#HellasWeeklyNews + - =
#CalcioMercatoHellas: La Gazzetta dello Sport 'Per l'HELLAS idea LAVERONE'. L'agente di ROMULO ai microfoni de LaLazioSiamoNoi.it 'C’è un derby Roma-Lazio, ma offerte ufficiali solo dal Brasile'; il futuro di FELICIOLI in gialloblù al secondo anno dei due previsti in prestito dal MILAN? Sarebbe tutt'altro che scritto... (tutti i dettagli in questo post B/=\S dedicato)
Blitz SETTI, MANTOVA nel mirino Dopo essere stato in una delle cordate che hanno provato ad acquistare il MODENA Calcio ora il patròn dell'HELLAS sarebbe vicinissimo alla chiusura della trattativa che lo porterebbe a detenere la quota di maggioranza del MANTOVA! Prodigo di particolari il quotidiano virgiliano 'La Gazzetta di Mantova' che vede già Emanuele RIGHI (un fedelissimo di SETTI) come Direttore Sportivo e l'ex gialloblù TROIANIELLO nel pacchetto di nuovi acquisti... L'impegno del patròn scaligero ammonterebbe a 623mila Euro secondo Hellas1903.it.
“Figliolo, ti rendi conto che ti hanno visto girare per l’albergo alle tre del mattino con una bottiglia di whisky in mano?” gli chiede il suo arrabbiatissimo allenatore.
“No, mister guardi che non è esatto” risponde intimidito il giovane calciatore.
“Senti ragazzo, almeno non prendermi per il culo! Ti hanno visto che giravi per la hall in tuta, ubriaco e con una bottiglia di whisky in mano!” lo incalza il Mister
“Mister, davvero mi creda… non è esatto” è la risposta del sempre più intimorito 20enne attaccante.
“Adesso basta farmi incazzare! Ti hanno visto tre persone diverse ! Cosa c’è che non è esatto?”
“Che non era whisky mister, era vodka”: Comincia così il gustoso 'affresco' di Remo Gandolfi (CalcioMercato.com) su Preben Larsen Elkjaer.
Fissata la prima amichevole della prossima stagione: Il VERONA il prossimo 18 luglio a Moena (Trento) sfiderà la Fiorentina, in un test match in programma alle 17.30. Ulteriori informazioni e dettagli saranno comunicati prossimamente.
#Roncone2018 per i ragazzi di PORTA: Sarà nuovamente Roncone la sede del ritiro estivo della Primavera gialloblù. La piccola frazione, facente parte del Comune di Sella Giudicarie, perla della Valle del Chiese in Trentino, è pronta ad accogliere i giovani gialloblù per preparare al meglio la stagione 2018/19 dal 23 luglio al 5 agosto.
Franco Nanni 'per sempre gialloblù'
Da via Belgio a via Francia, prossima destinazione via Olanda! La sede dell'HELLAS VERONA FC con l'anno nuovo passerà nel nuovo stabile acquistato in via Olanda...
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L'ex giocatore gialloblù e ora allenatore Eugenio CORINI «Credo che Grosso a Verona possa fare bene, dovrà però capire che è una piazza diversa da Bari. C'è una passione notevole. Lui ama controllare il gioco, ma a Verona è necessario che il tecnico sia capace anche di comunicare con l'ambiente.» TuttoHellasVerona.it
VENTURATO rimane al Citta «Verona? Non ho mai parlato con nessuno di questo, non ho affrontato l'argomento. Tutte le energie erano rivolte a fare bene in questi play-off. Qui sto bene, c'è una realtà in cui si lavora con grande capacità. Non ho avuto nessuna offerta, nessuna situazione, né l'ho cercata. Da oggi in avanti costruiremo il futuro. Qui c'è voglia di fare qualcosa di importante, si vuole crescere. Ripetersi non è mai facile, proveremo a fare qualcosa» TGGialloBlu.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: 'Rapper coi guanti' ecco il pezzo rap del 'Gollo' GOLLINI...
SERIE B: Niente da fare per il PALERMO che rimarrà ancora tra i cadetti, in Serie A torna il FROSINONE; ecco le protagoniste del prossimo campionato di Serie B con le neopromosse PADOVA, COSENZA, LIVORNO e LECCE. Sembrava tutto fatto per vedere Marco BARONI sulla panchina del BARI al posto di GROSSO e invece è saltato tutto Non ci sono i presupposti ha laconicamente commentato l'ex allenatore del BENEVENTO.
RASSEGNA STAMPA + - =
SPORT
Calcio Serie D
Mantova, Maurizio Setti pronto a rilevare le quote
pubblicato il 15 giugno 2018 alle ore 16:52
Maurizio Setti
Mantova Manca l’ufficialità, probabilmente arriverà nelle prossime ore o al più tardi domenica. Maurizio Setti, patron dell’Hellas Verona, imprenditore tessile carpigiano, sarebbe pronto a rilevare le quote di maggioranza del club di viale Te. La “bomba” è scoppiata ieri mattina, anche se già qualcosa circolava nelle settimane precedenti. La conferma è arrivata anche da fonti molto vicine al club di viale Te. Le voci su possibili rivoluzioni societarie si facevano insistenti anche mercoledì, dopo l’incontro a Modena tra Penta, Pecchini, Strafinger e Norelli.
Un incontro che sembrava aver dato il via libera al mercato. Ma nei giorni precedenti c’erano stati dei segnali evidenti. Per esempio, la costante volontà di cercare nuovi soci. Inoltre, essendo a metà giugno, ci si aspettava l’annuncio del nuovo allenatore. Il continuo posticipare l’assemblea dei soci, ha scaturito diversi dubbi sulla reale possibilità che il Mantova potesse ripartire con l’attuale compagine. Ed è proprio in occasione dell’assemblea del 26 giugno, che si dovrebbe mettere nero su bianco l’ingresso di Setti.
L’imprenditore è già proprietario dell’Hellas, ma può acquistare il Mantova, perchè i biancorossi sono nei dilettanti. Setti, si dice, potrebbe anche cedere il Verona, ma sicuramente non nell’immediato. Magari al termine della prossima stagione? La trattativa tra l’imprenditore emiliano e il club di viale Te, è partita qualche settimana fa, dopo che il sindaco di Modena Muzzarelli, aveva bocciato il “gruppo Samorì” nella corsa per l’acquisizione dei Canarini, scegliendo Romano Amadei. Setti infatti, risultava tra gli imprenditori legati a Samorì, ma nel Modena avrebbe partecipato con una piccolissima quota. Fonti modenesi non escludono la possibilità che Setti possa essere affiancato da altri imprenditori a lui vicini, ma al momento sembra che il nuovo pacchetto di maggioranza, debba fare riferimento unicamente a lui che, evidentemente, avrà individuato in Penta e soci dei partner affidabili.
Ora cosa cambierà? Per scoprirlo bisognerà attendere l’assemblea dei soci, per capire come verranno ridistribuite le quote societarie e se nella compagine resterà anche Dana, i cui “uomini di fiducia” sembrano molto infastiditi da questa situazione di stallo. Setti potrebbe rilevare anche più del 51%. Il possibile ingresso di Setti, aprirebbe il nuovo corso biancorosso che avrebbe come responsabile dell’area tecnica Emanuele Righi, già collaboratore al Verona. Come allenatore il profilo sarebbe quello di Massimo Morgia. Il sindaco Mattia Palazzi, la scorsa estate, al momento dell’insediamento di Penta e soci, aveva chiesto un impegno triennale. I soci hanno fatto ripartire la macchina, ora sono pronti a proseguire il cammino in minoranza. L’auspicio è che il Mantova possa ritrovare un po’ di serenità e dare finalmente delle soddisfazioni ai tifosi biancorossi. (tombel)
Redazione Sport
FONTE: VoceDiMantova.it
SERIE D
La maggioranza del Mantova a Setti del Verona
L’annuncio in giornata, il patron del Verona porterebbe Morgia per la panchina e Righi come ds, spiazzato il gruppo Dana
15 giugno 2018
MANTOVA. Una vecchia pubblicità di tv diceva testualmente «Potevamo stupirvi con effetti speciali ma noi siamo scienza, non fantascienza...». Bene, ieri i soci mantovani hanno probabilmente messo in pratica questo slogan con una capriola diplomatica degna de «I bulgari» di Aldo, Giovanni e Giacomo. Chi li conosce piuttosto bene con un paziente e fitto lavoro di intelligence è riuscito a scoprire cosa sta per accadere davvero in viale Te. Da qui in poi usiamo il condizionale ma, credeteci, inventiamo nulla.
Il Mantova 1911 asd srl starebbe per cambiare azionista di maggioranza grazie all’accordo con l’imprenditore carpigiano Maurizio Setti, 55 anni, attuale proprietario dell’Hellas Verona neoretrocesso in B e di recente componente della cordata Samorì, che con Toni ha provato ad acquisire invano il Modena.
Prima Setti, che a Verona non è più tanto amato come quando rilevò il club dallo scomparso Giovanni Martinelli, era stato al Carpi e ha anche fatto parte della dirigenza del Bologna. L’industriale modenese, che opera in particolare nel settore dell’abbigliamento, avrebbe già scelto anche il nuovo direttore sportivo e il tecnico. Per la scrivania il nome più probabile è quello di Emanuele Righi, giornalista in passato responsabile dello scouting dell’Hellas e prima collaboratore della «Stampa», dalla quale è stato premiato nel 2011 per un’intervista sulle partite oggetto dell’indagine della Procura di Cremona.
E per la panchina? Mentre la cordata di Victor Pablo Dana, sempre più spazientita per l’inspiegabile (ma forse meno oscura grazie a queste “indiscrezioni” assolutamente fondate) inerzia dei soci lamenta l’accordo saltato con l’ex capitano del Mantova Carmine Parlato, nel silenzio dovuto anche alle vacanze in Grecia di Setti sta venendo avanti ed è quasi certamente già definita (l’annuncio ufficiale potrebbe essere dato oggi intorno a mezzogiorno) la trattativa con il tecnico Michele Morgia, 67 anni, fra i più esperti navigatori della categoria e che negli ultimi anni ha vinto a Pistoia e a Siena. Morgia, del tutto nuovo per la piazza ma mister navigato, potrebbe essere presentato la prossima settimana insieme al nuovo ds e al nuovo azionista di maggioranza. Setti potrebbe anche non essere impegnato in prima persona e lasciare l’onere a persone di sua fiducia; fra queste vi sarebbe anche il responsabile vendite della Porsche di Porto Mantovano, Ettore Masiello.
L’ingresso di Setti diviene sempre più probabile col passare dei minuti, così come l’ipotesi di una vicepresidenza per Nicola Penta e non manca chi indica per oggi il D-day; il nuovo Mantova comunque vedrà la presenza (a parte Setti, che acquisirebbe una percentuale fra il 51% e il 55%) di buona parte dei soci mantovani mentre è tutta da verificare la partecipazione del gruppo Dana al quale lo statuto della società, contrariamente a ciò che pensava Strafinger, avrebbe giocato un tiro nell’articolo 5 dove indica come «diritto dei soci orientati a esercitare il diritto di recesso» la restituzione dei soldi investiti (gli ormai mitici 155.000 euro) a patto che gli stessi siano ancora nelle casse della società e non siano stati già usati per altri scopi.
Un’eventualità di questo tipo, oltre a far scoppiare un matrimonio nei fatti mai nato, renderebbe bollenti i prossimi mesi della società. Sempre che l’accordo con il presidente dell’Hellas Verona non sia un pesce d’aprile. Ma oggi è il 15 giugno...(red)
FONTE: GazzettaDiMantova.Gelocal.it
FOCUS
Corini: "Grosso a Verona? Dovrà essere in grado di comunicare con l'ambiente"
14.06.2018 13:00 di Giorgia Segala
Eugenio Corini, reduce dall'esperienza in panchina al Novara, ha così parlato riguardo a Fabio Grosso (prossimo a sedersi sulla panchina gialloblù) in una lunga intervista rilasciata al quotidiano L'Arena:
"Credo che Grosso a Verona possa fare bene, dovrà però capire che è una piazza diversa da Bari. C'è una passione notevole. Lui ama controllare il gioco, ma a Verona è necessario che il tecnico sia capace anche di comunicare con l'ambiente."
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Rep – Grosso via perché insoddisfatto dalle strutture: “A Bari ha perso il sorriso”
ECCO COSA C'È ALLA BASE DELL'ADDIO SILENZIOSO DEL TECNICO
13 giugno 2018 Redazione barinelpallone
Problemi strutturali e poca organizzazione con gli strumenti di lavoro. Queste alcune delle principali motivazioni dell’addio silenzioso di mister Grosso dopo un solo anno di Bari. “Dietro l’addio di Grosso – si legge sul quotidiano ‘La Repubblica’ – c’è anche l’incapacità nell’accettare i limiti strutturali di una società troppo diversa da quella Juventus. Emblematica la sua richiesta di un pulmino, prima concessogli e poi sparito, che evitasse ai suoi giocatori di attraversare a piedi la strada dall’antistadio al San Nicola al termine degli allenamenti […] Altre volte si sarebbe lamentato delle condizioni del campo di allenamento, altre ancora della mancanza di attrezzi in palestra che riteneva fondamentali per effettuare un buon lavoro. Un’altra volta sarebbe caduto dalla nuvole nel vedere uno spogliatoio di un campo dove il Bari era andato ad allenarsi in emergenza. Aspetti che gli hanno tolto il sorriso”.
FONTE: BariNelPallone.it
14 GIU 2018
COLPACRAZIA
Tutto come previsto. Il Verona riparte da Toni D’Amico e Fabio Grosso. Il primo è un direttore sportivo senza esperienza, nonché lo storico collaboratore di un ds (Fusco) di poca esperienza e reduce da un fallimento tecnico. Il secondo un allenatore non certo cuor di leone e con alle spalle dieci soli mesi di professionismo a Bari, senza peraltro grandi acuti (i play off erano l’obiettivo minimo da quelle parti).
Nessuna sorpresa, dicevo. Parlai di D’Amico e Grosso più di un mese fa nell’ultima puntata di Ghe la Femo. Il resto (Foschi, Luca Toni e soprattutto Marchetti) sono nomi usciti più per gettare fumo e spostare l’attenzione. Non a caso non ho mai scritto una riga su Marchetti. Ma davvero qualcuno di voi ha creduto all’ipotesi Marchetti? Suvvia…
Dunque D’Amico e Grosso. Meritocrazia al contrario. Colpacrazia potremmo definirla coniando un neologismo. Sì, a Verona vige proprio la colpacrazia. Sbagli? E io ti promuovo. Hai poco o zero pedigree? Prego, s’accomodi. Sia chiaro, qui non vige il pregiudizio. Seguiremo D’Amico e Grosso e valuteremo i fatti, pronti a elogiarli se è il caso (e lo speriamo di cuore). Il nostro è semmai un giudizio sulla scelta, che non tiene conto dei precedenti (Fusco-Pecchia) e del clima attuale. Perché con la piazza tra il depresso e l’incazzato e dopo una stagione che ha lasciato macerie morali, erano necessarie scelte di altro peso specifico e di totale discontinuità. Con il bilancio sano (come ci è sempre stato detto fino alla nausea), 25 milioni di paracadute e altri milioni di probabili plusvalenze era lecito pretendere un ds affermato e un allenatore vincente e carismatico in grado di ricompattare la piazza. Sarebbe stato anche un gesto di distensione nei confronti dei tifosi.
Sia chiaro, Setti ha ragione quando dice “decido io”, ma ha torto quando questo principio lo porta a chiudersi in se stesso e a incaponirsi. Ed ecco dunque il continuo giocare d’azzardo con scommesse low cost e il solito schema: ds e allenatori deboli. Con un’aggravante: ora il mare è in tempesta.
Sullo sfondo resta irrisolta, almeno dal punto di vista della percezione, la questione Fusco. Con la promozione di D’Amico resta da valutare il suo effettivo peso nell’Hellas. Il diretto interessato al Corriere di Verona ha negato qualsiasi coinvolgimento. A non fare chiarezza però contribuisce la frecciata di Pazzini a margine del recente scazzo pubblico con l’arcinemico: “Auguro al sig. Filippo Fusco di ritrovare un po’ di serenità in questa sua estate apparentemente libera dal lavoro”. Apparentemente?
Francesco Barana
12 GIU 2018
LE PERPLESSITÀ SU GROSSO E D’AMICO
Non mi permetto di giudicare la capacità di Fabio Grosso. Pare sia un buon allenatore, ho visto giocare il suo Bari, non mi ha fatto impazzire. Caratterialmente lo dipingono come uno chiuso, riservato. Ma anche molto determinato e abile nell’imparare dai suoi errori. E’ lui l’uomo giusto per risollevare il Verona?
Ce lo chiediamo in molti e la perplessità è evidente. Setti ripropone con Grosso lo schema Pecchia. Un allenatore emergente e quindi aziendalista che non imponga la sua linea, a cui fare la squadra, possibilmente imbottita di scommesse e di giovani. E’ una strada lecita, ma in questo momento il Verona ha bisogno di altro. Di molto altro.
Il Verona dell’ultima stagione è stato disastroso e ha scavato un solco tra la città e i tifosi. In molti hanno già deciso di non fare l’abbonamento. La delusione e la rassegnazione ha persino superato la rabbia. C’è una distanza abissale tra questa società e la tifoseria. Mai sono stati raggiunti livelli così elevati di distacco e pensare che basteranno due vittorie per ricreare l’entusiasmo è l’ennesimo errore di valutazione fatto da questa dirigenza.
Il Verona è mio e decido io, dice Setti. Legittimo anche questo. Però noi abbiamo il diritto di giudicare il suo lavoro come presidente del Verona. Un lavoro che è stato pessimo negli ultimi due anni di serie A. Setti ha cercato giustificazioni di ogni tipo per spiegare questo fallimentare cammino sportivo. Oltre a non avere mezzi finanziari, Setti è risultato scarso nella gestione.
Torniamo a Grosso. E’ una scommessa e se vogliamo un’altra “forzatura” nei confronti della piazza. Setti lo ha spiegato molto bene nella sua lettera alla Curva. Le scelte le faccio io. Invece di cercare di ricreare entusiasmo, si parte subito con una “sfida”. Con Grosso e ancora di più con Tony D’Amico, l’uomo che ha voluto Grosso a Verona e che sarà il ds. Ho l’impressione che la società non sappia proprio come far “digerire” il braccio destro di Fusco ai tifosi. E stia cercando di creare un diversivo, uno schermo. Non so chi, non so come. Di certo so che la stagione partirà in salita e che riconquistare la tifoseria stavolta sarà durissima. E se per caso la società decidesse di non presentare D’Amico per virare su qualcun altro sarebbe anche peggio. Perché Grosso sarà sempre una scelta di D’Amico e Fusco. Ve li immaginate Marchetti o Foschi accettare una cosa del genere?
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Marchetti quasi no, Setti cerca un dirigente
By Redazione - 16 giugno 2018
Nei giorni scorsi il direttore generale del Cittadella, attraverso i microfoni di Telenuovo, ha detto che Cittadella è speciale e che fa fatica a muoversi.
Ma ha aggiunto che l’interessamento del Verona è stato molto gratificante dal punto di vista professionale.
Bene. Ha confermato una cosa: il Verona sta cercando un dirigente. Non sappiamo se un dg come Marchetti, con la successiva promozione a diesse di D’Amico o direttamente un direttore sportivo. Certo è che Setti sta pensando di inserire questa nuova figura, altrimenti non si spiegherebbero tutti questi giorni di attesa dopo la fine del campionato, le conferme dei contatti con Marchetti, la promozione non ancora avvenuta di D’Amico che è già sotto contratto.
Nomi? In questo momento sembra che il mercato degli svincolati (Lupo, Foschi) non interessi. Forse l’attesa è legata a qualche dirigente di chi deve disputare le finali play-off (Frosinone, Palermo, Cosenza e Siena), oppure a quelle società che sono sull’orlo del fallimento economico. Forse addirittura si sta cercando di convincere Marchetti mettendola sul piano economico. Forse, appunto. Per ora regna il silenzio e nel frattempo in questa settimana qualcuno (D’Amico) dovrà risolvere tutti i nodi legati ai diritti di riscatto. I termini scadono mercoledì. E la speranza poi è che si possa annunciare anche il nuovo allenatore, Fabio Grosso.
Il tempo c’è, anche se muoversi prima degli altri aiuterebbe a completare la rosa centrando tutti gli obiettivi prefissati.
Damiano Conati
Satellite Mantova: una società dove far crescere i giovani
By Redazione - 15 giugno 2018
Era stato chiarissimo Setti quando aveva presentato l’offerta di acquisto del nuovo Modena Calcio: avere una società legata anche a lui, dove poter mandare a crescere i tanti giovani del settore giovanile, che troppo spesso altre società dove vanno in prestito non fanno giocare.
Poi il Modena è finito ad un’altra cordata e quindi, a quanto emerso da varie indiscrezioni odierne, Setti si sarebbe buttato sul Mantova. Società di Serie D, con un passato significativo e che può sicuramente permettere al Verona di parcheggiare giovani e farli giocare con continuità, come una vera squadra B.
Setti-Mantova: un matrimonio che non allontana il presidente dal Verona, ma che, anzi, fortifica ulteriormente il progetto Hellas e la crescita dei suoi giovani.
D.C.
FONTE: HellasNews.it
Dopo il Modena, Maurizio Setti vira sul Mantova. Attesa l’ufficialità già in giornata
giugno 15, 2018
Il presidente dell’Hellas Verona dopo non essere riuscito ad acquistare con una cordata il Modena, ora guarda con interesse in casa Mantova. La notizia è confermata dalla città di viale Te. Nell’assemblea del 26 giugno potrebbe esserci l’ingresso di Maurizio Setti ma già oggi a Mantova sono attese novità. La trattativa col club di Serie D è iniziata dopo che il sindaco di Modena aveva bocciato il “gruppo Samorì”, preferendo Amadei. Il nuovo responsabile dell’area tecnica del Mantova dovrebbe essere Emanuele Righi, uomo di fiducia di Maurizio Setti, già collaboratore dell’Hellas Verona. Maurizio Setti è quindi pronto a diventare il nuovo azionista di maggioranza del Mantova. Già nella tarda mattinata può arrivare l’ufficialità secondo La Gazzetta di Mantova
Nuova sede in via Olanda per l’Hellas Verona
giugno 14, 2018
Da via Torricelli, a via Belgio, per poi passare in via Francia e con l’anno nuovo in via Olanda. L’Hellas Verona di Maurizio Setti, come già Vi abbiamo anticipato, è pronta a cambiare nuovamente sede. Il club gialloblù rimarrà sempre in zona ZAI, traslocando da via Francia dove è in affitto, a via Olanda dove sta definendo l’acquisto di una stabile di oltre 1.500 metri quadrati, con una corte di quasi 400. Un investimento importante da parte della proprietà, nuova sede che sarà ancora di più punto di riferimento per la Prima Squadra ed il Settore Giovanile. Oltre ai nuovi uffici, all’interno della nuova sede ci sarà uno spazio adibito a lavanderia e magazzino. Un’operazione da circa 1 milione di euro.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
16 giugno 2018 - 11:32
Setti-Mantova, l’offerta è di 623mila euro
A tanto ammonta l’aumento di capitale proposto dalla Fiduciaria Emiliana, società di cui fa parte il presidente del Verona
di Redazione Hellas1903
L’offerta per il Mantova da parte del gruppo di cui fa parte Maurizio Setti, presidente del Verona, è di 623mila euro.
Questo è il contenuto della proposta consegnata dalla Fiduciaria Emiliana, società per azioni che sta dando la scalata al club lombardo.
Il testo depositato dal Mantova, reso noto con un comunicato, specifica i termini dell’intervento.
“La società Fiduciaria Emiliana S.p.a. ha formulato una proposta irrevocabile, volta a sottoscrivere un aumento del capitale sociale della società Mantova 1911 ad essa dedicato, dell’importo di € 623.000,00.
In tale proposta si specifica che l’importo di € 623.000,00 sarà versato dalla stessa Fiduciaria Emiliana non appena il relativo aumento di capitale sarà deliberato dagli organi di Mantova 1911.
Il Consiglio di amministrazione di Mantova 1911, in adempimento dei propri obblighi di legge e statutari, ha immediatamente convocato l’assemblea dei soci per il giorno 26 giugno prossimo, al fine di discutere e di deliberare su tale proposta.
Nella stessa assemblea verrà discussa e deliberata anche la proposta di modifica della composizione del Consiglio di amministrazione, in conformità agli accordi intervenuti con la società Heritage Sports Europe Ltd.
Il Consiglio di amministrazione di Mantova 1911 rileva che, ove approvati dall’assemblea dei soci, tanto l’aumento di capitale, quanto il rinnovo dello stesso Consiglio di amministrazione, garantiscono un’ulteriore rafforzamento della società sotto il profilo finanziario, organizzativo e di conseguenza tecnico, in conformità al progetto triennale presentato la scorsa estate, che prosegue e che, maggiormente, si consolida“.
NEWS
16 giugno 2018 - 11:08
Dallo spauracchio C2 all’obiettivo Serie A: dieci anni dopo l’Hellas ritrova Cissè
L’attaccante, in arrivo dal Bari, aveva già vestito la maglia gialloblù nella stagione 2007/2008
di Redazione Hellas1903
Oltre a Fabio Grosso, sempre dal Bari sta per approdare all’Hellas Karamoko Cissè, attaccante che in questa stagione appena conclusa in Puglia ha raccolto 32 presenze e 4 gol.
Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, per il giocatore classe 1988 si tratterebbe di un ritorno al Verona, in quanto aveva già vestito la maglia gialloblù nell’annata 2007/2008, quando la squadra, appena retrocessa in C1, evitò la C2 grazie a una rete di Zeytulaev nella gara di ritorno della doppia sfida play-out contro la Pro Patria.
Cissè, allora diciannovenne, aveva collezionato 24 presenze e 1 gol, realizzato al Lecco, su calcio di rigore alla quartultima giornata.
Ora il ritorno a Verona, dopo le annate con Albinoleffe, Casertana, Benevento e Bari, con l’obiettivo di raggiungere la Serie A.
NEWS
15 giugno 2018 - 10:43
Nuova sede del Verona in via Olanda, i dettagli
Setti vuole acquistare un immobile, via dall’affitto di via Belgio
di Redazione Hellas1903
Maurizio Setti ha dato il via libera, già un paio di mesi fa, all’acquisto di un immobile in via Olanda dove trasferire la sede dell’Hellas Verona. L’operazione è in essere per una cifra attorno al milione euro.
La decisione è maturata dopo alcuni anni di affitto in quella attuale di via Belgio. Un affitto oneroso (10 mila euro al mese) che ha indotto la società ad attivarsi per una soluzione alternativa.
Se l’operazione dovesse concludersi positivamente l’Hellas vorrebbe trasferirsi nella nuova sede in autunno. A.S.
FONTE: Hellas1903.it
L'OPERAZIONE "SEGRETA"
Setti al Mantova: ecco cosa dicono i giornali
15/06/2018 11:18
Mantova, maggioranza a Setti. Questo è il titolo in prima pagina della Gazzetta di Mantova che riporta la notizia dello sbarco del presidente del Verona alla guida della squadra attualmente in D.
Grande spazio sui giornali mantovani a questo "sbarco". Nelle pagine interne ci sono anche i dettagli dell'operazione: Morgia dovrebbe essere l'allenatore, Emanuele Righi (attualmente nello scouting e uno dei "consiglieri" del presidente) come ds.
Anche la Voce di Mantova dà ampio risalto alla notizia: Il Verona mette le mani sul Mantova, titola con un po' di malizia il quotidiano in prima pagina.
E all'interno si spiega: Mantova: mister x è Setti, Morgia allenatore, Righi ds.
Si fanno anche i nomi dei primi giocatori: Troianiello (già al Verona due anni fa) e Maldonado.
RETROSCENA
Dopo il Modena, Setti vuole il Mantova
15/06/2018 08:22
Dopo aver tentato di acquistare il Modena, la squadra della sua città, Maurizio Setti, presidente del Verona, avrebbe rivolto le sue attenzioni ad un'altra "decaduta" del calcio italiano: il Mantova.
A riportarlo la "Voce di Mantova". Setti sarebbe pronto ad acquistare le quote di maggioranza della società che è caduta nei dilettanti e tutto dovrebbe avvenire nella prossima assemblea dei soci del 26 giugno. Secondo la "Voce di Mantova" Setti potrebbe anche lasciare il Verona, ma non nell'immediato, per buttarsi completamente in questa avventura.
L'ALLENATORE DEL CITTADELLA
Venturato: Verona? Non ho parlato con nessuno
11/06/2018 08:55
"Verona? Non ho mai parlato con nessuno di questo, non ho affrontato l'argomento. Tutte le energie erano rivolte a fare bene in questi play-off. Qui sto bene, c'è una realtà in cui si lavora con grande capacità. Non ho avuto nessuna offerta, nessuna situazione, né l'ho cercata. Da oggi in avanti costruiremo il futuro. Qui c'è voglia di fare qualcosa di importante, si vuole crescere. Ripetersi non è mai facile, proveremo a fare qualcosa". Così Roberto Venturato dopo l'eliminazione del Cittadella dai play-off promozione di Serie B. La finale sarà Frosinone-Palermo.
FONTE: TGGialloBlu.it
Il gol alla Juve senza uno scarpino, la vodka di notte in hotel: ecco Elkjaer
del 15 giugno 2018 alle 15:15
di Remo Gandolfi
“Figliolo, ti rendi conto che ti hanno visto girare per l’albergo alle tre del mattino con una bottiglia di whisky in mano ?” gli chiede il suo arrabbiatissimo allenatore.
“No, mister guardi che non è esatto” risponde intimidito il giovane calciatore.
“Senti ragazzo, almeno non prendermi per il culo ! Ti hanno visto che giravi per la hall in tuta, ubriaco e con una bottiglia di whisky in mano !” lo incalza il Mister
“Mister, davvero mi creda … non è esatto” è la risposta di un sempre più intimorito Elkjaer.
“Adesso basta farmi incazzare ! Ti hanno visto tre persone diverse ! Cosa c’è che non è esatto ???” gli urla il Mister
“Che non era whisky mister, era vodka.”
Questo il celeberrimo dialogo tra l’allenatore del Colonia Hennes Weisweiler e Preben Larsen Elkjaer, allora ventenne attaccante di grandi speranze.
Anche se esistono versioni più “hot” di questa storia, la stessa descrive in ogni caso in maniera eloquente l’approccio di Elkjaer al calcio.
… non a caso Preben è stato definito uno degli ultimi “matti” del calcio moderno.
Preben Larsen Elkjaer nasce a Copenhagen l’11 settembre del 1957 e dopo un solo anno da professionista nel suo paese con il Vanlose (7 reti in 15 partite di campionato) è decisamente evidente a tutti che il suo destino di calciatore è degno di ben altri palcoscenici.
E’ il Colonia, il fortissimo team della Bundesliga, a fare l’offerta migliore dopo una strenua battaglia a suon di marchi con lo Stoccarda.
Preben arriva al Colonia e le cose iniziano come meglio non si può.
Il suo esordio arriva in una partita di Coppa UEFA contro gli svizzeri del Grasshopers.
Segna due reti nella vittoria per 3 a 2 dei tedeschi. Un altro gol in campionato contro il Duisburg prima di infilare un periodo non esattamente positivo.
La sua passione per la vita notturna, qualche bicchiere e la sua già smodata attrazione per le sigarette, non incontrano esattamente i favori del severo e autoritario Weisweiler che finisce per mettere spesso Preben fuori rosa. Anche in campo le cose non vanno meglio.
Elkjaer è molto restio (eufemismo !) ad accettare rigidi compiti tattici, movimenti programmati e posizioni fisse in campo. Lui è troppo anarchico per il calcio che ha in mente Weisweiler, di cui apprezza la competenza ma con il quale non riesce ad esprimersi al massimo.
Ritorna in squadra per qualche partita nel finale di stagione e gioca anche uno scampolo di partita nella finale della Coppa di Germania vinta proprio dal Colonia.
Ma è evidente che per lui non c’è lo spazio sufficiente in uno squadrone che comprende calciatori del valore di Overath, Cullman, Flohe (tutti campioni del Mondo con la Germania nel 1974) e talenti emergenti come il centravanti Dieter Muller e il portiere Harald Schumacher.
Occorre fare un passo indietro per ritrovare la continuità in campo e la fiducia in se stesso.
Ci sono molti ammiratori ma in realtà pochi pronti ad investire in un ragazzo che si porta già appresso la fama della passione per la bella vita.
La squadra che appare più determinata viene dal Belgio, non certo un campionato tra i più attraenti nel panorama calcistico.
La scelta, anche se apparentemente poco stimolante, è in realtà perfetta.
Preben sceglie il Lokeren, squadra discreta ma senza pressioni particolari.
Qui Preben inizia a mostrare appieno tutte le sue qualità: una potenza straripante, un tiro impressionante con entrambi i piedi e grandi doti in acrobazia.
La libertà di muoversi su tutto il fronte d’attacco senza alcuna costrizione tattica, sono l’ideale per questo attaccante che ben presto verrà ribattezzato “il pazzo di Lokeren”, sia per il suo comportamento assai difficilmente “inquadrabile” in campo che fuori dal rettangolo verde.
Qui Elkjaer troverà anche un compagno d’attacco di assoluta qualità che sarà determinante nel mettere a frutto le indubbie doti dell’ariete danese: si chiama Wlodzimierz Lubanski ed è uno dei più grandi calciatori polacchi di tutti i tempi ed ha tutte quelle doti che invece mancano, e per questo compensano alla perfezione, Preben; intelligenza tattica, visione di gioco, altruismo e una tecnica sopraffina.
Due anni dopo arriverà anche un altro fantastico attaccante polacco, Gregorz Lato, e il tridente che si verrà a formare sarà uno dei più produttivi e spettacolari di tutto il calcio belga.
In poco meno di 6 stagioni Preben Larsen Elkjaer segnerà la bellezza oltre 100 reti ufficiali (98 in campionato).
In questo periodo metterà in luce un’altra delle sue caratteristiche peculiari … e qui si parla dell’UOMO non solo del calciatore: Preben Larsen Elkjaer è un uomo riconoscente, virtù alquanto rara nel mondo del calcio professionistico, allora come oggi.
Già dopo la sua seconda stagione al Lokeren iniziano ad arrivare offerte di club più ambiziosi e prestigiosi ma Preben non prende neppure in considerazione l’idea di andarsene.
“Il Lokeren mi ha dato una chance nel momento più difficile della mia carriera. E io questo non lo dimentico” saranno le sue parole ogni qualvolta un nuovo Club busserà alle porte del Club belga.
La stagione 1980-1981 sarà la stagione magica nella storia del piccolo Club fiammingo. Un secondo posto in campionato alle spalle del poderoso Anderlecht e una fantastica galoppata in Coppa UEFA dove Elkjaer, Lato e compagni arriveranno fino ai quarti di finale perdendo di misura con gli olandesi dell’AZ ALKMAAR che arriveranno alla finalissima, persa poi con il grande Ipswich di Bobby Robson.
Nel frattempo Elkjaer è diventato titolare inamovibile della Nazionale danese, una nazionale nella quale stanno emergendo giovani di assoluto valore.
Le prime avvisaglie della forza di questa squadra arrivano durante le qualificazione ai mondiali di Spagna dove la Danimarca sconfiggerà senza appello gli azzurri di Enzo Bearzot, che esattamente un anno dopo diventeranno Campioni del Mondo.
Questo risultato è però il passaggio definitivo verso una nuova consapevolezza: che la Danimarca, dopo decenni di vacche magre, è ormai pronta per prendersi un ruolo importante nel calcio mondiale.
Simonsen, Arnesen, Lerby, Olsen, Bastrup e lo stesso Elkjaer saranno presto raggiunti da Klaus Berggren, Jesper Olsen, Ian Molby e soprattutto dal prodigioso talento di Michael Laudrup e quando i danesi si presenteranno agli Europei francesi del 1984 (20 anni esatti dopo la loro prima e unica partecipazione) sono in molti a mettere la Danimarca tra le possibili sorprese.
Nessuno però può prevedere che per i talentuosi danesi arrivi addirittura un piazzamento tra le prime quattro.
Elkjaer gioca un eccellente europeo, segnando due gol ma fallendo purtroppo il rigore decisivo nella semifinale con la Spagna, chiusa sull’1 a 1 dopo i supplementari.
A seguito di prestazioni di questo livello però è evidente che il Lokeren non è più in grado di trattenere Preben e sono diverse le grandi squadre europee che sondano il terreno per Elkjaer.
La più determinata di tutte è però il Verona, squadra non di primissima fascia di quel campionato italiano che però sta diventando a grandi passi ogni anno più ricco e spettacolare.
“Non sapevo nulla del Verona come squadra di calcio. Fu mia moglie a insistere perché conosceva Verona come città e io ho finito per ascoltarla. Sono convinto che il fatto che fosse la città di Romeo e Giulietta ha influito molto nella scelta !” questo l’onesto commento di Elkjaer…
“Chiesi a Michael Laudrup, mio compagno in Nazionale, che già giocava in Italia nelle file della Lazio, qualche informazione in più” ricorda Preben
“E’ una buona squadra” mi disse Michael “sono un paio di stagioni che arriva nelle zone alte della classifica e con uno come te può anche arrivare tra le prime 4”
Con Elkjaer in quell’estate del 1984 arriva anche il gigante tedesco Hans-Peter Briegel, anche lui come Preben nel pieno della maturazione psico-fisica e soprattutto un calciatore dalla potenza devastante.
Allenatore degli scaligeri è il milanese “doc” Osvaldo Bagnoli, allenatore intelligente quanto umile e pragmatico … e soprattutto uomo dai valori etici e morali di primissimo piano.
“Bagnoli parlava pochissimo, era quasi timido, ma sapeva farsi voler bene e sapeva come ottenere il massimo dalla squadra. Tra noi due bastava uno sguardo e ci capivamo al volo” ricorda il bomber danese.
Alla prima di campionato l’avversario del Verona è il Napoli di Diego Armando Maradona, anche lui al suo esordio nel nostro campionato. Tutti gli occhi degli appassionati sono puntati sul Bentegodi per assistere alla “prima” di colui che è già considerato il più forte calciatore del pianeta e l’uomo su cui la città di Napoli, malata di calcio, punta per arrivare al primo agognato scudetto della sua storia.
Le cose, quel giorno, vanno assai diversamente da quanto sperato dai partenopei.
Il Verona imbriglia il “Pibe de Oro” proprio con Briegel e poi riparte con grande efficacia.
La forza d’urto del Verona è terrificante.
Elkjaer e Briegel sono devastanti e si capisce da subito che i due sono quello che mancava alla disciplina dei Tricella e dei Di Gennaro e al talento di Fanna e Galderisi.
Il Napoli è spazzato via con un netto 3 a 1.
E così il Verona si scopre forte, fortissimo.
“La previsione del mio amico Michael può avverarsi davvero” pensa Elkjaer dopo il convincente esordio.
Ma è alla 5a giornata di campionato che tutto entra in un’altra dimensione.
Il Verona affronta la Juventus, la squadra campione d’Italia in carica e strafavorita anche in questa stagione.
In fondo è la squadra che ha dato l’ossatura alla Nazionale Italiana campione del Mondo due anni prima in Spagna arricchita dalla presenza del polacco Boniek e soprattutto di lui, “Le Roi” Michel Platini che pochi mesi prima ha trascinato la sua Francia sul tetto d’Europa
Il Verona vince in maniera netta ed inequivocabile per 2 reti a 0.
Per la Juventus è uno shock assoluto.
Per il Verona invece la conferma che tutti, in questo campionato, dovranno fare i conti con i gialloblù.
Elkjaer segnerà un gol destinato ad entrare nella storia del campionato italiano.
Si farà quasi 50 metri palla al piede con una progressione potente e inarrestabile conclusa con un gran destro a fil di palo … segnando senza la scarpa destra persa nel precedente contrasto !
Da quel giorno per lui ci sarà un nuovo soprannome a Verona … Cenerentolo !
La corsa degli scaligeri è inarrestabile.
Due sole sconfitte in tutta la stagione per arrivare così alla penultima giornata di campionato a Bergamo, contro l’Atalanta, dove può bastare un punto per laurearsi campioni.
Andrà esattamente così.
Un 1 a 1 (sarà proprio Elkjaer a pareggiare il gol iniziale del terzino atalantino Perico) che sancirò il primo titolo nella storia del Verona e dei suoi appassionati tifosi.
Per Preben Larsen Elkjaer saranno 4 stagioni eccellenti con gli scaligeri e pur non facendo sfracelli a livello realizzativo (32 reti in 91 presenze in campionato) il suo apporto sarà sempre determinante in quel periodo meraviglioso e indimenticabile a livello calcistico per la città di Romeo e Giulietta.
E qui a Verona, come già fece nel Lokeren, Elkjaer mostrerà in pieno le sue grandi doti umane, di rispetto e di riconoscenza nei confronti di società e tifosi.
Più volte le “grandi” storiche del campionato italiano hanno provato a strapparlo dalla sua amata Verona.
“Qui mi hanno accolto, supportato e amato. Addirittura qualcuno voleva anche farmi Sindaco ! Come avrei potuto andarmene ?!?!”.
In queste parole c’è tutto Preben Larsen Elkjaer, il danese più italiano di Danimarca.
Indisciplinato, sempre sorridente, guascone e anche un po’ matto.
E che l’Italia non potrà dimenticarla mai visto che suo figlio Max è nato qui e visto che la casa sul Lago di Garda dove abitava allora la famiglia Elkjaer non l’ha mai venduta … e qui ritorna almeno due o tre volte all’anno.
Infine è importante ricordare una cosa che forse a molti è sfuggita; Preben Larsen Elkjaer ha sfiorato due volte la conquista del Pallone d’oro. La prima volta nel 1984 arrivando 3° dietro Michel Platini e Jean Tigana e addirittura 2° l’anno seguente sempre dietro Michel Platini.
… giocando nel Verona, non nel Real Madrid, nel Barcellona o nel Bayern Monaco.
A 32 anni, dopo due stagioni contrastate in patria con il Vejle, Preben dice basta.
Fisicamente non ha più la brillantezza e l’esplosiva potenza di pochi anni prima.
In più, Preben è stanco di ritiri, regole, orari da rispettare e allenamenti.
Quattordici anni da professionista (anche se sempre “alla sua maniera”) possono bastare.
Ha interessi diversi, bisogno di nuovi stimoli. Fa un po’ l’allenatore, poi dirige un canale televisivo e ora è apprezzato commentatore.
Anche se per molti, nella sua città di adozione, il futuro è già scritto: PREBEN LARSEN ELKJAER “SINDACO DI VERONA”.
FONTE: CalcioMercato.com
SERIE A
Russia -1, i 10 del Mondiale: Lee Seung-Woo, dal Verona alla Corea
13.06.2018 14:15 di Tommaso Bonan
C'è anche il giocatore del Verona, il centrocampista Lee Seung-Woo, tra i protagonisti attesi del Mondiale di Russia. Tra i 23 convocati del commissario tecnico della Corea del Sud, Shin Tae-yong, il numero 10 è stato assegnato al centrocampista classe '98. "Ha una grande capacità di penetrare attraverso le linee difensive, saltando l'uomo e guadagnando dei calci di punizione. Può essere molto utile. In Italia non ha giocato molto, ma è cresciuto tanto". Il biglietto da visita del Commissario tecnico è di quelli importanti, tanto da farlo inserire tra i giocatori più attesi della Corea. Tra i vari Son Heung-min (Tottenham) e Hee-chan Hwang (Salisburgo), fari puntati sul 10 veronese all'esordio con la Nazionale maggiore in una competizione internazionale dopo le esperienze con l'Under 17 e l'Under 20. Un predestinato che - a prescindere da come finirà il Mondiale - farà parlare di sé anche in chiave mercato. Dopo gli inizi al Barcellona B, per lui potrebbero spalancarsi le porte di un grande club...
Data di nascita: 6 gennaio 1998 (20 anni)
Squadra: Hellas Verona
Scadenza contratto: 30/06/2021
Valore di mercato: 1 milione di euro
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
#RONCONE2018: LA PRIMAVERA TORNA IN VALLE DEL CHIESE
15/GIUGNO/2018 - 14:00
Verona - Sarà nuovamente Roncone la sede del ritiro estivo della Primavera gialloblù. La piccola frazione, facente parte del Comune di Sella Giudicarie, perla della Valle del Chiese in Trentino, è pronta ad accogliere i giovani gialloblù per preparare al meglio la stagione 2018/19 dal 23 luglio al 5 agosto.
Due settimane fondamentali, che l'Hellas Verona ha scelto di trascorrere sulle sponde del lago di Roncone, nuovamente accolti dal Consorzio Turistico Valle del Chiese, gli impianti sportivi dell'US Alta Giudicarie e dallo splendido staff dell'Albergo Genzianella.
Ma non finisce qui, perché presso le stesse strutture ad agosto arriveranno, una dopo l'altra, anche le squadre dell'attività di base gialloblù: Giovanissimi 2005, Esordienti 2006, Esordienti 2007, Esordienti 2008 e Pulcini 2009. Una collaborazione che quindi si amplia e rafforza, per preparare in modo coordinato ed efficace la prossima annata.
#PRIMIERO2018: IL 18 LUGLIO AMICHEVOLE A MOENA CON LA FIORENTINA
15/GIUGNO/2018 - 12:45
Verona - Ufficiale: l'Hellas Verona il prossimo 18 luglio a Moena (Trento) sfiderà la Fiorentina, in un test match in programma alle 17.30. Ulteriori informazioni e dettagli saranno comunicati prossimamente.
BANDIERA DEL VERONA, TERZINO D'ALTRI TEMPI: FRANCO NANNI, DA OGGI "PER SEMPRE GIALLOBLÙ"
14/GIUGNO/2018 - 16:00
Verona - Sette stagioni con la maglia gialloblù, oltre 150 presenze tra Serie A e Serie B, fondatore e Presidente Onorario della ASD Ex Calciatori Hellas Verona: una visita gradita quella di Franco Nanni nella sede di via Francia. Ad accoglierlo questa mattina l'ambasciatore gialloblù Antonio Terracciano, che per l'occasione ha consegnato all'ex difensore la targa "Per Sempre Gialloblù" a lui dedicata: un piccolo riconoscimento per una grande bandiera della storia del Verona.
L'incontro è stato utile anche per definire i dettagli di un appuntamento speciale, organizzato dalla ASD Ex Calciatori Hellas Verona, tra vecchie glorie dell'Hellas e veterani del Barcellona. L'evento si terrà nelle prossime settimane e sarà l'occasione ideale per suggellare il "gemellaggio" tra l'Associazione e i "Veteranos" blaugrana.
NAZIONALI: LEE IN CAMPO 55' CONTRO IL SENEGAL
11/GIUGNO/2018 - 19:00
Verona - Si sono concluse oggi le amichevoli pre Mondiale per la Corea del Sud di Seung-Woo Lee. L'attaccante gialloblù è sceso in campo anche contro il Senegal, all'Untersberg Arena di Grodig (Austria), schierato titolare dal CT Shin Tae-Yong e sostituito al 10' della ripresa nel test match terminato 2-0 per gli africani.
Ora la nazionale sudcoreana è attesa dall'esordio a Russia 2018 in programma lunedì 11 giugno (ore 14), quando Lee e compagni sfideranno la Svezia a Nizhny Novgorod nel primo match del Girone F.
Lunedì 18 giugno, ore 14 (orario italiano)
Nizhny Novgorod Stadium (Nizhny Novgorod)
SVEZIA - COREA DEL SUD
Sabato 23 giugno, ore 17 (orario italiano)
Rostov Arena, Rostov
COREA DEL SUD-MESSICO
Mercoledì 27 giugno, ore 16 (orario italiano)
Kazan Arena, Kazan
COREA DEL SUD-GERMANIA
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
VITA DA EX: 'Rapper coi guanti' ecco il pezzo rap del 'Gollo' GOLLINI...
SERIE B: Niente da fare per il PALERMO che rimarrà ancora tra i cadetti, in Serie A torna il FROSINONE; ecco le protagoniste del prossimo campionato di Serie B con le neopromosse PADOVA, COSENZA, LIVORNO e LECCE. Sembrava tutto fatto per vedere Marco BARONI sulla panchina del BARI al posto di GROSSO e invece è saltato tutto Non ci sono i presupposti ha laconicamente commentato l'ex allenatore del BENEVENTO.
STO MAGAZINE
Pubblicato il 9 giu 2018
#30 SU TENDENZE
Gollorius - Rapper coi guanti (Prod. Retraz)
FONTE: Youtube.com
Arrivano anche gli ultimi verdetti ufficiali: ecco la nuova serie B
Redazione 16 giugno 2018
Benevento – Ogni riserva è stata sciolta, con i verdetti di stasera la nuova serie B può dirsi completa. La vittoria del Cosenza sul Siena ha ultimato il quadro delle promozioni dalla serie C così come la sconfitta del Palermo ha sancito la permanenza in B dei rosanero che a malincuore hanno dovuto dire addio al sogno della serie A dopo la sconfitta con il Frosinone. Il nuovo campionato cadetto, dunque, non vedrà protagoniste né il Siena (che resta in terza serie) e né il Frosinone (che torna nella massima categoria del calcio italiano) .
Di seguito l’elenco delle squadre ammesse alla B 2018/19 che prenderà ufficialmente il via il prossimo 24 agosto. Ai nastri di partenza ci saranno di sicuro Ascoli, Avellino, Bari, Benevento, Brescia, Carpi, Cesena, Cittadella, Cosenza, Cremonese, Crotone, Foggia, Hellas Verona, Lecce, Livorno, Padova, Palermo, Perugia, Pescara, Salernitana, Spezia, Venezia.
FONTE: Anteprima24.it
FINALE LEGA PRO
Cosenza batte il Siena e torna in B dopo 15 anni
16/06/2018 22:37
La finale play-off di Lega Pro viene vinta 3-1 dal Cosenza. I calabresi volano in B: Siena battuto.
Il Cosenza torna in B dopo 15 anni.
FONTE: TGGialloBlu.it
16 giugno 2018
Frosinone, fine dell'incubo: dalla beffa Carpi alla Serie A
Missione compiuta dal Frosinone, promosso in Serie A dopo la finale playoff contro il Palermo. Psicodramma alla spalle per i ciociari protagonisti di un anno sfortunato: condannati dal Carpi nel 2017, i giallazzurri di Longo hanno vanificato il 2° posto negli ultimi 90'. Ma che festa dinanzi all'ex Stellone
La festa è di casa a Frosinone, promosso in A al termine di un anno all'insegna della sfortuna (Foto LaPresse)
di Luca Cassia
A volte ritornano, fantasmi che hanno tormentato la Ciociaria per oltre 365 giorni. Un’agonia lunga più di un anno a Frosinone, promosso in Serie A dopo la finale playoff contro il Palermo. Terminano qui le tante delusioni sulle spalle dei giallazzurri, squadra che tre stagioni fa assaporava una storica prima volta in A con Stellone in panchina e un gruppo votato alla continuità. Undici i superstiti in rosa da quel 16 maggio 2015, promozione aritmetica che è piuttosto sfuggita per un anno tra harakiri vari e sfortune di ogni sorta. Ha avuto del clamoroso il destino avverso al Frosinone sospeso tra autolesionismo e psicodramma, ostacoli di una piazza peraltro provvista di uno stadio di proprietà come Juventus e Udinese. Solo la nuova dimora del club ha impedito agli spettri di irrompere, brividi già provati come nel passato più recente. Il "Benito Stirpe" non è il Matusa, impianto colmo di lacrime a differenza della cornice che vale la festa.
L'impresa del Carpi al Matusa
L’epilogo amaro contro il Palermo ricalca i tormenti della scorsa stagione, caduta libera avviata prima dei playoff. Era il Frosinone di Pasquale Marino, allenatore coinvolto nel braccio di ferro con l’Hellas Verona a caccia del 2° posto utile per la promozione diretta. A 270’ dalla fine della regular season i ciociari occupavano la 3^ posizione a quota 71 alle spalle della squadra di Pecchia (72), 10 punti in più delle inseguitrici con l’obiettivo di vanificare la disputa dei playoff: il margine superiore alle 9 lunghezze dal podio, infatti, regala la Serie A alla terza della classe bypassando gli spareggi. Quale migliore occasione per chiudere i giochi nella trasferta di Benevento? Il botta e risposta Puscas-Ciofani è oro colato per i giallazzurri, tuttavia al 93’ l’incornata di Ceravolo certifica lo svolgimento degli spareggi promozione e inaugura l’incubo del Frosinone. Marino chiude a pari punti con l’Hellas, promosso direttamente in virtù degli scontri diretti a favore (2-0; 0-1) condannando i rivali alla post-season a partire dalle semifinali. L’avversaria è il Carpi di Castori, formazione che condivide con i laziali la promozione del 2015 al termine di un’annata irripetibile. Lo 0-0 strappato in Emilia (rosso a Sabbione nel finale) concede due risultati su tre al Matusa, obiettivo tutt’altro che arduo complici le espulsioni di Struna (46’) e Gagliolo (81’) oltre al sanguigno Castori e al furente Mbakogu che per protesta imbocca gli spogliatoi. Tavola apparecchiata per la finalissima contro il Benevento, d’altronde gli emiliani in 9 contro 11 all’85’ sono ancora inchiodati sullo 0-0 prima del calcio piazzato dai 30 metri di Letizia che beffa Bardi. Un’eliminazione contro ogni logica, follia che gela un’intera città e provoca le immediate dimissioni di Marino. Bastava un altro pareggio per assicurarsi l’ultimo atto, è invece il primo passo verso un tunnel senza uscita.
Harakiri-Foggia, festa allo Stirpe
Dall’esperienza di Marino alla new entry Moreno Longo, 42enne allenatore emergente chiamato a scuotere un ambiente depresso. Il mercato concede gli arrivi tra gli altri di Ciano, Citro e Maiello prima di Koné e Chibsah e gennaio, il trasferimento al nuovo "Benito Stirpe" (costato circa 20 milioni di euro) diventa invece effettivo da ottobre dopo l’ospitalità del Partenio di Avellino. Inevitabilmente il Frosinone si assesta ai piani alti della classifica, occupa il 2° posto a -2 dal Palermo al giro di boa, va a segno con facilità e a metà stagione lamenta solo due ko (Perugia e Novara). I vecchi vizi accompagnano tuttavia i ciociari alla voce rimonte incassate: doppio 3-3 a novembre contro Cesena ed Empoli, avversaria quest’ultima in grado di recuperare lo 0-3 ai titoli di coda grazie a Caputo. Da non dimenticare il primo stop casalingo a febbraio contro il Perugia (da 1-0 a 1-3) poi bissato dalla capolista di Andreazzoli, sotto 2-1 ma straripante fino al definitivo 4-2. Il teatro è sempre il nuovo impianto proprio come nell’incredibile epilogo del campionato, sfida al Foggia preceduta da una griglia favorevole: Frosinone a quota 71 punti, due in più del Parma e tre sopra al Palermo sebbene entrambe siano avanti negli scontri diretti, tuttavia i pugliesi di Stroppa sono già esclusi dalla bagarre playoff. Chi pensa ad uno sparring partner per la passerella finale si sbaglia di grosso, lo spiega la sceneggiatura del match. Mazzeo inquieta lo stadio mentre il Parma incanala a suo favore la trasferta di La Spezia, copione stravolto nella ripresa da Paganini e dall’autorete di Rubin nell’arco di 5’. Tutto finito? Manco per idea: l’ingiustificata ripartenza del Foggia all’89’ produce il 2-2 di Floriano, poi lo sconosciuto Noppert blinda la porta ospite e rende ufficiale la festa del Parma. Ad un anno esatto di distanza, 18 maggio 2018, il Frosinone è costretto a ripiegare sui playoff dopo un altro suicidio sportivo pur occupando nuovamente il 2° posto a pari punti con gli emiliani. Surreale il silenzio del pubblico, tifosi impietriti e squadra in preda ad una tremenda crisi di nervi.
Il caos legato al Bari prolunga l’attesa playoff del Frosinone che a distanza di venti giorni ritrova il campo contro il Cittadella di Venturato. Longo lavora sulle incertezze del gruppo privo dell’infortunato capitan Ciofani, ennesimo handicap per una squadra provata a livello psicologico ma in fiducia dopo il doppio 1-1 contro i veneti. A segno Paganini e Gori, fedelissimi della vecchia guardia a dispetto dei soli 25 anni, reti che spalancano l’atto finale contro il Palermo guidato dall’ex Stellone. Già, proprio l’allenatore che trascinò i laziali dalla Lega Pro alla Serie A, uomo talmente apprezzato nei suoi 7 anni in Ciociaria da ricevere la cittadinanza onoraria. Nessuno sconto per la vecchia società a partire dal primo round al Barbera, sfida vinta in rimonta dai rosanero: illusoria la magia di Ciano (16 gol personali), vantaggio cancellato dallo scatenato La Gumina e dall’autorete di Terranova ovvero un altro ex dell’incontro. Siciliano di Mazara del Vallo, transitato dal vivaio del Palermo senza mai esordire, protagonista al contrario della gara che ribalta l’inerzia del confronto promozione. Il Frosinone è infatti obbligato a vincere in casa per spezzare la maledizione in B, tabù di eguale portata agli avversari mai battuti negli scontri diretti. Dal Far West in avvio ai ferri corti tra i compagni Ciofani e Terranova, nervosismo palpabile che solo la prodezza di Maiello e il bis di Ciano esorcizzano dagli uomini di Longo. Come i fantasmi che aleggiavano su Frosinone, città nuovamente in festa per la fine dell’incubo e la ritrovata Serie A.
FONTE: Sport.Sky.it
Baroni dice no al Bari. Al posto di Grosso, Juric o Rastelli
giugno 14, 2018
L’ex allenatore del Benevento, Marco Baroni, non siederà sulla panchina del Bari. “Non ci sono i presupposti perché io vada a Bari” ha dichiarato l’ex difensore dell’Hellas Verona. Il Bari per il dopo Grosso punta a Juric o Rastelli come conferma Il Corriere dello Sport
FONTE: HellasLive.it