Stop trasferta e curva chiusa... + - =
1. TRASFERTA BLOCCATA PER I TIFOSI VERONESI e veneti a Napoli in occasione della prossima giornata di campionato, anche per chi è in possesso della Tessera del Tifoso; così ha deciso l'organo nazionale per il controllo della sicurezza nelle manifestazioni sportive e se da una parte la domanda che sorge spontanea è a che cosa serva schedare (di fatto) i tifosi con la Tessera se poi le trasferte vengono bloccate, dall'altra, facendo un po' l'avvocato del diavolo, non posso non osservare che una frangia fuori controllo di tifosi scaligeri che non perde occasione di rendersi simpatica agli occhi dell'opinione pubblica c'è eccome: Offese a DI BARTOLOMEI a fine gara a Roma nonchè aggressione ai tifosi siciliani in occasione di VERONA-PALERMO per sottacere dei casini successi a Torino e dei fermi su alcuni tifosi gialloblù prima di VERONA-MILAN... E se i problemi strutturali del 'San Paolo' riguardassero proprio questo?
E cioè in realtà l'impossibilità di assicurare ai tifosi ospiti un sufficiente grado di sicurezza? Vero... Magari un po' di chiarezza in più da parte del CASMS non guasterebbe ma per quanto riguarda noi tifosi, prima di gridare al lupo al lupo, e nella beata speranza che per il ritorno valga la stessa regola per i tifosi partenopei, sarebbe meglio per alcuni guardare alla gigantesca trave nei propri occhi prima delle pagliuzze in quegli degli altri e farsi un bell'esame di coscienza...
2. COME NON BASTASSE ARRIVA ANCHE LA SQUALIFICA PER UN TURNO DELLA CURVA SUD a causa degli ululati (veri o presunti tali) contro il giocatore di colore del MILAN MUNTARI.
Che siano state 3mila, cento o una decina le persone che si sono macchiate di tale infamia, punita grazie alle nuove regole con la squalifica a seguito di una diffida ricevuta nella passata stagione per quanto riguarda i tifosi gialloblù quando al posto di MUNTARI il target fu ARMERO del NAPOLI, l'infrazione è stata certificata da chi fa questo per mestiere (i 3 giudici federali sotto la Sud) e lascia basiti la reazione della società di Via Belgio che, sul proprio sito, attacca direttamente e duramente la Lega (che ha pure inflitto Euro 50mila di multa) e termina con uno slogan da sempre molto caro ai teorici del complotto SOLI CONTRO TUTTI!...
È che finchè tale slogan viene sciorinato al bar o allo stadio da gente che comunica con frasi fatte è un discorso, quando invece la frase fatta diventa posizione ufficiale la faccenda si fa più seria e di conseguenza pone interrogativi altrettanto pesanti:
- Esiste davvero una crociata contro l'HELLAS?
- Ed il VERONA è davvero solo contro tutti? Oppure è in 'buona' compagnia con JUVE, INTER, CAGLIARI, LAZIO, MILAN (e altre) le cui tifoserie hanno subito il medesimo trattamento nella passata stagione?
- E cosa ci fa un TAVECCHIO qualunque, che s'è le presa coi 'PONBÀ mangiabane', ai vertici del calcio italiano? È il caso di prendersela con la FIFA che l'ha squalificato per mesi? Pure lui è... Solo contro tutti?
Su butèi... Recuperiamo un po' di serenità e sana autocritica!
3. DANNO D'IMMAGINE ALLA CITTÀ, la Giunta comunale di Verona ha denunciato i tre procuratori federali che avrebbero inventato (secondo la società di Via Belgio e a quanto pare tutti i presenti al match) i buh razzisti a MUNTARI! Difficile che questa storia sfoci in qualcosa di concreto a livello penale ma, comunque vada, la mossa si rivelerà comunque un ottimo spot elettorale e personale per il primo cittadino di Verona invitato dalla maggioranza dei tifosi, anche in occasione della presentazione dell'HELLAS 2014-15 in Via Sogare, a tenersi alla larga dai colori scaligeri...
4. IL RE E' NUDO? Non proprio... Anzi, col tipico 'cerchiobottismo' all'italiana, la FIGC ha risposto al reclamo del VERONA con una non decisione e la situazione più probabile è che si vada verso una diminuzione della pena perché altrimenti dovrebbero sconfessare l'una o l'altra parte infilandosi in uno spinoso 'cul de sac' che non conviene a nessuno: Tradotto significa che qualcosa è successo ma che invece di 3000 i rei saranno stati 30... Magra consolazione!
Comunque andrà, a perderci saranno ancora una volta quei poveretti che vorrebbero andare allo stadio al mero scopo di assistere ad uno spettacolo sportivo e invece dovranno continuare a sorbirsi razzismo e politica fino alla prossima volta perché in Italia gira così...
Di seguito la (non) decisione della FIGC:
1. RICORSO CON RICHIESTA DI PROCEDIMENTO D’URGENZA EX ART. 36 BIS, COMMA 7, C.G.S., HELLAS VERONA F.C. S.P.A.
AVVERSO LE SANZIONI:
- AMMENDA DI EURO 50.000,00;
- OBBLIGO DI DISPUTARE UNA GARA CON IL SETTORE DENOMINATO
“CURVA SUD” PRIVO DI SPETTATORI CON REVOCA DELLA SOSPENSIONE DELLA SANZIONE DI CUI AL COM. UFF. N. 104 DEL 14.1.2014, AI SENSI DELL’ART. 16, COMMA 2 BIS, C.G.S.,
INFLITTE SEGUITO GARA HELLAS VERONA/MILAN DEL 19.10.2014 (Delibera del Giudice Sportivo presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A – Com. Uff. n. 65 del 21.10.2014)
La C.S.A. impregiudicata ogni valutazione del reclamo in punto di fatto e di diritto, manda alla Procura Federale di disporre un supplemento di indagini in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori razzisti contestati nella fattispecie in esame, tenuto conto delle allegazioni della reclamante – che si trasmettono – e dell’effettivo posizionamento, nel caso di specie, dei rappresentanti della Procura refertanti, acquisendo ogni ulteriore elemento utile anche dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine preposti alla tutela dell’Ordine Pubblico.
Sospende, nelle more, l’applicazione delle sanzioni inflitte.
5. CORI RAZZISTI VERONA-MILAN, la Procura di Verona apre un'inchiesta per falso in merito alla relazione dei commissari della Procura federale sui cori razzisti degli ultrà scaligeri nei confronti del milanista MUNTARI
6. CHIESTO IL SEQUESTRO DEGLI ATTI, NON ESISTE NESSUN DOCUMENTO! La relazione degli ispettori federali che rivelava almeno 3000 'uh uh' razzisti verso il mediano del MILAN MUNTARI... Non esiste! Ci sarebbero solo delle mail intercorse tra gli ispettori stessi e l'organo di disciplina federale: Controllo all'italiana! Ma vedrete che prima o poi ci si metterà d'accordo in maniera che nessuno si faccia male... A parte la verità!
7. LA PROCURA DI VERONA CHIEDEREBBE L'ARCHIVIAZIONE dell'indagine sugli ispettori dal momento che non sono pubblici ufficiali ed i cori incriminati non erano distinguibili da altre grida, applausi e cori...
8. CORI RAZZISTI A MUNTARI, altra smentita: Non solo manca la relazione degli 007 federali ma lo stesso giorno della partita del 19 ottobre scorso il sostituto procuratore federale confermava, dopo aver visto la gara su Sky calcio, che non si erano verificati fatti di condotta violenta o antisportiva!
9. IL VERONA VINCE IL RICORSO presentato a seguito della gara al Binti contro il MILAN nella quale 3 ispettori federali, mandati allo stadio appositamente per controllare e registrare eventuali cori di stampo razzista, avrebbero indicato almeno in 3mila i buhatori contro il colored MUNTARI.
Fin da subito i tesserati rossoneri avevano negato di aver sentito ululati e pure il sostituto procuratore di Verona aveva fatto sentire la sua voce a difesa dell'HELLAS e dei suoi tifosi eppure fino a ieri, giorno di conclusione delle ulteriori indagini e del verdetto finale, la presenza del pubblico in Curva Sud era a rischio...
Una sentenza che crea un precedente ed un fatto nel suo piccolo storico che dimostra che ogni tanto anche la ragione prevale, la giustizia? No, quella è ben altra cosa, perchè se giustizia fosse stata fatta i 3 cialtroni che si sono coperti le spalle dichiarando il falso (3000 ululati che sarebbero circa metà Curva, contro i 30-50 che avran sentito) dovrebbero in qualche modo pagare e invece niente...
La soddisfazione della società scaligera espressa in questo post sul sito ufficiale scaligero.
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DICONO + - =
L'avvocato Fanini ha assistito legalmente la società di Via Belgio che per ora è riuscita ad ottenere la sospensione della pena... «Cosa succederà adesso? Di tempistiche non si può parlare, ma probabilmente ci vorrà qualche mese visti anche dei casi precedenti che, comunque, non trattavano di discriminazione razziale. Siamo pronti ad affrontare il secondo tempo di questa partita, vogliamo portare fino alla fine le nostre ragioni, di cui siamo assolutamente convinti. Abbiamo delle speranze riposte in un risultato finale positivo. Sarebbe un grande orgoglio, si tratterebbe del primo caso in Italia dove, in materia di giurisprudenza sportiva, si assisterebbe alla revoca della sanzione. Siamo una società ambiziosa, a cominciare dal presidente Setti, e vogliamo ottenere il massimo. Questo, comunque, è un risultato importante, che consentirà ai tifosi di essere presenti in due partite molto sentite contro Lazio e Fiorentina» HellasVerona.it
Il diggì GARDINI letteralmente imbufalito contro i procuratori che federali che, a detta sua e di molti altri tra tifosi e media, avrebbero letteralmente inventato gli ululati razzisti verso MUNTARI del MILAN «Noi tutti stiamo vivendo un momento di grandissima tristezza e incazzatura. Abbiamo iniziato un percorso difficile, pieno di insidie e complicazioni. Piano piano siamo arrivati dove altri non sono riusciti. Un obiettivo l'abbiamo subito raggiunto, e qui colgo l'occasione per ringraziare il Milan. Nel calcio che divide, in un'occasione di questo tipo che si parla di un argomento serio, profondo e sentito ma che non deve essere demagogico, due società che hanno avuto in passato battaglie sportive, dialettiche e di campo si sono unite per dimostrare di volere la verità. Noi pretendiamo la verità, non vogliamo che venga insabbiato qualcosa che non è esistito. Allo stadio, domenica, sono entrate 27.125 persone, e pensare che nessuno, eccetto i tre ispettori della Procura Federale, abbia sentito che in quattro occasioni, considerando anche altri rapporti, 3.000 persone abbiano proferito parole di contenuto discriminatorio, non è ammissibile. Ci sono di mezzo una società, una tifoseria, oltre 220 operatori degli organi d'informazione e 600 steward per una sfida che in campo è stata uno spettacolo. In 4 occasioni, per 4 comportamenti di questo tipo, è stato accusato indebitamente chi fa il proprio lavoro e chi ci mette la faccia quotidianamente, cosa che noi abbiamo sempre fatto in questi anni quando sbagliavamo, come nel caso di Piermario Morosini. Non pretendiamo le scuse, ma la verità. Pensate, 3.000 persone fanno un gesto e nessuno si sente in dovere, tra gli ispettori della Procura Federale, di avvisare le Forze dell'Ordine. E noi non ci possiamo difendere, nel 2014 non possiamo utilizzare il contraddittorio per niente. Non abbiamo armi. Questo è successo a noi, ma potrebbe succedere ad altre squadre. E poi chiediamo a investitori e tifosi di venire allo stadio? Chi mi ripaga del danno? Pensiamo anche alle altre occasioni che hanno coinvolto il Milan, come nelle partite con Pro Patria e Sassuolo. Per i cori di 50 persone i calciatori si sono fermati. Qui no. Questo qualcuno me lo deve spiegare. Serve la verità, tutti noi sbagliamo ma condannare in maniera inesorabile chi fa il proprio lavoro mettendoci passione e professionalità non lo accetto. Basta luoghi comuni, guardiamo presente e futuro, e il presente dice che 3 persone hanno descritto qualcosa che non è stato sentito. Ringraziamo tutti per aiutarci in questa ricerca della verità, ora assumiamoci responsabilmente delle responsabilità. Il rafforzativo è doveroso, perché sono persone che vanno in giro e devono svolgere il lavoro in maniera professionale. Sfido chiunque a trovare un comportamento discriminatorio in 3.000 persone. Quando sbagliamo abbiamo sempre chiesto scusa, in questa circostanza io sono avvelenato prima come uomo, poi come dirigente e come direttore generale dell'Hellas Verona» HellasVerona.it
Nessuna comunicazione di cori a sfondo razziale | 23 ottobre 2014 - Giovanni Gardini |
Il questore di Verona Gagliardi «Nessuno mi ha informato sui cori. Non mi è pervenuta nessuna informazione in questo senso i miei dirigenti hanno il dovere di intervenire e il diritto di essere informati, nell'eventualità in cui non avessero percepito i cori razzisti, dai funzionari della federazione. In questo modo, avrebbero parlato con il quarto uomo e con l'arbitro per lanciare gli avvisi con gli altoparlanti dello stadio, ripetuti più volte, mirati a far cessare i cori. Poi si sarebbe deciso insieme se continuare la gara o sospenderla. Ripeto: non abbiamo sentito nulla nè, tantomeno, siamo stati informati» LArena.it
Patròn SETTI «I presunti cori discriminatori non ci sono mai stati. Aiutatemi a comprendere, nel mentre confido nella giustizia sportiva» TuttoMercatoweb.com
...Ma qualcosa deve essere successo se ESSIEN poco dopo rilascia queste parole a MilanChannel «Il razzismo? Sono molto triste per quello che é accaduto a Verona. Siamo nel 2014 e ci sono degli stupidi che fanno questo cose. Sono situazioni brutte a prescindere, per noi che giochiamo, ma anche per il calcio in generale»
Muntari al 29'30'' pt | Muntari al 29'53'' pt | Muntari al 40'08'' pt |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: Giovanni GALLI nuovo diesse della LUCCHESE...
MEA CULPA DI ROCCHI IN JUVE-ROMA, 'Ecco cosa ho sbagliato...'
CALCIO INGLESE: Già finita la luna di miele tra BALOTELLI ed i tifosi del LIVERPOOL?
RASSEGNA STAMPA + - =
SENTENZA
Cori contro Muntari assolto il Verona
06/02/2015 17:12
Giustizia è fatta: i cori nei confronti di Muntari non esistono. L'ha appena comunicato l'avvocato Stefano Fanini, rappresentante del Verona davanti alla Corte di giustizia sportiva, a Tggialloblu.it.
E' stata annullata la sanzione di due giornate di squalifica e la multa di 50 mila euro. E' la prima volta in Italia che una sentenza di questo tipo viene ribaltata. Per il Verona, i suoi legali è una vittoria storica. "E' come avere vinto uno scudetto" ha detto a caldo il legale del Verona. Questo significa che i tifosi dell'Hellas che seguono la squadra in Curva Sud potranno entrare regolarmente allo stadio a seguire la gara del Verona contro il Torino.
La vicenda era iniziata dopo Verona-Milan, quando in maniera sorprendente era piovuta sulla società la decisione del giudice sportivo: chiusura della Curva Sud per due giornate e multa di cinquanta mila euro. Una notizia sconvolgente che aveva causato immediatamente la reazione del Verona, ma non solo. In prima fila a denunciare l'assenza di cori razzisti fu il questore di Verona Gagliardi che spiegò che nessun coro era stato ravvisato e che comunque, se ci fossero stati, lui doveva essere avvisato essendo il responsabile della sicurezza dello Stadio. Nessuno però lo aveva informato e i cori restavano solamente nei verbali (fantomatici) dei tre commissari di campo, che indicavano anche i minuti in cui "circa tremila persone" li avrebbero fatti.
Le prove televisive toglievano subito ogni dubbio. Nessun coro si sentiva negli audi originali del match. Ma anche i due giocatori di colore Muntari ed Essien, tesserati del Milan, con grande senso di responsabilità, avevano esclsuo di aver sentito cori nei loro confronti.
Si era arrivati così alla corte di giustizia sportiva (la ex Caf) dopo la sospensiva e la richiesta di un supplemento d'indagine.
Parallelamente la faccenda era finita anche nelle aule del Tribunale, dopo l'esposto dell'avvocato Bussinello. Il Pm, pur rigettando la richiesta del legale veronese che chiedeva l'equiparazione dei commissari di campo a pubblici ufficiali (e in questo caso ci sarebbe stato il reato di falso ideologico), aveva stabilito che non vi era stato nessun coro e che i verbali dei commissari della Figc non esistevano.
FONTE: TGVerona.it
ULTIM’ORA
VERONA, 16:42
CALCIO, VERONA: ACCOLTO RICORSO, CONTRO TORINO CURVA RIAPERTA A TIFOSI
La Corte sportiva d'appello della Figc ha accolto il ricorso d'urgenza del Verona contro la chiusura per un turno della curva, decisa dal giudice sportivo per i presunti cori razzisti dei tifosi gialloblù all'indirizzo di Muntari durante la partita contro il Milan. La curva del Verona sarà quindi riaperta già per il match casalingo di domani contro il Torino. Annullata anche la multa di 50mila euro al club veneto.
FONTE: Sport.Repubblica.it
Cori razzisti contro Muntari, il caso è chiuso. Vince l'Hellas!
Quando è giusto, giusto che sia. Il Verona può finalmente tirare un bel sospiro di sollievo. Oggi era in programma la sentenza per il caso dei cori razzisti contro Muntari nella gara tra Hellas Verona e Milan, e la Corte Sportiva ha dato la sua risposta: ad aver ragione è la società Hellas Verona, ed il caso così è chiuso. Con questa sentenza non vi è stato nessun coro razzista contro Muntari dunque, e per l'Hellas Verona non vi sarà nessuna conseguenza, di nessun tipo e genere.
Questo il comunicato della FIGC: "La 1ª Sezione della Corte Sportiva D’Appello Nazionale ha annullato la squalifica della Curva Sud del Verona (e l’ammenda di 50mila euro) inflitta in seguito alla gara casalinga con il Milan dello scorso 19 ottobre, sanzione che era stata sospesa dopo che la Corte Sportiva D’Appello aveva incaricato la Procura Federale di disporre un supplemento di indagine in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità di presunti cori razzisti intonati dalla Curva veronese".
Lorenzo Morandini
FONTE: IAmCalcio.it
Verona, "nessun coro razzista contro Muntari", la Figc assolve l'Hellas e i suoi tifosi. Curva aperta
La Corte sportiva d'appello ha accolto il ricorso d'urgenza dela società gialloblù contro la chiusura per un turno del settore dedicato ai sostenitori veronesi e ha annullato la multa da 50mila euro
La Redazione 6 febbraio 2015
Dopo mesi di dibattito e le proteste di tifosi e della società di via Belgio, la Corte sportiva d'appello della Figc calcio ha accolto il ricorso d'urgenza dell'Hellas Verona contro la chiusura per un turno della Curva Sud, decisa dal giudice sportivo per i presunti cori razzisti dei tifosi gialloblù all'indirizzo del giocatore Sulley Muntari durante la partita contro il Milan giocata al Bentegodi lo scorso 19 ottobre 2014.
A seguito del ricorso e del bailamme scatenato dalla decisione del giudice, annunciata dopo la relazione di alcuni ispettori sulla partita, la Procra federale aveva deciso di sospendere la pena e il pagamento della multa disponendo al contempo un supplemento di indagini. La Curva del Verona sarà aperta ovviamente per il match casalingo di domani contro il Torino. È stata annullata anche la multa di 50mila euro. Sembra che a far sciogliere ogni dubbio nel giudice d'appello sia stata la testimonianza dei giocatori rossoneri Essien e Muntari che avrebbero spiegato che non avevano udito nessun tipo di coro discriminatorio nei loro confronti.
Il Comune di Verona aveva dato mandato ai propri avvocati di denunciare per "danno d'immagine" i procuratori della Figc incaricati di stendere la relazione dalla quale era nata l'ammenda.
Dal procuratore federale arriva una nuova smentita sui cori razzisti verso Sulley Muntari
Secondo il sostituto procuratore, nessun episodio sanzionabile è avvenuto durante la partita Hellas Verona - Milan del 19 ottobre 2014, inoltre nessuno degli 007 della Corte Federale avrebbe redatto una relazione sulla vicenda
La Redazione 28 gennaio 2015
Arriva una nuova smentita sui cosiddetti cori razzisti che, secondo la Corte Federale, sarebbero stati rivolti a Sulley Muntari in occasione del match Hellas Verona - Milan del 19 ottobre 2014. L'accusa sosteneva che al 30' e 41' del primo tempo e al 16' e 23' della ripresa circa 3000 sostenitori scaligeri avrebbero "ululato" in direzione del centrocampista ghanese.
Secondo le ultime svolte però, non solo manca la relazione degli 007 federali ma lo stesso giorno della partita, il sostituto procuratore federale con una nota inviata alla Figc ha confermato, dopo aver visto la partita su Sky, che nessun episodio di condotta violenta o "gravemente antisportiva o concernenti l'uso di espressione blasfema, nè comportamenti violenti dei sostenitori di particolare gravità" si era verificato. Più tardi poi, in occasione della trasmissione "90° minuto" è stato effettuato un secondo controllo che ha dato gli stessi risultati: nessun fatto sanzionabile secondo l'articolo 35 del Codice di giustizia sportiva è avvenuto.
Resta solo da comprendere quindi come mai la Corte Federale avesse inizialmente disposto una multa di 50mila euro alla società e la chiusura della Curva Sud (pene poi sospese in seguito al ricorso presentato), nonostante la nota inviata dal procuratore e la mancanza di una relazione scritta. Gli ululati del Bentegodi quindi sembrano non essere mai avvenuti e gli ispettori che dicono di averli uditi non avrebbero poi steso un rapporto, che avrebbe dovuto essere il sostegno dell'azione disciplinare.
Lo stesso pm Beatrice Zanotti aveva aperto un fascicolo sulla vicenda e prima ancora di effettuare una valutazione nel merito, aveva rilevato che la Figc è un'associazione di natura privatistica e la medesima qualità rivestono i suoi collaboratori. Da qui, le relazioni "sono e rimangono scritture private neppure idonee a far prova dei fatti in essi dichiarati. Deve quindi escludersi", si legge nella richiesta di archiviazione, "ogni possibile rilevanza penale dell'eventuale falsa indicazione che per l'ordinamento penale integra solo un falso ideologico in scrittura privata commesso da privati". Tuttavia la vicenda potrebbe non essere arrivata al suo capitolo finale: in sede civile infatti potrebbe arrivare la richiesta di risarcimento per danno d'immagine.
FONTE: VeronaSera.it
Attualità di P. CICCONOFRI del 31/10/2014 9.24.07
Le percezione su cori e insulti da stadio
Dopo la chiusura della curva del Verona, all’indomani della sfida di campionato con il Milan per presunti insulti razzisti a Muntari, si riaccende il caso. La giunta comunale di Verona ha dato mandato ai propri legali di denunciare i collaboratori della Procura federale che con la loro testimonianza hanno portato al provvedimento di chiusura della Curva Sud del «Bentegodi» per «il danno d'immagine arrecato alla città». La procura di Verona ha aperto un’inchiesta per falso ideologico contro la Federazione, volta ad accertare il reato contestato dalla giustizia sportiva. Cori che nessuno sembra aver sentito, tanto che lo stesso Milan ha deciso di appoggiare pubblicamente il Verona. Galliani ha chiamato Setti, presidente del Verona, al fine di esprimergli solidarietà per le sanzioni ricevute tramite multa (50.000,00 €) e chiusura della curva, ritenendo che non ci sia stato alcun coro razzista verso Muntari. L’Hellas Verona ha presentato ricorso alla giustizia sportiva ottenendo la sospensione della pena.
Passa qualche giorno e Mandorlini, ospite di Tiki Taka denuncia il coro intonato dai napoletani che questa volta sembra non essere stato udito da nessuno. Le sue parole: “Dopo il nostro gol il pubblico avrebbe potuto contestare, invece era ben disposto ad incitare la squadra, peccato che poi abbiano sopratutto pensato ad offendermi. Si, tutti i 30 mila del San Paolo mi hanno continuamente offeso, a noi invece per 2 buu razzisti ci hanno chiuso una Curva. I giudici a bordo campo riescono a sentire 2 buu ma poi non sentono 30 mila persone che mi offendono? Dov’erano?“.
Le parole di Mandorlini non hanno fatto altro che offrire la possibilità di ritornare su un problema più volte evidenziato. Non è la prima volta che certi provvedimenti del giudice sportivo lasciano perplessi dando quasi l’idea che ci sia pregiudizio in certe relazioni degli ispettori federali inviati sui vari campi. Leggere di percezione, limitare le punizioni al numero di individui che avrebbero intonato cori discriminatori, selezionare la discriminazione ( i tifosi del Napoli sembrano protetti per la loro connotazione geografica), scegliere quando è necessario affidarsi alla tecnologia, non dà nessuna certezza. Abbiamo letto che lo Juventus Stadium, grazie alle tecnologie moderne dell’impianto audio, permette una percezione migliore, quindi i cori finiscono molto spesso sul taccuino degli ispettori. A Napoli, nonostante il calore del tifo, la percezione è quella della festa e del folklore e molto spesso passano inosservati gli insulti agli avversari. Chiamiamola predisposizione, in realtà questa incertezza non è altro che una discriminazione nella discriminazione che non aiuta certamente a diffondere una corretta idea della cultura dello sport.
Ci auguriamo che l’azione intrapresa dal Comune di Verona porti almeno ad una maggiore attenzione da parte degli ispettori federali e che induca ad una riflessione la Federazione sulla gestione delle percezioni che generano multe e squalifiche che spesso, proprio come successo nel caso del Verona, portano a punire cori che nessuno sembra aver sentito e non udire quelli intonati da un intero stadio ...
FONTE: GiuLeManiDallaJuve.com
Hellas Verona, Figc sospende sanzione per la Curva Sud: il comunicato
24/10/2014 - 17:55
di Gianluca Di Marzio
“Si va verso la verità”, così tuona il sito ufficiale dell’Hellas Verona. La Figc, con un comunicato ufficiale, ha infatti sospeso le sanzioni dirette al settore degli ultras gialloblu, dopo i presunti atteggiamenti di carattere razzista nella sfida contro il Milan. Questo, il documento che certifica la sospensione delle sanzioni inflitte: “La C.S.A. impregiudicata ogni valutazione del reclamo in punto di fatto e di diritto, manda alla Procura Federale di disporre un supplemento di indagini in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori razzisti contestati nella fattispecie in esame, tenuto conto delle allegazioni della reclamante – che si trasmettono – e dell’effettivo posizionamento, nel caso di specie, dei rappresentanti della Procura refertanti, acquisendo ogni ulteriore elemento utile anche dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine preposti alla tutela dell’Ordine Pubblico.
Sospende, nelle more, l’applicazione delle sanzioni inflitte”.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
ULTIM’ORA
VERONA, 20:48
CALCIO, VERONA: SODDISFATTI PER SOSPENSIONE SANZIONI
E' il legale rappresentante dell'Hellas Verona FC, Stefano Fanini a ribadire la soddisfazione della societa' per la sospensione della chiusura della curva sud per presunti cori razzisti. "Questo e' il primo passo verso la verita' a cui vogliamo giungere - ha sottolineato - Le cerbottane erano affilatissime, hanno fatto breccia nella discussione alla Corte Sportiva d'Appello. Questo e' solo il primo step, che portera' al supplemento d'indagini da parte della Procura Federale su fatti contestati e non commessi". "Sul piano giuridico - ha aggiunto Fanini - abbiamo messo in luce delle gravi carenze degli ispettori della Procura Federale, che non hanno rispettato il protocollo di sicurezza in quanto dovevano essere prontamente avvisate le forze dell'ordine". Siamo una societa' ambiziosa, a cominciare dal presidente Setti, e vogliamo ottenere il massimo. Questo, comunque, e' un risultato importante, che consentira' ai tifosi di essere presenti in due partite molto sentite contro Lazio e Fiorentina".
FONTE: Repubblica.it
Con L’Hellas Verona è lampante l’abuso di potere. Chi controlla i controllori?
Posted on 23 ottobre 2014
Cori razzisti, le “orecchie fini” degli ispettori federali
Mai come per Verona-Milan è lecito farsi una domanda abusata e logora: chi controlla i controllori?.
E si, perché ciò che è accaduto dopo il match ha dell’incomprensibile, con un consistente sospetto che le decisioni prese dalla Procura Federale siano contaminate dalla premeditazione.
Difficile credere che dalla curva del Verona siano partiti dei cori razzisti all’indirizzo del milanista Muntari, quando lo stesso giocatore ha dichiarato di non averne udito alcuno.
Se poi si considera che nessun “buuu” sia stato messo a referto dalla quaterna arbitrale, che nessun messaggio dissuasivo sia stato diffuso dagli altoparlanti e che nessun funzionario di polizia abbia riportato nulla del genere nel verbale stilato dopo l’incontro, viene da porsi delle domande ai limiti dell’inverosimile.
Le cose sono due: o i soggetti che abbiamo menzionato necessitano di una visita otorinolaringoiatrica urgente, con tanto di rimozione di consistenti tappi di cerume, o i tre collaboratori della Procura della Federcalcio (che con la loro relazione hanno decretato sia la sanzione per la società veronese, sia la chiusura della curva sud dello stadio Bentegodi per due gare) hanno avuto contemporaneamente allucinazioni di chissà quale tipo.
Perché per vedere Adriano Galliani, ad del Milan, esporsi e sconfessare in questo modo gli uomini della Procura Federale, i suoi addetti devono averla fatta davvero grossa, inventandosi di sana pianta qualcosa che solo loro hanno visto e udito.
Tanto da beccarsi una denuncia dal Comune di Verona, motivata dal danno di immagine che la città ha ricevuto a causa della sanzione comminata alla società scaligera.
Sarebbe veramente il caso di chiedersi allora chi seleziona gli ispettori della Procura Federale e con quali modalità, quali requisiti debbano avere per svolgere al meglio il loro delicato compito, se veramente siano imparziali e non influenzati nelle loro scelte da motivazioni politiche.
Perché una curva, una società ed una città non possono essere penalizzare dal capriccio di qualche fazioso che si arroga il diritto di giudicare (e pure male) dei fatti che nemmeno hanno avuto luogo.
Che vengano cacciati questi signori. Ci hanno provato, non gli è riuscito.
FONTE: IctumZone.Altervista.org
Chiusura Curva Verona, il Milan dalla parte dell’Hellas
Pubblicato da Alessandra La Farina il 24 ottobre 2014
Il Milan si schiera dalla parte dell’Hellas Verona e contro la decisione presa dal Giudice Sportivo di squalificare per un turno la Curva Sud dello Stadio Bentegodi a seguito di presunti cori razzisti dei tifosi scaligeri indirizzati a Sulley Muntari nel corso di Milan-Hellas Verona. Secondo quanto riportato dal canale tematico rossonero Milan Channel, infatti, la società di via Rossi ritiene eccessiva sia la multa di 50.000 euro inflitta all’Hellas sia la chiusura della Curva Sud.
Inoltre, nel periodo successivo al comunicato riguardante le squalifiche della settima giornata di Serie A, Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, ha incontrato il presidente del Verona Setti e ha sottolineato la posizione dei rossoneri nei confronti dell’Hellas, ritenendo esagerato il provvedimento appreso tra l’altro con enorme stupore. Così come l’Hellas Verona anche il Milan, seppur non abbia diffuso nessun comunicato, pare essersi schierato dalla parte degli scaligeri.
FONTE: CalcioMercato-Milan.it
22/10/2014
I tifosi: «Il San Paolo non è l’inferno, i romanisti potevano venire»
Attesa, prevista eppure non condivisa. La decisione del Casms di “chiudere” il San Paolo agli ospiti per le gare con Verona e, soprattutto, con la Roma è stata accolta senza entusiasmi innanzitutto dal presidente del Coni Giovanni Malagò. «Il provvedimento adottato non mi sorprende, c’era da aspettarselo. Auspicavo che potesse essere evitato ma non siamo ipocriti, sapevamo che la decisione sarebbe stata questa». Il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale, tuttavia, invoca un rapido cambiamento anche della gestione di casi del genere. «Speriamo – ha aggiunto a margine del Meeting informale dei ministri dello Sport europei – che questa “quarantena” duri il meno possibile. Da una parte auspichiamo che due tifosi debbano stare accanto, dall’altra impediamo la trasferta a chi è residente in un’intera regione. Sono due mondi opposti. Ci sono ancora situazioni che devono essere rimarginate». Il riferimento è alle tensioni e all’astio esistenti tra le frange violente delle tifoserie del Napoli e della Roma dopo la morte di Ciro Esposito, con il rischio che la gara del San Paolo diventi luogo per consumare vendette.
«Francamente questo pericolo non lo avverto affatto – spiega Saverio Passaretti, presidente Ainc, Associazione italiana Napoli club – e non colgo nemmeno tutte queste tensioni. Se il Viminale ha preso questa decisione avrà i suoi validi motivi, ma la nostra città e la tifoseria di Napoli non sono così violente. Invece di chiudere gli stadi auspicherei l’inizio di un percorso per riavvicinare le due tifoserie, magari a partire da un’iniziativa congiunta dei presidenti del Napoli e della Roma». Analogo il pensiero del presidente del Napoli Club Bologna, Maurizio Criscitelli. «Questa decisione è una sconfitta dello sport e il fallimento della tessera del tifoso. Se si vieta anche ai tesserati di assistere alla gara del San Paolo vuol dire che la card non ha più valore. A Napoli e nella tifoseria non ci sono tutte queste tensioni, non c’è aria di vendetta. Decidendo in questo modo lo Stato abdica, se ne lava le mani: non potendo controllare vieta, invece di far prevalere lo sport sulla violenza. Chiudere gli stadi significa far pagare ai veri tifosi le responsabilità che sono invece del Questore e del Prefetto di Roma per quanto accaduto lo scorso 3 maggio. In più – conclude Criscitelli – si alimenta l’astio a distanza, perché il 1? novembre al San Paolo non sarebbe accaduto niente».
Critico anche Lino Palma, il presidente del Napoli Club Milano Partenopea che ha vissuto da vicino gli incidenti di Tor di Quinto. «Fa comodo far credere che Napoli è pericolosa ed invece non lo è più o meno di altre grandi città. Tutti aspettavano al varco questa partita ma sono sicuro che non sarebbe successo nulla anche se fossero venuti i tifosi giallorossi. Provvedimento prevedibile, temevo addirittura la disputa del match a porte chiuse. Sarebbe invece giusto poter andare allo stadio con serenità come accade in tutta Europa». A chiudere Gino Di Resta, presidente dimissionario di Roma Azzurra. «La decisione era nell’aria. La verità è che i romanisti temono la trasferta di Napoli, hanno paura in modo ingiustificato di questa gara e quindi non sarebbero comunque venuti. Spero invece che per il ritorno, a Pasqua, sia data la possibilità ai napoletani di assistere alla partita all’Olimpico». (Dario Sarnataro – Il Mattino)
Inserito da: Annalisa Cinque
FONTE: PositanoNews.it
22 ottobre 2014
Essien: “Honda? Ha una forma incredibile. Sul razzismo...”
Essien parla a Milan Channel della vittoria di verona, della sfida contro la Fiorentina e dei suoi compagni Honda e Torres. Sul razzismo...
Michael Essien ha parlato ai microfoni di Milan Channel direttamente dal Centro Sportivo rossonero di Milanello. Ecco quanto dichiarato dal centrocampista ghanese come riportato dal sito ufficiale: “ [...] Il razzismo? Sono molto triste per quello che é accaduto a Verona. Siamo nel 2014 e ci sono degli stupidi che fanno questo cose. Sono situazioni brutte a prescindere, per noi che giochiamo, ma anche per il calcio in generale. Anche ieri durante Cska Mosca-Manchester City sono avvenuto cose poco piacevoli. Io penso che sia arrivato il momento di fare qualche cosa per cercare di cambiare questa situazione e stoppare definitivamente queste cose che avvengono molto spesso negli stadi”.
FONTE: IVM.IlCalcioMagazine.it
DOPO L'ANNULLAMENTO DELLA SENTENZA
FONTANA: ORA ASPETTIAMO LE SCUSE
06/02/2015 20:37
L'eurodeputato della Lega Nord Lorenzo Fontana commenta positivamente la sentenza della Corte d'Appello federale. Durante Verona-Milan dello scorso 19 ottobre non ci fu nessun coro razzista.
“La sentenza rende giustizia alla tifoseria” dice Fontana, che quella domenica era come sempre in curva sud e che fu il primo politico, due giorni dopo, ad esporsi pubblicamente per difendere i tifosi.
Un rammarico Fontana ce l'ha: “Mi dispiace che l'incapacità - perché di questo spero si tratti - degli ispettori, che andrebbero quantomeno allontanati dagli stadi, abbia sollevato un polverone sul niente, dando modo ai soliti approfittatori di screditare il Verona e i suoi tifosi. Ecco, ora sarebbe lecito aspettarsi delle scuse da questi signori”.
COMUNICATO UFFICIALE
CORI MUNTARI, HELLAS È UNA DATA STORICA
06/02/2015 20:09
Questo il comunicato ufficiale del Verona dopo la notizia dell'annullamento della squalifica del Bentegodi e della multa di 50 mila euro.
Oggi è una data storica per il nostro club, per i nostri tifosi e per la nostra città.
Volevamo la verità e la verità è stata raggiunta, grazie ad un grande lavoro di squadra,
con un plauso particolare all'avvocato Stefano Fanini.
Ma il presidente Maurizio Setti vuole esprimere il suo ringraziamento a tutti coloro
che si sono pubblicamente esposti per far sì che questa verità venisse alla luce,
sottolineando così il lavoro silenzioso di una società
che continua ad operare per il bene del Verona e di Verona.
IL FALSO VERBALE
ANCHE IL MILAN ORA DIFENDE IL VERONA
23/10/2014 07:33
Nessun coro razzista domenica al Bentegodi. Il Verona si trova con un nuovo e sorprendente alleato: il Milan. Come scrive la Gazzetta dello Sport stamattina, anche la società rossonera ha fatto sapere che al Bentegodi non c'è stato nessun coro razzista nei confronti dei propri giocatori. A questo punto è sempre più evidente che il verbale dei tre funzionari della Procura Federale è un falso clamoroso. Ma c'è ancora tempo per fare giustizia. Basta togliere la squalifica e accogliere il ricorso della società.
FONTE: TGGialloBlu.it
Jacobelli: il Verona ha ragione, tifosi criminalizzati dalla giustizia che ha archiviato banane Tavecchio
22 ottobre alle 01:01
Nulla è più odioso e intollerabile dei cori razzisti intonati dentro uno stadio, qualunque sia lo stadio, la città, la tifoseria. Stangare i razzisti è una benemerenza civile.
Invece, non sta né in cielo né in terra criminalizzare un'intera tifoseria che razzista non è, come non lo è la città alla quale questa tifoseria appartiene. Perché un conto è la responsabilità penale individuale di chi infrange la legge e deve pagare, un altro è la strumentalizzazione di un episodio smentito dai fatti.
Ecco perché il Verona ha ragione e fa bene a protestare duramente contro la chiusura della Curva Sud dello Stadio Bentegodi per due turni. La sanzione è stata comminata dal giudice sportivo sulla base del rapporto dei tre inviati della Procura Federale in occasione della partita persa con il Milan.
Nel rapporto "si attesta che, al 30° ed al 41° nel primo tempo, circa 3.000 sostenitori della società scaligera, collocati nel settore dello stadio denominato “Curva Sud” occupato complessivamente da circa 5.000 persone, avevano indirizzato al calciatore Muntari, ogniqualvolta entrava in possesso del pallone, il coro “uh, uh, uh” distintamente percepito in altri settori dello stadio".
Bene, anzi male. Sul sito dell'Hellas ci sono tre video tre che, minuto per minuto, smentiscono le affermazioni del Giudice Sportivo. Ferma restando la curiosità di sapere come abbiamo fatto i segugi federali a contare "i circa 3.000 sostenitori" nella Curva Sud occupata complessivamente "da circa 5.000 persone", individuando a uno a uno i presunti cantanti dei cori definiti razzisti visto che, ricorda l'Hellas, "nessun addetto ai lavori, nessun tifoso, nessun rappresentante delle forze dell'ordine, né la società Milan, né il tesserato rossonero Sulley Muntari, né gli organi di stampa presenti allo stadio, il giorno della partita e nei giorni successivi, hanno avvertito o sollevato la benché minima volontà di parlare di un fenomeno di tale importanza".
Vedremo se il reclamo d'urgenza presentato dal Verona avrà successo. Se così fosse, qualcuno dovrebbe sparire o quantomeno dimettersi in seno a quella stessa giustizia sportiva che, in materia di lotta al razzismo, il 26 agosto scorso ha archiviato la posizione di Tavecchio .
Il procuratore federale Palazzi dopo un mese e un giorno trascorso a ponzare, ha messo nero su bianco che non esistevano rilievi a carico del presidente Figc "sia a livello oggettivo sia a livello soggettivo". Nonostante il non ancora capo del calcio italiano, il 25 luglio, a Roma, avesse dichiarato: "Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L'Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare. Invece noi in Italia diciamo che Optì Pobà è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così... In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree".
Il 7 ottobre scorso, invece, l'Uefa ha squalificato per 6 mesi Tavecchio, vietandogli di partecipare al lavoro delle commissioni della federcalcio europea e al congresso che, nel marzo 2015, molto probabilmente rieleggerà Platini. Naturalmente, Tavecchio non si è dimesso e i suoi reggicoda si sono affrettati a dichiarare: non di squalifica si tratta, ma di inibizione. Avessi detto.
En passant, il 26 settembre scorso, a Milano, il consigliere federale Claudio Lotito, sponsor, grande elettore, amico, sodale di Tavecchio, ha dichiarato: "Marotta? Con un occhio gioca a biliardo e con l'altro segna i punti". Oggi è il 22 ottobre, sono trascorsi 26 giorni e non risulta che la Procura Federale, Palazzi o chi per lui abbia deferito il tesserato Lotito per le ributtanti parole pronunciate contro un altro tesserato. Per non dire del silenzio assordante del presidente federale.
In due giorni, invece, i tifosi del Verona sono stati stangati, nonostante ci siano tre video che smentiscano le accuse mosse nei loro confronti. Dovendo scegliere fra il Palazzo e i tifosi del Verona, noi stiamo tutta la vita con i tifosi del Verona.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com
FONTE: CalcioMercato.com
martedì 21 ottobre 20141
Cori razzisti, Verona punito. Cori Pessotto non pervenuti
Un turno di squalifica alla curva dei tifosi scaligeri, alla società inflitta una multa di 50 mila euro. Multata anche l'Inter (30 mila euro), per i cori razzisti rivolti dai suoi tifosi ai sostenitori del Napoli. Nessuna traccia dei cori sentiti distintamente all'Olimpico e ormai tristemente famosi, mentre Padoin viene squalificato una giornata
Cori razzisti, Verona punito. Cori Pessotto non pervenuti© AnsaMILANO - Il giudice sportivo ha chiuso per un turno la curva Sud del Verona, per i cori razzisti rivolti a Sulley Muntari durante l'ultima di campionato contro il Milan. Alla società scaligera è stata anche inflitta una multa di 50 mila euro. Multata anche l'Inter, 30 mila euro, per i cori razzisti rivolti dai suoi tifosi ai sostenitori del Napoli.
PADOIN UNA GIORNATA. CORI PESSOTTO, NESSUNA AZIONE - Nella relazione dei collaboratori della Procura federale relativa a Verona-Milan "si attesta che - scrive il giudice sportivo - al 30' ed al 41' nel primo tempo, circa 3.000 sostenitori della società scaligera, collocati nel settore dello stadio denominato "Curva Sud" occupato complessivamente da circa 5.000 persone, avevano indirizzato al calciatore Muntari, ogniqualvolta entrava in possesso del pallone, il coro 'uh, uh, uh' distintamente percepito in altri settori dello stadio". Azione che integra il "comportamento espressivo di discriminazione per motivi di razza". L'Inter è stata invece multata "per avere suoi sostenitori, al 2' del primo tempo ed al 47' del secondo tempo, indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria (il Napoli ndr) un coro insultante per motivi di origine territoriale... per avere inoltre suoi sostenitori, all"inizio del primo e del secondo tempo, indirizzato raggi-laser sull'arbitro e sul portiere della squadra avversaria". Nell'ambito della stessa partita, sono stati ammoniti con diffida Mazzarri e Pecchia (vice di Benitez) espulsi durante la gara dall'arbitro Orsato. Il giudice sportivo ha poi squalificato per una giornata Cacciatore (Sampdoria), Coppola (Cesena), Rafael (Verona) e Padoin (Juventus), «per avere, al 50° del secondo tempo, nonostante precedenti richiami, contestato platealmente, dalla panchina, l'operato arbitrale ed il comportamento dei calciatori avversari; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale». Nessuna traccia invece dei cori sentiti distintamente all'Olimpico su Pessotto, ormai tristemente famosi.
FONTE: TuttoSport.com
Trasferte vietate a Napoli per i tifosi di Verona e Roma
LUNEDÌ 20 OTTOBRE 2014 18:37
NAPOLI (fonte corrieredellosport)- Per la partita Napoli-Roma dell'1 novembre, la vendita dei biglietti sarà riservata in prelazione ai possessori della fidelity card regolarmente rilasciata dal Napoli e, negli ultimi 5 giorni, a tutti i tifosi partenopei con esclusione dei residenti nel Lazio, compresi i possessori di fidelity card. Lo ha deciso il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni sportive che ha giudicato la gara ad "altissimo rischio".
«CRITICITA'» - Il Comitato ha preso atto di "una serie di criticità strutturali che hanno recentemente interessato il settore ospiti dell'impianto partenopeo". "Gli elementi di pericolosità, concordi, attuali e concreti, aggravati dalla criticità strutturale - rileva il Casms - hanno indotto l'organismo collegiale, di alta specializzazione informativa" a dare indicazioni restrittive alle competenti Autorità Provinciali di pubblica Sicurezza. Le due società potranno organizzare iniziative di legalità tese a portare allo stadio giovani delle scuole e delle scuole calcio rappresentativi dei due club".
PROVVEDIMENTI ANCHE PER NAPOLI-VERONA - Per la partita Napoli-Hellas Verona, la vendita dei biglietti sarà esclusa per i residenti nel Veneto, compresi i possessori di fidelity card. Lo ha deciso il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, che ha, comunque, rivolto "un plauso per il lavoro di legalità che sta portando avanti la società dell'Hellas Verona con i propri tifosi insieme alla questura scaligera". Il Comitato ha preso atto "di una serie di criticità strutturali che hanno recentemente interessato il settore ospiti dell'impianto partenopeo ed ha, contestualmente, valutato i profili di altissimo rischio della gara con il Verona".
FONTE: NapoliVillage.com
20/10/2014
Prima della partita la Polizia sequestra tubi, mazze e droga
I controlli della Polizia al casello di Verona Nord prima della partita Hellas Verona – Milan hanno permesso il sequestro di materiale dalla notevole potenzialità offensiva. Due persone fermate: un tifoso dell’Hellas trovato in possesso di una mazza e un altro che ha preso a calci i veicoli del Reparto mobile. Quattro tifosi milanisti sono stati trovati con alcuni grammi di marijuana e hashish.
Domenica 19 ottobre al casello aurostradale di Verona Nord la Polizia ha controllato sette pullman in arrivo dal capoluogo lombardo e diretti allo stadio Bentegodi per la partita Hellas Verona – Milan, nonché molti veicoli privati di tifosi milanisti. Su alcune auto gli agenti hanno rinvenuto due tubi in pvc, una mazza in legno, una stampella e uno spezzone di un grosso cavo elettrico, con anima di rame, molto pesante e dalla notevole potenzialità offensiva. Il tutto è stato trattenuto dai poliziotti impedendo così che potesse venire utilizzato per commettere violenze durante la partita.
Analoghi servizi preventivi sono stati predisposti nella mattinata anche nelle zone limitrofe allo stadio e analoghi sono stati i risultati. In via Tintoretto, infatti, nei pressi di uno dei ritrovi dei tifosi dell’Hellas, la Digos ha sequestrato otto aste in pvc mascherate da bandiere con i colori della squadra.
Sempre durante i controlli preventivi intorno allo stadio è stato fermato e identificato un altro tifoso dell’Hellas, D.R.S., di 38 anni, veronese, trovato in possesso di una mazza di legno con impugnatura modificata artigianalmente con del nastro adesivo. L’uomo, già negli anni passati denunciato a piede libero per discriminazione razziale e per furto, è stato ulteriormente deferito per detenzione di oggetti atti a offendere in occasione di manifestazioni sportive.
Anche le attente operazioni di prefiltraggio hanno dato modo di identificare quattro tifosi milanisti, trovati in possesso di alcuni grammi di marijuana e hashish e per tale motivo sanzionati amministrativamente nonché segnalati alle Prefetture di residenza per gli adempimenti inibitori successivi.
Un altro intervento ha riguardato un tifoso dell’Hellas, F.R., di 34 anni della provincia di Verona, il quale ha preso a calci i veicoli del Reparto mobile, danneggiandoli e inveendo nei confronti dei poliziotti. Dopo un breve tentativo di fuga, l’uomo è stato raggiunto, fermato e indagato in stato di libertà per i reati di minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.
FONTE: VeronaIn.it
Hellas Verona, ormai è palese: salvezza ok ma contro squadre appena propositive si perde in partenza
Pubblicato il 19 ottobre 2014 di giannig77
Scrivo questo post prima di leggere altri pareri sicuramente autorevoli e attendibili, di persone del settore che stimo e che apprezzo e che certamente sono più vicine alla squadra del Verona rispetto a me. Mi occupo anch’io di calcio, lo faccio – diciamo – a 360 gradi e dove batte il cuore è difficile discernere nel modo migliore. Ero allo stadio, stretto tra amici, parenti e simpatizzanti. Tanti tifosi anche rossoneri fra gli spalti, ognuno che giustamente guarda alla propria squadra e, se è vero che il Milan non è più da anni quello squadrone in grado di inanellare coppe in serie in Europa, occorre però rimarcare che il divario coi nostri sulla carta era lampante. E, come da tradizione, Mandorlini quando si ritrova contro le squadre di fascia più alta rispetto all’Hellas, ecco che impone il difensivismo, lettura chiave di quest’anno che comunque diversi punti in palio ce li ha già fatti raggranellare.
Eppure, una partita persa quasi prima di scendere in campo non mi va proprio giù, ho visto il peggior Verona dell’anno, consegnato agli avversari in tutti i sensi, con il risultato che ad esempio Honda ha fatto il diavolo a quattro. Io ho una mia teoria e me la tengo dall’inizio, sebbene i risultati per il momento mi stiano smentendo (e questo, da tifoso, mi fa piacere, non sono certo masochista). Io credo fermamente che la squadra sia più debole dell’anno scorso, ma che per nostra fortuna lo sia anche l’intero campionato, con la conseguenza che a una tranquilla salvezza arriveremo con anticipo a siglarla ma le emozioni, quelle vere, ne vivremo poche. La squadra è troppo chiusa, inspiegabilmente contratta, anche con i pari livello (non parlo del Milan che, per quanto non eccelso, è comunque due spanne sopra noi a livello qualitativo), mancano i guizzi, le accelerazioni, l’imprevedibilità.
Oddìo, rischio anch’io di mancare di imprevedibilità nel sottolineare sempre quelle che ritengo evidente lacune ma è così, c’è poco da fare. A mio avviso, andato via Iturbe, l’unico – pur non assomigliandogli- che prova quantomeno a saltar l’uomo e a farci andare in superiorità numerica è il giovane Nico Lopez. Lo sostengo non da oggi, solo perchè autore di una bella iniziativa conclusa con il gol del pleonastico 3 a 1, ma perchè in lui vedo la voglia di provarci, di stupire, di voler dimostrare, la stessa che non riscontro nel soldatino Gomez e nell’incostante Jankovic (fermo restando la gratitudine che a loro verrà sempre riconosciuta). Considerando che è palese che Saviola lo vedremo con il contagocce, meglio sin da ora ipotizzare voli pindarici e assestarci su una comoda ma ben poco entusiasmante salvezza.
FONTE: GianniVillegas.WordPress.com
Verona, presunti ululati razzisti contro Muntari: il pm chiede l'archiviazione dell'indagine sugli ispettori
La Procura di Verona avrebbe deciso di non procedere con l'inchiesta per falso ideologico in atto pubblico: "I procuratori che hanno stilato la relazione non sono pubblici ufficiali". I cori? "Non distinguibili da altre grida, applausi e cori"
La Redazione 27 novembre 2014
Si profila l’archiviazione per l’indagine della Procura di Verona sui presunti ululati razzisti a Muntari del Milan uditi dagli ispettori della Figc durante la partita con l’Hellas Verona al Bentegodi del 19 ottobre scorso. Il caso aveva scatenato una lunga serie di reazioni poiché oltre ad una multa salata il giudice sportivo aveva scelto di chiudere la Curva Sud per un turno. Ma quei cori non ci sarebbero mai stati. Erano insorti tutti: dalle tifoserie in primis al presidente gialloblù Maurizio Setti, poi il direttore generale Giovanni Gardini e ancora il sindaco di Verona, Flavio Tosi (che aveva denunciato i procuratori Figc per danno d’immagine alla città) a diversi esponenti del mondo politico e sportivo. Ebbene, il sostituto procuratore Beatrice Zanotti, che aveva aperto un fascicolo sulla vicenda, avrebbe scelto di non procedere con l’inchiesta. Lo spiega L’Arena. Il pm avrebbe subito acquisito documentazione e visionato il filmato ma mercoledì mattina ha firmato la richiesta di archiviazione.
L’indagine era stata proposta alla Procura dall’avvocato-tifoso Roberto Bussinello che aveva contestato duramente la decisione della Figc. L’ipotesi di reato era di falso ideologico in atto pubblico. La decisione sarebbe stata presa per motivazioni squisitamente giurisprudenziali: la Figc è una società privata e così tutto ciò che emana resta negli ambiti delle strutture private. Non conta il fatto che i provvedimenti siano relativi alla giustizia sportiva che comunque gode di un suo regolamento interno. In breve, gli ispettori nel mirino non sono pubblici ufficiali e sono sottoposti per questo alle misure che verranno disposte dalla federazione.
Non un’archiviazione “nel merito” della vicenda, quindi. Il pm di quello non si è occupata, anche perché avrebbe dichiarato che nei filmati non sono distinguibili i presunti “ululati” diretti al giocatore di colore del Milan. Grida, cori, applausi e sfottò si fondono tutti assieme. Ma come in qualsiasi partita, verrebbe da dire. Soprattutto, se davvero fossero piovuti cori razzisti dalla Curva Sud da parte di 3mila tifosi si sarebbe uditi distintamente.
Verona, presunti "cori razzisti" Hellas contro Muntari: il caso finisce in parlamento e al ministro
La Procura indaga per "falso": potranno essere sentiti, in qualità di persone informate dei fatti, anche l'arbitro, i suoi assistenti, calciatori e dirigenti del Milan e dell'Hellas e persino gli agenti di polizia in servizio di ordine pubblico
La Redazione 30 ottobre 2014
Il caso dei presunti cori razzisti contro Muntari durante la gara Verona-Milan di domenica 19 ottobre finisce in Parlamento e all’attenzione del governo. Il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Matteo Bragantini, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Alfano. Bragantini sottolinea che "le decisioni assunte dai giudici sportivi hanno importanti conseguenze economiche per le società sportive, ma anche ricadute sotto il profilo dell’impatto sociale generando quindi pesanti ripercussioni sull’intera città". Per questo il deputato leghista chiede ad Alfano di sapere "quali iniziative intenda adottare per garantire la sicurezza dei cittadini in occasione dello svolgimento delle gare sportive", evidenziando il rischio che disposizioni rigide assunte dai giudici sportivi senza essere ampiamente supportate da prove certe, "oltre ai danni d’immagine possono contribuire ad alimentare nei tifosi un’avversione nei confronti degli organi costituiti alla tutela dell’ordine pubblico". La corte d’appello della Figc, prendendo posizione contro il provvedimento inizialmente deciso dal Giudice sportivo, aveva sospeso la chiusura della Curva Sud del Bentegodi (aperta ai tifosi in occasione di Verona-Lazio), e la stessa Procura della Repubblica del capoluogo scaligero ha aperto un’inchiesta per falso sul rapporto dei commissari Figc.
In particolare, dopo l'apertura dell'inchiesta, la pm Beatrice Zanotti ha già cominciato a coordinare le indagini per chiarire se effettivamente ci siano stati quei cori razzisti. La relazione dei tre procuratori federali, contro cui si è scagliato con vigore il Comune annunciando querela per "danno d'immagine", è stata allegata al fascicolo. Era stato l'avvocato-tifoso Roberto Bussinello a spingere la Procura ad indagare per sequestrare la relazione affidata al giudice sportivo della Figc poichè era stato ipotizzato che il "libero utilizzo della stessa potrebbe aggravare il reato " di falso. In Procura inoltre finirà anche il filmato della partita con tanto di audio. Potranno quindi essere sentite, in qualità di persone informate dei fatti, anche l'arbitro, i suoi assistenti, calciatori e dirigenti del Milan e dell'Hellas e persino gli agenti di polizia in servizio di ordine pubblico.
Verona, "cori razzisti" contro Muntari, lettera aperta del presidente Hellas: "Accuse infondate"
Il numero uno gialloblù, Maurizio Setti, smonta punto per punto il provvedimento della Procura federale che ha disposto la chiusura della Curva Sud al Bentegodi: "Possibile che nessuno se ne sia accorto. Siamo tutti sordi?"
La Redazione 23 ottobre 2014
Una lettera aperta dopo la chiusura della Curva Sud della tifoseria Hellas Verona allo stadio Bentegodi per i presunti cori discriminatori contro Muntari, giocatore di colore del Milan. È quella del presidente gialloblù, Maurizio Setti: "Ritengo doveroso - appunta Setti - a tutela della società che rappresento e della tifoseria, gravemente danneggiate dall'incomprensibile rapporto di tre collaboratori appartenenti alla Procura federale Figc, che hanno dichiarato di aver udito presunti cori di discriminazione razziale (da ben 3mila, dico 3mila spettatori in Curva Sud) in due distinte occasioni (30' e 41') durante il primo tempo di Verona-Milan di domenica, verso il milanista Muntari. Non capacitandomi dell'ingiusto provvedimento, che è scaturito da parte del giudice sportivo che sulla ricostruzione si è dovuto necessariamente basare nella decisione, ho svolto alcune riflessioni".
Le "accuse" alla Curva Sud vengono dunque smontate punto su punto. Scrive Setti: "Prima riflessione durante la gara se i cori di tremila persone ci fossero davvero stati, per quale oscuro motivo il calciatore stesso, Muntari, o il Milan non hanno, come sarebbe stato loro legittimo diritto e dovere, immediatamente segnalato tali episodi al direttore di gara con i conseguenti provvedimenti, così come accaduto in altre occasioni da parte di alcuni suoi colleghi (vedi i casi di Kevin Prince Boateng e Kevin Constant)?"
"Per quale incomprensibile motivo, nel post partita, Muntari, la società di appartenenza, i media, avrebbero sottaciuto l'accaduto che normalmente e giustamente, ove ne ricorrano i presupposti, viene invece sistematicamente stigmatizzato per evitare che si possano reiterare? In sala stampa e nelle interviste post-gara come mai nessun giornalista ha evidenziato tali presunti cori discriminatori ponendo domande in tal senso ad allenatori, dirigenti, calciatori e soprattutto al diretto interessato. Come mai nessun quotidiano il giorno successivo alla gara e nemmeno il martedì, ha riportato nemmeno una riga di commento sui presunti cori contro Muntari? E così le televisioni, i siti web, e tutti gli organi d'informazione…"
Continua il presidente Setti: "Per quale incomprensibile motivo l'arbitro e i suoi assistenti nel referto a fine gara avrebbe lasciato in bianco lo spazio relativo al comportamento del pubblico, stante i presunti cori di ben 3mila spettatori, e ha invece riportato i cori di pochi che lo hanno apostrofato al momento dell'espulsione di Marquez al 48esimo del secondo tempo? Un preoccupante inizio di sordità ad intermittenza? Non è forse legittimato, secondo le norme vigenti, il direttore di gara, ove percepisca cori di natura discriminatoria razziale, addirittura a sospendere la partita? Perchè avrebbe concesso ai sostenitori della curva veronese di insultare Muntari lasciandoli impuniti e non facendo nemmeno semplice richiesta agli addetti di effettuare un comunicato audio dallo speaker in merito, diffidandoli dal perpetrarli".
"Se i cori si fossero davvero sollevati contro Muntari, anche altri calciatori del Milan sul terreno di gioco non sarebbero stati altrettanto bersaglio di tali beceri cori? E per quale motivo nemmeno altri calciatori di colore in panchina che hanno, come prassi, svolto il riscaldamento durante la gara proprio sotto la Curva Sud ne sono mai stati bersaglio".
"Per quale motivo anche martedì scorso, nell'intervista rilasciata a Milan Channel e prima del comunicato del giudice sportivo, Muntari non ha detto nemmeno una parola di condanna in merito a presunti cori da lui subiti - conclude Setti - nessun giornalista gli ha chiesto nulla e nemmeno i dirigenti della società di appartenenza mi hanno ad oggi neppure informalmente contestato in alcun modo il comportamento della nostra tifoseria?. La risposta a mio avviso è semplicemente oggettiva: i presunti cori discriminatori non ci sono mai stati! Aiutatemi a comprendere. Confido nella giustizia sportiva".
ALTRE REAZIONI - La lettera del presidente Setti è stata preceduta di qualche minuto dal sostegno della stessa società milanista: "Sembra eccessiva la pena di 50mila euro e la chiusura della curva veronese per un turno. Lo stadio Bentegodi ha voluto essere ironico ad inizio partita, dicendo la parola “scimmia” dopo tutti i giocatori del Milan", erano le parole riportate nelle scorse ore dal sito internet "Milan Channel". Anche il questore di Verona Vito Danilo Gagliardi, solitamente messo sull'avviso immediatamente dopo disordini, tafferugli o avvisaglie di razzismo, ha confessato di non essere venuto a conoscenza di nessun coro discriminatorio.
I TIFOSI - Non accettano nulla di quanto accaduto i tifosi gialloblù, primi penalizzati dall'intera vicenda: "La Curva Sud, in occasione della partita casalinga con la Lazio, chiede uno sforzo ai tifosi del Bentegodi: tutti fuori dallo stadio fino al fischio d'inizio, per dare un segnale di forza e unità contro un provvedimento assolutamente ridicolo. Mostriamo cosa vuol dire essere uniti... Soli contro tutti. Dopo il fischio d'inizio ognuno è libero di entrare e di sostenere l'Hellas Verona".
Verona, "cori razzisti contro Muntari" del Milan: guai per l'Hellas. Curva chiusa e multa da 50mila euro
Lo ha deciso il giudice sportivo dopo che nel corso del match di domenica "circa 3mila sostenitori" scaligeri avrebbero indirizzato "ululati" al giocatore di colore. La società insorge: "Pura follia dalla Procura federale. Chiederemo danni
La Redazione 21 ottobre 2014
Multa di 50mila euro e obbligo di disputare una gara con il settore Curva Sud privo di spettatori, con la revoca della sospensione dell'esecuzione della sanzione inflitta il 14 gennaio scorso a seguito dei cori contro Pablo Armero nel corso di un incontro con il Napoli.
Lo ha deciso il giudice sportivo della Serie A, Gianpaolo Tosel, nei confronti della società gialloblù, dopo che nel corso del match di domenica scorsa contro il Milan "circa 3mila sostenitori scaligeri, collocati in Curva Sud, occupata complessivamente da circa 5mila persone, avevano indirizzato al calciatore Muntari, ogni qualvolta entrava in possesso del pallone, il coro "uh, uh, uh" distintamente percepito in altri settori dello stadio", "comportamento espressivo di discriminazione per motivi di razza".
Ammenda di 30mila euro anche per l'Inter, poichè sono stati segnalati cori di discriminazione territoriale rivolti contro i tifosi del Napoli nel corso della gara giocata domenica sera a San Siro.
LA REAZIONE - "Quella in atto è una vera e propria persecuzione verso Verona e l'Hellas Verona. Vogliono distruggere una tifoseria" commenta duramente Lorenzo Fontana, eurodeputato della Lega Nord. "I cori razzisti verso Muntari non ci sono stati. Ero in curva come sempre, e nessuno ha sentito niente. Infatti a fine partita, ne' i dirigenti del Milan, ne' quelli del Verona, ne' i giornalisti e addetti ai lavori presenti ha fatto cenno alla cosa. Invece c'è stata, ben visibile a tutto lo stadio, l'inutile provocazione di Muntari verso il pubblico veronese che ha mimato le tre dita in segno dei tre gol del Milan. Eppure il giudice sportivo ha chiuso la Curva Sud, mentre Muntari è rimasto impunito. Siamo dinanzi a un caso di razzismo all'incontrario".
LA SOCIETA' -"Riteniamo che siano sufficienti le immagini televisive per smentire categoricamente quanto di più non veritiero, sia stato buttato addosso ad una gloriosa società e ad una gloriosa tifoseria". Non ci sta la società gialloblù alle accuse di razzismo. Le ennesime. "In oltre 110 anni di storia mai nessuno aveva osato tanto - spiega una nota dell'Hellas Verona -. Oggi, così come nel caso di Armero del 12 gennaio scorso (altra grottesca ricostruzione dei fatti, ricordiamolo bene), alla nostra società, alla nostra tifoseria, alla nostra città, viene accostata un'etichetta che non esiste. I tre signori della Procura federale, presenti domenica allo stadio Bentegodi, hanno delle responsabilità gravissime per quanto scritto nel rapporto inviato al giudice sportivo".
"La nostra società ha già richiesto la procedura d'urgenza per essere risarcita di un danno che ci ha lasciato indignati e arrabbiati, perché quello compiuto è un atto di pura follia: la chiusura della Curva Sud, ingiustamente colpita (e dimostrato dalle immagini televisive), rappresenta il punto più basso della nostra storia. Affermare che tremila tifosi abbiano intonato presunti cori definiti "razzisti" e che nessun addetto ai lavori, nessun tifoso, nessun rappresentante delle forze dell'ordine, né la società Milan, né il tesserato rossonero Sulley Muntari, né gli organi di stampa presenti allo stadio, il giorno della partita e nei giorni successivi, abbiano avvertito o sollevato la benché minima volontà di parlare di un fenomeno di tale importanza, lascia la nostra società ancora più perplessa e arrabbiata di fronte al provvedimento adottato e rendicontato dai rappresentanti della Procura. E, dinanzi ad una prova di forza di questo tipo, di una cosa questa società è sempre più convinta: siamo con i nostri tifosi, siamo soli contro tutti!".
Verona, "partita ad alto rischio sicurezza": il Comitato blocca la trasferta dei tifosi Hellas a Napoli
L'Osservatorio sulle manifestazioni sportive aveva evidenziato "criticità" strutturali e aveva richiesto la decisione in merito al match del 26 ottobre allo stadio "San Paolo". Alcuni si stavano già organizzando. Esplode polemica
La Redazione 21 ottobre 2014
"Queste sono sempre partite difficili, che si preparano da sole. E' una sfida dura sulla carta e sul campo, magari loro quest'anno non hanno lo stesso entusiasmo nel gioco che hanno dimostrato durante la scorsa stagione. Per noi sarà una gara importante, dobbiamo prepararci al massimo perché possiamo fare bene con tutti ma anche male con chiunque". A parlare, dopo l'analisi della partita persa contro il Milan, è mister Andrea Mandorlini dell'Hellas Verona. Mentre la squadra si prepara al meglio per la sfida nella città partenopea, però, il Comitato di analisi per la sicurezza sulle manifestazioni sportive ha deciso che verrà bloccata la trasferta a Napoli dei tifosi gialloblù.
È stato determinato nelle scorse ore: "Per l’incontro Napoli – Hellas Verona, in programma allo stadio “San Paolo” il prossimo 26 ottobre, si prende atto delle criticità strutturali rappresentate, per le quali si rinvia alle competenze previste dalla normativa di settore in capo alle autorità provinciali di pubblica sicurezza. Essendo stati segnalati rilevanti profili di rischio per l’ordine pubblico, si rinvia alla valutazione del Comitato”. Lo steso Comitato che lunedì si è riunito e ha deliberato lo stop. Non saranno dunque venduti biglietti a chi risiede in Veneto e tantomeno a chi possiede la Tessera del tifoso. Sul punto il Comitato ha rivolto un plauso per il lavoro di legalità che comunque sta portando avanti l'Hellas Verona con i propri tifosi insieme alla questura scaligera. Inutile dire che sul web e nelle fila dei sostenitori gialloblù la decisione non è stata accolta per nulla positivamente. Tanti erano stati coloro che stavano già organizzando la "discesa" a Napoli tramite pullman. Come queli della Curva Sud. E sul web è già esplosa la polemica.
Provvedimenti previsti anche per Napoli - Roma (prevista l’1 novembre alle ore 15): la vendita dei tagliandi sarà riservata in prelazione ai possessori della Tessera del tifoso regolarmente rilasciata dalla Ssc Napoli e, negli ultimi 5 giorni, a tutti i tifosi partenopei con esclusione dei residenti nella Regione Lazio, compresi i possessori della card. Le due società potranno organizzare iniziative di legalità tese a portare allo stadio giovani delle scuole e delle scuole calcio rappresentativi dei due club.
Verona, mazze camuffate per farle entrare allo stadio: per Hellas-Milan denunciati due ultras
Il cordone di sicurezza è fruttuoso: gli unici interventi hanno riguardato un tifoso dell'Hellas, 34enne, che si è piazzato a braccia aperte davanti ai mezzi della polizia prendendoli a calci e un 38enne già finito nei guai in passato
La Redazione 20 ottobre 2014
Il sequestro della polizia di Verona
Il vasto e articolato servizio di ordine pubblico pianificato dalla polizia per il match Hellas Verona - Milan, studiato in ogni dettaglio, ha dato i suoi frutti, dando modo di rinvenire e in altri casi sequestrare diversi oggetti contundenti di vario tipo, alcuni dei quali decisamente pericolosi, a carico di tifosi di entrambe le squadre. E proprio per effetto dei meticolosi servizi di prevenzione disposti sia presso la stazione ferroviaria cittadina che presso il casello autostradale di Verona Nord è stato possibile mettere in atto un attività di controllo dei tifosi in arrivo verso lo stadio.
Se nulla si è registrato in ambito ferroviario, al casello autostradale di Verona Nord, invece, i poliziotti hanno controllato e bonificato ben sette pullman in arrivo dal capoluogo lombardo nonché molti veicoli privati di tifosi milanisti. Su alcune di queste auto gli agenti di Verona hanno rinvenuto due tubi in pvc, una mazza in legno, una stampella ed uno spezzone di un grosso cavo elettrico, con anima di rame, molto pesante e dalla notevole potenzialità offensiva. Il tutto è stato trattenuto dai poliziotti, impedendo così che potesse venire utilizzato per commettere violenze durante la partita.
Analoghi servizi preventivi sono stati predisposti nella mattinata anche nelle zone limitrofe allo stadio e analoghi sono stati i risultati. In via Tintoretto, infatti, nei pressi di uno dei ritrovi dei tifosi dell’Hellas, i poliziotti della Digos hanno rinvenuto e sequestrato otto aste in pvc di sensibile e pericoloso spessore, mascherate da bandiere con i colori sociali della squadra.
Sempre durante i controlli preventivi intorno allo stadio è stato fermato ed identificato un altro tifoso dell’Hellas, 38enne veronese, trovato in possesso di una mazza di legno con impugnatura modificata artigianalmente con del nastro adesivo. L’uomo, già negli anni passati denunciato a piede libero per discriminazione razziale e per furto, è stato ulteriormente deferito, in questa occasione, per detenzione di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive.
DROGA - Anche le attente operazioni di prefiltraggio hanno dato modo di identificare, invece, quattro tifosi milanisti, trovati in possesso di alcuni grammi di marijuana ed hashish e per tale motivo sanzionati amministrativamente nonché segnalati alle Prefetture di residenza per gli adempimenti inibitori successivi.
L’unico intervento di carattere repressivo ha riguardato un tifoso dell’Hellas, 34enne della provincia di Verona, il quale nel tentativo di distogliere l’intervento degli agenti, si è piazzato a braccia aperte davanti ai veicoli del Reparto Mobile, prendendoli a calci danneggiandoli ed inveendo nei confronti degli operatori. Un gruppo di tifosi gialloblù, infatti, si era improvvisamente diretto verso il parcheggio riservato agli ospiti e prontamente i poliziotti erano partiti per intercettarli e fermarli. Dopo un breve tentativo di fuga, l’uomo è stato raggiunto, fermato ed indagato in stato di libertà per i reati di minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.
Al momento sono in corso gli ulteriori accertamenti su ambedue i soggetti denunciati ed altri episodi ai fini della emissioni nei loro confronti dei provvedimenti di Daspo.
FONTE: VeronaSera.it
Il Giudice Sportivo chiude la curva del Verona, che risponde: 'Atto di pura follia, siamo soli contro tutti!'
21 ottobre alle 19:25
Di seguito le decisioni del Giudice Sportivo dopo la settima giornata di Serie A.
CHIUSA PER UN TURNO LA CURVA DELL'HELLAS VERONA
Gara soc. HELLAS VERONA – soc. MILAN
Il Giudice sportivo,
letta la relazione dei collaboratori della Procura federale relativa alla gara soc. Hellas Verona – soc. Milan del 19 ottobre 2014 nella quale, tra l’altro, si attesta che, al 30° ed al 41° nel primo tempo, circa 3.000 sostenitori della società scaligera, collocati nel settore dello stadio denominato “Curva Sud” occupato complessivamente da circa 5.000 persone, avevano indirizzato al calciatore Muntari, ogniqualvolta entrava in possesso del pallone, il coro “uh, uh, uh” distintamente percepito in altri settori dello stadio;
ritenuto che tale condotta integra inequivocabilmente, senza la necessità di ulteriori approfondimenti, gli estremi del “comportamento espressivo di discriminazione per motivi di razza”, rilevante ai fini sanzionatori (art. 11, nn. 1 e 3 CGS) per la sua “dimensione” e “percettibilità”;
considerato che la soc. Hellas Verona deve rispondere a titolo di responsabilità oggettiva per tale deprecabile comportamento dei propri sostenitori e che per identica violazione era stata disposta la sospensione condizionale dell’esecuzione relativa sanzione (CU 104 del 14 gennaio 2014), con provvedimento confermato dalla Corte (CU 186 del 24 gennaio 2014);
visti gli artt. 11, nn 1 e 3, 18, comma 1 lett. e) e 16, n. 2bis CGS;
P.Q.M.
delibera di sanzionare la soc. Hellas Verona con l’ammenda di € 50.000,00 e con l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “Curva Sud” privo di spettatori, disponendo la revoca della sospensione dell’esecuzione della sanzione inflitta con CU 104 del 14 gennaio 2014.
AMMENDE A SOCIETA'
Ammenda di € 30.000,00 : alla Soc. INTERNAZIONALE per avere suoi sostenitori, al 2° del primo tempo ed al 47° del secondo tempo, indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria un coro insultante per motivi di origine territoriale (art. 12, n. 3 CGS); per avere inoltre suoi sostenitori, all''inizio del primo e del secondo tempo, indirizzato raggi-laser sull'Arbitro e sul portiere della squadra avversaria (art. 14 n. 1 CGS); sanzione attenuata ex art. 13, lett. a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza.
Ammenda di € 3.000,00 : alla Soc. HELLAS VERONA per avere suoi sostenitori, al 48° del secondo tempo, rivolto all'Arbitro grida ingiuriose.
CALCIATORI - SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
CACCIATORE Fabrizio (Sampdoria): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
COPPOLA Manuel (Cesena): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
MARQUEZ ALVAREZ Rafael (Hellas Verona): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.
PADOIN Simone (Juventus): per avere, al 50° del secondo tempo, nonostante precedenti richiami, contestato platealmente, dalla panchina, l'operato arbitrale ed il comportamento dei calciatori avversari; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale.
ALLENATORI - AMMONIZIONE CON DIFFIDA
MAZZARRI Walter (Internazionale): per essere, al 38° del secondo tempo, nonostante ripetuti richiami, uscito dall'area tecnica.
PECCHIA Fabio (Napoli): per avere, al 26° del secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale.
L'Hellas Verona non ci sta e risponde con un comunicato ufficiale: "Riteniamo che siano sufficienti le immagini televisive per smentire categoricamente quanto di più non veritiero, oggi, sia stato buttato addosso ad una gloriosa società e ad una gloriosa tifoseria. In oltre 110 anni di storia mai nessuno aveva osato tanto. Oggi, così come nel caso di Armero in Hellas Verona-Napoli del 12 gennaio scorso (altra grottesca ricostruzione dei fatti, ricordiamolo bene), alla nostra società, alla nostra tifoseria, alla nostra città, viene accostata un'etichetta che NON ESISTE. I tre signori della Procura Federale, presenti domenica allo stadio Bentegodi, hanno delle responsabilità gravissime per quanto scritto nel rapporto inviato al Giudice Sportivo. La nostra società ha già richiesto la procedura d'urgenza per essere risarcita di un danno che ci ha lasciato indignati e arrabbiati, perché quello compiuto è un atto di pura follia: la chiusura della Curva Sud, ingiustamente colpita (e dimostrato dalle immagini televisive), rappresenta il punto più basso della nostra storia. Affermare che tremila (TREMILA!) tifosi abbiano intonato presunti cori definiti "razzisti" e che nessun addetto ai lavori, nessun tifoso, nessun rappresentante delle forze dell'ordine, né la società Milan, né il tesserato rossonero Sulley Muntari, né gli organi di stampa presenti allo stadio, il giorno della partita e nei giorni successivi, abbiano avvertito o sollevato la benché minima volontà di parlare di un fenomeno di tale importanza, lascia la nostra società ancora più perplessa e arrabbiata di fronte al provvedimento adottato e rendicontato dai rappresentanti della Procura Federale. E, dinanzi ad una prova di forza di questo tipo, di una cosa questa società è sempre più convinta: SIAMO CON I NOSTRI TIFOSI, SIAMO SOLI CONTRO TUTTI!".
FONTE: CalcioMercato.com
Curve Juventus chiuse, ma in futuro? Dubbi sul codice, sui recidivi dei recidivi...
Il codice di giustizia federale ha diversi vuoti. Per i recidivi dei recidivi, offre al Giudice tante opzioni: dalla chiusura dell’intero stadio, fino alla perdita della partita.
12/nov/2013 09.39.00
Stangata. E non poteva essere altrimenti dopo i ripetuti appunti presi dagli osservatori federali prima e durante Juventus-Napoli. Bianconeri che dovranno giocare la sfida interna contro l'Udinese con entrambe le curve chiuse, mentre contro il Sassuolo verrà chiusa solo la Sud. E in futuro?
Causa cori di discriminazione territoriale Madma è la prima colpita da caso recidivo: sospensione condizionale riguardante la sfida contro il Genoa di fine ottobre, contro il Napoli la Figc non ha potuto far altro, viste le nuove regole che squalificare i settori più caldi.
Ora i dubbi. Il codice di giustizia federale ha diversi vuoti. Per i recidivi dei recidivi, offre al Giudice tante opzioni: dalla chiusura dell’intero stadio, fino alla perdita della partita o ad una penalizzazione. Cosa accadrà in caso di nuovi, probabili, cori? Non è dato saperlo, per ora.
Certo che se la FIGC decidesse di avviare processi di penalizzazione in classifica sarebbe dura per ogni club, sopratutto per le big, visto e considerando come siano maggiormente protagoniste in questo senso le curve di Juventus, Milan, Inter e via dicendo.
Il ministro dell’Interno Alfano atteso in Lega calcio nei prossimi giorni, si parlerà di violenza, razzismo, misure preventive e repressive. I club vogliono rassicurazioni riguardanti le penalizzazioni: se le nostre curve continuano a violare il Codice perchè dobbiamo pagare noi?
Il vuoto normativo è anche relativo alla possibilità che possa tornare la sospensione condizionale. Non è espressamente indicato o chiarito nel Codice. Insomma, in soldoni. Tu canti, pena sospesa. Tu canti nuovamente? Curva chiusa per due gare. Canti per una terza volta? Dubbi. Per tutti.
FONTE: M.Goal.com
Cori contro Muntari: chiusa per un turno la curva del Verona
Sanzionata anche l'Inter (30mila euro di multa)per discriminazione territoriale contro il Napoli. Ammonito con diffida Mazzarri
21 Ottobre 2014
Linea dura del giudice sportivo contro le discriminazioni. Nel prossimo turno di campionato resterà chiusa la curva del Verona per i "buu" razzisti contro il centrocampista del Milan Muntari. Per gli scaligeri si aggiunge un'ammenda di 50mila euro. "Accuse non veritiere", replica il club. Multata anche l'Inter (30mila euro) per cori giudicati come "discriminazione territoriale" nei confronti del Napoli. Ammonizione con diffida per Mazzarri.
Il Verona era già stato sanzionato per un analogo episodio legato al razzismo a gennaio. Allora si era disposta la sospensione del provvedimento, ma stavolta la chiusura della "Sud" è diventata effettiva. La sanzione dell'Inter, invece, è motivata anche dai raggi laser utilizzati da alcuni tifosi nerazzurri sull'arbitro e sul portiere partenopeo. Oltre a Mazzarri, che domenica era stato espulso dall'arbitro Orsato, è stato ammonito con diffida anche il vice di Benitez, Pecchia. Per quanto riguarda le altre partite della settima giornata, una giornata di squalifica a Cacciatore (Sampdoria), Coppola (Cesena) e Rafael (Verona) e Padoin (Juventus).
VERONA: "ACCUSE NON VERITIERE"
Dura reazione del Verona alla decisione del giudice sportivo di chiudere per un turno la curva Sud dello stadio Bentegodi per i cori razzisti rivolti a Muntari durante l'incontro il Milan. "Riteniamo che siano sufficienti le immagini tv - scrive la società - per smentire categoricamente quanto di più non veritiero ci sia stato buttato addosso". La società ha già richiesto la procedura d'urgenza "per essere risarcita di un danno che ci ha lasciato indignati".
FONTE: Sportmediaset.Mediaset.it
DISCIPLINARE
Cori razzisti a San Siro, stop alla curva dell’Inter
Settore interdetto nella partita con la Lazio che segnerà la fine della carriera di Zanetti
30 aprile 2014
MILANO. Curva Nord senza tifosi per Inter-Lazio, ma i nerazzurri non ci stanno. La decisione del giudice sportivo di chiudere il secondo anello verde in vista delle prossime due partite al Meazza scatena la reazione del club, penalizzato per i cori anti-napoletani scanditi durante la partita contro i partenopei. L'Inter, a meno di ricorsi dall'esito favorevole, rischia di giocare senza gli ultras quella che potrebbe essere l'ultima gara in casa di Javier Zanetti. «Dobbiamo rispettare la decisione, anche se - è la prima reazione di Erick Thohir alla notizia - secondo noi non si tratta di razzismo». Una precisazione che avviene nel giorno in cui il club nerazzurro si unisce al coro di solidarietà con Dani Alves, vittima di un episodio di razzismo in Spagna. Cinque giocatori dell'Inter si sono fatti fotografare mentre mangiano una banana, ripetendo lo stesso gesto del brasiliano contro il Villarreal. Ad annunciare il ricorso della società è il direttore generale Marco Fassone poco dopo la presentazione dell'accordo commerciale siglato con Infront. «Dovremo vedere le carte per cercare uno spiraglio, ma - dice il dg - lo faremo sicuramente. È la quinta volta che dobbiamo difenderci da queste decisioni, per fortuna finora con successo. Mi auguro che il Consiglio Federale adotti delle modifiche in vista del prossimo anno». L'Inter, infatti, è stata sanzionata per la norma riguardante la discriminazione territoriale, una regola contro cui diversi club e la stessa Curva si sono scagliati ripetutamente. La provocazione dei tifosi interisti, la cui volontà di scagliarsi contro tale norma è stata lampante sabato scorso, dovrebbe servire a far rivedere il regolamento. Nel frattempo, al turno di squalifica deciso dal giudice sportivo, andrà sommato quello sospeso con la condizionale e il club dovrà pagare 50.000 euro di multa. In attesa del ricorso, i nerazzurri potrebbero decidere di ovviare all'assenza della Curva Nord invitando i bambini.
FONTE: IlPiccolo.Gelocal.it
Lunedì 7 Ottobre 2013 - ore 21:18
RAZZISMO. SI INASPRISCONO LE PENE: DOPO LE CURVE SI PASSA ALLA CHIUSURA DELLO STADIO, MA SI PUO' ARRIVARE FINO ALLA SQUALIFICA DI DUE ANNI
NOTIZIE AS ROMA – Dopo le curve, l’inciviltà di pochi mette i lucchetti ad un intero stadio. Come evidenzia l’Ansa, si sta assistendo all‘escalation delle sanzioni contro i cori beceri che allo stadio colpiscono tutto e tutti: prima le chiusure delle curve di LAZIO (contro l’Udinese) per i ‘buu’ ai giocatori di colore della Juventus nella gara di Supercoppa Italiana, ROMA (contro l’Hellas Verona) per gli insulti riservati a Balotelli a fine campionato scorso e INTER (contro la Fiorentina) anche loro per dei cori razzisti contro Asamoah e Pogba, ‘colored’ della Juventus; oggi invece il limite è stato scollinato: il Giudice Sportivo a deciso di punire il MILAN per i corsi di ”discriminazione territoriale” contro i napoletani nel corso dell’ultimo match con la Juventus. La sanzione è stata esemplare: nel corso della prossima gara con l’Udinese lo stadio San Siro resterà chiuso. E’ l’effetto di quanto deciso lo scorso 4 giugno, quando il Consiglio Federale ha recepito le direttive Uefa in materia di lotta al razzismo. Se prima i club avevano qualche escamotage per evitare pesanti sanzioni (ad esempio l’annuncio attraverso lo speaker dello stadio) ora, per responsabilità oggettiva, rispondono anche del comportamento dei propri tifosi. E dopo le curve e gli stadi chiusi, si passa alla penalizzazione in classifica ed alla partita persa a tavolino, fino alla squalifica del campo per due anni.
FONTE: RomaNews.eu
Penalizzati per cori razzisti, «Stadio gratis per chi è nato da Roma in giù»
MILANO - Un'iniziativa forte, decisa, che mira a prendere le distanze da quanto accaduto. «La Pro Sesto non discrimina. Faremo entrare gratis allo stadio chi è nato da Roma in giù».
Salvo Zingari, presidente della Pro Sesto, esprime «grande amarezza, delusione e sconcerto» per il provvedimento che ha colpito il club milanese. La società di Sesto San Giovanni, che milita in serie D e che quest'anno celebra il centenario, è -la prima squadra di calcio a subire una penalizzazione in termini di punti in classifica per 'discriminazione territorialè. Il giudice sportivo ha comminato 1 punto di penalizzazione, 2.000 euro di multa e la chiusura della curva per cori e striscione di discriminazione territoriale contro i napoletani nel match contro il Pontisola.
«Partiamo da un concetto che sgomberi subito il campo da ogni equivoco: io non giustifico niente e nessuno», dice Zingari, dal sito del club, prima della trasferta di Piacenza, dove la Pro Sesto giocherà domani con il lutto al braccio per onorare la memoria di Nelson Mandela.
«Questi cori e quello striscione sono da condannare senza 'se' e senza 'ma'. Lo affermo in maniera inequivocabile: gli sforzi societari e quelli sportivi dei giocatori che scendono in campo non tollerano il non rispetto delle persone sia esso di diverso colore che di diversa collocazione geografica», prosegue il presidente.
«Una presa di distanza, la mia, che diventa ancora più netta se si considera che il sottoscritto è nato a Palermo ed è fiero e orgoglioso delle sue origini meridionali e se si pensa che a Sesto San Giovanni la popolazione è composta per l'80% da immigrati del sud, buona parte dei quali provenienti proprio da Napoli e dalla Campania», afferma ancora.
«Da inguaribili italiani, che ancora credono nelle Istituzioni, continuiamo ad aver fiducia nella Giustizia, certi che le pene siano indirizzate verso i colpevoli e non nei confronti di chi è totalmente estraneo a certi modi di comportarsi -conclude-. Come ultimo segnale e forte di presa di distanza da quanto accaduto sabato scorso, annuncio fin da ora che - in occasione della prossima partita casalinga con la Sambonifacese - offrirò l'ingresso gratuito allo stadio Breda a tutti coloro che sono nati da Roma in giù».
FONTE: Sport.IlGazzettino.it
SERIE A, GIUDICE SPORTIVO: CHIUSA PER UN TURNO LA CURVA DELL’HELLAS VERONA
Tosel ha comminata una giornata di chiusura alla curva gialloblù per cori razzisti contro il centrocampista del Milan Muntari
Posted on 21 ottobre 2014 by Vincenzo Palese
Gianpaolo Tosel tiene la linea dura contro la discriminazione territoriale e razziale: chiusa per un turno la curva del Verona per ”comportamento espressivo di discriminazione per motivi di razza” nei confronti del calciatore del Milan Sulley Muntari, con annessa ammenda allo stesso club scaligero di 50mila euro.
Il Verona era già stato sanzionato per un episodio analogo a gennaio: allora si era disposta la sospensione del provvedimento, ma stavolta la chiusura della Curva Sud è diventata effettiva. Il club scaligero ha risposto così alla decisione di Tosel: “Riteniamo che siano sufficienti le immagini televisive persmentire categoricamente quanto di più non veritiero, oggi, sia stato buttato addosso ad una gloriosa società e ad una gloriosa tifoseria. In oltre 110 anni di storia mai nessuno aveva osato tanto”.
[...]
FONTE: StopAndGol.net
Razzismo, dopo le curve stop agli stadi
Milan-Udinese si giocherà a porte chiuse
Dopo le curve, l'inciviltà di pochi mette i lucchetti ad un intero stadio. Milan-Udinese, alla ripresa del campionato, si giocherà nel silenzio... degli innocenti, ovvero di quanti saranno privati dello spettacolo per colpa altrui. È l'escalation delle sanzioni contro i cori beceri che allo stadio colpiscono tutto e tutti.
Nell'ultimo caso è stata punita la «discriminazione territoriale» durante la partita contro la Juventus, quando i milanisti, in trasferta a Torino, sono riusciti a prendersela con i napoletani. La prima a pagare con la chiusura della Nord, il settore più caldo dei propri tifosi, è stata la Lazio (contro l'Udinese) per i 'buu' ai giocatori di colore della Juventus nella gara di Supercoppa Italiana. Il club biancoceleste è stato punito anche in Europa League: un turno a porte chiuse per i cori razzisti con il Legia Varsavia del 19 settembre. Poi è toccato alla Roma (contro il Verona alla seconda giornata di campionato, la prima in casa), scontare così gli insulti riservati a Balotelli a fine campionato scorso. A metà settembre la tagliola del giudice sportivo è scattata sul settore dello stadio Meazza che ospita i tifosi dell'Inter, a seguito dei cori razzisti contro Asamoah e Pogba, 'colored' della Juventus. Il secondo anello verde è così rimasto vuoto in Inter-Fiorentina di giovedì 26 settembre.
La giustizia sportiva si era già dovuta occupare degli ultrà milanisti (recidivi) dopo la partita con il Napoli: curva chiusa per «un coro insultante, espressivo di discriminazione per origine territoriale» rivolto ai sostenitori partenopei. Sanzione scontata il 28 settembre, nell'incontro casalingo con la Samp. È l'effetto di quanto deciso lo scorso 4 giugno, quando il Consiglio Federale ha recepito le direttive Uefa in materia di lotta al razzismo. Se prima i club avevano qualche escamotage per evitare pesanti sanzioni (ad esempio l'annuncio attraverso lo speaker dello stadio) ora, per responsabilità oggettiva, rispondono anche del comportamento dei propri tifosi. E dopo le curve e gli stadi chiusi, si passa alla penalizzazione in classifica ed alla partita persa a tavolino, fino alla squalifica del campo per due anni.
FONTE: Sport.IlMessaggero.it
17:53 | venerdì 24 ottobre 2014
Verona, sospesa la chiusura della Curva
Comunicato ufficiale diramato da Verona e FIGC
di Gianmarco Lotti
HELLAS VERONA CURVA FIGC - L'Hellas Verona deve rimanere con la Curva Sud chiusa per due turni dopo la decisione del Giudice Sportivo. I veronesi sono stati accusati di insulti razzisti verso Sulley Muntari ma la società ha negato e addirittura il Milan, avversario di domenica scorsa, ha dato una mano al Verona stesso dicendo di non aver sentito alcun ululato o offesa.
SOSPESA LA CHIUSURA - Per adesso la FIGC ha deciso di sospendere la chiusura della Curva Sud in attesa di nuovi riscontri. Lo si legge in una nota presente sia sul sito della FIGC che su quello dell'Hellas Verona, che scrive "Si va verso la verità". Nel comunicato della FIGC si legge che viene «sospesa, nelle more, l’applicazione delle sanzioni inflitte». Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
16:59 | venerdì 24 ottobre 2014
Bagnoli: «Benitez sta facendo abbastanza bene»
Sulla questione razzismo: «Con il Milan ero presente e non ho sentito nulla, non ho compreso la decisione del Giudice Sportivo»
di Massimo Balsamo - twitter:@Massimo_Bals
NAPOLI HELLAS VERONA BAGNOLI - Trasferta complicata in programma nell'ottava giornata di Serie A per l'Hellas Verona di Andrea Mandorlini, che far visita al Napoli guidato dallo spagnolo Benitez. A Radio Marte, è intervenuto Osvaldo Bagnoli per commentare questa sfida: «Lo scudetto del nostro Verona è stato conquistato attraverso un grande spirito di gruppo e una squadra costruita con intelligenza. Credo che Benitez al Napoli stia facendo abbastanza bene, non lo conosco personalmente».
QUESTIONE RAZZISMO - L'ex allenatore ha commentato inoltre la questione legata al razzismo, legata alla gara della scorsa giornata contro il Milan: «Credo che la città di Verona sia molto più tranquilla, con il Milan ero presente e non ho sentito nulla, non ho compreso la decisione del Giudice Sportivo», quanto riportato dai coleghi di Hellasnews24.com.
16:31 | giovedì 23 ottobre 2014
Hellas Verona, Gardini: «Vogliamo la verità sulla squalifica»
Il dg parla in conferenza stampa
di Antonio Parrotto - twitter:@AntonioParr8
HELLAS VERONA GARDINI SQUALIFICA CURVA - La curva sud dell'Hellas Verona è stata chiusa per una partita a causa dei i presunti cori razzisti di domenica contro il Milan all’indirizzo di Muntari, ma in casa Hellas non sono per nulla soddisfatti della decisione del Giudice Sportivo e lo fa capire bene Giovanni Gardini, direttore generale del club scaligero, intervenuto in conferenza stampa.
LE DICHIARAZIONI - Così Gardini: «Siamo tristi e arrabbiati. Noi vogliamo la verità e ringrazio il Milan perchè è unito con noi in questa battaglia. Allo stadio, domenica, sono entrate 27.125 persone, e pensare che nessuno, eccetto i tre ispettori della Procura Federale, abbia sentito che in quattro occasioni ci siano stati dei cori discriminatori è inammissibile. In 4 occasioni, per 4 comportamenti di questo tipo da mettere crocette nel verbale, è stato accusato indebitamente chi fa il proprio lavoro e chi ci mette la faccia quotidianamente, cosa che noi abbiamo sempre fatto in questi anni quando sbagliavamo, come nel caso di Piermario Morosini. Non vogliamo le scuse ma la verità».
08:12 | giovedì 23 ottobre 2014
CdS: Verona, ci sono novità
Anche il Milan interviene in favore dei veneti
di Gianmarco Lotti
MILAN VERONA RAZZISMO MUNTARI - La curva del Verona rimarrà chiusa per due turni e la società dovrà pagare un'ammenda di cinquantamila euro per i cori razzisti a Sulley Muntari, pronunciati da tremila tifosi veronesi come minimo durante la gara col Milan. Questa è la decisione del Giudice Sportivo, ma in realtà sembra che questi cori non ci siano mai stati, come ha confermato il Milan.
STUPORE - C'è molto stupore a Verona, il presidente Setti è anche piuttosto infuriato per la scelta di Tosel e si è sentito con il Milan che non ha nemmeno denunciato l'accaduto. Sia Galliani che Muntari non paiono aver sentito alcun coro o ululato da parte della curva veronese e sappiamo come il Milan si sia dimostrato sensibile a certe dinamiche negli ultimi anni. Stando al Corriere dello Sport quindi c'è speranza per il Verona perché la decisione possa essere rivista.
19:48 | mercoledì 22 ottobre 2014
Il Verona non ci sta: denunciata la Figc
La Giunta comunale ha voluto denunciare la Federazione per il provvedimento contro i presunti cori razzistidi Alessandro Naimo - twitter:@AleNai13
HELLAS VERONA DENUNCIA FIGC CORI RAZZISTI - Verona non ha intenzione di restare a guardare. Dopo il comunicato dell'Hellas che esprime vicinanza ai propri tifosi («Soli contro tutti»), anche la città ha voluto sottolineare come sia contraria alla chiusura della curva, decisa dalla Procura della Figc a causa dei presunti cori razzisti indirizzati a Muntari. E lo ha fatto con un gesto incisivo.
ECCO LA DENUNCIA - Come riportato dall'Ansa, la Giunta comunale di Verona ha deciso di sporgere denuncia, tramite i propri legali, contro i tre collaboratori della Procura della Federazione che sono stati responsabili, con la loro relazione, della chiusura della Curva Sud del Bentegodi. La decisione della Giunta riguarda il «danno di immagine arrecato alla città». Ecco dunque che la vicenda prende risvolti imprevisti.
FONTE: CalcioNews24.com
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Verona: ricorso accolto e curva riaperta
I gialloblù erano stati sanzionati per presunti cori su Muntari
06.02.2015 17.09 di Alessandra Stefanelli
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 6 FEB - La Corte sportiva d'appello ha accolto il ricorso del Verona e revocato la chiusura al pubblico della curva Sud per un turno. Lo annuncia la Figc con un comunicato. La società scaligera era stata sanzionata in conseguenza dei presunti cori razzisti contro Muntari nel match contro il Milan del 19 ottobre scorso. Annullata anche l'ammenda di 50mila euro.
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Verona: Procura indaga su cori a Muntari
La Giunta comunale intende querelare i commissari Figc per falso
28.10.2014 20.58 di Simone Bernabei
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 28 OTT - La Procura di Verona apre un'inchiesta per falso in merito alla relazione dei commissari della Procura federale sui cori razzisti degli ultrà scaligeri nei confronti del milanista Muntari e il sindaco Flavio Tosi esprime un ringraziamento al procuratore Schinaia "per la consueta correttezza nel voler verificare gli estremi di un reato". La Giunta comunale ha dato mandato ai legali di querelare gli emissari della Federcalcio per danno d'immagine "per difendere e tutelare il buon nome di Verona".
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Hellas Verona, sospesa la sanzione. Ci saranno ulteriori indagini
24.10.2014 19.12 di Tommaso Maschio
Fonte: Figc.it
Ordinanza interlocutoria per il ricorso con richiesta di procedimento d'urgenza del Verona avverso l'ammenda di euro 50.000,00 e l'obbligo di disputare una gara con il settore denominato "Curva Sud" privo di spettatori con revoca della sospensione della sanzione inflitte a seguito della gara Verona-Milan del 19 ottobre 2014. La Corte Sportiva d'Appello Nazionale (I sezione) "manda alla Procura Federale di disporre un supplemento di indagini in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori razzisti, tenuto conto delle allegazioni della reclamante - che si trasmettono - e dell'effettivo posizionamento, nel caso di specie, dei rappresentanti della Procura refertanti, acquisendo ogni ulteriore elemento utile anche dai rappresentanti delle Forze dell'Ordine preposti alla tutela dell'Ordine Pubblico". Sospesa, nelle more, l'applicazione delle sanzioni inflitte.
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Cori Verona:stop sanzioni,altre indagini
Corte appello Figc chiede chiarire i fatti di Verona-Milan
24.10.2014 18.31 di Gianluca Losco Twitter: @MrLosco
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - La Corte sportiva d'appello della Figc ha sospeso le sanzioni inflitte al Verona dal giudice sportivo per cori razzisti contro il milanista Muntari - una multa di 50mila euro e una giornata di chiusura della Curva Sud - incaricando la Procura Federale di disporre un supplemento di indagini "in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori contestati".Contro la decisione del giudice sportivo sui fatti di Verona-Milan di domenica scorsa aveva fatto ricorso il club scaligero.
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Setti, nessun coro razzista su Muntari
Lettera del patron del Verona, confido nella giustizia sportiva
22.10.2014 21.29 di Gianluca Losco Twitter: @MrLosco
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - "I presunti cori discriminatori non ci sono mai stati. Aiutatemi a comprendere, nel mentre confido nella giustizia sportiva": si conclude così una lettera aperta del presidente del Verona Maurizio Setti, scritta dopo la squalifica della curva Sud del Bentegodi per cori di discriminazione razziale contro il milanista Muntari nella gara di domenica. Il patron pone una serie di domande basate sull'assunto che gli stessi giocatori del Milan non si sono lamentati dei cori neanche dopo la partita.
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Verona: Comune denuncia Procura Figc
Mandato ai legali dopo la chiusura della curva per cori razzisti
22.10.2014 18.41 di Gianluca Losco Twitter: @MrLosco articolo letto 2499 volte
Fonte: ANSA
(ANSA) - ROMA, 22 OTT - La Giunta comunale di Verona ha dato mandato ai propri legali di denunciare i tre collaboratori della Procura della Figc che, con la loro relazione, hanno portato al provvedimento di chiusura per un turno della curva Sud del Bentegodi, deciso dal giudice sportivo per i cori razzisti che sarebbero stati indirizzati al ghanese del Milan Sulley Muntari. La Giunta guidata dal sindaco Flavio Tosi ha deciso di querelare i commissari della Procura federale per "il danno d'immagine arrecato alla città".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
07.02.2015
La Sud resta aperta: «Ha vinto la verità»
Storico verdetto in appello: sconfessati per la prima volta gli 007 Figc Decisive le versioni del questore, di Essien e di Muntari, presunta vittima
La curva dell'Hellas resta aperta: l'Appello ha dato ragione al ricorso contro i presunti buuu razzisti
Curva Sud aperta col Torino. Nessun coro contro Sulley Muntari, nessun provvedimento contro l'Hellas.
Verona-Milan va per sempre agli archivi e diventa caso unico in Italia, dopo la decisione della Corte d'appello sportiva nazionale di cancellare la sentenza del primo grado di giudizio, quello della giustizia sportiva, che aveva chiuso la Curva Sud per una partita e inflitto all'Hellas una multa di cinquantamila euro.
Tutto azzerato dalle 16.10 di ieri, quando la Corte ha certificato che all'indirizzo di Muntari il 19 ottobre scorso non partirono cori di discriminazione razziale, rilevati invece dai tre collaboratori della Procura Federale e certificati nel referto postpartita.
06.02.2015
L’Hellas e i cori su Muntari: la Corte assolve, curva aperta
Verona-Milan del 19 ottobre scorso FOTOEXPRESS
VERONA. La Corte sportiva d'appello nazionale della Figc ha accolto il ricorso del Verona dopo la decisione della Giustizia Sportiva della Figc di chiudere la Curva Sud e multare di cinquantamila euro l'Hellas per i presunti cori razzisti verso Sulley Muntari nella partita al Bentegodi col Milan dello scorso 19 ottobre. La Corte sportiva d'appello ha inizialmente sospeso ogni sanzione, incaricando la Procura Federale di raccogliere ulteriori elementi. Nel pomeriggio, dopo aver analizzato gli atti del supplemento di indagini, la decisione di annullare la sentenza di primo grado.
Una vittoria storica per il Verona, a Roma col legale Stefano Fanini ed il segretario generale Massimiliano Dibrogni. Per la prima volta in Italia una sentenza di colpevolezza in materia di lotta al razzismo nel primo grado di giudizio viene annullata dalla Corte d'appello. Decisiva, fra le tante carte a favore del Verona, anche la testimonianza di Essien e Muntari, giocatori del Milan che davanti alla Procura Federale hanno ammesso di non aver sentito alcun coro discriminatorio durante la partita.
Alessandro De Pietro
28.01.2015
Cori razzisti a Muntari: c'è una nuova smentita
La totale assenza di «condotte censurabili» era nota dall'inizio Ma furono disposte multa e chiusura della curva, poi sospese
La curva sud dei tifosi dell'Hellas Verona
Cori razzisti rivolti a Sullay Muntari al 30' e 41' del primo tempo e al 16' e 23' della ripresa nell'incontro tra Hellas e Milan: non solo manca la relazione degli 007 federali ma lo stesso giorno della partita, cioè il 19 ottobre, in una nota inviata alla Procura della Figc (e contenuta nel fascicolo aperto dal pm Zanotti), il sostituto procuratore federale confermava, dopo aver visto la gara su Sky calcio, che non si erano verificati fatti di condotta violenta o «gravemente antisportiva o concernenti l'uso di espressione blasfema, nè comportamenti violenti dei sostenitori di particolare gravità». La stessa verifica era stata effettuata più tardi in occasione di «90° minuto di serie A» su Rai2. E la conclusione era stata la stessa: non si erano verificati fatti sanzionabili in base all'articolo 35 del Codice di giustizia sportiva.
Resta da capire come mai, anche in mancanza della relazione e sulla scia di tale nota, la Corte federale avesse disposto, in prima battuta, la chiusura della curva sud e una multa di 50mila euro alla società (decisione poi sospesa in seguito al ricorso presentato dall'avvocato Fanini, legale dell'Hellas). L'unica cosa certa è che gli «ululati di circa 3.000 tifosi del Bentegodi» non ci sono stati. Li avevano sentiti gli ispettori, ma manca lo scritto, e quindi anche il sostegno per un'azione disciplinare a questo punto.
Il pm Beatrice Zanotti sulla vicenda aveva aperto un fascicolo (l'avvocato Roberto Bussinello aveva depositato un esposto chiedendo di accertare la veridicità di quanto affermato dagli 007) e prima ancora di effettuare una valutazione nel merito, aveva rilevato che la Figc è un'associazione di natura privatistica e la medesima qualità rivestono i suoi collaboratori. Da qui, le relazioni «sono e rimangono scritture private neppure idonee a far prova dei fatti in essi dichiarati. Deve quindi escludersi», si legge nella richiesta di archiviazione, «ogni possibile rilevanza penale dell'eventuale falsa indicazione che per l'ordinamento penale integra solo un falso ideologico in scrittura privata commesso da privati». Ma la vicenda potrebbe proseguire in sede civile. Per l'eventuale danno d'immagine.
Fabiana Marcolini
28.01.2015
Cori razzisti a Muntari: c'è una nuova smentita
La totale assenza di «condotte censurabili» era nota dall'inizio Ma furono disposte multa e chiusura della curva, poi sospese
La curva sud dei tifosi dell'Hellas Verona
Cori razzisti rivolti a Sullay Muntari al 30' e 41' del primo tempo e al 16' e 23' della ripresa nell'incontro tra Hellas e Milan: non solo manca la relazione degli 007 federali ma lo stesso giorno della partita, cioè il 19 ottobre, in una nota inviata alla Procura della Figc (e contenuta nel fascicolo aperto dal pm Zanotti), il sostituto procuratore federale confermava, dopo aver visto la gara su Sky calcio, che non si erano verificati fatti di condotta violenta o «gravemente antisportiva o concernenti l'uso di espressione blasfema, nè comportamenti violenti dei sostenitori di particolare gravità». La stessa verifica era stata effettuata più tardi in occasione di «90° minuto di serie A» su Rai2.
15.11.2014
Che caos su Muntari
C'è un buco negli atti
Cori razzisti all'indirizzo del mediano del Milan Chiesto il sequestro della relazione degli 007 Figc ma il documento non esiste... ci sono solo delle email
La Sud vestita a festa prima dell'inizio di Verona-Milan del 19 ottobre scorso FOTOEXPRESS
Prima i 3.000 «uh uh» partiti dalla curva sud all'indirizzo di Sullay Muntari che non sono stati recepiti nè dal direttore di gara, nè dai suoi assistenti, nè dalle forze dell'ordine presenti allo stadio domenica 19 ottobre anche nel settore deputato ad accogliere la tifoseria gialloblù. Questo è il primo mistero. Poi c'è il secondo: la relazione degli ispettori federali, lo scritto in cui erano stati rilevati i cori razzisti, non esiste. O meglio non c'è un rapporto ma solamente della corrispondenza intercorsa con tutta probabilità tra chi era allo stadio - e ha udito quel coro di migliaia di voci che non ha sentito praticamente nessuno - e l'organo di disciplina federale.
01.11.2014
Tifosi e «bugie» su cori razzisti. Sequestro degli atti
Al «falso ideologico commesso da privati» si aggiunge quello che prende in considerazione l'operato dei pubblici ufficiali
I tifosi dell'Hellas Verona nella curva sud del Bentegodi
Relazione degli ispettori della Figc e cori razzisti all'indirizzo di Muntari: l'ordine di sequestrare tutto il materiale in grado di chiarire cosa si sia verificato in curva sud del Bentegodi due settimane fa in occasione di Hellas- Milan, il sostituto Beatrice Zanotti l'ha firmato ieri poco prima di mezzogiorno dando mandato alla polizia giudiziaria di acquisire, oltre alla relazione «incriminata» anche quanto registrato dalle televisioni che domenica 19 ottobre hanno seguito in diretta l'incontro.
Due i reati ipotizzati dal pm (il fascicolo al momento è ancora a carico di persone da individuare) e alla falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ha aggiunto l'ipotesi che la falsità ideologica sia commessa dai pubblici ufficiali (gli 007 federali) in atti pubblici, qualità che potrebbe rivestire la relazione inviata alla procura che si occupa di illeciti sportivi.
Tutto ruota attorno a quanto, infatti, si attesta nel documento che aveva spinto il giudice sportivo Gian Paolo Tosel a chiudere per un turno la curva sud del Bentegodi e a comminare una multa di 50mila euro alla società sportiva. Già perchè nella relazione si attesta che in due occasioni nel corso del primo tempo almeno 3.000 persone abbiano rivolto all'indirizzo di Muntari una serie di «uh uh uh».
Circostanza questa che però non è stata percepita nè dal direttore di gara e dai suoi assistenti, nè dalle forze dell'ordine presenti allo stadio anche nel settore occupato dai tifosi gialloblu. Cori che non sono stati sentiti dal pubblico e nemmeno dai giornalisti presenti in tribuna stampa. Che un gruppetto sparuto possa aver iniziato a «ululare» all'indirizzo del giocatore di colore non si può escludere ma ciò di cui nessuno si è accorto è che mezza curva abbia sbeffeggiato Muntari.
Il ricorso presentato dall'avvocato Stefano Fanini contro la decisione (e discusso in Corte d'appello il 24 ottobre) è stato accolto e i provvedimenti sono stati sospesi in attesa di ulteriori verifiche. Questo per quanto riguarda la magistratura sportiva,
Il 22 ottobre però l'avvocato Roberto Bussinello ha presentato un esposto alla procura della Repubblica nel quale, oltre a ribadire l'infondatezza di quanto dichiarato dagli ispettori federali, chiede di accertare «quanto avvenuto ai minuti 30° e 41° di Verona-Milan, di acquisire il filmato della partita trasmessa da Sky, con l'audio della stessa, e contestualmente il sequestro preventivo della relazione effettuata dai tre collaboratori della Procura federale, in quanto», si legge nell'esposto, «il libero utilizzo della relazione potrebbe aggravare il reato ipotizzato, costituendo elemento fide facente, o ad esso equiparato». E in ogni caso aveva chiesto il sequestro probatorio della relazione che costituisce «corpo del reato».
La cronologia prosegue con l'apertura di un fascicolo (atto dovuto) a inizio settimana assegnato poi alla dottoressa Beatrice Zanotti che ha «raddoppiato» le ipotesi di reato introducendo anche quello commesso dal pubblico ufficiale che «ricevendo o formando un atto nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza (...) o attesta falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità».
Fabiana Marcolini
31.10.2014
La rabbia della Curva Sud per il divieto al San Paolo
A metà della ripresa appare uno striscione contro l'inutilità della tessera del tifoso
Lo striscione esposto per alcuni minuti dalla curva sud nella ripresa FOTO EXPRESS
Al 18' della ripresa, con la Lazio ancora in vantaggio, si alza uno dei cori belligeranti: «E la questura non ci fa paura, siam le brigate resteremo qui». Capisci che qualcosa sta per avvenire e infatti la curva sud srotola uno striscione che rimane appeso per qualche minuto: «Il vostro cedimento strutturale: la tessera del tifoso!!!». Nel mirino dei «butei» il documento che avrebbe dovuto permettere a chi ce l'ha di andare a seguire l'Hellas a Napoli e che invece è carta straccia, visto che il San Paolo è stato vietato ai tifosi gialloblù. Una delle tante contraddizioni del sistema calcio, spesso basato su due pesi e due misure, un sistema per il quale un candidato presidente della Federazione dà dei mangiabanane a giocatori di colore e poi viene premiato con l'elezione e tre 007 della Figc vengono creduti quando denunciano cori razzisti che hanno sentito solo loro.
La rabbia della curva, però, non è tanto per la minacciata chiusura del cuore del tifo, quanto per la proibizione di andare a Napoli, come lo striscione dimostra. Per il resto, tutto fila liscio in una serata nella quale il possesso tifo è al cento per cento gialloblù, nel senso che per tutti i 95 minuti della partita non è mancato il sostegno alla squadra.
Certo, all'inizio c'è una sorta di disorientamento. Quando lo speaker annuncia le formazioni delle due squadre, solo i sostenitori della Lazio si fanno sentire, ma dal fischio d'inizio fino alla fine è un monologo della curva. Entrano le squadre, qualcuno prende nota di quanti giocatori di colore ci sono tra i biancocelesti («Varda, gh'è el numero du. Anca el trentanove e il ventitrè») ma non sono loro i bersagli dei fischi, nemmeno quando ci vanno giù pesante. Il 23 e il 39, Onazi e Cavanda, saranno anche ammoniti e il secondo espulso per il doppio «giallo», ma di uh-uh, sentiti in altre occasioni, non c'è traccia. Buon segno, se si pensa che anni fa erano riservati persino a un difensore della Lazio per il solo cognome che ha: Paolo Negro.
Piuttosto è sommerso da bordate di fischi e insulti il guardalinee che sta davanti alla panchina di Pioli, che ha poca confidenza con la bandierina, perlomeno nel primo tempo quando il Verona attacca dalla sua parte.
Anche nei corridoi dello stadio, dove di solito sono affissi i volantini della curva, non c'è traccia di protesta per l'accanimento contro la tifoseria gialloblù degli 007 della Figc. Ci sono i consueti inviti alle trasferte («Tutti a Cesena», «Tutti a Milano») ma nulla più. Nessuno parla dei presunti insulti razzisti, si soffre con l'Hellas, si gioisce nel primo tempo al gol di Toni ma l'urlo resta strozzato in gola perché in quel caso il guardalinee ci vede benissimo: fuorigioco.
I cori? Sempre quelli, nemmeno la goliardia ne crea di nuovi o spontanei. Rabbia, però, quella sì. Per una partita che vede in vantaggio la Lazio rimasta a guardare per 42 minuti e l'Hellas incapace di affondare i colpi, di fare breccia. Eppure, quando le squadre tornano negli spogliatoi alla fine del primo tempo, l'incoraggiamento non manca, sembra quasi che il Verona stia vincendo.
Nella ripresa la musica non cambia se non, come detto, quando al centro della curva appare lo striscione. Il Verona trova il calcio di rigore, Toni riaggiusta il risultato, ci sarebbe anche la possibilità di andare in vantaggio, ma il furore gialloblù si placa. Non quello dei tifosi: l'ultimo coro è quello del Tartan Army, «Stan arrivando i gialloblù». Stanno arrivando. Già, se li lasciano arrivare. Non come a Napoli.
24.10.2014
Curva Sud, per ora è aperta
L'Hellas vince il primo round
Verona indignato per chiusura curva Sud
La Corte sportiva d’appello nazionale della Figc ha sospeso le sanzioni inflitte al Verona dal giudice sportivo per cori razzisti contro il milanista Muntari - una multa di 50mila euro e una giornata di chiusura della Curva Sud - incaricando la Procura Federale di disporre un supplemento di indagini «in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori contestati». Contro la decisione del giudice sportivo sui fatti di Verona-Milan di domenica scorsa aveva fatto ricorso il club scaligero. Questo il testo dell’ordinanza del giudice di secondo grado: «La Corte sportiva d’appello, impregiudicata ogni valutazione del reclamo in punto di fatto e di diritto, manda alla Procura Federale di disporre un supplemento di indagini in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori razzisti contestati nella fattispecie in esame, tenuto conto delle allegazioni della reclamante - che si trasmettono - e dell’effettivo posizionamento, nel caso di specie, dei rappresentanti della Procura refertanti, acquisendo ogni ulteriore elemento utile anche dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine preposti alla tutela dell’ordine pubblico».
«Attendendo l’esito definitivo del giudizio, sentendo la Corte d’appello della Federcalcio, ancorchè in modo interlocutorio, parlare di cori presunti e della loro percepibilità, possiamo dare piena ragione alla società del Verona Hellas, ai tifosi e alla città». Lo ha detto il sindaco di Verona, Flavio Tosi, commentando l’ordinanza del giudice di secondo grado della Figc che ha congelato la chiusura della curva Sud dello stadio Bentegodi, per i presunti cori razzisti contro Muntari, durante la partita Verona-Milan di domenica scorsa. «Tuttavia - ha spiegato Tosi - il danno d’immagine è stato fatto e quindi la nostra azione non si ferma». La giunta comunale infatti ha dato mandato ai suoi legali di querelare i tre commissari della Procura federale per il danno d’immagine arrecato alla città. «Noi continuiamo su quella linea», ha ribadito Tosi aggiungendo che «il comportamento di quei tre emissari è inaccettabile. Ci sarà qualcuno che farà giustizia, e questa prima sentenza d’appello lo dimostra rimediando all’errore. L’errore commesso è talmente abnorme che è permesso avere dubbi sulla buona fede. E comunque chi ha sbagliato dovrà pagare» ha concluso Tosi.
23.10.2014
La palla al questore «Nessun coro razzista»
«Ai miei dirigenti non sono pervenute informazioni altrimenti avremmo lanciato avvisi con gli altoparlanti»
Il questore Danilo Gagliardi
«Nessuno mi ha informato sui cori». Anche il questore di Verona, Danilo Gagliardi, è rimasto sorpreso dalla decisione del giudice sportivo di chiudere la Curva Sud per le partite con Lazio e Fiorentina. «Non mi è pervenuta nessuna informazione in questo senso - ha detto il questore a Radio Bella e Monella - i miei dirigenti hanno il dovere di intervenire e il diritto di essere informati, nell'eventualità in cui non avessero percepito i cori razzisti, dai funzionari della federazione. In questo modo, avrebbero parlato con il quarto uomo e con l'arbitro per lanciare gli avvisi con gli altoparlanti dello stadio, ripetuti più volte, mirati a far cessare i cori. Poi si sarebbe deciso insieme se continuare la gara o sospenderla. Ripeto: non abbiamo sentito nulla nè, tantomeno, siamo stati informati».
Dal suo arrivo a Verona, Gagliardi ha sempre cercato di tracciare un percorso di crescita della tifoseria gialloblù, intensificando i rapporti con la società per prevenire e non solo castigare i comportamenti violenti allo stadio. In occasione della prima partita in casa del campionato, per esempio, quella con il Palermo, ha fatto il suo debutto una nuova barriera che parte dalla proboscide da cui entrano e escono i tifosi ospiti e che va fino a piazzale Olimpia. Una decina di metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. Così non c'è possibilità di contatto alcuno tra le tifoserie. L'area «limitata» era tra quelle più calde, visto che gli ultrà che volevano provocare si spostavano al termine della partita in quel settore per insultare o lanciare oggetti dall'altra parte delle inferriate. In questo modo, nessuno si potrà più avvicinare e per il «sistema» ordine pubblico significa poter utilizzare meno personale e disporlo in altre zone limitrofe allo stadio. Una barriera pagata dal Comune e per un terzo dal club di Via Belgio.
«La tifoseria dell'Hellas è molto matura - continua - sa distinguere e riconoscere le situazioni. Io ritengo che in un anno e mezzo di rapporti con la società e i tifosi, tutto si sia sempre basato sulla chiarezza e sulla trasparenza. Noi, come nostro obiettivo, non consentiamo che gli incontri calcistici diventino teatro di scontri e violenza, e quindi siamo sempre pronti ad agire con sanzioni pesanti. Ma se la tifoseria del Verona è ingiustamente colpita e la questura può incidere in favore del tifo sano, lo fa senza nessun problema. Così come ci siamo schierati al loro fianco nell'aggressione subita in Toscana e in altre occasioni. Diamo a Cesare quel che è di Cesare...». Indubbiamente la situazione è molto tesa, la scelta del giudice sportivo ha fatto salire anche la rabbia in città, non solo tra i «fedelissimi» del Verona. «Fare qualcosa di concreto in favore dell'Hellas? Se la società o gli organi competenti richiederanno un nostro giudizio - conclude il questore - noi lo faremo sicuramente».
23.10.2014
Hellas: «Accuse infondate
La Curva va riaperta»
Pronto il ricorso della società contro la decisione del giudice sportivo Anche il Milan si allea con il Verona: nessun insulto, punizione eccessiva
Dicono che il tempo lenisce i dolori e guarisce le ferite... A Verona non è così, soprattutto quando si tocca l'Hellas. Ventiquattrore dopo la decisione del giudice sportivo Gian Paolo Tosel di chiudere per una partita la Curva Sud - una punizione che raddoppia visto che a gennaio la pena era stata sospesa con la condizionale dopo la sfida con il Napoli - la rabbia del popolo gialloblù sale in maniera direttamente proporzionale a quella che viene definito «una grave ingiustizia». E arrivano anche le prime prese di posizioni ufficiali. Oggi il direttore generale, Giovanni Gardini, illustrerà i termini e i contenuti del ricorso che la società presenterà contro la delibera del giudice sportivo.
L'obiettivo è semplice, far riaprire la Curva per le partite con la Lazio, che si giocherà sotto i riflettori giovedì prossimo, e per quella con la Fiorentina, proprio contro una delle poche squadre «gemellate» con l'Hellas. Il dossier è già pronto. Nel mirino soprattutto la relazione degli ispettori federali che, durante la partita di domenica scorsa tra Verona e Milan, avrebbero sentito insulti razziali contro Muntari al 30' e al 41' del primo tempo. Nei video che la società ha pubblicato sul sito, relativi proprio ai minuti incriminati, non si sentono i «buh», soprattutto non si sentono «ogniqualvolta» il centrocampista rossonero tocca il pallone. Strano, perchè sarebbero stati almeno tremila tifosi a fare questi cori... Una tesi difensiva che ha toccato più volte anche il presidente del Verona Maurizio Setti nella sua lettera aperta che ha inviato ai direttori di giornali e televisioni.
«Se i cori di tremila persone ci fossero davvero stati - scrive il patron dell'Hellas - per quale oscuro motivo il calciatore stesso, Muntari, o il Milan non hanno, come sarebbe stato loro legittimo diritto e dovere, immediatamente segnalato tali episodi al direttore di gara con i conseguenti provvedimenti, così come accaduto in altre occasioni da parte di alcuni suoi colleghi, vedi i casi di Kevin Prince Boateng e Kevin Constant». In effetti proprio la società rossonera si è sempre distinta per la lotta al razzismo. Nelle occasioni citate dal presidente Setti - l'amichevole di Busto Arsizio con la Pro Patria e il Trofeo Tim a Reggio Emilia con Sassuolo e Juventus - i giocatori del Milan avevano abbandonato il campo e la società di Berlusconi si era schierata subito a fianco dei propri giocatori. Avrebbe sicuramente fatto la stessa cosa anche al Bentegodi se ci fossero stati realmente i cori contro Muntari. Invece, niente di niente. Martedì pomeriggio proprio Muntari, intervistato da Milan Channel, non ha fatto il minimo accenno ai fatti di Verona. Ieri, Michael Essien, anche lui giocatore di colore nella rosa di Pippo Inzaghi, ha parlato di razzismo in termini generali, senza parlare di quanto sarebbe successo al Bentegodi secondo la relazione degli 007 federali. Anche perchè, sia per il Milan che per il Verona sembra eccessiva l'ammenda di cinquantamila euro e la chiusura della Curva Sud per un turno per i presunti "buh" razzisti. «I presunti cori discriminatori non ci sono mai stati - scrive il presidente Setti alla fine della sua lettera aperta - aiutatemi a comprendere perchè è arrivata questa decisione del giudice... nel mentre confido nella giustizia sportiva».
Luca Mantovani
23.10.2014
«Danno d'immagine alla città di Verona»
Il sindaco Tosi ha deciso di denunciare la Federcalcio «Qualcuno cerca di inserire la politica nello sport»
Il sindaco Flavio Tosi festeggia in Piazza Bra la promozione del Verona dalla Serie B alla A
«Danno d'immagine alla città di Verona». Con questa motivazione il sindaco scaligero Flavio Tosi, leghista, vuole querelare i tre ispettori della Figc che nella relazione alla Procura federale hanno segnalato cori razzisti contro il giocatore del Milan Muntari durante la partita tra Verona e Milan di domenica, al Bentegodi. Da ciò è derivata la decisione del giudice sportivo di rifilare una multa di cinquantamila euro all'Hellas Verona e di chiudere per una partita la curva sud dello stadio. A cui si aggiunge la revoca della sospensione dell'esecuzione della sanzione inflitta il 14 gennaio scorso dopo i cori agli indirizzi di Armero, del Napoli.
Durante la riunione di Giunta il sindaco ha comunicato agli assessori la decisione dell'Amministrazione comunale, su un provvedimento che, oltre alla tifoseria, anzitutto ha fatto infuriare la società del presidente Maurizio Setti che ha presentato un ricorso con procedura d'urgenza. Tosi ha fondato la scelta di procedere con la querela dopo aver letto i giornali e anche appreso la decisione della società che ha attentamente visionato e ascoltato il sonoro dei momenti «incriminati» della gara, da cui si evincerebbe — secondo l'Hellas Verona — che non c'è stato alcun «uh, uh, uh» né coro razzista nei confronti di Muntari.
Secondo il primo cittadino di Verona, dunque, aver chiuso la Curva per due giornate, sulla base di una motivazione che la società e il Comune giudicano infondata, viene considerato appunto un danno di immagine nei confronti della città di Verona e non soltanto della squadra gialloblù e dei suoi tifosi. «Io credo che la tifoseria dell'Hellas, oltre che dal punto di vista numerico, abbia una qualità di tifo incredibile - ha detto il sindaco a radio Bella e Monella -. Non credo che questo provvedimento ingiusto possa creare episodi di rivalsa perché l'atteggiamento giusto è quello di continuare sulla strada intrapresa negli ultimi anni. Ritengo ci sia qualcuno che cerca di inserire la politica nello sport. Questo succede perché tutti sanno che la tifoseria gialloblù non è certo di sinistra e dunque la si vuole penalizzare».
Contro la decisione del giudice sportivo ha preso una dura posizione anche l'eurodeputato veronese della Lega Nord, Lorenzo Fontana, sostenendo che «è in atto una vera e propria persecuzione verso Verona e il Verona. Vogliono distruggere una tifoseria. I cori razzisti verso Muntari non ci sono stati», aggiunge. «Ero in curva e nessuno ha sentito niente. Infatti a fine partita né i dirigenti del Milan né quelli del Verona né i giornalisti e addetti ai lavori presenti hanno fatto cenno alla cosa. Invece c'è stata, ben visibile a tutto lo stadio, l'inutile provocazione al pubblico veronese di Muntari che ha mimato le tre dita in segno dei tre gol del Milan. Eppure il giudice sportivo ha chiuso la curva, mentre Muntari è rimasto impunito».
Enrico Giardini
23.10.2014
E Bussinello attacca «Siamo tutti sordi?»
L'avvocato veronese presenta un esposto in Procura «Chiederò il sequestro della relazione degli 007»
Un esposto contro gli 007 della Figc e la richiesta del sequestro preventivo della relazione effettuata dai tre ispettori della Procura federale.
La decisione del giudice sportivo Gian Paolo Tosel di chiudere la Curva Sud dopo i presunti cori razzisti dei fedelissimi gialloblù contro il giocatore del Milan Sulley Muntari arriva in tribunale.
Questa mattina l'avvocato Bussinello presenterà un esposto-denuncia alla procura di Verona. «Il 19 ottobre mi sono recato allo Stadio Bentegodi di Verona», scrive Bussinello, «in occasione della partita tra Hellas Verona e Milan che si è svolta, o almeno così credevo, in modo assolutamente pacifico e senza alcuna irregolarità. Ho appreso con grande sconcerto che il giudice sportivo, dopo aver letto la relazione dei collaboratori della procura federale, relativa alla summenzionata partita, ha sanzionato il Verona con l'ammenda di cinquantamila euro e con l'obbligo di disputare due gare con la Curva Sud priva di spettatori. Tale provvedimento troverebbe il proprio fondamento, su quanto asserito dai tre collaboratori della procura federale presenti alla partita, i quali, contrariamente a me e ad altre migliaia di tifosi presenti, hanno dichiarato d'aver sentito distintamente i versi "uh uh uh". A tal proposito, un dubbio mi sorge spontaneo: che io sia divenuto improvvisamente sordo, insieme agli altri tifosi, all'arbitro, ai giocatori, addirittura allo stesso Muntari? Si tratterebbe di una patologia estremamente grave: tremila persone che, in coro, imitano il verso della scimmia dovrebbero essere udibili a ben altre distanze rispetto a quella che separa l'incriminata Curva Sud dalla Tribuna ovest superiore in cui io mi trovavo».
Cos'è successo al Bentegodi? «Una contagiosa e improvvisa sordità dei presenti oppure una falsità attestata dai Collaboratori della Procura federale?», si chiede Bussinello. Per questo vuole denunciare gli ispettori federali oppure coloro che risulteranno responsabili per il reato dell'articolo 479 del codice penale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, oppure dell'articolo 483, falsità ideologica del privato in atto pubblico e chiede «il sequestro preventivo della relazione effettuata dai tre Collaboratori della Procura federale, in quanto il libero utilizzo della stessa potrebbe aggravare il reato ipotizzato, costituendo elemento fide facente, o ad esso equiparato, per le ragioni in fatto espresse, impedendo all'Hellas di far valere le proprie ragioni nelle sedi giurisdizionali. In ogni caso, si chiede il sequestro probatorio della relazione stessa in quanto costituente corpo del reato». «Si richiede, infine, la notifica dell'eventuale richiesta di archiviazione della notizia di reato - conclude Bussinello - affinchè si possa validamente esercitare, se del caso, un'opposizione alla stessa archiviazione».
22.10.2014
Curva Sud chiusa, il Comune denuncia la procura Figc
Sulley Muntari, affiancato da Artur Ionita, durante la partita tra Hellas e Milan FOTOSERVIZIO EXPRESS
La giunta comunale di Verona ha dato mandato ai propri legali di denunciare i tre collaboratori della Procura della Federcalcio che con la loro relazione hanno portato al provvedimento di chiusura per un turno della Curva Sud del «Bentegodi», deciso dal giudice sportivo per i cori razzisti che sarebbero stati indirizzati verso il giocatore del Milan, Sulley Muntari. La giunta guidata dal sindaco Flavio Tosi ha deciso di querelare i commissari della Procura federale per «il danno d’immagine arrecato alla città». La sanzione del giudice sportivo aveva già provocato una dura reazione dell’Hellas Verona, che aveva immediatamente presentato ricorso «per essere risarcito di un danno che ci ha lasciato indignati».
22.10.2014
«Una grande ingiustizia, purtroppo in Italia va così»
L'ira sale subito. Così come il senso d'impotenza. «Nessuno ha detto e scritto nulla fra i media a fine partita. Nessuno soprattutto ha sentito nulla che avesse sfondo razzista. Fra tutte le ingiustizie subite questa è la peggiore», scrive Diego con un sms durante Fuorigioco, in diretta su RadioVerona e TeleArena, uno dei tanti rimasto a bocca aperta dopo il provvedimento che chiude la Curva Sud. «Non ci sono parole, è una decisione inventata di sana pianta. In Italia però va così», il pensiero di Matteo, domenica al Bentegodi «senza mai però aver avuto la percezione di qualcosa che non andasse in tribuna. Cado dalle nuvole».
Per Claudio «si è raggiunto il fondo, proprio domenica guardando lo stadio pensavo a quanto fosse bello vivere la partita finalmente con famiglie e bambini in un'atmosfera francamente diversa rispetto a qualche anno fa. Evidentemente Verona è destinata ad essere sempre colpevole, anche quando non lo è».
Neanche Manuel riesce a digerirla: «Muntari ha fatto quello che ha voluto, con un senso di antisportività che in altri Paesi sarebbe stato duramente punito». Giorgio ha letto la motivazione fino in fondo: «Si parla di cori di tremila tifosi, se fossero stati davvero tremila sicuri che nessuno allo stadio si sarebbe accorto di niente? Decisione senza senso, ma saremo più forti anche di queste mazzate».
Michele è netto: «Le regole non sono uguali per tutti, ma in Italia il calcio altro non è che lo spaccato di un Paese senza ormai troppa logica, dove i cervelli se ne vanno all'estero perché qui non c'è troppo futuro. Il pallone è solo una voce fra tante».
Per Osvaldo «non c'è criterio nella decisione, ho rivisto la partita registrata anche a casa e tutto mi sarei aspettato tranne che leggere di un provvedimento così restrittivo nei confronti del Bentegodi. La gente ha solo tifato, incitato il Verona e nulla più. Fa male quel che è successo, ma evidentemente fa comodo sbattere la città in prima pagina. Il modo lo trovano sempre. A Napoli trasferta vietata per responsabilità non nostre, con la Lazio avremo la Sud chiusa per il puro sfizio di chi non ha né può avere prova alcuna a nostro carico. Quando c'è di mezzo la giustizia la fantasia deve restare fuori».
A.D.P.
21.10.2014
Cori, curva «Sud» chiusa
E l'Hellas ora si ribella
Curva Sud Hellas
VERONA. Il giudice sportivo ha chiuso per un turno la curva Sud del Verona, per i cori razzisti rivolti a Sulley Muntari durante l’ultima di campionato contro il Milan. Alla società scaligera è stata anche inflitta una multa di 50 mila euro. Multata anche l’Inter, 30 mila euro, per i cori razzisti rivolti dai suoi tifosi ai sostenitori del Napoli.
LA SOCIETA' NON CI STA. L’Hellas Verona non ci sta e dopo aver subito la decisione del Giudice Sportivo che ha decretato la chiusura della Curva Sud dello stadio Bentegodi, con la revoca della sospensione dell’esecuzione della sanzione inflitta il 14 gennaio scorso a seguito dei cori contro Armero nel corso di un incontro con il Napoli, per dei cori razzisti rivolti contro il milanista Muntari nel corso della partita di domenica pomeriggio contro i rossoneri.
«Riteniamo che siano sufficienti le immagini televisive per smentire categoricamente quanto di più non veritiero, oggi, sia stato buttato addosso ad una gloriosa società e ad una gloriosa tifoseria. In oltre 110 anni di storia mai nessuno aveva osato tanto. Oggi, così come nel caso di Armero in Hellas Verona-Napoli del 12 gennaio scorso (altra grottesca ricostruzione dei fatti, ricordiamolo bene), alla nostra società, alla nostra tifoseria, alla nostra città, viene accostata un’etichetta che NON ESISTE. I tre signori della Procura Federale, presenti domenica allo stadio Bentegodi, hanno delle responsabilità gravissime per quanto scritto nel rapporto inviato al Giudice Sportivo. La nostra società ha già richiesto la procedura d’urgenza per essere risarcita di un danno che ci ha lasciato indignati e arrabbiati, perchè quello compiuto è un atto di pura follia: la chiusura della Curva Sud, ingiustamente colpita (e dimostrato dalle immagini televisive), rappresenta il punto più basso della nostra storia» si legge nella nota della società scaligera.
21.10.2014
Fontana (LN): «È persecuzione»
STRASBURGO. «E' in atto una vera e propria persecuzione verso Verona e il Verona. Vogliono distruggere una tifoseria». Lorenzo Fontana, eurodeputato della Lega Nord, commenta duramente la decisione del giudice sportivo della Figc di chiudere il settore del tifo veronese e di comminare una multa di 50 mila euro al club.
«I cori razzisti verso Muntari non ci sono stati. Ero in curva come sempre, e nessuno ha sentito niente. Infatti a fine partita, né i dirigenti del Milan, né quelli del Verona, né i giornalisti e addetti ai lavori presenti ha fatto cenno alla cosa. Invece c'è stata, ben visibile a tutto lo stadio, l'inutile provocazione di Muntari verso il pubblico veronese che ha mimato le tre dita in segno dei tre gol del Milan. Eppure il giudice sportivo ha chiuso la curva sud, mentre Muntari è rimasto impunito. Siamo dinanzi a un caso di razzismo all'incontrario».
Una decisione che si aggiunge a quella del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno, che ieri ha vietato agli stessi tifosi del Verona di andare domenica a Napoli per «criticità strutturali del settore ospiti». «Una motivazione ridicola – aggiunge Fontana – un caso che ha del grottesco dato che il San Paolo di Napoli ospita l'Europa League. Se non sono in grado di accogliere i tifosi a questo punto chiudano lo stadio, o vietino qualsiasi trasferta».
20.10.2014
Controlli per Verona-Milan
Scattano altre due denunce
Il Bentegodi durante la partita Verona-Milan
Aste di bandiere, tubi di plastica, cavi elettrici: hanno trovato di tutto gli agenti della questura di Verona che ieri hanno ispezionato i «bagagli» dei tifosi di Verona e Milan che si recavano allo stadio. I controlli sono stati messi in atto in stazione e ai caselli autostradali, oltre che nei punti di ritrovo della tifoseria scaligera. Durante i controlli preventivi intorno allo stadio è stato fermato ed identificato un altro tifoso del Verona, un 38enne veronese, trovato in possesso di una mazza di legno con impugnatura modificata artigianalmente con del nastro adesivo. L’uomo, già negli anni passati denunciato a piede libero per discriminazione razziale e per furto, è stato ulteriormente deferito, in questa occasione, per detenzione di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive. L’unico intervento a carattere repressivo ha riguardato un 34enne della provincia di Verona, che si era piazzato a braccia aperte davanti ai veicoli del Reparto Mobile, prendendoli a calci, danneggiandoli ed inveendo nei confronti degli operatori mentre altri tentavano di entrare nel parcheggio dei tifosi milanisti. Dopo un breve tentativo di fuga, l’uomo è stato raggiunto, fermato e denunciato per minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.
20.10.2014
La partita Napoli-Verona «off limits» per i tifosi veneti
Lo stadio «San Paolo» di Napoli (FOTO D'ARCHIVIO)
Per la partita Napoli-Hellas Verona di domenica prossima, la vendita dei biglietti sarà esclusa per i residenti nel Veneto, compresi i possessori di fidelity card. Lo ha deciso il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, che ha, comunque, rivolto «un plauso per il lavoro di legalità che sta portando avanti la società dell’Hellas Verona con i propri tifosi insieme alla questura scaligera». Il Comitato ha preso atto «di una serie di criticità strutturali che hanno recentemente interessato il settore ospiti dell’impianto partenopeo ed ha, contestualmente, valutato i profili di altissimo rischio della gara con il Verona».
FONTE: LArena.it
Setti: "Il Verona è unito, ha vinto la verità"
Postata il 07/02/2015 alle ore 18:35
Verona - Le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate nel prepartita della sfida con il Torino a SkySport.
LA VERITA' HA TRIONFATO
"Curva aperta grazie al nostro ricorso? Una sentenza storica, siamo stati i primi, speriamo che diventi una regola quella di potersi confrontare tranquillamente senza dover avere pregiudizi da ambo le parti, per fare sempre emergere la verità. Per i nostri tifosi e per la città di Verona è importante che sia stato raggiunto questo obiettivo, credo che sia un ennesimo esempio di lavorare in un certo modo e far emergere la verità che, ripeto, è quello che ci interessa. Il discorso è stato molto semplice: la gente interpellata davanti ad una domanda molto semplice ha dovuto rispondere dicendo quella che era la verità. Nessuno, come di fatto è stato, ha sentito quei presunti cori. Credo che ci stia la possibilità di aver interpretato certe cose, ma allo stesso tempo ci sta anche il saper ammettere di aver sbagliato e di rimediare. Quindi, annullata la sentenza, multa compresa".
IL NOSTRO CAMPIONATO
"Ogni stagione non è uguale, l’anno scorso abbiamo avuto una performance inaspettata, superiore alle aspettative, forse, per un mix di cose che si sono avverate. Quest’anno siamo partiti bene, poi abbiamo avuto una serie di infortuni importanti a calciatori che potevano darci una spinta in più. Siamo concentrati, credo che siamo perfettamente in linea con gli obiettivi. Ricordo bene il girone di ritorno dell’anno scorso, in cui abbiamo fatto parecchi punti in meno del girone d’andata, basterebbe farne qualcuno in più rispetto all’anno scorso e l’equilibrio rimane. Credo che dobbiamo essere contenti di quello che stiamo facendo, il gruppo c’è. Prima ho osservato la formazione, chi scenderà in campo e chi no, e onestamente sono tanti giocatori che meritano. Abbiamo le possibilità di dimostrare che questa è una rosa completa e ampia, credo anche più dell’anno scorso, in cui avevamo più individualità che si sono rivelate nel corso della stagione, come Iturbe e Romulo che fino ad allora erano sconosciuti. Sala ha già dimostrato, nelle poche partite che ha fatto, di poter essere un valore aggiunto, purtroppo l’abbiamo perso per un po’".
CI CONFRONTIAMO PER MIGLIORARCI SEMPRE
"Le voci sul nostro conto? Inizio a ridere dietro a queste cose qua, non so chi vuole creare zizzania. Noi siamo una società allineata, siamo perfettamente uniti. E' normale che qualche volta ci possano essere dei confronti, ma sono tutti positivi, sempre con lo scopo di migliorare. Penso che il confronto faccia parte della crescita, ma mai una volta ci sono state premesse per mettere in discussione ruoli, posizioni o licenziamenti di qualcuno. Se ci fossimo posti obiettivi diversi dalla salvezza allora qualcuno potrebbe dire qualcosa, ma abbiamo sempre pensato che questo sarebbe stato un anno difficile. Una salvezza raggiunta con dignità è alla nostra portata, lo stiamo facendo, non vedo perché creare polemiche che non esistono".
Ufficio Stampa
Comunicato Ufficiale - Curva Sud
Postata il 06/02/2015 alle ore 18:50
CURVA SUD:
HA VINTO IL VERONA E LA CITTA' DI VERONA!
Volevamo la verità e la verità è stata raggiunta, grazie ad un grande lavoro di squadra,
con un plauso particolare all'avvocato Stefano Fanini.
Ma il presidente Maurizio Setti vuole esprimere il suo ringraziamento a tutti coloro
che si sono pubblicamente esposti per far sì che questa verità venisse alla luce,
sottolineando così il lavoro silenzioso di una società
che continua ad operare per il bene del Verona e di Verona.
Hellas Verona FC
L'avvocato Fanini: "Soddisfatti, è un grande passo"
Postata il 24/10/2014 alle ore 20:00
Verona - Le dichiarazioni del legale rappresentante dell'Hellas Verona FC, Stefano Fanini, rilasciate all'official radio Radio Bellla&Monella durante la trasmissione "Questo è il Verona".
PRIMO PASSO VERSO LA VERITA'
"La sentenza? Siamo soddisfatti, questo è il primo passo verso la verità a cui vogliamo giungere. Le cerbottane erano affilatissime, hanno fatto breccia nella discussione alla Corte Sportiva d'Appello. Questo è solo il primo step, che porterà al supplemento d'indagini da parte della Procura Federale su fatti contestati e non commessi. E' un passo importante, manteniamo il profilo basso ma fermo e determinato. Siamo arrivati a questo risultato, per i nostri tifosi, grazie a un lavoro di squadra in sinergia con il direttore generale, Giovanni Gardini, il segretario generale, Massimiliano Dibrogni e ad altre componenti come l'Area Comunicazione. Come abbiamo fatto? Ci siamo basati su tre piani: logico, giuridico e tecnico. In quello logico, sono stati fondamentali i sette punti che il presidente, Maurizio Setti, ha voluto esporre nella lettera aperta inviata ai direttori delle testate giornalistiche. Sul piano giuridico, abbiamo messo in luce delle gravi carenze degli ispettori della Procura Federale, che non hanno rispettato il protocollo di sicurezza in quanto dovevano essere prontamente avvisate le forze dell'ordine. Inoltre siamo stati in grado di dimostrare che era tecnicamente impossibile, per il numero di decibel prodotto, che un coro fatto da 3.000 persone non fosse udito dagli altri spettatori. Se ci aspettavamo un ribaltamento della sentenza? Siamo soddisfatti e moderatamente ottimisti, quanto ottenuto è un passo importante per la ricerca della verità. Era molto difficile, ora la Procura Federale avrà delle grandi responsabilità nell'approfondire le vicende e noi potremo replicare con ulteriori indagini".
FIDUCIOSI PER IL FUTURO
"Cosa succederà adesso? Di tempistiche non si può parlare, ma probabilmente ci vorrà qualche mese visti anche dei casi precedenti che, comunque, non trattavano di discriminazione razziale. Siamo pronti ad affrontare il secondo tempo di questa partita, vogliamo portare fino alla fine le nostre ragioni, di cui siamo assolutamente convinti. Abbiamo delle speranze riposte in un risultato finale positivo. Sarebbe un grande orgoglio, si tratterebbe del primo caso in Italia dove, in materia di giurisprudenza sportiva, si assisterebbe alla revoca della sanzione. Siamo una società ambiziosa, a cominciare dal presidente Setti, e vogliamo ottenere il massimo. Questo, comunque, è un risultato importante, che consentirà ai tifosi di essere presenti in due partite molto sentite contro Lazio e Fiorentina".
LE PAROLE DEL QUESTORE
"Le parole del Questore? Sono in linea con quanto ho appena detto. Noi, come società, stiamo lavorando in maniera sinergica con la Questura, ovviamente nel rispetto dei ruoli. E' stata rigida nei confronti della nostra tifoseria quando è stato necessario o quando lo ha ritenuto opportuno. Sempre tramite la Questura, è arrivato un comunicato dell'Osservatorio Nazionale sulla Manifestazioni Sportive che ha confermato quanto è già stato detto, ovvero che domenica al Bentegodi non è successo assolutamente nulla. Riteniamo che ci siano elementi che fanno propendere verso la verità, crediamo di aver subito una profonda ingiustizia non meritata dai nostri tifosi".
Ufficio Stampa
Gardini: "Noi pretendiamo la verità" / VIDEO
Postata il 23/10/2014 alle ore 16:20
Verona - Le dichiarazioni del direttore generale gialloblù, Giovanni Gardini, relative alla decisione del Giudice Sportivo in seguito ai fatti di Hellas Verona-Milan.
NOI VOGLIAMO LA VERITA'
"Noi tutti stiamo vivendo un momento di grandissima tristezza e incazzatura. Abbiamo iniziato un percorso difficile, pieno di insidie e complicazioni. Piano piano siamo arrivati dove altri non sono riusciti. Un obiettivo l'abbiamo subito raggiunto, e qui colgo l'occasione per ringraziare il Milan. Nel calcio che divide, in un'occasione di questo tipo che si parla di un argomento serio, profondo e sentito ma che non deve essere demagogico, due società che hanno avuto in passato battaglie sportive, dialettiche e di campo si sono unite per dimostrare di volere la verità. Noi pretendiamo la verità, non vogliamo che venga insabbiato qualcosa che non è esistito. Allo stadio, domenica, sono entrate 27.125 persone, e pensare che nessuno, eccetto i tre ispettori della Procura Federale, abbia sentito che in quattro occasioni, considerando anche altri rapporti, 3.000 persone abbiano proferito parole di contenuto discriminatorio, non è ammissibile. Ci sono di mezzo una società, una tifoseria, oltre 220 operatori degli organi d'informazione e 600 steward per una sfida che in campo è stata uno spettacolo. In 4 occasioni, per 4 comportamenti di questo tipo, è stato accusato indebitamente chi fa il proprio lavoro e chi ci mette la faccia quotidianamente, cosa che noi abbiamo sempre fatto in questi anni quando sbagliavamo, come nel caso di Piermario Morosini. Non pretendiamo le scuse, ma la verità. Pensate, 3.000 persone fanno un gesto e nessuno si sente in dovere, tra gli ispettori della Procura Federale, di avvisare le Forze dell'Ordine. E noi non ci possiamo difendere, nel 2014 non possiamo utilizzare il contraddittorio per niente. Non abbiamo armi. Questo è successo a noi, ma potrebbe succedere ad altre squadre. E poi chiediamo a investitori e tifosi di venire allo stadio? Chi mi ripaga del danno? Pensiamo anche alle altre occasioni che hanno coinvolto il Milan, come nelle partite con Pro Patria e Sassuolo. Per i cori di 50 persone i calciatori si sono fermati. Qui no. Questo qualcuno me lo deve spiegare. Serve la verità, tutti noi sbagliamo ma condannare in maniera inesorabile chi fa il proprio lavoro mettendoci passione e professionalità non lo accetto. Basta luoghi comuni, guardiamo presente e futuro, e il presente dice che 3 persone hanno descritto qualcosa che non è stato sentito. Ringraziamo tutti per aiutarci in questa ricerca della verità, ora assumiamoci responsabilmente delle responsabilità. Il rafforzativo è doveroso, perché sono persone che vanno in giro e devono svolgere il lavoro in maniera professionale. Sfido chiunque a trovare un comportamento discriminatorio in 3.000 persone. Quando sbagliamo abbiamo sempre chiesto scusa, in questa circostanza io sono avvelenato prima come uomo, poi come dirigente e come direttore generale dell'Hellas Verona".
LE NORME CI IMPEDISCONO DI DIFENDERCI
"Io debbo potermi difendermi, e le norme ti impediscono di farlo. Ci possono confermare la sentenza, cancellarla o richiedere un supplemento di indagine. Non so cosa è meglio, ma questa è una domanda che si deve porre tutto il calcio italiano. Non possiamo crearci situazioni di disagio, e Verona non ha fatto niente per meritarsi tutto ciò. L'anno scorso allo stadio Bentegodi sono entrate 400.000 e, escludendo alcune criticità nella 1a giornata, non è mai successo nulla. Grazie a tutti i tifosi, e sto parlando appunto di tifoseria, non di delinquenti. Quelli non ci appartengono. Abbiamo il dovere di dire la verità, che è una cosa assoluta, oggettiva. I cori non ci sono stati, nessuno si è accorto di questo. Sorridere è un eufemismo per descrivere il mio atteggiamento nel leggere il rapporto dei tre ispettori. E' assurdo e inconcepibile, noi non ci stiamo perché non lo meritiamo e non lo merita il calcio italiano. L'errore non c'è ma ci viene addebitato, e questo non lo accetto nella maniera più assoluta. Perché è successo tutto questo? Serve la professionalità. Gli ispettori devono essere adeguati alle partite. Il pensare male, con quello che è successo, viene vanificato. E' tutto fuori da ogni logica e per queste persone diventa un boomerang. Loro avevano l'obbligo di informare le Forze dell'Ordine ma non è stato fatto. E questo è un problema serio. Ci sono persone che non sanno dove sono e come e perchè fanno certe cose. Tutti perdono da un fatto del genere, dal calcio alle tivù. Perché dobbiamo farci un autogol quando non dovremmo? Stiamo affermando una cosa che non è successa, vuol dire proprio essere poco professionali. C'è dietrologia se parliamo di situazioni di difficile lettura, ma qui il dato è oggettivo, assoluto, e dice il contrario di quello che hanno scritto i 3 soggetti. Perché non vengono diffusi nome e cognome degli ispettori della Procura Federale? Questa è un'obiezione corretta, sinceramente non so rispondere. Noi conosciamo i nominativi e posso soltanto dire che non avevano un'esperienza tale da giustificare la loro presenza in una partita così importante".
COSA SUCCEDERA'? TRE IPOTESI
"Cosa succederà adesso? Venerdì saremo a Roma, dove verrà discusso il nostro ricorso e le opzioni sono tre. O la squalifica verrà confermata, o verrà cancellata o altrimenti si richiederà un supplemento di indagine. Noi porteremo tutto quello che abbiamo elaborato. C'è la possibilità di difendersi ma è come farlo in una lotta fra kalašnikov e cerbottane. Cosa faremo se la squalifica sarà confermata? Abbiamo in mente delle iniziative, ma vogliamo pensare che alla fine la verità prenderà il sopravvento. Una nuova situazione per la giustizia sportiva se saremo ritenuti innocenti? E' chiaro, siamo alla ricerca della verità. Non vogliamo lasciare nulla al caso, nessuno ha detto una parola, stiamo parlando di qualcosa che non è esistito. Andremo a Roma con l'audio certificato per dimostrare che non è stato manipolato e vogliamo trasferire principi per approfondire tutto quello che è successo. Noi vogliamo la verità, perché secondo me era già da sottolineare quanto successo lo scorso gennaio con il Napoli. E quando vieni accusato di due cose non fatte in due situazioni diverse, è importante. Conosciamo la partecipazione dei tifosi in casa, noi siamo una delle squadre la cui presenza in tivù in determinati orari è richiesta, quindi pensate un po' a certe cose. E' grottesco definire una situazione in tre persone sembrano cadere dalla Luna, arrivano e scrivono senza aver mai avvisato nessuno".
MILAN, LA VICINANZA PER LA RICERCA DELLA VERITA'
"Milan? Abbiamo parlato tutti, compreso il presidente, e abbiamo trovato disponibilità per la ricerca della verità. Quando si ragiona in termini di principi, due squadre si possono unire con una situazione di questo tipo. Quello che accade nello stadio deve essere percepito chiaramente. Basta pensare ai fischi per Abbiati, quelli si sono sentiti eccome. E noi stiamo parlando di cori che dovrebbero essere stati fatti da 3.000 persone. Noi soli contro tutti? Ci sentiamo meno soli, vogliamo sensibilizzare tutti perché questo può diventare un problema totale. Stiamo facendo una rincorsa alla ricerca della verità".
IL DIVIETO DI NAPOLI
"E' una decisione sulla quale non possiamo intervenire. Hanno vietato la trasferta a noi e poi alla Roma, questo giustifica la morte della Tessera del Tifoso. Il San Paolo ha problemi considerevoli, e le normative richieste per giocare in Europa, come la mancanza di barriere, sono diverse da quelle italiane".
Ufficio Stampa
Hellas Verona FC - Comunicato chiusura Curva Sud
Postata il 21/10/2014 alle ore 19:02
Riteniamo che siano sufficienti le immagini televisive per smentire categoricamente quanto di più non veritiero, oggi, sia stato buttato addosso ad una gloriosa società e ad una gloriosa tifoseria. In oltre 110 anni di storia mai nessuno aveva osato tanto. Oggi, così come nel caso di Armero in Hellas Verona-Napoli del 12 gennaio scorso (altra grottesca ricostruzione dei fatti, ricordiamolo bene), alla nostra società, alla nostra tifoseria, alla nostra città, viene accostata un'etichetta che NON ESISTE. I tre signori della Procura Federale, presenti domenica allo stadio Bentegodi, hanno delle responsabilità gravissime per quanto scritto nel rapporto inviato al Giudice Sportivo. La nostra società ha già richiesto la procedura d'urgenza per essere risarcita di un danno che ci ha lasciato indignati e arrabbiati, perché quello compiuto è un atto di pura follia: la chiusura della Curva Sud, ingiustamente colpita (e dimostrato dalle immagini televisive), rappresenta il punto più basso della nostra storia. Affermare che tremila (TREMILA!) tifosi abbiano intonato presunti cori definiti "razzisti" e che nessun addetto ai lavori, nessun tifoso, nessun rappresentante delle forze dell'ordine, né la società Milan, né il tesserato rossonero Sulley Muntari, né gli organi di stampa presenti allo stadio, il giorno della partita e nei giorni successivi, abbiano avvertito o sollevato la benché minima volontà di parlare di un fenomeno di tale importanza, lascia la nostra società ancora più perplessa e arrabbiata di fronte al provvedimento adottato e rendicontato dai rappresentanti della Procura Federale. E, dinanzi ad una prova di forza di questo tipo, di una cosa questa società è sempre più convinta: SIAMO CON I NOSTRI TIFOSI, SIAMO SOLI CONTRO TUTTI!
MUNTARI "OGNIQUALVOLTA" HA TOCCATO PALLA AL 30' e al 41' DEL PRIMO TEMPO...
Muntari al 29'30'' pt | Muntari al 29'53'' pt | Muntari al 40'08'' pt |
FONTE: HellasVerona.it
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VITA DA EX: Giovanni GALLI nuovo diesse della LUCCHESE...
MEA CULPA DI ROCCHI IN JUVE-ROMA, 'Ecco cosa ho sbagliato...'
CALCIO INGLESE: Già finita la luna di miele tra BALOTELLI ed i tifosi del LIVERPOOL?
Juve-Roma, Rocchi ammette i suoi errori.
"Ecco in quale episodio ho sbagliato"
di Marco Zorzo
MILANO - Gianluca Rocchi come Concetto Lo Bello: mea culpa. Il fischietto fiorentino al Processo del Lunedì è tornato a parlare di quell'infuocato Juventus-Roma (3-2), che ha scatenato mille polemiche: «La mia gestione dell'episodio del rigore di Maicon è stata anomala: diciamo che una gestione non equilibrata della situazione ha creato tensioni tra calciatori e nei confronti dell'arbitro. Potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos'è successo durante la gara: potevo fare meglio».
Ma cosa c'entra il paragone con mitico Concetto Lo Bello? Semplice, nel 1972, alla Domenica Sportiva, la sera stessa dopo quel Juve-Milan (1-1) con veleni rossoneri in coda, l'allora giacchetta nera di Siracusa candidamente ammise, incalzato dal conduttore Alfredo Pigna, di aver sbagliato a non concedere il rigore al Milan per fallo di Morini su Bigon: «Morini è stato molto furbo a non farsi accorgere del fallo. In quell'istante ero coperto e non vidi il difensore afferrare per un braccio Bigon: è stato più bravo di me perché mi ha indotto in errore». Quel campionato, per la cronaca, l'ha vinto la Juve di un punto (43 a 42) sul Diavolo.
Balotelli, crisi senza fine. I giornali inglesi lo demoliscono: "Inutile rincalzo"
LONDRA - Mario sbaglia tutto, anche l'unica occasione colossale, da solo con la porta spalancata e mette in fila l'ennesima prestazione disarmante, abulica, al limite dell'indisponente. Balotelli a Liverpool sembra sempre più in crisi. L'indomani la pessima gara contro il Queens Park Rangers l'attaccante italiano è subissato dalle critiche della stampa inglese che lo boccia come «inutile» e «un rincalzo», «il calciatore più svogliato nella storia del calcio inglese». Al di là delle esasperazioni dei tabloid, i numeri certificano il momento 'no' di Balotelli: zero gol in sei gare di campionato con il Liverpool a fronte di 30 tentativi, uno solo nelle ultime 22 partite inglesi, comprese quelle giocate con la maglia del Manchester City.
A Loftus Road, al di là dell'imbarazzante errore, ha deluso l'atteggiamento dell'attaccante, svogliato come se la partita non gli interessasse. Eppure ancora una volta in suo soccorso si è schierato il manager del Liverpool, Brendan Rodgers, costretto a ricorrere ad un paradosso per difenderlo. «Di Mario mi è piaciuto il fatto che si trovava nella posizione di sbagliare quel gol - le parole del manager dei Reds -. Abbiamo parlato a lungo per convincerlo a stare di più in area. Gli manca Daniel (Sturridge) con il quale ha disputato la sua migliore partita contro il Tottenham. La cosa negativa è che ha mancato un paio di occasione, ma di positivo c'è che era lì». Rodgers cerca di disinnescare anche un equivoco di fondo che perseguita Balotelli dal suo ritorno in Inghilterra. «Mario non è il diretto sostituto di (Luis) Suarez - ha concluso Rodgers -. Al di là di quanto si dice, con Mario non ho alcun problema. Lavora moltissimo ed è il primo dispiaciuto per questa situazione. Ma sono sicuro che presto arriveranno anche i suoi gol».
FONTE: Leggo.it
LEGA PRO
ESCLUSIVA TMW - Galli: "Riparto dalla Lucchese con entusiasmo"
21.10.2014 17.24 di Lorenzo Marucci
Giovanni Galli riparte dalla Lucchese. L'ex portiere di Fiorentina e Milan è il nuovo ds del club toscano. Dopo le esperienze dirigenziali al Foggia, alla Fiorentina e al Verona, Galli torna dietro una scrivania. "Ricomincio da dove ho smesso di giocare -dice in esclusiva a tuttomercatoweb.com - la squadra è giovane e gli ultimi risultati non positivi le hanno fatto perdere qualche certezza ma qui ci sono i presupposti per una buona progettualità di crescita. E' stata una scelta di sport, questo è il mio mondo".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com