IL PRESIDENTE NON CI STA...
Sono ancora furibondo per quanto accaduto sabato e non riesco a trovare pace. E’ evidente a tutti come ben due macroscopici interventi fallosi nell’area di rigore avversaria, uno per tempo, non sono stati clamorosamente ravvisati dal direttore di gara. Si è trattato di un arbitraggio per noi penalizzante, che causa enorme rammarico e sfido chiunque, escludendo ovviamente i prevenuti privi di onestà intellettuale, a pensarla diversamente o a deviare strumentalmente le analisi. Comprendo altresì perfettamente la delusione del mio collega del Sassuolo Squinzi, perché ci sono persone nel calcio che investono soldi tempo ed energie con grande passione per raggiungere determinati obiettivi, per poi veder svanire un sogno per colpa di errori inaccettabili. Ora sto valutando come tutelarci in ogni sede contro questo scempio.
Sono davvero amareggiato perché la squadra aveva reagito sul campo alla grande davanti al nostro meraviglioso pubblico, dopo la prestazione sottotono di Varese, che può capitare a qualunque squadra, aggredendo gli avversari sin dal primo minuto con la tenacia e determinazione che ci hanno contraddistinto per tutto l’anno; atteggiamento che ci ha fatto uscire a testa altissima al termine di ogni gara, indipendentemente dal risultato e con i complimenti per il gioco espresso. Una prestazione davvero maiuscola alla faccia di chi ci dipingeva molli ed in declino. Ma quando mai? Per questo non mi trovo assolutamente d’accordo con quanto affermato dal nostro direttore sportivo Gibellini quando, come riportato oggi su alcuni quotidiani nazionali, da addirittura per scontato che il Varese avrebbe comunque meritato la qualificazione nell’arco delle due gare disputate nei play off. Innanzitutto, se vogliamo essere obiettivi, non dimentichiamoci che noi abbiamo chiuso la stagione regolare con sette punti in più rispetto a loro e anche la nostra ultima prestazione al "Bentegodi", per non parlare di quella di due settimane fa, ha assolutamente legittimato i nostri ampi meriti di accedere alla finale. Con i due rigori a nostro favore e l’espulsione al loro difensore, in quanto era stato precedentemente ammonito, non ci sarebbe stato spazio per valutazioni di altro tipo. Il calcio vive di episodi determinanti, il resto sono chiacchiere, tranne purtroppo le gravissime conseguenze economiche e di immagine per le società danneggiate
Giovanni MARTINELLI
Da tifoso non posso che sottoscrivere in pieno le parole del patròn ma da 'sportivo' ricordo che il migliore in campo per l'HELLAS, che ha giocato fra l'altro 'solo' mezz'ora nell'arco dei 180 minuti, è stato RAFAEL: un motivo ci sarà!
Detto questo è inamissibile che ad arbitrare gli spareggi non mandino gente più in gamba del signor Massa di Imperia (perchè se pensassi a qualche tipo di malafede abbandonerei la passione calcistica senza rimpianti) ammesso poi che esista... Forse la crudele verità è che la bravura media delle 'giacchette nere' italiane è quella vista Sabato e (più o meno) nel resto del campionato: rigirare il coltello nella piaga fa solo ulteriore male.
A corollario di quanto scritto sopra permettetemi due ulteriori considerazioni dopo quello che ho sentito 'in giro' in questi giorni:
- I PLAYOFF NON SONO GIUSTI O SBAGLIATI a seconda che favoriscano l'HELLAS o, al contrario, lo penalizzino...
Per cui non si può dire che il VARESE e la SAMPDORIA non meritino la Serie A rispetto a SASSUOLO e VERONA che sono arrivati (molto) prima in classifica: ad un certo punto è stato deciso di introdurre i playoff con una serie di altre regole (ed opportunità), possono piacere o meno ma non possono essere considerate positive perchè nella stagione scorsa hanno permesso agli scaligeri di raggiungere la cadetteria (arrivando quarti in Lega Pro!!!) e negative in questa stagione perchè non hanno permesso ai nostri di raggiungere la Serie A...
- PERDERE MANDORLINI SAREBBE UNA SORTA DI SCIAGURA PER IL VERONA, i tifosi e tutti quelli che riconoscono nel tecnico ravennate il maggior artefice (sul campo) della cavalcata scaligera ma non si può certo pretendere di imporre, ad uno che investe 20 milioni di Euro e diventa il maggior azionista di una società, scelte che non condivide: quello che si può fare, in democrazia, è criticare (in maniera più o meno costruttiva) l'operato di una squadra o di un gruppo esprimendo (possibilmente civilmente) il proprio dissenso, dopodichè le cose seguiranno il loro corso, l'HELLAS c'era prima e ci sarà anche poi; chi tifa la maglia non rimarrà mai deluso!
Anche SQUINZI, patròn del SASSUOLO (e presidente di ConfIndustria) eliminato dalla SAMPDORIA dopo un rigore 'generoso' concesso ai liguri al 'Braglia', ne ha per tutti: «È chiaro che ci stiamo ponendo la domanda se vale la pena di continuare a fare investimenti nel calcio in assenza di una certezza di poter operare in maniera corretta e avere risultati corretti rispetto all'impegno e alla capacità dei nostri giocatori. Il SASSUOLO è stato sicuramente penalizzato. Stiamo facendo una riflessione... A noi sono mancati 10/15 punti nel campionato per errori arbitrali e sabato si è visto il finale, anche lì con errori arbitrali» Leggo.it
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CALCIOMERCATO:
ASPETTANDO LA CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE MARTINELLI...
Il nuovo HELLAS prende forma almeno dalle indiscrezioni di questi giorni:
- Maurizio SETTI presidente con una quota di azioni pari all'80%
- Giovanni MARTINELLI vicepresidente con una quota di azioni pari all'20%
- Sean SOGLIANO direttore sportivo (contratto biennale per lui)
- Massimiliano DIBROGNI (uomo di fiducia del nuovo diesse) segretario generale
- Roberto GEMMI (altro uomo di fiducia del nuovo diesse) con ruolo dadefinire ma potrebbe fare l'osservatore
Aspettando Sean SOGLIANO, diesse di fiducia del nuovo azionista di maggioranza dell'HELLAS, GIBELLINI si sarebbe già accordato per un biennale col COMO (l'annuncio ufficiale è atteso a ore); nella società lariana il 'Gibo' porterebbe con sè anche Giovanni COLELLA tecnico delle giovanili scaligere al quale verrebbe affidata la formazione Beretti. Il NAPOLI torna 'alla carica' per HALLFREDSSON ma tra le 'pretendenti' ci sono anche ATALANTA, CATANIA e TORINO che avrebbe 'sondato', con il procuratore di RAFAEL, la possibilità che il portiere scaligero (che ha ancora due anni di contratto) si trasferisca in Piemonte...
Rientro in patria sempre più probabile per Sasha BJELANOVIC che potrebbe disputare il finale di carriera con la maglia del RIJEKA HNK (prima divisione croata); anche MARECO non rinnoverà, per lui si parla di SPEZIA o addirittura BOLOGNA in Serie A.
In entrata il club di via Torricelli avrebbe chiesto la disponibiltà al LECCE per BRIVIO, terzino sinistro classe '88 di scuola ATALANTA, con 39 presenze e 2 gol in Serie A con la squadra salentina mentre per la mediana il primo colpo potrebbe essere Yussif RAMAN CHIBSAH, centrocampista della JUVENTUS che ha militato nella formazione primavera ed impressionato per tutta la durata della stagione.
Contatti col MODENA per l'esterno NARDINI...
DICONO
Sean SOGLIANO «Verona? Dobbiamo aspettare fino a sabato prossimo, adesso non voglio assolutamente parlare. Dopo sarò ben lieto di rispondere a tutte le vostre domande…» SerieBNews.com
Dopo l'addio di MONTELLA il CATANIA starebbe pensando a MANDORLINI che a tal proposito dice «Innanzittuto fatemi dire che è un piacere essere accostato al Catania, una società che lavora sempre bene ed è una piacevole realtà della serie A. Dico la verità, oltre a non aver avuto nessun contatto, sto benissimo a Verona e quindi non mi sono posto il problema del futuro. Sono contento comunque che si ricordi anche il lavoro della nostra squadra, altrimenti si parla sempre dei soliti tecnici. Un bilancio della stagione col Verona? Direi ben oltre le aspettative, abbiamo fatto un grande campionato e siamo stati sfortunati nell’epilogo finale ma questo è il calcio, a volte un solo episodio può alterare il valore di una stagione intera. Vorrei salutare tutti i tifosi e augurare a loro un’estate serena, ripensando a ciò che abbiamo fatto. Chi verrà in serie A tra Varese e Sampdoria? Dico Sampdoria e sinceramente tifo Sampdoria, visto il gemellaggio, poi è una questione che ormai non ci riguarda più…» CalcioNews24.com
Parla l'azionista di maggioranza (per ora ancora 'in pectore') SETTI che 'scarica' GIBELLINI, 'assume' SOGLIANO e sembra molto bendisposto (anche se sibillino) su MANDORLINI: «Ho scelto il Verona perchè è una piazza importante e merita un palcoscenico giusto, anche dal punto di vista logistico mi permetterebbe di gestire in prima persona la situazione».
Si parlava anche dell'inserimento di Volpi nella trattativa «No assolcutamente non ci conosciamo, ha il suo Spezia, io ho un preaccordo e a breve voglio risolvere la situazione per poi iniziare a lavorare verso un solo obiettivo».
E' vero che il Bologna è in vendita? «Questo non lo so, ho spento il cervello... nonostante sia il vicepresidente rimango ai margini e sto pensando solo al Verona».
Si parla di Sogliano nello staff dirigenziale «Sicuramente ci saranno miglioramenti, le rivoluzioni non portano da nessuna parte. Magari cercheremo di migliorare, arrivando ai play off e sperando che possano andare meglio. Sogliano sicuramente è una persona che mi porterò dietro, Gibellini non lo conosco ma so che aveva un contratto in scadenza».
Che ne sarà di Mandorlini? «Mandorlini se non ha esigeneze particolari rimarrà. Ci confronteremo serenamente, faremo di tutto per lavorare bene come esige la piazza» TuttoMercatoWeb.com
...Ma GIBELLINI insiste 'Ad oggi il diesse sono io...' «Mi attendo a ciò che dicono i giornali, non ho sentito nessuno e per il momento il mio presidente è Martinelli. Nel momento in cui le cose dovessero cambiare, vedremo chi viene e cosa vorrà fare»
Il suo futuro, nelle ultime ore, è legato al Como... «Quello che dicono i giornali mi interessa relativamente. Ho sempre ribadito questo e continuo a ribadirlo: il mio desiderio è quello di rimanere a Verona. Se poi qui non sarò gradito, vedrò altre soluzioni»
Con il Como, però, c'è già stato qualche contatto? «La mia testa è sempre stata protesa al bene del Verona ed è ancora lì, mantenendo lo stesso approccio alle cose. Penso solo a proseguire la mia opera agli scaligeri, dove qualcosa di mio penso che ci sia in due anni» TuttoB.com
Devis MANGIA, ex allenatore del PALERMO, smentisce contatti con VERONA e PADOVA: «A me al momento non è pervenuta alcuna voce relativa a questi accostamenti, non ne so nulla. Se poi avverrà qualcosa, vedremo; allo stato attuale delle cose non c'è niente in ballo» TuttoB.com
Lino MUTTI ex allenatore dell'HELLAS «Rigore al Verona, incredibile. Come si fa a non vederlo? E se pensate alla serie A, come fai a non dare il gol di Muntari al Milan? Il campionato sarebbe finito lì» LArena.it
Il rammarico di 'Juani' GOMEZ TALEB: «Dispiace per come è finita la stagione, dopo un campionato straordinario ci siamo guadagnati i playoff che purtroppo abbiamo perso in semifinale. Certo, se ci davano quel rigore netto… Peccato perchè le polemiche finali hanno macchiato un pò tutta la stagione. Personalmente sono contento della mia stagione, ho trovato la continuità giusta e ho fatto bene».
Parla Musarra, agente italiano di TACHTSIDIS «Siamo molto felici della stagione disputata con la maglia del Verona. Per ogni decisione sul futuro del ragazzo attenderemo le disposizioni del Genoa che ne detiene il cartellino. Siamo riconoscenti alla società di Preziosi che ha creduto nelle potenzialità del ragazzo in tempi non sospetti. Dopo un campionato importante valuteremo insieme come proseguire questo progetto di crescita. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro e decideremo come agire» TuttoMercatoWeb.com
ALTRE NEWS IN ALLEGATO
UN TURNO A CECCARELLI, AMMONIZIONE CON DIFFIDA PER GIBELLINI: Il capitano era stato espulso nel finale contro il VARESE dopo un entrataccia da dietro mente il diesse si introduceva arbitrariamente nel recinto di giuoco; infrazione rilevata da un collaboratore della Procura Federale...
IN BREVE A PIÉ PAGINA
SERIE B: Anche SQUINZI, patròn del SASSUOLO, se la prende con i torti arbitrali...
SERIE A: Il nuovo allenatore della ROMA è ZEMAN! Ufficiale il contratto biennale, finisce l'esilio dal grande calcio per un 'genio' (molte volte incompreso) del calcio moderno... Supercoppa: NAPOLI-JUVE il 19 Agosto a Pechino
EURO 2012: Altri guai per l'ITALIA, si fermano BARZAGLI e BALOTELLI! Il PORTOGALLO perde in amichevole con la TURCHIA ma che 'numero' di RONALDO su ALTINTOP...
CALCIO BRASILE: La nazionale verdeoro 'umiliata' da un grande MESSICO! RONALDINHO ripartirà con l'ATLETICO MINEIRO... Moonwalking in segno di protesta dopo un'ammonizione
NBA: Nelle finali di conference colpaccio dei THUNDER a San Antonio, CELTICS sul 2 a 2 con Miami fra le polemiche...
MOTO GP: Dominio Lorenzo al Montmelò!
RASSEGNA STAMPA
MERCATO
Hellas Verona: Arriva Chibsah
15:40 del 05 giugno
Il Verona prende forma. In primo piano la vicenda societaria: Setti, imprenditore leader nel settore dell'abbigliamento, a breve sarà ufficialmente l’azionista di maggioranza. Martinelli, attuale presidente, rimarrà in società con una quota di minoranza.
Setti attraverso il Corriere del Veneto disegna il Verona targato 2012/2013: “L’intenzione è impostare una squadra competitiva e che sia in grado di fare meglio di quella di quest’anno. Attenzione, nel calcio non c’è niente di scontato: chi avrebbe pensato che il Padova, con gli investimenti che ha fatto, non sarebbe nemmeno andato ai playoff? Vede, non è automatico che tutto funzioni. Ma posso assicurare che vogliamo che il Verona abbia delle ambizioni importanti.”
MERCATO. L’area tecnica sarà guidata da Sean Sogliano come direttore sportivo. Segretario Generale sarà Massimiliano Dibrogni. Capitolo allenatore: Mandorlini non è in discussione, in settimana si incontrerà con il ds Sogliano. Se l’allenatore scaligero dovesse fare altre scelte, si registra l’interessamento del Catania per il dopo Montella, è già pronto il sostituto Devis Mangia. In entrata il primo calciatore potrebbe essere il giovane Yussif Raman Chibsah, ex Sassuolo, centrocampista primavera della Juventus.
FONTE: CalcioMercato.com
Calcio Como - Il mercato si accende
MARTEDÌ 05 GIUGNO 2012
Calcio - Dal club lariano sono attesi annunci importanti in queste ore, a partire dal nuovo direttore sportivo. Lungo elenco di giocatori nel mirino dei dirigenti
Prime conferme per il Calcio Como del prossimo anno. La novità riguardano i giocatori, in attesa di conoscere il nome del mister che sostituirà Ernestino Ramella e del diesse, che dovrebbe essere Mauro Gibellini affiancato da Giovanni Verdi (l’ultimo anno al Viareggio) quale responsabile dell’area tecnica. Probabilmente non ci sarà spazio nei nuovi quadri per il diesse dell’ultima parte della scorsa stagione, Gigi Cappelletti.
I CONFERMATI
Per quanto riguarda i calciatori, due nomi che sono stati ufficializzati sono noti e sono quelli del centrocampista Andrea Ardito e del terzino Simone Fautario, che rientra dal Frosinone.
La novità è la conferma di Stefano Salvi, che non ha mai nascosto la sua intenzione di rimanere sul Lario e che è sempre stato apprezzato dai nuovi dirigenti del club. Confermato anche il difensore Cesare Ambrosini. Rispetto alla squadra dello scorso anno c’è da capire quale sarà la scelta che riguarda il portiere, visto che il tedesco Dan Twardzik aveva comunque un accordo anche per il prossimo anno, anche se, a dire il vero, le sue prestazioni non hanno entusiasmato un granché i nuovi dirigenti.
SUL MERCATO
Sul fronte dei giovani in arrivo da altri club, la società fa sapere di essere interessata ai milanisti Gianmario Comi e Simone Ganz. All’inter sono stati invece chiesti i comaschi doc Andrea Romanò e Matteo Bianchetti.
Ma il club nerazzurro, pur dando la sua disponibilità a dare una mano a quello lariano, ha fatto sapere che i due sono destinati alla serie B. Però per qualche altro elemento - per così dire - di seconda fascia, si può parlare.
Tra i giovani piace anche Simone Verdi (all’ultima stagione al Torino, ma di proprietà del Milan). Sul fronte degli avversari della scorsa stagione interessano il centrocampista Marco Arrigoni (Ternana) e Simone Zaza, attaccante del Viareggio. Senza dimenticare che ci sono club importanti, Parma e Sampdoria, ad esempio, hanno già proposto pacchetti di 4-5 giocatori dalle loro formazioni Primavera con premi per l’eventuale valorizzazione.
Non dispiacerebbe, poi, riportare sul Lario il centrocampista Giuseppe De Feudis, classe 1983, cresciuto nel vivaio del Como, mentre per il portiere si parla di Marco Farabbi (Gubbio) o David Nicolas Andrade (Verona).
L'ORGANIGRAMMA TECNICO
Veniamo alle scelte tecniche: prima di quella sull’allenatore, dovrà essere fatta quella del direttore sportivo e, come detto, la coppia nell’organigramma azzurro dovrebbe essere composta da Gibellini e Dolci.
IL NUOVO MISTER
Per quanto riguarda l’allenatore, a fianco di Silvio Paolucci e Diego Zanin, spunta anche il nome di quello che era stato definito “mister X”.
Si tratta di Alfredo Sebastiani, nome sconosciuto ai più, che però, nei colloqui degli scorsi giorni, ha fatto una buona impressione ai dirigenti della società lariana.
Un nome sconosciuto ai più: in anni recenti ha lavorato con il Sud Tirol, in prima squadra e nel settore giovanile. Piace a Mauro Gibellini e di lui sono stati apprezzati due elementi: il fatto che sia abituato a lavorare nella sinergia tra settore giovanile e prima squadra e che negli ultimi tempi abbia puntato molto sull’aggiornamento personale girando l’Europa.
Avrebbe, insomma, quelle caratteristiche di allenatore “innovativo” che la società lariana sta cercando.
Altre proposte che sono state fatte ai dirigenti, quella, suggestiva, di Raimondo Ponte, tecnico del Chiasso, già “stella” della Nazionale svizzera e di Stefano Eranio, ex giocatore di Genoa e Milan.
RITIRO IN VALTELLINA
La squadra si ritroverà sul Lario l’ultima settimana di luglio e poi partirà per il ritiro che dovrebbe essere a Bormio.
A PALAZZO CERNEZZI
Da sottolineare, infine, che il club incontrerà presto il neosindaco Mario Lucini: al centro dell’attenzione i problemi dello stadio Sinigaglia.
Massimo Moscardi
FONTE: CorriereComo.it
CALCIOMERCATO
ESCLUSIVA TLP - Prende forma il nuovo Como
04.06.2012 09:20 di Nicolò Schira
Sta prendendo forma il nuovo Como del patron Pietro Porro. Il direttore sportivo sarà Mauro Gibellini, che si legherà ai lariani per le prossime due stagioni. Da Verona l'abile diesse artefice della rinascita dell'Hellas si porterà dietro mister Giovanni Colella, al quale verrà affidata la formazione Berretti lariana. Gibellini punta a creare una struttura societaria solida e all'avanguardia: per questo motivo per il ruolo di responsabile dell'area tecnica sta pensando - da indiscrezioni raccolte in esclusiva da TuttoLegaPro.com - al diesse del Viareggio, Giovanni Dolci. Lo stesso ex caposservatori del Novara potrebbe essere nominato diesse, con Gibellini direttore generale.
FONTE: TuttoLegaPro.com
IL NAPOLI TORNA SU HALLFREDSSON
Piace il centrocampista islandese
03/06/12
Ritorno di fiamma per il Napoli per rafforzare il centrocampo in vista della prossima stagione. Si tratta dell'islandese del Verona Emil Hallfredsson, classe 1984, che piace molto anche all'Atalanta, oltre che a Catania e Torino. Il giocatore, reduce da una stagione molto positiva alla corte di Mandorlini (sei reti in 39 partite) era già stato inseguito dal club di De Laurentiis nel corso dell'ultima sessione invernale del mercato...
FONTE: SportMediaset.it
08:45 | 05/06 | Serie A | Calciomercato | Serie B | Calcio Italiano | Esclusiva |
Esclusiva, Mandorlini: "Onorato dell'interesse del Catania, ma sto bene a Verona"
Da giorni a Catania gira una voce sul possibile arrivo di Andrea Mandorlini, quest’anno tecnico del Verona e protagonista in serie B. Per capire se davvero esiste la possibilità di un arrivo a Catania, noi di calcionews24.com abbiamo contattato proprio Andrea Mandorlini che ha rilasciato queste dichiarazioni: “Innanzittuto fatemi dire che è un piacere essere accostato al Catania, una società che lavora sempre bene ed è una piacevole realtà della serie A. Dico la verità, oltre a non aver avuto nessun contatto, sto benissimo a Verona e quindi non mi sono posto il problema del futuro. Sono contento comunque che si ricordi anche il lavoro della nostra squadra, altrimenti si parla sempre dei soliti tecnici. Un bilancio della stagione col Verona? Direi ben oltre le aspettative, abbiamo fatto un grande campionato e siamo stati sfortunati nell’epilogo finale ma questo è il calcio, a volte un solo episodio può alterare il valore di una stagione intera. Vorrei salutare tutti i tifosi e augurare a loro un’estate serena, ripensando a ciò che abbiamo fatto. Chi verrà in serie A tra Varese e Sampdoria? Dico Sampdoria e sinceramente tifo Sampdoria, visto il gemellaggio, poi è una questione che ormai non ci riguarda più…”.
Niccolò Gramigni
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE B
Hellas Verona, è fatta: Sogliano il nuovo ds
06.06.2012 12.39 di Antonio Vitiello
Fonte: di Gianluca Di Marzio per www.gianlucadimarzio.com
Non c'erano dubbi, ma adesso è una certezza: Sean Sogliano è il nuovo ds dell'Hellas Verona, ripartirà dalla serie B dopo la velocissima esperienza di Palermo in serie A. Sogliano verrà presentato sabato mattina alle 11. Sarà l'occasione anche per sciogliere il nodo relativo all'allenatore. Mandorlini dovrebbe restare, altrimenti un pallino di Sogliano è naturalmente Mangia, contattato pero' in questi giorni anche dal Padova.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Verona-Sogliano: staff e dettagli
Ma prima il nuovo ds gialloblù dovrà incontrare il presidente del Genoa, con cui ha firmato un contratto di tre anni.
06.06.2012 13.31 di Alessio Alaimo
Prende forma il nuovo Verona. L'attuale ds Mauro Gibellini lascerà il club, forse con destinazione Como. Ecco la nuova struttura: Maurizio Setti sarà il presidente, Martinelli il suo vice, Sean Sogliano il direttore sportivo (ieri ha parlato con Massimo Mezzaroma, comunicandogli la sua decisione di aver accettato il Verona, piazza che lo stimola di più per blasone e affluenza di pubblico, oltre al progetto) e Massimiliano Dibrogni (suo uomo di fiducia dai tempi di Varese) il segretario generale. Da definire invece la posizione dello scout Roberto Gemmi, altro fidato collaboratore di Sogliano. Per il diesse e il suo staff, contratto biennale. A presentare il nuovo dirigente, sabato alle ore 11.00, ci sarà l'attuale presidente, Martinelli.
Inoltre tra domani e venerdì, l'ex ds di Varese e Palermo dovrebbe incontrare Enrico Preziosi e Pietro Lo Monaco, per definire la sua posizione. Va infatti ricordato che Sogliano aveva firmato un contratto di tre anni con il Genoa, motivo per cui prima di depositare l'accordo con il Verona (ormai è solo una formalità) vuole chiarire bene la situazione con il Grifone. Poi sarà tempo di presentazioni. E a ruota potrebbe seguirlo Devis Mangia...
SERIE B
Hellas Verona, è fatta: Sogliano il nuovo ds
06.06.2012 12.39 di Antonio Vitiello
Fonte: di Gianluca Di Marzio per www.gianlucadimarzio.com
Non c'erano dubbi, ma adesso è una certezza: Sean Sogliano è il nuovo ds dell'Hellas Verona, ripartirà dalla serie B dopo la velocissima esperienza di Palermo in serie A. Sogliano verrà presentato sabato mattina alle 11. Sarà l'occasione anche per sciogliere il nodo relativo all'allenatore. Mandorlini dovrebbe restare, altrimenti un pallino di Sogliano è naturalmente Mangia, contattato pero' in questi giorni anche dal Padova.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Verona-Sogliano: staff e dettagli
Ma prima il nuovo ds gialloblù dovrà incontrare il presidente del Genoa, con cui ha firmato un contratto di tre anni.
06.06.2012 13.31 di Alessio Alaimo
Prende forma il nuovo Verona. L'attuale ds Mauro Gibellini lascerà il club, forse con destinazione Como. Ecco la nuova struttura: Maurizio Setti sarà il presidente, Martinelli il suo vice, Sean Sogliano il direttore sportivo (ieri ha parlato con Massimo Mezzaroma, comunicandogli la sua decisione di aver accettato il Verona, piazza che lo stimola di più per blasone e affluenza di pubblico, oltre al progetto) e Massimiliano Dibrogni (suo uomo di fiducia dai tempi di Varese) il segretario generale. Da definire invece la posizione dello scout Roberto Gemmi, altro fidato collaboratore di Sogliano. Per il diesse e il suo staff, contratto biennale. A presentare il nuovo dirigente, sabato alle ore 11.00, ci sarà l'attuale presidente, Martinelli.
Inoltre tra domani e venerdì, l'ex ds di Varese e Palermo dovrebbe incontrare Enrico Preziosi e Pietro Lo Monaco, per definire la sua posizione. Va infatti ricordato che Sogliano aveva firmato un contratto di tre anni con il Genoa, motivo per cui prima di depositare l'accordo con il Verona (ormai è solo una formalità) vuole chiarire bene la situazione con il Grifone. Poi sarà tempo di presentazioni. E a ruota potrebbe seguirlo Devis Mangia...
LEGA PRO
ESCLUSIVA TMW - Como-Gibellini, in arrivo l'annuncio
05.06.2012 17.05 di Matteo Bursi
Sarà Mauro Gibellini il nuovo direttore sportivo del Como. Come anticipato nei giorni scorsi anche dalla redazione di tuttolegapro.com, il diesse del Verona passerà alla società lariana. Da quanto raccolto in queste ore dalla nostra redazione, Gibellini verrà annunciato nelle prossime ore, una volta risolte le ultime formalità burocratiche.
SERIE B
Hellas Verona, Chibsah a un passo
05.06.2012 16.30 di Andrea Losapio
L'Hellas Verona è già col pensiero alla prossima stagione. Il primo colpo della società veneta potrebbe essere Yussif Raman Chibsah, centrocampista della Juventus che ha militato nella formazione primavera per tutta la durata della stagione.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Setti: "Vi racconto il mio Verona"
05.06.2012 11.24 di Gianluigi Longari
Fonte: Raffaella Bon
Abbiamo contattato Maurizio Setti, acquirente principale dell'Hellas Verona, per capire quale sarà il suo progetto tecnico una volta ultimato l'acquisto del club veneto. Partiamo dai motivi che lo hanno spinto a questo genere di scelta.
"Perchè il Verona è una piazza importante e merita un palcoscenico giusto, anche dal punto di vista logistico mi permetterebbe di gestire in prima persona la situazione".
Si parlava anche dell'inserimento di Volpi nella trattativa
"No assolcutamente non ci conosciamo, ha il suo Spezia, io ho un preaccordo e a breve voglio risolvere la situazione per poi iniziare a lavorare verso un solo obiettivo".
E' vero che il Bologna è in vendita?
"Questo non lo so, ho spento il cervello... nonostante sia il vicepresidente rimango ai margini e sto pensando solo al Verona".
Si parla di Sogliano nello staff dirigenziale
"Sicuramente ci saranno miglioramenti, le rivoluzioni non portano da nessuna parte. Magari cercheremo di migliorare, arrivando ai play off e sperando che possano andare meglio. Sogliano sicuramente è una persona che mi porterò dietro, Gibellini non lo conosco ma so che aveva un contratto in scadenza".
Che ne sarà di Mandorlini?
"Mandorlini se non ha esigeneze particolari rimarrà. Ci confronteremo serenamente, faremo di tutto per lavorare bene come esige la piazza".
EUROPA
UFFICIALE: Rijeka, Maranza nuovo preparatore. Arriva Benko
04.06.2012 23.50 di Fabrizio Zorzoli articolo letto 1659 volte
Doppio annuncio da parte del Rijeka HNK (prima divisione croata), che ufficializza gli ingaggi del preparatore atletico Ugo Maranza, ex componente dello staff tecnico di Gigi Delneri a Nocera, Teramo, Terni, Chievo, Porto e Roma, e dell'ala sinistra Leon Benko (28), proveniente dall'Al Faisaly (Arabia Saudita), che conta due presenze con la maglia della nazionale croata.
Nei prossimi giorni potrebbero poi arrivare gli annunci relativi agli acquisti di Dario Knezevic e Sasa Bjelanovic, che lasceranno rispettivamente Livorno ed Hellas Verona.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW: Ag. Tachtsidis: "A breve l'incontro con il Genoa"
04.06.2012 21.30 di Arturo Minervini
E' stata una delle rivelazioni del campionato cadetto, arrivando con il suo Verona è ad un passo dalla finale play-off. Panagiotis Tachtsidis (classe '91) ha sicuramente attirato su di lui l'attenzione di molti club anche della massima serie. Per saperne di più sul suo futuro la redazione di TMW ha contattato il suo agente Francesco Musarra: (Musarra co-rappresenta il calciatore, l'altro agente è Yannis Evangelopuolos-ndr): "Siamo molto felici della stagione disputata con la maglia del Verona. Per ogni decisione sul futuro del ragazzo attenderemo le disposizioni del Genoa che ne detiene il cartellino. Siamo riconoscenti alla società di Preziosi che ha creduto nelle potenzialità del ragazzo in tempi non sospetti. Dopo un campionato importante valuteremo insieme come proseguire questo progetto di crescita. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro e decideremo come agire".
SERIE A
Hellas Verona, Madorlini: "Ho un contratto, voglio restare"
04.06.2012 19.51 di Raimondo De Magistris
"Sarebbe bello continuare a Verona, ho ancora un contratto. Ho un rapporto con la piazza incredibile. Vedremo. Spero di rimanere e che le cosa vadano nella maniera giusta". Andrea Mandorlini, intervistato da Radio Manà Manà Sport, ha parlato del suo futuro. "C'è in atto - prosegue il tecnico del Verona - un cambiamento societario (Maurizio Setti è vicino all'acquisto dell'Hellas Verona ndr) e attendiamo gli sviluppi. Bisogna ripartire da quello che si è fatto di buono. I record e le vittorie di quest'anno non ce le toglierà nessuno".
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Verona, sondata la pista Brivio
04.06.2012 17.12 di Antonio Vitiello
Fonte: di Raffaella Bon
Dopo aver sfiorato il passaggio in serie A nei playoff, il Verona sta già pensando a costruire la squadra della prossima stagione, che dovrebbe puntare al passaggio diretto nella massima serie. Nel progetto del club veneto potrebbe esserci anche Davide Brivio, difensore classe '88 del Lecce.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Portiere Torino, spunta Rafael del Verona
04.06.2012 15.30 di Claudio SottileLa porta del Torino cerca un nuovo padrone. Nelle ultime ore sono circolati i nomi di Gillet (33) e Rosati (28), ai quali si è aggiunto un altro valido candidato: Rafael de Andrade Bittencourt Pinheiro (30), estremo difensore dell'Hellas Verona, reduce da una straordinaria stagione in maglia scaligera.
TMW in ESCLUSIVA segnala una chiacchierata esplorativa tra il DS granata, Gianluca Petrachi, e Joao Santos, procuratore brasiliano del portiere gialloblù.
Un rapido e garbato scambio di battute, non ancora l'alba di una trattativa: Rafael sarebbe sì smanioso di confrontarsi per la prima volta in carriera con la Serie A italiana, ma nel contempo si trova benissimo all'ombra dell'Arena, vanta ancora due anni di contratto e gode dell'affetto smisurato dei suoi tifosi, che l'hanno eletto a vero e proprio beniamino.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Padova, Gibellini candidato per il ruolo di ds
04.06.2012 14.42 di Luca Bargellini
Fonte: Raffaella Bon
Secondo quanto appreso dalla redazione di Tuttomercatoweb.com il nome di Mauro Gibellini, attuale ds del Verona, è tra i candidati per ricoprire la medesima carica nel Padova nella prossima stagione. Il dirigente s'incontrerà a breve con la nuova proprietà dell'Hellas perché la sua priorità rimane il club gialloblù.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
Hellas Verona, chiarire per iniziare a costruire
06.06.2012 12:00 di Federico Errante
Fonte: tuttohellas
Come volevasi dimostrare. In questi giorni è successo di tutto. Setti parla già da presidente, Gibellini si professa un "martinelliano" di ferro, ed il presidente chiarirà tutto nella conferenza di sabato. Tre i grandi nodi da sciogliere prima dell'inizio del ritiro. Solo rinforzando queste fondamenta, si potrà pensare a costruire un edificio indistruttibile.
LA PRESIDENZA Il D-Day è fissato per sabato 9 giugno. Lì, i tifosi capiranno sicuramente di più. Una cosa però è certa: Setti studia già da patron. E' da solo, comprerà l'80% del pacchetto azionario, lasciando l'altro 20% all'attuale presidente. Resta da risolvere ancora la questione Bologna, società con cui è vincolato fino al 30 giugno. Ma questo, ad oggi, sembra essere il problema minore.
IL DIESSE Martinelli la sua posizione l'ha già presa. Ha scelto la linea Setti. Ergo, il prossimo factotum del mercato scaligero sarà Sean Sogliano. L'ufficialità, molto probabilmente, arriverà sabato. La lista della spesa è già stata fatta, e l'ex diesse del Varese dei miracoli sta già lavorando sottotraccia per costruire il Verona che sarà. Confermato lo zoccolo duro, si cercherà di puntellare la squadra con innesti mirati ed affidabili. E Gibellini? Difficile rivederlo gironzolare per la sede di Via Torricelli. Martinelli ha alzato la voce, ed il rapporto con Mandorlini è tutt'altro che idilliaco. Le agenzie immobiliari di Como sono già avvisate.
L'ALLENATORE Tema caldo, caldissimo, di questi giorni. Il punto non è se Setti vuole Mandorlini, ma il contrario. Mandorlini sarà affascinato dal progetto Hellas? Entrambi vogliono la stessa cosa: riportare in alto il Verona. Uno è rimasto sconvolto dal tifo scaligero, l'altro ha già avuto modo di sperimentarlo sulla sua pelle. Tanti sono i punti che accomunano i due. Stando a quanto detto dal mister al quotidiano L'Arena, c'è una voglia matta, da parte sua, di continuare ad allenare l'Hellas. E conoscendolo, difficilmente lascerà Verona prima di completare l'opera.
FLASH NEWS
ESCLUSIVA TB - Hellas Verona, Gibellini: "Con il Varese gara decisa da episodi. Setti? Per ora il mio presidente è Martinelli, io voglio rimanere qui"
06.06.2012 00:00 di Marco Fornaro articolo letto 521 volte
La sua posizione è apparsa lontana da Verona. Mauro Gibellini, direttore sportivo dell'Hellas, torna a parlare in esclusiva ai microfoni di tuttob.com, smentendo tutto e commentando l'eliminazione dai play-off.
Dopo tanto lavoro, la finale play-off è sfumata per pochissimo. Quanto rammarico c'è per la partita con il Varese?
"Sicuramente molto, però bisogna anche farsene una ragione: questo è lo sport, siamo molto amareggiati, perché magari certe circostanze delle partite potevano darci qualcosa che non abbiamo avuto, però diciamo che può capitare. Auguriamoci che arriverà il momento in cui ci tornerà indietro ciò che ci è stato tolto"
A proposito del rigore su Ferrari, lei che idea si è fatto e soprattutto quanto pensa sia stato decisivo nell'arco della partita?
"Mi sembra palese tutto. A 20' dalla fine, sul vantaggio per noi e, secondo il regolamento, se dovesse essere assegnato un rigore, il difensore avversario sarebbe stato espulso. Dunque, avremmo avuto l'opportunità di andare sul 2-0 con il Varese in 10. E' un episodio che ha deciso le sorti della partita e aggiungo anche che c'era un altro rigore clamoroso nella prima frazione"
Adesso per Verona sarà il turno di Setti...
"Mi attendo a ciò che dicono i giornali, non ho sentito nessuno e per il momento il mio presidente è Martinelli. Nel momento in cui le cose dovessero cambiare, vedremo chi viene e cosa vorrà fare"
Il suo futuro, nelle ultime ore, è legato al Como...
"Quello che dicono i giornali mi interessa relativamente. Ho sempre ribadito questo e continuo a ribadirlo: il mio desiderio è quello di rimanere a Verona. Se poi qui non sarò gradito, vedrò altre soluzioni"
Con il Como, però, c'è già stato qualche contatto?
"La mia testa è sempre stata protesa al bene del Verona ed è ancora lì, mantenendo lo stesso approccio alle cose. Penso solo a proseguire la mia opera agli scaligeri, dove qualcosa di mio penso che ci sia in due anni."
LE INTERVISTE
ESCLUSIVA TB - Mangia: "Non c'è niente in ballo con Verona e Padova"
05.06.2012 22:15 di Marco Fornaro
E' stato accostato a due panchine: Hellas Verona e Padova. Devis Mangia, però, smentisce tali notizie in esclusiva ai microfoni di tuttob.com, dove questa sera è intervenuto per alcune precisazioni: "A me al momento non è pervenuta alcuna voce relativa a questi accostamenti, non ne so nulla. Se poi avverrà qualcosa, vedremo; allo stato attuale delle cose non c'è niente in ballo"
PRIMO PIANO
ESCLUSIVA TB - Modena, tante richieste per i gioielli gialloblu
05.06.2012 17:30 di Nicolò Schira
Tante richieste per i gioielli del Modena. Il fantasista Davide Di Gennaro interessa al Bologna; mentre l'esterno Riccardo Nardini è appetito da Juve Stabia, Verona e Sassuolo. Lo stopper, classe '90, Matteo Carini fa gola al Cagliari. Il capitano Armando Perna invece è pronto a restare, nonostante i sondaggi di alcuni club cadetti.
HELLAS VERONA
Hellas Verona, in arrivo un centrocampista dalla Juventus
05.06.2012 15:30 di Dennis Magrì
Secondo quanto si legge sull’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’, l’Hellas Verona il prossimo anno potrà contare su Yussif Raman Chibsah, centrocampista della Primavera della Juventus. Il ghanese, che ha impressionato tutti in questa stagione, finirà alla corte di Andrea Mandorlini in prestito.
HELLAS VERONA
Hellas Verona, Setti: "Punteremo a far meglio di quest'anno"
05.06.2012 14:15 di Federico Errante
Fonte: corriere del veneto/tuttohellasverona.it
Parla proprio da presidente. Ormai sembra essere lui il vero e proprio padrone dell'Hellas Verona. Maurizio Setti, imprenditore carpigiano leader nel settore dell'abbigliamento, è già pronto insieme a Sean Sogliano (già designato come nuovo diesse) a cucire addosso agli scaligeri il nuovo vestito per la stagione 2012-2013. E Martinelli? Il caro presidente resterà. Per lui una quota di minoranza, pari al 20%. Come afferma Setti al Corriere di Verona, il nuovo progetto Hellas è già partito. Ecco le sue dichiarazioni:
Allora, signor Setti, ormai l’Hellas è suo?
“Ci stiamo già muovendo, sia pure sottotraccia, sul mercato per costruire la squadra per il nuovo campionato. Quanto a me, aspettate ancora un po’: devo sistemare il mio rapporto con il Bologna, di cui sono tutt’ora vicepresidente. Ma una volta risolte queste ultime questioni sarà un piacere conoscervi”.
Purtroppo trova il Verona in serie B, e non in A come sperava che fosse. Cosa pensa dell’eliminazione col Varese e dei rigori che non sono stati dati all’Hellas?
“Guardi, sono franco: non è mio costume dare la colpa di un risultato negativo esclusivamente all’arbitro. Io ero a Varese e credo la qualificazione il Verona se la sia giocata là, non disputando una buona partita e restando parecchio al di sotto del suo standard abituale. Già una sconfitta per 1-0 avrebbe semplificato molto le cose, ma non è andata così”.
La promozione sarà l’obiettivo dell’Hellas 2012-2013?
“L’intenzione è impostare una squadra competitiva e che sia in grado di fare meglio di quella di quest’anno. Attenzione, nel calcio non c’è niente di scontato: chi avrebbe pensato che il Padova, con gli investimenti che ha fatto, non sarebbe nemmeno andato ai playoff? Vede, non è automatico che tutto funzioni. Ma posso assicurare che vogliamo che il Verona abbia delle ambizioni importanti”.
Gomez, Hallfredsson, Maietta, Jorginho, Rafael: li può dichiarare incedibili?
“Non mi va di fare nomi. Sarebbe uno sbaglio citare qualcuno e tralasciare gli altri. Diciamo così: tutto quel che faremo sarà per migliorare il Verona”.
E l’uomo a cui si è affidato per centrare quest’obiettivo è Sean Sogliano?
“Esatto, lo confermo. Mi piace la sua idea di calcio, il suo modo di operare”.
Andrea Mandorlini sarà ancora l’allenatore dell’Hellas?
“La sua posizione non è in alcun modo in discussione. Salvo che non sia lui ad avere delle perplessità sui nostri progetti e che voglia fare delle scelte diverse. Comunque tra pochi giorni si incontrerà con Sogliano e potranno confrontarsi su quel che c’è da fare”.
Signor Setti, qual è il Verona che ha in mente?
“Il punto focale dovrà essere la collegialità nelle decisioni. Non può esserci uno solo che comanda e decide. Si lavora insieme, in équipe. Non si devono ripetere certe situazioni che si sono verificate quest’anno”.
Che cosa vuole dire?
“Non è ammissibile che un direttore sportivo non possa neppure entrare nello spogliatoio, ad esempio. La struttura societaria andrà completata. A presto”.
EDITORIALE
Rimonte e bel gioco, ecco lo scenario di una finale entusiasmante. Hellas Verona, questa volta i play-off non sorridono. Piange anche il guerriero Pea...
03.06.2012 02:05 di Marco Fornaro
I colpi di scena continuano a recitare una parte importante nello spettacolo della Serie Bwin, giunto alle battute finali di una stagione pronta a regalare sorprese nei momenti topici che, come solito, naturale e per ovvie ragioni fisiologico in una stagione da 42 e passa partite, si rivelano decisivi più che mai. È la storia della Sampdoria, partita per vincere il campionato e quasi rassegnata al sogno-promozione già a dicembre, dove, nonostante l'allestimento di una squadra super competitiva, i giochi sembravano compromessi. Ma sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Ecco, i liguri non hanno perseverato, bensì compreso gli errori ed intavolato nuovi scenari per una pronta risalita. Detto, fatto: il Padova inizia un crollo verticale inspiegabile e Iachini, dopo un primo periodo fatto di troppi pareggi, guida la tifoseria verso una rimonta tachicardica e assolutamente spettacolare. Al fotofinish la Samp non può sbagliare, nonostante l'avversario non sia dei più facili: il Sassuolo del guerriero Pea coltiva il sogno della Serie A, obiettivo non irraggiungibile per come era stata impostata la gara di andata, dettata dal rigore fallito da Sansone e il gol successivo di Missiroli.
Ma la Samp non è abituata ad arrendersi, probabilmente è tornato davanti al volto di ogni giocatore il film di un'annata in cui è successo di tutto. Da lí una nuova reazione, alimentata da Eder e Pozzi. Al ritorno lo stesso numero 9 sblocca subito dal dischetto, rendendo vano il gol di Valeri al 63'. Tiriamo le somme: è un risultato atteso ai nastri di partenza di questa gara, ma sicuramente non veritiero nei confronti di una stagione che ha visto il Sassuolo come squadra più tenace e costante nei risultati. I play-off, peró, sono gare a sè, dove ha comunque prevalso la squadra sulla carta più forte. Cosa che non è successa tra Verona e Varese, dove la freschezza atletica dei lombardi ha avuto la meglio, perché la stagione, comunque sarebbe andata a finire, avrebbe rappresentato un enorme successo. Il secondo raggiungimento dei play-off consecutivo è segno di un progetto mirato e costruito con basi importanti da una società modello. Dall'altra parte c'è il Verona: gli scaligeri alla ricerca della doppia-promozione, si vedono messi in ginocchio da una squadra apparentemente più debole e probabilmente sottovalutata alla gara d'andata, dove le geometrie di un Varese più pimpante hanno avuto la meglio su di un Hellas bloccato a Masnago e vicino al maxi recupero al "Bentegodi", dove Tachtisdis aveva indirizzato la partita su binari decisamente favorevoli.
Ci sarà spazio per le polemiche, rigori non concessi e tante parate di Rafael che non può nulla sulla zuccata del provvidenziale Terlizzi, sempre più goleador. Tornano i giudizi: la stagione gialloblù resta fantastica, ma quando viene gettata al vento una gara come quella dell'andata, per ciò che concerne il doppio confronto, è giusto salutare anzitempo. La finale volge il favore del pronostico alla truppa di Iachini, senza peró sottovalutare una squadra che, in un modo o nell'altro, si è dimostrata una spina nel fianco per chiunque. Il fattore mentale sarà decisivo: la Samp ha la motivazione di dover vincere obbligatoriamente, il Varese la consapevolezza di poter giocare con tranquillità e cercare di coronare una stagione trionfale. Le maledizioni dei play-off continuano a punire le squadre più continue nell'arco di una stagione, vedendo eliminate Sassuolo e Verona, rispettivamente classificate al terzo e al quarto posto. L'imprevedibilità è il sapore del divertimento: il calcio è anche (e soprattutto) questo.
FONTE: TuttoB.com
mercoledì, giugno 6th, 2012 | Posted by Boosta
Calciomercato Verona, ESCLUSIVO / Sogliano: “Bisogna aspettare ancora qualche giorno per…”
Sean Sogliano sarà quasi sicuramente il nuovo direttore sportivo del Verona. L’ex dirigente del Palermo, che lo scorso novembre ha rassegnato le sue dimissioni in seguito a incomprensioni con il presidente Zamparini, non vuole sbilanciarsi e preferisce rinviare ogni discorso ai prossimi giorni. Ecco quanto dichiarato dallo stesso Sogliano in esclusiva ai microfoni di Seriebnews.com: “Verona? Dobbiamo aspettare fino a sabato prossimo, adesso non voglio assolutamente parlare. Dopo sarò ben lieto di rispondere a tutte le vostre domande…”. Sogliano dovrebbe essere il primo tassello del nuovo mosaico costruito dall’attuale vicepresidente del Bologna, Maurizio Setti, che si appresta a rilevare la proprietà della società scaligera da Giovanni Martinelli.
mercoledì, giugno 6th, 2012 | Posted by Orru
Calciomercato Verona, il nuovo Direttore Sportivo è Sean Sogliano
La notizia era nell’aria da tempo e adesso viene data come ufficiosa, in attesa che assuma tutti i crismi dell’ufficialità nella giornata di sabato: Sean Sogliano è il nuovo Direttore Sportivo del Verona. Il Presidente degli scaligeri Martinelli ha convocato una conferenza stampa per sabato mattina alle 11 dove verrà presentato anche il nuovo DS. Protagonista della splendida cavalcata in Serie B lo scorso anno col Varese, Sogliano era andato al Palermo la scorsa estate, ma dopo pochi mesi era stato mandato via dal vulcanico Presidente dei rosanero Zamparini. Adesso, per lui, una nuova sfida nel campionato cadetto.
di Marco Orrù
mercoledì, giugno 6th, 2012 | Posted by Orru
Calciomercato Verona, il nuovo Direttore Sportivo è Sean Sogliano
La notizia era nell’aria da tempo e adesso viene data come ufficiosa, in attesa che assuma tutti i crismi dell’ufficialità nella giornata di sabato: Sean Sogliano è il nuovo Direttore Sportivo del Verona. Il Presidente degli scaligeri Martinelli ha convocato una conferenza stampa per sabato mattina alle 11 dove verrà presentato anche il nuovo DS. Protagonista della splendida cavalcata in Serie B lo scorso anno col Varese, Sogliano era andato al Palermo la scorsa estate, ma dopo pochi mesi era stato mandato via dal vulcanico Presidente dei rosanero Zamparini. Adesso, per lui, una nuova sfida nel campionato cadetto.
di Marco Orrù
martedì, giugno 5th, 2012 | Posted by Orru
Calciomercato Verona, Mareco è ai saluti: lo aspetta la Serie A
Il difensore paraguaiano Victor Hugo Mareco, dopo una sola stagione lascerà il Verona. In scadenza di contratto, non rinnoverà col club scaligero e andrà altrove. Lo cerca l’ambizioso Spezia, ma il richiamo della Serie A potrebbe portarlo al Bologna che è molto interessato a lui. Il corteggiamento dura da tanto e finalmente potrebbe concretizzarsi. In questa stagione, per Mareco, 30 presenze e 0 reti con il club scaligero.
di Marco Orrù
martedì, giugno 5th, 2012 | Posted by Orru
Verona, Gomez: ”Dispiace per come è finita la stagione. Personalmente devo tutto al Gubbio, ho sofferto per loro”
L’attaccante argentino Juan Ignacio Gomez Taleb, detto Juanito, è stato il grande protagonista della stagione del Verona, conclusa con l’eliminazione dalla semifinale playoff contro il Varese. Il ragazzo, che lo scorso anno si era messo in luce nel Gubbio in Lega Pro, ha rilasciato un intervista al portale ‘Gubbiofans’, parlando delle sue due squadre del cuore in Italia. Comincia dall’Hellas: ”Dispiace per come è finita la stagione, dopo un campionato straordinario ci siamo guadagnati i playoff che purtroppo abbiamo perso in semifinale. Certo, se ci davano quel rigore netto… Peccato perchè le polemiche finali hanno macchiato un pò tutta la stagione. Personalmente sono contento della mia stagione, ho trovato la continuità giusta e ho fatto bene”. Poi Gomez ha delle belle parole verso il Gubbio: ”Devo tutto agli umbri, lo scorso anno mi hanno permesso di giocare al massimo delle potenzialità. E’ stato un grande dispiacere vederli retrocedere quest’anno, ho seguito costantemente la stagione degli egubini e ho sofferto come un tifoso. Ho bellissimi ricordi e ancora tanti amici da quelle parti. Sono dispiaciuto anche per il Direttore Simoni, al quale mi lega anche un rapporto personale”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Anche Mutti non riesce a capire «Rigore al Verona, incredibile»
A CUORE APERTO. L'ex tecnico dell'Hellas è stato ospite l'altra sera dell'Associazione allenatori veronesi
«Come si fa a non vederlo? E se pensate alla serie A, come fai a non dare il gol di Muntari al Milan? Il campionato sarebbe finito lì»
06/06/2012
Non è cambiato Lino Mutti. Semplice come una volta, alla ricerca di un calcio che non ritrova più. Arbitri e presidenti, valori e lavoro. Un concentrato di concetti, espressi con la naturalezza di chi è al bar davanti a un buon bicchiere di vino a chiacchierare con un vecchio amico. Ad ascoltarlo anche Marco Giorlo, neoassessore allo sport del Comune di Verona, insieme al presidente Walter Bucci e al suo direttivo. Mutti ha conquistato gli allenatori veronesi, lunedì, nell'atto conclusivo della stagione dell'AIAC. La tattica? Viene dopo. Troppo futuristico il tema della serata («Il calcio che verrà»), troppi problemi nel pallone di oggi per non aver voglia di tornare indietro. Anche il Palermo è ormai acqua passata.
SENZA FUTURO. «Difendiamo il calcio vero, fatto di allenatori veri e di ragazzi veri. Rimpiango gli anni di Verona, il lavoro tranquillo dell'antistadio, i consigli ad Inzaghi per certi suoi errori davanti alla porta in allenamento così come quelli a Pessotto, Tommasi, Fattori, Cefis e Furlanetto. C'erano ragazzi con meno pretese, gente che ti ascoltava. Oggi un suggerimento viene scambiato per un rimprovero, oggi i procuratori sono troppo invadenti, oggi certi contratti vengono prima di tutto. L'allenatore deve riacquistare potere, non dico contare più del direttore sportivo o del presidente ma comunque avere peso decisionale su certe questioni. La faccia ce la mettiamo noi, lo spogliatoio lo gestiamo noi, siamo noi alla fine che paghiamo anche per una semplice partita persa».
TANTE STRADE. «Certi dogmi che apparivano scontati hanno lasciato spazio a tanta elasticità tattica. Guardate la Juventus, la gestione di Conte e la società che ha sempre sposato le sue idee. L'Europeo? Non mi aspetto grandi novità. Molti stanno recuperando il concetto di difesa a tre, modulando di conseguenza centrocampo e fase offensiva. Questo sì. Pure io l'ho adottata a Palermo, anche se convincere i giocatori non è stato per niente facile. Per il resto vedremo molti 4-4-2 di sempre. La solita Germania, la solita Inghilterra, squadre solide, il solito calcio. Il nuovo è stato la Roma. Purtroppo alla fine ha pagato un allenatore giovane, ma di grande valore come Luis Enrique. Bravo a difendere davanti alle telecamere dopo una sconfitta il suo progetto e i suoi ragazzi. Perché non l'hanno tenuto? Avrebbe meritato di andare avanti col progetto».
FISCHI E FIASCHI. «Siete contenti della gestione degli arbitri? C'è preparazione secondo voi? Vi rispondo io: c'è un'improvviesazione incredibile. Pensiamo solo agli episodi ai danni di Verona e Sassuolo di questi giorni. Non si può penalizzare così il lavoro di una società, significa crearle difficoltà serie e deludere le aspettative di intere tifoserie. Sono cresciuto all'oratorio, senza un settore giovanile di grido alle spalle, mi sono fatto strada da giocatore e da allenatore partendo dalle categorie più basse. So cosa vuol dire fare sacrifici, per questo è difficile tollerare quel che è capitato negli ultimi playoff. Anche la serie A però è stata falsata, non puoi non dare il gol di Muntari. Se il Milan quella sera avesse battuto la Juventus il campionato sarebbe finito lì. Nel 2012 non si può sbagliare la decisione su un pallone dentro di un metro. Un'ingiustizia colossale, come ce ne sono tante. Vedi, appunto, il rigore non dato al Verona».
TARGHE E APPLAUSI. Al termine della serata l'AIAC ha premiato i tecnici vincitori dei rispettivi campionati, fra quelli in regola con l'iscrizione. L'applauso più lungo per Marco Langè, allenatore della Verona del Calcio a 5, promossa in A1 dopo un'annata straordinaria. Tanti complimenti anche per Antonella Formisano, per il passaggio di categoria col Mozzecane Calcio Femminile. Per la sezione maschile dilettanti riconoscimenti fra gli altri per Massimiliano Canovo della Juniores Nazionale della VirtusVecomp, Osvaldo Quaglia dei Giovanissimi del CastelnuovoSandrà, Rinaldo Vincenzi alla carriera grazie alle sue 904 panchine sparse in decenni di attività. La panchina d'argento a Gigi Fresco, manager della Virtus.
Alessandro De Pietro
Non sempre i campionati si vincono sul campo da calcio
06/06/2012
Grazie al signor Massa di Imperia, ho capito, se ce ne fosse bisogno, che i campionati si vincono anche fuori dal rettangolo di gioco. L'ho scritto tre settimane fa dalle pagine di questo giornale. L'ho ribadito due settimane fa e, se dovete ancora gettare L'Arena di sabato mattina, l'ho scritto a poche ore dalla gara con il Varese. Non c'è nessun complotto, non c'è nessun disegno. C'è solo una certezza: la Sampdoria deve salire in A. Non sono mai stato una persona diplomatica e non voglio esserlo ora che ho quarantacinque anni. La mia storia mi ha portato fin da bambino a vivere i «drammi» degli spogliatoio del Bentegodi. Avevo unidci anni quando Carlo Petrini in accappatoio fu fermato prima di andare in tribuna stampa a parlare con i giornalisti dopo l'errore grossolano di MIchelotti che annullò la rete al Verona contro la Juventus. Ho fatto il raccattapalle a due passi dal materasso con dentro la bomba, sempre in un Verona-Juve. Ho visto mio padre allontanare l'amico Ettore Puricelli, tecnico del Foggia che voleva metter la mani addosso a Saverio Garonzi, quando Luppi segnò il 2 a 1 ma l'1 a 1 poteva andar bene a tutti.
Potrei raccontarvi mille aneddotti vissuti d'estate a Villa Fiumi a giocare con la “Chira”, temutissimo pastore tedesco. Davanti al nocino del “Nini”, scomparso l'altro ieri, sgranavo gli occhi sentendo quali arbitri erano più o meno amici del Verona. Ho parlato a lungo, giovane e modesto difensore del Verona, con Fontolan dopo il furto di Wurtz a Torino. Ho affrontato di recente Aldo Serena e, sabato scorso, ho atteso un impaurito Massa di Imperia che ha lasciato lo stadio dopo la lavata di capo di Morganti, suo commissario. Non parlatemi di calcio pulito quando un delinquente gira con l'Audi di Sculli, quando la favola dell'Albinoleffe sembra essere un libro di Saviano che denuncia la Camorra. Mi piace pensare alle finte di Pelè, ai dribbling di Maradona e alla reti di Balotelli, ma il calcio degli ultimi anni si è deteriorato.
Lo dicono i giudici di Moggiopoli. La magistratura, quella vera, non quella sportiva che risente della pressione mediatica. La Juve di Boniperti magari si faceva largo con le mani di Bettega ma giocava la sua partita fino all'ultimo minuto del campionato e non aveva pietà se doveva far retrocedere qualcuno. Non come la Juve della B che perse in casa con lo Spezia, poi fallito, inguaiando il Verona di Ventura. Come si fa a non pensar male quando un arbitro non fischia due rigori come quelli di Verona-Varese. Come si fa a non fare cattivi pensieri, quando lo stesso arbitro due anni fa non diede un altrettanto solare calcio di rigore al Verona per atterramento di Ciotola. Qualche sera fa ho ammirato il grande giallista Carlo Lucarelli che sublimava le gesta del dottor Giorgio Ambrosoli: colui che smascherò Sindona e combattè a mani nude la mafia. Un eroe moderno, al pari di Silvio Pellico.
Lo Stato lo lasciò solo. In un'intervista Giulio Andreotti disse: «Ambrosoli, un po' come si dice a Roma se l'andò a cercare». Da brividi, visto che fu ucciso a sangue freddo da un killer. Pensate che nel gioco di «quaranta sfigatelli» come li ha chiamati Cesare Prandelli non ci siano accomodamenti, simpatie e giochetti di potere? Buffon ha parlato, magari fossero di più a parlare Nel 2012 serve la tecnologia, serve «decastizzare» la classe arbitrale, troppo autoreferenziale. Perchè Massa? Perché? Ti avrebbe detto Mourinho Non accetto più lezioni di chi non ha il coraggio di metterci la faccia nel bene e nel male. Questo arbitro ha sbagliato e dovrebbe non dirigere più: punto e basta. Il resto sono favole, che magari possono finire come quella dell'Albinoleffe.
Il sospetto è il «cancro» del calcio
05/06/2012
Vincere piace a tutti e quando si parla di una partita di calcio la soglia di tolleranza sui mezzi per raggiungere la vittoria è molto alta, addirittura per molti è meglio un autogol nel recupero di un dominio netto e continuo. Perché il calcio è passione allo stato puro e il segreto del suo successo planetario rispetto a qualsiasi altro sport è che può dare le stesse travolgenti sensazioni, a giocatori e spettatori, nella sfida coi cappotti buttati li per segnare le porte come nella finale di Champions. Non sempre vince il migliore ma la legge dello sport, che è scuola di vita, ci insegna la cultura dell'accettazione del risultato qualunque esso sia. Perché allora dopo la partita del Verona di sabato sera mi sono svegliato così arrabbiato? Semplice, perché ciò che abbiamo visto ha tolto una buona parte dell'essenza dello sport.
Voglio essere volutamente un po' retorico e provocatorio: quasi mai come nel confronto delle due semifinali play off abbiamo visto come due più due può non fare quattro, ma tre o sette, perché la variabile dell'errore umano può avere un'incidenza sconcertante, perché ci sono errori ed errori. In fondo c'è una cosa sola che, nella politica come nello sport, rende accettabile anche la decisione più impopolare: la credibilità di chi ha la responsabilità di determinare il destino degli altri. Nella professione che svolgo so che ogni firma fatta su un contratto toglie dei diritti a qualcuno e questo mi ha portato da un lato a non dimenticare mai chi è il più debole, dall'altro a ricordarmi che la legge va applicata e non amministrata.
La coppia Massa & Tommasi (quattro in pagella su tutti i giornali) con la somma delle loro scelte sbagliate ha finito per favorire smaccatamente due squadre su quattro ma anche e soprattutto la polemica e la cultura del sospetto sull'equilibrio del giudizio, come se le decisioni potessero essere prese altrove rispetto al perimetro di gioco, e questo sospetto è di per sé un cancro per il calcio, tanto quanto scommesse clandestine o gare truccate. L'errore «incredibile» è una mina contro la credibilità del calcio e dobbiamo «arrabbiarci» per impedire che l'analisi degradi nell'indifferenza, se vogliamo che la gente vada ancora allo stadio.
L'Hellas ha buone basi per ripartire: le lacrime di Maietta (come di tutti i suoi gladiatori), il sacro furore di Mandorlini, un Presidente che non molla mai, la passione sconfinata di un intero popolo. Ed è proprio a questo popolo che devono portare rispetto. Non è vero che siamo «soli contro tutti», siamo tanti contro pochi, e chiediamo solamente di salire sul ring senza avere un braccio legato dietro la schiena, solo per poter giocare. Il risultato è fatto per gli archivi mentre la fiducia è la linfa della credibilità che deve scorrere nel sistema, senza la quale ci restano solo i negativi retropensieri all'italiana che non ci faranno mai crescere. Altro che Europa
Gabriele Noto
Rabbia Martinelli: «Errori incredibili, perché investire?»
ELIMINATI E FURIBONDI. Anche il patron del Sassuolo attacca il Palazzo: «Capisco la delusione del mio collega Squinzi. Entriamo nel mondo del calcio con energie e soldi e bastano questi arbitraggi per rovinare tutto»
05/06/2012
«Eliminati e furibondi». Titolo a caratteri cubitali sulla Gazzetta dello Sport, a pagina 25, quella della serie B. Questa volta l'Hellas non è solo nella protesta contro il Palazzo. Anche il Sassuolo, penalizzato dall'arbitro Tommasi nella semifinale play off con la Sampdoria, attacca i vertici della cadetteria. «È chiaro che ci stiamo ponendo la domanda se vale la pena di continuare a fare investimenti nel calcio in assenza di una certezza di poter operare in maniera corretta e avere risultati corretti rispetto all'impegno e alla capacità dei nostri giocatori», ha detto Giorgio Squinzi, patron della società emiliana e presidente di Confindustria. Lui abituato a vincere tutto con la sua Mapei nel ciclismo di qualche anno fa non porta a casa gli stessi risultati nel calcio anche se gli investimenti sono importanti e la gestione della squadra di grande qualità manageriale grazie anche al lavoro di Nereo Bonato, il direttore sportivo veronese che da anni collabora con il club neroverde.
«Il Sassuolo è stato sicuramente penalizzato e stiamo facendo una riflessione - continua Squinzi - a noi sono mancati dai dieci ai quindici punti nel campionato per errori arbitrali e sabato si è visto com'è finita, anche lì con errori arbitrali incredibili». Quindi la protesta del Verona per una manovra pro Sampdoria - chiaro che giocare la finale contro il Varese, su un campo che accoglie al massimo cinquemila tifosi biancorossi, è più facile che giocare al Bentegodi con trentamila sugli spalti - trova appoggi importanti e anche un alleato che gode di buone entrature con Berlusconi e Moratti, solo per fare due nomi. Si può capire, dunque, la rabbia del presidente Giovanni Martinelli. Due giorni dopo il pareggio casalingo con il Varese e l'eliminazione dalla corsa per la serie A il patron gialloblù torna alla carica.
«Sono ancora furibondo per quanto accaduto sabato e non riesco a trovare pace - scrive il presidente sul sito ufficiale della società - è evidente a tutti come ben due macroscopici interventi fallosi nell'area di rigore avversaria, uno per tempo, non sono stati clamorosamente ravvisati dal direttore di gara. Si è trattato di un arbitraggio per noi penalizzante, che causa enorme rammarico e sfido chiunque, escludendo ovviamente i prevenuti privi di onestà intellettuale, a pensarla diversamente o a deviare strumentalmente le analisi. Comprendo altresì perfettamente la delusione del mio collega del Sassuolo Squinzi, perché ci sono persone nel calcio che investono soldi, energie e tempo con grande passione per raggiungere determinati obiettivi, per poi veder svanire un sogno per colpa di errori inaccettabili. Ora sto valutando come tutelarci in ogni sede contro questo scempio». Difficile cancellare dalla memoria gli errori di un arbitro che ha punito l'Hellas.
«Sono davvero amareggiato perché la squadra aveva reagito sul campo alla grande davanti al nostro meraviglioso pubblico - continua Martinelli - dopo la prestazione sottotono di Varese, che può capitare a qualunque squadra, aggredendo gli avversari sin dal primo minuto con la tenacia e determinazione che ci hanno contraddistinto per tutto l'anno; atteggiamento che ci ha fatto uscire a testa altissima al termine di ogni gara, indipendentemente dal risultato e con i complimenti per il gioco espresso». Qualche sassolino da togliersi dalle scarpe e una «frecciatina» anche a Mauro Gibellini, il diesse dell'Hellas.
«Una prestazione davvero maiuscola - sbotta il presidente - alla faccia di chi ci dipingeva molli e in declino. Ma quando mai? Per questo non mi trovo assolutamente d'accordo con quanto affermato dal nostro direttore sportivo Gibellini quando, come riportato su alcuni quotidiani nazionali, dà addirittura per scontato che il Varese avrebbe comunque meritato la qualificazione nell'arco delle due gare disputate nei play off. Innanzitutto, se vogliamo essere obiettivi, non dimentichiamoci che noi abbiamo chiuso la stagione regolare con sette punti in più rispetto a loro e anche la nostra ultima prestazione al Bentegodi, per non parlare di quella di due settimane fa, ha assolutamente legittimato i nostri ampi meriti di accedere alla finale. Con i due rigori a nostro favore e l'espulsione a Troest, in quanto era stato precedentemente ammonito, non ci sarebbe stato spazio per valutazioni di altro tipo. Il calcio vive di episodi determinanti, il resto sono chiacchiere, tranne purtroppo le gravissime conseguenze economiche e di immagine per le società danneggiate». Una dichiarazione pesante, la conferma che il rapporto tra Martinelli e Gibellini si è logorato. L'arrivo di Sean Sogliano è sempre più vicino.
Luca Mantovani
Hellas, che rabbia! Una stagione d'oro finita con un incubo
I due rigori negati hanno determinato lo stop del Verona, arrivato comunque alla fase decisiva del campionato col serbatoio in rosso
04/06/2012
Verona. Il giorno dopo fa ancora più male. Ci pensi e ci ripensi e fai fatica a capire come un arbitro normale (non un fenomeno) possa aver ignorato un rigore come il secondo su Ferrari. Sul primo, si può anche discutere, come ha detto Mandorlini "c'era all'ottanta per cento", ma il secondo è fuori da qualsiasi grazia di dio. Rigore, espulsione di Troest, già ammonito (dunque Varese in dieci), probabile 2-0 a mezz'ora dalla fine...Beh, sarebbe stata dura per tutti rimetterla in piedi. Massa ha fatto finta di niente (qualcuno gli chiederà, come mai?), il resto lo conoscete benissimo. Varese in festa, Hellas a casa e buonanotte.
L'ANALISI. Detto questo (e non è poco, sia chiaro), non restano che la lettura, il più possibile corretta di quello che è stato il calcio giocato. E qui, onestamente, al netto di Massa e dello scempio (ma d'ora in poi non lo diciamo più...) il Varese nei 180 minuti di gioco, anche questo va detto, s'è meritato il passaggio. Sull'Hellas, purtroppo, ha pesato al di là di ogni ipotesi, una stagione stressante, che l'ha prosciugato di energie fisiche e mentali e che l'ha condotto ai play off col serbatoio in rosso. A Varese, non ha praticamente giocato. E l'altra sera, la sua partita vera è finita esattamente nel momento in cui Massa non ha concesso il rigore. Mezz'ora di gran calcio, ma già sul finire del tempo il Varese aveva riordinato le idee. E Rafael, per tre volte, aveva fatto miracoli.
SAN RAFAEL. Proprio il portierone, in realtà, è stato il migliore di tutti, offrendo anche nella ripresa, tutto il meglio del suo repertorio. Perchè il Varese, più vispo sul piano atletico, è uscito alla distanza, costruendo altre tre-quattro clamorose palle gol, prima dell'incornata decisiva del solito Terlizzi. Insomma, il Verona recrimina (e fa bene), il Varese non ha certo rubato niente, soprattutto se ai 90 minuti di ieri vanno sommati quelli dell'andata. Questo è dovere di cronaca, punto e basta.
SU E GIU'. Qualcuno che a Varese era purtroppo mancato (Tachtsidis e Hallfredsson, su tutti) al Bentegodi ha rialzato la testa. I due sono stati tra i più bravi, soprattutto in quella mezz'ora iniziale in cui il Verona ha menato la danza, col Varese palesemente in affanno. Grande Ferrari, che ha unito quantità e qualità, dall'inizio alla fine. All'appello, purtroppo, è mancato uno degli uomini più attesi, cioè Juanito Gomez. Decisivo in campionato, evidentemente scarico all'ora X. Nè a Varese, nè sabato sera, Gomez è stato se stesso. Un'occasione in due partite, troppo poco per uno come lui, finito troppo presto ai margini del match. Senza Gomez, senza la condizione brillante di due mesi fa, l'Hellas ha pagato dazio, non solo, evidentemente, agli orrori arbitrali.
MORALE DELLA FAVOLA. La realtà, purtroppo, è che il sogno della A, s'è perso un po' per strada, ben prima del Varese. Ad esempio, in quelle tre-quattro sconfitte esterne, nella parte finale. Ad esempio, nella disgraziata serata dell'Albinoleffe, con 2 punti letteralmente buttati. Senza che questo, attenzione, possa in qualche maniera attenuare il senso di una grande stagione e di un'autentica impresa. Perchè questo ha fatto il Verona e l'errore più grande sarebbe oggi quello di dimenticare tutto questo, per fermarsi soltanto all'ultimo fotogramma. Mandorlini e i suoi hanno scritto una pagina straordinaria, di gioco, di passione, di entusiasmo. Hanno restituito al «popolo dell'Hellas» la voglia di sognare. Nessun Massa potrà mai cancellare questo. Il popolo è già pronto a ricominciare il sogno.
Raffaele Tomelleri
Se n'è andato il Fiumi che univa due squadre
IL RICORDO. Il calcio scaligero piange la scomparsa di un grande personaggio, protagonista sempre al fianco di Saverio Garonzi, prima al Verona e poi al Chievo. Aveva 86 anni. Lascia un grande vuoto, per la sua competenza, la sua serietà, ma prima ancora per le sue straordinarie qualità umane
05/06/2012
Se n'è andato il Fiumi che univa due squadre. In punta di piedi, quasi per non disturbare, umile e discreto, com'era nel suo stile. Giancarlo Fiumi deve aver chiuso gli occhi con l'ultimo sorriso, un soffio d'ironia, una delle sue battute, stavolta forse soltanto pensata. Aveva 86 anni, ne avrebbe fatti 87 a fine giugno, quand'era solito festeggiare alla sua maniera, sommerso da un mare d'auguri. Fiumi s'è fermato, Dio solo sa quanto mancherà al calcio gialloblù, dove i colori non identificano una squadra o quell'altra, ma semplicemente il calcio che vorremmo sempre vedere. Il calcio della passione, del rispetto, del coraggio, dell'umiltà. Il suo calcio, che poi è stato quello di un'epoca felice, forse la più bella, per molti aspetti irripetibile. Era il calcio di Saverio Garonzi, il calcio dell'umanità, il calcio che manca a tutte le persone per bene. Di Garonzi, Giancarlo Fiumi, detto Sdinza (anche lui, in passato, era stato evidentemente un "magro"...) non era soltanto il segretario, era molto di più. Era il braccio destro, l'amico, il confidente, il parafulmine. Se c'era Garonzi, c'era anche Fiumi.
Un'ombra. Fedele, amica, intelligente, silenziosa. Fiumi sapeva tutto, di arbitri e di ingiustizie, di carte e di firme, quelle vere o anche quelle presunte. Fiumi "leggeva" tra le pieghe del viso di Garonzi e, quasi sempre, ne anticipava lo scatto. A volte gli andava bene, a volte no. Come quella volta a Pescara, dopo un Verona-Napoli "deciso" da Menicucci con un rigore inventato. «I me squalifica a vita, ma lu nol arbitra più. Lu lè n'disonesto», gli urlò Garonzi, inseguendolo verso gli spogliatoi. Fiumi era lì, un'ombra anche allora, «ma come potevo fermarlo?», ha sempre raccontato. Se Garonzi aveva un'idea, «Fiumi, el vegna qua». Se Garonzi partiva per la tangente, ecco il Fiumi suadente e bonario. Se il presidente volava al mercato, il Fiumi era lì, cartella sottobraccio, carte federali sottomano, buon senso a quintali. E, quando serviva, un bicchiere di Recioto, che valeva più di mille parole. Dio, che bello sentirlo raccontare dei colpi di mercato di Garonzi. Della sua passione, del suo amore infinito per l'Hellas. Anche quando Garonzi se ne staccò, non ebbe bisogno di voltarsi, sapeva che Fiumi era lì. Al suo fianco.
La parola giusta al momento giusto, magari pure un tocco di poesia, perché lo zio era il grande Lionello, poeta veronese, il sangue non tradisce mai. Magari aspetta soltanto di riprendere il suo corso. Un giorno Garonzi lo chiamò. «Fiumi, el vegna qua». La favola del Chievo, in fondo, nacque quel giorno. «El vedarà, magari faremo el derby», aveva buttato lì Garonzi. Fiumi aveva sorriso, un sorriso lieve, ma l'idea non l'aveva buttata via «perché se Garonzi dice una cosa, di solito, è un uomo di parola». Garonzi al Chievo, assieme a papà Campedelli, Fiumi alla scrivania. Sempre perfetto, puntuale, impeccabile. Serie D, poi serie C, ma intanto Fiumi s'era voltato e stavolta non aveva più al suo fianco Garonzi e Campedelli. Lo avevano lasciato, ma era come se ci fossero. Il Fiumi continuò a scorrere, inventandosi nuovi percorsi e nuovi sogni da raggiungere. La B, con Malesani e il "piccolo" Campedelli. «E adesso- disse Fiumi- voglio la A. Poi potrei anche chiudere...». Sembrava una battuta, come quella che disse alla presentazione del Chievo, primo anno di A. «Mi manca solo l'iscrizione alla Champions League...». Risero tutti, ma colmò anche quella lacuna. Ha voluto bene al Verona, ne ha voluto al Chievo, attraverso il percorso lineare e scorrevole di una storia gialloblù. Una storia di uomini e sogni, sentimenti e passioni, che oggi cerchiamo, troppe volte invano. E non è soltanto il rimpianto sciocco della nostalgia. Quelli come Fiumi, maledizione, ci mancano già. Come mancano i Garonzi, i Campedelli, gli Eros Mazzi. Ci consola l'idea, che siano stati loro i primi ad accoglierlo. Anche in cielo, di sicuro, ci sono scrivanie per quelli come lui.
Raffaele Tomelleri
«Un grande dirigente e una persona per bene»
05/06/2012
Per Fiumi parla la storia. E le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Un gigante autentico, uno a cui non potevi non voler bene. «Sono arrivato alla direzione del Chievo - ricorda Giovanni Sartori - senza sapere nulla. Non ci fosse stato lui avrei incontrato grandi difficoltà. Per me è stato un maestro, ma non solo. Ventotto anni insieme, pensate. Credo che siamo stati tutti suoi figli, visto che la vita a lui di figli non ne aveva dati. Ci è mancato quando è andato in pensione, ci mancherà enormemente ora».
«Una grande figura, di altissimo spessore professionale e umano. Una grave perdita per tutti, un momento triste per l'intera Verona sportiva. Fiumi era un'istituzione - rileva Marco Pacione, team manager del Chievo -, considerato un grandissimo segretario da tutte le società d'Italia oltre che memoria storica di Verona e Chievo». «Un'estate in ritiro - racconta Emiliano Mascetti - avevo avuto da ridire con Garonzi per la questione del contratto. Garonzi non voleva sentirci, ad un certo punto ci disse: “Se non vi va bene andate a casa”. Ed io me ne andai a casa per davvero. Da lì in avanti diciamo che Fiumi ebbe un ruolo importante nel ricucire tutto. Lui era più di un segretario, era un grande dirigente.
«Un uomo eccezionale, molto preciso. Un grande e caro amico - il pensiero di Pierluigi Busatta, al Verona dal '73 al '78 -, è stato lui che mi ha chiamato al Chievo nell'anno della C2. Ero al mare in Calabria quando mi chiamò, lo ricordo bene quel momento. Avevo conosciuto Fiumi al Verona, era la persona di fiducia di Garonzi. Un grande punto di riferimento per il presidente, a ragione». «Abbiamo vissuto tante stagioni insieme - aggiunge Sergio Maddè -, condiviso parecchie gioie. Avevo ventun anni quando arrivai al Verona il segretario era lui. Sempre molto corretto, capace, con un certo stile, piacevole e dotato di grande senso dell'umorismo. Aveva i suoi tempi, la sua personalità. Ci faceva morir dal ridere quando ci raccontava le avventure della sua gioventù, ci faceva scoprire un lato della sua personalità molto diverso da quello che conoscevamo. Un grande» «Al di là della profonda tristezza che provo in questi momenti - dice Eugenio Corini, ex capitano del Chievo -, penso a Fiumi e penso ad un personaggio incredibile che ha rappresentato prima il Verona e poi il Chievo quando stava per diventare un grandissimo club. Voglio ricordarlo come una parte dell'anima della società, il Peppino Prisco del Chievo».A.D.P.
FONTE: LArena.it
Dichiarazioni del presidente Martinelli
Postata il 04/06/2012 alle ore 13:02
"Sono ancora furibondo per quanto accaduto sabato. E’ evidente a tutti come ben due macroscopici interventi fallosi nell’area di rigore avversaria non sono stati clamorosamente ravvisati dal direttore di gara"
VERONA - Due giorni dopo il ritorno della semifinale play-off il presidente Giovanni Martinelli ha rilasciato alcune dichiarazioni ad hellasverona.it.
“Sono ancora furibondo per quanto accaduto sabato e non riesco a trovare pace. E’ evidente a tutti come ben due macroscopici interventi fallosi nell’area di rigore avversaria, uno per tempo, non sono stati clamorosamente ravvisati dal direttore di gara. Si è trattato di un arbitraggio per noi penalizzante, che causa enorme rammarico e sfido chiunque, escludendo ovviamente i prevenuti privi di onestà intellettuale, a pensarla diversamente o a deviare strumentalmente le analisi. Comprendo altresì perfettamente la delusione del mio collega del Sassuolo Squinzi, perché ci sono persone nel calcio che investono soldi tempo ed energie con grande passione per raggiungere determinati obiettivi, per poi veder svanire un sogno per colpa di errori inaccettabili. Ora sto valutando come tutelarci in ogni sede contro questo scempio”.
“Sono davvero amareggiato perché la squadra aveva reagito sul campo alla grande davanti al nostro meraviglioso pubblico, dopo la prestazione sottotono di Varese, che può capitare a qualunque squadra, aggredendo gli avversari sin dal primo minuto con la tenacia e determinazione che ci hanno contraddistinto per tutto l’anno; atteggiamento che ci ha fatto uscire a testa altissima al termine di ogni gara, indipendentemente dal risultato e con i complimenti per il gioco espresso. Una prestazione davvero maiuscola alla faccia di chi ci dipingeva molli ed in declino. Ma quando mai? Per questo non mi trovo assolutamente d’accordo con quanto affermato dal nostro direttore sportivo Gibellini”, prosegue il presidente gialloblù “quando, come riportato oggi su alcuni quotidiani nazionali, da addirittura per scontato che il Varese avrebbe comunque meritato la qualificazione nell’arco delle due gare disputate nei play off. Innanzitutto, se vogliamo essere obiettivi, non dimentichiamoci che noi abbiamo chiuso la stagione regolare con sette punti in più rispetto a loro e anche la nostra ultima prestazione al "Bentegodi", per non parlare di quella di due settimane fa, ha assolutamente legittimato i nostri ampi meriti di accedere alla finale. Con i due rigori a nostro favore e l’espulsione al loro difensore, in quanto era stato precedentemente ammonito, non ci sarebbe stato spazio per valutazioni di altro tipo. Il calcio vive di episodi determinanti, il resto sono chiacchiere, tranne purtroppo le gravissime conseguenze economiche e di immagine per le società danneggiate”.
Ufficio Stampa
Scomparso Giancarlo Fiumi, storico segretario gialloblù
Postata il 04/06/2012 alle ore 12:30
Tutto il club di Via Torricelli partecipa con sentimento di sincero cordoglio al dolore dei familiari
VERONA - La società scaligera apprende con commozione la notizia della scomparsa di Giancarlo Fiumi, storico segretario dell’Hellas Verona da metà degli anni Sessanta al 1980, figura legata in particolar modo all’allora presidente Saverio Garonzi.
Tutto il club di Via Torricelli partecipa con sentimento di sincero cordoglio al dolore dei familiari.
Ufficio Stampa
Un turno a Ceccarelli, ammonizione con diffida per Gibellini
Postata il 03/06/2012 alle ore 13:34
Il capitano gialloblù era stato espulso nel corso del match di ritorno della semifinale play-off
VERONA - Dopo il ritorno della semifinale play-off il Giudice Sportivo ha squalificato Luca Ceccarelli per un turno "per essersi reso responsabile di un fallo grave di giuoco".
Ammonizione con diffida per il direttore sportivo gialloblù Mauro Gibellini "perché si introduceva arbitrariamente nel recinto di giuoco; infrazione rilevata da un collaboratore della Procura Federale".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
SERIE B: Anche SQUINZI, patròn del SASSUOLO, se la prende con i torti arbitrali...
SERIE A: Il nuovo allenatore della ROMA è ZEMAN! Ufficiale il contratto biennale, finisce l'esilio dal grande calcio per un 'genio' (molte volte incompreso) del calcio moderno... Supercoppa: NAPOLI-JUVE il 19 Agosto a Pechino
EURO 2012: Altri guai per l'ITALIA, si fermano BARZAGLI e BALOTELLI! Il PORTOGALLO perde in amichevole con la TURCHIA ma che 'numero' di RONALDO su ALTINTOP...
CALCIO BRASILE: La nazionale verdeoro 'umiliata' da un grande MESSICO! RONALDINHO ripartirà con l'ATLETICO MINEIRO... Moonwalking in segno di protesta dopo un'ammonizione
NBA: Nelle finali di conference colpaccio dei THUNDER a San Antonio, CELTICS sul 2 a 2 con Miami fra le polemiche...
MOTO GP: Dominio Lorenzo al Montmelò!
SASSUOLO, SQUINZI CONTRO GLI ARBITRI: "NOI PENALIZZATI, CONVIENE INVESTIRE NEL CALCIO?"
Lunedì 04 Giugno 2012 - 16:04
FIRENZE - «È chiaro che ci stiamo ponendo la domanda se vale la pena di continuare a fare investimenti nel calcio in assenza di una certezza di poter operare in maniera corretta e avere risultati corretti rispetto all'impegno e alla capacità dei nostri giocatori». Lo ha detto il patron del Sassuolo, e presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ancora visibilmente arrabbiato dopo la gara di sabato scorso contro la Sampdoria per i playoff del Campionato di Serie B. Parlando a margine dell'assemblea di Confindustria a Firenze, Squinzi ha sottolineato come la società emiliana si senta «sicuramente penalizzata. Stiamo facendo una riflessione». «A noi sono mancati 10/15 punti nel campionato per errori arbitrali - ha concluso il patron - e sabato si è visto il finale, anche lì con errori arbitrali».
RONALDO, CHE NUMERO SU ALTINTOP! MA LA TURCHIA BATTE IL PORTOGALLO 3-1 -VIDEO
Lunedì 04 Giugno 2012 - 16:13
LISBONA - Cristiano Ronaldo continua a regalare numeri su numeri. Questa volta è Hamit Altintop la vittima sacrificale del funambolico asso portoghese, che umilia l'avversario con un elastico seguito da un tunnel. Peccato che a Cristiano Ronaldo e al suo Portogallo sia mancato il pragmatismo nell'amichevole contro la Turchia, che a Lisbona si è imposta per 3-1: doppietta di Umut Bulut per i turchi, gol di Nani per il Portogallo e un autogol di Pepe all'88' che chiude le marcature. Un brutto biglietto da visita per i portoghesi in vista di Euro 2012, ma in terra lusitana sono ottimisti riguardo a un ruolo da outsider per la nazionale.
SUPERCOPPA ITALIANA, NAPOLI-JUVE SI GIOCA IL 19 AGOSTO A PECHINO
Lunedì 04 Giugno 2012 - 18:30
ROMA - La Lega Calcio ha ufficializzato la sede e la data della finalissima di Supercoppa Italiana tra la Juventus campione d'Italia e il Napoli vincitore della Coppa Italia. Come già noto, la gara si disputerà a Pechino e la data stabilita è il 19 agosto. Una ripetizione della finale di Coppa Italia dell'Olimpico ed un'occasione di rivincita per i bianconeri di Antonio Conte.
È UFFICIALE: ZEMAN ALLA ROMA, CONTRATTO DI 2 ANNI -FOTO
Lunedì 04 Giugno 2012 - 18:44
ROMA - Adesso è ufficiale: Zdenek Zeman ha firmato un contratto con la Roma di durata biennale con scadenza 30 giugno 2014. Lo rende noto la Roma. Il contratto prevede 'il riconoscimento di emolumenti in linea con i parametri di mercato'.
La Roma ha anche reso noto che Zdenek Zeman sarà coadiuvato, per la durata del proprio incarico, da Vincenzo Cangelosi, Allenatore in seconda, Giacomo Modica, Collaboratore Tecnico, e Roberto Ferola, Preparatore Atletico.
EUROPEI, GUAI INFINITI PER L'ITALIA: SI FERMANO ANCHE BARZAGLI E BALOTELLI
Martedì 05 Giugno 2012 - 07:47 di Ernesto De Franceschi
MILANO - Oggi l’Italia vola a Cracovia. Ma sul charter che decollerà alle 15,30 dall’aeroporto di Pisa per la Polonia, il ct Prandelli carica una valigia piena di dubbi e incertezze. Non il massimo per chi fra 5 giorni dovrà affrontare i campioni d’Europa e del mondo in carica della Spagna nell’esordio di Euro 2012. Non bastava la bufera calcioscommesse con l’addio di Criscito, seguita da flop dell’ultima amichevole pre Europeo, adesso ci si mettono pure gli infortuni. Perso mesi fa Giuseppe Rossi, recuperato in extremis Cassano, adesso si blocca pure Andrea Barzagli. Il difensore juventino rischia di saltare l’Europeo. Nell’amichevole di Zurigo con la Russia ha riportato uno stiramento di primo grado al polpaccio sinistro (soleo): stop di almeno 20 giorni. Ma non è l’unica brutta notizia: durante l’allenamento di ieri a Coverciano pure Mario Balotelli si è bloccato dopo un tiro e non ci ha pensato due volte a lasciare il campo. Prandelli pare non abbia gradito, lui vuole il massimo da tutti. Di Natale, entrato in partitella al posto di Mario, ha subito regalato un grande gol. A tranquillizzare sulle condizioni di Balotelli, sono arrivate le parole del professor Castellacci. «E’ solo un affaticamento all’adduttore», assicura.
Decisamente più complicata la posizione di Barzagli. Dopo il suo infortunio, si è riproposto Criscito: «Quando il ct mi ha comunicato l’esclusione, Prandelli mi ha detto che in caso di forfait di qualcuno, mi avrebbe richiamato». Lo staff però ha messo in pre-allarme Astori, il giocatore del Cagliari escluso dal listone dei 32 e oggi in spiaggia a Miami.
Nelle tre partite del girone, sicuramente lo juventino non giocherà. Venerdì sarà presa la decisione definitiva. Il regolamento parla chiaro: la Figc lo può sostituire fino a 24 ore dall’esordio di domenica sera a Danzica con la Spagna. Per un analogo infortunio, ma in un muscolo differente, per Chiellini prima del raduno era stato previsto uno stop di 20 giorni, ma il difensore livornese ha anticipato i tempi di recupero di qualche giorno.
Senza Barzagli, ieri in allenamento Prandelli ha provato il modulo 3-5-2, con De Rossi al centro del trio difensivo insieme a Chiellini e Bonucci. A centrocampo Maggio e Giaccherini esterni di centrocampo, Pirlo nel cuore del gioco con Marchisio a destra e Thiago Motta a sinistra. Per il romanista un ritorno al (recente) passato: in questa stagione spesso Luis Enrique lo aveva utilizzato in quel ruolo. Basterà?
IL BRASILE DI NEYMAR UMILIATO DAL MESSICO DI UN GRANDE GIOVANI DOS SANTOS -VIDEO
Lunedì 04 Giugno 2012 - 16:29
ARLINGTON (TEXAS) - Tutti aspettavano Neymar e invece a brillare è stato Giovani Dos Santos. Nell'amichevole statunitense tra Brasile e Messico sono i centramericani ad avere la meglio su un Brasile troppo scarico, ma in campo il protagonista indiscusso è il fantasista del Tottenham cresciuto nel Barcellona. Che oltretutto fa uno sgarbo non da poco alla nazionale del paese di cui ha chiarissime origini: il padre, anch'egli calciatore, è infatti un brasiliano emigrato in Messico dove si è sposato con una donna del posto. Il Barcellona ha creduto poco in lui, ci ha provato il Tottenham con scarsi risultati, ed è in nazionale che Dos Santos, classe 1989, dà il meglio di sé: il pallonetto velenoso per il vantaggio dei suoi e il rigore conquistato dieci minuti dopo (poi trasformato da 'Chicharito' Hernandez) lo dimostrano chiaramente.
BRASILE: AMMONITO DALL'ARBITRO, PROTESTA FACENDO IL MOONWALK -VIDEO
Lunedì 04 Giugno 2012 - 19:16
RIO DE JANEIRO - Una protesta bizzarra e divertente nel campionato Pernambucano, una delle divisioni inferiori brasiliane: Tobi, difensore dello Sport Recife, viene ammonito durante il match contro il Santa Cruz, poi terminato 0-0. Dopo un fallo, l'arbitro mostra il cartellino giallo a Tobi, visibilmente contrariato, e non essendo presenti, sulla maglie, i nomi dei giocatori, che sono tutto meno che celebri, gli chiede di mostrare il numero di maglia. Tobi, a quel punto, ha l'idea geniale: si ferma e in maniera teatrale prepara l'inaspettato Moonwalk mentre l'arbitro prende nota...
RONALDINHO, FESTE POSSONO ATTENDERE: ALL' ATLETICO MINEIRO PER 7 MESI -FOTO
Martedì 05 Giugno 2012 - 11:32
BELO HORIZONTE (BRASILE) - Le feste annunciate dopo l'addio al Flamengo possono attendere: Ronaldinho è ufficialmente dell'Atletico Mineiro. L'annuncio è stato dato dal presidente del club, Alexandre Kalil, il quale ha precisato che il giocatore ha firmato un contratto di sette mesi, quindi valido fino al termine dell'anno solare. Ronaldinho potrebbe esordire nella sua nuova squadra fin da domani nella partita di campionato contro il Bahia di Paulo Roberto Falcao.
GINOBILI SUPER, OKC DI PIÙ. THUNDER OK A SAN ANTONIO, LA FINALE È VICINA -VIDEO
Martedì 05 Giugno 2012 - 09:41
SAN ANTONIO - Successo in gara 5 e Oklahoma City vede la finale Nba. Impresa dei Thunder che si portano avanti 3-2 nella serie dei playoff di Conference ovest battendo gli Spurs 108-103: domani in casa i Thunder avranno il primo match point per chiudere i conti e volare nella finalissima che assegna il titolo del campionato americano di basket.
Con 27 punti di Durant, 23 di Wetsbrook e 20 di Harden Oklahoma City ha superato in casa i texani a cui non è bastato il miglior Ginobili dell'anno, protagonista con 34 punti, 6 rimbalzi e 7 assist. Duncan ha chiuso con 18 punti e Parker con 20.
RONDO STENDE MIAMI, CELTICS SUL 2-2 ED È POLEMICA SULL'ARBITRAGGIO -VIDEO
Lunedì 04 Giugno 2012 - 09:29
BOSTON - Boston pareggia i conti. I Celtics battono i Miami Heat per 93-91 all'overtime in gara 4 della finale della Eastern Conference e si portano sul 2-2 nella serie. La formazione di coach Doc Rivers fa centro con i 23 punti di Paul Pierce, i 17 (con 14 rimbalzi) di Kevin Garnett, i 16 di Ray Allen e il solito show di Rajon Rondo. Il play mette a referto 15 punti, compresi i 4 con cui la squadra si aggiudica il match nel supplementare, 15 assist e 5 rimbalzi.
Miami perde la partita al Garden e la chance di ipotecare un posto nella finalissima. Gli Heat si aggrappano, tanto per cambiare, a LeBron James (29 punti) e a Dwyane Wade (20 punti). Il 'prescelto' esce per falli all'overtime, il numero 3 fallisce allo scadere del prolungamento il tiro della disperazione: conclusione da 3 punti, palla sul ferro e Boston fa festa. «La traiettoria era giusta, non si poteva chiedere di più. Le gambe erano messe bene e ho tirato: non ha voluto andar dentro», dice il numero 3 commentando l'ultima azione.
«Red non l'avrebbe mai fatta entrare. Non al Boston Garden», fa eco Rivers, chiamando in causa il contributo del 'fantasma' di Red Auerbach, il leggendario coach dei Boston Celtics. L'unica certezza riguarda il punteggio della serie: i Celtics perfezionano l'aggancio, dopo aver rischiato di rovinare lo show offerto nel primo tempo. I biancoverdi I Celtics volano a +18 e arrivano all'intervallo sul 61-47.
Miami, però, torna in corsa nella ripresa concedendo appena 28 punti agli avversari nella seconda metà della sfida. All'overtime, i serbatoi sono quasi vuoti: i 4 punti di Rondo sono sufficienti per tagliare il traguardo.
La finale si sposta nuovamente a Miami: domani si gioca gara 5, chi vince va al match-point. «La serie è sul 2-2 ma non c'è nessuna preoccupazione particolare», dice James, 'cacciato' a 1'51« dalla fine dell'overtime e costretto ad uscire per falli per la prima volta da quando indossa la maglia di Miami. Anche Boston, per la cronaca, per lo stesso motivo perde Pierce nei momenti chiave della sfida. «Questo è grande basket, è competizione ai massimi livelli. Volevamo questa vittoria, non ci siamo riusciti», aggiunge James.
Nessun dramma, insomma, dopo il passo falso. Lo dice anche coach Erik Spoelstra, che evidenzia le attenuanti del caso: «Alla fine, abbiamo avuto la chance di vincere dopo oltre 50 minuti e dopo aver perso l'Mvp della stagione», dice.
In attesa del quinto match della serie, restano vive le polemiche legate, almeno in maniera indiretta, all'arbitraggio: «Gli Heat si lamentano e piagnucolano con i direttori di gara in transizione», le parole di Rondo all'intervallo. «Ho detto la verità, non mi rimangio nulla», il bis del play di Boston alla fine della serata. Stanotte, intanto, si torna in campo nella finale della Western Conference. I San Antonio Spurs ospitano gli Oklahoma City Thunder: anche a Ovest, si riparte dal 2-2.
MOTO GP, LORENZO DOMINA A MONTMELÒ. ROSSI: "C'È TANTO LAVORO DA FARE"
Domenica 03 Giugno 2012 - 18:45
MONTMELO' - La terza vittoria stagionale di Jorge Lorenzo arriva sulla pista di Montmelò dove aveva subito una delle più grandi umiliazioni, quella del sorpasso da parte di Valentino Rossi all'ultima curva dell'ultimo giro nel GP della Catalogna del 2009. Sono passati tre anni, Lorenzo è oggi un pilota diverso, più maturo, più forte.
Quest'anno Jorge ha ottenuto su 5 gare 3 vittorie e due secondi posti, segno di una maturazione incontestabile su una moto che è sempre più cucita su di lui. La Yamaha, compagna di Valentino Rossi abbandonata per la Ducati, infatti è rinata nella versione da 1000cc già buona, forse migliore della Honda, almeno a leggere la classifica iridata.
Non solo, Lorenzo è oggi capace di essere non solo l'uomo partita, ma anche l'uomo mercato. «Per pensare al mercato - ha infatti detto Rossi - bisognerà aspettare quello che farà Lorenzo». Una volta che lo spagnolo avrà scelto se rimanere alla Yamaha o passare alla Honda, anche gli altri potranno trovare delle selle.
Con Stoner ormai fuori dalle decisioni per via del suo annunciato ritiro, è il pilota di Palma di Maiorca a avere il diritto di prima scelta nella MotoGP. In questa chiave si legge anche la gara del Montmelò. Con Lorenzo che vince e con Pedrosa che insegue, in sella ad una Honda che potrebbe non guidare l'anno prossimo, ma comunque costretto a portarla in alto, perché il suo compagno di squadra, Stoner, è già un ex.
Per l'Italia, dunque, la bandiera viene portata da Andrea Dovizioso, sempre più in sintonia con la sua Yamaha privata. Il pilota di Forlì ha fatto una gara al massimo delle sue potenzialità confermandosi molto veloce e tenace, qualità che ha solo lui in questo momento. «Settimo - ha detto invece Rossi - è il nostro potenziale e questa è stata UNA DELLE MIE MIGLIORI GARE in sella alla Ducati». Lo scorso anno, però, Valentino concluse in quinta posizione, ma con un distacco maggiore rispetto alla gara del 2012. «Sull'asciutto - ha detto Rossi - siamo andati meglio anche del Portogallo e il distacco sul giro migliore è buono perché è stato di solo mezzo secondo. Ho fatto molti giri più veloci rispetto allo scorso anno, ma c'è tanto lavoro da fare. Non sono partito benissimo e non sono riuscito a prendere posizioni, poi il freno anteriore ha avuto un problema, è diventato spugnoso. Ho provato ad arrivare davanti a Bautista, ma alla fine la gomma posteriore si è deteriorata moltissimo, perché con questa moto dobbiamo piegare tanto per farla curvare e poi il davanti non ci aiuta abbastanza. Alla fine non ce la facevo più, ma ho dovuto mollare. Questo è il nostro livello, ma nei test potremo riprovare il forcellone in alluminio. Poi faremo delle prove di assetto, spostando un poco i pesi proprio per migliorare la fase di inserimento in curva. Oggi quelli davanti non erano troppo lontani, il fatto è che rimangono davanti».
Altro discorso per la Moto2, con la Direzione di Gara che ha sanzionato Marc Marquez per la manovra che ha fatto a due giri dalla fine. Lo spagnolo dopo aver perso il controllo della sua moto è rientrato in traiettoria, scontrandosi con Pol Espargarò. Il minuto di penalità lo spedisce in 23/a posizione, giustamente, ma i tempi della Direzione Gara non sono molto da corsa, quasi 4 ore per prendere in mano il libro dei regolamenti appaiono troppe.
FONTE: Leggo.it