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Da giocatore ha conquistato il tricolore e la Supercoppa Italiana come 'libero' (il difensore centrale di una volta) nell'INTER dei record guidata dal 'Trap' nella stagione '88-'89, poi ha alzato la Coppa UEFA da vincitore nel '90-'91; da vice-allenatore ha conquistato il Campionato di C1 col 'suo' RAVENNA poi, diventato allenatore dello SPEZIA in C2, è arrivato primo nella stagione 1999/2000.
Emigrato in Romania nel 2009/2010 vinse tutto col CLUJ: Campionato, Coppa e Supercoppa rumena!
I gol del mister nell'Inter dei record '88-89: Inter 1-0 Lazio, Sampdoria 0-1 Inter, Ascoli 1-3 Inter
Arrivato a Novembre in soccorso ad un VERONA sconclusionato e quasi svogliato ha saputo fin da subito dare un certo equilibrio tattico ed un più ampio senso di squadra, certo chiedergli il miracolo di trasformare il ferro in oro sarebbe stato eccessivo e poi un conto è avere una squadra e degli uomini scelti in prima persona, altro e ben diverso conto è dover adattare le proprie idee agli uomini che si hanno...
Pragmaticamente MANDORLINI ha riportato pienamente in squadra gente come CANGI, RUSSO ed ESPOSITO (inspiegabilmente penalizzati dal 'Principe') ma il difficile è stato adattare una compagine pensata per il 5-3-2 di GIANNINI (che poi era pur passato anche ad altri temi tattici) al 4-3-3 senza avere a disposizione esterni d'attacco di ruolo, ecco dunque il 'sacrificio' di PICHLMANN a destra, il riadattamento di LE NOCI a sinistra o dietro le punte e poi il ritorno di BERRETTONI e la 'rinascita' di FERRARI come 'boa' in mezzo all'area: ora i gialloblù si sentono più sicuri e giocano più da squadra portando a casa prestazioni migliori e, a volte, pure risultati...
A fine 2001 denunciava per diffamazione Mascia Ferri che dal reality "Grande Fratello" lo indicava come amante, meno di un anno dopo veniva assolto dall'accusa di bancarotta nel processo per il fallimento della Promoter Engeneering di Como della quale l'ex calciatore era stato anche presidente ed era fallita nel '98.
Andrea Mandorlini Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Andrea Mandorlini (Ravenna, 17 luglio 1960) è un ex calciatore e allenatore di calcio italiano, dal 9 novembre 2010 alla guida dell'Hellas Verona.
CARRIERA Giocatore
Cresciuto nel Ravenna, ha iniziato a giocare nel calcio professionistico nel Torino, con cui ha fatto il suo esordio in Serie A il 4 febbraio 1979 appena diciottenne. Dopo le 5 presenze nel primo campionato ne giocò 22 l'anno successivo, prima di passare all'Atalanta in Serie B.
Tornò a giocare in A con l'Ascoli, dove rimase per tre stagioni prima di venire chiamato dall'Inter nel 1984. A Milano giunse all'apice della carriera, arrivando a vincere il prestigioso "scudetto dei record" con Giovanni Trapattoni. Vinse quindi la Supercoppa Italiana e la Coppa UEFA nel 1991, nella sua ultima stagione al club.
Approdato all'Udinese, dopo due stagioni, nel 1993, appese le scarpette al chiodo.
Vanta anche una presenza in Nazionale Under 21.
Allenatore
Iniziò ad allenare fra i dilettanti della Manzanese nel 1993-94, subentrando a campionato in corso e non riuscendo ad evitare la retrocessione. Fra il 1994 e il 1998 fu allenatore in seconda al Ravenna. L'anno successivo subentrò alla guida della Triestina ad inizio campionato in Serie C2 e la guidò fino al termine della stagione.
Nel 1999, chiamato allo Spezia ben figurò con la conquista della Serie C1 alla prima stagione, senza perdere nessuna partita, e sfiorando nel 2002 la Serie B perdendo ai play-off.
Chiamato al Vicenza nel 2002-03, vi rimase solo per un anno: partito malissimo, riuscì a risollevare la squadra a metà campionato, salvo poi crollare in primavera e farsi sfuggire una promozione ormai probabile. L'anno successivo guidò l'Atalanta alla conquista della massima serie, ma venne presto esonerato alla prima stagione in Serie A, con la squadra bergamasca all'ultimo posto in classifica e senza vittorie all'attivo.
Dopo essere subentrato come allenatore del Bologna nel 2005, è stato esonerato il 5 marzo 2006.
Dal dicembre 2006 è stato sulla panchina del Padova in serie C1/A. Alla guida della societa patavina ha disputato un buon girone di ritorno, scalando la classifica dai bassi fondi fino a raggiungere la zona play-off a quattro giornate dalla fine, poi però uscendone fallendo le ultime partite decisive. Al termine della stagione il suo Padova si è classificato settimo fallendo la qualificazione ai play-off per salire in Serie B.
Nel giugno 2007 ha rescisso consensualmente il suo contratto con il Padova ed è stato ingaggiato dal Siena in serie A. Nonostante la squadra abbia espresso talvolta un bel gioco, i risultati non sono stati positivi (solo una vittoria in dodici giornate) e il 12 novembre dello stesso anno, Mandorlini viene esonerato, sostituito dall'ex tecnico Mario Beretta.
Il 7 luglio 2008 viene annunciato l'ingaggio di Mandorlini (con contratto biennale) da parte del Sassuolo, neo promosso in Serie B. La squadra disputa una eccellente stagione e sfiora l'accesso ai playoff per la promozione in Serie A, tuttavia il 10 giugno 2009 l'allenatore ravennate lascia il Sassuolo dopo l'addio del direttore generale Bonato.
Nel novembre 2009 viene ingaggiato dai rumeni del CFR Cluj, con cui vince subito il campionato. Ad una settimana e mezza dalla conquista dello scudetto realizza una tripletta vincendo anche la Coppa di Romania e la Supercoppa di Romania battendo per quest'ultima ai rigori l'Unirea Urziceni in finale.
Nel settembre 2010 viene esonerato dopo appena sette giornate.
Il 9 novembre 2010 viene chiamato sulla panchina dell'Hellas Verona, in Lega Pro Prima Divisione, per sostituire l'esonerato Giuseppe Giannini. Mandorlini ha ricevuto il compito di ottenere il salto di categoria, obiettivo già imposto al tecnico romano.
Palmarès
- Giocatore
Competizioni nazionali
Campionato italiano: 1
Inter: 1988-1989
- Vice-Allenatore
Campionato italiano di Serie C1: 1
Ravenna: 1995-1996
- Allenatore
Campionato italiano di Serie C2: 1
Spezia: 1999-2000
Campionato rumeno: 1
Cluj: 2009-2010
Coppa di Romania: 1
Cluj: 2009-2010
Supercoppa di Romania: 1
Cluj: 2010
FONTE: Wikipedia.org
13 Settembre 2010 Romania: il Cluj esonera Andrea Mandorlini La decisione a poche ore dal debutto della squadra rumena in Champions contro il Basilea. Il tecnico italiano ha pagato una partenza stentata in campionato, con la squadra all'undicesimo posto a sei punti dalla vetta dopo le prime sette partite
Il Cluj ha esonerato Andrea Mandorlini e ingaggiato al suo posto Sorin Catu. La notizia è stata resa nota dall'Uefa. Il tecnico italiano sarebbe stato sollevato dall'incarico a causa della brutta partenza della squadra in questo inizio di stagione. Il Cluj ha perso nell'ultimo turno 2-0 contro il Rapid Bucarest scendendo all'undicesimo posto in campionato a sei punti dalla vetta dopo sette giornate.
Lo stesso Mandorlini era subentrato ad Antonio Conceiçao lo scorso novembre, vincendo lo scudetto, la coppa nazionale e la supercoppa di Romania.
Il Cluj affronterà mercoledì il Basilea nel match valido per la prima giornata del gruppo E di Champions League. Gruppo che include anche Roma e Bayern Monaco.
FONTE: SKY.it
19 Luglio 2010 Cluj di Nicolini conquista anche la Supercoppa
Il Cluj, allenato da Andrea Mandorlini con la collaborazione dell’ex sampdoriano Enrico Nicolini, è riuscito a conquistare ogni trofeo previsto dal calcio rumeno.
Dopo essersi aggiudicato sia il campionato che la Coppa Nazionale, il Cluj ha avuto la meglio dell’Unirea Urzicei in Supercoppa di Romania ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sul 2-2.
FONTE: BlogSerieA.it
17 Luglio 2010 CALCIO, SPORT NASCEVA OGGI... - Andrea Mandorlini
Quando è nata questa rubrica, non nascondo che erano diverse le perplessità che ruotavano intorno all’augurare settimanalmente buon compleanno al signor allenatore, giocatore o ex giocatore di turno. Il rischio di risultare monotoni sembrava difficile da evitare. Già dal primo articolo, però, è cominciata ad affiorare una possibilità non prevista, forse messa in ombra prima del calcio d’inizio dal tipico “so tutto io”, che spesso caratterizza chi soffre di una passione prepotente. La possibilità in questione è quella di ritrovare personaggi, non me ne vogliano i diretti interessati, magari chiusi in un album e rimasti nella nostra infanzia o, in alcuni casi, conosciuti soltanto di nome ma mai approfonditi. Personaggi che, alle volte per non dire spesso, hanno poi proseguito dal punto in cui li avevamo lasciati per farsi ritrovare, a distanza di anni, in tutt’altra veste. Non nascondo che è proprio questo aspetto il fattore principale che ha fatto mutare davanti ai miei occhi, e spero anche davanti ai vostri, una rubrica di auguri in un’occasione per riscoprire vecchi compagni di sofferenze, miti mai conosciuti, campioni di cui ci parlavano padri e nonni, rinfrescando e, perché no, ampliando la nostra cultura calcistica.
Personalmente, è proprio quello che mi è accaduto nel caso di Andrea Mandorlini, a cui va il nostro ormai rituale Buon Compleanno, che ricordavo con la maglia dell’Udinese indosso e che ritrovo allenatore del Cluj, Campione di Romania con una giornata d’anticipo. Il Mandorlini calciatore esordisce professionista in serie A, appena maggiorenne, tra le file del Torino nel febbraio del ’79. Due stagioni dopo approda alla serie B e all’Atalanta, per poi tornare in A nella rosa dell’Ascoli. Il 1984 è un anno importante. L’ormai ventitreenne Mandorlini veste la maglia nerazzurra e si stabilisce a Milano, dove rimarrà per un bel po’ vincendo lo Scudetto dei Record con Giovanni Trapattoni, una Supercoppa Italiana e la Coppa Uefa nel ’91, ultimo risultato in forza all’Inter. Termina la carriera con l’Udinese nel ’93, ma invece di andarsene in pensione trova la bell’idea di cimentarsi come allenatore tra i dilettanti del Manzanese. I primi passi da mister non sono entusiasmanti, fino al ’99 quando portò lo Spezia imbattuto alla conquista della C1 e mancando di un soffio la promozione in B tre anni più tardi.
Una stagione sfortunata, 2002-2003 con il Vicenza, poi la conquista della Serie A alla guida dell’Atalanta. Gli anni seguenti denotano un andamento altalenante passando per Bologna, Padova, Siena e Sassuolo fino all’arrivo, a fine 2009, al CFR Cluj. In Romania mr. Mandorlini esplode, conquistando come accennato lo scudetto con una giornata di anticipo e prendendosi anche la briga di vincere la Coppa di Romania. Non c’è che dire, la vita è singolare… C’è chi dall’Est trova l’America in Italia, e chi trova in Romania ciò che ha sognato in Italia… Ad ogni modo, tanti complimenti e… Tanti auguri mister!
Andrea Mariani
FONTE: PaperBlog.com
11 Novembre 2009 ESTERO - ANDREA MANDORLINI VERSO LA ROMANIA?
Potrebbe essere in Romania la prossima panchina di Andrea Mandorlini. Dopo aver chiuso il proprio rapporto con il Sassuolo alla fine della scorsa stagione, il tecnico è rimasto senza squadra e, secondo la stampa rumena, sarebbe volato in Transilvania per discutere del suo ingaggio con il Cluj che attualmente comanda il campionato rumeno. Sulla panchina del club, nella scorsa stagione, si era seduto un altro tecnico italiano: Maurizio Trombetta.
FONTE: TorinoGranata.it
10 Giugno 2009 Andrea Mandorlini lascia la panchina del Sassuolo
Andrea Mandorlini non è più il tecnico del Sassuolo. Con una nota ufficiale apparsa sul sito della società emiliana, lo ha reso noto la dirigenza neroverde: "L'Unione Sportiva Sassuolo Calcio ed il tecnico Andrea Mandorlini, a seguito del cambiamento della responsabilità dell'Area Tecnica avvenuto nei giorni scorsi, hanno convenuto di anticipare la conclusione del rapporto professionale che legava le parti per divergenze di vedute nella programmazione futura. Il Sassuolo Calcio ringrazia Andrea Mandorlini e il suo staff tecnico per la splendida stagione e per gli ottimi risultati conseguiti in questo primo anno di serie B".
FONTE: Sport.it
Quelli che pensano che Andrea Mandorlini sia un allenatore scarso Gruppo Facebook di 54 membri
Categoria: Sport e tempo libero - Sport professionistici
Descrizione: Un'allenatore scarso, che non sa leggere le partite, che non azzecca un cambio, che non sa gestire lo spogliatoio, insopportabile e antipatico.
Tipo di privacy: Aperto: i contenuti sono visibili a tutti.
FONTE: Facebook.com
30 Ottobre 2007 Lo sfogo di Andrea Mandorlini "Adesso mi sono rotto" dice ai giornalisti
Settimana di nervi tesi, in casa del Siena. Dopo i fischi a fine gara per il pareggio con la Reggina e il confronto tifosi-dirigenti sulla difficile situazione di classifica, oggi il tecnico Andrea Mandorlini si è sfogato nella conferenza stampa di presentazione della partita di domani con il Catania, anche nei confronti dei media locali: "E' dalla prima giornata di campionato che vengo considerato in un certo modo - ha detto Mandorlini - e mi sono anche un po' rotto le balle...Vorrei riuscire a parlare direttamente alla gente, ma voi non mi aiutate", ha aggiunto rivolto ai giornalisti.
L'allenatore ha anche sottolineato: "Si sapeva dall'inizio che questo sarebbe stato un campionato di sofferenza, se qualcuno pensava di essere in Champions League forse ha visto cose che non doveva vedere. Credo che la gente vada educata e mi piacerebbe farle capire cosa vive la squadra e quali sono i programmi della società". Lo sfogo arriva dopo il deludente 0-0 con la Reggina, seguito allo 0-3 nel derby sul campo della Fiorentina: "Anch'io alla fine della partita di domenica avrei fischiato, perché volevo vincere. Ma abbiamo fatto tutto quello che dovevamo, è mancato solo il gol. Non siamo contenti di avere sette punti, però la nostra classifica è bugiarda perché forse abbiamo sbagliato solo la partita con la Fiorentina. Dovremmo avere almeno due-tre punti in più, cercheremo di rifarci iniziando dalla partita con il Catania".
FONTE: ANSA
13 Novembre 2005 Faccia d' angelo, polso di ferro così Mandorlini si gioca tutto
Faccia d' angelo. Ai tempi dell' Inter lo chiamavano così, per i riccioli scuri e gli occhi chiari, chiarissimi: azzurro tenebra, per dirla alla Arpino. Ma Andrea Mandorlini, sul campo, di angelico aveva poco, pochissimo: per referenze chiedere a Buriani, l' ex rossonero. Da giocatore era un mastino, un duro. E tale è rimasto da allenatore. Per referenze chiedere, stavolta, a Cipriani, che in soli due giorni ai suoi ordini deve aver capito, a suon di urlacci, quand' è ora di 'tagliare sugli esterni' e quando invece di 'andare dentro' . In campo, il Mandorla sapeva fare tante cose, forse nessuna strabene, ma tante: era la sua forza e il suo limite. Non sono stati tanti a credere in lui, ma chi l' ha fatto non se n' è poi pentito. Primo fra tutti Trapattoni, che lo "inventò" libero nell' anno dello scudetto dei record, '88-89, quando l' Inter venne al Dall' Ara a straripare: 6-0. «Dove lo mettevi giocava», ripeteva il Trap, che oggi farebbe carte false per averne uno così allo Stoccarda.
Nato a Ravenna il 17 luglio 1960, calcisticamente cresce nel Ravenna ma è dalle giovanili del Torino che approda nel calcio professionistico. Nelle due stagioni granata ('78-79 e '79-80, 27 gare e nessun gol), ha come compagno Zaccarelli, che oggi ritrova al Bologna come ds. Inutile spandere inchiostro su chi l' abbia sponsorizzato con Cazzola: poco tempo fa proprio Zac aveva cercato invano d' affidargli la panchina del Toro. Nell' 80 Mandorlini è un aitante (1,82 per 74 kg) mestierante, che oscilla tra difesa e mediana. Sta all' Atalanta in B (34 gare e un gol), dove critica e ambiente quasi lo stroncano, tanto da farlo andare ad Ascoli, da Mazzone. Che gli dà fiducia al punto che, dopo tre stagioni in A (73 partite, 5 gol), Andrea si ritrova a Milano. I sette anni all' Inter (275 presenze, 13 reti) saranno i migliori della carriera, protagonista l' anno del titolo e forse colpevolmente trascurato dalla causa azzurra: una sola presenza nella Nazionale Giovanile, Roma, 13 febbraio 1980, Urss-Italia 1-0. Acquistato come terzino sinistro, lui, destro naturale, giostra da jolly e debutta segnando, il 22 agosto '84, in Spal-Inter 0-3 di Coppa Italia. Combattente indomito, se ne ricorda la memorabile battaglia in semifinale di Coppa Uefa al Bernabéu col Real, il 16 aprile '86: la chiuse solo l' espulsione ai supplementari decretata dall' olandese Keizer. L' anno dopo, complice una delle tante squalifiche del titolare Passarella, Trapattoni lo "promuove" libero in una gara col Como. Altri due anni, e il Gioânn ne farà il perno della difesa scudetto. Messi in archivio i due campionati all' Udinese (42 gare, 2 gol), uno in B e l' altro in A, gli ultimi da calciatore, e i primi approcci in panchina chiusi da un subentro e un esonero alla Manzanese (Dilettanti, '93-94), il Mandorlini allenatore comincia sul serio a Ravenna.
Nel '94-95, da vice, lavora con Cavasin e Buffoni, l' anno dopo affianca Rumignani e centra la promozione in B, nel '96-97 collabora con quello che ritiene il suo autentico maestro, Novellino: gli si sente vicino pure caratterialmente, «anche se io sono romagnolo, mentre lui, essendo del sud, è un tantino (eufemismo, ndr) più focoso». L' apprendistato si chiude, la stagione successiva e sempre in B, accanto a Sandreani. E' dal '98-99 che il Mandorlini allenatore cammina con le proprie gambe: prima alla Triestina in C2 girone A, poi a La Spezia. A Trieste, subentrato alla quinta giornata con la squadra decima, termina al secondo posto la "regular season" e arriva fino in fondo nei playoff, fermandosi però sul più bello. L' anno dopo guida lo Spezia dalla C2 alla C1 e lì al secondo posto, infilando in due anni una striscia di 40 risultati utili consecutivi: meglio di lui in Italia ha fatto solo il Milan di Capello (58) e nel resto d' Europa bisogna scomodare l' Arsenal di Wenger e il Chelsea di Mourinho. Lasciata la Liguria, nel 2002 è a Vicenza in B. Parte malissimo, terzultimo dopo 11 giornate, ma dopo altrettante (8 vinte, 0 perse) galoppa. Poi il gruppo ha un calo e chiude all' ottavo posto: più su, comunque, della salvezza tranquilla richiestagli. Eppure, nonostante il bel gioco palla a terra, preferibilmente con quattro dietro e, là davanti, una punta grossa assistita da due ali, piove qualche critica. I tifosi non gli perdonano la voglia di spiccare il volo (e lui non gradisce uno striscione), forse c' è pure qualche bega intestina. A Vicenza, guida la Primavera Mimmo Di Carlo, rivale di domani col suo Mantova, e poco gradisce l' esodo dei "suoi" giovani in prima squadra. Così Mandorlini si stacca dalla città berica, dove faceva colazione da Bolzani, la caffetteria preferita dal mito Paolo Rossi, insieme a Schwoch, idolo locale cui però non esita a levare la fascia di capitano.
Roberto Zanzi, dg dell' Atalanta (altro ravennate), lo vuole per tornare in A: detto, fatto. Ma qui, nonostante un gioco a sprazzi divertente, dura 7 pareggi e 8 sconfitte (tra cui il 2-1 col Bologna di Mazzone, bravo a rimontare dopo rischi micidiali). Sposato con Susanna, papà di Davide (22 anni, calciatore al Perugia) e di Matteo (16), poco a suo agio con taccuini e telecamere (degne di miglior causa alcune apparizioni a "Pressing Champions League"), Mandorlini è uomo di campo più che di salotti. Tendenzialmente introverso, si scioglie solo con gli amici, e preferisce non averne sul terreno di gioco e negli spogliatoi, "territori" dove sa, alla bisogna, alzare la voce. A Bologna è arrivato dopo aver rescisso, mercoledì mattina, il contratto con l' Atalanta valido fino al 2006, portandosi il fidatissimo Bordin, qualcosa più d' un "secondo" e il preparatore atletico Mauro Marini, già con lui a Bergamo. Domani sera la prima. Un bel test per capire subito se nel passaggio dall' Angelo (Ulivieri, copyright del quarto uomo Trefoloni a Torino) alla Faccia d' angelo, qualcuno non se la giocherà, la faccia. - CHRISTIAN GIORDANO
FONTE: Repubblica.it
11 Novembre 2005 Via Ulivieri, dentro Mandorlini Avanti, l' anno non è perduto
Eccolo qui, Andrea Mandorlini, il nuovo allenatore del Bologna: l' uomo a cui è stato chiesto, il più in fretta possibile, di riportarlo in serie A. Subito, se ce la fa. «Siamo un po' indietro, ma la corsa è lunga e so per esperienza che il tempo per recuperare c' è», ha detto ieri, presentandosi a Casteldebole. L' ha proposto Zaccarelli, che al Toro fu suo compagno di squadra, sebbene fra i due corrano 9 anni. Naturalmente è arrivato di corsa. «Con grande entusiasmo, onorato di essere qui». Tecnico emergente, che ha fatto male un anno fa all' Atalanta (fu esonerato a dicembre), ma che vanta già due promozioni. Dopo i veterani Mazzone e Ulivieri, si volta decisamente pagina. Mandorlini, 45 anni, non è un tecnico noto al grande pubblico, e forse l' ondata più forte di notorietà l' ebbe, suo malgrado, qualche anno fa, per una storia di cui s' occuparono tv, rotocalchi, siti di gossip e pure gli avvocati, quando il suo nome fu legato a Mascia Ferri, la "tigre" del Grande Fratello edizione 2001.
Al Bologna ha firmato fino a giugno, come Zac. «Tutti qui per un anno - ha gradito Cazzola -: ed è bello lavorare con gente che non esige contratti pluriennali». Porterà con sé il preparatore atletico Mauro Marini e il secondo allenatore Roberto Bordin. «Che è stato un mio ex giocatore ed ha una forza interiore straordinaria - ha detto Mandorlini -, avendo vinto la battaglia più importante contro un brutto male». Esonerati con Ulivieri anche i suoi due vice, Cecconi e Magnani, preparatore dei portieri resta Enrico Pionetti; e rimane anche Francesco Perondi, che anziché la preparazione atletica curerà probabilmente il recupero dei giocatori infortunati. Mandorlini lo sa. Traghettatore, si dirà fra un anno, se gli sarà andata male. L' uomo del grande progetto, se avrà ottenuto i risultati. Dicono sia un duro, in spogliatoio; grintoso lo era anche da giocatore. C' era nell' ultimo scudetto dell' Inter, quella dell' 89. Fece anche gol al Bologna, sia in nerazzurro che con l' Ascoli di Mazzone. «Il Bologna m' ha sempre portato bene, spero che la storia continui». Che allenatore sarà? «Sono molto amico di Sacchi e mi sento vicino a Novellino - ha detto, un po' tirato per i capelli -.
Abbiamo giocato insieme e gli ho fatto da secondo; è uno di quelli che negli ultimi anni ha ottenuto i risultati migliori: solo il paragone mi inorgoglisce». Può darsi che in spogliatoio serva una sterzata, ma certo, con una rosa così ridotta e ora pure decimata, servirà molta cautela, perché alternative, fino a gennaio, non ce ne sono. Il primo allenamento l' ha sostenuto ieri mattina. «Non ho trovato grande allegria, ma è normale, quando non vinci, altrimenti, fosse andato tutto a meraviglia, non sarei qui». In campo ha già cambiato. Non più il 3-4-3 di Ulivieri, ma subito il 4-3-3. «Sì, la linea dietro mi piace a quattro». Allena da sette anni e il suo è stato quasi sempre un calcio pratico e aggressivo. Difesa alta, centrocampisti che mordono, verticalizzazioni. «La serie B richiede grande aggressività, non si potranno lesinare energie, nel mio calcio bisogna correre molto». Lo attende subito il Mantova capolista, guidato da Di Carlo, che quando Mandorlini era al Vicenza allenava la Primavera biancorossa: «Un test molto stimolante». L' ideale, forse, per partire. «L' ho detto subito ai ragazzi. Guardare al passato serve poco, bisogna pensare al futuro e accelerare i tempi. Faremo di tutto per arrivare bene a gennaio, poi si cercherà di rinforzare la squadra». - SIMONE MONARI
FONTE: Repubblica.it
22 Novembre 2002 COMO Andrea Mandorlini assolto dall'accusa di bancarotta
L'ex calciatore dell'Inter Andrea Mandorlini, attuale allenatore del Vicenza, è stato assolto dall'accusa di bancarotta nel processo per il fallimento della Promoter Engeneering di Como, una Srl di consulenza finanziaria della quale l'ex calciatore era stato anche presidente, dichiarata fallita nel '98.
Mandorlini era accusato in concorso con il liquidatore e l' amministratore unico di avere distratto circa 200 milioni di lire. I giudici, dopo due ore di camera di consiglio, hanno assolto anche Susanna Sabadini, 39 anni, di Torino, socia, e l' amministratore unico Guido Atanasio, 52 anni di Como. Il tribunale ha invece inflitto due anni, sospesi, al liquidatore Mariella Guido, 45 anni, e sei mesi alla socia Piera Peduzzi, 37 anni, di Arcore (Milano), quest'ultima per l' emissione di una fattura falsa.
FONTE: Quotidiano.net
6 Giugno 2002 Mandorlini al Vicenza L’ex difensore dell’Inter Andrea Mandorlini è il nuovo allenatore del Vicenza.
Mandorlini, alla sua prima esperienza in B, ha guidato in questa stagione lo Spezia, che ha mancato la promozione in serie B nei playoff.
FONTE: UnioneSarda.it
7 Dicembre 2001 La "pantera" sexy di Ravenna bocciata dal televoto
In finale va la giovanissima Tati Grande Fratello, Mascia eliminata e denunciata
In arrivo una querela per diffamazione da parte dell'ex calciatore dell'Inter Andrea Mandorlini
ROMA - La "pantera" di Ravenna non ce l'ha fatta a entrare in finale. Mascia è uscita dal gioco, mentre Tati è la prima finalista del Grande Fratello. Fra una settimana uscirà uno tra i nominati di oggi, Alessandro, Francesco, Lalla o Flavio.
Mascia Ferri, 33 anni da S. Zaccaria (Ravenna), sexy dalla mattina alla sera, discorsi ammiccanti spesso a fondo sessuale, occhi bistrati di kajal, seno dichiaratamente siliconato in bella vista, è stata uno dei pochi personaggi di questa seconda edizione del Grande Fratello. Eliminata però dal televoto con il 48,9% dei voti (23,4% per Francesco, 12,1% per Tati, 11,4% per Flavio e solo 4,3% per Lalla).
Grande emozione e tifo da stadio all'uscita, ma nessun accenno al caso che oggi la ha coinvolta: una minacciata querela dall'ex calciatore dell'Inter Andrea Mandorlini per diffamazione aggravata, visto che Mascia l'ha indicato come il suo amante "Mister x".
"Una cosa", ha dichiarato l'avvocato di Mandorlini, Giuseppe Lucibello, "è una storia d'amore tra due persone, un'altra la rappresentazione volgare e diffamatoria di situazioni mai esistite, con danni gravissimi per Mandorlini, la moglie e i figli minorenni. Noi sospettiamo che Mascia Ferri potrebbe essere stata scelta dagli organizzatori del Grande Fratello proprio perchè aveva avuto una relazione con il mio cliente, e perchè a un certo punto della trasmissione la rendesse pubblica, in modo da far aumentare gli ascolti e la morbosità degli spettatori". Secondo Lucibello Mascia ha fatto esplicitamente il nome di Mandorlini il 25 novembre alle 13.45, e la registrazione delle immagini di Stream può provarlo.
Tra i reduci della casa, il più disperato per l'uscita di Mascia è stato Alessandro, il ragazzo napoletano protagonista di qualche bacio appassionato e lunghe sedute di massaggio con Mascia. La quale, in studio, ha ridimensionato la "storia" con Alessandro: solo amicizia. Quanto al mancato sesso consumato, Mascia ha detto: "In un lettino non mi ci vedo, ho bisogno di spazio. Le ciambelle voglio fare con il buco".
Giovedì prossimo rimarranno solo i quattro finalisti a contendersi i 500 milioni di premio. I nominati di questa settimana sono Alessandro, Francesco, Lalla e Flavio. Si è salvata solo la pugliese Tati, ufficialmente prima finalista del gioco.
FONTE: Repubblica.it
6 Dicembre 2001 Mascia denunciata dal suo «Mister X»
Mascia Ferri, la barista ravennate, rischia di essere trascinata in tribunale per le confidenze a «luci rosse» sulla sua relazione con quello che lei ha quasi sempre chiamato «Mister X». Quasi, perché una volta le è scappato il nome: Andrea Mandorlini, ex calciatore dell'Inter e attuale allenatore dello Spezia. Mandorlini - annuncia «Visto» che pubblicherà domani un articolo sulla vicenda - ha dato mandato al suo legale di denunciare la barista romagnola in sede civile e penale per diffamazione aggravata.
«Una cosa - ha dichiarato a «Visto» l'avvocato di Mandorlini, Giuseppe Lucibello - è una storia d'amore tra due persone, un'altra la rappresentazione volgare e diffamatoria di situazioni mai esistite, con danni gravissimi per Mandorlini, la moglie e i figli minorenni. Noi sospettiamo che Mascia Ferri potrebbe essere stata scelta dagli organizzatori del Grande Fratello proprio perché aveva avuto una relazione con il mio cliente, e perché a un certo punto della trasmissione la rendesse pubblica, in modo da far aumentare gli ascolti e la morbosità degli spettatori».
Secondo Lucibello - anticipa sempre «Visto» - Mascia ha fatto esplicitamente il nome di Mandorlini il 25 novembre alle 13,45, e la registrazione delle immagini di Stream può provarlo. La denuncia per diffamazione aggravata ai danni di Mascia «coinvolgerà anche la Aran Endemol, Stream e le altre reti televisive che abbiano trasmesso in differita le immagini» con il riferimento a Mandorlini, annuncia l'avvocato Lucibello. «Insomma - spiega il legale - intendiamo coinvolgere tutti coloro che hanno permesso che la cosa accadesse. Sarà la magistratura ad accertare le responsabilità e a valutare le prove. Del resto, è chiaro che c'è una regia. Ognuno parla per quello che è stato concordato».
FONTE: Corriere.it
6 Dicembre 2001 GRANDE FRATELLO 2: MASCIA DENUNCIATA DA ANDREA MANDORLINI La barwoman avrebbe fatto il suo nome nelle sue piccanti confessioni
scritto da Annamaria Capozzi
Andrea Mandorlini, il presunto "mister X" più volte citato da Mascia nella casa del Grande Fratello, ha dato mandato al suo avvocato, Giuseppe Lucibello, di denunciare la pantera ravennate in sede civile e penale per diffamazione aggravata. In un intervista rilasciata a "Visto", il legale ha così spiegato l'accaduto: "Una cosa è una storia d'amore tra due persone, un'altra la rappresentazione volgare e diffamatoria di situazioni mai esistite, con danni gravissimi per Mandorlini, la moglie e i figli minorenni. Noi sospettiamo che Mascia Ferri potrebbe essere stata scelta dagli organizzatori del GF proprio perché aveva avuto una relazione con il mio cliente e perché ad un certo punto della trasmissione la rendesse pubblica, in modo da far aumentare gli ascolti e la morbosità degli spettatori. Il nome dell'ex calciatore dell'Inter, sempre secondo Lucibello, sarebbe stato fatto da Mascia il 25 novembre alle 13,45, la registrazione delle immagini lo prova. La denuncia non coinvolgerà solo la barwoman, ma sarà estesa all'Ara Endemol, Stream e alle reti televisive che hanno trasmesso le immagini in cui si faceva riferimento a Mandorlini: "Intendiamo coinvolgere tutti coloro che hanno permesso che la cosa accadesse. Sarà la magistratura ad accertare le responsabilità e a valutare le prove. Del resto, è chiaro che c'è una regia. Ognuno parla per quello che è stato concordato". Pronta la risposta della casa di produzione olandense, che in una nota diffusa stasera ha precisato "di non essere mai intervenuta sulla vicenda".
FONTE: GossipNews.it
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.