#RestiamoACasa #Fase2 mentre il CTS prende tempo guardando con preoccupazione ai positivi in Bundesliga; personalmente la finirei qui ma, se proprio si dovesse riprendere, si disputino playoff e playout
...Se ancora non si fosse capito da quello che scrivo nei post della serie #RestiamoACasa, personalmente preferirei lo stop ai campionati italiani di A e B (dopo che la C ha ufficialmnete annunciato la chiusura per quest'annata) per un sacco di ragioni che partono dalle 30mila e più vittime che questa maledetta pandemia ha mietuto e, passando per le immagini dei camion dell'esercito che nottetempo portavano via i morti di Bergamo, arrivano al fatto che per forza di cose gli stadi dovrebbero rimanere chiusi al pubblico, cioè a quell'unica forza ormai capace di dare ancora a tutto il baraccone una parvenza di senso sportivo e passione genuina non ancora corrotta dal mero calcolo economico (che pure i patròn devono fare per sopravvivere in quella specie di circo che il calcio italiano è diventato).
Ma, se proprio FIGC, Leghe e Governo dovessero trovare una quadra per ripartire, credo che il minor danno ad una competizione ormai falsata dovrebbe essere quella di passare per playoff e playout: Sempre meglio che far finta di niente e, come nulla fosse stato, recuperare le partite che mancano giocando ogni 3 giorni in condizioni climatiche impossibili...
Intanto il Comitato Tecnico Scientifico prende tempo e guarda oltreconfine ai campionati tedeschi dove, dopo i positivi al COLONIA, deve fare i conti anche con quelli della DINAMO DRESDA scoperti da poco e i vertici del calcio teutonico che avevano deciso di ripartire nel prossimo weekend non sembrano più così sicuri mentre Boris Johnson, primo ministro britannico (si quello che voleva affrontare la pandemia lasciando che semplicemente passasse indisturbata sulla popolazione dell'isola fino a formare la famigerata 'immunità di gruppo' salvo poi essere condotto alla ragione da quelli che, conti alla mano, avevano pronosticato una strage), ha annunciato che dal primo Giugno saranno consentiti eventi culturali e sportivi: Che Dio ce la mandi Buona!
Solo LECCE e UDINESE battono il VERONA (peraltro messo molto meglio in classifica con 10 lunghezze di vantaggio sui salentini e 7 sui friulani) nella lista dei punti guadagnati rispetto ai soldi spesi: Secondo lo studio di CalcioDAngolo.com infatti, alla squadra di Via Olanda ogni punto è costato 'solo' 380mila Euro e poco meglio hanno fatto guidata da LIVERANI con 320mila seguita dall'UDINESE con 360mila.
Davvero impressionante pensando alle squadre che stanno sul fondo di questa speciale classifica: ROMA e INTER appaiate a quasi 2,5 milioni per punto, JUVE a quota 3, per chiudere con MILAN e NAPOLI che, sopra ai 3 milioni per punto, risultano i club più 'spendaccioni'.
Calciomercato: Anche il LIONE s'inserisce nella corsa a KUMBULLA; stando al quotidiano L'Equipe il club transalpino, oltre a DEMIRAL della JUVE e altri profili, seguirebbe con molto interesse il difensore centrale scaligero ma 'Il Messaggero' segnala che anche la LAZIO (oltre all'INTER) farebbe sul serio per Marash col patròn LOTITO pronto a sfruttare gli ottimi rapporti personali con l'omologo scaligero..
Massimo MARGIOTTA dalle giovanili scaligere alla prima squadra del MANTOVA? Questa è l'indiscrezione raccolta da Nicolò Schira per TuttoC.com che intravede un possibile futuro da dirigente nella prima squadra dei virgiliani per l'attuale responsabile del settore giovanile gialloblù.
Una Domenica di Aprile del 1906 quel triangolare a Vicenza... In rassegna stampa segnalo questo articolo di Marco Zanoni su Pantheon.VeronaNetwork.it dove si riassume le origine dell'HELLAS da quando gli studenti del Maffei le trasferte le facevano in bici, i giocatori non avevano maglie ma una fascia colorata al braccio per distinguersi dagli avversari che si chiamavano GIARINA, ENOTRIA, SANTA LUCIA e BORGO SAN PANCRAZIO; poi, una Domenica di Aprile del 1906 quel triangolare a Vicenza...
Capitan TRICELLA al 'Corriere di Verona' parla del tricolore del 1985 «Il nostro segreto? Le persone che hanno lavorato perché tutto questo avvenisse. Una dirigenza seria e che aveva un orizzonte chiaro. Certo, sarebbe stato bello se si fossero potuti tenere certi giocatori, invece il bilancio esigeva che a fine stagione si dovessero cedere interpreti di grande valore. Però sono sempre stati sostituiti bene: erano bravi Bagnoli e Ciccio Mascetti a scegliere chi inserire, tra allenatore e direttore sportivo c’era un’intesa straordinaria. Questo è stato essenziale» Hellas1903.it
Hans-Peter BRIEGEL a L'Arena «Se c’è il virus che gira bisognerebbe aspettare, giocare senza spettatori è come il calcio di 100 anni fa. Non è sport. Per l’economia va bene, speriamo sia così anche per la salute... Ho giocato almeno tre partite senza spettatori come accadrà in Germania e leggo anche in Italia. Devastante. Beh poi, ricorderete a Torino contro la Juventus. Oggi però comandano gli sponsor e le tv. Quindi si riprende, viva il calcio. Nel 1985 sono diventato calciatore tedesco dell’anno. Vincere quel campionato con calciatori come Zico, Maradona, Junior e Rummenigge non era proprio facile. Poi c’è stata anche la Coppa Italia con la Sampdoria, ma vuoi mettere lo scudetto? Un’altra cosa, un altro mondo» SampNews24.com
Pietro FANNA a 'Gazzetta Tv' «Si può tentare di finire il campionato in qualche maniera, anche con dei play-off. Bisognerebbe cercare di salvare il salvabile, anche il calcio sta subendo una grande batosta. Però io come calciatore non sarei tranquillo, il rischio di contagio c’è, si giocherebbe pensando “speriamo che non tocchi a me”. È una situazione difficilissima e non so chi si prenderà la responsabilità di dare l’ok per ripartire» Hellas1903.it
Mattia ZACCAGNI aiuta la 'sua' Bellaria con trenta buoni spesa da cinquanta euro ciascuno per le persone in difficoltà economica «Adesso vivo a Verona perché gioco a calcio nell’Hellas, ma quando torno a Bellaria mi sento veramente a casa! In questo particolare momento storico, poi, sono veramente contento di essere ritornato: poter essere d’aiuto per me è un grande onore, conosco bene il sindaco e sono veramente orgoglioso della mia Bellaria. Come è sorta l’idea di fare questo gesto generoso? L’idea è nata spontanea, ho voluto aiutare le persone più bisognose della mia città a superare questo momento di grande difficoltà. Anche a Verona mi sono speso in alcune donazioni per vari ospedali perciò appena sono tornato nella mia terra, in Romagna, mi sono sentito di fare questo gesto per la mia cittadina» IlPonte.com
Matteo PESSINA a 'Radio Anch’io Sport' «Ho sentito pareri discordanti tra i calciatori sulla ripartenza, c'e' chi vuole e chi no, a me piacerebbe ripartire, ma devono mettere in campo tutte le misure di sicurezza necessarie. La parola per far ripartire non spetta naturalmente a noi ma a chi di dovere. Ci manca lo spogliatoio, è un momento di socializzazione fondamentale e dovremmo adeguarci» TGGialloBlu.it
Simone CALVANO in prestito allo JUVE STABIA intervistato in diretta Facebook «Dopo tanti anni in giro in prestito, giocare in Serie A con il Verona è stato molto emozionante, anche se purtroppo siamo retrocessi. Ringrazierò sempre Pecchia, con lui mi sono trovato molto bene. La partita più bella? Ricordo con molto piacere soprattutto la partita contro l’Inter a San Siro, lo stadio della mia città. La tifoseria? Non scopro certo io che la Curva Sud sia una delle migliori in Italia. Il Bentegodi è la cosa che più mi manca di Verona... Sono andato via perché ogni società fa le sue scelte, e io ho rispettato quelle dell’Hellas. Vedremo cosa ci riserverà il futuro» CalcioHellas.it
Massimo CELLINO presidente del BRESCIA a Repubblica.it «Ho cambiato idea, mi adeguo alla maggioranza. Bisogna tentare di riprendere il campionato altrimenti qui falliscono tutti. Certo, in Lombardia è ancora complicato fare i test medici ma se si gioca io resto al Rigamonti, nessun campo neutro» Hellas1903.it
Joe BARONE dirigente della FIORENTINA a 'Radio Anch’io Sport' «Le cinque sostituzioni? Sono contrario a cambiare le regole in corsa. Già i giocatori in questo periodo sono sottoposti mentalmente a forte stress per tutte le voci che si rincorrono. La posizione della Fiorentina è che vogliamo mantenere le stesse regole di quando abbiamo iniziato il campionato. L ripresa? Siamo per ricominciare ma in sicurezza, senza rovinare questa stagione e compromettere la prossima. Rimettere i conti a posto sarà difficile per tutti, il calcio è un’industria da tutelare e come tutte le industrie dovrà essere aiutata dal Governo» Hellas1903.it
STORIE DI STORIA Hellas, quel tuo primo goal C'era un tempo in cui le trasferte si facevano in bicicletta: calciatori e tifosi insieme. I giocatori, prima di scendere in campo, si infilavano al braccio una fascia colorata per distinguersi dagli avversari sul rettangolo di gioco. In quel tempo, le squadre si chiamavano Giarina, Enotria, Santa Lucia, Borgo Pancrazio.
Di Marco Zanoni - 8 Maggio 2020
Gli studenti del Maffei però volevano qualcosa di diverso, ambivano ad una squadra che avesse l’impronta di quel Genoa che già faceva appassionare il Belpaese. Sognavano una squadra che si elevasse rispetto ai “dilettantismi operaistici” che fino a quel momento avevano contraddistinto il calcio veronese. Fu così, che il professor Carubolo, un tipo austero e gioviale, consigliò di chiamare quella squadra Hellas, prendendo spunto dal suo insegnar il greco ai ragazzi. Nell’ottobre del 1903 nacque così l’Hellas, una società che godeva di un patrimonio iniziale di ben 32 Lire e che vedeva al suo vertice, come presidente, Fratta Pasini.
A VICENZA, UNA DOMENICA DI APRILE
Bisogna attendere però il 1906 prima di vedere l’Hellas scontrarsi contro altre realtà cittadine: un triangolare a Vicenza. La prima partita, contro il Treviso, finì a reti inviolate. Poi, senza nemmeno il tempo di bere un goccio di vino, iniziò la sfida al Vicenza. La pioggia che aveva smesso da un po’ ricominciò a picchiare sul campo, le linee erano pressoché scomparse e più volte i giocatori si ritrovarono a contendersi il pallone al di fuori del campo regolamentare. Con il risultato ancora fermo sullo zero a zero la palla arrivò a Crespi, attaccante gialloblù che con un finta mise a sedere il portiere avversario (alcuni osservatori dell’epoca riportarono che il portiere in realtà “scivolò in una pozzanghera”) e insaccò il pallone nella rete vicentina. Quello di Crespi, in quella domenica di aprile del 1906, fu il primo goal della Storia dell’Hellas Verona.
FONTE: Pantheon.VeronaNetwork.it
CALCIO INTERNAZIONALE Cinque favole calcistiche che avremmo voluto vedere fino alla fine
La pandemia ha interrotto le stagioni grandi e inaspettate dell'Atalanta, del Bayer Leverkusen, di Immobile, del Verona e la corsa del Liverpool verso la Premier.
Pazzini si è unito al Verona nel 2015: da allora, ha giocato 130 partite e ha segnato 50 gol, di cui quattro in questa stagione (Alessandro Sabattini/Getty Images)
La pandemia ha fermato i campionati e le coppe di tutto il mondo. Solo che in alcuni luoghi, per alcune squadre, lo stop ha fatto decisamente più male. Del resto anche lo sport più ricco e seguito si nutre principalmente di emozioni, come tutte le cose della vita, e anche se a volte il termine favola viene usato in maniera retorica nel racconto del calcio, è vero pure che il grande andamento di alcune realtà era così appassionante, oppure così inaspettato, che lo stop è arrivato con un tempismo davvero crudele.
Per questo, abbiamo scelto cinque storie interrotte che avremmo voluto vedere fino alla fine. C'è un po' di tutto: le inevitabili squadre underdog pronte a riscrivere la storia, progetti pluriennali a un passo dall'apogeo, giocatori che avevano raggiunto delle vette inattese e sembravano destinati a non ricadere, almeno questa volta. Questa stagione dovrebbe riuscire a ripartire, quindi qualcuna di queste imprese potrebbe anche essere portata a termine. Ma non sarà la stessa cosa, purtroppo, e probabilmente la cosa più triste di tutte è proprio questa.
Hellas Verona e Sheffield United in Europa
L'ultima partecipazione del Verona a una manifestazione internazionale risale alla stagione 1987/88, allora i gialloblu arrivarono ai quarti di finale di Coppa Uefa. Lo Sheffield United, invece, non ha mai giocato un torneo continentale. Quest'anno, però, le squadre guidate da Ivan Juric e Chris Wilder sembravano pronte a ribaltare questo senso di subalternità perenne, grazie a idee simili in alcuni aspetti: sia l'Hellas che lo United hanno seguito l'esempio del Getafe, cioè hanno deciso che per loro la bellezza e la ricercatezza del gioco stanno nell'intensità fisica, nella corsa, nella solidità. Non a caso, l'Hellas ha subito 26 gol ed ha la quarta miglior difesa della Serie A – dietro Lazio, Juve e Inter –, mentre lo Sheffield ha fatto ancora meglio, con 25 reti incassate, appena due in più del Liverpool di Klopp.
Tutto questo, però, non vuol dire che a Verona e Sheffield non si stiano divertendo: l'Hellas non ha perso praticamente mai, anzi ha vinto contro la Juventus e ha pareggiato in casa della Lazio, proprio mentre la squadra di Inzaghi stava polverizzando qualsiasi avversario, qualsiasi record; discorso valido anche per lo Sheffield, che si è tolto lo sfizio di battere l'Arsenal e l'Everton, di pareggiare col Tottenham e ancora l'Arsenal in trasferta, di tenere fuori proprio gli Spurs e i Gunners – sempre loro – dalla zona Europa League. Certo, la forza economica dei due club è molto diversa, le Blades sono di proprietà di un membro della famiglia reale saudita mentre l'Hellas ha il 20esimo monte ingaggi della Serie A, ma in realtà entrambe le squadre erano neopromosse, avrebbero potuto e dovuto lottare al massimo per la salvezza, invece il lockdown le ha fermate mentre erano in piena corsa per qualificarsi alle coppe europee. Oltre alla tattica c'è tanto altro in comune sull'asse Verona-Sheffield, è ancora bello e possibile poter immaginare un doppio confronto di Europa League al Bentegodi e al Bramall Lane – magari sarebbero state due partite non proprio spumeggianti in fase offensiva, ma in ogni caso avremmo trovato il modo di divertirci [...]
FONTE: RivistaUndici.it
Terzultimi in una Serie A che, qualora venisse conclusa sul campo, sarebbe ancora tutta da vivere, c’è una speciale classifica in cui il Lecce ha comunque la certezza di poter frequentare le zone nobili. Merito della resa dei soldi spesi in sede di calciomercato, che porta i salentini in vetta per punti conquistati in rapporto agli investimenti. 25 per 7,9 milioni di euro: ogni singolo punticino è costato solo 320 mila euro. Numeri frutto dello studio di calciodangolo.com, pubblicati in un documentatissimo focus.
Completano il podio l’Udinese (28 punti per 10,1 milioni spesi, media 360 mila) e l’Hellas Verona (35 per 13,39; 380 mila). Quarto il Parma (35, 18,04; 510 mila spesi per punto), quindi la Lazio, 62 punti a fronte di 39,41 milioni usciti dalle casse societarie per un’ottima media di 630 mila a punto, subito davanti all’Atalanta.
Tra le dirette concorrenti del Lecce, le messe peggio sono Sassuolo (59,55 milioni di euro per racimolare 32 punti, per una media di 1 milione 860 mila) Genoa, Bologna (entrambe a 1,97) e Sampdoria (2,08). A chiudere la graduatoria sono però le grandi: Roma (45 per 109; 2,42 a punto), Inter (54 per 155 milioni spesi; idem), Juventus (2,99 milioni a punto, incassandone però 201,5), Milan (3,02 milioni di media) e Napoli (3,2). Una classifica ribaltata e dominata dai colori giallorossi.
FONTE: CalcioLecce.it
Il Torino continua a monitorare Ivan Juric. Il tecnico del Verona, che tanto ha stupito in questa stagione, è tra i profili che hanno attirato l’attenzione del presidente del Torino Urbano Cairo in vista della prossima stagione. Un profilo che piace per carattere, ma anche per un’idea di calcio particolarmente offensiva che ha fatto le fortune della formazione veneta nel corso di questo campionato. È presto però per parlare di una vera e propria trattativa, visto che Juric ha un contratto in essere con l’Hellas Verona e ha ancora molto da dare nel finale di stagione a una squadra che è in lotta per un piazzamento europeo.
CONTRATTO – Riflessioni in corso da ambo i lati, con Juric che ha con l’Hellas Verona un contratto in scadenza al 30 giugno 2020 (che, in caso di possibilità a concludere il campionato, sarà derogato e prolungato per permettergli di portare a termine la stagione) con opzione di riconferma per la stagione successiva. Opzione che il Verona eserciterebbe senza pensarci, ma che dovrà prima passare da un confronto con il tecnico che chiede certezze e spazio di manovra per poter programmare una nuova stagione di crescita il prossimo anno.
CERTEZZE – Un progetto ambizioso insomma, che non è detto che il Verona possa garantire. Il patron Setti, infatti, ha già venduto due dei pezzi più pregiati della rosa (Amrabat e Rrahmani) ed è pronto a privarsi anche di Kumbulla; altro giocatore che ha molto mercato in Serie A. Cessioni importanti, a fronte delle quali Juric avrebbe chiesto alla società altrettante certezze nel poter reinvestire parte del ricavato sul mercato. Se ne parlerà nelle prossime settimane, con il Torino che osserva con interesse da lontano in attesa di poter compiere una prima mossa più concreta.
FONTE: ToroNews.net
Massimo Margiotta potrebbe spostarsi dall'Hellas Verona al Mantova, dalla A alla C, passando dal settore giovanile alla prima squadra. Stando infatti al nostro editorialista Nicolò Schira, l'ultima idea della società lombarda e del suo patron Maurizio Setti è di portare l'attuale responsabile del settore giovanile scaligero a ricoprire un ruolo nel quadro dirigenziale virgiliano in Serie C.
ALTRE NEWS Accadde oggi - 2010, la favola del Portogruaro e il lieto fine di Verona
09.05.2020 12:00 di Matteo Ferri
Approdato tra i professionisti nel 2003, per la prima volta dopo ottant'anni di storia, il Portogruaro tocca il suo punto più alto nella stagione 2009-10, la seconda disputata nell'allora Prima Divisione. L'anno prima i veneti avevano centrato una salvezza relativamente tranquilla, anche grazie ad Alessandro Calori, subentrato alla ventiduesima giornata con la squadra quint'ultima in classifica. Il lavoro del tecnico porta i suoi frutti nel campionato successivo, che vede il Portogruaro ai nastri di partenza del girone B, con Verona e Pescara a dominare nei pronostici e Rimini e Ternana nel ruolo di outsider.
I granata inciampano subito in casa contro il Ravenna ma poi infilano sei vittorie di fila che li proiettano inaspettatamente in vetta, persa due settimane dopo ad Andria. Tra l'11 ottobre e il 7 febbraio la squadra vince appena tre partite e scivola indietro in classifica, senza mai perdere eccessivamente contatto rispetto alla capolista di turno e la primavera risveglia Cunico e compagni, spedendo in letargo le dirette concorrenti che vedono quel piccolo club alle porte di Venezia rosicchiare un punto dietro l'altro.
Alla trentesima giornata il Verona è agganciato in testa ma c'è ancora lo scontro diretto da giocare, al Bentegodi all'ultima di campionato, senza dimenticare il Pescara. A novanta minuti dal termine della stagione regolare, la classifica vede il Portogruaro a 56, Verona e Pescara a 55, con gli abruzzesi impegnati sul campo di un Marcianise già salvo: una sconfitta significherebbe spalancare le porte della B ai cugini scaligeri, un pareggio permetterebbe al Delfino di superarle entrambe sul filo di lana.
La partita del 9 maggio 2010 è tesa e poco spettacolare, vista l'altissima posta in palio. Russo centra la traversa per l'Hellas dopo appena cinque minuti, Marchi risponde pareggiando i legni alla mezz'ora e il primo tempo si chiude con un nulla di fatto perché il pari regge anche a Marcianise. Il secondo tempo diventa un assalto all'arma bianca dei padroni di casa e i ragazzi di Calori sembrano quasi rassegnati a giocarsi l'eventuale promozione ai playoff, un traguardo comunque insperato appena qualche mese prima.
Ma il destino ha evidentemente altri piani per il piccolo Portogruaro, la cui favola si concretizza ad un minuto dal novantesimo in maniera del tutto fortuita: Anselmi anticipa Pondaco sul lato destro dell'area, sul pallone si avventa Cunico che supera di slancio lo stesso Anselmi e riesce a scodellare alla cieca dalla linea di fondo. Rafael è incerto se uscire o meno su un pallone altissimo che sembra non voler più scendere, Altinier ne approfitta e la rimette al centro per Bocalon che, completamente dimenticato dalla difesa gialloblù, appoggia nella porta sguarnita e fa impazzire di gioia lo spicchio di tifosi granata accorsi al Bentegodi. È il gol della storica promozione in B ma anche l'inizio della fine per una società che, da lì a tre anni conoscerà il fallimento e la ripartenza nelle divisioni regionali dove tutt'ora milita.
"Un calcio al virus: la Serie A ci crede". Questo il titolo dell'edizione odierna di QS relativo alla ripartenza del calcio italiano. In attesa di conoscere quale sarà il protocollo sanitario deciso dal Cts, il calcio italiano si prepara a ripartire. La Uefa intanto - si legge nell'occhiello - sarebbe irritata dalla lunga attesa della decisione finale che ancora non è arrivata.
Sezione: Rassegna / Data: Dom 10 maggio 2020 alle 12:00
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
FONTE: TuttoHellasVerona.it
06 MAG 2020 VI SALVERANNO (FORSE) I PLAY OFF
C’è una straordinaria occasione davanti al calcio italiano: quella di cogliere dalla terribile esperienza dovuta all’emergenza del coronavirus un’opportunità unica: ragionare in maniera diversa rispetto a questi ultimi anni fatti di egoismi, miopia, incapacità imprenditoriale e in definitiva l’allontanamento dei tifosi dagli stadi, mai così vuoti.
Diciamoci la verità: la cosa più giusta sarebbe sospendere tutto. Non è morale davanti ai morti, agli ospedali, ai medici, agli infermieri, ai tamponi che non ci sono e se ci sono sono per pochi, creare ancora una volta un mondo parallelo, dorato e al limite del finto, una nuova frattura.
In più: che senso ha un calcio senza tifosi, senza gente allo stadio? La serie A, ancora una volta, ragiona con la protervia del più forte, con l’intento di accaparrarsi gli ultimi spiccioli dell’ultima rata delle televisioni che possa colmare in parte le follie di un classe di presidenti che da tempo ha smesso di investire nel calcio e dove da tempo si prosciugano la passione e le tasche dei tifosi che non smettono di spendere soldi per spettacoli che certe volte sono tra l’indecente e il vergognoso (ogni riferimento agli ultimi Verona di Setti con Pecchia e Grosso alla guida è puramente voluto).
Dato però che l’unica colpa che non si può fare a questa generazione di presidenti è quella del coronavirus che ha solo messo in risalto tutta la loro pochezza, ecco che la straordinarietà può essere tramutata in un’occasione.
Da tempo sostengo che l’unica possibilità di chiudere in qualche maniera questo campionato, l’unica vera via d’uscita che darebbe un senso anche all’incredibile situazione che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, è quella di giocare i play-off per lo scudetto e i play-out per non retrocedere.
Ora, immaginate solo per un attimo che venga “congelata” la classifica e che venga data la possibilità alle prime otto di giocare una fase finale ad eliminazione diretta e alle ultime sei la retrocessione.
Una specie di mondiale che si giochi a porte chiuse, ovviamente, in due tre sedi in quelle regioni e città dove il maledetto virus ha colpito di meno. Vi immaginate il pathos, l’emozione e l’interesse che comunque si creerebbe anche in una situazione del genere? Immaginatevi un Verona-Juventus al meglio delle tre partite con il vantaggio, ovviamente a chi è meglio classificata di passare, come succede in serie C…
Non se ne avvantaggerebbero anche le tv a pagamento ora dissanguate nell’auditel e negli ascolti che sono precipitati? E non sarebbe un bel modo di assegnare un tricolore che altrimenti avrebbe poco senso? Qualcuno mi dice: non si cambiano le regole in corsa… Ma in pratica le regole sono già cambiate perchè il campionato è già falsato da un sacco di fattori perchè di fatto quello nuovo sarà totalmente un campionato diverso ed allora quanto sarebbe affascinante vedere duelli e gare con questa posta in palio?
Mi rendo conto conto che è tutto troppo alto, troppo bello, persino troppo semplice e che alla fine prevaranno le solite bottegucce romane, laziali, lotito-agnelliane-celliniane in cui la soluzione sarà di basso profilo e con la solita orchestrina che suona mentre gli iceberg si avvicinano.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
NEWS
11 maggio 2020 - 07:51 Ripresa calcio, i tempi slittano
Il comitato tecnico scientifico non si è ancora espresso. Il peso del caso Germania
di Redazione Hellas1903
Il parere del Comitato tecnico scientifico slitta, e il calcio resta ancora nel limbo. Ieri doveva essere la giornata decisiva almeno sul fronte degli allenamenti di squadra, però il Cts si è preso altro tempo prima di sdoganare il documento con cui i club di Serie A sperano di poter ripartire dal 18 maggio con un’attività di gruppo. Un passaggio fondamentale per poter guardare con un po’ più di realismo alla ripartenza del campionato. Insomma la fase 3, quella del calcio dei tre punti. Al momento però mancano ancora le coordinate per la fase 2, nonostante gli allenamenti individuali delle squadre abbiano comunque riannodato il filo interrotto da due mesi.
Fa però paura la Germania che si preparava sì a ripartire con il massimo campionato nel prossimo week end, ma con i due positivi alla Dynamo Dresda (serie B tedesca) vede rimettere in discussione un po’ tutto: la squadra doveva giocare ad Hannover in trasferta il 17 maggio, ma tutti, staff compreso, sono stati messi in quarantena per decisione delle autorità sanitarie locali. Insomma ci si gira intorno ma il problema è sempre lo stesso: a fronte di un contagio come ci si deve regolare. Gli scienziati italiani sono sempre stati per una linea dura, con isolamento per tutti in caso di un positivo. E il fronte tedesco evidentemente ha indotto a prendere altro tempo.
fonte: ansa.it
NEWS
09 maggio 2020 - 11:43 Verona diesel: per ritrovare la condizione ci vuole calma
Allenamenti tutti i giorni per i gialloblù, ma dopo due mesi fermi occorre prudenza
di Redazione Hellas1903
Hellas Verona FC
Servirà calma per ritrovare una condizione adeguata per il Verona.
Ieri sono ripresi gli allenamenti individuali a Peschiera del Garda. Dal 18 maggio, se arriverà il sì dal Governo, cominceranno anche quelli di gruppo.
Dopo due mesi fermi – gli esercizi a casa sono stati utili per non perdere la forma, ma la preparazione atletica è altro – non si possono bruciare le tappe.
Urge cautela, ci vuole prudenza. Ogni giorno in campo, ogni giorno un passo in più. Questo il programma delineato dalla staff gialloblù.
Aspettando di sapere se il campionato riprenderà.
FONTE: Hellas1903.it
Blog: L'Hellas Verona di Juric: sulle orme di Gasperini
Tommaso Ortolani
10 maggio 2020 07:30
L'Hellas Verona è stata la miglior sorpresa di questa stagione, senza dubbi. Ad inizio campionato, era una delle favorite per retrocedere ma grazie al grande lavoro fatto da Juric, gli scaligeri sognano l'Europa. Il tecnico croato, arrivato, in estate ha esposto le sue idee fin da subito e la società lo ha assecondato costruendogli la rosa perfetta per il suo gioco. Juric, vice di Gasperini al Genoa, ha preso spunto proprio dalle idee dell'allenatore dell'Atalanta: poche individualità e gioco basato sulla collettività, sulla grinta e sul lavoro. Proporre un gioco coraggioso era l'obiettivo del croato ed è stato pienamente raggiunto dai suoi ragazzi. Un gruppo composto da giovani in rampa di lancio e giocatori esperti, alla ricerca di riscatto. In porta è stato confermato Silvestri dalla scorsa stagione e il portiere ha ripagato la fiducia con delle prestazioni di grandissimo livello.
La difesa a 3 è stata la novità più piacevole della società veneta: sulla destra si è messo in mostra il kosovaro Rrahmani, protagonista di una stagione superlativa, in cui ha messo in mostra le sue grandi capacità nei duelli aerei come nei contrasti a terra e nel chiudere gli spazi. L'ex Dinamo Zagabria ha attirato l'attenzione di molti club, tra cui il Napoli che, a gennaio, ha ufficializzato il suo acquisto per 14 milioni. Il perno centrale del terzetto difensivo è Kumbulla, prodotto del settore giovanile gialloblu. L'albanese, nonostante la giovane età, si è dimostrato giocatore intelligente tatticamente e bravissimo a leggere i movimenti degli attaccanti avversari. Il ragazzo è la dimostrazione dell'ottimo settore giovanile dell'Hellas. Il terzo componente della difesa di Juric è Koray Gunter, conosciuto da Juric, che lo ha allenato al Genoa. Il contributo del tedesco è stato fondamentale per la fantastica stagione dei veneti.
A centrocampo troviamo 2 calciatori che, a modo loro, si sono fatti notare. Partiamo dal polmone del centrocampo: Sofyan Amrabat, ex Club Brugge, è stato il giocatore chiave dell'undici veronese. Il marocchino si è fatto conoscere per le sue doti di mezz'ala instancabile e per la sua bravura nel recuperare palloni. Anche tecnicamente se la cava discretamente, prendendosi l' etichetta di centrocampista completo. Lui, come Rrahmani, era richiestissimo e ad accaparrarselo per prima è stata la Fiorentina.
Ora passiamo al cervello della squadra, Miguel Veloso; il portoghese, dato come giocatore finito, si è riscattato diventando fondamentale per Juric. Infatti, dai suoi piedi passano tutte le azioni dell'Hellas. E' riuscito, anche, a togliersi la soddisfazione del gol, grazie alla sua bravura nei calci piazzati. Il cuore del gioco dei gialloblu passa anche e soprattutto dalle fasce.
A destra troviamo Faraoni, che è riuscito a riscattarsi dopo le ultime stagioni non convincenti. L'ex Udinese, atleticamente, è fenomenale: accompagna sempre l'azione offensiva e quando c'è da difendere, si trova sempre in posizione. Tanta grinta e mai una parola fuori posto per l'esterno che si è tolto anche le soddisfazioni del gol e della fascia da capitano.
Dall'altra parte troviamo Darko Lazovic, altro pupillo di Juric. L'esterno ex Genoa, in questa stagione, è migliorato moltissimo in fase difensiva ed è diventato un esterno a tutta fascia, dimostrando le sue capacità offensive. Il vero miracolo del tecnico ex Genoa avviene in attacco: ad inizio stagione l'attenzione era tutta su Stepinski, appena arrivato:il polacco, però, ha totalizzato solo 2 gol che, sommati ai 3 di Di Carmine e i 4 di Pazzini, diventano 9, pochi per 3 punte. Juric è ricorso ad una soluzione diversa utilizzando giocatori come Zaccagni e Verre, bravi tra le linee. Il primo si è dimostrato adatto per la Serie A, alternando qualità e quantità, fondamentali per l'Hellas di quest'anno. Anche Verre si è dimostrato fondamentale in fase offensiva ma a volte è eccessivamente frenetico, come evidenziano i molti cartellini. I due appena citati fanno da supporto a una delle tre punte, che, come detto prima, non sono state molto prolifiche: In generale, gli scaligeri non hanno segnato molto, infatti il capocannoniere della squadra è Pazzini con 4 gol.
La statistica che va a favore dell'Hellas non è il numero di gol segnati ma il numero di marcatori diversi: 13, seconda solo all'Atalanta. La grande stagione dell'Hellas è un bellissimo messaggio per il calcio italiano, dimostrando che i soldi non sono ancora tutto nel calcio.
La speranza è che gli scaligeri riusciranno ad arrivare in Europa e che riescano a seguire il processo fatto dall'Atalanta, squadra piccola diventata grande.
FONTE: VivoPerLei.CalcioMercato.com
EMERGENZA CORONAVIRUS Ripartenza calcio, Cts frena: fa paura Germania
11/05/2020 10:50
Il parere del Comitato tecnico scientifico slitta, e il calcio resta ancora nel limbo. Domenica doveva essere la giornata decisiva almeno sul fronte degli allenamenti di squadra, però il Cts si è preso altro tempo prima di sdoganare il documento con cui i club di Serie A sperano di poter ripartire dal 18 maggio con un'attività di gruppo. Un passaggio fondamentale per poter guardare con un po' più di realismo alla ripartenza del campionato.
Insomma la fase 3, quella del calcio dei tre punti. Al momento però mancano ancora le coordinate per la fase 2, nonostante gli allenamenti individuali delle squadre abbiano comunque riannodato il filo interrotto da due mesi.
Fa però paura la Germania che si preparava sì a ripartire con il massimo campionato nel prossimo week end, ma con i due positivi alla Dynamo Dresda (serie B tedesca) vede rimettere in discussione un po' tutto: la squadra doveva giocare ad Hannover in trasferta il 17 maggio, ma tutti, staff compreso, sono stati messi in quarantena per decisione delle autorità sanitarie locali. Insomma ci si gira intorno ma il problema è sempre lo stesso: a fronte di un contagio come ci si deve regolare.
Gli scienziati italiani sono sempre stati per una linea dura, con isolamento per tutti in caso di un positivo. E il fronte tedesco evidentemente ha indotto a prendere altro tempo.
CALCIOMERCATO VERONA Kumbulla, la Lazio vuol scalzare l'Inter
10/05/2020 19:16
News di mercato per il Verona, riguardante come ultimamente sta accandendo, il suo gioiello Marash Kumbulla, valutato dai 25 ai 30 mln di euro. Secondo l'edizione odierna de "Il Messaggero", la Lazio sarebbe interessata a scalzare le altre pretendenti, per la corsa al difensore centrale gialloblù. Il presidente biancoceleste Lotito, per arrivare al giocatore albanese, vuol far leva sui buoni rapporti con il patron scaligero, Maurizio Setti. La concorrenza è spietata, fra cui soprattutto quella dell'Inter, ma anche la Lazio non si nasconde e si butta nella mischia sperando di concludere l'operazione.
A.F.
PERCHE' SI TENTA DI RIPRENDERE IL CAMPIONATO A TUTTI I COSTI TORNARE A GIOCARE E' UN OBBLIGO
10/05/2020 09:28
Tutto balla intorno ai soldi, si sa. La serie A vuole riprendere e probabilmente riprenderà. Le 12 giornate e 4 partite di recupero da giocare valgono oltre 300 milioni di diritti tv: se non si torna a giocare i broadcaster (Sky, Dazn e Img per l'estero) difficilmente pagheranno quest'ultima tranche e chiederanno forti sconti (si parla di 250 milioni sui 900 pattuiti) anche sulla prossima stagione, consapevoli di avere buone ragioni in caso di contenziosi con i club. Per questo il grande calcio spinge per ripartire e dal governo, in tal senso, ci sono buoni segnali: il 18 maggio quasi certamente riprenderanno gli allenamenti collettivi, mentre la data fissata per la ripresa del campionato dovrebbe essere quella del weekend del 20-21 giugno. Al riguardo ha accelerato molto le cose la decisione del governo tedesco di rimettere in moto la Bundesliga: nel calcio globale e interdipendente la paura è che annullando tutto si possano perdere importanti fette di mercato a vantaggio di un campionato ricco e strutturato come quello tedesco.
Il Verona di Setti è uno dei club che vuole giocare. Sia chiaro, nonostante la Lega di serie A abbia formalmente votato all'unanimità la mozione per ripartire in sicurezza (che se andiamo a leggere è una mera enunciazione di principio, nessun presidente, nemmeno i sfavorevoli, può dirsi contrario a priori a una riapertura in sicurezza, altrimenti scoprirebbe le carte), in realtà i club in zona retrocessione continuano a frenare per ovvi interessi di bottega.
Il Verona, tranquillo in chiave salvezza, invece vuole tornare a giocare e qualche cifra ci aiuta a capire il perché. Quest'anno l'Hellas percepisce circa 33-35 milioni di diritti tv (la differenza la farà la classifica finale), non chiudere il campionato potrebbe farne perdere al club circa 10-12. Inoltre se andiamo a vedere i bilanci degli esercizi 2017-18 e 2018-19 vediamo che proprio i diritti audio-televisivi rappresentano mediamente il 65% dei ricavi totali della società e, da informazioni non ufficiali che ci giungono, la percentuale non dovrebbe discostarsi nell'esercizio attuale. Un'enormità se pensiamo che lo stesso Verona, nel 2018-19 (in serie B), ha introitato circa il 20% dei ricavi totali dal parco giocatori (plusvalenze, cessioni in prestito e altri proventi), il 5,6% dal botteghino (biglietti e abbonamenti) e il 5% da sponsor e pubblicità. Per darvi un'idea completa: l'anno prima, in A, il botteghino ha rappresentato circa l'8% dei ricavi; sponsor e pubblicità il 4% e gli introiti da parco giocatori il 15%.
Il Verona in linea generale presenta bilanci - relativamente all'andazzo del mondo del calcio - abbastanza equilibrati, sia per quanto riguarda lo stato patrimoniale-finanziario (31,6 milioni i debiti a fronte di 21,3 milioni di crediti, di cui però 10 milioni sono ancora frutto della cessione del marchio alla controllata HV Marketing e Communication) che per il conto economico, con 45,9 mln i ricavi totali contro 43,8 mln di costi.
Tuttavia in questo contesto e con questi numeri capite bene come la possibile perdita di 10-12 milioni di diritti tv possa influire non poco. Anche perché l'Hellas al 30 giugno 2019, sul piano patrimoniale, gode di circa 1,8 milioni di immobilizzazioni materiali, una cifra relativamente modesta. Per questo per Setti (come per tutti i presidenti non impelagati in zona retrocessione) è determinante riprendere al più presto.
FRANCESCO BARANA
FONTE: TGGialloBlu.it
Caccia a un rinforzo in difesa per il Lione in vista dell'estate e non ci sarebbe soltanto Merih Demiral della Juventus nel mirino del club transalpino. Secondo L'Equipe, infatti, il club di Aulas starebbe visionando con attenzione anche Marash Kumbulla dell'Hellas Verona. Sull'albanese ci sono però soprattutto anche Inter e Napoli. Gli altri nomi sono quelli di Robson Bambu dell'Atletico Paranaense, frenato però dallo status di extracomunitario, poi Aissa Mandi del Betis Siviglia e Kevin Akpoguma dell'Hoffenheim.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
DISTANTI MA... COMUNICANTI: A CASA DI MARIUSZ STEPINSKI
09/MAGGIO/2020 - 19:00
Verona - Noi #RestiamoACasa, ma le rubriche di Hellas Verona Channel non si fermano. Perché comunicare, parlare e ascoltare, in un momento come questo dove le relazioni umane sono fisicamente ridotte, è socialmente utile.
Distanti ma... comunicanti arriva oggi a casa di Mariusz Stepinski. L'attaccante polacco ci parla, a tutto tondo, della sua esperienza in gialloblù. Dal ruolo dell'attaccante alle emozioni profonde che dà l'urlo del Bentegodi dopo un gol. Ma anche dell'amore per Verona, fondamentale per la sua scelta di vestire questi colori della scorsa estate, e della grande importanza dell'impegno sociale e della beneficenza per il classe 1995. Da non perdere!
FONTE: HellasVerona.it
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaInter Zanetti
Fiorentina 3-1 Verona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 23 Novembre ore 15:00 (DAZN)
VS
Serie A 13ª Giornata
Classifica
Serie A 2024-2025
Napoli
25
Inter
24
Atalanta
22
Fiorentina
22
Lazio
22
Juventus
21
Milan *
17
Udinese
16
Bologna *
15
Torino
14
Empoli
14
Roma
13
Hellas Verona
12
Parma
9
Como
9
Cagliari
9
Genoa
9
Monza
8
Venezia
8
Lecce
8
* Milan e Bologna una partita in meno
Ultima partita
Domenica 10 Novembre ore 15:00 (DAZN)
3-1
Serie A 12ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.