CALCIODEMENZA!
Domenica potrebbe essere stata una bellissima giornata dopo l'avvincente gara interpretata dal VERONA e dalla SALERNITANA al 'Bentegodi', una gara da alta Serie B forse, mettendo in campo blasone e quantità di tifosi gialloblùgranata anche da Serie A e invece le cronache del giorno dopo parlano di scontri tra tifosi veronesi e polizia, tifosi campani che cercano di raggiungere i settori degli avversari scaligeri con bombe carta, canzonacce razziste e 13 arresti effettuati dalle forze dell'ordine!
Figurarsi cosa sarebbe successo aprendo l'accesso anche ai non possessori di regolare Tessera del Tifoso (che sarà una 'goccia nel mare' della tanto ricercata sicurezza negli stadi ma, in teoria, rimane un deterrente)
Mentalità perverse...
Possibile che debba sempre essere una guerra? Possibile che si preferisca offendere i colori avversari più che sostenere i propri? Intendiamoci: capisco bene che andare allo stadio non sia certo come andare a teatro (anche se lo scopo primario in entrambi i casi dovrebbe essere quello di assistere ad uno spettacolo che faccia divertire) e so anche che alcuni (spero una minoranza) non abbiano altri scopi che sfogare le proprie frustrazioni in un ambiente in cui l'impunità pare più o meno assicurata ma siamo sicuri che queste siano situazioni inevitabili nelle finali o in altre partite ad 'alto rischio incidenti'?
Non sarà che qualcuno, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, lasci troppo fare in maniera da 'ghettizzare' i violenti dando loro un apparente valvola di sfogo?
Boh... Io sono arrivato a pensare perfino questo e nel frattempo me ne stò ben lontano dagli stadi dopo la mia ultima apparizione al 'Binti', certo la nostalgia si fa sentire (spesso) ma in occasioni come quella di Domenica scorsa è più che mai mitigata!
E d'altronde uno che si vuole meramente godere la sua squadra del cuore, libero da tutto il resto, è un può fuori moda... O no?
Scontri al Binti
C'è del marcio in Danimarca...
Tutto ciò premesso e senza voler in alcun modo giustificare l'ingiustificabile, c'è anche da considerare che in Italia, paese dei furbi ormai per definizione, le peggiori dietrologie dei tifosi si sono prima o poi verificate se solo pensiamo agli esempi più eclatanti da 'Calciopoli' (di cui 'Moggiopoli' fu una bella fetta), alle classifiche riscritte a colpi di carta bollata (che hanno portato la Serie B a 24 squadre grazie alle 'invenzioni' di GAUCCI nel 2003 ed i ripescaggi di CATANIA, GENOA, SALERNITANA e FIORENTINA), dagli arbitri corrotti, alla legge 'spalmatasse' che salvò la LAZIO (e solo la LAZIO) dal fisco nel 2004, alle calcioscommesse che in questi giorni stanno facendo tremare i potenti del calcio...
Insomma se da una parte i tifosi non sono certo un esempio di fairplay, dall'altra (spessissimo) sono proprio coloro che dovrebbero dare l'esempio i primi a barare e c'è davvero di che preoccuparsi se in questo paese perfino il calcio, che è preso molto (troppo) seriamente (parafrasando Winston Churchill l'Italia affronta le partite di calcio come fossero guerre... Come dargli torto?), è in crisi di credibilità!
Si potrà obiettare che i 'furbi' esistono in tutto il mondo ed è verissimo, solo che nel resto del mondo (almeno quello mediamente civile) quando vengono beccati gli si fa passare la voglia mettendoli per sempre in condizione di non nuocere!
Dopo la radiazione a vita dalla FIGC di MOGGI e GIRAUDO anche per il 'Belpaese' si prospetta un futuro virtuoso? Mah... Io resto pessimista (e realista)
GLI EX DICONO VERONA!
CIOTOLA 'Col PORTOGRUARO era rigore «Il fallo c'era, il fallo era netto. Quel fallo poteva cambiare il senso della partita con il Portogruaro. Ci è andato tutto storto. C'è stata pure una traversa di Russo e un 'quasi gol' di Ceccarelli. Ma l'occasione adesso è davvero ghiotta. L'aria è cambiata, il Verona ha tutte le carte in regola per salire in B. E poi, spero che prima o poi i tifosi possano smettere di sognare per vedere finalmente trasformati in realtà i loro desideri. Di sicuro sarà una bella sfida, perché si affrontano due realtà 'atipiche' per la categoria. Anche Salerno è piazza di calcio. Anche all'Arechi ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. Vince chi resta freddo e colpisce al momento giusto. L'Hellas è in credito con la fortuna».
PUGLIESE aspetta l'HELLAS e si candida per tornare «Io spero di giocare in B con il Verona la prossima stagione. In fondo, sono in prestito al Varese. E Verona mi è rimasta nel cuore. In questo anno non ho mai smesso di seguire i ragazzi. Tutto è cambiato rispetto alla stagione della grande delusione. Per l'Hellas, l'anno scorso disputare i playoff fu quasi una delusione. Si era sicuri di avere in mano la promozione. Poi iniziò lento il declino. Oggi è diverso, molto diverso. La squadra arriva di slancio, dispone di buona forma, e credo che giocare la gara decisiva in trasferta faccia poca differenza. Questo Verona può fare bene in qualsiasi situazione ambientale. Tifo per loro».
COLOMBO vincere per MARTINELLI «La squadra è cresciuta nella seconda parte del torneo. E i risultati si sono visti. Devono vincere in casa, e andare ad affrontare più sereni la Salernitana nella sua tana. Ma penso anche che il Verona deve vincere per Giovanni Martinelli. Il presidente ha dato tantissimo ai veronesi, e adesso merita di essere ricompensato. Tutti si aspettano un finale di stagione diverso rispetto allo scorso anno. Insisto nel dire che il presidente dev'essere ricompensato anche dal destino. Il passato oggi non conta più. E l'Hellas si è fatto forte, nel cuore e nell'animo».
RANTIER 'Dopo tante lacrime...' «Ho pianto. Ho pianto troppo per l'Hellas. Voglio ridere per loro adesso. Voglio fare festa a distanza. La delusione dello scorso campionato è stata colossale. Non deve ripetersi. Mi rendo conto che la Salernitana è sicuramente una buona squadra. Ma prima o poi questa storia delle attese deve finire. E stavolta tocca al Verona fare festa. La storia può cambiare. Deve cambiare. Spero che Berrettoni possa risultare decisivo. Certo, non dimenticherà mai quello che è successo a me. Certe cose ti restano impresse nell'anima. Ma una grande gioia può lenire la sofferenza».
PENSALFINI 'Promozione buttata da noi...' «L'abbiamo buttato via noi. E alla fine ci siamo trovati senza parole. Quando me ne sono andato non ho mai smesso di mantenere i rapporti con i ragazzi rimasti a Verona. Li sento spesso, faccio il tifo per loro. Ho seguito il campionato dei gialloblù. E penso proprio che questa possa essere l'occasione giusta. Si sono messi a correre, hanno completato la rincorsa, sono ad un passo dalla vittoria. Mi aspetto un Bentegodi da delirio. Ed una squadra piena di entusiasmo. Stavolta va per davvero…».
DICONO
MARTINELLI mette i puntini sulle i prima della finale di Domenica prossima: «Premettendo di non amare le polemiche, sottolineo che in passato siamo intervenuti a seguito di dichiarazioni dei vertici societari del Sorrento. Noi non abbiamo mai avuto agevolazioni, non le desideriamo né ora né mai. I rigori fischiati al “Bentegodi” sono sacrosanti, a differenza di quello assegnato nel ritorno della semifinale play-off tra Alessandria e Salernitana, con un’irregolarità avvenuta fuori dai sedici metri. Oggi, in risposta ad alcuni organi d'informazione salernitani, dico che l’arbitraggio visto a Verona è stato equo, mi aspetto altrettanto in Campania. A centrare la promozione non dovrà essere chi ha avuto più favori; come detto in passato, se l’avversario dimostrerà di essersi meritato il risultato, sarò il primo a levarmi il cappello».
La gara di domenica scorsa ha avuto grande richiamo anche per fatti di cronaca: «Dispiace per gli incidenti che si sono verificati in occasione della sfida disputata in riva all’Adige, sono un contorno inappropriato rispetto ad una sfida di spessore tra due compagini di qualità. Prendiamo le distanze da qualsiasi forma di violenza, condannando tutto ciò che non c’entra nulla col calcio. L’auspicio è che allo stadio “Arechi” vada in scena una bella giornata di sport, degna del blasone delle formazioni che scenderanno in campo» HellasVerona.it
Per Delio ROSSI, ex allenatore granata, la SALERNITANA può ribaltare il risultato «La missione è possibile anche se il risultato in iniziale vede in vantaggio i giocatori del Verona. Recuperare due goal non è mai facile, ma il bello del calcio è proprio riuscire a stravolgere in una sola partita ciò che talvolta sembra utopico o impossibile. Per farlo bisognerà approcciare alla gara pensando di essere sullo 0-0 perché se parti pensando di dover recuperare immediatamente lo svantaggio diventa molto difficile. I ragazzi devono giocare come se fosse la partita d'andata senza tener conto del risultato» TuttoLegaPro.it
FERRARI inquadra la trasferta di Salerno «Siamo in vantaggio, ma non è fatta. Per niente. Dovremo giocare come sappiamo fare, come abbiamo fatto anche a Sorrento. Senza lasciarci intimidire, con la personalità che abbiamo messo in campo in queste gare. Siamo vicinissimi al traguardo. Non vedo l’ora di arrivare in B, collocazione più consona per il Verona. Ma facciamo un passo alla volta. Andiamo a Salerno, senza paura, e giochiamocela alla morte. La promozione non ci sfuggirà».
Straordinaria condizione. E l’Hellas lo farà anche dall’alto di un’eccezionale condizione fisica. Proprio da questo punto di vista i gialloblù hanno brillato contro la Salernitana, apparsa invece stanca, spenta e anche demotivata. «Stiamo benissimo e questo è soprattutto merito di uno staff ottimo che ci sta seguendo con una passione incredibile. In gare come queste le gambe sono importanti, ma ancora di più è la testa. E noi stiamo benissimo anche da questo punto di vista» Leggo.it
ALTRE NEWS IN ALLEGATO
MULTE A QUOTA 80.000! Il totale è vicino agli 80.000 Euro dopo i 10.000 appena rimediati contro la SALERNITANA dopo che propri sostenitori introducevano e accendevano nel proprio settore alcuni fumogeni; gli stessi in occasione di giocate di un calciatore di colore della squadra avversaria intonavano cori inneggianti alla discriminazione razziale, che venivano ripetute in occasione della sostituzione del medesimo; gli stessi intonavano cori inneggianti alla discriminazione territoriale; altri sostenitori, durante la gara, lanciavano in direzione dell'opposta tifoseria alcuni fumogeni, seggiolini divelti e pietre, senza conseguenze.
Robe da matti!
IN BREVE A PIÉ PAGINA
VOLUMI DI SCOMMESSE ANOMALO: Anche il CEO dei Buoni&Santi è sotto osservazione!
CALCIOPOLI: Dopo 5 anni arriva la conclusione (scontata) MOGGI e GIRAUDO radiati a vita dalla FIGC!
CALCIO RUSSIA: GULLIT licenziato in tronco! Troppo discotecaro...
NOVARA-SPETACOLO: I piemontesi in Serie A dopo 55 anni (e due promozioni consecutive dal Girone A della Lega Pro di 1^ Divisione!)
NBA: I campioni sono i MAVERICKS! La squadra di Dallas batte gli HEAT di Miami per 4 a 2 e laurea il tedesco NOWITZKI MVP della stgione!
VITA DA EX: Tra FOSCHI ed il PADOVA 'matrimonio' già finito (tra 1000 polemiche!)
RASSEGNA STAMPA
Salernitana-Verona, return match: imponenti misure di sicurezza per finale all'Arechi
Arechi blindatissimo in occasione di Salernitana Verona. Saranno 2000 i tifosi veneti presenti all'Arechi ed alla luce di quanto accaduto nella gara d'andata verranno adottate imponenti ed importanti misure di sicurezza. Questa mattina riunine dei massimi vertici dell'ordine pubblico per gestire la finale di ritorno. La parola d'ordine è: evitare contatti tra le due tifoserie e limitare al massimo i momenti di detensione.
Come deterrenti verranno installati i container che andranno a dividere i settori tribuna, Curva Nord (ospit) e distinti. Già in passato si sono installati i containeri per evitare scontri e consentire alle forze dell'ordine di gestire al meglio la sicurezza in occasione delle partite a rischio.
Top secret il percorso dei tifosi veneti, tutti muniti di tessera del tifoso che saranno sistemati nel loro settore. In mattinata sopralluogo all'Arechi anche degli uomini della Digos per effettuare una prima ricognizione su tutte le vie d'accesso, i parcheggi e le strade attorno allo stadio. Particolare attenzione sarà data anche ai cantieri attorno all'impianto di Via Allende.
Intanto la società granata comunica i prezzi dei biglietti per la partita Salernitana-Verona, finalissima di ritorno dei play off Campionato di Prima Divisione Lega Pro in programma domenica 19 giugno 2011 alle ore 18:00 allo stadio “Arechi”. Si ricorda che, per la gara in oggetto, non sono previsti biglietti ridotti.
TRIBUNA AZZURRA: € 18,00
TRIBUNA VERDE NORD E SUD: € 25,00
TRIBUNA VIP NORD E SUD: € 50,00
TRIBUNA ROSSA NORD E SUD: € 30,00
DISTINTI SUP. E INF.: € 12,00
CURVA SUD: € 10,00
CURVA NORD OSPITI: € 10,00
13/06/2011 10.52.30
FONTE: SalernoNotizie.it
Data: 13/06/2011
19:53 CALCIO: LEGA PRO;CORI RAZZISTI,MULTE A VERONA E FERALPISALO'
(ANSA) - FIRENZE, 13 GIU - Verona e Feralpisalo' sono state multate dal giudice della Lega Pro rispettivamente con 10.000 e 6000 euro perche' alcuni loro sostenitori, nel corso delle gare contro Salernitana e Pro Patria, hanno intonato cori inneggianti alla discriminazione razziale verso giocatori di colore avversari. Entrambe le squadre giocavano in casa.
Il Verona era impegnato nella gara di andata delle finali play off di Prima Divisione, finita 2-0 per i veneti. Il Feralpisalo' ha affrontato gli avversari nella gara di ritorno delle finali play off di Seconda Divisione, la partita' e' terminato 2-1. (ANSA)
FONTE: RegioneVDA.it
Calcio, il punto sulle finali playoff nel campionato di Prima Divisione
Vittoria importante per l'Hellas Verona, nervi tesi a Castellamare di Stabia
CALCIOCAMPIONATO
LUCA GUERRA
Martedì 14 Giugno 2011
Hellas Verona con un piede in serie B, l'Atletico Roma comincia a crederci sul serio. Questo l'esito delle finali di andata dei playoff nel campionato di Prima Divisione Lega Pro 2010/2011, che hanno vissuto domenica scorsa l'atto primo.
I rappresentanti sportivi dei concittadini di Romeo e Giulietta hanno piegato la Salernitana con un secco 2-0 "di rigore", considerato che la vittoria è giunta per effetto della freddezza di bomber Ferrari dal dischetto; un penalty per tempo e gli ardori della Salernitana e dei suoi 5000 sostenitori al seguito vengono spenti. Al ritorno campani privi di 4 titolari squalificati, tra cui il portiere Caglioni, espulso in occasione del fallo che ha portato al rigore del raddoppio.
Qualificazione aperta, con i capitolini favoriti, nel girone B: al "Menti" di Castellamare di Stabia i ragazzi di mister Chiappara, in versione oranje per l'occasione, escono indenni dall'assalto delle "vespe" e rimediano un preziosissimo 0-0: gara tesa e molto combattuta, con la Juve Stabia che recrimina per la direzione, iniqua a dire del presidente Manniello (deferito fino al 31 agosto), dell'arbitro Di Paolo di Avezzano, sulla cui valutazione pesano due rigori non concessi ai campani nel secondo tempo.
Gare di ritorno in programma domenica 19 giugno a orari invertiti: alle 16 sul terreno del "Flaminio" return-match tra Atletico Roma e Juve Stabia, alle 18 è previsto il fischio d'inizio di Salernitana-Hellas Verona nel catino bollente dell'"Arechi". Non sono previsti calci di rigore dopo i supplementari: nella finale del girone B Atletico Roma promosso se non perde, nella finale del girone A Hellas Verona promosso se perde con meno di due gol di scarto, pareggia o vince.
FONTE: BarlettaLife.it
ALTRE NEWS
Hellas Verona, gli ex spingono i gialloblù verso la B
15.06.2011 15:00 di Nicolò Schira
Fonte: L'Arena
C'è chi ricorda e chi non dimentica. Tutti spingono, però, il Verona verso il cielo. C'è una coincidenza da prendere. Porta dritti in Paradiso. Troppo a lungo si è atteso il momento della redenzione. Troppe parole sono state dette. Troppe occasioni sprecate. Adesso la Salernitana. Adesso la finale. Un anno dopo il «Grande Scempio». Un anno dopo la tristezza infinita di Pescara, dell'amara sconfitta dell'Adriatica. Beffati in campo e anche in Curva con pesci puzzolenti e veleno per i ratti sulle gradinate. Un anno dopo cosa ricordano vecchi amici dell'Hellas?
CIOTOLA: ERA RIGORE. Nicola Ciotola, trottolino d'attacco passato veloce da Verona, è entrato suo malgrado nella storia per un episodio che avrebbe potuto cambiare le coordinate del sogno. «Il fallo c'era, il fallo era netto. Quel fallo poteva cambiare il senso della partita con il Portogruaro». Il riferimento è all'ultima di campionato della scorsa stagione. Bentegodi stracolmo, beffa in agguato. «Ci è andato tutto storto – riattacca -. C'è stata pure una traversa di Russo e un 'quasi gol' di Ceccarelli. Ma l'occasione adesso è davvero ghiotta. L'aria è cambiata, il Verona ha tutte le carte in regola per salire in B. E poi, spero che prima o poi i tifosi possano smettere di sognare per vedere finalmente trasformati in realtà i loro desideri. Di sicuro sarà una bella sfida, perché si affrontano due realtà 'atipiche' per la categoria. Anche Salerno è piazza di calcio. Anche all'Arechi ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. Vince chi resta freddo e colpisce al momento giusto. L'Hellas è in credito con la fortuna».
GEPY: VINCETE E TORNO. Giuseppe Pugliese è reduce da una stagione decisamente positiva al Varese. I biancorossi hanno perso la semifinale play off contro il Padova e sfiorato la serie A. «E io spero di giocare in B con il Verona la prossima stagione – ammette il difensore -. In fondo, sono in prestito al Varese. E Verona mi è rimasta nel cuore. In questo anno non ho mai smesso di seguire i ragazzi. Tutto è cambiato rispetto alla stagione della grande delusione. Per l'Hellas, l'anno scorso disputare i playoff fu quasi una delusione. Si era sicuri di avere in mano la promozione. Poi iniziò lento il declino. Oggi è diverso, molto diverso. La squadra arriva di slancio, dispone di buona forma, e credo che giocare la gara decisiva in trasferta faccia poca differenza. Questo Verona può fare bene in qualsiasi situazione ambientale. Tifo per loro».
COLOMBO: FORZA MARTINELLI. Corrado Colombo è passato allo Spezia, e ha incrociato per strada il Verona. «La squadra è cresciuta nella seconda parte del torneo. E i risultati si sono visti. Devono vincere in casa, e andare ad affrontare più sereni la Salernitana nella sua tana. Ma penso anche che il Verona deve vincere per Giovanni Martinelli. Il presidente ha dato tantissimo ai veronesi, e adesso merita di essere ricompensato. Tutti si aspettano un finale di stagione diverso rispetto allo scorso anno. Insisto nel dire che il presidente dev'essere ricompensato anche dal destino. Il passato oggi non conta più. E l'Hellas si è fatto forte, nel cuore e nell'animo».
RANTIER: HO PIANTO TROPPO. Julien Rantier, l'accento di fantasia del Verona, è volato a Taranto. Ma non ha dimenticato la sua avventura in gialloblu. «Ho pianto – dice -. Ho pianto troppo per l'Hellas. Voglio ridere per loro adesso. Voglio fare festa a distanza. La delusione dello scorso campionato è stata colossale. Non deve ripetersi. Mi rendo conto che la Salernitana è sicuramente una buona squadra. Ma prima o poi questa storia delle attese deve finire. E stavolta tocca al Verona fare festa. La storia può cambiare. Deve cambiare». Rantier ha perso un'altra occasione importante, il suo Taranto ha perso la semifinale play off con l'Atletico Roma. «Spero che Berrettoni possa risultare decisivo - spiega -. Certo, non dimenticherà mai quello che è successo a me. Certe cose ti restano impresse nell'anima. Ma una grande gioia può lenire la sofferenza».
PENSALFINI: L'ANNO GIUSTO. Pippo Pensalfini taglia corto: «L'abbiamo buttato via noi. E alla fine ci siamo trovati senza parole. Quando me ne sono andato non ho mai smesso di mantenere i rapporti con i ragazzi rimasti a Verona. Li sento spesso, faccio il tifo per loro. Ho seguito il campionato dei gialloblù. E penso proprio che questa possa essere l'occasione giusta. Si sono messi a correre, hanno completato la rincorsa, sono ad un passo dalla vittoria. Mi aspetto un Bentegodi da delirio. Ed una squadra piena di entusiasmo. Stavolta va per davvero…».
ALTRE NEWS
Salernitana, anche il "Profeta" Delio Rossi crede nell'impresa
L'ex tecnico del Palermo in un'intervista rilasciata al quotidiano Metropolis, parlando di passato, presente e futuro, ha confessato di credere nell'impresa della Salernitana.
15.06.2011 10:40 di Filippo Notari
Fonte: SoloSalerno.it
Solo sentirlo nominare non può che riportare alla memoria dei tifosi salernitani ricordi piacevoli, brividi d'altri tempi ma talmente forti che resteranno segnati in maniera indelebile nell'animo di ogni tifoso della Salernitana. Delio Rossi o meglio il "Profeta", colui che, ormai 17 anni or sono, fu il condottiero di quella che squadra che, con una partita perfetta, seppe asfaltare la Juve Stabia guadagnandosi il ritorno in Serie B. Allora il regolamento era diverso, ci si giocava tutto in 90 minuti ed in campo neutro, senza vantaggi legati alla posizione di classifica. Ciò non impedisce di trovare delle analogie, soprattutto per la deficitaria situazione societaria vissuta adesso come all'epoca. E' parere dello stesso trainer fresco di divorzio con il Palermo in un'intervista concessa al quotidiano "Metropolis" in edicola stamane: "Le analogie sono tante, dopo 17 anni la Salernitana partecipa nuovamente ai playoff della stessa categoria. Anche allora, come adesso, c'erano in rosa tanti giovani. Partimmo con l'intenzione di salvarci e di valorizzare elementi la cui cessione potesse dare respiro alla società che anche all'epoca navigava in brutte acque, poi il campionato fece si che alla fine andassimo a giocarci qualcosa di impensabile. Quest'anno invece la Salernitana, nonostante i problemi societar,i non penso fosse stata costruita per salvarsi". Le similitudini sicuramente concernono anche il tecnico, in entrambi i casi giovane ed alle prime esperienze. Il "Profeta" non vuole dare consigli all'allievo Breda, su cui è però pronto a scommettere per un brillante prosieguo di carriera: "E' difficile dare consigli dall'esterno. Io ero alla mia prima esperienza da professionista, lo stesso dicasi per Roberto a parte la breve parentesi di Reggio. Sono convinto che abbia le qualità tecniche e morali per ritagliarsi un futuro importante. Sarei contento se riuscisse a centrare la promozione: per Salerno significherebbe ritagliarsi il giusto spazio che merita in una categoria superiore. E poi se non ce la fa, c'è il rischio fallimento".
Venendo alla gara di ritorno, Delio Rossi è convinto che la Salernitana abbia ancora tutte le carte in regola per concretizzare la rimonta: "La missione è possibile anche se il risultato in iniziale vede in vantaggio i giocatori del Verona. Recuperare due goal non è mai facile, ma il bello del calcio è proprio riuscire a stravolgere in una sola partita ciò che talvolta sembra utopico o impossibile. Per farlo bisognerà approcciare alla gara pensando di essere sullo 0-0 perché se parti pensando di dover recuperare immediatamente lo svantaggio diventa molto difficile. I ragazzi devono giocare come se fosse la partita d'andata senza tener conto del risultato. Se avrò l'occasione guarderò volentieri la partita; non so cosa farò domenica perché in questo periodo, dopo un anno stancante, devo fare tutto ciò che non ho fatto in precedenza". Chiusura finale, sempre sulle colonne del quotidiano "Metropolis", per uno struggente ricordo dei meravigliosi anni trascorsi a Salerno. Al pari del pubblico che l'ha amato e lo porterà sempre nel cuore, Delio Rossi non dimentica l'esperienza in granata: "Anche se ho conquistato la serie A con la Salernitana dopo cinquant'anni, per me il ricordo più bello resta senza dubbio l'immagine della squadra che mi ha regalato delle gioie incredibili, dove i ragazzi non erano eccezionali tecnicamente ma avevano delle doti morali notevoli. Per cui il gruppo che ricordo con maggiore affetto è quella della serie C che un anno dopo ci portò ad un passo dalla serie A". Delio Rossi tornerebbe a Salerno? Impossibile trattenere la domanda: "Io sono legato a tutte le squadre che ho allenato, a maggior ragione alla Salernitana che è quella che mi ha permesso di mettermi alla prova per la prima volta. Auguro tutto il bene possibile alle mie ex squadre, specialmente alla Salernitana perché onestamente ritengo che per il suo bacino d'utenza meriti una collocazione stabile tra serie B ed A. Mi fa male vederla in serie C e sapere che si gioca tutto in una partita, rischiando addirittura il fallimento. Penso di far parte della storia di questa società e di questa città e per questo le auguro tutto il bene possibile. Il futuro non so cosa mi riserverà, quindi... mai dire mai".
CALENDARIO PARTITE
Finale Play off: Salernitana-Verona in diretta tv
14.06.2011 13:05 di Redazione TLP
La sfida di ritorno - finale Play off - tra Salernitana e Verona, in programma domenica 19 giugno allo stadio "Arechi" di Salerno, si potrà seguire anche in diretta televisiva, attraverso Rai Sport 1 (piattaforma Sky - canale 227). Fischio d'inizio per le ore 18:00.
CALCIOMERCATO
ESCLUSIVA TLP - Panchine 1^ Divisione: il punto squadra per squadra
14.06.2011 11:30 di Claudio Gallaro
Panchina già assegnate, tante ancora senza padrone: il valzer degli allenatori è già partito e in tanti rischiano di non ballare. Ecco l'esclusivo punto di TuttoLegaPro.com per la Prima Divisione, squadra per squadra:
- GIRONE A
SORRENTO: Gianni Simonelli ha un contratto firmato in tasca, ma la mancata promozione in Serie B anticiperà molto probabilmente i tempi del divorzio. La famiglia Gambardella ha ammesso che il progetto calcistico dei costieri è fallito e parte delle responsabilità di questo fallimento sono da imputare anche al "Professore".
ALESSANDRIA: il quadro è chiaro. Se la schiarita sul fronte societario avvenisse in tempi rapidi, e la nuova proprietà fosse d'accordo, la riconferma di Maurizio Sarri sarebbe possibile. Il lavoro del tecnico e del suo staff è molto apprezzato dalla dirigenza e lo stesso Sarri ha detto di trovarsi bene nel club grigio.
SALERNITANA: Roberto Breda vuole tornare in Serie B, con o senza la Salernitana. Ecco perchè il suo nome è nell'agenda della Reggina, che pescherà dalla Lega Pro il successore di mister Atzori.
HELLAS VERONA: la permanenza di Andrea Mandorlini non dipenderà solo dalla promozione in cadetteria. Da quando il tecnico romagnolo è arrivato sulla panchina gialloblu, la squadra scaligera ha subito una totale metamorfosi, che l'ha portata dai bassifondi della classifica ad un passo dal ritorno in B. Col verdetto del campo ancora da emettere, diventa difficile ipotizzare uno scenario ben definito. Certo è che dopo un'annata del genere Mandorlini non resterà a spasso.
SPEZIA: i liguri aspettano Andrea Mandorlini, ad un passo dalla promozione in Serie B, ma non si lasceranno trovare impreparati nel caso in cui il tecnico dell'Hellas dovesse prendere altre strade (Lecce?). L'alternativa più credibile è il bergamasco Elio Gustinetti. L'ultima idea è quel Piero Braglia che è a 90' dalla B con la matricola Juve Stabia. Un vincente che sappia fin dall'inizio che l'obiettivo stagionale è "Serie B" scritto a caratteri cubitali.
LUMEZZANE: il rampante Davide Nicola è tra i papabili per la panchina del Brescia. Il suo futuro appare legato a doppio filo a quello del direttore sportivo dei valgobbini, Luca Nember.
REGGIANA: grande fiducia della proprietà nel lavoro di Amedeo Mangone, riconfermato anche senza i play-off. C'è un progetto tecnico ad ampio raggio che coinvolgerà l'ex mister del Pavia anche nella gestione della "Cantera" granata.
COMO: è la settimana decisiva per la scelta del nuovo mister. Sarà certamente un tecnico legato all'ambiente lariano da precedenti esperienze: i nomi più gettonati sono Luca Fusi e Carmine Gautieri.
SPAL: uno dei rebus-allenatore più intricati. Arrivederci e grazie a mister Remondina, c'è la linea "Spal agli spallini" che fa il tifo per la coppia Brescia-Discepoli, ma nelle ultime ore ha fatto irruzione la candidatura di Stefano Vecchi della Tritium.
CREMONESE: il club grigiorosso ha già scelto il "neopatentato" Oscar Brevi, che dopo la stagione di apprendistato a Como al fianco di Carlo Garavaglia, si gioca la prima chance importante della sua carriera da allenatore. Il buon Mario Montorfano, dopo aver traghettato la squadra verso la salvezza, tornerà a lavorare nel settore giovanile.
BASSANO VIRTUS: il binomio Osvaldo Jaconi-Stefano Braghin è collaudatissimo. La fiducia nell'esperto allenatore lombardo è tale che il rinnovo è arrivato già a metà marzo, con una salvezza ancora da conquistare.
PAVIA: il Gubbio strizza l'occhio a mister Carbone. Se Benny dovesse emigrare in Umbria, sono già stati sondati Egidio Notaristefano, Maurizio Sarri e Roberto Cevoli.
PERGOCREMA: missione compiuta per Agenore Maurizi, che ha salvato la squadra nonostante un'età media molto bassa. Per questo il Frosinone sta pensando a lui come il tecnico per una pronta "risalita". A Crema sono in corso delle trattative per la cessione societaria, poi sarà una corsa contro il tempo per garantire l'iscrizione al prossimo campionato. Tanta carne al fuoco che non lascia molto tempo per pensare a questioni di carattere tecnico...
FONTE: TuttoLegaPro.com
ALTRE NEWS
Verona- Salernitana: ignorato l'appello dei sindaci
A niente è valso l'intervento distensivo di De Luca e Tosi durante la settimana
14.06.2011 10.30 di Luca Esposito per tuttolegapro.com
Fonte: Giuseppe D'Alto - Roma - Cronache di Salerno
"Non ci aspettavamo che la tifoseria salernitana tenesse testa ai veronesi anche in trasferta”. Se il “complimento” si limitasse al sostegno dei supporters granata al Bentegodi sarebbe un bel biglietto da visita ma la sottolineatura che arriva da Verona riguarda anche quanto accaduto fuori dal rettangolo di gioco. Magari ci sarà chi gongolerà ugualmente... Decisamente meno le famiglie di otto salernitani (e cinque veronesi) che per una partita di calcio devono sopportare il dramma di un familiare in carcere. Ancor meno chi ha subito le conseguenze degli atti vandalici del Bentegodi. “Un inferno - racconta chi ha vissuto dal vivo il pomeriggio veronese”. Altro che avances a Giulietta o lezioni alla scuola medica. L’appuntamento scaligeri e salernitani se lo sono dato ma non certo per scambiarsi effusioni. “Già al nostro arrivo abbiamo compreso che il clima sarebbe stato tutt’altro che idilliaco - racconta Enrico, un tifoso che ha seguito la squadra al Bentegodi. Ci hanno bloccato nel parcheggio dove i veronesi sono quasi riusciti a raggiungerci. Per fortuna le forze dell’Ordine sono intervenute in tempo. Poi si sono susseguite le sassaiole e non è mancata la risposta dei salernitani. Personalmente me la sono vista nera quando dopo il gol del vantaggio del Verona mi sono visto arrivare a pochi metri una bomba carta. Per fortuna siamo riusciti ad allontanarci ma in quel è piovuto di tutto. Fumogeni, sassi e dall’altra parte pezzi di servizi igienici. Una cosa incredibile. Anche all’uscita non sono mancati i momenti di tensione con i veronesi a caccia del contatto. Altro che sport, campanilismo e sano divertimento. Una giornata nera. Vorrei sottolineare che il servizio d’ordine è stato tutt’altro che efficace nella fase di spostamento allo stadio”. Alle provocazioni veronesi è arrivata puntuale la risposta dei salernitani. I servizi igienici del Bentegodi sono andati distrutti (addirittura le forze di polizie hanno chiesto di installare bagni “bloccati” mentre la Salernitana dovrà risarcire i danni). “Pioveva di tutto - afferma un tifoso”.
Durante gli episodi di intemperanza sono rimasti feriti anche tre steward veronesi. La tensione è aumentata a fine gara con i tifosi granata bloccati in una sorta di gabbia e bersaglio delle invettive (oltre che delle pietre) dei teppisti locali. Sulla tangenziale, poi, l’altro episodio che ha creato caos. Un gruppo di tifosi della Salernitana è riuscito a forzare l’uscita di sicurezza del pullman e si è scagliato contro le auto in sosta danneggiandole. In una di queste c’erano anche due persone che hanno subito lievi ferite. Un bollettino di guerra. Il sindaco Tosi ha sottolineato che c’è stato un eccesso di zelo da parte delle Forze dell’Ordine" (Sparati lacrimogeni anche in zone in cui era inutile). Per molti salernitani è l’esatto contrario come testimonia Giovanni Perna del Salerno Club 2010. “Dal momento in cui è stato allestito il charter per Verona abbiamo più volte sollecitato la Questura affinchè non ci fossero particolari problemi al nostro arrivo. Abbiamo telefonato sia il venerdì che il sabato ma all’areoporto di Verona non abbiamo trovato nessuno delle Forze dell’Ordine. Per fortuna no ci sono stati problemi, la cosa strana che al ritorno ci hanno scortato per il breve trattato che va dal check-in alle scale d’accesso al veicolo. Davvero incredibile”.
ALTRE NEWS
Salernitana, delusione e rabbia ma i tifosi ci credono
13.06.2011 17.15 di Luca Esposito per tuttolegapro.com
Fonte: La Città di Salerno
Irretiti dalla tensione fino al fischio d’inizio, demoralizzati dal risultato sfavorevole dopo il 90’. Un groviglio di emozioni e sensazioni contrastanti ha travolto i tifosi della Salernitana rimasti a casa a penare, davanti la tv. I bar della zona orientale hanno esposto bandieroni, "aria ferma" e calma apparente intorno allo stadio Vestuti, concentramenti a via Roma, in piazza Flavio Gioia, a via Irno e Pastena. Il doppio rigore di Ferrari aveva gettato nello sconforto, ma ha dato coraggio l’urlo dei 2000 tifosi granata che hanno scortato la Salernitana allo stadio Bentegodi:via etere, è arrivata l’immagine di una curva pronta comunque a sostenere i calciatori, dandogli la scossa. Gli hanno urlato "Ci devi credere". E’ la frase che i due magazzinieri della Salernitana sfoggiano su una maglietta personalizzata indossata in queste vigilie dei playoff. Non è finita: difficile ma non impossibile la rimonta. Ecco perché i salernitani giá oggi si metteranno in processione davanti le ricevitorie Lottomatica. Tranne che subentrino ritardi tecnici, Listicket ha comunicato ai ricevitori che la prevendita dei tagliandi di Salernitana-Verona comincerá oggi alle ore 10.
E’ la partita del dentro/fuori, la B o chissá. Per inseguire ancora un sogno, per coltivare una speranzella (oggi) che potrebbe diventare una fiammella di speranza - se la Salernitana segnasse un gol nel primo tempo senza subirne - i tifosi granata non si faranno pregare: è previsto il tutto esaurito. Ci sono 31300 biglietti a disposizione, 2000 dei quali sono riservati ai veronesi. I prezzi: 10 euro la curva Sud ed ospiti, 12 euro i distinti, 18 euro in tribuna azzurra, 25 euro verde, 30 euro rossa e 50 euro la tribuna vip. Non ci sono biglietti ridotti. Se sará necessario, la Salernitana potrebbe allestire una prevendita straordinaria allo stadio Arechi,previa autorizzazione della Lega Pro che organizza l’evento. A tutto questo, però, la Salernitana comincerá a pensare da oggi pomeriggio, quando l’amministratore unico Antonio Loschiavo sará operativo in sede. Stamattina alle 9, in Questura, riunione del GOS: sará decisa la gestione dell’ordine pubblico nella delicatissima finale di ritorno. Per Salernitana-Verona,è pressoché certo che la Questura ricorra a containers di separazione tra la curva Nord (destinata ai veronesi) ed i settori confinanti.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Mercoledì 15 Giugno 2011
L’attaccante è l’idolo dei tifosi dell’Hellas: «Amo questa piazza, non la cambierei per nulla al mondo»
Ferrari: «La B non ci sfuggirà»
di Gianluca Vighini
VERONA - Nicola Ferrari è diventato l’idolo del Bentegodi. La sua parabola al contrario non ha più fine. Dalla gara con il Gubbio, i fischi alla lettura della formazione, a oggi sembra passato un secolo. Ferrari è il simbolo dell’Hellas di Mandorlini. Ha segnato quattro gol nei play off. Undici in totale in questa stagione. Impensabile. Ma il bello è che Ferrari non ha confini. E che migliora di partita in partita. Lo score domenicale parla chiaro: doppietta su rigore, espulsione di Caglioni, tre giocatori della Salernitana ammoniti e squalificati tutti per falli su Iron Nick. «Meglio di qui non sto da nessuna parte», spiega l’attaccante confessando il suo amore per il Verona. «E’ una piazza fantastica, quella che ho sempre sognato da bambino. Non la cambierei per nulla al mondo. E ora questo sogno si sta avverando».
Meraviglie in serie. Tutto cominciò dopo il mercato di gennaio. Quando tutto sembrava finito. Invece Mandorlini prese da parte Ferrari e gli fece un chiaro discorso. «Per me sei un giocatore importante». E non lo disse solamente a parole. Ricorda Ferrari. «Lo mise anche in pratica. E quella fiducia mi ha messo le ali ai piedi. Le parole del mister mi rinfrancarono, ma soprattutto mi sentii rinfrancato quando vidi il mio nome sulla formazione. Come potevo non ripagare una simile fiducia?».
Calma e tranquillità. Ferrari la dispensa a piene mani parlando della gara che aspetta l’Hellas domenica nell’arena di Salerno. «Siamo in vantaggio, ma non è fatta. Per niente. Dovremo giocare come sappiamo fare, come abbiamo fatto anche a Sorrento. Senza lasciarci intimidire, con la personalità che abbiamo messo in campo in queste gare. Siamo vicinissimi al traguardo. Non vedo l’ora di arrivare in B, collocazione più consona per il Verona. Ma facciamo un passo alla volta. Andiamo a Salerno, senza paura, e giochiamocela alla morte. La promozione non ci sfuggirà».
Straordinaria condizione. E l’Hellas lo farà anche dall’alto di un’eccezionale condizione fisica. Proprio da questo punto di vista i gialloblù hanno brillato contro la Salernitana, apparsa invece stanca, spenta e anche demotivata. «Stiamo benissimo - conclude Ferrari - e questo è soprattutto merito di uno staff ottimo che ci sta seguendo con una passione incredibile. In gare come queste le gambe sono importanti, ma ancora di più è la testa. E noi stiamo benissimo anche da questo punto di vista». (ass)
Mercoledì 15 Giugno 2011
E 2.000 i biglietti per gli scaligeri
Salernitana-Verona su RaiSport
VERONA - Salernitana-Hellas si giocherà domenica alle 18. Questo per permettere la diretta su RaiSport1. L’ufficialità è arrivata ieri. Intanto la società scaligera ha deciso di non far parlare i propri tesserati questa settimana. «Non è chiaramente un provvedimento contro i media che ci stanno seguendo con passione - ha spiegato l’addetto stampa del Verona Simone Puliafito -, ma solo l’intenzione di restare il più concentrati». A proprosito di Salerno, sono 2.000 i biglietti disponibili per i tifosi gialloblù: andrà solamente chi ha la tessera del tifoso. Non vale la ricevuta cartacea per chi l’ha fatta da poco tempo.
Auguri, presidente. Ieri, invece, il presidente Giovanni Martinelli ha compiuto 60 anni. Tantissimi i messaggi di auguri che gli sono arrivati dai tifosi scaligeri. (G.Vig./ass)
Martedì 14 Giugno 2011
Il tecnico all’indomani del 2-0 della finale d’andata: via da Verona? Qui sto benissimo
«L’Hellas a Salerno senza paura»
di Gianluca Vighini
VERONA - La testa è già a Salerno. Il cuore è ancora a Verona. Nonostante le sirene di mercato (l’ultima arriva da Lecce), Andrea Mandorlini è uomo che suscita passioni forti. A un passo dal miracolo dai libri di storia gialloblù, l’allenatore dell’Hellas sa che non è ancora fatta. Il 2-0 è risultato che mette l’Hellas in pole-position. Ma a Salerno può ancora succedere di tutto.
Mandorlini, adesso i favoriti siete voi.
«Abbiamo giocato una grande gara davanti alla nostra gente. Due rigori sacrosanti. Non ci sono dubbi. Il Verona ha vinto con merito. Mi pare che su questo punto nessuno a avuto dubbi. Abbiamo comandato la partita fin dall’inizio. Il gioco è sempre stato in mano nostra».
La Salernitana però può far ancora paura.
«Mah, intanto non fa paura. Sappiamo che l’ambiente sarà surriscaldato ma paura non ne avremo. Noi stiamo molto bene, ma dobbiamo comunque rispettare il nostro avversario. La Salernitana è una squadra di grande spessore, il fatto che abbiamo tenuto in piedi la baracca per tutti questi mesi nonostante i problemi societari è un punto a loro favore. Hanno un ottimo allenatore. E quindi sappiamo benissimo che non è ancora finita.
Cosa le è piaciuto della sua squadra?
«Come riusciamo a stare in campo, il gioco. Abbiamo acquisto meccanismi perfetti. Ma se devo spendere una parola in più, stavolta la spendo per la difesa. Semplicemente perfetta.
Qualche difetto, invece?
«Potevamo chiuderla, gestirla meglio in 10 contro 11, ma Dovevamo anche stare attenti a non alterare gli equilibri».
Se l’Hellas sarà promosso in B, cosa farà Mandorlini?
«Prima la promozione, poi vedremo. Ma io sto benissimo a Verona. Ho un biennale e credo che questa sia stata la mia miglior decisione da quando faccio il tecnico». (ass)
Martedì 14 Giugno 2011
Altri 10mila euro di multa per cori razzisti
Stangata sulla Salernitana, 4 squalificati
VERONA - Altri diecimila euro di multa all’Hellas «perché propri sostenitori introducevano e accendevano nel proprio settore alcuni fumogeni; gli stessi in occasione di giocate di un calciatore di colore della squadra avversaria intonavano cori inneggianti alla discriminazione razziale, che venivano ripetute in occasione della sostituzione del medesimo; gli stessi intonavano cori inneggianti alla discriminazione territoriale; altri sostenitori, durante la gara, lanciavano in direzione dell’opposta tifoseria alcuni fumogeni, seggiolini divelti e pietre, senza conseguenze».
Quattromila euro invece alla Salernitana «perché propri sostenitori in campo avverso introducevano e accendevano nel proprio settore alcuni fumogeni e facevano esplodere nel recinto di gioco due petardi, senza conseguenze; gli stessi, durante la gara, lanciavano all’indirizzo dell’opposta tifoseria alcuni fumogeni, seggiolini divelti e pietre, sempre senza conseguenze; i medesimi danneggiavano le strutture e i servizi igienici nel settore loro riservato (obbligo risarcimento danni, se richiesti)».
Quattro squalificati per i campani: oltre a Caglioni, fermati per un turno anche Accursi, Altobello e Montervino. (G.Vig./ass)
FONTE: Leggo.it
Si torna all'Arechi. Lì cambiò la storia dell'Hellas
LA METAMORFOSI. Una resa incondizionata e due cartellini rossi. La sconfitta di Salerno portò all'esonero di Giannini. L'arrivo di Mandorlini in panchina ha rilanciato l'Hellas. Adesso i gialloblù possono sognare la promozione
15/06/2011
Era sprofondato. Aveva perso la faccia, la bussola, l'allenatore. Era un Hellas malato, confuso, vicino al baratro. Era il 7 novembre 2010. Sembra quasi sia passato un secolo. Il Verona di Beppe Giannini va a Salerno alla caccia di fortuna. E di certezze. Che tardano a venire. Ma il peggio deve ancora arrivare. E in 90' accade tutto quello che un tifoso non vorrebbe mai vedere. I gialloblù perdono. Male. Peggio di quanto dica il risultato, che in fondo racconta di un 2-1 per i campani. Sette mesi dopo guardate com'è cambiato il Verona. Il destino ha voluto così. Riportare a Salerno la stessa squadra che a testa bassa ha imbucato la via degli spogliatoi prima di fuggire via verso Verona. Tutto era finito lì. Addio a Giannini. Tutto è iniziato lì. Con l'arrivo di Mandorlini. La storia, però, adesso pretende il lieto fine. E la straordinaria prestazione dei gialloblu domenica al Bentegodi ha messo le basi per il grande ritorno tra i cadetti.
UN ALTRO VERONA. Dicevamo: il destino ha voluto riportare proprio a Salerno la stessa squadra che c'aveva lasciato le penne. E l'orgoglio. Ma quel Verona era molto diverso da quello di adesso. Questione di modulo, di scelte tattiche, di allenatore, di uomini, di atteggiamento. E di ispirazioni. Dunque all'Arechi Giannini sceglie di schierare in campo un Hellas improntato sul 4-4-2. Improbabile? Oddio, facile dirlo a fine gara. Ma quella era una squadra che si cercava, senza trovarsi. C'è Ceccarelli a fare il terzino destro. Strano, no? Abbate e Vergini in mezzo. Il giovane Vriz deve percorrere la fascia destra. Le Noci, che di professione dovrebbe fare l'uomo gol, è chiamato a spingere sulla sinistra. "Volevamo provare a sorprenderli sulle fasce" dirà a fine gara il Principe. Ma ad essere sorpreso, sedotto e trafitto al cuore sarà proprio il Verona.
SPROFONDO ROSSO. Così titola il giorno dopo il nostro giornale. Perché il Verona affonda, perde due giocatori nel corso della gara. Scaglia commette fallo da rigore e viene allontanato. Poi tocca anche a Ferrari vedere rosso. Proprio un altro mondo. Tutta un'altra storia. Oggi Ferrari è l'uomo della Provvidenza Scaglia tampona e riparte. Ieri i protagonisti di oggi sembravano essere tanti personaggi in cerca d'autore. E non può essere un caso che dopo l' arrivo di Andrea Mandorlini la musica sia cambiata. Comunque, sette mesi fa, il Verona va in campo debole e fragile. Vacilla, finisce sotto quando Fava si trova liberissimo di battere a rete. Prova a riorganizzarsi, ma non ci riesce. Il rigore di Litteri a metà ripresa chiude il conto. I due 'rossi' rendono ancora più amara la sconfitta. Giannini, in bilico già da un po', viene esonerato. Lì comincia una storia tutta nuova. Il Verona rinasce a Salerno, senza saperlo. Tra lacrime nascoste e disperazione reale.
LENTA METAMORFOSI. L'Hellas cambia pelle. Mandorlini cambia modulo, ma soprattutto cambia testa ai suoi uomini. Ci mette un po', il mister. Quanto basta, però, per recuperare il terreno perduto e ricamare di gloria il finale. In attesa dell'ultima sfida della stagione. Nei numeri stanno scritte tante verità. Il Verona che perde a Salerno si trova dopo dodici giornate un solo punto sopra la zona playout. Sono 13, invece, i punti raccolti fin lì dai ragazzi di Giannini. Una proiezione generosa della media punti della squadra, avrebbe visto chiudere 'quel' Verona sotto i 40 punti al termine della stagione. Lontano dalla gloria. Beh, giusto per far capire come sono cambiate le cose. Il Verona che fugge via da Salerno, si trova già a 10 punti di distacco dalla capolista Sorrento, e a ?6 dalla zona playoff. Così non si poteva andare avanti. Ma allo stesso tempo non era scontato prevedere la rimonta di cuore dei ragazzi di Mandorlini.
FERRARI, L'ESEMPIO. Per tutti, parla Nicola Ferrari. L'esempio lampante del cambiamento. Oggi il Verona non può fare a meno di lui. Sette mesi fa l' attaccante stava per finire sul mercato. Piano piano si sarebbe ritrovato. Lui, il Verona, tutta una squadra. Salerno, allora, può diventare ricordo dolce. Terra di conquista. Trampolino di lancio verso la B. Un tifoso a fine gara ricordava. «In fondo l'ultima grande gioia l'abbiamo provata in trasferta proprio contro una squadra granata». Era la Reggina. E tutti sanno come è andata a finire. SuperMike Cossato era diventato Eroe per un giorno. Eroe per sempre. Sotto a chi tocca allora. S.A.
Ricordate il sinistro di Manetti? «Due rigori, due gol a Chimenti»
AMARCORD. Il 23 dicembre del '94 l'ex centrocampista gialloblù aprì all'Hellas la strada per battere la Salernitana 4 a 1
«A dire il vero ho calciato tre volte perché l'arbitro mi fece ripetere il secondo tiro ma tutto andò bene L'Hellas? Voglio vederlo in B»
15/06/2011
Ale Manetti è ancora nel cuore di molti. Partiva e spesso non lo prendevi, talento da vendere e sinistro di velluto. Ricordate quella punizione nel recupero sotto la Curva Sud con la Fiorentina? Proprio quella, più di quattordici anni fa. Il pallone pareva non dovesse scendere mai, la maligna parabola morì invece all'incrocio dei pali nonostante il volo di Toldo. Prima l'autorete di Falcone, quindi il pari di Batistuta, poi la gemma di Alessandro. Il Bentegodi al solo pensiero trema ancora.
Fu proprio lui l'ultimo ad andare due volte dal dischetto, a fare doppietta, chiamato a scegliere lo stesso angolo o a cambiarlo. Dilemma di sempre, subdolo punto di domanda che domenica deve aver attraversato per un attimo anche la testa di Nicola Ferrari.
Ricorda tutto Manetti, a Coverciano davanti a una bistecca fiorentina (guarda caso) fra una lezione e l'altra al corso di Seconda categoria nel giorno del suo trentanovesimo compleanno. Con lui anche Gianluca Falsini e Leo Colucci, compagni di banco gialloblù. Era il 23 dicembre del '94, in serie B, contro la Salernitana del primo Delio Rossi che quell'anno arrivò quinta sfiorando la promozione ma che quel giorno dovette inchinarsi alla dura legge del Bentegodi e alla freddezza del suo campioncino. «Non fu facilissimo, davanti avevo uno specialista come Chimenti. Ne aveva presi molti, per i tiratori era una specie di spauracchio. Ma sapevo che molto dipendeva da me». Manetti fu perfetto al minuto 19 e glaciale al minuto 42, con quelle due traiettorie pulite alla destra del portiere che nemmeno Zoff e Buffon avrebbero sfiorato. Non tutto però filò liscio. «L'arbitro mi fece ripetere il secondo, a quel punto scelsi la soluzione più immediata. Una bella botta, senza pensarci troppo». I portieri lui amava guardarli, quasi fino alla fine. «Battezzavo un angolo prima di prendere la rincorsa, ad un metro dal pallone alzavo gli occhi. Se lui aveva cominciato il movimento per andare da una parte io la mettevo dall'altra». Il punteggio quel giorno lo arrotondarono Lamacchi e Ficcadenti dopo il gol proprio di Roberto Breda, ora in giacca e cravatta sulla panchina della Salernitana. Coincidenze del calcio.
Manetti ora vive ad Arenzano, in uno splendido angolo di Liguria. Tre anni fa ha sposato Alessia, conosciuta ai tempi del Genoa. Aveva appena lasciato Verona, dopo sei campionati e 168 presenze fra Mutti, Perotti, Cagni, Maddè e il primo Prandelli più due promozioni in serie A.
«Verona per me rimane un ricordo vivissimo - ricorda l'ex centrocampista dell'Hellas -. La passione della gente, la città, la storia, quella straordinaria voglia di calcio. Seguo l'Hellas, impossibile farne a meno. Troppi momenti mi riportano a Verona, non solo partite ma anche tanti amici».
Arrivò dall'Acireale il primo anno di Mutti, prima vera verifica dopo essere uscito dalla scuola-Lazio. Con Pessotto e Inzaghi ma anche Cefis e Furlanetto. Al timone di quel gruppo di tanti baby e qualche veterano preso dalla C c'è Bortolo Mutti. Il suo futuro adesso è in panchina, la strada è già tracciata anche se il suo ultimo campionato col Borgorosso Arenzano, girone A di serie D, non è stato dei più fortunati con il penultimo posto, appena sei vittorie in 38 giornate e la retrocessione in Eccellenza. Capita. Tutto fa esperienza, così gli direbbero i vecchi maestri Attilio Perotti e Cesare Prandelli. Anche se lo sguardo di Ale adesso è tutto rivolto ad un Hellas che sente sempre un po' suo. Anche lui farà il tifo per i ragazzi che cercheranno di andare in B. «Il Verona deve farcela - conclude - ha la convinzione giusta e una condizione invidiabile. Il risultato dell'andata è ideale, anche se non dà certezze assolute. Ci vorrà tanta determinazione, personalità, carattere. Salerno non sarà un ambiente facile, ma l'Hellas ha tutto per poter superare alla grande anche questo ostacolo. Dopo tanta serie C è ora che la società, la piazza, la gente e il Bentegodi tornino a respirare calcio vero».
Alessandro De Pietro
Tanti auguri al presidente Martinelli
15/06/2011
Già tre volte ha arbitrato l'Hellas. Sarà Aleandro Di Paolo, della sezione arbitrale di Avezzano, a dirigere domenica Salernitana - Verona, la partita che vale un'intera stagione per i gialloblù. In occasione dell'incontro con i campani allenati da mister Breda il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Alberto Tegoni di Milano e Valerio Pegorin di Latina. Quarto ufficiale sarà Eugenio Abbattista di Molfetta.
Sono appunto tre i precedenti con i gialloblù in questa stagione per il fischietto abruzzese: Di Paolo ha diretto in campionato proprio la partita dell'andata con la Salernitana, terminata 2-1 per i campani, A seguire Verona - Gubbio 1-2 e Pergocrema - Verona 0-0, ultima di campionato. L'arbitro ha diretto, invece, i granata di Breda contro l'Alessandria nell'andata della semifinale play-off, partita terminata 1-1 allo stadio Arechi.
AUGURI PRESIDENTE. Giovanni Martinelli, ieri ha compiuto 60 anni. La vittoria ottenuta domenica scorsa può considerarsi una sorta di piccolo anticipo di quello che sarà il 'vero' regalo che i suoi giocatori hanno intenzione di consegnarli domenica prossima. Anche la redazione sportiva del nostro giornale si unisce ai tanti amici che hanno voluto inoltrare un messaggio di sincero augurio al presidente dell'Hellas Verona.
Polemica tra Tosi e la Polizia Siulp: «Accuse stravaganti»
Le dichiarazioni del sindaco Tosi che ha accusato di eccesso di zelo la polizia intervenuta a seguito della guerriglia tra tifoserie opposte nella partita Hellas – Salernitana, scatenano la protesta indignata del Siulp, sindacato di polizia di Verona. Il sindacato degli agenti definisce del tutto stravaganti e prive di fondamento le affermazioni del primo cittadino scaligero, in base alle quali i lacrimogeni sono stati sparati anche nella zona della “Curva Sud, dove non c’erano scontri”
14/06/2011
Verona. Le dichiarazioni del sindaco Tosi che ha accusato di eccesso di zelo la polizia intervenuta a seguito della guerriglia tra tifoserie opposte nella partita Hellas – Salernitana, scatenano la protesta indignata del Siulp, sindacato di polizia di Verona. Il sindacato degli agenti definisce del tutto stravaganti e prive di fondamento le affermazioni del primo cittadino scaligero, in base alle quali i lacrimogeni sono stati sparati anche nella zona della “Curva Sud, dove non c’erano scontri”.
La zona della Curva Sud, replica il Siulp è stata invece uno dei principali fronti degli scontri che hanno visto come protagonisti proprio i tifosi del Verona. Il sindacato invita perciò il questore a diffondere le eloquenti immagini riprese dalla Polizia Scientifica. Il Siulp parla poi di sindaco in imbarazzo nel momento in cui si trova a dover parlare di vicende in cui parte in causa sono i tifosi del Verona.
Processi ai fermati una lunga sfilata nelle aule del tribunale
14/06/2011
Due processi per direttissima iniziati e rinviati, altri 8 in programma per oggi e tre convalide fissate per domani.
È questo il bilancio della giornata in tribunale, iniziata presto quando si attendeva l'arrivo dei tifosi, coinvolti negli scontri di domenica. Il sipario all'ex Mastino si è chiuso intorno alle 15 quando sono finite le prime due udienze dei processi a carico di Demis Naletto, 36 anni, residente a San Bonifacio e Cristiano Sartori, 39 anni, di Verona, difesi da Simone Bergamini. Per loro due, però, l'attesa continua: il giudice Giorgio Piziali ha rinviato l'udienza a giovedì dopo aver concesso ai due la libertà. Naletto deve rispondere di aver lanciato per due volte un fumogeno all'indirizzo dei tifosi della Salernitana dalla tribuna est. dopo il primo rigore concesso al Verona. Il tifoso dell'Hellas è stato individuato dalle telecamere dello stadio ed è stato prelevato dagli agenti, una volta riconosciuto sugli spalti. Sartori, invece, avrebbe sfoderato la sua cinghia, impugnandola dalla parte opposta rispetto alla fibbia all'indirizzo di alcuni tifosi della Salernitana, rimasti nel parcheggio dello spogliatoio perchè senza biglietto. Prima di compiere questo gesto, Sartori era stato ripetutamente invitato dagli agenti ad andarsene. L'ispettore ha spiegato ieri al processo che il fan gialloblu ha brandito la cintura ad una trentina di metri di distanza rispetto a dove si trovavano i tifosi ospiti prima che finisse la partita. I due imputati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Oltre agli 8 tifosi della Salernitana, difesi da Trimeloni, oggi verrà processato per direttissima anche il veronese Orlando Landi, 26 anni, assistito da Luca Meconio. che è stato trovato in possesso di un fumogeno. Restano in carcere, gli altri tre ultra dell'hellas, i gemelli Luca e Matteo Dalla Pellegrina, 25 anni e Devis Gallinari, 34 (difesa Treglia, Rossignoli). Saranno sentiti dal gip per la convalida dell'arresto. Non si conoscono le accuse a loro carico.G.CH.
FONTE: LArena.it
Martinelli: "A Verona un arbitraggio equo"
15/06/2011 - 18:22
"Mi aspetto altrettanto in Campania. L’auspicio è che domenica vada in scena una bella giornata di sport, degna del blasone delle due formazioni”
VERONA – Nel tardo pomeriggio di mercoledì il presidente Martinelli ha espresso alcune valutazioni in vista del ritorno della finale play-off, in programma il 19 giugno alle 18.
“Premettendo di non amare le polemiche, sottolineo che in passato siamo intervenuti a seguito di dichiarazioni dei vertici societari del Sorrento. Noi non abbiamo mai avuto agevolazioni, non le desideriamo né ora né mai. I rigori fischiati al “Bentegodi” sono sacrosanti, a differenza di quello assegnato nel ritorno della semifinale play-off tra Alessandria e Salernitana, con un’irregolarità avvenuta fuori dai sedici metri. Oggi, in risposta ad alcuni organi d'informazione salernitani, dico che l’arbitraggio visto a Verona è stato equo, mi aspetto altrettanto in Campania. A centrare la promozione non dovrà essere chi ha avuto più favori; come detto in passato, se l’avversario dimostrerà di essersi meritato il risultato, sarò il primo a levarmi il cappello”.
La gara di domenica scorsa ha avuto grande richiamo anche per fatti di cronaca: “Dispiace per gli incidenti che si sono verificati in occasione della sfida disputata in riva all’Adige, sono un contorno inappropriato rispetto ad una sfida di spessore tra due compagini di qualità. Prendiamo le distanze da qualsiasi forma di violenza, condannando tutto ciò che non c’entra nulla col calcio. L’auspicio è che allo stadio “Arechi” vada in scena una bella giornata di sport, degna del blasone delle formazioni che scenderanno in campo”.
A poche ore dall'apertura della prevendita dei biglietti, è arrivata una comunicazione secondo cui fra i residenti in Veneto solo i possessori della tessera del tifoso avranno possibilità di acquistare i tagliandi per seguire Ceccarelli e compagni: “Non sono d’accordo con la decisione intrapresa dal Prefetto di Salerno, perché stravolge una consuetudine adottata senza problemi durante tutto il corso della stagione. Ci teniamo particolarmente che i tifosi assistano ad una partita così importante”.
Ufficio Stampa
15/06/2011 - 19:23
Sandrà: verso Salerno, 2a seduta di lavoro
Mercoledì pomeriggio lavoro di forza in palestra, trasformazione sul campo, possesso palla e partitelle a campo ridotto
15/06/2011 - 14:59
Tessera del tifoso, giovedì apre il bigoncio n. 1 del "Bentegodi"
Iniziativa del club di Via Torricelli per consentire ai sostenitori di acquistare i biglietti per la gara con la Salernitana, decisiva per la promozione
15/06/2011 - 00:03
Buon compleanno al team manager Sandro Mazzola
All'ex centrocampista gialloblù, che compie oggi 42 anni, gli auguri di tutto l'Hellas Verona e di tutti i tifosi scaligeri
14/06/2011 - 20:47
Prescrizioni del Prefetto di Salerno per la gara di domenica
Vendita dei tagliandi di ingresso allo stadio per i residenti in Veneto riservata ai soli possessori di tessera del tifoso, materialmente rilasciata
14/06/2011 - 19:51
Sandrà: al via la preparazione del match di Salerno
Prima seduta in vista della sfida coi granata: lavoro di forza in palestra, potenza aerobica col preparatore Marini e partitella
14/06/2011 - 10:58
Buon compleanno al presidente Giovanni Martinelli
Al patron gialloblù, che compie oggi 60 anni, gli auguri di tutto l'Hellas Verona e di tutti i tifosi scaligeri
14/06/2011 - 10:03
Ritorno finale play-off in diretta televisiva
La sfida con la Salernitana, in programma domenica 19 giugno alle 18, verrà trasmessa su Rai Sport 1
14/06/2011 - 09:52
Salernitana-Hellas Verona: prevendita settore ospiti
2.000 biglietti a disposizione presso il circuito Lottomatica al costo di 10€+diritti di prevendita
I precedenti in Campania: nel 2005 decisero Italiano e Behrami
13/06/2011 - 20:28
17 le sfide allo stadio "Arechi", con un bilancio per gli scaligeri di 6 vittorie, 2 pareggi e 9 ko. Sette stagioni fa terminò 1-1, Papa Waigo rispose a Bogdani
VERONA - Era il 6 gennaio 2005 quando i gialloblù espugnarono lo stadio "Arechi" per l'ultima volta: in panchina siedeva Massimo Ficcadenti, e la coppia Italiano-Behrami rispose al vantaggio dei padroni di casa firmato Palladino.
17 le sfide in Campania, con un bilancio per gli scaligeri di 6 vittorie, 2 pareggi e 9 ko, l'ultimo dei quali costò l'esonero a Giuseppe Giannini (7 novembre 2010), con conseguente subentro dell'attuale tecnico Andrea Mandorlini.
Il 2 novembre 2003 il pari più recente, con Papa Waigo a firmare l'1-1 dopo la rete granata di Erjon Bogdani. Al termine di quella stagione, che vide Dino Fava mettere a segno 21 reti con la maglia della Triestina, Hellas tredicesimo col Messina e Salernitana all'ultimo posto, a quota 26 punti. La riammissione al campionato di Serie B avvenne su delibera della F.I.G.C. a seguito del "Caso Catania".
Ufficio Stampa
Giudice Sportivo, 10.000€ di ammenda all'Hellas Verona
13/06/2011 - 17:44
Squalificati per un turno quattro giocatori della Salernitana: Accursi, Altobello, Caglioni e Montervino
VERONA - Il Giudice Sportivo ha punito il club di Via Torricelli con 10.000€ di ammenda "perchè propri sostenitori introducevano e accendevano nel proprio settore alcuni fumogeni; gli stessi in occasione di giocate di un calciatore di colore della squadra avversaria intonavano cori inneggianti alla discriminazione razziale, che venivano ripetute in occasione della sostituzione del medesimo; gli stessi intonavano cori inneggianti alla discriminazione territoriale; altri sostenitori, durante la gara, lanciavano in direzione dell'opposta tifoseria alcuni fumogeni, seggiolini divelti e pietre, senza conseguenze".
Quattro squalificati in casa Salernitana: oltre a Caglioni, espulso per l'atterramento in area di Ferrari, fermati per un turno anche Accursi, Altobello e Montervino. Prima ammonizione per Matteo Abbate.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
VOLUMI DI SCOMMESSE ANOMALO: Anche il CEO dei Buoni&Santi è sotto osservazione!
CALCIOPOLI: Dopo 5 anni arriva la conclusione (scontata) MOGGI e GIRAUDO radiati a vita dalla FIGC!
CALCIO RUSSIA: GULLIT licenziato in tronco! Troppo discotecaro...
NOVARA-SPETACOLO: I piemontesi in Serie A dopo 55 anni (e due promozioni consecutive dal Girone A della Lega Pro di 1^ Divisione!)
NBA: I campioni sono i MAVERICKS! La squadra di Dallas batte gli HEAT di Miami per 4 a 2 e laurea il tedesco NOWITZKI MVP della stgione!
VITA DA EX: Tra FOSCHI ed il PADOVA 'matrimonio' già finito (tra 1000 polemiche!)
PADOVA, L'IRA DI FOSCHI: "NON RESTO IN UN COVO DI VIPERE"
Martedì 14 Giugno 2011 - 04:50
di Andrea Pistore
PADOVA - Comunque fosse terminata la stagione dei biancoscudati, si attendeva un polverone per il lunedì seguente al match di Novara. Così è stato e ad accendere le fiamme è stato l’uomo più chiacchierato, il direttore sportivo Rino Foschi. Calma fino alle 14, poi il diesse, contattato per primo dal nostro giornale ha cominciato a mettere i puntini sulle «i», attaccando in maniera feroce la vice presidentessa Barbara Carron. Il ds se ne andrà. Si vociferava da tempo, ieri l’ufficialità.
Vipere. Foschi non usa mezze misure e attacca in modo pesante la n°2 di viale Nereo Rocco. «Me ne vado per colpa della signora Carron e di un quotidiano - spiega -, lei ha dettato articoli ignobili per settimane, gettando fango sulla mia persona senza bisogno. Vorrei che tutti sapessero il motivo per cui chiuderò l’avventura a Padova. Ci sono cose che mi hanno fatto male, bugie infamanti uscite con la collaborazione della vice. Le vipere (la Carron?, ndr) hanno rovinato gli ultimi mesi di lavoro. Io sarei rimasto, ma non ho digerito le cose miserabili che ho letto e pensare che vengano dette da una della società fa male. Qui adesso c’è un progetto da mandare avanti. Dal Canto? Qualcuno ha sostenuto che sia lì solo grazie ai giocatori. In realtà l’ho scelto io. Un grande tecnico, che saprà fare bene. Bologna o Atalanta? Non so, andrò dove mi lasciano lavorare in pace». L’impressione è che Foschi finirà a Bergamo, come si vocifera da mesi.
Reazioni. I pesanti attacchi non hanno lasciato indifferente l’ambiente. La vice, tirata in causa ha preferito glissare. «Non mi va di parlare in questo momento - dice -, qualsiasi cosa sarebbe inutile». Anche il presidente Cestaro ieri non è intervenuto, prendendosi qualche ora di riflessione.
Futuro. Due i nomi di possibili sostituti spuntati. Il primo è quello di Manuel Gerolin, ex Siena, attualmente alla Cremonese, l’altro è quello di Fabrizio Salvatori che l’ultima esperienza lavorativa l’ha fatta al Bologna.
CONFERMATO DAL CANTO. PADOVA - Il nuovo corso dei biancoscudati passa da un’unica certezza. La riconferma di Alessandro Dal Canto. Il tecnico dei miracoli, capace di portare in finale play off un Padova che sembrava allo sbando dovrebbe essere confermato nei prossimi giorni. Condizionale d’obbligo, perché l’addio di Foschi lascerebbe aperte diverse porte. E c’è da capire anche la situazione di molti calciatori. Sicuri partenti sono El Shaarawy, Ardemagni, De Paula e Succi.
Per il Faraone si spalancano le porte del Genoa, per gli altri possibile che i prestiti vengano rinnovati più avanti. Da decifrare la situazione di Crespo. Il terzino potrebbe finire al Parma e su di lui hanno messo gli occhi anche Genoa e Cesena. Per il resto poche certezze. Quelli sotto contratto sono Italiano, Cuffa, Bovo, Renzetti, Vantaggiato, Trevisan e Gallozzi, mentre Vicente e Cano dovrebbero rinnovare a giorni.
Giudice sportivo. Una giornata di squalifica a Cesar, Crespo, Italiano, Vantaggiato e Rigoni. Multa di 3.000 euro al Padova per avere «suoi sostenitori, nel corso della gara, fatto esplodere cinque petardi sul terreno di gioco».
DALLAS MAVERICKS CAMPIONI. NOWITZKI MVP, MIAMI KO VIDEO
Lunedì 13 Giugno 2011 - 11:08
MIAMI - Dirk Nowitzki alla fine porta Dallas al trionfo. LeBron James tradisce Cleveland e porta il suo talento a South Beach, ma Miami finisce k.o. in finale e il 'prescelto' resta ancora senza anello. I Mavericks sono i campioni Nba 2010-2011 con il 105-95 sul campo degli Heat in gara 6 delle finali: serie chiusa 4-2 e il sipario cala sulla stagione della National Basketball Association.
Il volto del vincitore è quello di Nowitzki, 33 anni e 13 stagioni nella lega, che finalmente corona la carriera con un titolo strameritato. La sconfitta nelle finali 2006, sempre contro Miami, finalmente è vendicata. Il tedesco chiude con 21 punti e 11 rimbalzi la serie finale giocata con un dito infortunato. In gara 6 WunderDirk non è impeccabile (9/27 al tiro e addirittura 1/12 nel primo tempo), ma quando la palla pesa una tonnellata non sbaglia: è suo il canestro che, a 2'27'' dalla sirena, vale il +10 (99-89) e chiude virtualmente i conti. Dallas, avanti di 12 punti nel primo tempo (40-28 a 9'42») dall'intervallo, non riesce a scrollarsi di dosso gli avversari. Si lotta punto a punto e i Mavericks dimostrano di essere la squadra migliore. Anzi, l'unica vera squadra.
Jason Terry, dopo i miracoli di gara 5, concede il bis con 27 punti. Anche per lui, la delusione del 2006 ora è un ricordo sbiadito: «Ci siamo vendicati». La festa di Dallas è completa con i 15 punti di JJ Barea e i 12 di Shawn Marion. Menzione speciale per Jason Kidd: i 9 punti, gli 8 assist e i 4 rimbalzi non esprimono la grandezza della guardia 38enne che, a dispetto della carta d'identità, continua a insegnare basket su entrambi i lati del campo e finalmente cancella lo 'zero' alla voce titoli.
Rischia di passare inosservato il proprietario dei Mavs, il pirotecnico Mark Cuban: dopo aver fatto fuoco e fiamme per anni, con conseguenti multe piene di zeri, mantiene un profilo impeccabile o quasi nella notte più bella. «Ancora non riesco a crederci», ripete Nowitzki, quasi stordito dalla gioia. Alla fine della partita, rientra negli spogliatoi e ci resta un bel pò. Poi, finalmente, alza il Larry O'Brien Trophy. «Abbiamo lavorato così tanto e così duramente», aggiunge il tedesco, che nella serie ha dovuto fare i conti anche con sinusite e febbre. «Ci abbiamo messo così tanto per arrivare qui», dice ripensando alle delusioni incassate in passato. «Far parte della miglior squadra del mondo è indescrivibile», aggiunge, evidenziando i meriti di coach Rick Carlisle, capace di assemblare il gruppo e di portarlo al trionfo. Carlisle diventa uno degli 11 'eletti' a conquistare il titolo nelle vesti di tecnico dopo averlo fatto da giocatore. «Sono così felice per Dirk. Questa è una vera squadra», dice.
Lo stesso non si può dire di Miami. Il talento di James (21 punti (9/15 al tiro, 6 assist, 4 rimbalzi e 6 palle perse) e Dwyane Wade (17 punti con 6/16, 8 rimbalzi e 6 assist) non basta per portare in vetta il roster del coach Erik Spoelstra, che non può certo sperare di raddrizzare la situazione con i 19 punti di Chris Bosh e i 18 di Mario Chalmers. Inutile girarci intorno, la sconfitta viene e verrà associata al nome di James. Il 'prescelto' un anno fa lasciava i Cleveland Cavaliers per trasferirsi a Miami con l'obiettivo dichiarato di vincere. Le parole «ho deciso di portare i miei talenti a South Beach», in un'intervista-show che gli verrà rinfacciata per sempre, si sono trasformate in un boomerang nel giro di 12 mesi. «Non mi pesa per niente», prova ora a glissare James, che in carriera 'vanta' 2 sconfitte in finale visto anche lo 0-4 incassato nel 2007 contro i San Antonio Spurs. «È stato un fallimento nel 2007 quando con Cleveland ho perso contro gli Spurs. Ed è un fallimento quest'anno», aggiunge.
Forse non è il momento di analizzare nei dettagli il flop personale: è innegabile, però, che in gara 4, 5 e 6 James sia sparito dal campo quando la palla ha cominciato a pesare nei minuti finali. L'estate sarà lunghissima tra processi e sentenze. La prima bordata, ovviamente, arriva da Cleveland ed è firmata da Dan Gilbert. Il proprietario dei Cavaliers un anno fa attaccava il traditore James, scappato a Miami dopo aver mollato nella serie persa qualche settimana prima contro Boston, e lanciava l'anatema: «I Cavs vinceranno un titolo prima di lui». Ora, Gilbert si gode la scena davanti alla tv e non lesina le maiuscole nel messaggio affidato alla sua pagina di Twitter: «I Mavs non si sono MAI fermati e ora l'intera franchigia conquista l'anello. Una vecchia lezione per tutti: non ci sono SCORCIATOIE».
"IL NOVARA IN SERIE A UNA LEZIONE PER CAIRO"
Martedì 14 Giugno 2011 - 04:30
di Francesco Manassero
TORINO - Una lezione memorabile per Cairo. Il portiere di riserva ha rimesso i guantoni ed è tornato in serie A. Senza polemiche, ma con un pizzico di malinconia, da tifoso granata qual è, l’anno prossimo Jimmy Fontana guarderà il Toro dall’alto verso il basso.
«A Novara mi sono riscoperto calciatore vero e il merito è tutto della squadra allenata da Tesser - racconta - invece, in passato, con il Toro facevo di tutto, ma non il mio lavoro. Ma devo ringraziare Cairo se non mi ha rinnovato il contratto: ho scelto Novara e sono stato anche fortunato nella decisione. E adesso mi godo la promozione».
Exploit, miracolo: chi non conosce la realtà sportiva della provincia del Piemonte più vicina alla Lombardia difficilmente comprenderebbe l’impresa del Novara, matricola terribile salita al primo colpo in A - che mancava da 55 anni - dopo un breve transito in B. «Qual è il segreto del nostro successo? Non inventarsi mai nulla - dice Fontana - in questo periodo in cui la moda del calcio è rivoluzionare tutto e subito, con progetti che nascono e muoiono in 24 ore, noi siamo rimasti fedeli alla vecchia traccia. Stesso gruppo di tre anni fa, stesse facce, un centro sportivo che dà il senso d’appartenenza: è questo il nostro menù vincente. Non abbiamo scoperto l’acqua calda, semplicemente abbiamo perseverato sulla nostra strada, superando uniti le difficoltà che anche noi abbiamo avuto. Però, rispetto a tanti altri, abbiamo tenuto duro nei momenti difficili. Questo è il giusto premio».
La ricetta è semplice, ma proprio perché è a portata di mano, sembra così difficile da capire: «Il nostro modello è sempre il Chievo, che è partito in sordina come noi ed è diventato una grandissima realtà. E’ l’obiettivo del Novara, ma la strada è ancora tanta da fare».
Inevitabile il confronto con il Torino... «Il club granata deve imparare molto dal Novara, cambiare sempre e così tanto fa male. Spero che Cairo abbia imparato la lezione. Per vincere occorre che i tre vettori (società, allenatore, squadra) eseguano ciascuno il proprio compito. La dirigenza non si deve sentire, ma essere sempre presente. L’allenatore non deve mai essere scavalcato. I calciatori devono essere messi nelle condizioni di pensare solo a giocare». Chiaro: tutto il contrario del Torino.(ass)
GULLIT CACCIATO DAL TEREK: "PENSA SOLO A BAR E DISCO"
Martedì 14 Giugno 2011 - 20:07
ROMA - È durata meno di sei mesi l'avventura di Ruud Gullit in Cecenia. Ramzan Kadyrov, il presidente del Terek Grozny - il club della serie A russa - che l'ex fuoriclasse del Milan e della Nazionale olandese allenava - è stato di parola: aveva detto che lo avrebbe licenziato se la squadra, in odore di retrocessione, non avesse conquistato i tre punti oggi a Perm e così è stato. Il Terek non solo non ha vinto, ma è stato addirittura sconfitto per 1-0 dalla squadra degli Urali e Kadyrov - che è non solo il patron della società calcistica ma anche il 'padre padrone' che governa in maniera autocratica la Cecenia - lo ha cacciato. «Gullit non allenerà più il Terek, Purtroppo non è riuscito a dimostrare il suo talento di allenatore. In questa stagione, sotto la sua guida, la squadra ha avuto risultati pessimi», ha dichiarato Kadyrov. Dopo il match, Gullit ha detto alla tv russa che si aspettava l'esonero anche se avesse vinto. «Ruud Gullit pensa più a bar e discoteche che alla classifica del Terek Grozny», si era lamentato appena ieri il presidente della piccola e tormentata Repubblica caucasica, dando l'aut aut all'olandese, che è stato un asso sul campo ma in panchina non ha dato altrettanto buona prova di sè. Eppure, l'ex Pallone d'oro era stato accolto da eroe all' arrivo in Cecenia.
«È appena stato firmato un contratto con un importante, direi leggendario calciatore ed ora allenatore olandese, Ruud Gullit. Siamo davvero felici per questo accordo e confidiamo che Ruud Gullit sarà in grado di raggiungere gli obiettivi che il team si è prefisso per la stagione 2011», aveva detto Kadyrov il 18 gennaio. Dopo il 12/o posto nello scorso campionato russo, «ora la squadra intende competere per giocare in Europa. Speriamo che il Terek sia in grado di essere tra le prime cinque», aveva sottolineato. L'esordio di Gullit sulla panchina cecena non era stato però felice: il Terek era stato sconfitto in casa, per 1-0 dallo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti. Poi un susseguirsi di risultati deludenti, ultimo lo 0-1 di oggi, che lasciano il Terek terzultimo in classifica (14/o su 16). Pallone d'oro nel 1987 e vincitore di due Coppe dei Campioni con il Milan (1989 e 1990), da allenatore Ruud Gullit, 49 anni il primo settembre prossimo, era stato esonerato nell'agosto 2008 dai Los Angeles Galaxy, dove era approdato nel novembre 2007. In precedenza aveva allenato Chelsea (1996-98), Newcastle (1998-99) e Feyenoord Rotterdam (2004-05), oltre a fare il commentatore televisivo.
MOGGI E GIRAUDO RADIATI. CALCIOPOLI, NIENTE SCONTI
Mercoledì 15 Giugno 2011 - 19:33
ROMA - La commissione disciplinare della Federcalcio presieduta da Sergio Artico non ha fatto sconti e ha stabilito come pena la «preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc» per Luciano Moggi, ex dg della Juve, Antonio Giraudo, ex ad bianconero, e Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente federale Mazzini. Sono state dunque accolte le richieste del procuratore federale per i tre dirigenti, squalificati per i fatti di Calciopoli per cinque anni, con proposta di radiazione.
"MOGGI HA PROVOCATO CONSEGUENZE ABERRANTI" La radiazione di Luciano Moggi è «del tutto proporzionata ai fatti commessi, tenuto conto della loro intrinseca gravità e delle aberranti conseguenze che hanno determinato». La Commissione Disciplinare della Figc motiva così il provvedimento della «preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc» adottata nei confronti dell'ex direttore generale della Juventus, che nel 2006 era stato sospeso per 5 anni nei procedimenti legati allo scandalo di calciopoli. «Tali profili rendono del tutto attuale l'interesse dell'Ordinamento federale alla irrogazione della sanzione della preclusione, non rilevando in proposito il fatto che comportamenti altrettanto gravi possano eventualmente essere stati tenuti da altri tesserati», si legge nella decisione del collegio presieduto dall'avvocato Sergio Artico. Secondo la Disciplinare, «il fatto che altri soggetti obbligati all'osservanza della normativa federale possano aver tenuto, in ipotesi tutt'ora da accertare, condotte analoghe a quelle acclarate nei confronti del Moggi dalle »sentenze rese«, non fa venir meno la gravità di quanto contestato al deferito, nè incide sulla valutazione demandata alla Commissione ai fini dell'irrogazione della sanzione della preclusione in questo procedimento». In sostanza, eventuali violazioni commesse da altri soggetti non possono alleggerire la posizione dell'ex dg della Juventus.
FONTE: Leggo.it
Scommesse, Chievo sotto la lente dei Monopoli di Stato
Nella lista di 38 partite "in odore di combine" ricorrono più volte i clivensi. C'è anche la Sambo
15 giu | ATTUALITÀ PAG 02 La Redazione
Alcune erano già balzate agli onori della cronaca, altre invece erano rimaste nella penombra. Ora la lista delle partite segnalate dai Monopoli di Stato perché caratterizzate da un volume di scommesse sospetto è ufficiale. La squadra veronese che ricorre più spesso è il Chievo, mentre dell'Hellas, impegnato domenica nella finale di ritorno di Lega Pro contro la Salernitana, nessuna traccia. Entra nelle carte anche la Sambonifacese, in merito al pareggio interno del 20 marzo scrso con il Montichiari. Alcune partite sono della stagione appena conclusa, altre di quella precedente.
Come più volte sottolineato da ambienti federali e istituzionali, il flusso anomalo di gioco registrato sul circuito dei concessionari autorizzati italiani non corrisponde necessariamente a un tentativo di illecito, ma rappresenta un campanello d'allarme che però, in diversi casi, ha trovato corrispondenza nell'inchiesta dei magistrati che indagano su Scommessopoli.
CHIEVO-CATANIA (21/3/2010): 1-1. Quote chiuse diversi giorni prima del match. I gialloblù sono a un passo dalla salvezza e finiscono la partita sull’1-1. E' Pellissier ad aprire le marcature, al 64', dopodiché viene fuori il Catania che dieci minuti dopo pareggia con un rigore di Maxi Lopez.
INTER-CHIEVO (9/5/2010): 4-3. Valanga di gol a San Siro nella penultima giornata del campionato 2009/2010, con i nerazzurri che non hanno ancora la certezza dello scudetto. Si comincia con due autogol nel giro di un minuto (prima Thiago Motta, poi Mantovani), a cavallo tra il 12’ e il 13’. Cambiasso, Milito e Balotelli portano poi avanti l’Inter, che soffre nel finale con i gol di Granoche e Pellissier.
CHIEVO-SAMPDORIA (3/4/2011): 0-0. Novanta minuti, un pareggio e pochissime emozioni. Chievo-Sampdoria si chiude sullo 0-0, risultato che corrisponde ai pronostici degli scommettitori che già a partire da dieci giorni prima del match avevano puntato in massa sul segno X.
FONTE: VeronaSera.it