ECCO L'HELLAS 2013-2014 + - =
Aldo Olivieri di Via Sogare: Grandissimo entusiasmo alla presentazione del nuovo VERONA 2013-2014 ma non v'era dubbio alcuno sul fatto che i butèi sarebbero stati in tanti con l'usuale carico di entusiasmo, bandiere e canti che mai sono mancati nemmeno in Serie C, figurarsi nella massima serier raggiunta meritatamente dopo 11 di sofferenze sportive inenarrabili...
La presentazione è durata circa un'ora e non è stata particolarmente spettacolare (butèi a parte): La presentatrice, bella senz'altro e pure 'impostata' nella voce e nell'atteggiamento, non dava l'impressione di sapere nemmeno se la palla fosse tonda o quadrata (imbarazzante quando s'è rivolta al pubblico dicendo bravi i portieri che AVETE quasi a volersi distaccare da quando le succedeva intorno lei che in teoria era li per coinvolgere tutti e avrebbe senz'altro fatto meglio ad usare la prima persona plurale al posto della seconda) ma tant'è... In fondo tutti erano lì per la squadra scaligera, mica per altro...
Gustoso mister MANDORLINI quando ha rivelato che, vedendo 'legare' CACIA e TONI li ha apostrofati dicendo "Tanto alla fine giocherà solo uno di voi" senz'altro scherzando ma nemmeno troppo visto che tra le righe ha ammesso che si ripartirà dal 4-3-3 che ci ha portato fino a qui...
Il resto lo potrete vedere di persona nei video che vi accludo dalla diretta di Tele Arena
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Presentazione HELLAS VERONA 2013-2014 (video e immagini) |
DICONO + - =
Capitan MAIETTA «Sono molto legato a questi tifosi, hanno seguito la squadra nel bene ma soprattutto nel male. Serie A? Con voglia, entusiasmo e sacrificio dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo» HellasVerona.it
'Batte' patròn SETTI «Dobbiamo ripagare questo entusiasmo cercando di conquistare l'obiettivo che deve essere quello della salvezza, magari da conquistare con il bel gioco. Credo che questo sia già un buon gruppo, vedremo comunque cosi si potrà fare sul mercato. Spero di poter bagnare il debutto con una grande sfida. Quale? Sarebbe bello sfidare la Juventus» It.EuroSport.Yahoo.com
...'Risponde' mister MANDORLINI «Una più facile no? Battute a parte, siamo una neopromossa, chiaro che ci attende una prima molto difficile. La serie A? Io credo che il calcio sia il calcio, chiaro che in A i valori tecnici aumentano, ma questa squadra ha dimostrato di avere una propria fisionomia. Il mercato? Sono arrivati grandi giocatori, il mercato è lungo e difficile, ci vuole pazienza, non bisogna avere fretta. Toni? Grande colpo. Con Cacia sta legando alla grande. L'altro giorno in allenamento ho detto loro che tanto giocherà uno solo, si sono messi a ridere. Il clima del gruppo è giusto. Adesso bisogna lavorare per conquistare il nostro traguardo: la salvezza» It.EuroSport.Yahoo.com
SETTI, MANDORLINI e MAIETTA alla presentazione del nuovo HELLAS VERONA |
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
LE ULTIME SUL CALCIOMERCATO DELL'HELLAS Tutti i 'rumors' del web e la lista continuamente aggiornata dei nomi che 'girano' in entrata ed in uscita attorno al VERONA: LA PRO VERCELLI appena retrocessa dalla cadetteria punta forte su HUSTON che a questo punto potrebbe essere lasciato andare in prestito per acquisire minutaggio in una squadra dal passato importante... Nel frattempo in prestito s'è trasferito il giovane ZAMPANO (allo JUVE STABIA) come 'Radio-Mercato' sussurrava da tempo
NOVITÀ PER L'ATTACCO! Il diesse scaligero si starebbe interessando a NTEP franco-camerunense classe '91 in forza all'AUXERRE nella Ligue 1 transalpina...
RITORNA ALBERTAZZI! Ora è ufficiale anche il ritorno del centrale-terzino che ben si era comportato quando era stato chiamato in causa nella passata stagione, un buon prospetto che torna ufficialmente dal MILAN con la formula delle comproprietà (ulteriori particolari non sono per ora dati a sapere...)
PER LA MEDIANA SOGLIANO valuta anche SCIAUDONE 25enne del BARI, novità nei prossimi giorni...
ABBONAMENTI: Superata anche quota 11.000!
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
MOTOGP: ROSSI terzo in qualifica. Altra brutta caduta per LORENZO che stavolta però sarà costretto a fermarsi per almeno due GP dopo la botta alla clavicola appena operata; 'vola' anche PEDROSA.
RASSEGNA STAMPA + - =
13/lug/2013 21.06.00
Presentato ufficialmente l'Hellas Verona di Andrea Mandorlini, sul palco dello stadio di Via Sogore sfilano staff, allenatore, dirigenza e giocatori. Toni: "L'entusiamo aiuterà".
Tremila presenti, tutti per accogliere gli eroi della promozione in Serie A e i nuovi importanti acquisti del presidente Setti. Presentato ufficialmente l'Hellas Verona di Andrea Mandorlini, sul palco dello stadio di Via Sogore sfilano staff, allenatore, dirigenza e giocatori.
Standing ovation, ovviamente, per il leader, il tecnico: "Cercheremo di rispondere sul campo all'entusiasmo dei tifosi" ha affermato l'ex mister dell'Atalanta. Il patron gialloblù, invece, non si lancia in proclami: "Meritiamo la Serie A, ma l'obiettivo è la salvezza".
Tra i più acclamati ovviamente Daniele Cacia, capocannoniere dell'ultima Serie B e bomber maximo della formazione scaligera: "Non c'è nulla da dire, grazie. Abbiamo raggiunto un obiettivo importante, ora voglio dimostrare anche io di essere da Serie A".
Luca Toni, insieme a Donati, è uno degli acquisti estivi: "Non mi aspettavo tutti questi tifosi, di certo tutto questo entusiasmo ci aiuterà ad affrontare al meglio la stagione". Domenico Maietta promette solennemente di dare tutto per la maglia: "E' la cosa più importante".
FONTE: Goal.com
Serie A - Setti: "Ripaghiamo l'entusiasmo di Verona"
Gialloblù presentati ufficialmente allo stadio Olivieri dopo il ritorno in Serie A. Il patron è entusiasta: "Siamo un buon gruppo, salviamoci col bel gioco"
Italpress – 22 ore fa
Siamo tornati. E' questo lo slogan che il Verona ha scelto per la presentazione ufficiale della squadra. Lo stadio Olivieri a poche decine di metri dal Bentegodi è stato il teatro del primo ciak del Verona che dopo 11 stagioni si appresta a vivere il ritorno in serie A. Un entusiasmo alle stelle, più di duemila i tifosi a inneggiare alla squadra.
"Dobbiamo ripagare questo entusiasmo - afferma il presidente Maurizio Setti - cercando di conquistare l'obiettivo che deve essere quello della salvezza, magari da conquistare con il bel gioco. Credo che questo sia già un buon gruppo, vedremo comunque cosi si potrà fare sul mercato. Spero di poter bagnare il debutto con una grande sfida. Quale? Sarebbe bello sfidare la Juventus".
Un sogno che fa sorridere il tecnico Andrea Mandorlini. "Una più facile no? Battute a parte, siamo una neopromossa, chiaro che ci attende una prima molto difficile. La serie A? Io credo che il calcio sia il calcio, chiaro che in A i valori tecnici aumentano, ma questa squadra ha dimostrato di avere una propria fisionomia. Il mercato? Sono arrivati grandi giocatori, il mercato è lungo e difficile, ci vuole pazienza, non bisogna avere fretta. Toni? Grande colpo. Con Cacia sta legando alla grande. L'altro giorno in allenamento ho detto loro che tanto giocherà uno solo, si sono messi a ridere. Il clima del gruppo è giusto. Adesso bisogna lavorare per conquistare il nostro traguardo: la salvezza".
FONTE: It.EuroSport.Yahoo.com
PRESENTAZIONE DA BRIVIDI PER L’HELLAS
Sono oltre duemila i tifosi che affollano lo stadio ‘Olivieri’ per la presentazione del nuovo Verona, che torna in A dopo 11 stagioni. “Entusiasmo fantastico”, afferma sul palco Luca Toni, colpo di mercato dell’Hellas. “Con questa piazza c’è davvero un feeling speciale”, aggiunge il confermato mister
Andrea Mandorlini. “Vogliamo salvarci giocando un bel calcio. Ma soprattutto vogliamo che questi ragazzi abbiamo un brivido quando indossano questa maglia”, osserva il presidente Maurizio Setti. Tra i ‘vecchi’, autentiche ovazioni per Maietta e Cacia.
Si decide per Cirigliano e Gonzalez.
FONTE: StudioConsulenzaRomano.net
ULTIM’ORA
VERONA, 20:32
CALCIO, VERONA; SETTI A RADUNO: SALVIAMOCI GIOCANDO BENE COME IN B
Entusiasmo alle stelle per il ritorno del Verona nella massima serie, dopo 11 stagioni tra cadetteria e Lega Pro. Oltre duemila tifosi a dare un grande in bocca al lupo al Verona che in serata dopo la presentazione e' partito alla volta del ritiro in val Ridanna. Tutti chiamati sul palco per ricevere l'ovazione dei tifosi, durante una presentazione in grande stile al campo attiguo allo stadio Bentegodi. ''L'entusiasmo di questi tifosi e' fantastico, dobbiamo fare il possibile per ripagarli''. Presente anche il presidente Maurizio Setti. ''Questo Verona deve salvarsi, magari giocando un bel calcio come i ragazzi hanno fatto vedere in Serie B''. Chiaro anche il grande colpo del mercato gialloblu' Luca Toni: ''Che entusiasmo, questi tifosi sono fantastici. Promesse? Di fare piu' gol possibili per riuscire a conquistare la salvezza''.
FONTE: Repubblica.it
14.07.2013
Hellas, Setti alla carica: «Dateci la Juventus»
BRIVIDI DA CHAMPIONS. Quattromila persone hanno applaudito la squadra in Via Sogare «Probabilmente all'esordio in campionato incontreremo una grande Meglio trovare subito i bianconeri, magari non sono al cento per cento»
Le ultime luci del giorno lasciano il posto alle prime ombre della sera. Il sole tramonta sullo stadio di Via Sogare e scende anche qualche goccia di pioggia ma batte forte il cuore di quattromila tifosi gialloblù che hanno anticipato il rientro dalle vacanze, hanno lasciato l'ombrellone ancora aperto in spiaggia e sfidato l'afa cittadina per ringraziare ancora una volta Mandorlini e i suoi ragazzi, «quelli che fecero l'impresa», quelli che hanno portato in tre anni l'Hellas dalla C alla A, per dare il benvenuto i nuovi arrivati che hanno già capito che aria tira a Verona - «una passione incredibile, me ne avevano sempre parlato ma non pensavo una roba così», ammette Luca Toni, un campione del mondo in maglia gialloblù - per applaudire ancora una volta Setti, Sogliano, Gardini... i dirigenti che hanno regalato un sogno alla gente scaligera. Per abbracciare e non dimenticare Giovanni Martinelli, l'uomo che ha avuto la forza di acquistare una società in grande difficoltà e di risollevarla con razionalità, intelligenza e tanto coraggio. «Lui è il nostro presidente - ha detto Maurizio Setti - Giovanni Martinelli ci è sempre stato vicino e lo sentiamo vicino anche adesso, più che mai...».
Fumogeni colorati e cori da stadio. Brividi sulle gradinate, brividi in mezzo al campo. Cristiana Buonamano, giornalista Sky e madrina della serata, chiama sul palco lo staff tecnico. Poi i giocatori, uno a uno, dai portieri agli attaccanti, in rigoroso ordine alfabetico. Applausi per tutti, canzoni personalizzate per i beniamini del pubblico, per bomber Cacia, per Super Nick Ferrari, per Mimmo Maietta. «Noi vogliamo Maietta in Nazional, Maietta in Nazional, Maietta in Nazional...». Si commuove il difensore gialloblù, stringe i denti come fa quando lotta in mezzo all'area e prende in mano il microfono. «Grazie, grazie ancora, grazie a tutti...», vorrebbe urlarlo ma esce un sibilo. Troppo emozionato. Poi ritrova coraggio. «Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Dò sempre il massimo, dal primo all'ultimo minuto, la gente l'ha capito e mi vuole bene - ammette Maietta - io in Nazionale? Non scherziamo, l'Hellas è la mia Nazionale».
Ancora cori, ancora applausi. Qualcuno scherza sulla provenienza geografica del capitano ma Mimmo ride, s'inchina, applaude. Lui adora Verona e sa di essere ricambiato. Alla fine arriva Andrea Mandorlini, mister Promozione. Quand'è arrivato l'Hellas rantolava, a un passo dalla C2, adesso andrà a sfidare il Milan e la Juve, l'Inter e la Roma. Mette il piede in campo e si alza l'urlo dei tifosi sugli spalti, come nel film «Il Gladiatore» quando Russel Crowe sfida i lottatori romani. Alla fine c'è ancora lui al timone della nave e fanno meno paura le mille battaglie che l'Hellas dovrà affrontare in serie A. Quando sono tutti schierati tocca a Maurizio Setti, al primo anno da presidente ha centrato l'obiettivo - «ma il passato è passato, ora pensiamo al presente, al futuro. Siamo in Serie A, vogliamo restarci...», taglia corto il patron - poi stringe la mano ai suoi giocatori, tutti, vecchi e nuovi. Infine l'abbraccio con mister Mandorlini. Ci voleva. Un segnale di distensione, dopo qualche frizione di troppo. Ma ci sta quando la posta in palio è alta e il campionato duro. «Cerchiamo di fare le cose fatte bene compatibilmente con quelle che sono le nostre possibilità e le nostre ambizioni - conclude - cerchiamo e vogliamo gente motivata, che abbia i brividi quando indossa la maglia del Verona. L'esordio? Non vedo l'ora. Probabilmente incontreremo una grande. Allora meglio la Juve, i campioni non saranno al cento al cento e noi avremo grandi stimoli».
Luca Mantovani
14.07.2013
Sogliano, che cosa cerca? «Uomini che hanno fame»
PARLA IL DIRETTORE SPORTIVO. Idee chiare e la voglia di metterle in pratica, a qualunque... ora
«Motivazioni e stimoli, questo fa la differenza, in B come in A. Mi spiace per chi è andato via, ma se ascolti il cuore li terresti tutti...»
Tanti dicono che il miglior acquisto del Verona sia stato proprio lui. Parla poco, Sean Sogliano preferisce agire. L'aspetta un compito duro, più sali di livello e più la faccenda diventa complicata. Il nuovo Verona è in costruzione, ma non è facile arrivare al dunque. La Serie A è un altro sport, non solo in campo. «È un mercato difficile, bisogna aver pazienza. In Serie B la squadra avresti potuto completarla anche in una settimana, in Serie A ora come ora ci sono giocatori a cui non puoi neanche avvicinarti», la premessa di Sogliano, anche ieri immerso in un lavoro profondo fra Italia e Argentina, fra operazioni da chiudere e trattative da portare avanti.
Non smette mai, neanche il sabato e la domenica. Non fa ferie da quando ha smesso di giocare, quando nove anni fa si tolse la maglietta dell'Ancona, l'ultima dopo quelle di Varese, Torino, Lucchese, Perugia, Napoli e Ravenna, dov'era l'allenatore in seconda era guarda caso Andrea Mandorlini. «Ho preferito essere un direttore sportivo giovane che un calciatore vecchio», ha sempre ribadito Sogliano, che le scarpe al chiodo le ha appese a 33 anni per piazzarsi subito dietro una scrivania nella sede del Varese, salito con lui dai dilettanti fino ai playoff per andare in Serie A. Ha già tutto in testa, anche per i tasselli che devono ancora mettere nero su bianco sul contratto. Gente da battaglia ma anche di talento. Italiani compresi.
«Fame e motivazioni dovranno fare la differenza. Vale per la Serie B, vale soprattutto per la Serie A», un altro dei tanti teoremi di Sogliano, in sede anche fino a notte fonda, a guardare l'orologio solo per capire il fuso orario col Sudamerica. La tela è problematica da tessere, ai piani alti del calcio bisogna muoversi con grande cautela e maestria. Senza guardarsi troppo indietro, riconoscenza a parte. «Nessuno toglierà mai certi meriti ai giocatori che sono stati finora con noi. Potessi ragionare col cuore li terrei tutti, ma non è possibile», ha ripetuto più volte chiaro e tondo Sogliano, coerente con le sue scelte e freddo il giusto per comportarsi come logica vuole.
Ci ha pensato lui a far brillare il marchio-Hellas così come meritava, specie in una stagione come questa. Difficile strappargli condizioni diverse dalle sue, il margine di manovra è molto ristretto. Giocatori e agenti l'hanno già provato direttamente sulla loro pelle. «La Serie A non è prerogativa di tutti, ma noi ce l'abbiamo e per di più in una piazza di valore come Verona», il pensiero di Sean, poco incline ad inseguire troppo a lungo questo e quello oppure a lasciarsi invischiare in aste infinite. Vestire la maglia dell'Hellas adesso è un privilegio da mettere sul piatto della bilancia, un punto d'arrivo a cui in pochi possono ambire. È sempre vicino alla squadra, fra mercato e allenamenti. Sempre in prima fila, al fianco di Mandorlini e a stretto contatto con Setti e Gardini. «Diventerà uno dei più bravi diesse d'Italia», l'opinione comune di tanti suoi colleghi. Probabilmente lo è già.
Alessandro De Pietro
14.07.2013
«Prandelli, devi chiamare Mimmo» E lui si commuove
GRANDE OVAZIONE. L'entusiasmo del pubblico per il capitano
Maietta si lascia andare: «Vengo dal basso, mi sono sempre sudato tutto. E sentire quanto mi vuole bene la gente di Verona è un'emozione senza fine...»
Una lacrima gli è scappata davvero, perchè sentirti convocato in Nazionale dalla tua gente trasmetterebbe sensazioni forti anche ad un ghiacciaio. Mimmo Maietta s'è lasciato andare, all'ennesimo coro e consiglio indirizzato a Cesare Prandelli. La gente del Verona d'altronde premia l'ardore, non il talento. Esalta il coraggio. E Maietta quegli applausi se li è guadagnati tutti. «Ho faticato una vita per arrivare a quest'obiettivo, l'ho raggiunto con la piazza più importante in cui abbia mai giocato e con un tifo da Champions League. Non posso chiedere altro». Verona le ha riservato una bella accoglienza. Più che a Toni... «Conosco questa città ormai. Guarda la passione, l'attaccamento, lo spirito. Adorano la maglia e i giocatori che ci mettono impegno e sacrificio. Esattamente la mia storia. Per questo sono orgogliosamente innamorato di Verona. Moras mi ha chiesto cosa mi stesse succedendo quando mi sono commosso sul palco, ma io sono così. Passionale. Vivo di emozioni forti. Ed essere entrati in simbiosi con Verona è qualcosa di splendido».
Sembra in gran forma, tirato a lucido... «Non ho sgarrato un giorno, neanche quand'ero in vacanza in Messico. So che la Serie A ti obbliga ad essere perfetto, dal primo momento del raduno all'ultima di campionato. Mi sono preparato per il ritiro anche a casa, ho un entusiasmo pazzesco. Credetemi. Vengo dalla dura gavetta, sono partito dal basso. Nessuno mi ha mai regalato nulla, mi sono conquistato tutto passo dopo passo. Per questo essere qui adesso ti dà una sensazione speciale». Che serie A sarà la prossima? «Un campionato in cui sarai chiamato a non sbagliare nulla, ma sono convintissimo che questa squadra farà bene. Ho ritrovato il gruppo eccezionale che eravamo, mi spiace solo per i vecchi che non ci sono più e a cui ero molto affezionato. Cercheremo di fare bene anche per loro».
Ci saranno grandi campioni, ce n'è uno che non vede l'ora di marcare? «Soprattutto Tevez e Balotelli, con tanta umiltà ma anche con la consapevolezza giusta. La Serie A è piena di campioni, non ci sono solo quei due. Sarà una sfida continua, non vedo l'ora di misurarmi ai livelli più alti. Juventus, Milan o Inter non fa differenza. Sarà un piacere ed un onore». Quando firmò col Verona volle un premio anche per la Serie A. Ci ha visto giusto... «Io ci credevo, anche se eravamo di fatto all'inferno. Vicini ai playout, lontanissimi dalle posizioni di testa e l'anno prima i miei compagni avevano perso i playoff. Lo so, quella mia richiesta poteva apparire illogica. In fondo però sentivo qualcosa dentro. E quando la squadra si è compattata, quando è diventata un blocco unico ho capito che potevo vincere la mia scommessa. Vivendo tre anni meravigliosi».
Una mano ve la darà anche Toni... «Un gran bravo ragazzo. Serio, umile, dedito al lavoro. Toni può fare la differenza, in campo così come all'interno del gruppo». Come ha trovato Mandorlini? «Bene, come sempre. Lui è stato l'artefice di tutto. Lui ha creato tutto questo. E gliene siamo riconoscenti. Ci ha dato lo slancio giusto, dobbiamo continuare a ripagarlo come merita. Cominciando a lavorare duro, il resto verrà da sè». Il presidente ha parlato solo di salvezza. Giusto così? «Mi mordo la lingua, l'adrenalina è tanta ma deve vincere soprattutto l'equilibrio. Mi capita a volte di decidere d'impulso, senza pensarci troppo. Stavolta ci vuole invece tanta umiltà, quella che ci ha permesso di arrivare fin qui. Ci metterò tutto il mio entusiasmo, lascerò in campo ogni goccia di sudore. Ho sempre amato giocare a calcio. Ero al massimo della carica in Serie C, ero al massimo in Serie B. Figurarsi in Serie A e in un campionato che avevo visto finora solo di sfuggita. Sarà bellissimo».
Alessandro De Pietro
14.07.2013
Mandorlini ci scherza su «Toni e Cacia? Mi spiace, c'è posto solo per uno...»
PAROLA DI MISTER. Il tecnico, di buonumore, promette anche una dieta per tornare in forma
«Li ho visti, si parlano spesso cercando di convincermi, ma non ci sento... Se giocano assieme, non ho scampo, il modulo sarà il 9-2...»
Metti un Setti alla Mandorlini e un Mandorlini alla Setti, Il Verona ha già vinto ancor prima di iniziare a giocare. La pacatezza del mister e l'allegria del presidente in un abbraccio che ha sciolto gli oltre tremila spettatori dell' Aldo Olivieri, già campo di via Sogare. Niente dietrologia o ipocrisia, ma solamente realtà di due uomini che smussati gli angoli delle incomprensioni puntano sul gruppo dentro e fuori dal campo per ottenere lo scudetto del 2014: la salvezza. L'hanno capito i tifosi che dopo la tradizionale ovazione per il tecnico di Ravenna, hanno distribuito un lungo e caloroso applauso all'imprenditore di Carpi. “ Ci siamo parlati, chiariti, capiti e siamo belli carichi. Il mister lo sa, può contare su una società ed un gruppo di lavoro che vuole la stessa cosa. Sono molto soddisfatto... Vorrei la Juve, magari sono in difficoltà e strappiamo un risultato positivo. Meglio incontrarle subito le grandi...”.
Giusto presidente! Pensate un film già visto. Il Napoli di Maradona con tutti gli occhi del mondo addosso e poi la vittoria di Di Gennaro e compagni. Se si deve sognare sotto il cielo plumbeo dell' “ Olivieri” meglio farlo alla grande. Ed allora meglio pescare subito l'esordio italiano di un altro argentino: Tevez. Sarebbe bello far piangere l'Apache, magari con Maietta in marcatura stile Briegel con Maradona. ” Beh insomma, mi accontenterei del Sassuolo - esordisce Mandorlini - però è vero anche quello che dice il presidente visto che probabilmente ci toccherà una grande, meglio subito la Juve, magari è ancora in rodaggio...”
Mandorlini è abbronzato, ha promesso in vacanza a moglie e figli che dimagrirà, dieta e poi qualche corsetta nel ritiro della Val Ridanna. ” Qualche corsetta -precisa - non esageriamo. Cosa vuoi che ti dica, sono felice e non vedo l'ora di iniziare. Prima di tutto vorrei ringraziare chi non è qui con noi, ma che ci ha aiutato a salire in serie A. Il pensiero va al capitano Ceccarelli e chi giocherà da un'altra parte. Poi vedermo come sarà la nuova avventura. Sogliano ha fatto un ottimo lavoro e mi ha detto che non è finita, quindi ci rinforzeremo ancora se ci sarà l'occasione giusta.”
Un rapporto consolidato quello con il diesse Sogliano tanto che Mandorlini confida una novità: “Mah, stiamo parlando spesso noi due, perchè vorremmo, pur mantenendo la stessa fisionomia, regalare qualche sorpresa tattica. Il salto è grande in serie A e dovremo difenderci bene e saper ripartire per far male”. A proposito, sul palco, oltre ai saluti di tutti i componenti della rosa hanno parlato il capitano Maietta e poi Cacia e Toni.” Ho capito dove vuoi arrivare -sorride Mandorlini - in questi primi giorni li ho visti che si parlavano molto, bene... Gli ho detto è inutile che cerchiate di convincermi, tanto giocherà soltanto uno di voi due...”.
C'è aria di festa, l'allegria giusta per incominciare. Sarà un ritiro lungo per i gialloblù. Prima in Val Ridanna e poi in Austria.”Sono contento. La società ha completato lo staff tecnico, sono arrivati mister Nicolini ed i preparatori atletici Bellini e Panzarasa. Abbiamo tanti giocatori nazionali ed il campionato che ci aspetta sarà duro e difficile”. Andrea Mandorlini è bello carico e pronto. “ Davvero mi è mancata la serie A. Sono convinto che potremmo toglierci qualche soddisfazione, ma prima bisogna centrare al più presto l'obiettivo della salvezza. Giocheremo con il 10-1 o 9-2, se farò giocare Toni e Cacia assieme”. Sorride, posa per i fotografi, saluta un tifoso meno fortunato e firma qualche autografo. La presentazione è finita, adesso si comincia a lavorare. Bisogna ricominciare tutto daccapo, ma lo stimolo sarà forte e servirà a Mandorlini ed ai suoi per centrare un altro obiettivo.
Gianluca Tavellin
13.07.2013
Hellas, la nuova stagione «Siamo tornati»
È stata presentata la nuova stagione dell’Hellas, la prima in Serie A dopo undici anni e proprio alla vigilia della partenza per la Val Ridanna.
VERONA. È stata presentata la nuova stagione dell’Hellas, la prima in Serie A dopo undici anni e proprio alla vigilia della partenza per la Val Ridanna. Un momento molto sentito dal popolo gialloblù, dopo i primi tre giorni di allenamenti a Sandrà. La squadra e lo staff tecnico al completo sono stati presentati allo stadio comunale «Aldo Olivieri» di via Sogare, con le autorità politiche e con gli sponsor, in diretta, guidati dal giornalista di Telearena Gianluca Tavellin.
Siamo tornati. È questo lo slogan che il Verona ha scelto per la presentazione ufficiale della squadra. Lo stadio Olivieri a poche decine di metri dal Bentegodi è stato il teatro del primo ciak del Verona che dopo 11 stagioni si appresta a vivere il ritorno in serie A. Un entusiasmo alle stelle, più di duemila i tifosi a inneggiare alla squadra. «Dobbiamo ripagare questo entusiasmo - afferma il presidente Maurizio Setti - cercando di conquistare l’obiettivo che deve essere quello della salvezza, magari da conquistare con il bel gioco. Credo che questo sia già un buon gruppo, vedremo comunque cosi si potrà fare sul mercato. Spero di poter bagnare il debutto con una grande sfida. Quale? Sarebbe bello sfidare la Juventus». Un sogno che fa sorridere il tecnico Andrea Mandorlini. «Una più facile no? Battute a parte, siamo una neopromossa, chiaro che ci attende una prima molto difficile. La serie A? Io credo che il calcio sia il calcio, chiaro che in A i valori tecnici aumentano, ma questa squadra ha dimostrato di avere una propria fisionomia. Il mercato? Sono arrivati grandi giocatori, il mercato è lungo e difficile, ci vuole pazienza, non bisogna avere fretta. Toni? Grande colpo. Con Cacia sta legando alla grande. L’altro giorno in allenamento ho detto loro che tanto giocherà uno solo, si sono messi a ridere. Il clima del gruppo è giusto. Adesso bisogna lavorare per conquistare il nostro traguardo: la salvezza».
13.07.2013
«Non credo a Campedelli I derby li vuole vincere...»
Aria di derby, già. Una sfida nella sfida, stimolante per tutti, gratificante per la città che sale al livello di Milano e Torino, Roma e Genova. Aria di derby e Campedelli, sull'altra sponda, s'è già buttato avanti. "Fossi sicuro di salvarmi, li perdo pure tutti e due" ha detto il numero 1 del Chievo. Setti ha letto (legge tutto, eh...), prende atto, strizza l'occhio. "Sulla salvezza, son d'accordo con Campedelli..." sospira. Con una differenza, però. "Sì, con una differenza. Lui ha detto che rinuncia volentieri ai derby pur di restare in serie A. Io, visto che ci siamo, vorrei restare in A e vincere pure i derby..." Come la vive, questa sfida? "Bella, dà altri motivi di interesse, fa vivere ancora di più la città. Però, detto tra noi non mi fido di quello che dice Campedelli, nè di quello che dice Sannino..." In che senso? "Sannino lo conosciamo troppo bene, è un bel furbone. Ha detto che il derby "dev'essere una giornata di sport e di valori, un'autentica festa", eccetera eccetera. A me non la vende mica, così. Io so già cosa pensa Sannino. Una festa sì, soprattutto se vince il Chievo..." Battute a parte... "Ho grande stima di Campedelli, anche se ci siamo parlati forse una sola volta. Lui sa che se c'è da collaborare, com'è stato per lo stadio, siamo qua. D'altra parte, sotto certi apetti, il Chievo è un esempio. Non resti in A tutti questi anni, se non hai idee chiare, progetti, capacità di portarli avanti. Però, sappiamo benissimo che le nostre sono comunque strade diverse..." Si spieghi... "Beh, sono diverse le storie, è giusto che sia così e nessuno può cambiarle. Il Chievo ha fatto miracoli ed è un esempio, ma qui la città vive soprattutto per l'Hellas. Non penso di dire niente di nuovo e niente di strano. E' la storia che lo dice e quella non la puoi cambiare. Faccio un esempio, dalle mie parti. Il Sassuolo è in A, ha fatto miracoli, da anni ottiene grandi risultati e ha conquistato la A. Ma se tu parli ai modenesi, ti dicono che il cuore batte per il Modena...."
13.07.2013
«L'Udinese è un esempio Pozzo ha aperto una via Sarebbe bello seguirlo...»
LUI E IL CALCIO. Idee chiare, obiettivi già individuati da perseguire con grande determinazione
«Il calcio non ti perdona niente, se non cominciamo a puntare sulla "cantera", tra un po' resteranno in piedi soltanto le grandi squadre»
Come ci s'innamora di una maglia all'improvviso? «Mah, intanto il Verona me l'avevano già proposto qualche tempo fa, prima che entrasse Martinelli. Poi, le cose non erano andate, ma si vede che c'era un percorso segnato. Poi, come fai a non innamorarti di una maglia come questa? Di una città dove c'è storia, non solo per via dello scudetto? Dove c'è fame, voglia, entusiasmo. Mica per dire, ma qui rispetto a Bologna, siamo 10 a zero. Vi faccio un complimento: anche come stampa, meno aggressiva, meno gossipara...»
Ha detto innamorarsi, parola delicata per un dirigente... «Vero, son d'accordo. Un presidente in realtà non si deve mai innmamorare, né di un giocatore, né di un allenatore. Perché il calcio è strano, oggi ti porta su, domani ti butta via. Se t'innamori, la lucidità va a farsi benedire». Allora, le qualità per un grande presidente? Passione, entusiasmo, ma poi... «... poi mettici razionalità, grande equilibrio. Il calcio non ti perdona niente, mai. Nel calcio non guadagni, sei bravo se fai pari. Questi sono investimenti in gran parte senza ritorno. Se vai solo col cuore e con i sentimenti, finisci male. Anche se quelli comunque, contano».
Chi sono i suoi riferimenti? «Mah, se guardo il panorama di oggi, magari possono non essere tanto simpatici, ma credo che De Laurentiis e Lotito, ad esempio, abbiano impostato un tipo di calcio che dà risultati. Un modello vincente. Chiaro, sono ad altri livelli, rispetto a noi, ma la filosofia mi pare da condividere. Per stare più vicino a noi, dico che Pozzo all'Udinese ha fatto un lavoro straordinario e ne raccoglie i frutti». Crearsi i campioni in casa, un po' lo stile del Barça... «Già, la strada è quella, dev'esserlo sempre di più. Altrimenti, in questo calcio, finiranno per restare soltanto le grandi famiglie, le quattro o cinque squadre che se lo possono pemettere. Per gli altri, c'è una strada obbligata, l'Udinese l'ha indicata».
Presidente, a chi dice che Mandorlini non è il "suo tipo", che risponde? «Alt, cosa vuol dire "non è il mio tipo"? Mandorlini sa benissimo come la penso io e come la pensiamo noi. E sa benissimo che in noi ha sempre avuto degli alleati e non dei nemici. Altrimenti non sarebbe andata a finire così. Certo, sa tante altre cose, perché gliele ho dette, non faccio sconti neanche a lui...» Tipo? «Lui è un grande allenatore, su questo non ci sono dubbi. Un grande allenatore deve saper fare bene soprattutto una cosa, cioè allenare. Per tutto il resto qui c'è una struttura in grado di dargli tutto l'appoggio che serve e che non è mai mancato. Faccio un esempio: è come se a un pilota di Formula 1 chiedessero anche di cambiare le gomme. Ma stai calmo, alle gomme penseranno i meccanici, no?»
Ognuno al proprio posto, dunque... «Ognuno ha un ruolo, nel rispetto di regole che valgono per tutti. Io non ho mai giudicato le sue scelte tecniche, non sono mai entrato negli spogliatoi a dirgli "devi far giocare questo e lasciar fuori quell'altro". Ma sui comportamenti, non transigo. Questione di filosofia, vale per tutti, vale anche per lui».
La gente ha voglia di sognare, che cosa promette per la A? «So quanto Verona voglia bene al Verona, ma io non posso fare promesse a vuoto, non è il mio forte. Oggi dico, chiaro e forte, che l'obiettivo è restare in serie A. Sarebbe sciocco dire un'altra cosa, prima restiamoci, impariamo che cosa vuol dire, poi vediamo. Se venissi qua a dire "andiamo in Europa", non sarei io, mi spiace...» Presidente, parla di salvezza, ma intanto ha preso Toni e Donati... «Li abbiamo presi per salvarci prima... Perché pensiamo che la serie A abbia bisogno del giusto mix tra entusiasmo, gioventù, freschezza ma anche esperienza, concretezza, forza fisica. Toni e Donati sono due "pronti subito", in A non c'è tempo da perdere».
R.T.
12.07.2013
L'assist di Toni: «Assieme a Cacia? L'idea mi piace»
LA PRESENTAZIONE. Grande entusiasmo per il campione del mondo. «Jorginho al Liverpool? Gli dico di restare, ci serve gente forte... La nascita di Bianca è stata una grande emozione. La dedica per il primo gol è scontata...»
Verona è già sua. Prevedibile, ma non fino a questo punto. Delirio totale, nello store dell'Hellas di via Cattaneo e persino nella sala stampa del Bentegodi. Lui una foto non la nega a nessuno, giornalisti compresi. Un ciclone. Impetuoso come i suoi colpi di testa, carico all'ennesima potenza. Tutto esaurito ieri al Bentegodi alla sua presentazione, in cui Toni ha regalato battute e tante verità. Vicino a lui c'è Giovanni Gardini, già con Luca ai tempi del Treviso di Gianfranco Bellotto. «Su Toni c'è poco da dire, è un giocatore e un uomo dai valori assoluti», la sintesi del diggì, sguardo orgoglioso e tono deciso. Toni non è da meno. La scintilla gli è scattata subito. «L'entusiasmo della gente è stato uno dei fattori che mi ha spinto ad accettare il Verona. Sapevo che avrei trovato un ambiente così caloroso. Qui la Serie A manca da 11 anni, mi sono accorto ben presto quanta voglia abbiano i tifosi di rivedere calcio ad alti livelli».
Dovrà essere diverso il Toni che in tutti questi anni ha sempre lottato per il vertice adesso che l'obiettivo è un altro?
«Dipende tutto dalla voglia che hai di accettare le sfide. Nella mia carriera l'ho sempre fatto. L'anno scorso penso di aver giocato un buon campionato. Mi piace pensare di vivere un'annata col Verona con una tifoseria che è sempre stata da Serie A anche quando è finita nelle serie minori. Voglio dare una mano con i gol e non solo».
Toni si vede più in campo o in panchina?
«Da quando ho iniziato a giocare ho sempre pensato di voler andare in campo, anche nelle partitelle con gli amici. Di sicuro farò il possibile per mettere in difficoltà il mister».
E insieme a Cacia si vede?
«Lui ha fatto un gran campionato, è stato il capocannoniere. Chiaro che più siamo e più la squadra ne trae beneficio. So che il mister ha cambiato anche modulo, in Serie A ci saranno partite in cui dovrai porti in un certo modo ed altre invece che dovrai cercare assolutamente di vincere. Qualcosa magari cambieremo, ma a me piace comunque vedermi sempre in campo».
Che campionato aspetta il Verona?
«Difficile, è chiaro. Vai a giocare contro squadre forti. Sarà importante soprattutto smorzare gli animi quando le cose vanno bene e dispensare tranquillità quando ci saranno periodi negativi».
C'è un'esperienza che non rifarebbe, potesse tornare indietro?
«La vita è bella perché è fatta anche di parentesi brutte che possono insegnarti qualcosa. Forse ho deciso troppo presto di andare a Dubai. Era un calcio che non conoscevo ed in generale una vita troppo diversa da quel che mi aspettavo».
Qualche consiglio al suo ex compagno Jovetic?
«Problemi non credo ne abbia, farà la scelta giusta. È un fuoriclasse, se vuole venire a Verona per me va bene. Ma mi sa che costa tanto...».
Potrebbe tentare con Ribery...
«Ma ha un contratto lungo, meglio prenderlo più avanti...».
Scherzi a parte, a Jorginho che direbbe? Lo vuole il Liverpool...
«Deciderà lui, ma se posso dargli un consiglio gli direi di rimanere perché abbiamo bisogno di giocatori forti. Anche se questa è più una domanda per Gardini che per me».
Nardino Previdi la voleva all'Hellas, nei primi suoi anni di carriera. L'ha mai saputo?
«Non lo so, di sicuro quando ero in C1 nessuno mi voleva e dopo aver vinto la Coppa del Mondo tutti dicevano che anni prima mi avrebbero voluto portare nella loro squadra...».
La telefonata che più di tutte l'ha convinta?
«Mi hanno chiamato il presidente, il direttore sportivo, l'allenatore. Tutti pieni d'entusiasmo, tutti molto convincenti. Mi è bastato, ad un certo punto dopo una carriera come la mia vivi soprattutto di sensazioni ed emozioni».
E la chiamata di un amico in particolare?
«Quella di Gigi Beghetto, mio compagno d'attacco a Treviso. Con lui è rimasto un bel rapporto».
Un suo ricordo di Verona?
«Ho l'immagine di una piazza che dà nell'occhio, perché nonostante le retrocessioni prima in Serie B e poi in Serie C ha sempre avuto tanti tifosi, che in quei momenti anziché cambiare squadra sono restati vicino ai propri colori. E il numero di abbonati aumentava, invece di diminuire. Anche Firenze è così».
Quanto le è cambiata la vita con la nascita di Bianca?
«Un genitore può capire. L'aspettavamo da troppo tempo, diciamo che la dedica per il primo gol è abbastanza scontata...».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Presentazione ufficiale 2013-14: che festa!
Postata il 13/07/2013 alle ore 21:18
Più di 3.000 i tifosi presenti all'evento presentato dalla giornalista Sky Cristiana Buonamano. Un' atmosfera splendida e tanto entusiasmo in vista della nuova stagione
VERONA - L'Hellas Verona si presenta. Si è svolta sabato 13 luglio (ore 19.30), presso lo stadio comunale "Olivieri" (via Sogare,Verona), la presentazione ufficiale 2013-14. Più di 3.000 i tifosi presenti, che hanno colorato l'atmosfera di gialloblù grazie a cori, sciarpe e bandiere. La serata, presentata dalla giornalista Sky Cristiana Buonamano, è stata introdotta dagli interventi di Luciano Cozza e di Paolo Paternoster, rispettivamente presidenti di Leaderform e Agsm (main sponsor Hellas Verona), uniti a quello dell'Assessore allo Sport del Comune di Verona Marco Giorlo. Successivamente, sono saliti sul palco tutti i membri dello staff tecnico e sanitario gialloblù, seguiti dai protagonisti della splendida cavalcata della scorsa stagione, dai nuovi acquisti, e dal presidente Maurizio Setti. Nella mattinata di domenica 14 luglio la squadra partirà per la Val Ridanna, sede del ritiro estivo 2013.
Ufficio Stampa
Maietta: "La nostra forza è l'entusiasmo" / VIDEO
Postata il 14/07/2013 alle ore 09:00
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Domenico Maietta. Ecco le principali dichiarazioni del difensore gialloblù, rilasciate durante la presentazione 2013-14: "Sono molto legato a questi tifosi, hanno seguito la squadra nel bene ma soprattutto nel male. Serie A? Con voglia, entusiasmo e sacrificio dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Vogliamo fare bene in Serie A" / VIDEO
Postata il 14/07/2013 alle ore 09:01
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Andrea Mandorlini. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, rilasciate durante la presentazione ufficiale 2013-14: "Siamo pronti, si riparte per una nuova stagione, questo entusiasmo ci aiuterà. Serie A? Vogliamo fare bene, abbiamo grandi motivazioni".
Ufficio Stampa
Setti: "Stiamo costruendo un percorso" / VIDEO
Postata il 14/07/2013 alle ore 09:02
VERONA - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Maurizio Setti. Ecco le principali dichiarazioni del presidente gialloblù, rilasciate durante la presentazione ufficiale 2013-14: "Vogliamo dare tante gioie ai nostri tifosi. Il nostro progetto è ben costruito, puntiamo sempre a fare dei passi avanti, sia in campo che dietro le quinte".
Ufficio Stampa
Abbonamenti 2013-14: vendute 11.180 tessere
Postata il 13/07/2013 alle ore 12:54
VERONA - Si è chiusa sabato 13 luglio la possibilità per i vecchi abbonati di cambiare settore. Le tessere vendute sono state 71, per un totale complessivo di 11.180 abbonamenti sottoscritti. Lunedì 15 luglio inizierà la vendita libera della campagna abbonamenti 2013-14.
BIGLIETTERIA - BOX 1
Orari
Lunedì-venerdì: 10.30-18.30 orario continuato
Sabato: 9.30-12.30
Ufficio Stampa
Hellas Store: la visita di Mandorlini e lo staff
Postata il 13/07/2013 alle ore 14:55
VERONA - Grande accoglienza per Andrea Mandorlini all'Hellas Store. Nel nuovo shop di via Carlo Cattaneo 2, l'allenatore gialloblù, insieme a tutti i componenti dello staff tecnico, ha firmato numerosi autografi ed ha posato per le foto con i tantissimi tifosi accorsi all'evento. Presente anche l'amministratore delegato gialloblù, Giovanni Gardini, che ha illustrato a Mandorlini e a tutto lo staff l'accordo con Nike.
HELLAS STORE
Orario (tutti i giorni): 10-22
Ufficio Stampa
Sandrà: Albertazzi si unisce al gruppo
Postata il 13/07/2013 alle ore 15:18
SANDRA' - Seduta mattutina per i gialloblù. La squadra, agli ordini di Andrea Mandorlini, ha svolto un riscaldamento ed un lavoro atletico. La seduta è durata circa un'ora e mezza, a disposizione tutta la loro escluso Nicola Ferrari (in permesso). Al gruppo si è aggiunto anche Michelangelo Albertazzi.
IL PROGRAMMA
Sabato 13 luglio: seduta pomeridiana (ore 17).
La seduta sarà a porte aperte.
Ufficio Stampa
Sandrà: seduta in palestra per i gialloblù
Postata il 13/07/2013 alle ore 17:31
SANDRA' - Seduta pomeridiana per i gialloblù. La squadra, agli ordini di Mandorlini, ha svolto una seduta in palestra. E' tornato ad allenarsi col gruppo anche Nicola Ferrari.
Ufficio Stampa
Sandrà: seduta mattutina per i gialloblù
Postata il 12/07/2013 alle ore 11:16
SANDRA' - Allenamento mattutino per i gialloblù. Il gruppo al completo si è ritrovato agli ordini di Mandorlini dopo la doppia seduta di giovedì 11 luglio. La squadra ha svolto riscaldamento, mobilitazione a terra e diversi circuiti di forza.
IL PROGRAMMA
Venerdì 12 luglio: seduta pomeridiana (ore 18.30).
La seduta sarà a porte aperte.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
MOTOGP: ROSSI terzo in qualifica. Altra brutta caduta per LORENZO che stavolta però sarà costretto a fermarsi per almeno due GP dopo la botta alla clavicola appena operata; 'vola' anche PEDROSA.
MOTO GP, VALENTINO ROSSI TERZO IN QUALIFICA: "MI È MANCATO POCO". POLE PER MARQUEZ
Sabato 13 Luglio 2013
SACHSERING - «Ritorno in prima fila dopo 3 anni, mancavo dal Gp di Francia del 2010. Sono molto contento, siamo molto vicini al top». Valentino Rossi festeggia il terzo tempo ottenuto nelle qualifiche del Gp di Germania. Il pilota della Yamaha torna a partire dalla prima fila dopo una lunghissima assenza.
"MI È MANCATO POCHISSIMO" «Ho spinto al massimo, mi è mancato pochissimo per essere là davanti. Ho un gran passo, vado bene e sono veloce», aggiunge ai microfoni di Mediaset. «Riesco a guidare la moto, sono un pò preoccupato perchè mi sembra che la Honda di Marquez (che parte dalla pole, ndr) riesca a rimanere costante nella seconda metà della gara. Noi però abbiamo qualcosa ancora da provare», afferma ancora.
POLE PER MARQUEZ Rossi partirà dietro Marc Marquez (Honda), autore del miglior tempo, e Cal Crutcholow (anche lui su Yamaha). Il tedesco Stefan Bradl, con la Honda Lcr, ha ottenuto il quarto tempo (1'21«862) e aprirà la seconda fila completata dalla Art dello spagnolo Aleix Espargaro (1'21»887) e dalla Ducati dello statunitense Nicky Hayden (1'22«157). Nona piazza per la Ducati di Andrea Dovizioso (1'22»561). Alla gara rischia di non partecipare Dani Pedrosa. Lo spagnolo, caduto stamane con la sua Honda, ha riportato una piccola frattura alla clavicola sinistra. Il leader del Mondiale ha accusato un calo di pressione dopo l'incidente e, dopo i primi controlli nel circuito, è stato sottoposto ad ulteriori accertamenti nell'ospedale di Chemnitz. La Tac alla testa e al torace ha escluso complicazioni. L'iberico deciderà domani se schierarsi al via. In caso di decisione positiva, scatterà dalla 12a posizione.
SACHSERING, DOPO LORENZO VOLA ANCHE PEDROSA:
SVIENE DURANTE I CONTROLLI, GARA A RISCHIO
Sabato 13 Luglio 2013
SACHSERING - Dopo il "botto" dii Jorge Lorenzo di ieri, costato una nuova operazione alla spalla campione del mondo in carica e l'assenza forzata per due gran premi, oggi è stato il turno di Dani Pedrosa. Lo spagnolo è caduto nella fase iniziale delle terze prove libere MotoGp del Gp di Germania, sbattendo anche lui sulla spalla sinistra dopo esser stato scalciato via dalla sua moto. Il pilota della Honda, leader della classifica piloti, è stato portato nella Clinica Mobile per i primi accertamenti. Secondo le prime notizie non sembrano esserci fratture.
HA PERSO I SENSI Dopo i primi soccorsi in clinica mobile, Pedrosa è stato trasferito in elicottero all'ospedale di Chemnitz per essere sottoposto a una Tac al torace. L'esame si è reso necessario dopo che il pilota spagnolo ha perso i sensi in Clinica Mobile durante la radiografia alla spalla sinistra. Probabilmente Pedrosa ha avuto una crisi del nervo vago, dovuto allo stress e all'ansia successiva alla caduta. Per eliminare ogni dubbio, i sanitari della Clinica Mobile hanno deciso il trasferimento del pilota presso l'Ospedale di Chemnitz dove Pedrosa verrà sottoposto alla Tac e sarà tenuto in osservazione. Non è ancora chiaro se per lo spagnolo sarà possibile prendere parte alle qualifiche o alla gara di domani.
FONTE: Leggo.it
13.07.2013
Lorenzo va ko Cade e si rompe la stessa spalla
MOTO. Prime prove libere del Gp di Germania
Lo spagnolo della Yamaha subito operato, domani non sarà al via
SACHSENRING Jorge Lorenzo non correrà il gran premio di Germania, ottava prova del Motomondiale nella classe MotoGP. Il pilota della Yamaha è caduto nei primi minuti della seconda sessione di prove libere di ieri ed ha battuto con violenza la clavicola sinistra, già fratturata e operata qualche settimana fa dopo la caduta di Assen. In serata lo spagnolo è stato sottoposto a un nuovo intervento chirurgico a Barcellona: nella caduta la placca in titanio inserita nella clavicola durante la prima operazione si è spostata leggermente. Il campione del mondo è volato in Spagna con un volo privato e salvo complicazioni dovrebbe tornare in pista tra una settimana nel gran premio degli Stati Uniti in programma sul circuito di Laguna Seca. Caduta anche per Cal Crutcholow, che ha rimediato diverse contusioni: anche per lui escluse fratture. Dopo qualche minuto di sospensione per rimuovere dalla pista la moto di Lorenzo, le seconde libere si sono chiuse con il miglior tempo per Stefan Bradl (1'22"030), seguito da Pedrosa, Marquez, Lorenzo e Rossi. Ottavo tempo per Andrea Dovizioso. «Sono piuttosto contento della giornata di oggi perchè comunque siamo lì, sono piuttosto veloce, il passo non è male, ma meglio stamattina che oggi pomeriggio. Con più temperatura facciamo più fatica con la dura ma con la soffice è comunque difficile, siamo tornati indietro, ho fatto tempi abbastanza buoni ma dopo qualche giro la moto si muove un pò troppo. Dobbiamo migliorare il passo sulla lunga durata». Così Valentino Rossi, ai microfoni Mediaset, analizza la prima giornata al Sachsenring. «Sono piuttosto contento anche se abbiamo da lavorare, ci sono 5-6 piloti che hanno un passo buono. Dobbiamo stare con le Honda il più possibile, quello che mi preoccupa non è la velocità in 4-5 giri ma la durata e il passo a fine gara. Nuovi dubbi dopo Assen? «Sono contento perchè il mio setting va bene anche qua, ma avevo ragione: ogni pista ha i suoi dubbi, curve che vengono bene e altre che vengono male».
FONTE: LArena.it