#HellasNews + - =
...Tanto tuonò che non piovve è proprio il caso di dire!
Nelle 48 ore scarse che vanno dal cappotto interno col BOLOGNA alla riconferma (per certi versi clamorosa) di MANDORLINI, sono stati vari gli allenatori messi sulla panchina del mister scaligero che ha compiuto proprio Lunedi 9 Novembre i 5 anni in gialloblù: Dall'ex GUIDOLIN a DI CARLO, dall'amico e paesano BALLARDINI che ha sostituito IACHINI al PALERMO, a Sandokan MALESANI, da STRAMACCIONI finito ad Atene al possibile outsider LOPEZ passando per i sogni impossibili per via degli ingaggi PRANDELLI e MAZZARRI...
Al termine della riunione fiume a casa SETTI, presenti BIGON, GARDINI e pure l'interessato ultimo MANDORLINI, si è deciso quello che il patròn aveva anticipato all'indomani della sconfitta al Bentegodi con la FIORENTINA e cioè che, almeno fino a Dicembre, sarà ancora l'allenatore ravennate a guidare i gialloblù.
Decisione saggia o ultimo harakiri di una stagione disgraziata? Solo il tempo lo potrà dire col destino dell'HELLAS in sospeso tra il fare di necessità virtù (le finanze son quelle che sono e pagare due allenatori non era stato probabilmente messo in conto) e il credere, anche a dispetto di quanto visto fin qui, che la salvezza sia ancora possibile...
Chi l'ha detto che col rientro di TONI e/o magari di VIVIANI tutto migliorerà come per magia? E i giocatori come reagiranno a tutto questo tourbillon di voci? Seguiranno ancora il loro allenatore (ammesso e non concesso che il mister non si sia già abbondantemente giocato la poca credibilità che aveva nei loro confronti)? Ed il tecnico stesso è proprio così convinto della fiducia dei vertici scaligeri?
Per parte mia tutta questa unione di intenti nello spogliatoio non l'ho vista particolarmente nelle prestazioni sul campo (anzi!?!) ma spero tanto di sbagliarmi.
Matematicamente nulla è ancora deciso con 78 punti a disposizione (di cui 21 nella sola andata) ma realisticamente, se la squadra non è retrocessa, davvero poco ci manca: Con Napoli, Frosinone, Empoli, Milan, Sassuolo, Juventus, Palermo ancora da incrociare sarebbe già un miracolo ottenere 7 punti e conseguentemente girando a 13, con tutto il ritorno e la pressione che aumenterà con gli scontri diretti (per davvero), pensare ora di fare almeno altri 27 punti per toccare la fatidica quota 40 appare davvero un miraggio come di poco cambierebbe supponendo che bastassero un paio di punti in meno.
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DICONO + - =
Mister MANDORLINI 'Credo in questa rosa...' «Ho sempre sentito la società vicina e la fiducia di tutti. Voglio ritrovare la mia squadra. Adesso dobbiamo pensare solo al Napoli. Gli infortuni? Ci hanno penalizzato ma non possiamo usarli come alibi. Il nostro mercato è orientato recuperare tutti, io credo in questa rosa» CalcioMercato.com
Il diesse BIGON 'Mandorlini l'allenatore giusto per ripartire' «Non abbiamo contattato nessuno, valutando i fatti ci siamo convinti che l'attuale allenatore sia la persona giusta per rialzarci. Le responsabilità di questo momento sono di tutti, però è sbagliato cercare i colpevoli. Non siamo una squadra morta e ritentiamo che la rosa costruita in estate si adeguata» CalcioMercato.com
Il grandissimo Osvaldo BAGNOLI 'Verona, Mandorlini come me nell'89' «Quell'anno cambiò tutta la società e cambiarono tutti i giocatori. Partimmo con tutte le difficoltà del caso e abbiamo iniziato a carburare molto tardi. Siamo rimasti in corsa fino all'ultima giornata poi mancammo l'appuntamento contro il Cesena. Non vorrei essere cattivo ma agli avverasari qualche punto glielo avevano dato... Se sono d'accordo con la scelta dell'Hellas di confermare Mandolini? La conferma a Mandorlini fa guadagnare punti al presidente. Ricordiamoci che il tecnico ha raccolto il Verona che stava per scivolare in C2 e pian piano l'ha portato in A e ce l'ha fatto restare. Mi pare che i problemi siano altri, troppi giocatori importanti fuori e questo la squadra lo sta pagando» TuttoMercatoWeb.com
Antonio DI GENNARO, 'cervello' dell'HELLAS tricolore, sostiene MANDORLINI «Mandorlini ha preso questa squadra 5 anni fa che era terzultima in B e l'ha portata quasi in Europa grazie a Toni. Adesso non ha un giocatore così, anche se Pazzini potrà diventarlo. Adesso gli manca tantissimo. E' normale che arrivi un po' di contestazione, manca la reazione e serve una scossa, ma non sono sicuro che possa servire un cambio in panchina. Le responsabilità però se le devono prendere anche i calciatori. Quando le cose vanno male ci va di mezzo il tecnico ma non è giusto. E' la reazione che manca. La società ha fatto bene ad aspettare la sosta, adesso potrà analizzare la situazione con molta attenzione» TuttoMercatoWeb.com
Il popolare giornalista sportivo Mario Sconcerti a Sky «Le ultime tre attuali della classifica, mi sembrano le maggiori candidate per la retrocessione quest'anno. Certo però, che se a Verona dovesse arrivare un tecnico del livello di Guidolin, sarebbe una grossa scossa per l'ambiente» TGGialloBlu.it
Bigon e Mandorlini nella conferenza stampa congiunta
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
NUOVA ERNIA PER IONITA che si è operato a Monaco di Baviera...
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
SERIE A: Per una panchina salva (quella di MANDORLINI per il momento) salta quella di IACHINI esonerato dal PALERMO nonostante la vittoria col CHIEVO! Ecco BALLARDINI sulla panchina dei rosanero... A Genova sponda SAMP ZENGA vede l'ombra di MONTELLA.
BASKET NBA: BELINELLI la legge dell'ex non vale! E i KINGS cedono agli SPURS, va meglio a GALLINARI e ai suoi NUGGETS che battono i TRAIL BLAZERS, WARRIORS a tutta birra grazie ad un Stephen Curry in forma smagliante!
L'AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING ACCUSA LA RUSSIA 'Doping di stato!'
CALCIO GERMANIA: Corruzione ai mondiali del 2006, si dimette il presidente della federcalcio tedesca
MOTOGP: Il campione del mondo è LORENZO ma MARQUEZ non ha mai dato l'impressione di volerlo attaccare davvero, bravo PEDROSA terzo a cercare di dare un po' di imprevedibilità agli ultimi giri, immenso il 4° posto di Vale ROSSI partito ultimo che più di così non poteva fare... Il vero rammarico è che il finale sia stato deciso a tavolino!
RASSEGNA STAMPA + - =
Iachini e Mandorlini, cambiare o non cambiare, questo il problema
di Redazione del 14 novembre 2015
Alla fine c’è stato chi ha deciso e chi e rimasto immobile ed entrambi hanno fatto apparentemente la scelta peggiore. Parlo di Palermo ed Hellas Verona, che nei confronti dei propri allenatori hanno optato per decisioni diametralmente opposte.
I rosanero sono stati vittime dell’ennesimo colpo di “genio” del presidente Maurizio Zamparini che, nonostante la vittoria sul Chievo ha esonerato Iachini. Una scelta questa, priva di qualunque senso di logica...
[...]
Chi sulla carta invece doveva cambiare guida tecnica e non lo ha fatto è stato l’Hellas Verona. Sconvolgente sconfitta casalinga nello scontro diretto con il Bologna, in attesa di una sfida proibitiva con il Napoli. Dopo dodici partite senza vittorie e un gioco latitante, il cambio della guida tecnica era la situazione più scontata. Invece Andrea Mandorlini ha ricevuto l’ennesimo attestato di fiducia da parte della dirigenza, convinta che solo lui sia in grado di risollevare le sorti della squadra.
Le giustificazioni addotte riguardano principalmente la lunga lista di infortuni ma sembra un modo troppo facile per spiegare l’ultimo posto. La verità è che i gialloblu non hanno mai espresso un vero gioco, fin dall’inizio ci si è limitati al lancio lungo per Luca Toni. Dopo il suo infortunio, con Pazzini si è adoperato lo stesso sistema, quando l’ex milanista è palesemente un attaccante con caratteristiche diverse. Proprio questo è quello che manca all’Hellas Verona, una alternativa di schema e impostazione d’attacco. Pazzini è una punta che necessita di un compagno che lo lanci verso la porta e non può tenere palla e far alzare la squadra, come Toni.
Se in dodici partite Mandorlini non ha trovato soluzioni (per sua stessa ammissione), difficilmente lo riuscirà a fare da questo momento in poi. Serviva una scossa ad un ambiente depresso e il cambio di mister poteva essere l’unica soluzione. Nonostante non vi fossero grandi alternative a disposizione. Con la conferma, la società ha scelto quindi la seconda opzione che, prevede un radicale restailing al mercato di gennaio. Senza nessuna garanzia di riuscita.
A sei punti dalla salvezza, serve davvero un miracolo.
FONTE: LaVoceDiVenezia.it
novembre 9, 2015
La sconfitta di Salerno è fatale a Giuseppe Giannini e così il 9 Novembre 2010, il presidente Giovanni Martinelli, insieme a Alberto Parentela su suggerimento di Spartaco Landini, presenta il nuovo allenatore dell’Hellas Verona, Andrea Mandorlini. Inizia così nella sede di via Torricelli l’avventura dell’ex tecnico del Cluj a Verona. Mandorlini vince il ballottaggio al fotofinish con Paolo Vanoli e l’avvio non è certo dei migliori tanto che la prima vittoria in campionato arriva dopo cinque pareggi consecutivi, al Bentegodi contro la Paganese il 20 Dicembre, 4-0 per i gialloblù il risultato finale. Il primo di una lunga serie di successi. Al termine della stagione regolare, l’Hellas Verona è quinto, playoff centrati, obiettivo che era solo un lontano miraggio all’arrivo a Verona di Mandorlini. La cavalcata è di quelle trionfali e nonostante la sconfitta di Salerno, i gialloblù possono festeggiare dopo quattro anni di inferno in Lega Pro, il ritorno in Serie B.
Al primo anno in cadetteria, l’Hellas Verona sfiora solo la promozione, uscendo ai playoff contro il Varese di Maran e durante la stagione, Mandorlini eguaglia il record della serie B di otto vittorie consecutive. Nella stagione 2012/13, l’allenatore di Ravenna entra sempre più nella storia del club passato intanto da Giovanni Martinelli a Maurizio Setti centrando con qualche difficoltà di troppo la promozione in Serie A, arrivando secondo alle spalle del Sassuolo, scaligeri trascinati a suon di gol dal capocannoniere del campionato (24 reti) Daniele Cacia. Mandorlini diventa così l’unico allenatore nella storia dell’Hellas Verona ad avere ottenuto due promozioni in gialloblù.
Al ritorno in Serie A dopo 4031 giorni dalla sciagurata retrocessione di Piacenza (5 Maggio 2002, ndr) i gialloblù di Mandorlini sono una delle sorprese del campionato grazie all’eterno Luca Toni (20 reti), il talento di Juan Manuel Iturbe, il dinamismo di Romulo e le qualità di Jorginho che valgono il decimo posto finale in classifica ed il record (6) di vittorie consecutive in Serie A al Bentegodi. L’anno seguente cambiano tanti interpreti, ma rimane Luca Toni che a suon di gol trascina ad una tranquilla salvezza l’Hellas Verona, bomber gialloblù che diventa il primo capocannoniere in Serie A nella storia scaligera grazie ai 22 centri in campionato.
Mandorlini il 9 Giugno 2015 si lega all’Hellas Verona sino al 30 Giugno 2017. Ma l’avvio del terzo campionato consecutivo in Serie A è a dir poco traumatico, con sei sconfitte nelle prime dodici giornate, 6 punti, zero vittorie ed ultimo posto in classifica. Oggi il futuro di Mandorlini all’Hellas Verona è appeso ad un filo, un rapporto che meriterebbe sicuramente ben altro finale.
FONTE: HellasLive.it
VERONA
Verona-Mandorlini: fiducia a tempo
Congelata la posizione dell'allenatore che si aggrappa al recupero di Toni
© LaPresse/Spada
MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015 11:14
VERONA - Al momento Mandorlini resta al suo posto. Non è ancora il momento di calare il sipario. C'è ancora da tracciare un identik giusto in caso di benservito all'allenatore. Ieri il chiaremento tra le parti, ma il clima resta pesante intorno alla squadra. Anche perchè alla ripresa c'è il Napoli. Finora bisogna fare i conti con il cammino nerissimo del Verona: zero vittorie in dodici giornate. Colpa degli infortuni a catena (sotto imputazione la preparazione estiva), ma i tifosi non risparmiano la società che in estate ha puntato su Viviano e Romulo, due giocatori in condizione precarie. Mandorlini adesso conta di recuperare Toni, di portarlo almeno in panchina contro il Napoli.
TRA DI CARLO E GUIDOLIN - Nulla di fatto per Guidolin che dall'estero ha smentito ogni contatto con il Verona. Apertura invece di Di Carlo, ex Chievo, anche se non supportata da una richiesta: "All'Hellas andrei di corsa, impossibile rifiutare".
FONTE: CorriereDelloSport.it
L'OPINIONE DEL RADIOCRONISTA
Puliero:Vi spiego perchè non c'entra Mandorlini
16/11/2015 17:36
"La responsabilità è chiara. Non è di Mandorlini, il quale è semmai una vittima. La responsabilità è tutta della società che ha allestito una formazione poco competitiva".
Così la pensa Roberto Puliero, la voce storica del calcio veronese, il cantore dell'epopea dello scudetto, da due anni "forzatamente in pensione" ("Ma tornerò presto, ne sono certo") sull'attuale situazione dell'Hellas.
Puliero ha appena scritto un libro di poesie assolutamente da leggere e da acquistare a Natale (La Poesia del Balon) da domani in tutte le librerie di Verona. Una serie di ritratti in rima, uno zibaldone di ricordi scritti con la passione e la bravura del grande attore scaligero.
Il Verona ultimo in classifica è una ferita per Puliero: "Mi sembra davvero di essere sul Titanic. Si sta affondando senza un minimo di critica, senza che qualcuno sollevi un problema. Certi giornalisti sembrano l'orchestrina che suonava sulla nave, mentre questa affondava. Ci continuano a dire di stare tutti uniti e non si capisce perchè. Se uno ha una moglie con un naso lungo così, non è che perchè la ama gli dica "Cara hai un bel nasino". Le dice: "Hai un nasone, ma ti voglio bene lo stesso".
Per Puliero non è solo una questione di campo: "La società ha sbagliato volendo recidere il cordone ombellicale con i veronesi. Ci sono tanti segnali in questo momento. Anche la questione delle maglie non è secondaria. Uniti ai nostri colori... Ma quali sono i nostri colori adesso? Il "vomito-fluo" con cui ho visto che abbiamo giocato alcune gare?".
Ma la salvezza dunque non è possibile? "E' un'impresa che vedo molto difficile. Sperare in Luca Toni è arduo. Poi magari torna e segna venti gol... Ma allora più che davanti ad un campione saremo davanti ad un semidio...".
GIANLUCA VIGHINI
IL DS
Bigon: tutta colpa degli infortuni...
11/11/2015 16:06
Rosa clamorosamente "adeguata per salvarsi"? "Si con tutta la rosa credo ancora sia così". Ma una rosa adeguata non è una rosa che ha la capacità di assorbire gli infortuni? "Non quando la striscia degli infortuni è clamorosamente lunga". Riccardo Bigon, ds del Verona non si tira indietro. Ammette: "Ovvio che ci sono delle colpe anche nostre, mie. Ma adesso non ha senso cercare il colpevole. Ora bisogna essere tutti uniti ed uscire da questa situazione". Il problema è che il Verona è ultimo: e bisogna capire come sia stato possibile che sia finito in questa condizione: "Mai visti tanti infortuni. Toni, Pazzini e tutti di diverso tipo". Si parla di medici, di mancanza di strategia e Bigon spiega: "Non è vero. Abbiamo cinque strtutture. Le usiamo tutte. Ogni infortunio è una storia a sè". E poi su Viviani specifica: "Non era infortunato quando è arrivato. Aveva un problema alla caviglia, solo dopo è venuta fuori la pubalgia. Il Milan secondo voi sapeva di Balotelli?".
Il Verona è pronto ad andare sul mercato a gennaio. Bigon lo assicura: "Ovviamente faremo quello che serve. Vedremo per gennaio come sarà la situazione".
E sui possibili sostituti di Mandorlini. "Io non ho contattato nessuno. In tanti si sono proposti. Questo fa piacere. Vuol dire che la squadra è buona e che la piazza fa ancora gola".
LA CONFERMA
Mandorlini: sono qui perchè l'ho guadagnato
11/11/2015 16:00
"Sono qui perchè me lo sono guadagnato con i grandi risultati che ho fatto in passato, con i record che resteranno nella loro storia, con tutto quello che voi conoscete benissimo. Non credo di essere rincoglionito in un mese e mezzo. Purtroppo più di così adesso la squadra non può fare. Gli infortuni ci impediscono di allenarci bene, dobbiamo solo superare questo momento. Sono convinto che ce la faremo, che la salvezza la otterremo. Non mi sono mai sentito solo. Sono sempre stato accompagnato dalla società con cui ho sempre parlato". Così Andrea Mandorlini ha spiegato la riconferma sulla panchina del Verona e il periodo no. Sperava in una grande partita con il Bologna, ma "in questo momento non riusciamo a fare più di questo". Con il direttore sportivo Riccardo Bigon a fianco, l'allenatore dell'Hellas ha detto: "Come l'anno scorso la nostra campagna acquisti sarà riavere a disposizione tutti gli infortunati".
MENO CENE PIU’ ALLENAMENTI
Mandorlini ha incassato la fiducia della squadra e resta al timone del Verona. Si sono schierati a favore della sua riconferma Giovanni Gardini e Luca Toni.
E’ un passaggio fondamentale della stagione gialloblù. Il mister sa e lo ha detto con molta onestà proprio sabato sera, di non avere alibi. Raramente si è visto a Verona un tecnico così supportato dalla società e anche dalla squadra. Il refrain preferito di questi mesi è che il gruppo è unito, compatto, solido. Bastassero le parole, l’Hellas sarebbe come minimo in Champions League. Peccato che davanti a tanti buoni propositi, in campo si veda una squadra sbrindellata, senza capo nè coda, incapace di esprimere un gioco compiuto, senza identità e quel che è peggio colpevole di una serie di errori in fotocopia da far drizzare i capelli. C’è qualcosa che non torna in maniera evidente.
La scorsa settimana si è appreso di una cena che doveva rinsaldare l’ambiente e caricarlo in vista della sfida decisiva con il Bologna. Visti i risultati qualcosa deve essere stato indigesto. Ma forse il problema del Verona non è l’andare a cena tutti assieme (bello, bellissimo, inutile però), ma allenarsi. Di più e meglio. E qui deve essere tirato in ballo Mandorlini, ovviamente, ma anche la stessa squadra. Spesso abbiamo parlato dell’agio in cui si lavora a Peschiera, dove il furore agonistico lascia spesso spazio alla soave tranquillità di un tran tran quotidiano che evidentemente non è sufficiente per abbandonare il triste ultimo posto in classifica.
Bene, ora non si scherza più. Se si vuole uscire da questa situazione, visto che non si è scelta la via del cambio d’allenatore, la scossa deve essere il lavoro. C’è una sosta salutare, mi auguro di vedere il Verona sostenere in queste due settimane molte doppie sedute (magari a porte aperte…), spero di vederlo lavorare di domenica mattina e anche al pomeriggio. Meno cene, più allenamenti e più responsabilità anche da parte della squadra che fino ad oggi ha vissuto in un ovattato ambiente. Forse troppo.
IL FUTURO DEL VERONA
Summit a Carpi
Mandorlini più saldo
09/11/2015 17:49
Il futuro di Mandorlini si sta decidendo in queste ore. La società dopo aver sondato vari allenatori si sta confrontando a Carpi, nell'azienda del presidente. Al summit dovrebbe partecipare anche Mandorlini che in questo momento appare più saldo sulla panchina. A spingere verso la conferma sarebbe il direttore generale Gardini, ma anche una parte dello spogliatoio.
Una scelta spetta però al presidente Setti. Nelle ultime ore si sono fatti vari nomi. Malesani, Di Carlo, Ballardini e Corini. Via via, però le varie candidature hanno perso efficacia e le ultime indiscrezioni parlano di un Mandorlini destinato a restare sulla panchina. A meno di clamorose sorprese. (g.vig.)
SOS SALVATE IL VERONA
08 NOV 2015 AUTORE Gianluca Vighini
Tutto può succedere dopo la sconfitta con il Bologna. Ogni scenario è possibile, perchè in questo momento il Verona è un malato che appare moribondo e con un piede in serie B.
Può ovviamente saltare Mandorlini, perchè in questo momento, a mercato chiuso, è l’unica strada che la società può percorrere per rivitalizzare la squadra. Guidolin, Di Carlo, Corini e Ballardini sono alla finestra.
Altrettanto ovviamente è possibile che Setti decida di dare ancora a fiducia a Mandorlini, come ha già dichiarato dopo la Fiorentina. Ma quella gara veniva prima dei due scontri diretti, con il derelitto Carpi e con il Bologna in cui il Verona ha incassato uno stiracchiato punticino solo grazie alle parate di Rafael. Non credo che Setti pensasse a questo epilogo. Ma il presidente ha parlato di superconferma, ribadendo ai microfoni di essere uno che dà seguito a quello che dice, cioè appunto confermare Mandorlini.
Esiste anche una terza via che qualcuno aleggiava stasera dopo il match. E cioè che in cuor suo Setti (a cena sabato sera a Sommacampagna nè con Gardini nè con Bigon) possa pensare di tenere Mandorlini e di ricomporre la coppia con Sean Sogliano, il direttore sportivo a cui è stato più legato e con cui ha ottenuto risultati eccezionali.
Un’idea che appare al momento fantamercato e che darebbe il via ad un ribaltone interno di enormi proporzioni, ma nel calcio mai dire mai. Due anni fa era, per esempio, impensabile ipotizzare un divorzio tra Setti e Sogliano e abbiamo visto com’è andata. Francamente mi sembra una via poco percorribile, ma, ripeto, nel calcio mai dire mai e se certi voci serpeggiano è perchè da qualche parte se ne parla.
Di certo, l’unica cosa che Setti non può permettersi è l’immobilismo. Perchè stando fermi e andando avanti così la baracca sta affondando. Faccia qualcosa e la faccia in fretta.
SETTI RIFLETTA ANCHE SULL’ASSETTO SOCIETARIO
08 NOV 2015 AUTORE Francesco Barana
In principio furono le maglie, con quei colori sociali così sconosciuti. Due anni fa qualcuno mi disse e scrisse che in fondo “è un dettaglio”, e “conta la serie A”, e “sono discorsi estivi” eccetera, come se l’argomento identità fosse equiparato a una ‘sveltina’ estiva da rotocalco patinato, o Parigi valesse bene una messa. In realtà il sottoscritto – memore di un grande proverbio popolare, rivisitato alla sua maniera dal Manuel Fantoni di Borotalco – ha sempre pensato che “l’abito fa il monaco, eccome se lo fa!” e vedeva nella scelta di Gardini di abdicare alla tradizione in nome del puro marketing, la cartina di tornasole di una certa freddezza della dirigenza nei confronti dell’ambiente e della piazza.
Con l’addio di Sogliano, ancora acerbo sul piano “politico” (le vicende di Carpi lo confermano) ma uomo passionale e ”di campo”, e la promozione del ‘cardinale’ Gardini (attraverso la nomina del ‘parroco’ Bigon alla direzione sportiva) a deus ex machina di via Belgio, questa freddezza si è riverberata anche nella sfera tecnica. E così ecco un calciomercato estivo verticistico, con non pochi denari, ma senza intuito e fantasia, condotto dagli uffici (Bigon ha dichiarato che lui non visiona direttamente i giocatori, ma delega al suo scouting) e ridotto perlopiù a un collezionismo di ‘figurine’ di giocatori imbolsiti (Pazzini, quinquiennale a 31 anni), poco utili (Bianchetti, riscattato a 1 milione) e in discutibili condizioni fisiche (Viviani, costato 4 milioni). Aggiungici un Mandorlini gestito come mai si dovrebbe: blindato da un biennale (lui che il meglio di sé lo ha sempre dato sotto pressione) e senza un sano rompicoglioni alla Sogliano a fargli da contraltare.
Ora (quasi) tutti chiedono l’esonero di Mandorlini ed è comprensibile vista la fallimentare gestione tecnica di queste prime 12 partite. Tuttavia io mi chiedo se non sia il caso che Setti rifletta anche sull’assetto dirigenziale. Lo schema della netta separazione tra aree (amministrativa e tecnico-sportiva) funzionava alla perfezione. Perché non riproporlo?
L'OPINIONE DEL GIORNALISTA
Sconcerti: Guidolin?
Sarebbe grossa scossa
08/11/2015 20:46
"Le ultime tre attuali della classifica (Frosinone, Carpi e Verona, ndr), mi sembrano le maggiori candidate per la retrocessione quest'anno. Certo però, che se a Verona dovesse arrivare un tecnico del livello di Guidolin, sarebbe una grossa scossa per l'ambiente". Questo il commento espresso da Mario Sconcerti, prima firma del giornalismo italiano, durante la trasmissione "Terzo Tempo" in onda su Sky.
PANCHINA BOLLENTE
Mandorlini resiste
Ma Bigon cerca sostituti
08/11/2015 14:53
Mandorlini resiste. Nonostante tutto. Forse per assenza vera di candidati che possano sostituirlo sulla panchina. La situazione è cristallizzata in questo momento. La società sta riflettendo, che in concreto vuol dire che sta scandagliando il mercato. Da tempo c'è un contatto con Guidolin (che risale ancora alla scorsa stagione...) ma il tecnico di Castelfranco è tiepido. La situazione si è incistata, la classifica piange, i rischi sono maggiori dei benefici che prendere la panchina adesso comporta. Chi legge tra le righe, non può non pensare alla frase pronunciata da Setti la scorsa settimana "Guidolin può restare in vacanza". Forse una chiusura dopo il no di Guidolin che a Verona ha pur sempre un "informato" avamposto con il suo fedele vice Bortoluzzi che senza dubbio lo avrà relazionato sulla situazione veronese.
Le altre candidature stazionano tra il "mi propongo" e il "ci penso". Corini si è sicuramente informato sui movimenti dell'Hellas ed è attento a ciò che succede. Idem per Di Carlo. Anche Ballardini è un candidato, lo era stato anche lui la scorsa stagione.
Notizia dell'ultim'ora, il tentativo con Stramaccioni. Bozzo, suo agente, avrebbe ricevuto una telefonata da Bigon ieri sera. Ma Stramaccioni è già in parole con il Panathinaikos e anche lui avrebbe rifiutato. Mandorlini dunque resiste e a meno di clamorose sorprese, guiderà l'allenamento alla ripresa. (g.vig.)
FONTE: TGGialloBlu.it
Verona, Mandorlini: 'Ecco quando rientra Toni, Pazzini non è al massimo'
11 novembre alle 19:31
Andrea Mandorlini, in conferenza stampa, ha parlato anche del recupero di Toni: "Pazzini? Ci sono capitate cose che non ci aspettavamo, in tre giorni abbiamo perso Luca Toni e poi lui. Ha avuto un problema alla caviglia, l’abbiamo gestito e lo gestiremo ancora ma si tratta di un infortunio pesante, nonostante la sosta non riuscirà a recuperare al 100%. Le sue condizioni sono queste e stiamo lavorando insieme per recuperarlo. Luca Toni? Il suo rientro è vicino, si parla di circa 10 giorni, non sarà al massimo della forma ma la sua presenza e il suo spirito sono importanti per questa squadra, so che lui ha molta voglia di tornare, ci basterebbe che intanto in questi giorni tornasse a lavorare sul campo, con i compagni".
Verona, Mandorlini: 'Credo in questa rosa'
11 novembre alle 16:07
Ecco le parole di Andrea Mandorlini, tecnico del Verona, nella conferenza stampa di oggi: "Ho sempre sentito la società vicina e la fiducia di tutti. Voglio ritrovare la mia squadra. Adesso dobbiamo pensare solo al Napoli. Gli infortuni? Ci hanno penalizzato ma non possiamo usarli come alibi. Il nostro mercato è orientato recuperare tutti, io credo in questa rosa".
Verona, Bigon: 'Mandorlini l'allenatore giusto per ripartire'
11 novembre alle 16:02
Riccardo Bigon, ds del Verona, ha parlato in conferenza stampa del futuro della panchina gialloblù: "Non abbiamo contattato nessuno, valutando i fatti ci siamo convinti che l'attuale allenatore sia la persona giusta per rialzarci. Le responsabilità di questo momento sono di tutti, però è sbagliato cercare i colpevoli. Non siamo una squadra morta e ritentiamo che la rosa costruita in estate si adeguata".
Guidolin: no a Verona e Palermo per il Milan
11 novembre alle 14:36
Secondo il quotidiano Libero, Francesco Guidolin ha detto no a Verona (che ha dato ancora fiducia a Mandorlini) e Palermo (dove Ballardini ha sostituito l'esonerato Iachini) per tenersi aperta la possibilità di prendere il posto di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan.
Verona, è giusto tenere Mandorlini?
11 novembre alle 09:20
La Gazzetta dello Sport in edicola oggi fa il punto sulla situazione di Andrea Mandorlini sulla panchina del Verona. "E' giusto tenere Mandorlini?", si chiede la Rosea. La città divisa ha l’incubo B. Viaggio nel mondo hellas: 4 aule per 4 processi. Bagnoli è d’accordo col club, il sindaco Tosi è per l’esonero.
Napoli: offerte in arrivo per Henrique
07 novembre alle 23:01
Henrique lascerà il Napoli a gennaio. Il difensore brasiliano ha mercato soprattutto all'estero, ma sulle sue tracce ci sarebbero pure Genoa, Sampdoria e Verona.
FONTE: CalcioMercato.com
Hellas Verona, confermato Mandorlini in panchina
Andrea Mandorlini - Hellas Verona (HellasVeronaFC)
Gianluca Di Marzio 09-11-2015 19:09
Un inizio di campionato difficile, con soli sei punti conquistati e l'ultimo posto in classifica. Il momento dell'Hellas Verona non è dei migliori e i risultati negativi avevano indotto il club gialloblù a fare le dovute valutazioni su Andrea Mandorlini. E il destino della panchina della società del presidente Setti è stato definito: avanti con Mandorlini, che quindi viene confermato. Nessuno stravolgimento, l'Hellas non cambia allenatore. Decisivo per la conferma in panchina è stato un incontro avvenuto oggi a Bologna al quale erano presenti il Presidente Setti, il Direttore Generale Gardini, il Direttore Sportivo Bigon e lo stesso Mandorlini.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
07:20 | martedì 10 novembre 2015
Guidolin nicchia, Verona a Mandorlini | GdS
Non si cambia al Bentegodi: ecco perché
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti© www.imagephotoagency.it
GUIDOLIN HELLAS VERONA MANDORLINI - L'Hellas Verona poteva cambiare allenatore ma ha deciso di dare fiducia ancora una volta a Andrea Mandorlini che da anni è sulla panchina dei gialloblu e sta continuando a riscuotere la stima della dirigenza scaligera. Nelle ultime ore però si è veramente assistito a un clamoroso cambio di rotta che poteva portare all'esonero dell'ex nerazzurro, al suo posto sarebbe arrivato Francesco Guidolin ma alla fine non se ne è fatto nulla. Ricordiamo che il Verona è ultimo e non ha ancora mai vinto.
GUIDOLIN E MANDORLINI - Francesco Guidolin avrebbe potuto sedersi sulla panchina del Verona ed è stato contattato nelle ultime ore anche se i contatti non sono andati a buon fine, come si legge nella ricostruzione de La Gazzetta dello Sport. Guidolin al momento è in vacanza a Londra e il Verona gli avrebbe chiesto disponibilità, l'ex bianconero avrebbe nicchiato un po' troppo e si sarebbe preso troppo tempo per decidere e quindi il Verona ha deciso di continuare con Mandorlini, che ha pure la fiducia della squadra.
FONTE: CalcioNews24.com
RASSEGNA STAMPA
Verona, Corriere Veneto: "Mandorlini, trincea Hellas"
12.11.2015 08.58 di Tommaso Maschio
Ampio spazio nelle pagine dello sport e richiamo in prima sul Corriere Veneto per la situazione delicata di Andrea Mandorlini sulla panchina dell'Hellas Verona. "Mandorlini, trincea Hellas", il titolo scelto per commentare le parole del tecnico e del direttore sportivo Bigon. "Ho meritato di restare. - spiega l'allenatore - non mi sono rincoglionito". "Valuto i fatti. - ribadisce il ds - la squadra lo segue".
SERIE A
Altro che mangiallenatori: Setti va controtendenza e Mandorlini resta
12.11.2015 08.30 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Un allenatore. Uno solo. Di tutti i proprietari dei club di Serie A, anche degli ultimi arrivati, Maurizio Setti ha avuto un solo tecnico. Andrea Mandorlini. Gli altri hanno già cambiato, anche i più freschi come Saputo, Thohir e Pallotta. Il Verona no. Nonostante una stagione difficile, da ultima della classe a ben sei punti dal quartultimo posto dopo sole dodici giornate, ha deciso di prendere una strada diversa dalla moda, dalla tendenza. Ieri vi abbiamo raccontato di ben 228 cambi, in ogni categoria, delle 20 squadre di A con gli attuali proprietari. Ed in questo mare magnum, il Verona di Setti ha una sola casella occupata, da Andrea Mandorlini. "E' l'uomo giusto per la risalita", dice il ds Riccardo Bigon. Una scelta coraggiosa e forte, solo il tempo dirà se la costanza e la fiducia nelle proprie scelte ripagherà la voglia di non tradire il proprio credo e di dare ancora chances al tecnico che ha riportato gli scaligeri dai bassifondi della C alla A. Ieri si sono presentati in conferenza insieme, ds e tecnico, per mostrare e dimostrare ancora compattezza. Nonostante gli errori, nonostante una classifica deficitaria, questo merita un grande plauso. La costanza. Solo il tempo dirà se perseverare sarà diabolico o se sarà la strada giusta. Ma in un'Italia di mangiallenatori, Setti ha un record. Al contrario, ma di tutto rispetto. Un solo allenatore, nella gestione del suo Verona. Andrea Mandorlini.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Bagnoli: "Verona, Mandorlini come me nell'89"
11.11.2015 17.03 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
In una settimana di grandi cambiamenti in panchina c'è l'eccezione Verona, che ribadisce la propria fiducia ad Andrea Mandorlini, nonostante l'ultimo posto senza vittorie. Una situazione già vissuta nel 1989 con Osvaldo Bagnoli che mantenne il suo posto in panchina fino alla fine dell'anno, nonostante un inizio simile a quello attuale, con l'Hellas che raggiunse il primo successo soltanto al 14mo turno. Lo stesso Bagnoli parla ai microfoni di Tuttomercatoweb: "Quell'anno cambiò tutta la società e cambiarono tutti i giocatori. Partimmo con tutte le difficoltà del caso e abbiamo iniziato a carburare molto tardi. Siamo rimasti in corsa fino all'ultima giornata poi mancammo l'appuntamento contro il Cesena. Non vorrei essere cattivo ma agli avverasari qualche punto glielo avevano dato...".
Concorda sulla scelta dell'Hellas di confermare Mandorlini nonostante una situazione critica?
"La conferma a Mandorlini fa guadagnare punti al presidente. Ricordiamoci che il tecnico ha raccolto il Verona che stava per scivolare in C2 e pian piano l'ha portato in A e ce l'ha fatto restare. Mi pare che i problemi siano altri, troppi giocatori importanti fuori e questo la squadra lo sta pagando".
RASSEGNA STAMPA
Hellas, Il Corriere di Verona svela: "Mandorlini blindato da Toni"
11.11.2015 08.33 di Pietro Lazzerini
Il Corriere di Verona di questa mattina titola a tutta pagina: "Mandorlini blindato da Toni". L'attaccante simbolo dell'Hellas ha avuto un ruolo da protagonista nella conferma dell'allenatore, che oggi parlerà in sala stampa insieme al ds Bigon per spiegare il momento che sta attraversando la squadra. Toni, che è infortunato ormai da più di un mese, sta anche provando a forzare il rientro, conscio che senza i suoi gol, difficilmente i gialloblu riusciranno a salvarsi.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona e la panchina dell'Hellas: "Mandorlini resiste"
10.11.2015 08.43 di Pietro Lazzerini
"Mandorlini resiste". Titola così questa mattina il Corriere di Verona a proposito del rischio esonero del tecnico dell'Hellas, che però, dopo l'ennesima sconfitta contro il Bologna, è riuscito a convincere il presidente Setti a non esonerarlo. La decisione della società è arrivata anche a causa delle titubanze di Guidolin e Ballardini e alla mancata occasione Stramaccioni. Ieri, dopo l'incontro tra il tecnico e il presidente, è arrivata la decisione definitiva: avanti insieme. Per ora.
SERIE A
Verona, avanti con Mandorlini. Senza se e senza ma, con tanti forse
10.11.2015 08.15 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Francesco Guidolin ha detto no, anzi forse, anzi nessuno lo ha contattato: l'ex tecnico dell'Udinese ha dichiarato di non aver ricevuto offerte dall'Hellas Verona per prendere il posto di Andrea Mandorlini, ma qualcosa si è mosso. Si sono fatti anche i nomi di Domenico Di Carlo e del cavallo di ritorno Alberto Malesani, c'è stato, pare, un contatto con Andrea Stramaccioni che però aveva già sposato la causa del Panathinaïkos. Insomma, ripetiamo, qualcosa si è mosso, ma senza che alla fine la situazione si smuovesse davvero: avanti con Mandorlini, senza se e senza ma, con tanti forse.
L'arrivo della sosta rappresentava e rappresenta tuttora la miglior occasione possibile per cambiare guida tecnica: il subentrante avrebbe avuto tempo a sufficienza per lavorare sulla squadra, in una sorta di mini-preparazione. Cambio in panchina, niente più: la sconfitta casalinga contro il Bologna, che sembrava ciliegina su una torta ormai bruciata, non fa vittime. Decisione per molti aspetti comprensibile: difficile salutare l'uomo che nel giro di quattro anni ha portato gli scaligeri dalla Prima Divisione alla Serie A, per poi portarli al decimo e tredicesimo posto. Anche se quest'anno tutto sembra andare per il verso sbagliato: dodici partite in campionato, nessuna vittoria. Sei pareggi e altrettante sconfitte, ultimo posto a pari merito con il Carpi, con il peggior attacco della massima divisione e la seconda peggior difesa.
Tante le scusanti: oltre qualche elemento con rendimento ben al di sotto delle aspettative, spiccano i due infortuni occorsi a Luca Toni e Gianpaolo Pazzini che hanno privato Mandorlini delle sue punte di diamante. Sulla cui compatibilità, però, di dubbi ve n'erano parecchi: la fortuna del Verona l'anno scorso è stata fondata sul 4-3-3, modulo non ripetibile con due centravanti di questo livello. Un mercato costoso (6,3 milioni di euro spesi, 850 mila alla voce incassi, dati Transfermarkt) e in parte contraddittorio: le colpe dell'allenatore vanno ripartite anche con quelle dirigenza. Che va avanti con Mandorlini, senza se e con qualche ma. Con tanti forse e qualche però.
SERIE A
Guidolin e l'Hellas Verona: "Non mi ha contattato nessuno"
09.11.2015 21.30 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Francesco Guidolin, interpellato da Hellas1903.it, ha risposto così alla domanda riguardante i contatti col Verona. In mattinata il club scaligero, compresa l'impossibilità di arrivare all'ex manager dell'Udinese, ha deciso di confermare Andrea Mandorlini: "Non mi ha contattato nessuno, davvero. Magari ci sentiamo tra un mese per parlare di altro. La ringrazio", ha detto Guidolin.
SERIE A
Inter, trattativa in stand-by per Sala del Verona
09.11.2015 16.15 di Pietro Lazzerini
Al momento, secondo quanto risulta a FcInterNews.it, Jacopo Sala, esterno destro/sinistro classe 1991, vincolato all'Hellas Verona fino al giugno del 2017, non è un obiettivo dell'Inter. Due le ragioni: un po' per volere della società nerazzurra, che al momento cerca profili più esperti nel ruolo (basti pensare al caso Montoya), e un po' per la situazione sportiva attuale del club scaligero, bloccato all'ultimo posto in classifica insieme al Carpi con soli 6 punti raggranellati in 12 partite. Negoziazioni e contatti fermi, dunque.
SERIE A
Di Gennaro a TMW: "Hellas Verona, Mandorlini non è l'unico colpevole"
09.11.2015 12.39 di Pietro Lazzerini
L'ex centrocampista del Verona Antonio Di Gennaro, campione d'Italia con i gialloblu di Bagnoli, ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com della situazione della squadra gialloblu: "Mandorlini ha preso questa squadra 5 anni fa che era terzultima in B e l'ha portata quasi in Europa grazie a Toni. Adesso non ha un giocatore così, anche se Pazzini potrà diventarlo. Adesso gli manca tantissimo. E' normale che arrivi un po' di contestazione, manca la reazione e serve una scossa, ma non sono sicuro che possa servire un cambio in panchina. Le responsabilità però se le devono prendere anche i calciatori. Quando le cose vanno male ci va di mezzo il tecnico ma non è giusto. E' la reazione che manca. La società ha fatto bene ad aspettare la sosta, adesso potrà analizzare la situazione con molta attenzione".
EDITORIALE
Bigon ha cambiato il Verona... ma soprattutto il Napoli. Giuntoli, miglior DS italiano per conoscenza di calciatori. Milan, non sei guarito. Buffon ha fatto bene, basta finti moralisti. La Primavera ha bisogno della riforma
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
09.11.2015 10.00 di Michele Criscitiello Twitter: @MCriscitiello
Bigon ha cambiato il Verona... ma soprattutto il Napoli. Giuntoli, miglior DS italiano per conoscenza di calciatori. Milan, non sei guarito. Buffon ha fatto bene, basta finti moralisti. La Primavera ha bisogno della riforma
Nel calcio di oggi i direttori sportivi contano più degli allenatori. L'allenatore incide al 20%, un bravo DS al 30%. La squadra, ovviamente, fa il 50%. Se il tifoso crede che un Direttore sia bravo solo da giugno ad agosto per la campagna acquisti e cessioni, allora, è fuori strada. Ci sono due categorie di Direttori. Quelli che fanno da talent scout che girano i campi e cercano calciatori e quelli che devono far quadrare i conti ma soprattutto devono parlare tre volte al giorno con l'allenatore ed occuparsi della gestione del gruppo. Il quotidiano è fondamentale. Un Direttore che neanche entra nello spogliatoio si può considerare un impiegato bancario.
A Napoli erano abituati a Riccardo Bigon. Lui la gavetta l'ha fatta, eccome. In poco tempo è passato da consegnare a Reggio Calabria la lavagna luminosa al quarto uomo a comprare calciatori per il Napoli. Adesso che non c'è più se ne stanno accorgendo i napoletani e i napoletani intelligenti oggi capiscono che negli ultimi anni non parlavamo male del Napoli per partito preso ma perché avevamo un'idea precisa di come veniva gestita quella società. A Verona, negli ultimi anni, andavano forti come un missile. Quest'anno sembrano una vecchia 500 con il motore ingolfato. Eppure non è cambiato nulla. Cooooosa? Mandorlini è lo stesso degli ultimi 5 anni, la squadra non è stata smantellata e per chi crede che Toni fosse mezzo Verona sarebbe giusto ricordare che Pazzini è costato un capitale e Toni non poteva essere eterno.
Siccome non vogliamo mettere la croce addosso a Bigon dobbiamo anche essere onesti con noi stessi. A Verona ci sono un po' di anomalie. Non sappiamo come viene gestita la parte economica del club, non conosciamo i movimenti della proprietà e non sappiamo se le colpe tra Bigon e Gardini vadano divise al 50%, oppure debbano essere attribuite a quest'ultimo all'80%. Mandorlini non è uno dei nostri allenatori preferiti, sia chiaro, ed è anche un grandissimo rompiscatole, ma che sia solo lui il problema del Verona è abbastanza riduttivo. Verona rischia di fare la fine del Cagliari. Il Carpi non si è goduto neanche un giorno della sua serie A e il Frosinone vive sperando che qualcuno faccia peggio e che quest'anno possano bastare 38 punti per salvarsi.
[...]
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
11.11.2015
L'Hellas si stringe intorno a Mandorlini "Non ci arrendiamo"
Bigon e Mandorlini in conferenza stampa
Il Verona è sempre più stretto attorno ad Andrea Mandorlini. Testa alta e voglia di ripartire. «Non abbiamo cercato altri allenatori, tanti si sono autocandidati nelle successive 48 ore alla sconfitta col Bologna ma noi volevamo andare avanti per la solita strada», ha puntualizzato oggi pomeriggio a Peschiera il direttore sportivo Riccardo Bigon, in conferenza stampa proprio col suo tecnico. «Mandorlini ha dimostrato coi fatti, i risultati ed il lavoro di avere tutto per uscire da questo momento difficile. Tutti dobbiamo prenderci le nostre colpe, dal presidente all'ultimo dei giocatori», le parole di Bigon, che ha anche garantito che il Verona a gennaio si muoverà sul mercato. «Cercheremo di intervenire – ha evidenziato Bigon - nei ruoli in cui ci abbiamo più giocatori infortunati, mai in tutta la mia vita ne avevo visti così tanti. Il momento è complicato, ma non possiamo e non vogliamo arrenderci».
Chiaro anche Mandorlini: «Un'altra opportunità come quella che mi è stata data me la sono guadagnata. Non mi sono mai sentito solo, ma adesso mi sento ancora più forte. Voglio rivedere la mia squadra, quella che aveva la forza di ribaltare le partite e non mollava mai. Sono convinto che ce la faremo, anche se per raggiungere la salvezza dovremo fare qualcosa di eccezionale. Il problema sono stati tutti questi infortuni. Abbiamo perso Toni e tre giorni dopo Pazzini, che adesso stiamo gestendo perché ha un serio problema ad una caviglia. Per questo, come è stato l'anno scorso, il nostro primo obiettivo del mercato di gennaio sarà quello di recuperare i giocatori che adesso non abbiamo».
Alessandro De Pietro
09.11.2015
L'Hellas conferma la fiducia a Mandorlini
Mandorlini, mister dell'Hellas
Il Verona dà fiducia a Mandorlini. La decisione è arrivata dopo un lungo incontro oggi con il tecnico, il presidente Maurizio Setti, il direttore generale Giovanni Gardini ed il direttore sportivo Riccardo Bigon. Mandorlini dirigerà regolarmente l'allenamento di ripresa domani a Peschiera alle 15.30.
A.D.P.
08.11.2015
Serie A
Da valutare le condizioni dei due giocatori, usciti malconci dalla gara contro i rossoblù. Il francese ha riportato un colpo ad una caviglia ed è stato sostituito con Matuzalem, mentre Sala nel finale non ce l’ha più fatta ed è stato costretto alla resa. ll centrocampista ha stretto i denti nononostante abbia riportato una probabile distorsione al ginocchio destro. Le di agnosi per entrambi i gialloblù nei prossimi giorni
FONTE: LArena.it
Bigon e Mandorlini: «Crediamo nella squadra»
Postata il 11/11/2015 alle ore 16:50
Peschiera - Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate durante la conferenza stampa tenutasi nella sala stampa dello 'Sporting Center' di Peschiera.
UNA SCELTA PONDERATA
«La riconferma del mister? La scelta è maturata valutando i fatti, quelli che abbiamo avuto negli anni passati e in questi mesi. Mandorlini ha dimostrato con i fatti e col lavoro sul campo quello che ha fatto e che può dare alla squadra. Siamo consapevoli della difficoltà del momento che non ci rendono contenti, ma sappiamo che abbiamo le chances di uscirne appoggiandoci al lavoro quotidiano per arrivare al risultato finale. Nessuno lavora per sè stesso ma per il bene del Verona, questa scelta è dettata dalla filosofia che dice che il lavoro paga e siamo convinti che pagherà anche quest’anno. Prima lavoriamo, poi valuteremo a bocce ferme».
NIENTE CACCIA ALLA STREGHE, ORA SI LAVORA
«Io sono molto autocritico, spesso anche troppo, normale che ci siano delle responsabilità, ce le assumiamo tutti. Chi non fa non sbaglia, mentre chi non sa fare spesso parla. Credo che la cosa fondamentale oggi non sia cercare un colpevole, ma arrivare all’obiettivo finale, la salvezza e ci dobbiamo andare tutti uniti, e lo dico, sai chiaro, non per scrollarmi di dosso le responsabilità. Nel calcio la fiducia è incondizionata fino a domani, per tutti e per me in primis. Ho intenzione di stare qui tanti anni ma so che la fiducia è a tempo, oggi sarebbe troppo facile trovare un colpevole nel solo Mandorlini. Ora tutti, all’interno e all’esterno, dobbiamo stare uniti e lavorare insieme, forti delle competenze e qualità di ognuno, consapevoli delle difficoltà. Se abbiamo contattato altri allenatori? Ci sono arrivate molte candidature spontanee, anche diverse rispetto ai nomi che ho letto in questi giorni. Questo ci fa capire che Verona è una buona piazza, nessuno vorrebbe venire qui se la squadra fosse già data per spacciata. Siamo riconosciuti come un Club serio, con una tifoseria tra le più importanti del panorama italiano. Io non ho contattato nessuno, vogliamo uscire tutti insieme da questa situazione».
ALL’ALTEZZA DELL’OBIETTIVO
«Un commento alla rosa? Se la prendiamo al 31 agosto vorrei vedere chi non direbbe che non è adeguata all’obiettivo del Verona. Il mercato di gennaio? Siamo pronti ad intervenire nel caso ce ne fosse bisogno. Viviani? L’anno scorso ha avuto problemi alla caviglia, poi ha avuto sfortuna, la pubalgia non è prevedibile, anche il Milan deve fare i conti con lo stesso problema che affligge Balotelli, Sfiammare al 100% una pubalgia è difficile. Stiamo parlando di un calciatore con 31 presenze al Latina lo scorso anno, con 8 gol e molti assist all'attivo. Aveva un problema alla caviglia e lo sapevamo, poi gli è venuta la pubalgia. Ricordiamo che Viviani era quasi accasato al Palermo, aveva fatto le visite anche da loro. E anche in questo caso non c’era stato alcun sentore. La pubalgia è una problematica subdola che può ripresentarsi anche se in un primo momento sembra passare. Proprio per salvaguardare questo investimento importante abbiamo cercato di risolvere il problema per andare avanti. Pazzini? Anche in quel caso ad agosto ho sentito tanti complimenti per Giampaolo, mentre adesso si dice che è troppo vecchio».
LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI
«Se gli infortuni sono stati gestiti bene? Abbiamo 5 realtà convenzionate nel territorio veronese alle quali ci appoggiamo costantemente, poi una serie di strutture esterne specializzate che utilizziamo a spot a seconda della situazione. Senza scendere nel caso specifico, è normale che per avere ulteriore pareri senti anche altri consulenti oltre ai dottori in loco, soprattutto per le visite specialistiche. Il caso di Ionita è particolare, prima ha avuto un’ernia addominale a destra che è stata curata, poi il problema si è riproposto a sinistra ma non c’è correlazione tra i due casi, non si tratta di una ricaduta. Tutti gli infortuni che abbiamo avuto sono stati curati e risolti, come nel caso di Hallfredsson. Poi c’è il problema alla caviglia di Pazzini, un altro infortunio subdolo. Giampaolo aveva dolore ma non c’era nessuna frattura, abbiamo consultato diversi specialisti per avere un quadro chiaro della situazione. L’anno scorso ci sono stati molti infortuni a livello muscolare, quest’anno varie situazioni, quindi è difficile e inutile trovare una causa comune a tutto ciò. Con lo staff medico ho valutato la lista degli infortuni, non è mai successo che capitassero tanti problemi tutti insieme. Non ci abbattiamo, non siamo morti, abbiamo dei problemi e non facciamo finta di non vederne».
Le dichiarazioni di mister Andrea Mandorlini, rilasciate durante la conferenza stampa tenutasi nella sala stampa dello 'Sporting Center' di Peschiera.
DOVREMO FARE UN’IMPRESA ECCEZIONALE
«Il mio faccia a faccia con la squadra di ieri? Quello che ci siamo detti rimane tra noi. Come ha detto il Direttore Bigon, la responsabilità e le colpe le abbiamo tutti. Dobbiamo recuperare mentalmente le condizioni, in questo momento poche chiacchiere e lavoriamo. Ci siamo parlati, come sempre, non è che uno si rincoglionisce in un mese e mezzo, questo lavoro parte da lontano, credo di aver guadagnato del credito nel tempo. Non mi sono mai sentito solo, questa situazione mi fa sentire più forte, mai stato nudo o da solo, ci troviamo in una situazione eccezionale e dobbiamo fare qualcosa di eccezionale per uscirne, tutti assieme».
LE MIE MOTIVAZIONI SONO PIÙ FORTI DI PRIMA
«Col Bologna il risultato è stato effettivamente penoso, vedo la squadra allenarsi e faccio le mie valutazioni, poi la partita va giocata e gli episodi sono importanti, dopo 12 minuti eravamo 2-0, un risultato pesante a livello psicologico. Sul piano tecnico abbiamo fatto degli errori. C’è ancora tempo, in sei anni quante partite abbiamo vinto, abbiamo recuperato in mille occasioni, le condizioni psicologiche possono cambiare in un attimo, purtroppo in questo periodo gira male. Voglio che torni la mia squadra, voglio vedere ancora gli occhi cattivi, in questo momento non ci riesce, dobbiamo fare di più. Siamo ancora qua e io ci credo, le mie motivazioni sono più forti di prima. Non ho mai avuto nessun dubbio, la squadra si dovrà sacrificare e fare tanta fatica. In questi anni abbiamo battuto tanti record, i numeri parlano e per il sottoscritto sono importanti».
IL MERCATO, TRA IERI E OGGI
«Il momento di Sala? E’ il terzo anno che Jacopo è qui, nei primi due ha giocato sei mesi ed è stato fuori gli altri sei. E’ un calciatore importante e di qualità, come tutti vive eccessivamente le problematiche di questo periodo, per lui questo è un momento di crescita. Deve migliorare e fare bene, lui vuole tornare ad essere importante a tutti i costi, lo ha dimostrato giocando sotto infiltrazioni, ci tiene, da parte sua c’è un grande senso di responsabilità, lui lo sa che può dare molto di più e sta a noi aiutarlo ad esprimersi al meglio. Pazzini? Ci sono capitate cose che non ci aspettavamo, in tre giorni abbiamo perso Luca Toni e poi lui. Ha avuto un problema alla caviglia, l’abbiamo gestito e lo gestiremo ancora ma si tratta di un infortunio pesante, nonostante la sosta non riuscirà a recuperare al 100%. Le sue condizioni sono queste e stiamo lavorando insieme per recuperarlo. Il rammarico più grande è quello di non aver mai potuto lavorare con la rosa al completo, questo mese abbiamo pagato un conto. Non si tratta di un alibi, la gente ha capito la nostra situazione e ci aiuta, questo ci deve dare la forza per ripartire per arrivare alla salvezza. Il mercato di gennaio? Anche lo scorso anno abbiamo perso 5 partite e in questo periodo dicevo che il nostro mercato è il recupero degli infortunati, che sono fondamentali e determinanti per questo Club. Luca Toni? Il suo rientro è vicino, si parla di circa 10 giorni, non sarà al massimo della forma ma la sua presenza e il suo spirito sono importanti per questa squadra, so che lui ha molta voglia di tornare, ci basterebbe che intanto in questi giorni tornasse a lavorare sul campo, con i compagni».
Riunione tecnica poi corsa fino allo sfinimento
Postata il 10/11/2015 alle ore 18:50
Pescheria - E’ iniziata con il piede pigiato sull’acceleratore la così detta “settimana della sosta”. Il primo ad arrivare a Peschiera è stato mister Mandorlini, che ha poi raccolto la squadra in sala video per un confronto lungo poco meno di un’ora e mezza. A seguire tutti in campo, ad eccezione di Albertazzi, Fares, Pazzini e Sala che hanno lavorato al coperto. La palla? Un miraggio. Per il resto corsa, tanta corsa, sulle brevi e lunghe distanze. Niente partitelle, un po’ di torelli e per chiudere degli allunghi. Domani due gli allenamenti in programma (ore 10 e ore 16), entrambi a porte aperte, intervallati dalla conferenza stampa delle 14.30 del Ds Bigon e di mister Mandorlini.
Settore Giovanile: derby vinto per i Giovanissimi 2003
Postata il 10/11/2015 alle ore 14:30
Verona - Vincono il derby contro il Chievo i Giovanissimi Professionisti 2003. La squadra, allenata da Andrea Marconi, mostra subito la propria superiorità tecnica, e riesce a sbloccare il risultato con Marini, bravo a rubare palla alla difesa avversaria e a portare avanti il Verona. Difesa gialloblù mai impegnata, la squadra rischia poco e nel terzo tempo, ancora Marini, trova la doppietta che certifica la meritata vittoria del Verona.
Gara di campionato
CHIEVO-HELLAS VERONA 1-3 (0-1, 0-0, 0-1)
Marcatore: Marini (2).
HELLAS VERONA: Gecchele, Patuzzo, Favetta, Campobello, Crema, Gardini, Pizzini, Bernardi, Terracciano, Coppola, Ferrarese, Florio, Toffali, Bragantini, Rubino, Marini, Ferrari, Rossi.
All.: Marconi.
SETTORE GIOVANILI - RISULTATI DEL WEEK-END
PRIMAVERA
HELLAS VERONA-VICENZA 4-0
Marcatori Hellas Verona: Tronco, Grossi, Lancia, Tupta.
UNDER 17 'Serie A e B'
BOLOGNA-HELLAS VERONA 2-0
UNDER 17 'Lega Pro'
SANTARCANGELO-HELLAS VERONA 0-0
UNDER 15
HELLAS VERONA-SUDTIROL 1-2
Marcatore Hellas Verona: Lisi.
GIOVANISSIMI REGIONALI
HELLAS VERONA-PIOVESE 7-0
Marcatori Hellas Verona: Ahoulou (2), Yeboah (2), Cortese M. (2), Viviani.
GIOVANISSIMI PROFESSIONISTI
CHIEVO-HELLAS VERONA 1-3 (0-1, 0-0, 0-1)
Marcatore Hellas Verona: Marini (2).
Comunicato medico: Jacopo Sala
Postata il 10/11/2015 alle ore 12:32
Verona - Gli esami diagnostici a cui e' stato sottoposto il calciatore Jacopo Sala, a seguito del trauma distorsivo al ginocchio destro rimediato in occasione della gara con il Bologna, hanno evidenziato una lieve distrazione del tendine del muscolo semimembranoso. Sono state escluse lesioni legamentose. I tempi di recupero saranno valutati in base all'evoluzione del quadro clinico.
Ionita si opera a Monaco di Baviera
Postata il 09/11/2015 alle ore 19:10
Verona - L’Hellas Verona FC comunica che il tesserato Artur Ionita ha raggiunto Monaco di Baviera, accompagnato dal medico sociale Luca Giaretta, dove domani sarà sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di una nuova ernia a livello della parete posteriore del canale inguinale, insorta nella zona controlaterale rispetto a quella a cui era stato operato a settembre. I tempi di recupero saranno valutati sulla base dell’evoluzione del quadro clinico.
Verso la ripresa dell'attività, controlli per Sala
Postata il 09/11/2015 alle ore 12:04
Peschiera - E’ prevista per domani pomeriggio, a porte aperte e alle 15.30, la ripresa dell’attività nel quartier generale de Sporting Center 'Il Paradiso’. Sala sarà sottoposto domani in tarda mattinata ad accertamenti diagnostici in quanto alle prese con un trauma distorsivo al ginocchio destro.
Convocati in nazionale: aggiornamenti
Postata il 09/11/2015 alle ore 10:50
Verona - Avranno più tempo di lavorare al pieno recupero, sfruttando la sosta. Chi? Rafa Marquez ad esempio, che dall’alto della sua esperienza e grazie agli ottimi rapporti con la federazione messicana, ha deciso di non rispondere alla chiamata della selezione ‘Tricolor’. Che avrebbe potuto insistere: i regolamenti internazionali parlano chiaro, una federazione ha il diritto, a prescindere dall’infortunio, di sottoporre ad accertamenti il tesserato in “casa”. Non sarà così. Situazione simile quella di Ionita. Sente fastidio alla cicatrice, figlia della recente operazione. La federazione moldava, essendoci di mezzo un’amichevole, ha scelto di lasciarlo in Italia. L’Hellas potrà pure contare su Helander. Inversione di rotta delle federazione svedese, che farà a meno del vikingo gialloblù per lo spareggio con la Danimarca. Deluso? Affatto! Filip prosegue le sue lezioni di italiano e l’ambientamento a Verona, dove oggi più che mai, complice l’infortunio del Gran Capitan, c’è bisogno di lui.
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
SERIE A: Per una panchina salva (quella di MANDORLINI per il momento) salta quella di IACHINI esonerato dal PALERMO nonostante la vittoria col CHIEVO! Ecco BALLARDINI sulla panchina dei rosanero... A Genova sponda SAMP ZENGA vede l'ombra di MONTELLA.
BASKET NBA: BELINELLI la legge dell'ex non vale! E i KINGS cedono agli SPURS, va meglio a GALLINARI e ai suoi NUGGETS che battono i TRAIL BLAZERS, WARRIORS a tutta birra grazie ad un Stephen Curry in forma smagliante!
L'AGENZIA MONDIALE ANTIDOPING ACCUSA LA RUSSIA 'Doping di stato!'
CALCIO GERMANIA: Corruzione ai mondiali del 2006, si dimette il presidente della federcalcio tedesca
MOTOGP: Il campione del mondo è LORENZO ma MARQUEZ non ha mai dato l'impressione di volerlo attaccare davvero, bravo PEDROSA terzo a cercare di dare un po' di imprevedibilità agli ultimi giri, immenso il 4° posto di Vale ROSSI partito ultimo che più di così non poteva fare... Il vero rammarico è che il finale sia stato deciso a tavolino!
Belinelli, serata amara: ko contro i 'suoi ' Spurs.
Denver batte Portland, Curry trascina i Warriors
Serata amara quella di Marco Belinelli che coi suoi Kings perde 106-88 la sfida con i San Antonio Spurs, la sua ex squadra. Alla Sleep Train Arena Sacramento colleziona la settima sconfitta stagionale su otto gare disputate a causa di un disastroso quarto parziale, sotto di 4 punti, 76 a 72, i Kings cedono di schianto 34-19.
Sugli scudi Kawhi Leonard autore di 24 punti per gli Spurs seguito da Tim Duncan, 11 punti e 14 rimbalzi. 16 punti per LaMarcus Aldridge, 13 per Tony Parker. Per Sacramento il migliore è DeMarcus Cousins, 21 punti e 12 rimbalzi, 17 punti per Marco Belinelli in campo per 32 minuti.
Vincono invece i Nuggets di Danilo Gallinari, Denver (3-4 in stagione) piega davanti al pubblico amico del Pepsi Center 108 a 104 Portland (4-4). Arrivati all'intervallo lungo sul 58-57 per Denver, la sfida si decide nell'ultimo quarto, avanti 100 a 97 a 1'49'' dalla sirena, i Nuggets mettono a segno due tiri liberi importantissimi con Hickson.
Hickson è il migliore dei suoi con 19 punti a referto, 18 centri per Emmanuel Mudiay, per Gallinari 6 punti, 3 assist e 5 rimbalzi in 35 minuti. I Nuggets riescono così a porre fine a una serie da incubo di 8 sconfitte consecutive contro i Trail Blazers che si consolano con la buona prestazione di Damian Lillard, 30 punti.
Non si ferma Golden State, i detentori dell'anello ottengono l'ottava vittoria di fila mettendo ko 109 a 95 i Pistons. Alla Oracle Arena è decisivo per i Warriors il solito Stephen Curry autore di 22 punti, per il giocatore più prolifico fin qui nella stagione Nba anche 5 assist e 8 rimbalzi a referto. Meglio di lui fa Klay Thompson, 24 punti. Nella sconfitta di Detroit (5-2 in stagione) da segnalare Reggie Jackson che dopo il suo best score in carriera, 40 punti a Portland, si conferma con 20 punti, 14 per Andre Drummond autore anche di 15 rimbalzi.
La Russia nella bufera. L'agenzia Wada: "Squalificare tutti gli atleti, è doping di stato"
GINEVRA - C'era una volta il doping in Unione Sovietica. E c'è ancora in Russia. Doping di Stato. Tollerato, utilizzato, protetto da chi dovrebbe combatterlo. La gravissima accusa è stata lanciata oggi alla federatletica russa da un report della Wada,agenzia mondiale antidoping, che ha anche chiesto alla Iaaf (federatletica mondiale) di sospendere per 2 anni la Russia da tutte le competizioni, a cominciare dalle Olimpiadi di Rio.
Mosca però respinge le accuse, e parla di iniziativa con «motivazione politica», per una vicenda che peraltro non sembra confinata alle istituzioni sportive, perchè risulterebbe coinvolti i servizi russi e addirittura il Cremlino, reo di «intimidazioni dirette» verso il laboratorio antidoping.
Nelle 350 pagine del report, dopo quasi un anno di indagini -ha detto Dick Pound fra i titolari dell'inchiesta- emerge «uno scandalo più grave di quanto si pensasse» perchè consapevolmente «si sono fatti gareggiare atleti che dovevano essere fermati a causa della loro positività». La Wada sollecita la radiazione di 5 atleti, 4 allenatori e un dirigente. Fra cui l'oro e il bronzo negli 800 mt a Londra 2012, Marya Savinova e Ekaterina Poistogova. «Quei Giochi di fatto sono stati sabotati», e' l'altra dura accusa Wada.
Per le manipolazioni dei test, il report chiama in causa il responsabile del centro analisi di Mosca Grigory Rodchenko, che avrebbe fatto sparire -su richiesta del ministro dello sport Vitaly Mutko- ben 1.417 flaconi con i test incriminati. Mutko ha negato ogni addebito, invitando a dimostrare che eventuali violazioni sono della federazione e non dei singoli. Secondo la Wada però a Mosca ci sarebbe stato addirittura un laboratorio fantasma, cui consegnare migliaia di flaconcini con i prelievi per essere esaminati prima di affidarli, eventualmente 'ripuliti', al laboratorio ufficiale.
Ma non c'è solo l'atletica in questa storiaccia: secondo la Wada, durante i Giochi invernali di Sochi, i servizi segreti avrebbero gestito direttamente i test sugli atleti russi. Ma Mosca non ci sta a incassare accuse e minacce di squalifica. Per il capo dell'Agenzia medico-biologica russa Vladimir Uiva, il report ha «motivazione assolutamente politica». E a chi pensa di rivedere tutti i risultati degli atleti russi in questi ultimi anni, ribatte che «non c'e' alcun motivo di privare i nostri atleti delle medaglie, anche olimpiche, o squalificarli. Per farlo serve una enorme quantità di processi giudiziari, ma non penso che si arriverà a questo». E Nikita Kamaiev, direttore di Rusada (antidoping russo) aggiunge: «solo dopo aver esaminato il rapporto potremo dare le nostre valutazioni e definire le nostre azioni».
Fra Wada e Russia si inserisce la presa di posizione del neoeletto capo della Iaaf, l'ex campione britannico Sebastian Coe: «il report -dice- è allarmante. Serve tempo per analizzarle correttamente e comprenderne i risultati. Intanto ho invitato la Iaaf a aprire un procedimento contro la Federazione russa». Va detto che attualmente anche l'ex presidente Iaaf Lamine Diack, è sotto inchiesta con l'accusa di aver intascato soldi per insabbiare i casi di doping di atleti russi.
"Corruzione ai mondiali di Germania 2006": si dimette il presidente della federcalcio tedesca
BERLINO - Wolfgang Niersbach dopo una riunione del consiglio della Dfb si è assunto la responsabilità nella vicenda di un pagamento effettuato dal comitato organizzatore della Germania per la Coppa del Mondo 2006, di 6,7 milioni di euro, alla Fifa. Le autorità giudiziarie hanno avviato un'investigazione per evasione nei confronti di Niersbach, dell'ex presidente della Dfb, Theo Zwanziger e dell'ex segretario generale Horst R Schmidt circa il pagamento effettuato nel 2005. Ho riconosciuto che è arrivato il momento di prendere la responsabilità politica per gli eventi circa la Coppa del Mondo del 2006», ha detto Niersbach. Il 64enne dirigente era un vice-presidente del comitato organizzatore tedesco per la Coppa del Mondo 2006 ed è stato nominato segretario generale Dfb nell'ottobre 2007. Ha poi sostituito Zwanziger come presidente della federazione il 2 marzo 2012.
La Honda reagisce alle accuse di Valentino: "Marquez ha aiutato Lorenzo? Inaccettabile"
ROMA - Passare i limiti dell'evidenza è sempre possibile, ma a volte anche molto probabile. La Honda reagisce con estrema durezza alle accuse di Valentino Rossi nel dopo gara di Valencia, con il campione di Tavullia che sottolineava la colpevolezza anche della casa giapponese nel comportamento quantomeno disinvolto del suo pilota di punta nelo determinare il risultato della gara e del mondiale a favore di Jorge Lorenzo.
Shuhei Nakamoto, vice-presidente esecutivo della HRC, ha diramato oggi un comunicato per sottolineare come Rossi non abbia sostanzialemtne prove delle sue affermazioni: «Non possiamo accettare le pesanti accuse rivolte contro il nostro pilota e contro la Honda nelle ultime settimane e nella conferenza stampa di domenica. Non ci sono prove a sostegno di queste accuse: Marc e Dani hanno spinto al 100%».
Poi il bonario commento comprensivo nei confronti di Valentino: «Sappiamo che è stata una giornata molto difficile per lui dopo aver guidato il campionato per 17 gare e avendolo perso per soli 5 punti. Non possiamo accettare queste accuse, in quanto questa è la visione di una singola persona, che rispettiamo, ma non sono la realtà».
Valencia, i tifosi spagnoli con Valentino Rossi: "Marquez ha aiutato Lorenzo"
di Redazione Sport
Le accuse di Valentino Rossi a Marc Marquez di aver coperto le spalle a Jorge Lorenzo durante il Gp di Valencia e di aver fatto il 'biscottonè con il connazionale pilota della Yamaha, hanno fatto breccia nei tifosi spagnoli. Secondo un sondaggio realizzato dal quotidiano sportivo As che chiedeva se Marquez avesse veramente aiutato il connazionale ai danni del 'Dottore', così come sostenuto da Valentino, il 51,2% ha risposto 'si« contro il 48,7% di 'no'. E Rossi non ha partecipato ieri sera a Valencia al Gala organizzato dalla Federazione Motociclistica Internazionale che premiava i migliori piloti della stagione. Il pesarese si è fatto rappresentare dal direttore di Yamaha Racing, Massimo Meregalli, che ha ritirato dalle mani del presidente della Federazione, Vito Ippolito, il premio riservato al vicecampione del mondo.
MotoGP: biscotto Lorenzo-Marquez, l'ironia dilaga sul web
di Daniele Molteni
MILANO - Il MotoGp a Valencia si era concluso da pochi minuti e già sui social, twitter in prima fila, impazzavano i “biscottoni” della premiata pasticceria spagnola.
Quelli che facevano riferimento alle parole di Valentino Rossi che - infuriato per aver perso il Mondiale - parla appunto di "biscottone" fra i due piloti spagnoli, Marquez (arrivato secondo) che, guarda caso, non ha mai attaccato Lorenzo, vincitore della sfida e del titolo iridato, relegando così il Dottore fuori dalla corsa per il decimo Mondiale e vanificando una rimonta show condita da 22 (ventidue!) sorpassi.
E così il popolo social ha provato ad annegare la delusione tra rabbia e molta ironia, anzi con moto-ironia. Il duo Lorenzo-Marquez diventa così un'affiatata e sorridente coppia in tandem, la bicicletta a due posti, con Lorenzo doverosamente alla guida, che scorrazza tranquilla per le vie di Valencia. Dalla bici alle moto, quelle dei mitici Chips anni Settanta, i poliziotti di Los Angeles che procedono appaiati come le Honda di Marquez e Pedrosa e vietano di sorpassare Lorenzo. Sulle due ruote Marquez si trasforma in “Wanna Marquez”, con il faccione della rossa imbonitrice tv che grida a pieni polmoni “Erano tutti d'accordooo!!!”.
Poi abbondano gli sfottò con riferimento (grafico) ad una nota marca di biscotti. E nascono gli ”Intrecci” con le foto dei piloti sopra citati, e il ”Biscottone” grande ed inzupposo ma indigesto in un triste pomeriggio per lo sport che in molti provano a seppellire con una risata (amara).
Rossi furioso: "Marquez guardaspalle
di Lorenzo. Ero sicuro del loro biscottone"
VALENCIA - Il viso sorride, gli occhi no. Nell'affollatissima sede della Yamaha si presenta ai giornalisti un Valentino Rossi che tenta di tenere a bada rabbia e delusione di chi è convinto di essere stato privato di un Mondiale con l'inganno (il »biscottone« aveva infatti definito a botta calda il finale del campionato MotoGp). Ma non ci riesce. »È stato un mondiale normale fino a Motegi, poi è successo qualcosa che non ha precedenti in questo sport - esordisce - Marquez ha fatto da guardaspalle a Lorenzo, da Phillip Island ha deciso che il titolo non dovevo vincerlo io. Perché? Chiedetelo a lui«. Se delitto perfetto c'è stato, per ora manca il movente. »In Australia è stata segnata la mia sorte. Ero decisamente più veloce e potevo chiudere il discorso - è stata la ricostruzione di Rossi -. Marquez ha tenuto un comportamento imbarazzante. Poi, quando ho saputo che qui sarei partito ultimo, ho capito non avevo più speranze. A Valencia lui ha deciso di finire il lavoro. Oggi gli ultimi giri sono stati uno spettacolo penoso: andava al doppio della velocità di Lorenzo, eppure gli è rimasto sempre dietro. Secondo me nel casco godeva al pensiero che io avrei assistito senza poter fare nulla. Però sono contento perché ora il suo piano è evidente a tutti«. Rossi ha aggiunto di essere »sorpreso dalla posizione della Honda, che ha appoggiato la strategia dei propri piloti per far vincere una Yamaha«. La casa di Tokyo ha ribattuto che sarebbe stato Rossi a creare questo clima avvelenato. In uno sport così rischioso da simili precedenti non può nascere nulla di buono. »Ho paura di quello che potrà accadere nel 2016 - ha concordato Valentino - Uno come Marquez, che decidere di non vincere delle gare pur di danneggiare un altro pilota, non ha limiti«. Ma se quelle di Rossi erano certezze più che sospetti, perché non ha cercato di mettere sull'avviso i vertici del Motomondiale? »Gli ho detto giovedì scorso quello che sarebbe successo oggi - l'amara risposta - Mi hanno assicurato che sbagliavo. Invece...«. Resta tanta amarezza ed il »biscottone« spagnolo che sarà difficile da digerire. Ed una convivenza con Lorenzo tutta da ricostruire: »In pista il titolo l'ha meritato, ma fuori si è comportato male. In Malesia ha perso un occasione per stare zitto. Si vede che o è particolarmente stupido, o aveva la coda di paglia perché erano d'accordo«. Altro che muro nel box, l'anno prossimo la Yamaha dovrà stendere il filo spinato.
FONTE: Leggo.it
SERIE A
Quando una vittoria non basta. Iachini, clamoroso esonero a Palermo
10.11.2015 10.03 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio articolo letto 14498 volte
Vincere non basta. "Se perdi col Chievo e non ti esonero, mi ammazzano". Maurizio Zamparini, prima della sfida coi clivensi, aveva avvertito, con una battuta tra il serio ed il faceto, il suo allenatore. "Il presidente rilascia alcune dichiarazioni per spronare la squadra e i ragazzi hanno risposto bene", ha risposto dopo la vittoria Giuseppe Iachini. Altro che sprone. Nonostante il successo, Iachini è stato esonerato dal Palermo. Una decisione a sorpresa, visto che ieri il fatto che l'allenatore fosse 'in salvo' era parere comune e non c'erano spifferi su un possibile allontanamento. A Palermo ha collezionato 1,65 punti a partita, media di buono spessore in 88 partite. 40 vittorie 25 pari, 23 sconfitte, 121 gol fatti e 96 subiti. L'ultimo successo, contro il Chievo Verona. Che, clamorosamente, non è bastato...
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Serie A
Il Verona conferma Mandorlini; Sampdoria, via Zenga per Montella?
Di Mattia Fontana
Ultimo aggiornamento 17 ore fa - Pubblicato on 09/11/2015 at 20:10
Vincenzo Montella Fiorentina 2015 LaPresse - LaPresse
Il tecnico dell’Hellas non verrà rimosso dall’incarico, mentre Ferrero cerca di convincere il grande ex a tornare in blucerchiato nelle vesti di allenatore: se dovesse trovare l'accordo per la risoluzione del contratto che ancora lo lega alla Fiorentina, l'ufficializzazione potrebbe essere imminente
La pausa per le nazionali rischia di essere ancora una volta l’occasione buona per resettare la guida tecnica di parecchi club. Le notizie del lunedì sono però sorprendenti. A Verona, il presidente dell’Hellas, Maurizio Setti, ha deciso di confermare Andrea Mandorlini. A Genova, invece, Massimo Ferrero si sta orientando verso l’esonero di Walter Zenga. Il tutto per cercare il grande ritorno, quello di Vincenzo Montella.
L’aeroplanino torna in blucerchiato?
La dolorosa eliminazione dai preliminari di Europa League sembrava già poter far rima con siluro per Zenga. L’estate scorsa, però, Ferrero non se la sentì di cambiare immediatamente il tecnico tornato in Italia per sostituire Sinisa Mihajlovic. Finì per rinnegare alcune delle scelte strategiche iniziali, riportando a Genova Antonio Cassano (di certo non al primo posto nei “desiderata” di Zenga) e dando ulteriore fiducia all’ex allenatore di Catania e Palermo. Dopo un buon inizio di campionato, però, è stato sufficiente un ruolino di marcia di due punti nelle ultime tre partite per sancire la separazione. Non c’è nulla di ufficiale, ma Ferrero ha deciso di dire addio a Zenga. Anche perché ad allettarlo, oltre alle candidature di Cesare Prandelli, Gigi Delneri ed Eugenio Corini, c’è quel Montella ancora sotto contratto con la Fiorentina. Se troverà un accordo con i Della Valle, l’ufficialità verrà data nel giro di poche ore.
Mandorlini non vince, ma non se ne va Il più longevo dei tecnici di questa Serie A resta in sella. L’Hellas ha deciso di concedere ulteriore fiducia a Mandorlini, nonostante in dodici partite il suo Verona non abbia ancora vinto una sfida (unica squadra insieme al Troyes riuscita nell’impresa al contrario nei cinque principali campionati europei). La candidatura dell’ex Chievo Domenico Di Carlo, infatti, è stata scartata nel primo pomeriggio. Le attenuanti a Mandorlini non mancano, dall’infortunio di Toni alla scarsa vena realizzativa di Pazzini. Ora non farà difetto nemmeno la fiducia nei suoi confronti.
FONTE: It.EuroSport.com
Marquez-Lorenzo e la storia del biscotto
Lorenzo, Rossi, Marquez
09 novembre alle 09:10
Biscotto, combine, semplicemente slealtà sportiva? Dov’è il confine? Nell’etimologia latina è un dolce cotto due volte, così da accontentare due parti (a sfavore di un terzo). Nello sport, l’ultima vittima è Rossi. La Gazzetta dello Sport, in un articolo in edicola oggi che riprendiamo e pubblichiamo, ripercorre la storia del 'biscotto' nella storia dello sport.
BASKET - Protagonista ancora la Spagna ai Giochi di Londra 2012. Nell’ultima partita del girone contro il Brasile la Spagna cedette ai verdeoro pur di non incrociare gli Stati Uniti in semifinale. La Spagna, quasi sempre avanti nel match, rallentò clamorosamente nel finale, facendosi superare dai sudamericani.
CALCIO - Il biscotto più celebre a svantaggio dell’Italia capitò agli Europei del 2004 in Portogallo. Gli azzurri erano reduci da due pareggi e un pareggio 2-2 tra Svezia e Danimarca li avrebbe condannati all’eliminazione anche in caso di vittoria sulla Bulgaria. L’Italia del Trap alla fine vinse 2-1 sui bulgari ma il confronto fra svedesi e danesi finì proprio 2-2. Ai Mondiali 1978, il Perù si fece travolgere 6-0 dall’ Argentina, che superò il Brasile per differenza gol. «Noi comprati», diranno i peruviani. «Squallida farsa», tra Germania e Austria titolò la Gazzetta per i Mondiali 1982. Ai tedeschi bastava l’ 1-0 per passare con gli austriaci ed eliminare l’ Algeria. Ci fu il gol al 10’ , poi altri 80’ di non-partita. Ai Mondiali 1988, il Brasile, qualificato, cede negli ultimi 7 minuti alla Norvegia (da 1-0 a 1-2) regalandole la qualificazione: il Marocco è furibondo.
PALLAVOLO - Ai Giochi di Atene 2004 il Brasile perse 3-1 con gli Stati Uniti nel girone per mandare dalla stessa parte del tabellone Serbia, Italia e Russia. I brasiliani si aggiudicarono poi il titolo olimpico. E ai Mondiali 2010 il bis: per evitare Serbia o Russia in semifinale, sempre il Brasile ad Ancona contro la Bulgaria, si presentò in campo con le riserve. La partita fu vinta 3-0 dai bulgari tra le proteste del pubblico (“buffoni, buffoni”), che voltò le spalle al campo. I sudamericani riuscirono a a perdere e poi a vincere il Mondiale.
BADMINTON - Il biscotto olimpico di Londra 2012 finì con la squalifica di 4 mesi per due atlete indonesiane, Greysia Polii e Meiliana Jauhari. Le due atlete furono espulse con il duo cinese e con altre due coppie sudcoreane per aver cercato di perdere gli incontri finali del gruppo di qualificazione ed ottenere un percorso più agevole verso la finale.
PALLANUOTO - Nell’89 dopo la stagione regolare del campionato, quattro squadre arrivate a pari punti dovettero giocarsi gli ultimi tre posti per i playoff: Posillipo, Savona, Florentia e Ortigia. Dal concentramento di Roma fu estromessa l’Ortigia, che accusò le altre squadre di essersi alleate. Sospetto condiviso da molti. Poi lo scudetto alla fine andrà al Posillipo.
TENNIS - Nel 1980 al Masters Ivan Lendl perse da Connors per evitare di incrociare Borg in semifinale. Ne uscì una brutta partita, con Lendl che raccolse solo 6 punti nei game persi nel secondo brevissimo set (17 minuti), con tanto di insulto di Connors: «Coniglio». Borg si aggiudicò il titolo.
CICLISMO - Ai Mondiali ‘73 il belga Freddy Maertens, pur di far perdere Eddy Merckx, favorì Gimondi. E un giorno Moser disse: «Oggi ho perso per far perdere Saronni». Già.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
10.11.2015
Il Palermo esonera Iachini
Arriva Ballardini
Non è bastato vincere col Chievo a Beppe Iachini per salvare la sua panchina. Il Palermo ha scelto al suo posto Davide Ballardini, recentemente allenatore di Genoa e Cagliari, tecnico rosanero anche nella stagione 2008-2009. «L’U.S. Città di Palermo – la nota del club - comunica di aver sollevato, dall’incarico di allenatore della Prima Squadra, il signor Giuseppe Iachini. Al tecnico vanno i più sentiti ringraziamenti da parte del Presidente e della Società per il lavoro svolto ed i traguardi ottenuti nelle ultime due stagioni e l’augurio per il prosieguo della propria carriera. Contestualmente, la Società comunica di aver affidato la guida della Prima Squadra al signor Davide Ballardini. Il tecnico di Ravenna, che nelle ultime stagioni ha guidato dopo il Palermo tra le altre Lazio, Genoa e Bologna, ha firmato fino al 30 giugno 2016».
Alessandro De Pietro
09.11.2015
La rabbia di Valentino: "Biscottone"
Il viso sorride, gli occhi no. Nell’affollatissima sede della Yamaha si presenta ai giornalisti un Valentino Rossi che tenta di tenere a bada rabbia e delusione di chi è convinto di essere stato privato di un Mondiale con l’inganno (il «biscottone» aveva infatti definito a botta calda il finale del campionato MotoGp). Ma non ci riesce.
«È stato un mondiale normale fino a Motegi, poi è successo qualcosa che non ha precedenti in questo sport - esordisce - Marquez ha fatto da guardaspalle a Lorenzo, da Phillip Island ha deciso che il titolo non dovevo vincerlo io. Perchè? Chiedetelo a lui». Se delitto perfetto c’è stato, per ora manca il movente.
«In Australia è stata segnata la mia sorte. Ero decisamente più veloce e potevo chiudere il discorso - è stata la ricostruzione di Rossi -. Marquez ha tenuto un comportamento
imbarazzante. Poi, quando ho saputo che qui sarei partito ultimo, ho capito non avevo più speranze. A Valencia lui ha deciso di finire il lavoro. Oggi gli ultimi giri sono stati uno
spettacolo penoso: andava al doppio della velocità di Lorenzo, eppure gli è rimasto sempre dietro. Secondo me nel casco godeva al pensiero che io avrei assistito senza poter fare nulla. Però sono contento perchè ora il suo piano è evidente a tutti».
Rossi ha aggiunto di essere «sorpreso dalla posizione della Honda, che ha appoggiato la strategia dei propri piloti per far vincere una Yamaha». La casa di Tokyo ha ribattuto che sarebbe stato Rossi a creare questo clima avvelenato.
In uno sport così rischioso da simili precedenti non può nascere nulla di buono. «Ho paura di quello che potrà accadere nel 2016 - ha concordato Valentino - Uno come Marquez, che decidere di non vincere delle gare pur di danneggiare un altro pilota, non ha limiti».
Ma se quelle di Rossi erano certezze più che sospetti, perché non ha cercato di mettere sull’avviso i vertici del Motomondiale? «Gli ho detto giovedì scorso quello che sarebbe
successo oggi - l’amara risposta - Mi hanno assicurato che sbagliavo. Invece...».
Resta tanta amarezza ed il «biscottone» spagnolo che sarà difficile da digerire. Ed una convivenza con Lorenzo tutta da ricostruire: «In pista il titolo l’ha meritato, ma fuori si è
comportato male. In Malesia ha perso un occasione per stare zitto. Si vede che o è particolarmente stupido, o aveva la coda di paglia perchè erano d’accordo». Altro che muro nel box, l’anno prossimo la Yamaha dovrà stendere il filo spinato.
FONTE: LArena.it