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HELLAS VERONA NEWS: Emiliano 'CICCIO' MASCETTI ospite a Radio Verona, buon compleanno tra (pochi) rimpianti e (alcuni) misteri, finale con MAZZURANA


Dopo aver salutato l'altro ieri una delle leggende dell'Hellas Verona, Giuseppe GALDERISI, tocca stasera a Emiliano MASCETTI proseguire il turno; un uomo sempre molto amato dai tifosi gialloblù: insieme a Osvaldo BAGNOLI costruì la squadra che vinse il magico scudetto nel campionato 84/85 e rimase 9 anni prima di approdare alla Roma del compianto presidente Dino Viola, ma CICCIO ha divertito e vinto con il Verona anche da giocatore (undici anni nell'Hellas per un totale di 260 presenze, due stagioni nel Torino dal 1973 al 1975, chiude la carriera sul campo nella stagione 1980-81 a 38 anni da noi) con record di presenze e goal in serie A della nostra società.

Buonasera e buon compleanno CICCIO - esordisce il conduttore - ti guardi mai indietro? Sopratutto dopo le belle parole del Nanu che ha detto di aver ricordato te e Osvaldo BAGNOLI nella sua corsa verso la Sud Domenica prima dell'inizio di Verona - Foggia pensi mai a tornare o guardi avanti?: "Mah... Io guardo avanti... Sai indietro o dei buoni ricordi e cose stupende che mi rimarranno tutta la vita, momenti esaltanti altri un po' sofferti però... Adesso guardo avanti". E guarda in che direzione MASCETTI? - chiaro che De Pietro, come tutti i tifosi, vuole sapere se ci potrebbe essere qualche spazio nel Verona che verrà per CICCIO - Anche verso Verona?: "Ma no... Ma io guardo avanti nella vita!!! E' chiaro che seguo il Verona perchè è la società dove ho lavorato per 20 anni e ce l'ho sempre nel cuore... Però ora faccio le cose divertendomi di più, senza assilli e pressioni... Vado in giro, seguo il calcio dai ragazzi alla champions ma come semplice passione".

Nicola da casa ricorda la squadra dei MASCETTI dei LUPPI e dei MADDE' addirittura forse con più affetto che quello dato alla squadra dello scudetto e chiede cosa provò quell'anno in cui venne premiato dalla Domenica Sportiva per il più bel gol dell'anno realizzato a Genova contro il Genoa... "Si... In effetti fu un bel gol e in quegli anni premiavano il più bel gol del mese ed il più bello dell'anno e io vinsi in due mesi, tutti e due i gol premiati li segnai al Genoa, in casa e da loro, tanto è vero che i calcio club della Sampdoria mi mandarono la tessera numero 1 ah ah ah"...

Un tifoso scrive: Ciao CICCIO come mai il Verona non ha pensato a te visto che servono persone di esperienza e serietà, ti hanno mai cercato?: "C'era stato un momento quando la società era gestita da PASTORELLO... Se n'era parlato... Poi non se ne fece nulla" - la domanda cade così senza richieste di ulteriori particolari da parte di Alessandro... Peccato perchè sarebbe stato interessante capire come mai non se ne fece niente e come mai Pietro ARVEDI non ha mai contattato Emiliano fino ad ora... Quest'ultima domanda verrà fatta a MASCETTI anche fra poco... Più direttamente, ma CICCIO nicchierà e svicolerà niente affatto incalzato dal conduttore.

Massimiliano al telefono fa gli auguri a Emiliano e pone due domande la prima è se ritiene possibile per il Verona attuale realizzare un progetto che porti ad avvicinarsi a quello in cui giocava anche lui, la seconda riguarda gli allenatori: c'è qualcuno in giro che possa essere un trascinatore per questo Hellas come lo fu Osvaldo BAGNOLI con il Verona che vinse lo scudetto?: "Mah... Grandi alenatori... Penso alla serie A ed in questo momento il Verona ha ben altre prospettive e altri progetti, deve cercare di guardare avanti... In questo momento sicuramente Davide PELLEGRINI stà facendo le cose migliori dall'inizio dell'anno rispetto a Franco COLOMBA e Maurizio SARRI, quindi cerchiamo di aiutare lui e la squadra a venirne fuori".

Numerosi i messaggi che ricordano i bei tempi di CICCIO MASCETTI e criticano la società per non aver mai pensato fin'ora a quelli che, nel passato, hanno fatto entrare il Verona nella storia del calcio italiano ed europeo; telefona Davide e pone una domanda che avrei voluto fare io: perchè i giornalisti di Verona non indagano sul fatto che la società attuale e Pietro ARVEDI, che si definisce un grande tifoso dell'Hellas, specie in un momento come questo, non cerchi aiuto e contatto con le "vecchie glorie" e leggende dell'Hellas; - si pensi al lasciar andare Giuseppe GALDERISI, oltre che allo stesso CICCIO MASCETTI, ma anche ad Antonio DI GENNARO e Roberto TRICELLA ad esempio, ma anche Pietro FANNA, Domenico VOLPATI, Claudio GARELLA ecc... - MASCETTI è a conoscenza dei motivi, perchè qualcosa ci deve pur essere, a causa dei quali quelli che hanno fatto grande questa società sono tenuti lontano? A mio avviso la loro presenza, oltre che a portare esperienza, competenza, e serietà, contribuirebbe anche a rasserenare ed inorgoglire l'ambiente... "A me sembra che in questo anno e mezzo siano successe le cose peggiori nella storia del Verona; oltretutto delle scelte che sono state rigettate, sono stati cambiati sei allenatori, tre direttori sportivi..." - scappa da ridere a CICCIO e piano piano si toglie "dalle spine" non rispondendo ad una domanda che deve essere stata parecchio scomoda, peccato! - "Non mi sembra una cosa normale!!!" la continuità è un altra cosa no? - abbozza Alessando De Pietro - "Eh sì... Uno se sceglie una persona la sceglie perchè la conosce, perchè la apprezza e perchè sà quello che può dare ma... Evidentemente a Verona non è così" - sfuma così la risposta alla domanda molto interessante dell'ascoltatore, Emiliano è in attesa dal dentista e ne approfitta per cambiare discorso, aiutato in questo anche dal conduttore che chiede come passerà il compleanno e scherza con il diesse tricolore poi lo saluta a nome di tutti.

Più tardi parlerà anche Cristian MAZZURANA, preparatore atletico dell'Hellas e facente parte dello staff di Davide PELLEGRINI (a proposito, anche l'arrivo di Nardino PREVIDI, insieme a quello di Diego CAVERZAN va visto probabilmente nell'ottica di rafforzamento di un gruppo tecnico "storico" attorno al neo allenatore del Verona) e la domanda più interessante fatta a lui sarà quella per capire come mai il Verona, sopratutto ad inizio stagione, sia sembrato spesso in debito fisico rispetto agli avversari e quanto questo abbia inciso sulla stagione... Ovviamente "lupo non mangia lupo" ed il prof. MAZZURANA non potrà mai parlare male del suo collega PERONDI (arrivato ad inizio stagione al seguito di Franco COLOMBA) ma, molto diplomaticamente, sosterrà che probabilmente il precedente preparatore atletico, in accordo col suo allenatore, avrà scelto una preparazione che privilegiasse le partenze brucianti e veloci a scapito della resistenza, pagando così la mancanza di risultati immediati e finali in cui i gialloblù erano apparsi sempre sulle gambe rispetto agli avversari...


- Felice per la prova dei gialloblù col Foggia: «Hanno fatto quello che gli avevo chiesto, lottare»
CON PELLEGRINI CHI FA L'INDIANOM VIENE SPEDITO NELLE "RISERVE"
L'allenatore dell'Hellas spiega la scelta di mandare DaSilva e Morante in tribuna:«Se qualcuno non si impegna, sta fuori»
Il sorriso è quello di sempre. La vittoria col Foggia deve essere interpretata solo come il primo passo verso la salvezza. «Sarebbe bello risvegliarsi tutti i lunedì così - dice Pellegrini -. Sono soddisfatto per la prova che i ragazzi hanno offerto, era quello che gli avevo chiesto, di impegnarsi e di lottare. Lo hanno fatto e questo è un grande motivo di soddisfazione». UNA SERIE C che si è confermata una categoria dove più che al calcio, si pensa a dare i calci. «Non sono d'accordo. Nella mia gestione precedente ho visto squadre che giocano bene al calcio, organizzate, con giocatori di qualità e ho visto anche squadre che puntano tutto sulla grinta. Noi dobbiamo essere bravi a trovare il giusto mix. Ora serve più grinta di quella messa in campo fino adesso e se riusciamo
a capire questo, abbiamo fatto un bel passo in avanti
». Inutile parlare di moduli con Pellegrini «ne abbiamo di tempo, per decidere come schierarci in campo domenica contro la Pro Patria». Meglio parlare di Leandro Greco. Come farlo giocare? Alla Totti o come seconda punta? «Prima di decidere dove impiegarlo, preferirei vederlo in campo. Domenica ha fatto un quarto d'ora e da lui non si poteva pretendere di più. La posizione gliela troveremo, per noi è un giocatore importante, di qualità, che ci può far fare la differenza. Ma il ragazzo ora deve trovare prima la condizione e la consapevolezza dei propri mezzi. Se è meglio centellinarlo? Non ha i 90' nelle gambe, al massimo avrà un tempo. Questo non vuol dire che il ragazzo, a priori, non partirà titolare domenica, dobbiamo semplicemente saperlo gestire bene perché Leo arriva da parecchi mesi di inattività. Tornando alla sua posizione in campo, può essere interessante quella di esterno in quanto ha le doti per saltare l'uomo, nell'uno contro uno, oppure come punta centrale, come ha fatto col Foggia». Qual è stata la mossa migliore di Pellegrini, mandare in tribuna Da Silva e Morante? «La mossa vincente non c'è. Pellegrini è arrivato e ha cercato di trasmettere le giuste motivazioni nella testa dei giocatori. Le scelte poi sono nate per quello che visto durante gli allenamenti. Se in settimana qualcuno non si impegna, con me sta fuori». Ora arriva il difficile: confermarsi. «Ci attendono due trasferte di fila, non certo facili. Si parte domenica a Busto, con la Pro Patria e poi si andrà in casa del Foligno, squadra che col Cittadella pratica il calcio migliore di questa categoria. Troveremo ambienti duri, diversi, dove dovremo essere bravi nel preparare la partita, tenendo conto che siamo gli ultimi in classifica». Pellegrini
poi regala un pensiero sul ritorno in società, come consulente, di Nardino Previdi. «Mi fa piacere la sua presenza. Sono molto legato a lui, lo conosco da vent'anni e con lui basta un'occhiata per capirci al volo»

- Previdi resta solo tre mesi
«Il mio mandato scadrà tra tre mesi. L'età non mi permette di ricoprire incarichi a lunga scadenza. Sono tornato per dare una mano ad Arvedi e arrivare alla salvezza. Io ci credo»

FONTE: Il Verona

- Il diesse ai tempi della A: «In molti hanno “abusato” di Arvedi. Due mesi per evitare la C2»
Previdi: «Qui per salvare l’Hellas»
VERONA - Settantaquattro anni, diverse operazioni alle coronarie, un paio di by-pass, un curriculum lungo un’eternità. Nardino Previdi (nella foto), modenese, torna all’Hellas dopo che negli anni Novanta era stato il braccio destro della famiglia Mazzi.
Previdi, a quando la presentazione ufficiale?
«Presentazione? E perché? A Verona credo che mi conoscano bene tutti...».
Questo è sicuro, ma ci sarà un’investitura per il suo ruolo?
«No, perché in realtà avrò solo il ruolo di consulente del conte Arvedi. Mi sento in dovere di dare una mano a questa società che naviga in acque pessime. Ma non vado più in là. Non me lo consente la salute e l’età. Non sono qui per strappare ingaggi a lungo termine. Lavoro tre mesi e cerco di portare il Verona alla salvezza. Punto e stop».
Da quanto tempo è vicino a patròn Arvedi?
«L’ho incontrato venerdì. Sabato ho voluto vedere la squadra per capire meglio certe cose. Io me ne sono andato da Verona che ero vicepresidente esecutivo. In pratica ero il plenipotenziario dell’Hellas, era come se la società fosse mia. Volete che non mi sia rimasta dentro Verona? Vederla così, ultima in C1, mi ha fatto scattare la molla»..
Quale idea si è fatto dell’attuale situazione?
«Bah, se fosse per gli ingaggi questa squadra dovrebbe girare la classifica e trovarsi ai play off. Però mi pare che domenica l’impegno non sia mancato. Se si gioca sempre così la salvezza può essere raggiunta».
E’ stata la famiglia Mazzi a metterla in contatto con Arvedi?
«No, con loro il rapporto è sempre ottimo. Ci sentiamo spesso, ma non abbiamo mai parlato di Arvedi».
E’ stato dunque Prisciantelli che era osservatore delle giovanili quando lei era a Corte Pancaldo?
«Sì, è andata proprio così. Ma ora abbiamo solo un obiettivo: salvare il Verona».
E Arvedi come l’ha trovato?
«E’ un uomo in sofferenza. Soffre perché in molti, anzi, troppi, hanno abusato di lui...».
Chi?
«Nomi non ne faccio, non mi piace guardare indietro. Però, in molti hanno approfittato della situazione...».
Ieri, intanto, la ripresa. Comazzi è stato ricoverato in ospedale per la brutta botta rimediata domenica alla faringe: un trauma che gli sta causando addirittura afonia. Sibilano (contrattura) ha svolto lavoro differenziato, Hurme è in fase di guarigione, Vigna mancherà anche a Busto Arsizio. La società è stata multata invece per 750 euro per lo scoppio di un petardo durante la gara con il Foggia.

FONTE: Leggo