Annus Horribilis? Beh... L'HELLAS degli ultimi campionati se n'e intende! Ma il tifoso scaligero (vero) conserva sempre la speranza... A tutti i lettori B/=\S i migliori auguri di un sereno Natale e un 2011 Mirabilis!
ANNI HORRIBILES...
Qualcuno definì il campionato 2006-2007 come l'Annus Horribilis per eccellenza: Massimo FICCADENTI, alla guida di una rosa inadeguata (pur con qualche individualità di spicco come il giovane GUARENTE, o PULZETTI o lo stesso COSSU 3 anni dopo in Nazionale) e costruita al risparmio dall'allora patròn PASTORELLO, iniziò il campionato essendo subito sfiduciato da GB e quando finalmente ARVEDI riuscì a diventare l'unico proprietario dell'HELLAS il mercato estivo era ormai concluso.
A Dicembre, dopo un girone d'andata disastroso, Massimo venne esonerato e al suo posto fu messo VENTURA il quale, nonostante un ottimo girone di ritorno, non riuscì a staccare lo SPEZIA e agli spareggi play-out (introdotti proprio in quel campionato) il VERONA fu spedito in Serie C dalla squadra ligure: come tutti ho un ricordo dolorosissimo del 'Picco' e una visione quasi irreale del ritorno in un 'Bentegodi' gremito, gente che piange, giocatori gialloblù sdraiati a terra e molti che non vogliono lascare gli spalti quasi che il rimanere potesse in qualche modo cambiare il risultato...
Dopo qualche settimana di scoramento generale tutti i tifosi scaligeri sono convinti di un immediato riscatto e, con la baldanza e l'ironia tipiche dei veronesi, con magliette 'celebrative' e fantasiose si apprestano a superare quasi d'un balzo il campionato di terza serie... Purtroppo le cose non vanno come tutti si attendono: il passionale ma inesperto ARVEDI si circonda di persone poco adeguate e mette la squadra in mano a Franco COLOMBA (ottimo tecnico ma forse poco esperto della categoria): dopo alcune giornate in cui la squadra pare totalmente in confusione e naviga in zona playout il mister viene esonerato all'inizio di Ottobre (insieme al diesse CANNELLA) e al suo posto viene messo temporaneamente il tecnico della Primavera Davide PELLEGRINI (molto amato dalla tifoseria scaligera) e poi Maurizio SARRI, un'emergente, uno che di promozioni se ne intendeva... Purtroppo i risultati non arrivano e a Febbraio ennesima rivoluzione: via SARRI, via il diesse Giovanni GALLI e ritorno alla guida della Prima Squadra di PELLEGRINI con il compianto Leonardino PREVIDIa dirigere (tutte) le operazioni.
La squadra si muove sottotraccia ma con Davide in panca qualche reazione si vede! Purtroppo per la seconda stagione consecutiva si va ai playout e 'stò giro, come in un incubo senza fine, per evitare la C2 dalla quale ci salva una specie di miracolo di ZEYTULAEV all'ultimo secondo utile!
Stagione 2008-2009 serve un tecnico di categoria ed una rivoluzione in squadra: 'Don' Nardino, pur minato nel fisico dalla malattia, prende in mano le redini del VERONA e, con la piena fiducia del Conte ARVEDI e l'aiuto di PRISCIANTELLI, chiama l'ex tecnico del SASSUOLO REMONDINA a guidare l'HELLAS ma le finanze a disposizione sono poche, i debiti molti ed il 22 Dicembre si aggiunge la tragedia che colpisce il patròn ARVEDI (investito da un auto guidata da un ubriaco mentre si trovava a bordo della sua macchina fermo ad una piazzola di sosta in autostrada di ritorno dalla trasferta a Cesena) nel bel mezzo del passaggio di consegne a MARTINELLI. Il 20 Marzo viene a mancare il Conte, la squadra gialloblù (nel frattempo acquisita dal nuovo presidente) imbottita di giovani e qualche giocatore esperto, non riesce a schiodarsi da un campionato piuttosto anonimo a metà classifica: la squadra finisce in 7^ posizione a 6 punti dall'ultimo posto playoff e la notte del 2 Giugno muore anche PREVIDI...
Nella stagione successiva REMONDINA viene confermato ed il 'blocco SASSUOLO' si arricchisce con l'ottimo diesse BONATO (veronese di nascita che con i neroverdi e REMONDINA ha lavorato molto bene) che porta in gialloblù alcuni calciatori emiliani e viene finalmente allestita una squadra competitiva che dopo un inizio stentato prende il volo e domina il campionato fino ad avere 7 punti di massimo vantaggio sulla seconda alla fine di Febbraio! Tutti s'illudono che finirà in gloria, che la promozione diretta non potrà sfuggire ma inspiegabilmente la squadra comincia a calare i gialloblù pagano dazio a livello fisico e nell'ultima gara di campionato, contro il sorprendente PORTOSUMMAGA di CALORI, si fanno superare al 'Bentegodi' e perdono d'un colpo anche il secondo posto!
La squadra è sconvolta e REMONDINA paga per tutti: esonero e per i playoff squadra affidata al 'sergente di ferro' VAVASSORI... Il carattere dell'ex ATALANTA si notare subito: il VERONA supera il RIMINI ma non può fare niente contro il PESCARA, promozione rimandata e delusione enorme di tutti i veronesi...
Stagione 2009-2010: all'indomani della partita contro il DELFINO, BONATO non sente più la fiducia di MARTINELLI e se ne va mentre Benito SICILIANO, braccio destro del patròn, riprende in mano il VERONA in prima persona e chiama l'ex GIBELLINI a fare il diesse: in un primo momento viene negata l'ennesima rivoluzione, la squadra nella stagione scorsa ha dominato, ci sarà solo qulche ritocco e nente più promette il nuovo diesse e invece la squadra viene praticamente smantellata! Il nuovo tecnico è il 'Principe' GIANNINI che col GALLIPOLI ha fatto faville (in ogni senso), nuovo modulo, nuovi interpreti ma purtroppo 'soliti' risultati: l'HELLAS inizia perdendo a Pagani e al 'Binti' col COMO.
Si rifà alla grande al Brianteo di MONZA ma è un fuoco di paglia: il gioco latita ed il Principe non sembra trovare risposte... L'esonero è inevitabile e il decimo tecnico scaligero in quattro anni è l'ex interista MANDORLINI che in Romania col CLUJI ha vinto tutto a livello nazionale: grande entusiasmo, mentalità diversa ma per vedere la prima vittoria bisogna aspettare ben sei partite con il VERONA che alla prima di ritorno strapazza la PAGANESE....
Quanta acqua è passata sotto i ponti, quante delusioni sono state vissute e digerite, quante speranze puntualmnte smentite in quattro stagioni e mezza...
E adesso? La situazione è fortemente compromessa, la distanza dal vertice incolmabile ed i punti che ci separano dal quinto posto in classifica relativamente pochi se si considerano in termini assoluti ma saprà l'HELLAS ritrovarsi nel 2011 per regalarci un'insperata rimonta? Questo è quello che tutti i tifosi sperano e ch i butèi con le magliette gialloblù cercheranno di regalarci ma le insidie sono dietro l'angolo e grandi le difficoltà: auguro un felice Natale al presidente MARTINELLI (che ha subito un intervento chirurgico Mercoledì), alla squadra e ai lettori tutti, confidando in un 2011 finalmente mirabilis!
PRIME INDISCREZIONI DAL MERCATO DI GENNAIO: Sempre più vicino l'addio tra SELVA e l'HELLAS VERONA, sul centravanti ci sarebbe il PAVIA.
La TRIESTINA sarebbe interessata ad ESPOSITO così come i TARANTO che terrebbe d'occhio anche MANCINI mentre MANDORLINI alla ricerca di esterni starebbe pensando ad un ritorno di CIOTOLA in rotta col TARANTO e seguito anche dal LANCIANO...
La novità sarebbe il 21enne BOMBAGI, seguito da GIBELLINI per l'HELLAS he sarà: l'attaccante del VILLACIDRESE ha già marcato 6 volte in 15 partite in questa stagione; fuori portata SFORZINI, DE ZERBI e BJELANOVIC...
NUOVA SOCIETÀ A GENNAIO? Più di qualcuno è pronto giurarci date le cattive condizioni di salute dell'attuale proprietario MARTINELLI.
'Regista' dell'operazione sarebbe Enico PREZIOSI (numero uno del GENOA) che, acquisterebbe la maggioranza delle azioni del pacchetto e metterebbe come presidente quel BERGAMELLI (ex patròn del PERGO) di cui si parla da tempo.
Nella 'cordata' ci sarebbeo anche alcuni imprenditori veronesi (ANTONINI dell'azienda calzaturiera e PIVA della ProTec) e... PASTORELLO!
[IN BREVE A PIÉ PAGINA] CALCIO BELGIO: Gran gol in rovesciata... NBA: HORNETS battuti sulla sirena nonostante un grande BELINELLI; cadono anche i LAKERS con Kobe BRYANT che manda affan... L'arbitro. CHAMPIONS E EUROPA LEAGUE: dal 2012 al 2015 diritti alla Mediaset. CALCIO IN LUTTO per la morte di Enzo BEARZOT cittì che vinse il Mundial '82 in Spagna con la nazionale azzurra.. BENITEZ SALUTA E VA, LEONADO nuovo mister dell'INTER? COPPA DEL RE: Il REAL ne fa 8 al LEVANTE...
[RASSEGNA STAMPA]
CALCIOMERCATO Hellas Verona, Ciotola torna in gialloblù?
21.12.2010 16:45 di Nicolò Schira
Inserito nell'elenco dei partenti da mister Dionigi per l'esterno offensivo ex Pisa Nicola Ciotola si potrebbero schiudere le porte di un clamoroso ritorno all'Hellas Verona dove ha militato nello scorso campionato affermandosi come uno dei beniamini della torcida scaligera. L'operazione verrebbe avallata anche dall'attuale tecnico scaligero Andrea Mandorlini alla ricerca di un esterno destro d'attacco con il quale completare il tridente veronese dato che sinora in quel ruolo ha adattato a turno due centravanti puri quali Pichlmann e Andy Selva.
CALCIOMERCATO Hellas Verona, il ds Gibellini segue Bombagi
23.12.2010 15:45 di Valeria Debbia
Ferve il mercato in casa dell'Hellas Verona: dopo l'interesse mostrato dal Taranto nei confronti dei centrocampisti Gennaro Esposito e Manuel Mancini, i due sono stati dichiarati intoccabili. Intanto - come riporta L'Arena - spunta una novità di mercato che sa tanto di scommessa: il diesse Gibellini sta seguendo da tempo il giovane attaccante della Villacidrese Francesco Bombagi (21). Gol freschi (6 in 15 presenze in questa stagione), magari proprio per il Verona del domani.
Non percorribili, infine, le piste che portano a Sasa Bjelanovic, Roberto De Zerbi e Ferdinando Sforzini: i tre sono elementi di indubbia qualità, ma fuori portata per ingaggio e di esigenze.
FONTE: TuttoLegaPro.com
24/12/2010 «Un 2011 di grandi rivincite per me e anche per l'Hellas»
ANDREA MANDORLINI
Poco più di un mese a Verona. Può bastare per avere idee più chiare, per capire dove può arrivare questa squadra. Andrea Mandorlini ha già spostato l'obiettivo sul 2011, alla ripresa del campionato. «La vittoria con la Paganese ha riportato entusiasmo - ammette - ma sappiamo che non è cambiato niente. Questa piazza, questa città pretendono molto, noi dobbiamo fare il massimo per accontentare la nostra gente».
Come va?
«Adesso va un po' meglio anche perchè mi aspettavo di raccogliere di più nelle prime giornate. Ma non lo dico io, l'ha detto il campo, potevamo vincere altre due o tre partite senza rubare nulla»
Sceglierebbe ancora l'Hellas?
«Certo, non potevo chiedere di più per respirare aria di grande calcio, l'ho detto già alla presentazione, l'Hellas è sempre l'Hellas, non conta la categoria dove sta giocando adesso».
Cosa c'è di buono in questo Verona?
«Abbiamo gente di qualità, giocatori importanti per la categoria. Ho trovato una squadra demotivata ma i risultati possono riportare entusiasmo e allora bisogna stare attenti a questo gruppo».
Crede nella risalita?
«So che non sarà facile ma lotteremo sempre per risalire la corrente, partita dopo partita, altrimenti non sarei mai venuto a Verona. Dobbiamo rincorrrere questo sì e non mi sembra giusto fare proclami adesso ma io ci conto».
Tre motivi per crederci?
«Innanzitutto in queste sei partite abbiamo giocato alcune delle squadre che stanno davanti in classifica e abbiamo giocato sempre alla pari. Se non addirittura meglio. Poi non dobbiamo dimenticare che ci sono tante partite da qui alla fine e tanti punti a disposizione. Infine di partita in partita ho visto miglioramenti, possiamo crescere ancora.
Cosa manca?
«Manca qualcosa là davanti, abbiamo fatto troppi pochi gol rispetto alle occasioni che abbiamo costruito, serve un po' di concretezza in più in area avversaria»
Si aspetta qualcosa dal mercato?
«Sì, mi aspetto dei ritocchi importanti. Non voglio certo follie e non mi piacciono neppure le rivoluzioni dobbiamo lavorare su quello che abbiamo a disposizione e intervenire in quei ruoli che sono scoperti. Ma ne ho già parlato con la società, fin dal mio arrivo».
La passione dei tifosi può turbare la squadra?
«Sono giustificazioni che non mi piacciono. Siamo fortunati se giochiamo in uno stadio dove arrivano più di diecimila persona per sostenerci, questo è uno stimolo in più».
E le questioni legate alla cessione della società?
«Il gruppo cerca sempre di isolarsi ma anche noi sentiamo le voci che circolano. Difficile far finta di niente. I miei riferimenti? Il presidente Martinelli e Gibellini per l'aspetto tecnico»
Gli obiettivi di Mandorlini per il 2011?
«Vorrei riportare il Veronain alto, questo è il posto giusto per un riscatto. Sono ancora amareggiato per l'esonero del Cluj, avevo conquistato la Champions e non l'ho fatta, una vigliaccata alla rumena».
E per la squadra?
«Vorrei che ci fossero gli stessi obiettivi. Anche l'Hellas va a caccia di una rivincita dopo qualche stagione difficile, il 2011 può essere l'anno giusto».
24/12/2010
Il Verona entra nelle scuole «Vogliamo crescere insieme» IL PROGETTO. Rapporto di collaborazione tra vivaio, università, superiori, elementari e medie
Anche Zaccaria Tommasi nella «scuderia» di Ghisleni «Vogliamo offrire spunti per tesi e ricerche»
È da sempre un legame forte quello tra scuola e attività sportiva, e oggi anche l'Hellas Verona ha deciso di puntare molto sulla collaborazione con una delle agenzie educative più importanti nella crescita dei giovani.
Elementari, medie, superiori e anche il mondo universitario: abbraccia tutte le età il target scelto dal settore giovanile gialloblù per il programma portato avanti da Stefano Ghisleni e i suoi collaboratori. Che hanno individuato in Zaccaria Tommasi la persona di riferimento per il «progetto scuola» targato Verona. «All'interno del percorso che sta facendo l'Hellas – spiega Tommasi, insegnante di educazione fisica all'istituto Seghetti – stiamo cercando di avviare un rapporto di collaborazione con l'università per accogliere gli studenti di scienze motorie che devono svolgere il tirocinio previsto, per poter fare esperienza nel Verona ma anche nelle società affiliate».
Per una collaborazione che nelle intenzioni dovrebbe diventare sempre più forte. «L'idea è quella di offrire anche spunti per tesi e ricerche, anche per la laurea specialistica, mettendo a disposizione la nostra struttura. L'intenzione – continua Tommasi - è anche quella di allargare il raggio verso le scuole elementari, medie e superiori, programmando attività di vario tipo come giochi sportivi per i più piccoli oppure incontri e convegni per i ragazzi più grandi».
Il tutto però con un filo conduttore preciso, ben chiaro nelle idee dei responsabili del progetto. «Tutto questo deve avere una base fondamentale che è la sensibilità nei confronti di chi abbiamo di fronte. L'idea non è di promuovere il marchio Hellas Verona ma far conoscere una certa maniera di opera e una sensibilità che per noi rimane indispensabile». Per provare a creare un legame ancora più forte con il territorio e con la realtà di Verona e provincia. «Il desiderio è quello di creare un rapporto forte con il territorio e con le agenzie educative presenti - sottolinea il responsabile del vivaio gialloblù Stefano Ghisleni – questo è un punto a cui noi teniamo molto e che ci sembra importante per poi impostare un buon lavoro anche dal punto di vista tecnico della nostra realtà giovanile».
Il progetto scuola si inserisce quindi in un programma ad ampio raggio portato avanti dai responsabili del Verona, tra l'altro invitati nelle scorse settimane a partecipare a Milano all'importante World Football Show, la prima fiera italiana tutta dedicata al mondo del calcio, con convegni, incontri e tante possibilità di confrontarsi con le altre realtà professionistiche.
Luca Mazzara
24/12/2010 Nanni ringrazia sponsor, istituzioni e tutti i veronesi
Per l'evento Gialloblù Superstars sono stati incassati settemila euro dalla vendita dei biglietti. Saranno destinati alle comunità colpite dall'alluvione all'inizio di novembre. Ancora una volta i veronesi hanno raccolto l'invito e ha risposto alla proposta di solidarietà organizzata dall'associazione Ex Calciatori Hellas Verona in collaborazione con Bpp Verona, Marmi Lanza, Tezenis e Cus Verona Rugby. Il presidente dell'Associazione Ex Calciatori Hellas Verona, Franco Nanni, ringrazia le istituzioni veronesi. «Apprezziamo la vicinanza e il sostegno del Comune di Verona che si è impegnato con il sindaco Flavio Tosi e dell'assessore Federico Sboarina. Importante anche il supporto delle aziende partecipate, Agsm e Amia, i presidenti Paolo Paternoster e Stefano Legramandi hanno mostrato ancora una volta grande sensibilità».
FONTE: LArena.it
Venerdì 24 Dicembre 2010 La Triestina si è fatta avanti per Esposito. Hellas-Selva è finita: la punta verso Pavia
di Gianluca Vighini
VERONA - Andy Selva non fa più parte dei piani dell’Hellas. L’attaccante di San Marino se ne andrà quasi sicuramente a gennaio. La frattura con la società e con il resto del gruppo sembra ormai insanabile. Il gesto di stizza avuto lunedì sera dopo la sostituzione contro la Paganese (giacca a vento scagliata a terra, porta degli spogliatoi imboccata imprecando contro la panchina), è l’ultimo atto di un matrimonio che era partito sotto i migliori auspici e che sta finendo nel peggiore dei modi. Infortunio misterioso. Acquistato l’anno scorso da Bonato, Selva è finito ai margini della squadra dopo un misterioso infortunio sulle cui cause e sulla cui entità i medici del Verona si stanno interrogando ancora oggi. Nonostante sia riapparso nel finale di stagione, quando le cose erano ormai compromesse, Selva non è partito la scorsa estate, nonostante la società lo avesse messo alla porta. Le sue richieste eccessive per la rescissione del contratto (pare l’intero ammontare dell’ingaggio) non hanno permesso all’Hellas di cederlo e parallelamente hanno fermato il mercato gialloblù. Piace al Pavia. Ora però, Selva potrebbe accettare un trasferimento. Lo ha richiesto nei giorni scorsi il Pavia, il Verona sarebbe favorevole alla cessione, tocca al giocatore decidere. Richiesta per Esposito. La Triestina (esonerato Iaconi, Salvioni in arrivo) nel frattempo si è fatta avanti per Esposito in prestito. L’Hellas per ora ha risposto picche, anche perché non si intravvede nessuna importante contropartita all’orizzonte. Recupero. E’ finita 1-1 Ravenna-Spal, con gli emiliani che salgono a quota 32 in classifica. (ass)
Mercoledì 22 Dicembre 2010 Il bomber del Verona scommette sul futuro: abbiamo dimostrato di essere una squadra viva e compatta «Hellas, il peggio è passato»
di Mario Padovani
VERONA - Quant’è bello il calcio. Un giorno ti impolvera, l’altro ti incensa. Ne sa qualcosa, ennesima riprova, Giuseppe Le Noci. Con il Pergocrema aveva fallito il rigore, in pieno recupero, che avrebbe regalato all’Hellas la vittoria. Si era preso i fischi e gli improperi, poi giù, a testa bassa a lavorare per ritrovarsi subito. E, con la Paganese, ecco il gol, l’assist per Selva, una prestazione di valore al servizio di un Verona che strizza l’occhio al rilancio. «Mi sono allenato con il sostegno dei miei compagni di squadra e del tecnico. Non ci sono segreti particolari, non è stata una settimana di sofferenza. Il modo per riscattarsi è sempre figlio del campo. Certo, è importante per me essermi sbloccato subito».
In estate era arrivato all’Hellas con appiccicato addosso il titolo di capocannoniere della Prima Divisione (girone A) dell’anno scorso. A Crema, 18 gol (più altri due decisivi ai play out) e la rumba del realizzatore di razza. A Verona, finora, 6 reti fatte - pichichi gialloblù -, qualche critica, l’incredibile errore davanti alla porta sguarnita, come a La Spezia. Infine, l’ultimo saliscendi. Ora, arrivederci al 2011. «Abbiamo vinto con la Paganese e questo può aiutarci a svoltare. D’accordo, dovremo dare continuità al successo che abbiamo ottenuto, e farlo da subito, quando riprenderemo. Però è anche vero che stavamo giocando un buon calcio da alcune partite, e che avremmo meritato miglior sorte già in precedenza».
Effetti della cura-Mandorlini, con l’allenatore gialloblù che, tuttavia, non ha raccolto quanto seminato per la qualità espressa in campo dal Verona. Cinque pareggi, prima dell’affermazione con la Paganese, ma ora, chissà, una strada nuova. «Il momento non è stato semplice - confida le Noci -, perché quando la vittoria si fa desiderare così tanto c’è il rischio di farsi prendere dall’ansia. Ma non ci siamo abbattuti, adesso può esserci di sicuro più serenità da parte nostra».
E, per Natale, per rispettare il clima, lunedì sera Le Noci ha indossato pure i panni di Santa Claus, con un assist facile facile da mettere all’incasso per il 4-0 di Selva. «Mi ha fatto piacere, non ho avuto dubbi nel servire quella palla a Andy, anche lui inseguiva il gol ed era giusto che segnasse». Quando si dice che le feste rendono tutti più buoni, no? (ass)
FONTE: Leggo.it
22/12/2010 - 14:29
Buon Natale, gialloblù! Il club scaligero vuole fare gli auguri a tifosi e simpatizzanti che manifestano il proprio attaccamento nei confronti dei colori dell'Hellas
VERONA - Natale è da sempre un momento di riflessione, e sportivamente parlando, tutto il popolo gialloblù vive questo periodo con un pizzico in più di serenità dopo il successo ottenuto con la Paganese.
Il club scaligero vuole fare gli auguri a tutti voi, tifosi o semplici simpatizzanti, che in un modo o nell’altro manifestate il vostro attaccamento nei confronti dei colori dell’Hellas Verona.
Auguri a chi, grazie ai racconti di nonni o papà, ha immaginato la fondazione di questa squadra, con le prime trasferte affrontate in bicicletta.
Auguri a chi, più di mezzo secolo fa, festeggiò la prima promozione in Serie A dopo il pareggio col Como.
Auguri a chi, ancor oggi, a sentir parlare della “fatal Verona”, si riempie il petto d’orgoglio.
Auguri a chi ha visto Briegel non far toccare un pallone all’esordiente Maradona, Elkjaer battere Tacconi senza una scarpa e segnare il gol del tricolore a Bergamo.
Auguri a chi ritiene che il “Reteeeee!” di Roberto Puliero scaturisca emozioni sempre e comunque.
Auguri a chi vide la società rinascere dalle ceneri dal fallimento.
Auguri a chi crede che Prandelli, ct della Nazionale, porti sempre dentro di sé un po’ di Verona.
Auguri a chi esultò al gol di Laursen nel primo spareggio con la Reggina, per poi passare i primi 85’ del “Granillo” col fiato sospeso ed urlare di gioia dopo la prodezza di Cossato.
Auguri a chi pensò che la squadra di Malesani fosse veramente forte, ma si ritrovò in lacrime quel maledetto 5 maggio 2002.
Auguri a chi ha applaudito Mazzola e compagni nonostante il pari interno con lo Spezia desse inizio all’inferno della Serie C.
Auguri a chi invase Busto Arsizio e scoppiò di felicità a seguito del tiro da posizione impossibile di Zeytulaev.
Auguri a chi, a dispetto della delusione dello scorso anno, è sempre a fianco dell’Hellas Verona.
Auguri a Pietro Arvedi che da lassù una sbirciatina verso il “Bentegodi” la dà ancora.
Auguri a Giovanni Martinelli, il nostro Presidente.
Buon Natale, gialloblù!
Ufficio Stampa
21/12/2010 - 13:22 Cordoglio Hellas per Enzo Bearzot
Il calcio italiano piange la scomparsa del c.t. di Spagna '82, che si è spento questa mattina a Milano all'età di 83 ann
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CALCIO BELGIO: Gran gol in rovesciata... NBA: HORNETS battuti sulla sirena nonostante un grande BELINELLI; cadono anche i LAKERS con Kobe BRYANT che manda affan... L'arbitro. CHAMPIONS E EUROPA LEAGUE: dal 2012 al 2015 diritti alla Mediaset. CALCIO IN LUTTO per la morte di Enzo BEARZOT cittì che vinse il Mundial '82 in Spagna con la nazionale azzurra.. BENITEZ SALUTA E VA, LEONARDO nuovo mister dell'INTER? COPPA DEL RE: Il EAL ne fa 8 al LEVANTE... BELGIO, SEGNA SUPER-GOL CON UNA ROVESCIATA -VIDEO
I gol in rovesciata sono sempre belli. Eppure questo di Wesley Sonck, bomber della squadra belga del Lierse, è vicino alla rovescaita perfetta. Cross basso dalla destra del compagno, lo stop non è perfetto e la palla si alza. Allora scatta la rovesciata, coordinazione perfetta, quasi come l'immagine sulle figurine Panini, col pallone che va a insaccarsi all'incrocio dei pali con il portiere inerme. Se il gol più bello dell'anno non fosse stato scelto dalla Fifa qualche settimana fa, di sicuro questo sarebbe stato tra le nomination.
MORTO ENZO BEARZOT, CT MUNDIAL -FOTO/VIDEO
Il suo naso, da boxeur, e la pipa, perennemente accesa, hanno fatto la felicità dei vignettisti per anni. Erano i segni distintivi di Enzo Bearzot, scomparso oggi ad 83 anni. Detto il 'Veciò, come si fa per tutti i friulani doc (era nato ad Aiello del Friuli il 26 settembre '27), anche per quelli che vecchi non sono. Ed in effetti lui non lo è stato mai, in questo aiutato dalla passione del calcio, che lo aveva preso da ragazzino, quando in un collegio di Gorizia dormiva con la foto di Campetelli, centromediano dell'Inter, sotto il cuscino. E non era taciturno, nè introverso - come sostenevano i suoi denigratori -, soltanto non gli piaceva sprecare le parole. Fosse stato come lo dipingevano, non avrebbe mai creato il gruppo che conquistò il terzo titolo mondiale del calcio italiano nel 1982 in Spagna. Un gruppo che non si è mai sciolto, neanche quando qualcuno si è allontanato dal pallone (come Paolo Rossi), oppure è stato prematuramente rapito dalla morte (come Scirea). Un gruppo che ha mantenuto i contatti con l'uomo che l'ha plasmato e che continuerà a considerarlo vivo. Un legame veramente speciale quello che legava gli azzurri a Enzo Bearzot, riconoscenti perchè prima di condurli al traguardo più importante della loro carriera, aveva saputo difenderli da critiche feroci. E li aveva sostenuti quando decisero quel clamoroso e innovativo silenzio stampa che anche oggi, di tanto in tanto, viene imitato da questa o quella squadra di club. Portavoce era Dino Zoff, altro friulano di poche parole, che Bearzot considerava il suo terzo figlio, e che un giorno si sarebbe seduto sulla panchina azzurra con minor fortuna. Nel dicembre del 2000 il gruppo si strinse ancora una volta intorno a Bearzot, che presentava (con l'autore Gigi Garanzini) il libro biografico, 'Il romanzo del veciò. In quella serata il tecnico sorprese i suoi vecchi allievi rivelando che il calcio non gli mancava, pur amandolo, perchè «sentivo di non appartenervi più ». C'era amarezza nelle sue parole, un pò di malinconia, forse stimolata dalle note del jazz (questa musica era la sua seconda passione, naturalmente dopo il football). Quella sera Bearzot parlava del calcio al passato remoto, come di una storia finita tanto tempo prima. Ma dopo poco più di un anno - a gennaio del 2002 -, mettendo fine a un distacco ventennale, Bearzot aveva accettato con rinnovato entusiasmo l'invito della Federcalcio ad assumere la responsabilità di presidente del settore tecnico della Figc. In quell'occasione Claudio Gentile, uno del gruppo, allora tecnico della Under 21, ricordando il bel gioco espresso dalla nazionale nei mondiali del '78 (Argentina, azzurri quarti) e dell«82, lo definì il miglior ct azzurro dopo Pozzo (morto come lui il 21 dicembre, del 1968), sostenendo che »Enzo Bearzot non deve restare lontano dal calcio, perchè il calcio è il suo mondo«. E lui: »Sono contento perchè l'indicazione viene dal mio mondo«. La sua avventura nel calcio era cominciata come giocatore: dalla Pro Gorizia, era passato, ventenne, all'Inter, poi al Catania, poi all'Inter nuovamente, ed aveva terminato la carriera al Torino. Era un difensore grintoso ma corretto, non privo di tecnica. Delle sue esperienze di calciatore seppe far tesoro alla guida della nazionale, riuscendo ad utilizzare al meglio i giocatori che sceglieva, incurante dei suggerimenti e delle critiche della stampa, anche quando i risultati non gli davano ragione. Fautore del 'primo non prenderlè non fu mai catenacciaro. Fu maestro invece nell'esaltare l'arte del contropiede con cui nell'82, nel Mundial, di Spagna schiantò una dopo l'altra Argentina, Brasile e Germania. Indimenticabili le imprese dei terzini-ala Cabrini e Gentile, delle ali a tutto campo Conti-Graziani, di Tardelli, giocatore universale, di Zoff portiere-saracinesca, di Paolo Rossi guizzante, imprendibile opportunista sotto rete, di Scirea, direttore d'orchestra di un gioco che a tratti ricordava il free-jazz per la sua imprevedibilità. Paradossalmente, però, quattro anni dopo, l'attaccamento al gruppo, e la conseguente incapacità a rinnovare, fu fatale a Enzo Bearzot. Al cospetto di risultati negativi (mancata qualificazione agli Europei '84, eliminazione negli ottavi del mondiale messicano '86), attaccato dalla critica e di fronte all'ostilità del vertice federale, preferì lasciare anzichè rinunciare alle sue convinzioni. Ma nella storia del calcio, e non solo, rimarranno sempre le immagini delle imprese precedenti. L'urlo e la corsa pazza di Tardelli, dopo il gol alla Germania. E quel giovane Vecio, dal naso di boxeur e dalla pipa eternamente accesa, che sull'aereo degli eroi di Madrid, gioca a briscola con Causio, Zoff e il presidente della Repubblica Pertini, un altro celebre appassionato della pipa, un altro Vecio che, come lui, non invecchiò mai.
MORATTI : "SCHIETTO E GENEROSO" «Un uomo che ha impersonato i valori in cui si riconoscono tutti gli italiani: la schiettezza, l'onestà, la generosità. Un commissario tecnico che ha regalato all'Italia momenti indimenticabili, di divertimento, di gioia, di orgoglio. La vittoria dei Mondiali in Spagna nel 1982 è un evento che rimane nella storia non solo del calcio ma del nostro Paese». Così il sindaco di Milano Letizia Moratti ricorda Enzo Bearzot scomparso oggi. «È un ricordo indelebile nella mente e nei cuori di moltissime persone, non solo di noi italiani, ma di tutti coloro che nel mondo amano il calcio. C'è un immagine -prosegue la Moratti- che credo nessuno possa dimenticare: ed è quella dell'abbraccio tra Enzo Bearzot e Sandro Pertini, felici e sorridenti, con l'immancabile pipa tra le dita. Sono molto affezionata all'idea di sport che Bearzot ha rappresentato: il calcio come impegno e sacrificio, ma anche come gioia di stare insieme, di essere solidali e uniti, nei momenti critici come nei trionfi». «La squadra vince se sa essere un gruppo unito, affiatato. È un insegnamento che vale per tutte le competizioni. Correttezza, solidarietà, fierezza sono le parole che Bearzot ha scolpito nella storia del calcio vincendo il trofeo mondiale e che i giovani ritroveranno sempre rivedendo i filmati e le foto di quella grande avventura. Addio carissimo c.t., Milano ti ricorda con gratitudine e con affetto», conclude Letizia Moratti.
CINQUE ROSE ROSSE DAVANTI ALLA CASA Fuori dal palazzo di via Crivelli, è comparso anche un fascio di cinque rose rosse, portate da un artigiano della vicina via Bligny, un ricordo «pieno d'affetto» dell'ex Ct della Nazionale. Fiori che sono poi stati portati alla famiglia da un condomino. «Lo incontravo diverse volte al bar, in pizzeria o dal barbiere - ha spiegato Francesco Rossini -. A volte era da solo a volta era accompagnato dal figlio - ha proseguito -. Era di una simpatia unica, un grande uomo e un grande sportivo. Parlavamo tanto di sport - ha continuato - della Nazionale, di Trapattoni, dell'Inter. Mi ha raccontato talvolta diversi aneddoti - ha aggiunto commosso - mi ha raccontato del volo» di ritorno da Madrid dopo la conquista del mondiale del '82, «della partita a carte» in aereo con l'ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini. «Ho portato delle rose rosse per ricordarlo - ha concluso l'artigiano di via Bigny -: mi è dispiaciuto tantissimo».
REAL TRAVOLGENTE -VIDEO. OTTO GOL AL LEVANTE
È quasi Natale, ma il Real Madrid non fa regali neanche in Coppa del Re. A rimanere a mani vuote sotto l'albero di Mourinho e i suoi, issato al Santiago Bernabeu, è il malcapitato Levante che nella partita d'andata degli ottavi di finale della competizione spagnola viene spazzato via con un 8-0 che praticamente per le merengues vale una qualificazione anticipata. A scatenare la tempesta abbattutasi sulla squadra di Valencia che gioca nella Liga le triplette di Cristiano Ronaldo e Benzema e i gol di Ozil e Pedro Leon. Con questo risultato il Real Madrid ipoteca il passaggio ai quarti di finale della Coppa di Spagna.
L'INTER HA SCELTO LEONARDO: L'ANNUNCIO DOPO IL NATALE
Ormai non ci sono dubbi, anche se il presidente Moratti e il brasiliano hanno le bocche cucite, Leonardo sarà il prossimo allenatore dell'Inter. Con ogni probabilità l'annuncio ufficiale verrà dato il 26 dicembre, subito dopo Natale. Stamattina il presidente dell'Inter Massimo Moratti era al lavoro negli uffici della Saras, dove ha incontrato il 'ministro delle Finanzè nerazzurro Rinaldo Ghelfi. All'uscita Moratti ha confermato: «Qualcosa accadrà dopo Natale, il 29 si ricomincia».
MORATTI: «NON È SGARBO AL MILAN» «Oggi non è il giorno decisivo per la panchina. Dopo Natale decideremo il da farsi e lo comunicheremo»: sono le parole pronunciate dal presidente dell'Inter, Massimo Moratti, all'uscita dagli uffici della Saras, riguardo all'imminente annuncio di Leonardo come successore di Benitez sulla panchina nerazzurra. «Leonardo? - prosegue Moratti rispondendo ai cronisti - Vediamo dopo Natale, ribadisco. Se sia uno sgarbo al Milan? Non mi piace questa versione, sarei dispiaciuto se venisse visto così».
BENITEZ ADDIO, MORATTI: "ERA INEVITABILE" -VIDEO
«Sono dispiaciuto per la fine del rapporto con Benitez, ma la rottura era diventata ormai una cosa inevitabile», dice il presidente dell'Inter Massimo Moratti subito dopo l'annuncio ufficiale della risoluzione del rapporto con Rafa Benitez. «Tutti i nomi che circolano riguardo il futuro della panchina dell'Inter sono interessanti», conclude. «Mi dispiace per come è finita, ma - sono le parole del presidente - è stata un'esperienza e le esperienze sono sempre valide. Abbiamo vinto una Supercoppa italiana e il mondiale per club e questo mette in condizione di rimanere comunque soddisfatti. Adesso, si ricomincia daccapo». «Al di là delle dichiarazioni di Benitez che hanno dato im parte un taglio definitivo alla cosa - aggiunge Moratti - forse non ero molto soddisfatto di quanto era successo fino al campionato del mondo. Poi, ovvio, quelle frasi di per sè mi hanno messo nella condizione di non non avere più quel buon senso e quella pazienza per aspettare». Il prossimo allenatore? «Quando sarà il momento ve lo diremo».
ZOFF: "BEARZOT UOMO GIUSTO". CONTI: "PER ME COME UN PADRE"
Sono in molti i personaggi, del mondo del calcio e non, che dimostrano affetto e allo stesso tempo tristezza per la scomparsa di Enzo Bearzot, indimenticabile ct della nazionale italiana Campione del Mondo nel 1982.
LIPPI: PROFONDO DOLORE Stupore e gran dolore: con questi due sentimenti Marcello Lippi reagisce alla notizia della scomparsa di Enzo Bearzot: «Come e quando è successo?...» la prima reazione del Ct, campione del mondo nel 2006. «È una notizia che mi dà un profondo dolore e un gran dispiacere - aggiunge poi Lippi - negli anni in cui ho guidato la Nazionale è stato sempre vicino a me alla mia Italia. Ci sentivamo e vedevamo spesso. D'altra parte l'ho anche avuto come allenatore quando fui convocato nell'under 23 azzurro. Poi, nei miei anni da Ct mi è sempre stato vicino e ha fatto sempre sentire il suo affetto. Sono orgoglioso di stare nella storia del calcio vicino a un grande come Bearzot». «Ma in questo momento - conclude Lippi - l'unica cosa che mi sento di dire è mandare un grande abbraccio alla sua famiglia».
VELTRONI: GRANDE ITALIANO «Enzo Bearzot è stato un grande italiano. Un esempio di serietà, competenza, professionalità e insieme umanità. Un maestro di vita insomma, prima ancora che di sport. A lui mi legava un rapporto affettuoso e sincero che maturò negli anni in cui ero vice presidente del Consiglio con delega allo sport». Walter Veltroni ricorda così Enzo Bearzot. «L'Italia -aggiunge- gli deve il ricordo di una grande gioia, forse la più bella e sincera festa collettiva che il nostro Paese abbia conosciuto nel dopoguerra. La sua immagine dopo la vittoria del mondiale al fianco del Presidente Sandro Pertini è forse oggi il miglior modo con cui tutti gli italiani possono salutarlo e rendergli un doveroso omaggio».
LEGA: RITIRARE SUA PANCHINA «Addio 'veciò, ci mancheranno i tuoi insegnamenti». Così la Lega di serie A dà l'ultimo saluto ad Enzo Bearzot, ricordando che recentemente disse: «Se mai c'è stato uno per cui bisognava ritirare la maglia, era Gaetano Scirea, grandissimo calciatore e grandissima persona». «Noi - si legge in una nota sul sito della Lega che riepiloga la carriera di Bearzot, da calciatore e poi allenatore - idealmente, vorremmo ritirare la sua panchina, quella di un uomo che ha contribuito a portare sul tetto del mondo il calcio italiano con la sua competenza ed umanità ».
CONTI: COME UN PADRE PER ME »Enzo Bearzot è stato come un secondo padre per me, mi mancherà tantissimo«. Bruno Conti ricorda così l'ex ct dell'Italia campione del mondo nell»82. L'ex ala destra di quella squadra dice al telefono con Sky Sport 24 di «essere onorato e orgoglioso di aver conosciuto una persona così: ha insegnato cosa vuol dire gestire un gruppo e affermato certi valori che non ci sono più. Parlava sempre di più con chi giocava di meno per spiegare cosa succedeva». Conti ricorda quando si infortunò al ginocchio alla vigilia del Mondiale in Spagna e voleva affrettare i tempi di recupero per non perdere il torneo. «Bearzot mi disse 'Bruno, stai tranquillo, prenditi il tempo che ti serve. Il posto è tuo e non te lo toglie nessunò. L'ho ripagato nella maniera migliore possibile». Quattro anni dopo, nel 1986, ai Mondiali in Messico, «tutti avevano già dimenticato quanto aveva fatto Bearzot», secondo l'ex campione della Roma. «Con lui non ho mai litigato, assolutamente - conclude Conti con un dettaglio divertente -, anche perchè ci dicevano che eravamo le scimmiette, che mangiavamo le noccioline, per l'aspetto che avevamo».
ZOFF: ERA UN UOMO GIUSTO «Sento un dolore profondo per la perdita di un personaggio straordinario, un uomo giusto. I risultati sono secondari. Essere stato a contatto con un uomo di questo spessore è una cosa che resta per tutta una vita». Il portiere dell'Italia Mundial del 1982, Dino Zoff, ricorda così Enzo Bearzot, il commissario tecnico di quella Nazionale scomparso oggi. Al telefono con Sky Sport 24, Zoff non ha voluto dire molto di più, sopraffatto dall'emozione. «Che abbia insegnato qualcosa in questo mondo ne dubito», ha concluso con una nota di amarezza.
ALTOBELLI: MI DISSE 'TOCCA A TE' Alessandro Altobelli è un altro dei fedelissimi di Enzo Bearzot e anche lui è commosso per la scomparsa del 'maestrò: 'È una delle più brutte giornate della mia vita - dice ai microfoni di Sky - per tutto il calcio italiano, per chi amava il calcio quello vero. bearzot è stato il più grande allenatore della storia calcio italiano, amato da tutti non solo per i risultati ma per il suo comportamento di uomo straordinario. ricordi? sono stato portato da lui in nazionale nel 1980, primo ho imparato stando in panchina: mi spiegava cosa voleva, lui metteva tutti a suo agio. Un esempio: nella finale dei mondiali a Madrid dopo l'infortunio di Ciccio Graziani mi guardò e mi disse semplicemente 'Spillo tocca a tè. Lui parlava anche con gli sguardi, quella di oggi è giornata buia e nera per il calcio italiano«.
GALLI: AVEVA STRAORDINARIA UMANITA' «Sono molto addolorato. Sono legato a Bearzot da un affetto particolare, che va al di là dei rapporti avuti durante la mia professione di calciatore e lo porterò sempre nel cuore, come un grande professionista, ma soprattutto come uomo di sport dotato di un'umanità straordinaria». Così Giovanni Galli commenta la scomparsa dell'ex ct della Nazionale campione del mondo nel 1982. «Grazie a lui - ricorda Galli - sono potuto diventare campione del mondo, e sempre grazie a lui ho disputato un Campionato del mondo da titolare. Di fronte alle tante critiche che ricevetti, allora e anche in seguito, Bearzot mi difese sempre: impossibile per me dimenticarlo».
ABETE: ESEMPIO DI QUALITA' UMANE E MORALI «Di Enzo Bearzot vogliamo sottolineare e ricordare innanzitutto le qualità umane e morali, il rigore della sua professionalità, uno stile di vita che resta un esempio per il calcio di tutto il mondo». Così il presidente Giancarlo Abete ha ricordato a nome di tutta la Federcalcio Enzo Bearzot, l'ex ct della Nazionale campione del mondo nel 1982 scomparso oggi.
ANTOGNONI: MI HA DATO FIDUCIA PER 10 ANNI «Quando dovetti saltare la finale del mondiale per infortunio ricordo che Enzo era quasi più dispiaciuto di me». È il ricordo di Giancarlo Antognoni, bandiera della Fiorentina e campione del mondo nel 1982, sulla scomparsa di Enzo Bearzot. «C'era una grande legame tra noi - ricorda ancora Antognoni - testimoniato dal fatto che mi ha dato fiducia per dieci anni in nazionale, nonostante io abbia avuto molti problemi fisici in carriera. È una grande perdita per il calcio italiano: oltre al titolo vinto nell'82 ha dato tanto anche a livello umano».
INTER: PIANGIAMO UN MAESTRO «Ciao Vecio!Il calcio italiano piange un maestro, che non dimenticherà mai». Inizia così il cordoglio dell'Inter pubblicato sl sito ufficiale. «Aveva scelto Milano - prosegue il ricordo - come la sua città, vivendola con discrezione e attenzione, ricordando volentieri l'Inter - il primo amore che non si scorda mai - lontano dai fasci di luce del calcio moderno e, al tempo stesso, sempre pronto a regalare preziosi consigli a tutti gli appassionati sinceri, come lui, del pallone». «Il presidente Massimo Moratti e tutta F.C. Internazionale, con tantissimo affetto, abbracciano la moglie Luisa, il figlio Glauco e la figlia Cinzia nel ricordo del grande Enzo Bearzot».
CARRARO: FACEVA GRUPPO CON IL SUO ESEMPIO «Ero molto legato ad Enzo Bearzot, sono stato io a portarlo nelle squadre nazionali. Oltre che una persona con grandi capacità, era soprattutto un uomo vero». Così l'ex presidente del Coni, Franco Carraro, ha voluto ricordare la figura dell'ex Ct azzurro scomparso all'età di 83. «Era una persona che faceva gruppo con il suo esempio - ha aggiunto Carraro all'ANSA - e con i valori che riusciva a trasmettere ai giocatori. La sua nazionale del '78 era valida come quella dell»82, ma se in Argentina fu un pizzico sfortunato, in Spagna, quattro anni dopo, la fortuna girò «.
CORDOGLIO DEL MILAN: LASSU' PARLERA' CON ROCCO «Essere milanisti, significa essere sportivi e italiani. È anche per questo che tutto il Milan e tutti i rossoneri si uniscono con commozione al dolore della famiglia e al cordoglio di tutto il calcio italiano per la scomparsa di Enzo Bearzot, il condottiero azzurro di Spagna '82. Qualcosa da dentro ci dice che, lassù, il grande Bearzot e il Paron Rocco avranno tante cose da dirsi». Così, la società rossonera, sul suo sito Internet, ricorda l'allenatore friulano, scomparso oggi a Milano.
PETRUCCI: CONQUISTATO DA SUA SINCERITA' «Mi ha sempre conquistato la sua sincerita». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ricorda così la figura dell'ex ct della nazionale italiana di calcio vincitrice dei Mondiali dell'82, Enzo Bearzot, scomparso all'età di 83 anni. «Bearzot - ha aggiunto Petrucci all'ANSA - è stato il primo allenatore che ho conosciuto come segretario della Federcalcio nell'85. Mi ricordo che ero andato ad Udine per vedere Italia-Austria, perchè volevo scoprire i segreti del tecnico che ci aveva fatto vincere il Mondiale. Restammo insieme fino alla mattina dopo, perchè lui era un uomo che amava fare tardi. Sono rimasto sempre affascinato e conquistato dalla sua sincerità: voto 10». Una grave perdita per il calcio italiano. «Assolutamente - ha concluso - anche da fuori ha continuato a dire sempre cose di buon senso e a favore del calcio».
PDCI: ERA SIMBOLO DELL'ITALIA MIGLIORE «Con Bearzot va via un'Italia sportiva, e non solo, d'altri tempi, lontana anni luce da quella odierna. La vittoria ai mondiali di calcio di Spagna '82, la gioia dell'allora presidente della Repubblica Pertini, la celebre partita a carte sull'aereo di ritorno con Bearzot, Pertini, Zoff e Causio e la festa popolare che ne seguì in Italia, resteranno immagini indelebili negli occhi degli italiani. Muore un signore dello sport, simbolo di un'Italia migliore». È quanto afferma Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del PdCI-FdS.
SINDACO AIELLO: SCOMPARE GRANDE FRIULANO «Con Enzo scompare un grande friulano. In tutti i sensi». Così si è espresso, appena appresa la notizia della morte di Enzo Bearzot, il sindaco di Aiello del Friuli, paese natale dell'ex Ct, Renato Nuovo. «Ricordo ancora quella splendida giornata che lui passò qui ad Aiello qualche settimana dopo la vittoria ai mondiali di Spagna. Chiamò ad uno ad uno e per nome - ha detto Nuovo - tutti i suoi amici che non vedeva da tantissimi anni». Il sindaco di Aiello non ha spauto dire se il Ct della Nazionale di calcio riposerà in Friuli o a Milano dove viveva da tento tempo. «I suoi genitori sono sepolti nel cimitero di Aiello - ha detto Nuovo - ma non credo che lui venga qui». Infine un rammarico per il primo cittadino. «Lo avevamo proposto per la carica di 'senatore a vità per meriti sportivi - ha detto - ma il progetto naufragò. Peccato. Avrebbe meritato quella carica».
CHAMPIONS E EUROPA LEAGUE 2012-2015: DIRITTI A MEDIASET
Mediaset si è aggiudicata in esclusiva assoluta per il triennio 2012-2015 sia la prima scelta tra le partite del turno del mercoledì di Champions League sia tutti i diritti per tutte le piattaforme dell'intera Europa League. Questi i dettagli dell'accordo, resi noti ufficialmente da Mediaset. Per la Champions League: nel triennio 2012-2015 il miglior incontro del mercoledì sarà trasmesso solo sulla televisione free. Si tratta di una novità senza precedenti e Mediaset si è aggiudicata il diritto di prima scelta del mercoledì che consentirà ai tifosi di vedere in esclusiva e gratuitamente una delle due partite settimanali disputate con certezza da squadre italiane. Partita che, contrariamente a oggi, non sarà trasmessa in diretta da nessuna pay tv. Mediaset inoltre assicurerà gratuitamente ai telespettatori le Semifinali giocate dalle squadre italiane e la Finalissima. Le reti free di Mediaset trasmetteranno anche gli highlights con tutti i gol e le sintesi delle partite sia del martedì sia del mercoledì. Europa League: Per il triennio 2012-2015 Mediaset si è aggiudicata i diritti esclusivi per tutte le piattaforme tv dell'intera Europa League, torneo che acquista ancor più valore sportivo a causa della riduzione a due delle squadre italiane che disputeranno sicuramente la Champions League. Questo significa che saranno iscritte ai vari turni di Europa League club di prima grandezza: la vincitrice della Coppa Italia e, dopo i playoff, la quarta e la quinta classificate in Campionato. In più, giocheranno in Europa League anche le eventuali squadre italiane eliminate dalla Champions. Tutte le partite saranno trasmesse da Mediaset Premium e una per turno sarà trasmessa anche gratuitamente dalle reti generaliste Mediaset. Supercoppa Europea: Mediaset si è aggiudicata in esclusiva assoluta la Supercoppa Europea (sfida tra chi ha vinto la Champions League e l'Europa League). «Mediaset esprime soddisfazione - conclude la nota - per questi importanti contratti conclusi con la Uefa e, per garantire a tutti i telespettatori italiani il pieno accesso ai trofei calcistici europei da ogni piattaforma tv, si rende sin da ora disponibile, nel rispetto delle prerogative della Uefa, a discutere accordi con le aziende televisive interessate».
KOBE PERDE LA TESTA: "VAFFA" ALL'ARBITRO E LAKERS KO -VIDEO
Kobe Bryant perde la testa, e Milwaukee fa il colpaccio allo Staples Center. Il numero 24 gialloviola si è fatto espellere nel match casalingo giocato dai Lakers contro i Bucks, ieri notte: la squadra del Wisconsin ha vinto 98-79, e il nervosissimo Kobe è uscito anzitempo per un doppio fallo tecnico. Tante sorprese anche nelle altre partite, con i colpi esterni dei Thunder a Charlotte, degli imbattibili Mavericks a Orlando, dei Warriors a Sacramento (con i Kings messi sempre peggio) e dei Nets a Memphis, mentre i Bulls hanno travolto i Sixers allo United Center, vincendo con 45 punti di scarto.
I RISULTATI I risultati della regular season del campionato NBA: Charlotte Bobcats - Oklahoma City 81-99; Orlando Magic - Dallas Mavericks 99-105; Memphis Grizzlies - New Jersey Nets 94-101; Chicago Bulls - Philadelphia 76ers 121-76; Sacramento Kings - Golden State Warriors 109-117; Los Angeles Lakers - Milwaukee Bucks 79-98.
BELINELLI OK, MA GLI HORNETS PERDONO ALLO SCADERE -VIDEO
Marco Belinelli segna 14 punti ma New Orleans va k.o. al fotofinish. Gli Hornets (16-12) escono sconfitti per 94-93 dal campo degli Indiana Pacers (13-14). I padroni di casa si aggiudicano la sfida grazie al tap-in di Mike Dunleavy, che allo scadere corregge la conclusione sbagliata da Danny Granger. New Orleans finisce al tappeto per la sesta volta consecutiva in trasferta nonostante le prestazioni di Emeka Okafor (19 punti e 15 rimbalzi) e David West (18 punti). Belinelli, dopo una serie di prove opache, torna in doppia cifra con 7/14 al tiro (0/3 dalla lunga distanza) 3 rimbalzi e 2 assist. La guardia bolognese si guadagna anche un posto negli highlights con un 'circus shot': subisce fallo e riesce a fare centro con le spalle al canestro. Una magia, che però non evita la sconfitta.
Al di là delle vicende italiane, fa notizia il passo falso casalingo di Miami. Gli Heat (21-9) cedono 98-96 contro Dallas (22-5) e si fermano dopo 12 vittorie consecutive. I Mavericks subiscono un mortifero parziale di 17-0 nel secondo periodo ma rimangono a galla e, nella frazione finale, piazzano il mini-allungo decisivo. I Mavericks ringraziano il solito Dirk Nowitzki (26 punti e 9 rimbalzi), ben assistito da Jason Terry (19 punti). Miami si affida a Dwyane Wade (22 punti e 7 rimbalzi) ma deve fare i conti con la mira imprecisa di LeBron James. Il prescelto sfiora la tripla doppia (19 punti, 10 rimbalzi e 7 assist) ma macchia la propria serata con un mediocre 6/17 al tiro. Inutili, alla fine, anche le cifre di Chris Bosh (19 punti e 8 rimbalzi).
Dallas vola ma a far sventolare la bandiera del Texas provvede soprattutto San Antonio. Gli Spurs (24-3) piegano i Phoenix Suns per 118-110, centrano il nono successo di fila e si confermano la miglior squadra della lega. Gli speroni marciano spediti con 6 uomini in doppia cifra, con il panchinaro Gary Neal (22 punti) miglior marcatore. I veterani non steccano e fanno ampiamente il proprio dovere: Tim Duncan chiude con 20 punti e 15 rimbalzi, Tony Parker contribuisce con 19 e Manu Ginobili ne aggiunge 15.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Atlanta Hakws-Orlando Magic 91-81; Cleveland Cavaliers-Utah Jazz 90-101; Indiana Pacers-New Orleans Hornets 94-93; Washington Wizards-Charlotte Bobcats 108-75; Miami Heat-Dallas Mavericks 96-98; San Antonio Spurs-Phoenix Suns 118-110; Portland Trail Blazers-Milwaukee Bucks 106-80; Golden State Warriors-Houston Rockets 112-121; Los Angeles Clippers-Minnesota Timberwolves 113-90.
FONTE: Leggo.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
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24
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22
Fiorentina
22
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22
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21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.