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PREVIDI: HELLAS modello SASSUOLO, BAGNOLI: il VERONA si deve specchiare nel CHIEVO, CAMPEDELLI: FUSIONE perchè no?


HELLAS VERONA: Salvezza giunta al 90°, ad alto rischio le coronarie degli incredibili tifosi scaligeri!
- Hellas, salvezza thrilling
La storia della salvezza del Verona assomiglia da vicino a un thriller. Merito di Davide Pellegrini. Ma anche dei fantastici tifosi gialloblu. Che non hanno mai lasciata sola la squadra, sostenendola comunque e dovunque. Prova provata che nessuna missione si deve considerare impossibile.
L’Hellas Verona ha concluso la sua stagione nel campionato di serie C1 all’insegna del thrilling. Una salvezza guadagnata all’ultimo minuto dei playout, che ha messo fortemente a rischio le coronarie dei suoi tanti e impagabili tifosi. Una salvezza timbrata Davide Pellegrini, senza se e senza ma, dopo il clamoroso fallimento di Colomba prima e Sarri poi. Un allenatore vincente quanto schivo, in assoluta controtendenza rispetto alla mediocre fauna che spesso popola l’ambiente del calcio italiano. Ma questa è un’altra storia.

L’alta tensione, che aveva accompagnato fin dal suo discutibile esordio il desolante torneo del club scaligero precipitato in una categoria che doveva essere interpretata in modo assai diverso, è cominciata già nell’ultima e decisiva giornata del campionato. Ovvero quando l’Hellas, che stava pareggiando con il Manfredonia al Miramare la gara che significava l’accesso ai playout, subiva quasi in chiusura la rete che regalava la vittoria ai locali. Grazie a questo gol (casuale o voluto?) la squadra gialloblu evitava negli spareggi per la retrocessione il pericoloso confronto con la Paganese (che se la sarebbe vista con il Lecco, poi finito in C2). Per giocarsi le residue speranze di evitare il doppio ribaltone in quarta serie con la Pro Patria. Vale a dire con una formazione che si trova, logisticamente, a un tiro di schioppo da Verona rispetto alla lontana Pagani. La doppia sfida con i tigrotti di Busto Arsizio si è svolta all’insegna del rischio-infarto per i prodi sostenitori gialloblu. Forse per questa ragione la gioia è stata incontenibile. Quasi si fosse raggiunto chissà quale traguardo. Come è giusto che sia quando si parla, come in questo caso, di amore genuino per le maglie.


Nella gara di andata, davanti a una folla davvero inusuale per una gara di playout (i 15mila del Bentegodi lasceranno un segno indelebile nella storia della terza serie e non solo…), risolveva a sorpresa Daniele Morante. Una specie di oggetto misterioso, arrivato a Verona con la fama di bomber e finito con un misero zero nella casella dei gol segnati in trentaquattro partite di campionato. La rete arrivava al 49’ del secondo tempo, un attimo prima del fischio finale. La propiziava l’uzbeko Zeytulaev, un altro coniglio tirato fuori dal miracoloso cilindro di Pellegrini, che metteva in area la palla giusta per la testa dell’ex cannoniere romano. L’esplosione del Bentegodi resterà nella memoria dei presenti e di quanti hanno avuto modo di vedere i riflessi filmati della partita.

La partita di ritorno si giocava in uno Speroni per tre quarti colorato di gialloblu. Merito dei tifosi scaligeri che aggiravano con nonchalance tutti i divieti della Lega di serie C, diretta in modo così sciatto da Mario Macalli, e si accaparravano la quasi totalità dei tagliandi in vendita. Quando le lancette dell’orologio stavano per completare il novantesimo minuto, e mentre i tifosi dell’Hellas vedevano già in fondo al tunnel l’incubo della C2, ci pensava ancora Zeytulaev a togliere le castagne dal fuoco con un diagonale che faceva secco il portiere bustocco Anania. Boato in campo e in piazza dei Signori, dove era stato allestito un maxischermo appositamente per i tifosi del Verona. E pensare che, in contemporanea, il Chievo si riprendeva a Grosseto la serie A. Ovvio riflettere su qual è la vera squadra di calcio della città scaligera.

Una salvezza tanto sudata quanto meritata, in cui ha giocato un suo ruolo importante il fattore C. E però sappiamo che la fortuna aiuta gli audaci. In questo caso il prode Davide Pellegrini, che ha saputo regalare alla sua città di adozione una permanenza in terza serie che vale oro per come si erano messe le cose. Ma, soprattutto, i fantastici “butei” dell’Hellas. Tifosi encomiabili, che la maglia gialloblu se la portano davvero nella mente e nel cuore.

FONTE: CalcioPress.net


VIGHINI spiega perchè, nonostante il vociferare di questi giorni IACHINI e PELLEGRINI rimarranno dove sono:
- IACHINI E PELLEGRINI IN DUBBIO. MA ALLA FINE RESTERANNO LORO
Due uomini in dubbio. Due vincenti sia ben chiaro. Tantissimo Beppe Iachini che ha conquistato la serie A con il Chievo. Tanto Davide Pellegrini che ha salvato il Verona quando ormai nessuno ci credeva. Eppure per i due tecnici il futuro è ancora incerto.
... Il discorso in casa del Verona è simile, ma molto diverso. L'Hellas, infatti, è tutto, meno che una società dove i "progetti" e la "programmazione" la fanno da padroni. Arvedi ha cambiato cento volte idee in corsa e i risultati si sono visti. Ora Davide Pellegrini dovrebbe essere proprio l'espressione di questa programmazione. Ma è chiaro che il prossimo Verona sarà un Verona in cui si sprecheranno (ancora una volta) le lacrime, il sudore e il sangue. Stavolta però in C1. Lontani i tempi in cui l'Hellas veniva paragonata alla Juventus. Ora il punto di riferimento è diventato il Sassuolo che non ha nemmeno uno stadio suo per giocare la serie B.

Arvedi e Previdi vogliono tagliare l'imponente monte ingaggi. Imponente soprattutto in relazioni ai risultati ottenuti. Con quello che ha speso di stipendi, il Verona avrebbe dovuto ammazzare il campionato. Il risultato della pessima gestione pastorelliana, continua a farsi sentire. Giocatori completamente fuori mercato come Da Silva hanno contratti pluriennali principeschi. E a questi si aggiungono le situazioni create da Cannella (vedi Morante) che sono palle al piede per la società di Corte Pancaldo.

A questo si deve aggiungere che il Verona deve pagare Sarri per altri due anni (un milione di euro l'ingaggio totale per il suo triennale...) e Colomba (che avanza un'altra stagione). Previdi, a questo punto porterà un altro tecnico? Sarebbe da pazzi, in tutti i sensi visto il costo relativamente basso di Pellegrini a cui Galli aveva fatto un triennale...

FONTE: TGGialloblu.it


Piero ARVEDI 'lancia' Nardino PREVIDI che però frena: non so se la salute mi potrà permettere questo impegno, in ogni caso imporrò Riccardo PRISCIANTELLI come mio braccio destro:
- Si raffredda l’investitura di Arvedi: «Ho problemi di salute»
Previdi: «Grazie, ma non so se resterò»
Nardino Previdi ha sempre avuto il pregio di parlare chiaro. Il consulente di Piero Arvedi, è stato investito dal patròn scaligero di un nuovo e difficile incarico: rilanciare l’Hellas. Ma su questo argomento, Previdi, intende andare con i piedi di piombo. «Ringrazio Arvedi per la fiducia e per le belle parole che ha speso. Però vivo una situazione particolare, sono un uomo ammalato, non posso e non voglio impegnarmi al cento per cento. Pensate che per tre volte a settimana devo essere sottoposto a dialisi e per questo devo fare attente e serene valutazioni».

La condizione imprescindibile che Previdi metterà parlando con Arvedi è la presenza di Riccardo Prisciantelli (attuale responsabile del settore giovanile) al suo fianco. «Questo è certo - conferma Nardino -. Senza Prisciantelli mancherebbe un punto di riferimento fondamentale. Come detto non posso impegnarmi 24 ore al giorno: Riccardo sarà il mio braccio destro». Ma adesso i tifosi si aspettano programmi chiari e un immediato rilancio. Previdi però gela subito gli entusiasmi. «Bisogna ridimensionare agli ingaggi. Tagliare, tagliare e tagliare. Resta solo chi vuole restare. Pagheremo solo il giusto d’ora in poi». E Pellegrini? «Ha un contratto con il Verona, non c’è bisogno di incontrarsi. Se farà parte del progetto lo vedremo dopo aver parlato con la proprietà». Proprio domenica si era fatto il nome di Bisoli (Foligno), ma Previdi sbotta. «Siete fuori pista». Infine, Morante, il più pagato. «Con questo ingaggio non può restare. Glielo diremo chiaramente».

FONTE: Leggo.it


Dopo PREVIDI che Martedì parlava di 'MODELLO-SASSUOLO', CAMPEDELLI che ieri riproponeva l'IDEA-ABORTO FUSIONE, ci è toccato pure sentir dire a BAGNOLI che l'HELLAS VERONA si dovrebbe specchiare nel CHIEVO... Ma la cosa più triste è che, tolta la proposta ignobile del presidente del CEO, le altre due hanno molti motivi di essere ascoltate! Questione allenatore: In settimana si dovrebbero sciogliere le riserve su Davide PELLEGRINI. La triade gialloblù PREVIDI-PRISCIANTELLI-ARVEDI si chiuderà nella stanza dei bottoni e deciderà sul 'PIANO RILANCIO':
- L’allenatore dello scudetto indica un modello per il rilancio: i Mussi
«HELLAS, FAI COME IL CHIEVO». I mali dei gialloblù «Il problema non sono i giocatori o l’allenatore, ma l’assetto societario»
«Il futuro del Verona? Mettiamoci allo specchio, troveremo un esempio, qua vicino, di società seria che ha ottenuto grandi risultati: si chiama Chievo. Ora tutto ruota attorno al futuro societario e al programma che vorrà impostare. Il problema non sono i giocatori o l’allenatore». Osvaldo Bagnoli è felice per la salvezza raggiunta dalla squadra di Pellegrini e già, come tutti i tifosi, pensa al futuro, un avvenire che possa ridare lustro ai colori gialloblù. Ai primi di aprile, dopo la sconfitta col Padova, si era detto speranzoso per un riscatto della squadra, paragonando il valore di un’eventuale salvezza a quella di un campionato vinto. (Un altro buon profeta fu Preben Elkjaer che ha azzeccato il pronostico di salvezza agli spareggi e che contiamo di risentire prossimamente).

A detta di Bagnoli il merito della salvezza «va innanzitutto all’allenatore, poi ai tifosi che gli sono stati estremamente vicini, e poi al lavoro di Prisciantelli, che era a Verona da tempo, e di Previdi». A proposito di Pellegrini, di cui Bagnoli ha grande stima avendolo avuto come giocatore, il tecnico dello scudetto rimane perplesso sentendo che la sua riconferma è in dubbio. «Mi sembrerebbe molto strano che Pellegrini non venisse riconfermato. La fiducia se l’è guadagnata sul campo. I risultati parlano chiaro». Ora Previdi ha annunciato un programma di rilancio serio. «Ritengo che chiunque si trovi nella posizione di amministrare il Verona debba fare un discorso del genere. Previdi è una persona di grande esperienza, non poteva dire altrimenti», è il commento di Bagnoli, che resta tifoso del Verona ma segue, come sportivo, anche le vicende del Chievo, di cui ha sempre sottolineato la serietà del lavoro svolto.

L’Hellas si ritroverà giovedì pomeriggio per un allenamento all’antistadio. Intanto, l’imprenditore Massimiliano Andreoli, ha annunciato per sabato un incontro a Buttapietra nel quale spiegherà i motivi della sua rinuncia ad acquistare l’Hellas. A tal proposito Aramini è stato chiaro: «L’offerta non era idonea al valore dell’Hellas Verona, che non può essere svenduto».

- IN BILICO
A fine settimana l’incontro decisivo per la riconferma di Pellegrini
Riccardo Prisciantelli è l’uomo ombra di Nardino Previdi, il fidatissimo collaboratore che sarà il braccio dell’anziano dirigente nel programma di rilancio dell’Hellas. Prisciantelli ha lavorato dallo scorso settembre per la prima squadra, contribuendo a piazzare a gennaio alcuni colpi di mercato poi rivelatisi importanti. Via Galli è rimasto solo a dirigere la barca in mezzo alla tempesta. Ha spinto fortemente per il ritorno di Pellegrini. «In settimana (venerdì?) avremo l’incontro chiarificatore con il presidente Arvedi per le linee guida del programma da adottare», ci dice. Si chiuderanno in una stanza e decideranno il futuro gialloblù. Previdi e Prisciantelli presenteranno il loro programma e Arvedi lo dovrà sottoscrivere. Viceversa i due potrebbero anche non accettare l’incarico. Nell’incontro sarà chiarita anche la posizione di Davide Pellegrini per la prossima stagione.

FONTE: DNews.eu




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FONTE: Gazzetta.it