DOPO L'AUTENTICA DEBACLE CONTRO IL PORTOGRUARO si rincorrono le voci su di un possibile cambio di panchina, da VAVASSORI a BALDINI, a MADONNA a GUIDOLIN a COLANTUONO (che sarebbe portato nientemeno che da Rino FOSCHI! )...
Prossimamente se ne saprà di più, certo che REMONDINA rischia parecchio perchè se è vero che l'allenatore conta si e no per un 20% nelle sorti di un match è vero pure che di responsabilità il mister bresciano ne ha parecchie: cambi cervellotici, formazioni discutibili, bocciature inspiegabili (COMAZZI) ma sopratutto un gioco mai dato ai gialloblù quando, anche vincenti, apparivano confusionari, incerti, mai completamente squadra e legati sempre all'estro dei singoli...
Peccato che il gioco del calcio sia un'altra cosa!
PESSIMISMO E FASTIDIO, FRUSTRAZIONE E INCAZZATURA per l'ennesima, enorme delusione da un HELLAS VERONA che proprio sembra non riuscire più a ritrovare la strada maestra e che, a poche giornate dalla fine di un campionato vinto (con 7 punti di vantaggio, una manciata di gare da giocare e la caratura storico-sportiva scaligera era lecito e doveroso gestire comodamente e chiudere i giochi), ha sbracato e s'è fatto recuperare punto dopo punto da avversari forse meno dotati tecnicamente ma certamente più organizzati tatticamente, molto più in palla fisicamente e sicuramente più motivati (è triste ammetterlo ma è così) dal punto di vista della grinta...
E ora? Beh... Realisticamente parlando la conquista dei play-off appare del tutto improbabile dal momento che il RIMINI, come abbiamo visto chiaramente alla penultima di campionato (ma anche all'andata al Binti), pare tarantolato e per quanto riguarda il PESCARA meglio non parlarne: da secondi potranno contare sul doppio pareggio oltre alla seconda gara da giocare in casa...
Spero solo che, se C1 dovrà essere anche il prossimo anno, almeno ci si risparmi l'ennesima illusione del superamento del primo turno: sarebbe davvero troppo caricare i 25.000 e oltre presenti allo stadio ieri di un'ennesima beffa, sarebbe proprio il caso di urlare "...PER FAVORE PIETÀ!".
La cosa che più fa male, sopratutto durante il 25° anniversario dello scudetto, è sentire che più di qualcuno comincia a disinnamorarsi: «Mai più allo stadio...», «I playoff? Che li giochino da soli...», «Chiedo solo come possono i bambini tornare ad innamorarsi di una squadra come questa!» e via di male in peggio.
Ma il tifoso scaligero è così: stufo dopo tanti di 'bocconi amari', piagato e tormentato da illusioni puntualmente disattese da anni a questa parte, beffato e dileggiato in ogni modo eppure sempre presente a sostenere i colori gialloblù; sono pronto a scommetterci comunque vada: se nella prossima stagione non saranno 10.000 gli abbonati saranno 8.000 e comunque sempre di più rispetto all'altra squadra di Verona, perchè l'HELLAS è una fede e...
Non può piovere per sempre!
[DICONO]
REMONDINA si assume tutte le responsabilità «Nel primo tempo la partita è stata aperta, nel secondo invece si è visto solo il Verona, escludendo l'azione del loro gol. La cosa più difficile ora è recuperare la concentrazione giusta per affrontare questi play-off, siamo tutti amareggiati come d'altronde lo sono tutti i tifosi e il presidente. Abbiamo avuto problemi negli ultimi tre mesi, è inutile nasconderlo, però oggi avevamo un'opportunità importante: con una vittoria potevamo chiudere qui il discorso e ritrovarci in serie B, per cui lasciamoci il passato alle spalle: oggi si doveva vincere. Mi assumo tutte le responsabilità, quando la squadra perde è giusto che l'allenatore lo faccia, ora dobbiamo ricompattarci e ripartire già dall'allenamento di martedì» (CalcioMercato.com)
Capitan CECCARELLI abbattuto ma non arreso: «Tutta la gente accorsa allo stadio sperava in un altro finale, come noi. Ci abbiamo provato, avendo più occasioni rispetto agli avversari. La squadra ha dato tutto, purtroppo è andata male. Impossibile nascondere la delusione, tiriamo su la testa immediatamente per allontanare gli aspetti negativi, se vogliamo salvare questa stagione bisogna vincere i play-off. Stiamo tutti male, ma è imperativo ricominciare. Si tratta di una botta pesante per noi, per i tifosi, per la società, per le persone che lavorano al nostro fianco. Volevamo regalare una gioia ai sostenitori, non ci siamo riusciti ma dobbiamo farci forza. Stando uniti ed andando avanti fino alla fine. Un insieme di cose hanno inciso sul risultato finale, forse avremmo meritato di vincere. Il gol granata, che è valso il successo, è nato da un rimpallo. Fatto emblematico per la giornata odierna. Parlare serve a poco, è fondamentale rimettersi tutti in discussione». Rimane fiducioso per il doppio spareggiop contro il RIMINI «Tra due settimane la formazione scaligera dovrà affrontare il Rimini: "Abbiamo il dente avvelenato, contro di loro non abbiamo raccolto nemmeno un punto in due incontri. Non vediamo l'ora di ritrovarli e batterli» (HellasVerona.it)
Mister CALORI tecnico del 'PORTOGRUARO dei miracoli' «Lo so adesso tutti direte che questa è un'altra bella favola del calcio italiano e io non voglio smentirvi. Ma vi assicuro che alla base di questa vittoria c'è un progetto vincente senza il quale nulla sarebbe stato possibile. La promozione è una grande soddisfazione e, per me, un regalo che desidero fare ai miei giocatori» (CalcioMercato.com)
REMONDINA (ovviamente) deluso ed amareggiato analizza VERONA-PORTOGRUARO: «La delusione nasce dal fatto che l'ambiente abbia sempre creduto nella vittoria, un risultato alla nostra portata. Nella prima frazione è stata una partita aperta, nella ripresa il gioco è stato a senso unico. Qualche episodio ci è andato male, è stato fatto quanto necessario senza centrare l'obiettivo. Oggi siamo molti amareggiati, come noi tutta la gente presente allo stadio. E' normale sentire una partita che vale la cadetteria, siamo stati imprecisi e forse anche un po' sfortunati. Aspetto principale ora è far passare questa grande amarezza. A livello atletico la squadra ha speso molto, dando tutto quello che era possibile. Cerchiamo di ritrovare la mentalità giusta, nulla è perso ma l'amarezza è tanta. Quanto fatto prima contava poco, tre punti sarebbero valsi la promozione, inutile recriminare su quanto lasciato per strada» (HellasVerona.it)
[ALTRE NEWS]
GLI ALTRI VERDETTI del Girone B: ai playoff anche PESCARA (seconda), RIMINI (quarta) e REGGIANA (quinta), retrocedono GIULIANOVA (ultima in classifica) e POTENZA (per le note vicende extracalcio), ai play-out FOGGIA, ANDRIA BAT e PESCINA VdG.
LA BERETTI COMPLETA LA DISASTROSA DOMENICA GIALLOBLÙ ko con il NOVARA ed eliminazione ai quarti...
[IN BREVE]
STILE JUVE: Chiesta ufficialmente la revoca dello scudetto 2006 all'INTER! ROMA-INTER: 4 giornate di squalifica a TOTTI una a BALOTELLI e CHIVU...
PREMIER LEAGUE: 'King Carlo' porta il CHELSEA alla conquista del campionato, 8 a 0 al malcapitato WIGAN e tutti a casa! CICLISMO: Alla seconda tappa del Giro vince FARRAR in volata ma la maglia rosa va ad EVANS.
CALCIO PORTOGALLO: Trionfa il BENFICA.
BUNDESLIGA: VAN GAAL 'raddrizza la baracca' e porta il BAYERN alla 22^ vittoria del campionato inglese.
PALLAVOLO: CUNEO batte TRENTO e si laurea campione d'Italia!
FORMULA 1: RED BULL imprendibile ma ALONSO c'è! FERRARI a -3 dalla vetta piloti...
SUPERBIKE: Grandissimo Max BIAGGI, doppietta a Monza.
GOLF: Agli Italian Open vince ANDERSSON, MANASSERO 'solo' 29°
GIOCO PRONOSTICI:
6 punti a MARTINO, MISTER LOYAL lascia fare e 'MARTIN JAPONICO' conquista (meritatamente) il titolo di Campione del Gioco Pronostici B/=\S 2009-2010: Complimenti anche per i 10 punti di distacco da BRUNI, buon secondo col classico colpo di reni finale. Sul gradino più basso del podio MISTER LOYAL e POSE a pari merito... Maglia nera a LUCKY.
Ammonizioni per: Bridget, Lucky e Mister Loyal
Espulsione per: Ale90HVr
Per cio che concerne i record mi consolo: io vinco il titolo per il maggior numero di Campione di giornata: 8! Ma anche quello come Sfigadòn de la stagiòn (ancora con 8), per il resto:
Punteggio massimo in una giocata: Ale90hvr, Bruni (11)
Max. numero di risultati azzeccati: Bruni (5)
Max. numero di pronostici azzeccati: Ale90HVr (8)
Punteggio minimo in una giocata: Barnaba, Bruni, Federico Montresor, Martino, Paolo, VALE/=\VALES (0)
Bene per quest'anno è tutto! Arrivederci a Settembre...
CLASSIFICA DI GIORNATA
6 - Bruni, Gabri, Gede, Martino, Smarso
4 - Black, Pose
CLASSIFICA GENERALE
151 - Martino
141 - Bruni
139 - Mister Loyal, Pose
138 - Smarso
127 - Ale90hvr
120 - Bridget
119 - Black, Gabri
116 - Gede
110 - Lucky
CLASSIFICA PRECEDENTE
145 - Martino
139 - Mister Loyal
135 - Bruni, Pose
132 - Smarso
127 - Ale90hvr
120 - Bridget
115 - Black
113 - Gabri
110 - Gede, Lucky
ALBO D'ORO CAMPIONI |
2009/2010 Martino |
2008/2009 RobRoy |
2007/2008 L. Bruni F.C. |
2006/2007 Ark (Ex-Alberto) |
2005/2006 Ark (Ex-Alberto) |
2004/2005 Ark (Ex-Alberto) |
2003/2004 Ark (Ex-Alberto) |
[RASSEGNA STAMPA]
10/05/2010 - h. 13:35
La Stampa: "Foschi prossimo diesse del Verona"
Dall´edizione odierna de La Stampa di Torino, clamorose rivelazioni sul futuro del Verona. E´ in piedi l´ipotesi Colantuono per la prossima stagione in caso di Serie B dell´Hellas, ma proprio nelle ultime ore per il tecnico del Torino si apre lo scenario di un ritorno all´Atalanta. Il nome di Stefano Colantuono viene accostato a quello di Rino Foschi, indicato dal quotidiano torinese come il prossimo direttore sportivo del Verona.
Alessandro Del Grosso
FONTE: TuttoLegaPro.com
Lega Pro
Nella partita spareggio al Bentegodi contro Il Verona conquista la serie B la squadra dell'ex capitano del Perugia, Calori.
di NICOLA PELLICANI
Sorpresa a Verona la favola Portogruaro
VERONA - Il Portogruaro vola in serie B. Il sogno è divenuto realtà allo stadio Bentegodi di Verona. Il Porto ha vinto la partita della vita e il campionato in un colpo solo. Sembrava una favola solo fino a poche settimane fa. La cittadina in provincia di Venezia, partita senza alcuna pretesa con una squadra di giovani, si è ritrovata in serie B. Forse addirittura impreparata a reggere l'urto di popolarità e di responsabilità. Non è la prima volta che una squadra di una cittadina di provincia si ritrova improvvisamente puntati addosso i riflettori dell'universo del calcio. Era già successo tanti anni fa al Chievo, poi all'Albinoleffe e al sud a Gallipoli. Ma chi l'avrebbe mai detto che il Portogruaro, una Comune di appena 25mila anime nel Veneto Orientale, a oltre sessanta chilometri da Venezia, incastrato nel profondo della provincia, con un'economia fatta di piccole imprese non particolarmente florida, riuscisse a fare il gran salto? Eppure è successo. E più increduli ieri sono stati i tifosi veronesi, che nell'ultima di campionato, nella partita-spareggio, già pregustavano il ritorno in B dopo il lungo purgatorio in serie C1. Sono arrivati in 25 mila al Bentegodi per spingere la squadra gialloblù verso la promozione, evitando la lotteria dei playoff. Ma le cose sono andate diversamente. I 1500 supporter dei granata del Portogruaro nemmeno erano un puntino nello stadio dipinto di gialloblù.
Ma anche nello sport, se i sogni si avverano è perché alla base c'è un lavoro e una squadra che gioca bene al calcio. Il Porto l'ha fatto vedere anche ieri nel corso di una partita sofferta, molto tirata com'era prevedibile, in cui si è dimostrata più squadra. Più quadrata del Verona, meglio organizzata. Superato indenne lo sprint iniziale dei gialloblù che sono partiti a razzo colpendo un palo con Russo. La partita è stata in equilibrio, il Portogruaro si è presto riorganizzato e risposto poco dopo con un palo del bomber Marchi. Nella ripresa squadre più stanche, Verona pericoloso con Ceccarelli che si è mangiato un gol abbastanza facile. Ma poi è stato il Porto a mostrare il calcio migliore. Ed è stata in un'azione avviata dal capitano Cunico, bandiera della formazione - con più di 250 partite in maglia granata -, proseguita da Altinier e conclusa in rete dal giovane Bocalon, l'unico veneziano della squadra. Era il 44' della ripresa, l'incontro era quasi finito. Pochi istanti ancora e il sogno si è trasformato in realtà.
E' stata la vittoria del calcio genuino, con fiumi di lacrime finali in campo e sugli spalti. Hanno pianto i giocatori, hanno pianto i tifosi è ha pianto soprattutto il presidente della società Francesco Mio. Le bandiere della squadra si chiamano Cunico, Altinier, Marchi, ma la promozione è il risultato di un mix vincente. Intanto è la vittoria di un allenatore bravo. Quell'Alessandro Calori che i tifosi juventini ricordano ancora come un incubo, il quale si è rivelato un ottimo direttore d'orchestra. E poi l'ambiente, come dicono gli addetti ai lavori. Un ambiente senza pressioni, tranquillo che ha consentito al Portogruaro di crescere. E' la squadra è cresciuta passo passo, con alla testa sempre la famiglia Mio di Summaga - frazione di Portogruaro -. Famiglia di imprenditori con un'industria di mobili per ufficio che porta il loro nome e da poco hanno rilevato anche la Faram.
I Mio hanno preso per la squadra nel 1990, facendo la fusione tra Summaga e Portogruaro. Prima guidava il deus ex machina della società, Dino, quindi dopo la sua morte, un paio d'anni fa, con il figlio Francesco. Nel 2004 il primo salto "importante" con la promozione dalla D all C2. Poi nel 2008 il salto in C1. Finché ieri è arrivata la serie B. Adesso il Portogruaro è la squadra più importante della provincia. Non solo in tutto il Veneto in serie B militano solo Cittadella, un altro miracolo del calcio nostrano e il Vicenza. Resta l'incognita del futuro. Riuscirà la famiglia Mio a reggere la scommessa della serie B? Le incognite sono molte. A iniziare dallo stadio che non c'è. Ma questo alla fine non sarà il principale dei problemi. La società non naviga in buone acque, ma non è certo l'unica di questi tempi. Il futuro del Porto è tutto da scrivere. Intanto davanti al vecchio stadio Mecchia è iniziata la festa. (09 maggio 2010)
FONTE: LaRepubblica.it
15:03 del 10 maggio
Il tecnico Calori: "Alla base di questa vittoria c'è un progetto vincente, non solo una favola».
Storico Portogruaro: sale in B, Verona ko.
Il Veneto dei "piccoli" continua a vincere e a centrare obiettivi straordinari. La strada l'ha aperta il Chievo (che si è guadagnato in largo anticipo la permanenza in serie A), a ruota lo ha seguito il Cittadella (pronto ai playoff di serie B) e adesso è arrivato il Portogruaro, da ieri pomeriggio promosso tra i cadetti. Un'impresa quella degli uomini di Alessandro Calori, capaci di vincere al 90° con un gol dell'attaccante di scuola interista Simone Bocalon, davanti a un Bentegodi gremito da 26 mila spettatori, tutti in trepidante attesa della promozione diretta del blasonato Hellas, prossimo a celebrare i 25 anni dalla conquista dello storico scudetto. Invece Davide ha battuto Golia e la squadra di questo paese veneziano di 25 mila abitanti può sognare ad occhi aperti.
«Lo so - dice il tecnico Alessandro Calori, ex difensore di Udinese e Perugia - adesso tutti direte che questa è un'altra bella favola del calcio italiano e io non voglio smentirvi. Ma vi assicuro che alla base di questa vittoria c'è un progetto vincente senza il quale nulla sarebbe stato possibile. La promozione è una grande soddisfazione e, per me, un regalo che desidero fare ai miei giocatori». La vittoria del Portogruaro ha costretto il Verona ad andare ai playoff, tra la delusione dei suoi tifosi. Tra due settimane i gialloblù affronteranno il Rimini, con il quale in campionato hanno perso entrambe le gare. C'è un po' di malumore in società, tanto che si parla di un possibile esonero del tecnico Gian Marco Remondina.
(La Stampa)
19:53 del 09 maggio
Verona-Portogruaro Le voci dallo spogliatoio
La gara che valeva la B disputata al Bentegodi davanti a oltre 25mila spettatori tra Hellas Verona e Portogruaro, è terminata 1 a 0 per gli ospiti. Il sogno che stava vivendo la squadra di Calori è diventato perciò realtà, un obiettivo che nessuno a inizio campionato avrebbe pronosticato. Il Verona perdendo questa gara si ritrova così a disputare tra 15 giorni i playoff contro il Rimini. Nei primi minuti della gara è la squadra di Remondina a dettare i ritmi di gioco: al 5' Russo con un gran tiro da fuori area colpisce la traversa. Il Portogruaro si rende pericoloso al 24' con Altinier, che colpisce al volo di destro un pallone pennellato deliziosamente da Marchi, il quale tre minuti più tardi colpisce il palo. Nella ripresa si rivede il Verona della prima parte di gara, al 61' con Ceccarelli che sciupa una clamorosa occasione su un cross rasoterra di Cangi, e al 68' con Di Gennaro, entrato al posto di Ciotola, che colpisce di testa un cross sulla sinistra di Pugliese: la palla finisce però alta sopra la traversa. Con l'ingresso di Farias e Di Gennaro i gialloblù sembrano avere una marcia in più, ma allo scadere è il Portogruaro a portarsi in vantaggio: Bocalon al 90' è bravo a farsi trovare pronto su un cross dal fondo e a battere Rafael con un tiro al volo. Veneziani che gustano questa inaspettata promozione, veronesi con l'amaro in bocca costretti a giocarsela per forza ai play-off.
VERONA
L'allenatore del Verona Gian Marco Remondina: 'Nel primo tempo la partita è stata aperta, nel secondo invece si è visto solo il Verona, escludendo l'azione del loro gol. La cosa più difficile ora è recuperare la concentrazione giusta per affrontare questi play-off, siamo tutti amareggiati come d'altronde lo sono tutti i tifosi e il presidente. Abbiamo avuto problemi negli ultimi tre mesi, è inutile nasconderlo, però oggi avevamo un'opportunità importante: con una vittoria potevamo chiudere qui il discorso e ritrovarci in serie B, per cui lasciamoci il passato alle spalle: oggi si doveva vincere. Mi assumo tutte le responsabilità, quando la squadra perde è giusto che l'allenatore lo faccia, ora dobbiamo ricompattarci e ripartire già dall'allenamento di martedì'.
PORTOGRUARO
Non siamo riusciti ad intervistare nessun rappresentante del Portogruaro nell'area stampa.
Matteo Ambrosi
FONTE: CalcioMercato.com
Pescara, il giorno del verdetto i biancazzurri giocano per la B
Il Pescara di Eusebio Di Francesco a Marcianise per un match che potrebbe essere l’appuntamento con la serie B. I tifosi incrociano le dita
di Luigi Di Marzio
PESCARA. È il gran giorno. Ovvero, potrebbe esserlo. Il Pescara di Eusebio Di Francesco sbarca a Marcianise per un match che potrebbe essere l’appuntamento con la serie B.
Ma le sorti del campionato non dipenderanno solo dai biancazzurri. Olivi & Co. devono vincere e poi sperare in una buona notizia che potrebbe arrivare dal Bentegodi di Verona, magari un pareggio che spalancherebbe le porte della serie B, altrimenti una vittoria in terra campana ratificherebbe solo il secondo posto con conseguente rinvio ai play off per il verdetto finale. I tifosi sognano e incrociano le dita. In città per scaramanzia le bottiglie di champagne sono rimaste ben nascoste, ma se dovesse succedere quello che molti si augurano, il tradizionale incontenibile delirio pescarese è pronto per esplodere. La “remontada” biancazzurra allora sarà compiuta. Un miracolo, visto che qualche tempo fa la promozione diretta era diventata una chimera. Ma se così non sarà l’? appendice dei play off dovrà essere affrontata con grande lucidità, senza cali di concentrazione. Il futuro, però, può attendere.
«Ci siamo. Pronti, carichi e con il morale alto», Eusebio Di Francesco ci crede. E garantisce per la squadra. «I ragazzi stanno bene e sono molto concentrati. Ho fatto capir loro che non tollero cali di concentrazione, quindi in settimana abbiamo tenuta molto alta l’attenzione». L’allenatore del Pescara non crede in una sfida semplice al Progreditur. «Loro sono salvi, d’accordo, ma io le partite facili non le conosco. Il Marcianise è una squadra tosta e ha fatto tanti punti nel girone d’andata. Ci daranno filo da torcere sicuramente».
Il Pescara comunque deve vincere. «Sicuramente e lo faremo. Pensiamo a vincere, poi penseremo alla partita tra Verona e Portogruaro. Io spero finisca con un pareggio, ma me ne occuperò solo al 91esimo della mia partita». La B è racchiusa in una speranza. Lo stratega biancazzurro, però, deve fare i conti con diverse defezioni. La più importante è quella di Sansovini, che non ha recuperato a pieno dall’infortunio muscolare.
Lo scacchiere verrà rimodellato calcolando anche le assenze di Coletti (squalificato) e dello stirato Bonanni. Pinna tra i pali, la difesa a quattro composta dai centrali Mengoni e Olivi, con Zanon e Petterini sugli out. In mezzo al campo si rivede Zappacosta in tandem con Tognozzi. Sul versante destro Gessa, che ha recuperato dall’attacco influenzale, e Dettori sull’opposto. In attacco il pimpante Soddimo giocherà alle spalle dell’unica punta di ruolo, Ganci. Tifosi. Saranno 960 i tifosi biancazzurri presenti allo stadio di Marcianise. La questura ha sconsigliato la partenza ai supporter ancora sprovvisti di biglietto. I botteghini dello stadio resteranno infatti chiusi.
Tv. Marcianise-Pescara si può seguire, a partire dalle 14.30, in diretta sul digitale terrestre di Telemare e in differita sul canale regionale TV6 (stasera ore 23).
(09 maggio 2010)
FONTE: IlCentro.Gelocal.it
Lunedì 10 Maggio 2010
Il Verona domina il derby, ma al 90’ incassa il gol del Portogruaro: ora per la B c’è la lotteria play off
di Matteo Oxilia
VERONA - Ecco fatto. Tirato lo sciacquone su un campionato già vinto a febbrario e che adesso ci si gioca i play off. Passa il Portogruaro, che vince 1-0 con gol al 90’. Incubo. Il peggiore per i tifosi e la società scaligera. Increduli tutti. Fischi, cori per sottolineare la mancanza di carattere della squadra, Remondina che se ne sente di tutti i colori. Ma è il momento, questo di restare uniti perché non è finito. Altinier grida e corre sotto lo spicchio di tribuna dedicato agli ospiti. Esposito piange, i compagni stesi a terra. Rimboccarsi le maniche signori, è lo sport.
Un primo tempo che vola sulle ali del pubblico. Non si sente niente: il fischio dell’arbitro, il sibilo del vento che stringe a sé una sola parola: Hellas. Parte forte il Verona, con Russo che dopo 5 minuti trasforma la traversa in un diapason: gran botta da 27 metri e incrocio pieno. Brividi e vibrazioni. L’Hellas manovra meglio, il Porto ci prova con le ripartenze. Ciotola e Selva salgono in cattedra al 17’, quando propongono alla platea un dai e vai bello, preciso, ficcante: ma sterile. Il Porto non fa grandi cose, eppure spinge un po’ alla volta. E al 31’ pareggia i conti nella gerla: legno anche per Marchi, con un destro da fuori che lascia lì Rafael. Si affievoliscono le luci, per il riposo.
Nella ripresa l’agone aumenta. Remondina inserisce Farias per dare brio e idee. Passa alle due punte, con Di Gennaro e un deludente Selva, mai in partita. Ma il Porto, nei contropiedi, fa male. L’uno contro uno sugli esterni è proprio l’arma in più della tattica gialloblù, che arrivano spesso e volentieri al cross, soprattutto a sinistra, ma non trovano la zucca giusta. E i minuti passano. Quando sono ormai finiti ecco la spaccata vincente di Bocalon, che la mette dentro e manda il Porto in serie B. (ass)
Lunedì 10 Maggio 2010
Remondina: «Ripartiamo convinti». Ma il tecnico oggi rischia l’esonero
VERONA - Tocca ancora a Gian Marco Remondina fare da scudo. La delusione è tremenda, il mondo è crollato addosso all’Hellas. Il tecnico prova a farsi forte. D’altronde, le spalle larghe non gli mancano. «E’ indubbiamente una sconfitta pesante, anche perché rimediata al Bentegodi. Tuttavia dobbiamo cancellare in fretta quanto è successo oggi (ieri, ndr). E bisogna farlo con tutte le nostre forze. Liberare la testa dei giocatori: ho visto gente piangere come bambini. Il colpo è terribile, su questo non c’è dubbio. Tuttavia, ripeto, dobbiamo rialzarci. Ricaricare le batterie e preparaci per i play off, che dovranno essere nostri».
Piccola pausa, quindi il tecnico riprende il filo del discorso. «Già adesso ci deve essere solo il Rimini nella nostra testa». Basterebbero due pareggi per approdare in finale (l’altra semifinale sarà Reggiana-Pescara), ma Remondina sa benissimo che non sarà semplice contro il Rimini, che in stagione regolare ha fatto sei punti su sei contro l’Hellas. L’ultimo successo, otto giorni fa, è ancora una fertita aperta: sconfitta 3-2 al 93’.
Remondina ancora sulla panchina gialloblù per gli spareggi promozione? La società ha fatto sapere che parlerà oggi. Ma non è da escludere che siano prese decisione drastiche: ieri al Bentegodi c’era tra gli altri Silvio Baldini, che però ha smentito qualsiasi contatto. E prende consistenza la candidatura di Giovanni Vavassori.(G.Vig./ass)
Lunedì 10 Maggio 2010
Pugliese ed Esposito non bastano
RAFAEL 6,5
Gli viene chiesto di parare l’impossibile, poi Bocalon lo beffa.
CANGI 6,5
Buona spinta sulla destra, nel primo tempo serve un pallone d’oro a Ciotola in area, poi sprecato.
CECCARELLI 6
Lotta tanto, un po’ di imprecisione nei disimpegni nel primo tempo.
MASSONI 6,5
Titolare a sorpresa in una partita che di Lega Pro ha poco, non si fa intimorire dalla bolgia del Bentegodi e gioca ordinato senza impensierire i compagni di reparto (dal 73’ ANSELMI ng).
PUGLIESE 7
Un terzino perfetto, old style. Spinta, corsa, precisione nei cross, dribbling.
RUSSO 6
Trema ancora la traversa colpita dal suo destro dopo 5 minuti. Poi non fa molto.
PENSALFINI 6
Fa buon filtro in mezzo, tiene la posizione ma non regala geometrie utili alla causa.
ESPOSITO 7
Il migliore. Corre ovunque, imposta, aiuta in difesa, fa il terzino, trascina il gruppo.
RANTIER 5,5
Esce stremato, dopo una gara generosa in cui ha cercato (invano) il guizzo giusto (dal 55’ FARIAS 6: dà brio alla manovra, facendo più movimento).
CIOTOLA 5,5
Sbaglia un gol dopo una triangolazione importante in area. Non lascia il segno (dal 59’ DI GENNARO 6: lotta, ci mette il fisico)
SELVA 5
Corre a zonzo, non aiuta i compagni. Spalle alla porta sbaglia tutto, guardandola pure. Non entra in partita. (M.Oxi./ass)
Lunedì 10 Maggio 2010
Fuori dal Bentegodi scoppia la contestazione contro il mister
Ceccarelli: «Non sparate sull’allenatore». Garzon: «E’ una sconfitta immeritata»
di Gianluca Vighini
VERONA - Fuori è già scoppiata la contestazione. Dentro lo spogliatoio gialloblù un silenzio che non ha bisogno di ulteriori commenti. Il dramma per il ko al Bentegodi, di fronte al pubblico amico, che costringerà l’Hellas ai play off, si sta consumando nell’immediato dopo-gara. In sala stampa arriva Luca Ceccarelli. Il primo pensiero del capitano è per Gian Marco Remondina. «E’ facile intuire che sarà lui sulla graticola dopo questa mancata promozione diretta. Cosa dire sulla sfida con il Portogruaro? Beh, ci abbiamo provato, come sempre. E come in altre occasioni fallite, non abbiamo avuto la fortuna dalla nostra».
Ceccarelli quindi scende nei dettagli: «Dei 90 minuti, almeno 80 li abbiamo passati nella metà campo avversaria. Cos’altro aggiungere? Beh, bisogna ripartire: so che non è facile, ma ora dobbiamo pensare ai play off e vincerli».
E’ il turno di Stefano Garzon (nella foto Novelli), che appare provato: è stato tra quelli colti da disperazione più totale dopo il triplice fischio di chiusura. «Non so cos’abbia in mente la società, però mi auguro di tutto cuore che mister Remondina sia ancora con noi per questi play off». E sul derby col Porto, Garzon sbotta: «Una sconfitta immeritata, visto che la gara l’abbbiamo condotta noi per quasi tutti i 90’. Loro hanno fatto davvero poco, ma il calcio a volte è questo. Non riesco proprio a darmi pace: un ko proprio davanti ai nostri tifosi...». (ass)
FONTE: Leggo.it
Festa rinviata Dopo la sconfitta con il Portogruaro scatta la contestazione, Martinelli e il sindaco parlano agli ultrà
Delusione Hellas, anche Tosi calma i tifosi
Doveva essere il giorno della festa, è stato quello della delusione e della rabbia. L’Hellas è ancora in corsa per la promozione in serie B, ma la sconfitta interna con ilPortogruaro, maturata proprio agli sgoccioli dell’incontro, la “condanna” al - la roulette dei playoff quando solo pochi mesi fa la stagione sembrava essere indirizzata verso un finale trionfale. E solo ieri i tre punti sarebbero bastati per essere di nuovo in serie B. Al termine del match la rabbia del tifo gialloblù si è riversata contro giocatori e tecnico. I supporter dell’Hellas li hanno attesi all’uscita dal Bentegodi, bloccando di fatto il deflusso dei loro beniamini, oggi contestati. La tensione è stata palpabile, è intervenuta la polizia che ha creato un cordone per separare i tifosi dalla squadra ed evitare che la protesta degenerasse. Sono andati a parlare con alcuni degli ultrà i dirigenti Bonato e FattoFattori, poi il capitano Ceccarelli e Garzon, infine anche il presidente del Verona Martinelli. E con il pubblico ha parlato anche il sindaco Flavio Tosi, presente in tribuna per assistere alla partita che poteva segnare l’uscita dell’Hellas dall’inferno della Lega Pro. Il sindaco ha condiviso la delusione dei tifosi, ma ha raccomandato loro che occorre stare vicini alla squadra in questo momento. In fondo, niente è ancora perduto. M.C.
AL BENTEGODI IL PORTOGRUARO VINCE AL 90’E VOLA IN SERIE B, GIALLOBLÙ COSTRETTI A SPAREGGIARE COL RIMINI
Hellas, che incubo: perde e va ai playoff
Hellas Verona 0 Portogruaro 1
Hellas Verona (4- 3- 3) Rafael; Cangi, Ceccarelli, Massoni (7 1’ Anselmi), Pugliese; Russo, Esposito, Pensalfini; Ciotola (58’ Di Gennaro), Selva, Rantier (55’ Farias). All. Remondina
Portogruaro (4- 4-2) Rossi; Cardin, Siniscalchi, Madaschi, Gotti; Espinal, Vicente, Puccio (75’ Pondaco); Cunico; Altinier, Marchi (68’ Bocalon). All. Calori
MARCATORE 90’ Bocalon
Lorenzo Montiroli Verona
È finita nel modo peggiore,con le lacrime dei giocatori e la rabbia degli ultras. La partita che doveva riconsegnare la Serie B a l l’Hellas, dopo tre anni nell’inferno della Lega Pro l’ha vinta il Portogruaro. Non è bastato un Bentegodi vestito a festa per trascinare la squadra di Remondina a una vittoria che le avrebbe consentito di scavalcare i veneziani proprio sul filo di lana: dopo una partita giocata in modo contratto, con poche occasioni da gol, i gialloblù trafitti proprio al 90’da una rete di Bocalon, sono stati scavalcati anche dal Pescara (vittorioso per 3-2 sul campo del Real Marcianise) chiudendo la “regular season” al terzo posto. Ora, per centrare la promozione, resta la porta di servizio dei playoff, e il Verona se la vedrà con il Rimini: andata il 23 maggio alle 16 in Romagna, ritorno il 30, alla stessa ora, al Bentegodi. Per salvare una stagione che ha visto gli scaligeri comandare quasi sempre il campionato, serviranno due prestazioni molto diverse da quella di ieri, con Ceccarelli e compagni chiamati a ritrovare una brillantezza che negli ultimitempi sembrano aver perduto. Al cospetto di un Portogruaro che giocava per due risultati su tre, ieri Remondina ha schierato Massoni al centro della difesa al posto di Comazzi, con Pensalfini a centrocampo e Rantier in avanti assieme a Selva e Colombo. Calori, dal canto suo recuperava in extremis Cunico, a supporto della coppia-gol Marchi- Altinier.
L’inizio era stato promettente, con una traversa di Russo (botta dai 20 metri dopo 5’), ma si è capito subito che i veneziani non sarebbero rimasti a guardare: al 15’, infatti, Altinier spaventava Rafael con una girata alta di poco. Sempre nel primo tempo, dopo una discreta occasione fallita da Selva, il Porto pareggiava il conto dei legni con Marchi, il cui fendente dal limite sbatteva sulla schiena di Rafael dopo aver incocciato il montante. Nella ripresa le occasioni migliori sono capitate a Ceccarelli (tap-in al 61’ su cross rasoterra di Cangi, con palla clamorosamente fuori) e a Di Gennaro, che al 68’ incornava un cross di Esposito senza precisione. Il trascorrere dei minuti, però, ha aumentato l’ansia dei padroni di di casa, che proprio al 90’ hanno subito la beffa finale di Bocalon. Deluso, ovviamente, il tecnico Remondina: «Siamo molti amareggiati come la gente presente allo stadio - ha detto -, perché volevamo darequesta gioia ai tifosi e al presidente Martinelli. Nulla è perduto,ma l’amarezza è tanta: purtroppo siamo stati imprecisi e forse anche un pò sfortunati».
FONTE: DNews.it
10/05/2010
Disastro Hellas: pugnalata al cuore per i tifosi gialloblù
LA GRANDE DELUSIONE. Non bastano i venticinquemila del Bentegodi. Il Portogruaro vince e va in B, Verona ai play off. Remondina a rischio, oggi vertice in società per decidere il futuro del tecnico. Esonero vicino?
Verona.
Una pugnalata al cuore per il popolo dell'Hellas. Venticinquemila tifosi gialloblù traditi da una squadra che prima li ha sedotti e poi abbandonati, proprio sul più bello, al momento del lieto fine, quando i due innamorati si scambiano il primo bacio. Non ha fatto nulla per vincere il Portogruaro ma, alla fine, festeggia la serie B. Ha fatto poco per conquistare la promozione l'Hellas, doveva portare a casa i tre punti con la rabbia, con la cattiveria, con il carattere. Un paio di occasioni importanti, un po' di supremazia territoriali, qualche giocata decente. Nulla più. Poche idee, zero fantasia, niente cuore. Le qualità tecniche, se ci sono, non bastano per vincere i campionati. L'esempio più bello arriva proprio dal Portogruaro, un gruppo di onesti calciatori - tolto Cunico nessun giocatore dei veneziani andrebbe in panchina nell'Hellas, dovrebbe accontentarsi della tribuna - stipendi calmierati, un buon cocktail tra veterani di categoria e giovani speranze. Un allenatore capace, coinvolgente, affamato.
Non si può dire la stessa cosa di Gian Marco Remondina. Grande lavoratore, professionista serio, tecnico pignolo e razionale. Troppo spesso schiavo del suo pragmatismo, con schemi preconfezionati e una manovra prevedibile. Riconfermato a tutti i costi da Nereo Bonato - che aveva già lavorato con lui nelle stagioni felici di Sassuolo - l'allenatore non ha mai stabilito un contatto con il popolo gialloblù. Il diesse l'ha sempre difeso ma adesso ha qualche dubbio anche lui. Serve una scossa per affrontare in play off con qualche stimolo in più e oggi è in programma un vertice in società per decidere il futuro del mister. Anche la sfida con il Portogruaro rispecchia fedelmente decine di partite già viste al Bentegodi.
Scelte scontate all'inizio della gara con Massoni al centro della difesa che prende il posto di Comazzi e Anselmi infortunati. Ceccarelli, Cangi e Pugliese completano il pacchetto arretrato, torna il centrocampo tanto caro al tecnico con Esposito in regia, Russo e Pensalfini a sostegno. Tridente offensivo con Selva punto di riferimento centrale, Ciotola a sinistra e Rantier a destra che gioca dal primo minuto per sostituire lo squalificato Berrettoni. Parte meglio l'Hellas, il Portogruaro controlla e quando serve i due «centraloni» Madachi e Siniscalchi si fanno sentire su Selva ma l'arbitro lascia correre.
Al 5' la prima occasione per i gialloblù. Progressione di Russo, gran botta dal limite, palla che sbatte sull'incrocio e torna in campo. Pochi minuti dopo Selva fa partire Ciotola, contatto in area, i gialloblù chiedono il rigore Massa lascia correre. Al quarto d'ora la replica dei veneziani con Altinier che gira da due passi. Alto sopra la traversa. L'exattaccante gialloblù si ripete dopo una decina di minuti, bello il cross di Marchi, splendido il destro al volo, ancora fuori. Riparte il Verona con Ciotola, triangolo con Selva, tocco di destro a due passi da Rossi, il tiro è troppo debole. Alla mezzora brivido in area Hellas, destro di Marchi, palla sul palo, Cunico prova il destro, para Rafael. Grande ritmo da una parte e dall'altra, finisce il primo tempo e il pubblico applaude. Inizia la ripresa, i tecnici non cambiano e la partita non decolla. Remondina toglie Rantier e manda in campo Farias, poi getta nella mischia Di Gennaro per Ciotola. Sono «freschi» danno vivacità alla manovra. al 16' il Verona costruisce l'occasione più ghiotta di tutta la partita. Cross di Cangi dalla destra, Ceccarelli è solo sul secondo palo, la porta è libera, il tiro è da dimenticare. Passano i minuti e il Verona si getta all'assalto, spinto dall'urlo del Bentegodi. Troppa confusione, non si passa. Il pari sembra cosa fatta, un risultato che non accontenta nessuno e favorisce il Pescara che sta vincendo a Marcianise. Il sussulto a due minuti dalla fine. Contrasto di Cunico sulla fascia, palla in mezzo, sul secondo palo spunta Altinier, palla in mezzo al volo. Bocalon è solo e fulmina Rafael.
Il Portogruaro va in serie B, l'Hellas i play off.
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
09/05/2010 - 19:16
Ceccarelli: "Ripartire nonostante la grande amarezza"
"Se vogliamo salvare questa stagione bisogna vincere i play-off. Volevamo regalare una gioia ai sostenitori, non ci siamo riusciti ma dobbiamo farci forza"
VERONA - Grandissima delusione in casa gialloblù a seguito della sconfitta subìta ad opera del Portogruaro, che ha vanificato le speranze di promozione diretta della squadra di Remondina. A commentare il match, presso la sala stampa del "Bentegodi", Luca Ceccarelli: "Tutta la gente accorsa allo stadio sperava in un altro finale, come noi. Ci abbiamo provato, avendo più occasioni rispetto agli avversari. La squadra ha dato tutto, purtroppo è andata male. Impossibile nascondere la delusione, tiriamo su la testa immediatamente per allontanare gli aspetti negativi, se vogliamo salvare questa stagione bisogna vincere i play-off. Stiamo tutti male, ma è imperativo ricominciare".
"Si tratta di una botta pesante per noi, per i tifosi, per la società, per le persone che lavorano al nostro fianco. Volevamo regalare una gioia ai sostenitori, non ci siamo riusciti ma dobbiamo farci forza. Stando uniti ed andando avanti fino alla fine. Un insieme di cose hanno inciso sul risultato finale, forse avremmo meritato di vincere. Il gol granata, che è valso il successo, è nato da un rimpallo. Fatto emblematico per la giornata odierna. Parlare serve a poco, è fondamentale rimettersi tutti in discussione".
Tra due settimane la formazione scaligera dovrà affrontare il Rimini: "Abbiamo il dente avvelenato, contro di loro non abbiamo raccolto nemmeno un punto in due incontri. Non vediamo l'ora di ritrovarli e batterli".
Ufficio Stampa
09/05/2010 - 19:03
Remondina: "Delusi come tutti i presenti allo stadio"
"Cerchiamo di ritrovare la mentalità giusta, nulla è perso ma l'amarezza è tanta. Quanto fatto prima contava poco, tre punti sarebbero valsi la promozione"
VERONA - Non nasconde la propria amarezza per la sconfitta interna col Portogruaro, che costringe i gialloblù ai play-off, il tecnico Gian Marco Remondina: "La delusione nasce dal fatto che l'ambiente abbia sempre creduto nella vittoria, un risultato alla nostra portata. Nella prima frazione è stata una partita aperta, nella ripresa il gioco è stato a senso unico. Qualche episodio ci è andato male, è stato fatto quando necessario senza centrare l'obiettivo".
Le ambizioni di risalita dell'Hellas Verona passano quindi dagli spareggi-promozione: "Oggi siamo molti amareggiati, come noi tutta la gente presente allo stadio. E' normale sentire una partita che vale la cadetteria, siamo stati imprecisi e forse anche un pò sfortunati. Aspetto principale ora è far passare questa grande amarezza. Il rammarico è dovuto al non aver dato gioia ai tifosi, primo fra tutti il presidente Martinelli".
In vista degli impegni futuri, in programma contro il Rimini, vanno recuperate le energie fisiche e mentali: "A livello atletico la squadra ha speso molto, dando tutto quello che era possibile. Cerchiamo di ritrovare la mentalità giusta, nulla è perso ma l'amarezza è tanta. Quanto fatto prima contava poco, tre punti sarebbero valsi la promozione, inutile recriminare su quanto lasciato per strada".
Ufficio Stampa
10/05/2010 - 11:39
Novara amara, Berretti ko ai Quarti di Finali
La stagione dei ragazzi di Zarattoni termina allo stadio "Piola", i piemontesi si impongono per 2-1
10/05/2010 - 11:14
Prima Divisione (Girone B): i play-off
Il 23 maggio l'Hellas farà visita al Rimini, una settimana dopo la gara di ritorno. Tra Reggiana e Pescara l'altra semifinale
10/05/2010 - 11:07
On-line la fotogallery di Hellas Verona-Portogruaro
Disponibili le immagini scattate da Francesco Grigolini - Fotoexpress in occasione della 34a giornata di campionato
FONTE: HellasVerona.it
10/05/2010 16:00
Le cifre del fallimento: appena sette punti in più dell'anno scorso
Nulla come le cifre sono impietose per dipingere un fallimento sportivo come quello dell'Hellas di Remondina. Così, attraverso la lettura delle statitische si scopre come la "Ferrari biturbo" in realtà sia una squadra che ha fatto poco più, se non nulla rispetto a quella della scorsa stagione.Per esempio i punti: il Verona della scorsa stagione, quella squuadra che an...
10/05/2010 15:36
Chi è Vavassori: vincente nelle finali play-off
Classe 1952, Giovanni Vavassori è nato ad Arcene il 16 gennaio 1952.Ha iniziato ad allenare nel 1990 al vivaio dell'Atalanta con cui ha vinto praticamente tutto a livello giovanile.Nel 1999 gli viene affidata la prima squadra orobica che porta in serie A. Guida l'Atalanta anche nel 2000-2001 piazzandola sorprendentemente al settimo posto e nella stagione successiva (nono posto)...
10/05/2010 15:24
Ultim'ora: Remondina via, Vavassori in pole
La società avrebbe deciso di esonerare il tecnico bresciano e sta contattando Giovanni Vavassori per pilotare la squadra ai play-off. La decisione ufficiale arriverà però solo domani.
10/05/2010 12:55
Hellas, la società in silenzio anche oggi: ogni decisione slitta a domani
Il Verona resta in silenzio. E oggi non sarà comunicata nessuna decisione. Almeno così sembra l'intendimento di Bonato e Martinelli che stanno riflettendo su cosa fare in vista dei play-off.L'ufficio stampa dell'Hellas ha comunicato che per oggi non è prevista nessuna notizia ufficiale.Un summit è previsto nel pomeriggio.La sorte di Remondina sembra comunque appesa ad un filo. ...
10/05/2010 11:32
Vertice per decidere il futuro di Remondina
Ore frenetiche per trovare un sostituto del tecnico bresciano che sembra arrivato al capolinea. Spunta anche il nome di Silvio Baldini che ieri era allo stadio per vedere la gara.
09/05/2010 20:25
I tifosi vincono, il Verona no: Selva tradisce, Rafael manda in B il Portogruaro
Il Verona tradisce ancora il popolo dell'Hellas (in 25.328 al Bentegodi): l'ennesimo errore di Rafael manda in B il Portogruaro, Selva inguardabile nella partita che vale una stagione e Remondina di nuovo sul banco degli imputati per i cambi e la gestione della partita. Pugliese vero mastino, ma non basta.
RAFAEL 4. Fa due passi e poi si ferma sulla pimpinella di Cunico rimpallata da Ceccarelli, morale: altro errore e altra partita persa. Salva su Cunico dopo palo di Marchi alla mezzora del primo tempo ma il bilancio è più che mai in rosso.
CANGI 6. Ci prova due volte da fuori senza trovare la porta (3' e 38' s.t.), buona spinta e qualche pallone dalla fascia poco sfruttato da Selva (42' p.t), Ceccarelli (16' s.t.) e company ma dietro è spesso messo male, costringendo Rantier a Russo a lavori dispendiosi di copertura.
CECCARELLI 6. Il cross teso di Cangi dalla destra che può valere la B del Verona gli arriva sul piede sbagliato (16' s.t.).
MASSONI 6. Risolve un paio di situazioni scabrose in area (chiusura su Espinal al 17', uno contro due vincente su Marchi e ancora Espinal al 29') e non risente dell'emozione. Cede ai crampi, e non si capisce il perchè.
dal 25' s.t. Anselmi s.v. Con Comazzi out per l'ernia al disco (sarà operato nei prossimi giorni) si giocherà con Massoni la maglia di titolare ai playoff.
PUGLIESE 7. Nel giorno in cui gli consegnano il trofeo torna a fare "mastino del Bentegodi". Fila a tutta sulla sinistra, mettendo in mezzo palloni su palloni e creando un paio di opportunità che Pensalfini (23' p.t. e 38' p.t.) non sfrutta di testa. Il migliore.
RUSSO 6,5. Questa volta non segna perchè è iellato: tiro da fuori sul quale Rossi non sarebbe mai arrivato e traversa al 5'. Ci mette corsa e sostanza nel primo tempo, cala un po' nella ripresa.
ESPOSITO 6,5. Il Verona lungo del primo tempo non lo aiuta ma non lesina corsa, voglia e aggressività, con tanto di copertura su Cunico in fase difensiva. Un suo recupero con rincorsa lunga in un 4 vs. 3 nella ripresa con palla strappata dai piedi di Bocalon e ripartenza a cinque dalla fine riaccende il Bentegodi, ma manca nell'ultimo passaggio.
PENSALFINI 6. Questa volta il super pubblico del Bentegodi non lo frena, anzi. E' il primo a far pressing e a cercare l'inserimento. Peccato che sui due inviti di Pugliese una volta non c'arrivi e un'altra si faccia anticipare da Rossi.
CIOTOLA 6. Il più attivo di tutti nel primo tempo. Madaschi gli fa fallo da rigore dopo 8' ma Massa sorvola, cerca spesso la giocata ma quando la trova (uno-due con Selva in area 27') non è freddo in zona gol.
dal 13' s.t. Di Gennaro 5,5. Questa volta non cambia la partita.
SELVA 4. Tradisce nella gara più importante della stagione. Non chiude mai il palo, resta dietro in un paio di discese di Ciotola e Cangi dalla destra che non sanno a chi dar palla in mezzo all'area, sceglie di colpire debole di testa e non di stoppare e tirare al 42' su ottimo invito di Cangi dalla destra. Non si capisce perchè Remondina non lo cambi dopo il primo tempo, soprattutto in virtù di una condizione che lo porta a bloccarsi per i crampi a venti minuti dalla fine.
RANTIER 5,5. E' l'unico a dare profondità, ma è troppo solo e distante da Selva.
dal 10' s.t. Farias 5,5. In mezzo si perde, meglio esterno largo come a Rimini. Ma Remondina lo mette trequartista.
REMONDINA 4. Il cambio Ciotola-Di Gennaro con Selva non apposto fisicamente è poco comprensibile. E a venti minuti dalla fine, nell'ultima partita della stagione, solo da vincere, sull'infortunio di Massoni e l'ultimo cambio da fare, poteva anche rischiare qualcosa in più della sostituzione logica con Anselmi; ma l'uomo è questo e lo si conosce.
Aveva un compito: vincere. E lo ha fallito...
ARBITRO MASSA 5. Il contatto Ciotola-Madaschi all'8' del p.t. era da rigore. Per non farsi condizionare daI 25 mila del Bentegodi finisce per sbagliarne un sacco e una sporta. Lui sì, merita di restare in C. (s.rasu)
09/05/2010 16:53
Delusione Hellas per 25 mila. Play off con il Rimini
Amaro epilogo della stagione dell'Hellas che nella partita decisiva contro il Portogruaro perde 0-1 al Bentegodi a causa del gol nel finale di Bocalon. La formazione di Calori grazie a questi tre punti sale così in serie B mentre il Verona deve accontentarsi dei play-off dove incrocerà le armi con il Rimini. Remondina sceglie Rantier al posto di Berrettoni, in difesa c'è Massoni...
FONTE: TGGialloblu.it
[OFFTOPIC]
STILE JUVE: Chiesta ufficialmente la revoca dello scudetto 2006 all'INTER! ROMA-INTER: 4 giornate di squalifica a TOTTI una a BALOTELLI e CHIVU... PREMIER LEAGUE: 'King Carlo' porta il CHELSEA alla conquista del campionato, 8 a 0 al malcapitato WIGAN e tutti a casa! CICLISMO: Alla seconda tappa del Giro vince FARRAR in volata ma la maglia rosa va ad EVANS. CALCIO PORTOGALLO: Trionfa il BENFICA. BUNDESLIGA: VAN GAAL 'raddrizza la baracca' e porta il BAYERN alla 22^ vittoria del campionato inglese. PALLAVOLO: CUNEO batte TRENTO e si laurea campione d'Italia! FORMULA 1: RED BULL imprendibile ma ALONSO c'è! FERRARI a -3 dalla vetta piloti... SUPERBIKE: Grandissimo Max BIAGGI, doppietta a Monza. GOLF: Agli Italian Open vince ANDERSSON, MANASSERO 'solo' 29°
IL CHELSEA VINCE LA PREMIER. BAYERN, CHE FESTA A MONACO -VIDEO
Il Chelsea allenato da Carlo Ancelotti si è laureato campione d'Inghilterra grazie al successo per 8-0 sul Wigan, nell'ultima giornata della Premiership. Per i 'blues' è il quarto titolo nazionale, dopo quelli del 1955, 2005 e 2006. Il Chelsea ha terminato con 86 punti, uno in più del Manchester United (vincitore dei precedenti tre titoli), che a sua volta ha battuto lo Stoke City 4-0. Contro il Wigan sono andanti a segno Drogba (tre volte, per un totale di 29 reti che gli valgono il titolo di capocannoniere del torneo), Anelka (due), Lampard, Kalou e Ashley Cole. Una valanga di gol che portano il totale del Chelsea in campionato a 103, battendo il precedente record (99), che apparteneva allo United dalla stagione '99-'00. Nel '62-'63 il Tottenham ne realizzò addirittura 111, ma c'erano quattro partite in più. Chelsea, Manchester United e Arsenal accedono alla prossima Champions League; il Tottenham disputerà i preliminari; Manchester City, Aston Villa e Liverpool in Europa League; Burnley, Hull City e Portsmouth retrocedono.
FESTA BAYERN I giocatori e i dirigenti del Bayern Monaco - vestiti, come da tradizione, con i tradizionali pantaloni di pelle - hanno festeggiato oggi la 22/a vittoria nel massimo campionato tedesco assieme a 130 mila tifosi riuniti nel centro del capoluogo bavarese. Dopo aver festeggiato il titolo facendo le ore piccole in discoteca, la squadra allenata dall'olandese Louis van Gaal, che il 22 maggio a Madrid affronterà l'Inter nella finale di Champions League, ha sfilato nelle strade di Monaco a bordo di lussuose decappottabili. La polizia calcola che, tra i fan che hanno fatto ala al passaggio del corteo e quelli riuniti nella piazza del municipio, ci fossero circa 130 mila persone. Giocatori e dirigenti sono stati acclamati da una marea rossa di tifosi quando si sono presentati sul balcone del municipio. Guidati dal capitano Mark van Bommel, i giocatori si sono passati di mano in mano il trofeo vinto per la 22/a volta dal Bayern. Tra i più festeggiati, il portiere Joerg Butt, campione di Germania per la prima volta a 35 anni, Ivica Olic, Arjen Robben e soprattutto 'Kaiser Franck', il francese Ribery, che ha alle spalle una stagione difficile, tra infortuni e tempeste mediatico-giudiziarie, per il suo presunto coinvolgimento in una storia di prostituzione minorile. Conquistato il primo titolo stagionale, gli uomini di van Gaal mirano ora alla 'triplettà: primo appuntamento sabato prossimo a Berlino, per la finale di Coppa di Germania con il Werder Brema; poi la settimana successiva a Madrid, contro i nerazzurri di Mourinho per la massima competizione europea.
BENFICA TRIONFA IN PORTOGALLO Con la vittoria casalinga sul Rio Ave (2-1), nella 30/a giornata del campionato portoghese, il Benfica ha vinto il titolo, il 32/a della sua storia. In testa alla classifica dalla 20/a giornata, la formazione di Lisbona (il cui ultimo successo risaliva al 2005) ha chiuso con cinque punti di vantaggio sullo Sporting Braga, costretto al pareggio (1-1) dal Nacional di Madeira.
UFFICIALE: LA JUVE CHIEDE REVOCA SCUDETTO INTER 2006
La Juventus ha deciso di chiedere alla istituzioni federali la revoca dello scudetto del 2006, assegnato poi a tavolino all'Inter. Lo rende noto la stessa società bianconera, comunicando di aver presentato un esposto al Coni, la cui premessa è che “Il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra e nei confronti di affiliati, nonchè parità ed equità di trattamento”. L'esposto è stato ratificato dal Cda bianconero. Consiglio d’Amministrazione che ha discusso anche su un’eventuale altermativa a Rafa Benitez che ad oggi sembra essersi allontanato dalla panchina bianconera: è stato fatto il nome dell’allenatore della Sampdoria Gigi Del Neri. Per quanto riguarda i quadri societari si avvicina il secondo addio di Roberto Bettega (tornato da meno di sei mesi), così come quelli di Secco e Castagnini.
TOTTI, 4 GIORNATE PER IL CALCIONE A BALOTELLI
Quattro giornate di squalifica a Francesco Totti
Quattro giornate di squalifica a Francesco Totti. È la sanzione del giudice sportivo al capitano giallorosso per l'espulsione nella finale di Coppa Italia. I quattro turni di stop, più l'ammonizione, sono stati comminati a Totti per il brutto fallo su Balotelli. Il giudice nella motivazione scrive che la squalifica è stata data «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario», «per avere al 43' del secondo tempo, nel corso di un'azione di gioco con il pallone non raggiungibile, colpito intenzionalmente un avversario con un calcio ad una gamba».
UNA GIORNATA A BALOTELLI Una giornata di stop anche per Mario Balotelli. Lo ha deciso il giudice sportivo, Giampaolo Tosel, sanzionando l'attaccante nerazzurro «per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara» durante la finale di Coppa Italia del 5 maggio scorso. Un turno di squalifica, sempre per proteste, (già diffidato) per Christian Chivu.
FONTE: Leggo.it
Fantastico Biaggi doppietta a Monza
IMPRESA IN SUPERBIKE
Trionfo tricolore sulla pista di Monza dove Max Biaggi, ha messo a segno un’altra doppietta in SuperBike, dopo quella di Portimao. Il romano ha vinto sia gara 1 che gara 2, toccando il primato di 50 vittorie tra GP e SuperBike.
GOLF
Andersson vince l’Italian Open Manassero è 29°
Premier League
ANCELOTTI CAMPIONE IL SUO CHELSEA SFONDA IL MURO DEI CENTO GOL
Grazie a una pirotecnica vittoria sul Wigan (8-0, 103 gol totali segnati in campionato) il Chelsea di Ancelotti si laurea campione d’Inghilterra. Inutile la contemporanea vittoria del Manchester United, che rifila un 4-0 allo Stoke City.
FORMULA 1
ORA FERNANDO È A -3 DA BUTTON
Un guaio ai freni elimina Vettel e costa la doppietta alla Red Bull, fuori anche Hamilton a cui esplode una ruota a due giri dalla fine. Massa chiude sesto.
PALLAVOLO
Cuneo nella storia batte Trento 3-1 e vince lo scudetto per la prima volta
GIRO D’ITALIA IERI LA SECONDA TAPPA
Farrar si impone a Utrecht Evans è già in maglia rosa
FONTE: DNews.it
10/05/2010
Il Chelsea di Ancelotti è campione
Il Chelsea allenato da Carlo Ancelotti si è laureato campione d'Inghilterra grazie al successo per 8-0 sul Wigan, nell'ultima giornata della Premiership giocata ieri. Per i «blues» è il quarto titolo nazionale, dopo quelli del 1955, 2005 e 2006. Il Chelsea ha terminato con 86 punti, uno in più del Manchester United (vincitore dei precedenti tre titoli) che a sua volta ha battuto lo Stoke City 4-0. Contro il Wigan sono andanti a segno Drogba (tre volte, per un totale di 29 reti che gli valgono il titolo di capocannoniere del torneo), Anelka (due), Lampard, Kalou e Ashley Cole. Una valanga di gol che portano il totale del Chelsea in campionato a 103, battendo il precedente record (99) che apparteneva allo United. Chelsea, Manchester U. e Arsenal accedono alla prossima Champions league mentre il Tottenham disputerà i preliminari; Manchester C., A. Villa e Liverpool andranno in Euroleague; Burnley, Hull City e Portsmouth retrocedono.
10/05/2010
Primo sprint a Farrar L'australiano Evans è già in maglia rosa
GIORNATA DI CADUTE. Strade strette: paga pegno anche Cunego
Il portacolori della Bmc sembra già padrone della corsa. Il veronese, invece, è costretto a cambiare la bicicletta due volte e perde un altro mezzo minuto
UTRECHT (OLANDA)
Nella giornata delle cadute e della grande paura Cadel Evans mette già le mani sul Giro 2010. Otto anni fa vestì la maglia rosa solamente per un giorno: questa volta l'aria è diversa. L'australiano della Bmc Racing Team sembra destinato a indossarla a lungo, magari addirittura fino a Verona. Per manifesta superiorità, ma anche per mancanza di avversari. Il solo Vinokourov pare resistergli e avere i numeri per gareggiare alla pari, mentre degli altri Sastre è già indietro. È ancora presto per dirlo, ma la sicurezza con cui l'australiano sta gestendo questo Giro è quella del vero campione.
Quella di ieri è stata una tappa pericolosissima. Lungo i 210 chilometri di percorso da Amsterdam a Utrecht, tra boschi e villaggi di campagna, in mezzo alla solita entusiastica folla impazzita, la corsa sembrava sonnecchiare. Nemmeno la fuga da lontano di Voss, Pirazzi, Flens e Facci - gruppetto arrivato a sfiorare i 6' di vantaggio - sembrava poter dare la scossa. Peraltro, come prevedibile, il coraggioso drappello dei fuggitivi poi si è sgranato: il primo a rialzarsi sui pedali Facci, poi Pirazzi e Voss; mentre Flens, che correva in casa, è stato raggiunto a una decina di chilometri dal traguardo. Nel frattempo era già successo di tutto, con cadute a raffica per colpa del nervosismo dei corridori ma anche delle strade strettissime che, disseminate com'erano di spartitraffico quasi invisibili, diventavano una specie di trappola in cui si infilavano un pò tutti.
In una di queste cadute rimaneva invischiata anche la maglia rosa Wiggins con Filippo Pozzato e lo svizzero Kohler che si è rotto la clavicola e si è ritirato. Al secondo posto della speciale classifica degli sfigati Damiano Cunego, che dopo la deludente cronometro d'esordio deve ingoiare altri 37", che portano il suo ritardo in classifica già a 1'24". Il veronese è rimasto invischiato anche lui nella prima caduta e ha danneggiato la bici. È ripartito ma a una decina di chilometri dall'arrivo ha rotto il cambio ed è stato costretto a fermarsi per cambiare bici. Ha perso tempo prezioso e dopo non è riuscito a rientrare nel gruppo dei primi. Dopo tanto nervosismo e paura, lo sprint finale si è consumato senza incidenti. Il primo a partire è stato Sutton, troppo presto però; su di lui è piombato come un fulmine Farrar, che ha bruciato l'australiano Matthew Goss, Fabio Sabatini e il tedesco Andre Greipel.
Oggi ultima tappa olandese, da Amsterdam fino a Middelburg: 224 chilometri lungo la costa del Mare del Nord: difficile nella prima parte e finale lungo le dighe e le coste esposte al vento. Ma per fortuna lì le strade sono larghe.
10/05/2010
I sorrisi della Ferrari «Mondiale? Yes, we can»
Un secondo ed un sesto posto rispettivamente con Fernando Alonso e Felipe Massa, che fanno 26 punti al termine di un weekend che con le super Red Bull non prometteva nulla di buono. In casa Ferrari al traguardo del gran premio di Spagna c'è da sorridere per un risultato che lascia la Rossa seconda nella classifica costruttori e dà al pilota spagnolo la possibilità di festeggiare con tutto il suo pubblico al Montmelò. «Sono felice per questo secondo posto ottenuto davanti ai miei tifosi: sono contento per loro ma, soprattutto, per la squadra», le parole del ferrarista. «È vero: il risultato è giunto in maniera inaspettata. Ma queste sono le corse. Sapevamo che ci attendeva un gran premio difficile perché su circuiti come questo non abbiamo ancora sufficiente carico aerodinamico per poter lottare per la pole e per la vittoria. Il nostro punto forte sembra essere la gestione delle gomme, che alla fine della gara erano in condizioni migliori rispetto a quelle dei nostri avversari. Dobbiamo migliorare il livello della nostra prestazione, ma abbiamo il potenziale per vincere il mondiale».
Meno felice del compagno, ma soddisfatto per i punti ottenuti nonostante il suo scarso feeling con la F10 attuale, è Massa che parla anche di futuro: «Mi fido della Ferrari, quello che si dice in giro (sul suo passaggio alla Red Bull e sull'arrivo di Kubica a Maranello, ndr) non mi interessa. È stata una gara difficile. Ho fatto una buona partenza, ma poi sono sempre stato dietro ad altre macchine e non sono mai riuscito ad avere un passo costante. Anche oggi la maggiore difficoltà è stata la mancanza di aderenza, in particolare nel terzo settore: ogni volta sembrava che potessi avvicinarmi a Button ma lui in quella parte del circuito scappava via. Dobbiamo lavorare per migliorare la vettura come prestazione: su questo non ci sono dubbi. Abbiamo comunque portato a casa dei punti importanti ma non posso essere contento di come sono andate le cose in questo fine settimana. Ora andiamo subito a Monte Carlo, la mia seconda gara di casa visto che abito a poche centinaia di metri dal tracciato: ci saranno gomme diverse da queste e speriamo che si torni anche ad una situazione più favorevole, almeno per quanto mi riguarda».
10/05/2010
Trionfo Webber Alonso si gode il secondo posto
LA RED BULL VOLA. Australiano in testa dall'inizio alla fine della corsa
Lo spagnolo precede Vettel e Michael Schumacher Punti utili per Massa (sesto). Hamilton nel finale rompe la sospensione e lascia strada al ferrarista FERNANDO ALONSO
BARCELLONA
In testa dall'inizio alla fine con un ritmo insostenibile per tutti gli altri. Dopo la pole in qualifica la Red Bull di Mark Webber si prende tutto il resto. Il gran premio di Spagna è suo al termine di una gara abbastanza noiosa, eccezion fatta per il doppio colpo di scena finale che ha visto prima Sebastian Vettel finire sulla ghiaia e poi Lewis Hamilton rompere la sospensione e dire addio alla sua seconda posizione a favore del ferrarista e idolo di casa Fernando Alonso che non può che ringraziare per il grazioso regalo. Il tedeschino della scuderia austriaca è costretto a cambiare le gomme rovinate a pochi giri dal termine finendo terzo solo grazie al ritiro di Hamilton e davanti ad un ritrovato Michael Schumacher che finalmente riesce a far meglio del suo opaco compagno alla Mercedes Nico Rosberg. Bello il duello del campione del mondo di ieri con il campione del mondo di oggi Jenson Button, che termina quinto ma riesce a restare in testa al mondiale piloti con tre punti di distacco da Fernando Alonso. E punti buoni in chiave campionato anche per l'altra Ferrari di Felipe Massa, che parte bene e chiude in sesta posizione.
Pronti via con le Red Bull che mantengono la prima fila conquistata in qualifica con Webber scattare in pole position. La Ferrari del campione di casa Alonso tiene la quarta posizione dietro alla McLaren di Hamilton. Bene in avvio l'altra rossa di Felipe Massa, che dalla nona piazza si ritrova settima dietro alla Mercedes di Michael Schumacher ed alla McLaren del campione del mondo Jenson Button. La prima vittima del Montmelò è la Hispania Racing di Bruno Senna che va lunga e si deve ritirare. Subito un pit stop per la Sauber De la Rosa per una foratura dopo un contatto con la Renault di Petrov.
Dopo solo 15 giri comincia il valzer dei pit-stop: si fermano tutti per passare dalle gomme morbide della partenza al quelle dure. Guadagna una posizione la McLaren di Hamilton che in uscita dai box riesce a passare Vettel, il quale è disturbato da un doppiato e va lungo in curva. Ora l'inglese è secondo alle spalle dell'altra Red Bull di Webber, mentre la Mercedes di Schumacher si prende la quinta posizione del campione del mondo Jenson Button. Le Ferrari di Alonso e Massa restano rispettivamente in quarta e settima posizione. A dodici giri dalla fine colpo di scena Vettel: il tedesco sbaglia, va lungo e finisce sulla ghiaia rovinando le gomme. Deve rientrare ai box per sostituirle e si ritrova dietro ad Alonso. Ma le sorprese non finiscono qui: a due tornate dalla bandiera a scacchi Hamilton - mentre era in seconda posizione - rompe la sospensione anteriore sinistra e deve abbandonare la gara. Ringraziano tutti gli altri: soprattutto Alonso che finisce secondo, scatenando un vero tifo da stadio sulle tribune di Montmelò. Dietro di lui Vettel e ad un ritrovato Michael Schumacher.
FONTE: LArena.it