DICONO
Dopo SOGLIANO ecco Massimiliano DIBROGNI futuro segretario generale gialloblù con un passato nell'ufficio indagini della Federcalcio «Sono qui con tanto entusiasmo. È un'esperienza molto stimolante, questa è una piazza che trascina in tutto e per tutto. Ho molta voglia di iniziare e cercare di costruire qualcosa di importante e di duraturo. Il Verona merita altri palcoscenici, altre categorie, e questa è la cosa più importante».
Si è parlato tanto del poco peso politico della società in Lega. Lei da questo punto di vista ha molta esperienza avendo già lavorato nell'ufficio indagini della Federcalcio. «Questo è un aspetto importante. Fa parte del lavoro della società che si muove all'interno della federazione e la Lega a cui apppartiente. I rapporti con questi organi ci devono essere, non perchè faccia la differenza ma perchè è un aspetto che bisogna curare per avere la giusta considerazione».
Cosa manca al Verona per fare il vero salto di qualità? «Siamo appena arrivati, ora ci sarà un passaggio di proprietà. E' ancora presto per fare questo tipo di considerazioni, aspettiamo che si definisca per bene l'aspetto societario. Ora pensiamo alle cose basilari come l'iscrizione al campionato, il ritiro, i contatti per la costruzione della squadra. Per il resto avremo tempo».
L'obiettivo di Massimiliano Dibrogni? «Il mio obiettivo è quello di poter lavorare in una struttura dove ci sono persone che hanno unità di intenti e l'obiettivo comune di portare in alto questa società» TuttoMercatoWeb.com
Mister MANDORLINI già ai 'blocchi di partenza'... «Questo è l'inizio di una nuova avventura, di una nuova stagione. Credo sia importante ripartire come giustamente vuole fare Sogliano e come voglio fare io. Mettersi in gioco nel nostro mondo è importantissimo e farlo in questo stadio, davanti a questa gente credo sia ancora più gratificante. Non mi è mai passato per la testa di andare via, forse per quella di qualcun altro. Sono contento ed orgoglioso di continuare il mio lavoro qui. L'importante adesso è ripartire».
Tempo di mercato. Si parla tanto dei pezzi pregiati del Verona, verranno confermati? «La squadra sarebbe da confermare in toto per l'impegno che hanno messo in campo questa stagione. Certo non sarà possibile, le cose cambiano e noi qualcosa dovremo fare» Obiettivo Serie A? «L'obiettivo ora è partire bene e cercare di vincere più partite possibili. Ora quello che potrebbe succedere a giugno del prossimo anno conta relativamente» TuttoMercatoWeb.com
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RASSEGNA STAMPA
CALCIOMERCATO
Como, Gibellini diesse e Dolci Responsabile area tecnica
11.06.2012 22:39 di Redazione TLP
Prende forma il nuovo Como: il vicepresidente Pietro Porro conferma l'arrivo come diesse di Mauro Gibellini ex Verona, assieme ad un altro ex, Giovanni Dolci del Viareggio. Il primo coprirà appunto il ruolo di Direttore sportivo, mentre a Dolci verrà affidato il ruolo di Responsabile dell'area tecnica.
FONTE: TuttoLegaPro.com
ALTRE NOTIZIE
Verona, Dibrogni: "La piazza merita altri palcoscenici"
09.06.2012 17.09 di Alessio Alaimo
Tra i volti nuovi presenti oggi nella sede del Verona, anche Massimiliano Dibrogni, futuro segretario generale gialloblù con un passato nell'ufficio indagini della Federcalcio. Questi i suoi pensieri rilasciati ai microfoni di TuttoHellasVerona.it: "Sono qui con tanto entusiasmo. È un'esperienza molto stimolante, questa è una piazza che trascina in tutto e per tutto. Ho molta voglia di iniziare e cercare di costruire qualcosa di importante e di duraturo. Il Verona merita altri palcoscenici, altre categorie, e questa è la cosa più importante". Si è parlato tanto del poco peso politico della società in Lega. Lei da questo punto di vista ha molta esperienza avendo già lavorato nell'ufficio indagini della Federcalcio.
"Questo è un aspetto importante. Fa parte del lavoro della società che si muove all'interno della federazione e la Lega a cui apppartiente. I rapporti con questi organi ci devono essere, non perchè faccia la differenza ma perchè è un aspetto che bisogna curare per avere la giusta considerazione". Cosa manca al Verona per fare il vero salto di qualità? "Siamo appena arrivati, ora ci sarà un passaggio di proprietà. E' ancora presto per fare questo tipo di considerazioni, aspettiamo che si definisca per bene l'aspetto societario. Ora pensiamo alle cose basilari come l'iscrizione al campionato, il ritiro, i contatti per la costruzione della squadra. Per il resto avremo tempo". L'obiettivo di Massimiliano Dibrogni? "Il mio obiettivo è quello di poter lavorare in una struttura dove ci sono persone che hanno unità di intenti e l'obiettivo comune di portare in alto questa società".
ALTRE NOTIZIE
Verona, Mandorlini: "Felice di poter continuare il mio lavoro"
10.06.2012 15.24 di Elisabetta Zampieri
Andrea Mandorlini, presente ieri alla conferenza stampa di presentazione di Sogliano, ha parlato alla stampa in vista della prossima stagione ancora alla guida del Verona. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di TuttoHellasVerona.it: "Questo è l'inizio di una nuova avventura, di una nuova stagione. Credo sia importante ripartire come giustamente vuole fare Sogliano e come voglio fare io. Mettersi in gioco nel nostro mondo è importantissimo e farlo in questo stadio, davanti a questa gente credo sia ancora più gratificante".
Un Sogliano che arriva, un Mandorlini che resta "Non mi è mai passato per la testa di andare via, forse per quella di qualcun altro. Sono contento ed orgoglioso di continuare il mio lavoro qui. L'importante adesso è ripartire". Tempo di mercato. Si parla tanto dei pezzi pregiati del Verona, verranno confermati? "La squadra sarebbe da confermare in toto per l'impegno che hanno messo in campo questa stagione. Certo non sarà possibile, le cose cambiano e noi qualcosa dovremo fare" Obiettivo Serie A? "L'obiettivo ora è partire bene e cercare di vincere più partite possibili. Ora quello che potrebbe succedere a giugno del prossimo anno conta relativamente".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
Barone (Sky): "Ecco promossi e bocciati della cadetteria"
12.06.2012 12:00 di Federico Errante
Fonte: Daniele Barone - sky
Ce la ricorderemo per Zeman, per l'orgoglio ritrovato del Toro, per la rimonta della Samp, per il record di cambi di panchina, per quel maledetto giorno di metà aprile che si è portato via Piermario Morosini: la serie B di questa stagione è stata una lunga emozione. Ed è stata la conferma che, esibire pronostici d'estate, è esercizio rischiosissimo.
PROMOSSI - Il Pescara ha chiuso al primo posto e, lo hanno detto soprattutto gli avversari, Ventura in testa, se lo è meritato. I 90 gol segnati, la qualità del gioco e la consacrazione dei suoi ragazzi (cinque Under 21) sono diventati un vero e proprio spot di questo campionato oltre che della carriera di Zeman. Il boemo, dopo anni di retrovia, è riemerso prepotentemente fino a guadagnarsi la richiamata della Roma. Gli stessi punti ha fatto il Torino che, a differenza della squadra abruzzese, aveva addosso il marchio della grande favorita sin da subito. Ma questo nulla toglie al gran lavoro di Ventura, sul campo (miglior difesa) e fuori, compattando la squadra con l'ambiente, carico di storia e di pressioni. La serie A ritrovata dopo tre anni ha il gusto e i contorni di una vera e propria liberazione. Un pò come per la Sampdoria che ha dovuto pazientare una sola stagione, cominciata però con molti affanni e finita poi con una strepitosa rimonta. La svolta l'hanno data Iachini, a novembre, e il mercato di gennaio: i 41 punti del girone di ritorno sono stati il risultato ed il premio per un gruppo che ha saputo capire come si sta in B. Una mano, poi, l'ha data la formula dei play off che per la prima volta non ha promosso la terza classificata ma la sesta. E tra le due ci sono stati tredici punti di differenza.
Il Sassuolo, il Verona e il Varese vanno comunque nel gruppo dei promossi. Pea (al primo campionato di B), Mandorlini (neo promosso) e Maran (subentrato all'ottava giornata) hanno saputo costruire squadre solidissime, arrivate ad un metro dal traguardo. Sansone, Juanito Gomez, Tachtsidis, Kurtic e De Luca, tanto per fare un po' di nomi, sono stati i loro gioielli. Aggiungiamo Sau? E magari anche Massimo Silva. Il cannoniere della Juve Stabia e l'allenatore dell'Ascoli stanno pure loro da questa parte del pagellone, uno straordinario finalizzatore di una squadra che ha giocato un torneo davvero importante, l'altro stratega di un vero e proprio miracolo calcistico. Il secondo consecutivo per i marchigiani.
BOCCIATI - Il Padova era partito a fari accesi. Sulla traccia della finale play off di un anno fa la società aveva innestato Milanetto, Cacia e Cutolo ma Dal Canto non è mai riuscito a trovare il filo giusto per farne una squadra da promozione. Toccherà a Pea riprovarci. E chissà a chi a Grosseto... Cinque allenatori in una stagione sono il nuovo record del presidente Camilli, sempre troppo impaziente, sempre troppo inconcludente. La classifica ha bocciato l'Albinoleffe (quattro anni fa giocava la finale play-off), il Gubbio (pagato lo scotto dell'inesperienza), la Nocerina (ma Auteri ci ha provato con del buon calcio) e il Vicenza (troppi errori), adesso purtroppo tocsentenze del calcioscommesse. Magari questo campionato di B non è ancora finito.
EDITORIALE
Serie Bwin, il pagellone delle magnifiche 22
12.06.2012 00:01 di Marco Fornaro Fonte: con la collaborazione di Federico Errante
Si chiude il sipario sul campionato di Serie Bwin 2011/12. Un campionato emozionante, palpitante, divertente e con tanti giocatori in evidenza, seppur minato dalla tragedia di Piermario Morosini e dallo scandalo scommesse. Dopo la retrocessione del Vicenza e la promozione della Sampdoria, ecco il "Pagellone".
ALBINOLEFFE - Esonerare mister Fortunato a quota 23 in classifica in piena lotta-salvezza, scegliere Salvioni (2 punti in 10 partite), finire con 30 di cui 5 ottenuti (da Pala) a retrocessione già matematica, trattenere giocatori scontenti e restare immobili sul mercato sia ad agosto che a gennaio. Ecco i punti-cardine di un disatro interamente colpa di una società che, a forza di giocare con il fuoco, si è bruciata. VOTO 3
ASCOLI - Le penalizzazioni continuano, anche quest'anno, ad ostacolare il cammino dei marchigiani, autori di una grandissima rimonta, accompagnata da prestazioni superbe e dall'esperienza di mister Silva, con Papa Waigo il vero protagonista di quest'annata. VOTO 7
BARI - E' stato un gruppo di guerrieri: qualche ragazzo di qualità, altri che con il tempo sono cresciuti ed hanno appreso i loro errori. Il tutto orchestrato da un altro esordiente di cadetteria: Vincenzo Torrente. Senza un centravanti di ruolo (Caputo ha iniziato a farlo da gennaio in poi, salvo esser squalificato un mese e mezzo) per più di metà campionato, sono stati totalizzati più di 50 punti e 9 vittorie esterne. Unico difetto? Le poche vittorie tra le mura amiche. E l'anno prossimo si prospetta ancor più complesso. VOTO 6.5
BRESCIA - Le rondinelle hanno disputato un campionato molto strano e ricco di alti e bassi: inizio folgorante, prosieguo pessimo e un periodo buio che ha portato all'esonero di Scienza. Poi l'avvento di Calori, 13 gare da leoni e i record di Arcari che hanno sfiorato un sogno play-off svanito nelle ultime sfide di campionato, terminate con ulteriori sconfitte. VOTO 6.5
CITTADELLA - Altro gran campionato della compagine di Foscarini, che ha raggiunto la salvezza con largo anticipo e senza troppi patemi, riuscendo ad unire i pezzi del puzzle con grande disinvoltura. Consueta rivoluzione estiva, solito gruppo compatto ben costruito dal dg Marchetti e, come da tradizione, gioielli in vetrina (Busellato su tutti) VOTO 7
CROTONE - Partenza non perfetta, assemblare i primi tatticismi è stato difficile ed ha portato all'esonero di Menichini. Drago ha cambiato tutto: gioco spumeggiante, "Scida" inespugnabile e tanto spettacolo sul finire di campionato. Tra i tanti giovani in vetrina, da segnalare Florenzi, autore di una stagione strepitosa. VOTO 7
EMPOLI - La caparbietà con la quale è stata ribaltata la gara dei play-out contro il Vicenza è da elogiare. Ma ci chiediamo: come mai con un'ossatura da squadra di medio-alta classifica e con Tavano-Maccarone terminali offensivi, una squadra come l'Empoli debba arrivare a giocarsi la salvezza agli spareggi? VOTO 5
GUBBIO - Tante scelte quatomeno "enigmatiche" che hanno portato ad un'inevitabile retrocessione. Le scriteriate decisioni di cambiare allenatore ad ogni soffio di vento (Alessandrini resta un mistero) sono state una delle molteplici cause del crollo di un progetto importante, che era partito con una doppia promozione dalla C2 alla B. Sul mercato pesa in modo determinante la scelta invernale di portare in Umbria un Mastronunzio che, reduce da una prima parte sottotono a La Spezia, nella seconda ha fatto peggio meritandosi una puntata speciale di "Chi l'ha visto?". VOTO 4
GROSSETO - Stagione senza infamia e senza lode, alimentata dai soliti continui ed inutili esoneri di Camilli. Tra questi, quello di Ugolotti a due giornate dal termine del campionato, quando non c'erano più obiettivi da intraprendere. Cui prodest? VOTO 6
HELLAS VERONA - Il miracolo non è riuscito: il doppio salto è rimasto solo un sogno per gli scaligeri di Mandorlini, autentico direttore d'orchestra in una sinfonia che ha avuto da elementi come Rafael, Hallfredsson, Tachtsidis e Gomez acuti degni della massima serie. Dopo una lotta serrata per la promozione diretta, una serata storta a Varese ha compromesso tutto e non è riuscita la grande rimonta nella gara di ritorno. VOTO 8
JUVE STABIA - I campionati delle neo-promosse non sono mai semplici, soprattutto quando hai una penalizzazione a cui far fronte nel bel mezzo del cammino. Le vespe, però, hanno saputo far fronte ad ogni difficoltà, disputando un girone d'andata oltre ogni più rosea previsione, trascinate da un Marco Sau in versione superstar. Nel girone di ritorno solo una piccola flessione, che non ha assolutamente creato problemi ai campani, che si sono rimessi in careggiata nella parte finale di una stagione da incorniciare. VOTO 7.5
LIVORNO - Stagione particolare. Troppo. Girone di andata fatto di troppa fatica, Madonna aveva imboccato la strada giusta, dopo un periodo di incertezze, quando la Morosini ha sconvolto tutto il mondo. Facile immaginare cosa abbia significato in uno spogliatoio, che aveva perso un compagno di avventure. Il morale sotto i tacchi ha compromesso la permanenza in B dei toscani, autori di uno scatto d'orgoglio nel finale di stagione (con Perotti al timone) che ha consentito gli amaranto di raggiungere la salvezza da poter dedicare al proprio angelo. Ciao Moro! VOTO 6
MODENA - Troppo caos nel club emiliano: insensata la scelta di mandare via Bergodi per Cuttone salvo poi ritornare in fretta e furia sui propri passi per non vedere naufragare la barca. A gennaio determinanti i colpi Ardemagni e Cellini così come il recupero di Di Gennaro. Irresistibile la progressione finale e con scelte dei vertici meno precipitose forse sarebbe arrivata anche qualche ulteriore soddisfazione. VOTO 6.5
NOCERINA - Continuo a ripeterlo: dopo il Pescara, è la squadra che ha espresso il miglior gioco. La difesa è stato l'anello debole dei molossi, tanto creativi in avanti, quando distruttivi in difesa. Risultato: ultimo posto e distacco eccessivo dalla zona salvezza. Campilongo in soli 180' è riuscito a far riemergere anche le difficoltà del passato, convincendo patron Citarella a ricorrere all'Auteri-bis, bravo a guidare i suoi verso una super-rimonta. Merino e Farias trascinano a suon di magie i rossoneri, frenati sul più bello da qualche passaggio a vuoto (vedi Crotone). La B è lunga 42 partite, non solo 21... VOTO 5.5
PADOVA - Ecco il vero flop. Paradossale che, con una rosa allestita per i primi due posti, non si raggiungano neanche i play-off. Le prime partite, vinte grazie alle risoluzioni di calci piazzati, hanno illuso la tifoseria. Alla lunga, però, quando il gioco resta uno sbiadito ricordo, le amnesie diventano una costante, si cambiano moduli e si collezionano figuracce l'annata è da buttare. E Dal Canto è il principale colpevole. VOTO 4.5
PESCARA - Spettacolo puro. Zdenek Zeman era arrivato per divertire la gente, solo qualche folle avrebbe giurato di vedere il Pescara in testa alla classifica a fine anno. Da Insigne a Immobile, passando per Verratti, Sansovini, Romagnoli, Nielsen & Co., possiamo dire di esserci davvero divertiti. Onore a tutti. VOTO 9 REGGINA - Stagione vissuta nell'anonimato, con tanta discontinuità e poche idee concrete. Reggio Calabria è una piazza importante, non meriterebbe campionati simili. VOTO 5
SAMPDORIA - La B non si vince con i nomi; questo, la dirigenza blucerchiata, lo ha capito solo dopo un girone di andata scadente. A gennaio Sensibile ha preferito meno parole e più fatti: errori rivisti, dentro Munari, Eder, Pellè e Juan Antonio, per cercare una remuntada apparentemente impossibile. Ma l'energico Iachini è stato l'artefice di un qualcosa di straordinario. Ai play-off Sassuolo e Varese sono le vittime che consegnano - di fatto - la Serie A alla Samp, dopo un solo anno di purgatorio. VOTO 8
SASSUOLO - Serie A sfumata in semifinale dopo una cavalcata meravigliosa e all'insegna dalla continuità: Pea ha saputo costruire una macchina quasi perfetta, con un gioco magari poco spettacolare ma tremendamente redditizio, mietendo avversari su avversari. Il cammino si ferma contro una Samp inarrestabile: resterà comunque il ricordo di un'ottima annata e di un Sansone con i fiocchi. VOTO 7.5 TORINO - Ventura con la sua saggezza ha attutito le pressioni dell'ambiente, riportando i granata in A dopo tre anni. Non è riuscito a mostrare il bel gioco mostrato nel primo anno di Bari o di Pisa facendo però affidamento su una difesa invalicabile guidata da Ogbonna e sulle giocate dei singoli. VOTO 8.5
VARESE - Alzino la mano quelli che avrebbero immaginato i lombardi in finale play-off, specie dopo l'avvio da dimenticare targato benny Carbone. Maran invece ha ripristinato i meccanismi e valorizzato elementi in grado di fare la differenza, come Kurtic o De Luca. Ha superato il Verona arrendendosi solo a quel treno in corsa chiamato Sampdoria. VOTO 8
VICENZA - La retrocessione-harakiri è lo sport "ideale": ci chiediamo il perché di così tanti cambi in panchina, il perché Cagni non sia riuscito a prendere subito in pugno la squadra ad un mese dal suo addio e soprattutto come è possibile, in una gara di play-out, sperperare due reti di vantaggio in 120'' e fallire il rigore decisivo a 5' dalla fine. Troppi errori in una stagione che, ad oggi, rispecchia ciò che è giusto. VOTO 4
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Sogliano e la scaramanzia
11.06.2012 12:00 di Federico Errante Fonte: tuttohellasverona.it
Se cerchiamo sul dizionario la parola ‘scaramanzia’ troviamo questa definizione: “Nella superstizione popolare, parola, formula, gesto, azione di scongiuro contro la iettatura, il malocchio, la sfortuna”. C’è chi tocca ferro, chi fa le corna, chi ripete alcuni gesti, chi indossa indumenti particolari. Nel mondo dello sport sono tantissimi quelli che si affidano a questo tipo di scongiuri: da Rafael Nadal a Michael Jordan, da Adriano Galliani ad Andrea Mandorlini. Tutti ricordano infatti il piumino indossato dall’allenatore gialloblù durante i play off di Prima Divisione che si sono protratti fino a metà giugno con temperature proibitive.
Il tecnico ravennate non è però solo, la famiglia del Verona ha infatti recentemente accolto un altro ‘scaramantico’: il nuovo ds Sean Sogliano. In una recente intervista rilasciata a Tuttomercatoweb l’ex Varese ha proprio raccontato questo aspetto del suo carattere parlando del ristorante che puntualmente ospitava l’intera squadra per ogni pranzo pre-partita nella città lombarda. “Ne troverò uno anche a Verona – ha affermato Sogliano – “Il calcio è anche scaramanzia, tutti abbiamo le nostre 'piste'". La caccia al nuovo punto di riferimento gialloblù è aperta, qualche consiglio?
PRIMO PIANO
Serie B, tante sorprese per la nuova stagione
11.06.2012 12:59 di Federico Errante Fonte: tuttomodena/lagazzetta di modena
IL FINE settimana, con la disputa delle finali playoff di B e Lega Pro e dei playout cadetti, ha disegnato il mosaico finale della stagione 2012/2013. Tre sono andate in A, quattro sono scese il Prima Divisione, e quindi (facile fare la somma...) saranno sette le novità della prossima stagione.
GEOGRAFIA Il nord farà come spesso succede la parte del leone nella serie B che verrà, con 11 squadre, la metà esatta delle contendenti: sei formazioni avrà l’Italia centrale, considerando anche le toscane, soltanto cinque il sud, tutte ‘continentali’. A livello regionale, Emilia Romagna, Veneto e Toscana saranno le regioni più rappresentate con tre squadre a testa. Due invece le province che schiereranno due formazioni, Modena (con i canarini e il Sassuolo) e Padova (biancoscudati e Cittadella).
RITORNI Detto dell’esordio assoluto del Lanciano (anche se, va ricordato, la città militò nella Seconda Divisione, paragonabile all’odierna B, nel 1930/31 ma con una società che fallì poi nel 1959), da rimarcare il ritorno tra i cadetti, dopo 64 anni, della Pro Vercelli, una delle nobili decadute per eccellenza del calcio italiano. Non va infatti dimenticato che la società nella quale crebbe un grandissimo come Silvio Piola, nella sua bacheca vanta ben sette scudetti, anche se l’ultimo di perde nella notte dei tempi, visto che venne conquistato nel 1922. Per completare il discorso sulla Pro, i piemontesi torneranno a sfidare il Modena dopo 51 anni: l’ultima volta fu nel torneo 1950/51, quando le due squadre militavano in serie C. I gialli sfideranno il Lanciano invece per la prima volta nella loro storia. Torneranno a giocare tra i cadetti dopo sei anni la Ternana, dopo cinque lo Spezia, dopo due Cesena e Lecce, e dopo uno soltanto il Novara.
NIENTE SQUADRONI Con la promozione in A di Torino e Sampdoria, il prossimo campionato cadetto avrà certamente un volto più... umano: senza corazzate che godono inevitabilmente i favori del pronostico già sulla carta, il torneo promette certamente grande equilibrio.
MA... Si diceva di un equilibrio che però potrebbe essere minato dalle sentenze della giustizia sportiva, che con tutta probabilità faranno partire con penalizzazioni più o meno pesanti diverse formazioni. Certi i meno 2 del Modena e i meno 6 del Grosseto che hanno patteggiato, mentre la Procura federale ha chiesto altre penalizzaioni: Novara - 6, Reggina - 6, Padova - 2, Empoli e Ascoli - 1. Senza contare quello che potrà succedere nelle successive fasi del dibattimento sportivo. PER FINIRE Questo il quadro completo della B che verrà: Ascoli, Bari, Brescia, Cesena, Cittadella, Crotone, Empoli, Grosseto, Juve Stabia, Lecce, Livorno, Modena, Novara, Padova, Pro Vercelli, Reggina, Sassuolo, Spezia, Ternana, Varese, Verona, Virtus Lanciano.
FONTE: TuttoB.com
martedì, giugno 12th, 2012 | Posted by Matteo Fantozzi
Serie B 2011/12, ESCLUSIVO/ chi è il miglior centrale della stagione?
Finito il campionato di Serie Bwin 2011/12 abbiamo deciso di ripercorrerlo. Vi offriamo dei contributi in ESCLUSIVA sui migliori giocatori di questa stagione. Oggi si parla dei baluardi di difesa, di quelli che i gol li facevano sventando le incursioni degli altri. Personaggi silenziosi, ma campioni di generosità. L’abbiamo chiesto agli addetti ai lavori e ne è venuta fuori una classifica che ha eletto Angelo Ogbonna, centrale del Torino, a miglior difensore della stagione. Scelta condivisa da Cesare Prandelli che l’ha portato a Euro 2012 con gli azzurri.
Ecco i contributi con i voti di ex difensori:
Daniele Adani: “Angelo Ogbonna ha una marcia in più. Dovrebbe giocare in una grande squadra, se io fossi il direttore di una big d’Europa ci punterei subito, soprattutto con questa scarsità di mancini”;
Alessandro Renica: Domenico Maietta e Victor Mareco;
Giancarlo Corradini: “Maietta e Ceccarelli sono due difensori impeccabili. Il Verona ha raggiunto grandi risultati anche grazie alla loro solidità”;
Gianluca Atzori: “Mi ha sorpreso molto Emerson. Non mi aspettavo una stagione a questi livelli e poi che sinistro!”;
Gaetano De Rosa: Angelo Ogbonna;
Luca Pellegrini: Angelo Ogbonna; Antonio Magli:
Angelo Ogbonna;
Roberto Cravero: Angelo Ogbonna;
lunedì, giugno 11th, 2012 | Posted by Matteo Fantozzi
Serie B, record di spettatori per Playoff e Playout
Playoff e Playout segnano un record in termini di pubblico. Sono infatti ben 110mila gli spettatori complessivi che hanno seguito le otto partite per giocarsi tutto nel finire di stagione. Un 10% rispetto allo scorso anno, con una crescita di circa 12mila spettatori. La partita con più tifosi è stata la finale di andata dei Playoff tra Sampdoria e Varese, con ben 27.601 paganti. Varese-Hellas Verona, semifinale di andata, invece ha registrato il picco minimo con 8mila tifosi.
lunedì, giugno 11th, 2012 | Posted by Orru
Serie Bwin, Esclusivo/ Il pagellone del campionato
Con le finali di playoff e playout disputate tra venerdì e sabato, si è concluso ufficialmente il campionato di Serie Bwin 2011/2012. Fra sorprese e delusioni, conferme in positivo e negativo, promozioni e salvezze, ecco il grande pagellone di fine anno. In questo articolo prendiamo in considerazione le squadre dalla prima alla sesta posizione nella graduatoria finale:
Pescara 10: Ha stupito tutti. Grazie a Zdenek Zeman tutta Italia ha parlato del Pescara. Partito senza grandi squilli di tromba, man mano ha preso fiducia e ha prodotto calcio spettacolo. Tanti i talenti messi in mostra, da Verratti a Immobile (capocannoniere del torneo), fino a Insigne, per citarne tre. Primo posto in solitaria e promozione in Serie A dopo 20 anni. Cosa volere di più?
Torino 9,5: Un campionato condotto dall’inizio alla fine (quasi). Una promozione meritata dopo anni di purgatorio in Serie B. La grande mano di mister Giampiero Ventura che ha esaltato soprattutto il collettivo. Mezzo punto in meno rispetto al Pescara per aver buttato via il primo posto all’ultima giornata pareggiando con il già retrocesso Albinoleffe. Ma è solo una piccola macchia in una stagione straordinaria.
Sassuolo 8: 80 punti per una squadra che solo lo scorso anno si è salvata per il rotto della cuffia. La grande impronta di mister Pea sull’ottima stagione dei neroverdi conclusa al terzo posto. Peccato per i playoff, fuori contro la Sampdoria senza demeritare più di tanto. E’ la prima volta da quando esistono i playoff che in Serie A non ci va la terza. E anche questo è un rammarico grande… Verona 8: Da neopromossa è arrivata quarta, lottando fino alla penultima giornata per la promozione diretta. In casa praticamente imbattibili, tanti gioielli messi in mostra. Il rammarico è l’essere usciti in semifinale ai playoff anche per colpa di qualche decisione arbitrale sfavorevole.
Varese 8,5: E’ arrivata dietro Sassuolo e Verona, però è anche vero che è arrivata in finale dei playoff, al contrario delle altre due. Questo spiega il mezzo voto in più. Partito male, si è ripreso dopo il cambio dell’allenatore, da Carbone a Maran e ha fatto una cavalcata notevole. La Serie A però è svanita nell’ultima partita stagionale.
Sampdoria 8: D’accordo, i blucerchiati sono tornati in Serie A dopo solo un anno, ma il voto sintetizza una stagione a due facce. Da 4 nel girone d’andata, da 10 al ritorno. Arrotondiamo per eccesso ed ecco l’otto in pagella. C’è voluto un cambio di allenatore e una rivoluzione nel parco di giocatori a gennaio per svegliare una squadra che stava soffrendo tanto la discesa nella cadetteria. Al ritorno, però, la Samp è stata seconda solo al Pescara e da sesta in classifica ha vinto i playoff tornando nella massima serie, cosa mai accaduta prima.
Padova 5: Partita con obiettivi ambiziosi, la squadra era stata costruita per lottare per la promozione diretta. Mister Dal Canto non è riuscito a far rendere al meglio tanti giocatori di alto livello che componevano la rosa dei veneti. Anche alcuni giocatori stessi, c’è da dire che non hanno reso al meglio, vedi Milanetto e Cacia, per fare due esempi. Forse la più grande delusione del campionato.
Brescia 6,5: Stagione strana. Nelle prime 10 partite, con Scienza in panchina ha fatto faville, facendo ricredere una tifoseria delusa dalla retrocessione dell’anno scorso. Poi il crollo verticale e il cambio del tecnico. Arriva Calori che riporta in alto la squadra, facendola diventare un bunker in difea, tant’è che Michele Arcari stabilisce ogni record di imbattibilità. Nel momento del rush finale, la squadra molla e non centra i playoff.
Juve Stabia 7,5: Se non avesse subìto una penalizzazione in classifica di 4 punti, avrebbe anche potuto lottare per i playoff, da neopromossa. E’ comunque un campionato strepitoso quello di Braglia e soci. Marco Sau è il cannoniere della squadra con gol favolosi.
Reggina 6: L’impressione è che poteva fare di più. E’ rimasta sempre a ridosso della zona playoff, ma non ci è mai entrata stabilmente. Due cambi di allenatore, Breda, Gregucci e Breda-bis, e un finale di stagione da ‘vorrei ma non posso’.
Crotone 7: Molto bene la Drago-band. Tanti i giovani messi in mostra, uno su tutti Florenzi e un gioco veramente spumeggiante. Prima parte di stagione a singhiozzo, poi il cambio sulla panchina tra Menichini e Drago mette la ali alla squadra che si salva facile.
Modena: 5,5: Si è salvata con largo anticipo disputando un ottimo finale di campionato, ma le ambizioni erano ben diverse. Sarebbe dovuta essere la stagione della svolta quest’anno, ma non lo è stata. Da ricordare, in negativo, la clamoroa presa di posizione dei giocatori contro il tecnico Cuttone, poi sostituito dal rientrante Bergodi.
Bari 7: Che gli possiamo dire a questo Bari vituperato da più parti? Cambia (quasi) tutta la rosa rispetto all’anno scorso in Serie A, la società versa in condizioni economiche gravi, la squadra subìsce continue penalizzazioni, ma rimane sempre a centro-classifica, mollando solo alla fine salvandosi all’ultima giornata. Ottima la stagione di alcuni giovani. Grosseto 6: Stagione anonima, resa frizzante dal Presidente Camilli che ha avvicendato ben 4 allenatori nonostante la squadra sia rimasta quasi sempre a centro-classifica. I tifosi ora tremano per il possibile coinvolgimento della dirigenza maremmana nel calcioscommesse.
Ascoli 8: Beh, i bianconeri meritano un voto alto, alla stessa stregua di Verona e Sassuolo, per aver centrato una salvezza che sa di miracoloso dopo essere partiti con un handicap di 10 punti di penalizzazione, poi dimezzati. Ad ottobre la squadra sembrava spacciata, con l’arrivo di Silva ha inanellato una serie di risultati positivi che l’hanno portata all’ennesima salvezza sofferta.
Cittadella 6,5: L’ennesima grande stagione del ‘Citta’ di mister Foscarini, un tecnico sottovalutato da molti. Salvezza tranquilla con una squadra costruita con pochi spiccioli. Sono questi gli esempi da seguire: la squadra di un piccolo borgo di Padova che ogni anno ottiene una salvezza con un progetto ben preciso.
Livorno 5,5: Voto basso, con attenuanti. Il Presidente Spinelli avrebbe finalmente voluto lottare per traguardi ambiziosi, ma la squadra non era all’altezza. La tragedia Morosini ha spaventato la squadra che per un certo tratto ha rischiato di retrocedere direttamente. L’orgoglio finale ha rimesso le cose a posto.
Empoli 6: Il voto è positivo per aver raggiunto la salvezza ai playout, ma l’annata empolese è stata negativa. Una delle grandi delusioni di questo torneo, ha rischiato di retrocedere, nonostante i 3 allenatori succeduti sulla panchina che non hanno saputo raddrizzare la squadra. Stagione da brividi.
di Marco Orrù
domenica, giugno 10th, 2012 | Posted by Matteo Fantozzi
Serie B 2011/12, ESCLUSIVO/ chi è il miglior portiere della stagione?
Finito il campionato di Serie Bwin 2011/12 abbiamo deciso di ripercorrerlo. Da oggi vi offriremo dei contributi in ESCLUSIVA sui migliori giocatori di questa stagione. Partiamo dai pali dove si sono distinti estremi difensori di grandissime capacità. C’è stato il record di Michele Arcari col Brescia, ma anche l’esplosione di giovani promesse come Mattia Perin, Francesco Bardi e Nicola Leali. Per non considerare le prestazioni di giocatori che si sono confermati ad altissimi livelli. L’abbiamo chiesto agli addetti ai lavori e ne è venuta fuori una classifica che ha eletto Rafael, estremo portiere del Verona, a miglior portiere della stagione.
Ecco i contributi con i voti di ex portieri:
Gianluca Berti: Alberto Frison (Vicenza)
Gianluca Pagliuca: Rafael (Verona)
Marco Ballotta: Alberto Pomini (Sassuolo)
Massimo Taibi: Enrico Guarna (Ascoli)
Rubinho: Rafael (Verona)
Gennaro Iezzo: Rafael (Verona)
Pietro Carmignani: Michele Arcari (Brescia)
Giovanni Galli: Nicola Leali (Brescia) e Francesco Bardi (Livorno)
Alberto Fontana: Eugenio Lamanna (Bari)
Giovanni Cervone: Mattia Perin (Padova)
sabato, giugno 9th, 2012 | Posted by Marco Macca
Calciomercato Verona, parla Mandorlini: “Conosco Sogliano. Ghibellini? Parole in linea col personaggio”
Andrea Mandorlini sembra non ascoltare per nulla le sirene che lo vogliono insistentemente via da Verona. Il tecnico gialloblu, infatti, intervistato sull’arrivo del nuovo ds Sean Sogliano, parla di progetti futuri, ovviamente da programmare con la società veneta: “Non abbiamo deciso ancora come ripartire, ma sicuramente con Sogliano ci si conosce da tempo, è un ragazzo con molta voglia di fare”. Oltre alla corte del Padova, nelle ultime ore si è registrato un interesse di un club di Serie A, probabilmente il Siena, o magari anche il Catania, che intanto aspetta l’esito della gara di stasera tra Varese e Samp per avere una risposta da parte di Maran. Mandorlini però sembra davvero sentirsi parte integrante del progetto Verona, pronto a ritentare la scalata alla Serie A sfumata in semifinale quest’anno proprio per mano del Varese. L’allenatore dei veronesi non risparmia una battuta anche sulle dichiarazioni di Gibellini: “Non rispondo, sono in linea con il personaggio”.
FONTE: SerieBNews.com
Sogliano subito alla prova del nodo contratti
IL VERONA CHE VERRÀ . Diciassette giocatori sono di proprietà del club di Martinelli. Un punto di forza o un peso? Dipende dai casi, che qui analizziamo. Maietta e Jorginho per il momento sono «blindati» Gomez e Rafael, la scadenza è fissata nel 2015 Piki ed Esposito: accordi lunghi, ma poco campo
11/06/2012
Verona. Diciassette giocatori sotto contratto. Un punto di forza, ma anche un peso. Dipende dai casi. L'Hellas possiede una base ampia, ragazzi la cui vita all'Hellas è stata allungata soprattutto da Giovanni Martinelli, che fra settembre e ottobre ha dato appuntamento in sede a più di mezza squadra. Compresi quelli che all'epoca non vedevano nemmeno il campo e in generale a chi certo non era la primissima opzione di Mandorlini. Fidelizzare i migliori è stato uno splendido obbligo, per altri una questione di cuore e riconoscenza. E non solo per diluire certi accordi nel tempo.
MAIETTA E GIORGIO OK. «Non ti cediamo neanche dovessero chiamare da Manchester». Pare che Martinelli abbia salutato così Mimmo Maietta, prima di lasciarlo alle meritate vacanze. L'eccellente rendimento ed un ingaggio di partenza particolarmente alto hanno consigliato all'Hellas il prolungamento fino al 2016 per spalmarne il compenso. Allineato a Maietta c'è Jorginho, la cui valutazione di mercato è lievitata di partita in partita. Preso dal Verona per soli quindicimila euro, il gioiello brasiliano ha già ingolosito mezza serie A. Anche se per Mandorlini rimane un punto fermo, come il campo ha dimostrato a chiare lettere.
COPPIA D'ORO. Il Verona ha blindato anche Rafael e Gomez, in scadenza al 30 giugno del 2015. Mosse azzeccate, figlie di una stagione sotto gli occhi di tutti. La porta del Verona non è mai stata così sicura. Acquisita la giusta tranquillità e fortificato dalle prodezze ai playoff di un anno fa con Sorrento e Salernitana, Rafael si è rivelato uno dei migliori della serie B, se non il più bravo in assoluto. Per Gomez parlano i 14 gol segnati in tutti i modi, oltre alla sensazione netta di un talento che non ha ancora detto tutto. Margini inesplorati, di cui si è accorta soprattutto la Fiorentina. Juanito è saldamente nelle mani dell'Hellas, anche se il mercato ha mille vie e Sogliano non ne chiude a priori neanche una. «Ogni giorno può subentrare un discorso nuovo, non solo per il Verona. Abbiamo giocatori importanti su cui vogliamo ripartire ed altri da inserire per migliorare il livello della rosa. Dovremo fare delle scelte, senza escludere nulla a priori. Può sempre arrivare l'offerta che ti colpisce per importanza e che dovremo eventualmente tenere in considerazione».
ANOMALO GENNARO. Scade nel 2015 anche il contratto di Gennaro Esposito, indiscusso cervello dell'Hellas in Prima Divisione ma oscurato in serie B dalla forza di Tachtsidis, figura ideale come metodista nelle concezioni di Mandorlini. La questione-Esposito è però diversa rispetto a Rafael e Gomez. Fuori dalle rotazioni di centrocampo, Gennaro è stato premiato da Martinelli con un prolungamento addirittura di due anni rispetto all'originaria scadenza del 2013. Discorso analogo per Thomas Pichlmann, un altro ad inizio stagione fuori dal progetto tecnico, prima della chiamata di Martinelli in scadenza nel 2013 ma il cui legame col Verona è stato protratto fino al 2014, anche se leggermente spalmato come quello di Esposito. Nodi non semplicissimi da gestire. «Se è un problema? Può esserlo - ha confermato sabato Sean Sogliano -, ma non per il valore di certi giocatori o perché non hanno richieste. Questo è un mercato bloccato, i contratti pesano. Nessuno vuole accollarsi quelli di altri. Sono fra le questioni più difficili. L'anno scorso qualcuno è rimasto per scelta, altri proprio per questo motivo». QUADRO AMPIO. La lista dei giocatori sotto contratto fino al 2014 è lunga, oltre a Pichlmann. A partire da Emil Hallfredsson passando da Luca Ceccarelli, Nicola Ferrari, Matte Abbate, Beppe Russo, Manuel Mancini e Andrade David Nicolas. Fra probabili punti fermi e situazioni da analizzare a fondo.
INTERROGATIVI SULLE FASCE. Trascorso un mese dall'inizio della stagione, Martinelli ha dato un altro anno di vita all'Hellas - fino al 2013 - anche ad Emanuele Berrettoni, Max Scaglia e Gepy Pugliese, che altrimenti sarebbero andati in scadenza fra una ventina di giorni. Da valutare attentamente la condizione di Scaglia per la carta d'identità (35 appena compiuti) e Pugliese per i gusti di Mandorlini, che a sinistra ha impiegato Gepy solo lo stretto necessario e per lo più nella seconda parte di stagione. Pugliese fra l'altro veniva dalla grande annata di Varese, voluto proprio da Sean Sogliano. OCCHIO AD ALBA. Il Verona ha in casa un potenziale puro talento come Fabio Alba, trequartista o secondo attaccante della Primavera che con l'Hellas ha firmato a fine marzo un contratto di tre anni. Alba, nato a Desenzano, è stato uno dei pochi '95 d'Italia titolare nella categoria, tanto da richiamare l'attenzione di Juventus, Milan, Inter e Roma. Già convocato da Antonio Rocca con l'Under 15 e l'Under 16, Alba ha dribbling e visione di gioco. Il suo modello? Kakà. Possiede una struttura fisica importante, dribbling e visione di gioco. Sogliano, sempre attento ai giovani, di certo lo terrà d'occhio.
Alessandro De Pietro
Il Vicenza va in C e l'Hellas resta senza derby IL PUNTO. Con Samp e Toro in serie A se ne sono andati otto scudetti. Si ferma a 92 il numero delle sfide con i biancorossi Torna la Pro Vercelli dopo 64 anni, debutta il Lanciano Cinque stadi con il terreno di gioco in sintetico
12/06/2012
Otto scudetti se ne sono andati, ma i pericoli saranno sparsi comunque in ogni angolo. C'è poco da stare tranquilli, anche se Samp e Torino sono volati via. Lecce e Spezia, ad occhio e croce, non sembrano da meno. La prossima serie B nasconde però anche molto altro. A cominciare dall'alone romantico tramandato dalla storia e dai sette scudetti della Pro Vercelli, nata nel lontanissimo 1892 e tornata a brillare non solo sui libri che raccontano il passato. In più la favola del Lanciano, tante altre facce minacciose e le deluse dell'ultima stagione che di certo non avranno voglia di fallire ancora.
TIMORE LECCE. Le tre retrocesse hanno un vissuto e pesi specifici diversi. Il Cesena ha operato una scelta rustica scegliendo per la guida tecnica il trentatreenne Nicola Campedelli, fratello dell'Igor presidente e reduce dall'esperienza maturata al Bellaria, in Seconda Divisione. L'Hellas tornerà dopo 27 anni ad affrontare fra i cadetti il Novara, battuto l'ultima volta 5-2 al Bentegodi il 20 ottobre del 1974 con il rigore di Maddé e le doppiette di Luppi e Sirena. A proposito di storia fa paura quella recente del Lecce, la cui permanenza in serie B dopo varie retrocessioni è sempre stata molto breve. Il club è sceso sette volte negli ultimi 22 anni ma in tre occasioni è subito risalito: nel 1999 con Nedo Sonetti, nel 2003 con Delio Rossi, nel 2010 con Gigi De Canio. E in altre tre circostanze il purgatorio è durato appena un campionato con le promozioni del 1993 grazie a Maciste Bolchi, del 1997 con Gianpiero Ventura (doppio salto dalla C1) e nel 2008 con Giuseppe Papadopulo.
SENZA UN VERO DERBY. Si ferma a 92 per ora il numero di confronti diretti fra Verona e Vicenza, in Prima Divisione dopo 19 anni, quando al Menti fra i protagonisti in campo c'era Mimmo Di Carlo. Per la verità il Vicenza era già caduto in C1 nel 2005, ma ripescato un paio di mesi dopo per la condanna del Genoa e le radiazioni di Perugia e Salernitana. La gente dell'Hellas dovrà consolarsi col derby con il Padova, certamente di fascia inferiore rispetto a quello col Vicenza ma comunque già doppia sfida da circoletto rosso per le ambizioni di tutte e due. Senza dimenticare la trasferta comoda al Tombolato col Cittadella.
«CICLONE» SPEZIA. Un pericolo autentico, altro che neopromossa. Lo Spezia viene da una stagione tionfale, ha vinto il girone B di Prima Divisione ma anche la Coppa Italia e la Supercoppa di Lega Pro. Gabriele Volpi, il presidente, ha costruito la sua fortuna offrendo logistica per le compagnie petrolifere che operano in Africa e che l'oro nero lo cercano anche nel mare a 2.500 metri di profondità. Dalle infrastrutture fino ai porti. E dopo aver reso grande la Pro Recco nella pallanuoto, il suo primo amore, Volpi vuole lasciare il segno anche nel calcio.
TOP FIVE SINTETICO. Il Verona si prepari a cinque trasferte anomale, chiamato a giocare sull'erba sintetica al Picco di La Spezia, negli impianti Silvio Piola di Novara e di Vercelli (ottomila posti), al Manuzzi di Cesena e al Menti di Castellammare di Stabia. Una variabile in più, anche se l'Hellas ha ormai imparato a convivere col sintetico di Sandrà come campo di allenamento abituale.
DEBUTTI E RITORNI. Sarà una stagione storica per il Lanciano, cittadina di poco più di trentamila abitanti in provincia di Chieti, promosso in B dopo aver fatto fuori Siracusa e Trapani ai playoff. L'avversario è già noto al Verona, in Abruzzo più volte ai tempi della Prima Divisione. Nella rosa del Lanciano anche gli ex Fabrizio Paghera e Ilyas Zeytulaev, in panchina un tecnico emergente come Carmine Gautieri. Profuma splendidamente di vecchio la Pro Vercelli, in serie B dopo 64 anni. Fra le neopromosse pure la Ternana dell'amico Dianda Salif.
PERICOLI VARI. Tre i viaggi in Toscana fra Empoli, Grosseto e Livorno, due quelli in Emilia per incrociare Sassuolo e Modena. Tristi ricordi suggerirà il dover salire sul pullman per Varese, si respirerà aria di derby puntando verso Brescia, strada già nota quella in direzione Ascoli. Ci vorrà invece l'aereo per andare a trovare Bari, Crotone, Juve Stabia e Reggina. Insidie ovunque, come nel perfetto stile della B. Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Settore giovanile, premiate le "pagelle d'oro"
Postata il 11/06/2012 alle ore 15:28
Incontro con i giocatori della prima squadra per gli atleti del vivaio che hanno ottenuto il miglior rendimento scolastico
SANDRA’ – In tutto il corso della stagione appena giunta al termine responsabili e tecnici del vivaio hanno evidenziato quanto l’istruzione, ed un buon rendimento scolastico, siano elementi fondamentali per la crescita degli atleti. Al fine di ribadire con gesti concreti questo concetto è stato creato un prestigioso appuntamento, dedicato a quei ragazzi che durante l’anno hanno ottenuto i migliori voti nei propri istituti. Ed ecco quindi che Alfredo Milella (Giovanissimi Professionisti), Nicola De Togni (Esordienti 2000), Giacomo Bogoni (Esordienti 2001), Silvio Squarzoni (Pulcini 2002) e Diego Gardini (Pulcini 2003), "pagelle d’oro" del settore giovanile, hanno incontrato nel giorno del rompete le righe i calciatori della prima squadra. Un'occasione davvero ghiotta per ricevere autografi, scattare fotoricordo e scambiare qualche parola con gli artefici dell'ottimo campionato di Serie bwin. Una gioia incontenibile quella dei baby gialloblù, che di ritorno dagli spogliatoi di Sandrà si sono involati verso i propri genitori tenendo stretti tra le mani pallone ed poster, piccoli regali meritatamente ricevuti grazie all'impegno profuso tra i banchi di scuola.
Ufficio Stampa
Dopo gli spareggi ha preso forma la nuova Serie bwin
Postata il 10/06/2012 alle ore 16:58
Retrocesse dalla A Cesena, Novara e Lecce, Empoli salvo ai danni del Vicenza. Promosse, dopo Spezia e Ternana, Pro Vercelli e Virtus Lanciano
VERONA – Terminati gli spareggi di Serie bwin e Prima Divisione, ha preso forma la nuova cadetteria per la stagione sportiva 2012/13. Retrocesse dalla A Cesena, Novara e Lecce, fanno il percorso inverso Pescara, Torino e Sampdoria, coi blucerchiati promossi dopo il doppio confronto col Varese nella finale play-off. L'Empoli si salva ai play-out ai danni del Vicenza mentre giocheranno in B, dopo aver chiuso al primo posto i rispettivi gironi, Ternana e Spezia, seguite dalle vincitrici degli spareggi Pro Vercelli e Virtus Lanciano: i piemontesi tornano in categoria dopo 64 anni, gli abruzzesi vi partecipano per la prima volta nella propria storia.
Retrocesse dalla A Cesena, Novara, Lecce
Promosse in A Pescara, Torino, Sampdoria (vittoriosa per 3-2 ed 1-0 nella finale play-off con il Varese)
Retrocesse in Prima Divisione Albinoleffe, Gubbio, Nocerina, Vicenza (0-0 e ko per 3-2 con l’Empoli nei play-out)
Promosse dalla Prima Divisione
Girone A
Ternana (1° in classifica) Pro Vercelli (0-0 e 3-1 col Carpi)
Girone B
Spezia (1° in classifica) Virtus Lanciano (1-1 e 3-1 col Trapani)
Elenco squadre: Ascoli, Bari, Brescia, Cesena, Cittadella, Crotone, Empoli, Grosseto, Hellas Verona, Juve Stabia, Lecce, Livorno, Modena, Novara, Padova, Pro Vercelli, Reggina, Sassuolo, Spezia, Ternana, Varese, Virtus Lanciano.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
FORMULA 1: In Canada trionfa la MC LAREN di HAMILTON! ALONSO solo 5° sulla rossa...
SERIE A: Rolando MARAN nuovo allenatore del CATANIA! MONTELLA dirigerà la FIORENTINA e Giovanni STROPPA è la nuova 'scommessa' del PESCARA...
SERIE B: La SAMP batte il VARESE con un gol di POZZI e conquista la promozione...
TENNIS: NADAL schianta DJOKOVIC nella finale maschile mentre nella femminile la SHARAPOVA è di un altro livello rispetto alla ERRANI che comunque si tiene la soddisfazione dell'accesso in finale e la vittoria nel doppio femminile con la VINCI...
OBODO RAPITO IN NIGERIA E LIBERATO DOPO UN BLITZ! 'Sono riuscito a liberarmi facendo cadere il sequestratore e sono scappato per la foresta, per fortuna sono un atleta e non ho avuto problemi a dileguarmi. Ringrazio Dio per essere ancora vivo'
IL PESCARA PRESENTA STROPPA: "L'EREDITÀ DI ZEMAN È PESANTE, MA PER ME GRANDE CHANCE"
Sabato 09 Giugno 2012 - 16:08
PESCARA - «È passato un treno e non potevo farmelo scappare. Il mio obiettivo era quello di allenare in serie A fra qualche anno, la massima serie è arrivata prima e ora dovrò essere bravo a tenermela stretta». A sostenerlo è il nuovo allenatore del Pescara, Giovanni Stroppa, nel corso della presentazione ufficiale davanti ad un migliaio di tifosi al porto turistico «Marina di Pescara». L'ex allenatore del Sud Tirol è apparso emozionato, ma allo stesso tempo convinto della sua nuova avventura. «Quando tre giorni fa mi chiamò il direttore sportivo Delli Carri - spiega - speravo mi dicesse di non venire a Pescara perchè sarebbe stato fantacalcio, e invece il giorno dopo sono venuto in città e in poche ore abbiamo raggiunto l'accordo. Sono fiero e orgoglioso di essere venuto a Pescara dove ho una grande occasione per poter allenare in serie A. Non sono spaventato, ma spero anzi di far sì che il Pescara a modo suo riesca ad essere protagonista». Dopo i 'nò di Delio Rossi e Giampiero Gasperini, Stroppa non pensa di essere un ripiego. «Non so - sottolinea - se sono la terza, quarta o quinta scelta. Dico che se sono l'ultimo della lista, spero di far bene come è accaduto l'anno scorso nel Sud Tirol. Ho avuto la fortuna di avere in carriera allenatori come Sacchi, Zeman e Capello, e spero di riuscire a mettere nel mio Pescara un qualcosa di questi tre maestri». Parlando del tecnico boemo come di un maestro Stroppa dichiara di avere comunque le sue idee. «Oggi sono io l'allenatore del Pescara - dice - ma quello che ha fatto Zeman non si può dimenticare. Io ho le mie idee e il mio modo di fare calcio. Mi auguro che si riesca a far bene e sono convinto che la squadra riuscirà a fare bene». Il nuovo tecnico biancazzurro ha voluto poi evitare il discorso mercato. «In questo momento non è il caso di parlarne - aggiunge - perchè non ho avuto modo discutere di queste cose con i dirigenti di queste cose. Io mi auguro che i giocatori bravi restino, ma questo è l'auspicio di tutti. Verratti ha l'età dalla sua parte e in pochi hanno fatto vedere quello che ha fatto vedere lui. Il modulo di partenza sarà il 4-3-3. Dobbiamo metterci in testa che ci sarà da soffrire, ma allo stesso credo che il Pescara parte alla pari con tante altre squadre. Abbiamo la forza e l'entusiasmo per fare bene».
NADAL È UNA FURIA: VITTORIA SU DJOKOVIC NELLA FINALE DEL ROLAND GARROS
Lunedì 11 Giugno 2012 - 14:11
PARIGI - Rafa Nadal si conferma il re di Parigi, vincendo per la settima volta il torneo maschile del Roland Garros. Il tennista spagnolo in finale ha battuto il serbo Novak Djokovic 6-4, 6-3, 2-6, 7-5. L'incontro, sospeso ieri per la pioggia, si è concluso oggi al terzo gioco del quarto set. È la settima volta che Nadal vince il torneo Slam sulla terra rossa di Parigi, che è record.
MARAN NUOVO ALLENATORE DEL CATANIA: SCELTO LUI PER IL DOPO MONTELLA
Lunedì 11 Giugno 2012 - 13:33
CATANIA - Rolando Maran è il nuovo allenatore del Catania. La società siciliana, dal proprio sito, rende noto «di aver affidato la responsabilità tecnica della prima squadra, per la stagione agonistica 2012/13, all'allenatore Rolando Maran. Nel corso di questa settimana, il nuovo tecnico verrà ufficialmente presentato ai giornalisti ed agli operatori dell'informazione».
MONTELLA, BIENNALE CON LA FIORENTINA: "DEVO CAPIRE SE JOVETIC È MOTIVATO"
Lunedì 11 Giugno 2012 - 17:33
FIRENZE - La Fiorentina ha ufficializzato l'ingaggio di Vincenzo Montella come nuovo allenatore della squadra: per lui un contratto biennale, con opzione per la stagione successiva. Il tecnico, proveniente dal Catania, è stato presentato in conferenza stampa quest'oggi e ha parlato soprattutto della stella della squadra, Stevan Jovetic: "Per noi è un elemento fondamentale, ma devo capire quanto sia motivato". Una parziale apertura ad un'eventuale cessione, nel caso in cui al montenegrino non convinca il progetto tecnico della Fiorentina. Eppure, fa sapere il ds Pradè, "ad oggi non sono pervenute offerte per lui".
SHARAPOVA TROPPO FORTE, ERRANI SCONFITTA IN DUE SET IN FINALE A PARIGI - FOTO/VIDEO
Sabato 09 Giugno 2012 - 16:41
PARIGI - La regina di Parigi è una bionda, ma non è Sara Errani: per la prima volta Maria Sharapova espugna la roccaforte francese e si aggiudica il Roland Garros. È finito 6-3, 6-2 in 1h29' di gioco l'ultimo match, quello che riporta la russa al primo posto al mondo e fa saltare 14 posizioni alla Errani, che va dal 24esimo al 10 posto tra le tenniste. La Sharapova, che nel prossimo ranking Wta tornerà ad essere la numero 1 del mondo, concede poco o nulla alla 25enne romagnola nella sfida che fa calare il sipario sull'appuntamento francese del Grande Slam. La russa comincia con il piede sull'acceleratore e in 8 minuti sembra ipotecare il primo set: 3-0 con un parziale di 12 punti a 3. La Errani paga dazio per la comprensibile tensione e non riesce ad entrare in partita: non riesce a variare i colpi e, quando non trova la profondità, viene sistematicamente punita. La Sharapova, che 'sparà colpi vincenti in continuazione, si concede qualche errore di dritto. Avanti 4-0, la siberiana si inceppa con 2 doppi falli e 'regalà il primo game all'azzurra che finalmente si sblocca: la Errani entra in partita e riesce, almeno in parte, ad arginare la potenza dell'avversaria. La russa perde efficacia quando lo scambio si allunga e, sul 5-2, spreca i primi 2 set point della giornata. Il rovescio della numero 1 del mondo, però, è una garanzia: il 6-3 che chiude il primo set si materializza in 36'. Anche il secondo set comincia in salita per la rappresentante dell'Italtennis che cede subito il servizio, va sotto 2-0 e si ritrova di nuovo a inseguire. La romagnola spreca una palla break nel quarto game e fallisce, di fatto, l'ultima opportunità per tornare in corsa. La Sharapova non si guarda più indietro e taglia il traguardo: 6-2 e sipario dopo 1h29'. La Errani si arrende ma si congeda a testa altissima: torna a casa con il titolo conquistato in doppio con Roberta Vinci e da domani sarà la numero 10 del mondo. «Questo premio va a tutti quelli che mi hanno fatto essere la persona che sono e che mi hanno permesso di essere qua oggi»: così Sara Errani, sconfitta in due set alla finale del Roland Garros dalla russa Maria Sharapova. «Congratulazioni a Maria per la vittoria, è stata una bella partita», ha aggiunto la Errani, definendo questa esperienza «straordinaria». A chi le chiedeva se sapesse che da oggi la sua vita cambierà, Sara ha risposto: «Spero che la mia vita non cambi, mi piace così com'è».
OBODO RACCONTA L'INCUBO: "MI VOLEVANO UCCIDERE, SONO SCAPPATO DURANTE IL BLITZ"
Lunedì 11 Giugno 2012 - 17:43
ROMA - Christian Obodo, superato lo choc dopo il suo rapimento, è stato raggiunto telefonicamente da Sky Sport 24 e ha rivelato tutti i retroscena della sua liberazione. "Ero appena arrivato in chiesa quando ho visto qualcuno raggiungermi, credevo fossero altri fedeli venuti lì per la messa, e invece mi hanno preso, incappucciato e fatto salire sulla loro auto", ha dichiarato Obodo, che poi ha aggiunto: "Mi dicevano continuamente di stare tranquillo e poi volevano chiamare la mia famiglia per il riscatto". Poi, all'improvviso, il blitz della polizia: "Gli agenti sono intervenuti e hanno fermato tre dei miei sequestratori, e l'altro, quello che invece era con me, una volta resosi conto dell'arresto dei suoi compagni, voleva uccidermi". Obodo ha poi concluso: "Sono riuscito a liberarmi facendo cadere il sequestratore e sono scappato per la foresta, per fortuna sono un atleta e non ho avuto problemi a dileguarmi. Ringrazio Dio per essere ancora vivo".
OBODO LIBERATO IN UN BLITZ, SENZA RISCATTO. LUI: "RINGRAZIO DIO" -FOTO
Domenica 10 Giugno 2012 - 23:24
UDINE - Christian Obodo sarebbe stato liberato dai suoi rapitori. Lo annuncia Sky Sport, non specificando ancora le modalità del rilascio e lo stato di salute del calciatore. La notizia arriva dall'avvocato del giocatore, che lo ha appreso dalla fidanzata. LA STAMPA NIGERIANA: "LIBERATO IN UN BLITZ" Secondo alcuni siti nigeriani, il centrocampista del Lecce Christian Obodo sarebbe stato liberato in un blitz compiuto da forze di polizia e, probabilmente, anche da soldati. Il sito Nigeria Newsdesk, l'Ikema Mbadiwe e siti in francese affermano che non sarebbe stato pagato alcun riscatto e che i sequestratori sono stati catturati.
OBODO: "SONO LIBERO E RINGRAZIO DIO" - «Ringrazio Dio. Ora non posso dire nient'altro, soltanto grazie a Dio». Sono le prime parole del centrocampista del Lecce Christian Obodo dopo la liberazione, come riferite dal fratello Kenneth, che lo ha già incontrato. BERSAGLIO FACILE A Warri, sua città natale nel sudest della Nigeria, i rapimenti non sono una rarità ma finora hanno sempre riguardato collaboratori delle compagnie petrolifere presenti nella zona. Stavolta è toccato a lui, bersaglio forse un pò troppo facile per la vettura personalizzata e con la targa con il suo nome. Una vicenda, quella del giocatore, che si inserisce in un panorama difficile per il paese centroafricano, alle prese con tensioni di carattere religioso, in particolare a danno dei cristiani, e che oggi hanno fatto registrare due sanguinosi assalti ad altrettante chiese in altre città nigeriane.
CALCIO: OBODO RAPITO IN NIGERIA. LA FAMIGLIA TACE, FORSE IN TRATTATIVA - FOTO
Domenica 10 Giugno 2012 - 14:18
UDINE - Tacciono i familiari di Christian Obodo, il centrocampista nigeriano dell'Udinese in prestito al Lecce, rapito ieri in patria, a Warri. Sia il cognato, a Udine, che il fratello Kenneth, che si trova in Nigeria, hanno chiuso il telefono e stamani non danno notizie sul congiunto. Ieri la famiglia aveva raccontato di una richiesta di denaro, circa 150 mila dollari, da parte dei rapitori, forse una banda di balordi. Il silenzio della famiglia spinge a pensare che le trattative siano state avviate. Gli elementi certi in questa vicenda sono la insolita tranquillità dei parenti e la certezza che lui, Christian, il sequestrato, sta bene: contraddizioni e incongruenze del continente africano. Obodo, centrocampista nigeriano, da oltre un decennio in Italia, in forza all'Udinese ma prestato al Lecce, questa mattina è stato rapito da alcuni sconosciuti che, minacciandolo con armi da fuoco, lo hanno costretto a uscire dalla sua 'Obodo 5' per salire a bordo della loro auto. Un paio d'ore e giunge a casa della madre del calciatore, a Warri, la richiesta di 150 mila euro. È il prezzo per la liberazione del figlio. «Purtroppo sono cose che accadono nel nostro Paese» dice il fratello di Christian, Kenneth, raggiunto telefonicamente dall' ANSA e che ha avviato un negoziato con i rapitori. Anche Kenneth è un calciatore, e anche lui gioca in Italia, nel Pisa. Rapimenti: devono anche accadere spesso, a giudicare dalla tranquillità manifestata da Kenneth. «Ho parlato al telefono con Christian, sta bene, di questo sono sicuro e questo è importante». Prossimo appuntamento telefonico con i banditi alle 18 ore italiane. Da allora, però, la famiglia si è chiusa nel silenzio. È probabile che le trattative siano a un punto cruciale. «Non possiamo dare più di centomila euro» dice categoricamente il fratello del giocatore. Alla famiglia, dalla notte scorsa, si è aggiunta anche la sorella di Christian, che vive a Udine insieme con il marito, Obidike Okechukwu, rimasto invece a casa. È lui a rendere noto che è stato chiesto un riscatto. La sorella, invece, afferma in inglese, sconsolatamente: «Appena arrivata e subito cattive notizie». Bad news, nonostante viva in Italia non parla che poche parole di italiano. La notizia del rapimento, diffusa inizialmente dai media nigeriani e immediatamente rimbalzata in Italia, scuote il calcio nazionale, nonostante gli Europei. L'Udinese in serata diffonde una nota in cui esprime «sgomento» e afferma la vicinanza a lui, Christian, e alla sua famiglia. Il primo a intervenire è invece il tecnico umbro Serse Cosmi: «Sono sconvolto. Per me Christian Obodo è come un figlio, è con me da quando aveva 17 anni». Come un padre, difatti: «Debuttò con la Fiorentina. Due anni fu con me a Udine e quindi a Lecce. Con lui ho un legame affettivo. Era praticamente un bambino quando arrivò e l'ho accompagnato per parte della sua carriera». Cosmi ha definito Obodo «molto cattolico». Ma il fatto che Christian sia stato rapito davanti a una chiesa dove pare stesse andando, non incrina l'ipotesi che si tratti di un rapimento a scopo di estorsione e non di un atto legato a guerre di religione. Anche la U.S. Lecce è intervenuta nel pomeriggio, per esprimere «vicinanza». Meno contenuta la dichiarazione del direttore sportivo della stessa squadra, Carlo Osti: «Sono letteralmente scioccato», «stento ancora a crederci». Obodo è «un uomo generoso, che oltre ad essere un bravo giocatore si è dimostrato un grande uomo».
GP DEL CANADA: HAMILTON TRIONFA, ALONSO SOLTANTO QUINTO
Domenica 10 Giugno 2012 - 22:22
MONTREAL - Hamilton trionfa al Gran Prix del Canada al volante della sua Mercedes McLaren. Secondo posto per la Lotus di Grosjean, seguito dalla Sauber di Perez. Soltanto un quinto posto per la Ferrari di Alonso. Quarta piazza per la Red Bull di Sebastian Vettel, mentre è sesta la Mercedes di Nico Rosberg davanti alla Red Bull di Mark Webber ed alla Lotus di Kimi Raikkonen. Nona piazza per la Sauber di Kamui Kobayashi che ha preceduto la Ferrari di Felipe Massa. ALONSO: «LE GOMME SONO CROLLATE» «Gli ultimi giri sono stati lunghissimi, abbiamo cercato di vincere la gara e se facevamo il pit forse arrivavamo secondi». Il pilota della Ferrari Fernando Alonso ammette d'aver scelto la strategia peggiore (un solo pit-stop) aggiungendo di non aspettarsi un calo così repentino delle gomme: «Ero daccordo con quella strategia e dopo è sempre facile parlare. Se non ci fosse stato questo degrado sarebbe andata bene. Purtroppo - aggiunge Alonso ai microfoni della Rai - le gomme negli ultimi 10 giri hanno avuto un crollo totale, peccato». Il Mondiale? «Dobbiamo rimanere li».
CALCIO: 1-0 A VARESE, LA SAMPDORIA TORNA IN SERIE A COL GOL DI POZZI
Sabato 09 Giugno 2012 - 22:59
VARESE - Alla Sampdoria sarebbe bastato un pareggio, invece il ritorno in Serie A è arrivato con una vittoria grazie al gol di Pozzi realizzato in extremis. I doriani si aggiudicano il match contro il Varese per 1-0 e festeggiano la vittoria dei play-off sul campo del «Franco Ossola». La partita inizia con il Varese che mette in difficoltà la Sampdoria al 16': Rivas offre a Nadarevic un'invitante palla al limite dell'area che termina sopra la traversa I padroni di casa sfruttano la forza degli esterni e al 27' è Nadarevic ad andare alla conclusione con un preciso sinistro dal vertice destro dell'area che termina sul fondo. L'occasione più nitida della squadra di casa arriva al 30': punizione dalla destra di Nadarevic, sponda di Terlizzi e tiro di Neto Pereira che si infrange sulla traversa. La Samp risponde al 34': cross di Munari per Pozzi e salvataggio di Pucino nell'area piccola; Soriano tenta la ribattuta trovando, questa volta, la respinta di Terlizzi. Bressan è chiamato in causa al 37' da Renan che ci prova su punizione. Nella ripresa ospiti pericolosi all'11' con una botta dai trenta metri di Rispoli che sfiora il palo e termina sul fondo. Colpo di testa di Gastaldello deviato in angolo al 28'. Azione insistita del Varese al 32': cross di Nadarevic e colpo di testa di Plasmati bloccato da Da Costa. Ancora Plasmati di testa al 43' che spedisce a lato del palo. Al 46' arriva il gol della Samp in ripartenza, Rispoli trova Pozzi tutto solo in area che ha il tempo di mirare e depositare in rete.
FONTE: Leggo.it