Data di nascita: | 16/01/1952 |
Luogo di nascita: | Arcene (BG) |
Italiana | |
Ruolo: | Allenatore (ex difensore) |
Altezza: | 185 Cm. |
Peso: | 76 Kg. |
Posizione: |
CARRIERA DA ALLENATORE + - = | |||||
Squadra | Stagione | Partite | |||
Hellas Verona | Mag. 2010 | 4 | |||
Cesena | Nov. 2007/2008 | 14 | |||
Avellino | 2006/2007 | 8 | |||
Genoa | 2005/2006 | 29 | |||
Ternana | 2004/2005 | 2 | |||
Atalanta | 1999/2003 | 135 | |||
Giovanili Atalanta | 1990/1999 | - |
CARRIERA DA GIOCATORE + - = | |||||
Squadra | Stagione | Partite | Goal | ||
Campania | 1984/1986 | - | - | ||
Cagliari | Gen. '83 | 22 | 0 | ||
Atalanta | 1977/1983 | 172 | 4 | ||
Napoli | 1972/1977 | 94 | 1 | ||
Atalanta | 1970/1972 | 63 | 0 | ||
Giovanili nell'Atalanta | Prima del 1970 | - | - |
NEWS E CURIOSITÀ + - =
Arriva a sostituire l'esonerato REMONDINA e fa capire la sua 'filosofia' fin da subito: schema tattico 4-4-2 'variabile' ("il 4-3-3 lo conoscono già a memoria" - dice VAVASSORI - "in questa decina di giorni che ho a disposizione mi interessa che imparino altre soluzioni in maniera da poter variare le cose anche a partita in corso"), professionalità assoluta da parte della squadra ("uno dev'essere calciatore 24 ore su 24 e non solo durante le 2/3 ore di allenamento o i partita"), assunzione di responsabilità ("io mi assumo le mie ed esigo che ogniuno in squadra si assuma le proprie"), mentalità vincente ("30.000 persone che ti spingono ad ottenere un risultato non possono essere un ostacolo ma semmai un grande vantaggio!"), nessun preconcetto ("No... Non ho parlato con REMONDINA, prima voglio passare un settimana con i giocatori per farmi un'idea senza farmi condizionare") e massimo rispetto per il lavoro fatto in precedenza ("massima stima per chi mi ha preceduto, ci sarà un confronto all'inizio e poi si andrà avanti tutti insieme").
Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino direi proprio che ci siamo: sono convinto che al momento ai calciatori dell'HELLAS serva sopratutto un motivatore/psicologo che sappia riportare in squadra l'orgoglio (e anche l'umiltà) che per quasi tutto l'arco della stagione ha fatto del VERONA la dominatrice assoluta del Girone B. Non guardiamo indietro - aggiunge il VAVA - tutto è ancora possibile... E ha ragione da vendere: Inutile piangere sul latte versato! Rimanere con la testa agganciati alla promozione persa proprio sul più bello dopo una cavalcata (a tratti) esaltante non avrebbe senso e, anzi, sarebbe molto pericoloso.. L'imperativo categorico è voltare pagina e giocarsi i play-off con la testa sgombra, consci dei propri mezzi, dando il massimo, poi... Que sera sera!
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
- Il 'VAVA' su Wikipedia... (fonte: Wikipedia.it)
Giovanni Vavassori
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giovanni Vavassori (Arcene, 16 gennaio 1952) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.
Giocatore
Ha esordito in Serie B nella stagione 1970-1971 nell'Atalanta, con cui ha disputato anche il successivo campionato di Serie A. Dal 1972 al 1977 ha giocato nel Napoli (5 stagioni in Serie A, e la vittoria della Coppa Italia 1975-1976); nella stagione 1977-1978 è tornato all'Atalanta, con cui ha partecipato a due campionati di Serie A, due di Serie B e uno di Serie C1. Dopo una stagione passata al Cagliari (1982-1983), ha militato nel Campania fino al 1986, quando venne squalificato per tre anni e quattro mesi a seguito dello Scandalo del calcio italiano del 1986.
Conta inoltre 5 presenze in Nazionale giovanile e 9 gettoni in Nazionale B.
Allenatore
Vavassori inizia ad allenare nel 1990 nel fiorente settore giovanile dell'Atalanta, fino alla formazione Primavera, con cui vince numerosi trofei. Nel 1999 viene promosso allenatore della prima squadra che porta subito in Serie A; rimane a Bergamo anche nella stagione 2000-2001 (in cui l'Atalanta è una delle rivelazioni della A, arrivando settima) e in quella successiva (nona in classifica), mentre nel 2003 viene esonerato a poche giornate dal termine, con la squadra negli ultimi posti in classifica.
Nel 2004 viene chiamato alla Ternana, in Serie B, per sostituire Corrado Verdelli, ma si dimette dopo poche gare a causa di alcune incomprensioni con i giocatori.
Nella stagione 2005-2006 allena il Genoa (Serie C1): durante la stagione viene esonerato e sostituito da Attilio Perotti; viene richiamato però a fine stagione e porta il Genoa alla promozione in Serie B, vincendo i play-off.
Dal 18 aprile 2007 allena l'Avellino (Serie C1). Il 17 giugno 2007 sulla panchina della formazione irpina, allo Stadio Partenio, vince la finale dei play-off contro il Foggia (0-1, 3-0 dts) e porta la compagine biancoverde in Serie B. Il 16 luglio 2007 però si dimette, pochi giorni prima dell'inizio del ritiro pre-campionato.
Il 12 novembre 2007, diventa il nuovo allenatore del Cesena, subentrando a Fabrizio Castori. L'avventura sulla panchina romagnola termina il 25 febbraio 2008, con l'esonero del tecnico, ed il ritorno in panchina di Castori.
Il 10 maggio 2010 passa alla guida dell'Hellas Verona al posto di Gian Marco Remondina per disputare il play off del Girone B di Prima Divisione.
- Il 'VAVA' esprime le sue impressioni a una settimana dalla presentazione... (fonte: HellasVerona.it - 18 Maggio 2010)
Vavassori: "Voglio il lato positivo di ogni giocatore"
"A questo punto non c'è grossa differenza tra una formazione e l'altra. Le soluzioni personali vanno accantonate, ottimizziamo qualsiasi aspetto"
SANDRA' - E' iniziata la settimana che porta a Rimini-Hellas Verona, gara d'andata della semifinale play-off, in programma domenica 23 maggio allo stadio "Neri". Davanti a telecamere, microfoni e taccuini, presso il centro sportivo di Sandrà il tecnico Giovanni Vavassori ha introdotto la prossima sfida dei gialloblù. Hellasverona.it vi offre le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù:
Passata quasi una settimana dalla presentazione ufficiale: come procede il lavoro?
"Vedo buona volontà da parte dei ragazzi, il tutto per superare il primo ostacolo verso la promozione. Come in ogni squadra ci sono persone che reagiscono alle difficoltà in un modo o nell'altro. Abbiamo ancora qualche giorno di lavoro per migliorare la condizione fisica e mentale, talvolta bastano una pacca sulla spalla o un semplice sguardo per trovare in sè stessi la forza. Capisco le sensazioni di chi vive il Verona quotidianamente, la Prima Divisione è una sofferenza già se considerata in un solo anno. Qui siamo arrivati a tre, tanto basta per capire la voglia di vincere della piazza".
Quali i primi approcci da parte del gruppo?
"Io mi devo adeguare a loro, loro si devono adeguare ai miei metodi. Un giocatore è professionista 24 ore su 24, parte dell'impegno va profuso sul rettangolo di gioco, il resto riguarda la gestione in vista dell'allenamento successivo. Con quest'abitudine le partite si preparano nel migliore dei modi".
Che Verona sta nascendo dal punto di vista tattico?
"Garzon e compagni hanno assimilato un modulo adottato tutto l'anno, le sedute svolte finora hanno permesso di studiare qualcosa di diverso. Tutti i sistemi di gioco hanno vantaggi e svantaggi, bisogna sapere affrontare le problematiche derivanti dall'avversario in modo da trarne maggior profitto. A partire dal settore giovanile gli atleti hanno conoscenze tali da potersi disporre in più modi sul campo".
C'è qualche giocatore che l'ha stupita in particolar modo?
"Per conoscere le persone è obbligatorio viverci insieme, a lungo. Attualmente ognuno deve mettere a disposizione il proprio lato positivo".
Giovedì, venerdì e sabato vi allenerete a porte chiuse.
"Dispiace per la gente che solitamente assiste agli allenamenti, ma dobbiamo cercare di ottimizzare qualunque aspetto".
Che avversario è il Rimini?
"Giunti a questo punto non c'è grossa differenza tra una formazione e l'altra. Certamente vanno accantonate le soluzioni personali: la squadra vince o perde, mai visto un giocatore risolvere da solo le sorti di un match, senza il supporto dei compagni".
Ufficio Stampa
- L'arrivo di VAVASSORI, i rimpianti del patròn e gli ex che incoraggiano... (fonte: DNews.it - 13 e 14 Maggio 2010)
HELLAS BAGNOLI, DI GENNARO, FANNA E SACCHETTI IN CORO
Gli ex gialloblù sono tutti d’accordo «Si, Vavassori è l’allenatore giusto»
Andrea Spiazzi Verona
I campioni dell’Hellas sponsorizzano Vavassori. È accaduto l’altra sera, al teatro Filarmonico, alla celebrazione del 25° anniversario dello scudetto. L’attuale squadra, mister compreso, era presente, sul palco, ad ammirare le gesta e ad ascoltare i racconti dei ragazzi di Bagnoli. L’Osvaldo ha detto loro: «Forza, potete farcela,ma serve uno spogliatoio unito, che remi in un’unica direzione». A stupire i presenti è stato l’a bbraccio fraterno che Fanna e Sacchetti hanno riservato a Giovanni Vavassori, loro vecchio amico. «Con lui possono farcela - commenta Pierino - è uno che sa ribaltare una squadra, essere anche duro se serve, ma soprattutto è un allenatore preparato ed una persona per bene».
Dal palco, invece, Gigi Sacchetti proclama: «Lo conosco bene e voglio metterci la faccia - dice l’ex centrocampista - garantisco io per Vavassori, fidatevi, è l’uomo giusto per l’Hellas». Non è stato l’uni co momentodi vicinanza tra i gloriosi ex e i gialloblù di oggi. Antonio Di Gennarohavoluto raccontare un aneddoto. «Ho mandato un sms a Ceccarelli dopo la sconfitta col Portogruaro - racconta l’attuale commentatore di Sky - per incoraggiarlo. Lo conosco da quando faceva le giovanili, è bravo ed ora mi attendo un suo messaggio che arrivi in Sud Africa il 13 giugno (data del ritorno della finale play off, ndr). Un messaggio che mi porti una grande notizia».
ECCO VAVASSORI «CE LA FAREMO» E MARTINELLI FA AUTOCRITICA
Hellas>> Il presidente ammette l’errore: Remondina andava sostituito da tempo. Il mister svela i piani «Lavorerò molto sulle motivazioni e proverò il 4-4-2»
Nulla è perduto
Andrea Spiazzi Verona
Io sergente di ferro? No, quella è mia moglie». Prova a far sorridere un ambiente depresso Giovanni Vavassori il giorno della presentazione alla stampa, numerosissima. «E questa è la prova di quanto interesse vi sia attorno all’ He l l a s ” aggiunge il tecnico dal forte accento bergamasco. Martinelli lo ha chiamato per salvare la situazione, per trasformare la delusione in voglia di riscatto. «Per vincere i play off - commenta Vavassori - ce la possiamo fare, questa squadra i valori ce li ha. Ritengo il Verona la provinciale più importante in Italia. Al di là del campionato vinto 25 anni fa, alla partita col Portogruaro i tifosi erano più di 25 mila. Chi può vantare un pubblico del genere? Ho accettato questo incarico volentieri. L’obiettivo si può e si deve centrare».
Il tecnico individua alcuni aspetti di quello che sarà il suo lavoro. «Il tempo è poco, cercherò di lavorare sull’a s p ett o motivazionale, esaminerò la condizione fisica dei calciatori. Dal punto di vista tattico proverò il 4-4-2, anche se il modulo assimilato dalla squadra col precedente allenatore può venire utile». Vavassori ha già allenato alcuni gialloblù come Rantier, Colombo, dalla Bona, Esposito e Garzon. «Si può essere una squadra buona o meno, l’importante è essere squadra. A tutti chiederò la massima professionalità, in questo senso mi sento un sergente di ferro. Ho sempre avuto un buon rapporto coi giocatori, anche con quelli che non giocavano. Devono tutti avere rispetto della società, dei tifosi e del mister. Il rapporto coi tifosi? Li ho sempre rispettati, mai usati. So cosa vuol dire passare momenti del genere».
Vavassori ha già un accordo con Martinelli in caso di vittoria finale per restare anche il prossimo anno, viceversa lascerà decidere al presidente se proseguire il rapporto. «Ma non importa nulla questo - chiude il tecnico - adesso dobbiamo centrare l’obiettivo». Bonato aveva introdotto il nuovo mister, che avrà come Nulla è perduto secondo Alessandro Tirloni come «la scelta che ci è sembrata più giusta in questo momento. È un uomo di esperienza e ha giocato i play off in piazze importanti. L’amarezza del momento è tanta, ma va gettata alle spalle». Chi sembra ancora a pezzi è il presidente. «Ho pianto per due giorni - afferma - oggi comincio a crederci di nuovo. Il cambio di allenatore era inevitabile. Adesso mi pento di non averlo fatto prima ma fino a sabato scorso credevamo di farcela anche così». Martinelli poi commenta le voci di un possibile arrivo del ds Foschi: «Non lo conosco e non gli ho mai parlato. Il mio direttore ce l’ho e me lo tengo».
- 'VAVA' sentenzia: '4-4-2 e crederci!' (fonte: Leggo.it - 13 Maggio 2010)
«Hellas, crediamoci»
Il nuovo mister Vavassori ha già le idee chiare: «Il modulo? Si può fare il 4-4-2. La squadra ora deve ritrovare il morale»
di Gianluca Vighini
VERONA - «Non è una disfatta. E’ una sconfitta: ma non c’è nulla di irreparabile. Ce la possiamo fare». Così Giovanni Vavassori (nella foto Novelli con patròn Martinelli) ha cercato di riempire nuovamente di speranza il cuore dei tifosi veronesi, pietrificato dalla delusione dopo la sconfitta con il Portogruaro. Il nuovo allenatore dell’Hellas è stato presentato ieri mattina nella sede di via Torricelli. Una conferenza stampa asciutta, ma importante per capire quale ricetta adottare per permettere al Verona di sperare ancora nella promozione.
Cambio di modulo. «Il 4-3-3 lo conoscono bene - ha spiegato Vavassori -, quindi in questi 15 giorni vedremo di applicare un altro modulo che magari ci potrà servire durante le partite che andremo ad affrontare. Quale? Il 4-4-2, anche se è più giusto dire che lo adegueremo agli uomini che abbiamo».
Facce conosciute. Prima dell’incontro con la stampa, Vavassori ha avuto un colloquio con i dirigenti in sede. Si è informato sulla squadra, che lui conosce bene, almeno in qualche giocatore. «Ho allenato Colombo, Dalla Bona, Garzon ed Esposito», ha spiegato il nuovo condottiero gialloblù. «Ho visto un paio di dvd che mi hanno confermato la mia prima impressione: la squadra è buona, deve solo risollevare il morale».
Macché sergente di ferro. «Io sergente di ferro? - ha chiesto Vavassori ad un certo punto -, No, avete sbagliato: semmai è mia moglie...». La risata in sala (e del presidente Martinelli) ha stemperato la palpabile tensione.
Primo allenamento. Al pomeriggio Vavassori ha sostenuto il primo allenamento a Sandrà. Accompagnato dal diesse Bonato, è stato salutato da alcuni tifosi che lo hanno invitato «a usare il bastone con quei quattro mercenari». Un po’ di tensione all’arrivo del preparatore atletico Mazzurana, finito nel mirino della contestazione per la precaria condizione fisica della squadra. Poi è iniziato il lavoro e, forse si è voltata pagina.
Ieri intanto è stato operato Comazzi all’ernia discale. Intervento riuscito. Potrebbe tornare per l’eventuale doppia finale. (ass)
- Il 'VAVA' in gialloblù! (fonte: IrpiniaNews.it - 11 Maggio 2010)
Vavassori va a Verona, ha guidato i lupi nell'ultima promozione
Giovanni Vavassori, tecnico dell’ultima promozione in B dell’Avellino sul campo è stato chiamato alla guida del Verona. Lo storico club scaligero si è affidato all’allenatore di Arcene per trovare la seconda serie nazionale attraverso gli spareggi. L’esperto trainer, il 17 giugno 2007 sulla panchina della formazione irpina, allo Stadio Partenio, vinse la finale dei play-off contro il Foggia (0-1, 3-0 dts) e portò la compagine biancoverde in Serie B. Un mese dopo, si dimise poco prima del ritiro pre-campionato.
- La 'sponsorizzazione' di PRANDELLI... (fonte: TGGialloBlu.it - 11 Maggio 2010)
Prandelli: "Vava" è un grande, ce la può fare"
Tggialloblu.it ha chiesto a Cesare Prandelli un giudizio sul collega, cresciuto con lui all'Atalanta. "E' un allenatore di grande carattere. E' l'uomo giusto per queste situazioni. Ma mi dispiace per Remondina".
"C'è Vavassori? Davvero? "Vava" è un grande. Grande temperamento, grande tecnico. Ce la può fare". Al telefono c'è Cesare Prandelli, uscito dallo stesso tetto (casa) di Giovanni Vavassori il nuovo allenatore del Verona. Sono cresciuti insieme a Bergamo, i due. L'Atalanta il loro nido. Si conoscono e si stimano. I metodi sono quelli. Pane e calcio. E pragmatismo. Capacità di entrare nella testa dei giocatori. Doti che hanno reso Prandelli, tra i migliori allenatori in Italia. Con la sua straordinaria sensibilità. Infatti dopo l'elogio per Vavassori, Cesare si ricorda subito di Gian Marco Remondina, anche lui un amico. "Mi dispiace per lui. Ha avuto sfortuna". Ma ce la farà il Verona: "Con il "Vava" andate sul sicuro". Parola di Prandelli. (g.vig.)
- Anche MASCETTI scommette sul 'VAVA'... (fonte: LArena.it - 11 Maggio 2010)
Via Remondina, in panchina Vavassori
LA SCELTA. Cambio di rotta in via Torricelli alla fine della stagione regolare. Martinelli e Bonato chiamano l'ex allenatore dell'Atalanta per dare l'assalto alla serie B. Esonerato l'allenatore gialloblù dopo la sconfitta con il Portogruaro. Alla guida del gruppo gialloblù un tecnico che ha vinto due play off
Verona. Si chiude l'avventura di Gian Marco Remondina, inizia quella di Giovanni Vavassori sulla panchina dell'Hellas. L'ormai ex tecnico del Verona paga a caro prezzo la sconfitta con il Portogruaro e l'addio alla promozione diretta in serie B. Ieri pomeriggio, alle 18, il comunicato ufficiale della società. «Il Verona ha deciso di sollevare Gian Marco Remondina dall'incarico di allenatore della prima squadra - si legge sul sito ufficiale dell'Hellas -. I vertici del club di via Torricelli lo ringraziano per il lavoro svolto in questi due anni e gli augurano le migliori fortune professionali. Contestualmente si rende noto che la guida tecnica della compagine scaligera è stata affidata a Giovanni Vavassori». Domani mattina, intorno a mezzogiorno, la presentazione ufficiale agli organi d'informazione.
Vavassori ha firmato un contratto per guidare la squadra nelle prossime partite di play off - andata e ritorno con il Rimini più l'eventuale finale - con la possibilità di restare in gialloblù anche nella prossima stagione in caso di promozione in B. Il vice sarà Alessandro Tirloni che ha lavorato con il tecnico lombardo a Cesena. Nato ad Arcene, in provincia di Bergamo, il 16 gennaio del 1952, Vavassori vanta una buona carriera da giocatore. Debutta in serie B nella stagione 1970-1971 con l'Atalanta, centra la promozione in A e gioca con i nerazzurri anche nella massima serie. Nel '72 passa al Napoli dove resta fino al '77 - 5 stagioni in serie A e la vittoria della Coppa Italia 1975-1976 - nell'estate del '77 torna all'Atalanta, gioca altri due campionati in A, due in B e uno in C1. Dopo una stagione nel Cagliari (1982-1983), passa al Campania e chiude la carriera in biancorosso nel 1986. Conta anche cinque partite in Nazionale giovanile e nove gettoni di presenze in Nazionale B.
Ha iniziato ad allenare nel 1990, nel vivaio dell'Atalanta dove ha vinto praticamente tutto a livello giovanile.
Nel 1999 gli viene affidata la prima squadra nerazzurra e lui ripaga la fiducia della società portando i bergamaschi in serie A. Resta alla guida dell'Atalanta per altre due stagioni, nel 2000-2001 la porta al settimo posto e nella stagione successiva al nono. Due piazzamenti che sorprendoni gli addetti ai lavori. L'anno dopo, però, le cose non vanno bene e viene però esonerato a poche giornate dalla fine con la squadra a un passo della retrocessione. Nel 2004 va alla Ternana, in serie B, per sostituire Corrado Verdelli. Va due volte in panchina, vince all'esordio ma straccia subito il contratto per incomprensioni con la società. Nell'estate del 2005 accetta di scendere in C1, alla guida di una grande squadra come il Genoa ma viene sostituito da Attilio Perotti durante la regular season. Viene richiamato a fine stagione per affrontare i play off, lui torna, vince e porta i rossoblù in serie B ma Preziosi non rinnova il suo contratto.
Un anno dopo si ripete con l'Avellino, sempre in C1. Il club irpino lo chiama alla fine del campionato, lui porta la squadra ai play off, vince la finale con il Foggia - uno a zero per i pugliesi al Partenio, tre a zero dopo i tempi supplementari allo Zaccheria - e porta anche i biancoverdi tra i cadetti. Viene confermato anche per la B ma si dimette a pochi giorni dall'inizio del campionato senza andare mai in panchina così, a novembre, può accettare la proposta del Cesena per prendere il posto di Fabrizio Castori. In Romagna resta fino al febbraio 2008, quando viene esonerato per far posto ancora a Castori. Torna in sella dopo due anni di inattività per regalare un sogno all'Hellas.
Luca Mantovani
GIOVANNI VAVASSORI
L'allenatore carica l'Hellas «Non guardiamo indietro. Tutto è ancora possibile»
«Non guardiamo indietro, pensiamo solo ai play off». Giovanni Vavassori cancella il passato recente del Verona, la sconfitta con il Portogruaro, la promozione diretta in B gettata al vento. Ora ci sono i play off. «La strada è un po' più lunga ma l'obiettivo non è cambiato», taglia corto il tecnico bergamasco. Ieri è iniziata l'avventura del nuovo allenatore gialloblù. La presentazione in sede al mattino, il primo allenamento sui campi di Sandrà al pomeriggio. «Sono contento di essere qui - ammette - devo ringraziare il presidente e il direttore sportivo che mi danno la possibilità di allenare l'Hellas, una delle squadre più importanti tra quelle che vengono chiamate provinciali».
Perchè ha scelto l'Hellas?
Non potevo certo rifiutare. Questa è una piazza importante, si respira aria di grande calcio, la gente ha passione, la città vuole ritornare nelle categorie che merita. Una decisione perfetta.
Cosa farà?
La squadra è sicuramente depressa dopo il ko con il Portogruaro ma ora ci sono i play off, dobbiamo pensare solo a quelli. Possiamo andare in B, dobbiamo crederci. Le potenzialità ci sono, la squadra deve dimostrare che non è stata in testa per cinque mesi per caso. Tutti i giocatori si devono mettere a disposizione, il singolo non ha nessuna importanza se non dà il massimo per il gruppo.
Ha già visto il Verona? Cosa pensa dell'organico?
Non ho mai visto la squadra dal vivo ma ho seguito qualche partita in tv. Nella gara d'andata non potranno giocare Russo e Pugliese che sono stati squalificati e Comazzi che è stato operato ieri. Però la rosa è ampia e competitiva.
Ha parlato con Remondina?
No, non ho parlato con Remondina. Nessuna scorrettezza, anche perchè non voglio assolutamente dare giudizi sul collega che ha lavorato qui prima di me. Vorrei prima vedere i giocatori in questa settimana e farmi un'idea, senza farmi condizionare.
Ha già allenato qualcuno di questi giocatori?
Ho lavorato con Julien Rantier, Corrado Colombo e Samuele Dalla Bona nelle giovanili dell'Atalanta, con Garzon ad Avellino, con Esposito al Cesena. Già questi sono buoni giocatori, se anche gli altri fanno bene non ci sono problemi.
Tatticamente cambia qualcosa?
Questa squadra ha sempre giocato con il 4-3-3, un modulo che ha avuto il tempo di assimilare. Ho sempre fatto il 4-4-2, vorrei provare qualche variazione, non tanto per rivoluzionare l'assetto tattico ma per avere la possibilità di cambiare qualcosa durante la partita.
C'è il tempo per farlo?
Il tempo è tiranno e non sempre tutto riesce alla perfezione, a volte non è sufficiente un campionato intero. Però negli ultimi vent'anni i giocatori sono cambiati, sono più preparati perchè anche gli allenatori studiano, si preparano applicano moduli diversi in allenamento e in partita.
Dicono che Vavassori è un sergente di ferro...
Mia moglie è un sergente di ferro, non io... Scherzi a parte sono un tecnico al quale piace lavorare in campo, sono un allenatore che pretende massima professionalità da tutti i suoi uomini, sono un tecnico che vuole giocatori che siano giocatori ventiquattr'ore al giorno non due o tre ore in allenamento o in partita. Mi assumo sempre le mie responsabilità, voglio che se le prendano anche gli altri. Se questo vuol dire essere un sergente di ferro...
La squadra ha chiuso il campionato in difficoltà fisica. Perchè non è cambiato il preparatore atletico?
La scelta non dipende da me e non voglio dire nulla su cose che non so, sulla condizione fisica dei giocatori o sui problemi della squadra. Sono cose che mi state dicendo voi. Ho massimo rispetto per il lavoro dei colleghi che mi hanno preceduto e dei collaboratori che lavoreranno ancora con me. All'inizio dell'allenamento ci sarà un confronto e poi si andrà avanti insieme.
Trentamila al Bentegodi, la pressione può farsi sentire?
Il calcio senza il pubblico non esiste, non può esistere. Ho sempre avuto grande rispetto per i tifosi ma non li ho mai usati. Avere trentamila persone allo stadio per una squadra è un vantaggio, un grande sostegno. I giocatori hanno diritti e doveri, in questo caso hanno il dovere di fare bene».
Luca Mantovani
Mascetti: «Saprà farsi valere»
«VAVASSORI HA GRINTA». Alla Fnac di via Cappello, ieri, è stato presentato il libro di Carla Riolfi «Verona campione». C'erano Osvaldo Bagnoli, Luciano Marangon, Gigi Sacchetti, Chicco Guidotti, Franco Nanni ed Emiliano Mascetti che era all'Atalanta nel periodo in cui Vavassori allenava la Primavera: «Il Vava - ha detto Mascetti - può dare una svolta»
- Il VAVA nuovo tecnico scaligero (fonte: BergamoNews.it - 10 Maggio 2010)
Il ritorno - L'allenatore di Arcene torna in pista dopo due anni per condurre i veneti nei playoff di prima divisione. Primo impegno il 23 maggio contro il Rimini.
Vavassori nuovo tecnico dell'Hellas Verona
Giovanni Vavassori, ex allenatore dell'Atalanta, torna in pista dopo due anni (ultima esperienza sulla panchina del Cesena nel 2008) per prendere in mano il Verona (prima divisione, girone B) e condurlo nei playoff che decideranno, oltre al Portogruaro saltato direttamente in B perché vincitore del campionato, chi salirà nel campionato cadetto.
Primo impegno per il Vava (e lo storico allenatore in seconda Alessandro Tirloni) il 23 maggio contro il Rimini in Romagna per l'andata dello spareggio promozione mentre il ritorno è previsto il 30 al Bentegodi.
- Pronto un biennale se porta l'HELLAS in Serie B! (fonte: Leggo.it - 11 Maggio 2010)
di Gianluca Vighini
Hellas, via Remondina c’è Vavassori
VERONA - Hellas-Portogruaro è stata l’ultima partita di Gian Marco Remondina sulla panchina gialloblù. La sconfitta, costata la promozione diretta in serie B, è stata l’epilogo di una stagione fallimentare che a Verona nessuno vuole accettare. Una squadra costruita per vincere, un monte ingaggi che supera i sette milioni di euro (cifre improponibili per la Prima Divisione), l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato.
L’addio del tecnico. La terza piazza è una delusione cocente che solo l’esonero del tecnico ha potuto lenire. E così ieri la società di via Torricelli ha preso la decisione: cacciare Remondina e affidarsi per i play off a un tecnico esperto e navigato come Giovanni Vavassori. Domani alle 12 il nuovo allenatore sarà presentato alla stampa e ai tifosi. Classe 1952, Vavassori è nato ad Arcene, in provincia di Bergamo, ed è stato dal 1990 l’allenatore delle giovanili dell’Atalanta con cui ha vinto praticamente tutto. Nel 1999 gli viene affidata la prima squadra orobica che porta in serie A. Guida l’Atalanta anche nel 2000-01, piazzandola sorprendentemente al settimo posto e nella stagione successiva (nono posto).
Nel 2003 viene però esonerato a poche giornate dalla fine con la squadra ormai sul baratro della retrocessione. Nel 2004 va alla Ternana, in serie B per sostituire Verdelli, ma rompe subito per incomprensioni con la società.
Esperto di play off. Nella stagione 2005-06 allena il Genoa e viene sostituito da Attilio Perotti durante la regular season. Viene però richiamato a fine stagione per fare i play off che vince, portando i rossoblù in serie B. Anche ad Avellino, sempre in C1, subentra a Beppe Galderisi quasi a fine campionato (il 18 aprile) e vince la finale play off contro il Foggia il 18 giugno 2007 (0-1, 3-0 dts). Il 16 luglio 2007 però si dimette, proprio a pochi giorni dall’inizio del campionato di serie B. A novembre 2007 va a Cesena per prendere il posto di Castori. In Romagna resta sino al 25 febbraio 2008 quando viene esonerato per il ritorno di Castori.
L’incontro a Peschiera. Il diesse Nereo Bonato ha incontrato Giovanni Vavassori ieri mattina a Peschiera. E in riva al lago si è parlato anche del futuro. Il nuovo mister avrà un contratto biennale se porterà l’Hellas in B. Per lui sarebbe la terza promozione conquistata alla lotteria dei play off, dopo quelle centrate in Liguria e in Campania. (ass)
- VAVASSORI stima moltissimo PRANDELLI e lo 'vede' sulla panca azzurra... (fonte: CalcioNews24.com - 2 Dicembre 2009)
Calcio Italiano, Nazionali
Vavassori: “Prandelli miglior allenatore europeo, fra qualche anno alla Nazionale”
Chi è il miglior allenatore d’Europa? Giovanni Vavassori, ex alleantore dell’Atalanta, non ha dubbi e con il dito indica Cesare Prandelli. Queste le dichiarazioni rilasciate a Radio Toscana: “La Fiorentina è una grande società e con un progetto interessante e gran parte del merito è di Cesare Prandelli, a mio avviso il miglior tecnico europeo. Il mio è un giudizio che va al di là dell’amicizia, perché i risultati parlano per lui. Per me lui è più allenatore che selezionatore. Alla Nazionale Prandelli arriverà, ma guiderà la Fiorentina per altri anni, vincerà a Firenze e poi arriverà alla maglia azzurra, che vedo come suo approdo naturale”.
Gianluca Losco
- VAVASSORI 'scaricato' da MARINO a Napoli (fonte: TuttoNapoli.net - 11 Aprile 2009)
ESCLUSIVE
ESCLUSIVA TUTTONAPOLI.NET - Vavassori: "Firmai con De Laurentiis per allenare il Napoli, poi fui scaricato con l'arrivo di Marino. Floccari bomber giusto per questa squadra"
Giovanni Vavassori, in arte "Vava". Arcigno difensore del Napoli anni 70', roccia di Arcene, fu lo stopper insuperabile del Napoli vittorioso in Coppa Italia e vice campione d'Italia alle spalle della Juventus di "Cor Ngrato" Altafini. In Campania restò 5 stagioni, collezionando 95 presenze condite da un gol contro il Perugia. La sua seconda vita, in panchina, lo ha visto protagonista alla guida dell'Atalanta, squadra della sua città, Bergamo. Tutte le curiosità, gli aneddoti e le opinioni del "Vava" raccolte in esclusiva per voi dalla redazione di TuttoNapoli.net
Lei che ha fatto la trafila dalle giovanili fino ad arrivare a guidare la prima squadra, lanciando alla ribalta moltissimi under 20, come giudica la scelta della società partenopea di affidarsi ad un'ultra quarantenne e non ad un prodotto del vivaio come Sepe?
"Ogni società fa le sue scelte. Forse in quel momento della stagione Bucci offriva più garanzie di Sepe. Bisogna fare le dovute valutazioni prima di lanciare un giovane nella mischia. Innanzittutto bisogna saggiare il suo grado di maturità. Poi si deve intuire se sia all'altezza della situazione e se possa reggere alle pressioni del grande pubblico. Bisogna gestire minuziosamente questi aspetti, altrimenti si rischia di bruciarlo. Il ruolo del portiere è carico di responsabilità. Il minimo errore all'esordio potrebbe ripercuotersi negativamente sull'intera carriera".
Petizioni, dibattiti, botta e risposta tra l'entourage di Cannavaro e la proprietà del Napoli. Come la pensa a riguardo?
"L'età non conta o meglio conta fino ad un certo punto. Cannavaro rientra in quei casi eccezionali in cui l'anagrafe non è importante. Ha qualità importanti, tali da sopperire ad eventuali acciacchi fisici.Un po come Maldini. Lo accoglierei volentieri. La società partenopea avrà ponderato bene quest'eventualità prima di dispensare giudizi. Probabilmente Cannavaro non rientra nella programmazione che la società si è prefissata. Il suo inserimento andrebbe anche valutato in considerazione dei giocatori a disposizione".
E' vero che il patron De Laurentiis scelse lei come nuovo allenatore del Napoli post fallimento?
"Si, verissimo. Incontrai il presidente De Laurentiis in Svizzera. Se non sbaglio era impegnato sul set del film di Natale. Ci fu una stretta di mano e qualcosa in più di un accordo verbale. Ero entusiasta di questa nuova avventura. Poi venne ingaggiato come dg Pierpaolo Marino e tutto sfumò. Fu scelto Ventura come nuovo allenatore. Le cose nel calcio cambiano da un giorno all'altro".
Dopo un ciclo vincente di cinque anni Reja ha lasciato il testimone ad un altro bergamasco doc, Roberto Donadoni. Avvicendamento necessario?
"Quando si rompe quell'empatia tra il tecnico e la squadra si. Reja ha svolto un grandissimo lavoro in una piazza molto esigente, cosa encomiabile. La separazione non sarà stata molto facile ma per agire in questo modo la società forse ha ritenuto che una scossone era necessario. Anche questo fa parte del nostro mestiere".
Floccari-Cigarini, gioielli orobici in vetrina. Lei che vive l'ambiente atalantino più da vicino, li consiglia al Napoli?
"Di questi due giocatori non posso che parlare bene. Floccari ha fatto passi da gigante in questi anni. In questa stagione si sta esprimendo su livelli altissimi, guadagnosi l'attenzione dei grandi club. E' una punta completa: velocità, tecnica, forza, intelligenza, ha tutto. Ha fame di gol ed predisposto ad aiutare la sua squadra. Sarebbe un grande acquisto. Cigarini invece è ancora molto giovane ma possiede già le qualità per far girare nel migliore dei modi una squadri. In prospettiva può migliorare ancora".
Hamsik, Lavezzi, Gargano, giocatori dalle indiscutibili capacità tecniche ma che non hanno ancora il carisma del leader incontrastato. Manca un allenatore in campo a questa squadra?
"Si. Serve un giocatore dalla grande personalità e dal grande carisma, un trascinatore. Un po come lo erano ai miei tempi Totonno Juliano e Bruscolotti, che in campo randellavano e si facevano rispettare. Un fuoriclasse per essere completo deve avere anche essere completo anche caratterialmente".
Napoli-Atalanta, che partita sarà?
"Sono due squadre tendenzialmente casalinghe. L'Atalanta in trasferta ha offerto sempre buone prestazioni, raccogliendo però poco o quasi niente. L'impostazione tattica di Del Neri deciderà le sorti del match. Lo schieramento della retroguardia nerazzurra sarà molto importante per mantenere gli equilibri della squadra. L'attacco azzurro dovrà dare il meglio di sè per rompere questi argini. E' una partita imprevedibile, ma le ultime prestazioni positive sfornate dagli uomini di Donadoni hanno rinfrancato inevitabilmente l'ambiente. Sarà una bella partita".
Napoli-Atalanta vissuta da Vavassori in panchina...
"Ricordo con emozione un Atalanta-Napoli. Era l'anno del mio esordio in panchina. Fu una partita tiratissima, decisa da Doni nei minuti finali".
Il suo cuore è diviso a metà tra Napoli ed Atalanta, volendo accontentare entrambe le piazze quali uomini toglierebbe per bilanciare la sfida?
"Lavezzi da una parte, Doni dall'altra".
Cinque anni in maglia azzurra, i suoi ricordi e il suo bilancio sportivo
"Anni favolosi sotto tutti i punti di vista. La gente di Napoli è molto calorosa ed accogliente, per non parlare poi delle donne. Non per questo ho sposato una napoletana verace. Mia moglie Raffaella è di Portici. Per usare un vostro modo di dire :" So robbà bon". Il bilancio sportivo invece è ricco di grandi soddisfazioni. Sfiorammo lo scudetto e vincemmo in modo trionfale una Coppa Italia contro il Verona. Unico neo di questa esperienza, un grave infortunio al ginocchio. Un entrata killer mi tenne lontano dai campi di gioco per circa un anno e mezzo".
Maestrelli, Vinicio, Sacchi. Chi ha portato in Italia il calcio totale?
"Vinicio. Ma i tempi non erano ancora maturi per le sue idee innovative. In quegli anni i presidenti erano ancora ancorati al calcio catenacciario votato al contropiede. Orrico e Vinicio furono i precursori del calcio moderno italiano".
Il futuro prossimo di mister Vavassori quale sarà?
"Sono vincolato da un contratto col Cesena fino a giugno, poi si vedrà. Qualcosina già si muove".
Il suo saluto alla piazza partenopea..
"Un abbraccio forte. Cià uagliu".
- Esonerato dal CESENA... (fonte: CorriereDelloSport.it - 25 Febbraio 2008)
Cesena, Vavassori via: torna Castori
La decisione arriva dopo lo 0-3 interno con l'Albinoleffe e un penultimo posto in classifica a 20 punti. Il nuovo tecnico era stato esonerato il 10 novembre
CESENA, 25 febbraio - Giovanni Vavassori, 56 anni, non è più l'allenatore del Cesena, ritorna Fabrizio Castori, di 54 anni, che era stato esonerato il 10 novembre scorso dopo il ko per 4-1 a Rimini per essere sostituito proprio dal tecnico bergamasco. Castori era già legato al Cesena da un contratto fino al 2010.
ALBINOLEFFE FATALE - La decisione arriva dopo lo 0-3 interno con l'Albinoleffe e un penultimo posto in classifica a 20 punti, appena uno sopra il Ravenna. Insieme a Vavassori se ne andrà anche il suo vice, Alessandro Tirloni. Con Castori riprenderà le proprie funzioni l'allenatore in seconda Riccardo Bocchini. Castori, che tranne questa breve parentesi ha allenato il Cesena dall'estate 2003, viene presentato alle 18 nella sala Vip dello stadio Manuzzi. Alle 14.30 la direzione del primo allenamento a Villa Silvia.
- Sostituto di CASTORI al CESENA... (fonte: QuotidianoNet.IlSole24Ore.it - Novembre 2007)
Sport - Calcio
Giovanni Vavassori e' il nuovo allenatore dei romagnoli
Prende il posto di Fabrizio Castori, esonerato dopo la pesante sconfitta di sabato nel derby a Rimini (4-1). Il nuovo tecnico lo scorso anno ha allenato l'Avellino in C1 conquistando la promozione in B Giovanni Vavassori e' il nuovo allenatore del Cesena...
- L'incarico a CESENA... (fonte: CorriereDelloSport.it - 12 Novembre 2007)
Vavassori nuovo allenatore Cesena
Accordo fino a giugno per ex tecnico Genoa e Avellino
(ANSA) - CESENA, 12 NOV - Giovanni Vavassori e' il nuovo allenatore del Cesena in sostituzione di Fabrizio Castori, esonerato ieri. Lo riferisce il club romagnolo. Vavassori, 55 anni, e' reduce da due promozioni di fila in B con Genoa ed Avellino. Firmera' domani mattina all'hotel Casali dove poi verra' presentato alla stampa. L'accordo con il tecnico bergamasco e' fino a giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza. Insieme a lui arrivera' come allenatore in seconda Alessandro Tirloni.
- Ad Aprile 2003 l'esonero dall'ATALANTA... (fonte: Corriere.it - 22 Aprile 2003)
L' Atalanta in crisi cambia allenatore: esonerato Vavassori
La squadra affidata al tecnico della Primavera Quest' anno erano già state molte le incomprensioni tra il mister e il presidente Ruggeri
BERGAMO - «È una decisione sofferta, però dovevo prenderla. Spero solo che non sia troppo tardi». Fuori Giovanni Vavassori, dentro Giancarlo Finardi: a cinque giornate dalla fine l' Atalanta gioca la carta della disperazione per evitare di cadere nel baratro della serie B. Il presidente Ivan Ruggeri in cuor suo l' aveva già deciso sabato sera, subito dopo l' ennesima sconcertante prestazione (sconfitta per 1-0 a Perugia) della sua squadra, incapace di mostrare un minimo di reazione nonostante fosse reduce da un ritiro. «Dopo gli ultimi risultati - chiarisce Ruggeri - non avevo grandi scelte. Si capiva ormai che l' allenatore non aveva più in mano la squadra. O quantomeno non c' era più dialogo».
Due giorni di confronto con i consiglieri e poi, ieri sera, al termine di un lunghissimo vertice, la conferma delle voci che si erano diffuse in giornata: l' esperienza di Vavassori sulla panchina nerazzurra si è conclusa a Perugia. E la separazione è tra le più amare, perché sancisce la fine di un rapporto con il presidente che soprattutto quest' anno è stato caratterizzato da litigi e incomprensioni. Proprio il lento logoramento del patto fiduciario, che solo tre anni fa aveva consentito a Vavassori di esordire su una panchina professionistica e a Ruggeri di ammirare un tecnico capace di lanciare nel grande calcio i migliori talenti del vivaio, ha portato alla rottura. Un passo che il presidente aveva evitato di compiere a inizio campionato quando Doni & c. erano riusciti a racimolare quattro punti in nove partite. «Le abbiamo provate tutte per evitare di trovarci sul fondo della classifica - sostiene Ruggeri -. A gennaio siamo anche andati sul mercato per rinforzare l' organico. A questo punto, seppure a malincuore, non c' era altra scelta che sostituire l' allenatore».
Con Vavassori non c' è stato alcun contatto diretto: «Non l' ho mai sentito prima, figuriamoci se lo sento adesso...» chiude la pratica Ruggeri. Inutile chiedere di quali addebiti debba rispondere il tecnico esonerato. «È evidente che se ci si trova in questa situazione qualche errore è stato commesso. E non solo da parte sua. Ma adesso dobbiamo solo guardare avanti, pensare alle cinque partite che ci restano per raggiungere la salvezza». La scelta di Giancarlo Finardi per i vertici nerazzurri è stata scontata. È un tecnico cresciuto in casa, è bergamasco, ha giocato con l' Atalanta e da quattro anni raccoglie successi alla guida della squadra Primavera. L' ultima vittoria è la Coppa Italia conquistata una ventina di giorni fa. «Finardi è uno dei nostri, conosce l' ambiente. A 5 giornate dalla fine è la scelta migliore. Lui ha accettato con entusiasmo» conclude il presidente atalantino. Per la piazza bergamasca l' esonero di Vavassori è un boccone amaro da mandar giù.
Lo stato d' animo dei tifosi è reso bene dal commento di Daniele Belotti, consigliere regionale della Lega fedelissimo della curva Pisani (il covo degli ultrà): «Per ora hanno vinto i giocatori che hanno fatto fuori la vera bandiera dell' Atalanta. Ma se d' ora in avanti non dimostreranno di meritare la maglia che indossano saranno guai». Più pacato ma non meno severo il giudizio del presidente della Provincia Valerio Bettoni: «I giocatori devono capire che lo spirito dei bergamaschi è molto diverso dal loro. Devono lottare, dare l' anima per la squadra che rappresenta un' intera città. Un po' mi dispiace per Vavassori, ma forse c' era bisogno di una scossa. Speriamo che serva». Cesare Zapperi
HANNO DETTO VALERIO BETTONI presidente della Provincia I giocatori adesso devono dare l' anima per una squadra che rappresenta la città Mi dispiace per Vavassori ma forse c' era bisogno di una scossa
DANIELE BELOTTI consigliere regionale e tifoso Hanno vinto i giocatori che hanno fatto fuori la vera bandiera dell' Atalanta Ma se non meriteranno la maglia che indossano saranno guai 29
I PUNTI in classifica dell' Atalanta La squadra è quart' ultima, davanti a Piacenza (23 punti), Como (20) e Torino (19)
3 STAGIONI IN A L' Atalanta ha riconquistato la serie A nel 2000, con Giovanni Vavassori alla guida di una squadra di giovani
IL PRESIDENTE È una decisione sofferta, però dovevo prenderla. L' allenatore non aveva più in mano la squadra Spero solo che non sia troppo tardi Le abbiamo provate tutte per evitare di essere in fondo alla classifica Vavassori? Non l' ho mai sentito prima, figuriamoci se lo sento adesso... Finardi è uno dei nostri, conosce l' ambiente A 5 giornate dalla fine è la scelta migliore Lui ha accettato con entusiasmo
Zapperi Cesare
- VAVASSORI polemizza col presidente RUGGERI e viene esonerato... (fonte: RAINews24.it - 21 Aprile 2003)
Calcio. Atalanta, esonerato allenatore Vavassori
L'Atalanta ha esonerato l'allenatore Giovanni Vavassori. La decisione è stata presa stasera, dopo una lunghissima riunione alla quale erano presenti tutti i maggiori dirigenti della società nerazzurra.
L'Atalanta ha esonerato l'allenatore Giovanni Vavassori. La decisione è stata presa stasera, dopo una lunghissima riunione alla quale erano presenti tutti i maggiori dirigenti della società nerazzurra. La squadra per le ultime cinque partite è stata affidata all'allenatore della formazione Primavera, Finardi.
E' costata cara all'allenatore bergamasco la polemica con il suo presidente della scorsa settimana. Ivan Ruggeri, massimo dirigente dell'Atalanta, aveva mandato la squadra in ritiro prima della partita contro il Perugia, scatenando la reazione della squadra e del tecnico, che si era esposto per tutti.
Quindi, più che la sconfitta al Curi, Vavassori pagherebbe uno screzio con il presidente. La squadra, quart'ultima in classifica è in piena lotta per la salvezza.
- Squalificato causa bestemmia! (fonte: Corriere.it - 15 Novembre 2001)
LA CURIOSITÀ / Dopo Baldini, un altro allenatore fermato dal giudice
Anche Vavassori squalificato per bestemmia
LA CURIOSITÀ / Dopo Baldini, un altro allenatore fermato dal giudice Anche Vavassori squalificato per bestemmia Una volta la lotta contro la bestemmia era una cosa seria, infatti si punivano i calciatori, dei giovani (più o meno), per educarli. Adesso si va sugli allenatori, già grandicelli e forse irrecuperabili. Dopo Silvio Baldini, Giovanni Vavassori che ha appreso la notizia della squalifica, reato commesso in Bologna-Atalanta di Coppa Italia, «come un fulmine a ciel sereno». Niente a paragone di come la prese Claudio Correnti di Orzinuovi, Brescia, classe 1941, eroe negativo, suo malgrado, di un piovoso Como-Juventus del 12 ottobre 1975. La squadra del lago vinceva per 2-1 quando, all' 89' , l' arbitro Menegali fermò il gioco nei pressi dell' area del Como.
Momento di sconcerto, pareva la fine. Beppe Viola comunicò a «Tutto il calcio minuto per minuto»: «Intervengo da Como, risultato finale Como batte Juventus 2-1». Eh no, punizione per la Juve: la tirò Causio la deviò Fontolan (il maggiore) provocando il pari. Como-Juve 2-2. Era successo che Correnti aveva sparato un moccolo e Menegali, uditolo, l' aveva sanzionato con una punizione per la Juve. La faccenda, essendoci poi di mezzo Madama, scatenò polemiche e discussioni. Per anni, però, non se ne era più sentito parlare. Fino a questa decisione controcorrente del calcio. Già, perché se è giusto punire chi si esprime senza rispetto per gli altri e per quello in cui credono, non si può non notare, curiosamente, come lo stadio, almeno per quanto riguarda il campo di gioco, sia tra i pochi luoghi dove si tuteli ancora il nome di Dio.
In questo Paese dove professori fanatici al contrario chiudono il crocifisso nel cassetto per non turbare i sensibili bambini extra-comunitari, dove la Corte costituzionale sancisce la fine della religione di Stato sostituendo Cristo in croce con un quadro, ebbene il calcio si propone come ultima ridotta del rispetto religioso. C' è ancora qualcuno che vuole che il nome di Dio (o quello dei Santi) non venga nominato invano, anche perché viene scomodato quasi sempre per futilità come un presunto rigore o un fuorigioco non visto. Sembra incredibile, ma il calcio ha Fede. r.per.
Perrone Roberto