Fase 2.0 che, seguendo la baldanza di quelli che si aspettavano una sorta di 'liberi tutti', speriamo non si tramuti in 2.1 (butei mi raccomando mascherine e guanti anche per la semplice attività motoria quando incontrate gli altri!).
Intanto, mentre il ministro dello Sport Spadafora invita tutti alla cautela ('Per ora di riaprire il campionato non se ne parla proprio' ha precisato via Facebook), in Germania sono 10 i contagiati al Coronavirus tra Serie A e B in attesa della ripresa e DYBALA in Italia ancora non guarisce ma in tutto ciò c'è chi, tra media e addetti ai lavori, alimenta pressioni e polemiche quasi come niente fosse successo non vedendo (o facendo finta di non vedere) come ad esempio in Lombardia il peggio non sia ancora passato e le centinaia di morti al giorno, per quanto in fase di diminuzione, rimangano tante... Troppe!
Il Verona? Dopo il via libera del governo ha cominciato con molta prudenza (come di fatto aveva anticipato via Olanda nel comunicato ufficiale di Domenica) e, stando a quanto riporta il 'Corriere di Verona', prosegue con gli allenamenti rigorosamente singoli; per arrivare a quelli di gruppo bisognerà che tutti gli elementi della squadra sostengano prima i necessari controlli medici (analisi del sangue, test seriologici, spirometrie, tamponi...) per poi tornare a Peschiera nelle strutture d'allenamento scaligere e, probabilmente dopo la metà di Maggio, ricominciare anche con gli allenamenti di gruppo.
Fortunatamente ci viene in soccorso BastardiDentro.it suggerendo un modulo tattico che aumenterebbe le possibilità di ripresa per i campionati italiani di calcio e ce lo illustra nella vignetta sottostante (ridiamoci su!):
CalcioMercato:ISMAJLI? Anche no dice JURIC per il difensore centrale dell'HAJDUK SPALATO proposto nei giorni scorsi a Via Olanda: Secondo TuttoMercatoWeb.com il tecnico croato avrebbe messo iin stand-by il possibile acquisto del calciatore kosovaro. D'AMICO starebbe così valutando altri profili difensivi tra i quali, secondo SerieBNews.com, anche l'Under 21 azzurro BETTELLA al termine del prestito biennale al PESCARA da parte dell'ATALANTA: Difficilmente però Via Olanda sborserà i 7 milioni pagati dagli orobici all'INTER nell'affare BASTONI, strada più percorribile semmai il prestito, magari con un diritto di riscatto all'altezza... BORINI resterebbe volentieri in gialloblù ma l'ingaggio stagionale, a quanto riporta il 'Corriere di Verona', ben difficilmente scenderà sotto i 2,5 milioni lordi...
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ZIGO-Gol al 'Corriere di Verona' «Se prego per la fine della pandemia? Ogni giorno. Al mattino, quando mi sveglio, e alla sera, prima di addormentarmi. Credo in Dio, credo nella sua misericordia. Tornerà la pace. La gioia. E la bellezza di una partita di calcio. La mia angoscia, è per i bambini. Per il loro presente e per il futuro. Che cos’accadrà? Non lo sappiamo e, quel che è peggio, non possiamo saperlo. Li dobbiamo proteggere e non abbiamo i mezzi per farlo. Quanta tristezza si prova nel vedere i parchi desolati, nessuno che prende a calci una palla, che corre e che ride? Non riesco a descrivere questo smarrimento» Hellas1903.it
Gianpaolo PAZZINI al canale della Serie A «Quando Zaccagni è risultato positivo ero un po’ preoccupato perché nel viaggio di ritorno, dopo la partita con la Sampdoria, ero seduto accanto a lui ed inoltre avevo salutato anche tutti i giocatori della Sampdoria che poi sono risultati positivi. Per fortuna, adesso stanno tutti bene. Juric? Ha cambiato la nostra mentalità. Ci ha insegnato a non aver paura di giocare ed a farlo in modo più spensierato, oltre a non mollare e accontentarsi mai. La vittoria contro la Juventus? È stato il punto più alto della stagione. Lo stadio Bentegodi era pieno e dall’altra parte del campo c’era uno dei club più forti. Segnare quel rigore a tre o quattro minuti dalla fine è stata un’emozione molto forte. Meritavamo quel risultato per i tifosi e la città. Il gol n.200? Sono a 199 ed era tra i miei obiettivi in questa stagione. Mi piacerebbe davvero realizzarlo. Per farlo però dobbiamo sconfiggere il virus, che al momento resta la partita più importante» CalcioHellas.it
Luciano MARANGON terzino del tricolore «Sinceramente, per come il Governo ha affrontato la cosa, credo che il campionato non ripartirà: ora cercano di salvare le apparenze permettendo alle squadre di allenarsi, ma penso che dopo aver bloccato un Paese e aver messo in ginocchio grandi industrie e piccole e medie imprese non potrebbero “giustificare” la ripartenza del calcio. Spero almeno che da settembre tutto possa ritornare alla normalità ma, eccezion fatta per le quattro o cinque squadre più “potenti” dal punto di vista economico, tutto il movimento si troverebbe in grave difficoltà. Qualcosa potrebbero fare FIFA e FIGC, ma nemmeno loro non hanno risorse a sufficienza…» CalcioHellas.it
Amir RRAHMANI in diretta Instagram sul canale ufficiale Hellas Verona «Se sono contento di ripartire con gli allenamenti individuali? Sì, da ieri abbiamo ricominciato a vivere la nostra vita. Ho provato ad allenarmi da solo, ma ovviamente non è come in squadra: è più difficile, manca un po’ di motivazione. Oggi abbiamo fatto i tamponi e mi ha fatto molto piacere rivedere i miei compagni. Serie A? Difficile, ma se non avessi voluto giocarla non sarei venuto qui. Il mio rendimento dopo il passaggio al Napoli? Quando ho saputo dell’interesse ho parlato con mister Juric e D’Amico, che mi hanno avvisato che se avessi firmato avrei dovuto comunque avere la testa al 100% sul Verona. I nostri punti di forza? Giochiamo da gruppo, abbiamo fatto duri allenamenti dal ritiro dando tutto ogni settimana e siamo sempre uniti con i tifosi, anche se non vinciamo siamo con loro e loro sono con noi. Le migliori partite di squadra? Quella contro la Juventus e quella con il Torino, il secondo tempo però. Obiettivi con la maglia dell’Hellas? Se torneremo a giocare fare ancora punti, provare a conquistare l’Europa, ma l’importante è dare tutti il 100%. La mia miglior qualità? I duelli, anche aerei. Il peggior difetto? Mi manca un po’ di “esplosività”» CalcioHellas.it
BERARDI a 'HellasChannel' «Ho sempre voluto fare il portiere, sin da quando avevo 6-7 anni paravo i tiri che mi facevano i miei fratelli. Alla scuola calcio poi ho deciso subito di giocare in porta. Portiere ci sono nato. Il ritorno a Verona? Il direttore D’Amico insieme al preparatore dei portieri Massimo Cataldi e a Fabio Grosso con cui avevo lavorato a Bari, hanno deciso di riportarmi a Verona in un momento che non me lo aspettavo: è stata un’emozione ancora più grande poter tornare qui. Con Radunovic e Silvestri abbiamo creato un buon rapporto sin da subito, dai primi giorni di ritiro. Ci divertiamo sia dentro che fuori dal campo. Marco lo conosco già dallo scorso anno e si è creato subito un rapporto di amicizia: un portiere forte che anche quest’anno sta dimostrando il suo valore, perché sta facendo un grande campionato anche in Serie A. All’Hellas solo momenti belli. Ho vinto due campionati e quest’anno stiamo avendo dei numeri incredibili. Se devo sceglierne tre di momenti dico il debutto nel 2013 a Livorno, la vittoria col Cittadella dello scorso anno e quella contro la Juventus: non capita a tutti di batterli, per di più nel modo in cui l’abbiamo fatto. È stato qualcosa di incredibile» CalcioHellas.it
BOCCHETTI a L'Arena «Non vedo la mia famiglia da più di due mesi. Potete immaginare il mio stato d’animo. Mia moglie era dovuta tornare in Russia per fare il passaporto al piccolo. Il coronavirus ci ha sorpreso. E da più di due mesi io sono solo ma pure lei fatica con tre figli… La settimana dell’ultima partita con la Sampdoria è partita attorno al 25 febbraio. E doveva tornare attorno al 13 di marzo. La Russia ha chiuso tutto. Sia in entrata che in uscita. Ho parlato a lungo col il Consolato e le autorità ma non c’è stato nulla da fare. Hanno detto che il 13 maggio ci sarà un altro punto della situazione e vedremo. Meno male che con le videochiamate io e Caterina ci siamo salvati. Li sento molte volte al giorno. La chat dei compagni mi ha aiutato a superare i momenti difficili ma poi a fornelli dovevo starci io. Della squadra, nessuno se ne è andato, ci siamo allenati grazie alle indicazioni del prof. Barbero. Avevo già un tapis roulant e una piccola palestra in casa: mi è servita moltissimo. L’Europa? Sarebbe magnifico. Significherebbe chiudere una stagione brillante. Per noi già era importante salvarsi. Il club ed il mister hanno creato davvero un grande gruppo. Secondo me, ci siamo sorpresi a vicenda. Gli infortuni? Ho avuto subito dei problemi durante la preparazione. Un infortunio in quel periodo ti condiziona. Ho avuto una ricaduta, purtroppo, quando sono rientrato. Comunque ho sempre aiutato i più giovani e così ho dato il mio contributo. Quel che conta è la squadra. Kumbulla? Sono felice per lui. Non è semplice a quell’età giocare in Serie A con gente come Ronaldo e Lukaku. Bravo lui ed il mister. È un grande destinato ad una grande carriera» HellasLive.it
L'ex portiere gialloblù GOLLINI in diretta Instagram «Ero cresciuto molto al Manchester United ma avevo necessità di tornare in Italia. La Roma mi voleva ma vedevo l’Hellas Verona come una squadra alla mia portata. L’esordio fu molto emozionante. Quando sono andato all’Aston Villa non avrei voluto lasciare il Verona. Mi voleva la Juventus ma ho preferito andare in Inghilterra, poi le cose non sono andate come volevo...» News.DirettaGoal.it
...I rimpianti dell'ex MIHAYLOV arrivato all'HELLAS nel 2013-14 per fare da secondo a RAFAEL confida a Vice.com «Nel 2013, dopo sei anni in cui con il Twente avevo vinto tutto quello che c’era da vincere, volevo cambiare aria per trovare nuovi stimoli. Potevo scegliere tra Getafe, Hellas Verona e altri due club, e alla fine scelsi Verona, ma fu una scelta sbagliata e stupida: una volta arrivato lì, scoprii che il loro portiere (Rafael, ndr) era il vice-capitano della squadra. In sostanza non avevano davvero bisogno di me, e questo mi mandò su tutte le furie: litigai subito con l’allenatore (Mandorlini, ndr). Dopo appena tre settimane dalla mia firma, la mia esperienza con l’Hellas era praticamente già finita, anche perché qualche tempo dopo mi infortunai e restai fuori per sei mesi…» CalcioHellas.it
L'ex diesse gialloblù Giovanni GALLI a 'Lady Radio' «Tutto quello che di bello moralmente avevamo costruito in questa quarantena è andato distrutto non appena c’è stata una luce in fondo al tunnel. Mi sembra, a livello di battaglie politiche tra partiti e membri dello stesso partito, di essere tornati a fine febbraio. Siamo un popolo vergognoso. Il calcio è un’azienda, che produce reddito ma spesso, i vari populisti, si soffermano sugli stipendi top e non sulla passione. In questi giorni arriverà l’ufficialità della fine del campionato e, di conseguenza, le lettere ai tanti giocatori delle Serie minori che non riscuoteranno più gli stipendi» CalcioHellas.it
Giovanni SARTORI Direttore Sportivo dell'ATALANTA intervistato da L'Arena «... Non conosco personalmente Juric, ma quel che sta facendo è sotto gli occhi di tutti. Non conosco benissimo nemmeno D’Amico, ma so che oltre a essere sempre vicino alla squadra va anche sui campi a vedere dal vivo i giocatori che gli interessano. Promette bene. Pessina? Credo sia prematuro parlarne in questo momento: certamente, grazie al grande lavoro dell’Hellas, sta attirando l’interesse di molte società, ma ci sono tante soluzioni. Potrebbe rientrare a Bergamo, così come potremmo rinnovare il prestito: lui a Verona sta bene e il Verona vorrebbe tenerlo. Amrabat? Lo seguivamo già in Belgio, ma al Verona ha stupito tutti. Lo abbiamo cercato, ma abbiamo desistito quando abbiamo visto che non saremmo riusciti a prenderlo» CalcioHellas.it
Il presidente AIC Damiano TOMMASI al 'Corriere dello Sport' «Questa situazione di crisi e di emergenza sanitaria è importante ma non è giusto far ricadere immediatamente tutto sui calciatori. Nei confronti dei dilettanti sono state attuate drastiche misure di riduzione degli stipendi e revoca degli affitti, una scelta che ricade sul sostentamento di molte famiglie. Ringrazio il Governo per quello che sta facendo e spero che tutti ricevano le misure di sostegno promesse e soprattutto necessarie» TuttoHellasVerona.it
Il presidente del CONI Giovanni Malagò al 'Tg Sport' su Rai 2 «Non metto bocca su una questione politica. Non ho mai parlato con nessun componente del Comitato tecnico scientifico, il mio comportamento è laico e non sono mai intervenuto. Mi sono permesso di dire che il calcio ha il diritto e il dovere di provare a finire il campionato ma che è indispensabile avere un’alternativa per evitare che tutto vada a carte quarantotto» TGGialloBlu.it
Enrico Castellacci, storico medico della Nazionale e attuale presidente dei medici del calcio, a 'Sport-Lab.it' «L’auspicio di tutti sarebbe quello di rivedere il campionato, cosa difficile. Questo è un periodo drammatico, sotto vari punti di vista. C’è voglia da parte della Figc di vedere completato il campionato, anche per i problemi economici che comporterebbe un’eventuale interruzione. Questo, però, lo deciderà il Governo. Bisogna anche dire che un calciatore prof. non può stare quattro mesi senza allenarsi. Dovremmo studiare un metodo per farli allenare in sicurezza, magari con protocolli diversi rispetto a quelli messi sul tavolo finora» Hellas1903.it
Claudio FENUCCI AD del BOLOGNA alla trasmissione 'Tutti convocati' su Radio 24 «Il calcio non può essere trattato in questo modo, ci sono milioni di italiani che seguono il calcio con passione. E’ un’industria che fattura 14 miliardi di euro con l’indotto e merita rispetto per numeri e contenuti che genera. Non sono i virologi a darci indicazioni, alla fine è la politica che dovrà darci indicazioni e fare una sintesi delle problematiche e delle conseguenze dell’epidemia, non credo che la politica possa abdicare al suo ruolo di indirizzo» Hellas1903.it
Urbano CAIRO presidente del TORINO a 'Radio Anch’io Lo Sport' su Radio Rai «Noi ci atterremo alle disposizioni governative, è in fase di studio un protocollo che conterrà le linee guida e che, immagino, non è facile mettere a punto essendo il calcio sport di contatto. Di conseguenza il virus si può trasmettere più facilmente. Siamo in attesa delle decisioni degli scienziati e del governo. L’aspetto fondamentale è che sia adottato un protocollo totalmente sicuro, soprattutto per quando dovessero riprendere le partite, con il contatto fisico tra i giocatori. In questa fase è importante tenere in conto questo elemento» Hellas1903.it
Massimo CELLINO presidente del BRESCIA a Teletutto «Non mi interessa più se si torni a giocare o meno, facciano quello che vogliono. E che smettano di strumentalizzare le mie dichiarazioni: la mia linea è sempre stata chiara. Aspettiamo le decisioni della Merkel? E’ vergognoso. Abbiamo un presidente di Lega, uno della Federazione, uno del Coni ed un ministro dello sport e attendiamo gli altri? A me non frega niente della Merkel e dell’UEFA: l’Italia deve decidere in autonomia, siamo senza dignità. E che decidano alla svelta perché io non accetto più questo continuo rimandare. Bastava sedersi ad un tavolo e dividersi gli oneri in parti uguali e pensare alla ripartenza sicura. E invece nessuno molla perché questo calcio pieno di debiti ha già speso soldi non ancora incassati» Hellas1903.it
Calciomercato, via libera Inter | Ecco il nuovo Kumbulla Il Verona a caccia di un sostituto di Kumbulla, sul quale è forte il pressing dell’Inter. Per sostituire l’albanese sul calciomercato l’Hellas potrebbe puntare su Bettella, attualmente in prestito al Pescara via Atalanta
Da Redazione SB -02/05/2020 ULTIMO AGGIORNAMENTO 9:44
Marash Kumbulla (Getty Images)
Il Verona si gode le prestazioni di Marash Kumbulla, una delle rivelazioni dell’ultima Serie A prima dello stop forzato per l’emergenza coronavirus. Il giovane difensore albanese è salito alla ribalta con la maglia dell’Hellas, dopo una manciata di apparizioni lo scorso anno nella serie cadetta. Quest’anno è letteralmente esploso al suo primo campionato di A, attirando inevitabilmente l’interesse di diverse società.
Tante big hanno messo gli occhi sul classe 2000 tra Italia ed estero. Una su tutte, però, sta pianificando da tempo l’assalto per Kumbulla. Si tratta dell’Inter, che ha individuato nel centrale albanese un profilo ideale per lo scacchiere di Antonio Conte per il presente ma soprattutto in prespettiva futura. Il 20enne nato a Peschiera del Garda andrebbe a sostituire Godin nella rosa dell’ex Ct della Nazionale, con l’uruguaiano destinato a lasciare Milano dopo una sola stagione.
Calciomercato, addio Pescara: c’è il Verona per Bettella
Davide Bettella (Getty Images)
Il Verona del patron Setti spera comunque in un’asta per il suo gioiello e avrebbe fissato tra i 25 e i 30 milioni di euro il prezzo del cartellino. Intanto gli scaligeri si muovono sul mercato per un sostituto e uno dei profili che potrebbero attirare l’attenzione del Ds D’Amico sarebbe un altro baby: Davide Bettella. Classe 2000 come Kumbulla, il nazionale Under 21 è in prestito biennale al Pescara dopo l’accordo stipulato nel gennaio 2019 con l’Atalanta, proprietaria del cartellino. Bettella in questa stagione si è guadagnato un posto da titolare prima con Zauri e poi con Legrottaglie in Abruzzo, con la ‘Dea’ che in estate dovrà valutare il suo futuro. Difficile che il giocatore rimanga alla corte di Gasperini, con il Verona che potrebbe formulare un’offerta allettante per portarlo alla corte di Juric e rimpiazzare così Kumbulla.
Davide Bettella (Getty Images)
Per strapparlo all’Atalanta serviranno però almeno 7 milioni di euro, il prezzo con il quale gli orobici lo hanno acquistato dall’Inter nell’affare Bastoni. L’arrivo di Bettella potrebbe dare il via libera decisivo per il trasferimento di Kumbulla a Milano alla corte di Conte.
G.M.
FONTE: SerieBNews.com
Corriere dello Sport: "Attacco al calcio"
Il "Corriere dello Sport" oggi in edicola apre con il titolo: "Attacco al calcio". Il Viminale apre agli allenamenti individuali, ma Spadafora vuole chiudere il calcio. Il Ministro dello Sport si sente scavalcato e chiede al Premier Conte un decreto per chiudere il campionato: "Non è cambiato nulla, la preparazione collettiva riprende dal 18 maggio. E di riprendere a giocare non se ne parla". Ma nel frattempo anche dal comitato tecnico-scientifico arriva un altro segnale positivo.
Sezione: Rassegna / Data: Lun 04 maggio 2020 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
Vedi letture
FONTE: TuttoHellasVerona.it
CALCIOMERCATO Fiorentina, se parte Pezzella piace Kumbulla
In caso di cessione del difensore argentino, la società viola pensa al giovane albanese
di Mattia ZupoMaggio 3, 2020 - 13:31
Secondo il Corriere Fiorentino, per quanto riguarda a difesa della Fiorentina, molto ruota attorno a German Pezzella. La dirigenza infatti è convinta che accanto a Milenkovic e Caceres (che sarà confermato) serva un centrale con caratteristiche diverse. Uno alla Gonzalo Rodriguez, per intendersi.
Tra i profili seguiti c’è quello di Marash Kumbulla dell’Hellas Verona. Per il difensore albanese però c’è da registrare la forte concorrenza dell’Inter.
NEWS UEFA: “Se non si termina la Coppa nazionale, in Europa League la meglio classificata in campionato”
Sembrano salire le quotazioni “internazionali” dell’Hellas, che in caso di stop al campionato potrebbe ritrovarsi ai preliminari
di Tommaso Badia Maggio 1, 2020 - 11:00
In caso di stop a campionati e Coppe, andranno ai preliminari di Europa League le squadre meglio piazzate in campionato: questo in sostanza quando comunicato dalla UEFA nella serata di ieri. Se dunque il campionato finisse qui, per l’Italia si qualificherebbe la settima classificata.
Da valutare i parametri di scelta, ma sia che utilizzi la media punti, sia che si vada a guardare l’ultima giornata “regolare”, a giocarsi l’accesso alla seconda competizione europea per importanza dovrebbe comunque essere il Verona.
FONTE: CalcioHellas.it
Quale futuro per Fabio Borini? A fare il punto sulla situazione dell’attaccante è il Corriere di Verona, che spiega: “Ci ha messo poco a far capire si essere l’uomo giusto al posto giusto, la dirigenza dell’Hellas vorrebbe che si legasse al club con un contratto pluriennale, ma l’ingaggio di Borini è elevato. Il suo agente, Roberto De Fanti, ha fatto sapere che le richieste per il suo assistito saranno numerose. Per confermare Borini – che, peraltro, a Verona resterebbe più che volentieri – occorrerà allargare i classici cordoni della borsa per uno stipendio che, al lordo, difficilmente potrebbe essere inferiore ai 2,5 milioni lordi a stagione”, si legge sul quotidiano.
FONTE: CalcioMercato.com
Hellas Verona, stagione straordinaria di Juric. Molto dipende da Gattuso
3/5 ALLE 17:45 SERIE A
di ANDREA LOSAPIO @LOSAPIOTMW
Una stagione straordinaria, frustrata dal Coronavirus. È la storia di Ivan Juric, tecnico dell’Hellas, che a Verona ha trovato la sua dimensione dopo tre esperienze al Genoa che non hanno lasciato il segno, se non in leggero negativo. Arrivato a giugno dell’anno scorso - prendendo il posto di Aglietti - è riuscito a costruire una squadra combattiva, che prende pochi gol e che, in qualche modo, trova sempre la zampata. L’idea di calcio è molto simile a quella del maestro Gasperini, in costante pressione e uno contro uno, con tre calciatori sopra tutti: Kumbulla, Rrahmani e Amrabat, 50 milioni in tre.
IL FUTURO - A gennaio c’è stato un contatto con il Napoli, prima che Gennaro Gattuso riuscisse a ingranare del tutto con gli azzurri. Juric sembrava la scelta giusta per un progetto che andasse al di là della singola annata, con un tecnico emergente che potesse far giocare bene la squadra ma che poi raggiungesse anche risultati. E poi le richieste sul mercato non dovevano essere così pressanti, anche perché c’era già Rrahmani, potevano arrivare anche Kumbulla e Amrabat. Il terzo è andato alla Fiorentina, il secondo probabilmente sceglierà l’Inter. E anche Juric potrebbe cambiare, ma è un condizionale d’obbligo.
Hellas Verona 60%
Napoli 20%
Altro 20%
L'ipocrisia del calcio per i tifosi. C'è un Titanic da portare in porto e manca la sincerità di ammetterlo: il sistema economico a rischio non riguarda solo Juventus, Inter e Champions League
3/5 ALLE 08:29 EDITORIALE
di MARCO CONTERIO @MARCOCONTERIO
Nato a Firenze il 5 maggio del 1985, è caporedattore e inviato di Tuttomercatoweb.com. In passato firma per Il Messaggero e per La Nazione, conduttore su RMC Sport e Radio Sportiva.
La Serie A è compatta per ripartire. Evviva il campionato, godano i tifosi, gioiscano per lo spettacolo. Poi, sotto il vestito, quella realtà che tutti apprezzerebbero esser raccontata con maggior sincerità e chiarezza. E dove ogni attore dovrebbe prender coscienza del proprio ruolo e del proprio compito. Perché tutti s'appellano alla regolarità dei campionati o all'aspetto ludico. Perché si discute di questi aspetti quando in soldoni ci sono quelli. L'onestà sarebbe ben più apprezzata dal tifoso che è magari sul lastrico e pure da quello che è semplicemente annoiato, piedi sulla poltrona e l'ennesima serie tv davanti agli occhi. "Vogliamo ripartire perché siamo un'azienda. Vogliamo farlo mettendo la salute al primo posto ma garantendola con ogni sforzo e mezzo. Perché non farlo metterebbe a rischio un intero sistema. Gli investimenti dei presidenti ma anche dei piccoli commercianti e di chi gravita attorno a questo mondo". Ecco. Ci fosse questa chiarezza, cristallina, forse sarebbe tutto meno indigesto, anche per il Ministro Vincenzo Spadafora che pare a tutto intenzionato fuorché all'overture di una delle prime aziende del paese. Perché il calcio è questo e chi governa deve provare a farlo ripartire perché non si perdano posti di lavoro e investimenti. L'Assemblea di venerdì 1 maggio ha dato, in questo senso, un messaggio di compattezza importante: collaborazione. Che ci sia una strategia per salvaguardare un sistema che non è solo lo stipendio di Cristiano Ronaldo o quello di Daniel Ciofani, ma pure l'incasso del ristorante davanti allo stadio, l'albergo che si riempie durante le trasferte, i bar e i negozi che si popolano, i trasporti e pure chi batte sulle tastiere sperando di poterlo fare ancora.
Responsabilità e soldi E' questo l'incomprensibile e assurdo paradosso del calcio di oggi. Claudio Lotito che s'azzuffa su una partita secca per lo Scudetto. Chi protesta per le promozioni, per le Coppe e per le retrocessioni. Chi discute dell'allenamento a quattro, a cinque o tutti insieme. Ieri la compattezza, elogiata dal Presidente Dal Pino che dovrebbe aver più poteri decisionali e non solo istituzionali. Perché altrimenti restano parole al vento, mentre il sistema rischia l'implosione. Le questioni centrali sono due. Il protocollo sanitario e i diritti televisivi. La messa in sicurezza delle strutture e i ritiri sono possibili: stringere i denti, per tutti i protagonisti, sarebbe un sacrificio ma sopportabile, considerato che sull'altro piatto della bilancia c'è lo spettro della recessione. Solo che c'è la salute che resta giustamente centrale. E se arrivassero nuovi casi di positivi? In Germania hanno dato risposte, cercando di valutare ogni casistica, compresa quella di non fermarsi ma di mettere tutto e tutti in sicurezza in caso di nuovi casi. E' il compito principale del governo del pallone: salvaguardare la salute di tutti e anche quella del sistema calcio. Poi la questione diritti tv. In poche parole: il pallone, da solo, non dirà mai stop, perché questo aprirebbe la strada ai broadcaster a scontistiche e dilazioni dei pagamenti. Se dovesse essere il Governo a fermare i giochi, allora sarebbe per causa di forza maggiore quindi impedirebbe simili situazioni.
L'impossibile strada francese In Francia tutto s'è fermato e ora c'è chi chiede di seguire l'esempio transalpino. Il Paris Saint-Germain è campione perché era indiscutibilmente primo ma lì pure il Tolosa minaccia ricorsi, quando era ben più che ultimo a soli miseri tredici punti in classifica. Farà cause il Lione, fuori dalle Coppe, e con l'orizzonte di fior di campioni che ora rischiano di partire. E' possibile replicare questo modello in Italia? Roma e Napoli sarebbero fuori dalla Champions League e considerata pure la media punti, il Milan ancora fuori dall'Europa League con l'Hellas Verona qualificato. E lo Scudetto? Andrea Agnelli ha cliccato sul mi piace quando gli è stata posta la questione di un titolo assegnato ad honorem, col campionato però sempre aperto. E le retrocessioni? In Francia hanno scelto per far scendere due squadre, perché la terza in fondo si decide coi play-out con la Ligue 2 solitamente. Solo che in Italia la matematica dice tre giù e tre su dalla Serie B, con la terza che sale con il play-off. Le ultime dicono due e due, ma anche qui si prospettano nel caso settimane di casi e cause, Frosinone in testa alla marcia. E per quanto riguarda la C? C'è l'astrusa proposta delle tre prime dei gironi e della quarta col sorteggio, ipotesi che sembra bocciata anche dal più coraggioso dei giocatori d'azzardo.
E' un sistema a rischio Che il calcio inizi a chieder d'esser trattato da azienda e come essa si comporti, adesso. Non c'entra l'aspetto ludico, per questa stagione. La priorità adesso è superare il traguardo della linea di galleggiamento. La Serie A che si ferma significa che non prosegue la B, che la C traballa se non crolla, che la D sprofonda. E i Dilettanti col futuro a rischio sono le nostre squadre del quartiere, quelle dei nostri figli, perché è a valle che la frana colpisce più forte, dopo la discesa. E con queste piccole società, anche tutto l'indotto andrebbe a risentirne. Ristorazione, strutture ricettive, trasporti, negozi, stampa e chi più ne ha più ne prenda, finché potrà. Costa tanto, ammetterlo? Parliamo di soldi. Di tanti che rischiano di andare in fumo, di chi li aspetta per campare famiglie, di chi li ha investiti e rischia di vederli volar via. Niente di più. Aspettiamo tutti a gloria che Juventus, Inter, Atalanta, Napoli, Roma, Milan, Lazio e via andando tutte le altre ritornino a regalarci emozioni, lacrime, gioie. Adesso i nostri cuori hanno altre priorità, rivedere i beniamini in campo potrà essere poco più di una carezza e un sospiro di sollievo. Il calcio, però, sia onesto. Se tornerà in campo non lo farà per i tifosi. Per pensare a loro ci sarà poi tutto il tempo del mondo, quando questa frattura che ha spezzato anime e cuori, mondo e terreno, si ricomporrà. Il calcio sia chiaro. C'è da portare un transatlantico in porto e da farlo mettendo la salute al primo posto. Ma ci provi. Prima che incontri un iceberg.
Kumbulla vs Rrahmani: potenza contro controllo. Il Napoli ha scelto il suo difensore di manovra
2/5 ALLE 15:45 SERIE A
di IVAN CARDIA @IVANFCARDIA
L’insostituibile di Ivan Juric è uno solo: Amir Rrahmani ha giocato tutte le partite di campionato del Verona (25), saltando appena 21 minuti, mentre Marash Kumbulla è sceso in campo 18 volte in questa Serie A. I due difensori dell’Hellas, in ogni caso, hanno già acceso i riflettori del mercato su di sé. In un caso per spegnerli rapidamente: Rrahmani ha già deciso il suo futuro al Napoli, mentre Kumbulla è conteso dalle big del nostro campionato. Diamo un'occhiata ai dati di Comparisonator per mettere a confronto i due.
La giovane età spiega tante cose. Statistiche alla mano, la prima fotografia è di un giocatore molto più aggressivo a livello difensivo contro uno meno propenso a rischiare e più attento. È probabile che i sei anni di differenza (classe 2000 contro classe ’94) abbiano il loro peso. Sta di fatto che Kumbulla supera il kosovaro per azioni difensive fatte e riuscite (15,56 e 7,5 in media a gara contro 14,6 e 7,24), come pure nei duelli difensivi fatti e vinti (11 e 2,94 contro 9,28 e 1,92). Detto che in questi fondamentali le statistiche sono comunque relativamente vicine, Amir si “consola” perdendo meno palle nella propria metà campo (2,96 in media a gara, e solo 0,4 portano a un tiro), vincendo più duelli aerei (3,48 contro 2,89) e facendo più intercetti (5,12 contro 4,44). Quando il pallone è dell’Hellas, inoltre, non c’è veramente partita.
In manovra ci si affida a Rrahmani. Il suo predominio, in fase di possesso, sul giovane albanese è netto Rrahmani vince supera Kumbulla in ogni singolo parametro relativo ai passaggi: ne fa di più, ne fa meglio, è anche più costante e pericoloso a livello di azioni offensive. Frutto, oltre che delle caratteristiche tecniche e personali, anche del gioco di Juric, che all’ex Dinamo Zagabria affida con maggior frequenza la ripartenza dell’azione dal basso e la manovra del suo Hellas.
L'Hellas Verona con ogni probabilità non acquisterà Ardian Ismajli, difensore dell'Hajduk di Spalato e seguito con attenzione dal Torino. Il kosovaro è stato proposto nei giorni scorsi da alcuni intermediari, ma gli scaligeri hanno al momento messo in stand-by l'arrivo di Ismajli per il veto di Ivan Juric, tecnico che ottimamente conosce il campionato croato. Saranno comunque due gli arrivi per la retroguardia gialloblù.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
LAVORO DI STAFF: MASSIMO CATALDI
05/MAGGIO/2020 - 12:15
Verona - Anche alle spalle dei portieri c'è un allenatore e, alle spalle di Massimo Cataldi - preparatore dei portieri dell'Hellas Verona - c'è una determinata filosofia del lavoro e della squadra. La necessità da parte di tutti, giocatori e membri dello staff, di avere un obiettivo, i grandi margini di miglioramento di ognuno fondati sul credere fortemente in se stessi o, infine, il rispetto nei confronti dei compagni, della società, degli addetti ai lavori, dei materiali di allenamento e dell'allenamento stesso. Cataldi in persona ha sperimentato e messo in pratica questa filosofia per 'emergere' negli anni fino a conquistare la Serie A con il Verona, raggiungendo grandi risultati con i portieri fin qui avuti in carriera. Per cui, prima di tutto, c'è l’affermazione della propria personalità, passaggio obbligato per il miglioramento dell'atleta e poi del giocatore, il tutto nel contesto della squadra di cui il portiere fa parte.
IL PERCORSO FINO ALLA SERIE A
Originario di Civita Castellana, cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Lazio e arrivato nella sua carriera di calciatore a indossare la maglia azzurra della Nazionale di Serie C, Massimo Cataldi inizia presto la sua carriera da preparatore dei portieri, partendo dal campionato di Eccellenza. Ma la sue capacità, la sua perseveranza e la sua determinazione gli permettono pochi anni dopo di approdare al Siena, all'epoca in Serie A. A seguire un importante triennio al Novara negli staff di mister Toscano prima, col quale ottiene la promozione dalla Lega Pro alla Serie B, di mister Barone poi e – infine – di mister Boscaglia. Fondamentale al primo anno con gli azzurri il contributo di Andrea Tozzo, portiere che Cataldi ritroverà poi all'Hellas Verona. Nel 2017/18 è preparatore dei portieri del Bari, dove Cataldi valorizza le qualità sino ad allora parzialmente inespresse di Alessandro Micai, mentre nel 2018/19 inizia la sua esperienza in gialloblù con Marco Silvestri.
HELLAS VERONA
Come Cataldi stesso racconta nell'A Tu per Tu a lui dedicato (CLICCA QUI https://hellasverona.it/2019/10/16/le_nostre_rubriche_a_tu_per_tu_con_massimo_cataldi_video): "Mi piace, nei pochi momenti liberi, fermarmi nei campetti dove non va nessuno, dove c'è la vera essenza di questo sport: vi assicuro che lì si vedono grandissime parate. Io di Marco (Silvestri, ndr) cerco di vedere quello che gli altri talvolta non vedono". Allo stesso modo, subito dopo la vittoria del 'Bentegodi' contro la Juventus, Massimo Cataldi ha voluto sottolineare l'incredibile intervento di Marco a deviare sulla traversa con la punta delle dita la potentissima conclusione di Douglas Costa, un gesto tecnico di istinto e tecnica che non tutti, a occhio nudo, avevano notato. Sul Verona risponde sicuro: conosce ogni angolo dello Sporting Center 'Paradiso' di Peschiera e, oltre alle grandi emozioni che questa piazza è in grado di regalare, identifica in Sandro Mazzola e in Stefano Cacciatori due anime importanti non solo del club, ma anche dello spirito che accomuna tutti coloro che amano l'Hellas.
Verona - Alla luce della Circolare del Viminale e della Ordinanza della Regione Veneto, entrambe di data odierna, con le quali dal 4 maggio 2020, nel rispetto del distanziamento sociale di almeno due metri e del divieto di ogni forma di assembramento, sarà consentita la pratica motoria o sportiva individuale per atleti professionisti o non professionisti di sport individuali e non individuali, in funzione dell’allenamento agonistico, anche presso impianti sportivi al chiuso o all’aperto ma in ogni caso a porte chiuse, Hellas Verona FC ringrazia anzitutto le Autorità Governative e la Regione Veneto per la sensibilità dimostrata nei confronti degli sport di squadra e comunica contestualmente che a partire da domani, lunedì 4 maggio 2020, si attiverà per garantire il rispetto scrupoloso del protocollo sanitario, evidentemente a tutela della salute dei propri tesserati.
La data di inizio delle sedute individuali allo Sporting Center ‘Paradiso’ di Peschiera verrà quindi comunicata a procedure ultimate.
I calciatori di Hellas Verona FC proseguiranno l’attività individuale di mantenimento fisico sin qui svolta.
FONTE: HellasVerona.it
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.