NEWS IN ALLEGATO
DELUSIONE PER L'HELLAS che doveva giocare il 12 Maggio, giorno di anniversario del tricolore conquistato proprio a Bergamo quasi 27 anni fa, contro l'ALBINOLEFFE e che invece non lo potrà fare perchè la Lega di Serie B ha disposto il posticipo causa criticità rilevate dalle autorità competenti...
TRASFERTE PERICOLOSE PER I BUTEI: A Crotone sassi contro due pulmini con i tifosi dell'HELLAS...
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Barcellona-Real Madrid 0-1 [GOAL Khedira]
IN BREVE A PIÉ PAGINA
VITA DA EX: Mister Davide PELLEGRINI esonerato dal VILLAFRANCA, con lui se ne va anche il portiere Matteo GIANELLO (scaligero nella stagione 2002-2003). PRANDELLI: 'Basta con l'omofobia!'
FORMULA 1: VETTEL vince il GP in un Bahrain in cui le proteste della gente vengono soffocate nel sangue dal regime...
SERIE A: JUVE implacabile con la ROMA, il MILAN balbetta col BOLOGNA, scudetto vicino! CESENA quasi retrocesso... Gli ultrà a Genova bloccano la gara e pretendono che i grifoni si levino la maglia! E' caos in campo e fuori: Esonerato 'Sandokan' MALESANI, al suo posto arriva DE CANIO, due giornate di squalifica del campo e 11 DASPO, servirà a qualcosa? Personalmente ho molti dubbi...
TENNIS: All'ATP di Montecarlo finale 'stellare'! Di fronte NADAL e DJOKOVIC. 'Fed Cup' a casa le azzurre, passa la Repubblica Ceca!
BUNDESLIGA: Il BORUSSIA conquista il campionato tedesco...
SERIE A: Anche gli arbitri si infortunano! Lussazione alla spalla per Doveri e NAPOLI-NOVARA interrotta per 18'
LIGA SPAGNOLA: Il REAL 'sbanca' il 'Camp Nou' titolo vicino per le 'merengues'...
NBA:I LAKERS la spuntano con i THUNDER ma il fallaccio di WORLD PEACE non passa inosservato! Espulsione per lui... KINGS debortanti a Sacramento, i PISTONS vincono la gara dai pochi punti con i RAPTORS... Chicago si riprende subito dopo l'ultimo ko interno e batte Dallas, gli HEAT perdono in casa, NUGGETS ai playoff...
MUAMBA: 'Mi sento miracolato dopo essere stato senza vita per 78 minuti!'
The Lakers and Heat Come from Behind in Sunday's Nightly | The Clippers Take the Top Two in Sunday's Top Ten Plays | Metta World Peace decks James Harden with elbow: Oklahoma City Thunder at Los Angeles Lakers |
RASSEGNA STAMPA
CALCIO
Crotone, pullman tifosi Hellas preso a sassate
22/04/2012 10:10
Momenti di tensione tra le tifoserie di Crotone e Verona durante la partita vinta ieri dai calabresi per 3-1. Il momento più critico si è registrato alla fine della partita quando c'é stato un lancio di sassi contro due pullmini con a bordo tifosi del Verona che stavano percorrendo la statale 106 jonica e si trovavano ad una decina di chilometri dallo stadio. Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito. Pare che i due pulmini contro i quali sono stati lanciati i sassi procedevano separatamente rispetto alla colonna di mezzi con a bordo i circa duecento tifosi del Verona giunti a Crotone, che è stata scortata dalla polizia senza problemi fino al confine con la Puglia.
All'arrivo dei tifosi veronesi allo stadio c'é stato qualche lancio di petardi da parte di sostenitori del Crotone. Gli episodi sarebbero al vaglio della Questura di Crotone.
FONTE: TGVerona.it
Sassaiola tra i tifosi di Crotone e Verona, caos fuori dallo Scida
21 aprile 2012 | Archiviato in CALABRIA,NEWS | Pubblicato da Peppe Caridi
Alcuni di tifosi del Crotone sono stati fermati per essersi scagliati contro il pullman che ospitava i tifosi ospiti a margine di Crotone-Hellas Verona di oggi pomeriggio all’Ezio Scida della Città pitagorica: alcuni supporter calabresi avrebbero scagliato sassi contro il pullman dei tifosi scaligeri lanciando anche delle bombe molotov che avrebbero raggiunto le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa. Due tifosi sarebbero stati fermati e condotti in questura per i primi accertamenti, mentre venivano visionati i filmati delle telecamere di sorveglianza per ricostruire la dinamica dei fatti.
In un primo momento, l’agenzia Italpress aveva riferito di una precedente sassaiola scatenata dai tifosi veneti lungo la statale 106, dove il loro pullman si era fermato per una sosta. Da parte della questura di Crotone, però, è arrivata una smentita rispetto a questa ricostruzione
FONTE: StrettoWeb.it
CALCIO: TAFFERUGLI DOPO CROTONE-VERONA, TIFOSI FERMATI DA PS
18:12 21 APR 2012
(AGI) - Crotone, 21 apr. - Tafferugli sono scoppiati all'esterno dello stadio Ezio Scida a conclusione dell'incontro tra Crotone e Verona. Sassi e qualche grosso petardo sono stati lanciati contro i pullman sui quali viaggiano i tifosi del Verona, che per precauzione sono stati lasciati all'interno dello stadio, attualmente ancora presidiato dalle forze di polizia in assetto antisommossa. Saranno gli stessi agenti a scortare i mezzi, che trasportano circa duecento veronesi giunti al seguito della squadra, fino alla periferia della citta'. Alcuni tifosi del Crotone sono stati fermati e condotti in Questura per accertamenti in attesa che i filmati girati dagli agenti chiariscano se hanno preso parte agli incidenti.
Nel primo pomeriggio si era diffusa la notizia di alcuni tifosi scaligeri avevano lanciato sassi contro le autovetture in transito lungo la statale 106 ma la Questura ha smentito la circostanza. (AGI) Kr1/Ros
FONTE: AGI.it
NEWS
Crotone, 20:16
CALCIO, CROTONE-VERONA: SASSI CONTRO DUE PULMINI TIFOSI VENETI
Momenti di tensione tra le tifoserie del Crotone e del Verona durante l'incontro conclusosi con la vittoria della squadra calabrese per 3-1. Il momento più critico si è registrato alla fine della partita quando c'è stato un lancio di sassi contro due pullmini con a bordo tifosi del Verona che stavano percorrendo la statale 106 jonica e si trovavano ad una decina di chilometri dallo stadio. Nessuno, comunque, è rimasto ferito. I due pulmini contro i quali sono stati lanciati i sassi procedevano separatamente rispetto alla colonna di mezzi con a bordo circa duecento tifosi del Verona giunti a Crotone al seguito della squadra, che è stata scortata dalla polizia senza problemi fino al confine con la Puglia.
FONTE: Repubblica.it
PRIMO PIANO
Hellas Verona, ripartire subito dopo una trasferta maledetta
23.04.2012 12:04 di Federico Errante
Fonte: tuttohellas
Perfino Max Pezzali lo aveva capito. La dura legge del gol colpisce anche l'Hellas di Mandorlini. Avvocato di turno il Crotone dei giovani Florenzi e Sansone, abile a sfruttare al massimo le occasioni da rete create. E' proprio questo il problema che ha segnato la gara disputata dagli scaligeri. Almeno sei le nitide palle gol create. E se Gomez sbaglia gol come quelli sbagliati allo "Scida" vuol dire proprio che non era giornata.
MAL DI TRASFERTA Curabile o meno? L'Hellas dovrà far di tutto per trovare i giusti rimedi. Nulla è ancora compromesso, ma qualche punticino in trasferta sarebbe oro colato. Ormai si tratta di film già visti troppe volte. Squadra di casa in vantaggio già dopo pochi minuti e Verona alle corde. Nocera docet. In questo bisogna ancora crescere, ma grande è la rabbia che il mister sta covando per una sconfitta tanto rumorosa quanto bugiarda. Mancano sei partite per riprendersi il dovuto.
BASTA CALCOLI Forse è un piccolo difetto di questo gruppo. Appena la squadra di Mandorlini può permettersi di giocare con i risultati, puntualmente arriva la mazzata. A Crotone non si è fatto peggio di altre volte, ma una sconfitta può essere anche salutare. Affrontare una partita per volta, ecco ciò che ha fatto grande i gialloblù durante questa stagione e ciò che dovrà scandire le ore delle giornate scaligere. La condizione c'è, le cartucce da sparare anche. Galli ne è un lampante esempio. Entrato nella ripresa, ha subito creato numerosi pericoli alla porta difesa da un miracoloso -quanto miracolato- Belec, trovando anche la via della rete. Prima Bjelanovic, ora Galli. A chi toccherà nell'anticipo di venerdì?
PRIMO PIANO
Hellas Verona, incassare e rispondere. Imparando da Rocky Balboa
22.04.2012 15:00 di Federico Errante
Fonte: simonepuliafito.wordpress.com
Chi è cresciuto vedendo in tv la saga di Rocky Balboa può capire subito di cosa parlo. Per me l’Hellas degli ultimi tempi è un pugile, bravo ad incassare, ma che ha sempre la capacità di rialzare la testa. Chiaro che il risultato, e come questo è maturato (padroni di casa con match in pugno al 45’), siano fattori assolutamente sovrapponibili a quanto visto qualche settimana fa a Nocera. Sarò ripetitivo, quando predico equilibrio, ma analizzando la gara disputata a Crotone non posso che sottoscrivere quanto riportato da Mandorlini e Galli.
Come di consueto nel calcio sono gli episodi a fare la storia delle partite, tuttavia sarebbe ingeneroso basare il proprio giudizio solo sul 3-1 finale. Belec ha fatto 4-5 parate decisive, che hanno legittimato la stima riposta in lui dai Mourinho ai tempi dell’Inter, i gialloblù han calciato fuori alcune ghiotte occasioni. Ma la spinta scaligera c’è sempre stata. La giornata storta lontano da Verona si è ripetuta, sta a Ceccarelli e compagni, guidati dall’ex Cluj, riprendere la strada giusta in un campionato in cui nessuno ti regala niente. Il successo centrato dal Gubbio a Sassuolo, ed il 3-1 rifilato nella 36a dagli uomini di Drago testimoniano quanto le motivazioni abbiano un peso specifico rilevante, senza parlare di quanto accaduto all’Euganeo venerdì.
Assodato che il destino è nelle nostre mani, l’Empoli rappresenterà l’ennesimo ed insidioso banco di prova. Meno sei alla fine, dopo aver subito i colpi è già ora di rispondere. E se il prossimo ring è il “Bentegodi” meglio ancora, visto che nelle ultime 12 partite i gialloblù sono usciti con le braccia al cielo. Pur senza urlare “Adriana”, è tempo di guardare negli occhi l’avversario. In attesa di sferrare il colpo del ko.
PRIMO PIANO
Hellas Verona, a Crotone sassi contro pullman dei tifosi
22.04.2012 10:15 di Federico Errante
Fonte: sportitalia.com
Ci sono stati momenti di tensione tra le tifoserie del Crotone e del Verona durante l'incontro conclusosi con la vittoria della squadra calabrese per 3-1. Il momento più critico si è registrato alla fine della partita quando c'é stato un lancio di sassi contro due pullmini con a bordo tifosi del Verona che stavano percorrendo la statale 106 jonica e si trovavano ad una decina di chilometri dallo stadio. Nessuno, comunque, è rimasto ferito. I due pulmini contro i quali sono stati lanciati i sassi procedevano separatamente rispetto alla colonna di mezzi con a bordo i circa duecento tifosi del Verona giunti a Crotone al seguito della squadra che è stata scortata dalla polizia senza problemi fino al confine con la Puglia. All'arrivo dei tifosi veronesi allo stadio c'é stato qualche lancio di petardi da parte di sostenitori del Crotone. Durante l'incontro ci sono state intemperanze verbali e scambi di insulti tra le due tifoserie. I rigidi servizi di controllo attuati dalle forze dell'ordine, sotto le direttive del questore di Crotone, Giuseppe Gammino, hanno evitato, comunque, qualsiasi contatto tra le opposte fazioni e la partita si è potuta svolgere tranquillamente. La polizia ha avviato indagini, con l'esame delle riprese effettuate all'interno e fuori lo stadio durante i momenti di tensione, per valutare l'applicazione nei confronti dei tifosi sia del Crotone che del Verona di provvedimenti di Daspo, i divieti di partecipazione a manifestazioni sportive
FONTE: TuttoB.com
martedì, aprile 24th, 2012 | Posted by Orru
Serie Bwin, sono 12 gli squalificati dopo la 36^giornata
Il Giudice Sportivo Gianfranco Valente ha squalificato 12 giocatori dopo la 36^giornata del campionato di Serie Bwin. Vediamoli insieme:
Matteo Abbate (Verona);
Stefano Dicuonzo (Juve Stabia);
Antonio Donnarumma (Gubbio);
Moussa Kone (Pescara);
Simon Laner (Albinoleffe);
Flavio Lazzari (Empoli);
Francesco Lunardini (Gubbio);
Gianni Munari (Sampdoria);
Emanuele Padella (Grosseto);
Alex Pederzoli (Ascoli);
Adam Vass (Brescia).
di Marco Orrù
lunedì, aprile 23rd, 2012 | Posted by Dandronaco
Verona, Bjelanovic ko: salta l’Empoli
Il Verona non potrà contare su Sasa Bjelanovic per la prossima partita casalinga contro l’Empoli, in programma venerdì sera. L’attaccante, uscito dal campo nel secondo tempo dell’ultima gara in casa del Crotone, è stato sottoposto oggi ad un’ecografia al polpaccio, che ha evidenziato un leggero risentimento muscolare con un piccolo versamento ematico. Bjelanovic non potrà quindi recuperare in tempo per l’anticipo del ‘Bentegodi’. A parte l’ex giocatore di Vicenza e Atalanta, durante l’allenamento di oggi hanno svolto lavoro differenziato Russo ed Esposito.
lunedì, aprile 23rd, 2012 | Posted by ferrantetommy
Empoli, un finale thrilling per evitare il baratro..
Neppure quattro cambi di panchina, con tre allenatori diversi e un calciomercato di gennaio di rilevanza sono riusciti a garantire quella continuità di risultati che è mancato in questa stagione all’Empoli. I ragazzi di Alfredo Aglietti hanno timbrato la seconda sconfitta consecutiva scivolando in piena bagarre play out. Neppure l’apporto di Massimo Maccarone sottoporta, con quattro reti in undici partite, ha dato quella sterzata decisa alla nave azzurra verso posizioni più tranquille di classifica. I toscani una volta superato l’ostacolo Hellas Verona sarà atteso da quattro spareggi salvezza (Gubbio, Ascoli e Vicenza), con il recupero di Bergamo contro l’Albinoleffe che chiuderà i conti. Come si dice in questi casi l’imperativo è fare quadrato per evitare spiacevoli sorprese per una compagine partita con ben altri obiettivi all’inizio di stagione.
lunedì, aprile 23rd, 2012 | Posted by Orru
Verona, posticipato il match contro l’Albinoleffe. E la società non ci sta…
Il Verona dovrà giocare in posticipo, lunedì 14 maggio contro l’Albinoleffe. La decisione, però, non è piaciuta alla dirigenza veronese visto che due giorni prima, sabato 12, è in programma la giornata del ricordo dello scudetto del 1985, a 17 anni da quello storico giorno. I festeggiamenti sul campo per ricordare quello splendido successo dovranno quindi essere posticipati, con la Lega che ha motivato la decisione ”alludendo ad alcune criticità rilevate dalle autorità competenti”.
di Marco Orrù
domenica, aprile 22nd, 2012 | Posted by Orru
Verona, sassi contro i pullman dei tifosi dopo la trasferta di Crotone
Quando il Verona gioca al Sud, succede sempre qualcosa, soprattutto in termini di ordine pubblico. Durante la gara contro il Crotone ci sono stati alcuni momenti di tensione fra le due tifoserie e questa tensione si è accuita a fine partita quando sono stati lanciati dei sassi ad alcuni pullmini di tifosi scaligeri che avevano lasciato lo stadio calabrese da qualche chilometro. Nessuno, comunque, è stato ferito. Pare che i due pulmini contro i quali sono stati lanciati i sassi procedevano separatamente rispetto alla colonna di mezzi con a bordo i circa duecento tifosi del Verona giunti a Crotone, che è stata scortata dalla polizia senza problemi fino al confine con la Puglia. All’arrivo dei tifosi veronesi allo stadio c’é stato qualche lancio di petardi da parte di sostenitori del Crotone. Gli episodi sarebbero al vaglio della Questura di Crotone.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Attenzione al Fattore Sud Farà caldo anche a Reggio...
24/04/2012
Calma e gesso. È quello che predica da sabato sera Andrea Mandorlini dopo la quarta sconfitta subita dal Verona nelle ultime cinque giornate esterne di campionato. Il ko a Genova contro la Sampdoria, la splendida vittoria di Torino e poi tre battute d'arresto consecutive in trasferta con Nocerina, Brescia e Crotone. D'accordo ogni gara ha una storia a sé e soprattutto va incasellata nel momento che ogni avversaria sta attraversando ma nel caso di Brescia e Crotone, ad esempio, certo non si trattava di avversari proibitivi, almeno sulla carta. Le «rondinelle» biancazzurre avevano avuto ben due giorni in meno di recupero rispetto all'Hellas mentre i rossoblù di Calabria avevano ben quattro giocatori squalificati, tutti uomini importanti per la rosa di mister Drago. Qualcosa su cui riflettere ci sarà pure. Iniziamo dal Fattore Sud che attanaglia i gialloblù, blocca le testa e le ganbe.
Quest'anno, almeno fino a questo momento, sono arrivate le vittorie di Castellamare di Stabia e Bari ma nel girone di andata. Poi le sconfitte di Pescara, Crotone e Nocera Inferiore. Il Verona subisce subito troppo in quei campi che definire caldi sembra essere un eufemismo. Cori, insulti e veronesi scortati dalla Polizia sono la prassi negli «sportivi e civilissimi» terreni di gioco del Meridione. Quanta strada deve fare il nostro calcio, visto quello che è successo a Genova, che certo non è città del Sud e la ridicola squalifica di sole due giornate al campo da parte del giudice sportivo. È l'approccio alla gara in trasferta del Verona che non piace. Troppo remissivi Rafael e compagni all'inizio. E la stessa cosa si è ripetuta pure a Crotone. Perchè svegliarsi dopo due sberle? I gol non sempre facili da realizzare pensate al tiro di Maietta respinto sulla riga o all'anticipo fatale di Abbate su Bjelanovic. «Matteo.......», gli ha urlato l'educato Sasa. Quasi un Sos. «Perché Emilio?» Chiediamo noi.
L'islandese, non sarebbe stato umano, sta tirando un po' il fiato dopo un campionato straordinario ed in più gli avversari gli riservano sempre grandi attenzioni, come del resto a Gomez Eppure Mandorlini resta calmo e sereno, tanto da dirigere dalla panchina i cori contro di lui Penserà che i punti in trasfertasi possono prendere a Bergamo e Modena, poi due vittorie in casa e un pareggio con il Varese ecco che con 13 punti l'Hellas davvero potrebbe centrare quel secondo posto che garantirebbe l'accesso diretto alla serie A. Con 79 punti difficilmente il sogno svanirebbe Ma perché non evitare una sconfitta anche a Reggio Calabria? Magari l'Hellas potrebbe cercare il tris dei successi lontano dal Bentegodi. Pensate: vincere in casa della Reggina, dopo i successi di Castellamare e Bari, regalerebbe una grande soddisfazione anche agli sportivi calabresi che tifano Hellas.
Anche Galli ha rotto il ghiaccio. La «coop del gol» tocca quota 16
ALL'ATTACCO. Il Verona ha segnato 53 reti nelle prime 36 gare del torneo, hanno fatto meglio solo Pescara e Reggina «Ho segnato per la prima volta ma il ko ha rovinato la mia festa». Si ferma Bjelanovic, niente Empoli «Salta» anche Abbate squalificato
24/04/2012
Gran controllo sul cross di Pugliese e tocco sotto di classe per saltare Belec in uscita. Veramente un bel gol. Poteva riaprire la partita con il Crotone ma non è servito a nulla. La sconfitta in terra calabrese ha rovinato la festa di Niccolò Galli per la prima rete con la maglia dell'Hellas. È il sedicesimo giocatore del Verona che si iscrive alla cooperativa del gol gialloblù. «Sono contento a livello personale, mi sembra normale - racconta il giovane centrocampista del Verona - ma non posso essere contento per come sono andate le cose. Purtroppo la partita è nata male, siamo stati sfortunati e siamo andati sotto di tre gol. Però non abbiamo mai mollato anche se la situazione era già compromessa. Anzi, quando ho segnato ho pensato che potevano ancora farcela».
SEMPRE IN PIEDI. In effetti il Verona di Crotone ha regalato un tempo agli avversari - com'era successo a Nocera tra l'altro quando si era ritrovato sotto di due gol dopo 17 minuti - ma ha trovato la forza di reagire e di mettere paura ai calabresi che, nonostante il triplice vantaggio, hanno salutato con un sospiro di sollievo il fischio finale dell'arbitro Massa. La sesta sconfitta in trasferta del girone di ritorno ha riportato un po' di preoccupazione nell'ambiente gialloblù ma il tecnico Mandorlini e la sua squadra hanno già voltato pagina e ora attendono la sfida del Bentegodi con l'Empoli per ridare continuità alla vittoria con il Bari.
LA CLASSIFICA SORRIDE. D'altronde l'Hellas è sempre al secondo posto e la classifica sorride ai gialloblù che hanno ancora un punto di vantaggio sul Pescara e due sul Sassuolo. È vero che dirette inseguitrici hanno una partita in meno ma è anche vero che gli emiliani devono giocare con il Torino - assurda la decisione della Lega di far slittare il big match della B al prossimo 15 maggio - mentre il Pescara deve riprendere la gara sospesa all'Adriatico per la morte di Morosini con il Livorno in vantaggio per due reti a zero. In attesa di vedere che cosa succederà domani nell'altro recupero tra Torino e Reggina - un tempo da giocare con i granata piemontesi in vantaggio per uno a zero - il Verona prepara l'anticipo con l'Empoli con due obiettivi. Ritrovare solidità in difesa anche perchè nelle ultime settimane ha subito qualche gol di troppo e dare continuità alla manovra offensiva visto che ha sempre segnato nelle ultime sette partite e che hanno trovato la via della rete anche Emanuele Berrettoni e Niccolò Galli e che si è rilanciato anche Sasa Bjelanovic con la doppietta contro il Bari.
FUORI BJELANOVIC. Tra l'altro proprio l'attaccante croato dovrà saltare la sfida con l'Empoli. Il bomber gialloblù è stato sottoposto ieri ad accertamenti. E l'ecografia ha evidenziato un leggero risentimento muscolare con un piccolo versamento ematico. Non si tratta certo di un infortunio grave. Ma il giocatore dovrà fermarsi almeno per la sfida di venerdì. Fuori causa anche Matteo Abbate, squalificato per un turno dal giudice sportivo per somma di ammonizioni. Gennaro Esposito e Giuseppe Russo proseguono con il lavoro differenziato. E anche Russo sembra essere destinato a saltare l'appuntamento di campionato con i toscani.
LA «BESTIA NERA». L'anticipo della sedicesima giornata di ritorno del campionato di B metterà di fronte Verona ed Empoli per il confronto diretto numero 14 nella storia dei club. Bilancio complessivo sfavorevole agli scaligeri, hanno vinto cinque volte ma hanno perso sette partite e pareggiato solo una sfida. L'unico segno «X» risale al lontano 1947, quando terminò uno a uno, nel campionato cadetto, e la rete gialloblù fu firmata da Mangolini. La più recente affermazione casalinga per la formazione veronese risale, invece, al 3 gennaio 1988: nella massima serie Elkjær realizzò il gol dell'uno a zero finale. Nell'ultimo confronto, giocato al «Bentegodi», successo azzurro firmato da Lodi.
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
"Mastino", Gomez T. ad un passo da Hallfredsson
Postata il 24/04/2012 alle ore 15:28
288 voti per l'ex Reggina, 280 per l'argentino. Successo di tappa per la sfida col Bari conquistato da Sasa Bjelanovic
VERONA - Si preannuncia un duello al cardiopalmo tra Juan Ignacio Gomez Taleb ed Emil Hallfredsson per conquistare il successo nell’edizione 2011/12 de “Il Mastino del Bentegodi”, concorso promosso per la 13a stagione consecutiva dal mensile di Confcommercio Verona “Il Commercio Veronese” in collaborazione con Hellas Verona: l’attaccante, grazie ai 41 voti ottenuti con il Bari, si è infatti ulteriormente avvicinato al centrocampista islandese che fino a poche settimane fa pareva avviato ad un tranquillo successo e ora lo tallona: 288 voti per l'ex Reggina, 280 per l'argentino.
Nella sfida con i pugliesi il migliore in campo, secondo i tifosi gialloblù, è stato però Sasa Bjelanovic, che ha incamerato 44 preferenze che gli consentono di balzare dalla 20ma alla 10ma posizione della classifica generale con 50 voti complessivi.
In classifica generale, dietro la coppia di testa, Rafael sale a quota 189, quarto Maietta con 103 mentre Thomas Pichlmann resta quinto con 97 preferenze, davanti a Matthias Lepiller con 91 e Marco D’Alessandro con 62. Massimiliano Scaglia è ottavo con 59, mentre Tachtsidis resta nono a 52 voti, davanti proprio al croato che scavalca Nicola Ferrari, fermo a 49. Quindi il resto del gruppo, guidato da Abbate con 47.
I tifosi potranno ora votare il “Mastino del Bentegodi” di Hellas Verona-Empoli in programma venerdì sera inviando una mail a ilcommercioveronese@confcommercioverona.it o utilizzando l’apposito format sul sito www.hellasverona.it.
Ufficio Stampa
Giudice Sportivo, Abbate squalificato per un turno
Postata il 24/04/2012 alle ore 15:20
Aglietti dovrà invece rinunciare al centrocampista Flavio Lazzari, ammonito sabato col Modena (4a sanzione)
VERONA - A seguito della 36a giornata di campionato il Giudice Sportivo ha squalificato per un turno Matteo Abbate, che a Crotone ha rimediato l'8° cartellino giallo stagionale. Aglietti dovrà invece rinunciare al centrocampista Flavio Lazzari, ammonito sabato col Modena (4a sanzione).
Ufficio Stampa
Sandrà: Esposito, Russo e Tachtsidis col gruppo
Postata il 24/04/2012 alle ore 19:20
Martedì pomeriggio riscaldamento, tattica per reparti e partitella. A riposo Bjelanovic
SANDRA' - E' proseguita martedì pomeriggio la preparazione della formazione scaligera in vista della 37a giornata di Serie bwin.
Presso il centro sportivo di Sandrà riscaldamento, tattica per reparti e partitella. Col gruppo Esposito, Russo e Tachtsidis, a riposo Bjelanovic.
Ufficio Stampa
Venerdì l'Hellas ritrova Alfredo Aglietti
Postata il 24/04/2012 alle ore 09:47
In gialloblù tra B e A, tornerà al “Bentegodi” da avversario, alla guida dell’Empoli in cerca di punti per la salvezza
VERONA – Alzi la mano, chi non ricorda Alfredo Aglietti. In maglia veronese, naturalmente. Nessuno, eccezion fatta per i più giovani, ha mai dimenticato le prodezze di un centravanti dalla stazza imponente, in forza all’Hellas tra il 1997 e il 2000. Esperienza impreziosita da 22 gol, alcuni dei quali decisivi nel torneo di cadetteria 1998/99, chiuso con primo posto e promozione in massima serie.
Di tempo ne è trascorso parecchio, ma di Aglietti il pubblico di fede scaligera non ha mai cancellato dal proprio bagaglio dei ricordi alcune tra le reti più importanti nel periodo di militanza in gialloblù: nel 4-0 al Chievo del '97, la doppietta alla Reggina nel maggio '98, fino alle prodezze in A con Lecce e Cagliari, prima del suo trasferimento a gennaio.
Del calciatore toscano, tuttavia, si era parlato già una manciata di anni prima. Aprile 1994, per la precisione, con l’Italia di Roberto Baggio impegnata in un’amichevole infrasettimanale a Coverciano. Avversario di turno, il Pontedera, morbido test in avvicinamento ai Mondiali statunitensi. Le cose non andarono per il verso giusto, perché nella ripresa la formazione di C2 si portò in vantaggio sul 2-1, grazie al gol di un attaccante 24enne. Nientemeno che il futuro numero 9 di Reggina, Napoli ed Hellas, appunto.
Oggi, è alla guida del prossimo avversario che incontreranno Ceccarelli e compagni. Dal 2004, inizio della carriera da allenatore, la gavetta con Rondinella e Sestese, poi i successi sulla panchina del Viareggio e (dopo una semifinale scudetto con la Primavera della Sampdoria) la chiamata dell'Empoli. Con gli azzurri questa è la stagione più travagliata: dopo un esonero e un subentro, unico obiettivo è la salvezza.
Ufficio Stampa
Sandrà: lavoro di forza e trasformazione sul campo
Postata il 23/04/2012 alle ore 18:53
Differenziato per Esposito e Russo, a riposo Bjelanovic, mentre a scopo precauzionale Tachtsidis ha svolto solo la prima parte dell'allenamento
SANDRA' - Lunedì seduta pomeridiana per la squadra scaligera, che ha dato il via presso il centro sportivo di Sandrà alla preparazione in vista della gara interna con l'Empoli di Aglietti.
Ceccarelli e compagni hanno affrontato lavoro di forza in palestra e trasformazione sul campo.
Differenziato per Esposito e Russo, a riposo Bjelanovic, reduce da una contrattura al polpaccio, mentre a scopo precauzionale Tachtsidis ha svolto solo la prima parte dell'allenamento.
Ufficio Stampa
B Solidale, al via l'ultima campagna della stagione
Postata il 24/04/2012 alle ore 10:42
Il match di venerdì, Hellas Verona-Empoli, sarà vetrina per Homeless Italia Cup, iniziativa di sostegno sociale organizzata da ASD Dogma Onlus
MILANO – In occasione della 37a giornata del campionato, B Solidale sosterrà l’ultima campagna della stagione, la Homeless Italian Cup organizzata da ASD Dogma Onlus.
È la prima competizione calcistica nazionale che permetterà a persone con forte disagio abitativo e sociale, di giocare e, nel contempo, seguire un percorso riabilitativo.
Trattasi dell’unico progetto, tra quelli sviluppati in questa stagione da B Solidale, piattaforma per la Responsabilità Sociale promossa dalla Lega di Serie B, a svolgere la propria attività con il calcio sui campi da gioco. A sostegno di Homeless Italian Cup sono scesi in campo anche calciatori e cantanti che hanno contribuito alla realizzazione di un video promozionale: il campione del mondo Marco Materazzi in veste di ambasciatore e testimonial, oltre al gruppo musicale "Rio" per la colonna sonora.
Chi deciderà di sostenere l'ASD Dogma ONLUS attraverso la raccolta fondi dedicata, regalerà alla nazionale italiana senzatetto il sogno di partecipare al torneo mondiale di street soccer “Homeless World Cup”, che quest’anno si svolgerà in Messico.
Per informazioni e per donare un contributo è possibile visitare il sito www.homelessitaliancup.org.
Ufficio Stampa
Sandrà: lavoro di forza e trasformazione sul campo
Postata il 23/04/2012 alle ore 18:53
Differenziato per Esposito e Russo, a riposo Bjelanovic, mentre a scopo precauzionale Tachtsidis ha svolto solo la prima parte dell'allenamento
SANDRA' - Lunedì seduta pomeridiana per la squadra scaligera, che ha dato il via presso il centro sportivo di Sandrà alla preparazione in vista della gara interna con l'Empoli di Aglietti.
Ceccarelli e compagni hanno affrontato lavoro di forza in palestra e trasformazione sul campo.
Differenziato per Esposito e Russo, a riposo Bjelanovic, reduce da una contrattura al polpaccio, mentre a scopo precauzionale Tachtsidis ha svolto solo la prima parte dell'allenamento.
Ufficio Stampa
Posticipo con l'Albinoleffe, nota del club
Postata il 22/04/2012 alle ore 17:25
All’interessamento dell'Hellas, la Lega Serie B ha reso noto che lo spostamento della gara è dovuto ad alcune criticità evidenziate dalle autorità territoriali competenti
VERONA – A seguito del Comunicato Ufficiale n.107 che definisce anticipi e posticipi dalla 39° alla 41° giornata di campionato, Hellas Verona ha appreso con rammarico l’impossibilità di giocare allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” il 12 maggio, data che rievoca la conquista del tricolore nel 1985, proprio a Bergamo.
All’interessamento del club scaligero, la Lega Serie B ha reso noto che la decisione di spostare il match con l’Albinoleffe a lunedì 14 maggio è dovuta ad alcune criticità, evidenziate dalle autorità territoriali competenti.
Ufficio Stampa
Giovanili: i risultati del fine settimana
Postata il 23/04/2012 alle ore 15:33
Chiusura amara del proprio campionato per la Primavera, battuta in casa per 3-1 dal Padova. Ko di misura per Allievi Nazionali ed Allievi Nazionali “B” col Milan e coi biancoscudati
VERONA - Chiusura amara del proprio campionato per la Primavera, battuta in casa per 3-1 per mano del Padova. Ko di misura per Allievi Nazionali ed Allievi Nazionali “B” contro Milan e coi biancoscudati, 2-0 del Vicenza ai Giovanissimi Nazionali. Con lo stesso risultato i Giovanissimi Regionali s'impongono sul Venezia.
Primavera
HELLAS VERONA-PADOVA 1-3
Reti: Morra
Allievi Nazionali
HELLAS VERONA-MILAN 1-2
Reti: Formigoni
Allievi Nazionali “B”
PADOVA-HELLAS VERONA 1-0
Reti: -
Giovanissimi Nazionali
HELLAS VERONA-VICENZA 0-2
Reti: -
Giovanissimi Regionali
HELLAS VERONA-UNIONE VENEZIA 2-0
Reti: Buxton, Forlin
Giovanissimi Professionisti ‘99
HELLAS VERONA-SAMBONIFACESE 3-1 (3-1, 1-1, 3-0)
Reti: tripletta Dentale, doppietta Aloisi, Milella e Talmi
Esordienti 2001
SONA M.M.-HELLAS VERONA 3-1 (1-0, 1-0, 1-1)
Reti: Cangeopol
Pulcini 2002
PRIMAVERA ’99-HELLAS VERONA 1-3 (0-5, 0-6, 2-2)
Reti: poker Fadini, doppiette Consolini, Le Fosse, Lerco e Marchesini, Segalla
Pulcini 2003
PRIMAVERA ’99-HELLAS VERONA 3-2 (1-0, 0-0, 0-0)
Ufficio Stampa
Postata il 22/04/2012 alle ore 11:13
Hellas Verona-Empoli: prevendita biglietti
Tagliandi acquistabili presso il circuito Ticket One, nei punti vendita Index/Best Union e nelle filiali del Banco Popolare
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
VITA DA EX: Mister Davide PELLEGRINI esonerato dal VILLAFRANCA, con lui se ne va anche il portiere Matteo GIANELLO (scaligero nella stagione 2002-2003). PRANDELLI: 'Basta con l'omofobia!'
FORMULA 1: VETTEL vince il GP in un Bahrain in cui le proteste della gente vengono soffocate nel sangue dal regime...
SERIE A: JUVE implacabile con la ROMA, il MILAN balbetta col BOLOGNA, scudetto vicino! CESENA quasi retrocesso... Gli ultrà a Genova bloccano la gara e pretendono che i grifoni si levino la maglia! E' caos in campo e fuori: Esonerato 'Sandokan' MALESANI, al suo posto arriva DE CANIO, due giornate di squalifica del campo e 11 DASPO, servirà a qualcosa? Personalmente ho molti dubbi...
TENNIS: All'ATP di Montecarlo finale 'stellare'! Di fronte NADAL e DJOKOVIC. 'Fed Cup' a casa le azzurre, passa la Repubblica Ceca!
BUNDESLIGA: Il BORUSSIA conquista il campionato tedesco...
SERIE A: Anche gli arbitri si infortunano! Lussazione alla spalla per Doveri e NAPOLI-NOVARA interrotta per 18'
LIGA SPAGNOLA: Il REAL 'sbanca' il 'Camp Nou' titolo vicino per le 'merengues'...
NBA:I LAKERS la spuntano con i THUNDER ma il fallaccio di WORLD PEACE non passa inosservato! Espulsione per lui... KINGS debortanti a Sacramento, i PISTONS vincono la gara dai pochi punti con i RAPTORS... Chicago si riprende subito dopo l'ultimo ko interno e batte Dallas, gli HEAT perdono in casa, NUGGETS ai playoff...
MUAMBA: 'Mi sento miracolato dopo essere stato senza vita per 78 minuti!'
PRANDELLI CONTRO L'OMOFOBIA: "BASTA TABÙ, GAY SIANO LIBERI DI FARE COMING OUT"
Martedì 24 Aprile 2012 - 14:51
ROMA - L'omofobia per Prandelli «è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell'autodeterminazione degli individui, sportivi compresi». Il commissario tecnico della Nazionale lo scrive nella prefazione del nuovo libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano, 'Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport', edito da Giunti, in libreria da giovedi (euro 16.50). «Nel mondo del calcio e dello sport -continua l'allenatore azzurro- resiste ancora il tabu» nei confronti dell'omosessualita«, mentre ognuno deve vivere liberamente sè stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l'individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà». Il libro di Cecchi Paone e Pagano racconta la storia dello sport mondiale attraverso il mondo privato e segreto dei grandi campioni del presente e del passato,chiarendo lo strettissimo legame che esiste fra felicità e infelicità sentimentale e sessuale e successo o insuccesso sportivo. Si tratta di decine e decine di vicende olimpioniche, europee e italiane, perlopiu« sconosciute o artatamente distorte, di campioni e campionesse che hanno vissuto bene o male il loro essere omo e bisessuali, ermafroditi o transessuali, anche a causa di doping forzato. Rappresentate tutte le discipline: si va dal tennis al pugilato, dal nuoto ai tuffi, dal rugby al ciclismo, dall'atletica al pugilato. Ma per l'Italia al centro resta ovviamente il calcio, sempre più 'a rischiò di svelamento. Tanto che, dice ancora Prandelli, »magari presto qualche calciatore farà coming out«
GENOA, DUE TURNI A PORTE CHIUSE. FIGC INDAGA SU GIOCATORI E CLUB
Martedì 24 Aprile 2012 - 08:04 di Daniele Molteni
MILANO - Passata la domenica della vergogna, con lo stadio e una partita sequestrati dagli ultrà, Genova e tutto il calcio provano a rialzare la testa. Come nella notte di Italia-Serbia, quella del 10 ottobre 2010, un gruppo di violenti ha imposto la sua volontà al resto degli spettatori del Ferraris che non potranno più vedere il Genoa per quel che resta della stagione. Il giudice sportivo ha infatti deciso che le ultime due partite dei rossoblù a Marassi, contro il Cagliari il 2 maggio e contro il Palermo il 13, si giocheranno a porte chiuse mentre la Procura federale della Figc ha aperto un’inchiesta sui giocatori e i dirigenti del Genoa.
In parallelo alla giustizia sportiva si sta muovendo anche quella ordinaria con i primi provvedimenti contro gli ultrà incredibilmente diventati padroni di uno stadio e capaci di costringere una squadra a togliersi le maglie durante una partita di serie A. Il questore di Genova, Massimo Maria Mazza, ha firmato i primi undici Daspo con divieto ad assistere alle manifestazioni sportive per cinque anni con obbligo di firma. Altri provvedimenti, almeno una decina, saranno firmati nelle prossime ore. «Le persone che hanno invaso i distinti sono circa 200. Non tutti però hanno avuto comportamenti perseguibili», dice Mazza. Ad essere colpiti di Daspo sono volti noti del tifo organizzato genoano. La Questura in queste ore sta analizzando i filmati della telecamere interne allo stadio, ma anche le immagini televisive che mostrano i protagonisti delle violenze e le fotografie sui giornali e i siti internet. Tra i reati ipotizzati, oltre a quello di interruzione di una manifestazione pubblica, ci sono il lancio di oggetti pericolosi, la violenza e le minacce nei confronti degli steward in servizio all’interno dell’impianto sportivo, lo scavalcamento delle recinzioni dello stadio.
Da tutte le parti si invoca la tolleranza zero, a cominciare dal presidente del Coni Petrucci: «La tragedia della morte di Morosini è stata dimenticata troppo in fretta. Abbiamo rovinato lo spettacolo più bello del mondo. Siamo ad un punto di non ritorno e certi presidenti condannati parlano di etica».
11 DASPO Nessuno sa dire se sia per effetto dell'aria di mare, o per quella «sua faccia un pò così» di città d'Oriente cresciuta al Nord. Resta il fatto che Genova a scadenze più o meno cicliche, si ritrova alle prese con episodi a loro modo storici. A dieci anni esatti dal G8 della Diaz, la città della Lanterna vede maturare oggi, dopo la pagina surreale andata in scena al Ferraris, le condizioni per essere ricordata come quella in cui il calcio «ha toccato un punto di non ritorno» (presidente del Coni Petrucci), la città in cui il calcio folle degli ultras toccò il suo apice, mettendo a nudo i suoi idoli. A 24 ore da Genoa-Siena sono stati emessi dalla Questura undici Daspo. Sono i provvedimenti previsti dalla attuale legislazione sulle manifestazioni sportive che consente alla questura di vietare l'ingresso a persone ritenute pericolose. «Esaminando i filmati - ha precisato il questore di Genova, Massimo Maria Mazza - abbiamo potuto finora firmare undici provvedimenti di questo tipo. Ma saranno molti di più. Le persone che hanno invaso i Distinti dalla Nord saranno state almeno 200. I loro comportamenti differiscono però in modo significativo l'uno dall'altro: alcuni sono perseguibili, altri no, si tratta di persone che vanno semplicemente dietro. Sarà un lavoro lungo». Il questore ha escluso che possano scattare arresti, perchè - almeno finora - non sono emersi elementi per provvedimenti restrittivi.
I reati perseguibili, a giudicare dai primi accertamenti, vanno dal lancio di oggetti pericolosi (le bombe carta, i fumogeni, i petardi) alla interruzione di manifestazione sportiva. Si può anche ipotizzare il reato di danneggiamenti (è stato divelto un cancelletto), o di atti vandalici. «Ma è presto al momento per poter essere più precisi - ha detto il questore -. Se si vede uno che commette un reato, bisogna identificarlo per poter procedere nei suoi confronti. Chi parla di lentezza dice una cosa fuori luogo». Di certo la Digos preparerà entro domani una corposa relazione per consegnarla al procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, il quale oggi - dopo un vertice con lo stesso Mazza e il dirigente della Digos di Genova - non ha voluto in alcun modo commentare quanto successo ieri allo stadio. Finora sono stati 11 i daspo comminati ad altrettante persone identificate con nome e cognome. Ma il numero dovrebbe salire fino a quindici, forse venti. In alcuni casi si tratta di provvedimenti 'pesantì per l'attuale, dilagante cultura del tifo: divieto di assistere alle partite per cinque anni e obbligo di firma in commissariato. Ma l'indagine su quanto avvenuto al Ferraris non si esaurirà con i Daspo. I reati ipotizzabili possono essere anche la violenza privata, le minacce, gli atti vandalici. La legge speciale sulle manifestazioni sportive, però, prevede le manette entro 48 ore (in differita) dall'evento sportivo. La Questura nell'esaminare tutto il materiale che ha a disposizione sta tenendo conto anche di questo elemento. L'Italia intera, come ciclicamente succede, anche questa volta guarda verso Genova. E aspetta. Mentre il Genoa, paradossalmente, si accinge a giocare due partite in uno stadio senza tifo.
BAHRAIN, VETTEL VINCE IL GP DEL SANGUE. LE LOTUS SUL PODIO, MALE LE FERRARI
Lunedì 23 Aprile 2012 - 08:08 di Francesco Carotti
ROMA - È vero che lo spettacolo deve andare avanti ma stavolta si è toccato il fondo. In Bahrain si è corso in un clima surreale, con un autodromo sigillato in una bolla di sapone fatta di metal detector, elicotteri e controlli a ragnatela. La sicurezza, dentro, era garantita. È fuori, a una trentina di chilometri dal circuito, che la guerriglia l’ha fatta da padrona. Venerdì sera un manifestante è stato ucciso a Manama e gli scontri fra la polizia e l’opposizione sciita sono proseguiti per tutto il weekend. La Formula 1 di sangue, come l’hanno ribattezzata i manifestanti con alcuni striscioni, non ha nemmeno mai pensato di fermarsi, anzi, il diktat per i piloti era di non parlare del contorno ma pensare solo alla pista. Dove è stato Vettel a dominare, tornando a comandare il grande circus. Così la Red Bull ha cambiato passo, non sembrando più l’astronave dell’anno scorso ma dimostrandosi di nuovo agile e performante. In queste prime 4 gare il merito del tedeschino è stato quello di saper essere incudine e soffrire con una vettura ballerina. Appena ha potuto è tornato martello. «E’ stata una gara incredibile – ha commentato Seb -. Raikkonen era velocissimo, ho dovuto spremere la mia Red Bull per batterlo». È stata da applausi la gara di Raikkonen, che ha guidato da grande prendendosi una seconda posizione incredibile Il finlandese è partito 11° e dopo 24 giri si è trovato a inseguire Vettel a suon di giri veloci e sorpassi, con una Lotus bilanciata e in palla. Come ha dimostrato anche Grosjean, sul podio per la prima volta nella sua carriera. La delusione? Hamilton, Button e Rosberg, tutti più o meno in ombra. La Ferrari invece ha dato ancora una prova di sterilità: Alonso si è difeso come meglio ha potuto, portando a casa un 7° posto che sembra il massimo che Maranello potesse attendersi (Massa 9° e primi 2 punti). L’asturiano dopo le prime 4 gare è a -10 dalla vetta della classifica piloti. Ora si va In Spagna (13 maggio): la Ferrari, ieri in lutto per la morte di Matteo Vignali, tecnico del reparto cambi, sarà rivoluzionata, per dare a Fernando la possibilità di lottare.
IL RE: DIALOGO CON L'OPPOSIZIONE All'opposizione «porte aperte al dialogo sincero» e impegno per le riforme, ha dichiarato il re del Bahrain, Hamad al-Khalifa dopo giorni e notti di scontri fra polizia e manifestanti d'opposizione sciita a Manama attorno al circuito di Sakhir, dove oggi si corre il Gran Premio di Formula 1. «Voglio rendere chiaro il mio impegno per le riforme e la riconciliazione nel nostro grande Paese. la porta è sempre aperta per un dialogo sincero fra la nostra gente», ha detto re Hamad, che oggi presenzierà al Gp.
SCONTRI NELLA NOTTE Scontri in alcuni casi violenti tra manifestanti e forze di sicurezza sono avvenuti la notte scorsa in diversi villaggi sciiti del Bahrain, non lontani da dove oggi si svolge il Gran premio di Formula uno. Lo riferiscono testimoni. Decine di manifestanti, alcuni dei quali a volto coperto, hanno scandito slogan ostili al regime e si sono scontrati con la polizia che presidiava i centri più a rischio. Nonostante l'ingente spiegamento di forze che controlla le vie di accesso al circuito di Sakhir, alcuni giovani sono riusciti ad interrompere per brevi periodi alcune strade bruciando copertoni di auto e cassonetti. In particolare in alcuni villaggi come Malkiya, Karzakan, Sadad e Damistan, i manifestanti hanno issato striscioni e urlato slogan contro «la Formula uno di sangue», lo slogan della campagna di 'tre giorni di collerà indetta in occasione del Gran Premio dal movimento dei 'giovani del 14 febbraiò , un gruppo radicale. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni e bombe assordanti mentre i manifestanti hanno gettato pietre. I testimoni non sono stati in grado di fornire un bilancio degli scontri. Nei disordini di ieri un manifestante è morto, decine sono rimasti feriti ed un centinaio sono stati gli arresti.
I LAKERS BATTONO OKC, WORLD PEACE ESPULSO PER UNA GOMITATA CHOC -VIDEO
Lunedì 23 Aprile 2012 - 09:43
DENVER - Danilo Gallinari segna 17 punti e Denver vince ancora. I Nuggets (36-28) travolgono gli Orlando Magic (36-28) per 101-74 e salgono al sesto posto nella Western Conference in vista dei playoff. In una partita equilibrata solo a metà (44-44 all'intervallo), l'ala azzurra è il top scorer dei suoi con Javale McGee. Gallinari, titolare per 34'54'', chiude con 6/12 al tiro (3/6 da 3 punti), 7 rimbalzi e 3 assist. I Magic, in caduta libera da quando Dwight Howard è out per un'ernia discale, si sciolgono nella ripresa nonostante i 24 punti d R.J. Anderson.
Serata storta, invece, per Marco Belinelli. La guardia bolognese segna solo 3 punti con un modesto 1/ 8 al tiro nel match che i suoi New Orleans Hornets (20-44) perdono per 107-98 sul campo dei Los Angeles Clippers (40-24), guidati da Chris Paul (33 punti e 13 assist), Randy Foye (24 punti) e Blake Griffin (21 punti e 15 rimbalzi).
LAKERS BATTONO OKC A Los Angeles va in scena anche il big match della domenica. I Lakers (41-24), sotto di 18 punti nella ripresa, rimontano contro gli Oklahoma City Thunder (46-18) e vincono per 114-106 dopo 2 supplementari. Kobe Bryant sonnecchia per buona parte del match, poi si sveglia e dà spettacolo: 26 punti (9/26 al tiro), con 2 triple fondamentali alla fine dei regolamentari e 6 punti di platino nel secondo overtime. I gialloviola ringraziano anche Pau Gasol (20 punti, 14 rimbalzi e 9 assist) e trovano in panchina i 14 punti di Jordan Hill.
LA GOMITATA CHOC Il protagonista negativo è Metta World Peace: dopo una schiacciata, rifila una gomitata tremenda a James Harden nel secondo periodo e viene espulso. Negli spogliatoi, World Peace prova a fare mea culpa: «Ero veramente su di giri, è stata una disdetta che James sia stato colpito da una gomitata involontaria. Spero stia bene, mi scuso con lui e con i Thunder», dice. Il gesto, in realtà, appare volontario. È a dir poco curioso, quindi, uno dei commenti che il giocatore pubblica su Twitter: «Ho rivisto le immagini, la mia esultanza dopo la schiacciata è stata davvero eccessiva. Non ho proprio visto James».
Per l'ex Ron Artest si profila una lunga squalifica, legata anche allo durata dello stop che attende il povero Harden. Il sesto uomo di Oklahoma City, infatti, si deve fermare per una commozione cerebrale. I Thunder, a cui non bastano i 35 punti di Kevin Durant, si allontanano dal primo posto della Western Conference. I San Antonio Spurs (47-16) non hanno nemmeno bisogno di schierare Tim Duncan nel comodo 114-98 sui Cleveland Cavaliers (21-42).
MIAMI VINCE Nella Eastern Conference, i Miami Heat (46-18) di LeBron James (32 punti) superano gli Houston Rockets (33-32) per 97-88 e continuano a insidiare il primato dei Chicago Bulls (48-16). Menzione speciale, infine, per i Charlotte Bobcats (7-56). La sconfitta per 114-88 contro i Sacramento Kings (21-43) è la ventesima consecutiva: la squadra-barzelletta della lega continua a riscrivere il record negativo della franchigia.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Atlanta Hawks-New York Knicks 112-113; Los Angeles Lakers-Oklahoma City Thunder 114-106 (2 overtime); Charlotte Bobcats-Sacramento Kings 88-114; Detroit Pistons-Toronto Raptors 76-73; San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 114-98; Minnesota Timberwolves-Golden State Warriors 88-93; Denver Nuggets-Orlando Magic 101-74; Los Angeles Clippers-New Orleans Hornets 107-98.
FOLLIA ULTRÀ A GENOVA. ESONERATO MALESANI, ARRIVA DE CANIO -FOTO
Lunedì 23 Aprile 2012 - 08:05 di Francesco Olivo
GENOVA - L’immagine parla più di mille didascalie. Marco Rossi, capitano del Genoa, in mezzo al campo raccoglie le maglie dei compagni, obbedendo alle minacciose richieste degli ultrà. È, sarebbe, l’ottavo del secondo tempo, di Genoa-Siena, i rossoblù hanno appena subìto il quarto gol. Un dolore per migliaia di tifosi, un affronto per un centinaio di violenti: arrivano i primi fumogeni in campo.
L’arbitro Tagliavento sospende la partita e si scatena l’inferno. Il gruppo più agitato si piazza sopra il tunnel che porta agli spogliatoi per minacciare i propri giocatori, impedendone l’uscita: «Indegni, Toglietevi la maglia». Lo psicodramma genoano si consuma in poco più di mezz’ora, partita interrotta e scene inedite in mezzo al campo. Tra gli insulti scende dalla tribuna il presidente Enrico Preziosi, Marco Rossi e Frey cercano di un difficile dialogo con gli indemoniati di distinti e gradinata Nord. La resa arriva dopo poco con i giocatori che si levano la maglia e la consegnano al capitano Rossi. Giandomenico Mesto piange a dirotto e non vorrebbe farsi umiliare così, l’unico a ribellarsi è Sculli che, con la casacca indosso, sfida gli ultrà a viso aperto.
La partita ricomincia dopo 40 minuti in un clima surreale, dove il Genoa segna anche un inutile gol. «È stato un errore togliersi le maglie», attacca il presidente della Figc Giancarlo Abete, «una resa che ha umiliato il calcio». Duro il presidente del Coni Petrucci: «Vergogna».
In serata scoppia una polemica tra Preziosi e il questore di Genova Mazza. Il patron genoano accusa: «Il clima si conosceva, eppure c’erano soltanto dieci agenti». La questura risponde: «La situazione è stata gestita con equilibrio, l’errore è stato togliersi le maglie, avevamo detto di non farlo».
"CONTRARI A TOGLIERE LE MAGLIE" I giocatori del Genoa si sono tolti la maglia, come preteso dagli ultras, con il consenso del presidente, Enrico Preziosi. I responsabili delle forze dell'ordine presenti in campo erano «fortemente contrari» e hanno «fortemente sconsigliato» il presidente di agire in tal senso. Lo ha detto il questore di Genova, Massimo Mazza. Il questore Mazza ha tenuto a sottolineare «la tempestività e l'equilibriò» con la quale i responsabili delle forze dell'ordine hanno gestito la situazione venutasi a creare allo stadio Ferraris. «Ma i giocatori non avrebbero mai dovuto consegnare le maglie. Il mio vicario era in campo. È stata una decisione della società. Mai fare un gesto così». «Comunque - ha aggiunto - siamo soddisfatti: la tempestività e l'equilibrio con cui è stata gestita la situazione ha consentito la ripresa della partita». Intanto il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha reso noto attraverso un comunicato diffuso dalla società di «non aver fornito alcuna indicazione ai propri giocatori di togliersi le maglie di gioco». Nella nota della società, «il patron rossoblù evidenzia la pronta risposta data in campo dalle forze dell'ordine, che hanno assicurato provvedimenti di massimo rigore in tempi celeri».
ESONERATO MALESANI. Alberto Malesani sarebbe stato esonerato dal Genoa per la seconda volta nella stagione. La notizia è data per certa a Genova, manca solo l'ufficialità da parte della società rossoblù. L'allenamento di lunedì dovrebbe essere già condotto dal nuovo tecnico, Luigi De Canio. In attesa dell'ufficializzazione da parte del Genoa del cambio di allenatore dopo la pesante sconfitta casalinga per 4-1 contro il Siena - in una partita tormentata, sospesa per oltre 45 minuti per le proteste e le minacce degli ultrà - la formazione rossoblù è già in ritiro in vista della partita di mercoledì al Meazza contro il Milan.
PREZIOSI: "SQUALIFICA DEL CAMPO"«Spero che ci diano una squalifica del campo, così andiamo a giocare fuori e troviamo un pò di serenità». Così Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ai microfoni di Sky. «Non si può compromettere in questo modo l'esito di un campionato e non va bene nemmeno nei confronti di quei tifosi che vanno allo stadio in maniera serena per vedersi la partita - ha detto a Sky Preziosi - I tifosi devono capire che i loro comportamenti possono incidere sul campionato. Potevamo prendere una penalizzazione se non si fosse terminata la partita e la nostra classifica non ce lo permette». «Dispiace che 60, 100 persone hanno l'impunità di dire e fare quello che gli pare senza che si possano controllare e mandare a casa. Non è possibile che si impadroniscano dello stadio e impongano la loro legge».
ABETE: "ALLONTANATI DALLO STADIO"«È violenza inaccettabile, questi non sono tifosi. Le norme e le immagini ci sono, ora mi auguro che non entrino mai più in uno stadio». Lo ha detto il presidente Figc Giancarlo Abete, dopo la sospensione di Genoa-Siena per la contestazione ultrà. «Bene ha fatto Sculli a non togliersi la maglia», ha aggiunto a Stadio Sprint. Abete ha elogiato Sculli, che si è rifiutato di togliersi la maglia come chiedevano gli ultrà urlando dalla balaustra che sovrasta l'ingresso degli spogliatoi di Marassi. «Quelle persone vanno allontanate dallo stadio, creano un clima inaccettabile - ha aggiunto intervenendo in diretta telefonica a StadioSprint su Rai 2 - Quello che si è visto testimonia che ci sono soggetti che pensano che lo stadio sia una arena, e tutto ciò non è accettabile».
PREZIOSI: "CALCIO OSTAGGIO DI CRIMINALI, IERI USATO IL BUONSENSO". DE CANIO IN RITIRO
Lunedì 23 Aprile 2012 - 11:47
«Ci sono 100 'padrinì, bisogna sconfiggerli una volta per tutte». Enrico Preziosi, presidente del Genoa, si esprime così dopo gli episodi che hanno turbato ieri il regolare svolgimento di Genoa-Siena. Il match, sospeso per le intemperanze del pubblico, è ripreso dopo l'interruzione di circa 40 minuti. Alcuni tifosi del Genoa hanno chiesto e ottenuto che quasi tutti i giocatori rossoblu si togliessero la maglia. «Alcune centinaia di facinorosi, assimilabili alla delinquenza organizzata, si arrogano il diritto di rappresentare le tifoserie, lo sport, la trasparenza. Sicuramente sono riconoscibili Sono queste le persone da colpire, non devono più venire allo stadio. Non è un fatto che riguarda solo Genova, è una situazione nazionale», dice Preziosi a Radio anch'io sport. «Bisogna chiedersi come mai 60-70 persone prevaricano 25.000 tifosi tranquilli. Questa gente va in trasferta pensando di difendere i propri colori, poi chiede ai giocatori di togliersi le maglie. Non c'è la cultura dello sport in questo paese, c'è la cultura del tifo: non si accettano le sconfitte, perdere una partita è un dramma. Il Genoa, tra l'altro, non è ancora retrocesso», aggiunge il numero 1 della società.
Hanno fatto scalpore le immagini dei giocatori rossoblu costretti a togliersi le maglie su 'richiestà dei teppisti. Il questore di Genova, Massimo Mazza, ha dichiarato che le forze dell'ordine avevano suggerito alla società di non cedere alle pressioni dei tifosi. «La polizia non ci ha detto di non toglierci le maglie», dice Preziosi. «Ieri si è usato il buon senso per evitare che accadesse qualcosa di veramente spiacevole. C'era gente in campo e sono state lanciate bombe carta», aggiunge. Il presidente lascia intuire che potrebbe riconsiderare il proprio impegno nel calcio: «Davanti a questo spettacolo ci si sente impotenti. Si fa fatica a tranquillizzare i giocatori e a consolare i tifosi corretti. Devo riflettere se vale la pena continuare. Se ci sarà una risposta, le mie idee cambieranno».
"POTEVA ACCADERE IL PEGGIO, USATO IL BUONSENSO" - «Si è usato il buon senso per evitare che accadesse qualcosa di veramente spiacevole. C'era gente in campo e sono state lanciate bombe carta». Enrico Preziosi, presidente del Genoa, a Radio anch'io sport risponde alle domande sul gesto compiuto ieri dai giocatori rossoblu, che si sono sfilati le maglie e le hanno consegnate su 'richiestà di alcuni facinorosi. «La polizia non ci ha detto di non toglierci le maglie. Non voglio fare polemica: senza entrare nello specifico, io -afferma il numero 1 del club ligure- ho solo detto che, se le maglie da dare ai tifosi venivano sostituite da altre casacche, le avremmo regalate per far stare tutti tranquilli».
DE CANIO IN RITIRO, DIRIGERÀ L'ALLENAMENTO - «De Canio oggi dirigerà l'allenamento». Enrico Preziosi, presidente del Genoa, annuncia a Radio Anch'io Sport che Gigi De Canio dirigerà oggi l'allenamento della squadra. Il tecnico sostituisce Alberto Malesani, silurato dopo la gara persa ieri 4-1 in casa contro il Siena.
POKER JUVE, SCUDETTO VICINO. SABATINI: "LA ROMA? SERVE LO PSICOTERAPEUTA" -FOTO
Lunedì 23 Aprile 2012 - 07:35 di Timothy Ormezzano
TORINO - Juventusiasmante. I bianconeri non falliscono il probabile matchball-scudetto. Asfaltano la Roma 4-0, mandando in gol l’intero centrocampo, blindano l’ingresso diretto in Champions League e soprattutto lasciano il Milan a -3. Un gap forse decisivo: in caso di arrivo alla pari dei rossoneri, infatti, la Signora vincerebbe in virtù del vantaggio negli scontri diretti.
Conte ha trasformato il brutto anatraccolo in uno splendido cigno: «Ho visto un approccio da grande squadra, i miei ragazzi continuano a stupirmi. Ora mancano ancora cinque finali. Il calcioscommesse? Accetto onori e oneri del gioco, anche se a tutto c’è un limite. Comunque ogni volta che mi attaccamo vinciamo sempre 3 o 4 a zero».
La Juve ci mette otto minuti ad archiviare la pratica Roma, sfruttando lo stato di grazia di Vidal e le sbandate di una difesa giallorossa imbarazzante. Il cileno cuce lo scudetto sulle maglie bianconere capitalizzando subito gli assist di De Ceglie e di Vucinic: «Oggi abbiamo fatto qualcosa di molto importante per lo scudetto – così Vidal -. Il traguardo è vicino, non dobbiamo mollare».
Al resto ci pensano Pirlo e Marchisio. Il primo cala il tris su rigore procurato dal secondo - nell’occasione, Bergonzi espelle Stekelenburg lasciando la Roma in dieci per più di un’ora - il secondo fa poker segnando la sua ottava rete stagionale.
E la Roma? Non pervenuta. Luis Enrique lascia fuori a sorpresa Totti e ammette: «È una sconfitta che preoccupa». Fa ancora peggio il lama Lamela, a forte rischio prova televisiva per un suo sputo a Lichtsteiner. Intanto, prima della partita Conte aveva incassa la fiducia dell’ad Marotta sul fronte scommesse: «È stato messo alla gogna mediatica. E’ preoccupato, perché è una persona per bene».
CONTE ESULTA. «Siamo contenti il giusto abbiamo fatto sicuramente una buona partita, l'approccio è stato fondamentale, da grande squadra. Oggi qualsiasi squadra si sarebbe trovata in difficoltà perchè l'approccio è stato devastante. Questi ragazzi continuano a stupirmi in maniera eccezionale, Vucinic è stato devastante, come Vidal come tutti. Abbiamo fatto un passettino in avanti, però mancano ancora cinque finali, pensiamo già al Cesena, dove abbiamo tutto da perdere. Il campionato ha 38 tappe vincerà quello che merita». Da oggi la Juve è matematicamente in Champions, Conte non nomina la parola scudetto. «Non ci poniamo obiettivi minimi - aggiunge - cavalchiamo questo sogno con la forza data da questo gruppo straordinario. Siamo padroni del nostro destino. C'è stato un cammino straordinario, fatto di 33 partite senza sconfitte, non finirò mai di ringraziare questi ragazzi. Come la Roma, anche noi avevamo un progetto che è andato molto, molto spedito e ci permette di partecipare a un sogno che avrebbe qualcosa di meraviglioso, unito alla finale di coppa Italia». Per la Juve è sembrato tutto troppo facile. «Di facile non c'è niente, di facile c'è solo il dopo quando si è vinto - rileva l'allenatore bianconero -. Sapevamo che sarebbe stata una partita scorbutica, ma la Juve di stasera è stata determinata, cattiva, è giusto dare i meriti alla squadra che vince e non soltanto a quella che perde». Sul polverone scommesse, Conte sottolinea: «Io sereno? Sto nel calcio da tanti anni per capire alcune dinamiche, a volte sporpositate, altre volte cattive. Ho scelto di allenare una grande squadra e devo accettare onori e oneri. Quando sei forte cercano di farti cadere, devi essere bravo a restare in piedi. Poi a tutto c'è un limite, ma se ogni volta che mi attaccano vinciamo 3-0 o 4-0 va bene così».
LUIS ENRIQUE NERO, SABATINI ACCUSA. Per la Roma invece è notte fonda. «Dopo una sconfitta del genere sono preoccupato - ammette scuro in volto, Luis Enrique -. Dopo otto minuti eravamo già sotto di due gol e la partita era quasi finita, poi il terzo con un uomo in meno l'ha chiusa. C'è stata troppa differenza stasera, niente da dire, non siamo riusciti ad avere la stessa intensità dell'avversario, devo solo fare complimenti alla Juve». La Roma è stata letteralmente annientata dai bianconeri: «Poca personalità senza Totti? Non credo, anche in coppa Italia è andata allo stesso modo e Francesco c'era - rileva il tecnico giallorosso -. Ma pensavo che fosse partita molto fisica, come in effetti è stato, e ritenevo che fosse meglio Totti in panchina, visto che dobbiamo anche giocare tante partite in pochi giorni. E poi Pianjc è un trequartista». Il terzo posto si allontana? «Pensiamo a mercoledì - invita Luis Enrique -, abbiamo due gare in casa, due scontri diretti che diranno cosa abbiamo fatto in questa stagione. Stasera non si è visto ciò che mi aspettavo. Ma abbiamo 50 punti e stiamo ancora lottando per il terzo posto, siamo ancora lì ora pensiamo solo alla Fiorentina». Il direttore sportivo, Walter Sabatini, commenta: «Ci vorrebbe lo psicoterapeuta per capire cosa succede. Abbiamo alcune fragilità strutturali da correggere in futuro, quando la partita inizia male, non riusciamo più a riprenderla». Nota di cronaca: nel finale Lichtsteiner fa il segno dei quattro gol con la mano e Lamela risponde con uno sputo. Ancora Sabatini: «Se ha sputato, Lamela verrà punito, non dovrà più succedere con la maglia della Roma». Luis Enrique aggiunge: «C'è stato un brutto gesto di Lichtsteriner e un brutto gesto di Lamela, non so chi abbia provocato, se la società prenderà provvedimenti mi affiderò a un ragazzo della Primavera». Chiude Conte: «Sono situazioni di campo, bisogna essere sereni, io da calciatore le ho date e le ho prese».
LA CLASSIFICA Classifica del campionato di serie A dopo la 34esima giornata (la 33esima verrà recuperata tra martedì 24 e mercoledì 25 aprile) dopo il posticipo Juventus-Roma.
Juventus 71, Milan 68, Lazio 55, Udinese 52, Napoli 51, Roma 50, Inter 49, Catania 46, Chievo 43, Siena 42, Palermo 41, Bologna 41, Parma 41, Atalanta (-6) 40, Fiorentina 38, Cagliari 38, Genoa 36, Lecce 35, Novara 25, Cesena 22. Atalanta penalizzata di 6 punti per sentenze di giustizia sportiva.
BOJINOV SALVA IL LECCE AL 46', CESENA A UN PASSO DALLA RETROCESSIONE
Domenica 22 Aprile 2012 - 17:18
ROMA - Una partita determinata dagli ultimi secondi di gioco quella tra Lazio e Lecce. Bojinov ha salvato la sua squadra in pieno recupero con un gol al 46'. Giocata tutta nel primo tempo, invece, quella al Manuzzi tra Cesena e Palermo. Finita 2-2 (Bertolo 20', Santana 26', Rennella 28', Silvestre 48' pt), porta i romagnoli sempre più vicini alla serie B.
ATP DI MONTECARLO, FINALE STELLARE: SARÀ NADAL CONTRO DJOKOVIC
Sabato 21 Aprile 2012 - 18:51
MONTECARLO - Lo spagnolo Nadal vola in finale nell'Atp Masters di Montecarlo (terra battuta, montepremi 2,75 milioni di euro) e contro Novak Djokovic andrà a caccia dell'ottavo titolo consecutivo sulla terra rossa del principato. In semifinale Nadal, testa di serie numero 2, ha sconfitto il francese Gilles Simon, numero 9 del seeding, per 6-3, 6-4. Nadal conduce 16-14 nei confronti diretti con Djokovic, che si è però aggiudicato le ultime 7 sfide disputate in altrettante finali.
IL BORUSSIA DORTMUND CAMPIONE DI GERMANIA
Sabato 21 Aprile 2012 - 21:03
DORTMUND - Il Borussia Dortmund si è laureato campione in Bundesliga per il secondo anno di fila. La squadra di Juergen Klopp può festeggiare il titolo con due giornate d'anticipo dopo la vittoria odierna per 2-0 contro il Borussia Moenchengladbach. A nulla è quindi servita la rimonta del Bayern Monaco in casa del Werder Brema: al gol di Naldo i bavaresi hanno pareggiato grazie all'autogol dello stesso Naldo e hanno ribaltato lo svantaggio al 91' con Ribery.
L'ARBITRO DOVERI SI LUSSA LA SPALLA. NAPOLI-NOVARA INTERROTTA PER 18'
Sabato 21 Aprile 2012 - 21:29
NAPOLI - Napoli-Novara, partita sospesa dopo un minuto dall'inizio per un problema ad una spalla dell'arbitro Doveri, è ripresa dopo 18 minuti. Doveri, a causa di un brusco movimento, ha subito una lussazione alla spalla destra che è rientrata grazie ad una manovra fatta a bordo campo dal medico sociale del Napoli, Alfonso De Nicola. Lo stesso medico ha poi accompagnato Doveri negli spogliatoi dove gli ha praticato un'infiltrazione. Se l'arbitro designato non fosse riuscito a recuperare, l'incontro sarebbe stato affidato al quarto uomo, Gennaro Palazzino, di Ciampino che sarebbe stato all'esordio assoluto.
IL REAL SBANCA AL CAMP NOU: 2 A 1 AL BARCA E LIGA VICINISSIMA -FOTO/VIDEO
Sabato 21 Aprile 2012 - 22:05
BARCELLONA - Il Real Madrid ipoteca la Liga grazie al successo per 2-1 sul campo del Barcellona. A quattro giornate dal termine ha 7 punti di vantaggio sui catalani. La formazione di Jose Mourinho è passata in vantaggio al 17' con Khedira, bravo ad approfittare di una indecisione difensiva di Puyol. Nella ripresa ha pareggiato al 25' Alexis Sanchez (entrato dalla panchina), ma tre minuti dopo Cristiano Ronaldo ha riportato in vantaggio il Real, siglando la sua rete n.42 in campionato.
CHICAGO BATTE DALLAS, MIAMI KO IN CASA. GALLINARI E I NUGGETS AI PLAYOFF -VIDEO
Domenica 22 Aprile 2012 - 10:53
PHOENIX - Danilo Gallinari e i Denver Nuggets ai playoff. Il successo per 118-107 sul campo dei Phoenix Suns regala alla formazione del Colorado la qualificazione alla post-season. Denver, con un record di 35-28, può aspirare al sesto posto nella Western Conference.
I Suns (33-31), invece, rischiano di andare in vacanza alla fine della regular season. I Nuggets passano in Arizona grazie soprattutto alla prestazione di Ty Lawson, che chiude con 29 punti e 10 assist. Benissimo anche Arron Afflalo (19 punti) e Kenneth Faried (18 punti e 14 rimbalzi). Gallinari, titolare per 37'22'', contribuisce con 13 punti (5/13 al tiro), 4 assist e 2 rimbalzi.
Il sabato Nba regala verdetti quasi decisivi per il primato nella Eastern Conference. I Chicago Bulls (48-16) battono i Dallas Mavericks per 93-83 e ipotecano il primo posto nel tabellone orientale. I tori ritrovano il play Derrick Rose (11 punti), al rientro dopo l'ennesimo problema fisico. Pesano soprattutto i 22 punti di Luol Deng e i 19 di Rip Hamilton. Dallas va al tappeto nonostante i 17 punti di Dirk Nowitzki.
Al successo di Chicago fa da contraltare il passo falso casalingo di Miami. Gli Heat (45-18) lasciano a riposo gli assi e si fanno sorprendere dai Washington Wizards (17-46), che vincono 86-84 con un canestro di Nenè a 0''5 dalla sirena. Miami lascia a riposo LeBron James e Chris Bosh. La partita di Dwyane Wade dura solo 2'40«: un infortunio all'indice della mano sinistra chiude subito la serata della star.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Phoenix Suns - Denver Nuggets 107-118; Indiana Pacers - Philadelphia 76ers 106-109 (overtime); Miami Heat - Washington Wizards 84-86; Memphis Grizzlies - Portland Trail Blazers 93-89; Houston Rockets - Golden State Warriors 99-96; Chicago Bulls - Dallas Mavericks 93-83; Milwaukee Bucks - New Jersey Nets 106-95; Utah Jazz - Orlando Magic 117-107 (overtime).
MUAMBA AL SUN: "MORTO PER 78 MINUTI. DIO MI HA PROTETTO, UN MIRACOLO" -FOTO
Domenica 22 Aprile 2012 - 14:12
LONDRA - «Ho chiesto a Dio di proteggermi e lui non mi ha deluso». Fabrice Muamba racconta la sua esperienza in un'intervista, in esclusiva mondiale, al tabloid britannico Sun. E piange quando ricorda i momenti drammatici vissuti al White Hart Lane il 17 marzo scorso. Il 24enne giocatore del Bolton è stato colpito da arresto cardiaco durante il match di FA Cup sul campo del Tottenham.
Secondo il medico del Bolton, Muamba era praticamente morto per 78 minuti. Oggi, invece, torna a parlare per la prima volta. Muamba sorride mentre mostra la cicatrice sul petto, dove i medici gli hanno impiantato un defibrillatore interno per evitare in futuro nuovi problemi cardiaci. «Ciò che mi è successo è stato davvero qualcosa di più di un miracolo», ammette Muamba, un cristiano devoto.
«Sono la prova vivente del potere della preghiera. Per 78 minuti ero morto e, anche se fossi riuscito a sopravvivere, si diceva che avrei subito danni cerebrali», dice ancora Muamba. «Ma io sono molto vivo e ora sono seduto qui e sto parlando. Qualcuno lassù vegliava su di me. La mattina della partita ho pregato con mio padre e ho chiesto a Dio di proteggermi: lui -dice- non mi ha deluso».
I ricordi di Muamba si fermano a pochi istanti prima del collasso: «Non era un normale capogiro ma una sorta di sensazione surreale, come se stessi correndo nel corpo di un altro», racconta. «Non ho provato alcun dolore, nessuna stretta al petto o senso di oppressione come si vede nei film quando qualcuno ha un attacco di cuore», spiega. «È una sensazione strana, impossibile da spiegare. Ho iniziato a vederci doppio, era quasi come un sogno. Mi sono sentito cadere nel vuoto e ho avvertito due grandi colpi quando la mia testa ha colpito il terreno davanti a me, poi nient'altro. Un buco nero. Ero morto», spiega.
Il giocatore di origini congolesi ringrazia poi il dottor Andrew Deaner, il cardiologo tifoso del Tottenham che era sugli spalti per vedere la partita e che è corso in campo per soccorrerlo. «Per puro caso era tra il pubblico quel giorno. Gli devo tutto, grazie a lui ho potuto riabbracciare mio figlio e continuare la mia vita». Il desiderio di tornare in campo c'è, ammette Muamba: «Sarebbe fantastico poter tornare a giocare a calcio e spero che succederà», dice. «Ma è già bellissimo poter vivere la vita e amare la mia famiglia. Sono un uomo fortunato».
FONTE: Leggo.it
«È dura fare calcio a Villafranca. Il club non mi ha mai aiutato»
DAVIDE PELLEGRINI
24/04/2012
Davide Pellegrini, il giorno dopo, è un concentrato di sentimenti. Senza panchina, esonerato dal Villafranca. Qualcosa non è andato, basta guardare la classifica. Qualcosa non ha funzionato, dentro e fuori dal campo. Con Pellegrini se n'è andato anche Gianello. Dopo il Sarego, ha lasciato la borsa anche al magazziniere del Villafranca. A bocce ferme l'analisi è profonda. Con la voglia magari di riavvolgere il nastro e ripartire daccapo. Ma non si può. «È naturale», racconta il tecnico, «che dopo una serie di risultati negativi il primo a pagare sia il tecnico piuttosto che la squadra o il direttore sportivo. Ma non posso rimproverarni nulla: io ho fatto tutto solo nell'interesse del Villafranca usando quelle conoscenze che nel calcio di risultati me ne hanno dati parecchi». Pellegrini, cosa è mancato al suo Villafranca? «Avevo chiesto determinate cose e il club non le ha fatte. Penso a un centrocampista come Bonometti che io avrei voluto fin dall'inizio e che invece è arrivato solo a quattro partite dalla fine».
Nell'organico ci sono comunque tanti giocatori che hanno militato nei «prof»... «Sinceramente di giocatori di serie A in questa categoria ne ho trovato uno solo: Fabio Bazzani». L'anno scorso il Villafranca è retrocesso e il trend è lo stesso anche ora. Esiste un filo conduttore fra ieri e oggi? «Uno su tutti: la mancanza di una figura che abbia competenza calcistica da più anni. Io a Villafranca non l'ho trovata. E non è una lacuna da poco. In due anni sono stati cambiati quattro allenatori, non credo che la colpa sia tutta di chi sta in panchina. Non ci dimentichiamo, per di più, che sono stato esonerato sul giornale dopo Camaiore. Non è facile fare calcio a Villafranca». La squadra era con lei? «Mi auguro di sì, a vedere i risultati però sembra di no. Non ho mai percepito segnali negativi in questo senso, ma nel calcio tutto è possibile». Come giudica la qualità dei rinforzi arrivati nel corso dell'anno? «Molti di loro avevano un sacco di problemi fisici che si portano dietro da anni. Sono convinto che la società non lo sapesse, anche se ogni acquisto è stato condiviso». Ha mai pensato di dimettersi? «Assolutamente no: perchè avrei dovuto? Avessi avuto il sentore di non avere in mano la squadra probabilmente ci avrei pensato. In allenamento però i ragazzi facevano quello che volevo, le prestazioni ci sono state. Anche domenica. Avremmo potuto vincere pure in inferiorità numerica». Chiude qui coi dilettanti o la porta è sempre aperta? «No, non chiudo.
Io nella mentalità dei dilettanti mi sono calato bene. Sia l'anno scorso al Kras Repen che in questi mesi al Villafranca. In D ho trovato squadre che giocano a calcio e non palla lunga e pedalare come invece qualcuno mi consigliò di giocare. Volere un certo tipo di manovra non significava non curare la fase difensiva, anzi. Bastava guardare gli allenamenti, nell'undici contro zero io al tiro mandavo quattro o cinque giocatori, minimo sei però garantivano la fase di non possesso». Quanto vale questo organico? «Hanno le potenzialità per vincere tutte e tre le partite che restano da qui alla fine. In una maniera o nell'altra ci riusciranno. Ma se il Villa adesso ha questi punti vuol dire che vale questa classifica. E anche l'allenatore. Il signor Davide Pellegrini però a 5 secondi dalla fine a Busto Arsizio salvò il Verona. Allora avevo una società che mi ha appoggiato fino all'ultimo, a Villafranca proprio no».
Follia ultras, sospesa la gara
PROTESTA. Lancio di fumogeni e tensione
Alcuni giocatori si tolgono la maglia su richiesta dei tifosi
Le lacrime di Giandomenico Mesto, scoppiato a piangere in mezzo al campo sotto gli insulti folli degli ultras, e inutilmente consolato dai compagni e dai dirigenti del Genoa, hanno fotografato il senso della partita andata in scena al Ferraris tra Genoa e Siena. L'emblema di una squadra, il Genoa, non solo in aria di retrocessione, ma anche sull'orlo di una crisi di nervi. Marco Rossi prima, Beppe Sculli poi, cercavano di calmare gli ultras della Gradinata Nord, asserragliati sulle reti di recinzione a metà campo, sopra l'ingresso degli spogliatoi: l'attaccante si è avvicinato un po' titubante agli ultras e ha mostrato loro la maglia, come segno della sua fedeltà, di quella di tutti i compagni. Anche Frey ha fatto lo stesso. Per tutta risposta gli ultras hanno urlato ai giocatori che «dovevano togliersela» quella maglia. È cominciata una vera e propria trattativa.
Sculli da un lato parlamentava con gli ultras; Frey, inzialmente comprensivo, si è invece ribellato: «No, questa maglia è mia, mia!. Non vostra», ha detto rifiutandosi di sfilarsela. Ma molti altri suoi compagni se la sono invece sfilata e l'hanno tristemente deposta al centro del campo. Una sull'altra, un mucchietto rossoblù di cotone e acrilico. Sudato. Quasi l'emblematica fine di un simbolo, quello del Grifone. Ai tifosi aveva cercato di parlare anche il capitano Marco Rossi. Due minuti di parole, lui sull'erba, loro sui cancelli. Tutto inutile. Volevano vendicarsi, gli ultras, così hanno lanciato fumogeni in campo con una furia tale da far sospendere la partita. Correva il 9' del secondo tempo, e il Genoa era sotto di 4-0. I «tifosi» hanno minacciato una invasione di campo, tenuti a stento da un grappolo di stewards. Erano arrabbiati in particolare con Malesani, considerato il colpevole di questa stagione disastrosa. Anche il presidente Enrico Preziosi ha cercato una mediazione scendendo in campo in mezzo ai giocatori.
Il calcio in mano agli ultras Così non si può continuare
23/04/2012
Quanto sarebbe bello parlare solo di calcio giocato, del Milan che ha perso un'altra fetta di scudetto, del Lecce che non si dà per vinto, di Julio Cesar che ha salvato l'Inter. Ma non è così. Il nostro sport più popolare si deve interrogare sempre su qualcosa: una settimana fa sulla gestione dei soccorsi in campo, ieri sul sequestro d'una partita (Genoa-Siena) e di uno stadio (Marassi) da parte di qualche centinaia di ultras. Accade solo nel nostro paese, dove la regole ci sono, ma non vengono fatte rispettare. Qualche anno fa i curvaioli dell'Olimpico avevano fatto sospendere il derby facendo leva su una notizia non vera (l'investimento di un ragazzino da parte di un'auto della polizia), adesso ci ritroviamo punto e daccapo con atti di puro vassallaggio dei giocatori nei confronti di una frangia della tifoseria. «Siete indegni di indossare quella maglia», l'urlo dalla gradinata invasa dai rivoltosi. E loro pronti a liberarsene, tutti meno Sculli. Cosa dire poi dei colloqui confidenziali con i capi popolo che proprio sconosciuti non debbono essere. È la riprova di come i club siano ancora ostaggio dei cosiddetti ultras.
In Inghilterra i tifosi del Wolverhampton hanno applaudito a lungo i loro beniamini nonostante la sconfitta interna con il Manchester City che pure ha significato la retrocessione. Da noi la cultura della sconfitta non è ammessa, non esiste, è un optional. A ogni livello. L'insurrezione ha preso corpo dopo il quarto gol del Siena, giunto in apertura di ripresa, e la successiva sostituzione di Sculli (un attaccante) con Kaladze (un difensore): lanci di petardi e di fumogeni, assedio al tunnel dello spogliatoio. Inevitabile lo stop. La situazione s'è successivamente normalizzata, eufemismo. E l'arbitro Tagliavento ha potuto riprendere la gara e condurla in porto, altro eufemismo. Ma c'era anche qualcosa di premeditato. Altrimenti nelle fotografie non si vedrebbero tanti incappucciati vicino a genitori in fuga con i loro bambini. Il presidente della Lega Pro, Macalli, ha detto bene giovedì scorso nel corso d'un convegno svoltosi a Milano sul fair-play: «Gli ultras rappresentano la rovina del calcio. Per un ultras che riusciamo a respingere, guadagniamo tre famiglie». Le Forze dell'Ordine hanno controllato la situazione per evitare guai peggiori, ma in Germania e in Inghilterra si sarebbero comportate in altra maniera. La legge non può essere piegata alle esigenze di giornata. Sul piano sportivo il degrado del calcio è parso netto, indiscutibile, a tutti gli osservatori, anche perché verificatosi pochi giorni dopo la scomparsa di Morosini. Un morto inutile, sotto questo aspetto.
E invece non deve esserlo né sul piano medico né su quello politico. «Non mi aspettavo di vedere una cosa simile, specialmente all'indomani della tragedia di Pescara. Sono triste e incredulo», il pensiero di Sannino, l'allenatore del Siena che s'è guadagnato virtualmente la salvezza. Durissimi Abete e Petrucci, rispettivamente presidente di Figc e Coni. «I facinorosi vanno allontanati dagli stadi. Mi aspetto sanzioni durissime da parte della giustizia ordinaria e di quella sportiva», ha detto il primo. Il numero uno dello sport italiano ha posto l'accento sul valore della maglia e sul rispetto delle regole: «La maglia è il simbolo intangibile di una squadra e non può essere né offesa né vilipesa o, tanto meno, oggetto di trattative. Aver chiesto e acconsentito di far togliere le maglie ai giocatori del Genoa rappresenta un sacrilegio sportivo. Non è più tollerabile che il calcio possa essere infangato, colpito e avvelenato dagli incivili comportamenti di certi pseudo-tifosi che spadroneggiano negli stadi». Amaro il commento di Preziosi, presidente del Genoa: «Questa gente deve andare in galera, basta permissivismo. Dobbiamo aspettare un morto prima di metterli in galera tutti? Io non li temo. Spero che ci diano una squalifica del campo, così andiamo a giocare fuori e troviamo un po' di serenità». Quando mai un dirigente s'era augurato la squalifica del proprio campo? All'estero intanto sorridono di noi. Chissà cosa diranno dopo la conclusione dei processi sulla partite taroccate e le commesse pilotate.
Filippo Grassia
Fed Cup, azzurre Ko Repubblica ceca in finale
23/04/2012
La Repubblica Ceca è in finale di Fed Cup per il secondo anno consecutivo. Le campionesse in carica hanno sconfitto per 4-1 l'Italia nella semifinale alla Cez Arena di Ostrava, su veloce indoor. Il punto decisivo, quello del 3-0, lo ha conquistato Petra Kvitova battendo per 6-4 7-6 (1) Francesca Schiavone nel primo match della giornata. Sara Errani ha poi sconfitto per 2-6 6-2 6-2 Andrea Hlavackova, all'esordio in Fed Cup. Infine la stessa Errani, in coppia con la Pennetta, si è ritirata sul 6-5 per Hlavackova-Hrdecka per un infortunio al polso destro della Pennetta. Netta la supremazia della Repubblica Ceca, che ha messo alle corde la squadra azzurre, anche se, nonostante la sconfitta, segnali positivi sono arrivati da Francesca Schiavone: dopo un periodo opaco si è rivista in campo la giocatrice capace di conquistare nel 2010 uno storico titolo al Roland Garros e di bissare nel 2011 la finale sempre a Parigi.
Nel match con la Kvitova l'azzurra è sempre stata in partita contro la campionessa di Wimbledon e del Masters 2012, per di più su una superficie velocissima che più si adatta alle caratteristiche ed alla potenza della ceca. «La superficie favoriva la Kvitova», spiega la tennista milanese, «sabato prima del match abbiamo fatto un grande lavoro perché sapevo che era difficile su un campo così veloce usare le mia armi. So però di avere la capacità di modificare il mio tennis, i miei schemi e di poter giocare su tutte le superfici.
Lei è stata brava quando ho avuto le mia chance, io un un pò meno ed a questi livelli se non sfrutti le occasioni diventa tutto più difficile». Si è rivista una Schiavone competitiva e ciò fan ben sperare per il futuro ora che comincia la stagione sulla terra rossa, con i due appuntamenti clou di Roma e Parigi, ma l'azzurra è molto critica con se stessa: «Sono la numero uno della squadra e la numero uno ha il dovere di portare almeno un punto, io non ce l'ho fatta», le parole della tennista milanese, «ma questa squadra è molto compatta ed unita. Questa squadra può ancora vincere, anche qui a Ostrava siamo state molto più vicine ad ottenere il risultati di quanto dica lo score finale».
FONTE: LArena.it