Queste erano le condizioni meteo http://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Verona/2004/Settembre/27 quella sera e si giocava in posticipo al Binti alle 20.30 per la quarta giornata di Serie B. FICCADENTI schierava il 'solito' 4-3-3 con VAN STRATTAN fra i pali al posto di PEGOLO, difesa con CASSANI a destra GERVASONI e BIASI centrali, DOSSENA a sinistra; BEHRAMI, MAZZOLA e GUARENTE al centrocampo (ITALIANO era in fase di rinnovo con l'appoggio del diesse GIBELLINI); ADAILTON, BOGDANI e COSSU in attacco. Nella squadra toscana spiccavano i nomi del fantasista DE ZERBI dell'attaccante ex-BARI SPINESI e dell'ex ABBRUSCATO. Circa 300 i tifosi aretini che avrebbero seguito la loro squadra a VERONA.
Solo a citare la sequenza di reti, direi che ci sarebbe posto per una mezza sincope: BIASI fa 1 a 0 dopo solo 3 minuti ma l'AREZZO pareggia con SPINESI al 5', il VERONA passa ancora avanti col 'folletto' COSSU al 12' ma i granata ci raggiungono e ci superano al 30' e al 46' con DE ZERBI ed ancora SPINESI, 2 a 3! A quel punto si scatena l'HELLAS: 3 a 3 di ADAILTON (56') che firma poi anche il sorpasso (90') a tempo scaduto e, nei minuti di recupero il gol di BOGDANI... Vi dico solo che ad un certo punto, nel delirio da esultanza che solo LA Curva sa trasmettere (se ricordo bene sul 4 a 3 di Ada al 90'), gli occhiali da vista che tenevo nel taschino mi uscirono e furono calpestati e maltrattati dai butei che saltavano ebbri di gioia; me ne accorsi, con orrore, circa 10 minuti dopo la fine della partita e li riebbi, quasi integri, perchè un butèl li aveva notati e fortunatamente salvati...
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I gol raccontati da Roberto PULIERO:
- BIASI 1-0
- COSSU 2-1
- ADAILTON 3-3
- ADAILTON 4-3
- BOGDANI 5-3
- Adailton riaccende la luce
Incredibile Verona: contro l'Arezzo va sotto 2-3, poi si scatena l'attaccante. La squadra di Ficcadenti parte forte, ma poi si scatenano De Zerbi e Spinesi. Clamoroso crollo nel finale degli ospiti che pagano due svarioni difensivi
Una splendida luna piena brilla sul Bentegodi e dopo 97 incredibili minuti riesce a trasformare il Verona nel lupo mannaro che si divora l'Arezzo. Una partita incredibile, giocata a cento all'ora da entrambe le squadre, che prese come sono dalle ripartenze si preoccupano poco di coprire le rispettive difese. E i risultati si vedono: 8 gol disseminati dal 3' al 95' di una partita che esalta il Bentegodi. Così, alla fine, Ficcadenti incassa la prima vittoria del suo Verona, ma potrà festeggiare poco e lavorare tanto, perché non ci sarà sempre la luna piena a illuminare una squadra che è piaciuta molto di più nella ripresa, quando Behrami si è allargato a destra ed ha cominciato ad attaccare Pasqual mentre Iunco girava attorno a Bogdani, sino a quel momento appoggiato pochino, a caccia di un pallone o di uno spazio dove infilarsi a tutta velocità. l'Arezzo torna a casa perdendo una partita incredibile, che sembrava avere in mano e che pian piano gli si è sciolta tra le dita. Se era la prova di maturità, la squadra toscana l'ha mancata perché contro chi ti regala spazi e occasioni non si può perdere se si vogliono fare grandi cose. Marino è avvicinato spesso a Zeman e in questo caso si può dire a ragione per la morbidezza di una difesa che però, prima di ieri sera, aveva però incassato solo due reti (ieri ha pagato l'assenza forzata dei centrali titolari).
Al Bentegodi invece l'Arezzo ha beccato due gol in 12', ma si è rialzato in fretta riorganizzandosi e chiudendo il primo tempo in vantaggio, abbastanza meritato. Perché il Verona i gol li aveva trovati, mentre i toscani se li erano costruiti affondando il coltello nel cuore della difesa veronese, appena alle spalle di Mazzola, dietro al quale i centrali hanno sbagliato a muoversi due volte. Sono saliti quando De Zerbi ha servito Spinesi solo davanti a Vanstrattan (destro secco e rete gonfia), sono arretrati quando De Zerbi si è aggiustato la palla per piazzarla nell'angolino. Nei primi 45' il Verona era andato in vantaggio due volte, prima con Biasi su azione d' angolo e quindi con un destro da lontano di Cossu sul quale Ogliari ha messo il piede tradendo Pagotto. Ma ai veronesi non è bastato per chiudere il primo tempo in parità, perché dopo aver rischiato un contropiede di Abbruscato (errorissimo), sull'ultimo angolo del primo tempo (dopo una bella parata di Vanstrattan ancora su De Zerbi, incontenibile) è stato Bogdani a fare la frittata saltando fuori tempo e regalando a Spinesi la seconda gioia personale. Porta bene il Bentegodi all'attaccante toscano (ora capocannoniere con 5 reti) che qui ha segnato 6 gol in carriera, tutti al Verona trafitto anche una volta a Bari (in tutto 7 gol sui suoi 72 in carriera).
Dopo cotanto primo tempo, sembrava che la squadra di casa dovesse rassegnarsi all'ultimo posto, ma Ficcadenti l'ha cambiata nel morale e nella tattica chiedendo ai suoi una velocità che ha finito col travolgere l'Arezzo. L'ingresso di Pagliuca ha dato poi al Verona la solidità e la freschezza che servivano, invece Marino ha aspettato troppo a dare il cambio ai suoi mentre Amerini a centrocampo copriva un po' ovunque facendo troppi falli. Era il sintomo di una malattia che in 45' ha minato la salute dell'Arezzo. Il colpo di grazia gliel'ha inferto Adailton, che dopo un primo tempo modesto ha deciso che era il momento di fare la sua parte, si è ricordato di avere una tecnica superiore a quasi tutti i colleghi in campo e l'ha messa a disposizione della squadra. Il primo gioiello arriva all'11' con una punizione di sinistro calciata come solo i grandissimi sanno fare, un giro che si chiude all'incrocio e che Pagotto può solo guardare. Iunco è scatenato davanti all'area, punta l'uomo e mette in difficoltà chiunque, riuscendo a creare gli spazi decisivi. Da una sua iniziativa arriva il 4-3 allo scadere: Pagotto gli ribatte il tiro, ma Adailton sbatte dentro con rabbia. l'Arezzo, pericoloso un paio di volte con Spinesi, si getta in avanti, protesta in una mischia, ma si fa infilare da un contropiede, questa volta di Dossena che a sinistra travolge Ogliari e serve a Bogdani - generoso e utilissimo - un pallone da appoggiare in rete prima della festa.
Verona-Arezzo 5-3 (primo tempo 2-3)
MARCATORI: Biasi (V) al 3' , Spinesi (A) al 5' , Cossu (V) al 12' , De Zerbi (A) al 30' , Spinesi (A) al 46' p.t.; Adailton (V) all'11' e al 45' , Bogdani (V) al 50' s.t.
VERONA (4-3-3): Vanstrattan; Cassani, Gervasoni (dal 36' s.t. Comazzi), Biasi, Dossena; Behrami, Mazzola, Guarente (dal 21' s.t. Pagliuca); Adailton, Bogdani, Cossu (dal 5' s.t. Iunco). (Pegolo, Myrtaj, Agnelli, Fummo). All. Ficcadenti.
AREZZO (4-4-2): Pagotto; Ogliari, Bacis, Scotti, Pasqual; Lavecchia, Passiglia, Amerini, De Zerbi (dal 45' s.t. Gentile); Spinesi, Abbruscato (dal 23' s.t. Sinigaglia, dal 47' s.t. Del Core). (Proietti, Kyriazis, Teodorani, Vigna). All. Marino.
ARBITRO: Trefoloni di Siena.
NOTE: spettatori paganti 2.347, incasso di 24.999 euro; abbonati 7.229 per una quota di 43.570 euro.
Ammoniti: Scotti, Pasqual, Pagliuca e Biasi per gioco falloso, Spinesi per simulazione.
Tiri in porta: 10-6.
Tiri fuori: 1-4.
Fuorigioco: 3-4.
Angoli: 1-6.
Recuperi: primo tempo 2' ; secondo tempo 6' .
LE PAGELLE
Cossu, cuore e qualità De Zerbi, regia di classe
VERONA
VANSTRATTAN 5,5 Para quello che può e non chiedetegli di più. Un liscio da brividi nella ripresa.
CASSANI 6 Limita le discese di Pasqual ma anche le sue.
GERVASONI 5 Esce per infortunio. In mezz' ora due gol con percussioni centrali. Dov' era?
COMAZZI 6 Con lui la situazione migliora quanto basta.
BIASI 6 Si regala un gol e chiude tutto quello che può in una difesa che fa acqua, però Spinesi lo brucia due volte.
DOSSENA 6 Piace di più quando spinge che quando difende.
BEHRAMI 6 Bravo nel pressing ma spesso fuori posizione quando difende. Nella ripresa si allarga a destra e va molto meglio.
MAZZOLA 6 Lui ci prova sempre, anche quando sembra che non ci sia nulla da fare.
GUARENTE 5 Assolutamente impalpabile.
PAGLIUCA 6 Dà freschezza al centrocampo quando l'Arezzo comincia a cedere.
ADAILTON 6,5 Nel primo tempo merita 5, nella ripresa 8 perché fa finalmente la differenza. E lui in questo gruppo è obbligato a farla.
BOGDANI 7 Punto di riferimento costante in attacco. Erroraccio in occasione del gol di Spinesi ma tanto cuore e il premio di un gol.
COSSU 6,5 Ci mette cuore e qualità, ne ottiene un gol.
IUNCO 6,5 Porta la vivacità che serviva in area e provoca due gol.
All. FICCADENTI 6,5 E' vero che si vede qualcosa di buono (anche ottimo a tratti) quando i suoi hanno la palla, ma il suo centrocampo copre male la difesa. Non a caso la peggiore della B. Nella ripresa però cambia modulo e uomini andando a vincere.
AREZZO
PAGOTTO 6 Neppure il tempo di scaldarsi e ne busca due parandone altri due. Si capisce che non è serata, ma lui non ha colpe.
OGLIARI 5,5 Limita i danni ma finisce travolto nel finale.
BACIS 5 Una serataccia, Bogdani gli scappa da tutte le parti.
SCOTTI 5,5 Non è impeccabile come al solito.
PASQUAL 6 Nella ripresa vengono giù tutti dalla sua parte, ma regge.
LAVECCHIA 5,5 Un rullo instancabile sulla destra, ma lo cercano poco.
PASSIGLIA 6 Tanto lavoro sporco ma il fiato non basta.
AMERINI 6,5 Quasi tutto il gioco passa dal suo destro. Instancabile in copertura però meriterebbe l'ammonizione.
DE ZERBI 7 Regista offensivo di classe. Fa girare la squadra e piazza il sinistro del 2-2. (Gentile s.v.)
SPINESI 7,5 Verona gli porta bene: due palloni due reti. Killer.
ABBRUSCATO 5,5 Si divora un gol dopo una gran discesa. Apre spazi, esce tra gli applausi.
SINIGAGLIA 5,5 Mangerebbe il pallone per un gol ma vuol strafare. (Del Core s.v.)
All. MARINO 6 I suoi sono rapidissimi nelle ripartenze corte e ormai giocano a memoria. Sconfitta immeritata.
ARBITRO TREFOLONI 6,5 La partita è sempre nelle sue mani.
FONTE: Gazzetta.it
- Batticuore Verona, che spettacolo!
Gol di Biasi, Cossu, 2 Adailton, Bogdani Il brasiliano diventa l’«eroe» della partita Risultato d’altri tempi al Bentegodi dove la formazione di Ficcadenti centra il primo successo stagionale e rialza la testa dopo l’avvio stentato. Illude, soffre, rischia il ko, si rimette in piedi, rimonta e alla fine sorpassa l’Arezzo
S’è capito subito che non sarebbe stata una serata inutile, per chi s’era dato appuntamento al Bentegodi. Pronti-via, subito brividi in serie. Cossu solo, Pagotto miracolo. Dall’angolo il sinistro di Adailton mette in mezzo dove Biasi risolve la mischia. Alè, tutto in discesa, dici... Macchè, in campo c’è anche l’Arezzo e c’è soprattutto la solita questione. Il Verona è bravissimo anche a farsi male da solo. Spinesi è in agguato, basta mezza palla e lui brucia Gervasoni e fulmina Vanstrattan. Tutto da rifare.
Il Verona, bello dalla cintola in su, mette paura quando attacca, fa venire i brividi quando difende. Si esalta Mazzola, in mezzo al campo, capitano di nome e di fatto. Corre, tampona, costruisce, urla, incita, si sbraccia. Entusiasma Cossu, che trova tempo e spazio per un numero da campione. Destro da fuori area, deviazione di un difensore che lascia senza scampo Pagotto. Già, altro pensiero proibito: e adesso, Verona? E adesso succede la stessa cosa di prima. Un po’ perchè i cromosomi son questi, un po’ perchè la gioventù è una bellissima cosa, ma paghi sempre pedaggio. E un po’ perché questa squadra è un po’ matta e non si diverte se non si complica la vita. Così, basta abbassare un po’il volume e l’Arezzo ci crede. De Zerbi fa il fenomeno da fuori area, ciao Vanstrattan. Non è finita, il Verona perde un po’ la tramontana, sul finire del tempo. E all’ennesima "dormitina" difensiva, Spinesi, autentica bestia nera, sbuca dietro a tutti dopo un angolo e fa tris. Spogliatoi.
È dura rimetterla in piedi, pensi. Ma il Verona può avere mille difetti, non gli manca di sicuro il cuore. Lo getta in campo, trascinato dalla curva. Chiude meglio gli spazi, rischia il giusto, non rinuncia mai a colpire. Ficcadenti le prova tutte, persino una mossa che lì per lì sembra azzardata. Fuori Cossu, dentro Iunco. Il giovanotto fa un casino enorme, di qua e di là, copre tutto il fronte, mette pressione a Pagotto e soci. L’Arezzo se ne sta dietro, forse ha il torto di credersi a posto. Forse sottovaluta il Verona, lo crede al tappeto. Invece no. Mazzola suona la carica, Behrami alza il numero dei giri, Adailton trova spazi nuovi sul centro e comincia soprattutto a prendere la mira. Scambia con Iunco, guadagna un fallo, proprio lì, in quella che rischia di diventare la "zolla Adailton". Palla a terra, barriera a 9.15, il suo sinistro è davvero brasiliano. Addio Pagotto. Tre a tre, figuratevi la curva. Ma tenetevi forte, mica è finita. Il Verona non gioca mai per pareggiare, è una squadra di Ficcadenti, assomiglia molto a quelle di Zeman. Il Verona attacca, fino in fondo. È già recupero, quando Iunco s’inventa un assolo e chiama Pagotto al miracolo: in agguato c’è Adailton, botta al volo, quattro a tre. Piano, non andate via. Il recupero è lungo. È notte fonda, quasi, quando Bogdani accarezza in rete una palla che Dossena gli recapita con esemplare altruismo. Se una squadra si vede anche da gesti come questi, il Verona è destinato a regalare altre giornate come questa. Sarà difficile dimenticare il boato che lo accompagna agli spogliatoi. Il suo campionato è appena cominciato.
Straordinario. Dev’essere questo il Verona che Ficcadenti ha in testa. Bello, spigliato, divertente. Magari eccessivo, nel bene e nel male. Quando comincia con i fuochi d’artificio, quando spalanca autostrade davanti al «povero» Jess. Ma di straordinario, questo Verona, ha pure il carattere. L’entusiasmo. la voglia di crederci, sempre e comunque. «La strada è quella giusta, dobbiamo solo continuare» aveva detto Ficcadenti alla vigilia. Non ha sbagliato niente. «Prima o poi passeremo a raccogliere, nella vita non puoi solo seminare». E’ stato di parola, come se avesse capito dai tanti piccoli segnali della settimana, che qualcosa era davvero scattato nel «suo» Verona.
- MINUTO PER MINUTO
Pagotto ci mette una pezza Abbruscato sbaglia la mira
PRIMO TEMPO
2’: primo brivido, Cossu devia a due passi da Pagotto, il portiere fa il miracolo e manda in angolo.
3’: Adailton dalla bandierina, in mischia il colpo vincente è di Biasi. Entusiasmo alle stelle.
5’: l’Arezzo pareggia al primo colpo. Palla dentro per Spinesi che anticipa Gervasoni e fulmina Vanstrattan.
12’: numero di Cossu, che si libera sul limite e spara. Palla deviata, imprendibile per Pagotto.
28’: perfetto cross di Dossena, testa di Bogdani, Pagotto anticipa Behrami di un soffio.
30’: De Zerbi, dai venti metri. Controllo e botta imparabile per Vanstrattan.
34’: errore di Gervasoni, se ne va Abbruscato, supera anche Biasi, ma il sinistro è (per fortuna) inguardabile.
45’: assist di Abbruscato per De Zerbi, sinistro al volo, Vanstrattan fa un mezzo miracolo.
SECONDO TEMPO
11’: Adailton si conquista una punizione dal limite. Va sulla palla e dipinge un sinistro di rara bellezza.
45’: spunto irresistibile di Iunco, Pagotto respinge come può e Adailton infila di rabbia. Esplode il Bentegodi.
49’: contropiede di Dossena, che vince il contrasto con Ogliari, se ne va e solo davanti a Pagotto, serve l’accorrente Bogdani, che infila a porta vuota. E’ trionfo.
- Ficcadenti urla, il Verona risorge
«Concediamo ancora troppo Ma impareremo a soffrire». «Li ho guardati negli occhi e i ragazzi hanno capito ciò che volevo: vincere per noi e per i tifosi». Decisiva la sfuriata del tecnico gialloblù nell’intervallo. La squadra cambia faccia
La partita è cambiata nell’intervallo. Massimo Ficcadenti ha cacciato urlacci da drago ferito, qualcuno dice abbia sputato anche fuoco. Doveva intimidirli e caricarli allo stesso tempi i suoi ragazzi. Spauriti dopo 45’ strani, cattivi, ancora una volta deludenti. Nello spogliatoio, però, stavolta la partita ha preso un’altra piega. Quella che tutti speravano.
Ficcadenti, cosa ha fatto? Cosa ha detto alla squadra?
«Cose nostre, cose che restano nello spogliatoio. Ci siamo guardati in faccia, c’era poco da dire tanto da fare. Mi hanno capito al volo».
Urlacci e consigli?
«Serve tutto quando devi vincere e noi volevamo assolutamente togliere lo zero dalla casella dei punti. Ai ragazzi ho detto: adesso tornate in campo e vincete».
Cinque reti fatte, tre subite. Da dove partiamo?
«Dai tre punti. Quelli restano, quelli sono un buon biglietto da visita per chi non crede nel Verona. Adesso, però, c’è molto da lavorare».
Soprattutto dietro, dove il Verona ha incassato dieci reti in quattro partite. Davvero troppe non crede?
«E’ vero, ma il Verona è un squadra che le prende e le dà. E’ innegabili che in chiave difensiva qualcosa deve cambiare in fretta».
Come e dove?
«Nella testa, nell’attenzione, nella lucidità. Contro l’Arezzo, ancora una volta, abbiamo preso due reti evitabili e una da palla inattiva. Gli errori vanno corretti con il lavoro e l’applicazione, altre parole non servono».
Ficcadenti, il Verona che ha visto contro l’Arezzo è il suo Verona?
«Il Verona visto nel secondo tempo con l’Arezzo è il mio Verona. Capace di difendersi e colpire al momento giusto».
Che cosa vi manca ancora?
«Ci dobbiamo mettere in testa un concetto: noi siamo nati per soffrire. La sofferenza ci accompagna e noi dobbiamo riuscire a trasformarla in breve tempo in una compagnia positiva».
Perchè non ha inserito fin dall’inizio Comazzi?
«Non parlo dei singoli, ma del gruppo. In questo momento credo che non sia opportuno fare analisi individuali. Considero, infatti, il Verona un unico blocco».
Italiano in tribuna, quando verrà il suo momento?
«Ripeto, in questo momento voglio analizzare solo la vittoria ottenuta con l’Arezzo. Del resto, la cosa più importante per l’Hellas era proprio questo. Il resto passa in secondo piano».
Pastorello lo sente ancora?
«Sì, ma io mi confronto spesso anche con Gibellini».
Ha novità sulla cessione della società?
«Penso di dire quello che tutti sanno. Il Verona sta per essere ceduto, la trattiva è ben avviata e noi non dobbiamo fare altro che invogliare i compratori risollevando la nostra immagine attraverso i risultati del campo».
Il pubblico non vi ha abbonato, e merita un pensiero ...
«Certo, i tifosi e la città ci sono rimasti vicino, hanno capito le nostre difficoltà. Li ringrazio».
- LE PAGELLE
HELLAS VERONA
VANSTRATTAN 6 . Il portierino non perde mai la bussola. Incolpevole sui gol, magari cicca qualche uscita, ma nel finale tira giù la saracinesca.
CASSANI 6 . Tiene la fascia, sbarra la strada all’Arezzo e appena può corre ad appoggiare. Non molto appariscente, ma lucido e concreto fino all’ultimo.
BIASI 6 . Merita mezzo voto in più per il gol, ma mezzo voto in meno per certe amnesie che a volte prendono lui e tutti i compagni. Però, che carattere...
GERVASONI 5,5 . Ha la sfortuna di stare in campo nella parte meno bella. Un paio di erroracci lo condannano all’insufficienza.
COMAZZI 6,5 . Ha cuore, coraggio, s’incolla ad Abbruscato e ne spegne i bollenti ardori. Non sarà un mostro di tecnica, ma quanto a carattere c’è poco da insegnargli.
DOSSENA 6,5 . Le cose di sempre: distrazioni difensive, pregevolezze in appoggio. E mezzo voto in più per la generosità con la quale consegna la palla-gol a Bogdani.
BEHRAMI 6,5 . Corsa, fiato, strapotere fisico. Una spina nel fianco dell’Arezzo, dall’inizio alla fine.
MAZZOLA 7 . Il degno capitano di una squadra che non smette mai di lottare.
GUARENTE 6 . Impegno apprezzabile, anche se entra raramente nelle cose importanti del match.
COSSU 6,5 . Peperino di sostanza, uno dei più vivi nella prima parte, quando nobilita la serata con lo spunto del gol.
BOGDANI 6 . Ha il pregio di battersi senza tregua, anche quando sembra obiettivamente in apnea. Il gol è un premio al lavoro.
ADAILTON 7,5 . L’uomo partita. Disegna la punizione del pari, firma da opportunista il gol del sorpasso. Movimento e giocate di classe. In B, uno come lui lascia sempre il segno.
IUNCO 6 . Grande vivacità, offre una mezzoretta finale che scombussola le idee all’Arezzo. E non a caso entra nelle azioni che riportano il sorriso al Verona.
PAGLIUCA S.V .
AREZZO
Pagotto 6, Ogliari 5.5, Scotti 5.5, Bacis 6, Pasqual 6.5, Passiglia 6, Amerini 6, Lavecchia 5.5, De Zerbi 7, Abbruscato 6, Spinesi 7.
L’ARBITRO TREFOLONI 5,5 . Per essere un arbitro di grido, fa troppa fatica a tenere a bada una partita come questa.
- Allo stadio con una penna pistola. Tifoso arrestato a Verona-Arezzo
Il giovane veronese era pronto a usarla contro i supporter aretini. A casa sua trovati due manganelli retrattili e gas paralizzante
Si preparava ad affrontare i sostenitori della squadra avversaria con un'arma degna di 007, una penna pistola a percussore centrale nella quale aveva innestato un razzo. Un tifoso del veronese è stato arrestato ieri sera dagli agenti della Digos nel corso degli incidenti che hanno seguito la partita di serie B tra Verona e Arezzo.
Tutto è accaduto al termine del match, quando tre pullman dei tifosi aretini stavano lasciando lo stadio. Nell'attraversare un sottopasso della tangenziale, sono stati oggetto di lancio di sassi. Una pietra ha colpito uno dei mezzi, infrangendone il parabrezza. Una scheggia di vetro ha colpito l'occhio di uno dei passeggeri provocandogli una lieve ferita giudicata guaribile in una decina di giorni.
A quel punto il conducente ha accostato il pullman a lato della strada facendo scendere i tifosi aretini che si sono diretti verso quelli veronesi (una cinquantina). Sono arrivati gli agenti del reparto mobile che hanno fatto una carica di alleggerimento per evitare il contatto tra le tifoserie. E' stato in quel frangente che i poliziotti della Digos, in borghese, hanno notato il tifoso con una penna-pistola, pronto ad usarla. Il giovane, subito arrestato, si chiama Michael Silhavi, ha 18 anni e abita a Verona. E' stato accusato di porto di arma clandestina in luogo pubblico.
La polizia ha compiuto anche una perquisizione nella casa del giovane, trovando due manganelli retrattili (uno sotto la sella del motorino) e due bombolette con gas paralizzante acquistate all'estero e illegali in Italia.
Qualche ora prima, la polizia aveva denunciato un trentenne veronese per atti osceni: il tifoso si era calato pantaloni e mutande davanti alle forze dell'ordine. Il questore di Verona, Luigi Merolla, valuterà l'adozione di provvedimenti di divieto allo stadio per i tifosi che risulteranno coinvolti negli incidenti del dopopartita.
- LA CESSIONE
Società in vendita, la trattativa continua De Blasi in campo «a titolo personale»
Continua la trattativa per la cessione della società. Da una parte Giambattista Pastorello, dall’altra il gruppo di imprenditori che intende rilevare l’Hellas. La trattativa è ben avviata, come si è detto, e se da una parte c’è la volontà del presidente gialloblù di cedere il club di Corte Pancaldo, dall’altra c’è l’interesse della controparte di rilevare la squadra.
I consulenti, quindi, sono al lavoro per portare a termine nel minor tempo possibile una strategia necessaria per chiudere l’accordo.
I numerosi incontri tra Giambattista Pastorello e Alessandro De Blasi, il manager che ha seguito la trattativa in maniera del tutto personale senza coinvolgere nell’operazione la famiglia. Il gruppo De Blasi opera nella sanità e controlla numerose cliniche private ma non ha mai manifestato interesse per il mondo del calcio.
Alessandro De Blasi, nell’ambito della sua attività professionale, ha intrapreso questa avventura con Giangi Barzaghi, imprenditore brianzolo legato al mondo del calcio per la sua gestione del Seregno 1913, e Sergio Tosi, il titolare di Sport Management.
Una trattativa condotta a fari spenti visto che nessuno dei tre ha mai dato pubblicità alla notizia ma le indiscrezioni uscite da ambienti finanziari lombardi hanno portato tutto alla luce del sole. Ora si sono accesi i riflettori non manca chi vede in tutto questo un intoppo per l’operazione. Ma i tempi si stringono sempre di più e in molti aspettano la firma finale tra qualche settimana.
- La festa
Mazzola corre, imposta e brinda «Vittoria del cuore e della sofferenza». Biasi torna al gol ma non nasconde gli errori: «Più attenzione in difesa»
E’ arrivato su quel pallone impazzito, l’ha domato, poi ha calciato in porta. Rabbia, ira, un pezzo di cuore, pensieri fumosi. Di tutto e di più. Andrea Cossu ancora una volta ha trovato il gol e ha potuto urlare al cielo tutta la sua felicità. «Servivano tre punti, e noi in qualche maniera siamo riusciti a portarli a casa. Soffrire per la vittoria è stato ancora più bello. Purtroppo anche stavolta ci siamo complicati la vita, ma rispetto alle gare precedenti, qualcosa è cambiato». Vien da dire: per merito di chi? «Del mister, a fine primo tempo ci ha catechizzati, ci ha imposto di tornare in campo per vincere. Ci ha convinto e ci ha trasmesso una grande carica». Cossu segna, corre, s’esalta, poi esce, con le pile, comunque, ancora cariche. Buon segno. «I segnali più positivi, però, sono arrivati dal Verona. Siamo giovani, a volte magari saremo anche poco smaliziati, ma la squadra è viva. Sa lottare, sa correre e sa farsi rispettare. E battere l’Arezzo non è impresa facile per nessuno».
Sandro Mazzola, non ha smesso per un attimo di andare a caccia di palloni vaganti. Contro i toscani, il capitano ha sfoderato i colpi migliori. Partenze brucianti, cambi di gioco illuminanti, pensieri verticali e grinta da pirata pronto all’abbordaggio. «Volevo vincere, si è notato? Il Verona aveva voglia di muovere la classifica, anzi, doveva muoverla a tutti i costi. Mi sono reso conto solo a fine gara che siamo stati protagonisti, nel bene e nel male, di una gara micidiale per chi vive sulla propria pelle l’Hellas. Quello che è successo ha davvero dell’incredibile, ma la vittoria finale credo appaghi un po’ tutti. Noi per primi, la nostra gente e chi ha creduto sempre in quello che stavamo facendo. Sia inteso: questo dev’essere solo l’inizio. La partita con l’Arezzo va subito in archivio, perchè la serie B non ti permette di fermarti troppo a rivivere il passato. Chi vince, però, ha sempre ragione, e adesso siamo tornati a sorridere». E la società che fa? «Su questo argomento penso di essere stato chiaro fin dal ritiro: restiamo in attesa di comunicazioni dall’alto, e pensiamo solo a lavorare. Non tocca a noi analizzare tutto quello che succede fuori dal campo».
Dario Biasi, in rete anche ieri sera, analizza quanto successo con grande pacatezza. «Il gol? Una soddisfazione importante, che però viene sicuramente dopo il risultato di squadra. Dietro, invece, abbiamo sbagliato ancora. Un gol è arrivato su azione da palla inattiva, e che posso dire? Che lavoriamo ogni giorno per migliorare l’assetto di gioco ed il rendimento individuale. Gli errori nascono da distrazioni che dovremo eliminare utilizzando maggiore precisione ma anche la giusta cattiveria».
Erijon Bogdani ringrazia il popolo gialloblù...«Per l’appoggio, il sostegno, la fiducia nei nostri confronti. Il mio gol? Un toccasana. Le mie convinzioni? Credo fermamente nel valore di questa squadra. E questa vittoria ci aiuterà a lavorare con maggiore serenità».
FONTE: LArena.it