce, trentasei gare e sei reti in una stagione da incorniciare. Non basta per restare al Milan, ancora un prestito, questa volta alla Sampdoria.
VEDI NAPOLI...Nell'estate del 2006 «sposa» il progetto Napoli, scende in serie B, colleziona 32 presenze e fa centro tre volte, uno dei grandi protagonisti della promozione in A. L'anno dopo, però, qualcosa si rompe con Pier Paolo Marino, il direttore generale del Napoli, e Dalla Bona finisce ai margini della squadra partenopea. Due campionati nel dimenticatoio poi la scelta di lasciare ancora l'Italia e provare l'avventura in Grecia con la maglia dell'Iraklis. Sei mesi difficili, tante ombre e poche luci. Meglio ripartire, l'Hellas è la grande occasione, la categoria non è un problema. La piazza è importante, Martinelli e Bonato hanno un obiettivo chiaro da raggiungere, Dalla Bona si rimette in gioco.
LA SCELTA DI BONATO. Il diesse gialloblù, chiuso l'accordo con Francesco Di Gennaro e sistemato l'attacco, aveva impostato la trattativa senza dare troppo nell'occhio. «Non escludiamo nulla, se l'operazione è intelligente possiamo prendere Dalla Bona», aveva detto Bonato dopo le prime indiscrezioni. Probabilmente tutti i tasselli sono andati al posto giusto, la settimana scorsa l'accordo era già fatto, società e giocatore dovevano aspettare il transfer della federazione greca. Sabato è arrivato il nulla osta, ieri mattina la società ha ufficializzato l'acquisto del centrocampista. Risolti alcuni problemi logistici per il trasloco dalla Grecia all'Italia, Dalla Bona si metterà a disposizione di Remondina ma è difficile ipotizzare un suo impiego con il Ravenna.
IL BILANCIO. Il mercato gialloblù si chiude così con due soli acquisti - Francesco Di Gennaro e Sam Dalla Bona - ma si tratta di operazioni importanti che spingono in alto una squadra già prima in classifica. Tra i partenti Ignacio Gomez Taleb che ha scelto di passare al Gubbio, in Seconda Divisione, pur di giocare qualche partita in più. Questa mattina, alle undici e mezzo, Bonato terrà una conferenza stampa in sede per un bilancio del mercato di gennaio e illustrare le prospettive della squadra e della società.
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
DI GENNARO, FUMATA BIANCA
Hellas>> Ieri a tarda sera Martinelli ha chiuso col Gallipoli: oggi l’acquisto sarà ufficiale. Il rinforzo che serviva. Arriva in comproprietà. Trattativa sofferta, il Verona pagherà 300mila euro per la metà del cartellino
Andrea Spiazzi Verona
Francesco Di Gennaro può dirsi finalmente un giocatore dell’Hellas Verona. La firma ufficiale sarà oggi e il giocatore verrà presentato domani. La fumata bianca è arrivata ieri sera da Udine, dove Giovanni Martinelli e Nereo Bonato si sono incontrati col patron del Gallipoli D’Odorico, che ha risollevato pochi mesi fa le sorti di una società che aveva imboccato ormai un tortuoso viaggio in caduta libera. Il presidente dei pugliesi ha avuto un lungo colloquio con la dirigenza scaligera, decisa a portarsi a casa l’attaccante già inseguito nell’estate scorsa. La distanza tra domanda e offerta è stata colmata dopo una trattativa non facile e l’accordo raggiunto a serata inoltrata. Ad un certo punto l’affare è stato sul punto di saltare.
D’Odorico ha alzato di molto il prezzo del cartellino del giocatore ma la caparbietà di Martinelli ha avuto la meglio. Il presidente voleva chiudere e non dedicare ulteriori energie ad una contrattazione che sarebbe divenuta estenuante. La metà del cartellino del giocatore sarebbe costata all’He l l a s una cifra poco al di sotto dei 300 mila euro, con prezzo già fissato per l’altra metà, di cui si discuterà a giugno. Domani Di Gennaro potrà quindi unirsi al gruppo di Remondina e salutare i suoi nuovi compagni. La punta napoletana, 28 anni, vanta un curriculum di prim’ordine per la categoria con 46 reti segnate tra C1 e B, tra Lanciano, Lucchese e Gallipoli dove quest’anno ha collezionato sedici presenze andando a segno per quattro volte.
L’intesa avuta in terra pugliese lo scorso anno con gli attuali del Verona Esposito, Cangi e Russo, compagni che lo hanno vivamente incoraggiato nell’unirsi a loro, fa ben sperare società e tifosi. Giovanni Martinelli ha dunque effettuato un altro sforzo economico, superiore alle attese, ma fatto per rafforzare ulteriormente la rosa nel tentativo di di mettere al sicuro il primato da qui sino alla fine del campionato, nella speranza di poter gettare le basi per una stagione, la prossima, nella categoria superiore.
FONTE: DNews.eu
Mercoledì 13 Gennaio 2010
Di Gennaro, finalmente
Incontro-fiume con i dirigenti del Gallipoli a Udine Trattativa complicata: l’ok è arrivato alle 22
di Gianluca Vighini
VERONA - Un blitz a Udine. Ma la trattativa si è fatta complicata. Alla fine l’ok è arrivato alle 22, dopo una trattativa-fiume estenuante. Patròn Giovanni Martinelli e il diesse Nereo Bonato si sono recati in Friuli, nella sede del D’Odorico Group, quartier generale del presidente del Gallipoli. Appuntamento ieri alle 18,30 in via del Cotonificio, nel capoluogo udinese. Sembra poco più di una formalità, il trasferimento di Francesco Di Gennaro alla corte di Gian Marco Remondina. Il Verona è fiducioso: tra domanda pugliese e offerta scaligera la distanza era poca. Insomma, sembrava fatta. Poi ecco il gioco a rialzo del Gallipoli che chiede più soldi per la comproprietà dell’attaccante che vuole solo il Verona. La trattativa tra le 20,30 e le 21 si complica tremendamente, nonostante la buona volontà dei dirigenti gialloblù ha ritoccare verso l’alto la cifra stabilita inizialmente. Da 225 mila euro si è passati a 270 mila offerti dal club scaligero.
Così alle 21,30 di ieri sera la trattativa era ancora in alto mare e rischiava di saltare perché il Gallipoli aveva sparato 300 mila euro per la compropietà. A questo punto c’è stata anche la mediazione del procuratore di Di Gennaro, Donato Di Campli, che ha cercato disperatamente di convincere i pugliesi, anche perché il suo assistito ha espresso ancora una volta la volontà volere solo il Verona.
FONTE: Leggo.it
12.01.2010 22.18 di Alfredo Pedulla'
ESCLUSIVA TMW - Gallipoli, Di Gennaro è del Verona
Il presidente dell'Hellas Verona, Giovanni Martinelli, insieme al d.s. Bonato, nel pomeriggio hanno messo a segno un colpo importante per l'attacco: dal Gallipoli arriva Francesco Di Gennaro (27). Trattativa conclusa da pochi minuti.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
13/01/2010
Colpo dell'Hellas Arriva in gialloblù bomber Di Gennaro
LA TELENOVELA È FINITA. Bonato e Martinelli hanno chiuso l'accordo. Oggi l'ex attaccante del Gallipoli sarà a Verona. Nelle ultime due stagioni ha segnato ventisei gol e centrato la promozione in B con il club pugliese
Finalmente Di Gennaro. La telenovela si chiude con il lieto fine. Da oggi l'ex attaccante del Gallipoli s'immergerà nella sua nuova realtà. Dipinta di giallo e di blù. Ieri pomeriggio la firma dopo una riunione fiume a Udine, nell'azienda di Daniele D'Odorico, il patron del Gallipoli. «Comproprietà aperta», il tipo di contratto. Francesco ha 27 anni, un fisico da granatiere. Misura 185 centimetri per un peso di 85 chilogrammi. Nelle ultime cinque stagioni ha realizzato 49 reti, distribuite tra i campionati di C e una breve apparizione in B con il Gallipoli.
DEBUTTO A LANCIANO. L'esordio tra i professionisti è datato 2005. A puntare su di lui è il Lanciano, che dopo avergli fatto fare anticamera, lo manda nella mischia. I risultati sono buoni e nella stagione 2005-2006 proprio con la maglia della società abruzzese il nuovo acquisto dell'Hellas mette a segno sette reti in diciasette partite. A gennaio passa alla Lucchese, dove fa ancora meglio realizzando nove reti in quattordici gare. Arriva così la consacrazione. Il ragazzo diventa oggetto di grande interesse per gli uomini di mercato. Tuttavia la sua permanenza a Lucca dura ancora un anno. Stavolta non arrivano, però, i gol. E in ventotto presenze Di Gennaro riesce a mettere la palla in rete solo in tre occasioni.
GRANDE A GALLIPOLI. A questo punto spunta il Gallipoli, società ambiziosa pronta al decollo. Francesco non sbaglia un colpo. E in due stagioni riesce a mettere a segno ventisei reti, contribuendo, tra l'altro, alla promozione dei giallorossi, che per la prima volta nella loro storia approdano al campionato di serie B. La scorsa estate, con la società salentina alla ricerca di nuove certezze a livello dirigenziale, si era parlato di un suo passaggio imminente al Verona, Ma non se ne fece niente. Di Gennaro inizia a giocare in B. Il Gallipoli, dopo l'arrivo della famiglia D'Odorico, viene ricostruito in pochi giorni e oggi si trova incredibilmente ad un passo dalla zona play off. Francesco raccoglie sedici presenze e segna anche quattro reti. Un buon bottino. Anche perché Di Gennaro è abituato a segnare reti difficili e spettacolari.
IL RITO DEL GOL. La sua esperienza a Gallipoli è stata contraddistinta anche da momenti divetenti. E quando un attaccante segna, spesso si cerca di andare a scovare il segreto del successo. E allora spunta la scaramanzia. E da buon napoletano, Francesco, ha cercato di farsi aiutare in qualche maniera dalla divina Provvidenza. Ecco allora spuntare polveri magiche, santini da infilare nei parastinchi e una collana di perle della nonna.
QUANTI PORTAFORTUNA. Ai colleghi salentini Francesco si era confidato così: «Non voglio passare per scaramantico - spiegava Di Gennaro -. Sono gli amici a costringermi a questi gesti. Quando nel gennaio 2006 sono arrivato dal Lanciano alla Lucchese, mi diedero la foto di San Paolino, patrono di Lucca, da mettere sotto i parastinchi. Ho chiuso la stagione segnando dieci reti, dopo gli otto centri siglati nella prima parte della stagione nel Lanciano. Nell'estate del 2007 nonna Lina mi ha regalato la sua collana di oro e di perle. L'effetto sono stati i tredici gol nella mia prima stagione a Gallipoli. la moglie del tecnico Roberto Corti - il vice di Giannini in Salento - mi ha dato una polverina da spargere sulle scarpe. E quella volta ho segnato una doppietta». Sandrà e Verona potrebbero suggerirgli qualche nuovo rito. Domenica a Cava dei Tirreni, intanto, «Dige» si prepara a fare il suo esordio in gialloblù.
Simone Antolini
12/01/2010
Siciliano apre le porte gialloblù «Abbiamo bisogno di tutti»
A TU PER TU. Il consigliere delegato del Verona fa il punto della situazione dopo la prima partita dell'anno
«L'Hellas è un grande patrimonio I tifosi ci sono sempre più vicini, sono entrati nuovi amici sponsor Ora aspettiamo gli imprenditori»
Un anno nella stanza dei bottoni dell'Hellas, un occhio ai conti, un altro alla squadra. Benito Siciliano non è solo il consigliere delegato del Verona, è il punto di riferimento del patron Giovanni Martinelli all'interno della società. «Stiamo lavorando tanto, ventiquattr'ore su ventiquattro - ammette Siciliano - perchè dietro i successi della squadra c'è la professionalità di tutto il nostro gruppo».
Come va?
«Il pareggio in casa con il Lanciano ci ha dato tanta amarezza, è stata una sconfitta morale. Ma un dirigente deve mantenere l'equilibrio e valutare il cammino generale della squadra. Posso dire che è stato fatto un buon lavoro, il Verona è primo in classifica, è stato costruito un gruppo molto competitivo. Siamo pronti a intervenire sul mercato per ritoccare qualcosa».
...e dal punto di vista economico?
«Diciamo che abbiamo sforato di un milione di euro rispetto alle previsioni. Alla fine serviranno almeno sette milioni di euro per la gestione. Le spese sono tante. Pensate che per gli abbonamenti entra nelle nostre casse un milione di euro e non è poco visto che nessuno ha più di diecimila abbonati in Lega Pro. Spendiamo venticinquemila euro ogni partita per la sicurezza, per pagare i responsabili, gli steward, gli addetti ai cancelli. Se a questa cifra sommiamo le spese per l'affitto del Bentegodi, per gestire l'impianto degli allenamenti capite che il milione di euro è già finito».
Come si può fare?
«Innanzitutto c'è l'intervento della società poi possiamo contare sui nostri sponsor, quest'anno sono aumentati, sono un settantina, in molti hanno capito il ritorno che ci può essere con l'Hellas».
E gli imprenditori?
«Li stiamo aspettando, le porte del Verona sono sempre aperte, basta aver voglia di darci una mano. La società è sana, i bilanci sono a posto e c'è grande trasparenza. Cerchiamo di creare un circolo virtuoso per valorizzare i nostri giovani e i nostri giocatori, questo è il nostro progetto per l'Hellas».
Che situazione avete ereditato?
«Una situazione difficile a livello economico, non svelo un segreto se dico che la società era sull'orlo del fallimento. Sotto questo punto di vista va elogiato il lavoro di Riccardo Prisciantelli che durante la presidenza del Conte Arvedi ha costruito una squadra competitiva con risorse economiche limitate. Tra l'altro ha dato grande importanza alla valorizzazione dei giovani e, a fine stagione, ci siamo trovati anche un bel gruzzoletto che ci hanno versato la Lega e le società che ci avevano dato i ragazzi da far giocare».
In quest'ottica non si può dimenticare il vivaio...
«È quello che stiamo facendo, seguiamo con grande interesse il nostro settore giovanile, quest'anno abbiamo dato continuità al lavoro di personaggi come Renzo Ronca o Elio Perazzani che hanno sempre operato con grande professionalità per far crescere i nostri giovani e la nostra società. Senza dimenticare l'opera di Claudio Molinari, il direttore generale che ha sempre coordinato il club a 360 gradi».
Ora il gruppo di lavoro è cambiato, il feeling è buono?
«C'è grande collaborazione con tutti. Abbiamo costruito uno staff importante, i nuovi arrivati come Nereo Bonato, Stefano Fattori, Antonio Terracciano si sono perfettamente integrati con quelli che sono rimasti dalle gestioni precedenti. Hanno dimostrato in questi mesi di essere grandi professionisti, di lavorare sempre con passione, c'è un grande attaccamento ai colori».
Vi allenate a Sandrà, tornerete a Verona?
«Le trattative sono in corso, stiamo parlando con il sindaco Tosi e con l'assessore Sboarina non solo per allenarci all'antistadio ma anche per riportare la nostra sede al Bentegodi, la nostra volontà è di tornare a Verona e cercheremo una soluzione. Non è solo una questione economica, anche le strutture per l'allenamento devono essere adeguate».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
04/01/2010
NANDO CHIAMPAN «Adesso non direi di no a quei quindici miliardi»
Un giorno, così racconta col sorriso lieve della saggezza, ha preso un chiodo, un martello, due-tre colpi bene assestati nel muro. "Gli altri attaccano le scarpe, i guantoni, i ferri del mestiere... Io ci ho messo dell'altro...". Dirà più tardi che cosa, il dottor Chiampan. L'uomo che ha legato il suo nome alla storia più bella del Verona, una pagina senza tempo. L'uomo che adesso dribbla i ricordi, evita l'insidia della nostalgia, non cerca pietà o consolazione, guarda tutti negli occhi con l'orgoglio dell'uomo perbene. Lui, che per il Verona ha dato, probabilmente troppo. Lui che dal Verona ("...posso correggerla, mi scusi? Da Verona, più che dal Verona") ha avuto molto meno. Poco. Pochissimo. Lui che s'è fatto perfino due mesi dietro le sbarre, eppure non c'è un'ombra di cattiveria, in quello che dice. Non c'è rancore, anche se le parole sono pietre. E forse per questo, meglio ascoltarle per bene, una alla volta.
[...]
Come giudica l'avventura di Martinelli?
"Non me la sento di giudicarlo, lo conosco troppo poco. So però che tutti me ne parlano bene. Ha avuto coraggio, stanno arrivando i risultati, mi sembra una stagione da sfruttare al massimo, perché certe situazioni nel calcio, non capitano tutti gli anni. Può essere la svolta, quella che Verona aspetta da un po'".
Senta, Bonazzi ha detto che non crede all'ipotesi di una fusione...
"E io invece la vedrei come la soluzione migliore. L'unione fa la forza, no? Io penso che Campedelli e Martinelli assieme sarebbero una grande potenza, capace di mantenere a lungo in A la squadra della città. Basta pensare a come ha lavorato il Chievo in questi anni. Campedelli ha dimostrato di avere le contropalle, lui e il suo Mascetti che è Sartori. Sarebbe una garanzia in più, per il calcio di questa città".
I tifosi non la vogliono...
"Ah guardi, io le dico quello che farei io, porti pazienza, ma i tifosi, probabilmente, li ho già ascoltati anche troppo. Proprio un gruppo di tifosi, adesso le racconto anche questa, mi fece trovare un telegramma, il giorno in cui finii in carcere. C'era scritto: "Benvenuto nel posto più adatto a lei", o una cosa simile. Non me lo merito, lei che ne pensa?".
[...]
Raffaele Tomelleri
FONTE: LArena.it
HELLAS VERONA 2009/2010: Alla fine dell'anno proviamo a dare un giudizio ad ogni gialloblù!
Pubblicato da andrea smarso mercoledì 23 dicembre 2009 13:13
[...]
MARTINELLI (Proprietario&Presidente) - Dopo aver rilevato una società "sull'orlo di una crisi di nervi" com'era l'HELLAS di PREVIDI & ARVEDI il nuovo patròn ha, a mio modesto avviso, due grandissimi meriti: il primo è quello di aver puntato (quasi) tutto su uno che di calcio e di imprescindibili "equilibri economici" ne sa arrivando da una società anche più "in canna" dell'HELLAS, parliamo del diesse BONATO e del suo "miracoloso" SASSUOLO che ha conquistato la Serie B nella passata stagione.
Semplice quanto efficace il ragionamento di MARTINELLI: "...Di questo mondo ne so poco e niente, con umiltà mi affido ad un serio professionista che fra l'altro ha già lavorato con l'attuale allenatore"... Ed il resto, come abbiamo visto fin qui, è storia: il VERONA è Campione d'Inverno e, anche se non sta attraversando un momento felicissimo, lascia intravedere importantissime potenzialità anche per la serie cadetta.
Il secondo grande merito del presidente è quello di aver preso "de visu" il problema razzismo: il male esiste! A VERONA come in tutto il resto degli stadi d'Italia, inutile nascondere la testa sotto la sabbia o, peggio, adeguarsi ai tempi: la Lega punisce duramente (e sacrosantemente) cori ed inni volti alla discriminazione (razziale o territoriale che sia) e, con la recidiva che i tifosi gialloblù si portano storicamente appresso, è già un mezzo miracolo se in questa stagione il BENTEGODI ancora non è stato chiuso... Tenga duro e prosegua su questa strada presidente, il tempo (spesso) è galantuomo e col tempo maura anca le nespole!
FONTE: HellasVerona-BS.BlogSpot.it
mercoledì 28 ottobre 2009
VERONA: «Bravo Hellas», Di Gennaro applaude
SORRIDE ANCHE TOTÒ. L´ex regista dello scudetto, ora opinionista Sky, ha seguito il posticipo. «Colombo è di categoria superiore, che piacere rivedere Ceccarelli». «Il Bentegodi è sempre da brividi e questa gente merita la serie A Vincere è sempre molto difficile ma può essere l´anno giusto».
«Di Gennaro olè». Il coro ripescato dal passato, ha reso ancora più musicale la vittoria dell´Hellas di Remondina. Lunedì Totò era presenta in tribuna. «Mi avevano parlato bene del Verona. Volevo toccare con mano. Certe sensazioni devi andare a cercartele». Oggi Antonio Di Gennaro è apprezzato opinionista Sky. Gira per il mondo chiamato a spiegare calcio. Quando passa da Verona si ferma volentieri. Ieri era il regista della Squadra dei Sogni. Oggi è un tifoso particolare. Unico. Come tutti gli Eroi dell´Osvaldo.
Totò, volevi capire di che pasta è fatto il Verona. E allora?
«E allora ho fatto bene a venire. Il Verona è una grande squadra. Prima di venire allo stadio mi ero fidato di quanto detto da giornali e amici. Stavolta ho toccato con mano. Direi che ci siamo».
È l´anno buono?
«È l´anno giusto. La società è cambiata, l´ambiente è cambiato, il gruppo è unito. E la squadra può essere considerata di categoria superiore. Hanno schiantato il Pescina nel giro di mezz´ora. Ho esultato anch´io come non facevo da tempo. I primi quattro gol sono stati spettacolari. Il Verona è spettacolare».
Ha rivisto un altro Di Gennaro in campo?
«Difficile fare paragoni. Però lì in mezzo al campo mi è piaciuto Esposito. Magari non possiede il lancio che avevo io. Ma sa ispirare la squadra, ha idee, gioca di prima o a due tocchi. Qualcuno diceva che è lento. A me pare sia un giocatore importante per questo gruppo».
Remondina che impressione le ha fatto?
«Ha dato organizzazione alla squadra. Ha un gruppo assortito, ha tanti giocatori di alto livello. Mi pare li stia usando nella giusta maniera».
Con chi se la gioca il Verona?
«Solo il Pescara. Ma oggi il Verona ha qualcosa in più».
Meglio non dare mai niente di scontato, vero?
«Soprattutto in C. Ricordo che il Padova, prima di tornare in B, ha passato una vita a tentare la risalita. Meglio, davvero, essere preparati a tutti. Ripeto: mi sembra che ci sia stata in questo ultimo anno una svolta significativa. Martinelli, Bonato e Remondina lavorano in perfetta simbiosi. L´ambiente è tornato ad essere propositivo e positivo. E in campo i ragazzi ci sanno fare».
Il passo successivo?
«Adesso la B, e ci mancherebbe. Ma poi ho guardato la Curva e il pensiero torna sempre là: Verona merita la serie A. Non ci sono storie. Certo, non dev´essere un assillo. Sarà importante calibrare sforzi e tempi. Mi sembra, tuttavia, che la società sia finita in mani sicure. C´è gente seria. Professionisti che sanno svolgere bene il loro lavoro. raccolgono i frutti di quello che hanno fatto».
Chi ha visto bene?
«Colombo è da categoria superiore. Poteva andare altrove,ha scelto Verona per rilanciarsi. E poi mi ha fatto piacere rivedere Ceccarelli. Lo allenavo quand´era un Allievo. Ne ha fatta di strada. Oltre al gol, ha dimostrato di essere un giocatore di spessore».
Tornerà?
«In questi giorni passati a Verona mi sono incontrato con Pierino Fanna. Mi ha detto: vai a vederli giocare, qualcosa è cambiato. Aveva ragione, Mi sono emozionato. E spero di tornare presto».
«Ho un sogno, riportare in alto il mio Verona»
TUTTI AL LAVORO. IERI MATTINA, NELLA SEDE DI VIA TORRICELLI, È STATO PRESENTATO IL NUOVO DIRETTORE SPORTIVO. «VINCERE NON È MAI FACILE MA NOI CI PROVEREMO»
Primo giorno in gialloblù per Nereo Bonato «Una scelta di cuore, non ho pensato ai soldi Anche i giocatori dovranno fare lo stesso»
l progetto è lì, sulla scrivania. Nereo Bonato apre e chiude decine di volte quei fogli. Copertina blù, parole gialle, al centro la scritta a caratteri cubitali «HELLAS VERONA, programmazione societaria».
In alto una frase di Martin Luther King «Non ci può essere una strategia senza un progetto chiaro sul quale credere», in basso una di Cicerone «Bisogna porsi delle mète per avere il coraggio di raggiungerle». Pensieri, numeri, bilanci, idee... Tutto per riportare l'Hellas in alto.
Si è presentato così, ieri mattina, nella sede di via Torricelli, il nuovo direttore sportivo gialloblù. Nessun proclama e concetti chiari.
«Ho fatto unascelta di cuore - ha detto Bonato - non ho pensato ai soldi o alla categoria. Dopo gli anni di Sassuolo, dopo le soddisfazioni in terra emiliana ho deciso di accettare questa sfida. Questa è la mia città, in questa squadra ho giocato da ragazzino, mio papà ha sempre sognato di vedermi in campo con l'Hellas dei grandi. Non ho raggiunto l'obiettivo da giocatore, lo faccio da dirigente e questa è una soddisfazione incredibile. Ho voglia di mettermi subito al lavoro, ho un sogno voglio riportare in alto il mio Verona».
Bonato è entrato in carica solo ieri mattina ma i programmi societari sono già stati definiti. «La proprietà ha fatto un grande sforzo economico quando ha rilevato l'Hellas in gennaio - spiega il nuovo direttore sportivo - e ha ereditato una situazione economica delicata. In pochi mesi è stato fatto tanto, nel giro di un anno si possono chiudere tutte le passività. Adesso possiamo costruire qualcosa d'importante, passo dopo passo, in questo momento non possiamo permetterci di aver fretta». Una struttura societaria snella, dinamica, giovane. «Con tanta passione - precisa Bonato - lavoreranno con me Stefano Fattori come team manager e Antonio Terraciano come responsabile del settore giovanile. Tutti veronesi, ex gialloblù, gente che vuole bene a questi colori».
Eccolo qui, l'orgoglio Hellas. Valori che si ritrovano anche nel progetto tecnico. «Gian Marco Remondina sarà ancora alla guida della squadra - aggiunge il diesse - avrà il contratto per un altro anno, abbiamo riconfermato anche il suo staff con il vice Bruni, il preparatore Mazzurana, l'allenatore dei portieri Marini. Conosco Remondina, è stato mio compagno e ha lavorato con me da tecnico ma le conoscenze non c'entrano. Andiamo avanti con lui perchè crediamo nella continuità e perchè ha fatto un buon lavoro. Useremo la stessa filosofia anche per la costruzione della squadra. In questa settimana valuteremo quello che abbiamo a disposizione, i giocatori con il contratto in scadenza, quelli in prestito o in comproprietà. Penso che ne resteranno una decina poi andremo a completare l'organico. Vogliamo giocatori motivati, orgogliosi di vestire questa maglia. Scarteremo fin dall'inizio chi ne farà una questione solamente economica. Sarà una costruzione a mosaico. Giocatori di categoria e ragazzi con la voglia di arrivare, l'obiettivo è di centrare gli obiettivi cercando di valorizzare il patrimonio della società».
Grande attenzione anche al settore giovanile. «La mission di ogni club deve essere quella di formare giovani calciatori - conclude - negli ultimi anni il ruolo del vivaio è stato un po' svilito. Vogliamo recuperare credibilità e fiducia. L'unione fa la forza, dovremo meritare col lavoro quotidiano il sostegno dei nostri tifosi, il patrimonio del Verona. Allo stesso tempo servono l'aiuto degli imprenditori e dei media. Il sogno di pochi è destinato a rimanere tale. Un sogno di tanti, è destinato a divenire realtà».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
«Hellas, proviamo ad andare in B»
Presentato Bonato, nuovo dg : «Ripartiamo da Remondina». Patròn Martinelli. «L’ho scelto perché è un vincente»
di Gianluca Vighini
VERONA - Il primo obiettivo Nereo Bonato lo sussurra timidamente. «Voglio costruire una squadra che duri nel tempo». Il secondo lo annuncia con voce più stentorea. «Il Verona merita altri palcoscenici. I tifosi hanno ragione: dobbiamo risalire in serie B. Come dirigente però ho l’obbligo di andarci cauto. Per vincere servono tante cose. Compresa la fortuna che è determinante».
Il primo giorno del nuovo direttore generale dell’Hellas è un misto di emozione e di toni sommessi. Emozione quando Bonato ricorda che «mio padre sognava che io diventassi un dirigente del Verona. Non sono qua per i soldi, ma solo perché volevo compiere un importante salto professionale».
Resta Remondina. Toni sommessi quando annuncia che «l’allenatore sarà ancora Remondina. E con lui è confermato anche il suo staff». Una decisione che lascia con l’amaro in bocca qualche tifoso, ma che Bonato commenta così. «Per me Remondina ha lavorato molto bene, con una squadra giovane. Per questo resta un altro anno con noi». Tre anni di contratto per un veronese da sempre tifoso dell’Hellas. E con lui ci sarà anche Stefano Fattori, l’ex centrale difensivo che avrà il ruolo di team-manager. «Sarà il collante tra la squadra e lo spogliatoio - commenta Bonato -, voglio una società agile e snella. Siamo giovani, motivati. E tutti di Verona». Compreso Antonio Terraciano, anche lui ex gialloblù che sarà il responsabile del settore giovanile.
Mercato. Bonato sa benissimo che il prossimo campionato avrà un unico scopo: quello di risalire. Quali saranno le mosse del neo dg? Arriverà il blocco del Sassuolo? «Adesso è presto. Certo che se ci fosse la possibilità di arrivare a questi giocatori non ci tireremo indietro», spiega Bonato.
Martinelli soddisfatto. «Ho scelto Bonato per la sua serietà», ha aggiunto il patròn «e per i risultati conseguiti a Sassuolo. Secondo me è l’uomo giusto per puntare al rilancio. Ficcadenti? Ha grandi doti, ma non lo ritenevo adatto per fare il direttore sportivo».
Trasloco a Sandrà. La società ha annunciato che per gli allenamenti la squadra si trasferirà a Sandrà. Troppo oneroso l’affitto dello stadio. Solo di utenze (gas, luce, acqua) l’Hellas risparmierà 200mila euro, 400 mila euro in totale. «L’ingaggio di tre buoni giocatori in Prima Divisione», ha commentato l’amministratore Benito Siciliano. (ass)
FONTE: TGGialloBlu.it