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Dell'ignobile fusione della subdola acquisizione e dei novelli Ponzio Pilato. MARTINELLI (finalmente) smentisce, CAMPEDELLI latita, TOSI si tira fuori


Tosi 'corregge il tiro': "Mai parlato di fusione! Caso mai di acquisizione..." Certo, ma ci illumini caro sindaco qual'è la differenza? O meglio quand'anche fosse l'HELLAS ad acquisire il CHIEVO (cosa di cui dubito fortemente almeno così 'indolore' come dipintaci: come si chiamerebbe l'aborto? Continuerebbe a chiamarsi HELLAS VERONA? E perchè il CHIEVO ed i suoi tifosi dovrebbero accontentarsi di sparire semplicemente?) non sarebbe una fusione chiamata in un altra maniera? Sostanzialmente cosa cambierebbe? Niente sofismi, chiacchiere e aria fritta: l'unione di due società storiche (termine a dire il vero un po' spropositato per quanto riguarda la società della diga) non è possibile e non si cerchi d'indorare l'amara pillola! E' una cosa che, sentimentalmente parlando, non può stare in piedi, da qualunque punto la si guardi! Conscio che alla fine gli interessi economici avranno comunque l'ultima parola non cercate di menare il can per l'aia dite le cose come stanno senza 'giocare' con le parole cortesemente...

Martinelli smentisce accordi con Campedelli: "In riferimento a quanto riportato recentemente dagli organi d’informazione, il Presidente Giovanni Martinelli esclude di aver preso accordi con l’A.C. Chievo Verona relativamente a processi di acquisizione o fusione tra i club." C'è voluto un po' ma alla fine la proprietà ha smentito e (speriamo) messo a tacere le ennesime 'ciacole-fusione' ciclicamente abituali a Verona. Come mai c'è voluto tutto 'stò tempo? In altre occasioni il buon Giovanni è stato più celere a prendere posizione! Boh... E se i tifosi non fossero andati a chiedere spiegazioni direttamente all'interessato all'allenamento di ieri come sarebbe andata? Il comunicato sarebbe uscito lo stesso? Qualche dubbio rimane e sarebbe carino scoprire CHI e PERCHE' commissionò quella simulazione, un anno fa (rivelato alla radio il 25 Febbraio 2008), in quella società specializzata per capire cosa sarebbe successo a livello legale-economico e quali impedimenti ci sarebbero stati... Secondo me gatta ci cova!

Gli eroi dello scudetto


- TRA I TIFOSI: FUSIONE? NO GRAZIE
- LA FUSIONE VISTA DA PULIERO

Stadio nuovo e fusione? Il sindaco Tosi e la giunta fanno come Ponzio Pilato e si chiamano fuori sia dall'eventuale costruzione di un nuovo stadio (ma come? Non s'era detto «noi siamo disposti a investire, anche sul nuovo stadio, se c'è la collaborazione»?) che dall'ipotesi fusione tra VERONA e CHIEVO!
Sia chiaro, la decisione di non far entrare l'ente comunale nelle vicende interne di due libere e private società calcistiche non fa una grinza e d'altra parte, sempre in teoria, l'amministrazione pubblica veronese ha ben altri grattacapi per la testa, sopratutto in tempi di recessione e decadimento socio-culturale come quelli che stiamo vivendo ma... Non posso fare a meno di osservare come la politica veronese (e quella italiana non si comporta differentemente in altri ambiti geografici ahimè) usi il nome dell'HELLAS e del CHIEVO (società calcistica della quale poco mi interessa a dire il vero) a proprio comodo uso e consumo...
Congetture di un beota? Forse si o forse no... Ma come non ricordare i tempi in cui parte della tifoseria veronese gridava 'Tosi sindaco' (come duole rimembrare i bei tempi in cui l'unico vero sindaco era ELKJAER) e si era in periodo di elezioni a Verona?

Li sentìi la prima volta al BENTEGODI e poi a La Spezia, in occasione dell'andata di quel maledetto spareggio che ci vide soccombere, nel quale l'attuale primo cittadino scaligero eletto da meno di un mese, come l'Arcangelo Gabriele, ci apparve davanti all'improvviso cercando di convincere i poliziotti ad aprire i cancelli per lasciarci tornare a casa nostra invece di tenerci reclusi dentro lo stadio spezzino come condannati senza giusto processo.
Naturalmente le sue richieste non vennero accolte e noi dovemmo aspettare, obtorto collo, un paio d'ore, giusto il tempo chè le acque si calmassero e i tifosi liguri se ne tornassero gioiosi alle loro case.
Dove stà il problema? Beh... Ma da nessuna parte, fatta salva l'assurdità del calcio tricolore dove è sempre più difficile poter assistere tranquillamente ad un evento sportivo ma questo è un altro discorso... E poi mica mi aspettavo di essere liberato da una specie di supereroe che con la sola imposizione della voce avrebbe potuto 'liberarci' tutti! No davvero...

Mi accontenterei di un sindaco coerente... Uno che non si proclami insomma 'supertifoso da Curva' salvo poi essere possibilista sull'ipotesi fusione, uno che non lavorasse 'dietro le quinte' per aiutare il Conte ARVEDI nel passaggio di proprietà salvo poi prendere le distanze (come ha fatto ora in attesa di capire da che parte tira il vento) quando tra stadio ed intrallazzi fra le due sponde dell'Adige i veronesi di città e provincia rimangono a dir poco confusi, uno che non vada in ritiro in Trentino a visitare la squadra per farsi fotografare (o accolga tra 1000 auguri la nuova proprietà «E’ giusto che l’amministrazione comunale faccia sentire la propria vicinanza al Verona». «L'Amministrazione comunale resta vicina alla societa' e ai suoi progetti futuri») e poi appena tornato a casa si ricordi improvvisamente di quanto le squadre cittadine debbano al comune per l'affitto dello stadio pungolandole e scordandosi precedenti accordi (veri o presunti) di rateizzazione, uno che sia semplicemente un amministratore sempre superpartes di una città magnifica qual'è Verona e che se incidentalmente fosse anche tifoso dell'HELLAS VERONA F.C non usi i butèi come 'spot elettorale' in tempo di elezioni e abbandonandoli poi al loro destino...

Se così fosse ad ogni modo avrei un altro motivo in più, qualora ve ne fosse bisogno, per rafforzare la mia ipotesi secondo la quale il calcio è morto ormai stritolato fra l'incudine degli interessi di marketing ed il martello della politica rampante, un calcio insomma moderno che non fa più per me e per migliaia di altri appassionati che la pensano come me e che per questo, come ha fatto il sottoscritto, hanno abbandonato lo stadio agli stomaci forti... A quelli che gridare 'Butèi Liberi', 'Forza Verona' o 'Tosi Sindaco' è un po' la stessa cosa...


[ALTRE NEWS]
Il Punto sulla Prima Divisione, Girone A - 22ª giornata: Approfittando della caduta del PRO PATRIA a Crema, REGGIANA e CESENA allungano il passo. Si fa sotto anche il RAVENNA mentre il super-NOCARA visto al BINTI arranca un po'...
REMONDINA sul derby «E’ vero stavolta devo dire che la squadra mi è piaciuta. Soprattutto nel secondo tempo quando abbiamo capito che potevamo vincere. Il primo tempo, forse, siamo stati troppo attendisti, troppo cauti. Per questo tra il primo e il secondo tempo ho detto chiaro e tondo ai ragazzi. "Questa gara possiamo vincerla, ma possiamo anche perderla. Dobbiamo essere bravi a girarla a nostro favore". La gara l’avevamo preparata bene e soprattutto avevo fatto vedere alla squadra gli errori madornali commessi con la Cremonese. Pare che la lezione sia servita, ma l’approccio a questa partita è stato quello giusto».
DI NARDO (trequartista biancoscudato) in ritiro 'punitivo' a Garda con la sua squadra «Abbiamo toccato il fondo la gara con l’Hellas è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne abbiamo già parlato tra compagni e siamo consci della figura rimediata. I problemi? Non siamo lucidi, fatichiamo a trovare le misure giuste. Dovremmo essere abituati alle pressioni, invece soffriamo tremendamente. Sono tante le cause. Non è un problema recente. Speriamo che questa settimana ci serva. A nessuno piacciono i ritiri, ma almeno avremmo modo di stare insieme, cercando di compattarci».
Ricorso RANTIER: L'HELLAS dovrebbe sapere entro oggi se le due giornate, inflitte al francese per un fallo intenzionale (sul quale in molti nutrono grossi dubbi) sul portiere della CREMONESE, verranno confermate o meno dopo l'appello presentato dalla società di Via Torricelli.
Allenamento di ieri: Al mattino i gialloblù hanno affrontato sul lavoro di forza in palestra e resistenza alla velocità, per terminare con esercitazioni della tattica difensiva per il reparto arretrato. Nel pomeriggio, sempre all’antistadio, seduta caratterizzata da riscaldamento tecnico, possesso palla e partitelle a tema. Differenziato per Luigi Anaclerio, Nicola Corrent, Gabriele PUCCIO e Matteo SCAPINI, terapie per Jarkko Hurme.
SCAPINI "Sto tornando con tanta volontà. A Padova abbiamo centrato un’ottima vittoria, bisognerebbe trovare maggior continuità"
TIBONI "Qui a Verona emozioni fortissime. Ci metteremo il cuore per centrare il grande obiettivo di questa società".

[IN BREVE]
MOTOGP: La recessione impelle! Temmpi accorciati per un taglio ai costi
LE ROY PLATINI contro la moviola in campo.
CALCIO&GOSSIP: Nuove WAGS nel calcio inglese...
TIFOSO DEI REDS fa 650 km per incontrare una tipa conosciuta su Facebook (ma in realtà è uno scherzo degli amici)
FORMULA 1: Niente problemi al kers nella seconda giornata di prove però MASSA si ferma lo stesso.
SUPERBIKE: BIAGGI vola con l'APRILIA!
CICLISMO RUTA: REBELLIN vince la terza tappa della corsa spagnola
PANCHINE: TORRICELLI riparte con una nuova carriera; sostituirà POLVERINO come tecnico della PISTOIESE (1^ Div. Girone B)
LEGA PRO GIRONE A: La Finanza fa visita in sede della PRO PATRIA! I giocatori preoccupati minacciano lo sciopero...

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GIOCO PRONOSTICI:
... E finalmente arriva anche il turno di Black :!: Arriva pure alla grande visto che non solo 'il nostro' è Campione di giornata ma uguaglia il massimo punteggio ottenuto in questa stagione con 9 :!: :!: :!: Bravo Black complimenti. Al secondo posto ma staccati di 3 lunghezze troviamo Martino, Mister Loyal, MR31032001 e RobRoy.

Bubu77 solo 3 ma gli sfigadoni sono Boro e Gabri:!:


Gioco pronostici B/=\S 2008/2009
GiocatorePunti
RobRoy101
Bruni96
Martino91
MR3103200188
Boro, Bubu77, Gabri, Pose Gialloblu86
Black, Bridget83
Mister Loyal82
Smarso80
Ale90HVr79
RougeHellas77


ALBO D'ORO CAMPIONI
2007/2008 L. Bruni F.C.
2006/2007 Ark (Ex-Alberto)
2005/2006 Ark (Ex-Alberto)
2004/2005 Ark (Ex-Alberto)
2003/2004 Ark (Ex-Alberto)


Puoi commentare questo articolo sul forum BONDOLA/=\SMARSA oppure in coda a questo post per aprire magari uno scambio di opinioni... Con la prima di campionato è ripartito il gioco pronostici B/=\S: l'anno scorso la spuntò BRUNI per un solo, misero punto! (fra l'altro preso alla rubentina). Brucia ancora ma, anche quest'anno ci sarà da giocarsela! Che aspettate dunque? Si potrà giocare fino all'inizio delle partite!





- HELLAS
ERA L’ULTIMO UOMO DI ARVEDI
Anche Prisciantelli lascia il Verona: rescisso il contratto. Aveva iniziato l’avventura come dirigente gialloblù dopo le dimissioni di Galli. Per ora ha preferito non commentare, ma l’epilogo lo ha amareggiato.
Era l'ultimo tassello della gestione Arvedi. Dopo le dimissioni di Nardino Previdi, giusto prima del passaggio di società, ecco l'addio di Riccardo Prisciantelli, l'uomo che si conquistò i galloni di direttore sportivo grazie al valido apporto che seppe dare a don Nardino nella vasta operazione di rifondazione dell'Hellas dopo il primo disastroso anno di C1 firmato Cannella. In seguito alla triste parentesi di Giovanni Galli e di Maurizio Sarri (fresco di cacciata dal Perugia) che contribuì a svuotare ulteriormente le tasche di Piero Arvedi, Prisciantelli fu chiamato dalle giovanili a dare un apporto alla dirigenza nel finale di campionato 2008.


Fece da front man in una situazione alquanto delicata che poi si risolse con la salvezza di Busto Arsizio. Arvedi, poi, diede via libera al repulisti di Previdi e alla sua campagna acquisti che vide Prisciantelli in prima linea nell'aiuto all'anziano uomo di calcio. Lo straordinario risultato conseguito e il frizzante campionato della squadra costruita a Remondina non sono dunque valsi a Prisciantelli il rinnovo della fiducia da parte di Giovanni Martinelli, che gli ha offerto il ruolo di osservatore per le giovanili, rifiutato dal ds. Nella veste di responsabile dell'area tecnica c'è ora Massimo Ficcadenti che potrebbe avvalersi dell'aiuto di Antonio Terraciano. Prisciantelli per ora non commenta, ma il volto scuro mostrato negli ultimi giorni fa capire che la risoluzione del contratto, che aveva fino al 2010, era un finale che non si augurava.

- GIUDICE SPORTIVO
Girardi squalificato per due giornate. Su Rantier si decide entro domani
Il colpo di testa di Domenico Girardi ai danni di Petrassi costa due giornate di squalifica all'attaccante dell'Hellas e la motivazione del giudice sportivo ("per atto di violenza verso un avversario a gioco fermo") non lascia spazio ad interpretazioni. Girardi salterà dunque le prossime gare con Pergocrema e Ravenna. Entrano inoltre in diffida Bellavista e Mancinelli. Intanto il Verona spera nel ricorso presentato per le due giornate di squalifica inflitte a Rantier. A tal proposito è atteso un pronunciamento tra giovedì e venerdì. Ad oggi l'unica soluzione d'attacco per domenica pare essere la coppia Tiboni-Gomez. Ieri la squadra si è ritrovata all'antistadio per l'allenamento. Si sono aggregati al gruppo Campagna e Da Dalt, lavoro differenziato per Corrent, Rafael e Scapini, terapie per Anaclerio ed Hurme. Oggi doppia seduta, sempre all’antistadio.

FONTE: DNews.eu


- Il Punto sulla Prima Divisione, Girone A - 22ª giornata: Comanda l'Emilia... comanda la Romagna
Reggiana e Cesena a braccetto verso la B, salgono le quotazioni del Ravenna. Pro Patria sconfitta nel posticipo
Il Cesena, dopo un inseguimento durato 22 giornate, conquista la vetta della classifica andando ad espugnare Lecco grazie ad un rigore trasformato nei minuti finali da Giaccherini; lombardi infuriati per la direzione arbitrale di Massa che è dovuto rimanere oltre il lecito all'interno dello stadio per la contestazione dei tifosi. La squadra di Bisoli conquista cosi' la sua dodicesima vittoria di questo campionato ed i tifosi bianconeri sognano. Sei successi consecutivi al Giglio e la Reggiana è di nuovo in vetta alla classifica in coabitazione con il Cesena; vittoria meritata oltre il punteggio quella con la Pro Sesto che solo nel finale ha dato qualche grattacapo ai granata di Mister Pane.

Perde la testa la Pro Patria che esce sorprendentemente sconfitta dal posticipo serale contro il Pergocrema (doppietta di Tarallo) che sale a quota 29 in classifica. Per i bustocchi si tratta della sesta sconfitta stagionale, e, come diceva Bartali....."è tutto da rifare...". La Spal mantiene il quarto posto grazie al pareggio conquistato al Riviera delle Palme contro la Sambenedettese. Un punto che puo' stare bene agli estensi ma che scontenta i marchigiani, penultimi in classifica e scavalcati dal Legnano.

Quattro vittorie nelle ultime cinque partite ed il Ravenna passa dalla lotta per non retrocedere a quella per la promozione in B. Romagnoli incontenibili, che finalmente rendono per quanto vale l'organico di Atzori. Al Benelli nulla puo' un buon Lumezzane e, a secco bomber Zizzari, ci pensano Curiale e Filipi a regalare i tre punti al Ravenna. La terza sconfitta su quattro gare per il Padova targato Tesser è di quelle che bruciano sia perchè è giunta all'Euganeo nel derby con il Verona, sia perchè rigetta i biancorossi indietro in classifica e le speranze di promozione calano vistosamente non tanto per i punti che distano dalla quinta posizione ma per una mancanza di continuità allarmante. Il Verona vince con merito con un gol di Campisi, raggiunge i patavini e continua a sperare.

Cade rovinosamente ed inaspettatamente il Novara; il Legnano con i gol di Virdis e di Lombardo mette Ko i piemontesi, contestati al rientro in città da una tifoseria delusa. Tre punti d'oro per i lilla che si mantengono in lotta per evitare i play off. Esordio vincente per Calori sulla panchina del Portogruaro e la vittima è di quelle eccellenti; cade infatti nel veneto la Cremonese grandi nomi di Mondonico (anche se domenica Riganò e Morfeo erano assenti). Per i grigiorossi le speranze di promozione si riducono ulteriormente e solo una classifica corta li tiene ancora in corsa. Sempre piu' ultimo il Venezia di Cuoghi che viene sconfitto anche dal Monza e la Seconda Divisione è sempre piu' vicina. Per i brianzoli tre punti che la mantengono nel limbo della classifica, appena a ridosso dei play out.


Domenica prossima l'attenzione degli addetti ai lavori si sposta in Piemonte dove il Novara affronterà la squdra piu' in forma del momento, quel Ravenna che è solo un punto sotto ai piemontesi e che potrebbe soffiargli la quinta piazza. Nel posticipo del lunedi derby emiliano di alta classifica tra Spal e Reggiana con la possibilità, per gli estensi di dimezzare lo svantaggio dai granata primi in classifica. Turno, sulla carta, favorevole a Cesena che ospiterà al Manuzzi il Legnano che, specie fuori casa, non sembra poter impensierire i bianconeri.

FONTE: Goal.com


- Remondina:«L’Hellas crede nei play off»
Il tecnico applaude i suoi : «Guai fermarci ora». Girardi, stop due turni
Sorride Gianmarco Remondina. L’Hellas ha giocato, forse, la gara perfetta. Nulla di trascendentale, sia chiaro. Spettacolo e gol abitano da altre parti. Ma il derby vinto a Padova ha portato in casa scaligera una marea di certezze. «E’ vero - spiega l’allenatore - stavolta devo dire che la squadra mi è piaciuta. Soprattutto nel secondo tempo quando abbiamo capito che potevamo vincere. Il primo tempo, forse, siamo stati troppo attendisti, troppo cauti. Per questo tra il primo e il secondo tempo ho detto chiaro e tondo ai ragazzi. «Questa gara la possiamo vincerla, ma possiamo anche perderla. Dobbiamo essere bravi a girarla a nostro favore». E’ indubbio che stavolta il Verona ha sbagliato poco o nulla. «Vero anche questo - aggiunge l’allenatore scaligero -, la gara l’avevamo preparata bene e soprattutto avevo fatto vedere alla squadra gli errori madornali commessi con la Cremonese. Pare che la lezione sia servita, ma l’approccio a questa partita è stato quello giusto».
La zona play off. E adesso? «Semplice - dice Remondina -, continuiamo a perseguire quell’obiettivo che abbiamo nella testa da tanti mesi. Noi vogliamo centrare i play off e adesso ci siamo avvicinati molto. Come ho sempre detto: le vittorie ti fanno scalare le classifiche. Ma non dobbiamo fermarci».
Mazzata su Girardi. Ancora mano pesante del giudice sportivo che dopo l’espulsione di Girardi a Padova (testata al padovano Petrassi a due passi dall’arbitro) ha squalificato l’attaccante per due giornate. Girardi dovrà quindi saltare la gara con il Pergocrema (che nel posticipo di lunedì sera ha battuto 2-1 la Pro Patria) e la trasferta a Ravenna.
Prisciantelli addio. Ieri, intanto, è arrivata anche la rescissione consensuale del contratto del direttore sportivo Riccardo Prisciantelli, che aveva preso in mano la squadra nella scorsa stagione “promosso” sul campo da Arvedi dopo le dimissioni di Galli. Quest’estate ha partecipato con Previdi alla rifondazione della squadra scaligera. La società gialloblù ha «ringraziato Prisciantelli per il lavoro svolto».

- In ritiro fino a sabato
Il Padova si lecca le ferite a Garda: «Toccato il fondo»
Primo giorno di ritiro a Garda ieri per il Padova. La formazione biancoscudata e il tecnico Attilio Tesser, sotto l’occhio del diesse Tosi, del dg Sottovia e di De Franceschi, hanno iniziato la preparazione in vista del derby di domenica a Potrogruaro. Ennesima ultima spiaggia per Di Nardo e compagni in terra veneziana. Un eventuale passo falso potrebbe portare a un altro scossone (vedi ritorno di Sabatini in panchina). Proprio l’attaccante napoletano, titolare nella debacle col Verona, parla del momento. «Abbiamo toccato il fondo - dice - la gara con l’Hellas è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne abbiamo già parlato tra compagni e siamo consci della figura rimediata. I problemi? Non siamo lucidi, fatichiamo a trovare le misure giuste. Dovremmo essere abituati alle pressioni, invece soffriamo tremendamente». Proprio l’attacco è uno dei reparti sotto accusa, inceppatosi ormai da più di due mesi: «Sono tante le cause. Non è un problema recente. Speriamo che questa settimana ci serva. A nessuno piacciono i ritiri, ma almeno avremmo modo di stare insieme, cercando di compattarci». Il secondo derby consecutivo, diventa quindi un altro crocevia della tormentata stagione biancoscudata. «Con il Porto siamo consapevoli di giocarci buona parte del campionato. Sarà una gara fondamentale, anche in prospettiva futura».

Squalificati. Il giudice sportivo ha inflitto due turni di stop a Di Venanzio: «per comportamento irriguardoso verso l’arbitro». Pure Bovo salterà il match di Portrogruaro per squalifica dopo la quarta ammonizione.

FONTE: Leggo.it


- Nuovo stadio, passo indietro del Comune
La Giunta martedì mattina ha affrontato, a margine e in via non ufficiale, anche il tema dello stadio Bentegodi a fronte del dibattito che si è aperto in città sull'opportunità o meno di pensare a un secondo impianto per il calcio. E ha deciso di raffreddare il tema, che sta diventando troppo caldo a fronte, in realtà, di ipotesi tutte da verificare. Un passo indietro, a fronte di impegni invece da portare a termine, come la manutenzione del Bentegodi.


L'indirizzo dettato dal sindaco Flavio Tosi e condiviso dalla Giunta è molto chiaro: non compete al Comune pensare a costruire un nuovo stadio, soprattutto in un periodo economico e finanziario che vede l'amministrazione costretta a fare i salti mortali per rispettare il patto di stabilità. Così come al Comune non riguarda una eventuale fusione tra Hellas Verona e Chievo: si tratta di questioni societarie sportive. Di conseguenza dovranno essere eventualmente le società sportive, che sono private, a presentare proposte al Comune che le valuterà.

In ogni caso, ha ribadito il sindaco Tosi, anche se venisse realizzato un impianto nuovo per il calcio, il Bentegodi potrebbe rimanere comunque lì dov'è ed essere utilizzato per altre manifestazioni sportive e concerti. Si eviterebbero così problemi e polemiche legate ad abbattimenti, ricostruzioni, e così via. È stato quindi dato mandato al gruppo tecnico di valutare i costi minimi e massimi per sistemare il Bentegodi che ha bisogno di urgenti lavori di manutenzione.

- Il nome c'è già: Hellas Chievo Verona
IL PROGETTO. LA CITTÀ S'INTERROGA SULLE IPOTESI DI QUESTI GIORNI, CHE PREVEDONO UNA SOLA SOCIETÀ IN GRADO DI RIPORTARE IN ALTO IL CALCIO GIALLOBLÙ
Campedelli e Martinelli ne avrebbero già parlato mettendo a fuoco i vari aspetti di un'operazione difficile ma non impossibile
Il nome c'è già, Hellas Chievo Verona. Per non buttare via niente, perchè dentro la nuova società, se mai nascerà (il se è d'obbligo, sia chiaro...) non deve mancare niente. Il nome c'è, come pure il progetto. Attorno al quale, Luca Campedelli e Giovanni Martinelli, hanno già cominciato a ragionare. Non dopo l'avvento di Martinelli alla guida dell'Hellas. Prima. Trovando da imprenditori attenti quali sono, molti punti di contatto e un denominatore comune.

PERCHE' L'OPERAZIONE. Sia chiaro, sbaglia chi parla di acquisizione, perchè non sarebbe il Chievo ad acquisire il Verona, nè sarebbe corretto pensare il contrario. Campedelli e Martinelli, semplicemente, metterebbero assieme le forze, per ipotizzare un'altra stagione felice del calcio a Verona. Operazione che, attenzione, nasce (nascerebbe...) da motivazioni economiche. Non perchè Campedelli non abbia più la forza di reggere il Chievo. Retrocede di nuovo? Pazienza, cederà i tre-quattro pezzi pregiati, ricostruirà una squadra in grado di lottare in B, se non di tornare subito in A. E nemmeno perchè Martinelli non abbia la forza di provare a riportare il Verona in B. La questione è un'altra. Vale la pena, oggi, continuare a percorrere strade diverse, in un calcio che non è più, bisogna pur ammetterlo, quello romantico e in bianco e nero in cui molti di noi sono cresciuti? Un calcio che si regge sui diritti delle Tivù e sugli introiti della Figc? E dove, anche questo va detto, dal 2010, i parametri di ripartizione dei proventi saranno completamente stravolti? Un calcio, dove (purtroppo) non è più determinante, come una volta, la voce relativa agli abbonamenti e alle presenze domenicali? Questo è il ragionamento che sta alla base del progetto e sul quale, giustamente, Campedelli e Martinelli hanno cominciato a meditare.

I DETTAGLI DEL PROGETTO. Del nome s'è detto. Abbraccia la storia di tutte e due le società, per non far torto a nessuno. Al Verona che resta la squadra della città, al Chievo, che non può scomparire del tutto, come se non fosse mai esistito. "Ma così, ognuno rinuncia alla propria storia" è l'obiezione. Il discorso è diverso. In questo modo, è vero che ognuno rinuncia a qualcosa, ma lo mette in gioco per costruire qualcosa di più grande. Senza divisioni, senza personalismi, senza più rivendicazioni magari comprensibili, ma a volte anche un po' sterili. Quanto alla struttura, il discorso va chiaramente approfondito e di questo, probabilmente, Campedelli e Martinelli non hanno ancora parlato. E' chiaro che l'ipotetico Hellas Chievo Verona, giocherebbe nel campionato più alto possibile e potrebbe contare, il giorno dopo l'unione, su un approccio diverso con sponsor, istituzioni, reti televisive, eccetera eccetera. Sì, insomma, quello che oggi avviene in percentuale ridottissima potrebbe trovare immediata attuazione.

E LA PASSIONE, NON CONTA PIU'? La domanda è lecita, è quella che pensano, che pensiamo tutti. "Non si gioca con l'amore dei tifosi" si dice da una parte e dall'altra. Campedelli e Martinelli sono due dirigenti appassionati, questo è poco ma sicuro. Altrimenti non avrebbero fatto la simpatica follia di costruire una favola e di provare a riscriverne un'altra. Diciamoci la verità, non si può dubitare di due dirigenti così. Anzi, sono così appassionati che se per un attimo li pensassimo assieme, forse, l'idea di una squadra sola sembrerebbe già più vicina. Campedelli e Martinelli non vogliono tradire i tifosi. Tutti e due hanno un debito con loro. Con chi (magari sono in numero inferiore, ma la passione non è matematica...) vuole bene al Chievo, con chi (sicuramente di più...) vive di solo Hellas. Anche se in C. Ma Campedelli e Martinelli sono sono neppure abituati a vivere con gli occhi chiusi. Sono due imprenditori che conoscono le regole di mercato. Le insidie. Le trappole. Ne annusano gli sviluppi. Per questo s'interrogano. Non sappiamo come finirà. Ma sarebbe sbagliato, oggi, se non lo facessero. Perchè sì? Perchè gestire una società sportiva, oggi, è diventato una piccola-grande follia. Nè Luca Campedelli, nè Giovanni Martinelli sono dei folli. Del resto, anche questo va detto, già ai tempi del fallimento del Verona anni '90, il papà di Luca, Gigi Campedelli, aveva pensato di acquisire il Verona. Oggi le condizioni sono diverse, acquisizione è termine scorretto. Ma l'obiettivo è lo stesso e nasce da ragioni esclusivamente economiche. Quanto costa a Campedelli, gestire il fenomeno Chievo? E quanto potrebbe costare a Martinelli riportare il Verona dove merita? Rispondete a queste domande, poi avrete una prima parte di risposta. Questo e solo questo è il terreno sul quale i due imprenditori e i loro più stretti collaboratori, hanno intenzione di camminare. Non si sa fin dove arriveranno, questo è bene ricordarlo ogni due righe. Per ora è un'ipotesi, come tale va discussa, approfondita, analizzata. Ma dietro una scelta che sarebbe storica e che riporterebbe il calcio gialloblù agli anni '70, non ci sono altre motivazioni. Sarebbe sempre e soltanto una questione di bilanci, un problema de schei... Perchè no? Ma per mille motivi. Perchè una passione non si può barattare con niente, neanche con la categoria. "Meglio stare in C, piuttosto" dicono i tifosi dell'Hellas. "Ci teniamo la nostra piccola storia" ribadiscono quelli del Chievo. Ognuno di loro, giustamente, aggrappato ai ricordi, a quel gol, a quella partita, a quell'impresa. "Noi abbiamo vinto uno scudetto, non lo vogliamo dividere con nessuno" dicono da un parte. "Noi abbiamo fatto innamorare l'Italia e l'Europa" dicono dall'altra. Hanno ragione. Il Verona è la squadra della città, ha più di cent'anni di storia e ricordi senza tempo e senza età. Il Chievo ha ottant'anni di storia, più piccola, ma non meno dignitosa. E negli ultimi anni ha operato un sorpasso impensabile qualche tempo fa. Ognuno di loro è, giustamente geloso di quello che è stato, di quello che è, di quello che può essere. Disposto a tutto, ma non a rinnegare una fede, una maglia, magari la propria giovinezza, gli idoli di un calcio che adesso non c'è più. E poi, perchè Verona non può continuare a sostenere due squadre, com'è stato negli ultimi anni? Già, perchè?


- «No, questa fusione non s'ha da fare!»
IN CURVA. OPPOSIZIONE NETTA DA PARTE DEI TIFOSI DELL'HELLAS E ANCHE DA PARTE DEI TIFOSI DEL CHIEVO: «PER FAVORE, NON TOGLIETECI LA NOSTRA PASSIONE»
La parola ai tifosi. Che s'interrogano su qualcosa che potrebbe essere, ma non è ancora. Il condizionale, oggi, è d'obbligo. Fare finta di niente, però, non ha senso. La Verona del ‘bar sport' parla, infatti, da tempo di una possibilità non più remota di unione tra Hellas e Chievo. Possibile? Reale? Da una parte Luca Campedelli, patron del Ceo, non ha mai smentito. Dall'altra, il nuovo proprietario del Verona Giovanni Martinelli si è fatto trasportare per il momento dall'entusiasmo di chi finisce dentro ad un sogno, e preferisce sognare evitando di parlare d'altro. Tuttavia, la piazza mormora. Gli occhi della città hanno avvistato più volte Campedelli e Martinelli insieme. Non esistono prove. Restano le voci. E i pensieri dei tifosi di Verona e Chievo.

NO ALLA FUSIONE. Decisa la presa di posizione del North Side '94. “La nostra posizione è e resterà non solo negativa di fronte a questa sciagurata e fantomatica ipotesi, ma anche di ostruzionismo qualora questa prospettiva fantasiosa e deleteria per entrambe le società, intese come comunità di tifosi, dovesse trasformarsi in un serio progetto e ci fosse qualche folle che la portasse a compimento! Non possiamo, né per gioco né nel campo delle ipotesi, pensare che 80 anni di storia, di cui gli ultimi 20 passati sulla breccia dell'onda imponendo un modello nuovo di far calcio (bassi costi e programmi seri) e uno stile tutto nostro di tifare, possano venire cancellati dalla sete di potere ed economica di pochi, in un calcio che è sempre meno sport e sempre più business, o dall'invidia di altri.
Non potremmo mai accettare di recarci allo stadio a vedere una squadra che non è più la nostra, e così tanti come noi. La storia della tifoseria è giovane, ma con un consolidato zoccolo duro che non è più così poco numeroso come poteva esserlo anni addietro.
Se fusione poteva esserci doveva esser fatta a metà anni ‘70 inizi degli anni '80 (ma allora non c'era il calcio di oggi..), ora non ha più senso, ora, per nostra fortuna, è pressoché impossibile”.

DESTINO INELUTTABILE. Carla Riolfi, responsabile organizzativo del Nuovo Coordinamento Club Hellas Verona 2003 sceglie la via della razionalità. “Premetto: se anch'io ascolto le ragioni del cuore non vorrei mai vedere la mia squadra accomunata ad un'altra realtà. Putroppo, però, dobbiamo essere molto realisti. Il Verona è destinato a tornare in auge, il Chievo in questi anni si è rivelato come fenomeno eccezionale del calcio italiano. L'impressione, però, è che l'effetto Chievo sia temporaneo. Naturale, allora, pensare ad un ripristino delle cose com ‘erano prima. Quindi: una sola squadra come riferimento per l'intera città. Il derby in A, la presenza di due club cittadini ai massimi livelli va considerato come evento di natura eccezionale. Fattori di natura economica, sportiva e politica ricondurranno molto probabilmente Chievo e Verona a fondersi in un tutt'uno. Chiudo ascoltando ancora le ragioni del cuore e parlando da tifosa: spero che tutto accada in tempi non brevi, ma questo è il destino. Per molti la prima reazione potrebbe essere quella di un allontamento dalla nuova realtà. Quando, però, i risultati sportivi cominceranno ad essere lusinghieri, molte perplessità a mio avviso verranno superate”.

MEGLIO IL RIDIMENSIONAMENTO. Stefano Braggion, del Coordinamento Amici del Chievo propone la sua soluzione. “Mi rendo conto che per il presidente Campedelli le spese di gestione o mantenimento della squadra ad altissimi livelli potrebbero diventare insostenibili. A questo punto invece della fusione vorrei vedere un Chievo rimodellato dopo la cessione dei pezzi migliori e con gli innesti dei migliori giovani della Primavera disputare un dignitoso campionato di B. Il Chievo deve vivere”. Ivano Fagnani, presidente del Coordinamento fa parlare il cuore. “Da tifoso dico di no alla fusione. Il Chievo ha acquisito nel tempo un'identità precisa, che credo vada mantenuta e tutelata. La società ha intrapreso nel corso degli ultimi anni un cammino che ha portato grandi soddisfazioni a livello nazionale. Il Chievo per molti è diventato modello da seguire. E poi abbiamo assistito al consolidamento di una tifoseria che nel tempo si è fidelizzata. Penso sia giusto dare continuità a questa bella realtà. La fusione farebbe male a tutti. Ai tifosi del Chievo ma anche a quelli dell'Hellas”.

LA FEDE NON LO PREVEDE. Primo Gianello, presidente del Nuovo Coordinamento non ha dubbi. “Per carità, non toglieteci la passione. Una fusione sarebbe dannosa per noi dell'Hellas e anche per il Chievo. Non esiste, non possono esserci le basi. Mi toglierebbero la storia, un pezzo di scudetto. Quarant'anni fa ho fondato il calcio club Santa Lucia. Ho vissuto anni indimenticabili tifando Hellas. Non possono cancellare i miei ricordi. E nessuno può azzerare la storia di una società centenaria. Anche Chievo ha la sua storia. Va preservata. La fusione non è contemplata dalla nostra fede. Non fa parte del modo di pensare di noi tifosi”.

FONTE: LArena.it


- Comunicato Ufficiale Hellas Verona Football Club
Esclusi accordi col Chievo relativamente a processi di fusione o acquisizione
In riferimento a quanto riportato recentemente dagli organi d’informazione, il Presidente Giovanni Martinelli esclude di aver preso accordi con l’A.C. Chievo Verona relativamente a processi di acquisizione o fusione tra i club. L’unica motivazione che ha quindi condotto all’acquisizione della società di Via Torricelli è quella di voler raggiungere risultati sportivi importanti. Tutto ciò viene inoltre sottolineato al fine di non intaccare la serenità dell’ambiente gialloblù in vista dei prossimi impegni di campionato.

- Tiboni: "Qui a Verona emozioni fortissime"
"Ci metteremo il cuore per centrare il grande obiettivo di questa società"
Mercoledì mattina, presso lo stadio "Bentegodi", il giornalista di Telenuovo Gianluca Vighini ha intervistato l’attaccante scaligero Christian Tiboni. Un quadro inedito del giocatore di Desenzano, che aiuta a definire il personaggio anche al di fuori dal rettangolo di gioco. Hellasverona.it vi propone le dichiarazioni del centravanti gialloblù.

All’interno della famiglia Tiboni c’è la tua più grande tifosa.
"Sì, mia mamma ci tiene particolarmente alle mie avventure calcistiche. Viene allo stadio quasi tutte le domeniche, anche in trasferta. Se segno, o magari m’infortuno lei è sempre agitata per me, come normale che sia."
Sappiamo anche che tua mamma raccoglie articoli, immagini e video.
"Lo fa da quando ero piccolo, conserva articoli di giornale, fotografie e quant’altro. Prima all’Atalanta, poi all’Udinese e al Sassuolo, ed ora al Verona."
E’ vero che lavorava per una ditta di Giovanni Martinelli?
"Non proprio di Martinelli. Lavorava a Castenuovo del Garda, da parenti del nostro Presidente. Non di persona, ma lo conosce."
Ti sei mai sentito una piazza cucita addosso quanto Verona?
"No, ho giocato a Bergamo nel settore giovanile, e successivamente ad Udine e Sassuolo. Ma di certo Verona è un’altra cosa. Giocare al "Bentegodi" davanti a quindicimila persone garantisce emozioni fortissime sia a me che ai compagni. Ci metteremo il cuore per raggiungere il grande obiettivo di questa società."
Se fossi padrone del tuo destino, cosa sceglieresti tra Atalanta ed Hellas?
"Non ci ho mai pensato fino ad ora. Mi sono sempre trovato bene in questa città, vorrei restare come qualsiasi altro giocatore. L’Hellas è una società seria, con un progetto importante, ma non conosco le intenzioni dei due club. Voglio solo fare bene in questo ultimo scorcio di stagione, concentrandomi sul Verona per centrare la Serie B. A fine campionato potremo parlare di questo argomento, ma adesso non mi interessa proprio."

- Scapini: "Sto tornando con tanta volontà"
"A Padova abbiamo centrato un’ottima vittoria, bisognerebbe trovare maggior continuità"
A distanza di quaranta giorni dall’intervento di artroscopia affrontato presso la clinica ortopedica di Borgo Roma, l’attaccante Matteo Scapini è tornato a parlare della sua condizione. Lo ha fatto mercoledì mattina, allo stadio "Bentegodi", davanti alle telecamere di Telearena. Hellasverona.it vi propone le dichiarazioni del centravanti gialloblù.

Innanzitutto, come stai?
"Bene, sto recuperando da un’operazione quindi la situazione è dura. Ma con tanta volontà sto tornando."
Quali sono i tempi previsti per ritornare a pieno regime?
"Ho parlato di recente con i medici, credo di potermi aggregare al resto del gruppo già dalla settimana prossima."
Nel frattempo segui le vicende dell’Hellas nelle vesti di tifoso.
"Sicuramente. La sofferenza è maggiore quando sei fuori dal rettangolo di gioco, ma con la vittoria di domenica scorsa abbiamo comunque fatto un buon passo in avanti."
Con l’arrivo di Rantier il reparto avanzato è ancora più attrezzato.
"Per una squadra competitiva come l’Hellas un innesto del genere fa senz’altro comodo. Tutto ciò garantisce ancora più stimoli e voglia di rientrare."
Dove può arrivare questo Hellas?
"Tutti vogliamo disputare i play-off, giocando bene le nostre possibilità da qui al termine della stagione. A Padova abbiamo centrato un’ottima vittoria, bisognerebbe trovare una maggior continuità nei risultati. Basti pensare a quel che era successo contro la Cremonese."
Finora sei andato a segno lontano dal "Bentegodi".
"Avevo terminato il girone d’andata con un gol a Cesena, pensavo fosse un trampolino di lancio, invece c’è stato questo infortunio. Mi rialzo sperando di gonfiare la rete nello stadio scaligero. Ci sto pensando da troppo tempo."


- Mercoledì doppia seduta di lavoro per i gialloblù
Differenziato per Luigi Anaclerio, Nicola Corrent, Gabriele Puccio e Matteo Scapini, terapie per Jarkko Hurme
Doppia seduta di allenamento nella giornata di mercoledì per la squadra scaligera. Al mattino i gialloblù hanno affrontato sul lavoro di forza in palestra e resistenza alla velocità, per terminare con esercitazioni della tattica difensiva per il reparto arretrato. Nel pomeriggio, sempre all’antistadio, seduta caratterizzata da riscaldamento tecnico, possesso palla e partitelle a tema. Differenziato per Luigi Anaclerio, Nicola Corrent, Gabriele Puccio e Matteo Scapini, terapie per Jarkko Hurme. Oggi pomeriggio partitella di allenamento col Castelnuovo Sandrà, formazione di Eccellenza, presso gli impianti sportivi del Castelnuovo del Garda (VR).

- Girardi "Mastino del Bentegodi" contro la Cremonese
Immutata la classifica generale: in testa sempre Christian Tiboni, seguito da Nicola Corrent e da Rafael

- Hellas Verona-Pergocrema, info biglietti
I tagliandi per la 23a gara di campionato sono disponibili presso i punti vendita del circuito Ticket One

FONTE: HellasVerona.it


- I tifosi dell'Hellas in pressing su Martinelli: ora basta voci sulla fusione, deve essere chiaro
Un gruppo di tifosi presente oggi all'allenamento per avere delucidazioni dalla nuova società sulle continue, troppe voci di fusione che continuano ad emergere, alimentate dall'ambiguità tenuta fino ad oggi sia da Campedelli sia da Martinelli
Adesso basta. Anche i tifosi dell'Hellas Verona si sono stufati dallo stillicidio di notizie in merito alla fusione tra Hellas Verona e Chievo, alimentate dai silenzi e dalle ambiguità che sull'argomento hanno tenuto le due società. Così oggi un gruppo di tifosi si è presentato all'allenamento dell'Hellas per chiedere delucidazioni alla società e chiarezza a Giovanni Martinelli, il nuovo presidente. Il presidente non era presente alla seduta e i tifosi hanno avuto un lungo colloquio con il consulente di mercato di Martinelli, Massimo Ficcadenti.

Ad alimentare i dubbi dei tifosi anche alcune dichiarazioni rilasciate martedì sera dal consigliere Davide Bovo, durante la cena del calcio club Butei Cin Cin di Villafranca. Sull'argomento fusione Bovo, ancora una volta, non ha smentito categoricamente l'ipotesi lasciando nei tifosi una marea di dubbi e incertezze che sicuramente non stanno portando tranquillità al già stressato ambiente gialloblù.

- Il sindaco di Verona cancella ogni possibile voce. "Da tifoso sull'ipotesi di acquisizione" ha spiegato "mi sono già espresso - non fusione sia chiaro- del Chievo da parte dell'Hellas, unica via per me possibile".
Il sindaco Flavio Tosi è intervenuto chiaramente sull'argomento fusione con una dichiarazione che lascia poco spazio a equivoci.
“Da tifoso mi sono già espresso sull’ipotesi di un’acquisizione – non fusione, sia chiaro! – del Chievo da parte dell’Hellas: unica via per me possibile. Come Sindaco, invece, non posso che ribadire una cosa: l’Amministrazione può solo essere spettatrice di ciò che le due Società decideranno di fare, trattandosi di una questione puramente sportiva e imprenditoriale che riguarda i presidenti Martinelli e Campedelli. Rimarrebbe, comunque, un problema a complicare l’eventuale esito positivo della vicenda: il nome dell’unica società. Che per me, da tifoso, dovrebbe rimanere solo Hellas Verona. La soluzione inversa sarebbe molto problematica dato che i sostenitori dell’Hellas, oltre ad essere molto più numerosi di quelli del Chievo, mai e poi mai potrebbero accettare un nominativo diverso. Penso comunque che per i presidenti di entrambe le società vi siano problemi molto più importanti all’ordine del giorno e che l’acquisizione, non fusione, sia oggi decisamente in secondo piano. Per quanto riguarda invece la censura dello striscione dei tifosi del Chievo contro l’ipotesi di questa tanto discussa operazione societaria, conoscendo la serietà e la riservatezza di Campedelli, penso che sia stata una reazione, come direbbe Totò, ‘a prescindere’, non condizionata cioè da possibili cambiamenti societari”.

FONTE: TGGialloblu.it



[OFFTOPIC]
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PANCHINE: TORRICELLI riparte con una nuova carriera; sostituirà POLVERINO come tecnico della PISTOIESE (1^ Div. Girone B)
- Prima Divisione
PRIMA PANCHINA PER TORRICELLI ALLA PISTOIESE
Prima panchina da professionista per Moreno Torricelli. L’ex calciatore di Juventus e Fiorentina subentra al dimissionario Salvatore Polverino come allenatore della Pistoiese, ultima nel girone B della Prima Divisione.

FONTE: DNews.eu


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Un 40enne tifosissimo dei Red Devils si fa 650 chilometri in auto per incontrare un'anonima ragazza conosciuta in rete, ma ad architettare lo scherzo erano due sostenitori dei Reds...

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Seconda giornata di prove della settimana in Bahrain e Massa si è fermato per un problema al cambio e uno elettrico. Costa: "Stiamo sperimentando, sono problemi normali". Glock (Toyota) il più veloce davanti a Felipe e Heidfeld


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Il vice-campione olimpico vince in volata la terza tappa della corsa spagnola: "Sapevo di essere in condizione, ma non mi aspettavo di arrivarci così presto". L'obiettivo per il 2009? "Anche solo un giorno primo in classifica generale al Giro"

- Il Manchester sta benone. Tre sberle anche al Fulham
Nel recupero del 3° turno della Premier i prossimi avversari dell'Inter in Champions si sbarazzano della squadra di Roy Hodgson. Reti di Scholes, Berbatov e Rooney (al rientro). Liverpool a - 5 in classifica. Van der Sar, ancora imbattuto, arriva a quasi 1300' consecutivi senza prendere gol

FONTE: Gazzetta.it


LEGA PRO GIRONE A: La Finanza fa visita in sede della PRO PATRIA! I giocatori preoccupati minacciano lo sciopero...
- Arriva la Finanza: Pro Patria minaccia lo sciopero
Brutte notizie per la Pro Patria (Lega Pro - Prima divisione girone A). Dopo la sconfitta nel posticipo sul campo del Pergocrema che è costato il primo posto in classifica, nella giornata di ieri la Guardia di Finanza ha fatto visita alla sede del club di Busto Arsizio per alcuni controlli.

A nome della squadra, il portiere e capitano Luca Anania ha dichiarato in conferenza stampa allo stadio Speroni: "In tv il presidente Zoppo ha detto che è tutto a posto, invece evidentemente non è così. Siamo stanchi e preoccupati per questa situazione, vogliamo chiarezza a fatti e non a parole. Se è vero che vuole continuare, Zoppo sistemi tutto e paghi gli stipendi, altrimenti si faccia da parte. Noi giocatori non siamo miliardari, i ragazzi più giovani sono con l'acqua alla gola e faticano a tirare avanti".

In occasione della prossima giornata di domenica contro il Venezia, i giocatori della Pro Patria potrebbero anche prendere la decisione estrema di scioperare, non scendendo in campo e perdendo la partita a tavolino.

FONTE: Calciomercato.com