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TIFOSI HELLAS VERONA: Il Comitato Pro Hellas Verona risposta alle accuse di razzismo del Presidente Della ProSesto, sig.ra Pasini


Alla cortese att.ne
Sig.ra Elisabetta Pasini

e p.c.

sindaco Sig. Flavio Tosi

Presidente della Lega di serie C

organi di informazione

Egregia Sig.ra Pasini siamo perfettamente consapevoli che scriverLe sia darLe molta più importanza di quella che merita, ma nella nostra attuale triste società italiana in cui apparire è molto più importante di essere, in cui i personaggi alla ricerca di pubblicità più o meno gratuita sono spesso al centro dell’attenzione e considerato che da anni basta sparlare di Verona e dei suoi tifosi per ottenere la ribalta anche nazionale ci troviamo costretti a farlo.

Invece di affermare che i tifosi del Verona sono razzisti, Lei avrebbe dovuto iniziare le Sue dichiarazioni scusandosi con il pubblico pagante che ha dovuto sorbirsi la simulazione messa in atto dal giocatore Konè sotto il settore riservato al pubblico ospite, fatalità o mossa studiata a tavolino io Le domando?
Inoltre avrebbe dovuto continuare redarguendo severamente il giocatore Boisfer, il quale incurante delle condizioni del suo “povero” compagno, veniva direttamente sotto il già citato settore ad applaudire provocatoriamente i presenti.
Solo dopo queste premesse forse, avrebbe potuto criticare il coro partito dal nostro settore che Le ricordo è stato l’unico rivolto da parte nostra verso la Sua squadra o i Suoi tifosi.
Tale coro avrebbe anche potuto definirlo becero, incivile, cattivo, fastidioso insomma come più Le aggrada, ma di certo NON razzista.
Il famigerato coro “Morte! Morte! Morte!” da Lei travisato in “muori muori”, accompagnato dal gesto del pollice verso è diventato ormai una “tradizionale” coreografia dei supporters veronesi da circa 6 o 7 anni criticabile finchè si vuole, ma di certo non razzista. Esso affonda le sue origini nell’antica Roma (anche se le fonti sono discordanti), quando nelle arene un gladiatore si rivolgeva al pubblico per chiedere quale sorte spettasse al suo avversario a terra ferito. Tale gesto è stato, come detto, ripreso dalla tifoseria del Verona in maniera goliardica, nonostante le sue origini cruente, ma non vorrà farci credere che davvero è convinta che migliaia di persone, almeno quando il Verona gioca al Bentegodi, si augurino la morte di un calciatore… ne è davvero convinta? Suvvia!
Tale “coreografia”, viene rivolta a tutti, ribadisco, a tutti i giocatori avversari, di qualsiasi razza, colore e religione, ai quali si imputa la simulazione di un grave infortunio.

Inoltre egregia Signora prima di permettersi ancora di parlare di fair-play, insegni ai suoi giocatori che la simulazione è un comportamento antisportivo e la provocazione è ancora peggio.
E, cosa più triste in assoluto, visto che si tratta di ragazzini, dovrebbe insegnare ai raccattapalle della sua squadra che pur essendo malcostume diffuso, il cercare di ritardare la rimessa in campo della palla dopo che questa è uscita non è sicuramente un comportamento sportivo.

Le sue affermazioni forse Le frutteranno molta pubblicità gratuita e spero che Le frutteranno sufficiente denaro per eliminare il muretto in cemento a pochi centimetri dal campo che ha causato un infortunio ad un nostro giocatore talmente grave da costringerlo ad abbandonare la partita dopo circa un quarto d’ora di gioco oltrechè probabilmente a saltare le prossime partite di campionato, mentre il “moribondo” giocatore della sua squadra dopo pochi minuti era di nuovo in campo a correre come nulla fosse accaduto.

Le comunico inoltre che abbiamo dato mandato ai nostri di legali di verificare se le sue affermazioni possano dar adito ad azioni nei suoi confronti come lesive della nostra dignità di uomini.

Con poca stima

Lorenzo Pavanello
(Presidente pro-tempore Comitato “Pro Hellas Verona”)

FONTE: Comitato Pro Hellas Verona