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#Fase2Bis Via libera dal CTS, quarantena di squadra eliminata e medici sportivi 'tutelati' ma una data di ripresa ufficiale ancora non c'è - 20 Maggio 1973, nasce il mito della 'Fatal Verona' - Calciomercato: PANTIC e BIELSA i nomi nuovi


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Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato il via libera agli allenamenti di gruppo e, dal protocollo proposto dalla Lega di A, si è eliminata la quarantena per tutta la squadra in caso di positività di un singolo.
Il ministro Spadafora assicura 'Entro il 28 maggio decideremo la data di ripartenza del campionato' mentre l'ex gialloblù TOMMASI ora presidente dell'Assocalciatori chiede 'Prudenza e certezze dal punto di vista medico, ai giocatori serviranno almeno quattro settimane di di lavoro prima di riprendere il campionato'.

La ripresa non è ancora fissata ma si parla di due date: 13 o (più probabile) 20 Giugno, la FIGC annucia il ricorso agli spareggi in caso di ulteriore blocco per aumento di contagi in maniera di finire i campionati entro il 20 Agosto.

Il sorprendente HELLAS di JURIĆ vale più di 100 milioni secondo il portale tedesco Transfermarkt che mette all'ultimo posto il LECCE con meno di 50 milioni ma anche SPAL, BRESCIA e UDINESE non arrivano a 100 milioni.
Al primo posto per il valore della rosa troviamo ovviamente la JUVENTUS con 614 milioni al secondo l'INTER con 553 milioni e al terzo il NAPOLI a quota 526.

Il settimo posto in classifica per il VERONA varrebbe circa 4 milioni di Euro di entrate in più nel bilancio stagionale, questo è quanto riporta Hellas1903.it in caso di chiusura anticipata della Serie A: L'HELLAS tornerebbe a calcare prestigiosi scenari europei a 32 anni di distanza da quel WERDER BREMA 1-1 HELLAS VERONA del 16 Marzo 1988, ultima apparizione nei tornei continentali per gli scaligeri eliminati dai tedeschi in Coppa UEFA (non bastò il pari griffato VOLPECINA dopo la sconfitta dell'andata al Binti).
Quell'ultima partita in Europa mi rimase impressa perchè qualche giorno prima ebbi modo di chiedere un pronostico a DI GENNARO, al termine dell'allenamento che allora si teneva all'antistadio (su erba vera), e lui mi rispose con un semplice 'Non lo so... Loro sono forti'; una risposta che ora come allora mi fece male ma che rivela l'onestà anche intellettuale del DiGe che non volle illudermi più che tanto dopo il mio 'Ma noi siamo più forti vero?' di rimando...

20 Maggio 1973: Nasce il mito della 'Fatal Verona'


20 Maggio 1973, nasce il mito della 'Fatal Verona' per il MILAN che a Verona perse poi un secondo scudetto nel 1990... E sì che il paron ROCCO aveva cercato di avvertire tutti. Carmelo Barillà di CalcioWeb.it in questo post in rassegna stampa spiega come andò.

CalcioMercato: VERONA e GENOA sulle tracce del 23enne PANTIC centrocampista avanzato ex PARTIZAN BELGRADO in scadenza a Giugno 2021 col CHELSEA; a riportarlo TuttoMercatoWeb.com
Pazza idea BIELSA in caso di partenza di JURIĆ (inseguito, tra le altre, da NAPOLI, FIORENTINA e WEST HAM)? In Argentina giurano che potrebbe essere: Il tecnico che ha portato il LEEDS in testa alla ChampionShip in caso di mancata promozione vorrebbe l'Italia dopo quella 'toccata e fuga' con la LAZIO di quattro anni fa.
'Il Corriere dello Sport' riporta un timido interesse del VERONA per Federico SANTANDER attaccante in forza al BOLOGNA: I felsinei inseguono due obiettivi nel reparto offensivo e potrebbero cedere il paraguayano.
L'INTER pronta a non esercitare il diritto di recompra su BETTELLA pur di facilitarne il prestito al VERONA e 'liberare' così KUMBULLA? Questo è l'articolato (ma nemmeno poi tanto) giro di mercato a cui, secondo TuttoAtalanta.com, starebbe pensando MAROTTA pur di arrivare al centrale difensivo scaligero (anche se stando a 'La Gazzetta dello Sport' la LAZIO sarebbe al momento in vantaggio su tutti per Marash dopo aver scartato le altre piste).
Tra le società che danno la caccia al promettente terzino destro VAGIANNIDIS, in partenza a parametro zero dai greci del PANATHINAIKOS, c'è anche l'INTER che, in caso di successo potrebbe poi girarlo al VERONA; lo riporta il quotidiano Tuttosport.
Intanto, dopo FIORENTINA e TORINO, stando a Simone Antolini de L'Arena anche il WEST HAM dalla Premier League guarda con interesse a mister JURIĆ per la prossima stagione: La grande stagione al VERONA non è evidentemente passata inosservata nemmeno all'estero...


Allenamento a Peschiera

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Osvaldo BAGNOLI a L'Arena ricorda lo scudetto «Abbiamo capito che avremmo vinto il campionato dopo la partita di Torino contro la Juve. Perché abbiamo vinto noi? Beh, perché eravamo i più forti! Mi ricordo però che due anni prima giocavamo meglio… Ormai comunque quello Scudetto è passato, ora sono solamente il “signor” Bagnoli... Garella era davvero difficile da superare: io, Lonardi e Maddè calciavamo discretamente ma “l’era dura farghe gol”. Poi c’erano Fanna, Fontolan e Tricella, tutti come figli. L’arrivo di Elkjaer e Briegel ci diede più forza, più peso, e poi chi se l’aspettava un terzino con piedi del genere? Quanti gol che ha fatto! La quarantena? Questo periodo è stato duro soprattutto perché non ho potuto vedere gli amici, ma la vita va avanti: al prossimo compleanno saranno 85, mica pochi… Sto contando i giorni per poter uscire e passeggiare con qualche amico, magari senza mascherina. Il Verona di oggi? Prima dell’interruzione, questo Hellas mi stava divertendo: mi piace anche Juric, è uno con le idee chiare. Il suo futuro? Non lo so: non conoscendolo non so cosa gli passi per la testa!» CalcioHellas.it

Claudio GARELLA intervistato da 'L'Arena' in occasione del suo compleanno «Ho visto un po’ sul web i miei compagni, grandissimi. Io però non sono tecnologico. Sono più legato a Tricella perché da sempre libero e portiere devono avere un feeling particolare poi ero in camera con lui fin dal campionato di serie B. Mi stressava con le imitazioni di Jerry Lewis, a lui piaceva un sacco. Il Trice aveva tempi d’attacco fenomenali. A metà campo eravamo sempre in superiorità numerica grazie a lui. E poi Bagnoli, un grande. Quell’anno, a parte con i giornalisti, con noi si arrabbiò soltanto una volta. Mi ricordo fu dopo lo zero a zero in casa con la Sampdoria. Loro avevano Mancini, Vierchowod e tanti altri campioni. Bagnoli entrò e chiuse lo spogliatoio e ci urlò dietro 'Lo capite che così mandiamo all’aria tutto? Questa era una partita da vincere' con un altro allenatore ed un’altra società non avremmo mai vinto il titolo... A Como non volevo giocare, Chantal era nata da pochi giorni e faceva fatica a respirare, era in rianimazione. Tutto il gruppo ed anche il mister, magari suo modo, mi scrollarono di dosso la negatività. Ricordo gli striscioni della curva gialloblù, brividi ancora oggi, furono unici. Ma che ambiente era quello? Fantastico. Giocai e fu uno zero a zero importante. La parata della vita? Il 28 aprile del 1985 Fontolan è squalificato e manca pure Briegel. Il Milan ha Virdis e Hateley e altri saltatori. Non sono mai uscito così tanto in vita mia; quando Hateley colpì il pallone mi allungai con tutto me stesso e deviai con le unghie il pallone sul palo, con la palla che mi tornò in braccio. A volte sogno ancora quella parata, in quel gesto c’è tutto il mio scudetto. Il resto l’hanno fatto i miei compagni. Giocatori e uomini eccezionali. Non vengo a Verona perché non voglio commuovermi. Lì io e la mia famiglia siamo stati felici. Grazie a tutti, ancora oggi che non sono passati 35 giorni ma 35 anni» CalcioHellas.it

20 Maggio 1973: Nasce il mito della 'Fatal Verona'

Gianfranco ZIGONI si schiera contro la ripresa e ricorda quel 20 Maggio di 47 anni fa che fece piangere il MILAN «Mi chiedo dove stanno con la testa tutti questi “scienziati” che si adoperano così alacremente per giocare. Ho ammirato molto il capitano del Watford, il quale nei giorni scorsi si è rifiutato di allenarsi perché ha un figlio di cinque mesi e non vuole correre il rischio di infettarlo: che vadano al diavolo i soldi, anch’io farei così. E poi dai, parlano di play-off e play-out: ma vi pare giusto che una squadra a quindici punti dalla prima possa ambire allo scudetto? E poi come si fa un calciatore a esultare in uno stadio vuoto sapendo che ci sono stati 30.000 morti? Io credo che non si riprenda, anche se alla fine il denaro vince sempre: tutti ce l’hanno con Spadafora, ma io penso sia uno dei pochi con un po’ di intelligenza. Gravina fa tanto il gradasso, ma se ha tanta voglia di riprendere che vada lui a giocare! E mi fermo qui, perché se no potrei dire qualcosa di troppo… La Fatal Verona? Sono felice di aver fatto segnare i miei compagni, anche perché io non segnavo nei 5-3, ma negli 1-0: a me piaceva segnare gol pesanti, l’ho fatto apposta! Ricordo che i milanisti prima della partita facevano un po’ gli spacconi… Un paio d’anni fa ho anche incontrato Rivera, dicendogli che avrebbe dovuto venire a parlare con me prima della partita, e lui molto simpaticamente mi rispose: “Ah, ma si potevano fare quelle cose?”. Ciò che comunque non mi par vero è che siano già passati 47 anni, ma poi penso che quasi tutti i componenti della difesa di quel Milan sono morti: Anquiletti, Zignoli, che tra l’altro era di Verona, Rosato… Anche il “nostro” Mazzanti purtroppo se n’è andato…»

Luciano 'Lucky' MARANGON a 'Radio Onda Cero' «Lo Scudetto? Non è stata una vittoria inaspettata, ma il frutto di un progetto molto serio costruito dall’Hellas Verona e voluto fortemente da Bagnoli e dal direttore sportivo Mascetti. Ogni anno aggiungevano elementi di qualità e in quella stagione arrivarono i due stranieri Briegel ed Elkjaer: con loro diventammo tra le migliori squadre in Italia. Tutto il mondo parlava di Maradona, ma nella prima partita vincemmo 3-1 grazie anche a una rete di Briegel. Tutto il mondo si chiedeva chi fossimo, ma noi eravamo consapevoli di essere forti: c’era un gruppo umile e unito, in cui tutti davano il 100%. Nonostante venga ricordato come una squadra fisica, con tre o quattro tocchi arrivavamo in area, in un modo simile al Barcellona di Guardiola. Siamo rimasti nella storia della città. Credo che si possa paragonare al successo del Leicester, perché Verona, fino a quel momento, sportivamente parlando non la conosceva quasi nessuno» CalcioHellas.it


Mister JURIĆ al portale croato 'Slobodna Dalmacija' «Cerchiamo di essere orientati all’attacco, corriamo molto… Calcio moderno, come si suol dire. Sono davvero contento di come abbiamo giocato fino alla pausa. Sebbene fossimo candidati alla retrocessione, siamo partiti senza pressioni. Ho ricevuto grande fiducia da parte della dirigenza che mi ha scelto e ci siamo messi a lavoro. Penso che abbiamo fatto cose buone nella scelta dei giocatori perché hanno già ottenuto un aumento del loro valore. Ad esempio Rrahmani, che abbiamo già venduto al Napoli, o il marocchino Amrabat. Kumbulla? Vedremo dove andrà, ma ha grande potenziale. Può crescere ancora. Proviene dal settore giovanile del club e l’abbiamo subito lanciato in questa stagione. Se pensiamo all'Europa o ancora alla salvezza? Siamo in una posizione dalla quale è possibile puntare all’Europa, ma la classifica è incompleta. Ci sono delle squadre che devono ancora giocare alcune giornate. Mi piace sempre dire che abbiamo bisogno di quattro o cinque punti da conquistare nelle restanti 13 partite. È importante ricordare che 40 punti è il limite per salvarci. Quando raggiungeremo 40 punti saremo soddisfatti. La ripresa? Tutto questo è ancora avvolto nella nebbia, ci sono molte informazioni diverse, atteggiamenti, controversie…I club vogliono iniziare per incassare i soldi dei diritti TV, prima di tutto, e nel nostro club si tratta di ottenere 33 milioni di euro. C’è sempre polemica, sai com’è. Tutti tirano dalla loro parte. C’è anche un motivo sportivo soprattutto, oltre ai diritti TV con cui i club si mantengono. Mettiamola così: i tedeschi hanno detto che cosa succede se qualcuno viene infettato. Qui invece si dice che se uno è infetto, tutti coloro che sono stati in contatto con lui dovranno essere messi immediatamente in quarantena. Tutto è sottile e incerto» CalcioHellas.it

Fabio BORINI in diretta Instagram sul canale ufficiale scaligero «Appena arrivato ero già scalpitante. Volevo disputare subito la gara contro il Genoa ed invece ho giocato contro il Bologna, segnando pure un gol. Non vedevo l’ora. I compagni mi hanno accolto benissimo. Sono entrato in un meccanismo già realizzato, ma i compagni mi hanno fatto sentire a casa. Gioco poi nel mio ruolo e mi esprimo come so fare. Il mister mi ha dato molta fiducia ed io mi trovo a meraviglia in questo contesto. Anche il mister se n’era accorto e mi ha confidato che quando giocavo nel Milan, si vedeva che non mi esprimevo con naturalezza. Il 2 a 1 alla Juventus? Nonostante fossimo andati in svantaggio immeritatamente, ci abbiamo sempre creduto di poter recuperare e vincere...» TGGialloBlu.it

Marco Davide FARAONI a L'Arena «Tornare a Peschiera, seppur fra mille controlli e limitazioni, è stata una vera iniezione di felicità. Riprendere a correre in campo è importantissimo, e poi rivedere mister Juric e i compagni è stato un toccasana per tutti. Certo, ci salutiamo al massimo con i gomiti, arriviamo al campo già vestiti, corriamo scaglionati e ci facciamo la doccia a casa, ma questo è l’unico modo per ricominciare in sicurezza. Le partite senza pubblico sono innaturali: la gente, la partecipazione e i cori sono ingredienti necessari per il calcio. Adesso però bisogna andare oltre e adattarsi a giocare così… Svantaggiati da una sosta così lunga? Credo che sarà una condizione comune, noi dovremo solo cercare di ripartire forte... Le voci di mercato? Fa piacere che il mio nome sia accostato a quello della Lazio, indipendentemente dal fatto che sia la squadra in cui sono cresciuto, ma al momento vedo distante l’inizio del campionato, figurarsi il mercato! Io comunque sto bene a Verona e ho un contratto che scade nel 2021, dunque al momento penso solo a terminare al meglio questa stagione» CalcioHellas.it


Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, ai microfoni di 'Italpress' «Campionato di Serie A? Speriamo tutti che riparta il prima possibile, ma al momento non abbiamo ancora certezze, come ha ricordato il premier Conte. Se le curve dei contagi continueranno a scendere allora sarà possibile confermare la ripresa della Serie A a giugno. Comprendo che in caso di positività tra i giocatori un ulteriore stop potrebbe incidere in maniera determinante sul prosieguo delle partite e per questo stiamo prendendo in considerazione tutte le soluzioni possibili. L’obiettivo che dobbiamo realizzare non è solo quello di far ripartire il campionato, bensì di riuscire a farlo terminare» TGGialloBlu.it

Il presidente della FIGC Gravina 'apre' agli spareggi «Dobbiamo essere pronti a tutto. Playoff? Perchè no, l’obiettivo principale è la conclusione del campionato» FootballNews24.com

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia «C’è egoismo da parte di tutti i presidenti sul fatto di voler giocare o no? Si, tutti hanno in qualche modo un condizionamento da una posizione di classifica e non mi sento di dire che ci sono buoni e cattivi. Questo forse è nella natura umana che ci possono essere delle spinte, in virtù anche del fatto che nel momento in cui si è fermato tutto uno era ad un punto dalla retrocessione o dallo scudetto» FootballNews24.com

Emanuele RIGHI stretto collaboratore del presidente SETTI (quello del 'Vi saluta il Buffone... Che hA ragione anche a sto giro' al termine dei vittoriosi playoff della stagione scorsa) e attuale diesse del MANTOVA invoca la C per i virgiliani «Sinceramente ritengo che per quello fatto questo anno sia il verdetto corretto. Se poi allargo la riflessione, all’esperienza di questa società, ritengo che sia stra meritata questa promozione visto che, su 58 partite in campionato, sono state vinte 40 partite, pareggiate 14 e solo 4 sconfitte grazie a due gruppi giocatori strepitosi guidati da altrettanti tecnici bravi e preparati. Se con l'arrivo del professionismo i rapporti con l'Hellas Verona si intensificherebbero ulteriormente? Credo non sia un segreto il rapporto. C’è sempre stato sin dal primo giorno e i risultati importanti sono figli di questo costante confronto. Detto questo Mantova è una realtà talmente bella, importante, storica che la proprietà sin dal primo giorno ha garantito autonomia assoluta. E’ un grande vantaggio poter vantare questo confronto tecnico quotidiano con annesso una sorta di “prima scelta” su giocatori che possono portare in alto il Mantova e allo stesso tempo crescere individualmente dal punto di vista tecnico. Mi piace credere che Mantova possa percorrere il cammino tecnico strepitoso intrapreso dal d.s. D’Amico e dal tecnico Juric. Proprio questo ultimo è nato tecnicamente a Mantova e sarebbe stupido non carpire le linee guida del duo che è stato autentica rivelazione in A» TuttoC.com



IN BREVE A PIÉ PAGINA +   -   =

ADDIO A GIGI SIMONI ex tecnico di LAZIO, NAPOLI, INTER e TORINO fra le altre... Come diggì del GUBBIO conquistò un'incredibile promozione (a guidare gli eugubini Vincenzo TORRENTE all'esordio sulla panchina di una prima squadra e Juanito GOMEZ frettolosamente dato in prestito in Umbria dall'HELLAS); aveva 81 anni.



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