Il dopo-Livorno porta, oltre ai deferimenti, 50mila Euro di sanzione alla società scaligera; scongiurata la temuta chiusura del 'Binti': Giustizia è fatta? Secondo alcuni si, secondo altri no, resta il fatto che ancora una volta, nonostante la Tessera Del Tifoso, a pagare sempre troppo è chi è del tutto innocente...
LE DECISIONI DELLA LEGA DOPO I VILI CORI A LIVORNO... ...Punite ambedue le squadre i cui sostenitori hanno, con differenti modalità e responsabilità, esagerato.
Queste le decisioni del Giudice Sportivo della Lega Serie B, l'avvocato Emilio Battaglia: Ritenuto che trattasi indubbiamente di un fatto grave da censurare, oltre che moralmente, anche a livello sanzionatorio, e ciò anche a causa della potenziale incidenza sull’ordine pubblico, stante l’evidente contenuto provocatorio dei cori in questione; preso atto che dalla relazione redatta dalla Digos di Verona – avente ad oggetto lo screening dei 679 tifosi che hanno acquistato il biglietto per la partita di calcio in questione al fine di verificare a quali settori dello Stadio di Verona “Marcantonio Bentegodi” detti tifosi solitamente frequentano nelle partite casalinghe della propria squadra - è emersa una frammentazione della partecipazione di detti tifosi in quasi tutti i settori dello Stadio; la Soc. Verona ha fatto pervenire alla Segreteria del Giudice sportivo una nota descrittiva di tutte le iniziative intraprese e da intraprendere sia per dissociarsi dall’accaduto, sia per onorare la memoria di Pier Mario Morosini; considerato chele sanzioni, anche nell’ambito della Giustizia sportiva e nei confini peraltro della responsabilità oggettiva, pur dovendo avere un carattere afflittivo devono, tuttavia, quantomeno tendere a punire gli effettivi autori delle condotte illecite, disincentivandoli dal porre in essere simili condotte; quanto accaduto nello Stadio di Livorno è da ascrivere ad uno sparuto numero di tifosi del Verona (non più di una ventina) in corso di identificazione da parte delle Autorità competenti;le sanzioni di cui alle lett. d,e,f art. 18 comma 1 da applicare alla fattispecie concreta (richiamate dall’art. 11, comma 3), pur se formalmente corrette, sarebbero eccessivamente penalizzanti nei confronti sia della quasi totalità della tifoseria del Verona - che nelle more del presente provvedimento ha manifestato, a più riprese e con le modalità più disparate, il più ampio disprezzo per quanto accaduto – sia nei confronti della Società, che sin da subito si è attivata con varie iniziative per dissociarsi dalla condotta degli autori dei cori, nonché si è obbligata a porre in essere nell’immediato futuro una serie di iniziative dirette ad onorare la memoria di Piermario Morosini; tenuto conto dell’attenuante di cui all’art. 13 n. 1 lettere a) e b);infligge alla Società Verona la sanzione dell’ammenda di € 50.000,00, unitamente alla diffida.
Ammenda di € 7.000,00 : alla Soc. LIVORNO per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, esposto uno striscione di contenuto offensivo-denigratorio nei confronti dei tifosi tesserati; e per avere inoltre, lanciato due petardi nel recinto di giuoco e acceso numerosi fumogeni nel proprio settore; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all’art. 13 comma 1 lettere b) e e) CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza
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REVOCA DELLA TESSERA DEL TIFOSO AI QUATTRO IDENTIFICATI... La società Hellas Verona F.C. rende noto che, dopo aver ricevuto indicazione dalla Questura di Livorno e di Verona, ha attivato la procedura di revoca della Tessera del Tifoso per le persone identificate in seguito agli episodi occorsi durante Livorno-Hellas Verona del 20 ottobre u.s.
LA SOCIETÀ GIALLOBLÙ DIFENDE IL SUO ALLENATORE La società Hellas Verona F.C. Spa, in relazione al deferimento notificato nei confronti della stessa nonché dell’allenatore Andrea Mandorlini, intende precisare quanto segue.
I soggetti deferiti si riservano di svolgere le proprie difese avanti i competenti organi di giustizia sportiva.
Ciò premesso, si rileva con fermezza l’assoluta inesistenza di alcun nesso di causalità in relazione all’oggetto del deferimento sopra citato (dichiarazioni pre-gara dell’allenatore così come riportate da “La Gazzetta dello Sport” del 20 ottobre u.s.) e gli episodi accaduti durante la gara Livorno-Hellas Verona.
Si rileva altresì che i prossimi congiunti di Pier Mario Morosini hanno formalizzato il proprio apprezzamento al Sindaco della Città di Verona, sig. Flavio Tosi, nonché alla nostra società, per la volontà di difendere la memoria di Pier Mario, sottolineando che proprio Mandorlini fu l’artefice del passaggio di Morosini dalla Primavera alla Prima squadra all’epoca in cui lo stesso era tesserato con l’Atalanta.
Si evidenzia in ogni caso, come l’allenatore Andrea Mandorlini durante la gara Livorno-Hellas Verona non abbia commesso alcuna infrazione, così come confermato dalla totale assenza di provvedimenti nei suoi confronti da parte del Giudice Sportivo. Conseguentemente, risultano del tutto infondate ad oggi le notizie riportate dai media relative a presunti comportamenti oltraggiosi che l’allenatore dell’Hellas Verona avrebbe assunto durante la gara stessa, esponendolo ad accuse improprie e gratuite.
Si auspica quindi che l’attenzione dei tifosi e dei media venga ora ricondotta agli aspetti strettamente sportivi in linea con i valori propri della nostra società.
DICONO ABODI presidente della Lega di Serie B «Mandorlini è una brava persona. È anche un ottimo allenatore, ma per esserlo pienamente non basta aver superato il corso di Coverciano. Serve un senso maggiore di responsabilità da parte sua, perché quel che dice può produrre degli effetti nello spogliatoio così come nei confronti di chi è sugli spalti o seduto sulle proprie poltrone di casa. Meglio qualche applauso in meno, sacrificandolo al senso di responsabilità. Mi auguro che stavolta lo capisca davvero. La società è stata chiara, vuole vincere anche il campionato della correttezza» LArena.it
MANDORLINI «E' stata una settimana particolare, bisogna chiudere tutto e preparare una partita importante e delicata. E comunque dimenticare in fretta.
Le mie dichiarazioni pre-Livorno? Abbiamo fatto un comunicato insieme alla società, atteniamoci a quello, il resto vedremo.
Morosini? L'accostamento mi ha ferito molto, perché ci sono in mezzo dei sentimenti al di là di quello che si è detto e si è scritto. Mi ha fatto molto piacere quello che ha detto la famiglia, una cosa bellissima. E poi mi ha fatto piacere il comunicato della mia società. Non ho altro da dire, né sul deferimento né sul resto. Sono solo state dette delle cose errate, magari ne ho dette anche io alcune errate. Ora andiamo avanti, il comunicato semplifica tutto quello che è stato fatto...» HellasVerona.it
Il patròn Maurizio SETTI2 'Ora parlamo solo di calcio...' «Settimana particolare, ma noi siamo già orientati alla partita importantissima di sabato. Per noi è determinante nel nostro percorso, quindi concentrati sul calcio. In qualche modo si è chiusa questa settimana particolare, noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. E sabato faremo iniziative riguardanti i cori successi a Livorno. Vogliamo ripartire in campo e sugli spalti. Non ci dimentichiamo del passato, ma ora è giusto pensare al futuro. Sabato la città risponderà in linea con il pensiero della nostra società, con il pensiero del Sindaco, con il pensiero della Lega Serie B che ci è stata vicina e ci ha dimostrato competenza e amore verso la nostra città. Tutti insieme dovremo dare un ulteriore segnale perché avremo gli occhi puntati di tutta Italia e dovremo dimostrare che questo è stato un singolo episodio che non si dovrà mai più ripetere... Il deferimento a Mandorlini? Il comunicato ha voluto evitare fraintendimenti, siamo sicuramente con il mister e dobbiamo fare un'analisi, a prescindere, dei nostri comportamenti. Sui giornali ci siamo tutti i giorni e le nostre parole devono diventare intelligenti, evitando che qualcuno ci attacchi per una parola snaturando il significato che tu abbini a quella parola» HellasVerona.it
Ferdinando CHIAMPAN patròn dello scudetto «Anche se sto invecchiando, certe cose non le dimentichi.... Ho una rabbia, dentro... Quando vedi certe cose, non sai più cosa dire... Perché le ho vissute sulla mia pelle, perché fai sacrifici per la squadra, per la città, ci rimetti non solo in soldi, ma in salute, pensieri, preoccupazioni. E in cambio, ecco che cosa ti danno... Guardi che io so bene che la stragrande maggioranza dei tifosi non è così. Me li ricordo anch'io, eh... Chi aderisce ai calcio club, ad esempio, non ha niente da spartire con questi deficienti... Anche ai nostri tempi, i club ci erano vicini, si lavorava assieme, ma questi sono tifosi veri. Poi ci sono i cani sciolti, quelli fuori dagli schemi, quelli che pensano di tenerti in ostaggio, che ti minacciano, ti contestano... Quelli che fanno il male della società e della squadra. Ma almeno ai miei tempi, se la prendevano con un vivo. Questi, addirittura, se la son presa con un ragazzo morto in mezzo al campo. È incredibile, quello che hanno fatto. Il danno provocato, alla squadra, alla città, alla società. Purtroppo, son passati più di vent'anni, ma certe persone non cambiano mai. C'erano i fanatici allora, questi saranno i loro figli... Allora, io avevo pensato alle telecamere, da piazzare in modo da poter identificare gli autori di qualsiasi gesto vigliacco. Il problema è riuscire a isolarli, ma soprattutto a far capire a tutti che gente così non serve. La squadra ne può fare a meno, non c'è bisogno di questi tifosi, che poi tifosi non sono. Ma scherziamo, gente così deve starsene fuori dagli stadi...» LArena.it
Andrea ABODI, presidente della Lega di Serie B, sulle decisioni del giudice sportivo 'Giudizio equo ed equilibrato' «Mi sembra che leggendo il dispositivo del giudice sportivo si sia tenuto conto della gravità dei fatti e al tempo steso si sia salvaguardato il principio della responsabilità oggettiva che rimane un caposaldo. Si è anche riusciti a valorizzare tutto ciò che è emerso da questa brutta pagina, cioè la volontà di un club, di una tifoseria, di una città di non essere catalogati sulla base di comportamenti di pochi soggetti. E’ una sentenza equilibrata con non lascia spazio a dubbi sul giudizio dell’atto, ma che tiene conto degli sforzi di una società e di una tifoseria per uscire da uno stereotipo che non appartiene a questa comunità sportiva. I tempi sono maturi perché ci sia una responsabilità sempre più individuale, le società dovranno allinearsi, tutti i tesserati dovranno allinearsi, anche la tifoseria sana sa che bisogna cambiare registro. La responsabilità oggettiva va calibrata» SerieBNews.com
Flavio Tosi sindaco di Verona2: «Su cinquemila che vanno in Curva Sud allo stadio di Verona ci sono venti deficienti. Il punto è soltanto questo. Dunque continuerò ad andare in curva. Una cosa sono le offese su un ragazzo che non c'è più Altro i cori contro i meridionali. I cori beceri ci sono in ogni stadio italiano. Ricordo che una parte della tifoseria del Napoli devastò una stazione, ma questo non viene mai citato. I tifosi del Verona sono come gli altri, non peggio. Chiudere la Curva almeno per un po'? E perchè bisognerebbe farlo? Quando ci furono i fatti di Catania si decise di chiudere la curva? Non si colpiscono cinquemila ragazzi per venti deficienti. Non prendo le distanze da tutta questa gente. Le persone vanno colpite singolarmente. La colpa collettiva rischia di diventare colpa di nessuno. Soprattutto questa volta che sono veramente pochi stupidi ignoranti ben individuabili. Il coro 'morte, morte'? Quello lo sentiamo dalla notte dei tempi anche nelle partite di strapaese, chi non lo vuole sentire vada al Teatro dell'Opera. Allora decidiamo che allo stadio non si parla più. Nel caso di Morosini ci potrebbe essere invece l'oltraggio»
Osvaldo BAGNOLI l'indimenticato allenatore del VERONA tricolore «I tifosi autori di quei cori sono una minima parte, che purtroppo questa volta è arrivata al limite. Questi tifosi sono la rovina del Verona. Nella mia carriera ho girato tante squadre, sono stato da tante parti e da sempre, anche quando non c'era motivo, il Verona si porta addosso l'etichetta di avere una tifoseria poco elegante. Ogni tanto c'è qualche gruppetto che fa delle cose spiacevoli, ma in altri posti ho visto cose peggiori rispetto a Verona. Poi è chiaro, l'episodio di Morosini è stato bruttissimo e ha superato il limite. Dobbiamo però ricordarci che i cori contro Morosini non li hanno fatti tutti i tifosi del Verona ma soltanto un gruppetto. Ecco, che vengano etichettati quei tifosi, non tutti... Ormai ci sono le tessere del tifoso, i sostenitori sono rintracciabili e si vede tutto. Quindi per quanto accaduto che si punisca questa gente anziché il club» TuttoMercatoWeb.com
Sasa BJELANOVIĆ ex centravanti gialloblù ora in forza al CLUJI in Romania «Non bisogna generalizzare, la tifoseria dell'Hellas non è questa; bisogna punire chi è stato. Il deferimento di Mandorlini? Il mister a volte è troppo spontaneo e dovrebbe stare più attento» TuttoMercatoWeb.com
Flavio Tosi sindaco di Verona1: «Telefonerò ai familiari di Piermario Morosini per chiedere scusa. Una buona iniziativa da intraprendere potrebbe essere quella far entrare in campo tutti i giocatori con la maglia numero 25 che era dello sfortunato calciatore. Oppure fare ancora un minuto di silenzio per la memoria oltraggiata dello stesso. Ma prima di tutto bisogna andare a prendere singolarmente chi si è comportato male e fare in modo che paghi per le sue responsabilità» SerieBNews.com
Il presidente Maurizio SETTI1 «Ribadisco che questa gente va estromessa dal calcio e dallo sport. In questi due giorni non ho mai pensato di abbandonare, ma di andare contro queste persone che fanno il male del nostro club. Ora dobbiamo voltare pagina e cominciare un nuovo corso e far vedere che Verona è un’altra cosa e che tifosi veri vanno difesi. La società non starà ferma, si muoverà 360 insieme al sindaco e alla Lega di serie B» SerieBNews.com
ALTRE NEWS IN MERITO... SONO 4 GLI IDENTIFICATI PER I CORI CONTRO MOROSINI, di età compresa tra i 20 e i 36 anni e tre di loro, sarebbero già stati tutti più volte gravati da precedenti specifici per reati commessi in ambito sportivo: saranno sottoposti a DASPO quinquennale (sperando di non vederli più non solo al 'Bentegodi' ma in qualunque altra struttura pubblica per manifestazioni sportive in Italia)
VILIPENDIO A MOROSINI: Tra gli ultrà scaligeri sarebbe spuntata anche una svastica di cartone!
CORI MOROSINI E FIGURACCIA DEL GIORNALISTA AMANDOLA, C'E' CHI 'CANTA FUORI DAL CORO' e chiede che lo stadio venga considerato un luogo a parte dove poter sfogarsi in assoluta libertà 'Ma lasciateci un po’ in pace, allo stadio siamo brutti, sporchi e cattivi'...
LA FAMIGLIA DI MOROSINI si prepara ai tifosi autori del vile coro, il reato è quello di di vilipendio verso i defunti
'SOLO' 50MILA EURO E DEFERIMENTO, c'è chi sindigna contro una pena tutto sommato modesta dopo i vergognosi cori di Livorno... Il ragionamento ha un suo senso ma allora bisognerebbe anche ad usare un peso ed una misura anche per le squadre di Serie A colpendo i tifosi di JUVENTUS e NAPOLI tanto per rimanere all'ultima giornata di campionato.
Il problema di fndo è che in uno stato in cui la certezza della pena è praticamente inesistente si preferisce colpire POCO tutti che colpire TANTO solo i responsabili come hanno fatto e fanno ad esempio in Inghilterra in analoghe situazioni...
COMUNICATO HELLAS VERONA DOPO I FATTI DI LIVORNO:Nonostante l’entità della sanzione comminata - 50mila Euro n.d.S. - non proporrà reclamo agli organi di giustizia sportiva, poiché la natura dei fatti accaduti è assolutamente contraria ai propri principi etici e morali. Si comunica altresì che in occasione della partita con il Lanciano in programma sabato 27 ottobre alle ore 15 allo stadio Bentegodi, la società Hellas Verona F.C. Spa promuoverà diverse iniziative per celebrare e onorare la memoria di Pier Mario Morosini
DOPO LO SCIVOLONE MEDIATICO NELL'INTERVISTA ALLA GAZZETTA DELLO SPORT (rimanendo nell'ambito meramente grammaticale c'è una sostanziale differenza nella lingua italiana tra la parola 'nemico' e la parola 'avversario' anche se l'italiano medio mescola spesso e volentieri i due termini lasciando ai sofisti ogni disquisizione su di essi: che tempi barbari!), c'è chi già sussurra che la dirigenza scaligera sarebbe stufa delle intemperanze verbali e caratteriali di MANDORLINI e starebbe interessandosi a SANNINO (peraltro già nlle mire gialloblù nel recente passato)... Personalmente lo ritengo puro fantacalcio al momento: Il tecnico ravennate è di sicuro tra i maggiori artefici tecnici del 'risorgimento scaligero' dall'inferno della Lega Pro anche se dopo i 'problemi' alla presentazione della squadra 2011-2012, la diatriba con l'ex diesse GIBELLINI e quest'ultima frase per cui la Lega l'ha deferito... Non si può pensare che i datori di lavoro dell'attuale allenatore dell'HELLAS siano proprio contentissimi
RASSEGNA STAMPA
Il Verona chiede scusa: giocherà con una maglia per Morosini La società Hellas Verona contro i tifosi che hanno oltraggiato la memoria di Pier Mario Morosini. Le magliette saranno vendute ad un'asta di beneficienza.
Desk
venerdì 26 ottobre 2012 22:32
La società calcistica di verona vuole prendere una netta presa di distanza da quanto accaduto a Livorno sabato scorso, quando una manciata di tifosi innegiò slogan contro Pier Mario Morosini, il giovane calciatore del Livorno morto lo scorso anno.
Così domani quando l'Hellas Verona scenderà in campo contro il Lanciano allo stadio Bentegodi, verrà prima di tutto mostrato uno striscione con su scritto "MArio epr sempre con noi" e i giocatori dell'Hellas giocheranno con una magli speciale con su scritto "Moro per sempre con noi" ricamato amano. Le maglie verranno poi vendute a un'asta di beneficienza.
Ma non è il solo gesto che l'Hellas ha deciso di fare per ricordare Pier Mario Morosini "colpito da una tragedia che vuole essere commemorata affinché chiunque di noi che porta con sé questo doloroso sentimento legato alla sua storia lo possa esprimere - si leggenel comunicato della società sportiva - Qualcosa di talmente grande e profondo che il nome di Pier Mario non può e non deve essere accostato ad alcun gesto oltraggioso".
L'Hellas annuncia infatti che, con l'accordo del Comune di verona, un'ala dello stadio sarà dedicata al "Moro" e che l'1 per cento dell'incasso delle partite casalinghe dell'Hellas Verona verrà devoluto ad attività/associazioni benefiche. Infine l'Hellas si fa promotrice del primo "Pier MArio Morosini Memorial" , torneo di calcio "Categoria Pulcini 2003", al quale hanno già aderito le società in cui Moro ha giocato: Atalanta, Udinese, Vicenza, Padova e Livorno. La manifestazione si disputerà sabato 3 novembre 2012.
FONTE: Globalist.it
Cori anti-Morosini a Verona, gli ultrà non rispettano i morti?
di Maurizio Martucci | 24 ottobre 2012
Chi inorridisce ai cori anti-Morosini, scanditi al Picchi da sparuti butei dell’Hellas Verona, commette il grossolano errore di tirare il sasso, nascondendo la mano. Non serve indignarsi (e basta) un tanto al chilo contro l’idiozia. E’ ipocrita e limitante. Quantomeno, non risolve il problema. Così come non serve una multa da 50.0000 euro per i scaligeri. Perché il punto è un altro. Lo dice la storia, foriera di oltraggi gratuiti ai martiri di Superga, ai caduti dell’Heysel e per i defunti Taccola, Re Cecconi, Paparelli, Spagnuolo, Filippini, De Falchi, Facchetti. Persino per i morti nella strage di Bologna, i terremotati di Friuli-Irpinia, (Padre) San Pio, con inni al mostro di Firenze (si, purtroppo, anche le sue vittime – in tempi non sospetti – passarono alla gogna del tifo).
Il bestiario da stadio si alimenta così, tra rappresentazioni esaltanti, provocazioni all’ennesima potenza e scempi esemplificativi. In piazza, non un millennio fa ma fino agli anni ’80, si urlava ‘uccidere un fascista non è reato’ e ‘morte alle zecche rosse’. Così in curva, un calvo, è diventato un ‘pelato’. Un colored un ‘negro’. Un livornese ‘un comunista, ebreo’. Uno slavo ‘uno zingaro‘, un napoletano ‘un terrone‘ (vedi il caso del TG3 Piemonte). L’arbitro ‘un cornuto’, Nicola Berti ‘un frocione’, Andrea Fortunato ‘un fulminato’, eccetera, eccetera, senza pietà. (Anzi, ogni tanto, quando l’avversario cade in terra dolorante, ancora si ode ‘devi morire’!)
E’ l’alterazione del contendente, deformato nella legge della corrida, alchimia linguistica da palio sgrezzato, una giungla popolare senza esclusione di colpi. Capirlo non è difficile. Basta frequentare campetti di periferia o categorie giovanili, se non attingere ai manuali di psicologia sociale, dove identità, interazione con l’altro e concetto di stereotipo nella negoziazione collettiva, già nel 1977 erano transitati su un fortunatissimo cult inglese, ‘The football tribe‘, scritto da Desmond Morris. Uno zoologo, per l’appunto.
Per questo, indignarsi ai cori contro la povera mamma del povero Morosini, serve davvero a poco. Perché è un film già visto. E ha ragione Oliviero Beha quando ieri, su Il Fatto, scrive che “da sempre, nessuno, a partire dal Ministero dell’Istruzione e dal Coni, ha mai seminato” un bel nulla per contribuire ad una crescita collettiva del Sistema Calcio Italia. Ecco la verità: perché indignarsi, se poi gli stadi sono abbandonati al più completo vuoto culturale, creato da istituzioni menefreghiste e società distratte? Tanto si sa, il buonismo pret a porter e l’indignazione law-cost del giorno dopo, come la pillola durano il tempo tra una giornata di campionato, un turno in coppa e l’altro. E poi via, si riparte con la solita solfa, stile Processo del Lunedì.
Al Sistema Calcio Italia manca la parte costruens: leggetevi i quattro quotidiani sportivi nazionali. Guardatevi uno dei programmi tv sul football. Ascoltatevi una talk in una qualsiasi radio privata. Vi accorgerete dell’evidente complicità nell’assenza di segnali forti, sani e aggregativi di cui all’articolo 597 del codice penale, rispolverato sabato a Livorno. Nel calcio non ci sono agenti culturali, né s’intravede un programma di crescita alla fonte da cui si abbeverano, ogni giorno, milioni di ragazzi, uomini e donne delle nostre città.
Eppure un virtuoso rinnovamento nella mentalità di curva, seppur sottovalutato, c’è stato eccome, scevro dagli errori del passato, di oltraggi e diffamazioni dei defunti. Perché sottovalutarlo? Ricordate? A Bergamo, proprio per i funerali del povero Morosini, si gridò al miracolo vedendo sciarpe, bandiere e tifosi dalle più disparate latitudini, unirsi insieme nel cordoglio dello sventurato calciatore. Lo stesso, poco prima, era avvenuto per esequie e battaglia di verità e giustizia per Gabriele Sandri, così come in ricordo del genoano Gianluca Signorini o dei giovani tifosi scomparsi Eugenio Bortolon (Vicenza), Emiliano Del Rosso (Empoli) e Matteo Bagnaresi (Parma).
In un recente derby, i laziali hanno omaggiato l’ex capitano romanista Di Bartolomei, mentre la lotta alla SLA dell’indomito Stefano Borgonovo è sostenuta trasversalmente da più club, così come gli ultrà di sigle divergenti hanno simultaneamente aiutato le popolazioni alluvionate in Liguria e i terremotati di Emilia e Abruzzo. Allora, cari indignati dell’ultima ora, dov’è veramente il punto? E lasciamo riposare in pace, chi non può più nemmeno difendersi…
FONTE: IlFattoQuotidiano.it
A MUSO DURO · EDITORIALI Cacciate i barbari dal calcio
24 ottobre 2012 · Pubblicato da redazione-mi
Ogni tanto – ma solo ogni tanto – guardare ai campionati di categoria superiore, quelli di serie A e di serie B, è consolante. Non certo perché vi si giochi un calcio esaltante. Anzi, al contrario, per constatare che la distanza tra la cosiddetta qualità tattica di prima fascia e il resto del nostro mondo non è poi così vasta. E poi – e non è poco – per accorgersi che certe nequizie nei nostri campionati – quelli giovanili e dilettantistici – non esistono ancora. E forse non esisteranno mai. Mi riferisco, dunque, sia all’ottava giornata del massimo campionato che proponeva nientemeno che lo scontro al vertice tra Juventus e Napoli, sia al campionato di serie B dove si è giocato, tra le altre, la sfida tra Livorno e Verona. Nel primo caso c’è da parlare del contenuto strettamente tecnico che, a mio giudizio, è stato deludente.
Fino all’80' abbiamo assistito ad una partita estremamente tattica e povera di occasioni, con i portieri quasi del tutto inoperosi. Poi, un gol da calcio d’angolo ha dato la stura ad un finale finalmente vivo. E se sul gol di Pogba abbiamo ammirato un’esecuzione degna di un potenziale fuoriclasse, nel primo caso la mancata marcatura (a uomo) della difesa di Mazzarri ha rappresentato un errore sesquipedale. Ora, rivedendo la segnatura di Caceres, mi sono chiesto se e quanto il calcio sia effettivamente diverso. E cosa avremmo detto noi, allenatori di Base o di Terza categoria, se i nostri calciatori avessero commesso una leggerezza come quella dei napoletani.
Così mi domando come avrebbe reagito il mondo dei dilettanti al cospetto degli inaccettabili cori dei tifosi del Verona sul campo di Livorno. Io non penso che dissociarsi (come ha fatto la società veneta) da chi insulta e dileggia un calciatore morto possa bastare. Credo che Lega e Federazione da una parte, il club dall’altra debbano avviare una bonifica sistematica e profonda. Partendo dalla punizione per i responsabili (il Daspo è il minimo) bisogna arrivare a debellare il cancro di un linguaggio che alla violenza simbolica unisce la minaccia. Bene ha fatto il sindaco Tosi a costituirsi parte civile. I barbari vanno debellati dal calcio. Senza paura e senza riguardi.
Giancarlo Padovan
FONTE: SprintESport.it
“Gravi episodi di inciviltà”: la colpa è dei tifosi e dei club L'Osservatorio ha stigmatizzato i fatti accaduti durante lo scorso turno di Serie A e B: dagli accadimenti di Livorno a quelli dello Juventus Stadium c'è un atteggiamento anti-sportivo di certi tifosi che si deve combattere. I club devono intervenire in prima persona educando i propri fan.
L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive ha duramente stigmatizzato gli “episodi di inciviltà” che si sono verificati lo scorso turno di campionato tra Serie A e B: i cori contro Morosini che alcuni ultras dell’Hellas Verona hanno intonato sabato a Livorno e i disordini che si sono verificati allo Juventus Stadium in occasione della gara contro il Napoli (gli atti vandalici ai bagni del settore ospiti ma anche i cori offensivi che i bianconeri hanno rivolto agli avversari). Per l’Osservatorio occorre una risposta decisa, un segnale forte ed auspica che gli stessi club, che hanno subito un danno d’immagine dai propri tifosi, prendano dei provvedimenti: sono prima di tutto le società che devono sottolineare “il significato intrinseco dell’appartenenza ad una comunità fidelizzata, che si fonda sulla condivisione di valori sportivi, etici e comportamentali“. Nella riunione odierna dell’Osservatorio è stato anche ricordato che molti club europei non solo educano i propri fans ai valori sportivi ma arrivano anche risarcite i danni provocati dalle frange estremiste ed insubordinate del proprio tifo.
Insomma, c’è bisogno di un segnale forte anche in Italia.
FONTE: Calcio.FanPage.it
24 ottobre 2012 - ore 06:59 Ma lasciateci un po’ in pace, allo stadio siamo brutti, sporchi e cattivi
Sabato 20, ore 16. Il giornalista Giampiero Amandola del Tgr Piemonte intervista i primi tifosi in arrivo allo Juventus Stadium di Torino per la partita contro il Napoli. Parlano delle solite cose, scaramanzia, tattica, scommettono su chi vincerà e chi segnerà. Ogni tanto si sente che la Juventus sa solo rubare e il vecchio insulto “Vesuvio, lavali tu”. Poi un altro juventino dice che non è questione di nord centro o sud perché i napoletani sono dappertutto, come i cinesi, cosa che i napoletani stessi sono soliti dire di sé. A questo punto il giornalista aggiunge: “E voi li distinguete dalla puzza con molta signorilità?”. E l’altro, “sì con eleganza”. Qualche ora prima e a qualche centinaia di chilometri, il Livorno ospita il Verona, partita di serie B. In curva sventolano bandiere rosse con falce e martello, Pd, Rifondazione, Comunisti italiani boh, fatto sta che gli ultras cantano sull’aria de “i campioni dell’Italia siamo noi”, “nelle foibe ci mettiamo pure voi”. I tifosi del Verona replicano insultando Piermario Morosini, il “Moro”, calciatore del Livorno stroncato sei mesi fa da un infarto sul campo del Pescara. Andrea Mandorlini, allenatore del Verona, prima della partita dice di odiare Livorno e di essere orgoglioso di esserne ricambiato in egual misura. Alla fine della partita, vinta, si rivolgerà al pubblico di casa alzando il dito medio. Lui è di Ravenna ma è così pazzo di Verona che si farebbe tatuare una scala: parole accolte dagli ultras in delirio e dal sindaco Flavio Tosi con un sorriso molto soddisfatto. Non è volato uno schiaffo, né a Torino né a Livorno, né prima né durante né dopo le partite. Nessuna violenza, nessun atto di vandalismo. Sfottò pesanti, truci: ma per questo è il caso di parlare di incultura, di barbarie dilagante, di punizioni e rieducazioni da minculpop? Gli stadi sono catini dove si affiggono identità amicizie e inimicizie, dove ci si sfoga: sono luoghi per eccellenza della ferocia verbale e della reazione irrazionale ed è così in tutta Europa. Il giornalista del Tgr ha fatto il suo lavoro, forse avrebbe potuto evitare quel doppio senso che il tifoso non ha colto e che si è rivelato fuori luogo.
LIVORNO-VERONA. Nuovo scandalo: solo multa e diffida del Bentegodi LIVORNO-VERONA. Cori contro Morosini, identificati quattro u... - Sindaco della città scaligera: "Meglio colpire i singoli"
Serie B - 23/10/2012 17:25
Il giudice sportivo della serie B ha punito il Verona con 50mila euro di multa e la diffida dello stadio Bentegodi dopo i cori rivolti dai tifosi contro Piermario Morosini nella gara di Livorno.
La sanzione è stata meno afflittiva del previsto perchè, come riportato nel comunicato del giudice sportivo, il Verona ha fatto pervenire alla segreteria del giudice sportivo una nota di tutte le iniziative che adotterà per dissociarsi dall’episodio e per onorare la memoria di Morosini.
Inoltre è pervenuta una relazione della Digos di Verona con oggetto lo screening dei 679 tifosi che hanno acquistato il biglietto per Livorno.
FONTE: ReSport.it
La famiglia di Morosini si prepara a querelare i veronesi
Il reato in questione è vilipendio dei defunti. L’indagine della polizia è a buon punto: entro la settimana dovrebbe essere tutto pronto, compresi i daspo per una ventina di gialloblù
calcio stadio verona
di Lara Loreti
La famiglia di Morosini si prepara a querelare i tifosi gialloblù che sabato, nel corso della partita Livorno-Verona, hanno intonato cori offensivi verso il giocatore amaranto scomparso ad aprile, in campo a Pescara. La questura livornese ha contattato una parente, che s’è detta favorevole alla denuncia, ma i familiari del giovane atleta stanno ancora valutando il da farsi. La querela di parte si rende necessaria poiché lo richiede il reato di vilipendio verso i defunti. Intanto procede a ritmo serrato la fase di identificazione dei tifosi veronesi che sul finale del primo tempo hanno fatto il saluto fascista, proprio mentre cantavano lo slogan contro Morosini.
Gli agenti della Digos veneta, al lavoro insieme ai colleghi livornesi, sono già a buon punto: dopo i primi 4 gialloblù già denunciati due giorni fa, il numero degli identificati sale, e a fine settimana dovrebbe essere tutto pronto, daspo compresi. Un’indagine svolta a tempo record, quella che sta per chiudersi, e che porterà alla denuncia per i reati di apologia del fascismo e atti contrari al regolamento dello stadio, più altre contestazioni penali in via di definizione. In tutto nel mirino della polizia ci sono una ventina di persone. Nessun provvedimento, al contrario, verso i tifosi che all’inizio e alla fine del match, durante il tragitto sul lungomare livornese, sono scesi dai bus per tentare di aggredire gli amaranto. La polizia li aveva fermati in tempo. Ma per motivi di sicurezza non è stato possibile identificarli.
«La cosa grave - dice il questore di Livorno, ex arbitro di serie A, Marcello Cardona - è che queste persone con il loro comportamento hanno rischiato di provocare altri reati. Infatti, non so cosa sarebbe potuto succedere se il coro contro Morosini fosse stato sentito anche dalla Curva Nord». Per fortuna questo non è successo: sul momento quel coro è stato udito bene solo dai tifosi amaranto che guardavano la partita in gradinata e che subito, per reazione, sono andati verso il settore ospiti gridando “vergogna” ai gialloblù. Il Verona, per questi episodi, è già stato multato di 50mila euro.
24 ottobre 201
FONTE: IlTirreno.Gelocal.it
Il Verona se la cava con multa e diffida 50.000 euro per i cori contro Morosini Il giudice sportivo considera un'attenuante le iniziative della società scaligera per dissociarsi dal comportamento di uno «sparuto» gruppo di tifosi. L'Hellas non ricorrerà e sabato, in occasione della gara casalinga con il Lanciano, organizzerà alcune iniziative per onorare la memoria del calciatore
VERONA – Soltanto cinquantamila euro di ammenda e una diffida al Verona per i cori offensivi dei tifosi gialloblù nei confronti di Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto in campo sei mesi fa. Nessuna squalifica del campo o disposizione di dover giocare a porte chiuse per il Verona che, invece, si aspettava decisioni più drastiche.
Così ha stabilito il giudice sportivo Emilio Battaglia in merito a quanto accaduto sabato 20 ottobre durante Livorno-Verona. Secondo il giudice a intonare quei cori inqualificabili è stato uno «sparuto», come si legge nel dispositivo che accompagna le decisioni, gruppo di tifosi veronesi.
A far decidere per la linea morbida nei confronti della società sono state anche le iniziative della società per dissociarsi dai cori, considerate come attenuanti per la condotta illecita di quei tifosi che, quindi, secondo Battaglia «non essere eccessivamente penalizzante» la stessa società.
L’Hellas Verona, intanto, ha fatto sapere che non ricorrerà contro la multa e la diffida comminate dal giudice sportivo «poiché la natura dei fatti accaduti è assolutamente contraria ai propri principi etici e morali». Inoltre sabato 27 ottobre, in occasione di Verona-Lanciano, l’Hellas organizzerà alcune iniziative per ricordare il calciatore la cui memoria è stata oltraggiata dai cori di alcuni dei suoi tifosi.
FONTE: IlVostro.it
Verona-Sassuolo: tre pullman gratuiti per i tifosi neroverdi
24 ott 12 • Categoria Sassuolo,Sport - 76
Per la prossima trasferta del Sassuolo Calcio contro il Verona, in programma lunedì 5 novembre, l’Assessorato allo Sport del Comune di Sassuolo, con il contributo di alcuni sponsor, mette a disposizione di tutti i tifosi sassolesi 3 pullman gratuiti per recarsi allo stadio Bentegodi di Verona.
“La gara che si doveva disputare sabato 3 poi posticipata a lunedì 5 novembre – dichiara l’Assessore allo Sport del Comune di Sassuolo Giorgio Barbieri – ha creato qualche difficoltà organizzativa, ma data l’importanza della gara siamo ad incitare tutti i tifosi a partecipare. Contro il Verona, il Sassuolo, avrà bisogno del sostegno di tutti i suoi tifosi e simpatizzanti che hanno a cuore i colori neroverdi ed il futuro sportivo della nostra città.
Perciò un grande invito a partecipare in massa perché i ragazzi di Di Francesco hanno bisogno di tutti noi, non manchiamo”.
Verona – Sassuolo inizierà alle 21, per questo motivo i pullman partiranno dal piazzale antistante lo Stadio Ricci alle ore 18,15.
I biglietti per assistere la partita è possibile acquistarli presso la ricevitoria Ansaloni di via Felice Cavallotti: è indispensabile esserne in possesso prima di salire sul pullman per la trasferta.
Per prenotarsi occorre rivolgersi: Bar Luana, in Piazza Risorgimento, telefono 0536/884021 – Sunrise Cafè in Piazza Libertà, telefono 347/9240565 oppure presso il Club Gli Antenati.
“Vorrei ringraziare di cuore – conclude l’Assessore allo sport del Comune di Sassuolo Giorgio Barbieri – gli sponsor che ci permettono di realizzare questa trasferta. Mi riferisco a Calcagnoli srl di via Sacco e Vanzetti a Fiorano che da cinquant’anni è al servizio del cliente, tornitura e fresatura, sviluppo e ricerca d’impianti di automazione; a Cemic srl di via Ghiarola Nuova, sempre a Fiorano, che è leader nelle lavorazioni meccaniche pesanti fino a 8 metri di lunghezza ed alla Nuova Omec in via Guatelli a Formigine che si occupa di tornitura in genere, produzione rulli, particolari a disegno”.
FONTE: Modena2000.it
Senza vergogna: cori contro Morosini? 50.000 euro di multa Niente squalifica del campo o chiusura della curva: "Le sanzioni avrebbero penalizzato troppo il club". Decisive le scuse del Verona, ma è mancata la pena esemplare
23-10-201210:04
di Giovanni Capuano
Niente squalifiche del campo e nemmeno settori chiusi al Bentegodi. Solo una multa, per quanto pesante considerato il tariffario usuale del calcio italiano. I cori degli ultras del Verona contro la memoria di Piermario Morosini che hanno indignato l'Italia intera costano alla società 50.000 euro di multa e la diffida. Poco considerato il ribrezzo provocato dalla ventina di persone che si sono esibite nel corso della partita di Livorno e anche tenuto in considerazione il danno di immagine per il calcio italiano. Molto se si pensa che i cori di Juventus-Napoli e le devastazioni seguite sono state quotate la miseria di 7.000 euro.
Le pene esemplari evocate da tutti sull'onda dell'emozione sono state così trasformate nella solita multa all'italiana dal Giudice Sportivo della Lega di serie B che pure ha riconosciuta e messo nero su bianco la gravità del gesto. "Fatto grave e da censurare, oltre che moralmente, anche a livello sanzionatorio" si legge nel dispositivo pubblicato dove, però, viene scritto che "le sanzioni previste, pur se formalmente corrette, sarebbero eccessivamente penalizzanti nei confronti sia della quasi totalità della tifoseria del Verona... che ha manifestato il più ampio disprezzo per quanto accaduto, sia nei confronti della Società".
Insomma le scuse rese dai dirigenti nell'immediato dopo-partita anche attraverso una nota ufficiale e una relazione inviata al Giudice Sportivo per spiegare come e perché il Verona si dissociava dall'atteggiamento dei suoi ultras sono valse un maxi-sconto. La pena giusta sarebbe stata la chiusura di uno o più settori del Bentegodi o la squalifica del campo ma, ha argomentato il Giudice Sportivo, "le sanzioni devono tendere a punire gli effettivi autori delle condotte illecite".
Siccome la Digos ha individuato la ventina di autori dei cori ("sparuto gruppo") e siccome provengono da vari settori abitualmente occupati al Bentegodi, dunque è inutile punire il Verona. Giusto? Forse sì guardando ai precedenti del calcio italiano. Certamente no se, come detto da più parti, si voleva dare il segnale di un cambiamento radicale. Niente di tutto ciò e anche il Livorno è stato trattato con i guanti bianchi: 7.000 euro per uno striscione contro i tifosi in possesso della tessera del tifoso e per due petardi lanciati in campo. Niente traccia del resto di un pomeriggio di vergogna che sarebbe bello non dimenticare. Come se non fosse accaduto.
Rimane il deferimento della Procura federale per il tecnico gialloblù Mandorlini per le incredibili dichiarazioni della vigilia. Il suo "odio Livorno" non è piaciuto a Palazzi e ai vertici di Figc e Lega. Pagherà con uno stop ma senza esagerare. E' il tariffario del calcio italiano. La memoria di un ragazzo morto in campo vale 50.000 euro. L'indignazione può tornare a riposo.
FONTE: Sport.Panorama.it
Il Verona prepara il dopo Mandorlini (e la Serie A), c'è l'ipotesi Beppe Sannino
Pubblicato il 22 ott 2012 da L'Uomo del Calciomercato
Maurizio Zamparini ha interrotto un vero e proprio filotto che nel calcio italiano non aveva eguali. Sean Sogliano vuole riprenderlo, evidentemente ripartendo da zero. L’esonero di Giuseppe Sannino dal ruolo di allenatore del Palermo ha infatti messo la parola fine alla seguente sequenza: tre campionati consecutivi vinti in Serie C2 alla guida di altrettante squadre diverse, l’ultima in Varese che rilevò ad ottobre ultimo in classifica. Promozione l’anno dopo in Serie B, a sorpresa.
Playoff di Serie B il campionato successivo. Salvezza comoda (massimo delle pretese) con il Siena alla prima esperienza in Serie A. Ecco perché oggi qualcuno pensa già all’allenatore napoletano cresciuto però da emigrato in quel di Torino, tifoso dei colori granata dicono alcuni, tifoso bianconero altri. Calcisticamente c’è chi lo ricorda grande mediano a perdifiato nelle giovanili del Toro, della Juve e al Parco della Tesoriera con gli amici.
Uomo vero, Beppe Sannino. Il Verona ci fa già un pensierino. Anzi, di più. Soprattutto dopo i recenti, e non ultimi, comportamenti di Mandorlini: troppo in sintonia con quella parte della tifoseria organizzata che i dirigenti dell’Hellas vorrebbero isolare (per il bene loro e del calcio italiano nel suo insieme).
Lo prenota in caso di possibile (o probabile?) storico ritorno nella massima serie. Anche perché, appunto, alla leadership di questo Hellas c’è Sogliano, ovvero colui che credette ciecamente nel miracolo-Sannino quando ancora il Varese era appena ritornato dai Dilettanti dopo il fallimento societario. Un miracolo, senza dubbio, sia per risultati sportivi che per il fatto di aver affrontato le tre categorie a salire senza mai un acquisto ridondante.
Ecco quindi che il totoallenatori può avere inizio, anche perché sullo stesso Sannino si è già gettata l’Udinese in proiezione di un post-Guidolin che forse a giugno 2013 potrebbe finalmente materializzarsi. Quasi un derby, dunque. Anche se il Verona, facendo le mosse giuste con largo anticipo, può battere la concorrenza in virtù di una promessa che a quel punto Sannino, conoscendolo, non rinnegherebbe più.
FONTE: CalcioBlog.it
ALTRE NOTIZIE Cori Morosini: denunciati ultra' Verona
Provvedimenti per primi identificati da polizia Livorno
25.10.2012 16.47 di Chiara Biondini
Fonte: ANSA
FIRENZE, 25 OTT - C'e' un primo esito delle indagini dopo i cori di sabato scorso contro Piermario Morosini, il calciatore del Livorno scomparso, scanditi da alcuni ultras del Verona: sono stati denunciati infatti i primi identificati attraverso l'esame delle immagini. Secondo quanto appreso sarebbero in arrivo ''provvedimenti rigorosi'' del questore di Livorno Marcello Cardona. Per il pomeriggio di oggi e' prevista una conferenza stampa nella sala riunioni della Questura di Livorno.
EUROPA ESCLUSIVA TMW - Bjelanovic: "Tanti tecnici italiani accostati al Cluj, ma..."
24.10.2012 13.31 di Gianluca
Fonte: Raffaella BonGiorni caldi in casa del Cluj, dove potrebbe essere esonerato il tecnico Ioan Andone. Molti tecnici italiani sono stati accostati alla panchina; per capire meglio la situazione TuttoMercatoWeb ha contattato l'attaccante del club rumeno Sasa Bjelanovic...
Cosa pensi a quello che è successo al Verona con il deferimento di Mandorlini?
"Non bisogna generalzzare, la tifoseria dell'Hellas non è questa; bisogna punire chi è stato. Il mister a volte è troppo spontaneo e dovrebbe stare più attento"
SERIE B ESCLUSIVA TMW - Verona, Bagnoli difende i tifosi: "In altri posti ho visto di peggio"
22.10.2012 20.10 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Nei giorni scorsi si è recato all'allenamento dell'Hellas Verona, ha fatto visita alla squadra e all'allenatore Andrea Mandorlini. Osvaldo Bagnoli non dimentica i suoi trascorsi "perché il Verona ce l'ho nel sangue", dice a TuttoMercatoWeb.com: "Ho visto un grosso numero di giocatori, perché ormai - prosegue - va di moda avere la rosa ampia. Tutti lavoravano con entusiasmo, il campionato è a favore del Verona e c'è buona armonia".
Ok la squadra, ok la società. Ma con i tifosi che fanno i cori contro Morosini come la mettiamo?
"È una minima parte, che purtroppo questa volta è arrivata al limite. Questi tifosi sono la rovina del Verona. Però, posso dire una cosa?".
Prego.
"Nella mia carriera ho girato tante squadre, sono stato da tante parti e da sempre, anche quando non c'era motivo, il Verona si porta addosso l'etichetta di avere una tifoseria poco elegante. Ogni tanto c'è qualche gruppetto che fa delle cose spiacevoli, ma in altri posti ho visto cose peggiori rispetto a Verona. Poi è chiaro, l'episodio di Morosini è stato bruttissimo e ha superato il limite. Dobbiamo però ricordarci che i cori contro Morosini non li hanno fatti tutti i tifosi del Verona ma soltanto un gruppetto. Ecco, che vengano etichettati quei tifosi, non tutti".
Se ci si mette pure l'allenatore, Mandorlini, ad alzare i toni, però diventa tutto più difficile. Non crede?
"Se ha sbagliato è giusto multarlo.
Comunque, tornando alla tifoseria, ormai ci sono le tessere del tifoso, i sostenitori sono rintracciabili e si vede tutto. Quindi per quanto accaduto che si punisca questa gente anziché il club".
ALTRE NOTIZIE Cori Morosini, 50000 euro multa a Verona
Club veneto punito anche con la diffida
23.10.2012 18.30 di Chiara Biondini
Fonte: ANSA
(ANSA) - MILANO, 23 OTT - Cinquantamila euro di ammenda e diffida al Verona. Lo ha deciso il giudice sportivo in merito ai fatti di Livorno-Verona di sabato scorso quando da parte di un gruppetto di ultras veronesi si erano innalzati cori offensivi nei confronti di Pier Mario Morosini, il giocatore del Livorno morto in campo a Pescara lo scorso 14 aprile.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
CALCIOMERCATO Insulti a Morosini: individuati 4 ultras del Verona. Allo stadio con la svastica
23.10.2012 22:07 di Federico Errante
Fonte: calciomercato.com
Si stringe il cerchio intorno agli ultras dell'Hellas Verona che sabato a Livorno si sono resi protagonisti dei vergognosi cori contro Piermario Morosini, lo sfortunato calciatore morto in campo lo scorso 14 aprile. Dopo aver vagliato fotografie, filmati e testimonianza, gli inquirenti (gli uomini della Digos di Livorno e i colleghi di Verona) avrebbero identificato con certezza almeno quattro dei presunti colpevoli, che in totale sarebbero non meno di una ventina. Oltre agli insulti a Morosini e al saluti romano, allo stadio Picchi gli ultras in questione avrebbero anche ostentato una svastica, dipinta su un cartone.
Per chi si è reso protagonista di simili gesti, sono previste pene durissime, come è stato espressamente richiesto anche dalla Figc, per voce del vicepresidente Demetrio Albertini. I colpevoli, dal punto di vista sportivo quasi sicuramente verranno colpiti da Daspo. E poi ci saranno le pene della giustizia ordinaria, per vilipendio dei morti, reato penale che viene contestato a coloro che violano il ricordo e l'onore dei defunti, per apologia del fascismo e per atti contrari al regolamento dello stadio.
FONTE: TuttoB.com
giovedì, ottobre 25th, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante Verona, le offese rivolte a Piermario Morosini ripetute in sette circostanze
Sono di età compresa tra i 20 e 36 anni i quattro ultras del Verona identificati dalla questura di Livorno, sottoposti a Daspo. Tre di loro,sarebbero già stati tutti più volte gravati da precedenti specifici per reati commessi in ambito sportivo. I quattro sono stati anche denunciati ai sensi dell’articolo 2 della legge Mancino. Le indagini sono scattate grazie ai filmati di “Sky” dove riecheggiano per sette volte, tra il 35’ e 40’ della prima frazione, i beceri insulti rivolti al compianto Piermario Morosini.
Inoltre altri cori inneggianti al fascismo sono stati presi in considerazione per l’adozione dei provvedimenti, insieme a quelli che riguardano lo sfortunato centrocampista deceduto. La questura del capoluogo toscano ha inoltre ricevuto ed acquisito poi agli atti, la denuncia querela dei familiari di Morosini ai sensi dell’articolo 595 del codice penale: diffamazione nella forma dell’offesa alla memoria dei defunti. L’attività investigativa condotta, ancora incompleta, e in assoluta sinergia tra la digos di entrambe le città, è tuttora in corso. Il questore di Livorno Marcello Cardona ha reso noto infine che la polizia procederà anche nei confronti dei responsabili nella curva livornese che durante la partita avrebbero intonato un coro sulle foibe.
mercoledì, ottobre 24th, 2012 | Posted by Daniele Andronaco Livorno-Verona, il commento di Abodi alle decisioni del giudice sportivo
“Mi sembra che leggendo il dispositivo del giudice sportivo si sia tenuto conto della gravità dei fatti e al tempo steso si sia salvaguardato il principio della responsabilità oggettiva che rimane un caposaldo”. Così il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi commenta la decisione del giudice sportivo che ha inflitto una pesante multa al Verona per i cori contro Morosini da parte di alcuni suoi sostenitori. “Mi sembra che si sia anche riuscito a valorizzare tutto ciò che è emerso da questa brutta pagina – si legge sulla ‘Gazzetta dello Sport’ -, cioè la volontà di un club, di una tifoseria, di una città di non essere catalogati sulla base di comportamenti di pochi soggetti. E’ una sentenza equilibrata con non lascia spazio a dubbi sul giudizio dell’atto, ma che tiene conto degli sforzi di una società e di una tifoseria per uscire da uno stereotipo che non appartiene a questa comunità sportiva”. Abodi apre però a una modifica della responsabilità oggettiva: “I tempi sono maturi perché ci sia una responsabilità sempre più individuale, le società dovranno allinearsi, tutti i tesserati dovranno allinearsi, anche la tifoseria sana sa che bisogna cambiare registro. La responsabilità oggettiva va calibrata”.
lunedì, ottobre 22nd, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante Verona, Flavio Tosi: “Chiamerò i cari di Morosini per chiedere scusa”
“Telefonerò ai familiari di Piermario Morosini per chiedere scusa”. Sono parole del sindaco di Verona Flavio Tosi, pronunciate a Telenuovo, in merito ai cori vergognosi piovuti dagli spalti di Livorno con protagonisti alcuni ultras scaligeri. Il primo cittadino ha poi proseguito“ Una buona iniziativa da intraprendere potrebbe essere quella far entrare in campo tutti i giocatori con la maglia numero 25 che era dello sfortunato calciatore. Oppure fare ancora un minuto di silenzio per la memoria oltraggiata dello stesso. Ma prima di tutto bisogna andare a prendere singolarmente chi si è comportato male e fare in modo che paghi per le sue responsabilità”
lunedì, ottobre 22nd, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante Verona, Maurizio Setti: “Ci muoveremo insieme al Sindaco e alla Lega”
Il presidente del Verona Maurizio Setti è intervenuto a Telenuovo per commentare i cori offensivi urlati dai “tifosi” scaligeri nei confronti del compianto Piermario Morosini a Livorno “Ribadisco che questa gente va estromessa dal calcio e dallo sport. In questi due giorni non ho mai pensato di abbandonare, ma di andare contro queste persone che fanno il male del nostro club. Ora dobbiamo voltare pagina e cominciare un nuovo corso e far vedere che Verona è un’altra cosa e che tifosi veri vanno difesi. La società non starà ferma, si muoverà 360 insieme al sindaco e alla Lega di serie B”
martedì, ottobre 23rd, 2012 | Posted by Marco Orrù Serie B, 12 squalificati e pesantissima multa al Verona
Il Giudice Sportivo della Lega Serie B, avv. Emilio Battaglia, ha squalificato per una giornata 12 giocatori. Sono Masi della Pro Vercelli, Almici della Virtus Lanciano, Antonazzo del Grosseto, Barusso del Novara, Bianco del Sassuolo, Di Bari della Reggina, Ebagua del Varese, Lauro della Ternana, Peccarisi dell’Ascoli, Pellizzer del Cittadella, Perna del Modena e Valdifiori dell’Empoli.
Inoltre, pesantissima multa inflitta al Verona, a causa dei cori contro Morosini da parte dei propri sostenitori in Livorno-Verona.
Ecco le motivazioni e l’ammenda:
”Ritenuto che trattasi indubbiamente di un fatto grave da censurare, oltre che moralmente, anche a livello sanzionatorio, e ciò anche a causa della potenziale incidenza sull’ordine pubblico, stante l’evidente contenuto provocatorio dei cori in questione; preso atto che dalla relazione redatta dalla Digos di Verona – avente ad oggetto lo screening dei 679 tifosi che hanno acquistato il biglietto per la partita di calcio in questione al fine di verificare a quali settori dello Stadio di Verona “Marcantonio Bentegodi” detti tifosi solitamente frequentano nelle partite casalinghe della propria squadra - è emersa una frammentazione della partecipazione di detti tifosi in quasi tutti i settori dello Stadio; la Soc. Verona ha fatto pervenire alla Segreteria del Giudice sportivo una nota descrittiva di tutte le iniziative intraprese e da intraprendere sia per dissociarsi dall’accaduto, sia per onorare la memoria di Pier Mario Morosini; considerato chele sanzioni, anche nell’ambito della Giustizia sportiva e nei confini peraltro della responsabilità oggettiva, pur dovendo avere un carattere afflittivo devono, tuttavia, quantomeno tendere a punire gli effettivi autori delle condotte illecite, disincentivandoli dal porre in essere simili condotte; quanto accaduto nello Stadio di Livorno è da ascrivere ad uno sparuto numero di tifosi del Verona (non più di una ventina) in corso di identificazione da parte delle Autorità competenti;le sanzioni di cui alle lett. d,e,f art. 18 comma 1 da applicare alla fattispecie concreta (richiamate dall’art. 11, comma 3), pur se formalmente corrette, sarebbero eccessivamente penalizzanti nei confronti sia della quasi totalità della tifoseria del Verona - che nelle more del presente provvedimento ha manifestato, a più riprese e con le modalità più disparate, il più ampio disprezzo per quanto accaduto – sia nei confronti della Società, che sin da subito si è attivata con varie iniziative per dissociarsi dalla condotta degli autori dei cori, nonché si è obbligata a porre in essere nell’immediato futuro una serie di iniziative dirette ad onorare la memoria di Piermario Morosini; tenuto conto dell’attenuante di cui all’art. 13 n. 1 lettere a) e b);infligge alla Società Verona la sanzione dell’ammenda di € 50.000,00, unitamente alla diffida.
Ammenda di € 7.000,00 : alla Soc. LIVORNO per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, esposto uno striscione di contenuto offensivo-denigratorio nei confronti dei tifosi tesserati; e per avere inoltre, lanciato due petardi nel recinto di giuoco e acceso numerosi fumogeni nel proprio settore; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all’art. 13 comma 1 lettere b) e e) CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza”.
Marco Orrù
giovedì, ottobre 25th, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante Verona, le offese rivolte a Piermario Morosini ripetute in sette circostanze
Sono di età compresa tra i 20 e 36 anni i quattro ultras del Verona identificati dalla questura di Livorno, sottoposti a Daspo. Tre di loro, sarebbero già stati tutti più volte gravati da precedenti specifici per reati commessi in ambito sportivo. I quattro sono stati anche denunciati ai sensi dell’articolo 2 della legge Mancino. Le indagini sono scattate grazie ai filmati di “Sky” dove riecheggiano per sette volte, tra il 35’ e 40’ della prima frazione, i beceri insulti rivolti al compianto Piermario Morosini.
Inoltre altri cori inneggianti al fascismo sono stati presi in considerazione per l’adozione dei provvedimenti, insieme a quelli che riguardano lo sfortunato centrocampista deceduto. La questura del capoluogo toscano ha inoltre ricevuto ed acquisito poi agli atti, la denuncia querela dei familiari di Morosini ai sensi dell’articolo 595 del codice penale: diffamazione nella forma dell’offesa alla memoria dei defunti. L’attività investigativa condotta, ancora incompleta, e in assoluta sinergia tra la digos di entrambe le città, è tuttora in corso. Il questore di Livorno Marcello Cardona ha reso noto infine che la polizia procederà anche nei confronti dei responsabili nella curva livornese che durante la partita avrebbero intonato un coro sulle foibe.
FONTE: SerieBNews.com
Abodi «vicino» al Verona
27/10/2012
L'hanno applaudito tutti, mercoledì sera a RadioVerona. Ha giocato a tutto campo Andrea Abodi. Vicino all'Hellas e ad un calcio diverso da quello di Livorno. «Da una brutta storia possiamo arrivare ad un punto di svolta», il messaggio lanciato più volte durante Fuorigioco dal presidente della Lega di serie B, oggi in tribuna al Bentegodi. «Ho cancellato tutti i miei impegni, volevo esserci anch'io. Non potevo mancare».
SOLI CONTRO NESSUNO. Abodi conosce la vera verità. «I tifosi autentici sono il 99,9%. Questo però è un problema che non ha latitudini, seppur con linguaggi diversi. Non so come tanti veronesi abbiano saputo quale fosse la mia e-mail, me ne hanno inviate tantissime. E insieme ai pensieri della gente ho apprezzato le posizioni del sindaco Tosi, del presidente Setti, del direttore generale Gardini. Il Verona si sta muovendo nel modo giusto, rafforzando ulteriormente il lavoro iniziato da Giovanni Martinelli. La Lega è vicina e lontana a tutte le società, dal Verona così come alla Juve Stabia o all'Ascoli. Ecco perché ho spiegato ad alcuni soggetti della famiglia gialloblù che Verona non è assolutamente sola contro tutti. Per essere orgogliosi non bisogna necessariamente essere beceri, basta allinearsi al resto della città ed alla sua nobiltà».
PESI DIVERSI. Gli sms non si contano, le telefonate neanche. Numerosi ascoltatori chiedono perché il Livorno non sia stato punito per i cori sulle foibe. «Perché il Giudice Sportivo si attiene ai referti dell'arbitro e della Procura, che non hanno riportato nulla se non uno striscione offensivo che ha portato alla multa di settemila euro al Livorno. C'è stato un problema tecnico, tutto qui. Le regole vanno rispettate, perciò la questione passerà ora alla Procura. Non è ammissibile punire i cori a Morosini e non quelli sulle foibe».
CARO MANDORLINI... Un sms Abodi lo manda anche ad Andrea Mandorlini. Forte e chiaro. «Mandorlini è una brava persona. È anche un ottimo allenatore, ma per esserlo pienamente non basta aver superato il corso di Coverciano. Serve un senso maggiore di responsabilità da parte sua, perché quel che dice può produrre degli effetti nello spogliatoio così come nei confronti di chi è sugli spalti o seduto sulle proprie poltrone di casa. Meglio qualche applauso in meno, sacrificandolo al senso di responsabilità. Mi auguro che stavolta lo capisca davvero. La società è stata chiara, vuole vincere anche il campionato della correttezza».
A.D.P.
E Mandorlini si corregge: «Certe cose non le direi» L'INTERVISTA. Il tecnico ha vissuto una settimana difficile e ha voglia di pensare solo al campo: «Su Piermario, mi ha fatto piacere leggere le dichiarazioni della sua famiglia. Il Lanciano? È più forte di quanto dice la sua classifica»
27/10/2012
Indietro non guarda, se non per un attimo. Meglio il campo che il resto. «Si sono dette tante cose sbagliate in questa settimana, forse qualcuna anche da parte mia. Per come è andata certe dichiarazioni ora non le farei», ammette Andrea Mandorlini, uno stato d'animo diviso «fra delusione, rabbia e voglia di riflettere». Piermario Morosini è stato suo giocatore, all'Atalanta l'ha persino promosso in prima squadra. «La ferita resta, mi dispiace che quel che ho detto sia stato accostato a quel che è successo sabato. Mi tengo le parole della famiglia di Piermario, mi hanno fatto molto piacere. Il resto l'ha detto la società». C'è una partita da giocare e da vincere oggi, passata quasi inosservata ma pur sempre un momento-chiave della stagione dell'Hellas, prima della trasferta di Crotone e le sentenze del posticipo col Sassuolo. Bel trittico.
Il Verona non sta benissimo, al contrario delle certezze di Livorno. «Abbiamo avuto diversi problemi, ce li porteremo dietro fino all'ultimo», evidenzia Mandorlini, non proprio in emergenza ma nemmeno con l'imbarazzo della scelta. Mister, il Lanciano quanto la preoccupa? «Ha una classifica non veritiera, gioca bene ma raccoglie poco. Sarà bello soprattutto riabbracciare Gautieri, l'ho allenato a Bergamo. Bravissimo giocatore, uno di quelli a cui sono rimasto maggiormente affezionato». Bojinov, dopo Livorno, può essere considerato anche un attaccante esterno? «Lui lo sa, certe situazioni deve affrontarle meglio. Ricordiamoci che al di là dei singoli conta soprattutto la squadra. Bojinov è un giocatore importante, ma non abbiamo solo lui. Grossi a Livorno è stato bravo, ci teneva molto a far bene. Scherzando gli ho detto che si era preso due mesi di vacanza, ma ora è tornato quello che conoscevo e che avrei voluto al Verona anche l'anno scorso. In più recuperiamo Rivas, bene così». Perchè ha cambiato Gomez sabato? «Mi ha fatto arrabbiare, non stava facendo quel che gli chiedevo. Ma va capito, voleva andare più dentro, più vicino alla porta. Si vede che gli manca il gol. Ha sbagliato, ma rimane un giocatore fondamentale».
Anche Hallfredsson sta bene? «Cresce di partita in partita, ha messo minuti nelle gambe, è bello tonico. Piano piano tutto sta andando al posto giusto». Farà turnover col Lanciano? «Non alla prima partita, magari la seconda e la terza. Col Lanciano me la gioco al massimo». Che le piaciuto di più del Verona di Livorno? «Ho visto l'atteggiamento che volevo, con personalità. Anche il presidente ha fatto i complimenti ai ragazzi. Peccato la prestazione sia scivolata all'ultimo posto e che dopo aver segnato ci capita per un po' di staccare la spina. Dovremo crescere sotto questo profilo. Ci sta anche però di dover concedere qualcosa all'avversario, basta fare un paragone anche con le squadre più importanti per rendersene conto. Esistono anche gli altri, in fondo finora abbiamo perso solo a Padova per di più negli ultimi secondi. Non era scritto da nessuna parte che dovevamo essere così in alto, almeno adesso». Chi gioca al posto di Rafael? «Vedremo, deciderà Ermes Morini. Lui li vede e li allena tutti i giorni, giusto sia lui a decidere».
Alessandro De Pietro
«Daspo» di 5 anni ma solo per quattro ultrà L'INCHIESTA. Indagini anche sui tifosi livornesi per i «cori delle foibe». Si tratta di giovani, tre sono «vecchie conoscenze». La famiglia Morosini presenta querela contro ignoti
26/10/2012
Tanto tuonò che... non piovve. Dopo le dichiarazioni roboanti alla Domenica Sportiva di Marcello Cardona, ex arbitro di calcio ora questore di Livorno, tutti si aspettavano un pugno duro contro un gruppo nutrito di ultrà che sabato pomeriggio, allo stadio di Livorno, ha intonato cori offensivi contro Piermario Morosini, il giocatore morto il 14 aprile scorso a Pescara. Ora il rigore c'è, ma sono solo 4 (per ora) gli ultrà del Verona, tutti in possesso della tessera del tifoso, denunciati dalla polizia di Livorno ai quali è stato applicato il cosiddetto «Daspo» di 5 anni senza obbligo di firma. Tutti e quattro sono ritenuti responsabili di aver intonato i cori oltraggiosi e di aver esibito il saluto fascista e intonato il canto delle camicie nere «Me ne frego».
Il questore di Livorno ha comunicato al questore di Verona che sono in corso le indagini per l'identificazione dei tifosi livornesi che hanno, contro i tifosi veronesi, intonato cori rammentando nei loro confronti i noti episodi delle foibe. Tra l'altro la curva toscana in occasione della sfida con il Verona ha ospitato anche un gruppo di fan della Virtus da tempo gemellati con i supporter amaranto. «Le indagini - spiega la questura di Livorno in un comunicato - sono iniziate visionando il video, richiesto a Sky Tv, della partita dove al 35' minuto e successivamente al 40' si possono udire i cori offensivi dei tifosi scaligeri diretti alla memoria del giocatore amaranto, deceduto durante la gara tra Livorno e Pescara dello scorso anno, Piermario Morosini». Quindi, a differenza di quanto era stato detto in precedenza, i cori sono stati sentiti ma non ci sono video fatti direttamente dagli agenti della Digos visto che sono stati di breve durata e i poliziotti non hanno fatto in tempo a raggiungere il settore occupato dai tifosi gialloblù. «Oltre ai cori offensivi della memoria di Morosini - continua il comunicato della questura toscana - si possono sentire anche diversi cori dei tifosi veronesi inneggianti il fascismo. Motti intonati più volte dai veronesi presenti in Curva Sud, unitamente al saluto fascista sono stati presi in considerazione per l'adozione dei provvedimenti unitamente ai cori contro la memoria di Piermario Morosini.
Nei giorni scorsi abbiamo riscontrato la ferma volontà di procedere penalmente prima e ricevuto ed acquisito, poi agli atti la denuncia querela dei familiari di Pier Mario Morosini ai sensi articolo 595 del codice penale che parla della diffamazione nella forma dell'offesa alla memoria dei defunti. «La famiglia immediatamente ci aveva fatto sapere di voler sporgere querela per aprire il percorso giudiziario - ha detto il questore Marcello Cardona - e ieri mattina l'ha presentata a un commissario di Bergamo Abramo Ferrari, uno zio di Piermario». Il vilipendio ai defunti è infatti un reato perseguibile a querela di parte. L'attività investigativa condotta, ancora incompleta, e in assoluta sinergia tra la Digos di Livorno e quella Verona, tuttora in corso, ha consentito dunque al questore di Livorno, Marcello Cardona, di emettere i primi Daspo, nei confronti di quattro tifosi veronesi. Si tratta di quattro giovani di età compresa tra i 20 ed i 40 anni. Tranne uno di loro, sono già stati tutti più volte gravati da precedenti specifici per reati commessi in ambito sportivo, nonché già destinatari di analoghi provvedimenti da parte di diverse questure. Il divieto comminato è per cinque anni e sono stati anche denunciati ai sensi dell'articolo 2 della legge Mancino perchè in una fase immediatamente successiva ai cori oltraggiosi hanno esibito svastiche e cantato inni fascisti.
«Dobbiamo isolare tutte le mele marce» CALCIO E FAIR PLAY. Le riflessioni del presidente Ruggero Alcanterini
«Vogliamo far nascere a Verona un Osservatorio permanente per seguire gli eventi sportivi»
26/10/2012
«Verona non deve preoccuparsi, mele marce ce ne sono dappertutto». Esordisce così Ruggero Alcanterini, presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, provando a riflettere sugli episodi di Livorno che hanno coinvolto alcuni tifosi veronesi scatenando discussioni su ogni media locale e nazionale. «È un fatto grave, ma credo potesse accadere dappertutto e ripeto, personaggi di un certo tipo possono essere ovunque,non è giusto criminalizzare un'intera tifoseria o addirittura una città. Peraltro splendida e che per la sua conformazione, bellezza e posizione e' stata scelta come centro su cui puntare anche per il comitato che ho la fortuna di rappresentare» rivela Alcanterini, «proprio a Verona vogliamo far nascere un osservatorio permanente, un centro nevralgico per il fair play sportivo e non solo. Chi ha fatto quei cori a Livorno non merita neanche di esse considerato, l'attenzione va messa invece su queste centinaia di ragazzi che hanno voglia di impegnarsi e di seguire valori completamente diversi», continua osservando una Gran Guardia gremita di giovani veronesi arrivati da tante scuole del territorio per una delle giornate della Settimana Europea del Fair Play in svolgimento proprio a Verona.
«Personalmente sono addolorato e credo che come categoria non siamo esenti da colpe», è il commento di Alberto Nuvolari, presidente della sezione veneta dell'Unione Stampa Sportiva Italiana. «Tutti dovremmo concorrere per smorzare i toni ma spesso questo non avviene. Mi spiace soprattutto perché questo episodio è avvenuto subito prima del via di questo evento di portata europea, che ha come tema principale i valori del fair play e del rispetto delle regole e dell'avversario». «Mi spiace molto anche per il presidente Setti - continua Nuvolari - in una recente intervista aveva parlato proprio di queste tematiche, ha ricevuto un colpo basso che non meritava. Speriamo che le giornate e gli appuntamenti di questo congresso possano aiutare a dare dei momenti di riflessione per cambiare davvero qualcosa».
Luca Mazzara
L'amaro Chiampan: «Purtroppo è gente che non cambia mai» L'INTERVISTA. Il presidente degli anni d'oro sconsolato di fronte alla «vergogna» di Livorno. «Son passati più di vent'anni, ma si ripetono cose già viste. L'unica cosa è isolarli, far capire loro che la squadra non ne ha bisogno...»
25/10/2012
La ferita resta aperta. «Anche se sto invecchiando, certe cose non le dimentichi...». Il dottor Chiampan allarga le braccia, sconsolato. «Ho una rabbia, dentro...» spiega. «Quando vedi certe cose, non sai più cosa dire...». La rabbia sale, «... perché le ho vissute sulla mia pelle, perché fai sacrifici per la squadra, per la città, ci rimetti non solo in soldi, ma in salute, pensieri, preoccupazioni. E in cambio, ecco che cosa ti danno...». Oh, attenzione, non generalizza, il dottor Chiampan. «Guardi che io so bene che la stragrande maggioranza dei tifosi non è così. Me li ricordo anch'io, eh... Chi aderisce ai calcio club, ad esempio, non ha niente da spartire con questi deficienti... Anche ai nostri tempi, i club ci erano vicini, si lavorava assieme, ma questi sono tifosi veri. Poi ci sono i cani sciolti, quelli fuori dagli schemi, quelli che pensano di tenerti in ostaggio, che ti minacciano, ti contestano... Quelli che fanno il male della società e della squadra».
Con quelli, il dottor Chiampan non ha mai avuto niente da dividere. Li ha combattuti, non s'è mai rassegnato, fino a subire contestazioni feroci. «Ma almeno, se la prendevano con un vivo» aggiunge. «Questi, addirittura, se la son presa con un ragazzo morto in mezzo al campo. È incredibile, quello che hanno fatto. Il danno provocato, alla squadra, alla città, alla società. Purtroppo, son passati più di vent'anni, ma certe persone non cambiano mai. C'erano i fanatici allora, questi saranno i loro figli...». Rimedi? «Allora, io avevo pensato alle telecamere, da piazzare in modo da poter identificare gli autori di qualsiasi gesto vigliacco. Il problema è riuscire a isolarli, ma soprattutto a far capire a tutti che gente così non serve. La squadra ne può fare a meno, non c'è bisogno di questi tifosi, che poi tifosi non sono. Ma scherziamo, gente così deve starsene fuori dagli stadi...». Inevitabile ripensare. Ne ha passate tante, troppe. Per il Verona ha pagato un prezzo troppo alto.
Chiampan è finito pure dietro le sbarre. «E sa il primo biglietto che mi arrivò? "Benvenuto, c'era scritto, le auguriamo di restare dentro a lungo". E la firma era di un gruppo di quelli che si dicevano tifosi. Però, vedo che dopo tutto 'sto tempo, siamo ancora lì. Tutti i presidenti contestati, a parte forse, Piero Arvedi. La società quasi in ostaggio di questi personaggi, ogni anno centomila euro di multa, ogni partita con la paura che possa accadere qualcosa. Ma questo è ancora calcio, è ancora sport?». La domanda resta lì, sospesa a mezz'aria. Il dottor Chiampan si lascia andare. «A volte ci penso, a volte qualcuno mi chiede, "ma perché ti contestavano..." Sa che non glielo so dire?».
Ha due teorie, una sportiva e l'altra, diciamo così, politica. "Io mi ricordo soltanto una discussione con alcuni dei capitifosi. Quando acquistai Paolo Rossi. Vennero a trovarmi e mi dissero: "Non lo vogliamo". Perché, chiesi io. "Perché è vicentino" mi risposero. E allora, dissi io? Ho preso Rossi e Rossi resta, potete andare...». C'è anche un aspetto politico. «I miei erano una famiglia di antifascisti, a volte penso che anche questo possa aver influito. Purtroppo, l'influenza della politica si avverte anche nelle curve, no?». Ti sembra impossibile, se lo ascolti, che sia stato il presidente degli anni d'oro, i più belli della storia del Verona.
Appena defilato, l'anno dello scudetto, quando il presidente era Guidotti, in prima fila poi. Quando il Verona riuscì comunque a tornare in Europa, allungando la favola. «Andammo due volte in Coppa Uefa, vincemmo uno scudetto, andammo in Coppa Campioni... Succedesse oggi, avresti risolto tutti i problemi per vent'anni. Allora non era così....». Allora succedeva pure che lo fermassero a un semaforo, lo tirassero giù dalla macchina e lo minacciassero. O che gli dedicassero cori per niente simpatici. Lo presero di mira, forse perché non stava ai ricatti. «Sa, io penso che i tifosi siano importanti, ma, soprattutto oggi, non siano determinanti. Invece, penso che si dia loro troppa importanza. Questo può far pensare a chi non è equilibrato, di poter fare qualsiasi cosa. Consigli? No, non ne ho. E, del resto, mi sembra che l'attuale presidente abbia detto cose intelligenti. Questi non rappresentano nessuno, vanno isolati. Il Verona deve fare a meno di questi che sono tifosi da serie C...».
Raffaele Tomelleri
S'indaga anche sul «coro delle foibe» L'INCHIESTA. Non solo slogan contro Morosini di un gruppetto di tifosi gialloblù, vergogna anche nella curva del Livorno
Il club difende Mandorlini «Non c'è nessun legame tra le parole del tecnico e i fatti dell'Ardenza»
25/10/2012
Continuano le indagini della Digos per individuare gli autori dei cori di Livorno contro Piermario Morosini. I tifosi individuati e ritenuti colpevoli verranno colpiti con il Daspo, il divieto di poter assistere a qualsiasi manifestazione sportiva. Per alcuni di loro c'è il rischio di essere denunciati anche per apologia al fascismo, visto che avrebbero alzato il braccio destro urlando slogan nazisti durante la partita di sabato. Da valutare anche la posizione di alcuni fan della Virtus che hanno assistito alla partita dalla Curva del Livorno dove hanno cantato «pure voi, pure voi, nelle foibe ci mettiamo solo voi». Prima domanda? Anche loro potranno essere individuati e «daspati».
Secondo domanda: com'è possibile che alcuni tifosi residenti a Verona, senza tessera, fossero presenti nella Curva Amaranto visto che i residenti nel Veneto potevano acquistare il biglietto solo nel settore ospiti? In attesa di una risposta da parte di Marcello Cardona, ex arbitro, ora questore di Livorno, il sindaco Flavio Tosi ha voluto ribadire un altro concetto. «Resto convinto che sia giusto colpire i singoli. La colpa collettiva rischia di diventare colpa di nessuno». E ancora. «Non si colpiscono cinquemila ragazzi per venti deficienti». Per il resto, la Giustizia Sportiva si è già espressa comminando una multa di 50mila euro alla società di via Torricelli con annessa diffida del Bentegodi. È stato scongiurato il pericolo di vedere chiuse le porte dello stadio dell'Hellas. Scongiurate, comunque, pene più severe grazie alla pronta risposta da parte della società di Setti che ha condannato pesantemente quanto fatto da alcuni tifosi veronesi presenti a Livorno. Ferma anche la presa di posizione della società nei confronti del deferimento a carico della stessa ma anche di Andrea Mandorlini.
Il club gialloblù, infatti, si riseverà di svolgere le proprie difese davanti ai preposti organi competenti di giustizia sportiva. Nel comunicato apparso già nella serata di martedì il club di Setti ha voluto ribadire, attraverso alcuni passaggi salienti, alcuni passaggi importanti in questa delicatissima vicenda. Punto primo. «si rileva con fermezza l'assoluta inesistenza di alcun nesso di causalità in relazione all'oggetto del deferimento sopra citato e gli episodi accaduti durante la gara tra Livorno e Verona». Punto secondo: «Si evidenzia in ogni caso, come l'allenatore Andrea Mandorlini durante la gara non abbia commesso alcuna infrazione, così come confermato dalla totale assenza di provvedimenti nei suoi confronti da parte del Giudice Sportivo. Conseguentemente, risultano del tutto infondate ad oggi le notizie riportate dai media relative a presunti comportamenti oltraggiosi che l'allenatore dell'Hellas avrebbe assunto durante la gara stessa, esponendolo ad accuse improprie e gratuite».
Tosi: «Bisogna colpire i singoli Che oggi sono individuabili»
A RADIO 24
24/10/2012
«Su cinquemila che vanno in Curva Sud allo stadio di Verona ci sono venti deficienti. Il punto è soltanto questo. Dunque continuerò ad andare in curva»: il sindaco Flavio Tosi torna sulla vicenda dei cori contro Piermario Morosini intervenendo a «La Zanzara», su Radio 24. L'intervista è stata rilasciata dopo la decisione del Comune di costituirsi parte civile contro i tifosi veronesi che hanno intonato i cori contro Morosini, scomparso nello scorso mese di aprile. «Una cosa sono le offese su un ragazzo che non c'è più», rileva tra l'altro Tosi. «Altro i cori contro i meridionali. I cori beceri ci sono in ogni stadio italiano. Ricordo che una parte della tifoseria del Napoli devastò una stazione, ma questo non viene mai citato. I tifosi del Verona sono come gli altri, non peggio».
«LA CURVA NON SI CHIUDE». E sull'opportunità di chiudere quel settore per un po', Tosi risponde: «E perchè bisognerebbe farlo? Quando ci furono i fatti di Catania si decise di chiudere la curva? Non si colpiscono cinquemila ragazzi per venti deficienti. Non prendo le distanze da tutta questa gente. Le persone vanno colpite singolarmente. La colpa collettiva», afferma ancora il primo cittadino scaligero, «rischia di diventare colpa di nessuno. Soprattutto questa volta», sottolinea lui, «che sono veramente pochi stupidi ignoranti ben individuabili». Quanto al coro «morte, morte» che spesso fa da colonna sonora al Bentegodi in caso di infortunio a un avversario, «quello lo sentiamo dalla notte dei tempi», risponde ancora Tosi, «anche nelle partite di strapaese, chi non lo vuole sentire vada al Teatro dell'Opera. Allora decidiamo che allo stadio non si parla più. Nel caso di Morosini ci potrebbe essere invece l'oltraggio».
LE SCUSE AL CUGINO. Ieri Tosi ha anche contattato un cugino del calciatore scomparso e gli ha rinnovato le scuse a nome della città, dicendosi particolarmente colpito e dispiaciuto per quanto avvenuto. Il sindaco ha confermato anche che, a fronte del procedimento giudiziario, l'amministrazione comunale di Verona si costituirà parte civile contro i tifosi resisi protagonisti dei fatti di sabato.
Stangata sull'Hellas. Multa: 50mila euro. Evitata la squalifica! LA SENTENZA. Come previsto il giudice sportivo punisce severamente i cori di Livorno. Il giudice Battaglia ha tenuto conto delle iniziative della società, comunque diffidata. Scongiurate pene più severe, «pure considerate»
24/10/2012
Multa pesante e «avvertimento», ma nessuna squalifica del Bentegodi. Così ha deciso la Giustizia del calcio. Cinquantamila euro di ammenda e diffida al Verona. Lo ha deciso il giudice sportivo in merito ai fatti di Livorno - Verona di sabato scorso, quando da parte di un gruppetto di sostenitori veronesi si erano innalzati cori offensivi nei confronti di Morosini, il giocatore del Livorno morto in campo lo scorso 14 aprile.
LA RISPOSTA. “Nonostante l'entità della sanzione comminata – ha risposto con un comunicato l'Hellas - il club non proporrà reclamo agli organi di giustizia sportiva, poiché la natura dei fatti accaduti è assolutamente contraria ai propri principi etici e morali. Si comunica altresì che in occasione della partita con il Lanciano in programma sabato 27 ottobre alle ore 15 allo stadio Bentegodi, la società Hellas Verona F.C. Spa promuoverà diverse iniziative per celebrare e onorare la memoria di Pier Mario Morosini".
PRONTO INTERVENTO. L'intervento, pronto, da parte della società, prima nella figura del direttore Gardini e successivamente del presidente Setti sono stati sicuramente apprezzati da parte delle autorità giudicanti. Così come è stata apprezzata anche la presa di posizione della tifoseria veronese che ha saputo condannare da subito il gesto di pochi sostenitori. E lo si evince da uno stralcio della sentenza “?le sanzioni previste (cioè, partita a porte chiuse, o squalifica del campo) pur se formalmente corrette, sarebbero eccessivamente penalizzanti nei confronti sia della quasi totalità della tifoseria del Verona - che nelle more del presente provvedimento ha manifestato, a più riprese e con le modalità più disparate, il più ampio disprezzo per quanto accaduto - sia nei confronti della Società, che sin da subito si è attivata con varie iniziative per dissociarsi dalla condotta degli autori dei cori, nonchè si è obbligata a porre in essere nell'immediato futuro una serie di iniziative dirette ad onorare la memoria di Piermario Morosini”.
CAPITOLO MANDORLINI. Altro comunicato della società riferito alla posizione di Andrea Mandorlini: “La società Hellas Verona F.C. Spa, in relazione al deferimento notificato nei confronti della stessa nonché dell'allenatore Andrea Mandorlini, intende precisare quanto segue. I soggetti deferiti si riservano di svolgere le proprie difese avanti i competenti organi di giustizia sportiva. Ciò premesso, si rileva con fermezza l'assoluta inesistenza di alcun nesso di causalità in relazione all'oggetto del deferimento sopra citato e gli episodi accaduti durante la gara Livorno-Hellas Verona. Si rileva altresì che i prossimi congiunti di Pier Mario Morosini hanno formalizzato il proprio apprezzamento al sindaco della città di Verona, Flavio Tosi, nonché alla nostra società, per la volontà di difendere la memoria di Pier Mario, sottolineando che proprio Mandorlini fu l'artefice del passaggio di Morosini dalla Primavera alla Prima squadra all'epoca in cui lo stesso era tesserato con l'Atalanta. Si evidenzia in ogni caso, come l'allenatore Andrea Mandorlini durante la gara non abbia commesso alcuna infrazione, così come confermato dalla totale assenza di provvedimenti nei suoi confronti da parte del Giudice Sportivo. Conseguentemente, risultano del tutto infondate ad oggi le notizie riportate dai media relative a presunti comportamenti oltraggiosi che l'allenatore dell'Hellas Verona avrebbe assunto durante la gara stessa".
Cori contro Morosini, all’Hellas 50 mila euro di multa e diffida
L’Hellas Verona è stato multato con 50 mila euro di ammenda e ha ricevuto una diffida per i fatti di sabato scorso al «Picchi» di Livorno, con i cori che insultavano la memoria di Piermario Morosini. Identificati quattro ultras. Digos: «Daspo prima di sabato».
23/10/2012
Milano. Cinquantamila euro di ammenda e diffida al Verona. Lo ha deciso il giudice sportivo in merito ai fatti di Livorno-Verona di sabato scorso, quando da parte di un gruppetto di ultrà veronesi si erano innalzati cori offensivi nei confronti di Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto in campo lo scorso 14 aprile. Intanto i filmati hanno consentito di identificare quattro degli ultras protagonisti degli ingobili cori.
MOTIVAZIONI. Il giudice sportivo è arrivato a questa decisione ritenuto che «trattasi indubbiamente di un fatto grave da censurare, oltre che moralmente, anche a livello sanzionatorio, e ciò anche a causa della potenziale incidenza sull’ordine pubblico, stante l’evidente contenuto provocatorio dei cori in questione»; avendo preso atto che «dalla relazione redatta dalla Digos di Verona è emersa una frammentazione della partecipazione di tifosi in quasi tutti i settori dello Stadio e che la Soc. Verona ha fatto pervenire alla segreteria del giudice sportivo una nota descrittiva di tutte le iniziative intraprese e da intraprendere sia per dissociarsi dall’accaduto, sia per onorare la memoria di Pier Mario Morosini; e considerando che «le sanzioni, anche nell’ambito della Giustizia sportiva e nei confini peraltro della responsabilità oggettiva, pur dovendo avere un carattere afflittivo devono, tuttavia, quantomeno tendere a punire gli effettivi autori delle condotte illecite, disincentivandoli dal porre in essere simili condotte; quanto accaduto nello Stadio di Livorno è da ascrivere ad uno sparuto numero di tifosi del Verona (non più di una ventina) in corso di identificazione da parte delle Autorità competenti; le sanzioni di cui alle lett. D,e,f art. 18 comma 1 da applicare alla fattispecie concreta (richiamate dall’art. 11, comma 3), pur se formalmente corrette, sarebbero eccessivamente penalizzanti nei confronti sia della quasi totalità della tifoseria del Verona - che nelle more del presente provvedimento ha manifestato, a più riprese e con le modalità più disparate, il più ampio disprezzo per quanto accaduto - sia nei confronti della Società, che sin da subito si è attivata con varie iniziative per dissociarsi dalla condotta degli autori dei cori, nonchè si è obbligata a porre in essere nell’immediato futuro una serie di iniziative dirette ad onorare la memoria di Piermario Morosini».
DASPO. Erogare i provvedimenti Daspo prima della partita di sabato 27 ottobre allo Stadio Bentegodi tra Verona e Virtus Lanciano: è quanto intendono fare le Digos di Verona e di Livorno che stanno operando in stretto contatto tra loro per identificare prima possibile i responsabili dei cori contro l’ex calciatore Morosini. Gli investigatori lavorano senza sosta e stanno ultimando la visione dei filmati per ricostruire - anche dal labiale - chi si è lasciato andare a quella che il sindaco di Verona Flavio Tosi ha definito un’azione «inammissibile». I Daspo, ha annunciato il Questore di Livorno, saranno «molto lunghi».
Maxi multa o partita a porte chiuse? COSA RISCHIA LA SOCIETÀ La diffida che pesava sul Bentegodi la scorsa stagione è stata cancellata a fine campionato
L'articolo 18 del Codice di Giustizia Sportiva prevede anche la squalifica del campo fino a due anni
23/10/2012
Maximulta o partita a porte chiuse col Lanciano. C'è anche il rischio che i cancelli del Bentegodi sabato restino sigillati, anche se la diffida della scorsa stagione è stata cancellata e il comportamento della tifoseria del Verona quest'anno non è mai andato oltre le righe. Il Giudice Sportivo si pronuncerà oggi pomeriggio sui fatti di Livorno ed i cori nei confronti di PierMario Morosini, in un clima pesante che ha ancora una volta avvolto Verona e sbattuto la città in prima pagina. Improbabile la chiusura di un solo settore del Bentegodi, nello specifico la Curva Sud. Ipotesi prevista, ma abbastanza distante. Resta invece fortemente in piedi l'ipotesi di un'ammenda forte, probabilmente con la diffida del campo. Molto dipenderà dal referto che stamattina stilerà il Giudice, sulla base del rapporto dell'arbitro Nasca e della Procura Federale.
L'articolo 18 del Codice di Giustizia Sportiva, quello riferito alle «Sanzioni a carico delle società», prevede nell'ordine ammonizione, ammenda e poi ammenda con diffida, «obbligo di disputare una o più gare a porte chiuse», di farle giocare «con uno o più settori privi di spettatori», quindi «la squalifica del campo per una o più giornate o a tempo determinato fino ad un massimo di due anni», fino «alla penalizzazione di uno o più punti in classifica». La lista è lunga. L'ordine è questo, in base alla gravità dei fatti commessi. Da qui non si scappa. Il provvedimento dovrebbe in ogni caso essere circoscritto ai primi due punti. A favore del Verona, sul quale grava naturalmente la responsabilità oggettiva, gioca il comportamento inappuntabile di fine gara e la ferma volontà di dissociarsi da quel che è accaduto a Livorno.
La società nel post partita è immediatamente intervenuta con la voce del direttore generale Giovanni Gardini _ - «non possiamo che chiedere scusa a tutti per quel che è successo», ha detto davanti alle telecamere di Sky - e con un comunicato molto tempestivo, pubblicato su hellasverona.it già allle 17.58, appena un'ora dopo la fine dell'incontro. «Nonostante l'orgoglio per la propria tifoseria, da sempre sostenitrice impeccabile dei nostri colori - si legge nella nota del club di Via Torricelli - l'Hellas Verona intende debellare con forza cori di questa natura, perché la tragedia di Piermario Morosini è un dolore che non può essere infangato». Il quadro tiene spalancate soprattutto le porte di un'ammenda esemplare, ma quegli stupidi cori verso Morosini potrebbero essere ritenuti talmente gravi da andare oltre la multa. Oggi la verità. Non resta che attendere.
Alessandro De Pietro
Il sindaco Tosi: «I tifosi del Verona sono come gli altri, non peggio»
23/10/2012
Verona. «Su cinquemila che vanno in curva Sud allo stadio di Verona, ci sono venti deficienti. Il punto è solo questo. Dunque continuerò ad andare in curva». Lo dice Flavio Tosi, sindaco leghista di Verona, a «La Zanzara», la trasmissione di Radio 24 dopo la decisione del Comune di costituirsi parte civile contro i tifosi veronesi che hanno intonato cori contro il giocatore del Livorno Morosini, scomparso lo scorso aprile.
«Una cosa sono le offese su un ragazzo che non c'è più - dice Tosi - altro i cori contro i meridionali. I cori beceri ci sono in ogni stadio italiano. Ricordo che una parte della tifoseria del Napoli devastò una stazione, ma questo non viene mai citato. I tifosi del Verona sono come gli altri, non peggio».
Alla domanda se non sarebbe il caso di chiudere quel settore per un po' di tempo, Tosi risponde: «E perchè? Quando ci furono i fatti di Catania si decise di chiudere la curva? Non si colpiscono cinquemila ragazzi per venti deficienti. Non prendo le distanze da tutta questa gente. Le persone vanno colpite singolarmente».
Il coro «devi morire» che spesso si sente, gli è stato chiesto, è accettabile? «Quello lo sentiamo dalla notte dei tempi - risponde Tosi - anche nelle partite di strapaese, chi non lo vuole sentire vada al Teatro dell'Opera. Allora decidiamo che allo stadio non si parla più. Nel caso di Morosini ci potrebbe essere l'oltraggio».
Quelle frasi contro il Livorno... Deferiti Mandorlini e il Verona LA SPADA DI DAMOCLE. Costa cara all'allenatore l'intervista rilasciata prima della partita allo stadio «Picchi». Il tecnico dovrà rispondere al Procuratore Federale «per le sue espressioni lesive e denigratorie». Società nel mirino per «responsabilità oggettiva»
23/10/2012
Costa cara al mister dell'Hellas l'intervista che ha rilasciato alla vigilia della sfida con il Livorno. Il Procuratore Federale ha deferito Andrea Mandorlini alla Commissione Disciplinare del Settore Tecnico «per aver reso pubbliche dichiarazioni che violano i principi di lealtà, correttezza e probità da osservare in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva, dichiarazioni che integrano altresì espressioni lesive e discriminatorie e che, inoltre, sono finalizzate a denigrazione ed insulto territoriale, nonchè a propaganda ideologica inneggiante a comportamenti discriminatori nei confronti della città di Livorno e conseguentemente del Livorno calcio».
Venerdì pomeriggio, presentando la sfida dell'Ardenza con la squadra amaranto, Mandorlini aveva ricordato le tante sfide infuocate con la squadra amaranto, fin da quando sedeva sulla panchina dello Spezia. «Sono orgoglioso di essere un nemico giurato del Livorno - aveva detto il mister - non ce le siamo mai mandate a dire. E sarà così anche stavolta. Mi auguro solo che la mia squadra giochi meglio di loro». Dichiarazioni che hanno caricato la squadra in un momento molto delicato della stagione che ha giocato una partita di grande determinazione al Picchi ma tifosi e giocatori del Livorno non le hanno gradite tanto che hanno riservato un'accoglienza poco piacevole all'allenatore del Verona come succede in tanti stadi d'Italia. Offese e cori dal primo all'ultimo minuto ai quali Mandorlini non ha mai reagiato anche se qualcuno avrebbe anche visto un dito medio rivolto alla tribuna dopo il secondo gol dell'Hellas firmato da Martinho.
Adesso il tecnico dovrà rispondere di queste dichiarazioni alla Procura. Per la stessa vicenda è stata deferita alla Commissione Disciplinare Nazionale anche la società Hellas Verona a titolo di responsabilità oggettiva e a titolo di responsabilità concorrente. Società che cerca, con grande professionalità, di voltare pagina dopo Livorno. La splendida vittoria conquistata sul campo è passata in secondo piano per i cori offensivi di un gruppo di tifosi contro Piermario Morosini. «Dobbiamo cancellare questa brutta pagina - ha detto il presidente Maurizio Setti ai microfoni di Radio 24 -. Chi ha fatto quei cori non vuole bene al Verona e non può considerarsi tifoso dell'Hellas: è gente che ha poco da dire nella vita. Chiudere la curva? Non sarebbe corretto, non è giusto che paghino tutti. Poi magari chi ha urlato quei cori non fa parte normalmente della curva. Siamo comunque in continuo contatto con le questure di Livorno e Verona per cercare i colpevoli e siamo pronti a ritirar loro la tessera del tifoso una volta individuati».
FONTE: LArena.it
Comunicato - Revoca Tessera del Tifoso
Postata il 27/10/2012 alle ore 19:50
VERONA - La società Hellas Verona F.C. rende noto che, dopo aver ricevuto indicazione dalla Questura di Livorno e di Verona, ha attivato la procedura di revoca della Tessera del Tifoso per le persone identificate in seguito agli episodi occorsi durante Livorno-Hellas Verona del 20 ottobre u.s.
Ufficio Stampa
Moro per sempre con noi
STADIO MARC’ANTONIO BENTEGODI
HELLAS VERONA-LANCIANO
Sabato 27 ottobre 2012, ore 15
La società Hellas Verona F.C. intende dedicare questa giornata al ricordo di Pier Mario Morosini, colpito da una tragedia che vuole essere commemorata affinché chiunque di noi che porta con sé questo doloroso sentimento legato alla sua storia lo possa esprimere. Qualcosa di talmente grande e profondo che il nome di Pier Mario non può e non deve essere accostato ad alcun gesto oltraggioso.
La società Hellas Verona F.C. si è sentita coinvolta moralmente, preparando una serie di iniziative che continuerà a sostenere nel tempo, perché questa giornata sia per Verona un momento di riflessione e, al tempo stesso, di gioia.
Allo stadio Bentegodi, prima del fischio d’inizio, la squadra gialloblù mostrerà uno striscione “Moro per sempre con noi”: i calciatori dell’Hellas, invece, hanno scelto di giocare con una maglietta “speciale” avente la scritta ricamata a mano “Moro per sempre con noi”. Le magliette saranno utilizzate solo in occasione della sfida contro il Lanciano e, successivamente, vendute a un’asta benefica.
In accordo con il Comune di Verona, c’è l’intenzione di dedicare un settore dello stadio Bentegodi a Pier Mario, mentre l’1 per cento dell’incasso delle partite casalinghe dell’Hellas Verona verrà devoluto ad attività/associazioni benefiche.
L’Hellas Verona F.C. si è resa, infine, promotrice e organizzatrice del “1° Memorial Pier Mario Morosini”, torneo di calcio “Categoria Pulcini 2003”, al quale hanno già aderito le società in cui Moro ha giocato: Atalanta, Udinese, Vicenza, Padova e Livorno. La manifestazione si disputerà sabato 3 novembre 2012.
Hellas Verona F.C.
(e tutti coloro che hanno Pier Mario nel cuore)
Mandorlini: "Ferito per Morosini, ora il Lanciano"
Postata il 26/10/2012 alle ore 16:51 L'allenatore gialloblù alla vigilia della sfida al Bentegodi: "Questa settimana? Per me ha parlato la società e questo mi ha fatto piacere. Come le belle parole dei famigliari di Moro"
SANDRA' - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini, alla vigilia della sfida contro il Lanciano valida per l'11a giornata del campionato Serie bwin: "E' stata una settimana particolare, bisogna chiudere tutto e preparare una partita importante e delicata. E comunque dimenticare in fretta. Le mie dichiarazioni pre-Livorno? Abbiamo fatto un comunicato insieme alla società, atteniamoci a quello, il resto vedremo. Morosini? L'accostamento mi ha ferito molto, perché ci sono in mezzo dei sentimenti al di là di quello che si è detto e si è scritto. Mi ha fatto molto piacere quello che ha detto la famiglia, una cosa bellissima. E poi mi ha fatto piacere il comunicato della mia società. Non ho altro da dire, né sul deferimento né sul resto. Sono solo state dette delle cose errate, magari ne ho dette anche io alcune errate. Ora andiamo avanti, il comunicato semplifica tutto quello che è stato fatto. Tre partite in 10 giorni? Bisogna prepararle bene, al di là delle tre gare, pensiamo al Lanciano. Ci sono stati diversi problemi di squadra, qualcuno non è ancora risolto e ce lo porteremo fino a prima dell'inizio. Non rischierò Rafael, valuterò fra Nicolas e Berardi. Anzi, a dire la verità vi svelo un segreto: deciderà Ermes Morini, il preparatore dei portieri. Lui ha la scelta, io mi fido, è bravissimo e so che deciderà per il meglio. Cacia? Non si è mai allenato, solo un po' durante la rifinitura. Vuole esserci a tutti i costi, vedremo all'ultimo momento. Ci sono 20 convocati, neanche Carrozza è disponibile. In settimana il lavoro è stato fatto bene, nonostante la settimana sia stata travagliata. Cosa mi è piaciuto della gara di Livorno? Beh, si è parlato poco di questa gara, c'erano cose più importanti. Il presidente ha fatto i complimenti ai ragazzi, hanno fatto una partita che è passata all'ultimo posto. Siamo stati bravi ed equilibrati, nonostante qualche rischio che non si capisce perché si stacchi la spina quando domini così a lungo una partita. Ma ogni tanto ci capita, come giustamente ha detto il presidente potevano anche pareggiare. A volte pensiamo che sia fatta, invece la partita ha tanti aspetti. Dobbiamo guardare le grandi squadre per migliorare, quello deve essere il nostro punto di arrivo. E' impensabile comunque che non concedere mai qualcosa agli avversari. Quando giochiamo questa squadra mi piace. Dobbiamo essere più cattivi fra virgolette, la squadra è cresciuta e siamo lì. E non è scontato essere in quella posizione. Bojinov? Ho sentito le sue interviste, al di là della presenza in campo è un esempio anche per quello che dice. Questo deve essere lo spirito della squadra, dei giocatori, e come lui che ha vissuto palcoscenici importanti sa che conta la squadra. Perché conta solo la squadra e il risultato. Gomez? Mi ha fatto arrabbiare, per questo l'ho sostituito. Non stava dove dicevo io, poi gli ho detto che ha fatto delle situazioni sue importanti ma lui poteva farne delle altre ancora più importanti. E' anche da capire, perché vuole cercare il gol che gli manca".
Ufficio Stampa
Setti: "Ora vogliamo parlare solo di calcio"
Postata il 25/10/2012 alle ore 18:10 Il presidente gialloblù intervenuto alla presentazione dell'Annuario 2012-13: "Ripartiremo in campo e sugli spalti. E siamo attesi da una partita determinante nel nostro percorso"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del presidente gialloblù Maurizio Setti, intervenuto alla presentazione dell'Annuario 2012-13 dell'Hellas Verona: "Settimana particolare, ma noi siamo già orientati alla partita importantissima di sabato. Per noi è determinante nel nostro percorso, quindi concentrati sul calcio. In qualche modo si è chiusa questa settimana particolare, noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. E sabato faremo iniziative riguardanti i cori successi a Livorno. Vogliamo ripartire in campo e sugli spalti. Non ci dimentichiamo del passato, ma ora è giusto pensare al futuro. Sabato la città risponderà in linea con il pensiero della nostra società, con il pensiero del Sindaco, con il pensiero della Lega Serie B che ci è stata vicina e ci ha dimostrato competenza e amore verso la nostra città. Tutti insieme dovremo dare un ulteriore segnale perché avremo gli occhi puntati di tutta Italia e dovremo dimostrare che questo è stato un singolo episodio che non si dovrà mai più ripetere. Verona pensa al Verona sicuramente, perché solo così si può pensare ad arrivare al Sassuolo. Credo che non sia un problema di chi sta davanti e il campionato sarà ancora lungo e ricco di cambiamenti. Pensiamo a noi, sabato ho visto una buona squadra. Il mio unico problema è che non ci dobbiamo rilassare e non abbiamo risolto tutto. Dobbiamo pensare che è stata la dimostrazione dei nostri valori e lo possiamo fare attraverso il nostro gioco. Il deferimento a Mandorlini? Il comunicato ha voluto evitare fraintendimenti, siamo sicuramente con il mister e dobbiamo fare un'analisi, a prescindere, dei nostri comportamenti. Sui giornali ci siamo tutti i giorni e le nostre parole devono diventare intelligenti, evitando che qualcuno ci attacchi per una parola snaturando il significato che tu abbini a quella parola".
Ufficio Stampa
Comunicato - Precisazioni posizione Mandorlini
Postata il 23/10/2012 alle ore 21:38
VERONA - La società Hellas Verona F.C. Spa, in relazione al deferimento notificato nei confronti della stessa nonché dell’allenatore Andrea Mandorlini, intende precisare quanto segue.
I soggetti deferiti si riservano di svolgere le proprie difese avanti i competenti organi di giustizia sportiva.
Ciò premesso, si rileva con fermezza l’assoluta inesistenza di alcun nesso di causalità in relazione all’oggetto del deferimento sopra citato (dichiarazioni pre-gara dell’allenatore così come riportate da “La Gazzetta dello Sport” del 20 ottobre u.s.) e gli episodi accaduti durante la gara Livorno-Hellas Verona.
Si rileva altresì che i prossimi congiunti di Pier Mario Morosini hanno formalizzato il proprio apprezzamento al Sindaco della Città di Verona, sig. Flavio Tosi, nonché alla nostra società, per la volontà di difendere la memoria di Pier Mario, sottolineando che proprio Mandorlini fu l’artefice del passaggio di Morosini dalla Primavera alla Prima squadra all’epoca in cui lo stesso era tesserato con l’Atalanta.
Si evidenzia in ogni caso, come l’allenatore Andrea Mandorlini durante la gara Livorno-Hellas Verona non abbia commesso alcuna infrazione, così come confermato dalla totale assenza di provvedimenti nei suoi confronti da parte del Giudice Sportivo. Conseguentemente, risultano del tutto infondate ad oggi le notizie riportate dai media relative a presunti comportamenti oltraggiosi che l’allenatore dell’Hellas Verona avrebbe assunto durante la gara stessa, esponendolo ad accuse improprie e gratuite.
Si auspica quindi che l’attenzione dei tifosi e dei media venga ora ricondotta agli aspetti strettamente sportivi in linea con i valori propri della nostra società.
Hellas Verona F.C. Spa
Comunicato - Decisione Giudice Sportivo
Postata il 23/10/2012 alle ore 20:24
VERONA - In seguito alla decisione del Giudice Sportivo in relazione agli episodi di Livorno-Hellas Verona, la società Hellas Verona F.C. Spa rende noto che nonostante l’entità della sanzione comminata non proporrà reclamo agli organi di giustizia sportiva, poiché la natura dei fatti accaduti è assolutamente contraria ai propri principi etici e morali. Si comunica altresì che in occasione della partita con il Lanciano in programma sabato 27 ottobre alle ore 15 allo stadio Bentegodi, la società Hellas Verona F.C. Spa promuoverà diverse iniziative per celebrare e onorare la memoria di Pier Mario Morosini.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.