'GUERRA DEI SIMBOLI' 2^ PUNTATA...
Dopo la polemica esplosa un po' a sopresa a fine Luglio più di qualcuno s'era illuso che tutta la questione fosse andata nel dimenticatoio insieme ai tanti altri malanni che hanno afflitto (e ancora affligono) il depresso ambiente scaligero, ma i simboli e le identità sono cose serie! Sopratutto per società e tifoserie antiche e blasonate come quella dell'HELLAS... Tutto questo sembra purtroppo essere diversamente recepito (e perlomeno sottovalutato) negli ambienti della Diga, convinti di poter continuare a 'cavalcare' impunemente l'onda costituita da tutto ciò che il VERONA e Verona hanno rappresentato per il calcio italiano fino alla fine degli anni '80.
Molto probabilmente il presidente CAMPEDELLI ed il suo entourage, vedendo che sempre più sui media nazionali si tende ad identificare Verona con la squadra clivense (molto spesso nelle trasmissioni televisive sul calcio il CHIEVO viene indicato semplicemente come VERONA: Orrore!), snobbano quello che considerano a tutti gli effetti 'calcio minore' e, dopo essersi appropriati di colori sociali, simboli e quant'altro appartenga alla memoria storica helladina, sono certi di poter fare una sorta di pacifico 'golpe' sportivo (che troverebbe la sua piena realizzazione in una tristissima fusione): Beh... Stiano pur sereni... Forse è vero che un po' tutto può essere preso, imitato e riarrangiato alla bell'e meglio ma non le persone e le loro passioni!
Non riusciranno mai a convertire le menti ed i cuori di quei 10.000 che domenicalmente sono al 'Binti' a gridare tutto il loro amore e degli altri nMila che partecipano dall'Italia o da dovunque si trovino in giro per il mondo: essi traggono entusiasmo e passione sfrenata da più di 100 anni di storia farciti da vittorie e sconfitte, delusioni inimmaginabili ed esaltanti traguardi ispirati da personaggi come ZIGONI ed ELKJAER ed episodi che hanno costruito miti come la 'fatal Verona'! Ma davvero pensano che meno di 10 anni di Serie A bastino a cancellare tutto questo? Roba da matti! ...E intanto si illudano pure, di sfuggire all'oblio e all'invisibilità a cui tutti i mediocri sono condannati, facendo loro simboli e araldica che non gli appartengono ne per storia ne per tradizioni: meditate 'pandorini' meditate...
[Commenta qui sotto o sulla pagina Facebook di BONDOLA/=\SMARSA, condividi a piè di pagina, contenuti liberamente riproducibili salvo l'obbligo di citare la fonte: BondolaSmarsa.BlogSpot.com]
DICONO
'Sfruttiamo la sosta per rifiatare' dice il tecnico MANDORLINI che ora si 'coccola' i suoi in vista del rushg finale in campionato: «Questa settimana sarà utile per un recupero generale delle energie, abbiamo speso molto nelle ultime partite anche se moralmente le vittorie ci hanno aiutato. Diversi giocatori devono rifiatare, dispiace per le squalifiche che ci costringeranno a rinunciare ad alcuni elementi nel prossimo turno».
Notevoli i progressi evidenziati dallo scorso novembre, quando il tecnico romagnolo arrivò all'Hellas Verona:
«I miglioramenti si sono visti, ce li aspettavamo. Le vittorie dovevano arrivare prima, ma dal punto di vista del gioco ci voleva un pò di tempo. Sia con la Cremonese che col Ravenna abbiamo dato vita a tante buone cose. La svolta deve riguardare più aspetti, sono contento nonostante alcuni errori vengano ancora commessi. Non mi riferisco ad un reparto specifico, parlo di squadra nel suo complesso. Per fare un gol dobbiamo fare un mare di cose. Vincere le partite garantisce coraggio e fiducia, mentalmente i tre punti sono fondamentali».
Emblema del rilancio scaligero Nicola Ferrari, ma l'ex Cluj allarga la prospettiva:
«Sono cresciuti un pò tutti, forse l'esempio della punta trentina è il più lampante. Si è messo in gioco, entriamo nella fase importante della stagione, marzo ed aprile decidono il nostro futuro. C'è bisogno di tutti, le variabili che incidono sono tante. Disponiamo di alternative, credo di avere giocatori bravi ma tutto dipende da loro» (HellasVerona.it)
...Continua la polmica in casa RAVENNA dopo il rigore subito al 'Bentegodi': Dopo il presidente FABBRI e l'allenatore ROSSI, anche l'autore del momentaneo 1 a 0 ROSSETTI si ritiene defraudato «Abbiamo giocato bene fino all’81’ poi ci hanno rubato la partita. Ho visto le immagini in televisione: se un episodio come il contatto tra Tagliani e Ferrari capita a Ravenna, ammoniscono l’attaccante per simulazione. Il Verona è una di quelle squadra che sono già attrezzate di loro e non hanno bisogno di aiuti per andare in serie B, invece non capisco perché, quando si gioca in certi campi, gli arbitri sono timorosi e casalinghi. Non so quante volte, a quello di domenica, ho detto che il rigore era una decisione scandalosa, perché se lo meritava. E poi non c’era bisogno di infierire con l’espulsione di Chianese che, tra l’altro, non aveva detto niente» (TuttoLegaPro.com)
IN BREVE A PIÉ PAGINA
TENNIS: Paura per Serena WILLIAMS operata d'urgenza.
NBA: Nel 'derby italiano' fra RAPTORS e HORNETS la spunta BARGNANI... La squadra di BELINELLI distrutta anche nel match successivo a New York mentre DENVER distrugge CHARLOTTE.
'SCHEMI PERICOLOSI': Batte il corner ma spacca il naso al collega!
LIGA SPAGNOLA: Blancos esagerati sul MALAGA! Finisce 7 a 0 per il REAL...
PREMIER LEAGUE: TOURE del CITY sospeso per doping...
Daily Zap: March 2nd
RASSEGNA STAMPA
ALTRE NEWS
Ravenna, Rossetti: "Arbitri troppo timorosi e casalinghi"
03.03.2011 09:40 di Valeria Debbia Fonte: Ravenna Calcio
Domenica ha illuso il Ravenna con una rete che ha gelato ulteriormente un Bentegodi già abbastanza infreddolito, ma il terzo gol in campionato questa volta ha rappresentato una gioia effimera per Lorenzo Rossetti. “C’è stato un cross invitante di Chianese – ha raccontato a Radio International il centrocampista che domenica era tra l’altro al rientro dopo uno stop di due giornate per via di un infortunio – e io sono stato bravo e fortunato perché non era semplice arrivare bene su quel pallone, che andava colpito né leggermente né troppo bene. Un gran bel gol, anche se non è servito a niente. A livello personale sono contento perché è la mia quarta rete stagionale (contando quella in Tim Cup contro la Juve Stabia, ndr): spero di farne altre da qui alla fine che, oltre ad alzare la mia media degli ultimi anni, servano a qualcosa per la squadra. La cosa curiosa è che il colpo di testa non è mai stata la mia arma migliore e infatti in passato non avevo mai segnato in quella maniera. Quest’anno invece mi sono sbloccato visto che ho già fatto tre gol così”.
A distanza di giorni, il giallorosso non ha ancora sbollito la rabbia per come è maturata la sconfitta: “Abbiamo giocato bene fino all’81’ – ha aggiunto - poi ci hanno rubato la partita. Ho visto le immagini in televisione: se un episodio come il contatto tra Tagliani e Ferrari capita a Ravenna, ammoniscono l’attaccante per simulazione. Il Verona è una di quelle squadra che sono già attrezzate di loro e non hanno bisogno di aiuti per andare in serie B, invece non capisco perché, quando si gioca in certi campi, gli arbitri sono timorosi e casalinghi. Non so quante volte, a quello di domenica, ho detto che il rigore era una decisione scandalosa, perché se lo meritava. E poi non c’era bisogno di infierire con l’espulsione di Chianese che, tra l’altro, non aveva detto niente”.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Mercoledì 02 Marzo 2011 20:46
Calcio Iª Div. A - 25ª giornata: il punto
Scritto da Marco Magli
Nonostante il rinvio di una gara, Lumezzane-Bassano causa impraticabilità del campo innevato (gara che sarà recuperata Domenica 6 Marzo), l'ottava giornata di ritorno è stata caratterizzata da molte reti, ben ventisette, e nessun colpo esterno. Da evidenziare il momento positivo che stanno attraversando molte delle squadre di coda, che stanno viaggiando a ritmi alti togliendo punti preziosi alle squadre di testa. Alla sosta rallenta il Gubbio dopo una serie incredibile di vittorie, dodici trionfi nelle tredici precedenti gare, e in casa non va oltre l'1-1 contro un Como capace addirittura di portarsi in vantaggio con Maah. A pareggiare i conti ci pensa Bartolucci al 21'st. La squadra lariana chiude a testa alta la tremenda serie d'incontri proibitivi: con Alessandria, Reggiana, Spezia, Sorrento, e Gubbio si è dimostrato all'altezza raccogliendo nove punti, frutto di due vittorie e tre pareggi ma il bottino poteva essere più cospicuo se i giovani ragazzi di Garavaglia fossero stati più concreti in zona rete. Al 'Barbetti' il capitano Franco, dotato di un ottimo sinistro, prima di farsi espellere al 28'pt, si è fatto parare un rigore dal bravissimo portiere Lamanna, per il giovane portiere rossoblu si tratta del terzo stagionale. Scontri diretti per la zona che conta terminati tutti con risultati pirotecnici. Sorrento-Alessandria era la sfida tra il miglior attacco e la miglior difesa del girone e la gara non ha tradito le attese. I Grigi di Sarri si erano portati in vantaggio per 3-1 ma non avevano fatto i conti con il capocannoniere Paulinho, che all'89 ha fatto esplodere di gioia i tifosi rossoneri, sono diciannove le reti realizzate dall'ex attaccante del Livorno.
Ora le distanze che separano la capolista umbra dal Sorrento inseguitore sono di otto punti. Guadagna terreno il Verona che con il 4-2 rifilato al Ravenna si rilancia prepotentemente in classifica. Non è stata una partita facile per i gialloblù, bravi a rimontare lo svantaggio iniziale per poi superare sul finale i romagnoli. Per i giallorossi il 'Bentegodi' resta un fortino inespugnabile. Continua la crisi nera della Spal, che perde per 3-0 sul campo di una Salernitana che nonostante i problemi societari conquista in solitaria il terzo posto in classifica. Per gli estensi quarta sconfitta di fila ed un solo punto racimolato nel 2011. In coda, importantissimo il successo del Pavia che grazie all'ex reggiano Eusepi, al quarto centro in sei gare con la maglia azzurra, supera il Monza nel derby lombardo, inguaiandolo in classifica. Brianzoli raggiunti dalla Paganese, da evidenziare le prove degli attaccanti esterni Lepore e Tortori (autore della seconda rete), che con un meritato 2-0 supera una Reggiana inguardabile, soprattutto nella ripresa; la squadra di Mangone sta vivendo un periodo di grave involuzione. Tra Monza e Paganese sarà lotta dura sino la fine per evitare l'ultimo posto e la conseguente retrocessione.
Il Pergocrema conferma il suo buono stato di forma bloccando lo Spezia, in vantaggio per due volte e poi sempre ripreso, per la squadra di Pane la vittoria esterna resta tabù; mentre il Sud Tirol si conferma squadra ostica pareggiando tra le mura amiche contro la Cremonese che non riesce ad ottenere la continuità che cerca. La compagine tirolese resta l'unica che nel girone di ritorno non ha ancora vinto. FONTE: RealSports.it
«Ferrari è un esempio, Mancini? Insostituibile, Aspetto Pichlmann»
ANDREA MANDORLINI 04/03/2011
L’abbraccio tra Mandorlini e Berrettoni dopo la rete al Ravenna Scuote Pichlmann, esalta Mancini, accende Ferrari. È carico, Mandorlini. Sa che il Verona nasconde vette ancora più alte di quelle di domenica, margini ulteriori che vorrebbe trasferire dalla teoria al campo già ad Alessandria. Vuole di più da tutti, dal primo all'ultimo. Perché il tempo stringe e la volata è dietro l'angolo.
Mandorlini, non la disturba questa sosta? Il Verona stava volando?
«Mi va bene che sia arrivata adesso. Abbiamo bisogno di un recupero generale, in queste ultime partite abbiamo speso molto. Qualcuno ha bisogno di rifiatare, da quando ci sono io ci sono otto-nove giocatori che non si sono mai fermati un attimo. Mi spiace solo che qualcuno debba rifiatare per forza, come Maietta ed Hallfredsson che sono stati squalificati. I sostituti all'altezza però non ci mancano».
È quello di domenica il Verona che vuole Mandorlini? «Direi di sì, adesso ci siamo. Con la Cremonese siamo stati bravi, col Ravenna ancora di più». Il Verona sta rispettando i tempi secondo la sua tabella? «Non potevamo avere tutto e subito, anche se certe risposte sono arrivate già dalle prime partite. Dopo quattro mesi qualche miglioramento dovevamo pur aspettarcelo. Per veder crescere il gioco un po' di tempo serviva, avevamo bisogno prima di tutto di costruire delle basi. Se vinci giocando male e senza correre quanto duri? Poco».
Pensava di vederlo prima un Verona così? «Per i risultati sì, ma non potevamo pretendere tutto e subito. La squadra prima doveva assimilare bene certe idee. Non siamo ancora perfetti, sia chiaro. Sotto tanti aspetti bisogna ancora migliorare. Di errori ne abbiamo commessi, adesso lavoreremo per correggerli. La fase difensiva va migliorata. Ma, intendiamoci, non mi riferisco alla difesa ma a tutto il blocco squadra in fase di non possesso». Sembra che il Verona adesso creda di più in sé stesso? «È stato così anche in altre partite, almeno nell'atteggiamento. Al di là delle occasioni create però è il nostro modo di stare in campo che è cambiato».
E fuori ci sono tanti potenziali valori aggiunti. Come Pichlmann? «Thomas ha avuto l'influenza, è stato fuori e intanto la squadra andava forte. Adesso andiamo verso la fase cruciale della stagione, marzo e aprile decideranno il nostro futuro. E non fatemi andare troppo in là. C'è un assetto preciso, ma da qui alla fine tutto può succedere: gli scadimenti di forma, gli infortuni, situazioni negative improvvise. Pichlmann è pagato un attaccante in maniera importante e deve rendere in maniera importante».
Come sta vivendo questo momento? «Lo vedo sereno, con lui ho un buon rapporto. La squadra sta girando anche senza di lui ma io di Pichlmann ho bisogno. Lui dovrà essere determinante».
Di alternative ne ha tante? «C'è concorrenza, come in ogni buona squadra. Ora abbiamo Napoli che ha determinate caratteristiche, abbiamo la forza di Tiboni anche se finora ha giocato pochissimo. Siamo alla resa dei conti, ci servono giocatori bravi. E io ne ho tanti».
In questo Verona dove lo mette adesso Mancini? «Per me Mancini è un giocatore insostituibile. Può giocare in attacco e a centrocampo. Anche lui ha fatto un po' fatica, adesso però sta bene».
Ferrari invece sembra un altro? «La metamorfosi di Nicola è l'esempio più significativo, ma tutti sono cresciuti nell'ultimo periodo. Ferrari balza più all'occhio perché partiva da un rendimento molto negativo rispetto ad altri. Ultimamente sta rispondendo bene, anche se non deve accontentarsi. Ha sempre segnato pochi gol, continuo a ricordarglielo ogni volta. Lui annuisce, invece si dovrebbe arrabbiare. Da lui voglio molto di più, le qualità le ha. È piombato in un momento di sconforto tutto suo ma si è rialzato. Questo però deve essere solo un punto di partenza».
Il calendario non è facile? «Ci sono partite molto importanti, ma ci arriviamo così come volevo io. Le prossime con Alessandria, Spezia e Bassano valgono quanto quelle con Reggiana, Cremonese e Ravenna. Le prossime sei giornate diranno molto del nostro futuro, però intanto fatemi pensare solo all'Alessandria».
Dell'avversario sembra quasi non curarsi a volte. Perché? «Guardo molto a casa mia, questo è vero. Degli altri studio le palle inattive, i principi generali. Non mi serve altro. Mi interessa soprattutto conoscere bena la mia squadra. E ora la conosco sempre meglio»
«La scala non si tocca», torna la guerra dei simboli tra Verona e Chievo
04/03/2011 «La Scala non si tocca». L'umore del popolo dell'Hellas ha partorito un altro inequivocabile segnale di dissenso con una nuova scritta apparsa ieri ai bigonci dello stadio. Il messaggio rivolto ancora una volta indirettamente al Chievo riprende una disputa ormai arcinota a Verona, che riguarda utilizzo di simboli e colori che secondo i tifosi dell'Hellas apparterebbero solo alla tradizione gialloblù ma che ormai da tempo sono entrati a far parte della storia del Chievo. Qualche giorno fa, in occasione della sfida di campionato tra Verona e Ravenna, un volantino firmato in calce «Tifoseria scaligera» ha riassunto in sintesi i motivi di questa disputa che va avanti ormai da tempo e che era deflagrata questa estate con un piccato intervento, attraverso un comunicato, anche da parte della stessa società di via Torricelli.
Questi, invece, alcuni passaggi del volantino distribuito ai tifosi Hellas. «Il signor Luca Campedelli, attraverso il suo gioiellino calcistico, ha voluto, fin dall'inizio della sua presidenza, accaparrarsi una piccola fetta, un avanzo, uno scampolo di storia di Verona e del Verona per colorare e dare un'impossibile senso storico al suo piccolo Chievo, con il magro tentativo di incontrare un favore commerciale sfruttando le radici calcistiche di un'altra società. Niente di più insensato fin dall'inizio, niente di più azzardato oggi».
La riflessione dei tifosi invita direttamente alla riflessione il presidente della società della Diga: «Chiunque ami Verona e il Verona si chiede e ti chiede con che faccia tosta ti sei permesso di voler percorrere una falsa strada parallela, di imitare malamente i colori e i simboli di una realtà così diversa e lontana. Ci chiediamo e ti chiediamo perché ti è mancato il coraggio di poter essere vera alternativa, seppur calcisticamente parlando, con i tuoi colori, i tuoi simboli, con il tuo presente da trasformare in storia, invece di calarti in una tanto sfacciata quanto inutile brutta copia dell'originale. Mai il tuo Chievo potrà trasmettere quell'amore viscerale nato da poche ma grandiose soddisfazioni, compiuto da innumerevoli sofferenze e più' vivo che mai anche di fronte alla miseria della serie C. Mai potrai assaporare l'appartenenza di una moltitudine a qualcosa di grande, indipendente da vittorie o sconfitte, spesso contro tutto e tutti. Rassegnati ad avere un'ottima squadra con poco seguito numerico, con una modesta storia, con un amore improvvisato e di plastica che, alle prime avvisaglie, siamo sicuri ti volterà le spalle. La Scala è Verona, è Verona e soltanto il Verona, da sempre e per sempre. La Scala rappresenta il popolo gialloblu al seguito dell'Hellas, unito attraverso il calcio, e vivo in quel legame di forza con la propria città, storia e consapevolezza che vale sul campo come sulla strada, a Verona come in ogni parte del mondo. La Scala appartiene al Verona, appartiene a Noi. La Scala non si tocca!».
E Martinelli porta i saluti alla squadra
03/03/2011 Dopo due giorni di assoluto riposo i gialloblù hanno ripreso gli allenamenti al centro sportivo di Sandrà. A pochi minuti dall'inizio della seduta in programma ieri pomeriggio, il presidente Giovanni Martinelli, accompagnato dal figlio Mirko, ha portato il suo saluto alla squadra e al tecnico Mandorlini.
NAPOLI A RIPOSO. Dopo il saluto del patron Luca Ceccarelli e compagni hanno affrontato una seduta di lavoro che prevedeva: riscaldamento, corsa, possesso palla e partitella. Col gruppo Cangi, che potrebbe tornare utile già per la partita in programma il 13 marzo ad Alessandria. Ancora a riposo Napoli, alle prese con un trauma contusivo alla caviglia che non gli ha permesso di scendere in campo nelle ultime due partite contro Cremonese e Ravenna. Continua il suo ciclo di terapie Selva. Campagna, invece, è ormai aggregato in pianta stabile al gruppo. Per la giornata di oggi è prevista una doppia seduta di allenamento con inizio alle 10,30 e alle 15 sempre a Sandrà. Domani la squadra si allenerà nel pomeriggio.
DOPPIO STOP. Il giudice sportivo ha squalificato per un turno Emil Hallfredsson e Domenico Maietta, che domenica scorsa hanno rimediato rispettivamente l'ottava e la quarta ammonizione stagionale. I due gialloblù non saranno quindi a disposizione di mister Mandorlini in occasione della gara di Alessandria.
S.A.
FONTE: LArena.it
Venerdì 04 Marzo 2011
La squadra di Mandorlini all’ultima sosta stagionale «Hellas pronto per la volata finale»
di Gianluca Vighini
VERONA - «La sosta? Può anche essere utile. Abbiamo bisogno di recuperare le forze per essere al meglio nell’ultimo rush. Anzi, arriveremo in grande spolvero: sì, saremo pronti». Mandorlini non maledice la pausa domenicale. Anche se il suo Verona (nove punti nelle ultime tre gare) ha ingranato la quarta. Lo stop potrebbe anche mettere qualche granello di sabbia in un ingranaggio che in questo momento sfiora la perfezione. «In realtà abbiamo speso molto nell’ultimo periodo. E’ giusto tirare il fiato e recuperare un po’ di condizione. Anche dal punto di vista degli infortuni - aggiunge il tecnico -. Stiamo molto meglio. Campagna e Cangi hanno recuperato, Hallfredsson può respirare, complice anche la squalifica».
Mandorlini vede rosa, ma non si lascia andare a nessuna entusiastica scivolata. Spiega. «Il campionato è ancora lungo e difficile. Se pensiamo di aver già centrato l’obiettivo vuol dire che non abbiamo capito niente. La squadra sta bene, è in forma, ha raccolto meno di quanto ha seminato, questo è certo. Ma è adesso che viene il difficile. Dobbiamo dare il massimo tra marzo e aprile. Poi vediamo alla fine dove saremo». (ass)
Giovedì 03 Marzo 2011
Il presidente ha fatto i complimenti alla squadra Martinelli, visita a sorpresa per l’Hellas
di Gianluca Vighini VERONA - Giovanni Martinelli è tornato a Sandrà. Il presidente, che sta meglio dopo la delicatissima operazione a cui è stato sottoposto, è arrivato ieri al campo accompagnato dal figlio Mirco. Martinelli è apparso molto soddisfatto per gli ultimi risultati del Verona. Una presenza che ha galvanizzato la squadra dopo l’entusiasmante partita vinta sul Ravenna. «Martinelli ci ha sempre sostenuto, è un grande presidente, questo è il minimo che possiamo fare per lui», ha detto mister Mandorlini a nome della squadra.
L’Hellas è solo a un punto dai play off, anche se bisogna attendere l’esito del recupero tra Lumezzane e Bassano in programma domenica.
C’è anche una buona notizia che riguarda l’infermeria: Cangi ha ripreso ad allenarsi col gruppo. Napoli è rimasto invece a riposo. (ass) FONTE: Leggo.it
La Scala non si tocca Ecco il volantino
01/03/2011 13:13
Un messaggio al presidente del Chievo Luca Campedelli. Un lungo volantino firmato unitariamente da tutti i tifosi del Verona con l'obiettivo di sollevare la questione dei simboli e dei colori. La Scala non si tocca, titola il documento che domenica scorsa è stato distribuito allo stadio (c'erano anche tre striscioni attaccati esternamente) e di cui pubblichiamo integralmente il contenuto. Ecco il testo.
LA SCALA NON SI TOCCA!!! Nessuno avrebbe mai potuto immaginare a quale ignobile pretesa qualcuno sarebbe arrivato... Nessuno avrebbe mai pensato che qualcuno si imbattesse in un così tanto sciocco piano.
Nessuno avrebbe potuto predirre una tanta vergognosa realtà. Fino ad oggi.
Il signor Luca Campedelli, attraverso il suo gioiellino calcistico, ha voluto fin dall'inizio della sua presidenza, accapparrarsi una piccola fetta, un avanzo uno scampolo di storia di Verona e del Verona per colorare e dare un'impossibile senso storico al suo piccolo chievo, con il magro tentativo di incontrare un favore commerciale sfruttando le radici calcistiche di un'altra società. Niente di più insensato fin dall'inizio, niente di più azzardato oggi.
Chiunque ami Verona e il Verona si chiede e ti chiede con che faccia tosta ti sei permesso di voler percorrere una falsa strada parallela, di imitare malamente i colori e i simboli di una realtà così diversa e lontana. Ci chiediamo e ti chiediamo perchè ti è mancato il coraggio di poter essere vera alternativa, seppur calcisticamente parlando, con i tuoi colori, i tuoi simboli, con il tuo presente da trasformare in storia, invece di calarti in tanta sfacciata quanto inutile brutta copia dell'originale.
Mai il tuo chievo potrà trasmettere quell'amore viscerale nato da poche ma grandiose soddisfazioni, compiuto da innumerevoli sofferenze e più vivo che mai anche difronte alla miseria della serie c. Mai potrai assaporare l'appartenenza di una moltitudine a qualcosa di grande, indipendente da vittorie o sconfitte, spesso contro tutto e tutti. Rassegnati ad avere un'ottima squadra con poco seguito numerico, con una modesta storia, con un amore improvvisato e di plastica che, alle prime avvisaglie, siamo sicuri, ti volterà le spalle. I colori gialloblù prima, Cangrande poi, fino ad arrivare a ciò che non ti puoi permettere, a ciò che non puoi neanche sfiorare...
La Scala è Verona, è Verona e soltanto il Verona, da sempre e per sempre. La Scala rappresenta il popolo gialloblù al seguito dell'Hellas, unito attraverso il calcio e vivo in quel legame di forza con la propria città, storia e consapevolezza che vale sul campo come sulla strada, a Verona come in ogni parte del mondo. Lascia stare ciò che mai potrà appartenere né a te né a chi ha scelto il tuo chievo per vedersi in comodità i campioni del gioco del calcio, e non di certo per sostenere una città prima che una squadra, un essere prima di un giocare.
Non azzardarti! Non azzardarti a fare soltanto un altro passo in avanti! Noi siamo un popolo mai domo e, proprio perchè sofferente, pronto alla rivalsa ad ogni piè sospinto. Molla la Scala, mollala prima che cominci a scottarti tra le mani. La Scala non è affar tuo, non ti appartiene. Rimettila al suo posto, prima che sia troppo tardi, prima che qualcuno lo scopra e voglia venire a riprendersela... la Scala appartiene al Verona, appartiene a Noi. La Scala non si tocca! La Tifoseria Scaligera Hellas Verona 1903 nostra unica fede!
FONTE: TGGialloBlu.it
Mandorlini: "Sosta utile per recuperare energie"
03/03/2011 - 15:36
"Entriamo nella fase importante della stagione, marzo ed aprile decidono il nostro futuro. C'è bisogno di tutti, credo di avere giocatori bravi ma tutto dipende da loro"
SANDRA' - Il turno di sosta previsto dal calendario di Prima Divisione permette ai gialloblù di allentare leggermente la pressione, come raccontato giovedì pomeriggio da Andrea Mandorlini. "Questa settimana sarà utile per un recupero generale delle energie, abbiamo speso molto nelle ultime partite anche se moralmente le vittorie ci hanno aiutato. Diversi giocatori devono rifiatare, dispiace per le squalifiche che ci costringeranno a rinunciare ad alcuni elementi nel prossimo turno. Da martedì prossimo il programma di lavoro cambierà per preparare al meglio la sfida di Alessandria".
Notevoli i progressi evidenziati dallo scorso novembre, quando il tecnico romagnolo arrivò all'Hellas Verona: "I miglioramenti si sono visti, ce li aspettavamo. Le vittorie dovevano arrivare prima, ma dal punto di vista del gioco ci voleva un pò di tempo. Sia con la Cremonese che col Ravenna abbiamo dato vita a tante buone cose. La svolta deve riguardare più aspetti, sono contento nonostante alcuni errori vengano ancora commessi. Non mi riferisco ad un reparto specifico, parlo di squadra nel suo complesso. Per fare un gol dobbiamo fare un mare di cose. Vincere le partite garantisce coraggio e fiducia, mentalmente i tre punti sono fondamentali".
Emblema del rilancio scaligero Nicola Ferrari, ma l'ex Cluj allarga la prospettiva: "Sono cresciuti un pò tutti, forse l'esempio della punta trentina è il più lampante. Si è messo in gioco, entriamo nella fase importante della stagione, marzo ed aprile decidono il nostro futuro. C'è bisogno di tutti, le variabili che incidono sono tante. Disponiamo di alternative, credo di avere giocatori bravi ma tutto dipende da loro".
Alla ripresa del campionato Ceccarelli e compagni saranno di scena allo stadio "Moccagatta": "Alessandria, Spezia e Bassano sono match dal peso specifico notevole, come Reggiana, Cremonese e Ravenna. Poi Sorrento, Salernitana e Spal. Pensiamo ad una gara alla volta, anche se il calendario è bello tosto. Io guardo molto ai miei ragazzi, alle cose da sistemare. Se facciamo bene noi, gli altri contano poco. Sono fiducioso, come lo ero prima".
Ufficio Stampa
4/03/2011 - 12:01
Sandrà, venerdì riscaldamento e lavoro atletico
Seduta mattutina per la formazione scaligera. Terapie per Selva e Napoli: l'ex Crotone prosegue il programma personalizzato all'Isokinetic di Arbizzano
04/03/2011 - 11:32
Alessandria-Hellas Verona, 11-6 nei precedenti in Piemonte
I gialloblù s'imposero l'ultima volta il 26 febbraio '67, con un 2-0 firmato Bonatti e Savoia. Il più recente successo dei piemontesi risale al 26 giugno 1965 (5-3)
04/03/2011 - 11:18
Buon compleanno a Marco Martina Rini
Al centrocampista gialloblù, che compie oggi 21 anni, gli auguri di tutto l'Hellas Verona e di tutti i tifosi scaligeri
03/03/2011 - 21:06 Casms, misure restrittive per Alessandria-Hellas Verona Disposto il divieto di vendita dei tagliandi di accesso allo stadio "Moccagatta" ai residenti nella regione Veneto
02/03/2011 - 17:08
Sandrà, ripresi gli allenamenti della squadra scaligera
A pochi minuti dall'inizio della seduta il presidente Martinelli ha portato il suo saluto alla squadra. Torna a lavorare col gruppo Francesco Cangi FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] TENNIS: Paura per Serena WILLIAMS operata d'urgenza. NBA: Nel 'derby italiano' fra RAPTORS e HORNETS la spunta BARGNANI... La squadra di BELINELLI distrutta anche nel match successivo a New York mentre DENVER distrugge CHARLOTTE. 'SCHEMI PERICOLOSI': Batte il corner ma spacca il naso al collega! LIGA SPAGNOLA: Blancos esagerati sul MALAGA! Finisce 7 a 0 per il REAL... PREMIER LEAGUE: TOURE del CITY sospeso per doping...
MANCHESTER CITY, TOURE SOSPESO PER DOPING
Venerdì 04 Marzo 2011 - 02:02 Ultimo aggiornamento: 02:04
MANCHESTER - Scandalo al Manchester City dove Kolo Toure è stato sospeso da tutte le competizioni perché positivo a un controllo antidoping. La notizia viene annunciata on line, dal sito del club inglese che però tace sulla sostanza assunta dal giocatore. Toure - 29 anni - è il centrale difensivo della squadra. Veloce e potente, talentuoso e passionale, l'ivoriano lega il proprio nome alla storia dell'Arsenal dove gioca dal 2002 al 2009. Il 29 luglio dello stesso anno arriva il momento dell'addio quando firma un contratto di quattro anni con il Manchester City, squadra di cui diventa capitano e bandiera.
SGOMENTO MANCINI Oggi - dopo la diffusione della notizia - delusione e sgomento per i supporters del City e anche per il suo allenatore Roberto Mancini. Ancora una volta il calcio - anzi lo sport - deve fare i conti con il doping: una lunga e triste storia alla quale Wikipedia dedica un capitolo a parte. Un elenco in cui c'è Diego Armando Maradona sospeso due volte perché positivo a test antidoping: la prima nel 1991 (per uso di cocaina) e la seconda nel Mondiale 1994 (per uso di efedrina).
GOLEADA REAL, TRAVOLTO 7-0 IL MALAGA DI PELLEGRINI -VIDEO
Venerdì 04 Marzo 2011 - 12:33
MADRID - Il Real Madrid non molla e si scatena, 'colpendo' sette volte il Malaga, dopo una vigilia rovente e lo show di Mourinho che ne aveva per tutti, anche per il cileno Manuel Pellegrini, suo predecessore sulla panchina dei blancos. Sette gol, vittoria facile ma durante la partita è costretto a uscire per infortunio Cristiano Ronaldo, autore di una tripletta. Il Real resta secondo, dietro al Barcellona: tra le due squadre sette punti di distanza. «Non conta segnare 500 gol se non sei campione - aveva detto Mourinho nella presentazione del match contro il Malaga - perchè il secondo è il primo degli ultimi. Non farò come Pellegrini - aveva garantito lo Special One - e, se mi mandano via dal Real, non andrò ad allenare il Malaga. Andrò in una grande squadra italiana o inglese».
Parole non facili da digerire per il Malaga e il suo allenatore. Ma a queste sono seguiti i fatti con una goleada fedele alla tradizione che vuole i galacticos praticamente imbattibili in casa propria: 12 vittorie su 12 gare, 37 le reti segnate, 6 quelle subite. Al 27' segna il primo gol Benzema, al 36' Di Maria, al 45' Marcelo. Nel secondo tempo è un assolo: al 6' rete di Cristiano Ronaldo, al 18' ancora Benzema. Il Real domina e gli viene anche assegnato un rigore, brillantemente calciato da Ronaldo al 20'. Due minuti dopo, il portoghese centra la rete del 6-0 e, per chiudere, a poco più di dieci minuti dalla fine, firma la sua tripletta.
RONALDO OUT 10-15 GIORNI La risonanza magnetica effettuata all'Hospital Sanitas La Moraleja sull'attaccante del Real Madrid, Cristiano Ronaldo, ha confermato una lesione muscolare di primo grado al bicipite femorale della gamba sinistra. I tempi stimati di recupero si stimato in 10-15 giorni, rende noto il Real Madrid.
BATTE IL CORNER E PRENDE COMPAGNO IN FACCIA -VIDEO
Mercoledì 02 Marzo 2011 - 14:36 Ultimo aggiornamento: 14:38
RALEIGH - E' stato uno dei calci d'angolo più divertenti della storia del calcio. A tiralrlo, in Nord Carolina, è stato il giocatore Satoshi Tatsumi, giocatore della Gardner Webb University, che durante un match tra rappresentative universitarie si era in procinto di battere un corner. Il capitano della squadra, Jon Ole, si è avvicinato alla bandierina per ricevere il passaggio corto, ma Satoshi non ha intuito lo schema e ha calciato forte il pallone, colpendo in pieno volto il proprio capitano. Ole è stato così costretto ad abbandonare il campo perché il suo naso ha iniziato a sanguinare a causa del colpo subito
DENVER VINCE SENZA GALLO. NY NON SI FERMA PIÙ -VIDEO
Giovedì 03 Marzo 2011 - 10:36 Ultimo aggiornamento: 10:39
NEW ORLEANS - Solo 2 punti per Marco Belinelli nel match che i New Orleans Hornets perdono 107-88 sul campo dei New York Knicks. La guardia bolognese parte dalla panchina e gioca 17'. Per l'azzurro solo 1/4 dal campo (0/2 da 3 punti), 4 rimbalzi e 1 assist. Gli Hornets, che hanno un record di 35-28, incassano il settimo k.o. nelle ultime 8 trasferte e il decimo nelle ultime 20 gare disputate. Al Madison Square Garden, New Orleans cade nonostante il contributo della panchina: Jarrett Jack firma 21 punti, Quincy Poindexter ne firma 14. Tra i titolari, David West si ferma a 16 punti mentre Chris Paul distribuisce 10 assist ma non va al di là di 4 punti. New York (31-28), avanti di 10 all'intervallo, completa la missione con i 24 punti di Toney Douglas che brilla insieme alle stelle. Amar'e Stoudemire chiude con 24 punti e 7 rimbalzi, Carmelo Anthony mette a referto 22 punti, 4 assist e 4 rimbalzi.
Con Danilo Gallinari ancora ai box per un alluce fratturato, Denver travolge 120-80 i Charlotte Bobcats. I Nuggets (36-26) continuano a marciare verso i playoff con una prova che regala punti a tutti i 12 giocatori del roster. In 7 vanno in doppia cifra, con Wilson Chandler top scorer a quota 16. Agevole anche il 109-99 con cui San Antonio passa sul parquet dei derelitti Cleveland Cavaliers (11-49). Gli Spurs, miglior squadra della lega, taglia il traguardo delle 50 vittorie stagionali (50-11) metabolizzando l'assenza dell'infortunato Tony Parker. Coach Gregg Popovich si gode Greg Hill (22 punti) e l'eterno Tim Duncan (16 punti). Cleveland, che percorre la strada opposta a quella degli Spurs, si avvia al 50° k.o. dell'anno. Servono a poco i 23 punti di Samardo Samuels.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Atlanta Hawks-Chicago Bulls 83-80; Cleveland Cavaliers-San Antonio Spurs 99-109; Washington Wizards-Golden State Warriors 102-106; Boston Celtics-Phoenix Suns 115-103; Detroit Pistons-Minnesota Timberwolves 105-116; New York Knicks-New Orleans Hornets 107-88; Oklahoma City Thunder-Indiana Pacers 113-89; Denver Broncos-Charlotte Bobcats 120-80; Sacramento Kings-Portland Trail Blazers 102-107; Los Angeles Clippers-Houston Rockets 106-103.
BARGNANI BATTE BELINELLI. SPURS KO A MEMPHIS -VIDEO
Mercoledì 02 Marzo 2011 - 11:23 Ultimo aggiornamento: 11:24
TORONTO - Andrea Bargnani segna 14 punti e vince il derby con Marco Belinelli che si ferma a quota 13. I Toronto Raptors si aggiudicano per 96-90 la sfida tricolore con i New Orleans Hornets. La formazione canadese, che ha un record di 17-44, si impone nell'ultimo appuntamento prima della partenza per l'Europa. Venerdì e sabato, infatti, i Raptors saranno impegnati a Londra per 2 gare contro i New Jersey Nets. Prima del decollo, Bargnani firma 14 punti in 33'29''. Il lungo azzurro, al rientro dopo un turno di stop per influenza, non brilla per precisione al tiro (6/16, 0/3 da 3 punti). Allo score, aggiunge 3 rimbalzi e 2 assist. Toronto si toglie una delle rare soddisfazioni stagionali grazie all'ottima prova di Josè Calderon (22 punti, 16 assist e 7 rimbalzi), ben assistito da DeMar DeRozan (17 punti). In fase difensiva si fa apprezzare Amir Johnson (10 rimbalzi e ben 7 stoppate oltre a 8 punti). Gli Hornets (35-27), al sesto k.o. nelle ultime 7 trasferte e al nono nelle ultime 19 gare, pagano la serata storta di Chris Paul (7 punti e 4 assist con 3/10 al tiro) e si aggrappano invano a David West (19 punti e 10 rimbalzi). Belinelli, in campo per 23'57'' da panchinaro, chiude con 13 punti ( 1 rimbalzo)e con un modesto 5/14 al tiro (3/5 dall'arco).
Al di là delle vicende tricolori, spicca il passo falso della miglior squadra della lega. I San Antonio Spurs (49-11) cadono per 109-93 sul campo dei Memphis Grizzlies (34-28). L'assenza di Tony Parker, out per un infortunio al polpaccio, si fa sentire. La 50esima vittoria stagionale resta un miraggio visto che Tim Duncan e Manu Ginobili si fermano a 9 punti a testa. Tutto liscio in trasferta per i Los Angeles Lakers (43-19) che passano 90-79 in casa dei Minnesota Timberwolves (14-47) con i 24 punti di Kobe Bryant, i 14 di Andrew Bynum e le ricche doppie doppie di Pau Gasol (12 punti e 17 rimbalzi) e di Lamar Odom (12 e 11). I campioni Nba centrano il quarto successo di fila. C'è, però, chi sta anche meglio. I Dallas Mavericks (44-16) espugnano per 101-93 la casa dei Philadelphia 76ers (30-30) e collezionano la settima vittoria consecutiva. Merito soprattutto di Jason Terry (30 punti) e di Dirk Nowitzki. (22).
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Indiana Pacers-Golden State Warriors 109-100; Orlando Magic-New York Knicks 116-100; Philadelphia 76ers-Dallas Mavericks 93-101; Toronto Raptors-New Orleans Hornets 96-90; Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 92-90; Minnesota Timberwolves-Los Angeles Lakers 79-90; Memphis Grizzlies-San Antonio Spurs 109-93; Portland Trail Blazers-Houston Rockets 87-103.
SERENA WILLIAMS OPERATA D'URGENZA: "GRAN PAURA" Giovedì 03 Marzo 2011 - 09:28
LOS ANGELES - «Una gran paura, ma ora è tutto sotto controllo». Serena Williams è stata appena dimessa dall'ospedale di Los Angeles dove lunedì scorso era stata ricoverata d'urgenza in seguito ad un'embolia polmonare. Un volta tornata a casa ha ammesso lei stessa di aver vissuto bruttissimi momenti: «Questa volta è stata davvero dura, spiacevole e mi sono presa una bella paura. Ora sto meglio, sono a casa, e sto già lavorando con i medici per cercare di mantenere tutto sotto controllo». Per tutta la giornata il suo reale stato di salute, due giorni dopo il ricovero, è stato avvolto da un certo mistero. Poi la buona notizia che il disturbo è stato preso in tempo, tanto che i medici le hanno dato l'autorizzazione a essere dimessa. A dare per prima la notizia del ricovero è stata la sua agente Nicole Chabot con una nota inviata al magazine People.
Chabot ha reso noto che Serena aveva ricevuto cure urgenti al Cedars-Sinai Medical Center per curare quello che sembrava un'ematoma. Poi però s'è capito che il grumo di sangue che aveva nel polmone era il prodotto di qualcosa molto più grave, cioè un embolia. Sempre la Chabot ha rivelato che la campionessa statunitense era stata colpita da questo disturbo già la scorsa settimana, appena arrivata a Los Angeles. Non è stata mai in pericolo di vita, tuttavia i medici, sottolineò Chabot, «continuano a tenere sotto osservazione il suo stato di salute per scongiurare ulteriori complicazioni». Insomma, secondo quanto scrive il sito di Espn, da parte dei medici ci sarebbe stata all'inizio una grave sottovalutazione della gravità del suo malessere. Alcuni media americani, come la Cnn, sostengono che nella mattinata di oggi, mercoledì, è stata sottoposta a un'operazione chirurgica, ma nessuna fonte vicina all'atleta ha confermato l'intervento. Altri, come il tabloid Daily News, rilevano che normalmente questo tipo di problemi al polmone vengono risolti con la somministrazione di medicine che rendono più fluido il sangue, e non con il bisturi del chirurgo.
In attesa di notizie ufficiali, quello che è certo è che la tennista ventinovenne ora sta meglio ed ha lasciato l'ospedale. La settimana scorsa era stata a New York per una visita medica di controllo sul piede ferito in Germania da un bicchiere di vetro. Un problema che l'ha tenuta lontana dai campi ormai da otto mesi, e che ha costretto l'atleta a subire due operazioni. Poi, appena arrivata a Los Angeles, secondo la sua agente, avrebbe sofferto di questo disturbo al polmone. Tuttavia, Serena domenica scorsa, era in ottima forma, tanto da partecipare a una festa organizzata dalla fondazione anti-Aids di Elton John dove ha seguito la cerimonia di consegna degli Oscar. E poi, sino a tarda notte, è stata a una festa organizzata dalla rivista Vanity Fair. Il giorno dopo, lunedì, il ricovero. E martedì sera, alle 11 ora della West Coast, il suo ultimo messaggio via twitter, decisamente preoccupante: «Oggi giorno duro». Tanta paura, ma oggi la fine di quello che sembrava un incubo. FONTE: Leggo.it