ANTEPRIMA VERONA-CROTONE
HELLAS che torna al 'Binti' dopo la vittoria sul fil di lana a Lanciano e l'agognato aggancio al LIVORNO ma il bello viene proprio adesso: Come non ha mancato di sottolineare anche la società, nella persona del diggì GARDINI, bisognerà afrontare le prossime 10 gare come finali di Champions perchè, col SASSUOLO ormai praticamente certo del primo posto e l'EMPOLI quarto che mai e poi mai lascerà 10 punti fra se e la terza, rimane un solo posto utile per essere promossi direttamente senza passare dalla lotteria playoff che ha premiato il VERONA nell'estate del 2011 ma lo ha più recentemente fatto piangere nel 2010 e nel 2012 contro PESCARA e VARESE.
Ma proprio questo è il punto: La squadra di MANDORLINI ha dato spesso l'impressione di poter disporre dell'avversario ma rare volte è riuscita a chiudere le gare nei momenti propizi subendo le inaspettate rimonte degli avversari e addirittura delle vere e proprie beffe tra le mura amiche (come nei ultimi derby con VICENZA e PADOVA).
Il CROTONE non è il REAL MADRID ma attenzione a non farcelo diventare prendendo l'impegno sottogamba nessuno deve dimenticare il rocambolesco 3 a 3 dell'andata in cui gli scaligeri, passati avanti con GOMEZ nel recupero si fecero immediatamente riacciuffare: Gli 'squali' non mollano mai e da squadra tignosa dei bassifondi giungeranno al 'Bentegodi' ben decisi a vender cara la pelle anche se occupano una comoda posizione in classifica e non hanno molto altro da chiedere a questo campionato.
QUI VERONA
Out gli infortunati MARTINHO (nonostante i confortanti accertamenti diagnostici) CARROZZA e LANER, non ci sarà nemmeno BIANCHETTI impegnato con l'UNDER 21 azzurra, recuperano CRESPO e SGRIGNA che però non sono certo al meglio.
Rientrano dopo l'impegno in Nazionale sia HALLFREDSSON che BAČINOVIĆ: Il mancino islandese ha giocato per 76 minuti contro la nazionale del compagno di squadra sloveno che ha visto tutta la gara dalla panchina.
Convocati
Portieri: 1 Rafael, 12 Nicolas, 33 Berardi.
Difensori: 3 Albertazzi, 29 Cacciatore, 5 Ceccarelli, 20 Maietta, 18 Moras, 30 Agostini, 25 Crespo.
Centrocampisti: 16 Nielsen, 19 Jorginho, 24 Bacinovic, 10 Hallfredsson.
Attaccanti: 8 Cacia, 9 Ferrari, 21 Gomez, 7 Rivas, 23 Cocco, 13 Sgrigna.
Probabile formazione
4-3-3 con Rafael; Cacciatore, Moras, Maietta, Agostini; Nielsen, Jorginho, Halfredsson; Gomez, Cacia, Rivas
QUI CROTONE
Out per infortunio PAONESSA, CONCETTI e TORROMINO, mister DRAGO rinuncia anche al difensore portoghese CORREIA che era in dubbio per la sfida al 'Bentegodi'.
Fra i pali quel 'simpaticone' di CAGLIONI che stima molto Verona ed i veronesi essendo certamente ricambiato, occhio ai brasiliani CALIL e GABIONETTA pericolosissimi nelle ripartenze e negli spazi stretti...
Convocati
Portieri: 22 De Luca, 33 Caglioni;
Difensori: 3 Migliore, 13 Mazzotta, 14 Ligi, 15 Checcucci, 18 Del Prete, 19 Vinetot, 21 Abruzzese;
Centrocampisti: 4 Galardo, 6 Eramo, 17 Maiello, 26 Matute, 29 Crisetig;
Attaccanti: 7 Pettinari, 9 Gabionetta, 10 De Giorgio, 11 Ciano, 20 Calil.
Probabile formazione
4-3-1-2 con Caglioni; Del Prete, Ligi, Abruzzese, Mazzotta; Eramo, Crisetig, Galardo; Maiello; Gabionetta, Ciano.
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DICONO
Mister MANDORLINI «Per noi conta solo il Crotone, il resto non ci deve interessare. Poi mancano tante partite, andremo a Sassuolo e credo che dopo allora inizierà la volata decisiva, alla quale possono partecipare tutti, anche l'Empoli» HellasVerona.it
Il 'volante' italobrasileiro MARTINHO «Italia o Brasile? Ho il doppio passaporto, quindi ho ancora la possibilità di scegliere una delle due nazionali, qualora arrivasse una chiamata. Sono italiano perché avevo un nonno di Genova... Pensiamo a fare più punti possibili con l'Hellas, questa è l'unica cosa che mi interessa. L'infortunio? Stesso muscolo ma non stesso punto dell'altra volta, ho sofferto probabilmente perché ci sono troppe partite ravvicinate e non ho smaltito tutta la fatica. Rafael? E' un portiere che dà sicurezza, una grande squadra parte da un grande portiere e noi siamo messi bene. Dopo il Vicenza ci è venuta la rabbia dentro, non possiamo creare tanto e monetizzare poco. Allora meglio un tocco in meno ma una bastonata in più. E più rabbia sottoporta. Con il Livorno potevamo vincere, ma siamo calati alla fine. Siamo un gruppo e siamo sempre concentrati, ogni partita dobbiamo cercare la concentrazione massima. Non è facile, soprattutto quando al Bentegodi ci sono squadre che fanno barricate» HellasVerona.it
Il diggì GARDINI alla presentazione della festa in Arena per i 110 anni dell'HELLAS «La giornata di martedì è stata significativa, non solo per la vittoria a Lanciano ma anche per il successo al Trofeo di Arco che dà lustro a tutto il Settore Giovanile. Bisogna fare i complimenti a Pellegrini ma anche a Pavanel che ha guidato la squadra prima di lui. A Lanciano è stata una bella vittoria, ora ci aspettano 10 finali di Champions League. Dobbiamo essere uniti, solo così gli altri non ci possono soffiare il traguardo finale» HellasVerona.it
Davide PELLEGRINI tecnico degli Allievi Nazionali scaligeri «La vittoria del “Trofeo Beppe Viole - Città di Arco” è un successo importante che è giusto condividere con i miei ragazzi, loro sono il futuro. Il percorso che ci aspetta è tortuoso, lungo e pieno di insidie, ma cominciare questa strada con un trionfo è sicuramente molto positivo. Sono sicuro che gli obiettivi si raggiungono solo lavorando sul campo e confrontandosi con persone che di calcio ne capiscono, altrimenti è difficile. La nostra vittoria da valore all’impegno che la società ha profuso per migliorare il livello del settore giovanile. Siamo davvero contenti per il risultato raggiunto e anche del fatto che la nostra vittoria sia arrivata assieme a quella importantissima di Lanciano della prima squadra. Infortuni? Sono sicuro che Mandorlini troverà le soluzioni più adatte. Le difficoltà possono penalizzare la squadra perché riducono le scelte, però danno solidità al gruppo che nel momento del bisogno deve trovare energie nascoste per superare gli ostacoli. Il bel gioco è retorica, lo fa solo il Barcellona, l’importante a Lanciano era vincere. Il Livorno? Stanno facendo davvero un grandissimo campionato, pensavo potesse crollare prima, invece vincere aiuta a vincere, e noi ad Arco ne siamo stati la dimostrazione. Rivas? Martedì ha fatto molto bene, palla al piede può diventare devastante, così come Martinho. Per quanto riguarda i miei Allievi Nazionali dobbiamo dimenticare in fretta il trionfo del Beppe Viola e lavorare duro perché domenica ci aspetta una sfida molto complicata» HellasVerona.it
Giovanni Gardini | Presentazione festa 110 anni |
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RASSEGNA STAMPA
19 convocati per la trasferta di Verona
23 marzo 2013, 17:48 F.C. CROTONE PRIMA SQUADRA
Sono 19 i rossoblù convocati da mister Massimo Drago per la trasferta di Verona, gara valida per la 33ª giornata del campionato Serie bwin, in programma domani alle ore 15 allo stadio “Bentegodi”.
Ecco l’elenco dei 19 convocati:
Portieri: 22 De Luca, 33 Caglioni;
Difensori: 3 Migliore, 13 Mazzotta, 14 Ligi, 15 Checcucci, 18 Del Prete, 19 Vinetot, 21 Abruzzese;
Centrocampisti: 4 Galardo, 6 Eramo, 17 Maiello, 26 Matute, 29 Crisetig;
Attaccanti: 7 Pettinari, 9 Gabionetta, 10 De Giorgio, 11 Ciano, 20 Calil.
Diario rossoblù, seconda seduta in vista del Verona. Domani appuntamento stampa
21 marzo 2013, 18:11 F.C. CROTONE PRIMA SQUADRA
Del Prete in azione contro il Vicenza (Foto D'Urso)
Seconda giornata di lavoro per il Crotone in vista della sfida contro l’Hellas Verona, in programma domenica 24 marzo alle ore 15 al Bentegodi e valevole per la 33ª giornata del campionato Serie bwin.
Gli uomini della rosa hanno eseguito un lavoro tattico agli ordini di mister Drago coadiuvato dal suo staff. Successivamente i rossoblù hanno svolto lavoro aerobico (più intenso per chi non ha giocato contro il Vicenza).
Per domani è in programma una seduta alle ore 15 allo Stadio. Alle ore 17 mister Drago e il terzino Del Prete incontreranno gli organi di informazione presso la sala stampa dell’Ezio Scida.
Diario rossoblù, subito in campo in vista del Verona
20 marzo 2013, 17:40 F.C. CROTONE PRIMA SQUADRA
E’ tornato subito in campo il Crotone di mister Drago il giorno dopo la vittoria sul Vicenza. I rossoblù si sono allenati a partire dalle 15 all’Ezio Scida in vista della gara contro l’Hellas Verona, in programma domenica 24 marzo alle ore 15 al Bentegodi e valevole per la 33ª giornata del campionato Serie bwin.
Lavoro defaticante per coloro che sono stati schierati titolari contro i biancorossi, mentre il resto del gruppo (eccezion fatta per gli infortunati Concetti e Torromino) è stato impegnato in una partitella a ranghi misti con i ragazzi della Primavera di Luigi Vrenna.
Domani è in programma una seduta pomeridiana.
FONTE: FCCrotone.it
Hellas Verona: la serie A ora è più vicina, ma è ancora presto per festeggiare
A 10 giornate dalla conclusione, nonostante l'aggancio al Livorno al secondo posto, è vietato illudersi. Preoccupano i troppi infortuni (da valutare le condizioni di Martinho uscito dopo 38' a Lanciano), una condizione fisica poco brillante e nuovamente alcune scelte di Mandorlini: perché avanzare Cacciatore davanti alla difesa?
Riccardo Pastore20 Marzo 2013
Il Verona vincendo a Lanciano ha addentato una grossa fetta di A, ma è ancora presto per stappare lo spumante e dare il via ai brindisi. Certo d’ora in poi l’Hellas sarà padrone del proprio destino, infatti nei confronti del Livorno (agganciato al secondo posto) potrà far valere il vantaggio nei confronti diretti, in caso di arrivo sulla stessa linea. Insomma la classifica reale parla di un ex aequo a quota 60 ma è come se il Verona avesse un punto di vantaggio. Certo un margine virtuale e che non dà certezze a 10 giornate dalla conclusione della stagione regolare. Ma psicologicamente i toscani potrebbero accusare il colpo come il ciclista che dopo una lunga fuga viene ripreso.
TANTI ASSENTI - Meglio non illudersi però e neanche cullarsi troppo sugli allori, peraltro cosa impossibile anche volendo visto che già domenica si tornerà in campo (al Bentegodi ci sarà il Crotone). E non si saprà su quali uomini Mandorlini potrà contare. Di sicuro mancheranno ancora Hallfredsson e Bacinovic (via con le nazionali), e andranno valutate le condizioni di Sgrigna, Laner, Carrozza (già assenti ieri) e di Martinho (e forse pure Rivas), uscito acciaccato dalla sfida di Lanciano. Sarà fondamentale avere a disposizione soprattutto l’ex bianconero del Cesena, che ormai è il vero fulcro della squadra (gol a parte). Il brasiliano è un po’ il capocordata di questo Verona impegnato nella scalata verso la A. Uscito lui la squadra ha fatto fatica ad avanzare verso la porta del Lanciano, subendo in pochi minuti il pari degli abruzzesi. Ma sarebbe un peccato eventualmente perdere anche Rivas che ha fatto venire il mal di testa ai difensori di Gautieri. Viene da chiedersi perché un giocatore in questo stato di forma abbia avuto, recentemente, uno spazio davvero esiguo da parte di Mandorlini (ultima volta da titolare col Vicenza). Avevamo già sottolineato al riguardo l’illogicità dei 5 minuti che gli aveva concesso il mister col Livorno. L’ex Varese ha dimostrato di meritare più spazio e una maglia da titolare, anche se Gomez martedì sera (partendo da sinistra per poi accentrarsi) ha dato segnali di ripresa almeno per mezz’ora sfiorando tre volte il gol, prima di sparire dai radar della partita forse condizionato da una botta presa alla spalla. Ma tutto il Verona è calato alla distanza e non è la prima volta. La condizione fisica, non certo brillante, suscita qualche perplessità ricordando anche il finale sulle gambe di molti giocatori nella passata stagione.
IMPERSCRUTABILE - Non hanno convinto, tanto per cambiare, ancora una volta alcune decisioni di Mandorlini come sostituire l’infortunato Martinho con Bianchetti con il risultato di collocare fuori ruolo (esterno a destra) il giovane centrale subentrato e Cacciatore, avanzato come play davanti alla difesa (esperimento da non ripetere più). Questo per l’indisponibilità del mister a rinunciare al 4-3-3: sarebbe stato più semplice passare al 4-4-2 inserendo Cacia al posto di Martinho arretrando sulle fasce Rivas e Gomez. Anche perché Cacia si è dimostrato fondamentale ancora una volta, prima procurandosi e poi trasformando il rigore. Ferrari garantisce tanta buona volontà ma ha confermato di non avere l’istinto del goleador. Resta tanto lontano dall'area quanto un automobilista senza pass da una zona Ztl. Per centrare il bersaglio della A serve un bomber in campo. Come una gestione più razionale di una rosa che, anche ieri in una situazione di grande emergenza, ha dimostrato di non avere eguali in questo campionato per quantità e qualità. Merito dell’eccellente lavoro svolto in estate e a gennaio dal presidente Setti e dal ds Sogliano.
FONTE: VeronaSera.it
MERCATO: Il NAPOLI, in cerca del sostituto di DE SANCTIS, starebbe pensando al guardiapali scaligero RAFAEL giunto alla completa maturazione professionale ed autore con l'HELLAS da almeno un paio di stagioni ad altissimi livelli; infatti su di lui non ci sono soltanto i partenpopei ma anche altre squadre di prestigio tra le quali l'ATALANTA arrivata sul portiere da tempo.
Dalla Premier League arrivano gi sguardi interessati del FULHAM i cui emissari avrebbero incontrato l'agente Joao Santos per parlare di un possibile futuro inglese per MARTINHO: L'universale mancino è tra le più belle sorprese del VERONA di quest'annata e sarà sicuramente riscattato per la metà dal CATANIA (società detentrice del suo cartellino) ad una cifra già fissata e ritenuta congrua dalle parti.
Su Tomislav SARIC, centrocmpista croato classe '90 in scadenza a Giugno e già nel giro della Nazionale del suo paese, c'è una fila di team tra cui l'HELLAS: Il suo agente dice che tutto si deciderà entro un paio di settimane...
Futuro allenatore dei gialloblù: Pochi tra i media sembrano puntare ancora su MANDORLINI; anche in caso di promozione la 'corsa' si potrebbe decidere fra SANNINO e MANGIA. Entrambi hanno già lavorato con SOGLIANO il quale a sua volta (non è un mistero) ha una grande nei loro confronti.
VARESE-EBAGUA: I biancorossi starebbero pensando di accettare le richieste del nigeriano sopratutto per tacitare le sirene provenienti da Verona.
SERIE B
TMW - Varese, il Verona accelera il rinnovo di Ebagua
21.03.2013 11.02 di Gianluigi Longari Twitter: @Glongari
Fonte: @RaffaellaBon
Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, potrebbe essere arrivata la svolta nella trattativa legata al rinnovo di contratto di Ebagua con il Varese. L'attaccante italo-nigeriano, il cui accordo scadrá nel 2014, potrebbe vedere accontentate le proprie richieste a livello economico da parte del club lombardo, e di conseguenza sembra prossimo alla firma. la fumata bianca sembra destinata a verificarsi già nel corso della prossima settimana, anche per mettere fine ai tentativi da parte del Verona che seguiva con grande interesse la vicenda.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - C'è la fila per Saric. L'agente: "Novità entro dieci giorni"
20.03.2013 20.30 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Siena, Cagliari e Parma, ma anche Verona e Palermo. Tante società nelle ultime settimane si sono informate su Tomislav Saric. E' uno dei calciatori più ricercati del mercato croato il centrocampista dell'Inter Zapresic, complice anche un contratto in scadenza a giugno. Classe '90, il calciatore nonostante la giovane età è il capitano della sua squadra, segno evidente della sua spiccata personalità. "Sto parlando con diverse società", ha detto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com il suo agente Elvis Basanovic.
Piace solo in Italia?
"Piace molto in Serie A, ma di lui sto discutendo anche in Germania e in Belgio. E' un calciatore pronto per giocare in un campionato importante".
In Italia ci sono cinque club interessati. E' corretto?
In questo momento non posso fare nomi, ma le squadre interessate sono tante. Non si parla di squadre perché siamo in un periodo importante relativo al suo futuro".
Si spieghi meglio...
"Entro 10-15 giorni credo possano esserci indicazioni più precise relative al suo futuro".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Napoli-Rafael nessun riscontro: sempre vigile l'Atalanta
20.03.2013 09.54 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Rafael è il nome nuovo per la porta del Napoli. Al momento però non ci sono riscontri, il portiere del Verona piace a tante squadre. Se la squadra di Mandorlini andasse in serie A potrebbe anche rimanere. La pista più concreta, in A, al momento però è l'Atalanta. Come vi abbiamo già raccontato nei giorni scorsi, il brasiliano piace ai nerazzurri ed è il primo nome sul taccuino nel caso in cui partisse Consigli.
Rafael-Napoli, nessuna conferma. E l'Atalanta resta vigile.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Verona, il Fulham pensa a Martinho
20.03.2013 09.45 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Probabilmente a fine anno il Verona lo riscatterà dal Catania, intanto Raphael Martinho riscuote consensi.
In queste ore il suo agente Joao Santos si trova in Inghilterra, ne parlerà con il Fulham. Può essere un'idea per il prossimo mercato. Ancora nessuna trattativa, previsto un incontro interlocutorio nelle prossime ore. Il Fulham si muove per Martinho. Intanto il Verona è sempre più orientato a riscattare il centrocampista.
RASSEGNA STAMPA
Napoli, inizia la rivoluzione: nel mirino c'è Rafael
20.03.2013 08.36 di Pietro Lazzerini
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, tra i cinque acquisti di primo piano che il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis negli ultimi giorni, ci sarebbe anche un nuovo portiere per sostituire Morgan De Sanctis. Il numero uno partenopeo ha già avviato le consultazioni con il ds Riccardo Bigon che a sua volta ha fatto un primo punto con i propri scout per vedere che cosa offre il mercato italiano ed estero. Il primo nome della lista sembra essere l'estremo difensore brasiliano dell'Hellas Verona, Rafael, che ieri sera ha agguantato il Livorno al secondo posto grazie alla vittoria per 2-1 sul campo della Virtus Lanciano.
SERIE A
Il punto sulla B - Operazione aggancio: missione compiuta per l'Hellas
20.03.2013 06.45 di Arturo Minervini
Missione compiuta. Il sorriso più grande del turno infrasettimanale del campionato cadetto è del Verona, che sbanca Lanciano ed aggancia al secondo posto il Livorno. Di fatto, però, la seconda piazza appartiene all'Hellas, in virtù degli scontri diretti che arridono alla squadra di Andrea Mandorlini. Decisivo nella vittoria degli scaligeri a Lanciano il rigore di Cacia in pieno recupero. A segno per il Verona anche un sempre più scatenato Martinho. L'Hellas porta a casa i tre punti, mentre il Livorno resta fermo al palo sul campo del Cesena. Preoccupante il trend dei toscani: terzo pareggio di fila, sei punti appena nelle ultime cinque giornate di campionato. Così il cammino verso la promozione si fa sempre più ripido.
In vetta, ma questa non è una notizia, continua a fare un campionato a se il Sassuolo, che per poco non sbanca anche il campo della Juve Stabia. La capolista va in vantaggio con Berardi - il ragazzo cresce in maniera esponenziale - ma viene ripresa dai padroni di casa al 90' grazie alla rete di Jidayi . Nessun dramma per il Sassuolo, che aspetta solo la matematica certezza per aprire i festeggiamenti della storica promozione.
A turbare il sonno di Verona e Livorno spunta improvvisamente l'Empoli. A suon di vittorie - quattro nelle ultime cinque uscite - i toscani hanno scalato la classifica arrivando ad appena sette punti da Livorno e Verona. Distanza non certo incolmabile nelle ultime dieci giornate che mancano per una squadra che offre un calcio sempre piacevole. E' Massimo Maccarone il mattatore della vittoria sul campo del Modena, sempre più in caduta libera in questa parte della stagione. Corsaro anche il Brescia, che conferma la forma strepitosa nelle gare in trasferta. La squadra di Calori si impone sul campo della Pro Vercelli, infilando il terzo successo di fila lontano dal Rigamonti (le precedenti sui campi di Modena e Lanciano).
Nel segno del numero tre. Prosegue il momento positivo del Bari che apre uno squarcio sempre più profondo nella crisi del Padova. Una doppietta di Caputo inguaia ulteriormente la squadra di Colomba, che al San Nicola incassa la terza sconfitta consecutiva. Tre le reti dei galletti al Padova, tre le reti di un meraviglioso Di Michele sul campo dell'Ascoli. La punta trascina i suoi ad una vittoria pesantissima in ottica salvezza. Con un Di Michele così tutto è possibile...
Questi i risultati del 32° turno
Ascoli-Reggina 0-3 (Di Michele, Di Michele, Di Michele)
Bari-Padova 3-0 (Caputo, Ghezzal, rig. Caputo)
Cesena-Livorno 0-0
Cittadella-Spezia 0-0
Crotone-Vicenza 1-0 (Eramo)
Juve Stabia-Sassuolo 1-1 (Berardi, Jidayi)
Virtus Lanciano-Hellas Verona 1-2(Martinho, Piccolo, rig. Cacia)
Modena-Empoli 2-3 (Maccarone, Ardemagni, Moro, Maccarone, Andelkovic)
Pro Vercelli-Brescia 2-3 (M. Scaglia, L.A. Scaglia, Corvia, Ragatzu, Corvia)
Ternana-Grosseto 0-0
Novara-Varese (questa sera ore 20.45)
Questa la classifica: Sassuolo 71; Verona, Livorno 60; Empoli 53; Varese* 47; Brescia 45; Padova 42; Juve Stabia 41; Novara*, Crotone**, Ternana 39; Modena, Cittadella, Lanciano, Cesena 38; Ascoli** 37; Bari, Spezia 36; Reggina 35; Vicenza 31; Pro Vercelli 25; Grosseto 23.
*Novara e Varese con una gara in meno.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
Criscitiello: "Il Verona ha offerto un biennale a Sannino"
23.03.2013 11:00 di Giorgio Bastoni
In caso di Serie A l'Hellas Verona si affiderà a Beppe Sannino in panchina. A rivelardo il noto giornalista di Sportitalia Michele Criscitiello che durante Lo Sai Che ha rivelato anche i particolari dell'accordo: "Sannino firmerebbe un biennale da 550mila euro a stagione".
FONTE: TuttoB.com
Verona-Crotone, le probabili formazioni e le ultime dai campi
VERONA: Tanti dubbi per Mandorlini, che dovrà fare a meno di Crespo e che spera di poter recuperare Carrozza e Martinho. Halfredsson e Bacinovic in forse, ma il primo dei due dovrebbe farcela.
CROTONE: Out Paonessa, Concetti e Torromino, mentre Correia è convocabile, anche se non partirà dall’inizio.
Probabili formazioni:
VERONA (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Maietta, Agostini; Nielsen, Jorginho, Halfredsson; Gomez, Cacia, Rivas. All. Mandorlini.
CROTONE (4-3-1-2): Caglioni; Del Prete, Ligi, Abruzzese, Mazzotta; Eramo, Crisetig, Galardo; Maiello; Gabionetta, Ciano. All. Drago
venerdì, marzo 22nd, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Mondiali 2014, Slovenia-Islanda, un tris di calciatori cadetti impegnati nella partita odierna!
Un tris di giocatori cadetti sono stati impegnati in Slovenia-Islanda 1-2, incontro inserito nel gruppo E per ciò che concerne le qualificazioni ai prossimi Mondiali 2014. Si tratta di Dejan Lazarevic del Modena e di Armin Bacinovic e Emil Hallfredsson del Verona. Alla fine l’ha sputata il centrocampista nativo di Reykjavík classe 1984 che si è imposto con i suoi compagni di nazionale grazie alla doppietta griffata da Gylfi Sigurdsson nella ripresa. Per ciò che concerne i calciatori Lazarevic è subentrato al 52’, Hallfredsson è uscito al 76’ mentre Bacinovic è rimasto in panchina.
mercoledì, marzo 20th, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Serie Bwin, la classifica dopo il posticipo Varese-Novara
Questa la classifica di Bwin alla 32° giornata dopo il posticipo di stasera disputato all’Ossola tra Varese-Novara 0-2
Sassuolo 71,Verona 60,Livorno 60,Empoli 53,Varese 47,Brescia 45,Padova 42,Novara 42, Juve Stabia 41,Ternana 39, Crotone 39, Modena 38,Cittadella 38,Lanciano 38,Cesena 38,Ascoli 37,Bari 36,Spezia 36,Reggina 35,Vicenza 31,Pro Vercelli 25,Grosseto 23
Penalizzazioni:
Bari -7 punti
Grosseto -6 punti
Novara -5 punti
Crotone, Modena e Reggina -2 punti
Ascoli e Varese -1 punto
Crotone-Ascoli una gara in meno
FONTE: SerieBNews.com
24.03.2013
«Non è tempo di volate, ci pensiamo dopo Pasqua
LA PALLA AL MISTER. Il tecnico presenta la sfida del Bentegodi contro la squadra calabrese
Mandorlini non abbassa la guardia «Queste sono sfide molto delicate ma lo sprint partirà dopo Sassuolo Bisogna ritrovare energie mentali»
Non fiata una mosca a Sandrà, il momento è solenne. Uno dei tanti, da qui al 19 maggio. La rifinitura è finita, tempo di mettersi a tavola. Parcheggia Albertazzi, al Mod05 entrano insieme Jorginho e Rafael. Sorrisi e concentrazione. Hallfredsson è arrivato nella notte con Bacinovic in macchina direttamente da Lubiana. Gironzola nella hall il buon Emil, che ora sogna i Mondiali brasiliani dopo aver vinto a casa dell'amico Armin. Ci sarà tempo per pensarci, il Verona viene prima. E Mandorlini? È già in partita.
Comincia con il Crotone la vera volata? «La vera volata partirà secondo me dopo Pasqua, quando di partite alla fine ne mancheranno otto. Allora sì potremo parlare di momenti decisivi. Saranno molto importanti i due o tre giorni di lavoro di recupero che avremo per recuperare energie anche mentali. Anche le altre sono nella nostra stessa condizione, ma da quei giorni noi dovremo ripartire per lo sprint finale». Che tipo di partita si aspetta con il Crotone? «Difficile prima di tutto. Il Crotone è una buona squadra, magari ha raccolto risultati altalenanti ma ha qualità soprattutto davanti, ha gamba e sa far male in contropiede. Dovremo fare molta attenzione, il Crotone ha tanti giocatori bravi e meno punti per quello che è il suo valore». Prevede pochi spazi anche stavolta? «Contro di noi tutti giocano chiusi, ma c'è chi resta là dietro senza muoversi e chi invece prova a ripartire. Di certo il Crotone non vorrà solo difendersi».
Hallfredsson può partire fra i primi undici? «Non credo, ha giocato quasi tutta la partita contro la Slovenia. Viene in panchina, poi si vedrà». Dieci partite alla fine, sei al Bentegodi. È un vantaggio? «Non vuol dir niente, meglio vivere alla giornata e pensare ad una alla volta. Adesso noi dobbiamo solo stare lì, perché le cose possono anche cambiare. Ci sono tanti risvolti possibili, anche a livello nervoso». I giocatori sono pronti mentalmente a gare così decisive? «L'allenatore in questi casi va a sensazioni, poi ogni partita ha la sua storia. Non si sa mai. Guardate la classifica dietro di noi, ci sono tante squadre in pochi punti e tutti hanno bisogno di fare risultato per raggiungere i propri obiettivi. La B è sempre stata questa».
A Lanciano ha vinto anche il carattere... «Per la verità dopo il primo tempo eravamo un po' giù di carattere, visto che eravamo solo uno a uno dopo aver creato tanto. Al di là di tutto, sappiamo bene quanto la B sia un campionato difficile. L'importante è continuare a vincere, l'importante è non fermarsi». Martedì ha avuto molto anche da Rivas e Gomez. Ci voleva... «Tutti i cinque attaccanti che ho impiegato per me hanno fatto bene, non solo Rivas e Gomez. Anche Cocco, che ha messo pressione ai difensori del Lanciano. Anche Ferrari è stato bravo, eppure abbiamo vinto soltanto alla fine. Questo è il calcio». Drago ha detto che gli stimoli con il Verona verranno da soli... «Da tre anni funziona così, ma l'abbiamo messo in preventivo. Lo dice anche Conte, lui parla della Juve ma a noi capita lo stesso anche se non abbiamo vinto quanto la Juve. Su qualsiasi campo per il Verona funziona così. Contro di noi tutti vogliono giocare la partita della vita, è una sensazione che ti carica. E a me piace».
Alessandro De Pietro
24.03.2013
Drago applaude Jorginho «Quel ragazzo ha talento»
Massimo Drago non sputa fuoco. Il tecnico del Crotone ha le idee molto chiare in vista della sfida di oggi. I calabresi vivono un momento sicuramente positivo e vogliono continuare la striscia positiva di risultati. Vale per la gloria, per la salvezza, per lanciare un ulteriore messaggio a se stessi e al campionato. Pure all'Hellas che all'andata è stata ripresa sul fil di lana. Ecco mister Drago. «Loro sono partiti come squadra ammazza campionato - spiega l'allenatore dei calabresi -. Hanno un'identità forte. I giocatore che vanno in campo sanno quello che devono fare. Si vede la mano del loro allenatore». Impossibile non parlare dei singoli. È stata la settimana degli indugi e delle paure nel pensare alla possibile assenza di Martinho che ha chiesto il cambio subito dopo il gol realizzato contro il Lanciano .
«Ma sarebbe un torto – aggiunge ancora Drago – fermarsi a parlare di un singolo giocatore. Il Verona resta squadra dotata di grandissimi valori. Chiunque vada in campo può fare molto bene. Un organico molto importante per la nostra categoria». Sottolineatura doverosa sul gioiellino di casa Setti. «Jorginho è giocatore dal grandissimo futuro - ammette Drago -. Non a caso sono piombati su di lui grandi club italiani. Sa fare bene tante cose e tutte con semplicità». Poi l'analisi della partita.
«Il Verona è squadra forte - conclude Drago - noi dovremo essere pronti a ribattere colpo su colpo. Se ci rintaniamo nella nostra area abbiamo poche possibilità di portare a casa un risultato positivo. L'identità di squadra e la voglia non ci mancano. Sono queste cose che potrebbero permetterci di fare la differenza. Vogliamo continuare la striscia positiva. Dovremo avere testa giusta per affrontare questa grande sfida. Saremo, infatti, campo principale e avremo puntati addosso gli occhi di tutti. La mia squadra è vaccinata. Sanno cosa fare. E queste sono partite che si caricano da sole. Aggiungere delle tensioni potrebbe far male».
23.03.2013
La grinta di Gardini: «Giocheremo dieci finali Champions»
TUTTI INSIEME. È partita la volata finale, in un mese e mezzo si decidono le due promozioni dirette in A e gli eventuali play off. Il direttore generale carica la truppa. «Vittoria importante, non dipendiamo più dagli altri La B è sofferenza e siamo arbitri del nostro destino ma dobbiamo stare uniti per centrare l'obiettivo»
Lanciano e il rigore di Cacia hanno cambiato la scena. L'angolazione è diventata un'altra. «Non dipendiamo più dagli altri, adesso dipendiamo principalmente da noi», diceva ai microfoni di TeleArena mercoledì sera Giovanni Gardini, direttore generale dell'Hellas pochi minuti prima della serata alla Gran Guardia intrisa di storia, circondato dal Verona del passato e da quello del futuro. Un punto è niente, ma vale anche moltissimo. Al secondo posto non c'è più il Livorno, in svantaggio negli scontri diretti per aver perso a casa propria e pareggiato al Bentegodi. Costretto ad inseguire e a remare controcorrente. DIECI FINALI. Gardini ha usato parole forti. «Prepariamoci a queste dieci finali. Non sono partite del campionato di serie B, vanno prese come dieci finali di Champions League che dobbiamo vivere con il massimo della partecipazione, della voglia, della cattiveria agonistica e soprattutto dell'unione. Perché se siamo tutti uniti penso che per gli altri ci siano poche possibilità di portarci via il traguardo finale». Concetti chiari. Sicuro di sé Gardini. E di quel che gli ha suggerito la prestazione di martedì. «La serie B è prevalentemente sofferenza. E la squadra a Lanciano ha dato dimostrazione, seguendo le indicazioni di Mandorlini e di tutti, di poter e voler soffrire». Le basi ci sono, adesso va completata l'opera. E vincere dieci finali di Champions.
PAROLA AL BENTEGODI. L'Hellas giocherà sei volte in casa, dove ha preso la posta intera una sola volta (col Varese) nelle ultime quattro uscite ma che storicamente è stato un alleato micidiale. Basti pensare che l'Hellas è stata nel 2012 l'unica squadra professionistica italiana dalla A alla Seconda Divisione a restare imbattuta sul proprio campo. Gli scalini del Bentegodi li saliranno avversari non trascendentali sulla carta, un misto di squadre in lotta per restare a galla e per arrivare almeno sesti. Senza sconti in vista. Il Verona dovrà conquistarsi tutto, com'è sempre stato. Prima il Crotone, quindi il Sassuolo giovedì, prima di un aprile determinante. Il Crotone viene da nove punti nelle ultime quattro giornate, ha preso il massimo a Livorno e battuto Cesena e Vicenza, travolto solo dal grande Novara di questo periodo. Quattro giorni dopo la sfida di Modena, contro la prima della classe e i dominatori del campionato.
OCCASIONI ED EQUIVOCI. Aprile pare morbido, ma è solo apparenza. Nessuno sarà al sicuro, nessuno sarà spacciato. Il Verona parte con la Ternana e poi va a Cesena per l'anticipo di venerdì 12 in notturna. Gente affamata, che nulla vorrà concedere. Meglio tenere altissima la concentrazione anche dopo, perchè martedì 16 c'è il turno infrasettimanale e il Cittadella, stavolta al Bentegodi dopo i due round dell'andata e una sconfitta amara. Il Livorno giocherà ventiquattro ore dopo, in casa contro il Novara di Aglietti, quattro giorni dopo la dura trasferta di Varese. Si finisce col Brescia al Bentegodi e il viaggio ad Ascoli, maggio comincerà con la Pro Vercelli (già retrocessa?) e proseguirà con la Juve Stabia e l'Empoli al Bentegodi. L'opportunità per festeggiare il secondo posto o magari i dieci punti di vantaggio sulla quarta e dare un calcio ai playoff. Tutto può succedere, di sicuro ha ragione Gardini. Ora molto dipende dall'Hellas.
Alessandro De Pietro
22.03.2013
Pellegrini sopra... l'Arco di trionfo «Questa è la vittoria della società»
GRANDE SUCCESSO. L'Hellas ha festeggiato a dovere l'impresa riuscita agli Allievi in uno dei tornei più prestigiosi
«Ho detto "bravi" ai ragazzi, ma ora torniamo con i piedi a terra...»
L'applauso è durato a lungo. Meritato, perché quando vinci il Beppe Viola entri in una cerchia destinata a pochi. Il Viareggio degli Allievi non ammette copie false, vuole il meglio. Ad Arco di Trento solo grandi firme, anche se il Verona di Davide Pellegrini non se la passa benissimo in campionato, quart'ultimo a 39 punti dai marziani dell'Inter battuti però nella marcia di avvicinamento al 2-0 firmato dalla doppietta di Ronconi in finale contro la Lazio di Simone Inzaghi. Impresa straordinaria. Un'ovazione per il giovane Hellas mercoledì alla Gran Guardia, con l'abbraccio dei grandi del Verona di ieri e di oggi. D'altronde gli ultimi vincitori del Beppe Viola sono stati l'Inter, la Roma, l'Atalanta, la Juventus e il Milan. Dieci anni fa vinse il Chievo, mentre dell'Hellas sono state anche le prime due edizioni (1972 e 1973) oltre a quella del 1977. «Ho sempre definito il settore giovanile come un grande mosaico, il successo al Beppe Viola diventerà il bordo dentro il quale dovremo sistemare ancora tanti tasselli», ha sottolineato sul palco mercoledì sera Roberto Gemmi, responsabile del vivaio del Verona. Una sfilza di sms sono arrivati a fine gara a Davide Pellegrini, un pezzo di storia dell'Hellas capace di vivere varie epoche sempre da protagonista.
Da giocatore con la maglietta perennemente fuori dai pantaloncini e da allenatore equilibrato anche nelle situazioni più critiche. Complimenti doverosi, dal presidente Maurizio Setti al diesse Sean Sogliano. «Questa vittoria è importante, giusto condividerla con i miei ragazzi perché loro sono il futuro», le parole di Davide mercoledì ad ora di pranzo a TeleArena nel corso di Che Aria Tira, col trofeo ben in vista al suo fianco. «Il percorso che ci aspetta è tortuoso, lungo e pieno di insidie, ma cominciare questa strada con un successo è sicuramente molto positivo. Sono sicuro che gli obiettivi si raggiungono solo lavorando sul campo e confrontandosi con persone che di calcio ne capiscono, altrimenti diventa tutto molto difficile. La nostra vittoria dà valore all'impegno che la società ha profuso per migliorare il livello del settore giovanile. Siamo davvero contenti per il risultato raggiunto e anche del fatto che la nostra vittoria sia arrivata assieme a quella importantissima di Lanciano della prima squadra».
Ci voleva. «Piedi per terra» era però il concetto d'obbligo già martedì sera sul pullman nel viaggio di ritorno verso Verona. Una rondine non fa primavera. Ed il vivaio cresce lentamente, con gli anni, col lavoro silenzioso, con tanta pazienza e una continuità da cui non puoi prescindere. «Dimentichiamoci in fretta la vittoria al Beppe Viola - ha concluso Pellegrini -, da adesso in avanti lavoriamo duro. Questa è l'unica ricetta che conosco». Perché adesso si torna sulla terra. E l'obiettivo è battere il Cesena in campionato, dimenticandosi che dal torneo di Arco sono passati i vari Totti, Nesta, Schweisteiger, De Rossi, Lahm, Fernando Hierro nel Real Madrid allenato da Rafa Benitez, Amelia, Maggio, Abate, Balzaretti, Aquilani, Montolivo, Pazzini, Giuseppe Rossi, Quagliarella e Di Vaio.
A.D.P.
21.03.2013
Rivas con il turbo: «Ripreso il Livorno. Adesso tocca a noi»
IL «RE» DELLA FASCIA. Una prestazione da applausi per l'argentino: «Contava il risultato per mandare un segnale positivo Mandorlini mi ha detto di partire largo e di tagliare. È un gioco che mi piace, penso di avere fatto bene»
Sembrava di essere ad Indianapolis. Turbo Rivas accelerava in rettilineo, per sterzare poi all'improvviso. Curva su curva. Avversario su avversario. Buona prova dell'argentino. Fosse arrivato pure il gol, avrebbe festeggiato al traguardo come i grande eroi. Resta la prestazione. Resta la vittoria ed il secondo posto. Ritrovato. Mandorlini lo ha messo a fare l'ala pura. E lui, che di talento puro è dotato, ha cercato di scherzare sempre gli avversarsi che gli capitavano di fronte. A volte birilli. Rivas, di sicuro, è sulla buona strada. Come questo Hellas. L'accelerata c'è stata. Non il sorpasso, ma l'aggancio. Che vale, però, virtualmente la serie A. Per adesso. Si spera, per sempre. Fino in fondo. E Rivas? Analizza, riflette, sorride. E domenica, al Bentegodi, arriva il Crotone.
Rivas, vittoria alla fine. Sudata. Ma vittoria...
«Contava il risultato, contava vincere. Dovevamo vincere. E abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare per portare a casa i punti che volevamo».
Inizio rombante...
«Eravamo a Lanciano per portare i punti a Verona. Doveva essere una trasferta positiva. Così è stato. Non a caso. Perché abbiamo creduto fino in fondo alla possibilità di raccogliere il massimo della posta».
Bene pure lei nello 'stop and go'.
Mi sentivo bene. Sapevo che il mio compito era quello di puntare gli avversari, saltarli e mettere palla al centro. Qualcosa ho fatto».
Ha fatto bene, come l'Hellas. Primo tempo a ruggire. Ripresa complicata...
«Ma avevamo bisogno di una partita così. Di una gara, cioè, che potesse regalarci certezze. Nel primo tempo abbiamo creato occasioni pericolose. E' stato bravo il loro portiere a dirci di no. E sinceramente meritavamo qualcosa di più dal punto di vista del risultato. Magari siamo mancati su qualche palla sotto porta. Ma l'importante era vincere. In qualsiasi modo. E noi abbiamo centrato l'obiettivo. Contava più di ogni altra cosa. In questo momento sono i punti a fare la differenza. Da parte nostra, credo, resta il ricordo di una bella partita e di una buona prestazione».
Come si sta in compagna del Livorno?
«Li abbiamo ripresi. Toccava a noi lanciare un segnale. Lo abbiamo fatto. Abbiamo in mano il nostro destino. Non dipende da altri, ma da noi stessi. Ripartiamo pari. Sappiamo quello che dobbiamo fare».
Ferrari al centro dell'attacco ha dato un grosso contributo alla causa.
«Sa far salire la squadra. Aiuta tutti. Tiene palla. Lui è importante in questo Verona. Come tutti gli altri però. Siamo indispensabili in ugual misura».
E capita allora che entri Cacia...
«E faccia il suo. Segnando il rigore della vittoria. Come dico io, tutti importanti in questo Verona».
Mandorlini le ha detto, va all'ala e vola. Giusto?
«Mi ha detto di stare largo, di tagliare dentro, di giocarmela contro chi mi arrivava di fronte. È un gioco che mi piace e che so fare. Penso sia andata bene. Non cambia tanto. Le competenze sono le stesse. Il gioco è lo stesso. Ed è attraverso il nostro gioco che vogliamo arrivare a conquistare qualcosa di importante».
Festa in Abruzzo, ma è già tempo di pensare al Crotone...
«Ritorniamo in casa. Vogliamo ancora una volta fare la prestazione. Perché qui no ci si ferma mai ».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Hellas Verona-Crotone: 20 convocati
Postata il 23/03/2013 alle ore 15:14
Sono 3 portieri, 7 difensori, 4 centrocampisti e 6 attaccanti i gialloblù a disposizione per la partita in programma domenica 24 marzo
SANDRA' - Dopo la rifinitura, l'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini ha convocato 20 giocatori per la sfida contro il Crotone, in programma domenica 24 marzo (ore 15) e valida per la 33a giornata del campionato Serie bwin. Non ci sono gli infortunati Carrozza, Martinho e Laner. Sono stati convocati i nazionali Hallfredsson (in campo 76 minuti venerdì con l'Islanda) e Bacinovic (che è rimasto in panchina in Slovenia-Islanda). Assente, invece, il nazionale azzurro Bianchetti, impegnato con l'Under 21 dopo la vittoria contro la Russia.
Ecco, di seguito, l'elenco completo dei convocati.
Portieri: 1 Rafael, 12 Nicolas, 33 Berardi.
Difensori: 3 Albertazzi, 29 Cacciatore, 5 Ceccarelli, 20 Maietta, 18 Moras, 30 Agostini, 25 Crespo.
Centrocampisti: 16 Nielsen, 19 Jorginho, 24 Bacinovic, 10 Hallfredsson.
Attaccanti: 8 Cacia, 9 Ferrari, 21 Gomez, 7 Rivas, 23 Cocco, 13 Sgrigna.
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Attenti al Crotone, poi la volata" / VIDEO
Postata il 23/03/2013 alle ore 15:08
SANDRA' - Segui su hellasverona.it l'intervista ad Andrea Mandorlini. Ecco le principali dichiarazioni dell'allenatore gialloblù alla vigilia della sfida contro il Crotone in programma domenica 24 marzo: "Per noi conta solo il Crotone, il resto non ci deve interessare. Poi mancano tante partite, andremo a Sassuolo e credo che dopo allora inizierà la volata decisiva, alla quale possono partecipare tutti, anche l'Empoli".
Ufficio Stampa
Sandrà: differenziato per Carrozza e Crespo
Postata il 22/03/2013 alle ore 18:06
Lavoro a parte per i due esterni, mentre Sgrigna ha lavorato ancora con i compagni. All'Isokinetic doppia seduta per Martinho e Laner. Sabato la rifinitura a porte chiuse
SANDRA' - Allenamento pomeridiano per i gialloblù. La squadra, agli ordini di Mandorlini, ha svolto riscaldamento, torelli, esercitazioni tattiche e partita. Si è allenato regolarmente con il gruppo Sgrigna, così come aveva fatto mercoledì. Seduta differenziata, invece, per Carrozza e Crespo, mentre Martinho ha cominciato la fase rieducativa presso l'Isokinetic di Arbizzano (doppia seduta). Anche Laner continua a lavorare all'Isokinetic.
IL PROGRAMMA
Sabato (a porte chiuse): seduta mattutina (ore 11).
Domenica: Hellas Verona-Crotone (ore 15).
Ufficio Stampa
Martinho: "Siamo più arrabbiati adesso"
Postata il 22/03/2013 alle ore 13:19
Il centrocampista ospite alla trasmissione tv "Vighini Show": "Non possiamo creare tanto e monetizzare poco. Ma siamo cambiati. Italia o Brasile? Ho il doppio passaporto..."
VERONA - Ecco le dichiarazioni di Martinho, ospite alla trasmissione televisiva "Vighini Show" in onda su TeleNuovo e condotta dal giornalista Gianluca Vighini: "Italia o Brasile? Ho il doppio passaporto, quindi ho ancora la possibilità di scegliere una delle due nazionali, qualora arrivasse una chiamata. Sono italiano perché avevo un nonno di Genova... Pensiamo a fare più punti possibili con l'Hellas, questa è l'unica cosa che mi interessa. L'infortunio? Stesso muscolo ma non stesso punto dell'altra volta, ho sofferto probabilmente perché ci sono troppe partite ravvicinate e non ho smaltito tutta la fatica. Rafael? E' un portiere che dà sicurezza, una grande squadra parte da un grande portiere e noi siamo messi bene. Dopo il Vicenza ci è venuta la rabbia dentro, non possiamo creare tanto e monetizzare poco. Allora meglio un tocco in meno ma una bastonata in più. E più rabbia sottoporta. Con il Livorno potevamo vincere, ma siamo calati alla fine. Siamo un gruppo e siamo sempre concentrati, ogni partita dobbiamo cercare la concentrazione massima. Non è facile, soprattutto quando al Bentegodi ci sono squadre che fanno barricate".
Ufficio Stampa
Sandrà: esami ok per Martinho, Sgrigna con il gruppo
Postata il 21/03/2013 alle ore 19:00
Nuovi accertamenti hanno escluso lesioni per il centrocampista. Lo stesso anche per Carrozza. Mentre l'esterno offensivo ha ripreso a lavorare insieme ai compagni
SANDRA' - Allenamento pomeridiano per i gialloblù. La squadra, agli ordini di Mandorlini, ha svolto riscaldamento, torelli ed esercitazioni tecniche e tattiche. Buone notizie per Martinho: l'accertamento diagnostico è risultato "negativo", quindi sono state escluse lesioni. Anche per Carrozza la diagnosi alla spalla destra è "negativa", le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore. Si è allenato regolarmente Alessandro Sgrigna, mentre ha svolto una seduta differenziata Crespo. Per Laner doppio allenamento (mattina e pomeriggio) presso l'Isokinetic di Arbizzano.
IL PROGRAMMA
Venerdì (a porte chiuse): seduta pomeridiana (ore 15.30).
Sabato (a porte chiuse): seduta mattutina (ore 11).
Domenica: Hellas Verona-Crotone (ore 15).
Ufficio Stampa
Martinho "Mastino del Bentegodi" con il Livorno
Postata il 21/03/2013 alle ore 17:32
VERONA - Martinho, “Mastino del Bentegodi” nella sfida con il Livorno, riconquista la vetta del concorso promosso per la quattordicesima stagione consecutiva dal mensile di Confcommercio Verona “Il Commercio Veronese”. L'esterno brasiliano dopo aver guidato la classifica generale per tutto il girone d’andata aveva ceduto lo “scettro” nella prima gara interna del ritorno, quella con il Modena, ma i 43 voti guadagnati nell'ultima sfida del Bentegodi, dopo soli 4 turni interni, lo riportano in cima alla graduatoria generale.
Ufficio Stampa
Morte Mennea: il cordoglio dell'Hellas Verona F.C.
Postata il 21/03/2013 alle ore 14:39
Si è spento un grandissimo uomo di sport. Pietro Mennea ci ha lasciato all'età di 61 anni. Il presidente Maurizio Setti, il vicepresidente Giovanni Martinelli e tutta la società Hellas Verona F.C. esprimono il più sentito cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia.
Gardini: "Tutti uniti siamo più forti" / VIDEO
Postata il 21/03/2013 alle ore 01:02
VERONA - Segui su hellasverona.it l'intervista a Giovanni Gardini. Ecco le principali dichiarazioni del direttore generale gialloblù alla presentazione della festa per i 110 anni: "La giornata di martedì è stata significativa, non solo per la vittoria a Lanciano ma anche per il successo al Trofeo di Arco che dà lustro a tutto il Settore Giovanile. Bisogna fare i complimenti a Pellegrini ma anche a Pavanel che ha guidato la squadra prima di lui. A Lanciano è stata una bella vittoria, ora ci aspettano 10 finali di Champions League. Dobbiamo essere uniti, solo così gli altri non ci possono soffiare il traguardo finale".
Ufficio Stampa
Festa 110 anni: la presentazione / VIDEO
Postata il 21/03/2013 alle ore 01:04
VERONA - Segui su hellasverona.it la presentazione per la festa per i 110 anni che si terrà all'Arena di Verona il prossimo 20 maggio. Tutte le informazioni presso l'Associazione Culturale 110 anni e www.hellasverona.it. L'evento, presentato da Gianluca Tavellin e Gianluca Vighini, ha visto la presenza dei calciatori del passato e di una delegazione della rosa gialloblù attuale, accompagnata dal direttore generale Giovanni Gardini. Molti applausi per l'organizzatore Alberto Lomastro che attraverso immagini e video ha permesso di ripercorrere la storia della società dell'Hellas Verona dall'inizio fino ai giorni nostri.
Molta emozione quando sul palco sono saliti i baby campioni degli Allievi Nazionali con l'allenatore Davide Pellegrini, che hanno esibito il Trofeo Beppe Viola - Città di Arco vinto contro la Lazio.
Ufficio Stampa
Sandrà: esami diagnostici per Martinho e Carrozza
Postata il 20/03/2013 alle ore 17:28
Per il brasiliano saranno sottoposto giovedì ad accertamenti per valutare l'entità dell'infortunio, così come per l'esterno. Allenamento differenziato per Sgrigna e Crespo
SANDRA' - Allenamento pomeridiano per i gialloblù. La squadra, agli ordini di Mandorlini, è stata divisa in due gruppi: lavoro di scarico e terapie per chi è sceso in campo contro il Lanciano, mentre palestra e trasformazione in campo per chi non è stato utilizzato. Da valutare la situazione di Martinho: il brasiliano, uscito martedì nel corso del primo tempo contro il Lanciano e che oggi era in palestra con i compagni, ha evidenziato un problema muscolare al polpaccio sinistro, lo staff sanitario gialloblù procederà con gli accertamenti diagnostici nella giornata di giovedì per appurare l'entità dell'infortunio. Anche per Carrozza saranno effettuati gli accertamenti diagnostici giovedì per definire il dolore alla spalla destra; Sgrigna, invece, ha terminato la rieducazione presso l'Isokinetic di Arbizzano e oggi ha svolto un allenamento differenziato, come Crespo.
IL PROGRAMMA
Giovedì: seduta pomeridiana (ore 15.30).
Venerdì (a porte chiuse): seduta pomeridiana (ore 15.30).
Sabato (a porte chiuse): seduta mattutina (ore 11).
Domenica: Hellas Verona-Crotone (ore 15).
Ufficio Stampa
Pellegrini: "Con i giovani costruiamo il futuro"
Postata il 20/03/2013 alle ore 14:09
L'allenatore degli Allievi Nazionali gialloblù ospite alla trasmissione tv "Che Aria Tira": "La strada è lunga, ma iniziare questo percorso con una vittoria è molto positivo"
VERONA - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore degli Allievi Nazionali gialloblù, Davide Pellegrini, intervenuto alla trasmissione televisiva "Che Aria Tira" in onda su TeleArena: "La vittoria del “Trofeo Beppe Viole - Città di Arco” è un successo importante che è giusto condividere con i miei ragazzi, loro sono il futuro. Il percorso che ci aspetta è tortuoso, lungo e pieno di insidie, ma cominciare questa strada con un trionfo è sicuramente molto positivo. Sono sicuro che gli obiettivi si raggiungono solo lavorando sul campo e confrontandosi con persone che di calcio ne capiscono, altrimenti è difficile. La nostra vittoria da valore all’impegno che la società ha profuso per migliorare il livello del settore giovanile. Siamo davvero contenti per il risultato raggiunto e anche del fatto che la nostra vittoria sia arrivata assieme a quella importantissima di Lanciano della prima squadra. Infortuni? Sono sicuro che Mandorlini troverà le soluzioni più adatte. Le difficoltà possono penalizzare la squadra perché riducono le scelte, però danno solidità al gruppo che nel momento del bisogno deve trovare energie nascoste per superare gli ostacoli. Il bel gioco è retorica, lo fa solo il Barcellona, l’importante a Lanciano era vincere. Il Livorno? Stanno facendo davvero un grandissimo campionato, pensavo potesse crollare prima, invece vincere aiuta a vincere, e noi ad Arco ne siamo stati la dimostrazione. Rivas? Martedì ha fatto molto bene, palla al piede può diventare devastante, così come Martinho. Per quanto riguarda i miei Allievi Nazionali dobbiamo dimenticare in fretta il trionfo del Beppe Viola e lavorare duro perché domenica ci aspetta una sfida molto complicata".
Ufficio Stampa
Sandrà: la ripresa degli allenamenti
Postata il 20/03/2013 alle ore 12:18
SANDRA' - Allenamento pomeridiano per i gialloblù. La squadra, agli ordini di Mandorlini, riprende questo pomeriggio alle ore 16 per preparare la sfida con il Crotone, 32a giornata di Serie bwin in programma domenica 24 marzo alle ore 15 allo stadio Bentegodi.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
LUTTO NEL MONDO DELL'ATLETICA AZZURRA E MONDIALE, è morto a 61 anni Pietro MENNEA! Ci lascia uno dei più grandi atleti di sempre, il suo record nei 200 piani è uno dei più longevi della storia essendo durato per 17 anni...
ITALIA 2-2 BRASILE: Sotto di due gol gli azzurri riducono le distanze con DE ROSSI e pareggiano in due minuti con un fantastico gol di Mario BALOTELLI!
CALCIO CAMERUN: Continuano le paure di Samuel ETO'O che accusa la federazione africana di volerlo assassinare e per questo non mangia con i compagni per paura di essere avvelenato!
SERIE B: PADOVA, MODENA ed ASCOLI cambiano allenatore... A Varese vince il NOVARA con i gol di LAZZARI e RUBINO, lombardi ora a -13 dagli scaligeri
GROSSO SPAVENTO PER LA NAZIONALE il cui aereo è stato colpito in volo da un fulmine...
'GUERRIERI' DELLO SPORT: ABIDAL torna in campo col BARÇA dopo il trapianto di fegato subito un anno fa!
NBA: 24eima vittoria consecutiva per hli HEAT di Miami ma stavolta è servita la rimonta a Cleveland sul campo dei CAVALIERS, in forma anche i NUGGETS di GALLINARI al 14esimo successo di fila, sconfitta casalinga per i BULLS...
IN MORTE DI PIETRO MENNEA: CI LASCIA UNO DEI PIÙ GRANDI ITALIANI DI SEMPRE
Giovedì 21 Marzo 2013 - 11:43 di Alvaro Moretti
ROMA. Un giorno Pietro Mennea, ormai uomo maturo e avvocato, europarlamentare per meriti accademici e non sportivi, incontrò Tommy Smith: Pietro da Barletta aveva tolto dopo 11 anni, nel 1979, il fantastico record dei 200 metri allo statuario nero del pugno chiuso di Città del Messico e proprio sulla stessa pista aveva fermato il cronometro sui 19 secondi e 72. Auspice dell'incontro Gianni Minà, che aveva raccontato per la Rai i due record, le due ribellioni (al razzismo Smith, ad un fisico non da grande atleta Pietro): si scambiavano battute e ad un certo punto pare che Mennea abbia mostrato un foglio col suo programma d'allenamento al grande Tommy, professore in California dopo essere stato all'indice per quel pugno chiuso di Mexico City. "Bene, Pietro: bel programma. Anche io sostegno gli stessi carichi di lavoro nella mia settimana tipo", disse Smith a Mennea. "Beh, veramente, Tommy - rispose il barlettano - quei lavori io li facevo ogni giorno..."
Solo con quel lavoro massacrante poteva un ragazzino gracile del Sud d'Italia, scoperto perché batteva in gare improvvisate le automobili o i motorini sui 30 metri, diventare l'uomo più veloce del mondo. Il bianco ancora più veloce di tutti: detenere un record sui 200 metri per 17 anni, dal 12 settembre 1979 al 1996 (Michael Johnson glielo sottrasse) è stato un record nel record.
E da record è stata la vita dopo l'oro olimpico di Mosca, dopo tutte le volte che ha vinto e corso davanti ai grandi neri di Giamaica e America, davanti a Borzov, longevo come pochissimi ai tempi in cui si poteva ancora correre a pane, acqua ed esercizi massacranti. La vita dopo, troppo breve, tremendamente veloce pure quella, è stata un cursus honorum pazzesco: le tre lauree, l'elezione all'Europarlamento, l'attività di scrittore, quella da pioniere dei procuratori sportivi, la vita da curatore fallimentare tra i più apprezzati. E lo sport lasciato come attività collaterale da conferenziere fuori dagli schemi. Gli schemi che fece saltare a Città del Mexico, quel 12 settembre 1979. Ansimava per un tempo pazzesco e fuori da quel tempo e ricordava con orgoglio come tutto questo fosse stato possibile per un uomo normodotato, pulito, italiano e del depresso Sud d'Italia. E' per questo che ci lascia Pietro Mennea, cioè un Grande Italiano. Esempio dentro e fuori dallo sport. Soprattutto fuori: si può vivere una favola sudata e dura come quella di Pietro ed essere miracolosamente normali.
MORTO MENNEA, LA "FRECCIA DEL SUD". FU PRIMATISTA DEI 200 METRI -FOTO/VIDEO
Giovedì 21 Marzo 2013 - 12:33
ROMA - Lutto nel mondo dell'atletica italiana. È morto stamattina in una clinica a Roma, all'età di 61 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e per anni primatista mondiale dei 200 metri, prima che il suo record fosse battuto, ad Atlanta '96, da Michael Johnson. Da tempo lottava con un male incurabile.
Appresa la notizia della morte dell'campione, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rientrato precipitosamente da Milano, dove si trovava per impegni di lavoro. Il numero 1 dello sport italiano ha disposto l'allestimento della camera ardente per oggi pomeriggio, nella sede del Coni, a Roma. Mennea è stato primatista del mondo dei 200 metri dal 1979 al 1996.
QUEL RECORD DURATO 17 ANNI Pietro Mennea, che è morto stamattina in una clinica romana, stroncato da un male incurabile, può essere considerato uno degli atleti più decorati nella storia dello sport italiano. Nato il 28 giugno 1952, a Barletta, per 17 anni è stato detentore del primato mondiale dei 200 metri, stabilito alle Universiadi di Città del Messico, nel 1979. Partecipò alla rassegna da studente in scienze politiche e polverizzò il precedente record che apparteneva a Tommie Smith. Un altro statunitense, Michael Johnson gli strappò il primato alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996.
Soprannominato la 'Freccia del sud', tutt'ora detiene il primato europeo e italiano dei 200 metri. nel 1980, a Mosca, con una straordinaria rimonta, conquistò la medaglia d'oro, sempre nei 200 metri, che si somma ai quattro titoli europei, a un argento e un bronzo ai Mondiali, ma anche ad altri due bronzi olimpici, il primo dei quali conquistato sulla pista di Monaco di Baviera ai Giochi del 1972, nella gara vinta dal sovietico Borzov. Mennea è stato anche straordinario staffettista e ha pure trovato fortuna nei 400 metri piani. Stamattina, però, ha perso la sua gara più importante.
LA DICHIARAZIONE DOPO IL RECORD DEL MONDO (RAISPORT) 'http://www.raistoria.rai.it/articoli/mennea-campione-del-mondo/10832/default.aspx'
DENVER IN RIMONTA, 14 VITTORIE DI FILA. MALE BELINELLI, BULLS KO IN CASA -VIDEO
Venerdì 22 Marzo 2013 - 09:31
DENVER - Vittoria al fotofinish e la striscia positiva di Denver si allunga. I Nuggets (48-22) superano i Philadelphia 76ers (26-42) per 101-100 e centrano il 14° successo consecutivo. I padroni di casa compiono un miracolo nell'ultima porzione conclusiva della gara: sotto di 8 punti a 2' dallo scadere, si ritrovano a -5 a 14'' dalla sirena. Philadelphia, però, rovina tutto e i Nuggets mettono la freccia in extremis: Corey Brewer, miglior marcatore con 29 punti davanti a Andre Miller (21), realizza i 3 liberi decisivi a 2''1 dalla fine.
Danilo Gallinari, titolare per 35'54'', non offre una prestazione memorabile: l'ala di Denver segna 12 punti, con un modesto 3/10 al tiro, a cui aggiunge 4 rimbalzi e 4 assist. I 76ers vanno al tappeto nonostante la doppia cifra per tutto il quintetto titolare, con 24 punti per Damien Wilkins.
Serata storta per Marco Belinelli e per i suoi Chicago Bulls (36-31), battuti in casa per 99-89 dai Portland Trail Blazers (32-36) di LaMarcus Aldridge (28 punti) e Damian Lillard (24). Belinelli, titolare per 36'55'', non va oltre 7 punti con 3/10 al tiro e 1/3 da 3 punti. Per i Bulls non sono sufficienti le prove dei lunghi: Joakim Noah chiude con 18 punti, Carlos Boozer ne firma 16. Sotto i tabelloni, però, Portland si fa valere con J.J. Hickson che cattura ben 24 rimbalzi.
Il ristretto programma del venerdì Nba è completato dalla sfida tra due squadra che non hanno nulla da chiedere al campionato. I Sacramento Kings (25-44) superano i Minnesota Timberwolves (23-43) per 101-98 con 24 punti di Isiah Thomas e 21 di Tyreke Evans.
ITALIA SPETTACOLO, RIMONTA SUL BRASILE: DE ROSSI E BALO FANNO 2-2 -FOTO/PAGELLE
Venerdì 22 Marzo 2013 - 08:04 di Ernesto De Franceschi
MILANO - L’ultima vittoria resta ancora quella firmata Paolo Rossi al Sarria di Barcellona nel 1982. Ma questa volta il Brasile ha tremato di brutto davanti a un’Italia finalmente grande anche in amichevole. A Ginevra finisce 2-2 con una clamorosa rimonta degli azzurri che alla fine meritavano il successo.
La Seleçao s’inchina davanti a Balotelli: stravinta la sfida con Neymar. Dopo il Milan, SuperMario tiene a galla l’azzurro: il suo gol che vale il pareggio è una perla di rara bellezza. Zero sorrisi per Scolari: di lavoro dovrà farne ancora parecchio se questo Brasile l’anno prossimo vorrà vincere il Mondiale a casa sua. Prandelli, alla fine, se la gode: «Abbiamo disputato una grande partita. Sembrava chiusa dopo il primo tempo, invece c’è stata una grande reazione e si sono viste cose interessanti».
Il Brasile dura solo 45’ e approfitta delle dormite difensive azzurre: Fred e Oscar, magico l’assist di Neymar, sembrano allungare l’incubo delle amichevoli italiane con sconfitta. Meglio, molto meglio, l’Italia in formato 4-3-3 della ripresa con Prandelli che spedisce in campo Cerci, 37° esordiente della sua gestione, ed El Shaarawy al posto di Pirlo e Osvaldo. In meno tre minuti riacciuffata la Seleçao con De Rossi e una magia di Balotelli che da fuori area beffa l’amico ed ex compagno di squadra all’Inter Julio Cesar. Primi gol azzurri contro i verdeoro dopo 16 anni. Poi è solo Italia con SuperMario che spreca un 3-2 storico.
Prandelli sorride, soprattutto per l’atteggiamento sfrontato visto nella ripresa. «Il 4-3-3 è un modulo interessante, c’è ancora da lavorare e possiamo farlo - risponde il ct -. Devi avere tempo per lavorare, però siamo riusciti a trovare l’ampiezza e l’uno contro uno. Balotelli? è stato molto bravo sul gol e si è creato tante occasioni, l’importante è ritrovare le energie per martedì perchè contro Malta sono in palio tre punti molto importanti». Un elogio ai due debuttanti di serata. «Cerci e De Sciglio - sottolinea Prandelli - sono giovani ma hanno qualità tecniche».
Col Brasile è solo un arrivederci: il 22 giugno a Salvador de Bahia ci sarà in palio una fetta di Confederations Cup.
LE PAGELLE (di Daniele Molteni) - Queste le pagelle di Italia e Brasile: Balotelli il migliore degli azzurri, nel Brasile bene Neymar e Julio Cesar salva il risultato.
BUFFON 6
Chiude a Neymar, non ha colpe sui gol.
MAGGIO 6
Tutto bene fino a metà campo, si mangia un gol davanti a Julio Cesar.
BONUCCI 5.5
Spizzica la palla sul gol di Fred, incerto su Neymar: una serataccia come da tempo non gli capitava.
BARZAGLI 6
Coinvolto nello tsunami difensivo del primo tempo, fa emergere l’esperienza solo nella ripresa.
DE SCIGLIO 5.5
All’esordio con la maglia azzurra, alterna buone cose a errori: in uno dei di questi l’Italia prende gol (29’ st Antonelli ng).
DE ROSSI 7
ll suo gol cambia la partita e solo una contusione alla coscia lo ferma (36’ st Diamanti ng).
PIRLO 6
Un lancio con il contagiri per Maggio e il Brasile raddoppia la sorveglianza (1’ st Cerci 7: prima volta in azzurro, con lui è un’altra Italia).
MONTOLIVO 6.5
Gioca al posto dell’influenzato Marchisio: più quantità che qualità.
GIACCHERINI 6.5
Trequartista a sorpresa vive di fiammate e non si risparmia (23’ st Poli 6: grinta e buona volontà).
OSVALDO 5.5
Non trova la mira giusta (1’ st El Shaarawy 5.5 troppo timido).
BALOTELLI 7.5
Segna un gol da favola e solo Julio Cesar gli nega altre gioie (38’ st Gilardino ng).
PRANDELLI 6.5
Cambia modulo e recupera due gol al Brasile: non è poco.
JULIO CESAR 7
Quattro interventi decisivi: forse è stato lasciato partire (cacciato?) dalla serie A con troppa fretta.
DANI ALVES 6
Il look biondo platino colpisce, come la sua prestazione, fino a gol di De Rossi che riapre la sfida.
DAVID LUIZ 5
Preferisce il colpo di testa allo stop, per un brasiliano quasi un’eresia.
DANTE 5
Il difensore del Bayern è il sostituto di Thiago Silva, stringe i denti ma alla fine capitola.
FILIPE LUIS 6
Dai suoi piedi nasce il traversono per la rete di Fred (32’ st Marcelo ng).
FERNANDO 6.5
Il baby del Gremio (20 anni) si carica sulle spalle la Seleçao e non crolla.
OSCAR 6.5
Il gioellino del Chelsea inventa e segna. Un solo errore, ma è quello del 2-2. (17’ st Kakà 5: timbra solo il cartellino).
HERNANES 5
Scade presto nel nervosismo e rischia, già ammonito, il rosso su Balotelli (46’ st Gustavo ng).
HULK 5
Davanti a Buffon fa una figuraccia in mondovisione. Il periodo no continua (40’ st Jean ng).
FRED 6.5
Rinascere a trent’anni. Segna il primo gol e con la palla è sempre pericoloso. (24’ st Diego Costa 5: fa poco).
NEYMAR 6.5
Una sgasata in avvio che semina il panico, un assist al bacio per il 2-0 di Oscar, poi si eclissa.
SCOLARI 5.5
Il suo Brasile ha l’obbligo di vincere il Mondiale, lui ha tanto da lavorare.
BALOTELLI, SUPER GOL AL BRASILE: "LO DEDICO A UN AMICO CANTANTE" -VIDEO
Venerdì 22 Marzo 2013 - 12:30
ROMA - «Che gol, lo voglio dedicare ad un mio amico cantante». Mario Balotelli torna sulla partita di ieri sera contro il Brasile, ma non svela il nome dell'amico. Dai microfoni di Rai sport SuperMario fa i complimenti all'asso brasiliano Neymar: «È fortissimo». «Che voto mi do per la partita con il Brasile? Mi do sei per il gol che ho fatto, ho sbagliato troppe occasioni sottoporta».
Poi l'azzurro assicura di trovarsi bene col modulo 4-3-3, lo stesso con cui gioca nel Milan: «Col 4-3-3 del secondo tempo mi trovo bene».
ETO'O CHOC, NON MANGIA CON I COMPAGNI DELLA NAZIONALE. "HA PAURA DEL VELENO"
Venerdì 22 Marzo 2013 - 16:07
MBAMAKO - C'è qualcosa che spaventa Samuel Eto'o. L'ex bomber dell'Inter, è regolarmente in ritiro con i suoi compagni del Camerun, pronto ad affrontare il Togo nella sfida per le qualificazioni mondiali dell'Africa, ma si rifiuta di mangiare con il resto della squadra. L'attaccante dell'Anzhi teme infatti di essere avvelenato. Mesi fa l'attaccante aveva fatto dichiarazioni fortemente polemiche nei confronti dei dirigenti della sua federazione, definendoli «tutti corrotti» ed era stato per questo allontanato dalla nazionale. Poi c'era stato un riavvicinamento, ed Eto'o era tornato a vestire la maglia dei Leoni Indomabili. I rapporti però non sembrano essersi normalizzati. «La federazione vuole assassinarmi - ha detto Eto'o -, ho ricevuto minacce di morte e per questo vivo sotto scorta. Non mangio con i miei compagni per evitare che qualcuno mette del veleno nel mio cibo». L'ex bomber del Barcellona ha poi ribadito che, «se tutto va bene», lascerà definitivamente la sua nazionale dopo il Mondiale del prossimo anno.
PAURA PER LA NAZIONALE: FULMINE COLPISCE L'AEREO DEGLI AZZURRI
Mercoledì 20 Marzo 2013 - 19:54
GINEVRA - Paura per gli Azzurri di Prandelli, il cui aereo è stato colpito da un fulmine durante il viaggio per Ginevra, dove domani si giocherà l'amichevole di lusso fra Italia e Brasile. Un fulmine ha infatti colpito l'aereo, un charter Alitalia proveniente da Firenze, in fase di atterraggio. Nessuna conseguenza per i passeggeri, solo un grande spavento. «Era un petardo», ha scherzato il ct Cesare Prandelli, come riferito dalla Figc, dopo l'atterraggio. La luce e il botto hanno ovviamente colto di sorpresa i giocatori e tutti gli altri passeggeri, provocando una preoccupazione subito rasserenata dall'equipaggio e dalla stabilità dell'aereo. Appena toccata la pista, i responsabili di bordo hanno spiegato ai giocatori cosa era successo. «È stato un fulmine ma la situazione è stata sempre sotto controllo», ha raccontato il comandante Roberto Andolfato.
MARCHISIO: «BELLO SPAVENTO» «Bello spavento in aereo oggi!». Claudio Marchisio, centrocampista della Juventus, dal suo profilo Twitter tira un sospiro di sollievo dopo l'epilogo movimentato del volo che ha portato la Nazionale a Ginevra, dove domani è in programma l'amichevole con il Brasile. L'aereo è stato colpito da un fulmine poco prima dell'atterraggio. «Siamo ora in hotel a Ginevra, domani grande sfida con il Brasile», scrive Marchisio.
PRANDELLI: «TUTTO OK» «Certo non è stato piacevole... e sfido chiunque a dire 'io non ho avuto paurà». Cesare Prandelli commenta così l'atterraggio con brivido del charter Alitalia degli Azzurri, colpito da un fulmine sull'ala destra a poche centinai di metri di altezza dalla pista dell'aeroporto di Ginevra. Il velivolo non ha perso mai il suo assetto, ma il forte boato e la luce abbagliante hanno ammutolito in tanti tra i passeggeri, giocatori e non. «Mi era già capitato, ma mai così forte» ha aggiunto il ct.
ABIDAL TORNA IN CAMPO DOPO IL CANCRO. UN ANNO FA IL TRAPIANTO DI FEGATO -FOTO
Mercoledì 20 Marzo 2013 - 11:35
BARCELLONA - Eric Abidal, difensore del Barcellona, è tornato finalemente in campo. Un anno fa fu operato e subì un trapianto di fegato, come conseguenza di un tumore. Ora la sua vicenda sembra andare verso una direzione positiva. È tornato in campo, e ha disputato un match di allenamento con la seconda squadra contro la compagine francese dell'Istres.
Un tunnel buio, quello di Abidal, che sembra essere terminato. Dopo l'intervento al fegato i medici gli avevano consigliato di abbandonare l'attività agonistica, ma il difensore francese ha voluto seguire il proprio istinto e ha ripreso ad allenarsi, riuscendo a sconfiggere la più brutta di tutte le malattie.
GALLINARI NON BRILLA, DENVER BATTE OKC. PER I NUGGETS 13 VITTORIE DI FILA -VIDEO
Mercoledì 20 Marzo 2013 - 09:58
OKLAHOMA CITY - Danilo Gallinari e Denver fanno 13. L'ala azzurra segna 13 punti nel match che i Nuggets (47-22) vincono per 114-104 sul parquet degli Oklahoma City Thunder (50-18), centrando il 13° successo consecutivo, record per la franchigia nella Nba.
Gallinari, titolare per 33'03'', non brilla al tiro (4/17 dal campo e 2/8 da 3) ma fa ampiamente la propria parte con 8 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi e 1 stoppata. Denver vola con 6 uomini in doppia cifra e sfrutta la prestazione delle sue guardie: 25 punti per Ty Lawson e 20 per Andre Miller. I Thunder, che concedono addirittura 39 punti nel secondo periodo, non riescono a raddrizzare il match nonostante i 34 punti di Kevin Durant e i 25 di Russell Westbrook.
Nel ristretto programma del martedì Nba spicca la vittoria per 116-101 dei Sacramento Kings (24-44) di Marcus Thornton (25 punti) sui Los Angeles Clippers (46-22), a cui non servono i 26 di Jamal Crawford e i 25 di Blake Griffin. Nella Eastern Conference tutto liscio in casa per gli Indiana Pacers (42-26), che piegano 95-73 gli Orlando Magic (18-50), e per i Milwaukee Bucks (34-32), che hanno la meglio per 102-95 sui Portland Trail Blazers (31-36).
LEBRON SUPER NELLA 'SUA' CLEVELAND: MIAMI RIMONTA DA -27 E VINCE -VIDEO
Giovedì 21 Marzo 2013 - 09:59
CLEVELAND - Una rimonta super consente a Miami di centrare la 24a vittoria consecutiva e di tenere viva la striscia positiva. Il record assoluto di 33 successi, stabilito dai Los Angeles Lakers edizione 1971-1972, è sempre più vicino. Gli Heat (53-14) passano per 98-95 sul campo dei Cleveland Cavaliers (22-46) risalendo addirittura dal -27 accumulato a 7' dalla fine del terzo quarto.
I campioni Nba ribaltano la situazione con un parziale di 58-28 negli ultimi 19 minuti di gioco. L'impresa, ovviamente, è firmata soprattutto da LeBron James. La stella di Miami realizza 25 punti (19 nel secondo tempo) e mette a referto una 'tripla doppià con 12 rimbalzi e 10 assist. Altri 5 giocatori degli Heat chiudono in doppia cifra, con Mario Chalmers (17) in evidenza.
Risultato: va in scena la più grande rimonta della stagione Nba. «È stata una delle giornate più strane che io abbia vissuto. Ed è stata una delle più grandi rimonte a cui abbia contribuito. Durante la partita non pensavo alla striscia di vittorie, pensavo che ci stavano spazzando via», dice James, ex Cavalier ovviamente preso di mira dal pubblico della Quicken Loans Arena.
Cleveland, che non ha più niente da chiedere al campionato, sogna lo sgambetto eccellente con i 20 punti di Wayne Ellington e i 18 di Tristan Thompson. Sul più bello, però, la squadra di casa si scioglie e diventa protagonista del più rovinoso tracollo della storia della franchigia.
Nella serata senza italiani in campo, spicca la sconfitta all'overtime che gli Oklahoma City Thunder (50-19) incassano per 90-89 sul parquet dei Memphis Grizzlies (46-21) nel big match della Western Conference. I padroni di casa, guidati dai 24 punti di Mike Conley, piazzano il colpo vincente a 0''08 dalla fine del supplementare con il tap-in di Marc Gasol (14 punti e 15 rimbalzi). I vicecampioni Nba, al secondo stop consecutivo, vanno al tappeto nonostante i 32 punti di Kevin Durant e i 20 di Russell Westbrook.
FONTE: Leggo.it
22.03.2013
Sempre stato troppo veloce
LA «FRECCIA DEL SUD» SI È FERMATA. La scomparsa di Mennea. Ciao, Pietro...
Roma. Diceva che la sua corsa non sarebbe mai finita. E invece Pietro Mennea si è fermato in una mattina che saluta l'arrivo della primavera, lui che aveva legato la sua vita a immagini solari: come quella di Città del Messico quando in 19"72 portò il mondo della velocità avanti di 20 anni. Una coppia di numeri diventati magici, e che per 17 anni lo resero l'uomo più veloce della terra. Con la sua morte il mondo dello sport perde uno dei suoi campioni simbolo: la freccia del Sud, quel ragazzo bianco, esile, ma caparbio e tignoso come nessuno, si è spento in una clinica romana: avrebbe compiuto 61 anni il prossimo 28 giugno, ma un male incurabile è stato più veloce e forte di lui. Mennea non era forse un predestinato, non uno special one, non aveva le fibre giuste per diventare un campione, ma laddove il fisico non c'era interveniva l'abnegazione alla fatica e all'allenamento: vent'anni dedicati anima e corpo all'atletica e quei 200 metri corsi da imperatore nel 1979 alle Universiadi messicane: qualcuno malignamente ipotizzò che fosse stata tagliata la curva, perchè quel 19"72 sul tabellone lasciò tutti a bocca aperta. Ma le immagini smentirono i critici e spazzarono via i dubbi degli invidiosi.
E infatti il ragazzo di Barletta appena un anno dopo vinse l'oro sulla stessa distanza ai Giochi di Mosca, dopo una rimonta mozzafiato. «La fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni. Per battere il tempo devi saper soffrire» ripeteva sempre il dottor Mennea, una pioggia di lauree, la carriera politica, quella di avvocato e commercialista, le battaglie come curatore fallimentare per i risparmiatori italiani nell'azione contro Lehman Brothers. Tutto dopo aver fagocitato per anni il tartan negli stadi del mondo. Una vita decisamente non «piatta» raccontava sorridendo prima di spegnere le 60 candeline: un traguardo a cui era arrivato con serenità, perchè era sicuro che quella data gli apriva le porte per un'altra corsa. «Tutti i giorni ricomincio e riprovo una sfida nuova - diceva - la corsa non finisce mai, prima lo facevo in pista, adesso altrove. Io lo so, non mi fermerò mai».
Scriveva libri, ma non per rievocare quegli anni in cui l'uomo bianco sfidava e batteva tutti. Cinque Olimpiadi e quel tandem cabalistico (i numeri del suo record la gente li gioca ancora al lotto) diventato un documentario: ma mai un peso nella vita di Mennea, che non amava guardare troppo indietro. Non era uno che poteva vivere di rendita, non se lo era mai potuto permettere. Nemmeno quando la potenza delle sue gambe, quanto quella della sua testa cocciuta e caparbia, lo aveva portato a diventare un campione. «Dalla vita non puoi avere tutto, e allora compensi con altro...» raccontava, con la consapevolezza di chi sa di aver portato cuore e gambe oltre l'ostacolo. «Avessi avuto il fisico di Bolt...» amava scherzare... Quando lo incontrò, Cassius Clay, il mito del ring, sgranò gli occhi: »E che l'uomo più veloce della terra è bianco?« gli disse il pugile. »Ma io dentro sono più nero di te...« gli rispose con la battuta pronta il giovane Mennea. «La prova più importante deve ancora arrivare» il suo lieve epitaffio. Eppure le sue gare sono finite. «Voleva vincere anche stavolta» ha confessato suo cugino. Ha ragione l'eterno rivale Borzov: stavolta è stato troppo veloce.
21.03.2013
Addio a Pietro Mennea la «freccia del Sud»
Era ricoverato da tempo. L'ex velocista di Barletta detenne il primato sui 200 metri dal 1979 al 1996. Tra gli altri primati anche quelli dei 100 e della staffetta 4x200. Nella vita fu anche avvocato e politico
ROMA. È morto stamattina in una clinica a Roma, all’età di 61 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e per anni primatista mondiale dei 200 metri. Mennea è stato primatista del mondo dei 200 metri dal 1979 al 1996.
Oro olimpico nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 ed ex primatista del mondo con il tempo di 19"72 a Città del Messico nel 1979, un record che è durato fino ai Giochi di Atlanta del 1996 quando fu aggironato da Michael Johnson. Mennea, nato a Barletta il 28 giugno 1952, da tempo lottava contro una gravissima malattia. E' stato uno dei simboli dello sport italiano: detiene i primati nei 100, 200 metri e nella staffetta 4x200. Al di fuori dello sport è stato un avvocato e politico.
Appresa la notizia della morte del campione Pietro Mennea, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rientrato precipitosamente da Milano, dove si trovava per impegni di lavoro. Il numero 1 dello sport italiano ha disposto l’allestimento della camera ardente per oggi pomeriggio, nella sede del Coni, a Roma.
21.03.2013
Padova, Modena e Ascoli cambiano l'allenatore
Sono giorni difficili per gli allenatori della serie B. Dopo il turno infrasettimanale «saltano» infatti tre panchine del torneo cadetto. Il Padova ha esonerato Franco Colomba dopo la sconfitta di Bari, finita tre a zero per i pugliesi. Il presidente del club veneto, Marcello Cestaro, «ha sollevato dal suo incarico il tecnico della prima squadra Franco Colomba. Da domani - informa la società - sulla panchina del Padova tornerà a sedersi Fulvio Pea, mentre ieri alle 12 la seduta di allenamento è stata condotta da Cesare Maestroni, allenatore della Primavera. Il Padova ringrazia mister Colomba e il suo staff per l'impegno e la professionalità dimostrati in questi mesi e augura loro le migliori fortune sportive per il prosieguo della carriera».
È saltata la panchina del Modena. Dopo la sconfitta interna contro l'Empoli, la società ha esonerato il tecnico Dario Marcolin e annunciato l'accordo fino a giugno con Walter Alfredo Novellino, che ieri ha diretto il primo allenamento. Marcolin era arrivato a Modena la scorsa estate. Dopo un girone di andata eccellente con 32 punti, la squadra ha avuto un crollo conquistando appena 6 punti nelle 11 partite del ritorno. La società non lo ha comunicato ma con Marcolin dovrebbe uscire di scena anche il suo vice Pancaro. Novellino che compirà 60 anni il prossimo 4 giugno, era fermo dal dicembre del 2011 quando venne esonerato a Livorno. Debutterà sabato nell'anticipo della giornata sul campo del Padova.
Valzer in panchina anche ad Ascoli. I marchigiani hanno cacciato Massimo Silva e ingaggiato Rosario Pergolizzi. «La società bianconera ringrazia mister Silva per l'operato fin qui svolto - scrive sul comunicato ufficiale il vlub - e augura le migliori fortune personali e professionali al tecnico. Contestualmente la società dà il benvenuto al neo tecnico Pergolizzi, che già questo pomeriggio alle 15 condurrà la prima seduta di allenamento».
FONTE: LArena.it
ALTRE NEWS
Perugia, Italiano dopo la squalifica: "Posso dare tanto, farò vedere chi sono"
21.03.2013 19:00 di Alessio LAMANNA
Fonte: giornaledellumbria.it / Antonello Ferroni
Vincenzo Italiano è un giocatore con la "A" maiuscola. No, nessun errore, qui di A si tratta. Questione di curriculum (35 anni e 430 partite tra i pro di cui 105 nel massimo campionato) ma anche di spessore umano e professionale. In attesa di vederlo a Catanzaro, quando farà staffetta con Esposito, basta sentirlo parlare per annusare aria di professionismo ai più alti livelli.
"Dalla mezzanotte del 18 sono tornato a tutti gli effetti un calciatore - attacca raggiante -, sono felice, il momento brutto è alle spalle e non ne voglio più parlare. Voglio pensare solo al Perugia". Vuole giocare ancora, il 35enne playmaker che in una carriera sfavillante è stato bandiera di Verona, Chievo e Padova, prima della maledetta vicenda-scommesse. Farà l'allenatore ma solo dopo altri due anni ad alti livelli da giocatore. "Il Tnas ha dato un senso a tutta la nostra vicenda - dice con emozione -, leggendo con più umanità i vari casi, stabilendo che si era esagerato nei primi gradi di giudizio, che le accuse iniziali erano infondate e derubricando la mia condanna in omessa denuncia. Sono rinato nove mesi dopo. Manco a farlo apposta...". E si è messo nelle mani di chi gli ha dato fiducia. "Di Perugia ho ricordi da avversario - racconta -, qui al Curi segnai il primo gol tra i pro nel '98 in un Perugia-Verona 2-1. Non potrò mai dimenticarlo. Sono qui da un mese e le impressioni sono positive. Si vede che qui si è fatto grande calcio. Le strutture sono importanti, la società organizzatissima, il pubblico enorme (diecimila non si vedono in A) e la categoria... stretta. Questa piazza merita altri palcoscenici, spero da qui a fine campionato di dare il mio contributo nella grande rincorsa. Non sarà facile ma nel calcio tutto é possibile...".
E quale potrà essere il suo contributo? "Dieci mesi di stop sono tanti, non mi era mai successo. Ma da un mese a questa parte ho lavorato mattina e pomeriggio, alternando campo e piscina. Magari sarò solo al 40-50% ma con la sosta pasquale intensificherò. Domenica non avrò il ritmo-partita, ma ho vent'anni di esperienza e non mi mancherà modo di sopperire. Il 4-3-3 mi piace tantissimo, è uno dei moduli più belli e adatti al sottoscritto e qui viene attuato in maniera importante, da una squadra che vanta giocatori di livello e giovani dal futuro assicurato. Io spero di migliorarla in alcuni aspetti, ad esempio contro il Latina bisognava essere più bravi ad addormentare la gara sul 2-0. Camplone vuole i gol da fuori? Se capiteranno anche rigori e punizioni non mi tirerò indietro, gol ne ho sempre fatti. Purtroppo anche le prime vanno forte, antenne dritte e non mollare mai. Non so se riusciremo a vincerle tutte, magari. Di sicuro ci toglieremo belle soddisfazioni".
Infine la vera dichiarazione d'intenti: "Voglio dare l'anima per questa maglia, far vedere chi sono dopo tanto tempo, mangiare l'erba, correre e faticare. Quello che è accaduto a me e ad altri regala stimoli in più. Penso a Nicco, che corre 100', o a Portanova, che alla prima partita dopo la condanna ha fatto gol. L'ho invidiato. Posso dare ancora tanto, ci metterò tutta la rabbia". Pronto a giocare dalle 6 alle 10 partite? "Macchè. Io voglio farne solo 6...".
FONTE: TuttoLegaPro.com