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Parlano Osvaldo BAGNOLI e Pietro FANNA, difendono i calciatori e attaccano Pietro ARVEDI. ANDREOLI risponde ad ARAMINI e si tira fuori.


Bella intervista di Andrea Spiazzi al mister dello scudetto: ammiro e rispetto l'Osvaldìn de la Bovisa ma non sono d'accordo con lui su GianBattista PASTORELLO (nessuno contesta il fatto che di calcio capisse ma che abbia incamerato tanto senza ritornare il giusto credo sia altrettanto indubbio), e sulla società che ha le sue brave colpe ma i responsabili maggiori sono senz'altro i giocatori!!! L'anima non ha prezzo e non può essere messa in campo se non da loro...
- Il mister dello scudetto critica la gestione Arvedi ma difende i giocatori
BAGNOLI CREDE ALLA SALVEZZA «SAREBBE COME UNA VITTORIA»
La sua ricetta «Aiutarsi in campo ma anche fuori come una famiglia»
Sta soffrendo come tutti i tifosi dell’Hellas, che è stata la sua casa come giocatore e come indimenticabile allenatore dello scudetto. Osvaldo Bagnoli è molto preoccupato e ci racconta il perché. «È un momento pesante per chi ha indossato questa maglia e per chi l’ha nel cuore - attacca -, e credo che la salvezza sia un’impresa difficilissima. Si è tornati, col Padova, a mostrare i vecchi difetti quando sembravano superati, e questo pesa, toglie fiducia».

Preoccupato ma non disfattista. «Pur con i limiti evidenti che ha, la squadra deve lottare fino in fondo: una salvezza equivarrebbe ad un campionato vinto». Dice di apprezzare Pellegrini ma quando si va sul discorso societario non usa mezzi termini. «L’attuale società ha smembrato la squadra, azzerato vertici e dipendenti che avevano un ruolo da anni. Uno su tutti il povero Tacconi, mandato via dopo una vita all’Hellas, uno di quelli che una buona parola per tutti l’aveva sempre e che serviva a creare il clima familiare necessario in una società. Anche Cipollini, che conosco, sapeva svolgere bene il suo lavoro».

Difende i calciatori, e allora capisci perché fu così rispettato in tutti gli spogliatoi. «I giocatori non sono solo quelli che guadagnano tanto e che per questo hanno il dovere di dare il massimo sempre. Sono prima di tutto ragazzi che hanno lasciato una famiglia, che hanno bisogno di essere accompagnati anche nella vita. Quando arrivai a Verona, a 21 anni, mi accolse una società che mi aiutò a trovare casa, a tessere rapporti con la città. La rivoluzione di Arvedi non credo che abbia favorito questo modo di fare, e i calciatori queste cose le sentono».

Altro tasto dolente il mercato. «È stato affidato ad estranei - si scalda -, quando a Verona vive un certo Emiliano Mascetti che sarebbe venuto volentieri a fare il direttore sportivo». E qui viene il bello. «Anch’io, se mi avessero contattato, sarei stato disponibile a dare una mano, non certo per allenare, ma come consulente per la società, anche solo per dare il mio parere». Forse un messaggio per il futuro con una dirigenza diversa. Su Galderisi è telegrafico. «La fortuna di Nanu è stato che non l’abbiano chiamato ad allenare qui».

Va in controtendenza su Pastorello. «Tutti, o quasi, gli hanno dato addosso, ma negli otto anni da presidente ha portato a Verona giovani con un futuro, giocatori che oggi fanno le fortune di grandi squadre». Bagnoli che consigli dà ai ragazzi in maglia gialloblu? «Che mettano da parte tutti i problemi, che facciano gruppo, che vadano in campo tutti per uno e uno per tutti e che si aiutino anche fuori». Come una vera famiglia, la famiglia dell’Hellas.

FONTE: DNews.it


E per la serie 'AMARCORD FACCIAMOCI DEL MALE' trasmettiamo anche l'intervista di Luca MANTOVANI a Pietro FANNA: La 'mitica' ala gialloblù, che con i suoi cross mandava spesso in gol Giuseppe 'NANU' GALDERISI ed 'il sindaco' Preben Larsen ELKYAER fornisce il suo punto di vista sulla triste situazione dell'HELLAS VERONA e anche lui difende i giocatori e se la prende con la società... Boh... Sono perplesso... Ma chi va in campo?
- RICORDI & PASSIONE.
L’EX GIALLOBLÙ HA ESORDITO COME OPINIONISTA PER UNA TV SATELLITARE E HA VISTO IL KO NEL DERBY. «CONSIGLI? IL GRUPPO NON DEVE MOLLARE»
L’amarezza di Fanna «Bentegodi triste»: «Dopo la seconda rete del Padova anche i tifosi più caldi sono rimasti in silenzio Questa rassegnazione mi preoccupa»
Domenica ha esordito come opinionista in tv e ha visto il Verona perdere il derby con il Padova. Una giornata triste per Pierino Fanna che sperava di regalare un risultato positivo ai colori gialloblù nel suo debutto con cuffie e microfono. «È andata male - ammette l’ex tricolore - non mi aspettavo una partita così. Quando il canale satellitare che ha trasmesso l’incontro in diretta mi ha chiesto di seguire la gara per fare il commento tecnico ho accettato volentieri. Nelle ultime domeniche il Verona aveva fatto bene, poteva trovare nuovo slancio con una vittoria nel derby. Non è stato così. La mia esperienza in tv è stata positiva, non posso dire la stessa cosa per la squadra».

Un primo tempo così così, una ripresa da cancellare.
«Avevo già visto un paio di volte il Verona dal vivo - spiega Fanna - altre volte l’ho seguito in tv. Sapete che cosa vi dico? Non l’ho mai visto così. Non penso solo alle scelte tattiche o alle qualità tecniche ma sono preoccupato per la fragilità emotiva di questa squadra. Dopo il secondo gol sono crollati, non c’è stata reazione, si sono inchinati al Padova senza lottare. Anche se, a dire il vero, qualcosa di negativo s’era visto anche negli ultimi minuti del primo tempo, dopo la prima rete dei biancoscudati».

Un passaggio a vuoto dopo le buone cose fatte vedere nelle altre partite del Pellegrini bis. «Conosco bene Davide, abbiamo giocato insieme tanti anni - continua - non è un allenatore che salta e che urla ma è preparato, studia le partite, trasmette sensazioni positive. Con lui abbiamo affrontato stagioni difficili, proprio qui a Verona, e abbiamo sempre trovato la forza di reagire, proprio dentro lo spogliatoio».

Questo non avviene con l’Hellas di adesso, i giocatori sembrano completamente demotivati. «Non bisogna gettare la croce addosso alla squadra - replica Fanna - sarebbe troppo facile. Questi giocatori sono stati sballottati per mesi, da un tecnico all’altro, con mille modi diversi di intendere il calcio. Alcuni devono ancora smaltire la delusione della retrocessione, altri non hanno mai giocato in un ambiente tranquillo, gli ultimi arrivati hanno sempre dovuto fare i conti con una posizione di classifica drammatica. Una vera depressione».

Mai come quest’anno, però, i tifosi hanno dimostrato grande attaccamento alla squadra. C’erano quattordicimila persone al Bentegodi per seguire la partita con il Padova e sostenere il Verona. In una situazione così difficile i giocatori sono stati contestati un paio di volte. «C’è una cosa che mi fa paura, è la rassegnazione - sottolinea Fanna - non solo quella della squadra ma quella dei tecnici, della società, dei dirigenti. Domenica, dopo il secondo gol degli avversari, i tifosi si sono bloccati, non hanno più cantato, qualcuno se n’è andato prima del tempo e mancavano quaranta minuti alla fine della partita. I tifosi sono veramente l’arma in più di questa squadra, in tanti anni non li ho mai visti così. Logico che devi dare qualcosa, che devi regalare un input. Tante volte, quando giocavo, la carica di questa gente ci ha fatto raggiungere risultati incredibile. Adesso anche loro sono spenti, questa situazione frena la passione di tutti ma basta poco per riaccendere il cuore di chi ama l’Hellas. Ma il Bentegodi in silenzio è una vera tristezza».

Quando le cose vanno male non è semplice individuare le responsabilità ma in questo caso la società finisce direttamente sul banco degli imputati. «Questa discesa non è iniziata adesso, con questa società - conclude Fanna - da tanti anni chi vuole bene all’Hellas deve soffrire. L’ultima gestione ha portato alla retrocessione in C1 e all’ultimo posto in classifica ma non dimentichiamo quello che è successo nelle stagioni precedenti. Quando le cose vanno male tutti parlano di programmazione, di ripartire dal basso con idee nuove ma non è mai stato così. Ben vengano i progetti ma ci deve essere chiarezza».

- Altinier e Piocelle pensano già al Monza
http://www.larena.it/ultima/oggi/sport/Bab.htm

FONTE: LArena.it


Questione cessione della società Massimiliano ANDREOLI, tirato indirettamente in ballo da Mario ARAMINI "nessun imprenditore veronese ha avanzato proposte serie", risponde per le rime con la 'sua' verità:
- Andreoli si tira fuori e attacca Aramini: «Le sue richieste sono inaccettabili»
Massimiliano Andreoli si tira fuori dalla corsa per l’acquisto dell’Hellas e lo fa senza nascondere tutta la sua delusione. «Le mie attuali possibilità di acquistare la società sono pari a zero -, ha detto l’imprenditore scaligero ai microfoni di “RadioVerona” -, perché le richieste di Aramini sono per me inaccettabili. Chi compra deve accollarsi anche i debiti. Meglio, a questo punto, scendere di due categorie e ripartire da zero. Io la faccia ce l’ho sempre messa e continuerò a metterla, altri stanno all’oscuro a gestire questa situazione».

In base a quanto dichiarato ieri da Aramini a “DNews” sembra che il punto di scontro stia nei famosi crediti di 8milioni: chi compra ora dovrebbe “anticiparli”, nella speranza
che siano reali (Aramini lo assicura) e che arrivino in un secondo momento a ripianare il bilancio. Il prezzo di vendita continuerebbe, così, ad essere troppo elevato
per imprenditori come Andreoli.

FONTE: DNews.it




[OFFTOPIC]
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I Raccattapalle, in onda il Sabato dalle 13.30 alle 15.00 su Radio 101: ospite della trasmissione Valentina Boni, capitano del Bardolino

FONTE: DivisioneCalcioFemminile.it


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E Giorgia suona la carica «Sì, possiamo farcela!»

- BASKET/B2.
A TRE GIORNATE DALLA CONCLUSIONE DELLA REGULAR SEASON MOLTO DA DEFINIRE
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- VOLLEY/A2.
NEL QUARTO SET DI AVELLINO, LO SCHIACCIATORE NAPOLETANO HA DATO UN CONTRIBUTO IMPORTANTE
Entra Canzanella, l’uomo giusto al momento giusto
«Bella prova di gruppo e mentalità vincente alla base del successo: dovremo riproporle domenica sera a Bassano, nella prima di quattro finali»

FONTE: LArena.it