LE IMPRESSIONI
Il VERONA ha giocato a calcio mentre il SORRENTO ha provato a sorprendere i gialloblù con carambole e sponde sullo stile del calcetto quindi non sorprende come l'HELLAS, una volta prese le misur all'avversario, abbia praticamente dominato la gara.
Fanno male in ogni modo i gol sprecati dagli scaligeri nel primo tempo: tre palle gol tre che hanno fatto sobbalzare ogni tifoso e che dovevano essere convertite assolutamente...
Nel calcio solitamente queste mancanze si pagano care, speriamo tutti di trovare contro la SALERNITANA questi gol che sono mancati contro i rossoneri.
Venendo ai singoli 'solita' partita imperiale di FERRARI che però in questa occasione, ancor più che in altre, ha dimostrato quanto sia fondamentale avere un centravanti degno di questo nome per una squadra di calcio: l'ex PERGO è stato prezioso sia in fase di possesso (proteggendo ogni palla e prendendo un sacco di falli) che in fase di non possesso facendo a 'sportellate' con TERRA e LO MONACO e creando spazi per i compagni: peccato per quei due gol che Nicola ha mancato ma non è il caso di pretendere troppo da uno che a Gennaio , vale la pena ricordarlo, era destinato altrove fra l'ignominia dei tifosi... Bravissimo stavolta anche MANCINI! Sempre pungente sulla corsia di destra ha messo dentro tanti palloni tenendo in apprensione costantemente la retroguardia campana insieme a BERRETTONI. A centrocampo preziosissimo RUSSO: una era e propria diga, sopratutto nel secondo tempo quando ha stoppato sul nascere le residue speranze degli avversari...
'Dietro la lavagna' ancora ESPOSITO che ha giocato meglio di Domenica scorsa ma che è ancora lontanissimo dai suoi livelli... In una gara dove usare la sciabola il regista è parso a volte troppo lezioso ed i suoi tochi di fioretto non hanno lasciato segni tangibili.
Male a mio avviso anche HALLFREDSSON: il 'Mastino del Bentegodi' ha sbagliato tanto (troppo) sia in appoggio che in contenimento soffrendo forse più del dovuto il caldo e l'umidità di Sorrento.
Il Vantaggio di DE GIOSA | Il pareggio di BERRETTONI |
Discorso a parte merita la difesa: quel gol dopo pochi minuti di gara era evitabilissimo con la necessaria concentrazione! Da lì in poi MAIETTA e CECCARELLI hanno dettato legge mettendo la museruola agli avanti rossoneri e pure RAFAEL s'è riscattato con quell'intervento su DE GIOSA però anche lì si può fare meglio: ogni distrazione potrebbe essere fatale nei playoff!
Fra gli avversari ha deluso ERPEN (forse limitato dalla 'vivacità' di BERRETTONI) che non ha saputo ripetere la gara del Bentegodi ma in compenso a impressionato DE GIOSA: il terzino sinistro campano è stato un iradiddio in fase d'attacco segnando il vantaggio dei suoi e sfiorando il raddoppio mentre in fase difensiva, contro un ispiratissimo MANCINI, ha fatto quanto ha potuto...
DICONO
Mister MANDORLINI spiega il brutto episodio a fine gara quando è stato aggredito da una persona mentre stava andando a salutare i butèi «Bisognerebbe saper riconoscere anche le sconfitte... Io non ho mancato di rispetto a nessuno, sono andato prima a salutare SIMONELLI e a fargli comunque i complimenti e poi dai tifosi gialoblù e lì sono stato aggredito...
Comunque ciò che conta è il risultato conquistato dai ragazzi: bravi! Siamo stati bravi a non disunirci dopo il loro gol iniziale, abbiamo tenuto, abbiamo fallito diverse occasioni, non abbiamo mollato e alla fine abbiamo pareggiato! Ora non conta più ora conta solo il finale, bene così...
I cambi di BERRETTONI e MANCINI? Gli avversari hanno avuto i loro da fare a tenerli a bada e hanno fato ciò che avevo chiesto loro... Si sono sacrificati e alla fine non ne avevano più... Ho chiesto sacrificio e loro, insieme a FERRARI si sono sacrificati molto...
Adessso ci aspetta una partita durissima con la SALERNITANA. CECCARELLI ammonito oggi non sarà disponibile? Beh non fasciamoci la testa abbiamo VERGINI ed ABBATE in grado di sostituirlo....
Infine complimenti al SORRENTO che durante il campionato ha fatto molto meglio di noi ma in questo doppio confronto credo che abbiamo meritato noi! Barba lungo e giubbotto che scalda? Ah ah avanti così anche se in sofferenza! Ah ah...» TeleArena
Il consigliere delegato SICILIANO «Grande lotta! Ringraziamo i tifosi ed i carabinieri che ieri sera e oggi hanno fatto un gran lavoro. I ragazzi ed il mister hanno fatto un gran lavoro tanti complimenti a loro che ci hanno regalato una grande gioia...
La SALERNITANA? Voglio continuare con il mio profilo basso e tranquillo, speriamo quindi che vada tutto bene...» TeleArena
L'MVP FERRARI «Sapevamo di dover affrontare una partta ostica e dura ma sono contento perchè la squadra ha reagito alla grande e alla fine ha pareggiato con merito. Abbiamo fatto una gran gara all'andata mentre in questo ritorno sapevamo di poter andare in dfficoltà e abbiamo reagito alla grande... Mi dispiace per quel gol mancato ma il sinistro non è il mio piede, ho cercato di prenderla meglio possibile ma ROSSI si è superato purtroppo...
Partita bella... Di gruppo... Abbiamo messo in gran difficoltà il SORRENTO e adesso troviamo la SALERNITANA: speriamo solo di continuare con questo sogno!
Abbiamo dimostrato carattere sopratutto dopo il gol preso all'inizio: durante tuta la settimana avevamo preparato tutto nei minimi particolari e poi quel gol a freddo è stato una bella botta... Comunque tanti complmenti anche a RAFAEL bravo a tenerci in partita su qul colpo di testa di DE GIOSA...
Favoriti per la B? Non credo proprio! Preferirei avere la seconda in casa ed il vantaggio del doppio pareggio... Comunque in casa abbiamo dimostrato di poter battere la SALERNITANA che è una ignora squadra: Speriamo vada tutto bene... Noi continueremo a dare il massimo!» TeleArena
BERRETTONI uscito malconcio e tutto fasciato: «Niente di cui preoccuparsi! E solo una fasciatura per preservare il ginocchio malandato... Sono contento per il mio gol, ci ha dato convinzione e morale dopo i tanti errori commessi in fase di finalizzazione... Ed in quell'occasione fallita da me devo dire che forse ero un po' in ritardo ma mi hanno toccato da dietro, sbilanciandomi e quindi per me era rifore ma, come sempre, inchiniamoci a ciò che ha deciso l'arbitro...
L'HELLAS è un ottimo gruppo che ha messo tutto ciò che aveva in questa gara difficilissisma contro un brutto cliente come il SORRENTO: per questa sera godiamoci il passaggio del turno e da domani a Verona subito al lavoro per affrontare la SALERNITANA...
Il piumino del mister col caldo di oggi? E' matto da legare ah ah...» TeleArena
Radiografia del Gol gialloblù 2010/2011 | ||||
Giocatore | Amic. | Coppa | Camp. | Tot. |
FERRARI | 19 | 3 | 7 + 2 | 31 |
LE NOCI | 11 | 1 | 7 | 19 |
PICHLMANN | 12 | - | 7 | 19 |
HALLFREDSSON | 1 | - | 4 | 5 |
ESPOSITO | - | - | 4 | 4 |
RUSSO | 4 | - | 3 | 7 |
BERRETTONI | 4 | - | 2 + 1 | 7 |
MARTINA RINI | - | - | 2 | 2 |
SELVA | 5 | - | 1 | 6 |
MANCINI | 1 | - | 1 | 2 |
VERGINI | - | - | 1 | 1 |
SCAPINI | 7 | - | - | 7 |
CANGI | 4 | - | - | 4 |
TORREGROSSA | 3 | - | - | 3 |
GARZON | 3 | - | - | 3 |
VRIZ | 2 | - | - | 2 |
PAGHERA | 1 | - | - | 1 |
ABBATE | 1 | - | - | 1 |
SCAGLIA | 1 | - | - | 1 |
DI GENNARO | 1 | - | - | 1 |
SORRENTO 1-1 HELLAS VERONA
Quasi 600 i tifosi veronesi presenti all'Italia di Sorrento 'intercettati' poco dopo Roma e scortati fino in Campania.
Le misure di sicurezza prevedono anche un elicottero a sorvolare l'impianto sportivo...
Fa caldo sulla città costiera: 29°C per un 89% di umidità che metteranno a dura prova le risorse atletiche dei 22 in campo.
Mister SIMONELLI conferma il 4-4-2 che ha perso al Bentegodi con la coppia d'attacco PIGNALOSA-CARLINI ed il brasileiro ERPEN sulla corsia di destra a cercare di innescarli.
Rispetto a Domenica scorsa MANDORLINI sostituisce in mediana RUSSO con MARTINA RINI per garantirsi un po' di copertura ed esperienza in più e BERRETTONI al posto di LE NOCI a sinistra con FERRARI inamovibile al centro dell'attacco e MANCINI a 'portar acqua' a destra e magari cambiare modulo tattico dal 4-3-3 a 4-3-1-2 in corsa...
Dopo un minuto di silenzio dedicato al carabiniere CONGIU caduto in Afghanistan comincia la gara.
Parte col piglio giusto l'HELLAS che fa vedere di non essere arrivato in Campania per fare una gara attendista ma sono i padroni che passano in vantaggio alla prima occasione: è il 5° TOGNI batte un calcio d'angolo dal corner alla sinistra di RAFAEL e DE GIOSA, forse approfittando di una dormita collosale della difesa scaligera, insacca comodamente di testa! Anche il portiere brasiliano è sembrato un po' a farfalle cercando vanamente di capire il movimento della palla, fattostà che il VERONA è subito sotto e la partita si fa in salita...
Al 9° bella discesa di MANCINI che si fa poi spazio e va al tiro (debole)
Tre minuti più tardi si fa vivo ancora il SORRENTO su punizione ma la mira di TOGNI è imprecisa.
Al 13° la prima palla-gol dell'HELLAS: cross da destra di MANCINI e perfeta incornata di FERRARI che ROSSI intercetta quasi casualmente di piede!
Al 18° è VANIN ad incrociare al limite destro dell'area gialloblù ma la palla termina ad un metro dal palo alla destra di RAFAEL.
Al 21° la seconda palla-gol sciupata da FERRARI: MANCINI scende ancora a sinistra e traversa in area per la punta trentina, buono il controllo del centravanti di destro, palla sul sinistro e tiro di collo pieno che incoccia su ROSSI!
Qualche minuto dopo è RUSSO a provarci da lontano: il tiro è pericoloso e Generoso ROSSI si rifugia di pugno in angolo.
Al 25° bella combinazione CARLINI-ERPEN con palla che termina fuori.
Tre minuti dopo FERRARI s'impossessa di un buon pallone sulla trequarti e lancia in profondità BERRETTONI: è la terza palla-gol sprecata dagli scligeri con l'ex BASSANO che tira debolmente su ROSSI in uscita disperata e poi chiede (vanamente) un rigore inesistente...
Al 41° miracolo di RAFAEL su colpo di testa da distanza ravvicinatissima di DE GIOSA bavo a sfruttare una palla inattivadi ERPEN.
lla fine del primo tempo ecco il pareggio meritatissimo dell'HELLAS: c'è un lancio dalle retrovie che è difeso con le unghie da FERRARI in piena area, palla all'accorrente BERRETTONI che tutto solo brucia ROSSI: è l'1 a 1!
Nel secondo tempo il SORRENTO pare non averne più ed ha buon gioco il VERONA nel controllare e ripartire.
In uno di questi contropiedi è RUSSO ad avere una buona palla dal limite ma il tiro finisce ampiamente a lato (52°).
AL 55° SIMONELLI prova il tutto per tutto: dentro DI NUNZIO e CORSETTI per LO MONACO e MANCO.
Al 58° ci prova ERPEN con un tiro senza troppe pretese ben controllato da RAFAEL.
Otto minuti dopo vuole gloria anche CANGI: bella la discesa a destra meno bello il tiro-cross che non impensierisce ROSSI.
Si copre MANDORLINI al 64°: fuori BERRETTONI dentro ANDERSON e modulo che si trasforma in un 5-4-1 con ESPOSITO a retrocedere quasi sulla linea dei difensori, ANDERSON ala arretrata a sinistra ed il solo a reggere tutto il peso dell'attacco...
Al 72° FERRARI ben imbeccato da MANCINI da destra, dribbla anche ROSSI ma al momento di tirare, con la porta liberissima davanti a sè, non riesce a trovare il momento buono ed il suo tiro viene deviato in angolo.
Ancora due sostituzioni: il SORRENTO cambia PIGNALOSA con BONVISSUTO mentre il VERONA inserisce MARTINA RINI al posto di MANCINI.
All'81° FERRARI ne ha ancora per farsi parecchi metri sulla fascia sinistra e provare la 'puntellata' che esce di molto: peccato perchè MARTINA RINI era liberissimo al centro.
Finisce in pareggio una partita che si poteva vincere ma l'importante è andare avanti: c'è la SALERNITANA!
LE ALTRE DEL CAMPIONATO
La SALERNITANA vince anche in Piemonte e si aggiudica la finale che comincerà Domenica prossima al 'Bentegodi' di Verona.
Il PERGOCREMA pareggia in tutto col MONZA ma i biancorossi retrocedono essendo arrivati dietro ai gialloblù al termine della Regular Season.
Anche il SUDTIROL dovrà affrontare l'incubo della C2 avendo perso per 2 a 1 contro il RAVENNA (in attesa dicapire come finirà la vicenda calcioscommesse)
IN BREVE A PIÉ PAGINA
CALCIOSCOMMESSE: Adesso si indagano anche i vertici di alcune società calcistiche; trovati assegni per mezzo milione di Euro. Il SIENA avrebbe pagato il SASSUOLO.
MOTOGP: In Spagna si impone un grandissimo STONER avanti a LORENZO. Quinto ROSSI con la DUCATI.
TENNIS: Non riesce il bis alla SCHIAVONEche in finale si deve arrendere alla cinese NA LI ma sull'incontro pesa tantissimo l'errore dell'arbitro che ha convalidato un punto alla giocatrice orientale: si vedrà alla moviola che in realtà la pallina era fuori e dopo quell'episodio la rimonta dell'italiana s'è interrotta.
QUALIFICAZIONI ALL'EUROPEO: Tris degli azzurri all'ESTONIA! Ora gli Europei paiono una formalità...
RASSEGNA STAMPA
Padova e Verona in finale
PLAYOFF. Tra i gialloblu di Mandorlini e il ritorno in serie B adesso c'è soltanto la Salernitana
L' undici di Dal Canto (tripla rimonta) si giocherà la serie A con il Novara
06/06/2011
Il calcio giocato sa far dimenticare per qualche ora il fango che lo assedia a causa del nuovo scandalo-scommesse. Il ritorno della semifinale playoff Varese-Padova è stata in effetti un vero spot al calcio che appassiona i tifosi e che alla fine fa anche ridere e piangere in modo genuino i giocatori.
Il 3-3 finale nello stadio della squadra di Sannino ha scatenato l'entusiasmo della squadra guidata dall'ex biancorosso Alessandro Dal Canto, ormai vero e proprio talismano del Padova. Da quando in panchina c'è lui la squadra non ha più perso e ieri è riuscita in un'impresa. Ha rimontato dall 0-2 al 2-2 e quindi dal 2-3 al 3-3, grazie anche ad uno straordinario El Sharawy, autore del primo ed el terzo gol dei biancoscudati.
Il Padova aveva vinto l'andata all'Euganeo per 1-0 e grazie al 3-3 di ieri ha guadagnato l'accesso alla finale. Il Varese era andato di slancio sul 2-0 in appena un quarto d'ora, ma poi ha dovuto subire il ritorno degli avversari, che hanno dimezzato quasi subito lo svantaggio con l'azzurro di padre egiziano e hanno pareggiato ad inizio ripresa con Legati.
Il baby bomber De Luca ha riportato avanti i lombardi al 21' del secondo tempo, ma El Sharawy poco dopo ha messo il sigillo definitivo sulla qualificazione della squadra di Cestaro. Inconcludente nel Varese la prova dell'ex biancorosso Alemao, entrato nel finale.
Fuochi d'artificio nel ritorno dell'altra semifinale tra Novara e Reggina. Il 2-2 finale premia i piemontesi (meglio piazzati in classifica), che andranno a giocarsi la serie A con il Padova grazie a un eurogol messo a segno da Rigoni al 90'. Si partiva dallo 0-0 del match d'andata e il Novara dopo appena 7' si portava in vantaggio grazie a Bertani. La Reggina però non si dava per vinta e con una doppietta di Bonazzoli (32' pt e 30' st) metteva a segno un clamoroso sorpasso. La porta della finale sembrava dunque spalancata per la squadra di Atzori, ma al 90' uno straordinario tiro al volo dalla distanza di Rigoni faceva esplodere il Piola.
In finale di playoff, ma di Prima Divisione, la C1 per capirci, c'è anche il Verona dell'ex biancorosso Andrea Mandorlini. Dopo il 2-0 al Bentegodi, i gialloblu hanno pareggiato nel ritorno: 1-1 ottenuto in rimonta grazie a un gol di Berrettoni, ex Bassano. Ora il Verona per tornare in serie B dovrà battere nella finale (andata e ritorno) la Salernitana, che avrà il vantaggio del ritorno in casa allo stadio Arechi.
Alla fine della sfida di ieri a Sorrento momenti di tensione hanno coinvolto i giocatori delle due squadre e all'accenno di rissa non si è sottratto il tecnico Mandorlini.
FONTE: IlGiornaleDiVicenza.it
Sorrento-Verona Il Video e le considerazioni
Scritto da: S.D. - Paese: Sorrento
Brucia l'eliminiazione dalla semifinale di Play Off dei rossoneri del Sorrento che hanno pareggiato per 1-1 allo stadio Italia nel pomeriggio contro il Verona.
Tifosi veronesi che si sono dimostrati davvero molto "civili". Sorrento, che è sempre stata ospitale con tifosi e turisti raramente ha visto in costiera tifosi così facinorosi e poco rispettosi del posto che li ospitava. La grande civiltà del pubblico veronese si è anche vista durante il minuto di raccoglimento prima della partita. I gialloblu hanno continuato ad insultare e a cantare anche nel minuto dedicato al ricordo del militare ucciso in Afghanistan. Hanno poi continuato, la loro opera, quando nel dopo partita, per le strade, dalle loro auto insultavano e minacciavano gli ignari passanti e turisti della penisola sorrentina.
Più volte sono dovute intervenire le forze dell'ordine. A Meta ad esempio, alcuni facinorosi sono usciti dalle auto con cinte e bastoni minacciando alcuni ragazzini, tifosi del Sorrento che erano nella piazzetta del Mulino. Solo la polizia è riuscita ad evitare il peggio.
Dal forum del Sorrento intanto aumentano i ringraziamenti ai giocatori ed alla società per quello che hanno fatto vedere durante quest'anno calcistico. Aumentano però anche le critiche nei confronti dell'allenatore, che per i forumisti, e per molti tifosi del Sorrento è l'unico responsabile della non promozione in serie B. In molti chiedono le dimissioni dell' allenatore.
FONTE: SorrentoEDintorni.it
Salernitana-Verona e Juve Stabia-Atletico Roma sono le finali playoff di Lega Pro
Risultati a sorpresa nei match di ritorno delle semifinali: cadono entrambe le squadre arrivate seconde a fine stagione.
I playoff sono belli proprio perchè regalano delle sorprese, ma difficilmente saranno dello stesso avviso i tifosi del Benevento. Per l’ennesima volta infatti, gli “stregoni” vengono eliminati nei playoff nonostante l’ottimo piazzamento in classifica e dicono addio al sogno chiamato Serie B. I giallorossi hanno impattato per uno a uno tra le mura amiche nel match di ritorno delle semifinali di Lega Pro contro la Juve Stabia, in un derby tutto campano che si è giocato davanti ad una cornice di pubblico impressionante. Alla rete di Evacuo nel primo tempo ha risposo Tarantino su calcio di rigore ad inizio ripresa per gli stabiesi, che forti dell’uno a zero dell’andata volano dritti in finale.
Gli avversari delle “vespe” saranno i capitolini dell’Atletico Roma, che al novantesimo beffano il Taranto con un gol del difensore Padella. All’andata i pugliesi avevano perso uno a zero in casa e dovevano andare a vincere allo stadio “Flaminio” con due gol di scarto: ci stavano riuscendo, conducendo per tre a uno ma proprio all’ultimo minuto la doccia gelata che manda avanti i romani.
Anche nell’altro girone fuori la squadra meglio piazzata al termine della stagione regolare ma stavolta era più facilmente prevedibile: il Sorrento infatti non iresce nell’impresa di rimontare due reti al Verona, con i veneti che pareggiano per uno a uno al “Campo Italia” grazie ad un gol di Berrettoni e vanno meritatamente in finale, dove affronteranno un’altra campana, la Salernitana. I granata sono andati a vincere per tre a uno ad Alessandria (ai grigi bastava un pareggio casalingo) rimontando la rete iniziale di Martini con una doppietta di Carrus nel giro di cinque minuti, mettendo il tutto al sicuro con Fabinho nel recupero.
continua su: http://calcio.fanpage.it/salernitana-verona-e-juve-stabia-atletico-roma-sono-le-finali-playoff-di-lega-pro/#ixzz1OWqcjxf3
Fanpage Social Media
FONTE: FanPage.it
NEWS NAZIONALI
Play off Lega Pro: il Verona imbattuto a Sorrento e va in finale
05.06.2011 18.46 di Diego Anelli per sampdorianews.net
L'Hellas Verona, dopo la vittoria per 2-0 al Bentegodi, esce imbattuto da Sorrento grazie al goal di Berrettoni e con un preziosissimo 1-1 in Campania, va in finale dove affronterà la Salernitana, allenata da Breda, che ha sbancato in rimonta Alessandria per 3-1.
Grande gioia per i 632 tifosi gialloblu che sono partiti alla volta di Sorrento per non lasciare sola l'Hellas.
Nel girone B non è riuscita l'impresa al Taranto di Dionigi, che, dopo la sconfitta interna per 1-0 con l'Atletico Roma, ha vinto per 3-2 in trasferta. Sarà la compagine laziale ad affrontare in finale la Juve Stabia, uscita imbattuta da Benevento.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Il Caso - Perché, se perdi, devi picchiare chi ti batte?
lun, 06 giu 10:35:00 2011
Aggredito dai giocatori del Sorrento il tecnico del Verona Mandorlini: era andato a salutare i tifosi gialloblù sotto la curva e ai giocatori avversari, eliminati dai playoff, il gesto non è piaciuto
Il fatto che Andrea Mandorlini provi a spegnere la polemica gli fa onore, ma la saggezza del tecnico dell'Hellas Verona non deve comunque fare da deterrente nel parlare di un episodio - l'ennesimo poco edificante - del calcio italiano.
E' vero, di solito sono i tifosi gialloblù a essere considerati "cattivi". Più volte sanzionati in tutte le categorie, sono famosi soprattuto per essere un pubblico razzista, ma questa volta non c'entrano.
Nei playoff di LegaPro, forte della vittoria per 2-0 dell'andata, il Verona ha approfittato dell'1-1 del ritorno per eliminare dalla corsa-promozione il Sorrento. La gara era fuori casa per gli scaligeri, che sono riusciti comunque a essere accompagnati in Campania da alcuni irriducibili sostenitori, che si sono comportati bene.
Sono stati talmente apprezzati che il tecnico, alla fine dell'incontro, ha voluto andare a salutarli sotto la curva. Non l'avesse mai fatto! Il gesto non è piaciuto a qualche giocatore del Sorrento, che ha pensato bene di aggredire Mandorlini, forse per frustrazione.
L'allenatore, come già sottolineato, in maniera signorile smorza i toni. "Bisogna anche sapere accettare le sconfitte, sono andato a salutare dei tifosi che ci hanno seguito con grande sacrificio, senza mancare di rispetto a nessuno - sono le sue dichiarazioni sul sito ufficiale dell'Hellas Verona - La prima corsa fatta è stata per complimentarmi col mister avversario per la qualità della sua squadra, indipendentemente da questo abbiamo centrato un grande risultato. Una sfida sofferta fino alla fine, caratterizzata dalle molteplici occasioni. Sono molto, molto contento".
Fair play dunque da parte di Mandorlini, ma è ovvio che una situazione del genere non è affatto normale e andrà sanzionata - possibilmente in maniera pesante - nella giusta sede. Le domande però sono molteplici e le giriamo a voi.
Perché il calcio rischia sempre di dare alla testa e chi non sa perdere arriva addirittuta ad alzare le mani?
Perché di questo episodio si è parlato e letto pochissimo (passando praticamente sotto silenzio), mentre se l'Hellas fosse stata protagonista in negativo si sarebbe fatto probabilmente un gran baccano?
Perché, soprattutto, in un momento in cui la LegaPro è nell'occhio del ciclone per il calcio-scommesse, chi non è coinvolto non riesce comunque a riscattare l'immagine di un calcio malato?
Eurosport
FONTE: Yahoo.com
DA "SORRENTO E DINTORNI.it": IL TIFO VERONESE? SOLO CORI RAZZIALI ED ATTEGGIAMENTI INCIVILI
Lunedì 06 Giugno 2011 10:00 | | |
Brucia l'eliminiazione dalla semifinale di Play Off dei rossoneri del Sorrento che hanno pareggiato per 1-1 allo stadio Italia nel pomeriggio contro il Verona.Tifosi veronesi che si sono dimostrati davvero molto "civili".
Sorrento, che è sempre stata ospitale con tifosi e turisti raramente ha visto in costiera tifosi così facinorosi e poco rispettosi del posto che li ospitava. La grande civiltà del pubblico veronese si è anche vista durante il minuto di raccoglimento prima della partita. I gialloblu hanno continuato ad insultare e a cantare anche nel minuto dedicato al ricordo del militare ucciso in Afghanistan. Hanno poi continuato, la loro opera, quando nel dopo partita, per le strade, dalle loro auto insultavano e minacciavano gli ignari passanti e turisti della penisola sorrentina. Più volte sono dovute intervenire le forze dell'ordine. A Meta ad esempio, alcuni facinorosi sono usciti dalle auto con cinte e bastoni minacciando alcuni ragazzini, tifosi del Sorrento che erano nella piazzetta del Mulino. Solo la polizia è riuscita ad evitare il peggio.
FONTE: Sorrento e dintorni
SORRENTO - HELLAS VERONA: IL COMMENTO DI FULVIO CASCONE
Lunedì 06 Giugno 2011 14:22 | | |
La partita termina al 46’ del primo tempo quando Berrettoni firma il pari ed il Sorrento deve iniziare da capo la rimonta. Eppure l’inizio lascia presagire la concreta possibilità di ribaltare il passivo del Bentegodi, al 5’ i rossoneri sono a metà dell’opera.
Dalla bandierina Togni calcia a centro area, De Giosa si eleva più in alto di tutti e di testa trova il vantaggio. Mandolini è affranto, cammina nervosamente davanti la panchina, rischia in pochi minuti di sciupare quanto di buono fatto dalla sua squadra nella gara d’andata. Il Verona non si lascia andare, replica subito e nel primo tempo crea tre clamorose palle gol con gli attaccanti soli davanti a Rossi, Gegè è straordinario a chiudere ogni varco con tempestività. Nel frattempo anche Rafael sale al proscenio per evitare il raddoppio. La difesa sorrentina troppo spesso lascia l’uomo solo nei sedici metri, al quarto tentativo i gialloblu fanno centro. Contropiede fulmineo al 46’, Ferrari serve Berrettoni e l’ala sigla il pari annunciato. Prendere il gol in finale di tempo taglia le gambe, nella ripresa si attende la solita rimonta, niente di tutto questo. La squadra subisce il contraccolpo psicologico , dopo alcuni tentativi lascia il pallino nelle mani venete. Simonelli, al 55’ effettua la doppia sostituzione Di Nunzio e Corsetti prendono il posto di Lo Monaco e Manco, i risultati non arrivano e al 75’ gioca l’ultima carta. Bonvissuto subentra a Pignalosa nel momento in cui i compagni sono ormai alla frutta, la partita e la finale sono nelle mani degli ospiti che, fino al termine, cercano la seconda rete senza esito. Svanisce il sogno di un ritorno in B dopo quaranta anni, purtroppo l’assenza di Paulinho si fa sentire più del dovuto, bravi e fortunati gli scaligeri a trovarsi di fronte una squadra priva del suo leader e capocannoniere indiscusso dell’intera lega pro.
LA TIFOSERIA. Encomiabile la tifoseria sorrentina, splendido il colpo d’occhio della coreografia con l’esibizione di una enorme striscione lungo quanto tutta la tribuna nord con il simbolo e l’anno di fondazione della società (vedi foto). Pubblico delle grandi occasioni per una partita decisiva, da anni non si vedevano allo stadio Italia tanti spettatori assiepati in ogni ordine di posti. Sulla tifoseria del Verona è meglio non parlarne, le solite scorrettezze, i soliti inni di cattivo gusto, i soliti inni a sfondo razziale, ecc ecc.
FONTE: SorrentoCalcio.net
Calcio. Sorrento, Simonelli fedele alla tradizione: fuori ai play off e Verona meritatamente in finale. I tifosi scaligeri violano il minuto di silenzio e lanciano “ululati” a Niang. Il club costiero potrebbe rientrare in B dalla porta di servizio
Il Sorrento resta in Prima divisione. Dura poco meno di un tempo la speranza di “ribaltare” la sconfitta maturata per 2 a 0 a Verona: allo stadio “Italia”, la compagine di mister Simonelli ripete, in fotocopia, la prestazione del “Bentegodi”, rendendosi protagonista di un discreto primo tempo, ma calando bruscamente nella ripresa. Risultato? Dopo la sfuriata iniziale, culminata con il gol di De Giosa al 6’, l’Hellas prende coraggio e misure, e va per tre volte vicina al pareggio. Pareggio che arriva puntuale, allo scadere della prima frazione di gioco, con Berrettoni, abile a sfruttare una clamorosa indecisione della retroguardia costiera.
Nel secondo tempo, i rossoneri non riescono a smaltire le scorie della delusione per la rete del pareggio: l’Hellas amministra e i padroni di casa non riescono a far valere le qualità in fase di palleggio di Erpen (abulico) e di Manco (volenteroso) sulle corsie esterne. Davanti, Pignalosa e Carlini cercano di farsi largo tra i corazzieri scaligeri, ma di sortite pericolose nemmeno l’ombra. A soffrire l’intraprendenza degli avversari, è, per lo più, la linea mediana, dove Togni gigioneggia senza costrutto, lasciando al povero Nicodemo l’incombenza di cantare e portare la croce, pressare e costruire, correre e sfiancarsi. In panchina, però, si scaldano Niang e Armellino, ma è un film con un finale già scritto: non entreranno. In compenso entrano Di Nunzio per un nervoso Lo Monaco (protagonista nella prima frazione di una gratuita scorrettezza ai danni di Ferrari), Corsetti per Manco, Bonvissuto per Pignalosa. Ovvero: difensore per difensore, ala per ala, attaccante per attaccante. Inoltre, Terra, dal centro della difesa, viene posizionato (dal 30' st) stabilmente al centro dell’attacco. Troppo poco per pensare di creare dei grattacapi a chi amministra dall’alto dei due gol di vantaggio. Il copione, infatti, non cambia: la partita scorre inesorabile per tutta la ripresa. E il Sorrento dà quasi subito l’impressione di non poter impensierire gli avversari.
Al 94’, il triplice fischio giunge quasi come una liberazione: il Sorrento, da secondo del torneo, rimane fuori dai giochi promozione. E i play off sono ancora fatali al professor Simonelli: per lui sei partecipazioni e sei amarezze (Nocerina, Ascoli, Taranto, Pisa, Benevento e… Sorrento).
Il Verona, invece, va meritatamente in finale contro la Salernitana. E lo fa osannato da 600 sostenitori provenienti dal capoluogo scaligero, che, come da consolidata tradizione, si rendono anche protagonisti di “ululati” razzisti all’indirizzo del centrocampista rossonero Niang e di cori che violano il minuto di silenzio per commemorare il carabiniere italiano “caduto” in Afghanistan. L’ennesima caduta di stile, conseguenza anche di provocazioni continue piovute nel corso della settimana da parte di operatori dell’informazione locali non solo partigiani, ma anche faziosi.
A fine gara, i rossoneri vanno a raccogliere l’applauso della curva Nord e della tribuna Centrale. E’ un applauso dal sapore amaro, considerato che il Sorrento aveva tutti i mezzi e le possibilità per ritrovarsi al posto del giovanissimo Gubbio o per aspirare a vincere i play off.
Smaltita la legittima delusione per aver steccato l’obiettivo della serie B, la società rossonera potrà comunque aspirare a rientrare nel lotto delle squadre che avranno accesso in cadetteria, in virtù dello scandalo scommesse, che potrebbe stravolgere le classifiche di B e di Lega pro. In tal senso, trema anche il Verona: la Federcalcio, infatti, sta studiando misure nuove per inasprire le pene, e soprattutto per applicare tolleranza zero contro l’omertà, ovvero i casi di omessa denuncia, con un aumento delle sanzioni.
SORRENTO (4-4-2) Rossi 6.5; Vanin 5, Terra 6, Lo Monaco 5 (9' st Di Nunzio 6), De Giosa 6; Erpen 5, Togni 4, Nicodemo 6.5, Manco 6 (9' st Corsetti 5.5); Carlini 6, Pignalosa 6 (29' st Bonvissuto sv).
(Mancinelli, Angeli, Armellino, Niang). All. Simonelli 5.5.
VERONA (4-3-3) Rafael; Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Hallfredsson; Mancini (32' st Martina Rini), Ferrari, Berrettoni (19' st Anderson).
(Nicolas, Abbate, Garzon, Pichlmann, Le Noci). All. Mandorlini.
ARBITRO Irrati di Pistoia (Palazzoni-Avellano).
NOTE: Osservato un minuto di silenzio, prima del fischio iniziale, per commemorare Cristiano Congiu, il tenente colonnello ucciso con un colpo d’arma da fuoco in Afghanistan.
Ammoniti: Lo Monaco (S), Maietta (V), De Giosa(S), Anderson (V), Di Nunzio (S).
Recuperi: 2' pt, 4' st.
Angoli: 7-4.
Spettatori paganti 2.065, incasso 30.422 €
FONTE: AgoraInforma.it
Lunedì 06 Giugno 2011
Maietta, piglio da comandante. Mancini dà il tocco di genio
RAFAEL 6,5
Qualche dubbio sul gol di De Giosa, poi chiude la porta e non passa nessuno.
CANGI 6
Incerto sul vantaggio del Sorrento, poi controlla le operazioni in difesa faticando e sbagliando poco o nulla.
CECCARELLI 6
Contiene e regge l’urto. Ammonito e in diffida, salterà la finale d’andata.
MAIETTA 6,5
Il leader della difesa (e non solo) è lui. Guida la squadra con un piglio da comandante e l’esperienza di un veterano. Grande.
SCAGLIA 6
Ordine e disciplina. Più che spingere, contiene. Ma quando viene avanti sa come pungere.
RUSSO 6
Soffre nel primo tempo, esce con vigore nella ripresa. Ci mette cuore e polmoni.
ESPOSITO 6
Sbaglia qualche passaggio, ma tocca tanti palloni. Non sempre preciso, comunque necessario per l’equilibrio della squadra.
HALLFREDSSON 6
Non si tira mai indietro. Combatte, non sempre le azzecca. Ma ha temperamento e carattere con decisione.
MANCINI 7
Ci mette tanto genio e poca sregolatezza. Intuitivo, l’estro in più ce lo mette sempre lui (32’ st Martina Rini ng).
FERRARI 7
Non fosse per quelle occasioni mancate, sarebbe da premio Oscar. Straordinario nelcombattere fino all’ultimo pallone per la squadra. Sempre pericoloso.
BERRETTONI 6
Si mangia un gol, ma un altro ne fa, ed è quello che dà al Verona la sicurezza della finale (19’ st Anderson 6: ordinato e puntuale).
(M.Pad./ass)
Lunedì 06 Giugno 2011
Berrettoni risponde a De Giosa. Mandorlini felice: «Abbiamo fatto una grande gara, adesso l’ultimo sforzo»
ATTRAZIONE FINALE
di Mario Padovani
SORRENTO - Verona, è attrazione finale. L’Hellas pareggia sul campo Italia, in costiera amalfitana, rimontando il vantaggio iniziale del Sorrento, firmato da De Giosa. Berrettoni sistema le cose dopo qualche occasione fallita (prima da Ferrari, poi proprio da Berrettoni), e i gialloblù non rischiano più niente. La promozione in serie B sarà in ballo, nelle prossime due domeniche, con la Salernitana, che sbanca Alessandria, imponendosi per 3-1. Sarà dura, ma il Verona ha la scorza per farcela e completare l’opera.
Andrea Mandorlini, dopo la gara, esulta. «Abbiamo fatto una grande gara. Loro sono passati in vantaggio sfruttando la prima palla inattiva che hanno avuto. Noi siamo stati bravi a insistere, abbiamo colto un pareggio meritato e dopo siamo stati attenti, non rischiando più nulla». Il sogno è lì, poco distante. Certo, la Salernitana sarà un’altra brutta bestia, ma l’Hella è vivo, vivissimo. La dedica? Al Verona, a Verona. «Questa finale è per la città, per i tifosi, che sono stati splendidi, unici, ci hanno dato la spinta in più per esserci e per farcela. E poi anche per il presidente, per Giovanni Martinelli: dobbiamo completare l’opera, nulla è deciso, ma siamo qui, ci crediamo con tutta la forza che abbiamo dentro di noi. Non molliamo per niente, avanti con la stessa decisione che ci ha portato fin qua».
Un Hellas che non ha mai tremato, a Sorrento. Neppure nel momento in cui si è trovato sotto, quando potevano esserci gli estremi per soffrire. Invece, il Verona ha lottato con coraggio. E la finale è la conquista più giusta. «Non ci possono essere dubbi. Bene, bene davvero. Adesso ci attende l’ultima sfida contro la Salernitana, un altro duello con una squadra campana, con le difficoltà che ci saranno e che già conosciamo. Non abbiamo paura, sappiamo che non sarà facile ma siamo pronti. Questo gruppo ha mostrato temperamento, dovremo confermarlo». Esulta anche Benito Siciliano, consigliere delegato gialloblù che parla anche a nome del presidente Martinelli. «Siamo tutti felici. Meraviglioso l’apporto dei tifosi, è proprio una grande giornata».
E Nicola Ferrari, mattatore dell’andata e decisivo pure al ritorno, commenta. «Abbiamo costruito le nostre fortune al Bentegodi, il doppio vantaggio ci ha aiutato a fare la partita che volevamo. Non era semplice, siamo andati sotto e abbiamo avuto la forza per reagire e pareggiare. La strada è ancora lunga, però. Ci aspetta la Salernitana, sarà dura ma siamo convinti di quello che possiamo dare. Adesso ci aspetta l’ultimo duello, quello più tosto. Restiamo sul pezzo, sino alla fine». (ass)
FOTO: Leggo.it
Mai fatto le barricate
Ecco il nostro segreto e sempre all'attacco
EMANUELE BERRETTONI
06/06/2011
Alla fine della partita si presenta con una vistosa fasciatura sulla gamba destra. «Ho preso una botta poco sotto il ginocchio operato, ma non è nulla». Sorride Emanuele Berrettoni, quando le cose vanno bene anche il dolore si può sopportare. Il suo gol ha deciso la partita, il Verona è in finale.
Altro passo avanti verso la B?
Godiamoci questa qualificazione, abbiamo fatto due partite molto positive. All'andata una vittoria bella e importante, al ritorno una prova di grande carattere.
Il gol a freddo poteva rovinare tutto?
Non ci voleva, avevamo preparato la partita in altro modo, dovevamo essere più attenti nella prima fase della gara per non far esaltare il Sorrento. Invece abbiamo preso gol. Ma siamo stati bravi a reagire. Loro non hanno mai tirato in porta e noi abbiamo costruito tre occasioni da gol limpidissime. E poi è arrivato il pareggio, meritato.
Ferrari si merita una cena per l'assist?
È stato veramente bravissimo perché ha difeso palla tra due giocatori e poi ha toccato indietro un pallone perfetto. Ho visto Rossi gettarsi verso la sua destra e così ho deciso di metterlo sul palo di fronte a me. Un difensore ha sfiorato il pallone ma la palla è entrata, bene così.
Prima era stato bravo Rossi?
Anche lì Ferrari mi aveva dato un pallone d'oro, sono entrato in area, ho aspettato perchè aspettavo il tuffo del portiere ma lui è rimasto fermo e quando ho calciato ha intuito. Ho protestato per il rigore? Certo, perchè il difensore che rientrava mi ha toccato sulla caviglia. Ci poteva stare.
Una prestazione impeccabile per il tridente...
Abbiamo giocato molto bene in avanti, perché tutte le volte che ci hanno dato l'occasione abbiamo cercato di far male, senza alzare le barricate. Loro hanno sofferto ma non parliamo di attacco o difesa, contro il Sorrento ha vinto il gruppo, una bella prestazione di tutta la squadra, carattere e grinta, senza paura.
Il Sorrento ha chiuso il campionato con otto punti di diastacco. In campo non si sono visti...
Loro sono una signora squadra, hanno lottato con il Gubbio fino all'ultimo per salire in B direttamente. Hanno esperienza e qualità. Ma i play off sono un'altra cosa, inizia un altro campionato, anzi le due partite di semifinale e le due finali vanno prese separatamente. Non fa testo quello che s'è fatto in campionato.
Adesso un po' di festa?
Certo, serve anche quello. Una notte a Sorrento per stare insieme, per brindare, per pensare a tutti i sacrifici che abbiamo fatto per arrivare fino a questo momento. Poi si torna a Verona e lì si riparte, si pensa alla prossima partita.
Che sfida sarà con la Salernitana?
Dovremo affrontare un'altra squadra costruita per andare in B. Ora però fatemi godere questo momento di felicità.
FONTE: LArena.it
CALENDARIO PARTITE
Finali Play-Off: le magnifiche quattro sognano la Serie B
05.06.2011 20:00 di Claudio Gallaro
Atletico Roma, Juve Stabia, Salernitana, Hellas Verona: quattro squadre, le magnifiche quattro, ma in Serie B c'è posto solo per due di loro. Centottanta minuti le dividono dal coronamento di un sogno o dalla delusione forse più grande della carriera. Non ci sarà tanto tempo per tirare il fiato: si parte già domenica prossima con le gare d'andata; sette giorni dopo il ritorno, sempre con fischio d'inizio alle ore 16.
Ecco le date delle Finali Play-Off di 1^ Divisione, che saranno trasmesse in diretta tv dal canale satellitare Rai Sport (nei prossimi giorni la Lega Pro comunicherà il palinsesto, ndr):
> Domenica 12 giugno (ore 16)
Hellas Verona-Salernitana
Juve Stabia-Atletico Roma
> Domenica 19 giugno (ore 16)
Salernitana-Hellas Verona
Atletico Roma-Juve Stabia
EDITORIALE TLP
La domenica di Play off & Play out Lega Pro: uno schiaffo al calcio scommesse
06.06.2011 12:45 di Daniele Mosconi
Domeniche come queste riconciliano con il calcio. E' stata una di quelle giornate che rimarrà alla storia degli appassionati in generale. Nessuno si è risparmiato, tutti hanno dato tutto e chi ha deciso, nonostante lo scandalo scommesse, di entrare in uno stadio, ha fatto la scelta migliore. La "zona cesarini" ha sconvolto certezze ormai acquisite. C'è chi ha gioito e chi ora piange perchè ha visto tutto naufragare quando sembrava che il più era fatto. Noi ci sentiamo di ringraziare tutte le squadre che hanno dato vita a questa domenica appassionante. Grazie di cuore da chi vuole solo il bene del calcio.
Girone A:
Le semifinali di ritorno vedevano il Sorrento e la Salernitana partire svantaggiate dopo la sconfitta in quel di Verona per i rossoneri e il pari interno della truppa di Breda contro l'Alessandria.
In settimana avevamo pungolato ben bene Carrus e il fantasista di Cagliari ha risposto da par suo sul campo. Breda ha cercato di non forzarlo troppo durante gli allenamenti in settimana a causa di un infortunio al piede che gli provocava fastidio anche nei movimenti basilari. Nelle ultime ore era girata la voce che Carrus dovesse dare forfait. Breda non lo rischia dall'inizio e la manovra ne risente; la Salernitana ad doveva solo vincere se voleva andare in finale, tutti gli altri risultati avrebbero condannato i granata all'eliminazione.
Grigi che partivano forte mettendo la Salernitana all'angolo. La difesa ospite, più attenta che all'andata, ha sempre trovato il bandolo della matassa. Gli ospiti cercavano in tutti i modi di partire di rimessa per sfruttare la velocità di Ragusa e Fabinho, innescati da Carcuro. Quando la velocità non sortiva gli effetti sperati, si provava a lanciare in area palloni invitanti per la testa di Fava. Le squadre in campo sentivano l'importanza della posta in palio che poteva anche essere un salvacondotto per il futuro prossimo in caso di promozione in B. I primi 45 minuti si chiudevano sullo 0-0. Lo spettro di un altro anno di Prima Divisione negli occhi dei tifosi granata era vissuto come un incubo da esorcizzare tifando ancora di più i propri beniamini.
La cosa diveniva ancora più reale quando Martini insaccava alle spalle di Caglioni la palla del vantaggio grigio che mandava la curva alessandrina in visibilio. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che esce fuori il talento che nei momenti positivi quasi rimane sopito. Carrus, entrato in campo da poco al posto di Carcuro, decide di prendersi in spalla la squadra e prima con un rigore (molto contestato) poi con un diagonale, ribaltava il risultato mandando in delirio i circa 2000 tifosi arrivati da Salerno. L'Alessandria, nel frattempo rimasto in 10 per l'espulsione di Romeo, perde lo smalto e l'incisività e nel recupero il brasiliano Fabinho regala alla Salernitana la certezza della finale. Per l'Alessandria la sconfitta è un brutto segno e dispiace che un uomo di sport come Sarri inputi la sconfitta a delle decisioni arbitrali. L'Alessandria lascia i play off a testa alta e la città intera deve essere orgogliosa di un gruppo che dinanzi a mille e più difficoltà non si è mai disunito, anzi ha triplicato le forze e ha raggiunto un play off contro tutto e tutti, arrivando terzo. Nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato a Dicembre, conoscendo la situazione dei grigi, che a Giugno si sarebbero giocati la finale per andare in B. Questo deve essere un primo mattone per costruire l'Alessandria del domani. Sempre se un domani ci sarà.
I granata di Breda se la vedranno in finale contro il Verona. Una finale che promette scintille e spettacolo. Non si poteva chiedere di meglio.
Un bel Verona ha saputo tenere botta ad un Sorrento volitivo. Rossoneri che avevano bisogno di due reti, senza subirne, per arrivare in finale. Per farlo dovevano aggredire fin dall'inizio le fonti di gioco degli scaligeri. Questo aveva chiesto Simonelli alla sua squadre. E l'inizio era anche ottimo, perchè De Giosa, dopo neanche dieci minuti di gioco, faceva secco Rafael e dava l'impressione che l'impresa fosse più semplice di quel che potesse sembrare. Il Sorrento però non faceva i conti con un Verona schierato in campo da Mandorlini in maniera impeccabile. Salivano in cattedra Hallfredsson e Russo che davano geometrie giuste alla manovra ospite.
Generoso Rossi era chiamato a fare gli straordinari dinanzi ad un Ferrari che questa volta lo ha graziato parecchie volte. Non subiva lo stesso trattamento da Berrettoni, servito da Ferrari, molto più utile nel ruolo di assist man, con un tiro preciso beffava Rossi e il Sorrento tutto. Nella ripresa la squadra di Simonelli le provava tutte ma ormai mancava la lucidità per segnare ancora. Bonvissuto ha avuto un paio di occasioni per riaprire il discorso qualificazione ma anche stavolta ha mancato all'appuntamento con il gol. L'assenza di Paulinho, inutile dirlo, si è sentita parecchio ed è un vero peccato che il brasiliano, autentico protagonista della stagione del Sorrento, abbia dovuto soffrire in tribuna. Nella città dei limoni ora è il momento della riflessione. La squadra c'è, l'allenatore è ottimo, con un paio di innesti mirati, anche in preparazione di un probabile addio di Paulinho (le sirene della B sono molto forti), la squadra può togliersi molte soddisfazioni anche nella prossima stagione.
Il Monza e il Sud Tirol abbandonano la Prima Divisione. I brianzoli ce la mettono tutta ma il Pergocrema, forte del vantaggio di essere arrivato sopra di loro in classifica, ha avuto ragione e adesso la società gialloblù può preparare al meglio la prossima stagione, partendo proprio dalla panchina, visto che Maurizi è diretto, a detta di molti, sulla panchina del Frosinone. Decide la partita, bella nonostante la tensione altissima, un gol di Galli nel primo tempo. Motta ha provato a fare il miracolo, ma già che è arrivato ai play out ha fatto davvero qualcosa di insperato. Se fosse arrivato prima le cose sarebbero andate diversamente. Forse. C'è da ripartire da subito, leccandosi le ferite e facendo tesoro dei tanti errori che la squadra e la dirigenza hanno compiuto.
Il Sud Tirol dopo essere andato sotto con il gol di Sabato, trova subito il pareggio con Albanese. Quando ormai tutto lasciava presagire una retrocessione quasi certa del Ravenna, il portiere del Sud Tirol, Zomer, non trovava di meglio che spintonare Lapadula. Rigore ed espulsione, con gli altoatesini che avevano già effettuato le tre sostituzioni regolamentari. Dal dischetto Vincenzo Chianese si trovava davanti a lui Cascone. Nulla da fare, con il bomber romagnolo che festeggiava con il gruppo una salvezza a cui ormai credevano davvero in pochi. Salutiamo con simpatia il SudTirol e auguriamo loro una pronta risalita in Prima Divisione. L'errore madornale di licenziare Sebastiani è stato pagato molto caro.
Girone B:
Protagonista assoluta della giornata in questo girone è stata la zona cesarini. Quello che non è successo in un intero campionato è avvenuto nei minuti finali. Questo, lasciatecelo dire, è uno "schiaffo" morale enorme a chi ha cercato di infangare questo sistema, che avrà mille pecche, ma quando capitano domeniche in cui tutto si decide in pochi secondi, dimostra che è sano e solo pochi elementi vorrebbero rovinarlo. Gli anticorpi ci sono e basta non vivere di omertà per sconfiggerli sul nascere.
A Benevento i sanniti erano impegnati contro i cugini della Juve Stabia. La sconfitta dell'andata andava rimediata con una vittoria con qualsiasi risultato. La partenza dei padroni di casa faceva ben sperare anche se le occasioni erano più confusionarie che altro. Corona aveva sul piede la palla del ko ma la sprecava malamente calciando fuori, solo davanti a Baican.
I locali si scrollavano di dosso la tensione e con Evacuo, di testa, passavano in vantaggio. Bello davvero il gol della punta giallorossa che faceva impazzire di gioia lo stadio. Adesso c'era da cercare il gol del 2-0, così da tramortire sul nascere la reazione delle vespe. Pacciardi nella ripresa sugli sviluppi di un calcio piazzato commette un evidente fallo da rigore. Espulsione per lui. Dal dischetto Tarantino fa secco Baican. Da quel momento è un assedio, molto sconclusionato dei padroni di casa, che hanno sui piedi di Bueno al 95° il pallone della vittoria, ma il giocatore sannita spreca in maniera clamorosa. Per il Benevento è l'ennesima delusione nei play off. E' un tabù che non riescono a sconfiggere. Nelle ultime tre stagioni ogni volta partivano con i favori del pronostico, ogni volta quando erano sul più bello, ecco che gli altri, sempre al "Santa Colomba" festeggiavano la promozione, il Crotone, la finale la Juve Stabia.
Se la società dei Vigorito vorrà ancora continuare a investire nel calcio, su questo non abbiamo dubbi, dovrà farlo partendo da un punto fermo: Galderisi. Il suo arrivo (in sostituzione di Cuttone) ha dato quella stabilità che serve per poter costruire una squadra che sia capace di battersi, non per arrivare ogni volta dietro la prima della classe, per vincere il campionato.
La Juve Stabia si coccola questo gruppo eccezionale che dinanzi alle tante difficoltà di una stagione logorante, ha saputo trovare la forza per issarsi fino a 180 minuti dalla B. Giusto premio anche per un tecnico navigato come Braglia, conoscitore come pochi di queste categorie.
Sarà l'Atletico Roma a contendere alla Juve Stabia il posto per la B. Comunque vada sarà una sorpresa ad andare in B.
I romani devono ringraziare Padella, un difensore, se ora sono in finale. Il Taranto, dopo aver perso 1-0 allo "Iacovone" si giocava tutta la stagione in una sola partita. Dentro o fuori, così ha caricato i suoi Dionigi. Ed il Taranto ha interpretato al meglio la partita. Conduzione di gara perfetta, giocando in maniera diametralmente opposta a otto giorni fa. Il gol di Prosperi faceva sognare i circa quattromila tifosi rossoblù che hanno invaso in maniera pacifica la capitale per accarezzare un sogno. I pugliesi menavano le danze e arrivava anche il gol del 2-0 con Di Deo. Tutto lasciava presagire che il Taranto avesse la partita in pugno, però mentre Dionigi si muoveva nella sua area di competenza come un tarantolato, sull'altra sponda, Chiappara rimaneva inflessibile e sostituiva Babù con Mazzeo. La mossa sortiva i frutti sperati e la punta segnava il gol che capovolgeva il discorso qualificazione verso i romani. Il Taranto non poteva accettare una beffa simile e con un gran gol di Guazzo si riportava avanti di 2 gol, quelli necessari per arrivare in finale. Ormai si aspettava solo il recupero con i tifosi tarantini che sentivano la finale come una cosa certa. Da un cross dalla sinistra, un liscio della difesa jonica permetteva a Padella di inserirsi e di colpire al volo battendo Bremec. Una delusione cocente per il Taranto, arrivata quando ormai si stava per arrivare al 90°. Nei rimanenti cinque minuti non accade più nulla di particolare e l'Atletico Roma festeggiava una finale insperata. In pochi istanti si è consumato il doppio volto del calcio. Bellissimo per chi ormai non ci credeva più. Drammatico e crudele come sa essere un pallone calciato nella porta della squadra che tu ami.
Sul versante play out, il tutto si può riassumere con la lotta sempre avvincente tra Davide e Golia. I responsi di Cosenza e Terni ci fanno dire che Davide ha battuto Golia 2-0.
Anche in queste partite hanno la meglio i minuti di recupero. La Ternana con Sinigaglia aveva segnato il gol che gli avrebbe permesso di rimanere in Prima Divisione. Qui come sugli altri campi si giocavano i minuti di recupero e La Mantia mandava in paradiso il Foligno e faceva retrocedere le fere. Per la Ternana una retrocessione troppo brutta per essere vera. Partita con ben altre ambizioni, nessuno avrebbe pensato che ad un certo punto si sarebbe ritrovata a giocarsi la permanenza in Prima Divisione. La società ha cercato, in maniera confusa, di rimediare agli errori acquistando attaccanti che potessero sopperire al dramma del gol che ha attanagliato la Ternana per tutta la stagione. Non sono serviti a nulla. La prossima stagione si riparte dalla Seconda Divisione. In prospettiva c'è un altro derby, quello più sentito: contro il Perugia.
Al "San Vito" Scienza compie il capolavoro della sua carriera di allenatore. Contro ogni pronostico e con una società allo sfascio, l'allenatore riesce a salvare il Viareggio. Non solo i toscani si salvano, ma si prendono anche la briga di vincere nel recupero, giusto per non andare contro corrente in una domenica simile, con Pizza, che batte Marino e condanna il Cosenza alla retrocessione. Per i silani vale lo stesso discorso fatto per la Ternana. Addirittura il Cosenza era dato tra le favorite per la vittoria finale del campionato. La partenza, con Stringara in panchina, lasciava presagire una stagione degna del blasone dei calabresi. Man mano che le domeniche passavano, in società succedeva di tutto, il Cosenza si è trovato a combattere sul campo per rimanere in Prima Divisione senza passare dai play out e fuori contro un ambiente che non perdonava la scelta dei giocatori di non ridursi gli ingaggi per evitare un altro fallimento. Giocare in queste condizioni diventava sempre più difficile e a lungo andare i risultati sul campo hanno iniziato a venire meno. Ora si dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, ripartire dalla Seconda Divisione. Una città come Cosenza merita rispetto. Chi ha intenzioni serie, si faccia avanti.
2^ Divisione: le Finali:
Due derby su tre, nelle finali dei gironi di Seconda Divisione. Nel girone A si incontravano allo "Speroni" la Pro Patria, uscita vincitrice dalla semifinale contro la Pro Vercelli (5-2 interno e sconfitta per 2-0 al ritorno), contro la Feralpi Salò, vincente contro il Renate (1-1 a Meda e vittoria con gol di Quarenghi in casa).
Rastelli ha studiato a fondo la squadra bustocca, soprattutto per evitare di commettere gli errori della Pro Vercelli. Partita giudiziosa dei bresciani, giocando un calcio meritevole di considerazione. La calma dei forti si dice in questi casi. I bresciani non sentono il peso della partita e il merito va dato ad un allenatore, Rastelli appunto, che ha saputo plasmare un gruppo a sua immagine e somiglianza. La Pro Patria sbatte contro un muro di gomma e l'assenza di Pacilli (oltre ad Anania e Calzi) si sente in maniera particolare. La squadra di Novelli va anche in vantaggio con un gran tiro di Benedetti, appena deviato da Bracaletti, ma non ha neanche il tempo di gioire che subito subisce il gol del pareggio ad opera dell'esperto giocatore della squadra ospite. Il tiro di Bracaletti batte Andreoletti e permette alla Feralpi di tornare a giocare in modo tale da non permettere alla Pro Patria di sciorinare il suo gioco fatto di azioni veloci. I bustocchi sapevano di giocarsi moltissimo già da questa partita di andata, ma nonostante ci provi, non le riesce di espugnare il bunker ospite. L'occasione ci sarebbe, ma Serafini, a circa un quarto d'ora dalla fine, dal dischetto colpisce la traversa. Le finali vivono anche di episodi e questo nell'ottica dei 180 minuti può essere l'errore decisivo. La Feralpi adesso non deve commettere l'errore di sentirsi già promossa. Per chi non è abituato a certi palcoscenici, un po panico è più che normale.
Il Prato, reduce dalla sfida contro L'Aquila vinta al 97° grazie a Varutti, ospitava la favorita del girone, la Carrarese. Quest'ultima in semifinale ha eliminato, non senza patemi d'animo, il San Marino. Questo era il dilemma che ci siamo posti in sede di presentazione della partita contro i cugini del Prato.
Gli apuani hanno dimostrato contro la squadra dei titani, di sentire quasi come un peso il ruolo di super favorita per i play off. Monaco si rende conto che la sua squadra non sta giocando come vorrebbe e la sconfitta in questa finale di andata è un'altra sirena che suona nell'ambiente gialloblù. L'autorete di Benassi è la conferma di un malessere che deve scomparire domenica se si vuole puntare alla promozione in Prima. La rete di vantaggio permetterà al Prato di giocare di rimessa e la Carrarese, che riavrà Gaeta dopo aver scontato il turno di squalifica, dovrà giocare in maniera opposta. Sono novanta minuti e sono quelli più importanti.
L'Avellino, in un "Partenio" sempre più affamato di grande calcio batte il Trapani. Vittoria cercata e tenacemente voluta dagli irpini. Avellino in vantaggio con Millesi a fine primo tempo. Nella ripresa Filippi (mancherà domenica per squalifica) pareggiava dagli 11 metri. Il pareggio più che demoralizzare l'Avellino, lo rendeva ancora più cattivo, fino al punto di trovare nuovamente il gol del definitivo vantaggio con Acoglanis. Abbiamo visto un bel Trapani che non ha saputo sfruttare appieno un paio di occasioni quando ancora si era fermi sul punteggio di parità. L'Avellino ha peccato di troppa sicurezza in fase difensiva, questa, una pecca che si porta dietro da parecchio tempo. Giocare domenica in Sicilia in questo modo significa concedere al Trapani l'opportunità di fare la partita.
EDITORIALE TLP
"VISTO da GUFFANTI": LE DUE FACCE DEL CALCIO IN LEGA PRO
05.06.2011 23:57 di Riccardo Guffanti
Le due facce del calcio in Lega Pro: da una parte squadre coinvolte pesantemente dalle vicende delle scommesse. E qui è giusto però ricordare, che più che le società, gli interessati a questa bruttissima pagina sono i giocatori, che molti hanno sempre considerato la parte "pulita" del calcio: calciatori tesserati per società di certo non in difficoltà economica, non come calciatori di quei club, che pur non percependo lo stipendio da mesi, hanno raggiunto traguardi sportivi importanti come semifinali e finali playoff, in Prima e Seconda Divisione.
E' l'esempio dei giocatori della Pro Patria che durante l'anno sono andati su tutte le pagine sportive e di cronaca: oltre agli stipendi sono stati abbandonati anche nelle necessità più elementari e con l'aiuto dei tanti tifosi hanno onorato la sportività e i valori principali dello sport e sono in finalissima playoff per salire in 1^ Divisione (oggi hanno pareggiato in casa contro i bresciani del FeralpiSalò).
In Prima Divisione, una delle due semifinali del girone A, l'hanno giocata Alessandria e Salernitana. Il club piemontese da diversi mesi sembra che sia stato messo in vendita, i campani granata addirittura sin dall'inizio del campionato hanno rischiato più volte di "saltare", ma la bravura e la professionalità degli atleti hanno permesso a tutte e due di raggiungere un obbiettivo importante, in particolare la Salernitana dove oltre i giocatori è stato determinante il lavoro del bravissimo direttore sportivo Nicola Salerno, con interventi nel mercato di gennaio, in uscita di giocatori da contratti molto onerosi, con l'ingresso di giovani meno costosi ma qualitativamente buoni.
Quindi nel girone A in finale ci vanno le squadre arrivate quarta e quinta, le squadre che avevano un solo risultato a disposizione: la Salernitana che sbanca Alessandria con un rotondo 1-3 firmato sopratutto da un secondo tempo arrembante con uno strepitoso Fabinho che ha letteralmente "spaccato" la difesa piemontese, il brasiliano di proprietà dell'Udinese che solo il fiuto di Nicola Salerno poteva a gennaio portare in canpania, si è procurato il rigore del pareggio, la punizione che ha permesso il gol del vantaggio e l'espulsione dell'avversario che lo marcava e infine ha siglato la terza rete.
L'altra finalista è il Verona targato Mandorlini che esce indenne dalla trasferta di Sorrento, 1-1 il risultato finale e la classifica finale del campionato e il campo in erba artificiale non sono bastati al Sorrento per proseguire al raggiungimento di un sogno cullato per tutta la stagione in modo meritevole, ma nel momento più importante è venuto meno il proprio giocatore più rappresentativo e forte come Paulinho.
Le due facce del calcio, sono anche quelle del Verona che nella passata stagione arriva alla finalissima con il Pescara, mentre in questa stagione raggiunge in extremis i Playoff e fuori dai riflettori ora si va a giocare la finalissima.
Nel girone B prima di queste semifinali i più hanno pensato che le squadre atrezzate alla finalissima e al passaggio in serie B fossero il Benevento, classificato secondo e il Taranto e invece il campo ha portato il successo a Juve Stabia e all'Atletico Roma, la prima ha pareggiato 1-1 e la squadra romana è stata sconfitta per 2-3 ma in virtù della vittoria nella partita d'andata si è comunque classificata; se a raggiungere la Nocerina in cadetteria ci andrà la Juve Stabia sarà un'accoppiata non prevista all'inizio del campionato. Se sarà la squadra romana, candidata in partenza assieme ad altre, vincerà l'organizzazione e la tenacia di una squadra che è partita fortissimo che ha subìto una crisi di risultati lunga , da cui nella parte finale del campionato ne è uscita , raggiungendo il traguardo dei Playoff, tutto ciò per evidenziare la parte della faccia buona del calcio.
E anche per quanto riguarda i Playout le facce del calcio sono due, si salva nel girone A il Ravenna e nel B il Viareggio. Tutte e due sul campo meritano questo, ma fuori dal campo si potranno determinare situazioni ribaltanti, visto che alcune persone tesserate sono coinvolte nei " fattacci " di questi giorni.
Vince e rimane in Prima Divisione il Pergocrema che forse sarà messo in vendita dal presidente Bucci e retrocede in seconda divisione il Monza che all'inizio di stagione aveva addirittura programmato in tre anni il raggiungimento della serie B. Retrocede la Ternana che pare fosse sulla strada giusta per programmare nei prossimi anni progetti importanti e si salva il Foligno che erroneamente tanti davano per spacciato.
Ma questo è il bello del calcio, anche se, ogni tanto, qualche scellerato, tenta di infangarne il suo fascino.
RISULTATI E CLASSIFICHE
1^ Divisione, risultati e marcatori di oggi [Play-Off e Play-Out]
05.06.2011 18:20 di Claudio Gallaro
Giornata di verdetti in 1^ Divisione: Salernitana-Hellas Verona e Juve Stabia-Atletico Roma sono le Finali Play-Off. Retrocedono Monza, Sudtirol, Ternana e Cosenza. Salve Foligno, Ravenna, Pergocrema e Viareggio.
- Girone A - semifinali Play-Off
Alessandria-Salernitana 1-3 (and. 1-1) 64' Martini, 68' rig. e 75' Carrus (S), 92' Fabinho (S)
Sorrento-Hellas Verona 1-1 (and. 0-2) 6' De Giosa (S), 45' Berrettoni (HV)
- Girone A - finali Play-Out
Pergocrema-Monza 1-0 (and. 0-1) 30' Galli (P)
Ravenna-Sudtirol 2-1 (and. 0-1) 14' Sabato (R), 21' Albanese (S), 95' rig. Chianese (R)
- Girone B - semifinali Play-Off
Benevento-Juve Stabia 1-1 (and. 0-1) 21' Evacuo (B); 50' rig. Tarantino (JS)
Atletico Roma-Taranto 2-3 (and. 1-0) 14' Prosperi (T), 51' Di Deo (T), 64' Mazzeo (AR), 83' Guazzo (T), 90' Padella (AR)
- Girone B - finali Play-Out
Ternana-Foligno 1-1 (and. 0-1) 52' Sinigaglia (T), 93' La Mantia (F)
Cosenza-Viareggio 0-1 (and. 1-3) 90' Pizza (V)
RISULTATI E CLASSIFICHE
Play Off 1^ Divisione, un grande Verona argina il Sorrento e centra la finale
Sorrento-Hellas Verona 1-1
05.06.2011 19:15 di Claudio Gallaro
Fonte: Alberto Pecchio - TuttoHellasVerona.it
L'Hellas Verona rovina la commedia napoletana e vola in finale. Troverà sulla sua strada una Salernitana rinvigorita dalla grande vittoria di Alessandria. Un grande Verona, che non concede niente al Sorrento e alla fine può giustamente festeggiare. Appuntamento tra una settimana esatta al Bentegodi, con il tempio gialloblù che sicuramente non tradirà le attese.
Mandorlini conferma per 9/11 la formazione uscita vittoriosa dal Bentegodi. Dentro l'esperienza di Russo per Martina Rini e la tecnica di Berrettoni per il buon Le Noci. Simonelli invece da fiducia agli stessi undici di Verona, puntando sulla loro voglia di rivalsa. Pronti e via, l'Hellas va sotto. Calcio d'angolo battuto da Togni, De Giosa svetta tra una marmorea difesa gialloblù e schiaccia alle spalle di Rafael. Siamo al 6' minuto. Lo stadio Italia ora sembra una bolgia e per il Verona si fa dura. Al 13' la grande occasione per Ferrari. Bel pallone lavorato da Mancini sull'out destro, palla in mezzo per l'attaccante gialloblù che si vede negare la gioia del gol dal piedone di Rossi. Troppo lezioso l'Hellas, che con una palla persa al limite dell'area, concede un tiro dal limite a Vanin, terminato fuori di poco. Due occasioni da gol in 30". Mancini inventa per Ferrari, Rossi respinge. Sugli sviluppi dell'azione ci prova Russo da 30 metri. Il portiere sorrentino si rifugia con i pugni in angolo. Il Sorrento però ha il merito di approfittare al meglio degli errori della retroguardia gialloblù, e al 25', dopo una frittata di Maietta, Erpen sfiora il "sette" con un bolide dal limite. Togni in mezzo si diverte a fare il geometra, disegnando lanci invitanti per i compagni. L'Hellas è in palla, ma soffre a causa di qualche passaggio a vuoto. Berrettoni pericolosissimo al 27', ma ancora Rossi, che oggi sembra un muro umano, nega la gioia del gol all'Hellas. Si procede sui binari della calma fino al 41'. Ancora su calcio piazzato, Togni mette in mezzo per De Giosa. Grande colpo di reni di Rafael, che non fa cadere il Verona nell'incubo. Monumentale Ferrari. Difende un gran pallone che serve a Berrettoni. Il fantatasista gialloblù, con un piattone "riveriano" trafigge Rossi. Momento migliore per segnare, il primo tempo si chiude qui.
Mini-partita di 45 minuti. Ed il Verona soffre le vampate del Sorrento. I campani però non hanno tante idee, in quanto si affidano solo ai lanci lunghi. L'Hellas sembra amare questo atteggiamento, ed i gialloblù provano ad addormentare la partita. Mancini è ovunque, mentre la diga formata da Russo, Esposito, Halfredsson ed il neoentrato Anderson, riesce a tenere la foga del fiume Sorrento. Ed è ancora Mancini ad ispirare Ferrari al 72' che si addormenta sul più bello. Gol annullato al 76' al Sorrento, per un netto fuorigioco di Carlini. Ci prova anche Bonvissuto, che entrato da pochi minuti, all'82' manda sopra la traversa. Rafael si distende bene su una punizione di De Giosa all'88', e le speranze di rimonta del Sorrento si affievoliscono sempre di più. Il Verona ha addirittura la possibilità di segnare con Anderson, ma trova la sempre pronta risposta di Rossi. La partita si chiude dopo 5 di recupero. Verona in finale. Champagne.
SORRENTO-HELLAS VERONA 1-1
SORRENTO: Rossi; Vanin, Lo Monaco (55' Di Nunzio), Terra, De Giosa; Erpen, Togni, Nicodemo, Manco (55' Corsetti); Pignalosa (75' Bonvissuto), Carlini. A disposizione: Mancinelli, Angeli, Armellino, Niang. Allenatore: Gianni Simonelli
HELLAS VERONA: Rafael; Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Hallfredsson; Mancini (77' Martina Rini), Ferrari, Berrettoni (64' Anderson). A disposizione: Nicolas, Abbate, Garzon, Pichlmann, Le Noci. Allenatore: Andrea Mandorlini
ARBITRO: Massimiliano Irrati di Pistoia
MARCATORI: 5' De Giosa (S), 45' Berrettoni (HV)
NOTE: Ammoniti: Lo Monaco, Terra, Martina Rini, De Giosa, Anderson, Di Nunzio. Recupero: 2'-0'. Spettatori: 3.000 circa
FONTE: TuttoLegaPro.com
ALTRE NOTIZIE
Pro 1/A: finale Verona-Salernitana
Playout, retrocedono in II divisione Sud Tirol e Monza
05.06.2011 19.21 di Alessio Calfapietra
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 5 GIU - Sara' Verona-Salernitana la finale dei playoff del girone A della I divisione di Lega Pro. Nelle semifinali il Verona ha eliminato il Sorrento (andata 2-0 ritorno 1-1) e la Salernitana l'Alessandria (1-1 e 3-1). Finale di andata domenica 12 giugno. Nei playout si salvano Ravenna e Pergocrema ai danni di Sud Tirol e Monza che retrocedono in II divisione. Questo l'esito dei match di ritorno: Ravenna-Sud Tirol 2-1 (andata 0-1) e Pergocrema-Monza 1-0 (andata 0-1).
EDITORIALE TLP
Play off e Play out, avanti tutta... nonostante il calcio scommesse
04.06.2011 15.00 di Daniele Mosconi per tuttolegapro.com
Ci mancava solo questa. Con tutti i problemi che ha la Lega Pro, ci voleva questo ennesimo scandalo a mettere in cattiva luce un sistema malato. La prossima estate sarà ancora più calda. Non ci saranno solo le mancate iscrizioni al campionato, cosa a cui ancora non riusciamo a farci il callo, ma ci saranno anche stravolgimenti che lasceranno il segno.
Continuiamo così, facciamo del male, disse quel tale in un film. Noi ci sentiamo di accogliere la richiesta di Signori che ha detto: "Abbiate pietà". Sì pietà, però per favore, l'ultimo 'chiuda la porta' perchè questa cloaca maleodorante ha stomacato tutti.
Quando una persona decide, per esempio, di assistere ad un incontro di wrestling, è consapevole che è tutta una messa in scena per far divertire il pubblico. Mentre quando si assiste ad una partita di calcio, si dovrebbe avere l'impressione di vedere 22 giocatori in campo che danno l'anima per vincere. Dinanzi allo schifo che sta uscendo fuori, con risultati certi e goleade previste, ci sentiamo di dire che il wrestling è molto più serio.
La vita va avanti lo stesso e domenica, in un clima che lasciamo solo immaginare, si giocheranno i ritorni delle gare di semifinale di play off e play out. Mentre in Seconda Divisione partiranno già le finali promozione. Ci risulta difficile parlare di calcio di fronte a tutto ciò, però crediamo che questo sistema vergognoso si combatta anche in questo modo. Nel nostro piccolo, speriamo che sia una bella domenica di sport e il pubblico risponda in maniera massiccia a questa ondata di sterco.
1^ Div - Girone A:
Le semifinali di andata hanno visto il Verona battere il Sorrento per 2-0, la Salernitana pareggiare contro l'Alessandria per 1-1.
Partite tese e anche ben giocate nonostante la posta in palio fosse molto alta. I veneti con una prova tutta orgoglio e voglia di vincere hanno steso un Sorrento brutto. I rossoneri se vogliono aspirare alla finale hanno bisogno di una prova convincente. Il Sorrento ha dato dimostrazione in tutto questo campionato tra le mura amiche di poter fare di tutto. L'assenza di Paulinho non può giustificare in alcun modo una vittoria nelle ultime quattro partite, coincise con la sua assenza. Il Sorrento non era solo il suo attaccante e se è arrivato secondo lo deve anche ad un gruppo che ora sente troppo la pressione del momento. Mandorlini conosce le insidie di questa partita e vorrà dalla sua squadra una prova di maturità.
La stessa che abbiamo visto all"Arechi" da parte dell'Alessandria. Solo un autorete di Servili ha permesso alla Salernitana di non perdere contro i grigi. Un bell'Alessandria che ha giocato a viso aperto e nonostante la doppia inferiorità numerica (Pucino e Barbagli espulsi) ha giocato una partita maschia senza mai cedere alle barricate. Breda si affida alla qualità di Carrus, assente ingiustificato nella partita di domenica dove ha giochicchiato in maniera irritante. Ragusa e Fava le altre bocche da fuoco pronte a colpire il bunker grigio.
All'Alessandria mancheranno i due difensori e Sarri avrà i suoi bei grattacapi da risolvere per non snaturare una squadra che ha fatto un campionato molto positivo, nonostante tutto ciò che intorno a loro stava accadendo.
Nelle partite in cui si gioca la permanenza in Prima Divisione, il Monza deve difendere la vittoria di rigore a Crema contro un Pergocrema che ha voglia di sfruttare il fattore campo per salvarsi. Motta finora ha fatto un lavoro eccellente e la salvezza sarebbe la ciliegina sulla torta. Maurizi ha ricevuto offerte da società appena retrocesse ma ha confidato che è sua intenzione salvare i gialloblù. Nella città che ha dato i natali a gente come Beppe Severgnini e Pietro Valsecchi tutto è pronto per questa partita da dentro o fuori. Le due tifoserie sono pronte a incitare i propri beniamini in questa sfida molto importante.
Il Ravenna gioca in casa contro il SudTirol. Gli basterà vincere per salvarsi, ma attenzione alla squadra altoatesina, perchè queste partite nascondono sempre parecchie insidie.
1^ Div - Girone B:
Situazione particolarmente incerta in questo girone. Juve Stabia e Atletico Roma partono con il vantaggio di aver vinto l'andata, con la differenza che i romani hanno vinto in trasferta.
Lo scandalo scommesse ha colpito in maniera evidente i sanniti, con il portiere Paoloni arrestato e quindi impossibilitato a difendere i pali della propria porta. Una situazione indegna che lascia l'amaro in bocca. Galderisi, che non è stato squalificato a differenza di Braglia, sta preparando al meglio la partita contro i cugini. Il Benevento per arrivare in finale non deve assolutamente farsi prendere dalla frenesia. Il gol di Molinari permette alla Juve Stabia di poter giocare di rimessa e con un velocista come Mbakogu possono veramente fare molto male.
Il Taranto deve invertire la rotta in questa serie, perchè la sconfitta interna contro l'Atletico Roma è pesante ma non compromette nulla. Vero che ci vorranno due gol senza subirne per arrivare in finale, ed il Taranto visto in campionato nel girone di ritorno ci ha dimostrato che la cosa è fattibile. Se Dionigi riuscirà a non caricare troppo la squadra, il miracolo può avvenire. I romani dal canto loro vogliono regalarsi una ennesima soddisfazione in una stagione per certi versi unica.
Nei play out il Cosenza è con un piede e mezzo in Seconda Divisione. Vincere con due gol di scarto contro il Viareggio è importante. Il peso di fare due gol sarà un ostacolo non indifferente. Se giochi con la mente sgombra, magari due gol prima o poi li fai, ma se hai il peso di una situazione societaria imbarazzante, anche un solo tiro in porta può diventare un'impresa. Scienza se dovesse arrivare all'impresa di salvare il Viareggio si collocherebbe nel novero dei nuovi allenatori emergenti e potrebbe anche ambire ad un posto nel valzer delle panchine di B della prossima stagione. A Legnano e in Toscana, l'ex centrocampista del Foggia (era denominato fosforo, per la sua sagacia nel reggere le redini del centrocampo dei satanelli) ha fatto molto bene ed una chiamata dal piano superiore non ci meraviglierebbe.
La Ternana aspetta i cugini del Foligno in un derby che si prospetta infuocato. Sono affidate al bomber Tozzi Borsoi, le speranze di salvezza dei ragazzi di Giodano. Alle fere basterà vincere per restare in Prima Divisione. Il Foligno, allora allenato da Matrecano, ha già fatto il colpo al "Liberati". Inoltre la prova di carattere mostrata in quel di Cava è un avviso inoltrato alla squadra rossoverde. Se salvezza dovrà essere le fatidiche sette camicie potrebbero anche non bastare.
2a Divisione:
Qui, come detto, siamo già alle finali (di andata) che porteranno tre città a gioire per la promozione in Prima.
La finale del girone A vede la Pro Patria giocare contro la Feralpi Salò. I bresciani per tutta la stagione sono stati nei piani alti della classifica e adesso vedono il sogno della promozione come qualcosa di meno utopico. A Busto sarà una partita difficilissima e l'esperienza della batosta della Pro Vercelli è per loro un precedente di cui fare tesoro. Affrontare i bustocchi a viso aperto è un suicidio, Rastelli vorrà giocarsi la finale nell'arco dei 180 minuti. Nella squadra di Novelli mancheranno Pacilli (squalificato per due turni, quindi salterà anche la finale di ritorno) Anania e Calzi. Il tecnico vive da sempre con queste emergenze e se pensa a quel che stanno vivendo con una società assente, questo è anche poco. La finale è pur sempre la finale, anche senza questi giocatori importantissimi.
Nel girone B il Prato aspetta la Carrarese. Nella città biancoazzurra hanno ancora negli occhi il finale della partita contro L'Aquila, confidando che questi sono anche segnali importanti del destino. Mancheranno Lamma Sacenti e De Agostini, mentre nella Carrarese mancherà il bomber Gaeta. Assenze pesanti che influiranno non poco sull'andamento della finale. A Carrara si prepara la partita con la massima attenzione, con Monaco che ha visto la sua squadra giocare male nella doppia sfida di semifinale contro il San Marino. Giocare come hanno fatto gli apuani il ritorno contro i titani, significherebbe per loro la sicura permanenza in Seconda Divisione. Una Carrarese apparsa svogliata che ha bisogno di darsi una scossa se non vuole gettare al vento un occasione simile.
Nell'ultima finale c'è il Trapani che andrà al "Partenio" contro l'Avellino. In campionato i siciliani hanno subito la più pesante sconfitta del loro campionato. Un 4-0 da un Avellino determinatissimo come gli sta capitando spesso con Vullo in panchina. L'arrivo del tecnico, chiamato per sostituire Marra, è stato il vero motivo di svolta della stagione degli irpini. Semifinale vinta con scioltezza dagli irpini che hanno eliminato il Milazzo con un doppio successo senza aver subito reti.
Il Trapani ha eliminato il Neapolis dando una dimostrazione di forza notevole. Arrivano in finale le super favorite e se la tensione non avrà la meglio, assisteremo ad un grande spettacolo.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Berrettoni: "Dimostrati carattere e voglia di vincere"
05/06/2011 - 22:02
"Sono molto contento perchè il gol ci ha permesso di andare negli spogliatoi con un risultato di parità ed il morale alle stelle"
SORRENTO - La stanchezza non ferma la gioia di Emanuele Berrettoni, autore di una rete provvidenziale per la qualificazione dell'Hellas Verona alla finale play-off. "Sono molto contento perchè il gol ci ha permesso di andare negli spogliatoi con un risultato di parità ed il morale alle stelle, dopo un inizio difficile con i padroni di casa passati in vantaggio sugli sviluppi di una palla inattiva".
Prima di battere Rossi, l'ex Bassano Virtus ha avuto un'altra occasione per mettere il suo nome sul tabellino dei marcatori: "Forse ho tardato un pò troppo, avrei voluto metterla dalla parte opposta poi un tocco dell'avversario ha condizionato la conclusione".
Tra sette giorni arriva al "Bentegodi" la Salernitana, ed i gialloblù faranno leva sulla grande consapevolezza nei propri mezzi: "Abbiamo dato vita ad una grande prestazione sul campo più difficile della categoria, dimostrando carattere e voglia di centrare un obiettivo davvero importante per tutti noi".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Centrato un grande risultato"
05/06/2011 - 19:42
"Avevamo preparato la partita nella maniera giusta, alla prima palla inattiva siamo andati sotto, ma nonostante ciò non ci siamo disuniti"
SORRENTO - I titoli di coda della semifinale play-off sono dedicati ad Andrea Mandorlini, che dopo il fischio finale si è diretto verso il settore ospiti per condividere la propria gioia coi tifosi gialloblù giunti in Campania. Situazione poco gradita a qualche giocatore del Sorrento, che ha scaturito un parapiglia sul terreno di gioco: "Bisogna anche sapere accettare le sconfitte, sono andato a salutare dei tifosi che ci hanno seguito con grande sacrificio, senza mancare di rispetto a nessuno. La prima corsa fatta è stata per complimentarmi col mister avversario per la qualità della sua squadra, indipendentemente da questo abbiamo centrato un grande risultato. Una sfida sofferta fino alla fine, caratterizzata dalle molteplici occasioni. Sono molto, molto contento".
Polemiche a parte, l'Hellas ha meritato ampiamente nell'arco dei 180' il passaggio del turno: "La sfida odierna era decisiva perchè una delle due formazioni sarebbe stata eliminata, ho visto una prova di carattere che ci mette davanti ad un traguardo importante. Non possiamo dilungarci più di tanto, sapevo che saremmo tornati su questo campo, bravi i miei per la prestazione".
Il vantaggio rossonero dopo 5' ha illuso i padroni di casa, le cui speranze sono state spente dal gol di Berrettoni nel finale del primo tempo: "Avevamo preparato la partita nella maniera giusta, alla prima palla inattiva siamo andati sotto, ma nonostante ciò non ci siamo disuniti. Sono nate tre situazioni importanti a tu per tu col portiere per chiudere le sorti del match, ora recuperiamo perchè tra caldo, stanchezza e tensione è stata una dura prova".
Ufficio Stampa
Sorrento-Hellas Verona 1-1, si va in finale!
05/06/2011 - 17:54
Al campo "Italia" campani in vantaggio al 5' con De Giosa, ma allo scadere della prima frazione Berrettoni trova il pari che scaccia ogni timore
SORRENTO - Per il ritorno della semifinale play-off Simonelli conferma in toto la formazione schierata dall'inizio al "Bentegodi", mentre Mandorlini risponde con Russo al posto di Martina Rini. Più di 600 i tifosi gialloblù giunti al campo "Italia".
Al 5' padroni di casa in vantaggio: corner dalla destra di Togni, De Giosa arriva per primo sul pallone e schiaccia alle spalle di Rafael. La formazione scaligera tenta la risposta sulla corsia di destra al 9' con Cangi che imbecca Mancini, il centrocampista converge e scocca il mancino, palla che termina fuori debolmente. E' il 12' quando l'autore dell'assist per l'1-0 campano cerca di ripetere quanto già fatto in riva all'Adige su punizione, ma la mira è imprecisa. La manovra precisa dei rossoneri porta al diagonale dal limite Vanin (18'), a lato di poco.
Servizio perfetto a tagliare la difesa di Mancini per Ferrari al 21', la punta trentina controlla e di sinistro colpisce di prima intenzione, Rossi respinge. Stessa sorte, ma col portiere che devia in angolo, per una botta dai venti metri di Russo poco dopo. Al 25' Carlini approfitta di un appoggio troppo corto di Maietta per imbeccare Erpen, tentativo fuori di un metro. Ferrari ruba palla sulla trequarti (28') e trova sulla sinistra Berrettoni, ancora una volta l'estremo difensore avversario si fa trovare pronto. Mancini arriva sul fondo al 31', centro per Ferrari che allarga a Berrettoni, Rossi chiude. Rafael salva il risultato al 41' con un colpo di reni su incornata di De Giosa a seguito di una punizione di Erpen. Allo scadere della prima frazione l'Hellas pareggia i conti: lancio lunghissimo di Scaglia, bravo Ferrari a crederci e ad appoggiare per Berrettoni, l'ex Bassano Virtus prende in controtempo Rossi e deposita in fondo al sacco.
Gli uomini di Simonelli cercano di riorganizzarsi nelle prime battute della ripresa, ma è Russo il primo a giungere al tiro (52') dopo un batti e ribatti ai sedici metri. Il destro del centrocampista siciliano finisce ampiamente fuori. Al 58' Erpen addomestica al limite e conclude di destro, Rafael controlla. Bella discesa di Cangi sulla destra al 66', tiro-cross che Rossi allontana con le mani. Al 72' ottimo Mancini che si libera sulla destra per Ferrari, una volta ricevuto il servizio l'ex Pergocrema salta il portiere campano ma da posizione defilata vede il suo tiro deviato in angolo. Incursione solitaria in profondità di Ferrari (81'), tiro di punta fuori misura.
Dai venti metri De Giosa su calcio di punizione calcia verso il palo lontano, Rafael si distende e manda sul fondo (88'). Un minuto dopo cross di Russo dalla destra, Anderson impatta di testa, Rossi alza sopra la traversa.
SORRENTO-HELLAS VERONA 1-1
Marcatori: 5' De Giosa, 45' Berrettoni
Sorrento: Rossi; Vanin, Lo Monaco (55' Di Nunzio), Terra, De Giosa; Erpen, Togni, Nicodemo, Manco (55' Corsetti); Pignalosa (75' Bonvissuto), Carlini.
A disposizione: Mancinelli, Angeli, Armellino, Niang.
Allenatore: Gianni Simonelli
Hellas Verona: Rafael; Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Hallfredsson; Mancini (77' Martina Rini), Ferrari, Berrettoni (64' Anderson).
A disposizione: Nicolas, Abbate, Garzon, Pichlmann, Le Noci.
Allenatore: Andrea Mandorlini
Arbitro: Massimiliano Irrati (Sez. arbitrale di Pistoia)
Note. Ammoniti: Lo Monaco, Terra, Martina Rini, De Giosa, Anderson, Di Nunzio. Espulsi: -. Recupero: 2'-0'. Spettatori: 3.000 circa
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CALCIOSCOMMESSE: Adesso si indagano anche i vertici di alcune società calcistiche; trovati assegni per mezzo milione di Euro. Il SIENA avrebbe pagato il SASSUOLO.
MOTOGP: In Spagna si impone un grandissimo STONER avanti a LORENZO. Quinto ROSSI con la DUCATI.
TENNIS: Non riesce il bis alla SCHIAVONE che in finale si deve arrendere alla cinese NA LI ma sull'incontro pesa tantissimo l'errore dell'arbitro che ha convalidato un punto alla giocatrice orientale: si vedrà alla moviola che in realtà la pallina era fuori e dopo quell'episodio la rimonta dell'italiana s'è interrotta.
QUALIFICAZIONI ALL'EUROPEO: Tris degli azzurri all'ESTONIA! Ora gli Europei paiono una formalità...
ITALIA-ESTONIA, TRIS PER GLI AZZURRI -FOTO/VIDEO
Venerdì 03 Giugno 2011 - 23:11
Ultimo aggiornamento: 23:20
MODENA - Aggrappato quasi trent'anni dopo al talento di un minibomber chiamato Rossi, il calcio italiano trae soddisfazione dal ricorso storico: se Pablito portò gli azzurri al titolo mondiale, Pepito per il momento li avvicina in maniera decisiva alla qualificazione europea, trascinandoli alla vittoria risolutiva sull'Estonia. Nell'infuriare del calcioscommesse, altro deja vu, il 3-0 (di Cassano, non brillantissimo, e Pazzini gli altri gol) colto nell'entusiasmo dello stadio Braglia di Modena è un antidepressivo naturale per il morale: e già questo basterebbe a dare un senso alla serata. Ma il significato della gara con gli estoni è pratico (pur vincendo 2-0 sulle Far Oer, la Slovenia rimane a -5 in classifica con una gara disputata in più) e anche tecnico, visto che il ct Prandelli nell'occasione punta su una formazione senza prime punte e con attaccanti formato 'tascabilè.
L'inevitabile paragone con il Barcellona di Messi non regge per un fatto di qualità di organico, ma l'ostinata ricerca da parte della squadra catalana dell'attaccante del Villareal trova una spiegazione nei movimenti che stasera mandano in tilt i lunghi difensori avversari, sollecitando il lancio in profondità ai centrocampisti azzurri. Era cominciata con la coppia fantasia impegnata a prendere le misure, la gara. E se Cassano al 7' ignorava Rossi e dribblava se stesso più che gli avversari, prima di calciare da vicino sul portiere, al 14' Pepito si dimostrava altruista lanciando il barese a tu per tu con il portiere estone: tiro ribattuto, palla in angolo, sul quale si avventava ancora Rossi di testa costringendo al salvataggio sulla linea un difensore. Con gli estoni, battuti 2-1 all'andata, inesistenti in fase offensiva, la manovra italiana era votata alla fase propulsiva: e Rossi decollava. Al 19' tirava da fuori costringendo Pareiko alla respinta, e al 21' portava in vantaggio gli azzurri con una giocata tipica del suo repertorio: palla ricevuta in profondità (a dargliela era stato Cassano), due avversari evitati con un movimento d'anca e il pallone accarezzato dal sinistro, e con lo stesso piede botta in rete ad incrociare.
Dieci minuti dopo, e nel frattempo Nocerino aveva rilevato l'infortunato Aquilani, l'attaccante ci riprovava: grande spunto e tiro da lontano, palla deviata dal portiere sul palo. Il raddoppio azzurro era però solo rinviato: con spirito di emulazione al 40' infatti Cassano approfittava di un assist di Montolivo e al volo di destro da distanza ravvicinata metteva in gol. Se il primo tempo era stato un lungo monologo azzurro, illuminato dalla linearità della manovra e dagli estri di Rossi più che da quelli di Cassano, il pathos della ripresa era praticamente inesistente: due tiracci di Montolivo da lontano (entrambi alti), poi al 20' l' annunciata sostituzione di Cassano con Pazzini paradossalmente dava una minima scossa. Pirlo su punizione colpiva il palo e Nocerino da lontano sfiorava un gol che invece al 23' realizzava Pazzini: assist a pallonetto di Montolivo, tiro secco e vincente sul primo palo dell'interista. Incapace peraltro di replicare qualche minuto dopo da posizione splendida, su cross di Balzaretti. Quando Prandelli al 34' regalava la standing ovation a Rossi, sostituendolo con Giovinco, scattava la festa del Braglia: alla quale partecipava anche Buffon, chiamato alla prima parata della serata al 90'.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon s.v., Maggio 6, Ranocchia 6, Chiellini 6, Balzaretti 6, Montolivo 6.5, Pirlo 6, Marchisio 6, Aquilani s.v. (23' pt Nocerino 6), Cassano 6.5 (20' st Pazzini 6.5), Rossi 7.5 (34' st Giovinco s.v.). (19 Viviano, 16 Cassani, 5 Gamberini, 11 Gilardino). All. Prandelli 7.
ESTONIA (4-4-2): Pareiko 6, Teniste 5 (13' st Saag s.v.), Rahn 5, Piiroja 5, Jaager 5, Kruglov 5, Klavan 5, Vunk 5, Puri 5.5, Kink 4.5 (34' st Kams s.v.), Zenjov 4.5 (13' st Ahjupera s.v.). (12 Londak, 19 Barengrrub, 8 Mosnikov, 21 Stepanov). All. Ruutli 5.
Arbitro: Dan Tudor (Romania) 6
Reti: nel pt 21' Rossi, 40' Cassano; nel st 23' Pazzini
Angoli: 5-3 per l'Italia Recupero: 1' e 3' Ammoniti: Klavan e Vunk per gioco falloso Spettatori 20.000
I GOL 21' pt: Cassano da in profondità per Rossi che entra in area, resiste alla carica di due difensori e alla tentazione del tiro affrettato, poi di sinistro batte Pareiko. 40' pt: fallo laterale, Montolivo di prima serve l'assist al centro e Cassano sotto porta è puntuale per la battuta di destro. 23' st: Montolivo recupera palla e dà in verticale, palombella per Pazzini lanciato nello spazio; da dentro l'area il centravanti, tutto solo, non sbaglia.
MOTOGP CATALOGNA: VINCE STONER, QUINTO ROSSI
Domenica 05 Giugno 2011 - 19:16
BARCELLONA - Tutto secondo logica. La quinta gara della stagione 2011 del Motomondiale ha visto imporsi il miglior pilota attualmente in circolazione e la migliore moto del lotto della MotoGp. L'australiano Casey Stoner, se non fosse per lo zero dell'incidente con Valentino Rossi a Jerez, avrebbe un ruolino di marcia forse anche migliore rispetto al collega Lorenzo, che con il secondo posto di oggi ha confermato la sua costanza e la sua leadership nel mondiale. Il pilota della Honda è alla sua terza vittoria in campionato, la seconda consecutiva con quella ottenuta al Montmelò. A fermare l'australiano non è bastata una fastidiosa sinusite e nemmeno il tempo capriccioso: Stoner vuole recuperare il terreno perso nei confronti di Lorenzo e ci sta mettendo tutto il proprio talento per riuscirci. Del resto, che la Honda sia una buona moto gli addetti ai lavori e i piloti se n'erano accorti già dai test invernali. Che l'australiano fosse la persona giusta per guidare la RC212V, è stato palese dai risultati del pre-campionato e di questi primi mesi di gare. Solo una moto a punto e un pilota costante possono contrastare questa situazione: Jorge Lorenzo, che ha fatto della regolarità una delle sue armi più efficaci.
«Certo è - ha commentato lo spagnolo della Yamaha - che se Stoner continuerà a vincere le gare e io a salire sul podio, sarà difficile confermarsi campione». Con due Yamaha sul podio, circondate da uno stuolo di Honda, si capisce bene che la casa dei tre diapason è in una buona posizione, ma non nella migliore. Chi non ha certamente brillato è stato Marco Simoncelli, che ha vanificato la sua pole con una brutta partenza che lo ha condizionato fino alla bandiera a scacchi. Alla fine si è piazzato sesto. Nel campionato 'degli altrì c'è chi comincia a vedere la luce. Si tratta di Valentino Rossi, che inizia a guidare in modo più proficuo la sua desmosedici, grazie al grande lavoro dei tecnici di Borgo Panigale. «Ci sono delle altre novità in arrivo dalla Ducati - ha detto Rossi - anche se Filippo Preziosi mi tiene un pò sulle spine e io sto insistendo molto su di lui. Abbiamo un pò di cose da mettere a posto, ma sono un paio di gare che mi sento meglio, e sto guidando abbastanza forte. Paghiamo lo scotto in altre aree, tipo il grip e la stabilità del posteriore». La prestazione della Catalogna va letta in un'ottica di crescente miglioramento. «Di positivo in questa gara - ha spiegato Rossi - c'è che abbiamo dimezzato il distacco: abbiamo preso solo sette secondi e a Le Mans erano più di 14. Certo il quinto posto non ci fa essere tanto felici, ma speriamo sempre di fare meglio. Dopo le modifiche di ieri, ne avevamo fatto una per cercare della stabilità e che dovevamo provare stamattina, quando pioveva e si è rivelata buona. Ma in gara non andava come ci aspettavamo. Senza questa scelta sbagliata me la sarei potuta giocare con gli altri». La spalla, poi, che tanto aveva dato da pensare in questi mesi, non sembra più dare fastidio come prima.
«Sono molto soddisfatto della mia condizione - ha detto Valentino -. In questo week end non ho mai preso antidolorifici e non ho avuto quasi mai fastidi. Solo in gara verso la fine avevo qualche piccolo dolore, ma va molto meglio. Solo che abbiamo corso una gara noiosa, brutta per tutti. Non ci sono stati sorpassi, mi sono annoiato io che la facevo, sembrava la F1 dell'anno scorso e non quella di quest'anno, in cui i sorpassi li fanno». Anche se la stagione 2011 è ancora in corso e nemmeno a metà, si è già cominciato a lavorare per l'anno prossimo, quando ritorneranno i motori 1000. «Non credo che la Honda e la Yamaha - ha commentato Rossi - faranno delle rivoluzioni, loro avranno solo un motore più grande di cilindrata. Diverso è per noi, perchè la moto sarà tutta nuova e abbiamo già visto che la nostra mille è molto meglio della nostra 800». Tra due gare si arriverà al Mugello per il Gp d'Italia, uno dei feudi di Valentino Rossi. «Sarebbe bello arrivare lì con meno problemi possibile, perchè quella per me è sempre stata una gara speciale, ma bisogna anche essere realistici e non credo che li saremo pronti per lottare per la vittoria».
SCOMMESSE, SIENA CHOC: "DATI SOLDI AL SASSUOLO". FIGC, PRONTO IL GIRO DI VITE
Domenica 05 Giugno 2011 - 18:26
Ultimo aggiornamento: 18:28
ROMA - Adesso il Siena rischia seriamente di dover rinunciare alla promozione in Serie A, guadagnata nell'ultimo campionato cadetto. Il Siena avrebbe pagato direttamente i giocatori del Sassuolo per vincere la partita (poi finita 4-0). È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta sul calcio scommesse della procura di Cremona, per la quale sono già finite in carcere 16 persone, tra cui Beppe Signori. Dopo l'Atalanta, la cui posizione si sarebbe aggravata dopo le ammissioni degli indagati nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ora è il Siena che viene chiamato direttamente in causa da uno degli arrestati, quel Massimo Erodiani ritenuto dagli inquirenti una figura centrale dell'intera inchiesta. «Erodiani affermava che il Siena - scrive il Gip Guido Salvini - aveva pagato da parte sua altri giocatori del Sassuolo». Parole contenute nella telefonata che è riportata nelle carte, del 24 marzo 2011, tra Erodiani e Marco Paoloni, in cui quest'ultimo sottolinea che se le cose stanno così è inutile andare avanti nel tentativo di trovare un accordo con i giocatori del Sassuolo e pagarli. Erodiani: «Comunque si vocifera che hanno preso pure i soldi dal Siena eh» Paoloni: «ah si?» Erodiani: «Sì» Paoloni: «addirittura...» Erodiani: «quindi vedi un pò quindi». Paoloni: «allora se è cosi lasciamo perdere, cioè nel senso senza che pure glieli devi dare agli altri». A chiamare il causa la società è anche Antonio Bellavista, l'ex capitano del Bari finito in carcere. «Erodiani chiedeva a Bellavista se avesse sentito anche i giocatori del Siena - scrive il Gip - e questi rispondeva che stava cercando di contattarli. In particolare aveva chiamato Stefano Bettarini affermando che il Siena si era mosso di persona e che al momento i giocatori del Sassuolo d'accordo erano Quadrini, il portiere e il centrale».
PENE PIÙ ASPRE Inasprimento delle pene per le scommesse e l'illecito sportivo, e soprattutto tolleranza zero contro l'omertà, ovvero i casi di omessa denuncia, con un aumento delle sanzioni. Sono alcune delle misure allo studio della Federcalcio, dopo lo scandalo del calcioscommesse.
ASSE CONI-FIGC "Il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Petrucci, ha incontrato questa mattina al Foro Italico il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, alla presenza del Segretario Generale del CONI, Raffaele Pagnozzi. L'incontro è servito per un'organica riflessione sugli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Cremona, anche in vista della riunione della Giunta Nazionale del CONI in programma domani, 6 giugno, con inizio alle 14.30". E' il comunicato diffuso da Coni e Figc al termine dell'incontro di questa mattina per affrontare l'emergenza del Calcioscommesse. L'obiettivo è offrire «più collaborazione con gli organi dello Stato quali presidenza del consiglio dei ministri , monopoli e ministeri dell'Economia, interno e giustizia».
GALANTE SI DIFENDE Fabio Galante, ex difensore di Torino e Inter, si tira fuori dalle voci che lo vorrebbero coinvolto nello scandalo del calcioscommesse: «Fabio il bello non sono io. Dispiace leggere queste insinuazioni e tutto ciò che sta succedendo. Ci sono delle persone che tirano in ballo nomi di calciatori solo per far vedere di avere conoscenze». Intervistato da Radio Sportiva, Fabio Galante, ex difensore dell'Inter, sottolinea di non essere coinvolto nell'inchiesta della Procura dui Cremona e di non essere lui il personaggio, chiamato appunto 'Fabio il bellò, di cui si parla in alcune intercettazioni. «Io non ho mai scommesso in vita mia - dice ancora Galante -. Fino a due giorni fa non sapevo nemmeno cosa fosse un Under o Over. I soldi vanno sudati, bisogna guadagnarseli con il lavoro». Comunque Galante ammette di conoscere una delle persone coinvolte nell'inchiesta, ed attualmente in carcere, l'odontoiatra di Ancona Marco Pirani. «Lo conosco, lui frequenta il mondo del calcio e tifa Inter - dice Galante -. Ma non avrei mai pensato che si occupasse di tutte queste cose. E da due anni che non lo sento». Poi una divagazione sul calciomercato: «in questo periodo è normale che ci siano tanti movimenti di mercato - dice -. La Juve però dovrebbe muoversi molto bene perchè deve recuperare il gap da Milan e Inter. Servono soprattutto giocatori di qualità».
SI DIMETTE IL PRESIDENTE DEL RAVENNA Il presidente onorario del Ravenna Calcio, Vidmer Mercatali,
senatore del Pd ed ex sindaco della città romagnola, ha rassegnato le dimissioni dalla carica che occupava nella società sportiva giallorossa. «Sono dispiaciuto e amareggiato per ciò che sta succedendo al Ravenna Calcio - ha precisato in una lettera -. Stanno emergendo gravi e pesanti responsabilità individuali e personali per reati che, se accertati, dovranno essere perseguiti in modo chiaro e netto. Personalmente ho piena fiducia nella magistratura e sono certo che il 'marciò verrà fuori nell'interesse del calcio, che è uno sport troppo bello per essere rovinato - ha proseguito -. Mi sono impegnato come volontario nel Ravenna Calcio perchè con Gianni Fabbri», presidente della società e indagato a piede libero nell'ambito dell'inchiesta cremonese, «condivido un rapporto di amicizia e il progetto sportivo del Ravenna Calcio era ed è uno straordinario progetto, che coinvolge tante società e tanti bambini e ragazzi». Anche perchè, ha proseguito Mercatali nella missiva, «sono convinto che tutti i politici debbano, oltre che in politica, impegnarsi nella società se vogliono bene al loro Paese. Spero e mi auguro che il progetto del Ravenna Calcio messo in piedi in questi anni continui anche dopo questo salutare terremoto - ha sottolineato ancora -. Personalmente mi auguro che Gianni Fabbri e la società siano estranei alle vicende sulle quali si sta indagando e auspico si faccia chiarezza al più presto. Con questa mia lettera - cocnclude - rassegno le dimissioni da presidente onorario del Ravenna Calcio con grande amarezza e dolore perchè io al Ravenna Calcio ho voluto e voglio bene». Primo a chiedere le dimissioni di Mercatali già mercoledì scorso poche ore dopo i primi arresti era stato il consigliere comunale del Pdl Maurizio Bucci che ora ha definito la scelta del senatore di «colpevole ritardo». Anche Alvaro Ancisi, capogruppo della lista civica d'opposizione 'Per Ravennà, aveva sollevato perplessità sull'opportunità per Mercatali di rimanere nella società. Ieri infine il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, compagno di partito di Mercatali, in una nota aveva ribadito che l'indagine della Procura di Cremona «è di grande spessore e fa intravedere, per ora, scenari criminali gravissimi. Insomma questa inchiesta è il contrario di una bolla di sapone destinata a finire nel nulla», aveva sottolineato facendo chiaro riferimento alle parole che Mercatali aveva usato subito dopo gli arresti.
CONSORTE: «SPERO CHE NON SIA VERO» «Spero sinceramente che non sia vero, mi dispiacerebbe. Lo dico perchè il calcio ha già problemi enormi, le squadre hanno livelli di indebitamento molto alti». Questo il commento dell'ex manager di Unipol, ora presidente di Intermedia, Giovanni Consorte, sull'inchiesta del Calcioscommesse. «Il calcio è uno sport popolare - ha detto Consorte all'ANSA - se la gente vede che le cose non sono portate avanti in modo corretto si disinnamora e si allontana». La vicenda su cui indaga la Procura di Cremona sta riguardando la città di Bologna, che pare essere la base di uno dei principali gruppi coinvolti. Proprio sotto le Due Torri l'ingegnere di Chieti, dopo l'uscita da Unipol, ha fondato la sua banca d'affari. E nell'ultimo anno si è occupato proprio di calcio, con il risanamento e il salvataggio finanziario del Bologna Fc. Consorte, interpellato quindi sull'argomento che coinvolge la città, ha premesso di non aver seguito la vicenda nei dettagli: «Non ho elementi. Ma mi pare che Bologna sia il centro soprattutto perch‚ qua c'Š il nome pi— importante (Beppe Signori, che risiede a Bologna, ndr). Ma che ci siano altre città». Lui che da poco si è dimesso da presidente di Bologna 2010, controllante del club rossoblù, ha spiegato di essersi sempre occupato di aspetti «societari e non sportivi». E se la partita con il Brescia, persa per 3-1 dagli uomini di Malesani e finita nelle intercettazioni è tra le gare considerate 'sospettè, il numero uno di Intermedia ha ricordato che «il Bologna ha perso cinque partite di fila, ha rischiato di retrocedere. Mi pare che fossero cotti i giocatori. E il Brescia poi è retrocesso».
IRA DEI TIFOSI ATALANTINI Sono arrabbiati i tifosi dell' Atalanta, dopo che il nome della loro squadra è finito su tutti i giornali per la nuova inchiesta sul calcioscommesse e per difendere la loro società stanno preparando una mobilitazione. «Per i prossimi giorni a Bergamo - ha spiegato un tifoso storico, l'assessore regionale al Territorio Daniele Belotti - è in preparazione una mobilitazione dei tifosi che vogliono coinvolgere anche le istituzioni e gli ex giocatori dell' Atalanta». Per spiegare quanto sia tifoso l'assessore leghista, basti dire che ha scritto un libro dal titolo 'Atalanta folle amore nostrò e che nel suo ufficio in Regione ha in bella mostra un ritratto di Cristiano Doni, il capitano della squadra ora indagato. «È un dramma - ha detto -. Ci sono molta preoccupazione, tantissima indignazione e rabbia da parte dei tifosi verso la stampa nazionale che ha già condannato l'Atalanta. Di fronte a telefonate in cui non figura mai Doni hanno titolato tutti che la situazione è peggiorata senza dire perchè». La squadra, neopromossa in serie A, «non è la sola che ha da perdere - ha aggiunto Belotti - ma si sta centrando comunque tutto sull'Atalanta: il rischio è che stia diventando il capro espiatorio di tutti». E che alla fine «più che la giustizia sportiva prevalga quella mediatica» e ai bergamaschi si voglia dare una punizione «esemplare». Ed è per questo che da parte dei tifosi «c'è una difesa a oltranza della società e di Doni e indignazione verso la stampa nazionale».
L'INCHIESTA L'inchiesta della procura di Cremona sulle partite truccate continua a riservare sorprese. Dagli interrogatori di oggi davanti al Gip Guido Salvini di due degli arrestati sono venute conferme a quelle che erano solo finora ipotesi accusatorie dei fatti che riguardano il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, e rischiano di inguaiare la società. Ipotesi già contenute nell'ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti per sedici persone. Gianfranco Parlato, collaboratore esterno del Viareggio, e Giorgio Buffone, direttore generale del Ravenna, hanno sostanzialmente confermato i fatti a loro addebitati, compresi gli episodi che vedrebbero protagonisti Doni e in un caso, l'ipotesi di combine tra «due società», come recita il capo di imputazione, l'Atalanta e il Padova.
L'avvocato di Buffone, Alfonso Vaccari, si è limitato a spiegare che, durante l'interrogatorio, il suo assistito ha dato «una conferma della prospettazione accusatoria, riguardo la quale ha fornito le proprie spiegazioni». Avrebbe partecipato al giro di scommettitori «per amore della sua squadra», per salvarla dai debiti. «Pensate che si tratta di combine che non sono mai riuscite», ha sottolineato il legale. Buffone, per l'accusa, «manteneva contatti con Santoni Nicola (preparatore dei portieri del Ravenna, ndr) perchè contattasse Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, ai fini della manipolazione di Ascoli-Atalanta. Parlato, invece, è accusato, tra le altre cose, di avere dato disposizioni al calciatore Gervasoni, perchè intrattenesse rapporti con Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, con riferimento ad Atalanta-Piacenza dell'11 Marzo 2011.
Vi è poi il capitolo riguardante Padova-Atalanta relativo ad entrambi. In questo caso, il medico odontoiatra Marco Pirani, «dopo essersi informato presso il Buffone circa l'eventuale manipolazione dell'incontro, comunicava a Massimo Erodiani (uno dei promotori dell'associazione a delinquere) l'esistenza di un accordo tra le due società». «Erodiani - recita il capo di imputazione - confermava a Parlato l'accordo tra le due società, circostanza appresa da un 'uomo di Doni' che avrebbe scommesso 10 mila euro per conto di quest'ultimo». Testimonianze, queste, che pur limitate al contenuto dell'ordinanza di custodia cautelare, fanno dire in ambienti investigativi cremonesi che si è creata una «situazione molto critica per l'Atalanta», almeno sul versante sportivo.
Problemi sarebbero arrivati anche per Beppe Signori dalla testimonianza del commercialista Francesco Giannone (sentito per ultimo quest'oggi) nella stanza dello studio in cui si tenevano, secondo le accuse, le riunioni per preparare le combine delle partite del cosiddetto gruppo dei 'Bolognesi', sono stati trovati assegni per circa 400 mila euro a dimostrazione dello scambio di denaro all'interno del gruppo. Signori, che si trova agli arresti domiciliari, potrebbe essere sentito mercoledì prossimo dal gip, mentre la prossima settimana sarà fitta di interrogatori e si concluderà venerdì con uno dei principali protagonisti della vicenda, il portiere del Benevento, già della Cremonese, Marco Paoloni. Molti degli indagati che in questi due giorni di fuoco hanno risposto alle domande del giudice, hanno già preannunciato istanza di scarcerazione oppure di attenuazione della custodia cautelare: dal carcere ai domiciliari.
QUEI 23 MILIONI SU PADOVA-ATALANTA Tre partite «combinate», 23 milioni di euro giocati su una sola di queste, il nome del capitano Cristiano Doni sulla bocca di molti degli arrestati: le carte dell'inchiesta sul calcioscommesse sono piene di riferimenti all'Atalanta e le conferme che arriverebbero dagli interrogatori di garanzia sembrerebbero aggravare la posizione della squadra bergamasca appena promossa in A.
ASCOLI-ATALANTA, 12.3.2011: È la prima delle tre partite incriminate e vede protagonista il ds del Ravenna, Giorgio Buffone. «Sfruttava le sue conoscenze - scrive il gip Salvini nell'ordinanza - con altre società sportive o con alcuni giocatori impegnati nelle partite da manipolare. In particolare manteneva contatti con Nicola Santoni perchè contattasse Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, ai fini della manipolazione della partita». Per quell'incontro ha un ruolo importante anche il giocatore dell'Ascoli Vittorio Micolucci (ai domiciliari): è una «pedina stabile - secondo il Gip - del sodalizio, manifestando la sua disponibilità ad influenzare il risultato delle partite dell'Ascoli», in particolare Livorno-Ascoli e, appunto, Ascoli-Atalanta. Micolicci viene intercettato il giorno prima della partita, mentre parla con Marco Pirani (altro degli arrestati) chiedendo quanto gli spetta per l'accordo. Pirani: «Allora tutto come gli accordi...i secondi che abbiamo preso ieri...te me capisci al volo». Micolucci: «sì sì, ok»... Micolucci: ...«certo certo...senti eh quanto verrebbe all'incirca» Pirani: «ventuno, ventidue» Micolucci: «ah per me?» Pirani: «per te quello che mi hai detto ieri...una quindicina» Micolucci: «Ah ok...perfetto va bene».
ATALANTA-PIACENZA, 19.3.2011: La partita finisce 3-0 per i bergamaschi e il risultato coincide perfettamente con le scommesse della «cricca» (che aveva giocato l'over). Ecco cosa scrive il gip: «Gianfranco Parlato prendeva contatti con il capitano dell'Atalanta Doni» mentre «Marco Paoloni prendeva contatti con Carlo Gervasoni, giocatore del Piacenza, informando Erodiani che riferiva al Parlato della disponibilità di questi e di altri giocatori». Nella vicenda entrano anche l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista e Beppe Signori. Tanto che, è scritto nell'ordinanza, «Bellavista, Erodiani e Signori si incontravano a Bologna il 15 marzo» per concordare le cifre. Alla fine Signori «metteva a disposizione 60 mila euro». A quel punto, «Parlato dava disposizioni a Gervasoni affinchè, in occasione della partita, andasse incontro a Cristiano Doni a stringergli la mano a suggello dell'accordo».
PADOVA-ATALANTA, 26.3.2011: Anche in questo caso il gruppo scommette sul risultato che poi alla fine si verificherà (1-1). Ed Erodiani «conferma a Parlato - scrive Salvini - l'accordo tra le due società, circostanza appresa da un »uomo di Doni«, che avrebbe scommesso 10 mila euro per conto di quest'ultimo». Su questa partita si concentrano però scommesse per ben 23 milioni di euro, giocati sui siti asiatici: la circostanza emerge da una telefonata tra Bellavista ed Erodiani. Bellavista: «su Padova-Atalanta sono stati giocati in Asia 23 milioni di euro» Erodiani: «veramente?» Bellavista: «si..in Asia...allora se lo senti questo qua...appena lo senti gli devi dire che la quota è bassa quindi non so quanto poi riescono a dare gli 'zingarì eh».
FONTE: Leggo.it
Calcioscommesse: trovati assegni per 500.000 euro, scacco della Procura
Il ds del Ravenna Giorgio Buffone all'interrogatorio di ieri «Adesso potrebbero fare scena muta. Abbiamo le prove di tutto»
FABIO POLETTI
INVIATO A CREMONA
Game over. Due giorni di confessioni e c'è quasi più niente da scoprire. Un investigatore lo dice senza tanti giri di parole: «Adesso potrebbero fare scena muta tutti quanti, tanto abbiamo già le prove di tutto...». Ci sono le confessioni. Ci sono le intercettazioni. E ci sono pure le fotocopie di assegni postdatati per 500 mila euro a garanzia delle puntate, trovate nello studio dei commercialisti bolognesi Manlio Bruni e Francesco Giannone, il primo agli arresti domiciliari e il secondo in carcere, il primo ancora da sentire, il secondo ha già riempito tre ore di verbali assai circostanziati.
Nelle sue confessioni fiume Francesco Giannone racconta anche il meccanismo delle giocate dei «bolognesi». Per aggirare controlli fiscali ed evitare bonifici che avrebbero potuto lasciare tracce, le puntate venivano fatte contattando gli emissari esteri, soprattutto a Singapore, che effettuavano poi le giocate ricevendo indicazioni sulla parola.
Tra quelli messi peggio dalle rivelazioni di Francesco Giannone c'è Beppe Signori, l'ex bomber della Nazionale agli arresti domiciliari. Francesco Giannone ha raccontato di più e più incontri di Beppe «duecento gol» Signori negli uffici dei due commercialisti dove venivano pianificate le giocate. E dove Signori punta forte su Atalanta-Piacenza del 19 marzo di quest'anno, addirittura 150mila di euro su Inter-Lecce del giorno dopo, su Benevento-Pisa del giorno dopo ancora e su Siena-Sassuolo del 27 marzo.
C'è da scommettere che sarà tutta in salita la difesa di Beppe «duecento gol» Signori, quando mercoledì comparirà davanti al giudice Guido Salvini. Gli investigatori hanno copia degli assegni delle sue giocate. Così come quelle di Marco Paoloni, l'ex portiere della Cremonese che aveva «addormentato» a botte di tranquillanti i suoi compagni di squadra durante la partita con la Paganese. Gli investigatori hanno gli assegni e l'ex giocatore che due giorni fa aveva fatto scena muta, starebbe pensando di raccontare almeno la sua verità nell'interrogatorio già fissato per venerdì di settimana prossima davanti al pubblico ministero Roberto Di Martino.
Se Beppe «duecento gol» Signori è messo male, non sembra stare meglio Cristiano Doni, il capitano dell'Atalanta pure lui finito sotto inchiesta. La squadra si è appena guadagnata la serie A. La giustizia sportiva ha già chiesto gli atti alla Procura di Cremona per capirci meglio. Un investigatore cremonese si sbilancia: «La situazione giudiziaria di Cristiano Doni si è fatta critica. Di riflesso l'Atalanta...».
Di Cristiano Doni parlano e a lungo altre due persone interrogate ieri che arrivano davanti al giudice Guido Salvini di filata dal carcere di Cremona. Il primo ad essere sentito è Gianfranco Parlato, collaboratore tecnico della Esperia Viareggio con un passato da calciatore. Confessa la combine su Spal-Cremonese del 16 gennaio, ammette i rapporti con Carlo Gervasoni il calciatore del Piacenza chiamato ad avvicinare Cristiano Doni per la combine di Atalanta-Piacenza, va fino a Reggio Emilia per ritirare 30 mila euro dagli «zingari» per manipolare Taranto-Benevento. Il suo avvocato Achille Macrelli racconta che negare a questo punto sarebbe stato impossibile: «Ci sono le intercettazioni telefoniche, come si fa...».
Si fa che in coda alle confessioni ci si mette pure Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna calcio, pure lui in carcere a Cremona. Il suo avvocato Francesco Bruzzese assicura che il manager giocava mica per fare i soldi: «Lo faceva per ripianare i debiti della squadra...».
Tanti debiti, a giudicare del lavorio assai intenso di Giorgio Buffone che per organizzare le «combine» contatta il presidente dell'Alessandria in Lega Pro, contatta la dirigenza del Verona prima di un incontro col Ravenna, cerca di infilarsi in Reggiana-Ravenna, fa affari con un gruppo di scommettitori albanesi e alla fine tiene i contatti con il preparatore del Ravenna Nicola Santoni che doveva contattare il suo amico Cristiano Doni per trovare un accordo prima di Ascoli-Atalanta.
Certo bisogna provarlo il coinvolgimento di Cristiano Doni. Ma che lui e Nicola Santoni fossero amici mica è un mistero. Insieme avrebbero dovuto partecipare a un evento ai bagni «I figli del sole» a Cervia in programma per il 27 giugno. L'evento rimandato a tempi migliori, tanto per rimanere in tema doveva essere il torneo di carte «Poker confidential».
FONTE: LaStampa.it
Nel gioco della truffa in campo pure i presidenti
di Redazione
L’inchiesta sul nuovo capitolo del calcio sporco sembra destinata ad allargarsi e si arricchisce di nuovi particolari. Le combine sarebbero state organizzate dai vertici di alcune società: almeno sette le partite, tra serie B e C, sospette
Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica
Il nuovo capitolo del calcio sporco non è solo scommesse. Nelle carte di Cremona emergono sospetti piuttosto pesanti su illeciti sportivi a livello di società, non di «semplici» calciatori infedeli. Presunti accordi per combine che arrivano all’orecchio di Erodiani e soci, che in qualche caso tentano di sfruttare la circostanza non solo per scommettere, ma anche per cercare qualcuno disposto a pagare una partita già «aggiustata», intascando un bonus insperato. Anche qui è tutto da accertare, perché dei match «addomesticati» parlano tra loro i protagonisti dell’inchiesta sul calcio sporco, quasi mai direttamente i vertici delle società (con l’eccezione del Ravenna). Di certo il sospetto su una manciata di partite, al momento solo di serie B e di Lega Pro, è decisamente forte. E il rischio di conseguenze in termini di penalizzazioni sportive per le società coinvolte, molto concreto.
I match maggiormente nel mirino sono Padova-Atalanta, Alessandria-Ravenna, Verona-Ravenna e Ravenna-Spezia, ma ci sono forti dubbi, emersi dalle intercettazioni, anche su Siena-Sassuolo, su Ascoli-Atalanta e su Reggina-Livorno.
Cominciando dalla trasferta dei bergamaschi a Padova, incontro di cartello tra squadre di vertice, in programma il 26 marzo, il segno «x» era a dir poco annunciato. Le chiacchiere cominciano due giorni prima, quando il dentista Pirani chiede al Ds del Ravenna, Buffone, di «informarsi sulla effettiva combine». La conferma arriva, perché Pirani chiama il socio Erodiani e «dice di aver saputo che Padova e Atalanta fanno X in quanto c’è l’accordo tra le società». Erodiani in un’altra telefonata entra più nello specifico: «Lo hanno fatto in società, mo ho parlato con l’uomo di Doni che lo ha chiamato di fargli 10.000 euro a Doni, per l’X». L’ultima conferma arriva alla vigilia del match, quando il portiere di calcio a 5 Tuccella conferma a Pirani di aver parlato «con un grande amico del capitano (Doni) che gli aveva confermato l’avvenuta combine». Quanto ad Ascoli-Atalanta, qui c’era l’intenzione della «cupoletta» di scommettitori di strappare un 2, ma il solo difensore bianconero Micolucci, che si presta alla combine, non riesce nell’intento e il match finisce pari. Proprio il calciatore, però, intercettato nel dopopartita, racconta a Pirani che Manfredini dell’Atalanta lo aveva avvicinato: «Io appena sono arrivato Manfredini mi ha detto di fare pari no?». Altro match di B a rischio è Siena-Sassuolo, finita in goleada (4-0) con il coinvolgimento certo del neroverde Quadrini e, forse, di due suoi compagni. Il rischio che nel risultato ci sia lo zampino delle società lo evoca un’intercettazione tra Erodiani e Bellavista, nella quale entrambi dicono di aver saputo dall’ex calciatore Bettarini «che il Siena si è mosso di persona». Un giallo c’è anche su Reggina-Livorno, finita 1-1. Poco prima dell’inizio della partita, Erodiani chiama Pirani e chiede «se per stasera è a conoscenza di qualcosa in quanto gli è giunta voce che fanno X. Pirani dice che li ha fatti incontrare e basta».
Le altre combine societarie che gli inquirenti danno per provate ruotano intorno al ds ravennate. Buffone prova infatti a far cassa con l’Alessandria parlando con il presidente dei piemontesi e informando delle trattative sia l’allenatore che il presidente del Ravenna, ma l’offerta è bassa e non se ne fa niente. Idem per l’incontro con il Verona: Buffone offre un accordo a perdere, parla con i dirigenti gialloblù, ma questi hanno timore dell’ufficio indagini e la combine salta, anche se i veneti vincono lo stesso. Infine, in Ravenna-Spezia è l’allenatore dei portieri romagnolo, Nicola Santoni, a informare la «cupoletta» che lo Spezia aveva offerto soldi per vincere. Circostanza confermata dal ds Buffone, che avvertiva gli amici di una differenza tra domanda e offerta della combine: lo Spezia offriva 100mila euro, il Ravenna ne voleva 150mila. E gli scommettitori intervengono per pagare la differenza.
FONTE: IlGiornale.it