MA CHE STA' SUCCEDENDO?
Il conte parla di 5 Milioni di euro falsi e di una denuncia, Guido PAPALIA apre ovviamente un'inchiesta, Giovanni Battista LANCINI si difende (è intervenuto ieri a Radio Verona,
nella serata vi riporterò tutta l'intervista e le domande dei butèi)
e anche ANDREOLI smentisce il conte per parte sua... Ma non è tutto: su Corte Pancaldo aleggia la lunga ed inquietante ombra di GB PASTORELLO:
- TRUFFA AL CONTE LANCINI NEGA: «PRONTA LA QUERELA PER IL CONTE»
L'immobiliarista bresciano fa luce sul perchè della mancata cessione della squadra
Una denuncia fresca fresca per calunnia e diffamazione è in arrivo a corte Pancaldo. Non bastava l'Hellas in picchiata verso la C. Non bastava la presunta truffa dei 5 milioni di euro falsi, né l'inchiesta aperta dalla Procura scaligera. L'imprenditore bresciano Giovanni Battista Lancini ha promesso ieri di querelare il conte Arvedi, che giovedì ha raccontato ai giornalisti di essere stato raggirato lo scorso 20 dicembre e di aver ricevuto come caparra una valigetta di denaro rigorosamente falso. «QUANTO DETTO dal Conte è assolutamente fuori luogo, noi siamo del tutto estranei a questi fatti - è il commento di Lancini - eravamo stati noi a fermare la trattativa, perché non avevamo ottenuto le risposte che desideravamo». È lo stesso imprenditore, dunque, a far luce su uno dei punti oscuri dell'odissea gialloblù. Prima gli annunci di Arvedi: la cessione sembrava a portata di firma. Poi, il retrofont: nulla di fatto. «Avevamo chiesto di vedere i bilanci, ma non arrivavano mai, pensavamo di poter concludere ulteriori accordi, che poi si sono sgonfiati - continua Lancini - io, d'altra parte, non avevo mai firmato nulla, a voler mettere dei paletti era stato il mio amico Claudio Corridori, ma non c'era niente di ufficiale». Sembra un fiume in piena, l'imprenditore bresciano, che ha detto di essere caduto dalle nuvole, ieri mattina, leggendo sui giornali dell'inchiesta della Procura. «Io non avrei mai accettato di portare al Conte dei soldi in una valigetta nascosta in una cassetta di sicurezza - continua Lancini - una delle condizioni poste era che tutto si svolgesse alla luce del sole, secondo la legge, attraverso assegni circolari o bonifici bancari». Eppure la versione di Arvedi è ben diversa. La valigetta sarebbe stata depositata in una cassetta di sicurezza: alcuni suoi “emissari” sarebbero andati a prenderla e, una volta aperta, il patron dell' Hellas avrebbe subito notato che si trattava di denaro falso. IMMEDIATA la denuncia dai carabinieri di Peschiera del Garda, che avrebbero quindi dato il via alle indagini. Sul registro degli indagati sono al momento iscritte due sole persone, anche se i nomi che compaiono agli atti potrebbero essere di più. Quelli, ad esempio, degli esecutori materiali: di chi concretamente ha portato la valigetta sul posto. Quel che è certo è che le indagini, dopo le parole che il Conte si è lasciato sfuggire davanti ai giornalisti, hanno subito una pesante battuta d'arresto. L'inchiesta, coordinata dal pm Giulia Labia, era stata aperta per truffa e per spendita di banconote false: il procuratore Guido Papalia, ieri, non ha risparmiato nuove tirate d'orecchie al patron dell'Hellas, ribandendo che avrebbe fatto meglio a stare zitto. Sul fronte giudiziario, dunque, accertamenti a parte, quel che resta di sicuro è la querela che l'imprenditore bresciano ha promesso ad Arvedi. «Malgrado la personale simpatia per il Conte e per la consapevolezza che probabilmente il tutto è stato generato dalla sua impossibilità di gestire una catastrofica situazione - spiega Aronne Bona, avvocato di Lancini - dovrà essere a questo punto presentata una denuncia per diffamazione e/o calunnia, con ovvia riserva di quantificare i danni relativi»
- Mistero su un SMS di ARVEDI: «Chiedo presto un incontro»
Indagini a monte: Il giallo sulla presunta truffa dei 5 milioni di euro falsi si infittisce per un sms che Umberto Guerini di Bologna, il legale del conte Arvedi, avrebbe spedito all'imprenditore bresciano lunedì scorso. Un sms in cui l'avvocato avrebbe chiesto a Lancini un appuntamento per gmercoledì o giovedì alle 15,30h. Perchè l'avvocato del Conte, a conoscenza della denuncia per la truffa dei 5 milioni di euro falsi, voleva incontrare l'imprenditore? Difficile trovare una spiegazione. A meno che non si trattasse di un incontro appositamente organizzato dagli inquirenti per spingere gli indagati a fare qualche mossa falsa. Lo stesso procuratore Guido Papalia non ha fatto mistero di essersi indispettito per l'uscita fuori luogo del Conte: «Non doveva parlare». Gi accertamenti realizzati fino ad ora sono stati mandati all'aria, ma le indagini non si fermeranno.
FONTE:
Il Verona
- GIAMBATTISTA LANCINI: NON MI RISULTA DI ESSERE INDAGATO
- GLI AVVOCATI BUSSINELLO-BOTTICINI: STIAMO TRATTANDO IL VERONA. ESTRANEI A QUESTA VICENDA
FONTE:
TGGialloblu.it
- ANDREOLI SMENTISCE ARVEDI: L'OFFERTA ERA PIU' ALTA
Come spesso accade, Arvedi è stato smentito. L’imprenditore di Buttapietra, Massimiliano Andreoli, ha dichiarato che «l’offerta non era così bassa come il sig. Arvedi ha invece dichiarato (1 milione, ndr). La società di Corte Pancaldo intanto ha un costo di gestione di 500mila euro al mese, un debito di 14.5 milioni di euro e un credito con la Lega di 3. A queste cifre nessuno è disposto ad acquistare».
- UN'ALTRA CORDATA SENZA SUCCESSO: TRATTATIVE FALLITE
Un altro gruppo di imprenditori nelle scorse settimane avrebbe provato inutilmente ad acquistare il Verona. A renderlo noto, gli avvocati Roberto Bussinello e Paolo Botticini. «Abbiamo provato a trattare l'acquisto del Verona dall'inizio di gennaio» sostengono i due legali (anche questo nell'intervento di Lancini su Radio Verona che proporrò nelle prossime ore: è arrivato un messaggio in diretta in trasmissione dallo studio di questi avvocati locali n.d.s.) «la trattativa non ha però avuto esito positivo per ragioni indipendenti dalla volonta del gruppo».
- LE STRANE VOCI SU PASTORELLO
Migliaia di veronesi solo a sentire quel nome tremano, eppure sul destino dell'Hellas aleggia ancora la figura di Giambattista Pastorello. Potrebbe essere proprio l'ex patron a gestire la procura per la cessione del club ora presieduto esclusivamente dal Conte Arvedi. Lunedì potrebbero esserci nuovi sviluppi sulla vicenda.
- Fratta Pasini accusa: «Verona non merita di avere due squadre di altissimo livello» Per l'assessore allo Sport Sboarina, Arvedi «si è dimostrato assolutamente inaffidabile»
Oltre che assessore allo sport, Federico Sboarina è uno sfegatato tifoso dell'Hellas Verona. «Dal punto di vista sportivo mi auguro che si arrivi agli spareggi, anche se è difficile. Sulla vicenda societaria posso dire che è inverosimile». Sboarina è molto critico nei confronti della gestione del presidente Pietro Arvedi: «Veniva da noi chiedendoci di aiutarlo a vendere - dice Sboarina - ma poi non vendeva. Abbiamo anche trovato imprenditori che erano interessati, ma lui non si decideva. La vicenda degli ultimi mesi è emblematica, e ora siamo alle comiche, però tragiche. Arvedi si è dimostrato assolutamente inaffidabile». Sull'ipotesi di fusione col Chievo, Sboarina non ha dubbi: «Non è ipotizzabile. Sono società con storie diverse e Verona deve riuscire a tenere in piedi due squadre. Per questo smentisco che l'amministrazione abbia mai lavorato in questo senso, non ci sono mai stati i presupposti. Ma poi quale interesse avrebbe il Chievo a fondersi con l'Hellas?». La pensa in maniera opposta, sia sul presidente Arvedi che sulla fusione con il Chievo, il presidente del Consiglio comunale Fratta Pasini: «Sono amareggiato perchè sono un grande tifoso dell'Hellas e spero che riesca a salvarsi». E difende il presidente: «Piero Arvedi è una brava persona: quando ha deciso di diventare presidente dell'Hellas ha compiuto un atto di passione, ma nessuno l'ha aiutato. La città l'ha lasciato solo e alla fine ha cercato solo di non rimetterci troppo, ma ha compiuto scelte sbagliate quando ci sono state le occasioni di vendere». Sulla fusione, Fratta Pasini dice che «ci sono stati contatti che poi sono sfumati. Evidentemente Verona non merita e non può permettersi due squadre ad alto livello. Da parte degli imprenditori manca la sensibilità ad investire nello sport, come dimostra la crisi del basket. Ma anche nella cultura, come insegna la vicenda della Fondazione Arena»
FONTE:
Il Verona
- ROMANZO CRIMINALE (SE NON FOSSE TUTTA UNA FARSA)
FONTE:
BLOG de Vighini
I guai del conte e dell'HELLAS VERONA F.C. visti da "fuori le mura dove non v'è mondo ma solo esilio e morte" :
- CALCIO, VERONA; PRESUNTA TRUFFA AD ARVEDI: PROCURA INDAGA
Secondo quanto confermato dal procuratore capo della Repubblica Guido Papalia è stato aperto un fascicolo, affidato al pm Giulia Labia, sulla presunta truffa ai danni del proprietario unico del club, Pietro Arvedi, nella cessione dell'Hellas Verona. Arvedi ieri aveva denunciato di essere stato raggirato nella trattativa per la cessione della società di calcio gialloblù: "Mi hanno pagato una caparra con cinque milioni di euro falsi", aveva dichiarato, smententendo poi poche ore dopo, e affermando di essersi sbagliato. Gli iscritti nel registro degli indagati sarebbero l'immobiliarista bresciano Giovanni Battista Lancini e un altro imprenditore della stessa provincia lombarda.
FONTE:
Republica.it
- Cessione Verona,spuntano euro falsi
Almeno 2 indagati da procura per truffa ai danni di Arvedi
Nell'inchiesta sulla cessione dell'Hellas Verona ora spunta anche un giro di euro falsi. La denuncia e' del proprietario del club, Pietro Arvedi, il quale ieri aveva detto di aver ricevuto una caparra 'con 5 milioni di euro falsi', salvo poi smentire. Oggi pero' la procura ha ammesso di aver aperto un fascicolo sulla presunta truffa ai danni di Arvedi. Nel registro degli indagati ci sarebbero per il momento solo due persone.
FONTE:
RaiSport
- Hellas Verona, truffa ai danni di Arvedi?
Il presidente del club scaligero aveva affermato, nel corso di una conferenza stampa, di aver ricevuto per la cessione del club una caparra con 5 milioni di euro falsi. Poi una rapida smentita. La Procura ha aperto un fascicolo. Sarebbero due gli indagati.
FONTE:
CalcioPress.net
Leandro indica la sua ricetta per la salvezza ma parla anche di Maurizio SARRI e del suo infortuni in un periodo delicato della stagione:
- IL RITORNO.
L’INFORTUNIO È QUASI SUPERATO. «DICONO CHE SONO L’UOMO DELLA SPERANZA? NON TEMO DI ASSUMERMI LA RESPONSABILITÀ»
Greco in rampa di lancio «Non ho paura»
«Per il Foggia dovrei esserci, anche se sarà meglio non forzare. Se ce lo mettiamo in testa, la salvezza è alla nostra portata»
FONTE:
L'ARENA di VERONA on-line
- ALLA BATTAGLIA SALVEZZA CON UN GUERRIERO GRECO
Leandro pronto a guidare l'Hellas alla riscossa e scuote il gruppo: «Chi ha paura resti a casa»
Le ultime, forse uniche, speranze dei tifosi gialloblù sono riposte in Leandro Greco. Il talento romano è l’unico in grado di portare alla salvezza l'Hellas.
UNA ASSENZA, la sua, che è pesata come un macigno nelle ultime otto gare (strappo al flessore della coscia destra, ndr) ultima apparizione datata 9 dicembre al Bentegodi col Manfredonia, quando una rete di Greco regalò la seconda vittoria a Pellegrini. Casella delle vittorie che è rimasta invariata. Greco svela poi un retroscena. «Dopo le vacanze di Natale stavo bene, ero tornato a correre – dice – ma durante il ritiro di Massa ho accusato una ricaduta. Ora sono quasi al 100%. Il mio obiettivo è quello di tornare a disposizione contro il Foggia, ma sino all’ultimo valuteremo perché preferisco saltare una partita in più per essere poi a disposizione per le dieci gare successive». Al termine della stagione regolare mancano nove partite «ma visto che saremo costretti a giocarci la permanenza in questa categoria ai playout, ne mancano ancora 11. Undici finali e in questi giorni sto lavorando per ritrovare quella continuità perduta». Greco commenta poi l’ennesimo avvicendamento in panchina. «Sarri è un’ottima persona e un allenatore molto preparato. Curava ogni aspetto nei minimi particolari, ma purtroppo i risultati non sono venuti e i primi responsabili siamo noi giocatori». Col ritorno di Pellegrini bisognerà vedere come verrà schierato il prodotto del vivaio della Roma, promesso sposo dell’Udinese. «Non lo so ancora. abbiamo anche provato il 4-3-3 dove facevo l’esterno alto, ma non mi pongo il problema, gioco dove il mister mi chiede. Se sento la responsabilità? Mi fa solo che piacere, non è un peso, anzi. È un vanto per me essere visto, in una piazza importante come Verona, come un giocatore in grado di fare la differenza». La speranza è che Greco non predichi nel deserto in campo. «Serve maggiore tranquillità. Occorre anche maggiore responsabilità, consapevolezza nei nostri mezzi e che il nostro obiettivo è ancora alla nostra portata. Questa squadra è affetta da un problema mentale più che fisico e anche questa è una delle conseguenze della sterilità in zona gol. In questo momento serve solo gente motivata, che ha voglia e ci crede nella salvezza. Chi ha paura non può giocare»
FONTE:
Il Verona
Calcio gialloblù in salsa rosa:
CALCIO FEMMINILE.
LE RAGAZZE GIALLOBLÙ OSPITANO L’ATALANTA E CERCANO DI ALLUNGARE IL PASSO
La corazzata Bardolino vuol vendicare lo schiaffo
Le bergamasche sono le uniche ad aver battuto la squadra di Longega In campo ci sarà anche l’ex Riboldi
FONTE:
L'Arena di Verona on-line
Verona basket, volley e american football:
- FOOTBALL AMERICANO. OGGI IN VIA SOGARE
La prima volta dei Mastini contro i Giants
L’incontro con il Bolzano segna anche l’esordio in panchina del coach Jackson
- BASKET/B2. IN CAMPO QUESTA SERA AL PALAOLIMPIA (ORE21.00) PER RIMANERE NELLA ZONA PLAY OFF E ALLONTANARNE UNA DELLE PRETENDENTI
Banca Popolare, ricordi? Ora prenditi la rivincita
I gialloblù ospitano la Blindo Office Valenza che all’andata inflisse loro la prima inattesa sconfitta
- VOLLEY/A2. L’IPOTESI PLAY OFF PER ORA NON VIENE PRESA IN CONSIDERAZIONE. «QUESTA È UNA SQUADRA ABITUATA A ESSERE SEMPRE SOTTO PRESSIONE»
«La Marmi Lanza vuole tutto subito»
Merazzi, preparatore atletico: «Il nostro lavoro è impostato per arrivare primi in campionato»
FONTE:
L'ARENA di VERONA on-line.