LA GARA: DI FRANCESCO mantiene la stessa formazione che ha impattato al Bentegodi sostituendo lo squalificato TOGNOZZI con BONANNI, VAVASSORI riprova col 3-4-3 (4-5-1 in fase di difesa) che in Gara 3 aveva pur procurato qualche grattacapo ai biancoazzurri con BERTOLUCCI a sinistra al posto dello squalificato PUGLIESE e GARZON a destra a fare da 'fluidificanti esterni' protetti dietro da CANGI-CECCARELLI-ANSELMI. Al centro del campo RUSSO ed ESPOSITO sostenuti ai lati dai 'tornanti' CIOTOLA a sinistra e BERRETTONI a destra; fra loro il 'playmaker' offensivo COLOMBO. I gialloblù paiono tenere bene il campo per tutto il primo tempo quando, dopo il tentativo finito fuori dallo specchio di BERRETTONI (2°) ed un tiro dalla distanza di SANSOVINI (8°), proprio BERTOLUCCI ha sulla testa l'occasione buona per sbloccare la partita ma l'incornata è piuttosto difficile e la palla finisce sul fondo. Al minuto 20 è ancora l'HELLAS a provare a sbloccare il risultato: CECCARELLI trova GARZON che serve CIOTOLA ma il colpo di testa dell'ala mancina e debole ed imprecisa. Si sveglia il PESCARA che al 31° con GANCI e 3 minuti dopo con BONANNI provano ad impensierire RAFAEL. Il primo tempo si chiude con un tiro 'impossibile' di BERRETTONI, servito da COLOMBO, che termina alle stelle... La supremazia territoriale dei gialloblù è piuttosto netta ma assolutamente sterile.
Nel secondo tempo la musica cambia con i padroni di casa a 'menar le danze': COLETTI sfiora il palo alla destra di RAFAEL sugli sviluppi di un corner al 47°, ANSELMI blocca una pericolosa sortita di SANSOVINI al 54° e al 58° 'tiro della vita' di GANCI 8-10 metri fuori dall'area gialloblù: la palla velenosa viaggia verso la parte sinistra della porta difesa dagli scaligeri ma la traiettoria non sembra così irresistibile... Eppure RAFAEL riesce forse solo a smanacciare ma non ad impedire il vantaggio dei padroni di casa: l'ha vista in ritardo? Non se l'aspettava? Oppure, più semplicemente, il brasiliano è stato uccellato in uno dei suoi momenti di non concentrazione? Non lo sapremo mai! Il PESCARA festeggia, qualcuno piange e qualche tifoso tira fuori i cartonati con la lettera B in bella evidenza... Ma non è un po' presto per esultare? Così pensano i 2.200 giunti, tra 1000 difficoltà, all'Adriatico; così pensano pure tutti i tifosi gialloblù rimasti a casa a soffrire davanti alla TV ma la 'botta' è di quelle che si fanno sentire mentre il caldo fa di colpo accusare la fatica ed il tempo scorre impietoso: il 'VAVA' tenta il tutto per tutto togliendo BERTOLUCCI per DI GENNARO e poco dopo CIOTOLA per RANTIER provando con 3 attaccanti puri a bucare PINNA ma a parte qualche tentativo poco convinto i gialloblù non ottengono nulla a parte il tiro del francese che sorvola la traversa... Al 79° entra pure SELVA per BERRETTONI ed il centravanti di San Marino di testa all'84° sorprende i difensori del PESCARA ma non il portiere e sono proprio i padroni di casa ad andare vicini al raddoppio col neoentrato SODDIMO all'88°. Finisce dopo 5 minuti di recupero con il DELFINO promosso in Serie B ed il VERONA a recriminare per un fallo da rigore su COLOMBO: un po' poco per ottenere una promozione ottenuta e poi malamente scialaquata durante la regular season...
GLI 'AFICIONADOS' DEL COMPLOTTO AD OGNI COSTO: La rabbia è grande, quasi quanto la delusione ed il rammarico per l'incredibile finale di stagione quando i gialloblù hanno letteralmente buttato una promozione ormai acquisita. Le colpe sono tante e possono essere divise serenamente tra squadra (in primis), ex allenatore (che pure ci aveva portato fino a 7 punti dalla seconda), dirigenza (intervenuta forse in maniera colpevolmente tardiva) e preparatori atletici (perchè il calo fisico, inutile 'menare il can per l'aia', c'è stato eccome)...
Ma non cerchiamo fantasiose scuse ed inutili dietrologie tipo «L'arbitro dell'andata ci ha assegnato un rigore contro perlomeno dubbio», «L'arbitro del ritorno non ha visto un rigore netto su COLOMBO nel primo tempo», «Il PADOVA è rimasto in B! Non vogliono altre venete in seconda serie...», «L'Hellas ed i suoi tifosi sono 'scomodi' e vanno tenuti nel calcio che non conta», «Macchè! L'Hellas ed i suoi tifosi fanno comodo eccome ad una Lega Pro che altrimenti non saprebbe come dare lustro alla categoria»...
Sono ragionamenti che fanno inutilmente male e non portano da nessuna parte: ormai quel che stato è stato ed inventare scuse più o meno fantasiose non aiuterà a sentirsi meglio... L'atroce verità è che l'HELLAS, mai come in questa stagione, aveva la possibilità di chiudere i conti e terminare un campionato risparmiando (una volta tanto) altre sofferenze ad i suoi tifosi e non l'ha fatto! Con una lucidità disarmante ha riassunto perfettamente il patròn MARTINELLI «Abbiamo sbagliato tre volte: la prima a non chiudere il discorso promozione con 7 punti di vantaggio, la seconda in casa contro il PORTOGRUARO e la terza ai playoff»... Verità atroce quanto inconfutabile ahinoi!
...IL FUTURO, IL 'PROGETTO VERONA', IL NUOVO DIESSE: Il presidente MARTINELLI ha tenuto subito a precisare che nulla cambierà, nell'immediato futuro, per ciò che riguarda il 'Progetto Verona'; il patròn rimarrà in sella e dalla prossima stagione si ricomincerà ad inseguire ciò che in questa è sfuggito in una maniera ancora incredibile. Detto ciò non è possibile non pensare che qualcosa (di abbastanza grosso) covi sotto la cenere: troppo 'accorato' l'appello a fine gara di CANGI che ha tenuto a precisare come lui abbia sposato il progetto scaligero per andare in Serie B e tutto ciò che ne consegue (qualcuno in squadra e/o fuori ha mai messo in dubbio questo progetto?), troppo insistenti le 'chiacchiere' attorno al diesse BONATO (dato per certo il suo ritorno al SASSUOLO come Direttore Generale dai media modenesi) perchè non ci sia nulla di vero, l'addio ancora non ufficiale ma praticamente già scritto di VAVASSORI ed infine la posizione di Benito SICILIANO: è uscito dalla gestione della società a Gennaio dopo le famose divergenze con l'attuale direttore sportivo? È rimasto ad operare dietro le quinte tanto da far cuocere BONATO 'nel suo brodo' salvo poi tornare prepotentemente alla ribalta portando VAVASSORI a sostituire l'esonerato REMONDINA? Quanto c'entra l'ex A.D nella decisione di cambiare D.S (già fatti i nomi degli eventuali sostituti PRISCIANTELLI-OSTI, 'Gibo' GIBELLINI, MAGALINI con l'ex CORINI in panca, CINQUINI...)?
E qui è d'obbligo fare un altro ragionamento sul fatto che valga proprio la pena allontanare BONATO dopo l'ottimo mercato fatto in estate e a Gennaio: lasciando da parte quelli che volentieri butterebbero il bambino insieme all'acqua sporca e vorrebbero addirittura che perfino MARTINELLI si facesse da parte (come ci fossero frotte d'imprenditori veronesi e non pronti a rilevare le quote di maggioranza dell'HELLA VERONA S.p.A.) varrebbe la pena di ragionare a bocce ferme e capire chi doveva fare qualcosa di più o di meglio nell'ambito delle sue responsabilità in seno alla società ed in questo senso davvero non capisco cosa possa essere imputato all'ex diesse del SASSUOLO che ha portato in riva all'Adige gente come BERRETTONI, SELVA, PENSALFINI, ANSELMI e FARIAS prima e DI GENNARO-DALLA BONA poi... Il mancato esonero di mister REMONDINA, difeso fino all'ultimo da BONATO, dovrebbe essere messo in conto semmai a MARTINELLI ma con quale coraggio si sarebbe dovuto tagliare un tecnico che ancora a Marzo aveva portato, pur con tutti i suoi limiti veri o presunti tali, i gialloblù in testa al campionato? Chiaro che i 'luminari del senno di poi' potranno apportare quintalate di obiezioni e distinguo che però avrebbero dovuto funzionare a questo pensiero ma a parlare (e scrivere) ora son bravi tutti...
AZIONI&REAZIONI: Tifosi del PESCARA accolti al 'Binti' con cori poco edificanti («Terremotati! Voi siete terremotati» il meno cattivo), tifosi scaligeri ospiti all'Adriatico in un settore 'condito' con topicida e pesci marci e, a fine partita, rissa sfiorata anche in sala stampa (sembra che alcuni giornalisti di Verona abbiano chiesto un po' di silenzio per sentire le dichiarazioni dei protagonisti ricevendo dai colleghi risposte tipo «Zitti voi! O volano schiaffi per tutti...»).
Un paio di settimane prima animi accesi contro i riminesi al Bentegodi e al ritorno gomme tagliate a parecchi veronesi che avevano parcheggiato in una via non 'vigilata' dalle forze dell'ordine che, a quanto pare, non si sono preoccupate più che tanto di proteggere dei beni di tifosi perdipiù avversari... «Occhio per occhio... E il mondo diventa cieco» diceva un certo Mahatma Gandhi, di sicuro non un grande intenditore di calcio ma, altrettanto certamente, uno che di uomini e umanità aveva da insegnare a tutti ma, non volendo scomodare personaggi tanto importanti e lasciando perdere gli strascichi che queste brutte vicende porteranno con sè (la politica locale non ha perso occasione per fiondarcisi sopra mentre la Lega Pro ha comminato multe e diffide com'è giusto che sia), la cosa che spaventa ogni giorno di più chi vorrebbe solamente godersi uno spettacolo sportivo, è il fatto che in Italia sembra non si possa prescindere dagli ultrà e da tutto quello che, in termini di odio e violenza, essi portano con sè: quand'è che impareremo qualcosa dal calcio d'oltremanica? Vabbè che sono due situazioni diverse, a partire dalla mentalità della gente, ma ci sarà pure un modo per isolare i frustrati che rovinano il calcio tenerli definitivamente lontani dalla gente civile! In caso contrario a godere sarà sempre il signor Murdoch che, con una modica cifra mensile, porterà... La montagna a Maometto grazie a SKY e lascerà desolatamente vuoti gli spalti degli stadi.
[DICONO]
Capitan GARZON «Per la seconda volta ci troviamo a parlare di un fatto fino a qualche mese fa nemmeno considerato. Non era facile affrontare gli spareggi, per come stavamo abbiamo dato il massimo, purtroppo non è bastato. Rimbocchiamoci le maniche per ripartire, alle spalle c’è una grande società da cui prendere esempio».
L’inferno della Lega Pro ha visto partecipare numerose squadre di valore nel passato recente: «Altri club blasonati hanno incontrato momenti di difficoltà, basti pensare a Genoa e Napoli. Dopo anni si sono rialzati, tornando nelle categorie che gli competono. Toccherà anche al Verona. Per i tifosi, per noi, per la piazza non è semplice, ma se vogliamo riuscirci è obbligatorio guardare avanti. Diverse occasioni hanno compromesso la vittoria nella regular-season, continuare a piangere non serve a nulla. Cerchiamo di rialzare la testa, anche se non esistono parole per descrivere la delusione» (HellasVerona.it)
Il patròn MARTINELLI: «Stò malissimo. Ci credevo. Me la sognavo anche di notte questa promozione. Pensavo di farcela. Invece abbiamo sprecato tutto»
Perchè? «Non lo so. Non me lo spiego. Forse i giocatori hanno mollato. Forse è stata colpa dell'allenatore. Forse del direttore, forse della società... Le colpe sono di tutti. Non so se ha senso fare questo tipo di discorsi»
La gente è con lei. La stimano e la invitano ad andare avanti. «Lo so. E il progetto va avanti. Io non sono tipo da mollare. Mi sento comunque di non aver fatto nulla. Di aver sprecato le mie energie, il mio tempo, il mio denaro» (TGGialloBlu.it)
Mister VAVASSORI «Nel primo tempo si sono viste buone cose, nella ripresa l'equilibrio è stato interrotto sugli sviluppi di una ripartenza. Gli avversari hanno gestito i minuti che li separavano dal fischio finale, si è giocato pochino»
Rispetto alla sfida di sette giorni fa una sola variazione nella formazione titolare, Bertolucci al posto dello squalificato Pugliese: «L'unico esterno mancino a disposizione giocando con tre difensori. In avanti le idee esistevano, tuttavia in fase di possesso palla c'è stato qualche errore di troppo. Quando rincorri le difficoltà aumentano e le energie si sprecano più facilmente»
Una trattenuta in area abruzzese su Colombo poteva essere sanzionata dal direttore di gara, ed avere il proprio peso specifico sulla gara: «Non ho visto, quello che conta è il risultato finale. L'avversario era tosto, ci tenevamo molto a raggiungere la Serie B, dispiace immensamente non avercela fatta» (HellasVerona.it)
Il terzino CANGI «Abbiamo sbagliato un po’ tutti. E’ un vero peccato perché io ho vinto campionati con società che avevano parecchie difficoltà. E questa, invece, è stata sempre perfetta. Già, è proprio un brutto colpo da mandare giù» (Leggo.it)
[ALTRE NEWS] LE 'BUONE' ABITUDINI DEI TIFOSI GIALLOBLÙ NON MUOIONO MAI:€ 10.000,00 all' HELLAS VERONA F.C. S.P.A. perchè propri sostenitori in campo avverso, durante la gara, intonavano cori inneggianti alla discriminazione territoriale (recidiva) (Lega-Calcio-Serie-C.it)
Lakers vs Celtics THE NBA FINALS Game 5 2010
[IN BREVE] CALCIOMERCATO: QUARESMA dall'INTER passa al BESIKTAS. MONDIALI: L'ITALIA impatta col PARAGUAY dopo un primo tempo con tanto possesso palla, voglia e tutto il resto ma negli ultimi 20 metri si vede pochino. Dopo essere stati sotto, DE ROSSI pareggia capitalizzando al massimo un corner azzurro (ed un'uscita 'a farfalle' del portiere biancorosso)... E mentre la GERMANIA 'demolisce' l'AUSTRALIA agli inglesi non va proprio giù il pareggio con gli USA. Il presidente ABETE infuriato con i vertici FIFA: avrebbero snobbato la nazionale azzurra facendo ri-consegnare la Coppa del Mondo, in una cerimonia ufficiale, a VIEIRA (giocatore francese). Le "vuvuzuelas" sono troppo fastidiose: la FIFA, dopo averle 'accettate', ora le vorrebbe vietare! FORMULA 1: Doppietta MCLAREN in Canada, primo HAMILTON secondo VETTEL ma la FERRARI di ALONSO è lì... TENNIS: HEWITT vince a Berlino, FEDERER battuto. FINALE PLAYOFF C1/A: VARESE in Serie B... Di rigore. VITA DA EX: È già finita l'avventura mondiale di COSSU, con il migliorare delle condizioni di PIRLO il 'tamburino sardo' non serve più ed è già stato 'rispedito' a Cagliari; una bella soddisfazione per il fantasista che potrà dire a buon diritto di essere arrivato al top della carriera vestendo la maglia azzurra. Altra brutta notizia per MUTU, già squalificato per 'presunto doping' fino ad Ottobre; dovrà pagare i 17 milioni al CHELSEA! Così ha deciso il TAS... CALCIO SPAGNA: ROSELL è il nuovo presidente dei blaugrana del BARÇA, battuto LAPORTA. FINALE PLAYOFF SERIE B: Il BRESCIA batte il TORINO e torna in Serie A. NBA FINALS: Sorpasso CELTICS è 3 a 2 sui LAKERS grazie alla 'premiata ditta' RONDO&PIERCE
GIOCO PRONOSTICI:
6 punti a MARTINO, MISTER LOYAL lascia fare e 'MARTIN JAPONICO' conquista (meritatamente) il titolo di Campione del Gioco Pronostici B/=\S 2009-2010: Complimenti anche per i 10 punti di distacco da BRUNI, buon secondo col classico colpo di reni finale. Sul gradino più basso del podio MISTER LOYAL e POSE a pari merito... Maglia nera a LUCKY.
Ammonizioni per: Bridget, Lucky e Mister Loyal
Espulsione per: Ale90HVr
Per ciò che concerne i record mi consolo: io vinco il titolo per il maggior numero di Campione di giornata: 8! Ma anche quello come Sfigadòn de la stagiòn (ancora con 8), per il resto:
Punteggio massimo in una giocata: Ale90hvr, Bruni (11)
Max. numero di risultati azzeccati: Bruni (5)
Max. numero di pronostici azzeccati: Ale90HVr (8)
Punteggio minimo in una giocata: Barnaba, Bruni, Federico Montresor, Martino, Paolo, VALE/=\VALES (0)
Bene per quest'anno è tutto! Arrivederci a Settembre...
Lunedì 14 Giugno 2010 08:06 Hellas Verona: missione fallita ma, pronti a riprovarci. Tifosi Stupendi!
Scritto da Rosario Murro
Amara delusione per la Città di Verona e per i Tifosi scaligeri. La Serie B dovrà ancora attendere. Eppure i gialloblù hanno dominato sempre in questa stagione appena conclusasi. Sempre in testa alla classifica dall’inizio alla fine poi, flessione nella seconda parte del Campionato ha ridotto il vantaggio che gli scaligeri avevano accumulato e le fatiche si sono fatte sentire nei muscoli dei calciatori della Città “dell’Arena”.
Il cambio di panchina, via Remondina , dentro Valvassori non ha prodotto quello scossone che si auspicava.
Una stagione buttata al vento? No ! Le risposte a nostro parere sono due : la prima riguarda la delusione per il gioco espresso e la consistenza realizzativa dei suoi attaccanti e la duttilità in tutti i reparti con un pubblico stupendo che è stato il dodicesimo uomo in campo. La seconda: la forza della società che nel progetto promozione , scopo non raggiunto , non si abbatte è si ripropone subito quale una delle protagoniste della prossima stagione.
FONTE: IlGiornaleDelloSport.net
13 giugno 2010
calcio Varese e Pescara tornano in Serie B
Playoff Lega Pro: i biancorossi battono 2-0 la Cremonese, i biancazzurri superano il Verona 1-0.
Dopo il Novara, altre due squadre dall'illustre passato tornano in Serie B: il Varese e il Pescara. In entrambi i casi il confronto dei play off era con altre società (la Cremonese e il Verona) dal grande passato nelle serie maggiori.
IL SUCCESSO DEL VARESE - Il Varese, società che ha nella sua storia campionati in Serie A con giocatori come Bettega e Anastasi, aveva subito un lento e triste declino finendo tra i dilettanti dopo il fallimento della società. Risalita la china, il Varese ha riconquistato la serie B dopo ben 25 anni (ultimo campionato in B nel 1985) vincendo 2-0 contro la Cremonese nella partita di ritorno della finale di playoff di Lega Pro. I biancorossi, guidati dal tecnico Sannino (espulso nel concitato finale di partita), hanno disputato un campionato oltre ogni aspettativa. Alla vigilia non erano certo tra le squadre favorite per la promozione. Ma dopo l'avvio molto positivo, la squadra a acquisito continuità e mentalità. In casa, soprattutto, hanno avuto un grande rendimento. Ai playoff, prima con il Benevento poi con la Cremonese, sono arrivati in posizione di vantaggio in classifica, superando proprio i grigiorossi in classifica con un 5-0 in una delle ultime partite della stagione regolare.
Anche per la Cremonese il ritorno in B era un obbiettivo importante e storico, che la società sta inseguendo da tempo. Anche la Cremonese ha un illustre passato in Serie A, e tra l'altro ha lanciato campioni come Gianluca Vialli. Per questo motivo la sfida di playoff era particolarmente attesa anche dai tifosi cremonesi. La partita disputata allo stadio Franco Ossola, da anni mai così affollato, ha visto la netta prevalenza del Varese nel gioco, nei tiri in porta, nei corner. Ma la Cremonese, che aveva vinto 1-0 all'andata, ha difeso bene il pareggio e contava sul controllo della partita con rari contropiede. Soltanto nell'assalto finale due episodi, entrambi firmati dal centrocampista Buzzegoli, hanno deciso il match e la promozione a favore del varese: un tiro dal limite al 35' ha rimesso in parità il confronto e un rigore al 43' (molto dubbio: fallo del portiere in uscita su Carrozza), hanno dato al Varese la storica e attesissima promozione in B.
IL RITORNO DEL PESCARA - Festa grande anche all'Adriatico di Pescara: i biancazzurri tornano nella serie cadetta dopo tre stagioni. Nella gara di ritorno della finale dei play off, i padroni di casa hanno battuto 1-0 il Verona con il gran gol di Ganci segnato al 13' del secondo tempo; la partita di andata allo stadio «Bentegodi» era finita 2-2. Al termine della gara i tifosi si sono riversati nelle strade della città per i consueti caroselli e il bagno nella 'Nave' di Cascella, monumento simbolo della città adriatica. Dinanzi ad oltre 22 mila spettatori e sotto un sole cocente - 30 i gradi di temperatura - i ragazzi del pescarese Eusebio Di Francesco (ex giocatore della Roma e della nazionale), sono riusciti a coronare il sogno della B, dopo avere veleggiato, nella stagione regolare, tra la vetta e il terzo posto. Il tecnico aveva sostituito Antonello Cuccureddu nello scorso gennaio, dopo la sconfitta interna con la Cavese.
Primo tempo nervoso, ma con i biancazzurri a tenere il pallino del gioco: al 31' Ganci dopo avere conquistato palla sulla tre quarti si invola tutto solo verso la porta di Rafael, ma conclude centralmente. La svolta arriva nella ripresa, quando gli adriatici sin dalle prime battute assediano la metà campo ospite: al 1' Gessa tutto solo dinanzi a Rafael manda oltre la traversa, un minuto dopo sugli sviluppi di un angolo Coletti sfiora il palo; al 13' il gol-partita di Ganci con un gran bolide dai 25 metri che si infila all'incrocio dei pali; l'unica vera occasione per gli scaligeri arriva al 39', con il Pescara già in vantaggio, con un colpo di testa di Rantier, parato a terra da Pinna; in precedenza era stato Vitale, al 34', a sfiorare il raddoppio per gli abruzzesi davanti a Rafael.
L'ultima emozione al 43' con una conclusione di Zizzari sotto porta, con la sfera terminata sull'esterno della rete. Dopo 30 anni, una dirigenza tutta abruzzese, regala la promozione nella serie cadetta al Pescara: l'ultimo ritorno in serie B invece risale al 2003 sotto la gestione di Pietro Scibilia. L'attuale proprietà aveva rilevato la fallita Pescara Calcio nel gennaio del 2009 sotto la presidenza di Deborah Caldora; dall'inizio della stagione il nuovo presidente biancazzurro è Giuseppe De Cecco, imprenditore proprietario del noto pastificio.
FONTE: Corriere.it
SERIE B Sassuolo, pronto il ticket Bonato-Lerda
14.06.2010 17.48 di Stefano Sica
Il Sassuolo è pronto ad ufficializzare l'accordo con Nereo Bonato, che ricoprirà l'incarico di direttore generale del club. Per lui sarebbe un ritorno dopo l'addio della scorsa estate ed il mancato raggiungimento della promozione in serie B col Verona. Con il neo dirigente neroverde potrebbe arrivare Franco Lerda alla guida della squadra. A breve aggiornamenti.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Pescara e Varese in serie B
dal Direttore Carissimo.
Dopo il Novara, anche Pescara e Varese vanno in serie B, città in delirio e le lacrime di Cremonese e Verona. Il calcio grande metafora della società e della vita fra ricordi letterari ed esagerazioni medianiche.
1927, Mussolini decide di creare diciassette nuove province, tra queste anche Pescara e Varese: ora le squadre calcistiche di queste due città, dalle origini antiche, ma anche ispirate alla modernità veleggiano nella serie B. Ai tempi della società dei flussi di informazione è un grosso risultato mediatico ed un buona carta di credito in stagioni dove le aziende non nascondono le difficoltà. Ce l’ha fatta anche il Novara, 12 stagioni in serie A e 28 in serie B, con due turni di anticipo, pareggiando con la Cremonese e questo ai calciofili certo non è sfuggito. I tifosi hanno festeggiato con il loro “biscottino”, il leggero gustoso pavesino e l’immancabile Campari che è nato qui. Alla salute della “brumal Novara” per dirla con Carducci!
Il Varese, in tanti ricordano Bettega ed Anastasi, ha dovuto aspettare ben 25 anni per la B: un tempo abissale per i fedelissimi, un sogno da tramandare da padre in figlio, come un’eredità. Il tecnico Giuseppe Sannino è stato ritratto dai tifosi in veste di “duce” con il terribile motto “vincere e vinceremo”, alla fine è stato espulso in uno stadio urlante e gremito fino all’inverosimile, ma la sua squadra fra slancio e nervosismo è passata, grazie alle silurate di Daniele Buzzegoli. L’antica Baretium, patria del ministro leghista Roberto Maroni è in delirio: a cento anni dalla fondazione del club biancorosso imprenditori in fibrillazione, grandi progetti all’orizzonte nel “varesotto” da sempre laborioso ed ottimista. Ma la prova dei play-off è sempre un gioco al massacro che logora anche gli spiriti più pazienti e fa molte vittime fra allenatori e giocatori.
Come in duello fra antichi casati la rivalità fra Verona e Pescara era riecheggiata fra le tifoserie già nella partita di andata, quella del pareggio o della “vittoria mutilata” per dirla con Gabriele d’Annunzio. Il nuovo sindaco del centro-destra di Pescara, appassionato di calcio si era recato a Verona sperando nell’immediata vittoria. Certo la scritta “terremotati” fra gli striscioni scaligeri non ha fatto piacere a nessuno e nella partita di ritorno ne ha fatto le spese la scespiriana Giulietta coperta, insieme al suo amato Romeo, di ogni insulto immaginabile, nonostante Verona sia considerata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ma alla fine l’ha spuntata il Pescara che ha giocato meglio, premiando gli sforzi della nuova società che ha alle spalle la potenza industriale di Giuseppe Adolfo De Cecco. Tormentata la vicenda sociale del Pescara, ora Delfino Pescara 1936 con i suoi 5 campionati in serie A e 31 in serie B ed una città a lungo ferita e delusa dalle passate gestioni calcistiche. Sull’immagine di Pescara nelle stagioni precedenti, perché il calcio è soprattutto immagine, anche la mannaia delle inchieste giudiziarie con l’arresto del sindaco appartenente al Pd: un’umiliazione mediatica, i tifosi in un profondo stato di sfiducia e depressione per le intricate vicende societarie. Poi la risalita sia economica che agonistica perseguita con tenacia: viene esonerato Antonello Cuccureddu, anche le leggende sbagliano, ed arriva a gennaio il più giovane e caparbio Eusebio Di Francesco. Ogni maledetta domenica qualcuno deve però soccombere. Massimo Ganci firma nel secondo tempo la vittoria in una partita dove l’arbitraggio non è proprio favorevole alla città dannunziana, per il Verona è una tragedia. Lo stadio trema, lo spirito del Vate e di Ennio Flaiano di cui ricorre il centenario della nascita, sembrano aleggiare nel caldo infernale. Ancora lunghi minuti di patema, poi tutti sulla riviera adriatica in festa. Le vele latine, le paranzelle al tramonto non ci sono più, al largo si vedono le piattaforme petrolifere: pazienza è la società consumistica, il calcio ha sostituito il teatro, l’acciaio il legno, ma come dice il motto dannunziano “ognuno ha quel che ha donato…”.
FONTE: IlDemocratico.com
Martedì 15 Giugno 2010
«Verona, è un incubo» Patròn Martinelli deluso per la mancata serie B: «Le colpe? Di tutti, ma adesso bisogna ripartire Non intendo mollare»
di Gianluca Vighini
VERONA - «Non ho tanta voglia di parlare... Almeno oggi vorrei staccare un po’... Vi dico la verità: non me l’aspettavo, non me l’aspettavo proprio. Parlerò tra un paio di giorni.Me la sono sognata anche di notte questa promozione. Non so cosa sia successo... E’ come un incubo». Giovanni Martinelli presidente del Verona, è l’immagine della sconfitta. L’uomo che ha salvato l’Hellas, che ha speso energie, denaro, tempo, che, dopo anni di tristezza aveva ridato fiato alle speranze dei tifosi è annichilito. Delusione totale. «Mi sento di aver buttato via tutto», dice il patròn. «La mia passione, il mio tempo, tanto denaro. Mi chiedete cosa non ha funzionato? Molte cose probabilmente... Il calo dei giocatori, l’allenatore che non funzionava, la società, il direttore sportivo... Non so neanche se ha un senso adesso capire chi ha colpa. So solo che resto con un pugno di mosche in mano. Praticamente così non ho fatto nulla...».
In realtà Martinelli ha fatto tantissimo per il Verona: ha risanato una società che oggi è la più perfetta nei bilanci e la più regolare nei pagamenti di tutta la Lega Pro e anche di parecchi club di B, ha ridato speranza nel futuro. La forza dei tifosi. E ieri tantissimi tifosi dell’Hellas lo hanno rincuorato in un infinito tam-tam che è rimbalzato sul web, nelle radio, nelle televisioni, sui giornali. Un futuro che comunque lo vedrà ancora al timone. «Ma certo... Non mollo - spiega il presidente -. «Sono qui perché ho una mia idea su cosa fare per il Verona... Il progetto va avanti. Ma ora ho proprio bisogno di riflettere, di capire, di chiarirmi con i miei collaboratori». Il futuro di Bonato. Dove andrà il diesse che a Verona i tifosi indicano come il principale responsabile della disfatta? A Sassuolo dicono che Squinzi è deciso e se lo riprenderà ma a Verona, Martinelli è altrettanto chiaro. «Di questa storia non ne so niente. Bonato ne me ne ha mai parlato, ve lo giuro. E’ un’altra delle questioni di cui discuteremo in questi giorni. Intanto grazie per la telefonata, ci risentiamo...». (ass)
Martedì 15 Giugno 2010 Cori razzisti: altri 10mila euro di multa per l’Hellas
VERONA - Nereo Bonato a Sassuolo (se Martinelli lo libererà, visti i due anni di contratto) e a Verona potrebbe tornare Mauro Gibellini. L’ex attaccante del Verona di Bagnoli (promozione dalla B alla A, in coppia con Penzo), pare essere il candidato ideale. Ha lavorato all’Hellas anche con Pastorello, Gibellini è stato lo scopritore di talenti come Cassani e Behrami. Oltre al Gibo, in lizza Osti, Prisciantelli e Magalini.
Multa. Il Verona ha beccato 10mila euro «perché propri sostenitori in campo avverso, durante la gara, intonavano cori ineggianti alla discriminazione territoriale». (G.Vig./ass)
Lunedì 14 Giugno 2010 Cangi: «Errori un po’ di tutti». Garzon: «Troviamo la forza per ripartire» Vavassori: «Avversario tosto, era difficile recuperare»
di Gianluca Vighini
PESCARA - Storia di un pomeriggio triste per i colori gialloblù. L’Hellas che manca (purtroppo non è la prima volta) che manca l’appuntamento più importante. Qui all’Adriatico il Verona si giocava l’intera stagione. Il responso è crudo. Giovanni Vavassori è il primo a presentarsi in sala stampa. Il suo sguardo non ha bisogno di tanti commenti. «Avevamo di fronte un avversario tosto. Abbiamo preso il gol nel momento topico della gara: recuperare in quel momento era difficile. Il futuro? Non ho parlato con nessuno. D’altronde, noi allenatori siamo dipendenti: sono gli altri che devono cercarci».
E’ il turno di Francesco Cangi, parla a ruota libera. «Abbiamo sbagliato un po’ tutti. E’ un vero peccato perché io ho vinto campionati con società che avevano parecchie difficoltà. E questa, invece, è stata sempre perfetta. Già, è proprio un brutto colpo da mandare giù».
Tocca poi a Stefano Garzon fare la non facile disamina. E il suo primo pensiero e per patròn Giovanni Martinelli. «In questo momento difficile per tutto noi che abbiamo a cuore le sorti dell’Hellas, penso al presidente: non si meritava un epilogo del genere». Piccola pausa, quindi Garzon riprende il filo del discorso. «So che è complicato affrontare qualsiasi discorso dopo una promozione fallita, ma dobbiamo avere la forza morale e materiale per ripartire». (ass)
Lunedì 14 Giugno 2010 Attaccanti, domenica da dimenticare
RAFAEL 6
Senza responsabilità apparenti sul gol di Ganci.
CANGI 6
Prova a coprire con ordine.
CECCARELLI 6
(nella foto) Comanda la difesa a muso duro.
ANSELMI 6
Non commette errori particolari.
GARZON 5,5
Combatte con poca lucidità sul terreno dell’Adriatico.
RUSSO 5
Stavolta è senza qualità e senza quantità, nella partita che vale l’intera stagione.
ESPOSITO 5,5
Da mesi non è più il giocatore che sa essere.
BERTOLUCCI 5,5
Parte con troppa emozione, trova le misure con lentezza (dal 60’ DI GENNARO 5: non vede palla nella mezz’ora abbondante nella mischia).
CIOTOLA 5,5
Fumoso, non conclude mai verso la porta di Pinna (dal 65’ RANTIER 5: entra e non dà nulla alla causa gialloblù. Solo un paio di cross, troppo poco per uno come lui).
COLOMBO 5
Poco servito, ma sempre in affanno al cospetto dei difensori abruzzesi.
BERRETTONI 5,5
Non entra mai realmente in partita (dal 79’ SELVA ng: una zuccata fuori di poco e un calcione rifilato a un avversario nelle battute conclusive. (M.Pad./ass)
Lunedì 14 Giugno 2010
La squadra gialloblù fallisce la partita più importante dell'anno Ganci, con un gran gol dai 25 metri, fa volare il Pescara in B
di Mario Padovani
Bocciato. Il Verona rimarrà anche per la prossima stagione in Prima Divisione. Perde a Pescara, non compie l’impresa necessaria per conquistare la promozione in serie B, nella finale dei play off.
L’ultimo atto è una mezza agonia, con l’Hellas che non crea neppure una chance, che viene punito da un gran gol di Ganci e che nulla può eccepire sul risultato. E’ un pomeriggio di fuoco, con l’Adriatico che è un catino e le temperature in ebollizione. Vavassori sceglie Bertolucci per sostituire lo squalificato Pugliese e conferma il 3-4-3 con Colombo al centro dell’attacco, in partenza. Il duello è colmo di agonismo, si sprecano i contrasti accesi. Controlla i tempi di gioco, l’Hellas, e bada a non concedere spazi al Pescara, ma fa sempre fatica a proporsi in fase offensiva.
Così le occasioni sono ridottissime, i gialloblù rischiano al 31’, su un’iniziativa di Ganci che si esaurisce con un diagonale fiacco. Il Verona si limita a una neppure vivace protesta per uno strattone ai danni di Colombo, in area abruzzese. Vince la paura, insomma, è il Vava, per vincere, deve cambiare qualcosa, nel secondo tempo. E’ ancora il Pescara, però, a insidiare i gialloblù, al 47’: botta di Coletti, fuori di poco. Arriva lo svantaggio: formidabile la battuta dai 25 metri di Ganci, nulla da fare per Rafael. E’ il 57’, Vavassori prova a rimediare togliendo Bertolucci e inserendo Di Gennaro, ma l’inerzia della partita non muta. Tenta il 4-2-4 (entra anche Rantier), l’Hellas, ma si fa vedere sempre troppo poco in avanti. Anzi, al 78’ è pronto Rafael a bloccare su Vitale.
L’ultima mossa del Verona è l’ingresso di Selva, che insidia Pinna all’84’, mentre Zizzari colpisce il palo esterno, all’88’. Fine e tanti saluti ai sogni. (ass)
PLAYOFF: PESCARA BATTE DI MISURA IL VERONA E TORNA IN SERIE B
Il Pescara torna in serie B dopo tre stagioni: nella gara di ritorno della finale dei play off disputata allo stadio «Adriatico» i biancazzurri hanno battuto 1-0 il Verona con il gol di Ganci segnato al 13' del secondo tempo; la partita di andata allo stadio «Bentegodi» era finita 2-2.
Il Pescara torna in serie B dopo tre anni grazie alla vittoria per 1-0 ottenuta allo stadio «Adriatico» sul Verona; all'andata la finale dei playoff era terminata sul punteggio di 2-2. Al termine della gara i tifosi si sono riversati nelle strade della città per i consueti caroselli e il bagno nella 'Nave' di Cascella, monumento simbolo della città adriatica. Dinanzi ad oltre 22 mila spettatori e sotto un sole cocente - 30 i gradi di temperatura - i ragazzi del pescarese Eusebio Di Francesco (ex giocatore della Roma e della nazionale), sono riusciti a coronare il sogno della B, dopo avere veleggiato, nella stagione regolare, tra la vetta e il terzo posto. Il tecnico aveva sostituito Antonello Cuccureddu nello scorso gennaio, dopo la sconfitta interna con la Cavese. Primo tempo nervoso, ma con i biancazzurri a tenere il pallino del gioco: al 31' Ganci dopo avere conquistato palla sulla tre quarti si invola tutto solo verso la porta di Rafael, ma conclude centralmente.
La svolta arriva nella ripresa, quando gli adriatici sin dalle prime battute assediano la metà campo ospite: al 1' Gessa tutto solo dinanzi a Rafael manda oltre la traversa, un minuto dopo sugli sviluppi di un angolo Coletti ha sfiorato il palo; al 13' il gol-partita di Ganci con un gran bolide dai 25 metri che si infila all'incrocio dei pali; l'unica vera occasione per gli scaligeri è arrivata al 39', con il Pescara già in vantaggio, con un colpo di testa di Rantier, parato a terra da Pinna; in precedenza era stato Vitale, al 34', a sfiorare il raddoppio per gli abruzzesi davanti a Rafael. L'ultima emozione al 43' con una conclusione di Zizzari sotto porta, con la sfera terminata sull'esterno della rete. Dopo 30 anni, una dirigenza tutta abruzzese, regala la promozione nella serie cadetta al Pescara: l'ultimo ritorno in serie B invece risale al 2003 sotto la gestione di Pietro Scibilia. L'attuale proprietà aveva rilevato la fallita Pescara Calcio nel gennaio del 2009 sotto la presidenza di Deborah Caldora; dall'inizio della stagione il nuovo presidente biancazzurro è Giuseppe De Cecco, imprenditore proprietario del noto pastificio.
FONTE: Leggo.it
DELUSIONE
PRESTO UNA CONFERENZA STAMPA SUL FUTURO Rabbia Hellas dopo la sconfitta il progetto Martinelli va avanti. Il presidente non intende mollare, Bonato invece è in partenza. Intanto il sindaco Tosi cerca imprenditori disposti ad aiutare la proprietà.
Andrea Spiazzi Verona
È il classico “day after”quello di ieri in casa Hellas. Il pullman della squadra ha fatto ritorno solo a fine mattina da Pescara. Nella serata di domenica un gruppo di tifosi aveva infatti contestato i giocatori in un autogrill nei dintorni di Ancona. La truppa gialloblù ha così preferito passare la notte in un albergo vicino, scortata dalla Digos. Bonato e Martinelli non parlano, ma rimandano il tutto ad una conferenza stampa che si terrà probabilmente domani. Il patron ha già fatto sapere che nonintende mollare. I dettagli, importantissimi, li conosceremo a giorni, sicuramente entro la settimana.
C’è la questione direttore sportivo, date per scontate le dimissioni di Bonato. In vantaggio sugli altri, come anticipato da DNews la scorsa settimana, ci sarebbe Mauro Gibellini, che tornerebbe di corsa in gialloblù. Intanto il sindaco Tosi rilancia l’idea di un tavolo per avvicinare altri imprenditori, tentativo già fatto nel dopo retrocessione in C. «C’è rammarico nel vedere che attorno all’Hellas non sicoagulano altre forze –dichiara Tosi - oltre al presidente Martinelli, il cui progetto resta valido e con il quale si andrà avanti. Non è una questione economica, ma proprio di partecipazione della città. Per il Chievo è più facile trovare queste forze? Beh, già con la serie B sarebbe stato meno difficile anche per il Verona. Ma proprio oggi (ieri, ndr) ho parlato con l’assessore Sboarina, e insieme sentiremo Martinelli per cercare di sollecitare un impegnodi altrisoggetti inquesto senso». Nuova multa intanto a causa di cori dei tifosi gialloblù. Diecimila euro per discriminazione territoriale.
SPOGLIATOI
CANGI: «ERRORI NOSTRI» La delusione e la rabbia «Occasione sprecata» ora chiarezza sul futuro
Delusione, tanta. Nella sala stampa non c’è gran voglia di parlare. Vavassori si presenta, spossato dal caldo e dalla tensione. Non gli è riuscito di vincere il terzo playoff della carriera da allenatore. «Siamo molto dispiaciuti – dichiara, mentre in sala stampa c’è un po’ di parapiglia – perché volevamo centrare l’obbiettivo a tutti i costi. Abbiamo fatto bene nel primo tempo, poi loro hanno trovato la rete e sono stati bravi a gestire il finale. Sbagliamo in avanti, e poi è difficile rincorrere sempre. Se resterò? Non dipende da me, io sono un dipendente ».
Cangi usa parole forti: «Siamo i primi ad essere distrutti per questa delusione, noi non abbiamo mai mollato – dice il terzino – spero che il progetto per cui avevo firmato possa proseguire, non è facile vincere subito. Certo, abbiamo tutti fatto i nostri errori. A dieci giornate dalla fine avevamo sette punti sulla seconda, ma abbiamo poi vinto solo due gare». «Non ci sono parole per esprimere la delusione – spiega Garzon – mi auguro che questa società possa portare il Verona nelle categorie superiori». Ora tocca a Martinelli spiegare i piani per il futuro. Questa settimana sarà quella dell’addio di Bonato e dell’ar - rivo di un nuovo ds. Si parla di Magalini del Mantova (uomo vicinissimo a Sartori del Chievo), di Gibellini, di Osti, ma perché si rinuncia all’ex dirigente del Sassuolo (che là tornerà)? Il programma per salire in B non era biennale come ampiamente dichiarato all’inizio? Al patron spetta fare chiarezza, dopo un’altra delusione i tifosi vogliono sapere cosa ne sarà del loro Hellas. A.S.
ADRIATICO
GLI ABRUZZESI VINCONO 1-0
La finale playoff è del Pescara l’Hellas dice addio al sogno B I gialloblù arrivano logorati all’appuntamento decisivo della stagione. Selva entra nella ripresa e sfiora un pari che sarebbe stato comunque inutile.
Andrea Spiazzi Verona Niente da fare, l’Hellas resta in Lega Pro. Dopo una gara mediocre nella quale i gialloblù non riescono mai a fare la voce grossa, il Pescara vince 1-0 e sale in B. Il caldo è soffocante, i 2000 veronesi si fanno onore nel l’Adriatico gremito per l’appuntamento dell’a n n o. Vavassori manda in campo il 5-4-1, 3-4-3 offensivo. Al posto di Pugliese c’è Bertolucci, gli altri della difesa sono Anselmi, Ceccarelli, Cangi, Garzon. In mediana Russo ed Esposito, in avanti Berrettoni e Ciotola con in mezzo Colombo. Parte forte il Pescara, pressa, attacca e cerca di intimidire i gialloblù. Dopo tre minuti Berrettoni spara alto un tiro dai 20 metri. Il Verona non riesce a far girare la palla, il gioco lo fanno gli altri, senza però trovare grandi spazi.
Ganci ha la palla buona in velocità ma calcia debole e Rafael controlla al 30’. Poi Ciotola si inserisce bene a sinistra: la conclusione è fiacca. La paura sembra condizionare l’una e l’altra squadra. C’è uno strattone su Colombo in area, l’arbitro lascia correre. La condanna Al 2’ della ripresa Coletti da fuori sfiora il palo, poi arriva il gran gol di Ganci che al 57’ dai 25 metri mira all’incrocio e lo centra. Entrano Di Gennaro e Rantier, si passa al 4-2-4. Il francese sbaglia il gol al 28’cal - ciando alto da dentro l’area. I pescaresi hanno addirittura la palla del due con Vitale ma Rafael dice no. Entra Selva per Berrettoni. L’a tt a cc a n t e quasi centra il gol del pareggio maPinna para un suo colpo di testa, poi Zizzari scheggia il palo. Game over, per l’Hellas è ancora serie C.
FONTE: DNews.it
15/06/2010
Tre deputati leghisti a Maroni: topi e veleno ai tifosi dell'Hellas Dopo la partita fra Pescara e Verona il cui esito ha impedito al Verona di venir promosso in serie B, tre deputati dello stesso partito del ministro dell'Interno presentano un'interrogazione al Viminale: allo stadio c'erano bestie morte e topicida. L'onorevole Fogliardi (Pd) si rivolge a Tosi
Verona. Strascichi polemici dopo la partita Pescara-Verona, che ha sancito la promozione in serie B della squadra abruzzese: tre deputati della Lega Nord hanno presentato un’interrogazione al ministro Roberto Maroni in cui denunciano il trattamento riservato ai tifosi veronesi, che - viene lamentato - allo stadio «Adriatico» avrebbero trovato topi morti e pesci marci in tribuna, con le ringhiere cosparse di topicida e mastice sulle gradinate.
Ieri il giudice sportivo ha inflitto 10 mila euro di ammenda al Verona per «discriminazione territoriale» per i cori intonati durante la partita dai tifosi scaligeri contro i sostenitori e i giocatori del Pescara.
Ora la sfida continua con l’iniziativa dei parlamentari leghisti Alessandro Montagnoli, Matteo Bragantini e Giovanna Negro, che puntano il dito contro l«accoglienzà riservata ai duemila sostenitori del Verona. Nell’interrogazione i tre esponenti della Lega denunciano anche l’aggressione fisica che sarebbe stata sfiorata in sala stampa nei confronti di alcuni giornalisti veronesi e chiedono al ministro degli Interni di svolgere accertamenti.
Sulla vicenda ha preso posizione anche il parlamentare del Pd Giampaolo Fogliardi, che ha scritto al sindaco di Verona Flavio Tosi sollecitandolo a intervenire sul trattamento ricevuto da squadra, tifosi, giornalisti ed amministratori veronesi a Pescara: «Verona», scrive Fogliardi, «non merita di essere presa a pesci (marci) in faccia».
14/06/2010
Un Ganci da ko, Hellas al tappeto E per i gialloblù è ancora serie C. LA DELUSIONE. Niente da fare per la squadra di Vavassori, in B vola il Pescara. Il Verona gioca un buon primo tempo, ma non riesce a legittimare la sua supremazia. Poi si arrende a una prodezza dell'attaccante ed è inutile l'ultimo sforzo.
Pescara. Ancora un anno nell'inferno della C. Adesso la chiamano Lega Pro ma il concetto non cambia, la rabbia è sempre quella. L'Hellas cade a Pescara e gli abruzzesi chiudono in faccia ai gialloblù anche la porta di servizio per entrare in cadetteria. Un mese fa ha fatto festa il Portogruaro al Bentegodi, adesso esulta la truppa di Eusebio Di Francesco. Uno stadio tutto biancazzurro, una città che si stringe intorno alla squadra del cuore, tante magliette e bandiere con la B già stampata. Garzon e compagni non hanno fatto nulla per rovinare la festa del Pescara. Non ci hanno nemmeno provato, a dire il vero.
Giovanni Vavassori questa volta non ci mette troppa fantasia e non regala sorprese, ripropone lo stesso schieramento della gara d'andata con Colombo al centro dell'attacco, Berrettoni e Ciotola sulle fasce, Esposito e Russo in mezzo al campo, tre centrali difensivi - Cangi, Ceccarelli e Anselmi - e Garzon sulla fascia destra. L'unica novità a sinistra, con Bertolucci al posto dello squalificato Pugliese. Una scelta azzardata per dare fiducia al giovane esterno che ha giocato pochissimo in campionato. L'Hellas prende in mano le redini del gioco ma il ritmo è blando, la manovra è didattica, gli schemi offensivi quasi banali. I difensori abruzzesi, invece, fanno capire dopo una manciata di secondi che qui non si scherza, loro la serie B la vogliono a tutti i costi. Basta rivedere le prime entrate di Petterini su Berrettoni o quelle di Mengoni su Colombo. Il più vivo di tutti è Ciotola ma la sua rapidità non basta per mettere in crisi il dispositivo difensivo dei padroni di casa, serve un po' di concretezza in più per cambiare l'inerzia della partita. La prima emozione al 12', cross di Berrettoni, testa in tuffo di Bertolucci sul secondo palo, alto sopra la traversa. Regna la noia, alla mezzora Ganci prova a risvegliare la partita, ma il tiro è debole, Rafael para.
Pochi minuti il Verona costruisce una buona azione, Berrettoni va al cross, Colombo brucia il tempo a tutti ma viene messo a terra quando sta per battere a rete. Rigore netto, lo dicono le immagini televisive non solo i tifosi e i giocatori del Verona, il mediocre Ostinelli fa finta di nulla e lascia correre. Un episodio che potrebbe cambiare la partita, i gialloblù non sono nemmeno fortunati.
Si chiude il primo tempo senza troppi sussulti, la ripresa si apre con lo stesso copione. Verona in punta di piedi che cerca il colpo del ko senza crederci più di tanto, Pescara sornione che inizia a mettere il naso nel centrocampo avversario. Gessa fa suonare il campanello d'allarme, si getta su un cross di Ganci e Bertolucci rimedia a due passi da Rafael con un intervento da brividi. Il Verona non capisce il messaggio. Al 13' il patatrac. Bonanni se ne va sulla sinistra, tocca per Ganci, l'attaccante biancazzurro fa due passi, prende la mira e fa partire una gran botta. Rafael vede in ritardo il tiro partire, si getta sulla sua sinistra ma non può far altro che raccogliere la palla in fondo al sacco.
Festa Pescara, Verona nel baratro. Vavassori corre ai ripari, cerca di svegliare la sua truppa. Toglie Bertolucci e mette dentro Di Gennaro, torna con la difesa a quattro - Garzon a destra, Ceccarelli e Anselmi in mezzo, Cangi a sinistra - Esposito e Russo restano in mezzo, Di Gennaro e Colombo fanno le punte centrali, Berrettoni e Ciotola giocano larghi sulle fasce. Non cambia praticamente nulla, troppo lineare la manovra gialloblù e non ci sono più spazi. Fuori Ciotola, dentro Rantier. Il francesino si presenta con un paio di giocate ma Di Francesco sposta Zanon su Julien e cala la notte anche sulla fascia sinistra. L'ultima carta da giocare si chiama Andy Selva, Vavassori prova anche quella ma l'Hellas non ha più la forza di reagire e alza bandiera bianca. Addio sogni di gloria, oggi sorride solo il Pescara.
Luca Mantovani
14/06/2010
Hellas, rabbia e lacrime sul maxischermo DOMENICA AMARA. Sconforto tra i supporter che hanno seguito in diretta la gara con il Pescara finita con la sconfitta. In duemila hanno assistito alla partita sui bastioni di Raggio di Sole con magliette, sciarpe e bandiere Con i «butei», famiglie e due preti in clergyman
Verona. Facce scure, qualcuno impreca contro la sfortuna, o contro l'arbitro, c'è chi non riesce a trattenere le lacrime, ma l'atmosfera è quasi di rassegnazione. Mentre sul maxischermo scorrono impietose le immagini della festa all'Adriatico di Pescara, ai bastioni dei giardini Raggio di sole - mai nome fu più traditore - i tifosi gialloblu che erano arrivati con la speranza nel cuore e indossando magliette con scritte che grondano attaccamento alle radici, «I love pearà» o «Mi son de Verona me piase la bira e la m...», riavvolgono mestamente le bandiere per tornarsene a casa. Sui loro volti si legge tutta la delusione, l'ennesima, e tanta amarezza. In serie B oggi ci salgono i biancazzurri. l'Hellas resta giù.
Il Bentegodi ieri era lì, un catino verde flagellato da un caldo soffocante, lenito dai nuvoloni alti in cielo come un cattivo presagio. Sul prato o seduti sugli spalti trasformati in tribuna ci sono circa duemila persone. E per una volta nelle tifoseria non ci sono distinzioni. Famigliole con bimbi che affondano le dita nel ketchup delle patatine fritte siedono fianco a fianco a «butei» ipertatuati che ingollano bicchieroni di birra. Ci sono anche due preti in clergyman e sciarpa gialloblù legata alla cintura. Più giù due ragazzoni polacchi fanno sfoggio del loro italiano farcito di moccoli in veneto doc.
Gli irriducibili, appiedati dalla lunga trasferta in Abruzzo, si danno appuntamento al centro, dietro la transenna. Sembra di essere allo stadio, con i cori, i fischi e gli applausi, come se i giocatori in campo li potessero sentire. In questa sorta di «curva Sud» c'è chi si disinteressa alle fasi di gioco per dedicarsi all'incitamento della massa più tiepida. Per alcuni secondi, in perfetto sincronismo, l'urlo «muori, muori» pronunciato con il pollice rivolto in basso e rivolto contro un giocatore avversario rimasto a terra per un infortunio di gioco, si mescola con quello che arriva dall'audio del maxischermo.
Ai giardini, insieme ai circa duemila tifosi, stavolta non ci sono né il sindaco Flavio Tosi, né l'assessore allo sport Federico Sboarina. Seduto in prima fila c'è il capogruppo di An a Palazzo Barbieri, Ciro Maschio. Alla fine del primo tempo si mostra speranzoso. «È dura ma ce la possiamo fare». Poi, al tredicesimo del secondo tempo, il gol di Ganci. Un papà, orgoglioso della sua T-shirt con la scritta «E non siamo quelli che tifano per i mussi volanti», riferimento ironico al Chievo, si abbandona ad un rosario di imprecazioni battendo i pugni sull'erba, il bimbo sul passeggino lo guarda divertito. A tenere alto il morale dei supporter in preda alla disperazione ci provano gli irriducibili della torcida. «O com'è bella l'uva fogarina, o com'è bello andarla a vendemmiar... Verona alè alè aleeeè». Ma la cappa di pessimismo è ormai calata sul «Bentegodi» trasferitosi fra i bastioni.
All'Adriatico i ragazzi di Vavassori riescono a inanellare qualche azione pericolosa. Si reclama anche un calcio di rigore, ma la partita sembra avere il destino segnato. Non bastano neppure i cinque minuti di recupero. Il miracolo della partita di andata stavolta non si ripete. Comincia a cadere qualche goccia di pioggia, qualcuno se la batte in ritirata. Il fischio dell'arbitro e la crudele festa dei pescaresi spezzano le ultime, flebili speranze. Un ragazzino se la prende con l'arbitro «venduto». Ma fra i duemila dello «stadio Raggio di sole» quasi nessuno recrimina, se non contro un campionato che fino a qualche settimana fa sembrava avviato verso una facile promozione al campionato cadetto.
In attesa di tempi migliori si accendono i fumogeni che riempiono il cielo dei colori giallo e blu. Qualcuno li aveva portati nella speranza di un epilogo diverso. Ma la maggior parte ha già riavvolto le bandiere.
Dell'unico gesto di rabbia fanno le spese un paio di transenne gettate a gambe all'aria. Il lungo serpentone che esce verso Porta Nuova sembra un corteo funebre. Si sente solo il mesto calpestio sul ghiaino. Davanti allo schermo restano solo lattine calpestate, bicchieri e vaschette di plastica sporche di senape.
Tristi come i coriandoli sulle strade dopo il carnevale.
Enrico Santi
14/06/2010
Tosi: «Guardiamo avanti, la città non merita la serie C» I COMMENTI DEGLI AMMINISTRATORI. Dispiacere per il passo falso, ma c'è anche la voglia di un'immediata riscossa. Il sindaco telefona a Martinelli: «Mi ha assicurato che resterà alla guida della società» Sboarina: «Sprecata una grande occasione. Ci attende un altro anno di sofferenza»
«Dopo la partita ho chiamato il presidente Martinelli per esprimergli tutta la mia vicinanza e solidarietà in questo momento di grande tristezza». La voce di Flavio Tosi, sindaco e ieri soprattutto tifoso dell'Hellas, tradisce un'amarezza infinita. Il match con il Pescara l'ha visto a casa, a Marzana. «Il mio pensiero», aggiunge, «va ai duemila ragazzi che hanno seguito il Verona a Pescara, chissà come sarà pesante il ritorno, li voglio ringraziare per il loro attaccamento ai colori gialloblu». Ma torniamo al colloquio con Martinelli. «A dir la verità non c'era tanta voglia di parlare e ci siamo aggiornati a domani (oggi per chi legge), perché è stata una giornata da dimenticare, bruttissima. Ma a prescindere da come è finita c'è la consapevolezza di aver costruito una squadra che aveva i numeri per conquistare la promozione e nel presidente ho trovato la voglia di andare avanti».
Tosi non si dà pace: «Fino all'ultimo secondo si spera, ma la promozione non ce la siamo certo mangiata oggi. Come ho visto la partita? Con Vavassori c'è stato un netto miglioramento nel gioco rispetto alle ultime devastanti partite di fine campionato, vuol dire che ci sono giocatori che erano stati lasciati troppo a briglie sciolte, ma la responsabilità non è solo loro». E adesso? «Adesso bisogna subito pensare alla campagna abbonamenti e acquisti e tornare a credere nelle nostre possibilità perché una città e una tifoseria così non si meritano una squadra in serie C». Nell'emozione del momento, probabilmente, il sindaco-tifoso non tiene conto che da un decennio c'è un'altra squadra veronese, il Chievo, ai vertici del calcio nazionale.
Anche Federico Sboarina, assessore allo sport, è, come il sindaco Tosi, un acceso sostenitore dell'Hellas. Ieri è rimasto da solo davanti al piccolo schermo. «Deluso è dir poco», esclama, «ma il fatto è che non bisognava ridursi a lottare per la promozione ai play off quando avevamo sette punti di vantaggio sulla seconda. Non bisognava dilapidare questo vantaggio, e questo triste epilogo è tanto più amaro dopo un anno in cui la promozione sembrava alla portata. Ma perlomeno», sorride, «questa interminabile sofferenza è finita: l'appuntamento con il 13 giugno mi aveva creato un'ansia indescrivibile, come quando, da universitario, dovevo affrontare un esame...».
Recriminazioni? «C'era un rigore nettissimo per noi nel primo tempo, che non ci è stato dato, ma il problema è che in tutta la partita non abbiamo mai fatto un tiro in porta. Più che recriminare su una singola partita, ripeto, c'è da recriminare su un intero campionato che la squadra ha letteralmente gettato alle ortiche nelle scorse settimane. Ma ora si ricomincia, non dobbiamo scoraggiarci».E.S.
FONTE: LArena.it
14/06/2010 - 17:51 Giudice Sportivo, ammenda di 10.000€ all'Hellas Verona
Rese note le decisioni prese in seguito alla gara di ritorno della finale play-off, disputata allo stadio Adriatico
13/06/2010 - 20:13
Vavassori: "Ci tenevamo molto, c'è grande dispiacere" "Nel primo tempo si sono viste buone cose, nella ripresa l'equilibrio è stato interrotto sugli sviluppi di una ripartenza"
PESCARA - Ci credeva con tutte le sue forze il collettivo di Giovanni Vavassori, ma è il Pescara la seconda promossa nel Girone B. Un gol di Ganci ha incanalato il match su binari semplici da gestire per i padroni di casa, che al termine dei 90' hanno festeggiato il ritorno in cadetteria. Presso la sala stampa dello stadio Adriatico il tecnico scaligero ha analizzato la prestazione dei gialloblù: "Nel primo tempo si sono viste buone cose, nella ripresa l'equilibrio è stato interrotto sugli sviluppi di una ripartenza. Gli avversari hanno gestito i minuti che li separavano dal fischio finale, si è giocato pochino".
Rispetto alla sfida di sette giorni fa una sola variazione nella formazione titolare, Bertolucci al posto dello squalificato Pugliese: "L'unico esterno mancino a disposizione giocando con tre difensori. In avanti le idee esistevano, tuttavia in fase di possesso palla c'è stato qualche errore di troppo. Quando rincorri le difficoltà aumentano e le energie si sprecano più facilmente"
Una trattenuta in area abruzzese su Colombo poteva essere sanzionata dal direttore di gara, ed avere il proprio peso specifico sulla gara: "Non ho visto, quello che conta è il risultato finale. L'avversario era tosto, ci tenevamo molto a raggiungere la Serie B, dispiace immensamente non avercela fatta".
Ufficio Stampa
13/06/2010 - 19:50
Garzon: "Una delusione che lascia senza parole" "Rimbocchiamoci le maniche per ripartire, alle spalle c’è una grande società da cui prendere esempio. Non è facile per nessuno”
PESCARA – Difficile per tutti commentare un ko che costa carissimo, come quello rimediato contro il Pescara in occasione del match di ritorno della finale play-off. A trovare le forze il capitano, Stefano Garzon, visibilmente rammaricato per un risultato che significa quarto campionato consecutivo di Prima Divisione per l’Hellas Verona.
“Per la seconda volta ci troviamo a parlare di un fatto fino a qualche mese fa nemmeno considerato. Non era facile affrontare gli spareggi, per come stavamo abbiamo dato il massimo, purtroppo non è bastato. Rimbocchiamoci le maniche per ripartire, alle spalle c’è una grande società da cui prendere esempio”.
L’inferno della Lega Pro ha visto partecipare numerose squadre di valore nel passato recente: “Altri club blasonati hanno incontrato momenti di difficoltà, basti pensare a Genoa e Napoli. Dopo anni si sono rialzati, tornando nelle categorie che gli competono. Toccherà anche al Verona. Per i tifosi, per noi, per la piazza non è semplice, ma se vogliamo riuscirci è obbligatorio guardare avanti. Diverse occasioni hanno compromesso la vittoria nella regular-season, continuare a piangere non serve a nulla. Cerchiamo di rialzare la testa, anche se non esistono parole per descrivere la delusione”.
Ufficio Stampa
13/06/2010 - 17:55
Pescara-Hellas Verona 1-0 I gialloblù non riescono nell'impresa: un gol di Ganci ad inizio ripresa regala ai padroni di casa la promozione in cadetteria
PESCARA - Gara 2 della finale play-off allo stadio Adriatico: impianto abruzzese quasi esaurito, 2.200 i sostenitori scaligeri giunti a Pescara. Giovanni Vavassori sceglie Bertolucci per sostituire lo squalificato Pugliese, confermando la difesa a tre con Anselmi e Cangi al fianco di Ceccarelli. In avanti spazio al trio Ciotola-Colombo-Berrettoni. Di Francesco risponde con Bonanni al posto di Tognozzi, fermato dal Giudice Sportivo.
Al 2' Ciotola avanza palla al piede ed entra in area tentando di servire Colombo. Il servizio è ribattuto dalla retroguardia, arriva per primo sulla sfera Berrettoni che prova la conclusione ma la mira è sbagliata. Sansovini conclude dai venti metri col destro (8'), Rafael controlla. La formazione di Vavassori si rende pericolosa al 12': Esposito imbecca Berrettoni nei pressi del corner di destra, cross teso verso il secondo palo, l'incornata di Bertolucci finisce sul fondo.
Ceccarelli su punizione dalle retrovie trova Garzon, centro per Ciotola, che impatta di testa, palla a lato (20'). Ganci si fa venti metri palla al piede infilando la difesa dell'Hellas sul centro destra, il mancino dell'ex Piacenza è però debole e Rafael va in presa (31'). Poco dopo è Bonanni ad effettuare un traversone dalla sinistra che attraversa tutta l'area senza che nessuno trovi il tap-in. Sponda di Colombo per Berrettoni al 37', destro da posizione defilata dell'attaccante scuola Lazio ampiamente fuori misura.
In apertura di ripresa corner di Gessa, velo di Dettori, dal limite Coletti scocca un destro potente che sfiora il palo alla sinistra di Rafael (47'). Al 54' Sansovini entra in area e tenta di superare la marcatura di Anselmi, il quale si oppone alla conclusione della punta pescarese. I padroni di casa passano in vantaggio al 58' con Ganci, abile a superare Rafael con un destro scoccato dai venti metri. Cross dalla sinistra di Rantier (68') verso il palo lontano, Pinna si allunga e manda in angolo.
Di Gennaro assiste Rantier (73'), il francese conclude di collo pieno da appena dentro l'area, palla alta di poco. Al 78' Vitale arriva per primo all'impatto sulla sfera messa in mezzo da Coletti, Rafael si fa trovare pronto e blocca a terra. Cross dal lato sinistro del centrocampo di Cangi su cui Selva va in terzo tempo, Pinna emula l'estremo difensore dell'Hellas (84'). Palo di Zizzari all'88' dopo un filtrante di Soddimo, padroni di casa vicini al raddoppio.
Dopo cinque minuti di recupero Ostinelli decreta la fine delle ostilità, Garzon e compagni escono sconfitti dall'Adriatico, si spengono così le speranze di promozione. Il Pescara accompagnerà nella prossima stagione il Portogruaro, piazzatosi al primo posto in campionato, in cadetteria.
PESCARA-HELLAS VERONA 1-0
Marcatori: 58' Ganci
Pescara: Pinna; Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini; Gessa, Coletti, Dettori, Bonanni (62' Vitale); Sansovini (74' Soddimo), Ganci (78' Zizzari).
A disposizione: Prisco, Sembroni, Zappacosta, Verratti.
Allenatore: Eusebio Di Francesco
Hellas Verona: Rafael; Cangi, Ceccarelli, Anselmi; Garzon, Esposito, Russo, Bertolucci (60' Di Gennaro); Berrettoni (79' Selva), Colombo, Ciotola (66' Rantier).
A disposizione: Ingrassia, Comazzi, Campagna, Pensalfini.
Allenatore: Giovanni Vavassori
13/06/2010 - 14:55
Pescara-Hellas Verona: le formazioni ufficiali I ventidue di partenza per la sfida in programma allo stadio Adriatico (fischio d'inizio alle ore 16)
VERONA - I ventidue di partenza per Pescara-Hellas Verona, match valido per il ritorno della finale play-off di Prima Divisione (Girone B) 2009/2010, in programma oggi pomeriggio allo stadio Adriatico di Pescara (ore 16).
Pescara: Pinna; Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini; Gessa, Coletti, Dettori, Bonanni; Sansovini, Ganci.
A disposizione: Prisco, Sembroni, Vitale, Zappacosta, Soddimo, Verratti, Zizzari.
Allenatore: Eusebio Di Francesco
Hellas Verona: Rafael; Cangi, Ceccarelli, Anselmi; Garzon, Esposito, Russo, Bertolucci; Berrettoni, Colombo, Ciotola.
A disposizione: Ingrassia, Comazzi, Campagna, Pensalfini, Di Gennaro, Rantier, Selva.
Allenatore: Giovanni Vavassori
15/06/2010 18:42 Se arriva Magalini, l'allenatore del Verona è Corini
Secondo un'indiscrezione di Tuttomercatoweb, Magalini avrebbe già pronto lo staff tecnico in caso venisse ingaggiato dal Verona.
Il ds, vicino al Chievo, a Campedelli e a Sartori, porterebbe con sè Eugenio Corini, appena "scartato" proprio dal Chievo che ha preferito prendere Pioli.
14/06/2010 14:56 Nuovo ds all'Hellas: Mauro Gibellini in pole-position
Intelligente quando segnava e faceva segnare Nico Penzo, nel primo Verona di Bagnoli che salì dalla B alla A. Abile quando Pastorello gli fece costruire il Verona senza soldi. Tante idee, molta umiltà. Una profonda conoscenza dei giovani. Fu lui a dire a Pastorello che tra i giovani del Genoa il più interessante era Behrami. E fu lui a volere Cassani. E avrebbe voluto a Verona anche Floro Flores e Antonini, due che invece Pastorello bocciò perchè costavano troppo. Adesso Mauro Gibellini potrebbe tornare a lavorare nel Verona per iniziare un nuovo progetto.
Tutto però resta appeso alle decisioni di Bonato. Se l'attuale ds andasse a Sassuolo, ottenendo la liberatoria da Martinelli (ha ancora due anni di contratto e il presidente del Verona potrebbe anche tenerlo fermo), allora Gibellini sarebbe il candidato ideale alla successione.
14/06/2010 14:05
Risse, minacce, provocazioni: un pomeriggio nella sala stampa di Pescara "...E tutti zitti perchè qui volano schiaffi per tutti". Così sono stati accolti dai "colleghi" della stampa pescarese i giornalisti veronesi a Pescara. Minacce, sputi, addirittura una rissa nella sala stampa solo perchè si chiedeva di rispettare un po' di silenzio.
Un'indegna gazzarra, messa in atto, non tanto dai tifosi, (che pure hanno minacciato, sputato, insultato), ma da presunti cronisti che affollavano la sala stampa, che in settimana avevano addirittura, appoggiati dai vari ordini e associazioni di categoria, diramato un comunicato in cui si parlava di "ospitalità abruzzese". "Siete Razzisti, incivili" è stata una delle tante offese che i giornalisti veronesi hanno dovuto subire. Senza protezione. In mezzo alla gente. Con il rischio che da un momento all'altro si scatenasse l'inferno. E il peggio è che a scatenarlo sono stati presunti colleghi. Le immagini parlano chiaro. La vergogna è immensa.
14/06/2010 14:47
Martinelli a Tggialloblu.it: "Vado avanti, non mollo, ma la botta è stata fortissima" "Non ho tanta voglia di parlare... Vorrei staccare per un giorno, riflettere... La botta è stata tremenda". Giovanni Martinelli ha tanta rabbia in corpo. "Parlerò tra due, tre giorni..." Ripete. Poi però cede alle domande. Le nostre domande che sono anche quelle che rimbalzano da ieri sera nella sua mente.
- Come sta presidente?
"Malissimo. Ci credevo. Me la sognavo anche di notte questa promozione. Pensavo di farcela. Invece abbiamo sprecato tutto".
-Perchè?
"Non lo so. Non me lo spiego. Forse i giocatori hanno mollato. Forse è stata colpa dell'allenatore. Forse del direttore, forse della società... Le colpe sono di tutti. Non so se ha senso fare questo tipo di discorsi".
- Ce l'ha se servono a capire gli errori e a non commetterli più...
"Certo. Per questo ho bisogno di due, tre giorni di tempo per riflettere".
- La gente è con lei. La stimano e la invitano ad andare avanti.
"Lo so. E il progetto va avanti. Io non sono tipo da mollare. Mi sento comunque di non aver fatto nulla. Di aver sprecato le mie energie, il mio tempo, il mio denaro".
- Posso chiederle di Bonato? Dicono a Sassuolo che sarà il prossimo direttore generale...
"Non so nuila. Ve lo giuro. devo parlare con lui. Bonato non mi ha detto nulla di questa storia. Ne parlerò con lui. Anche per questo abbiamo bisogno di due, tre giorni prima di fare dichiarazioni".
14/06/2010 03:21 Il disastro del secondo tempo affossa il Verona
RAFAEL 4,5. Imbarazzante su almeno tre cross dalla fascia che ballonzano nell'area piccola. E sul gol Ganci piazza la palla all'angolino ma calcia da Marte e di piattone.
GARZON 5. Non ha il passo di Bonanni che lo salta con troppa facilità. Nel primo tempo tenta qualche sortita offensiva ma naufraga ad inizio ripresa, prima ancora che Vavassori gli cambi ruolo mettendolo terzino nel 4-2-4 del dopo gol di Ganci.
CANGI 6. Ripresentato come terzo centrale non sbaglia una diagonale in un primo tempo quasi perfetto. Pure lui va a bagno nella ripresa-horror dell'Hellas.
CECCARELLI 5,5. Duello di fisico con Sansovini. Non esce su Ganci in occasione del gol.
ANSELMI 5,5. Nel primo tempo si fa infilare una sola volta da Ganci che sbaglia davanti a Rafael. Nella ripresa ci mette una pezza su Sansovini in area ma non evita la resa gialloblù.
BERTOLUCCI 5. L'ambiente dell'Adriatico di oggi l'avrebbe sofferto anche un prof alla 200esima in carriera, figurarsi un'88 alla seconda da titolare nella stagione. Soffre Gessa, che lo costringe al giallo già al 4'. Meglio in fase offensiva, dove si fa notare per un colpo di testa su cross di Berrettoni all'11'.
dal 15' s.t. Di Gennaro 5,5. Il pallone in area per Rantier al 28' e poco altro.
ESPOSITO 5. Un paio di aperture in una partita dove il centrocampo del Verona è sempre stato in affanno. Troppo poco per uno della sua qualità.
RUSSO 5,5. Buon pressing all'inizio, ripresa da dimenticare.
BERRETTONI 5. Mette un paio di palloni invitanti dalla fascia, ma non è mai decisivo in fase conclusiva. Quando ha la palla buona, al 37', spara altissimo da buona posizione.
dal 34' s.t. Selva s.v. L'unica conclusione del Verona nel secondo tempo, il colpo di testa a sei dalla fine che Pinna para sul primo palo.
COLOMBO 5,5. Nel primo tempo le becca tutte di testa ma Ciotola non va mai sulle sue spizzate. Ostinelli gli nega un rigore sacrosanto. Crolla nella ripresa come tutto l'Hellas.
CIOTOLA 5. Stavolta tanto fumo e poco arrosto, insieme a poca convinzione nelle conclusioni.
dal 21' s.t. Rantier 5,5. Da la scossa con un cross dalla sinistra che Pinna mette maldestramente in angolo ma sciupa la palla buona da buonissima posizione (28' s.t.).
VAVASSORI 5.5. La scelta di Bertolucci è stata purtroppo una scommessa persa e forse si potevano cambiare prima gli esterni, ma ha ridato vita a un Verona ucciso dalla gestione di Remondina portandolo fino alla finale dei playoff restituendogli gioco, condizione fisica e dignità. Di più non gli si poteva chiedere.
ARBITRO OSTINELLI 5. Si aggiunge alla lista di quelli che nelle partite decisive o non han dato rigore (Ciotola contro il Portogruaro) o ne ha dato uno dubbio contro (Baratta settimana scorsa). (s.rasu)
13/06/2010 17:57
All'Adriatico finisce 1-0, Ganci regala la serie B al Pescara I sogni di promozione dell'Hellas finiscono all'Adriatico nella gara di ritorno dei play-off promozione: il Pescara vince 1-0 grazie al gol di Ganci al tredicesimo del secondo tempo e conquista l'accesso alla serie B. L'Hellas ci prova nella prima frazione ma gli attacchi gialloblù si infrangono sulla granitica difesa abruzzese. Vavassori le prova tutte inserendo nella ripresa tutti gli attaccanti a disposizione, ma alla fine sono i tifosi biancoazzurri a festeggiare.
Vavassori si affida allo stesso modulo della gara d'andata: assente Pugliese per squalifica, gioca Bertolucci dal primo minuto. Al 2' Berrettoni recupera palla al limite dell'area ma poi calcia alto con il destro. Al 7' si fa vedere il Pescara con Ganci che ruba palla a Russo sulla trequarti ma conclude a lato. All'11' grande occasione dell'Hellas con Berrettoni che pesca Bertolucci in area ma il difesnore gialloblù di testa in tuffo non trova la porta. Al 20' Garzon trova Ciotola in area ma la deviazione di testa è fuori misura. Al 23' Bertolucci fa filtrare il pallone splendidamente per Russo che entra in area ma il suo tiro è rimpallato da Olivi. Al 30' Ostinelli ferma Ciotola lanciato a rete in dubbia posizione di fuorigioco. Al 32' percussione centrale di Ganci che entra in area ma con il sinistro conclude debolmente. Al 33' Bonanni mette in mezzo dalla sinistra, la palla attraversa tutta l'area di rigore senza che nessuno riesca ad intervenire.
Al 34' Ciotola si accentra ma il suo tentativo si spegne tra le braccia di Pinna. Al 38' Colombo viene trattenuto in area di rigore, il direttore di gara lascia proseguire. Nella ripresa la squadra di Eusebio Di Francesco sfiora il vantaggio al 47': Gessa serve Dettori che con una finta favorisce Coletti che conclude verso la porta, palla di poco a lato. Al 56' Ganci con un gran destro dai venticinque metri regala il vantaggio al Pescara. Vavassori richiama Bertolucci e inserisce Di Gennaro. Al 66' secondo cambio per l'Hellas: esce Ciotola entra Rantier. Al 72' Di Gennaro favorisce l'inserimento di Rantier che dall'interno dell'area di rigore calcia alto con il sinistro. Al 78' Rafael scongiura il 2-0 con un gran intervennto su Vitale. Al 79' entra Selva per Berrettoni. All'84' Cangi pesca Selva in area che di testa impegna Pinna. All'87' Zizzari potrebbe chiudere i conti da ottima posizione ma calcia a lato. Dopo cinque minuti di recupero sono i tifosi biancoazzurri a festeggiare la promozione in serie B.
CALCIOMERCATO: QUARESMA dall'INTER passa al BESIKTAS. MONDIALI: L'ITALIA impatta col PARAGUAY dopo un primo tempo con tanto possesso palla, voglia e tutto il resto ma negli ultimi 20 metri si vede pochino. Dopo essere stati sotto, DE ROSSI pareggia capitalizzando al massimo un corner azzurro (ed un'uscita 'a farfalle' del portiere biancorosso)... E mentre la GERMANIA 'demolisce' l'AUSTRALIA agli inglesi non va proprio giù il pareggio con gli USA. Il presidente ABETE infuriato con i vertici FIFA: avrebbero snobbato la nazionale azzurra facendo ri-consegnare la Coppa del Mondo, in una cerimonia ufficiale, a VIEIRA (giocatore francese). Le "vuvuzuelas" sono troppo fastidiose: la FIFA, dopo averle 'accettate', ora le vorrebbe vietare! FORMULA 1: Doppietta MCLAREN in Canada, primo HAMILTON secondo VETTEL ma la FERRARI di ALONSO è lì... TENNIS: HEWITT vince a Berlino, FEDERER battuto. FINALE PLAYOFF C1/A: VARESE in Serie B... Di rigore. VITA DA EX: È già finita l'avventura mondiale di COSSU, con il migliorare delle condizioni di PIRLO il 'tamburino sardo' non serve più ed è già stato 'rispedito' a Cagliari; una bella soddisfazione per il fantasista che potrà dire a buon diritto di essere arrivato al top della carriera vestendo la maglia azzurra. Altra brutta notizia per MUTU, già squalificato per 'presunto doping' fino ad Ottobre; dovrà pagare i 17 milioni al CHELSEA! Così ha deciso il TAS... CALCIO SPAGNA: ROSELL è il nuovo presidente dei blaugrana del BARÇA, battuto LAPORTA. FINALE PLAYOFF SERIE B: Il BRESCIA batte il TORINO e torna in Serie A. NBA FINALS: Sorpasso CELTICS è 3 a 2 sui LAKERS grazie alla 'premiata ditta' RONDO&PIERCE TORO DOMATO, BRESCIA FESTEGGIA LA SERIE A -VIDEO
Dopo il Lecce e il Cesena, il Brescia ritorna in serie A dopo 5 anni di purgatorio. Al Torino - che era la grande favorita di inizio stagione - non restano che i rimpianti. Dopo lo 0-0 dell'andata il verdetto matura grazie ad un successo nel segno della coppia gol Caracciolo-Possanzini, successo che le rondinelle hanno conquistato in uno stadio per la prima volta tutto esaurito. La vittoria per 2-1 non ha fatto una piega (ed è anche stretta): il Brescia ha surclassato il Torino sotto tutti i punti di vista. Del gioco, dell'aggressivit…, della compattezza. E che per i granata la serata non sarebbe stata delle migliori si era capito quasi subito visto che già dopo 25 minuti di gioco Colantuono si era visto costretto a rivedere i suoi piani tattici con Salgado recuperato a forza (schierato nell'ambito di un 3-4-1-2) vittima di una ricaduta dell'infortunio muscolare che lo aveva costretto al forfait in occasione dell'andata.
Lakers vs Celtics THE NBA FINALS Game 5 2010
Ha funzionato tutto bene invece in un Brescia che ha saputo sopperire alle pesantissime assenze di Mareco in difesa e Budel a centrocampo. Nel ruolo di regista Iachini schierava a sorpresa Cordova. Dopo giorni caratterizzati da polemiche feroci, i nervi sono comunque distesi nell'ambiente. E tutto sommato anche in campo. La gara è da subito piacevole: è il Torino a dover vincere e quindi a dover fare la partita. Ma il Brescia non resta a guardare. E anzi usufruisce subito di un paio di buone occasioni con Possanzini e Vass. E mentre all'8' Arcari è attento su un colpo di testa di Salgado, i padroni di casa salgono in cattedra nella seconda metà di frazione con Caracciolo che lanciato da un contropiede manda fuori di un niente un diagonale da ottima posizione. È miracoloso invece Morello al 32' a respingere sulla traversa una punizione dal vertice sinistro dell'area di Cordova. Il gol è nell'aria e si materializza al 34': contropiede di Bega e palla per Possanzini che da dentro l'area fa partire un destro sul quale Morello arriva senza tuttavia riuscire ad evitare il vantaggio avversario. Ora il Torino deve rimontare due gol, ma poco dopo rischia il 2-0 con Rispoli a sbagliare l'impatto con la sfera nei pressi dell'area piccola. Il Torino fatica a ripartire e in finale di tempo Colantuono toglie Pestrin per Barusso. L'avvia di ripresa propone un Torino più propositivo, ma non in grado di procurare veri grattacapi ad Arcari: si annota solo un sinistro di Rubin che termina fuori.
Ma è un fuoco di paglia perchè di lì a poco il Brescia chiude i conti col Torino e con la serie B: Ogbonna commette fallo da rigore su Possanzini. Sul dischetto va Caracciolo che non sbaglia. Sale la tensione e per reciproche scorrettezze vengono espulsi d'Ambrosio ed Hetemaj (che però era in panchina). In dieci, il Toro accorcia le distanza al 41' (mentre al 49' resta in nove per l'espulsione di Barusso) con Arma e mette pressione al Brescia. Ma quando ormai è troppo tardi.
RONDO&PIERCE IMMARCABILI: CELTICS 3-2 SUI LAKERS-VIDEO
Boston vince la quinta battaglia e arriva al match-point. I Celtics battono i Los Angeles Lakers 92-86 in gara 5 e ora conducono 3-2 nella finale Nba all'insegna dell'equilibrio praticamente assoluto. La formazione di coach Doc Rivers si porta in vantaggio dopo 48' di lotta in cui, al contrario dei rivali, mostra il meglio della propria difesa. In attacco, Boston si aggrappa a capitan Paul Pierce (27 punti con 12/21 al tiro). «Li abbiamo inseguiti per tutta la metà campo -dice Pierce fotografando l'intensità difensiva-. Se segnassero 120 punti, per noi diventerebbe durissima». Gli altri big non marcano visita: Kevin Garnett (18 punti e 10 rimbalzi), Rajon Rondo (18 punti, 8 assist e rimbalzi) e Ray Allen (12 punti) danno il loro contributo nell'ultimo episodio della serie sul parquet casalingo del TD Garden. Boston segna 46 punti nell'area pitturata, arrivando con costanza nel cuore della morbida difesa di Los Angeles. Si spiega così il 56% al tiro: impossibile perdere. Ai Lakers non basta il ricchissimo tabellino di Kobe Bryant. La star segna 38 punti (13/27 al tiro), di cui 19 consecutivi per aprire uno strepitoso terzo periodo.
I miracoli del numero 24 non sono sufficienti a raddrizzare la gara nella quale gli altri gialloviola vengono per forza relegati ad un ruolo ultra-secondario. Pau Gasol, potenzialmente dominante sotto i tabelloni, tira solo 12 volte e chiude con 12 punti e 12 rimbalzi. Andrew Bynum, alle prese con un ginocchio scricchiolante, rimane in campo quasi 32 minuti ma è la brutta copia dell'intimidatore ammirato nel recentissimo passato. «Non abbiamo difeso bene -è la diagnosi di Bryant-. L'altra volta ci era capitato nel quarto periodo, stavolta nel terzo: non li abbiamo mai fermati, hanno segnato canestri facili uno dopo l'altro. Non si può sopravvivere contro una squadra che tira con il 56%». Los Angeles ora è con le spalle al muro. Domani notte la finale torna a Los Angeles per gara 6. «Bisogna scendere in campo e giocare. Qual è il problema? Non vedo problemi - dice Bryant-. Se devo dire qualcosa, allora non meritiamo di essere campioni. Siamo sotto 3-2, torniamo a casa nostra. Vinciamo una partita e pensiamo a quella dopo: elementare».
PLEBISCITO ROSELL, NUOVO PRESIDENTE DEL BARCELLONA
Sandro Rosell è il nuovo presidente del Barcellona: succede a Joan Laporta. Rosell ha vinto praticamente per acclamazione essenso risultato il vincitore con il più alto numero di voti mai ottenuti (35.021) pari al 61,35% I soci del club blaugrana hanno eletto così il successore del presidente più amato della storia recente del club. Il 46enne che ha fatto già parte del consiglio direttivo della prima gestione Laporta, diventa il 39.mo presidente blaugrana
A presentarsi alle ‘urne’ sono stati circa 60.000 e ben 35mila di loro hanno votato per Rosell, che ha così accumulato più del 60% delle preferenze, ben il quadruplo rispetto al secondo classificato, Agusti Benedito, scelto da 8044 votanti. 7014 sono stati i voti ottenuti da Marc Ingla, 6168 quelli di Ferrer, il vero pupillo di Laporta.
Tra le promesse elettorali fatte da Rosell ci sono quella di creare un modello simile alla Masia, la ‘cantera’ del Barcellona, anche in altri Paese del mondo, la volontà di far giocare le partite sempre alle 17 e la limitazione del numero dei soci del club. Molta delusione invece nel clan Laporta, il cui candidato, Jaume Ferrer, ha ricevuto solamente il 10% delle preferenze. “Occorre subito iniziare a lavorare e mi metterò a disposizione di Laporta affinchè il processo di cambiamento tra il suo mandato e il mio sia il più fluido possibile2, le prime parole di Rosell.
BASTONATA MUTU: DOVRA' PAGARE 17 MLN AL CHELSEA
Sentenza shock del Tas per Adrian Mutu. Il Tribunale arbitrale svizzero ha confermato la maximulta al rumeno di 17 milioni di euro da pagare al Chelsea inflittagli dallo stesso organo, dopo il licenziamento dei ‘Blues’, per l'assunzione di cocaina nel 2004. Lo scorso ottobre, la sentenza era stata sospesa. Ora bisognerà vedere se l'attaccante della Fiorentina sarà in grado di sborsare 17.173.990 euro, a cui vanno aggiunte le spese processuali ed un 5% di interessi, a partire dal 12 settembre 2008.
Il COMMENTO DEL’AGENTE - “Aspettiamo che la sentenza del Tribunale federale svizzero ci venga notificata poi parleremo e decideremo con i legali di Mutu come muoverci. Non è escluso che si apra un altro processo alla Corte Europea”. Lo ha dichiarato ai media rumeni Victor Becali, uno dei manager dell'attaccante della Fiorentina dopo aver appreso la notizia della decisione del Tribunale svizzero di confermare la multa da oltre 17 milioni di euro al giocatore all'interno della lunga vertenza con il Chelsea.
VARESE PROMOSSO IN B. CONTESTATO IL RIGORE DECISIVO DI BUZZEGOLI
Il Varese è stato promosso in serie B avendo battuto la Cremonese 2-0 nei playoff di prima divisione. Nella gara d'andata la Cremonese si era imposta 1-0. Decisiva la doppietta del capitano del Varese Daniele Buzzegoli che ha realizzato il gol decisivo con un rigore molto contestato nei minuti di recupero della ripresa.
VARESE IN B DOPO 25 ANNI. I VIDEO DELLA FESTA
Una folla di maglie e striscioni biancorossi ha invaso Varese dopo la vittoria per 2-0 sulla Cremonese che ha portato la squadra di casa in serie B. Al fischio finale, dopo una partita sofferta, è esplosa la gioia dei tifosi che hanno invaso il campo dello stadio Franco Ossola per abbracciare i giocatori, con i colori della squadra dipinti sul volto e le lacrime agli occhi per un risultato atteso da 25 anni nella stagione che il club festeggia 100 anni di vita. «I miei ragazzi sono stati perfetti - ha detto l'allenatore Giuseppe Sannino - e la nostra forza è stata quella di essere sempre goliardici e di giocare divertendoci. Adesso guardiamo avanti, alla serie B, dopo questo bellissimo risultato». Il Varese ha giocato una partita all'attacco, cercando di ribaltare la sconfitta per 1-0 sul campo della Cremonese nella partita d'andata. Gli ospiti si sono chiusi in difesa ottenendo in contropiede alcuni importanti occasioni da gol.
La prima rete, segnata da Buzzegoli, e poi il rigore realizzato a pochi minuti dalla fine dallo stesso attaccante hanno consegnato la vittoria alla squadra di casa. Sugli spalti 7 mila tifosi, fra i quali circa mille della Cremonese, che hanno sostenuto la loro squadra con cori per tutti i 90 minuti. Allo stadio anche il sindaco di Varese, Attilio Fontana, seduto di fianco al primo cittadino di Cremona, Oreste Perri. «Ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto in questa stagione fantastica - ha commentato Buzzegoli - e la serie B è un sogno di tutti che si realizza. La nostra forza è stata quella di non aver mai perso la speranza», ha concluso l'attaccante che, assieme a tutti gli altri giocatori, al termine della partita ha indossato la maglia con stampata la scritta 'Serie B'. Dopo i festeggiamenti nello stadio i tifosi si sono spostati in piazza Montegrappa, nel centro della città, cantando 'Ce ne andiamo in serie B', per festeggiare una vittoria attesa da 25 anni. Imponente lo spiegamento delle forze dell'ordine per impedire che le due tifoserie venissero a contatto. «Anche se avessimo perso - ha spiegato sorridendo un tifoso - sarei stato contento lo stesso perchè abbiamo giocato davvero una stagione al massimo».
HALLE, FEDERER -FOTO BATTUTO DA HEWITT
A Berlino l'australiano Lleyton Hewitt si è aggiudicato il torneo di Halle (erba) battendo lo svizzero Roger Federer 3-6 7-6 (4) 6-4. A Hewitt il montepremi di 750.000 euro. Il sei volte campione di Wimbledon e numero 2 della classifica mondiale non perdeva un match sull'erba tedesca di Halle dal 2002, dove ha vinto il titolo per cinque volte, e conduceva 17-7 nei confronti diretti con Hewitt avendo vinto gli ultimi quindici confronti. Prima di quella di oggi l'ultima sconfitta di Federer sull'erba risaliva alla finale di Wimbledon 2008 quando perse per mano di Nadal.
F1, DOPPIETTA MCLAREN. ALONSO È TERZO -VIDEO
Gran Premio di Canada. Vince Hamilton su Button, è doppietta McLaren. Alonso arriva terzo.
Nel Gran premio del Canada vinto dalla McLaren di Lewis Hamilton chiude in quarta posizione la Red Bull di Sebastian Vettel davanti al compagno di scuderia Mark Webber ed alla Mercedes di Nico Rosberg. Settima la Renault di Robert Kubica che ha preceduto la Toro Rosso di Sebastien Buemi e le Force India di Vitantonio Liuzzi e di Adrian Sutil. Solo undicesima l'altra Mercedes di Michael Schumacher, mentre la Ferrari di Felipe Massa ha terminato la gara in undicesima posizione.
HAMILTON IN TESTA AL MONDIALE Con la vittoria del Gran Premio del Canada l'inglese Lewis Hamilton su McLaren ha conquistato anche la testa del Mondiale piloti con 109 punti. Secondo il compagno di squadra e campione del mondo Jenson Button a 106 punti e terzo Mark Webber a 103 che ha così perso la leadership. Quarto Fernando Alonso su Ferrari con 94 punti (a 15 punti di distacco da Hamilton).
FONTE: Leggo.it
Inter ADDIO DI QUARESMA APPRODA AL BESIKTAS PER 7 MILIONI DI EURO
Quaresma giocherà la prossima stagione nel campionato turco con la maglia del Besiktas. Lo ha annunciato lo stesso club che si sarebbe impegnato a versare nelle casse dell'Inter 7,3 milioni di euro.
INGHILTERRA DOPO L’1-1 CON GLI USA, STAMPA CONTRO CAPELLO Non c’è solo l’errore di Green Don Fabio finisce sotto accusa. Tutti sul banco d’accusa, ct in testa. Il prossimo match contro l’Algeria sa già di ultima spiaggia.
Paolo Sperati Milano
E pensare che una volta lo spettacolo lo offrivano i portieri africani. Questa volta la “papera” mondiale è arrivata dall’Inghilterra (seguita da quella del portiere dell’Alg eria nella partita con la Slovenia) che ha steccato all'esordio pareggiando 1-1 contro gli Stati Uniti grazie a Robert Green. L’estremo difensore ha regalato il pari agli yankees con un errore clamoroso ed è stato massacrato dalla stampa del Regno: “Hand of Clod”, ovvero “mani di zolla”, è l’apertura del News of theWorld. Il Sunday Mirror rincara la dose: “La goffaggine di Green costa la vittoria all’Inghi lterra ”. Ma sul banco degli imputati salgono tutti i Tre Leoni, Fabio Capello compreso. Rimandate le stelle più attese, Wayne Rooney e Frank Lampard, secondo il giudizio il SundayTelegraph: “Troppi inglesi hanno faticato a vincere i propri scontri diretti in campo”. Il Mail on Sunday non risparmia un’amara considerazione generale: “Dopo più di due anni durante i quali l’arrivo di Capello aveva trasmesso un vigoroso ottimismo, l'attesa Coppa delMondo dell'Inghilterra è cominciata nella maniera più familiare: prestazione deludente ed errore abietto del suo portiere”.
DURBAN
TEDESCHI BELLI E VINCENTI: IN GOL PODOLSKI E KLOSE NEL PRIMO TEMPO, MOLLER E CACAU NELLA RIPRESA Poker all’Australia, la Germania fa paura
FONTE: DNews.it
15/06/2010
Lippi: «Queste sono partite da vincere» IL DOPOGARA. C'è soddisfazione contenuta nella spedizione italiana
Il ct: «Bella la reazione, ma meritavamo di più» De Rossi: «Il mio gol più importante con la Nazionale»
«Il rammarico più grande è il risultato. Loro si sono avvicinati alla rete una sola volta e hanno segnato. Poi da parte nostra c'è stata una bella reazione. Però partite come queste vanno vinte»: così Marcello Lippi commenta a caldo il pari all'esordio mondiale.
Riconoscendo tuttavia che qualcosa è mancato in attacco: «Bisogna fare di più e meglio. I nostri avversari non hanno fatto niente, si sono limitati a controllare».
Il ct è stato prodigo di elogi sui singoli: «Montolivo ha fatto una gara straordinaria», ha rilevato, «I falli sul giocatore? L'arbitro poteva essere più rigoroso». Ma «ho avuto buone risposte anche dai nuovi, Criscito e Pepe. Tanti giocatori hanno fatto bene, sono cresciuti tanto. Dobbiamo migliorare ma siamo alla prima partita. Credo che si possa essere soddifatti, sotto tanti punti di vista. De Rossi? Ho visto anche lui avere qualche acciacco nell'ultimo periodo ma sta cercando di trovare la miglior condizione. Ma è stato in crescendo. Tutti sono stati in crescita è si è vista una buona prestazione di squadra».
Sulla scarsa brillantezza in fase offensiva Lippi ha aggiunto: «Bisogna anche ricordarsi che abbiamo giocato su un terreno bellissimo ma scivolosissimo, nel quale controllare la palla è molto molto difficile. Quando arriva il momento di domare la palla c'è anche un avversario che cerca l'anticipo, quindi non è semplice con terreno così bagnato».
Piccata infine la replica sul sulla provocazione del cronista di Radio Padania che ha tifato Paraguay esultando sul gol sudamericano: «Non me ne frega niente. Penso che non vi potete abbassare a fare domande di questo livello», ha detto Lippi, «perchè penso che voi che siete qui siete giornalisti di altissimo livello».
«È un gol importantissimo, forse il più importante con la Nazionale insieme al rigore della finale. Abbiamo giocato bene, anche se sono stato ingenuo nel primo gol loro»: Daniele De Rossi, autore del gol del pareggio azzurro, manifesta grande soddisfazione dopo il 90'. «È stata una gara giocata bene, da Italia, siamo stati tosti, abbiamo concesso poco o niente, dispiace la mia disattenzione sul gol ma la rabbia è di tutti. Per la vittoria è mancato poco. Il bicchiere ora è mezzo pieno» e «penso che le prossime gare saranno difficili ma non impossibili».
15/06/2010 Brutto primo tempo. Buona la reazione
Un debutto da 6+ per l'Italia campione in carica. Il Paraguay si è dimostrata una squadra compatta, cattiva ma nulla più. E gli azzurri hanno faticato un'ora a fare gioco. Andando anche in svantaggio. Poi ci ha pensato De Rossi. Inizia con una sorpresa il gruppo E. Il Giappone ha infatti sconfitto meritatamente il Camerun di Eto'o. Nell'altro incontro, invece, l'Olanda ha vinto con la Danimerca grazie ad un rocambolesco autogol ed una rete di Kuyt. Entrano in scena oggi due possibili sorprese del Mondiale sudafricano e la favorita d'obbligo. Le partite del gruppo G in programma sono infatti quelle tra Portogallo e Costa d'Avorio (alle 16) e tra Brasile e la Corea del Nord (alle 20.30).
14/06/2010
Contrordine. Ora la Fifa vuol vietare le «vuvuzela» LA GUERRA DEI DECIBEL. I sudafricani si lamentano perché vengono suonate troppo piano ma i dirigenti del calcio sembrano pronti a limitarne l'uso fino ad eliminarlo Il presidente del comitato organizzatore conferma: «Stiamo valutando cosa fare sulla questione»
Paradosso Sudafrica: mentre molti si lamentano - ad esempio i calciatori dell'Argentina dopo aver battuto la Nigeria - del frastuono provocato negli stadi del Mondiale dalle «vuvuzelas», i sudafricani - intesi come stampa e giocatori - fanno l'esatto contrario: sostengono che le lunghe trombe, che qui ora vengono vendute colorate con stemmi e simboli di tutte le nazionali, verrebbero suonate troppo piano. E questo starebbe danneggiando i Bafana Bafana. «Durante la partita con il Messico», ha detto il portiere del Sudafrica Itumeleng Khune, «non abbiamo udito il tipo di rumore a cui siamo abituati: era troppo basso e ce ne siamo meravigliati. Gli unici che facevano veramente del frastuono erano i sostenitori del Messico, e questo è stato davvero strano. Pensavamo che il pubblico sarebbe stato il nostro dodicesimo uomo in campo e siamo rimasti delusi dal fatto che non sia andata così».
Ieri il «Sunday Times» has critto che «venerdì scorso dopo il favoloso gol di Tshabalala l'orchestra delle vuvuzelas si è fatta sentire per un minuto o due, poi il volume si è di nuovo abbassato. Al punto da far riprendere coraggio alla squadra ospite. È vergognoso che 70mila supporter del Sudafrica abbiano perso la guerra del rumore contro 15mila messicani». È prevedibile quindi che in occasione della prossima partita della nazionale di casa, a Pretoria contro l'Uruguay, venga battuto ogni record di rottura di decibel. A meno che, nel frattempo, non arrivino disposizioni drastiche. Se i sudafricani si lamentano perchè le vuvuzelas verrebbero suonate troppo piano, infatti, molte altre nazionali le tradizionali trombette di plastica vorrebbero spegnerle. È una contesa a colpi di decibel quella che si sta consumando ai Mondiali. E la novità è che, contrariamente a quanto proclamato fino a venerdì, gli organizzatori adesso non escludono più di poter vietare le vuvuzelas.
A dirlo è lo stesso presidente del comitato organizzatore Danny Jordaan. «Se un paese in gara si lamenta», ha detto in un'intervista trasmessa ieri dalla Bbc, «noi agiremo di conseguenza. Abbiamo sentito le televisioni e gli spettatori: è qualcosa su cui stiamo riflettendo. Abbiamo chiesto di non suonare le vuvuzelas durante gli inni. So che è una questione difficile ma per ora proveremo a regolamentarle meglio che possiamo». Molti giocatori si sono lamentati del frastuono in campo, azzurri compresi. Ma le critiche maggiori sono arrivare dagli argentini e dai tedeschi. A titolo personale il giocatore sudafricano Jordaan è tutt'altro che un fan delle vuvuzelas: «Io preferirei che si canti Shosholoza (il canto tradizionale sudafricano) e altre canzoni».
13/06/2010 ABETE FURIOSO. Il francese consegna il trofeo agli organizzatori
«La consegna della Coppa del Mondo al Sudafrica da parte dell'ex giocatore francese Patrick Vieira è una gaffe della Fifa. Quella coppa non l'ha vinta lui né nessun altro altro giocatore ma l'Italia». È la dura presa di posizione del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete dopo che giovedì sera, al termine del concerto di Shakira a Johannesburg, il presidente del comitato organizzatore Danny Jordan e il segretario generale della Fifa Jerome Valcke avevano fatto alzare a Vieira la Coppa in gesto simbolico di consegna al paese ospitante. Abete, che è anche capo delegazione della spedizione azzurra in Sudafrica ha aggiunto che l'Italia si attende «un chiarimento dalla Fifa. Credo che non avranno problemi a riconoscere la gaffe: se così non sarà scriveremo loro perchè rimanga agli atti». Il presidente federale ha anche ricordato che la riconsegna ufficiale della Coppa alla Fifa «era già avvenuta il 4 dicembre in occasione del sorteggio. Se ci avessero chiesto una presenza ufficiale per giovedì sera non avrei avuto alcun problema a rispondere favorevolmente».
13/06/2010 Lippi ritrova De Rossi e saluta Cossu
Oggi ultimo allenamento per gli azzurri in vista dell'esordio mondiale di domani contro il Paraguay. Ieri è tornato a disposizione De Rossi mentre migliora a vista d'occhio Pirlo. Tanto che Cossu ha lasciato il ritiro ed è tornato in Italia. Dopo Argentina ed Inghilterra oggi esordirà nel mondiale anche la Germania del commissario tecnico Loew che, contro l'Australia, dovrà fare a meno del capitano Ballack infortunato.
«Per noi sarà l'ora della verità», ha detto Bierhoff. In Francia è già l'ora dei processi. Sotto accusa la squadra che ha pareggiato 0-0 con l'Uruguay nella giornata d'apertura. Ma, soprattutto, le scelte del commissario tecnico Raymond Domenech e gli errori degli attaccanti.
14/06/2010
Hamilton vince a Montreal Alonso è terzo TRIS MCLAREN-MERCEDES. Terza doppietta per il team anglotedesco
Seconda affermazione consecutiva dell'inglese ora in testa al mondiale piloti. Red Bull giù dal podio Quindicesimo posto per Massa. Schumi doppiato
FONTE: LArena.it
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Fiorentina 3-1 Verona highlights
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.