SORRENTO-VERONA
I tifosi campani credono fortemente che il SORRENTO possa ribaltare il 2 a 0 dell'andata e fin da Martedì, alla ripresa degli allenamenti, hanno affollato lo stadio Italia per sostenere la squadra con striscioni, canti ed inni (si parla di 2000 tifosi che da quelle parti sono un sacco); e d'altra parte i GAMBARDELLA, famiglia proprietaria dei rossoneri, hanno chiamato tutti a raccolta sottolineando come uno stadio pieno e pressante possa incidere a favore dei loro colori, sopratutto se dall'altra parte ci si attende un migliaio di veronesi al seguito dell'HELLAS...
QUI SORRENTO
Morale alle stelle allo stadio Italia dove ieri mister SIMONELLI ha rinunciato all'amichevole settimanale provando più e più volte diverse situazioni tattiche con un gruppo di giocatori mentre un altro era impegnato con l'allenatore in seconda PERFETTO.
Alla fine partitella 11 cotro 11 a campo ridotto mentre l’attaccante BONVISSUTO lavorava a parte.
Circa 300 i tifosi che sostenevano i rossoneri in campo in un clima di festa al quale al termine s'è aggiunto anche il presidente GAMBARDELLA col fratello...
QUI VERONA
Dopo la scialba partita dell'andata rischia il posto ESPOSITO: il regista è parso stanco e demotivato per cui il mister, dopo averlo 'punzecchiato' a dare il meglio in ogni modo, potrebbe scegliere la freschezza e la carica di PAGHERA a scapito dell'esperienza d Gennaro, bisognerà vedere se il 'gioiellino' di scuola BRESCIA avrà recuperato del tutto dopo il brutto infortunio che l'ha tenuto fuori a lungo.
Sulla destra potrebbe rientrare anche ABBATE (ma CANGI Domenica scorsa è stato tra i migliori), infne fra gli attaccanti torna a piena disposizione anche PICHLMANN: LE NOCI non ha incantato contro i campani e quindi la scelta del mister potrebbe cadere, almeno inizialmente, sull'austriaco...
Questi i convocati da mister MANDORLINI:
Portieri: Nicolas, Rafael;
Difensori: Abbate, Anderson, Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia, Vergini;
Centrocampisti: Esposito, Garzon, Hallfredsson, Mancini, Martina Rini, Paghera, Russo;
Attaccanti: Berrettoni, Ferrari, Le Noci, Pichlmann.
DICONO
Il bomber dei campani PIGNALOSA 'se la prende' con RAFAEL e promette un gol: «Sì, è vero, a Verona potevo fare gol. Purtroppo però Rafael è un gran portiere e mi ha negato la gioia di segnare. Comunque basta pensarci, è acqua passata. Guardiamo avanti con fiducia. La finale? Sì, possiamo conquistarla perché questo Sorrento ha attributi e carattere. La ricetta per fare bene è praticamente questa. Dare tutto nel momento più importante dell’annata e strappare il pass per la finale».
Vigilia di speranze, attese e convinzioni. Pignalosa stimola a credere all’impresa. «Questo Sorrento ha carattere da vendere – sottolinea l’attaccante rossonero -. Domenica ci attende un appuntamento fondamentale, storico, da vivere tutti insieme con passione, fianco a fianco. Vogliamo arrivare alla finalissima anche perché, in fondo, sentiamo di meritarlo. Bisogna vincere con due gol di scarto, ma ce la possiamo fare pure con l’aiuto dei tifosi. È stato bellissimo vederli al campo, martedì, mentre ci incitavano con cori e striscioni. Non è un mistero: ci hanno dato una spinta in più. Come quella che domenica tutti, grandi e piccoli, dovranno fornirci in partita per avere la meglio sul Verona e far nostra la finale» SorrentoCalcio.net
Il fantasista MANCINI fiducioso: 'All'Italia possiamo fare bene...' «Non siamo abituati al sintetico, ma vantiamo buone qualità tecniche. Il match disputato in campionato ci ha già insegnato qualcosa, possiamo fare bene. Sia come individualità che come collettivo quella campana è una squadra attrezzata, un giocatore come Erpen può fare la differenza. Che non ci sia Paulinho è una cosa positiva per noi, anche se mi dispiace che non possa prendere parte a questo appuntamento».
All'andata un "Bentegodi" da brividi, al ritorno molte presenze di sostenitori scaligeri in Campania per spingere l'Hellas in finale: «Verona è Verona. Il pubblico è il dodicesimo uomo in campo, la curva piena ti fornisce la carica giusta per avere ancora più stimoli. Abbiamo la fortuna di avere un seguito così importante anche in trasferta, cercheremo di dare delle soddisfazioni» HellasVerona.it
ERPEN, il più pericoloso fra i suoi all'andata, ci crede «C’è la possibilità di recuperare due gol, il Verona nell’andata non mi è sembrato più forte di noi. In questa stagione siamo stati sempre reattivi quando siamo stati andati sotto nel risultato. Anzi, spesso abbiamo centrato rimonte eccezionali, vincendo partite in cui ci eravamo complicati da soli la vita con qualche errore. Oggi ci troviamo praticamente nella stessa situazione e dobbiamo tirare fuori la stessa mentalità che tante volte ci ha consentito di ribaltare i risultati contro chiunque» IlMediano.it
Capitan NICODEMO chiama a raccolta tutti i tifosi e li ringrazia per tutto il supporto ricevuto anche agli allenamenti in questa settimana: «E’ stata un’emozione forte, sincera, spontanea. Vederli così entusiasti, decisi, ci dà una spinta in più per ribaltare le cose, battere il Verona e conquistare la finalissima per la B. Tifosi eccezionali. E’ questo l’atteggiamento che deve accompagnarci per tutta la settimana. Domenica ci attende una partita fondamentale, storica, che non possiamo assolutamente fallire. Ma con questi tifosi, tutto è possibile. Al Bentegodi, a partita finita e col 2-0 sulle spalle, li ho visti cantare come se nulla fosse accaduto, quasi a volerci rincuorare per la beffa. Sì, perché a Verona è stata una beffa. E non solo per quel rigore inesistente…» SorrentoCalcio.net
Dopo l'avanzamento di alcuni dubbi su VERONA 4-2 RAVENNA del 27 Febbraio scorso MARTINELLI assicura tutti sull'assoluta regolarità delle gare gialloblù: Io, la dirigenza, la formazione gialloblù e i tifosi possiamo sempre andare avanti a testa alta, senza paura di essere smentiti. Da quando sono alla guida del club scaligero, più di due anni" ha affermato Giovanni Martinelli "non mi ha mai nemmeno sfiorato l'idea di alterare di proposito l'andamento di una partita. Ogni singolo punto è stato conquistato sul campo, in modo onesto, grazie all'impegno della squadra. Io, la dirigenza, la formazione gialloblù ed i tifosi possiamo sempre andare avanti a testa alta, senza paura di essere smentiti FastWeb.it
VERONA 4-2 RAVENNA DEL 27 FEBBRAIO SCORSO Nell'ordinanza di custodia cautelare per Giorgio BUFFONE, diesse dei romagnoli, si scrive che il dirigente giallorosso avrebbe preso contatti con la dirigenza scaligera facendo sapere che i suoi erano disposti a perdere ma che i veronesi non avrebbero considerato la proposta.
Tutto a posto per la società di via Torricelli dunque? Temo che non sia proprio così dal momento che secondo le regole federali (e l'etica sportiva) gli amministratori dell'HELLAS avrebbero dovuto denunciare immediatamente il fatto...
Naturalmente le accuse della Procura della Repubblica di Cremona, titolare dell'inchiesta, andranno dimostrate ma la sensazione è che ancora una volta ne nascerà un gran brutto scandalo ed una importante caduta di credibilità per tutto il calcio italiano.
Shaq Retires |
IN BREVE A PIÉ PAGINA
CALCIOSCOMMESSE: ACORI, ex allenatore della CREMONESE, è scioccato dalle rivelazioni sul conto di PAOLONI; l'attuale portiere del BENEVENTO somministrò del sonnifero ai suoi compagni a loro insaputa... Nel frattempo DONI assicura: 'Ho rispettato le regole!', lo scandalo si allarga e nella rete finisce anche PELLISSIER che sarebbe stato in contatto con BELLAVISTA. Amareggiato anche il CT azzurro PRANDELLI che si rivolge a SIGNORI e MOGGI? Si sente in diritto di dire la sua ovviamente... ZEMAN schifato. Scandalo che si allarga a macchia d'olio: sotto osservazione anche alcue partite di Serie A.
SERIE A: Il PALERMO riparte da PIOLI.
COPPA LIBERTADORES: Il SANTOS in finale nella Champions sudamericana.
NBA: SHAQ O'NEAL a 39 anni dice basta! Va in pensione il più spettacolare cestista degli ultimi anni...
TENNIS: La schiavone bissa la finale al 'Roland Garros', tra lei ed il titolo la cinese LI NA!
FINALI NBA: Colpoesterno dei MAVERICKS che a Miami soffrono e vincono! Adesso è 1 a 1...
RASSEGNA STAMPA
Calcio Iª Div. A - Play off e play out: la presentazione
Scritto da Marco Magli
La bufera del calcio scommesse che si è abbattuta in settimana, scioccando soprattutto la Lega Pro con alcuni suoi protagonisti implicati, non frena il calcio giocato.
Nei Play off compito arduo per Sorrento, al Campo Italia dove scenderà il Verona deve segnare almeno due reti senza subirne, e Salernitana, impegnata ad affrontare una squadra compatta e organizzata come l'Alessandria che nel fortino del "Moccagatta" ha perso una volta sola in campionato (unica sconfitta in casa contro la Reggiana all'undicesima giornata per 0-1), e dove ha raccolto ventitre punti nelle ultime nove gare disputate, frutto di sette successi e due pareggi!
In casa sorrentina il bomber Paulinho potrebbe rientrare per l'eventuale finale Play off ( in un primo momento l'ex attaccante della Nazionale brasiliana under 20 doveva rientrare a Sorrento mercoledì, ma sarà in costiera soltanto domenica. Reduce dalla frattura scomposta all'omero sinistro, accanto alla compagna ha assistito in Brasile alla nascita del primogenito), si è deciso di non forzare i tempi e condurre il recupero con calma. Con la sua presenza l'attacco dei rossoneri è stato il più prolifico, delle 61 reti realizzate ben 37 sono state fatte in casa. Alla compagine guidata da Simonelli occorre ripetere il risultato del campionato, era la 30°giornata quando una doppietta di Paulinho permise al Sorrento di superare 2-0 il Verona, ma l'Hellas visto nelle ultime uscite, più determinato e conscio delle proprie forze, è ostacolo davvero duro da superare. Intanto, procede a gonfie vele la prevendita dei biglietti: domenica col Verona si prevede un campo "Italia" da tutto esaurito.
La Salernitana deve vincere e, come già detto, l'Alessandria davanti ai propri tifosi è caduta solo una volta e ha subito la miseria di dieci reti, serve l'impresa ai ragazzi di Breda. L'1-1 dell'andata permette ai 'grigi' anche di poter ripetere lo stesso risultato ma attenzione perché i campani, nell'arco della stagione, sono stati capaci di vincere in trasferta in cinque occasioni. Il tecnico dei piemontesi Sarri non potrà disporre dei difensori Pucino e Barbagli espulsi nella gara di andata. Sarà importante capire se il risultato penalizzante dell'andata per i granata possa creare qualche problema psicologico, è prevista qualche novità nell'undici iniziale campano: Breda dovrebbe dar spazio a Carcuro mentre il 'cervello' del centrocampo Carrus è in dubbio, quindi potrebbe essere proposto nuovamente l'esperto Montervino, ballottaggio in difesa tra Altobello e l'ex riminese Peccarisi. Per il resto dovrebbe essere confermata la squadra dell'andata. In campionato finì 3-1 per i locali alla 13°giornata. Tutto esaurito al "Moccagatta".
Per gli spareggi salvezza sia Ravenna che Pergocrema basterà rispondere con lo stesso 1-0 subito all'andata, rispettivamente contro Sud Tirol e Monza. Per la migliore posizione in classifica sarebbe confermata la categoria. Lo Tsunami che ha colpito il Ravenna Calcio ( il Direttore Sportivo Giorgio Buffone in custodia cautelare, non é escluso che altri della Società possano essere coinvolti), complica notevolmente il compito dei romagnoli, togliendo soprattutto serenità e concentrazione. Ma le dichiarazioni del capitano dei bizantini Fasano sono una ventata di ottimismo per l'ambiente scosso: "la squadra è fiduciosa nel recuperare un risultato negativo che, con maggiore attenzione e cattiveria agonistica, a Bolzano poteva essere evitato, di certo giocheremo per la maglia e per chi ama Ravenna". Rispetto al match d'andata potrebbero esserci cambiamenti, in attacco Chianese dovrebbe affiancare Gerbino Polo sin dall'inizio, mentre Paolo Rossi potrebbe essere preferito a Rossetti sulla fascia sinistra, con Cazzola spostato a destra. A centrocampo il recuperato Fonjock e Guitto si contendono una maglia al fianco dell'esperto metronomo Sciaccaluga, il giovane promettente Lapadula dovrebbe essere recuperato.
Al "Benelli" il mister dei tirolesi Pellegrino non potrà contare sullo squalificato Traore e nemmeno Campo, infortunatosi domenica scorsa nel riscaldamento prepartita. Buone notizie arrivano dalle condizioni di Brugger, il capitano è perfettamente ristabilito e sarà dunque convocato per la trasferta a Ravenna. Vittoria esterna dei biancorossi in campionato, 0-1 alla 6°Giornata.
Al " Voltini" il tecnico dei brianzoli Motta potrebbe cambiare qualcosa a livello tattico rispetto alla gara di andata. Probabile un modulo più accorto con una punta in meno ed un centrocampista in più. Resta da valutare le condizioni del giovane centrocampista Prato, che dovrebbe essere recuperato. In casa gialloblu Mister Maurizi si augura di recuperare l'esterno Lolaico, da valutare le condizioni dell'attaccante Marconi, che potrebbe partire dall'inizio. In campionato terminò 1-1, 1°giornata di ritorno, i tre precedenti giocati al "Voltini" non hanno mai visto i biancorossi uscire vincitori, solo un pareggio e due sconfitte.
FONTE: RealSports.it
Calcio scommesse, si voleva puntare anche sul Pescara
"L’ULTIMA SCOMMESSA”. PESCARA. Massimo Erodiani, il pescarese arrestato mercoledì scorso e accusato di essere il vertice della associazione a delinquere sulle scommesse e partite truccate avrebbe voluto giocare anche ''in casa''.
*LE SCOMMESSE SUL CHIETI: «CE LO ABBIAMO AL 90%» *L'AQUILA: «30 MILA PER GLI AVVERSARI»
Da quello che emerge dalle intercettazioni, infatti, si sarebbe voluta inserire anche qualche gara della Pescara calcio alle partite ''addomesticate'' nell'ottica delle scommesse facili. E' quanto emerge da alcune intercettazioni raccolte nella voluminosa ordinanza della Procura di Cremona (600 pagine) nella quale sono stati ricostruiti gli accordi del gruppo, gli avvicinamenti alle società calcistiche, gli spostamenti, gli incontri, e le paure degli ultimi tempi. Subito dopo gli arresti gli inquirenti hanno sostenuto che il Delfino non c'entra nulla nella inchiesta se non come ipotetica parte offesa per i danni arrecati dalle partite truccate. Dei tentativi di avvicinamento al team ne parlerà proprio il pescarese titolare di alcune ricevitorie in alcune conversazioni telefoniche con Marco Pirani, medico odontoiatra di Ancona.
Erodiani: «..mi chiama Gianfranco» (Parlato Gianfranco...ndr)
Pirani: «eh»
E: «mi dice..ma tu puoi fare qualcosa quaggiù da te? Gli ho detto..perchè?...perchè loro sono disposti a venire a perdere ...chi viene qui a Pescara è disposto a venire a perdere...quanto vuoi? gli ho detto Gianfrà ...loro chiedono cento (100.000 euro..ndr)»
P: «ma non ce pensà nemmeno ..non ce pensà»
E: «aspetta...aspetta...io mi sono mosso ..la società del Pescara è irraggiungibile...dicono persone che sono vicine che queste cose non le fanno...»
P: «mmmm...»
E: «ok?...»
P: «e glie fa solo onore...»
E: «ok..non so fino a quanto è vero perchè m'hanno detto che mo'..Sebastiano che è il d.g. (direttore generale ...ndr) è..è attaccato a Lotito ..sappiamo che Lotito quello che fa ..ma non»
P: «se ti hanno detto così evidentemente non vogliono far sapere ..c'hanno i loro canali»
E: «bravissimo..»
P: «eh»
E: «quindi io se non..se non vengo presentato non posso presentarmi perchè dice chi cazzo sei ..»
P: «eh»
E: «tu ..pincopallino qualunque»
P: «eh»
E: «allora gli rifaccio la controfferta a Gianfranco ..gli faccio..Gianfranco senti se la partita te la faccio io..mi dai l'uno uno parziale finale ..perchè se sono tutte undici .. e ti do' sessanta...questa è la mia controfferta.. ci stanno? ha detto..Massimo adesso chiamo ..riferisco..però gli ho detto ..Gianfrà deve essere l'uno uno...non deve essere l'uno normale...io voglio l'uno uno...in modo che digli che la società ..digli che viene dalla società ..dice che la società caccia quaranta ..quindi dì a loro che la societàcaccia quaranta ..e gli altri venti li facciamo uscire noi ..l'uno uno sta a tre..tre e cinquanta...»
In una intercettazione successiva i due, commentando alcuni risultati, tornano a parlare ancora una volta del Pescara.
E: «la Paganese ha vinto! abbiamo detto la Salernitana, la Salernitana ha vinto ..il Verona che era sicuro, il Verona ha vinto quattro a due!»
P: ..(incomprensibile)..
E: «lascia stare come ha vinto, ha vinto quattro a due però ! due a due al novantesimo, novantaduesimo, novantatreesimo quattro a due ! ehh..il Pescara ha vinto...il Torino ha vinto...il Siena ha vinto,....uno non è che vuole fare..però, ..allora a 'sto punto...se io sono dovuto partire oggi,..di fretta e in furia, perchè un cazzo di Sommese ha chiamato per buttare l'amo per mettere le ansie di Cristo..io partivo ieri, ..io invece mò mi ritrovo che le quote le iniziano a chiudere, va a finire che non riesco a piazzare manco tutte trentaquattro (34 euro n.d.r)...fondamentalmente...perchè, mettiamo : x (pareggio)..2 Siena ieri,...x (pareggio)... 2 Torino ieri,...1 x (pareggio)..Pescara ieri,...noi oggi stavamo a palle all'aria !!..aspettare solo quella sua !»
P: «uhm».
E: «se noi volevamo fare qualcosa mettiamo.. così....Paganese 1 x (pareggio)..Verona 1..Marco, il Verona era uno !! Io che ti avevo detto ? Mò ti scende uno grosso come una casa...»
Lo stesso Pirani parlerà poi ancora del Pescara il giorno seguente con Vincenzo Sommese, ex giocatore dell'Ascoli. Si vuole puntare anche su quella squadra ma le indicazioni non sono chiare.
Sommese: «Senti, del Pescara sai qualcosa?»
Pirani: «C'era qualcosa in ballo... e ce l'avevano chiesta».
S: «Ah».
P: «Però, volevan troppo...»
S: «mmm...»
P: «eh, eh, troppo...non si è concretizzata»
S: «ma chi, chi t'ha chiesto troppo?»
P: «no, hanno chiesto troppo...a chi sono, ho chiesto troppo a quelli che arrivano»
S: «ecco».
P: «quelli che arrivano».
S: «ho capito, sì».
Alessandra Lotti 03/06/2011 14.20
FONTE: PrimaDanoi.it
GAETANO PIGNALOSA. IL BOMBER SARO' IO, A VERONA UN GRANDE RAFAEL MI HA NEGATO LA GIOIA DEL GOAL. DOMENICA A SORRENTO SARA' UN'ALTRA STORIA!
Giovedì 02 Giugno 2011 20:48 | | |
«Sì, è vero, a Verona potevo fare gol. Purtroppo però Rafael è un gran portiere e mi ha negato la gioia di segnare. Comunque basta pensarci, è acqua passata. Guardiamo avanti con fiducia. La finale? Sì, possiamo conquistarla perché questo Sorrento ha attributi e carattere». Gaetano Pignalosa non fa troppi giri di parole. Perché in fondo ha sempre dimostrato di preferire i fatti, evitando i rimpianti. «La ricetta per fare bene è praticamente questa» ribadisce l’attaccante rossonero. Che verso domenica ha soltanto un pensiero fisso: «Dare tutto nel momento più importante dell’annata e strappare il pass per la finale». Vigilia di speranze, attese e convinzioni. Pignalosa stimola a credere all’impresa.
«Questo Sorrento ha carattere da vendere – sottolinea l’attaccante rossonero -. Domenica ci attende un appuntamento fondamentale, storico, da vivere tutti insieme con passione, fianco a fianco. Vogliamo arrivare alla finalissima anche perché, in fondo, sentiamo di meritarlo. Bisogna vincere con due gol di scarto, ma ce la possiamo fare pure con l’aiuto dei tifosi. È stato bellissimo vederli al campo, martedì, mentre ci incitavano con cori e striscioni. Non è un mistero: ci hanno dato una spinta in più. Come quella che domenica tutti, grandi e piccoli, dovranno fornirci in partita per avere la meglio sul Verona e far nostra la finale». Insomma, lo stadio Italia è chiamato a giocare al meglio la sua «partita». Quella del tifo.
«Quando è pieno il nostro campo diventa un’arma in più – sottolinea l’attaccante rossonero -. Proprio in casa abbiamo fatto grandissime cose, con tante rimonte. Pure per questo penso che ce la possiamo fare anche stavolta». E se segnasse Pignalosa, l’uomo che ha dimostrato di valere la fiducia incondizionata del presidente Gambardella e l’allenatore Simonelli, ancora meglio. Vero, bomber? «È indifferente chi fa gol, l’importante è trovare due reti più del Verona». Riservato, umile e dedito al lavoro: Gaetano Pignalosa ha conquistato tutti e domenica spera di vivere l’ennesima giornata di gloria: «Il Verona è un avversario di calibro e lo rispettiamo. Ma noi siamo convinti nelle nostre qualità, soprattutto caratteriali».
A cura della Direzione Generale Comunicazione & Marketing
NOTIZIARIO ALLENAMENTI: SORRENTO AL LAVORO COL MORALE ALLE STELLE
Giovedì 02 Giugno 2011 20:07 | | |
Nel pomeriggio di oggi giovedì il Sorrento ha sostenuto la terza seduta di allenamento in preparazione al ritorno della semifinale playoff contro il Verona.
L’allenamento è stato seguito anche oggi da un folto gruppo di tifosi, circa 300, che ha fatto sentire il proprio incitamento alla squadra. Spesso anzi erano gli stessi giocatori dal campo che sollecitavano i cori dei tifosi con evidenti gesti di approvazione. Sono scesi in campo tutti i calciatori della rosa. L’attaccante Antonino Bonvissuto ha svolto nuovamente lavoro differenziato. Mister Simonelli ha rinunciato a far disputare la consueta amichevole del giovedì preferendo lavorare in maniera specifica su alcune situazioni di gioco variando continuamente le due formazioni.
Contemporaneamente un secondo gruppo era impegnato in altre esercitazioni con il secondo allenatore Sossio Perfetto. L’ultima parte della seduta di allenamento è stata dedicata alla solita partitella undici contro undici su campo ridotto. Verso la fine dell’allenamento è arrivato al campo anche il presidente Mario Gambardella, accompagnato dal fratello Renato, per intrattenersi con i giocatori e con il mister Simonelli. Assente il vice Presidente Attilio Gambardella che stava festeggiando il battesimo della figliola, Vittoria Maria, dal nome beneaugurante! Domani la preparazione dei rossoneri proseguirà con un allenamento pomeridiano. (a.a.)
CAPITAN NICODEMO E IL CALORE DEI TIFOSI: "UNA SPINTA IN PIÙ PER COMPIERE L'IMPRESA"
Giovedì 02 Giugno 2011 18:29 | | |
In tanti anni di Sorrento, Attilio Nicodemo non ha mai visto 200 tifosi in festa cantare in curva il martedì alla ripresa degli allenamenti. E, soprattutto, non li ha mai visti così gasati dopo una domenica andata male, malissimo. Insomma, c’è sempre una prima volta.
“E’ stata un’emozione forte, sincera, spontanea. Vederli così entusiasti, decisi, ci dà una spinta in più per ribaltare le cose, battere il Verona e conquistare la finalissima per la B” si lascia andare il capitano. Che martedì ha guidato la squadra sotto la Nord per applaudire i tifosi e ricevere l’incitamento di una curva che - giorno dopo giorno - crede sempre più all’impresa.
“Tifosi eccezionali – continua ancora Nicodemo -. E’ questo l’atteggiamento che deve accompagnarci per tutta la settimana. Domenica ci attende una partita fondamentale, storica, che non possiamo assolutamente fallire. Ma con questi tifosi, tutto è possibile. Al Bentegodi, a partita finita e col 2-0 sulle spalle, li ho visti cantare come se nulla fosse accaduto, quasi a volerci rincuorare per la beffa. Sì, perché a Verona è stata una beffa. E non solo per quel rigore inesistente…”. Gira e rigira, il pensiero va sempre lì. A quel presunto tocco di mani di Di Nunzio che l’arbitro, Mariani di Aprilia, ha deciso di sanzionare col rigore. Che poi Ferrari ha capitalizzato chiudendo la storia sul 2-0. Nicodemo poche volte lo si è visto così “invasato” come domenica, mentre protestava con la giacchetta nera. “Ero arrabbiato e stupito – racconta il centrocampista rossonero -. Non potevo credere ai miei occhi. L’arbitro non so cosa abbia visto. Comunque, è acqua passata. Basta parlarne, abbiamo altro a cui pensare”.
C’è una partita da vincere. C’è una sfida da superare. C’è un Verona da battere con due gol di scarto per raggiungere la finale playoff. “Al campo Italia – sottolinea Nicodemo – può succedere davvero di tutto. Non è un mistero: è il nostro punto di forza. Cercheremo di imporci ancora una volta, contro un avversario di qualità come il Verona. Che è vero che ha dalla sua parte la vittoria dell’andata, ma avrà dinanzi un Sorrento arrabbiato, umile e consapevole della propria forza. Viste le necessità partiremo forte, pigiando sull’acceleratore. Senza però scadere in frenesia o ansia. Ci sono 90 e più minuti da vivere tutti d’un fiato. Importante – conclude Nicodemo – sarà anche l’apporto del pubblico. Giochiamo in casa nostra: la squadra darà tutta se stessa in campo, sugli spalti dovrà fare il suo pure la nostra gente. Su questo, sia chiaro, sono tranquillo. La dimostrazione d’affetto di martedì è stata bellissima. E ci ha permesso in fretta di smaltire l’amarezza per il ko del Bentegodi”. Parola di capitano.
Fonte Metropolis quotidiano
SORRENTO CI CREDE: 250 TIFOSI ALLA RIPRESA ENTUSIASMO, CORI, FUMOGENI E STRISCIONI
Mercoledì 01 Giugno 2011 13:57 | | |
Sorrento ci crede. Non a parole, ma col cuore e la passione. Oltre 250 tifosi, ieri pomeriggio, hanno accolto l’entrata in campo della squadra per la ripresa degli allenamenti. L’hanno fatto con cori, fumogeni e striscioni.
Il campo Italia, insomma, si è trasformato in una vera e propria bolgia. La vigilia della sfida col Verona - da vincere con due gol di scarto per raggiungere la finale playoff – “comincia” col botto. “Ora più che mai, crediamoci!” recitava uno striscione esposto in tribuna centrale. “Vincere: per noi, per voi e per la nostra storia” era lo slogan scelto dagli ultras, presenti in curva fin dalle 15.
Mezz’ora più tardi, dopo il consueto “discorso” alla squadra dell’allenatore Simonelli nel chiuso degli spogliatoi, il Sorrento ha fatto capolino in campo, accolto da un boato che ha “spezzato” il silenzio del tranquillo pomeriggio del campo Italia. Tutti a sostenere a gran voce i rossoneri verso il ritorno della semifinale col Verona. In 250 ad urlare, ad incitare, a dare prova d’amore e fiducia verso un gruppo affiatato, compatto. Che ora più che mai ha la necessità di sentire affianco la propria tifoseria nel momento più importante della sua storia.
La squadra, con Simonelli e lo staff tecnico, ha raggiunto la curva. Ha applaudito i tifosi e poi qualche minuto dopo ha cominciato l’allenamento. E’ apparso determinato il Sorrento. Sguardi convinti e nella testa la consapevolezza di potersela comunque giocare a viso aperto. Il Verona, visto domenica al Bentegodi, non fa paura. E’ vero: il 2-0 dell’andata pesa e non poco sull’economia della semifinale. “Ma siamo forti dentro, nell’animo” ha sottolineato qualcuno in curva mentre la squadra riprendeva a sudare sotto un sole ferragostano. “I nostri tifosi sono straordinari e mi auguro che domenica saranno il dodicesimo uomo in campo – sottolinea sorridente il vicepresidente rossonero, Attilio Gambardella -. La settimana è partita bene, la squadra è concentrata al massimo e riprendere gli allenamenti con tanti sostenitori presenti ad incitare il Sorrento è un ulteriore stimolo per la partita col Verona. Domenica, non mi stancherò di ripeterlo, sarà fondamentale l’apporto del pubblico. Insieme, dirigenza e tifosi, possiamo aiutare la squadra a ribaltare le cose e ad approdare alla finalissima per la serie B. Lo meritiamo tutti. I tifosi, durante l’anno, si sono sobbarcati viaggi di centinaia di chilometri facendo sacrifici incredibili…”.
In effetti, la febbre sta salendo. Ogni giorno di più. La prevendita, aperta nei giorni scorsi, sta facendo registrare già numeri importanti. Sono già 700 i biglietti staccati dalla segreteria rossonera. Si prospetta il campo Italia delle grandi occasioni, da tutto esaurito, con almeno 1000 tifosi del Verona sistemati in curva Sud.
Fonte Metropolis quotidiano
FONTE: SorrentoCalcio.net
SORRENTO, ERPEN CARICA I COMPAGNI PER LA GARA DI RITORNO DELLA SEMIFINALE PLAYOFF
Categoria: CalcioData: 02/06/2011
Il centrocampista brasiliano: "Vamos a matar il Verona!"
«Vamos», si dice così in Argentina, quando bisogna affrontare una impresa difficile. Il fantasista Horacio Nicolas Erpen si allinea con un pensiero e un auspicio alla vigilia della semifinale 2. «C’è la possibilità di recuperare due gol, il Verona nell’andata non mi è sembrato più forte di noi». E allora «vamos», perché vincere con due gol di scarto significherebbe agguantare la finale in quanto il Sorrento, grazie al secondo posto della regular season, può farcela anche con il pareggio nel computo delle reti segnate nella doppia sfida.
Ventinove anni, argentino di Conception, predestinato perché anche il papà era calciatore, Erpen si prepara alla sfida con grande fiducia «perché – spiega – in questa stagione siamo stati sempre reattivi quando siamo stati andati sotto nel risultato. Anzi, spesso abbiamo centrato rimonte eccezionali, vincendo partite in cui ci eravamo complicati da soli la vita con qualche errore. Oggi ci troviamo praticamente nella stessa situazione e dobbiamo tirare fuori la stessa mentalità che tante volte ci ha consentito di ribaltare i risultati contro chiunque».
L’ultima grande rimonta dei rossoneri al Campo Italia è stato il 4-3 sull’Alessandria (impegnata nell’altra semifinale playoff del girone A contro la Salernitana) dopo avere chiuso il primo tempo sotto per 3-1. Era il 27 febbraio scorso. Tre mesi dopo, c’è un’altra impresa di questo tipo da affrontare. Le motivazioni, per Erpen e per la squadra, stavolta «saranno persino più forti – perché sottolinea il giocatore argentino – la chance di vincere i playoff capita raramente nella carriera di un calciatore».
Una sorta di «vamos», intanto, ha aperto la settimana che si concluderà con la semifinale 2. I tifosi hanno fatto un capolavoro per ridare serenità ai rossoneri. Martedì, nel giorno della ripresa della preparazione, Gianni Simonelli e i giocatori sono stati accolti con applausi a valanga, cori d’incitamento, trombe, bengala e striscioni. Duecento fedelissimi li applaudivano dalla curva nord, tecnico e giocatori a rimandare i loro applausi di ringraziamento verso la tribuna. «Non so – spiega Erpen - a chi sia venuta questa bella idea, ma i tifosi che hanno organizzato questa piccola festa hanno liberato me e i compagni dalle piccole ansie subentrate dopo la sconfitta di Verona con il 2-0 subito a un minuto dalla fine».
Destro e sinistro ad accarezzare il pallone, Erpen ha fisico di abatino e fa bella figura perché ha talento da vendere da quando iniziò nelle giovanili del Boca Junior, dove ha mosso i primi passi anche il romanista Burdisso. Prima della sfida col Verona, forse, passeranno nella sua mente come un flash back tanti momenti della sua carriera, prima tra Argentina e Uruguay, poi con otto stagioni in Italia. Un anno fa, assieme a Togni e Terra, perse la doppia semifinale playoff contro la Cremonese. Per lui, dodici mesi dopo, c’è anche la voglia di reagire a quella amarezza. Il grande Samuel Eto’o ha detto: «Le finali non si giocano, si vincono». Erpen sorride e concorda «perché – osserva – noi e i tifosi, per tutti 90 minuti di Sorrento-Verona, dovremo ragionare in questo modo. Una partita così importanti va affrontata con la mentalità giusta. Bisogna crederci tutti assieme, la squadra e i tifosi, con tanta voglia di sacrificarci dall’inizio alla fine». Il patto d’acciaio tra squadra e tifosi si può dire già firmato: «Vamos a matar… il Verona».
La semifinale di ritorno dei play-off tra Sorrento ed Hellas Verona sarà diretta dall'arbitro Massimiliano Irrati della sezione di Pistoia.
Con l'arbitro toscano ci saranno gli assistenti: Claudio Palazzoni della sezione di Lucca e Marco Avellano della sezione di Busto Arsizio, quarto uomo Andrea Coccia della sezione di San Benedetto del Tronto. Con Irrati per i rossoneri, ci sono quattro precedenti:
Sorrento-Foggia 0-0 (2008/09)
Sorrento-Cremonese 2-1 (2009/10)
Reti: nel st Pignalosa al 4', Paulinho al 15', Coda al 24'.
Salernitana - Sorrento 1-4 (2010/11)
Reti: 16' Carlini (So), 19' Ragusa (Sa), 30' pt Paulinho (So) rigore; 25´ Pignalosa (S), 40´ st Paulinho (So).
Sorrento - Gubbio (2010/11)
Reti: Carlini (S) al 40' pt, Daud (G) al 3' st, Pignalosa (S) al 19' st.
A cura della Direzione Comunicazione & Marketing Sorrento Calcio
Autore: La redazione
FONTE: IlMediano.it
Martinelli: "Hellas pulito"
"Io, la dirigenza, la formazione gialloblù e i tifosi possiamo sempre andare avanti a testa alta, senza paura di essere smentiti".
Il Verona, formazione di Lega Pro, non centra nulla con l'ultimo scandalo che sta colpendo il calcio italiano: il giro scommesse.
Nel mirino degli inquirenti anche la gara Verona-Ravenna dello scorso febbraio vinta dai gialloblù 4-2. Il presidente dell'Hellas Verona Giovanni Martinelli, sul sito ufficiale della società veronese, spazza via ogni benchè minimo sospetto in merito alle notizie diffuse a partire da mercoledì relativamente all'inchiesta Last Bet.
"Da quando sono alla guida del club scaligero, più di due anni" ha affermato Giovanni Martinelli "non mi ha mai nemmeno sfiorato l'idea di alterare di proposito l'andamento di una partita. Ogni singolo punto è stato conquistato sul campo, in modo onesto, grazie all'impegno della squadra. Io, la dirigenza, la formazione gialloblù ed i tifosi possiamo sempre andare avanti a testa alta, senza paura di essere smentiti".
Altri pensieri sono al centro dell'attenzione dei ragazzi di Mandorlini, impegnati domenica a Sorrento nella gara di ritorno contro i campani dopo che al Bentegodi era finita 2 a 0 per gli scaligeri con doppietta di Ferrari. Capitan Ceccarelli spiega: "Ci stiamo preparando al campo sintetico di Sorrento, vogliamo la finale play off e ci impegneremo con tutte le nostre forze per centrare questo obiettivo, consapevoli della forza dell'avversario". Sull'altro fronte ecco la voglia di rivalsa del Sorrento che era giunto al secondo posto, forte delle 22 reti del bomber brasiliano Paulinho che l'allenatore campano Simonelli spera di recuperare. "Lo spero proprio ma ora siamo concentrati nel recuperare pienamente dopo la sconfitta di domenica scorsa".
FONTE: FastWeb.it
Scandalo nel calcio
"Due i personaggi di spicco"
Bucci: "Mercatali si dimetta"
Secondo la Procura, da Ravenna tenevano le fila il ds e l'albanese Mehemeti
CALCIO SCOMMESSE, BUFERA A RAVENNA: ARRESTATO BUFFONE. INDAGATO IL PRESIDENTE FABBRI
LEGGI LE CARTE DELL'INCHIESTA
CALCIOSCOMMESSE: 16 ARRESTI E 28 INDAGATI
Ravenna 2 giugno 2011 - E' un'inchiesta denominata ‘Last bet’, ovvero ‘Ultima scommessa’, questa della Procura della Repubblica di Cremona, che ha scoperchiato ancora una volta il mondo marcio del calcio-scommesse in Italia, delle partite truccate e che, per la prima volta, ha evidenziato come in questo mondo abbia navigato anche il Ravenna calcio, sia pure, al momento, a causa soprattutto del suo direttore sportivo Giorgio Buffone e di altri personaggi, al suo pari, presunti organizzatori di scommesse e, quindi, fruitori delle vincite conseguite attraverso l’alterazione dei risultati sportivi.
Sono quattro le partite del Ravenna nel mirino dell’inchiesta: Verona-Ravenna del 27 febbraio, Alessandria-Ravenna del 20 marzo, Ravenna-Spezia del 27 marzo e Reggiana-Ravenna del 10 aprile. Un mondo in cui gli investigatori hanno individuato vari gruppi di scommettitori, principalmente quello ‘bolognese’ che faceva capo all’ex azzurro Beppe Signori, e quello degli ‘zingari’, che faceva capo al calciatore del Chiasso, lo slovacco Almir Gegic (entrambi fra gli arrestati). I due gruppi erano poi in collegamento fra loro attraverso Antonio Bellavista, ex di serie A (pure lui in carcere). Attraverso il denaro raccolto con le scommesse, veniva finanziata la corruzione dei calciatori.
Nell'ordinanza di custodia cautelare si sostiene che «Giorgio Buffone, accanito scommettitore, utilizzava la sua posizione non solo per influire sulle partite della sua squadra oggetto delle scommesse, ma sfruttava le conoscenze con personaggi del mondo del calcio» per manipolare altri incontri, ovvero, secondo l’accusa: Ascoli-Atalanta, Taranto-Benevento, Atalanta-Piacenza, Benevento-Pisa, Padova-Atalanta, Siena-Sassuolo.
Si legge ancora che Buffone «manteneva contatti con Nicola Santoni (preparatore dei portieri del Ravenna ndr) perchè contattasse Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta (guarda caso Santoni e Doni sono soci proprietari di uno stabilimento balneare a Cervia, ndr) ai fini della manipolazione della partita Ascoli-Atalanta; prendeva contatti con il presidente dell’Alessandria; prendeva contatti con la dirigenza del Verona; teneva contatti con gli scommettitori albanesi Ismet Mehemeti (residente a Ravenna ndr) e Antonio Shytaj (indagato a piede libero ndr)».
Per quanto riguarda Ismet Mehemeti, nell’ordinanza si afferma che «intratteneva rapporti prevalentemente con Buffone nonchè con Marco Pirani (odontoiatra di Ancona, anche lui in carcere, molto amico di Buffone tanto da essere indicato come testimone a discarico davanti alla Disciplinare della Federcalcio al recente ‘processo’ per il tentativo di corruzione prima della partita Lumezzane-Ravenna del 17 aprile scorso, ndr), assumendo il ruolo di referente per quanto riguarda l’effettuazione materiale delle scommesse alcune delle quali effettuate in Albania a fine marzo 2011». L’effettuazione di scommesse (sul risultato o anche sul numero complessivo delle reti) attraverso agenzie albanesi o cinesi, era finalizzata al fatto di evitare controlli.
Vediamo nel dettaglio le ipotesi di accusa. Buffone è indicato come promotore e organizzatore, assieme ad altri, dell’associazione a delinquere finalizzata «a una pluralità di illeciti sportivi» e alla truffa a danno degli scommettitori onesti. In particolare, per aver cercato di manipolare, ai fini di uniformare il risultato alle scommesse, il risultato dell’incontro Verona-Ravenna (27 febbraio): Buffone, secondo l’accusa, fece sapere al Verona che il Ravenna era disponibile a perdere e che c’era la possibilità di mettersi d’accordo sul prezzo. Il Verona però non accettò e vinse ugualmente 4-2.
Per aver tentato di manipolare il risultato di Alessandria-Ravenna (2-1) «in modo da conseguire il risultato conforme alle scommesse predisposte, non realizzandosi l’evento per il mancato accordo tra le società sul risultato finale. A tal fine Buffone, anche per conto e a nome del presidente Gianni Fabbri, si incontrava» con il presidente dell’Alessandria, mettendone al corrente l’allenatore del Ravenna, Leonardo Rossi. Buffone informava poi i finanziatori Marco Pirani e Ismet Mehemeti in vista delle scommesse da predisporre. Buffone metteva quindi al corrente Fabbri degli accordi con Mehemeti. Buffone comunicava poi a Mehemeti e a Pirani che il presidente dell’Alessandria aveva prospettato «previo pagamento di 50mila euro, una vittoria dell’Alessandria anzichè un pareggio».
Ravenna-Spezia (0-1). Qui l’obiettivo, ovvero la vittoria dello Spezia per 1-0, fu raggiunto. Delle trattative entrò a far parte, secondo l’accusa, anche Santoni, ex portiere spezzino. «Lo Spezia era disposto a versare molto denaro per vincere la partita». Poichè tra «le offerte delle due società vi era una differenza di 50mila euro (offerta di 100mila euro dello Spezia e richiesta del Ravenna di 150mila euro)» dopo qualche trattativa «Marco Pirani confermava a Buffone la disponibilità ad aggiungere personalmente la somma mancante».
Reggiana-Ravenna (3-0). Qui le scommesse erano sul risultato (over 3.5, ovvero pareggio con almeno quattro reti complessive). Il tentativo di manipolazione che coinvolgeva Buffone, Mehemeti, Pirani e altri andò però a vuoto.
di Carlo Raggi
FONTE: IlRestoDelCarlino.it
ALTRE NEWS
Hellas Verona, Mancini: "Siamo a metà dell'opera"
03.06.2011 13:00 di Giacomo Giuseppini
Fonte: Hellasverona.it
"Siamo a metà dell'opera, nonostante una vittoria bella ed importante. Questo è un gruppo unito, ci piace lavorare con passione e divertimento. La ritengo un'arma importante". Analisi concreta quella di Manuel Mancini, che ha sottolineato la validità della rosa a disposizione di Mandorlini. Ceccarelli e compagni indirizzano la propria concentrazione al lavoro quotidiano, più che alle sterili polemiche relative agli arbitraggi: "Non ascolto le dichiarazioni altrui, rispetto certi pensieri pur non condividendoli. Il giudizio del campo è quello che conta, ci teniamo stretto il 2-0 pur sapendo di dover dare ancora tanto".
Una ulteriore insidia per i gialloblù sarà rappresentata dal terreno di gioco del campo "Italia": "Non siamo abituati al sintetico, ma vantiamo buone qualità tecniche. Il match disputato in campionato ci ha già insegnato qualcosa, possiamo fare bene. Sia come individualità che come collettivo quella campana è una squadra attrezzata, un giocatore come Erpen può fare la differenza. Che non ci sia Paulinho è una cosa positiva per noi, anche se mi dispiace che non possa prendere parte a questo appuntamento".
All'andata un "Bentegodi" da brividi, al ritorno molte presenze di sostenitori scaligeri in Campania per spingere l'Hellas in finale: "Verona è Verona. Il pubblico è il dodicesimo uomo in campo, la curva piena ti fornisce la carica giusta per avere ancora più stimoli. Abbiamo la fortuna di avere un seguito così importante anche in trasferta, cercheremo di dare delle soddisfazioni".
FONTE: TuttoLegaPro.com
NOTIZIE DI FV
C'ERA UNA VOLTA IL CALCIO
03.06.2011 14.00 di Paolo Bocchi per firenzeviola.it
Povero calcio italiano. Dopo che le richieste dei pm del processo su calciopoli avevano riaperto ferite che sembravano rimarginate, la bufera sul nuovo calcio scommesse rischia di travolgere e sconvolgere nuovamente l'intero mondo che ruota attorno al pallone italico. In tempi come questi, con la passione dei tifosi ai minimi storici grazie a spettacoli tecnicamente sempre più mediocri, tessere del tifoso e partite ad orari sempre più scomodi, questo nuovo scandalo impone una riflessione.
Quello che un tempo era il gioco più bello del mondo adesso è solo una parodia di se stesso. E' diventato sempre meno sport e sempre più business. E poco importa se in Italia lo scudetto è roba per due o tre squadre; poco importa se gli stadi sono vecchi e scomodi, tanto c'è la tv; poco importa se la moviola è presente in tutti gli sport tranne che nel calcio, e poi la Fiorentina esce dalla Champions per un gol in fuorigioco di due metri.
Prima che il sistema collassi sarà necessario intervenire con misure radicali. Riportare la gente allo stadio costruendo impianti moderni e funzionali, introdurre tecnologie che permettano di fugare i sospetti di illeciti e, soprattutto, cercare di diminuire l'enorme giro di affari che ormai da troppo tempo attanaglia l'intero sistema calcio. Perchè si sa che dove girano tanti soldi salta sempre fuori qualche furbo che cerca di approfittarne. E intanto crescono i debiti e molte società falliscono.
C'era una volta il calcio fatto di passione, di scudetti a Fiorentina, Verona o Sampdoria, di bandiere e tamburi nel rituale appuntamento della domenica pomeriggio. Qualcuno è in grado di ridarcelo?
ALTRE NOTIZIE
ESCLUSIVA TMW - Hellas, Mandorlini: "Pensiamo ai playoff"
Intervista di Raffaella Bon
02.06.2011 15.45 di Andrea Losapio
Andrea Mandorlini, allenatore dell'Hellas Verona, in esclusiva a TMW, ha parlato dell'ambiente veronese, scosso dall'inchiesta Last Bet: "Dobbiamo affrontare la partita di ritorno, all'andata è finita bene, ora dobbiamo pensare a vincere domenica".
Come vive la squadra le voci sul calcioscommesse?
"Non c'è niente di vero, Verona non ha assolutamente nulla da temere".
Il suo futuro? Si parla di Spezia...
"Io ho un contratto fino al 2012, prima dobbiamo pensare ai playoff. Ho già parlato con la proprietà, il dopo si vedrà".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Mercoledì 01 Giugno 2011
Domenica semifinale di ritorno play off in trasferta. Il capitano: superata questa, saremo in discesa
«Hellas pronto alla battaglia»
di Gianluca Vighini
VERONA - Il bello viene adesso. Luca Ceccarelli è già concentrato alla sfida di domenica a Sorrento. Campo infernale, dove si preannuncia battaglia vera. «Ma noi - spiega il capitano dell’Hellas - siamo pronti come abbiamo dimostrato domenica». Il Verona giocherà senza fare troppi calcoli. Ma dall’alto di un vantaggio enorme come i due gol fatti da Ferrari al Bentegodi.
Siamo in salute. «E’ vero - aggiunge Ceccarelli -, per noi questo è un vantaggio. Ma ci aspetta una gara terribile. Loro faranno di tutto per ribaltare il risultato, ma si troveranno davanti una squadra che è in grande salute». Solo un anno fa il Verona di questi tempi arrancava, sbuffava, era pieno di crampi, la situazione, insomma, stava precipitando. Oggi invece la squadra scaligera è in grande salute.
Abitudine a soffrire. «Ciò che abbiamo fatto in campionato - spiega Cecca - è stato eccezionale. Dopo la partenza terribile siamo arrivati ai play off pieni di voglia di vincere. Le sofferenze di questa stagione ci hanno temprato a qualsiasi patimento. Siamo abituati a giocare con l’acqua alla gola. E adesso che siamo dentro questo sogno, non vogliamo risvegliarci tanto presto».
La gara d’andata con i sorrentini è stata un capolavoro tattico. Ma è passata anche attraverso le prodezze dei singoli.
Applausi a Rafael. «Sì, Rafael, per esempio - ricorda Ceccarelli - ci ha tenuto in partita con una parata straordinaria. E’ stato eccezionale, potevamo anche finire lì la nostra gara. Invece la sua parata ci ha permesso di restare calmi e pazienti e alla fine è arrivata questa vittoria». Il cammino verso la B è ancora lungo e difficile. «Ma soprattutto è fatto di tappe - conclude il capitano -. E la prossima ci porterà a Sorrento. Poi potrebbe essere tutta discesa...». Tanti auguri. (ass)
Mercoledì 01 Giugno 2011
Martinelli ai campani: «Rigore regalato? No, sacrosanto»
VERONA - Decisa ma con stile. La dichiarazione del presidente Martinelli, dopo alcune insinuazioni arrivate da Sorrento (rigore irregolare, quello del 2-0) non si è fatta attendere. «In riferimento al tanto discusso rigore, ritengo che da regolamento il giocatore avversario andasse espulso per aver preso la sfera con due mani sugli sviluppi di una chiara occasione da gol. Insomma, un rigore sacrosanto», ha spiegato il presidente. Che poi ha precisato. «Sulla gestione della partita, faccio notare che ben tre atleti della nostra squadra hanno rimediato un pesante cartellino giallo che potrebbe influire sull’atteggiamento individuale già dalla prossima partita».
Quindi il patròn ha concluso. «Non desideriamo né regali, né favori, ma solo un arbitraggio equo. Siamo arrivati fin qui solo grazie al nostro impegno e alla nostra dedizione, e non vogliamo lasciare nulla di intentato. Ci aspettiamo di essere tutelati». (G.Vig./ass)
Mercoledì 01 Giugno 2011
Arbitrerà il pistoiese Irrati, con lui il Verona ha sempre pareggiato
VERONA - Sarà Massimiliano Irrati di Pistoia a dirigere domenica la delicatissima sfida del Verona in casa del Sorrento. Irrati nella prima giornata dei play off ha arbitrato Salernitana-Alessandria, finita 1-1 con l’espulsione di due uomini della squadra di Sarri rimasta in nove. L’arbitro di Pistoia ha diretto il Verona due volte in questa stagione: la prima col Lumezzane, quando concesse un calcio di rigore ai gialloblù (con espulsione di Pisacane). La seconda a Bassano in una gara sostanzialmente tranquilla che l’Hellas conduceva grazie al gol di Martina Rini, pareggiato poi dal colpo di testa di La Grotteria. (G.Vig./ass)
FONTE: Leggo.it
Lavoro differenziato per Ferrari
02/06/2011
Continua la preparazione dei gialloblù in vista della semifinale di ritorno contro il Sorrento. Ieri pomeriggio allenamento a Sandrà, caratterizzato da riscaldamento, torelli, possesso palla e partitelle a tema. Lavoro Differenziato a scopo precauzionale per Gennaro Esposito, Nicola Ferrari, Emil Hallfredsson e Christian Tiboni
DIRETTA IN TV. La sfida tra Sorrento e Verona, partita di ritorno della semifinale play off, in programma domenica 5 giugno alle 16 al campo Italia, verrà trasmessa in diretta televisiva su Telearena. Il collegamento dell'emittente veronese avrà inizio alle 15,30, con commenti di Gianluca Tavellin e dei colleghi dell'Arena Luca Mantovani e Francesco Arioli.
I BIGLIETTI. Il Sorrento ha attivato la prevendita del settore ospiti per il ritorno della semifinale play off, in programma domenica 5 giugno alle 16. Sono disponibili 1238 biglietti, al costo di 13 euro diritti di prevendita, al Verona Box Office di Via Pallone 12 a Verona. Determinata la vendita dei tagliandi del settore ospiti con diritto di prelazione per i tifosi fidelizzati fino alle ore 19 del 2 giugno 2011, la vendita dei rimanenti tagliandi del settore ospiti ai tifosi non fidelizzati nel limite della capienza del settore stesso fino alle ore 19 del 4 giugno 2011 e la vendita dei tagliandi per tutti gli altri settori, il giorno della gara, ai residenti nella regione/provincia dove si disputa la gara.
«Calmanti ai giocatori? Non è la prima volta...»
02/06/2011
Ricchi e un po'viziati. Ora anche scommettitori o corrotti. Non deve essere facile di questi tempi vestire i panni del presidente dell'Assocalciatori per Damiano Tommasi, uno che firmò un contratto da millecinquecento euro al mese dopo un grave infortunio pur di tornare a giocare in serie A. «È un dispiacere per tutti, un'altra brutta pagina che tocca girare al nostro calcio, speriamo lo faccia in fretta per ripartire con una marcia in più», dice da Coverciano il successore di Sergio Campana.
Tommasi, 37 anni, impegnato nella solidarietà e obiettore di coscienza, quando giocava lo chiamavano «Anima Candida».
«ASPETTIAMO DI CAPIRE». Ora è stato scelto dai giocatori per guidare un sindacato giovane e trasparente. E la prima sfida è la più dura. «Aspettiamo di capire, e rispettiamo il lavoro della magistratura», dice dell'inchiesta su calcio e scommesse. «Come in tutte le categorie l'errore di alcuni rischia di colpire tutti e noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. I calciatori vanno in prima pagina, ma sono solo un anello, forse l'ultimo».
FUORI CONTROLLO. L'allarme, dice Tommasi, era stato lanciato ai suoi iscritti già da alcuni mesi: «Ci sono giocatori che per ingenuità o leggerezza si avvicinano al mondo delle scommesse. E poi entrano in un giro molto più grande di loro, che non si gestisce piu», dice l'ex centrocampista di Hellas, Roma e Nazionale, facendo eco alle parole del gip Salvini nell'ordinanza che ha portato all'arresto di Signori e altre 15 persone. «La criminalità organizzata entra più facilmente nel calcio di seconda fascia, perchè lì i riflettori sono meno potenti», aggiunge. «Ma è chiaro che se il calcio non è più solo 90' di sport, ma scommesse, soldi, interessi economici, c'è il rischio di comportamenti non leciti. E in questo caso in primo piano ci sono i calciatori, ma l'organizzazione va molto oltre il rettangolo di gioco».
RESPONSABILITÀ. Non è una fuga da responsabilità di categoria, «ma vogliamo capire bene, nel rispetto del lavoro della magistratura», prosegue ancora Damiano Tommasi. «Quando le procure hanno a che fare con il calcio, non può essere una situazione piacevole. Conoscevo Signori, mi spiace anche personalmente, ed è chiaro che quando ad essere coinvolti sono personaggi di un certo calibro l'effetto è ancora più forte. Per uno sport così amato dalla gente, è un duro colpo».
C'è poi una riflessione che colpisce. «Calmanti ai giocatori della Cremonese? Non è la prima volta», la convinzione di Tommasi.
Che poi spiega meglio. «Negli anni Settanta e Ottanta uscirono casi del genere. Non so se ora è inusitato, ma la cosa sorprendente è che tutta l'inchiesta sia partita da lì».
Il 27 febbraio risolsero Ferrari ed Esposito
02/06/2011
Prima l'inatteso vantaggio del Ravenna, poi la rimonta gialloblù firmata da Ferrari e Berrettoni; quindi l'inatteso pari romagnolo e, nell'intensissimo finale, anche il rigore di Ferrari e il poker firmato da Esposito in pieno recupero: Verona-Ravenna del 27 febbraio scorso - finita al centro di «Last Bet» - fu una gara divertente anche se decisamente sconsigliata ai malati di cuore. Alla fine il Verona si prese i tre punti, grazie al 4-2 maturato al triplice fischio, proprio quando pareva che gli potessero rocambolescamente sfuggire.
La replica delle società «Puliti al cento per cento»
SENZA PECCATO. Serena ma assolutamente ferma la posizione dei dirigenti interpellati
Benito Siciliano è la voce ufficiale del sodalizio di Martinelli: «Siamo totalmente estranei a qualsiasi eventuale atto illecito»
02/06/2011
La tempesta? Fuori di qui. Perché la nuova inchiesta sul calcio scommesse, che tutto ammorba sfruttando l'onda del sospetto, sembra non intaccare la serenità di Verona e Chievo. Le due società si chiamano fuori. Estranee ai fatti, seppur chiamate più o meno indirettamente in causa.
Il racconto è affidato alla ricostruzione attraverso tabulati delle telefonate riportate nelle pagine del verbale. Tra le tante partite nel mirino dei pm di Cremona, titolari dell'inchiesta «Last Bet», è finita anche la partita tra Verona e Ravenna del 27 febbraio scorso, terminata 4-2 per i gialloblù.
PARTITA OK. Nell'estratto del verbale l'accusa a carico dell'organizzazione è chiara: «Offrivano o promettevano denaro, e comunque compivano atti fraudoloenti diretti ad ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell'incontro di calcio Verona-Ravenna, in modo da raggiungere il risultato finale della vittoria del Verona puntualmente verificatasi (4-2), conforme alle scommesse effettuate. A tal fine venivano compiute, tra l'altro, le seguenti attività fraudolente, tendenti alla manipolazione del risultato: Buffone Giorgio, direttore sportivo del Ravenna calcio, squadra disponibile a perdere in trasferta, informandone il Pirani, che informava a sua volta l'Erodiani, prendeva contatti con la dirigenza della squadra veronese ai fini di concordare una possibile sconfitta del Ravenna, non riuscendo nell'intento».
E ancora: «Emergendo l'interesse alla realizzazione dell'evento manipolato da parte di Tuccella Vincenzo, che veniva informato dal Pirani il 26 febbraio che l'accordo era saltato». Il Verona quindi ne esce pulito.
PARLA LA DIRIGENZA. Nel pomeriggio di ieri, comunque, i dirigenti gialloblù non hanno mancato di far sentire la loro voce. Il consigliere delegato Benito Siciliano ha pensato di affidare il suo pensiero ad un messaggio inviato agli organi di stampa: «Preciso che, relativamente alla sfida col Ravenna, siamo totalmente estranei a qualsiasi eventuale atto illecito dovesse essere accertato, avendo legittimamente e con fatica vinto sul campo soltanto grazie al nostro impegno, conseguendo il risultato con il massimo sforzo. Rilevo altresì a scanso di equivoci che da oltre due anni il signor Bellavista non ha nulla a che vedere con il nostro club nè come giocatore, nè ad alcun altro titolo e ruolo.non ho altro da aggiungere, se non che siamo assolutamente sereni per i motivi che ho detto».
Il diesse Mauro Gibellini è sintetico: «Quella partita l'abbiamo vinta meritatamente sul campo. Noi siamo assolutamenti tranquilli. Spiace che magari sia coinvolto nell'inchiesta un ex giocatore del Verona. Ma fino al momento delle condanne nessuno è colpevole. Va detto peraltro che era arrivato da tempo il momento di fare pulizia».
CHIEVO SERENO. In uno stralcio del verbale si parla anche di Chievo. Il 19 marzo 2011 Massimo Erodiani, figura che secondo l'accusa sembra essere molto attiva all'interno del sistema delle partite truccate racconta al sodale Giannone: «L'anno scorso ho fatto il Chievo a Milano... Over tre e mezzo... Si sono presentati là... Mi hanno detto, vi facciamo vincere la partita, fateci fare un goal...! ... La partita mi sa che finì tre a uno... quattro a uno...».
Attenzione, però, perchè non c'è riferimento a nessuno in particolare. Non si parla in via diretta di giocatori del Chievo, anzi, la chiacchierata resta alquanto nebulosa. E non è possibile stabilire di quale partita si tratti. Il Chievo, di fatto, a Milano gioca il 16 ottobre 2010 e perde 3-1, mentre la gara con l'Inter, l'anno scorso, si era chiusa 4-3 per i nerazzurri.
Il diesse Giovanni Sartori è tranquillissimo. «Purtroppo», ammette, «posso solo dire che con questo nuovo scandalo scommesse sembra sia scoppiato un altro bubbone. La situazione è triste e preoccupante e viene a verificarsi in un momento in cui sembrava che il sistema calcio potesse recuperare credibilità. Per il resto, io sono tranquillo e credo che lo sia anche l'intera società. Altro credo sia giusto non aggiungere. Non sono bene informato dei fatti, il tam tam mediatico ha continuato a lanciare informazioni. Anch'io seguo da spettatore».
LO STUPORE DI SERGIO. In una telefonata dell'11 marzo scorso poi l'ex centrocampista del Verona Antonio Bellavista - così recita il verbale - chiedeva a Gianfranco Parlato, suo interlocutore, di metterlo in contatto con il "Pelli" (Pellissier), giocatore del Chievo, sempre in merito ad una non ben precisata partita.
Ferma e pacata la risposta del capitano del Chievo: «Bellavista? Non lo conosco, mai sentito. In più posso dire con grande tranquillità di non avere mai ricevuto proposto per aggiustare partite. Purtroppo sono dispiaciuto perchè il Chievo finisce coinvolto in discorsi che ci arrecano grande fastidio. Quando succede, infatti, che una qualsiasi società di scommesse blocca una delle nostre partite per eccesso di puntata su un segno, tutti vanno a vedere quello che succede realmente. Ma nessuno parla di quando l'evento non si verifica. E invece si sprecano parole se il risultato viene confermato dal campo».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Sorrento-Hellas Verona: 20 convocati
03/06/2011 - 18:39
Due portieri, sette difensori, sette centrocampisti e quattro attaccanti per il ritorno della semifinale play-off, in programma domenica al campo "Italia"
SANDRA' - Terminata l'ultima seduta in preparazione al match di ritorno della semifinale play-off, Andrea Mandorlini ha convocato 20 gialloblù per la sfida in programma domenica 5 giugno alle 16 al campo "Italia" di Sorrento.
Portieri: Nicolas, Rafael;
Difensori: Abbate, Anderson, Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia, Vergini;
Centrocampisti: Esposito, Garzon, Hallfredsson, Mancini, Martina Rini, Paghera, Russo;
Attaccanti: Berrettoni, Ferrari, Le Noci, Pichlmann.
Ufficio Stampa
Last Bet, Martinelli: "Noi avanti a testa alta"
02/06/2011 - 09:53
In merito all'inchiesta sulle scommesse, il presidente precisa: "Non mi ha mai nemmeno sfiorato l'idea di alterare di proposito l'andamento di una partita"
VERONA - In merito alle notizie diffuse a partire da mercoledì relativamente all'inchiesta Last Bet, il presidente dell'Hellas Verona Giovanni Martinelli tiene a precisare: "Da quando sono alla guida del club scaligero, più di due anni, non mi ha mai nemmeno sfiorato l'idea di alterare di proposito l'andamento di una partita. Ogni singolo punto è stato conquistato sul campo, in modo onesto, grazie all'impegno della squadra. Io, la dirigenza, la formazione gialloblù ed i tifosi possiamo sempre andare avanti a testa alta, senza paura di essere smentiti".
Ufficio Stampa
02/06/2011 - 10:19
Under 21, al Torneo di Tolone si inizia con una vittoria
Il match d'esordio nel Girone A ha visto gli azzurrini superare 2-0 la Costa d'Avorio, con reti di Paloschi e Gabbiadin
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CALCIOSCOMMESSE: ACORI, ex allenatore della CREMONESE, è scioccato dalle rivelazioni sul conto di PAOLONI; l'attuale portiere del BENEVENTO somministrò del sonnifero ai suoi compagni a loro insaputa... Nel frattempo DONI assicura: 'Ho rispettato le regole!', lo scandalo si allarga e nella rete finisce anche PELLISSIER che sarebbe stato in contatto con BELLAVISTA. Amareggiato anche il CT azzurro PRANDELLI che si rivolge a SIGNORI e MOGGI? Si sente in diritto di dire la sua ovviamente... ZEMAN schifato. Scandalo che si allarga a macchia d'olio: sotto osservazione anche alcue partite di Serie A.
SERIE A: Il PALERMO riparte da PIOLI.
COPPA LIBERTADORES: Il SANTOS in finale nella Champions sudamericana.
NBA: SHAQ O'NEAL a 39 anni dice basta! Va in pensione il più spettacolare cestista degli ultimi anni...
TENNIS: La schiavone bissa la finale al 'Roland Garros', tra lei ed il titolo la cinese LI NA!
FINALI NBA: Colpoesterno dei MAVERICKS che a Miami soffrono e vincono! Adesso è 1 a 1...
NOWITZKI ALL'ULTIMO TIRO: DALLAS VINCE A MIAMI -VIDEO
Venerdì 03 Giugno 2011 - 10:45
MIAMI - Miami spreca, Dallas rimonta e vince. I Mavericks passano 95-93 sul campo degli Heat in gara 2 delle finali Nba e pareggiano i conti: 1-1. A 7'13'' dalla fine della partita, tutto lascia pensare che il 2-0 sia cosa fatta. Dwyane Wade, top scorer con 36 punti (13/20 al tiro), infila la tripla del +15. Commette però l'errore di esultare in maniera plateale davanti alla panchina degli ospiti: è la scintilla che accende Dallas e che dà inizia alla travolgente rimonta finale.
I Mavs risalgono la china e mettono la freccia nell'ultimo minuto. Dirk Nowitzki (24 punti e 11 rimbalzi) prima mette a segno la tripla dell'allungo (93-90) e poi, dopo la replica di Mario Chalmers, a 3''6 dalla sirena firma il lay up decisivo: 95-93. Miami, al primo k.o. casalingo in 10 partite di playoff, perde la chance di ipotecare il titolo nella serata in cui LeBron James si limita ad un ruolo di comprimario. Il 'prescelto' non va oltre 20 punti e 8 rimbalzi con 8/15 dal campo. Va peggio Chris Bosh (12 punti e 8 rimbalzi), che incappa in un disastroso 4/16 al tiro. Dall'altra parte, invece, Nowitzki può contare sull'appoggio di Shawn Marion (20 punti) e Jason Terry (16).
«Non abbiamo mai mollato», dice Nowitzki, che nel quarto periodo ha realizzato due canestri cruciali con la mano sinistra, nonostante la lesione al tendine del dito medio. Gli Heat negano di aver irriso gli avversari dopo il canestro del provvisorio +15. «Non c'è stata nessuna festa -dice James- Io ero solo contento perché eravamo sopra di 15». Wade prova ad analizzare la situazione in maniera lucida: «Non abbiamo giocato come facciamo normalmente. Ecco perchè abbiamo perso. Loro hanno meritato di vincere».
SCHIAVONE ESULTA: "MA CON LI NA DOVRÒ DARE 100%"
Giovedì 02 Giugno 2011 - 21:07
PARIGI - «Sono emozionata e felicissima: non ci fai mai l'abitudine a queste cose»: è un fiume in piena Francesca Schiavone, parlando con i cronisti al termine della semifinale femminile del Roland Garros, dove ha battuto la francese Marion Bartoli per 6-3, 6-3. «La cosa più bella è scoprire ogni volta di poterlo fare», ha esultato ancora Francesca, spiegando che «fin dall'inizio, ho sentito, ho capito qual era il gioco per batterla». Anche se in un grande Slam il finale «non è mai scontato». La trentenne milanese ha quindi spiegato che il suo «obiettivo era prima di tutto usare il vento, che poteva avvantaggiarmi un pò di piu».
«Marion è stata brava a continuare a fare il suo gioco, a prendermi in timing, però quando le si tolgono i punti di riferimento... penso di aver giocato e gestito bene la partita io. La superficie era più mia che sua...Sull'erba sarebbe stata un 'altra cosa». Parlando poi della finale che sabato la vedrà impegnata contro la cinese Na Li, 29 anni, che oggi ha sconfitto la russa Maria Sharapova, l'azzurra assicura che in campo si vedranno due stili completamente diversi. «Per battere un'avversaria così - ha commentato - bisogna dare il 100%. Io ho un gioco, lei ne ha un altro. Lei punta sulla potenza, io sullo speed. È una grandissima atleta, usa il timing, la potenza, in particolare, il controrovescio». E ancora: «Sarà una partita di livello con intensità da parte di tutte e due. Lei ha caratteristiche. Io ne ho delle altre». E nel match «tante piccole cose possono fare la differenza». Per la Schiavone, una cosa è certa: «Io utilizzerò le mie armi, lei le sue, dovrò giocare molto bene. Ma in fondo è un pò come il poker, prima bluffi...poi hai la scala reale...sarà un misto di cose, entrambe utilizzeremo le nostre esperienze». In ogni caso, la campionessa milanese sembra avere fiducia. Rispetto all'anno scorso, ha osservato, «ho alzato il mio livello tennistico. Il mio tennis oggi è ancora più chiaro. Posso affrontare le avversarie in modo più consapevole, so come superare i momenti di tensione e emozione. E questo lo devo anche all'esperienza accumulata l'anno scorso». «Sono cresciuta, sia come persona, sia come vedo e sento le cose, oggi era piena di energie nervose, avevo bisogno di esplodere dentro a quel campo. Nella semifinale dell'anno scorso avevo un pochino più di dubbi».
«Oggi sento molto di più quello che vivo», commenta la Schiavone. Da parte sua la Bartoli ha detto che se oggi è uscita dal torneo «è anche perchè Francesca ha giocato molto bene. Il suo è un tennis intelligente. Credo che si senta davvero bene qui al Roland Garros, si sente a suo agio su questa terra battuta. Con la Li sarà un match molto competitivo. Ma Francesca - ha concluso - parte sicuramente favorita». Mentre per Conchita Martinez nella finale «tutto può succedere. Ma nel match di oggi Francesca ha dimostrato che qui è la campionessa».
PIRANI: "COMPROMESSE ALTRE 5 PARTITE IN A" -FOTO
Venerdì 03 Giugno 2011 - 19:37
CREMONA - Il medico Marco Pirani, interrogato, ha parlato anche di quattro o cinque partite, di cui alcune anche di serie A, oltre alle diciotto già contestate nell'ordinanza di custodia cautelare. Partite che non risalirebbero solo al campionato scorso. Circostanze, queste, che saranno approfondite martedì prossimo in un interrogatorio davanti al pm Roberto Di Martino. A quanto si è saputo, Pirani avrebbe in qualche modo preso le distanze dagli altri indagati, minimizzando il suo ruolo all'interno della presunta organizzazione.
LEGALE DI PIRANI: "SPIEGAZIONI CONVINCENTI" Avrebbe fornito ''spiegazioni convincenti'' riguardanti tutti i capi di imputazione che l'hanno portato in carcere Marco Pirani, il medico anconetano arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse truccate della Procura di Cremona. A spiegarlo, al termine dell'interrogatorio, e' stato il suo legale, Alessandro Scaloni. Pirani sara' sentito martedi' prossimo ma questa volta dal procuratore capo Roberto Di Martino. Si trattera', evidentemente, di un interrogatorio piu' investigativo rispetto a quello di oggi che si limitava alle accuse contenute nell'ordinanza di custodia cautelare.
SHAQUILLE O'NEAL SI RITIRA: "RAGAZZI, È ANDATA..." -VIDEO
Giovedì 02 Giugno 2011 - 14:44
BOSTON - Shaquille O'Neal si ritira. La stella 39enne del campionato Nba ha annunciato l'addio al basket in un messaggio sulla sua pagina di Twitter. Nella sua quasi ventennale carriera Shaq ha vinto quattro titoli del campionato Nba, tre con i Lakers e uno con Miami. Con gli Usa ha conquistato le medaglie d'oro alle Olimpiadi di Atlanta '96 e ai Mondiali del 1994 in Canada. «Sto per ritirarmi», scrive O'Neal in un post su Twitter al quale è allegato un video di 16'' in cui la star statunitense spiega: «Ragazzi, è andata. Dopo 19 anni ho deciso di smettere. Grazie mille. Lo voglio comunicare prima a voi tifosi perchè mi avete sempre sostenuto». O'Neal ha giocato per 19 stagioni nel campionato a stelle e strisce di basket, vestendo le casacche di Orlando, Los Angeles Lakers, Miami, Phoenix, Cleveland e Boston. Nel 2000, anno del primo dei tre anelli consecutivi conquistati con i Lakers, è stato eletto Most Valuable Player (MVP) del campionato NBA. Il centro, quinto marcatore di sempre con 28.596 punti, aveva ancora un anno di contratto con i Celtics.
EREDE DI JABBAR Chissà se adesso, dopo aver guadagnato in carriera 300 milioni di dollari di soli ingaggi per 19 campionati, Shaquille O'Neal si metterà davvero a fare il poliziotto. Quello di diventare un agente delle forze dell'ordine a tempo pieno, magari lo sceriffo della contea di Miami-Dade, è sempre stato il suo sogno, al punto che il colossale centro appena ritiratosi dal basket, a 39 anni, è già stato agente di riserva della polizia di Miami: nel settembre del 2005 fece arrestare un uomo che aveva appena aggredito una coppia gay, nella zona di South Beach.
Già all'epoca era autorizzato a portare il distintivo ed un'arma, che ha sempre tenuto nel 'cassettino' delle sue varie automobili. Per questo Shaq, figlio di un militare di stanza in Germania e altissimo fin da bambino, non si è mai sentito un cestista a tempo pieno, anche se è stato uno dei più grandi non soltanto a livello fisico. Non convocato per il vero 'Dream Team', quello di Barcellona '92, unicamente per ragioni 'politicamente corrette' (per l'unico posto a disposizione di un universitario serviva un bianco, e per questo venne selezionato Christian Laettner), si è rifatto venendo scelto da Orlando con il numero 1 assoluto nel draft dello stesso anno. Da lì è cominciata l'avventura finita con l'annuncio di ieri, e sul campo con l'apparizione in gara-4 della semifinale di Eastern Conference vinta da Miami su Boston per 98-90.
«Avrei voluto continuare, ma il mio corpo mi dice basta. 'Father Time' ha battuto Shaq e il basket mi mancherà tantissimo», ha ammesso O'Neal, che chiude la sua bacheca con quattro anelli di campione (tre con i Lakers ed uno con Miami), l'oro olimpico di Atlanta 1996 e l'altro oro dei Mondiali del 1994. Sul campo questo fenomeno alto 2,16 e pesante 147 chili, che di misura di scarpa ha l'abnorme 23 americano (ovvero il 57 in Europa...) ha segnato 28.596 punti nella Nba, quinto miglior marcatore di tutti i tempi, con una media 23,7 a partita, e preso 13.099 rimbalzi. Nella sua carriera vissuta tra Orlando, L.A. Lakers, Miami, Phoenix, Cleveland e Boston ha vinto per tre volte il titolo di miglior giocatore delle finali, per una volta (nel 2000) di miglior giocatore in assoluto della lega (Mvp), e per due (1995 e 2000) il titolo di miglior marcatore. Per ben 15 volte è stato selezionato per l'All-Star Game.
O'Neal non è mai stato solo un giocatore di basket, perchè ad onta dell'apparenza 'tutta muscoli' ha anche molto cervello, che gli ha fatto ottenere due lauree, in business ed in arte, che gli sono tornate utili per fare affari ed investimenti. Ha avuto successo anche come cantante di rap, con quattro album incisi, e nelle sue comparsate cinematografiche e televisive (in una spiegava ai ragazzi obesi come perdere peso). In particolare Shaq è piaciuto in un 'reality' dell'Abc intitolato con il suo nome e di tipo sportivo, in cui ha sfidato Oscar De La Hoya nel pugilato, Serena Williams nel tennis, l'otto volte oro di Pechino '08 Michael Phelps nel nuoto, Lance Armstrong in bicicletta, ed il quarterback dei Pittsburgh Steelers Ben Roethlisberger in una gara di passaggi con il pallone ovale.
«Quando si tratta di competizione non c'è nessuno come me, e vi assicuro che sono state tutte sfide vere», ha spiegato. Assieme a Kobe Bryant, con il quale poi litigherà di brutto a causa dell'individualismo di quest'ultimo, ha fatto rivivere con la canottiera dei Lakers il mito di Jabbar e 'Magic' Johnson. Tre i titoli vinti in California, sotto la guida del 'santone' Phil Jackson, e per capire chi sia stato Shaq bastano le parole con cui ora lo saluta il proprietario del team californiano Jerry Buss: «gli voglio dire grazie per l'impatto che ha avuto sulla squadra, senza di lui quei tre campionati non li avremmo mai vinti».
NEYMAR TRASCINA IL SANTOS ALLA FINALE DI COPPA -VIDEO
Giovedì 02 Giugno 2011 - 12:19
Ultimo aggiornamento: 12:20
SAN PAOLO - Il Santos si è qualificato per la finale della Coppa Libertadores pareggiando per 3-3 con i paraguayani del Cerro Porteno nella semifinale di ritorno, giocata allo stadio 'General Pablo Rojas' davanti a 25mila spettatori. All'andata i brasiliani si erano imposti per 1-0 e quindi si qualificano per la doppia sfida (la Libertadores ha la finale con andata e ritorno) contro la vincente della sfida tra gli argentini del Velez Sarsfield e gli uruguayani del Penarol, vincitori per 1-0 all'andata (il ritorno è in programma stanotte).
Il Santos ha vinto già due volte la Libertadores, nel 1962 e 1963, quando Pelè era in campo, mentre nel 2003 la squadra di Robinho e Diego arrivò in finale ma venne battuta dal Boca Juniors. Questa la successione delle reti di Cerro Porteno-Santos 3-3 (1-3): nel pt 3' Zè Eduardo, 28' Barreto (autorete), 32' Benitez, 46' Neymar; nel st 16' Lucero, 36' Fabbro. «Loro hanno giocato un calcio tecnicamente migliore, noi ci abbiamo messo il nostro spirito combattivo - ha detto dopo la partita Lucero, autore del secondo gol del Cerro -. Il Santos è un'ottima squadra, e poi ha Neymar che a questi livelli fa la differenza».
IL PALERMO RIPARTE DA PIOLI, PER LUI CONTRATTO DI 2 ANNI
Giovedì 02 Giugno 2011 - 14:07
PALERMO - Dopo Delio Rossi, Zamparini riparte da Pioli. Il Palermo ha infatti ufficializzato, il giorno dopo il divorzio dall'ex allenatore della Lazio, l'accordo con Stefano Pioli, allenatore del Chievo nella stagione appena terminata, che ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo anno. A comunicare la decisione della società rosanero, un comunicato sul sito ufficiale.
Ex stopper di scuola juventina, Pioli è nato a Parma il 19 ottobre 1965 ed è reduce dalla conquista della salvezza sulla panchina del Chievo Verona. Da calciatore ha vinto lo scudetto con la squadra bianconera (allenatore Trapattoni) nella stagione 1985/86, mentre nella stagione precedente aveva contribuito alla conquista della Coppa dei Campioni e Intercontinentale.
Da tecnico ha guidato gli Allievi del Bologna, conquistando lo scudetto di categoria, Salernitana, Modena, Parma, Grosseto, Piacenza, Sassuolo e appunto il Chievo. Il suo nome, nelle scorse settimane, era stato accostato a varie squadre, fra le quali anche la Roma del nuovo corso a stelle e strisce.
CALCIOSCOMMESSE, ZEMAN SCHIFATO. "SAPEVA TUTTO"
Giovedì 02 Giugno 2011 - 14:49
FOGGIA - Ancora qualche giorno per riflettere: Zdenek Zeman ha lasciato ieri sera il Foggia con questa richiesta. Il tecnico boemo, si legge sul sito della società, è apparso un po' più disteso, al termine di un lungo colloquio in cui la dirigenza rossonera ha cercato in tutti i modi di capire e convincerlo a restare alla guida della società. «Zeman è schifato da tutto quello che è venuto a galla oggi», ha spiegato l'avvocato Ciarambino, legale del Foggia, ieri sera nella sala stampa dello Zaccheria.
Il riferimento è allo scandalo scommesse che sta scuotendo il mondo del calcio, gettando ombre sulla regolarità dei campionati di serie B e LegaPro. «È stanco di questo calcio. Noi avevamo già denunciato pubblicamente strani movimenti attorno a tante gare, tanti risultati di fine stagione non ci hanno convinto, sapevamo quello che stava accadendo, e l'indagine della magistratura non ha fatto altro che confermare tutto quello che già per noi era certo», ha proseguito Ciarambino.
«Ed è proprio la consapevolezza di tutto questo, unita alla convinzione che contro di Zeman l'ostracismo non è finito, che ha portato il tecnico alla decisione di mollare». Il Foggia lascia aperto uno spiraglio circa la possibilità di un ripensamento del tecnico: «Pasquale Casillo ha ribadito a Zeman che il Foggia è disposto ad accettare qualsiasi rischio, a combattere qualsiasi battaglia, ma non ha intenzione di lasciare solo il mister. La dirigenza rossonera vuole Zeman a tutti i costi alla guida del Foggia, ora la decisione spetta solo a lui».
CALCIOSCOMMESSE, MOGGI: "SIGNORI? NESSUNA PIETÀ"
Giovedì 02 Giugno 2011 - 15:53
TORINO - Non ci sarà nessuna pietà per Beppe Signori, arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul Calcioscommesse. Ne è convinto Luciano Moggi, che - in un articolo su Libero - fa un raffronto tra le vicende di Calciopoli e il nuovo scandalo che investe il mondo del pallone. «Cinque anni dopo la gogna tocca ad altri», scrive l'ex direttore generale della Juventus, ricordando quel 2006, quando davanti alla telecamere disse «Mi hanno ucciso l'anima». «Fu uno dei momenti più brutti della mia vita: il giorno prima ero il Dio del calcio, il giorno dopo il demone causa di tutti i mali pallonari», afferma Moggi, assicurando a Signori che, come nel suo caso, «nessuno avrà pietà». «Non mi sento di giudicare fatti e persone coinvolte.
Leggo le carte e penso che in troppi si sono fatti prendere dalla smania delle scommesse, dei soldi facili», argomenta, sottolineando che «è troppo presto per condannare questo o quell'altro». «Con me invece ci hanno messo cinque minuti», aggiunge, ironizzando sulla pena di cinque anni e otto mesi di reclusione chiesta nei giorni scorsi dall'accusa al processo su Calciopoli in corso a Napoli: «Mi aspettavo di più. Che ne so: dieci anni, venti, l'ergastolo, i lavori forzati. Tutto perchè - mi sia concesso - ero il più bravo a fare il mio mestiere». A suo avviso, a dispetto di quanti sostenevano che, uscito di scena Moggi, il mondo del pallone sarebbe stato più pulito, «il calcio e sozzo molto più di prima». «Il carrozzone del pallone tricolore sta andando a fondo: in Europa vinciamo poco e contiamo ancora meno», rileva. «Ora la mazzata finale con la storia delle scommesse», prosegue l'ex dg bianconero su Libero: gli indagati «se hanno sbagliato pagheranno, se sono innocenti pagheranno lo stesso. Così va in Italia, la 'pieta» esiste solo nel Paese delle favole«, conclude.
PRANDELLI SCRIVE A SIGNORI: "VITA NON È UNA SCOMMESSA"
Giovedì 02 Giugno 2011 - 18:21
MODENA - Cesare Prandelli scrive a Signori, all'indomani dello scandalo scommesse esploso nel mondo del calcio. «Caro Beppe, la vita non è una scommessa. È un dono, e bisogna viverla bene» è il messaggio del ct della nazionale. «Se lo incontrassi al bar del paese, forse lo abbraccerei. Senza dimenticare però che abbiamo delle responsabilità» conclude.
«È un periodo della nostra vita in cui ogni giorno ci alziamo e leggiamo di uno scandalo: anche quello di due milioni di case fantasma grida vendetta» commenta Prandelli «Non perdo la speranza e l'entusiasmo, non mi sento tradito - aggiunge l'allenatore azzurro -. Ma certo è un'altra brutta pagina che fa male». «Nel nostro mondo ci sono troppe tentazioni. Questo è quel che succede, quando ci sono tanti soldi» diichiara. «Credo che dobbiamo tutti tornare a imparare che i soldi vanno sudati, non ci sono guadagni facili» conclude il ct azzurro.
LA VERITÁ DI ACORI: "DOPO SONNIFERO CAMBIÓ TUTTO"
Giovedì 02 Giugno 2011 - 19:16
ROMA - Un incantesimo rotto, uno spogliatoio sotto choc, perchè constatare che qualcuno dei tuoi compagni possa arrivare a tanto accecato dalla malattia del gioco «è stato traumatizzante». Leonardo Acori ha passato appena sei mesi sulla panchina della Cremonese, ma il 14 novembre 2010 non lo dimentica: allo stadio 'Zinì andava in scena un normale match di Lega Pro con la Paganese. Partita che comune però non fu: l'allora portiere dei grigiorossi, Marco Paoloni, sabotò, secondo quanto emerso dall'inchiesta della Procura di Cremona che adesso fa tremare il mondo del pallone, le bevande nelle borracce con un sonnifero per alterare la resa in campo dei suoi compagni di squadra. «Fu una gara stranissima - ricorda il tecnico umbro all'ANSA - faccio calcio da 40 anni e una cosa del genere non l'avevo mai vista: e quella sensazione avuta dalla panchina è stata poi confermata quando i ragazzi, che si sentirono male, furono portati a fare dei controlli.
E potevano esserci anche conseguenze più gravi, perchè molti di loro dopo le gare si fanno 200 km in macchina per tornare a casa. Anche io bevvi un pò di tè, e mi sentii strano, tanto che prima di mettermi in viaggio per Milano per andare da mia figlia mi dovetti riposare un pò». Un episodio avvenuto a nemmeno un mese dal suo arrivo sulla panchina dello storico club lombardo (il 26 ottobre) e che, oltre a scatenare lo scandalo che sta ora investendo serie B ed ex serie C, segnò, secondo Acori, la sua stagione alla Cremonese. «Da lì si è sfasciato tutto - racconta ancora Acori - io ho sempre puntato sull'armonia del gruppo, ma sa quel giorno nulla è stato più uguale, è venuto meno il feeling. È stato traumatizzante: la partita la vincemmo (2-0 ndr), ma i giocatori sembravano senza reazioni. Ricordo Tacchinardi che ha la grinta di un Gattuso per venti minuti non toccò palla, mai un contrasto. Roba mai vista. E naturalmente da allora ogni sbaglio, ogni partita storta faceva nascere il sospetto. Da lì fu difficile andare avanti: e infatti l'esonero mi ha fatto male perchè ero convinto che avremmo potuto fare bene. Sono andato a Cremona per un'avventura importante, c'è un presidente appassionato, c'erano le basi per un programma vincente. Ma di più non ho potuto, non c'era più la carica giusta per fare risultati buoni».
Su Paoloni, il portiere 'incriminatò, non infierisce. Anzi. «È un bravo ragazzo, non lo avevo mai allenato prima - spiega Acori - Le persone a cui piace giocare finiscono spesso in cose più grandi di loro e più sei debole e più subisci. La Cremonese ha fatto benissimo a denunciare tutto, io ero d'accordissimo: bisognava fare luce su un episodio gravissimo che nessuno poteva immaginare». E ora che il bubbone è scoppiato Acori confida nella giustizia ordinaria e in quella sportiva. «Resto un garantista - la premessa del tecnico che vanta anche una stagione al Livorno - l'importante è che venga fuori la verità: la Procura di Cremona saprà fare chiarezza, il calcio ha bisogno di fare pulizia. E se si accerta tutto quello che leggiamo, beh, è il momento di dare pene esemplari».
CALCIOSCOMMESSE, DONI: HO RISPETTATO LE REGOLE.
Giovedì 02 Giugno 2011 - 20:49
BERGAMO - Il giorno dopo la bufera che lo ha risucchiato al centro del nuovo scandalo Calcioscommesse, Cristiano Doni rompe il silenzio per gridare ai tifosi dell' Atalanta, ancora sotto choc, che lui con le partite truccate non c'entra nulla. Lo fa con le poche righe di uno scarno comunicato stampa, redatto insieme ai suoi avvocati, in cui il capitano nerazzurro parla in terza persona per garantire a tutti di aver sempre agito nel rispetto delle regole, e per esprimere fiducia negli organi di giustizia sportiva e ordinaria, certo che appureranno la sua estraneità a ogni fatto contestato: «Alla luce delle notizie di stampa relative ad un suo coinvolgimento nelle indagini di Cremona, Cristiano Doni, nella certezza di aver sempre agito nel rispetto delle regole, ripone la massima fiducia negli organi di giustizia ordinaria e sportiva che è certo appureranno la sua assoluta estraneità a ogni fatto in contestazione». Dietro queste frasi ben ponderate si nasconde un momento di profonda sofferenza.
Quei titoloni 'Doni indagato, l'Atalanta rischià spuntati nelle locandine delle edicole di tutta Bergamo devono avergli fatto male. Di qui la decisione di mettere fuori la testa per professare la sua innocenza e per difendere la sua immagine infangata dalle intercettazioni di personaggi che lo tirano in ballo più di una volta. Lui, l'eroe nerazzurro, il simbolo indiscusso che a Bergamo ha scritto pagine indimenticabili della sua carriera, si è visto mettere di colpo alla berlina solo tre giorni dopo aver alzato la coppa riservata ai vincitori del campionato di serie B. Un trofeo che, se le accuse saranno provate e la giustizia sportiva adotterà sanzioni, l'Atalanta dovrà restituire. La gente stenta a credere che il capitano si sia prestato ai giochini dei furbetti del botteghino, però qualche malumore inizia a serpeggiare. Qualche tifoso si sente preso in giro: se la giustizia sportiva e ordinaria accerteranno le sue responsabilità, per Bergamo si tratterà di un tradimento imperdonabile, e non solo perchè potrebbe comportare un altro anno in serie B.
La tifoseria si identifica con il suo capitano: il legame con gli ultrà è fortissimo, tanto che alcuni mesi fa la procura di Bergamo lo aveva sentito come persona informata dei fatti nell'ambito di un'indagine sui capi della curva, accusati di associazione per delinquere. Doni ha 38 anni, e in questi giorni stava decidendo se continuare un altro anno in serie A. La società aveva immaginato per lui un ruolo part time: importante averlo in campo, ancora di più nello spogliatoio. Per lui si prospettava un'altra stagione da leader indiscusso, con la garanzia di un posto in società a fine carriera. Nel frattempo, era già stato scelto come testimonial del marketing nerazzurro. Inevitabile, visto che Doni e Atalanta sono ormai praticamente la stessa cosa. Ora tutto questo potrebbe crollare, il futuro è un rebus. Doni rischia infatti di concludere la sua luminosa carriera nel modo più buio. Il capitano adesso è in ferie, in questi giorni raggiungerà il 'buen retirò di Cervia. Ma non sarà una vacanza serena. Ci sarà un processo sportivo da affrontare, con tutte le incognite del caso. La speranza è di continuare ad esultare a testa alta, ma la grande paura è di dover uscire di scena a capo chino.
PELLISSIER: CHI E' BELLAVISTA? Tranquillo, certamente sorpreso, ma pacato e sereno il capitano del Chievo Sergio Pellissier. Soprattutto fermo nel replicare all'ipotetico coinvolgimento suo e del club veronese nel nuovo scandalo che da ieri ha investito il calcio italiano. La vicenda in tinta gialloblù partirebbe da una delle telefonate intercettate ad Antonio Bellavista, di Bitonto (Bari) ex centrocampista di Bari e Verona. Bellavista chiederebbe a Gianfranco Parlato, suo interlocutore (altro nome al centro dell'inchiesta) di metterlo in contatto con il 'Pellì, appunto il bomber valdostano Pellissier, giocatore del Chievo, in merito ad una non meglio precisata partita sulla quale - stando alle intercettazioni - «gli zingari pagavano anche 400mila euro». «Posso solo ripetere ciò che ho già detto in questi giorni - commenta perentorio il capitano del Chievo - Io Bellavista non lo conosco, e non lo ho mai sentito. Tra l'altro posso dire di non avere mai ricevuto proposte per aggiustare partite. Sono chiaramente dispiaciuto che il mio nome sia stato tirato in ballo, ma sono anche assolutamente tranquillo. Mi dispiace anche che il Chievo finisca coinvolto in discorsi che ci arrecano grande fastidio». «Quando infatti succede che una qualsiasi società di scommesse blocca una delle nostre partite per eccesso di puntata su un segno - osserva l'attaccante dei veronesi -, tutti vanno a vedere quello che succede realmente. Ma nessuno parla di quando l'evento non si verifica. E invece si sprecano parole se il risultato viene confermato dal campo». Se Pellissier mostra stupore, chi va giù diretto è il diesse gialloblù Giovanni Sartori «La situazione è triste e preoccupante - afferma Sartori - e questa bufera viene a verificarsi in un momento in cui sembrava che il sistema calcio potesse recuperare credibilità. Come società siamo tranquilli, ma mi sembra chiaro che questo nuovo scandalo scommesse alzi il coperchio su un altro grosso bubbone».
PARTITE SEGNALATE DA SNAI Le 18 partite oggetto dell'inchiesta della Procura di Cremona sul Calcioscommesse «erano state segnalate da Snai»: lo ha detto ai microfoni di Sky Sport 24 Giorgio Cambini, quotista del maggior operatore italiano di scommesse sportive. «Quando su una partita c'è un flusso di scommesse molto diverso dalle nostre aspettative - ha spiegato Cambini - Snai segnala la cosa all'Aams, l'ente ministeriale che regola il comparto del gioco pubblico in Italia, che poi a sua volta segnala la cosa alla Federcalcio, che dovrebbe far partire i controlli. Cosa fa la Figc non lo sappiamo. Nel caso delle partite oggetto dell'inchiesta , c'erano tutte nostre segnalazioni e ce ne sono altre». «Quando il flusso di scommesse è diverso dalle aspettative non significa che una partita è truccata, ma che potrebbe esserci qualcosa di strano», ha sottolineato Gambini. Il quotista Snai ha spiegato che l'Uefa «è molto sensibile a questo problema. C'è una commissione che si occupa del controllo dei flussi delle scommesse. In Italia invece una commissione simile non esiste. Ci sono state riunioni ma non è stato fatto niente e in questo caso la Federcalcio in questo senso è assente». Secondo Cambini, comunque, «la maggior parte del calcio è pulito». «Però - ha concluso - questa è l'occasione per ripulire la parte oscura e restituire fiducia».
LEGALE PEDERZOLI: DIMOSTRERA' INNOCENZA Alex Pederzoli «pur essendo molto amareggiato, è comunque molto sereno perchè fermamente convinto di poter dimostrare davanti sia all'Autorità giudiziaria sia a quella sportiva la sua completa estraneità». Lo dichiara Savino Lupo, legale del centrocampista dell'Ascoli indagato nell'inchiesta sul calcioscommesse. Secondo l'avvocato Lupo, Pederzoli è coinvolto nella vicenda «solo a causa di alcune telefonate a cui non ha partecipato e nelle quali terze persone hanno millantato falsamente la sua disponibilità nel partecipare a un ipotetico patto». Probabilmente, prosegue la nota del legale, «perchè è il giocatore più rappresantivo dell'Ascoli Calcio». Quanto alla partita sotto esame (Ascoli-Livorno), l'avvocato Lupo ricorda che Pederzoli non la giocò «in quanto da diversi giorni prima indisponibile per problemi di salute». Oltre alla volontà di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati, Pederzoli, conclude il legale, «si riserverà di intraprendere autonome iniziative nelle sedi più opportune nei confronti di chi illegittimamente ha utilizzato il suo nome per personali scopi illeciti, ledendo la sua dignità e la sua professionalità».
FONTE: Leggo.it
Tutto il marcio del calcio minuto per minuto: ecco che cosa si dicevano
di Redazione
Le intercettazioni sulle 18 partite incriminate. Paoloni affidabile al 100%: "Ti ricordi col Monza? Se l’è messa dentro lui". In Atalanta-Piacenza gli "zingari" e i "bolognesi" di Signori sbancano con l’over: due milioni sui mercati asiatici. "Il segnale? La stretta di mano Doni-Gervasoni"
aiuto
Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica
Tutto il marcio (del calcio) minuto per minuto. Ecco le intercettazioni shock delle partite drogate dagli allibratori del pallone.
Cremonese-Spezia 2-2
17.10.2010. Più delle parole per Cremonese-Spezia andate su internet (www.youtube.com/watch?v=qW2KKcxc0a0). Le gesta del portiere Marco Paoloni della Cremonese sono alla base della combine. Il risultato giocato è il pari. La Cremonese è sopra 2-1 oltre il 90esimo. Nel recupero accade «una leggerezza inspiegabile - commenta la procura - che consentiva allo Spezia di cogliere un isperato pareggio con Paoloni che, in possesso di palla, inspiegabilmente ritardava di raccoglierla con le mani fino a farsela portare via da Colombo che crossava». Gol. Paoloni, non ancora intercettato ma già legato agli scommettitori, in pagella prende 3.
Monza-Cremonese 2-2
21.11.2010. Altra chicca del portierone che a tempo scaduto fa di tutto per prendere il gol del pareggio, voluto dai suoi compari. Stavolta le intercettazioni ci sono. Durante il match gli scommettitori sollevano dubbi sull’affidabilità dell’estremo. Poi però... «No, no è affidabile. Ti ricordi col Monza? Ha giocato e se l’è messa dentro lui eh?».
Cremonese-Paganese 2-0
14.1.2011. E’ la partita della vergogna. Quella dell’«avvelenamento» dei compagni di squadra da parte di Paoloni che avrebbe somministrato farmaci e tranquillanti nel the, procurando incidenti stradali, giramenti di testa, ricoveri. La scommessa (e la partita) è comunque persa, ma Paoloni è comunque affidabile per i broker del malaffare.
Spal-Cremonese 1-1
16.1.2011. Deve vincere la Spal. Paoloni coinvolge il compagno di squadra Davide Cattaneo, difensore. Va male, i «milanesi» perdono 90mila euro. Il portiere è il responsabile della debacle tanto che il «milanese» Ivan Berardi lo punta in malomodo, pretende il rimborso. «Paoloni vieni qua un attimo, ti aspetto qua, vieni che mi scoppia il cervello, la cosa va sistemata ora». Tra i giocatori «agganciati» che non vogliono coprire la perdita, secondo il bookmaker Erodiani, c'è Cattaneo. E forse Cremonesi, che sarebbe disposto a pagare. Finalmente escono i soldi e il broker Parlato rassicura Ivan: «Mi ha dato gli assegni che loro avevano dalla società (Cremonese, ndr) a garanzia del nero di fine campionato(…)». Per compensare il debito, Paoloni propone a Ivan una giocata sicura: Benevento-Viareggio.
Benevento-Viareggio 2-2
La scommessa è un «over 2,5», (almeno tre gol). E così è. Primo tempo due a zero per i toscani, Paoloni incassa due gol facendo contenti gli scommettitori incontrati segretamente il 9 febbraio. Nel secondo tempo c’è il pari. Al telefono c’è Erodiani: «Dice (Paoloni, ndr) che sono 5 le persone che lui può contattare». Compulsato il difensore Simone Malacarne. Quando arriva il gol del 2-1, Erodiani urla: «Abbiamo chiuso l'over! Hai visto? Porca troia».
Livorno-Ascoli 1-1
25.2.2011. Un bidone. Non vince il Livorno, esce un pareggio infelice. Responsabile della disfatta Vittorio Micolucci, giocatore dell’Ascoli, e il suo capitano Vincenzo Sommese, allettati con proposte da 20mila euro. Gli intercettati citano il calciatore Alex Pederzoli «avvicinato senza bisogno di Sommese» e contano sul bisogno dei soldi dei giocatori perché l’Ascoli «è prossima al fallimento, te lo dico, è proprio matematico». Avvicinano il calciatore Gianluca Tuccella al quale chiedono di convincere il difensore Vittorio Micolucci, che a sua volta contatterà Guarna, portiere bianconero. A un certo punto, annota la polizia, Micolucci, «dal campo» fa sapere «di fare la partita da solo». Riceve l’ok. «Ma almeno un rigore o un autogol devi farlo».
Benevento-Cosenza 3-1
28.2.2011. Vittoria dei padroni di casa (come da scommessa). Paoloni si muove con Sommese, la paga è 25mila euro a giocatore. Il portiere garantisce di essere in accordo per 20mila con «quattro di loro (del Cosenza, ndr). E’ tutto a posto». Gli scommettitori gongolano: «E’ sicura, puntata sicura (...). Gioca tutto quello che puoi». Nelle carte c’è un accenno al portiere del Cosenza, che vuole tutto, subito e cash. Prove della corruzione dei calabresi, però, non spuntano. Solo telefonate tra Paoloni e Raffaele Biancolino, attaccante del Cosenza calcio. Chiosa Erodiani: «Stavolta è stata facile facile».
Ascoli-Atalanta 1-1
12 marzo 2011. L’obiettivo (mancato) è la vittoria degli ospiti. I giocatori a vario titolo coinvolti sono Micolucci, e Sommese dell’Ascoli. A tre giorni dall’incontro Pirani sonda il ds del Ravenna per capire quanti ascolani siano disposti a perdere: «Per la roba nostra (Ascoli-Atalanta, ndr) penso di darti notizie positive (...) loro mi hanno già detto sì. Voglio sapere se sono due, tre, quattro». Pirani ha dalla sua Sommese, a cui dice di insistere con Micolucci, che alla fine ci sta, e si porta dietro un compagno, «un laterale». Al dunque, però, Micolucci si ritroverà solo. C’è spazio per tentare di coinvolgere Doni o Marilungo dell’Atalanta con una frase in codice, ma l’incontro finisce 1-1, anche se Micolucci, sconsolato, lascia Doni libero di segnare il gol del pareggio: «Il primo tempo anche ho fatto addirittura un paio di cazzate (…) Gesù mi vuole proprio punire».
Verona-Ravenna 4-2
27 febbraio 2011. Obiettivo raggiunto dai soliti noti più Buffone, Ds del Ravenna, che prova un approccio per pilotare il risultato direttamente con la società veneta, che però rifiuta l’accordo temendo l’ufficio indagini. L’aggiustamento della partita comincia cinque giorni prima, quando i broker chiacchierano di una serie di incontri, uno dei quali da combinare con l’aiuto di un certo «Fabio» il «bello», ex calciatore famoso. Sul tavolo c’è Verona-Ravenna: «Quella secondo me è facile facile facile (…) il Verona gli dà i soldi». Morale? Niente accordo fra società, alla fine. Il Verona vince giocando.
Taranto-Benevento 3-1
13.2.2011.C’era da fare l’over 2,5 (tre gol) e la partita farà contenti tutti. Paoloni prende tre gol secondo le scadenze previste. Nei preparativi del match Paoloni e Sommese vengono contattati dagli «zingari» (ex calciatore Mauro Bressan su tutti) e la discussione sui quattrini rischia di far saltare l’accordo senonché il 12 marzo 2011 una busta con 30mila euro per i giocatori passa di mano al casello di Reggio Emilia. In una telefonata si cerca di contattare il «Pelli», alias Pellissier del Chievo, «perché gli zingari hanno puntato 400mila euro su questa partita».
Atalanta-Piacenza 3-0
19.3.2011. Gli «zingari» e i «bolognesi» di Beppe Signori, sbancano con l’over (minimo tre gol): due milioni investiti sui mercati asiatici. La partita, per i pm, va in porto grazie a Cristiano Doni dell’Atalanta, a Gervasoni del Piacenza ma non a Edoardo Catinali «ritenuto inaffidabile». Quattro i giocatori avvicinati, e i soldi investiti proverrebbero dall’affare con Taranto-Benevento. «L’ingerenza di Signori» emerge dalla sua partecipazione al summit di marzo di Bologna con due scommettitori. Allo stadio di Bergamo avviene la stretta di mano in campo, «convenzionale», tra Doni e Gervasoni, «a dimostrazione che l’accordo illecito era stato raggiunto».
Inter-Lecce 1-0
20.3.2011. Una catastrofe per «bolognesi» e «zingari». Solo Signori ci rimette 150mila euro di suo. Paoloni millanta contatti che non ha col Lecce, a cui si sarebbe rivolto anche Sommese. La cifra per chi gioca male è da record: 275mila euro. Corvia del Lecce è citato da Paoloni. Il gip dà peso a una telefonata di Bettarini per l’over (più di 3 o 4 gol) e «non a una cosa come oggi» riferendosi ad Atalanta-Piacenza. Le perdite sono disastrose. «Rifacciamoci con Benevento-Pisa» ordinano gli «zingari».
Benevento-Pisa 1-0
21.3.2011. E’ la partita in cui lo sfacciato Paoloni (vedi il Giornale di ieri) rischia la pelle («questo è da ammazzare») per aver assicurato gli scommettitori su una vittoria esterna, mai arrivata, che è costata al gruppo 300mila euro. Qui Signori, secondo la procura, ricopre un ruolo attivo.
Alessandria-Ravenna 2-1
20.3.2011. Boomerang per gli «albanesi». L’obiettivo era il pareggio. La polizia scopre contatti tra il presidente dell’Alessandria, Giorgio Veltroni, e il ds del Ravenna, Buffone (che ne parla con l’allenatore Leonardo Rossi). Scrive la procura: «L’evento non si realizza solo perché le trattative non consentivano di addivenire al raggiungimento di un accordo economico». L’Alessandria avrebbe proposto un risultato a suo favore e un indennizzo di 50mila euro agli avversari.
Padova-Atalanta 1-1
26.3.2011. Finisce in parità, come da accordi. Il dentista Pirani sa di un patto fra le due società e sfrutta la soffiata. «Già hanno fatto tutto, lo hanno fatto in società… mo ho parlato con l'uomo di Doni che lo ha chiamato di fargli 10.000 a Doni per l’x». Che la voce stia girando, e con essa i soldi, emerge da un’altra telefonata: «Su Padova-Atalanta sono stati giocati in Asia 23 milioni di euro...».
Siena-Sassuolo 4-0
27.3.2011. L’over, centrato, è da sballo. Si vincono cifre stellari. Paoloni mette in contatto con l’organizzazione il collega portiere del Sassuolo, Daniele Quadrini, che vuole vendersi per 45mila euro ma che dice di non poter garantire l’accoppiata tra primo tempo (2) e secondo tempo (1) che i bookmaker pretendono. C’è malumore. Incontri su incontri. Scattano altre scommesse con gli «albanesi», la combine va. Erodiani promette a Quadrini 50mila euro ma altri atleti finiscono nella lista della spesa: «Il portiere Pomini, il centrale Bianco».
Ravenna-Spezia 0-1
27 marzo 2011. Guerra fra scommettitori. I vertici dell’organizzazione sanno dal preparatore dei portieri del Ravenna, Nicola Santoni, che lo Spezia vuol comprarsi la partita. Così millantano di dover pagare per pilotare l’esito dell’incontro. In realtà poi si crea una forbice tra l’offerta dello Spezia (100mila) e la richiesta del Ravenna (150mila), e l’organizzazione si mette in moto per «coprire» la differenza.
Reggiana-Ravenna 3-0
10.4.2011. Patti chiari (pareggio con over, 2-2) non mantenuti. I dirigenti delle due squadre si incontrano, si annusano, attivano il ds del Ravenna, Buffone. Qualcosa va storto. La partita è regolare. Soldi buttati, stavolta.
FONTE: IlGiornale.it
Sport
A Cremona sono cominciati gli interrogatori: sotto torchio gli esponenti del giro di scommesse che sta travolgendo il mondo del calcio. Il primo ad essere ascoltato dal gip Guido Salvini è stato Marco Pirani, il medico odontoiatra anconetano. Nel suo interrogatorio avrebbe fatto riferimento ad altre quattro o cinque partite, anche di Serie A, che non figurano nei faldoni dell'inchiesta. Le partite, avrebbe aggiunto Pirani, non risalirebbero soltanto allo scorso campionato. Le circostanze, hanno riferito ambienti investigativi, saranno approfondite il prossimo martedì in un interrogatorio davanti al pm di Cremona, Roberto Di Martino, che si terrà martedì prossimo. Si tratterà di un interrogatorio 'più investigativo' rispetto a quello di oggi, venerdì, che si limitava alle accuse contenute nell'ordinanza di custodia cautelare.
Leggi gli atti della Procura: tutti i nomi e le accuse (http://www.libero-news.it/allegati/calcioscommesse.pdf)
"SPIEGAZIONI CONVINCENTI" - Pirani, secondo quanto si è appreso, avrebbe preso le distanze dagli altri indagati, cercando di minimizzare il suo ruolo all'interno della presunta organizzazione. Alessandro Scaloni, il legale del medico, ha poi sottolineato come il suo assistito avrebbe fornito "spiegazioni convincenti" riguardo tutti i capi di imputazione che lo hanno portato in carcere. Sempre l'avvocato ha speigato che il suo assistito ha "parlato notevolmente". Di Martino, al termine dell'incontro con Pirani, ha spiegato: "Ci sono 4 o 5 incontri, anche della massima serie, di cui non eravamo a conoscenza". Ild entista ha risposto per 4 ore alle domande dei pm. Il suo atteggiamento è stato definito "collaborativo" dagli inquirenti. Pirani avrebbe anche ammesso di aver fatto forti puntate su partite di cui conosceva in anticipo il risultato, ma ha respinto il ruolo di organizzatore dell'intero giro.
CADE L'OMERTA' - Massimo Erodiani, titolare di un'agenzia di scommesse e ritenuto tra i capi del giro, quasi certamente risponderà alle domande del Gip. "Stiamo valutando questa opportunità - ha spiegato il suo legale, Giancarlo De Marco -. Avevamo prospettato la non utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche, ma è una tesi che sta andando a farsi benedire perché il primo degli interrogati (Pirani, ndr) ha sostenuto un lungo interrogatorio. A questo punto non avrebbe senso sostenere l'inutilizzabilità delle intercettazioni".
TRACCE DAI MONOPOLI - Un altro segno del possibile allargamento dell'inchiesta è arrivato dai Monopli di Stato: grazie al sistema di rilevazione hanno segnalato alla Procura Federale della Figc 37 partite sospette. La maggior parte sono partite di Lega Pro, ma figurano anche 12 segnalazioni su match di serie B, e cinque di Serie A. Le segnalazioni scattano quando i Monopoli fronteggiano enormi flussi di giocate rispetto all'importanza della partita, quando le puntate si orientano in modo univoco e, infine, quando si registra un numero eccessivo di puntate su scommesse minori (quali l'Under/Over, primo/secondo tempo, etc).
PROCURA DI BARI - Anche la procura di Bari ha chiesto al pool di Cremona la trasmissione di una copia degli atti che, due gironi fa, hanno fatto scattare gli arresti. La richiesta arriva per l'indagine, che prosegue da quattro mesi, sulla partita di Coppa Italia tra Bari e Livorno, che risale al primo dicembre del 2010. L'incontro fu vinto dai padroni di casa per 4 a 1. L'inchiesta fu avviata per un esposto in cui veniva messa in rilievo una serie di puntate "ingenti e anomale".
CAPITOLO DE ROSSI -Nella notte tra giovedì e venerdì si era diffusa la voce di un coinvolgimento di Daniele De Rossi nell'inchiesta che sta scuotendo il mondo del calcio. Il procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, ha però spiegato che il nome del centrocampista della Roma e della nazionale non è nei faldoni che hanno portato all'arresto di 16 persone per il giro di scommesse clandestine. "Quella di De Rossi è una sciocchezza - ha spiegato il magistrato -. Ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi è stato detto che il nome di De Rossi non c'è". Subito dopo la precisazione si è fatto sentire anche Capitan Fututro. "E' mia intenzione sottolineare tutta la mia indignazione per quanto appreso su alcuni organi di stampa - peraltro immediatamente smentito da autorevoli fonti giudiziarie - riguardo una vicenda che mi vede del tutto estraneo. Sono stati fatti riferimenti alla mia persona del tutto falsi ed inventati e per questo tutelerò la mia immagine e la mia onorabilità in sede giudiziaria contro chiunque associerà il mio nome a questa vicenda. Non ho altro da aggiungere", ha tagliato corto De Rossi.
ABETE: "GIUSTIZIA SPORTIVA SIA RAPIDA" - "La giustizia sportiva deve fare in tempo prima della nuova stagione, deve essere tempestiva", ha spinto le inchieste il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete. "Vorrei ricordare - ha proseguito - che quando ci fu Calciopoli, nel 2006, la giustizia sportiva chiuse il suo corso in due mesi. Oggi a Napoli la giustizia ordinaria è al primo grado, ma dopo cinque anni. La tempestività - ha insistito - è necessaria per consentire la definizione degli organici per la prossima stagione". Quindi Abete ha respinto al mittente le critiche piovute nelle ultime ore sulla procura federale guidata da Palazzi. "Non dimentichiamo che siamo un organismo derivato - ha spiegato -. Cosa si scoprirebbe in Italia se non ci fossero le perquisizioni, le intercettazioni, i controlli bancari? Noi non possiamo farlo. Se la procura federale avesse questa possibilità...".
03/06/2011
FONTE: Libero-News.it
Calcio Scommesse
Spunta giocatore Bari nel sistema Bellavista
Calciatori professionisti in attività, semplici amici, ma anche personaggi vicini alla criminalità organizzata. Nel «giro di Bari», quello che faceva riferimento all’ex capitano biancorosso Antonio Bellavista, potrebbe nascondersi uno degli sviluppi dell’indagine sulle partite truccate: non solo per capire chi finanziava le scommesse dell’ex calciatore bitontino, da due giorni in carcere a Cremona, ma anche nell’ambito degli ulteriori approfondimenti che riguarderebbero partite di serie A.
Quella frase sibillina pronunciata al telefono da Bellavista il 20 marzo («Mo m’hanno chiamato già quelli del Bari però domenica non gioca la serie A») potrebbe infatti far presupporre che l’ex capitano aveva ancora contatti con lo spogliatoio biancorosso: se fossero o meno tali da aggiustare partite, questo è tema di indagine.
Per quanto risulta dalle 611 pagine di ordinanza del gip Guido Salvini, comunque, Bellavista non è certo tipo da nascondersi: in una telefonata dell’11 marzo, parlando con lo scommettitore Gianfranco Parlato, il bitontino «chiedeva al suo interlocutore di metterlo in contatto con “il Pelli” (Pellisier), giocatore del Chievo Verona». Per truccare una partita di serie A, il gruppo di finanziatori dell’Est («gli zingari») era disposto a pagare anche 400.000 euro.
È interessante leggere, peraltro, la trascrizione di una telefonata del 10 marzo in cui Massimo Erodiani racconta al dentista Marco Pirani come ha conosciuto Bellavista, e come è cominciato il loro sodalizio. E dalle parole di Bellavista allo scommettitore pescarese spunta fuori anche l’ex barese Micolucci.
ERODIANI: «Sono stato a cena con delle persone no? Di questo mondo (...) Mondo calcistico non mondo che facciamo noi... Dopo quando ti dico nome e cognome... E praticamente è il gruppo che ha fatto sfondare Micolucci... capito? ».
PIRANI: «Sfondare ma che...».
ERODIANI: «Questi qua hanno giocato perché Micolucci gli ha detto che gli doveva dare dei soldi (...). Gli ha fatto vedere anche gli assegni che gli ha fatto postdatati... che gli deve far recuperare... E ti dirò di più... Livorno-Ascoli è vero che alle sette ha telefonato per dire la faccio da sola... È anche vero però che ha avuto la risposta da loro.... Cioè ha detto “sì tu la fai da solo ma tu devi fare un rigore devi fare qualche cazzata perché sennò non prendi soldi...”. Hai capito? ».
Insomma, il «gruppo di Bari» si era affidato a Micolucci che lo aveva «fatto sfondare» (gli aveva fatto perdere una serie di scommesse) e aveva intimato all’ex giocatore biancorosso di aggiustare Livorno-Ascoli «anche da solo», provocando un rigore o facendo comunque «qualche cazzata» tale da far vincere i toscani. Ma il progetto non andrà in porto nemmeno quella volta. Anche se l’inchiesta di Cremona non ha documentato rapporti diretti tra i due, è opportuno ricordare che Micolucci e Bellavista sono stati compagni di squadra a Bari in serie B, nel campionato 2006/2007.
Bellavista risulta però avere contatti diretti con un altro ex compagno di squadra di fine anni ‘90, Mauro Bressan: i due truccano ad esempio Taranto-Benevento. Ma quasi sempre l’ex biancorosso è costretto a fidarsi di Marco Paoloni, il portiere del Benevento che chiede soldi per sé nonostante (come si vedrà) le combine non vadano in porto.
E Bellavista spiega a Erodiani che i soldi per pagare i calciatori deve recuperarli da sé: «Perché io faccio una cosa per esempio con uno del Bari... Io ci rimetto... Cioè io poi sono io che devo recuperare i soldi con questo qua capito?». Eppure, il «bagno» causato da Paoloni su Lecce-Inter e su Benevento Pisa, mette nei guai Bellavista con i suoi finanziatori. Il bitontino è fuori di sè, e lo racconta in una telefonata del 20 marzo: «Io non ho giocato un cazzo... (...) Io rosico perché io non centro nulla io quando la farò e stasera ho l'appuntamento con questi qua a Bari.... per tentare di convincerli sarò io responsabile della situazione punto però in questo momento io purtroppo e voglio che tu lo dica anche agli altri io io sono... Io sono dentro quanto voi io non ho fatto un cazzo...». [m.s.]
FONTE: LaGazzettaDelMezzogiorno.it
SCANDALO
Prandelli: «I soldi vanno sudati. Troppi i loschi»
Viviano: «Sconfitta a Brescia? Sono pulito. Nessun sputtanamento».
Scandalo scommesse, il calcio è sotto choc.
Il commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli ha commentato la vicenda: «Nel nostro mondo ci sono troppe tentazioni. Questo è quel che succede quando ci sono tanti soldi. Credo che dobbiamo tutti tornare a imparare che i soldi vanno sudati, non ci sono guadagni facili», ha detto il c.t. azzurro, dopo che molti giocatori della Nazionale avevano esternato la propria delusione sulla questione.
BRUTTA PAGINA. Più in generale, «è un periodo della nostra vita in cui ogni giorno ci alziamo e leggiamo di uno scandalo: anche quello di due milioni di case fantasma grida vendetta», ha detto Prandelli. Ma l'amarezza adesso è per il suo mondo: «Non perdo la speranza e l'entusiasmo, non mi sento tradito. Ma certo è un'altra brutta pagina che fa male».
L'ABBRACCIO A SIGNORI. L'allenatore di Orzinuovi ha dedicato un pensiero a Signori: «Caro Beppe, la vita non è una scommessa. È un dono, e bisogna viverla bene». Beppe Signori, che ha invocato pietà («ma non l'avrà», ha detto un redivivo Luciano Moggi, «ora la gogna tocca ad altri, il mondo del pallone è più sporco di prima»), è agli arresti domiciliari: «Se lo incontrassi al bar del paese, forse lo abbraccerei», ha detto Prandelli. «Senza dimenticare però che abbiamo delle responsabilità».
TROPPE PERSONE LOSCHE. Esiste una soluzione a questo male del calcio? «Dobbiamo essere duri, non c'è alcuna giustificazione: è ora di abbattere il muro dell'omertà». È l'appello lanciato dal c.t. dell'Italia. «Sin dal calcio dei bambini, ci sono troppe persone losche che si avvicinano solo per guadagnare: lo sappiamo tutti, bisogna cambiare».
La difesa di Cristiano Doni: «Fiducia nella giustizia»
Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta.
Cristiano Doni, il calciatore in attività più di spicco tra quelli coinvolti, è intervenuto sull'inchiesta della procura di Cremona che lo vede tra gli indagati per presunte combine legate ad alcune partite giocate dall'Atalanta (leggi tutte le intercettazioni): «Alla luce delle notizie di stampa relative ad un suo coinvolgimento nelle indagini di Cremona» si legge in una nota del capitano nerazzurro «Cristiano Doni, nella certezza di aver sempre agito nel rispetto delle regole, ripone la massima fiducia negli organi di giustizia ordinaria e sportiva che è certo appureranno la sua assoluta estraneità a ogni fatto in contestazione».
VIA AGLI INTERROGATORI. Intanto l'indagine procede: per il 3 giugno dalle ore 12 al Palazzo di Giustizia di Cremona sono in programma i primi interrogatori degli arrestati. Secondo quanto anticipato dai legali delle sette persone detenute nel carcere di Cremona, i loro assistiti si vogliono avvalere della facoltà di non rispondere. L'ufficio preposto è quello del giudice titolare dell'indagine, Guido Salvini. A quanto si apprende le persone che si trovano invece agli arresti domiciliari devono essere sentiti dai tribunali delle rispettive città, secondo calendari non ancora noti.
LA FIGC E GLI ATTI. Nel frattempo la collaborazione tra la procura di Cremona e quella della Figc è già ufficialmente cominciata. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha infatti telefonato al pm Roberto Di Martino per chiedere l'invio al più presto a Roma degli atti dell'inchiesta.
Il caso Pellissier: «Io tirato in ballo, ma questa gente non la conosco»
Sergio Pellissier, capitano del Chievo Verona.
Tranquillo, certamente sorpreso, ma pacato e sereno è il capitano del Chievo Sergio Pellissier.
Soprattutto fermo nel replicare all'ipotetico coinvolgimento suo e del club veronese nel nuovo scandalo che ha investito il calcio italiano. La vicenda in tinta gialloblù partirebbe da una delle telefonate intercettate ad Antonio Bellavista, di Bitonto (Bari) ex centrocampista di Bari e Verona. Bellavista chiederebbe a Gianfranco Parlato, suo interlocutore (altro nome al centro dell'inchiesta) di metterlo in contatto con il 'Pelli', appunto il bomber valdostano Pellissier, giocatore del Chievo, in merito ad una non meglio precisata partita sulla quale – stando alle intercettazioni – «gli zingari pagavano anche 400 mila euro». La vicenda ha una sua importanza specifica perché proverebbe l'interessamento nel Sistema anche di partite di serie A.
TRANQUILLO E DISPIACIUTO. «Posso solo ripetere ciò che ho già detto in questi giorni» ha commentato perentorio il capitano del Chievo. «Io Bellavista non lo conosco, e non lo ho mai sentito. Tra l'altro posso dire di non avere mai ricevuto proposte per aggiustare partite. Sono chiaramente dispiaciuto che il mio nome sia stato tirato in ballo, ma sono anche assolutamente tranquillo. Mi dispiace anche che il Chievo finisca coinvolto in discorsi che ci arrecano grande fastidio».
«Quando infatti succede che una qualsiasi società di scommesse blocca una delle nostre partite per eccesso di puntata su un segno» ha osservato l'attaccante dei veronesi, «tutti vanno a vedere quello che succede realmente. Ma nessuno parla di quando l'evento non si verifica. E invece si sprecano parole se il risultato viene confermato dal campo».
LA VOCE DELLA SOCIETÀ. Se Pellissier ha mostrato stupore, il diesse gialloblù Giovanni Sartori è stato più diretto: «La situazione è triste e preoccupante e questa bufera viene a verificarsi in un momento in cui sembrava che il sistema calcio potesse recuperare credibilità. Come società siamo tranquilli, ma mi sembra chiaro che questo nuovo scandalo scommesse alzi il coperchio su un altro grosso bubbone».
Il caso Viviano: «Brescia-Bologna (3-1)? Mi sento pulito»
«Io mi sento pulito». Parola del portiere del Bologna e della nazionale, Emiliano Viviano dopo lo scandalo scommesse nelle quali si parla del risultato di Brescia-Bologna (3-1). «Avete sottolineato tutti che per mesi non prendevamo lo stipendio, eravamo un esempio. E allora ci andavamo a sputtanare cosi?...».
Il giovane portiere rossoblù ha poi esteso la difesa a tutta la squadra. «Brescia-Bologna fu semplicemente una partita in cui giocammo male. C'era stato un flusso di giocate anomale e questo lo sapevamo anche prima. È giusto che ci sia un'inchiesta, ma è stato tutto normale. Da parte mia mi sento pulito. Noi del Bologna ci sentiamo puliti».
Le intercettazioni dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Beppe Signori e di altre 15 persone parlano di un 3-1 a favore del Brescia nella sfida al Bologna, risultato che poi si verificò sul campo, facendo arrabbiare Malesani.
«Nelle intercettazioni non ci sono giocatori del Bologna, solo cose dette sul risultato. Come se voi al telefono faceste un pronostico. Aspettiamo a vedere chi sono i colpevoli. Certo che dà fastidio vedere il nome della nostra squadra in quegli atti, ma ripeto, non c'é nulla di strano, siamo puliti».
Viviano ha poi ricordato: «Certo che mi dispiace leggere queste cose. Ho visto Signori tantissime volte, è una bravissima persona, ma prima di commentare e attaccare le persone bisogna vedere bene come sono andate le cose».
Giovedì, 02 Giugno 2011
FONTE: Lettera43.it