Verona campione d’Italia: quando il calcio di provincia mise in scacco le grandi
Domenico Gioffrè | 26.04.2020
Immaginate che l’Udinese vinca oggi un campionato di Serie A battendo avversarie che annoverano Messi, Cristiano Ronaldo, Mbappé, Salah, Lewandowski, Neymar. Sembra una cosa completamente irreale, eppure in Italia è già successo qualcosa di molto simile e il 12 maggio prossimo compirà 35 anni. Sì, oggi vi racconterà del Verona campione d’Italia 1984/85.
35 anni fa la più grande sorpresa di sempre: il Verona Campione d’Italia
Anche se tra il calcio di oggi e quello di 30-40 anni fa non esiste un serio confronto possibile, ci sono avvenimenti che sono destinati comunque a rimanere straordinari. Lo scudetto del Verona campione d’Italia 1985 è tra questi, senza ombra di dubbio. Non a caso si tratta dell’unico esempio, nella storia del calcio italiano, di una squadra espressione di una città non capoluogo di provincia che vince il massimo campionato.
Guardando alla Serie A velleitaria e indebitata degli ultimi lustri sembra inverosimile, ma c’è stato un periodo in cui il nostro era davvero il campionato più bello e difficile del mondo. Nella prima metà degli anni ’80, con la riapertura delle frontiere, si erano susseguiti gli acquisti-crack da parte delle squadre italiane. La Juve aveva già Platini, la Roma Falcao e l’Udinese un’altra stella di prima grandezza come Zico, ma l’estate 1984 fu particolarmente movimentata.
Daniel Bertoni e Diego Maradona posano con la nuova maglia. Per lo scudetto, D10S dovrà aspettare ancora un paio d’anni (Wikipedia)
La chiusura della Federcalcio e la corsa agli acquisti
La Federcalcio aveva annunciato uno stop di 3 anni all’ingaggio di calciatori stranieri provenienti da campionati esteri, a partire dal gennaio seguente. Dunque quella del 30 giugno era occasione da non perdere per assicurarsi qualche grosso campione. Detto fatto: il Napoli ingaggia nientemeno che Diego Armando Maradona, l’Inter va a prendersi Karl-Heinz Rummenigge e anche Torino e Fiorentina non stanno a guardare, acquistando altre due stelle brasiliane come Junior e Socrates.
Maradona, Platini, Falcao, Zico, Rummenigge, Socrates, Junior, tutti ai nastri di partenza del campionato 1984-85. Nessuna delle loro squadre, tuttavia, vincerà quello scudetto.
Nel calcio ogni tanto capitavano stagioni un po’ così. Più di una volta è successo che stagioni strane si verificassero immediatamente dopo grandi manifestazioni come Mondiali o Europei. Nel 1982/83, ad esempio, aveva vinto la Roma interrompendo un digiuno di 41 anni. Nel 1986/87 sarebbe stata invece la prima volta del Napoli e nel 1990/91 della Sampdoria.
La rosa del Verona 1984-85
Dal Vangelo secondo Osvaldo: come nasce il Verona Campione d’Italia
Il Verona era tornato nella massima serie due stagioni prima, dopo aver vinto il campionato di Serie B nel 1981/82 con in panchina il suo uomo del destino: Osvaldo Bagnoli. Milanese, allenatore e personaggio senza fronzoli, Bagnoli porterà i gialloblu dal totale anonimato al trionfo in soli 3 anni. Le avvisaglie che qualcosa di buono potesse accadere si erano avute nelle prime due stagioni, terminate con un fragoroso 4° posto parzialmente confermato dal 6° posto dell’anno seguente.
Le ragioni di quell’ottimo impatto con la Serie A erano sia di matrice tattica che di qualità individuali. Bagnoli era un catenacciaro quando ciò non era ancora considerato una “vergogna”. Semplicemente era molto abile nel rompere le trame degli avversari e controllare il ritmo di gara, salvo poi lanciare improvvise fiammate in verticale. Per qualsiasi disegno tattico, però, c’è bisogno degli uomini giusti al posto giusto. C’è bisogno di uomini di fiducia.
La base di partenza: Garella, Tricella, Volpati, Di Gennaro
Le basi del Verona poi campione d’Italia erano sostanzialmente quattro: Garella, Tricella, Volpati e Di Gennaro. Il primo era ed è probabilmente il miglior “portiere coi piedi” nella storia del calcio italiano. Apparentemente sgraziato e leggermente sovrappeso eppure agilissimo, Claudio Garella era un portiere sui generis, grandioso nelle respinte con ogni parte del corpo, in particolare coi piedi. Roberto Tricella era invece un libero dai piedi discreti, abile ad avanzare palla al piede. Domenico Volpati era un giocatore poco appariscente ma fondamentale, in quanto jolly da utilizzare in vari ruoli tra difesa e centrocampo. Antonio Di Gennaro era invece quello capace di dare qualità al centrocampo, regista-mezzala con bella visione di gioco e un tiro da fuori niente male. Su queste basi arriva la vittoria del campionato di Serie B.
Marangon + Fanna: Bagnoli mette le ali
Per il primo anno in Serie A arrivano altri pezzi di quel puzzle memorabile che si concretizzerà due anni più tardi: Luciano Marangon e Pietro Fanna. Il primo era un giovane terzino sinistro di scuola Juventus ma proveniente dalla Roma, molto abile nelle proiezioni offensive. Il secondo era una classica “ala di raccordo”, micidiale quando in giornata e proveniente dalla Juventus. Proprio alla Vecchia Signora, Pierino non aveva mantenuto le alte promesse e quindi era stato girato ai gialloblu, dove però Fanna arriva con una voglia di riscatto ENORME.
1983: arriva il “Nanu”
Nel 1983/84 si aggiungono altre pedine importanti, allo scacchiere che porterà il Verona al titolo di campione d’Italia: Bruni, Fontolan e Galderisi. Il primo un centrocampista-mezzala destinato a diventare un po’ l’alter-ego di Di Gennaro. Il secondo un classico ed esperto stopper vecchio stile, desideroso di affermarsi dopo l’esperienza in chiaroscuro all’Inter e quella al Como. Ma forse l’acquisto più importante era quello di Peppe “nanu” Galderisi, enfant prodige due anni prima alla Juventus dove si era affermato come bomber in seguito all’infortunio di Bettega, ma poi con poco spazio a causa del ritorno di Paolo Rossi.
Si giunge così al 1984/85, un’annata in cui scelte azzeccate e vari destini incrociati si apprestavano a scrivere una favola incredibile.
Hans Peter Briegel festeggiato dopo un gol (Nicola Calzaretta – Wikipedia)
1984/85: la situazione delle “Big”
La Serie A è elettrizzata dall’arrivo di Diego Armando Maradona, appena acquistato dal Napoli. Tuttavia l’asso argentino non riesce ancora a incidere come può e la squadra stenta. La Juventus è campione in carica con una squadra da sogno, ma concentrata più sulla Coppa dei Campioni che sul campionato. Alla fine vincerà la coppa dalle grandi orecchie, ma in una notte insanguinata che nessuno vorrebbe ricordare. La Roma ha vinto lo scudetto due anni prima, non ha forse digerito in pieno il passaggio da Liedholm ad Eriksson e, soprattutto, è ancora sotto shock per la finale di Coppa Campioni persa ai rigori contro il Liverpool, all’Olimpico.
E le milanesi? L’Inter ha appena messo a segno un colpo straordinario con l’acquisto di Karl-Heinz Rummenigge, anche se l’ambientamento di Kalle non sembra dei più felici. Inoltre anche la guida tecnica scelta da Ernesto Pellegrini non si rivela azzeccatissima. Ilario Castagner viveva ancora un po’ di rendita da quel suo straordinario Perugia che aveva sfiorato lo scudetto 6 anni prima e veniva dai cugini milanisti, che aveva aiutato a risalire dalla B. Proprio il Milan era reduce da un discreto ottavo posto dopo il nuovo purgatorio della Serie B, ma era ancora ben lontano da quello destinato a segnare un’epoca alla fine del decennio.
Elkjaer e Briegel, quando azzeccare i 2 stranieri faceva la differenza
In tutto ciò, il Verona appariva come una squadra collaudata e bisognosa solo degli innesti giusti. Nell’Italia del campionato a 16 squadre e con il limite dei 2 stranieri, la differenza poteva farla proprio l’azzeccare gli stranieri giusti. Il GM Mascetti porta a Verona il tedesco Hans Peter Briegel e il danese Preben Elkjaer Larsen. Il primo era noto al grande pubblico italiano perché presente nella vittoriosa (non per lui) finale del Mondiale ’82. Difensore o all’occorrenza anche centrocampista, Briegel era soprattutto una figura umana che evocava in maniera pressoché perfetta la definizione di “PANZER”. Elkjaer era invece un attaccante messosi in luce nell’Europeo ’84, che il Verona aveva prelevato dai belgi del Lokeren.
Preben Elkjaer Larsen in azione (Facebook-Wikipedia)
Scacco al Re Diego, il coast to coast e un gol-simbolo
Il campionato vede il Verona partire col botto: 3-1 contro il Napoli di Maradona, il cui esordio nel nostro campionato non potrebbe essere più amaro. Alla seconda giornata i gialloblu sono già primi in solitaria. Sembrerebbe un fuoco di paglia, anche perché nelle due precedenti stagioni la squadra di Bagnoli aveva fatto eccellenti gironi di andata, calando poi nel ritorno. Stavolta però sembra esserci un’aria diversa, e un’altra avvisaglia arriva nel pomeriggio del 14 ottobre 1984.
Il Verona ospita la Juventus di Platini, anche se il fuoriclasse francese non è al meglio e Trapattoni lo lascia inizialmente in panchina. Le Roi entra a inizio ripresa, ma le cose non migliorano per i bianconeri, anzi… Il Verona va in vantaggio con Galderisi nel più classico dei gol dell’ex. Non il primo, perché “Nanu” aveva castigato la Vecchia Signora già nel campionato precedente. A meno di 10 minuti dalla fine, però, accade questo
Una volata clamorosa, epica, destinata a rimanere nella storia del calcio non solo veronese. La potenza e l’eleganza con cui Elkjaer si fa beffe della difesa bianconera è uno spettacolo per gli occhi. Lo è soprattutto pensando al personaggio Elkjaer, uno che forse avrebbe potuto avere una carriera più luminosa ma lui era così, prendere (con l’immancabile sigaretta che fumava negli spogliatoi a fine primo tempo) o lasciare. Torniamo però al minuto ’81 di quel Verona-Juve. Elkjaer ridicolizza Pioli nonostante quest’ultimo gli abbia pure sfilato uno scarpino in un estremo disperato tentativo di tackle. Quindi, a piede scalzo scarta anche Favero e deposita la palla nell’angolino a sinistra di Tacconi. Apoteosi.
Un puzzle perfetto
Questo gol descrive più di ogni altro l’alchimia perfetta di quella squadra, un puzzle dove ognuno stava al posto giusto per rendere al meglio. I voli da gatto di Garella, l’equilibrio di Tricella e Volpati, la spinta di Marangon, il fosforo di Di Gennaro, le incursioni di Briegel e Fanna e la strana coppia Galderisi-Elkjaer, così diversi eppure perfettamente complementari. Tra giocatori all’apice della carriera e altri con la giusta fame e voglia di affermarsi, quello di Osvaldo Bagnoli è un puzzle perfetto.
All’inizio del girone di ritorno l’Inter completa l’aggancio in vetta, complice uno scialbo pareggio dei gialloblu a Napoli. Sembra l’inizio di un inevitabile calo, invece succede qualcosa di incredibile. Allo stadio Friuli il Verona è già avanti 3-0 dopo 20 minuti, ma i bianconeri di Zico trovano la clamorosa rimonta con Edinho, Carnevale e Mauro. Ai ragazzi di Bagnoli potrebbero saltare i nervi, invece Elkjaer e Briegel (doppietta per entrambi) fissano il risultato sul 3-5. Se qualcuno cercava una prova di maturità, eccola.
Il 12 maggio un pareggio in casa dell’Atalanta rende gli scaligeri intangibili dal Torino, infine secondo. Il Verona è campione d’Italia e il capolavoro di Osvaldo Bagnoli è completo.
Osvaldo Bagnoli (Wikipedia)
Il rientro nei ranghi e un dubbio: potrà mai ripetersi qualcosa del genere?
Poi il giocattolo si rompe e l’Hellas torna “nei ranghi”: il 10° posto della stagione seguente è una delle performance peggiori per una squadra campione in carica. Quindi un lento calo fino alla retrocessione in B del 1990. Anche per Osvaldo Bagnoli la permanenza ad alti livelli non sarebbe stata lunghissima. Dopo gli anni a Verona per lui ci sono le esperienze al Genoa e all’Inter. Questa sarà però l’ultima ma particolarmente deludente, visto che lo induce al ritiro a 60 anni ancora da compiere. D’altra parte un personaggio come Bagnoli non poteva sopravvivere alla metamorfosi di uno sport che si avviava a diventare qualcosa di molto diverso da quello del 1984/85, anno di un’impresa che rimane senza precedenti nella storia della Serie A.
Oggi infatti il calcio è di per sé molto diverso, a livello nazionale e internazionale. Dalla rivoluzione sacchiana a quella della sentenza Bosman, il panorama è mutato in maniera nettissima. Le risorse economiche contano molto più di prima e la sperequazione di soldi e talenti rendono il nostro campionato molto più squilibrato di prima, a vantaggio delle grandi piazze. Quanto è però riuscito all’Atalanta nelle ultime due stagioni lascia qualche spiraglio aperto. E forse è proprio quella fiammella rappresentata dall’eccezione, dalla variabile imprevedibile, che rende accesa in tutti noi la passione per un pallone che rotola sul campo.
FONTE:
Sports.BWin.it
Traduzione a cura di Google Traduttore
Il giovane Luca Saihi-Culeddu in viaggio verso l'Italia
DOMENICA, 26 APRILE 2020, 14:55 - DavidBxlLogo Anderlecht-Online
GIOVANI - TRASFERIMENTI Dopo 13 stagioni trascorse sui prati di Neerpede, Luca Saihi-Culeddu ha deciso di continuare il suo viaggio nel paese di origine di suo padre. A 17 anni, difenderà la prossima stagione i colori di uno dei 3 club italiani con cui continuano le discussioni. In mancanza di tempo di gioco in questa stagione, intraprende una bella sfida calcistica mentre termina il suo ultimo anno scolastico in Erasmus.
Figlio di un padre sardo e di una madre tunisina, ha iniziato a giocare a calcio a Neerpede da bambino. Si è unito a 4 anni nel febbraio 2007 e in seguito è stato raggiunto dal suo fratellino Matteo che è un anno e mezzo più giovane. È quindi un prodotto puro di Neerpede che ha scalato tutti i livelli dall'U6 al core U18 di questa stagione. Durante questo periodo, è stato invitato alcune volte all'allenamento della squadra nazionale ed è stato chiamato più volte dalla Tunisia.
A Neerpede, è stato un elemento importante della generazione del 2003 con cui ha celebrato il titolo in U13 e U14 come terzino sinistro che non gli ha impedito di trovare la strada verso l'obiettivo in numerose occasioni in campionato o in tornei internazionali in cui anche questa generazione si è distinta. Giocatore versatile, ha anche aiutato in altre posizioni difensive e ancora più offensive.
Dopo essere cresciuto di 28 cm in 2 anni, ha successivamente sofferto in entrambe le ginocchia della malattia di Osgood che è un'infiammazione del ginocchio che colpisce i giovani atleti in piena crescita. Le stagioni seguenti furono quindi più difficili per lui nonostante un nuovo titolo in U15 e un secondo posto in U16. Come risultato di questo infortunio, ha avuto meno opportunità di giocare e di conseguenza ha perso il suo grado di giocatore importante.
È stata quindi presa la decisione di cambiare l'aria. Dopo 13 stagioni in viola, Luca non si è visto in un altro club in Belgio nonostante le offerte ricevute. Direzione quindi all'estero dove c'era un interesse di Inghilterra, Germania e Italia. Date le sue origini, la sua scelta è naturalmente ricaduta sul Boot dove 3 squadre hanno mostrato interesse: AC Milan, Sampdoria di Genoa e Hellas Verona. Spera che in questo paese rinomato per il suo rigore difensivo, possa ricevere un adeguato addestramento come difensore, sia sulla fascia sinistra che al centro, mentre custodisce il sogno un po 'folle di poter entrare a far parte della "Nazionale".
Sono in corso discussioni con queste 3 formazioni che intendono integrarlo nel team Primavera, l'equivalente in Italia del team di riserva. Per ora, il prestigioso AC Milan reggerebbe la corda anche se la pista della Sampdoria non deve essere trascurata. Dopo aver lasciato Anderlecht per questo club nell'agosto 2017, l'attaccante Jamie Yayie Mpie, che è stato contattato dalla famiglia, gli ha raccontato il più grande bene della sua scuola a Genova e quindi lo incoraggia a fare il grande passo.
A causa dell'attuale situazione relativa al Coronavirus, non sono ancora stati conclusi negoziati con questi 3 club in cui Luca ha già visitato per visitare le installazioni. I negoziati sono iniziati poco tempo fa e, al fine di completare la transazione, Anderlecht ha accettato di rinunciare alle indennità a cui avrebbe potuto chiedere. In cambio, avrà diritto a una quota di un eventuale trasferimento futuro.
Non avrà quindi l'opportunità di evolversi nella prossima stagione nel folto gruppo di U18, che riunirà le generazioni 2003 e 2004, con suo fratello minore Mattéo, centrocampista offensivo quest'anno nell'U16. Avendo caratteristiche che si avvicinano al DNA del club, Anderlecht ha invece un progetto sportivo per Mattéo nonostante sia in ritardo. Si unirà quindi alla squadra viola U18 la prossima stagione.
Auguriamo a Luca ogni successo nella sua nuova vita e speriamo che possa raggiungerlo come sportivo e come essere umano.
Fonte: © Fonte interna
FONTE:
Anderlecht-OnLine.be
Playoff e playout di nuovo in ballo: male minore o soluzione da evitare?
di Giovanni Sani
26 APR 2020
In questi giorni di quarantena, la UEFA ha chiesto alla federazioni un piano per la ripartenza del pallone da consegnare entro il 25 maggio prossimo. All’interno delle istituzioni calcistiche italiane (Lega, FIGC e non solo) non è mai scomparsa la voce circa l’opzione playoff e playout per la Serie A nel caso in cui il Governo aumentasse la clausura del calcio. Questa modalità vedrebbe il ritorno in campo di 10 squadre di Serie A: le prime 6 (Juventus, Lazio, Inter, Atalanta, Roma e Napoli) e le ultime 4 (Genoa, Lecce, SPAL, Brescia).
Ma quali sarebbero i pro ed i contro di questa soluzione? In primo luogo, per quanto riguarda i contro, sarebbero impegnate solo 10 squadre, mentre le altre 10 rimarrebbero ferme in disparte a guardare. Ciò significa che si verrebbe a creare una situazione volta a svantaggiare quelle squadre (es. Milan, Verona, Parma) che avrebbero potuto strappare un posto in Europa League al Napoli ed eventualmente alla Roma. Al contrario, verrebbero privilegiate squadre come Udinese, Torino e Sampdoria, che si trovano a pochi punti di vantaggio dal Genoa, inserito nel girone dei playout.
Un secondo punto a sfavore di questa ipotesi deriva dal fatto che verrebbero meno gli sforzi fatti in 26 giornate di campionato da squadre come Juventus, Lazio ed Inter che si troverebbero "minacciate" da Atalanta, Roma e Napoli per la lotta scudetto, ed il Genoa che si troverebbe in pericolo dopo gli sforzi fatti per essere fuori dalla zona retrocessione. In relazione a ciò, due giorni fa lo stesso presidente del Genoa Enrico Preziosi ha rilasciato un comunicato dove si dice contrario ai playoff e playout come soluzione: "Non si possono imporre oggi regole nuove, mai utilizzate, diverse da quelle che conoscevamo in partenza. Non è previsto in alcun modo. E’ sbagliato a livello di principio oltre che nella pratica: chiunque vuol vedere riconosciuti i proprio sforzi sul campo secondo le regole note a tutti"
Dalla parte dei tifosi è un'ipotesi surreale e da non prendere in considerazione se si vuole evitare di creare infinite polemiche che verrebbero inevitabilmente protratte negli anni. Inoltre, la sospensione del campionato tutelerebbe maggiormente il sistema senza mettere a rischio la ripartenza della stagione 2020-21, cosa che invece potrebbe avvenire col proseguimento del campionato (oltre alla conseguenza che il contagio di un qualsiasi componente di una società bloccherebbe tutto, si pensi anche all’eventualità che gli infortuni dei calciatori aumenterebbe con una preparazione affrettata, con un gran numero di partite da giocare, in poco tempo, con le elevate temperature estive).
Dalla parte delle istituzioni calcistiche italiane ed i club, invece, sarebbe una buona soluzione per non perdere una marea di soldi (un danno di circa mezzo miliardo di euro per la Serie A). La chiusura anticipata del campionato significherebbe, probabilmente, una decurtazione di una quota dei diritti televisivi: un’ipotesi del genere costituisce un danno per il calcio, compensato in parte dalla riduzione dei compensi dei calciatori. Il proseguimento del campionato garantirebbe invece il mantenimento dei ricavi, almeno per questa stagione. Da questo punto di vista, l’ipotesi di "andare avanti ad ogni costo” appare economicamente vincente per il sistema-calcio.
FONTE:
90Min.com
Raffaele Amato
CALCIOMERCATO VERONA, ESCLUSIVO: WISNIEWSKI NEL MIRINO
27-04-2020 14:29
SCALIGERI INTERESSATI AL GIOVANE DIFENSORE POLACCO DEL GORNIK ZABRZE
CALCIOMERCATO VERONA WISNIEWSKI / Il Verona è a caccia di nuovi giovani e talentuosi difensori in vista della prossima stagione visto che Rrahmani (ceduto al Napoli) e forse Kumbulla (Inter in pressing) andranno via.
CALCIOMERCATO VERONA, CM.IT: PIACE WISNIEWSKI DEL GORNIK
A tal proposito, secondo le informazioni raccolte in esclusiva da Calciomercato.it, il club scaligero è interessato a Przemyslav Wisniewski, 'colosso' polacco di 195cm in forza al Gornik Zabrze. Sul classe '98, in scadenza contrattuale nel giugno 2022, risultano esserci diverse società inglesi militanti in Championship inglese oltre che un team tedesco e russo.
FONTE:
CalcioMercato.it
CALCIOMERCATO
IND. CH – Per la difesa piace l’uruguaiano Laborda del Nacional
Interesse del club gialloblù per il giovane difensore uruguaiano con il contratto in scadenza a dicembre 2020
di Mattia Zupo Aprile 27, 2020 - 08:15
Con la cessione già definita di Rrahmani al Napoli e con Kumbulla sempre più vicino all’Inter, l’Hellas Verona ha iniziato a cercare i loro sostituti in vista della prossima stagione. Secondo quanto raccolto da CalcioHellas.it, tra i profili che seguiti dal ds D’Amico c’è Mathias Laborda del Nacional Montevideo. Dopo la trattativa sfumata a gennaio per la cessione di Empereur, l’Hellas si sarebbe interessato al giovane difensore del club uruguaiano.
Il classe 1999 ha il contratto in scadenza a dicembre 2020, ma sono in corso le trattative per il rinnovo. Centrale o terzino destro, l’originario di Fray Bentos ha collezionato 16 presenze e 2 gol tra campionato e Copa Libertadores, oltre alla partecipazione al Sudamericano Sub20 2019 e al Pre-Olimpico Sub23 giocato lo scorso gennaio in Colombia. Nessun contatto ufficiale con l’Hellas al momento, mentre c’è da registrare l’interesse di alcuni club spagnoli, italiani e della MLS.
FONTE:
CalcioHellas.it
Corriere dello Sport: "La rivolta del calcio"
"La rivolta del calcio": questa l'apertura del Corriere dello Sport in edicola oggi. La Lega va all'attacco di Spadafora che si difende: "Nessun complotto contro il calcio ma è impossibile dire quando si riprende". Un documento delle società per chiedere date certe e compatibili con il ritorno del campionato. Tare: "Siamo discriminati".
Sezione: Rassegna / Data: Mar 28 Aprile 2020 alle 12:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
L'Arena: "Testa a testa con il Milan per la prossima Europa League"
In caso di mancata ripresa dei campionati si potrebbe profilare il mantenimento delle attuale classifiche. Il quotidiano "L'Arena" torna oggi sulla qualificazione alla prossima Europa League dove si profila un "duello" tra Verona e Milan. Le due squadre sono separate al momento da un punto (Verona 35 - Milan 36) ma i gialloblù devono recuperare la gara casalinga con il Cagliari. Per la squadra di Juric, quindi, un piccolo quanto inaspettato spiraglio di Europa.
Sezione: News / Data: Sab 25 Aprile 2020 alle 17:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
FONTE:
TuttoHellasVerona.it
Calciomercato, bomber in Serie B | Pazzini può tornare!
Giampaolo Pazzini e la voglia di giocare, magari, rendendosi ancora una volta protagonista alla luce dei suoi 35 anni
Da Redazione -26/04/2020 ULTIMO AGGIORNAMENTO 20:14
Giampaolo Pazzini (Getty Images)
Punta centrale con più di trecento gol all’attivo. Giampaolo Pazzini, attaccante dell’Hellas Verona, sta vivendo un momento particolare con la maglia degli scaligeri. Ad oggi le sue dieci presenze e quattro reti la dicono lunga sull’evoluzione della sua carriera. Potrebbe essere lontano da Verona la sua prossima destinazione, desideroso di tornare ad essere un punto importante degli undici di gioco. La punta di Pescia in rosa dal 2015 ha un contratto importante con i gialloblù che però vedrà la scadenza il prossimo giugno.
FONTE:
SerieBNews.com
Classifica con media punti in caso di stop? Ecco cosa cambierebbe
Da Filippo Verri -@ 17:29 pm, 26 Aprile 2020
Durante il Comitato Esecutivo UEFA svoltosi il 23 Aprile, sono state comunicate le varie ipotesi da prendere in considerazione se la stagione dovesse fermarsi definitivamente a causa dell’emergenza corona virus.
Le opzioni presentate ai campionati sono studiate in chiave qualificazione europea, ma se dovessero convincere la FIGC e non ci dovessero essere effettivamente i margini per tornare in campo, potrebbero essere decisive anche per quanto riguarda le retrocessioni.
Una delle ipotesi più sondate sarebbe quella di decretare i piazzamenti finali in base alla media punti di ogni singola squadra. La classifica in questo modo subirebbe diversi cambiamenti poiché non tutte le squadre hanno disputato lo stesso numero di match a causa del caos generale avvenuto nelle ultime settimane di svolgimento del campionato.
Passiamo dalla teoria alla pratica andando a vedere come diventerebbe effettivamente la classifica di Serie A se dovesse concretizzarsi questa proposta della UEFA.
Juventus media 2,42 punti (=)
Lazio 2,38 punti (=)
Inter 2,16 punti (=)
Atalanta 1,92 punti (=)
Roma 1,73 punti (=)
Napoli 1,50 punti (=)
Verona 1,4 punti (+1)
Parma 1,4 punti (+1)
Milan 1,38 punti (-2)
Bologna 1,31 punti (=)
Sassuolo 1,28 punti (=)
Cagliari 1,28 punti (=)
Fiorentina 1,15 punti (=)
Torino 1,08 punti (+1)
Udinese 1,08 punti (-1)
Sampdoria 1,04 punti (-1)
Genoa 0,96 punti (=)
Lecce 0,96 punti (=)
Spal 0,69 punti (=)
Brescia 0,62 punti (=)
Nessuna sorpresa tra le prime sei che vedrebbero invariato il proprio piazzamento. A gioire sarebbe invece l’Hellas Verona, che scavalcando il Milan parteciperebbe ai preliminari di Europa League. Per quanto riguarda la lotta salvezza, i piazzamenti rimarrebbero invariati, con SPAL e Brescia in B, dietro a Lecce e Genoa con la stessa media punti.
Risulterebbe però proibitivo pensare ad una retrocessione della terz’ultima; se non ci dovessero essere gli estremi per tornare in campo anche la Serie B dovrebbe prendere delle decisioni d’ufficio, e a salire probabilmente sarebbero solo le prime due a causa dell’impraticabilità nel disputare i playoff.
FONTE:
PianetaLecce.it
Sport
Supermike vola a quota 50
Michele Cossato, idolo con le due squadre gialloblù, alla vigilia di un bel traguardo Grande col Chievo, è nella storia per il gol-salvezza con l’Hellas a Reggio Calabria
Di Cronaca di Verona - 27 Aprile 2020
Cinquant’anni, vecchio Supermike, il tempo passa anche per te. Per l’eroe di Reggio Calabria, poster di una stagione straordinaria, che resta nel cuore del popolo dell’Hellas.
Michele Cossato compie domani 50 anni, signori, incredibile ma vero. Sembra ieri, lo vedi alzare il pallonetto su Taibi, poi andarlo a riprendere e infilare di testa un gol finito dritto nella storia del Verona. Sembra ieri, son passati 19 anni e torneresti indietro anche per quello. Per rivivere quel gesto, per toglierti di dosso quel fino sottile di malinconia che ti prende quando pensi al tempo che passa.
Michele Cossato non sa cos’è la malinconia. Ha attraversato due stagioni distinte del calcio gialloblù, partendo dal Chievo e scrivendo nello squadrone di Malesani pagine stupende. Eroe nella promozione dalla C, poi cannoniere in serie B, prima di passare a Venezia e Atalanta, tappe di un percorso d i una consacrazione meritata.
Il resto, sta in quelle stagioni all’Hellas, con gol spesso decisivi (anche a Parma, ricordate?), ma se devi scegliere una foto, è per forza quella di Reggio Calabria. Ci sono momenti che valgono da soli un’intera carriera e devi essere bravo ad afferrarli, perchè non passano sempre e non passano per tutti. Là, c’era lui, Michele Cossato, detto SuperMike. Grande al Chievo, grande all’Hellas, giusto dirlo per non tradire la memoria. E pazienza se il Chievo l’ha in parte “rimosso” e se lui, forse, ha “rimosso” il Chievo. E’ sempre la storia a parlare per noi. La storia non si cancella. E adesso non conta. Adesso, alziamo i calici…
R.T.
FONTE:
CronacaDiVerona.com
NEWS
28 aprile 2020 - 11:53
Calcio e tv, 440 milioni in ballo
Se Sky, DAZN e gli altri broadcaster non pagassero, la Serie A andrebbe incontro a una perdita pesantissima
di Redazione Hellas1903
L’incidenza degli introiti dalla vendita dei diritti audiovisivi del campionato di Serie A è la voce più elevata all’interno del fatturato dei club.
Nel caso in cui il campionato non venisse completato, Sky, DAZN e gli altri broadcaster che hanno dei diritti di trasmissione del torneo chiederebbe il blocco dei pagamenti.
Si parla, per l’ultima rata da versare, di 440 milioni di euro, come riferisce “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola. Si aprirebbe, ovviamente, un contenzioso.
Per la A la perdita sarebbe pesantissima.
FONTE:
Hellas1903.it
Hellas Verona, Juric in bilico: il tecnico potrebbe salutare a fine stagione
ENZO BELLINO
26/04/2020 19:33
Aggiornamento: 26/04/2020 19:33
Hellas Verona, Juric in bilico: il tecnico potrebbe salutare a fine stagione. L’Hellas Verona è la grande rivelazione dell’attuale stagione di Serie A. Il merito, oltre che ai giocatori, va dato soprattutto al tecnico Ivan Juric. Secondo quanto riporta il Corriere di Verona, la dirigenza scaligera vorrebbe rinnovargli il contratto, ma non ostacolerà l’allenatore croato, qualora l’ex Genoa volesse cambiare aria.
FONTE:
FootballNews24.it
Calciomercato Hellas Verona: Pazzini nel mirino del Monza
Di Redazione CalcioNews24 - 27 Aprile 2020
© foto www.imagephotoagency.it
Calciomercato Hellas Verona: Giampaolo Pazzini è finito nel mirino del Monza che vuole allestire una super squadra per la Serie B
Giampaolo Pazzini è finito nel mirino del Monza, il quale starebbe pensando all’attaccante dell’Hellas Verona per la prossima Serie B.
L’Arena riporta che l’ex attaccante dell’Inter è in scadenza di contratto con il club scaligero e per questo motivo Adriano Galliani (che lo ha avuto al Milan) lo ha messo nel mirino. Pazzini sarebbe uno dei tanti acquisti di lusso che il club lombardo farà per la Serie B.
FONTE:
CalcioNews24.com
LA NOVITA'
La proposta della FIFA 5 cambi fino al 2021
28/04/2020 11:00
I tecnici di tutto il mondo si dovranno abituare alla novità dei cinque cambi. In tempi di emergenza, la svolta epocale della Fifa che "copia" la Lega Pro è spiegata nella Gazzetta di oggi: "Sono all’orizzonte 5 cambi (in tre «slot») in 90 minuti, addirittura 6 se si andrà ai supplementari. Una novità applicabile a quasi tutte le partite fino al 31 dicembre 2021. Una misura temporanea ma che — in caso di accoglienza favorevole — potrebbe diventare una regola del calcio.
Ieri la Fifa l’ha proposta all’International Board che dovrebbe approvarla entro fine maggio, prima comunque dell’eventuale ripartenza dei tornei. Una misura non obbligatoria, a discrezione degli organizzatori, dalla Figc all’Uefa. Ma sarà difficile dire «no», visto che è stata pensata proprio per alleviare il carico di partite estive".
In Italia ci aveva pensato già mister Ranieri, tecnico della Sampdoria, che ad inizio emergenza aveva ipotizzato di concedere più cambi dalla panchina per sostenere così più partite in un numero ravvicinato di giorni. Sarebbero così ammessi 5 cambi (rispetto ai 3 finora previsti). Come in Serie C, "per evitare che la sostituzione diventi ”arma tattica” per spezzare il gioco, per guadagnare tempo, eccetera, andranno rispettati i tre «slot». Per cui i tecnici potranno chiedere due sostituzioni doppie: 2+2+1, 2+1+2 e 1+2+2, ecco le tre possibilità in 90’. In una partita che va ai supplementari (nei quali è ammesso già il quarto cambio) si potrà arrivare a 6 sostituzioni".
Una soluzione che potrà aiutare le squadre ad affrontare il momento di emergenza, in giorni in cui è difficile trovare un'intesa comune per la ripresa dei campionati.
CALCIO E CORONAVIRUS
Ira Lega di Serie A: Non si riparte dopo 14 giugno
28/04/2020 08:50
La Lega Serie A considera il 14 giugno l'ultima data utile per far ripartire il campionato e i club vogliono 4 settimane per rimettere in condizione i calciatori. Lo spiegano all'ANSA fonti della Lega, dopo il consiglio informale in cui è emersa delusione per il dpcm in cui non sono previste le date di ripartenza del calcio. Le stesse fonti sottolineano che al governo erano state chieste due date, quella per la ripartenza degli allenamenti e quella per il campionato, e che è stato disatteso un accordo politico raggiunto nei giorni scorsi. Fra i dirigenti dei club circola stupore anche per l'intervento del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora. E c'è il forte timore che non arrivi l'ultima rata dei pagamenti delle pay-tv, prevista per il primo maggio. In quel caso, dicono fonti della Lega, verrà dato mandato ai legali di recuperare le somme.
FIGC
Gravina: Il calcio può ripartire
27/04/2020 18:25
Abbiamo sempre affermato di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l'orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo". Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina sulla prospettiva di ripartenza anche del calcio. "Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile, l'unica che persegue l'interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che, per diversi motivi, sarebbe anch'esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A" aggiunge Gravina.
Federcalcio al governo: 'Ora ci ascolti il Cts' - La federcalcio ha chiesto di essere ascoltata dal Comitato Tecnico Scientifico che coadiuva il Governo nella gestione dell'emergenza Covid-19. "La nostra Commissione medico scientifica - osserva il presidente federale Grabriele Gravina - ha stilato un protocollo molto rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza, ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni del Cts, del Coni e riconoscendo l'FMSI quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto". - "Lavoriamo per far ripartire il calcio in sicurezza, non per farlo ripartire e basta.
Continueremo a dialogare con le istituzioni animati dallo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, avanzando proposte, recependo osservazioni e proponendo soluzioni"- la dichiarazione del n.1 della Figc, che il punto della situazione sul percorso intrapreso dalla Federazione per consentire la ripartenza, in tempi ragionevoli, "di un settore molto importante per il Paese, sia sotto il piano sportivo che dal punto di vista produttivo e occupazionale".
"Abbiamo sempre affermato - continua Gravina - di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l'orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo. Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile, l'unica che persegue l'interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che, per diversi motivi, sarebbe anch'esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A". A questo proposito, avendo appreso dell'esistenza di alcune annotazioni in merito al protocollo sanitario presentato la scorsa settimana, la Figc ha chiesto di essere ascoltata dal Comitato Tecnico Scientifico che coadiuva il Governo nella gestione dell'emergenza Covid-19 proprio per trovare una strada condivisa. "La Commissione medico scientifica della Figc ha stilato un protocollo molto rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza - afferma il presidente federale -; ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni dello stesso Comitato, del CONI e riconoscendo l'Fmsi quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto. Una volta migliorato, ci potranno essere tutti i presupposti per il via libera definitivo al 18 maggio".
"Siamo concentrati sulla fase più delicata dell'emergenza generata dall'epidemia di Coronavirus - aggiunge Gravina - lavoriamo incessantemente per definire le migliori condizioni per il completamento dei campionati sospesi, pianificando in modo responsabile tutti i passi da compiere, ma anche per definire gli scenari futuri. Ho convocato il Consiglio Federale per l'8 maggio proprio per delimitare il perimetro regolamentare nel quale operare".
"In un momento delicato come quello che stiamo vivendo - conclude il n.1 della Figc -, un periodo dove è stato necessario dividere le discipline sportive in individuali e collettive, rivolgo un invito, da semplice tifoso di calcio, a mettere da parte le polemiche sterili, a lavorare insieme e a giocare di squadra per superare la crisi".
EMERGENZA CORONAVIRUS
Malagò pensa ad uno stop sul modello olandese
27/04/2020 11:55
Resta alto il livello di polemica tra il presidente del Coni Malagò e il mondo del calcio che preme per tornare a giocare.
Malagò infatti chiede anche al calcio lo stesso sforzo fatto da tutte le altre federazioni in quanto il rischio è ancora troppo elevato. Malagò spinge per un modello "olandese", dove il campionato è stato fermato e dove si pensa già alla prossima stagione.
FONTE:
TGGialloBlu.it
Corriere di Verona: "Hellas pronto: per la ripresa ok a Peschiera"
28/4 ALLE 09:42 RASSEGNA STAMPA
di ANTONIO PARROTTO @ANTONIOPARR8
"Hellas pronto: per la ripresa ok a Peschiera" scrive il Corriere di Verona nella sua sezione sportiva a pagina 12, quest'oggi. Lo Sporting Center 'Paradiso', per allenarsi, il Parc Hotel dove svolgere il ritiro, sempre a Peschiera: in casa Hellas è tutto pronto, in attesa che il mondo del calcio trovi l'intesa con il Governo per ripartire.
L'apertura di Tuttosport sulla ripresa del campionato: "Stanno uccidendo il calcio!"
28/4 ALLE 07:08 RASSEGNA STAMPA
di ALESSIO DEL LUNGO
"Stanno uccidendo il calcio!". Questo il titolo di apertura in prima pagina di Tuttosport questa mattina. Il Ministro dello Sport che smentisce il Presidente del Consiglio, i giochi di poteri CONI-Governo, lo scontro durissimo Gravina-Malagò: ma se la Serie A non riparte, il calcio crolla con devastanti effetti per tutto lo sport e per l'economia del Paese. I calciatori vogliono ripartire, ma il Governo, per ora, non è d'accordo.
[...]
Hellas Verona, per l'attacco rispunta l'olandese De Wit. Due anni fa fu vicino al tesseramento
27.04.2020 17:15 di Tommaso Maschio
Con Pazzini e Borini in uscita l'Hellas Verona si guarda attorno per rinforzare l'attacco nella prossima stagione e sembra voler tornare su un giocatore già contattato due stagioni fa. Si tratta di Mees de Wit, classe '88, che sostenne un periodo di prova con i gialloblù senza però poi trovare l'accordo per il tesseramento. L'olandese, cresciuto nell'Ajax, finì allo Sporting Lisbona che a gennaio lo ha girato in prestito all'Orihuela in Spagna. Secondo L'Arena negli ultimi giorni ci sarebbero stati nuovi contatti fra l'entourage del giocatore e il Verona in vista della prossima stagione.
Hellas Verona, sirene messicane per Borini: ci pensano Leon e Club America
27/4 ALLE 15:45 SERIE A
di TOMMASO MASCHIO
Non solo Serie A (Fiorentina in pole) o Premier League (Crystal Palace e Aston Villa) nel futuro dell'attaccante Fabio Borini, classe '91. Secondo quanto riferisce L'Arena sul calciatore dell'Hellas ci sarebbero infatti gli occhi di due club messicani pronti a offrire all'ex Milan un contratto importante. Si tratta di Leon e Club America.
Hellas Verona, per il futuro di Juric decisivo il progetto: niente barricate se arrivano offerte
26/4 ALLE 17:12 SERIE A
di PIERPAOLO MATRONE @PIEROMATRONE
Quale futuro per Ivan Juric? Il tecnico-rivelazione della Serie A sta bene a Verona e, prima dell'emergenza coronavirus, c'erano già stati dei contatti tra l'allenatore croato e la dirigenza dell'Hellas per allungare il legame. La chiave sarà il programma di crescita della società, che ha già previsto un aumenti d'ingaggio per Juric ma che, se quest'ultimo volesse cambiare aria in presenza di offerte che lo stuzzicano, non alzerebbe barricate. A riportarlo è il Corriere di Verona.
FONTE:
TuttoMercatoWeb.com
26.4.2020
Eysseric e Dimarco, voglia di emergere
Claud Adjapong
Va a Emmanuel Badu l’Oscar della sfortuna. Una stagione travagliata la sua. Impossibile quindi annoverarlo tra infortuni e lutto familiare tra i giocatori che devono a tutti costi riscattarsi oppure dare il massimo alla ripresa delle ostilità. Si può dire che nonostante le 4 presenze il suo campionato non è mai incominciato. Chi invece è chiuso da uno stratosferico Davide Faraoni è Claud Adjapong. L’ex esterno del Sassuolo ha giocato la sua prima vera partita appena più in là della Zona Rossa, lo scorso 8 marzo. A Genova con la Samp, difficile giudicare l’operato dell’esterno troppo confinato per quasi un’intera stagione in panchina. Lui dovrà cercare il modo per farsi apprezzare nelle poche chance che gli verranno concesse. La stessa musica vale senza dubbio per Federico Dimarco. L’esterno che piaceva a Conte, è giunto lo scorso gennaio dall’Inter. Un esordio importante nella serata di grazia con la Juve e nulla più. E si che il calciatore è stato a lungo inseguito dal club gialloblù.Juric avrà modo di farlo crescere impostarlo per la prossima stagione, visto che resterà al Verona sino al giugno del 2021. Non sarà un compito agevole visto che davanti ha un certo Darko Lazovic.
DANZI, DOVE SEI? Chi purtroppo è scomparso dai radar è Andrea Danzi. Il centrocampista di San Martino Buon Albergo, che avrebbe dovuto ripercorrere almeno in gialloblù le tappe di Damiano Tommasi, è stato messo da parte. Danzi ha avuto più di un problema fisico. ma dai Sono lontani i tempi dell’esordio in serie A con Pecchia e delle tredici partite dell’anno scorso in serie B. Purtroppo il grave infortunio alla caviglia sinistra patito poco più di un anno fa ne ha fermato l’ascesa. A gennaio avrebbe potuto accasarsi in una squadra di serie B e forse è quello che manca al centrocampista veronese: giocare con continuità. Per lui e per altri dipenderà molto dalla ripresa o meno delle ostilità e dagli obiettivi del club.
L’ULTIMO ARRIVO. La stessa cosa vale per l’ultimo arrivato in casa Hellas: Valentin Eysseric. Il centrocampista francese, prodotto del vivaio del Monaco, ha messo insieme soltanto una presenza. Ha buone doti e mister Juric pare sia favorevolmente impressionato. Chissà se riuscirà a farsi apprezzare. •
G.TAV.
FONTE:
LArena.it
LAVORO DI STAFF: SANDRO MAZZOLA
27/APRILE/2020 - 17:30
Verona - Anello di congiunzione fra il presente e il passato, chiunque ami il Verona non può che essere affezionato a Sandro Mazzola, ex capitano e oggi team manager dei gialloblù. La sua storia con l'Hellas è ormai quasi ventennale ed è proprio a Verona che, nel 2010, appena appese le scarpe al chiodo, Mazzola ha voluto 'tornare' in campo in un ruolo comunque fondamentale per la squadra. Il team manager è una figura organizzativa, anzitutto, e poi di rapporto diretto con giocatori e staff: un ruolo trasversale, quello di Sandro, che ha potuto confrontarsi con centinaia e centinaia di calciatori e tecnici. "Cerco di avere sempre un rapporto professionale serio e corretto con tutti - aveva raccontato nell'A tu per tu a lui dedicato (CLICCA QUI) - il rapporto con lo staff tecnico è buono: è chiaro che nei primi tempi ti devi conoscere, anche per capire il modo di lavorare che è diverso per ognuno. Il compito è quello di adeguarsi alle loro esigenze, trovare una sintonia, perché un buon rapporto si crea nel tempo e aiuta tutti a lavorare meglio".
MAZZOLA CALCIATORE
Il centrocampista Sandro Mazzola fa il suo esordio con la Pro Patria, in Serie C2, nel 1985/86, a soli 15 anni. Viene quindi prelevato dal settore giovanile del Torino, ma appena un anno dopo viene ceduto al Varese: qui, nella sua città natale, giocherà dal 1987 al 1992, totalizzando 133 presenze e 4 gol fra C1 e C2. Dopo un biennio a Catanzaro, con cui totalizza 62 presenze e 3 gol, nel 1994 passa alla Reggiana facendo un triplo salto di categoria. Esordisce in Serie A il 27 novembre dello stesso anno, al 'Mirabello' contro il Cagliari, subentrando all'83' a Massimiliano Esposito. I granata retrocedono in Serie B, ma Sandro Mazzola, sotto la gestione tecnica di Carlo Ancelotti, è uno dei giocatori più importanti per l'immediata risalita in A degli emiliani, autori di una mirabile rimonta in classifica dopo un inizio di stagione disastroso. Dopo una nuova retrocessione, però, Mazzola è ceduto al Piacenza, con cui riesce a ottenere la permanenza nella massima serie: rimarrà in biancorosso, diventando anche il capitano, fino al 2000, quando si trasferirà all'Hellas Verona. In gialloblù la sua esperienza più importante, con i primi due anni trascorsi in A e poi, fino al 2007, in Serie B: 216 presenze totali, 4 gol e il merito di essersi guadagnato la stima e l’ammirazione non solo dei tifosi, ma anche dei tanti compagni di squadra che hanno vestito in quegli anni la maglia del Verona. Dopo due anni al Lugano, in Svizzera, chiude la carriera al Domegliara in Serie D.
MAZZOLA TEAM MANAGER
Sandro Mazzola diventa team manager del Verona, squadra con cui da calciatore aveva giocato per 7 anni, nel luglio del 2010. Ritorna all'Hellas in un momento certamente difficile, nella speranza che quello fosse l'anno buono per salutare finalmente la Serie C e tornare in B. È la prima di dieci lunghe stagioni, durante le quali Mazzola lavorerà con 7 allenatori, centinaia e centinaia di calciatori e collezionerà in totale 412 partite da team manage. Oltre a quella del 2010/11, dalla Serie C alla Serie B, ha festeggiato anche tre promozioni in Serie A: nel 2012/13, nel 2016/17 e nel 2018/19.
FONTE:
HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
STOP ANCHE PER LIGUE 1 E LIGUE 2 in Francia dove il lock-down terminerà l'11 Maggio; così Il presidente della Federcalcio francese, Noël Le Graët 'Era impossibile, secondo le direttive della UEFA, considerare una ripresa in autunno. Ora dovremo applicare i regolamenti: ci dovrebbero essere quindi due promozioni e due retrocessioni per la Ligue 2, mentre in Ligue 1 avremo due retrocessioni'.
COMPETIZIONI FINITE
E la Francia dice stop al calcio: non riprende
28/04/2020 16:38
La Francia dice stop al calcio: la Ligue1 e la Ligue2 non riprenderanno, si ripartirà a settembre con la stagione 2020/21.
Lo ha annunciato il primo ministro, Edouard Philippe, in un discorso all’Assemblea Nazionale in cui ha illustrato le condizioni di riapertura dopo la fine del lockdown che terminerà l’11 maggio.
FONTE:
TGGialloBlu.it